Infinite Monkey Renzo Nucara

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timemachine THINK

[INFINITE MONKEY]


renzonucara (1955) Inizia a esporre le sue opere a metà degli anni ‘70. Nel 1993 fonda il Cracking Art Group insieme ad altri cinque artisti. Il loro materiale preferito è la plastica che rappresenta il medium per un impegno sociale ed ecologico. Insieme al gruppo ha preso parte alla 49° Biennale di Venezia nel 2001, con l’installazione S.O.S. Word: più di mille tartarughe di plastica riciclata e dorata che occupa i giardini attorno ai padiglioni storici. Nel 2011 e nel 2013, è nuovamente presente con il gruppo alla Biennale. Accanto alle performance e alle installazioni della Cracking Art, Renzo Nucara sviluppa la sua ricerca artistica che, soprattutto durante gli ultimi anni, si concentra sulle creazioni in plexiglas, che sono chiamate dall’artista Stratofilm: fotogrammi trasparenti e stratificati che inglobano oggetti naturali e artificiali appartenenti alla sfera del quotidiano o a reminiscenze del passato.


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infinitemonkey

L’opera trae spunto dall’enunciato di Emile Borel (teorema Infinite Monkey: “se un esercito di scimmie battesse per un tempo sufficiente sui tasti di macchine da scrivere, produrrebbe prima o poi tutti i libri del British Museum.”) e dalla definizione in biologia del termine “evoluzione” (progressivo e ininterrotto accumularsi di modificazioni successive, fino a manifestare, in un arco di tempo sufficientemente ampio, significativi cambiamenti morfologici, strutturali e funzionali negli organismi viventi). Time Machine (Infinite Monkey) è un opera che costituisce la cellula iniziale di un potenziale lavoro infinito che può nascere con l’interazione attiva di tutte le persone. Il contributo alla costruzione dell’opera passa attraverso la realizzazione personalizzata di un singolo ingranaggio stampato in 3D, che aggiunto ai precedenti segna un’evoluzione dell’opera. Ogni intervento, quindi, non è solo un “post-it” che documenta un pensiero personale, ma diventa un ingranaggio che gira e fa girare tutte le ruote del sistema, correlandolo con quello di altre persone a sottolineare così il nostro essere causali e non casuali. Il progetto è ipotizzato su una superficie modulare che può accrescere di pari passo al numero esponenziale degli interventi.

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l’intuizione Ordine e disordine. L’armonia nasce ai confini del caos. Ho sempre sostenuto che l’idea creativa abbia origine da un particolare stato mentale non programmabile né pianificabile. Come l’acqua agitata che si calma e lascia emergere l’immagine del fondo così l’idea creativa appare, con tempi e modalità sue, nella mente dell’artista, che ne cattura l’essenza trasformandola in materia tangibile. (Renzo Nucara) Causalità e casualità. L’intento creativo mette in moto un peculiare stato percettivo che permette di cogliere particolari apparentemente imprevedibili e insignificanti. Time Machine è un’opera che è stata pensata in modo causale, ha visto la luce in modo casuale, evolverà e crescerà nel tempo, attraendo nella sua sfera sempre nuove energie. Movimento chiama movimento, scelta chiama altre scelte. Come in un puzzle infinito l’opera nasce da un primo ingranaggio, con la figura della scimmia, che chiama a sé altri ingranaggi per cercare di comporre l’immagine globale: un processo che partendo dal particolare tende all’universale.

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unincontrocreativo L’idea e la tecnologia. La valorizzazione del progetto Time Machine (infinite monkey) è avvenuto in modo casuale: dall’incontro dell’artista Renzo Nucara con la designer Barbara Ventura, fondatrice dell’Associazione FabLab di Bergamo, è nato l’ingranaggio iniziale realizzato in 3D, che ha poi generato una prima opera sperimentale.

La fascinazione per il risultato ottenuto ha attivato una condivisione sempre più ampia, coinvolgendo persone con capacità tecniche, creative e comunicative. Il progetto attualmente cresce grazie alla storyteller Valentina Mazzola, all’ingegnere Michele Feliciani, al film maker Maurizio Pasotti, al visual designer Oscar Mazzola e alla communication manager Alessandra Gigli.

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ilsistema Time Machine è un’opera d’arte totalmente condivisa che concretizza la conseguenza che esiste tra le azioni e le reazioni delle singole persone coinvolte, a partire dalla sua attivazione per arrivare alla sua realizzazione, chiamando in causa altri attori, ed evoluzione. L’artista, a cui si deve l’idea iniziale, può spaziare tra forme e contenuti, libero da problemi tecnici, economici e comunicativi, ma sempre presente e partecipe a ogni fase per raggiungere, insieme a chi ha aderito al progetto, l’eccellenza operativa. Nel processo di condivisione possono entrare in gioco non solo le persone direttamente coinvolte a livello produttivo ma anche curatori, responsabili di spazi pubblici e privati - scuole e istituzioni culturali - appassionati d’arte e simpatizzanti.

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ilprocesso evolutivo Su una pannellatura modulare verranno inseriti a partire dal primo ingranaggio a opera dell’artista Renzo Nucara, ulteriori ingranaggi creati dalle persone invitate a condividere la realizzazione dell’opera. Gli ingranaggi sono realizzati in plexiglas nero e l’immagine-simbolo in plastica bianca, perché la percezione si concentri sul grande sistema meccanico che si genererà. Ogni “attore” verrà assistito da tecnici nella riproduzione con stampante 3d della forma prescelta. Verrà poi montata in un ingranaggio che sarà collocato a fianco dell’ingranaggio precedente con il quale po trà avere o no connessione.

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virtualità etangibilità Time Machine è un’opera concreta e corporea, che nasce per rispondere alla necessità di toccare e di confrontarsi con un costruire autentico. Pone in primo piano l’aspetto materico e l’esperienza tattile. A sottolineare la tangibilità dell’opera è la scelta di riprodurre in rilievo le immagini – simbolo che personalizzeranno gli ingranaggi. Per far ciò si utilizzerà una stampante in 3D e l’oggetto realizzato verrà inserito sull’ingranaggio. A monte sarà attivato il processo di digitalizzazione e modellazione tridimensionale dei singoli concept: una tale matericità per esprimersi non ha quindi bisogno di negare in assoluto una produzione digitale-virtuale, anzi, ne promuove un uso di senso. A progetto avviato infatti entrerà in parallelo anche una Time-Machine virtuale, che si evolverà seguendo le dinamiche del Web.

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TimeMachine ha un L’opera Time Machine ha un inizio ma non una fine. Dall’ingranaggio primario può espandersi all’infinito o frazionarsi e partire verso altre destinazioni. Potrà essere a Miami, Parigi e Sidney contemporaneamente e crescere ciascuna in modo autonomo.

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inizio ma non una fine.

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ilcodicelinguistico Ogni persona ha un’immagine iconica, una forma, un segno che lo affascina piÚ di altri. Ai Co-Autori viene chiesto di renderlo tangibile per poter comporre una nuova tavola degli elementi o meglio una nuova mappa comunicativa che travalichi il linguaggio comune.

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La partecipazione dei co-autori sarà inizialmente su invito, rivolto a esponenti e personaggi che appartengono ad ambiti culturali e lavorativi diversi con la finalità di realizzare l’opera prima che avrà una misura di circa 2 metri di altezza e 10 di lunghezza. no di

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critica &notorietà Il progetto artistico Time Machine si avvarrà del contributo dei critici d’arte e attiverà una massiccia comunicazione attraverso i giornali, il web e tutti i social.

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sponsor ecrowdfounding La realizzazione dell’opera prima sarà possibile grazie all’attivazione di un crowdfounding attraverso la rete che coinvolgerà diverse fasce di sostenitori e sarà possibile grazie alla sponsorizzazione di banche, aziende e collezionisti.

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info@renzonucara.com


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