Il reporter-Rignano-Marzo 2012

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reportage

Marzo 2012

coMe caMbia novoli/1. Con il Palazzo di Giustizia il puzzle è (quasi) completato

Spauracchio traffico sul nuovo “centro” Il rione sempre più protagonista della vita cittadina.

Valentina Buti

Ma dalla sosta selvaggia al rebus trasporti, fino al rischio ingorghi

“L’

in viale Guidoni e viale Redi, sono molte le perplessità di chi lavora in zona. E c’è chi sogna una navetta per soli avvocati

auto? Piuttosto la lascio sulle strisce. Al parcheggio di San Donato no, troppo lontano, e poi è a pagamento”. Un avvocato arriva trafelato e parcheggia dove il parcheggio non c’è, lungo il marciapiede. I posti auto nell’area di sosta del nuovo Palazzo di giustizia alle 9 del mattino sono

tRaMVIa Esercenti preoccupati

Verso i cantieri nella strettoia

I

il nuovo

1187692

palazzo

di

giustizia

l conto alla rovescia è partito: il 28 giugno i cantieri della linea due del tram faranno il loro esordio nella strettoia di via di Novoli. Per 731 giorni, il termine fissato dal cronoprogramma di Palazzo Vecchio, sarà chiuso il passo ad auto e pedoni per posare i due binari del Sirio che collegherà Peretola alla stazione di Santa Maria Novella. La tensione in via di Novoli si taglia già col coltello, specie tra i commercianti. Che aspettano ruspe e transenne col fiato sospeso, ma senza stare con le mani in mano. Hanno assoldato commercialisti e periti per stendere una stima preventiva dei danni: la chiusura della strettoia, calcolano, gli costerà un calo di fatturato del 30-40%. Ventisette le attività che temono di chiudere il bandone, per un totale di 75 addetti. Qualcuno sta già correndo ai ripari pensando di traslocare. Come il titolare della concessionaria, Giuseppe Greco, che è anche il portavoce dei negozianti della strettoia. “Non facciamo le barricate contro la tramvia, a cui in linea di massima siamo favorevoli – spiega - il problema è che non ci sentiamo tutelati”. Il Comune rassicura sui tempi e garantisce “la massima attenzione ai problemi dei negozianti”. “Realizzare la tramvia facendo chiudere le attività sarebbe una sconfitta per tutti”, dice l’assessore alla mobilità Massimo Mattei. L’Osservatorio economico tramvia coordinato da Palazzo Vecchio promette risarcimenti e agevolazioni sulle tariffe. Con l’aiuto di Fidi Toscana saranno garantiti gli ammortizzatori sociali. Inoltre, il Comune sta pensando di creare un corridoio per le auto in via Valdinievole, per raggiungere i commercianti della strettoia. Ma a loro non basta per dormire sonni tranquilli. L’incubo diventa sogno a qualche decina di metri di distanza. Nella parte più alta di via di Novoli la tramvia è attesa come una “manna” dai commercianti. I cantieri? “Pazienza – dice una barista – il tram ci porterà più clienti. I lavori sono un disagio sopportabile /V.B. in prospettiva”.

già finiti. Dentro il gigante di vetro regna la giustizia, fuori la sosta selvaggia. In compenso, il sotterraneo di San Donato, a poche decine di metri, rimane desolatamente vuoto. È una delle contraddizioni di Novoli, il vecchio quartiere dormitorio che oggi un risiko di progetti sta trasformando nel nuovo quartier generale della città. Dal Polo delle Scienze sociali, aperto nel 2001, al multiplex e alla cittadella commerciale, dalla sede madre della Cassa di risparmio e quella della Regione, al complesso residenziale disegnato da Léon Krier: nati dal recupero della vecchia area Fiat, con loro Novoli sta diventando la vera porta d’ingresso, il biglietto da visita della città. Tra poco arriveranno anche la tramvia e il nuovo stadio alla Mercafir (vedi articoli accanto, ndr), oltre al Palagiustizia fresco di inaugurazione. Ma, per il momento, non tutti i tasselli sembrano incastrarsi alla perfezione. A partire proprio dalla mobilità. Problema particolarmente sentito dai togati che hanno traslocato uffici e faldoni dal centro. Per molti di loro il Palagiustizia di Novoli è “funzionale ma scomodo”. Per i posti auto innanzitutto, considerati “insufficienti”. “Dobbiamo litigare ora per il posto, figuriamoci quando si sarà trasferito tutto il penale”, spiega un’avvocatessa. Da un lato, come dimostra il parcheggio di San Donato deserto, i giuristi fanno un po’ di resistenza a sposare le nuove abitudini. Dall’altro hanno un timore oggettivo: quello del cortocircuito del traffico su viale Guidoni e viale Redi quando la sede giudiziaria, in autunno, sarà a pieno regime. “Già oggi – racconta un avvocato – per uscire con l’auto dalla rotatoria di viale Forlanini è un’impresa”. La dottoressa B., giudice di pace, la macchina non ce l’ha, ma anche per lei arrivare al nuovo ufficio è una piccola odissea quotidiana: da via Masaccio, dove vive, va in bus fino a Campo di Marte, da lì in treno fino a Rifredi e poi ancora in bus. “Un’ora ad andare e una a tornare”, spiega. E sogna una “navetta dal centro per soli avvocati”. Un giudice confida: “Al nuovo Palazzo ci verrò solo per le udienze”. Poco importa se è a due passi da aeroporto e autostrada, quel che conta è che “è troppo lontano da centro e stazioni”, spiega. “Nessuna pista ciclabile e pochi bus”, gli fa eco un avvocato. Anche se in realtà le fermate del 5 e del 22 che servono il Palazzo sui due lati del viale sono praticamente deserte: scende solo una ragazza venuta per testimoniare. Gli avvocati, del resto, non si fidano. “Se il bus ritarda, non posso dire al giudice di prendersela con l’Ataf”, spiega uno di loro. Un suo collega spera nella tramvia che collegherà Peretola con Santa Maria Novella. Anche se, altro neo del puzzle, il Sirio si fermerà a qualche centinaio di metri dal palazzone, prima di immettersi su via di Novoli. “Un po’ lunga da fare a piedi”, commenta.


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