C'e' chi ride e chi piange

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tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xii - N° 3 giOvedì 7 geNNAiO 2016 - diStribuziONe grAtuitA

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Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - rootostampa Molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Alla famiglia Falcione L’Oscar del giorno lo assegniamo ai fratelli edmondo ed Eduardo Falcione. Storica famiglia di costruttori, nonostante la congiuntura sfavorevole per il settore dell’edilizia, riescono sempre a dare una mano e il sostegno a diverse attività che si svolgono sul territorio. A partire, proprio, dalla squadra del Campobasso calcio. Ed è giusto sottolineare questi sforzi visto il menefreghismo di troppi.

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SANITA’

Frattura soddisfatto della ‘carità’ di altre regioni

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su FAcebOOk

Al Governo nazionale

Chi non ha un televisore, ma è allacciato alla rete elettrica, per non pagare il canone Tv non ha altra scelta che disdire l’attacco alla rete elettrica e procurasi la luce con le torce a pila, le candele, i lumi a petrolio o all’acetilene. Glielo impone il disegno di legge del governo Renzi, in base al quale “la detenzione o l'utilizzo di un apparecchio Tv si presumono nel caso in cui esista un'utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui un soggetto ha la sua residenza anagrafica”.

UN MOLISE DAL DOPPIO VOLTO

Il presidente Frattura si è dichiarato soddisfatto dei 63 milioni ottenuti da altre regioni come ‘carità’.

A Carmela Lalli rinnovato il contratto da 100mila euro. Ma non è la sola

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REGIONE

Agricoltura, buono il piano del Molise E’ stato il ministro Martina a sottolineare la tempestività e la bontà del Piano rurale della regione Molise.

CAMPOBASSO

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Mercato coperto, che fine farà? Il dubbio comunale Rischia di cadere a pezzi la struttura del mercato coperto di Campobasso di via Monforte.

Recupero case cantoniere: e la Regione?

I lavoratori senza più Cassa integrazione e i giovani senza lavoro

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Servizio a pagina 5

Lo trovi in tutte le edicole e librerie della regione I Comuni molisani sotto il simbolo del Littorio Amministrazioni, podestà e politica nella costruzione del consenso Per informazioni telefonare al 339.2733334


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

7 gennaio 2016

Rivoluzione in vista nella Sanità: Oncologia e cardiologia alla Cattolica

Svuoteranno fisicamente il Cardarelli e la parte sismicamente valida sarà destinata al personale regionale che occupa strutture e locali in affitto

Al personale medico e paramedico che non dovesse sottostare alla scelta di oncologia cardiologia alla Cattolica, sarà costretto a scegliere di trasferirsi agli ospedali d’Isernia e di Termoli o ad andare a casa Uomini e cose fuori dal Cardarelli. Da trasferire, armi e bagagli, all’attiguo complesso edilizio della Fondazione Giovanni Paolo II, alias Cattolica, a Tappino. Uno svuotamento strategico sotto il profilo dell’organizzazione sanitaria, ed economico, sotto il profilo del contenimento della spesa pubblica. E’ la parte sostanziale della proposta di riorganizzazione della rete ospedaliera che il presidente e commissario ad acta per la Sanità, Paolo di Laura Frattura, sta illustrando al personale medico, paramedico, tecnico e amministrativo, coadiuvato e sostenuto dal direttore generale per la Salute, Marinella D’Innocenzo, e dal manager dell’Asrem, Pirazzoli. Il Cardarelli è per gran parte privo dell’attestato di sicurezza sismica, e pertanto va svuotato, e la parte che l’attestato ce l’ha, sarà destinata ad accogliere il personale regionale che occupa strutture e locali in affitto. C’è della ratio in tutto ciò. Indiscutibilmente. E, difatti, metabolizzando l’impatto, il segno della protesta si va sbiadendo. Con lo svuotamento del Cardarelli si porrebbe fine ad una spesa pubblica di diversi milioni l’anno. Un risparmio, dicono, che può es-

L’intervento “Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali certifica l’importante risultato raggiunto dalla Regione Molise nell’impiego totale delle risorse a disposizione con la programmazione del Feasr 2007-2013, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: un nuovo importantissimo attestato al lavoro che abbiamo svolto”, così il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, e l’assessore all’agricoltura, Vittorino Facciolla, riprendono i dati diffusi e commentati con soddisfazione dal ministro Maurizio Martina. Il Mipaaf registra che tra le Regioni che hanno raggiunto la quota del 100% nell’utilizzo dei fondi c’è il Molise. “Dopo

sere dirottato al potenziamento dell’organizzazione sanitaria. Resta vivido, invece, il contrasto all’idea (contestuale) di assegnare alla Cattolica i Servizi di oncologia e di cardiologia. Sarà. Diverso invece nella forma e nella sostanza è l’assegnazione alla Cattolica dei servizi di oncologia e di cardiologia per le implicazioni che determina nel personale che al Cardarelli quei servizi li abilitano e li nobilitano. Personale al quale verrà chiesto

se intende continuare ad operare sotto l’egida medico/sanitaria della Cattolica, cui la Regione ha chiesto, come diciamo, di farvi fronte, oppure distribuirsi ai servizi di oncologia e di cardiologia degli ospedali di Isernia e di Termoli. Questo è il nodo più intricato e complesso da sciogliere, sul quale si vanno ingegnando le contromisure del personale sanitario del Cardarelli. Ce la farà a mantenere per sé i relativi servizi? Dubitiamo.

Allo stato delle cose, e sulla scorta della determinazione ostentata dalla D’Innocenzo e dal presidente /commissario, non ci sarebbe spazio di trattativa e/o di cambiamento. I dati statistici (che nella medicina dicono tutto e sono invalicabili) sarebbero dalla parte della Cattolica: più interventi, e minore tasso di mortalità. Sono i punti cardine sui quali fonda la decisione di affidare oncologia e cardiologia alla struttura privata, con l’implicita

partecipazione subordinata del personale che di oncologia e di cardiologia si occupa al Cardarelli, qualora decidesse di sottostare, evitando di svolgere altrove la propria opera professionale. Né finora sono valsi a sollecitare un ripensamento gli interventi che vorrebbero correggere i dati statistici sull’assunto che quelli attribuiti al Cardarelli sono dati sbagliati. Sul punto, la D’Innocenzo ha ironizzato sul grado di responsabilità di chi quei dati avrebbe dovuto trascriverli nella maniera veritiera e corretta. Certamente un dirigente maldestro. Ma a guaio compiuto c’è solo il rimedio di passare la mano. Insomma, lo scontro è aperto. Nessuna eccezione, invece, alla decisione di svuotare fisicamente il Cardarelli e di utilizzare la parte simicamente agibile della struttura ad uffici regionali per i quali l’Ente paga centinaia di migliaia di euro al mese. Per molta parte del personale sarà un trauma, ma il tempo delle vacche grasse è definitivamente tramontato. Razionalizzare: è il verbo da immettere stabilmente nella fraseologica regionale, a tutti i livelli. Dardo

“Sviluppo rurale, il plauso del Ministro” Soddisfazione è stata epsressa dall’assessore regionale all’Agricoltura, Vittorino Facciolla i riscontri effettuati da Agea coordinamento, riconosce la qualità del nostro impegno anche il Ministero: è un fatto che ci spinge a fare di più e meglio”, dichiarano Frattura e Facciolla. “Facciamo nostro, perché lo condividiamo in pieno, il monito del ministro Martina: portare a zero gli sprechi di risorse nel periodo 2014-2020, senza aspettare l’ultimo momento. Lo stiamo facendo. Le nostre scelte a sostegno del mondo dell’agricoltura, settore vitale per l’economia molisana, continueranno ad andare, come Martina indica, nel segno della semplificazione e flessibilità

degli strumenti che l’Europa ci mette a disposizione”, assicurano il presidente e l’assessore. “Con questo spirito e per centrare questi obiettivi – concludono –, ci stiamo già

muovendo con la nuova programmazione per sostenere gli investimenti, aumentare la competitività strutturale della nostra agricoltura e anche per portare avanti politiche di ri-

cambio generazionale. I riscontri che abbiamo registrato in questi giorni, condivisi anche dalla Coldiretti Molise, sono la giusta carica di entusiasmo”.


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3 7 gennaio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La Conferenza delle Regioni regala al Molise 63 milioni per cercare di tamponare l’emergenza del sistema sanitario...

...ma il presidente gongola e si vanta su Fb Se il riconoscimento dello stato di crisi dell’area Campochiaro-Venafro (e consequenziale intervento del Governo di Roma per un importo, quando sarà, pari ad un centinaio di milioni di euro per tamponare l’emorragia produttiva ed occupazionale che sta dissanguando il Molise) è stato spacciato per un grande successo politico dal presidente della giunta Paolo Frattura e da tutti i suoi sodali, componenti oppure no della giunta regionale, non stupisce affatto che lo stesso possa gongolare, tronfio, della mancetta che la Conferenza delle Regioni ha deciso di accordare al Molise dopo la riunione dello scorso giovedì. Tutto nella vita è questione di percezione e di prospettiva. Si tratta di un fondo di solidarietà pari a 63 milioni euro, distribuito su tre anni (30 milioni per il 2015, 25 per il 2016 e 18 per il 2017), che le Regioni italiane concedono graziosamente al Molise perché si decida a (e possa) chiudere, una volta per tutte, la voragine finanziaria che rischia di fagocitare l’intero sistema sanitario regionale. Il governatore Frattura, con evidente sprezzo del ridicolo, se ne vanta su Facebook (o tempora, o mores!) parlando di “… capacità di mutuo sostegno del sistema delle Regioni … ” (ci sfugge però cosa abbia fatto il Molise per le altre Re-

Il movimento LARINascita ha aderito al Comitato Unitario per la difesa della giustizia sul territorio molisano. Per l’associazione larinese la riorganizzazione giudiziaria paventata per l’intero Molise proietta la fine dell’esistenza dell’autonomia regionale. Attraverso la soppressione della Corte d’appello di Campobasso e quindi dei tribunali di Isernia e Larino, si darebbe seguito soltanto ad una sterile operazione finanziaria per lo più sciagurata, preludio dell’abbandono del territorio da parte delle istituzioni, dell’arretramento dello Stato sul fronte della legalità, della lotta alle infiltrazioni della criminalità organizzata che pure sono presenti sul territorio molisano. Un’intera area che nei fatti rimarrebbe priva di una serie di presidi di giustizia baluardi di difesa per chi vuole vivere in sicurezza ed onestà e per quanti vogliono fare impresa sviluppandosi nella legalità. Già dallo scorso mese di novembre, il Movimento LARINascita ha provveduto ad aderire ufficialmente al Comitato Unitario per la salvaguardia della corte d’appello di

gioni, in modo da rendere mutuo questo sostegno che, invece, ci pare così univoco da sfiorare l’obolo, ma tant’è…) e, facendosi prendere dall’entusiasmo continua: “… entro il 2018 equilibrio finanziario.” Per carità, speriamo che il governatore abbia fatto bene i suoi conti; speriamo che abbia incluso, cioè, i 45 milioni di mobilità passiva (quanto cioè la Regione Molise paga per le

prestazioni fuori regione di cui usufruiscono i molisani) o i costi, sociali e materiali, che le contestatissime misure di riorganizzazione (finora solo annunciate, per fortuna) del sistema sanitario regionale comporteranno, prima di parlare di equilibrio finanziario. Ma, come si diceva, tutto nella vita è questione di percezione e di prospettiva. Nessuna delle vertenze

economiche, finanziarie e di ovvia ricaduta occupazionale, che hanno visto protagonista l’Ente Regione, è stata chiusa con successo, eppure il salvagente da cento milioni di euro lanciato da Roma viene spacciato per un grande successo politico. La supposta riorganizzazione del sistema sanitario regionale non registra una sola voce a supporto che non provenga dal cerchietto tragico

che circonda il governatore, eppure l’obolo delle altre Regioni al posto di provocare sentimenti di imbarazzo e pudore per l’evidente e macroscopica deficienza strutturale e di organizzazione, al contrario fa gonfiare il petto fino a farne oggetto di adolescenziale vanteria su social network. Prospettive. Percezione. Peccato che su questa strada lastricata di sprechi, iniquità, approssimazione ed inadeguatezza (non da oggi, per la verità, non solo per colpa di questa giunta e di questa maggioranza), che ha portato il sistema sanitario regionale a sporgersi su un baratro profondissimo, si mercanteggi sul numero dei parti da effettuare ad Isernia entro il 31 dicembre 2017 (500, prendere o lasciare) per non chiudere definitivamente il Punto nascite nel capoluogo pentro (http://www.quotidianosanita.it/molise/ di ieri). Peccato che lo stesso orgoglio e lo stesso entusiasmo il governatore non lo investa nel modulare, con chi nella sanità vive ed opera da decenni, le misure da adottare, anche quelle dolorose e drastiche che si rendessero necessarie, come gli uomini e le donne del Comitato pro Cardarelli presieduto dal dottor Italo Testa; o gli altri nati spontaneamente su territorio. Così, per avere un’altra prospettiva, magari.

La Corte d’Appello non si tocca

Campobasso e della giustizia di prossimità, coordinato dal Giudice Enzo Di Giacomo, della sezione dell’ANM Molise,

esprimendo condivisione sulla linea portata avanti e offrendo la propria partecipazione alle iniziative promosse sul territo-

rio regionale oltre che la disponibilità all’organizzazione di qualsivoglia attività tesa a sensibilizzare la cittadinanza soprattutto bassomolisana affinchè con maggior vigore si possa difendere la giustizia molisana e la dignità di tutto il territorio. Secondo il movimento LARINascita sarebbe auspicabile che l’amministrazione comunale di Larino colga l’opportunità di aderire al Comitato Unitario per la salvaguardia della giustizia, così come hanno già provveduto a fare molte istituzioni presenti in Molise. Tra le molteplici iniziative che il Comitato Unitario sta portando avanti, il prossimo 19

gennaio 2016, presso il teatro Savoia di Campobasso, si terrà un concerto della ethnorockband «Il Tratturo», occasione utile a sensibilizzare ed informare la popolazione sui possibili effetti nefasti che i cittadini di questa parte di territorio si troverebbero a vivere a seguito della scomparsa dei presidi di giustizia. E’ possibile inoltre tenersi aggiornati seguendo tutte le attività svolte dal Comitato direttamente sulla pagina facebook NO alla chiusura della Corte d’Appello di Campobasso. Movimento LARINascita www.larinascita.eu

Protezione civile, parte la riforma

La riforma dell’Agenzia regionale di protezione civile, prevista nella legge regionale collegata alla manovra di bilancio 2015, entra nel vivo: con l’attuazione della nuova norma al via la separazione tra il Servizio di protezione civile, che torna in capo all’Amministrazione regionale, e la ricostruzione post sisma 2002 per la cui attuazione nasce l’Arps. La nuova Agenzia sarà attiva fino al completamento dei lavori necessari alla conclusione della ricostruzione post sisma prevista per il 2018. Lo comunicano il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, e il consigliere delegato, Salvatore Ciocca. “Con l’inizio del nuovo anno diventa operativo il nuovo organi-

smo con il quale intendiamo rispettare tutti gli impegni presi per ultimare la ricostruzione post sisma: l’Arps nasce come una struttura snella, efficiente e mirata. Unica e definita, la sua mission”, dichiarano il presidente e il consigliere. “La separazione dal Servizio di protezione civile – proseguono –, ci consentirà di operare in maniera diretta e immediata”. A capo dell’Arps è stato indicato l’architetto Manuel Brasiello, scelto tra un’ampia rosa di candidati risultati idonei all’incarico. Reggente della protezione civile, Gino Cardarelli, già responsabile del Servizio geologico e sismico.


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4 7 gennaio 2016

Anas, Demanio e ministero dei Beni Culturali lanciano l’accoro per valorizzare le vecchie strutture L’idea è interessante, anche intrigante, ma essendo un’idea italiana è ridondante di orpelli dialettici, di ipotesi di sviluppo, e di applicazioni. Insomma, chi la vuole cruda e chi la vuole cotta. L’idea è di fare delle case cantoniere dell’Anas, dall’inconfondibile colore rosso pompeiano, visibili lungo le statali alcune in disuso o parzialmente utilizzate, “un simbolo positivo di un'identità italiana diffusa di accoglienza e di relazione tra le persone”. Cosi è stato commentato l’accordo che i ministeri dell’Industria e dei Beni culturali hanno sottoscritto con Anas e Demanio “per la riqualificazione e il riuso di beni pubblici, a partire appunto dalla case cantoniere, a supporto di nuovi piani di valorizzazione turisticoculturali del territorio italiano”. L’idea dovrebbe inizialmente concretizzarsi nell’allestimento di un progetto/pilota, una sorta di sperimentazione, per poi passare ad una seconda fase più consistente ed organica. Inizialmente verrebbero individuate 30 case cantoniere tra quelle meglio mantenute e particolarmente si-

di Giovanni Notaro* Cogliere tutte le opportunità per agganciare il Molise alla ripresa Parte un nuovo anno, sicuramente trascinandosi i problemi insoluti ma con delle opportunità che necessariamente devono essere colte per sperare in una ripresa vera. L’emergenza è sempre il lavoro, e oggi la convinzione è sempre più insita nelle coscienze di tutti, anche se il dramma vive in chi l’ha perso o rischia di perderlo. Le azioni poste in essere sono in parte quelle giuste, in primis l’area di crisi e a seguire le opportunità dell’utilizzo dei fondi nazionali e europei con un Masterplan, ove per quanto riguarda il tema lavoro la stessa area di crisi ne è la cornice. L’opportunità di stilare un patto

Parte oggi l’azione collettiva del Codacons contro lo Stato per l’illegittimo blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici del Molise, fermi dal 2010. L’associazione dei consumatori ha pubblicato sul proprio sito internet la pagina attraverso la quale tutti i lavoratori interessati possono aderire alla class action e ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali subiti. Come è noto - spiega il Codacons - la sentenza della Corte Costituzionale n. 178 del 24 giugno 2015 ha stabilito che il blocco dei contratti del pubblico impiego attuato con il DL n. 78/2010, conv. in Legge n.

Case cantoniere, la Regione si muoverà?

gnificative sotto l’aspetto della posizione sul territorio. Un patrimonio edilizio da rivitalizzare, da sottrarre al disfacimento, come nel caso, a noi vicino, della casa cantoniera tra Gildone e Jelsi, tra le più interessanti fin quando è stata utilizzata. Di case cantoniere in buono stato che potrebbero diventare, com’è nelle intenzioni del governo na-

zionale, ostelli, ciclofficine, punti di ristoro «per tutti quei viaggiatori che vogliono scoprire l'Italia al giusto ritmo», come ha sottolineato il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, che alla case cantoniere ha riconosciuto anche la qualità di «un brand formidabile». Il Molise potrebbe rientrare nel

progetto pilota essendo un territorio attraversato dalla Via Francigena, il percorso dei pellegrini, nel medioevo, per raggiungere Roma da Canterbury e da Gerusalemme, nel tratto compreso, risalendo lo stivale, da Brindisi fino alla capitale. In questo tracciato c’è molto territorio molisano e molta storia da rivalutare sull’abbrivo della Via Francigena. Qualcosa già s’è mosso, per poi rientrare, purtroppo, nell’anonimato. Qualcosa potrebbe di nuovo muoversi prendendo spunto da questo accordo e dal modo progressivo di realizzarlo. Dal punto di vista dell’Anas, l’Azienda statale proprietaria delle case cantoniere, si tratta di un’opportunità di rilancio di un patrimonio consistente in 1.244 case cantoniere (di cui 607 sono utilizzate a vario titolo – uso istituzionale o di supporto alle attività di esercizio) di cui il 35% indisponibile per valorizzazione

perché sedi istituzionali, il 55% parzialmente disponibili sulla base delle analisi dei flussi di clienti, il 10% ad alto potenziale turistico. Per il presidente Gianni Vittorio Armani «Le case cantoniere sono il simbolo tangibile dell'impegno e della presenza costante di Anas sul territorio. Una presenza che la nuova Anas vuole rilanciare ampliando i servizi dedicati all'utenza stradale, che sono e restano la loro finalità, con l'offerta di nuovi funzionalità in grado anche di sviluppare delle sinergie con il territorio in cui si trovano». Ogni dichiarazione, come si può constatare, corrisponde ad un concetto condivisibile ma bisogna renderle armoniche e univoche. E, come accennavamo, la notizia dovrebbe muovere l’interesse della Regione e fare in modo che nel progetto pilota, tra le 30 case cantoniere più significative, vi sia almeno una del Molise. Ma il Molise si deve svegliare.

Cogliere tutte le opportunità tra le regioni del sud, con il Masterplan di certo non aggiunge risorse a quelle già assegnate, ma pone l’esigenza di una visione condivisa che possa consentire una spesa mirata delle risorse disponibili su interventi specifici, soprattutto cantierabili subito e da completare entro i prossimi due anni. Si tratta di un progetto che non cala dall’alto le soluzioni, a a le a ulle capacit e ulla oglia di etter i in gioco dei cittadini e delle i titu ioni eridionali ettere in o i ento la ociet ci ile del e ogiorno affinché di enti protagoni ta di una nuo a Italia, l’Italia della legalità, della dignit del lavoro, della creatività imprenditoriale, in una parola del progresso economico e civile. La CISL è convinta nel mettersi

in gioco, partecipare e dare il proprio contributo, è pronta a farlo impegnando tutti i livelli dell’organizzazione, in modo di cogliere al meglio tutte le opportunità individuate attraverso azioni mirate e progettazione, al fine di ridare a ogni Molisano la dignità e l’orgoglio di appartenere a questa regione.

Già il confronto nella Cabina di Regia ha costituito una prima opportunità, soprattutto nel dimostrare la condivisione della prima bozza del Masterplan per il Molise, nei fatti si è dimostrato che non ci sono divergenze per le priorità, adesso bisogna definirlo e partire. Le priorità individuate devono

vedere, se c’è condivisione, il sostegno da parte di tutti nei fatti, per evitare errori del passato dando una prospettiva vera al Molise e ai lavoratori che ancora fiduciosi sperano di poter continuare a progettare la loro vita in questa nostra regione. Il lavoro sappiamo tutti che non c’è se non c’è l’i pre a e che non si crea di certo con norme e leggi ma se si creano le giuste condizioni per attrarre investitori e ridare fiducia a chi investe in Molise, unitamente a quanto saremo capaci di costruire come patto di programma, parti sociali e istituzioni, porremo le condizioni per una ripresa vera, speranza di ogni lavoratore e cittadino molisano. *Segretario Generale Cisl

Stipendi pubblici, la class action 122/2010, è illegittimo ma ha limitato tale illegittimità solo al periodo successivo alla pubblicazione della sentenza stessa. Per tale ragione i 19.000 pubblici dipendenti del Molise possono ora chiedere un indennizzo da “attività legittima” dello Stato che ha bloccato per 6 anni la contrattazione e, contestualmente, possono chiedere un vero e proprio risarcimento per inadempimento dell’obbligo per il periodo successivo alla pubblicazione della sentenza, ossia a far data dal 30

luglio 2015 fino all’effettivo rinnovo. Con la stessa azione il Codacons chiede insieme ai dipen-

denti pubblici il rinnovo dei contratti collettivi per il personale pubblico dipendente dall’ 1.1.2016, obbligo direttamente

scaturente dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 178/2015. La richiesta che ciascun pubblico dipendente può formulare dunque è di 100 euro al mese a titolo di indennizzo per il periodo che va dal 2010 al 30 luglio 2015 e di 200 euro al mese per il periodo successivo al 30 luglio 2015, perdurando l’inadempimento ormai chiaramente sanzionato dalla Corte stessa, per un totale di 8.800 euro a lavoratore. Codacons Molise


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5 7 gennaio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Tourbillon e giri di valzer alla Regione Molise

Sandra Scarlatelli lascia l’Agenzia regionale di Protezione civile in favore di Gino Cardarelli e passa alla Programmazione delle politiche energetiche; Carmela Lalli si conferma consigliere giuridico del presidente Frattura a 72mila euro l’anno

A proposito della Lalli non osiamo immaginare i salti di gioia e la soddisfazione dei lavoratori della Gam di Boiano, dello Zuccherificio di Guglionesi e degli organismi in house providing (FinMolise e Molise Dati) alla notizia della sua riconferma A spizzichi e bocconi, una toppa qua, una toppa là, la giunta regionale continua nella tessitura organizzativa dell’ente all’insegna dell’improvvisazione, anzi delle evenienze e delle scadenze. Quindi nomine, proroghe, e rinnovo di consulenze alla rinfusa. Mai che vi fosse un progetto, un programma, un organigramma cui fare riferimento. Eppure il direttore generale Di Mirco avrebbe dovuto lasciare il segno realizzando la riorganizzazione dell’Ente; sono stati annunciati i Dipartimenti; voci corrono ancora una volta sull’imminenza di una proposta di riorganizzazione che però non arriva. D’altronde, la direzione generale dell’Ente è all’insegna della temporaneità, con il direttore generale della Salute Marinella D’Innocenzo a coprire la vacatio. Probabile che si presti a fare da paravento al qualunquismo organizzativo qualora la giunta volesse approfittare della contingenza. Intanto si va avanti alla carlona, come del resto vanno avanti la giunta e il consiglio regionali. L’inizio del 2016 si conferma nella precarietà gestionale e sarà un susseguirsi d’ incarichi, nomine e conferimenti sulla scia di scadenze e nuove evenienze. Tourbillon e giri di valzer, tanto per tenere desta l’attenzione del personale altrimenti a rischio catalessi. Giro di valzer per Sandra Scarlatelli che lascia l’Agenzia regionale di Pro-

tezione civile per assumere la direzione del Servizio “Programmazione Politiche Energetiche”. Gino Cardarelli a sua volta lascia la direzione del Servizio sismico e geologico per assumere l’incarico di direttore del Servizio di Protezione Civile compreso nell’ambito dei Servizi autonomi della presidenza della giunta regionale. Il Servizio sismico pertanto si aggiunge all’elenco dei Servizi regionali vacanti, ossia al Servizio di segreteria amministrativa e a quello di segreteria tecnica dell’Autorità di Bacino; al coordinamento del Fondo per lo sviluppo e la coesione; alla difesa del suolo, opere idrauliche e marittime, e al controllo di gestione e flussi informativi presso la direzione per la Salute. Altri Servizi sono in reggenza: Gaspare Tocci

di Giacomo Lombardi L’Istat ci dice che il Molise nel 2050 sarà abitato da soli 250.000 cittadini e che ogni anno come regione perdiamo circa 1.800 residenti, allora mi chiedo ha senso parlare di autonomia regionale se a breve di fatto saremo una regione di anziani e con poca forza lavoro? Ha senso parlare di turismo, ambiente, cultura, energie rinnovabili se poi

al coordinamento e gestione delle politiche europee per l’agricoltura, l’acquacoltura e pesca; Mariolga Mogavero alla segretaria della giunta regionale; Giuseppe Pitassi alla programmazione delle politiche energetiche (ma s’è stata appena nominata la Scarlatelli!); Claudio Iocca alle politiche per l’occupazione; Vincenzo Rossi al Servizio statistico e di supporto al direttore generale; Lolita Gallo idem; Michele Colavita alla programmazione di rete dei soggetti deboli e dell’integrazione sociosanitaria, e Giocondo Vacca alla programmazione di rete della Centrale unica di committenza. Servizi vacanti e servizi in reggenza: la Regione Molise espressa nella sua struttura interna e funzionale. Molte cose tra quelle che non vanno trovano la

loro spiegazione. E una spiegazione la giunta regionale l’ha trovata per prolungare l’incarico di consigliere del presidente nell’ambito delle “attività giuridiche”, all’avvocato Carmela Lalli, cui i molisani, oltre al presidente Frattura, sono particolarmente grati per l’apporto analitico e risolutivo fin qui fornito e che fornirà nell’attività di studio ed aggiornamento rispetto alla giurisprudenza costituzionale e alla legislazione statale e regionale vigente nonché, in particolare, per l’esigenza di uno specifico supporto tecnico-giuridico in materia di diritto societario, con riferimento soprattutto allo studio delle problematiche, ordinarie e straordinarie, delle Società partecipate dalla Regione Molise, mediante l’approfondimento e l’analisi degli aspetti di criticità in materia, attraverso la predisposizione di pareri per la risoluzione delle crisi d’impresa, e di proposte sui possibili percorsi da intraprendere in funzione della exit strategy (la strategia d’uscita ndr), per l’attività di affiancamento tecnico e di consulenza per la definizione di tutti i rapporti giuridici pendenti tra la Regione Molise e gli Organismi in house providing (FinMolise e Molise Dati). Non osiamo, in proposito, immaginare i salti di gioia e la soddisfazione dei lavoratori della Gam di Boiano, dell’Zuccherificio di Guglionesi e degli organi-

smi in house providing alla notizia. La nomina, alla Lalli, le viene dall’essere avvocato del foro di Campobasso, esperta in materia di diritto civile, societario, e consulente di numerose imprese e gruppi societari anche di livello nazionale, nonché per l’esperienza professionale maturata soprattutto in materia di società partecipate regionali (e dalli! – ndr). Nominata perché all’interno degli uffici regionali non c’è alcuno in grado di fornire i supporti che fornisce lei che, lo sanno anche le pietre, “si traducono nella individuazione e nella predisposizione di strumenti eccezionali e di processi innovativi, capaci di apportare significativo valore aggiunto ed utilità all’azione di governo dell’Amministrazione regionale, soprattutto in riferimento alla positiva attuazione delle cosiddette policy making (nuove politiche – ndr) delle quali ciascun ente territoriale è chiamato necessariamente a dotarsi. La misura del compenso complessivo, dalla data di sottoscrizione della convenzione al 31 dicembre 2016, è di 72.000 euro cui vanno aggiunti 2.880 euro per oneri previdenziali 16.473,60 euro per Iva. Non osiamo immaginare i salti di gioia dei lavoratori in cassa integrazione della Gam di Boiano, dello Zuccherificio di Guglionesi e degli organismi house providing! Dardo

Paesi che si spopolano e il Molise muore siamo fanalino di coda come capacità di attrarre turisti nel visitare i nostri siti culturali carenti soprattutto di servizi perché nel bilancio regionale non si trovano mai coperture sostanziali per questi settori? I dati drammatici dell’Istat sono stati commentati da importanti figure istituzionali con una

rassegnazione disarmante, come se nulla si possa fare a riguardo per cambiare il trend negativo. Se è vero come vero che questa è l’attuale proiezione per il futuro è anche vero che con una buona politica di programmazione economica e di sviluppo sostenibile del territorio, i dati possono essere invertiti o

quanto meno attenuati. Il lavoro deve essere senza alcun dubbio la prima priorità assoluta per il 2016, poiché più lavoro significa più stabilità e di conseguenza più nascite e quindi si arginerebbe anche il drammatico esodo dei nostri giovani verso altre regioni o addirittura Paesi Europei.


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Campobasso

7 gennaioi 2016

Urbanistica, un cielo grigio, grigio A Campobasso, da anni manca il Piano regolatore e la città ha conosciuto una selvaggia cementificazione CAMPOBASSO. Poche idee e ben confuse. La maggioranza in consiglio comunale, siamo onesti, non sta dando una grande prova di compattezza, unità d’intenti, visione d’insieme, progettualità a lungo termine. Tra qualche estemporaneo successo, spiccano molto di più incongruenze, frizioni, balbettii. Senza parlare della questione urbanistica. E’ chiaro che un settore amministrativamente deregolamentato (Campobasso vive e cresce senza un piano regolatore ormai dal 1968!) offre la sponda ideale a qualsiasi tipo di polemica: a quella più motivata, argomentata e razionale; ma anche a quella strumentale, occasionale, dettata dalla contingenza che, in politica, non è mai foriera di buone novità. Da una parte c’è bisogno che un settore come quello delle costruzioni torni a respirare dopo lo strangolamento di questi anni, dall’altra l’esigenza di dare ai campobassani di domani (perché quelli di ieri e di oggi non l’hanno mai avuta) una città urbanistica-

mente omogenea, funzionale, rispettosa di volumi, cubature e criteri di modernità e attenta agli sfregi dell’impatto ambientale. E’ quanto mai evidente che contem-

plare queste due inerzie è affare per un’amministrazione solida, politicamente strutturata e composta da figure di profilo assoluto. Nessuno si senta offeso se

riteniamo, in base all’azione messa in campo in questi mesi, che l’attuale maggioranza difetti in maniera assortita di questi cardini. In assenza di un piano rego-

latore autorevole e condiviso, per resistere alle pressioni di chi vuole costruire e lavorare, di chi vuole conservare l’ambiente sopra ogni cosa, di chi vorrebbe solo le cose fatte per bene e con un minimo di buonsenso, di chi non perde occasione per dare un colpo qui ed uno là, ci vorrebbe una giunta ed una maggioranza con spalle larghe e ben allenate, un governo cittadino forgiato dalla condivisione di vedute e (magari) dalla comune (o quanto meno omogenea) estrazione e formazione culturale, doti queste che nella politica del maggioritario, dei cartelloni elettorali fatti solo per raccogliere un voto in più di quegli altri, appaiono qualità secondarie. Tranne poi ritrovarsi tutti a spicciare milioni di nodi dal pettine della convivenza. La questione pare avere i connotati della grossa, soffiante gatta da pelare. Resteremo attenti ai prossimi giorni e a quante e quali risposte potranno portarci sul futuro del capoluogo, al momento sotto un cielo grigio grigio.

Molisano ucciso per rapina a Maracay Si tratta del 64enne, Mercurio Giangiacomo, che risiedeva da tempo in Venezuela CAMPOBASSO. Un molisano di 64 anni, Mercurio Giangiacomo, è stato ucciso durante una rapina in Venezuela. L’omicidio è avvenuto a Maracay, circa 120 chilometri da Caracas, l’11 dicembre scorso, ma se ne è avuta notizia solo in queste ore quando il Ministero degli Esteri

ha inviato una comunicazione ai Comuni di Mirabello Sannitico e Toro. Giangiacomo sarebbe stato ucciso a coltellate da malviventi per sottrargli il telefono cellulare. Sull’episodio la procura di Campobasso ha aperto un fascicolo.Mercurio è stato vittima di un delitto efferato, probabilmente a

La passione per la musica Una scuola per la rinascita della banda “Città di Campobasso”

CAMPOBASSO. La passione per la musica, una scuola di preparazione, la voglia di fare rinascere la banda musicale città di Campobasso, tutto questo ha portato l’Associazione ad organizzare, domenica scorsa, una serata presso la chiesa di san Pietro nel capoluogo. E’ stata, anche, la prima volta e la prima occasione perchè i giovani dell’associazione

parrocchiale, che si stanno già cimentando con la musica, hanno avuto l’opportunità di suonare insieme dinanzi a tanta gente. I posti, infatti, erano tutti gremiti. Il programma ha visto l’esecuzione di una serie di canti natalizi ai quali sono seguiti pezzi di musica lirica e moderna. Ad affiancare gli orchestrali, un tenore e un soprano. A dirigere la splendida

esibizione, il maestro Pasquale Aiezza che nel recente passato aveva già diretto la banda città di Campobasso. Rimasta, poi, nell’ombra a causa dell’insensibilità della politica rispetto alla musica. Proprio questo concerto, ha riattivato in molti la voglia di far rinascere il complesso bandistico che ha avuto una storia e una tradizione a Campobasso. Mai, però, accompagnati da interventi a sostegno e supporto da parte degli amministratori. Così, questa volta, si vuole partire dal basso per la preparazione dei giovani attraverso specifici corsi di base. Una vera e propria scuola per banda e orchestra che è operativa nelle sale della chiesa di San Pietro a Campobasso e che, così sperano gli animatori, possa dare vita ad una nuova banda musicale. A guidare la nuova compagine, Sonia Galante, contattabile al 388.0918363, Alessandro Capuano 339.1518754 e Giuseppe Muccillo 339.5412964.

margine di una rapina che si è conclusa nel sangue. I congiunti del 64enne sono ora in contatto con le forze dell’ordine e la diplomazia italiana in Venezuela, sia per la ricostruzione dell’esatta dinamica dell’omicidio e per le altre situazioni connesse alla morte dell’emigrato molisano a Caracas.


Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

7 gennaio 2016

senza alcun finanziamento pubblico

I Lupi passano a Recanati Brillante prestazione dei rossoblu che riescono a portare via tre punti preziosi Inizia nel migliore dei modi il 2016 per il Campobasso, che vince in rimonta a Recanati grazie alle reti degli ultimi arrivati, gli attaccanti Gabrielloni e Tascini. Dopo pochi giri di lancette, lupi pericolosi con Todino che confeziona un buon pallone per Grazioso, il quale però non riesce a controllare sciupando una buona occasione. La Recanatese non sta a guardare e poco prima del quarto d’ora reclama anche la concessione di un penalty per un presunto tocco di mano di Bontà. Dopo il 20’ la partita decolla, prima con una buona battuta

di Gabrielloni che impegna Verdicchio in una difficile risposta, poi nell’altra area con una mischia conclusa da un tiro di Mariani deviato da Gattari in

angolo. Al 25’ Campobasso ad un passo dal gol: cross di Grazioso dalla sinistra, Aquino da posizione favorevole impatta il pallone che sbatte sulla traversa

e rimbalza in campo. Ma è la Recanatese a passare con Murano. Lupi più pimpanti alla ripresa del gioco dopo l’intervallo, con Todino che semina

il panico sulla sinistra e mette palla in mezzo all’area senza che Gabrielloni e Aquino trovino la correzione a rete. Al quarto d’ora debutta Tascini, al posto di Bontà. Al 18’, marchigiani vicini al raddoppio con un diagonale di Agostinelli a conclusione di un’azione personale, poi arriva il pareggio grazie a Gabrielloni che gonfia la rete raccogliendo una palla calciata da Todino. Passano altri dieci minuti e il Campobasso mette la freccia: a segnare è Tascini, con un pizzico di fortuna, con un tocco che viene accompagnato oltre la linea da una deviazione

Il Mercato Coperto di Via Monforte per sua poca fortuna ha esaurito progressivamente fino all’avvilente stato attuale, la destinazione di centro d’interesse commerciale

L’amministrazione di Palazzo san Giorgio non può che vada in malora Riconsiderato in chiave amministrativa potrebbe diventare strumento e occasione di vantaggi economici e funzionali Abituati alle piccole cose, alle piccole furbizie, alle piccole manovre utilitaristiche, e nessuna confidenza con la grande progettualità, non guardiamo al futuro con le lenti d’ingrandimento

Tutto lascerebbe pensare, e propendere, che l’amministrazione comunale di Campobasso in chiaro difetto di iniziative, progetti e programmi, dovesse prendere in considerazione quantomeno il modo e la maniera di valorizzare il patrimonio immobiliare per alleggerirlo dal peso di essere una voce in perdita e non una potenzialità, come capita nella amministrazioni locali che hanno idee, spirito d’iniziativa, capacità di interagire nella rete pubblica e in quella privata alla ricerca delle occasioni possibili. Purtroppo, l’amministrazione comunale di Campobasso da questo orecchio non sente, nonostante l’Ufficio patrimonio (specificatamente il geometra Michele De

Lisio) gli abbia dimostrato che utilizzando le metodologie giuste, anche i relitti stradali, i locali comunali abbandonati, i locali comunali indebitamente utilizzati e recuperati, possono determinare una voce significativa delle entrate. L’amministrazione comunale di Campobasso ha diversi immobili di proprietà, con differenti destinazioni che, se presi in considerazione in chiave amministrativa appena appena un tantino brillante, potrebbero diventare strumento e occasione di vantaggi economici e funzionali. Dal mazzo estrapoliamo il Mercato coperto di Via Monforte che, per sua poca fortuna, ha esaurito progressivamente, fino all’avvilente stato attuale, la destinazione di centro d’interesse commerciale e, per taluni aspetti, espressione di una cultura che privilegiava l’acquisto e all’uso dei prodotti della campagna campobassana. Dietro questo decadimento c’è la politica commerciale del-

l’amministrazione civica che ha scelto di dare spazio e di favorire la grande distribuzione commerciale in misura debordante da ogni oggettiva necessità e ragionevolezza. Accertata ormai da anni ormai la decadenza economica e funzionale del Mercato, non si riesce a capire perché l’amministrazione non ne ha fatto oggetto di riflessione, di (ri)considerazione, di valutazione aprendo il ventaglio dell’alternative. Tanto più grave questa povertà d’idee e di iniziativa, se si tiene conto che qualche anno fa, il compianto imprenditore edile Mario Di Biase, aveva progettato la rivitalizzazione di quella struttura, la cui valenza architettonica è assicurata dalla firma Mandolesi, con il corredo di un’analisi economica e di un progetto di assoluto incontestabile interesse funzionale (erano state previste una molteplicità di attività commerciali, culturali e del tempo libero, compreso parcheggi sotterranei), e di un’altrettanta

dimostrata (analiticamente) validità esecutiva. Avendo avuto di fronte un’amministrazione comunale adusa alle piccole cose, alle piccole furbizie, alle piccole manovre utilitaristiche, e nessuna confidenza con la grande progettualità e col guardare al futuro con le lenti d’ingrandimento, è stato gioco forza che quel progetto sia finito inutilizzato e inutilizzabile. Rimane il rimpianto e il rammarico di un imprenditore che voleva cambiare in meglio la città e di un’amministrazione che un capoluogo di regione meriterebbe di avere e non ha. Parlando informalmente col primo cittadino, non è stata esclusa l’idea di giocare una carta importante per il rilancio del centro murattiano anche attraverso il recupero e la ristrutturazione del Mercato coperto. La speranza, si sa, è l’ultima a morire. Dardo

La Befana scende dal Comune Tantissimi in piazza ad attendere la discesa della vecchietta resa possibile grazie ai Vigili del fuoco CAMPOBASSO. Tantissimi bambini, ma non solo, in Piazza Municipio a Campobasso per assistere alla discesa della Befana dal palazzo di città. Come sempre, non ha deluso nemmeno questa volta lo spettacolo, soprattutto perché sono state in due le vecchiette con la scopa scendere dalla finestra del secondo piano del Municipio per dirigersi in un ‘volo’ divertente e folcloristico tra i più piccoli, ai quali ha fatto dono di dolcetti, sorrisi e tanta allegria. Bravissima l’équipe dei Vigili del Fuoco, a lavoro dalle prime ore della mattina, che ha offerto un momento divertente alla città, così come la simpatia della vecchina con il nasone interpretata in maniera esemplare dal caposquadra Iannitti. Al fianco delle protagoniste principali, Vittorio Iannitti ed Ermanno Pistilli, anche altre Befane che hanno aiutato la ‘star’ della manifestazione a donare i dolcetti ai più piccoli, non mancando di accontentare anche i bambini con problemi di intolleranze alimentari. La sorpresa, appena dopo la discesa della Befana, con il volo dal Palazzo

di Città verso Piazza Municipio della figlia della Befana, Stellina. Dunque, se è vero il proverbio che “l’Epifania tutte le feste porta via”, certamente a rendere più sopportabile la malinconia per il periodo natalizio appena trascorso, nel capoluogo ci ha pensato il divertimento offerto dalla venuta della Befana. “Un grazie - le parole del sindaco Antonio Battista e dell’assessore alle Politiche per il Sociale, Alessandra Salvatore - va ai Vigili del Fuoco, che hanno reso possibile il volo della Befana e di Stellina. E un sentito ringraziamento va alla Confesercenti provinciale, che hanno distribuito i dolci ai più piccoli, con la novità rappresentata dalla consegna anche di dolci senza glutine. L’iniziativa è stata resa possibile anche dall’associazione ‘Amici del 112′, che hanno reclutato gli aiutanti e le aiutanti della Befana, una squadra che ha consentito di accontentare tutti. Erano davvero tanti i bambini che, entusiasti, sono rimasti per una ventina di minuti con il naso all’insu. Non pos-

siamo non sottolineare - le dichiarazioni di Battista e Salvatore - anche l’opera svolta dai dipendenti di Palazzo San Giorgio, che in questo giorno festivo e in quelli precedenti si sono attivati, permettendo lo svolgimento della manifestazione, ormai un appuntamento fisso del 6 gennaio campobassano“


INFO: 339.2733334 - 334.2739180




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Isernia

7 gennaio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Persone e idee per Isernia apre al confronto sulla propria pagina di Facebook di Stefano Testa*

La stampa locale evidenzia a caratteri cubitali che: il PD si riunirà ad Isernia nell’assemblea regionale per decidere delle prossime

candidature mentre IORIO e PATRICIELLO sono stati convocati dalla DE GIROLAMO per accordarsi anche in vista della immi-

nente tornata elettorale amministrativa. Si tratta, come al solito, di assemblee ed incontri che saranno svolti obbligatoriamente a porte chiuse poiché tesi solo a definire i più inconfessabili interessi e ad assegnare poltrone che saranno spartite in maniera precisa e puntuale in barba al concetto più nobile della Politica che la vorrebbe al servizio esclusivo della collettività. Invece si sceglieranno, come sempre, per i vari ruoli i personaggi di turno che non daranno fastidio a nessuno, che saranno disposti a fare tutto quello che gli verrà richiesto, e che saranno organici alle esigenze politiche del momento. Sono venti anni che assistiamo,

prima solo a destra ora invece sia a destra che a sinistra, con cadenza annuale al teatrino del litigio e della riappacificazione: ovviamente sia nel primo che nel secondo caso ci sono sempre e solo interessi di bottega che nulla hanno a che vedere con le esigenze di una terra che lo SVIMEZ, nella sua ultima analisi del 2015, colloca all’ultimo posto tra le regioni del Mezzogiorno. Ad ogni buon conto, visto tutto quanto si sta verificando dopo la caduta di Brasiello, non da ultimo lo spettacolo della distribuzione degli incarichi messo in scena dal duo FRATTURA-FANELLI, non possiamo avere fiducia sulla possibilità che nella politica partitica locale vi sia un rinnovamento negli uomini tale da darci possi-

bilità di riscattarci. E’ per questo che il gruppo di Persone e Idee per Isernia ha iniziato a favorire, con la proposizione di incontri ed ora anche attraverso una propria pagina Facebook, il dibattito pubblico e tutte quelle azioni tese all’ emancipazione dalla vecchia politica ed a far emergere professionalità e competenze capaci di presentare con chiarezza un programma ed una visione di quello siamo e di quello che vorremmo essere; nella speranza che la cittadinanza stufa e disgustata da tutto quello che è stato finalmente faccia una selezione mirando al concetto della meritocrazia. * Persone e Idee per Isernia

Minaccia moglie, figli ed ex suocera A Sesto Campano i carabinieri arrestano un 30enne SESTO CAMPANO. A Sesto Campano i Carabinieri hanno arrestato un 30enne del posto, in quanto protagonista di alcuni episodi particolarmente violenti nei confronti dei suoi familiari. In una circostanza aveva minacciato di incendiare il negozio di alimentari di proprietà della sua ex suocera. In un’altra occasione aveva minacciato la moglie e i figli minori, brandendo un machete poi sequestrato. Il 30enne già segnalato per detenzione illegale di stupefacenti, appropriazione indebita e simulazione di reato (aveva denunciato il furto della propria autovettura, mai avvenuto) è stato rintracciato nei pressi della propria abitazione e trasferito in caserma.

Medicina interna, c’è anche Isernia I sanitari del reparto del Veneziale hanno partecipato allo studio della Fadoi ISERNIA. Il primo dicembre scorso, al Circolo Stampa di Milano, in occasione della conferenza stampa dal titolo “La Prevenzione Cardiovascolare Secondaria nel paziente complesso ad alto rischio”, sono stati divulgati i risultati dell’indagine (Survey in inglese) condotta dalla Fadoi sui pazienti ricoverati in Medicina Interna. F.a.d.o.i. è l’acronimo di Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti ed è un’associazione attiva da oltre venti anni sul territorio nazionale con circa tremila iscritti. All’incontro del primo dicembre, moderato da Annalisa Manduca, giornalista di Rai Radio Uno, sono intervenuti il dottor Mauro Campanini, Presidente Nazionale

Fadoi, il dottor Andrea Fontanella, Presidente Eletto Fadoi, e il dottor Giorgio Vescovo, Presidente della Fondazione Fadoi. Come riportato nel comunicato stampa della Fadoi, i risultati finali hanno permesso di rilevare, attraverso una capillare raccolta

di dati espressi dalle centinaia di Unità Operative italiane, che oltre il 40% dei pazienti internistici è stato colpito da infarto e ictus. Allo studio ha partecipato anche il Reparto di Medicina Interna dell’Ospedale Veneziale di Isernia, diretto dalla dottoressa Ceci-

lia Politi, in qualità di primario. L’indagine ha l’obiettivo di comprendere le modalità e le criticità di gestione per la Prevenzione Cardiovascolare Secondaria I risultati dello studio non lasciano adito a dubbi: ”Un buon controllo dei vari fattori di rischio si riscontra in meno del 50% dei pazienti. Un dato di particolare importanza è che il 50% dei pazienti ha insufficiente aderenza alle terapie e bassa consapevolezza del proprio profilo di rischio clinico, solo il 36,9% ha un adeguato controllo del peso, appena il 14,3% riceve un regime dietetico strutturato al momento del ricovero. Inoltre la combinazione tra condizione clinica e supporto sociale è indicata come il più importante tra i fattori limitanti per un’ottima gestione della preven-

zione cardiovascolare. ‘Curare per prevenire’ diventa quindi fondamentale, perché il rischio di ulteriori episodi cardiovascolari maggiori è rilevante, e le patologie cardiovascolari si sommano ad altre malattie rendendo più problematico l’approccio terapeutico in pazienti che solitamente vengono ricoverati in età anziana, in condizioni di emergenza clinica e con molteplici bisogni assistenziali. In questi casi, alla necessità di prevenire ulteriori eventi, si aggiunge quindi quella di armonizzare la prevenzione cardiovascolare col resto delle cure.” La Fadoi ormai da anni tratta con grande professionalità e credibilità tematiche come lo scompenso cardiaco e il rischio cardiovascolare.


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Termoli

7 gennaio 2016

Nuova fermata al bivio di Palata Garantirà sicurezza ai pendolari grazie ai lavori effettuati lungo la strada LARINO. Dallo scorso 2 gennaio, dopo decenni di attesa, è diventata operativa la nuova fermata degli autobus al bivio di Palata-Guglionesi sulla strada provinciale 150, che ha sostituito quella denominata Larino 2 lungo la statale 47 “bifernina”. A sancirlo la determina dirigenziale dell’Area quarta della Giunta regionale numero 7804 del 22 dicembre 2015, dopo i lavori di costruzione della nuova rotatoria effettuati dalla Provincia di Campobasso, dove è stata realizzata anche piazzola per la sosta dei pullman ed un parcheggio al servizio dell’utenza. Opera pubblica di enorme importanza per la sicurezza dei tanti cittadini che quotidianamente utilizzano le corse della Sati verso Campobasso e Termoli, fino a qualche giorno fa costretti a rischiare la vita per salire o scendere dagli autobus all’altezza del bivio di Larino 2, dove non è mai

stata presente un’area di sosta attrezzata, ma soprattutto sicura e a norma. Viva soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Palata Michele Berchicci e dal consigliere comunale frentano Giulio Pon-

tico, da anni impegnati per la soppressione della vecchia fermata e per la costruzione della nuova, i cui lavori sono terminati già da qualche mese. “C’è voluto tempo, ma alla fine ce l’abbiamo fatta – il commento

di Pontico – soprattutto pensando alla sicurezza di coloro che fino a poco tempo fa correvano pericoli enormi per prendere un pullman”. “Un’opera di vitale importanza – ha invece affermato il primo cittadino di Palata – un bivio indi-

spensabile per diversi paesi, dove ora auspichiamo che la Regione possa finanziare una navetta per collegare i tanti centri della fascia interna che si servono di questa fermata, permettendo ai cittadini di servirsi di tutte le corse in transito sulla bifernina”. “Nelle prossime settimane provvederemo a far istallare una tettoia per la pensilina, fornita dalla ditta Lancieri che effettua servizio di navetta per l’abitato di Larino – ha annunciato il sindaco Vincenzo Notarangelo – dopo la chiusura della sezione termolese del Tribunale e l’accorpamento di tutti i servizi giudiziari a Larino, l’opera diventa ancora più importante per raggiungere la città con i mezzi pubblici”. Tutti e tre i rappresentanti pubblici hanno infine auspicato l’istallazione di telecamere di sorveglianza per preservare le auto in sosta da atti vandalici.

Centri per minori alla Sirio La cooperativa sociale gestirà le strutture dedicate a quanti in difficoltà TERMOLI. Sarà la Cooperativa sociale Sirio a gestire per tre anni le due strutture semiresidenziali a valenza educativa ed assistenziale per minori (Centro diurno per minori) e disabili (Centro socio-educativo per disabili San Damiano). Un appalto del valore nominale di quasi 700mila euro (678mila per l’esattezza) che riveste anche una notevole importanza e delicatezza considerata l’utenza a cui si rivolge. La Sirio l’ha spuntata su di un’altra realtà emergente, Solidalia, che a Termoli gestisce la casa di riposo per anziani Opera Serena, per conto dell’omonima Fondazione. Un’offerta, quella della cooperativa aggiudicataria che ha la sede legale nel capoluogo, che ha ribassato quella iniziale solo di 6mila euro circa, ma ha potuto contare nell’ambito del capitolato di gara di un punteggio superiore alla diretta concorrente.

Il Rotaract per la casa famiglia Generi alimentari raccolti per sostenere la struttura di Larino per gli anziani LARINO. Diversi quintali di generi alimentari raccolti per la casa di riposo Achille Morrone di Larino nelle more delle festività natalizie e dopo la consegna soddisfacente avvenuta nella stessa giornata del 19 dicembre, torna la solidarietà dei giovani del Rotaract di Termoli, coadiuvati dai soci del Rotary club adriatico. Si è tenuto nel pomeriggio di lunedì scorso, presso la casa di riposo di Larino “Achille Morrone”, l’incontro per la ufficializzazione dei risultati della colletta alimentare. L’iniziativa ha consentito di raccogliere, in tre punti-vendita selezionati, ben sei quintali di merci, principalmente generi alimentari, destinati al centro per anziani frentano che versa in condizioni di obbiettiva difficoltà. Ad allietare il pomeriggio, oltre

alla presenza di alcuni alunni delle scuole elementari dei plessi Novelli e Rosano di Larino, anche i membri della Onlus “la Tribù dei Sorrisi” che a titolo assolutamente gratuito, come ha tenuto a precisare il presidente della

associazione, da oltre dieci anni pratica con ottimi riscontri la clownterapia presso diverse strutture ospedaliere tra cui quelle di Termoli, Vasto e Lanciano. Fra uno sketch e un gioco di prestigio, le due ore di spettacolo ga-

rantito dalle performance dei componenti della simpatica Tribù sono letteralmente volate, tra l’ilarità diffusa e la visibile soddisfazione degli ospiti della struttura e degli scolari intervenuti. Prima di congedare i presenti, e

dopo i saluti e i ringraziamenti di Don Antonio Mastantuono, ha preso la parola la direttrice della casa di riposo, la docente Angela Di Fonzo che, quasi commossa, ha ringraziato il Rotaract termolese per lo straordinario risultato ottenuto, delegazione accompagnata nell’occasione dal presidente del Rotary club Termoli Lino Bianconi e dai membri del direttivo Emilio Travaglini e Michele Di Tomasso. A è conclusione della manifestazione, è intervenuto il Presidente del Rotaract termolese, promotore della iniziativa, Jerry Carotenuto, che, visto il notevole successo ottenuto presso la popolazione, si è detto sempre più convinto della necessità di organizzare altre raccolte in favore di altre realtà bassomolisane, e non solo, in difficoltà.


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Termoli

7 gennaio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Ex Adriatico, Termoli cambia volto Alla ristrutturazione del cinema seguiranno altri lavori dal parcheggio al tunnel TERMOLI. La città di Termoli si appresta a cambiare volto. Lo farà nei prossimi mesi grazie a un’azione che, seppur sta costando non poche critiche all’amministrazione Sbrocca, punta attraverso i progetti di finanza a rivoluzionare letteralmente il centro cittadino. In quest’ottica trovano posto i progetti del tunnel, del parcheggio a piazza sant’Antonio e, non in ultimo, il restyling dell’ex cinema Adriatico. Un 2016, quindi, che si dovrebbe aprire sotto i migliori auspici “grazie all’impegno costante di questa amministrazione nell’affrontare i problemi e tentare di risolverli in relazione alle difficoltà di natura economica e finanziaria che tutti gli enti hanno”, ha affermato l’assessore all’Urbanistica, Pino Gallo, che ha posto anche in evidenza l’importanza nell’utilizzo del progetto di finanza che è “uno dei pochi che consente alle amministrazioni di poter fare degli interventi soprattutto di riqualificazione urbana importanti. Da questo punto di vista – ha con-

tinuato Gallo – la collaborazione con il privato è strategica. Noi ne abbiamo avviato uno molto importante che viene a riqualificare l’area centrale della città nel quale crediamo e per il quale le procedure sono in fase avanzata”. E per quello che riguarda le operazioni di riqualificazione del centro della città “queste vanno valutate nel suo complesso. Non

si può parlare solo di tunnel e non si può parlare solo di parcheggio. L’opera di riqualificazione riguarda sia il collegamento tra il porto e il lungomare sia la realizzazione importantissima del parcheggio sotterraneo di piazza Sant’Antonio con circa 700 posti auto”. Per quello che riguarda l’iter di realizzazione “il bando europeo è

stato pubblicato e scade il 3 febbraio. Il project – ha affermato Gallo – si è avviato con una proposta presentata da un’impresa questa è stata messa a bando dopo di che vedremo quali saranno i proponenti e valuteremo le proposte e si passerà alla fase esecutiva”. Tre opere importanti e proiettate alla definizione già nelle pros-

sime settimane, soprattutto per il progetto dell’ex cinema Adriatico dopo il superamento dei problemi con la Soprintendenza “Per quello che riguarda l’ex cinema Adriatico – ha continuato l’assessore – stiamo lavorando. C’è stato lo studio di fattibilità che è stato accettato dalla Soprintendenza ed era il problema più grosso da affrontare. La proprietà sta approntando il progetto esecutivo che dovrebbe esserci sottoposto ad analisi a febbraio. Se tutto va bene l’impresa potrà essere in condizione di avviare anche i lavori”. Problemi con la Soprintendenza che duravano da 10 anni e che sono stati superati “perché la struttura resta quella che è da un punto di vista architettonico. Riprende tutte le peculiarità del vecchio granaio Norante costruito alla fine dell’800 e sarà rispettata tutta la sua struttura architettonica così come lo vedevamo”. Se dovessero essere rispettati i tempi di realizzazione, tutte le opere dovrebbero concludersi entro i prossimi 36 mesi.

Bernacchia, a scuola il pomeriggio Da oggi fino al 20 gennaio per l’esecuzione di lavori per l’impianto di riscaldamento TERMOLI. Avviso importante per alunni, genitori e personale del plesso Bernacchia. Dal 07.01.2016 al 20.01.2016 a causa di problemi tecnici dell’impianto di riscaldamento, in corso di risoluzione,l’attività didattica degli alunni frequentanti il plesso “BERNACCHIA” di via Garibaldi verrà comunque assicurata e svolta AL POMERIGGIO nei locali del plesso “BRIGIDA” in via Asia. L’orario di frequenza delle classi interessate è il seguente: • ore 14.30 – 19.30: tutti i giorni dal lunedì al venerdì; • ore 8.00 – 13.00: per la sola giornata del sabato. Per impegni collegiali precedentemente assunti, nella sola giornata di mercoledì 13 gennaio 2016, le lezioni termineranno alle ore 17.30. Si precisa che tale iniziativa si è resa necessaria per assicurare agli alunni il diritto allo studio e per evitare ulteriore interruzione all’attività didattica. Confidando nella collaborazione di tutti ci scusiamo per i disagi.

In tanti al Presepe vivente Successo di pubblico per la seconda edizione della manifestazione SAN GIACOMO DEGLI SCHIAVONI. Centinaia di persone provenienti da tutto il circondario di San Giacomo, hanno visitato ieri pomeriggio e nella serata la seconda edizione del Presepe Vivente. Verso le 19 di ieri sera era impossibile parcheggiare l’auto dentro il paese perché non c’erano più posti disponibili per le strade e le piazze. Organizzato grazie alla preziosa collaborazione della parrocchia Maria Santissima del Rosario, della Scuola Benedetto Croce e dell’associazione San Giacomo Unicamente questa seconda edizione ha visto la partecipazione di

oltre cento figuranti che, disposti tra le viuzze del borgo antico del paese alle spalle della chiesa, hanno rievocato i mestieri e la vita che si svolgeva a Betlemme

oltre 2000 anni fa quando avvenne il grande mistero della nascita di nostro Signore. Con l’attenta regia del parroco don Alessandro Sticca è stato

tutto riprodotto nei minimi dettagli: sia gli abiti di quel periodo storico, realizzati dalle numerose mamme e sarte sangiacomesi sia l’addobbo dei diversi locali dove

si erano sistemati i figuranti. A tutti gli ospiti sono stati offerti le specialità di questo periodo natalizio: scrippelle, vino e pasta e fagioli preparati al momento. A interpretare San Giuseppe: Pietro Campagna, la Madonna: Antonella Flocco e il piccolo Gesù, Leonardo il loro figlioletto nato qualche mese fa. Per tutti i compaesani residenti nelle diverse località italiane e all’estero che non hanno avuto la possibilità di tornare in paese, abbiamo realizzato un breve filmato per regalare loro qualche minuto della meravigliosa serata che speriamo continui a ripetersi anche negli anni futuri.



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Opinioni

7 gennaio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

di Stefano Fioretti Il nostro Paese non ci fa mancare mai stranezze, polemiche e prese in giro più o meno velate ai danni dei suoi stessi cittadini. Nel giorno di Pasqua, ad esempio, il signor Primo Ministro ci ha allietati con un discorsetto sulle tasse e sull’intenzione (inesistente) di evitare l’aumento dell’Iva, previsto dalla famosa clausola di salvaguardia, che invece scatterà di sicuro perché di certo la nostra politica non andrà a tagliare le spese delle caste. Nella nostra città la polemica del momento è quella deflagrata dopo l’approvazione, ora “congelata”, dell’ampliamento dell’industria chimica Momentive. Tale potenziamento sta tenendo letteralmente “per il bavero” e spalle al muro la cittadinanza. Non è mancata sul tema una interrogazione al Ministero della Salute ad opera del Senatore Ulisse Di Giacomo. Armiamoci di pazienza e cerchiamo di tenere i piedi ben piantati a terra. Commentare ed affrontare la vicenda non è semplice soprattutto se ci si arma di buon senso, praticità e realismo. Nel pomeriggio di sabato 11 aprile si terrà al cinema S. Antonio un dibattito promosso da tutte le associazioni possibili ed immaginabili e di certo l’incontro non risulterà noioso. Perplessità invece nascono sulla reale utilità dell’appuntamento, che si paleserà solo se sarà servito a maturare alcune riflessioni riguardanti il futuro, lo sviluppo e le scelte che segneranno le sorti non solo e non tanto di Termoli ma del Basso Molise e della regione. L’industria chimica è considerata, non senza ragioni, un’economia “nociva” per il territorio. Al di là di tutte le considerazioni possibili riguardanti i rischi reali, il rispetto delle normative di sicurezza e dell’ambiente bisognerebbe finalmente rispondere alla inevitabile domanda: perché dalle nostre parti abbiamo insediamenti industriali di questo tipo e non una

Bisogna avere il coraggio di chiedere una nuova politica per l’industria e il progresso strada? Non sono amante del dissesto idrogeologico, del degrado ambientale e delle attività rischiose per la salute. Semplicemente credo che senza creare un progetto, attivare un’economia “non nociva” ed allestire un tessuto produttivo in modo organico e misurato sulle nostre risorse, che non sono certo poche, sia impossibile guarire il malato. Se la società civile e la politica riuscissero a coalizzarsi lavorando per pensare, stendere e varare un piano di sviluppo senza guardare solo al profitto ed al “tornaconto passivo” potrebbero finalmente compiere scelte decise, avere forza contrattuale e scatenare una serie di cambiamenti importanti. La difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini sono questioni serissime ma fino a quando saranno ostaggio di speculazioni e strumentalizzazioni politiche non ci sarà nulla da fare. Ben vengano quindi mobilitazioni, proteste e raccolte di firme ma non limitiamoci a contestare: dobbiamo pretendere con voce poderosa una politica capace di costruire un “organismo sano”, autosufficiente e forte.

Industria chimica, tra polemiche e prospettive forte caratterizzazione costruita su doti e propensioni naturali della zona e dunque agricoltura, pesca, turismo, servizi di vario tipo ed industria “sana”? Non dimentichiamo che proprio l’agricoltura può benissimo assumere una dimensione industriale, tanto per dirne una, con tutti i benefici che ne deriverebbero. Tornando al “nodo”, diciamo pure che non siamo nati ieri e il perché forse lo conosciamo, ma proviamo a ragionare senza condizionamenti o cattivi pensieri. Diamo per scontato che la chimica sia davvero il “diavolo”, una sorta di grande malessere, senza dimenticare gli altri impianti che possono essere altrettanto rischiosi. Paragoniamo poi il ter-

ritorio ad un organismo: quando quest’ultimo viene infestato da malattie e “virus”? Quando è debole, le difese immunitarie latitano e per giunta magari scarseggiano anche cure e medicinali. Monta ora la protesta di tutti coloro che vogliono “cacciare” la chimica che, giova ribadirlo, probabilmente non è l’unico insediamento pericoloso e difendere l’ambiente e la salute, proposito quest’ultimo decisamente nobile. Sorge però un problema non di poco conto: Cosa facciamo della nostra bella terra? Mandiamo via, ammesso che siamo in condizioni di farlo, quel che c’è e restiamo mani in mano provando poi a spiegarlo alle famiglie che resterebbero puntualmente in mezzo ad una

Il Molise che piace e che produce

Altro importante riconoscimento all’olio Flora de La Casa del Vento di Larino Ha superato l’esame degli 85 punti su 100 punti dell’Aipo d’Argento 2015, il Concorso oleario internazionale (12a edizione), promosso dall’Associazione Interregionale Produttori Olivicoli che ha sede a Verona. L’olio di Flora è così entrato tra i 76 oli finalisti, italiani e del mondo, confermando il 1° posto ottenuto, nella categoria biologico, al Concorso Goccia d’Oro, che c’è stato a dicembre a Larino; il riconoscimento “Biol del Molise” ricevuto due settimane fa dal Premio Biol di Andria e il secondo posto ottenuto alla seconda edizione del Concorso Buonolio Salus Festival che c’è stato, due domeniche fa, a Gioia Sannitica, sul versante casertano del Matese. Un’altra conferma della bontà di un olio biologico, cioè prodotto senza apporto di prodotti chimici, ma solo con le pratiche naturali di coltivazione, e, visto che è stato ricavato da olive “Gentile di Larino”, una conferma anche, dopo la vittoria dell’olio del fran-

toio Bruno Mottillo all’Ercole Olivario, per questa varietà tutta e sola molisana, la più diffusa tra le diciotto varietà autoctone, cioè tutte molise. Un terzo delle piante che compongono l’oliveto molisano, che è di poco superiore ai 2 milioni di olivi, è “Gentile di Larino”, la varietà che con le sue compagne di sempre, l’”Oliva San Pardo” e la “Salegna” o “Saligna”, danno un primato mondiale alla città frentana, la sola a dare il proprio nome a ben tre varietà autoctone. Risultati che, ormai si ripetono nel tempo, per quest’olio che dieci giorni fa, insieme con L’Olio Principe Pignatelli di Monteroduni e L’Olio Benedetto di Benedetto Salvatore di Lupara e altre eccellenze molisane, ha fatto vivere al Molise una serata particolare in quel piccolo angolo del mondo oleario italiano che è l’Oleonauta di Ostia-Roma, nelle mani di Simona Cognoli, una gentilissima padrona di casa alla quale l’olio italiano dei nostri bravi olivicoltori deve molto della loro immagine.


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