Come muore campobasso

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tuttO quellO che gli Altri NON DicONO ANNO xii - N° 11 SAbAtO 16 geNNAiO 2016 - DiStribuziONe grAtuitA

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Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - rootostampa Molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Tecla Boccardo L’Oscar del giorno lo assegniamo a Tecla Boccardo. La segretaria regionale della Uil Molise è tornata sulla necessità che la politica torni a fare programmazione. Non è possibile che il Molise continui ad andare alla deriva senza una guida progettuale. Così, come è impensabile continuare a restaresenza un assessore alle Attività produttive mentre le aziende stanno soffrendo.

POLITICA

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su FAcebOOk

Pietro Maio Il Tapiro del giorno lo diamo a Pietro Maio. L’assessore comunale ai Lavori Pubblici, evidentemente, non riesce proprio a vedere la morte della città. Al contrario, in qualità di segretario del Pd medio molisano, continua a sottolineare la necessità che il suo partito dia una svolta al Molise. Come se, fino a questo momento, la sua parte politica non avesse amministrato la Regione. E lui la città.

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Pd, acque agitate “Azzeriamo la Giunta” Sempre agitate le acque all’interno del Pd molisano. Intanto, c’è la richiesta di azzeramento della Giunta.

REGIONE

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Servizio a pagina 3

Si fa ricorso ai pensionati per i dirigenti La Regione Molise, nonostante spenda assai per consulenti, ricorre ai dirigenti andati un pensione.

REGIONE

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“Musei, i numeri errati forniti da Frattura” I Cinque Stelle denunciano i numeri errati dati da Frattura sui visitatori dei musei in Molise.

Il Circolo Sannitico al Comune pagina 4

12mila disoccupati, negozi che chiudono, edilizia ferma morti che superano le nascite e 49mila abitanti

Lo trovi in tutte le edicole e librerie della regione I Comuni molisani sotto il simbolo del Littorio Amministrazioni, podestà e politica nella costruzione del consenso Per informazioni telefonare al 339.2733334


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

16 gennaio 2016

Nel Pd più parlano più si fanno del male Stessero zitti, i dirigenti del Pd molisano ne guadagnerebbero. Invece sono particolarmente ciarlieri, ancorché convinti che parlando, commentando, analizzando la realtà di cui sono espressione e in cui operano, riescano a contenere le critiche che vengono al partito di maggioranza del centrosinistra, le divisioni che si vivono al suo interno, i contrasti ormai palesi tra l’esecutivo regionale e la delegazione parlamentare, e guadagnare addirittura qualche simpatia. Stessero zitti, eviterebbero, come nel caso di Pietro Maio, segretario provinciale della Federazione del Medio Molise, di darsi la zappa sui piedi, di condannarsi da soli ad essere considerati strumentali alle loro strategie personali e non alla verità oggettiva. Non si accorgono, infatti, che da una parte affermano (ormai è un ritornello abbastanza stonato) la magnificenza storica del Pd, per poi ridurlo ad una sorta di oggetto del desiderio. Sentite Maio: “Il Partito Democratico del Molise si trova a svolgere, in questa difficile congiuntura socio economica, un ruolo decisivo ed ha la responsabilità di guidare la nostra regione verso una nuova stagione. Ha il dovere di porsi al servizio delle aspettative dei molisani e di costruire insieme al centrosinistra una prospettiva di progresso, benessere e sviluppo”. Porsi al servizio delle aspettative dei Molisani? Costruire insieme al centrosinistra una prospettiva di progresso benessere e sviluppo?

Scusi, Maio, ma finora cosa ha fatto il Pd a Palazzo Vitale e nel centrosinistra? Glielo diciamo noi: s’è grattato la pancia, anzi no, con emolumenti astronomici e benefit senza limiti la pancia se l’’è riempita. La nuova stagione; il dovere di porsi al servizio dei molisani; la costruzione di una prospettiva di progresso, benessere e sviluppo sono un’aspirazione evidentemente non soddisfatta, se invocata con tanta passione e partecipazione e motiva. Ma non è tutto. A conferma di urgenze e necessità che permangono evidenti nella loro insoddisfacente condizione, ovvero che il governo regionale non ha risolto, quantunque talune le avrebbe affrontate, ma con esiti talmente evanescenti da non far testo, Maio rileva la necessità di “apportare i necessari correttivi al

programma elettorale del 2013, verificare i risultati raggiunti ed individuare con spirito costruttivo le priorità strategiche da perseguire nella seconda parte della legislatura regionale”. Come dire: finora s’è scherzato, è tempo di fare sul serio, e giù l’elencazione delle cose che sarebbero dovute essere state fatte e che invece si vuole vengano finalmente fatte. Eccole, viste da Maio: “Accelerare le riforme degli Enti, a partire dai Consorzi Industriali, dagli Ept, Sviluppo Italia e Molise Dati. Snellire e semplificare la pubblica amministrazione attraverso la digitalizzazione in favore dei cittadini e delle imprese. Tutelare l’ambiente da trivellazioni e dissesto idrogeologico. Valorizzare il patrimonio culturale. Riorganizzare i servizi associati dei comuni, recuperando in una vi-

sione complessiva le competenze delle Province e delle ex-Comunità Montane, per coordinare operativamente la rete della pubblica amministrazione sul territorio”. Un dirigente di Partito che rileva in maniera così vistosa l’inconsistenza amministrativa della Regione a conclusione di due anni e mezzo di governo, non dovrebbe far altro che chiedere le dimissioni in blocco della giunta e il ritorno alle urne, per lo stesso bene del Pd e del centrosinistra. Ma ci rendiamo conto che questa immagine di serietà e coerenza è una pura nostra immaginazione. La realtà rappresentata da Maio è altra, sebbene maldestramente edulcorata e mistificata dalla abilità (dell’ex comunista) di stravolgere la realtà dei fatti. Stessero zitti, farebbero meno danni. Non sarebbero costretti a dire: “Nell’Assemblea regionale del 9 gennaio scorso, la segretaria del Pd ha sviluppato un’ampia e approfondita relazione che può rappresentare un utile elemento di confronto per rilanciare con determinazione il ruolo del partito come sede di elaborazione, di proposta politica e di dialettica con gli amministratori, gli eletti

in Parlamento, in Consiglio Regionale, nelle Province e nei Comuni”. Rilanciare, dunque, il partito e farne, come sarebbe stato logico fosse stato, sede di elaborazione, di proposta politica e di dialettica con gli amministratori, gli eletti in Parlamento, in Consiglio Regionale, nelle Province e nei Comuni. Finanche le dimissioni di Pietraroia che sono la certificazione del fallimento del governo regionale, per Maio “può rappresentare l’occasione giusta per rilanciare l’azione istituzionale del centrosinistra individuando una sintesi unitaria capace di consolidare il cambiamento avviato, raggiungere gli obiettivi di crescita e sviluppo, difendere il sistema delle tutele sociali e predisporsi con successo a vincere le prossime tornate amministrative, comunali, regionali e nazionali”. Insomma, non ne azzeccano una. Ma pronti, al solito, a mettere riparo (a parole). Dice ancora Maio: “La questione degli assetti istituzionali va subordinata al progetto politico del partito e del centrosinistra in una visione che antepone un disegno generale al ruolo degli eletti e dei singoli amministratori. La politica è servizio, militanza, partecipazione attiva, senso del dovere, responsabilità, etica e coerenza”. Ma davvero? Bene, lo ricordi innanzitutto a se stesso, quindi agli eletti e agli amministratori del suo partito. Dardo

L’intervento di Stefano Buono* Le dimissioni di Michele Petraroia confermano ciò che abbiamo sostenuto fino ad adesso e quanto ribadito all’ assemblea del 9 gennaio: la necessità di una crisi e di un azzeramento di giunta regionale e un cambiamento radicale nella conduzione del PD Molise. Innanzitutto un soggetto politico che non dialoga al suo interno , convocando l’assemblea dopo quasi un anno e mezzo dall’ultima , ha oggettivamente fallito. Non bisogna avere timore di confrontarsi , anche scontrarsi , e dialogare se vogliamo restare nell’aggettivo del nostro partito: Democratico . Non possiamo riunirci a discutere di nomine , dopo che queste sono state fatte , o del nome di un assessore regionale. Dovremmo costruire una dialettica sui problemi che riguardano i cittadini rispetto ai quali i provvedimenti messi in campo in questa prima parte di legislatura da questo governo regionale non hanno dato risposte. Facendo ciò , e non concentrandosi sulle nomine delle società partecipate , si può dare un

Le dimissioni di Petraroia confermano la necessità di una crisi di Giunta

contributo concreto e dettare la linea ad un governo regionale in seria difficoltà. Non si può discutere sulla nomina del direttore generale dell’ ASREM senza ragionare su che idea di sanità abbiamo in mente per il Molise.

Lo spazio della discussione politica non può essere occupato dalla riflessione su “ Chi “dovrà ricoprire la Presidenza di FinMolise , ma occorre prima dialogare su quali sono le misure che vogliamo mettere in campo per incentivare gli investimenti. Abbiamo bisogno, insomma , di ragionare di prospettiva politica e non di nomine Abbiamo esigenza di discutere del nuovo piano sanitario , dell’area di crisi , che può rappresentare una grande opportunità di rilancio del tessuto socio- economico , della nuova programmazione dei fondi comunitari. Queste dimissioni sono l’ennesima conferma di una crisi politica che è anche palese conseguenza di quella amministrativa. Assistiamo infatti al’adozione di atti amministrativi per nulla rispettosi dei cittadini in un momento di crisi cosi profondo. Assenza di

sobrietà e rigore che chiamano in causa direttamente il consiglio regionale , oltre al governo, che in maniera scandalosa mostra la propria sordità nei confronti della sofferenza delle persone legiferando su indennità aggiuntive. Crediamo , a questo punto, sia doveroso prenderne atto , azzerare la giunta e tentare , nella seconda fase della legislatura, un cambio di passo con un nuovo programma condiviso da portare a termine. Il partito deve dettare la linea in questo necessario processo di cambiamento. Dovrebbe farlo con un Segretario che abbia il coraggio di confrontarsi politicamente e sia poi in grado di fare sintesi tra le varie posizioni, piuttosto che derubricare chi ha un punto di vista differente con l’etichetta di gufi o polemici. *Molise Democratico


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3 16 gennaio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Campobasso registra un slado demografico negativo e quello degli abitanti non è l’unico trend in perdita

Mancano finanze e coraggio, la città è ferma Non bastasse la sensazione generale, ci sono anche i numeri a confermare che la città di Campobasso sta vivendo una fase di riflusso. Una risacca inesorabile sta erodendo, palmo a palmo, tutto il margine faticosamente strappato, negli ultimi decenni del secolo scorso, all’arretratezza; tutto ciò che fu fatto per fare di Campobasso un capoluogo di Regione vero e non semplicemente segnato come tale sulle vecchie carte geografiche politiche appese nelle aule scolastiche. Il saldo demografico della città è negativo. Nel 2015 ci sono stati 327 fiocchi appesi alle porte delle case e 474 funerali. Molte più lacrime di dolore che di gioia. La popolazione residente in città, secondo i dati contenuti nel Documento Unico Comunale del Comune di Campobasso, è pari 49.174 abitanti; dal 2004, in cui si registrarono 51.633 residenti, un quasi impercettibile ma costante trend negativo ha procurato 2.459 campobassani in meno. Onestà vuole che si consideri il fatto che molti paesi della cintura

esterna più prossima alla città (Ferrazzano, Oratino, Ripalimosani, Busso, Baranello, Vinchiaturo…) siano stati meta di molte giovani famiglie, ma la sostanza non cambia di molto. La sensazione netta è che, pur sorgendo, qua e là, qualche disarmonico ca-

di Tecla Boccardo “Al di là del merito delle scelte, su cui si avvierà nei prossimi giorni il confronto fra il sindacato e le Associazioni datoriali è particolarmente importante l’impegno delle Confederazioni ad assumere un ruolo centrale nel dibattito politico, economico e sociale in corso nel Paese. Ci sono tematiche, quali quelle dell’organizzazione del lavoro, la stipula dei contratti nazionali, la realizzazione dei contratti di secondo livello, i minimi salariali, la flessibilità del rapporto di lavoro, che sono materia specifica del confronto fra le parti e su cui non ci può essere un intervento specifico del legislatore o del governo che prescinda dalle volontà di queste”. “Come sindacato - - non ci sentiamo condannati all’irrilevanza e non accetteremo di essere messi al margine del confronto, non ci adegueremo a fare da spettatori mentre altri (i partiti, gli opinion leader, i soggetti forti dell’economia e della finanza, le autorità morali, la grande stampa, i capi “unti del signore” o acclamati dalle folle, ovviamente tutti disinteressati…) decidono per noi, disegnano il mondo del lavoro di domani, scelgono le impostazioni della società e definiscono i rapporti di forza dei diversi attori sociali. Siamo un sindacato non succube e asservito alla politica, siamo autonomi rispetto ai partiti e ai movimenti politici, siamo orgogliosi della nostra tradizione culturale e delle nostre elaborazioni, ma certo non siamo indifferenti rispetto agli orientamenti politici. Non siamo i

sermone, la città sia ferma, non cresca. Da decenni a questa parte l’unica vera svolta significativa è stata segnata dall’Università che ha portato in città migliaia di ragazzi che, seppur raramente davvero partecipi della vita cittadina, quella che non riguardasse essen-

zialmente lo svago, hanno indiscutibilmente portato una ventata di aria fresca ed enormi benefici ai proprietari di case. Per il resto tabula rasa, o quasi. Campobasso è stata amministrata senza coraggio e senza coraggio continua ad esserlo. Non si ricordano scelte coraggiose, innovative, magari di rottura, che abbiano mai animato discussione e partecipazione. Il massimo cui si può aspirare in questo senso è se chiudere o meno al traffico piazza Prefettura. Pur dovendo riconoscere la progressiva perdita di disponibilità finanziaria da parte dell’Ente Comune, non si registrano investimenti tali da generare quantomeno la percezione della spinta in avanti. Solo mera, stanca, narcotizzante normale amministrazione. L’offerta culturale è deprimente per volume e qualità; anche qualche apprezzabile sforzo, praticato in genere da associazioni, è stato, alla lunga, frustrato dall’impossibilità e dall’incapacità delle varie amministrazioni, compresa quest’ultima, di proporsi come tutor e motore;

Il Molise non può aspettare i tempi della politica

qualunquisti del “i politici sono tutti uguali”, abbiamo nostre opinioni, abbiamo nostre impostazioni culturali, ogni iscritto al sindacato, ogni militante, ogni dirigente ha una propria opinione e la esprime anche nel contesto politico. In una parola: autonomi ma non indifferenti. Siamo certamente un’organizzazione che si ritrova nel movimento progressista italiano ed europeo, proprio perché è nella conservazione che i diritti dei lavoratori e dei pensionati sono calpestati, laddove alla nostra società e al nostro Paese serve un futuro di progresso, di sviluppo, di partecipazione democratica, di forte rilancio dell’economia, di rinnovamento

delle strutture e delle Istituzioni.” Con una stoccata finale sulla politica molisana: “Assistiamo con passione civile, proprio per i valori e la nostra storia, a quello che sta accadendo nella politica molisana: partiti politici che discutono e magari litigano molto al loro interno, assessori che si dimettono, consiglieri regionali che si riposizionano, qualcuno che rivendica impegni disattesi, opposizioni che si organizzano. Certo la UIL non prende parte, non si posiziona rispetto agli schieramenti, nemmeno dà ascolto alle sirene che promettono luminosi futuri. Tocca ai politici fare le scelte che competono loro per il consenso popolare raccolto

di proteggere, assistere e far crescere le forze migliori che a Campobasso sono nate e che lì vorrebbero vivere con una qualche soddisfazione. L’impiantistica sportiva giace abbandonata a sé stessa, l’incuria è totale e la sporcizia assedia sempre di più l’orizzonte, segno che il disinteresse e la noncuranza hanno attecchito anche nell’anima degli stessi cittadini. E’ un dato di fatto che, complice la cronica mancanza di lavoro, moltissimi campobassani hanno dovuto fare le valigie e di solito quelli che se vanno sono i più in gamba. Purtroppo da quelli che sono restati e che si sono impegnati in politica abbiamo registrato parabole e comportamenti spesso avvilenti: nessuna capacità di fare squadra, anzi una litigiosità non da giovani ma da bambini; nessuna proposta di forza ed originalità dirompenti, magari anche semplicemente mutuata da qualche esperiemento di città più grandi e vitali; la stessa pervicace maniacalità di curare sempre e solo il proprio orticello, ereditata dai nonni e dai padri.

o sperato, tocca alla politica trovare gli equilibri o i compromessi necessari. E non abbiamo dubbi che, con il confronto in atto, la politica farà il suo corso. Purché si faccia in fretta a ritrovare nuovi equilibri e a reimpostare gli assetti dell’amministrazione regionale. “Le emergenze del Molise, a cominciare dal lavoro che manca e dalla necessità di agganciare la ripresa economica e occupazionale, non possono aspettare i tempi della politica.. Non possiamo cogliere le opportunità che derivano dal riconoscimento dell’Area di Crisi senza un autorevole Assessore alle attività produttive; non possiamo affrontare le tante vertenze in atto nelle partecipate senza un Assessore al lavoro in grado di gestire il confronto e adottare le decisioni su cui il sindacato è stato interpellato; non possiamo affrontare i temi della sanità con un Presidente che contratta a Roma e “spiega le decisioni” in un contatto diretto con gli operatori sanitari senza che in merito alle scelte ci sia stato un vero confronto con i soggetti sociali; non ci si può ricordare delle parti sociali solo quando vanno individuate le bretelle stradali su cui impegnare un po’ di fondi razionalizzati con il Patto per il Sud (ma non doveva essere firmato nei primi giorni dell’anno?). “Quando a Roma disegniamo un moderno sistema di relazioni fra Sindacato, Parti datoriali, Pubblica Amministrazione, potere politico, è chiaro che pensiamo, per quanto ci riguarda, anzitutto al nostro disastrato Molise”.


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16 gennaio 2016

Concessi in gestione dalla Provincia anche i locali della Pinacoteca

Il Circolo Sannitico fa il pieno dei locali di Piazza Prefettura

Scavalcata l’amministrazione comunale che puntava allo stesso obiettivo Lunga vita al Circolo Sannitico da parte dei campobassani (ma anche dei molisani) che da decenni apprezzano questa presenza in città, l’attività sociale, svolte con discrezione ed eleganza nei locali di proprietà della Provincia in Piazza Pepe 30, corrispondenti al piano terra e all’ammezzato della Prefettura con affaccio anche su Villetta Flora. Il trascorso storico del Circolo è certamente rilevante, ma anche il presente, nonostante certi valori e certe abitudini della classe media e professionale si siano orientati altrove diversamente dal passato, non è privo di incisività. Il fatto stesso di tenere aperta la porta e garantito l’accesso ai locali, alla biblioteca e all’emeroteca è un merito. Lunga vita gliela assicurano anche gli amministratori provinciali che accogliendo la proposta del dirigente del Settore Politiche del personale, Programmazione economico/finanziaria, Politi-

CAMPOBASSO. Con l’aggiudicazione della gara d’appalto sulla videosorveglianza, prende vita il progetto denominato “Patto della Sicurezza” che rappresenta un passo deciso per garantire la sicurezza dei principali Comuni della Regione Molise. A darne notizia il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Cotugno, e il consigliere regionale Cristiano Di Pietro, tra i promotori di questa iniziativa fortemente voluta dalla Regione Molise in perfetta sinergia con le Prefetture e le Questure di Campobasso e Isernia. Un progetto che ha visto l’adesione di ben 11 Comuni e la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra tutte le amministrazioni coinvolte cui ha partecipato lo stesso Governo nella persona del vice ministro dell’Interno, Filippo Bubbico. Ad aggiudicarsi la gara d’appalto la Siemens S.p.a., società multinazionale tra le più conosciute nel settore elettronico, leader in Europa per fatturato e dipendenti, che certamente garantirà la dovuta professionalità e serietà nella fase di esecuzione dei lavori. Il progetto prevede l’installazione di circa 500 videocamere da installarsi nei Comuni di

che ambientali e Servizi generali, Angelo Fratangelo, hanno deliberato di dare in gestione al Circolo Sannitico anche la restante parte dello stabile indicata “Pinacoteca provinciale”: la più significativa sotto l’aspetto estetico e funzionale per attività d’arte e culturali, per incontri e simposi. L’affidamento – è stato delibe-

rato – è in via sperimentale, con la prospettiva di renderlo stabile in ragione e in rapporto del modo, della qualità e dell’intensità delle attività che verranno promosse e attuate. Il prologo di questa “collaborazione” tra il Circolo Sannitico e la Provincia ha già trovato la possibilità di essere proficuamente realizzato in favore degli artisti che hanno

esposto le loro opere e che vorranno esporle, e degli incontri di varie associazioni nelle belle sale del piano terra. Un risveglio culturale magari lento ma progressivo, che lascia ben sperare. Ciò, va detto, grazie alla gestione dei responsabili del Circolo (Gaetano Mascione in primis), che tendono a favorire le richieste d’uso, di assecon-

darle, di curarle e di garantirle, avendo in cambio un modesto rimborso per la pulizia degli ambienti e il rispetto degli orari. Per come hanno preso piega i rapporti tra la Provincia e il Circolo, sarà difficile per l’Amministrazione comunale chiedere a sua volta in comodato d’uso i locali della Pinacoteca, com’è nell’intenzione del sindaco Battista che di quegli ambienti “storici” vorrebbe servirsene come locali di rappresentanza. Idea valida, spinta dalla presa di coscienza che Palazzo san Giorgio, tranne l’aula consiliare e la stanza del sindaco, manca di locali particolarmente accoglienti per eventi di rilievo sociale e culturale. Idea che, se il sindaco vuole, può essere bene condivisa e posta in essere in collaborazione con il Circolo e la Provincia, essendo i rispettivi rappresentanti dichiaratamente aperti a creare sinergie utili a migliorare la qualità della vita del capoluogo.

“Videosorveglianza, ora si parte” Saranno 500 gli impianti per 11 comuni. Cotugno: “Per una maggiore sicurezza” Campobasso, Isernia, Bojano, Campomarino, Guglionesi, Larino, Montenero di Bisaccia, Riccia, Termoli, Agnone e Venafro. Un progetto che ha come obiettivo principale la sicurezza della popolazione molisana con l’implementazione dei sistemi di videosorveglianza a garanzia di quegli spazi pubblici potenzialmente teatro di azioni illegali quali il danneggiamento dei beni pubblici, lo spaccio di sostanze stupefacenti, il degrado ambientale e il disordine urbano. “Il Molise riparte” ha dichiarato con soddisfazione il presidente del Consiglio, Vincenzo Cotugno “anche in materia di sicurezza. Sin dal nostro insediamento, quasi tre anni fa, ho sostenuto insieme al collega Di Pietro la realizzazione di questo importante progetto al fine di coadiuvare l’azione preventiva e anche repressiva delle forze dell’ordine a maggior tutela dei nostri concittadini. Ogni giorno leggiamo sui giornali di furti, rapine, scippi: anche in Molise assistiamo orami quoti-

Uliano “Appalti, siano celeri”

dianamente ad un incremento di quella odiosa microcriminalità che offende e danneggia la gente comune, come gli anziani. La realizzazione di un sistema di videosorveglianza diffuso consentirà maggiore sicurezza e tranquillità per la nostra gente”. “Questo nuovo sistema di sicurezza avrà un ruolo di notevole importanza, sia per la prevenzione dei reati (criminali e ambientali) sia per un maggiore senso di sicurezza da parte dei cittadini” afferma il consigliere

regionale, Cristiano Di Pietro “Inoltre garantirà un notevole supporto alle forze dell’ordine ai fini dell’individuazione di chi commette reati. Per questi motivi abbiamo sostenuto l’intero progetto che mira a dare risposte immediate. Questo governo regionale lavora quotidianamente per la risoluzione ai problemi reali delle persone e sono certo che il Patto della Sicurezza aiuterà a recuperare un clima di maggiore fiducia”.

In attesa da moltissimo tempo, la riforma degli appalti è stata recepita positivamente dall'Ance Molise che, per il tramite del Presidente Uliano e del Direttore La Vigna, ha formulato numerose proposte ed emendamenti migliorativi sia nell'ambito delle apposite commissioni costituite in seno all'Ance nazionale sia in ambito parlamentare. “L'approvazione da parte del Parlamento della legge delega in materia di appalti è un passo fondamentale per la riforma del sistema degli appalti “ ha affermato Uliano. “In particolare apprezziamo i principi contenuti nella legge volti a promuovere trasparenza, semplificazione e lotta alla corruzione, principi per i quali l'Ance Molise si è da tempo battuta”.


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5 16 gennaio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Regione “double face”: centinaia di migliaia di euro ai consiglieri del presidente e ai consulenti per poi ricorrere, da Ente accattone, ai dirigenti in pensione con l’uzzolo della scrivania Sempre e ancora all’insegna dell’urgenza, della provvisorietà, dell’improvvisazione, in assenza di una quadro definito della pianta organica della Regione, dei Servizi e degli uffici. L’Ente vive alla giornata, rattoppa gli strappi e ottura i buchi organizzativi con una sequenza ormai che dovrebbe preoccupare gli amministratori. Dovrebbero rendersi conto delle cause che sono alla base della conclamata inefficienza dell’Ente e porvi riparo. Invece si danno a ben altra attività da quella per cui sono stati eletti e indicati a governare, alla ricerca di degli amici da premiare con incarichi di consulenza e presidenze varie: un esercizio politico, soprattutto, con nessun rilievo amministrativo. E’ chiaro a tutti che la Regione arranca, non ha una linea d’indirizzo stabile, né si preoccupa di adottarla. Non lo diciamo noi, bensì il direttore generale reggente, Marinella D’Innocenzo, nella determinazione con la quale è stata costretta a tamponare con urgenza la reggenza del Servizio “Difesa del suolo, opere idrauliche e marittime” resosi vacante a seguito della risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro da

parte del dirigente titolare. Chi può, infatti, dalla Regione cerca di andarsene il prima possibile. E’ il caso di richiamare in cronaca le “fughe” emblematiche di Rodolfo Cocozza e di Angelo Fratangelo, corredate da profonda delusione sul piano umano e dalla presa d’atto della impossibilità a creare e realizzare un’attività dinamica e innovativa in un corpo flaccido e accidioso qual è la Regione alle soglie del 2016. Dicevamo della D’Innocenzo costretta a reperire

I musei molisani perdono quasi tremila visitatori rispetto al 2014. Lo dicono i dati, smentendo le pur timide rassicurazioni del governatore Frattura e i vaneggiamenti di Me.Mo Cantieri culturali per cui, addirittura, i visitatori sono decine di migliaia in più. Perdono centinaia di ingressi sia il Paleolitico di Isernia che il Museo di Sepino E no presidente, non ci siamo: la verità si dice sempre e si dice tutta. Per il Molise della cultura il 2015 è stato l’ennesimo anno privo di balzi in avanti. Lo si capisce confrontando i numeri dell’anno appena concluso con quello precedente, qualcosa di diverso rispetto a quanto annunciato dal Ministro dei beni culturali Dario Franceschini al collega di partito, Paolo Di Laura Frattura, nel corso dell’annuale report sullo stato del Paese in termini di appeal turistico-culturale. Ma veniamo ai dati. Come conferma la tabella in basso, il MoVimento 5 Stelle ha realizzato il confronto utilizzando i numeri dello stesso Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (basta cliccare sulla tabella per ingrandirla). Nel 2014 il numero di visitatori totali (paganti e non) di tutti i luoghi di cultura di proprietà statale esistenti in Molise sono

un dirigente in fretta e furia per non lasciare scoperto il Servizio “Difesa del suolo, opere idrauliche e marittime”. Fortuna ha voluto che l’ingegnere Lino Mastronardi appena andato in pensione da dirigente della Provincia d’Isernia abbia cercato di rimanere in attività e di rendersi ancora utile alla collettività partecipando all’avviso pubblico regionale finalizzato al reperimento di un dirigente da destinare al Servizio viabilità dell’Area quarta

rimasto vacante. Mastronardi: un dirigente a costo (quasi) zero: gli vanno solo i rimborsi spesa. Sarà pertanto costui a tappare l’ulteriore buco creatosi all’Area Quarta, la più sfessata, tutt’ora priva del direttore dopo la “fuga” di Cocozza, preso atto che alla pubblicazione, in termini ristretti, nell’area intranet del sito web istituzionale della Regione Molise, dell’apposito avviso per l’acquisizione di eventuali manifestazioni d’interesse al conferimento dell’incarico di funzione sulla struttura in argomento, da parte del personale con qualifica dirigenziale, non c’è stata alcuna risposta. Altro segnale negativo di anemica partecipazione ai destini dell’Ente per chiunque, tra amministratori e alta dirigenza, fosse in grado di leggerlo nella sua cruda essenza. La D’Innocenzo pare lo abbia percepito e letto per tale se, “pur nella considerazione che sono in corso di perfezionamento più generali iniziative organizzative finalizzate alla parziale ridefinizione della struttura amministrativa regionale” ha ritenuto di dover provvedere con immediatezza alla temporanea copertura del Servizio, dando di-

sposizione al Servizio competente in materia di risorse umane di predisporre il provvedimento finalizzato all’attribuzione dell’incarico di direzione del Servizio “Difesa del suolo, opere idrauliche e marittime” il dirigente regionale ingegnere Lino Mastronardi, già titolare del Servizio viabilità nell’ambito della medesima Area Quarta. Stesso dirigente per due diversi Servizi a costo (quasi) zero. Diciamolo: un affare. Per una Regione che spende centinaia di migliaia di euro per consiglieri del presidente e consulenti, per poi ricorrere, da Ente accattone, ai dirigenti in pensione con l’uzzolo della scrivania. La D’Innocenzo dice la verità quando fa cenno “che sono in corso di perfezionamento più generali iniziative organizzative finalizzate alla parziale (Sic! – ndr) ridefinizione della struttura amministrativa regionale”. Sono in corso, e sono parziali, lo sono da anni, e non finiranno mai di esserlo, tanto e tetragono è il condizionamento interno. Dardo

Musei e i numeri sballati di Frattura stati 78.812 con introiti pari a 26.039 euro. Nel 2015, però, i visitatori che hanno ammirato le bellezze molisane sono stati 76. 044 con introiti pari a 28.464 euro. Numeri che disegnano il quadro seguente: in Molise ci sono stati circa 208 visitatori al giorno che divisi per i 13 siti nazionali esistenti sul territorio molisano fanno una media di circa 16 visitatori giornalieri per sito. Dunque, nel 2015 i visitatori sono scesi di 2768 unità, ma gli introiti sono aumentati. Perché? In attesa di risposte ufficiali noi le nostre ipotesi le abbiamo fatte: forse è aumentato il costo degli ingressi. Insomma, basta alzare il prezzo dell’entrata e, anche se le visite calano, gli introiti crescono. O, magari, rispetto al passato è aumentato il numero dei visitatori paganti che lo scorso anno era inferiore a quello dei non paganti in quasi tutti

i casi. Ma vediamo la situazione per ognuna dei tre musei più visitati: il Santuario italico di Pietrabbondante, il Museo nazionale del Paleolitico di Isernia e il Museo archeologico di Sepino. Partiamo da Pietrabbondante che è l’unico per cui salgono visitatori e introiti. Ma già passando al Paleolitico la situazione cambia. Per il 2015 il Ministero parla di 11.821 biglietti staccati e un fumoso +3% di introiti. Nel 2014 i visitatori erano stati 12.216 (quasi 400 in più) per 8.586,50 euro di introiti. Con questi numeri un aumento del 3% vuol dire circa 257 euro in più all’anno. Infine Sepino: nel 2015, 3.497 visitatori e con entrate aumentate del 10%”, mentre lo scorso anno, 3.899 visitatori (oltre 400 in più) e 2.472 euro di incassi, dunque nel 2015 il Museo ha incassato qualcosa come 247 euro in più. A questo si ag-

giunga che ancora non è chiaro se questi numeri conteggiano anche i 5800 visitatori che, come detto da Franceschini, ogni domenica del 2015 hanno visitato le bellezze molisane gratuitamente. Insomma, Frattura racconta solo i numeri che piacciono a lui, anche perché il Molise resta fanalino di coda per visite ed entrate considerando che ha il tasso più alto d’Italia per siti culturali ogni 100mila abitanti. E pensare che c’è chi parla di “grandissimi risultati” come fa Me.Mo Cantieri culturali, il gestore unico dei siti in regione, che addirittura parla di “circa 20000 visitatori in più rispetto all’anno precedente”. Ma dove avranno preso questi numeri? Per fortuna da Me.Mo poi aggiungono: “Nei prossimi giorni renderemo noti i risultati dei nostri conteggi”. Attendiamo fiduciosi. In definitiva: anche in cultura il Molise resta indietro. Non si tratta di disfattismo. È proprio l’amore per questa terra che ci spinge a denunciare chi, con mezze verità, sembra fare solo i propri interessi. Movimento Cinque Stelle


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Campobasso

16 gennaioi 2016

Visibile in tutto il mondo

In diretta streaming su: www.questaterradevevivere.it

“Per salvare la Corte d’Appello”. Spettacolo al Savoia di Campobasso martedì con Il Tratturo. Ci sarà la diretta streaming CAMPOBASSO. Il Comitato Unitario contro la soppressione della Corte di Appello di Campobasso e per la salvaguardia della Giustizia di prossimità, attraverso il concerto del Tratturo, mira ad ottenere un duplice obiettivo: quello di coinvolgere emotivamente gli spettatori sui comuni valori delle nostre tradizioni e quello di richiamare l’attenzione sulla necessità di difendere la nostra terra ed i suoi presìdi, a partire dalla Corte di Appello di Campobasso, la cui paventata soppressione causerebbe un effetto domino con danni gravissimi ed irreversibili alle condizioni socio-economiche di chi abita in questa regione ed ai suoi presìdi contro la criminalità. Il TRATTURO è un vessillo della nostra terra, un gruppo che negli anni ha svolto un ruolo di rilievo

nel panorama internazionale, esibendosi in quasi duemila concerti in molti Paesi d’Europa e delle Americhe, partecipando a festival di risonanza mondiale con la sua musica di matrice ethno-rock e producendo una copiosa discografia, con canzoni che fanno ormai parte del patrimonio collettivo dei molisani e della terra sannita più in generale. Recandosi in

vari paesi della terra sannita, il TRATTURO ha studiato e raccolto per quattro decenni musiche e canzoni popolari, traendone pubblicazioni in appositi volumi demo-antropologici e rielaborandole, così da ottenere un originalissimo innesto tra la musica e gli strumenti tradizionali (zampogne, armoniche, flauti, ecc.) e gli strumenti elettronici della musica

rock ed anche hard rock. Esauriti in un solo giorno tutti i biglietti nelle due librerie del capoluogo, il Comitato Unitario si è prontamente adoperato per dare la possibilità a tutti di poter partecipare all’Evento, ottenendo la disponibilità della società Secretel Service srl di Milano (con sede operativa ad Isernia), il cui Amministratore unico Franco Ian-

nelli, nell’aderire al Comitato, ha offerto la piena disponibilità a realizzare gratuitamente la DIRETTA STREAMING dell’Evento, utilizzando uomini e mezzi della Convegni OnLine. Con ciò, l’Evento sarà visibile ovunque, da personal computer, tablet, smartphone, smartTV, collegandosi al sito www.questaterradevevivere.it , dove basterà semplicemente cliccare (immediatamente sotto al “conto alla rovescia”) sull’apposito tasto “Guarda la diretta STREAMING” per accedere direttamente (dalle ore 20,30 in poi del 19 gennaio 2016) al Concerto del Teatro Savoia. E si tratterà di una DIRETTA STREAMING interattiva, poiché chiunque la segue potrà esprimere il proprio parere mediante l’hashtag Twitter: #questaterradevevivere.

Con la cultura si vince A Bojano, un incontro teatrale, e non solo, in quel dell’Istituto scolastico delle “ Medie “ BOjAnO. Centinaia di alunni delle classi 4^ e 5^ “elementare”, 1^ , 2^ e 3^” media “, entusiasti e davvero ammirati e partecipi, hanno potuto, grazie al corpo docente ed al “ Preside “ Ruscetta, vivere una mattinata all’insegna della cultura teatrale, della mimica e dell’interazione consapevole e comunicativa. A Bojano, l’ormai notissimo, per le sue uscite televisive sui canali nazionali della Rai, Mediaset e La7, un effervescente “ Monsieur David “ ha presentato il suo ultimo spettacolo di “ Teatro Nero “ fatto di movenze con mani e piedi, mimica e, soprattutto, interazione. Ed….. è stato un successo degno di nota. Tutti entusiasti e consapevoli che fare comunicazione con una nuova metodologia paga e rende più consapevoli tutti, grandi e piccini, che con la cultura si vince. Ormai da anni, l’atrio della scuola “ Media “ Bojanese ospita di scena il teatro, grazie all’interessamento de “ I Borghi d’Eccellenza “ e, ogni anno va di scena il meglio dello e nello scenario Nazionale. Un progetto che da subito apprezzato dal Dirigente Scolastico e dal Corpo Docente, vede interagire i ragazzi ed i docenti tutti, negli spettacoli e nella nuova sfera comunicativa sia in termine classico , sia in termine di innovazione. Il 2016 è stato dichiarato l’anno mondiale del camminare e, chi meglio di un personaggio che dei suoi piedi né ha fatto la sua forma di comunicazione ? I ragazzi Bojanesi sono straordinariamente pronti , occorre solo dare loro la possibilità e, se manca l’impegno della Politica, la scuola è sempre pronta ed, il successo è sempre li a dar riscontro ai protagonisti che si impegnano per dare quel lustro che la scuola Bojanese, non ha

mai perso. Una entusiasta prof.ssa Columbro, in pochi giorni ha messo in moto la macchina ed, il 14 gennaio 2016 la scuola ha risposta alla grande. Compostezza, entusiasmo, partecipazione e David Rausa , in arte “ Monsieur David “ hanno fatto il resto….. Un successo meritato che ha riscontrato, vista la valenza

Due senagalesi con i coltelli scatenano la rissa dinanzi al supermercato Oasi di Campobasso CAMPOBASSO. “Basta insistere”, è stata questa la frase, detta da un giovane che usciva dal supermercato Oasi di Campobasso ad un senegalese che staziona spesso dinanzi la struttura

commerciale, a fare scatenare la rissa. Il giovane straniero, al quale se ne è affiancato un secondo, avrebbe tirato fuori un coltello e da qui la rissa anche con altre persone al momento

presenti sul piazzale del supermercato. Prontamente intervenuti i carabinieri che hanno bloccato i due senegalesi che sono stati portati in caserma per essere ascoltati.

dello spettacolo, in termini aggregativi, sociali, propositivi e culturali, che ha affascinato anche la Direzione Regionale che a breve sottoscriverà un protocollo d’intesa con i “ Borghi d’Eccellenza “ al fine organizzare manifestazioni di spessore nelle scuole di ogni ed ordine di grado, un altissimo gradimento tanto da pensare ad una replica per chi, per motivi di spazio, non ha potuto esserci.


Campobasso

7 16 gennaio 2016

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Sul campo della capolista i nostri ragazzi hanno vinto solo una volta nella loro storia

Basterebbe non perdere per allungare la serie positiva

Contro la Samb Favo chiede ai suoi una prova giudiziosa di Gennaro Ventresca Gattari che ha già fatto un centro in una sfida fuori casa sogna di emulare chi ha portato, con merito, prima di lui la fascia di capitano. Dico, Tonino Minadeo che nella gara d’andata dello scorso campionato, segnò all’ultimo giro d’orologio il gol vittoria allo Stadio Riviera del Mare. Più facile a dirsi che a farsi, ma intanto Gattari attizza in qualche modo la piazza che s’è assopita e che si lascia passare addosso tutto, persino i fatti legati ai nostri calci d’angolo che una volta erano di importanza primaria, non da ultima fila, come sta accadendo da un po’ di tempo. San Benedetto del Tronto è una magnifica città marinara, il suo lungo mare, ingentilito dalle palme è uno degli angoli più belli dell’Adriatico. In qualche modo, facendo le dovute proporzioni, somiglia un po’ a quello di Miami. Certo, mancano le ville

sontuose dei miliardari, ma per un certo verso ha delle analogie con la rinomata località della Florida. I colori sociali della squadra marchigiana sono rossoblù, gli stessi che vestono i nostri ragazzi. I destini dei due club si sono incrociati decine di volte, in C1, in B e, per l’appunto, in D. Sul loro campo i nostri ragazzi hanno dovuto mangiare solo il fiele e qual-

che ciuffo d’erba. In un modo o nell’altro sono tornati a casa sempre a mani vuote. Come stava accadendo l’anno scorso, in cui con un colpo di coda la nostra formazione, guidata dall’elettrico Farina, riuscì prima a pareggiare e poi a piazzare, come si ricordava, la botta decisiva (2-3) di Tonino Minadeo che si spinse piratescamente in attacco, sentendo nei

calli del suo piede destro il prurito che si placò solo dopo aver depositato, da due passi, la palla nella rete. Esattamente sotto la curva, occupata tradizionalmente dai tifosi più sanguigni di casa. Fu festa per i nostri. Nel cielo chiaro di quel pomeriggio pre-natalizio sventolarono sciarpe e bandiere rossoblù che solo gli ignari confusero con quelle di casa. Chi, invece, sapeva come erano andate le cose, si misero la coda tra le gambe e tornò mortificato a casa. Siccome il mondo dei calci d’angolo è spietato, per tutto ringraziamento il tecnico France-

sco Farina da lì a poco si vide recapitare il foglio di via. “La squadra none esprime un bel gioco”, gli dissero, per giustificarne l’allontanamento. Da quel momento i rossoblù non avrebbero giocato certamente meglio, nonostante l’avvicendamento di altri tre mister. Pensare di ripetere il colpaccio dell’anno scorso non costa niente. Ma credo che sarà oltremodo arduo ripetere l’impresa: da quando la Samb ha cambiato mister non ha più perduto, mentre nelle prime giornate aveva dovuto accusare due pesanti scivoloni interni, uno clamoroso (1-4) col Fano. Giova ricordare che la Fermana, due partite fa, è riuscita a lasciare lo stadio del Mare con un bel pareggio. Non sarebbe male che anche i nostri ragazzi riuscissero a ripetere quel piccolo capolavoro. Ne hanno le qualità e il morale fortificato da cinque risultati utili consecutivi.

La malattia del calcio di sergio genovese Figuriamoci se voglio dare la sensazione di essere contro il calcio che ho conosciuto e nel quale ho operato per lunghi anni nelle sue gradazioni dilettantistiche ma anche professionistiche. Però permettetemi di dire che non ho subito quelle contaminazioni che invece segnano inesorabilmente la maggior parte degli attori indotti e dedotti. Ci sono tanti protagonisti che possono essere raccontati simpaticamente ( ma non troppo) e tanti ( deviati) che invece andrebbero allontanati con politiche più serie e più severe. L’ultimo episodio di Potenza ( squadra aggredita da vere e proprie bande delinquenziali) dimostra quanto sia ancora grave la incultura che regna tra i tifosi, tuttavia è bene ricordare che al mondo degli Ultrà appartengono, per taluni aspetti, anche quelli in giacca e cravatta. Prendete, per far intendere meglio il concetto, come ha commentato la

grande stampa la situazione riguardante gli allenatori Garcia e Ballardini. Non c’è stato un giornalista che abbia usato e coniugato il verbo esonerare. Tutti, con le ugole inviperite, hanno pronunciato il verbo cacciare che dava enfasi alla soddisfazione dell’evento realizzato. Credo che anche questa possa essere considerata violenza. L’accanimento verso chi è in difficoltà nasconde, a modestissimo parere, le ansie e le piccole patologie che ognuno vorrebbe mettere all’angolo immaginando sempre vincente la squadra del cuore. E che sia una patologia è dimostrato dal fatto che, indifferentemente, o davanti alla TV o sui gradoni di un campo sportivo, la maggior parte degli spettatori, senza freni, appalesano il proprio istinto aggressivo/reattivo, che in altri contesti appare contenuto. Non di rado mi capita di impattare con amici

che il lunedì sono inavvicinabili per la sconfitta della propria squadra. Insomma ci sarebbe da commentare molto proprio perché certe emotività intervengono anche in età avanzata che teoricamente dovrebbe essere la fase della saggezza. Ma l’aspetto più deleterio è che i protagonisti citati, di tale epidermica e ancestrale dipendenza, ne fanno un motivo di vanto come se fosse un distintivo di benemerenza. Mah! Poi ci sono malattie più sfumate come quelle che ci apprestiamo a vivere nella nostra piccola provincia che per la ripetitività vanno incollate nel quaderno delle azioni che prima o poi tornano. Vedrete come accompagneremo il sonno notturno nel dilemma se al Campobasso approda Aliberti oppure no e se la squadra raggiungendo i play off abbia speranza di ripescaggio. Insomma un canovaccio di rito, discretamente noioso, che proba-

bilmente non aiuta i “malati” a trovare la medicina giusta. Ma accontentiamoci dei piccoli “difetti” che ad esempio, di tanto in tanto ci propongono i bravi Gennaro Ventresca e Antonio Campa che quando commentano in TV RecanateseCampobasso immaginano di parlare del Real Madrid e del Barcellona. Un po’ come quel tizio che in una riunione in cui ( tanto per cambiare) si parlava della rinascita del Campobasso Calcio, proponeva di progettare un Official Store che vendesse gadget rigorosamente in rosso e blu per autofinanziamento. Aveva dimenticato il contesto:” Il Campionato di Eccellenza.” Piccoli difetti di piccoli “malati”. Infine ci sono alcuni commentatori di stampa che enfatizzano tutto e di più e cambiano opinioni sulle persone e sulle cose in relazione alla generosità monetaria elargita. Questa, invece, sarebbe una malattia seria…

In due giorni undici scosse di terremoto L’area interessata, sempre quella compresa tra Vinchiaturo e Baranello. “Normale sciame sismico” CAMPOBASSO. Ancora una scossa di terremoto, l’undicesima in 2 giorni. Si è registrata alle 17.42 ore italiane: a Baranello con una magnitudo di 2.0 a 9 chilometri di profondità. Fa seguito alle altre 10 che l’Istituto di Geofisica e Vulcanologia ha impresso sui proprio sismografi dalla giornata di ieri. Tutte comprese tra una magnitudo di 2.0 e 2.5. Con medesimi epicentri: Baranello, Vinchiaturo e Busso. Le più alte d’intensità sono state avvertite dalla popolazione esclusivamente nelle abitazioni ai piani alti, nel capoluogo di regione e nelle zone interessate. Soprattutto quella di ieri mat-

tina di 2.5 gradi ha fatto sussultare più di qualcuno. Qualche piccolo allarme è scattato tra la popolazione, ma gli esperti tranquillizzano. Dall’Ingv il sismologo Alessandro Amato ha dichiarato che “le scosse che si stanno susseguendo da due giorni rientrano nella normale attività sismica, soprattutto alla luce del fatto che l’intera regione, come tutto l’Appenino, è territorio a rischio sismico. Pertanto il piccolo sciame che sta interessando la provincia di Campobasso deve essere monitorato attentamente, ma senza generare panico e allarmismi tra la popolazione,


INFO: 339.2733334 - 334.2739180




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Isernia

16 gennaio 2016

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Personale part time, uno spiraglio Al Comune di Isernia passa l’azione sindacale per l’aumento del monte ore ISERNIA. La vertenza accesa nel 2015 da CGIL-CISL-UIL a sostegno delle aspettative del personale part-time del Comune di Isernia ha avuto una svolta positiva nei recenti incontri con il Commissario dott. Saladino che ha convocato CISL e CGIL che ne avevano fatta espressa richiesta. Negli incontri è stata raggiunta l’intesa che tutti i dipendenti part-time devono essere messi nelle condizioni di poter accedere all’aumento delle ore e per tutti devono essere applicati gli stessi criteri di valutazione: EQUITA’ E TRASPARENZA! Pertanto dopo il primo atto di assegnazione delle ore ad una prima aliquota di dipendenti si è giunti all’accordo che entro 60 giorni sarà adottato un altro provvedimento per una seconda aliquota ed entro il mese di maggio 2016 un ulteriore atto per il re-

stante personale sempre a seguito di verifiche del possesso dei requisiti certificati dal dirigente competente. Ciò significa la fissazione di regole che

TUTTI, non solo i lavoratori ma in particolare chi ha responsabilità datoriali, devono rispettare e questi Sindacati sorveglieranno sia sulla trasparenza e le-

gittimità degli atti e sia sulla effettiva applicazione degli accordi sottoscritti. CGIL e CISL saranno a disposizione di tutti i dipendenti per recepire eventuali inadempimenti e quindi poter agire con la massima tempestività anche a mezzo dei propri legali messi a disposizione gratuitamente! Grazie al proficuo lavoro con il Commissario sarà aggiornato l’atto di Programmazione del Fabbisogno del personale (delibera n. 13 del 25/11/2015) con il contributo della parte sindacale nel pieno rispetto delle relazioni sindacali con le OO.SS. firmatarie del CCNL. Il percorso costruttivo intrapreso con il Commissario ed il sub-commissario ci consente di poter fornire eventuali contributi per l’assetto organizzativo ed ammi

Sotto sequestro armi e munizioni

I Carabinieri denunciano cinque persone all’Autorità Giudiziaria E’ di cinque persone denunciate all’Autorità Giudiziaria ed il sequestro di armi e munizioni il bilancio dell’ultima operazione in ordine di tempo, predisposta dai

Carabinieri, che ha interessato diverse zone della provincia di Isernia, con il preciso obiettivo di contrastare ogni tipologia di reato e di illegalità. A Rionero

Sannitico i militari della locale Stazione, hanno denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, un 50enne del posto, che ha forzato con la propria auto un posto di controllo dei Carabinieri, in quanto viaggiava alla guida del veicolo già precedentemente sottoposto a sequestro e affidatogli in custodia giudiziaria. Ad Isernia, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno sorpreso un 75enne, alla guida della propria auto completamente ubriaco, mettendo così in gravissimo pericolo la sicurezza stradale. Il tasso alcoolemico, secondo quanto accertato attraverso l’apparato etilometro in dotazione alle unità di pronto intervento dell’Arma, superava di ben tre volte il limite previsto dalla normativa vigente. Per l’anziano è scattato il sequestro del veicolo, il ritiro della patente di guida e la denuncia per guida in stato di ebbrezza alcoolica. A Sesto Campano i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Venafro, hanno denunciato per minaccia aggra-

Emesse sei Misure di Prevenzione I provvedimenti sono stati adottati dal questore di Isernia Il Questore di Isernia ha emesso sei misure di prevenzione nei confronti di altrettanti pregiudicati che, sulla base di elementi di fatto e dei loro comportamenti, sono stati considerati pericolosi per la sicurezza pubblica. I destinatari delle prime cinque misure di “Avviso Orale”, istruite dalla Divisione Anticrimine della Questura, sono quattro cittadini italiani ed un cittadino polacco, tutti residenti in provincia di Isernia, con età compresa tra i 34 ed i 59 anni. Gli stessi annoverano molteplici precedenti penali per reati contro il patrimonio, contro la Pubblica Amministrazione e reati

concernenti gli stupefacenti. Il “Divieto di Ritorno”, della durata di anni tre, nel comune di Macchia d’Isernia è stato adottato nei confronti di un giovane pregiudicato siciliano con a carico numerose misure di prevenzione analoghe. La Polizia di Stato della Questura ha, inoltre, deferito all’A.G., M.E., isernino di anni 22, per il reato di lesioni; le indagini sono scaturite a seguito della querela della vittima che ha raccontato agli agenti della Squadra Mobile di essere stato aggredito da due sconosciuti, senza apparente motivo, mentre si accingeva ad aprire il cancello di casa, dopo essere rientrato da

una festa. Sono tutt’ora in corso ulteriori indagini per identificare il presunto secondo aggressore. La Sezione della Polizia Postale di Isernia ha, infine, denunciato in stato di libertà, per il reato di truffa, S.M., di anni 43, pregiudicato per reati analoghi, residente a Roma. Il soggetto si è presentato alla vittima, proprietario di una tabaccheria in provincia di Isernia, come operatore SISAL e si è fatto accreditare, simulando un’operazione di ricarica necessaria per il ripristino di un presunto guasto al terminale, la somma di circa 1000 euro su un falso POS che in realtà era una carta postepay in possesso del denunciato.

vata e porto illegale di armi un 48enne del posto, che per futili motivi, armato di un’ascia minacciava ripetutamente la moglie. L’arma è stata sottoposta a sequestro. Ancora per porto illegale di armi, a Venafro, i militari della locale Stazione hanno denunciato un 69enne di Mondragone, in provincia di Caserta, in quanto a seguito di una perquisizione è stato trovato in possesso di un revolver smith & wesson, calibro 38, che poteva soltanto detenere presso la propria abitazione, e la replica di una pistola semiautomatica Beretta, calibro 9, con relativi munizionamenti. Entrambi le armi e le munizioni venivano sottoposte a sequestro. Infine ancora a Venafro, i militari del locale Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno denunciato un 25enne di origine asiatica, il quale nei pressi della Stazione Ferroviaria, completamente ubriaco, infastidiva e molestava i viaggiatori. Nei suoi confronti sono state anche avviate le procedure per l’eventuale espulsione dal territorio nazionale.


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Termoli

16 gennaio 2016

Trivellazioni, petizione online Per i comitati di protesta l’Italia deve fermare questa corsa a bucare il sottosuolo TERMOLI. A firmarla sono state oltre 45mila persone e ne mancano solo 5mila prima che il documento possa essere inviato al Ministero dello Sviluppo economico. E’ stato un gruppo di cittadini oltre alla Federazione dei Verdi a creare la petizione che si sta diffondendo in maniera ‘virale’ sulla rete. Il documento nasce per dire ‘no’ alle trivelle al largo delle Isole Tremiti e a Pantelleria e per chiedere al Mise di fermare le trivellazioni alle Tremiti. “Il Ministero dello Sviluppo Economico – si legge nel testo – ha autorizzato le ricerche di petrolio di fronte ad uno dei gioielli ambientali più’ importanti d’Europa: le isole Tremiti. Il 22 dicembre 2015 con decreto n.176 e’ stato conferito il permesso B.R274.EL alla societa’ Petroceltic Italia srl di fronte ad un paradiso ambientale e su una

superficie di 373,70 Kmq ed in un’area dalla ricca biodiversità marina verranno utilizzate le tecniche piu’ devastanti come l’air gun per le ricerche di idrocarburi, e siccome siamo in periodo di saldi la Petroceltic Italia pagherà allo Stato italiano per bucare i 373 kmq di fondale marino, la cifra di euro 5,16 per kmq per un totale di 1928,292 euro l’anno. Ma non finisce qui, altri para-

disi ambientali sono in pericolo perché sono in corso di autorizzazione permessi di fronte l’isola di Pantelleriaper un’estensione di 4124 Kmq e nel golfo di Taranto per estensione di 4025 kmq a favore della Schlumberger Italiana. Sempre a Pantelleria e’ stato sospeso un permesso all’Audax Energy, non revocato, in attesa di un idoneo impianto di perforazione. In Italia sono vigenti

permessi di ricerca per idrocarburi per un totale di 36.462 kmq di cui sulla terraferma sono 90 per un totale di 27.662,97 Kmq e nel sottofondo marino sono 24 i permessi per 8.800 Kmq: si sta perforando un territorio equivalente a quello della Lombardia e Campania messe insieme. L’Italia deve fermare le trivelle non i referendum, valorizzare i suoi tesori ambientali, tutelare l’economia della pesca, del-

l’agricoltura e del turismo che sono messe a rischio dalle tecniche invasive e distruttive di perforazione. Il futuro non e’ il petrolio, ma una politica energetica 100% rinnovabile perché la lotta ai cambiamenti climatici non si fa bucando la terra per trovare petrolio, ma avviando la modernizzazione dell’Italia che in questo campo e’ stata contrastata dalle lobby del petrolio”.

Il rilancio dell’Azienda di soggiorno Già al lavoro il commissario, Remo Di Giandomenico che ha chiamato a raccolta i balneatori TERMOLI. A due mesi abbondanti dalla nomina ricevuta direttamente dal governatore del Molise Paolo di Laura Frattura, il commissario dell’Azienda autonoma di soggiorno e turismo di Termoli, Remo Di Giandomenico, prosegue nell’opera di rivitalizzazione ‘politica’ dell’ente. Prima il bando con cui esplorare esperti del settore da impalmare come consulenti gratuiti, quindi l’obiettivo di ridisegnare e rimodellare il sito istituzionale per adeguarlo alle esigenze di promozione turistica e quindi, partito da alcuni giorni, il confronto vero e proprio con gli operatori turistici, per sondare quali siano le problematiche da affrontare e risolvere ma anche recepirne idee e proposte. Un ausculto ad ampio spettro, con incontri riservati alle classiche associazioni di categoria, dagli albergatori all’associazione delle residenze diffuse, dal comparto so-

ciale e sindacale, per chiudere con balneatori. Un modo per saggiare il nerbo del territorio e cercare, sempre senza risorse economiche pubbliche, di far camminare le idee a servizio di un turismo da ricalibrare. Il prossimo passaggio potrebbe essere quello di cercare una ‘rete’ con l’istituzione comunale, anche per non agire su binari paralleli e mai convergenti, tenendo ben conto che l’offerta turistica che conta, sia come posti letto che altro, deve venire dai privati, con l’investimento del loro capitale.

Scuola al centro, nuovi termosifoni Il Comune si avvia a realizzare una nuova impiantistica per superare i problemi TERMOLI. La proposta di spostare i bambini dal plesso che affaccia su piazza Monumento alla scuola di Difesa Grande è arrivata direttamente dalla dirigente scolastica ed è stata avanzata ai genitori che, però, hanno preferito far restare i bambini nelle aule dell’edificio nel centro di Termoli. Lo stesso dove questa mattina sono iniziati i lavori per ripristinare il corretto funzionamento

dell’impianto di riscaldamento dell’edificio. Lavori che sono stati ‘accorpati’ a quelli che sono in corso di svolgimento nell’adiacente scuola media Bernacchia dove, invece, le lezioni sono state spostate al pomeriggio e trasferite nella scuola Brigida. Gli operai della ditta incaricata dal Comune stanno, di fatto, sostituendo tutti i tubi che compongono la rete dell’impianto di

riscaldamento. Una sorta di ‘guerra contro il tempo’, con un occhio rivolto alle previsioni meteorologiche che parlano di un abbassamento repentino delle temperature già nei prossimi giorni. La speranza, quindi, è che il clima decisamente primaverile, possa continuare a lungo, almeno per permettere agli alunni di seguire le lezioni senza le ‘mani congelate’.


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Termoli

16 gennaio 2016

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“Emodialisi, manca il personale” L’Associazione dei malati chiede all’Asrem e a Frattura un pronto intervento TERMOLI. L’associazione ANED, Associazione Nazionale Emodialisi Dialisi e Trapianto ONLUS, da 42 anni a tutela dei pazienti, con la presente nella persona di Domenico Farina (Delegato ANED regione Molise) a nome dei pazienti del reparto Emodialisi di Termoli-Larino chiede tempestiva risoluzione al problema di cui in oggetto. Il disprezzo assoluto nei confronti della sanità pubblica, come evidenziato dai piani di riassetto del settore, si traduce in disagi sempre maggiori per i pazienti delle strutture poste alla “periferia dell’Impero”. È questo il caso del reparto di Emodialisi presso l’ospedale di Termoli. La struttura ha soli due medici che devono alternarsi su tre turni per sei giorni alla settimana. Al di là delle facili considerazioni

sulla turnazione è evidente la assoluta mancanza di continuità assistenziale che i pazienti devono patire. Una carenza che si sta protraendo dal mese di Aprile 2015, quando la dottoressa Maria Pia Monaco ha ottenuto un trasferimento presso l’ospedale di Teramo e che si è aggravata ad ottobre dello stesso anno, con il trasferimento del dottor Paolo Palladinetti ad Avezzano. Siamo, in qualità di pazienti, costretti ad assistere ad una turnazione di medici ai limiti del ridicolo, con professionisti non specializzati nella materia presenti “tanto per” (si badi, non per loro colpa ma per riempire gli evidenti vuoti in organico). Tutto ciò si trasforma in un rapporto a dir poco non ottimale tra medico e paziente, indispensabile in tutti i settori e quindi anche

nella emodialisi, dove il medico deve conoscere, almeno statisticamente, le abitudini del paziente, le sue capacità di sopportare la terapia, la sua reattività ed il suo profilo psicologico, aspetto che non va affatto sottovalutato. Per questo siamo a chiedere alla ASREM, come ANED e come singoli pazienti, di riequilibrare al più presto questa situazione, con le forze in organico o con assunzioni ex novo, se necessario sottraendo risorse alla sanità privata convenzionata e ricordando la vocazione pubblica del Sistema Sanitario Nazionale, oggetto, oggi più che in passato, di scandalose “amnesie” a danno, come sempre dei cittadini e, tra loro, dei più deboli ed indifesi, quelli, per intenderci, che lo Stato (o la Regione….) dovrebbero tutelare per mandato costituzionale.

Differenziata, uno strano calo Tasso di conferimento a Termoli che è sceso al 52% rispetto alla crescita passata TERMOLI. Di ieri la notizia sul trend calante, ormai biennale, per la raccolta differenziata a Termoli. Due punti percentuali persi dal 2013 al 2015, che hanno portato il tasso di conferimento corretto al 52,44%. Il vero buco nero è insito nelle abitudini di quei cittadini che non rispettano il modus operandi indicato nel regolamento di igiene urbana e tanto per dimostrare quanto scriviamo, alleghiamo quattro fotografie scattate in strada, su due contenitori di secco residuo poco dopo l’ora di pranzo e una piazzola, in cui è evidente sia stato gettato di tutto e di più. Abitudini che tuttavia non vengono sanzionate poiché mancano completamente i controlli e la situazione è atavica. Per quanto ci si possa appellare al comune senso civico c’è chi in carenza di rischio fa un po’ come gli pare e in una città turistica, questo incide parecchio, visto che per almeno 4 mesi l’anno ospitiamo migliaia di persone abituate ad altri regimi. Anche le casse comunali ne risentono, poiché ogni tonnellata in più portata in discarica costa al Comune. La gestione TeAm è in prorogatio e il nuovo bando di gara con relativa bozza di capitolato ci auspichiamo an-

dranno a colmare i difetti del contratto scaduto lo scorso 31 luglio. Tra i commenti avuti a margine dell’articolo di ieri sui dati 2015, è evidente che oltre al bastone, manchi pure la carota, poiché il corretto conferimento non viene premiato con uno sgravio sulla cartella Tari, ma tutto viene ricondotto in un regime massimalista, che si

basa su nuclei familiari e metri quadrati, e che deve coprire secondo le nuove normative l’intero costo del servizio di igiene urbana. Dunque, nel futuro, ormai imminente, si tenga conto anche di queste variabili.

Rubavano Golf per i Balcani La Polizia ha arrestato due foggiani mentre cercavano di rubare a Termoli un’auto TERMOLI. La Polizia di Stato registra un altro importante risultato sulla prevenzione e repressione del reati predatori consumati nel basso Molise. Nella giornata di mercoledì scorso sono stati arrestati per furto due uomini residenti stabilmente nella provincia di Foggia che avevano perpetrato furto di autovettura nell’hinterland frentano. Gli stessi sono stati sorpresi mentre in piena notte, dopo aver disattivato il sistema d’allarme si stavano appropriando di un’autovettura Volkswagen Golf lasciata in sosta sotto l’abitazione dell’ignaro proprietario. F.C. di anni 38 ed A.B. di anni

35, probabilmente non erano nuovi a tali attività delittuose, infatti la seguente perquisizione domiciliare eseguita dagli agenti del capoluogo, permetteva il rinvenimento di altre cinque autovetture della stessa marca e modello, oltre a numerosi motori e pezzi di ricambio dello stesso tipo. Dai primi accertamenti sembra che le cinque Volkswagen Golf, erano pronte per l’esportazione nei Paesi Balcanici, ove tale modello di veicolo particolarmente richiesto dal mercato illegale. Sono in corso indagini per identificare i complici ed i canali di esportazione clandestina



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Opinioni

16 gennaio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

di Pasquale Di Lena A Trivento ieri sera, alta sul corso del Trigno che sfiora il Santuario della Madonna del Canneto, per seguire la presentazione di un bel libro “ Rompere gli schemi per creare il nostro futuro”, promosso da Don Alberto Conti. Un prete, che io ho sempre stimato per il suo coraggio e la sua lucidità di pensiero, oggi parroco in un paesetto di fronte a Trivento, oltre il Trigno, Castelguidone, dove, grazie anche alla sua responsabilità della Caritas diocesana, continua la battaglia contro i mali che colpiscono gli uomini, soprattutto l’identità espressa dai territori di appartenenza, senza perdere, però, la speranza. Anzi, indicando la strada, quando dice “Rompere gli schemi… a partire dalle Regioni Abruzzo e Molise che in questo hanno il ruolo più importante … ponendo al centro delle priorità il lavoro, la cui creazione dovrà essere il parametro sul quale considerare il valore dei progetti e delle iniziative. Dobbiamo essere pronti, in una parola, a vivere un’epoca in cui il mondo torni con la testa sulle spalle, a guardare le cose per quelle che sono e non come la distorsione ottica della nostra società vorrebbe farci vedere … C’è necessità di studio, di indagine sociale, di ascolto libero da pregiudizio nella consapevolezza che per le nostre comunità la possibilità di cambiare rotta dipende prima di tutto dalla capacità che ognuno di noi ha di portare il proprio contributo di opere e intelligenza per un progetto nuovo di sviluppo che sappia coniugare le nostre tradizioni, le specificità economiche, sociali e culturali del nostro territorio con il futuro”. Parole che personalmente condivido in pieno, ma che hanno bisogno di essere ascoltate e bene interpretate da chi ha la responsabilità del governo, molto spesso indispettito, invece di

Rompere gli schemi a partire dalle Regioni Abruzzo e Molise ringraziare chi ne evidenzia i limiti e gli errori ed ha molto da dare in termini di idee e progettualità. I collaboratori fedeli che dicono sempre sì e non esprimono giudizi critici, alla fine sono zavorre che ti fanno affondare. Don Alberto è, non a caso, amico di un altro prete che affronta a viso aperto la realtà, don Luigi Ciotti, che ha firmato la prefazione del libro, sottolineando subito i problemi comuni (spopolamento, diminuzione delle risorse, smantellamento dei servizi essenziali) che “affliggono questa zona ricca e con grande potenziale agroalimentare e sono una conseguenza di una perdita d’animo della politica, di un suo appiattimento e di

di Claudio De Luca Mentre i partiti sembrano finire sempre di più in una crisi senza sbocchi, in Molise i “comitati” stanno lievitando in misura esponenziale. Riuscirebbe interessante comprendere perché questo avviene. Molti pensano che oggi i “politici” non costruiscano quasi più. Naturalmente a risentirne sono le istituzioni. Presentemente, tra il Campobassano e l’Isernino, opera una classe dirigente rissosa ed inconcludente, le cui componenti si affannano soltanto a delegittimare l’avversario o il “nemico” interno. Però, ridurre la contrapposizione ad una inutile vaiasseide quotidiana, può voler dire soltanto avere smesso di cimentarsi sui problemi reali. Quando si sia invischiati in contingenze serie, quali quelle affrontate dalla XX regione, di forte impatto sull’intera società locale, occorre sempre inquadrarle con obiettività e con lungimiranza. Incorrerebbe in un gravissimo errore di prospettiva chi, schierato dall’una o dall’altra parte, avesse a servirsi della dissidenza interna altrui per indirizzare

un’economia che bada quasi interamente al profitto” . Quel profitto – come scrive Paul Gauthier nella pagina che apre questo “Quaderno della solidarietà n° 11” – che permette a coloro che possiedono dei beni di possederne ogni giorno sempre più, grazie al fatto che il lavoro è insufficientemente protetto e serve da materia prima all’arricchimento degli altri …”. Un giudizio di grande attualità strettamente legato alla discussione riferita all’art.18, il solo che, proteggendo il lavoratore, proteggeva il lavoro, messo in discussione da Renzi e il suo Pd, da tutto il centro destra, che, insieme, hanno tentato di abolirlo totalmente. Un’analisi attenta di un territo-

rio, quella fatta da due bravi studiosi, Roberto Mannai e Michele Fuscoletti, che comprende due Regioni (Abruzzo e Molise) e tre provincie (Campobasso, Isernia e Chieti), abbastanza vasto qual è quello della Diocesi di Trivento. Una serie di ragionamenti che hanno portato ad avanzare proposte concrete, come la scuola, la salute, il dissesto idrogeologico, la viabilità, la sicurezza, l’abbandono dei piccoli centri. la salvaguardia e valorizzazione dei prodotti tipici, la banda larga, la fiscalità di vantaggio, il lavoro. Dieci punti fortemente legati ai problemi globali quali: l’acqua, che vogliono di nuovo privatizzare; i cambiamenti climatici, con il rischio del non ritorno; la biodi-

Dai partiti ai Comitati una riforma in un senso o nell’altro. Perseverare in comportamenti così poco costruttivo, provoca soltanto brutti pensieri nell’elettore, precostituendolo a meditare su di una strumentalizzazione così evidente; e sono proprio queste riforme al brodo di giuggiole a rappresentare la colpa maggiore dell’attuale classe politica al cui interno i mestatori riescono sempre a prevalere su chi vorrebbe costruire. Oramai nella società molisana operano tre categorie di persone: i politici, i politicanti e gli accattoni della politica. Ed ecco perché la “gente” si rivolge sempre di più ai tanti Comitati che proliferano nel tentativo di respirare aria fresca. In Molise ve n’è tanti. C’è chi dedica le proprie forze all’ambiente e chi s’impegna direttamente in politica. Grazie a “Face-book, acquistano iscritti e simpatizzanti virtuali ed inondano i “mass media” di comunicati. Il fenomeno è vecchio di qualche anno. Cominciò con le pale eoliche; poi venne fuori una caterva di sigle di

associazioni, di “correnti” e di comitati nati per il vantaggio di luoghi e di materie: “In difesa della Valle del Tammaro”, “A che punto è il Molise”, i “Pastori Sanniti” … Ogni nome nuovo ne richiamava un altro; e così spuntarono: “No agli inceneritori”, “Donna Olimpia Frangipane”, “La fonte”, il “Papiro” e gli “Archeologi del Molise”. Ancora qualche mese e lievitarono ancora, magari dedicandosi al “particulare”. Arrivarono gli “Insegnanti di geografia”, “Mai le pale eoliche a deturpare il sito archeologico di Altilia”, il comitato per l’“Acqua pubblica”, il sodalizio dei “Cristiano sociali”, “l’altra Italia per l’ambiente”. Tra le sigle più anziane vanno citate l’associazione “Padre Tedeschi” e la fondazione “Don Milani”; poi non vanno scordate le “Mamme coraggio”, i sodalizi di chi intende dedicare le proprie forze alle centrali a biomasse o a turbogas da abbattere, alle trivelle da evitare, ai fuochi che originano diossina, ai pozzi di Cercemaggiore ed ai

versità, che è vita e che ogni giorno ce n’è sempre meno anche grazie ai cambiamenti climatici che non sono certo frutto di volontà divina, ma della ingordigia e stupidità dell’uomo, ancor più oggi; la povertà e l’omologazione del cibo con l’omologazione dei semi; la fame e la sicurezza alimentare. C’è bisogno, a mio parere di questa visione globale dei problemi e di partire dal fatto, solo per fare un esempio, che fra venti, trent’anni saremo quasi dieci miliardi di bocche da sfamare, per capire ancora meglio il valore e il significato di quel bene unico e irripetibile che è il territorio, con le sue risorse e i suoi valori. Così come ha cercato di fare Don Alberto e quanti hanno collaborato con lui alla stesura di un documento che, a mio parere dovrebbe essere copiato, non solo nel Molise e nell’Abruzzo, ma in ogni parte dell’Italia, in particolare quella dell’osso e del sud. Sono stati chiamati a discutere dei punti riportati nel libro, i governatori delle due regioni, D’Alfonso dell’Abruzzo e Di Laura Frattura del Molise. Un’occasione d’oro per dire, ma, ancor più, per convincersi davvero che bisogna partire da Trivento se si vogliono dare risposte concrete ai territori molisani e abruzzesi e, così, alimentare il sogno per far nascere le speranze di un futuro che non ruba ma valorizza quello che abbiamo e lo fa con la voglia della conoscenza, del coinvolgimento, della partecipazione degli abitanti dei luoghi. Tutto questo, sapendo però – come dice il libro – che c’è prima di ogni cosa bisogno di rompere gli schemi, e non a parole ma con i fatti, quali la programmazione e la progettualità che solo le analisi, i ragionamenti e le proposte – per riportare il sottotitolo del libro – possono stimolare e produrre per la rinascita di un territorio.

rifiuti tossici nascosti nel sottosuolo. Infine v’è chi si è voluto specializzare contro le “eco-mafie” e contro la corruzione. Però del dissesto e delle frane, che colpiscono quasi l’intero territorio molisane, non si occupa alcuno. In taluni casi, si nutre la più che fondata convinzione che si tratti di gente che, per candidarsi e per essere elette, ha meditato e si è detta:”Forse è più conveniente creare un comitato che aggregarsi ad un vero partito”. Una volta, quando i partiti rappresentavano un punto fermo nelle varie comunità, chi avesse voluto impegnarsi in politica doveva affrontare una sorta di cursus honorum. Prima doveva iscriversi alla sezione, poi frequentarne attivamente i locali, quindi farsi eleggere – per i propri meriti – nel Direttivo, infine tendere ad assumerne la Segreteria. Soltanto alla fine si poteva aspirare ad una candidatura che, rigorosamente, ti faceva diventare prima consigliere, assessore e – forse! – pure sindaco; da buon ultimo consigliere regionale e deputato. Oggi diventa primo cittadino persino chi non sia mai stato visto a passeggio lungo le strade del proprio paese.


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