Impianti Clima - Numero 8 - Anno 2012

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clima

SET TEMBRE 2012

impianti Il media digitale per l’HVAC

numero

4 Regole Auree per gli impianti di riscaldamento Compressori frigoriferi: scroll o vite II Parte

Filtrazione aria: nuove tecnologie in arrivo

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CLIMA

IMPIANTI

Impianti Clima è una rivista digitale, distribuita gratuitamente a una mailing list di operatori del settore, installatori, società di gestione attive nel settore del condizionamento e riscaldamento. Impianti Clima, si propone come rapida alternativa di comunicazione per il settore HVAC&R.

37.784 lettori Numero 3

Numero 4

lettori 3617*

lettori 7360*

lettori 6960*

lettori 5393*

Numero 5

Numero 6

Numero 6

GIUGNO 2012

LUGLIO/AGOSTO 2012

Numero 2

MAGGIO 2012

Numero 1

Regole auree impianti ad espansione diretta

4 Regole Auree per gli impianti a tutta aria

Microchiller per microimpianti

Trattamento delle emissioni nella cogenerazione

Impianti Speciali

Compressori frigoriferi: scroll o vite

Illuminazione LED

Mercato Compressori

Rinnovabili, efficienza energetica e formazione

Novità da Mostra Convegno Expocomfort

lettori 5650*

4 Regole Auree per gli impianti di ventilazione

lettori 4435*

* Dati aggiornati al 04/09/2012

O ttimizzazione salto termico dell’acqua nella climatizzazione

lettori 4369*

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IL SEGNAVENTO

Autunno caldo E’

molto probabile che quest’anno il destino ci riservi un autunno ad alta temperatura, non tanto dal punto di vista meteorologico, quanto sul fronte sociale ed economico: terminata la consueta sospensione estiva italica, che tutto rimanda a ferie concluse, inesorabilmente ci troveremo davanti alle conseguenze concrete di quella tempesta monetaria che sembrava così astratta sui giornali d’agosto. Ora, andremo concretamente a sperimentare le conseguenze di tutti i provvedimenti urgenti decisi dal nostro Esecutivo per fronteggiare il momento più acuto di questa drammatica crisi. Nonostante qualche timida previsione ottimistica, nell’immediato non dobbiamo aspettarci niente di buono: economia stagnante, alta disoccupazione, una stretta creditizia insostenibile per gran parte delle imprese. Eppure, in questo stato di cose, si nasconde una grande opportunità, che dobbiamo essere pronti a cogliere. Non dimentichiamo che le crisi, per trovare soluzione, impongono spesso delle scelte radicali (non a caso la parola “crisi” deriva da una radice etimologica greca che significa “decisione”, “scelta”). Quindi, ci troveremo di fronte alla necessità di cambiare, di decidere una volta per tutte se vogliamo mantenere i nostri difetti atavici ed essere confinati ai margini delle società sviluppate, oppure mettere a frutto i nostri sacrifici per cambiare marcia, imparando dai nostri errori. È senz’altro vero che serviranno provvedimenti per incentivare lo sviluppo, sperando che alle dichiarazioni in questo senso possano seguire al più presto delle azioni concrete ma, se vogliamo veramente uscire da questo pantano, sarà

Impianti Clima - Settembre 2012 - N. 8

indispensabile un profondo e generalizzato cambiamento di mentalità. Non è così impossibile come sembra, dato che il nostro è un Paese che ha dato a volte prova di essere capace di rapidi ed impensabili cambiamenti. Nel nostro settore, abbiamo degli esempi da seguire (pochi, purtroppo), di aziende che di questi tempi sono state capaci di non solo di sopravvivere, ma di crescere in fatturato, prestigio e addirittura in numero di occupati. Hanno conseguito questi successi perché hanno avuto il coraggio e l’intraprendenza di investire il più possibile in ricerca e sviluppo, in qualità del prodotto e nella formazione delle maestranze, di valorizzare l’intraprendenza e la fantasia delle giovani leve, di andarsi a cercare nuovi mercati per il mondo. Tutto questo pur operando all’interno di un sistema nazionale inadeguato, inefficiente e retrogrado, che dobbiamo sforzarci quanto prima di fare evolvere per il meglio. Adesso dovrebbe essere chiaro per tutti che investire in cultura, qualità, ricerca ed innovazione è più sicuro, intelligente e remunerativo delle speculazioni finanziarie e delle delocalizzazioni all’inutile ricerca di costi sempre più bassi … di quali altri esempi abbiamo ancora bisogno? Forse siamo ancora in tempo a cambiare rotta, ma dobbiamo deciderci in fretta, perché se questo autunno sarà “caldo”, il prossimo, in mancanza di misure adeguate, rischia di diventare quanto mai “rovente”.

Cristiano Vergani Condirettore

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SET TEMBRE 2012

Contenuti N. 8 - Settembre 2012 4 Regole Auree per gli impianti di riscaldamento Compressori frigoriferi: scroll o vite II Parte

Filtrazione aria: nuove tecnologie in arrivo

Il Bahrain World Trade Center in Bahrain negli Emirati Arabi sfrutta le correnti del Golfo Persico per il movimento delle pale eoliche. (Foto di Johannes brenner - Fonte www.sxc.hu).

4 regole auree per l’efficienza energetica degli impianti di riscaldamento

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Adottare alcune utili precauzioni in fase di progettazione degli impianti di riscaldamento, significa spesso evitare diversi inconvenienti o comunque attenuarne gli effetti, in termini di riduzione dell’efficienza complessiva se non anche di vero e proprio disservizio.

Compressori frigoriferi: scroll e vite 2° parte

18 I compressori volumetrici rotativi, sia scroll, sia a vite, evidenziano prerogative interessanti nelle applicazioni su apparecchiature di refrigerazione dell’acqua condensate ad aria o ad acqua. La loro efficienza / convenienza dipende spesso dalla capacità complessiva e dalla tipologia di riduzione del carico frigorifero richieste dai refrigeratori.

www.impianticlima.com - redazione@impianticlima.com 4

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Filtrazione dell’aria: nuove tecnologie in arrivo

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Le tecnologie tradizionali di filtrazione dell’aria offrono ridotti margini di miglioramento per affrontare con successo i requisiti richiesti dalle norme più avanzate in termini di qualità degli ambienti interni e di risparmio energetico: da qui lo studio e lo sviluppo di nuovi metodi in grado di conciliare un alto grado di efficienza di abbattimento degli inquinanti con dei consumi energetici molto contenuti.

Tenuta e pressurizzazione degli edifici

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Spesso risulta difficile riuscire a progettare e realizzare edifici in grado di mantenere un efficace separazione e isolamento energetico dei locali a regime climatico controllato con l’ambiente esterno. A volte una buona progettazione viene vanificata dalle infiltrazioni di aria dall’ambiente esterno e/o da locali confinanti non condizionati.

Rubriche 6. I Numeri

29. Linea Calda

8. Monitor

35. Prodotti & Sistemi

17. Globetrotter

39. Il minimalista

23. Il Graffio www.impianticlima.com - redazione@impianticlima.com Impianti Clima - Settembre 2012 - N. 8

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I numeri

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SUPERMERCATI ALIMENTARI Tra gli edifici commerciali, i supermercati alimentari detengono il primato di essere tra i più energivori. Queste attività richiedono molta energia sia per la climatizzazione che per l’illuminazione dei relativi spazi e soprattutto per la produzione del freddo e del caldo destinato alla conservazione e alla lavorazione dei prodotti deperibili quali carni, pesce e verdure. La tendenza generale è stata ed è ancora quella dell’uso intensivo dell’energia elettrica e ciò ha portato a richieste di potenza ed a consumi che sono divenuti via via insostenibili. Non sorprende, quindi, che gli impianti HVAC&R per questo tipo di strutture siano oggetto di continuo riesame per aumentarne progressivamente l'efficienza energetica e ridurne le perdite di refrigerante.

2 - 4%

dell'energia prodotta nei paesi industrializzati è utilizzata dai supermercati.

500 – 3000 m2

la superficie tipica dei supermercati in Europa.

100.000 – 1,5 milioni kWh il

consumo annuo di energia elettrica in funzione della superficie.

30 – 400 kWf la fascia di potenza frigorifera installata nei supermercati in Europa

4,5 kg

di refrigerante per kW frigorifero reso negli impianti HVAC&R.

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MONITOR CONTROLLO DEL RUMONE NEGLI IMPIANTI HVAC

Clicca per visualizzarla

Il rumore in modo semplice, per affrontare con chiarezza e facilità il progetto di impianti silenziosi per la soddisfazione dell’utente

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guida impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative

Una Guida agli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative è stata pubblicata sul sito web del Gestore dei Servizi Energetici (GSE). La Guida, individua definizioni, tipologie, categorie, criteri e modalità di installazione specificando, inoltre, la documentazione da presentare a corredo della domanda di ammissione per l'accesso alle tariffe incentivanti per gli impianti. Per scaricare la guida clicca qui.

portafoglio digitale controlli impianti termici Parte in via sperimentale in tre Enti locali, Comune di Milano, Bergamo e Provincia di Bergamo il progetto di “Portafoglio digitale” voluto e promosso dall’Assessorato all’Ambiente, Energia e Reti di Regione Lombardia e realizzato da Cestec S.p.a. Uno strumento semplice ed economico per la gestione del credito che mira a semplificare le operazioni degli operatori e a rendere più efficaci i controlli sugli impianti termici del territorio. Il funzionamento del portafoglio è semplice quanto innovativo. A livello telematico si

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carica un conto che verrà utilizzato di volta in volta per le varie operazioni di pagamento che possono essere effet-

tuate on line (home banking), agli sportelli bancari o utilizzando i circuiti Lottomatica e Sisal con conseguente risparmio di tempo. A semplificare

ancora di più le operazioni la possibilità, con un unico versamento, di pagare i contributi dovuti ad ogni ente locale. Non più, dunque, un’operazione per ogni Istituzione, ma un pagamento unico che verrà poi gestito e ripartito tra i vari enti. Ciò è possibile perché sono state fissate tariffe uniche uguali in tutto il territorio. Uno strumento innovativo ed efficace volto a semplificare il lavoro degli operatori e che permette di tenere sotto controllo lo stato di manutenzione degli impianti termici. Per maggiori informazioni www.cestec.it Impianti Clima - Settembre 2012 - N. 8


DAIKIN SOSTIENE LA CULTURA Sarà aperta al pubblico fino al 25 novembre 2012, ai Giardini della Biennale e all’Arsenale, la 13^ Mostra Internazionale di Architettura organizzata dalla Biennale di Venezia. Daikin Italy, che ha fornito le macchine per la realizzazione dell’impianto di climatizzazione del Padiglione Italia curato dall’architetto Luca Zevi, è tra gli sponsor tecnici della manifestazione. Marco Dall’Ombra, direttore marketing di Daikin Italy, afferma: “Da anni Daikin Italy sostiene iniziative di carattere culturale nell’ambito dell’arte. I progetti più recenti che ci hanno visto coinvolti sono stati la realizzazione dell’impianto di climatizzazione per le sale espositive della mostra Raffaello e Urbino, al Palazzo Ducale di Urbino nel 2009, e la fornitura di sistemi per la climatizzazione del Museo del Novecento di Milano, inaugurato a fine 2010. Consapevoli del valore della cultura, crediamo fortemente in questo tipo di attività con le quali cerchiamo di integrare le risorse pubbliche destinate a questo settore”.

AL PASSO CON L’IT L'Ashrae ha recentemente pubblicato la seconda edizione del volume “Datacom Equipment Power Trends and Cooling Applications, 2nd ed.”. I sistemi per l'IT sono sempre in continuo aggiornamento e ad un ritmo sempre più rapido, con un conseguente ciclo di prodotto relativamente breve e un aumento della frequenza di sostituzione o implementazione delle apparecchiature di trasmissione dati. Poiché le infrastrutture HVAC sono in genere costruite per avere cicli di vita più lunghi, qualsiasi data center deve necessariamente essere in grado di accogliere senza problemi le variazioni della strumenazione. Il volume fornisce un valido aggiornamento per consentire ai progettisti di prevedere con maggiore precisione i carichi che le strutture dovranno ospitare in futuro e le modalità di applicazione. www.ashrae.org

Climaveneta diventa Premium Member di Sustain Worldwide Climaveneta annuncia di essere diventata Premium Member di Sustain Worldwide, alleanza dinamica ed in forte espansione, con sede in UK ma commercialmente attiva in tutto il mondo. Come Premium Member Climaveneta beneficerà di attività di marketing dedicate e di sostegno nello sviluppo di nuovi business grazie alla comunicazione, alla formazione ed all’introduzione nei vari mercati garantiti dall’esperienza di Sustain Wordwide. Mauro Montello, Corporate Marketing & Sales Manager Climaveneta, afferma: “Siamo lieti di avanzare formale al livello di Premium Membership in Sustain Worldwide. Da quando abbiamo deciso di aderire a quest’alleanza, nel marzo di quest’anno, abbiamo ottenuto un eccellente sostegno che ha reso la nostra partecipazione utile ed efficace. La condizione di socio ci ha permesso di aumentare la nostra visibilità sui media Inglesi e ci ha portato risultati tangibili in tutte le aree di attività dell’associazione, dalla comunicazione alla formazione, passando per un eccellente lavoro di networking.”

registro impianti fotovoltaici lL GSE ha pubblicato il Bando riferito al 1°Registro per gli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 12 kW. L’ammissione in graduatoria sarà consentita entro il limite di costo fissato pari a 140 milioni di euro.

AGGIORNAMENTO NORME EC 1-2012 UNI 11444:2012 Acustica in edilizia - Classificazione acustica delle unità immobiliari - Linee guida per la selezione delle unità immobiliari in edifici con caratteristiche non seriali UNI EN 14597:2012 Termostati per il controllo e la limitazione della temperatura di sistemi di generazione di calore EC 1-2012 UNI/TS 11445:2012 Impianti per la raccolta e utilizzo dell’acqua piovana per usi diversi dal consumo umano - Progettazione, installazione e manutenzione

Impianti Clima - Settembre 2012 - N. 8

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solare termodinamico in sardegna L’Assessorato all’Industria della Regione Sardegna ha presentato un avviso pubblico per la manifestazione di interesse, da parte dei Comuni, alla realizzazione e gestione di un impianto pilota solare termodinamico. L’avviso prevede determinate caratteristiche sia per gli impianti che per le aree destinate ad ospitarli. Le aree dovranno avere una superficie minima di 3 Ha e dovranno essere ritenute idonee secondo le linee guida approvate con delibera della Giunta regionale n. 27/16 del 2011. Il terreno dovrà essere prevalentemente pianeggiante, privo di ombreggiamenti, senza attività incompatibili nelle aree limitrofe, vincoli paesaggistici o giuridici, né strade di transito di mezzi pesanti. Per quanto riguarda l’impianto, il sistema è relativo ad un impianto pilota solare termodinamico a concentrazione, capace di erogare tra 3 e 4 MW termici, dotato di un sistema di accumulo termico con capacità di stoccaggio pari a qualche ora di funzionamento dell’impianto capace di garantire l’energia anche in momenti successivi alla produzione e raccolta. Il fluido

Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili per caserme e tribunali

termo vettore potrà essere di varia natura (acqua, olio, sali fusi, altro). L’impianto sarà in grado di produrre energia autonomamente, ma è prevista anche la possibilità d’integrazione con altri impianti termoelettrici. L’energia prodotta dagli impianti sarà utilizzata per fini di pubblica utilità. Le manifestazioni di interesse dovranno essere presentate entro 8 ottobre. Per scaricare l’avviso clicca qui

La Direzione generale per l’energia nucleare, le energie rinnovabili e l’efficienza energetica del Ministero dello Sviluppo Economico, invita le Amministrazioni dello Stato appartenenti alle Forze Armate e le Istituzioni che tutelano la legalità e la sicurezza la propria manifestazione di interesse, per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Saranno ammesse a finanziamento esclusivamente le seguenti tipologie di impianto: solari fotovoltaici, solari fotovoltaici a concentrazione, cogenerazione e trigenerazione ad alto rendimento alimentati da fonti rinnovabili, solari termici, pompe di calore geotermiche a bassa entalpia. Maggiori informazioni www.poienergia.it

EFFICIENZA ENERGETICA - ITALIA TERZA NEL MONDO

Un rapporto dell’American Council For An Energy-efficient-economy, Acee, ha classificato la Gran Bretagna al primo posto tra le economie del mondo nella classifica che misura la riduzione dell’inqui-

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namento nell’industria, nei trasporti e negli edifici sulla base di 27 parametri. Economie che rappresentano oltre il 78% del prodotto interno lordo globale, il 63% del consumo di energia, e il 62%

delle emissioni mondiali di anidride carbonica. Alle spalle dei britannici si sono piazzate la Germania e l’Italia. Gli Stati Uniti arrivano solo al nono posto, superati anche dalla Cina, classificata al sesto posto. Ultima è la Russia. L’American council for an energy-efficient-economy, fondata nel 1980 da esperti in campo energetico, è un’organizzazione no profit che funge da catalizzatore per promuovere politiche, programmi, tecnologie, investimenti e comportamenti a favore di un uso più efficiente dell’energia. Impianti Clima - Settembre 2012 - N. 8


sustainia100 segnala tra le eccellenze mitsubishi electric Durante la conferenza mondiale sullo sviluppo sostenibile “Rio+20”, tenutasi a Rio lo scorso giugno è stata presentata Sustainia100, la guida completa alle soluzioni innovative per creare una società più sostenibile. Tra le “eccellenze” segnalate dalla guida si trova anche Ecodan, la linea di pompe di calore idroniche di Mitsubishi Electric per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria.

Sustainia100 rappresenta una proposta per i professionisti della sostenibilità, per trovare modalità di intervento per contribuire ad una società più sostenibile e attenta ai bisogni del pianeta e delle persone. Nata dalla collaborazione di 56 paesi in 6 continenti, Sustainia100 presenta un elenco di soluzioni che rappresentano l'innovazione sostenibile in diverse aree specifiche come il city planning, l'energia, il riscaldamento domestico, la gestione dell'acqua e dei rifiuti, l'alta tecnologia e i trasporti. Per scaricare la guida clicca qui

nuovo sistema per lo sfruttamento dell’energia marina Una ricerca condotta dall’Università di Exter e dall’Università di Tel Aviv ha elaborato un nuovo metodo di sfruttamento dell'energia da moto ondoso. Gli scienziati hanno realizzato un sistema capace di prevedere esattamente la potenza di un’onda in arrivo. Lo studio vede l’impiego dei cosiddetti dispositivi galleggianti chiamati wave point absorbers, provvisti di parti mobili, in grado di raccogliere e sfruttare l’energia meccanica del moto ondoso. Il dispositivo di controllo progettato permette di estrarre il massimo apporto di energia dall’onda imminente, e allo stesso tempo di preservare la propria struttura interna in caso di condizioni di energia eccessiva, quindi in grado di spegnersi autonomamente in condizioni di tempesta, e contemporaneamente di ottimizzare la raccolta di energia in condizioni di moto ondoso regolare. Secondo l’autore principale della ricerca, il Dr Guang Li dell’Università di Exeter,

questo sistema migliorerà la tecnologia tradizionale rendendola competitiva con le altre fonti energetiche rinnovabili. A breve i ricercatori testeranno il dispositivo sui alcuni parchi di raccolta dell’energia marina del Regno Unito. www.exeter.ac.uk

aggiornati a 360° con clivetapp La praticità e velocità dei dispositivi mobili sta rivoluzionando il modo di lavorare anche del settore del riscaldamento e della climatizzazione e porta con sé un'enorme opportunità: fornire informazioni puntuali, costantemente aggiornate 24 ore su 24, sia on-line che off-line, con un dispositivo in grado di rendere rapido e facile l’accesso anche fuori ufficio. In questo scenario, Clivet ha realizzato ClivetAPP, un’applicazione per iPad di notevole praticità, che rende disponibile su un dispositivo l’intero mondo di Impianti Clima - Settembre 2012 - N. 8

Clivet e la sua esperienza. Un vero e proprio strumento di lavoro che consente di fruire istantanea-

mente di una vasta biblioteca multimediale disponibile in 5 lingue e composta da oltre 1800 documenti tecnici tra bollettini e manuali, 600 documenti commerciali di presentazione della gamma, 30 video multimediali, 154 schede referenza. Accanto ai video ed ai contenuti di carattere istituzionale, accessibili a tutti, ClivetAPP consente agli utenti abilitati la navigazione sulla documentazione tecnica e commerciale, garantendo una ricerca veloce di informazioni e documenti.

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Giacomino Redondi giacomino.redondi@impianticlima.com

REGOLE AUREE PER AUMENTARE L’EFFICIENZA DEGLI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO 12

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Adottare alcune utili precauzioni in fase di progettazione degli impianti di riscaldamento, significa spesso evitare diversi inconvenienti o comunque attenuarne gli effetti, in termini di riduzione dell’efficienza complessiva se non anche di vero e proprio disservizio.

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Incompatibilità aria – acqua

È noto che la formazione di bolle d’aria è un problema riscontrabile in qualsiasi circuito degli impianti termici, siano essi organizzati con corpi scaldanti statici tradizionali, che con sistemi radianti. Il fatto poi che la tipologia impiantistica adottata nelle nuove realizzazioni e presente nella maggior parte di quelle esistenti sia a vaso chiuso, porta spesso a sottovalutarne gli effetti. In realtà inconvenienti per corrosione, rumorosità soprattutto nei corpi scaldanti, riduzione dell’efficienza termica complessiva e rapido degrado dei vari organi presenti nei circuiti, evidenziano che la presenza dell’aria negli impianti termici è un fenomeno che non deve mai essere trascurato. Nei moderni impianti infatti l’aria può penetrare, oltre che tramite i consueti meccanismi (nicchie non sfiatate in fase di caricamento di un impianto, liberazione dei gas disciolti nell’acqua introdotta), anche per effetto di depressioni che possono instaurarsi in alcune zone degli stessi impianti. Al proposito è utile rammentare che, in un impianto termico, la sovrapressione generata dal circolatore è

positiva e di valore massimo a valle dello stesso, mentre va gradatamente decrescendo in funzione delle perdite di carico, fino ad annullarsi in corrispondenza dell’innesto del vaso di espansione. Infatti in tale punto, noto anche come “punto neutro”, la pressione non può che essere uguale al carico idrostatico, sia a pompa ferma che a pompa in funzione. Dal punto neutro fino alla flangia di aspirazione, la sovrapressione rispetto al carico idrostatico diventa negativa. Conseguentemente la pressione statica (nel tratto della tubazione di aspirazione), con pompa in esercizio subisce una diminuzione. In particolari situazioni di installazione, nelle quali la pressione statica è modesta, la pressione minima che si instaura nel tratto di aspirazione può assumere valori tali da favorire l’ingresso di aria, attraverso guarnizioni e raccordi con difetto di tenuta, ma anche dai dispositivi tradizionali di sfogo dell’aria (valvole jolly). Per evitare tali zone di depressione, è sufficiente prescrivere di caricare l’impianto ad una pressione non inferiore a quella che si ottiene sommando la pressione idrostatica dell’impianto stesso e la prevalenza della pompa.

1. Distribuzione Della sovrapressione generata Dal circolatore in un impianto termico, rispetto alla pressione iDrostatica.

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2. sezione Di un moDerno separatore D’aria, che sfrutta la proprietà Dei cosiDDetti anelli pall Di separare anche le microbolle (Dimensioni superiori a 15 – 20 micron) Dei gas Disciolti in acqua (flamco).

Il nastro perimetrale dovrà inoltre essere fissato alle pareti già intonacate, onde evitare il collegamento tra pavimento e parete, ad opera proprio dello spessore di intonaco realizzato successivamente. La forte spinta determinata dalla dilatazione termica dell’insieme massetto e pavimento, porterebbe infatti alla rapida rottura dell’intonaco, con distacchi a zolle del pavimento lungo tutto il perimetro del vano. Sui disegni devono inoltre essere indicati i giunti di dilatazione che, nella realizzazione di un pavimento radiante, devono obbligatoriamente essere rispettati.. È opportuno rammentare che i giunti possono essere di vario tipo, a seconda della funzione che svolgono all’interno del massetto.

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I giunti dimenticati

Un aspetto che viene spesso sottovalutato e talvolta completamente eluso, riguarda il contenimento delle dilatazioni termiche negli impianti a pavimento radiante. La parte quarta della norma UNI 1264 pone l’attenzione su molti aspetti, che dovrebbero essere osservati nella realizzazione di un pavimento radiante. In particolare, per consentire tutte le dilatazioni termiche ed evitare i ponti termici, soprattutto verso le pareti esterne, è necessario garantire la separazione tra il massetto e le pareti, i pilastri ed ogni altra struttura verticale, mediante la stesura di una fascia o nastro perimetrale. Tale nastro è formato normalmente in materiale plastico, a cellule chiuse e resistente al fuoco. Oltre a contenere le inevitabili dilatazioni termiche, la presenza della fascia perimetrale è utile per limitare la trasmissione dei rumori di tipo strutturale da calpestio. In termini essenziali, il pacchetto massetto-pavimento dovrà essere flottante, cioè staccato da tutte le strutture verticali e da quelle sottostanti. A tal fine detta fascia deve avere una altezza tale da contenere completamente anche lo spessore del pavimento sovrastante il massetto; il taglio della stessa dovrà quindi avvenire solo dopo la posa dello stesso pavimento.

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Giunto strutturale o di costruzione Sono realizzati per delimitare un getto che dovrà essere ripreso in una fase successiva, oppure per separare diversi tipi di elementi portanti, ciascuno caratterizzato da tensioni e ritiri differenti, o ancora, per frazionare superfici continue di un unico modello strutturale, per assorbirne assestamenti e dilatazioni. Interessa l’intero spessore della soletta, per cui nessuna tubazione può attraversare questo tipo di giunto. Giunto di dilatazione Attraversa tutto lo spessore del massetto e del pavimento, e serve per compensare le dilatazioni termiche dell’insieme di tale pacchetto, interrompendo anche l’eventuale rete di armatura. Sono realizzati ogni 40 metri quadrati di superficie, oppure nel caso di locali con lunghezza superiore a 8 metri. Questo tipo di giunto deve essere altresì realizzato in corrispondenza di ogni giunto strutturale, adottando pari lunghezza, larghezza, così da portare la discontinuità della costruzione alla superficie del pavimento. Dovendo attraversare questi giunti, il tratto di tubazione interessato dovrà avere assicurata la libertà di scorrimento, per mezzo di una guaina posata simmetricamente rispetto alla linea di taglio del giunto.

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6.

miscelatore

termostatico elettronico con Disinfezione termica

programmabile, per impiego negli impianti centralizzati, in moDo Da Distribuire acqua a temperatura prossima a quella Di utilizzo

(calef-

fi).

Giunto di frazionamento Serve a guidare l’assestamento del massetto in corrispondenza di porte o altre aperture. Infatti, vani adiacenti e comunicanti con porte di passaggio, possono avere regimi di temperatura diversi e quindi indurre uno stato di dilatazione differente nei pavimenti. La piccola lista di unione della soglia tra le lastre costituenti i massetti di stanze comunicanti, costituisce un punto di unione estremamente debole e quindi soggetto a possibili lesioni nel tempo. Possono essere realizzati meccanicamente, incidendo la superficie del massetto per un terzo del suo spessore, oppure inserendo, a getto fresco, appositi profili in materiale plastico.

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Il miscelatore termostatico

È noto che il miscelatore termostatico viene impiegato negli impianti di produzione dell’acqua calda per uso igienico sanitario, con il compito di mantenere costantemente al valore impostato la temperatura dell’acqua miscelata inviata all’utenza, al variare delle condizioni di temperatura e pressione dell’acqua calda e fredda in ingresso, oppure della portata di acqua prelevata. Se ben proporzionato, il miscelato-

re termostatico consente una precisa miscelazione dell’acqua calda proveniente da un bollitore (o altro dispositivo di produzione della stessa), con l’acqua fredda dell’acquedotto, in modo da arrivare all’utilizzatore finale ad una temperatura controllata. I miscelatori possono essere installati a monte di ogni singolo punto di utilizzazione, allorquando ciascuno di questi necessita di una erogazione a temperatura differenziata. Quando le utenze sono diverse ed i punti di erogazione diventano numerosi o si distribuiscono su distanze tali da necessitare di una rete di ricircolo, è molto più razionale realizzare la miscelazione centralizzata. In tal modo è possibile distribuire l’acqua calda sanitaria ad una temperatura molto più stabile e prossima a quella di impiego, contenendo sensibilmente le dispersioni termiche lungo la rete ed evitando, per buona parte degli utilizzi, ulteriori miscelazioni al punto di prelievo. Infine si deve evitare di sovradimensionare il miscelatore termostatico in quanto, soprattutto in corrispondenza della portata minima, i fluidi caldo e freddo non agirebbero correttamente sull’elemento termostatico del dispositivo, provocando forti oscillazioni di temperatura nell’acqua miscelata. Pertanto è bene adottare il diametro appena sufficiente a garantire, oltre a quella massima, anche la portata minima calcolata.

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Le tubazioni sorgenti di rumore

In generale i rumori emessi dalle reti idroniche hanno origine dagli organi di intercettazione (ad esempio per colpo d’ariete), o dalle pompe e sistemi di circolazione dell’acqua. Esiste però anche un tipico disturbo sonoro, per lo più ad alta frequenza, generato dalla velocità di scorrimento dell’acqua nelle tubazioni. Quando il regime di moto non è turbolento, ovvero se la velocità dell’acqua è modesta, il rumore dovuto allo scorrimento della stessa all’interno di tubazioni è prati-

3. giunto Di costruzione: nessuna tubazione può attraversare questo tipo Di giunto (rDz). 4. giunto Di Dilatazione: attraversa tutto lo spessore Della soletta e le tubazioni Del sistema raDiante Devono essere rivestite Da guaina protettiva (rDz). 5. giunto

Di frazionamento: è realizzato in corrisponDenza Delle

porte Di comunicazione tra un locale e l’altro, eD interessa un terzo Dello spessore Del massetto- pavimento

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(rDz).

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7. regolatore Di pressione Differenziale. nei granDi impianti o Di notevole estensione, questi Dispositivi Dovrebbero sempre essere accoppiati con i circolatori a numero Di giri variabile (caleffi).

camente trascurabile. Notoriamente, il dimensionamento ordinario delle tubazioni di reti idrauliche considera un moto turbolento che, per velocità dell’acqua inferiore a 2 m/s, non determina rumori fastidiosi. Al di sopra di tale valore limite, le turbolenze indotte da bruschi cambiamenti di direzione o di sezione e da fenomeni di attrito sulle pareti interne dei tubi, favoriscono la generazione di onde acustiche che, in funzione del materiale con cui le tubazioni stesse sono realizzate, vengono percepite come sibili o disturbi acustici all’interno della rete impiantistica. Il problema della rumorosità degli impianti termici si è accentuato e si presenta con particolare evidenza nell’edilizia condominiale, soprattutto esistente e sottoposta ad interventi complessivi di contenimento dei consumi energetici. L’inserimento di valvole termostatiche sui corpi scaldanti e/o la suddivisione in zone termiche omogenee, nella maggior parte dei casi modifica l’impianto dal modello centralizzato a portata costante originario, a quello centralizzato a portata variabile. L’adozione di valvole di by-pass differenziale tarate erroneamente ed abbinate a circolatori a velocità

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costante, sono una delle cause ricorrenti delle disfunzioni in argomento. Una tale predisposizione, infatti, oltre a rendere vano il contenimento dei consumi di esercizio del sistema di movimentazione del fluido vettore, determina molestie acustiche nelle zone e/o nei corpi scaldanti in posizione più sfavorita, quando vengono intercettati quelli che per primi conseguono il livello termico richiesto. Le pompe a velocità variabile sono di grande aiuto nel risolvere o attenuare problemi del tipo descritto, in quanto evitano che, al ridursi delle portate, insorgano pressioni differenziali troppo elevate negli impianti. Si deve tuttavia tenere presente che in impianti di medio-grande sviluppo, le pompe a velocità variabile da sole non sono sufficienti a contenere entro limiti accettabili, le pressioni differenziali che possono crearsi in corrispondenza delle derivazioni di zona o delle valvole termostatiche dei singoli corpi scaldanti. Avendo infatti tali circolatori un numero limitato di sonde per il rilievo e la regolazione della prevalenza, in relazione alle varie modalità di funzionamento dell’impianto, è concreto il rischio di avere zone con pressioni differenziali molto dissimili tra loro, con tutte le conseguenze anche di tipo acustico conseguenti. In tali evenienze, per tenere sotto controllo le pressioni differenziali e quindi anche i rumori molesti dell’impianto, è indispensabile prevedere, oltre ai circolatori a velocità variabile, anche opportuni regolatori di p, in modo da mantenere costante la differenza di pressione esistente tra due punti di un circuito idraulico. W

Impianti Clima - Settembre 2012 - N. 8


GLOBE TROTTER

di CRISTIANO VERGANI

Power from the PeoPLe

L

aurence Kemball-Cook nel 2008 era uno studente inglese di Industrial Design, allora ventunenne, impegnato in uno stage formativo presso un’importante industria energetica. Durante questa esperienza, ebbe quella che si può senz’altro definire un’idea “luminosa”: ricavare energia elettrica dal semplice cammino delle persone. Non era un’idea del tutto nuova, ma Laurence ci mise di suo un paio di colpi di genio per renderla veramente applicabile e di successo. Sfruttando la sua inclinazione per il design, riuscì a mettere a punto una piastrella in grado non solo di generare energia elettrica in modo efficiente (ad ogni pressione eroga 6 W con un abbassamento di soli 5 mm), ma allo stesso tempo robusta, facile da costruire e realizzabile interamente in materiali riciclati. Inoltre, dimostrando delle indubbie capacità di indagine psicologica, riuscì a verificare, con degli esperimenti improvvisati per le vie di Londra, che la gente preferiva decisamente calpestare delle piastrelle di colore verde e che era invogliata a ripetere l’esperienza se alla pressione veniva abbinata l’accensione momentanea di una luce-spia. Un anno più tardi, Laurence si trova laureato e, mentre i suoi compagni cominciano a vagare in cerca di un impiego, il nostro decide di fondare una piccola società per sviluppare la sua idea. Il suo corso universitario comprendeva anche nozioni di Business Management e l’università lo ha assistito con un tutoraggio di avviamento all’impresa. Questi accorgimenti esistono anche in qualche università italiana (pochissime) ma la vera differenza

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sta nell’estrema semplicità ed economia nell’avvio di una nuova impresa nel Regno Unito (bastano poche decine di sterline, un conto bancario e un giorno di tempo) e nell’efficacia di uno specifico incentivo per attirare gli investitori “di capitale” nelle piccole società: il Seed Enterprise Investment Scheme (SEIS), un provvedimento fiscale che permette a chi crede nelle potenzialità di una piccola impresa, di parteciparvi fino al 30% del capitale, usufruendo della possibilità di scalare dalle sue tasse sul reddito una cifra pari al 30% della somma investita, più una serie di altri notevoli sgravi fiscali. Grazie al suo ingegno, ma anche alla lungimiranza dello stato britannico, oggi Laurence Kemball-Cook è a capo della Pavegen, una società di successo che produce ed installa in tutto il mondo pavimentazioni per la produzione di energia elettrica in centri commerciali, scuole, metropolitane, discoteche e stazioni ferroviarie. Insieme a Laurence, molti altri intraprendenti giovani inglesi hanno dato vita a startup di successo grazie al SEIS. Vista l’efficacia di questa soluzione, se non vogliamo che i nostri giovani di talento siano costretti ad emigrare in Inghilterra per fare sbocciare le proprie idee, forse sarebbe il caso di copiarla (compresa la severa commissione esaminatrice del fisco inglese, altrimenti da noi, è molto triste doverlo dire, questo metodo il più delle volte potrebbe diventare solo un comodo sistema per evadere le tasse). W

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Compressori frigo scroll e vite

I compressori volumetrici rotativi, sia scroll, sia a vite, evidenzian interessanti nelle applicazioni su apparecchiature di refrigerazion condensate ad aria o ad acqua. La loro efficienza / convenienza dip dalla capacitĂ complessiva e dalla tipologia di riduzione del cari richieste dai refrigeratori.

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F

oriferi:

in troppo spesso si è detto che le macchine di refrigerazione devono avere la loro migliore prestazione energetica soprattutto alle condizioni di carico frigorifero più frequentemente richieste. Inutile curarsi dell’efficienza di un gruppo alla sua massima potenza frigorifera se, a priori, sappiamo che tale apparecchiatura sarà destinata a funzionare comunemente al 50% della sua capacità nominale. Al contrario, dovremo scegliere refrigeratori d’acqua con il loro migliore rapporto di efficienza a pieno carico in particolari applicazioni industriali. Non essendovi una regola unica per scegliere le apparecchiature frigorifere ideali agli impianti cui saranno destinate, è opportuno ricorrere a sistemi di selezione che permettano di vagliare numerose soluzioni e, tra queste, poter evidenziare solo quelle che possono soddisfare gli specifici requisiti di efficienza richiesti dal progetto. La soluzione di scelta più accurata si otterrebbe conoscendo preventivamente i tempi di permanenza ai vari carichi richiesti dalla struttura da condizionare nel corso dell’anno. Essa potrà essere valutata riferendosi a equivalenti edifici con il medesimo indirizzo produttivo presenti nel territorio in esame e, quindi, secondo esperienze e statistiche consolidate. Nel caso di applicazioni di tipo industriale sarà ragionevolmente più semplice poter prevedere i carichi frigoriferi prevalenti in funzione alle specifiche applicazioni cui saranno destinate le apparecchiature di refrigerazione. I valori di efficienza media stagionale (eseer Seasonal Energy Efficiency Ratio - Eurovent) normalmente dichiarati e certificati dai costruttori di gruppi frigoriferi possono solo parzialmente aiutarci in queste scelte e a valutare preventivamente l’energia elettrica che il nuovo sistema di refrigerazione potrà consumare, ma rappresentano, pur tuttavia, il metro di confronto ancora oggi più pratico e accessibile.

Confronti energetici, EER e ESEER

o prerogative ne dell’acqua pende spesso ico frigorifero

Massimo Vizzotto massimo.vizzotto@impianticlima.com Impianti Clima - Settembre 2012 - N. 8

La valutazione dell’efficienza energetica eer dei gruppi frigoriferi condensati ad aria con compressori scroll e a vite non può prescindere dalle versioni di macchine silenziate poiché la riduzione della portata dell’aria per la ventilazione dei condensatori nelle macchine a basso impatto acustico determina, in taluni casi, anche un aumento dell’energia elettrica consumata dalle macchine a causa dell’innalzamento della pressione di condensazione. Dobbiamo considerare i parametri comuni relativi al rapporto tra i valori di eer delle macchine frigorifere e i corrispondenti valori di eseer che si devono attuare secondo il numero di compressori impiegati per ciascun circuito frigorifero e, di conseguenza, i relativi gradini di capacità per i gruppi frigoriferi multi-scroll, ovvero il progressivo stato funzionale dei compressori a vite a gradini o stepless fino al loro inferiore grado di capacità. Un solo compressore scroll, dovendo parzializzare il carico frigorifero necessariamente in on/off, potrà ottenere un rendimento energetico medio stagionale eseer pari a circa il 13% più del suo equivalente valore di eer. Due compressori scroll (soluzione tandem) posti su un solo circuito frigorifero potranno parzializzare anche

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1. gruppo frIgorIferI e pompa dI calore condensata ad arIa con compressorI scroll a r410a con capacItà frIgorIfera fIno a 1045 kW (aermec)

mediante l’arresto di uno dei due compressori e il funzionamento continuo dell’altro. Questa soluzione, oltre a consentire il funzionamento continuo anche al 50% del carico nominale, permetterà di ottenere dalla macchina un valore di rendimento energetico medio stagionale eseer pari a circa il 30% più del valore di eer nominale della macchina stessa potendo, il solo compressore rimasto in funzione, fruire di superfici di scambio termico (evaporatore e condensatore) doppie. Ancora, l’applicazione di tre compressori scroll (trial) su un solo circuito frigorifero consentirà di ottenere un valore di eseer pari al valore di eer maggiorato del 45%. Fino ad arrivare alla soluzione di quattro compressori scroll su un solo circuito frigorifero che permetterà di ottenere un valore di eseer ancora superiore al 50% dell’equivalente valore di eer. Il coefficiente di rendimento energetico a pieno carico (eer) delle macchine frigorifere munite di compressori

scroll è sufficientemente costante per tutte le capacità esaminate ed è indipendente dal numero di circuiti frigoriferi e di compressori applicati su ogni circuito. I gruppi refrigeratori d’acqua multiscroll condensati ad aria con refrigerante R-410A, forniscono fattori energetici eer variabili, secondo le tecnologie di scambio termico adottate e di livello sonoro, tra i valori minimi di 2,5 kW/kW e massimi di 3,0 kW/kW. I gruppi frigoriferi condensati ad aria con compressori a vite nelle versioni ad alta efficienza (Classe “A”) si attestano su coefficienti di prestazione eer a pieno carico superiori a 3,5 kW/kW. Diverso è il fattore di rendimento stagionale eseer che, per quanto si è appena detto e grazie all’applicazione di più compressori scroll per circuito frigorifero, raggiunge anche valori nettamente superiori a 4 kW/kW, mentre i gruppi condensati ad aria con compressori a vite attestano il loro rendimento eseer stagionale normalmente su valori superiori a 5 kW/kW. Ben più complesso è il confronto nel caso di adozione, sia sui gruppi multiscroll, sia su quelli a vite di dispositivi di variazione del carico frigorifero mediante inverter; ciò, soprattutto, per scarsa disponibilità di dati da parte dei costruttori.

Confronti economici Ancor più difficile è affrontare la questione economica: è più conveniente l’acquisto di un refrigeratore d’acqua multiscroll o di un gruppo di equivalente capacità frigorifera, ma con compressori a vite?

2. Il

dIagramma fornIsce I costI

IndIcatIvI dI gruppI refrIgeratorI d’acqua condensatI ad arIa con capacItà frIgorIfere da

100 kW

fIno a 2000 kW. Il prezzo deI gruppI frIgorIferI multIscroll è InferIore a quello delle unItà dI parI potenza con compressorI a vIte fIno alla capacItà dI cIrca

oltre

600 kW.

tale capacItà, l’elevato

numero dI cIrcuItI frIgorIferI e dI compressorI applIcatI sulle unItà multIscroll, rende pIù convenIente l’adozIone dI gruppI frIgorIferI con due o pIù compressorI a vIte.

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3. refrIgeratore d’acqua / pompa dI calore acquaacqua con capacItà frIgorIfera fIno a 660 kW con seI compressorI scroll (Blue Box)

E’ evidente che, prima di porsi tale interrogativo, dobbiamo aver dato risposta a tutte le possibili variabili tecnologiche di impianto che possono, non solo far preferire, ma, addirittura, obbligare una tecnologia piuttosto che un’altra: pesi e dimensioni, variazioni del carico frigorifero, limiti di capacità, limiti di temperatura, rumorosità, tipo di refrigerante, ecc. Poi, dobbiamo fare i conti con le disponibilità di gamma e di varianti tecniche che, per entrambe le soluzioni, il mercato ci offre. Ed è proprio in questa fase che ci troviamo di fronte ad imbarazzanti scelte: il mercato, infatti, ci propone numerose soluzioni tecnologiche con varianti di rendimento, livelli di rumorosità e campi di capacità ripartiti con differenti rapporti di circuiti frigoriferi e numero di compressori. Quindi, che fare: ci siamo rivolti a un certo numero di costruttori e abbiamo cercato di mediare prezzi e prestazioni eludendo completamente ogni approfondimento tecnologico: ci siamo limitati a confrontare le soluzioni di maggior rendimento energetico a pieno carico e stagionale, trascurando completamente ogni altro aspetto,

compreso quello acustico. Da questo superficiale esame è emerso che le unità di refrigerazione condensate ad aria con compressori scroll sembrano essere più convenienti fino alla capacità massima di circa 600 kW, mentre, oltre questa potenza, apparirebbero più convenienti i gruppi con due o più compressori a vite. In linea di massima si potrebbe dedurre che i gruppi refrigeratori a vite siano più convenienti se rapportati a macchine frigorifere con un numero superiore di sei compressori scroll e due circuiti frigoriferi. Oltre questo limite di capacità, i gruppi multiscroll aumentano a dismisura il numero dei compressori e, soprattutto, dei circuiti frigoriferi, quindi di tutta la componentistica connessa, facendo lievitare oltremodo il costo complessivo del prodotto. Malgrado queste osservazioni non è detto che, per macchine frigorifere scelte in versioni con differenti valori di prestazione o di rumorosità il punto di incrocio delle rette blu e rossa sul diagramma non possa traslarsi rendendo più conveniente l’una o l’altra soluzione per macchine di minore o maggiore capacità frigorifera. W

Tabella 1 valori di eer e i presunTi valori di eseer per maCChine frigorifere Con differenTi gradini di CapaCiTà.

Tipologia gruppo frigorifero

Condensazione ad aria *

Condensazione ad acqua **

Numero compressori

Numero circuiti

EER

ESEER

EER

ESEER

1 scroll 1 scroll inv. 2 scroll 2 scroll 3 scroll 4 scroll 6 scroll 2 vite 2 vite

1 1 1 2 1 2 2 1 2

3,1 3,3 3,1 3,1 3,1 3,1 3,1 3,1 3,1

3,7 5,0 4,3 4,0 4,5 4,3 4,5 4,2 4,5

4,4

5,8

4,4 4,4 4,4 4,4 4,4 4,8 4,8

6,2 5,8 6,5 5,8 6,5 6,1 5,9

* Condensazione ad aria con acqua refrigerata uscente a 7°C aria di condensazione +35°C ** Condensazione ad acqua con acqua refrigerata uscente a 7°C e acqua di raffreddamento condensatori +30°C

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IL GRAFFIO

di LUCA FERRARI

UN bUsiNess certificato

N

ella sola Regione Lombardia, lo scorso anno si sono prodotti 750.000 attestati di certificazione energetica (ACE) grazie al contributo di 13.400 certificatori abilitati. Un semplice calcolo della serva ci dice che ogni certificatore dovrebbe aver eseguito 55 attestati di certificazione energetica (ma va qui tenuto conto del famoso teorema del pollo di Trilussa ...). Ora è indubbio che anche ipotizzando un costo di 250 euro per certificazione, l’importo complessivo annuale generato dovrebbe attestarsi su per giù sui 190 milioni di Euro con ulteriori 7.5 milioni di euro versati all’ente per la tassa energetica (catasto). E questo solo per la regione Lombardia. Stante le cifre una cosa è certa, il business della certificazione energetica degli edifici è ufficialmente partito, ma quale consistenza e soprattutto quali reali ricadute si avranno negli anni a venire sia sul versante del risparmio energetico e sia sul piano professionale, oggi nessuno è in grado di ipotizzarlo. Ecco che allora sorge il dubbio, che la lodevole iniziativa alla fine si limiti a risultare semplicemente un ulteriore balzello sulla casa e poco più. Almeno è cosi che la vedono oggi la maggior parte dei cittadini che sono stati “obbligati” a ricorrere alle prestazioni di un tecnico abilitato per la redazione dell’ACE. Sul versante dei professionisti stiamo invece assistendo ad uno stillicidio di offerte e promozioni – verrebbe da dire del tipo “sottoprezzo” – da parte dei certificatori che in un periodo di vacche magre come quello che stiamo vivendo si stanno affannando con estenuanti preventivi al ribasso, porImpianti Clima - Settembre 2012 - N. 8

tando oggi la quotazione della prestazione mediamente a meno di 100 euro cadauna (tassa, iva e contributi inclusi!), e l’importo sembra ancora destinato a scendere. Non vogliamo invece commentare la qualità del servizio offerto per queste cifre, ma qualcuno oggi se ne sta già rendendo conto. Ma la cosa più inquietante è che su questo nuovo malloppo si sono gettate a capofitto società varie di consulenza e/o di servizi di ogni tipo, oltre che agenzie immobiliari, che per organizzazione riescono ad avvicinare un parco clienti molto più numeroso, scritturando i presunti certificatori a sconto o addirittura a provvigione. Se è questo uno dei risultati anche del recente decreto liberalizzazioni non c’è che da restare allibiti. Questa è dunque la fotografia odierna del settore. Forse bisognerebbe fermarsi un attimo e riflettere su come riportare sui giusti binari, diciamo “energetici”, un settore che nato sotto le migliori intenzioni sta purtroppo mettendo in mostra le nostre peggiori italiche prerogative: Bisognerebbe riflettere la concorrenza sleale, la scorrettezza e l’apsu come riportare sui prossimazione. Ma giusti binari un settore soprattutto a dover far che nato sotto le riflettere dovrebbe migliori intenzioni sta essere l’inutilità di un mettendo in mostra le simile istituto, che nostre peggiori italiche poco o nulla oggi riesce a motivare il cittaprerogative. dino verso una nuova e più consapevole sensibilità energetica. W

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Filtrazione dell’a nuove tecnologie in

Le tecnologie tradizionali di filtrazione dell’aria offrono ridotti margini di miglioramento per affrontare con successo i requisiti richiesti dalle norme più avanzate in termini di qualità degli ambienti interni e di risparmio energetico: da qui lo studio e lo sviluppo di nuovi metodi in grado di conciliare un alto grado di efficienza di abbattimento degli inquinanti con dei consumi energetici molto contenuti. 24

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I

aria: n arrivo

Cristiano Vergani cristiano.vergani@impianticlima.com Impianti Clima - Settembre 2012 - N. 8

filtri per aria devono soddisfare requisiti sempre più elevati, in proporzione all’aumento delle aspettative dei progettisti più esigenti ed aggiornati: le tecnologie tradizionali, ormai mature, offrono ridotti margini di miglioramento, a fronte della necessità di evoluzione richiesta dalle attuali normative che riguardano la ventilazione generale. Il momento è quindi favorevole all’introduzione di nuove tecnologie, grazie anche alla disponibilità di nuovi materiali e alla messa a punto di metodi originali per diminuire le concentrazioni di inquinanti in ambiente.

Filtrazione catalitica dell’aria a temperatura ambiente I filtri catalitici, destinati all’abbattimento delle sostanze organiche volatili, sono ampiamente utilizzati in ambito industriale come filtri di processo o per trattare le emissioni in atmosfera. Al loro interno avvengono delle reazioni chimiche di ossidazione, promosse da un catalizzatore (tipicamente di natura metallica) depositato su un supporto di grande superficie esposto all’aria in transito. In teoria, queste reazioni di sono in grado di trasformare qualsiasi sostanza organica in un residuo finale di anidride carbonica ed acqua: per fare sì che ciò possa avvenire nel modo più efficiente possibile, è necessario fornire una certa quantità di energia, sotto forma di calore, generato da elettricità o da combustibili fossili. Si tratta perciò di un sistema poco praticabile in applicazioni non industriali. Per fortuna, esistono altre possibilità di fornire energia alle reazioni di ossidazione catalitica, senza dovere ricorrere al calore. Una di queste è costituita dalla fotocatalisi. All'interno di un filtro fotocatalitico, l'aria da depurare viene fatta scorrere sulla superficie di elementi di supporto, ricoperti da uno strato molto sottile di un catalizzatore. In questo caso, l'energia di reazione è apportata da fotoni di luce ultravioletta, a temperatura ambiente: le sostanze organiche vengono quindi idealmente ossidate ad anidride carbonica ed acqua. L'acqua che si viene a formare, subisce a sua volta un processo di scissione in radicali liberi, una specie chimica estremamente reattiva che aiuta a completare la degradazione delle sostanze organiche residue. Un vantaggio particolare della fotocatalisi è rappresentato dall'effetto biocida delle radiazioni ultraviolette e dei radicali liberi, che porta alla completa sterilizzazione dell'aria trattata: in questo modo, si possono eliminare dall'atmosfera degli ambienti confinati anche tutti i contaminanti aerodispersi di origine biologica, come batteri, virus e muffe. Anche questa tipologia di filtri presenta comunque degli aspetti critici: il primo è rappresentato dalla limitata vita operativa delle lampade ultraviolette, che devono quindi essere sostituite periodicamente. Inoltre, i filtri fotocatalitici necessitano di una prefiltrazione molto efficace, in modo da eliminare gli inquinanti in forma solida (particolato), che potrebbero sporcare le lampade riducendone l'irraggiamento, nonché ricoprire le superfici catalizzate impedendone il contatto con le sostanze chimiche da ossidare. Si tratta perciò di filtri relativamente complicati e costosi. Sono già disponibili

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1. i filtri catalitici per aria ad uSo civile: il filtro a è fotocatalitico, in cui l'energia neceSSaria a promuovere le reazioni di oSSidazione a carico delle SoStanze inquinanti gaSSoSe, proviene dall'irraggiamento ultravioletto emeSSo da lampade Speciali (3). le lampade e il Supporto catalitico

(2) Sono precedute da un prefil-

tro (1). nel caSo b è illuStrato un filtro elettroStatico

-

catalitico: l'energia neceSSaria

proviene da un campo elettroStatico che Si

(4) e gli (2), tra i quali Si applica una elevata differenza di potenziale. nello Schema c, è illuStrato un filtro elettrolitico – catalitico, all'interno del quale Si utilizza una corrente elettrica applicata tra il SubStrato catalizzatore (2) e un elettrodo (6), Separati da un Setto elettrolitico (5). inStaura tra gli elementi ionizzanti

elettrodi

in commercio unità compatte fotocatalitiche, adatte per essere installate in serie ai condotti dell'aria condizionata o in corrispondenza delle unità di trattamento. La tecnologia della catalisi è alla base di altre soluzioni in via di sviluppo, nelle quali l'energia necessaria a promuovere le reazioni di ossidazione proviene dall'applicazione di campi elettrici. Nel filtro elettrocatalitico, si utilizza un filtro elettrostatico con la doppia funzione di abbattere il particolato e di indurre sulla superficie catalitica una differenza di potenziale utile a promuovere le reazioni desiderate. L'intenso campo elettrico che si viene a formare, è caratterizzato anche dalla presenza di fotoni ultravioletti e di radicali liberi, riproponendo il meccanismo d'azione del filtro fotocatalitico: in più, la massiccia presenza di elettroni accelerati provoca la ionizzazione delle molecole gassose, altro fenomeno che favorisce la degradazione degli inquinanti attraverso la formazione di intermedi fortemente reattivi. Questa tecnologia, che si sta dimostrando molto efficace anche per il trattamento dei gas di scarico nelle automobili, promette molto bene anche nel campo della filtrazione dell'aria degli ambienti confinati, grazie al fatto di

rendere disponibile, in un solo dispositivo, due meccanismi di abbattimento molto efficaci su particelle solide e sostanze gassose.

Dispositivi avanzati di ionizzazione dell’aria Il valore della ionizzazione ambientale risiede nella possibilità di ricreare nell’ambiente interno lo stesso equilibrio ionico che esiste negli ambienti esterni incontaminati, un risultato che può essere ottenuto solo a particolari condizioni: l’aria dell’ambiente deve essere stata preventivamente filtrata e la distribuzione degli ioni deve essere assicurata da un sistema di ventilazione, tenendo conto dell’apporto delle fonti interne di ionizzazione, che devono essere compensate. Il progredire della tecnologia, insieme all’esperienza accumulata da alcuni costruttori nel campo del controllo delle cariche elettriche ambientali in campo industriale (industrie elettroniche, alimentari, farmaceutiche), ha reso disponibili nuovi sistemi di ionizzazione dell’aria molto efficaci e meno critici da utilizzare. Gli apparecchi ionizzatori più avanzati funzionano emettendo grandi quantità di ioni equamente suddivisi tra negativi e positivi: in questo modo si ottiene facilmente il riequilibrio 2. Schema

di filtro elettroStatico

-

catalitico per ventilazione generale:

1. prefiltro per inquinanti groSSolani; 2. Stadio di ionizzazione caricato elettroStaticamente da un alimentatore eSterno;

3.

matrice fibroSa ricoperta di cata-

lizzatore;

4. Stadio di defleSSione elettroStatica;

5.

elettrodo di terra (collettore) e

poStfiltro di Sicurezza.

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3. alcuni filtri catalitici particolarmente SofiSticati riuniScono in Sé più tecnologie: in queSto eSempio poSSiamo vedere un filtro combinato elettro-foto-catalitico: l'aria da trattare attraverSa un prefiltro (a), quindi una barriera elettroStatica ad alta tenSione (b); a valle della barriera elettroStatica troviamo un primo Supporto filtrante catalitico (c), Seguito da un Secondo (d), eSpoSto alla luce ultravioletta emeSSa dalla lampada (e).

dello stato di ionizzazione dell’ambiente, poiché eventuali fonti interne dell’una o dell’altra polarità sono rapidamente neutralizzate per eccesso. Inoltre, la ionizzazione viene attivata solo in aria pulita, a valle di filtri molto efficaci sul particolato, evitando così la precipitazione di depositi sulle superfici nelle vicinanze. Un deciso passo avanti nell’azione contro gli inquinanti biologici è stato portato dalla ionizzazione in fase umida, che consiste nello scorrimento di un flusso d’aria, in condizioni di saturazione d’acqua, all’interno di una camera di scarica ad effluvio (corrente di elettroni a pressione atmosferica o “plasma freddo”). Questo procedimento porta alla formazione di voluminosi aggregati ionici, o clusters, formati da ioni idronio (H3O+) oppure ossidrile (OH-) e molecole d’acqua, che sono estremamente reattivi nei confronti di batteri, spore di muffa e virus. I generatori di ioni negativi (anioni) sono invece utilizzati per mantenere delle concentrazioni ioniche elevate all’interno delle condotte di distribuzione dell’aria condizionata, a valle delle unità di trattamento dotate di filtri ad alta efficienza. Tale metodo permette di mantenere nelle canalizzazioni uno stato di

sterilità molto efficace e di evitare il trascinamento di particelle residue rilasciate dai filtri o dovute a fenomeni di infiltrazione o by-pass. L’eccesso di ioni viene poi bloccato da appositi neutralizzatori installati a monte dei diffusori d’aria in ambiente. Una variante particolarmente innovativa, comprende anche un rivestimento catalitico dell’interno delle condotte che, in presenza del campo elettrico indotto dalla ionizzazione, consente una efficace degradazione ossidativa delle sostanze organiche volatili. Questo abbinamento permette di ottenere rese estremamente elevate su un ampio spettro di inquinanti, permettendo di evitare l’installazione di filtri molto più penalizzanti in termini di perdite di carico e costi generali d’impianto. W

5. immagine

fotografica ottenuta con tecniche Speciali, che mette in

evidenza il fluSSo di ioni negativi emeSSo da un diSpoSitivo per la ionizzazione dell’aria all’interno di una condotta di ventilazione.

4. nelle canalizzazioni degli impianti deStinati a Servire locali particolarmente SenSibili alla contaminazione biologica, è poSSibile mantenere una efficace Sterilizzazione attraverSo l’utilizzo di filtri elettroStatici Seguiti da generatori di anioni. anche le SoStanze organiche volatili SubiScono una degradazione oSSidativa, che può eSSere reSa più efficiente riveStendo l’interno della condotta con materiale catalitico.

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LINEA CALDA

di GIACOMINO REDONDI

Caos CertifiCazione energetiCa

I

n Italia la certificazione energetica è stata un’occasione mancata: nata per premiare la qualità, è finita nel caos delle leggi regionali. Il rapporto sulla certificazione energetica coordinato dal CTI (Comitato Termotecnico Italiano), ha fotografato la situazione al 31 dicembre 2011, rendendo ancor più evidente ciò che è noto da tempo: senza un quadro unitario di regole ed incentivi, la certificazione energetica in Italia è scaduta alla stregua di un qualsiasi ed inutile balzello, che la tipica destrezza italica cerca di evitare. Si vengono anzi a creare situazioni assurde per cui l’immobile, sul quale si promette l’elusione dall’obbligo, in vigore dall’inizio di quest’anno, di indicare l’indice di prestazione energetica negli annunci di compravendita, assume quasi un aspetto di maggiore appetibilità, un richiamo di chissà quale sottintesa convenienza. Il caos normativo che i tecnici italiani si trovano a sopportare, deriva dal fatto che il nostro Paese ha recepito la direttiva comunitaria 2002/91 in modo parziale e frammentario nelle varie regioni; confusione accresciuta altresì dal fatto che dal 1° febbraio 2012 è in vigore la direttiva 2010/31 che sostituisce la precedente. Potendo le Regioni e Provincie autonome recepire in modo indipendente ed autonomo le direttive europee in tema di energia, nel periodo transitorio (quello che va dal D. Lgs. 192/205 al D.M. 26/06/2009 – Linee guida nazionali per la certificazione energetica) alcune di esse hanno emanato leggi e regolamenti , che definiscono le procedure per l’attuazione

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della certificazione energetica sul proprio territorio. La prima è stata la Regione Lombardia, alla quale sono seguite in ordine la Liguria, il Piemonte e l’Emilia Romagna. Ancor prima la Provincia di Bolzano ha approvato le proprie regole, introducendo il sistema Casa Clima. L’emanazione delle Linee guida nazionali avrebbe dovuto creare i presupposti per razionalizzare una materia divenuta sempre più complessa. In realtà l’Italia rimane il Paese dei mille campanili e di altrettante regolamentazioni, per cui la classe A in una Regione ha un significato diverso da quello attribuito in altri comprensori, un Paese in cui un tecnico può certificare in una Regione e non in un’altra, un Paese in cui anche le procedure di calcolo sono diverse da Regione a Regione. È indispensabile quindi riflettere e recuperare lo spirito della direttiva sulla certificazione energetica, estendendola a tutto il territorio nazionale e restituendo valore e dignità alla relaSenza un quadro unitativa prestazione rio di regole ed incenprofessionale, tivi, la certificazione che si presenta energetica in Italia è sempre più scaduta alla stregua di complessa e quindi di comun qualsiasi petenza di tecnied inutile balzello ci capaci ed organizzati.. W

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Tenuta e pressurizzazione degli edifici

Luca Ferrari luca.ferrari@impianticlima.com


Spesso risulta difficile riuscire a progettare e realizzare edifici in grado di mantenere un efficace separazione e isolamento energetico dei locali a regime climatico controllato con l’ambiente esterno. A volte una buona progettazione viene vanificata dalle infiltrazioni di aria dall’ambiente esterno e/o da locali confinanti non condizionati.

C

’è ancora molto da comprendere per riuscire a progettare e realizzare edifici (commerciali e non) in grado di mantenere un efficace separazione e isolamento energetico dei locali a regime climatico controllato con l’ambiente esterno. Troppo spesso risulta infatti, in molte costruzioni climatizzate, che il risultato di comfort complessivo ottenuto attraverso un efficace e ben progettato impianto HVAC, venga vanificato dalle infiltrazioni di aria dall’ambiente esterno e/o da locali confinanti non condizionati. Di frequente sottovalutato in fase progettuale, anche per mancanza di coordinamento tra le diverse parti responsabili, questo problema manifesta la sua attenzione solitamente a edificio ultimato e compromette, a volte irrimediabilmente, i risultati di comfort auspicati.

Le infiltrazioni E’ opinione comune che le maggiori quantità di ex/infiltrazioni d’aria che interessano un edificio avvengono attraverso le chiusure perimetrali esterne (serramenti e porte), ignorando invece che più dell’80% delle ex/infiltrazioni sono dovute alle troppe imperfezioni della struttura dell’edificio (giunzioni, fessure, incrinature, fori, permeabilità dei materiali e altro ancora). Le infiltrazioni o le fuoriuscite non controllate di aria da/verso l’esterno ricorrono in presenza di apprezzabili differenziali di pressione tra l'interno e l’esterno dell’edificio, differenze in grado di vincere la resistenza d’attrito imposta al flusso d’aria nel suo scorrimento. Una semplice formula generalizzata riassume il concetto: Q = C (p) n dove i termini Q, C, p, n assumono i valori consueti di portata d’aria (m3/h), coefficiente di flusso (m3/h/(Pa)), salto di pressione interna - esterna, e n risulta essere un esponente compreso tra 0.5 e 1 (normalmente 0.65) Teoricamente la pressione relativa all'interno della costruzione dovrebbe variare da neutrale a leggermente negativa durante il periodo invernale (minimizzazione delle fughe d’aria) e diventare leggermente positiva nella stagione estiva (minimizzazione delle infiltrazioni d’aria), evitando comunque di indurre differenziali eccessivi, sia in senso negativo che in senso positivo. Queste considerazioni tengono conto che una qualsiasi quantità di aria proveniente da infiltrazioni durante la Impianti Clima - Settembre 2012 - N. 8

stagione estiva (raffreddamento) può aumentare il punto di rugiada all'interno della costruzione, amplificando cosi la probabilità di sviluppo microbico e di deterioramento delle strutture. Inoltre, le rientrate di aria calda e umida negli spazi occupati aumentano in modo considerevole i carichi latenti da smaltire dall’impianto HVAC. Viceversa in inverno una fuoriuscita di aria riscaldata dall’ambiente interno può far condensare l'umidità sulle superfici fredde all'interno delle pareti, accelerandone così il deterioramento strutturale. Comunque non sempre le fughe incontrollate d’aria risultano nocive al comfort degli ambienti. Durante l'inverno, per esempio, una piccola quantità di aria esterna, più asciutta, entrando dal perimetro esterno dell’edificio diminuisce la probabilità di condensazione superficiale sulle pareti, mentre durante l'estate, le exfiltrazioni di aria fredda dai locali interni deumidificano la struttura esterna della costruzione mantenendola asciutta.

Quali sono i fattori responsabili? Tra i diversi motivi che modificano in modo sostanziale i valori di pressione relativa all’interno degli edifici si devono considerare: il vento, l’effetto camino all’interno della costruzione e naturalmente l’impianto HVAC. Il risultato complessivo della pressione relativa in ambiente si ottiene attraverso la somma algebrica dei tre contributi. L’intensità del vento e la sua direzione giocano evidentemente un ruolo molto importante, se non il più importante, per la pressurizzazione degli ambienti, spostando e variando il valore di pressione relativa all’interno dell’edificio, mandando alcuni ambienti in sovrappressione e altri in depressione. Purtroppo un calcolo preciso dell’effetto del vento sulla pressurizzazione dei locali risulta un procedimento laborioso e spesso inutile, meglio sarebbe dunque fornire una stima sui valori medi dell’intensità del vento e della direzione predominante. Ascrivibile al valore della pressione idrostatica, il conosciuto effetto camino è generato dalla differenza di “peso” (differenza di densità) della colonna verticale d’aria climatizzata che si trova all’interno dell’edificio in opposizione a quella naturale (atmosferica) esterna. Questa differenza di “peso”, influenzata dall’altezza dell’edificio, dalla temperatura e umidità, determina una differenza di pressione tra l’aria contenuta nell’immobile e quella esterna che, con il variare della quota (altez-

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1. neL grafico a torta sono indicati in percentuaLi Le principaLi vie di fuga/infiLtrazione deLL’aria. notare come L’apporto deLLe porte e finestre non superi compLessivamente iL 20%. .

za) diminuisce la propria densità. Nelle stagioni invernali infatti, con aria climatizzata calda, la minore densità di questa (rapportata sempre alla densità esterna), genera un differenziale di pressione negativo alla base dell’edificio e quindi possibili infiltrazioni dell’aria esterna che sfrutta la propria permeabilità sia delle pareti (vedi tabella) e sia attraverso le non sempre impeccabili giunzioni del rivestimento della struttura. Salendo questa differenza di densità si esaurisce (la densità dell’aria esterna diminuisce con l’altezza) fino ad annullarsi nel cosiddetto livello di pressione neutro; salendo ulteriormente il fenomeno prosegue ed in questo caso i locali climatizzati vanno via via in sovrappressione generando

le exfiltrazioni d’aria verso l’ambiente esterno. Il fenomeno descritto si ripete a forme invertite durante la climatizzazione estiva (aria più fredda all’interno dell’edificio) con exfiltrazioni d’aria nella parte bassa dell’edificio e viceversa infiltrazioni d’aria esterna nella parte alta. Gli ambienti più soggetti all’effetto camino sono i vani a sviluppo verticale quali ascensori e scale. Per ridurre questo fenomeno è consigliabile utilizzare una compartimentazione (orizzontale) tra i diversi ambienti, ed in particolare in presenza di garage nel sottosuolo utilizzare porte girevoli e/o di tenuta e dove possibile impiegare una separazione dinamica dell’ambiente attraverso opportune lame d’aria. Una attenzione spe-

2. La stima deLL’effetto deL vento sugLi edifici è una deLLe sfide più insidiose per L’estrema variabiLità temporaLe e spaziaLe deL fenomeno. L’anaLisi cfd restituisce un tentativo di modeLizzare i possibiLi andamenti dei fLussi ventosi attorno agLi edifici..

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3. anche L’effetto camino soprattutto negLi edifici aLti, sebbene conosciuto, risuLta spesso sottovaLutato neLLa fase di progettazione con iL risuLtato a voLte di non poter più controLLare iL fLusso e La direzione deLL’aria aLL’interno deLLa costruzione.

Come controllare la pressurizzazione dell’edifico

cifica deve essere inoltre riposta nel dimensionamento delle condotte di espulsione dei bagni (normalmente verticali), perché in questi casi è forte il pericolo che l’aria venga risucchiata dai piani inferiori per essere poi inavvertitamente immessa nei piani alti. Se per i due fattori decritti è possibile quindi esercitare “solamente” una protezione passiva (compartimenti, scelta materiali ecc.) viceversa una attenta progettazione, meglio se attiva come si vedrà in seguito, dell’impianto HVAC permette di ovviare almeno in parte ai problemi intrinsechi della tenuta e pressurizzazione dell’edificio. Infatti a prescindere dei contributi stimati del vento e dell’effetto camino, l’impianto di climatizzazione permette un controllo della pressurizzazione ambiente attraverso il bilancio massico delle portate immesse ed espulse. Una maggiore quantità di aria immessa genera una pressione positiva, viceversa una maggiore portata in espulsione crea una depressione in ambiente. Con questo semplice ragionamento risulta evidente che la portata d'aria di espulsione può allora essere utilizzata per regolare la differenza di pressione negli ambienti. Generalmente le costruzioni vengono progettate per essere assoggettate ad una pressione positiva, ciò in virtù del fatto di poter mantenere fuori dall’edificio le sostanze inquinanti e l'aria esterna non trattata. Questa tecnica come si è già accennato non può essere applicata tout court in ogni situazione e per ogni stagione. Dall’esperienza viene un ultima, ma purtroppo importante considerazione, che insegna che le esigenze di prestazioni dell’impianto HVAC vanno spesso in contrasto con i bisogni di una buona impermeabilità della struttura.

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Come detto la combinazione del vento e dell’effetto camino possono generare una pressione (variabile) nei locali (positiva o negativa) e solamente un sistema di ventilazione meccanica controllata permette che questi valori risultino in linea con quelli di progetto. Per stabilire una valore di pressurizzazione preferenziale nei locali dell’edificio è quindi necessario ricorrere a un impianto HVAC automatizzato. Il controllo della pressione dell’edifico infatti può esercitarsi in due modi differenti: in modo attivo o passivo La soluzione passiva, la più semplice, consiste comunemente di una serranda di sovrappressione auotoazionata per effetto della gravità posizionata in prossimità degli spazi occupati. Quando l'impianto è in funzione, la pressione positiva che si sviluppa all'interno dello spazio favorisce l’apertura della serranda e la conseguente espulsione dell’aria in eccesso, impedendo la sovrapressurizzazione dei locali. Le serrande di sovrappressione sono componenti economici da installare, tuttavia, la predisposizione al vento ed il possibile effetto camino ne limita il loro uso ai piccoli sistemi di HVAC ed alle costruzioni monopiano. Viceversa gli schemi per controllo di pressione attivi prevedono un continuo monitoraggio dei valori di pressurizzazione dell’ambiente e, attraverso l’impiego di un ventilatore installato sulla canalizzazione di ritorno o in assenza di esso con l’impiego di un opportuno ventilatore di espulsione, realizzano un controllo dinamico sull’intero impianto.

4. un controLLo passivo deL vaLore di pressurizzazione degLi ambienti Lo si ottiene attraverso L’impiego di una serranda di sovrappressione che aLL’aumentare deLLa pressione, per gravità, permette L’espuLsione di una determinata quantità d’aria in modo da riportare iL vaLore di pressurizzazione a queLLo di progetto.

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5. una regoLazione dinamica deLL’impianto deve prevedere un ventiLatore di mandata a veLocità variabiLe e un sistema

di

ripresa/espuLsione

aLtrettanto moduLabiLe.

in

questo schema iL ventiLatore di ritorno e La serranda di espuLsione

garantiscono

L’adeguata pressurizzazione deLL’ambiente.

Controllo diretto attraverso la modulazione sul ventilatore di ritorno In questo impianto un sensore di flusso (1) determina e regola la portata d’aria esterna (e quindi anche quella di ricircolo) necessaria a mantenere un valore adeguato di ventilazione (IAQ), al variare delle condizioni di pressione in ambiente. Un successivo sensore di pressione (2) controlla la pressione statica del canale di mandata modulando di conseguenza la velocità di rotazione del ventilatore per mantenere il valore di pressione impostato. Ovviamente ogni ambiente viene dotato di termostato (3) necessario a modulare attraverso la cassetta a portata variabile la quantità di aria da immettere in ambiente idonea a smaltire i carichi termici generati. Il ventilatore posto sulla ripresa si preoccupa di estrarre dai locali la portata d’aria necessaria atta a mantenere il livello di pressurizzazione richiesto (sensore di pressione sulla ripresa (5)), considerando anche le possibili estrazioni locali (ventilatore dei bagni per esempio) e le in/exfiltrazioni di aria esterna. Un ultimo sensore di pressione differenziale controlla la differenza di pressione di interno/esterna (6). Il relativo segnale modula la posizione della serranda di espulsione, controllando cosi direttamente la pressurizzazione dell’ambiente.

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Controllo diretto attraverso la modulazione sul ventilatore di espulsione La differenza sostanziale rispetto all’impianto descritto precedentemente è l’assenza di un ventilatore apposito di ripresa e viceversa la presenza di un adeguato ventilatore di espulsione che direttamente controlla la pressione della zona climatizzata. Mantenendo invariate le funzionalità descritte, l’apposito il ventilatore di espulsione funziona soltanto se è necessario attenuare la pressurizzazione in eccesso nell’edificio. Inoltre con una portata minima di aria esterna, l’espulsione dell’aria risulta raramente necessaria durante il raffreddamento ed il riscaldamento convenzionali. La scelta tra uno dei due sistemi descritti deve essere fatta tenendo in considerazione la tipologia dell’impianto adottata. In generale è possibile affermare che il secondo metodo, meno costoso e più facile da mettere a punto, può essere indicato in assenza di un opportuna canalizzazione di ripresa (soffitto/pavimentazione plenum) e quindi in presenza di perdite di carico trascurabili. Viceversa quando viene previsto un circuito di ritorno “importante” è quasi obbligo ricorrere alla prima soluzione con ventilatore in ripresa.

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6. in questo schema La pressurizzazione

dei

LocaLi

è

garantita daL ventiLatore di espuLsione tramite un sempLice biLancio deLLe portate in modo da estrarre La quantità d’aria necessaria a mantenere iL corretto vaLore di pressione in ambiente.

Qualche raccomandazione finale Si è visto che un attenta progettazione di un impianto HVAC non può non comprendere il controllo della pressurizzazione dei locali. Inoltre un adeguata tenuta ermetica alle fuoriuscite/rientrate dell’aria dai locali dell’edifico diventa fondamentale per il buon funzionamento stesso dell’impianto HVAC. Cosi come una compartimentazione orizzontale tra i piani ed un isolamento degli ascensori è di primaria importanza per controllare il fastidioso effetto camino e contenere, nella malaugurata ipotesi di un incendio, la possibile diffusione dei fumi e del fuoco. Viene dunque facile consigliare ai progettisti le seguenti precauzioni: 1. La progettazione della struttura esterna dell’edificio e tutti i relativi componenti deve essere fatta tenendo conto di poter ottenere un accettabile grado di tenuta all’aria, ivi compresi i contributi del vento, dell’effetto camino e del ventilatore; 2. Provvedere, quando possibile, un sistema di sbarramento pneumatico (cortine d’aria) per mantenere la giusta pressurizzazione dei locali, sia positiva che negativa. Questo accorgimento permetterà un più rigoroso controllo dell'infiltrazione ed exfiltrazione dell'aria. Cosi anche nei locali con condizioni climatiche significativamente differenti, diviene consigliabile adottare sistema di sbarramento pneumatico nella separazione delle due zone; 3. Compartimentazione dei vani (ascensori, scale, condotti ed atrii) per ogni piano; 4. Separazione delle aree più inquinante quali locali fotocopie, depositi di pulizia o dei prodotto chimici, le toilette ed i garage, con portelli/porte muniti di apposite guarnizioni ermetiche; 5. Valutare il possibile impiego di un controllo dinamico della pressurizzazione attraverso soluzioni passive o attive (VAV). W Impianti Clima - Settembre 2012 - N. 8

7. bLoor door test - iL ventiLatore è posto sigiLLato suLLa porta d’ingresso deLL’ambiente da sottoporre a verifica. attraverso Le misure fLuidodinamiche si risaLe aLLa quaLità ermetica deLL’edificio

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PRODOTTI & SISTEMI SISTEMI IBRIDI INTEGRATI Baxi presenta i nuovi sistemi ibridi integrati CSI: un sistema tecnologico efficiente e sostenibile che permette di realizzare impianti di climatizzazione in grado di sfruttare nel modo migliore le energie rinnovabili, garantendo al contempo grande comfort e continuità di funzionamento. Con i sistemi ibridi integrati CSI è possibile riscaldare la casa in inverno, condizionarla in estate e produrre acqua calda per usi sanitari tutto l'anno, utilizzando tre tecnologie a basso impatto ambientale che lavorano in sinergia: pannelli solari, pompa di calore e caldaia a gas a condensazione. I sistemi Baxi CSI possono essere utilizzati sia in costruzioni nuove sia in ristrutturazioni: ideali per ville mono-familiari come anche per abitazioni di minori dimensioni. Come è fatto Il sistema è composto da un'unità da installare all'interno che contiene la caldaia a condensazione Luna Platinum CSI, il puffer da 300 litri, la centralina di controllo e tutti i dispositivi idraulici necessari al funzionamento dell'impianto. L'unità interna è collegata a una pompa di calore installata all'esterno, ai pannelli solari termici e ai terminali di riscaldamento e/o condizionamento (pavimenti e pannelli radianti o radiatori). Come funziona Il sistema ibrido integrato combina tre tecnologie: il solare termico, la pompa di calore e la caldaia a gas a condensazione. I pannelli solari termici producono acqua calda, che viene raccolta in un grande serbatoio d'accumulo. Nello stesso serbatoio viene immessa anche l'acqua calda generata dalla pompa di calore, che durante l'inverno estrae il

calore dall'aria esterna. L'acqua calda prodotta dai vari dispositivi del sistema viene raccolta in un serbatoio isolato da 300 litri, in cui si stratifica secondo la temperatura e viene prelevata ai vari livelli per essere immessa negli scambiatori di calore da cui esce l'acqua per il circuito di riscaldamento a pavimento, per i radiatori o per il circuito sanitario. I sistemi ibridi integrati Baxi CSI consentono di sfruttare l'integrazione tra diverse fonti di calore – solare termico, pompe di calore aria/acqua e caldaie a condensazione – per ottenere un impianto di climatizzazione e acqua calda sanitaria efficiente e affidabile, un comfort ottimale e una consistente rivalutazione dell'immobile. www.baxi.it

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SISTEMA DI RISCALDAMENTO RADIANTE

FIVPav è il sistema di riscaldamento radiante proposto da FIV, che consente di utilizzare il pavimento come corpo scaldante durante l'inverno garantendo una temperatura omogenea ed elevato comfort alle persone nonché la salubrità degli ambienti (senza polvere in movimento e senza il rischio di annerimento di pareti e tendaggi). Grazie all'utilizzo di acqua a una temperatura notevolmente più bassa rispetto agli impianti tradizionali, risulta aumentato anche il rendimento delle caldaie a condensazione e viene reso possibile lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili. Il cuore del sistema è il pannello BASIC, disponibile in diverse versioni (h. 10, 20, 30), in polistirene espanso (EPS) stampato per isolamento termico, con superficie a bugne ed incastri perimetrali, rivestito da un film in

polistirene rigido (spessore 0,15 mm). Il sistema si compone, oltre che dei pannelli, di Gruppi preassemblati di regolazione (FLOOR CONTROLLER e UFH MIXING GROUP) che reagiscono a qualsiasi variazione di portata o di emissione calorica e controllano la temperatura del fluido dell'impianto a pavimento, e di Gruppi per la distribuzione, i MODULAR GROUP, adatti ad impianti di riscaldamento a bassa temperatura e misti (radiatori + pannelli radianti).Completano l’offerta il tubo PE-Xc in polietilene alta densità, reticolato con sistema elettronico, certificato secondo la norma EN ISO 15875/2 e garantito 50 anni, e il tubo multistrato FIVPERT per l’impiantistica termosanitaria, realizzato in materiale composito attraverso un processo tecnologicamente avanzato con il quale il tubo in PE-RT (polietilene non reticolato con elevata resistenza alle alte temperature) viene accoppiato ad un’ anima di alluminio (spessore 0,2 mm). L’estrema flessibilità di montaggio offre inoltre la possibilità di installare FIVPav in qualsiasi tipo di edificio (ad uso privato, commerciale, sportivo) e anche nelle ristrutturazioni. www.fiv.it

SISTEMA DI ALIMENTAZIONE IDRICA Nelle abitazioni private, l’alimentazione idrica collegata direttamente all’acquedotto o agli impianti di irrigazione necessita l’installazione di una pompa che risponda alle principali esigenze di sollevamento e pressurizzazione. Wilo-Sub TWU 3” HS è il nuovo sistema di alimentazione idrica Wilo per uso civile, in particolare domestico, e agricolo. Nello specifico trova impiego in impianti di sollevamento di acque pulite da acquedotti, pozzi, serbatoi di prima raccolta o cisterne ed è idoneo per la distribuzione dell’acqua in pressione in impianti domestici, piccola agricoltura, irrigazione a pioggia di giardini e orti, per il pompaggio di acqua priva di sostanze abrasive o fibrose in sospensione. La nuova pompa multistadio a motore sommerso Wilo-Sub TWU 3” HS può sollevare acqua fino a 150 m, con una portata massima di 3 m³/h. Grazie alla elevata velocità di rotazione (fino a 8400 rpm), viene assicurata una portata maggiore. Il sistema può essere alimentato in due modi: con connessione diretta alla rete elettrica oppure con connessione alla rete elettrica attraverso un convertitore di frequenza che può essere costruito Impianti Clima - Settembre 2012 - N. 8

all’interno del motore oppure installato esternamente sulle tubazioni. La pompa, con modalità di funzionamento sommersa, ammette un numero massimo di 30 accensioni all’ora, con temperatura del fluido dai 3 ai 35°C e un flussaggio minimo del motore di 0.08 m/s. Wilo-Sub TWU 3” HS, installabile sia in orizzontale sia in verticale, vanta un motore riavvolgibile realizzato in acciaio inox, il medesimo materiale utilizzato per la pompa; giranti e diffusori sono in policarbonato. www.wilo.it

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PRODOTTI & SISTEMI RISCALDAMENTO, RAFFRESCAMENTO E PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA HPSU compact 508 è la soluzione a marchio Rotex per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria ad alta efficienza. E’ costituita dall’unità interna, da quella esterna - che può essere collocata all’esterno dell’abitazione proprio come la motocondensante di un normale climatizzatore - e dal serbatoio HybridCube, il cuore del sistema. Questo accumulo tecnico è stato progettato per sfruttare al massimo le prestazioni delle pompe di calore a basse temperature di mandata. Realizzato in materiale sintetico e dotato di scambiatori in acciaio inox per la produzione istantanea di acqua sanitaria, non è soggetto a corrosione. La manutenzione è ridotta al minimo e i dispendiosi cicli antilegionella eliminati. L’unità interna della pompa di calore è integrata nell’accumulo tecnico HybridCube, che ha una capacità2 di 500 litri, e occupa una superficie di soli 0,71 m (79x79 cm). Le ridotte dimensioni e la dotazione dei principali componenti idraulici di impianto al suo interno ne consentono una facile installazione anche in spazi ridotti. Inoltre, l’installazione di HPSU compact 508 non necessita di canna fumaria né di particolari sistemi di areazione e la macchina può essere posizionata in qualsiasi ambiente domestico. Disponibile nelle taglie da 6 a 16 kW, HPSU compact 508 garantisce un’elevata efficienza energetica grazie a un valore di COP nominale pari a 4.6 calcolato sul consumo di energia elettrica. Ciò significa che è in grado di fornire 4,6 kWh di energia termica con un solo kWh di energia elettrica assorbita. Se si trasforma questo dato in un valore direttamente confrontabile con le prestazioni dei sistemi a combustione, ne risulta un’efficienza del 211% calcolata sul consumo di energia primaria, con un utilizzo superiore al 50% di energia rinnovabile. L’integrazione di pannelli solari termici a svuotamento Rotex Solaris, installabili anche in un secondo tempo, permetterebbe di ottenere una percentuale ancora superiore. Con l’ulteriore abbinamento di pannelli fotovoltaici si configura un sistema completamente autosufficiente sotto il profilo energetico, sfruttando fino al 100% di energia rinnovabile. Inoltre il sistema non dà luogo a emissioni dirette di CO2 o di altri inquinanti perché non utilizza alcun combustibile fossile. In riscaldamento, Rotex HPSU compact 508 permette di utilizzare energia rinnovabile anche in quanti-

tà superiore al 50% soddisfacendo i restrittivi limiti imposti dal decreto legislativo 28/11, secondo il quale a partire da giugno 2012 il fabbisogno termico totale nei nuovi edifici dovrà essere coperto per il 20% con energia da fonti rinnovabili. Al contrario, i prodotti tradizionali per il riscaldamento come le caldaie, non utilizzando energia rinnovabile, non possono essere più proposti singolarmente ma solo integrati ad altre soluzioni per rispettare i parametri stabiliti. www.rotex.it

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VALVOLA A ESPANSIONE ELETTRONICA E CONTROLLORE SANHUA propone la soluzione intelligente EEV (valvola ad espansione elettronica + controllore) per pompe di calore inverter che migliora notevolmente le prestazioni del sistema di aria condizionata, garantendo un efficace risparmio energetico. Il Controllore EEV Driver è compatibile con la generazione EEV di SANHUA e con i principali elementi disponibili sul mercato. Tutti i prodotti vengono già controllati rigorosamente in fase di produzione attraverso il sistema QC (zero difetti) e garantiscono al cliente un vantaggio competitivo che si traduce in un risparmio economico tangibile e in un guadagno di quote di mercato. Il reparto R&D di SANHUA ha sviluppato componenti per il mercato di riferimento che non soltanto soddisfanno appieno le severe direttive europee, ma permettono la produzione di apparecchi ad emissioni ridotte e consumo energetico ottimizzato con un ottimo rapporto prezzo/qualità La famiglia di valvole S-Type è una linea completa di valvole ad espansione elettronica per la realizzazione e l’integrazione di impianti di riscaldamento con pompe di calore. Disponibili nelle potenze da 1 a 130 kw , le valvole S-Type garantiscono una elevata affidabilità e lunga durata nel tempo. Accattivante anche dal punto di vista del design, la valvola ad espansione elettronica S-Type è reversibile e trova applicazione prevalentemente nelle pompe di calore con tecnologia inverter, ma anche negli impianti di condizionamento e nei sistemi di

refrigerazione. La valvola controlla automaticamente la velocità di flusso del liquido refrigerante, ottimizzando in questo modo il controllo della temperatura e il consumo energetico. www.sanhuaeurope.com

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TUBO MULTISTRATO

Gerpex Gas è il nuovo sistema in tubi multistrato e raccordi in ottone prodotto da Emmeti per la realizzazione di impianti di adduzione gas ad uso domestico. Con un occhio di riguardo agli installatori: Gerpex Gas, infatti, propone un’alternativa semplice, affidabile e sicura per gli addetti ai lavori e i clienti finali. Tutto il sistema è certificato secondo le norme che regolano la costruzione di prodotti e la loro installazione su impianti alimentati da rete di distribuzione di Metano o da bidoni e serbatoi fissi Impianti Clima - Settembre 2012 - N. 8

di GPL. A conferma della qualità complessiva del sistema, Gerpex Gas ha inoltre ottenuto il certificato internazionale ISO 17484-1. Anche dal punto di vista operativo, tutti i dettagli sono stati studiati per velocizzare e semplificare il lavoro degli installatori: la gamma completa di tubi multistrato in PEXb/AL/PE-HD è fornita sia in rotoli (16x2, 20x2, 26x3) sia in barre (26x3, 32x3) con raccordi a pressare e relative attrezzature. L’offerta è completata da una serie di accessori che consentono all’installatore di avere a disposizione tutto il necessario per un servizio di qualità: www.emmeti.com.

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IL MINIMALISTA PRESUNTUOSO

SUL PROSSIMO NUMERO VENTILATORI PER GRANDI IMPIANTI Le infrastrutture tecnologiche a servizio di grandi costruzioni, ed in particolare i sistemi HVAC, da sempre costituiscono una attività al di fuori degli schemi comuni. Non fanno differenze le unità ventilanti, modo per cui il loro funzionamento è soggetto spesso a modifiche costruttive fuori dagli abituali campi di lavoro.

sistemi affermati

Poco o tanto ogni tecnologia ha influito sulla vita di gruppi sociali come di intere popolazioni. Dagli inizi della rivoluzione industriale, la macchina a vapore ha contribuito a sollevare l'uomo dalle attività più pesanti e logoranti, e a facilitarne viaggi e trasporti. Oggi, computer, telefoni cellulari, internet, e in generale l'information technology, ha stravolto in brevissimo tempo costumi e stili di vita. Un tecnologia più direttamente vicina alla nostra professione – quella dei sistemi Vrf – sta facendo altrettanto, sia pure in scala minore, nel modificare non soltanto la fruizione della climatizzazione, ma anche lo stesso rapporto tra il progettista HVaC e il modo di progettare. se nella progettazione tradizionale tutto, o quasi, ricadeva – e ricade – nelle competenze del progettista – dalla stima dei carichi termici al progetto vero e proprio fino alla scelta delle macchine – i Vrf hanno sostanzialmente mutato questo quadro sottraendogli, volente o nolente, una parte non trascurabile di responsabilità. Non pochi progettisti hanno dimostrato atteggiamenti critici verso quella che consideravano una intrusione nelle loro responsabilità professionali, esprimendo dubbi e perplessità di varia natura. ma resta il fatto che i Vrf costituiscono un fenomeno che va oltre il semplice aspetto tecnologico e introduce nuove variabili nella progettazione, nonché nel rapporto tra progettista, costruttore, architetto e utente finale. Questi sistemi ormai affermati e collaudati, si sono dimostrati perfetti nelle trasformazioni per rispondere ai sopravvenuti nuovi requisiti energetici, ambientali, di utilizzo. sempre più, anzi, dimostrano aspetti differenti che si accentuano da un costruttore all'altro, al punto che oggi il mercato offre sistemi ampiamente differenziati per caratteristiche, funzioni svolte, scelta tra condensazione ad aria o ad acqua ecc. alla luce di ciò, una delle responsabilità sostitutive del progettista potrà essere di individuare caso per caso tra le molte diversità quella che meglio risponde alla domanda del momento. Più che una tecnologia, i Vrf introducono una nuova concettualizzazione degli impianti, che richiederà sempre di più un approccio al di fuori della tradizione per padroneggiarne con successo l'applicazione. W Impianti Clima - Settembre 2012 - N. 8

RISCALDAMENTO A BIOMASSE I pro ed i contro di una tecnologia che, grazie all'aumento del rendimento dei generatori di calore che la impiegano, sono spesso in grado di sostituire i classici sistemi di riscaldamento a gas o gasolio. Diversi sono gli aspetti che devono essere tenuti in considerazione per operare scelte corrette e convenienti.

LO SFRUTTAMENTO ENERGIE RINNOVABILI In seguito all’entrata in vigore degli obblighi e degli incentivi per lo sfruttamento delle rinnovbili c’è da chiedersi se l’approccio dato al problema energetico sia rispondente alle necessità italiane e al il rispetto degli obiettivi obbligatori. fondatore e Direttore responsabile antonio Briganti

Condirettori editoriali Giacomino redondi energie rinnovabili e riscaldamento

massimo Vizzotto sistemi per climatizzazione, refrigerazione e a pompa di calore

Cristiano Vergani Qualità dell’aria, aeraulica e salute marketing advisor Luca ferrari redazione e coordinamento Luca ferrari, Lara Bindi

redazione Via Val Blenio 10 - 20147 milano mi tel. 024035019 - fax: 0299983105 www.impianticlima.com - redazione@impianticlima.com

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