Happy Aquatics Construction n.6-2022

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N OVE M B R E - DI C E M B R E 2022

SPECIALE Scivolosità delle pavimentazioni in piscina: norme e test di conformità Le pompe azionate da motori a velocità variabile Simone Rasia

An n o XXIV N U M ER O 6

I giochi d’acqua in piscina Sonia Pecchioli Come si acquisisce l’abilitazione professionale del DM 37/08 – Lettera D Damiano Saggioro

Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale - EURO 6,00 - Aut. n° CN-NE/00884/04.2022 Periodico Roc


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SO MMARIO ANNO XXIV - NU MERO 6 - N OVE M B R E - DI C E M B R E 202 2 N EWS

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CONSTRUCTION

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Il Margine di Contribuzione dell’azienda Tullio Quagliotti

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Come si rende visibile un sito internet? Marco Bortolotti

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Il passaggio generazionale di un’impresa Mauro Baricca

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I l ca m bia m e n to rigu a rda t u tt i Marco Tornatore

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EXTRA

Il lavoro in un mondo che cambia - la collaborazione tra Acquanet e Conflavoro PMI Redazione Construction

Come si acquisisce l’abilitazione professionale del DM 37/08 – Lettera D Damiano Saggioro PISCINA22: Il salotto tecnico della piscina Redazione Construction

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Le piscine private fuori terra secondo la norma UNI EN 16582-2 Redazione Construction

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I giochi d’acqua in piscina Sonia Pecchioli

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Le pompe azionate da motori a velocità variabile Simone Rasia

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Un esercito di pecore comandato da un leone sconfiggerà un esercito di leoni comandato da una pecora Luciano Travaglia

ACQUANET NEWS N OTI ZI E DA L MO N D O D E L L A NOR MA Z I O N E

EDITORIALE

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Editoriale Construction: Le donne delle piscine Rossana Prola

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HA Innovation

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EAA - Calendario corsi

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Master Pool Building (MPB) Concluso il primo corso, ecco le prime aziende qualificate Redazione Construction Scivolosità delle pavimentazioni in piscina: norme e test di conformità Redazione Construction

INS ERZIONISTI II 1 2 5 7 9 11 13 15 23 27 29 31 33 41 43 47 51 53 57 61 III IV

MYRTHA POOLS PISCINASÌ AQQUATIX WBOX POLIMPIANTI ACQUANET GRIFFON CCEI LAPI CPL MPB RENOLIT EISEKO DIGI PROJECT TECLUMEN PROFESSIONE ACQUA WIBIT TECNOPISCINE PROFESSIONISTI ACQUA POOL’S NEW POOL FLUIDRA ITALIAN POOL

In copertina:

L'immagine fa parte delle foto prescelte per il concorso fotografico di Eusa 2021 (EUSA Award 2021). La foto descrive una piscina coperta, di dimensioni non eccessive ma con un'importante profondità che crea un suggestivo effetto specchio. L'immagine mostra come le luci ed i colori possano rendere davvero unica una vasca dalla geometria semplice, rendendo palese l'importanza fondamentale della progettazione architettonica.

VERSIONE ONLINE DISPONIBILE SU:

HAPPY AQUATICS Periodico cartaceo bimestrale 4 uscite Wellness e 2 speciali Construction Registrazione Tribunale di Padova n. 1727 del 9 marzo 2001 Redazione: via Praimbole, 7 - 35010 Limena (PD) Telefono: +39 049 9600938 EDITORE/PROPRIETARIO: W.BOX SRL - via Praimbole, 7 - 35010 Limena (PD) - info@wbox.it Registro ROC n. 37681 DIRETTORE RESPONSABILE: Marco Tornatore - redazione@euroaquatic.it PUBBLICITÀ: Professione Acqua srl - ferrario@professioneacqua.it PER RICEVERE HAPPY AQUATICS: Uscite WELLNESS (HA&W): scrivere una mail di richiesta ad redazione@euroaquatic.it • Speciali CONSTRUCTION (HA CNN): fare specifica richiesta a redazione@ euroaquatic.it NOTE ESPLICATIVE: HA&W: 4 uscite/anno con servizi su fitness e piscina; HA&W in versione digitale "WBOX-Happy Aquatics" aggiornato quotidianamente/settimanalmente e accessibile a tutti su www.wbox.it • HA CNN: 2 uscite/anno, sotto il coordinamento di Professione Acqua con focus su progettazione, tecnologia, manutenzione e realizzazione di piscine e spa. COMITATO DI REDAZIONE: Rossana Prola, Giuliana Bassini, Paolo Ferrario - completano il Comitato di Redazione per l'edizione Happy Aquatics & Wellness: Stefano Candidoni, Alessandro Favero, Linda Marabello, Luca Salvatori HANNO COLLABORATO: Rossana Prola, Marco Tornatore, Simone Rasia, Mauro Baricca, Tullio Quagliotti, Marco Bortolotti, Damiano Saggioro, Sonia Pecchioli, Luciano Travaglia. PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Jump Comunicazione - www.jumpcomunicazione.com STAMPA: GRAFICHE NUOVA JOLLY S.R.L.- RUBANO (PD) - Chiuso in tipografia: 08/11/2022 ANNO XXIV - N U M E RO 06 - N OVEMBR E - DICEMBR E 2022


Ogni giorno, per il Professionista e il Manager del Wellness c’è wbox.it

POOL & FITNESS BUSINESS | NORME E FISCO | AQUAFIT E NUOTO | INTERVISTE E SPECIALI | FITNESS

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EDITORIA LE Il cambiamento riguarda centri sportivi, imprese ed eventi: il prossimo Piscina22 è un esempio di evoluzione di modello con convegno, area expo e contenuti ideali

IL CAMBIAMENTO RIGUARDA TUTTI Da tempo esperti, consulenti, protagonisti del settore sostengono che dobbiamo cambiare modelli: gestionali, di impresa, di sistema. Ancor più dopo quasi tre anni di difficoltà rese ferocemente insidiose dalla crisi energetica ed economica. Diverse piscine e palestre hanno svoltato in modo deciso, inaugurando un percorso nuovo e lontano da idee gestionali del passato. Altri faticano ad interpretare la trasformazione e molti di questi stanno patendo di più la crisi e il rischio chiusura. Il dato significativo è che gli interpreti del nuovo registrano punte di iscrizioni migliori del 2019 e considerano il caro bollette un problema serio, ma superabile. Il cambiamento è in atto, ma alcuni pensano riguardi solo una categoria, non tutte quelle che animano il sistema. Le imprese della filiera, per esempio, sono state capaci di modificare qualcosa rispetto agli anni passati? Perché se i centri sportivi, anche per interpretare le mutate esigenze e priorità dei clienti, hanno saputo aggiornarsi, sembra che diverse aziende del settore questo passo evolutivo stentino a farlo: o perché le vendite sono andate benone o perché, come avviene per i complessi sportivi in difficoltà, sono state incapaci di cambiamenti ineludibili. Peggio è rilevare che il processo di evoluzione del “modello” faccia difetto a chi dovrebbe essere la sintesi, il punto di incontro fra domande ed offerta degli attori del comparto: non riguarda certo l’online o riviste come questa, ma le fiere, i congressi, i grandi eventi. Siamo reduci da Move City Sport e ForumClub e ci avviciniamo a Piscina22, il convegno di riferimento per la piscina: manifestazioni che si distinguono per

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il format ottimale. Contenuti alti, durata di due giorni, capacità di coinvolgere gli stakeholders. Insomma, un contenitore sostenibile per le aziende che espongono, interessante per i visitatori professionali grazie anche a sessioni convegnistiche di valore, e ideale per fare business o confrontarsi fra operatori. Certo, questi appuntamenti erano impostati così in passato, ma la formula si è evoluta ed arricchita. Pensare a fiere di tre giorni e più, senza la capacità di attirare un pubblico professionale vasto, con costi smisuratamente cresciuti delle aree espositive e degli alberghi, dimenticando che altre voci di costo, divenute intollerabili per aumenti verticali, pesano sulle tasche di visitatori ed espositori (viaggi, parcheggi, bar, ristoro, servizi collegati), significa non aver capito che il mondo è cambiato e che la scelta sarà sempre più orientata a modelli positivi come quelli testè menzionati. Le formule datate e poco aggiornate è giusto vengano abbandonate, perché l’onilne o le iniziative B2B autonome o di rete, che contemperano spesa e ritorni, sono da privilegiare. Il sistema è cambiato per tutti, nessuno escluso: chi elude la trasformazione sarà vittima delle proprie miopia e incapacità. Marco Tornatore

IL CAMBIAMENTO È IN ATTO, MA ALCUNI PENSANO RIGUARDI SOLO UNA CATEGORIA, NON TUTTE QUELLE CHE ANIMANO IL SISTEMA

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ACQUANET NEWS ACQUANET COMPIE 10 ANNI! Era il 7 febbraio 2012 quando i tre soci fondatori si ritrovarono a Solferino per dare vita a quella che, nel giro di qualche anno, sarebbe diventata una delle Associazioni di riferimento del settore piscina. Nel corso di questi primi 10 anni di vita, l’Associazione si è strutturata ed organizzata. Oggi le aziende associate sono 220, 170 delle quali costituite da costruttori, manutentori e rivenditori di piscine. Il Consiglio Direttivo è costituito da 2 dei 3 soci fondatori e da 3 eletti dall’Assemblea coadiuvati da 4 Consiglieri Aggiunti. Fin dalla sua nascita Acquanet Associazione Piscine, in ottemperanza al proprio Statuto, ha messo in campo innumerevoli iniziative volte a promuovere ciò che viene indicato dallo Statuto: “la formazione professionale ed il progresso tecnico degli operatori associati e dei loro collaboratori ed a sollecitare tutte quelle riforme atte a favorire l’avanzamento economico, sociale e culturale della categorie rappresentate.” A puro titolo di esempio ricordiamo: •

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l’impegno nelle attività normative: Acquanet è l’unica Associazione del settore impegnata direttamente in tutti i tavoli di normazione nazionali ed europei del settore, permettendo così ai propri soci di essere costantemente aggiornati su tutti gli aspetti tecnici; le attività formative, spesso gratuite, che Acquanet mette a disposizione dei propri Associati; il servizio di consulenza: ogni Associato può inviare quesiti via mail su temi tecnici, legislativi, fiscali, legali, ottenendo, normalmente in non più di 48 ore, una risposta chiara ed esaustiva; l’assistenza alle aziende per l’ottenimento del requisito di impiantista idraulico: nel 2013 Acquanet, per prima, portò a conoscenza dei costruttori la necessità del requisito. Attraverso una seria azione di lobby ha prima ottenuto i chiarimenti necessari dal Ministero competente per poi ottenere una circolare per la semplificazione dell’iter di ottenimento della abilitazione; interventi nei tavoli legislativi regionali: Puglia, Toscana, FVG; collaborazione in tavoli di lavoro di Enti ispettivi e di controllo e prevenzione: INAIL, ISTISAN, ATS Lombardia, USL Toscana; creazione del primo corso per Tecnici di Piscina in un Istituto Tecnico Statale: presso l’Istituto A. Ponti di Gallarate; scrittura del primo CCNL per aziende di costruzione di piscine: in collaborazione con Conflavoro e Fesica.

Oggi Acquanet, senza perdere di vista tutte le iniziative in corso, è impegnata nel suo progetto più importante, il Master Pool Building ovvero un percorso che sta permettendo di qualificare in modo univoco e certificato il possesso di quelle competenze ritenute indispensabili da chi, all’interno di Acquanet, quel lavoro lo esercita da anni. Per saperne di più: www.acquanetpiscine.it

ACQUANET PARTNER ISTITUZIONALE DI PISCINE GLOBAL EUROPE Si sta tenendo proprio mentre la rivista è in stampa Piscine Global Europe, forse più nota come la Fiera di Lione e considerata, a ragione, la più importante rassegna espositiva europea del settore, che ha individuato in Acquanet Associazione Piscine, uno dei Partner Istituzionali dell’evento. Acquanet sarà così protagonista del Caffè Italia, un rendez-vous con cui gli organizzatori della fiera vogliono dare il benvenuto ai visitatori italiani presenti a Lione. Il Caffè Italia è fissato il 17 novembre alle ore 14 presso l’area VIP CLUB di Piscina Global Europe. Nel suo decimo anno di vita Acquanet ottiene così un riconoscimento formale anche dall’estero come Associazione italiana di riferimento per il settore delle piscine.

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ACQUANET, DAL 2012, SI PONE L’OBIETTIVO DI CREARE UN GRUPPO DI AZIENDE DEL SETTORE PISCINE CHE LAVORINO INSIEME SU TEMI IMPORTANTI E CONDIVISI. AD OGGI, CONTA QUASI 200 ASSOCIATI. DIVERSE ANIME, ACCOMUNATE PERÒ DALLO STESSO OBIETTIVO:

MIGLIORARSI E MIGLIORARE IL SETTORE.

L’Associazione offre diversi servizi ai propri associati. Alcuni esempi: - Consulenza in tempo reale relativamente ad aspetti legislativi, normativi e tecnici alla possibilità di consultare gratuitamente le norme tecniche UNI - Organizzazione di corsi di formazione gratuiti per i propri associati - Partecipazione attiva alla redazione delle norme tecniche, sia italiane che europee, in modo tale da poter tenere i propri associati sempre informati. - Consulenza gratuita di professionisti esterni, al fine di poter rispondere in modo adeguato ad ogni quesito nel più breve tempo possibile (su temi legali, amministrativi e tecnici). ACQUANET È LA FIRMATARIA, INSIEME A CONFLAVORO, DEL PRIMO ED UNICO CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO SPECIFICO PER IL SETTORE DELLE PISCINE.

Per saperne di più sull’Associazione è possibile consultare il nostro sito (www.acquanetpiscine.it), scriverci una mail ad info@acquanetpiscine.it oppure chiamarci al 0376854931 - 3335259383 . Saremo lieti di risolvere qualsiasi vostro dubbio!


ACQUANET NEWS PROSEGUE LA FORMAZIONE GRATUITA PER GLI ASSOCIATI È ripresa ad ottobre la formazione on-line gratuita per gli Associati ad Acquanet.

ACQUANET SARÀ A PISCINA22 Come nel 2019, Acquanet patrocinerà Piscina22, il Salotto tecnico delle piscine in programma il 29 e 30 novembre al Palacongressi di Rimini. Gli Associati si ritroveranno già il pomeriggio precedente, il giorno 28 novembre, per il classico incontro autunnale che quest’anno avrà come titolo Tu, che piscina sei? e sarà coordinato da Valerio Tagliacarne, consulente di Palestra d’Impresa. All’incontro seguirà la cena per festeggiare i 10 anni dell’Associazione. Nei due giorni successivi, all’interno di Palacongressi, il personale della segreteria accoglierà Associati e non all’interno di Casa Acquanet, un living esclusivo su due piani, per fornire tutte le info sull’Associazione e sulle sue attività. Alcuni dei Consulenti di Acquanet saranno presenti a Casa Acquanet per consulenze mirate e gratuite agli Associati. Per prenotarsi: info@acquanetpiscine.it

Il perdurare del bel tempo sta riducendo di molto i periodi di inattività di costruttori e manutentori di piscine. Anche per questa ragione, la metodica scelta è quella della didattica a distanza che, azzerando i tempi di spostamento, rende meno impattante e più fruibile la formazione. Più precisamente sono stati calendarizzati a fine giornata webinar da un’ora. Gli incontri avvengono in diretta streaming permettendo così ai partecipanti di chiedere chiarimenti o porre domande ai relatori. Questi gli incontri in calendario da ottobre a dicembre: •

3 ottobre: LA NUOVA NORMA SULLA CLASSIFICAZIONE ENERGETICA DELLE PISCINE – Prola – Parte I°

6 ottobre: LA NUOVA NORMA SULLA CLASSIFICAZIONE ENERGETICA DELLE PISCINE – Prola – Parte II°

7 ottobre: I PERMESSI URBANISTICI DELLE PISCINE – Pennati

17 ottobre: COME CALCOLARE IL MARGINE DI CONTRIBUZIONE – Quagliotti

20 ottobre: CALCOLIAMO – Rasia

5 dicembre: LA NUOVA NORMA UNI EN 13451-3 SULLE ASPIRAZIONI – Prola

12 dicembre: IL MARKETING IN PISCINA – Tagliacarne

14 dicembre: IL PANNELLO DI CONTROLLO, DATI E NUMERI PER GUIDARE L’AZIENDA – Tagliacarne

16 dicembre: SEI UN IMPRENDITORE O L’OPERAIO DI TE STESSO? – Tagliacarne

Tutti gli incontri sono gratuiti e riservati agli Associati. Il webinar del 5 dicembre, sulle aspirazioni in piscina, ancora troppo spesso fonte di annegamenti, è invece aperto a tutti i professionisti del settore. Per prenotarsi: info@acquanetpiscine.it

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NOTIZIE DAL MONDO DELLA NORMAZIONE COSA È SUCCESSO IN UNI Prosegue il lavoro di revisione della norma UNI 10637. Questa revisione non sarà un semplice restailing della versione precedente, ma avrà un impatto maggiore perché conterrà alcune importanti modifiche. Non è possibile anticipare i contenuti relativi a queste modifiche, poiché la norma è ancora nel pieno della fase di riscrittura, al termine della quale la bozza sarà disponibile a tutti in inchiesta pubblica. Una volta recepite, accettate o meno le proposte di modifica, la norma sarà pubblicata. Si tratterà di attendere quindi ancora circa un anno. Si raccomanda però di iniziare a seguire, seppure indirettamente, attraverso ad esempio il lavoro delle due Associazioni di categoria, la fase di revisione, per non arrivare impreparati al momento in cui la norma entrerà in vigore e diventerà immediatamente operativa. Le norme tecniche, infatti, sono immediatamente efficaci dal momento stesso della loro pubblicazione. Trattandosi dell’unica norma tecnica che dispone i requisiti per gli impianti di trattamento acqua per le piscine ad uso pubblico in Italia, è l’unico riferimento da osservare per poter rilasciare la dichiarazione di conformità che, ricordiamo per l’ennesima volta, è obbligatoria per tutti gli impianti di piscina, anche quelli a servizio di piscine ad uso domestico. In questo caso, le norme di riferimento sono quelle della serie Uni EN 16713.

COSA È SUCCESSO IN CEN Dopo il periodo di pandemia, nel quale non è stato possibile tenere meeting in presenza, finalmente sono ripresi i meeting in modalità mista al CEN. Il primo si è tenuto a giugno a Valencia, il secondo in ottobre a Berlino. L’emozione di re-incontrarsi è stata forte, ed i lavori sono ripresi speditamente. In questo periodo non ci sono norme tecniche soggette a revisione, né norme nuove, ma si stanno predisponendo due importanti emendamenti: uno per la norma UNI EN 13451-3 sulle aspirazioni immerse, nella quale sono da rivedere alcune immagini sbagliate e va tolta l’appendice informativa che riguarda il calcolo della velocità sulla griglia utilizzando solo le aperture e la portata, ed uno per la UNI EN 15288-1 a seguito di alcune modifiche introdotte dalla EN 16165 sull’antiscivolo. Per avere le informazioni più recenti riguardante i tavoli normativi partecipa a Piscina 22 a Rimini, il 29 e 30 novembre. Nel programma congressuale sono previste sessioni che riguardano tutti gli ultimi aggiornamenti, sia UNI che CEN.

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EDITORIA LE CONSTRUCTION

LE DONNE DELLE PISCINE Comunque la si pensi dal punto di vista politico, per le donne l’elezione di Giorgia Meloni è una vittoria. Perché è una donna che è arrivata dov’è senza essere figlia di, moglie di, amante di, amica di, senza avere alle spalle una famiglia potente, senza essere ricca. Non ha avuto niente di tutto questo. Ha avuto solo ed esclusivamente la sua forza, la sua bravura, la sua tenacia. È sempre stata “dall’altra parte”, non si è mai piegata, e questo glielo riconoscono tutti, anche coloro che non condividono le sue idee. Ho sempre ammirato questa donna, aldilà delle convinzioni politiche, che non sono del tutto le mie, e sono convinta che farà le cose in modo diverso, perché è una donna. Non è brava come un uomo, ma è brava come una donna. E non è, finalmente, una grande donna dietro ad un grande uomo, è una grande donna e basta, non sta dietro a nessuno, sta davanti, a testa alta. Gli esempi di donne di valore sono moltissimi, ma raramente queste donne sono riuscite a raggiungere le posizioni che meritavano. Negli anni passati ho seguito spesso, in televisione, dibattiti nei quali era presente Concita De Gregorio, di tutt’altra parte politica rispetto a Giorgia Meloni. Anche lei, per farsi ascoltare nei dibattiti con gli uomini era costretta ad alzare la voce, a continuare a parlare sopra all’interlocutore che la interrompeva, diventando di fatto fastidiosa ed antipatica. Eppure era ed è brava, molto brava. Seguire questi dibattiti mi ha sempre intristito, perché anche a me è capitato spesso di diventare antipatica, aggressiva, o petulante, pur di farmi ascoltare. E non è giusto. Gli uomini non sono costretti a comportarsi così. Le donne sono una risorsa enorme, hanno caratteristiche diverse da quelle degli uomini, spesso complementari, e, insieme a loro, possono contribuire a raggiungere risultati molto più importanti rispetto a quelli ai quali possono aspirare gli uomini da soli. E, quindi, impariamo a dare loro lo spazio che meritano, se lo meritano. Anche nel settore delle piscine, le donne sono una risorsa importantissima. I clienti sono per metà donne, non dimentichiamolo mai, e non è vero che alle donne interessa solo il colore del telo della piscina! Ho avuto conversazioni molto più pratiche, molto più tecniche con clienti donne che con i loro uomini. Donne che si erano documentate, che avevano studiato, che analiz-

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zavano con attenzione le differenze e comprendevano le criticità con molta più attenzione di quanto facessero i loro uomini. Eppure, per una donna lavorare in un settore dove l’aspetto tecnico è predominante continua ad essere difficile. Non più tardi di due settimane fa mi sono sentita obiettare che io sono molto brava dal punto di vista “burocratico”, sulle cose astratte (tipo leggi e norme, per capirci) ma non ho esperienza pratica. D’altra parte, cosa si può pretendere da una donna? Che sappia come si flangiano i componenti interni di una vasca, argomento del quale stavamo discutendo? Suvvia, siamo seri! Agli uomini che stimano ed apprezzano le donne, e ce ne sono molti per fortuna, spetta il compito di aiutarle ad esprimere le loro competenze, sempre e solo se davvero ci sono. Come prima cosa, come simbolo di fondamentale importanza, direi che è finalmente giunto il momento di togliere le donnine in costume dai depliant e dalle fotografie nei siti internet delle piscine! D’altra parte, l’industria automobilistica, almeno quella che vende auto di media ed alta gamma, lo ha fatto da un pezzo, preferendo comunicazioni pubblicitarie che vedono le donne alla guida, piuttosto che di fianco all’auto sportiva con gonne corte e tacco dodici. Io sono una donna, compro da sola le mie auto. Secondo voi, quale marca comprerò? E, comunque, il primo passo verso il riconoscimento del valore delle persone è sempre e in ogni caso quello del rispetto. Cercare di attrarre clienti usando una bella ragazza in costume non significa, come alcuni sostengono, omaggiare la bellezza, significa svilire una donna e ridurla ad oggetto sessuale. In questo modo la metà dei vostri potenziali clienti non vi amerà mai. E prima o poi dovrà pagarvi il saldo del vostro lavoro, ricordatevelo. Non è necessario favorire ed agevolare la crescita del numero di donne nel mondo del lavoro, anche nel nostro, perché le donne ci sono, sono già pronte. Molte donne che conosco sarebbero molto più brave dei loro uomini, se si invertissero i ruoli, ma ciò non accade. Non si deve fare nulla di nuovo, nulla di forzato, si deve solo lasciare fluire le cose, lasciarle andare come devono, come è giusto che sia. Uomini e donne insieme valgono molto di più che uomini da soli.

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Rossana Prola


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Tullio Quagliotti

Esperto Fiscalista di Acquanet tullio@studioquagliotti.com

IL MARGINE DI CONTRIBUZIONE DELL’AZIENDA Il margine di contribuzione aziendale è alla base dell’equilibrio economico-finanziario di ogni azienda: cos’è e come calcolarlo

L’obiettivo primario di ogni azienda è produrre utili, e l’intero processo volto ad indirizzare a quel traguardo tutta una serie di idee, di collaboratori, di azioni, di processi e di flussi di lavoro, è sorretto da due muri portanti sui quali si basa il successo di ogni tipo di attività: l’uno rappresentato dall’equilibrio economico, ottenuto quando i ricavi sono maggiori dei costi e l’altro dall’equilibrio finanziario, raggiunto quando le entrate sono superiori alle uscite; due facce della stessa medaglia, fra loro senz’altro interdipendenti, ancorché non sempre l’una come conseguenza dell’altra.

Immaginando di ricercare l’origine del problema sorvolando dall’alto l’azienda disponendo di un particolare zoom che lo identifichi, è possibile che il focus si concentri proprio sul Margine di Contribuzione: insistendo sulla metafora architettonica, è la pietra angolare che sorregge i due muri portanti dell’azienda e, banalmente, è rappresentato dalla differenza tra i ricavi di vendita ed i soli costi sostenuti per produrli.

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Nella strategia di business della gran parte delle PMI italiane la componente “prezzo” attributo al prodotto/servizio oggetto dell’attività è difficilmente controllabile, nel senso che quasi sempre non è determinato da chi produce quel bene o presta quel servizio, ma è invece il mercato a deciderlo tant’è vero che molte aziende lamentano scarsa redditività la quale, se non indagata, decifrata e risolta provocherà ripercussioni spesso fatali per il loro futuro.

Tra gli strumenti di indagine reddituale dell’azienda, il MdC ha il grande pregio di rendere semplice, chiara e veloce l’indagine di redditività economica con la possibilità, inoltre, di personalizzarla persino al singolo prodotto.

COSTI VARIABILI

RICAVI

COSTI FISSI MARGINE DI CONTRIBUZIONE REDDITO OPERATIVO

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Per semplificare l’esposizione, tratteremo l’argomento in relazione all’intera produzione aziendale ma, disponendo di un software per la gestione delle attività quotidiane di business (un ERP: Enterprises Resource Planner) che restituisca specifici dati, il MdC potrà essere determinato per un punto vendita, per una linea produttiva, per un gruppo di prodotti o addirittura, come accennato, per singolo prodotto. Inoltre, occorrerà avere un approccio diverso per l’analisi a seconda che l’azienda sia una “commerciale” (cioè che acquista e rivende articoli), una “di produzione” (in cui le materie prime subiscono una trasformazione mediante un processo produttivo volto a creare un prodotto) o una che basa la propria attività “su commessa” (come potrebbe essere ad esempio un’impresa edile). Ciò premesso, occorre procedere anzitutto riclassificando il conto economico al fine di ottenere il dato contabile dai seguenti aggregati: Aggregato

RICAVI

COSTI VARIABILI

tipo d’azienda

dato contabile

AZIENDE COMMERCIALI

FATTURATO

AZIENDE DI PRODUZIONE

FATTURATO (+ o la variazione delle rimanenze) COSTI SENSIBILI AL VARIARE DALLE QUANTITA’ COMMERCIALIZZATE O PRODOTTE

SIA PER AZIENDE COMMERCIALI CHE DI COSTI DI STRUTPRODUZIONE E TURA, (che si soDI SERVIZI COSTI FISSI stengono indipendentemente dal fatturato)

Ottenuti i dati aggregati, il Margine di Contribuzione verrà restituito dalla differenza fra:

il volume del “risultato operativo”: positivo o negativo a seconda che, rispettivamente, il MdC sia maggiore o minore dei costi fissi;

l’entità del punto di pareggio o break even point, ovvero: quanto deve fatturare l’azienda almeno per “coprire” costi fissi e variabili, che si ottiene calcolando il rapporto fra i CF/(MdC/R)

Le aziende che basano la propria attività su commesse come nel caso di un’impresa edile (od un’impresa il cui core business è la realizzazione di piscine), dovranno riclassificare i dati contabili per ottenere il conto economico di commessa ovvero un consuntivo che accolga costi e ricavi della singola commessa col metodo a direct costing secondo il quale dai Ricavi della commessa vengono sottratti i Costi variabili di produzione della commessa stessa: la differenza rappresenta il MdC di commessa e, di conseguenza, la capacità della commessa di partecipare alla copertura dei costi fissi dell’intera struttura.

TULLIO QUAGLIOTTI

Quantificarlo significa comprendere se ed in quale misura la produzione aziendale sia in grado di generare reddito, il che dà la cifra di quanto sia importante conoscerne la formula ed il suo monitoraggio continuo.

Di conseguenza, la combinazione di questi aggregati potranno restituire anche altri dati utili al controllo di gestione dell’azienda:

ARTICOLI

ESERCITARSI IN UN PAIO DI RICLASSIFICAZIONI E DI ANALISI DI COMMESSE GIÀ REALIZZATE, CONSENTIRÀ DI POTER APPLICARE IL METODO IN VIA PREVENTIVA

Per Costi variabili di produzione della commessa, devono intendersi: a.

costi per materiali

b.

costi per la manodopera interna e quella eventualmente prestata da terzi

c.

costi per il noleggio di impianti e macchinari

L’utilità dello strumento verrebbe enfatizzata laddove applicata in via previsionale alla commessa ancora da realizzare: esercitarsi in un paio di riclassificazioni e di analisi di commesse già realizzate, consentirà di poter applicare il metodo in via preventiva, orientando in maniera efficace tutte le scelte operative fin dalla fase preliminare di formazione della proposta commerciale, a quella della realizzazione dell’opera relativamente agli Stati d’Avanzamento Lavori (SAL) ed a quella della pianificazione amministrativa e finanziaria della commessa. Insomma, non sembra davvero possibile prescindere dalla conoscenza del Margine di Contribuzione della propria azienda trattandosi di un indicatore in condizione di aprire letteralmente un’infinità di prospettive utili all’imprenditore per migliorare la marginalità dell’azienda ottimizzando i processi interni ed i flussi di lavoro recuperando efficienza con ricadute positive anche nell’ottica della soddisfazione del cliente.

RICAVI – COSTI VARIABILI = MdC

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Mauro Baricca

Consulente d'Impresa

IL PASSAGGIO GENERAZIONALE DI UN’IMPRESA

mauro@maurobaricca.it

Il passaggio generazionale rappresenta il momento più difficile della vita di un’impresa, il più destabilizzante psicologicamente sia per chi deve passare il testimone, sia per chi deve riceverlo. È un fatto: separare la famiglia dall’azienda è molto complicato e richiede freddezza e sangue freddo che mal si coniugano con i legami di sangue IL PASSAGGIO GENERAZIONALE RAPPRESENTA IL MOMENTO PIÙ DIFFICILE DELLA VITA DI UN'IMPRESA, IL PIÙ DESTABILIZZANTE PSICOLOGICAMENTE SIA PER CHI DEVE PASSARE IL TESTIMONE, SIA PER CHI DEVE RICEVERLO senza ma, senza fare i capricci e rendendomi conto che “la ditta” è la mia sorella maggiore, senza la quale io non avrei avuto gli agi e le opportunità che ho. Se sono “l’imperatore o imperatrice” devo lasciare che l’erede si conquisti la reputazione che merita, buona o cattiva che sia, senza trattarlo come un figlio o figlia da proteggere eternamente, perchè continuo a considerarlo un infante anche quando ha 40 anni.

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Devo pretendere il rispetto delle regole come farei per qualsiasi altro dipendente, concedendogli di “essere se stesso” e non la mia brutta copia.

“Se voglio avere la possibilità di fare qualcosa d’importante, devo guadagnarmi la reputazione necessaria”. In questa frase c’è l’essenza del passaggio generazionale: se sono “l’erede al trono” la reputazione la devo conquistare, non è mia di diritto. Devo pagare il prezzo che c’è da pagare, senza se e

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È la cosa più difficile da fare, per entrambe le parti. Si, belle parole, ma come si fa? Se non si ha la lucidità e la competenza necessaria ci si fa dare una mano: consulenti, allenatori, avvocati, commercialisti, gestori patrimoniali, possono essere di grande supporto nel passaggio generazionale. Io mi trovo spesso a lavorare in aziende in cui c’è da impostare un passaggio generazionale. Recentemente un imprenditore mi ha detto: “Non riesco a capire perché devo pagarti tutti i soldi che ti pago per farmi dare una mano a parlare con i miei figli e aiutarmi a dirgli quello che cerco di dirgli da cinque anni senza essere ascoltato. Ma sono contento di pagarti le fat-

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ARTICOLI

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MAURO BARICCA

ture, perché le cose si stanno muovendo in positivo”. A volte, un occhio esterno che ha esperienze in queste dinamiche, che non è coinvolto emotivamente, riesce ad aiutare, ma a una sola condizione: che non faccia il tifo né per i senior, né per i junior. È l’azienda che va preservata e bisogna fare il tifo per l’azienda, non per i componenti, presenti o futuri, della proprietà. Questa è la chiave di volta: cercare di far comprendere a tutte le parti coinvolte nel passaggio generazionale che anche loro, individualmente, devono fare il tifo per l’azienda e non per le loro convenienze personali. È difficile, certamente, perché entrano in gioco tanti fattori oltre alla famiglia, non ultime le competenze manageriali che spesso non ci sono ancora. Competenze manageriali quali gestione del gruppo, gestione del tempo e delle deleghe, organizzazione, che una volta erano una prerogativa solo di grandi aziende e quindi a noi piccoli non servivano. Una volta: quando per stare sul mercato era sufficiente saper lavorare bene e avere voglia di lavorare.

liquido della conoscenza condivisa, di mercati velocissimi e mutevoli sono competenze indispensabili. In un passaggio generazionale, oltre che gestire la parte alta, relativa alla proprietà, è obbligatorio sviluppare delle attitudini manageriali, sia da parte dei senior che da parte dei junior. Per non trovarsi a 80 anni ancora sul ponte di comando con figli che ne hanno 50 e non possono e non sanno decidere nulla. È difficile? Certamente, ma si può fare e può dare grandissime soddisfazioni a tutti, garantendo la continuità aziendale.

UN OCCHIO ESTERNO CHE HA ESPERIENZE IN QUESTE DINAMICHE, CHE NON È COINVOLTO EMOTIVAMENTE, RIESCE AD AIUTARE, MA A UNA SOLA CONDIZIONE: CHE NON FACCIA IL TIFO NÉ PER I SENIOR, NÉ PER I JUNIOR.

Una volta. Oggi invece per riuscire a navigare nel mare © D I R I T T I R I S E R VAT I

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Redazione di Construction

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IL LAVORO IN UN MONDO CHE CAMBIALA COLLABORAZIONE TRA ACQUANET E CONFLAVORO PMI

AcquaNET - che riunisce i soggetti che si occupano della costruzione e manutenzione delle piscine all’aperto e al chiuso, sia pubbliche sia private - taglia il traguardo dei primi 10 anni di vita. Da piccola realtà di nicchia in un settore che si è fatto da sé, spesso ingiustamente invisibile nel dibattito politico, oggi la realtà presieduta da Rossana Prola riunisce oltre 200 imprese di cui più di 170 costruttori di piscine.

Roberto Capobianco, Presidente di Conflavoro

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Un numero importante di artigiani e operatori che ha iniziato a credere in un associazionismo sempre più solido e proattivo, concreto e non di facciata. Un peso specifico nel settore tale da aver portato AcquaNET prima a confederarsi in Conflavoro PMI e, poi, a supportare tecnicamente la stessa associazione guidata da Roberto Capobianco nella redazione di uno storico contratto collettivo nazionale di lavoro, a tutela delle aziende di installatori e manutentori di piscine e dei loro lavoratori. Conflavoro PMI è la principale associazione datoriale che tutela e promuove gli interessi delle piccole e medie imprese italiane, con oltre 80 mila aziende associate appartenenti alle più diversificate aree economiche del Paese. La confederazione promuove la solidarietà e la collaborazione fra gli imprenditori; rappresenta le aziende aderenti nei rapporti con istituzioni, amministrazioni, organizzazioni politico-economiche e sindacali; tutela i propri associati mediante specifiche funzioni, in primis l’educazione imprenditoriale e la formazione multisettoriale, i servizi di sostegno dell’accesso al credito e di consulenza.

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E proprio Conflavoro PMI è tra i protagonisti della due giorni di Piscina22 al Palacongressi di Rimini, in particolare il 29 novembre 2022 ore 11.30 in Sala Azzurra. “Il percorso di AcquaNET, prima in solitaria e oggi affiancato dalla nostra associazione - spiega Roberto Capobianco - rappresenta al meglio l’impegno quotidiano di Conflavoro PMI nel valorizzare quel tessuto imprenditoriale lasciato con poche, quando non privo, di tutele specifiche nel sistema economico italiano”.

“Con il nostro Ccnl abbiamo iniziato ad apportare delle prime migliorie significative al settore rappresentato da AcquaNET, ma dobbiamo essere onesti: è ancora lungo il percorso per raggiungere il pieno sostegno istituzionale e quindi il vero sviluppo di chi vi opera. Perché sono proprio le istituzioni in primis a dover garantire il proprio apporto per una crescita costante. I modi per farlo sono numerosi. Nel contesto di Piscina22 - evidenzia il presidente nazionale di Conflavoro PMI - vogliamo parlare delle necessità riscontrate da aziende e operatori in un contesto sempre più fluido, che è mutato in pochi anni e muterà in modo ancora più veloce nel prossimo futuro. Il convegno del 29 novembre, non a caso, si intitola Il lavoro in un mondo che cambia”. La formazione come chiave di un nuovo Sistema Lavoro Una formazione continua e professionalizzante per avvicinare al lavoro, in modo veloce, i giovani e chi ha necessità di riqualificarsi. Per Conflavoro PMI, è questo il concetto che in Italia deve necessariamente diventare centrale per adeguare il Paese al nuovo mercato del lavoro e facilitare le imprese nel creare nuova occupazione. “Sempre qualificati - prosegue Roberto Capobianco - continuamente pronti a sfide differenti e anche improvvise, emergenziali, come stiamo vedendo bene in questi anni. L’appello della nostra associazione alla politica, anche a favore di un settore con un ruolo importante e in crescita nell’economia generale come quello dei costruttori

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Conflavoro PMI a Piscina22

REDAZIONE

RIMODULARE I CRITERI PER LE ASSUNZIONI, CON SGRAVI DA NORD A SUD, PRENDENDO INOLTRE ATTO CHE IL SETTORE DELLE PISCINE VIVE DI STAGIONALITÀ PER ALCUNI TIPI DI LAVORAZIONI E MANSIONI

di piscine, è di sostenere chi fa impresa attraverso strategie in grado di determinare un cambiamento radicale nella cul tura delle competenze, dell’istruzione, della ricerca”.

“Non devono essere inflitti ulteriori colpi ai giovani e ai lavoratori del nostro Paese, già notevolmente svantaggiati nel confronto a livello europeo, soprattutto in termini di percorsi formativi e professionali. Un discorso naturalmente valido anche per chi, in età più adulta, ha perso il lavoro o comunque desidera cambiarlo. Rendere attuabile una riqualificazione lavorativa con formazione mirata, pratica sul luogo di lavoro, è un dovere delle istituzioni nei confronti dei cittadini tutti. Chiaramente - evidenzia il presidente di Conflavoro PMI - si tratta di una questione sociale rilevante e lo Stato deve pertanto sostenere le aziende nell’affrontare i costi di questa formazione”. Un Fondo strutturale per creare competenze sul luogo di lavoro Quel che Conflavoro PMI chiede - e le istanze hanno ovviamente raggiunto una più ampia attenzione proprio nel contesto delle elezioni politiche del 25 settembre - è che Governo e Parlamento mettano in condizione il tessuto imprenditoriale, in particolar modo quello composto da realtà di dimensione medio-piccola e dai lavoratori autonomi, di crescere e far così sviluppare occupazione e valore dell’indotto. Per un’attività estremamente professionale e che necessita di particolare qualificazione come quella dei costruttori e manutentori delle piscine, il punto chiave individuato è quindi quello della formazione on the job, svolta direttamente sul luogo di lavoro.

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ph: Gpoint Studio

“Il lavoro in un mondo che cambia - prosegue Roberto Capobianco - consiste innanzitutto nel rimodulare i criteri per le assunzioni, con sgravi da Nord a Sud, prendendo inoltre atto che il settore delle piscine vive di stagionalità per alcuni tipi di lavorazioni e mansioni. Nondimeno, fra le nostre richieste più pressanti alla politica insiste la necessità - specie oggi con i rincari fuori controllo delle materie prime e dell’energia - di un accesso al credito maggiormente semplificato con garanzie pubbliche più ampie e strutturate, nonché una pressione fiscale rimodulata rispetto all’attuale: queste sono le premesse basilari per qualunque impresa poiché necessita di una programmazione gestionale accurata e lungimirante”.

“Dopodiché c’è da mettere in atto un altro step riguardante l’apprendistato professionalizzante - sostiene il presidente di Conflavoro PMI - perché riteniamo doveroso puntare su uno strumento simile, il quale deve però essere favorito eliminando alcuni vincoli burocratici e promosso il più possibile dalle istituzioni con sgravi e incentivi tali da invogliare le aziende a creare un percorso lungimirante e investire assumendo le nuove risorse con meno oneri”.

“Chiaramente la componente formativa, nel contratto di apprendistato, assume senza dubbio notevole importanza. All’apprendista deve essere impartita una duplice tipologia di formazione: quella rivolta all’acquisizione delle competenze tecnico-professionali e specialistiche e quella di base e trasversale. La formazione di base e trasversale è disciplinata e f inanziata dalle Regioni ed è una componente obbligatoria solamente qualora essa sia realmente disponibile per il datore di lavoro e l’apprendista. Occorrerebbe così - sottolinea Roberto Capobianco che tale tipologia di formazione fosse più omogenea a livello regionale: basti pensare, ad esempio, che alcune Regioni prevedono che l’erogazione possa

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CON IL NOSTRO CCNL ABBIAMO INIZIATO AD APPORTARE DELLE PRIME MIGLIORIE SIGNIFICATIVE AL SETTORE RAPPRESENTATO DA ACQUANET essere svolta solo da enti accreditati mentre altre, invece, ammettono la possibilità di attivare e svolgere l’apprendimento all’interno dell’azienda ma con regole molto stringenti, come locali idonei alla formazione distinti da quelli destinati alla produzione di beni e servizi”.

“Ma per sostenere davvero le aziende nello sviluppo mediante la formazione sul luogo di lavoro, è essenziale favorire innanzitutto delle politiche per la formazione di personale qualificato e rimborsi alle imprese che organizzano corsi di formazione. Ecco perché Conflavoro PMI propone l’istituzione di un Fondo strutturale per le imprese che permetta sgravi e incentivi per le assunzioni dei disoccupati disposti alla formazione ‘on the job’ nonché per l’assunzione dei soggetti in Cig e Naspi”.

“Più in generale - conclude Roberto Capobianco - riteniamo necessario giungere, da una parte, alla detassazione sui rinnovi dei contratti collettivi e sulle ore di straordinario e, dall’altra, alla detassazione e decontribuzione sugli aumenti previsti da accordi aziendali e/o individuali. Questo favorirebbe le aziende ad attenuare il costo del lavoro che devono affrontare e aiuterebbe a rendere più attrattive e retribuite anche le mansioni stagionali come quelle del settore delle piscine. Sarò davvero molto lieto di parlare di tutto questo a Piscina22 il 29 novembre prossimo”.

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Redazione di Construction info@professioneacqua.it

LE PISCINE PRIVATE FUORI TERRA SECONDO LA NORMA UNI EN 16582-2

La terza parte della norma UNI EN 16582 tratta dei requisiti di sicurezza e dei metodi di prova relativi alle piscine fuori terra, riferendosi sempre alle piscine di tipo domestico

La norma precisa che questa terza parte non sostituisce la 16582-1, che resta comunque valide per le parti applicabili. In caso di conflittualità, la norma da tenere in considerazione è la 16582-3. I requisiti si applicano alle strutture fuori terra, inclusi i relativi mezzi d’accesso. La norma si applica alle piscine che hanno una profondità minima di 400 mm. I test descritti sono da applicare ai nuovi modelli ed ai modelli che subiscono una modifica strutturale, su almeno un campione per modello. La norma descrive nel seguito una serie di test che devono essere eseguiti per verificare la resistenza strutturale delle piscine fuori terra. In sostanza, la norma si limita ai test per l’integrità strutturale della piscina. Sono test da eseguire sulla struttura già realizzata, non si tratta quindi di calcoli da eseguire in fase

progettuale, come nel caso di una piscina interrata descritto nella 16582-2. Questa norma è quindi applicabile a strutture realizzate in serie, che non variano nella singola installazione. Oppure, è applicabile a posteriori, cioè nel caso sia necessaria una verifica strutturale di una piscina, ad esempio in caso di contestazione. Vengono prese in considerazione le piscine fuori terra con una struttura di supporto delle pareti, come ad esempio le piscine con supporto tubolare, ma anche qualunque piscina autoportante (punto 4.2), le piscine fuori terra con pareti autostabilizzanti, come quelle dotate di tubolare (punto 4.3), che restano in posizione senza la necessità di una struttura di supporto. Viene infine analizzata la resistenza delle membrane (punto 4.4). Per ognuno dei casi descritti vengono definiti i test da eseguire per la resistenza alla deformazione orizzontale, che consiste in: • • •

Installare la piscina Riempire la piscina Posizionare un angolare sulla sommità del muro, nel punto più sfavorevole, di lunghezza pari a 400 mm, largo 100 Esercitare una forza orizzontale di 400N, a 50 mm dalla sommità dell’angolare, per 5 secondi.

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In questo modo si testa la resistenza orizzontale del muro, nel punto più vicino alla sommità della vasca.

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Per quanto riguarda la deformazione verticale, il metodo di test consiste in: • • •

Installare la piscina Riempire la piscina Se la larghezza della sommità del muro è >50 mm, si applica una forza di 1500 N verticalmente sull’asse del muro, per 5 minuti. Il test deve essere con-

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REDAZIONE

Immagne di Italian Pool

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dotto tramite un disco di 300 mm di diametro Se la larghezza della sommità del muro è ≤ di 50 mm, si applica una forza di 500 N verticalmente sull’asse del muro, per 5 minuti. Il test deve essere condotto tramite un disco di 300 mm di diametro.

Viene di seguito testata la forza di strappo. A seguito di questo test, la vasca non deve scoppiare né subire deformazioni permanenti. • • •

Il test consiste in: Riempire la piscina Prendere un barile in plastica cilindrico con un diametro tra 400 e 500 mm, una capacità di 120 l e un peso totale di 120 kg incluso la zavorra, in posizione verticale, perpendicolare al muro • Posizionarlo ad una altezza di 600 mm sul livello dell’acqua • Farlo cadere nella vasca. Per le piscine autostabilizzanti va testata la capacità di resistere allo straripamento della vasca. Il test consiste in: • •

Installare la piscina auto portante su una superficie piana (pendenza massima 5 mm/m) Riempire la piscina fino allo sfioro con una portata minima di 2.5 mc/h e consentire lo straripamento per 1 minuto

La piscina non deve collassare o svuotarsi improvvisamente.

sione del tubo, assicurandosi che i pesi di prova non arrivino a contatto con il fondo della piscina in qualsiasi momento durante la prova.

Sollevare il carico immediatamente dopo 5 secondi. La piscina non deve crollare con conseguente perdita totale di acqua e non deve diventare inutilizzabile. Nel caso di piscina autostabilizzante dotata di tubolare gonfiabile sulla sommità, va testata anche la capacità della piscina di non collassare se il tubolare incidentalmente si sgonfia. La piscina va riempita e poi va aperta la valvola di gonfiaggio fino a che il tubolare si sgonfia. La piscina non deve collassare. Anche la piscina autostabilizzante va testata per la resistenza allo strappo. Il test consiste in: Riempire d’acqua la piscina •

Le membrane che compongono le strutture delle piscine fuori terra devono soddisfare i seguenti requisiti: •

Il comportamento del muro sottoposto ad un peso va testato in questo modo: • •

Interrompere il riempimento della piscina e ripristinare il livello raccomandato dal fabbricante Posizionare sul tubo un canale di troppopieno lungo 0,50 m con un’apertura minima di 0,25 m (adattato alla dimensione del tubolore) zavorrato con due pesi da 40 kg per lato (uno all’interno della vasca e l’altro al fuori) Mantenere il carico per 5 s alla massima defles-

Posizionare un barile cilindrico con un diametro tra 400 e 500 mm, una capacità di 120 l ed un peso totale di 120 kg in posizione vertical, sopra la piscina Spingerlo in acqua da un’altezza di 600 mm dal livello dell’acqua.

Resistenza delle pareti secondo le norme EN 18753 e EN ISO 4674-2, i cui risultati accettabili sono: direzione di curvatura 10 DaN, direzione della trama 14 DaN. Resistenza a trazione/rottura di saldatura parete/ parete secondo EN ISO 1421, I cui risultati accettabili sono: direzione di curvature 210 DaN/50 mm, direzione della trama se applicabile 240 DaN/50 mm. Test di adesione secondo EN ISO 2411 con risultati accettabili di direzione di curvature 9 DaN/50 mm, direzione di trama 9 DaN/50 mm.


Redazione di Construction info@professioneacqua.it

MASTER POOL BUILDING (MPB) CONCLUSO IL PRIMO CORSO, ECCO LE PRIME AZIENDE QUALIFICATE

Dopo ottanta ore di formazione con ventitre relatori diversi, tre esami e tanto impegno, ecco le prime dodici aziende sul mercato a potersi fregiare del riconoscimento MPB! Acquawell srl – Pino Torinese (TO) Beautypool Piscine srl – Torricella Verzate (PV) Ferrari Waterdesign sas – Sorbolo (PR) GM Piscine srl – Parma Green House & Piscine – Travagliato (BS) Idroblue Piscine – Brescia Piscine Ghiroldi srl – Piancogno Pool System – Andria Prealpipool srl – Castellanza (VA) RM Piscine – Soiano (BS)

Master Pool Building è l’unico percorso dedicato ai costruttori di piscine che ti permette di distinguerti dalla concorrenza e di ottenere gli strumenti fondamentali per avere un reale vantaggio competitivo sul mercato. Non si tratta di un corso, ma di un progetto che parte da un importante percorso formativo, procede con la formazione continua e costruisce un gruppo di professionisti che operano condividendo le proprie esperienze e le opportunità che il mercato, attraverso la campagna promozionale dedicata, offrirà loro. Attraverso la campagna promozionale sviluppata da Acquanet, la qualifica Master Pool Building verrà riconosciuta come sinonimo di serietà, professionalità e un lavoro all’altezza delle aspettative. A dicembre parte il prossimo corso, tutte le informazioni su www.masterpoolbuilding.it.

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L’acqua era buia assai più che persa e noi, in compagnia de l’onde bige, intrammo giù per una via diversa.

www.masterpoolbuilding.it


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SCIVOLOSITÀ DELLE PAVIMENTAZIONI IN PISCINA: NORME E TEST DI CONFORMITÀ

Il presente articolo vuole fornire un approfondimento sulla tematica della resistenza allo scivolamento negli impianti natatori, argomento ancora poco conosciuto, i cui requisiti normativi vengono spesso confusi con altri, non pertinenti LE NORME DI RIFERIMENTO

IL TEST DELLA RAMPA

Nelle piscine la resistenza allo scivolamento delle superfici non riguarda solamente le pavimentazioni, internamente od esternamente alla vasca, ma anche alcune componenti, come i blocchi di partenza, ad esempio, piuttosto che le scalette di accesso prefabbricate, o i componenti interni alle vasche sui quali i bagnanti possono scivolare, come i coperchi degli skimmers o le griglie di sfioro. Quando si parla di pavimentazioni interne alle vasche, il requisito antiscivolo riguarda sia il PVC che qualunque altra tipologia di rivestimento, che deve essere adeguatamente testata.

L’unico test previsto dalle norme per le superfici delle piscine è il test della rampa, con superficie bagnata percorsa a piedi nudi.

In Italia la misurazione della resistenza allo scivolamento delle pavimentazioni in generale viene effettuata con varie metodologie: DM 236/89 (disposizione che regolamenta l’abbattimento delle barriere architettoniche, unica che contenga la definizione e il metodo di misura della pavimentazione antiscivolo)

Questo test presenta alcune criticità, quali ad esempio il fatto che non è praticabile in un pavimento già posato e deve essere necessariamente eseguito in laboratorio, dove si utilizzano le piastrelle da testare per rivestire la rampa sulla quale viene fatto camminare un uomo a piedi nudi, con una corporatura che rientra in un range descritto dalla norma. La rampa viene progressivamente inclinata, fino a quando la persona scivola. L’angolo di inclinazione della rampa corrisponde all’angolo della classificazione antiscivolo della pavimentazione.

D.lgs 81/2008 art 63 (obbligatorietà pavimentazione antiscivolo) UNI EN 16165 (scivolosità delle pavimentazioni) recentemente recepita ai fini della marcatura CE Nel settore specifico delle piscine la norma di riferimento è la UNI EN 15288-1-2-2019, che fornisce chiare indicazioni in merito alle caratteristiche antiscivolo delle pavimentazioni, che richiama la norma UNI EN 16165. Per quanto riguarda il test da effettuare sulle superfici, la norma di riferimento, richiamata dalla UNI EN 15288, è la UNI EN 13451-1, che contiene nell’allegato F il test di resistenza allo scivolamento specifico per le piscine. Questo test è tra quelli riportati anche nella UNI EN 16165. La norma UNI EN 15288-1 riguarda nello specifico le piscine pubbliche, ma alcune superfici, come quelle delle scale ad esempio, devono essere testate antiscivolo anche nelle piscine private, come prevede la UNI EN 16582, utilizzando la stessa classificazione e lo stesso test delle piscine pubbliche.

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La classificazione antiscivolo in base all’angolo di scivolamento dell’uomo sulla rampa è la seguente: A: Angolo di scivolamento compreso tra 12° e 18° B: Angolo di scivolamento compreso tra 18° e 24° C: Angolo di scivolamento superiore o uguale a 24°

Il metodo della rampa a piedi nudi ed i relativi valori di angolo di scivolamento compresi nelle tre classi A, B, C rappresenta quindi il giusto mezzo di progettazione delle superfici con calpestio a piedi nudi. La UNI EN 15288 fornisce indicazioni progettuali relative a pendenze e grado di resistenza allo scivolamento per le superfici a seconda della destinazione d’uso.

SUPERFICI ESTERNE ALLE VASCHE Inclinazione massima/minima

Classe minima di resistenza a scivolamento

Note

Aree a piedi nudi con presenza di acqua

Pendenza verso scarico Min 2% - Max 4%

B

Es. Piano vasca, Docce, Aree di circolazione bagnate

Aree a piedi nudi senza presenza di acqua

Pendenza non richiesta

A

Es. Zone armadietti ove non sia previsto accumulo di acqua

Aree con disinfettante installazione a spruzzo

Pendenza verso scarico Min 2% - Max 4%

B

As. Presenza di sanificazione con erogazione disinfettante

SUPERFICI INTERNE ALLE VASCHE

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Aree non nuotatori profondità ta 0 e 80 cm

Inclinazione max 10% (preferibilmente 5%))

B

Non sono permesse brusche variazioni profondità (escluso scale)

Aree non nuotatori profondità ta 80 e 135 cm

Inclinazione max 10%

A

Non sono permesse brusche variazioni profondità (escluso scale)

Aree nuotatori profondità oltre i 135 cm

Nessun limite

/

/

Bordo sfioro

Non superiore al 10% e declinante verso la vasca

C

Marcatura con colore contrastante. Presenza del profilo di appoggio

Battute di virata

/

B

Superficie antiscivolo sulla parete

Gradini di accesso incorporati e con 2 corrimani

/

B

/

Gradini e rampe di accesso alla vasca

Per rampe inclinazione max 8%

C

Marcatura con colore contrastante

Vasche non nuotatori con h oltre i 135 cm

/

B

Vedi requisiti specifici

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LABORATORIO LABORATORIO PROVE PROVE MATERALI MATERALI specializzato specializzato nell’esecuzione nell’esecuzione di di prove tecniche su materiali da costruzione (acciaio, calcestruzzo, pietra prove tecniche su materiali da costruzione (acciaio, calcestruzzo, pietra naturale e affini) ai sensi delle principali norme europee e internazionali naturale e affini) ai sensi delle principali norme europee e internazionali EN, EN, UNI, UNI, ISO, ISO, BS, BS, ASTM ASTM e e DIN DIN.. RISCHI DELLE SUPERFICI CALPESTABILI RISCHI DELLE SUPERFICI CALPESTABILI La scivolosità è una cara�eris�ca tecnica della pavimentazione da non so�ovalutare, per qualsiasi �pologia di La scivolosità è una cara�eris�ca tecnica della pavimentazione da non so�ovalutare, per qualsiasi �pologia di materiale u�lizzato come rives�mento di superfici orizzontali e oblique sogge�e a calpes�o. Fondamentale è materiale u�lizzato come rives�mento di superfici orizzontali e oblique sogge�e a calpes�o. Fondamentale è scegliere con a�enzione la pavimentazione secondo la des�nazione d’uso finale, effe�uare una corre�a pulizia e scegliere con a�enzione la pavimentazione secondo la des�nazione d’uso finale, effe�uare una corre�a pulizia e manutenzione della superficie di calpes�o e proge�are il percorso in funzione di una accessibilità sicura. manutenzione della superficie di calpes�o e proge�are il percorso in funzione di una accessibilità sicura.

Resistenza Resistenza allo allo scivolamento scivolamento per per PISCINE PISCINE e e CENTRI CENTRI BENESSERE BENESSERE UNI EN 13451-1 - Attrezzature per piscine: - Parte 1: Requisiti generali di UNI EN 13451-1 - Attrezzature per piscine: - Parte 1: Requisiti generali di sicurezza e metodi di prova sicurezza e metodi di prova La norma specifica i requisiti di sicurezza generali e i metodi di prova per l’attrezzatura utilizzata nelle piscine ad La norma specifica i requisiti di sicurezza generali e i metodi di prova per l’attrezzatura utilizzata nelle piscine ad uso pubblico classificate come specificato nella UNI EN 15288 -1 e UNI EN 15288 -2 (Impianti e attrezzi sportivi e uso pubblico classificate come specificato nella UNI EN 15288 -1 e UNI EN 15288 -2 (Impianti e attrezzi sportivi e ricreativi). ricreativi).

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IL TEST “BCRA” Come detto, in Italia è cogente il DM 236/89 che norma l’abbattimento delle barriere architettoniche, che al punto 8.2.2 prevede “Per pavimentazione antisdrucciolevole si intende una pavimentazione realizzata con materiali il cui coefficiente di attrito, misurato secondo il metodo della British Ceramic Research Association. B.C.R.A.), sia superiore ai seguenti valori: – 0,40 per elemento scivolante cuoio su pavimentazione asciutta; – 0,40 per elemento scivolante gomma dura standard su pavimentazione bagnata”. La stessa normativa è richiesta DLGS 81/2008 e, al punto 1.3.2 determina che “I pavimenti dei locali devono essere fissi, stabili ed antisdrucciolevoli.” Il metodo BCRA deriva da un metodo inglese per misurare il coefficiente di attrito dinamico. Il metodo BCRA deve soprattutto dare indicazione della classe di resistenza secondo l’allegato A della norma tecnica CEN TC 16165, che descrive i metodi di prova a piedi calzati. Il motivo fondamentale è che il decreto DM 236/89 fornisce semplicemente un valore minimo di accettazione senza dare indicazioni sul livello di pericolosità del potenziale scivolamento ed utilizza un metodo di misurazione non compreso nella EN 16165.

L’apparecchio utilizzato, chiamato Tortus, misura l’attrito di un elemento scivolante che procede a velocità costante (17 m/sec (km/h) ) sul campione di pavimento da testare. L’elemento scivolante è generalmente costituito da gomma o cuoio ed il test viene effettuato sia su superficie asciutta che su superficie bagnata. È evidente che questo metodo, che non viene eseguito da piedi nudi, non corrisponde alla situazione presente in piscina! I metodi di prova non sono assolutamente in relazione con quelli del test della rampa e non sono paragonabili. LA CLASSE “R” Il coefficiente di scivolosità, indicato dal valore “R”, che è rapportato all’angolo di inclinazione in cui la persona perde attrito, classifica le piastrelle in base al loro coefficiente d’attrito, in funzione di un determinato spazio o di esigenze specifiche delle destinazioni d’uso, indicate con un ordine crescente di pericolosità. La normativa distingue il grado di scivolosità delle superfici calpestabili per le zone ove si cammini con piedi calzati (R9-R13). La dicitura “R” distingue le seguenti classi di scivolosità e le indicazioni dei rispettivi ambienti di utilizzo. Residenziale: • R9: zone di ingresso e scale con accesso dall’esterno; ristoranti e mense; negozi; ambulatori; ospedali; scuole. • R10: bagni e docce comuni; piccole cucine di esercizi per la ristorazione; garage e sotterranei. Commerciale: • R11: ambienti per la produzione di generi alimentari; medie cucine di esercizi per la ristorazione; ambienti di lavoro con forte presenza di acqua e fanghiglia; laboratori; lavanderie; hangar. • R12: ambienti per la produzione di alimentari ricchi di grassi come: latticini e derivati; oli e salumi; grandi cucine di esercizi per la ristorazione; reparti industriali con impiego di sostanze scivolose; parcheggi auto. • R13: ambienti con grosse quantità di grassi; lavorazione degli alimenti. QUALI CERTIFICAZIONI SI UTILIZZANO IN PISCINA? Nella maggioranza dei casi, le classi di scivolamento A, B e C determinate con il test della rampa sono più restrittive rispetto alle classi R ed al metodo BCRA. In ogni caso, il test corretto da applicare in piscina è sempre il test della rampa descritto nella appendice F della norma UNI EN 13451-1. Altre certificazioni possono dare un’idea, ma non rappresentano la rispondenza alla norma.

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Marco Bortolotti

Consulente di web marketing e social media marcobortolotti@gmail.com

COME SI RENDE VISIBILE UN SITO INTERNET? blema di questa storia: per catalogare milioni di siti internet occorre prima di tutto comprendere di cosa parlano.

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Non è una questione banale. I software non ragionano, non capiscono. Possono al massimo memorizzare e contare. Ecco dunque la prima soluzione pensata dai bravi programmatori: memorizziamo tutte le parole che troviamo nelle pagine web e poi le contiamo. Se una pagina web contiene molte volte una parola, probabilmente quella parola sarà l’argomento principale del sito.

In the beginning “Meraviglia: su internet c’è tutto!”. Questo abbiamo pensato appena entrati per la prima volta sul World Wide Web, attraverso i nostri primi modem. Nel mio caso (era il 1994) alla straordinaria velocità di 14.4 Kbps. Due minuti per scaricare una foto. Ma era bellissimo. C’era tutto, appunto. Ed ecco il primo problema: se entro in un posto dove c’è tutto, come trovo le cose? A questa domanda hanno cercato di dare risposte i primi creatori dei motori di ricerca. Chi già utilizzava internet a metà anni ‘90 ricorderà nomi come Lycos, Excite, Altavista, e poi Yahoo! e, in Italia, Arianna, Virgilio, Supereva… La ragione d’essere dei motori di ricerca è sempre stata una sola: aiutare gli utenti a trovare quello che cercano. Gli inventori dei motori di ricerca hanno creato dei velocissimi programmi - chiamati Spider o Bot - che vanno in giro per la rete a cercare pagine web da catalogare. E qui si sono trovati di fronte al secondo pro-

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Una pagina di un negozio di scarpe conterrà molte frasi contenenti la parola scarpe, magari simili alle seguenti: “Le nostre scarpe sono molto belle…. Vendiamo scarpe di qualità… Acquista le nostre scarpe… Scarpe da tennis… Scarpe da donna…”. Una volta “compreso” (per modo di dire) di cosa parlano i siti web, occorre però metterli in qualche modo in ordine di importanza. Esistono milioni di siti che parlano di scarpe. Ricordiamo sempre che lo scopo dei motori di ricerca è aiutare gli utenti a trovare quello che cercano, è quindi molto importante restituire alle ricerche degli utenti indicazioni utili e risposte alle loro domande. La prima soluzione che si trovò fu quella di creare degli elenchi di siti posizionando ai primi posti le pagine che contenevano più volte la parola cercata. Dunque una pagina web contenente 10 volte la parola scarpe veniva prima, nella classifica, di una pagina che la conteneva 9 volte. Ed ecco che ha inizio una nuova professione: l’esperto SEO. SEO è l’acronimo che indica il lavoro di ottimizzazione delle pagine per i motori di ricerca (Search Engine Optimization). Da questo momento,

LA RAGIONE D’ESSERE DEI MOTORI DI RICERCA È SEMPRE STATA UNA SOLA: AIUTARE GLI UTENTI A TROVARE QUELLO CHE CERCANO

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MARCO BORTOLOTTI

COMINCIA LA LOTTA TRA I MOTORI DI RICERCA E CHI CERCHERÀ DI POSIZIONARE IL PROPRIO SITO IN CIMA ALL’ELENCO DEI RISULTATI DELLE RICERCHE insomma, comincia la lotta tra i motori di ricerca e chi cercherà di posizionare il proprio sito in cima all’elenco dei risultati delle ricerche. Gli esperti SEO, all’inizio, non avevano molta scelta: se il principio per cui una pagina web viene posizionata sopra a un’altra, nei risultati dei motori di ricerca, è riempire la pagina con le parole cercate, l’unica cosa da fare è riempire le pagine con le parole più cercate. Ecco dunque il proliferare di contenuti orribili da leggere, con la parola (o keyword) scarpe del nostro esempio ripetuta decine o centinaia di volte. Il criterio di indicizzazione diventa presto inutile. E i motori di ricerca attivano la prima regola anti-SEO: se un sito contiene troppe volte una parola, viene penalizzato. La lotta tra SEO e motori continua. I motori cercano di indicizzare i siti nel modo migliore e più utile per l’utente. Gli esperti SEO cercano di fare arrivare i propri siti in prima posizione nei motori. Altre regole saranno aggiunte e modificate nel tempo per migliorare l’indicizzazione e i siti internet si adegueranno a queste regole: keyword in grassetto, nei link, nei titoli, negli indirizzi, posizionate all’inizio delle frasi, ecc. E poi arrivò Google Google, inventato da Sergey Brin e Larry Page, due

giovani studenti universitari di Stanford, rivoluziona tutto cambiando le regole dei motori di ricerca. Anziché basarsi unicamente sulle parole contenute nelle pagine web, il principio fondante diventa quello della reputazione di un sito web: se tante pagine web fanno riferimento a un sito (citandolo, o attraverso dei link), questo sito è importante. È lo stesso principio alla base delle ricerche scientifiche. Quando una ricerca scientifica viene pubblicata, se viene citata da altri ricercatori significa che è importante. Se chi cita quella ricerca è importante (un famoso scienziato, per esempio), la ricerca sarà ancora più importante. Si crea inoltre, spontaneamente, una catena di citazioni (lo studente A cita la ricerca del professore B che a sua volta cita quella del professore C) che è alla base del secondo principio di Google: se tante pagine web fanno riferimento ad un sito, e questo sito fa riferimento ad un altro, anche questo secondo sito è importante. Brin e Page decidono di dare dei punteggi a ciascun contenuto, basandosi sulla posizione in questa catena. Questo punteggio, chiamato Page Rank, insieme alle altre regole già viste, stabilirà la posizione delle pagine web nell’elenco dei risultati di Google. Si stabilisce quindi l’importante principio dell’importanza dei link al nostro sito. Se una nostra pagina web viene linkata da molti siti, e magari tra questi ci sono siti importanti, migliorerà la propria posizione nei risultati di Google. Questo semplice principio ha improvvisamente migliorato la qualità dei risultati delle nostre ricerche: abbiamo finalmente iniziato a trovare subito quello che cercavamo e Google è diventato presto il motore più utilizzato al mondo. Da questi primi passi sono passati molti anni e le regole si sono evolute. Oggi sono centinaia i parametri

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SE CERCHIAMO “PIZZERIA” E SIAMO A BOLOGNA, GOOGLE MOSTRERÀ L’ELENCO DELLE PIZZERIE DI BOLOGNA, NON QUELLE DI TUTTA ITALIA

utilizzati da Google per posizionare i siti web. Queste regole non vengono diffuse pubblicamente, altrimenti chi si occupa di SEO le seguirebbe alla lettera e tutti i siti sarebbero idealmente al primo posto dei risultati delle ricerche, rendendo inutili i criteri utilizzati, così come accadde a metà anni ‘90 con gli elenchi di keyword ripetute centinaia di volte. L’evoluzione dei motori di ricerca include oggi la comprensione semantica dei contenuti attraverso l’analisi delle strutture delle pagine, del contesto, dei sinonimi, delle frasi di uso comune… Ma anche la posizione geografica dell›utente, le sue abitudini di navigazione sul web, eccetera eccetera. I risultati sulle pagine dei motori (che si chiamano SERP, cioè Search Engine Result Pages) sono sempre più personalizzati, includendo tra i vari parametri utilizzati i nostri interessi. Per non fare che un paio di semplici esempi: se cerchiamo “pizzeria” e siamo a Bologna, Google mostrerà l’elenco delle pizzerie di Bologna, non quelle di tutta Italia. Se siamo appassionati di calcio, cercando “Roma” vedremo in cima alla SERP i risultati delle partite della Roma, e magari solo più in basso l’elenco degli hotel, o le notizie storiche sull’Impero Romano. Per scalare i risultati dei motori di ricerca non basta più inserire tante volte le keyword, ma neanche avere un paio di link da un altro sito, o mettere le parole importanti in grassetto. La regola generale è diventata molto più fluida e meno precisa e viene riassunta così: occorre pubblicare contenuti di qualità.

Il contenuto • • • • • •

offre informazioni o analisi originali? comprende una descrizione esaustiva dell’argomento trattato? può essere considerato affidabile? è stato scritto da un riconosciuto esperto dell’argomento trattato? è scritto correttamente, senza gravi errori grammaticali e di sintassi? viene visualizzato con facilità sui dispositivi mobili?

Queste sono solo alcune delle indicazioni che vengono elencate alla pagina https://developers.google.com/search/blog/2019/08/ core-updates Visto che questo articolo viene pubblicato su un magazine che ha tra i suoi lettori principalmente persone esperte in costruzione e manutenzione di piscine, possiamo focalizzare quanto detto fin qui su questo argomento. Partendo dal presupposto che il nostro target di riferimento sia chi desidera farsi costruire una piscina nel giardino di casa, occorrerà “mettersi nei panni” del potenziale cliente e domandarsi: “cosa cercherà su internet una persona che sta pensando di acquistare una piscina?”

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SE TANTE PAGINE WEB FANNO RIFERIMENTO A UN SITO (CITANDOLO O ATTRAVERSO DEI LINK), QUESTO SITO È IMPORTANTE

Google ci dà alcune importanti indicazioni sulla definizione di contenuto di qualità. Ecco alcuni esempi:

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MARCO BORTOLOTTI

Le prime ricerche che vengono in mente, usando il buon senso e senza utilizzare strumenti di ricerca di keywords, sono: • • • • • • •

costruzione piscina quanto costa costruire una piscina realizzazione piscine piscina interrate piscine fuori terra progettazione piscine piscine a sfioro

ma anche: • quanto costa la manutenzione di una piscina • quanto spesso occorre aggiungere cloro alla piscina • prodotti per piscine • alghe in piscina • troppo cloro in piscina • Regolazione del pH della piscina • ecc. Ciascuna di queste ricerche pone una domanda che necessita di risposte, e chi meglio di voi, costruttori di piscine, può rispondere adeguatamente? Produrre contenuti di qualità significa, in fondo, solo questo: dare buone risposte a chi fa delle domande. Occorre dunque mettere a fuoco gli argomenti ed elaborare testi mirati alla soluzione di un problema, alla risposta, appunto, ad una domanda specifica. Quando spiego queste cose ai miei clienti, la loro preoccupazione principale è quella di non sapere cosa scrivere. Ma mentre parliamo del loro progetto, mi spiegano tutto quello che fanno, tutte le problematiche che il loro prodotto o servizio può risolvere, tutti i casi che si sono trovati ad affrontare negli anni… La vostra esperienza è il vostro tesoro più grande. Raccontarla sul vostro sito, sotto forma di blog o di pagine informative, è il miglior modo per emergere tra i mille siti che vendono i vostri stessi prodotti, ma che non si curano di spiegare al potenziale cliente perché do-

vrebbe scegliere proprio loro come fornitore. Un errore che si fa molto spesso, una volta compresa l’importanza dei contenuti e superato il blocco dello scrittore, è quello di sperare che il sito venga visualizzato da tutta Italia (o da tutto il mondo, già che ci siamo). Se duemila costruttori di piscine iniziassero a seguire tutti i suggerimenti di cui sopra, capite bene che raggiungere le prime posizioni di Google a livello nazionale sarebbe comunque un privilegio di pochi. Come accennato nell’articolo, però, la posizione geografica di chi effettua le ricerche ha la sua importanza. Così come nel caso delle pizzerie, se cerco “costruzione piscine” da Bologna, i risultati di Google mi presenteranno principalmente siti di aziende presenti nella zona di Bologna. La ricerca localizzata, dunque, ci dà una mano, ci aiuta ad emergere. Un buon suggerimento finale, quindi, potrebbe essere il seguente: focalizzate i vostri contenuti sul vostro territorio. Oltre a informazioni generali su come si costruisce e mantiene una piscina, scrivete contenuti che riguardano la vostra zona. Per esempio, regolamenti comunali e provinciali, esempi di piscine costruite da voi nella vostra zona, burocrazia locale, indicazioni sulla documentazione da presentare nel Comune di… Anche, semplicemente, una pagina intitolata “Costruzione Piscine Faenza” aiuta a farvi trovare da chi cerca da quella zona. La concorrenza sarà sicuramente minore e vi sarà più facile raggiungere potenziali clienti. Essere trovati da un siciliano è una bella soddisfazione, ma, se operate unicamente nei dintorni di Piacenza, non aiuterà particolarmente i vostri affari.

LA RICERCA LOCALIZZATA, DUNQUE, CI DÀ UNA MANO, CI AIUTA AD EMERGERE

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Damiano Saggioro Consulente aziendale di Acquanet damiano@semplificaimprese.it

COME SI ACQUISISCE L’ABILITAZIONE PROFESSIONALE DEL DM 37/08 – LETTERA D

Si è finalmente diffusa la consapevolezza che gli impianti per il trattamento acqua delle piscine necessitano per legge della certificazione di conformità. Per ottenerla, gli installatori devono essere correttamente abilitati

L’abilitazione impiantistica è sancita e disciplinata dal Decreto Ministeriale n.37 del 2008, indicato per brevità con D.M.37/08. Recita infatti l’art. 8 del DM 37/08: Obblighi del committente o del proprietario 1. Il committente è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione straordinaria degli impianti indicati all’articolo 1, comma 2, ad imprese abilitate ai sensi dell’articolo 3.

fra loro, che possiamo definire oggettivamente incontrovertibili, ossia chiare e certe. •

Percorso scolastico

Il requisito è garantito dal raggiungimento della laurea in una materia tecnica specifica (a titolo esemplificativo, Architettura, Fisica, Ingegneria edile...).

Percorso combinato (diploma + 1 anno di lavoro)

Il requisito è garantito dal possesso di un diploma di scuola superiore in materie tecniche specifiche (ad esempio ITIS), abbinato successivamente ad una regolare esperienza lavorativa di almeno un anno nel settore degli impianti idraulici sia in qualità di dipendente operaio, sia in qualità di socio, titolare o collaboratore famigliare

Percorso combinato (attestato professionale + 2 anni di lavoro)

Il requisito è garantito dal possesso di un attestato di formazione professionale in materie tecniche specifiche (ad esempio Centri di formazione

Questo decreto riguarda tutti gli impianti, da quelli elettrici a quelli del gas, passando per quelli idraulici, descritti all’art. 5. Ogni tipologia di impianto è caratterizzata da una lettera. Quelli idraulici sono elencati alla lettera “d”. La lettera D, a che impianti si riferisce? Si riferisce a TUTTI gli impianti idrici, di qualsiasi natura o specie. “Qualsiasi natura o specie” significa che l’abilitazione permette non solo di operare su impianti connessi a piscine, ma si estende anche agli impianti di diversa destinazione, come quelli sanitari, ad esempio. Il Ministero dello Sviluppo Economico l’ha definito chiaramente: non può esistere limitazione alcuna (come invece esisteva in passato) all’ambito operativo nel settore degli impianti idrici. Ma come si matura questo requisito professionale? La Legge prevede quattro vie “ordinarie”, alternative

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IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO L’HA DEFINITO CHIARAMENTE: NON PUÒ ESISTERE LIMITAZIONE ALCUNA (COME INVECE ESISTEVA IN PASSATO) ALL’AMBITO OPERATIVO NEL SETTORE DEGLI IMPIANTI IDRICI

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DAMIANO SAGGIORO

Professionale), abbinato successivamente ad una regolare esperienza lavorativa di almeno 2 anni nel settore degli impianti idraulici sia in qualità di dipendente operaio, sia in qualità di socio, titolare o collaboratore famigliare • •

Percorso lavorativo (3 anni con la qualifica di specializzato o riconducibile) Per coloro che hanno esperienza di lavoro subordinato, il requisito si raggiunge dopo aver maturato almeno 3 anni di lavoro presso imprese impiantistiche abilitate, con la qualifica di OPERAIO SPECIALIZZATO secondo il CCNL applicato. Per coloro invece che hanno lavorato in qualità di titolari, soci o collaboratori famigliari, il requisito si matura dopo 4 anni di lavoro.

Le esperienze lavorative sopra elencate devono avere alcune caratteristiche fondamentali. Innanzitutto, devono essere svolte presso imprese che risultino già regolarmente abilitate, proprio in virtù del fatto che i cantieri devono essere stati sottoposti alla corretta sorveglianza di un Responsabile Tecnico Impiantista (di converso, il lavoro non potrebbe essere stato eseguito, e quindi l’esperienza risulterebbe illegittima). L’esperienza di lavoro deve rappresentarsi come “pratica sul campo”, e non solo “da ufficio”. Sostanzialmente, l’inquadramento amministrativo deve garantire l’adeguata copertura assicurativa e previdenziale per

l’accesso sui cantieri ed il lavoro manuale. Esemplificando, il socio della società che non viene assicurato all’INAIL per l’accesso sui cantieri, ma solo per il rischio ufficio, non potrà dimostrare di aver maturato esperienza di lavoro sul campo, e quindi non otterrà il requisito professionale. Possono essere presi in considerazione, naturalmente, anche titoli di studio e/o esperienza di lavoro estere, purchè preventivamente legalizzati dai Consolati, e resi equipollenti dal Ministero, al fine di allinearli legalmente al paritetico requisito italiano. I requisiti normativi di cui sopra non hanno una prescrizione temporale, significa che non sono soggetti a decadenza temporale. È sufficiente averli maturati dal 1990 in avanti (data di entrata in vigore della prima Legge in materia, an.46). Una volta appurato il requisito, come viene certificato? L’imprenditore deve presentare apposita istanza telematica alla rispettiva Camera di Commercio, che è l’organo deputato alla verifica formale e sostanziale del requisito, esibendo idonea documentazione comprovante il possesso del requisito in capo a se stesso, ovvero del proprio collaboratore/dipendente (o autocertificandolo nei casi di documenti già in possesso dei i Pubblici Uffici). La pratica sarà corredata, naturalmente, anche dall’accettazione dell’incarico del Responsabile

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Tecnico, qualora si tratti di persona diversa dall’imprenditore.

socio, un collaboratore famigliare, un dipendente, un institore.

Una volta terminata la verifica istruttoria da parte della Camera di Commercio, l’impresa riceverà la convalida dell’abilitazione attraverso l’annotazione normativa direttamente sul proprio certificato anagrafico e visura camerale, e l’iscrizione della qualifica del Responsabile Tecnico sotto il nome del diretto interessato.

Non vi sono altre figure che possano ricoprire l’incarico per poter abilitare l’impresa.

Anche se il requisito è consapevolmente maturato, quindi, per poter intraprendere legittimamente l’attività è necessario ottenerne la debita certificazione camerale.

No, assolutamente no.

Qualsiasi attività impiantistica svolta in assenza della certificazione, se pur “garantita” da un potenziale requisito valido, sarà considerata comunque illegittima. All’interno dell’azienda, chi deve risultare in possesso dell’abilitazione per poter operare legittimamente? È indispensabile che almeno una persona, facente parte dell’organico INTERNO aziendale, risulti in possesso dell’abilitazione e ne chieda il riconoscimento alla Camera di Commercio. Ad esempio, il titolare, un

Può un Professionista ESTERNO all’azienda ricoprire la funzione di Responsabile Tecnico?

La Legge IMPONE tassativamente ed inderogabilmente che il Responsabile Tecnico sia “immedesimato internamente all’azienda” attraverso un vincolo stabile ed esclusivo (rapporto societario, di dipendenza, di famiglia). Per esclusività s’intende che lo stesso non possa svolgere altri lavori continuativi (a qualsiasi titolo) al di fuori dell’azienda in cui è nominato Responsabile Tecnico. L’unica eccezione all’esclusività è derogata solo per coloro che risultino rappresentanti legali.

Esempio: •

Mario Rossi è legale rappresentate e responsabile tecnico della società ALFA, ed è anche legale rappresentante di una società BETA. Questo è un inquadramento corretto.

Mario Rossi è legale rappresentate e responsabile tecnico della società ALFA, e nella società BETA è socio, ma non legale rappresentante. Questa qualifica non è corretta. La doppia carica in questo caso è incompatibile, perché manca la legale rappresentanza in entrambe le imprese.

E chi non è in possesso di questi requisiti e/o non può assumere un Responsabile Tecnico? Esistono vie alternative, o se vogliamo straordinarie, per le quali può essere concessa l’abilitazione dalla rispettiva Camera di Commercio, ma non è possibile stabilirne la certezza a priori, in quanto sono soggette a valutazione discrezionale dell’Ufficio Pubblico, che esaminerà caso per caso. Alcuni esempi: Soggetto che, alla data di entrata in vigore • dell’ex Legge 46/90 (marzo 1990), risultasse svolgere IN PROPRIO l’attività di installazione impianti da almeno un anno

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Soggetto che, alla data di entrata in vigore del DM 37/08 (marzo 2008), risultasse svolgere IN PROPRIO come titolare di impresa individuale o socio l’attività impiantistica esclusa dall’ambito della Legge 46/90 (nello specifico, trattasi di impianti di piscine esterne e/o impianti idrici posti al servizio esterno di edifici di qualsivoglia natura e/o al servizio interno di edifici non civili).

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Redazione di Construction info@professioneacqua.it

PISCINA22: IL SALOTTO TECNICO DELLA PISCINA

Con un anno di ritardo causato dal covid, ma forte del successo di pubblico del Convegno d’Autunno 2021, Professione Acqua torna al Palacongressi di Rimini con Piscina22. Due giorni di manifestazione, due sale convegno, una sala workshop, un’ampia area espositiva, eventi fuori salone e tanto altro ancora! IL FORMAT Sempre due le possibilità di partecipazione: una gratuita, con accesso all’area espositiva, alla sala workshop ed alle aree demo, ed una a pagamento, che avrà in più l’accesso alle sale convegno ed il pranzo. Il convegno, sempre ad alto contenuto tecnico, si svilupperà su due sale in contemporanea e sarà rivolto a costruttori, manutentori, gestori e proprietari di piscina. Una terza sala sarà riservata ai workshop delle aziende sponsor, presenti nell’ampia area espositiva costituita da desk espositivi identici fra loro. Due degli sponsor, DFM Italia e Italian Pool, offriranno a tutti I partecipanti un open bar gratuito, allestito per tutte le due giornate dell’evento. Salottini relax, bar e ristorante a pagamento, renderanno piacevole la permanenza di congressisti e visitatori. Verranno allestite tre aree demo, in collaborazione con Haogenplast, Leister, Griffon, Asper Studio mosaico e Basecrete IL CONVEGNO Il programma del Convegno, quest’anno sarà fortemente orientato ai temi di stretto interesse ed al tema dell’ambiente. Leadership, utilizzo dei siti internet, mondo del lavoro sono i temi che verranno trattati in una delle due sale di Piscina22. Nella seconda sala, invece, si parlerà di messa a terra, subappalti dei lavori e pompe a velocità variabile. Revisione delle norme, pubblicazione di nuove norme, ed ancora marketing, ingegneria, contabilità. Molto vari gli argomenti trattati, per offrire ai professionisti del settore spunti di riflessione a 360°. Ingegneri, architetti, geometri, potranno partecipare gratuitamente ad una sezione dedicata del convegno e ricevere 4 crediti di formazione professionale (cfp). GLI ESPOSITORI

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Cuore pulsante di Piscina è la sua area espositiva, dove le aziende che sponsorizzano la manifestazione possono incontrare i partecipanti, presentare le proprie novità, chiudere accordi commerciali. Saranno sessanta le aziende presenti ed alcune di queste terranno anche workshop tecnico-commerciali. LA LOCATION Il Palacongressi di Rimini è una delle più grandi e moderne strutture congressuali d’Europa. PISCINA22 occuperà una superficie complessiva di 5000 mq, 2000 dei quali adibiti ad area espositiva. Il Palacongressi, dotato di parcheggio coperto gratuito, si trova a 3 km. dal casello autostradale di Rimini sud. Ad analoghe distanze si trovano la stazione ferroviaria, in cui ferma anche l’alta velocità, il centro storico ed il litorale, in cui si trovano numerosi alberghi aperti tutto l’anno, convenzionati con Palacongressi e disponibili per la prenotazione tramite un apposite link dedicato all’evento. L’APERIFIERA Professione Acqua, organizzatrice di Piscina22, festeggerà i 20 anni di attività con l’aperifiera, un aperitivo offerto per tutti i presenti con DJ set organizzato con l’aiuto ed il supporto di Teclumen, che concluderà in allegria la prima giornata di manifestazione. COME PARTECIPARE: L’accesso alle sale congressuali sarà a pagamento, ma l’ingresso alla zona espositiva, alla sala work-shop, alle aree demo e all’open bar sarà gratuito, previa registrazione. I congressisti avranno anche l’accesso gratuito alla sala ristorante, mentre un caffè-bistrot

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Tutti i partecipanti dovranno registrarsi preventivamente sul sito www.fierapiscina.it

IL PROGRAMMA

ARTICOLI

a pagamento sarà a disposizione di tutti i presenti.

martedì 29 novembre SALA DELLA MARINA CONVEGNO A PAGAMENTO Moderatore: Valter RAPIZZI

SALA DEL PARCO CONVEGNO A PAGAMENTO Moderatore: Andrea CAMPARA

SALA DEL BORGO WORKSHOP GRATUITI ESPOSITORI Moderatore: Stefano BARBAZZA

9.30

La messa a terra delle masse metalliche Michele Matullo

Un esercito di pecore comandato da un leone sconfiggerà un esercito di leoni comandato da una pecora Luciano Travaglia

10.30

Subappalto e lavoratori autonomi in piscina Fabrizio Rocchia

I siti internet aziendali: hanno ancora un senso? Marco Bortolotti

I vantaggi dell’elettrolisi a bassa salinità a cura di NEWPOOL

11.30

Le pompe a velocità variabile Simone Rasia

Il lavoro in un mondo che cambia Roberto Capobianco

L’automazione in piscina: automazione nella filtrazione e controlavaggio dei filtri; controllo e mantenimento dei livelli dell’acqua a cura di WATERLINE

Ore inizio

SALA DELLA MARINA CONVEGNO A PAGAMENTO Moderatore: Riccardo PENNATI

SALA DEL PARCO CONVEGNO A PAGAMENTO Moderatore: Andrea CAMPARA

SALA DEL BORGO WORKSHOP GRATUITI ESPOSITORI Moderatore: Stefano BARBAZZA

14.30

Aspects of Designing Swimming Pools and Spas to DIN Standard Gerhard Weiss

Come affrontare le “zone grigie” della legislazione sulle piscine Stefano Sghedoni

HAYWARD: le novità al passo con i tempi per il 2023 a cura di HAYWARD

15.30

Le caratteristiche antiscivolo in piscina Carlo Montecchi

Le fontane e i giochi d’acqua in piscina Sonia Pecchioli

La torbidità dell’acqua in piscina: cause e soluzioni a cura di CHEMARTIS

16.30

Il punto sulla revisione della 10637 Pelosin - Rapizzi

Energy-efficient water slides as a contribution to sustainable swimming pools and water parks Rainer Braun

La nuova gamma dei pulitori per piscine Zodiac a cura di FLUIDRA COMMERCIALE ITALIA

17.30

Le piscine con gli scivoli: parchi acquatici o impianti natatori? Maurizio Crisanti

La revisione della norma sulle aspirazioni UNI EN 13451-3:2022 Valter Rapizzi

L’innovativo modulo per recuperare il 90% dell’energia dall’acqua di scarico a cura di TECHNO SYSTEM

LA REDAZIONE

Ore inizio

PAUSA PRANZO

12.30

APERIFIERA GRATUITO – Festeggia con noi i 20 anni di Professione Acqua!

18.00

mercoledì 30 novembre Ore inizio

SALA DELLA MARINA CONVEGNO A PAGAMENTO Moderatore: Valter RAPIZZI

SALA DEL PARCO CONVEGNO A PAGAMENTO Moderatore: Riccardo PENNATI

SALA DEL BORGO WORKSHOP GRATUITI ESPOSITORI Moderatore: Stefano BARBAZZA

9.30

La gestione dei rischi nelle piscine ad uso pubblico Rossana Prola

Come impostare la comunicazione aziendale in un periodo senza certezze Gaia Passamonti

PRAEVIAM, il software indispensabile per realizzare velocemente i preventivi e conquistare i vostri clienti a cura di PRAEVIAM

10.30

Le caratteristiche tecniche delle valvole per piscina Mauro Della Torre

L ‘arte di adattarsi. Manuale di sopravvivenza in un mercato sempre più fluido Valerio Tagliacarne

L’importanza dell’automazione per il trattamento dell’acqua in piscina a cura di EMEC

11.30

La piscina di una casa privata è una pertinenza? Riccardo Pennati

Il passaggio generazionale in azienda Mauro Baricca

La visione di Maytronics per il 2023 Aspettatevi l’inaspettato! a cura di Polimpianti e Maytronics

PAUSA PRANZO

Ore inizio

SALA DELLA MARINA CONVEGNO A PAGAMENTO Moderatore: Riccardo PENNATI

14.00

Il margine di contribuzione cos’è e come Tullio Quagliotti

14.40

Le clausole del contratto di appalto e la tutela del credito dell’appaltatore Andrea Massa

15.20

La nuova norma sulla certificazione energetica delle piscine Rossana Prola

16.00

Master Pool Building - Qualificazione certificata per Costruttori di piscine Acquanet – Associazione Piscine

16.40

17.20 18.00

SALA DEL PARCO CONVEGNO gratuito Moderatore: Valter RAPIZZI EROGA 4 CREDITI FORMATIVI per ARCHITETTI, INGEGNERI e GEOMETRI - ingresso gratuito

Ore inizio

12.30

SALA DEL BORGO WORKSHOP GRATUITI ESPOSITORI Moderatore: Stefano BARBAZZA

Elementi di progettazione per le piscine pubbliche e private Rossana Prola

Water Park Lifeguard training Il corretto addestramento del personale nei parchi acquatici A cura di FISA Federazione Italiana Salvamento Acquatico

Tecnologie per disegnare con l’acqua fontane, giochi d’acqua, splash e spray park a cura di Fluidra Italia

Abbattere i consumi in piscina, soluzioni a costo zero. L’importanza del trattamento aria a cura di Menerga Italia

Rock Pool: strutture prefabbricate smontabili in cemento per piscine a cura di Carobbio srl

La piscina con acqua viva, senza prodotti chimici a cura di Kmobateva Pools Ltd e Gruppo Duebi srl

Come progettare l’illuminazione di una piscina a cura di Teclumen srl

L’intera tecnologia del trattamento acqua di piscina da un unico specialista a cura di OSPA

I componenti a norma UNI Hayward commercial Aquatics per il corretto trattamento dell’acqua nelle piscine pubbliche e turistico ricettive a cura di Hayward La progettazione strutturale e l’accettazione dei materiali nella costruzione delle piscine Lucio Fattori FINE LAVORI

L’impermeabilizzazione e la protezione per cristallizzazione di piscine nuove e risanamento di piscine esistenti a cura Penetron Italia

DEMO PRATICHE - Demo di saldatura del telo esterne, in collaborazione con Leister e Haogenplast - Demo incollaggio dei tubi, in collaborazione con Griffon - Demo Asper Studio e Base Crete, demo pratica posa mosaico

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I CREDITI La frequenza al Convegno elargirà due tipologie di crediti: 4 crediti per la sicurezza, ottenibili a pagamento frequentando le due giornate; 4 cfp per architetti ed ingegneri (gratuiti per gli iscritti ai rispettivi Ordini) il pomeriggio del 30 novembre E TANTO ALTRO! Ma PISCINA 19 vuole lasciare il segno nel cuore di chi l’andrà a trovare, e quindi a corredo dell’evento principale ci sarà anche altro. Per prima cosa, CASA ACQUANET, un vero e proprio appartamento su due piani, dove gli associati alla prin-

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cipale associazione del settore potranno incontrarsi tra loro, portare gli amici che ancora non la conoscono, parlare con i consulenti della associazione che saranno presenti nei due giorni. Gli associati si incontreranno anche il giorno prima dell’inizio della manifestazione, il 28 novembre, per un incontro formativo. Seguirà una cena, questa riservata rigorosamente agli associati, per festeggiare i primi 10 anni di vita di Acquanet.. Insomma, PISCINA22 non è la nuova fiera, né mai lo sarà. È molto più bella di una fiera, è molto meno impegnativa, e dà molto di più! Per INFO, convenzioni alberghiere, modalità di iscrizione: www.fierapiscina.it e formazione@professioneacqua.it. TEL 0376854931. Whatsapp 3284904245.

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IL 29 E IL 30 NOVEMBRE TI ASPETTIAMO A PISCINA22 PALACONGRESSI DI RIMINI


Sonia Pecchioli

Progettista di fontane e giochi d’acqua soniapecchioli@gmail.com

I GIOCHI D’ACQUA IN PISCINA

ph S. Tsuchiya da Unsplash

Sempre più spesso le piscine vengono equipaggiate con attrezzature che movimentano l’acqua a scopo decorativo, vere e proprie fontane, ma posizionate all’interno di una vasca

Cos’è una fontana, la prima domanda da porci è indubbiamente questa. Dal punto di vista normativo ci viene in aiuto la UNI EN 64-8 sezione 702.1:

Caratteristiche di una fontana •

Profondità dell’acqua: per quanto non vi siano

Presenza di apparecchiature tecniche per i giochi d’acqua: gli erogatori, cosiddetti ugelli, ne-

Si definisce fontana l’impianto la cui vasca non è prevista per essere occupata da persone e alla quale non è possibile accedere, o che non possa essere raggiunta, da persone senza l’ausilio di scale o di mezzi simili. Ne consegue che se in un impianto è prevista, in modo abituale o accidentale, la presenza di persone è necessario pensare l’impianto come si se trattasse di una piscina, e non come una fontana secondo la definizione normativa. Una piscina speciale certamente, ma comunque dotata di tutte le predisposizioni che si devono prevedere per la messa in sicurezza. È quindi necessario stabilire in cosa una fontana è diversa rispetto ad una piscina e definire l’adeguamento conseguente.

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indicazioni normative, è consuetudine la regola d’arte di realizzare vasche con una profondità massima di 30-40 cm. La ridotta profondità implica un rapido aumento della temperatura per irraggiamento diretto, perciò il processo di degenerazione del corpo idrico è molto più rapido rispetto a quanto accade in una piscina.

cessari per i getti d’acqua avranno dimensioni del foro di uscita in relazione all’altezza dei getti e della loro visibilità. Ugelli di piccolo diametro potranno essere facilmente occlusi da depositi di carbonato di calcio, perciò la durezza dell’acqua potrà essere una discriminante maggiore rispetto a quanto accade in una piscina.

Qualità dell’acqua: se si realizza una vasca per

una fontana solo a scopi decorativi la qualità fi-

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ARTICOLI ph Kunal Patel da Unsplash

SONIA PECCHIOLI mento della vasca in occasione di eventi particolari: In questo caso non si prevede il funziona-

nale dell’acqua potrà rispettare standard meno rigorosi rispetto ad una piscina ma, nel dimensionamento e nella programmazione dei dispositivi di trattamento, occorrerà tener conto della minore profondità dell’acqua. •

Consumo di prodotti chimici: i getti, soprattut-

to nella tipologia schiumogeni che miscelano acqua e aria per assicurare un getto corposo e molto visibile, provocano una rapida dispersione del cloro presente in vasca e possono accentuare la caratteristica schiumogena degli altri prodotti. In una fontana si procede con iperdosaggi periodici ma, realizzando una fontana in una piscina, con un impianto di clorazione in continuo, l’incremento di consumo dei prodotti chimici può essere molto sensibile.

Ingombro dei componenti idraulici della fontana: nel caso si intenda realizzare una fontana

importante sarà necessario prevedere l’ingombro dei collettori di distribuzione e, soprattutto, definire uno spazio protetto per l’installazione affinchè siano esclusi i rischi rappresentati dai corpi sporgenti per i bagnanti.

Obiettivi e tipologie di fontane È necessario stabilire, prima della progettazione, gli obiettivi dell’intervento. Di seguito alcuni esempi. •

mento durante il normale utilizzo della piscina, perciò è possibile, compatibilmente con la portata di acqua in gioco, utilizzare i normali dispositivi di aspirazione prevedendo mandate distinte per i collettori di ugelli. In questo caso sarà possibile anche realizzare una fontana galleggiante e quindi rimovibile. •

Fontana scenografica con funzione di arricchimento della vasca sempre funzionante: In

questo caso, prevedendo il funzionamento in contemporanea con l’uso della piscina da parte degli utenti sarà necessario prevedere un sistema parallelo di aspirazione in grado di alimentare il sistema di giochi. Dovrà essere garantita la sicurezza dei bagnanti e definita l’area destinata alla ricaduta dei getti. •

Fontana gioco: Sia se realizzata nel perimetro

della vasca sia nelle immediate vicinanze come fontana a pavimento, dovrà essere progettata nel rispetto della sicurezza degli utenti che saranno parte attiva del gioco d’acqua. In questo caso i sistemi potranno essere idraulicamente integrati o separati, tenendo conto che l’acqua ricadendo all’esterno del bacino, diventerà veicolo di sporco che appesantirà la normale gestione della piscina.

Fontana scenografica con funzione di arricchi-

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Stabiliti gli obiettivi sarà possibile definire la tipologia di fontana:

scelazione di aria e acqua), i primi normalmente poco esigenti in termini di portata e pressione di esercizio, i secondi indubbiamente più compatti e di maggiore visibilità. La scelta deve tener conto del punto di osservazione privilegiato e della presenza o meno di uno sfondamento prospettico che ne metta in risalto l’effetto. I getti schiumogeni richiedono maggiori pressioni di esercizio e possono non essere compatibili con i dispositivi di pompaggio presenti nella piscina. In ambedue i casi si possono realizzare combinazioni, statiche o dinamiche, utilizzando collettori di distribuzione più o meno complessi. La fontana potrà avere scenografie articolate di getti d’acqua e di luci fino ad arrivare alle fontane musicali con un sistema integrato di diffusione audio ambientale.

Fontane da parete: da installarsi a ridosso di una

parete, per creare profondità e nobilitare una parete troppo vicina alla piscina. In relazione al ruolo che la parete svolge queste tipologie di fontane si possono distinguere in veli d’acqua, se scorrono sopra il supporto verticale o in cascate, se la lama d’acqua si discosta dalla parete di fondo e ha una sua continuità. In ambedue i casi la portata sarà condizionata dall’ampiezza del fronte di caduta ma, ancor più dall’altezza dello sfioro rispetto al pelo libero dell’acqua. L’incremento è reso necessario per evitare che l’acqua si raccolga al centro o, nel caso della cascata, si attacchi alla parete per effetto della depressione che si crea sotto il labbro di sfioro. Talvolta sarà necessario, per particolari sviluppi, assicurare una circolazione dell’aria con un tubo microforato addizionale. In ambedue i casi sarà necessario assicura la perfetta orizzontalità. Tipologia simile alle precedenti è il pettine d’acqua, prodotto da collettori dotati di micro-ugelli: in questo caso sarà possibile ridurre la portata facendo lavorare la pressione e la velocità dell’acqua a favore del risultato estetico finale.

Fontane con getti d’acqua: il mercato offre un numero praticamente infinito di ugelli, combinabili in scenografie più o meno complesse. Gli ugelli si distinguono in cristallini e in schiumogeni (nel caso il getto sia il prodotto della mi-

L’effetto nebbia

Per arricchire il sistema di getti è possibile utilizzare i microugelli nebulizzatori, in grado di formare nuvole d’acqua inconsistenti che trasformano le fontane in isole termiche. La nebulizzazione dell’acqua, ridotta in minuscole gocce per effetto della turbolenza, induce un processo di scambio termico dato dall’evaporazione che sottrae calore all’ambiente. La massa così creata è estremamente scenografica durante il giorno, riflettendo la luce solare, e la notte, riflettendo la luce dei fari. Come procedere

Definiti gli obiettivi e la tipologia sarà necessario procedere alla precisazione dei componenti necessari, in particolare sarà necessario decidere gli aspetti di seguito elencati.

ph Xim O'Connell da Unsplash

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Posizione della fontana: –

Interna alla vasca con installazione fissa: va

Interna alla vasca con installazione temporanea: la fontana viene installata su un gal-

previsto un elemento murario di contenimento, muretto o vasca interna, per delimitare la posizione dei getti e l’area per la predisposizione dei collettori e dell’illuminazione.

leggiante, vanno previsti almeno due punti di ancoraggio. Se si utilizza la pompa di ricircolo vanno previste bocchette di mandata a rapido sgancio lungo il perimetro. È possibile utilizzare anche pompe sommergibili ma è essenziale escludere la presenza di bagnanti

Area coperta dai getti: i getti degli ugelli hanno un’area di ricaduta con raggio pari all’altezza, è

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ph Jordan Caspers da Unsplash

quindi essenziale valutare l’altezza massima che si vuole ottenere per evitare che l’acqua, non ricadendo dentro il bacino, richieda abbondante reintegro. Se l’intervento prevede un punto di osservazione privilegiato, come una terrazza, è possibile progettare una scenografia dei getti direzionata, altrimenti occorre prevedere collettori circolari o quadrati che offrano lo stesso tipo di effetto da tutte le direzioni di osservazione, aumentando i costi. •

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Dimensionamento della portata in gioco: stabilito il numero, la tipologia e l’altezza dei getti è possibile stimare la portata e la pressione delle pompe di ricircolo confrontandola con la portata e la pressione delle pompe di filtraggio previste: è possibile che i valori ottenuti consentano di utilizzare la filtrazione e la fontana in alternanza; in alternativa è necessario prevedere un sistema parallelo di aspirazione e mandata, dedicato alla sola fontana. Ovviamente le aspirazioni dovranno sottostare a quanto previsto, in termini di sicurezza, per le piscine. Posizione e tipologia delle aspirazioni: come detto, i dispositivi di aspirazione dovranno sottostare a quanto prescrivono le norme per le piscine. Nel caso di un utilizzo della piscina in alternanza alla fontana è possibile realizzare in vasca un unico sistema di aspirazione e poi

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prevedere, nel locale tecnico, un collettore di ripartizione tra i due sistemi di pompaggio. Considerando che i volumi in circolo per un gioco d’acqua sono solitamente molto più consistenti di quanto previsto per il filtraggio della piscina, occorrerà sovradimensionare le bocche di aspirazione affinché la velocità dell’acqua resti inferiore a 1,5 m/sec. •

Tipologia di illuminazione: i fari che illuminano il gioco d’acqua devono essere installati in prossimità dell’ugello perché sia l’acqua, illuminata nel punto di emissione, a trascinare la luce potenziando la scenografia.

Sequenza di accensione: nel caso di una fontana scenografica è necessario prevedere diversi gruppi di ugelli che potranno essere attivati in tempi diversi dando luogo ad una coreografia dinamica. La programmazione può prevedere diverse pompe di piccole dimensioni o elettrovalvole che settorializzino i collettori. Nel primo caso l’effetto è più controllabile e ordinato e possono essere previsti movimenti in altezza dei getti che non si possono ottenere con le elettrovalvole che prevedono solo una posizione on/off. La coreografia può completarsi ed esaltarsi con una sincronizzazione musicale che preveda la sonorizzazione ambientale dell’area prospicente la vasca.

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Simone Rasia

Responsabile del settore tecnico di professione Acqua rasia@professioneacqua.it

LE POMPE AZIONATE DA MOTORI A VELOCITÀ VARIABILE

L’impiego di pompe centrifughe a velocità variabile, azionate da motori equipaggiati con inverter, sta avendo una notevole diffusione nel settore piscine.

L’utilizzo di questa tecnologia consente notevoli benefici dal punto di vista dei costi di esercizio e della qualità di servizio, benefici che vanno ricercati sempre di più in un contesto che vede un pesante aumento dei prezzi dell’energia.

Alcune considerazioni preliminari sui criteri di scelta di una pompa, tanto nel caso di macchine a velocità fissa, quanto nell’impiego di macchine a velocità variabile, sono fondamentali per evitare di commettere errori. Come ricordato in qualche precedente articolo, la pompa deve sempre essere scelta sulla base del punto di lavoro stimato in termini di portata e prevalenza richiesta e, tra i modelli che soddisfano la rispondenza a questo punto di lavoro, si dovrebbero selezionare quelli che garantiscono queste prestazioni di progetto con il migliore rendimento. Nella immagine 1 sono esemplificati i grafici portata-prevalenza (sopra) e di rendimento (sotto) di due pompe centrifughe: entrambe soddisfano un ipotetico punto di lavoro (Q: 20 m³/h; H: 11 mc.a.), tuttavia la pompa 1 garantisce queste prestazioni con una efficienza vicina al Bep (best efficiency point) pari a circa il 67%, mentre la pompa 2, pur garantendo la portata e prevalenza richieste, lo fa con un rendimento assai inferiore (circa 45%)

Immagne di Italian Pool

La pompa di una piscina scoperta domestica, ad utilizzo stagionale, consuma mediamente una quantità di energia variabile tra 2000 e 5000 kWh annui e costituisce una parte rilevante del fabbisogno di energia elettrica dell’edificio; Le stime dei consumi energetici annuali chiaramente aumentano di molto per piscine domestiche o commerciali impiegate per tutto il corso dell’anno. Abbattere parzialmente questo fabbisogno, mantenendo adeguati livelli di qualità, costituisce un obiettivo imprescindibile per la sostenibilità economica ed ambientale del sistema piscina.

Premessa (doverosa) sui criteri di scelta di una pompa.

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ARTICOLI

Immagne di Italian Pool

SIMONE RASIA

Una pompa che lavora in un intervallo di portata e prevalenza vicina al suo Bep richiederà minor potenza all’asse per movimentare il liquido e darà luogo a minori perdite di energia, minor rumore e minori vibrazioni. Nel caso dell’esempio la pompa 1 fornirà all’acqua la portata e prevalenza richieste sprecando in attriti e dissipazioni “solamente” il 33% della potenza fornita all’asse, mentre la pompa 2 fornirà le stesse prestazioni di portata e prevalenza sprecando il 55% della potenza fornita all’asse. L’entità di questa differenza rivela già da sola la quantità di attenzione che dovrebbe essere profusa in questa fase preliminare della scelta del modello più corretto di macchina. Benché le pompe azionate da motore ad inverter, come vedremo successivamente, consentano una variazione della curva di lavoro (un po’ come se avessimo in dotazione una famiglia di pompe “in scala”), un errore commesso nella selezione della pompa rispetto alla sua “centratura” su un range di rendimento ottimale, non potrebbe essere risolto nemmeno con un adeguamento del regime di rotazione (Vedi immagine 2 - esemplificativa). La pompa 2, anche variando la velocità di rotazione, potrà lavorare sì alla portata di 20 mc/h o ad eventuali altre portate inferiori, scelte tra i punti di incrocio tra curva delle perdite di carico dell’impianto (grigia) e la rispettiva curva pompa (rossa, per ciascun regime di rotazione scelto) ma lo farà sempre in punti di funzionamento corrispondenti a

rendimenti scarsi, molto lontani dal Bep. Viceversa la pompa 1 potrà lavorare alla portata di progetto o a eventuali portate ridotte mantenendosi nell’area di maggior rendimento o nella sua prossimità. Fin qui la premessa ricorda un criterio di scelta basato sul rendimento della “macchina pompa”, e può essere seguito consapevolmente da tutti i tecnici, una volta stimata la curva di prevalenza dell’impianto (statica, legata al dislivello e dinamica, legata alle perdite di carico) e sulla base delle curve Portata-prevalenza, Portata-rendimento e/o Portata-potenza assorbita, che dovrebbero essere disponibili per tutte le pompe (cfr. EN 16713-2 4.7.5 Performance characterization). Nella realtà dei fatti il rendimento totale del sistema pompa-motore dipende non solo dal rendimento della pompa (che abbiamo visto essere fortemente variabile lungo la curva portata-prevalenza) ma anche dal rendimento del motore. Il rendimento comples-

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sivo del sistema pompa-motore risulta appunto dal prodotto dei due rendimenti: la potenza conferita al sistema (al morsetto elettrico) viene in parte persa nel motore (perdite ohmiche “nel ferro” e “nel rame”, perdite per ventilazione…) in parte persa nella pompa stessa (urti del fluido con la girante e la voluta, attriti di trascinamento cuscinetti, turbolenze). In termini generali possiamo dire che il rendimento del motore risulta più stabile del rendimento della pompa, almeno per contenute variazioni dei carichi di lavoro; I motori a induzione, tra i quali anche quelli che equipaggiano le pompe centrifughe, sono sottoposti al Regolamento (EU) 2019/1781 (che ha recentemente sostituito il Regolamento 640/2009) e devono presentare dei requisiti minimi di efficienza che sono riportati nella seguente tabella di sintesi,che estrapola i dati per i soli motori di taglia e tipologia più diffusa nel nostro settore. Regolamento (EU) 2019/1781 progettazione ecocompatibile dei motori elettrici e variatori di velocità Motori AC ad induzione a giri fissi o VSD

Classe di efficienza minima dal 1/07/21

Trifase da 0,12 0 0,75 kW

IE2 (high efficiency)

Trifase da 0,75 kW a 75 kW

IE3 (premium efficiency)

Monofase da 0,12 a 1000 kw

IE2 (high efficiency) (dal 1/7/23)

La ricerca dei produttori, almeno delle case più attente all’efficienza, è quella tesa non solo ad aumentare i rendimenti di pompa e motore, presi singolarmente, ma anche quella di trovare i migliori accoppiamenti delle due macchine, al fine di ottenere il massimo rendimento complessivo. Nello sforzo di ricerca delle migliori prestazioni, le case fanno sempre più spesso ricorso all’impiego di motori sincroni a magneti permanenti che presentano rendimenti più alti dei tradizionali motori ad induzione e consentono una migliore precisione nel controllo del regime di rotazione. In questi motori la forza elettromotrice non è creata per induzione ma risulta generata grazie alla presenza di magneti alloggiati all’interno del rotore che ruota in modo sincrono con il campo elettrico statorico. Questa tipologia di motori presenta minori perdite di energia rispetto ai tradizionali motori asincroni a induzione, a fronte di un costo più elevato.

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Purtroppo anche se la norma UNI EN 16713-2 richiede che il produttore renda disponibile le curve di potenza elettrica assorbita, queste sono solo raramente pubblicate, e si dispone spesso della sola curva P2 rendendo necessario il calcolo della potenza assorbita totale secondo il rapporto (P2/rendimento motore) comportando -questa prassi- dei pur modesti errori.

Comportamento di una pompa azionata da un motore a giri variabili I motori elettrici che azionano le pompe (motori asincroni monofase o trifase tradizionali) funzionano ad un regime di rotazione fisso legato alla frequenza della tensione alternata di alimentazione (in Europa 50 Hz) e al numero di poli del motore. Grazie all’utilizzo dell’inverter, più propriamente convertitore statico di frequenza, è possibile trasformare una corrente alternata in ingresso dapprima in corrente continua e, successivamente, in una corrente alternata in uscita, della quale si possono modificare ampiezza e frequenza. La facoltà di variare la frequenza di alimentazione del motore, consente di modificarne il regime di rotazione. Al variare del regime di rotazione la curva portata-prevalenza della pompa cambia, per questo motivo i grafici delle pompe ad inverter riportano più curve caratteristiche corrispondenti ai vari regimi di rotazione (o frequenze) impostabili tramite l’inverter. In pratica, attraverso la variazione di frequenza al motore, si ottengono tante curve Q-H quanti sono i regimi di rotazione impostabili. Queste curve sono congruenti tra loro, conservano lo stesso andamento ma sono traslate verso il centro degli assi. Dal punto di vista teorico valgono criteri di similitudine (leggi di affinità) che legano la variazione del numero di giri alle corrispondenti variazioni di por-

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tata, prevalenza e potenza assorbita all’asse; dove n1 e n2 sono le velocità di rotazione (giri/min); Q, H e P sono le portate, prevalenze e potenze assorbite (all’asse) della pompa alle rispettive velocità di rotazione. In altre parole, le leggi di affinità ci dicono che -in via teorica- se dimezzo il numero di giri della pompa: la sua portata si dimezza, la prevalenza si riduce ad 1/4 della prevalenza iniziale, la potenza teorica assorbita all’asse risulterà pari a 1/8 della potenza iniziale. Il primo aspetto che si nota è che la variazione di prevalenza segue una proporzione quadratica rispetto al numero di giri: questa proporzionalità si adatta benissimo alla parte idraulica della piscina (curva caratteristica di impianto) nella quale è preponderante la prevalenza dinamica (la prevalenza complessiva è determinata soprattutto dalle perdite di carico, che seguono anch’esse una legge quadratica – crescenterispetto alla portata) circostanza che rende i circuiti idraulici di una piscina particolarmente adatti alla flessibilità operativa ottenuta con l’inverter. L’altro aspetto importante, soprattutto per i costi di gestione, è dato dalla cospicua riduzione della potenza richiesta all’asse al diminuire della velocità di rotazione: la proporzione varia con il cubo del numero dei giri, quindi piccole diminuzioni del regime di rotazione consentono grandi riduzioni di potenza e minore fabbisogno energetico.

rosso la curva caratteristica dell’impianto, in scala di azzurri le curve caratteristiche della pompa, ai vari regimi di rotazione) mostra un caso reale. Il vantaggio ottenibile riducendo la portata del 40 % è di oltre il 70% sul versante della potenza richiesta all’asse, un andamento molto simile ha anche la potenza complessiva richiesta, comprensiva del rendimento del motore e del rendimento dell’inverter. La tabella che segue esemplifica i costi di esercizio nel caso 1, funzionamento costante al punto di lavoro A e nel caso 2 Funzionamento per 12 h al punto di lavoro A e 12 H al punto di lavoro B (portata ridotta)

Nella osservazione pratica le riduzioni di potenza non sono così marcate come vorrebbero le leggi di affinità: per variazioni consistenti del regime di rotazione si introducono altri fattori, quali i progressivi cali di rendimento, che rendono leggermente meno consistente la diminuzione di potenza ottenibile riducendo il numero di giri. L’esempio riportato in figura (In

1,581

0,725

0,871

Costo giornaliero

2600

Costo kWh

11,6

Fabbisogno gironaliero

50

Fabbisogno per fascia

kW

kWh

kWh

€/kWh

60,069

0,27

16,22

Ore al giorno

giri/min

P1

P idraulica

m

η motore

n

m ³/h

η pompa

H

A

Q

1 - Funzionamento costante al punto A H 24

kW

h

2,503

24

60,069

B

2600

1,581

0,725

B

30

5,5

1700

0,450

0,7

0,871

2,503

12

30,034

0,871

0,737

12

8,849

Costo giornaliero

11,6

Costo kWh

50

h

Fabbisogno gironaliero

A

kW

Fabbisogno per fasce

kW

ore al giorno

P idraulica

giri/min

P1

n

m

η motore

H

m ³/h

η pompa

Q

2 - Funzionamento variabile punto A H 12 punto B H 12

kWh

kWh

€/kWh

38,884

0,27

10,50

*Si è qui assunto un rendimento costante del motore, un risultato più preciso potrebbe essere dato disponendo di una curva P1 che tenga conto non solo della variabilità di rendimento della pompa ma anche di quella del motore.

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Per le pompe più grandi, per le quali i modelli presentano variazioni più consistenti di prestazioni tra una taglia e l’altra, l’impiego dell’inverter consente di ottimizzare la portata, adattandola alle esigenze dell’impianto, senza ricorrere alla strozzatura di una valvola di mandata, necessaria in molti casi per ottenere la portata desiderata. L’impiego delle pompe a velocità variabile comporta notevoli vantaggi in termini di consumi qualora sia possibile attuare una riduzione della portata. Di per sé l’applicazione di un inverter ad un dato sistema pompa-motore, senza ridurre il regime di rotazione, non comporta alcun beneficio, anzi: dovremmo impiegare una quota ulteriore di potenza per la alimentazione dell’inverter. La corretta gestione dei regimi di rotazione- con la riduzione di portata nei momenti e nella misura in cui è possibile farlo- è la reale chiave per avere in questo strumento un alleato vantaggioso nella riduzione dei consumi. Ma possiamo ridurre la portata in una piscina? La risposta è affermativa, stando alle norme tecniche di settore; quello che invece non si può -e in fin dei conti non conviene- fare è spegnere l’impianto! Per le piscine pubbliche la norma UNI 10637 (Par. 5.3.1) ricorda che il funzionamento degli impianti di tratta-

SIMONE RASIA

La possibilità di scegliere il regime di rotazione consente di mantenere costante la portata anche in caso di mutate condizioni impiantistiche, come succede se determinate condizioni di esercizioproducono un aumentodelle perdite di carico.

ARTICOLI

mento dell’acqua deve essere continuo nelle 24 h. La norma afferma poi che nei momenti di attività ridotta o assente, il gestore, in sede di piano di autocontrollo, sempre nel rispetto dei valori dell’acqua di vasca (Accordo S.R. 2003) può aumentare fino al doppio i tempi di ricircolo agendo sulle pompe di ricircolo e mantenendo operativi tutti i filtri. Analogamente la EN 16713-2 riporta che: (Par. 4.2 e 4.5.2 ) il sistema di filtrazione deve avere una portata nominale sufficiente a garantire un tempo di ricircolo inferiore a 8h e in caso di portata di filtrazione ridotta (ad esempio di notte) la circolazione deve essere ancora sufficiente a garantire il tempo di ricircolo nel massimo delle 8h. In nessuno dei due casi, quindi, sarebbe possibile spegnere completamente l’impianto. Le norme tecniche consentono di dimezzare la portata di progetto nelle piscine pubbliche, e di arrivare ad un massimo di 8h di tempo di ricircolo nelle vasche private: questo sicuramente depone a favore dell’impiego dell’inverter e costituisce sicuramente una opportunità di risparmio (dalle centinaia di euro annue in piccoli impianti domestici stagionali, alle migliaia di euro in impianti commerciali attivi tutto l’anno). La diminuzione ciclica della portata (di notte, o nei giorni di non utilizzo) va comunque gestita consapevolmente: il sistema complesso della piscina vive di equilibri che il buon gestore deve imparare a conoscere. La riduzione della portata di impianto può provocare alterazioni nella misura delle sonde di rilevazione dei parametri chimici (sonde cloro a cella amperometrica aperta e chiusa sono sensibili alla variazione di portata); questo inconveniente può essere risolto stabilizzando la portata di analisi con diversi stratagemmi, quali l’impiego di una pompa di campionamento, stabilizzatori di portata o impostando una variazione automatica dei set point nei sistemi di regolazione e controllo concomitante alla riduzione della portata di ricircolo. La entità della riduzione di portata andrebbe sempre stabilita preservando la capacità del sistema di rimuovere gli inquinanti: se è vero che la efficienza di filtrazione generalmente aumenta riducendo la velocità, la efficacia complessiva del sistema si regge anche sulla capacità di condurre gli inquinanti ai filtri; va quindi mantenuta una circolazione soddisfacente (portata allo sfioro, efficacia di captazione dello skimmer..) ricercando un equilibrio tra riduzione dei consumi e mantenimento della qualità. Anche l’aumento repentino di velocità in un filtro (tipicamente al mattino, dopo una fase notturna a velocità ridotta) può provocare distacchi di materiale trattenuto verso la vasca, particolarmente se viene trascurata una frequente pulizia dello stesso. I benefici della riduzione di portata operabile con l’impiego di pompe a velocità variabile sono tangibili e rappresentano una delle strade da percorrere per garantire sostenibilità economica e ambientale: questo processo deve essere però gestito da tecnici consapevoli e possibilmente con l’impiego di sistemi di gestione integrati ed intelligenti che consentano di controllare complessivamente tutte le variabili sensibili del sistema.

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ing. Luciano Travaglia

Consulente, esperienze da dirigente sia in multinazionali che in aziende a partecipazione pubblica ltravaglia54@gmail.com

UN ESERCITO DI PECORE COMANDATO DA UN LEONE SCONFIGGERÀ UN ESERCITO DI LEONI COMANDATO DA UNA PECORA

Fondamenti della leadership organizzativa in un mondo che cambia Il contesto economico e sociale in cui le nostre aziende sono tenute a lavorare con lo scopo di soddisfare i bisogni dei clienti esterni ed interni (stackholder) attraverso la produzione, la distribuzione o il consumo di beni economici e/o servizi è in continua trasformazione.

Questa trasformazione, che per molti aspetti ha avuto un’accelerazione negli ultimi anni, riguarda essenzialmente la globalizzazione dei mercati, la rapidità dell’innovazione tecnologica, la competizione sempre più accentuata, la clientela sempre più esigente e da ultimo l’irrompere dell’intelligenza artificiale e la recente pandemia Covid-19. Ciò sta mettendo in crisi i classici schemi di organizzazione del lavoro che oggi conosciamo ed obbliga, per il futuro prossimo, a considerare le trasformazioni una costante della “nuova normalità lavorativa”. Come si affrontano le trasformazioni? In genere non si superano con l’immobilismo rimanendo in attesa dietro una poltrona ad aspettare che le cose accadano, né con la resistenza, ma richiedono cambiamenti organizzativi adeguati. Nella visione tradizionale del passato i manager migliori hanno,

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essenzialmente, affrontato le trasformazioni di contesto operando cambiamenti organizzativi che avevano una finalità prettamente gestionale, ossia con: •

Innovazioni tecnologiche, degli impianti, delle macchine, del processo produttivo con l’obiettivo ultimo di ottenere una maggior produttività e/o minori costi di produzione;

Innovazioni di prodotto e/o servizio con lo sviluppo ex novo di nuovi prodotti e/o il miglioramento di quelli esistenti per meglio soddisfare specifiche esigenze dei clienti;

Innovazioni di strategia e struttura organizzativa con cambiamenti imposti dal management (top-down) che hanno, soprattutto, riguardato l’ambito della supervisione e della gestione dell’organizzazione (struttura, gestione strategica, sistemi di controllo, politiche aziendali).

CONSIDERARE LE TRASFORMAZIONI UNA COSTANTE DELLA “NUOVA NORMALITÀ LAVORATIVA

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L’evoluzione del sistema


IN GENERALE QUESTI CAMBIAMENTI, CHE POSSIAMO DEFINIRE HARD, NEL CONTESTO FUTURO NON SARANNO PIÙ SUFFICIENTI E QUINDI DOBBIAMO “CAMBIARE IL MODO DI CAMBIARE” In generale questi cambiamenti, che possiamo definire hard, nel contesto futuro non saranno più sufficienti e quindi dobbiamo “cambiare il modo di cambiare”. Cosa devono fare le organizzazioni per superare le trasformazioni con successo?

ph: Prince David da Unsplash

La risposta è stata indicata da Albert Einstein quando disse: “La misura dell’intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando è necessario”. Quindi, l’unica soluzione per affrontare le trasformazioni dovute a continui cambiamenti degli ambienti di business è quella di implementare nell’organizzazione una forte capacità di adattamento (detta pure adattività) ed operare cambiamenti di valori e comportamenti. Solo proiettandosi in avanti e definendo la nuova organizzazione e il nuovo modo di operare, incentrato molto più sulle persone e sul loro coinvolgimento, sarà possibile identificare e pianificare gli aspetti chiave

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del processo di cambiamento. Sarà opportuno quindi pianificare “come deve avvenire il cambiamento ipotizzato” e definire le azioni necessarie a contrastare i possibili ostacoli che possono sorgere durante il percorso. Basta guardarsi intorno e si rileva che le aziende che in questo momento registrano performance positive hanno trasformato la loro attività, talvolta rivoluzionandola, creando agilità operativa (adattività). Queste organizzazioni, con strumenti e metodi di seguito sintetizzati, sono state in grado di ridurre i rischi, ottimizzare le prestazioni e creare vantaggi concorrenziali. Come implementare l’adattività e agilità operativa? Anche prima della turbolenza attuale, molte aziende erano consapevoli che l’agilità era diventata un requisito operativo indispensabile e l’approccio moderno alla pianificazione era la chiave per raggiungere tale obiettivo. In sintesi il percorso di implementazione di un modello di pianificazione che porta all’adattività e agilità operativa comprende la: •

Valutazione dello “status quo”. Infatti, prima di scegliere la direzione da intraprendere, bisogna capire dove ci si trova e prendere atto dello stato attuale dell’organizzazione, includendo un’analisi degli ostacoli che possono impedire il successo del percorso da intraprendere. La valutazione dello stato attuale richiede un approccio orientato all’analisi dettagliato dei seguenti aspetti: Qual’è lo stato degli attuali processi aziendali? Di quali gap tecnologi l’azienda soffre? Quali carenze presenta la pianificazione della forza lavoro? Le risposte a queste domande individuano le aree ove è indispensabile lavorare per il cambiamento: aspetti che, probabilmente, saranno associati a persone, processi o tecnologie, o a una combinazione di questi.

Costruzione di una rete di adesioni in azienda. Farsi promotore del cambiamento non è un compito facile. Per questo si dovrà costruire una task force di sostenitori - rappresentanti delle diverse funzioni aziendali (HR, Finance, Operations, Sales e ITT) che considerino l’obiettivo dell’adattività un obiettivo imprescindibile.

Implementare il piano in tutta l’azienda. L’implementazione del modello di cambiamento adattivo non può prescindere, nel suo sviluppo, dall’identificare alcuni risultati “ottenibili facilmente” e in tempi brevi. L’elemento chiave di questa fase è rafforzare la comunicazione e la collaborazione tra i reparti aziendali. È importante, quindi, organizzare incontri collettivi ma anche individuali con gli stakeholder comunicare quanto ottenuto, evidenziare opportunità per altre soluzioni e miglioramenti e congratularsi con chi lo ha reso possibile.

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LUCIANO TRAVAGLIA

Il “cambiamento organizzativo” (change management) nel suo complesso comprende la modifica del linguaggio, delle consuetudini, dell’etica manageriale, della responsabilità sociale e tutti quei valori che caratterizzano l’organizzazione. L’adattività non è una singola competenza, non si riferisce ad un preciso ruolo e neppure ad una specifica funzione, bensì rappresenta quella capacità aziendale di crescere, svilupparsi, evolversi e rispondere rapidamente ai cambiamenti improvvisi dell’ambiente impredicibile rivisitando continuamente la propria struttura in termini di ruoli, performance, operations, processi. Rendersi “adattivi” assume perciò la configurazione di obiettivo obbligatorio al punto di trasformare l’organizzazione in “un organismo vivente”: è un obiettivo sfidante ma non semplice in quanto ha un impatto sulle abitudini delle persone, che per natura generalmente mostrano resistenza al cambiamento. Quali sono le competenze necessarie alla gestione efficace dei cambiamenti? Il change management può essere definito come la capacità di un “manager-capo” di accettare il cambiamento e poi guidare in modo efficace le persone attraverso il processo di trasformazione. Questa abilità è a sua volta composta da diverse caratteristiche che possono essere sviluppate o, se acquisite, allenate. Per questa ragione, la gestione del cambiamento rientra sempre più nella job description dei ruoli manageriali. A seconda dei ruoli e delle responsabilità, la competenza si concretizza in comportamenti diversi tra loro: un senior mana-

ger agirà da sponsor mentre, nel caso più frequente, i capi di gruppi di lavoro più piccoli aiuteranno le loro persone nel quotidiano, attuando il coaching e accompagnandoli nel percorso di trasformazione. Il cambiamento organizzativo richiede una nuova gestione della risorsa umana. Può succedere che chi si occupa del cambiamento organizzativo sia animato da entusiasmo e da buoni propositi, al punto da chiudersi notte e giorno in uno stanzino e lavorare a testa china, ma che non consideri pienamente l’impatto sulla risorsa più preziosa dell’ambiente di lavoro: le persone. Conseguenze di ciò sarà che progetti di cambiamento organizzativo top-down, non promossi con comunicazioni a tutti i livelli e non supportati da coerenti comportamenti dei manager, porteranno all’insuccesso generando costi, conflittualità e forti resistenze anzichè i benefici auspicati. Ogni anno la rivista americana Fortune elenca le 500 aziende di maggior successo al mondo: ve ne sono di tutti i tipi e settori merceologici, situate in tutti i continenti. Nell’ultimo report si

RENDERSI “ADATTIVI” ASSUME PERCIÒ LA CONFIGURAZIONE DI OBIETTIVO OBBLIGATORIO AL PUNTO DI TRASFORMARE L’ORGANIZZAZIONE IN “UN ORGANISMO VIVENTE”

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LA LORO ECCELLENZA STA NEL MODO IN CUI GESTISCONO LE PERSONE AL LORO INTERNO, LE COINVOLGONO E NE MANTENGONO VIVA LA MOTIVAZIONE, L’ENGAGEMENT E LA PASSIONE PER IL LAVORO è analizzato se ed eventualmente cosa le accomuna davvero. Il risultato è stato che non i prodotti o la loro tipologia, nè le tecnologie o le strategie di mercato: le accomuna il tipo di rapporto instaurato con i loro dipendenti. La loro eccellenza sta nel modo in cui gestiscono le persone al loro interno, le coinvolgono e ne mantengono viva la motivazione, l’engagement e la passione per il lavoro.

A livello nazionale è stata recentemente condotta un’analisi che ha coinvolto più di 1.000 aziende di successo che hanno intrapreso il cambiamento organizzativo per capire le attività implementate ed i risultati ottenuti. In sintesi, è emerso che le azioni di cambiamento implementate sono state quelle di: •

stabilire i fabbisogni quantitativi e qualitativi di competenze professionali necessari;

generare figure professionali del tutto nuove, prima inimmaginabili, che rispondono all’esigenza di fronteggiare e gestire i processi di trasformazione pur nella difficoltà di inserire tali figure “flessibili” negli attuali sistemi di inquadramento giuridico (non riscontrabili nei mansionari e declaratorie dei C.C.N.L. attuali);

attuare programmi di formazione, continua, che coinvolgono tutti i lavoratori in primis i capi sviluppando la loro leadership e gli interventi di team building;

rendere i loro organigrammi meno verticali e più “piatti”, riducendo il numero dei livelli gerarchici (lean organizzation);

comunicare con il personale in modo diretto e bilaterale in modo che la loro voce arrivi più facilmente e senza filtri al vertice dell’organizzazione.

Volendo concentrarsi sulla “nuova gestione del personale”, che può essere d’aiuto per superare la naturale, spontanea, fisiologica resistenza al cambiamento, sono emersi i seguenti aspetti: •

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i lavoratori cercano un lavoro che non entri in conflitto con la propria vita privata. Quindi bisogna coniugare gli interessi delle organizzazioni con gli interessi delle persone ove il loro benessere, come individui e come collettività, si trasforma H A P P Y A Q U AT I C S C O N S T R U C T I O N - 6 / 2 0 2 2

quasi sempre in benessere dell’organizzazione, mentre non è sempre vero il contrario; •

le organizzazioni devono ricercare ed adottare un sistema retributivo meritocratico. Ciò richiede di “affiancare” le voci salariali fisse uguali per tutti, previste dagli attuali C.C.N.L., con sistemi salariali legati alla qualità delle prestazioni e agli obiettivi raggiunti, sempre più personalizzati e differenziati, creando situazioni “di maggior favore” rispetto ai C.C.N.L.: il successo di ciò risiede nel creare sistemi di valutazione delle prestazioni trasparenti e conosciuti;

le organizzazioni devono attuare un vero e diffuso coinvolgimento delle persone in modo da permettere loro di “dare senso” alla loro presenza dentro l’organizzazione e li spinga a fare ciò che la sola incentivazione economico-monetaria non potrà mai fare. Ciò permette, come l’industria Giapponese ha dimostrato già negli anni ottanta, di beneficiare del loro fattivo contributo (migliora-

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mento continuo dal basso e dall’interno); •

le organizzazioni devono lavorare per creare team competenti e affiatati, ove si sviluppa fiducia reciproca, senso di collaborazione e di responsabilità collettiva. Quindi non servono “prime donne”, “scienziati” o tecnici e manager risolutori solitari: vince la squadra (team) che potrà portare risultati validi e duraturi nel problem solving e nel decision making;

le organizzazioni devono prestare una particolare attenzione alla gestione dei “millennians”, lavoratori più scolarizzati e preparati, che appaiono con tratti caratteriali nuovi e spesso inafferrabili, certamente meno docili e fedeli all’azienda: non fare ciò porta ad essere esposti a turnover elevato.

In conclusione si desidera sottolineare come le aziende virtuose ritengano attore fondamentale per il cambiamento organizzativo il capo inteso sia come il vertice

apicale (l’imprenditore stesso e i suoi manager) sia il responsabile intermedio, ovvero chiunque abbia anche un solo collaboratore. Il capo è il primo soggetto da cambiare, curare e formare perché egli stesso è quotidianamente “un formatore” (coach) sul luogo di lavoro ed ha grandissima influenza sul benessere (e malessere) delle persone: responsabilità etica ancor prima che organizzativa. Quindi, è fondamentale insegnare ai nostri capi come trasformarsi in leader e cosa significa esercitare la leadership per gestire in modo negoziale problemi e conflitti, prendere decisioni, mantenere elevata la motivazione della squadra e come prendersi cura del benessere dei singoli collaboratori.

I LAVORATORI CERCANO UN LAVORO CHE NON ENTRI IN CONFLITTO CON LA PROPRIA VITA PRIVATA

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HA INNOVATION SEMPRE PIÙ SPECIALIST NEL MONDO PISCINA!

GAMMA VIGIPOOL - LA RIVOLUZIONE SMART DELLE PISCINE

Continua l’espansione del network di cui fanno parte le migliori aziende costruttrici di piscine in Italia.

CCEI è una società che da 50 anni inventa, produce e perfeziona equipaggiamenti innovativi per la piscina.

Gli affiliati si distinguono per capacità e affidabilità ma anche per il continuo aggiornamento rispetto alle normative vigenti, alle abilitazioni e alle certificazioni a corredo di realizzazioni prestigiose ed esclusive. Pool’s ha messo a disposizione degli Specialist un esclusivo e continuo percorso di formazione con sessioni tecniche, marketing dinamico fino alla gestione d’impresa. Con la qualità e l’esclusività dei prodotti contenuti nei cataloghi Pool’s e i vantaggi operativi ed economici del “pacchetto Specialist”, si ottiene un livello di performance elevatissimo, in grado di sostenere con successo qualsiasi richiesta e capace di proporre realizzazioni inedite e all’avanguardia. Pool’s crede e investe molto nel network Specialist perché si tratta innanzitutto di un patrimonio trasversale di conoscenze e di capacità di altissimo livello che consentono un posizionamento vincente sul mercato rispetto alla semplice vendita di prodotti: la qualificazione professionale, le capacità e le abilità dei singoli, le opportunità di crescita. Pool’s Specialist, il team e le soluzioni vincenti per il mercato della piscina!

La voglia di migliorare quello che facciamo ed adattarlo sempre più alle esigenze dei costruttori di piscine e di chi le usa, ci ha portati negli anni a creare i prodotti che oggi tutto il mondo apprezza. Da tutto questo, la nostra R&D, ci ha portato ad offrirvi oggi la Gamma Vigipool, una serie di dispositivi connessi a distanza e che interagiscono tra di loro in maniera wireless, così potrai fare check up e gestione delle piscine in manutenzione dall’app Vigipool o sul browser, senza dover andare ogni volta dal cliente. Una gamma completa, dal quadro smart TILD VP, all’elettrolisi Zelia VP o ancora al dosaggio con l’OFIX VP analizzatore di pH e ORP, Phileo VP ed Oxeo VP. Ogni prodotto VP può funzionare singolarmente e associarsi ed agire sinergicamente con gli altri, sincronizzando così il funzionamento di pompa, luci, elettrolisi e dosaggio, senza dover impazzire in asservimenti e cablaggi complicati. Grazie a CCEI finalmente la piscina diventa SMART!

POOL’S: tel +39 0376 942692 info@pools.it

www.ccei-pool.it

C.P.A: PER OGNI PISCINA IL PRODOTTO IDEALE

C.P.A srl è un produttore italiano di componenti per piscina che vanta un’ampia gamma di prodotti. Nella sua produzione diretta spiccano la SERIE REAL, gli accessori a murare in ABS conformi alle normative Europee e UNI tra cui skimmer, bocchette, pozzetti e t-venturi in diverse colorazioni. La POMPA AMBRA per il ricircolo e filtraggio dell’acqua è particolarmente silenziosa, ad alto rendimento e con un notevole risparmio energetico. Il programma di domotica MERLINO, dedicato al controllo della temperatura e flusso dell’acqua, permette di gestire la piscina in modo intuitivo. La casseratura isotermica ISOBLOK, prodotta nei vari modelli 1250, 300KS e EPS BLOCK è impiegata sia per forme libere che per forme rettangolari. Il gruppo URANO allestito con batterie di lavaggio in controcorrente è dimensionato su misura, per adattarsi ad ogni esigenza e tipo di piscina. La MEDITERRANEA, la piscina indipendente, elegante e robusta che non richiede opere murarie; si monta velocemente senza interventi invasivi. Nell’ambito wellness, la spa YUI dal design elegante e minimale, ad incasso o con pannelli laterali, è equipaggiata con sedute idromassaggio, cuscino d’appoggio e bocchette retroilluminate. E infine la mini piscina LIBERTY che offre il massimo comfort grazie alle sedute idromassaggio, al sistema automatico di riscaldamento e per allenarsi a casa, il nuoto contro corrente. www.cpa-piscine.com

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HA INNOVATION I SOLLEVATORI MADE IN ITALY E DIMENSIONE INTERNAZIONALE In seguito alla recente partecipazione alla fiera Rehacare, l’azienda DiGi Project rafforza la propria credibilità internazionale mantenendo sempre come caposaldo la mission di assicurare l’immersione in acqua delle persone disabili, anziane e con difficoltà motorie grazie ad ausili adeguati, funzionali e con vari dispositivi di sicurezza. L’azienda mantovana realizza dal 2005 sollevatori fissi e mobili per consentire ad ogni tipo di piscina (fuori terra, rialzata, a skimmer, a sfioro, ecc.) di essere corredata di un sollevatore che permetta di accedervi in modo facile e confortevole. A partire dal primo nato in casa DiGi Project, il sollevatore mobile BluOne, tutti gli ausili sono regolarmente registrati presso il Ministero della Salute Italiano in quanto dispositivi medicali classe 1; e rappresentano una perfetta sintesi tra alta qualità ed elevata tecnologia. Essi vantano una produzione 100% made in Italy e, inoltre, possono essere realizzati su misura in base alle differenti esigenze del cliente. Per scoprire tutta la gamma di sollevatori fissi e mobili che l’azienda propone, vi invitiamo a visitare il nostro sito: www.digiproject.biz info@digiproject.biz

FLUIDRA: NUOVE POMPE DI CALORE Le pompe di calore sono la soluzione più performante per riscaldare l’acqua della piscina e, di conseguenza, per poterne godere il più a lungo possibile.

I TEST DEI MATERIALI DOPO UN CONDIZIONAMENTO CLIMATICO Come influiscono le condizioni climatiche sui materiali da costruzione? Come variano le proprietà fisiche e meccaniche nel tempo? Testare un materiale dopo un condizionamento climatico ci consente di avere un’idea di come, il variare di temperatura e umidità nel tempo influiscano sulle prestazioni del prodotto. Queste verifiche si rivelano utili quando gli ambienti di posa delle strutture subiscono elevati stress (es. elevata escursione termica, temperature rigide ecc.). Eiseko Prove s.r.l. laboratorio specializzato in prove per materiali da costruzione esegue il test di Integrità Strutturale: prova di carico verticale e di deformazione su griglie per piscina, secondo la norma UNI EN 13451- 3:2016 – Parte 3: Requisiti complementari di sicurezza e metodi di prova per i componenti di aspirazione e di scarico e per le attrezzature ricreative acquatiche aventi un ingresso e un’uscita acqua/aria.

www.eisekoprove.it

Il brand Zodiac propone diverse soluzioni innovative che coniugano praticità e silenziosità garantendo allo stesso tempo un risparmio in termini energetici. La pompa di calore Z250, dotata di tecnologia inverter a tre modalità di funzionamento, è racchiusa in una struttura in acciaio, e può essere comandata attraverso il comodo display. Le tre modalità d’uso includono: la possibilità di azionare la massima velocità per ottenere in tempi ridotti la temperatura desiderata, una regolazione automatica che regola la potenza a seconda della temperatura e infine la modalità “ecosilence” che, a potenza ridotta, permette sia un risparmio energetico sia una maggiore silenziosità. La pompa di calore Z350IQ, oltre alle modalità di funzionamento già descritte per la Z250, offre la possibilità di essere azionata da remoto attraverso l’app dedicata ed è dotata di uno scambiatore condensatore ad acqua in titanio, particolare che la rende compatibile con gli impianti di chi desidera dotarsi di un sistema di filtrazione ad elettrolisi.

www.astralpool.it

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HA INNOVATION OPPORTUNITÀ DEL COMPARTO PISCINA, LA SFIDA CHE VA COLTA

LAPI CHIMICI S.P.A.: IL RICAMBIO GENERAZIONALE Il passaggio generazionale è uno snodo cruciale per le aziende, ancor più quando parliamo di piccole e medie imprese.

Di fronte al mercato generato dal benessere come piscina e wellness si assiste ogni anno a crescite importanti, la ricerca del benessere è una tendenza che non da segni di cedimento e sta contagiando un pò tutti gli ambiti del vivere umano. Ecco perché le aziende del settore e in special modo la ITALIAN POOL contendono, anno dopo anno una capacità di resistere alla sfida, capacità questa che non abbia a mettere in dubbio la credibilità sociale del sistema, considerando tutti quegli aspetti che fanno parte della quotidianità. Italian pool rimane attenta attrice in tal senso, creando le condizioni di un mercato che è alla ricerca di quei concetti imperativi quali sicurezza, sostenibilità, basso impatto ambientale ed efficientamento. L’attenzione riversata a questi valori si traduce nella continua volontà di migliorarci istituendo al nostro interno, supporti per la formazione e qualificazione del nostro apparato commerciale, nonché della clientela. Per noi la resilienza aziendale significa prima di tutto costruire un grande team, il forte coivolgimento di dipendenti e collaboratori ci ha grantito nel tempo quelle risorse umane consapevoli e determinate nel perseguire la nostra espansione, cosi come pure il consenso fidato della nostra clientela.

Garantire la competitività dell’impresa nella continuità della successione impone di pianificare per tempo e in modo strategico il passaggio di consegne, valutando con attenzione principali rischi e potenziali opportunità. Opportunità che si traducono in evoluzione positiva, in cui si fondono tradizione ed innovazione. Per questo, in Lapi Chimici S.p.A., abbiamo deciso di intraprendere un percorso di sviluppo mirato, supportati da Temporary manager, figure specializzate in diversi ambiti di competenza, con l’obiettivo di formare la futura classe dirigente e ampliare le competenze di tutte le funzioni aziendali. Questo percorso è iniziato con la trasformazione societaria da S.r.l. a S.p.A., l’ampliamento del sito produttivo di ulteriori 10.000 metri, l’evoluzione del Layout e l’automazione di tutti i processi aziendali. Siamo certi che questo permetterà a Lapi Chimici di affrontare prontamente le sfide del futuro.

www.lapichimici.it

www.italianpool.it

MILANO RACCONTA: LA TRASFORMAZIONE DI MILANO RACCONTATA DAI SUOI PROTAGONISTI Nell’ormai consueta cornice della terrazza dell’Hotel VIU dominata da una piscina Myrtha, Paolo Calvi – Direttore di Myrtha Pools Italia – ha presentato la trasformazione delle superfici acquatiche e delle aree wellness di Milano. Dal Bocconi Sport Center aperto a tutti i milanesi e capace di combinare un centro acquatico all’avanguardia con un’area wellness esclusiva, a nuovi progetti come la nuova terrazza del Nhow Hotel o le future Terme di San Siro. Progetti ambiziosi nei quali creatività e sfide ingegneristiche sono gli ingredienti che hanno permesso a Myrtha di eccellere. Tanti gli architetti accorsi per l’evento e che, dopo la presentazione si sono potuti rilassare con un cocktail a bordo vasca, esempio di alcune delle soluzioni di design offerte da Myrtha Pools per terrazze e rooftop del mondo hospitality. www.myrthapools.com

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HA INNOVATION NEW POOL PRESENTA TOUCH LS, L’EVOLUZIONE DEL SISTEMA DI DISINFEZIONE ELETTROLISI A BASSA SALINITÀ BY BSV Scopri il più innovativo cloratore salino compatto per piscine private. Produzione fino a 30 grammi ora a partire da solo un grammo di sale disciolto in piscina. • • • • • • •

Touch screen a colori TFT, facile da usare grazie alla sua interfaccia grafica Controllo remoto di tutte le impostazioni della piscina utilizzando il sistema EYPOOL integrato (optional), con APP disponibile per iOS e ANDROID. Funzioni domotiche avanzate. Quattro relè programmabili per gestire la filtrazione, l’illuminazione, riscaldamento e giochi d’acqua, ecc. Connettività MODBUS Cella bipolare ad alta efficienza Rilevamento automatico delle coperture

TOUCH LS, rispetta l’ambiente e la normativa www.newpool.it

HTS +: TRAINING E DIGITALIZZAZIONE IN PISCINA SOLO CON AQQUATIX La nuova dimensione della digitalizzazione in piscina è oggi possibile con la BPM Aquabike dotata di HTS+ system di Aqquatix: un’esclusiva mondiale frutto della collaborazione con la francese Ulift (gruppo Heitz System). In ogni piscina, anche residenziale o alberghiera, ora è possibile allenarsi in un modo nuovo e connesso. Questi i punti chiave del sistema HTS+: •

Monitoraggio dei parametri di allenamento, per un’attività a misura di utente

Visualizzazione in tempo reale dei dati attraverso un monitor (tablet rimovibile) water-resistant

Armband da braccio (Diago) per la misurazione del battito cardiaco

App (Diago) per visualizzare dallo smartphone ogni singola seduta, il programma personalizzato e seguire allenamenti in modo autonomo (in acqua o anche in palestra o outdoor)

Software HTS+/Diago integrato al gestionale per registrare tutti i dati e offrire un servizio completo, personalizzato e aggiornato ad ogni cliente

Per scoprire questa novità mondiale vi aspettiamo a novembre a Piscine Global (Lione) o a Piscina22 (Rimini). wwww.aqquatix.com info@aqquatix.com

COPERTURA ISOROLL: LA SOLUZIONE OTTIMALE CONTRO L’AUMENTO DEI COSTI ENERGETICI L’approssimarsi della stagione autunnale comporta abitualmente un aumento dei costi dovuti al maggior utilizzo delle fonti energetiche, ma nel contesto economico attuale stiamo assistendo, nonostante gli interventi straordinari del Governo, ad una forte impennata dei prezzi dell’energia. L’incremento del costo del gas, la pandemia, i fattori meteo sfavorevoli e le tensioni geopolitiche internazionali fanno prospettare uno scenario di rincari difficilmente sostenibili. Polimpianti, costantemente attenta all’andamento del mercato e alla soddisfazione della clientela, propone il suo telo Isoroll come soluzione ideale per limitare le spese di gestione della vostra piscina: la particolare struttura a tre strati garantisce il massimo della resistenza e impermeabilità e, di conseguenza, la più elevata efficienza energetica, insieme al notevole risparmio nell’uso di prodotti chimici, grazie alla sua azione di barriera. Isoroll consente pertanto di abbattere i costi di gestione fino al 50%, proponendosi sul mercato come scelta vincente nel rapporto qualità/prezzo. www.polimpianti.it

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info@polimpianti.it

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HA INNOVATION LA MAGIA ESISTE. E STA DENTRO UNA PISCINA

RENOLIT ALKORPLAN RELIEF L’azienda leader del mercato dei rivestimenti per piscine RENOLIT ALKORPLAN torna a stupire rivoluzionando il settore con il lancio della gamma di membrane unicolor dalla texture in rilievo: RELIEF nasce da un’idea di rottura, semplice e all’avanguardia, che segna l’inizio di una nuova era. Il concetto di rivestimenti unicolor evolve e si perfeziona, offrendo l’opportunità di una resa estetica migliorata e la possibilità di una saldatura invisibile grazie al sistema testa a testa. Un upgrade nella texture e nell’idea, per dare vita ad un rivestimento di ultima generazione, dalla finitura unica e qualità garantita RENOLIT.

Magic Linea è il faro lineare di Per Aquam nato per mantenere forme estremamente pulite all’interno della vasca: puro design abbinato a una tecnologia di ultima generazione per creare un effetto scenico mai visto prima. Magic Linea è un “taglio di luce” che rende unica la piscina. Frutto del know-how di Teclumen nell’ambito dell’illuminazione da spettacolo e della lunga esperienza maturata in tema di led, Magic Linea offre una copertura luminosa superiore e una propagazione estremamente più accattivante. Il tutto con un’altissima resa e bassi consumi anche nella versione cambia-colore RGBW. Inoltre, grazie alla sua speciale nicchia, permette un’installazione facile con minori costi. Realizzato con corpo in acciaio AISI316L e frontale in vetro, al fine di garantire la massima resistenza all’acqua anche salata o termale, è disponibile con flangia in acciaio o PVC con possibilità di incasso a filo parete. Per info: tel.: 0376 778670 poollights.teclumen.it

info@teclumen.it

Disponibile in rotoli da 1.65 x 25 m nelle tonalità del bianco, sabbia, blu adriatico, blu chiaro, grigio chiaro, grigio scuro e verde caraibi. Finitura superiore e protezione superficiale laccata altamente performante per un prodotto che rivoluzionerà il mercato. Per saperne di più: Partecipa ai corsi di formazione RENOLIT ALKORPLAN o scoprilo online su www.alkorplan.it

SPRAY PARK IN VETRORESINA: SICURI E DIVERTENTI Gli Spray Park in vetroresina, per bambini dai 2 anni in su, garantiscono massima sicurezza e sono realizzati con materiali di alta qualità. Questa attrazione, ampliabile anche dopo l’installazione, è costituita da una superficie di pannelli colorati in vetroresina, con antiscivolo certificato, sulla quale vengono montati i giochi ad acqua. La base può avere diverse dimensioni a seconda del numero dei pannelli, che vengono posizionati e imbullonati senza essere sollevati da terra, con un pratico sistema brevettato. La personalizzazione è altissima. Ad esempio, viene spesso installato il Play Slide: una struttura polifunzionale da cui partono diversi acquascivoli. Intorno sono presenti cannoni ad acqua, geyser a pavimento, animaletti da cui fuoriescono spruzzi, archi colorati che creano un muro d’acqua, secchielli che si rovesciano automaticamente e tanti altri giochi. Gli Spray Park in vetroresina sono completamente smontabili, non richiedono plinti di ancoraggio e non necessitano di permesso di costruzione. Inoltre, è sufficiente una semplice autorizzazione come attrazione precaria per installarli presso spiagge, campeggi, alberghi e parchi giochi stagionali. www.tecnopiscineint.com

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info@tecnopiscineint.com

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HA INNOVATION LIFE FITNESS, LA GYMSPIRATION PER OGNI PALESTRA

Life Fitness, l’azienda che da oltre cinquant’anni guida l’industria del fitness mondiale, lancia una serie di novità, la prima delle quali è Aqquatix Group, nuovo distributore per l’Italia. Per l’azienda leader planetaria è solo l’inizio di una serie di step inediti, avviati dall’esperienza varata con Gymspiration: al centro della fervente progettualità Life Fitness c’è ogni singola palestra, rispettandone e valorizzandone identità e valore del brand. Life Fitness, Hammer Strength, ICG sono i marchi iconici del colosso americano resi unici dalle migliori attrezzature al mondo, ineguagliabili per qualità, alta tecnologia, solidità e durata da primato. Life Fitness è anche forte personalizzazione nella progettazione degli ambienti, nei colori opzionabili delle attrezzature, nell’interpretazione dei bisogni dell’enduser, rispettando l’idea di palestra di ogni singolo imprenditore o manager. Per Life Fitness, ogni cliente è Unico e merita la valorizzazione massima della propria propria palestra: dal fitness club, alla palestra di hotel o aziendale, fino a centri riabilitativi o aree fitness abitative. Il tutto facendo leva su un sistema “aperto” che alimenti digitalizzazione e connessioni, perché ogni dato sia di esclusiva proprietà della palestra stessa. Vi aspettiamo a Piscina22 a fine novembre. www.aqquatix.com - www.lifefitnessemea.com/it-it

info@aqquatix.com

GRIFFON® KOLMAT® FIBRE SEAL: QUANDO SCEGLI GRIFFON, SCEGLI LA QUALITÀ. Ti è mai capitato di dover sigillare un raccordo filettato e di aver bisogno di un prodotto che fosse rapido, riposizionabile e soprattutto certificato? Vorresti un prodotto adatto sia a raccordi metallici che sintetici? Griffon® ha il prodotto che fa per te!!

I SERVIZI DI PROFESSIONE ACQUA PER I COSTRUTTORI DI PISCINE Molti sono i costruttori di Piscine che hanno individuato in Professione Acqua il loro Consulente Tecnico. Esattamente come ci si rivolge al proprio commercialista o al proprio legale, il costruttore di piscine italiano può trovare in Professione Acqua le risposte e i servizi che gli permettono di lavorare in tranquillità e sicurezza. Per i costruttori di piscine, i tecnici di Professione Acqua realizzano calcoli e dimensionamenti, schemi funzionali, disegni tecnici in scala, relazioni tecniche, relazioni scarichi, manuali d’uso, prove colore, verbali di collaudo, DVR, POS, messa in funzione e taratura di centraline di dosaggio e tanto altro. I documenti posso apparire anche col solo logo del cliente, come se gli stessi venissero fatti internamente da lui. Tutti i documenti possono essere realizzati anche as-built, ovvero a lavori già eseguiti.

Griffon® Kolmat® Fibre Seal rappresenta la rivoluzione nella sigillatura di raccordi filettati sia metallici che sintetici. È un nastro rinforzato con fibre per aumentarne la forza e tenuta, riposizionabile fino a 180°, adatto fino a pressioni di 26 BAR e resistente a temperature fino a 160°C. Il prodotto può essere sottoposto a carico immediato ed è adatto per sigillare connessioni coniche e cilindriche in metallo e plastica. Il prodotto è applicabile su rame, ottone, acciaio (zincato), acciaio inossidabile, cromo, zinco, PVC, PVC-C e ABS, e altri materiali. È un prodotto ad ampio spettro essendo adatto per sigillare raccordi per acqua (anche potabile), gas, GPL (gas), aria (compressa), acidi e basi diluiti, ecc. Griffon® Kolmat® Fibre Seal ha moltissime certificazioni fra cui la certificazione come sigillante per raccordi a contatto con acqua potabile e raccordi a contatto con gas. info@griffon-italia.it

Professione Acqua può essere anche l’alleato giusto nel caso di contestazioni, purtroppo sempre più frequenti e a volte pretestuose. Il curriculum di Professione Acqua è infatti unico in Italia e non è raro trovare i tecnici della controparte che si sono preparati con testi ed articoli scritti proprio in Professione Acqua! Per informazioni: ferrario@professioneacqua.it – cell. 3283473692 © D I R I T T I R I S E R VAT I

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CALENDARIO 2022-2023 NOVEMBRE 2022 FEBBRAIO 2023

EVENTI INTERNAZIONALI Fiera

PISCINE GLOBALE EUROPE

Lione / Eurexpo Francia

15-18/11/2022

Fiera

PISCINA22

Rimini / Palacongressi Italia

29-30/11/2022

Convegno

FORO PISCINA & WELLNESS

Madrid / Colegio de Arquitetos Spagna

1-2/12/2022

Fiera

AQUAFUN

Istanbul / Expo Center Turchia

12-14/01/2023

Fiera

SPATEX

Coventry / Building Society Arena Gran Bretagna

dal 31/01/2023 al 02/02/2023

Fiera

FORUM PISCINE

Bologna / Fiera di Bologna Italia

15-17/02/2023

Fiera

TECNOVA PISCINAS

Madrid / Ifema Madrid Spagna

21-24/02/2023

FORMAZIONE EAA Corso

ACQUA E DISABILITÀ

LA DISABILITÀ PSICHICA

ONLINE

20/11/2022

Corso

Q2 - WATER EXPERT

IN AQUAFITNESS

ONLINE

26-27/11/2022

Nuovo Corso!

ACQUA E DISABILITÀ

LA DISABILITÀ SENSORIALE

Lombardia / PAVIA IDEABLU

04/12/2022

Corso

Q1 - AQUAFITNESS INSTRUCTOR

FIRST

ONLINE

28-29/01/2023

Corso

DOLCE ATTESA

ATTIVITÀ IN ACQUA PER GESTANTI E LA COPPIA IN ATTESA

Lombardia / MILANO

04-05/02/2023

Corso

ACQUA E DISABILITÀ

LA DISABILITÀ FISICA

ONLINE

12/02/2023

Corso

Q1 - AQUAFITNESS INSTRUCTOR

FIRST

ONLINE

25-26/02/2023

Attenzione: date e sedi del calendario potrebbero variare per motivi organizzativi, suggeriamo di verificare sempre sul menu Calendario Corsi del sito euroaquatic.it - Calendario aggiornato il giorno: 04 novembre 2022

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