Festival di Roma diverso, controverso, con voglia di innovare Settima edizione del Festival di Roma - la prima a cura di Marco Müller - tra polemiche e consensi, come del resto sempre avviene per le più importanti rassegne cinematografiche. annarosa setteLLi
M
aRC’aURelIO D’ORO
a “Marfa Girl”, un film destinato al Web, di Larry Clark, il regista che ama descrivere la controversa gioventù americana. I premi per la miglior regia e per la miglior attrice protagonista, attribuiti a Paolo Franchi e Isabella Ferrari per il film “E la chiamano estate”. Contestatissimi da pubblico e stampa sull’onda di una vera e propria ribellione. Da stendere un pietoso velo del silenzio... I film che il pubblico potrà vedere e apprezzare al cinema: n dalla sezione “Concorso”: “The Motel Life” di Gabriel e Adam Polsky, vincitore del Premio BNL del
pubblico, che celebra la condivisione di sentimenti e speranze tra due fratelli; quindi “A Glimpse inside the Mind of Charles Swann the III” di Roman Coppola, dove le fantasie di uno scatenato pubblicitario danno vita a una dirompente commedia; eppoi “Alì ha gli occhi azzurri” di Claudio Giovannesi sull’integrazione che parte dai sentimenti d’amore; e
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ancora: “Il volto di un’altra” di Pappi Corsicato, una commedia piena di sarcasmo sui malefici della chirurgia estetica; n dalla sezione “Prospettive Italia”: “La scoperta dell’alba” di Susanna Nicchiarelli tratto dall’ultimo libro di Walter Veltroni, una drammatica e avvincente storia, sotto forma di thriller, di figli vittime del terrorismo; e
“Italian Movies” di Matteo Pellegrini, un film che indaga con un tocco di umorismo la trasformazione della nostra società; n da segnalare il divertente documentario di Aureliano Amadei, “Il leone di Orvieto”, sul faccendiere italiano originario di quella città che, tra l’incredulità del mondo, aveva fatto shopping a Hollywood, comprandosi la Metro