Il Pungolo n. 123

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Periodico del Comitato di Quartiere Nuove Alleanze Roma Nord Ovest Casalotti - Selva Candida Anno XXV - n. 123 - Maggio/Giugno 2015 - redazione@ilpungolo.org - comit.narno@tiscali.it

Bretella Cremolino - C. del Marmo: qualcosa si muove? di Giuseppe Strazzera

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drammatici incidenti stradali delle ultime settimane, due dei quali in Via Casal del Marmo, hanno palesato ancora una volta quanto sia fragile ed insufficiente la rete a sostegno della mobilità nella periferia. Quartieri densamente abitati come Palmarola, Selva Candida e Selva Nera sono collegati al Grande Raccordo Anulare attraverso percorsi obbligati e sottodimensionati rispetto alle utenze. Le alternative infrastrutturali esistono (Collegamento Esperia Sperani - Casorezzo, Bretella Mombaruzzo Casal del Marmo e Bretella Cremolino - Casal del Marmo), ma solo su carta. Per una di queste peró, forse la più importante, qualcosa sembra che si stia muovendo. Pochi giorni fa infatti, nel terreno destinato ad ospitare la Bretella di Collegamento tra Via Cremolino e Via Casal del Marmo, sono stati avvistati alcuni tecnici, muniti di macchinari per i sondaggi geognostici, necessari a dare le autorizzazioni propedeutiche alla realizzazione dell’opera. Successivamente il terreno è stato sfalciato e sono stati apposti alcuni picchetti, che ricordano proprio il percorso della Bretella visto nei progetti preliminari. Niente di ufficiale ovviamente, ma è bene che l’amministrazione comprenda che l’opera non è più solo importante, ma indispensabile e che i cittadini hanno esaurito le loro riserve di pazienza.

“Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno” Enrico Berlinguer

Asili Nido: Selva Nera e Alfonso Gallo pronti per Settembre

A Ponderano arriverà il 998, ma il nuovo Capolinea non convince

L’area Pubblica di Via Nosate diventerà una piazza aperta ai cittadini

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li Asili Nido di Via di Selva Nera e di Via Alfonso Gallo, in grado di ospitare fino a 140 bambini, potrebbero far suonare la loro campanella già da questo Settembre. Un obiettivo importante, in grado di ridurre sensibilmente le liste d’attesa, di far respirare un minimo la mobilità e di far guadagnare un pizzico di vivibilità alla periferia. CANTARELLA a pag 4

inalmente anche il comprensorio di Via Ponderano (PdZ B51) sarà servito dal servizio di trasporto pubblico, grazie al prolungamento della linea 998. Ma l’intenzione di trasferire nel comprensorio il Capolinea sarebbe un passo indietro per la mobilità. Si perderebbero infatti i collegamenti con lo 028 e con il 904, presenti invece a Via Riserva Grande. RASO a pag 8

area verde antistante il comprensorio di Via Nosate, attualmente incolta e abbandonata, è oggetto di un progetto di riqualificazione che prevede la realizzazione di una piazza e di due aree gioco.Il progetto, realizzato con la collaborazione dell’A.C.R.U. Nuova Periferia, è ancora in fase preliminare ed in attesa della conferenza dei servizi. VERACHI a pag 10



L’INTERVISTA

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Dedicazione di Santa Maria di Nazareth a Casalotti. Intervista a Mons. Reali, vescovo della diocesi di Porto-Santa Rufina. di Simone Ciampanella Sabato 4 luglio, alle ore 18, sarà dedicata la nuova chiesa parrocchiale di Santa Maria di Nazareth in Terra Santa; in occasione dell’evento che vedrà coinvolto tutto il quartiere di Casalotti abbiamo posto delle domande al vescovo di Porto-Santa Rufina, monsignor Gino Reali. Monsignor Reali, perché questa nuova chiesa a Casalotti? La parrocchia di Santa Maria di Nazareth è nata insieme al quartiere alla fine degli anni Sessanta per la sensibilità dei Francescani della Custodia di Terra Santa che, non potendo avere un seminario in Palestina, costruirono qui il loro collegio internazionale. Ricordo con gratitudine quei religiosi che oltre all’impegno formativo per i ragazzi che venivano accolti, risposero alle domande della popolazione che desiderava avere un proprio luogo di culto e cercava una guida

LA CROCE DI TERRA SANTA spirituale; cito solo due di loro, Carlo Cecchitelli e Giovanni Battistelli, entrambi parroci e successivamente Custodi di Terra Santa. In quegli anni fu avviato il lavoro pastorale fra la gente e costruita una cappella dove le persone si ritrovavano per la preghiera. La crescita del quartiere rese insufficiente la cappella e perciò si decise di adattare per l’uso liturgico l’aula magna del collegio, rimandando a tempi migliori la costruzione di una vera chiesa. Purtroppo, qualche anno fa i frati di Terra Santa hanno lasciato Casalotti, decidendo di vendere l’intero complesso. Per assicurare la continuità della vita della parrocchia, la diocesi di Porto-Santa

IL VESCOVO DI PORTO-S. RUFINA, MONSIGNOR GINO REALI Rufina ne ha acquistato una parte con gli spazi necessari per le attività. In essi è stata ricavata una nuova aula liturgica, accogliente e di più facile accesso una volta conclusi i lavori sulla via Boccea. Possiamo dire che oggi la comunità di Santa Maria di Nazareth ha la sua chiesa parrocchiale. Cos’è la parrocchia in un quartiere?

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La storia di questa comunità ci dice che fu la gente a volere una chiesa, fu la gente a cercare nella Chiesa un luogo di aggregazione e di formazione: questa era ed è la ragione della presenza di un centro parrocchiale all’interno di un quartiere. Non un luogo chiuso, separato, lontano ma, come ci sta insegnando Papa Francesco, uno spazio di incontro, di ascolto, di condivisione, di fraternità. La comunità cristiana deve far proprio lo stile di Gesù, diventando nella città una presenza

che parla di Vangelo attraverso la testimonianza di ognuno dei suoi membri. Così è davvero lievito per tutti. E la chiesa parrocchiale diventa un punto di riferimento nel quartiere. È certo la casa di Dio, ma anche casa dei credenti e casa di tutti perché lì si raccolgono i problemi e le speranze di ognuno, che danno corpo alla preghiera e alla carità. Quindi una chiesa dove nessuno è escluso? Dio non esclude nessuno. Gesù è venuto per riunire coloro che erano dispersi. Siamo noi che ci escludiamo ed escludiamo. I cristiani sono un popolo in cammino, mai completo, mai perfetto, sempre teso verso la meta alta della santità e costretto ogni giorno a fare i conti con la fragilità e il peccato. Un popolo che non deve lasciare indietro nessuno e non può non vedere le tante persone, anziani e giovani, che sono ai margini della nostra città.


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SCUOLA E SANITÀ

L’Alfonso Gallo ad Ottavia ed il Nido di Selva Nera si preparano alla prima campanella. Apertura prevista per Settembre di Gabriele Cantarella #AsiliNido

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ome da codice deontologico, fino al vero e proprio suono della campanella, non si può dare nulla per certo, ma il traguardo stavolta sembra davvero vicino. L’Asilo Nido di Via di Selva Nera e l’Alfonso Gallo ad Ottavia sembrano pronti finalmente ad accogliere i bambini del territorio. Una boccata d’ossigeno per quasi 140 famiglie ed un taglio sensibile per le liste d’attesa municipali.

IL RECUPERO DEL PERSONALE

Aprire definitivamente le strutture sarà un’operazione a costo 0 dal punto

di vista economico, ma non lo sarà, purtroppo, dal punto di vista del servizio complessivo. Per mantenere le strutture nella sfera pubblica, operazione comunque preferibile alla privatizzazione o all’affidamento in convenzione, il personale è stato recuperato da altre strutture del territorio municipale, alle quali saranno applicate riduzioni di orario o chiusura definitiva di alcune sezioni.

LE STRUTTURE

Ad ogni modo l’operazione è comunque importante e per la periferia potremmo dire essenziale. Il Nido Alfonso Gallo (80 posti), del quale abbiamo parlato in diverse occasioni su queste pagine, attendeva l’apertura

In alto: l’Asilo Nido di Via di Selva Nera, in grado di ospitare 60 posti e concluso da circa 3 anni. Sotto: l’Asilo Nido di Via Alfonso Gallo, abbandonato nel 2008 e iniziato a ristruttura nel 2015.

dal 2008, quando i fondi per la sua ristrutturazione furono prima stanziati e poi vincolati dal patto di stabilità, generando l’interruzione del cantiere e l’abbandono dell’edificio al degrado e ad atti vandalici. L’Asilo di Selva Nera (60 posti), invece, terminato nel 2012, per intoppi di natura burocratica non è mai stato aperto.

LO STATO DEI LUOGHI

Abbiamo fatto visita ad entrambi gli edifici la scorsa settimana, ed abbiamo potuto constatare con i nostri occhi sia il buono stato di avanzamento dei lavori dell’Alfonso Gallo che la conclusione della recinzione del perimetro dell’Asilo di Via di Selva Nera.

L’apertura delle due strutture, oltre ai benefici che porterà alle famiglie dei bambini che vi accederanno, comporterà anche una riduzione del traffico nelle ore di punta, poichè trasferisce in periferia un servizio che fino ad oggi era accessibile solo montando in macchina ed affrontando la Via Boccea o Via Casal del Marmo. Il trasferimento dei servizi in periferia è l’unica soluzione che in un sol colpo è in grado di ribilanciare le disparità fra i cittadini del municipio, migliorare la viabilità e migliorare la vivibilità dei quartieri al di fuori della città consolidata. © RIPRODUZIONE RISERVATA


SCUOLA E SANITÀ

Elementare Selva Candida: il primo anno di lavori si chiude secondo i ritmi previsti La scuola potrebbe essere pronta per l’inizio dell’anno scolastico 2016/2017. Lo scheletro è quasi completo e per i lavori interni le piogge invernali non dovrebbero causare ritardi.

di Niccolò Vena

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rocedono a ritmi serrati i lavori per la realizzazione della Scuola Elementare di Via Audiface ed Abacuc a Selva Candida. Il monitoraggio effettuato dalla nostra redazione, dall’inizio dei lavori dello scorso 7 Agosto, ha confermato che gli operai hanno lavorato anche fino alle 9 di sera (durante la posa in opera del cemento) e durante i giorni festivi. Dovrebbe essere la nor-

malità, quando ci sono da rispettare delle scadenze, ma in occasione di lavori pubblici non siamo abituati alla regolarità. Una volta terminato, l’edificio sarà in grado di ospitare oltre 300 alunni e la conquista non riguarda solo i bambini o le famiglie direttamente interessate. Ci saranno infatti meno autovetture che affronteranno la Casal del Marmo o la Via Boccea (che oggi raggiungono le scuole elementari delle zone di Palmarola,

Ottavia e Casalotti e ci sarà anche un notevole risparmio per le casse pubbliche riguardo il trasporto scolastico. Se si riuscisse a far partire la Bretella di Cremolino - Casal del Marmo e ad inaugurarla più o meno nello stesso periodo, tutto il quadrante potrà tirare un bel sospiro di sollievo per quanto riguarda la mobilità. Portare i servizi in periferia è l’unica speranza per la vivibilità delle zone extra G.R.A. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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ELETTROSMOG E AMBIENTE

L’Assemblea Capitolina approva il “Regolamento sugli impianti di telefonia mobile”, che vieterà le installazioni nei pressi di scuole, ospedali e parchi di Davide Liberatori #AntenneTlc

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top all’antenna selvaggia. L’altolà che pone dei limiti più severi allo strapotere delle grandi compagnie di comunicazione sul territorio capitolino, è arrivato lo scorso 7 maggio da parte del Campidoglio che ha varato il nuovo piano regolatore delle antenne di Tlc. I ripetitori di telefonia mobile non potranno più essere installati sui tetti di scuole ed asili, di orfanotrofi, case di cura e di riposo, ospedali e parchi giochi.

LA DELIBERAZIONE N.26/2015

Nella deliberazione dell’Assemblea Capitolina n° 26 del 14 Maggio scorso è stato approvato il “Regolamento sugli Impianti di telefonia mobile” che prevede inoltre l’avviamento di un programma di smantellamento e ricollocazione di quelle strutture attive ed ubicate attualmente in zone considerate ‘sensibili’. La delibera che accoglie le istanze di comitati, associazioni e gruppi di cittadini che da oltre un decennio combattono il fenomeno sempre più allarmante dell’inquinamento elettromagnetico, predispone che

venga istituito un Piano territoriale della telefonia mobile, un registro cittadino delle antenne e la nascita di un nuovo organo di vigilanza, l’Osservatorio di settore sull’inquinamento elettromagnetico che avrà il compito di rendere più trasparente l’iter di autorizzazione ed istallazione degli impianti di trasmissione. I cittadini avranno anche la possibilità di vigilare la situazione, attraverso la pubblicazione via web di un ‘piano antenne’ corredato da aggiornate campagne di monitoraggio rese possibili dalla dislocazione sul territorio romano di apposite centraline adibite alla misurazione di campi elettromagnetici. Le zone che potranno essere interessate dall’istallazione di nuovi sistemi di ripetizione saranno quelle prevalentemente non edificate o a basso carico urbanistico, preferendo immobili destinati ad uso commerciale o alberghiero. Per ridurre l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, secondo la delibera, sarebbe da privilegiare il co-siting, l’accorpamento degli impianti su strutture di supporto comuni in aree non densamente abitate. Attuata la norma, passaggio non di poco conto, sarà necessario garantire un’adeguata copertura finanziaria atta a

coprire i costi di rimozione, nostro territorio, perdonerete monitoraggio e disciplina delle il gioco di parole, si fa sempre più “elettrizzata”: è nonuove installazioni. tizia degli ultimi mesi infatti IL CASO DI TORRESINA che nel quartiere di Torresina Nel frattempo però l’aria nel la popolazione ha intrapreso

una vera battaglia civile contro l’intenzione, da parte di un noto gestore di telefonia, di avviare l’installazione di una nuova stazione radio base in via Ruggero Orlando, a due passi dal centro commerciale. Gli abitanti del quartiere riunitisi neI “Comitato Elettrosmog Torresina”, supportato dal costante lavoro del Comitato di Quartiere Torresina, hanno già espresso alle istituzioni il loro netto rifiuto ad un nuovo ripetitore radio in una zona dal così alto numero di giovani e bambini. Il caso è ancora aperto, le associazioni sono sul piede di guerra. C’è da registrare però che la coscienza sociale sul tema dell’inquinamento elettromagnetico, negli ultimi anni ha registrato un aumento costante di sensibilità. E questo per la comunità, non può che rappresentare un dato positivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ad un anno e mezzo dall’alluvione riparata Via Domenico Montagnana di Niccolò Vena #FossiUrbani

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urante la scorsa settimana Via Domenico Montagnana, strada che collega Selva Nera con La Storta, è stata finalmente oggetto dei lavori di ripristino del tratto stradale e della spalletta di Fosso, ceduti a seguito dell’alluvione del 31 Gennaio 2014. A distanza di un anno e mezzo, l’amministrazio-

ne si è decisa ad intervenire. L’operazione di ripristino è stata eseguita con i fondi destinati alla manutenzione straordinaria, ed ha interessato il tratto di Fosso di competenza municipale. I lavori si sono svolti in diverse fasi che hanno previsto: • lo sbancamento della spalletta lungo il dorso del Fosso; • il riempimento in ciottoli per un corretto drenaggio dell’acqua;

• il ripristino della rete elettrosaldata, franata insieme alla spalletta; • definitiva copertura ed il riasfaltamento del tratto. Grazie a questo intervento, almeno nel tratto interessato, la sicurezza è sensibilmente aumentata. Servirebbe un ripristino totale di tutto il Fosso, o quantomeno del tratto di competenza municipale, quello più a rischio poichè abitato. © RIPRODUZIONE RISERVATA


ELETTROSMOG E AMBIENTE

I Volontari Decoro Urbano riqualificano la struttura abbandonata del Parco di Via Gaverina di Fabio Allegrini

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ei due mesi trascorsi dall’ultima edizione, molti cittadini sono intervenuti per ridare dignità al territorio in cui vivono. Oltre ai già noti gruppi di retake che si stanno affermando nel quadrante, è nata anche una nuova forma di riconquista sociale:

si tratta dei Volontari Decoro Urbano.

L’INTERVENTO A GAVERINA

Questi Volontari hanno come obiettivo quello di riqualificare le strutture delle aree che la pubblica amministrazione ha abbandonato alle intemperie. Il primo intervento ha interessato l’area attrezzata che si trova nel parco di Gaverina, visibile nelle foto qui

a fianco. Il pergolato, eretto quindici anni fa, era in uno stato indecoroso ed era diventato ormai anche un rischio per i cittadini, data la sua instabilità. I Volontari sono riusciti a rimettere in sicurezza i pali, con dei “tirafondi” lunghi 30 cm e a ridare decoro a due delle sedute presenti nel camminamento al di sotto del gazebo centrale.

ANCHE L’AMMINISTRAZIONE INTERVIENE Gli interventi dei Volontari hanno “Pungolato” l’amministrazione, spingendo anch’essa ad intervenire. Di recente, infatti, si è potuta osservare la risistemazione di molte aiuole, tra cui quella della rotonda di Gaverina e quella che delimita Largo Ines Bedeschi. Inoltre è stata completamente tagliata l’area a prato che costeggiava Via Antonio Gandin, una strada ormai nota a tutti gli amanti del footing. Un altro importante intervento è stato effetuato proprio due settimane fa su di Via della Riserva Grande e Via Audiface ed Abacuc, dove Ama e alcuni Volontari, stavolta appartenenti al più datato Retake Selva Candida, hanno collaborato per rendere presentabile il quartiere in occasione dell’arrivo della Modonna Pellegrina di Fatima. Si spera che la costanza di tali interventi possa incentivare l’amministrazione a migliorare il decoro del quadrante e che si possa allargare questo senso civico a tutti i residenti © RIPRODUZIONE RISERVATA

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URBANISTICA E VIABILITÀ

Via Ponderano sarà finalmente raggiunta dal servizio di trasporto pubblico, ma l’idea di trasferire anche il Capolinea sarebbe un passo indietro per la mobilità di Francesco Raso

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comprensorio di Via Ponderano avrà finalmente il suo collegamento al servizio di trasporto pubblico, attraverso il prolungamento della linea 998, votato all’unanimità lo scorso 26 Maggio dal Consiglio del Municipio Roma XIV.

IL COLLEGAMENTO RAGGIUNTO

La pianificazione urbanistica e quella relativa alla mobilità non hanno mai camminato fianco a fianco nella nostra città. Molti quartieri, anche con centinaia di abitanti, costruiti a norma di legge, risultano delle cattedrali nel deserto, spesso prive di qualsiasi forma di servizio.

Fra i principali c’è sicuramente il trasporto pubblico, che in vaste aree della periferia è totalmente assente o praticamente irraggiungibile. Per il comprensorio di Via Ponderano, Via Cremolino e Via Pallanza quindi, il raggiungimento del collegamento con il 998 è sicuramente una conquista importante. Ma nel progetto di prolungamento del percorso del 998 è stato predisposto anche lo spostamento del capolinea, attualmente sito in Via della Riserva Grande/ Via Cusino, a Via Ponderano.

IL CAPOLINEA

A cosa serve un capolinea? Venti anni fa, quando il nostro territorio era considerato estrema periferia, il capolinea era semplicemente il punto finale di

una linea di trasporto. Negli anni, però, l’assetto urbanistico e la popolosità della periferia è cambiata. La mobilità, anche se con estremo ritardo, ha cercato di adeguarsi al cambiamento, trasformando man mano il sistema di trasporto da verticale (periferia-centro) in orizzontale (periferia-trasporto di massa). Le linee sono aumentate ed anche le opportunità di collegamento, soprattutto su base orizzontale. Per rendere quindi davvero efficiente un capolinea, è necessario che esso sia un nodo di scambio o un punto nevralgico, dove tante più linee si incontrano per raggiungere tali destinazioni. La caratteristica di nodo di scambio è fondamentale anche per facilitare le coincidenze, derivanti dalla sosta prolungata dei mezzi. Inoltre, proprio a causa della sosta prolungata, è bene che un capolinea sia dotato di servizi, necessari sia ai passeggeri in attesa che al personale. C’è una differenza sostanziale nello scegliere come

capolinea un punto che abbia a disposizione un ristoro (come un bar o una pizzeria) e dei servizi igienici, rispetto ad un punto che non ne ha.

IL CAPOLINEA A PONDERANO

Una volta definito il concetto e le caratteristiche di un capolinea, valutando il percorso del 998, il Comitato N.A.R.N.O. ha proposto, con protocollo n. 40326 del 18/05/2015, Ines Bedeschi come possibile attestazione. La piazza infatti ospita attualmente il capolinea del 904 (che collega alla Metro A) ed è attraversata sia dal passaggio del 998 (che collega alla FL3) che da quello dello 028 (che collega alla FL5). Inoltre è “dotata” di due bar ed una pizzeria che, oltre alla possibilità di un ristoro, danno accesso ai servizi igienici. Anche Via Riserva Grande/Cusino, dove è ospitato l’attuale capolinea del 998, è attraversata dal passaggio del 904 e dello 028, ma manca di un accesso diretto ai ser-

vizi (il primo bar disponibile è a 230 mt) ed i servizi igienici sono affidati ad un bagno chimico. Via Ponderano invece non offrirebbe alcun collegamento diretto con altre linee, perchè lo 028 è totalmente assente, mentre il 904 è distante oltre 400mt. Il punto ristoro più vicino è anch’esso a 400mt ed i servizi igienici sarebbero affidati anche in questo caso ai bagni chimici. Considerato quindi a cosa serve oggi un capolinea e quali caratterstiche deve avere, si può affermare che: spostando il 998 a Largo Ines Bedeschi si manterrebbero i collegamenti e si guadagnerebbero i servizi, lasciandolo a Riserva Grande/Cusino si rimarrebbe sprovvisti di servizi ma si manterrebbero comunque i collegamenti, mentre portandolo a Via Ponderano si perderebbero sia i collegamenti che i servizi. Ben venga dunque il collegamento con il 998, che è sicuramente una conquista e non solo per il comprensorio, ma l’idea di trasfe-


URBANISTICA E VIABILITÀ IL CAPOLINEA A PONDERANO

rire anche il capolinea sarebbe un passo indietro per la mobilità.

LA PROGRAMMAZIONE PER DEPOSITI

In occasione delle prime modifiche alle linee di trasporto pubblico, avvenute prima della fine del 2014, il Pungolo sottolineò le lacune ed i limiti della progettazione separata per depositi. Attualmente l’amministrazione è chiamata a mettere di nuovo mano al deposito di Grottarossa, già modificato lo scorso Settembre, senza avere alcun tipo di informazione in merito alle future modifiche previste per il deposito di Magliana. Senza tali modifiche infatti, non è pos-

sibile stilare una relazione generale sulla riorganizzazione delle linee e non è possibile neanche valutare nel merito gli spostamenti finora effettuati, poichè è possibile che vengano in parte vanificati dalla riorganizzazione del prossimo deposito. Per gli utenti infine, questi continui cambi di percorso su linee recentemente modificate, rischiano di generare solo confusione e di constringerli a riorganizzare i loro spostamenti a distanza di pochi mesi, aumentando la diffidenza nell’utilizzo del mezzo pubblico stesso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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IL CAPOLINEA A RISERVA GRANDE/CUSINO

IL CAPOLINEA A INES BEDESCHI


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URBANISTICA E VIABILITÀ

L’area pubblica di Via Nosate diventerà una piazza aperta ai cittadini e le integrazioni al progetto presentate dalle associazioni e dai cittadini, che verranunedi 8 Giugno si è no tenute in considerazione, svolto un incontro tra previa fattibilità tecnico-ele istituzioni e le as- conomica, dal progettista. sociazioni del territorio per presentare il progetto preli- LE PROPOSTE DEI CITTADINI minare della nuova Piazza di Fra le modifiche proposte c’è: • la possibilità di destinaVia Nosate. re una delle due aree reL’opera sarà realizzata su 2 cintate alla pratica dello un’area di circa 7000 m che skateboard e del parkour, prevede: due aree attrezzacon l’inserimento di elete, di cui una adibita ad area menti architettonici ad giochi, un ampio parcheggio hoc; e l’adeguamento della fer• la possibilità di elimimata dell’autobus. nare alcuni parcheggi L’intero progetto è finanzia(nell’angolo in basso a to dall’A.C.R.U “Nuova Pedestra della mappa) per riferia” con i fondi raccolti permettere la continuità per le opere a scomputo. dell’accesso pedonale L’incontro, il secondo della alla fermata dell’autofase preliminare, è servito bus; a raccogliere le modifiche

di Marco Verachi

L

• la possibilità di convertire in senso unico la viabilità che circonda la piazza.

LE FASI SUCCESSIVE

Raccolte le integrazioni dei cittadini si dovrà sitituire la conferenza dei servizi (un tavolo intorno al quale si riuniscono

i vari soggetti coinvolti direttamente o indirettamente nella realizzazione del progetto) che emanerà il suo parere, raccolto il quale si passerà al progetto definitivo e infine a quello esecutivo, con il quale si potrà indire la gara ed affidare la realizzazione dell’opera.

Per quello che riguarda i tempi, gli amministratori locali presenti alla riunione, hanno stimato l’inizio dei lavori entro un anno. Ci si augura che la stima risulti congrua e che i cittadini del territorio possano presto usufruire di questo nuovo spazio aperto a tutti. © RIPRODUZIONE RISERVATA


11 7 GIUGNO

QUARTIERE IN FESTA - 2015

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ZAIN ARSENTI MAAROUF FAGNANI GALLONE DI ROMANO MINANI DATTILO FORESTIERE VIGORITO JANAT SALVATORI LOMMI SPERANZA PERELLI BOLDORINI GIANNINI CAPOCCIA ASCOLI ROSSI MANCARELLI GRECO CRETAZZO CORRIDONI MELONI CONTI PAOLELLI FELICI CICCAZZO REGGIANNINI MATTACCHIONI SCODANIBBIO PERNICIANO DE LUCA BUONFIGLIO CICOGNA PARRELLO SCOTTI SCROCCA BARBATO MAZZONI COLUCCIA DI COLA CARDINALI PODDIGHE D’ORIA ALTIERI CAJUSI ARENELLA RIZZA MANCINI BERNI FUSACCHIA FERRAZZA GHASSEM MAZZURCO SAGNOTTI

QUARTIERE IN FESTA - 2015 NOME

JAOUAD GUIDO ABDERRAHIM FRANCESCO ANTONIO GIANLUIGI RASHID DOMENICO DANIELE ALESSANDRO ANANE PAOLA FEDERICO FRANCESCO MASSIMO ALDO DANIELE STEFANO CARLO PAOLO ANDREA ALESSANDRO ARMANDO JACOPO LORENZO EMANUELE GUSTAVO GIAMPAOLO MASSIMO DANIELE DARIO CARLO PAOLO LUIGI NICOLA ALESSIO MASSIMILIANO IVANO ILARIO GIANLUCA GIANCARLO GIANFRANCO ALESSANDRO MAURO CARLO NICOLA GIUSEPPE ENRICO LUCIANO GENNARO MARCO BRUNO ROSA MARCO ALESSIO HAMID MAURIZIO FABRIZIO

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SOCIETÀ LBM SPORT ALTO LAZIO BRAVETTA RUNNERS FREE RUNNERS PODISTICA PRENESTE ATLETICA MONTE MARIO ATLETICA MONTE MARIO PODISTICA CASALOTTI ATLETICA MONTE MARIO RUNNERS CIAMPINO LBM SPORT ROMA 83 PODISTICA SOLIDARIETÀ ATL. VILLA DE SANTIS CORSA DEI SANTI FORUM SPORT CENTER BANCARI ROMANI PODISTICA SOLIDARIETÀ PODISTICA CASALOTTI PODISTICA SOLIDARIETÀ BANCARI ROMANI UISP ROMA RUNNERS CIAMPINO FORUM SPORT CENTER BRAVETTA RUNNERS SS LAZIO ATL. LEGGERA PODISTICA CASALOTTI LAZIO RUNNERS TEAM PODISTICA PRENESTE BRAVETTA RUNNERS PODISTICA CASALOTTI ATLETICA ENI PODISTICA CASALOTTI ATLETICA MONTE MARIO PODISTICA CASALOTTI ATLETICA MONTE MARIO ATLETICA MONTE MARIO GP M. DELLA TOLFA L’AIRONE FORUM SPORT CENTER BRAVETTA RUNNERS PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI RUNNERS CIAMPINO PODISTICA PRENESTE PODISTICA SOLIDARIETÀ FORUM SPORT CENTER CORSA DEI SANTI UISP ROMA PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI POLISPORTIVA ORIOLO PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI OLIMPIA 2004 OLIMPIA 2004

N. COGNOME 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114

BRESCINI ZIBELLINI SALVIONI BARBAROSSA VECCHIO D’INNOCENZO TAVELLA PANEBIANCO DI FRUSCIO SMIRNE CANALIS PICCHI CLAVARINO VERDIGLIONE MANCANIELLO NOVINO GIUSTINIANI CIOCCHETTI LUNGARINI FERRARA ZANNINO RUSOLO BORVI BUTTARELLI RAFFAELE LIONETTI PADOVANI CASALI PAGANO CENTINI TONANZI TRAVAGLINI DI PIETRO VERDIGLIONE MENNA CICERONE MORI PAONE VEROLINI TEDESCO CAMEDDA VERDESCA ROMANO CHIALASTRI MARIANI GILLETTO VERACINI SPACCINI CARICCILI CAPRIOTTI DI BRACCIO FATTORI CARBONARO VALENTINI MAZZENGA TIMPERI STABILE

NOME FABIO VALTER ALESSANDRO SIMONE MARCO FABRIZIO ALESSANDRO ANTONIO FILIPPO VINCENZO LUIGI PIERO SIMONE FEDERICO GIORGIO ANTONIO ALESSIO ENRICO MASSIMO MARCO PARIDE GIUSEPPE MIRKO MAURIZIO RODOLFO NICOLA TONY CHIARA OLIVIERO ROBERTO VINCENZO LORENZO MAURO FABIO MARISA MANUEL GIULIO GIALUCA GIANNI VALERIO ANTONIO MAURO MASSIMO ALESSANDRO MASSIMO SANDRO ANTONINO GIANNI FEDERICO GIANCARLO LUIGI FEDERICA MARCO GIORGIO FEDERICO CORRADO FERDINANDO GIANLUCA

NAZ. TEMPO CAT. ITA ITA ITA IRI ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA ITA

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SM55 SM55 AM SM40 SM55 SM40 SM45 SM60 SM55 SM55 SM65 SM40 SM60 SM55 AM AM SM45 AM SM45 SM50 SM55 SM35 SM50 SM45 SM50 SM40 AF SM40 SM50 SM55 SM40 SM45 SM50 SF50 AM SM45 SM45 SM60 SM50 SM45 SM50 SM55 SM45 SM40 SM55 SM50 SM45 SM55 SM50 SM40 AF SM50 SM60 SM35 SM55 SM55 SM35

SOCIETÀ CORSA DEI SANTI PODISTICA CASALOTTI FORUM SPORT CENTER FORUM SPORT CENTER CORSA DEI SANTI POL. UNIV. FORO ITALICO PODISTICA SOLIDARIETÀ CORSA DEI SANTI PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI PUROSANGUE ATLETICA MONTE MARIO BRAVETTA RUNNERS FORUM SPORT CENTER ATLETICA DI MARCO SPORT ATLETICA PEGASO RUNFOREVER APRILIA BANCARI ROMA BANCARI ROMA CORSA DEI SANTI BRAVETTA RUNNERS PODISTICA CASALOTTI FORUM SPORT CENTER PODISTICA SOLIDARIETÀ PODISTICA CASALOTTI BRAVETTA RUNNERS PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI MILLEPIEDI LADISPOLI PODISTICA CASALOTTI PODISTICA PRENESTE PODISTICA PRENESTE THE WARLUS TEAM FORUM SPORT CENTER BANCARI ROMANI PODISTICA CASALOTTI FORUM SPORT CENTER SS LAZIO ATL. LEGGERA FORUM SPORT CENTER M.C. ARIANO ARPINIO OLIMPIA 2004 PODISTICA SOLIDARIETÀ ATLETICA MONTE MARIO PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI FORUM SPORT CENTER PODISTICA CASALOTTI FORUM SPORT CENTER TIVOLI MARATHON PODISTICA CASALOTTI SERV. ATL. FUTURA ROMANA FORUM SPORT CENTER PODISTICA CASALOTTI PODISTICA PRENESTE FORUM SPORT CENTER


QUARTIERE IN FESTA - 2015 N. COGNOME 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171

ZAMPELLA CORTESE QUACQUARELLI NAFRA SPINARDI BOGGI PANDEL ATTANASIO BISCUSO BALESTRA ZURRU FANI GIOMBINI LELLI SCROCCA FAZIOLI MARTURANO COLUCCIA SCOCCIA LEIDI FUSCO GUERRIERO FERRANTINI SIMEONI MAURIZI BARBAGIOVANNI D’ERCOLE ANTONIAZZI PERINI IAVARONE RIZZA MORICI COSTA CARDONE BLASI BRUGHITTA DAVID GIAMMICHELE PESARESI CANDIDI MAINIERI BONCORAGLIO PICCARI RASCELLI FATTORINI DE FINO GIORDANI BUCCHERI SCALAMPA LEO SPURI VADALÀ LAURO PORRETTA RUSSO NUNZIO GRILLI

NOME VINCENZO ANTONIO MIRKO FABIO ANDREA AUGUSTO ANETA FABIO FRANCESCO MASSIMO FABRIZIO FABRIZIO FABIO ANGELICO EUGENIO MARIO RICCARDO ALBERTO WALTER ADRIANO LIBERATO BIONDO SEVERINA PASQUALINO GIANLUCA NELLO MAURIZIO MARCO STEFANO ALESSANDRO GIULIO ALBERTO SALVATORE COSIMO MAURIZIO FEDERICO MASSIMO MARCO ALESSANDRO MAURO MASSIMO GUGLIELMO DOMENICO ALBERTO FABRIZIO GIOVANNI ANDREA ANDREA DOMENICO STEFANO OMBRETTA ANTONINO SALVATORE FABRIZIO RICCARDO FRANCESCO ANTONIO

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SM40 SM60 SM35 SM45 SM45 SM45 SF40 SM50 SM45 SM45 SM40 SM45 SM55 SM50 SM40 SM50 SM45 SM45 SM40 SM70+ SM45 SM50 SF55+ SM55 SM45 SM60 SM50 SM40 SM35 SM35 SM50 SM55 SM55 SM50 SM50 SM40 SM45 AM SM45 SM55 SM40 SM45 SM65 SM35 SM55 SM50 SM35 AM SM60 SM50 SF45 SM35 SM55 AM SM40 SM50 SM60

SOCIETÀ SME RUN RUNNERS CIAMPINO PODISTICA SOLIDARIETÀ PODISTICA CASALOTTI CORSA DEI SANTI PODISTICA MARE DI ROMA ALBATROS FORUM SPORT CENTER FORHANS TEAM PODISTICA CASALOTTI ATLETICA MONTE MARIO MILLEPIEDI LADISPOLI BANCARI ROMANI ATLETICA MONTE MARIO BRAVETTA RUNNERS PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI CORSA DEI SANTI ATLETICA ENI PODISTICA SOLIDARIETÀ PODISTICA CASALOTTI ATLETICA MONTE MARIO PODISTICA PRENESTE PODISTICA SOLIDARIETÀ FORUM SPORT CENTER ATLETICA PEGASO PODISTICA PRENESTE ATLETICA VITINIA FORUM SPORT CENTER ATLETICA PEGASO BANCARI ROMANI PODISTICA CASALOTTI POL. COLLI ANIENE PODISTICA CASALOTTI RINCORPO PODISTICA MARE DI ROMA PODISTICA CASALOTTI BRAVETTA RUNNERS PODISTICA PRENESTE PODISTICA CASALOTTI LAZIO RUNNERS TEAM PODISTICA CASALOTTI FORUM SPORT CENTER PODISTICA PRENESTE FORUM SPORT CENTER UISP ROMA FORUM SPORT CENTER ATLETICA MONTE MARIO BANCARI ROMANI PODISTICA SOLIDARIETÀ PODISTICA CASALOTTI CIRC. CANOTTIERI ANIENE PODISTICA CASALOTTI BRAVETTA RUNNERS ATLETICA PEGASO ATLETICA MONTE MARIO

N. COGNOME 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226

RUFFA MARCHI GRAZIANI FALCUCCI CIGNA BAZZONI SANTILLO MARTINES COSTARELLI DI VICO CROBU PIERDOMENICO MINOTTI ZUENA ANCORA BELLOTTI DEL PRINCIPE GIORDANO LATTANZI ALTOBELLI ROIC LAURETI MOSCATELLI BOCCIA SCIPIONI DOMINICI ROTICIANI GIREA MANNELLI LUPELLI RAO BAFUNDI MARATEO MARRAS MATTIUSSI LATTANTE BERARDO MAESANO BERNARDO D’ANCONA MORONI SANTANGELO ANTINARELLI CATTIVERA MEROLA CARIMINI SARROCCHI GIORDANO NOGAROTTO CORRADI SIBIO FERRACUTI MUGNAI FINITI POLIDORO

NOME FRANCESCA DAVIDE WALTER ELVIRA LAURA ALESSANDRO ANTONIO LUCIANO PAOLO NICOLAGIOVANNI GIUSEPPINO EMANUELE NICOLA MARCO EZIO STEFANIA MARIA ILARIA MARIO FELICE MAURO ROBERTO LAURA STEFANO STEFANO FRANCESCA STEFANIA PAOLA RAMONA MASSIMO ORIETTA ANTONIO LUCA ANTONIO CARLO RAFFAELE ANTONIO PIETRO BRUNO MASSIMILIANO FORTUNATO ROBERTO MARCO MARZIA PATRIZIA ROBERTO MILENA LAURA SALVATORE ARMANDO AMEDEO CARMINE LAURA CORRADO GIUSEPPE SALVATORE

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SF35 SM40 SM50 SF50 SF45 SM60 SM40 SM55 SM40 SM55 SM60 SM35 SM55 SM50 SM65 SF55+ SF40 SM55 SM60 SM70+ SM40 SF55+ SM60 SM50 SF50 SF50 SF45 AF SM55 SF50 SM70+ AM SM60 SM70+ SM45 SM55 SM70+ SM60 SM40 SM50 SM60 SM45 SF40 SF55+ SM50 SF45 SF35 SM70+ SM50 SM60 SM70+ SF45 SM40 SM70+ SM70+

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SOCIETÀ FORUM SPORT CENTER PODISTICA CASALOTTI CORSA DEI SANTI PODISTICA CASALOTTI ATLETICA MONTE MARIO ATLETICA MONTE MARIO LUBERO RUNCARD 5576 PODISTICA CASALOTTI BRAVETTA RUNNERS NUOVA ATLETICA ISERNIA BRAVETTA RUNNERS CORSA DEI SANTI AMATORI VILLA PAMPHILI PODISTICA CASALOTTI ATLETICA MONTE MARIO PODISTICA CASALOTTI FORUM SPORT CENTER CORSA DEI SANTI PODISTICA PRENESTE PODISTICA SOLIDARIETÀ RUNNERS CIAMPINO K42 ROMA PODISTICA SOLIDARIETÀ PODISTICA CASALOTTI PODISTICA PRENESTE ATLETICA PEGASO PODISTICA CASALOTTI BREVETTA RUNNERS ATLETICA PEGASO PODISTICA CASALOTTI ATLETICA MONTE MARIO PODISTICA CASALOTTI FORUM SPORT CENTER ATLETICA MONTE MARIO PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI K42 ROMA ATLETICA MONTE MARIO PODISTICA SOLIDARIETÀ PODISTICA PRENESTE PODISTICA PRENESTE PODISTICA PRENESTE PODISTICA PRENESTE PODISTICA SOLIDARIETÀ ATLETICA MONTE MARIO PODISTICA CASALOTTI PODISTICA CASALOTTI ALTELICA MONTE MARIO MILLEPIEDI LADISPOLI ATLETICA MONTE MARIO K42 ROMA BRAVETTA RUNNERS MILLEPIEDI LADISPOLI ATLETICA MONTE MARIO MARATHON CLUB ROMA


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QUARTIERE IN FESTA - 2015

La 21° Edizione del Giro del Ferro di Cavallo è stata dominata dal Marocco

JOUAD ZAIN

ANANE JANAT

GUIDO ARSENTI

PAOLA SALVATORI

MAAROUF ABERRAHIM

ROSA BERNI

226 partecipanti, dai 20 agli 80 anni. Primo per gli uomini Jouad Zain, con il tempo di 34’18”. Prima per le donne Anane Janat, con il tempo di 38’37”.

di Marco Mancini

L

a ventunesima edizione dello storico Giro del Ferro di Cavallo, è stata dominata dal Marocco. Primo per gli assoluti maschili il marocchino Jouad Zanin, con il tempo di 34’18” e prima per la categoria femminile la marocchina Anane Janat, con il tempo di 38’37”. Ottima prestazione anche per gli italiani che vanno a completare sia il podio maschile che quello femminile. Guido Arsenti, secondo, con il tempo di 34’21”, a soli 3” dal primo e Maarouf Aberrahim, terzo, con il tempo di 34’26” per gli uomini. Paola Salvatori, seconda a 12 secondi, con il tempo di 38’49” e Rosa Berni, terza, ad una distanza più marcata, con il tempo di 43’46”. Ottima l’affluenza anche in questa edizione, partecipata da 226 atleti provenienti dalle associazioni podistiche di Roma e provincia. Eterogenea anche sotto il punto di vista anagrafico la partecipazione, che va da ragazzi molto giovani, intorno ai 20 anni, fino ad atleti non più giovanissimi, di oltre 80 anni, segno che la passione per la corsa e la pratica di questo sport non ha età. Il percorso degli atleti è stato presidiato da varie associazioni di volontariato e, nei punti nevralgici, sia dalla Polizia Roma Capitale del Municipio Roma XIV che dal-

A fianco i due podi degli assoluti maschili e femminili. Nei riquadri i singoli premiati, posizionati secondo l’arrivo. Sotto: la squadra della Podistica Casalotti.

la Protezione Civile. Proprio in merito a questo aspetto, è tempo che l’amministrazione decida una volta per tutte se, anche per la periferia e non solo per il centro, le manifestazioni sportive rappresentano una risorsa e come tali vadano valorizzate, magari proprio permettendo agli atleti un percorso in sicurezza assoluta. Nell’arco di un intero anno, due sole ore di domenica mattina nelle quali si possa svolgere in sicurezza uno dei pochi eventi storici legati allo sport, non è certo pretendere la Luna. Ci si augura che per la prossima edizione si possa raggiungere anche questo importante obiettivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA



16 IL PUNGOLO ARCHEOLOGIA LOCALE Castel di Guido: storie di fiumi, uomini ed animali WWW.ILPUNGOLO.ORG

di Eugenio Cerilli

N

egli scorsi numeri (Il Pungolo 121 e 122) è stata illustrata sinteticamente l’evoluzione del paesaggio della Campagna Romana a nord di Roma ed è stato descritto il museo pleistocenico della Polledrara di Cecanibbio, uno dei più importanti siti paleontologici ed archeologici della preistoria italiana. Abbiamo visto come la scoperta e lo studio di questi luoghi hanno permesso di ricostruire il clima, il paesaggio, la vita degli animali e delle piante e, non ultima, la storia del popolamento umano del nostro territorio in un’epoca assai lontana da noi. Un altro di questi luoghi è Castel di Guido.

LE ORIGINI DELLA SCOPERTA

Negli anni ‘70 l’area compresa tra il 12° ed il 20° km della via Aurelia è stata il teatro delle ricerche di superficie condotte da Renato Mariani Costantini, allora studente di medicina poi divenuto professore di Patologia Generale all’Università “G. d’Annunzio” di Chieti, aiutato da due appassionati locali, i signori Attilio Barbattini ed Ernesto Longo, ai quali nel 1978,

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dovendosi recare all’estero, affidò il proseguimento delle ricerche. Nel corso delle loro esplorazioni, i tre ricercatori individuarono una serie di località in cui durante le arature affioravano numerosi frammenti di ossa fossili di grandi animali spesso associate ad industria litica. Nel mese di settembre del 1979, su una collina nei pressi del borgo di Castel di Guido, Longo e Barbattini raccolsero un frammento di femore umano, che venne poi integrato da altri due frammenti trovati nel 1980 durante la prosecuzione delle ricerche insieme a Mariani Costantini (fig. 7), che nel frattempo era ritornato. Successivamente, nel corso di un’accurata revisione del materiale fossile rinvenuto nell’area, fu riconosciuto anche un frammento di cranio (occipitale) umano. L’attribuzione di queste ossa al genere Homo fu poi confermata dall’antropologo Francesco Mallegni, professore di Paleoantropologia all’Università di Pisa.

INIZIA LO SCAVO

Data l’importanza del ritrovamento dei resti umani, fu deciso di avviare lo scavo dell’area per meglio indagare la natura del

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Esempio di ricostruzione dell’antico ambiente di Castel di Guido (illustratore Elke Gröning, da Sandom et alii 2014, modificato).

deposito. La prima campagna di scavo, effettuata dall’Istituto di Antropologia Umana e Paleontologia dell’Università di Pisa, su concessione della Soprintendenza Archeologica competente, e diretto dal Prof. Antonio Mario Radmilli, avvenne nel mese di settembre 1980 e fu seguita altre dieci campagne fino al 1990. Quest’importante complesso è stato oggetto di accuratissimi studi geologici, paleontologici, archeozoologici e paletnologici e nel 1996 venne pubblicata una monografia a cura di Giovanni Boschian e Antonio Mario Radmilli (fig. 2), in cui venivano riassunti organicamente gli studi che sino a quel momento erano stati pubblicati in numerosi articoli. Successivamente sono stati pubblicati numero-

Planimetria dello scavo di Castel di Guido con le curve di livello (equidistanza 20 cm) e la distribuzione dei resti (da Boschian e Saccà 2010, modificato).

si altri lavori in cui sono stati indagati specificamente i numerosi aspetti paleoambientali, paleontologici e antropologici del deposito. Gli studi sono ancora in corso, potendo contare su nuove tecniche di indagine e sulle centinaia di confronti con altri siti sparsi in tutto il mondo che nel tempo sono stati individuati e studiati.

VIENE ALLA LUCE UN ANTICO AMBIENTE

Il sito messo in luce si presentava come una piccola valle larga anche 20 metri e lunga diverse decine di metri, delimitata da rive abbastanza ripide e con il fondo pianeggiante, sul quale vennero rinvenute migliaia di resti scheletrici di animali (figg. 3-4) insieme a numerosi manufatti su pietra e su osso. Il deposito sovrastante era costituito da un’alternanza di sabbie e limi di origine fluviale, lacustre ed eolica. Datazioni esatte effettuate di recente fanno risalire questo sito ad un intervallo di tempo compreso tra i 327.000 ed i 260.000 anni fa, all’incirca prossimo a quello in cui si collocano anche altri siti individuati nel territorio circostante, come ad esempio Polledrara di Cecanibbio e Torre in Pietra (livello m) di cui parleremo nel prossimo numero. Oggi la maggior parte dei materiali raccolti nel corso degli scavi sono conservati nei depositi dell’Università di Pisa; una piccola parte è esposta nelle sale del Museo Preistorico e Etnografico “Luigi Pigorini di Roma; infine una quarantina di resti sono depositati presso i lo-

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Copertina della monografia Boschian e Radmilli, 1996.

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Porzione dello scavo con in primo piano costole e bacino di elefante antico (da Boschian e Radmilli 1996, modificato).

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Porzione dello scavo con zanne ed ossa di elefante antico (da Boschian e Saccà 2010, modificato).


ARCHEOLOGIA LOCALE

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BOX INFORMAZIONI DI VISITA

Castel di Guido

presso Azienda Agricola di Castel di Guido Via Gaetano Sodini 100, Roma Aperto su richiesta info@associazionecasteldiguidoealtro.it http://www.associazionecasteldiguidoealtro.it/elefante_fossile_29.html

BIBLIOGRAFIA Boschian G., Radmilli A.M, a cura di, 1996. Gli scavi di Castel di Guido, Origines ed.

cali dell’azienda agricola di Castel di Guido e sono stati musealizzati nel 2014, con la consulenza di chi scrive, nei locali dell’azienda agricola di Castel di Guido nell’ambito del Progetto Wel.com.e. (Welfare for Community Empowerment) condotto presso la comunità territoriale di Castel di Guido, curato dall’Associazione Voice e diretto dalla D.ssa Antonella Sapio, e con il sostegno della Fondazione Roma, al quale hanno partecipato numerosi cittadini e associazioni locali senza il cui apporto fattivo la musealizzazione dei reperti non sarebbe stata possibile (www. voicecommunity.it).

GLI ANIMALI Nel corso dello scavo sono stati trovati circa 7500 resti di animali, di cui ne sono stati determinati quasi 4700 (fig. 5). La fauna è costituita soprattutto da bue primigenio ed elefante antico, seguiti da cavallo e cervo; rara è la presenza di carnivori (leone e lupo) e di altri animali come ippopotamo, rinoceronte, cinghiale e lepre. Quest’associazione faunistica mostra la compresenza di animali tipici

di ambienti temperato-caldi e temperato-freschi e descrive un paesaggio caratterizzato da praterie arborate, associate ad una discreta copertura boschiva, che copriva i versanti delle colline e le zone più umide della pianura, divenendo più fitta lungo le fasce percorse dai grandi corsi d’acqua (Fig. 1).

Cerilli E., 2014. La preistoria della Campagna Romana a Nord di Roma, in A. Sapio (a cura di) La musealizzazione dei resti di Palaeoloxodon antiquus a Castel di Guido, Progetto Wel.com.e. (Welfare for Community Empowerment).

STORIE DI FIUMI, UOMINI ED ANIMALI

Milli S., Palombo M.R., 2005. The high-resolution sequence stratigraphy and the mammal fossil record: a test in the Middle–Upper Pleistocene deposits of the Roman Basin (Latium, Italy). Quaternary International 126–128, pp. 251–270, http://dx.doi:10.1016/j. quaint.2004.04.025. Sandom C.J., Ejrnæs R., Hansen M.D.D., Svenning J-C., 2014. High herbivore density associated with vegetation diversity in interglacial ecosystems. PNAS, 111 (11), pp. 4162-4167. www.pnas.org/cgi/doi/10.1073/ pnas.1311014111

a incavi, raschiatoi, poliedrici, nuclei) realizzati su diversi materiali: selce, calcare selcioso, calcare, lava, siltite, arenaria, quarzo. Insieme agli strumenti realizzati su pietra sono state trovate diverse centinaia di manufatti realizzati con ossa di animali, soprattutto di elefante antico: schegge utilizzate, strumenti su scheggia, raschiatoi su scheggia e quasi cento bifacciali (fig. 8). Non solo, la presenza umana e il suo impatto sulle carcasse degli animali, è indicata da numerose tracce di fratturazione intenziona-

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Porzione della diafisi di femore umano (Homo heidelbergensis) (da Boschian e Radmilli 1996, modificato). Bifacciale su osso (da Boschian, Saccà, 2015, modificato).

Bifacciale in selce (da Boschian, Saccà, 2015, modificato).

le delle ossa e dalla presenza di alcune tracce di macellazione. La fratturazione delle ossa era praticata per estrarre il midollo giallo, fonte di grasso altamente energetico, ma anche per ottenere delle porzioni d’osso da utilizzare per la fabbricazione di strumenti.

Boschian G., Saccà D., 2015. In the elephant, everything is good: Carcass use and re-use at Castel di Guido (Italy). Quaternary International, 361, pp 288296, http://dx.doi.org/10.1016/j. quaint.2014.04.030

GLI ESSERI UMANI Nel corso delle ricerche di superficie e delle diverse campagne di scavo sono stati trovati ben sei resti scheletrici umani: quattro frammenti del cranio (parietale, temporale, occipitale, mascellare) e due porzioni di diafisi di femore. Per ragioni geografiche e cronologiche questi resti possono essere riferiti alla specie Homo heidelbergensis, diffusa in tutto il territorio europeo tra i 700.000 ed i 200.000 anni fa circa. La presenza di esseri umani è testimoniata soprattutto dall’abbondante industria litica raccolta nel corso degli scavi (fig. 6). In totale sono stati recuperati ben più di un migliaio di manufatti (ciottoli, schegge, chopper, chopping-tool, bifacciali, strumenti a punta e

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Boschian G., Saccà D., 2010. Ambiguities in human and elephant interactions? Stories of bones, sand and water from Castel di Guido (Italy). Quaternary International, 214, pp. 3–16, http://dx. doi:10.1016/j.quaint.2009.10.016

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Unendo tutte le informazioni provenienti dallo studio geologico del contesto, dall’osservazione della disposizione dei resti scheletrici animali e dei manufatti, dall’analisi degli strumenti prodotti dagli esseri umani, dallo studio macroscopico e microscopico delle modificazioni subite dalle ossa, gli studiosi hanno potuto avanzare alcune ipotesi circa le modalità di formazione del deposito con particolare riguardo all’impatto antropico sui resti animali. In precedenza alcuni studiosi, dal punto di vista geologico, avevano interpretato il sito come un tratto del letto di un canale fluviale, con i resti faunistici ed antropici trasportati dalla corrente in più fasi e disposti secondo ondulazioni trasversali alla sua direzione. In lavori di recente pubblicazione il sito di Castel di Gui-

do è stato interpretato come un complesso palinsesto, ovvero l’unione di più eventi, costituito da diverse fasi di occupazione umana, caratterizzate da una forte attività di macellazione delle carcasse animali che venivano trovate in questo luogo; a queste fasi si alternavano sia episodi di apporto esterno di ossa e di manufatti rimaneggiati, sia fasi di rimaneggiamento fluviale più o meno intenso. In conclusione, al di là degli aspetti più tecnici sui quali la discussione è ancora aperta, lo studio di luoghi come la Polledrara di Cecanibbio e Castel di Guido, permettono di comprendere le abitudini di vita delle bande di cacciatori-raccoglitori che intorno ai 300.000 anni fa popolavano la Campagna Romana, che si sono rivelati profondi conoscitori delle risorse offerte dal loro territorio, sia per quanto riguarda le fonti di approvvigionamento della materia prima per fabbricare i loro strumenti, sia per quanto riguarda le fonti alimentari che spaziavano dalla raccolta di vegetali, alla caccia dei piccoli animali e soprattutto allo sfruttamento delle carcasse dei grandi animali morti per cause naturali. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SPORT LOCALE

Attrezzatura, passione ed un ambiente esclusivo, la ricetta vincente della “B Evolution, School of Gymnastics” In poco tempo il centro è diventato anche un punto di riferimento per il tempo libero e lo sviluppo psicofisico dei ragazzi che amano la ginnastica artistica.

di Alessio Carbonara #GinnasticaArtistica

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a “B Evolution School Of Gymnastics” nasce a Roma, in zona La Storta (Le cerquette Grandi) nel settembre 2014. Forte dell’esperienza ventennale come tecnico presso i Centri più importanti di Roma per la ginnastica artistica, quali l’AG Romana e il Centro di preparazione Olimpica Nazionale Giulio Onesti “Acquacetosa”, il Presidente Fabrizio Campoli ci racconta come nel tempo si è proposto e poi ha concretizzato il suo obbiettivo per la creazione in zona di una struttura dedicata esclusivamente a questa attività, senza più obbligare i ginnasti e le ginnaste alla condivisione forzata di strutture e impianti, come da sempre accade in palestre dove

si svolgono contemporaneamente discipline differenti e incompatibili. Fine principale del Centro è stato sviluppare crescita e interesse per le attività sportive e sociali, tanto che in poco tempo in zona è diventato anche un punto di riferimento per il tempo libero e lo sviluppo psicofisico dei ragazzi che amano la ginnastica artistica.

LA STRUTTURA

Particolare attenzione è stata data al design minimal della struttura, ma ancora di più all’allestimento del materiale tecnico utile allo svolgimento di questa disciplina. Infatti la palestra è stata fornita e dotata dei piccoli e grandi attrezzi della ginnastica artistica quali parallele simmetriche, asimmetriche, anelli, trave e sbarra. Ma si è affacciata anche al futuro, implementan-

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do un’attrezzatura propedeutica facilitante di nuova generazione, l’Airtrack e gli Air box, ovvero strisce e tappeti in pvc gonfiabili di fabbricazione olandese. La palestra è vissuta a 360 gradi da professionisti e da ginnaste e ginnasti di ogni età, dalla propedeutica dei baby ginnastini, ai corsi di agonistica femminili e maschili. Scelta scrupolosa è stata l’affiancamento al centro di tecnici qualificati Fgi, ginnasti di livello non solo tecnico ma anche umano. Questo è il concept dell’ Associazione, puntare ai settori agonistici più

alti, senza mai perdere l’umiltà per razionalità commerciale, e soprattutto senza mai dimenticare i valori di aggregazione, disciplina e rispetto sportivo.

LE COMPETIZIONI

Nonostante la giovanissima età dell’Associazione i risultati sono arrivati subito, confrontando i propri ginnasti nelle competizioni regionali e Nazionali del Campionato Promozionale Confsport. Nelle gare le nuovissime leve hanno partecipato al campionato minore categoria Esordienti, hanno invece gareggiato i settori più

avanzati con le categorie A e Gold alle quali vi partecipavano anche ginnasti e ginnaste che durante l’anno sportivo hanno svolto gare in ambito Federale. Da quest’esperienza le valutazioni concrete dei ginnasti sono risultate ottime, classifiche a prescindere, il bagaglio tecnico in pochissimo tempo è aumentato notevolmente, sia nel settore maschile che nel femminile. Ad un solo anno di vita la B Evolution School Of Gymnastics si è presentata nel panorama delle scuole romane e Italiane di ginnastica artistica, ed ha sicura-

mente fatto parlare di sè, visti anche i commenti positivi di personaggi competenti quali Carmine Luppino, Presidente della Kines Roma, che si è complimentato con Presidente e ginnasti.

I COLLEGIALI ESTIVI

Il viaggio continua, ora con i collegiali estivi, dei veri e propri campus di specializzazione per la ginnastica artistica, poi con un nuovo progetto ancora più “Evolution”, perché questo sport “merita di più, basta il giusto punto di partenza, e con calma poi si vola”. © RIPRODUZIONE RISERVATA


EVENTI E CULTURA

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La Madonna di Fatima, portatrice di pace, accolta fra le mura della chiesa dei Santi Martiri di Selva Candida di Simone Ciampanella #MadonnaDiFatima

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omenica 7 Giugno almeno 3 mila persone hanno invaso Via Santi Audìface e Àbacuc a Selva Candida per attendere l’elicottero che trasportava la Madonna di Fatima. Dal 1959, infatti, la statua della Vergine attraversa le chiese del nostro Paese per portare a donne e uomini un segno di speranza. Così anche la parrocchia della Natività di Maria Santissima, in collaborazione

con il Santuario della città portoghese ed il “Movimento mariano messaggio di Fatima in Italia”, ha avuto la possibilità di offrire al quartiere di Roma nord una settimana di preghiera e cultura davanti all’immagine di Maria. «Le parole ed i gesti della Madre di Cristo sono una strada sicura per noi, una

strada che apre al rinnovamento della nostra vita attraverso la consapevolezza che Dio è fedele a tutti», ha detto il Vescovo Reali durante la messa seguita alla processione. «La visita dell’immagine della Madonna di Fatima ha aggiunto infine il parroco Don Emanuele Giannone - è

sempre occasione per molti di riscoprire la preghiera, la vita sacramentale, la Parola di Dio e le opere di carità». La Madonna è stata visitata da migliaia di fedeli, accorsi anche dai quartieri limitrofi, e salutata con i fazzoletti bianchi durante la serata di Sabato 13 Giugno. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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EVENTI E CULTURA

A Piazza Don Gustavo Cece la sesta edizione della Mostra Canina a scopo benefico Domenica 7 Giugno dedicata ai migliori amici dell’uomo, alla cura e all’ausilio che i cani possono dare nella vita di tutti giorni.

di Arianna Sacchinelli #CasalSelce

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nche quest’anno non è mancato l’appuntamento con la Mostra Canina Amatoriale, giunta alla sesta edizione. La fortunata manifestazione si è tenuta Domenica 7 Giugno, in Piazza Don Gustavo Cece a Casal Selce. La giornata, caratterizzata da una calda e assolata mattinata, è giunta al termine con qualche goccia di pioggia. Le condizioni atmosferiche, tuttavia, non hanno spaventato l’efficiente squadra organizzativa, ma soprattuto i tanti

nel corso della giornata. Per ricordarne alcuni: le guardie zoofile ecologiche di Nettuno che hanno simulato un primo soccorso; l’associazione Oliver ha mostrato le tecniche di disostruzione infantile e adulta; l’UCIS e i Volontari Alto Aterno Lazio hanno illustrato l’utilizzo dei cani per il soccorso ed il ritrovamento di persone scomparse; i simpatici Lagotti si sono infine esibiti mostrando la ricerca del tartufo. L’ASD Tolettatori Professionisti, accompagnati dal Presidente Nelly Oliva, ha deliziaGLI EVENTI to il pubblico con il suo Oltre ai cani, protagoni- talento e nel pomeriggio sti della mostra sono stati l’operato dei tolettatori i tanti eventi susseguitisi è stato apprezzato duamici a quattro zampe iscritti alla manifestazione. Forti del successo e del consenso riscosso lo scorso anno, la mostra è stata ospitata da una giovane piazza del nostro territorio, sorta circa due anni fa. La Guardia Rurale Ausiliaria ha collaborato in prima linea con Ida Oliva ed il suo gruppo che, da ormai sei anni, si fa promotrice delll’evento benefico, i cui proventi verrano utilizzati per l’acquisto di un mezzo utile alla tutela dell’ambiente.

rante la passerella a sei zampe. In piazza Don Gustavo Cece, teatro della mostra, era presente anche l’ambulanza, donata dalle Raffinerie di Roma, coogestita dalla Guardia Rurale e dall’associazione Oliver. La Mostra Canina Amatoria è una manifestazione che si impegna a trasmettere l’amore per i nostri amici animali e soprattuto, ogni anno, è mossa da un nuovo obiettivo a scopo benefico. Una bella opportunità per passare una giornata all’aria aperta e sostenere una buona causa.

CALENDARIO DEL DONATORE PROMEMORIA PER L’ESTATE 21

PARROCHIA S.MARIA DI LORETO

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PARROCCHIA S.MARCO E PIO X

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PARROCCHIA DI S.MARIA DI NAZARETH

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CHIESA DEI SS.MARTIRI DI SELVA CANDIDA

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PARROCHIA S.MARIA DI LORETO

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PARROCCHIA DI S.MARIA DI NAZARETH

GIUGNO

LUGLIO

SETTEMBRE

SETTEMBRE

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NOVEMBRE

DICEMBRE


EVENTI E CULTURA

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La prima edizione della Festa di Primavera a Via Boccea SERGIOSECHIPIC

di Marco Mancini

S

i è svolta dal 16 al 19 aprile 2015, in Via Boccea 817, la prima edizione della Festa di primavera, organizzata da “Euroshunt – il calore di sempre, l’energia di domani” in collaborazione con l’associazione “Profumi e Sapori della Calabria” e sotto la direzione artistica di Gigi

Miseferi. La manifestazione è stata un’occasione per coinvolgere i cittadini dei quartieri limitrofi, attraverso la realizzazione di spettacoli di intrattenimento, dimostrazioni agonistiche-sportive, stand gastronomici, luna park per i bambini, riffe con estrazione di premi finali. Ad inaugurare l’evento, giovedì 16 aprile, sono state le

ragazze della ginnastica artistica della Palestra Pegaso seguite dalla coinvolgente “Pizzica Salentina” di Viola Provenzano. Venerdì 17 aprile si sono esibite sul palco le allieve della Santinelli Dance Academy di Paola e Stefania Santinelli; la giornata è terminata con la rappresentazione del Burlesque Cabaret del Trio “Les Curvettes”, donne con l’ar-

monie delle curve e la passione per il burlesque. Sabato 18 aprile protagonisti sul palco le danze e i balli di gruppo della scuola “Simpaty Dance”. La festa si è conclusa con l’esibizione al pianoforte del maestro Domenico Severino che ha suonato, cantato e coinvolto il pubblico fino a tardi con il suo repertorio “Grandi canzoni grandi Autori”.

L’ultima giornata ha visto l’esibizione della danza del ventre con le allieve della palestra Pegaso dirette da Marika. La folta presenza di giovani famiglie e bambini ha dimostrato ancora una volta l’importanza delle manifestazioni culturali in periferia, uno dei pochi momenti di vera aggregazione in un territorio che ha ancora a disposizione pochi spazi ad esse dedicati

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LETTERE ALLA REDAZIONE

IN MERITO AI CASSONETTI PER LA RACCOLTA PORTA A PORTA Alla Redazione, mi riferisco a quanto pubblicato a pag. 22/23, nel n. 122 della Rivista che mi legge ora, con pari oggetto della presente circa la mia lamentela. Da sempre favorevole alla differenziazione nello smaltimento dei Rifiuti domestici, cosa che ho praticato da tempo immemore servendomi dei grandi cassonetti ad hoc sistemati nei punti di raccolta lungo la viabilità - anche - della periferia romana, e dopo aver riflettuto a lungo sulla nuova organizzazione messa in campo dai cervelloni dell’AMA , ho solo e solamente voluto far rilevare come ci sono figli e figliastri nei medesimi Municipi a pochi mt di distanza tra zone limitrofe. Torrevecchia, Torresina, ecc... permangono i cassonetti per la raccolta differenziata ove i cittadini depongono, con la civiltà che li distingue - quando c’è - i Rifiuti domestici, senza dover obbedire ad esposizione di singoli contenitori per famiglia e ad orari e giornate prestabilite, con relativo recupero dei contenitori che è diventato un vero “lavoro” fastidiosissimo. Via di Boccea - Valle Santa -, per esempio, davanti ai Condomini, più di tot abitazioni in singola palazzina, ci sono contenitori più ridotti di dimensione, ma pur sempre per la Differenziata, ove i residenti depongono i Rifiuti senza sottostare alle assurde pretese, orari, giornate, ecc... dell’AMA; poco distante o intervallate a queste abitazioni multiple ci sono singole abitazioni, ville anche a schiera, ove gli sfortunati abitanti si devono sobbarcare fastidi a non finire, quali quelli sopra citati per esposizione temporalmente cadenzata e poi ritiro dei contenitori vuoti. Era ed è questo il senso della lamentela alla quale la Rivista ha inteso dare risalto, ma con replica - in corsivo - non proprio adeguata per contenuto e non esaustiva, oltre che sgradita poiché il sottoscritto è abituato a riflettere e non aprire la bocca, pardon la tastiera e scrivere, senza argomentazioni valide per il problema sottoposto che vede, ripeto, figli e figliastri tra i cittadini delle medesime località, peraltro.

Ribadisco che la Differenziata mi vede utente da sempre, ma non concepisco il perché di tale “differenziazione” anche negli impegni dei cittadini verso il medesimo Servizio che pur viene pagato e molto profumatamente. Porta a Porta deve essere? Ebbene lo sia per davvero e per tutti; Porta a Porta individuale anche per i Condomini, ovvero un sistema che veda cassonetti per le ville, singole o anche a schiera, raggruppati per tot unità, per limitare il fastidiosissimo scadenziario per i Rifiuti al quale siamo oggi sottoposti. Una passeggiata di Vostri Redattori/ Collaboratori nelle citate località ed il fenomeno lamentato potrà essere soppesato nella giusta luce quale quella che si intendeva fosse data alla segnalazione/lamentela; anche con la inopportuna esibizione di tanti cassonetti individuali fuori dagli ingressi delle abitazioni singole/a schiera, cosa disdicevole anche in vista dell’approssimarsi della stagione estiva con l’umido e fermentare al sole oltre l’esposizione di altro contenitore singolo per la carta/ cartone, di ancora altro per la plastica/ metallo, ed ancora altro per la indifferenziata. Una vera esposizione di Nettezza Urbana, nella sua differente specificità, indecente per quantità di contenitori; tra l’altro. Vogliamo parlarne? Vogliamo verificare come la Raccolta Porta a Porta funziona a Torresina? A Torrevecchia? L’occasione è gradita, comunque per porgere i più cordiali saluti alla Rivista che affronta ed evidenzia problemi di Quartiere e che perciò viene investita/ interessata con le lettere dei cittadini (che sanno riflettere e non scrivono a sproposito - n.d.r.). Luigi M. Gentile Sig. Luigi, il tema della raccolta Porta a Porta è un tema molto delicato e complesso, ma proviamo a spiegare il perchè di certe scelte da parte dell’amministrazione e anche qual è il nostro punto di vista. Per prima cosa Differenziata stradale (i vecchi cassonetti) e Porta a Porta sono due sistemi completamente diversi, sia dal punto di vista strutturale che dal punto di vista degli obiettivi. Il primo sistema ha costi ridotti, ma ha anche scarsa probabilità di raccogliere una frazione che possa definirsi “Differenziata”. Il risultato era (ed in parte ancora è) che il materiale raccol-

to non poteva essere accettato dai consorzi che riacquistano le varie materie prime, lasciando come ultima ratio la discarica, con le modalità e le conseguenze che ben conosciamo. Il sistema di Raccolta Porta a Porta invece, permette un controllo più accurato ed una migliore qualità del materiale conferito, materiale che può essere rivenduto ai consorzi diminuendo il conferimento in discarica e generando un profitto. Dal lato dei costi però, essendo moltiplicata la quantità degli stazionamenti per gli operatori (ogni casa ha i suoi cassonetti ora) ed essendo rimasto pressochè invariato il loro numero, è evidente che durante la settimana, per alcune zone, possono esserci dei ritardi o delle mancate raccolte, ovviamente non giustificabili, ma difficilmente imputabili agli operatori stessi. Se Ama aveva pianificato di passare al Porta a Porta, doveva pianificare anche nuove assunzioni, perchè il lavoro è prettamente manuale. Riguardo alle zone che attualmente hanno ancora il vecchio sistema di raccolta differenziata stradale, la scelta è stata maturata dopo la pessima esperienza fatta nel Municipio XIII, dove erano state ricoperte dal servizio Porta a Porta alcune zone a macchia di leopardo, con il risultato che alcuni abitanti erano obbligati al Porta a Porta mentre i vicini di casa o i dirimpettai non lo erano. Fu un disastro. Noi stessi da queste pagine preannunciammo il fallimento dell’operazione prima ancora che partisse ufficialmente. Attualmente invece è stato rivisto il sistema, anche su nostra proposta, considerando l’urbanistica dei territori e si è deciso, per iniziare, di far passare alla raccolta Porta a Porta i cittadini dell’area esterna al G.R.A., semplicemente per una questione di densità abitativa. Con questo vogliamo dire che va tutto bene? Assolutamente no! La prima cosa che l’amministrazione deve capire infatti è che la differenziazione (quella fatta bene) di tutti i materiali ed il conferimento in orari prestabiliti sono un vero e proprio lavoro e come tale va riconosciuto. Le proposte sono diverse ad esempio si potrebbero differenziare i coefficienti per il calcolo della tassazione fra chi ha il vecchio sistema e chi ha il nuovo, per incentivare la buona pratica. Sarebbe rapido, puntuale e meritocratico.

La seconda cosa da capire è che il materiale opportunamente differenziato non è più immondizia, ma è una risorsa, una merce, e come tale ha un valore che spetta al suo possessore. Se si paga una tassa (già salata) per il servizio di raccolta, è giusto che tale servizio venga scontato della quota che il raccoglitore incasserà una volta che avrà rivenduto la merce (che non è più immondizia), oppure l’amministrazione preveda la possibilità di avere per ogni macrozona del territorio un’isola ecologica che ricompri il materiale differenziato direttamente dal cittadino. La terza cosa da capire è che se persistono ancora molte situazioni di minidiscariche vicino alle campane per il vetro è si per l’inciviltà di alcuni, ma anche perchè molti di questi sono abusivamente in affitto e non possono certo richiedere i loro cassonetti per il Porta a Porta. Come si possono risolvere tali situazioni? Nella maggior parte dei casi basta incrociare i dati catastali con le utenze dell’acqua e dell’energia. E’ un’operazione che si può fare quasi a costo 0, e porterebbe nelle casse di AMA parte del risanamento, dovuto agli arretrati dei soggetti in contravvenzione, e parte degli investimenti futuri, poichè anche costoro contribuiranno con la loro tassa a comporre le entrate. Tali entrate potrebbero essere investite proprio per l’aumento del personale che magari un giorno permetterà a tutta Roma di avere il Porta a Porta, ma soprattutto a Lei, Sig. Luigi, di vedere legittimamente la regolarità nel servizio che paga. Speriamo di essere stati esaustivi. La ringraziamo nuovamente per averci contattato. Cordiali saluti.

URBANISTICA E CIVILTÀ Spett.Le Redazione, da un paio di anni a questa parte alcuni quotidiani ed alcuni cittadini, messi di fronte agli innegabili problemi di Roma, puntano il dito contro l’ inciviltà della gente. La cosa che non mi quadra è che questi stessi cittadini fino a quando governavano dei partiti non di loro simpatia e messi di fronte agli stessi problemi puntano il dito contro i politici, ma di questa mancanza di coerenza io credo sia più opportuno se ne


LETTERE ALLA REDAZIONE occupino psicologi e sociologi, quello che invece a me preme segnalarvi è che a tutt’ oggi a Casalotti molti civilissimi cittadini sono costretti a camminare in mezzo alla strada per colpa di molti politici incivili, che ancora si ostinano a non voler costruire marciapiedi. Quando io vedo una badante spingere un disabile su una carrozzella in mezzo alla strada rischiando di essere travolti da autobus e suv mi chiedo dove cavolo siano il presidente del municipio e l’ assessore competente, mi chiedo anche quali siano le loro priorità e questo perchè a mio modesto parere costringere un disabile a rischiare la vita in mezzo alla strada è, questo si, un altissimo sintomo di inciviltà di cui i politici sono i soli responsabili. Tra l’ altro la recente costruzione della bretella ha dimostrato, qualora ce ne fosse bisogno, che in caso di necessità per fare un marciapiede si possono anche espropriare terreni privati, insomma non ci sono scuse per non fare ciò che è alla base di una città che voglia definirsi civile. Tra l’ altro ogni giorno a Casalotti vedo moltissimi cittadini civili prendere i mezzi pubblici (invece che l’automobile), per ringraziarli il comune di Roma e l’ Atac li fanno aspettare alle fermate anche 45 minuti ed allora chi sono gli incivili? I politici che non fanno nulla o i cittadini che nonostante tutto prendono ancora il nostro pessimo trasporto pubblico? A Casalotti abbiamo pure un parco giochi per bambini, si trova esattamente sotto un traliccio elettrico alto come la torre Eiffel, ora ci sarà pure qualcuno che ci spiegherà che i tralicci fanno benissimo alla salute dei bambini ma resta il fatto che in alcune zone dei tralicci sono stati interrati; perchè non lo si fa anche a Casalotti?

Ed allora chi sono gli incivili ? I politici o i cittadini che non s’ interrano il traliccio da soli ? Andrea Gentile Andrea, comprendiamo il suo disappunto, ma è bene fare alcune precisazioni. Casalotti, così come tanti quartieri o porzioni di quartieri della periferia, sono nati dall’abusivismo edilizio, senza regole di pianificazione urbanistica o in “deroga (legale e non)” a tali regole. In tanti casi era pura e semplice necessità, in altri no. Le strade prive di marciapiedi (molto strette proprio perchè i vari proprietari dei lotti, al momento della costruzione, hanno preferito allargare il muro piuttosto che la strada) per esigenze di viabilità vanno mantenute a doppio senso di marcia e, date le normative dettate dal codice della strada, non possono essere ristrette senza trasformarsi in sensi unici. La disciplina dell’espropriazione poi, è una disciplina molto lunga, impugnabile, e che spesso si conclude nell’ordine dei dieci anni. Quando l’amministrazione manifesta l’intenzione di realizzare un’opera pubblica, è più propensa a trovare un accordo per la cessione volontaria da parte del proprietario, piuttosto che ricorrere all’espropriazione vera e propria. Per risolvere il problema, senza alterare la viabilità, sarebbe dunque auspicabile che i proprietari frontisti, della strada dove si vuole realizzare il marciapiede, trovino un accordo fra di loro per indietreggiare con il loro muro di confine, altrimenti la strada è destinata a rimenere così com’è, o a passare a senso unico. A quel punto, trovato l’accordo con i proprietari, pretendere che il soggetto

NUMERI UTILI CARABINIERI POLIZIA VIGILI DEL FUOCO CORPO FORESTALE EMERGENZA SANITARIA GUARDIA MEDICA ANTIVELENI (Gemelli)

112 113 115 1515 118 06570600 063054343

competente metta in sicurezza la strada. Sembra fantascienza, ma l’esperienza ha un precedente nel nostro territorio. In zona Cerquette Grandi, per poter contingentare il Fosso Urbano che costeggia la valle, i proprietari frontisti hanno tirato indietro il loro muro di confine. Certo, il rischio che un Fosso non pulito esondi è più “stimolante” rispetto ad un marciapiede, ma solo perchè non siamo in grado di valutare davvero il rischio di non avere un marciapiede a protezione del nostro ingresso. Altra questione è invece quella relativa all’area di Borgo Ticino. Il terreno è ancora di proprietà privata ed è interessato da uno strumento urbanistico, noto come Art.11. Il terreno inoltre è vincolato dalla Soprintendenza dei beni Archeologici, dopo il rinvenimento dei resti della Villa Romana, alla quale spetta sempre l’ultima parola in merito alla fruizione dell’area. Attualmente il proprietario privato ha stipulato un accordo di comodato gratuito con il Servizio Giardini, struttura appartenente al Dipartimento Tutela Ambiente e del Verde del Comune di Roma, per la manutenzione e la pulizia. Quando lo strumento urbanistico verrà attuato dal proprietario privato, allora il Comune di Roma potrà acquisire l’area è renderla a tutti gli effetti pubblica e per la fruizione dovrà sempre avere il benestare della Soprintendenza. Ultima questione è quella relativa ai tralicci. La struttura è di proprietà di Terna S.P.A. un operatore di reti per la trasmissione dell’energia, che attraverso Terna Rete Italia gestisce la Rete di Trasmissione Nazionale. Spetta a loro l’interramento e ci auguriamo che lo facciano quanto prima. La ringraziamo per averci contattato.

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