DAILY LUXURY • n.11 novembre 2013

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Ora secondo il più recente ritocco al vademecum, se nella dialettica anche di nobile caratura, non ti mandano a un paese che è sempre più vicino, e non si appellano ad un attributo che poveretto non sà più se essere soltanto maschio, ti tacciono interprete obsoleto (gentile eufemismo...) di un mondo che non c’è, sorpassato da troppo tempo. E quasi mai ci si ferma a tanta... gentilezza: molto spesso, anzi sempre, ti prendi del bacchettone, del coperchino, del secchione di una scuola che non esiste più. Dove, se sbagliavi un congiuntivo, andavi dietro la lavagna con le ginocchia a carne viva sui frammenti di guscio di noce. Congiuntivo? Chi era, chi è costui? Mai visto in televisione, non lo ospitano mai. Tengono concione, invece, letterati d’alto rango politico che abbondano generosamente nelle doppie (inciuccio con due “c” è il rafforzativo classico che usa da qualche chi declama assioma per dire assomiglia...). Basta. Il tempo del miele letterario è finito: ora bisogna gridare sempre, in ogni “comizio”, sia di politica che di commercio e di finanza, almeno due dei fondamentali anatomici del corpo e le fasce orarie in cui si possono tollerare non esistono più anche perchè i minorenni a scuola adoprano il gergo del “bullismo” a botte e coltello

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N°11 NOVEMBRE 2013

e delle cosiddette parolacce se ne infischiano, lasciandole ai bimbi dell’asilo. E così, tra uno sproloquio, un’invettiva, un gossip cattivo, abbiamo raggiunto un altro record. No, non quello dello spread che sembra un centometrista impazzito guidato da giudici con solo una sveglia al collo: no, il record è che dopo aver pomposamente e giustamente sfoggiato la Divina Commedia e un vero esercito di padri della nostra invidiata letteratura, e aver vantato fior di matematici così da vincere il primo Nobel lo scorso anno (non esisteva, l’hanno tradotto in “medaglia” tanto per incominciare...) con Franco Brezzi, il professore dell’Università di Pavia, ci hanno declassati quali ignoranti assoluti da non saper nemmeno la grammatica oltre alla letteratura, e aver problemi addirittura per far di conto! Siamo insomma all’ultimo posto di una classifica che comprende anche... (non lo cito: farei torto a chi più di noi ha studiato sotto la capanna...). Mi auguro che chi ha fatto la classifica sia sempre del “giro” vizioso di chi ci declassa e riclassa nel perenne altalenare della crisi. Lo smacco, terribile, comunque c’è. E non coinvolgerà, putacaso, anche il nostro mondo in bellezza, a volte sgrammaticato e più spesso debole a far di conto?... �

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UAND’È CRISI, i mugugni, il gossip cattivo, le gelosie, le

reazioni incontrollate, stupide, fanciullesche, scaturiscono come da un vademecum di maleducazione che sta aggiungendo pagine su pagine a costanti riedizioni di aggiornamento. Al tempo del mio... giurassico, un’offesa, sia pur di taglia innocente, tollerabile, trascurabile, era oggetto di denuncia e si andava in tribunale.

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