iNBiCi magazine anno 7- n4 Aprile 2015

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GRANFONDO DELLA VERNACCIA

Città di Colle Val d’Elsa 10 maggio 2015 Anno VII

- N˚ 4

- Apr ile 20 15

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COLLE VAL D’ELSA, TERRA DI TOSCANA

Bicicletta

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a cura di ROBERTO ZANETTI COLLE CHE SI TROVA A METÀ STRADA FRA MONTERIGGIONI E POGGIBONSI, NEL CUORE DELLA TOSCANA, È UNO DEI CENTRI DI MAGGIOR RILIEVO DELLA VAL D’ELSA CON LE BELLEZZE ARCHITETTONICHE DI COLLE ALTA E L’INDUSTRIA DEL CRISTALLO

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Colle Val d’Elsa si trova a nord della provincia di Siena, lungo la strada che collega il capoluogo di provincia a Firenze. Il paese è diviso nel borgo vecchio, detta Colle Alta, e la parte nuova Colle Bassa. Da sempre teatro della guerra tra Guelfi e Ghibellini, solo nel 1500 trova la sua dimensione come nuova diocesi e con l’esplosione economica dell’industria del ferro e del vetro. La parte alta è quella più antica, il primo nucleo abitativo colligiano, meta dei turisti in vacanza in Toscana, a cui si può accedere da Porta Nuova e da via della Rimembranza dove ci sono dei posteggi. La parte bassa, con la centralissima Piazza Arnolfo, è la sede delle attività produttive. L’industria del cristallo, discendente diretta di quella del vetro e del ferro, decretò l’esplosione economica colligiana nel cinquecento. Già nell’Ottocento era definita la “Boemia d’Italia” e oggi Colle Val d’Elsa è conosciuta in tutto il mondo come la “Città del Cristallo”, vantando il 15% di tutta la produzione mondiale di cristallo ed oltre il 95% di quella italiana. Colle ha ottenuto anche la denominazione di Città del Bio (marchio promosso dall’AIAB - Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica) per l’appoggio e lo sviluppo di progetti importanti per l’ambiente, l’agricoltura biologica e la sostenibilità. Dal punto di vista artistico spicca la stagione teatrale colligiana, con due teatri molto attivi e con appuntamenti degni di nota. Cenni storici del suo stemma: Lo stemma di Colle di Val d’Elsa è cambiato molte volte nel corso degli anni. In alcuni periodi la testa di cavallo ha avuto il giglio, in altri

è stato privo del giglio. Nel 1881, le famiglie di Gracciano dell’Elsa, proposero al comune di mettere l’asinello con lo storico drappo di Gracciano dell’Elsa (il pilastro romano con i due gigli) al posto della testa di cavallo, ma il comune non accettò quella proposta. L’ultima variazione dello stemma è avvenuta nel 2000, quando il consiglio comunale decise di mettere solo la testa di cavallo senza il giglio, ma gran parte dei colligiani contestarono quella variazione fatta dal consiglio comunale e chiesero al comune di rimettere il giglio vicino alla testa del cavallo. Attualmente, lo stemma è una testa di cavallo rossa in campo bianco, senza il giglio. Si tratta di un gonfalone che è cambiato molte volte. Come arrivarci: Da Firenze Prendere l’autostrada del Sole A1, uscire a

Firenze Certosa, imboccare il raccordo autostradale “Autopalio” Firenze-Siena, continuare fino all’uscita di Colle di Val D’Elsa Nord e proseguire in direzione Colle di Val D’Elsa. Da Siena Prendere l’autostrada del Sole A1, uscire a Valdichiana, imboccare il raccordo autostradale Bettole-Siena in direzione Siena, a Siena proseguire in direzione Firenze, imboccare il raccordo autostradale “Autopalio” Siena-Firenze, uscire a Colle di Val D’Elsa Sud e proseguire in direzione Colle di Val D’Elsa. Da Volterra Prendere l’autostrada A12, uscire a Rosignano, imboccare la Superstrada Variante per Grosseto-Roma (Aurelia) fino a Cecina Nord, continuare per Volterra SS 68, giunti a Volterra proseguire in direzione Colle di Val D’Elsa.

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Bicicletta

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BENIDORM, LA CAPITALE DEL DIVERTIMENTO

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a cura di ROBERTO ZANETTI

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Situata nel cuore del territorio della Marina Baixa, in provincia di Alicante, Benidorm (circa 75.000 abitanti e due milioni e mezzo di visitatori all’anno) è una delle principali mete turistiche della Costa Blanca, grazie alle sue splendide spiagge e a una vasta offerta di hotel, ristoranti e attività di svago. Il centro storico, che si estende su un promontorio, crea un effetto di contrasto con gli spaziosi viali fiancheggiati da edifici, negozi e locali all’aperto che si snodano lungo cinque chilometri di costa. I ciclisti la ricorderanno sicuramente per un evento storico quale, nel 1992, l’indimenticabile vittoria di Gianni Bugno nella prova in linea dei campionati del mondo su strada. Benidorm: Benidorm possiede una baia di circa cinque chilometri di lunghezza, con spiagge soleggiate e protette dal vento, ottime strutture alberghiere e luoghi di interesse turistico come, per esempio, il giardino del castello nel Rincón de Loix e il Castillo de Guadalest. Una vacanza a Benidorm è raccomandata in ogni periodo dell’anno, grazie al suo clima favorevole e alla sua posizione comoda da raggiungere da ogni città d’Europa. Chi ama i parchi divertimento arriverà nel posto giusto, dato che a Benidorm si trovano alcuni parchi tematici come Terra Mítica, il parco Terra Natura, Mundomar e Aqualandia, che la rendono una destinazione piacevole per i più piccoli e per le famiglie.

Il settore del turismo vive principalmente di spiagge, con le sue moderne strutture, i servizi all’avanguardia e le feste animate. A Benidorm è inoltre possibile usufruire offerte di speciali per gli hotel, in modo tale che possiate godere dei migliori alloggi in questa “spumeggiante” località turistica. Le spiagge principali sono quelle che si trovano sia levante e sia ponente, insieme a una più piccola che è la playa de Mal Pas, vicino alla quale è possibile ammirare il castello e godere della vista panoramica. Il Clima: Il clima è ideale, con la sua posizione vicino alle colline è protetta dai venti dei monti della Sierra Helada a est, dell’Aitana al nord e del Tossal de la Cala a ovest. Durante i giorni d’inverno il sole splende per circa sei ore, le temperature non sono comunque troppo rigide, d’estate invece il sole scalda per dodici ore la città e di giorno c’è un po’ di umidità. I mesi più caldi sono quelli tra maggio e ottobre e il maggior numero di visitatori raggiunge questa città tra luglio e agosto. Benidorm è il posto giusto per rilassarsi e godere del proprio tempo libero grazie al suo clima temperato, gli inverni miti e le scarse precipitazioni che consen-

tono ai turisti di approfittare di tutte le bellezze che questa terra offre, come i tanti sport acquatici, quali il windsurf, le immersioni subacquee e gli sport acquatici come il vela e sci d’acqua. Cosa vedere e dove andare: Tra le escursioni più interessanti che si possono fare ci sono i borghi di La Nucia, Polop, Callosa, il castello di Guadalest, e anche villaggi più vicini come Altea, con la sua tradizione marinara, l’Alfàs del Pi con il suo clima perfetto e Villa Joyosa, la più pittoresca località della Costa Blanca. Per la cena si può gustare una grande varietà di piatti tipici della cucina locale e internazionale; sono da provare i piatti a base di pesce fresco e riso. Dopo una buona cena il divertimento può continuare nei pub aperti fino a tardi, nelle discoteche e nei luoghi di intrattenimento per tutti i gusti e tutte le età. Chi vuole godere di buona musica può approfittare del tradizionale Festival della Canzone, dove, da trent’anni, si presentano le miglior band internazionali. Durante tutto l’anno è possibile godere delle feste tradizionali, come il carnevale a febbraio, las fallas a marzo e las hogueras a giugno; a novembre si celebrano le feste patronali della Virgen de Sufragio e la Virgen de San Jaime.


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SOMMARIO 26 ACSI Ciclismo

76 Biomeccanica InBici

a cura di Newspower

a cura di Fabrizio Fagioli

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La Leggendaria Charly Gaul

La gestione fisica dell’atleta

a cura di Newspower

a cura di Bruno Filippi

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Protagonisti

Trentino MTB

a cura di Paolo Mei

a cura di Newspower

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Galdino Peruzzo

Mente in sella

a cura di Paolo Mei

a cura di Claudia Maffi

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Il Coach

Oltre l’ostacolo

a cura di Iader Fabbri

a cura di Roberto Zanetti

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Sicurezza in gara

Adventure&Bike

a cura di Gianluca Barbieri

a cura di Newspower

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Donna In... Bici

Royal Cycling Team

a cura di Paolo Mei

a cura di Roberto Feroli

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Il telaio ideale

Salute & Benessere

a cura di Roberto Zanetti

a cura del dr. Alessandro Gardini

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CICLO & VENTO

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a cura della REDAZIONE

LA CAPITALE È QUI A CESENATICO, IL 22 E 23 MAGGIO, L’UNICA FIERA CICLISTICA ITALIANA DA “TUTTO ESAURITO”

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È l’unica fiera ciclistica italiana che non ha bisogno di promozione. Perché, alla rassegna “Ciclo & Vento”, l’anima più commerciale della Nove Colli di Cesenatico, non ci sarebbe posto neppure per uno stand di un metro quadro. Così come si rischierebbero problemi logistici se i visitatori superassero la soglia, già limite, dei quarantamila. E così, mentre le altre fiere ciclistiche sparse nel Belpaese si contendono le aziende con ogni espediente, a Cesenatico il “sold out” è un traguardo ormai scontato. E allora, format che vince non si cambia e dunque, anche nel 2015, il grande expò romagnolo del pedale, che riunisce oltre ottanta eccellenze dell’industria internazionale del ciclo, riaprirà i suoi stand per

allietare la vigilia dei 12mila cicloturisti della Nove Colli e delle loro famiglie. L’appuntamento – a cura del consorzio formato da Confartigianato e Confesercenti – è per il 22 e 23 maggio e, ancora una volta, qui si riunirà per due giorni il ciclismo a 360 gradi: da quello super-tecnico dei professionisti del pedale a quello più low-cost dei ciclomotori. I settori merceologici presenti vanno dalle biciclette di ultima generazione ai telai in carbonio, dai manubri e accessori alle ruote, dall’abbigliamento tecnico alle scarpe, dagli integratori alle riviste specializzate. Non mancheranno stand con preparatori atletici ad alto livello per consulenze. Insomma, un piccolo grande emporio del ciclista, che spigola tra l’atelier e l’officina, Il portocanale di Cesenatico

un condensato delle grandi novità proposte in anteprima dalle aziende ma anche l’occasione per assistere a conferenze specializzate di medici e preparatori. Ciclo & Vento, seconda fiera italiana del settore, inaugura venerdì 22 maggio alle 15.30 (orario d’apertura dalle 9.00 alle 24.00), per restare aperta al pubblico il giorno successivo dalle 9.00 alle 22.30. Una trentina di aziende saranno ospitate nella tensostruttura montata in piazza Costa, mentre altre 48 esporranno nell’area fieristica ricavata in viale Carducci ed in viale Roma. Un grande evento “en plein air” per ribadire che, in quei giorni (e non solo), Cesenatico è – e sarà ancora per tanti anni – l’indiscussa capitale del ciclismo amatoriale.



foto PLAYFULL NIKON

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BMC-DIAVOLO IN VERSILIA a cura della REDAZIONE

IL 26 APRILE A LIDO DI CAMAIORE. NUOVI I PERCORSI E PACCO GARA PIÙ RICCO. È PARTE DEL TUSCANY BIKE CHALLENGE LA MANIFESTAZIONE È DESTINATA A SUPERARE TRANQUILLAMENTE I 2000 ISCRITTI. IL PERCORSO LUNGO, 145 CHILOMETRI, COMPRENDE ANCHE IL PICCOLO MORTIROLO

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Una nuova location, un percorso lungo piuttosto impegnativo, razione con Vetrina Toscana, agenzia della Regione Toscana, il muro dei 2000 iscritti da abbattere (e così sarà, senza alcuna promuoverà le più prestigiose aziende del territorio e le peculiaridifficoltà!). È la sintesi della BMC-Diavolo in Versilia, la granfondo tà enogastronomiche del comprensorio. I partecipanti all’evento che fa parte del nuovissimo Tuscany Bike Challenge. Percorso entreranno così in contatto con le migliori espressioni della Vermedio da 103 chilometri e 1400 metri di dislivello. Lungo da 145 silia, culla tanto del ciclismo, quanto della buona tavola. Saranno chilometri e 2495 metri di dislivello, per una competizione con presenti numerosi marchi, con prodotti tipici selezionati che intante salite, come il Piccolo Mortirolo, brevi ed intense, una gara terpretano il gusto della tradizione culinaria italiana e la genuinità nervosa e dopo gli scatti per tentare la fuga saranno certamente della cultura artigianale. più d’uno. Una vista panoramica del lungomare di Viareggio Capitolo iscritti. Lo scorso anno furono foto NEWSPOWER 6 meno di 2mila, così il nuovo record è alla portata degli organizzatori, che per rendere l’evento ancora più evento, ne hanno modificato la location. Ora iscrizioni, ritiro pacco gara e villaggio si trovano al Park Hotel Villa Ariston, a Lido di Camaiore. Una location di grande impatto, dall’atmosfera unica. Ed un expo village che porterà interessanti novità, tra cui importanti aziende toscane ed alcune conosciute ed inconfondibili eccellenze enogastronomiche di un territorio che da questo punto di vista non ha davvero mai deluso. Tutto compatto, tutto entro distanze limitate. Questa la scelta fatta per poter offrire agli iscritti, in pochi metri, quanto può tornare utile. Parcheggio camper al Park Kennedy, a ridosso della partenza, docce al Campo Benelli. All’interno del Villa Ariston, per permettere agli atleti di godersi il pasta party prima, l’expo village poi, senza affanni e timori, verrà allestito un parcheggio bici custodito. L’expo della Granfondo BMC Diavolo in Versilia non sarà però solo ciclismo: l’Open Tuscany Area, realizzata in collabo-


foto PLAYFULL NIKON

La partenza della Granfondo BMC-Diavolo in Versilia 2014

i prodotti lavaggio e pulizia bici, Hicari Sport per l’abbigliamento e gli accessori, Lacomed creme, Viner biciclette, Trek biciclette, Inkospor integratori, Sixtus con prodotti per massaggi e creme. E poi, a completare la lunga lista, anche Campagnolo ruote e componenti, Oakley occhiali, con la collaborazione di Vision Store, Bianchi biciclette, con la collaborazione di Green Planet e Biemmebike, da quest’anno concessionario anche di bici Olimpia e abbigliamento Dimensione Danza, Crab Design, fixed bike & more, che realizza bici a scatto fisso personalizzate per una bicicletta dal design unico ed inconfondibile, oltre alle nuovissime cruiser bicycle e all’abbigliamento e le borse 100% italiane, dalle linee moderne e coinvolgenti come da tradizione toscana e Alfrun, specialista nella vendita di accessori, abbigliamento e soprattutto scarpe sportive Adidas, Mizuno, Nike e Asics. Un’accortezza. Attenzione, perché non sarà possibile iscriversi il giorno stesso della gara. E comunque le iscrizioni potranno essere chiuse anticipatamente, al raggiungimento dei 3000 partecipanti, per motivi di sicurezza. foto PLAYFULL NIKON

E poi, ancora l’area espositiva ospiterà ovviamente gli stand di BMC, marchio svizzero produttore di biciclette e main sponsor dell’evento. Poi Pissei maglificio sportivo, Cicli Maggi, dealer BMC in Versilia, Cicli Franceschi, rivenditore di bici Specialized, Trek, BMC, Cipollini. E poi ancora BhossCycling, produttore di telai, SH+, con accessori, caschi e occhiali, Wash-Bike, con


Con la Gran Fondo Davide Cassani, quasi una festa patronale per il Ct della nazionale, si è aperto ufficialmente il sipario sulla stagione del ciclismo amatoriale. In molte regioni italiane la primavera ha già regalato generosi sprazzi, per il sollievo di quei ciclisti che, dopo il letargo invernale, temevano un impatto troppo brusco con le prime corse. E, invece, “se il buon giorno si vede dal mattino”, è lecito attendersi una stagione coi fiocchi. Dopo l’ouverture faentina, il calendario – fino ad ottobre inoltrato

– non si fermerà più, proponendo una ricca ed assortita sequela di appuntamenti. Alcuni consolidati e di grande prestigio, altri inediti ma non per questo meno degni di attenzione. La Gran Fondo del Po città di Ferrara, ad esempio, malgrado i dispetti del meteo, ha dimostrato che anche le rassegne esordienti possono regalare splendide domeniche di sport. E a tal riguardo, da cerchiare in rosso la Granfondo Via del Sale – Selle Italia del 12 aprile che, con un numero

di partenti mai visto prima, celebrerà a Cervia la sua 19ª edizione. Anche per il ciclismo professionistico, aprile è il mese delle grandi classiche: il 12 aprile la Roubaix, poi a seguire Amstel Gold Race, Freccia Vallone, Liegi e Tour di Romandia, che precede di una decade il rito laico e popolare del Giro d’Italia. Inbici, come al solito, sarà nel cuore del gruppo per seguire – giorno dopo giorno – le fasi salienti della stagione ciclistica. E allora, salite in ammiraglia e cominciate a sfogliare.

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L’EDITORIALE l’editore MAURIZIO ROCCHI


LA MAGLIA ANTIVENTO CON TRATTAMENTO NANOTECNOLOGIA CHE LA RENDE RESISTENTE ALLA PIOGGIA

LA GIACCA ANTIVENTO E ANTIPIOGGIA ULTRALEGGERA IDROREPELLENTE E TRASPIRANTE


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IN COPERTINA info@inbici.net

GRANFONDO DELLA VERNACCIA CITTÀ DI COLLE VAL D’ELSA

Tempo di lettura

5 min

EDIZIONE NUMERO 19. DA 70 A 165 CHILOMETRI. DALL’OPEN BAR ALLO SPETTACOLO FOLCLORISTICO. UNA LUNGA SERIE DI INIZIATIVE PER CELEBRARE UNA MANIFESTAZIONE ORMAI STORICA. GRANDE SPAZIO ANCHE AI PIÙ PICCOLI

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Colle Val D’Elsa, nel cuore della Toscana, è la sede storica della Granfondo della Vernaccia, che il 10 maggio celebra la propria edizione numero 19. Con molte conferme ed anche parecchie novità. La manifestazione è organizzata dal GC Amatori San Gimignano, e si propone come un grande evento sia per gli adulti che per i più piccoli. La società organizzatrice, fondata nel 1994, è cresciuta a livello d’importanza ed immagine grazie ai risultati conseguiti con la granfondo e con la partecipazione alle iniziative intraprese con varie amministrazioni e associazioni. Questo ha permesso di far diventare la manifestazione una delle prime venti granfondo a livello

nazionale e con una partecipazione notevole di stranieri. Granfondo scelta dal circuito più noto a livello europeo (Prestigio 2005) e a tutt’oggi anche l’unica manifestazione toscana ad esservi stata inserita. Vicino all’arrivo di tutti e tre i percorsi, nel palasport, prenderà vita il Villaggio del Ciclista, al cui interno partecipanti e accompagnatori troveranno stand enogastronomici, eventi promozionali, punti di ristoro, open bar, spettacoli di animazione e folcloristici, parcheggi per auto e camper, spogliatoi e docce. Il villaggio sarà aperto già dalle 12 di sabato, il 9 maggio, per le ultimissime iscrizioni e distribuzione pacco gara, che tra l’altro conterrà

anche un ottimo panforte della ditta Masoni. Subito, a villaggio appena disponibile, sarà possibile anche partecipare ad un aperipranzo, dietro il pagamento di un piccolo contributo. Non distante, alle 17, spazio invece alla prima edizione della Minigranfondo Junior, riservata a bambini fino agli 11 anni di età. Si misureranno, se così possiamo dire, vista la giovanissima età, su di un anello di 1500 metri, con merenda finale per tutti i partecipanti. Per loro, alle 21.30, anche le premiazioni ufficiali. Nel frattempo, alle 19, inizierà la cena del ciclista, ed alle 20, invece, una cena a base dei sapori toscani. Per i due momenti conviviali, è necessaria la prenotazione con una mail a valdelsaeventi@ gmail.com. A partire dalle 21.30, invece, ci saranno spettacoli di animazione e folcloristici. Il giorno della gara, domenica 10 maggio. Apertura villaggio ore 12, aperipranzo con la medesima formula del giorno precedente, poi alle 14.30 sarà già tempo di premiazioni, che prevedono oggetti in cristallo di grande valore. La gara, allora. Su tre percorsi, come da ormai consolidata tradizione: percorso non competitivo da 70 chilometri (1000 metri di dislivello), mediofondo da 111 (1400) e percorso lungo da 165 (2100 metri di dislivello). Una volta partiti da Colle Val d’Elsa, si passerà per bivio Nisio e poi si pedalerà fino a Castellina in Chianti, da dove inizierà tutta la parte nuova per entrambi i percorsi agonistici, che si divideranno dopo la fine della discesa di Strove, al chilometro 89, per poi ricongiungersi quando al traguardo mancheranno sei chilometri. Il percorso non agonistico, invece, sarà comune agli altri due fino al chilometro 30, per poi proseguire per Castellina in Chianti, passando per Poggibonsi. Si tratta di chilometri da percorrere in grande sicurezza, grazie ad un imponente servizio che la società organizzatrice ha creato. Lungo i percorsi saranno dislocati oltre duecento addetti, che vigileranno sugli incroci e sugli altri punti critici. Ci saranno anche quindici scorte tecniche e dieci staffette. Molti anche gli agenti della polizia municipale e di altre forze dell’ordine presenti. Cinque, infine, le ambulanze, e due i medici, che saranno pronti a intervenire in caso di necessità.


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SARÀ POOL PATRIZI SHOW A COSMOBIKE a cura della REDAZIONE

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SIGLATA LA COLLABORAZIONE TRA LA FIERA DEL CICLO DI VERONA E PROACTION CHE OFFRIRÀ TRE GIORNI DI SPETTACOLO DEL PLURICAMPIONE DI TRIAL PATRIZI

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Maserà (PD) – È stata siglata nei giorni scorsi la collaborazione tra ProAction e CosmoBike Show, Fiera internazionale della Bicicletta in programma da venerdì 11 a lunedì 14 settembre 2015 a Verona fiere. ProAction porterà a Verona in anteprima nazionale “SHOWTIME 2.0” il nuovissimo spettacolo firmato POOL PATRIZI, per entusiasmare il folto pubblico che accorrerà al salone internazionale. Paolo “Pool” Patrizi, 5 volte campione italiano Elite agonisti della specialità trial bike, in collaborazione con ProAction sarà presente alla fiera in veste di showman sulle sue strutture. Bizzarre acrobazie saranno visibili al pubblico passante che non esiterà nel stare fermo a vedere una bicicletta “senza sella” arrivare all’altezza di due metri e mezzo per poi lanciarsi sul tetto di… vieni a scoprirlo!!! Può sembrare assurdo ma tutto questo è più che reale per Paolo “Pool” Patrizi. “SHOWTIME 2.0” sarà visibile venerdì pomeriggio e nelle giornate di sabato e domenica. Chi è ProAction ProAction inizia l’attività nel 1995 con l’importazione e la distribuzione in Italia di integratori sportivi, per il settore endurance, e due anni dopo inizia la produzione con marchio proprio, ampliando progressivamente la gamma, che va a coprire con

diverse linee i settori endurance, fitness e dimagrimento. Distribuiti in tutta Italia e in alcune parti del Mondo (Slovenia, Spagna, Portogallo, Grecia, Slovacchia, Cipro, Costarica, Finlandia, Germania, Romania, Iran, Olanda, Repubblica Ceca) con il supporto di un’intensa e qualitativa attività di marketing e comunicazione, i prodotti ProAction coprono a 360° le esigenze di integrazione dello sportivo e più in generale di ogni persona attiva e attenta al proprio fisico e al proprio benessere, a tutti i livelli: dall’agonismo di vertice al wellness. Le linee proposte comprendono integratori proteici, energetici, salutistici, termogenici e un’innovativa linea di snack per restare in forma chiamata Mediet.


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PEDALARE TRA ITALIA E SLOVENIA! Un percorso ciclabile di circa 138 km che si snoda lungo il corso di due fiumi, il Natisone in Italia e l’Isonzo in Slovenia. BIMOBIS accompagna il cicloturista alla scoperta di un territorio unico per caratteristiche e posizione: dalle Alpi Giulie ai Colli Orientali del Friuli, dal Collio italiano a quello sloveno per risalire il corso dell’Isonzo lungo una delle valli più scenografiche per paesaggi e punti di osservazione. Un anello ciclabile di facile percorrenza che permette al cicloturista anche non esperto, di conoscere un territorio adagiato lungo il confine tra Italia e Slovenia piccolo per dimensioni, ma ricco di storia e di fascino. La parte friulana di BIMOBIS si snoda tra le Valli del Natisone e Gorizia, passando per San Pietro al Natisone, Cividale del Friuli, Corno di Rosazzo, i Colli Orientali ed il Collio permettendo così al cicloturista di conoscere alcune delle zone turistiche più ricche e affascinanti della Regione Friuli Venezia Giulia. 88 km totali percorribili (con uno sforzo moderato) anche dal cicloturista meno allenato! Il punto di partenza ideale per la parte italiana del percorso sono le Valli del Natisone che offrono al ciclista uno scenario naturale impareggiabile: il fiume Natisone ed il monte Matajur ne caratterizzano il paesaggio, mentre le numerose chiesette votive lo arricchiscono con la loro presenza e offrono una straordinaria testimonianza dell’architettura e dell’arte sacra del XII-XVI secolo. Il cicloturista potrà quindi decidere di scendere velocemente a valle o di fermarsi nei numerosi punti panoramici o di intraprendere percorsi ed itinerari collegati a BIMOBIS e più impegnativi fisicamente per caratteristiche e livello di difficoltà. Seguendo verso sud le acque cristalline del Natisone il ciclista lascia le Valli del Natisone e raggiunge Cividale del Friuli, l’antica Forum Julii fondata intorno al 50 a.C. da Giulio Cesare. La città merita una sosta: qui il cicloturista potrà riposarsi e godere delle bellezze storiche ed artistiche di Cividale. La città conserva, tra le altre, rilevanti testimonianze monumentali e culturali della civiltà Longobarda, di cui l’Oratorio di Santa Maria in Valle, straordinario compendio di architettura e scultura altomedioevale, è la sua espressione più alta. Dal 2011 Cividale Longobarda ed alcuni suoi monumenti sono stati dichiarati Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Lasciando Cividale e proseguendo verso sud si raggiungono Corno di Rosazzo ed i Colli Orientali del Friuli, zona vitata per eccellenza i cui vini sono conosciuti in tutto il mondo per le loro caratteristiche organolettiche. Qui la pianura si trasforma e lascia il posto ai dolci pendii dei Colli modificati da secoli di sapiente lavoro per ospitare la coltivazione della vite. Visitare le cantine, fermarsi per degustare le eccellenze enologiche accompagnate dai migliori piatti della tradizione gastronomica friulana diventa una validissima distrazione anche per il cicloturista più convinto e sportivo! Numerose le cantine con sala degustazione, gli agriturismi ed i ristoranti in cui fermarsi prima di proseguire la pedalata. Prima di lasciare l’Italia ed entrare in Slovenia, BIMOBIS accompagna il cicloturista verso il Collio e Gorizia. I molti monumenti e palazzi storici, il clima mite ed i numerosi parchi le sono valsi il soprannome di Nizza austriaca. Il Castello di Gorizia ed i suoi dintorni meritano una visita prima di lasciare l’Italia e proseguire il tour in bicicletta lungo BIMOBIS e andare oltre confine. Il percorso completo è visionabile sul sito www.bike-alpeadria.com con mappe, altimetrie e descrizioni specifiche non solo del circuito principale, ma anche di percorsi secondari sia italiani che sloveni.

E per essere sempre aggiornati anche durante le lunghe pedalate... scarica la App BIMOBIS: mappe di percorso, itinerari in GPS, informazioni turistiche e altri suggerimenti per organizzare una sosta (anche enogastronomica!).


Progetto finanziato nell'ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali. Projekt sofinanciran v okviru Programa Ä?ezmejnega sodelovanja Slovenija-Italija 2007-2013 iz sredstev Evropskega sklada za regionalni razvoj in nacionalnih sredstev.


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GIUSEPPE RIVOLTA

Tempo di lettura

a cura di PAOLO MEI

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7 min

ORGANIZZATORE E GENTILUOMO

GIUSEPPE RIVOLTA È UN VOLTO MOLTO NOTO NEL MONDO DEL CICLISMO: DIRETTORE DI CORSA E ORGANIZZATORE DI MOLTISSIME GARE, È INDUBBIAMENTE RICONOSCIUTO DAL MONDO DELLE DUE RUOTE COME IL NUMERO UNO DEL GIRO ROSA CYCLING RACE

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Buongiorno Giuseppe, benvenuto da parte di tutta la redazione INBICI. Come è iniziata la sua passione per le due ruote? «Buongiorno ai lettori di INBICI. Ricevetti una bicicletta in regalo da mia moglie nei primi anni di matrimonio. Non me ne staccai più. Da allora nella mia famiglia il ciclismo è diventato parte integrante della vita quotidiana.» Lei è direttore di corsa ma anche e soprattutto direttore del Giro Rosa. Una corsa che sta crescendo di anno in anno e soprattutto in grado di catalizzare l’attenzione dei media. Ce ne parla? «Come organizzatore ho avuto il mio bel da fare per moltissimi anni nelle varie categorie del ciclismo. Ho diretto anche parecchi ragazzi nel VC Sovico, come per esempio Fabrizio Dell’Oste che vinse parecchio da junior negli anni ’90 nella Mountain Bike. Il Giro Rosa invece rappresenta un po’ la mia sfida personale. Un qualcosa che sento dentro e che mi spinge a credere nel ciclismo femminile, che è in crescita sotto ogni punto di vista. Tengo a precisare che il Giro Rosa Cycling Race è di proprietà della Federazione Ciclistica Italiana e dunque io sono semplicemente un tassello del complesso mosaico del Giro al Femminile.» Quali differenze ci sono tra il Giro maschile e il Giro Rosa? «Ovviamente il Giro d’Italia per noi è qualcosa a cui ispirarsi. Il Giro Rosa Cycling Race è la massima espressione al mondo per quel che riguarda le corse a tappe, anche perché il Tour de France non esiste più. Questo ha portato ancor più interesse verso l’Italia e verso la nostra creatura. Naturalmente le tappe del Giro sono 21, le nostre sono soltanto 10. Cambia, poi, la distanza da percorrere, che nel nostro caso è ovviamente ridotta. Quello che è diverso e a favore del Giro Rosa è invece rappresentato dal fatto che in questo caso tutte le più forti del mondo, proprio tutte, vengono in Italia per sfidarsi. Al Giro maschile non sempre succede, perché essendoci anche Vuelta e Tour de France, oltre a tutte le altre corse, per i più forti è necessaria la calendarizzazione degli eventi. Ed è certamente un motivo di orgoglio per noi, che siamo poco più che una grande famiglia, un’organizzazione fatta prima di tutto da appassionati che sottraggono tempo alla famiglia in onore di questo meraviglioso sport.»

È stato da poco presentato il Giro Rosa 2015, che è stato appena presentato in Slovenia. Come stanno procedendo le cose? «Tutto è nato per caso, ci tengo a precisarlo. L’anno scorso ci trovammo al bar durante il Giro Rosa con Gorazd Penko, DS della BTC City, squadra Slovena di Ljubljana. Quasi per scherzo ci propose di prendere in considerazione l’dea di fare la partenza dalla sua terra. Gorazd è un ex corridore, ha 54 anni e una forte passione per questo sport, soprattutto verso il settore femminile. Grazie ai suoi contatti siamo entrati subito nell’orbita BTC City, una sorta di città nella città di Ljubljana, e abbiamo conosciuto il presidente di BTC e il suo braccio destro, Maja Oven. Loro ci stanno dando il massimo appoggio sotto ogni punto di vista, logistico e tecnico.» Quante tappe ci saranno in Terra Straniera? «Ci sarà la Team Presentation nella piazza centrale di Ljubljana, quindi il prologo nella stessa location e poi la prima tappa, con altimetria non proprio rilassante.» Avete fatto dei sopralluoghi? «Sì, siamo stati da poco in Slovenia proprio a BTC City, siamo stati accolti, come delegazione, dal presidente di BTC in maniera incredibilmente bella e amichevole. I presupposti per fare bene ci sono tutti. Gorazd Penko, che è ds del loro team femminile non sta lasciando nulla al caso. La loro voglia di fare è incredibile. Il loro obiettivo è che tutte le ragazze che prenderanno il via al Giro Rosa si possano ricordare in futuro di Ljubljana.» Avete già della adesioni importanti?

«Ci aspettiamo tutte le più forti del mondo, da Pauline Ferrand Prévot a Marianne Voss, senza dimenticarsi della Abbott. E poi Cecchini, Berlato, Bronzini, Longoborghini, Ratto, Cauz. Tutte le più forti del mondo saranno della partita.» E in termini di seguito televisivo? «In termini televisivi dobbiamo ringraziare la TV nazionale. La RAI con Raisport ha dato una mano a tutto il movimento femminile. La finestra di circa dieci minuti durante le trasmissioni in diretta del Tour de France (le due corse sono contemporanee, ndr) non può che essere motivo di orgoglio per noi. Insomma possiamo approfittare del pubblico del Tour per far vedere la nostra corsa, cosa importantissima.» Che Giro Rosa dobbiamo aspettarci per il 2015 ? «Sarà un Giro giovane, moderno e al passo coi tempi, con oltre 150 partenti. Non poca cosa insomma. E la partenza slovena potrebbe farlo decollare.» L’UCI che idea ha di voi? «Siamo stati a Aigle nell’agosto scorso, abbiamo parlato con i vertici del ciclismo mondiale. Ci hanno dato il loro appoggio in termini di visibilità, ci hanno fatto capire che credono in noi. La situazione è in evoluzione, il Giro Rosa è, assieme al Tour Of Britain, l’unica corsa a tappe di livello al femminile. Noi agiremo nella direzione di far crescere il movimento, nel rispetto soprattutto delle ragazze.» Grazie per la disponibilità, Giuseppe. «Grazie a voi, che date spazio al ciclismo femminile.»

Giuseppe Rivolta con alcune protagoniste del Giro Rosa


Foto: Federico Modica

9^ Play your role

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14.06.2015

80-135 Km


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MARCIALONGA CYCLING CRAFT

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a cura di NEWSPOWER

SUGLI SCI, OGNI FINE GENNAIO, DA OLTRE 40 ANNI. DAL 2007, ANCHE IN BICI. UNA STORIA DI PASSIONE PER LO SPORT CHE CONTINUA A CRESCERE SI PARTE DA PREDAZZO, ED IN QUESTA EDIZIONE CI SI DIVERTE ANCHE COL NUOVO CONTEST “UNA SQUADRA VINCENTE”. LEGGI E SCOPRI DI COSA SI TRATTA…

foto NEWSPOWER

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«La Storia siamo noi, nessuno si senta escluso» (Francesco De Gregori). Ci sono storie sportive che solo a sentirsele raccontare… o cantare perché no…viene voglia di viverle in prima persona. Il Trentino da oltre 40 anni vive e narra una favola sportiva che ogni inverno coinvolge migliaia di appassionati di fondo, è la Marcialonga di Fiemme e Fassa e alla fine dello scorso gennaio ancora una volta ha catalizzato sportivi di ogni livello e di tutto il mondo, i quali si sono lasciati conquistare con piacere da quello che nel nostro paese è un evento senza eguali e nel mondo, senza presunzione, si colloca nelle posizioni alte di classifica per originalità e location, unica, quella sì, le Dolomiti ce le abbiamo solamente noi. foto NEWSPOWER

Sempre a proposito di storia, quella di Marcialonga arriva dalla forte passione della gente trentina per la disciplina invernale e dopo l’exploit olimpico di Franco Nones del 1968 a Grenoble, quando mise in fila tutti quanti e portò tra le sue montagne una medaglia d’oro senza precedenti, questo spirito divenne un vero fiume in piena che, come detto, continua ad appassionare ancora oggi e che negli anni ha contaminato altri ambiti sportivi, quello della corsa e soprattutto quello delle due ruote. Il primo step fu nell’anno in cui la granfondo invernale festeggiava l’edizione numero 30, era il 2003 e il comitato organizzatore trentino decise di trasportare anche nella bella stagione la festa, l’entusiasmo e la compe-

tizione che da sempre accompagnano la Marcialonga Ski. Nasceva così la podistica trentina Marcialonga Running Coop, quest’anno in calendario a inizio settembre e come tradizione lungo parte di quello stesso tracciato che in inverno richiama i maratoneti di sci stretti e bastoncini. La seconda idea si concretizzò nel 2007 quando un semplice sguardo verso l’alto, a quelle imponenti cime e ai passi dolomitici dove si sono scritte pagine epiche di ciclismo, portò gli organizzatori trentini alla prima Marcialonga Cycling Craft. E fin dal debutto della granfondo su due ruote il numero dei partecipanti era abbondantemente sopra i mille sulle rampe e lungo i tornanti


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di Trentino, Alto Adige e provincia di Belluno. L’edizione 2015, in programma domenica 14 giugno, sarà la nona di sempre e il percorso sarà… di sempre anche quello, con un semplice motivo commentato a fine gara praticamente da ogni corridore ogni anno: «Non può esistere un tracciato più bello di questo». Si corre lungo due varianti, una “lunga” di 135 km e una “media” di 80 km che comunque si dimostrano da sempre attraenti non solamente per i pro, ma anche per centinaia di appassionati che l’occasione di pedalare tra le montagne più belle del mondo non se la lasciano sfuggire di certo. Predazzo è il quartier generale di giornata, sede anche della divertente MiniCycling dedicata ai giovani fino a 16 anni e in programma quest’anno il giorno 13 giugno al pomeriggio. Le iscrizioni alla Marcialonga Cycling Craft 2015 sono aperte e dal sito ufficiale www. marcialonga.it o dai canali Social dell’evento si possono ottenere tutte le informazioni del caso, tenendo presente che la quota di registrazione è bloccata a 30 Euro fino all’11 maggio e include un pacco gara tecnico con una giacca sportiva Craft im-

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permeabile e antivento con cappuccio, ripiegabile e griffata con il logo Marcialonga Cycling Craft. Entro il 9 giugno, inoltre, è possibile anche iscriversi gratuitamente al nuovo contest a squadre dal titolo “Una Squadra Vincente”. Si tratta di una gara nella gara tra team da foto NEWSPOWER

5 a 7 componenti con una donna almeno e tutti iscritti alla manifestazione. Le regole sono molto semplici, si può percorrere il tracciato che si preferisce, ma almeno un atleta dovrà chiudere il lungo e almeno un maschio e una donna il medio. Conclusa la gara, si sommeranno il miglior tempo assoluto sul percorso lungo, il migliore femminile sul medio e il peggiore assoluto ancora sul medio. Le tre squadre con i tempi minori verranno premiate con iscrizioni alla gara 2016 e originali gadget Marcialonga. La Marcialonga Cycling Craft 2015 – la cui app è scaricabile sia da App Store che da Google Play – fa parte del blasonato circuito Alé Challenge e le prove iniziali saranno in questo mese di aprile con la GF Liotto di Vicenza (12 aprile) e la GF fi’zi:k a Marostica (26 aprile). L’evento di Predazzo, infine, sarà anche quest’anno valido come Campionato Italiano Maestri AMSI Ciclismo su Strada. Tutti pronti insomma a scrivere una nuova, entusiasmante pagina di storia sportiva tra le Valli di Fiemme e Fassa in Trentino. Marcialonga vi aspetta il prossimo 14 giugno.



foto BETTINIPHOTO


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GRAN FONDO DEL CAPITANO a cura della REDAZIONE

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LA WELLNESS VALLEY OSPITERÀ NEL SUO CALENDARIO EVENTI, ANCHE LA MANIFESTAZIONE CICLISTICA DELLA LOCALITÀ TERMALE DI BAGNO DI ROMAGNA

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Un’idea grandiosa quella della Gran Fondo del Capitano, manifestazione ciclistica che si svolgerà il prossimo 7 giungo a Bagno di Romagna (FC), quella di inserire nel contesto della due giorni un evento di levatura internazionale come il Campionato Mondiale di Ciclismo Sprint, gara riservata a giornalisti provenienti da varie nazioni del mondo. L’evento sportivo che pone una particolare sensibilità sul benessere fisico, ha richiamato l’attenzione dei dirigenti di Wellness Valley il progetto della Wellness Foundation, la fondazione voluta da Nerio Alessandri patron della grande azienda cesenate Technogym. Nei giorni scorsi infatti è stato siglato un accordo a tre con la regione Emilia Romagna e con gli organizzatori della Gran Fondo del Capitano, accordo questo che prevede l’inserimento della manifestazione nel calendario delle attività Wellness Valley. Nei giorni scorsi infatti, Liviana Zanetti responsabile della APT Servizi Regione Emilia Romagna e Luigi Angelini in rappresentanza della Wellness Foundation oltre agli organizzatori della Gran Fondo del Capitano hanno siglato l’accordo che varrà il riconoscimento di evento organizzato sotto l’egida della Wellness Valley. Da sempre infatti la Gran Fondo del Capitano, ha fatto propri i principi di un ciclismo da vivere e da godere, di un ciclismo puro all’insegna della salute e del benessere.

Principi questi che affiancano una sana a corretta alimentazione, un’attività fisica regolare e una costante ricerca per la migliore qualità della vita. «Per questi motivi infatti, è importante coinvolgere tutti gli attori che operano nel settore del benessere», queste le parole di Massimo Bardi presidente del comitato organizzatore della Gran Fondo, il quale dichiara grande soddisfazione per questo accordo ed aggiunge «Sin dalle sue origini la Gran Fondo del Capitano ha lanciato un messaggio chiaro e preciso, quello di promuovere tramite lo sport, la cultura e il territorio che

ci circonda, quello della alta valle del Savio e dell’Appennino Tosco-Romagnolo». La Gran Fondo del Capitano si disputerà domenica 7 giugno e ad oggi risultano già iscritti oltre 800 ciclisti. La cerimonia inaugurale di venerdì 5 giugno sarà poi seguita dal Campionato Mondiale di Ciclismo Sprint per giornalisti, programmato per sabato 6 giugno. La gara, quanto mai spettacolare si svilupperà su di un percorso rettilineo di 300 metri con partenza da fermo. Un vero e proprio sprint per assegnare la maglia iridata del 2015.



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ACSI CICLISMO a cura di NEWSPOWER

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IL RICCO CALENDARIO AUMENTA LE PROPOSTE CON L’INGRESSO NEL MONDO ACSI DI ALCUNE MANIFESTAZIONI DI GRANDE VALORE TRA LE TANTE NOVITÀ, ANCHE IL RALLY DI ROMAGNA, SEMPRE PIÙ INTERNZIONALE, E LA 24 ORE DI BARBARANO VICENTINO (VI)

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La primavera è arrivata e con la bella stagione per i patiti di due ruote è tempo di scatenarsi. I calendari ed i circuiti organizzati dal settore ciclismo dell’ACSI offrono gare in ogni angolo della penisola che si adattano perfettamente a caratteristiche e gusti di tutti gli appassionati. Per gli “stradisti”, tanto per fare qualche esempio, sta entrando nel vivo il Campionato Italiano Granfondo e Mediofondo ACSI: dopo lo start del 22 marzo con la Granfondo Davide Cassani a Faenza (RA), il mese di aprile propone altri appuntamenti di grande richiamo come la GF Selle Italia a Cervia (RA) e la GF Liotto a Vicenza di domenica 12, seguite dalla Granfondo fi’zi:k-Città di Marostica in programma domenica 26. Il settore Ciclismo dell’ACSI, però, non vive di sole granfondo e sono tanti gli appuntamenti dedicati anche alla mountain bike e alle altre specialità come ciclocross, cronoscalate e molto altro ancora. L’Italian Off Road è la serie ACSI che include bike marathon di Toscana, Sicilia, Lombardia, Piemonte, Calabria, Marche e Liguria e si è aperta il 15 marzo scorso con la Granfondo del Castello di Monteriggioni (SI). Questa gara storica, alla sua 24a edizione, ha visto al via oltre 1500 biker che si

sono dati battaglia sugli off road senesi e, al termine dei 52 km di percorso, i primi a tagliare il traguardo allestito nel borgo medievale toscano sono stati l’ex pro Francesco Casagrande e Pamela Rinaldi. Restando in tema di bike marathon, domenica 31 maggio sarà la volta della Gran Fondo Vena del Gesso di Riolo Terme (RA) che quest’anno sarà valida come Campionato del Mondo ACSI di MTB. La GF Vena del Gesso è la seconda frazione del Rally di Romagna, la competizione a tappe che dal 30 maggio al 3 giugno terrà impegnati i biker sugli sterrati del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, con gli spettacolari percorsi che si snodano fra single track, calanchi e boschi dell’Appennino Tosco-Romagnolo fra le province di Ravenna, Bologna e Firenze. Tutte e cinque le tappe del Rally di Romagna, Gran Fondo Vena del Gesso inclusa, avranno partenza e arrivo a Riolo Terme che durante il ponte del 2 giugno si trasformerà in una piccola capitale della mountain bike, grazie alle tante iniziative di contorno orchestrate dallo staff di Romagna Bike Grandi Eventi. Oltre alla miriade di eventi organizzati dai comitati provinciali di tutta Italia e alle cicloUn’immagine della Granfondo Via del Sale – Selle Italia

turistiche, la passione per il ciclismo di ACSI coinvolge anche discipline come l’endurance. Sabato 4 e domenica 5 luglio, infatti, Barbarano Vicentino ospita la 24 Ore della Serenissima che terrà impegnati i biker sugli off road dei Colli Berici in una manifestazione caratterizzata dall’allegria e dal divertimento tipici delle gare endurance, dove gli avversari diventano “compagni di fatiche” più che rivali da battere a tutti i costi. La 24 Ore di Barbarano sarà quindi prova unica di Coppa del Mondo MTB Endurance ACSI e durante la due giorni di gare, organizzata dall’Adventure & Bike Team, sarà di scena anche il Festival Endurance della Serenissima con in contemporanea alla gara di MTB le 24 ore di altre discipline come beach volley, tennis o calcio a 5, e la Notte Bianca di Barbarano. Il settore ciclismo dell’ACSI copre praticamente ogni tipo di gara che si corre in bici, incluse anche quelle più estreme come l’Ultracycling, vale a dire prove endurance che si svolgono su strada e tengono impegnati gli stakanovisti del pedale per giornate intere in sella. Il Campionato Italiano Ultracycling ACSI si apre sabato 11 aprile con la terza edizione della Race Across


Un’immagine del Rally di Romagna 2014

Italy a Silvi Marina (TE) con un tracciato di 809 km fra Abruzzo, Lazio e Molise e circa 11000 metri di dislivello che i concorrenti, solitari o in team, devono completare entro 42 ore dallo start. La seconda e ultima prova del Campionato Italiano Ultracycing

ACSI sarà l’Ultracycling Dolomitica che si disputerà nel week end del 5-6 settembre su di un percorso di circa 600 km con oltre 16.000 metri di dislivello: l’itinerario di gara, con partenza e arrivo a Cordignano nel Trevigiano, copre l’intero arco dolomitico e

si snoda fra Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, con l’altimetria caratterizzata da ben 16 salite fra le quali spiccano nomi mitici come Monte Grappa o i passi San Pellegrino, Fedaia, Pordoi e Giau, per citarne solo alcuni.


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GRANFONDO INTERNAZIONALE DELLE CINQUE TERRE a cura della REDAZIONE

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UN EVENTO STRAORDINARIO NEL MONDO CICLISTICO, HAND BIKE E CICLOTURISTI PER UN CICLISMO A 360° ARRIVA LA PRIMAVERA E LA GRANFONDO INTERNAZIONALE DELLE CINQUE TERRE E DELLA RIVIERA SPEZZINA (MEMORIAL LUIGI VISINI) FA IL PIENO DI CONSENSI CON OLTRE 400 PREISCRIZIONI. IL COMITATO ORGANIZZATORE APRE, PER LA PRIMA VOLTA ALLE HAND BIKE E AI CICLOTURISTI, DIMOSTRANDO DI ESSERE UN EVENTO DI CICLISMO A 360°

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Arriva la primavera, salgono le temperature, crescono (in durata) le giornate e cresce l’attesa per l’evento settembrino più importante del Nord-Ovest, la Granfondo delle Cique Terre. Giunta alla sua ventunesima edizione, la classica ligure si presenta ai propri appassionati partecipanti con un piglio decisamente diverso e moderno. L’evento, organizzato dalla “premiata ditta” Belloglio-Nunziati, conta già oltre 400 preiscritti che fanno decisamente ben sperare per l’edizione 2015, in programma il 13 settembre 2015 a Deiva Marina, sede storica della manifestazione nata a metà anni ’90. Confermati i due percorsi, medio da 89 km e lungo da 160 km, che quest’anno saranno anche oggetto del passaggio della cor-

sa più dura del mondo nel paese più bello del mondo: il Giro d’Italia. Definito anche il cambio di location per ciò che riguarda la distribuzione dei pacchi gara e per le iscrizioni che si trasferiscono, per la gioia di tutti, in riva al mare e a due passi dalla partenza, favorendo anche l’esposizione dei prodotti tecnici e alimentari, in un’ottica diversa, che favorisce la divulgazione del territorio e la sinergia con i sapori del luogo, uno dei più belli del mondo. Confermati gli appuntamenti con l’elezione di Miss Gran Fondo venerdì 11 e la gimkana per i bambini sabato 12. Le novità dell’ultima ora sono importanti e sorprendenti: il team organizzatore è al lavoro per organizzare, come evento di contorno anche una cronometro in salita,

a Deiva, dedicata alle Hand Bike, andando così ad abbracciare un numero di appassionati sempre maggiore. È tutto? No, per niente. Poteva mancare una cicloturistica alle Cinque Terre? La risposta è no ed ecco che il duo BelloglioNunziati sta predisponendo una cicloturistica di circa 70 km per accontentare gli appassionati meno avvezzi al cronometro. Da ricordare il sito internet nuovo e funzionale (www.granfondo5terre.com) e ovviamente la pagina Facebook, molto gettonata in questo periodo storico e culturale. La Granfondo delle Cinque Terre sarà ancora una volta prova unica di Coppa del Mondo ACSI e la gara farà parte del Circuito Costa Ligure, del Circuito Dalzero e del Circuito UNESCO Cycling Tour.


UCI World Cycling Tour è una serie di eventi in cui i cicloamatori avranno la possibilità di vincere la maglia iridata UCI. Attraverso prove di qualificazione in tutto il mondo, i corridori potranno guadagnare un posto per partecipare al Campionato del Mondo Strada Amatori, che assegnerà il titolo di Campione del Mondo, strada e cronometro individuale, per ogni categoria.

Il calendario 2015 14 Settembre ‘14

: Lorne, Australia

12 Ottobre ’14

: Durban, Sud Africa

20 Marzo ’15

: Dubai, Emirati Arabi Uniti

27-29 Marzo ‘15

: Perth, Australia

12 Aprile ’15

: Saint Tropez, Francia

14-16 Maggio ’15

: Copenhagen, Danimarca

22-24 Maggio ’15

: Blue Mountain Village, Canada

22-24 Maggio ’15

: Skyros, Greece

4 Giugno ‘15

: Botucatu, Brasile

6 Giugno’15

: Peterborough, Regno Unito

12-14 Giugno ‘15

: Ljubljana, Slovenia

17-19 Luglio ‘15

: Trento, Italia

22-26 Agosto ’15

: Sankt Johann, Austria

3-6 Settembre ’15

: Campionato del Mondo Strada Amatori, Aalborg-Hobro Danimarca

Qualificazioni per 2016 13 Settembre ‘15

: Lorne, Australia

18 Ottobre ’15

: Durban, Sud Africa

www.uciworldcyclingtour.com


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LA LEGGENDARIA CHARLY GAUL

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DECIMO ANNO! ED IL MONTE BONDONE DA AFFRONTARE DUE VOLTE NEL PERCORSO LUNGO, IN RICORDO DELL’IMPRESA DEL 1956 IL GIOVEDÌ APRE L’EXPO, POI LA CRONO E SABATO LA GRANDE NOVITÀ DE LA MOSERISSIMA. 58 CHILOMETRI DISEGNATI DALLO SCERIFFO, DA PEDALARE A TUTTO VINTAGE

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Dieci anni de “La Leggendaria Charly Gaul”. La granfondo che celebra la storica impresa di Charly Gaul sul Monte Bondone in luglio taglierà questo importante traguardo e lo farà con un’edizione ricca di novità, pronta a regalare altre emozioni sulle strade di Trento, del Monte Bondone e della Valle dei Laghi. Il comitato organizzatore, infatti, è al lavoro da mesi per rendere il fine settimana dal 17 al 19 luglio memorabile per tutti gli appassionati e sono tante le new entry nel ricco programma di eventi 2015. La manifestazione ruoterà, come sempre, attorno alla cronometro di Cavedine, nella Valle dei Laghi, di venerdì 17 luglio e alla prova in linea fra Trento ed il Monte Bondone di domenica 19, ma da quest’anno ci sarà anche “La Moserissima – 1a Ciclostorica di Trento”: l’appuntamento con il ciclismo d’epoca è fissato per sabato 18 luglio fra il centro storico di Trento, strade bianche e piste ciclabili dei dintorni. La cicloturistica d’epoca condivide con “La Leggendaria Charly Gaul” la scenografica partenza da Piazza Duomo e si concluderà dopo 58 km in Piazza Fiera, la “casa” dei grandi eventi di Trento che ogni anno ospita il celebre Mercatino di Natale, il Festival dell’Economia, il Trento Film Festival, oltre ai più importanti concerti e manifestazioni

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Partenza da Piazza Duomo

La partenza della Leggendaria Charly Gaul 2014

della città. “La Leggendaria Charly Gaul” e “La Moserissima” rientrano a pieno titolo fra gli appuntamenti di spicco della Città del Concilio e in Piazza Fiera verranno allestiti anche l’ufficio gare, l’area Expo e il mercatino vintage, con tanti accessori e memorabilia per attrezzarsi al meglio in vista de “La Moserissima”, senza dimenticare eventi di contorno come la grande festa del decennale di sabato 18 luglio. La location è situata in una posizione centrale, strategica sia per gli espositori che per appassionati e seguito, dato che si trova a due passi da Piazza Duomo e dal MUSE, il museo delle scienze della Città di Trento. Il programma agonistico de “La Leggendaria Charly Gaul” è quello collaudato durante la passata edizione: venerdì 17 luglio la


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31 evento vintage che facesse rivivere l’atmosfera del ciclismo d’antan e celebrasse il successo di una manifestazione moderna come “La Leggendaria Charly Gaul”. Sabato 18 luglio, quindi, è in programma “La Moserissima – 1a Ciclostorica di Trento” con un tracciato di 58 km tutto da scoprire fra vigneti, borghi e strade bianche di quest’angolo di Trentino. L’evento non competitivo, dedicato al grande Francesco Moser e alla sua famiglia, è inserito nel calendario del Giro d’Italia d’Epoca, il circuito che raccoglie tutte le principali ciclostoriche del nostro paese che, come “La Moserissima”, non si limitano al mero pedalare ma vogliono cogliere il lato più piacevole del ciclismo in cui i partecipanti condividono la passione per il vintage e la voglia di scoprire i territori che attraversano. Le iscrizioni a “La Moserissima” sono aperte e per maggiori dettagli basta accedere al sito www.lamoserissima.it. Per gli appassionati che vorranno completare la doppietta “Moserissima-Charly Gaul” sarà possibile sfruttare l’iscrizione combinata che con soli 70 Euro permetterà di prendere parte ad entrambi gli eventi e ricevere la maglia celebrativa del decennale de “La Leggendaria Charly Gaul”. Tutte le informazioni su “La Leggendaria Charly Gaul”, unica tappa italiana dell’UCI World Cycling Tour, sono rintracciabili sul sito www.laleggendariacharlygaul.it, mentre per rimanere costantemente aggiornati ci sono anche il canale YouTube e la pagina Facebook della manifestazione oltre a #laleggendaria10 sui diversi social.

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Valle dei Laghi ospiterà la cronometro di 24 km valida quest’anno anche per assegnare i titoli del Campionato Italiano FCI Amatori, mentre domenica toccherà alla prova in linea e ai due percorsi da 57 e 141 km con partenza da Trento e arrivo ai 1654 metri di Vason, dopo aver affrontato i tornanti del Monte Bondone intitolati a Charly Gaul. L’evento, come sempre, verrà orchestrato dall’ApT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e dall’ASD Charly Gaul Internazionale, che offre a tutti gli appassionati un’opportunità davvero allettante. Il tesseramento per l’ASD Charly Gaul Internazionale, infatti, consente con soli 65 Euro di ottenere la tessera FCI master o cicloturista e la partecipazione ad una gara a scelta fra la cronometro del 17 luglio, “La Moserissima” o la granfondo/mediofondo di domenica 19 luglio. Tutti i tesserati, inoltre, riceveranno in regalo anche la maglia celebrativa del decennale de “La Leggendaria Charly Gaul”. Proprio per festeggiare al meglio i dieci anni della granfondo il comitato organizzatore ha deciso di mandare in scena a Trento un

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LA MOSERISSIMA a cura di ROBERTO FEROLI

SABATO 18 LUGLIO, SULLE STRADE BIANCHE DI TRENTO E DINTORNI. CON PASSAGGIO ANCHE NELLA CANTINA DI FRANCESCO MOSER E VISITA AL SUO MUSEO UN’OCCASIONE UNICA PER PEDALARE COL CAMPIONISSIMO. UNA PRIMA EDIZIONE CHE PRECEDERÀ LA LEGGENDARIA CHARLY GAUL NUMERO 10

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Il mondo della bici è in continua trasformazione. Facile a dirsi, perché è facile capirlo. Basta osservare. Il freno a disco, presto tra i professionisti. Il cambio elettronico, ma wireless. Il casco per riporre lunghi capelli femminili. Manifestazioni al limite dell’agonistico che diventano cicloturistiche per volontà stessa degli organizzatori. E tanto vintage, sempre più vintage, genere in grado di catturare chi l’odierno vintage l’ha vissuto in presa diretta, ma anche tanti giovani che amano quel fascino che solo una bici ante 1980, una bella maglia di lana indossata il 10 agosto, un panino alla porchetta ed un mezzo di rosso nella borraccia sanno regalare. Ecco allora che tra le diverse, una si erge. Perché, pur essendo alla prima edizione, è il frutto della miglior miscela possibile tra territorio ed organizzazione. E con un marchio davvero di grande valore per tutti gli amanti della bici. Si chiama La Moserissima, appuntamento a Trento il prossimo 18 luglio. 58 chilome-

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tri di strada bianca, una distanza più che accettabile, per iniziare. Ed anche per testimoniare il significato di una manifestazione che avvicina abbigliamento del nonno, bici molto pesante, strade bianche, appunto, e magari qualche baffo arrotolato ad hoc per l’occasione. Tutto sotto l’egida di mister Francesco Moser, uno che il ciclismo potrebbe spiegarlo ai posteri per almeno i prossimi 2/300 anni. L’evento, citando alla lettera il regolamento, è un «raduno cicloturistico internazionale non competitivo con biciclette da corsa d’epoca costruite prima del 1987» e in questa frase è racchiuso lo spirito della manifestazione, che celebra il ciclismo d’epoca e la passione per le due ruote in un’atmosfera di festa dove contano solo divertimento e voglia di stare insieme.

foto PHOTOSPORT INT / REX FE/REX/SIPA

Il campione Francesco Moser

Si chiama La Moserissima perché ovviamente è in onore di Francesco Moser e della sua famiglia, ed è pure l’unica tappa trentina inserita nel calendario del Giro d’Italia d’Epoca 2015, che la manifestazione che raggruppa le principali ciclostoriche della penisola. La vice presidente è Michela Piccioni, che ha sottolineato l’importanza dell’ingresso della neonata passeggiata trentina all’interno del circuito: «Ne siamo molto contenti; vogliamo organizzare tappe in tutte le regioni e, grazie alla collaborazione e all’entusiasmo di Elda Verones, ora anche il Trentino-Alto Adige avrà la propria ciclostorica. Già dalla prima tappa abbiamo avuto un notevole incremento di iscritti, a conferma della grande crescita degli eventi vintage, e sicuramente anche La Moserissima sarà un successo». È scontato dirlo, ma in una giornata come quella del prossimo 18 luglio tempi e classifiche non esistono. Sarà un sabato dedicato solo a degustare in tutta tranquillità le specialità trentine nei ristori d’epoca allestiti lungo il percorso: uno presso la Cantina Cavit di Trento ed il secondo a Maso Villa Warth, l’azienda agricola di Francesco Moser a Gardolo di Mezzo, dove sarà possibile visitare anche il Museo del Ciclismo con tutti i cimeli di Francesco Moser e della sua famiglia, simboli del ciclismo trentino e italiano. Le iscrizioni a La Moserissima sono aperte e per prendere parte all’evento basta seguire le istruzioni sul sito ufficiale della manifestazione. Tutto organizzato da ApT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e ASD Charly Gaul Internazionale, che nel week end dal 17 al 19 luglio manderanno anche in scena la decima edizione de “La Leggendaria Charly Gaul”, la granfondo su strada unica tappa italiana dell’UCI World Cycling Tour. Info: www.lamoserissima.it


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BICI CLUB TERRE DI SIENA a cura di ROBERTO ZANETTI

GRAND TOUR DELLA VALLE DEL MERSE SODDISFAZIONE PER IL SECONDO APPUNTAMENTO IN CALENDARIO DEL BICI CLUB TERRE DI SIENA: OLTRE 200 CICLISTI A CHIUSDINO AL GRAND TOUR DELLA VAL DI MERSE; ANCHE IN QUESTO CASO LA PROVA ERA VALIDA PER OTTENERE IL PUNTEGGIO UTILE PER ACCEDERE ALLA PARIGI-BREST-PARIGI

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Un viaggio di giorno (e per i randagi anche di notte) lungo tre percorsi disegnati dalle silenziose strade che, dalle boscose Colline Metallifere, portano all’oceano infinito di terra delle lunari Crete Senesi, fino ad arrivare nel cuore della città di Siena per poi dirigersi a far conoscenza della misteriosa Montagnola. Tutto questo è ciò che hanno affrontato in 220, tra cicloturisti e randonneurs, sabato 28 e domenica 29 marzo. 300 chilometri, la lunghezza dell’impegnativo tracciato che i più intrepidi randonneurs, circa un’ottantina, hanno sfidato nella fredda notte di fine marzo vivendo forti emozioni e panorami notturni mozzafiato, con la sagoma luminosa di Siena che li ha accompagnati per gran parte del percorso. Ma anche per chi ha scelto i tracciati più tranquilli il divertimento è stato assicurato dai 100 fino ai 50 chilometri, che hanno portato a visitare le Colline Metallifere, Montagnola Senese e Alta Val d’Elsa. Grande approvazione e consensi positivi

tra i partecipanti provenienti da tutta Italia per i percorsi molto suggestivi, incorniciati in un week end dal clima tipicamente primaverile, e per i servizi di prima qualità garantiti dalle società del Bici Club Terre di Siena. A cominciare dalla società organizzatrice, il GC Val di Merse, che ha presidiato la partenza e l’arrivo; la Fondazione Eroica e Amatori San Gimignano che si è fatta carico del “ristocamper” di Gracciano e Scorgiano e alla Pro Loco di Chiusdino. Servizi garantiti, ed è bene sottolinearlo in confronto ai costi esorbitanti di certe manifestazioni, con costi di iscrizione molto basse: € 10,00 ed € 5,00, quota compresa anche di un piccolo gadget, un assaggio di pecorino toscano di filiera corta, un prodotto gastronomico dell’antica tradizione locale davvero molto gradito. Oltre ai randonneurs provenienti da ogni angolo del paese, ci piace sottolineare come sia stata numerosa la partecipazione dei team senesi: gli ospiti della Val di Merse, Arbia, Monteroni, Casciano di Murlo.

La formula proposta ormai da quattro anni ha dimostrato di essere vincente: poco costosa, poco “ingombrante” e capace anche di rimaner “simpatica” a chi non è interessato al ciclismo, in quanto non crea alcun disturbo e nessun problema di sicurezza; un esempio da proporre e sperimentare, a nostro parere, anche in altri eventi che si tengono tutti i fine settimana in ogni angolo del nostro bel paese. Ma ad essere soddisfatti, oltre ai volenterosi organizzatori che hanno avuto il merito di mettere in piedi una così suggestiva manifestazione, sono stati soprattutto i partecipanti. Essi hanno potuto assaporare una pedalata senza lo stress delle competizioni agonistiche, lungo un percorso che vale la pena di essere vissuto con ritmi lenti. Solo in questo modo ci si può avvicinare al vero piacere della bicicletta, della natura e soprattutto alla condivisone di quanto sia bello fare dello sport sano che fa bene al corpo e alla mente. foto MASSIMILIANO MONDET


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PROTAGONISTI

a cura di PAOLO MEI Tempo di lettura

5 min

RITA SIMEONI

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DONNA IN BICI PER VOCAZIONE LA STORIA DI UNA SPORTIVA A 360°, AMANTE DELL’AGONISMO AMATORIALE E DELLA FORMA FISICA. SI È AVVICINATA RELATIVAMENTE TARDI AL MONDO DELLE DUE RUOTE, RIMANENDONE LETTERALMENTE FOLGORATA. LAVORO, BICI E… GATTI FANNO PARTE DELLA SUA VITA

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Buongiorno Rita, benvenuta nell’universo INBICI. Dove e come nasce il suo amore per lo sport? «Buongiorno a tutti e grazie per lo spazio che mi dedicate sulla rivista. Sono amante dello sport da sempre. Dopo aver praticato ginnastica ritmica quando ero piccola, mi sono poi dedicata durante gli anni dell’università ad attività di fitness e palestra. A volte correvo a piedi, ma sentivo la mancanza di una disciplina che potesse davvero rendermi felice. Mi sarebbe piaciuto fare parte di un team, di una squadra. Mi hanno sempre affascinato gli sport di resistenza, all’aria aperta. Adoro da sempre i mezzi che ti permettono di andare ad alta velocità. Ho così acquistato una bicicletta da corsa, che mi ha permesso di scoprire il mondo del ciclismo, dal quale non riesco a staccarmi.» Come mai si sente così tanto legata a questo sport? «Perché questo sport mi ha insegnato tanto nella vita come ad esempio il fatto di non arrendersi mai davanti alle difficoltà, ho capito che si può essere in grado di affrontare l’impensabile e che le soddisfazioni arrivano sempre ad appagare i sacrifici. Nei momenti più difficili che ho vissuto è stato fondamentale perché mi ha aiutata come valvola di sfogo ma soprattutto ad essere più forte e coraggiosa, ad avere più fiducia, a sentirmi viva.» Trent’anni fa le “donne in bici” erano poche e, probabilmente a torto erano considerate maschietti. Oggi una donna non solo mantiene la bellezza in bici, ma addirittura il fisico migliora pedalando. Perché una ragazza moderna si mette a pedalare?

Rita Simeoni foto CLAUDIO ANGELINI


37 per sempre in mezzo a due ali di folla. Ogni anno partecipo a questa gara, mi ci sento legata.» Come mai le piace tanto la salita? «Perché, come nella vita, mi piace avere sempre una piccola meta da raggiungere, un traguardo; mi da più soddisfazione. quando arrivi in cima dopo aver faticato tanto mi piace apprezzare il recupero sfrecciando in discesa. Mi piace anche quel senso “mistico”, quel senso di sacralità che ogni particolare scalata possiede a seconda delle caratteristiche di difficoltà che presenta, o nel caso di cime famose mi piace percorrere le stesse tappe sulle quali hanno duellato grandi nomi del ciclismo che le hanno poi rese celebri.» Ha degli hobby oltre al ciclismo? «Adoro i gatti, verso i quali ho una passione sfrenata.» C’è qualche persona in particolare che vorresti salutare? «Vorrei salutare e ringraziare la mia famiglia e ovviamente il presidente del Velo Club Le due Torri, Chiara Fogagnolo.»

«Purtroppo anche nella mia realtà la presenza femminile è scarsa e questo è uno degli aspetti poco positivi della disciplina che ho scelto. Ma anche se principalmente maschile, si entra a fare parte di un gruppo di persone che comprendono e condividono lo stesso modo di vivere la propria passione; diciamo che è un po’ come sentirsi nella stessa dimensione al di fuori di chi invece, non praticando questo sport, spesso non sa cosa significhi.» Lei ha iniziato relativamente tardi la sua attività ciclistica. Eppure ha già ottenuto buoni risultati. Quali sono le sue gare preferite e i suoi migliori risultati ottenuti sino ad ora? «A me piace fare le granfondo. Scelgo sempre i percorsi lunghi perché li trovo più adatti alle mie caratteristiche e perché mi piacciono di più. Preferisco le granfondo in cui c’è molta salita, in particolare amo le salite di montagna, quelle più lunghe e dolci piuttosto che quelle collinari più brevi e ripide. Non posso certo reputarmi una ciclista forte perché non ho mai vinto a livello assoluto, comunque nella mia categoria più volte sono salita sul podio e questo è motivo di orgoglio e soddisfazione.» Dai, domanda precisa, qual’è la granfondo che ricorda più volentieri? «La Granfondo Sportful 2012 è in assoluto il ricordo più bello che ho anche perché è quella che mi ha dato più soddisfazione. Era il primo anno che correvo in bici, una vera neofita! Tuttavia mi piaceva l’idea solo di provare a portare a termine il percorso più estremo d’Europa, anche se ci avessi impiegato un tempo esagerato. Sentivo dentro di me che dovevo provarci, che potevo farcela, ci ho creduto e devo dire che non solo la terminai ma impiegai pure un tempo di tutto rispetto, arrivando seconda di categoria. Ho imparato ad avere più fiducia, a non lasciarmi abbattere. Le sfide più difficili verso me stessa mi sono sempre piaciute; maggior difficoltà per me significa maggiore motivazione! Ricordo il timore provato quando svoltai per il lungo ma piano piano mi stavo rendendo conto che stava andando benone: era una giornata di eccezionale caldo torrido. Ricordo una fermata ad un ristoro a Falcade in cui mi sono lasciata annaffiare da una gentile signora prestatasi ad alleviare noi corridori grondanti di sudore. Insomma mi sono proprio divertita! Da li è nata la passione, l’arrivo a Feltre lo ricorderò

L’obiettivo ciclistico per il 2015? «Prendo sempre tutto molto a cuore e cerco sempre in generale di fare del mio meglio; l’anno scorso è stato un anno molto duro personalmente, la bici mi è stata di grande aiuto ma forse ho affrontato le gare con troppa aspettativa ed intensità. Quest’anno penso di portare a casa un numero di brevetti inferiore e con uno spirito un po’ diverso. Mi sono iscritta alle granfondo meno lontane per evitare gli spostamenti del giorno prima, ad eccezione della maratona delle dolomiti a cui finalmente ho avuto la fortuna di essere stata estratta e che non vedo l’ora di affrontare.» Grazie per la disponibilità, Rita, buone pedalate. «Grazie a voi, un caro saluto ai lettori di INBICI.»


foto BETTINIPHOTO

VINCENZO NIBALI


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FESTIVAL DEL CICLISMO

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a cura della REDAZIONE

A TORRE DEL GRECO UNA MANIFESTAZIONE DI TRE GIORNI. DEDICATA A VINCENZO NIBALI PRIMA LA CRONOSCALATA, POI IL CIRCUITO. SULLO SFONDO IL VINCITORE DEL TOUR 2014, CHE IN CITTÀ PRESENTÒ A FEBBRAIO IL PROPRIO LIBRO

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Mancano poche settimane al festival del Ciclismo, che si tiene dall’1 al 3 maggio a Torre del Greco, in provincia di Napoli. Dove il legame da sottolineare è uno, ed è forte, ed è quello con Vincenzo Nibali. Perché? Perché Nibali è stato a Torre del Greco per presentare il proprio libro. Ha scelto proprio la cittadina napoletana per via dell’amicizia che lo lega con i Black Panthers, società molto attiva nella promozione di sport e territorio, che organizza il festival del Ciclismo e che allora, a febbraio, collaborò alla riuscita dell’evento. Il vincitore del Tour de France arrivo per ricordare le prime pedalate, quelle in famiglia, col padre, e poi tutta la sua storia, che lo ha, appunto, portato a successi di grandissimo valore, il massimo che un ciclista possa sognare. Il libro si chiama “Di furore e lealtà” (edito da Mondadori e scritto

insieme a Enrico Brizzi), e nell’occasione di quella presentazione Nibali regalò proprio la maglia gialla al sindaco, Ciro Borriello. Così, il festival del Ciclismo, partirà venerdì primo maggio con la Cronoscalata Vincenzo Nibali, di 8 chilometri, che è pure valida per il Campionato Regionale Scalatori. Domenica 3 maggio, invece sarà la volta del circuito, con il Trofeo Ciclistico Città di Torre del Greco sulla distanza di 54 e 63 chilometri, valevole come campionato Intersud sotto l’egida dell’US ACLI. Il legame con Nibali è naturalmente il marchio della manifestazione. Una sorta di sigillo che alcuni tra gli organizzatori, Francesco Vitiello e Gaetano De Luca, si sono pienamente conquistati portando il saluto di tutta Torre del Greco e del fan club Nibali Campania al corridore del Team Astana,

all’arrivo della tappa del Terminillo, quella sotto la neve dell’ultimo chilometro, della Tirreno-Adriatico 2015. Intrattenendosi poi sempre con lo “squalo” in un lungo colloquio anche alla partenza di tappa del giorno dopo a Rieti. Con lo scopo di manifestare ancor di più il grande attaccamento verso il campione siciliano di tutta Torre del Greco. «Dedicare a Vincenzo la nostra competizione – dichiara l’organizzatore dell’evento Francesco Vitiello – è un attestato di stima per uno sportivo che ha dato lustro a un’intera nazione. Inoltre vuol essere un invito a tutti, specie ai più giovani, ad avvicinarsi al ciclismo e puntare ai traguardi raggiunti da Nibali in questi anni. Speriamo quest’anno nella riconferma della maglia gialla in cambio di tutto il tifo e l’affetto della città di Torre del Greco».


Un’immagine della Granfondo Bra Bra

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UNESCO CYCLING TOUR 2015 a cura della REDAZIONE

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DOPO LO SCOPPIETTANTE INIZIO CON LA NEONATA GRANFONDO DEL PO DI FERRARA SI PREPARA ALLE PRIME SALITE DELLA STAGIONE LA SEDE DELLA SECONDA TAPPA È BRA, IN PIEMONTE CON LA PRESTIGIOSA E CONOSCIUTA “BRA BRA SPECIALIZED”. SALITE, DISCESE, COLORI E NATURALMENTE SAPORI FANNO PARTE DELLA PROVA NUMERO DUE DELLA CHALLENGE, IN PROGRAMMA IL 3 MAGGIO

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L’UNESCO Cycling Tour, dopo l’apertura con la new-entry Granfondo del Po a Ferrara, si prepara alla primavera. Se la prima prova, è stata per la verità atipica (soprattutto per via del poco dislivello altimetrico, peraltro ottimo per le prime sfuriate di stagione), ecco pronto un menù che non farà mancare nulla agli amanti delle salite e delle discese tecniche. Il teatro della seconda prova porterà i partecipanti a sfidare un dislivello certamente più marcato, unitamente ad alcune picchiate certamente impegnative. «La Bra Bra Specialized – dice Sandro Stevan, organizzatore della prova piemontese – non vedrà modificato il percorso medio rispetto allo scorso anno, mentre avremo alcune modifiche al percorso lungo, prima tra tutte il passaggio della corsa nel comune di Barbaresco, che è stato sede di tappa al Giro d’Italia 2014 con la Barbaresco

Barolo a cronometro, vinta da Rigoberto Uran. Ci aspettiamo un grande riscontro da parte degli appassionati e ad oggi contiamo oltre mille iscritti. La speranza è ovviamente di abbattere quota 2000 presenze. Siamo fiduciosi e ovviamente speriamo nel bel tempo.» La condizione delle strade in questo periodo è delicata, le ultime piogge hanno messo a dura prova il percorso, ma grazie all’intervento della Provincia, tutto verrà sistemato in breve tempo, Per il 2015, la Bra Bra Specialized, si fa… in tre. Interessante il week end dal 1° al 3 maggio: in programma il “test the best Specialized” nella giornata del venerdì, dove si potranno provare le biciclette Specialized. Sabato sarà il turno della Family Bike e della Bra Bra Baby destinata ai piccolini. Domenica spazio alla gara vera e propria con un percorso medio di 110

km e 1800 metri di dislivello e un percorso lungo di 151 km e 2400 metri di dislivello. Alessandro Gualazzi di UNESCO Cycling Tour: «Ci avviciniamo alla seconda prova, consci del fatto che l’obiettivo nostro è sempre quello di avvicinare la gente al ciclismo, con la prerogativa di alzare la testa e guardarsi intorno: l’Italia ha un patrimonio culturale di primo piano e il nostro lavoro va in quella direzione.» La Terza prova sarà il 2 giugno nella città di Romeo e Giulietta, Verona con la Gran Fondo Damiano Cunego. La quarta prova sarà la Gran Fondo Straducale di Urbino, in programma il 28 giugno. Chiude il calendario una delle più longeve corse italiane, la Gran Fondo delle Cinque Terre a Deiva Marina in programma il 13 settembre. Per rimanere aggiornati sull’evento, il sito internet è www.unescocyclingtour.it

La partenza della Granfondo Damiano Cunego di una precedente edizione



GRANFONDO DEGLI SQUALI

APPUNTAMENTO AL 17 MAGGIO ALLA PRIMISSIMA EDIZIONE CON L’ARRIVO POSTO DOPO CHILOMETRI DI SALISCENDI A GABICCE MONTE TRAGUARDO IN SALITA E PACCO GARA BOMBA CON L’INGRESSO SCONTATO ALL’ACQUARIO DI CATTOLICA Arriva una grandissima novità per la 1ª Granfondo degli Squali – Cattolica & Gabicce Mare del 17 maggio. Cambia infatti l’arrivo, che si terrà sempre nel comune di Gabicce Mare (PU), ma che sarà ubicato nella frazione di Gabicce Monte, al termine della strada panoramica del Monte San Bartolo. I ciclisti, quindi, giungeranno al traguardo dopo quattordici chilometri di emozionanti saliscendi, che due giorni dopo saranno percorsi dalla carovana del Giro d’Italia. Un tratto ricco di scorci mozzafiato sul mare, che condurrà fino al traguardo, da dove la vista si aprirà sullo stupendo scenario della costa adriatica. Insomma un arrivo entusiasmante ed indimenticabile, che chiuderà degnamente la prima edizione di questa granfondo. Un tratto che, in salita e fuori dal centro urbano in una domenica di maggio, garantirà anche maggiore sicurezza ai ciclisti. È stato intanto deciso che sarà possibile iscriversi a 30 euro fino al 30 marzo, mentre dal 31 marzo al 10 maggio ci si potrà iscrivere versando una quota di 35 euro, che sarà poi di 40 euro fino al 17 maggio. Per chi soggiornerà negli hotel partner dell’evento è prevista, inoltre, una quota speciale di 25

euro con griglia d’onore, che si troverà dopo quella VIP. Tale quota prevede anche la possibilità di trovare direttamente in camera il pacco gara. Quest’ultimo si preannuncia davvero molto ricco. All’interno i ciclisti troveranno una bottiglia di Sangiovese della Cantina Enzo Ottaviani con etichetta Granfondo degli Squali, alla quale si unirà un pacco di immancabile piadina romagnola della GLM. Saranno presenti anche dei gadget tecnici come un cappellino griffato Prestigio, spray WD-40, una fascia scaldaorecchie della Veloplus, una borraccia firmata CT, integratori Inkospor, una lattina Go&Fun e una salvietta della Fria. Infine un buono per il pranzo a base di pesce e uno speciale sconto del 50% sul biglietto d’ingresso per l’Acquario di Cattolica, valido per le famiglie e per tutta la stagione. Grazie al gemellaggio tra la 1ª Granfondo degli Squali e la 1ª Granfondo Vincenzo Nibali del 10 maggio a Messina, il vincitore dell’ultimo Tour de France sarà testimonial del progetto “Squalo anch’io” per la salvaguardia degli squali del Mediterraneo, che è promosso dall’Acquario di Cattolica e sostenuto dalle due manifestazioni ciclistiche.

Arrivo spettacolare a Gabicce Monte per la 1ª Granfondo degli Squali




foto BETTINIPHOTO


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GALDINO PERUZZO a cura di PAOLO MEI

BIANCO-VERDE A VITA È PRESIDENTE E SPONSOR DELLA GLORIOSA SC PADOVANI 1909, UNA DELLE COMPAGINI PIÙ CONOSCIUTE IN ITALIA, ORGANIZZATRICE DELLA GRAN FONDO CITTÀ DI PADOVA MAURIZIO FONDRIEST CHE IN GIUGNO SPEGNERÀ LA SECONDA CANDELINA DOPO UN ESORDIO SCOPPIETTANTE

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Buongiorno Galdino, lei è presidente della gloriosa SC Padovani. Da quanti anni ricopre questo ruolo? «Da cinque anni ho l’onore di essere presidente di una squadra così importante e prestigiosa, un onore per me.» Da dove nasce la sua passione per le due ruote? «Ho iniziato a quattordici anni ad andare in bici, una passione che ho sempre avuto nel sangue. Ho corso fino all’ultimo anno tra i dilettanti poi ho interrotto l’attività prettamente agonistica.» Presidente ma non solo. Lei è anche sponsor della SC Padovani 1909, con la sua azienda, la Polo. Perché un’azienda si mette in gioco nel mondo dello sport? «Esattamente: la Polo è un’azienda che compra prodotti in tutto il mondo e li distribuisce nel settore della ristorazione. La mia azienda si mette in gioco esclusivamente per la grande passione del sotGli atleti della SC Padovani 1909

foto TREVISOMTB

Galdino Peruzzo

toscritto. Nessun ritorno pubblicitario è rilevante.» Insieme a lei, a guidare la squadra, ci sono due vice-presidenti giovani e dinamici: Martino Scarso e Alberto Ongarato. Quali sono i vostri ruoli e come si trova con loro? «Be’, intanto sono due persone giovani e al passo coi tempi. Martino è colui che tiene le fila per quanto riguarda l’amministrazione, la contabilità e i contatti. Alberto non devo presentarlo, ha partecipato a Giri d’Italia, Tour de France e altre importanti corse internazionali. È lui il nostro riferimento tecnico. Sono due persone straordinarie e competenti.» La vostra società organizza la GF Città di Padova Maurizio Fondriest. Prima edizione nel 2014: 1000 partecipanti, un gran risultato. Dove può arrivare questo evento?

«Noi vorremmo migliorarci e puntare ai 1500. Ce la stiamo mettendo tutta per avvicinare ancora più gente all’evento. Non facciamo parte al momento attuale di nessun circuito e forse questo ci penalizza un pochino. Magari in futuro saremo facilitati proprio dall’ingresso in qualche circuito.» Attraverso la GF Città di Padova Maurizio Fondriest, avete un progetto che dovrebbe portare alcuni introiti della stessa corsa nelle casse della squadra per aiutare i giovani tesserati. Giusto? «Esattamente, ci sembrava una buona soluzione per avvicinare i giovani al ciclismo. Una piccola percentuale delle iscrizioni viene trasferita in favore della loro crescita tecnica e umana. La GF ci aiuta a trovare anche gli sponsor per il team.» Ci sono giovani interessanti? «Ci sono ragazzi interessanti, sia nel settore squadra, sia nel settore del cross.» In occasione di una tappa del Giro d’Italia 2015, voi avete organizzato un traguardo occasionale a Teolo. Con quale obiettivo? «Nella tappa del 21 maggio (Imola-Vicenza) abbiamo istituito il traguardo occasionale di Teolo. Sarà un modo per presentarci al grande pubblico nel bel mezzo della corsa più importante d’Italia, il Giro. Ci sarà anche una presentazione parallela del nostro evento.» Grazie Galdino, è stato un piacere “ospitarla” sulle pagine del nostro giornale. «Grazie a tutti Voi e vi aspettiamo il 28 giugno 2015 a Prato alla Valle a Padova per la GF Città di Padova Maurizio Fondriest.»


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GRANFONDO CITTÀ DI TOLFA a cura della REDAZIONE

info@inbici.net

PRIMA EDIZIONE E PIÙ DI MILLE CICLISTI ISCRITTI. È SUBITO UN SUCCESSO PER IL PERCORSO DISEGNATO DALL’EX PRO ROBERTO PETITO L’EMOZIONE DEL SINDACO. IL TRACCIATO SCORREVOLE, MA CON UN PAIO DI MURI AL 18%. IL PREMIO PER GLI OVER 90 KG… E MOLTO ALTRO ANCORA

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Un bellissimo sole primaverile ha accolto oltre 1000 ciclisti alla prima edizione della Granfondo Città di Tolfa – Trofeo Riva di Traiano. Il colpo d’occhio offerto dal gruppo colorato nella piazza di Tolfa ha dato forti emozioni non solo ai corridori, ma anche al Sindaco di Tolfa Luigi Landi che, sin dall’inizio, ha avuto il merito di credere in questo evento. Partito in direzione Allumiere, il plotone è poi sceso verso Civitavecchia ed ha affrontato un primo tratto velocissimo, contraddistinto da lunghi viali, che lo ha portato a Tarquinia. Proprio a Tarquinia, il percorso disegnato dall’ex professionista Roberto Petito prevedeva la prima asperità: un muro di circa 1000 metri con pendenze superiori al 18%. «Lo spettacolo offerto all’ingresso di Tarquinia è stato eccezionale – racconta l’organizzatore Luigi Neri – abbiamo allestito l’area come si trattasse di uno dei muri delle grandi classiche del Belgio, con postazione microfonica, transenne, l’arco. Il pubblico è stato numerosissimo ed ha incitato i corridori sotto sforzo, aspettando tutti i passaggi. Uno spettacolo nello spettacolo!». La gara è tornata poi verso Civitavecchia, dove i ciclisti hanno affrontato la lunga salita verso Allumiere che li ha riportati a Tolfa. Qui si divideva il percorso lungo (che proseguiva verso Canale Monternano per poi risalire a Tolfa dal versante opposto al primo passaggio) dal percorso medio. L’arrivo era però posto in cima al “secondo muro” di giornata, lo strappo dei Cappuccini, lungo 500 metri e con pendenze vicine al 17%. «Con Roberto Petito abbiamo voluto disegnare un percorso che fosse particolare, unico – continua Luigi Neri – veloce ed adatto a tutti, ma in grado di regalare emozioni forti. Crediamo di esserci riusciti. Il mio ringraziamento va a tutto il gruppo di Emozione Bici – conclude Neri – alle Istituzioni, alla Protezione Civile, ed a tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita di questo evento». Al termine della gara, nello splendido parco adiacente la piazza principale, ciclisti ed accompagnatori hanno potuto trascorrere il pomeriggio insieme, gustando il pasta party e godendosi il primo sole caldo della stagione. La gara maschile ha visto prevalere Davide D’Angelo (Team Terenzi) con circa 3 minuti di vantaggio su Sanetti e Sensi nel percorso lungo; il percorso Medio è invece stato vinto da Matteo Cecconi (Effetto Ciclismo) su Tro-

foto EMOZIONE BICI

L’organizzatore della manifestazione Luigi Neri

varelli e Benato. Tra le Donne, successo di Deborah Mascelli (Effetto Ciclismo) su Giacinta Cannas e Marcella Lombino nel lungo; Manuela Lezzerini (ASD Roma Ciclismo) vince invece il medio su Valentina Pezzano e Serenella Bortolotto. Tantissimi i premi distribuiti per le premiazioni di categoria e le classifiche speciali, previste dal Circuito Emozione bici, come ad esempio la over 90 kg, la classifica lui&lei, la classifica gruppo compatto. Le classifiche complete sono visibili sul sito www.tds-live.com

Dopo lo splendido esordio della Granfondo Città di Tolfa, il Circuito Emozione Bici proseguirà ora con le due gare di aprile: la Garibaldina (19 aprile) e la Granfondo Città di Forano. Percorso confermato per la “Decana” del ciclismo laziale; previste invece novità rispetto allo scorso anno per la Granfondo di Forano, dove l’arrivo sarà all’interno del Velodromo. Per iscrizioni ed informazioni è possibile consultare il sito www.emozionebici.it o seguire la pagina Facebook del Circuito.


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foto BETTINIPHOTO


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IL COACH

a cura di IADER FABBRI

Tempo di lettura

6 min

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LA STEVIA, POTENTE DOLCIFICANTE CONOSCIUTO DA MILLENNI NELL’AMERICA DEL SUD IL PRIMO MODERNO BOTANICO L’HA INDIVIDUATA NEL 1887. OGGI È MOLTO STIMATA NELLA LOTTA A DIABETE ED OBESITÀ

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Si chiama Stevia la pianta che dolcifica in modo naturale a calorie zero, quasi trecento volte più dolce dello zucchero, ed ha una storia strana, oggetto di misteriosi divieti e di lodi appassionate. La Stevia è una pianta arbustiva perenne della famiglia delle Asteracee, nativa delle montagne fra Paraguay e Brasile e la sua descrizione (Stevia Rebaudiana Bertoni) la si deve a un botanico paraguayano, Moi-

ses Santiago Bertoni, che la individuò nel 1887 e la chiamò Eupatorium rabaudianum. Così lui scriveva nel 1899: «è veramente incredibile il potere dolcificante di questa piantina. Un frammento di foglie di pochi millimetri è sufficiente per tenere dolce la bocca per un’ora, un pezzettino di foglia basta per dolcificare una forte tazza di caffè o di tè». Una ventina di anni più tardi, assunse il nome che porta ancora adesso.

Chi è IADER FABBRI Classe ’78, dalla sua esperienza di atleta, matura la voglia di approfondire le proprie conoscenze, passando dall’insegnamento di varie discipline a trainer in molti eventi per aziende sportive, lavorando come mental coach e preparatore atletico. Finiti gli studi da dietista si laurea presso la facoltà di Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Camerino in Scienze e Tecnologie del Fitness e dei prodotti della salute. Partecipa come relatore a congressi e conferenze e offre consulenze ad aziende di integrazione alimentare e a varie società sportive. Iader è Consulente in ambito Nutrizionale per tutte le nazionali di Ciclismo della Federazione Ciclistica Italiana, Strada, MTB e BMX. È preparatore del Team Gresini Racing di Motomondiale e membro dell’equipe medico-scientifica della Nazionale Italiana di Football Americano. Oggi esercita la sua attività di professionista presso il suo Poliambulatorio “FIT” a Faenza.


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Esistono molte specie di Stevia, ma solo la Stevia Rebaudiana Bertoni sembra possedere proprietà dolcificanti di una certa importanza. Può essere utilizzata sotto diverse forme (foglie fresche, foglie in polvere, capsule, estratto disidratato, concentrato liquido, tintura di stevia e anche tisana con effetto diuretico) a seconda degli usi che si intende farne. Nelle foglie sono presenti ben quattro sostanze edulcoranti: dulcoside A, stevioside, rebaudioside A e rebaudioside C. Il rebaudioside A e lo stevioside hanno un notevole potere dolcificante (rispettivamente 110-270 e 180-400 volte superiore rispetto a quello del saccarosio, il normale zucchero da cucina). La Stevia è conosciuta da molti popoli dell’area geografica sud-americana da diversi millenni, oltre che per il potere dolcificante delle sue foglie, anche per le proprietà medicinali; è stata infatti correntemente usata da secoli dai popoli indigeni del sud America per le sue doti curative, ed è usata ancora oggi. Gli indigeni dell’Amazzonia ne conoscono anche le proprietà curative e medicamentose a beneficio del pancreas, utilizzandola anche come antibatterico e antifungino. Inoltre sono oggi sotto analisi le sue proprietà contro l’iperattività, l’ipertensione e le indigestioni. Ora, va detto che in Europa molte persone non l’hanno neanche sentita nominare, mentre in America Latina o in Giappone è ampiamente diffusa. Il problema è legato al costituente chimico principale, responsabile della dolcezza della pianta: lo stevioside, identificato negli anni Trenta del secolo scorso e consi-

derato cancerogeno. Ma forse anche al fatto che la pianta avrebbe costo zero, basterebbe coltivare poche piantine sul

balcone di casa per avere il dolce che serve, per cui potrebbe metterebbe in crisi le industrie produttrici di zucchero europee. All’estero negli anni Settanta furono i giapponesi per primi a scoprirne le grandi virtù. Oggi, nel paese del Sol Levante lo zucchero della Stevia sostituisce già il 40% del mercato degli edulcoranti: viene usato per esempio nella produzione di bibite light, di caramelle e alimenti secchi usati come prodotti per la prima colazione. Il suo uso è stato nel tempo oggetto di opinioni discordanti sugli effetti che poteva avere sulla salute umana e solo recentemente, più precisamente nel luglio 2012, è stata autorizzata la produzione e la vendita di Stevia nell’Unione Europea come dolcificante alimentare. È considerata meno dannosa di altri dolcificanti, come l’aspartame o l’acesulfame K, usata come estratto secco o come infuso fresco. Molti gli scienziati che in campo alimentare, nutrizionale e sanitario in generale, ne stimano il notevole beneficio per l’intera umanità, tale da ridurre i problemi di diabete e obesità infantile e ridurre i costi sanitari e sociali di diverse decine di miliardi di euro.


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SICUREZZA IN GARA

a cura di GIANLUCA BARBIERI

DOVE SONO FINITI I DIRETTORI DI CORSA?

gianlucabarbieri.inbici@gmail.com

SONO CONTEMPLATI NELLE “CARTE”, MA FISICAMENTE, A VOLTE, NON ESISTONO

I

In questo numero parliamo del Direttore di Corsa, non tanto per la sua mansione o in riferimento ai servizi che deve svolgere in gara, ma per la superficialità con cui spesse volte viene gestita questa figura determinante nello svolgimento di una gara ciclistica. Mentre nelle gare Federazione Ciclistica Italiana la corsa non parte in assenza di Direttore di Corsa, altrettanta cosa non è scontata in molte gare degli Enti della Consulta. Chi organizza gare sa che oltre all’autorizzazione rilasciata dagli Enti statali preposti (es. Prefettura), ci vuole anche il nulla osta da parte della Federazione o Ente di appartenenza, documento che normalmente prevede la figura del Direttore di Corsa. Non è un caso se scriviamo questo articolo, ma possiamo fermamente dire che in molte occasioni questa figura in gara è inesistente. Questa diventa una inottemperanza, non tanto alle regole sportive, ma alle regole

dettate dalla “Legge dello Stato Italiano”, che prevede, oltre che le disposizioni da attuare durante una gara, anche le pene in caso di inottemperanza alle norme. Signori miei, è l’Art. 9 del Codice della Strada, cioè Legge dello Stato, che tanto più oggi, viste le ultime modifiche inserite nel suo disciplinare, prevede la figura del Direttore di Corsa in gara, figura che diventa rappresentante dell’organizzatore, vero

responsabile globale della corsa, durante lo svolgimento della gara ciclistica e ne fa le veci. L’assenza del Direttore di Corsa in gara, compromette seriamente la figura dell’organizzatore, perché questa scelta preclude l’andare contro alle disposizioni di una legge dello Stato Italiano. Proprio questo atteggiamento fa capire la mancanza di formazione che aleggia nel ciclismo italiano, specie in quello amatoriale, senza rendersi conto che tutti devono essere tutelati, non solo i ragazzi agonisti, che tutti hanno una famiglia e tutti devono tornare a casa sani da una gara, tanto più se svolta per puro divertimento. L’auspicio, viste anche le vicende di queste settimane, è che non solo si obblighi ad inserire fisicamente il Direttore di Corsa nelle gare amatoriali, ma che questo venga anche formato a dovere, per la tutela di tutti.


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INKOSPOR a cura della REDAZIONE

info@inbici.net

INTEGRATORI PRE, DURANTE E POST. UTILI IN OGNI MOMENTO DELL’ATTIVITÀ ATLETICA, E SOPRATTUTTO CERTIFICATI PER LA LORO QUALITÀ L’AZIENDA, TEDESCA CON SEDE ITALIANA NELLA PROVINCIA DI LIVORNO, È FORNITORE UFFICIALE ANCHE DELLA ANDRONI GIOCATTOLI SIDERMEC

Q

Quando è certificata, la qualità è davvero tale. Su questo concetto, molto insiste Benedetto Catinella: «È importante dare la giusta informazione. È importante raccontare perché un integratore è meglio di un altro. Per questo sviluppiamo un’intensa attività di comunicazione, che passa anche attraverso sponsorizzazioni, certificazioni, info sul nostro sito internet, promozione alle più importanti fiere, e presenza all’interno dei villaggi presenti a ciascuna importante manifestazione tricolore. Mi risulta – prosegue Catinella – che quando compriamo un oggetto, ad esempio una televisione od un’automobile, ma anche quando compriamo una bicicletta, prendiamo informazioni, e soprattutto pretendiamo una garanzia, che per di più è dovuta secondo precisi termini di legge. Ecco, credo che per non essere illuso, per non dire ingannato, anche lo sportivo, quando compra un integratore, deve chiedere apposite garanzie. Per questo il nostro compito è fare continua informazione». E l’informazione sulla qualità certificata può arrivare anche da squadre che utilizzano, con successo e soddisfazione i prodotti Inkospor. Il mese scorso la testimonianza della Nippo Fantini De Rosa; questo mese abbiamo invece interpellato Giovanni Allena, Ds team Androni Giocattoli – Sidermec. Il quale ci racconta due aspetti molto interessanti, uno su come è avvenuta la scelta del marchio, l’altro su una conseguenza molto particolare. La scelta, allora. «Noi li usiamo già da tre anni – conferma Allena – ed a questo prodotto siamo arrivati dopo una scelta ponderata, presa di concerto da tutto lo staff medico e da quello degli allenatori. Una valutazione che si è basata sulla qualità del prodotto, che fosse puro e non contenesse scorie di nessun genere». E dopo la valutazione anche medica, ecco che in gara sono spariti… i panini! «Sì, si vedono ancora molti atleti con i classici e tradizionali panini, da mangiare durante la prestazione. Noi li abbiamo sostituiti completamente, e devo dire che è stata una scelta assolutamente corretta ed in linea con quanto volevamo». Così gli integratori Inkospor sono diventati indispensabili. «La gamma è vasta. Utilizzandoli da tre anni, abbiamo verificato di poter rispondere a qualsiasi bisogno di integrazione dell’atleta – prosegue Allena, che poi torna su Benedetto Catinella, il quale – ci è sempre vicino, viene a trovarci spesso e devo dire che ci dà molti utili consigli su come utilizzare al meglio il prodotto». A questo punto, per chi non lo conoscesse e si fosse al contempo incuriosito, due parole su Inkospor. È un marchio prodotto e distri-

buito da Nutrichem Diät + Pharma GMBH, azienda farmaceutica tedesca leader nella produzione di alimenti clinici e specializzata in alimentazione clinica (enterale e parenterale), dietetica e nutrizione sportiva. Nutrichem è stata fondata nel 1977 a Roth, nei pressi di Norimberga, circa 100 km a nord di Monaco. Sono quindi 38 gli anni di esperienza nell’alimentazione clinica e 32 in integrazione alimentare (dal 1983) per lo sport e per il benessere. L’azienda tedesca ha la propria base italiana a Stagno, in provincia di Livorno. Ed ora, una domanda: quale è l’unico marchio di integratori con certificazione Europea DIN EN ISO 9001:2008 (cioè riguardante la produzione prodotti), presente in Italia? La risposta è Inkospor. Che, tra l’altro, è presente in ben 29 paesi nel mondo. Con una serie di prodotti capaci di coprire tutte le necessità del ciclista e dello sportivo più in generale, prima, durante e dopo la performance. La formazione dell’Androni Sidermec



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Francesca Cauz

«Certamente. Io, per esempio ho iniziato da giovanissima, nella categoria G2 NEL Velo Club San Vendemiano ed ero praticamente l’unica ragazzina. Era abbastanza strano trovarsi lì in mezzo ai colleghi maschi. Negli ultimi anni ho notato però che durante gli allenamenti trovo sempre più ragazze. La cosa non può ovviamente che farmi piacere.» Francesca Cauz: caratteristiche tecniche? «Be’, sicuramente non sono una velocista. Adoro la salita, terreno su cui vado meglio. Mi alleno soprattutto in salita e purtroppo non amo le cronometro, anche se… tocca farle.» È stato da poco presentato il Giro Rosa 2015, che è stato appena presentato in Slovenia. Quali sono le tue impressioni su questa corsa? «Sono molto felice di partecipare al mio quarto Giro Rosa e mi fa molto piacere che la partenza sarà da Ljubljana, al di fuori dell’Italia, a testimonianza dell’internazionalità della corsa. Il ciclismo femminile sta cercando di raggiungere in termini di ascolti e interesse quello maschile. La differenza è ancora marcata ma noi stiamo facendo dei piccoli passi in avanti.»

Donna In... Bici

a cura di PAOLO MEI

FRANCESCA CAUZ, QUANDO LA BICI È RELIGIONE GIOVANE, FRESCA E COMBATTENTE. LE IDEE CHIARE DI UNA RAGAZZA TUTTA CASA E BICI, PIÙ CHE MAI PRONTA AD AFFRONTARE UNA STAGIONE IMPORTANTE. APPRODATA DA POCO AL TEAM ALE CIPOLLINI DI ALESSIA PICCOLO, LA GIOVANE TREVIGIANA HA GIÀ PRENOTATO UN POSTO TRA LE GRANDISSIME DEL CICLISMO FEMMINILE

Buongiorno Francesca, partiamo dall’inizio: come ha iniziato a pedalare? «Buongiorno a voi! Ho iniziato all’età di sette anni e questa passione mi è stata tramandata dai miei genitori, dai miei zii e dai miei nonni. Proprio il nonno è uno dei miei più grandi tifosi. Grazie a loro e alla mia passione continuo a pedalare con tanta passione e determinazione.»

Una volta la bicicletta era sport maschile. Poche erano le donne che si dedicavano a questo meraviglioso sport. Negli ultimi anni il ciclismo è diventato molto appetibile anche per il gentil sesso. L’arrivo dei social network ha forse incrementato l’interesse verso il ciclismo da parte delle donne. Che ne pensa?

Cosa manca al ciclismo femminile per arrivare ai livelli di quello maschile? «La volontà degli addetti ai lavori sarebbe quella di raggiungerlo in termini di notorietà. Purtroppo le risorse e la crisi sono quelle che sono ed è pertanto molto difficile trovare aziende che credano nel ciclismo femminile.» Continuiamo il parallelismo “maschilefemminile”: ha un atleta per ciascuna delle due categorie a cui si ispira? Francesca Cauz con la divisa della nuova formazione del team ALE Cipollini


Francesca Cauz in azione durante una prova di Coppa del Mondo ciclocross 2014

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foto BETTINIPHOTO

Fior di sotto, a casa mia. Ricordo l’emozione di vedere tutti questi colori e così tanto tifo per me e per le mie avversarie. Fu incredibile e non vedo l’ora di riviverle.» Anno nuovo e vita nuova: quest’anno lei fa parte del team ALE Cipollini. Quali le sue impressioni in merito ? «Un grande team che mi sta dando molto sotto l’aspetto tecnico e logistico, ma soprattutto umano.» L’obiettivo ciclistico per il 2015? «Ovviamente fare un grande Giro Rosa.» Grazie per la disponibilità Francesca, diamo l’appuntamento ai tifosi? «Ma grazie a voi della rivista INBICI. Appuntamento sulle strade della Coppa del Mondo e poi ovviamente al Giro Rosa 2015!»

«Al maschile non ho un modello particolare. Al femminile ho invece sempre ammirato una delle mie avversarie più illustri in gara: Marianne Vos. Non tanto per i suoi risultati, quanto per la sua tecnica lei cercando quasi di imitarla.» Nonostante la sua giovane età, il prossimo Giro, sarà già il quarto della carriera. Un bagaglio tecnico non indifferente. Quali sono i suoi più bei ricordi legati al Giro Rosa? «Senza ombra di dubbio due anni fa, quando ho indossato la maglia bianca di miglior giovane in classifica. Era solo il secondo anno che partecipavo! Del primo anno ricordo invece solo le grandi fatiche in gara. Soprattutto patii le ultime tappe, perché non ero abituata a sforzi prolungati. Fu comunque determinante in termini di crescita. Tutto è servito per adattarsi ai chilometraggi. L’anno scorso invece è stata un’annata no e la voglia di riprendermi c’è, per cui la motivazione è tanta.» Quest’anno ci sarà anche una tappa “di casa” per lei, a San Fior. Obiettivo?

«Sono molto orgogliosa di partecipare al Giro sulle strade di casa. L’anno scorso eravamo stati a San Francesca ai Campionati del Mondo Strada Toscana 2013 foto BETTINIPHOTO

foto BETTINIPHOTO


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GRANFONDO DAVIDE CASSANI A CURA DI ROBERTO FEROLI

info@inbici.net

MILLE SEICENTO I CICLISTI AL VIA DELLA 21A EDIZIONE. TANTI OSPITI ILLUSTRI HANNO PEDALATO CON IL CT DAVIDE CASSANI GARA DIVERTENTE, VINTA DA PAUL PELLISSIER E BARBARA LANCIONI. E BELLA SORPRESA NEL PACCO GARA

È

È un appuntamento importantissimo nel panorama delle granfondo. Perché è uno dei primi di stagione, ma soprattutto perché porta il nome del commissario tecnico della nazionale, Davide Cassani. «Ha questo nome da sempre – ricorda Cassani – e mi ha certamente portato fortuna». Di sicuro la fortuna potrebbe aver contribuito ad una inversione meteo: già dalla settimana prima, tutti preoccupati per le infauste previsioni del tempo, poi smentite da una giornata se non soleggiata certamente accettabile. Niente pioggia, quindi; abbondantemente annunciata, ha salvato sia la Granfondo che la gara Juniores che si è corsa nel pomeriggio, con partenza da Solarolo ed arrivo sempre nella centrale piazza del Popolo a Faenza, dove poche ore prima avevano tagliato il traguardo proprio i granfondisti. La gara Juniores, 84 chilometri, 194 i partenti, ha realizzato in concreto lo scopo della Granfondo Cassani, organizzata dalle polisportive Zannoni e Ceretolese proprio per raccogliere fondi da destinare all’attività giovanile. «Se ogni granfondo facesse qualcosa per il settore giovanile – aveva detto Cassani durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione – forse si conterebbero più bambini in bicicletta». Così, alla edizione numero 21,

l’idea di mettere in strada una competizione anche i giovani; una buona idea, senza dubbio. Così come quella di condividere l’arrivo, una corretta interpretazione logistica, ma anche la voglia di regalare il bel palcoscenico ai tanti giovani che sull’altare della passione per la bici pongono non pochi sacrifici. Per la cronaca: vittoria a Nicolas Nisi (GS Romagnola Guerciotti), seguito da Gregorio Ferri (Noceto Nial) e Nicolas Dalla Valle (Team Pasta Sgambaro). L’arrivo a Faenza, allora. È stato, per i granfondisti, anche il punto di partenza. 1600 in tutto, guidati proprio da Davide Cassani. Novanta erano le donne, di queste 37 si sono misurate sul percorso lungo. Tutti pronti ad affrontare un percorso modificato rispetto all’anno precedente; questo perché le condizioni delle strade, in tutta Italia, diventano facilmente precarie in caso di abbondanti piogge. Così il lungo ha perso qualche chilometro, 11 per la precisione, diventando di 120 chilometri. Un percorso comunque sempre affascinante, con Brisighella, Monte Trebbio, Monte Casale, ed una discesa con punte al 17% verso Modigliana. Una bella gara, dove i ciclisti del lungo e del medio si sono divisi esattamente a metà del percorso. Ed un arrivo che, con qualche chilometro in più sarebbe forse stato diverso. Più bravo di tutti,

nel lungo, Paul Pellissier (Team Terenzi), che se ne è scappato a 5 km dall’arrivo ed è arrivato con 5 secondi su Michele Rezzani (Royal Cycling Team), che in volata ha regolato Igor Zanetti (Cannondale Gobbi). Sul lungo femminile, prima a tagliare il traguardo Barbara Lancioni (Mg.K Vis), che ha superato in volata Chiara Ciuffini (Infinity Cycling Team). Sul percorso corto, tra gli uomini vittoria per Leonardo Viglione (Team Ucsa) davanti a Michele Pazzini (Frecce Rosse) e Michele Coppolillo. Per quel che riguarda invece le donne, il successo va a Laura Tollin (Saint Luis Zen). Infine, una curiosità, che riguarda il pacco gara. Chi corre molto, in tante zone d’Italia, avrà notato che il pacco gara si sta lentamente trasformando in una sorta di premio d’iscrizione. Bene, in quello della Granfondo Davide Cassani, oltre ai consueti gadget, tutti gli iscritti hanno trovato anche un tagliando giallo, con la scritta in nero “Parcheggio Concorrente”. Un semplice cartoncino, dal valore economico certamente basso, ma di sicuro molto gradito come gesto di ospitalità nei confronti anche di chi magari è arrivato da parecchio lontano ed il suo investimento sulla Granfondo l’aveva già fatto con iscrizione, benzina, autostrada e spese annesse e connesse…

Il CT della nazionale Davide Cassani al via della granfondo


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NUTRIRE E INTEGRARE SECONDO ENERVIT Alimentazione e allenamento sono componenti della prestazione inscindibili. Nessuno può sostituirsi all’altro. Lo scrive e lo dice Elena Casiraghi, eat coach ma soprattutto atleta e appassionata di ciclismo (ha già pedalato con successo alla GF Selle Italia, ndr), responsabile per Enervit del Nutrition Center for Sport & Wellness di Milano. Poche regole ma buone. Diciamo un paio per iniziare. Quelle che proponiamo agli amici della Granfondo Selle Italia La Via del Sale in programma a Cervia il 12 aprile prossimo. Uno degli eventi Enervit Endurance Eccellenza! Una sinfonia di emozioni in bici, da vivere al meglio se ben preparati sul sellino e anche a tavola. Si comincia. Con l’esperienza e la scienza di Enervit. Falsi miti – Non tutti sanno che non esiste una reale differenza del costo energetico in bicicletta tra la stagione invernale e quella estiva. La ricerca scientifica non è ancora riuscita esattamente a definire le cause dell’aumentato senso di fame, che indubbiamente avvertiamo durante le uscite invernali rispetto alla stagione estiva ma è certo che non si tratta di un aumentato fabbisogno calorico relativo al gesto tecnico. La tendenza degli atleti, spesso, è di cercare di fare finta di niente, non assecondare questa sensazione di fame che aumenta e soprattutto chiudere il discorso così perché temono di aumentare di peso. Questo non va bene, se è vero che non dobbiamo modificare in eccesso le nostre abitudini alimentari con la stagione invernale, è vero anche che regimi di severa restrizione alimentare durante l’inverno sono molto rischiosi. Un eccessivo dimagrimento nella stagione invernale comporta un aumento del rischio di ammalarsi ed infortunarsi. È bene invece imparare ad ascoltare e interpretare i messaggi che il nostro corpo ci manda, assecondando anche l’aumentato senso di fame in modo intelligente, seguendo una corretta strategia alimentare. La Zona ci aiuta proprio in questo. Il suo bilanciamento favorisce infatti il senso di sazietà.

PRIMA – Gli obiettivi delle strategie nutrizionali da attuare prima di ogni attività sportiva sono rivolti ad ottimizzare la disponibilità di carboidrati e di riserve idriche. Se nei pasti che precedono una prestazione sportiva prolungata si utiliz-

Allenarsi a digiuno – Durante l’inverno molti ciclisti si allenano in palestra la mattina prima di andare a lavorare, svolgendo sedute di spinning o di corsa sul tapis roulant. L’allenamento a digiuno è stato testato in Italia per la prima volta con i maratoneti e ne sono stati studiati effetti vantaggiosi per gli atleti. Si trattava di professionisti. Per un amatore un consiglio è di optare per un allenamento non troppo impegnativo di spinning o rulli, prima di una colazione bilanciata in Zona. È qui che si fa il pieno di energia poiché ciò che si consuma arriva direttamente ai muscoli che hanno lavorato in quella seduta. La colazione giusta – Invece di caricare forzatamente la prima colazione è preferibile anticipare il reintegro energetico una volta che la sessione allenante è già iniziata. L’allenamento svolto la mattina si traduce per l’organismo in uno sforzo intenso poco dopo la prima colazione e in un momento della giornata in cui l’ultimo pasto importante risale alla sera precedente e quindi verosimilmente ad una decina di ore prima. Questa situazione si traduce per l’atleta in un carico di lavoro compiuto con poche riserve di glicogeno epatico, depauperate nelle ore notturne per sostenere la pur ridotta attività cerebrale e con la necessità di attingere fin quasi da subito, alle riserve di glicogeno muscolare. Nella tasca della maglia – Ideale sarà portar con te una Enervit Power Sport da consumare già nella prima ora di pedalata e un Enervitene gel o Enervitene cheer-pack da sciogliere in borraccia o da consumare nelle ore successive per mantenere sempre elevata l’efficacia prestativa! E appena si scende dalla bici: recuperare! Parola d’ordine. Enervit R2 è una soluzione rapida, completa ed efficace per colmare le carenze avvenute durante la pedalata per far fronte allo sforzo. Vuoi altri dettagli? Vuoi curiosare sulle strategy? Cercali sul sito di Enervit SPA, nella home www.enervitsport.com troverai una pagina dedicata agli eventi e anche alla GF Selle Italia Vie del Sale e un sacco di informazioni sulle strategy energetiche, con diversi video educational interpretati dal nostro ct Davide Cassani.

zano alimenti a basso indice glicemico e si escludono quelli ad alto indice glicemico, si favorisce l’ossidazione degli acidi grassi in corso di esercizio fisico. L’utilizzo di questi grassi determina il risparmio di glicogeno che quindi risulta

disponibile più a lungo durante lo sforzo fisico. Un uso controllato di carboidrati a basso indice glicemico può far sì che si riduca il rischio di ipoglicemia reattiva (bibliografia, Sport Nutrition Report 1).


DURANTE - Per l’attività fisica in corso è importante fornire energia per prolungare l’autonomia e, allo stesso tempo, per ridurre la fatica. L’integrazione che è consigliata durante lo sport e che aiuta a prolungare la performance si basa sull’assunzione di carboidrati ad assorbimento rapido e graduale; un mix di fruttosio e maltodestrine per fornire energia immediata e costante

nel tempo; sali minerali sottoforma di soluzioni di carboidrati e di elettroliti per reintegrare le perdite causate dalla sudorazione nel corso dell’attività sportiva. DOPO - Le fasi di recupero dopo un impegno fisico sono momenti importanti nella vita di uno sportivo, il quale sa quanto sia necessario risolvere rapidamente tutti

i problemi energetici e muscolari che possono verificarsi dopo esercizi impegnativi. È fondamentale, specialmente se si hanno sedute di allenamento o competizioni ravvicinate, determinare – iniziando già nelle prime decine di minuti successive al termine dell’attività – il rapido recupero delle riserve energetiche, dell’efficienza muscolare e delle carenze idro-saline.


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GRANFONDO SANREMO-SANREMO

robertozanetti65@gmail.com

a cura di ROBERTO ZANETTI Foto di ENRICO CAVALLINI – PLAY FULL

UNA “CLASSICISSIMA” TUTTA BAGNATA

La partenza sotto la pioggia dal lungomare Italo Calvino a Sanremo

PECCATO, L’ANNUNCIATA PERTURBAZIONE È PUNTUALMENTE ARRIVATA. PIOGGIA, VENTO E FREDDO INVERNALE HANNO ROVINATO LA FESTA ALLA PRIMA EDIZIONE DELLA GRANFONDO SANREMO-SANREMO, LA CLASSICISSIMA DI PRIMAVERA IN PROGRAMMA DOMENICA 22 MARZO NELLA RINOMATA CITTADINA LIGURE IN PROVINCIA DI IMPERIA

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La prima edizione della Granfondo Sanremo-Sanremo dedicata agli amatori ha preso via domenica 22 marzo dalla cittadina simbolo della Riviera dei Fiori e ha anticipato di qualche ora l’arrivo della Milano-Sanremo dei professionisti. Un evento, unico nel suo genere, che ha dato ai concorrenti la possibilità di vivere in prima persona l’emozione della “classica di primavera”, ripercorrendone il finale di gara e la suggestione di un evento storico che ha fatto la storia del ciclismo. Sotto una pioggia battente la partenza, prevista per le 8,30 dal lungomare Italo Calvino, è stata data con qualche minuto di ritardo per problemi logistici, con i granfondisti scortati ad andatura controllata dall’abitato di Sanremo fino ad Imperia, dove è cominciata la salita verso il Colle San Bartolomeo a velocità libera, dando inizio alla gara vera e propria. Dopo la veloce discesa verso Caravonica, resa ancora più difficoltosa dall’asfalto bagnato e dal freddo che congelava le mani inzuppate d’acqua sul manubrio della bicicletta, una volta tornati ad Imperia i corridori si sono immessi di nuovo sull’Aurelia per affrontare gli ultimi quaranta chilometri di corsa. Malgrado l’annullamento all’ascesa della “Cipressa” (il Prefetto non ha rilasciato il permesso di transito) la gara si è decisa sul “Poggio” dove, Mirko Iride della Ciclistica Bordighera, stacca il suo compagno di fuga Nicola Bennato (Team Oliveto ASD), scollina, e arriva solitario a braccia alzate sul traguardo di via Roma, coprendo i 105 chilometri di gara con un ottimo tempo di 3 ore – 8 minuti – 12 secondi e 34,6 kmh di media totale.

Mirko Iride della Ciclistica Bordighera taglia per primo in solitaria il traguardo di via Roma a braccia alzate

L’intervista a Fabrizio Fusini, organizzatore della Sanremo-Sanremo. «Pensavamo che fosse una bella iniziativa far partire gli amatori nello stesso giorno della Milano-Sanremo dei professionisti; questo per fare condividere anche a loro e agli accompagnatori presenti l’emozione dell’arrivo in via Roma, storico traguardo della classicissima di primavera. Purtroppo però, oltre alla pioggia e al freddo che domenica mattina ha messo a dura prova i corridori, nei giorni che precedevano il nostro evento ci siamo resi conto che le due manifestazioni non possono essere compatibili. La revoca del permesso di transito sulla Cipressa, a cui in ultimo abbiamo dovuto rinunciare, è stata un’altra doccia fredda poco gradita da noi stessi dell’organizzazione e da tutti i partecipanti. Mi sento di fare un doveroso ringraziamento all’amministrazione comunale di Sanremo e al comando di Polizia Locale per il prezioso contributo. Ringrazio anche tutte le amministrazioni dei comuni attraversati e i numerosi volontari impegnati sotto una fitta pioggia per garantire la sicurezza al passaggio degli atleti in gara. A questo punto non mi resta che dare a tutti l’arrivederci alla prossima edizione della nostra Sanremo-Sanremo. Sicuramente non sarà più la domenica della corsa professionistica famosa in tutto il mondo ma, con tutta probabilità, il sabato precedente con l’arrivo al Poggio per evitare eventuali contrattempi organizzativi e il caos cittadino.»


foto NEWSPOWER

UN’IMMAGINE DE LA LEGGENDARIA CHARLY GAUL 2014


XP3, IL PORTA BORRACCIA

HA CAMBIATO PELLE

XERPA BY OTTO - APRILE 2015 Parliamo ancora di Xerpa, il marchio modenese che sta tracciando una linea di demarcazione fra classicità e innovazione nel campo degli accessori da bici da corsa. Questo mese il focus si sofferma sul nuovo prodotto a catalogo: il porta borraccia Xerpa XP3. Non fatevi trarre in inganno dalla semplicità intrinseca dell’accessorio, immancabile ormai su ogni telaio. Cerchiamo di analizzarlo più da vicino. Il Design. Linee classiche, per la verità. I due braccetti che sorreggono e trattengono la borraccia sono essenziali, la curvatura regolare e ben raccordata della parete frontale è spezzata in modo deciso, nella parte superiore, da un già codificato giunto spigoloso che, seppur nella minima rotondità, regala una percezione aggressiva del design. Il Materiale. Polimeri plastici – poliossimetilene (POM) nella versione nera e bianca – che garantiscono alta resistenza alle sollecitazioni meccaniche e peso non eccessivo, circa 42 grammi; devono essere aggiunti 5 grammi dell’etichetta resinata lucida che definisce una vera novità sul mercato, di cui parleremo a breve. Per venire incontro ai clienti più esigenti, Xerpa sta studiando una soluzione ancora più leggera di XP3 – versione non ancora sul mercato – che miscela nel composto una percentuale di carbonio. La Carbon Blended Version – solo colore nero satinato – misura un peso inferiore ai 30 grammi, ovvero un buon 30% in meno rispetto alla versione base. Un’ottima alternativa al classico porta borraccia in carbonio completamente in fibra, XP3 è il giusto connubio tra leggerezza, resistenza ed accessibilità: un prodotto per tutte le tasche. La Skin. Questo è il vero punto di forza di Xerpa XP3, elemento differenziante in un’offerta generale abbastanza codificata. Colore, brillantezza e percezione tattile per la “nuova pelle” di questi porta borraccia, etichette nate nel campo automotive – moto e auto da corsa – resistenti ai fattori esterni. La grafica di base, proposta nelle cromie che più si abbinano alle livree delle biciclette moderne, richiama il nome del prodotto, il marchio e la sua provenienza: una bandiera italiana ribadisce l’orgoglio di una produzione nostrana, a filiera corta. Il Packaging, i dettagli. Non il solito cartoncino minimale dove solitamente oltre al marchio del produttore è presente poco altro. Xerpa XP3 si differenzia anche per questo: un’ampia superficie di accoppiato rigido, ben stampato e dal design riconoscibile, che parla dei valori del marchio, dell’offerta generale Xerpa, con selling point evidenti e iconografia azzeccata.

Un vantaggio anche per i negozianti, per aumentare engagement verso il consumatore finale. Dettagli che fanno la differenza. Come la borraccia da 550 ml sempre in dotazione. Ebbene sì, una borraccia – del colore del corpo del porta borraccia, con il tappo in abbinamento colore con la skin – accompagna e completa l’offerta di Xerpa per un accessorio definitivo, completo, curato. E non certo costoso! La Personalizzazione. Un’ultima nota, per chiudere questa analisi tecnica. La skin dei prodotti porta borraccia Xerpa (XP3 ma anche il fratello maggiore XP2) è personalizzabile nella grafica e nei colori per un minimo di ordinativi. Squadre sportive, negozi, manifestazioni potranno avere un prodotto unico, celebrativo, di nicchia, fuori dalla logica mass market. Provate a chiedere a Max Lelli, volto conosciuto del nostro sport e commentatore tecnico in RAI per le grandi classiche. Uomo-immagine e sviluppatore tecnico dei prodotti Xerpa, Massimiliano mette a disposizione tutta la sua esperienza da ex-professionista ed il suo carisma per posizionane questo brand come accessorio di assoluto rilievo. Nel suo ultimo allenamento in Spagna è stato girato lo spot ufficiale Xerpa, un cortometraggio da non perdere per comprendere la praticità di utilizzo, l’estetica e le possibilità di personalizzazione. I prodotti Xerpa sono distribuiti sul territorio italiano da Betrami TSA. Potrete trovare Xerpa XP3 oppure la gamma completa della proposta commerciale Xerpa nei migliori negozi specializzati oppure sul sito web www.xerpa.it Da alcune settimane è attiva una campagna di sensibilizzazione verso il consumatore finale che tende ad avvicinare i curiosi o i potenziali clienti al brand. “Close tu You” – il nome di questa campagna – promette a chi lo richiede di trovare, e provare, un Kit Xerpa presso il negozio più vicino. Il prezzo di vendita consigliato per il porta borraccia Xerpa XP3 – negozio oppure web store – è di € 13,00 (porta borraccia più borraccia 550 ml sempre in dotazione).


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GIRO DELLE MINIERE 2015 a cura della REDAZIONE

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STORIA, TRADIZIONE, PAESAGGIO. ED UNA ORGANIZZAZIONE PUNTUALE E PRECISA. PER CONOSCERE LA ZONA SUD DELLA SARDEGNA DAL 31 MAGGIO AL 3 GIUGNO, TRA CAGLIARI, IGLESIAS E SANT’ANTIOCO. IN QUEST’EDIZIONE NUMERO 16, UN OMAGGIO PARTICOLARE A FRANCO BALLERINI

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Manca poco al Giro delle Miniere, che quest’anno tributerà un riconoscimento all’indimenticato Ct della Nazionale azzurra, dal 2001, fino alla sua scomparsa, nell’agosto del 2010. Franco Ballerini, che in carriera ha vinto per ben due volte la Parigi-Roubaix, sarà ricordato perché «ce lo hanno chiesto i suoi amici, senza un particolare legame con queste terre» conferma l’organizzatore della manifestazione, Luigi Mascia «e noi abbiamo subito risposto affermativamente. Quello di Franco è certo un ricordo che va mantenuto vivo». Ed è così che prosegue l’organizzazione del Giro delle Miniere, che quest’anno punta ad aumentare il numero di partecipanti mantenendo intatta quella qualità organizzativa che l’ha contraddistinto sin dalla sua prima volta. Una puntualità sotto tutti gli aspetti che i ciclisti che hanno partecipato alle precedenti edizioni hanno dimostrato di gradire. Elemento che, unito alla bellezza paesaggistica di uno dei luoghi più belli e ricercati della Sardegna, fanno di questa manifestazione uno dei fiori all’occhiello del ciclismo nazionale. Il Giro delle Miniere è rinato nel 2000, suscitando subito notevole interesse ed apprezzamento per l’organizzazione, e per il percorso proposto, che attraversa paesaggi davvero unici, e non solo in Italia. Al suo primissimo anno, era stato proposto come manifestazione a livello Regionale, mentre nelle edizioni successive la SC Monteponi ACD gli ha dato un differente abito, portandolo quindi a livello nazionale con il chiaro intento di farlo crescere anno dopo anno. È così che si è arrivati a questa edizione del 2015, la numero 16. In particolare, da ormai 6 anni il Giro delle Miniere prolunga le sue giornate di gara a tappe nelle varie località del Sulcis Iglesiente. Aprendo un qualsiasi quotidiano, magari alle pagine economiche, magari in quei periodi dell’anno in cui vengono stilate classifiche di varia natura, in una, purtroppo, questi territori primeggiano. Il Sulcis Iglesiente è una delle zone più povere d’Italia. Ma, si sa, le classifiche, le medie, le ricerche, sono ben lontane dalle emozioni che possono regalarti luoghi di bellezza unica, abitate da persone con tradizioni forti e ricche di storia ed umanità. In una regione della Sardegna che è stata per molti anni sede di quelle miniere di carbone che, prima dell’avvento del turismo di massa, per la regione erano una

Castello Acquafredda, Mastio - Siliqua

vera e propria fonte di sostentamento per migliaia e migliaia di lavoratori e per le loro famiglie. C’è il meraviglioso mare, ci sono le suggestive coste; e ci sono anche siti archeo-minerari aperti al pubblico, e tanta storia, e tanta bellezza. Così, in bici si passeranno nei 4 giorni di gara Iglesias, ed anche Vallermosa, Siliqua e Portoscuso. Quattro giorni che costano solo 65 euro, un’iscrizione che rende aperta davvero a tutti la possibilità di partecipare. Il volo, se prenotato in queste settimane, ha un costo abbordabilissimo. Il totale è una cifra che vale la pena spendere. Al via della manifestazione ci saranno atleti di livello nazionale ed internazionale. Saranno presenti varie rappresentative provenienti dalla Toscana, Lazio, Campania, Molise, Piemonte, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, Lombardia, Liguria e Veneto. Il via ufficiale è previsto per la mattina del 31 Maggio ad Iglesias, nella Zona Industriale Sa Stoia per trovare poi il traguardo dopo 118 km sul viale Monteponi della stessa città. In questo percorso misto verrà offerto agli atleti un panorama paesaggistico mozzafiato, che costeggia i comuni di Vallermosa, Gonnosfanadiga, Arbus e Fluminimaggiore, dove sono presenti alcune affascinanti costruzioni di epoca nuragica e romano punica. La seconda giornata di gara si terrà invece nel pomeriggio del 1° Giugno a Portoscuso. Il percorso vallonato costeggerà il lungomare della cittadina, dove è presente

l’unico polo industriale ancora attivo nel Sulcis Iglesiente. Il panorama suggestivo del mare, che domina incontrastato le bellissime coste, accompagnerà i corridori per tutta la lunghezza del tracciato. Il comune di Vallermosa ospiterà la manifestazione nel terzo giorno di gara. Gli atleti saranno impegnati in un circuito pianeggiante con alcuni saliscendi da ripetere per 3 volte. Il percorso si sviluppa ai piedi di un colle di origine vulcanica sul quale è posizionato il Castello di Acquafredda, una struttura fortificata di epoca medioevale, costruzione attribuita al nobile pisano Ugolino della Gherardesca, citato anche da Dante nel 33esimo canto dell’Inferno. Infine, il Giro delle Miniere si concluderà con la novità di questa manifestazione, la Cronometro a Squadre nella quarta e conclusiva giornata di gara con un percorso di 29 km pianeggiante nel comune di Siliqua. Il Giro delle Miniere è una manifestazione che dalla Sardegna sta costantemente accrescendo il proprio appeal nei confronti di tutta Italia. E che si distingue anche per l’orgoglio con cui la società organizzatrice si impegna, di anno in anno, per migliorare il proprio evento ma anche per contribuire allo sviluppo del ciclismo sull’isola dei quattro mori. Una terra di meraviglie paesaggistiche, ma anche di riconosciuta ospitalità, che non mancherà di sorprendere e far innamorare tutti gli sportivi che sceglieranno di partecipare al Giro delle Miniere!



foto ROBERTO TURCI

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PRESTIGIO a cura della REDAZIONE

L’AZIENDA DI SAN MARINO COMPIE 7 ANNI. IL COMPLEANNO FESTEGGIATO INSIEME A TANTI AMICI GIUNTI DA TUTTA ITALIA SUL PALCO, ANCHE LA PRIMA E L’ULTIMA BICI PRODOTTE. INSIEME AD OSPITI, ANCHE VIRTUALI, ED UNA TORTA, COME SI SUOL DIRE, BELLA E BUONA

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«Sono stati sette anni a tratti difficili. Siamo una piccola azienda e sul mercato ci confrontiamo con veri e propri colossi. Ma sono stati anche sette anni di grandi soddisfazioni, grazie alla qualità delle nostre bici». Bici artigianali, su misura, totalmente prodotte in Italia. Ha ragione Giancarlo Di Marco, amministratore delegato di Prestigio, ad essere orgoglioso del proprio prodotto. Creato con una cura del dettaglio possibile quando a lavorarci sono pochi artigiani, dalle consumate abilità e dal sapere che non può certo sfociare in un’industria da grandi numeri. Bici in carbonio, create col metodo della fasciatura, realizzate su misura come fossero un vestito d’alta sartorialità, personalizzabili anche per quel che riguarda scelte e mix di colori. I primi sette anni di vita, la Prestigio li ha voluti celebrare lo scorso 21 marzo all’Hotel Gradisca di Rimini. Una struttura che fa parte del gruppo JSH, hotel management che vanta strutture a 4 e 5 stelle nelle principali città italiane, come Firenze e Roma, e in alcune delle destinazioni più belle del nostro paese, quindi Toscana, Sardegna e Sicilia. Un gruppo alberghiero che, come ha ricordato il suo General Manager Raniero Amati, «propone una cultura dell’ospitalità ad alto livello. E che, anche per questo, ha stabilito con Prestigio un importante rapporto di partnership: gli ospiti dei vari hotel targati JSH, qualora volessero scegliessero di fare una pedalata, la faranno su bici Prestigio, mezzi che saranno messi a disposizione direttamente dalle strutture alberghiere». Sul palco, Raniero Amati e gli altri ospiti erano circondati da due bici, la prima e l’ultima nata in casa Prestigio; quasi una parentesi, all’interno della quale far passare i tanti amici che Gian-

foto ROBERTO TURCI

Giancarlo Di Marco con Manuele Poggiali, ex campione del mondo di moto

carlo Di Marco ed i suoi collaboratori hanno conosciuto in questa avventura di sette anni. Come Enrico Rossi, ex Pro che ora è responsabile dello sviluppo del progetto. O Luigi Neri, uno degli organizzatori del circuito Emozione Bici, che ha da poco messo in scena la GF a Tolfa, nel nord del Lazio. O ancora Manule Poggiali, campione del mondo 125 e 250 ed ora collaudatore per la Michelin, ma anche appassionato biker. E poi l’avvocato Emiliano Borgna, Responsabile Nazionale ACSI Ciclismo, che ha scelto di non mancare all’appuntamento, spendendo parole di elogio per l’attività dell’azienda con sede in San Marino. Una attività che si distingue nel campo della produzione delle bici, ovviamente, ma anche nella gestione foto ROBERTO TURCI

delle attività di marketing. Con un nuovo sito appena rinnovato, con tanti testimonial che hanno scelto di pedalare Prestigio, con idee innovative nel nostro paese come la SandX, il modello tutto dedicato alla sabbia, o come la Urban, raffinatissimo mezzo da città, con qualche nota vintage che di certo non passerà inosservata. L’ospite virtuale, invece, è stato Michele Bartoli. Da anni protagonista della vita Prestigio con il Lab che si affianca alle altre attività, Bartoli è stato fermato dalla febbre; ecco allora che, con una tecnologia da fantascienza, un microfono avvicinato ad un cellulare, anche il suo saluto non è mancato per il centinaio di ospiti presenti. Curiosità nella curiosità, tra i presenti anche Giovanni Masinelli, Global Marketing Manager del gruppo Apollo Vredestein. In un qualche modo, fa parte a pieno titolo della storia di Prestigio, facendo il primo acquisto. Il primo cliente che, sette anni dopo, è invitato a festeggiare un primo, importante traguardo. A chiudere la serata, la torta. Un momento che non poteva mancare, una portata, quella più dolce, senza la quale non c’è festa tantomeno compleanno. Un taglio quasi simbolico, quello che Giancarlo Di Marco ed i suoi più stretti collaboratori hanno voluto fare insieme, a ricordare che quelli celebrati a Rimini sono solamente i primi sette anni di una splendida avventura in cui il meglio deve ancora venire.



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IL TELAIO IDEALE

a cura di ROBERTO ZANETTI foto di ROBERTO ZANETTI E ROBERTO BRENNA

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9 min BOTTECCHIA: IL TRIONFO DEL MADE IN ITALY

*mail*

robertozanetti65@gmail.com

POCO TEMPO FA HO AVUTO MODO DI TESTARE LA GARDENA 27,5 E IL DISCORSO FATTO PER QUELLA MOUNTAIN BIKE VALE ANCHE PER LA NUOVA “AMMIRAGLIA STRADALE” DI CASA BOTTECCHIA, LA EMME 3 GARA. TENDENZA E TECNOLOGIA, UNITE ALLA MODA, SONO IL MIX PERFETTO PER DARE ALL’UTENTE FINALE QUALCOSA DI PIÙ, STIMOLARNE L’ACQUISTO SENZA PERÒ STRAVOLGERE LE LINEE STORICHE DEL MARCHIO E RICORDARNE LA SUA GLORIOSA TRADIZIONE

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Il test: Rivoluzionare un telaio da corsa è molto difficile e poi, usando la franchezza che mi ha sempre contraddistinto, lo ritengo anche superfluo. Quando si seguono le lavorazioni standard applicate a dei buoni materiali come, nella fattispecie della Emme 3 Gara, la costruzione a mano tube to tube con tecnologia Bonded Carbon Process di fasciatura del frame set in fibra di carbonio 3K, allora ci si trova già in presenza di un prodotto di alta qualità. Poco meno di novecento grammi – forcella esclusa – mettono in evidenza che leggerezza, altissima resistenza e rigidità tipica di un mezzo “da gara” fanno di questa bici un prodotto estremamente performante. Emme 3 Gara è disponibile con freno a disco oppure, come nella versione del modello utilizzato per il test, con freno a calibro con il posteriore posizionato sotto al movimento centrale e freno anteriore, comunque, fissato sul doppio fulcro. Una particolarità di tutto rispetto anche se la centratura del doppio fulcro deve essere fatta a dovere da un operatore specializzato. Visto la complessità del meccanismo, personalmente, sconsiglio il ciclista “fai da te” a metterci le mani. Così anche per il freno posteriore a calibro posizionato in prossimità della scatola del movimento centrale; meglio affidarsi a gente esperta che compromettere il funzionamento dell’impianto frenante e l’integrità di tutta la bicicletta. A parte questa dovuta precisazione ho riscontrato che, l’originale tecnologia del Dual Pivot, apporta almeno un 15/20 per cento in più di potenza nella frenata e una maggiore stabilità del mezzo, soprattutto nelle lunghe discese quando la velocità è elevata e le frenate devono essere modulate con il giusto tempismo. Una bella dose di sicurezza in più che, visto le medie sempre più alte, non fa mai male su un mezzo preparato per la competizione come la Emme 3 Gara. Ben gradito il made in Italy che Bottecchia ha deciso di proporre su questo modello e sulla scelta dei componenti, anch’essi provenienti da marchi nazionali: gruppo Campagnolo Super Record 11V – ruote Fulcrum Racing Zero – copertoncini Vittoria Open Corsa CX – attacco, piega e reggisella Deda – sella San Marco Concor. Tutti prodotti di alta gamma che testimoniano come la Emme 3 Gara sia il frutto di un progetto italiano al cento per cento!

Test bike

Plus del prodotto: Il nuovo telaio Emme 3 Gara in carbonio fasciato, realizzato con la tecnica Bonded Carbon Process, è senza alcun dubbio un prodotto realizzato con cura. Questa lavorazione interamente fatta a mano (tube to tube) consiste nel fasciare, resinare, carteggiare e verniciare il telaio mentre viene costantemente messo sulla bilancia, procedimento indispensabile per mantenere sotto controllo il peso finale del prodotto. Novità tecnologica 2015: Nella zona del rear stay viene inserito il TIRS (Titanium Reinforced Rear Stay), un rinforzo in titanio incorporato nel carbonio a spesso-

re variabile. Questa esclusiva tecnologia conferisce maggiore stabilità alla bici in fase di spinta; circa il 17% in più nella zona del carro posteriore rispetto al precedente modello della Emme 2.


Caratteristiche tecniche:

Test bike La posizione del freno posteriore sul chainstay, in prossimità del movimento centrale, libera i foderi obliqui e riduce le turbolenze

• Telaio: Carbonio DDA 3K costruito a mano fasciato, forcellini intercambiabili in alu CNC, freni a montaggio diretto doppio perno. • Cambio: Campagnolo Super Record 11V (la predisposizione per il cambio elettronico viene eseguita su richiesta specifica Shimano o Campagnolo) • Deragliatore: Campagnolo Super Record • Guarnitura: Campagnolo Super Record compact 50x34 • Catena: Campagnolo Super Record 11V • Ruota libera: Campagnolo Super Record 11V - 12x27 • Freni: Tekro anteriore e posteriore (posizionato sotto al movimento centrale) con doppio fulcro • Forcella: carbonio monoscocca 3k super light con cannotto conico 1” 1/2 – (peso 360 gr). • Serie sterzo: integrato 1” 1/8 sopra e 1” 1/2 sotto • Attacco manubrio: Deda Trentacinque in alluminio 110 mm • Piega manubrio: Deda Trentacinque in carbonio 42 C/C – 44 esterno • Reggisella: Deda Superzero in alluminio • Sella: Selle San Marco Concor con forchetta in manganese • Cerchi: Fulcrum Racing Zero • Coperture: Vittoria Open Corsa CX 23-622 copertoncino • Mozzi: Fulcrum Ceramic USB • Colori: Carbonio opaco (come modello usato per il test in foto) • Peso telaio: 895.00 gr grezzo – Tg. M • Peso bici completa (come in foto): 6.7 kg senza pedali, come modello testato

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Infine, tramite appositi macchinari, il telaio della Emme 3 Gara viene sottoposto ai test relativi alla norma CEN 14781 per garantire una qualità superiore agli standard imposti dal mercato. Perché comprare la Emme 3 Gara? Tutti i modelli della gamma Reparto Corse vengono prodotti su ordinazione e su misura, con qualsiasi genere di movimento centrale e con reggisella integrato nel piantone del telaio o di tipo tradizionale. Questo significa che l’utente finale può, qualora l’equipaggiamento base proposto non ne soddisfi le esigenze, modificare la bicicletta sostituendone le parti interessate. Le opzioni per effettuare le variazioni devono essere scelte, ovviamente, tra gli equipaggiamenti di altri modelli esistenti nel catalogo Bottecchia, seguendo le indicazioni riportate in una scheda da compilare preventivamente con i propri dati, misure e caratteristiche personali. Il Produttore e Distributore per l’Italia: Bottecchia Cicli Srl V.le E. Ferrari, 15/17 30014 Cavarzere (VE) Tel. +39 0426311724 - Fax: +39 0426311710 E-mail: info@bottecchia.com


74 Allestimenti disponibili della Emme 3 Gara: 71G Emme 3 Gara Campagnolo Chorus 71L Emme 3 Gara Campagnolo Super Record 22s (come modello testato) 71M Emme 3 Gara Campagnolo Super Record EPS Elec. 22s 71Q Emme 3 Gara Shimano Ultegra 22s 71R Emme 3 Gara Shimano Ultegra Di2 Electronic 22s 71S Emme 3 Gara Shimano Dura Ace 22s 71T Emme 3 Gara Shimano Dura Ace Di2 Electronic 22s 71Y Emme 3 Gara Shimano Ultegra 22s Disk

Emme 3 Gara di serie: • 5 taglie sloping: 44, 48, 51, 54, 57 • Con reggisella normale • Movimento Press fit 86 Emme 3 Gara su richiesta: Questo telaio è disponibile su richiesta: • Su misura • Con reggisella normale o integrato • In versione Road Disk con freni a disco Accessori e materiali utilizzati per il test: • Casco: Carrera Nitro www.carreraworld.com • Occhiali: Smith Pivlock Overdrive www.safilo.com • Abbigliamento: Craft www.newwave.it • Strumentazione: Garmin 500 GPS www.garmin.it • Pedali: Look Keo Karbon www.lookcycle.com • Portaborraccia: Elite pvc www.elite-it.com

La leva del gruppo Campagnolo Super Record è ergonomica e permette al palmo della mano una perfetta presa dei comandi

Il freno anteriore Tektro, fissato sul doppio fulcro (Dual Pivot), conferisce circa il 15/20 per cento in più di potenza nella frenata e una maggiore stabilità della bici

Il carro posteriore, con il leggendario stemma di Bottecchia, è libero privo dell’impianto frenante e quindi più aerodinamico e “pulito” nella linea



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BIOMECCANICA INBICI

a cura di FABRIZIO FAGIOLI*

VELOSYSTEM®: LA BIOMECCANICA SU MISURA PER IL CICLISTA

info@velosystem.com

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Quando si trascorrono molte ore in sella alla bicicletta diventa fondamentale il modo in cui pedaliamo, l’assetto che abbiamo in sella, il tipo di telaio e le componenti che abbiamo scelto per la nostra bici. La biomeccanica è una disciplina che ha lo scopo di ottimizzare al massimo questi aspetti per migliorare il comfort e la performance di ogni ciclista: dal professionista all’amatore, dall’amante della strada al fan dell’offroad. Ne abbiamo parlato con uno dei pionieri della biomeccanica applicata alle due ruote, Fabrizio Fagioli, direttore tecnico e fondatore di Velosystem®. Cos’è Velosystem® e di cosa si occupa la sua azienda? «Velosystem® è il primo sistema di biomeccanica applicato al ciclismo. Siamo presenti in tutta Italia con una serie di centri affiliati in franchising. La ‘biomeccanica applicata al ciclismo’ intende ottimizzare la posizione del ciclista, attraverso l’individuazione delle dimensioni del telaio, la scelta delle componenti (sella, manubrio, tacchette) e il riequilibrio del bilanciamento tra lato destro e sinistro del ciclista.» Quali sono le esigenze del ciclista e perché un ciclista si rivolge ad un tecnico biomeccanico? «Le esigenze del ciclista sono rivolte, da un lato, al miglioramento della performance e all’efficienza, dall’altro c’è l’esigenza

di risolvere problematiche fisiche che si possono presentare durante le gare o gli allenamenti. Infine è importante avere una consulenza per la scelta del telaio, dell’assetto e delle componenti che più si adattano alle caratteristiche del corridore. I servizi di Velosystem® sono rivolti a tutti i ciclisti indipendentemente da età, sesso e frequenza con la quale si pedala in bici.»

Questi servizi sono rivolti a tutti gli specialisti del ciclismo? «Il servizio è rivolto ai ciclisti che praticano su strada nelle specialità di medie e lunghe distanze, in circuito, e nelle cronometro. I nostri servizi comprendono anche le discipline off-road come la MTB nelle singole specialità, il triathlon e la pista.» Per un granfondista quali sono – sotto il profilo biomeccanico – gli aspetti più importanti? «Per chi si cimenta nelle granfondo assumono importanza gli aspetti ergonomici. In particolare i 3 punti d’appoggio: piede, sella, manubrio. La distanza e le sollecitazioni fanno sì che i tre punti d’appoggio siano sottoposti a sollecitazioni e tensioni. Per un granfondista è inoltre utile avere un buon bilanciamento tra la parte destra e la parte sinistra, per garantire una buona efficienza e prevenire le tensioni da asimmetria. Infine per chi passa molte ore in sella alla bicicletta diventa fondamentale scegliere con cura il telaio ideale, le componenti adatte alle proprie caratteristiche e le conseguenti regolazioni.»

*Responsabile Tecnico Velosystem®


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CYCLING CENTERS

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LabVelò 2 Ruote Biomeccanica CicliConte Ciclitalia Cicli Lazzaretti CicloMotorSport_DM Ciclismo Tecnico FastBike MABI_Biomeccanica PowerCycle RecordBike Sessantallora SportEvolution Studio Aretè To Shine Top Speed Valtellina Bike Velosystem Athleia Bici Mania BikeCafè B-MAD Doctor Bike Chianti Bike CicloSport Fisiology Center Il Velocipede Spano Cicli SportBike

Cesenatico FC Monza-Brianza MB Fondi LT Luzzi CS Roma RM Nuoro NU Pergine V. TN Piacenza PC Massagno - Svizzera Capriolo BS Malo VI Carpi MO Cascina PI Città di Castello PG Argenta FE Novoli LE Tovo di S. Agata SO Brasilia Brasile Varese VA Terni TR Pinerolo TO Civitavecchia RM Boffalora S.T. MI Impruneta FI Crema CR Forlì FC Bari BA Manfredonia FG Cesenatico FC

0547 675940 348 5179391 0771 537644 0984 543780 06 8553828 0784 39050 331 4266446 334 8984694 +41 79 6237763 333.8786175 0445 607702 331 1769295 328 5516679 338 7989271 0532 852233 0832 711052 0342 770066 (61) 3248 0460 0332 1810073 324 6232614 0121 3258151 0766 3 20 39 02 97255461 055 2020004 0373 278063 338 8723018 080 8964504 0884 536306 0547 673499

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NATALI SPORTS WEAR SEMPRE IN PRIMA LINEA a cura di ROBERTO ZANETTI foto di NATALI SPORTS WEAR

PARTNER DEL CIRCUITO REGIONALE TUSCANY BIKE CHALLENGE, UNA SERIE DI GRANFONDO IN TERRA TOSCANA, NATALI SPORTS WEAR SI PREPARA AD AFFRONTARE UNA NUOVA STAGIONE AGONISTICA AVVINCENTE E RICCA SI SODDISFAZIONI Il marchio Natali è da sempre abbinato al mondo del ciclismo in tutte le sue categorie. Le crescenti domande di mercato e varie esigenze logistiche hanno spinto i vertici aziendali ad aprire gli orizzonti anche in altri sport come, tanto per citarne qualcuno, il podismo, il triathlon e il biathlon. In abbinamento alle divise ufficiali per la competizione o l’allenamento, inoltre, Natali Sports Wear, ha incrementato la produzione puntando anche sull’abbigliamento da riposo o, come si usa dire in gergo, il “dopo gara” (tute, felpe, giubbini personalizzati, cappellini, magliette…). A prescindere dal capo presentato o dallo sport prescelto, Natali Sport Wear si distingue fin dai primi anni della sua nascita per la qualità del prodotto “made in Italy”. L’intuizione di Bruno Natali, il suo storico e compianto fondatore, è stata quella di credere nella propria azienda legando il nome al ciclismo in tutte le sue forme, pubblicizzando il marchio nelle principali competizioni regionali e nazionali. Nel frattempo il mondo è cambiato e così anche lo sport ma Natali, grazie alla tradizione a alla grande passione per il suo lavoro, resta nel cuore degli atleti che hanno scelto di correre ed allenarsi con le divise del brand toscano. Natali realizza delle confezioni davvero di ottima finitura, molto curate, accontentando le richieste dei clienti più esigenti; un lavoro di carattere artigianale proprio come una volta, proprio come quando Bruno Natali

produttive e facendo testare i capi tecnici da atleti professionisti e da amatori evoluti. Tempi di consegna molto rapidi (massimo 35-40 giorni per i nuovi ordini) e modesti quantitativi minimi per il personalizzato sono le armi vincenti di Natali Sports Wear, così da soddisfare anche il più piccolo gruppo di amici o i team minori. Inoltre, direttamente presso la sede della ditta, si possono trovare nel punto vendita al dettaglio, sia dei capi di produzione propria che di molti accessori tecnici per il ciclismo. Per finire ci sembra giusto rimarcare come, malgrado la difficile situazione contingente dell’economia non solo italiana ma internazionale, Natali abbia sempre creduto nella pubblicità e nella comunicazione mirata, fatta bene! Rendere visibile il brand con un sito internet rinnovato ed aggiornato, con stand fieristici nei vari eventi sportivi, ascoltare ogni suggerimento della clientela, sono input che servono a migliorarsi nel tempo e farsi conoscere dalla stragrande maggioranza degli atleti presenti sul campo gara in Italia e non solo…

diede inizio a quella che ai giorni nostri è ancora una realtà attiva e consolidata. La figlia Antonella, dopo la scomparsa del padre, ha saputo dare continuità alla tradizione di famiglia conferendo, in azienda, la massima disponibilità per accogliere qualsiasi richiesta, studiando le principali migliorie

Il Produttore/Distributore per l’Italia e l’estero: Natali Sports Wear Srl Via Martiri di Belfiore, 22 51010 Santa Lucia (PT) Tel. +39 0572 451801 E-mail: maglificio.natali@libero.it Web site: www.natalimaglificio.it

foto TOMEI MARCO

Gli atleti della Gragnano Sporting Club vestono Natali Sports Wear

La vittoria di Thomas Pinaglia alla 28a Firenze-Empoli



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BIKE PASSION a cura della REDAZIONE

SI LAVORA AL PICCOLO GIRO DELLA ROMAGNA. E SULLE STRADE DI BRISIGHELLA IL TITOLARE MARCO HA PORTATO MARK CAVENDISH LA SPECIALIZED HA FATTO VISITA A BIKE PASSION TRA TIRRENO-ADRIATICO E MILANO-SANREMO. UN’ESPERIENZA DIVERTENTE PER LE STRADE DELLA ROMAGNA

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Lo show room faentino attira appassionati da tutta Italia. Un telaio ad un’atleta di Verona, una coppia di ruote ad un ciclista di Bologna, e via così, a soddisfare quanti amano la bici e non di rado fanno anche un bel po’ di chilometri per trovare il pezzo giusto, quel componente che magari da Bike Passion è meno complicato trovare. Poi succede che insieme ai pedalatori amatoriali, arrivi anche la squadra con la S maiuscuola, che siccome in giro per il mondo pedala Specialized, e Bike Passion propone Specialized tra i suoi brand di punta, si ferma a Faenza per curiosare e pedalare. È successo tra due corse, anche queste con la C maiuscola, due super classiche di inizio stagione, la Tirreno-Adriatico e la Milano-Sanremo. Le varie formazioni world tour si sono fermate in Italia, e così la Etixx-Quick Step ha fatto una sosta da Bike Passion. Non sappiamo se abbiano approfittato anche per una revisione delle S-Works; probabilmente erano già tutte pulite ed in ordine come appena uscite dalla fabbrica. Forse qualche componente di ricambio, non è dato sapere. Di certo, un’uscita sui colli romagnoli. A guidarli, Marco Stradaioli, uno dei due titolari di Bike Passion insieme a Mirko Delprato,

che ha approfittato per portarli anche verso la rocca di Brisighella. «Pedalare insieme simili campioni è stata una esperienza divertente – conferma Marco – ed a loro il percorso è molto piaciuto. La Romagna ha fatto colpo anche questa volta, per strade e panorami proposti».


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Il titolare di Bike Passion Marco Stradaioli con i campioni Mark Renshaw e Zdenek Stybar

Poi, il ritorno nello show room di 600 metri quadri, che oltre ad un’ampia selezione di prodotti, presenta anche la possibilità di utilizzare tutta l’esperienza di un’officina, completa, sempre attiva e guidata da tre meccanici con tempi di presa in carico e restituzione del mezzo decisamente buoni. Oltre all’officina, bici, bici ed ancora bici, e poi naturalmente tanti accessori di qualità. Con una particolare attenzione al mondo del pedale in rosa, che sta conquistando uno spazio sempre maggiore; elemento

questo che Specialized ha ben compreso, dedicando a questa nuova tendenza prodotti mirati di grande appeal. Volentieri segnaliamo il numero sempre crescente di iscritti alla squadra Bike Passion, 300 circa, e di manifestazioni a cui la squadra partecipa. Compreso il Giro della Sardegna, in cui il team Bike Passion riconferma la propria presenza anche per il 2015. E poi la grande novità. Da giovedì 24 a domenica 27 settembre si

corre a tappe nel Piccolo Giro della Romagna. Quattro tappe, maglia di leader della classifica generale, maglie per il GPM e per i traguardi volanti, premiazioni quotidiane come per le grandi corse a tappe. Prima tappa a Lugo, seconda tappa a Riolo, poi il sabato la Faenza-Monte Busco, mentre l’ultima tappa sarà una gara in linea con base di partenza ed arrivo a Cà di Lugo. Il tutto organizzato da Bike Passion, Romagna Bike Grandi Eventi, SC Baracca, SC Voltana.

Marco Stradaioli titolare di Bike Passion con il campione Mark Cavendish


82 a cura di BRUNO FILIPPI

LA GESTIONE FISICA DELL’ATLETA info@inbici.net

MASSIMA SALVAGUARDIA NEL PERIODO PIÙ “CALDO” DELLA STAGIONE CHE IL MASSAGGIO SIA TONICO, STIMOLANTE O DI SCARICO, TRA LE BASI CONTANO UN’OTTIMA CONOSCENZA ANATOMICA E LA GIUSTA SEQUENZA DI LAVORO

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Come dicevamo nel primo articolo, il massaggio, o meglio, il lavoro manuale deve essere adattato al massimo alle varie esigenze emerse al momento della valutazione. Prima in assoluto è la fase in cui si trova l’atleta: preparazione; periodo di attività; fine stagione. Teniamo in considerazione il periodo di attività, cioè quel lasso di tempo in cui si vanno ad affrontare le competizioni all’interno del quale si deve salvaguardare al massimo la migliore condizione fisica. Sottolineo ancora una volta che il nostro adattamento deve tener conto in primis del tipo di disciplina che affronta l’atleta…. Ciclismo, calcio, sci, maratona… tutte gestualità che si differenziano enormemente per quanto riguarda il lavoro muscolare. Chiaramente uno stesso gruppo muscolare coinvolto in sport diversi ha caratteristiche morfologiche e fisiologiche che richiedono, quindi, un approccio manuale differente. Qui parliamo di ciclismo. A seconda del momento in cui si agisce si adottano strategie diverse: a volte è indicato un lavoro di scarico, in altre quello stimolante, tonico. Quindi nel primo caso verrà interessato prevalentemente il tessuto connettivale – linfatico, mentre nel secondo quello muscolare. Insomma, ci si deve adattare alle esigenze dettate sul momento.

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7 min

Fino a qui è tutto abbastanza semplice e schematico, ma in realtà ci sono parecchie varianti discriminative. In un post gara ci possiamo trovare di fronte ad una gamba condizionata da una caduta, da temperature estremamente rigide, da un accumulo eccessivo, da esiti di un trauma pregresso…. Tutte situazioni che ci possono suggerire di adottare variazioni di manovra più consone e vantaggiose. Uno dei “difetti” più comune, segnale indiscusso di affaticamento e criticità del muscolo, è la CONTRATTURA MUSCOLARE. Per comprendere meglio di cosa si tratta a livello anatomico descrivo sinteticamente come è fatto un muscolo e cosa succede. Il muscolo è composto da tanti fasci di fibre muscolari; ogni singolo fascio è formato, a sua volta, da tante fibre. Tali fibre sono disposte in serie ed in parallelo fra loro (immaginate quando tiriamo fuori dalla confezione un pugno di spaghetti) e scivolano longitudinalmente grazie alla presenza di particolari proteine caratterizzando l’allungamento e l’accorciamento (contrazione) del muscolo. Nell’immagine sottostante, sezione trasversa di un muscolo, si nota chiaramente la disposizione appena descritta.

• PRE-GARA Nell’ultima ora che precede la partenza di una competizione è indicato un lavoro di riscaldamento, cioè quelle manovre che favoriscono un maggior afflusso di sangue al muscolo e di conseguenza un aumento di temperatura, importante nell’ottimizzazione dello scivolamento delle fibre muscolari (una gamba fredda gira male…). Deve essere deciso, con manovre di scivolamento rapide ma di breve durata, per non rischiare di stressare troppo il muscolo prima dello sforzo. • POST-GARA In questa fase, attraverso manovre di scarico, si ripuliscono i distretti muscolari dalle tossine accumulate durante e dopo lo sforzo. Tali “rifiuti” vengono rilasciati dai diversi momenti metabolici, e più in particolare durante quello glicolitico che si attiva quando si oltrepassa la famosa soglia aerobica. Si lavora, quindi, prima sullo strato muscolare per mettere in movimento le tossine che si depositano fra le fibre e poi su quello connettivale per convogliarle, attraverso le vie linfatiche, in direzione dei linfonodi più prossimali. Qui le tecniche sono più di una, ma l’importante è tenere a mente che per coinvolgere il tessuto muscolare la mano deve andare a fondo e manovrare l’intero calibro muscolare, mentre nel connettivale si utilizzano pressioni leggere che interessino solo tutto ciò che sta al di sopra del muscolo; quest’ultimo non deve essere chiamato in causa.

La contrattura, apprezzabile manualmente abbastanza facilmente, è praticamente un blocco, un nodo di un certo numero di fibre che, in un determinato punto del muscolo, riduce il normale slittamento delle fibre stesse, diminuendo la capacità contrattile complessiva dell’intero muscolo. Ovviamente le dimensioni di tali anomalie sono proporzionali al numero di fibre interessate. Mentre la consistenza è invece proporzionale all’origine scatenante e all’arco temporale di ”permanenza


83 indisturbata”. Più avanti, descriverò quali possono essere gli approcci a tale difetto. Sulla base di quanto detto fin’ora vi sottolineo le caratteristiche discriminanti che aumentano sensibilmente le possibilità di successo di un trattamento.

Di questi imperativi, tutti assolutamente essenziali per ottenere ciò che si vuole, invito a particolare attenzione la sensibilità percepita attraverso le mani e l’osservazione di eventuali segnali provenienti dal distretto sul quale si lavora.

In questo caso, ad esempio, emerge chiaramente una zona cutanea decisamente infiammata che deve essere gestita e rispettata pur continuando il lavoro. Spesso, chi si trova di fronte a situazioni del genere si lascia condizionare interrompendo il trattamento manuale; al contrario, invece, bisogna eliminare tale imprevisto al più presto proprio per non intralciare il piano di trattamento prefissato.

Nelle due foto sottostanti, riguardanti lo stesso caso, si nota la differenza prima e dopo il trattamento esclusivamente manuale focalizzato sul sistema di scarico… PRIMA

DOPO

Qualsiasi atleta, infortunato o no, si rivolge a noi per ottenere sempre un miglioramento rispetto alla condizione precedente. E noi, sfruttando il potenziale più ampio a nostra disposizione, dobbiamo dimostrare attimo dopo attimo che il nostro intervento può soddisfare tale richiesta. La criticità psicologica di un sportivo che crede di dover stare lontano dall’attività per tempi lunghi deve essere abbattuta precocemente per stimolare, invece, la voglia di impegnarsi e guarire.


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www.alicebike.it ALICE BIKE PRESENTA LA NUOVA LINEA PRIMAVERA ESTATE

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6 min TRENTINO MTB PRESENTED BY CRANKBROTHERS

pressoffice@newspower.it

a cura di NEWSPOWER

È LA SETTIMA EDIZIONE, ANCHE QUEST’ANNO TUTTA IN PROVINCIA DI TRENTO. PRIMA DELLE SEI IN PROGRAMMA, LA VALDINON BIKE DEL 3 MAGGIO A CAVARENO LE ISCRIZIONI ALL’INTERO CIRCUITO ENTRO IL PRIMO MAGGIO SARANNO PREMIATE COL “PACCO FIDELITY”. CHIUSURA IL 4 OTTOBRE CON LA 3T BIKE

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Aprile tempo di… scoprire le ultime carte e soprattutto saltare in sella a ‘Trentino MTB presented by crankbrothers’. È questo infatti il mese giusto e anche l’ultimo per staccare un tagliando di iscrizione cumulativa al circuito in provincia di Trento che il prossimo 3 maggio correrà la prima delle sei gare in calendario per il 2015. Cifre alla mano, registrandosi a tutti gli eventi in programma si ottiene uno sconto non da poco rispetto all’iscrizione alle singole gare. In totale 140 Euro invece di 166, e se non si riesce a partecipare a tutte le sei prove o si hanno già altri impegni fissati in agenda nelle medesime giornate si può sottoscrivere una sorta di abbonamento “Light” a cinque eventi da scegliere anticipatamente e il prezzo scende a 120 Euro. Vediamoli allora insieme i sei momenti di ‘Trentino MTB presented by crankbrothers’ che, sempre parlando di numeri, corrono fino al mese di ottobre e propongono chilome-

traggi e dislivelli davvero per tutti i gusti, top-biker, amanti dello stare insieme e dello sport outdoor e perfino mini-biker, che hanno di che divertirsi insieme ai coetanei e ovviamente insieme a mamma e papà. Pronti via e domenica 3 maggio si torna a pedalare a Cavareno con la ValdiNon Bike, in tutto 43 km e poco più di 1200 metri da scalare tra lo scenografico Passo della Mendola, i canyon di roccia di Fondo, il Lago Smeraldo e le distese di alberi da frutto – probabilmente in fiore in questo periodo dell’anno – di cui questa parte di regione è costellata. Insomma, quando si pensa alla Val di Non e al Trentino non si può non pensare alla deliziose mele Melinda che proprio da questa valle arrivano in tutto il mondo e anche… nel cosiddetto “Pacco Fidelity” di ‘Trentino MTB presented by crankbrothers’. Tutti coloro che sottoscriveranno fino al 1° maggio l’iscrizione al circuito Trentino MTB, infatti, verranno

omaggiati di un gustoso e prezioso pacco contenente mele Melinda, pasta trentina Felicetti, vino della Cantina Vivallis, una confezione di formaggio Trentingrana, integratori Inkospor e il lubrificante WD 40. Anche in questa stagione il challenge in provincia di Trento conferma il presenting sponsor crankbrothers, cui si aggiungono altri brand noti al pianeta bike come fi’zi:k, Kask, Continental e Scott, ma anche Alé, l’azienda trentina di energia Trenta, il brand Oxeego e le Casse Rurali Trentine. E poi ci saremo noi di INBICI, che ad ogni gara premieremo il concorrente che arriva da più lontano con un completo tecnico griffato. Tornando al calendario di ‘Trentino MTB presented by crankbrothers’ edizione numero sette, dopo l’ouverture in Val di Non, ci aspetta un giugno infuocato con due prove in otto giorni e il consueto sballo in sella da non lasciarsi sfuggire. Dal 12 al 14 giugno saranno l’Alpe Cimbra e gli sterrati

Fabian Rabensteiner conduce il gruppo di testa alla Val di Sole Marathon 2014

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biker più arditi potranno piazzare i propri artigli. Ogni informazione e dettaglio di Trentino MTB 2015 si rintraccia facilmente sul sito ufficiale www.trentinomtb.com e sulla pagina Facebook del circuito, dove si scopre anche che ad agosto le gare in programma sono la scenografica Vecia Ferovia dela Val de Fiemme (domenica 2), la bella Val di Sole Marathon (domenica 30) immersa nel Parco Naturale Adamello-Brenta, mentre il 4 ottobre la 3T Bike di chiusura in Valsugana decreterà vincitori e vinti. In ultimo vogliamo ricordare che ‘Trentino MTB presented by crankbrothers’ riserva una speciale promo alle squadre numerose (da 7 componenti in su) con sconti 3x2 e 2x1 sull’abbonamento. Anche queste promozioni sono sottoscrivibili fino a venerdì 1° maggio.

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Massimo Debertolis conduce il gruppo alla ValdiNon Bike 2014

di Lavarone e dintorni ad accogliere i biker per il 1000Grobbe Bike Challenge-100 Km dei Forti. La gara della domenica, come tradizione su due tracciati Classic e Marathon, assegnerà punti per il circuito, ma se affrontata in combinata con la Lavarone Bike del venerdì e la Nosellari Bike del sabato ecco che la situazione diventa ancor più stuzzicante… provare per credere. Domenica 21 giugno la convocazione è in Val Rendena, a Pinzolo per essere precisi, dove prenderà il via la seconda Dolomitica Brenta Bike che in apertura d’estate propone una cavalcata tra le Dolomiti di Brenta e Madonna di Campiglio: un bocconcino su cui i

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MENTE IN SELLA

a cura di CLAUDIA MAFFI Tempo di lettura

7 min STATO DI FLOW:

menteinsella@gmail.com

LA CONDIZIONE MENTALE DELLA PRESTAZIONE ECCELLENTE

Avete mai sentito parlare di “stato flow”? Molti corridori arrivati vittoriosi al traguardo sono passati proprio per questa condizione, senza neppure rendersene conto sul momento, ma quando poi durante un’intervista si chiede loro di descrivere dov’era la loro mente durante la prestazione gli atleti spesso ci raccontano di aver provato, in gara, tutta una serie di sensazioni che gli psicologi sportivi hanno definito come “Stato di Flow”, tradotto in italiano come “Stato di Flusso”. Dietro le braccia alzate ed il sorriso stanco, ma soddisfatto, di una prestazione eccellente c’è spesso un atleta che è entrato in Flow, ossia in una condizione di completa “fusione” del ciclista con la sua bici, con la pedalata, con il percorso e l’ambiente circostante, ma soprattutto una fusione con la prestazione stessa. «Ad un certo punto non sentivo più il mio corpo, era come se non ce l’avessi... mi sentivo leggero, volavo... è come se fossi ‘dentro l’azione’, nessuno mi poteva fermare! ad ogni gesto, ogni discesa, ogni passaggio ero certo che nessuno mi avrebbe fermato! tutto scorreva perfettamente, tutto mi veniva naturale, non sentivo neanche più la fatica...» Dalle parole di questo atleta è facile comprendere come lo sperimentare uno stato di flow in gara aiuti, senza ombra di dubbio, ad esprimere una prestazione ai massimi livelli ed agli psicologi sportivi il nome “Flusso” è sembrato quello che meglio di altri descrive questa condizione in cui ogni movimento, ogni gesto tecnico, ogni passaggio di gara fluisce in modo armonico, fluido per l’appunto; In stato di flusso sarete concentrati solo ed esclusivamente sul momento presente, sulla discesa in corso, la salita che state percorrendo, lo strappetto tecnico appena passato e subito su quello successivo, in un susseguirsi fluido, armonico e spontaneo. Così descritto sembra una condizione idilliaca, però è proprio in questi termini che gli atleti la descrivono. Purtroppo non è così semplice e scontato raggiungere questo stato di massima sin-

tonia fra corpo e mente, non è possibile entrare volontariamente e a comando in uno stato di Flow! Ciò che invece possiamo fare è investire tempo e impegno in una preparazione mentale volta a sviluppare quelle capacità psichiche che, è stato dimostrato da diversi studi di psicologia sportiva, faciliterebbero l’ingresso dell’atleta nello stato di flow e quindi la possibilità di esprimere una prestazione ottimale. Se già un’ottima preparazione tecnico- atletica, di per sé, può avvicinare il corridore nel raggiungere uno stato di flow in gara, tuttavia spesso questo passaggio può essere ostacolato o rallentato proprio da una carente o mancante preparazione mentale: è quest’ultima che completa a 360° la preparazione agonistica. Le ricerche ci dicono che alcuni atleti sono più portati di altri nel raggiungere lo stato di flow (e quindi accedere a livelli eccellenti di performance), questo perché oltre ad una gamba ben allenata possiedono caratteristiche di personalità specifiche, tra le quali dominano l’impegno verso un miglioramento continuo e la volontà di non arrendersi di fronte alle difficoltà. foto BETTINIPHOTO

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«Motivatevi in gara, urlate a voi stessi se è necessario, fate in modo di poter sentire la grinta che avete dentro»

E a voi, ripensando alle competizioni che avete affrontato in questi anni, vi è già capitato di provare sensazioni simili a quelle tipiche dello stato di flow? In questo caso provate a ricordare come vi siete sentiti, quali erano le vostre condizioni fisiche e mentali? Pensateci e provate a ricrearle in voi nel momento presente, durante l’allenamento giornaliero e in gara. I corridori più ambiziosi, durante la preparazione invernale, si impegnano anche nello sviluppare quelle capacità psicologiche che potranno predisporli al raggiungimento dello stato di flow, a tal proposito: • Fate in modo di avere ben chiaro in testa i vostri obiettivi agonistici ed i passaggi concreti che, nella preparazione, vi permetteranno di raggiungerli: questa consapevolezza vi farà sentire più sicuri di voi stessi e fiduciosi verso le vostre potenzialità di riuscita; • Allenatevi a riconoscere sia le aree di miglioramento ma anche i vostri punti di forza perché sono soprattutto questi che dovrete ricordare a voi stessi mentre, in griglia, attenderete lo start di partenza e anche in gara, nei momenti “critici” e impegnativi, sono le vostre risorse che dovrete tenere ben presenti per potervi accedere; • Sceglietevi delle sfide che siano per voi stimolanti, ma non impossibili ed impegnatevi a fondo nel portare a termine la competizione nel vostro miglior modo possibile. La sensazione al traguardo dovrà essere quella di aver dato tutto ciò che potevate dare in quella gara in base alle possibilità fisiche, atletiche, tecniche e mentali del momento; • Regolate il vostro livello di attivazione: ansia e tensione infatti sono le peggior nemiche dello stato di flow; • Tenetevi concentrati su ciò che state facendo, allenatevi a non lasciarvi distrarre dalle persone, né dall’ambiente e tantomeno dai pensieri negativi; E soprattutto imparate a motivarvi da soli, fatevi forza, ricordatevi perché siete lì a far fatica, ricordate i vostri obiettivi, parlatevi in gara e “urlate a voi stessi” se necessario, fate in modo di poter sentire la grinta che avete dentro; Ricordate che la grinta genera grinta, si esaurisce solo se voi lasciate che si esaurisca.



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ORTLER BIKE MARATHON a cura di NEWSPOWER

pressoffice@newspower.it

SI PARTE DALLA SPLENDIDA GLORENZA PER UNA MANIFESTAZIONE GIÀ DA RECORD ALLA SUA PRIMA EDIZIONE ITINERARI CLASSIC DA 51 KM E MARATHON DA 90. SI PASSA PER 12 PAESI, ATTRAVERSANDO ANCHE UN CASTELLO ED UN MONASTERO

foto SABINE JACOB

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5 min

Le mura di Glorenza racchiudono un vero e proprio gioiello. La più piccola città dell’Alto Adige da sempre affascina i turisti grazie all’atmosfera medievale e alla propria particolare conformazione urbanistica con palazzi eleganti, vicoli e torri del centro storico circondati da una delle cinte murarie meglio conservate dell’arco alpino. Non è un caso, quindi, che la cittadina della Val Venosta sia stata inserita fra i “Borghi più belli d’Italia” e in questa cornice sabato 6 giugno si disputerà la 1a Ortler Bike Marathon, la gara che porterà i biker nel cuore di Glorenza e sugli sterrati dell’Alta Val Venosta ai piedi delle bianche cime del Gruppo dell’Ortles. Il quartier generale della Ortler Bike Marathon, infatti, verrà allestito nel centro storico di Glorenza che ospiterà anche il traguardo della gara, i cui itinerari si snodano fra salite, monumenti storici e bellezze naturali di quest’angolo di Alto Adige, che da sempre offre ai biker un’infinità di percorsi perfettamente segnalati e adatti a tutti gli appassionati: dalle famiglie agli amanti di pendenze e dislivelli, senza dimenticare nemmeno il freeride e l’enduro, con la zona di Passo Resia che mette a disposizione vere e proprie “piste” per i rider più esigenti. Anche i percorsi della Ortler Bike Marathon strizzano l’occhio a tutti i biker: il “classic” di 51 km e 1600 metri di dislivello è la proposta più morbida, mentre il “marathon” di 90 km e 3000 metri di dislivello sicuramente attirerà i più allenati e gli élite che vorranno mettere il proprio nome al primo posto nell’albo d’oro della Ortler Bike Marathon.

I due itinerari sono un vero e proprio concentrato di tutto ciò che si può ammirare in Val Venosta: si va dalle già citate architetture di Glorenza sino ai laghi di San Valentino e Resia, paradiso per i patiti degli sport acquatici, passando per monumenti storici come Castel Coira o l’abbazia di Monte Maria, e salite come quella del Lago dei Preti nel tracciato “marathon” che regalano panorami mozzafiato. Insomma, fermarsi a pedalare in Val Venosta anche prima e dopo la gara è davvero un must e sul sito ufficiale della Ortler Bike Marathon si può consultare un lungo elenco di strutture ricettive a Glorenza e

dintorni, che propongono diverse soluzioni a misura di biker. Sempre a proposito di soggiorno, c’è da segnalare anche il concorso “Vinci il tuo pettorale” promosso da Sportler, uno degli sponsor della manifestazione, che sino al 27 aprile permette agli appassionati di concorrere per 2 pettorali della Ortler Bike Marathon ed un soggiorno per due persone durante il week end di gara. Per partecipare al concorso basta accedere al sito del concorso (http://my.sportler.com/it/vinci-iltuo-pettorale/), selezionare la pagina dedicata alla Ortler Bike Marathon e scrivere le proprie motivazioni per prendere parte alla gara, che non saranno certo difficili da trovare visto il tenore dei percorsi e dei foto SCHEWE THOMAS


paesaggi della Val Venosta: una giuria deciderà poi quali saranno gli elaborati più originali e premierà i biker con posto in griglia e in… albergo. La gara è organizzata dall’ASD Ortler Bike Marathon e lo staff coordinato da Gerald Burger è pronto a curare ogni minimo dettaglio sia per quanto riguarda la parte tecnica, sia per l’accoglienza degli atleti con tanti eventi di contorno e servizi di prima qualità. Durante il week end della manifestazione, ad esempio, il tendone coperto di Glorenza ospiterà sfilate di moda e serate di musica dal vivo, mentre la mattinata di sabato 6 giugno offrirà la ribalta ai biker in erba, impegnati nella gara promozionale aperta ai bambini dai 3 ai 12 anni, i cui dettagli verranno presto svelati sul sito ufficiale della manifestazione. Infine, per tutti coloro che vogliono pedalare sugli spettacolari percorsi della Val Venosta senza l’assillo di tempi e classifiche c’è anche l’opzione Just for Fun, la pedalata ecologica abbinata alla Ortler Bike Marathon. La pagina Facebook “Ortler Bike Marathon” contiene tutte le ultime sull’evento di sabato 6 giugno, mentre sul sito www. ortler-bikemarathon.it si possono reperire anche le informazioni per iscriversi alla granfondo che sta raccogliendo già migliaia di adesioni dall’Italia e dall’estero, con oltre 1100 biker già prenotati per la prima Ortler Bike Marathon.

foto SABINE JACOB

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OLTRE L’OSTACOLO robertozanetti65@gmail.com

a cura di ROBERTO ZANETTI foto di MONICA ANELLO

F29C, LA “RIGIDA” DI FINOTTI

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Test bike

“Prima o poi ritornano” In questi ultimi anni, grazie alla larga diffusione delle 29er, è sempre più frequente l’utilizzo da parte dei biker più evoluti della forcella rigida. Il diametro maggiorato delle ruote ha riportato di moda, se così si può dire, uno dei tradizionali componenti che adottavano le mountain di una volta e che, troppo presto, era stato messo in naftalina: la forcella rigida. Ma andiamo a vedere nel dettaglio cosa siamo andati a provare in questo numero di INBICI, quali sono state le nostre considerazioni dopo averci pedalato per circa un mesetto nelle più svariate condizioni e su ogni tipo di tracciato. Quando Finotti mi ha presentato la F29C ha voluto subito chiarire le proprie intenzioni spiegando come, con questo allestimento, abbia voluto ottenere una mountain bike leggera (poco più di 10,00 kg per una front 29er sono un discreto peso) e reattiva partendo da un telaio in puro stile “Marathon”. È una MTB ideale per sterrati compatti e veloci che la esaltano all’ennesima potenza in tutta la sua versatilità. Grazie alle ruotone da 29”, la F29C, trova pane per i suoi denti nel superamento degli ostacoli; facile da guidare, stabile e contemporaneamente scattante, invoglia al continuo rilancio fuori sella come fosse un vero un vero purosangue al galoppo! Pro e contro della forcella rigida: Sicuramente la forcella rigida, montata sulla 29er di Finotti, fa la sua gran bella figura se guardiamo la F29C nel suo insieme ma si sa, i gusti e le scelte dei ciclisti sono sempre molto personali e troppo spesso vengono influenzati dalla tendenza del momento. Un dato sul quale, invece, non si può obbiettare è il peso. Il risparmio di almeno un chilogrammo non è cosa da poco su una MTB dalla spiccata vocazione corsaiola e, se poi aggiungiamo che i cerchi da 29” rendono la bici più facile da guidare (e non poco) sulle modeste sconnessioni del terreno e sugli ostacoli (radici e pietrisco), allora potremmo dire che la F29C è la mountain bike che fa al caso nostro. Malgrado questi punti a favore, a mio parere, sui fondi tecnici e tortuosi e, soprattutto, nelle discese piene di buche-trabocchetto, la mancanza di una “forca” ammortizzata (che semplifica non poco la vita del biker) si fa sentire parecchio. A questo proposito mi permetto di dare un utile consiglio all’utente meno esperto: con la forcella rigida è sufficiente tenere la pressione degli pneu-

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matici inferiore di quando si pedala con la forcella ammortizzata. In questo modo, una gomma leggermente sgonfia, aumenterà la sezione d’appoggio e il rotolamento del copertone potrà sfruttare un fattore di “ammortizzazione naturale”. Non sarà mai la stessa cosa ma sicuramente aiuta; io ho fatto così! Tirando delle conclusioni, sempre secondo quello che è un pensiero personale e non per forza condivisibile, non è possibile giudicare quello che è giusto o non giusto adottare. Forcella rigida, come sulla F29C di Finotti,

oppure la tradizionale forcella ammortizzata, come sulla stragrande maggioranza delle MTB in circolazione, la bici con cui si decide di pedalare deve essere scelta in funzione dell’utilizzo. La F29C non è certo una mountain per fare il giretto al lago la domenica in compagnia della famiglia e nemmeno per grandi escursioni “enduristiche” sulle nostre montagne... È un mezzo dedicato agli agonisti, ai puristi della velocità off road che non vogliono scendere a compromessi: la si usa per allenarsi e per correre in gara, altrimenti meglio


lasciarla a casa ben custodita, sarebbe un peccato non sfruttare le indubbie qualità di una simile fuoriserie.

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Consigli per l’acquisto, perché comprarla? La F29C è una MTB piuttosto particolare e l’ho notato anche nel corso delle uscite effettuate in compagnia di altri biker. Certo non passa inosservata, si fa notare per la sua forma sinuosa accentuata anche dalla forcella rigida in carbonio che ne completa l’avantreno. Mi pare interessante pure il prezzo dell’allestimento base proposto da Caratteristiche Tecniche • Telaio: carbonio monoscocca T700 con finitura UD • Cambio: Shimano XT Deore • Deragliatore posteriore: Shimano XT Deore • Deragliatore anteriore: Shimano XT Deore • Guarnitura: Drive Line X5 10S – doppia 26x38 con pedivelle da 175 mm • Catena: Shimano XT Deore • Ruota libera: Shimano XT Deore • Forcella: rigida in carbonio monoscocca • Serie sterzo: FSA 1”1/8x1”1/2 • Freni: Shimano XT Deore con disco anteriore e posteriore Ø 160 mm • Attacco manubrio: Deda Border in alluminio • Manubrio: Deda Border in alluminio • Reggisella: Pro Vibe Carbon • Sella: Fi’zi:k Gobi XM Black • Manopole: XON in sughero duro • Cerchi: Shimano MT66 Ø 29 • Coperture: Kenda 24 Seven Race Ø 29 anteriore – Kenda Slant SLX Ø 29 posteriore • Pedali: Shimano XT Deore (non in dotazione) • Portaborraccia: Elite pvc • Taglie: S–M-L • Colori: bianco; possibilità, all’acquisto, di personalizzare a richiesta le grafiche e il colore • Peso telaio: Kg. 1,270 • Peso bici completa (come in foto): Kg. 10,300 completa di pedali (non in dotazione)

Test bike La MTB Finotti F29C


94 Finotti: 2.999,00 € al pubblico (IVA inclusa) è una quotazione di tutto rispetto in relazione ai componenti adottati. Se poi la si volesse personalizzare allora conviene sicuramente optare per il kit telaio che, a 1.690,00 € al pubblico (sempre IVA inclusa), comprende telaio monoscocca in carbonio T700 con finitura UD + forcella rigida in carbonio monoscocca + serie sterzo Deda 1”1/8x1”1/2. Il Produttore e Distributore per l’Italia: Cicli Finotti Strada Statale per Genova 15057 Tortona (AL) Italy tel. +39 0131 821973 Fax: +39 0131 821973 E-mail: finottifabio@tin.it Web site: www.finotti-cicli.it La forcella rigida in carbonio monoscocca montata sulla grande ruota anteriore da 29” della F29C L’impianto frenante Shimano XT Deore con disco anteriore e posteriore Ø 160 mm

In vendita a partire da: Disponibile da marzo 2015 Tempo di consegna: Dai 30 ai 40 giorni lavorativi dalla data dell’ordine Prezzo: € 2.999,00 al pubblico, IVA inclusa come modello testato (in foto) € 1.690,00 al pubblico, IVA inclusa solo kit telaio (telaio monoscocca in carbonio T700 con finitura UD + forcella rigida in carbonio monoscocca + serie sterzo Deda 1”1/8x1”1/2) Accessori e materiali utilizzati per il test: • Casco: Giro mod. Savant www.giro.com • Occhiali: Salice mod. ITA 004 www.saliceocchiali.it • Scarpe: Nalini Octopus mtb www.nalini.com • Abbigliamento: Alka Sport www.alka-sport.com • Scarpe: Nalini Octopus mtb www.nalini.com • Strumentazione: Garmin 500 GPS www.garmin.it

Un primo piano della guarnitura doppia 26x38 firmata Drive Line



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RALLY DI ROMAGNA a cura di NEWSPOWER

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pressoffice@newspower.it

CINQUE TAPPE, COMPRESA LA GRANFONDO VENA DEL GESSO, IN PROGRAMMA DOMENICA 31 MAGGIO A RIOLO TERME EDIZIONE NUMERO 6, CON LE ISCRIZIONI IN FORTE CRESCITA RISPETTO AGLI ANNI PRECEDENTI. ASSISTENZA SEMPRE AL TOP ED UN VILLAGGIO COME POCHI ALTRI

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Riolo Terme, in provincia di Ravenna, è pronta anche quest’anno ad accogliere centinaia di biker che dal 30 maggio al 3 giugno si divertiranno sugli off road del Rally di Romagna e della Gran Fondo Vena del Gesso. Il Rally di Romagna, alla sua sesta edizione nel 2015, propone cinque tappe sugli sterrati dell’Appennino Tosco-Romagnolo tutte con partenza e arrivo a Riolo, e la seconda frazione del Rally sarà la Gran Fondo Vena del Gesso che si disputerà domenica 31 maggio su di un percorso da 50 km e 1500 metri di dislivello. Gli itinerari di gara del Rally di Romagna e della bike marathon, inserita negli apprezzati circuiti 3 Regioni Scott e Prestigio MTB, si snodano sugli off road del Parco Naturale della Vena del Gesso Romagnola. Quest’area protetta è nata per salvaguardare la dorsale gessosa più imponente d’Italia caratterizzata da paesaggi unici formati da calanchi, inghiottitoi, rupi scoscese e boschi, riconosciuti dalla Comunità Europea come sito d’interesse per la ricchezza della flora, della fauna e per i particolari microclimi che si trovano in quest’angolo di Appennino Tosco-Romagnolo. Il parco si estende nei territori delle province di Ravenna e Bologna e, fin dalla prima edizione del Rally di Romagna, è partner delle manifestazioni organizzate da Romagna Bike Grandi Eventi che ogni anno portano a Riolo Terme biker provenienti da tutta Italia e dall’estero. Il parco regionale della Vena del Gesso è un’area ideale per i patiti della mountain bike, come sottolinea il direttore dell’Ente Parco, Massimiliano

Costa. «Il territorio del Parco Naturale della Vena del Gesso si presta perfettamente alla pratica della mountain bike. Grazie al Rally di Romagna e alla Gran Fondo Vena del Gesso possiamo proporre il Parco come punto di riferimento sia per gli agonisti, grazie all’elevato contenuto tecnico dei percorsi, sia per i semplici appassionati che possono godersi le bellezze naturali del Parco in sella alle proprie MTB. Il nostro intento è quello di tenere i riflettori puntati sul nostro territorio e, grazie agli organizzatori di Romagna Bike Grandi Eventi, queste gare sono cresciute e con loro anche l’offerta turistica del Parco regionale della Vena del Gesso”. La partnership fra Rally di Romagna e l’Ente Parco, però, è molto più articolata e non si limita solamente alle gare primaverili, prosegue Costa: «Stiamo lavorando per creare degli itinerari ‘fissi’ per la MTB con i percorsi segnalati tutto l’anno: il primo verrà allestito nella zona di Brisighella, mentre il secondo vorremmo farlo coincidere con il tracciato della Gran Fondo Vena del Gesso. Inoltre, sempre grazie alla collaborazione con Romagna Bike Grandi Eventi, siamo riusciti a stilare il Regolamento per l’attività della mountain bike all’interno del Parco e negli anni passati abbiamo portato i bambini delle scuole primarie e secondarie del territorio a lezione di MTB nel Parco. L’iniziativa verrà sicuramente replicata quest’anno durante le giornate del Rally e gli incontri si terranno presso il nostro Centro Visite al Rifugio Cà Carné». Sentieri e sterrati del Parco Naturale della Vena del Gesso Romagnola saranno

quindi i veri protagonisti durante Rally di Romagna e Gran Fondo Vena del Gesso, mentre, fra le tante iniziative dedicate ai biker va segnalata anche la Dream Bike Experience, che consentirà agli appassionati di prendere parte al Rally di Romagna come dei veri pro e godere di servizi come il fisioterapista per i massaggi, l’assistenza meccanica personalizzata, transfer dall’albergo, cura dell’alimentazione e molto altro ancora. Il progetto è curato dallo spagnolo Marc Martinez, ex biker professionista iberico ora specializzato in questo genere di bike tour, e per tutte le informazioni basta accedere alla sezione dedicata alla Dream Bike Experience sul sito ufficiale della manifestazione. Durante il week end, inoltre, non mancheranno eventi di contorno, come la Festa della Birra, il Bike Expo o il mercatino con i prodotti tipici romagnoli, cui si aggiungono le iniziative dedicate a far scoprire ai biker il territorio di Riolo Terme: ad esempio, iscritti ed accompagnatori della Gran Fondo Vena del Gesso e del Rally di Romagna avranno diritto a sconti e agevolazioni per rilassarsi alle Terme di Riolo, con altre gustose proposte “ad hoc” per i biker promosse da ristoratori e albergatori della zona. Le iscrizioni a Gran Fondo Vena del Gesso e Rally di Romagna sono in piena corsa con tutti i dettagli rintracciabili sul sito www. rallydiromagnamtb.it e per non perdersi nulla sulla cinque giorni di MTB a Riolo basta seguire le news sugli account Facebook e Twitter del Rally di Romagna.



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CAMPIONATI DEL MONDO CICLOAMATORI a cura di ROBERTO ZANETTI foto di COLOMBO – GATTINARA (VC)

PERCHÉ NON PROVARCI?

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L’accogliente location di Villa Paolotti a Gattinara, sulle rive del fiume Sesia in provincia di Vercelli, ha fatto da cornice alla presentazione ufficiale di un evento importantissimo per ciclismo amatoriale italiano. Sabato 11 e domenica 12 luglio prossimi, difatti, si terranno su quelle strade i Campionati del Mondo Cicloamatori aperti a tutte le categorie regolarmente iscritte agli enti della consulta. Un evento da non perdere per chi volesse coronare, anche solo con la partecipazione senza velleità di classifica, la propria carriera agonistica correndo in una gara di enorme prestigio. La manifestazione, patrocinata dal Comune di Gattinara (alla conferenza stampa erano presenti sia il Sindaco, Avv. Daniele Baglione, che l’Assessore allo Sport Denis Cazzadore), sarà l’occasione per portare nella cittadina sesiana molti ciclisti che si daranno battaglia per la conquista della maglia iridata. Con loro ci saranno sicuramente anche le famiglie e numerosi accompagnatori, un motivo in più per condividere insieme due giornate di sport ed assaporare le specialità del territorio come, per esempio, la degustazione del pregiato Gattinara DOC, un vino prodotto sulle colline circostanti e famoso non solo in Italia ma in tutto il mondo. Il circuito, presentato in modo molto chiaro

con un video dettagliato dal presidente del Team Valli del Rosa (società organizzatrice dell’evento), il dinamico Erio Belloni, sarà un anello di ventiquattro chilometri praticamente pianeggiante e senza dislivello, da ripetersi tre o quattro volte a secondo delle categorie. La partenza, suddivisa sempre per categorie nelle due giornate in programma, avverrà nel centro di Gattinara così come il

traguardo, che assegnerà la maglia di vincitore dei Campionati Mondiali Cicloamatori per il 2015. Sono intervenuti alla conferenza stampa: Erio Belloni: Presidente del Team Valli del Rosa – società organizzatrice Avv. Daniele Baglione: Sindaco del Comune di Gattinara (VC) Denis Cazzadore: Assessore allo Sport del Comune di Gattinara (VC) Avv. Emiliano Borgna: Segretario Nazionale ACSI Alberto Filippini: Responsabile Comitato Provinciale ACSI - Novara Maurizio Sechi: Presidente Associazione Cuncordu di Gattinara (VC) Info e contatti: Erio Belloni - Presidente del Team Valli del Rosa: +39 331 5450531 E-mail: teamvallidelrosa@gmail.com



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ADVENTURE&BIKE a cura di NEWSPOWER

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5 min

pressoffice@newspower.it

24H DELLA SERENISSIMA E 6H DEI CANONICI: TUTTO L’ENDURANCE SUGLI STERRATI DI BARBARANO VICENTINO, IL 4 E 5 LUGLIO LA 24H È ANCHE PROVA UNICA DI COPPA DEL MONDO MTB ENDURANCE ACSI. E COMUNQUE, UN PREMIO DI PARTECIPAZIONE A TUTTI GLI ISCRITTI!

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Aprile, tempo di saltare in sella e cominciare a pensare agli appuntamenti clou della stagione delle ruote artigliate. Gli appassionati di MTB ed endurance sanno bene che a luglio c’è un evento da non perdere per nessun motivo: sabato 4 e domenica 5 luglio, infatti, torna la 24 Ore della Serenissima che ad inizio estate animerà gli sterrati e il centro di Barbarano Vicentino. Centinaia di biker si ritroveranno ai piedi dei Colli Berici per quella che in questi anni si è affermata come una vera e propria festa della MTB, ma non solo, visto che durante il fine settimana Barbarano ospiterà anche il Festival Endurance della Serenissima, l’evento che affianca alla 24 ore una miriade di iniziative dedicate a sport endurance, musica e intrattenimento. La 24 Ore della Serenissima, inoltre, è diventata famosa per le tante proposte che ogni anno gli organizzatori dell’Adventure&Bike Team si “inventano” per innovare la propria offerta e andare incontro alle esigenze dei biker, con tanti servizi di qualità e un ricco premio di partecipazione per tutti gli iscritti, grande novità 2015 della 24 Ore che va a rivoluzionare il tradizionale concetto di pacco gara. La gara di Barbarano, infatti, si distingue da sempre rispetto agli altri eventi per la quantità e soprattutto la qualità dei gadget che i biker ricevono al mo-

mento dell’iscrizione. Quest’anno, ad esempio, tutti coloro che prenderanno parte alla 24 Ore della Serenissima si porteranno a casa accessori di grande valore come il sacco a pelo Camp e l’utile parafango sottosella Sportler, oltre a pasta Sgambaro, bevanda energetica e acqua minerale Fonti Lissa, integratori Ethicsport, sottaceti Valbona e brioches Melegatti. Inoltre nel “pacco regalo” ci sarà anche il buono per il pasta party Sgambaro, attivo dalla sera di venerdì 3 luglio sino alla domenica dopo la conclusione della gara e senza limite di pasti per ogni concorrente. Ma non è finita qui, perché il comitato organizzatore ripropone l’iniziativa “Adotta un solitario” promossa in collaborazione con la Confcommercio di Barbarano Vicentino, ennesima testimonianza dello stretto legame fra l’evento ed il proprio territorio. Gli esercenti del centro vicentino, infatti, regaleranno l’iscrizione ad alcuni biker solitari estratti fra i partecipanti della 24 Ore, che poi sulla divisa o sulla bicicletta faranno pubblicità ai propri sponsor personalizzati. Le prime due gratuità sono state estratte nei giorni scorsi e assegnate al Team Nuvolera Bike per la fedeltà dimostrata in questi anni alla 24 Ore della Serenissima, ma altri


101 qualificato della Protezione Civile, elisoccorso, ambulanze con rianimatori e una squadra del Soccorso Alpino. Fra le tante iniziative in programma non va dimenticata nemmeno la 6 Ore dei Canonici, la prova endurance più soft inserita all’interno della 24 Ore della Serenissima e valida per le serie Endurance Tour e Triveneto MTB Endurance.

pettorali omaggio verranno messi in palio nelle prossime settimane dal comitato organizzatore. Rimanendo in tema di solitari e territorio vicentino, va segnalato anche il premio destinato alla vincitrice della 24 Ore della Serenissima: un soggiorno per 2 persone al Castello Marinoni, una villa veneta perfettamente conservata che domina dall’alto il centro di Barbarano ed è ora un raffinato agriturismo. L’evento di Barbarano si caratterizza anche per una grande sensibilità nei confronti della sicurezza dei partecipanti, con un piano d’emergenza che poche altre gare possono vantare e vedrà pronti ad intervenire in caso di necessità personale

La 24 Ore della Serenissima fa anche squadra con altre gare endurance del nostro paese per dare visibilità a questa divertente specialità: per questo motivo, gli organizzatori dell’Adventure&Bike Team coordinano il circuito 24h Italian Mtb Challenge che assieme alla gara di Barbarano include apprezzate prove come le 24 Ore di Finale Ligure (SV), Stevenà (PN) e Roma. La 24 Ore della Serenissima è valida come Trofeo Elettroveneta e come prova unica di Coppa del Mondo MTB Endurance ACSI, oltre a far parte della Gran Combinata della Serenissima, la serie che unisce apprezzate bike marathon venete come l’Atestina Superbike o la South Berica di Sossano ad una prova endurance come la 24 Ore. Le iscrizioni alla 24 Ore della Serenissima sono aperte e team e solitari possono registrarsi per l’evento di Barbarano seguendo le istruzioni riportate sul sito www.adventure-bike.com, mentre per rimanere costantemente aggiornati sulla gara di sabato 4 e domenica 5 luglio basta un “like” alla pagina Facebook “Adventure&Bike Mtb”.


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ROYAL CYCLING TEAM a cura di ROBERTO FEROLI

UNA SQUADRA CON TANTA GRINTA AL FEMMINILE, PER UNA SCELTA FATTA IN ONORE AL ROSA CHE AVANZA

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5 min

VINCENZA FUMAROLA NE FA PARTE DALLA NASCITA. «UN TEAM SERIO E PRECISO, COME PIACE A ME»

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A Tiziana Ballesteri, da poco eletta presidentessa, i colleghi cronisti possono anche evitare una domanda classica, ovvero «come farà a condurre un team di uomini?». Perché il team, il Royal Cycling Team di Pesaro, è nato 6 anni fa con un preciso progetto al femminile, e di ragazze, oggi, ne annovera ben 11. Poi i maschietti si difendono, certo. Soprattutto con Mattia Fraternali, che sogna il salto nei prof, e Michele Rezzani, che è stato professionista; i due sono diventati in queste prime settimane una coppia ciclistica perfetta, e non di rado si vanno a prendere il podio, primo e secondo-secondo e primo, anche due volte in un week end. Con la punta della GF Davide Cassani di Faenza, dove Rezzani è arrivato secondo e con un paio di chilometri in più, forse meno, avrebbe potuto riprendere il fuggitivo prima della definitiva vittoria. Noi oggi lo spazio lo vogliamo però dedicare, come è giusto, ad una signora del pedale. Vincenza Fumarola, di Reggio Emilia, che fa parte del Royal Cycling Team sin dall’anno della fondazione. «Sono una persona precisa, e non sarei in questa squadra da così tanto tempo se anche lei non fosse precisa. È ben organizzata, cura i dettagli e segue il programma proposto offrendo un certo servizio. Di team così non ce ne sono tanti, e questo è il motivo per cui mi sono fermata». Ma c’è anche un altro motivo, dato proprio dalla disponibilità che la dirigenza dimostra sempre nei confronti delle scelte degli atleti. «Qualcuna di noi è più competitiva, qualcun’altra invece preferisce stare più tranquilla. Non abbiamo pressioni, ognuna è libera di muoversi al meglio, col solo obiettivo di completare il calendario stabilito. Questo fa stare tutte tranquille, creando un mix all’interno del quale possiamo divertirci, e chi vuole può anche togliersi le proprie soddisfazioni. A volte corriamo al massimo, altre seguia-

Vincenza Fumarola

mo una compagna. E non abbiamo specifici obiettivi; io poi sono competitiva già di natura, quindi riesco a gestirmi in autonomia anche da questo punto di vista». E le tante, nuove compagne? «Alcune le conoscevo già dagli altri anni, ma naturalmente le conoscevo come atlete e le avevo già incontrate in gara. Ne sono contenta, nel Royal Cycling Team c’è spazio per tutte».

La squadra al femminile piace a Vincenza, che ha iniziato a pedalare una quindicina d’anni fa. «Sì, l’idea di guardare al mondo del ciclismo femminile mi è sempre piaciuta. È stata una scelta fatta sin dal primo minuto. Di squadre maschili ce ne sono molte. Il numero delle cicliste è in continuo aumento, è giusto che un Team decidesse di dedicare molto della propria attività alle donne, secondo un’idea moderna ed al passo coi tempi. Per quanVincenza Fumarola sul gradino più alto del podio della 42ª Gran Fondo Cooperatori to mi riguarda, – prosegue Vincenza – io ho Terre di Lambrusco sempre avuto l’abitudine a girare in bici, sin da quando frequentavo le scuole elementari; in casa tutti giravano in bici, così è stato naturale anche per me. Ma alla bici – precisa – quella competitiva, sono arrivata più tardi. Arrivo da nuoto, pallanuoto, palestra, arti marziali, ed altri ancora. Poi ho provato con la bici, mi sono divertita ed ho proseguito. Mi permette di fare attività fisica, di stare all’aria aperta, e nel caso anche di sfoderare il mio spirito di competizione, che di certo non mi abbandona». Questa è la storia di molte altre atlete, che nella bici hanno poi trovato il perfetto punto d’incontro tra la gara ed il gioco, tra l’impegno ed il divertimento. «Addirittura – dice ancora Vincenza – mi sono spostata dal centro di Reggio Emilia alle prime colline, ancora più pronta per un’uscita in bici!».



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SALUTE & BENESSERE alessandrogardini@gmail.com

a cura del dottor ALESSANDRO GARDINI* Tempo di lettura

LA RODIOLA ROSEA

5 min

COME DIFENDERSI DALLA STANCHEZZA FISICA E MENTALE

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La Rodiola, detta anche radice artica o radice d’oro, è la radice della Rhodiola rosea L., una pianta perenne che cresce spontaneamente nelle zone montagnose e fredde della Siberia, della Scandinavia, della Russia e dell’Asia. È un rimedio naturale usato fin dall’antichità nella medicina tradizionale di questi paesi, e ancora oggi utilizzato dai fitoterapeuti di tutto il mondo per le sue benefiche proprietà sostenute da centinaia di studi clinici. Infatti, già nei primi anni settanta, ricercatori tedeschi descrissero benefici sulle cefalee, emorroidi e come antinfiammatorio2-3, addirittura i vichinghi sembra che la utilizzassero per aumentare la resistenza e la forza fisica4. La rodiola è stata classificata come adattogeno da ricercatori russi che ne hanno evidenziato la capacità di aumentare la resistenza di particolari agenti chimici e biologici del nostro organismo, con conseguente aumento della resistenza fisica e del senso di benessere5. Le proprietà adattogene della rodiola, in particolare sono state attribuite a due suoi principi attivi il para-tirosolo ed il salidroside. Questi influenzano i livelli di alcuni mediatori nel cervello e nei tessuti periferici, cardiovascolare e respiratorio. Tra i composti più farmacologicamante attivi, vi sono anche la rosavina e i fenoli. Oggi, grazie ai numerosi trial clinici sui suoi costituenti, i maggiori impieghi dell’Artic Root sono in alcuni stati depressivi lievi e moderati, nell’astenia del soggetto anziano, nella prevenzione da deficit cognitivi11, nella sindrome da affaticamento cronico da eccessivo carico di lavoro10, nella sindrome da Burnout8, nell’astinenza da nicotina9, nel mantenimento di alte prestazioni sportive ed alte prestazioni psichiche e lavorative6-7. Il razionale d’uso della rodiola nell’ambito sportivo è giustificato da evidenze scientifiche sul meccanismo d’azione dei costituenti attivi. È stato infatti dimostrato che la Rosavina, attivando un’enzima, l’adenilatociclasi a livello delle cellule adipose, promuove il rilascio degli acidi grassi dal sangue. La mobilizzazione di questi determina un aumento di substrato energetico per la produzione di ATP che sarà disponibile per il fabbisogno muscolare. Come conseguenza si è avuto un miglioramento delle prestazioni fisiche e un aumento della resistenza alla fatica6. Questo è stato dimostrato anche recente-

mente, in uno studio del 2013, dove la singola somministrazione acuta di un estratto di rodiola ha diminuito la frequenza cardiaca in risposta all’esercizio sub ottimale7. Tra le sue principali proprietà benefiche vi è la normalizzazione del tono dell’umore. L’assunzione di rodiola porta infatti ad un aumento dei livelli di serotonina nel sangue proprio grazie alle sue capacità di interagire con particolari mediatori del sistema nervoso per questo utilizzata nella depressione lieve e moderata e negli stati di ansia generalizzata11. Le funzioni della serotonina sono in qualche modo legate al controllo dell’appetito, del sonno e del comportamento, sulla memoria e sulle capacità di adattamento, come conseguenza anche sulle nostre capacità mentali in corso di attività fisica di endurance e nel recupero post attività. La Rodiola appare un rimedio sicuro, per la scarsità di effetti collaterali nella maggior parte degli studi clinici, tuttavia a dosi eccessive può causare irritabilità ed insonnia5. Non va assunto in caso di patologie epatiche e renali. Per questo invitiamo comunque l’utilizzatore finale di preparati fitoterapici, di rivolgersi sempre a figure mediche professionali e preparate in materia erboristica, prima di utilizzare qualsiasi integratore contenente derivati “naturali”, per evitare possibili effetti collaterali, interazioni con medicinali e alimenti. *Responsabile Reparto Sport e Nutrizione Farmacia del Bivio

BIBLIOGRAFIA 1Khaidaev

Z, Menshikova TA. Medicinal Plants in Mongolian Medicine. Ulan-Bator, Mongolia; 1978. 2Hoppe H. Drogen kunde. Band 1, Angiosperm 8. Berlin, Germany: Walter de Gruyter; 1975. p. 986-7. 3Nörr H. Phytochemical and pharmacological investigation of the adaptogens: Eleutherococcus senticocus, Ocimum sanctum, Codonopsis pilosula, Rhodiola crenulata [dissertation]. Munich, Germany: Faculty of Chemistry and Pharmacy, Ludwig-Maximilians-Universität München; 1993. 4Magnusson B. Fägringar: Växter som berör oss (Beauty: herbs that touch us). Östersund, Sweden: Berndtssons; 1992. p. 66-7. 5Fitoterapia Impiego Razionale delle Droghe Vegetali (pp. 606-608) Capasso-Grandolini-Izzo Ed Springer 2006 6Bull Exp Biol Med. 2003 Dec;136(6):585-7. Effect of extracts from Rhodiola rosea and Rhodiola crenulata (Crassulaceae) roots on ATP content in mitochondria of skeletal muscles. 7J Strength Cond Res. 2013 Mar;27(3):839-47. The effects of an acute dose of Rhodiola rosea on endurance exercise performance. Noreen EE et al. 8GMS Health Technol Assess. 2012;8:Doc05. Therapy of the burnout syndrome. Korczak D et al 9Evaluation of Rhodiola rosea L. extract on affective and physical signs of nicotine withdrawal in mice. Mattioli L., Perfumi M. J Psychopharmacol. 2011 Mar;25(3):402-10 10Front Neurosci. 2012 Feb 1;6:6. Adaptogens stimulate neuropeptide y and hsp72 expression and release in neuroglia cells. Panossian A et al. 11Phytomedicine. 2011 Feb 15;18(4):235-44. The effectiveness and efficacy of Rhodiola rosea L.: a systematic review of randomized clinical trials. Hung SK et al.



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XC INTERNAZIONALE

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a cura di ALDO ZANARDI foto di ALDO ZANARDI

IL DEBUTTO A MASER, VALIDO COME PRIMA PROVA DEGLI INTERNAZIONALI D’ITALIA 2015. SU DI UN CIRCUITO DI 5 KM DA RIPETERE 6 VOLTE AL TERMINE DI UNA GARA DAVVERO COMBATTUTA VINCONO ALEXANDER GEHBAUER, FILIPPO COLOMBO E GRETA SEIWALD Alexander Gehbauer seguito da Gerhard Kerschbaumer

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È stato a Maser (TV) il debutto per l’XC internazionale, con la 18a edizione del Gaerne Mountain Bike Trophy, prima prova degli Internazionali d’Italia 2015. Già da sabato, con le prove degli amatori, c’è stata grande affluenza di concorrenti provenienti da tutt’Italia e anche nella giornata di domenica, riservata alle categorie agonistiche, si è confermato il trend. Al primo mattino al via le categorie dei giovanissimi, con gare tiratissime sullo spettacolare percorso di Maser. Prima della pausa pranzo ha preso il via la gara degli Junior maschili e delle donne Open. Dominio svizzero nella Junior maschile con Filippo Colombo (SUI – Tamaro Velo Club Monte Tamaro) che ha preceduto Burki Nick (SUI Ju Solo Bike Team Solothurn) e il lombardo Federico Mandelli (ITA – MTB Increa Brugherio ASD). La gara Open femminile ha vissuto sul duello tra Anna Oberparleiter (ITA – Carraro Team – Trentino) e Lisa Rabensteiner (ITA – Focus Xc Italy Team), risoltosi in favore della prima solo nelle battute finali. Terzo gradino del podio per Kristina Kirillova (RUS – Team Rus Velo). Alle 14.30 il via dell’attesissima Oper Maschile che, anche in assenza di Marco Aurelio Fontana, si preannunciava combattutissima, e cosi è stato. Ben 114 gli atleti al via, che dovevano percorrere il tracciato di 5 km per sei volte. Fin dalle battute iniziali sono gli uomini della Bianchi i.idro Drain, Kerschbaumer e Gehbauer, a fare il ritmo e solo il campione italiano Luca Braidot (Forestale Cicli Olympia Vittoria) tenta di reggere il passo. Nel corso del secondo giro Luca Braidot riesce a riagganciare il duo di testa. I tre procedono alternandosi al comando per l’intera gara e Luca tenta anche di allungare, ma i due uomini Bianchi hanno una buona gamba e lo dimostrano. Alle loro spalle Nicolas Pettinà (Forestale Cicli Olympia Vittoria) e Ivan Alvarez Gutierrez (Team Selle San Marco Trek) rimontano posizioni su posizioni. Nel corso dell’ultimo giro Luca Braidot cala il ritmo e la gara resta tra i due compagni di squadra, mentre Pettinà e Gutierrez rientrano su Luca sfinito dal tentativo di contrastare la coppia di testa.

La partenza cat. Open maschile

Sulla dirittura d’arrivo è Gehbauer ad entrare per primo e nulla può Kerschbaumer che si deve accontentare della piazza d’onore. Per il terzo gradino del podio è lo spagnolo

Gutierrez a prevalere, quarto chiude Pettinà e quinto un coraggioso Luca Braidot. Sesto un ottimo Gioele Bertolini (Merida Italia Team).

Sul podio della categoria open, Gehbauer Alexander, Kerschbaumer Gerhard, Alvarez Gutierrez Ivan



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GF MTB ILHA DO SAL SCOTT a cura di ALDO ZANARDI foto di NATALE REBOLDI

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7 min

info@inbici.net

A CAPOVERDE, ISOLA PORTOGHESE FINO AL 1975, IL TEAM SCOTT HA PIAZZATO SUL PODIO ALDO ZANARDI LA GARA, BELLA MA RESA ANCOR PIÙ DURA DAL VENTO, VEDE TERZO CLASSIFICATO IL NOSTRO GIORNALISTA. PRIMO ALVERÀ, SECONDO PASQUARELLA

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Anche quest’anno il gruppo Scott guidato da Mario Noris, con il supporto di Guido Camozzi e Arturo Agazzi, assistiti da Cristina Caraffini della Bravo net Travel di Sedriano, si è recato sull’isola di Sal, nell’arcipelago di Capoverde, per l’ottava edizione della GF MTB Ilha do Sal Scott. Non essendo un evento competitivo, ha permesso la partecipazione a ogni tipologia di biker, nel contesto di una settimana all’insegna di allenamento, relax e divertimento, apprezzata anche da un folto gruppo di accompagnatori. L’arcipelago di Capoverde è di origine vulcanica, composto da dieci isole e si trova a circa 500 km dalle coste senegalesi, nell’oceano Atlantico settentrionale, ed è il punto più occidentale dell’Africa. La diversità morfologica delle varie isole lo rende uno delle nuove mete turistiche degli operatori internazionali. Spiagge bianche incontaminate, deserti rocciosi, valli verdissime e vulcani, alternano il panorama delle varie isole, molto diverse tra loro. Con una superficie totale di 4033 km² Capo Verde è uno dei cinque arcipelaghi atlantici della cosiddetta Macaronesia che comprende anche le Azzorre, Madera, le Canarie e le Selvagge. Battuto dai venti Alisei che arrivano dal continente africano, è diviso in due raggruppamenti, le Ilhas do Barlavento (sopravento) a nord, che sono Santo Antao, Sao Vicente, Santa Luzia, Sao Nicolau, Ilha do Sal, Boa Vista e le Ilhas do Sotavento

(sottovento) a sud, che sono Maio, Santiago, Fogo e Brava. Colonia portoghese dal 1456 quando Antonio e Bartolomeo da Noli, navigatori nolesi al servizio del Portogallo, vi posero piede. Ufficialmente descritte come isole disabitate, furono colonizzate e utilizzate come scalo per le navi. Successivamente alla scoperta dell’America divennero un importante punto di appoggio per il commercio degli schiavi africani. Nel 1975 ottenne l’indipendenza dai lusitani, ma risalgono solo al 1991 le prime elezioni democratiche. Non esistendo popolazione indigena, gli attuali abitanti sono i discendenti degli immigrati europei e di diverse etnie africane, che mescolate ne hanno creata una unica in Africa: la creola di Capo Verde. La lingua ufficiale dello stato è il portoghese, ma tra la popolazione è più diffuso il creolo capoverdiano, lingua derivata dal portoghese. Il clima mite di queste isole è ideale per trascorrere una vacanza sportiva, consentendo di pedalare in completo corto quando alle nostre latitudini si fatica a mettere il naso fuori di casa. I primi giorni sono stati dedicati a segnalare e a fare ricognizione su quello che sabato 21 febbraio sarebbe stato il percorso di gara. Quasi tutti i partecipanti hanno preso parte a questa fase, avendo cosi la possibilità di visionare e memorizzare il tracciato, prendendo confidenza col terreno. La gara prende il via dal piazzale antistante

villaggio che ospita la comitiva e, dopo una prima parte percorsa in gruppo a velocità controllata, vede i concorrenti addentrarsi nel deserto dell’isola di Sal. Il forte vento consiglia di non prendere singole iniziative, onde evitare un inutile dispendio di energie. Il gruppo procede pressoché compatto fino ai primi strappi, dove si creano dei frazionamenti. Paolo Alverà, Fabio e Andrea Pasquarella, Aldo Zanardi e Daniele Bartolini sono i cinque che riescono ad avvantaggiarsi sul resto del gruppo, incrementando il loro vantaggio sullo strappo principale della gara. Il quintetto procede di comune accordo e alle loro spalle passano nell’ordine, già frazionati, Luigi Marchetta, Paolo Ugolini, Mauro Garbelli, Lorenza Menapace, Eugenio Gotti, Mario Noris, Guido Camozzi, Mirko Magnini, Gianpietro Rossi, Oscar Carobbio, Giuseppe Bonaiuti, Luigi Carrara e Marco Tombesi. Il quintetto tiene il ritmo alto e incrementa progressivamente il vantaggio. Dopo 22 km, al rifornimento, nei pressi dell’aeroporto, la situazione è invariata, con il quintetto di testa che ha già un grande vantaggio sulla coppia Menapace e Marchetta, con Ugolini poco dietro. Più staccato un altro quartetto, composto da Camozzi, Noris, Garbelli e Gotti. Magnini transita solitario in tredicesima posizione. Anche nella seconda parte di gara il quintetto di testa procede compatto, mentre si rimescolano le carte alle loro spalle.

Il gruppo di testa nella fase iniziale


Il quintetto al comando sulla salita principale

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Ugolini raggiunge Marchetta e Menapace, mentre Noris e Camozzi perdono terreno da Garbelli e Gotti. Nel finale Marchetta riesce a guadagnare su Menapace e Ugolini. Magnini perde terreno e viene saltato anche da Garbelli e Gotti che riescono a riportarsi su Ugolini e Menapace. I cinque di testa si presentano compatti a un chilometro dal traguardo e lì si capisce che si giocherà tutto in volata. Entrano ancora compatti nell’ultima rotonda, sul rettilineo di ritorno che porta al villaggio Bravo che ospita la comitiva. Svolta secca a destra e si lancia la volata verso la spiaggia, dove è posto l’arrivo. Dopo 58 km e 2 h 28’ è Alverà

che entra per primo sulla spiaggia, seguito da Fabio Pasquarella, Zanardi, Andrea Pasquarella e Bartolini. La sabbia non cambia la situazione, con i cinque che tagliano in quest’ordine il traguardo. Dopo dodici minuti giunge Marchetta, autore di un buon finale in solitaria. Si attendono altri sette minuti per l’arrivo del quartetto Ugolini, Menapace, Gotti e Garbelli. Magnini è undicesimo, a seguire giungono Camozzi e Noris. Lorenza Menapace, con i nuovi colori del Focus XC Italy Team è la vincitrice al femminile, dimostrando già un buono stato di forma.

1) Paolo Alverà (GS Cicli Olympia) 2h 28’ 55” 2) Fabio Pasquarella (Bici Adventure Team) 2h 28’ 57” 3) Aldo Zanardi (Scott Racing Team) 2h 28’ 59” 4) Andrea Pasquarella (Bici Adventure Team) 2h 29’ 01” 5) Daniele Bartolini (BP Motion) 2h 29’ 05”

In serata le ricche premiazioni a sorteggio, con in palio navigatori satellitari Mio e tanto materiale Scott. Nei giorni successivi la gara, ancora tante escursioni in bike per visitare i siti più caratteristici dell’isola, oltre a tanto relax e divertimento tra spiaggia, piscine e attività del villaggio ospitante. Mario Noris dà appuntamento a tutti per il 2016 per una nuova avventura con il gruppo Scott.

La selezione

Panoramica con concorrenti in lontananza


foto ANDREA MIGLIORATI

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LA RAMPICHIANA a cura di RICCARDO CHECCAGLINI

RINALDINI E IL CAVALLINO FANNO GRANDE L’EDIZIONE NUMERO UNDICI

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Domenica 29 marzo a Cortona non si è svolta solo l’11ª edizione della Rampichiana, la splendida giornata primaverile insieme alla cittadina toscana sono state teatro della celebrazione della mountain bike come fenomeno sportivo, culturale e di aggregazione della provincia di Arezzo, della Toscana e di tutto il centro Italia. La Granfondo di mountain bike era infatti valida come seconda prova del circuito Coppa Toscana e prima dei due circuiti Tre Regioni Scott e 6 Races. Il primo trionfatore è stato il Cavallino ASD, la storica società Aretina che nel corso degli anni ha creduto fortemente nella Rampichina mettendo sempre più a punto una macchina organizzativa impeccabile, composta da oltre 180 appassionati, tesserati e volontari che col proprio contributo hanno permesso la riuscita dell’evento (tra i quali anche il ciclo club Quota Mille Cortona, Val di Loreto Ossaia e Ciclismo Terontola). Oggettivamente grande l’abilità del Cavallino a rendere perfetta una città come Cortona ad una manifestazione di tale portata. Gestire al meglio gli oltre 1300 biker che hanno preso il via della gara significa accogliere almeno il doppio delle persone tra appassionati ed accompagnatori. Parcheggi, aree di sosta

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5 min

foto ANDREA MIGLIORATI foto ANDREA MIGLIORATI

camper, bus navetta per le docce e zona lavaggio bici sono solo alcuni dei servizi messi in opera e resi funzionanti al meglio. Per non parlare dell’ottimo pasta party finale, privo di code e aperto a tutti. Naturalmente il Cavallino non ha fatto tutto da solo, fondamentale il patrocinio del comune Cortonese e del sindaco Francesca Basanieri, della provincia di Arezzo, della Misericordia della Città Etrusca e l’importante sostegno della Banca Popolare di Cortona, main sponsor della manifestazione.


111 Jarno Calcagni, grazie ad un cambio di bici è transitato secondo sul traguardo ma poi tolto dalla classifica per regolamento. Il secondo gradino del podio è andato al Master5 Gilberto Perini, arrivato con un ritardo di circa due minuti da Rinaldini. Terzo Federico Bartalucci. La granfondo femminile è stata conquistata da Francesca Bianconi (Biker in Libertà) in 2h 33’, la 35enne marchigiana ha preceduto Daniela Stefanelli (Team Cingolani) rallentata da problemi meccanici. foto ANDREA MIGLIORATI

Sul podio maschile Rinaldini Roberto, Perini Gilberto e Bartalucci Federico

CLASSIFICA ASSOLUTA MASCHILE

Quest’anno per motivi regolamentari non (Avis Pratovecchio Errepi Lee-Cougan) potevano prendere il via alla Granfondo con Simone Lunghi (Team Mondobici), atleti di categoria Elite, un aspetto non ed ancora Sauro Nocenti e Daniele Rossi penalizzante ma fortificante per una ma- (Avis Pratovecchio Errepi Lee-Cougan). nifestazione che fa della passione vera e La gara probabilmente si sarebbe risolta della mountain bike amatoriale il proprio in volata se ai meno cinque dal traguardo punto di forza. Una scommessa vinta dal un guasto meccanico non avesse fermaCavallino che è riuscito ad unire e diver- to Jarno Calcagni che ancora inseguiva tire la fiumana di biciclette che alle 10 ha a ruota Roberto Rinaldini. Il portacolori preso il via da piazza del Comune. del Team Scott Pasquini ha potuto così 42 km con 1600 metri di dislivello, quel- attraversare in solitaria tra gli applausi il li del percorso 2015, che hanno messo centro storico di Cortona e tagliare il traa dura prova i biker, con l’aggravante di guardo in piazza della Repubblica, chiuun fondo allentato dalla pioggia dei gior- dendo con un tempo di 2 ore e 3 minuti. ni precedenti la competizione. L’assenza degli elite ha reso la gara incerta per molti chilometri, facendo divertire e tenere il fiato ai tifosi lungo il percorso. Il primo a prendere la testa è stato Patrizio Paperini (Team Scott Pasquini Stella Azzurra) mantenendola fino alla seconda ascesa, la Contadina, dove è stato ripreso dal gruppetto inseguitore composto da Sauro Nocenti (Cavallino), Marco Forzini (Battifolle Factory Team), Fabrizio Pezzi e Gilberto Perini (Avis Pratovecchio Errepi Lee-Cougan), Federico Bartalucci e Roberto Rinaldini (Scott Pasquini Stella Azzurra). Quando mancavano 11 km al traguardo, in località Torreone, dopo circa 90 minuti di gara transitavano Rinaldini e Calcagni con un minuto di vantaggio sul gruppetto formato da Pezzi, Perini, Forzini, Bartalucci e Paperini. Più indietro Nicola Corsetti foto ANDREA MIGLIORATI

1. Rinaldini Roberto (Scott Pasquini Stella Azzurra) - 2 ore 03’27” 2. Perini Gilberto (Avis Pratovecchio Errepi Lee-Cougan) - 2 ore 05’11” 3. Bartalucci Federico (Scott Pasquini Stella Azzurra) - 2 ore 05’23” CLASSIFICA ASSOLUTA FEMMINILE 1 Bianconi Francesca Biker In Libertà 02:33:20.62 2 Stefanelli Daniela Team Cingolani Specialized 02:37:44.88 3 Mistretta Beatrice Cicli Taddei 02:38:49.40


UNA SPINTA PER VOLARE a cura di ROBERTO ZANETTI foto di ROBERTO ZANETTI LA LINEA UNIKUM HA COME OBIETTIVO LA REALIZZAZIONE DI INTEGRATORI DI ALTA QUALITÀ, CERTIFICATI A LIVELLO MEDICO-SCIENTIFICO E TESTATI DA ATLETI PROFESSIONISTI; PRODOTTI FINALIZZATI ALL’USO AGONISTICO NELLO SPORT COME, NEL NOSTRO CASO, NELLE DISCIPLINE DEL CICLISMO AI MASSIMI LIVELLI

La funzione degli integratori: Il ciclismo è uno sport di endurance e come tale richiede una resistenza organica di medio/alta intensità che si protrae per lungo tempo, non solo in allenamento ma soprattutto nel corso della gara. Detto questo, dobbiamo prendere in considerazione che, durante il training, si vanno ad affrontare ritmi che possono variare dalla soglia aerobica (7080% della frequenza cardiaca massima teorica) fino alla soglia anaerobica (oltre l’85% della frequenza cardiaca massima teorica), mettendo così il nostro fisico in una condizione di particolare stress e di notevole impegno muscolare. È quindi molto difficile (e penalizzante, aggiungo io…) affrontare lo sforzo senza fare uso di un’integrazione specifica mirata a migliorare rendimento della performance. Innanzitutto devono essere utilizzati prodotti di buona qualità contenenti principi attivi e molecole facilmente assimilabili per non sovraccaricare due organi di vitale importanza quali lo stomaco e il fegato. Una digestione difficoltosa degli elementi assunti potrebbe inficiare la resa e abbassare il rendimento dell’atleta al punto da costringerlo, in casi estremi, al ritiro dalla corsa o comprometterne la prestazione. Nel corso dell’attività fisica è fondamentale fornire energia, ridurre la fatica e mantenere un’autonomia costante al nostro motore evitando, però, un innalzamento improvviso e violento della glicemia. Sono consigliati integratori miscelati in acqua naturale con una componente di fruttosio (come nel Gold Mix), da bersi nell’arco di tutta la gara ma, sopratutto, per ottimizzare la resa di specifiche funzionalità. È importantissimo mantenere il più a lungo possibile il giusto equilibrio dei livelli ematici e/o rivitalizzare la tonicità e l’ossigenazione muscolare, sostenendo lo sforzo con l’ausilio di supplementi composti da miscele ottenute con principi attivi specifici, aminoacidi e fitoderivati (vedi tutta la gamma di prodotti offerti da Unikum). La proposta di Unikum per i granfondisti: Unikum, azienda produttrice di integratori per lo sport con anni di studio e sperimentazione alle spalle,

sostiene concretamente l’atleta nelle sue primarie necessità. Il tutto è finalizzato per il conseguimento della migliore prestazione, nel rispetto del benessere e della salute del ciclista.

Pacchetto Granfondo: Resistenza – Granfondo – Corse a tappe Muscle Care – 1 dose Mito – 1 dose Gold Mix – 1 dose Muscle Power – 1 dose Basic Pro – 1 dose Borraccino pvc – 1 pz. Prezzo: euro 19,90 al pubblico, IVA inclusa

Pacchetto Performance: Singola gara – competizioni della durata massima di 90/120 minuti Power – 1 dose Mito – 1 dose Gold Mix – 1 dose Prezzo: euro 10,90 al pubblico, IVA inclusa

Il Produttore Unikum Sport Life Nutrition www.lineaunikum.it Il Distributore per l’Italia Beltrami TSA Via Euripide, 7 42124 Reggio Emilia Tel: +39 0522 307803 Fax: +39 0522 703106 E-mail: info@beltramitsa.it Web site: www.beltramitsa.it Le confezioni Unikum Performance e Granfondo con il comodo borraccino in dotazione (incluso solo nel kit granfondo)



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