aCesena winter 2017

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IL MAGAZINE anno5 numero1

winter2017 E4,50

UNA

FINESTRA

SULLA

C I T TÀ

L’ARTISTA Leonardo Lucchi Figure alla finestra

A CESENA Winter 2017

ITINERARIO Istantanee di una Cesena Sacra A TUTTO SPORT Campioni Under 18

anno5 numero1 PrimaPaginaEditore



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a PAOLO LUCCHI Sindaco di Cesena Recentemente Cesena è stata palcoscenico di alcuni eventi straordinari, a cominciare dall’indimenticabile domenica 1 ottobre, quando abbiamo accolto Papa Francesco. Una visita breve, ma emozionante, rimasta sicuramente nel cuore di tutti quelli che hanno partecipato. Quasi in contemporanea, al Teatro Bonci si svolgeva il convegno nazionale del Cicap, con la partecipazione di grandi nomi come Piero Angela ed Enrico Mentana. Nella settimana successiva, il centro cittadino è stato allietato da un Festival del Cibo di strada, divenuto attrattore inimitabile di visitatori italiani e stranieri mentre, due settimane dopo, è stata la volta di Sting e degli altri protagonisti di Imaginaction (da Venditti a Bennato, solo per citare gli artisti cari alla mia generazione), il primo festival del video clip: una novità assoluta, non solo per la nostra città. Infine, ma non certo meno importante, la visita del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini che, pur senza sbilanciarsi, ha dato nuove speranze per il futuro della progettazione culturale cesenate. Non posso dir nulla sulle impressioni di Papa Francesco (se non per le belle parole che ci ha dedicato nei suoi interventi), ma da tutti gli altri ospiti sono arrivati giudizi lusinghieri su Cesena e sulle sue eccellenze, prima fra tutte la Biblioteca Malatestiana. E non lo dico per prendermi meriti, anche perché sono fermamente convinto che tutti concorrano a rendere la città più accogliente e attraente. Ma è utile – oltre che gratificante, in questo caso – vedere la propria città con gli occhi di chi non la conosce: ci aiuta a ridimensionare i problemi e, soprattutto, a ricordare le tante cose belle che ne fanno parte. E, di questo sono sicuro, Cesena ha molto da offrire in questo senso.

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GUIDO PEDRELLI Presidente Fondazione CRC Recentemente “Il Sole 24 ore “ha pubblicato l’annuale classifica delle provincie Italiane che secondo alcuni parametri sono da preferire per qualità della vita. Ai primi posti Belluno, Aosta, Bolzano, Sondrio, mentre Forlì- Cesena le troviamo in 18° posizione. Sarò fazioso, in questo caso mi piace esserlo, ma sono certo che si viva meglio a Cesena che in alcune di quelle città. Chi arriva qui poi non se va più. Conosco gente, ho amici giunti per lavoro che poi hanno scelto di stabilirsi da noi. E qualcuno veniva da località che nella classifica sono ai primi posti, davanti a Cesena. Cesena ha una bassa disoccupazione, ha una viabilità agevole, un territorio ameno, in 20 minuti si arriva al mare e in 30 si raggiunge la montagna, gli abitanti sono ospitali. Purtroppo il centro storico soffre dell’invasone dei centri commerciali che hanno dissanguato i negozi tradizionali che non erano solo un momento economico, ma anche uno stile di vita, dove la gente si incontrava e comunicava. Quando muore il commercio, muoiono le città. Servirebbe un intervento pubblico per attrarre i potenziali clienti che rendono vivo il centro storico. Mi auguro che la rinnovata Piazza della Libertà, sulla quale l’Amministrazione comunale ha investito molto e non solo in risorse, diventi un polo di attrazione e di animazione. Imprenditori intelligenti hanno investito in bar e ristoranti nelle aree adiacenti il Giardino pubblico e Piazza Amendola, creando una piccola” movida” animata la sera dai giovani che affollano i locali. Sarebbe opportuno coordinare le attrazioni culturali della città. L’antica Biblioteca Malatestiana, la Rocca, la Pinacoteca della Fondazione CRC, la Basilica del Monte, Villa Silvia col Museo degli antichi organetti, collegati con la enogastronomia, devono diventare un unico pacchetto turistico da vendere tramite le agenzie e, ovviamente, con internet. La cultura e i musei hanno una funzione solo se qualcuno li gode, altrimenti sono muffa e polvere.


PIETRO ROBERTO GIORGINI Presidente Ais Romagna Cesena negli anni si è trasformata. Io la ricordo come una piccola città con logiche da paese. Poi piano piano Cesena ha cambiato faccia, si è aperta al mondo con l’università, le grandi aziende, le fiere… E allo stesso modo a Cesena è cambiato il mondo del vino. Dagli anni 70/80 quando ho cominciato a interessarmi del settore e poi via via attraverso il mio percorso nell’Associazione Sommelier, il vino cesenate ha davvero cambiato volto. Le piccolissime cantine o gli agricoltori che conferivano alle canine sociali, anche grazie al cambio generazionale, hanno cominciato a realizzare prodotti di grande spessore che oggi stanno avendo riscontri anche a livello di guide nazionali. La stessa cosa ora auspicherei per la ristorazione che a Cesena ha avuto un ‘grande avvenire dietro le spalle’, con la mitica esperienza dei fratelli Casali, poi proseguita dall’amico e collega Terenzio Medri. Un’esperienza che purtroppo si è un po’ diluita e non ha regalato a Cesena nessuna stella per i suoi ristoranti come invece la nostra città meriterebbe.

FEDERICA BIANCHI Giornalista Confesso che quando mi sono state chieste queste poche righe sulla ‘mia’ Cesena sono andata in crisi. Scrivere è il mio lavoro e per lavoro ho scritto mille volte di Cesena, eppure questa volta ho conosciuto il blocco dello scrittore: non riuscivo a decidere da cosa cominciare. Tanti i motivi che mi legano a Cesena e me la fanno amare: ad esempio, l’orgoglio per l’unicità della Biblioteca Malatestiana, vera e propria macchina del tempo che trasporta i visitatori nel Rinascimento; l’ammirazione per il sereno panorama della città e della pianura romagnola che si può godere a perdita d’occhio dagli spalti della Rocca; il piacere di poter fare una passeggiata nelle vie di un centro raccolto e pieno di fascino oppure scegliere di inoltrarsi nel verde della campagna; la consapevolezza di essere nel cuore della Romagna, a metà strada fra colli e mare, con la possibilità di prendere il meglio da ciascuno di essi. Ma, soprattutto, l’essere ancora a misura d’uomo, un luogo in cui potersi sentire a casa anche fuori da casa propria. È così che mi sento ogni giorno, camminando per Cesena.

LORENZO TERSI consigliere Cesena Fiera Ho il privilegio di vivere e vedere la città dal “piano rialzato “. Di guardarla da una prospettiva panoramica. Di sentirne i profumi, di ammirarne i colori, soprendenti come di questo autunno. La collina di Cesena sprigiona il fascino delle stagioni, è un luogo diffusore di benessere testimoniato dalle tante persone che si inerpicano a piedi lungo le strade. La collina non è un luogo a sé stante, una parentesi nel contesto. È in piena simbiosi con il centro storico, luogo delle relazioni umane e culturali. L’anima della città è rappresentata dalla sue strade, dagli stretti vicoli, dalla vivacità dei suoi locali, da un’offerta eno-gastroemozionale che ha fatto notevoli passi in avanti negli ultimi anni. Cesena è un territorio che integra collina e centro, storia e natura: e proprio per questo è una città che pensa al futuro.

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VETRINA INTERVISTA

Leonardo Lucchi. Figure alla finestra

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ON STAGE

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ITINERARIO

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MOSAICO

• Sting. An english man in Cesena • Piero Angela e James Randi • Arisa Istantanee di una Cesena Sacra IL PERSONAGGIO

La ‘normalità’ del design creativo CESENA CULT

Innovazione, sfide creative A TUTTO SPORT

Campioni Under 18 TRA CIBO E VINO

Romagna Wine Festival. Arte, vino e fantasia Il Trionfo di Dioniso ‘veste’ i vini Galassi

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OSPITALITÀ

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FESTIVITÀ

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COMUNE DI CESENA

Winter2017

Hotel Casali Home. Icona di ‘calda’ ospitalità SOLIDARIETÀ

Temporary store & solidarietà ROMAGNAUTO

Dalle auto allo showroom, quando il lusso sposa l’eleganza Presepi e luci. Inseguendo la stella cometa IN APPENNINO

Emozioni, silenzio e ciaspole SALUTE E BENESSERE

• Poliambulatorio Esculapio. Biorigenera: contrastare la perdita di capelli con successo è finalmente possibile • Otoplus Centro Audioprotesico. Acufene, il sintomo dell’allucinazione sonora • Parafarmacia San Giacomo. Curarsi con i fiori? grazie al test Nomabit APPUNTAMENTI In calendario IDEA REGALO Alcuni consigli per i tuoi acquisti INFO E NUMERI UTILI

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PRESENTAZIONE

ACesena arriva fresco di stampa ai primi di dicembre per raccontare ancora una volta un territorio e una città, facendovi incontrare personaggi noti e meno noti, luoghi magici e scoperte curiose. Facendo parlare i protagonisti nello sport, nell’arte, nella enogastronomia, proponendovi un itinerario nella Cesena sacra con le foto del gruppo fb Fotografiamo Cesena. Raccontiamo la visita di Papa Francesco nella città, ma anche l’arrivo di una star internazionale come Sting e l’arte di plasmare la materia con un’intervista allo scultore Leonardo Lucchi. E poi un pizzico di feste natalizie, un tuffo nel festival del vino, volti, esperienze e creatività di una Cesena Cult. Insomma abbiamo cercato di raccontare ancora una volta tendenze, storia, cultura, personaggi e avvenimenti per coloro che amano Cesena, per coloro che la visitano, per gli imprenditori che vi operano e per tutti quelli che, in queste pagine, troveranno un motivo nuovo per scoprire ACesena winter 2017. Questo è l’auspicio di CesenaLive, società cittadina che ha come partner aziende del territorio: Media Consulting, PrimaPagina, Balestri&Balestri e Camac. Per Cesena Live Luigi Angelini, Andrea Balestri, Giulia Fellini, Maurizio Magni, Giorgio Tosi

ANNO 5 NUMERO 1 Direttore responsabile Maurizio Magni magni@agenziaprimapagina.it Comitato di redazione: Luigi Angelini, Andrea Balestri, Giulia Fellini Maurizio Magni, Maria Luisa Pieri,Federica Bianchi Redazione: PrimaPagina via Sacchi, 31 Cesena t. 0547 24284 www.agenziaprimapagina.it Grafica e impaginazione: Silvia Zoffoli grafica@agenziaprimapagina.it Letizia Campori pubbli@agenziaprimapagina.it Hanno collaborato: Filippo Fabbri, Alice Magnani, Cristina Zani, Anna Frabotta, Elisabetta Boninsegna, Claudia Rocchi Pubblicità Balestri&Balestri via Trieste, 20 Forlì t. 0543 30343 www.balestriebalestri.it Marketing manager: Andrea Balestri andrea@balestriebalestri.it Marketing: Benedetta Ancarani, Alessandro Vicini Internet Mediaconsulting srl Viale Bovio, 100 Cesena t. 0547 21349 www.mconweb.it Web marketing manager Luigi Angelini angelini@mconweb.it Internet/App/Social Sara D’Andrizza, Diego Gonzalez, Loris Lunedei, Luca Bartolini internet@mconweb.it Traduzioni: Emma Lucy Tavasso Fotografie: Marco Anconelli Art Immagine, Archivio Comune di Cesena, Prima Pagina Stampa: Nuova Tipografia Forlimpopoli Reg. Trib. di Forlì n.9/2013 chiuso in redazione 30/11/2017 Proprietà Editoriale: Cesena Live srl

Informativa ai sensi della Legge 675 del 31/12/96 In relazione ai Suoi dati in nostro possesso e in conformità con le disposizioni della legge 675 per la tutela dei dati personali, La informiamo che: 1. i dati sono stati raccolti esclusivamente ai fini dell’invio della rivista 2. il trattamento dei dati è effettuato da PrimaPagina ai soli fini della spedizione; 3. Lei può esercitare in ogni momento i diritti di cui all’art. 13 della Legge, in particolare ha il diritto di opporsi al trattamento dei dati personali che la riguardano, esercitando gratuitamente tale diritto; 4. Titolare del trattamento è PrimaPagina scrl, via Sacchi, 31, 47023 Cesena

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PAPA FRANCESCO INCONTRA CESENA Il 1 ottobre del 2017 Cesena ha accolto Papa Francesco per la visita pastorale che ha coinciso con le celebrazioni per i 300 anni della nascita di papa Pio VI, il cesenate Braschi. Abbiamo scelto di ricordare quella giornata di festa per Cesena dedicando due pagine della rubrica in Vetrina che aprono ogni volta il nostro magazine, facendo “parlare” le foto che raccontano i vari momenti della visita. Papa Francesco in giro per la città con la papamobile, il saluto alla Cesena civile e delle istituzioni in piazza del Popolo, con l’esortazione alla politica per il bene comune, l’arrivo al Duomo a incontrare le tante persone che lo hanno atteso con trepidazione (Si ringrazia il Corriere Cesenate per le foto fornite).

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1 1. IL MINISTRO DARIO FRANCESCHINI A UBIK Il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini ha visitato la Biblioteca Malatestiana e la Pinacoteca della Fondazione e della Cassa di Risparmio di Cesena. A Cesena Franceschini è stato poi ospite della libreria UBIK (nella foto) dove ha presentato anche il suo ultimo libro “Disadorna e altre storie” edito da La Nave di Teseo.

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2 2. FOTO DI GRUPPO PER “MADRI” Foto di gruppo degli autori di Madri, storie di figli, il volume curato da Elide Giordani e presentato in Biblioteca Malatestiana il 21 ottobre. A dialogare con la curatrice è stato Emanuele Chesi, capo redattore del Resto del Carlino di Cesena. Folta partecipazione degli autori, tra i 51 che hanno accolto l’invito a raccontare una storia sul tema.

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3. FATTORE R COMPETITIVITÀ E ATTRATTIVITÀ DELLA ROMAGNA A Cesena Fiera si è ritrovato il gotha dell’economia della Romagna. L’occasione è stata la prima edizione di Fattore R, che ha messo a confronto 300 tra imprenditori, associazioni e istituzioni del territorio romagnolo, a discutere su tre temi chiave: competitività, attrattività, crescita. A parlarne Jean-Paul Fitoussi, Professor Emerito dell’Institut d’Etudes Politiques di Parigi, l’ex presidente Istat e Ministro del Lavoro Enrico Giovannini, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Sandro Gozi con un messaggio video, Stefano Bonaccini presidente della Regione Emilia Romagna e numerosi imprenditori (Denis Amadori, Andrea Aureli, Massimo Gori, Giancarlo Nicosanti, Paolo Maggioli, Giuseppe Prestia, Tomaso Tarozzi, Fabrizio Togni, Cesare Trevisani). Confortanti i dati dell’Osservatorio Ernst & Young che indicano per la Romagna un’elevata competitività del sistema economico, con tassi di occupazione, redditi e consumi pro capite superiori a quelli nazionali e sostanzialmente allineati a quelli regionali (a parte la propensione all’export, che rimane più bassa di quella regionale). “I dati presentati rappresentano un’opportunità di analisi, approfondimento e stimolo per gli stakeholder, per le imprese e le istituzioni – spiega Lorenzo Tersi, Consigliere Cesena Fiera con delega a Fattore R – Sono uno stimolo per la crescita sostenibile di un territorio come la Romagna”. Fattore R è stato organizzato da Cesena Fiera ed EY (Ernst & Young), in collaborazione con Confindustria Romagna e Forlì-Cesena, e il supporto della Camera di Commercio della Romagna.


libreri LE VITE DEI CESENATI

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A cura di Alessandro Gagliardo Il nuovo volume di Le Vite dei Cesenati, curato da Alberto Gagliardo, è stato dedicato a Pier Giovanni Fabbri, lo studioso che undici anni le aveva ideate. Il volume raccoglie testimonianze di amici e studiosi invitati a raccontare la sua figura ricostruendo alcuni degli aspetti più significativi del suo infaticabile e prezioso impegno. Inoltre questo volume gli rende omaggio proseguendo nel solco da lui segnato e proponendo l’ultimo suo lavoro sulla Cesena Malatestiana. Stampare Edizioni.

MADRI. STORIE DI FIGLI

Contiene i racconti di 51 scrittori, poeti e giornalisti della Romagna. A raccontare lo specialissimo rapporto che si crea fra madri e figli sono Ada Grilli, Annamaria Gradara, Antonia Pozzi, Carlotta Benini, Maria Carmela Gianessi, Caterina Molari, Claudia Rocchi, Cristina Zanotti, Davide Buratti, Efrem Stanassi, Eleonora Onofri, Elide Giordani (che ha curato il volume), Eligio Dall’Ara, Elisabetta Boninsegna, Fabio Molari, Fiorenzo Barzanti, Francesco Zanotti, Franco Casadei, Franco Fregni, Franco Spazzoli, Francois Caillat, Gabriel Marchetti, Gabriele Papi, Giancarlo Biasini, Gianfranco Lauretano, Gianpaolo Castagnoli, Giulia Fellini, Guido Pedrelli, La Piadinara, Lorenzo Spignoli, Marco Valeriani, Mariella Busi, Marino Mengozzi, Mario Russomanno, Marzia Persi, Nicoletta Brina, Orlando Piraccini, Quinto Cappelli, Raffaella Candoli, Riccardo Pascucci, Rita Giannini, Roberta Fabbri, Roberto Casalini, Serena Dellamore, Simonetta Bini, Stefano Simoncelli, Tommaso Balbi, Tommaso Magalotti, Tonina Facciani, Valter Rossi, Zina Righi.

GUIDA EMILIA ROMAGNA DA BERE E DA MANGIARE

4. IL CIBO DI STRADA FA CENTRO Ancora un’ottima edizione con tantissimi visitatori e buona performance della location di Piazza del Popolo. Il Festival Internazionale del Cibo di Strada, organizzato da Confesercenti Cesenate, Slow Food Cesena, Conservatoire des Cuisines Méditerranéennes ed Eventi in Itinere, con isole gastronomiche di cibi di strada provenienti da svariati paesi, ha fatto centro: sapori dall’Ecuador al Belgio, dal Messico all’India, dalla Grecia al Giappone, fino al Marocco, al Perù e all’Argentina. Folta anche la presenza italiana, con molte regioni che hanno presentato le loro eccellenze: dall’Abruzzo alla Sicilia, dalle Puglie alla Toscana, fino alle Marche, alla Campania, alla Liguria e all’Emilia-Romagna. Birre, vini e bevande provenienti dai paesi partecipanti, la “Bottega del Caffè del Mondo”, la “Street Food Truck Area” hanno completato la ricca offerta di gusto e di sapori.

Edizione 2017/2018 PrimaPagina Editore Completa, comoda e di facile consultazione, Emilia Romagna da Bere e da Mangiare, guida regionale dell’Associazione Italiana Sommelier, giunta alla tredicesima edizione, si conferma come insostituibile bussola per orientarsi nel mondo del vino del territorio, descrivendo etichette, raccontando terroir, proponendo i giusti abbinamenti per ogni occasione. Nelle 384 pagine della guida, la Via Emilia dei sapori più autentici viene raccontata passando in rassegna circa 300 cantine, 1000 nuove etichette con schede di degustazione, foto, prezzo, abbinamenti e caratteristiche. Info e descrizioni sono anche disponibili in formato digitale nella app Via Emilia Wine&Food, scaricabile gratuitamente da Apple Store e Google Play. La guida è acquistabile nelle librerie o on line su www.emiliaromagnavini.it


intervist

LEONARDO LUCCHI

FIGURE ALLA FINESTRA Leggiadre e ‘sospese’, le opere in bronzo dell’artista cesenate raccontano di gesti semplici e di frammenti di vita quotidiana


L’ARTISTA Leonardo Lucchi nasce a Cesena nel 1952, città dove ancora oggi vive e lavora. Si forma all’Istituto d’arte per la ceramica di Faenza. In più di quarant’anni di attività ha esposto in diverse città italiane, all’estero è molto apprezzato in Francia, nel Regno Unito, in Lussemburgo e in Svizzera.


intervist di Giulia Fellini ono leggiadre le sue figure femminili, appaiono come sospese. Sono colte nell’atto del riposo, del salto alla corda o sull’altalena, mentre si sporgono dalla finestra per guardare giù o si sussurrano complici confidenze. Gesti semplici, di vita quotidiana, frammenti di ricordi di cose vissute in cui possono riconoscersi tutti. È forse questo il motivo che rende così “vive” le opere di Leonardo Lucchi, artista cesenate, creatore di gioielli e di mirabili bronzi. Abbiamo incontrato l’artista nel suo studio situato nel cuore di Cesena. Dalle grandi finestre affacciate su piazza del Popolo e dal terrazzo che le sovrasta le sue figure si sporgono, pare che salutino o invitino a entrare. Perché lo studio di Leonardo Lucchi ama essere anche un luogo d’incontro per l’arte, una fucina di iniziative culturali che lo stesso scultore organizza. Molte sue opere “fermano” frammenti di vita quotidiana. Un’attenzione al particolare che sembrerebbe accompagnare l’intera sua attività artistica. Preferire atti quotidiani, gesti di ogni giorno, un

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gioco, l’abbraccio di una madre o le carezze di due amanti, la bellezza di un volto femminile significa proporre un linguaggio artistico e sentimenti che possono essere condivisi da tutti. Significa poter raccontare con quella scultura il piacere provato nel modellarla e cercare una immediata sintonia con chi la guarda, perché può riconoscersi. Con quali materiali e tecniche dà vita a queste creazioni? Potrei rispondere materiali e tecniche della tradizione, ma riferendomi con questo termine ad un concetto tutt’altro che riduttivo. Per me la tradizione è quella che ci porta alla grande arte del passato, dai Greci ai Romani e alla nostra grande storia che ha radici nel Rinascimento. Significa lavorare con storiche fonderie d’arte che oggi rischiamo di perdere e con esse una specializzazione di enorme valore e di millenaria ispirazione. Grandi artisti come Moore, Mitoray, Botero sono venuti in Italia per creare le loro opere e si sono avvalsi di questa professionalità e di queste maestranze. Peccato che al momento l’arte italiana, in particolar modo la scultura, non

Nella foto di apertura del servizio la scultura intitolata “Chiara”. Qui sotto a sinistra “Alice” a Roncofreddo e a destra “Terrazza sul Mare”. Nella pagina a destra “Gli Acrobati” gruppo in vicolo Cesuola a Cesena



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sia sostenuta in maniera adeguata. Nei quarant’anni Cosa mette nelle sue opere, al di là della perfedi attività artistica ho lavorato sia il marmo che il zione tecnica? bronzo, anche il legno per alcune opere di arte sacra, Ci deve essere qualcosa da comunicare, qualcosa ma la mia materia di partenza è senza dubbio l’argil- che raggiunga il pubblico. Tutti, non solo chi ha la. Non poteva che essere così venendo dalla Scuola un importante bagaglio culturale o addirittura una di Ceramica, dove mi sono formato con Biancini e competenza specifica dell’arte, devono riuscire a coZauli. Ogni materiale ha la sua complessità, a volte gliere questa comunicazione. occorre sottostare alle sue leggi, accettandole per ve- Si può godere di un’opera d’arte in modo più istintidere nascere l’opera. vo, senza troppi filtri concettuali. È importante riuPartito dalla Scuola d’arte per la Ceramica di Fa- scire a raggiungere quel momento della meraviglia e enza qual è stato l’approdo artidello stupore che è il momento fonstico di Leonardo Lucchi? damentale nell’incontro con l’arte. Negli anni della mia formazione si Maestro le sue opere sono apprezCerco gesti e zate da tempo sia in Italia che accentuava la spinta alla modernisentimenti tà, ma al termine degli studi sono all’estero. Ci sono progetti in procondivisi da tutti spettiva? tornato alla figura. È stato come Ho esposto in molte città italiane a sentire il bisogno di partire dalle origini, per essere poi più libero partire da Roma, Venezia, Milano, di intraprendere il mio percorso. E oggi non sento Bologna, Palermo e in numerosi paesi. l’esigenza di forzare la mano per rincorrere mode e Le mie opere sono presenti in esposizioni permanencorrenti che non mi appartengono. Preferisco rima- ti di gallerie prestigiose in Francia, a Parigi, a Tounere fedele a me stesso e a quanto ho creato in tutti louse, a Nancy e attualmente a Grenoble e a Londra questi anni di attività. So che le mie opere vengono alla Galleria Pall Mall. Nella capitale inglese torno in riconosciute sia in Italia che all’estero e apprezzate primavera con una mostra importante, che stiamo per quelle caratteristiche che riesco a infondere in preparando ora. ogni bronzo.

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Nella pagina a sinitra lo studio e Leonardo Lucchi al lavoro sugli Acrobati: la terza immagine riprende un dettaglio della fontana a Bagno di Romagna. Qui sopra particolare della scultura La bella di Cesena

I BRONZI MONUMENTALI Un itinerario sacro firmato da Leonardo Lucchi si dipana nella città di Cesena, tra importanti gruppi bronzei come i monumenti a Don Baronio e a Santa Madre Teresa di Calcutta (nella foto) in una suggestiva “Pietà”. Presso la Cattedrale si trova il San Giovanni Battista, mentre Padre Pio è stato collocato al convento della Suore Cappuccine. Tra i gruppi monumentali di natura non sacra ricordiamo anche gli Acrobati in vicolo Cesuola e la fontana intitolata Acqua: fonte di bellezza, all’ingresso della località termale di Bagno di Romagna.

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intervist Il suo studio in piazza del Popolo è divenuto un luogo di incontro con l’arte e di iniziative culturali. Una sorta di cenacolo? Mi piace proporre iniziative dedicate all’arte, iniziando dalla semplice visita al mio studio. Per questo cerco sempre di tenere la porta aperta… Un’occasione molto vicina è sicuramente la visita nell’ambito del Romagna Wine Festival, con l’iniziativa l’arte incontra il vino in programma l’8 dicembre. Nel mio studio ho invitato spesso altri artisti a esporre, ho proposto mostre di noti scultori italiani e anche internazionali. Anzi in quell’occasione ho cercato di realizzare una vera e propria operazione culturale per coinvolgere sull’arte tridimensionale le nuove generazioni, per fare comprendere cosa c’è dietro al creazione di una scultura, i mesi di lavoro, i passaggi in fornace. Questa attività è legata al ricordo di mio padre e alla sua attività e rete di rapporti con scultori e artisti. Oggi con l’Associazione Nino Lucchi continuo a promuovere questo scambio culturale che ritengo fondamentale. Ci regalerà ancora un magico percorso tra i vicoli della città? Penso di sì, vorremmo proporre come gli anni passati la passeggiata artistica in vicolo Cesuola, con alcune sculture che sono tornate da grandi esposizioni. Sotto Il vignaiolo, il bronzo che sarà in esposizione in occasione del Romagna Wine Festival al Foro annonario a Cesena, sotto a destra Figura seduta e un’opera di oreficeria

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His feminine sculptures are graceful, they appear to be suspended. They’ve been depicted while resting, on a swing, skipping, leaning out of a window to look down at the passers-by, or whispering secrets to each other. Portrayed are simple gestures, everyday life, and remnants of memories that everyone can relate to. Perhaps this is the reason why Leonardo Lucchi’s work, an artist from Cesena, a jewelry maker and brilliant bronze sculptor seems to be so “alive”. We met the artist in his studio located in the heart of Cesena. There’s a large window overlooking the Piazza del Popolo, and then a terrace where his figures stand, which all seem to welcome or invite you to enter. Leonardo Lucchi’s studio not only prides itself on being a meeting place for art, but also a melting pot of cultural initiatives organized by the sculptor himself. A lot of his work “stops” various fragments of daily life. An attention to detail that seems to accompany his entire artistic activity. Day-to-day deeds and gestures, a game, a mother’s embrace, the caress of two lovers, the beauty of a female face, all of which is expressed by using artistic language and feelings, yet can be heartfelt and understood by everyone. Lucchi transmits the pleasure of modelling the sculpture while seeking an immediate connection with the person who is observing; this is made possible because the onlooker can recognize themselves in the sculpture and what it represents. Lucchi exhibits in many Italian cities and in spring will return to London with an important exhibition.



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STING ENGLISH MAN IN CESENA La rock star si è concessa al pubblico e alle domande di una lunga intervista parlando di musica, del suo amore per l’Italia, del suo impegno sociale e degli amici Pavarotti e Zucchero di Claudia Rocchi nche Cesena ha avuto la sua rock star internazionale. Gordon Sumner da Newcastle, in arte semplicemente Sting, classe 1951, fondatore della rock band dei Police nel 1976, in un sabato pomeriggio di ottobre si è calato per qualche ora nei panni di un “english man in Cesena” (parafrasando la sua canzone “English man in New York”). L’occasione è stato “ImaginAction” primo festival dedicato al videoclip. Preso al volo in una data off della sua tournée internazionale e portato a Cesena». Due, ma intensi, i momenti in cui si è concesso alla città; il primo, più intimo, nel gioiello della biblioteca Malatestiana, alla scoperta del fascino rinascimentale dell’Aula del Nuti, dentro alla quale ha accettato di farsi fotografare seduto su un pluteo. Poi via di corsa al teatro Bonci, per l’atteso momento pubblico dell’intervista. E qui Sting ha lasciato ai fan cesenati un momento da ricordare, concedendosi per un’ora alle domande del giornalista Rai Giorgio Verdelli e a quelle di critici musicali, argomentando in modo esaustivo, anche se in lingua inglese (senza traduzione). L’intervista è

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stata registrata in diretta, il materiale sarà utilizzato per una trasmissione a lui dedicata di “Unici”, la serie curata da Verdelli. L’incontro ha avuto un preludio emozionante per i fan; una full immersion nei maggiori successi di Sting e dei Police attraverso la proiezione di una ventina di videoclip, dall’epoca d’oro della band ai suoi più recenti soli, da “Fields of gold” e “Roxanne”, a “Fragile”. Una star eclettica Sting, in carriera ha spaziato dal reggae al punk, dal rock al blues, alla musica rinascimentale; ha cantato a Broadway nell’Opera da tre soldi di Brecht, e nella sua opera “The last ship” (L’ultima nave) dedicata a cantieri navali in crisi, ha duettato con il geniale Frank Zappa, ed è pure un abile giocatore di scacchi. Ad ascoltarlo al Bonci c’era anche la cesenate Raffaella Golinucci. Gli ha gridato “Ciao boss” e Sting, sorpreso nel vederla, le ha urlato forte il suo «Ciao Raffaiiiella!”. La carrambata ha così rivelato chi è la romagnola Raffaella Golinucci, tour manager internazionale, in passato anche di Sting. «Ricordo i suoi camerini – ha confidato Raffaella - erano sempre pieni di libri». I libri d’altra parte han-

Si ringrazia per la foto ufficio stampa ImaginAction

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onst ge no sempre fatto parte del bagaglio dell’artista Sting, quello che si interessa di musica e dei problemi del mondo, ma anche del giovane Gordon Sumner, che fu insegnante di scuola. Quanto ha influenzato, gli ha chiesto Verdelli, la sua formazione di professore, nella scrittura delle canzoni? «Quella esperienza – la risposta di Sting - mi ha fatto capire che in una classe scolastica il senso non è insegnare; quel che in realtà accade è imparare. Il mio compito era trasmettere entusiasmo per le materie di cui parlavo, spiegare le ragioni per cui mi piaceva quella canzone, quello scritto, quel dipinto. È l’entusiasmo che tu mostri agli altri e che fa sì che gli altri imparino poi da soli. È un po’ quel che mi accade oggi, sul palco, davanti al pubblico. Anche se il mio ruolo è di intrattenere e divertire, al di là di questo piacere passano informazioni collegate alla mia musica, e sono anche educative, formative, come avviene in una classe». Come definirebbe la sua musica? «Non è il mio lavoro definirla, cerco anzi di evitare categorie e spiegazioni; è semmai la curiosità che mi spinge, nel mio lavoro. Personalmente mi sento in primis uno storyteller, un raccontatore di storie che a un certo punto hanno bisogno anche di musica. La musica può essere jazz o folk o rock; il mio gioco è di raccontare una storia, i generi musicali rappresentano i diversi colori con cui dipingere». Le morti di David Bowie e di Prince nel 2016 l’hanno spinta a dedicare una canzone in cui scrive “rock stars don’t ever die / They only fade away” (le rock star non muoiono, svaniscono soltanto). Cosa intende dire? «Solo che i corpi di queste persone muoiono e svaniscono come quelli di tutti, ma la loro musica no, continuerà. C’è in questa affermazione anche una riflessione sulla morte, e una speranza che riguarda anche me; come rock star di 66 anni spero che, dopo di me, la mia musica continuerà». Dall’inizio degli anni Novanta ha messo casa anche in Italia. Cosa

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l’ha conquistata, e cosa è l’Italia samico, noi facciamo scambi, lui mi dà l’aceto e io gli do il vino». per un inglese? «Gli inglesi si innamorano dell’Italia Lei si interessa ai grandi temi non solo geograficamente ma cul- dell’umanità, anche di caratteturalmente, e per il diverso clima re ambientale, è stato invitato a atmosferico, più mite e soleggiato. inaugurare il parco del Delta del Lord Byron venne in questo paese e Po. Che cosa pensa della biodinase ne innamorò, io ho fatto lo stesso. mica che sostiene? Nella mia fattoria in Toscana coltivo «La diversità biodinamica è essenvigneti, faccio vino e olio. E amo la ziale per noi, senza avremmo una storia d’Italia, la sua cultura, la pit- monocoltura distruttiva, campi batura, l’architettura, mi sento a casa sati su di un’unica produzione che qui, e vi ringrazio per questo». ci porterebbe a gravi conseguenze Cosa prova quando “de-canta” il per la sopravvivenza. Io provengo da vino? un’area industriale del mondo, ma «È un concetto interessante; de- sono stato contadino per quasi 35 cantare il vino nuovo è un po’ come anni, ho sempre avuto un’immagiestrarre una nuova canzone, c’è ne di me nei campi, da agricoltore, a coltivare cibo una correlazione diretta fra e adesso vino. Mi sento per prima cosa Ciò mi nuuna buona uno storyteller tre e mi piace. canzone e un ma di storie che hanno Quando coltibuon vino. Una viamo dobbiabuona canzone bisogno della musica mo rispettare la racconta una terra, non abustoria, un buon sarne, né usare vino racconta pure una storia, in entrambi c’è pesticidi che avvelenano l’acqua, è il un inizio, uno sviluppo, una fine. buon senso che deve guidarci». C’è dunque una correlazione nella È ancora fondamentale il ruolo storia dell’uomo, tra la cultura del dell’artista che parla dei problemi coltivare il vino e lo sviluppo lingui- che lo circondano? stico. Penso che con un bicchiere «Prima di essere una rock star sono di vino in mano – aggiunge ancora stato una persona come tante, aveSting con un sorriso – cominciamo vo una vita vera, insegnavo a scuoa raccontare storie; così chi ascolta, la, ero un cittadino che pagava le con un bicchiere di vino apprezza tasse, che votava, e mi interessavo meglio la storia. Dunque un bic- alle questioni sociali e politiche; chiere di vino favorisce la nascita di anche adesso sono interessato alle racconti. Il problema è quando bevi stesse cose. Oggi ho 66 anni, sono più di un bicchiere!». padre, quando canto mi presento Quale ricordo ha degli emiliani da intrattenitore, ma resto sempre Pavarotti e Zucchero che ha fre- un cittadino e le mie canzoni tocquentato? cano temi che mi interessano. Così «Pavarotti venne a casa mia, disse nell’ultimo album (dal titolo “57th che era a dieta, e mangiò “solo” due & 9th”) parlo di argomenti attuali, polli. Lo amavo caramente come dai temi di clima e ambiente di “One uomo, come incredibile artista, Fine Day”, ai rifugiati che migrano la sua è una delle voci più grandi in Europa in “Inshallah”. E sono del XX secolo, ed è stato un onore questi i temi politici che mi interesper me cantare con lui. Mi manca sano da “song writer”, non scrivere molto, è Insostituibile. Di Zucchero canzoni d’amore o di scarpe nuove! amo la sua bella autentica voce da Dunque continuo a scrivere di ciò blues, con un sapore italiano, ab- che mi ha sempre interessato, sia bastanza unica. Ha tradotto in ma- quand’ero giovane e avevo già una niera perfetta la mia canzone “Mad coscienza sociale, sia ancora adesabout you” nella sua “Muoio per so». te”. Abbiamo bevuto vino insieme Lei è nato in un periodo in cui la nei nostri incontri, a Capri come a musica sembrava cambiare l’esiTokio. Zucchero produce aceto bal- stenza, oggi forse non è più così.


«La mia formazione è avvenuta in un periodo in cui la musica diventava importantissima per la società, pensiamo alle ripercussioni di Beatles e Rolling Stones in campo sociale e politico. Oggi la musica è meno potente però c’è che…. quando suono davanti a migliaia di persone penso che qualcuno di loro apparterrà alla classe politica di domani. Così un tema sollevato in quel momento da una mia canzone, se incontra sensibilità, potrebbe piantare un seme nella mente di qualcuno, nel loro futuro. Io stesso mi sono sorpreso quando il sindaco di Londra venne a salutarmi a un mio concer-

©Eric Ryan Anderson

to. Mi disse di essere un mio fan da quand’era 17enne”. Proprio come successe a me quando vidi Jimi Hendrix prima che diventasse una star, avevo 14 anni, lui era al club A’Gogo di Newcastle. Veder suonare quell’uomo fu per me un’improvvisa rivelazione, una epifania che ha cambiato il mio modo di pensare». La musica è così, ha un fuoco dentro con potenti effetti sul futuro. Credo che la musica tornerà a essere, dal punto di vista politico, una importante ancora per l’esistenza, e vorrei farne parte». Senz’altro lei appartiene a questmondo di grande rock, ma cosa

prova davvero, quando suona? «Adoro camminare, salire sul palcoscenico da solo, sentire il pubblico che ti dà il benvenuto, è una sensazione bellissima; e poi cantare è come volare, “Vo-la-re” (cita Modugno), e avere il pubblico che vola con te, portarlo dove vuoi tu, è un privilegio per il quale vale la pena pagare ogni prezzo». E qual è il prezzo del successo? «Il prezzo? È camminare per strada e avere gente che ti ferma per un selfie; ma è un piccolo prezzo per la vita straordinaria che ho avuto. Potrei fare anche a meno del selfie, ma va bene lo stesso».

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Le foto sono di CICAP / Roberta Baria 2017

PIERO ANGELA E JAMES RANDI

VIAGGIO NEL MONDO DEL PARANORMALE I due studiosi protagonisti al Cicap Fest di Cesena raccontano la battaglia contro la parascienza

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om’è nata la mia indagine sulla parapsicologia? Era il 1977 e al programma Rischiatutto di Mike Bongiorno c’era ospite un medico, nonché animatore di un centro studi sulla parapsicologia a Bologna. Questo signore parlava di chiaroveggenza, premonizioni e telepatia…argomenti che con la scienza non avevano niente a che fare e a me è venuta una gran voglia di indagare”. Così il giornalista, scrittore e divulgatore scientifico Piero Angela, che il 29 settembre è stato ospite al Cicap Fest di Cesena, ha raccontato la nascita della sua “Indagine sulla parapsicologia” che realizzò nel 1978: tramite sei documentari televisivi

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commissionatigli dalla Rai, per la prima volta affrontò l’argomento “paranormale” da un punto di vista critico. Con l’intenzione di fare chiarezza, intervistò i più noti parapsicologi dell’epoca, avvalendosi della consulenza del noto illusionista James Randi, anche lui già impegnato nell’indagine del paranormale e ospite al Cicap Fest insieme ad Angela. L’inchiesta rappresentò il primo esempio di indagine televisiva sul paranormale con cui si dimostrò l’inattendibilità della sperimentazione parapsicologica. Alla serie televisiva seguì il libro “Viaggio nel mondo del paranormale”, da cui il titolo dell’incontro al Cicap Fest, in cui Piero Angela dimostra scientificamente l’inesi-

stenza dei fenomeni paranormali, attività riconducibili solo all’attività di veri e propri ciarlatani. Nel 1989 nascerà il Cicap - Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze - di cui oggi Piero Angela è presidente onorario e che si batte per proseguire l’attività di indagine scientifica contro la parascienza. “Le persone hanno bisogno di credere, per questo si affidano a individui che gli promettono cure ma in realtà dicono e fanno solo il falso - ha sottolineato Angela a fine incontro - Ricordiamoci che il nostro cervello è sempre l’investimento più importante. Oggi il terreno è ancora più fertile per la scienza, dobbiamo coltivare la volontà di costruire ed essere positivi, non di distruggere”. Piero Angela was a guest at the Cicap Fest in Cesena where he explained how his study “Research on Parapsychology”, which was done in 1978, came about: The television station Rai commissioned six documentaries, and it was then that Piero Angela first confronted the “paranormal” topic from a critical point of view. With the intention of clarifying this topic after having taken advice from James Randi, who was a well-known illusionist at that time, he interviewed the best-known parapsychologists. “People need to believe, so they rely on individuals who promise them an antidote to their problems, but actually, whatever they say and do is purely makebelieve” pointed out Angela at the end of the meeting.


ARISA

ALLA RICERCA CONTINUA DELLA MIA IDENTITÀ

La cantante è stata ospite a Cesena per IMAGinACTION il Festival Internazionale dei videoclip

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al successo di “Sincerità” a Sanremo del 2009 fino alla hit dell’estate 2017 “L’esercito dei selfie” cantata insieme a Lorenzo Fragola. Sono le trasformazioni di una vita completamente dedicata alla musica, quella di Rosalba Pippa, in arte Arisa, che lo scorso 13 ottobre è stata protagonista a Cesena per il Festival internazionale dei videoclip IMAGinACTION. Ad intervistarla Luca Dondoni de la Stampa, che ha analizzato la sua carriera tramite le trasformazioni adottate nei video delle sue canzoni e nei suoi look. Arisa ha ammesso di aver faticato per affermarsi come cantante. “Dopo Sincerità, ho dovuto cambiare per paura di non esser presa sul serio. Ho messo gli occhiali in un cassetto, mi sono operata agli occhi, ho rivoluzionato il mio look. Ho dovuto ascoltare i consigli di chi mi diceva di omologarmi per evitare gli haters: quando sei famoso diventi un oggetto pubblico

e per strada rischi di esser preso di mira dal primo che passa”. Dopo “Sincerità”, Arisa torna sul palco dell’Ariston con Malamorenò (2010), nel 2011 diventa giudice al talent show X Factor e debutta al cinema in “Tutta colpa della musica” diretto da Ricky Tognazzi. Sono anni di crescita per l’artista, che coltiva la sua abilità comunicativa anche tramite i videoclip. “Per me i video sono più esplicativi del concetto di una canzone – sottolinea Arisa - e se fatti con cura, diventano rappresentativi dell’identità dell’artista. Se la canzone riesce ad assimilarsi al video, non si parla più solo di video ma di vere e proprie installazioni di arte visiva. E la produzione di un video va di pari passo con la nostra ricerca di identità, un percorso che riusciamo a intraprendere solo quando ci troviamo da soli con la nostra anima. Io ancora non so chi sono ma non mi colpevolizzo

per questo. Farsi domande è il primo modo per capire a fondo la propria identità”. Abilità comunicativa, ricerca continua, voglia di innovarsi sono i principi alla base di tutti i lavori a firma Arisa, che la vedono protagonista di nuovo a Sanremo (2012 -2014) per diventarne coconduttrice nel 2015; nei suoi album in studio “Amami” (2012), “Se vedo te” (2014), “Guardando il cielo” (2016) e album dal vivo “Amami Tour” (2012). A fine intervista, come davanti a degli amici di lunga data, Arisa spiega il segreto del suo successo “In fondo, a me piace più fare il mio lavoro che farlo vedere agli altri”. Alice Magnani Arisa was one of the protagonists at the Cesena International Film Festival IMAGinACTION on October 13th. Luca Dondoni from the newspaper la Stampa interviewed her, analyzing her career through the transformations made in the videos for her songs and her different images. Arisa admitted to struggling to become a singer, and then explained her growth as an artist, highlighting the role of videos in her career: “For me, the videos are more explanatory about the concept of a song, and if done with care, they become representative of the artist’s identity.

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itiner rio

GRUPPO FOTOGRAFICO SU FB

ISTANTANEE DI UNA CESENA SACRA In anteprima su queste pagine alcuni scatti di Fotografiamo Cesena e del progetto per la realizzazione di una mostra 26


Cupola di Santa Cristina in via Chiaramonti. La Chiesa è legata al Papa cesenate Pio VII perchè nel 1814 fu lui a impegnarsi a sostenere i nuovi lavori (foto di Sabrina Ugolini)

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di Elisabetta Boninsegna

l recente passaggio di Papa Francesco in città ha riaperto la questione su quanti Papi la città romagnola abbia dato alla Storia. Si parla di città dei Tre Papi (c’è anche una pizzeria con questo nome), ma la verità è un’altra: o sono due o sono quattro, tre sicuramente no. Due infatti sono i Santi Padri nati a Cesena (Braschi ovvero Pio VI e Chiaramonti Pio VII), mentre due sono stati vescovi a Cesena ma nati altrove (Orsini che prese il nome di Benedetto XIII e Francesco Saverio Castiglioni Pio VIII). Un fatto comunque è certo, ed è che per essere una città di medie dimensioni ha il primato di aver consegnato, più o meno

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itiner rio direttamente, alla Storia quattro Papi. E non è poco. Ma in città ci sono i segni di questi passaggi importanti oppure no? Li abbiamo cercati e catturati con la fotografia. Un itinerario Alcuni sono segni fotografico tra visibili, altri meno. E’ una Cesena con abbazie, chiese, una religiosità risercampanili e cellette vata, fatta di convotive venti, abbazie, di suggestive cellette che si trovano agli angoli di strade di compagna, di chiostri e corti interne poco mondane, ma molto spirituali. Una Cesena che non colpisce subito il turista ma che pian piano lo avvolge e lo incuriosisce invitandolo ad approfondire aspetti altrimenti inimmaginabili. Il gruppo facebook Fotografiamo Cesena insieme all’associazione culturale Postcards Cartoline da Cesena, in occasione del passaggio di Papa Francesco a Cesena, ha lanciato in rete l’invito a postare le foto più curiose e significative dal punto di vista religioso e, visto il bel risultato, ha preso piede l’idea di organizzare una sorta di percorso fotografico religioso con scatti e relative spiegazioni per far conoscere una “Cesena Sacra” non così nota a tutti. In queste pagine un’anteprima della mostra in preparazione. Si inizia dal fonte battesimale, oggi conservato al Duomo, dove entrambi i Papi (Pio VI e Pio VII) furono battezzati, rispettivamente nel 1717 e nel 1742, per passare alla scultura di Pio VI collocata nel 1791 sulla facciata del Palazzo del Capitano, meglio conosciuto come Palazzo del Ridotto. Questo palazzo, costruito nel 1401, prima era chiamato Conservato perché sede del Consiglio dei Conservatori, poi, nel 1722, venne destinato a luogo di incontri tra i signorotti di Cesena e dal dialetto “ardota” che significa ritrovo, prese il nome attuale di “Palazzo del Ridotto”. La statua, modellata da Francesco Calligari e fusa da Carlo Ruffini, venne collocata nella parte alta Particolare della chiesa dell’Osservanza che mette in risalto i finti cassettoni e la finta cupola (foto di Luca Spinelli)

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La Cupola di Sant’Agostino alla quale anche l’architetto Luigi Vanvitelli contribuì con alcuni suggerimenti (foto di Elio Zammarchi)

del palazzo nel 1791 e inaugurata nel 1792. La sua ideazione, però, avvenne dieci anni prima quando Pio VI passò da Cesena di ritorno da un viaggio a Vienna. In quell’occasione Pio VI incoronò anche l’affresco della Madonna del Popolo conservato presso il Duomo e realizzato nel 1520 dal pittore Giovan Battista Ramenghi. A quella immagine si attribuiscono molti miracoli cosa che ha suscitato profonda devozione popolare. Qualche lontano legame con Pio VI

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va riconosciuto anche al Conven- monumentali (1796) che ebbero to dei Cappuccini. Sorge su un inizio le sue sfortunate vicissitucolle immediatamente a ridosso dini: l’occupazione napoleonica, della città ed è raggiungibile con infatti, bloccò i lavori e il suo futuro, per anni, una breve passeggiata. Venne fu incerto. A costruito a parlegare, invece, Di convento tire dal 1559 il successore di in convento e già nel 1616 VI, Pio VII, a sulle tracce dei Papi Pio fu sottoposto Cesena, è l’Abcesenati bazia del Mona opere di ampliamento. E te. Tra i diversi fu proprio da quando , Pio VI ne nobili che entrarono in Abbazia, decretò la ricostruzione in forme fondata intorno al 1000, infatti,


Sopra in alto la Cripta dei Cappuccini (foto di Bruno Castagnoli); sotto una celletta con Madonnina in una casa abbandonata nelle prime campagne lungo via Sant’Agá (foto di Vittorio Benini); a fianco il fonte battesimale in cui furono battezzati Pio VI e Pio VII che si trova nella Cattedrale di Cesena (foto di Luca Spinelli)

vi fu proprio lui, il conte Barnaba Chiaramonti, futuro Papa. Collezionista di libri, venne definito il “Papa Archeologo”. Sembra addirittura che ne avesse raccolti oltre 5000, tra testi rari e incunaboli (libri stampati con la tecnica a caratteri mobili nella seconda metà del Quattrocento). Il Papa lasciò l’imponente collezione all’Abbazia del Monte ma, in seguito, per un vizio formale, venne dirottata alla Biblioteca Malatestiana (dove si trova attualmente col nome di Bi-

blioteca Piana). Dell’itinerario papale a Cesena fa parte anche un luogo della spiritualità recentemente restaurato. Si tratta della Chiesa di Santa Cristina, in via Chiaramonti. Tracce della sua esistenza risalgono al Medioevo ma la chiesa venne riedificata nel 1470 e poi nuovamente nel 1630. A metà del Settecento fu donato alla chiesa cesenate il corpo di Santa Cristina, rinvenuto nelle catacombe romane di San Callisto. Un arrivo importante

che, probabilmente, fece progettare nuovi lavori di ampliamento. Ma quale legame hanno i papi con questa affascinante chiesa? Fu Pio VII, nel 1814, che, sostando a Cesena di ritorno dalla prigionia di Fontainebleau, vide la chiesa che si affaccia lungo la via in cui si trovava l’antico palazzo di proprietà della famiglia Chiaramonti. Rendendosi conto che servivano nuovi lavori si impegnò a finanziarli. Le opere ebbero inizio nel 1816 ma, purtroppo, i soldi bastarono solo

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L’Abbazia del Monte avvolta nella nebbia (foto di Luca Spinelli). A destra la camera all’interno dell’Abbazia del Monte in cui nel 1986 dormì Papa Wojtyla in occasione del suo soggiorno a Cesena (foto di Stefano Angeli) La statua di Pio VI che campeggia sul Palazzo del Ridotto (foto di Vittorio Benini) e il campanile di San Rocco in mezzo al giardino (foto di Silvano Sanzani)

per realizzare il sotterraneo, interessante esempio di aula circolare coperta da una calotta ribassata. Alla fine i lavori furono terminati, ma non con i finanziamenti di Pio VII, nel 1825. Di recente è stata nuovamente restaurata. Non di meno interesse nel tour della “Cesena religiosa” è la chiesa di Sant’Agostino. Chiesa e Convento furono costruiti nel Quattrocento e affidati ai padri eremitani, detti di Sant’Agostino, presenti in città dal 1200. Nel 1741 si decise di ricostruire il complesso su progetto dell’architetto bolognese Giuseppe Antonio Landi, che si avvalse dei suggerimenti e di un’attiva collaborazione del grande Luigi Vanvitelli. La facciata della Chiesa doveva essere rivestita di marmi, ma rimase incompiuta. All’interno c’era una tela di Gerolamo Genga che da tempo fa parte della collezione della Pinacoteca di Brera. Impossibile non fare un passaggio alla chiesa dell’Osservanza, complesso dei Frati Minori Osservanti (sorti all’interno del primi-

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tivo ordine francescano), fondato per iniziativa di Malatesta Novello su consiglio della moglie Violante. L’edificio venne edificato tra 1459 e 1464 su progetto del maestro Maso dalla Val Lugano, già autore del campanile del Duomo e nel 1472 la chiesa fu consacrata. Di particolare originalità sono i finti cassettoni sulla volta e la finta cupola. E per finire il campanile di San Rocco, una stranezza tutta cesenate che, però, vale la pena di essere conosciuta. Sorge in mezzo a un giardinetto e, per chi non conosce la storia, un campanile tutto solitario in mezzo a un giardino può sembrare una stramberia non da poco, ma in realtà dove ora sorge quel campanile prima dell’estate del 1944 si trovava l’intera chiesa di San Michele in San Rocco. Chiesa che, per la vicinanza col Ponte Vecchio, fu presa di mira dai bombardamenti degli alleati. La chiesa crollò mentre il campanile restò in piedi. Nel 1954 venne consacrata la nuova chiesa, que-

sta volta costruita di là dal fiume Savio. Two, three, possibly four? Pope Francis’s recent visit to the city spurred the question: How many popes have actually come from the region of Romagna? For a long time, the city was known for being the city of the Three Popes (there is also a restaurant with this name), but history tells us another story about Cesena: there were either two or four popes, three is a very unlikely number. Two are definitely the priests who were born in Cesena (Braschi or Pio VI and Chiaramonti Pio VII), while two were bishops in Cesena, but were born elsewhere (Orsini who assumed the name of Benedict XIII and Frances Saverio Castiglioni Pio VIII). The fact of the matter is that Cesena has actually provided the world with what seems, four popes, a considerable number for a middle-sized city. This leads to other questions: Is


the history of these popes evident? If so, have these popes left their marks on the city? The answers to these questions are that there is evidence - some being more obvious than others. It is in fact a reserved and religious Cesena, made of convents and abbeys; of small religious monuments that are found on corners of country roads, and of small and unknown, but very spiritual courts found inside the grounds of many buildings. The facebook page Fotografiamo Cesena, together with the cultural association Cartoline da Cesena (Postcards from Cesena) launched an appeal to post the most curious and meaningful pictures from a religious point of view on its website. Given the very positive results, the idea of organizing a sort of religious photography gallery was borne. It’s an exposition with the photos and their explanations to make known the “not so known� Cesena Sacra. The following pages give a taste of the exhibition that is still in preparation.


ilPerson ggio

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ANTONIO CITTERIO

LA ‘NORMALITÀ’ DEL DESIGN CREATIVO Architetto, insegnante e designer di fama internazionale. I suoi progetti fondono tradizione e innovazione, alla continua ricerca della funzionalità e del materiale perfetto. Nelle sue opere non c’è nessun eccesso e ogni oggetto rimane indissolubilmente legato al suo ruolo. di Alice Magnani

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l segreto delle mie creazioni? Essere ‘normali’ e durare nel tempo”. Con queste parole il designer Antonio Citterio rivela la ricetta del suo successo. Una carriera che coltiva con passione dal 1972, anno in cui aprì il suo primo studio di progettazione, e che lo ha visto protagonista in tutto il mondo con alcune delle sue opere ospitate nelle esposizioni permanenti del MoMa e del Centro Georges Pompidou di Parigi. Il suo nome è legato anche alla Romagna, con il Technogym Village che porta la sua firma, più di recente la consegna del Premio Artusi a Forlimpopoli. Un premio, per capirci, prima di lui assegnato a personaggi come Carlo Petrini, Oscar Farinetti e Don Luigi Ciotti. Citterio ha realizzato inoltre progetti di interior design relativi a complessi residenziali e commerciali, punti vendita, uffici e hotel come i Bulgari Hotel di Milano e Londra, l’area passeggeri Premium dell’aeroporto internazionale del Qatar e tanti altri. Il suo nome non manca nemmeno nel settore del design industriale, in cui ha collaborato con aziende italiane e straniere, solo per citarne alcune Ansorg, Arclinea, B&B Italia, Flexform, Hermès, Iittala, Kartell, Maxalto, Sanitec, Technogym e Vitra. Ma andiamo con ordine. Dopo una laurea in architettura al Politecnico di Milano (1975), Citterio si associa alla californiana Terry Dwan, con cui realizza edifici in Europa e Giappone mentre nel 2000 fonda con Patricia Viel, una società di progettazione attiva a livello internazionale. Negli anni, Citterio è sempre stato fedele alle sue origini, per cui il sapere teorico è costantemente accompagnato dall’esperienza e dalla minuziosa

Nella foto a fianco Antonio Citterio (©Giulio Boem). Sopra, Citterio in occasione del Premio Artusi insieme a Giordano Conti e Alberto Capatti. A fianco il set di pentole TVS Artusi 2.0

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ilPerson ggio conoscenza di ogni singolo processo produttivo e per il sistema di armadietti Mobil per Kartell. artigianale, oltre che da un’accurata selezione dei E ancora nel 2008 la Royal Society for the encouramateriali. “Nelle mie creazioni mixo sempre tradi- gement of Arts, Manufactures & Commerce di Lonzione e innovazione – spiega Citterio - Non mi inte- dra lo ha incoronato “Royal Designer for Industry”. ressa realizzare oggetti che non siano riconoscibili. Nell’ambito della cucina, tra i suoi “progetti funzioQuello che voglio trasmettere è la memoria a cui nali” ricordiamo TVS Artusi 2.0, un vero sistema rimandano gli oggetti contemporanei, perché ogni composto da un set di pentole che utilizza tutti i materiali necessari per fare una buona cucina di oggetto deve essere legato a un ruolo”. Citterio ci tiene soprattutto a distinguere tra design casa, lavorando sul processo industriale e su alcue marketing, due concetti che oggi vengono errone- ni elementi, minimi ma fondamentali. amente fusi. “Il designer deve saper guardare, ca- A firma di Antonio Citterio Patricia Viel è anche pire, raccogliere idee e solo alla fine mettere tutto il Technogym Village di Cesena, il primo Wellness in pratica. Il design è una faccenda complessa, è Campus al Mondo, esteso su un’area di 15.000 mq una vera e propria visione delle e realizzato secondo i principi del cose, completamente sganciata benessere e della salute nei luoA Forlimpopoli ghi di lavoro. Il Technogym Vildal marketing, in cui la creatività lage ospita gli stabilimenti pronon viene utilizzata solo a livello ha ricevuto duttivi, la sede dell’azienda, un estetico. Invece il marketing è la il Premio Artusi centro wellness di ultima generacreatività di quello che è stato, zione, un auditorium, una bibliosu prodotti che hanno già avuto teca e un ristorante. successo. Nel marketing manca la visione. Faccio un esempio concreto: a metà anni “A Cesena abbiamo realizzato una fabbrica lavoran’80 la televisione si diffondeva sempre di più tra le do sull’idea del luogo. L’onda, che viene riproposta famiglie italiane e così ho progettato un divano per nella struttura dell’edificio, è un segno del territorio godere dei momenti di relax davanti allo schermo. che ricorda le colline vicine, simbolo inequivocabile E’ stata un’intuizione che ha cambiato radicalmen- di una Romagna a tradizione contadina. Se potessi te il modo di concepire il divano. E uguale ho fatto disegnare il logo Romagna, ci metterei sicuramente la campagna ma non posso nascondere il fatto per bagni e cucine”. A testimonianza di quanto le idee di Citterio sia- che questa sia una terra piena di innovazione e con no state negli anni apprezzate, si ricorda il premio un forte sviluppo dell’ industria meccanica. Ci sarà Compasso d’Oro-ADI del 1987 che l’architetto ha sempre bisogno di qualcuno che imposti questa inricevuto per il sistema di divani Sity realizzato per dustria con i suoi disegni, per questo intravedo in B&B Italia, e nel 1994 il secondo Compasso d’oro Romagna un grande futuro per il design”.

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In alto Citterio premiato da Monica Fantini vicepresidente Cassa dei Risparmi di Forlì. Sotto, foto a Casa Artusi: da sinistra Adriano Bonetti, Laila Tentoni, Antonio Citterio, Giordano Conti, Mauro Grandini

ANTONIO CITTERIO “The secret of my creations? ‘Be’ normal and to be able ‘to last in time”. This is the winning recipe for the designs and creations by Antonio Citterio, an internationally renowned architect, teacher, and designer. He has been passionately dedicated to his career since 1972, when he opened his first design studio; this established him as a prominent designer around the world, some of his work is now hosted in permanent exhibitions, from MoMa to the Georges Pompidou Center in Paris. Among the awards is the 1987 Compasso d’Oro-ADI Award, which the architect received for the Sity sofa system made for B&B Italy. The second Compasso d’oro award came in 1994 for his Mobil cupboard design for Kartell. Citterio was also crowned as “Royal Designer for Industry” in 2008 by The Royal Society for the encouragement of Arts, Manufacture and Commerce of London. Amongst the many “functional designs” there’s the TVS Artusi 2.0, a system for use in the kitchen. It consists of a set of pots, which uses all the utensils needed to make home cooking easy; this is done by working on the industrial process and on some specific elements, which are minimal, but fundamental. Citterio is also linked to the region of Romagna because of his work on the Technogym Village, and most recently, he received the Artusi Award in Forlimpopoli.


Cesen

cult

INNOVAZIONE

SFIDE CREATIVE

Festival itineranti per fattorie d’arte, letture ad alta voce, lotta alle fake news e start up ispirata alla sharing economy

A

rte, letteratura, idee innovative, passioni e creatività tra nuovi media e vecchi linguaggi. Nella nostra Cesena Cult trovano spazio ogni volta esperienze particolari che animano il territorio, tessendo una trama di estrema ricchezza. Come Corte Zavattini 31, spazio non convenzionale come tengono a sottolineare in galleria. A questa nuova officina sul contemporaneo, galleria d’arte e al tempo stesso contenitore di progetti culturali, luogo per performance e workshop, va

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anche il merito di rivitalizzare una corte nella zona ex Zuccherificio in anni recenti un po’ abbandonata. Sfida al territorio e sfida al mondo dell’arte che si propaga con Cristallino, un festival in continuo movimento e trasformazione. “Tutto è nato da un gruppo di artisti, critici e teorici dell’arte che hanno voluto far partire un progetto dinamico sulle arti visive. Il festival Cristallino nasce come cantiere di sperimentazione, mutante, polimorfo. Lo stesso spirito anima la rivista Edel che accompagna la nostra attività espositiva” spiega il direttore arti-


Immagini dal Festival Cristallino e dello spazio Corte Zavattini 31. Nella pagina a fianco opera dal ciclo Family di Maria Chilf l’artista rumena che insieme all’artista Maurizio Battaglia (qui a destra la sua Maison du reve) aprirà le mostre di Cristallino 2018. Qui sopra performance in galleria del gruppo Nanou e un laboratorio Cristallino Kids

stico Roberta Bertozzi. La galleria Corte Zavattini 31, che ha aperto da pochi mesi, a metà dicembre (sabato 16 per la precisione) ospita il finissage della mostra personale dell’artista Felix Schramm, chiudendo la 5ª edizione del Festival Cristallino. Una serata in cui il team di Cristallino propone tre eventi: la presentazione ufficiale del progetto ART FACTORY, un percorso di alternanza scuola/ lavoro destinato agli studenti del Liceo Classico Vincenzo Monti di Cesena, l’inaugurazione della Micro Collezione Permanente della C31 e la performance “Campane” Concerto per acqua e percussioni del collettivo marchigiano di musicisti/artisti The Faccions. “Art Factory è un progetto a cui teniamo molto continua Roberta Bertozzi - vogliamo coinvolgere gli studenti del Liceo Classico Vincenzo Monti in un percorso formativo ed esperienziale che li porti

a contatto con il mondo della progettazione, gestione e comunicazione degli eventi culturali. Il progetto è realizzato in rete con lo stesso Liceo, con il Comune di Cesena e col Progetto Giovani. I ragazzi partecipanti svolgeranno un ruolo attivo, verranno convolti nelle attività dello spazio espositivo Corte Zavattini 31 e nella realizzazione di un sito che vorremmo fosse una bottega della comunicazione”. E per una edizione di Cristallino che si conclude, una nuova si affaccia in Corte Zavattini 31. I cantieri di Cristallino per il 2018 sono infatti già pronti con una serie di eventi che intendono indagare simboli politici del presente. È questo il tema che verrà esplorato durante la programmazione di gennaio, febbraio e marzo e che si ritroverà nel prossimo numero del semestrale di arti e letterature contemporanee EDEL, la cui uscita è prevista ad aprile 2018.

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A sinistra un momento del We Reading festival a Savignano, nelle sue foto sopra alcuni appuntamenti di lettura dal vivo a Cesena

WE READING, LA CONDIVISIONE RIPARTE DAI LIBRI In principio era il libro che il professore ti obbligava a leggere per scriverci un tema. Poi è diventato il libro che dovevi imparare a memoria all’università. Insomma, non si può negare che quello fra giovani e libri sia sempre stato un rapporto decisamente conflittuale. Fino a quando non sono arrivate le letture dal vivo di We Reading, a riportare in auge il vero piacere della lettura, e dell’ascolto. Unici ingredienti necessari: un lettore e tanta voglia di conoscere. A dimostrazione che nell’era dei social e degli smartphone, per i libri c’è ancora tanto spazio… Come nasce il progetto? “We Reading nasce nella primavera 2016 in un locale cesenate – racconta la ventiseienne Federica Leone, medico di San Mauro Pascoli, tra le coordinatrici del progetto - all’inizio ci limitavamo ad organizzare incontri di lettura a voce bassa e libera, senza amplificazioni. Il nostro obiettivo era stare insieme in maniera “diversa” e divertirci. A fine estate, ispirandoci a organizzazioni di eventi di eco nazionale, il gruppo We Reading costituisce l’associazione culturale “Ishmael and the Elephant”. Oggi a comporre il team sono cinque persone fisse - Sissj Bassani, Cesare Biguzzi, Claudia Leone, Federica Leone, Giacomo Zani – a cui si aggiungono nuovi collaboratori in base a luoghi ed eventi scelti. Tra locali, teatri, chiese, piazze, università, We Reading ha già organizzato più di 70 eventi: sono stati ospiti al Foro Annonario di Cesena, al SiFest di Savignano sul Rubicone, al Cantiere Poetico di San-

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tarcangelo di Romagna, al Cantiere Artistico di San Mauro Pascoli fino all’Università Bocconi a Milano. Gli incontri continuativi del mercoledì contano una media di 40 persone a serata mentre gli eventi più grandi hanno visto la partecipazione di oltre 200 persone. “I nostri ospiti vanno da personaggi dell’underground locale a quelli della scena pubblica sia locale, come i cantautori Daniele Maggioli e Giacomo Toni, che nazionale come il cantautore Pierpaolo Capovilla, il conduttore radiofonico Giancarlo Cattaneo, il blogger Spinoza.it, il collettivo PopX, il rapper Willie Peyote. Abbiamo stretto collaborazioni con importanti realtà del territorio come le associazioni studentesche universitarie di Cesena, la Biblioteca Malatestiana, il Movimento per l’emancipazione della poesia (Mep) e tante altre associazioni culturali. Abbiamo già in programma alcuni appuntamenti a Bologna, dove abbiamo già costituito un nuovo gruppo We Reading. La città che sogniamo? La culla di Dante, Firenze”. I criteri alla base delle vostre letture? La lettura viene scelta dal lettore, noi lasciamo piena libertà a patto che colui che legge non scelga testi dei quali è lui stesso autore. Inoltre non ripetiamo mai le letture già fatte: crediamo nell’unicità di ogni singola lettura, anche grazie all’interpretazione di personaggi insoliti. Perché continuare ad organizzare We Reading? Ci stupiamo sempre dell’ampia partecipazione ai nostri eventi e soprattutto ci piace il pubblico che è attento, si dimentica dello smartphone e a fine spettacolo pone diverse domande ai relatori. Questa secondo noi è una grande forma di bellezza.


Sopra l’app Marina e i tre ideatori dell’applicazione , da sinistra Jader, Andrea e Davide

MARINA, QUANDO LA SHARING ECONOMY PASSA DA UN’APPLICAZIONE 30 bagni affiliati, 100 ombrelloni gestiti, 350 giornate condivise. Sono questi i numeri della prima stagione di utilizzo di Marina App, la applicazione per il noleggio di ombrelloni basata sul principio di sharing economy. Come tutte le buone idee, l’applicazione Marina nasce quasi per caso. Jader, Davide e Andrea, i tre fondatori dell’app nonché amici di vecchia data, si ritrovano da anni nello stesso stabilimento balneare. Un giorno Andrea diventa padre e per tutti cambiano le esigenze. I tre iniziano ad affittare ombrelloni per potersi ritrovare tutti insieme in spiaggia e si incuriosiscono del funzionamento del noleggio. “Nelle giornate di tutto esaurito vedevamo spesso ombrelloni liberi ma che non potevamo acquistare perché di proprietà di clienti stagionali del bagno - spiegano i tre fondatori – Da quel momento ci è venuta l’idea di sviluppare una piattaforma che consentisse agli stagionali di guadagnare condividendo l’ombrellone nei giorni in cui non lo utilizzavano e ai bagnanti di prenotarlo a prezzo ridotto. Così facendo, il gestore dello stabilimento può attirare nuovi clienti grazie all’offerta di un ombrellone a prezzo scontato. Insomma, un sistema in cui tutti ci guadagnano”. Il team è affiatato: Yader si occupa di comunicazione, Davide è un grafico e Andrea un programmatore. In poco tempo capiscono di avere tutte le competenze per sviluppare e promuovere la piattaforma. A giugno 2016 iniziano con le interviste di fattibilità ai gestori e a novembre vengono ‘incubati’ a Cesena Lab. Da gennaio 2017 iniziano lo sviluppo vero e proprio dell’app, che sarà lanciata a fine luglio su un numero limitato di stabilimenti, nella zona tra Marina di Ravenna a Rimini. La vostra applicazione si basa sulla sharing economy, come vi siete avvicinati a questo concetto? La nostra prima esperienza risale a qualche anno fa, quando abbiamo scoperto la piattaforma per alloggi Ai-

rbnb, che usiamo tuttora assieme ad altre realtà di sharing economy come Blablacar e Uber per gli spostamenti. Ci piace il concetto di ‘economia della condivisione’ perché si basa su un modello in cui gli utenti traggono vantaggi dall’utilizzo della piattaforma. Con Marina non abbiamo fatto altro che portare questo modello al mare, consentendo a stagionali, stabilimenti e bagnanti di guadagnare dall’utilizzo dell’app. Progetti per il futuro? Ora che abbiamo validato il modello in riviera romagnola, il nostro obiettivo è quello di estendere il servizio alla costa di tutta l’Emilia Romagna e, in futuro, a tutti gli stabilimenti d’Italia. E per quanto riguarda i miglioramenti ci affidiamo agli utenti, che ci hanno già fornito tanti spunti per migliorare l’esperienza d’uso e su cui siamo già al lavoro. Ad esempio l’introduzione del pagamento online, una sezione riservata esclusivamente al gestore e tante altre cose che fra poco saranno direttamente visibili sull’app. Al momento siamo concentrati sulla crescita e l’espansione di Marina, ma in futuro non escludiamo di estendere il nostro modello ad altri settori. Lo scorso 11 ottobre Marina App si è aggiudicata un premio di 10 mila Euro a FactorYmpresa Turismo, il programma del Ministero dei beni e attività culturali del turismo dedicato a startup e aggregazioni per incoraggiare la produzione di idee di business innovative nella filiera turistica, sostenere le imprese ad alto tasso di innovazione e incentivare l’aggregazione degli operatori turistici per l’integrazione dei servizi. Cosa è cambiato da quel giorno? Sicuramente abbiamo capito il valore della nostra idea e come il nostro progetto si possa estendere in futuro a tutto il resto d’Italia. La strada è ancora in salita ma grazie al premio che abbiamo ricevuto, oggi è un po’ meno ripida. Restiamo alla ricerca di finanziatori che credano nel nostro progetto per poter pensare ancora più in grande, nel frattempo continueremo a impegnarci per migliorare sempre di più.

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Cesen

cult

IL DOKTOR FAKENSTEIN FA GUERRA ALLE FAKE NEWS Un mostro schierato a fianco della verità per combattere le fake news. Succede a “Doktor Fakenstein – Difendersi dalle fake news e altri mostri”, il progetto multidisciplinare fra scienza, fotografia, video, scrittura, giornalismo e teatro in programma all’Aula Didattica Monty Banks di Cesena fino a dicembre 2018. Le fake news, proprio come la creatura del dottor Frankestein, presentano connotati mostruosi, soprattutto se spingono le persone a credere a notizie artificiose o fasulle. Per questo, “Doktor Fakenstein” vuole sensibilizzare ragazzi e ragazze al fenomeno delle fake news agendo su diversi ambiti: dalla creatività artistica all’applicazione e divulgazione delle scienze, fino all’acquisizione di competenze in ambito lavorativo che spaziano dal mondo della comunicazione, al giornalismo scritto e fotografico fino alla divulgazione. Il progetto, nato durante il percorso di confronto e coprogettazione “Idee in circolo” coordinato dal Progetto Giovani Cesena, ha preso forma grazie alla collaborazione di diverse associazioni di promozione sociale e privati che operano nel cesenate, a partire dall’associazione Orango-Curiosi per natura (capofila del progetto), Aula Didattica Monty Banks, Albedo, Aqui-

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lone di Iqbal, Barbablù, Fucina Monteleone, Roberto Mercadini Associazione Mikrà, Filippo Venturi Photography e Associazione Culturale Whitebadge. Tra gli appuntamenti che hanno già registrato il tutto completo, c’è stato “Bufale da paura!” (riservato ai ragazzi dagli 11 ai 20 anni) in concomitanza con l’annuale Halloween Party organizzato dal centro giovanile Bulirò e “La fabbrica del consenso –Comunicazione e informazione nei conflitti” a cura di Andrea Fantini e Luca Berardi che, tramite un excursus storico sull’informazione di guerra degli ultimi 25 anni, ha offerto ai partecipanti gli strumenti per interpretare criticamente le informazioni dei mass media. Continuerà invece per tutto dicembre il “Workshop di sceneggiatura” a cura dell’insegnante di sceneggiatura alla scuola internazionale di Comics di Firenze Giovanni Barbieri, in cui i partecipanti potranno imparare le regole dello storytelling e della sceneggiatura. A partire dal prossimo anno, sono in programma i laboratori video per le scuola “Dalla pagina bianca alla bufala” e il corso “A ciascuno il suo - Guidare le scelte del pubblico coi Big Data” a cura del programmatore, architetto e mentore Federico Garcea che guiderà il pubblico alla conoscenza delle tecniche utilizzate sui social media per influire sul pensiero umano. “La Fotografia come testimonianza della realtà” sarà trattata al corso di fotogiornalismo in programma a marzo e curato dal fotografo professionista Filippo Venturi che insegnerà lo sviluppo teorico e pratico di un progetto fino alla realizzazione di un portfolio personale. E’ riservato agli insegnanti di tutte le materie il corso di approfondimento “A scuola di bufale” in programma a marzo ed aprile, a cura di Lorenzo Rossi. www. montybanks.it



tutto sport

CAMPIONI UNDER 18 di Cristina Zani

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esena e la Romagna più in generale, hanno dato i natali a tanti campioni sportivi, in tutte le discipline, molti dei quali sono stati tra i protagonisti di ACesena. In questo numero della rivista vogliamo dedicare attenzione ai più giovani, a piccoli talenti che hanno già raggiunto il gradino più alto del podio o che stanno crescendo per affermarsi nell’olimpo sportivo. E lo facciamo raccontandovi le storie della giovanissima Camilla che a soli 12 anni pensa già ad un futuro nel mondo dell’equitazione, di Letizia, Sofia e Chiara le sincronette che hanno conquistato titoli nazionali, e dei piccolissimi triathleti della neonata società di Cesena che sognano di diventare degli ironman.

IL SALTO DI CAMILLA Passione all’ennesima potenza. E’ questo che trasmette Camilla Casadei, tredici anni, giovane promessa del Circolo Ippico di Cesena. Passione e un amore sconfinato per i cavalli, con i quali tra-

scorre molte ore della sua giornata. Ed è proprio nel suo “ambiente” tra le scuderie e i campi di allenamento del Circolo che incontriamo la giovanissima amazzone cesenate reduce da un importante vittoria: secondo posto a Verona nella Finale Italia categoria Children 115 sport salto ad ostacoli, la competizione più importante a livello nazionale assieme agli assoluti. Camilla come sei arrivata a questo importante traguardo? Il 20 settembre ho vinto la tappa di Cesena che mi ha permesso di partecipare alle semifinali di Cattolica all’Horse Riviera Resort dove ho conquistato il podio e mi sono classificata quindi per le finali di Verona. Quali sono le doti per essere una brava cavallerizza e per raggiungere risultati importanti? La cura dei dettagli, una forte determinazione, tanto lavoro e l’appoggio dei genitori. E poi, come dice il mio allenatore Gaddoni, “masticare filo di ferro, mangiare m… e avere gli attributi, altrimenti questo sport non va fatto, è meglio andare a passeggio”. Sono tanti i sacrifici richiesti?

Nelle foto da sinistra Premiazione Semifinale Cattolica i primi di Ottobre (2nd classificata); Camilla Casadei impegnata in due salti durante la gara all’Ippodromo di Cesena i primi di Settembre. Nella pagina a fianco a Cattolica in semifinale

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Tutti i giorni, escluso il lunedì, trascorro al Circolo almeno 3 ore, perché oltre ad allenarmi mi devo occupare completamente dell’accudimento del mio cavallo, Santana. Le maggiori difficoltà che si hanno nel praticare questo sport quindi riguardano l’organizzazione e l’ottimizzazione del tempo. Bisogna essere bravi a coordinare gli impegni, in particolare quelli scolastici con quelli sportivi. Non c’è tempo libero per fare altro, ad esempio guardare la TV o stare ore davanti al telefono. Però con le altre ragazzine della Scuola abbiamo creato una seconda famiglia. Ci vediamo tutti i giorni, dormiamo insieme durante le gare e siamo molto unite da questa grande passione. Raccontaci allora come è nata questa passione. Mio nonno da piccolina mi portava sempre all’Ippodromo di Cesena a vedere i cavalli. E da lì è nato il mio amore per i cavalli. All’età di 8 anni ho cominciato a prendere lezioni con i pony della Scuola del Circolo. Dopo un anno e mezzo sono entrata in pre-agoniCamilla Casadei stica con l’Istruttore Frangareggia nella categoria cesco Gaddoni e nel 2015 Children che va ho iniziato a gareggiare, dai 12 ai 14 anni prima con i pony poi con i cavalli. Nel salto ad ostacoli che è la specialità che hai scelto quali sono le principali difficoltà? Dal punto di vista tecnico invece le maggiori difficoltà si hanno nella correzione dei difetti con l’aumento delle altezze. Quando si alza la misura di salto i difetti del cavaliere si notano di più. Hai mai pensato di “mollare” dopo una caduta ? Sono caduta varie volte ma solo un episodio mi è rimasto impresso perché ho avuto un trauma cranico. In quell’occasione ho avuto molta paura perché pensavo che non sarei più riuscita a salire su un cavallo. In quei giorni mentre ero a letto avevo tanti dubbi ma dopo 5 giorni sono risalita in sella perché non riuscivo a stare lontana dal mio cavallo. Che rapporto hai con il tuo cavallo? In questi mesi abbiamo creato un buon binomio e gli sono molto affezionata. E’ molto importante avere feeling con il proprio cavallo. Con Cleo ad esempio che montavo prima di Santana non avevo legato molto. Invece appena ho conosciuto e ho visto Santana ho subito capito che avremmo instaurato un bel rapporto. E’ una cavalla baia di 15 anni, figlia di un campione del mondo, è una cavalla esperta in grado di aiutare una ragazzina giovane come me. Cosa ti piace di più di lei? E’ bravissima e bellissima. Quali sono i prossimi impegni? Sarò impegnata in alcune gare tra Cervia e Cattolica per prendere la patente di 1° grado e poter partecipare alle selezioni per Piazza di Siena a Roma che si svolgerà nel mese di maggio. Che obiettivo vorresti raggiungere? Vorrei migliorare e crescere sempre di più per arrivare a gareggiare a livello mondiale. Mi piacerebbe che questa passione diventasse anche la mia professione.

I CONCORSI

Per poter gareggiare nei concorsi autorizzati dalla FISE, i cavalieri e le amazzoni devono essere tesserati presso un centro autorizzato FISE o affiliato, e devono essere titolari di una “patente” che ne attesti l’idoneità a gareggiare in determinate categorie. I cavalieri e le amazzoni vengono classificati in base all’età: Giovanissimi: età compresa tra i 4 anni e i 12 anni; Children: età compresa tra i 12 e i 14 anni; Juniores: età compresa tra i 14 e i 18 anni; Young riders: età compresa tra i 18 e i 21 anni; Seniores: età superiore a 21 anni; Veterani: amazzoni di età non inferiore ai 45 anni e cavalieri di età non inferiore ai 49 anni; Amazzoni: concorrenti di sesso femminile a partire dal 19º anno di età.

IL SALTO CON GLI OSTACOLI Nei concorsi a ostacoli l’obiettivo è terminare il percorso il più velocemente possibile senza l’abbattimento di nessun ostacolo. All’inizio di ogni categoria viene comunicato un tempo massimo e un tempo limite. L’altezza degli ostacoli, la difficoltà del percorso e il numero di ostacoli da superare dipende dalla categoria alla quale si partecipa e dalla preparazione atletica di cavallo e cavaliere. Il numero di ostacoli varia da 6 a 13 con eventuali combinazioni di più ostacoli dette gabbie.

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tr tutto sport CURIOSITÀ Le atlete del nuoto sincronizzato vengono comunemente chiamate sincronette. I loro movimenti sono scanditi all’unisono, contando in otto tempi per ottenere contemporaneamente la massima sincronizzazione. Essi riescono a sentire la musica anche sott’acqua grazie a degli altoparlanti stagni detti “subacquei”.

Doppio Bartoli Sofia, Corzani Chiara durante il saggio nella piscina comunale di Forlì, 8 giugno 2016

LE SINCRONETTE Letizia Guardigli è la più piccolina, ha 14 anni ed è arrivata seconda nel singolo ai nazionali UISP del 2017, Chiara Corzani e Sofia Bartoli di anni ne hanno 18 e si sono classificate terze nel doppio agli ultimi Campionati nazionali FIN (Federazione Italiana Nuoto). Letizia, Chiara e Sofia, sono atlete di nuoto sincronizzato tesserate per la Società Accadueo ASD di Forlì e sono delle habitué del podio perché nel corso della loro giovane carriera hanno collezionato tanti trofei raggiungendo sempre le prime posizioni alle competizioni regionali. Chiara e Sofia gareggiano in doppio o duo dall’età di 8 anni, hanno caratteristiche fisiche diverse, una è più potente ed esplosiva, l’altra è più alta e leggera, una combinazione, unita ad una profonda sintonia, che gli ha permesso di conquistare fin dall’inizio ottimi piazzamenti.

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“Nel duo – spiega Chiara- è fondamentale la sintonia perché è richiesta una perfetta coordinazione delle due nuotatrici, oltre a una buona sincronizzazione con il corpo della compagna. Noi abbiamo un rapporto di profonda amicizia e poi ci compensiamo anche caratterialmente: io sono più estroversa mentre Sofia ha più sangue freddo”. Nel singolo o solo, diversamente da gli altri balletti, le nuotatrici creano delle “routine” formate da esercizi più liberi, creativi, caratterizzati dalla scioltezza e dall’espressività dell’atleta. Inoltre è importante muoversi molto all’interno dell’acqua, infatti le nuotatrici spesso si spostano attraverso delle diagonali lungo la vasca, in modo da poter eseguire il proprio esercizio agevolmente “Nel singolo – aggiunge Letizia- non essendoci la sin-


cronia ovviamente, si è più liberi perché non ci sono i in acqua. Per metà di gennaio il balletto deve essere tempi ed è fondamentale l’espressività”. pronto. A febbraio iniziano le gare. Come si svolge una gara e quali sono i criteri di Quante ore vi allenate al giorno? valutazione? Due ore al giorno che comprendono palestra e pisciOgni competizione comincia con la presentazione ge- na per 5 giorni alla settimana. Poi la Domenica c’è la nerale della gara e dei giudici poi della categoria e, gara. infine, uno alla volta, dei balletti che devono avere una Come per la ginnastica artistica c’è anche tutta la durata di circa 3 minuti. Gli elementi che vengono giu- preparazione che riguarda trucco e parrucco? Voi dicati da 10 giudici sono: Difficoltà e quindi la tecnica, però vi dovete buttare in acqua, come fate ad esseesecuzione ovvero la sincronia e impressione artistica re così perfette? Per quanto riguarda il trucco, che cioè la sincronia con la musica. è sempre a tema con il costume Prima di una competizione c’è utilizziamo solo trucchi waterprodietro un lavoro che dura mesi. Il nuoto sincronizzato of, mentre per i capelli applichiaNella prima parte della stagiounisce nuoto, ne, racconta Sofia- da Settemmo diversi strati di colla di pesce bre a Dicembre, ci dedichiamo ginnastica artistica e danza per tenere ben saldo il concio. al potenziamento in palestra ed Quali sono quindi le doti che in acqua con esercizi di apnea e deve avere un buon atleta di nuoto per migliorare forza e tecnica. Poi cominciamo questo sport? a preparare i balletti. Partiamo dalla scelta della mu- Capacità acquatiche, forza, resistenza, flessibilità, sica che è molto importante perché deve avere ritmo e grazia, abilità artistica, un’esatta coordinazione dei nel caso del doppio deve dare la possibilità di contare. tempi e padronanza dell’apnea subacquea. Solitamente proponiamo delle canzoni all’allenatrice Prossimi obiettivi? e insieme decidiamo quale è la più adatta. Poi c’è la Conquistare il podio ai prossimi nazionali 2018. costruzione del balletto prima a terra con prove anche Risposta valida per tutte e tre ovviamente.

Nelle foto partendo da sinistra Letizia Guardigli ai Regionali di Bagno di Romagna 2016. Sotto Bartoli Sofia, Corzani Chiara ai Campionati Italiani di Cremona, 24-25 febbraio 2017


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I PICCOLI SUPEREROI DEL TRIATHLON

do piano accettando la fatica e l’impegno dello sport in Per loro Kona è un sogno irraggiungibile. Ma il Cam- modo positivo. Cambiare attività ogni giorno mantiene pionato Mondiale di Ironman che ogni anno si svolge alto l’interesse e questo svilupperà in pieno le doti fisinella paradisiaca isola hawaiana è punto di arrivo per che del giovane atleta a prescindere dal livello assoluto ogni triathleta che si rispetti, anche se ha tra gli 8 e i che lui potrà raggiungere. 15 anni. Un traguardo ancora lontano, certo, per i gio- Da grande campione quale tu sei, tra di loro vedi dei vanissimi di Cesena Triathlon, l’Associazione sportiva futuri Ironman? nata nel 2014 che da qualche mese ha avviato ufficial- A quella età difficilmente riescono a capire cosa signimente anche una attività giovanile, dopo un progetto fichi fare un Ironman. Forse sono più attratti dal nome empatico o dal fatto che richiama uno dei protagonisti pilota nell’estate 2016. “Nel corso dell’ultima stagione- spiega Alfio Bulgarel- della Marvel. Per un bambino gli obbiettivi sono più a li, tra i fautori e fondatori dell’associazione, nonché breve termine, commisurati alle loro capacità e possibilmente raggiungibili. Dicono che campione mondiale di Triathlon la fame venga mangiando....... su distanza Sprint nella categoria Il progetto Triathlon Kids per l’Ironman ci sarà tempo se 45/49- abbiamo coinvolto circa 30 avranno la fortuna di continuare ragazzi dagli 8 ai 15 anni che da a Cesena è rivolto ai maggio ad agosto, suddivisi in base ragazzi dagli 8 ai 15 anni in questo bellissimo sport. A Riccardo Bedei, allenatore all’età, hanno cominciato una preFederale e responsabile tecnico parazione atletica di avvicinamento di Cesena Triathlon, e ideatore al nuoto, alla bici e alla corsa. L’atdel progetto Cesena Triathlon kids chiediamo come tività si è conclusa per i più grandi di loro con la prima si svolgono e come sono organizzati gli allenamenti gara ufficiale di triathlon a Faenza a fine agosto 2017. Il triathlon è uno sport duro, che richiede sacrificio per i giovanissimi. oltre a doti fisiche indiscutibili, come si comporta- “Per una squadra di triathlon è molto difficile struttuno i più piccolini? Quali sono le difficoltà principali rarsi e solo con il passare del tempo si potrà dare un servizio veramente adatto alle esigenze dei giovani atleper loro ? Il triathlon ha il grande pregio di essere un sport mul- ti. Bisogna far coincidere orari e giorni compatibili con tilaterale che sviluppa capacità e abilità a 360°. Per un gli impegni scolastici, con le strutture e la loro scarsa bambino l’aspetto ludico rimane una delle parti centrali ricettività che viene puntualmente messa in crisi. Infine dell’allenamento, quindi le difficoltà passano in secon- allenatori e tecnici che si ritrovano a dover continua-

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mente frazionare il loro lavoro in differenti realtà. Questo fa si che il nostro progetto stia prendendo forma negli anni in modo graduale attraverso un working progress continuo. L’educazione allo sport deve coinvolgere allo stesso tempo atleti e genitori che sono senza dubbio una delle colonne portanti della riuscita di questo progetto. Per la prossima stagione gli allenamenti di avviamento al triathlon saranno di 1 allenamento in piscina, atletica e bici per bambini dai 7 ai 14 anni . Speriamo nel tempo di dare un servizio sempre più ampio . Vedendo i primi risultati ci fa ben sperare e comunque potremmo sempre dire di averci provato”. Quali sono i prossimi impegni? Di recente- conclude Bedei- una decina dei nostri giovani atleti, ha partecipato anche alla podistica cesenate del giro dei Gessi come prima tappa del circuito podistico Giovani Promesse Romagnole. A questa gara seguiranno le altre 3 gare appartenenti al circuito, ovvero la corsa dei Becchi di Santarcangelo, la podistica di Santa Lucia di San Mauro Pascoli e per finire la podistica Attraverso Cesenatico a marzo. Siamo sicuri che questa attività autunnale/invernale sarà un bel modo per tenere affiatato il gruppo in vista della prossima stagione di triathlon e per dare visibilità al nostro sport che spesso viene visto come un qualcosa “da supereroi” e invece è bello dimostrare che anche i bambini lo possono fare. Per informazioni sulle nuove attività che partiranno a Marzo 2018 contattare la segreteria dell’Associazione (segreteria@cesenatriathlon.it).

IL TRIATHLON PER I PIÙ PICCOLI Le distanze da percorrere partono per i più piccoli dai 25 m di nuoto, circa 1000 m di bicicletta e 250 m di corsa fino ai 50/2000/500 per i ragazzi. Si possono svolgere in piscina o in acque aperte (sempre molto controllate), mentre le frazioni di corsa e bici possono anche essere su sterrato o tra i boschi, come su strade asfaltate. Il calendario delle gare per i piccoli non è fitto e si concentrano nella bella stagione, non ci sarà mai un impegno settimanale e di solito sono occasioni per gite fuori porta in compagnia. Nelle competizioni di triathlon si impara la calma e la determinazione, oltre alla prova fisica si lotta con la concentrazione che bisogna avere nelle zone cambio, dove in mezzo ad altri bimbi bisogna individuare la propria attrezzatura (scarpe, casco, bicicletta) e indossarla nel minor tempo possibile.

Nelle foto le immagini dei partecipanti durante il Triathlon promozionale di Faenza, che si è svolto in agosto 2017.

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testatina testat tr cibo Testata e vino

ROMAGNA WINE FESTIVAL

ARTE, VINO E FANTASIA

Dal 7 al 9 dicembre una girandola di degustazioni, laboratori del gusto, presentazioni a tema fra vino e cultura, convegni e conferenze in tutto il centro storico. Sugli scudi il Derby del Sangiovese, una disfida fra territori per il principe dei rossi di Romagna e una degustazione en primeur di Albana e Sangiovese 50


di Maurizio Magni

L

a Romagna del vino e del cibo di qualità si dà appuntamento a Cesena per la V edizione del Romagna Wine Festival, una tre giorni dedicata a gastronauti, vignaioli, giornalisti, winelover, degustatori e appassionati del buon vivere. Dal 7 al 9 dicembre il cuore storico della città malatestiana si trasforma in una grande arena del gusto, dove il Romagna Sangiovese e gli altri vini del territorio duettano con i prodotti della gastronomia locale e con tanti ospiti eccellenti provenienti da altre regioni del Belpaese.

ANTEPRIMA Si comincia giovedì 7 dicembre alle 18.00 con l‘Aperid’Hoc alla Libreria Giunti con appuntamenti a sorpresa fra vino e cultura. Poi alle 20,30 al rinnovato Foro Annonario, in Piazza del Popolo, esplosione di Bollicine di Montagna con un laboratorio del gusto dedicato alle migliori etichette del Trento Doc. La degustazione, aperta a 50 appassionati, è guidata da Annalisa Barison sommelier degustatore, presidente Ais Emilia, sempre ai primi posti nei concorsi nazionali e internazionali come Ambascia-

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tr cibo e vino

tore delle bollicine, con particolare attenzione allo compagnare i calici del territorio numerose etichette Champagne. In degustazione il meglio delle bollicine da altre regioni italiane, dalla Toscana soprattutto, metodo classico trentine con etichette tutte mille- con i cugini dei territori del Chianti e del Morellino, simate dal pedigree ineccepibile. Archiviata l’ante- ma anche i freschi e taglienti bianchi dell’Altoadige prima, la manifestazione entra nel e allegre esplosioni di bollicine. Il vivo il venerdì 8 e il sabato 9 con tutto abbinato a sfiziosi assaggi di Il Foro Annonario convegni, conferenze, momenti di prodotti del territorio, preparatati e il Teatro Verdi intrattenimento fra vino e cultura, e serviti dai giovani allievi, futuri i centri di gravità degustazioni, laboratori del gusto, chef e camerieri, dell’Istituto Alberdel Wine Festival disfide enologiche fra territori. Tanghiero pellegrino Artusi di Forlimti i “centri di gravità” del Wine popoli. Tra i prodotti in degustaFestival 2017 che coinvolgono zione, squacquerone di Romagna tutto il centro storico di Cesena. Dop, bucciato e ricotta al sale di Cervia della Centrale del Latte di Cesena, i gustosi salumi di Del VecLE DEGUSTAZIONI chio, l’immancabile Mortadella di Bologna Igp, spoTeatro delle degustazioni del venerdì è ancora il sa perfetta di ogni assaggio, il pane e le focacce della Foro Annonario, dove, fra allestimenti e scenografie tradizione di Re di Pane. Concludono in dolcezza le ‘eco’ realizzate con imballaggi di legno, l’Associazio- degustazioni i gelati gourmet proposti da Babbi. Al ne Italiana Sommelier presenta l’ultima vendemmia Verdi ci sarà anche il tempo di premiare il vincitodei vini simbolo della Romagna, in un simpatico gio- re del Romagna Wine Contest, le cui foto saranno co ‘en primeur’ in cui il Romagna Sangiovese Doc e esposte nelle vetrine dei negozi del centro storico, l’Albana Docg anno 2017, vengono serviti da grandi che con originalità ha immortalato la vendemmia e decanter e raccontati ai winelover dai sommelier e le colline cesenati nel mese di ottobre. dai vigneron romagnoli. In abbinamento al vino piccoli assaggi di salumi e formaggi romagnoli e della CONFERENZE E CONVEGNI grassa tradizione emiliana. Dedicata al rapporto fra vino e cinema e aperta al Nella platea e sul palcoscenico del Verdi sono invece pubblico degli appassionati, ‘Cinema e Vino, una organizzate le degustazioni principali del sabato, a trama lunga un brindisi’, la conferenza del popartire dalle 15,30. Centinaia le etichette in assag- meriggio di venerdì alla Biblioteca Malatestina, anigio libero a cura dei produttori e dei sommelier Ais. mata dal saggista e studioso di Cinema Miro Gori Fra i vini in degustazione il completo portafogli eno- e dal Presidente di Riccione Teatri Daniele Gualdi. logico della Romagna, Sangiovese e Albana in testa Appuntamento per gli addetti ai lavori invece il saa festeggiare i prestigiosi compleanni (cinquant’anni bato, a partire dalle ore 15 sempre alla Malatestiadi Doc il primo e 30 di Docg la seconda). Ad ac- na, con il convegno principale del Festival ‘Dal Mio

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Ăˆ di Marco Boschetti la foto vincitrice del primo Romagna Wine Contest, la sfida all’ultimo pixel in cui appassionati di fotografia e amanti del buon vino si sono messi alla prova durante una gustosa passeggiata in cantina svoltasi nel mese di ottobre. Il contest si conclude con una mostra fotografica itinerante allestite tra le vetrine del centro storico di Cesena nelle giornate del Festival.

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tr cibo e vino al Bio: Vino e sostenibilità, in vigna, in cantina, nel portafogli’ che cercherà di fare il punto con enologi ed esperti di settore sull’arcipelago della sostenibilità, ormai considerata parola d’ordine mondiale, anche nel settore vino. Nel corso del convegno sarà consegnato anche il Premio Profeta in Patria assegnato, come ogni anno, ad un romagnolo illustre che ha incarichi e visibilità nel mondo del vino a livello nazionale.

FRA ARTE E VINO Proseguendo il filone della cultura quest’anno il RWF si arricchisce di un grande protagonista, lo scultore cesenate Leonardo Lucchi che per l’occasione ha deciso di aprire il suo atelier in Piazza del Popolo, per raccontare il suo rapporto artistico con la terra e il vino, che sarà seguito da un momento di degustazione curato dai sommelier di Ais. Poi tutti al foro Annonario per ammirare ‘Il Vignaiolo’, magnifica installazione in bronzo a grandezza naturale che l’artista ha deciso di mettere ‘a guardia’ delle degustazioni al Foro durante il Wine Festival e che rimarrà in esposizione fino al 6 gennaio.

DERBY DEL SANGIOVESE Anche quest’anno il Wine Festival propone la sua disfida attraverso il Derby del Sangiovese, che vede il confronto fra i territori della Romagna giudicati da una giuria tecnica e dagli assaggi ‘popolari’. In disfida il Romagna Sangiovese Superiore 2016 dei sei territori romagnoli: Riminese, Cesenate, Faentino, Forlivese, Ravennate, Imolese. Come sempre ad aggiudicarsi il Premio Rilegno, un manufatto creato con stecche di barrique, realizzato ed inciso da La-

ser Service di Cesena, sarà una terna di vini provenienti da più territori. Il Premio è simbolicamente intitolato al consorzio nazionale Rilegno che in Italia ricicla legno e sughero ed è esempio di sostenibilità ambientale così come lo vuole essere il Romagna Wine Festival.

I PACCHETTI E per chi volesse gustare pienamente tutte le giornate del festival, in sinergia con l’ufficio turistico comunale sono stati creati appositi pacchetti che prevedono un soggiorno a prezzi agevolati, sconti per degustazioni ed eventi e visite guidate gratuite nei musei della città (info: www.comune.cesena. fc.it/cesenaturismo).

I PARTNER Organizzato dall’Associazione Italiana Sommelier Romagna, Agenzia PrimaPagina e Consorzio Produttori Olio e Vino di Cesena, in collaborazione con la Madia Travel Food e il Consorzio Vini di Romagna, il Festival ha è Patrocinato del Comune di Cesena, della camera di Commercio Fc, della Regione Emilia Romagna e il contributo di Zona A. Molti anche gli attori del territori che hanno collaborato per rendere possibile la manifestazione cominciando da AXA Assicurazioni che ha in portafogli soluzioni pensate per gli specialisti del settore con particolare attenzione alla vitivinicoltura e al settore caseario, il Credito Cooperativo Romagnolo e Confcooperative Forlì-Cesena. E ancora la Ferri Ford che fornirà le vetture di cortesia per il festival Saida, Tecno Pì, Agrimacchine Rubicone e Sun Ice che fornirà anche il ghiaccio per le degustazioni del Foro Annonario.


MOSAICO

IL TRIONFO DI DIONISO “VESTE” I VINI GALASSI Le etichette della nuova linea vini riportano immagini del pregevole mosaico esposto al Museo Archeologico nazionale di Sarsina

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e è vero che un buon vino può essere considerato come un’opera d’arte, è altrettanto vero il contrario: un quadro, un mosaico, una scultura può essere parte di un vino. Così ha fatto Galassi, il celebre “sorso di Romagna”, che ha creato una liaison insieme al Museo Archeologico Nazionale di Sarsina. Il marchio forlivese ha deciso di rinnovare la propria immagine vestendo le etichette con alcuni segmenti del celere mosaico “Trionfo di Dioniso”. Ognuna delle quattordici referenze della linea vini, infatti, porta in dote un’etichetta con un frammento del “Trionfo di Dioniso”. La scelta di questo mosaico non è casuale. Se comunemente il vino viene definito il “nettare di Bacco”, mutuato dalla cultura romana, lo stesso si può dire di Dioniso, divinità della cultura greca. E proprio a Dioniso fa riferimento il pregevole Mosaico ospitato nel paese di Plauto. Rinvenuto nel 1966 nel

pavimento di una Domus Romana a Sarsina, è stato ricomposto ed esposto in una parete verticale per l’esposizione al pubblico. L’immagine rappresenta Dioniso su un carro trainato da tigri e governato da Pan e da un Satiro. Il medaglione è attorniato da una grande “ruota” con inscritte figure di animali esotici; negli spicchi sono le figure umanizzate dei quattro venti. Le forme decorative si riconducono poi al rettangolo con sei quadri abitati da fauni, sileni e menadi danzanti (figure mitologiche componenti il corteo dionisiaco). Intorno, è un grande tralcio di acanto in cui si intercalano fiori e palmette: in alto una fascia in bianco e nero con scene di caccia conclude il gigantesco pavimento. Un chiaro esempio del magnifico splendore a cui era giunta la città romana alla fine del II secolo d.C. In Italia, infatti, pavimenti di questa mole e fattura son visibili solo a Piazza Armerina in Sicilia.

Una delle nuove etichette

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HOTEL CASALI HOME

ICONA DI ‘CALDA’ OSPITALITÀ Per decenni storico locale della ristorazione cesenate, oggi rinnovato tempio del benessere a 360°. Accanto alla Spa, al Centro Massaggi e all’importante palestra Technogym, allarga gli spazi con la Lobby & Lounge ampliamento della hall

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a icona della ristorazione cesenate, a tempio del benessere nel distretto della Wellness Valley. L’Hotel Casali Home proprio questo vuole essere un luogo in cui sentirsi a casa, complice l’atmosfera accogliente e la calda ospitalità della Romagna. La rivoluzione per questo hotel storico, che ha attraversato i secoli, parte all’inizio del 2000, la svolta identitaria avviene nel 2013 nel nome appunto del benessere. Si ricavano così ampi spazi per il Centro Benessere, il Centro Beauty ed una super attrezzata palestra. Il risultato è la Wellness Spa Cesena, ovvero una vera e propria Spa a tutto tondo a due passi dal centro, a disposizione di chiunque voglia regalarsi un percorso rigenerante e completo. A guidare la trasformazione è la responsabile gestionale Ketty Cappelletti, alla quale si deve anche l’ultima recentissima creazione, la sala Lobby & Lounge. “Potrebbe essere visto come un ampliamento della hall – precisa Ketty Cappelletti – ma sarebbe riduttivo. Questo nuovo spazio con ampie vetrate sul giardino, anch’esso completamente ripensato, è stato concepito come un luogo di relax e di convivialità in senso più ampio.

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ospitalit Ecco perché abbiamo allestito lo spazio con comodi divani, chaise longue, una libreria, un grande tavolo social e tanti spazi diversi tra loro da utilizzare per incontrarsi, per lavorare, per navigare sul web o per gustarsi un piacevole aperitivo. Ecco quindi che ciascuno può scegliere il proprio angolo e il modo migliore per godere di questo ambiente. Anche in questo caso a guidarci in ogni singola scelta è stata l’idea dello stare bene”. E se la cura del dettaglio caratterizza tutti gli ambienti del Casali Home, anche nella Lobby & Lounge emerge una studiata ricerca in ogni elemento d’arredamento. Sono tornati a vivere, grazie ad un sapiente recupero, i tavoli del Casali anni 50, la libreria è assemblata con le scaffalature della cella frigo della vecchia cucina, il ripiano, dove per decenni le sfogline hanno tirato la pasta fatta in casa, oggi è trasformato in un gradevole tavolo. La Spa è il luogo dove fermarsi per staccare la spina e vivere il relax più intenso. Oltre a due ampie Vasche Jacuzzi con acqua ai sali minerali ed oligoelementi, comprende la Sauna, il Bagno Turco, le Docce emozionali, la Stanza del sale con parete al sale rosa himalayano e la Zona Relax, oltre ad un Centro Massaggi di alta qualità e filosofia olistica che offre più che trattamenti vere esperienze di benessere. Il servizio di personal training, I Love Personal, propone lezioni performanti e divertenti, singole o in mini class con allenamento funzionale grazie a professionisti del settore conosciuti a livello nazionale e tutti con lauree specifiche. La famosa colazione a buffet segue la filosofia degli altri settori. “Serviamo una colazione prevalentemente a km 0, con anche prodotti biologici, pane fresco dal fornaio di città, croissant e dolci di pasticceria della zona, formaggi della Centrale del Latte di Cesena. Iniziare bene la giornata con alimenti sani e gustosi è primario. Noi ci crediamo, per questo ci piace curare con prodotti d’eccellenza ogni momento della permanenza dei nostri ospiti. Vorremmo che tutti si sentissero a casa, secondo la tipica ospitalità di questa terra, che non ricerca la perfezione, ma può regalare qualcosa di

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speciale ed unico, da ricordare. Per l’Hotel Casali con la sua lunga storia di ospitalità è la sfida di ogni giorno”. E mentre si inizia la giornata con un cappuccino, una buona centrifuga ed una brioche si può curiosare tra i piatti appesi a decorare le pareti della sala colazione; in ognuno una firma famosa, un saluto affettuoso di attori, cantanti, gente del mondo dello spettacolo, grandi dello sport che hanno soggiornato all’Hotel Casali. Un pezzo di bella storia per donare un dolce ricordo e un sorriso ad ogni ospite.


TEMPORARY STORE & SOLIDARIETÀ

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a storica merceria Silvegni di Piazza del Popolo, rinasce per un mese grazie a un progetto di solidarietà. Da venerdì 8 dicembre apre a Cesena in piazza del Popolo 45 nei locali che ospitarono la piu vecchia merceria della città, ormai chiusa da oltre dieci anni, il temporary store di Balò onlus. Appesi alle pareti dello store ci sono i capi realizzati artigianalmente nella sartoria creata da Balò in una baraccopoli di Calcutta. Il progetto che ha mosso i primi passi 8 anni fa nasce da un’idea solidale che coinvolge soltanto donne dello slum dove opera Balò. I capi pensati e disegnati in Italia sono realizzati e cuciti dalle donne indiane utilizzando sete e broccati provenienti dalle regioni del west Bengala in sapiente fusione con morbide lane del Kashmir che li rendono piacevoli da indossare. Tutti i capi in vendita nello store di piazza del Popolo sono pezzi unici. Sugli scaffali del negozio Balò sono anche a disposizione svariati tipi di accessori, borse, guanti, orecchini bracciali e decorazioni per la casa tutte realizzate artigianalmente nella sartoria dello slum. Sarà un acquisto diverso che farà la differenza, perché renderà felice chi lo riceve e consentirà a chi lo ha realizzato di ricevere una retribuzione equa che contribuirà al mantenimento della propria famiglia.

Alcuni momenti della sfilata di Beneficenza di Balo’ nel novembre scorso alle Officine del Sale di Cervia

PROGETTO CASA BALÒ A CALCUTTA L’associazione Balò ONLUS opera da oltre 10 anni nella zona dello slum di Pilkhana ad Howrah - nella periferia di Calcutta conosciuto ai più, in occidente, come la “Città della Gioia”. Il progetto è incentrato sui bambini e le donne. Balò si occupa dell’educazione di circa 170 bambini, gestisce una scuola dall’asilo alla classe 10ª, totalmente gratuita dove si insegna in inglese e dove si seguono i programmi ministeriali per dare un titolo di studio riconosciuto, una mensa, una casa di accoglienza per bambine, una scuola di cucito e una sartoria. I bambini provengono dallo slum circostante e le richieste per poter entrare ogni anno a scuola sono tantissime. È molto difficile far fronte a tutte per le ristrettezze di spazio. Il lavoro è svolto sul campo direttamente da volontari e da personale indiano, attentamente formato a seguire quelli che sono i valori di uguaglianza, non discriminazione e rispetto che Balò porta avanti. Balò dipende interamente dal supporto di privati. Un semplice gesto può essere abbastanza per aiutare e provvedere all’educazione di un bambino per mesi. Per donare il tuo 5X1000 scrivi il CF 90056320402 www.balo.it

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ROMAGNAUTO

DALLE AUTO ALLO SHOWROOM, QUANDO IL LUSSO SPOSA L’ELEGANZA

Un nuovo spazio espositivo dall’appeal vincente per la storica concessionaria di Forlì-Cesena

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irca mille metri quadri di eleganti spazi finemente arredati dove il lusso incontra lo spirito energico tipico della famiglia Jaguar-Land Rover, si presenta così il nuovo showroom di Romagnauto a Forlì pronto ad ospitare le punte di diamante della casa automobilistica britannica. “Nonostante avessimo già un bellissimo showroom, abbiamo voluto dare maggiore visibilità ai nostri prodotti che, essendo prodotti di lusso, vanno di conseguenza esposti in un contesto importante come riteniamo di aver creato - ci spiega Matteo Reggiani, responsabile vendite per Romagnauto - Con questo nuovo spazio vogliamo rispecchiare gli standard e la filosofia Jaguar e Land Rover, non solo dal punto di vista degli arredi e della disposizione delle auto, ma anche per l’attenzione al cliente che da oggi, nel nostro punto vendita, potrà usufruire anche di un’area lounge e bar dove potersi rilassare. A completare lo show-room, uno spazio dedicato all’esposizione di accessori e merchandising e un’area approved dedicata all’usato”. Non solo luogo di vendita, ma anche punto di riferimento e consulenza per chi vuole avvicinarsi al mondo e alla filosofia Jaguar e Land Rover, Romagnauto è da 40 anni una presenza costante, seria e affidabile per gli amanti

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delle quattroruote. Nasce nel 1975 come concessionaria Volvo per la provincia di Forlì-Cesena, dal 2005 diventa punto vendita Land Rover e nel 2014 anche Jaguar per offrire una gamma di autovetture sempre più completa. “Le nostre concessionarie di Forlì e Cesena vogliono essere luoghi non solo di vendita, ma anche di supporto e consulenza per chi è interessato a conoscere il mondo


UN CUCCIOLO DI GIAGUARO NATO PER ESALTARE I SENSI Cofano scolpito, fianchi possenti, eleganti fari a LED, agile e dinamica con le linee di una coupé, è questo il look irresistibile della nuova E-Pace con cui Jaguar debutta nel mondo dei suv compatti. Sorella minore della F-Pace presentata lo scorso anno dalla casa automobilistica britannica (la vettura vincitrice del premio World Car of the Year 2017), la E-Pace è pronta a stupire con un equilibrio unico tra agilità a comfort di guida e a dare del filo da torcere alle dirette concorrenti. La vettura colpisce subito per il suo design dal carattere sportivo, se ne apprezzano il profilo e le proporzioni: è stato bilanciato lo sbalzo anteriore più lungo con quello posteriore più corto, conferendole la tipica dinamicità Jaguar.

e la filosofia alla base delle nostre auto. Nel corso degli anni – prosegue Matteo Reggiani - Romagnauto si è dedicata sempre di più alla cura del cliente, creando una struttura interna di professionisti in grado di seguire e servire la nostra clientela in tutte le fasi, dall’acquisto alla manutenzione”. Una filosofia, quella customer oriented, visibile non solo nel punto vendita, ma anche nei prodotti. Come la nuova E-Pace, appena presentata nel nuovo showroom di Romagnauto, primo suv compatto di Jaguar che vuole avvicinare il marchio ad un pubblico più ampio, sempre esigente e sofisticato, ma decisamente di conquista. ROMAGNAUTO FORLÌ Via Ravegnana, 403 - 47122 Forlì (FC) tel. 0543.723303 - fax 0543.797170 ROMAGNAUTO CESENA Via Fogazzaro, 119 - 47522 Cesena (FC) tel. 0547.335567 - fax 0547.600074 e-mail: romagnautocesena@romagnauto.com

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PRESEPI E LUCI INSEGUENDO LA STELLA COMETA

Da Cesenatico, curiosando sulle barche della natività marinara più famosa della Riviera, costruendo un tour tra le mille iniziative delle Feste

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PRESEPI TRA SALE, ARTE, SABBIA In Riviera, da Marina di Ravenna a Rimini, il tour inseguendo la stella cometa è sempre più ricco. Accanto alle Natività più classiche, dal Presepe di Sale che galleggia sulla darsena a Cervia a quello della Marineria di Cesenatico (pagine 62/63) passando per quelli realizzati dentro oltre 40 tini disseminati per il centro storico di Bellaria-Igea Marina, ricordiamo il Presepe artistico dell’Accademia di Brera allestito nell’ice park di Milano Marittima, che quest’anno verrà proiettato con un gioco di colori e luci tra le vie e le rotonde. Ma la parte del leone rimane ai grandi Presepi di sabbia. A Marina di Ravenna, nella spiaggia del Circolo Marinai d’Italia su una superficie di 400 mq sorge una Natività che, lungo un percorso illuminato dalle candele, racconta la magia del Natale. Nell’edizione di quest’anno saranno raffigurate alcune delle più famose opere ed immagini legate al ciclo della Natività, con statue che raggiungono i 3 metri d’altezza. Un percorso suggestivo su un’area di 600 mq condurrà i visitatori alla Natività tra monumenti, arti e mestieri risalenti ai primi secoli d.C. nel Presepe di Torre Pedrera, al Bagno 65 lungomare Torre Pedrera (Rimini Nord), realizzato da un’equipe di grandi artisti di fama internazionale utilizzando oltre 1.000.0000 di kg di sabbia. A Rimini, il grande presepe è allestito nella tensostruttura di Piazzale Boscovich, distribuito su oltre 2500 metri al coperto sulla spiaggia libera di Rimini

Nella pagina a sinistra due scene del Presepe Meccanico della Famiglia Gualtieri visitabile alla Galleria Pescheria a Cesena. Sotto il tunnel illuminato in piazza Almerici, qui sopra i Re Magi di sale sul canale darsena a Cervia.

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a prima stella cometa che si avvista in lontanan- altezza raffiguranti antichi mestieri e scene di vita za ha il sapore del mare. Splende sul porto ca- quotidiana. Il presepe sarà aperto fino al 14 gennaio. nale di Cesenatico dove ogni anno viene allestito Ritorna giovedì 21 dicembre il Presepe vivente delun Presepe unico al mondo: non ci sono grotte o la Fondazione del Sacro Cuore, che, coinvolgendo i capanne, muschio e pecorelle al pascolo a fare da bambini della scuola dell’Infanzia e della Primaria e i sfondo alla Natività, bensì Bragozzi, Battane, Lance, ragazzi delle Medie, animerà le vie del Centro storico Trabaccoli Paranze e Barchét, le antiche e coloratis- di Cesena dalle ore 16.30 alle ore 18.00, con la creasime barche dell’alto e medio Adriatico. Le storiche zione di cinque quadri. Il tour tra i presepi cesenati fa imbarcazioni del Museo della Marineria ospitano fino tappa anche a Roversano, dove gli abitanti di questa al 14 gennaio 2018, la Sacra Famiglia, i Re Magi e piccola frazione allestiscono uno scenografico presetutti gli altri personaggi del presepe, ma anche delfi- pe con statue ad altezza naturale che rappresentano ni e pescatori. Il Presepe galleggiante può vantare gli antichi mestieri. E poi il presepe di Celincordia, il prestigioso riconoscimento “Patrimonio d’Italia per nella piccola chiesa sulla strada dei Gessi, con quatla tradizione”, conferitogli direttamente dal Ministe- tordici diorami della storia della Natività, le statue ro del Turismo e è una delle della grotta e le scritte luminose delle profezie. In Piazza tappe dell’itinerario tra i Presepi della Riviera Romagnola di Giovanni Paolo II la Sacra FaGospel, luminarie, sabbia e di mare. A corollario, il trenino di Babbo Natale miglia è allestita all’interno di un boschetto con alberi nataper tutto il periodo delle festie mercatini vità, nel centro storico di Celizi illuminati. Luogo di inconsenatico verranno organizzati tro natalizio per il 2017 sarà i tradizionali mercatini di Nail tunnel luminoso di 15 metri tale, concertini, eventi di intrattenimento, laboratori collocato in Piazza Almerici. Qui, sotto una luminodidattici, una ludoteca con gli antichi giochi di legno sa esplosione colorata, sarà possibile scambiarsi gli riutilizzato e momenti di animazione itineranti, fra auguri, fermarsi per quattro chiacchere con gli amii quali spettacoli di grande impatto visivo ed arti- ci e anche scattarsi un selfie a tema. Ad affiancare stico in programma l’8, il 10, il 26 dicembre e il 1° il tunnel, per la gioia dei più piccoli ci sarà la casa gennaio. A Cesena la Galleria Ex Pescheria ospita di Babbo Natale, mentre le altre casette ospiteranno anche quest’anno il Presepe Meccanico della fami- specialità gastronomiche per tutti i palati. glia Gualtieri, uno dei presepi meccanici più ampi Dame bianche, musica gospel, ballerine illuminate d’Italia , con i suoi 110 metri di estensione. Tema e il trenino per i più piccoli (con partenza da piazza di quest’anno è lo stupore. Il Presepe è popolato da Amendola) animeranno il centro di Cesena in tutti i una grande Natività e da personaggi di un metro di week-end delle feste.

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INVERNO IN APPENNINO

EMOZIONI, SILENZIO E CIASPOLE Nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, monte Falterone e Campigna un ricco calendario di escursioni nella natura imbiancata, il Natale nei borghi, l’attesa silenziosa negli eremi, le piste da sci

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a neve, il ghiaccio, la galaverna, il sole tra le nebbie e la foschia, l’aria tersa, le notti illuminate dal chiarore della luna riflessa sulla neve. L’inverno non è più la stagione dell’attesa, ma una stagione tutta da vivere nella natura. Così racconta il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, monte Falterone e Campigna la magia di una stagione che può racchiudere le emozioni più intense. Perché l’inverno nel Parco si presenta ricco di opportunità e la sua veste invernale può essere ancora più affascinante di una giornata con il bel tempo. Sono previste escursioni a piedi, con gli sci e con le ciaspole. Nell’Appennino innevato ci si inoltra partendo

con le racchette da tutti i borghi del crinale, alcune escursioni sono proposte anche in notturna con la luna piena, dai rifugi e da guide specializzate per un’esperienza unica e suggestiva. E nel periodo natalizio ogni paese del territorio del Parco si anima di eventi e iniziative, dove convivono la tradizione e le calde atmosfere delle feste tra mercatini di Natale, esposizioni di presepi, i canti tradizionalidella Pasquella. Nel comprensorio sciistico di Campigna è possibile fare sci classico, di fondo, slittate e bob su piste apposite. Campigna è una delle foreste storiche più importanti, con presenze faunistiche e rarità floristiche notevoli. Si raggiunge facilmente dalle città della pianura romagnola e del versante toscano attraverso i tornanti della statale Bidentina che regala panorami mozzafiato su Sassofratino, Poggio Scali, sul Massiccio del Monte Falterona e i pianori del Casentino. In inverno è in funzione la stazione sciistica da quota 1510, con skilift , piste per bob e slitte e una pista per campo scuola, un anello di fondo e ampi percorsi per sci da escursionismo e passeggiate con ciaspole nei piedi, che assicurano il fascino di sentieri innevati e le magie della galaverna ricamata sui faggi del crinale. Escursioni

con le ciaspole sono previste anche tra fine e inizio anno, un modo originale per partire con l’anno nuovo perché - citando ancora il Parco – l’invito è a “entrare e…. respirare. Lascia il resto in città, tanto qui non c’è posto per clacson, smog o affari. L’unica cosa che conta, abbracciati e protetti da queste mura d’alberi, è la vita”. Un invito a iniziare il nuovo anno lasciando liberare lo sguardo su orizzonti vasti, a ripartire mettendo da parte le fatiche di ogni giorno immersi nella natura. Tra le proposte di fine anno vi consigliamo Benvenuto 2018 Tradizionale ciaspolata/ escursione del 31 Dicembre per salutare insieme l’arrivo del 2018 e brindare “ in altura” godendosi lo spettacolo dei festeggiamenti nella Valle dal silenzio delle cime del Parco Nazionale. Servizio di Guida Ambientale Professionale Info ( 3200676766 Marta ). E la mattina...SI RIPARTE! Per chi se la sente o per tutti coloro che NON hanno partecipato all’escursione di mezzanotte ma vogliono godere del bosco alle prime luci del nuovo anno un’ escursione facile ed agevole in loc. Camaldoli nel cuore del Parco (con possibilità di pranzo). Partenza ore 10:00 rientro ore 15:00. info 3200676766.

A Fianco il Parco innevato e qui sotto Camaldoli sotto la neve (Lorenzo Fiumana) nella pagina accanto foto di Massimo Schiumarini



ULULANDO AL LUPO Il wolf howling è una delle tecniche di censimento del lupo che permette di individuare soggetti singoli o nuclei famigliari sfruttando la naturale tendenza del lupo ad ululare. Consiste nell’emissione di ululati preregistrati tramite un’idonea strumentazione oppure a voce, inducendo così risposte vocali da parte dei lupi e permettendo di determinare la presenza. Nel Parco è possibile fare questa esperienza con guide che sono state appositamente formate 20 per

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l’accompagnamento di gruppi per lo svolgimento di sessioni straordinarie di wolf howling, Segnaliamo alcune Sessioni straordinarie di wolf howling aperte al pubblico, consigliando di consultare il sito del Parco (www. parcoforestecasentinesi.it/) dove si trovano i calendari sempre aggiornati. A Monte Merli l’8 dicembre Lupo Ululà con la guida ROBERTO POPOVIC (roberto.popovic78@gmail.com, tel: 340244467 che promette un’esperienza a tutto tondo sul lupo con

un trekking notturno e sessione di wolf howling. Sempre l’8 dicembre a Prato alla Penna un giorno da lupi: wolf howling, trekking e formazione per conoscere le sue abitudini, per cercare i segni e le tracce della sua presenza e per ascoltare, con un po’ di fortuna, i suoi emozionanti ululati!! In caso di neve la ricerca delle tracce sarà effettuata con l’utilizzo di ciaspole con la tecnica dello Snowtracking GUIDA: SARA BALDINI :info@ cooperativainquiete.it , 348244449


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BIORIGENERA: CONTRASTARE LA PERDITA DI CAPELLI CON SUCCESSO È FINALMENTE POSSIBILE

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a perdita di capelli (alopecia androgenetica) è un fenomeno diffuso e spesso imbarazzante che colpisce la grande maggioranza della popolazione maschile e, anche se in misura minore, femminile. È una patologia la cui frequenza aumenta con l’età, ma si verifica anche in età giovanile. LE CAUSE Nell’alopecia androgenetica sia maschile che femminile, la caduta dei capelli dipende da una maggiore sensibilità del capello all’azione degli ormoni androgeni. Altri fattori concomitanti o aggravanti sono la predisposizione genetica e lo stress psico-fisico. Generalmente vengono interessati solo i follicoli piliferi di alcune aree del cuoio capelluto, dette appunto “aree androgenodipendenti”. I SINTOMI I primi segni di calvizie maschile sono l’arretramento dell’attaccatura dei capelli sulla fronte e alle tempie (c.d “stempiatura”) ed un diradamento a livello verticale (c.d “chierica”). Nelle donne l’alopecia si manifesta più spesso come una caduta omogenea e progressiva nella regione centrale della testa, associata ad assottigliamento dei capelli, che lascia man mano intravedere il cuoio capelluto. Un accurata visita specialistica preliminare permetterà al medico di valutare la

tipologia di alopecia e selezionare così i pazienti più idonei a questo trattamento. RIGENERA, UN PROTOCOLLO MEDICO SEMPLICE ED EFFICACE. Il protocollo medico Rigenera, praticato solo da medici-chirurghi, rappresenta un approccio rivoluzionario per la rigenerazione tissutale. La tecnica consiste nell’effettuare minuscoli prelievi di cute delle dimensioni di circa 3 millimetri nella zona retroauricolare. Il tessuto prelevato viene ridotto in particelle microscopiche che saranno poi iniettate nelle aree da trattare mediante tecnica mesoterapica in modo praticamente indolore. Utilizzando Rigenera il paziente, in una sola seduta, è sia donatore che ricevente di microinnesti ricchi di cellule vitali che sono in grado, non solo di attecchire rapidamente grazie alle piccole dimensioni, ma di avviare la riproduzione cellulare fino a ottenere la rigenerazione del complesso bulbare del capello. SEMPLICITÀ, SICUREZZA, AFFIDABILITÀ I pazienti possono fin da subito riprendere ogni attività quotidiana senza alcun segno visibile del trattamento effettuato. Quanto dura la seduta: il procedimento è rapido (dura non più di 30 minuti) e, soprattutto, efficace: i primi risultati evidenti si constatano già a 30 giorni e diventano successivamente sempre più sorprendenti.

DOTT. LUCA MORELLINI Medico Chirurgo Spec. in Medicina termale Medicina Estetica-Chirurgia Estetica Laser Direttore Sanitario “Poliambulatorio ESCULAPIO Dr. Morellini” di Cesena (Fc) Info e prenotazioni: 0547 27534 - 393 9427473 www.lucamorellini.it www.poliambulatorioesculapio.com

DR.SSA LISA CECCHINI Medico chirurgo Spec. in Dermatologia e Venereologia Medicina estetica, Laserterapia tel 320 7745394 lisacecchini@yahoo.it

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ACUFENE, IL SINTOMO DELL’ALLUCINAZIONE SONORA Cause e consigli per il trattamento del fastidioso ‘ronzio’

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acufene può essere definito come una “allucinazione sonora”, è cioè la percezione di un fischio o ronzio fastidioso dell’orecchio, inesistente, che soltanto il paziente percepisce. Colpisce circa il 20% della popolazione adulta, soprattutto fra i 30 e i 70 anni. Non è una malattia, ma un sintomo e spesso non si riesce ad identificare una causa precisa. Più frequentemente può essere prodotto da malattie dell’orecchio come: - Sordità improvvisa; - Malattia di Meniere; - Otite cronica; - Otosclerosi; - Tappo di cerume; - Esposizione a rumore. In altri casi può riconoscere una causa non otogena come: - Disturbi articolari del rachide cervicale e/o dell’articolazione temporo-mandibolare; - Disturbi vascolari; - Assunzione di farmaci dannosi per l’orecchio. Eccezionalmente si associa a malattie gravi come: - Tumori; - Infarto o emorragia cerebrale; - Trombosi. Quando si riesce a trovare una causa, essa va trattata e, se possibile, curata con conseguente miglioramento o scomparsa dell’acufene. In tutti i casi si consiglia di: 1. Evitare l’esposizione a rumori (trapani, martelli pneumatici, scoppi, discoteca) 2. Ridurre il consumo di caffeina, teina, nicotina, alcool 3. Non abusare di farmaci che possono essere dannosi per l’orecchio, come alcuni antiinfiammatori e antibiotici, aspirina, diuretici e psicofarmaci. Premesso che ogni paziente deve essere trattato in modo individuale in rapporto al suo acufene e che non è detto che esista un

trattamento univoco in grado di risolvere tutti i tipi di acufene poiché, come si evince, questo può avere cause molto diverse fra loro, ad oggi non esiste un trattamento ideale in grado di risolvere l’acufene. Se è di lieve entità e colpisce soggetti con udito normale, in buone condizioni di salute, può trovare indicazione l’uso di un blando ipnotico. Invece quando l’entità è mediograve, senza associarsi ad un calo della soglia uditiva, si possono proporre molti farmaci anche se non sempre sicuramente efficaci nell’eliminare o ridurre l’acufene, sebbene ne sia stata dimostrata scientificamente la loro efficacia. Nel caso in cui l’acufene si associ ad ipoacusia, cioè ad un calo della soglia uditiva, l’applicazione di un apparecchio acustico, oltre a migliorare l’udito, può mascherare o nascondere l’acufene stesso. Dapprima può essere utile e importante capire quale frequenza interessa il ronzio che il paziente sente, eseguendo una acufenometria, in questo modo il tecnico audioprotesista può andare a regolare efficacemente l’apparecchio acustico del paziente. Negli ultimi anni si sono affermate svariate teorie e protocolli di trattamento dell’acufene. Una fra le più note è la TRT, dall’inglese Tinnitus Retraining Therapy, ideata da Pawel Jastreboff, secondo il quale il disturbo degli acufeni origina dal fatto che, il segnale sonoro, che proviene dal sistema uditivo, si diffonde al sistema limbico, che è il centro da cui partono e si generano tutte le nostre emozioni e nel quale risiede la nostra “sentinella psicologica”, cioè l’amigdala. Mediante la TRT si rieduca il cervello al fine di limitare le connessioni fra sistema uditivo e altri sistemi cerebrali, affinché esse siano ristrette al sistema uditivo senza contaminarne degli altri. Lo scopo della TRT è la abituazione, ottenibile mandando un segnale continuo di rumore bianco, che deve esse-

re percepito appena al di sotto del suono dell’acufene. Un altro trattamento decisamente conosciuto, che riprende le teorie di Jastreboff, è lo ”Zen Program”, secondo il quale occorre affrontare l’acufene partendo dalla parte emozionale, cioè andando a dominare i fattori direttamente collegati ad essa, arrivando al decondizionamento del paziente nei confronti dell’acufene. Praticamente si invia al paziente un segnale musicale che si basa sulla generazione di toni armonici in modalità casuale, questi suoni musicali possono essere generati all’infinto, senza mai ripetersi. All’orecchio del paziente il suono percepito con l’apparecchio è meno stressante e noioso, inoltre facilita la concentrazione e determina una riduzione della percezione dell’acufene, senza interferire troppo con la capacità di capire le parole in ambienti rumorosi da parte del paziente. Di pari passo si va affermando anche l’uso di mascheratori, piccoli dispositivi elettronici applicati all’esterno dell’orecchio, in grado di emettere un suono capace di coprire l’acufene. Questi dispositivi, iniziano ad essere considerati il sistema più diffuso ed efficace per la terapia dell’acufene, il vantaggio è che possono essere applicati anche a soggetti normoacusici. Infine, a tutti i portatori di acufene si raccomanda di: - Continuare l’attività lavorativa - Coltivare la vita di relazione - Mantenere le normali abitudini di vita - Trattare cause note dell’acufene - Contrastare eventuali reazioni psichiche all’acufene come ansia, depressione, insonnia. Dott.ssa Savini Marilena, medico chirurgo specialista in Otorinolaringoiatria Dott.ssa Mulazzani Irene, audioprotesista

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a non confondere con la fitoterapia, che sfrutta le sostanze attive presenti nella piante, la floriterapia deve i suoi natali al medico gallese Edward Bach e pone al centro dell’attenzione l’uomo nella sua completezza, cogliendo il ruolo delle emozioni nelle difficoltà quotidiane come nelle patologie fisiche. I fiori di Bach agiscono attraverso vibrazioni sulle cause che portano ad un determinato sintomo e risultano particolarmente utili nel trattare disturbi quali ansia o stress. Le essenze floreali possono generare sentimenti positivi e permettono l’allineamento e l’armonia della mente, delle emozioni e del corpo aiutando il percorso di guarigione. La floriterapia si rivela quindi un prezioso ed efficace strumento che può essere utilizzato in sinergia con altre forme terapeutiche per riarmonizzare i nostri stati d’animo alterati, consentendoci di affrontare meglio le sfide quotidiane. Non esiste però una miscela universale per tutti, ed è qui che entra in gioco il fondamentale ruolo del floriterapeuta. È solo attraverso un attento colloquio con i nostri clienti che possiamo preparare la giusta miscela e consigliare i fiori più adatti. La scelta dell’essenza appropriata costituisce il risultato di anni di studi ed esperienze cliniche in cui noi professionisti impariamo ad osservare non solo l’aspetto comunicativo e verbale della persona, ma anche tutto l’insieme del quadro non verbale. Tutti i prodotti sono preparati secondo il metodo ideato negli anni ’30 del secolo scorso dal dottor Bach, immergendo i petali di fiori in acqua pura esposta al sole oppure fatta bollire, ma ovviamente, come in ogni settore, anche nella floriterapia si sono fatti passi avanti. Ad esempio oggi per poter ottenere dei risultati personalizzati che permettono di arrivare più facilmente al nucleo delle emozioni che governano il nostro agire, oltre al colloqui col paziente, possiamo avvalerci di uno strumento innovativo per la scelta dal fiore più idoneo, il Nomabit test. Il test, che nasce come elaborazione dei famosi test di Luscher e Rorschach, si basa

sull’uso di una sequenza di colori correlati ai Fiori di Bach e consente di individuare il fiore più adatto ad intraprendere il percorso di cui il paziente ha bisogno. Abbiamo introdotto il Nomabit Test nella nostra parafarmacia proprio per dare alla floriterapia una forza e una certezza ancora migliori, che affonda le sue radici negli studi di professionisti della psicoterapia e della medicina. Effettuare il test da noi è semplice e gratuito, i risultati immediati e può essere fatto da tutti, anche dai giovanissimi, proprio perché consiste nello scegliere alcuni colori su una griglia cromatica presentata su tablet. Dopo aver effettuato il test, siamo in grado di consigliare ai nostri clienti i globuli Nomabit più adatti, una modalità di preparazione di fiori di Bach innovativa che consiste in globuli monodose da assumere una volta a settimana. La floriterapia, pur non volendo sostituirsi ad un ausilio psicoterapeutico o farmaceutico, deve essere vista come un utile percorso che può aiutare a ritrovare serenità. Perché consigliamo la terapia floreale a seguito del test Nomabit? Perché si tratta di una terapia utilissima a partire da tutti i piccoli disagi quotidiani: un gonfiore, una gastrite, un’insonnia episodica possono collegarsi ad uno stato emotivo che ne perpetra i sintomi e ne esalta le acuzie. La floriterapia ha un campo di azione vastissimo che ci può permettere di modulare le emozioni generate dalle diverse situazioni che la vita ci pone davanti: dalle piccole paure quotidiane che possono trasformarsi in enormi ostacoli che bloccano la nostra capacità relazionale con gli altri, ai cambiamenti , spesso frequenti e problematici per noi adulti che nei più piccoli diventano dei veri e propri traumi, fino alla gestione dei rapporti interpersonali o delle emozioni negative come la rabbia, l’aggressività, la collera, il rifiuto, emozioni con cui a qualunque età si deve imparare a convivere. Dott.ssa Cinzia Degli Angeli Dott.ssa Manuela Malatesta Dott.ssa Cristina Cola

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Il gioco di Cnosso

L’Associazione Aidoru organizza “Il gioco di Cnosso, esplorazioni verso la Casa di Mino”, un percorso di scrittura dedicata all’infanzia. E’ una scrittura fatta a più mani, quelle dello staff della Rocca Malatestiana e quelle dei ragazzi che desiderano imbarcarsi nell’avventura del racconto scenico. Il progetto, dedicato ai ragazzi dai 16 ai 25 anni, prevede un totale di 10 incontri gratuiti alla Rocca Malatestiana (via Cia degli Ordelaffi 8), programmati fino al 15 aprile quando debutterà lo spettacolo. Il gioco di Cnosso è prodotto daAidoru&Itinerario Festival a cura di Roberta Magnani con Elisa Bocchini, con il contributo di Regione Emilia Romagna e Comune di Cesena. Informazioni: roccamalatestiana.it

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8-10-17 Dicembre

17 Dicembre

TRENINO DEI BAMBINI Per la gioia dei più piccoli torna come ogni anno il trenino dei bambini che quest’anno partirà da piazza Amendola nei seguenti orari: 10.30-12.30, 15.30 -19.30. I biglietti omaggio si potranno ritirare nei negozi aderenti alle iniziative che espongono l’apposita vetrofania.

STORIE SONORE NATALIZIE DAL MONDO Un pomeriggio da passare al Museo Musicalia tra l’albero di Natale, tradizioni, leggende europee e gli antichi testi musicali, a cura di Roberto Fabbri (ritrovo ore 16,00)

8-9-10 Dicembre NATALISSIMO Torna nei padiglioni di CesenaFiera la tradizionale fiera di Natale con quasi 200 espositori di articoli da regalo, aziende specializzate in articoli natalizi, oggetti per la casa, specialità gastronomiche, giochi e laboratori creativi per i più piccoli e non mancherà Babbo Natale

dal 2 Dicembre al 21 Gennaio PRESEPE MECCANICO DELLA CITTA’ DI CESENA L’Associazione Culturale Presepi Famiglia Gualtieri alla Galleria Ex Pescheria. Orari di apertura: festivi 9-20, mercoledì e prefestivi dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19. Feriali 15- 19. Info: www.presepigualtieri.it

10-17-24 Dicembre FIERA DEL NATALE Mercato ambulante tutto il giorno in Piazza del Popolo, viale Mazzoni e via Pio Battistini. Fino alle 20

16 Dicembre LE AVVENTURE DI PINOCCHIO, STORIA DI UN BURATTINO In Biblioteca Malatestiana gli studenti del Campus di CesenaAlma Mater Studiorum Università di Bologna leggono “Il paese dei balocchi” (dalle 17,30). La lettura a puntate del romanzo di Collodi (ridotto da Emanuele Aldrovandi) è proposta da Ert e Biblioteca Malatestiana, in attesa dell’arrivo al Teatro Bonci dello spettacolo di Antonio Latella in programma al teatro Bonci dall’11 al 14 gennaio.

17 Dicembre FIORELLA MANNOIA IN CONCERTO L’artista romana torna in concerto al Nuovo Teatro Carisport di Cesena alle 21,00

17 Dicembre PAROLE DIVERSE Alla Biblioteca Malatestiana arriva la scrittrice di origini tedesche Helena Janeczeck a presentare il suo libro “La ragazza con la Leica”. Conduce la professoressa Ilaria Cerioli, appuntamento alle 17,00. Ultimo appuntamento della rassegna Parole Diverse – libri e autori per riflettere insieme sulle differenze.

16-17 Dicembre C’ERA UNA VOLTA ANTIQUARIATO Antiquariato, modernariato, Vintage, Collezionismo, ogni terzo weekend del mese negli spazi di Cesena Fiera. Speciale Cucina e Giocattolo

21 Dicembre PRESEPE VIVENTE IN CENTRO A cura della Fondazione Sacro Cuore ore 16.30 – 18 in vari luoghi del centro storico

primo museo italiano dedicato all’immaginario del Fantastico Moderno. In esposizione libri illustrati ottocenteschi, toys vintage, modellini, manifesti cinematografici, vinili, fumetti e cartoline, tutti dedicati ai robot

8 Gennaio FIERA DEL SALDO Piazza del Popolo, via Pio Battistini e viale Mazzoni. Fino alle 20

11-14 gennaio PINOCCHIO Al teatro Bonci va in scena lo spettacolo di Antonio Latella tratto dal romanzo di Carlo Collodi. Date e Info: da giovedì 11 a sabato 13 gennaio, ore 21 - domenica 14 gennaio 2018 ore 15.30

13 gennaio LE AVVENTURE DI PINOCCHIO, STORIA DI UN BURATTINO Nel Foyer del Teatro Bonci gli studenti della III F del LiceoLinguistico Statale “Ilaria Alpi” leggono “La trasformazione di Pinocchio” (dalle 17,30). La lettura a puntate del romanzo di Collodi (ridotto da Emanuele Aldrovandi) è proposta da Ert e Biblioteca Malatestiana, in attesa dell’arrivo al Teatro Bonci dello spettacolo di Antonio Latella in programma al teatro Bonci dall’11 al 14 gennaio.

19-20-21 Gennaio

CAPODANNO iN PIAZZA Capodanno a Cesena In Piazza Tradizionale veglione in piazza del Popolo con brinidisi, dolci e ospite d’eccezione lo storico gruppo dei Nomadi in concerto. Al termine del concerto, seguirà un’esibizione del comico Paolo Cevoli.

66° CAMPIONATO MONDIALE DI ORNITOLOGIA Cesena Fiera Migliaia di Allevatori di culture e lingue diverse si incontrano al Campionato Mondiale per confrontarsi e comunicare attraverso la moltitudine di uccelli esposti per conquistare il prestigioso titolo mondiale in un contesto unico e irripetibile.

Fino al 7 gennaio

21 Gennaio

31 Dicembre

NOI ROBOT Dal martedì alla domenica dalle 15,30 alle 18,30 al Palazzo del Ridotto (Piazza Almerici, 12) è possibile immergersi nel mondo dei robot con una mostra, laboratori e incontri organizzati da Formula Servizi per la Cultura e a cura del Mufant di Torino- il

STORIE SONORE DALL’ANTICA ROMA Al museo Musicalia si torna all’epoca romana con pantomime teatrali, strumenti musicali e danze, cerimonie nelle domus e matrimonio romano, a cura di Roberto Fabbri (ritrovo ore 16)


sotto la lente 27-28 Gennaio

18 Marzo

MOSTRA CANINA REGIONALE Nei padiglioni di Cesena Fiera torna l’appuntamento per appassionati di cinofilia

STORIE SONORE DAL FAR WEST Arrivano al museo Musicalia cercatori d’oro, coloni nelle fattorie, cavalli, balli e risse nei saloon, danze attorno al totem dei Pellirosse, laboratorio a cura di Roberto Fabbri (ritrovo ore 16,00).

17-18 Febbraio C’ERA UNA VOLTA… ANTIQUARIATO Speciale libri e stampe Antiquariato, modernariato, Vintage, Collezionismo, ogni terzo weekend del mese negli spazi di Cesena Fiera.

inizio Aprile

A CESENA FIERA “SONO ROMAGNOLO” Fiera dell’identità romagnola. Una tre giorni dedicata alla tradizione enogastronomica, artigianale e al folklore romagnolo, proposta dall’ente fieristico in collaborazione con Media Consulting.

WELLNESS FOOD FESTIVAL BIO, VEGAN, FUSION A Cesena Fiera torna il Wellness Food Festival, con spettacoli, musiche, danze e giochi. Uno spazio sarà dedicato all’alimentazione, ristorazione, cibi vegani, biologici, orientali dove poter gustare cibi salutari. Chef vegan e non solo mostreranno come diventare maestri in cucina coi loro showcooking. Un’ampia area sarà dedicata ai trattamenti e al relax, con associazioni e centri specializzati che proporranno i migliori trattamenti, dai massaggi tradizionali a quelli più particolari (come tibetani e thai). Cure tradizionali, alternative e olistiche, terapie naturali saranno affrontate e proposte da importanti divulgatori e promotori. Info: www.wellnessfoodfestival.it

4 Febbraio 2018

6-8 Aprile

CARNEVALE SENZA FRONTIERE Domenica 26 febbraio, dalle ore 15, il Nuovo Teatro Carisport di Cesena tornerà ad ospitare il Carnevale senza Frontiere, realizzato grazie al sodalizio tra l’associazione “L’Aquilone di Iqbal” e Romagna Iniziative,con il patrocinio del Comune. Ingresso offerta libera. Per informazioni: 0547-353968 (dalle 9 alle 13),www.aquiloneiqbal.it

VINTAGE A CESENA FIERA Nei padiglioni di Cesena Fiera un weekend dedicato agli appassionati del vintage, tra moda, arredamento e articoli da collezione

18 Febbraio STORIE SONORE DALLA TERRA DEI VICHINGHI Roberto Fabbri curerà al museo Musicalia un laboratorio ambientato nell’era vichinga tra i nove mondi, il corno di Heimadall, l’idromele della poesia e racconti rumorosi con i suoni della natura (ritrovo ore 16,00)

23-25 Febbraio

17-18 Marzo C’ERA UNA VOLTA ANTIQUARIATO Antiquariato, modernariato, Vintage, Collezionismo, ogni terzo weekend del mese negli spazi di Cesena Fiera.

Caro Babbo Teatro ti scrivo

14-15 Aprile C’ERA UNA VOLTA ANTIQUARIATO Antiquariato, modernariato, Vintage, Collezionismo, ogni terzo weekend del mese negli spazi di Cesena Fiera.

21 Aprile ANDREA PUCCI “IN… TOLLERANZA ZERO” Il comico milanese Andrea Baccan, in arte Pucci, torna ad esibirsi al Teatro Carisport (ore 21,00) con lo spettacolo “In… tolleranza zero”.

Per tutto il mese di dicembre, nel foyer del Bonci sarà possibile imbucare una originale letterina natalizia - scritta a mano, come quando si era bambini, su semplici foglietti o sulle apposite cartoline Caro Babbo Teatro ti scrivo… con un racconto, un desiderio o una storia bizzarra dedicata a Cesena. Dalle lettere nascerà lo stravagante “albero” di Natale con cui a Teatro sarà inaugurato il 2018, il primo di gennaio: insieme si apriranno le lettere e con le letture, a cura degli attori di ERT, si festeggerà l’anno in arrivo.

Michael Nicolas

Con Humanoptere si brinda il 31 dicembre Lo spettacolo dei giocolieri francesi Humanoptère, è la proposta per l’ultimo dell’anno a teatro. Invito rivolto a tutte le famiglie, per passare l’ultima sera dell’anno a teatro, con la compagnia di giocolieri francesi diretta da Clément Dazin: già in scena dal 28 dicembre (tutte le sere alle 21), questa coreografia circense è anche una riflessione sul mondo del lavoro che cambia, condotta fra ripetizioni alienanti, virtuosismi e giochi di palline che volano.

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info e numeri utili Generici

Comune di Cesena Piazza del Popolo, 10 Centralino t 0547 356111 Ufficio Relazioni con il Cittadino t 0547 356235 www.cesenadialoga.it

IAT - Ufficio turistico Piazza del Popolo, 15 t 0547 356327 iat@comune.cesena.fc.it

Informagiovani Piazza del Popolo, 8 2° piano Foro Annonario t 0547 356228

Protezione Civile c/o Comune di Cesena, Piazza del Popolo 10 t 0547/356365-4

Centro per l’impiego Via Fornaci, 170 t 0547 621011

Università degli Studi di Bologna Polo di Cesena Segreteria Studenti: Via Montalti, 69 t 0547 338850 Ufficio Relazioni col Pubblico Via Montalti, 69 t 0547 338900

Caritas Diocesana Via Martiri d’Ungheria, 1 t 0547 26775

Cesena Fiera Via Dismano, 3845 t 0547 317435

Poste Italiane Subb. F. Comandini, 79 t 0547649803

Canile Comunale Via Cesuola 1351 t 0547 27730 cell. 338 2065977

Taxi

servizio 24h Piazzale Sanguinetti t 0547 21995 / 610710 80

Cultura e tempo libero

Museo di Scienze Naturali

P.zza Bufalini, 1 Per info e prenotazioni: t 0547 610892 pre-festivi e festivi cell. 348 2556100

Museo Archeologico

Biblioteca Malatestiana

Teatro Bonci Piazza Mario Giudazzi, 9 t 0547 355911 www.teatrobonci.it

Centro Cinema San Biagio Via Aldini 24 t 0547 355712

Cinema Eliseo Viale G. Carducci, 7 Cesena t 0547 21520

Cinema Aladdin Via Assano, 587 Cesena t 0547 21520

Pinacoteca Comunale Via Aldini, 26 Museo t 0547 355713 IAT t 0547 356327

Rocca Malatestiana Via Cia degli Ordelaffi, 8 Rocca t 0547 22409 cell. 347 7748822

Museo di Storia dell’Agricoltura

P.zza Zangheri, 6 Museo t 0547 356445 IAT t 0547 356327 Via Montalti Chiostro di S. Francesco IAT tel. 0547 356327 Ufficio Cultura t 0547 355730

Guardia Medica t 848 800865

Farmacie di turno t 0547 612621

Centro per i diritti del malato t 0547 352980 t 0547 352890

Viale Carducci, 29 Visita su appuntamento IAT t 0547 356327

Croce Rossa Italiana

Villa Silvia-Carducci & Museo Musica Meccanica

Croce Verde

Via Lizzano 1241 Villa Silvia Per info e prenotazioni: AMMI t 0547 323425 IAT t 0547 356327

Carisport P.le Paolo Tordi, 99 (Zona Ippodromo) Per info: Consorzio Romagna Iniziative t 0547 22311

Via Zuccherificio, 85 t 0547 611111 Via della Cooperazione 170 t 0547 632615 cell. 339 7930944

Guardia Medica Veterinaria Animali d’Affezione Diurno t 0547 352111 Notturno/Festivo cell. 333 9025929

Sicurezza

Stadio Comunale

Commissariato Polizia di Sato

Rotonda dello Stadio, 124 t 0547 646279

Via Don Minzoni, 350 t 0547 368911 Soccorso 113

Ippodromo di Cesena Hippo Group

Carabinieri

Centro Natatorio Comunale di Cesena

Polizia Stradale

Viale Gramsci t 0547 343411

Abbazia di S. Maria del Monte

Via G. Di Vittorio, 2 t 390 547331002

Via del Monte, 999 t 0547 302061 Visite guidate: Loris Pasini cell. 338 6962846

Servizi sanitari

C.so Mazzini presso il Duomo. Per info e prenotazioni t 0547 613304

Viale Ghirotti, 286 Centralino t 0547 352111

Casa Museo Renato Serra

presso Rocca Malatestiana Ufficio IAT t 0547 356327 Rocca t 0547 22409

Museo della Cattedrale

Ospedale M. Bufalini

AUSL di Cesena

Piazza L. Sciascia, 111 Uff Relazioni col Pubblico: t 0547 24714 Numero Verde Regionale: 800 033033

Via C. Montanari, 6 t 0547 364000 Emergenze 112 Centro Addestramento Via IV Novembre, 303 t 0547 616111

Vigili del Fuoco Via Enzo Ferrari, 6 t 0547 383535 Emergenze 115

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