Terremoto, sanita', lavoro ma la giunta e' in letargo

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tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xii - N° 14 mercOledì 20 geNNAiO 2016 - diStribuziONe grAtuitA

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GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Enrico Perretta L’Oscar del giorno lo assegniamo a Enrico Perretta. Il battagliero consigliere comunale di Campobasso, da tempo si sta battendo per la pesa dei rifiuti prima che questi arrivino in discarica. Ma, al momento, l’amministrazione non ha inteso rispondere. Anche sulla questione neve, ha ritenuto dire la sua ritenendo che il servizio ha presentato non poche lacune considerata la limitata caduta.

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su FAcebOOk

Domenico Di Nunzio Il Tapiro del giorno lo diamo al consigliere delegato al Turismo, Domenico Di Nunzio. Ci saremmo attesi una sua dichiarazione sui testi giornalistici nazionali che hanno situato Baranello in provincia di Benevento. Giusto, però, il suo silenzio. Del resto, è un passaggio che gli riesce benissimo visti i risultati che l’immagine del Molise ha fuori dalla regione. Il silenzio, questa la sua massima, è d’oro.

Servizio a pagina 2

Senza Petraroia, incerti su Veneziale, con il Pd fanelliano fuori giri l’attività amministrativa segna il passo mentre i problemi aumentano

Lo trovi in tutte le edicole e librerie della regione I Comuni molisani sotto il simbolo del Littorio Amministrazioni, podestà e politica nella costruzione del consenso Per informazioni telefonare al 339.2733334


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2 20 gennaio 2016

La Regione Molise all’avvio del 2016

La giunta regionale è ferma e le direzioni generali bloccate sull’ordinarietà L’operatività dell’esecutivo data il 31 dicembre 2015 e la deliberazione 776: Programma attuativo regionale del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007/2013 La giunta regionale del Molise è ferma. Brutto segno, al di là delle vicende politiche che l’attraversano e delle polemiche seguite alle dimissioni dell’assessore al Lavoro, Michele Petraroia, che sta vuotando il sacco e sta dando ragione a chi la giunta regionale l’ha sempre valutata per ciò ch’è: un compromesso politico di scarsa tenuta e di scarsa capacità di governo. Brutto segnale da un esecutivo che avendo virato oltre la metà di gennaio 2016, non ha assunto alcun provvedimento amministrativo, quasi fosse (e forse lo è) un governo fantasma. Sul sito della Regione, alla voce giunta regionale, cliccando, viene fuori il quadro riassuntivo delle delibere e dei provvedimenti amministrativi che traducono l’operatività dei singoli assessori e dell’intero organismo. Ebbene, cliccando, l’operatività della giunta risulta ferma al 31 dicembre 2015 e alla deliberazione 776: Programma attuativo regionale del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007/2013 – Linea d’intervento a sostegno mirato e veloce per le imprese e il lavoro. Trentuno dicembre 2015: ultimo giorno utile per impe-

gnare e destinare i Fondi europei onde evitare di perderli definitivamente. Cioè, soldi e attività che risalgono ai governi regionali precedenti e nessun provvedimento che riguardi i Fondi europei del settennio 2014/2020, a conferma che gran parte dell’attività regionale s’è retta su programmi e risorse finanziarie che i precedenti governi regionali di centrodestra non hanno avuto la capacità di impegnarli e utilizzarli, lasciandoli in eredità. Questa presa d’atto è sconfortante. Dice che la giunta regionale, nei

Il nuovo Consiglio della Camera di Commercio del Molise, insediatosi ieri, lunedì 18 gennaio 2016, ha eletto il Presidente per i prossimi cinque anni: si tratta di Paolo Spina, già al vertice della Camera di Commercio di Campobasso. Si conclude così il percorso di accorpamento portato avanti dalle due Camere di Commercio di Campobasso e Isernia e si dà il via ad una nuova realtà più sinergica e collaborativa tra territorio e imprese. Ben 21 sono i consiglieri che hanno votato per il Presidente della Camera di Commercio di Campobasso, Paolo Spina; soltanto 4 i consiglieri che hanno votato scheda bianca. Il neoeletto Spina dopo aver ringraziato i componenti del Consiglio camerale ha tratteggiato le linee guida che caratterizzeranno la sua presidenza: “Accolgo con grande onore e piacere questo incarico,si tratta di un impegno che intendo assumere con il massimo della determinazione. La mia dedizione sarà assoluta affinchè

primi 20 giorni del nuovo anno, non ha avvertito la necessità di intervenire, di deliberare, di scegliere e di decidere tra la miriade di problemi, urgenze, idee, programmi e progetti che il sistema socio/economico e culturale certamente propone. Anche un sistema socio/economico e culturale avvizzito e avvilito dalla crisi globale e dalla bassa qualità della classe dirigente chiamata ad affrontare questa transizione storica. Sta di fatto, come diciamo, che dal 31 dicembre 2015, l’esecutivo di Palazzo

Vitale non ha mosso foglia. Di conseguenza anche le direzioni generali della giunta e della Salute hanno segnato il passo, alle prese con l’ordinaria amministrazione, il trantran di una amministrazione che loro stesse assecondano in una stolida ripetitività. Nei primi 15 giorni del nuovo anno, la direzione generale della Regione Molise ha assunto in tutto 13 (dicasi tredici) provvedimenti, la cui gran parte ha riguardato la mobilità interna del personale e la pubblicazione di avvisi riservati al personale dipen-

dente delle soppresse Comunità montane e degli Enti del cosiddetto sistema Regione Molise e al personale regionale eventualmente interessato ad essere distaccato presso l’Ente per il diritto allo studio (Esu) e presso il Servizio tecnico, sismico e geologico dell’Area Quarta della Regione. Altra buona parte dei provvedimenti ha riguardato incarichi di reggenze e di collaborazioni coordinate e continuate (Co.Co.Co.). Questioncelle amministrative e aggiustamenti di nessun rilievo esterno. A sua volta la direzione generale per la Salute ha assunto 16 provvedimenti e nessuno di rilievo strategico, a meno che non si voglia considerare tale il pagamento delle ricche mensilità al sub commissario ad acta Gerardo Di Martino. Una Regione Molise sostanzialmente ferma, attraversata da risentimenti personali e politici (leggasi dapprima Scarabeo quindi Petraroia) e condizionata dal mancato dibattito e dal mancato documento finale dell’assemblea regionale del Pd. Una brutta Regione per un Molise gravemente in difficoltà. Dardo

“Una nuova strategia per rilanciare l’economia” Prime dichiarazioni del presidente della Camera di commercio, Spina la Camera di Commercio del Molise possa continuare a rappresentare la casa delle imprese e quindi continuare ad essere un valido sostegno per lo sviluppo dell’economia locale. Lavorerò in sintonia con tutte le associazioni di categoria e dei consumatori, con le istituzioni, con il mondo professionale e con tutti coloro che hanno a cuore l’interesse delle imprese. La riorganizzazione territoriale della Camera di Commercio del Molise avrà come obiettivo l’omogeneità economico-sociale tra territorio e imprese, onde poter assicurare il miglior mix possibile tra la vicinanza, anche fisica, al sistema imprenditoriale locale e la necessaria autonomia finanziaria. Risulterà quindi impera-

tivo una razionalizzazione e una concentrazione delle attività della Camera, che si ponga come obiettivo primario quello di dare risposte concrete alle reali esigenze delle imprese e delle economie locali, in un’ottica di sussidiarietà, di complementarietà e di rigore. Riorganizzazione territoriale, accorpamento e standardizzazione delle funzioni, ammodernamento della pubblica amministrazione soprattutto in chiave digitale, valorizzazione delle eccellenze, recupero di efficienza e riduzione dei costi sono tra gli elementi di maggior rilevanza da affrontare per salvaguardare il ruolo strategico della Camera di Commercio del Molise.”


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3 20 gennaio 2016

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La montagna ha partorito il topolino: Carlo Veneziale assessore, probabilmente alle attività produttive. Intanto…

Petraroia cerca convergenze parallele E alla fine la montagna partorì il topolino; sotto forma di un assessore, al momento, al Niente pure lui. Carlo Veneziale è il secondo assessore esterno, non eletto cioè precedentemente come consigliere regionale, ad entrare nell’esecutivo guidato da Paolo Frattura, affiancando Pierpaolo Nagni. La delega al momento non è dato conoscerla ma, bontà loro, presto verrà assegnata e con ogni probabilità sarà quella lasciata vacante da Massimiliano Scarabeo alle attività produttive. Il fuoco di fila con cui la componente pentra e minoritaria del Partito Democratico ha sottoposto Frattura e la sua amministrazione negli ultimi mesi ha raccolto quindi il frutto tanto atteso ma che crediamo proprio che, da solo, non sarà dolce abbastanza per aggiustare la bocca ai cittadini molisani in generale e pentri nello specifico. Un nuovo ricchissimo stipendio (13 mila la mese) da aggiungere al conto, quindi, ed una poltrona raccattata per cercare di mettere pace all’interno di un partito, il PD, che è sempre più simile ad in fight club piuttosto che ad un’isti-

tuzione di rappresentanza democratica. Per settimane dalla provincia di Isernia sono arrivate stilettate, critiche e proteste contro la marginalità cui Paolo Frattura ed il segretario regionale del PD Micaela Fanelli avevano ridotto Isernia ed il suo territorio, tagliati fuori da ogni scelta strategica e da ogni politica di sviluppo ed investimenti (ma per queste ul-

di Vincenzo Cordisco* Mentre il Partito è in attesa che venga confermata dalla Presidenza, e dal Segretario regionale del PD, la data di aggiornamento dell’Assemblea Regionale decisa il 9 gennaio scorso dove, per motivi diversi (relazione fiume del Segretario, necessità dei presenti a volere dare il proprio contributo per una discussione più ampia e costruttiva, problemi da risolvere ed enigmi irrisolti), assistiamo da diverso tempo al gioco della pubblicazione di comunicati stampa da parte degli amici di Sinistra dem, come se la dialettica politica possa passare solo ed esclusivamente attraverso tali atti. Sinceramente, e non me ne vogliano i diretti interessati, trovo stucchevole le anticipazioni e le proposte da portare all’attenzione del partito che, invece, passano solo ed attraverso i media. Nessuno, e dico nessuno, a parte il Segretario, ha ritenuto di dare voce e forza alla proposta di un Coordinamento composto per la quasi totalità dagli eletti; e allora quel partito che voleva partecipe nelle scelte la base dove è andato a finire? E tutti gli organi territoriali come partecipano ad una situazione di questo tipo? Vengono scavalcati, inascoltati e pure disattesi? Forse, in questo modo, si cerca di by-passare la direzione che attualmente, per un problema politico e non per un capriccio, risulta essere “monca” nella sua composizione? E perché al posto di proporre un direttorio – tipico di una certa cultura politica - non si cerca di dialogare e trovare una quadra a questa situazione imbarazzante sia per il Partito che, soprattutto, per il Segretario? Segretario che, a distanza di due anni dalla sua elezione, non riesce ancora a trovare il bandolo della matassa.

time ci voleva poco dato che le stesse risultano praticamente assenti su tutto il territorio regionale). Se le contestazioni, pressanti e continue, contro il ticket Frattura-Fanelli, venute dal deputato Danilo Leva, dalla corrente Molise Democratico e dal segretario provinciale di Isernia del PD, Alfonso Di Iorio, fossero genuine, sincere, intellettual-

mente oneste, oppure solo una sorta di pressing alto per ottenere un posto al sole con fondamenta nella seconda provincia della regione lo scopriremo presto: dal tenore del dibattito politico interno al partito; dallo svolgimento della seconda puntata dell’assemblea regionale del PD, tra più o meno una settimana in basso Molise; dal modo di affrontare le eterne vertenze aperte nel mondo economico e produttivo regionale. Una partita da giocare su un terreno complesso, come si vede, che non offrirà ripari troppo comodi a chi, nel caso, avrà giocato a spararla grossa solo per avere un immediato riconoscimento. I nodi verranno inevitabilmente al pettine, c’è poco da fare, in un caso oppure nell’altro. In questo senso le operazioni, di confusione sistematica e di riposizionamenti disinvolti, stanno già iniziando se è vero come è vero che l’ex assessore al lavoro, Michele Petraroia, ha espresso dure critiche nei confronti dello stesso Danilo Levo e di Roberto Ruta rei di aver attaccato (da mesi, reiteratamente, n.d.r.) l’inconsistenza

delle scelte della giunta sui temi principali che affollano l’agenda politica regionale. Proprio lui che nei giorni scorsi aveva rassegnato la dimissioni dalla giunta, confermando nei fatti e nella sua scelta individuale la suddetta inconsistenza. Ora, invece, invoca convergenza, termine tra i più abusati del politichese antico, che non si sa bene cosa voglia dire. Le scelte programmatiche e di governo, infatti, competono alla giunta e la responsabilità dell’evidente fallimento ricade sui componenti della stessa, di cui Petraroia era (è, chissà) un pezzo importante. A nessun altro e cercare convergenze con chi non è deputato a decidere dimostra un evidente difficoltà, anche e soprattutto di interpretazione del ruolo istituzionale. Cosa assai grave. Le sue dimissioni avevano fatto sperare, ingenuamente, in un sussulto di intelligenza critica, di onestà intellettuale e di esercizio della libertà di giudizio. Speranza frustrata davvero in fretta. Uscito dalla porta, Michele Petraroia, starà probabilmente cercando di rientrare dalla finesta.

Il Pd molisano alle prese con l’arroganza Certo è che la relazione illustrataci in Assemblea ci ha mostrato un Segretario in difficoltà, un Segretario che ha elencato un libro dei sogni, spaziando dalla politica europea e la partecipazione del PD al PSE alla politica nazionale, saltando piè pari argomenti che oggi ci mettono in contrasto con gli elettori e gli iscritti del PD quali trivellazioni, lavoro, unioni civili ed adozioni, scandalo banche, riforma costituzionale, italicum e tanto altro, sfiorando appena ciò che riguarda la nostra realtà regionale, come a voler dire che il Molise è l’ombelico del mondo e va tutto bene, per cui non serve parlarne. Ovviamente non sono d’accordo e non lo sono proprio per quanto è accaduto ed accade qui da noi. L’essersi presentata in Assemblea con il cappello in mano dimostra tutta la inadeguatezza di questa Segretaria e di tutta la sua Segreteria; sul tavolo ci sono problemi enormi che, per una Regione piccola come il Molise, son diventati dei macigni. Non è facile trovare soluzioni definitive, me ne rendo conto, ma dopo un lasso di tempo abbastanza lungo qualche cambiamento, un cambio di verso (espressione cara ai renziani) dovevamo poterlo apprezzare. Invece il nulla regna sovrano! Credo che, per quanto riguarda il ragionamento messo in campo dagli amici di Sinistra Dem, si debba aprire un confronto più ampio basato sulla logica del reciproco rispetto dei ruoli, dei risultati oggettivi delle primarie ma, soprattutto, dalle idee e dalle proposte che vogliamo mettere in atto. Per far questo il punto del confronto non può essere un “direttorio”,

bisogna passare dai circoli, dalle segreterie, altrimenti si dà un nuovo taglio orizzontale alla partecipazione attiva di chi ogni giorno ci mette la faccia perché ha creduto e crede nel Partito Democratico e che, soprattutto, non campando con la politica, ma la fa per passione, può permettersi anche di non essere appiattito su certe situazioni, alcune delle quali veramente incresciose! Esempio di quanto sopra affermato viene dalla Federazione del Basso Molise, di cui sono il Presidente, che ha già messo in atto un ragionamento di unità con la elezione del Segretario Marcantonio. Elezione accettata da tutti e da tutte le anime del PD del Basso Molise ed oggi ci viene riconosciuto il ruolo di quelli che sono più attenti alle problematiche del territorio, intervenendo e discutendo alla ricerca di soluzioni; questo non può che farci piacere. Però, davanti a segnalazioni fatte al Segretario Regionale su argomenti importanti, a specifiche richieste di incontro, nulla succede; dobbiamo forse sbattere i pugni, alzare la voce ed il tiro (come fanno altri) per avere la giusta attenzione come basso Molise? Ed allora bisogna ripartire dal confronto e dal dialogo, ma per fare questo necessita – a mio avviso – l’azzeramento della Segreteria nella sua attuale composizione (e non uno pseudo allargamento, peraltro nemmeno paventato dalla Segretaria in Assemblea!) e se opportuno anche con le dimissioni della Fanelli. Un flash meritano anche le dimissioni del Consigliere Petraroia da Assessore.

La reputo azione errata, una corsa in avanti, immotivata e senza una apparente logica che, però, mette in evidenza una difficoltà forte del governo regionale e della Segretaria Regionale. A tutto questo si aggiunge la prossima tornata elettorale che vede ben 33 Comuni al voto, tra cui Isernia che per giochi perversi, proprio grazie ad alcuni consiglieri del PD, abbiamo buttato nel fiume dopo avere lottato tanto per strapparla al centrodestra. Come ci presenteremo sul territorio? Del resto in tutta questa confusione generata ed alimentata dalla Segreteria regionale, resta ancora fortemente aperta la ferita - difficile da rimarginarsi – fatta dal Governatore Frattura là dove si è recentemente votato per le comunali ed il suo appoggio è andato a candidati diversi d quelli iscritti al Partito Democratico. E non parlo solo della mia spiacevole esperienza campomarinese, o per esempio della candidata Sindaco di Cercepiccola o ancora di quanto accaduto a Monteroduni, Fornelli ecc, ma se non ricordo male, anche qualcuno di Sinistra Dem ha subito lo stesso trattamento, mentre ora si erge a paladino dell’operato del Governatore e della Segretaria regionale PD. Il partito deve essere unito sempre e non solo quando fa comodo, o ci sono in vista dei riposizionamenti, ed in questi due anni è stato fatto poco e chi ne è stato artefice deve tirare le somme. Ripartire nel segno dell’unità, certo, ma a che condizioni e con quali amici di viaggio? *Presidente Federazione Basso Molise


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20 gennaio 2016

Essenzialità dell’azione, incisività delle dichiarazioni, chiarezza delle idee sempre e comunque al servizio degli interessi pubblici e dei lavoratori

Susanna Pastorino della Cgil e Tecla Boccardo della Uil: la “virilità” intellettuale e caratteriale del sindacato molisano

In difesa della sanità pubblica e, soprattutto, in difesa del diritto dei molisani ad avere accesso ai livelli essenziali di assistenza posti seriamente in forse e in pericolo dalla “spericolata” politica sanitaria regionale e dalle contraddizione che accompagnano il Piano di rientro Bisogna essere grati alle donne del Sindacato molisano, Susanna Pastorino della Cgil, e Tecla Boccardo della Uil, per la determinazione, la competenza e la volitività che pongono in difesa della sanità pubblica e, soprattutto, in difesa del diritto dei molisani ad avere accesso ai livelli essenziali di assistenza posti seriamente in forse e in pericolo, dalla “spericolata” politica sanitaria regionale e dalle contraddizione che accompagnano il Piano di rientro dal debito accumulato nel corso dell’ultimo decennio, che hanno determinato il commissariamento del settore e il declassamento della qualità dell’assistenza sanitaria in un clima di rassegnazione, di avvilita accettazione, di sterile indignazione. Certo, non solo per questa loro capacità e caparbietà le due donne vanno seguite con attenzione e, in alcuni casi, con ammirazione, per essere paladine di molti valori sociali ed economici aggrediti dalla crisi economica globale e tralasciati dalle politiche regionali, quant’anche per la continuità della loro azione sindacale, per la capacità di presa, di critica e di stimolo rivolta agli amministratori regionali e locali. Una interpretazione rigorosa della propria missione. Protagoniste giornaliere di sortite, di incursioni, di manifestazioni, d’iniziative rivolte a fare chiarezza sui punti controversi, sui ritardi

E’ assurda la situazione dell’Edilizia Scolastica in Molise. Tutta la rabbia che anni ed anni di omertà riguardo la sicurezza degli studenti e delle studentesse ha generato, si accumula di più dopo ogni nuova scossa. La situazione è arrivata ad un punto di non ritorno. Ieri L’ANSA ha rivelato che il 70% delle scuole della nostra regione sono a rischio sismico. Nonostante gli avvertimenti ripetuti che da tempo immemore vengono rivolti ai nostri politici affinché si provveda concretamente evitando così altre tragedie, loro si limitano ad invitare i sindaci a chiudere le scuole della regione. Non una parola

nelle decisioni e nelle soluzioni delle problematiche che attengono al lavoro, all’occupazione e allo sviluppo socio/economico. Specialmente la Boccardo, per essere segretaria regionale della Uil, per destina-

zione e per funzioni del ruolo, ha maggiori occasioni per intervenire e farsi sentire, ma entrambe, come diciamo, sono la parte viva e vitale del sindacalismo regionale: una salutare, palpabile dimostrazione di “virilità” intellettuale e caratte-

riale. Colpisce di loro la essenzialità dell’azione, l’incisività delle dichiarazioni, la chiarezza delle idee poste sempre e comunque al servizio degli interessi pubblici e dei lavoratori. E’ la Boccardo la voce che richiama il governo regionale ai propri doveri e che ne critica la rilassatezza. Un esempio? La costante sollecitazione al rispetto dei tempi d’intervento e della organizzazione tecnico/amministrativa per dare avvio alle azioni di ripresa e di rilancio dell’area di crisi industriale complessa che ingloba i Nuclei industriali di Boiano e di Venafro, riconosciuta tale dal Governo nazionale e per questo finanziata con 150 milioni di euro, nonché il coinvolgimento dei partner territoriali nella programmazione dei fondi europei per il settennio 2014/2020 (intanto due anni sono passati inu-

Fallimenti, in Molise aumentano Aumenta il numero dei fallimenti delle imprese molisane: tra gennaio e novembre di quest’anno le procedure fallimentari aperte sono state 61 contro le 42 del corrispondente periodo del 2014. In termini percentuali, l’aumento è pari al 45,1%, un dato in controtendenza rispetto al valore nazionale, che vede diminuire i fallimenti del 5%, dopo quattro anni di continui aumenti. Rispetto alla struttura imprenditoriale molisana, che conta circa 35 mila imprese registrate negli archivi delle Camere di commercio, il fenomeno delle aperture di procedure fallimentari riguarda comunque un numero di imprese molto limitato, nell’ordine di 1,7 unità ogni mille, rispetto a un valore nazionale pari a 2,1 unità ogni mille. L’aumento del flusso di nuovi fallimenti si registra

in tutte le principali forme giuridiche, con l’eccezione del settore delle cooperative e consorzi che resta stabile a distanza di un anno. Osservando la distribuzione delle nuove procedure per settore di attività delle imprese, a contribuire maggiormente in termini assoluti sono le attività manifatturiere (19 fallimenti aperti negli undici mesi, pari al 31,1% del totale). Seguono le costruzioni con 12 eventi (19,7%) e il commercio con 8 (13,1%). Quanto all’incidenza del fenomeno, l’esposizione delle imprese al rischio di fallimento è più elevata tra le attività manifatturiere (7,5 procedure aperte ogni mille imprese esistenti), seguite poi dalle imprese di trasporti e magazzinaggio (3,5 procedure ogni mille imprese).

tilmente). Potremmo aggiungere dell’altro, per sottolineare, nel gran mare dell’indifferenza politico/partitica e, purtroppo, sociale, l’attività delle due sindacaliste. Ma ne facciamo a meno. Però, a proposito dell’essenzialità dell’azione, dell’incisività delle dichiarazioni, della chiarezza delle idee poste sempre e comunque al servizio degli interessi pubblici e dei lavoratori, è il caso di mettere in evidenza la capacità di sintesi nel rappresentare l’inadeguatezza e l’inappropriatezza della proposta di riorganizzazione della rete sanitaria regionale del presidente/commissario alla Sanità Frattura, a fronte di tante altre iniziative sul tema. La riduzione dei Distretti sanitari da 7 a 3, l’eliminazione di 59 Unità operative complesse (Uoc), la sottrazione di 284 posti letto e la conseguente riduzione del personale sanitario, nonché la chiusura degli Ospedali di Larino e Venafro in assenza dell’avvio contemporaneo della riconversione degli Ospedali di Isernia e di Campobasso, per la Pastorino e la Boccardo è una pesante contraddizione in termini, il tracollo dei livelli essenziali di assistenza, il risultato negativo del cocciuto rifiuto di indicazioni e suggerimenti correttivi che Uil e Cgil si sono preoccupati di formulare. Come non darle ragione? Dardo

Edilizia scolastica, gravi le colpe della politica sugli investimenti necessari per stabilizzare il problema, non una parola sul disagio psicologico che tutti gli abitanti del mondo della scuola devono vivere ogni giorno sapendo che si stanno mettendo nelle mani dello Stato (perché la scuola pubblica è la prima manifestazione dello Stato sul territorio) consci di non essere al sicuro. Questa scempio deve finire. L’Unione degli Studenti Molise da anni si batte per un’edilizia di qualità nella regione. Al fine di tutelare la sicurezza di ogni singolo individuo bisogna finalmente rendere trasparente la

lista delle scuole che hanno necessità, immediate e non, e di sovvenzionarne la manutenzione. Le manifestazioni sismiche non si possono prevedere, questo è certo, ma la superficialità con la quale si parla di questo argomento e l’inadeguatezza dei controlli fatti e dei luoghi di formazione sanno di monito. L’INGV è stato chiarissimo: La questione non è se un giorno le scosse si intensificheranno, la questione è il quando e nessuno vuole un’altra San Giuliano. Unione degli studenti


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5 20 gennaio 2016

Quante questioni rilevanti possono nascondersi dietro un errore solo apparentemente banale e senza importanza? Diverse, ci permettiamo di osservare. In questi giorni di scosse, gelo e nevicate, al Molise è toccato pretendere il suo posto nelle frettolose e sempre più vanamente sensazionalistiche cronache nazionali. Peccato solo che sia un articolista di Repubblica che un’ inviata del TG5 abbiano, a più riprese, collocato Baranello in provincia di Benevento. Vabbè, c’è di peggio, penseranno a questo punto i più navigati. Eppure, a ben guardare, dietro un errore del genere si cela più d’una magagna. La prima è quella che fa riferimento alla formazione ed all’etica del lavoro dei giornalisti in questione. Prima si sparare un’informazione a caso sarebbe meglio fare una velocissima ricerchina in rete, no? Non si pretende certo che sappiano per illuminazione divina dove si trovi Baranello, ma se non si sa una cosa, nell’era dell’informazione digitale e sempre connessa, bastava davvero un solo secondo di scrupolo professionale per evitare il segno blù. Ed invece niente. A

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Repubblica e TG5 collocano Baranello in provincia di Benevento. Brutto errore ma non è tutta colpa loro

SE IL MOLISE NON ESISTE CI SARA’ UN PERCHE’

naso Baranello finisce in provincia di Benevento e va bene così. La seconda è la

totale mancanza, da parte delle istituzioni molisane, di un qualsivoglia errata-corrige da inviare, con cortese ma ferma richiesta di pubblicazione, alle testate in questione. Per non lasciar passare il superficiale errore gratis et amore dei e per testimoniare a tutti gli italiani, ma ai molisani in particolare, una certa attenzione e un briciolo di orgoglio. Ma forse è proprio questo il punto. Cosa attendersi sotto questo profilo da un’amministrazione regionale che ha soppresso l’assessorato al turismo ed alla cultura e gli enti provinciali del turismo? Cosa aspettarsi, in termini di difesa e promozione dell’identità regionale, da un’ amministrazione che all’Expò ha presento per rappresentarci un menù con parmigiano reggiano, pesce spada alla messinese e pecorino romano? Niente, evidentemente. E niente è stato, alla fine.

I due cronisti non avranno, neanche per un attimo, la spiacevole sensazione di essere stati colti in errore, e così l’opportunità, una prossima volta, di essere meno superficiali e frettolosi, ed il Molise continuerà ad essere una realtà invisibile, trascurata, marginale. Del resto il pesce ha sempre puzzato a partire dalla testa. Se non è chi ci governa il primo a sforzarsi per mettere il Molise sulle carte e nella conoscenza degli altri, volete che siano gli altri a fare lo sforzo per imparare a conoscerci? Se non siamo noi per primi a marcare la nostra identità colletiva, possiamo sperare che siano gli altri ad accordarcene una? E poi dicono che il Molise non esiste. Per chiudere con le parole del sommo Wilde, che ne aveva una per tutte le occasioni: “C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di sé

Dubbi sulla correttezza delle procedure seguite dalla commissione giudicatrice e sulla conclusione

La selezione di una proposta progettuale di idee per la realizzazione della sede del Consiglio, della Giunta regionale rischia di finire in Parlamento Dovesse accadere, non sarebbe ipotetica l’eventualità che tutto l’impalcatura di questo progetto regionale etichettato di lungimiranza, e immaginato come l’incipit di un nuovo capitolo urbaniC’è il rischio che la conclusione del concorso internazionale d’idee per la selezione di una proposta progettuale di idee per la realizzazione della sede del Consiglio, della Giunta regionale e dei servizi comuni nelle aree dell’ex-Hotel Roxy ed ex-Stadio Romagnoli in Campobasso finisca in parlamento, oggetto di una interrogazione, perché venga confermata o meno la correttezza delle procedure seguite dalla commissione giudicatrice e, probabilmente la stessa conclusione che, come è noto, ha visto lo studio dell’architetto Nicola Guglielmi di Campobasso prevalere su un lotto di 83 concorrenti. Dovesse accadere, non sarebbe ipotetica l’eventualità che tutto l’impalcatura di questo progetto regionale etichettato di lungimiranza, e immaginato come l’incipit di un nuovo capitolo urbanistico, economico e funzionale della città capoluogo, finisca per crollare e ridursi in un cumulo di speranze perdute, di sogno infranto, di effimera volontà politica e amministrativa della giunta presieduta dall’architetto Paolo di Laura Frattura, ideatore e promotore del concorso internazionale d’dee col sotteso desiderio di passare alla storia locale. Tutto pare congiurare in negativo, a cominciare dalla perdurante di-

strazione della Regione nel non tenere fede al crono-programma peraltro debitamente indicato e definito nel bando pubblico (inizio lavori della Commissione il 22/12/2014; comunicazione dell’esito del concorso entro 15 giorni dalla conclusione dei lavori della Commissione; mostra e pubblicazione dei progetti entro 30 giorni dalla comunicazione dell’esito del concorso). Sono mesi che la Commissione giudicatrice ha licenziato l’elenco dei partecipanti e le tre idee meglio rappresentante e giudicate. Sarebbero dovute pertanto seguire la presentazione del progetto vincitore e una mostra di tutti i progetti, “quale momento di dibattito e confronto culturale, collettivo,

sui temi dell’architettura e della trasformazione urbana del capoluogo”. Invece, silenzio e “occultamento” si protraggono contro logica e, contro, il dettato del bando. Già da soli alimentano preoccupazione (nei benpensanti) e sospetti (in coloro, e non sono pochi) che paventano l’inadeguatezza della Commissione a svolgere il compito (gravoso e complesso) che l’è stato assegnato. Sono in circolo, infatti, e potrebbero formare il nocciolo dell’interrogazione parlamentare, diversi interrogativi sulla “sostanzialità del progetto” e, quindi sulla “riscontrabilità del quadro esigenziale del bando”, sul modo con cui è stato previsto “l’accesso alla sala consiliare”, sulla “entrata

e sull’uscita in sicurezza dei cittadini”, e un codicillo di allusioni. Dubbi vengono avanzati anche sul rigido rispetto dei criteri di valutazione che, come da bando e assegnazione del punteggio, riguardavano la qualità estetico funzionale, in particolare le soluzioni spaziali, distributive e funzionali previste e l’inserimento delle scelte progettuali nel contesto urbano, con riferimento alle radici storiche del luogo/alla peculiarità del luogo (massimo 50 punti); la qualità architettonica e la sostenibilità, cioè la diversificazione/integrazione fra le varie unità spaziali che compongono la proposta con riferimento anche al necessario arredo urbano e l’utilizzo di materiali, in particolar modo quelli eco-compatibili, l’uso di elementi innovativi finalizzati alla razionalizzazione delle funzioni, al risparmio energetico, al contenimento dell’inquinamento acustico e luminoso, nonché all’uso di fonti di energia rinnovabili, l’isolamento termico (massimo 35 punti); la fattibilità tecnico-economica, ossia la fattibilità e la coerenza tecnico-economica delle proposte in relazione alle normative vigenti, ai caratteri del contesto entro cui si lavora, alle necessità rilevate, all’economicità del costo complessivo stimato per la realizza-

zione dell’opera, del costo in fase d’esercizio, secondo quanto previsto nel calcolo sommario della spesa e nel quadro economico del progetto presentato ed ai tempi di realizzazione (massimo 10 punti), e la proposta operativa fatta di incontri e/o laboratori, al fine di promuovere la partecipazione attiva dei cittadini per valutare ed orientare la progettazione successiva sulla base dei contributi e delle loro richieste (massimo 5 punti). Il bando, il lavoro di selezione e la tempistica sono apertamente disattesi. Lo stesso vincitore, crediamo, si senta “leso” e compresso nel sacrosanto diritto di dare della sua opera conto ai cittadini di Campobasso e ai colleghi progettisti che, comprensibilmente, sono curiosi di vederla così com’è stata rappresentata e giudicata migliore di ogni altra. Tutto questo, a distanza di diversi mesi dal tempo previsto nel bando non è avvenuto, generando, come abbiano già avuto modo di commentare in pagina, non poche reazioni nel novero dei progettisti molisani che con Guglielmi hanno preso parte al bando, e nel resto degli 83 concorrenti. Sarà necessaria l’interrogazione parlamentare, o basterà mantenere correttamente gli impegni presi?


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Campobasso

20 gennaioi 2016

Lettera aperta dei consiglieri Pilone e Cancellario al presidente del Consiglio comunale

“Quale situazione nelle scuole cittadine?” Gentile Presidente, in relazione all’ordinanza sindacale n° 1 del 17 Gennaio u.s. e alla successiva n° 2 del 18 Gennaio u.s., in merito alla sospensione delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado della città di Campobasso, per permettere un’azione tecnica di verifica in relazione alla staticità degli edifici scolastici dopo gli eventi tellurici che stanno interessando la nostra Regione, oltre che per le avverse condizioni atmosferiche; nel confidare nell’ottimo lavoro che le competenti autorità tecniche di controllo svolgeranno presso le strutture didattiche comunali; i sottoscritti Consiglieri Comunali di Democrazia Popolare, Francesco PILONE e Marialaura CANCELLARIO,

CHIEDONO gentilmente alla S.V., di voler mettere al corrente, nelle forme che riterrà più opportune, (Conferenza dei capigruppo, Conferenza di programmazione, incontro informale,…) l’intero Consiglio Comunale, in merito alla verifiche svolte attraverso, magari, la consegna di una relazione tecnica corrispondente ad ogni edificio scolastico comunale, non solo per fornire alla città una dovuta informazione al riguardo, che sicuramente l’Amministrazione darà nelle forme che riterrà consone, ma in relazione alle varie attività amministrative (di Consiglio e di Commissione) che i singoli Consiglieri Comunali hanno svolto in passato, oltre che alle scelte future (si pensi alla stesura del prossimo Bilancio Comunale, oltre che all’approvazione del Piano annuale e triennale delle opere pubbliche)

che andranno prese nella massima Assise comunale. Nella certezza che attuerà “ogni iniziativa per consentire ai Consiglieri l’acquisizione di notizie, informazioni e documenti relativi all’attività deliberativa di ciascuno… oltre che ad assicurare la collaborazione con gli uffici” (art. 15, comma 4 ter Statuto Comunale), i sottoscritti Consiglieri Le porgono cordiali saluti. Il Capo Gruppo di Democrazia Popolare (Francesco PILONE) Il Consigliere C. di Democrazia Popolare (Marialaura CANCELLARIO)

Finanza con Unimol ed ESU Sottoscritta la convenzione finalizzata ad assicurare una più intensa attività di controllo in materia posizioni reddituali e prestazioni sociali agevolate CAMPOBASSO. Sinergia all’insegna della legalità. In data 15 gennaio 2016 il Comando Provinciale della G. di F. di Campobasso, l’Università degli Studi del Molise e l’E.S.U. (Ente per il Diritto allo Studio Universitario della Regione Molise), hanno formalizzato una Convenzione che assicurerà più penetranti procedure di controllo sulle posizioni reddituali e patrimoniali degli studenti beneficiari di prestazioni agevolate. Come noto, la capacità reddituale di ogni singolo utente, influisce sui costi complessivi di frequenza e studio; non mancano pertanto “furbetti” che al fine di ottenere sgravi fiscali attestano indici di reddito in tutto o in parte non veritieri. Il Documento, che è stato sottoscritto dai vertici dei tre Organismi - il Colonnello Paolo D’Amata, il Rettore, Prof. Gianmaria Palmieri ed il Presidente ESU Dott. Candido Paglione -, avrà durata triennale e potrà essere ulteriormente rinnovato. Punto cardine della collaborazione sarà lo scambio di

dati e notizie, che si svilupperà a mezzo di procedure informatiche che consentiranno un adeguato ed attento monitoraggio delle posizione beneficiarie di agevolazioni.

Nel corso dell’anno 2015, le Fiamme Gialle di Campobasso hanno portato a termine molti controlli nel medesimo comparto, rilevando varie irregolarità. Grazie al protocollo i controlli potranno essere incrementati.

Al via il premio Fasolino Per la quarta edizione, è possibile inviare gli elaborati CAMPOBASSO – Per il quarto anno consecutivo si rinnova l’appuntamento con il concorso giornalistico sportivo denominato “Premio Pietro Fasolino”. I principi fondanti dell’iniziativa rimangono sempre gli stessi, promuovere e diffondere la cultura sportiva intesa a 360 gradi e l’approfondimento verso tutte quelle discipline sportive che non sempre riescono a trovare il giusto e meritato spazio sugli organi d’informazione locali, ma tante sono le novità previste per l’edizione targata 2015. “Se siamo arrivati alla quarta edizione il merito è soprattutto di coloro che hanno sposato in pieno la mia idea e di chi, anno dopo anno, mi ha dato consigli utili affinché il Premio Fasolino potesse crescere e migliorare. E’ d’obbligo da parte mia ringraziare di cuore tutti gli Enti patrocinanti che per il quarto anno consecutivo hanno voluto legare il proprio nome a quella che a tutti gli effetti è un’iniziativa culturale/sportiva. Da quest’anno oltre ai patrocinio che sin dalla prima edizione si sono affiancati al concorso quali il Coni Molise, la Presidenza della Giunta Regionale, dell’Università degli Studi del Molise e della Provincia di Isernia, si affianca un nuovo e quanto mai prestigioso patrocinio: quello dell’Ufficio Scolastico Re-

gionale del Molise. Un patrocinio che ci rende ancor di più orgogliosi dell’iniziativa visto che la maggior parte dei partecipanti delle precedenti edizioni provenivano proprio dal mondo scolastico regionale. Un grazie di cuore al nuovo Direttore Regionale, Anna Paola Sabatini, e al suo staff di collaboratori. Siamo in attesa di ricevere anche i patrocini dell’Università del Molise, della Provincia di Campobasso e dell’Assostampa del Molise, a causa solo di tempi tecnici di approvazione della richiesta in seno ai rispettivi consigli, che già nelle passate edizioni hanno sostenuto a gran voce il concorso. Un grazie anche a tutti i colleghi Direttori Responsabili di testate giornalistiche che hanno rinnovato la loro partnership con il concorso per ospitare in una visita formativa i vincitori delle cinque categorie in gara presso le loro redazioni ai quali quest’anno si è unita anche la redazione di Molise Tv. Non posso che essere grato al Main Sponsor La Cantina Valtappino di Campobasso che ha ormai legato in maniera indissolubile il promio marchio al Premio Fasolino che contribuirà a donare ai partecipanti e ai migliori di ogni categoria un piccolo ma significativo premio. Per la premiazione di quest’anno, poi, c’è una ulteriore

novità. La targa consegnata lo scorso anno dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti dai due consiglieri Cimino e Santimone non è stato un caso. Da quest’anno i vincitori delle singole categorie riceveranno una targa ufficiale dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti come preannunciato lo scorso anno dal consigliere Santimone durante la premiazione finale. Un ulteriore stimolo per i concorrenti che, lo ricordiamo, potranno stringere tra le mani un prestigioso omaggio che l’Ordine dei Giornalisti consegna solo agli iscritti, difficilmente viene riconosciuto a persone estranee alla categoria. Rinnovata stima e rispetto anche nei confronti di tutti i membri della Giuria tecnica che hanno confermato con entusiasmo anche per quest’anno la loro adesione all’iniziativa. Da quattro anni la Giuria è sempre la medesima, questo è anche un segno di forza dell’iniziativa! L’idea nata quattro anni fa era quella di creare qualcosa che potesse diventare patrimonio di tutti gli sportivi della Regione Molise che non sono legati esclusivamente al calcio e al calcio a 5. Ebbene le premesse sono state mantenute e grazie al supporto e all’apporto di diverse persone il Premio Fasolino si sta guadagnando, pian piano, un posto di tutto

rispetto. Di questo non posso che esserne fiero. Le novità di quest’anno sono il frutto di quei tanti consigli che ho ricevuto in questi tre anni che hanno permesso al Premio Fasolino di poter aggiungere in ogni edizione qualcosa di diverso e di significativo. Ma partiamo con ordine: l’iscrizione e gli articoli dovranno essere spediti esclusivamente via email entro il 31 gennaio 2016 all’indirizzo venditti.stefano@hotmail.it; a tutti i partecipanti, non solo ai vincitori, sarà data l’opportunità di prendere parte ad uno o più allenamenti presso diverse società sportive della Regione Molise con le quali è stato instaurato un protocollo d’intesa. Lo scopo è quello di far conoscere tutti gli sport praticati sul territorio molisano. A questo proposito non posso che ringraziare anche tutti i presidenti di società e di federazioni che hanno accolto di buon grado il mio invito. Saranno consegnati due premi speciali, due menzioni speciali anche quest’anno a due esponenti illustri dello sport molisano e della molisanità in Italia e nel Mondo. Mi auguro che anche quest’anno la partecipazione sia numerosa come nelle passate edizioni – ha dichiarato l’organizzatore il giornalista campobassano Stefano Venditti –“.


Campobasso

7 20 gennaio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Non ingannino i numeri: nei confronti con le prime i nostri hanno giocato meglio

Con Samb e Fano i rossoblù avrebbero meritato sei punti, non solo un misero pari di Gennaro Ventresca Se perdi due volte contro la Samb che comanda la classifica e che ti precede di ben 19 punti vuol dire che non sei “di categoria”. Significa che la capolista appartiene a un altro ceto, sarà quindi utile iniziare da subito ad annodare i fili e organizzarsi meglio per il prossimo campionato. Eppure i nostri ragazzi ne hanno e come di rimpianti. Non solo per il doppio confronto perso con i marchigiani, ma per una interminabile lista di occasioni buttate ora a mare, ora alle ortiche. Prendete la sfida nel freddo pomeriggio alla Riviera delle Palme: la squadra migliore, risultato a parte, è stata la nostra. Imbrogliato anche dagli stessi colori sociali, lo spettatore neutrale avrebbe indicato la nostra squadra come prima in classifica e la Samb come sparring partner. Proprio così: i nostri hanno giocato da “squadra”, mostrando qualche innegabile limite (o ingenuità) in occasione dei due gol e una iella da far rabbia. Ma si sono lasciati

preferire al di là dei numeri. La Samb è andata in vantaggio sugli sviluppi del primo angolo della sua balbettante prestazione, mentre il Campobasso era andato già sei volte a tirare dalla bandierina. La squadra di Palladini ha avuto il primo cadeau sul corner, poi ha goduto dell’agio di poter segnare con un prepotente colpo di testa di Casavecchia, perduto incredibilmente di vista da Gabbrielloni che si era portato al centro della propria area con la pretesa di dare una mano d’aiuto

alla difesa. Il secondo gol, giunto dopo il giusto pari di Alessandro, è stato un cadeau ancora più inatteso: Raho, da poco subentrato all’infortunato Di Pasquale, benchè sorretto da Ferrani, non ha saputo far meglio di scalciare da dietro il furetto Palumbo, provocando il rigore poi trasformato in modo incerto da Titone: Grillo aveva intuito il debole destro, ma si è alzato troppo, prima di scendere a pelo d’erba, la lenta conclusione lo ha beffardamente battuto.

C’è poi la storia del pari di Rinaldi, sul quale il guardalinee sotto la tribuna ha ravvisato un presunto fuori gioco. E così, come era accaduto anche a Fano (seconda in classifica), i nostri ragazzi si sono visti annullare un gol allo scadere. Lanzillotta ha giocato da vero regista: ha fatto correre la palla, senza portarsela dietro come fanno i gregari di centrocampo; Grazioso come è suo solito è cresciuto nella ripresa; Todino ha fatto il diavolo a quattro, special-

mente nel primo tempo; Gattari e Ferrani hanno fatto bene il loro lavoro; stava giocando bene anche Di Pasquale, poi infortunato; sciagurato, invece, è stato Rhao; necessita di ore di lavoro suppletivo l’elegante Rinaldi che ha tirato male almeno la metà dei calci d’angolo; ha fatto gol e polvere Alessandro, sempre portato a fare il fenomeno anziché sacrificarsi per la causa comune; poco aiuto è arrivato da Gabrielloni e Tascini, il problema di sostanza rimane sempre l’artiglieria, che continua a sparare a salve. Favo aveva indovinato ogni mossa, non s’è capito invece per quale motivo, Rhao, un mancino entrato al posto del terzino sinistro Di Pasquale, si trovasse a difendere a destra in occasione del rigore. La fortuna, in genere, aiuta i migliori. O, come nel caso in questione, quelli che hanno lo stellone perennemente acceso sulla loro testa: anche all’andata la Samb vinse oltre i propri meriti.

Termoli-Campobasso, ridotti i treni Attivato il piano di emergenza neve sulla linea ferroviaria Attivo, dal pomeriggio di lunedì, il Piano di emergenza neve sulla Termoli – Campobasso. L’applicazione del Piano Neve e Gelo si è resa necessaria in seguito alle precipitazioni nevose dei giorni scorsi, a cui è seguita l’ondata di gelo in tutto il Sud Italia, e nel Molise in particolare. Il Piano prevede la riduzione del numero dei treni sulla linea, a tutela della regolarità del restante servizio, e l’istituzione di servizi sosti-

tuitivi su autobus sull’intera tratta. Al momento sono stati sostituiti circa il 30% dei treni programmati sulla Campobasso – Termoli, con la previsione di assicurare i treni del pomeriggio, salvo peggioramenti delle condizioni metereologiche. Le squadre di emergenza di Rete Ferroviaria Italiana sono a lavoro per rimuovere neve e ghiaccio dai marciapiedi delle stazioni della linea.

Viabilità, circolazione garantita Il punto della situazione è stato fatto in Prefettura a Campobasso CAMPOBASSO. Si è riunito ieri in Prefettura Comitato operativo viabilità (COV), per fare il punto sulla situazione della circolazione sulle arterie stradali. All’incontro, presieduto dal Prefetto di Menna, hanno partecipato, oltre ai componenti istituzionali del Comitato (Polizia Stradale, Carabinieri e Vigili del Fuoco) anche i rappresentanti della Questura, dell’Anas, della Provincia, della Sea, società che gestisce il servizio di sgombero neve per conto del comune capo-

luogo e del servizio protezione civile della Regione. La circolazione stradale è stata garantita - nonostante con qualche inevitabile disagio connesso alla formazione di strati di ghiaccio di difficile rimozione in costanza di temperature particolarmente rigide e a temporanee difficoltà, prontamente risolte dagli Enti proprietari, legate alla necessità di ripulitura del manto stradale - salvo una breve sospensione del flusso viario sulla SS Bifernina al Km. 20 do-

vuta ad un mezzo pesante che ha occupato trasversalmente la carreggiata. Gli automobilisti sono invitati ad usare la massima cautela alla guida degli autoveicoli, che devono essere idoneamente equipaggiati con mezzi antineve e si raccomanda ai cittadini tutti di prestare particolare attenzione nel percorrere strade o marciapiedi ghiacciati o costeggiare palazzi con possibili accumuli di neve o ghiaccio fino alla loro completa rimozione.


INFO: 339.2733334 - 334.2739180




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Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

20 gennaio 2016

senza alcun finanziamento pubblico

“Vogliamo una scuola sicura” Le mamme dei bambini della San Giovanni Bosco chiedono interventi certi per il plesso scolastico ISERNIA. “Ennesima beffa ai danni dei bambini della San Giovanni Bosco di Isernia. Dopo la mancata esecuzione dell’ordinanza di novembre 2015 del prefetto Saladino da parte del tecnico comunale ing. Ricchiuti, che prevedeva lo spostamento dei bambini presso i locali della tipografia Cicchetti, oggi si paventa nuovamente tale ipotesi”. Lo sostengono le mamme dei bambini che frequentano la scuola. “I genitori si sono attivati per trovare una sede sicura atta ad ospitare gli alunni dell’infanzia, e dopo riunioni e tavoli tecnici alla presenza di genitori, autorità e rappresentanti scolastici è stata individuata la sede dell’Università sita in corso Marcelli. Purtroppo neanche questo è bastato a far arretrare il comitato pro Cicchetti che si professava solo “per una scuola sicura” ed oggi a seguito dello sciame sismico che ha colpito la provincia di Campobasso ha colto l’occasione per chiedere nuove perizie sulla struttura che ospita i nostri bambini. I bambini, dunque, sono ancora una volta oggetto degli umori politici e/o dei

capricci di poche mamme che non rappresentano il volere della maggioranza. In data odierna, c’è stata una visita di alcuni tecnici e dei Vigili del Fuoco presso la struttura sita in corso Garibaldi, probabilmente con l’intento di volerne dichiarare l’inagibilità. Tuttavia, non sono stati effettuati rilievi tecnici atti a produrre adeguate certificazioni. A tal punto, le mamme contrarie a dar se-

guito a tale “pingpong” interessato avente ad oggetto ignari bambini, richiedono rilievi tecnici da effettuarsi a tappeto su tutti gli edifici scolastici del comune di Isernia, prima di ogni eventuale spostamento dei propri figli. A tutto ciò si aggiunge il fatto che stiamo per entrare in campagna elettorale ed i bimbi saranno messi su una tipografia che funzionerà a pieno regime, vittime di fumi

e calori che potrebbero metterne a repentaglio duramente la salute. Non dimentichiamo che è in atto una transazione tra il comune e Cicchetti senza la quale l’ente rischia il pignoramento. L’intera questione è stata posta nelle mani dei NAS, della Corte dei Conti e della Procura di Isernia a tutela dei nostri figli, affinché sia valutata in toto, senza tralasciarne dettaglio alcuno”.”

Una persona arrestata e sette denunciate dai Carabinieri I reati: furto, truffa, sicurezza sui luoghi di lavoro e sfruttamento del lavoro nero ISERNIA. Diverse operazioni finalizzate a contrastare reati di particolare allarme sociale sono state portate a termine nelle ultime ore dai Carabinieri in varie zone della provincia di Isernia. Per furto in abitazione è stato arrestato a Venafro, dai militari della locale Stazione, un 40enne del posto, pluripregiudicato. L’uomo è stato sottoposto alla detenzione domiciliare in esecuzione di un provvedimento emesso dalla competente Autorità Giudiziaria, avendo i Carabinieri accertato il suo coinvolgimento in un furto avvenuto tempo fa ai danni di una donna del posto. Ad Isernia, i militari della locale Stazione, hanno denunciato un 45enne del luogo, per truffa e falsità materiale, in quanto apponendo delle firme false su apposite deleghe produceva della documentazione che utilizzava per stipulare all’insaputa delle vittime, polizze assicurative auto con compagnia assicurativa a lui riconducibile in qualità di agente, traendo così un ingiusto profitto economico dall’incasso delle relative provvigioni. Infine, nel

corso di un’attività di monitoraggio predisposta per tutelare la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro e contrastare il fenomeno dello sfruttamento di lavoratori in nero, una task force dei reparti territoriali del Comando Provinciale Carabinieri di Isernia e del Nucleo Ispettorato del Lavoro dell’Arma, hanno passato al setaccio numerosi cantieri edili e altre attività imprenditoriali tra Isernia e comuni limitrofi. Sei sono state le persone denunciate per inosservanza alle norme previste per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e sulla regolarità occupazionale dei lavoratori. Si tratta di un 50enne di Isernia, un 35enne di Colli al Volturno, un 55enne di Fornelli, un 45enne di Cerro al Volturno, un 40enne di Galluccio, in provincia di Caserta e un 53enne di Mugnano di Napoli. Nel corso dei controlli sono state riscontrate numerose violazioni quali la mancata presenza di adeguate impalcature o ponteggi, la mancata presenza di idonee protezioni atte ad evitare la caduta dei lavoratori, la presenza di materiali vari po-

sizionati in maniera disordinata in modo da intralciare il passaggio con elevato pericolo per i lavoratori, gravi carenze relative ai livelli di sicurezza degli impianti elettrici, la mancata presenza di idonei dispositivi di protezione individuale e la non corretta o mancata redazione di tutta la documentazione prevista dal piano ope-

rativo di sicurezza del cantiere, nonché assenza delle prescritte autorizzazioni della Direzione Territoriale del Lavoro. Durante le ispezioni, si è proceduto anche alla identificazione di sei lavoratori in nero, per i quali sono state contestate relative sanzioni amministrative a carico dei datori.

“Restauri nelle chiese, perchè sono fermi?” A Venafro ci si interroga su quanto sta accadendo per le ristrutturazioni VENAFRO. Ennesimo motivo di disappunto dei venafrani, già contrariati per tantissimi problemi locali, in primis l’implosione inarrestabile del Ss Rosario, ormai poliambulatorio/laboratorio e non più ospedale civile di zona dopo che gli è stato chiuso e sottratto tutto quanto aveva. Questa volta l’impossibile sanità pubblica cittadina non centra affatto, investendo il nuovo oggetto della protesta popolare – che è decisamente diffusa, se non addirittura totale – il mondo ecclesiastico e in particolare l’andamento dei restauri di storiche chiese della città, nel caso specifico Sant’Antuono, nota per aver ospitato nel 1911 le confessioni dell’allora 24enne Padre Pio in occa-

sione della sua breve permanenza a Venafro, e Sant’Agostino, altro complesso importantissimo e che è adiacente l’ex convento omonimo, luoghi di culto che ricadono entrambi nel centro storico e che rappresentano buona parte della storia religiosa di Venafro. Ebbene tanto Sant’Antuono che Sant’Agostino hanno visto sparire e volatilizzare uomini, mezzi e macchinari dopo i primi interventi per ripristinarne interni ed esterni. Lavori cioè interrotti sul più bello (ditte forse costrette a lasciare “baracca e burattini”, alias ogni cosa, non arrivando fondi e finanziamenti necessari per proseguire le opere in corso e rientrare finanziariamente con gl’impe-

gni economici già assunti), non più ripresi e di fatto abbandonati da anni. Conseguenza : la logica e giustificatissima contrarietà dell’opinione pubblica locale, che aveva sperato in restauro e recupero delle due strutture religiose e che invece si ritrova con un bel pugno di mosche in mano. “Chiediamo che si torni a lavorare tanto a Sant’Antuono che a Sant’Agostino -è la richiesta unanime della città- per ultimare quanto iniziato e riaprire entrambe le chiese. Trattasi di luoghi di culto ricchi di arte e che hanno fatto la storia religiosa di Venafro. Non possono precipitare per l’ennesima volta nell’abbandono e nell’oblio”. Senz’altro giusto !


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Termoli

20 gennaio 2016

Basso Molise, situazione verso la normalità Dopo la neve e il ghiaccio dei giorni scorsi vanno a diminuire i problemi e i disagi TERMOLI. La situazione sta tornando lentamente alla normalità in Basso Molise con la perturbazione, che negli ultimi giorni ha interessato la Regione, che sta per diventare quasi un ricordo. Dopo i disagi di ieri, causati dalle temperature decisamente gelide e dal ghiaccio che si è formato a seguito delle nevicate, oggi si è tornato a circolare tranquillamente su tutte le principali strade della zona costiera. I maggiori disagi, ricordiamo, si sono registrati lungo la provinciale che da Bonefro conduce a San Giuliano e Santa Croce di Magliano dove la formazione del ghiaccio aveva paralizzato gli automobilisti che, per lavoro, si

sono dovuti spostare dal cratere verso Termoli e Larino.

Le temperature, a detta degli esperti, sono date in lieve ma co-

stante rialzo e in coincidenza all’assenza di precipitazioni è pa-

ventato un ritorno alla normalità. Lo stesso, però, non si può dire per i paesi dell’area frentana dove le strade interne sono ancora difficilmente praticabili così come i marciapiedi comunali, coperti da un sottile ma insidioso strato di ghiaccio. L’invito è, quindi, quello a prestare la massima attenzione anche se le previsioni meteo parlano chiaro: l’ondata di maltempo dovrebbe essere solo un lontano ricordo e già da domani le temperature si dovrebbero ulteriormente alzare con buona pace dei bambini che dovranno tornare sui banchi di scuola dopo due giorni di festa

Il rilancio dell’Azienda di soggiorno Già al lavoro il commissario, Remo Di Giandomenico che ha chiamato a raccolta i balneatori TERMOLI. A due mesi abbondanti dalla nomina ricevuta direttamente dal governatore del Molise Paolo di Laura Frattura, il commissario dell’Azienda autonoma di soggiorno e turismo di Termoli, Remo Di Giandomenico, prosegue nell’opera di rivitalizzazione ‘politica’ dell’ente. Prima il bando con cui esplorare esperti del settore da impalmare come consulenti gratuiti, quindi l’obiettivo di ridisegnare e rimodellare il sito istituzionale per ade-

guarlo alle esigenze di promozione turistica e quindi, partito da alcuni giorni, il confronto vero e proprio con gli operatori turistici, per sondare quali siano le problematiche da affrontare e risolvere ma anche recepirne idee e proposte. Un ausculto ad ampio spettro, con incontri riservati alle classiche associazioni di categoria, dagli albergatori all’associazione delle residenze diffuse, dal comparto sociale e sindacale, per chiudere con balneatori. Un modo

per saggiare il nerbo del territorio e cercare, sempre senza risorse economiche pubbliche, di far camminare le idee a servizio di un turismo da ricalibrare. Il prossimo passaggio potrebbe essere quello di cercare una ‘rete’ con l’istituzione comunale, anche per non agire su binari paralleli e mai convergenti, tenendo ben conto che l’offerta turistica che conta, sia come posti letto che altro, deve venire dai privati, con l’investimento del loro capitale.

Premio Campidoglio, il Molise c’è Diversi i componimenti poetici di scuole del basso Molise premiati LARINO. Il 22 gennaio 2016, a Roma, presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, con il patrocinio della Commissione Nazionale per l’UNESCO, si terranno le premiazioni della 3° Ed. del Premio: Salva la tua lingua locale, indetto dall’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) e Legautonomie Lazio, in collaborazione con il Centro Internazionale Eugenio Montale e l’EIP “Scuola Strumento di Pace”. Numerose le scuole premiate in tutta Italia e dei premi di tutto rilievo sono stati assegnati alle scuole molisane. Per il premio Poesia, la Menzione d’onore è stata assegnata agli alunni: Tilli Filippo, Cl. 3A con la poesia: “Il disastro di Parigi”, a Kevin Tilli e Nicola Lamanda, Cl. 3A con la poesia “Memoria” e all’alunna Ilenia Perna, Cl. 3C con la poesia “Guglionesi mia” dell’Istituto Omnicomprensivo di Guglionesi: DS Prof.ssa Maria Maddalena Chimisso. Docenti referenti: Prof.sse Laura Calvano e Marianna Zarlenga. Il secondo premio, sezione poesia, all’IISS (indirizzo ITE) di Bojano (CB), Prof.ssa referente Italia Martusciello con Dalla Raccolta di Poesie “Parole e suoni dal…Molise”, “Cosa rimane” di

Alessandro Romano, Cl. 5 ITE e “Sottosopra” di Angela Arena Cl.5 ITE. Sempre per il Premio Poesia, il Primo Premio Nazionale ex-aequo è stato assegnato all’alunno Sante Scardera, Cl. 2A, dell’Istituto Magliano di Larino con “La Carrese”, Prof. Referente Roberto Di Carlo e alla Prof.ssa Tarulli Angela della Casa Circondariale di Larino. La notizia della premiazione ha suscitato grande emozione nel ragazzo e nella sua famiglia, soprattutto nei nonni che sono i veri detentori della tradizione. E’ stato motivo

di orgoglio per il maestro di musica Prof. Roberto Di Carlo, famoso trombettista che ha fondato a Larino una Scuola di Musica ed è tuttora maestro della Banda di Larino, per le Prof.sse Giovanna Civitella e Annarita De Notaris, che si sono prodigate per la registrazione della “Carrese” presso la sede dell’Istituto Agrario di Larino, coadiuvate dal maestro di musica Dott. Ilario Palma e dal Dott. Gianluca Venditti che ha curato la trascrizione dialettale e la traduzione in italiano della “Carrese”. Questa premiazione ha su-

scitato grande emozione in tutta Larino che profonde il suo impegno per la riuscita della festa in onore di San Pardo protettore. La festa si svolge il 25-26 e 27 Maggio e più di 200 carri trascinati dai buoi e addobbati di fiori seguono il carro del Santo Patrono. La processione è un tale tripudio di fiori, di colori, di canti, di suoni, che avvince i visitatori e li incanta. Si pensi che perfino Alexandre Dumas père, seguendo questa processione a Larino, ne fa una descrizione minuziosa nel libro: “Il Regno Insanguinato”. E’ tanta

e tale la soddisfazione che una vera e propria delegazione accompagna il ragazzo alla premiazione. Vivi apprezzamenti da parte del DS. Prof.ssa Angela Tosto, dal Provveditore agli Studi. Dott. Giuseppe Colombo, dal Sindaco di Larino e da tutta l’Amministrazione Comunale e dal Presidente della Pro Loco di Larino. Prof.ssa Adele Terzano Delegata E.I.P. per la tura nelle carceri

cul-


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Termoli

20 gennaio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Vertenza Gtm, per altri due stipendi L’azienda attende ancora i soldi dalla Regione. Si rischia lo sciopero pendi ai dipendenti. “Non ritenendo sufficientemente motivate le argomentazioni aziendali in ordine ai mancati pagamenti – ribadisce Simonetti – chiediamo al prefetto di Campobasso, la convocazione di un incontro al fine di esperire il tentativo di conciliazione ai sensi dell’art.2 della L.146/90. Si confida nella possibilità di giungere ad un accordo, attraverso l’azione conciliatoria del prefetto, che possa evitare disagi all’utenza conseguenti ad una azione di sciopero”. Per la cronaca a incontrarsi sono stati il segretario regionale Cristino Lepore e la delegata aziendale Cinzia Maciariello.

TERMOLI. Incassate quasi a fine dicembre due mensilità arretrate (settembre e ottobre) per rivendicare gli stipendi di novembre, dicembre e la tredicesima sindacati ancora in campo nella vertenza Gtm. Ennesima puntata quella di oggicon l’incontro tra le parti e il verbale di mancato accordo sottoscritto dal segretario Regionale della FitCgil e dalla ditta Gtm di Termoli, incontro richiesto dalla federazione guidata dal Giorgio Simonetti quale apertura della procedura di raffreddamento e teso a trovare soluzioni condivise per il superamento della criticità dovuta al perpetrarsi del mancato riconoscimento degli sti-

“Metalmeccanici, il contratto” La Cgil, con Landini, vuole riaprire il tavolo di confronto con Federmeccanica TERMOLI. “Vogliamo impedire che l’occupazione vada a scapito dei diritti del lavoro e per questo vogliamo affermare un’idea di contratto che aumenti il potere d’acquisto dei salari, che aumenti il diritto alla formazione e che impegni le imprese a riprendere gli investimenti”.

Lo ha detto a Pescara il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, a margine dell’attivo delle delegate e dei delegati della Fiom Abruzzo Molise. “Oggi – ha proseguito – questo e’ l’oggetto della trattativa e in questo senso la posizione di Federmeccanica è molto lontana dalla nostra. Noi vogliamo avere

fino in fondo un ruolo che ridia voce e fiato ai lavoratori, anche rispetto alla pesante crisi che sta coinvolgendo il Paese e anche l’Abruzzo e il Molise con i casi di fallimento che sono stati raccontati oggi a Pescara, cosi’ come gli attacchi ai diritti per poter rispondere alla proprietà”

“Momentive, la Regione si muova“

Mauro Natale chiama in causa l’ente perchè chieda all’industria americana di tornare ad investire a Termoli

TERMOLI. Sono molto sorpreso – dichiara il Presidente di Confindustria Molise Mauro Natale – del silenzio calato sulla vicenda della Momentive, ad un mese circa dalla sentenza del Tar che ha bocciato il ricorso presentato dal Co-

dacons sull’ampliamento produttivo dello stabilimento chimico nel nucleo industriale di Termoli, mirato alla produzione del Silano organo funzionale Nxt destinato agli pneumatici. In particolare – lo ricordo – l’associazione dei consumatori chiedeva ai giudici l’annullamento del permesso a costruire concesso dal Comune di Termoli, con tanto di delibera della Giunta regionale, con la quale si rilasciava un giudizio di compatibilità ambientale nei confronti del progetto. Mi sarei aspettato – prosegue il Presidente Natale – che il Presidente della Giunta regionale, qualche suo assessore o il sindaco di Termoli avessero avuto nell’immediato un atteggiamento proattivo, volto a riprendere il dialogo con la proprietà americana dell’azienda per dissuaderla dallo spostare altrove l’investimento ipotizzato a Termoli. Invece nulla. E’ calato il silenzio e, con esso, un atteggiamento passivo dei nostri amministratori, non consono a chi lavora per il futuro e lo sviluppo della regione. Vorrei che questa vicenda – afferma il Presidente di Confindustria Molise Mauro Natale – segnasse nel 2016 un cambio di passo, onde evitare di aggiungere al danno (la perdita di un investimento da 35 milioni di euro, 50 nuovi posti di lavoro e soprattutto la garanzia di un’azienda che investe sul nostro territorio) la beffa, cioè il perpetuarsi anche quest’anno di atteggiamenti pregiudizievoli che minano nel profondo la ripresa produttiva in questa regione. Mi piacerebbe riscontrare, quest’anno, nell’opinione pub-

blica e nei media che veicolano le informazioni e fanno opinione un atteggiamento nuovo rispetto al sistema delle imprese, dello sviluppo e dell’occupazione. Abbiamo migliorato alcuni parametri di crescita del sistema Paese e del nostro piccolo territorio, stando ai recenti dati sulla ripresa dei consumi, l’indice di fiducia dei consumatori, il tasso di disoccupazione e così via. A noi, però, quello che dovrebbe interessarci come regione é scavallare la crisi economica, favorendo la ripresa del settore industriale che – lo ribadisco – è l’unico che crea occupazione e sviluppo su grandi numeri. Rivolgo, allora, un appello al Presidente della Giunta regionale Paolo Frattura e ai decision makers molisani: attivatevi perché la Momentive torni sui propri passi, riportando a Termoli l’investimento programmato. Non è una cosa impossibile, anzi! Occorre, però, esprimere a chiare lettere la volontà di avere in Molise un polo industriale che funzioni, con infrastrutture e servizi adeguati a costi competitivi. Se questa sarà la prospettiva del Molise nel 2016, avremo una chance concreta per superare la crisi economica e il disagio occupazionale, al di là dei numeri e delle statistiche del momento. Da parte nostra – conclude Natale – siamo e saremo sempre favorevoli ad un sistema industriale sano, rispettoso delle leggi, dei lavoratori e dell’ambiente, un sistema – in breve – che rappresenta il motore e non il cancro di questa regione”.



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Opinioni

20 gennaio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

di Claudio De Luca Oramai il futuro degli imprenditori della balneazione dipende dalla Corte europea e dalla “Bolkestein”, una Direttiva che vuole poste all’asta le concessioni demaniali. Nell’attesa della ppronuncia, il Governo Renzi provvide con la Legge di Stabilità per non infrangere la normativa. Ma, nel dicembre scorso, c’è stato un primo parere negativo circa la proroga delle concessioni al 2020 ed è rimasta ferma la volontà di porre al 2015 il termine ultimo dei titoli concessori. Cosicché, già da questa estate, i balneatori potrebbero perdere la disponibilità degli arenili. Gli imprenditori molisani ritengono di non essere in grado di contrastare le pretese delle multinazionali dei “sea garden” che potrebbero fare un solo boccone della corta fettuccia di mare posta tra Campomarino e Montenero di B. In passato queste piccole imprese a conduzione familiare erano riuscite a svangarla, e le gare pubbliche per l’assegnazione delle spiagge (e le concessioni di 4 anni, senza rinnovi automatici, richieste dalla Direttiva europea) erano state prima inserite e poi depennate nel Decreto sulle liberalizzazioni. Ciò grazie anche all’azione delle Oo.ss. La Oasi-Confartigianato aveva richiesto che il nuovo regime delle concessioni demaniali marittime avesse a ristabilire un sistema di garanzie e di condizioni essenziali per le prospettive di crescita del comparto balneare; in pratica un che di alternativo al meccanismo legato al diritto di insistenza, ormai abrogato, ma altrettanto valido e compatibile con le regole comunitarie. La citata organizzazione ritiene che, senza il territorio demaniale, le imprese balneari sono desti-

“Bolkestein” appariva sin da allora poco probabile. Poi l’allora Ministro Passera si spinse più in avanti con la previsione della indizione di gare pubbliche per concedere il demanio marittimo ai fini dello svolgimento di attività turistiche e balneari. Nella sostanza, non si prevedeva la possibilità di derogare alla Direttiva europea ma si decideva che il diritto di prelazione agli attuali concessionari poeva essere elargito solo nel caso in cui essi avessero adeguato la proposta di utilizzo avanzata in proprio a quella del concorrente che sopravanzava nella graduatoria. Infine le concessioni avrebbero avuto una durata non superiore ai 4 anni con il divieto della possibilità di prorogarne i contenuti automaticamente. In pratica, per ogni rinnovo, dovevano essere previste procedure competitive Sostanzialmente, i balneatori della ventesima regione nutrono forti timori e temono di vedere svanire nel nulla decenni di lavoro e gli stessi investimenti effettuati nel caso dovessero perdere la gara. Poi immaginano che una fantomatica “multinazionale della tintarella” possa impadronirsi di tutte le concessioni, potendo contare su grosse disponibilità economiche e patrimoniali. In effetti, tra gli addetti ai lavori, corre già voce che importanti gruppi russi e cinesi sarebbero pronti a mettere le mani persino sulle spiagge molisane; e c’è pure chi comincia ad adombrare scenari di presunta criminalità organizzata internazionale dietro gli arenili.

Balneatori preoccupati per la Bolkestein nate a morire. Ma, sin da allora, in sede ministeriale era stato precisato che i balneatori non potevano confidare sulla possibilità di evitare “in toto” la “Bolkestein” perché – al massimo – il Governo poteva assicurare “una maggiore atten-

zione per contemperare i legittimi interessi degli operatori, rimanendo inteso che l’Italia non è legittimata ad eludere i contenuti della Direttiva europea, quelli dei Trattati comunitari e le esigenze stesse dell’erario”. Per conseguenza una deroga alla

La Carta degli oli per conoscere il Molise L’olio per conoscere il sapore, l’odore e il colore della terra. L’olio per entrare nella storia e nelle tradizioni originarie di un luogo. L’olio per diventare custodi consapevoli della memoria. Il Molise punta su uno dei suoi prodotti più preziosi e pregevoli: nasce la Carta degli Oli. Sarà presentata il prossimo sabato, 23 gennaio, a Civita di Bojano. L’iniziativa vanta l’impegno, il coraggio e la collaborazione dello chef Renato Testa e di alcuni produttori locali, tra i più noti e apprezzati nel panorama agroalimentare regionale, tutti convinti e motivati nel voler riaffermare, attraverso un’azione congiunta, le tradizioni e la cultura del Molise. Una e forte, la scommessa finale: consegnare al consumatore non solo la qualità e la bontà di un’immagine di terra incontaminata, ma anche la peculiarità del prodotto che non

è possibile trovare altrove. Al centro della tavola prodotti dell’olivicoltura, sinonimo di alta qualità con primati nel campo del biologico e dei prodotti DOP, massima certezza per una corretta e sana alimentazione. Sabato, dunque, nella calda accoglienza della Risorta Locanda del Castello, in via Portella, 19, la presentazione a pranzo per intenditori cultori appassionati della buona cucina, tutta “condita” dall’olio molisano. “Sempre più spesso si sente parlare di tutela dell’ambiente, valorizzazione dei nostri territori attraverso la cura del paesaggio rurale dei nostri nonni per garantire la qualità e la tipicità della nostra terra. Per far questo occorre fare squadra, unirsi, ognuno con le proprie capacità e puntare in alto per la giusta promozione che la qualità dei prodotti molisani meritano”, dichiarano i promo-

tori dell’iniziativa della Carta degli Oli. “Il nostro obiettivo è trasmettere attraverso la cucina la conoscenza dei sapori, la peculiarità del prodotto e la conoscenza della storia per dare l’idea di un luogo originario dove far tornare la memoria. Con questa iniziativa vogliamo restituire al consumatore le giuste abitudini alimentari, in un mondo globale dove gusto e sapori vengono omologati se non addirittura cancellati. Riportiamo sulla tavola la genuinità. La cucina è fatta di elementi base e la base per eccellenza è l’olio extravergine di oliva, elemento principale in ogni dieta, in primis quella Mediterranea” Il ciclo di appuntamenti proseguirà, sempre a Civita di Bojano, con le cene di degustazioni dell’olio di Flora

– La casa del vento di Pasquale Di Lena (29 gennaio); dell’olio extravergine d’oliva – Azienda Socci Giovanni di Michele Socci (5 febbraio); dell’olio

bio dop La Riserva di Alessia di Alessandro Patuto (12 febbraio) e l’olio Licinius Platino della Cooperativa Colonia Julia Venafrana (19 febbraio).


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