Il Nuovo Grano - maggio 2014

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ANNO XXII

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Difendiamo i nostri prodotti

SOMMARIO 3 - Teem, lotta sui risarcimenti 4 - Adda, Coldiretti con i Comuni 5 - Lago Maggiore, livelli a rischio 6 - L’Expo Tour sbarca a Milano

Poste Italiane SpA Spedizione in abb. postale 70x100 LO/MI MAGGIO 2014

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8 - L’Oscar Green guarda al futuro 14 - Disabili e fattorie didattiche 17 - Sistri, le ultime novità 19 - Nitrati, operazione verità

DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA FILZI, 27/A 20124 MILANO TELEFONO 02/5829871


La Coldiretti Interprovinciale tra Milano, Lodi, Monza e Brianza

maggio 2014

2 DIRETTORE RESPONSABILE Giovanni Benedetti DIREZIONE e AMMINISTRAZIONE Via F. Filzi, 27/A - MILANO 02 5829871 (r.a.) REDAZIONE Daniela Maggi REGISTRAZIONE TRIBUNALE di MILANO n. 82 dell’8/02/1992 HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Fabio Bonaccorso PROGETTO GRAFICO e IMPAGINAZIONE PMP - Lodi FOTOGRAFIE Archivio “il Cittadino” STAMPA Litostampa Istituto Grafico srl Bergamo

Per contattare la redazione scrivere una mail all'indirizzo: milonews.mi@coldiretti.it

COLDIRETTI INTERPROVINCIALE DI MILANO, LODI, MONZA E BRIANZA Indirizzo: via Fabio Filzi, 27 – Milano - Tel: 02.58.29.871 - Fax: 02.58.30.35.49 Presidente: Alessandro Ubiali - Direttore: Giovanni Benedetti UFFICIO ZONA DI ABBIATEGRASSO Indirizzo: Viale G. Sforza, 62 - Tel: 02.58.29.85.00 - Fax: 02.58.29.85.19 Segretario di zona: Enzo Locatelli Orari di apertura uffici. lunedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; martedì: 9.00/12.30; mercoledì: 9.00/ 12.30 – 13.30/17.00; giovedì: 9.00/12.30; venerdì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00 UFFICIO ZONA DI CODOGNO Indirizzo: Via G. Carducci, 9 - Tel: 02.58.29.85.20 - Fax: 02.58.29.85.39 Segretario di zona: Francesca Toscani Orari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30; martedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; mercoledì: 9.00/12.30; giovedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; venerdì: 9.00/12.30 UFFICIO ZONA DI CUGGIONO Indirizzo: Viale Roma, 2 – Piazzale Kuster - Tel: 02.58.29.85.40 - Fax: 02.58.29.85.59 Segretario di zona: Orfeo Favotto Orari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30; martedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; mercoledì: 9.00/ 12.30; giovedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; venerdì: 9.00/12.30 UFFICIO ZONA DI LODI Indirizzo: Via Haussmann, 11/i - Tel: 02.58.29.85.60 - Fax: 02.58.29.85.79 Segretario di zona: Stefano Bressani Orari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30; martedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; mercoledì: 9.00/12.30; giovedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; venerdì: 9.00/12.30 RECAPITO DI MAGENTA Indirizzo: Via C. Cattaneo, 26 - Tel: 02.58.29.85.80 - Fax: 02.58.29.85.99 Segretario di riferimento: Orfeo Favotto Orari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30 Recapito Epaca, Anna Bardelli: martedì, mercoledì e giovedì 9.00/12.30 UFFICIO ZONA DI MELEGNANO Indirizzo: Via J. Lennon, 4 - Tel: 02.58.29.88.00 - Fax: 02.58.29.88.19 Segretario di zona: Luigi Simonazzi Orari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30 – 13.30/15.00; martedì 9.00/12.30 – 13.30/15.00; mercoledì: 9.00/12.30 – 13.30/15.00; giovedì 9.00/12.30 – 13.30/ 15.00; venerdì: 9.00/12.30 – 13.30/15.00 UFFICIO ZONA DI MELZO Indirizzo: Via C. Colombo, 37/a - Tel: 02.58.29.88.20 - Fax: 02.58.29.88.39 Segretario di zona: Sergio Meroni Orari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; martedì: 9.00/12.30; mercoledì: 9.00/12.30; giovedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; venerdì: 9.00/12.30 UFFICIO ZONA DI MILANO Indirizzo: Via F. Filzi, 27 - Tel: 02.58.29.871 - Fax: 02.58.30.35.49 Segretario di zona: Luigi Simonazzi Orari di apertura uffici fiscale e CAA: lunedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; martedì: 9.00/12.30; mercoledì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; giovedì: 9.00/12.30; venerdì: 13.30/17.00 Uffici Epaca: via Patecchio, 2 - Tel: 02.58.29.87.63 orari di apertura: lunedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; martedì: 9.00/12.30 – 13.30/ 17.00; mercoledì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; giovedì: 9.00/12.30 . 13.30/17.00; venerdì: 9.00/12.30 UFFICIO ZONA DI VILLASANTA Indirizzo: Via E. Mattei, 2 – Tel: 02.58.29.88.40 - Fax: 02.58.29.88.59 Segretario di zona: Tiziano Tenca Orari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30; martedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; mercoledì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; giovedì*: 9.00/12.30; venerdì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00 * L’Ufficio Epaca rimane chiuso il giovedì per tutta la giornata


Teem, terreni agricoli sventrati: lotta per i giusti risarcimenti

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PRIMO PIANO

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Alessandro Ubiali luglio 2012 e adesso siano quasi conclusi: nel frattempo ci sono stati terreni danneggiati, aziende amputate e coltivazioni interrotte. “La tangenziale esterna di Milano non può essere realizzata sulla pelle degli espropriati” si legge in una mozione approvata di recente dal consiglio regionale e che fa il paio con una simile di un anno fa con la quale si indicava alla società co-

struttrice che i valori di mercato dei terreni dove aveva aperto i cantieri erano superiori a quelli di esproprio e che quindi bisognava trovare dei criteri condivisi e un protocollo d’intesa simile a quello già usato per Brebemi. “Gli uffici della Regione hanno avanzato un’ipotesi che però è stata rifiutata dalla stessa TE Spa” spiega Claudio Pedrazzini, consigliere di Forza Italia e al fianco degli agricoltori della Coldiretti nella battaglia per il risarcimento dei danni. Dopo l’ultimo incontro – spiega la Coldiretti – siamo fiduciosi che la situazione si possa finalmente sbloccare, andando nella giusta direzione. Il nostro obiettivo è raggiungere un accordo come già successo per la Brescia-Bergamo-Milano. Solo così daremo delle risposte concrete alle acquisizioni avvenute ormai nel luglio di due anni fa. Il tracciato della nuova tangenziale est esterna di Milano si estenderà su 32 chilometri interessando tre province (Milano, Lodi, Monza e Brianza), e 34 Comuni.

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otta sui risarcimenti Teem, la nuova falce d’asfalto che collegherà Melegnano alla Milano-Bergamo-Brescia attraversando un territorio che per il 90 per cento è a verde agricolo. Dopo mesi di stallo, si è recentemente tenuto un primo incontro tecnico tra la Coldiretti e i vertici di Infrastrutture Lombarde, segnale che si vogliono riaprire i canali di comunicazione riguardo agli espropri. Per adesso, però, non si è ancora giunti ad un accordo. “Bisogna garantire i diritti degli agricoltori che con le loro famiglie lavorano le terre sventrate dalla nuova tangenziale” spiega Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza. “Sono arrivati, hanno preso il campo e sono partiti con le ruspe, senza che potessi fare nulla” dicono gli agricoltori. Quasi tutti i soci colpiti dalla Teem, oltre cento famiglie – spiega la Coldiretti Lombardia – non hanno ancora visto i risarcimenti e neppure una proposta di accordo, nonostante i lavori siano iniziati nel


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Continua a far discutere il progetto Edison sul fiume Adda nel Lodigiano

Maxi diga, Coldiretti al fianco dei Comuni Il presidente Ubiali: “L’acqua non deve diventare una minaccia”

Il fiume Adda che scorre nel territorio del Lodigiano

TERRITORIO

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ul no alla maxi diga sull’Adda nelle zone di Bertonico e Castiglione siamo al fianco dei Comuni e della gente che in quelle terre abita e lavora. Progetti di questo tipo non possono essere calati dall’alto e gestiti solo come una semplice procedura burocratica, perché si parla della vita delle persone. Una tesi che avevamo già sostenuto all’inizio dell’anno, appena abbiamo avuto la notizia della presentazione del progetto: così Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza, commenta il parere negativo espresso all’unanimità dal consiglio comunale di Castiglione in merito al possibile insediamento della maxi centrale idroelettrica che Edison vuole costruire sul fiume Adda nel Lodigiano. “L’acqua è una risorsa indispensabile per

la vita e non deve diventare una minaccia – prosegue Ubiali –. Un’opera così impattante crea non poche preoccupazioni perché si tratta di un intervento invasivo, che rischia di danneggiare non solo l’agricoltura ma tutto l’ambiente”. Il progetto della maxi centrale prevede di tagliare di netto un’ansa del fiume formando un bacino da 660 mila metri cubi d’acqua. Oltre a Bertonico, gli altri comuni interessati sono: Gombito, Ripalta Arpina, Montodine, Moscazzano, Turano e Castiglione. L’impianto prevede una diga di quasi tre metri, un taglio dell’ansa di 200 metri e la costruzione di due canali: uno sul corso principale del fiume e l’altro a fianco della centrale per sfruttare la forza dell’acqua che verrebbe quindi scaricata sull’altro lato dell’ansa. “Le energie rinnova-

bili – conclude il Presidente Alessandro Ubiali – per essere davvero sostenibili non devono stravolgere il territorio. Prima di dare il via libera a impianti di questo genere, bisogna valutare tutte le possibili conseguenze, comprese quelle provocate dai fenomeni climatici estremi che sempre più spesso coinvolgono le nostre zone, come dimostrano le piogge abbondanti e improvvise dell’ultimo periodo”. In Lombardia, ad esempio, secondo i dati Arpa Lombardia le precipitazioni complessive invernali sono state 3 volte superiori rispetto alle medie, con un totale di circa 40 giorni di pioggia sui 90 giorni dell’inverno 2013-2014. A Milano rispetto ad una media di 185 mm, sono caduti ben 570 mm di pioggia e cioè circa la quantità che cade solitamente da gennaio ad agosto.

Caf Coldiretti e Federpensionati: convenzione con Dentalcoop Il Caf Coldiretti e la Federazione Nazionale Coldiretti Pensionati hanno stipulato una convenzione nazionale con Dentalcoop, che opera nel settore odontoiatrico attraverso una rete di strutture presenti in diverse regioni italiane. L’accordo consente a tutti gli associati di Coldiretti e alle

loro famiglie, agli utenti dei servizi erogati dal Caf (dipendenti e imprese) per il tramite di Impresa Verde, nonché ai dipendenti della Coldiretti e di Impresa Verde, di beneficiare di uno sconto del 10 per cento sul listino DentalCoop. Gli utenti interessati a fruire delle prestazioni odontoiantriche dovran-

no identificarsi esibendo la tessera Coldiretti, estratto del modello dichiarativo (730 o Unico) o altro documento/attestazione dal quale si possa riscontrare che l’utente ha fruito di servizi erogati dal Caf o estratto della busta paga, nel caso di dipendenti di Coldiretti o di Impresa Verde.


Lago Maggiore e siccità: la Lombardia a rischio

A Codogno torna il mercato a Km 0

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via, Lodi, Milano e Vercelli si produce più del 90% del riso italiano che, a livello nazionale raggiunge una produzione media di oltre un milione e 400 mila tonnellate, con quasi duemila produttori in Lombardia e altrettanti in Piemonte. “Negli ultimi anni – spiega Ubiali –il livello del lago Maggiore è sempre stato tenuto in via sperimentale fra il metro e 20 centimetri e il metro e mezzo sopra lo zero idrometrico, proprio per garantire sia l’apporto di acqua alla rete irrigua a valle che la navigabilità, senza alcun tipo di problema né per i residenti delle zone attorno a lago né per i vicini svizzeri che hanno una parte di competenza sul bacino. Se, per questioni burocratiche, si dovesse scendere sotto queste soglie, qualcuno dovrà assumersi la responsabilità dei danni alle aziende agricole e alle loro produzioni”. A breve il Consorzio del Ticino, da cui dipende la regolazione del lago, avrà un incontro urgente con i rappresentanti del ministero dell’Ambiente a Roma per spiegare la situazione nel dettaglio.

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L’acqua che verrà usata per l’Expo deve tornare alla terra e non finire nel sistema fognario o Giovanni Benedetti dispersa lungo il corso dell’Olona, altrimenti le zone a sud di Milano rischiano di pagare un deficit idrico di almeno 3 metri cubi al secondo, con problemi di irrigazione verso Pavia e verso Lodi. A lanciare l’allarme è la Coldiretti di Milano Lodi e Monza Brianza proprio mentre si rincorrono i progetti delle vie d’acqua attorno alla grande area Expo di Rho Pero. “Negli ultimi 50 anni l’espansione urbanistica di Milano ha stravolto un reticolo irriguo che risale ai tempi di Leonardo da Vinci, abbassato la quota naturale della falda e ridotto le aree agricole che generavano naturalmente scorrimenti naturali di acqua dai terreni – spiega Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano Lodi e Monza Brianza - adesso qualsiasi sottrazione o modifica dello scorrimento delle acque senza ritorno nei canali principali come ad esempio il Naviglio Grande rischia di creare scompensi seri a tutto il patrimonio irriguo agricolo”. Le zone più colpite sono quelle a sud est del capoluogo lombardo, a valle dei depuratori di Nosedo e di San Rocco. “Per questo – aggiungono Ubiali e il direttore della Coldiretti Giovanni Benedetti – è strategico il rifornimento idrico della Darsena e la riqualificazione del cavo Ticinello, non possiamo certo permetterci di sprecare anche una sola goccia d’acqua. Quindi va bene l’anello azzurro a servizio dell’Expo ma quell’acqua deve tornare alla terra agricola in particolare su quel triangolo verde ai cui vertici si trovano Milano Pavia e Lodi”.

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TERRITORIO

ischio siccità per un terzo della Lombardia e per la fascia est del Piemonte. Infatti – spiega la Coldiretti di Milano Lodi e Monza Brianza – il ministero dell’Ambiente ha chiesto con una nota del 21 maggio 2014 di sospendere la sperimentazione, attualmente in corso, per quanto riguarda la regolazione del lago Maggiore, da cui dipende l’irrigazione dei terreni agricoli nelle province di Varese, Milano, Lodi e Pavia, compresa la zona della Lomellina “dissetata” dai canali piemontesi. “La scelta di tenere a un metro l’altezza del lago sopra lo zero idrometrico aumenta in modo esponenziale il rischio siccità perché ridurrebbe sensibilmente la quantità di acqua destinata all’irrigazione, con disastrosi risultati sulle coltivazioni agricole durante la stagione di massimo lavoro sui campi – spiega Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano Lodi e Monza - migliaia di ettari di terreni a mais, riso e soia rischiano di restare a secco”. Nel quadrilatero compreso fra Pa-

Expo, Coldiretti: l’acqua torni ai Navigli


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In centomila per l’Expo Tour a Milano

LOMBARDIA EXPO TOUR

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l Lombardia Expo Tour sbarca a Milano e richiama oltre centomila persone. Domenica 18 maggio si è svolta la tappa milanese del viaggio tra le province lombarde, organizzato dalla Regione e da Coldiretti Lombardia, finalizzato a far conoscere ai cittadini le tematiche dell’Expo 2015. Il risultato è stato un successo. Durante la mattinata, tutto esaurito per il convegno su giovani e agricoltura organizzato al Circolo della Stampa in Corso Venezia. Diversi gli ospiti presenti: dall’assessore all’Agricoltura di

Folla al farmers’ in corso Venezia Regione Lombardia, Gianni Fava, al vicesindaco di Milano Ada Lucia De Cesaris, che hanno assegnato

Il convegno su giovani e agricoltura al Circolo della stampa di Milano

gli Oscar Green 2014 alle idee più innovative messe in campo da una decina di agricoltori lombardi “under 40”. Folla anche al più grande farmers’ market all’aperto mai visto a Milano nelle vie del quadrilatero della moda, da piazza San Babila a via Senato, lungo Corso Venezia, incrociando via della Spiga. Secondo la Coldiretti Lombardia almeno 60 mila presenze sono passate fra la mattina e le due del pomeriggio e altre 50 mila dalle ore 15 e fino a sera. Nell’iniziativa sono state coinvolte oltre cento aziende agricole da tutta la Lombardia. Miele, frutta, verdura, formaggi, vini, marmellate, fiori, biscotti, creme naturali: sono solo alcuni dei prodotti offerti dai consumatori. Oltre punti di ristoro con piatti freddi e caldi, gli atleti di una una task force dei “Mastini del grana” si sono sfidati per le Olimpiadi del cibo. “Abbiamo offerto a Milano l’occasione di trovare i prodotti del territorio prendendoli direttamente dalle mani degli agricoltori – spiega Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – perché è recuperando il rapporto diretto fra produttori e consumatori che si comprende appieno l’importanza dell’indicazione d’origine e di una chiara identificazione della provenienza della materie prime per garantire ai cittadini piena consapevolezza di quello che acquistano e quindi una vera libertà di scelta.”


Sempre più studenti vedono nei mestieri della terra il loro futuro

Boom per le facoltà “agricole” in Lombardia

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Matricole raddoppiate negli ultimi cinque anni da Milano a Piacenza

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tradizione italiana che è da sempre elemento caratterizzante del nostro settore». All’Università Statale di Milano – spiega l’analisi di Coldiretti Lombardia - le immatricolazioni alla laurea in Scienze Agrarie sono più che raddoppiate in cinque anni, passando da 584 a 1.237 (+111,82%). E se l’aumento riguarda tutti i corsi, analizzando i singoli curricula si vede come a “tirare” non sia soltanto la tradizionale laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie (dove le iscrizioni dal 2009 ad oggi sono quadruplicate, passando da 101 a 311, un aumento percentuale del 207,92%). Anche il percorso di studi in Scienze e Tecnologie per la Ristorazione, infatti, è passato da 80 matricole nell’anno accademico 2009/10 a 245 studenti che si sono iscritti nel 2013/2014 (+206,25%). Sempre alla Statale di Milano va forte anche il corso in Viticoltura ed Enologia: anche qui le iscrizioni sono più che raddoppiate dall’inizio della crisi ad oggi, e gli studenti iscritti al primo anno sono passati da 67 a 153 (+128,36%). Più contenuto invece l’aumento delle immatricolazioni alla facoltà di Veterinaria, dove i corsi sono a numero chiuso e i posti a disposizione vengono decisi anno per anno dal Ministero. Eppure anche qui, dal 2009 ad oggi, le immatricolazioni alla Statale di Milano sono cresciute del 25 per cento (da 354 a 444 iscrizioni). Se si analizza il totale degli iscritti a tutte le facoltà “agricole” della Statale di Milano – spiega il Report di Coldiretti Lombardia - in cinque anni si è passati da 4.731 a 6.365 con un

aumento del 34,5%. E da quando è iniziata la crisi, i diversi corsi di studio legati alla terra hanno attirato sempre di più anche le donne: nel 2009 in agraria erano il 35% e sono diventate il 42% nel 2014, mentre a veterinaria, facoltà a schiacciante maggioranza “rosa”, si è passati dal 71,5% di ragazze a oltre il 74%. “L’agricoltura è sempre più femminile – commenta Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – nella nostra regione un titolare su 5 è donna e se si analizzano le realtà dove le donne hanno un qualche ruolo di gestione, dal rapporto con i fornitori alla gestione amministrativa, le quote rosa agricole salgono almeno al 60%. Uno scenario di questo tipo si ripercuote poi sulle nuove generazioni e sui percorsi formativi universitari che decidono poi di affrontare”. Una crescita che si registra anche in un altro importante ateneo di riferimento per i lombardi, l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Anche qui infatti si svolgono dei corsi di laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie e Alimentari, che si tengono nelle sedi distaccate di Piacenza e Cremona. E anche in questo caso le iscrizioni sono in aumento: se cinque anni fa le immatricolazioni erano 155, infatti, oggi sono 236: significa un aumento percentuale di oltre il 50 per cento (+52,26%). Per quanto riguarda il totale degli iscritti fra Cremona e Piacenza si è passati dai 565 del 2009 ai 631 del 2014 con un aumento dell’11,7%. Sempre in Cattolica il peso delle nuove iscrizioni è passato dal 27,4% del 2009 al 37,4% del 2014.

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empre più studenti universitari scelgono l’agricoltura, vedendo prospettive di futuro nei mestieri della terra. E’ quanto emerge dall’ultima analisi di Coldiretti Lombardia sulle iscrizioni alle facoltà di Agraria e di Veterinaria delle università lombarde. Negli anni peggiori della crisi, fra il 2009 e il 2014, gli studenti che hanno deciso di iscriversi al primo anno di un corso di laurea in Scienze Agrarie e Alimentari dell’Università Statale di Milano e dell’Università Cattolica con i poli di Cremona e Piacenza (tradizionale approdo di molti lombardi della fascia sud della regione) sono raddoppiati, passando da 739 a 1.473 registrando un +99,32% (dati aggiornati alla prima settimana di maggio 2014). Un boom – spiega Coldiretti Lombardia - trainato dai ragazzi che scelgono corsi universitari più legati alla valorizzazione del Made in Italy: oggi gli studenti che stanno studiando Agraria negli atenei lombardi sono oltre settemila (7.065) contro i poco più di cinquemila (5.299) del 2009, con un aumento di oltre il 33%. «I giovani hanno intercettato le nuove tendenze dello sviluppo del nostro mondo e hanno compreso il valore professionale, economico e anche personale di un lavoro legato al mondo della terra – dice Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – Le nuove generazioni con le loro idee e il loro dinamismo stanno dando all’agricoltura e alla competizione sui mercati nazionali e internazionali una marcia in più a quel legame con il territorio, con la cultura e con la

LOMBARDIA EXPO TOUR

Il nuovo esecutivo nazionale di Giovani Impresa di Coldiretti


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Dal mais nero alla carta d’identità elettronica: dieci i premi assegnati

L’Oscar Green 2014 parla milanese

Un negozio mobile per le fragole volanti: l’idea vincente di d’Alcontres

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ette premi e tre menzioni speciali. È il “medagliere” degli Oscar Green lombardi per questo 2014, assegnati in occasione della tappa milanese del Lombardia Expo Tour che si è svolta lo scorso 18 maggio. Diverse e tutte innovative le idee premiate: dal ragazzo che ha fatto rinascere nella nostra regione un’antichissima varietà di mais nero a quello che ha scelto la montagna come luogo per trovare una nuova dimensione di vita e di lavoro, fino al giovane che ha inventato una carta d’identità elettronica per i suoi salumi. Tra i vincitori anche un milanese che, nonostante una laurea fresca in economia all’università Bocconi di Milano, ha scelto di investire sull’agricoltura rinnovabile con la coltivazione delle “fragole volanti”, che oggi vende grazie a un “negozio mobile”. Lui si chiama Guglielmo Stagno d’Alcontres, vive a Milano città, ma coltiva i terreni di famiglia ubicati a Cassina de Pecchi, nella provincia milanese interessata dalla costruzione delle nuove grandi arterie autostradali, realizzate in vista di Expo 2015. Un esempio, quindi, di agricoltura innovativa che resiste all’avanzata del cemento. Sui suoi terreni, un paio di anni fa, Guglielmo ha installato cinque serre fotovoltaiche di alluminio e vetro di cinquemila metri quadrati ciascuna,

Guglielmo Stagno d’Alcontres premiato dal vicesindaco di Milano De Cesaris, dalla delegata nazionale dei giovani Maria Letizia Gardoni, e da Alessandro Ubiali dove coltiva con la tecnica del fuori suolo, circa 200 mila piantine di fragole e seimila lamponi. “Scommettere sull’agricoltura – spiega Guglielmo – è stata una scelta azzeccata. Essere giovani imprenditori, oggi, significa saper rischiare; essere giovani imprenditori agricoli significa vederci lontano e puntare su un settore che, grazie alla qualità e all’innovazione, offre grandi opportunità di occupazione oltre che grandi soddisfazioni”. Su ogni serra Guglielmo ha sistemato diversi pannelli solari da cui ricava

Una delle nuove apecar nelle strade di Milano

energia, che in parte è destinata alle necessità aziendali, in parte viene rivenduta al gestore che la utilizza per servire cinquemila famiglie della zona. Ma l’innovazione nell’azienda di Guglielmo non finisce qui: le sue serre, infatti, sono completamente automatizzate. Le vetrate si aprono e si chiudono a seconda della temperatura e della quantità di luce rilevate da un sistema automatico, mentre un computer analizza lo stato delle piantine di fragole e, in base al risultato, somministra acqua e sostanze nutritive. Le ultime innovazioni introdotte da questo giovane agricoltore sono due. La prima è il Qr code: applicato su ogni confezione di prodotto, permette al consumatore di risalire a chi ha raccolto le fragole, quando, la varietà del prodotto e la data del suo confezionamento. La seconda novità è il “negozio mobile”: fragole, lamponi e marmellate, infatti, arriveranno direttamente a casa dei clienti milanesi grazie a una serie di ape car che Guglielmo ha rimesso a nuovo e che, dalla seconda metà di maggio, girano il capoluogo lombardo per una vendita porta a porta. Attualmente Guglielmo dà lavoro a una ventina di persone, la maggior parte delle quali stagionali, ma se le cose dovessero andare come spera, il numero di dipendenti è destinato ad aumentare.


Ecco a chi sono andati gli altri riconoscimenti

I formaggi per tutti

Il principe del riso

A Formigara (Cr) Carlo Maria Recchia ha recuperato la coltivazione del mais nero, una delle varietà più antiche del mondo conosciuta già al tempo dei Maya e degli Inca. Con questo produce una farina con la quale prepara una polenta molto scura e dal sapore inteso, biscotti, e un pane che si mantiene morbido per diversi giorni.

Riccardo Porcini, di Malonno (Bs), è una delle colonne del caseificio sociale della Valle Camonica e del Sebino e partecipa a un progetto di alimentazione della salute studiato in collaborazione con l’università di Edolo. Il risultato è lo “Zerolat”, un formaggio privo di lattosio ad alta digeribilità per tutti gli intolleranti.

Dal chicco al risotto pronto. A Pavia, nella sua azienda, Alex Carenzio gestisce tutta la filiera produttiva del riso. Dopo aver frequentato un istituto tecnico commerciale per il turismo, Alex ha deciso di cambiare vita e seguire le orme paterne. Con il suo ingresso l’attività è cambiata: è stata costruita una pileria e sono stati lanciati sul mercato gallette e risotti pronti.

Alla conquista del mondo con cavoli e zucche

Carta d’identità elettronica

Lezioni a scuola e nell’orto alla scoperta del buon cibo

Gianluca Bombana, insieme a suo fratello Davide sono i giovani leoni dell’orticoltura mantovana. La loro vita è sui campi di Guidizzolo (Mn) dove producono cavoli bianchi e rossi, cavoli romaneschi, zucche Delica e radicchio bianco. Oggi esportano il 40 per cento della loro produzione verso Germania e Russia.

Silvano Sonzogni di Zogno (Bg), grazie a un Qr Code, ha creato una carta d’identità elettronica per i suoi salumi, attraverso la quale i consumatori possono vedere, usando un semplice smartphone, quando è stato preparato il salame, da quale maiale ha origine e con cosa l’animale è stato nutrito.

Nell’alpeggio il senso della mia vita

Bitto e Casera biologici

Tre generazioni al servizio dell’agricoltura di montagna. Nicola Bongiolatti di Berbenno di Valtellina (So) è il più giovane esponente di una storica famiglia di allevatori che produce due formaggi tipici lombardi: il Bitto Dop e la Casera Dop. Dal 1998 l’azienda vanta la certificazione biologica.

Il Comune di Bergamo, in collaborazione con la Coldiretti provinciale, ha avviato il progetto “Mangio locale, penso universale” grazie al quale i ragazzi delle scuole primarie fanno esperienza di agricoltura negli orti didattici e seguono lezioni di educazione alimentare. Una volta al mese vengono serviti nelle mense scolastiche cinquemila pasti a km zero.

Legna a impatto zero Legna a impatto zero e senza residui chimici. È il punto forte della produzione di Mattia Villajuan, di Cuasso al Monte (Va), esponente della nuova generazione di boscaioli lombardi. La sua attività è senza scarti: il cippato, ricavato dal recupero di ramaglie, è il combustibile per l’essicatoio aziendale per la legna.

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Giacomo Ruiu ha sviluppato l’allevamento montano di famiglia a San Fedele Intelvi (Co) in pieno alpeggio, dove ha realizzato l’agriturismo portando avanti un progetto di tutela della capra nera di Verzasca. “Per me l’agricoltura non è solo un lavoro, ma è una scelta di vita” spiega Giacomo.

LOMBARDIA EXPO TOUR

Il mais corvino

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Diecimila agricoltori italiani a Milano per l’assemblea Coldiretti

Dalla parte del vero Made in Italy

Dal vino senza uva al formaggio senza latte smascherati gli scandali Ue

SPECIALE ASSEMBLEA

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ltre diecimila agricoltori da tutto il Nord Italia per chiedere a gran voce all’Europa di tutelare il vero cibo made in Italy di qualità e di mettere fine agli inganni a tavola. Sono i numeri del maxi raduno Coldiretti che si è svolto a Milano, presso la Fiera Milano Congressi, lo scorso 21 maggio. Occhi puntati sull’Unione Europea, punto di partenza per una discussione di fondamentale importanza per il nostro Paese, perché come ha detto il Presidente Nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo, “l’agricoltura significa sviluppo, occupazione dei nostri giovani e futuro”. Tra i partecipanti anche centinaia di agricoltori provenienti dai campi delle province di Milano, Lodi e Monza Brianza che non hanno voluto far mancare la propria presenza a questo grande appuntamento, ricco di ospiti d’eccezione: dal ministro dell’Agricoltura Roberto Martina al commissario generale del Padiglione Italia Expo 2015 Diana Bracco, da Giancarlo Caselli, presidente dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare di Coldiretti, ai governatori delle regioni del Nord Italia Roberto Maroni (Lombardia), Luca Zaia (Veneto), Debora Serracchiani (Friuli Venezia Giulia). Dal vicepresidente del gruppo Barilla al presidente di Fe-

Uno degli scandali dell’Ue

Il palco dell’Assemblea Coldiretti a Milano derconsumatori Rosario Trefiletti. Diversi i temi trattati: dagli scandali nel piatto sdoganati dall’Europa al finto Made in Italy, dall’Expo 2015 all’etichettatura obbligatoria fino agli Ogm. Gli inganni Ue nel piatto degli italiani Dal formaggio senza latte al vino senza uva, dal cioccolato senza cacao, alla carne annacquata, ma ci sono anche il vino zuccherato, il miele contaminato dal polline biotech senza nessuna indicazione in etichetta come pure i formaggi similgrana prodotti all’estero. Sono solo alcune delle novità permesse dall’Unione Europea e in commercio anche in Italia, che non si può opporre alle regole comunitarie. È quanto denuncia la Coldiretti attraverso l’esposizione “Con trucchi ed inganni l’Unione Europea apparecchia le tavole degli italiani”. “Dall’Unione Europea è venuto negli anni un via libera ad allucinanti novità nel piatto senza dimenticare le alchimie negli ingredienti che hanno snaturato anche gli alimenti più comuni”, ha affermato il presidente Moncalvo nel sottolineare che “si è verificato un appiattimento verso il basso delle normative per dare spazio a quei Paesi che non posso-

no contare su una vera agricoltura e puntano su trucchi, espedienti e artifici della trasformazione industriale per poter essere presenti sul mercato del cibo”. Si spiega cosi denuncia la Coldiretti - la possibilità concessa dall’Unione Europea di incorporare la polvere di caseina e caseinati, al posto del latte, nei formaggi fusi, di aumentare la gradazione del vino attraverso l’aggiunta di zucchero nei Paesi del Nord Europa o di ottenerlo a partire da polveri miracolose contenute in wine-kit che promettono in pochi giorni di ottenere le etichette più prestigiose con la semplice aggiunta di acqua. Si calcola che in Europa vengano consumate venti milioni di bottiglie all’anno con etichette di vini italiani ottenute in questo modo. L’Unione Europea consente anche per alcune categorie di carne la possibilità – continua la Coldiretti - di non indicare l’aggiunta d’acqua fino al 5 per cento, ma per alcuni prodotti (wurstel, mortadella) tale indicazione può essere addirittura elusa mentre in tutta Europa circolano liberamente imitazioni low cost del Parmigiano reggiano e del Grana Padano realizzate fuori dall’Italia senza alcuna indicazione della provenienza e con nomi di fantasia che ingannano i consumatori sulla reale origine.


In Europa il 50% della spesa è anonima

Una parte dei diecimila agricoltori presenti a Milano del Made in Italy, con il concentrato di pomodoro proveniente dalla Cina, l’olio di oliva proveniente dalla Spagna o i prosciutti provenienti dalla Germania “spacciati” per Made in Italy. Il finto Made in Italy resta comunque una piaga che ogni anno vale 60 miliardi di euro, con frodi alimentari cresciute del 248% dal 2007 al 2013, anno per il quale il valore delle agromafie è stimato intorno ai 14 miliardi di euro. “Stiamo lavorando per migliorare le misure di contrasto – ha detto il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, tra gli ospiti di giornata – all’interno del decreto “Campo libero”. Expo pulito dentro e fuori

Sì ai trucchi, no alla tradizione

Nessun limite ai prodotti da animali clonati

Mentre nessuna misura è stata

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“Dobbiamo constatare che a meno di un anno dall’inizio dell’Esposizione Universale del 2015 stiamo ancora parlando del contenitore. E’ necessario che EXPO sia pulito fuori e dentro. Per utilizzare una metafora, è come se stessimo preparando la bottiglia sulla quale apporre l’etichetta, ma non sappiamo ancora cosa metterci e c’è il serio rischio che invece che del buon vino possa finirci l’aceto”. Così il presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo esprime la sua preoccupazione in vista dell’Esposizione Universale del prossimo anno. “Durante Expo dobbiamo raccontare la nostra agricoltura di straordinaria qualità – ha spiegato ancora Moncalvo – con caratteri distintivi unici, con una varietà e un’articolazione che non ha uguali al mondo”.

adottata per impedire che la carne o i formaggi derivanti da animali clonati o delle loro progenie arrivi in tavola con le importazioni da Paesi come Canada, Argentina, Brasile, Stati Uniti dove tale pratica si è rapidamente diffusa da anni, gli italiani dicono addio ai piatti tipici tradizionali, dalla pajata all’ossobuco alla finanziera alla piemontese, costretti ad essere modificati dai vincoli sanitari europei del passato. Addio anche agli ormai introvabili cannolicchi Made in Italy a causa di discutibili norme ambientali. Se a partire dal primo giugno 2010 sono entrate in vigore le nuove norme sulla pesca dell’Unione Europea che di fatto hanno fatto sparire dalle tavole degli italiani specialità della tradizione gastronomica regionale con il divieto di pesca-raccolta dei molluschi a distanza inferiore di 0,3 miglia marine dalla battigia, areali dove si concentra il 70% delle vongole ed il 100% delle telline e dei cannolicchi, a far piazza pulita della pajata e dell’ossobuco alla finanziera alla piemontese sono state le restrizioni sanitarie adottate nel luglio 2001 per far fronte all’emergenza mucca pazza (Bse) e che sono ancora mantenute nonostante il giudizio positivo dell’Organizzazione mondiale per la sanità animale (Oie) che nel giugno del 2013, nell’ambito dell’Assemblea generale dell’Oie, ha ufficialmente sancito per l’Italia il nuovo stato sanitario per l’encefalopatia spongiforme bovina (Bse), con il passaggio dall’attuale livello di rischio “controllato” a quello “trascurabile”, il piu’ basso, riconosciuto a 19 Paesi, sui 178 aderenti all’Oie.

SPECIALE ASSEMBLEA

Oltre la metà della spesa degli italiani è anonima per colpa della contraddittoria normativa comunitaria che obbliga ad indicare la provenienza nelle etichette per la carne bovina, ma non per quella suina o per i prosciutti, per l’ortofrutta fresca, ma non per quella trasformata, per le uova ma non per i formaggi, per il miele ma non per il latte. “Il risultato è un flusso ininterrotto di prodotti agricoli che ogni giorno dall’estero attraversano le frontiere da vendere sul mercato come Made in Italy” spiega Roberto Moncalvo. Al danno per i consumatori si aggiunge la beffa perché pensando di acquistare prodotti italiani finiscono nel carrello alimenti stranieri maggiormente rischiosi dal punto di vista della sicurezza alimentare come dimostra il fatto che ben l’82 per cento degli allarmi alimentari che si sono verificati in Italia nel 2013 sono stati provocati da prodotti a basso costo provenienti dall’estero secondo il sistema di allerta rapida RASSF. In Europa le emergenze alimentari dovute alle sofisticazioni sono costate solo in Italia almeno 5 miliardi negli ultimi quindici anni. Eppure si procede con estrema lentezza, sebbene qualcosa si stia muovendo almeno in Italia. Recentemente, infatti, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha annunciato che sarà finalmente tolto il segreto di stato sulle aziende che importano ingredienti stranieri per la produzione alimentare. Una decisione che infrange una mancanza di trasparenza che ha favorito anche il verificarsi di inganni a danno di prodotti simbolo

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L’innovazione Made in Italy anticrisi punta sul benessere psicofisico

Dai campi i cibi per la salute

Dalla bibita energetica di mais nero al frullato di aloe per il corpo

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’innovazione Made in Italy anticrisi punta sui cibi della salute. Dalla bibita energetica di mais nero al frullato di aloe nei campi si moltiplicano le innovazioni nell’ambito dei prodotti alimentari legati al benessere psicofisico e che rappresentano il segmento più dinamico del mercato alimentare con un aumento in volume degli acquisti del 17,3 per cento, in netta controtendenza rispetto al calo generalizzato dei consumi dovuto alla crisi. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti all’Open space “Anticipando EXPO” presentata nel corso del maxi raduno di diecimila agricoltori italiani a MICO - Fiera Milano Congressi con il Presidente nazionale Roberto Moncalvo, secondo le rilevazioni Nielsen su marzo 2014 rispetto all’anno precedente. Il settore degli alimenti legati alla salute e al benessere è in continua espansione – afferma la Coldiretti – tanto che, secondo una ricerca Gfk Eurisko, 7 italiani su 10 li hanno usati almeno una volta nell’ultimo anno. E se con un fatturato di un miliardo e 964 milioni di euro, aumentato di oltre il 3 per cento rispetto al 2013, le industrie puntano su integratori che concentrano vitamine e sali minerali in scatole di pillole, il mondo agricolo – spiega la Coldiretti – punta invece sui pro-

Prodotti per celiaci

La salsa al pomodoro antiossidante dotti della terra che hanno naturali proprietà energetiche o che sono adatti per gli intolleranti al lattosio o al glutine. Dai chicchi dell’antico mais Corvino le cui proprietà erano già conosciute dagli Inca e dai Maya si ricava una bibita energetica e dissetante, mentre una particolare varietà di pomodori non ogm permette di avere salsa e succo

di pomodoro con concentrazioni di licopene, ottimo antiossidante, superiore a quella di altri prodotti. Dal latte delle montagne alpine si ricava una bevanda a base di siero che è un reintegratore naturale conosciuto fin dall’antichità, ricco di sali minerali e vitamine. E visto che sta aumentando l’incidenza delle intolleranze alimentari, ecco i formaggi senza lattosio e salumi e altri prodotti senza glutine adatti per chi soffre di celiachia, problema che in Italia riguarda una popolazione potenziale di mezzo milione di persone. Mentre contro lo stress della vita moderna c’è chi produce frullati energizzanti con le piante di aloe che coltiva in azienda, chi prepara mix di erbe officinali per tisane depurative oppure confeziona light snack della salute con mele e fragole dei propri frutteti. L’attenzione alla salute – spiega la Coldiretti – diventa sempre più uno dei criteri di scelta da parte dei consumatori e non solo come prevenzione di malattie o gestione di fattori di rischio, ma anche e soprattutto come ricerca di un più generale benessere psicofisico, tanto che 1 italiano su 3 fa uso di integratori, probiotici e alimenti funzionali le cui proprietà si trovano già naturalmente nel cibo Made in Italy.


Le idee innovative di “Anticipando Expo”

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BIBITA DI MAIS NERO ENERGETICA

SUCCO E SALSA DI POMODORO AL LICOPENE CONCENTRATO Nascono dalla lavorazione di una varietà selezionata di pomodoro assolutamente non ogm che rispetto alle altre tipologie ha un contenuto maggiore licopene, sostanza naturalmente antiossidante.

BEVANDA DISSETANTE ENERGETICA AL SIERO DI LATTE

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Il suo nome è “Morena”. E’ un nettare di mais, ricavato dai chicchi neri e dentati del mais corvino, una delle più antiche varietà di mais, originaria del Sud America, già nota a Incas e Maya. La bevanda si ottiene mettendo in infusione con acqua e limone i chicchi mais. Si aggiungono mela, chiodi di garofano, cannella, stevia. Il nettare di mais ha proprietà antiossidanti grazie alla presenza di antociani e flavoni ed è energetico.

Fatta con il siero del latte di montagna, è un reintegratore naturale conosciuto fin dai tempi degli antichi egizi, il medico Ippocrate lo considerava ideale per una giusta alimentazione, è ricco di calcio, fosforo, magnesio, potassio e vitamine, rafforza le ossa e i denti, accresce la flora intestinale e stimola il metabolismo.

SALUMI SENZA GLUTINE E SENZA LATTOSIO CONTRO LE INTOLLERANZE Sono salumi prodotti solo da allevamenti di suini italiani e sono privi di glutine e lattosio in modo da poter essere gustati e apprezzati anche da tutte le persone celiache o intolleranti.

FRULLATI ALL’ALOE PER LA SALUTE DEL CORPO Frullati e composti di Aloe arborescens per dare energia e benessere al corpo. L’ Aloe arborescens contiene sostanze nutritive di vario tipo, tra le quali vitamine, sali minerali e aminoacidi. Tra le vitamine idrosolubili, si distinguono quelle del gruppo B (B1, B2, B3, B6, B12), e la vitamina C; tra quelle liposolubili la A, la D e la E. Contiene sette degli otto aminoacidi essenziali e Sali minerali.

Tisane e sali alimentari di Achillea, Melissa, Bardana, Camomilla, Menta, Issopo, Timo, Maggiorana, Piantaggine, Salvia, Rosmarino, Enagra, Calendula, Malva, Ribes rosso, Ribes nero e lamponi con funzioni digestive, drenanti, rasserenanti e depurative.

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TISANE DA PIANTE OFFICINALI


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Studenti disabili e fattorie didattiche: diritti e doveri dell’azienda agricola

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on l’arrivo della bella stagione, aumenta il desiderio di trascorrere del tempo all’aria aperta e, con la fine dell’anno scolastico e i servizi di scuola estiva, sempre più istituti scelgono di proporre ai propri studenti una giornata in fattoria. Capita così che alle attività didattiche partecipino anche bambini portatori di handicap fisici e/o mentali. Queste esperienze rappresentano un’opportunità fondamentale per la promozione dello sviluppo relazionale e formativo di ciascun alunno e per l’attuazione del processo di integrazione scolastica dello studente con disabilità, nel pieno esercizio del diritto allo studio. Per questo è importante conoscere gli adempimenti a carico della scuola e a carico della Fattoria Didattica. Per una corretta informazione, i tecnici di Coldiretti Lombardia si sono rivolti agli uffici legislativi della Ledha, una delle più importanti associazioni lombarde per i diritti delle

persone disabili. Impegni da parte della scuola ● Gli istituti scolastici hanno completa autonomia nell’ambito dell’organizzazione e programmazione della vita e dell’attività della scuola, inclusa quindi la definizione delle modalità di progettazione di viaggi di istruzione e visite guidate. ● La scuola deve comunicare la presenza di alunni con disabilità, i relativi servizi necessari e l’eventuale presenza di assistenti educatori culturali, affinché siano garantiti servizi idonei ed adeguati ● I competenti organi collegiali devono, inoltre, provvedere alla designazione di un accompagnatore qualificato e alla predisposizione di ogni altra misura di sostegno necessaria. A questo riguardo l’accompagnatore può essere un

qualunque membro della comunità scolastica (docenti, personale ausiliario, o familiari). Nel caso di scuola secondaria di secondo grado, è possibile che l’accompagnatore sia un compagno maggiorenne che abbia offerto la propria disponibilità. La scuola non può in alcun caso subordinare il diritto di partecipazione di un alunno con disabilità alla presenza di un suo familiare che lo accompagni. ● Le spese di viaggio dell’accompagnatore non possono essere attribuite alla famiglia dell’alunno con disabilità, ma sono a carico della comunità scolastica. Anche l’imposizione alla famiglia dell’alunno con disabilità l’addebito di tali spese costituirebbe una grave forma di discriminazione diretta. ● Agli alunni con disabilità deve, pertanto, essere garantita la partecipazione, su base di uguaglianza


con gli altri alunni, a tutte le attività previste dal sistema scolastico, inclusi quindi i viaggi di istruzione, come stabilito dall’art. 30 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dallo Stato Italiano con Legge 18/2009.Questo significa che la scuola ne deve tenere conto nel decidere quale tipo di gita organizzare, i luoghi da visitare, la struttura dove soggiornare, i mezzi di trasporto da utilizzare ed in generale nel definire la complessiva organizzazione dell’iniziativa.

● La fattoria didattica è tenuta sempre a rispettare gli impegni della carta della qualità, in particolare avere servizi igienici idonei e comunicare l’eventuale presenza di rampe per disabili. ● La fattoria didattica nell’accordarsi con la scuola per il percorso didattico deve garantire lo svolgimento dell’attività senza discriminazione dell’alunno consentendogli di vivere l’esperienza. Per alcune disabilità possono essere sufficienti alcuni accorgimenti sul percorso proposto, in altri casi occorre prevedere percorsi specifici, pertanto, è necessario informare la scuola così che possa trovare la soluzione migliore, eventualmente anche non presso la fattoria didattica scelta. ● La fattoria didattica può, a sua discrezione, prevedere l’esonero della quota della visita/laboratorio all’alunno disabile, prevedere l’esonero

In merito al pagamento disabile e accompagnatore si rimanda al punto “impegni della scuola”: è comprensibile, infatti, che sulla famiglia del disabile non gravino due quote, ma la copertura spetta alla famiglia per il disabile che usufruisce del servizio e alla scuola per l’accompagnatore o con fondi scolastici o con la ripartizione dei costi sugli altri alunni. Un esempio concreto di come ci si può comportare in queste situazioni ci viene dai musei, palazzetti dello sport, parchi di divertimento, dove spesso viene comunicato l›esonero di pagamento al disabile e/o suo accompagnatore ( alle volte specificando anche la tipologia di disabilità). Anche in questi casi è una scelta della struttura che eroga il servizio. Ogni azienda, quindi, è libera di prevedere l’esonero per i ragazzi disabili. In ogni caso, si invitano gli imprenditori agricoli a comunicare correttamente e tempestivamente alle scuole a cui viene erogato il servizio tutti i termini dello stesso, così da evitare spiacevoli malintesi o aspettative non dovute.

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Alcune Direzioni Didattiche Statali stanno richiedendo alle fattorie didattiche una serie di documenti per autorizzare le visite delle classi studentesche in azienda. Tra questi c’è anche il Durc aggiornato, cioè il documento unico di regolarità contributiva che attesta l’assolvimento, da parte dell’impresa, degli obblighi legislativi e contrattuali nei confronti di Inps, Inail e Cassa Edile. Per richiedere il Durc, l’azienda agricola con dipendenti deve rivolgersi all’ufficio che cura la preparazione delle buste paga, mentre l’impresa senza dipendenti può contattare l’ufficio presso il quale tiene la contabilità o, in alternativa, direttamente l’Inps. Il costo del servizio presso la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza è di 30,50 euro. Per evitare inutili discussioni con le Direzioni Didattiche e rischiare di perdere prenotazioni – spiega la Coldiretti Interprovinciale – il consiglio è di inviare ove richiesto la certificazione di regolarità contributiva. Si ricorda inoltre – conclude la Coldiretti- che la richiesta di Durc non è nel caso di specie obbligatoria. Per questo, molti istituti non richiedono il documento. Diventa però necessaria all’ente pubblico laddove devono essere giustificati i rapporti con i fornitori su appalti e bandi pubblici. Potrebbe quindi essere il caso delle scuole, qualora ricevano finanziamenti per le attività svolte.

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Alcuni lavori realizzati in fattoria

L’esonero alla quota dell’attività proposta dall’azienda NON costituisce né un diritto per il disabile, ancorché manifestato dalla scuola (nessun riferimento di legge lo prevede) né un dovere da parte della Fattoria didattica. Ad una richiesta di questo tipo sarà la fattoria a spiegare che la quota è dovuta o che è previsto l’esonero per una scelta aziendale.

Quando la scuola richiede il Durc

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Impegni della Fattoria Didattica

per l’accompagnatore o prevedere l’esonero per entrambi.


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Agriturismo e fumo: divieto in vigore

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seguito di alcune richieste di chiarimento, la Coldiretti Lombardia ricorda a tutti gli imprenditori agricoli titolari di agriturismo che, anche tali imprese sono soggette all’obbligo di cartelli che impongono il divieto di fumo in ambienti chiusi. L’articolo 51 della legge numero 3 del 16 gennaio 2003, infatti, definisce le misure che servono ad eliminare l’esposizione al fumo passivo nei luoghi di lavoro e locali chiusi. La legge ha esteso il divieto di fumo a tutti i locali chiusi, pubblici e privati, quindi anche a studi professionali, uffici privati, bar, ristoranti e altri esercizi commerciali, stabilendo il principio che non fumare nei locali chiusi è la regola. Oltre che nelle residenze private, si può fumare solo in locali riservati e adibiti a tale scopo, dotati di impianti per la ventilazione e il ricambio di aria regolarmente funzionanti, e aventi le caratteristiche tecniche fissate dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 dicembre 2003. Il divieto di fumo, inoltre, si applica in tutti gli spazi comuni (reception, bar, sale da pranzo, salotti, etc.). Le camere possono essere assimilate alle private abitazioni, ma possono essere previste camere per fumatori e per non fumatori, secondo le preferenze dei clienti. Il cartello deve essere

adeguatamente visibile al pubblico. Sul cartello vi deve essere la scritta “vietato fumare”, integrata dalle seguenti indicazioni: la prescrizione di legge (art. 51 della legge 53/2003), le sanzioni applicabili ai contravventori, i soggetti a cui spetta vigilare sull’osservanza del divieto e quelli cui compete accertare le infrazioni. Basta un cartello completo di tutte le indicazioni, ben in vista all’ingresso, e negli altri locali cartelli semplici con il solo richiamo al divieto di fumo. I conduttori dei locali privati (gestori, proprietari, direttori di struttura, etc.) non sono tenuti solo a informare la clientela mediante i cartelli, ma anche ad attuare interventi attivi di dissuasione nei confronti dei trasgressori. Nel caso in cui le persone fumatrici, sebbene richiamate al rispetto del divieto, continuassero a fumare, il conduttore farà in modo di segnalare l’infrazione ai pubblici ufficiali. Nel caso in cui il conduttore dovesse tralasciare di garantire la qualità dell’aria che si respira nel locale, il Questore potrà sospendere per un periodo, da tre giorni a tre mesi, o revocare la licenza di esercizio del locale. Nei locali privati, i soggetti cui spetta il compito di vigilare sul rispetto del divieto sono i conduttori stessi o i loro collaboratori da essi formalmente delegati.

Terranostra Milano: Dondoni presidente Raffaele Dondoni è il nuovo presidente di Terranostra Milano, Lodi e Monza Brianza, l’associazione per l’agriturismo e per l’ambiente promossa da Coldiretti, nata nel 1973 per valorizzare il mondo rurale, favorire l’interscambio tra città e campagna, promuovere le strutture associate. Trentadue anni, Raffaele gestisce l’azienda agricola “Le Cave del Ceppo” a Trezzo sull’Adda, in provincia di Milano. Oltre che agriturismo, quella di Raffaele è anche fattoria didattica. Già consigliere di Terranostra, dal 2010 al 2014, ora Dondoni si appresta a ricoprire la carica di Presidente dell’associazione per i prossimi quattro anni, succedendo al presidente uscente Stefano Viganò della Cascina Bullona di Magenta. Al suo fianco, come vice presidente, Dondoni avrà Alberto Dolfini dell’azienda agricola di Dolfini fratelli di Ossago Lodigiano. Tra gli obiettivi di mandato la semplificazione burocratica per gli agriturismi, il potenziamento della rete agrituristica in vista di Expo 2015 e la valorizzazione delle aziende agricole come porta d’accesso per la conoscenza di tutte le risorse del territorio, naturali ed enogastronomiche. Gli altri membri del nuovo consiglio Terranostra di Milano, Lodi e Monza Brianza sono: Stefano Viganò, Susanna Pirola della Cascina di Mezzo di Liscate (Mi), Lucia Nordio della Cascina Battivacco di Milano, Isabella Castelli della Cascina San Giacomo di Arluno (Mi).

Raffaele Dondoni


La norma che sancisce l’esclusione delle imprese primarie è legge

Sistri, esonerate le aziende agricole

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Obbligo solo per chi non è iscritto a un circuito organizzato

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imprenditoriali rappresentative sul piano nazionale, o loro articolazioni territoriali, oppure sulla base di una convenzione-quadro stipulata tra le medesime associazioni ed i responsabili della piattaforma di conferimento, o dell’impresa di trasporto dei rifiuti, dalla quale risulti la destinazione definitiva dei rifiuti. Rientrano nella medesima nozione anche i sistemi di raccolta di specifiche tipologie di rifiuti organizzato dai Consorzi previsti dal codice ambientale per la raccolta di determinati rifiuti (ad esempio, polielilene, oli, batterie, imballaggi, ecc). All’accordo di programma o alla convenzione-quadro deve seguire la stipula di un contratto di servizio tra il singolo produttore ed il gestore della piattaforma di conferimento, o dell’impresa di trasporto dei rifiuti, in attuazione del predetto accordo o della predetta convenzione. Pertanto, al fine di beneficiare del regime di esonero, l’imprenditore agricolo deve preventivamente aver stipulato un contratto di servizio con il gestore di una piattaforma di conferimento, sulla base di una convenzione quadro stipulata da Coldiretti con il gestore medesimo, o di un accordo di programma definito con gli enti locali. Il decreto, inoltre, disciplina gli oneri contributi-

vi per l’anno 2014, prevedendo che i soggetti tenuti ad aderire al Sistri devono procedere al versamento del contributo annuale entro il 30 giugno 2014, nella misura e con le modalità previste dalle disposizioni vigenti. Effettuato il pagamento dei contributi dovuti, gli operatori dovranno comunicare al Sistri gli estremi di pagamento esclusivamente tramite accesso all’area “gestione aziende” disponibile sul portale Sistri in area autenticata. Restano confermati i costi di sostituzione dei dispositivi previsti per l’anno 2013. L’articolo 6 del provvedimento, quindi, norma le procedure di comunicazione al Sistri che devono essere assolte esclusivamente per mezzo dei canali di contatto telematico indicati sul sito: http://www.sistri.it/. Dovendo valutare molto positivamente il risultato raggiunto e la maggiore proporzionalità ed adeguatezza nell’applicazione del sistema di tracciabilità, si resta in attesa delle semplificazioni che dovranno essere applicate alle imprese iscritte, nonché delle procedure di riferimento per la restituzione dei dispositivi in possesso delle imprese iscritte sulla base della normativa previgente e che rientrano tra quelle per le quali il decreto dispone l’esonero.

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’ stato pubblicato nella Gazzetta del 30 aprile il decreto contenente il regime di esonero dal Sistri per le imprese agricole, fortemente sollecitato da Coldiretti, fin dall’approvazione delle prime norme in materia di tracciabilità. Il Dm Ambiente 24 aprile 2014, “Disciplina delle modalità di applicazione a regime del Sistri del trasporto intermodale nonché specificazione delle categorie di soggetti obbligati ad aderire, ex articolo 188-ter, comma 1 e 3 del decreto legislativo n. 152 del 2006”, vigente a partire dal 1° maggio, prevede un obbligo di iscrizione e di utilizzo del Sistri limitatamente agli enti ed alle imprese che abbiano più di dieci dipendenti. Sono completamente esonerate dall’obbligo di adesione, a prescindere dal numero dei dipendenti dell’impresa, le imprese agricole e le imprese della pesca e dell’acquacoltura iscritte nell’albo speciale delle imprese agricole che conferiscano i propri rifiuti nell’ambito di un circuito organizzato di raccolta. Ai sensi del codice ambientale per circuito organizzato di raccolta si intende un sistema di raccolta di specifiche tipologie di rifiuti organizzato sulla base di un accordo di programma stipulato tra la pubblica amministrazione ed associazioni


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Le principali scadenze fiscali in arrivo: tra giugno e luglio le date da ricordare

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i seguito riportiamo le principali scadenze fiscali dei mesi di giugno e luglio. Si precisa che le date di scadenza riportate indicano il termine ultimo degli adempimenti fiscali pertanto la documentazione relativa deve essere consegnata con un consono anticipo al fine di adempiere correttamente entro scadenza. Per qualsiasi informazione o chiarimento è possibile contattare l’ufficio zona a voi più vicino. I recapiti sono indicati a pagina 2 di questo giornale.

Scadenza 03/06/2014

Descrizione Comunicazione operazioni Black List Aprile 2014

15/06/2014 15/06/2014 16/06/2014 16/06/2014 16/06/2014

Annotazione separata nel registro corrispettivi delle operazioni effettuate nel mese solare precedente per le quali è stato rilasciato scontrino Fatturazione differita per beni consegnati o spediti nel mese precedente Liquidazione mensile IVA Maggio 2014 F24 1° rata acconto per il 2014 dell'Imposta Municipale Propria Versamento in unica soluzione TASI

16/06/2014

F24 ritenute sui redditi di lavoro autonomo, dipendente e su provvigioni corrisposte nel mese precedente

30/06/2014 30/06/2014

F24 saldo 2013 e 1° acconto 2014 imposte sui redditi da dichiarazioni annuali + diritto camerale Elenco Intrastat Maggio 2014 Termine ultimo per il versamento dell'imposta sostitutiva per la rideterminazione del valore di acquisto dei terreni e quote sociali posseduti alla data del 01/01/2014 Comunicazione operazioni Black List Maggio 2014

15/07/2014 15/07/2014 16/07/2014

Annotazione separata nel registro corrispettivi delle operazioni effettuate nel mese solare precedente per le quali è stato rilasciato scontrino Fatturazione differita per beni consegnati o spediti nel mese precedente Liquidazione mensile IVA Giugno 2014

16/07/2014

F24 ritenute sui redditi di lavoro autonomo, dipendente e su provvigioni corrisposte nel mese precedente

16/07/2014 25/07/2014 31/07/2014 31/07/2014

F24 saldo 2013 e 1° acconto 2014 imposte sui redditi da dichiarazioni annuali + diritto camerale con maggiorazione 0,40% Elenco Intrastat Giugno 2014 e 2° trimestre 2014 Comunicazione operazioni Black List Giugno 2014 - 2° Trimestre 2014 Richiesta rimborso-compensazione IVA infrannuale 2° Trimestre 2014

31/07/2014

Invio telematico dichiarazione modello 770/2014 semplificato - ordinario anno imposta 2013

LEGGI E FISCO

17/06/2014 25/06/2014


Nitrati e spandimento dei reflui: operazione verità con la nuova mappa

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ATTUALITÀ

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ti dalla Commissione confermano come tra i paesi in cui le concentrazioni massime registrate di nitrati nelle acque attribuiscono alla Germania il ruolo di Paese maggior inquinatore a causa di un modello zootecnico intensivo, nel nostro Paese – continua la Coldiretti - occorre ricercare fuori dall’agricoltura le cause del deterioramento della qualità delle acque, così come già l’accordo del 2011 della Conferenza Stato Regioni aveva intuito avviando la realizzazione di nuovi studi sulla natura e l’origine del superamento dei valori soglia. Occorre, dunque, apprezzare - precisa la Coldiretti - il lavoro del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina insieme al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che, grazie anche alla fattiva collaborazione delle Regioni Lombardia ed Emilia Romagna, hanno rappresentato l’ineludibile necessità di avviare già a partire dal Consiglio europeo dei Ministri dell’ambiente previsto a Creta nel prossimo luglio la revisione del perimetro delle aree vulnerabili. L’operazione potrà consentire di dare piena attuazione ai nuovi in-

dirizzi di politica agricola europea che hanno stabilito il rafforzamento delle misure di sostegno al settore zootecnico che nel nostro Paese risulta organizzato con modalità sostenibili per la diffusione sul territorio e la complementarietà con la produzione di alimenti tipici e di qualità. È chiaro che, una volta risolto il problema della delimitazione delle zone geografiche, rimuovendo le ingiuste accuse agli imprenditori zootecnici sarà anche possibile - conclude la Coldiretti - introdurre già a partire dal decreto di revisione degli effluenti alcune semplificazioni, con particolare riguardo ai periodi di spandimento reflui oltre che di valorizzazione del digestato proveniente dal trattamento degli stessi scarti zootecnici. “Bisogna creare un sistema equilibrato e funzionante che permetta all’agricoltura italiana di lavorare nel rispetto delle norme sulla base della situazione reale dei nostri territori – conclude Prandini – le cose stanno andando come avevamo sempre sostenuto noi. Per fortuna e per il bene delle aziende e del Paese, ci stanno dando ragione”.

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i è fatta finalmente quell’operazione verità da tempo auspicata sulla vicenda nitrati e sulle lacune e falsificazioni nell’attribuzione alla zootecnia della responsabilità esclusiva di inquinamento delle acque. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare la riunione al Ministero dell’Agricoltura d’intesa con le regioni del bacino idrico del Po, congiuntamente con l’Amministrazione dell’Ambiente. Risulta ormai chiarito anche dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) come il coinvolgimento della fonte zootecnica nelle problematiche ambientali sia del tutto trascurabile o minimo mentre - sottolinea la Coldiretti - assume un diverso teso il contributo di altre sorgenti in particolari minerali. “E’ stata riconosciuta – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – la bontà della nostra tesi, ossia che l’agricoltura rappresenta solo una parte residuale del problema e che le vere cause vanno ricercate altrove, dall’industria agli scarichi civili”. Se in Europa i dati ufficiali forni-


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