Molise, cultura messa al rogo

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tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xii - N° 10 veNerdì 15 geNNAiO 2016 - diStribuziONe grAtuitA

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GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Lucio Pastore L’OScar del giorno lo assegniamo a Lucio Pastore. Da anni si sta battendo con forza a sostegno della sanità pubblica molisana. Lo sta facendo anche in queste ore dopo la presentazione dei Piani operativi disegnati e voluti dai tavoli romani a danno dei cittadini molisani. In gioco, questa volta, c’è lo stesso sistema sanitario pubblico e la garanzia degli interventi e delle prestazioni per tutti.

ECONOMIA

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su FAcebOOk

AntonioBattista Il Tapiro del giorno lo diamo aAntonio Battista. Il sindaco di Campobasso è, forse, tra i pochi a non accorgersi della caduta in verticale della città dal punto di vista economico. Una città che sta conoscendo la più immobile amministrazione di sempre. Meno lavoro, meno nascite, meno residenti. E crollano le imprese e i giovani vanno via. Ma il sindaco sembra, proprio, finito sul binario morto.

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La crisi picchia e gli Industriali nicchiano Strano il silenzio dell’Associazione industriali del Molise dinanzi alla crisi che corrode il sistema.

REGIONE

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Servizio a pagina 3

Fusco: “L’Albino sta chiudendo E la Regione?” Torna sulla questione della chiusura della biblioteca Albino il centrodestra molisano.

REGIONE

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Camera di Commercio, ne resta una sola Spina o Piersimoni a guidare l’unica Camera del Commercio del Molise? Il 18 si saprà.

Nomine negli Enti, peggio di sempre pagina 4

Frattura plaude ai 2.800 visitatori in meno nei Musei, e rade al suolo gli assessorati alla Cultura e Turismo

Lo trovi in tutte le edicole e librerie della regione I Comuni molisani sotto il simbolo del Littorio Amministrazioni, podestà e politica nella costruzione del consenso Per informazioni telefonare al 339.2733334


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

15 gennaio 2016

Un organico di 127 unità, il presidente, la segreteria regionale e due settori fondamentali

L’abito sobrio e funzionale della Provincia Se la storica Biblioteca provinciale “Albino” tiene ancora le porte aperte, l’accesso al pubblico consentito e le funzioni vitali in attività, lo si deve al coraggio istituzionale e amministrativo della Provincia che lotta contro il disinteresse dalla Regione Le Province (fintanto si chiameranno così) hanno ancora qualcosa di serio da svolgere, come da tradizione, nonostante il caos procurato dalla Riforma Delrio e le inadempienze delle Regioni e del Governo nazionale nel porla compiutamente in essere. La Provincia di Campobasso intanto ha definito la sua fisionomia amministrativa, i settori operativi e la dotazione organica. Dal primo gennaio avrà un presidente assistito da un’Avvocatura; la Segreteria generale (che probabilmente si trasformerà in Direzione generale); due settori fondamentali: Affari istituzionali, Lavori pubblici e Infrastrutture con Carmine Pace, e Politiche del personale, Programmazione economico/finanziaria, Politiche ambientali e Servizi generali con Angelo Fratangelo; due Settori non fondamentali per le funzioni delegate con Gabriella Santoro e del Mercato del lavoro e i Centri per l’impiego con Pio Amore. Governeranno una pianta organica di 127 elementi. E’ stata un’opera di razionalizzazione a fronte di una situazione che di razionale ha poco o niente. L’im-

presa di mettere in moto la nuova Provincia pertanto spetta al presidente Rosario De Matteis, al segretario generale Paolo D’Anello che, come abbiamo accennato vorrà essere ripagato dell’assistenza fornita agli amministratori negli anni di transizione dal vecchio regime al nuovo con la nomina a direttor generale, ai dirigenti “fondamentali” Pace e Fratangelo e ai dirigenti non “fondamentali” Santoro e Amore e, come ripetiamo, all’organico al

momento definito complessivamente in 127 unità. Una Provincia certamente dimagrita nei numeri, assottigliata sotto il profilo amministrativo e gestionale, ma incardinata a certezze professionali che la renderanno orgogliosamente operativa, trasparente ed efficiente. Rimane grave e irrisolto il problema delle risorse finanziarie procurato dai tagli del Governo e dalle inadempienze regionali, e questo sarà un problema per Angelo Fratangelo

che, tornato dalla Regione dove ha riassestato i conti e tracciato linee chiare per l’avvenire, ha tutte le risorse tecniche e professionali per risolverlo nella maniera meno indolore. Sulle spalle forti di Carmine Pace pesano invece gli adempimenti relativi agli affari istituzionali e i Lavori pubblici che, ricordiamolo ai corti di memoria, sono stati e saranno il pezzo forte dell’Ente. Della Provincia nella sua storia passata e recente non si possono sottacere i

progetti e le opere realizzate, il contributo fattivo allo sviluppo del turismo e della cultura (sarebbe sufficiente a dimostralo l’acquisto e la ristrutturazione del Teatro Savoia). Turismo e Cultura saranno certamente il rimpianto dei cittadini benpensanti e il loro rammarico per essere state sottratte e delegate altrove, dove ancora non si sa, sebbene debba farsene carico la Regione. Frattanto questa esca dalla nebbia dell’indecisionismo, se la storica Biblioteca provinciale “Albino” tiene ancora le porte aperte, l’accesso al pubblico consentito e le funzioni vitali in attività, lo si deve al coraggio istituzionale e amministrativo della Provincia. Un azzardo, non essendo la missione nelle funzioni proprie, ma ragionato, ancorché apprezzato da quanti ritengono la stagnazione della Biblioteca di Via D’Amato un affronto all’igiene mentale dei molisani e, di converso, la Cartina del Tornasole della bassa qualità degli amministratori regionali. Dardo

L’intervento Le biblioteche pubbliche rappresentano una “forza vitale per l’istruzione, la cultura e l’informazione, agente indispensabile per promuovere la pace e il benessere spirituale delle menti di uomini e donne”; in questa maniera il Manifesto UNESCO riconosce e convalida il ruolo fondamentale esercitato dalle biblioteche all’interno della nostra società, quali presidi di sapere e cultura che rappresentano un patrimonio fondamentale che non può essere disperso né tantomeno messo a rischio. Purtroppo la Legge Delrio, come noto a tutti, ha ridisegnato il ruolo delle Province e in particolar modo delle funzioni fondamentali a esse attribuite, non prevedendo le competenze in materia di cultura, con la conseguente riduzione delle risorse economiche spettanti, che hanno inciso sulla continuità e sulla qualità dei servizi erogati. Questo passaggio si è rivelato come un duro colpo per tutto il settore della cultura, che ovviamente non ha risparmiato la biblioteca provinciale Pasquale Albino di Campobasso, un’istituzione storicamente molto importante per il nostro territorio, fondata l’8 settembre 1861 e fonte di documenti di grandissimo interesse per la storia locale e importante punto di riferimento per vari enti, grazie all’attività e al supporto fornito dal Polo provinciale SBN Web. Un patrimonio inestimabile che negli ultimi tempi, a causa della scarsità dei fondi trasferiti, è stato salvaguardato e portato avanti con impegno e abnegazione impagabile da sei dipen-

La Regione non ignori la biblioteca

denti provinciali, tra cui anche il direttore, che oramai da circa un mese sono stati posti in mobilità, con il rischio concreto della chiusura o di una drastica riduzione di servizi offerti. Già in passato avevamo sollevato la questione con un ordine del giorno discusso e non approvato dal Consiglio regionale nella seduta dello scorso 8 settembre 2015, un documento con il quale chiedevamo alla Giunta di farsi carico della gestione della Biblioteca provinciale “P.

Albino” di Campobasso, in considerazione del ruolo e dei compiti istituzionali attribuiti alle Regioni in questa materia, così da garantire la prosecuzione delle funzionalità e dei servizi esistenti. Ordine del giorno non approvato allora dalla maggioranza consiliare perché, ci fu spiegato, ai sensi dell’articolo 16 del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78 si precisava che “entro il 31 ottobre 2015, con decreto del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, di concerto con il Ministro per gli Affari Regionali e con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, sentita l’Agenzia del Demanio, previa intesa con la Conferenza unificata, è adottato un piano di razionalizzazione degli archivi e degli altri istituti della cultura delle Province”, stabilendo che, “per le medesime finalità, entro il 31 ottobre 2015, le unità di personale nei profili professionali di funzionario archivista, funzionario bibliotecario, funzionario storico dell’arte e funzionario archeologo in servizio a tempo indeterminato presso le Province possono essere trasferite alle dipendenze del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo”. Da quella data la situazione non si è ancora risolta, il decreto di fatto non è stato predisposto dal MIBACT, lasciando nella più totale incertezza il destino della biblioteca “Albino”, che intanto ha visto andar via anche i dodici colla-

boratori delle due cooperative che lavoravano in supporto ai funzionari provinciali di ruolo. Nel frattempo la Regione ha provveduto al riordino delle funzioni non fondamentali delle Province nel rispetto delle disposizioni di cui alla legge 7 aprile 2014, n. 56 e alla legge 23 dicembre 2014, n. 190, non prevedendo però nulla in merito alle competenze in materia di cultura, né contemplando il trasferimento di questo patrimonio storico, accrescendo ancor di più le preoccupazioni sul destino della biblioteca provinciale e dei lavoratori in essa attualmente impiegati. In considerazione di tutto ciò è possibile che la Regione ancora non abbia preso una decisione in merito? Eppure per la sopravvivenza della biblioteca è necessario un impegno di spesa di 400 mila euro, che la Regione non dovrebbe avere difficoltà a reperire per il mantenimento in funzione di un presidio che necessità di essere tutelato, in quanto prezioso patrimonio di conoscenze e esperienze, nonché insostituibile “presidio di democrazia” e punto di riferimento della vita culturale molisana e italiana, lasciando la delega in capo alla Provincia oppure realizzando, tramite un proposta di legge organica, un polo culturale regionale che contempli tutti il nostro patrimonio storico, artistico e museale, in grado di catalizzare fondi e finanziamenti europei.


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Tutto quello che gli altri non dicono

15 gennaio 2016

senza alcun finanziamento pubblico

In un anno i musei molisani hanno perso 2.768 visitatori, ma Frattura gongola: “Questa è la strada da seguire!”

L’insostenibile ottimismo del governatore

La vita sarebbe davvero troppo dura senza una buona dose di ottimismo. Sarà (anche) per questo che il governatore della Regione Molise, Paolo Frattura, a ben guardare, sembra davvero godersela. Dev’essere il suo elevatissimo quoziente di ottimismo. Sono stati pubblicati nei giorni scorsi i dati sul numero dei visitatori nei musei pubblici italiani, registrati dal Mibact (ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) e, ça va sans dire, il nostro Molise giace stramazzato in fondo alla classifica. Nei tredici siti di promozione culturale presenti in regione, per l’anno 2015, si è registrato un introito complessivo pari 28.464 euro (76.044 visitatori); un dato dal valore assoluto miserrimo che, messo a confronto con le effettive ma drammaticamente virtuali potenzialità complessive della regione, dovrebbe indurre ad una profonda ed intellettualmente onesta riflessione chi ha l’onere di governare; su quale grande occasione, economica, occupazionale, ma anche di identità, si stia sprecando (da sempre, con pochissimi momenti in controtendenza). Invece

l’ineffabile, sempre allegro, incrollabilmente ottimista Paolo Frattura gongola, si sbrodola: “Dai dati diffusi dal Ministero dei beni e delle attività culturali emerge per il Molise un valore significativo, per quanto ancora molto contenuto, che

di Massimo Dalla Torre E’ sicuramente un atto atteso da moltissimi lavoratori che in questo periodo non troppo florido per la regione Molise attendevano uno spiraglio di luce. Con deliberazione 749 del 29 dicembre 2015, l’esecutivo regionale del Presidente Paolo di Laura Frattura ha deliberato di prorogare la convenzione prevista dal protocollo d’intesa per l’anticipazione dei trattamenti di cassa integrazione guadagni straordinaria, di cassa integrazione guadagni in deroga e dell’indennità di mobilità al 31 dicembre 2017. Il tutto sulla scia della proroga nazionale sancita a fine novembre. l’atto deliberativo supportato dall’istruttoria aperta dalla direzione dell’area terza della Regione prevede la proroga della convenzione tra regione e ABI (associazione bancaria italiana), così come condivisa dalla commissione regionale tripartita in data 28 luglio 2014 ed approvata con delibera di giunta regionale 346/2014, al fine di consentire le ero-

dà forza alla visione condivisa che interpreta la cultura anche come fonte di crescita occupazionale ed economica. Andiamo avanti con coraggio e determinazione: la bellezza della nostra regione è una scommessa da vincere.” E vabbè, con co-

stui non la si può spuntare, bisogna ammetterlo. 28.464 euro rappresenterebbero, quindi, un dato significativo ma ancora molto contenuto, come se questa non fosse una contraddizione bella e buona. Come se poi fossimo tutti davvero degli allocchi. Un dato che da forza alla visione (allucinazione) che interpreta la cultura come fonte di crescita economica ed occupazionale, dice lui, come se non si trattasse dell’ammontare del reddito annuo di un impiegato di medio livello con figli a carico. A quanto ci risulta, invece, la visione di Frattura della cultura è così miope che nella sua giunta non esiste un assessore con tale delega; come non esiste un assessore al turismo. A quanto ci risulta il suo governo non è in grado di trovare 400.000 mila euro per salvare un’istituzione culturale con 150 anni di storia come la biblioteca Albino (e coloro che ci lavorano,

Prorogata l’anticipazione dei trattamenti di cassa integrazione

gazioni da parte degli istituti di credito per ridurre i tempi di attesa dei lavoratori aventi diritto a beneficiare delle previste anticipazioni delle inte-

grazioni salariali nelle more del pagamento diretto da parte dell’inps. Nella giornata di ieri i referenti regionali dell’ABI hanno confermato all’Asses-

tanto per parlare di ricaduta occupazionale). A quanto ci risulta l’offerta di promozione culturale è stata completamente delegata alla Fondazione Molise Cultura che, al posto di essere un tassello, magari il perno, di un sistema ne rappresenta il Tutto, con i limiti organizzativi e di proposta complessiva che ne derivano. Questa è la visione. Poi ci sono le allucinazioni, gli scherzi della percezione. Potremmo dire, a questo punto, se ne fossimo preda, che rispetto al 2014 ed ai 26.039 euro incassati (78.812 visitatori), si è registrato un incremento addirittura del 9%! Ed infatti Frattura lo dice: “Questa è la direzione da seguire, in linea con le politiche che il Governo nazionale e il Ministro Franceschini stanno mettendo in campo per valorizzare l’arte nazionale.” Non fa un piega. Del resto tra 1 euro del 2014 e 2 del 2015 (riferiti ad una qualsiasi ipotetica attività), l’incremento sarebbe del 100%: un clamoroso successone. E’ proprio vero: l’ottimismo è il profumo della vita e che volete che sia, poi, che si siano persi 2.768 visitatori in 12 mesi!!

sorato Regionale al Lavoro che la commissione competente dell’associazione di categoria ha espresso parere favorevole alla proroga della convenzione anche se è in attesa della necessaria formale delibera del comitato esecutivo dell’ABI programmata per il prossimo 20 gennaio. Per questo, ai tanti lavoratori che si stanno recando presso gli uffici regionali di competenza, si ribadiscono le rassicurazioni date anche da parte degli istituti di credito di riferimento, confermando il prosieguo dell’intesa. Si tratta di un atto che fa tirare un sospiro di sollievo a chi per molti mesi ha dovuto centellinare le proprie risorse economiche che, causa le distonie del settore Lavoro, sono stati in attesa di notizie positive. Le quali supportate dal deliberato da parte dei vari organismi competenti finalmente hanno portato a rischiarare l’orizzonte molisano tra troppo tempo oscurato dalle continue chiusure di piccole e grandi attività produttive che sono la colonna vertebrale dell’economia regionale.

La Cigs anche per i call center. “Sveglia”

Rivendichiamo l’attribuzione degli ammortizzatori sociali in deroga assegnati alla Regione Molise anche per i lavoratori della 3G Active che stanno esaurendo quei pochi ammortizzatori che sono stati concessi ad oggi, perché non devono esistere lavoratori di serie A e lavoratori di serie B”: E’ il richiamo categorico che formula Gianni Andreola della Segreteria UILCOM Molise a seguito della notizia dell’asse-

gnazione al Molise di 10 milioni di euro da parte del Ministero del Lavoro, anche tenuto conto del d. lgs .n. 148/2015 che riconosce le prime forme di tutela ai dipendenti dei call center. “Vigileremo attentamente sull’utilizzo dei 10 milioni ed agiremo in tutte le sedi perché detti fondi siano assegnati anche alle decine e decine

di lavoratori della 3G Active, attualmente con pochi ammortizzatori ormai agli sgoccioli e purtroppo senza futuro” prosegue il sindacalista Andreola che conclude con un monito alla politica regionale: “vogliamo dare un avvertimento severo alla politica regionale di svegliarsi di fronte a questi scenari apocalittici, perché il tempo è oro ma è anche tiranno”.


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4 15 gennaio 2016

Il 18 gennaio alla ore 11 presso l’aula consiliare della Camera di Commercio di Piazza della Vittoria del capoluogo

Nasce la Camera di Commercio del Molise: Paolo Spina favorito alla presidenza

Le cariche elettive, però, per loro stessa natura, portano alla competizione che, a sua volta, sollecita accordi e compromessi. Potrebbe pertanto spuntare Pasqualino Piersimoni da Isernia o altro outsider Una sola Camera di Commercio nel Molise. Il varo è fissato per lunedì 18 gennaio alla ore 11 presso l’aula consiliare della Camera di Commercio di Piazza della Vittoria del capoluogo, con all’ordine del giorno l’elezione del presidente: il primo presidente della Camera di Commercio del Molise. Una riforma che si realizza in nome della spending rewiew. Per ora l’unica e sola. Candidato ufficiale alla carica, Paolo Spina, espressione della Confcommercio, categoria in forte ascesa, che al nuovo consiglio camerale partecipa con 8 consiglieri. Una candidatura coerente con l’impegno profuso per arrivare in tempi ragionevoli, senza sbavature, al traguardo dell’unica Camera di Commercio; coerente con l’attività istituzionale dell’Ente fin qui amministrato (la Camera di Commercio di Campobasso) e in possesso di un programma predisposto per essere posto al vaglio delle altre componenti del consiglio camerale, aperto a ricevere contributi migliorativi. Il confronto è sull’impostazione delle attribuzioni istituzionali e statutarie e, soprattutto, sul ruolo che la nuova Camera si appresta a realizzare a sostegno dello sviluppo produttivo. Gli esordi sono sempre carichi d’incognite ed è saggio che siano affidati a mani esperte. Tra l’altro, Spina, nel corso della sua breve presidenza alla Camera di Commercio di Campobasso, non ha mai perso di

L’intervento Basta scelte di partito. Abbiamo presentato una mozione per chiarire l’incompatibilità dell’assessore agnonese Cacciavillani, ora nominato presidente di Molise Dati. Di più. Presto presenteremo la nostra proposta di legge partecipata per il riordino del sistema delle nomine A fine 2015 il governo regionale marchiato Pd ha fatto una serie di nomine regolate da un unico metodo: accontentare e distribuire poltrone e incarichi a compagni di partito e amici. Ma già dal giorno del suo insediamento, il presidente delle Regione Molise Paolo di Laura Frattura ha conferito incarichi in piena continuità con il passato. Ultimi, solo per scansione temporale, sono la nomina di Manuel Brasiello, fratello dell’ex sindaco di Isernia, all’Agenzia per la Ricostruzione; la proroga della consulenza d’oro all’avvocato Carmela Lalli da 90.000 euro l’anno, che si occupa

vista la nuova frontiera, i vantaggi che può determinare sul piano dell’agibilità e dell’incisività, cui, come abbiamo fatto cenno, vuole approdare possibilmente con la più larga adesione dei 28 consi-

glieri che compongono il nuovo consiglio camerale. Per essere eletto alla prima o alla seconda votazione gli occorrono 19 voti su 28; diversamente, trascorsi 15 giorni dal 18 gennaio, alla terza

votazione, gli basterebbero 15 voti su 28. Che sia l’unico candidato ufficiale, dovrebbe giovargli nella considerazione e nella valutazione dei colleghi. Questo sul piano logico e in considerazione del modo di amministrare. Ma le cariche elettive, per loro stessa natura, portano (e comportano) alla competizione che, a sua volta, sollecita accordi e compromessi. Non si può pertanto escludere che, contro Spina possa spuntare un contraltare di natura categoriale (Industria, Agricoltura, Artigianato), come è accaduto nel caso in cui è stato eletto presidente della Camera di Commercio di Campobasso. In quella circostanza è stata Rosella Ferro a contendergli il successo in nome e per

Gli amministratori della Camera di Commercio del Molise Il consiglio camerale è composto da: Tommaso Giagnacovo, Michele Saverio Viola, Rosa Mainella, Paola Moscardino e Luigi Santoianni per il settore Agricoltura; Massimo Trivisonno, Liberato Russo, Luigi Perrella e Francescopaolo Oriente per il settore Artigianato; Rosella Ferro, Massimo Giaccari, Felice Lalli e Corrado Di Niro per il settore Industria; Paolo Spina, Angelo Angiolilli, Franco Di Nucci e Irene Tartaglia per il settore Commercio; Domenico Calleo per il settore Cooperazione; Roberto Ferraris e Pietro Carmine Pasquale per il settore Turismo; Pasqualino Piersimoni per il settore Trasporti e Spedizioni; Franco Colarusso e Giuseppe Colucci per il settore Servizi alle Imprese; Elena Russo per il settore Credito e Assicurazioni; Tonino Colozza in rappresentanza delle organizzazioni sindacali (Cgil); Nicola Criscuoli designato dalle associazioni dei Consumatori, e Giovanni Paolo Canè designato dalla consulta degli Ordini professionali .

contro di Confindustria. In questa, lo scontro categoriale potrebbe ripetersi, ma non con la Ferro, che ha dichiarato apertamente di non essere interessata, quanto da Pasqualino Piersimoni (Isernia), che lascia la presidenza della Camera di Commercio del capoluogo Pentro e dell’Unioncamere, e vorrebbe restare comunque, e con ogni mezzo, protagonista, anche in contrapposizione (o in opposizione) ad un altro isernino, Mauro Natale, che degli industriali del Molise è il presidente. Questioni di prestigio personale tra i due, non disgiunte da proiezioni politiche ed elettorali, in previsione delle elezioni amministrative d’Isernia: chiara difficoltà alla ricerca di coesione, di una larga piattaforma consensuale su cui costruire l’avvio e il futuro della nuova Camera di Commercio del Molise, com’è nelle intenzioni e nel programma di Paolo Spina. L’unità territoriale del nuovo Ente non può disgiungersi dall’unità amministrativa e dalla comune volontà di creare una realtà operativa dinamica ed efficiente. Comunque, al di là della competizione categoriale in questa, come in tutte le occasioni dove c’è da conquistare una carica, la politica certo non se ne sta con le mani in mano. Da tenere d’occhio, quindi, gli “indirizzi” di Frattura e di quelli che tendono a contenere la sua tentazione egemonica. Dardo

Nomine, uno scempio di società Partecipate dalla Regione e il rinnovo del Cda di Molise Dati (con Dgr 752/2015 ) in cui spicca la nomina dell’assessore e vicesindaco di Agnone dott. Maurizio Cacciavillani in qualità di presidente. Proprio per la nomina di Cacciavillani, il MoVimento 5 Stelle Molise ha appena depositato una mozione per impegnare il presidente Frattura a “rimuovere ogni situazione di incompatibilità”. Proprio così. Al governatore sembra essere sfuggito che il suo compagno di partito, in base alle disposizioni dell’art. 2 della Legge regionale numero 16 del 2002, appare incompatibile con il ruolo di presidente della Molise Dati in quanto è attualmente assessore nel Comune di Agnone. Nella delibera di Giunta si fa riferimento solo a una legge nazionale, ovvero la 39 del 2013 in materia di inconferibilità e in-

compatibilità, e non anche alla legge regionale che è ancora vigente. In base a quanto riportato, dunque, l’assessore Cacciavillani dovrà sicuramente fare una scelta: o assessore (ruolo per il quale è stato votato dai cittadini) o presidente di Molise Dati. La materia delle nomine è la pa-

lese dimostrazione che il centrosinistra molisano, pronto a pontificare in epoca Iorio contro i metodi spartitori e tentacolari che perpetrava l’ex governatore, appena ottenuta la maggioranza si è subito servito di quello stesso sistema tanto contestato in passato. Ciò dimostra che pseudo destra e

pseudo sinistra rappresentano l’alternativa senza alternanza di un sistema che sta radendo al suolo il Molise e le speranze dei giovani; che insegna ad essere pronti all’incoerenza in virtù di una poltrona. Un sistema per cui conta più una tessera di partito che un curriculum. In Consiglio regionale il MoVimento 5 stelle ha provato spesso a cambiare il sistema delle nomine, ma tutte le proposte di emendamento sono state sempre sonoramente bocciate dalla maggioranza. Una cosa è certa: ci proveremo ancora. Anzi faremo di più. Nei prossimi giorni metteremo a disposizione di tutti gli iscritti al portale una proposta di legge di riordino del sistema delle nomine di competenza regionale per scrivere insieme agli attivisti un testo che rispetti davvero i criteri di meritocrazia e trasparenza.


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5 15 gennaio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il silenzio degli industriali del Molise è assordante C’è stato un tempo, nel corso di questi anni di crisi economica, in cui gli industriali hanno sollevato forte critiche al sistema creditizio che, a loro dire, non avrebbe fatto il proprio mestiere: erogare il credito. Ricordiamo finanche l’appunto: “Riscontriamo soprattutto per le aziende più piccole situazioni di razionamento del credito anche per linee già accordate e un allungamento dei tempi di istruttoria per l’erogazione” . Né era valso a modificare l’andazzo l’apporto della Regione Molise attraverso la sua Finanziaria (FinMolise) a garanzia. Era il tempo che governava il centrodestra presieduta da Michele Iorio verso il quale Confindustria non è stata mai tenera e comprensiva, come lo è adesso che governa il centrosinistra presieduto da Paolo di Laura Frattura che di Confindustria Molise è stato espressione alta e importante nell’amministrazione. Gli amici vanno salvaguardati, specie quando sono in difficoltà. Per cui da marzo 2013 la voce allarmata degli industriali, per un sistema creditizio restio a fare dell’erogazione del credito il proprio mestiere nei confronti del sistema produttivo molisano, ha smesso di farsi sentire. Iorio presidente, critiche da Confindustria

anche alla Regione per il ritardo nel pagamento delle prestazioni e dei servizi, espresse in questi termini: “Si è determinata una spirale perversa all’interno della quale si trovano invischiati decine di imprenditori molisani che vivono di commesse della pubblica amministrazione”. Bene, anche questa voce, da quando governa Frattura, ha smesso di farsi sentire, tranne quella degli edili che rivendicano il diritto delle imprese impegnate nella ricostruzione post-terremoto di vedersi

di Pasquale Guarracino La UILTUCS Molise, nella persona del Segretario Generale Pasquale Guarracino, a seguito degli ultimi eventi che hanno animato il panorama regionale, ritiene necessarie alcune considerazioni. Il Molise è ad un punto morto, questo è, purtroppo, un dato di fatto, che desta notevole preoccupazione, nonostante magici proclami sulla ripresa dell’occupazione nel nostro territorio. Il riconoscimento dell’area di crisi è certamente un tassello fondamentale per la ripartenza dell’occupazione, ma occorre che tale progetto venga realizzato così come avvenuto in tutte le altre regioni d’Italia, nelle quali la definizione degli obiettivi da raggiungere è passata sì per il tavolo del partenariato - assolutamente imprescindibile per la presenza della parti sociali - ma, in nessun caso, si è sviluppata senza il confronto necessario ed opportuno con l’Assessorato alle attività produttive e con l’Assessorato al Lavoro, presenti nelle regioni interessate. Come faremo, quindi in Molise, dove, ad oggi, entrambi gli Assessorati mancano della guida politica? Il Molise, quindi, sarà condannato ancora una volta ad essere incapace di gestire la risorse dell’area di crisi complessa che, al

pagate (il lupo cambia il pelo, non il vizio: dovrebbero saperlo gli industriali). Inoltre, calma piatta dinanzi alle industrie in crisi, alle serrande abbassate, al morso feroce della disoccupazione giovanile, alla plantigrada tempistica con cui si va procedendo alla programmazione regionale per l’investimento dei Fondi europei del settennio 2014/2020, novero nel quale Confindustria sarebbe partner di riguardo. Ma il manovratore, ripetiamo, non va disturbato, e il ricorso alla comprensione e

alla pazienza oggi è la scelta di non poche categorie, che oggettivamente avrebbero invece non poche motivazioni per criticare, sollecitare e pretendere che la macchina politico/amministrativa di Palazzo Vitale si mettesse in moto. Questo distacco dalla realtà, fino a comprimere precisi doveri di rappresentanza, fino a rinunciare al diritto di rivendicare sostegno dalla mano pubblica, fino a chiudersi la bocca pur di non creare imbarazzo a chi governa - è da credere - in ragione

di una sottesa vicinanza politica o, comunque, di una sottesa possibilità di ricavare il massimo possibile da questo comportamento “amicale”. Finita anche la perentorietà con la quale al governo di Michele Iorio è stato indicato di “adottare immediatamente un percorso d’uscita dalla aziende partecipate senza assumere nel frattempo alcun altro impegno finanziario pubblico. Non accettiamo giustificazioni che comportino decisioni diverse: soprattutto quelle che generano altre perdite di tempo”. Il governo Frattura ha avuto due anni e mezzo di tempo per soddisfare questo imperativo, questo diktat, questo irrefrenabile desiderio di abbattere le aziende partecipate dal capitale regionale per fare delle migliaia di lavoratori carne da macello. E non l’ha fatto. Ebbene, anche in questo caso, dallo strano mondo industriale che ha sempre vissuto di consistenti apporti finanziari pubblici, hanno prevalso pazienza, comprensione e silenzio. Una complicità da condividere con la miseria che avanza, la disoccupazione che cresce, il malessere che monta. Se ne renderanno conto? Dardo

Lavoro, siamo su un binario morto contrario, avrebbero dovuto rappresentare un’opportunità per risollevarsi, avendo origine da una situazione drammatica, che si è trascinata per troppo tempo? La UILTuCS Molise domanda al Presidente Frattura, all’Esecutivo superstite ed all’intero Consiglio Regionale cosa intendano fare della nostra regione, in assenza sia dell’Assessore al Lavoro, sia dell’Assessore alle Attività Produttive, e con il contributo inesistente del Consigliere Di Nunzio, che pur ha avuto assegnata la delega al turismo, una delega di fatto vuota di contenuti, gestita da una persona che, in buona sostanza, non ha mai sviluppato alcuna idea progettuale, non riuscendo a creare nessuna opportunità vera per il nostro amato, ma dimenticato Molise. Certo è che, con enorme rammarico, bisogna prendere atto che il mondo del lavoro non sentirà la mancanza dell’Assessore Petraroia: dalla presa in carico dell’Assessorato alla sue dimissioni, nulla è cambiato, nessuna vertenza è stata risolta (tranne quella del segretario del PD Molise, Micaela Fanelli) e nessuna vertenza è ad un passo dalla risoluzione; i dirigenti delle società par-

tecipate continuano a percepire migliaia e migliaia di euro di compensi ogni mese, la riorganizzazione complessiva della macchina regionale ha creato solo ulteriori problemi, ulteriori fatiche nella gestione, dirigenti nuovi dislocati qua e là e nessuna soluzione, ma solo migliaia di disoccupati. La UILTuCS Molise, quindi, ritiene di dover bocciare l’operato di Petraroia, in qualità di Assessore al Lavoro: non me ne voglia l’interessato, ma i dati sono questi e da un ex compagno sindacalista mi aspettavo molto di più. Bisogna, inoltre, considerare che l’area di

crisi complessa è, o almeno dovrebbe essere, un’occasione di rilancio, se concepita, progettata e concertata in maniera seria e puntuale, ma non rappresenta la risoluzione ai problemi occupazionali esistenti in regione. La UILTuCS Molise ribadisce che, soltanto con una seria programmazione trasversale in materia di attività produttive, lavoro ed infrastrutture si può pensare di tirar fuori il Molise dal baratro attuale. Per concludere, chiede Guarracino:” Presidente Frattura, Consiglieri tutti e Assessori superstiti pensate che il dramma occupazionale in Molise esista, oppure no? o pensate che i dati sulla nuova occupazione siano veritieri? Se mai aveste il coraggio di crederlo e sostenerlo, noi vi smentiremo in ogni luogo, perchè viviamo sulla terra con il popolo che soffre e non sulla luna come voi. Siamo ormai fuori tempo massimo, e continua, nonostante i proclami, a regnare il lassismo. L’interrogativo che ne scaturisce, pertanto, è: il vostro importante compenso, pagato con le tasse dei cittadini molisani, a che serve?” Chiedo alla politica molisana tutta una risposta


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Campobasso

15 gennaioi 2016

Il Comitato Unitario contro la soppressione della Corte di Appello di Campobasso Con la musica, uniti per il bene della collettività e del territorio CAMPOBASSO. La nascita di un Comitato Unitario e un concerto contro la decisione di voler sopprimere la Corte d’Appello di Campobasso. Tra le numerose iniziative promosse dal Comitato Unitario spicca il concerto gratuito dal titolo “Questa terra deve vivere”. Martedì 19 gennaio, alle ore 21, presso il Teatro Savoia di Campobasso si esibirà il gruppo storico della musica ethno rock, IL TRATTURO. Il concerto sarà visibile anche in tutto il mondo attraverso la diretta streaming collegandosi al sito www.questaterradevevivere.it al quale chiunque potrà anche interagire mediante l’Hashtag Twitter: #questaterradevevivere . Ad introdurre il concerto saranno l ’Arcivescovo Metropolita di Campobasso S.E. Mons. GianCarlo Bregantini e il Magnifico

Rettore dell’Università degli Studi del Molise Prof. Gianmaria Palmieri. Si tratterà perciò di un evento non soltanto musicale, ma anche culturale e politico come servizio disinteressato per la collettività con l’obiettivo primario di unire e coinvolgere l’intero tessuto sociale attraverso il linguaggio universale

della musica. Al Comitato Unitario, di cui fanno parte l’Associazione Nazionale Magistrati del posto, tutta la Delegazione Parlamentare ed Europarlamentare, Forze politiche di ogni colore, Sindaci, Presidenti della Regione e delle Province, il Rettore e l’Università degli Studi, Presidenti di tutti gli Ordini pro-

fessionali, Associazioni della società civile, Sindacati di imprenditori e lavoratori, oltre che tutti i Media locali e persino gruppi musicali hanno aderito infatti, anche l’Arcivescovo di Campobasso –Bojano e tutti i Vescovi della CEM (Conferenza Episcopale Molisana). Il Comitato Unitario si batte contro la paventata soppressione della Corte di Appello di Campobasso, che comporterebbe non soltanto l’automatica soppressione di altri Uffici giudiziari, ma anche la successiva probabile soppressione di ulteriori Uffici pubblici istituiti su base regionale e/o provinciale. “Insomma, un perverso effetto domino- ha dichiarato il Comitato Unitario - la cui inevitabile conseguenza sarebbe la drastica riduzione della popolazione, con la conseguenza che

anche gli enti privati (banche, assicurazioni, ecc.) chiuderebbero o ridurrebbero le loro sedi, con tutti i conseguenti effetti dirompenti sui commercianti, sugli imprenditori e sui liberi professionisti, costretti a loro volta a chiudere i propri uffici ed esercizi, con ulteriore crescita del tasso di disoccupazione”. Oltre alla chiusura di importanti presìdi di legalità, tale decisione comporterebbe danni per l’intera economia locale ancor più gravi di quelli già subìti in questi lunghi anni di crisi economica. La partecipazione al concerto, sia dal teatro che da casa, sarà un’occasione unica, per sensibilizzare le coscienze ed auspicare che l’esperienza degli “antichi padri” che hanno favorito l’autonomia, si rinnovi con maggior sintonia collettiva.

Il Molise del passato in foto Alla Gil la mostra fotografica curata da Flavio Brunetti “Non aprire che all’oscuro” CAMPOBASSO. Inaugurata a Campobasso la mostra fotografica “Non aprire che all’oscuro”, curata da Flavio Brunetti nella galleria del Palazzo Gil in Via Gorizia. Novanta fotografie restaurate, tre pannelli giganti e tante sorprese che illustrano il Molise del passato, ritrovate in una vecchia raccolta di millecinquecento lastre fotografiche dello studio Mastrosanti di Casacalenda destinate all’oblio e all’abbandono. Un patrimonio di storia collettiva del Molise rurale salvato e reinterpretato, attraverso un’analisi antropologica molto raffinata, mediante un catalogo/romanzo edito da Palladino Editore scritto dallo stesso artista che ne racconta la genesi, attraverso avvenimenti biografici toccanti. Nella mostra anche una sala posa dell’epoca realizzata dalla scenografa Marisa Vecchiarelli, con il fondale, gli arnesi, le suppellettili, gli abiti e gli accessori che accompagnavano le fotografie di uomini, donne, bambini che ricompaiono in molte fo-

tografie. Per approfondire il mondo della fotografia è presente una camera oscura perfettamente funzionante che avrà una funzione didattica destinata agli studenti delle scuole che programmeranno le visite guidate. Una sezione, infine, è dedicata alle foto post mortem che ve-

Premiate due scuole molisane Le scuole sono tra le 46 premiate in tutta Italia dal concorso “McDonald’s premia la scuola”, il cui montepremi complessivo è di 250 mila euro CAMPOBASSO. Grazie a “Punti che contano”, la raccolta punti del progetto “McDonald’s premia la scuola”, sono state due le scuole molisane premiate: la Scuola Primaria Sant’Elia a Pianisi Capoluogo (CB), prima classificata e l’Istituto Comprensivo Molise Altissimo di Pescolanciano (IS), selezionato tramite un’estrazione. I premi consistono in un kit didattico e tecnologico del valore di 8.000 euro per la prima classificata e 2.000 euro per la scuola estratta. Le due cerimonie di premiazione si sono tenute nel ristorante McDonald’s di Campobasso, situato in via Colle delle Api. La

Scuola Primaria Sant’Elia a Pianisi Capoluogo (CB) è stata premiata ieri mattina quando una rappresentanza di 36 ragazzi della Scuola ha ritirato un simbolico assegno di 8.000 euro che saranno utilizzati per l’acquisto di materiale didattico e tecnologico. La premiazione dell’Istituto Comprensivo Molise Altissimo di Pescolanciano (IS) si è tenuta nella mattina di martedì 12 gennaio alla presenza di 15 ragazzi dell’Istituto. Anche in questo caso i 2.000 euro saranno destinati all’acquisto di kit didattici. “McDonald’s premia la scuola” è un progetto sviluppato lungo i sei mesi di Expo 2015 e volto a so-

stenere la scuola italiana dal montepremi complessivo di 250.000 euro. Il concorso ha coinvolto 22.000 scuole italiane primarie e secondarie di secondo grado. Il progetto si è articolato in tre iniziative: “Punti che contano”; “Idee che valgono”, che ha premiato sei scuole per il miglior elaborato sul tema: “Come possiamo far vivere, anche dopo la fine di Expo 2015, le idee e i valori di questa grande manifestazione?”; “In Gita ad Expo”, che ha regalato a 30 alunni della scuola media di Lamporecchio, in provincia di Pistoia, un viaggio premio di due giorni per visitare Expo Milano 2015.

nivano scattate secondo l’uso dei tempi. La mostra organizzata e promossa dalla Fondazione Molise Cultura resterà aperta al pubblico sino al 28 febbraio 2016, dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 13 e nel pomeriggio dalle ore 17 alle 20.


Campobasso

7 15 gennaio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Ecco perché i tifosi sono bambini infiniti Ecco la storia delle partite aggiustate e l’agguato del calcio scommesse di Gennaro Ventresca I tifosi sono bambini infiniti. La definizione non è mia, l’ho letta non ricordo dove, viste le ore che passo sui libri e sui giornali. E mi è rimasta impressa. I bambini, è noto a tutti, sono genuini e capricciosi, pretendono sempre tutto e subito. Proprio come i tifosi di calci d’angolo che riescono a reprimere la loro rabbia solo attraverso le vittorie della propria squadra. Poco conta se il gioco sia eccellente, l’importante che ci sia il successo. Capace di scacciare i cattivi pensieri e di far inorgoglire più di tante altre cose più importanti. Pur di veder veleggiare la loro squadra i tifosi sarebbero disposti a oltrepassare qualsiasi sopruso. Ad esempio, quasi nella loro totalità, non disdegnerebbero che i vertici del loro club aggiustassero a loro favore qualche partita. E’ successo anche nella nostra città, forse più di una volta. In diverse categorie, sembra addirittura in B. Ancora oggi c’è qualcuno pronto a giurare che i due punti presi a Parma, con gol di Perrone su rinvio errato del portiere Dore, non

sia dipeso dal classico sfondone della domenica, ma di un qualcosa di premeditato. Proprio per permettere ai rossoblù di passare in vantaggio e portarsi a casa la preziosa vittoria che contribuì a raggiungere senza affanni la salvezza. Potrei andare avanti con altri

esempi che non farebbero arrossire nessuno. Anche perché altri club rivali del nostro non hanno mai avuto il braccino corto, così nei momenti topici si sono dati da fare ad elargire generose regalie alle squadre avversarie, dimostrandosi più munifici con i loro portieri.

Nei lontani ricordi calcistici si riportano a galla le presunte partite “comprate” dall’odiata Cavese, per tacere di quello che ancora si dice del Taranto, il cui patron Pieroni girava per i campi del nostro girone con la valigetta piena di banconote che, verosimilmente sarebbero servite a rendere meno

ostiche certe partite. Con i tempi che corrono di soldi ce ne sono sempre meno. Difficile reperire anche il contante, senza incorrere nelle maglie della giustizia civile e sportiva. Solo pochi anni fa il proprietario del Genoa, Preziosi, fu preso in tribuna con una valigia contenente 200 mila euro, serviti per spianare la strada alla sua squadra, nell’ultima gara di B. Fu scoperto e, nonostante mille spergiuri, il Grifone invece di risalire in A si ritrovò in C1. Per la fortuna dell’Inter che prelevò dai liguri il centravanti Milito, a pochi soldi, e vincere grazie ai suoi gol, la Champions league. La quasi totalità delle società della nostra categoria versano in precarie situazioni economiche, questo fatto in qualche modo scongiura eventuali combine. Che invece sono sempre in agguato se di mezzo ci sono le scommesse. Che fanno girare la testa a tanti giovani calciatori che, con le tasche vuote, qualche volta, si prestano a tradire i propri colori per poter incassare direttamente o tramite spregiudicati allibratori il gruzzolo.

Autobus, passeggeri in calo A Campobasso, dal 2008 al 2013 si registra una flessione di passeggeri di circa il 10 per cento CAMPOBASSO. Dal 2008 al 2013 a Campobasso i passeggeri del Trasporto Pubblico Locale sono diminuiti del 9,9%. A Isernia i passeggeri del Tpl non sono diminuiti, ma sono aumentati dell’1,6%. Sempre considerando il periodo dal 2008 al 2013 nel nostro Paese i passeggeri annui del Trasporto Pubblico Locale nei comuni capoluogo di provincia sono passati da 3 miliardi e 835 milioni a 3 miliardi e 379 milioni. In sei anni, quindi, vi è stata una perdita di 456 milioni di passeggeri, che corrispondono ad un calo dell’11,9%. Questi dati emergono da un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati Istat. Il calo dei passeggeri del trasporto pubblico locale è un fenomeno che negli ultimi anni è stato particolarmente forte. Alla base di questa diminuzione vi sono diverse cause, tra le quali vi sono due di particolare importanza: il fatto che i mezzi utilizzati sono obsoleti e tra l’altro inquinanti (l’età media degli autobus utilizzati per i trasporti urbani in Italia è di 13 anni, contro una media europea di 7 anni) e il fatto che, soprattutto nei comuni più grandi, l’attesa di un mezzo pubblico a

volte può prolungarsi ben oltre i tempi previsti. L’alternativa all’uso di mezzi pubblici è l’uso di mezzi privati, con conseguente aumento del traffico e dell’inquinamento atmosferico. “Per avere un’inversione di tendenza e riconvertire all’uso di mezzi pubblici chi negli anni scorsi è passato ad usare mezzi privati, bisognerebbe dare inizio ad un ricambio generazionale dei mezzi utilizzati ed allo stesso tempo dimostrare una maggiore attenzione nei confronti delle necessità dei passeggeri”, sostiene Daniel Gainza, direttore commerciale di Continental CVT. “E’ quindi necessario cambiare approccio alla gestione dei trasporti, ponendo al centro dell’attenzione le reali necessità dei consumatori finali a cui i servizi di trasporto sono dedicati. L’obiettivo dovrebbe essere quello di rendere il trasporto pubblico non solo più efficiente e più soste-

nibile, ma anche più umano, e quindi più vicino alle esigenze dei passeggeri, testimoniando così l’attenzione che i passeggeri si aspettano per tornare ad utilizzare i mezzi del Trasporto Pubblico Locale. Per fare questo un importante aiuto può essere dato dalla componentistica, che non è una parte minoritaria del servizio offerto ai clienti, ed anzi concorre in maniera determinante a rendere la mobilità più efficiente, più sostenibile, più sicura e

più umana”. L’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro da cui emerge il calo dei passeggeri del TPL ha messo in evidenza anche che vi sono alcuni comuni capoluogo di provincia italiani in cui questo calo non si è verificato, ed anzi i passeggeri del TPL sono aumentati. Fra questo comuni spiccano Frosinone (+66,6%), Andria (+54,9%) e Crotone (+49,6%).


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Isernia

15 gennaio 2016

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“Il Veneziale non si tocca” Il movimento “Noi con Salvini” attuerà domani un presidio dinanzi l’ospedale di Isernia ISERNIA. Luigi Mazzuto, coordinatore regionale per il Molise del movimento politico “Noi con Salvini”, annuncia che sabato 16 gennaio, dalle 9 alle 12, si terrà un presidio dinanzi l’Ospedale “Ferdinando Veneziale” di Isernia per protestare contro la mancanza di sanità. “Molise. vietato ammalarsi, potrebbe costare…molto caro!”, questo lo slogan dell’iniziativa in programma. “Condividiamo appieno – si legge nella nota diramata da Mazzuto – le preoccupazioni sollevate da più parti circa la situazione della Sanità in Molise. Denunciamo, altresì, che i servizi al cittadino, compresi

l’emergenza e il primo soccorso, sono ormai ridotti al lumicino, strutture sventrate, posti di lavoro a rischio e disoccupazione dilagante, sono segnali che definire poco incoraggianti ci vuole “stomaco”! E qualcuno comincia a lasciarci la vita. Il cosiddetto riordino messo in campo da Frattura e il suo governo non garantisce i cittadini, che scappano via nelle strutture di fuori regione. Altro che mobilità attiva, ovverosia per i privati non certo per il pubblico. Pertanto, affermare che è vietato ammalarsi è solo ed esclusivamente nell’interesse della persona. Basta morti per mancanza di sanità”.

L’attesa vana delle rivelazioni di Brasiello di Stefano Testa

Ormai è certo che,come i leghisti più intransigenti sono i meridionali residenti al nord, i comunisti più ortodossi sono quelli di provenienza democristiana. Quest’ultimo assunto è stato confermato dall’ultima assemblea del PD tenutasi a Isernia dove la segretaria Fanelli ha parlato per circa due ore seguendo pedissequamente i canoni che imponeva il PCUS dove i vari Breznev e/o Kossighin svolgevano relazioni di svariate ore per stancare psi-

cologicamente gli uditori che, in questo modo, non avevano la possibilità di replicare. Siamo ancora una volta in controtendenza, infatti: negli USA il Presidente relaziona sullo stato con relazioni che, compresi gli applausi , non durano più di 45 minuti affrontando problemi di rilevanza globale; in Europa i leader dei vari partiti presenti nel parlamento della comunità,non possono parlare più di 15-20 minuti, mentre i singoli eurodeputati non possono superare i 3 minuti. È chiaro che la Fanelli &C non sono adeguati ai tempi e pensano che per dimostrare la loro appartenenza politica devono imitare il Soviet. Resta il fatto che la strategia effettuata

non ha sortito l’effetto sperato e la minoranza ha avuto facile gioco nell’ottenere un prosieguo della discussione che finora non ha portato nessun contributo ne all’ interno ne all’ esterno che lasciasse sperare in una inversione di tendenza rispetto a tutto quello posto in essere finora da questa “intellighenzia” di origine DC: del resto se avessero avuto qualcosa da dire lo avrebbero detto negli anni di appartenenza e militanza DC e FI. Non si è affrontato il problema della rappresentanza in Giunta per il territorio isernino, non si è affrontato il problema della desertificazione del Molise sapendo che ultimamente si sono persi oltre 7.000 abitanti di cui gran parte in provincia di Isernia, non si sono affrontati i problemi della sopravvivenza di una sanità adeguata in provincia di Isernia, non si sono affrontati i problemi legati alla visione di un piano di sviluppo regionale che in maniera chiara dia respiro all’economia o nomina ma anche capace di ridare un reale potere contrattuale alla regione per evitare la nostra annessione ad altre realtà regionali che ci vedono come l’agnello sacrificale da divorare senza colpo ferire.

Insomma sono andate deluse tutele aspettative che avevano determinato l’incontro di Isernia e, per tutta risposta, il prosieguo si terrà nel Basso Molise dove il duo al comando ha maggiori possibilità di attenuare il dissenso e di far venire a galla le loro incapacità. Resta il fatto che sono stati messi in essere tutti quegli stratagemmi sempre attuati da quella politica che tanti danni ha creato al Molise ed all’Italia nella sua interezza. Trattative sottobanco tese a recuperare dissensi in cambio di posti di potere o, comunque, solo di posti.; incarichi ben retribuiti a tutti gli appartenenti al cerchio magico; insomma un mercato delle vacche che contribuisce ad intristire e ad aggravare la triste situazione in cui versa la nostra amata regione. Basti pensare alla posizione dell’ex Sindaco Brasiello che dopo la sua sfiducia aveva annunciato rivelazioni eclatanti contro quelli che avevano tramato nell’ombra per la sua caduta, adesso sta in silenzio essendo iniziate le operazioni “risarcitorie” che chissà quanto costeranno ai molisani.

“Candidiamo Raffaele Mauro” Il segretario de La Destra, Giovancarmine Mancini, lancia la candidatura ISERNIA. La caotica situazione che sta coinvolgendo il Partito Democratico non ha ancora portato a fare una scelta riguardo alle candidature per le amministrative

di Isernia e intanto la coalizione di centrodestra pensa alle primarie. Infatti l’avvocato Giovancarmine Mancini, segretario regionale de “La Destra”, sostiene che bisogne-

rebbe trovare un’intesa all’interno della sua coalizione per scegliere il candidato sindaco, affinché il centrodestra possa vincere le prossime elezioni comunali di Isernia. Di-

chiara, inoltre, che se non fosse possibile svolgere le consultazioni interne alla coalizione, bisognerebbe convergere su un candidato scelto tra tre possibili nomi che

possono mettere tutti d’accordo. Dal canto suo Mancini propone Raffaele Mauro, ritenendo che sia una persona adatta a ricoprire il ruolo di primo cittadino.

Provincia, le deleghe agli assessori ISERNIA. Il Presidente della Provincia di Isernia Lorenzo Coia ha assegnato le deleghe ai consiglieri provinciali per le attività di collaborazione nelle materie di politiche di competenza dell’Ente. Cristofaro Carrino è il vice presidente; a Placido Cacciavillani sono state assegnate l’agricoltura, l’agriturismo e le politiche per la montagna; a Giuseppe Di Pilla edilizia scolastica, bilancio e risparmio energetico; a Francesco Lombardi ambiente e uso del territorio, caccia, pesca, aree naturali e parchi, agroindustria, polizia provinciale e venatoria; a Lidia Iocca società

partecipate e patrimonio; a Mike Matticoli contenzioso, infrastrutture e mobilità, trasporto pubblico; a Sandro Miniscalco cultura e turismo; a Carmen Natale promozione delle pari opportunità. Al singolo consigliere delegato compete curare tutte le attività di indirizzo politicoamministrativo connesse alle materie suindicate, con l’obbligo di riferire al Presidente al quale solo spetta la titolarità delle medesime e l’adozione di ogni provvedimento finale sulla problematica trattata. Il vice Presidente e i Consiglieri titolari di

deleghe, coadiuvano, con spirito collegiale, il Presidente della Provincia nella sua funzione di indirizzo e sovrintendenza, impartendo direttive rispettose dei vincoli posti dalla programmazione oper a t i v a , seguendo le fasi di proposi-

zione dei provvedimenti e collaborando nei rapporti con gli uffici e con l’esterno.


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Termoli

15 gennaio 2016

Cala ancora la raccolta differenziata Dal 2013 persi due punti a Termoli TERMOLI. Bilancio di fine anno per tanti aspetti della nostra vita e della nostra società (anche termolese) e così scopriamo che nel settore dell’Ambiente, ma ne avevamo sentore, il livello di raccolta differenziata è sceso di un punto esatto, da 53,44% del 2014 al 52,44% del 2015. Non è una statistica che ci faccia piacere, perché mostra un arretramento della civiltà e del rispetto delle norme che regolano il vivere civile locale. Una inversione di tendenza che purtroppo conferma quella che già avevamo avuto a fine 2014,

quando si era perso quasi un punto, dal 54,32% del 2013. Per avere un saldo annuo positivo rispetto al 2015 occorre tornare al 2012, che si chiuse col 52,25%, dato peggiore dal 2010, quindi il 2015 tra le sei annualità da quando il servizio di raccolta porta a porta è a regime (nel 2009 che si chiuse col 33,53% solo a maggio tutti i residenti furono obbligati a separare e conferire l’immondizia in modo diverso dal passato) è la penultima in termini di prestazioni e giunge anche a fino appalto la gestione della TeAm, ora in prorogatio. Non corrisponde al vero, dunque,

quanto riportato sul sito differenziatatermoli.it, poiché il trend è negativo e calante. Per singola frazione, nel 2015 l’umido ha rappresentato quasi il 50%, con 2558.09 tonnellate raccolte (il 48,8%); seguito da vetro e metalli, 1079,51 tonnellate (pari al 20,6%). Terza moneta per la carta, 821,27 tonnellate (il 15,7%); quindi la plastica, con 509,39 tonnellate (il 9,7%) e infine il cartone, 267,31 tonnellate (al 5,3%). Chiaramente non viene conteggiato l’indifferenziato, poco meno della somma tra tutte le frazioni raccolte.

Open Day: Si aprono le porte del Boccardi La scuola apre a famiglie e studenti per far conoscere l’offerta formativa Sabato 23 gennaio e sabato 13febbraio, dalle ore 15.00 alle ore 19.30, l’Istituto Tecnico Economico “G. BOCCARDI” di Termoliapre le porte a genitori e studenti per farsi conoscere in vista della scelta che li attende. Si avvicina infatti il momento in cui i ragazzi delle terze medie dovranno affrontare la prima e impegnativa scelta della loro vita: quale percorso scolastico o professionale intraprendere? Queste ultime settimane sono state ricche di attività di orientamento, condotte dagli insegnanti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Boccardi“,finalizzate ad illustrare ai ragazzi delle scuole medie, e in alcune occasioni, anche alle famiglie, i programmi e i progetti racchiusi nel Piano triennale dell’Offerta Formativa. Il settore economico, previsto per gli Istituti tecnici ad indirizzo economico, si sviluppa in due percorsi: Turismo e Amministrazione, Finanza e Marketing (indirizzo generale)con le articolazioni “Relazioni internazionali per il marketing”,“Sistemi informativi aziendali” e “Amministrazione, Finanze e Marketing” Nel corso degli open days gli insegnanti illustreranno le specificità dei diversi percorsi scolastici, i contenuti e le metodologie didattiche, l’organizzazione delle disci-

pline, le uscite e i viaggi di istruzione, le attività elettive e gli stage che arricchiscono ed integrano l’offerta formativa. Genitori e ragazzi potranno visitare l’Istituto, i suoi laboratori di Fisica, di Chimica, di Informatica, di Lingue, le aule speciali come l’Aula Fixo, la Biblioteca e la palestra. L’I.T.C., che accoglie oggi circasettecento studenti, assicura un ambiente di apprendimento favorevole e stimolante, classi non troppo numerose che facilitano il crearsi di uno spirito collaborativo di gruppo e una didattica attenta ai bisogni di ciascuno. Il potenziamento di talune discipline, fra cui l’insegnamento delle lingue, garantisce una formazione solida e completa, in grado di offrire a tutti la possibilità di accessi proficui ai percorsi universitari, anche a quelli più selettivi, o nel mondo del lavoro. Numerosi sono i progetti che formano l’identità

del “Boccardi” e che pongono costantemente l’alunno al centro del processo di insegnamento-apprendimento. Tra questi ricordiamo: JOB DAY (Giornata del lavoro), Alternanza scuola-lavoro BT Molise, Il Boccardi per l’Expò 2015, il giornalino scolastico, Il Tg scolastico, Rischi ambientali nella regione Molise, un calcio all’indifferenza, stage linguistici in Francia, Inghilterra e Spagna, certificazioni linguistiche, Erasmus plus, ECDLPatente Europea del Computer.

Pace, creato, trivellazioni e lavoro La Chiesa s’interroga al Sant’Antonio TERMOLI. È stato illustrato a Termoli, alla presenza del Presidente della Commissione Episcopale Italiana per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia e la pace, il messaggio di papa Francesco in occasione della Giornata Mondiale della pace. Un tema attuale, soprattutto dopo i fatti di violenza vissuti negli ultimi giorni, che interroga tutti ad accantonare l’indifferenza a favore dell’ascolto del prossimo. “Il Santo Padre – ha affermato monsignor Filippo Santoro – ci indica un compito preciso: ci sono due atteggiamenti o quello dell’indifferenza in cui uno, anche in forza di molta informazione, si è quasi anestetizzato come dice il Papa oppure c’è il disinteresse rispetto a tutto quello che accade, quando uno è chiuso nel suo mondo egoistico. Allora è necessario mostrare che la vera dignità della persona e la vera ricchezza della persona è quando uno si appassiona a qualcosa: alla sua vita, a quella degli

altri, per la difesa e la custodia del creato e si appassiona quando è toccato da un grande interesse e da un grande amore. Per questo il Santo Padre dice che la misericordia ci apre alla vittoria sull’indifferenza. Il Signore non è stato indifferente con noi e quindi ci da la forza per spalancarci di fronte agli altri, alla realtà, ai problemi che abbiamo nella vita”. Da responsabile della commissione per la Salvaguardia del creato, nel suo intervento monsignor Santoro ha voluto trattare anche del rischio delle trivellazioni in Adriatico e nello Ionio. Quello delle trivellazioni, infatti, “è uno dei punti caldi del momento. Personalmente – ha affermato Santoro – stando a Taranto sento molto la questione ambientale, la difesa della vita, del lavoro, la questione che noi sentiamo delle trivelle sia nell’Adriatico che nello Ionio”. La sua attenzione si è posta sulla situazione che si sta vivendo nello Ionio. “In un territorio già

ferito sarebbe un ulteriore elemento di sconquasso della flora e della fauna marina e una alterazione della vocazione del territorio al turismo, all’agricoltura, all’artigianato, perciò il nostro giudizio è stato fatto in modo da salvaguardare la vocazione storica del popolo e dei territori. Per questo il messaggio del Papa ci invita a entrare in campo. Il Papa dice che la pace è un dono di Dio ma noi dobbiamo entrare in azione e non rimanere a guardare come quando mi trovavo nella situa-

zione dell’Ilva ho visto gli operai in sciopero sull’altoforno a 60 metri di altezza e ho detto voglio trovarli e sono stato a trovarli e mi hanno ringraziato perché le autorità non se ne erano ricordate. L’interessarci costruisce solidarietà e cambia la qualità della vita”. Per l’Arcivescovo lucano si tratterebbe di una vera e propria alterazione della vocazione del territorio. Ben venga, quindi, l’impegno dei Vescovi nel manifestare la propria contrarietà verso decreti che “ledono il ter-

ritorio e l’intero creato”. Da presidente della Commissione lavoro dei Vescovi italiani, un pensiero monsignor Santoro lo offre anche ai tanti giovani in cerca di occupazione. “La disoccupazione giovanile nel Sud è a livelli impressionanti – ha concluso Monsignor Santoro – e ci sono tante forme che devono essere sperimentate e portate avanti come responsabile della Commissione Cei per i problemi sociali vedo che dei tentativi positivi ci sono come il progetto Policoro che fa dei giovani protagonisti non aspettare che il lavoro arrivi ma darsi da fare per trovarlo però il compito dello Stato è prioritario per offrire le necessarie priorità perché questo divario sia superato”. Il progetto Policoro è uno strumento attivo anche nelle diocesi molisane che offre, a chi ne richiede l’accesso, l’opportunità concreta di realizzare progetti lavorativi grazie al sostegno della Chiesa italiana.


Termoli

13 15 gennaio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Rubano un furgone carico di mobili L’azione delinquenziale a danno di un’azienda che opera nel Nucleo industriale di Termoli provveduto alla pubblicazione della fotografia del furgone. Di svariate migliaia di euro il colpo dei malviventi che sarebbero riusciti a entrare anche nei locali interni dell’azienda attraverso una serranda laterale. Non sarebbe la prima volta che la New Itaca è al centro di atti simili. Questo l’annuncio pubblicato su facebook: “Cerchiamo questo furgone! Rubato stanotte alla zona industriale di termoli pieno di attrezzatura e mobili in consegna! Ha le scritte blu e rosse come in foto di lato e dietro Impossibile non notarlo! Citroen jumper DH617SN”.

TERMOLI. Secondo quel che trapela, la banda sarebbe andata “a colpo sicuro” ed avrebbe messo a segno un colpo da decine di migliaia di euro. L’episodio criminoso che si è verificato la notte scorsa al Nucleo Industriale di Termoli ed ha visto quale vittima un’azienda alla quale è stato sottratto un furgone carico di mobili di prossima consegna nonché una cassa di attrezzature costose. L’ingresso in azienda sarebbe avvenuto alle 3.15 di ierii, all’alba quindi, così come ha rilevato il sistema di videosorveglianza. Ditta vittima del furto è la New Itaca che su facebook ha anche

Il Vicario Episcopale della Chiesa Copto-Ortodossa Padre Theofilos El Soryani in visita al Borgo Antico di Termoli Il Vicario Episcopale della Chiesa Copto-Ortodossa Theofilos El Soryani della Diocesi Copta Ortodossa della Chiesa di San Giorgio sita in Via Sante Bargellini 13A a Roma trovandosi a Termoli con un suo diacono, approfittando della bellissima giornata di ieri che sembrava quasi estiva, ha fatto visita al nostro Borgo Antico accompagnato dal presidente dell’Archeoclub di Termoli Oscar De Lena che ha raccontato ai due graditi ospiti la storia della nostra città e in modo particolare la vita dei due santi presenti nella nostra Cattedrale: S.Basso e S.Timoteo. Il Vicario Episcopale della Chiesa Copto-Ortodossa Padre Theofilos El Soryani periodicamente viene a Termoli per celebrare, in una chiesa locale, la messa ai componenti della comunità egiziana presente in città. Padre Theofilos ha avuto tante parole di apprezzamento per la bellezza del nostro borgo e ci ha chiesto di poter far visitare la città, quanto prima, a un gruppo di circa cinquanta egiziani.

Ridato colore al porto Un bellissimo dipinto di Christelle Cornu rende scenografica la parte dell’area portuale TERMOLI. Dopo aver ridato “vita e colori” disegnando le pareti del Terminal Bus con la storia dei paesi del Molise, Christelle Cornu cittadina di origine francese ma sposata e residente a Termoli da diversi anni si dimostra ancora una volta un’artista a tutto tondo. Lei, già studentessa all’Histoire de l’art presso Università Pierre Mendes France, ha ridato colore anche ad una parte del porto dove una volta esistevano i cantieri Ciarabellini; infatti, percorrendo la nuova strada nei pressi della Caserma della Capitaneria di Porto, sulla destra appare un bellissimo disegno eseguito da Christelle. Il tema è inerente al luogo in cui ci si trova: il mare, il porto e le imbarcazioni. Una bella veduta che restituisce un certo fascino a tutto il corredo sito attorno all’area descritta… davvero una bella sensazione.



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Opinioni

15 gennaio 2016

I dati ufficiali dicono che, nel capoluogo pentro, l’acqua del rubinetto costa 86 euro all’anno: la tariffa più economica d’Italia. Lo ha scritto “Federcosnsumatori” che ha calcolato il dato su di un’utenza media di tre soggetti che consumi meno di 150mc/annui. Solo qualche diecina in più (105) a Milano, mentre versa di va ben oltre l’utenza di Pisa (442) e di Siena (436). La spesa nazionale si attesta sui 276 euro annui per famiglia, con un costo medio – per mc – di 1,84 euro. Confrontando questi importi a quelli del 2014, si rileva un aumento medio del +6,4% (pari a 16 euro) da rapportare ad una situazione inflattiva che non eccede lo 0,1% rispetto al 2015. Ultimo dato: nel 2011 la regolazione della tariffa tansitò alla “Aeegsi”; e la spesa annua-tipo passò dai 217 euro agli attuali 276 (22% in più, a fronte di un’inflazione inferiore al 4,6% nel medesimo periodo). Per il 2016 si prevedono aumenti analoghi. Purtroppo in Molise solo il 65% dell’acqua immessa in rete viene effettivamente erogato all’utenza. I dati “Istat” pongono in evidenza che la 20.a regione è stata catalogata tra quelle più sprecone rispetto a Bolzano (86%), alla Liguria (80,9%) ed alla Lombardia (78%). Il fatto è che, sin dal 2013, il valore-target delle regioni meridionali era stato pari al 75% e che perciò “Molise acque” dovette adeguarsi. Per dirla in soldoni, l’Istituto di statistica ritenne che, a qualificare l’efficienza della distribuzione (sulla scorta dei flussi destinati ai consumi) debba essere la percentuale di liquidi effettivamente erogata sul totale del quantitativo immesso in rete. Tale indicatore delineò gli obiettivi previsti nel “Quadro strategico nazionale 2007-’13 per le politiche di sviluppo regionale”. Le acque molisane sono quelle che “viaggiano” di più: 2/3 del fiume Biferno corrono verso il Napoletano assieme al San Bartolomeo; tutto il ramo destro dell’acquedotto serve il Beneventano e l’invaso di Occhito finisce in Capitanata. Ma la Puglia non è mai soddisfatta e, periodi-

E’ passato quasi inosservato, il 7 gennaio, il centenario della prematura morte di Vincenzo Tiberio. Eppure Vincenzo Tiberio ha scoperto la penicillina trent’anni prima di Alexander Fleming. La scoperta dell’antibiosi è stata una e vera e propria rivoluzione per la medicina, che, da tempo si affannava alla ricerca di una cura per debellare i virus e i principali batteri responsabili di patologie rivelatisi all’epoca anche fatali. L’antibiosi ha permesso ai medici di trattare i pazienti con una terapia efficace e risolutiva nella quasi totalità dei casi, e per questo motivo la si può porre con orgoglio scientifico nell’albo d’oro delle più grandi scoperte, anche pertinenti a discipline diverse. E’ poi opportuno sottolineare la soddisfazione per tale innovazione farmacologica realizzata da uno scienziato. Tiberio è un ragazzo di buona famiglia nato nel 1868 a Sepino, piccolo borgo molisano. Viene catapultato nella prestigiosa

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Acqua, troppa se ne perde lungo le tubature camente, richiede quote dei contenuti del Liscione per sovvenire ai bisogni dei suoi 4.500.000 cittadini. Ciò avviene benché questa Regione gestisca il più grande acquedotto d’Europa (oltre 2.000 dipendenti, 10.000 operatori e lavoratori nell’indotto, 800 miliardi di fatturato). L’opera si diparte dall’Avellinese, ingabbiando il fiume Sele con condotte che si snodano per 244 km. In Basilicata, un’altra condotta incanala l’invaso del Pertusillo e se ne porta a casa i contenuti. In totale, l’acquedotto, esteso quanto l’intera rete ferroviaria italiana (oltre 23.000 km), distribuisce 20.000 lt/s. Ma conta più di 100 anni e li porta male a

causa delle tubature-colabrodo, della manutenzione assente, delle gallerie che crollano e della gestione inefficiente. Nel 1999, il Ministero del Tesoro (che ne è proprietario) decise di cederlo all’Enel in cambio di mille miliardi, del risanamento dei debiti (altri 500) e di investimenti per 5.700 miliardi in 4 anni. A questo punto la Regione Puglia iniziò una battaglia politica, giacché non è piacevole veder finire in mano di altri un’Azienda che, in periodo elettorale, permette di assumere centinaia di “clienti”. Risultato, il Tesoro finì col recedere dalle originarie intenzioni ed il Governo locale poté continuare ad utilizzare

danaro per assumere votanti anziché per erogare acqua, alimentando un sottobosco che un tempo era gestito dai democristiani e che poi è stato manovrato dai vendoliani con i medesimi sistemi. Questi i motivi per cui Mario Missiroli (+), quand’era Direttore del “Corriere della sera“, definì l’acquedotto un’opera che “da quando esiste, ha dato più da mangiare che da bere “. Nel’ordine ci sono stati due “referenda“. Ma, se la domanda verteva semplicemente sui pericoli di una privatizzazione che avrebbe potuto portare ad una lievitazione delle tariffe, non sarebbe stata sufficiente istituire un’”Authority” per vigilare sulla correttezza economica dei gestori? E che senso avrebbe che il “pubblico” mantenga basso il costo dei consumi quando una gestione in perdita verrebbe comunque addebitata all’utenza sotto altre forme? Certamente la risorsa non teme crisi, dal momento che gli Italiani, per lavarsi, per cucinare e per fare il bucato, comunque debbono spendere. Nel gennaio del 2002 una famiglia-tipo di tre persone, con un consumo annuo di 192 mc, versava in media 150 euro; oggi quello stesso nucleo arriva ad acreditarne quasi 276 che è sempre meno di quanto dovrebbe sborsare per pareggiare il costo reale del Servizio comunale. Ecco perché, da un punto di vista psicologico, l’utente non vuole “consegnare” le tariffe ad un privato. Sa bene che una gestione pubblica (specie nel Meridione) non realizzerebbe mai utili. Ma gli importi percepiti potranno mai dar vita ad una soddisfacente tipologia di erogazione, oppure accadrà come ad Isernia, ricca d’acqua ma regina dei colabrodi e prima tra le città meno care d’Italia? (Claudio de Luca)

Vincenzo Tiberio e la scoperta della penicellina università di Napoli appena maggiorenne per studiare medicina; è ospite degli zii ad Arzano, il paese divenuto poi celebre per il bestseller Io speriamo che me la cavo. Era un’epoca in cui l’acquedotto non esisteva: nell’ampia villa c’è un pozzo per l’approvvigionamento idrico, periodicamente svuotato e ripulito dalle muffe. Il giovane Tiberio è un acuto osservatore e nota che in coincidenza della rimozione delle muffe i familiari sono vittime di disturbi gastrointestinali. Una volta laureato e ammesso nell’Istituto di igiene dell’università diretto dal prof. De Giaxa si dedica a studiare meticolosamente il fenomeno: isola, classifica e coltiva gli ifomiceti, compone e prepara i giusti terreni di coltura. Il risultato è l’articolo Sugli estratti di alcune muffe, pubblicato nel

1905 nella rivista Annali di igiene sperimentale: Tiberio illustra il potere battericida echemiotattico dell’estratto di muffa nelle infezioni da tifo e colera, somministrate ad alcuni conigli. Un articolo che avrebbe potuto salvare milioni di vite, se pensiamo che la penicillina sarebbe stata introdotta come farmaco top secret solo durante la seconda guerra mondiale ed estesa alle popolazioni civili nel dopoguerra. Nel suo laboratorio è ritenuto troppo giovane e presuntuoso, impossibile che le muffe abbiano potere antibiotico diretto; per di più Amalia, la donna di cui è perdutamente innamorato, è anche sua cugina. Temendo conseguenze nefaste su un’eventuale prole, da vero gentleman la lascia libera: si arruola come ufficiale medico di Marina e si imbarca, portando il

suo genio in missioni a Cuba, Zanzibar e isole greche e si distinse anche in questo campo prestando un servizio integerrimo, testimoniato dal suo intervento in tante operazioni militari compiutesi al di fuori dei confini nazionali. Vale la pena ricordare la sua tenacia e il suo coraggio nel prestare aiuto ai terremotati di Messina, in seguito al terribile sisma del 28 dicembre del 1908, sull’allora nave ospedale della Marina dove per l’appunto era direttore sanitario il tenente colonnello medico Tacchetti, al cui fianco si distingueva il capitano Tiberio. Straordinaria fu anche la sua attività nella missione a Tobruk, dove gli fu assegnata la direzione dell’infermeria con l’annesso gabinetto scientifico: a tale periodo risalgono gli studi del medico italiano sulle infezioni tifose ed en-

teriche, che portarono alla formulazione di vaccini che evitarono un’epidemia di tali patologie».. Rientrerà in Italia in tempo per coronare il suo sogno d’amore: sposerà la bella Amalia che gli darà tre figlie, sane; ma proprio quando avrebbe potuto riprendere i suoi studi, nominato direttore del laboratorio di microbiologia della Marina di Napoli, trova la morte per un attacco cardiaco, nel 1915. Il resto è storia: il batteriologo dell’ospedale St. Mary di Londra Fleming nel 1928 nota una coltura di stafilococchi contaminata da muffe, che ne impedivano la proliferazione. That’s funny, la sua memorabile affermazione di fronte a quella scoperta casuale: suo il merito di essersi battuto tra l’indifferenza generale per portare avanti la sua conquista, sua la fortuna di scrivere nella lingua giusta due articoli, poi ripresi dai ricercatori di Oxford Florey e Chain.


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