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Anno

XIV

n. 605 Venerdì 24 Aprile 2015 Settimanale in pdf www.heos.it

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.it

DIRITTO DI NAVIGAZIONE E DOVERE DI SOCCORSO

OTTO IDEE

PER UN FUTURO SMART E SOSTENIBILE

RILEVATA

LA PRIMA LUCE VISIBILE DI UN ESOPIANETA


Sommario PRIMO PIANO

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SCOPERTA LA SECONDA CALDAIA DEL SUPERVULCANO YELLOWSTONE ATTUALITÀ

4 5

UN “COBRA” PER CONSERVARE I BENI CULTURALI SISTEMI FERROVIARI DIGITALI AUMENTA L’ESIGENZA DI “BIG DATA” AMBIENTE

6 7

CONOSCENZA, ASSISTENZA E ISTRUZIONE PER SFAMARE IL MONDO CICLO DELL’ACQUA, ALLA RICERCA DI SOSTANZE SCONOSCIUTE TECNOLOGIA

8 9 10

OTTO IDEE PER UN FUTURO SMART E SOSTENIBILE PAN-ROBOTS, LOGISTICA AUTOMATIZZATA NELLA FABBRICA DEI PROSSIMI ANNI „30 CON METIS NASCE IL PRIMO MODELLO DI CANALE RADIO 5G SCIENZE

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IL GLOBULO ROSSO SI PUÒ UTILIZZARE COME UNA LENTE D’INGRANDIMENTO NANO-ANTENNE PER DIAGNOSI PRECOCI E NON INVASIVE SALUTE

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L’INTERNET-DIPENDENZA DÀ GAS ALL’IMPULSIVITÀ IN FUTURO ARTICOLAZIONI ARTIFICIALI PER TUTTA LA VITA SPAZIO

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RILEVATO IL PRIMO SPETTRO IN LUCE VISIBILE DI UN ESOPIANETA OSTEOPOROSI: STUDI “SPAZIALI” SULLA ISS FOCUS

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DIRITTO DI NAVIGAZIONE E DOVERE DI SOCCORSO CULTURA

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IL DEMONE DELLA MODERNITÀ

In copertina, migranti provenienti dalle coste libiche soccorsi da una unità della Marina Militare

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Newsletter settimanale di scienze politica cultura Direttore responsabile Umberto Pivatello Aut. Tr. Verona n°1258 -7 Marzo 1997 Roc n. 16281 Redazione Heos.it Via Muselle,n. 940 - 37050 Isola Rizza - Vr (It) Tel +fax +39-045-6970187 345 9295137 E-mail heos@heos.it www.heos.it

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Regaliamoci un libro

PRIMO PIANO

IL TEMPO MIGLIORE

SCOPERTA LA SECONDA

DELLA NOSTRA VITA

CALDAIA DEL SUPERVULCANO YELLOWSTONE

di Antonio Scurati Bompiani pp 272 € 18,00

L

eone Ginzburg rifiuta di giurare fedeltà al fascismo l’8 gennaio 1934. Pronunciando apertamente il suo “no”, imbocca la strada difficile che lo condurrà verso la propria fine e a diventare un eroe della Resistenza. Un combattente mite, integerrimo e irriducibile che non imbraccerà mai le armi. Mentre l’Europa è travolta dalla marcia trionfale dei fascismi, questo giovane intellettuale prende posizione contro il mondo servile che lo circonda e la follia del secolo. Fonderà la casa editrice Einaudi, organizzerà la dissidenza e creerà la sua amata famiglia a dispetto di ogni persecuzione. Questa è la sua storia vera dal giorno della sua cacciata dall’università fino a quello in cui è ucciso in carcere. Nel racconto rigoroso e appassionato con il quale Scurati le rievoca, accanto a quella di Leone e Natalia Ginzburg, scorrono però anche le vite di Antonio e Peppino, Ida e Angela, i nonni dell’autore, persone comuni nate negli stessi anni e vissute sotto la dittatura e le bombe della Seconda guerra mondiale. Dai sobborghi rurali di Milano convertiti all’industria ai vicoli miserabili del “corpo di Napoli”, di fronte ai fucili spianati, le esistenze umili di operai e contadini, artisti mancati e madri coraggiose entrano in risonanza con le vite degli uomini illustri. Accostando i singoli ai grandi eventi, attraverso documenti, fotografie e lettere, ricordi famigliari e memoria collettiva, Antonio Scurati resuscita il nostro passato. È un racconto avvincente e insieme commovente in cui si stagliano figure esemplari con il loro lascito inestimabile e quelle di persone comuni, fino a scoprirne la profonda comunanza: le nascite e le morti, i libri e i figli, le case abitate o evacuate, la vita privata. (Red) L’autore. Antonio Scurati È ricercatore all'Università IULM di Milano dove insegna letterature contemporanee e scrittura creativa. Editorialista della "Stampa", ha pubblicato numerosi romanzi sono tradotti in molte lingue straniere. Il suo nuovo romanzo è Il tempo migliore della nostra vita (2015).

U

n gruppo di riucercatori dell'università dello Utah (Salt Lake City, Usa) ha scoperta la caldaia segreta di Yellowstone, il supervulcano più grande del mondo. Si tratta della seconda camera di magma più grande della prima ed è situata ad una profondità compresa tra 28 e 45 km. Il suo volume è di 46.000 km: può contenere 11,2 volte il Grand Canyon. La maggior parte del materiale presente è roccia calda, per lo più solida e spugnosa. I ricercatori sono riusciti a scoprire la gigantesca camera analizzando le onde sismiche rilevate attraverso una rete di sismografi. Mentre i raggi X permettono di vedere cosa c'è nel corpo umano, così le onde sismiche “vedono” l’interno della Terra fornendo informazioni sulle rocce che attraversano: le onde sono più veloci nella roccia solida e più lente in quella calda e fusa. La scoperta migliora la conoscenza del supervulcano Yellowstone, la cui ultima eruzione risale al 640.000 anni fa, quando ricoprì di ceneri tutto il Nord America. Nella classifica mondiale dei supervulcani, Yellowstone che si trova sotto l'omonimo parco nazionale Usa è il più grande; al secondo posto c'è la “Long Valley caldera” in California; e al terzo posto c'è l'Italia, Napoli, con i Campi Flegrei. (Red) Sopra, nella foto, l'area sotto cui si trova la caldera, nel Parco di Yellowstone

L'HIMALAYA VISTO DALLA STAZIONE SPAZIALE fotografia, scattata dagli astronauti della Iss mentre sorvolava la Q uesta catena dell'Himalaya, vicino al confine tra Cina e India, mostra una delle

principali catene dell'Himalaya con le montagne che raggiungono i 5.200 m. mentre le cime appena oltre il bordo superiore dell'immagine arrivano a 6.500 m. Il fiume ha tagliato un canyon (a destra) di 500 metri di profondità.

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CRONACHE

L'INNOVATIVO PROGETTO ENEA DURERÀ DUE ANNI

UN “COBRA”

PER CONSERVARE I BENI CULTURALI

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’ENEA svilupperà un innovativo progetto per il trasferimento e la diffusione di tecnologie per la conservazione dei beni culturali, nell’ambito di un finanziamento di 865 mila euro della Regione Lazio. Il progetto è uno dei vincitori del bando regionale rivolto agli Atenei e agli Enti di Ricerca Pubblici regionali, lanciato nel 2013 con l’obiettivo di sostenere iniziative per il trasferimento tecnologico, la creazione di occupazione qualificata e il rafforzamento della competitività, con particolare riferimento alle PMI. Il progetto per la COn-

servazione dei Beni culturali, attraverso l’applicazione di Radiazioni e di tecnologie Abilitanti (COBRA) durerà due anni e dovrà favorire l’inserimento di giovani talenti in progetti di ricerca aperti ad applicazioni innovative nel settore dei beni culturali ed anche agevolare l’accesso delle imprese del Lazio ai laboratori e alle infrastrutture tecniche di eccellenza dell’ENEA. «Siamo due volte soddisfatti per la scelta della nostra proposta nel campo dei beni culturali – dichiara

Federico Testa, Commissario dell’ENEA – Innanzitutto perché si tratta di un settore che per la possibilità di coinvolgere entrambi i nostri centri di ricerca sul territorio, Casaccia e Frascati. Quello dei beni culturali è un settore nel quale la ricerca e l’innovazione ENEA posso dare un contributo importante». L’ENEA collabora già da anni sia con le PMI che forniscono prodotti e servizi per la conservazione dei beni culturali, sia con gli operatori istituzionali del settore, le Soprintendenze. Un binomio che potrà dare risultati significativi per la creazione di posti di lavoro qualificati e per il rafforzamento della competitività del sistema ricercaindustria a livello nazionale. Oltre ai basamenti antisismici per i Bronzi di Riace, recentemente l’ENEA ha realizzato speciali manufatti per il trasporto in sicurezza da Roma a Parigi e ritorno dell’ “Augusto di Prima Porta”, una statua di epoca romana in marmo bianco alta oltre due metri. Inoltre, sta sviluppando una collaborazione per il biorestauro di un quadro e di alcune statue dei Musei e dei Giardini del Vaticano. Da oltre venti anni l’ENEA collabora con istituzioni ed esperti del settore per l’applicazione, l’utilizzo e il trasferimento delle innovazioni. Nello specifico, l’ENEA effettua indagini e interventi per conto di organismi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, di Enti locali, di Istituzioni pubbliche e di privati, anche operando nell’ambito di programmi di ricerca nazionali e internazionali. (Red) Vedi www.enea.it

RASSEGNA STAMPA. LA VIGNETTE DELLA SETTIMANA Corriere.it 24 Aprile

Corriere.it 23 Aprile

ilfattoquotidiano.it 24 Aprile

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Italiaoggi.it 24 Aprile


A sinistra, immagine artistica del sistema ferroviario nel 2050, tra iper-connettività dei dispositivi e treni super-veloci e senza pilota (foto arup.com)

dati per migliorare la sicurezza dell’infrastruttura ferroviaria e il carico pagante sono applicazioni chiave nel settore». Tuttavia, l’applicazione di tecnologie di Big Data nel settore ferroviario può crescere ulteriormente fino a includere la gestione delle tariffe, l’analisi geospaziale, la programmazione delle corse e la gestione delle entrate. Tali funzionalità legate ai Big Data potrebbero trasformare completamente la struttura dei processi di business nel settore ferroviario, consentendo una gestione interconnessa e integrata tra le diverse funzioni.

SISTEMI FERROVIARI DIGITALI AUMENTA L’ESIGENZA DI “BIG DATA” L’ascesa di Internet delle cose e la proliferazione dei dispositivi mobili hanno reso fondamentale l’utilizzo di piattaforme di Big Data per il settore ferroviario, secondo una specifica analisi condotta da Frost & Sullivan

I

l mercato ferroviario globale offre enormi opportunità per i fornitori di tecnologie per i Big Data. Poiché alcune delle apparecchiature di segnalazione sulle reti ferroviarie hanno ormai quasi 80 anni, gli operatori del settore hanno iniziato ad investire nell’attuale generazione di sistemi ferroviari, tra cui casse di manovre e sistemi di scambio computerizzati. Il passaggio dai sistemi ferroviari analogici a quelli digitali, che consentono la registrazione delle attività e l’identificazione in tempo reale dell’inte-

grità dei sistemi, ha spostato l’attenzione degli operatori del settore ferroviario verso le tecnologie dei Big Data. La nuova analisi di Frost & Sullivan, intitolata “Strategic Analysis of Big Data in Rapid Transit”, rileva che l’investimento annuale del settore ferroviario nei Big Data a livello globale supererà i 2,14 miliardi di dollari entro il 2021. Gli investimenti cresceranno come minimo del 60,3%. Lo studio riguarda: hardware, distribuzioni dei Big Data, componenti per la gestione dei dati, strumenti di analisi, visualizzazioni e servizi. «L’obiettivo principale dell’implementazione di tecnologie di Big Data nel settore ferroviario è l’analisi predittiva, - afferma Shyam Raman, analista di Frost & Sullivan. - Anche l’integrazione di strumenti di analisi dei

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Nonostante le implicazioni positive dell’architettura Big Data, alcuni operatori del settore ferroviario sono stati lenti nell’implementazione di tali soluzioni. La diffusa, poca conoscenza su come identificare le strutture e i tipi di dati rilevanti – e su come utilizzarli per creare visualizzazioni che consentano di prendere decisioni operative – ha reso le compagnie ferroviarie molto caute ad investire nelle piattaforme di Big Data. Inoltre, si teme che i dati raccolti automaticamente potrebbero risultare problematici, a causa di questioni sistematiche o metadati non corretti relativi ai sensori. Gli operatori ferroviari devono superare queste sfide per sfruttare l’evoluzione dei modelli di business. Con la proliferazione di Internet mobile in tutti i componenti dell’ecosistema ferroviario, i dati non strutturati continueranno a crescere, evidenziando la necessità di tecnologie di Big Data. «A livello globale, oltre 50 miliardi di dispositivi saranno connessi a Internet entro il 2020, con un aumento pari a quattro volte il valore registrato nel 2010, - spiega Raman. - Per restare competitivo, l’ecosistema ferroviario deve adattarsi a queste condizioni esterne attraverso l’uso di tecnologie di Big Data». (Red)

www.heos.it

Vedi www.frost.com


I primi passi verso dispositivi di nuova generazione per diagnosi farmacologiche e mediche precoci e non invasive sono stati pubblicati dai ricercatori del Dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano. La ricerca si basa su nano-antenne per la luce che potranno in futuro essere applicate alla diagnosi di gravi malattie come il cancro o il diabete di tipo I.

UNO STUDIO DI POLITECNICO MILANO E CNR

NANO-ANTENNE

PER DIAGNOSI PRECOCI E NON INVASIVE

S

i tratta di dispositivi di nuova generazione che possono essere impiegati come sensori ottici per il rilevamento dei processi chimici e biologici su scala molecolare. Intere piattaforme di queste nano – antenne potranno essere facilmente integrate all’interno di dispositivi compatti che permetteranno di analizzare minimi quantitativi di materiale biologico (ad esempio piccoli campioni di sangue). La diagnosi verrà effettuata basandosi sulla variazione del segnale ottico emesso dalle nano-antenne, indotta dalla presenza di elevate concentrazioni di marcatori tumorali o di altre patologie. Lo studio è stato condotto in collaborazione con l’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del CNR e con le Università di Brescia e Würzburg in Germania. La luce come strumento di indagine viene sempre più spesso adottata nella diagnostica farmacologica e medica per il suo carattere non invasivo. Non è un caso che il premio Nobel per la Chimica sia stato conferi-

notte, tessuti altrimenti invisibili a qualsiasi microscopio. Questa tecnica viene impiegata perché quando si vanno ad analizzare volumi di tessuto sempre più piccoli, l’interazione del materiale organico con la luce diventa estremamente debole: meno di un milionesimo dei fotoni viene infatti assorbito da una singola proteina, impedendone l’identificazione e lo studio.

to quest’anno agli scienziati Betzig, Hell e Moerner per il loro fondamentale contributo allo sviluppo di tecniche di microscopia in grado di rivelare e identificare tessuti biologici fino al dettaglio della singola molecola. Ciò è possibile grazie all’utilizzo di alcune particolari molecole artificiali che, legandosi ai tessuti ed emettendo una propria luce (fluorescenza) illuminano, come le luci di una pista di atterraggio nella

Il team coinvolto nel progetto ha adottato un approccio alternativo per aggirare tale limite. La nano-antenna sviluppata è infatti in grado di amplificare l’interazione tra la luce e una limitata quantità di materia, di dimensione molecolare, fungendo da vero e proprio nano-ricevitore per la luce. (Red) Vedi www.polimi.it Lo studio è stato pubblicato Su Nanotechnology (http://www.nature.com/nnano/ journal/vaop/ncurrent/full/ nnano.2015.69.html)

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Essiccatore solare per alimenti “Elio” è un essiccatore solare per alimenti, piante aromatiche ed officinali, particolarmente adatto ad un utilizzo familiare o per piccole produzioni. Le sue caratteristiche lo rendono elemento indiscusso in tutte quelle attività di trattamento di conservazione in cui si intenda mantenere la piena continuità dei processi di agricoltura biologica e biodinamica.

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