Il Corriere della Città - Agosto 2011

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politicadella Anno 3 Numero 10

AGOSTO 2011

GRATUITO

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E LA CHIAMANO

ESTATE...

pochi turisti e negozianti in crisi

I TRUFFATI DELLA PETTIROSSO

ARRESTI “DOMICILIARI” PER DI MARIO

INSERTO I QUADERNI DEL CAMPUS

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editoriale

UNA MAGRA ESTATE RILANCIO DEL TURISMO: SARÀ MAI POSSIBILE? i parla tanto di rilancio del turismo, sia per Torvaianica che per il litorale di Ardea. Ma intanto il tempo passa, e nulla – o quasi – cambia. Facendo un giro sul lungomare, ben 9 km di costa per Pomezia ed altrettanti per Ardea, si vedono solo case, spesso vuote. I marciapiedi e le piazze – e qui parliamo della molto più fortunata Torvaianica, visto che Marina di Ardea o Tor San Lorenzo Lido hanno ancora una forma ibrida che non prevede luoghi d’incontro – vedono passare sempre meno persone. Eppure è già finito Luglio, siamo nel pieno della stagione turistica. Ma cosa è stato fatto per attirarli, i turisti? Dov’è questo rilancio di cui si parla da decenni? Ogni amministratore ha sempre dato la colpa ai precedenti, e sicuramente ha ragione, visti gli scempi fatti intorno agli anni ’70. Ma da allora sono passati 40 anni: possibile che non c’è stato modo di cambiare l’aspetto del territorio, cercando di renderlo più accattivante e vivibile? Perché i nostri giovani devono andare ad Anzio, Ostia o addirittura a Roma per potersi divertire? Perché esistono luoghi che, pur

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non avendo la fortuna di possedere una spiaggia lunga e bella come la nostra riescono ad avere la bandiera blu, mentre qui si riesce a conquistare solo la nera? Sia Eufemi che De Fusco hanno sicuramente fatto molto per il litorale – Eufemi con gli abbattimenti delle costruzioni abusive, De Fusco abbellendo il centro di Torvaianica e rafforzando la sicurezza con la presenza delle forze dell’ordine – ma non basta. Servono azioni più decise, ma soprattutto integrate, perché la crisi economica non permette di spendere più di tanto. Qualche tempo fa si era parlato di project financing, ovvero dell’intervento economico dei privati per la realizzazione di opere pubbliche, in cambio del diritto di sfruttare, condizionatamente, l’infrastruttura realizzata. E’ vero che il project financing è una complessa operazione economico-finanziaria, ma è altrettanto vero che in Italia è un fenomeno in continua espansione. Come mai gli altri ci riescono? Qual è il motivo per cui i privati non vogliono o non possono investire sul nostro territorio? Eppure le caratteristiche ci sarebbero tutte: oltre alla già cita-

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E-MAIL:

Numero 10 Anno 3 AGOSTO 2011 - Distribuzione gratuita

IN REDAZIONE:

via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

EDITORE: La Città DIRETTORE RESPONSABILE: Maria Corrao

redazione@ilcorrieredellacitta.it direttore@ilcorrieredellacitta.it

Alessia Ambra Achille, Mauro Valentini Luca Mugnaioli, Matteo Acitelli Alfredo Corrao, Pietro Conti, Savino Tommasi Claudia Sperduti, Michele Lotierzo

ta spiaggia chilometrica, la vicinanza con Roma, scavi archeologici, due musei, un parco marino. Certo, mancano i collegamenti – della metropolitana, in fondo, si parla “solo” da 30 anni – per raggiungere il nostro mare dalla capitale nei week end si rimane impantanati nel traffico, ci sono pochi parcheggi… Ed il risultato è che il 26 Luglio, data in cui abbiamo scattato le foto pubblicate in questa pagina ed in copertina, sul nostro litorale c’erano pochissime persone, sia di giorno che di sera. Le case in affitto sono perlopiù vuote, i commercianti si lamentano per il calo delle vendite, i balneari hanno più ombrelloni chiusi che aperti. Le spiagge e le strade si riempiono, anche troppo, solo nel fine settimana, con i turisti mordi e fuggi che lasciano solo sacchetti di spazzatura che si aggiungono ai nostri. La mancanza di fondi non ha neanche permesso di poter organizzare qualche evento di grosso richiamo, quindi quest’anno l’estate pometina e quella ardeatina possono essere paragonate ai palinsesti televisivi di questa stagione: repliche di programmi già visti. Maria Corrao

CHIUSURA REDAZIONALE: 27/07/2011 STAMPA: Arti Grafiche Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009 N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Studio Grafico O.K.

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politica

UN ASSESSORE

“IN EMERGENZA” PIERO TOCE ANALIZZA LA SITUAZIONE RIFIUTI E NON SOLO… n assessorato difficile, preso forse nel momento peggiore. E’ quello che è “toccato” a Piero Toce, nuovo Assessore all’Ambiente e Demanio nell’era De Fusco bis. Pentito di aver accettato l’incarico? “Assolutamente no. Sapevo che avrei incontrato dei problemi, ma non immaginavo quanto grandi fossero in realtà. Ma a me piacciono le sfide. Purtroppo la situazione è stata resa più complessa dalla mancanza di personale, ma a questo stiamo ovviando: il 25 Luglio è arrivato il nuovo Dirigente, Andrea Anzellotti, e con lui stiamo ristrutturando l’intero ufficio per ottimizzare le risorse a disposizione”. Ma il problema del personale non è certo il più grave: basta dare un’occhiata in giro per Pomezia per capire quali siano le preoccupazioni maggiori: strade sporche, differenziata che non funziona, discariche abusive che sorgono da un momento all’altro. Ed i cittadini puntano il dito proprio contro l’Assessore. “Partendo dal presupposto che non posso fare miracoli e che questa situazione purtroppo l’ho ereditata e non creata, sto cercando di fare il possibile per risolverla, anche se i cittadini

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devono sapere che, per poter garantire un servizio davvero efficiente, servirà tempo e la loro collaborazione. La mia disponibilità è totale, ogni giorno sono in ufficio per vagliare le segnalazioni e prendere i dovuti provvedimenti”. Si è parlato di emergenza rifiuti, ma in realtà la situazione, pur migliorata rispetto ai giorni in cui gli operatori ecologici protestavano per il ritardato pagamento degli stipendi, non è mai diventata “normale”, anzi, pare che la normalità sia quella a cui ci stiamo abituando, con sacchetti della spazzatura gettati per terra, contenitori della differenziata stracolmi, ingombranti – tipo frigoriferi o divani – dove meno te lo aspetti. “Ci sono state una serie di coincidenze che hanno portato a questa situazione. Bisogna premettere che il ciclo dello smaltimento rifiuti è un meccanismo ad incastro: se si inceppa uno degli ingranaggi tutti gli altri ne risentono. Se poi sommiamo le proteste dei lavoratori all’incuria di alcuni cittadini a quelle che sono sicuramente le mancanze dell’amministrazione, ecco il risultato”.

Quali sono le vostre, di mancanze? “Vanno ricercate nel capitolato stipulato con le società che si occupano della raccolta dei rifiuti. Non si parla di differenziata, non viene valuto correttamente l’aumento demografico, né tantomeno quello non stanziale, ovvero il turismo estivo a Torvaianica ed i lavoratori pendolari a Pomezia, tutte persone che, pur non essendo residenti – e quindi non pagando a noi le relative tasse – gettano i loro rifiuti nel nostro territorio. Ci siamo poi trovati di fronte ad un immenso abusivismo, con case affittate in nero a persone che, a livello demografico, per noi erano inesistenti. Questo ci ha penalizzato soprattutto per quanto riguarda la differenziata: i kit acquistati non erano sufficienti rispetto alla reale, anche se sommersa, popolazione. Abbiamo poi sicuramente peccato in informazione, perché sono ancora troppi i cittadini che non sanno come si differenzia e quali sono i giorni di conferimento. A loro aggiungerei i villeggianti, che trovano più comodo gettare tutto ovunque invece di sottostare alle norme”. Discariche “spontanee”: cosa state facendo? “Ogni giorni bonifichiamo diversi siti, ma abbiamo constatato che, già dopo poche ore, la situazione torna ad essere critica. Siamo quindi stati costretti, in alcuni casi, a passare alle maniere forti, multando coloro che gettano i rifiuti, soprattutto gli ingombranti, in maniera non corretta. E’ un rimedio a cui non avremmo voluto ricorrere, e che stiamo ancora utilizzando con parsimonia, ma da settembre saremo inflessibili con tutti, perché non è possibile dover impiegare le poche risorse a nostra disposizione in questo modo. Al momento stiamo tenendo sotto controllo soprattutto determinate zone, oggetto di continuo abbandono di rifiuti, come la Castagnetta, Pratica di Mare, i Colli di Enea e Campo Ascolano. Dal momento che le sanzioni vanno dai 200 ai 500 euro, con il rischio di denuncia penale per inquinamento ambientale, chiedo ai cittadini di non gettare i loro rifiuti in maniera sbagliata”. Cosa altro farà per evitare quanto successo finora? “L’esperienza acquisita in questi giorni ci sta facendo già preparare quello che sarà il prossimo capitolato: ci stiamo rendendo conto di quello che manca e di quello che è stato sbagliato. Stiamo facendo tesoro degli errori, per non ripeterli più. Ma già a partire da settembre applicheremo la legge per quanto riguarda tutti i locali commerciali che superano i 250 mq di superficie, che dovranno provvedere autonomamente allo smaltimento dei rifiuti. Questo significa per noi un alleggerimento del lavoro, con gli operatori che potranno essere spostati laddove maggiormente serve, senza contare che potremmo riprenderci tutti gli “scarrabili”, che saranno dirottati dove ora mancano”. Lei è tornato alla politica attiva dopo più di 10 anni. Cosa è cambiato nel frattempo? “Veramente poco. Ho ritrovato più o meno gli stessi problemi che c’erano in passato”. Ciò è sicuramente negativo: significa che in


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politica porta a porta

tutto questo tempo nessuno ha fatto nulla? “Non voglio assolutamente dire questo. In 10 anni la città ha visto una crescita demografica enorme, mentre non è cresciuto di pari passo il numero di dipendenti comunali a servizio della cittadinanza. Ovvio che questo crea delle difficoltà, soprattutto adesso, che stanno scadendo i contratti dei dipendenti a tempo determinato”. Demanio, come ha trovato la situazione? “Per quanto riguarda la pulizia delle spiagge sembra essere tutto a posto. Quello che ora serve è il PUA, visto che il precedente è stato rifiutato dalla Regione Lazio. Quanto prima l’amministrazione incontrerà i balneari per poter lavorare insieme su questo indirizzo: chi meglio di loro conosce i problemi e le potenzialità del litorale?” Un buon Piano di Utilizzo dell’Arenile potrebbe finalmente consentire il rilancio di Torvaianica? “Assolutamente sì: abbiamo una spiaggia fantastica, che attende solo che venga rivalutata”. Alessia Ambra Achille

• Bidone grigio con coperchio marrone (Rifiuti organici - Umido): scarti di cucina, avanzi di cibo, verdura, frutta, pesce e lische, carne e ossa, fondi di caffè, filtri di tè, fiori recisi e piante domestiche, pane raffermo, tovaglioli di carta, segatura e ceneri di legna, gusci d'uovo e alimenti avariati. GIORNO DI RITIRO A DOMICILIO: LUNEDI', MERCOLEDI' E SABATO • Bidone grigio con coperchio grigio (Materiali non riciclabili - Secco indifferenziato): per "indifferenziato" si intende tutto ciò che non può essere conferito separatamente e recuperato e comprende materiali quali: carta oleata o plastificata, plastiche non aventi funzione di imballaggio (giocattoli, piatti, bicchieri e posate), pannolini ed assorbenti, escrementi e lettiere di piccoli animali domestici, CD, musicassette, DVD, VHS, lampadine ad incandescenza, penne e pennarelli, bombolette spray, sacchi per aspirapolvere, spazzolini, collant e rasoi in plastica. GIORNO DI RITIRO A DOMICILIO: MARTEDI' E VENERDI' (DAL 1/06 AL 15/09 ANCHE LA DOMENICA) • Bidone grigio con coperchio bianco (Carta e cartone): cartoni piegati, imballaggi e scatole in cartone, contenitori in poliaccoppiato (tetra brik), giornali, riviste, libri, quaderni, fotocopie e fogli vari. GIORNO DI RITIRO A DOMICILIO: GIOVEDI' • Bidone grigio con coperchio verde (Contenitori in vetro): bottiglie di vetro, vasetti, bicchieri e vetri vari, anche se rotti. GIORNO DI RITIRO A DOMICILIO: VENERDI' • Sacco giallo in plastica semitrasparente (Imballaggi in plastica e metallo): bottiglie in plastica di acqua e bibite, flaconi di detersivi, shampoo, confezioni per alimenti in polistirolo o plastica, pellicole, buste, lattine e barattoli per bevande, vaschette e fogli di alluminio, scatolame e coperchi e tappi a vite e a corona di metallo. GIORNO DI RITIRO A DOMICILIO: GIOVEDI' I contenitori dovranno essere esposti entro le ore 6.00 del giorno di raccolta. I contravventori alle succitate disposizioni saranno sottoposti alle sanzioni amministrative da 25,00 euro a 500,00 euro, come da Ordinanza Sindacale di riferimento.

isola ecologica Via Cincinnato

L'Isola Ecologica è un'area, realizzata dall'Amministrazione Comunale di Pomezia in Via Cincinnato, secondo le direttive Comunitarie e Nazionali che disciplinano i centri comunali di raccolta dei rifiuti in modo differenziato, ivi comprese le più recenti pianificazioni Regionali, Provinciali e di Protezione Civile.

ESSA SEGUE I SEGUENTI ORARI DI APERTURA: Mer - Ven - Sab - Dom: dalle ore 09:00 alle ore 12:00 Mar -Gio- Sab: dalle ore 14:00 alle ore 17:00

LUNEDI' CHIUSO I cittadini che si recheranno presso l'Isola Ecologica di Via Cincinnato, troveranno un operatore che darà loro le indicazioni sul corretto accesso alla struttura, nonché sul corretto conferimento dei rifiuti nei cassoni, nei contenitori e nei fusti appositi.

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politica

E ADESSO PARLA CELORI LO SFIDANTE DI DE FUSCO ANALIZZA PASSATO, PRESENTE E PROSSIMO FUTURO DELLA POLITICA POMETINA ’ arrivato al ballottaggio sperando di trasmettere un messaggio positivo alla cittadinanza, ma gli elettori hanno preferito riconfermare il sindaco uscente. A due mesi dalle elezioni amministrative, Luigi Celori è più agguerrito che mai e deciso a portare avanti la sua personale campagna elettorale fino a quando ci saranno nuove elezioni. “Io l’ho sempre detto: non ci si improvvisa candidati, occorre lavorare sul territorio per tutto il tempo, ed è quello che ho fatto in passato ed ancora farò. Non per niente la mia sede è tutt’ora aperta a tutti coloro che credono in una crescita sana di questa città”. A freddo, cosa pensa di aver sbagliato nelle passate elezioni? Programma o alleati? “Credo che in questa città il centrodestra abbia sempre avuto problemi a creare una coalizione forte e coesa, al contrario del centrosinistra, dove molti degli esponenti, pur non avendo una buona opinione del sindaco uscente, l’hanno comunque appoggiato, rimanendo uniti per raggiungere lo scopo finale, che era quello della vittoria. Le considerazioni personali se le sono tenute ognuno per sé, e tutti hanno fatto campagna elettorale a favore di De Fusco. La stessa cosa, invece, non accade nel centrodestra, dove prevalgono gli individualismi ed il protagonismo

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esasperato di alcune persone, che, pur di non far vincere me, al ballottaggio hanno votato per il centrosinistra. Senza voler essere volgare, faccio l’esempio dell’uomo che si amputa una certa parte per far dispetto alla moglie: ecco, nel centrodestra ci sono persone così. Ezra Pound diceva che se un uomo non combatte per le sue idee i casi sono due: o non valgono quelle idee o non vale l’uomo. Bene, io credo che il progetto che abbiamo proposto in campagna elettorale, tra l’altro l’unico divulgato ai cittadini nei suoi dettagli, sia valido e su quello mi confronterò appena se ne presenterà l’occasione, cosa che mi auguro avvenga quanto prima”. Tornando indietro di qualche mese, cambierebbe qualcosa? “Come sarebbe andata a finire dividendo il centrodestra io lo avevo detto più volte, anche ai singoli candidati. Già molti mesi fa si poteva intuire chi sarebbe andato al ballottaggio, e queste cosiddette primarie sono state non solo inutili, ma deleterie. I 9 mila voti che ho preso sono tutti frutto di un duro lavoro derivato non solo dalla bontà del programma, ma anche del mio impegno personale, che si è andato a scontrare con alcuni “addetti ai lavori” del centrodestra che hanno remato contro anche questa volta.

Torniamo quindi al discorso precedente: purtroppo i personalismi hanno avuto la meglio sulla logica, visto che ho potuto riscontrare questo atteggiamento anche in qualche candidato delle mie liste. Ma sono sicuro che presto tutti i nodi verranno al pettine, perché la maggior parte delle promesse fatte dal centrosinistra, come i posti di lavoro, sono in realtà irrealizzabili, mentre molti punti sono malgestiti, e quello che sta accadendo in questi giorni con la raccolta dei rifiuti lo dimostra ampiamente. Quando questa grossa bolla scoppierà io sarò pronto a ricandidarmi, sempre con lo stesso programma, che si basa su criteri fattibili e reali”. A proposito di rifiuti, se avesse vinto lei le elezioni, come avrebbe affrontato il problema? “Intavolando un rapporto serio con la ditta e le maestranze, che vanno motivate ed incentivate nel modo giusto. In una situazione come questa non si deve pensare alla politica, ma a risolvere una questione che mette a repentaglio la salute dei cittadini”. Lei si trova all’opposizione: quale linea perseguirà? “Parto dalla convinzione che a fare vera opposizione saremo davvero in pochi, ma la mia sarà certamente costruttiva ed attenta alle necessità della gente. Vorrei far notare la latitanza del sindaco sul territorio, sopperita da una forte presenza del presidente del consiglio, Ruffini, che è colui che ha salvato De Fusco a luglio dello scorso anno facendogli ritirare le dimissioni. Per quanto mi riguarda continuerò quanto fatto con la precedente amministrazione: con al resto dell’opposizione abbiamo chiesto di vedere il documento inviato per il patto di stabilità e di conoscere il bilancio consuntivo del 2010 per poter programmare in modo esatto quello del 2011. Ma, nonostante la richiesta risalga allo scorso marzo, a tutt’oggi non abbiamo avuto risposte”. Come mai? “Forse avranno qualcosa da nascondere, ma è evidente che c’è una situazione disastrosa, con i nostri soldi sperperati da amministratori incapaci”. Crede che ci possa essere il rilancio dell’economia sul territorio? “L’ho scritto nel mio programma: l’unico modo è inserire Pomezia in un sistema economico più vasto, attraendo nuovi investimenti, nel pieno rispetto di regole e procedure, cosa che sarebbe già accaduta se il sindaco fossi stato io” Come vede la scelta di Puggioni di dichiararsi indipendente, dopo che erano stati fatti tanti proclami di un centrodestra unito dopo le elezioni, comunque queste fossero andate a finire? “Ognuno è libero di comportarsi come meglio crede. Il punto, secondo me, è un altro: è stata carpita la buona fede di tanti cittadini che si sono candidati per un posto di consigliere comunale: che fine hanno fatto quelle 520 persone? E i 3 candidati sindaco che non sono riusciti a diventare consiglieri? Torneranno nell’ombra per altri 5 anni, per poi riuscire nuovamente un mese prima delle prossime elezioni? Chi fa politica e ci crede veramente deve farla sempre, non solo quanto sente l’odore di un posto in consiglio”. Alfredo Corrao


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politica

LA DESTRA ALLO SBANDO AD ARDEA E’ ORMAI CHIARO A TUTTI CHE ANCHE IL CENTRODESTRA NON NAVIGA IN BUONE ACQUE ’ ormai chiaro ad Ardea: se il Centrosinistra non ride, la Destra si trova in un pianto a dirotto, anzi meglio, è allo sbando! Il famoso vento sembra proprio diventato una tempesta irrefrenabile: a livello nazionale il Berlusca è alle corde e ora che ha messo sfacciatamente le mani nelle tasche dei soliti italiani non può più ammaliare nessuno. Di Roma è meglio non parlare: nessuna delle promesse di Alemanno è andata in porto, con l’aggravante che ha propinato anche una vergognosa parentopoli. Della Polverini ci si ricorderà soprattutto per l’incredibile aumento delle consulenze, della prima mozione di sfiducia a un anno solo dall’insediamento, quasi andata in porto, e della pervicace determinazione a farsi un proprio partito “Città Nuove” ma già abortito. Insomma un disastro, e allora a chi si affiderà l’elettore nelle prossime o imminenti tornate elettorali? La confusione, lo sconforto regnano sovrani e a livello locale certamente si realizzerà un maggiore impulso verso le liste civiche, che in verità spesso sono delle autentiche accozzaglie di reduci da variegati percorsi politici, taluni anche imbarazzanti. E allora la domanda sorge spontanea: ma il mitico Eufemi, l’uomo della maggioranza bulgara, come se la passa? Nell’ultimo scorcio del mandato

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appare serafico, sembra a una seconda giovinezza politica, cerca di tenere a bada (ma neanche con tanto impegno) una maggioranza famelica e scadente che secondo alcuni è perfino doppia. Si, sembra incredibile, ma si mormora che sia costituita da 10 consiglieri più dieci e taluno afferma che dieci abbiano già depositato da un notaio le loro firme e appena se ne dovesse aggiungere un’altra per il nettunese sarebbe la fine. Si fronteggiano personalità titaniche tra le quali almeno in cinque ambiscono a fare il sindaco. In realtà è un po’ difficile pensare che siano veramente dieci più dieci di maggioranza. E’ vero che su sette consiglierei della minoranza cinque sono passati nella maggioranza e non da poco tempo ma da quasi subito, ma gli altri due (o uno e mezzo!) pur in una condizione difficile per fare opposizione, non pensiamo abbiano aderito allo “squadrone di carta” di Carletto il bulgaro da Nettuno. Nella destra di Ardea convivono da sempre troppe anime e quasi tutte con una sola stella polare: fare il consigliere comunale quasi a vita, per coltivare il proprio orticello di clientela e spiluccare qualche “piotta” come si diceva una volta. Altra caratteristica formidabile è quella di stare sempre “l’un contro

l’altro armato” (a differenza del centrosinistra, perennemente dilaniato da un tafazzismo mai domo), ma sempre uniti di fronte alla “spartizione della torta”, subito dopo aver trovato l’accordo su un sindaco anche venuto da lontano come il nettunese o l’ex poliziotto. Insomma allo stato attuale sembra che Eufemi, che pure detiene pacchetti importanti di voti, non sia propenso a regalare la sua dote o battersi per qualcuno, visto che la terza volta non può “scendere in campo” e sembra tramontata anche l’ipotesi di un “riciclaggio” a Nettuno. E’ consapevole che sono gli ultimi otto mesi di gestione di un potere per il potere, mentre i problemi languono, e il peggio per lui (ma poi neanche tanto), è l’arrivo di un commissario, una figura che spesso finisce per rivelarsi come un rimedio peggiore del male. Allora il nostro amico lettore si domanderà: cosa succederà nella prossima primavera? La risposta non è semplice, ma proviamo ad azzardare. La situazione generale del paese è talmente degradata da oltre vent’anni di sgoverno della Destra che un Centrosinistra appena unito dovrebbe poter prevalere. Ancora meglio: se il PD riuscisse a riprendere la via del dialogo e della ragionevolezza, attorno al candidato sindaco che si è dato e subito “rimangiato” (innescando una “notte da lunghi coltelli”) la partita potrebbe essere vinta. Se invece il PD non ce la dovesse fare a uscire dall’attuale pantano, allora si profila all’orizzonte un listone civico connotato da una sola caratteristica: la presenza di un po’ di tutto. Fuoriusciti, raccogliticci, voltagabbana, gente per tutte le stagioni politiche, con la quale poi sarebbe difficile governare. Se invece si trattasse di un listone civico con gente nuova, o comunque dal percorso politico limpido, allora al ballottaggio anche con un Centrosinistra con un eventuale PD menomato si potrebbe sperare in una alternativa, anche se tutta da provare. Mentre da un vincente centrodestra, ora allo sbando, già sappiamo quali potrebbero essere le pietanze, certamente non dissimili da quelle servite e indigeste propinate da oltre un ventennio. Insomma, amici elettori, prepariamoci a vederne delle belle, ma anche al peggio! Michele Lotierzo

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Le interviste ai personaggi del territorio di Michele Lotierzo

MARE DI ROMA IL CONSORZIO DELLA PROMOZIONE TURISTICA NATO AD ARDEA l Consorzio "MARE DI ROMA" nasce nel 1997 dalla trasformazione del “Consorzio Turistico di Ardea”. L’idea di limitarsi al comune di Ardea apparve ben presto ai suoi promotori troppo stretta e prese piede la determinazione di voler “volare più alto”: pochi anni dopo nacque allora “Il Consorzio Mare di Roma”. Non fu facile, ma la forza specifica dei promotori e l’idea affascinante di farne un ente di livello provinciale fece superare ogni ostacolo. Nella sua denominazione si può dire che racchiude quasi l’intera sostanza del progetto. Stressare la rappresentazione di “Roma”, le sue potenzialità planetarie e accostarla al “mare”, ovvero alla costa meravigliosa che va da Nettuno a Fiumicino è stata un’idea molto pregante. Parliamo di un territorio che, secondo la mitologia e i riscontri archeologici, fu la culla della civiltà occidentale, conseguente e imperniata sulla scelta che ne fece il mitico eroe troiano Enea, progenitore della Roma degli albori. Il consorzio si propone di coordinare l'attività delle imprese aderenti per la rivalutazione e il rilancio turistico dell’intera fascia costiera, favorendo l’aggregazione di imprese e capitalizzando le energie e le risorse economiche e umane presenti sul territorio.

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La sua influenza, come detto, abbraccia Nettuno, poi Anzio e quindi Ardea, Pomezia, Ostia lido e Fiumicino. Gli obiettivi più qualificanti sono principalmente: 1) la riqualificazione e valorizzazione del territorio; 2) la valorizzazione dei patrimoni culturali, storici, naturalistici e archeologici; 3) il supporto professionale alle imprese aderenti; 4) l’erogazione di servizi in una visione di aggregazione moderna, anche attraverso l’ausilio delle tecnologie più avanzate di comunicazione e contatto con l’utenza tipiche del marketing territoriale più evoluto. Intensa, inoltre, è l’attività editoriale è la cura di manifestazioni ed eventi di assoluto rilevo. Ne abbiamo parlato col suo presidente, Daniele Occhiodoro, 49 anni, da sempre ad Ardea, ragioniere, persona entusiasta e grande motivatore, una risorsa del territorio. Presidente Occhiodoro qual è la situazione consorziale a distanza di oltre un decennio dalla costituzione? “Direi che sono abbastanza soddisfatto e rifarei tutto con la stessa energia ed entusiasmo dell’inizio. Tuttavia, mi lasci dire che se le cose da un

verso sono cambiate rispetto all’inizio della nostra “avventura”, penso in particolare al piano legislativo che ci mette a disposizione molti strumenti per fare bene, non altrettanto possiamo dire per quanto concerne l’aiuto che ci aspetteremmo dalle istituzioni e dalla politica”. Lagnanze particolari? “Ho sempre cercato il dialogo con le istituzioni e di stare vicino alla politica, senza ovviamente privilegiarne le appartenenze, ma soltanto per fornire un contributo a vantaggio del territorio, pur nella disillusa consapevolezza che i nostri eletti dovrebbero pensare unicamente a risolvere i problemi e facilitare lo sviluppo economico e turistico a beneficio di tutta la collettività. Bene, molto spesso il nostro lavoro è ostacolato dalla politica, penalizzato dalle lungaggini burocratiche, dai contributi finanziari faticosamente ottenuti e purtroppo mai erogati nei tempi previsti, cosa che, come immagina, deprime le iniziative poiché i fornitori non possono aspettare le lungaggini e la farraginosità dei nostri interlocutori”. A cosa è dovuto, secondo lei, questo andazzo che certo non depone a favore di un apprezzamento dei nostri rappresentanti? “Ci sono, è vero, ragioni oggettive d’impedimento, ma certo l’impegno spesso non corrisponde al comportamento fattuale che andrebbe richiesto per favorire lo sviluppo del nostro settore e molte responsabilità si annidano nell’eccessivo avvicendamento negli incarichi, nella forte mobilità politica e dirigenziale che depongono per una perdita, uno spreco di esperienze maturate, con nocumento complessivo sull’incisività dell’azione amministrativa”. Questo per quanto attiene i fattori di rappresentazione con gli interlocutori istituzionali di livello superiore, ma a livello locale invece la situazione è diversa? Ci sono differenze tra Comuni? “La realtà dei nostri Comuni è complessa, ma è sotto gli occhi di tutti i cittadini e non sarò io a fare una classifica dei più virtuosi o meno. Tuttavia ci sono enti locali che si mostrano perlomeno attenti alle nostre tematiche e altri che si


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dilettano in altre faccende poco congeniali con gli interessi delle comunità. E poi non bisogna dimenticare che il livello locale soffre spesso un problema antropologico”. Addirittura? Si spieghi meglio. “Molti aggregati urbani sono costituiti da famiglie “importate”, alcune per libera scelta, molte altre perché espulse dalle grandi aggregazioni urbane come Roma e spesso vaste zone demografiche finiscono per caratterizzarsi come veri e propri quartieri dormitori, cosa che non depone favorevolmente”. Ci può indicare, in breve, quali sono state le iniziative più eclatanti assunte nel corso degli anni o quelle maggiormente riuscite e apprezzate dalle comunità del litorale? “Non vorrei si pensasse che pecchi d’immodestia, ma ci vorrebbe veramente molto spazio per un resoconto completo, ma provo una summa. Molto apprezzata è l’iniziativa “Mangia e bevi Lazio” che intende favorire i prodotti a “km 0”, in grado di garantire qualità e minore inquinamento; il nostro sito www.marediroma.it; il magazine “Mare di Roma”; la scuola di specializzazione in beni architettonici e del paesaggio; il sostegno ad iniziative e attività quali Zoomarine, il Golf, i parchi a tema, la riserva di Tor Caldara, i Giardini

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Le interviste ai personaggi del territorio di Michele Lotierzo

della Landriana e molto altro. Poi mi piace rammentare la nostra presenza a tutti i grandi appuntamenti del turismo mondiale come i Bit, le fiere internazionali e similari e infine i convegni dalle tematiche più varie, anche con le associazioni degli stabilimenti balneari, con la Coldiretti e tanti altri protagonisti dello sviluppo del territo-

rio. Però non potrei concludere se non menzionassi la bellissima esperienza di formazione giovanile, portata avanti con l’Istituto Alberghiero e l’Istituto Tecnico di Anzio, come pure forte è stata e continua ad esserlo l’attività nell’ambito dello sport. Michele Lotierzo

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inchiesta

I “TRUFFATI” DELLA PETTIROSSO DELL’ANNOSA VICENDA PARLANO AVVOCATI, AMMINISTRAZIONE E CONDOMINI PETTIROSSO: UN NOME TANTO POETICO CHE, A POMEZIA,È DIVENTATO UN INCUBO, ALMENO PER LE CIRCA 130 FAMIGLIE CHE HANNO – IN PERFETTA BUONA FEDE – ACQUISTATO LA LORO ABITAZIONE DALL’OMONIMA SOCIETÀ IMMOBILIARI. I FATTI SONO ORMAI STORICI, VISTO CHE RISALGONO AGLI ANNI ’90. Ma ricostruiamo quanto accaduto, grazie agli avvocati dello studio Macchi e De Arcangelis, che difendono una quarantina di famiglie, e dell’avvocato Maria Pia Pagano, dello studio Vianello-Macario di Roma, che cura gli interessi di 23 condomini, che ci hanno fornito tutti i particolari della vicenda. L’Immobiliare Pettiroso 81 srl, nel 1992, ha potuto costruire grazie ad una convenzione stipulata con il Comune di Pomezia, proprietaria dei terreni, che prevedeva la concessione del diritto di superficie per 99 anni rinnovabili dietro l’impegno di eseguire, a titolo di corrispettivo, una struttura polifunzionale (Auditorium) che avrebbe dovuto essere ceduta al Comune, oltre alla realizzazione di infrastrutture, tra cui una strada – che avrebbe dovuto collegare la zona 167 alla via del Mare - ed il pagamento di tutti gli oneri previsti dalla normativa in materia, nonché la presentazione di una polizza fideiussoria assicurativa

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a garanzia dell’esecuzione delle opere concordate. L’accordo tra il Comune e la Pettirosso aveva tra i suoi capisaldi quello dell’inadempienza: qualora la società non avesse realizzato quanto sottoscritto, l’Amministrazione sarebbe rientrata in possesso del terreno, così come prevede la legge. E cosa fa la Pettirosso? Ovviamente viene meno agli accordi ma, per diverso tempo, nessuno se accorge, almeno tra gli amministratori. Vengono però eseguiti i lavori riguardanti l’edilizia residenziale: due palazzine, in via Fratelli Bandiera e via Ugo La Malfa, regolarmente terminate. Solo accennata la strada, con gli scavi lasciati a metà, mentre in via Alcide De Gasperi sorge lo scheletro di quello che avrebbe dovuto essere l’Auditorium. Il fatto che il Comune non si accorga dell’inadempimento gioca a favore dell’immobiliare, che riesce così a vendere tutti gi appartamenti, la maggior parte poggiandosi al notaio della stessa società immobiliare, che stipula i contratti di acquisto. La Pettirosso infatti, mediante anche l’intermediazione di Agenzie Immobiliari del territorio, a partire dal 1995 inizia a trasferire, a mezzo di atto pubblico, i diritti immobiliari di superficie acquisiti con la Convenzione. Gli acquirenti, nella maggior parte dei casi, accendendo un mutuo ipotecario anche trentennale, usufruiscono dell’agevolazione fiscale per la prima casa, vi si trasferiscono, naturalmente, la propria residenza e quella del proprio nucleo familiare, corrispondono all’Ente tutte le imposte previste (ICI, TARSU), apportano modifiche migliorative all’immobile e ne dispongono, quindi, in piena ed assoluta

libertà. Dopo circa nove anni dall’acquisto degli immobili (dopo il decimo anno il Comune di Pomezia non avrebbe potuto più agire per l’intervenuta prescrizione dei diritti e comunque per acquisto della proprietà per usucapione decennale, cosiddetto per “buona fede”) qualche solerte amministratore si sveglia dal letargo e si accorge che l’Immobiliare Pettirosso non ha costruito la strada e nemmeno l’auditorium. Di conseguenza, i legittimi proprietari si vedono notificare gli atti di citazione da parte del Comune di Pomezia con i quali l’Ente chiede al Tribunale di Velletri di annullare gli atti di compravendita, condannare i possessori alla restituzione degli immobili nonché al risarcimento dei presunti danni per l’illegittima occupazione per tutta la durata del possesso per “inadempienza agli obblighi convenzionali di cui all’articolo 9 della convenzione”. Tecnicamente, quindi, con sentenza di nullità degli atti notarili gli appartamenti diventano tutti di proprietà del Comune, per il principio di accessione di immobile ad immobile. Come da manuale, l’Immobiliare Pettirosso, invece di adempiere a quanto imposto dal contratto, impugna al TAR del Lazio la revoca. Il TAR boccia il ricorso, confermando la correttezza dell’iter seguito dal Comune.. Come da manuale, l’Immobiliare Pettirosso, invece di adempiere a quanto imposto dal contratto, impugna al TAR del Lazio la revoca. Il TAR boccia il ricorso, confermando la correttezza dell’iter seguito dal Comune. Ma la Pettirosso non si arrende, e fa appello anche al Consiglio di Stato, che conferma la sentenza del TAR, facendo così passare in giudicato la revoca della concessione. Per formalizzare l’acquisizione degli appartamenti ed avere la traslazione del passaggio di proprietà, l’amministrazione comunale ha dovuto iniziare una causa contro gli acquirenti, così come prevede la legge. Da allora, siamo nel 2005, sono ancora in corso i giudizi, in ognuno dei quali ci sono almeno cinque parti in causa, si sono tenute almeno dieci udienze, scambiate tra i rispettivi difensori almeno sei atti e memorie difensive, sono avvenuti almeno cinque incontri extragiudiziali al fine di verificare le possibilità di una soluzione bonaria della vicenda. Arrivare ad una sentenza, infatti, non conviene a nessuno, quindi l’accordo extragiudiziale è quanto auspicano tutte le parti in causa. Qual è allora la difficoltà? Le cifre. Nessuno, almeno ufficialmente, sa quanto si dovrebbe dare per poter chiudere la vicenda.

gLi aVVocati “Senza voler entrare nel merito di tutti comportamenti illegittimi e le violazioni contestate all’Amministrazione in sede giudiziaria – dichiara l’avvocato Maria Pia Pagano - credo che l’unica soluzione ad oggi per risolvere definitivamente non soltanto i giudizi in corso ma l’intera vicenda inerente gli stabili edificati dalla Pettirosso sia che l’Ente provveda a sanare sotto il profilo urbanistico mediante una variazione della destinazione degli immobili ad uso residenziale, garantirsi un congruo risarcimento dell’ingente danno subito mediante un accordo con i Notai roganti tutti gli atti di compravendita e le rispettive Società Assicuratrici coinvolte ed escutere la polizza fideiussoria assicurativa. Per quanto concerne i pro-


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inchiesta prietari degli immobili, al fine di risarcirli di tutti i danni materiali e morali sino ad oggi subiti, andrebbe consentito loro, anche dietro un minimo contributo economico, il riscatto del diritto di proprietà in luogo del diritto di superficie”. Secondo lei quali sono ad oggi le prospettive per gli inquilini? “Dopo tanti anni e numerosi falliti tentativi di conciliazione, oltre ad un indiscusso impegno economico da parte di tutti, ora che siamo entrati nella fase istruttoria, considerando che abbiamo già un riscontro delle responsabilità oggettive, credo che le prospettive di una soluzione bonaria si siano molto ridotte. E’ necessario, a questo punto, che soprattutto l’Ente e i Notai valutino accuratamente le proprie posizioni, i costi ulteriori che devono sostenere e gli effetti pregiudizievoli di una sentenza di condanna nei confronti degli stessi. Anche qualora il Giudice competente accertasse e dichiarasse la nullità degli atti notarili, il Comune, è possibile prevedere, incorerebbe – in accoglimento alle nostre richieste - in una condanna in favore dei proprietari al risarcimento dei danni materiali e morali, nonché alla restituzione di una somma pari a tutti gli importi dagli stessi corrisposti all’Ente a titoli di tributi, con interessi e rivalutazione. Questo caso, i notai sarebbero, di conseguenza, condannati non solo a risarcire i proprietari dei danni subiti e delle spese sostenute, ma soprattutto sarebbero condannati a manlevare i proprietari da tutti gli effetti pregiudizievoli che a questi deriverebbero dalla dichiarazione di nullità degli atti notarili, nello specifico, al pagamento di una somma in favore dei proprietari pari al valore attuale dell’immobile, oltreché condannati a corrispondere in favore del Comune la somma da quest’ultimo richiesta a titolo di indennità di illegittima occupazione”. Pensa di poter prevedere dei tempi di risoluzione? “E’ evidente che non è possibile prospettare tempi per la definizione della vicenda: possiamo solo auspicare che l’Amministrazione accolga l’invito ad agire tempestivamente al fine di garantire la piena proprietà degli immobili a tutte le famiglie coinvolte e la meritata serenità”. Alle stesse conclusioni, anche se seguendo un percorso diverso, sono arrivati gli avvocati dello studio Macchi e De Arcangelis. “Si tratta di una vicenda complessa e sfaccettata, anche e soprattutto per la quantità di attori coinvolti: la società costruttrice, le agenzie immobiliari, i notai e le loro assicurazioni, le banche che hanno concesso i mutui, il Comune, gli acquirenti ed i nuovi proprie-

tari, perché negli anni, prima che si arrivasse al contenzioso, alcune persone hanno venduto il loro appartamento ad altri ignari cittadini – spiegano gli avvocati Macchi e De Arcangelis - ognuno con le proprie ragioni, molti con anche dei grossi torti, alcuni vittime innocenti, come i nostri assistiti, che hanno acquistato delle proprietà con la certezza che tutto fosse regolare, visto che erano state controllate dalle agenzie immobiliari che le hanno proposte in vendita, dai notati che hanno fatto firmare il rogito e dalle banche che hanno erogato i finanziamenti: ognuno di questo aveva l’obbligo di effettuare le dovute verifiche. Il problema è che il Comune si è “dimenticato” di far trascrivere alla Conservatoria dei registri immobiliari la revoca della concessione, e lo ha fatto con notevole ritardo, quando ormai tutto era già stato fatto, nel 2003. Addirittura ad oggi, se si fa una semplice visura nominativa, la trascrizione non compare: occorre fare la visura al ventennale per accorgersi che gli immobili hanno una situazione del tutto particolare”. La causa, che ora si trova al Tribunale di Velletri, vede quindi un intreccio incredibile di passaggi, con vendite, cessioni, nuovi acquisti che complicano ancora di più l’intricata vicenda. Ciliegina sulla torta, una decina di appartamenti, che erano rimasti vuoti, sono stati assegnati a famiglie disagiate, che hanno provocato numerosi “incidenti” tra gli inquilini. “Purtroppo le persone che hanno occupato le case gestite direttamente dal Comune non sono tra le più tranquille, e spesso devono intervenire le Forze dell’Ordine per riportare la calma o per verificare se sono state commesse violazioni. In una delle due palazzine, infatti, si sono registrati numerosi episodi di rilevanza penale”, commenta De Arcangelis. Sulle scrivanie dei Giudici che stanno gestendo la “pratica Pettirosso” si trovano quindi davanti ad una matassa ingarbugliata dove l’unica cosa chiara è che la società è fallita e non si è nemmeno costituita nel processo, lavandosene praticamente le mani. “Noi abbiamo ovviamente citato anche il fallimento – dichiarano gli avvocati – ma è ovvio che sarà difficile riuscire a far rispondere economicamente la Pettirosso di quanto accaduto”. Qual è la linea che state seguendo? “Puntiamo ad avere dei rimborsi da parte delle assicurazioni dei notai eroganti, per poter raggiungere un accordo economico con il Comune e riavere la proprietà degli immobili”. Una transazione, dunque. L’amministrazione, infatti, per poter ridare la proprietà agli acquirenti, vuole giustamente rientrare delle spese necessarie per la

costruzione di quanto non ottemperato dalla Pettirosso. Ma, ad oggi, nessuna stima del danno presunto è stata avanzata. “Noi siamo in attesa di un contatto da parte dell’amministrazione – ha concluso l’avvocato De Arcangelis – per poter capire se ci sono realmente i margini di una trattativa che potrebbe risolvere in maniera bonaria il contenzioso”.

L’aMMinistrazione risponDe Di pochissime parole l’avvocato del Comune, Donato D’Angelo, che non vuole scoprire le sue carte. “Ci sono diverse posizioni aperte – ha dichiarato – con gli avvocati dei condomini. Sia noi che loro siamo disponibili all’accordo, ma ancora non possiamo definire quantitativamente il rimborso, perché i tecnici sono ancora al lavoro per valutare tutti gli aspetti della vicenda, che come è ben evidente è davvero complessa a causa delle molteplici parti implicate. E’intenzione dell’amministrazione andare incontro ai condomini, ma questo va fatto entro certi limiti, per non danneggiare l’intera cittadinanza, visto che stiamo parlando di beni pubblici”. Molto più loquace il sindaco Enrico De Fusco. “Siamo ormai ad un passo dal protocollo l’intesa. E’ infatti arrivata da pochissimi giorni la risposta da parte delle due grandi assicurazioni dei notai chiamati in causa, che ci hanno assicurato che da parte loro il risarcimento ci sarà: questo significa che il cerchio si sta chiudendo, perché la parte legata alle assicurazioni era l’incognita più grande . I nostri tecnici sono ormai alla fine del loro lavoro di perizia e a questo punto abbiamo quasi tutti gli elementi per arrivare ad un’eventuale transazione, che è ciò a cui tutti aspiriamo. Ho cercato di prendere in mano questa situazione, che si trascinava da anni e per la quale nessuno prima aveva fatto niente. Noi abbiamo valutato tutti e quattro gli aspetti della vicenda: giuridico, tecnico, amministrativo ed economico. Adesso gli inquilini devono solo attendere le ultime definizioni, perché comunque c’è un iter da seguire che porta via tempo. Da parte mia c’è sempre stata la massima considerazione per questi cittadini, che devono però comprendere che il loro non era un problema da poco e che nessuno, da quando sono alla guida di questa città, ha voluto perdere tempo deliberatamente”. In pratica, adesso resta “solo” da fare i conti: alla cifra spettante al Comune andrà tolta quella che verseran-

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inchiesta no le assicurazioni. La rimanenza sarà quanto i vari inquilini dovranno pagare per prendere pieno possesso delle abitazioni in cui vivono ormai da circa 15 anni. “La strada che abbiamo intrapreso – ha concluso De Fusco – è quella che cerca di agevolare il più possibile questi cittadini, che sono sicuramente incolpevoli della situazione che si è andata a creare. A breve le parti verranno chiamate: se ci sarà l’intesa si procederà con la transazione che porrà fine a questa annosa vicenda”. Quando la situazione sarà definita, tutti gli inquilini dovranno fare un nuovo atto notarile, in quanto quello precedente è nullo.

i cittaDini E gli inquilini, ossia quelle persone che, ignare di tutta questa situazione, hanno pagato la casa, magari accendendo un mutuo infinito, senza neanche sapere che il permesso per costruire non prevedeva appartamenti per uso abitativo, ma per “uso direzionale”, ovvero per un residence? Nessuno di loro ha mai saputo dell’esistenza dell’accordo, né della clausole previste dallo stesso, ed ora si ritrovano nella condizione di non essere più proprietari della casa in cui vivono e per la quale alcuni stanno ancora pagando

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le rate del mutuo. Man mano che ai residenti arrivava la lettera da parte del Comune, si sono rivolti agli avvocati per cercare di difendere il frutto del loro lavoro e dei loro risparmi. “Nel 2003 – spiega uno degli acquirenti - a seguito di un annuncio di una famosa agenzia immobiliare ho acquistato da un privato un appartamento al palazzo Pettirosso di Via Ugo La Malfa 2. Ricordo ancora il giorno del rogito quando il notaio si mise nel taschino della camicia diverse migliaia di euro come parcella… Avevo voluto fare un investimento per il futuro utilizzando tutti i miei risparmi, con l’aiuto economico dei miei genitori. Ho così deciso di affittare l’immobile con un regolare contratto di locazione per cercare di rientrare delle spese affrontate e metter a frutto l’investimento. Ben presto sono arrivate le brutte notizie. Qualche anno dopo mi è stata recapitata una lettera dai legali del Comune di Pomezia che mi intimavano di liberare immediatamente l’immobile poiché non era di mia proprietà. A quel punto mi sono rivolto agli avvocati. La mia situazione, come qualche altro “proprietario” è differente dalla maggioranza, poiché ho acquistato in seconda battuta da un privato e non direttamente dall’Immobiliare Pettirosso. Due rogiti notarili e un’agenzia immobiliare a fare da tramite non sono bastati a tutelare i miei interessi. Ora mi trovo con

1000 euro di meno, un immobile non vendibile e non affittabile ed una situazione che nella migliore delle ipotesi vede tante altre migliaia di euro da tirar fuori. E pensare che doveva esser un investimento per il futuro…”. Molto peggio la situazione di un altro condomino, che ha acquistato la casa per viverci e per la quale sta ancora pagando le rate del mutuo. “Ho parlato con gli avvocati, che mi hanno consigliato di non sospendere i pagamenti, altrimenti sarei incorso in ulteriori problemi. Non ho la possibilità di prendere altri prestiti per pagare ulteriori cifre per sanare una situazione che non ho certo creato io: perché a pagare sono sempre i più deboli? L’unica colpa che possono imputare a noi acquirenti è una sfortuna pazzesca, visto che tutto sembrava regolare in tutti i suoi aspetti”. “E’ doveroso riconoscere il comportamento integerrimo, per dignità e compostezza, che in tutti questi anni hanno assunto e mantenuto tutti i proprietari coinvolti – conclude l’avvocato Maria Pia Pagano ed ai quali deve andare, oltre che la totale ed incondizionata solidarietà di tutti i concittadini, la più sincera ammirazione e direi, anche, gratitudine da parte dell’Amministrazione nei confronti della quale, di fatto, hanno di mostrato di nutrire, comunque, fiduMaria Corrao cia”.



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DI MARIO: CONCESSI I DOMICILIARI L’IMPRENDITORE TORNA A CASA, MA L’INCHIESTA SI ALLARGA ANCORA affaele Di Mario è tornato a casa. Venerdì 15 Luglio è infatti stata accolta la richiesta depositata al Tribunale del Riesame da parte dell’avvocato Gildo Ursini, difensore dell’imprenditore e costruttore edile molisano trapiantato a Pomezia, arrestato lo scorso 7 Aprile dagli uomini del Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza con l’accusa di bancarotta fraudolenta per distrazione, reati fiscali e false fatturazioni. Il provvedimento di scarcerazione ed il conseguente trasferimento ai domiciliari è stato concesso venerdì, ma la conferma è arrivata solo nelle scorse ore da parte del legale, che non ha comunque voluto rilasciare ulteriori commenti. “Il Tribunale del Riesame ha ritenuto giusta la domanda di revoca della custodia cautelare in carcere che ho presentato recentemente ed ha concesso al mio cliente gli arresti domiciliari”, ha dichiarato l’avvocato Ursini. L’indagine che riguarda l’holding creata da Di Mario, partita da Roma e Pomezia, si è nel frattempo allargata a macchia d’olio, coinvolgendo varie parti d’Italia. Ultimo, in ordine cronologico, il decreto di perquisizione e sequestro che ha portato nei giorni scorsi le Fiamme Gialle fino a Teramo, nel quartier generale della Tercas. Anche l’istituto di cre-

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dito teramano, principale polo bancario abruzzese, sembra essere coinvolto, come soggetto terzo, in quanto finanziatore di mutui, nell’inchiesta per bancarotta fraudolenta che ha al centro la società Dimafin e che al momento conta già 33 indagati. Il decreto, firmato dai PM romani Maria Francesca Loy, Giuseppe Cascini, Maria Sabina Calabretta e Nello Rossi, c’è la richiesta di consegna di tutta la documentazione riferita a operazioni di mutui intercorse tra la filiale di Roma della Tercas e la società Dimafin. Ad essere coinvolte in questo giro di prestiti e mutui altre 30 banche, tra le quali un ruolo enorme è svolto dalla Unicredit, che ha concesso al gruppo riconducibile a Di Mario un mutuo di cento milioni di euro. Sono ora attesi a breve altri sviluppi clamorosi, dal momento che sembra che Raffaele Di Mario, dopo un periodo di silenzio, abbia deciso di raccontare agli inquirenti la sua verità. Ricordiamo che la “bolla” scoppiò con la vendita a Banca Italease, per 108 milioni di euro, del centro commerciale Dima Shopping Bufalotta da parte della società Niccodemi, che fa sempre capo alla Dimafin. Secondo gli inquirenti la Niccodemi non avrebbe però pagato imposte per 26,6 milioni sulle plusva-

lenze ottenute dalla vendita e, in seguito, sarebbe stata svuotata del capitale e portata al fallimento con distrazioni per complessivi 52,5 milioni, di cui circa quaranta milioni in favore della società Primula e quasi dodici alla M2, entrambe società della holding creata da Raffaele Di Mario, fatti sparire attraverso fatture per operazioni inesistenti. In seguito la Italease avrebbe stipulato un contratto di leasing con la Dimafin per la gestione del centro commerciale che si trova alla periferia di Roma. “I flussi finanziari erogati da Italease alla Niccodemi per la vendita del centro commerciale Dima Shopping Bufalotta sono stati quasi interamente distratti in favore di società riconducibili a Di Mario, ma intestate a prestanome”: questa l’ipotesi degli inquirenti. E i guai, per l’imprenditore di Isernia, non erano arrivati da soli. Pochi giorni prima del’arresto, il 29 Marzo, il Tribunale di Roma aveva decretato il fallimento della Di.Ma. Costruzioni, mettendo in crisi un migliaio di persone tra dipendenti diretti ed indotto, oltre a decine di famiglie che stavano trattando l’acquisto di un’abitazione nel nuovo quartiere di Pomezia “Parco della Minerva”. Ad oggi gli acquirenti non hanno ancora risolto la loro posizione: il perfezionamento dell’acquisto è bloccato in quanto, nei due anni successivi al rogito, l’immobile potrebbe essere sequestrato e venduto all’asta per saldare i debiti relativi al fallimento della Di.Ma Costruzioni. I cittadini coinvolti, che si sono raggruppati a seconda dell’agenzia immobiliare e del notaio di riferimento, stanno cercando almeno di riavere quanto versato come caparra al momento del compromesso, ma, dalle prime indiscrezioni, sembra che degli importi versati potranno essere recuperate solo alcune parti. Difficoltosa anche la posizione dei dipendenti, ai quali era stata riconosciuta la cassa integrazione in deroga, erogata fino al Marzo scorso, ma, dopo quella data, niente è più stato versato agli operai, che rimangono ora in attesa del decreto ministeriale per poter usufruire della cassa integrazione straordinaria. “Anche qualora il Ministro firmasse oggi il decreto – ha dichiarato Rino Aversa della Fillea – i lavoratori non riuscirebbero comunque ad avere i soldi prima del prossimo ottobre. E’ mancata la tempestività ed adesso ci sono centinaia di persone che, per mangiare, devono sperare nella carità di familiari ed amici. Senza contare che per molti di loro, perché hanno superato una certa età o perché sono stranieri, inserirsi nuovamente nel mondo del lavoro in maniera stabile è davvero difficoltoso”.


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BOTTA E RI...ESPOSTI ALCUNI COMMERCIANTI DEL LUNGOMARE DEGLI ARDEATINI SI ACCUSANO A VICENDA DI INQUINAMENTO AMBIENTALE A colpi di esposti: così i commercianti di Marina di Ardea tentano di “difendere” il loro commercio. Dopo gli ambulanti, che fanno una concorrenza non proprio leale, a rovinare la stagione estiva degli esercizi pubblici ci pensano gli stessi commercianti, che si accusano l’un l’altro di scaricare illegalmente nei fossi, senza aver mai eseguito l’allaccio in pubblica fognatura. La vicenda è salita alla ribalta dopo che Antonio Falconio, il titolare dell’albergo B Palace, sul lungomare degli Ardeatini, si era visto - il 25 Luglio, quindi in piena stagione balneare - porre i sigilli ad una parte della sua struttura ricettiva per difformità autorizzative, trovate a seguito di un esposto presentato da qualche concorrente a cui il giro d’affari di quell’attività commerciale proprio non andava giù. E giù non è andata neanche a Falconio che, appena le forze dell’ordine se ne sono andate lasciandogli i sigilli apposti, si è messo al computer ed ha scritto il suo, di esposto – poi inviato alla Procura di Velletri, alle forze dell’ordine, alle Asl RmH e all’Arpa Lazio, oltre che al Comune di Ardea – dove dichiara che a non essere in regola, semmai, sono i suoi concorrenti, una ventina circa, tutti ubicati sul lungomare degli Ardeatini: tutti esercizi commerciali, in particolar modo bar e ristoranti, che, secondo il firmatario dell’esposto, non avrebbero mai eseguito l’allaccio in pubblica fognatura, scaricando quindi abusivamente direttamente in mare. Sempre nell’esposto Falconio difende la sua, di posizione, sostenendo che lui, “in qualità di operatore commerciale si è peritato di provvedere agli allacci in pubblica fognatura del proprio esercizio commerciale indispensabile al fine di un regolare svolgimento dell’attività lavorativa”, al contrario dei suoi antagonisti, che non lo avrebbero

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invece fatto. Falconio fa nomi e cognomi, per evitare possibilità di errore, ed elenca tutti quegli esercizi commerciali che “potrebbero non essere allacciati alla pubblica fognatura, e quindi non essere in regola per lo svolgimento della propria attività”. Quindi, perché hanno controllato lui e gli altri no?, si chiede il commerciante. La legge a questo proposito parla chiaro: se un’attività commerciale non è in regola con l’allaccio in fogna deve essere chiusa, per evitare il rischio di inquinamento ambientale. Il tema dell’inquinamento dovuto agli scarichi illegali era

stato fra l’altro fu oggetto di interrogazione del consigliere comunale Bruno Cimadon nel consiglio dello scorso 25 Maggio, ma in concreto non era poi stato fatto nulla. L’Amministrazione comunale è quindi corsa ai ripari il 26 Luglio, con una riunione straordinaria convocata di prima mattina dall’Assessore Maria Pia Pagano, che in questi giorni sostituisce il sindaco in ferie. Riunione alla quale sono stati invitati i dirigenti dei settori urbanistica, ambiente e commercio ed a cui era presente il comandante della Polizia Municipale Francesco Passaretti. L’incontro per il vice sindaco - che ricopre il ruolo di responsabile dell’igiene e salute pubblica - ha avuto valore di notifica proprio dell’esposto presentato da Falconio: la Pagano, carte alla mano, ha messo i dirigenti di fronte alle loro responsabilità, esortandoli ad attuare immediatamente i controlli di loro competenza. Verifiche che anche la Polizia Municipale ha fatto partire con solerzia. “I controlli che stiano facendo e che continueremo a fare – ha dichiarato Passaretti non saranno soltanto igienico sanitari, ma a tutto campo”. E se le irregolarità igienico-sanitarie dovessero essere confermate, si potrebbe, o meglio dovrebbe, arrivare all’immediata chiusura delle attività coinvolte, per evitare un probabile proseguo dell’inquinamento dell’arenile. Ad interessarsi alla vicenda anche i carabinieri: Falconio ha infatti richiesto l’intervento del N.O.E., riportando nell’esposto che, sempre secondo lui, ci sono stati “gravi comportamenti omissivi perpetrati fino ad oggi per mancato controllo da parte degli uffici competenti”: un’accusa pesantissima, sulla quale il Luogotenente Antonio Landi vuole fare chiarezza. Alessia Ambra Achille

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LE PRIMARIE DEL PD DI ARDEA SARRECCHIA: IL CANDIDATO SINDACO? LO SCELGANO I CITTADINI ancano poco più di 9 mesi alle elezioni amministrative di Ardea, ma proteste e critiche infervorano i partiti già da tempo. Nel centrosinistra, per cercare di arginare le polemiche, Peppino Sarrecchia, segretario del PD, ha deciso di ricorrere alle “primarie” per scegliere il futuro candidato sindaco. “Che siano i cittadini a decidere”, ha dichiarato in una lunga lettera inviata a tutto il centrosinistra. “E' necessario impegnare il nostro tempo ed energie nel ricercare l'aggregazione di tutte le componenti del partito e dei partiti del centrosinistra – scrive Sarrecchia, facendo leggere tra le righe che troppe volte si è

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invece perso tempo in liti inutili e sterili - per questo si è lavorato per definire un progetto di alleanza politica che, attraverso un cammino comune di rinascita miri al governo della città”. L’intesa si basa, spiega Sarrecchia, sulla condivisione di un codice etico, un programma amministrativo ed una strategia politica che coinvolga tutte le forze della coalizione. “Il PD, da solo o con gli altri partiti – ha dichiarato Sarrecchia – si è reso partecipe di numerose iniziative contro il malgoverno ed a favore dei cittadini e delle associazioni, coinvolgendoli direttamente, così come prevede il nostro statuto. Proprio nell’ottica della condivisione, dal

momento che il candidato sindaco da noi inizialmente proposto è stato “bocciato” dall’IDV e visto che si è presentata al tavolo delle discussioni anche l’API, forza politica facente parte del terzo polo, si è reso necessario un chiarimento tra le parti, che serva a capire se il centrosinistra di Ardea, unito, possa ancora avere una certa valenza”. Il segretario, dopo essersi consultato con gli iscritti, che si sono espressi nel procedere alle candidature attraverso le primarie di partito ed eventualmente di coalizione, ha quindi deciso che, almeno per il PD, le primarie ci saranno. Alfredo Corrao

MORTI DUE SEDICENNI NUOVA FLORIDA, TRA RABBIA E DOLORE, CHIEDE PIÙ SICUREZZA STRADALE trade killer alla Nuova Florida, dove in un drammatico incidente sono morti due giovanissimi, Yuri Pierini, di 16 anni, e Piefrancesco Olivieri, non ancora diciassettenne. Il due ragazzi, la sera del 6 Luglio, erano a bordo di uno scooter, un’Aprilia 125, quando, all’incrocio tra Via Modena e Via Pavia, si sono scontrati con una Toyota Yaris guidata da una 46enne di Ardea. L’urto è stato violentissimo e per Yuri non c’è stato nulla da fare: è deceduto sul colpo. Gravissimo Pierfrancesco, che era alla guida della moto. Trasportato d’urgenza al San Camillo di Roma, è rimasto per dieci giorni in bilico tra la vita e la morte, ma a niente sono valse le cure dei medici. Alla disperazione delle famiglie si è aggiunta quella dell’intero quartiere, dove tutti conoscevano i due giovani. La Chiesa di S. Gaetano da Thiene, alla Nuova Florida ha quindi visto, nel giro di pochissimi giorni, la celebrazione di due funerali che non avrebbero mai dovuto esserci. Sono stati molti, infatti, ad imputare la colpa di quanto accaduto alle pessime condizioni delle strade del quartiere: via Modena è senza illuminazione e senza marciapiedi,

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oltre che con una segnaletica pressoché inesistente. Stretto intorno al dolore dei familiari di Yuri e Pierfrancesco, il quartiere si è ribellato a questa tragedia annunciata. Dura l’accusa da parte del Comitato di Quartiere della Nuova Florida. “L’art.40 del Codice Penale recita: “Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”. Ricordiamo – dichiarano dal direttivo – i nostri numerosi interventi effettuati sul tema “Sicurezza Stradale” nel quartiere Nuova Florida: tutti, salvo il rifacimento del tratto pericoloso di via Campo Selva, eseguito finalmente da una ditta competente, praticamente irrisolti o ignorati. Il CdQ aveva anche proposto all’Amministrazione Comunale di adottare il sistema “Illuminazione a costo zero” per le strade non asfaltate e gli incroci pericolosi, installando pali della luce con tecnologie moderne in modo tale da ridurre il costo delle bollette e riutilizzare il “risparmiato” per installare dei nuovi pali, ma ovviamente nulla è stato fatto”. Sul luogo dell’incidente gli amici hanno riempito la strada con scritte affettuose e fiori, mentre su Facebook ci sono

centinaia di messaggi che ricordano i due ragazzi. Per entrambi sono state organizzate, sempre dagli amici, delle fiaccolate, dove le centinaia di persone presenti continuavano a domandarsi il perché di questa tragedia. “E perché non accada più – ha dichiarato una mamma – chiediamo che le istituzioni, clamorosamente e scandalosamente assenti ai funerali, agiscano, mettendo in sicurezza queste strade che ancora una volta ci fanno piangere la scomparsa di un adolescente”. Lo sfogo, poi, è andato oltre. “Non è certo una questione di razzismo, ma ricordo che, quando è morta una ragazzina straniera, la tredicenne Pasma Oueslati, il 6 Marzo del 2008, tutti i politici si sono dati da fare, erano presenti, per lei si sono organizzati memorial ed intitolate targhe all’interno del parco pubblico: tutte cose giustissime e sacrosante. Ma allora perché per questi due ragazzi non si è visto nessuno? Non erano giovani e con il diritto di vivere anche loro?”. Alfredo Corrao


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LA POLIZIA A TORVAIANICA INAUGURATI GLI UFFICI DEL PRESIDIO ESTIVO ittadini più sicuri, almeno d’estate. E’ infatti stato inaugurato il 20 Luglio il presidio estivo della Questura a Torvaianica. Il posto di Polizia ha la sua sede nell’ex Ostello della Gioventù, sul Lungomare delle Sirene, e completa così l’edificio, nel quale sono già ospitati il distaccamento della Polizia Municipale, l’Anagrafe e la Biblioteca comunale. “Abbiamo raggiunto un importante traguardo per la sicurezza di tutti i cittadini”. Così il sindaco Enrico De Fusco ha esordito nel corso cerimonia di inaugurazione, alla quale erano presenti tutte le autorità civili e militari. Tra la soddisfazione dei presenti, il Questore di Roma Francesco Tagliente ed il Commissario di Ostia Antonio Franco hanno preso in consegna dal Primo Cittadino di Pomezia i due locali al piano terra dell’ex Ostello della Gioventù. “E’ con soddisfazione – ha dichiarato De Fusco – che oggi possiamo dire di aver portato la Polizia di Stato nel nostro Comune. Certo, c’è stato qualche giorno di ritardo, ma è sicuramente poca cosa in confronto agli anni passati, quando le chiacchiere rimanevano tali, senza che nessuno le trasformasse in realtà. Ringrazio per questo sia il Questore Tagliente che il Commissario Franco per l’attenzione e la disponibilità dimostrata verso il nostro territorio. Quello che inauguriamo oggi è sì un distaccamento estivo, ma il nostro desiderio è che possa poi trasformarsi in un Posto operativo di Polizia permanente. A questo proposito l’Amministrazione comunale ribadisce la piena disponibilità e collaborazione con la

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Questura di Roma”. “L’istituzione di un nuovo presidio estivo a Torvaianica – ha commentato il Questore Francesco Tagliente – rappresenta ancora un segnale forte della determinazione ad essere sul territorio, e nel territorio, insieme ai cittadini ed agli operatori economici che, nel chiedere la nostra presenza, esprimono tutta la fiducia nell’Istituzione. Abbiamo preso questa decisione perché, d’estate, i tempi di intervento per le volanti che provenivano da Ostia potevano salire anche a 30 minuti a causa della notevole presenza di turisti: abbiamo valutato che si trattava di tempi troppo lunghi ed abbiamo cercato insieme al Sindaco il modo di garantire una tempestività maggiore”. Questura e Comune di Pomezia hanno così intavolato un lungo discorso, fatto di intese, di verifiche, di sopralluoghi, fino ad arrivare allo stesso accordo di partenariato che sta caratterizzando con nuovo slancio i rapporti interistituzionali nella provincia di Roma da ormai 11 mesi, durante i quali la Questura ha aperto 9 dei 23 posti i Polizia presenti nel territorio di competenza. Dalle 8.00 alle 20.00 gli agenti del Commissariato di Ostia, coordinati dal dr. Antonio Franco, alle cui dipendenze il nuovo Posto di Polizia andrà ad operare, saranno a disposizione dei cittadini. Alla piattaforma informativa per i servizi al cittadino assicurata dal personale in servizio presso il presidio fisso si affiancherà un equipaggio che assicurerà il pronto intervento sulla zona, a disposizione di chiunque versi in situazioni di bisogno o pericolo, integrando così la presenza

già assicurata in precedenza dalle Autoradio del Commissariato Lido, nonché dagli equipaggi delle altre Forze di Polizia. I locali del Lungomare delle Sirene sono stati concessi dal Comune a costo zero, allineandosi così a pieno diritto con la politica avviata ad agosto scorso dalla Questura, che mira alla riduzione dei costi di gestione degli immobili adibiti ad uffici di polizia, sia sotto il profilo dei canoni abitativi, che della gestione delle strutture. “La disponibilità da parte del Sindaco di Pomezia a fornirci gli uffici gratuitamente – ha concluso il Questore – è stato l’imput decisivo per l’apertura di questo presidio, altrimenti non possibile vista la politica di abbattimento costi che stiamo seguendo. Siamo lieti di affiancarci alle altre forze di polizia del territorio, Carabinieri, Finanza, Guardia Costiera e Polizia Municipale, con le quali collaboreremo affinché il controllo sia costante”. Alessia Ambra Achille

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Macchiozza

FUORI DALL’OMBRA UN RESIDENTE DE “LA MACCHIOZZA” CHIEDE CHE LA ZONA DIVENTI UN VERO QUARTIERE istrattato, abbandonato, addirittura sconosciuto. E’ il quartiere pometino “La Macchiozza”, zona tra Pomezia e Torvaianica a ridosso dei 16 Pini. Molti non sanno nemmeno che esiste, qualcuno lo conosce grazie al campo di rugby che si trova nella strada di ingresso al quartiere. “Sono tanti quelli che, confondendosi, lo chiamano Macchiozza o Macchia – spiega Andrea Paolini, che vi abita da anni e che, da anni, cerca di migliorarne le caratteristiche - La definizione "Quartiere" è anche un'aspirazione per i residenti, dato che anche per il Comune é solo la «zona macchiozza». Figuriamoci quindi per tutti gli altri!”. Del resto, è difficile promuovere a quartiere un territorio dove, come spiega Paolini, le “strade sono ancora quelle di un tempo, ossia di terra. L'illuminazione pubblica, miracolo dell'era moderna, è arrivata da circa un paio d'anni. Da quasi dodici mesi abbiamo invece dei cartelli che hanno dato dignità alle nostre strade, con nomi finalmente visibili al postino. Mancano però ancora gli specchi agli incroci, indispensabili per la sicurezza stradale”. Ed i problemi non finiscono qui. “Sono anni - prosegue Andrea Paolini – che, non avendo accesso alla rete fognaria, siamo costretti ad esborsi continui per svuotare periodicamente i nostri pozzi. Dal Comune, attraverso i suoi assessori, abbiamo ricevuto solo anni di promesse prontamente smentite. Prima «il problema è la Regione», poi trovati i soldi, il problema è la "scelta" dell'Azienda che dovrà svolgere il lavoro e poi ancora «siamo sotto campagna elettorale». Ora la stessa si é conclusa ma si continua a rimandare e prendere tempo per fare un qualcosa che solo qualche mese fa tutto era dato per certo, anzi concluso”. Cosa lamenta principalmente? “L'assenza delle Istituzioni. Tutti i residenti del quartiere possono concordare che qui si vede qualche politico solo nel periodo elettorale, poi il nulla più assoluto. Il risultato è che le nostre strade sono passaggi sicuri per i criminali che nella notte "visitano" le case e le ville della zona: la totale assenza di controllo sono per loro un invito a cui non si può resistere. Sempre a proposito di sicurezza c’è da segnalare la costante presenza di nomadi che di accampano con i loro camper, anche ostruendo il passaggio sulle strade, tanto nessuno dice niente”. E in questo periodo poteva forse mancare il problema rifiuti? Assolutamente no. “La salute delle nostre strade é visibile anche dalla sua "pulizia". Spazzatura varia - scatole, bottiglie in

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plastica, buste... - viene perennemente depositata sui lati della strada principale, ovvero via della Macchiozza. Personalmente ho visto i mezzi adibiti alla Raccolta porta a porta della differenziata “perdere” i sacchetti lungo la strada ad ogni minima buca. Ho prontamente segnalato l'accaduto, prima al conducente del mezzo, che mi ha risposto: “se la prenda con il Comune”, poi segnalando l'accaduto all'apposito ufficio comunale nonché al numero verde. Ovvio che non sia cambiato nulla. La raccolta differenziata é indubbiamente un'ottima e necessaria operazione per preservare il nostro futuro, ma è altrettanto fuori dubbio che le nostre strade non sono mai state tanto sporche. Parlando poi del porta a porta come definire un servizio per il quale si paga e non lo si ottiene? Nella strada in cui vivo, via Sant'Andrea Apostolo, nell’ultimo periodo i rifiuti sono stati raccolti appena due o tre volte al mese. Ogni giorno spedisco una e-mail all'ufficio preposto, che cordialmente mi informa di aver provveduto a sollecitare... inutilmente, aggiungerei, visti i risultati”. Ma Paolini non se la prende solo con l’Amministrazione. “Nonostante numerose segnalazioni agli uffici competenti, via della Macchiozza continua ad essere utilizzata come discarica per rifiuti ingombranti. Da alcuni giorni è apparso un frigorifero “abbandonato” lungo il ciglio della strada. Questo non può essere certamente il frutto di un carico “perso” dai camion della raccolta porta-a-porta ma di un vero e proprio “atto criminale”, di profonda ignoranza e mancanza di rispetto verso l’intera comunità che risiede a“La

Macchiozza”. Chi si comporta così - adesso ma anche in passato, visto il quantitativo di pneumatici e batterie di automobile lasciati abbandonati lungo la strada nel tempo - non solo apporta inquinamento ma deturpa e degrada il nostro quartiere facendo diventare quella che è la nostra via principale una vera e propria discarica”. Quindi non c’è niente da salvare? “Tutt’altro! Questo quartiere ha delle enormi potenzialità: si trova in collina, ha un bellissimo paesaggio, in lontananza si vede il mare. Basterebbe veramente poco per migliorarne la qualità della vita, magari offrendo i servizi che hanno gli altri quartieri e che noi ci sogniamo”. Una piazza o un’area per la socializzazione e l’aggregazione, un piccolo parco giochi, strade illuminate e magari dotate di marciapiedi: basterebbe già questo per dare l’impressione di avere di fronte un quartiere e non una semplice “macchia”. “Da qualche mese – conclude Paolini - ho realizzato un blog (http://lamacchiozza.wordpress.com) per informare i residenti e segnalare problemi e disservizi del quartiere. Questa vuole essere una richiesta di aiuto verso chi dovrebbe vigilare e assistere una parte della cittadinanza evidentemente abbandonata. E’ il mio modo, spero condiviso in maniera sempre maggiore, per dare un contributo migliorativo, per mettere le Istituzioni al corrente di quanto accade in una “zona d’ombra”. Macchia, per l’appunto. Ma noi preferiremmo che finalmente potesse diventare “La Macchiozza”, quartiere di Pomezia”. Alessia Ambra Achille


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UN ANNO DI... NIENTE TOR SAN LORENZO E NUOVA CALIFORNIA SEMPRE ALLE PRESE CON GLI STESSI PROBLEMI uova California e Tor San Lorenzo un anno dopo. Avevamo parlato di questi due quartieri lo scorso agosto, segnalando problemi come la sicurezza del territorio, le strade dissestate e buie, la mancanza di acqua e gas in alcune zone. Come sarà dopo dodici mesi? Qualcuno avrà posto rimedio ai problemi lamentati dai cittadini? “No”, è la risposta secca del Comitato di Quartiere Associazione Nuova California 2004. “I problemi sono più o meno gli stessi: qui sembra che il tempo non passi, vista l’immobilità dell’amministrazione nei confronti di questa zona”. Ma avete riportato le vostre rimostranze in Comune? “La nostra associazione continua a segnalare le oramai note carenze: una delle principali riguarda le strade, la cui quasi totalità sono non asfaltate e non illuminate, per non parlare della mancanza di marciapiedi, cosa che costringe i pedoni a camminare sulla strada a loro rischio e pericolo. Molte abitazioni non hanno ancora la possibilità di effettuare gli allacci alla rete idrica e a quella del gas. Segnaliamo inoltre che, laddove è stato possibile avere l’acqua, i costi sono stati altissimi a causa dei lavori da realizzare per potersi collegare alle condotte”. E per quanto riguarda la sicurezza? “Se parliamo di quella stradale, oltre alla sistemazione prima descritta, stiamo ancora aspettando la rotonda di via Tevere, promessa da anni e mai realizzata. Se invece parliamo di criminalità, il problema maggiore è rappresentato ancora dal complesso “Le Torri”, dove, nonostante i controlli ed i numerosi blitz delle forze dell’ordine, la situazione non cambia: già poche ore dopo gli sgomberi arrivano altri irregolari, specialmente rom, ad occupare gli appartamenti. I furti e gli atti vandalici si sommano alla sporcizia di quel comprensorio, che degrada l’intero quartiere. Per cercare di arginare questo fenomeno abbiamo richiesto almeno l’installazione di telecamere di sorveglianza, ma nessuno ci ha risposto”. Ma ci saranno state cose positive, in questo anno… “Come detto è cambiato poco o niente, ma abbiamo avuto la consegna, con l'affidamento

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temporaneo a costo zero, del parco di via Reno e il rifacimento del parco del Patio. Per quanto riguarda il resto, tutto è fermo, sia come opere che come provvedimenti radicali e definitivi in termini di legalità, di sicurezza e di tutela ambientale. A tal proposito abbiamo più volte segnalato la presenza di un’antenna/ripetitore posizionata troppo vicino alle scuole, al centro sportivo ed alle case. Il Comitato ha anche richiesto, finora rimasta inascoltata, un'isola ecologica, utile anche per non vanificare gli sforzi fatti dall'attuale ditta di raccolta rifiuti, che sta facendo un ottimo lavoro, e dei cittadini che vogliono conferire in modo corretto. Per quanto riguarda le altre opere, sono molte quelle promesse, che avrebbero dovuto già essere iniziate, ma forse, per dare il via ai lavori, si sta aspettando il periodo elettorale”. Lo scorso anno l’associazione lamentava una certa assenza, oltre che delle Istituzioni, da parte di molti cittadini, che non si impegnano in prima persona per migliorare il quartiere. Almeno in questo qualcosa è cambiato? “Sì, in peggio. Questa paralisi amministrativa ha infatti avuto l'effetto di disamorare alcuni

componenti della nostra associazione, che si sono allontanati. Ma noi ci siamo ancora, e continueremo con ogni mezzo lecito per ottenere ciò che ai cittadini spetta di diritto: vivere con dignità nel posto in cui abbiamo scelto di abitare con i nostri figli”. Ancora una volta il comitato ha organizzato la festa di quartiere. Come è andata? “Molto bene: c’è stata una grandissima partecipazione di pubblico – purtroppo in molti si ricordano che Tor San Lorenzo e Nuova Florida esistono solo quattro giorni l’anno – e l’atmosfera è stata ottima, senza le polemiche della scorsa estate. Siamo già arrivati alla settima edizione e contiamo di continuare ancora per parecchio tempo. Anche l’amministrazione comunale ha deciso che la Nuova California non fa parte del territorio di Ardea, scegliendo di non partecipare nel solido, abbiamo notato con piacere la presenza di qualche rappresentante del Comune che si godeva lo spettacolo tra il pubblico, a dimostrazione che quanto organizzato è qualcosa di valido”. Mauro Valentini

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COMUNI VIRTUOSI, PREMI DALLA REGIONE IL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO HA ISTITUITO L’“EURO D’ORO” n premio per i Comuni e le Provincie più virtuosi. E’ quanto ha stabilito il 23 Luglio il Consiglio regionale del Lazio, che offrirà agli Enti che maggiormente si saranno distinti nell'attuazione del patto di stabilità regionalizzato - nel rispetto dei relativi vincoli - un contributo di natura straordinaria, denominato premio "Euro d'oro", da destinare alla realizzazione di un'opera a favore della cittadinanza. L’iniziativa è stata definita nel corso della Commissione Bilancio in cui ogni assessore, per gli articoli di propria competenza, ha illustrato le "disposizioni collegate alla legge d'assestamento del Bilancio 20112013", per arrivare alla definizione delle disposizioni contenute nel collegato che riguardano la programmazione economica. Al capo X del collegato, che si compone di 48 articoli, sono state inserite le disposizioni che "oltre ad esprimere una necessità di rigore ed organicità nella gestione economico-finanziaria del bilancio", come si legge nella relazione introduttiva al provvedimento, "dimostrano comunque un'attenzione e una volontà di cooperazione solidale con gli enti locali del territorio". Ed è proprio secondo questo principio di solidarietà che il collegato prevede una serie d'interventi a sostegno degli enti locali. Dieci milioni di euro nel triennio 2011-2013 sono destinati al "Fondo per la valorizzazione dell'identità territoriale", "finalizzato alla valorizzazione del luogo e al miglioramento delle condizioni di vita della cittadinanza, nel rispetto dell'identità e della vocazione del territorio", come recita l'articolo 30. Il fondo dovrebbe tentare di dare una maggiore salienza all'immagine del Lazio, in una regione "dove c'è una realtà importante come Roma e tutto viene romanizzato", come ha spiegato Cetica, secondo il quale "dobbiamo provare a scrivere una storia del Lazio più legata al Medioevo che all'antichità". Come? Lanciando una sorta di bando di idee, perché "abbiamo in mente il problema ma non la soluzione".

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Per prevenire il dissesto dei Comuni, il collegato prevede uno stanziamento di cinque milioni di euro, con i quali la Regione potrà intervenire "solo in situazioni particolari, inaspettate, straordinarie". Con il SinfoLazio, il sistema informativo degli investimenti e dei fondi, la Regione Lazio entra nel processo di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di Bilancio delle Regioni voluto dalla nuova normativa nazionale in materia di federalismo fiscale. Nell'ambito delle partecipazioni regionali, la PL 230 prevede alcune modifiche alla normativa sulle società in house, la cessione delle partecipazioni societarie della Regione alla Centrale del Latte SpA e alla Camera della Moda, oggi denominata Alta Moda, e lo scioglimento e la liquidazione della società Arcea SpA (autostrade regionali). L'assessore al Bilancio ha anche fatto cenno alla norma antiparentopoli che vieta il conferimento di alcuni incarichi negli enti pubblici della Regione e nelle società partecipate ai "coniugi, parenti e affini entro il quarto grado, in linea retta e in linea collaterale di consiglieri regionali e

di membri della Giunta regionale, in carica al momento del conferimento dell'incarico", come recita l'articolo 44 della PL 230. Due gli interventi di razionalizzazione delle procedure d'incasso dei tributi della Regione: uno per recuperare le tasse automobilistiche non pagate, un altro per consentire ai cittadini di pagare le sanzioni amministrative di competenza regionale anche con bonifico bancario. "Quello delle tasse automobilistiche è uno dei più importanti titoli di entrata della Regione - ha spiegato Cetica -, ma anche uno dei più evasi, soprattutto da quando non c'è più l'obbligo di esporre il bollo sull'autovettura. I mancati pagamenti rappresentano un terzo dell'ammontare della tassa automobilistica dovuta. Con le procedure attuali, ci vogliono sei anni per arrivare al recupero del credito. Non possiamo aspettare ha concluso Cetica - Al pari di altre Regioni che si stanno organizzando in tal senso, con questa nuova norma vogliamo accelerare la riscossione".


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IL “MADE IN LAZIO” VOLA A PARIGI LA PRESIDENTE POLVERINI A PARIGI PER PROMUOVERE CINEMA E PRODOTTI LOCALI Valorizzare nel resto d’Europa il cinema italiano e tutto ciò che è “Made in Lazio”. Questo uno dei progetti al centro della visita a Parigi effettuata il 25 Luglio dalla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. Accompagnata dall'assessore alla Cultura, Sport e Spettacolo, Fabiana Santini, Polverini ha incontrato Fabio Conversi, produttore italiano della BaBe Film, per un confronto su iniziative di collaborazione per promuovere il cinema italiano e del Lazio sul mercato francese. L'internazionalizzazione, infatti, è uno degli strumenti previsti dalla proposta di legge sul cinema che il Lazio si accinge a varare. La Polverini ha visitato la sala cinematografica 'Elysées Biarritz', a pochi passi dagli Champs Elysées, che presenta tutte le caratteristiche per la realizzazione di un 'centro' di promozione culturale. Una sala dove proiettare di film italiani, a partire da quelli che saranno sostenuti con la nuova legge sul cinema, così come momenti di incontro con gli attori del nostro Paese e mostre foto-

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grafiche. "Questa prima visita serve a valorizzare il cinema italiano in un'ottica di rilancio sui mercati internazionali e in particolare su quello francese, che è il più grande mercato europeo -

ha detto Polverini - Siamo alla vigilia del passaggio in aula della legge sull'Audiovisivo, che sosterrà il settore, e abbiamo visitato una sala che si presta bene non solo per il cinema, ma anche per la diffusione della cultura italiana. Oggi poniamo le basi per diffondere il cinema della nostra regione nel mondo". La visita è proseguita sul set di 'Sniper' (Il Cecchino), il nuovo film di Michele Placido prodotto proprio da Conversi. La Governatrice ha visionato alcuni spezzoni della pellicola, interamente girata a Parigi, e assistito ad alcuni ciak. "Qui abbiamo un esempio concreto di cosa può produrre la sinergia tra Italia e Francia", ha commentato. L'assessore Santini ha sottolineato che "la novità più rilevante della legge sull'Audiovisivo è il fondo unico che semplifica e razionalizza gli interventi che prima erano segmentati, ma ci saranno anche incentivi e premialità oggettivi per quei produttori che decideranno di girare nel Lazio, usando i teatri di posa del nostro territorio".

ESTATE PIU’ SICURA ECCO IL PIANO DI EMERGENZA SANITARIA SULLE NOSTRE COSTE LEstate Sicura: è questo lo slogan che la Pattugliamento e monitoraggio dei tratti di operazioni di accettazione potranno agevolRegine Lazio ha dato alla campagna di con- mare con mezzi idonei (gommoni) con a mente attendere il loro turno in una sala trollo territoriale nei mesi più caldi. La bordo volontari di protezione civile coordinati dedicata sotto osservazione infermieristica. Campagna Estate Sicura è stata realizzata dalla Sala Operativa Regionale e dalle Servizio di informazione: diffusione di materiadalla Presidenza della Regione Lazio per Capitanerie di Porto Regionali -Guardia le su Estate Sicura in tutti gli potenziare l’assistenza sanitaria e la sicurezza Costiera competente per territorio. stabilimenti balneari e le stazioni Metro. dei fruitori del mare e dei laghi durante i mesi Per quanto riguarda il litorale di Pomezia ed arriVa iL Marchio regionaLe Di QuaLitÀ per proDotti agroaLiMentari estivi nelle principali città del litorale laziale. Il Ardea, questi sono i presidi medici più vicini: asL rM h periodo di attività andrà da luglio a settembre Ospedale di Anzio ‐ ambulatorio codici bianchi L'incontro di del 24 marzo con le associazioni rap- Noccioli, si è esaminata la proposta di legge relativa aperto anche geograficamente una naturale vocazione e prevederà: asL rM D dal lunedì alla ha domenica delle strutture ricettive all'aria apertadiè alla riforma del turismo all'aria aperta. "La viva parte- con versoorario questo 8.00 tipo di–ricettività." • presentative Incremento dei servizi territoriali (ospedale g.B. grassi) 20.00 la dimostrazione e proficua collaborazioe le codici costruttive osservazioni in Per quanto riguarda il primo soccorso in loco, pronto soccorso edell'attiva primo soccorso negli ospe- cipazione Ambulatorio bianchi e verdi:presentate continuerà ne tra istituzioni e operatori del settore." Così questo primo incontro prosegue Miele sono il segno dali del litorale ad essere operativo tutti i giorni da questi sono i mezzi di soccorso messe a dispoGiancarlo Miele, diPresidente della Commissione come alla la Regione stia lavorando nella direzione giu- sizione, in orario diurno, dalla Regione Lazio: • Utilizzo strutture mobili, ambulanze di lunedì domenica con l’orario di apertura Sviluppo Economico, Innovazione, Ricerca e Turismo sta per dare un concreto sostegno ad un settore foned eliambulanze che verrà esteso dalle 8.00 alle ore • n°1 mezzo BLS località Torvajanica della Regione che ha coordinato la prima riunione del damentale per lo sviluppo economico della nostra • Postazioni fisse Ares 118 nel litorale 20.00 (ad oggi l’orario è 10‐19). c/o caserma VV.FF; tavolo tecnico per la revisione della normativa turistica Regione come quello turistico, ed è per questo - con• Apertura nei week end degli Potenziamento della chirurgia: Aumento nel • n°1 BLS località Lido dei Pini c/o del Lazio, avviata la scorsa settimana con l'approva- clude Miele - che proseguiremo su questa strada per ambulatori medici mese di luglio delle sedute operatorie con parCamping; zione della prima delle proposte di legge che modifi- arrivare all'approvazione in breve tempo di una nuova • da corso parte della di volontari qualiticolare attenzione interventi ortopedia. n°1 BLS località Tor S. Lorenzo c/o cherannoPresidi il testo. Nel riunione acon cui ha par- regolamentazione dei agli campeggi che dimeritano con • fica di “Assistenza ai Bagnanti” il controllo Sala d’attesa perall'interno i pazienti giànostra “triaggiati” tecipato anche il Direttore regionale alper Turismo, Marco urgenza un rilancio della Regione che postazione A.R.E.S. Ardea; degli arenili pubblici non vigilati. ‐ I pazienti che hanno già effettuato le

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150 ANNI DI CALCIO PARTE V: GLI ANNI ’90, LO SCANDALO DI “CALCIOPOLI” E L’INTER DI MOURINHO

iamo arrivati all’ultimo appuntamento di questa speciale rubrica, grazie alla quale siamo riusciti a festeggiare, seppur in maniera originale, questi nostri 150 anni di Italia. E allora, ringraziandovi per avermi seguito sin qui, ripartiamo con il nostro viaggio. Ci eravamo lasciati con le vittorie del Napoli di Maradona ma nel 1990 anche un altro evento catturò l’attenzione di tutti gli italiani: il Mondiale disputato in casa. Sulle note di “Notti Magiche” gli azzurri riuscirono ad arrivare fino alla semi-finale dove però il sogno si infranse contro l’Argentina. In quella maledetta partita, disputata in un San Paolo gremito ed idealmente diviso fra la nostra nazionale e l’idolo incontrastato Maradona, l’Italia non andò oltre l’1-1 rimettendo alla lotteria dei rigori il verdetto finale; ai penalty però prevalse proprio l’Argentina sconfitta poi in finale dalla Germania. Tornando al campionato, lo scudetto dell’anno seguente fu conquistato dalla Sampdoria degli intramontabili Vialli – Capocannoniere della stagione – Pagliuca e Mancini, al primo titolo iridato. Gli anni seguenti videro il dominio del Milan e della Juventus che si spartirono letteralmente la scena nazionale fino al 1999: 5 scudetti andarono ai rossoneri, 3 alla Vecchia Signora. Ecco come la Gazzetta dello Sport celebrò le due grandi del nostro calcio: “Immenso Milan, sigla lo scudetto dando spettacolo!” (11 Maggio 1992) Milan, tuffo nella gloria, Scudetto n°14! (12 Aprile 1994) “Juve felicità, è scudetto dopo 9 anni! (20 Maggio 1995) “Ecco la Juve a 24 Carati! Festa scudetto con l’Atalanta” (24 Maggio 1997). I tifosi della Juve tuttavia ricordano questo periodo non solo per gli scudetti ma anche e soprattutto per la storica Champions League conquistata nel 1996 contro l’Ajax ai rigori, a cui seguì il trofeo intercontinentale. Inoltre, riprendendo gli eventi dal punto di vista della

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nazionale, riportiamo sempre per il medesimo periodo i due Mondiali del ’94 e del ’98, entrambi però privi di soddisfazioni. L’avvento del nuovo millennio portò con sé diverse novità. I primi due titoli finirono a Roma e, nell’ordine, prima alla Lazio e poi ai “cugini” della Roma. Ma fu una breve parentesi perché dopo queste due eccezioni la Juve riprese la marcia trionfale, inanellando uno scudetto dopo l’altro fino ad arrivare al 2006. Questo, ad oggi, può benissimo essere considerato come l’”Anno Zero” del calcio Italiano perché quello che si verificò ebbe la stessa – se non maggiore – risonanza dello scandalo scommesse: sì stiamo parlando proprio di “Calciopoli”. Da anni la Juve era stata soggetta a stereotipi popolari negativi per via di certe situazioni con la classe arbitrale poco chiare, spesso ingigantite o minimizzate a seconda del tifo di appartenenza; quando poi iniziarono a piovere le intercettazioni il clima mutò. Si capì da subito che c’era qualcosa di grosso. L’impianto accusatorio vedeva – e vede tutt’oggi – nella figura di Moggi o della cosiddetta “Triade” (lo stesso Moggi, Giraudo e Bettega) la “Cupola” che avrebbe tenuto negli anni precedenti al 2006 le fila del campionato manipolando incontri, risultati e quant’altro; alla base di tutto pressioni ai designatori arbitrali ed ai direttori di gara stessi, talvolta con episodi assurdi (vedi Paparesta chiuso in uno sgabuzzino), il tutto finalizzato ad un unico obiettivo: far vincere una squadra, la Juventus. La difesa, al contrario, cercò di dimostrare che non esisteva nessuna Cupola ma piuttosto un “sistema” dove tutti erano a conoscenza

di come truccare le partite, di come si poteva fare per comprare quell’arbitro piuttosto che un altro. E, come spesso si dice, la verità sta nel mezzo. I processi sportivi furono sostanzialmente rapidi mentre per il giudizio di alcuni fra coloro che furono iscritti nel registro degli indagati, vedi lo stesso Moggi, le sentenze non sono che arrivate qualche mese fa ed alcune non sono nemmeno definitive. Per quanto riguarda le penalizzazioni, il commissario Guido Rossi decise di retrocedere in B la Juve con 9 punti di penalizzazione, mentre Milan, Fiorentina, Lazio e Reggina ricevettero ciascuna una penalità in termini di punti con in testa la Fiorentina punita con un -19 poi ridotta -15. Ma Calciopoli fu solo questo? Dove era finito il sistema? Quesiti meramente retorici. L’Inter ad esempio ne uscì da vittima sacrificale di un sistema spietato, tanto che, lo scudetto di quell’anno gli fu assegnato d’ufficio come premio all’”onestà”. Questo è quanto si credeva fino ad un mese fa quando – al di là della polemica infinita tra il club nerazzurro e quello bianconero proprio in merito a quel titolo – nuove intercettazioni hanno frantumato l’immagine “cristallina” dell’Inter. La prescrizione ha già detto la sua, quindi per quanto si potrà indagare la faccenda è chiusa. Certo però che i dubbi restano tanti. Per fortuna da quel baratro l’Italia calcistica ne uscì e, neanche a dirlo, il merito fu della nazionale. Germania 2006, il quarto sigillo azzurro. Definito il mondiale-replica di quello dell’82, la vittoria nella finale di Berlino ha rappresentato tanto per noi perché soprattutto ci ha aiutato a ricominciare, a credere di nuovo nel calcio vero, quello giocato e non quello dei tribunali. Il resto è storia recente, con l’Inter di Moratti vero e proprio asso pigliatutto in patria ma anche nel mondo con la vittoria della Champions League nel 2010 e, in questa stagione, del Mondiale per Club. Gran parte dei successi ovviamente vanno attribuiti a Mourinho, sicuramente al pari o forse qualcosa in più di Herrera, ma è bene non scordare il lavoro di Mancini e perché no di Benitez, che comunque il suo lo ha fatto. Termina così il nostro lungo cammino che in questi mesi ci ha tenuto compagnia facendo rivivere in noi ricordi del passato che forse si erano un po’ sbiaditi. Ah già quasi dimenticavo. In corso ci sono gli interrogatori per il calcio scommesse con nuove inquietanti ombre da raccontare, con i vari Signori, Doni, un giorno colpevoli l’altro innocenti . Mi dispiace ma non ne possiamo più. Di marcio ne abbiamo raccontato sin troppo. FINE Luca Mugnaioli


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NOTIZIE DAI CAMPI IN ATTESA CHE FINISCA L’ESTATE E INIZINO I CAMPIONATI ECCO COME SI STANNO PREPARANDO LE NOSTRE SQUADRE

IN ATTESA DELL’AVVIO DEI NUOVI L’atLetico roMa CAMPIONATI VEDIAMO QUALI SONO non giocherÀ LE PRINCIPALI NOVITÀ PER IL CAL- aL coMunaLe CIO POMETINO Anche l’ipotesi Atletico Roma, l’ultimo tentativo in reaL poMezia, aL Via La nuoVa stagione E’ partito il 25 Luglio il ritiro pre-campionato della squadra pometina in attesa dell’avvio dei campionati previsto per Settembre. Tante le novità a partire dal commissario tecnico: via l’ormai ex Alfonso Greco, autore comunque di una discreta stagione, dentro Nazzareno Mosciatti già allenatore del Real due anni fa. Un vero e proprio ritorno di fiamma dunque segno che l’interruzione del rapporto, avvenuta peraltro in maniera un po’ controversa, non ha intaccato in alcun modo il rapporto d’amore tra il tecnico e la società pometina. Mosciatti inoltre subentra in una situazione davvero particolare perché la squadra rischia seriamente (ovviamente in senso positivo) di essere la principale squadra a rappresentarci nel panorama calcistico visto il fallimento del Pomezia Calcio; in questi giorni inoltre è stata anche avanzata l’ipotesi di un possibile spostamento di sede proprio al comunale anche se, al momento, non c’è niente di sicuro.

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ordine di tempo per lasciare Pomezia nel calcio che conta, sembra tramontata. L’impianto sportivo del comunale, proposto come sede per le partite in casa del club romano, è stato dichiarato inadatto ad ospitare incontri di prima divisione facendo sfumare anche questa possibilità. Niente campo, niente accordo. Questa in definitiva l’amarissima sentenza.

poMezia caLcio a 5 PRESENTATO IL NUOVO ALLENATORE DELLA JUNIORES – Dopo l’esperienza estremamente positiva sotto la guida tecnica di Mariano Raparelli la squadra, nella prossima stagione sarà guidata dal sig. Masci. Tante anche qui le novità, con diversi rinforzi che andranno ad implementare una rosa comunque competitiva. Il nuovo allenatore avrà dunque a disposizione un grande potenziale ma per riuscire a migliorare il risultato della passata stagione non basterà concentrarsi sugli aspetti meramente tecnici, ma puntare anche sull’aspetto psicologico soprattutto in termini di gestione delle particolari situazioni di gioco.

puBBLicate Le Date Di inizio Dei caMpionati Eccellenza e Promozione 4 Settembre, Juniores Elite 18 Settembre. 1^ e 2^ Categoria, Juniores Regionale, Allievi Regionali Eccellenza, Allievi Regionali, Giovanissimi Regionali Eccellenza, Giovanissimi Regionali, Allievi Regionali Fascia B Eccellenza 2 Ottobre, Allievi Regionali Fascia B, 3^ Categoria, Juniores Provinciali 16 Ottobre.



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Bon ton

L’ESTATE “E’ ARRIVATA L’ESTATE: È TEMPO DI AVERE TEMPO” ’uomo prova da sempre ad afferrare il tempo che passa inesorabilmente, fino a tentare di cogliere l’attimo, spesso ci riesce, altre no. Il tempo è un po’ come il denaro: ci rende schiavi, prigionieri e non basta mai. Ognuno è spaventato all’idea di non farcela a fare tutto; siamo un po’ confusi dalla velocità ad organizzare, decidere, scegliere, gestire. Nel corso dei secoli anche la nozione di tempo è andata modificandosi. Pensiamo ad esempio ad un grande filosofo-storico napoletano del ‘700, Gianbattista Vico, che nella sua autobiografia sbaglia incredibilmente l’anno della sua nascita, questo perché allora il tempo era più una qualità che un’unità cronologica numerica, quindi veniva più vissuto che conteggiato. Era legato alla persona, perché noi siamo il tempo. E’ sbagliato dire che il tempo passa, mentre invece siamo noi che passiamo, che ci invecchiamo, che cominciamo a consumarci da quando

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siamo venuti al mondo. Da giovani si pensa di essere immortali, mentre dopo, invece, il tempo comincia a scorrere velocemente e si assiste impotenti alla metamorfosi del nostro corpo. Quindi è inutile sperare di fermare o rallentare questo processo, poiché sarebbe contro natura. Dobbiamo essere consapevoli che non si può avere di avere tempo per tutto, e non si possono raggiungere tutti gli obiettivi che ci proponiamo, anche perché la vita è piena di mete e correre continuamente dietro al tempo sarebbe una gara persa in partenza. Quando siamo felici il tempo non ha più importanza: ciò significa che il tempo scompare se rendiamo la nostra vita intensa ed appassionata. Soprattutto nel periodo estivo dovremmo cercare di vivere queste giornate di vacanza cercando di modificare totalmente gli schemi entro cui viviamo tutto l’anno, ricercando il modo per entrare in un tempo di qualità. Invece, molto spesso, riempiamo

il nostro tempo di cose inutili, credendo che rallentare i ritmi ci possa far perdere chissà che cosa. Dovremmo invece essere capaci di ritagliarci degli spazi vuoti solo per noi, e non ritenere che vivere significhi solo produrre. Ogni cosa ha il suo tempo, basta saper aspettare gustandosi quello che si sta vivendo in quel momento senza rincorrere affannosamente quello che dovrà accadere in futuro. Essere saggi ed equilibrati vuol dire proprio riuscire a vivere il presente, senza troppi rimpianti per il passato e senza aspettative esagerate per il futuro. “Felice sarà colui che avrà la capacità di vivere nel tempo ma, nello stesso tempo, fuori del tempo” Marguerite Yourcenar

Antonio GUIDO Esperto di Galateo ed Immagine Relazionale

cinema

CAPTAIN AMERICA ARRIVA IN SALA IL FILM SUL “PRIMO” VENDICATORE

ome ogni estate, è difficile trovare un film di cui parlare. Le nuove uscite di questo periodo spesso sono gli scarti del cinema di azione o demenziale americano, oppure cartoni animati da spendere nelle arene dei centri di villeggiatura.Interessante è invece Captain America, che passa l'esame e regge il confronto con i fumetti che lo hanno preceduto, come Hulk e Spider Man.. "Cap", come affettuosamente lo chiamano gli americani che sono cresciuti con i suoi giornalini, è di fatto il primo "supereroe" della casa, datato 1941, e quando uscì aveva il compito di scuotere nell'intimo il sentimento patriottico del popolo americano in piena seconda guerra mondiale. E la sinossi ricalca proprio il primo Captain America, quello del periodo del conflitto, non quello ripreso

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poi negli anni '60 da Stan Lee, il famosissimo disegnatore Marvel, il che fa pensare ad un sicuro sequel. Il giovane e minuto Steve Rogers vorrebbe servire la patria contro il pericolo nazista, ma viene scartato per limiti fisici. La sua ostinazione viene notata da uno scienziato che sta cercando un uomo per un esperimento che potrebbe portare alla costruzione di un "super soldato": il nostro Stevie si presta a tale scopo, diventando un invincibile Eroe. Ma, ahinoi, lo stesso scienziato aveva lavorato anche sull'altro fronte, in Germania, e anche lì un superuomo, che si fa chiamare "teschio rosso", ha gli stessi poteri, anche se a differenza del suo omologo americano li vorrebbe usare per distruggere e non per pacificare il mondo: lo scontro sarà inevitabile. Non manca la storia d'amore, che sempre nei fumetti Marvel si aggira in maniera casta ma insistente, con la bellissima soldatessa Peggy interpretata da Hayley Atwell, che toccherà il cuore del nostro Eroe, e si fa notare, nella caricatura semiseria di John Wayne ne "Il giorno più lungo", Tommy Lee Jones, Colonnello comandante della missione in Europa dell'esercito americano. Ottima la ricostruzione storica del periodo, difficile infatti render credibile un’ambientazione d'epoca in un

film di fantascienza, con Londra e New York anni '40 sorvolate da velivoli spaziali ed armi laser. "Cap" è interpretato da Chris Evans, già "torcia umana" de “Ifantastici quattro” e indossa benissimo il miracoloso trucco che lo trasforma prima in un mingherlino patriota di Brooklin, e poi corpulento esperimento umano. Evans ha lo sguardo giusto e rassicurante del soldato buono americano e siamo certi che questo è il genere in cui si valorizza di più il suo non enorme talento. Male la regia di Joe Johnston, che alla non più tenera età di 61 anni dirige con anonima mano questo film che forse avrebbe potuto anche regalarci qualche emozione in più. L'edizione in 3D ci sembra superflua e commerciale. Diverte, quindi, ma non scuote nell'intimo il sentimento patriottico questo Capitano di (av)ventura a stelle e strisce, ed il suo meraviglioso scudo con la stella nel centro raccoglie solo il piacere della sorpresa e del fumetto d’azione: non vuole esportare nessuna democrazia, come l'America di allora e quella di Bush più recente pretendeva, e che " l'Obamapensiero" pacifista e aperto al dialogo tra i popoli ha, speriamo, per un bel po’ neutralizzato. Mauro Valentini


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cinema

SONIC GENERATIONS TORNA IL PORCOSPINO PIU’ AMATO DAI VIDEOGIOCATORI Specifiche Tecniche: Console: PlayStation 3, Xbox 360, Nintendo 3DS Data di uscita: Novembre 2011 Genere: Action Sviluppatore: Sonic Team Publisher: SEGA Distributore: Halifax PEGI: 3+ opo l’ottimo successo di “Sonic The Hedgehog 4: Episode 1”, in occasione del ventesimo anniversario del famoso Porcospino Blu, meglio noto come Sonic, SEGA e Sonic Team hanno deciso di creare un nuovo titolo per celebrare questa importante data. E proprio per questo motivo è stata rilasciata da parte di SEGA una demo dimostrativa del nuovo episodio: “Sonic Generations” che è rimasta online per un tempo limitato fino al 12 Luglio su PlayStation Network e Xbox Live. Attraverso questa demo abbiamo potuto stilare un’analisi preliminare del titolo che si apre con un livello a scorrimento orizzontale dove, attraverso il nostro pad, guideremo Sonic lungo i famosi prati di Green Hill Zone, già noti ai players che hanno avuto il piacere di giocarci ai tempi del SEGA MegaDrive, e se questo non dovesse bastare a farci tornare la memoria ci sarà d’aiuto l’inconfondibile colonna sonora, rivisitata per l’occasione. Presenti già dalla versione trial tutti i vecchi nemici, come i piranha meccanici, le api, i granchi e altri familiari ostacoli, pronti a metterci i bastoni fra le ruote ancora una volta. Nonostante questa versione demo non ci permetta di avere dettagli sulla struttura del titolo, stando alle prime dichiarazioni degli sviluppatori, il gioco si presenterà costituito da livelli tratti dalle tre ‘ere’ di Sonic, ovvero l’era classica, l’era Dreamcast e l’era moderna, ognuna delle quali sarà disponibile da affrontare sia con Sonic Classico che con Sonic Moderno. Storia a parte per quanto riguarda la versione per Nintendo 3DS che, salvo la Green Hill Zone, si presenterà con livelli differenti e con una modalità multiplayer esclusiva che sfrutterà a dovere lo StreetPass. Pur non essendo ancora un prodotto definitivo la

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demo si presenta in modo più che positivo anche se qualcosa non quadra alla perfezione nella gestione delle accelerazioni e delle frenate di Sonic, come se ci fosse un minimo guasto di reazione e di calibrazione delle direzioni di salto. Si tratta, comunque, di un aspetto che gli sviluppatori avranno modo di correggere nei prossimi mesi di sviluppo, migliorando il prodotto fino alla sua uscita, che ricordiamo è prevista per la fine di quest’anno. Non ci resta quindi che aspettare la prossima fiera videoludica, la Gamescom di Colonia (17-21 Luglio), per provare una versione più corposa del gioco. Matteo Acitelli www.cyberludus.com

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