Happy Aquatics n.3 anno 2013

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sommario    Happy aquatics Copertina: ©EAA - Aquafitness Days 2012

Happy Aquatics

Anno XV   Numero 3   Giugno - Agosto 2013

editoriale

Aquafitness Days compie 15 anni e torna ancora una volta a Hidron, di Campi Bisenzio - Firenze. Un vera follia perdere questa edizione!

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ACQUATICITà SOCIALE Marco Tornatore

rubriche dossier

EXERCISES

new trend

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NEWS

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DOSSIER

I MALI DEL SISTEMA PISCINA

A distanza di quasi un anno, torniamo sulle vicende dell’impiantistica pubblica e privata, per rilevare che, se prima andava male, ora va peggio... La Redazione

articoli PAG. 18

new trend

WOGA®

e l’esperienza olistica in acqua Gianni De Stefani

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EXERCISES

INNAMORIAMOCI!

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Un inno alla gioia “acquatica”, che muove da una vision di un grande interprete del Nuovo, declinato in modo esaustivo dal rivoluzionario concept di aqquatiXperience di EAA. Edoardo Cognonato

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EXERCISES

ACP: AQUACOMBAT PROGRAM

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Combat e condizionamento muscolare in acqua: Aquaboxing per un workout di upper tone con gli aquacombat gloves. Silvia Senati

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EXERCISES

FITNESS ACQUATICO: quale è il futuro?

Una riflessione sull’evoluzione e sulle prospettive delle attività acquatiche. Piero Benelli

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EXERCISES

IL RECUPERO DELLO SPORTIVO IN ACQUA L’ acqua è un inseparabile alleato di ogni professionista del mondo sportivo: il recupero e i grandi benefici dell’acqua a diverse temperature.

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Umberto Borino

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EXERCISES

il bambino

e l’approccio felice in piscina Manolo Cattari

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PAOLO PETTENE:

la pools archistar Uno dei più grandi architetti dell’impiantistica sportiva, che ha segnato tappe storiche per il design nazionale e le scelte uniche, invidiate e richieste anche all’estero. Isabella Valli

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sommario    Happy aquatics

manager

Aquapool

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IL REGIME FISCALE

LE ROSE SUITE HOTEL

della legge 398/91

Importanti chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate. Roberto Bresci

articoli PAG. 48

manager

CERTIFICATI MEDICI

Il Decreto del 26.3.2013 fissa gli obblighi inerenti il certificato medico per l’attività sportiva amatoriale e non agonistica. Lorenzo Bolognini

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manager

INVESTIRE... OGGI? L’ANALISI

Studiare l’innovazione di un impianto, tenendo in considerazione le richieste del proprietario e considerando un investimento contenuto. Nicola Buso

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manager

LA CRISI ED I FENOMENI AGGREGATIVI nel mondo delle piscine Alberto Manzotti

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Un modello di ospitalità e accoglienza, sintetizzate da una struttura alberghiera che si staglia per la centralità conferita a relax, emozioni, gradevolezze riservate all’ospite. Non solo d’estate, ma per 12 mesi…

gli inserzionisti Copertina • diana • ges group • Aqquatix Group

II di cop. III di cop. IV di cop.

Interno • wibit • Aqquatix Group • EAA AQUAFITNESS DAYS • planet aqua • AEA • rcr italia • EAA AQQUATIXPERIENCE • AKKUA • Acquanetwork • rokepo • EAA • digi project • aqua zumba • Aqquatix Group - depa • Città della Speranza • mondo del nuoto • Aqquatix Group • fiere ed eventi • Happy Aquatics • Calendario corsi EAA

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PISCINE & CLUB USA

Dalla missione negli States (Florida) della rappresentativa di Acquanetwork, una panoramica sui centri acquatici e wellness a stelle e strisce. Paolo Gecchelin e Danilo Russu

manager

DUE PESI E DUE MISURE

In Italia le piscine rispondono a norme molto rigorose, talvolta eccessive. Ma non per tutte le vasche: il paradosso di un sistema che reclama regole valide per tutti, a beneficio della collettività e degli operatori. Gianni Gurnari

extra PAG. 6

aquafitness days PAG. 7

news PAG. 21

aqquatixperience PAG. 67

HA company PAG. 74

fiere ed eventi PAG. 76

calendario corsi 3 happy aquatics  3/2013



ACQUATICITA’ SOCIALE     HA • editoriale

Marco Tornatore

Direttore generale di European Aquatic Association e di Aqquatix Direttore editoriale di Happy Aquatics - Titolare di Swim & Fit Srl

ACQUAT IC I TÀ

Aquardens Terme - S. Lucia di Pescantina (VR)

sociale

tuzionali, fiscali, di controllo), complice la pochezza degli amministratori pubblici, cedono a rassegnazione e sfiducia nel futuro gestionale delle piscine o dei centri wellness. Per i grandi complessi polifunzionali poi, o si e’ veramente bravi, o si e’ destinati ad un declino irreversibile, che per molti significa bancarotta. Domanda: ma e’ lecito arrendersi ad evidenze ora aberranti ora illogiche e lesive dell’interesse collettivo?

’ottimismo permea chi ha spirito imprenditoriale e, caparbiamente, schivando la crisi sacrifica utili per migliorare la propria offerta, il proprio team, il proprio progetto.

donne al comando: competenza, lungimiranza e coerenza Prendiamo le parole della ex ministra Josefa Idem (dimessasi coerentemente come molti uomini non avrebbero fatto) che, in modo più convincente di parolai che guidarono il CONI, indicava fra gli obiettivi immediati l’istituzionalizzazione dello sport nelle scuole. Un punto fermo per l’educazione dei ragazzi, ma anche spinta culturale che attiene alla prevenzione e alla salute: quello che nemmeno il sistema sanitario, con le risorse al lumicino, riesce a partorire, mentre diversi privati si ingegnano per arrivare a questo cambiamento epocale (ANIF con MdS sta facendo la sua parte).

La sfiducia nel sistema e gli skills fondamentali Non possiamo però tacere che alcuni dei più affermati professionisti, oltre ad essere insofferenti alle inerzie negative del nostro Paese (culturali, di lobby-su tutti medici di base e aziende farmaceutiche, ma anche colleghi-, isti-

I nuovi traguardi più afferenti al sociale I numeri dei praticanti le attività acquatiche stagnano e mentre l’appeal dell’acqua cresce (ma quella calda o evasiva, non quella natatoriamente intesa), un’inversione di rotta potrebbe essere opportuna.

Le aree a più alta redditività sono i percorsi che antepongono prevenzione, salute e benessere conferendo piena centralità alla singola persona.

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Ancor più se consideriamo quali siano oggi le aree a più alta redditività (parola incongrua per una SSD, ma vitale se si spera di rivitalizzare lo sport di base e di vertice). Non certo i corsi di nuoto, sovente svenduti sottocosto. Pensiamo a percorsi benessere con obiettivi chiari e garantiti al cliente. Ma gli indicatori salgono esponenzialmente se ci si orienta su aree meramente commerciali (beauty e cura della persona assegnate ad operatori di rango) o socialmente irrinunciabili come sicurezza, e ancor più salute, prevenzione, meglio se ad indirizzo medico, quindi con strutture adattate e idonee. Non sogni, ma traguardi C’è chi si sta muovendo su tutti questi fronti: lo sport resta il filone portante, ma senza le risorse tale leva socialmente imprescindibile è destinata a ridimensionare il suo ruolo, già abbastanza marginale se confrontato con altri Paesi più evoluti del nostro. La Idem, tedesca di origine, bene ha fatto a puntualizzare ovvietà che non riusciamo ad oggettivizzare. Più che rassegnarci, guardiamo a prospettive alternative alle attuali, senza inseguire appalti dalla sostenibilità gestionale improbabile o realizzando impianti faraonici, ma pensando all’acquaticità come fenomeno sociale collettivo. Non più ragionando sul 10% della popolazione, ma sul 50%: cambiamo orizzonti, pensiamo positivo. Happy Aquatics è positivamente con voi. 5 happy aquatics  3/2013



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HA • DOSSIER   I MALI DEL SISTEMA PISCINA

La Redazione

I mali del sistema

piscina A distanza di quasi un anno torniamo sulle vicende dell’impiantistica pubblica e privata, per rilevare che, se prima andava male, ora va peggio...

tempo di lettura:  9 minuti

1a parte

P r e m e s s a Chi intraprende in Italia è notorio sia vessato all’inverosimile; lo è anche nelle realizzazioni di centri acquatici/sportivi/riabilitativi, puntualmente rallentate o bloccate da autorità di controllo, creando danni ulteriori a chi oltre al rischio d’impresa si deve accollare oneri finanziari per ritardatissimo avvio attività. Sta avvenendo regolarmente con centri medico-riabiliativi di Reggio Emilia e Bologna o centri sportivi a Bergamo; in Italia i tempi sono almeno quadrupli rispetto ad altri paesi europei. Senza contare che i controlli sono spesso cavillosi, ma sterili, come denunciano i luttuosi disastri di edifici “scrupolosamente” monitorati e promossi dalle autorità (in)competenti.

Indecenze no limits Sbalordisce che ai vincoli burocraticamente paralizzanti imposti ai più, faccia da contraltare il disinvolto permissivismo di alcune realtà, in spregio al rispetto delle regole da parte degli onesti. Roma. La dozzina di piscine dei Mondiali 09 sotto sequestro, in difetto più o meno palese rispetto a disposti giuridici e normativi, dopo 5 anni viene dissequestrata per scadenza dei termini. 13 complessi non a norma, alcuni in aperto contrasto con beni ambientali e aree a rischio esondazione del Tevere, vengono bellamente riavviati, alla vigilia del processo che chiamerà a rispondere Anemone, Bal14 happy aquatics  3/2013

ducci e Bertolaso per i noti fatti della Maddalena (G8) e dei Mondiali 09. Chissà perché a Roma questo può accadere, mentre a Quartu Sant’Elena (CA), città con oltre 80.000 abitanti e un unico complesso natatorio (ben gestito), vede da oltre un decennio un centro acquatico privato sotto sequestro e destinato a marcire, così come accade a Mogliano Veneto, dove da 6 anni una piscina di minori dimensioni si trova nello stesso stato; in condizione di chiusura coatta e inagibilità versano centinaia d’impianti del territorio nazionale, per inosservanze o irregolarità. Sigilli temporanei per leggerezze assai meno gravi ha subito anche un noto centro privato di Treviso, o di San Mauro Premariaccio (UD), o

A destra: piscina comunale Olgiate Comasco (BG), alla gara d’appalto indetta dal Comune non si è presentato nessuno.

- questione ben più seria la micropiscina dell’Isolotto di Firenze (reato di crollo colposo: riaperta ad aprile); così per la piscina comunale di Pratola Serra (AV) sprovvista di autorizzazioni e per abusivismi, la piscina di Corte Camisano in Toscana (mancanza di allacci fognari e rispetto norme sicurezza) nonché la piscina a Mugello perché (nel 2010)


I MALI DEL SISTEMA PISCINA    HA • DOSSIER

Sopra: l’Isolotto di Firenze, riaperta ad aprile dopo il crollo di parte del solaio e dei soffitti degli spogliatoi. A sinistra: piscina di Montevarchi: 13 anni di vita e versa in tale degrado... ingresso area spogliatoi e dettaglio spogliatoi.

sorprendono nemmeno più, godono di scorciatoie e vantaggi che suonano come un insulto all’onestà. Lombardia 1 - Ora se una gara d’appalto, promossa dal comune di Olgiate Comasco, prevede in prima battuta l’assunzione di 12 dipendenti (dodici!) e va deserta, forse i fenomenali amministratori comunali dovrebbero provare a capire perché. Se poi, in seconda battuta, si presenterà qualcuno in quanto i dipendenti sono stati ridotti a 5, l’errore reiterato è del comune, ma anche di chi aspira all’assegnazione di quell’impianto, insostenibile gestionalmente alle condizioni dettate dal capitolato.

realizzata in zona con vincolo paesaggistico e idrogeologico. A Roma però, chi ha forse eluso ben più di qualche passaggio normativo e burocratico, divorando risorse della collettività, può riaprire impianti, molti dei quali rischiosi per la sicurezza dei cittadini. Ignominie transregionali Magari uno pensa che solo a Roma, capitale e centro del potere, queste cose possano avvenire. Non scherziamo, l’Italia, quando c’è da mettere in fila una serie di vergogne, non ha limiti di latitudine o di collocazione geografica. Stride parecchio, rispetto alla “Premessa”, scoprire che mentre alcuni imprenditori attendono anche quinquenni, altri, per ragioni che non

Toscana - Sbalordisce invece il Comune di Montevarchi (AR), che in soli 13 anni ha portato le proprie piscine alle terzomondiste condizioni, documentate dalle foto qui riportate, possa confezionare un appalto “tagliato” per una cooperativa locale (l’iter suscita qualche dubbio) con assegnazione del complesso acquatico per dieci anni, dieci. Investimento a carico di questi prossimi gestori? 800.000 euro da erogare in due lustri, ovvero l’esborso per manutenzioni quasi ordinarie (80.000 euro/anno). Nota: sembra che tale cooperativa abbia già contribuito impareggiabilmente al rovinoso degrado delle piscine comunali, gestendole fino a due anni fa: un impianto così ridotto imbarazzerebbe popoli del terzo mondo, con tutto il rispetto per tali genti. 15 happy aquatics  3/2013


HA • DOSSIER   I MALI DEL SISTEMA PISCINA

Salaria Sport Village, uno degli impianti sequestrati e poi dissequestrati. Sopra a sinistra all’epoca della sua costruzione: si può intuire chiaramente il rischio esondazione, tristemente confermata nel novembre scorso.

Veneto - Imperturbabili, certe società di gestione per anni hanno perseverato nel non pagare mutui di impianti, i quali, per essere gestiti secondo la formula del Project Financing, prevedevano che l’assegnatario pagasse il finanziamento; non importa quello che diceva il capitolato, essendo degli inetti gli amministratori locali, questi si sono fatti gabbare dal furbo di turno e sono stati costretti a pagare al suo posto la rata del mutuo bitrimilionario. Pagano loro, sì, ma con i soldini dei cittadini. Ma quel che è un’offesa alla decenza è che queste note società possano ancora partecipare a gare d’appalto, addirittura vincendole! Incapacità diffuse Tuttavia non scherzano alcuni privati: sempre nel Veneto altra nota molto negativa, che si aggiunge al fallimento di una piscina gestita da un gruppo trevigiano notoriamente abile nella conduzione di impianti pubblici; dopo quasi 40 anni di gestione sana, un complesso sportivo storico riesce in 12 mesi a raggiungere un passivo di quasi mezzo milione di euro per incapacità del soggetto gestore cui è stato affidato l’impianto; la strategia sagace era tagliare i costi, ma sono 16 happy aquatics  3/2013

più che altro riusciti a far crollare i profitti. Insipienza di dilettanti che in un anno mettono in ginocchio società quarantennali con oltre 100 persone che vi lavorano... Lombardia 2 - Basta fare visita ai numerosi impianti in mano a società partecipate o municipalizzate (peggio se guidati dai Comuni stessi): è ordinario che gli enti locali, sotto le mentite spoglie di società parapubbliche, registrino passivi annuali di 500.000 euro - 800.000 euro, che, se fossero determinati da privati comporterebbero libri in tribunale e stop alle attività, ma siccome si tratta di società “private a capitale/partecipazione pubblica” (ovvero guidate da figure collegate a politica e poteri forti: in genere dei veri incapaci) proseguono nell’accumulo replicato di passivi di bilancio. Tanto ripiana l’amministrazione comunale, che, quando ha bisogno di denari, o aumenta le bollette delle utenze, o i balzelli. A danno di chi? Ma dei contribuenti, che diamine! Questa è solo una estrema prima sintesi del dissesto e del rovinoso declino gestionale nazionale. La crisi contribuisce ad accelerare i fine corsa di tante, troppe piscine gestite

malissimo: ma ieri anche i pessimi gestori se la cavavano. Oggi, complici soprattutto i Comuni che tendono a scaricare i costi pubblici sui privati, impedendo aumenti tariffari e azzerando marginalità, con contemporanea contrazione della clientela nelle piscine, il quadro è destinato ad un peggioramento. Nel prossimo numero racconteremo quanto acuta sia la crisi del nostro circuito acquatico, includendo termale e turistico.

un insulto alla decenza è che queste note società possano ancora partecipare a gare d’appalto, addirittura vincendole!



HA • new trend    WOGA® e l’esperienza olistica in acqua

Gianni De Stefani

Referente di Watsu Italia (www.watsu.it) e membro del comitato didattico di WABA, Worldwide Aquatic Bodywork Association (www.waba.edu). Fa parte della Federazione Svizzera di Nuoto e dell’interassociazione swimsports.ch.

e l’esperienza olistica Da uno dei più illustri esperti di meditazione e discipline orientali, l’introduzione ad un percorso interiore afferente allo yoga, fonte di impensabili benefici determinati da un approccio acquatico

in ac

Prima parte tempo di lettura:  7 minuti

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o Yoga è in grado di farci riscoprire il nostro corpo, farci provare piacevoli sensazioni e migliorare la nostra salute. È un atteggiamento interiore profondamente radicato nel sistema filosofico indiano: è lo sforzo dell’individuo per migliorare la sua presenza spirituale, oltre al beneficio materiale. L’acqua in cui abbiamo trasferito lo yoga è fluida e, non oppone resistenza, assume la forma del recipiente che la contiene. Come l’acqua, chi pratica yoga dovrà espandersi, possibilmente senza ego e senza attività frenetica (della mente). Le due cose si conciliano bene, risultando complementari l’una all’altra. WOGA® La pratica dell’aquayoga, sviluppata e praticata dal sottoscritto negli ultimi 30 anni, si può suddividere nei seguenti aspetti principali: A.  Lo stretching in acqua con le asana dell’hatha yoga e altre posizioni da esso derivate. B.  Il lavoro di consapevolezza del respiro derivato in parte dal pranayama. 18 happy aquatics  3/2013

C.   Il lavoro di armonizzazione muscolare derivato dalla pratica dell’eutonia in acqua. D.   La meditazione ed il lavoro sulla simbologia del corpo in acqua. A.  L’allungamento muscolare è un’antica pratica ayurvedica già conosciuta ca. 4000 anni fa in India. I benefici fisiologici sono essenzialmente riconducibili ad una maggiore perfusione sanguigna dei tessuti muscolari con conseguente eliminazione accelerata dei cataboliti prodotti dal lavoro muscolare. Al di là della perfusione, recenti studi hanno dimostrato che un effetto duraturo sul tono muscolare è fattibile unicamente con un allungamento delle fibre di una durata minima da 2 a 20 minuti. Ciò è in sintonia con la pratica dell’hata yoga descritta nei Veda indiani dai Rishi (saggi) oltre 4000 anni fa. La perfusione locale della muscolatura e l’aumento della elasticità del tono muscolare di base si accompagnano all’effetto di stiramento di quei meridiani energetici che scorrono sulla superficie dei muscoli. L’esistenza di questi meridiani non é fisiologicamente comprovata, ma la loro presenza ed i loro effetti sono stati

sperimentati dapprima sotto altra forma dalla medicina ayurvedica (nadi) ed in seguito da quella cinese (meridiani). Quest’ultima ha sperimentato empiricamente su decine di migliaia di prigionieri di guerra già 2000 anni fa, la mappa


WOGA® e l’esperienza olistica in acqua    HA • new trend

recenti studi hanno dimostrato che un effetto duraturo sul tono muscolare è fattibile unicamente con un allungamento delle fibre

cqua

che attualmente conosciamo dei meridiani e dei punti di agopuntura, da cui nel secolo scorso si è poi sviluppata in Giappone da pratica dello Shiatsu. Sappiamo dunque che questo allungamento muscolare permette di rivitalizzare il nostro organismo. L’effetto è inoltre maggiore se la persona mentre esegue le varie posizioni respira in modo circolare e profondo. Si tratta qui di un tipo di respirazione che non prevede delle apnee fra un atto respiratorio e il suo susseguente e che invita a superare dolcemente il volume e l’escursione respiratoria abituali. Sommando questi benefici a quelli della pratica in acqua otteniamo di conseguenza un effetto positivo cumulativo. L’allungamento muscolare, con il metodo da me sviluppato, si pratica in posizione ortostatica, distesi sull’acqua e sott’acqua. Quest’ultima possibilità è naturalmente appannaggio di persona acquaticamente ambientata e senza particolari timori. Con una metodologia dolce e precisa è, però, possibile portare chiunque ad avere maggior confidenza con l’acqua.

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HA • new trend    WOGA® e l’esperienza olistica in acqua

l’apparato muscolorespiratorio è in grado di essere allenato a qualsiasi età. L’attività in acqua rappresenta un metodo molto semplice e pratico per questo tipo di sollecitazioni B.  Il lavoro sulla consapevolezza del respiro è fondamentale per la salute dell’individuo. A livello fisiologico la capacità di aumentare l’escursione dell’atto respiratorio, oltre a permettere uno scambio gassoso ottimale, influisce positivamente sul ritorno del sistema linfatico favorendo di conseguenza l’efficienza del sistema immunitario. L’apparato muscolare respiratorio immerso nell’acqua è sottoposto ad una resistenza pressoria atmosferica progressivamente maggiore in funzione della profondità dell’acqua. Questo stimolo provoca una reazione d’adattamento muscolare che permette il rafforzamento della struttura muscolo scheletrica preposta alla respirazione. La consapevolezza del proprio respiro è inoltre la porta d’ingresso al tempio della nostra mente. Attraverso una gestione consapevole del nostro stato e dei nostri flussi respiratori possiamo favorire l’acquietarsi dell’attività frenetica della mente. Questo 20 happy aquatics  3/2013

si traduce in una migliore capacità di concentrazione ed in ultima analisi ci permette di stabilire un contatto con il Divino che c’è in noi. Nell’acqua possiamo quindi imparare a gestire i flussi respiratori in maniera molto differenziata, ma anche con una visibilità accresciuta. Possiamo, ad esempio, renderci conto facilmente della maniera con cui espiriamo o della nostra capacità di interrompere e rispettivamente riprendere, adattare i flussi respiratori o le apnee in funzione dell’obiettivo ricercato. Questo lavoro costituisce una vera palestra d’apprendimento facilitato per la stragrande maggioranza delle persone abituate a correre senza prestare la minima attenzione alla maniera in cui stanno respirando. In generale la maggior parte degli individui tende a respirare nella zona cosiddetta di volume di base, senza mai sollecitare la gabbia toracica ad espandersi completamente, rispettivamente a comprimersi totalmente. Questa

maniera di respirare porta adagio adagio con l’invecchiamento ad un’atrofizzazione dei muscoli preposti alla respirazione con la conseguenza di limitare la capacità di assorbimento dei polmoni e di non permettere all’organismo di reagire prontamente ad eventuali forti ed improvvisi stimoli esterni. Essendo comunque l’apparato muscolo-respiratorio in grado di essere allenato a qualsiasi età, l’attività in acqua rappresenta un metodo molto semplice e pratico per questo tipo di sollecitazioni. Ogni lezione di aquayoga comprenderà quindi delle parti dedicate a questo tema. Fine prima parte Per scoprire il fascino di questa disciplina, iscriviti al workshop “Woga: yoga acquatico”, che si terrà a Hidron - Campi Bisenzio (FI) - il 5 settembre, durante Aquafitness Days.



HA • EXERCISES   INNAMORIAMOCI!

Edoardo Cognonato

Ex nuotatore e proprietario di fitness center, fra gli ideatori e fondatori di EAA, oggi esperto su fronti molteplici e apprezzato nel mondo, è inarrivabile star consulenziale e congressistica, richiestissimo dai migliori club acquatici.

tempo di lettura:  6 minuti

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mici… così desidero chiamarvi con fiducia, voi che scegliete di leggere queste riflessioni dandomi ascolto! Amici: grazie per dedicare qualche minuto per approfondire alcuni aspetti importanti del nostro lavoro di “motivatori” dello stile di vita attivo in acqua. Grazie perché tanti di voi mi seguono da anni, molti... Migliaia ne ho incontrati nei corsi istrut-

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Un inno alla gioia “acquatica”, che muove da una vision di un grande interprete del Nuovo, declinato in modo esaustivo dal rivoluzionario concept di aqquatiXperience di EAA tori e convention che EAA continua a promuovere con passione. Quando diversi anni fa con l’amico fraterno e compagno di sport, Marco Tornatore, abbiamo sognato di creare EAA, non potevamo immaginare gli oltre 16 mila istruttori certificati anno dopo anno, le centinaia di migliaia di copie distribuite della nostra rivista

Happy Aquatics, le centinaia di migliaia di nuovi praticanti in tutto il paese, ed il team straordinario di presenters e professionisti che si è formato intorno a noi. La mia personale gratitudine va soprattutto a quanti di voi attingono alla nostra Associazione per trovare nuovi stimoli-idee-soluzioniproposte che incoraggino le persone


INNAMORIAMOCI!    HA • eXERCISES

a muoversi volentieri in acqua e a volersi più bene. Grazie per aiutarci a rendere le nostre città, i vostri centri, il nostro paese più sano. Insieme abbiamo avvicinato in questi anni milioni di persone all’esercizio fisico in piscina, aggiungendo l’esperienza “verticale” a quella più tradizionale del nuoto. Abbiamo studiato, innovato, migliorato e condiviso tante soluzioni per farlo sempre meglio. Oggi, amici, vi chiedo FIDUCIA; fiducia di guardare alla nostra storia, alle nostre radici, con la stessa passione ed un po’ di coraggio. È giunto il momento di andare oltre. Oltre il consueto. Il mondo ha bisogno di una nuova filosofia. FACCIAMO INNAMORARE DELL’ACQUA! L’esercizio fisico corretto, efficace, professionale non basta più come proposta per attirare e fidelizzare utenti e renderli sportivi. Vi chiedo di riguardare su YouTube il discorso di Steve Jobs in occasione della sua laurea honoris causa ad Harvard. Lasciamoci ispirare dal suo testamento spirituale: “Stay hungry, stay foolish!”, “Siate affamati, siate folli!”. Vi invito, amici, ad uscire con coraggio dagli schemi ed osare di aggiungere alla vostra competenza, bravura, rigore e precisione un tocco di PAZZIA alla Steve Jobs, alla Mandela, alla Benigni, alla Bruce Springsteen, alla Madre Teresa… scegliete voi. PAZZIA che trasudi AMORE. AMORE PER L’ACQUA! La gente ha bisogno di innamorarsi di quello che fa, mentre lo fa, ha bisogno di “Sentire” veramente, in profondità, cosa prova. Come nello Yoga, nel Thai Chi e nelle discipline olistiche, le persone devono “Scoprire” quanto sia bello, profondo, intenso e amabile il movimento del corpo. A maggior ragione, in acqua, cosa si “Percepisce” scoprendola come compagna di viaggio, innamorandosi della sua densità, del suo sostegno, della sua docile e progressiva resistenza, imparando così a “cercarla-incontrarla-farla propria”. Innamorarsi di come avvolge, protegge, aiuta, offrendo intensità crescente imparando a sfruttarla al meglio “sentendo i movimenti”. Acqua Olistica: ecco la nostra nuova dimensione e prospettiva. Esplorare la multi-sensorialità del corpo, imparare a rilassarsi contraen-

sommelier dell’esercizio fisico: ecco l’avanguardia “hungry e foolish” di cui il mercato ha bisogno adesso!

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pazzia che trasudi amore, amore per l’acqua! dosi - strano “ossimoro” dei due opposti che si fondono in un’unica magica esperienza corpo-mente. Questa la nuova frontiera da superare con coraggio e fiducia. Insieme! Le persone amano gli audaci, gli intraprendenti, i visionari, i temerari che si avventurano nelle nuove dimensioni del consumo: che si tratti di computers, abbigliamento, divertimento, cibo… esercizio fisico. Pensate a Cirque du Soleil, a Benigni con la Divina Commedia, la Costituzione, L’Inno di Mameli… e tra un po’ la Bibbia. Pensate ad un concerto con il vostro artista preferito, pensate ad un film che ancora vi parla nel cuore ad un viaggio che vive nella vostra mente e che ancora vi ispira. Ispirazione! Amici, entriamo anche noi in acqua e ascoltiamo, scopriamo, raccontiamo, gridiamo al mondo la sua magia mentre facciamola sempre più nostra! 24 happy aquatics  3/2013

Lasciamoci ispirare, noi per primi, e aggiungiamo momenti d’alta sensibilità e percezione del movimento come abili “degustatori”. Sommelier dell’esercizio fisico: ecco l’avanguardia “hungry e foolish” di cui il mercato ha bisogno adesso! Un nuovo format di lezioni olistiche sta nascendo nel cuore della nostra Associazione e desideriamo coinvolgervi tutti! EAA sceglie con coraggio e passione questa nuova avventura e desidera avvicinare più istruttori temerari possibile in questa gioiosa condivisione. Marco Tornatore, io ed il nostro Team abbiamo immaginato il nuovo corso di EAA con la stessa ingenua fiducia di tanti anni fa: dal benessere fisico, all’innamoramento psico-fisico. Amici, desideriamo avervi con noi nei nuovi programmi formativi che ci portano tutti in acqua a “sentirla e amarla” sempre di più. Insieme

alla tecnica, alla biomeccanica, alla fisiologie e coreografia, esploreremo la PSICOLOGIA DEL SENTIRE per avvicinarci al SENTIMENTO dell’acqua come il nuovo prodotto da promuovere, divulgare e vendere a piene mani nei nostri Centri. Milioni di persone ci stanno ancora aspettando e siamo pronti a farli innamorare. Unitevi a noi nei nuovi programmi aqquatiXperience! Grazie per il coraggio e la fiducia.

Incontriamoci a Hidron di Campi Bisenzio, il 5 settembre 2013 - ore 9.30 Seminario aqquatiXperience ad Aquafitness Days www.euroaquatic.it



HA • EXERCISES   ACP: AQUACOMBAT PROGRAM

Silvia Senati

Ideatrice del programma di ACP - EAA Master Trainer - Aea International Trainer

Combat e condizionamento muscolare in acqua: Aquaboxing per un workout di upper tone con gli aquacombat gloves

tempo di lettura:  4 minuti

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quacombat program, la specialità di aquafitness che prevede l’adattamento delle tecniche delle arti marziali e sport da combattimento dentro l’acqua, sfruttando le resistenze della stessa, è un’attività che si presta per ogni tipologia di lezione: da quella coreografata con costruzione di sequenze di movimenti per allenare prevalentemente il sistema cardiorespiratorio e la coordinazione, a quella a circuito e di condizionamento muscolare utilizzando le gestualità specifiche per stimolare forza e resistenza muscolare. Nell’aquacombat si possono a loro volta suddividere le proposte in relazione all’obiettivo che ci si prefigge creando delle specialità nel medesimo format. Aquaboxing

adattamento delle tecniche delle arti marziali e sport da combattimento dentro l’acqua 26 happy aquatics  3/2013


è infatti dedicata esclusivamente al coinvolgimento della muscolatura del tronco poiché predilige l’utilizzo delle tecniche eseguite con le braccia privilegiando i muscoli del tronco e degli arti superiori. Eseguibile con l’utilizzo della sola acqua, può essere resa ancora più efficace se si indossano i guantoni da aquacombat. La maggior resistenza che si incontra nei movimenti permette di incrementare la forza muscolare utilizzata durante il gesto, dando così un maggior stimolo soprattutto durante l’esecuzione delle tecniche a bassa intensità come i jab e cross (pugni a traiettoria lineare e più idrodinamici). Per aiutarvi nell’inserimento nelle vostre lezioni momenti di aquaboxing, ecco una breve spiegazione dei 3 principali pugni che si possono utilizzare: ·  Jab e cross: pugni lineari che partono da braccio flesso e terminano con la distensione dello stesso avanti. Il jab corrisponde alla gamba avanti mentre il cross a quella dietro nella posizione di guardia sagittale. Utili per tricipiti e bicipiti brachiali poiché prevedono una estensione e successiva flessione dell’avambraccio sul braccio (attenzione, vengono indicati i muscoli

principali coinvolti nella tecnica). In acqua grazie alla resistenza offerta dallo stesso elemento, il ritorno in guardia se ben eseguito con richiamo rapido del gomito prevede anche un buon coinvolgimento della muscolatura del tronco (eseguire una leggera retro posizione ed adduzione del braccio sul tronco). ·  Hook o gancio: pugno che si sviluppa con una traiettoria ad uncino, terminando la sua esecuzione sul piano trasverso e che prevede una leggera adduzione del braccio sullo stesso piano dopo una piccola abduzione del gomito sul piano frontale. Si può eseguire con varie ampiezze e lunghezza di leva (rapporto braccio-avambraccio). In relazione alla tipologia di esecuzione verranno coinvolti in modo più o meno significativo il deltoide nella fase iniziale e i pettorali nella fase finale. Il gomito in questa tecnica rimane flesso ed il fulcro deve essere la spalla. Nella fase di ritorno una buona esecuzione, forte ma controllata, permette di sollecitare gran dorsale, trapezio, tricipite etc. ·  e viceversa nel ritorno. Il gomito rimane flesso ed in relazione al range di movimento e direzione,

oltre al deltoide (porzione anteriore e posteriore), al bicipite e tricipite brachiale, chiama in azione anche pettorali e muscolatura del dorso. Tre tecniche non fanno una lezione di acqua combat, ma sono una valida proposta da inserire nelle lezioni di gym in acqua in cui si vuole proporre il condizionamento muscolare in modo alternativo. Tre modalità possono sembrare poche ma se si sfruttano bene i piani di movimento per la loro esecuzione, le variazioni di ampiezza, tempo di esecuzione e numero di ripetizioni organizzate in serie, è possibile ideare delle accattivanti fasi centrali delle lezioni, dopo un attivazione generale e magari anche abbinando sempre dei momenti specifici per la muscolatura addominale. Buona aquaboxing. Da fine settembre segui “l’onda” di aqquatiXperience, che include anche il programma evolutivo di ACP. Per il programma base, richiedi anche il DVD realizzato da Senati in collaborazione con A.E.A. Email: silvias67@gmail.com Facebook: silvia senati ACP corso tematico: eaa@euroaquatic.it 27 happy aquatics  3/2013


HA • EXERCISES    FITNESS ACQUATICO: QUALE È IL FUTURO?

Piero Benelli

Direttore scientifico di EAA, medico della Nazionale Italiana maschile di volley e della Scavolini Basket di Pesaro

tempo di lettura:  4 minuti

quale è il futuro?

Una riflessione sull’evoluzione e sulle prospettive delle attività acquatiche

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FITNESS ACQUATICO: QUALE È IL FUTURO?    HA • eXERCISES

Parole chiave: sviluppo innovazione obiettivi mirati attrezzi specifici ricerca prevenzione salute

È

ormai realtà condivisa che nelle nostre piscine le diverse attività acquatiche (fitness, prevenzione, riabilitazione, training acquatico, benessere, etc.) hanno raggiunto e superato, per numero di praticanti e tipologie di proposte, quelle tradizionali, suscitando sempre nuovi interessi e offrendo rinnovati stimoli agli appassionati e ai praticanti. È importante però focalizzare l’attenzione su alcuni punti topici per impedire che questa tendenza non sia condizionata da mode passeggere, ma acquisisca maggiore credibilità e crei occasioni di fidelizzazione, rappresentando un riferimento consolidato per gli operatori e i praticanti attività motoria a diversi livelli. Alcuni degli aspetti su cui si giocherà lo sviluppo del “sistema acqua” nel prossimo decennio saranno: 1 l’evoluzione di nuove proposte ed attività, basate su reali necessità e mirate a specifici obiettivi con programmi dedicati e innovativi.

il “mondo dell’acqua” si presta facilmente a cambiamenti, che però devono mirare soprattutto ad una maggiore efficacia ed utilità, attraverso percorsi e proposte adeguatamente finalizzate (Es. percorsi per lo sportivo non solo per la riabilitazione degli infortuni ma anche per l’allenamento e la prevenzione, per il fitness non limitato a finalità ludico-ricreative, ma anche al miglioramento dello stato di salute, del benessere psicofisico, e per la prevenzione primaria, delle patologie croniche degenerative). 2 l’evoluzione degli attrezzi e delle strumentazioni dedicate con lo sviluppo di nuove metodologie di lavoro: alcune aziende del settore hanno recepito l’importanza di supportare le diverse attività acquatiche, immettendo sul mercato attrezzi dedicati, investendo con studi e con la ricerca di possibili adattamenti. Tecnici e praticanti hanno e avranno così la possibilità di scegliere fra diverse opzioni, e di sperimentare differenti tipologie di esercizi ed attività, modulando in maniera più quantificabile l’impegno metabolico e muscolare.

3 lo sviluppo e la diffusione di studi scientifici, adeguatamente validati, sull’esercizio in acqua e sui suoi effetti ed adattamenti. Le distinte condizioni in cui si realizzano le attività in ambiente acquatico (di impianto, di temperatura, di profondità, di metodologia di lavoro, di caratteristiche dei partecipanti, etc.) e la difficoltà di quantificazione del carico possono però rendere disomogenei e poco attendibili i confronti fra le diverse ricerche. Lo sforzo dei ricercatori deve essere quindi quello di fornire agli istruttori riferimenti adeguati e precisi, in termini di protocolli e di indicazioni per l’esecuzione delle esercitazioni. Il “mondo dell’acqua” è perennemente in evoluzione e quindi si presta facilmente a cambiamenti, che però devono mirare soprattutto ad una maggiore efficacia ed utilità, attraverso percorsi e proposte adeguatamente finalizzate.

consigli per operatori, tecnici e professionisti • Iniziare, o continuare, a ricercare un supporto “scientifico” per la propria attività; •  verificare la bontà delle proposte in termini di efficacia e raggiungimento degli obiettivi; •  sperimentare attrezzi ed esercizi supportando i ricercatori e le aziende; •  non fermarsi alla moda del momento ma ricercare modelli di attività credibili e proponibili nel tempo (con le opportune modifiche); •  Confrontarsi con gli utenti, gli operatori, i ricercatori per migliorare e ottimizzare esercitazioni e proposte di attività specifiche. 29 happy aquatics  3/2013



IL RECUPERO DELLO SPORTIVO IN ACQUA    HA • eXERCISES

Umberto Borino

Chinesiologo clinico, rieducatore della Sampdoria calcio, specializzato in protocolli di lavoro in acqua per rehab, training, prevenzione.

IL RECUPERO DELLO SPORTIVO IN ACQUA L’ acqua è un inseparabile alleato di ogni professionista del mondo sportivo: il recupero e i grandi benefici dell’acqua a diverse temperature

tempo di lettura:  4 minuti

L

’allenamento intenso e la prestazione agonistica determinano stati di affaticamento che richiedono adeguate strategie di recupero, per consentire allo sportivo di mantenere elevato il suo livello

di performance. Ogni atleta, infatti, ha bisogno di recuperare la fatica indotta dall’esercizio fisico, non solo per esprimersi al meglio nella propria attività sportiva, ma anche per ridurre il rischio di infortuni. Tra le varie strategie di recupero utilizzate (nutrizionali, sonno, crioterapia, esercizio fisico a bassa intensità, indumenti compressivi, massaggio, stimolazione elettrica), negli ultimi anni si è

diffusa l’idroterapia. L’immersione in acqua stimola risposte fisiologiche legate soprattutto alla pressione idrostatica e alla temperatura dell’acqua. È una terapia che prevede quattro diverse metodiche: 1.  immersione in acqua fredda; 2.  immersione in acqua calda; 3.  terapia del contrasto caldo-freddo; 4.  recupero attivo a bassa intensità. 31 happy aquatics  3/2013


MODALITÀ

TEMPERATURA

TEMPO DI IMMERSIONE

Immersione in acqua fredda

15°

da 5 a 20 minuti

Immersione in acqua calda

36°

da 5 a 10 minuti

Terapia del contrasto caldo-freddo Recupero attivo a bassa intensità (corsa, stretching)

15° - 36° da 5 a 30 minuti, alternando esposizioni di 1-5 minuti nelle due opposte temperature 15° 36°

da 5 minuti ad alcune decine di minuti

Principali caratteristiche dell’idroterapia per favorire il recupero della fatica da esercizio 1. Immersione in acqua fredda Viene effettuata per alcuni minuti ad una temperatura inferiore ai 15° (solitamente 10/12°); l’atleta immerge gli arti inferiori e la vasocostrizione indotta determina una riduzione dell’infiammazione e del dolore, oltre a favorire la limitazione delle conseguenze dei danni muscolari da esercizio. Sono da sconsigliare le immersioni del corpo intero a temperature estremamente basse, limitandone l’uso al trattamento delle sole regioni corporee colpite da infortuni ed infiammazioni acute. È importante osservare questo accorgimento, perché l’immersione totale in acqua molto fredda potrebbe causare tachicardia, arresto cardiaco, perdita di coscienza, iperventilazione, vasocostrizione periferica acuta. 2. Immersione in acqua calda Porta ad un innalzamento della temperatura corporea, che favorisce positivamente la trasmissione 32 happy aquatics  3/2013

nervosa e la velocità di reazione. E’ una terapia, però, che va usata con cautela, perché la temperatura molto alta potrebbe causare gonfiore e infiammazione. Va detto, inoltre, che se si immerge il corpo intero, c’è il rischio di sincope, ipotensione e tachicardia. 3. Terapia del contrasto caldo-freddo Prevede tempi di immersione di 1-5 minuti in acqua fredda alternati ad altri della stessa durata in acqua calda. La durata totale della terapia va dai 4 ai 30 minuti. 4. Recupero attivo a bassa intensità Prevede l’esercizio svolto a ritmi blandi nelle ore appena successive la prestazione. Molto utilizzata è la corsa leggera. Anche lo stretching e gli esercizi di articolarità sono utili per migliorare la qualità del recupero, oltre che per prevenire gli infortuni attraverso l’aumento del range articolare e la diminuzione delle resistenze muscolo-tendinee.

A questo punto, si può dire che nello sport moderno la scelta di un’adeguata strategia di recupero della fatica risulta di grande aiuto per l’atleta, tanto quanto la scelta della migliore strategia di allenamento. E quella effettuata in acqua è certamente tra le più efficaci, almeno per alleviare la sensazione di dolenzia muscolare da esercizio.

tra le varie strategie di recupero utilizzate negli ultimi anni si è diffusa l’idroterapia



HA • EXERCISES    il bambino e l’approccio felice in piscina

Manolo Cattari

manolocattari@gmail.com Psicologo dello sport e psicoterapeuta, responsabile scientifi co del Progetto AlbatroSS e dei progetti di sport terapia ad esso collegati, tra cui Gavino il Bagnino.

il bambino

e l’approccio felice in piscina

La sicurezza in acqua tra il bisogno d’attaccamento e d’esplorazione La versione integrale dell’articolo

tempo di lettura:  3 minuti

su www.euroaquatic.it

l

a piscina è un contesto in cui il lavoro di promozione della SICUREZZA è possibile. Quando svolgo attività di formazione sugli istruttori e sugli operatori acquatici, una delle prime domande che pongo è: siete in vaschetta e vi affidano un bambino di tre anni che appena tocca l’acqua inizia a piangere, e cerca il genitore, che fate? Perché vi comportate in questo modo? Per rispondere a queste domande bisogna far riferimento all’ABC della psicologia relazionale, la Teoria dell’Attaccamento, per poi applicarla al nostro contesto di interesse. Attaccamento vs Esplorazione La Teoria dell’Attaccamento, elaborata da Bowlby, si traduce in una funzione biologica nel mantenere la prossimità con una figura adulta, assicurandosi in tal modo la sicurezza fisica e il soddisfacimento dei bisogni fondamentali per la sua sopravvivenza. Questo aspetto costituisce una delle due dimensioni base della relazione con la F.d.A (figura di attaccamento = adulto). La seconda dimensione è l’Esplorazione dell’ambiente, che nel bambino si traduce con il muoversi liberamente per lo spazio, ad esempio attraverso il gioco. Queste due dimensioni sono complementari e oscillano. Attaccamento verso lo sviluppo della percezione di sicurezza La funzione biologica della relazione di attaccamento è la protezione, quella psicologica è lo sviluppo di un 34 happy aquatics  3/2013

senso di sicurezza. Il comportamento di richiesta di attaccamento (ad esempio il pianto) viene attivato dall’allontanamento della F.d.A. o da esperienze stressanti ed ha lo scopo preciso di mantenere il contatto con la stessa figura. Gli stimoli che più facilmente vi pongono fine sono la vista, la voce o il contatto fisico con la figura di protezione. Il ruolo dell’istruttore verso la sintonizzazione emotiva Ritorniamo alla domanda iniziale, se l’istruttore prende il bambino che piange dalle braccia della mamma e lo porta in acqua è come se stesse proponendo esplorazione a chi chiede attaccamento, idem se cerca di distrarlo in qualche modo. Il piccolo richiede sicurezza e l’adulto lo ignora proponendogli esplorazione per cui

la F.d.A. rimane il genitore da cui il bambino non si stacca. Il processo di apprendimento in acqua parte dal presupposto che la figura adulta dalla quale riceve la percezione di sicurezza e lo stimolo ad esplorare diventi l’istruttore e non il genitore. Il bambino, soprattutto se piccolo, si affida alla figura di riferimento per valutare se l’ambiente è sicuro o meno, per cui il lavoro e la capacità dell’istruttore sta nel rassicurare prima di tutto il genitore per poi emergere come la figura di riferimento in quel nuovo contesto. In questo modo l’operatore diventa fonte di si-


il bambino e l’approccio felice in piscina    HA • eXERCISES

dare informazioni e aggiornare costantemente il genitore rendendolo partecipe al processo, significa accogliere il suo bisogno di attaccamento e porre le basi per re-iniziare la danza in autonomia Parole chiave: sicurezza, attaccamento, F.d.a, esplorazione, sintonizzazione emotiva, bambino, istruttoregenitore, sintonizzazione, emozione, base sicura, re-inizio, promozione dello sport, relazione

curezza prima del genitore e poi del bambino. La parola chiave perché ciò avvenga, soprattutto nelle situazioni maggiormente complesse in cui si ha a che fare con genitori o allievi particolarmente ansiosi, è la sintonizzazione, ossia la capacità della F.d.A di rispecchiare con altre modalità comunicative (ad esempio con il tono della voce, la mimica e la comunicazione corporea) lo stato emotivo e il ritmo interno del bambino. Sintonizzarsi non vuol dire

se mp li cemente imitare l’altro, ma implica la capacità di riconoscere l’emozione che prova l’altro, ritrovarla nella propria esperienza emotiva e rispecchiarla attraverso una propria espressione. Le dimensioni attaccamento/ esplorazione in acqua L’altalena delle due dimensioni* risulta evidente osservando la “danza” che avviene tra operatore e bambino in cui l’istruttore in acqua, figura di protezione, diventa base sicura vicino alla quale il bambino si affida, gioca, esplora e apprende. Nella realtà questo processo riguarda tutte le età e

tutti i livelli (qui rappresentate nella relazione tra bambino e istruttore perché è più semplice coglierne la dimensione spaziale). Il feedback accurato ad esercizio concluso è il rinforzo con il quale si riconosce il valore dell’allievo ponendosi come base sicura per re-iniziare la danza. E anche il caso su cui abbiamo riflettuto dall’inizio, segue la stessa logica: rassicurare il genitore e contrattare insieme a lui la modalità di gestione della situazione significa proporsi come base sicura alla quale affidarsi; dare informazioni e aggiornare costantemente il genitore rendendolo partecipe al processo, significa accogliere il suo bisogno di attaccamento e porre le basi per re-iniziare la danza in autonomia. *Per chi volesse approfondire, un interessante approccio in questo senso è portato avanti da una scuola americana http:// circleofsecurity.net/ 35 happy aquatics  3/2013


HA • EXERCISES    il bambino e l’approccio felice in piscina

Lo schema può essere interessante per localizzare le difficoltà che possono avvenire all’interno di questa relazione e per capire come intervenire. Ci possono essere situazioni in cui c’è difficoltà a staccarsi dalla base sicura e altre in cui quest’ultima si evita e si ha difficoltà a rientrare. Ciò dipende dallo stile di attaccamento e dalla riattivazione di questo con le varie figure adulte che in quel momento costituiscono la F.d.A. Risvolti educativi Nella Relazione vengono bilanciati i due bisogni fondamentali di Attaccamento ed Esplorazione. Conoscere e riconoscere, facendosi parte attiva della danza relazionale con l’allievo, è uno strumento fondamentale per

36 happy aquatics  3/2013

l’istruttore di nuoto, perché pone le basi per una competenza di auto-supervisione della relazione e della comunicazione che si va a costruire. Per chi lavora nel campo dell’istruzione, nei primi di anni vita l’alternanza di questi due bisogni è evidente, educabile e in fase di sviluppo: in poche parole la sicurezza in acqua si basa sulla costruzione di un senso di sicurezza come persona (alla base della sua autostima) che è una funzione della relazione e che si traduce in esplorazione (gioco in acqua, apprendimento e divertimento). Per chi opera invece con adulti, sviluppare competenze in questo senso, significa imparare a promuovere lo sport ponendo grande attenzione al valore della relazione che si struttura tra istruttore e allievo,

ponendo le basi per un lavoro che si fonda sullo stare bene insieme. Da settembre: i nuovi corsi EAA di Acquaticità neonatale con la presenza dello psicologo.

la sicurezza in acqua si basa sulla costruzione di un senso di sicurezza come persona



HA • people    PAOLO PETTENE: LA POOLS ARCHISTAR

Intervista a cura di  Isabella Valli Consulente gestione impianti sportivi

la pools archistar Uno dei più grandi architetti dell’impiantistica sportiva: ha segnato tappe storiche per il design nazionale e le scelte uniche, invidiate e richieste anche all’estero

I

PAOLO PETTENE Consulente tecnico esperto dello sportello allo sport della provincia di Torino e consulente della commissione tecnica del SIS Coni Regionale del Piemonte e attualmente omologatore FIN di impianti natatori per il Piemonte e la Valle D’Aosta. Autore di articoli per riviste specializzate e docente nazionale settore istruzione tecnica della FIN. Docente per il corso di specializzazione post-laurea in ingegneria dello Sport presso il politecnico di Torino e consulente del comitato tecnico di Assopiscine e autore del libro “Architettura degli impianti acquatici”, editrice il Campo. 38 happy aquatics  3/2013

tempo di lettura:  6 minuti

ncontriamo l’architetto Pettene nel cantiere di Como, a San Fermo della Battaglia, presso Eracle Sports Center di proprietà del grande calciatore Gianluca Zambrotta e attuale progetto del creativo e inarrivabile professionista, viene definito da lui stesso “Un’esperienza unica dal punto di vista progettuale ed umano”. E se lo dice Paolo Pettene... È ben nota la sua alta specializzazione nell’impiantistica sportiva, rafforzata da attività di consulenza gestionale. L’esperienza pluriennale estremamente focalizzata in strutture di elevato livello è stata maturata progettando più di 300 impianti, di questi oltre un centinaio sono complessi natatori polifunzionali. La sua è un’impresa di design e raffinata architettura che fa leva su uno studio di professionisti, depositari del know how da lui trasmesso e necessario per la progettazione architettonica, strutturale, impiantistica. Nonostante lo spessore, è persona squisita e, pur interrompendo l’azione di supervisione, si concede ad una cordiale conversazione: sin dall’inizio possiamo apprezzare che è attivamente in prima linea nel suo cantiere, che definirlo in ordine, efficiente, sicurissimo e molto curato è limitativo. Ci accoglie con un sorriso travolgente e una gentilezza genuina; esordisce parlandoci delle sue “creazioni”.

Rendering di un impianto a Napoli.

Piscina Comunale di Sestriere (TO), all’interno del Villaggio Olimpico.


PAOLO PETTENE: LA POOLS ARCHISTAR    HA • people

esperienza pluriennale estremamente focalizzata in strutture di elevatissimo livello è stata maturata progettando più di 300 impianti, di questi oltre un centinaio sono complessi natatori polifunzionali

Da dove nasce la sua passione per la progettazione degli impianti sportivi? Arrivo da un passato di atleta a livello agonistico nell’atletica leggera, dove la mia specialità erano i 400 piani; successivamente calciatore ed oggi mi attivo e mi ri-attivo facendo lunghe

pedalate in bici, dove trovo la carica necessaria per affrontare nuovi percorsi. Nell’arco degli anni sono riuscito a trasferire nel mio lavoro, progettazione e direzione, la mia passione

per lo sport; un percorso maturato grazie all’incontro e agli insegnamenti di grandi maestri dell’architettura sportiva italiana.

Cosa la spinge a mettersi sempre in gioco? C’è sempre qualcosa da imparare e in ogni piccolo momento della mia giornata trovo spunti per creare e credere in un progetto nuovo. Penso che la

mia enorme curiosità e la voglia di imparare siano uno dei personali titoli di inizio di giornata; la voglia di viaggiare, poi, e di conoscere nuovi luoghi, nuove

culture, nuove forme d’arte mi spingono sempre oltre, a volere qualcosa di sempre più “straordinario”.

39 happy aquatics  3/2013


il progetto architettonico deve sempre essere accompagnato da un progetto organizzativo gestionale, con possibilità di evoluzione Rendering di un progetto per Madonna di Campiglio.

Il suo talento è evidente, ma qual è il suo segreto nel fare una cosa e riuscirci sempre così bene? Avere mission comune con il committente, come ad esempio nel progetto ideato con Zambrotta, crea-

re un polo di formazione sportiva e traferire così i valori dello sport: correttezza, impegno, rispetto

delle regole e sana competizione, sono principi per me imprescindibili, che ho sposato nella totalità.

Inoltre mi avvalgo di uno staff di grande valore, che mi supporta e mi segue.

Rendering del centro Eracle in realizzazione per il calciatore Gianluca Zambrotta.

mi avvalgo di uno staff di grande valore, che mi supporta e mi segue 40 happy aquatics  3/2013


PAOLO PETTENE: LA POOLS ARCHISTAR    HA • people

Cos’è l’elemento essenziale che oggi fa tecnicamente la differenza nella progettazione degli impianti natatatori? Credo ricercare la massima efficienza tecnologica e l’attenzione e cura particolare alla morfologia architettonica e a tutti gli aspetti del contenimento energetico e di inserimento ambientale. Il progetto architettonico deve sempre essere accompagnato da un progetto organizzativo gestionale, con

possibilità di evoluzione: avere cioè la possibilità di strutturare l’impianto creando degli sviluppi futuri agevolati. Il metodo consolidato dal mio studio è quello di approfondire tutti gli indicatori territoriali e dell’impiantistica sportiva, oltre che gli obiettivi di servizio da considerare, in una

logica di perseguimento dell’equilibrio economico e degli obiettivi dell’investimento globale. Creare i presupposti per affinare una tecnologia al fine di avere un abbattimento dei consumi energetici finalizzato al recupero di tutti i cosiddetti cascami energetici di calore.

Ecco il cantiere del centro Eracle di Gianluca Zambrotta.

Rendering per un parco acquatico in Versilia.

Lo Studio dell’Architetto Pettene.

E quando si parla di piscine e grandi complessi sportivi, queste linee guida sono decisamente premianti. Lo lasciamo, salutandoci cordialmente e mentre ci allontaniamo con un ultimo sguardo sul cantiere, lo vediamo intento ad aiutare i vari collaboratori direttamente coinvolti nella sua prossima meravigliosa “creatura”... 41 happy aquatics  3/2013


HA • aquapool    LE ROSE SUITE HOTEL

Un modello di ospitalità e accoglienza, sintetizzate da una struttura alberghiera che si staglia per la centralità conferita a relax, emozioni, gradevolezze riservate all’ospite. Non solo d’estate, ma per 12 mesi…

42 happy aquatics  3/2013


LE ROSE SUITE HOTEL    HA • aquapool

Le Rose Suite Hotel Viale Regina Elena, 46 47900 Rimini www.lerosesuitehotel.com

D

Acqua a 34° in vasca outdoor, anche d’inverno.

Area wellness “Aquadirose”   Stanza del sale

Vasche idromassaggio

fontane cervicali

percorsi idro-care a diverse temperature

sauna finlandese

bagno turco aromatizzato

piscina esterna riscaldata a 34°

Prossimo allargamento area benessere

irettamente affacciato sul mare di Rimini, Le Rose Suite Hotel accoglie i suoi ospiti in un contesto raffinato di completa armonia. Il relax qui non conosce stagioni, ma solo la voglia di pace e calore. Sono tanti i particolari che rendono unica l’esperienza nella struttura: un camino acceso nella hall e la piscina esterna riscaldata a 34 gradi sono solo alcuni esempi di ciò che delizia il soggiorno in inverno. D’estate invece la vacanza di sole è unica, avvolta dal profumo e dallo splendore del mare proprio di fronte all’hotel. La magia dell’acqua, il piacere dei bagni di calore, il relax dei massaggi e dei trattamenti olistici: una sinergia di elementi preziosi, da scoprire nella raffinata e rilassante atmosfera dell’area wellness. Forte di uno staff altamente professionale, con 9 operatrici nell’area beauty ed esperto personal trainer. Nell’area beauty si trovano i migliori trattamenti per sentirsi perfettamente rilassati; obiettivo: ospiti belli fuori ed armoniosi dentro. Ogni momento è quello giusto per regalare momenti di benessere al proprio corpo affidandosi a mani esperte e sapienti. La filosofia dominante è dedicare attenzioni ad ogni piccolo dettaglio assicurando un effetto benefico a tutta la persona, per migliorare il proprio aspetto estetico e le sensazioni che si provano quando ci si relaziona con gli altri. Le serate sono rese piacevolissime e rilassanti dalle camere e suite, tutte ampie e luminose. Molto gradevoli i particolari d’arredo, che propongono le delicate sfumature del mare e della spiaggia. Sono dettagli che coniugano qualità al tempo prezioso della vacanza, per un soggiorno sereno e indimenticabile. L’area wellness è accessibile anche agli esterni (tariffa euro 25 per tutto il giorno). 43 happy aquatics  3/2013




HA • manager    IL REGIME FISCALE DELLA LEGGE 398/91

Roberto Bresci  bresciro@bresciroberto.191.it Specializzato in diritto sportivo e fiscalità degli enti sportivi dilettantistici. Giornalista pubblicista di riviste sportive su rubriche di consulenza fiscale. Collaboratore del SIT FIN e Membro della Commissione fiscale della FIN.

IL REGIME FISCALE della legge 398/91 Importanti chiarimenti da parte dell’ Agenzia delle Entrate tempo di lettura:  6 minuti

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o scorso 09 aprile 2013 l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la Circolare n. 9/A con la quale sono stati forniti interessanti chiarimenti in relazione alle problematiche fiscali riguardanti le A.S.D. e le S.S.D. a r.l., che hanno optato per il regime fiscale previsto dalla legge 398/91. Vediamo in primo luogo quali sono le principali caratteristiche della legge 398/91 che, lo ricordiamo, rappresenta uno dei principali provvedimenti fiscali di natura agevolativa a favore degli enti sportivi dilettantistici: •  determinazione forfettaria del reddito imponibile e della detrazione dell’IVA. •  semplificazione negli adempimenti contabili e nella certificazione dei corrispettivi (esonero ai fini IVA dagli obblighi di registrazione e certificazione, esonero dichiarazione annuale IVA etc.). Prendendo spunto da talune criticità che si sono verificate in sede d’accertamento l’Agenzia delle Entrate ha ritenuto necessario fornire i seguenti chiarimenti. Effetti della mancata tenuta del modello previsto dal D.M. 11/02/1997. Si è posto il dubbio se la mancata tenuta del registro determina la decadenza delle agevolazioni. L’A.E. 46 happy aquatics  3/2013

ha chiarito che l’ente sportivo dilettantistico - pur non avendo annotato i corrispettivi del modello - potrà continuare a fruire delle agevolazioni di cui alla legge 398/91, sempre che sia in grado di fornire all’amministrazione finanziaria i riscontri contabili (fatture, ricevute, scontrini etc.) ovvero ogni altra documentazione utile ai fini della corretta determinazione del reddito e dell’IVA. La mancata osservanza dell’adempimento comporta, comunque, l’applicabilità della sanzione amministrativa prevista in materia di violazione degli obblighi relativi alla contabilità (da € 1.032 a 7.746). Effetti della mancata tenuta del RENDICONTO La legge 133/99 prevede che, per i soggetti che hanno optato per la legge 398/91, NON concorrono a formare il reddito imponibile - per un numero non superiore a 2 per anno e per un importo non superiore a € 51.645: a)  i proventi realizzati dagli enti sportivi nello svolgimento di attività commerciali connesse agli scopi istituzionali; b)  i proventi realizzati per il tramite di raccolte pubbliche di fondi effettuate occasionalmente in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze ecc. Ai sensi dell’art. 143, comma 3, lett. a) TUIR. L’agevolazione è applicabile a condi-

zione che, entro 4 mesi dalla chiusura dell’esercizio, gli enti sportivi dilettantistici redigano un apposito rendiconto, dal quale deve risultare anche a mezzo di una relazione illustrativa - in modo chiaro e trasparente - le entrate e le spese relative a ciascuna manifestazione nell’ambito della quale vengono realizzati i proventi. Ci si è chiesti se la mancata redazione del rendiconto determini la disapplicazione della norma agevolativa.


IL REGIME FISCALE DELLA LEGGE 398/91    HA • manager

Secondo l’A.E. la mancata redazione del rendiconto non determina l’inapplicabilità della disposizione di esclusione dall’IRES sempre che, in sede di controllo, sia possibile fornire una documentazione idonea ad attestare la realizzazione dei proventi esclusi dal reddito imponibile. Resta ferma l’applicazione delle sanzioni per la mancata osservanza degli obblighi relativi alla tenuta dei documenti contabili.

Violazioni formali degli OBBLIGHI STATUTARI In base all’articolo 90, comma 18, della legge 289/2002 lo Statuto degli enti sportivi dilettantistici deve contenere specifiche clausole al fine di garantire tra l’altro, l’assenza dello scopo di lucro, la democraticità della struttura etc. Ci si è domandati se eventuali violazioni formali comportano la disapplicazione del regime fiscale di cui alla legge 398/91. L’A.E. ha

chiarito che l’effettività del rapporto associativo costituisce il presupposto essenziale per il riconoscimento dei benefici fiscali previsti dalla vigente normativa. L’Agenzia ritiene, ad esempio che l’adozione di forme di convocazione della assemblea diverse da quelle tradizionali (es. invio e-mail) oppure il mancato inserimento di un dettagliato elenco dei partecipanti alle assemblee o degli associati nel libro soci, non costituiscono - singo-

larmente considerati - elementi il cui riscontro comporti necessariamente la decadenza dei benefici fiscali qualora, sulla base di una valutazione globale dell’attività dell’associazione, risultino posti in essere comportamenti che garantiscono il raggiungimento delle medesime finalità. La clausola della democraticità s’intende violata quando la specifica azione od omissione da parte dell’associazione rende sistematicamente inapplica-

bile la disposizione statutaria. Ciò si verifica quando si riscontrano negli enti sportivi dilettantistici elementi quali: 1.  la mancanza assoluta di forme di comunicazione idonee ad informare gli associati delle convocazioni assembleari e delle decisioni degli organi sociali; 2.  la presenza di diverse quote associative alle quali corrisponda una differente posizione del socio in termini di diritti e prerogative; 3.  l’esercizio limitato del diritto di voto in relazione alle deliberazioni inerenti l’approvazione del bilancio, le modifiche statutarie, l’approvazione dei regolamenti, la nomina delle cariche elettive, ecc. In questi casi ravvisandosi un nesso diretto fra la violazione posta in essere e la disposizione statutaria concernente la democraticità dell’ente, si ritiene che si perdano i benefici recati dalla legge 398/91.

lo Statuto degli enti sportivi dilettantistici deve contenere specifiche clausole al fine di garantire, tra l’altro, l’assenza dello scopo di lucro, la democraticità della struttura 47 happy aquatics  3/2013


HA • manager    CERTIFICATI MEDICI

Lorenzo Bolognini

Avvocato esperto del settore  info@studiobolognini.com

CERTIFICATI MEDICI Il Decreto del 26.3.2013 fissa gli obblighi inerenti il certificato medico per l’attività sportiva amatoriale e non agonistica

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tempo di lettura:  6 minuti

n attuazione del D.L. 158 del 2013, c.d. Decreto Balduzzi, lo stesso Ministro (ormai ex) ha sottoscritto il Decreto del 26.3.2013 (non ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale alla data in cui si scrive, ma di cui si riferisce in un comunicato sul sito web del Minister, ndr) finalizzato a disciplinare l’obbligo di certificazione medica per lo svolgimento di attività sportiva amatoriale e non agonistica. In estrema sintesi, per ciò che riguarda l’attività amatoriale, tale Decreto Ministeriale configura 4 ipotesi. A.  Nella normalità dei casi è sufficiente un certificato medico con valenza biennale rilasciato da un qualunque medico abilitato alla professione. B.  Nel caso in cui sussistano almeno due fattori di rischio tra i seguenti: età superiore ai 55 anni per gli uomini e ai 65 anni per le donne; ipertensione arteriosa; elevata pressione arteriosa differenziale nell’anziano; l’essere fumatori; ipercolesteloremia; ipertrigliceridemia; glicemia alterata a digiuno; ridotta tolleranza ai carboidrati; diabete di tipo II compensato; obesità addominale; familiarità per patologie cardiovascolari; altri fattori di rischio a giudizio del medico. Oc48 happy aquatics  3/2013

un atteggiamento cauto porta a chiedere il certificato sempre


CERTIFICATI MEDICI    HA • manager

corre un certificato con valenza annuale e con preventivo elettrocardiogramma a riposo ed altri eventuali esami a giudizio del medico. C.  Per i soggetti con patologie croniche conclamate diagnosticate occorre un certificato con valenza annuale (o inferiore) che presuppone esami e consulenze specifiche. D.  Non occorre il certificato per attività amatoriale occasionale o saltuaria, per attività svolta in forma autonoma e al di fuori di contesti organizzati, per attività con ridotto impegno cardiovascolare (es. bocce - escluse le bocce in volo -, biliardo, golf, pesca sportiva di superficie, caccia sportiva, sport di tiro, ginnastica per anziani, “gruppi cammino”) e per attività ricreative come ballo o giochi da tavolo. Se ne deduce che il gestore, non avendo facoltà di verificare se ricorrano le ipotesi B e C, sarà tenuto a richiedere sempre un certificato con valenza biennale di un qualunque medico al momento dell’iscrizione, essendo sostanzialmente un onere dello stesso utente e/o del suo medico (con relative conseguenze responsabilità civili e penali) valutare se sussistano le circostanze di cui alle predette ipotesi B e C. L’ipotesi D lascia alcuni dubbi perché non consente di chiarire del tutto se attività ampiamente diffuse, come il nuoto libero o attività occasionali, come la singola manifestazione (open day etc.), rientrino in tale ipotesi o meno. Sarei dell’opinione che il decreto sarà interpretato anche dalla

giurisprudenza in modo rigido con ampia diffusione della richiesta del certificato: l’open day è un’attività occasionale, ma è anche un’attività organizzata, inoltre si osservi che quando si parla di bocce è espressamente esclusa l’esenzione dal certificato per le bocce in volo (attività che richiede uno sforzo ben ridotto rispetto, per esempio, al nuoto libero). In tema di attività non agonistica, potrebbe porsi qualche dubbio riguardante la relativa linea di confine rispetto all’attività amatoriale. Infatti, la definizione di attività non agonistiche include quelle organizzate dalle società affiliate alle Federazioni o agli Enti di promozione sportiva (escluse le attività agonistiche): verrebbe, quindi, da chiedersi se le attività amatoriali, quando sono organizzate da società sportive affiliate, siano qualificabili automaticamente come attività agonistiche. La conclusione più logica, tuttavia, dovrebbe essere quella per la quale sia qualificabile come attività non agonistica, distinta dall’attività amatoriale, quella per la quale è previsto il tesseramento. In ogni caso, per l’attività non agonistica sono previste 2 ipotesi: E.  Nella normalità dei casi è sufficiente un certificato di valenza annuale con, tuttavia, preventiva misurazione della pressione arteriosa ed elettrocardiogramma a riposo. F.  Nel caso in cui si tratta di partecipare ad attività ad elevato impegno cardiovascolare, come manifestazioni podistiche oltre i 20 km o le gran fondo di ciclismo,

nuoto o sci, occorrono accertamenti supplementari. Da notare che quella del nuoto viene considerata come attività che richiede un elevato impegno cardiovascolare cosicché di ciò si dovrà tenere conto anche in ambito di attività amatoriale, in merito alla necessità del certificato per il nuoto libero. Occorre ora attendere la pubblicazione del Decreto Ministeriale per la relativa entrata in vigore (si vedrà se con una disciplina transitoria per le attività già in corso) e, soprattutto, le interpretazioni giurisprudenziali. Allo stato attuale qualche dubbio sulla corretta interpretazione del testo normativo permane e, ovviamente, un atteggiamento cauto porta a chiedere il certificato sempre (come visto, in caso di attività amatoriale parrebbe sufficiente chiederlo biennale non potendo il gestore conoscere i presupposti per i quali occorre il certificato annuale).

in breve [Il Decreto Ministeriale

del 26.3.2013 stabilisce gli obblighi inerenti la certificazione medica per l’attività sportiva amatoriale e non agonistica. Occorre attendere di poter analizzare il testo del Decreto quando sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore, così come per le relative interpretazioni ed applicazioni giurisprudenziali. Tuttavia, ad una prima analisi parrebbe che il Decreto intenda prescrivere il certificato (quantomeno un semplice certificato con valenza biennale) nella gran parte dei casi, forse anche per il nuoto libero e per la singola manifestazione, come l’open day.

]

49 happy aquatics  3/2013


HA • manager    INVESTIRE... OGGI? L’ANALISI

Nicola Buso

EAA Aquatic Manager 1° livello 2012

INVESTIRE... OGGI? L’ ANALISI

Studiare l’innovazione di un impianto, tenendo in considerazione le richieste del proprietario e considerando un investimento contenuto tempo di lettura:  4 minuti

Dopo la sintesi del progetto di Mauro Pietro Lunghi, pubblicato nel nr 1-2013, riportiamo ora il sunto di un altro eccellente elaborato presentato all’esame finale di EAA Aquatic Manager. Nicola Buso ha risposto alla esigenza d’innovazione di un piccolo impianto trevigiano, portando 3 ipotesi rispondenti il budget limitato a 20.000 euro. Quale sarà la scelta finale?

O adattare il progetto alla realtà geografica e demografica 50 happy aquatics  3/2013

gni giorno al telegiornale si sente parlare di crisi, fallimenti e dati di decrescita, elementi che rispecchiano la propensione degli italiani a lamentarsi. Credo che questo periodo potrebbe invece essere di stimolo per affrontare sfide nuove volte al miglioramento e alla crescita.A questo proposito ho studiato un impianto che conosco da anni e ho valutato cosa poter fare per aumentarne gli introiti. L’impianto “Mireba”, situato in provincia di Treviso, è costituito da una vasca da 25 m scoperta, un vaschino con fontana, ampio giardino e bar. Tenendo in considerazione le richieste del proprietario, ho proposto 3 investimenti low-budget, sotto i 20.000 euro, valutandoli in un periodo di 5 anni:


INVESTIRE... OGGI? L’ANALISI    HA • manager

1.  istallazione di un idroscivolo per bambini; 2.  installazione di una zona idromassaggio; 3.  organizzazione e programmazione di eventi e corsi. A seguito dell’analisi approfondita delle 3 proposte, ho ritenuto più interessante l’organizzazione di eventi e corsi: sicuramente con un minor impatto sul budget, ma soprattutto più modificabile nel tempo ed adattabile ad un target preciso. Alla base di questo studio vi sono alcuni concetti fondamentali che ritengo opportuno sottolineare: •  L’importanza di “investire” e crescere nonostante il momento considerando la crisi come uno spunto per dei cambiamenti. •  Studiare e pianificare l’investimento, senza improvvisazioni, monitorando più informazioni possibili, sia per verificarlo costantemente sia per poter studiare eventuali modifiche o nuovi progetti. •  Considerare ed adattare il progetto alla realtà geografica e demografica, (questa è stata la parte più complessa dello studio). Ormai è diventato necessario, non solo per i grandi, ma anche per i piccoli impianti, ragionare e pianificare le azioni come azienda e dare ampio spazio alla formazione sia per i tecnici, sia per i gestori.

Diamo voce ora ai 5 ragazzi che nell’ottobre 2012 sono diventati Aquatic Manager dopo un lungo ed impegnativo corso di studi. Aquatic Manager  -  L’esperienza... di  Ishnar, Laura, Simona, Nicola, Mauro È il 31 marzo 2012 quando le nostre strade si sono incrociate, dando inizio ad un rapporto d’amicizia che piano piano è cresciuto con stima e rispetto reciproci. Siamo 5 ragazzi: Simona Zacchei (43 anni di Roma), Ishnar Monaco (22 anni di Subiaco, Roma), Laura Scocchi (33 anni di Vicenza), Nicola Buso (28 anni di Spresiano, Treviso), Mauro Pietro Lunghi (38 anni di Milano). Ognuno aveva dedicato un pezzetto (più o meno lungo) di vita al nuoto e arrivava da esperienze lavorative e studi diversi, ma tutti abbiamo scelto di partecipare a questo percorso con la stessa curiosità e gli stessi entusiasmi. Andando avanti nel corso abbiamo cominciato a conoscerci e ognuno ha regalato la propria esperienza e il proprio bagaglio di conoscenze agli altri. Il team di docenti è stato fondamentale: molto preparati ed esperti, ci hanno trasmesso la loro passione per questo mondo e sono stati importanti sia i momenti di lezione sia i momenti di “pausa”, per conoscerli in maniera meno formale e parlare delle nostre realtà.

All’ultimo incontro di Padova ci siamo salutati per le vacanze, ma siamo rimasti sempre in contatto per gli “aggiornamenti”, finché non ci siamo ritrovati a Roma, lo scorso ottobre. Siamo arrivati al Forum al congresso Aquanetwork e subito abbiamo confrontato la scelta degli argomenti in attesa dell’esame: Simona ha studiato lo sviluppo di un’attività indirizzata a persone in sovrappeso, Ishnar la proposta di corsi con impatto sociale per bambini, Laura ha seguito la riqualificazione di uno spazio di un impianto sportivo, Nicola ha analizzato il miglior investimento “low-budget” per un piccolo impianto del trevigiano e Mauro ha riportato i risultati del suo lavoro di monitoraggio e studio dei consumi di prodotti chimici negli impianti dove ha svolto lo stage. Insieme abbiamo riso, scherzato e versato qualche lacrima il giorno dell’arrivederci: 18 ottobre 2012, giorno in cui abbiamo tagliato il traguardo e orgogliosi siamo diventati AQUATIC CLUB MANAGER, amici e (chi lo sa?)... magari futuri colleghi!

Nei prossimi numeri di Happy Aquatics pubblicheremo altri elaborati degli EAA Aquatic Managers 2012.

“investire” e crescere nonostante il momento, considerando la crisi come uno spunto per cambiamenti 51 happy aquatics  3/2013




HA • manager    LA CRISI ED I FENOMENI AGGREGATIVI

Alberto Manzotti

Esperto in realizzazione e gestioni centri sportivi polifunzionali integrati; esperto in materie finanziarie, amministrative e fiscali.

LA CRISI ED I FENO

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tempo di lettura:  7 minuti

n altri interventi ho sottolineato come la l’attuale situazione economica ha costretto gli operatori a modificare i propri comportamenti, sia all’interno della propria organizzazione sia nei confronti del cliente, sia nel rapporto con tutti gli altri soggetti con cui egli viene a contatto (stakeholder). Nel settore delle piscine, a parte alcuni casi che già da tempo avevano adottato strategie aggregative e di razionaliz54 happy aquatics  3/2013

1a parte

zazione delle risorse, abbiamo a lungo assistito a una frammentazione di comportamenti che certamente non hanno giovato al sistema. I fenomeni aggregativi sono la prima e più naturale reazione allo stato di crisi che gli operatori economici adottano naturalmente. Acquanetwork già da tempo aveva attivato un processo indirizzato all’aggregazione, individuando importanti potenzialità nella valorizzazione della filiera ben prima

che la crisi che ha manifestato i sui devastanti effetti a partire dal 2008. Purtroppo non è facile individuare le cause che hanno comportato un lento avvicinarsi anche ai più semplici obiettivi, ma forse qualcosa sta cambiando. In primo luogo vorrei chiarire cosa significa processi aggregativi, in quanto è molto semplicistico riassumerlo in “proviamo a metterci assieme perché forse l’unione fa la forza”. Sappiamo bene la frammen-


LA CRISI ED I FENOMENI AGGREGATIVI    HA • manager

i fenomeni aggregativi sono la prima e più naturale reazione allo stato di crisi che gli operatori economici adottano naturalmente

OMENI AGGREGATIVI nel mondo delle piscine

tarietà e la complicatezza del modo delle piscine, attorno ad esse ruotano soggetti molto diversi e spesso in contrapposizione di interessi: •  gestori professionali costituiti come società di capitale •  associazioni o società sportive che gestiscono impianti per potere ottenere risorse necessarie a sostenere le attività sportive •  società ed associazioni sportive spurie, che non sono altro che imprenditori che utilizzano gli sgravi di cui beneficia il mondo sportivo dilettantistico per ridurre la propria struttura dei costi •  associazioni sportive che svolgono attività in impianti gestiti da altri •  enti locali che dismettono le gestioni affidandole a terzi a volte con criteri poco attenti alle dinamiche reali dello sport in Italia •  fornitori seri e reali o presunti fornitori più o meno improvvisati •  attività parasanitarie •  operatori nel campo dell’energia •  ecc …. Esiste una vastità tale di soggetti che nemmeno per caso possono trovare punti in comune di conseguenza in questo articolo vorrei provare a fare chiarezza su cosa significa fenomeno aggregativo e perché a volte funziona e a volte no trattando rispettivamente: •  Le diverse tipologie di aggregazioni aziendali •  Le aggregazioni basate su rapporti informali •  Le aggregazioni basate su rapporti contrattuali •  Le aggregazioni basate su rapporti patrimoniali

AGGREGAZIONI AZIENDALI Le tipologie di aggregazioni aziendali seguono il seguente schema: 1.  basati su rapporti informali 2.  basati su rapporti contrattuali 3.  basati su rapporti patrimoniali Un approfondimento a parte va fatto per le RETI D’IMPRESA (ndr, pubblicheremo sul prossimo numero). A tali modalità di formalizzazione delle relazioni tra le aziende corrispondono diversi gradi di libertà o vincoli per gli operatori economici che vi prendere parte. LE AGGREGAZIONI BASATE SU RAPPORTI INFORMALI Rappresentano delle aggregazioni “di fatto”, prive di strutture prestabilite con collegamenti decisamente precari e sono tipicamente costituite secondi il seguente schema: Collegamenti di carattere tecnico •  Subfornitura • Reti

di subfornitura •  Costellazioni di aziende •  Distretti industriali Collegamenti di carattere finanziario •  Rapporti

privilegiati banche/imprese • Accesso al mercato finanziario Collegamenti di carattere personale •  Community

of interests •  Gentlemen’s agreements

è molto semplicistico riassumerlo “proviamo a metterci assieme perché forse l’unione fa la forza” happy aquatics  3/2013

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HA • manager    LA CRISI ED I FENOMENI AGGREGATIVI

AGGREGAZIONI BASATE SU RAPPORTI CONTRATTUALI Si caratterizzano per la presenza di una relazione strutturata che però può limitarsi a particolari aspetti della gestione o anche a singole operazioni. Si tratta delle più frequenti e utilizzate forme di aggregazione, di seguito provo a schematizzarne le caratteristiche senza addentrarmi nei dettagli. Contratti che generano rapporti di collaborazione •  Consorzi • Associazioni •  Patrimoni

in partecipazione destinati ad uno specifico affare

• A.T.I. •  Joint

venture volontarie •  Gruppi di acquisto •  G.E.I.E. •  Contratti di franchising •  Contratti di licensing •  Unioni

Contratto che generano rapporti di dipendenza •  Contratti

di dominio • Altri contratti Contratti che tentano di condizionare i mercati •  Cartelli •  Pools • Ring • Altre

e Corner fattispecie

una relazione strutturata che però può limitarsi a particolari aspetti della gestione o anche a singole operazioni

AGGREGAZIONI BASATE SU RAPPORTI PATRIMONIALI Si caratterizzano per la presenza di una partecipazione al capitale nelle diverse aziende:   Trust   Holding Company •  Konzem •  Keiretsu •  Gruppo • •

Nel mondo delle piscine non sono molto frequenti, pur avendo avuto interessanti esempi di aggregazione a gruppo, favorite anche dalla legislazione fiscale vigente nel mondo dello sport. Sul prossimo numero la seconda parte

sappiamo bene la frammentarietà e la complicatezza del mondo delle piscine 56 happy aquatics  3/2013


DUE PESI E DUE MISURE    HA • manager

Gianni Gurnari

Consulente per la realizzazione e gestione di centri acquatici termali. Idrologo di fama internazionale. Titolare di Benaquam Srl.

Due pesi e due misure

In Italia le piscine rispondono a norme molto rigorose, talvolta eccessive. Ma non per tutte le vasche: il paradosso di un sistema che reclama regole valide per tutti, a beneficio della collettività e degli operatori tempo di lettura:  5 minuti

N

el contesto di una crisi politica e socio economica che non risparmia quasi nessuno, il settore delle piscine si sta chiedendo quali strategie attuare per poter mantenere almeno il precedente livello di presenze nelle proprie vasche. Gli investimenti effettuati negli ultimi anni e le nuove necessità di seguire norme stringenti e sempre più applicate costituiscono criticità che non possiamo dimenticare. Tuttavia è anche vero che molti impianti sono riusciti a razionalizzare i centri di costo a vantaggio della qualità dei servizi offerti e questo grazie ad una grande lavoro su tutti gli aspetti legati alla gestione. Sotto il profilo tecnico stanno in qualche modo aumentando le professionalità di molte figure diverse. La loro integrazione rappresenta la necessità per il futuro: gli adempimenti, ma anche le nuove priorità di far quadrare i conti impongono infatti il ricorso alla multidisciplinarietà. Anche la tecnologia aiuta (nuova idronica, nuovi materiali, cogenerazione, maggiore preparazione e sensibilità dei preposti alle varie attività, nuove attenzioni da parte degli utenti, un migliorato rapporto con gli Organi di controllo). Affermo pure che dopo tanti anni cominciamo, noi di EAA e di ANW, personalmente in FEMTEC, ma anche altri, a raccogliere i frutti di tanto lavoro e di promozione della cultura dell’acqua. Se c’è già stata la revisione della famosa tabella “A” dell’Accordo quadro del 2003 (già dieci anni!) e in molte Regioni si opera per regolamenti concordati anche con i Gestori,

le vasche termali non sono normate 57 happy aquatics  3/2013


HA • manager    DUE PESI E DUE MISURE

perchè un gestore di una vasca ad uso natatorio deve sottostare a procedure, adempimenti e costi che gli altri possono evitare?

finalmente si può cominciare a trarre qualche considerazione, del tipo “tutto il Mondo è Paese”. Ne ho avuto la conferma durante l’ultimo Congresso di ICSPS a Roma e noto che il dibattito sulle piscine è sempre un argomento di buon rilievo trattato in seminari, congressi e giornate formative, senza contare i corsi che si susseguono ormai con cadenze frequenti. Se questo può considerasi un primo, timido bilancio positivo sulle nuove competenze e sulle diverse prospettive per le piscine di cui alla norma richiamata, diverso è il quadro riferito alle altre vasche. Le vasche termali non sono normate; Le vasche dei centri benessere non hanno appositi regolamenti; Le vasche fisioterapiche sono prive di norme specifiche; Le vasche “atipiche” - come quelle sulle spiagge alimentate da acqua di mare - sono ancora oggetto di discussione. Eppure si tratta sempre di acqua contenuta in vasche per la fruizione di più utenti contemporanei. Perchè questa discrepanza? Perchè questa ulteriore anomalia non solo giuridica, ma anche funzionale? Forse che la tutela della salute non è un bene uguale per tutti? Oppure come al solito gli italiani per una legge ne fanno altre dieci relative alle deroghe come se la salute (meglio la prevenzione igienico sanitaria) fosse una questione su cui aprire fronti diversi di “opinioni”?

La giungla delle piscine turistiche-estive e alberghiere: sovente i controlli ferrei sono solo destinati alle vasche pubbliche o ai fitness center. 58

Perchè un gestore di una vasca ad uso natatorio deve sottostare a procedure, adempimenti e costi che gli altri possono evitare? Tutte domande che aprono scenari molto critici attinenti a diversi aspetti sia dell’imprenditoria, che dell’industria, della gestione e della funzione dei controllori. Ma rifiutarsi di affrontare questo complesso quadro significa avallare il fatto che anche per le piscine esistono distinzioni su chi deve e chi no, con un continuo procrastinare che induce sempre meno credibilità da parte di tutti, anche dei diretti interessati. Certamente un po’ di chiarezza in più non farebbe male a nessuno. Anche perché tutti trattano la stessa materia, dove le distinzioni, quando esistono, devono indurre a perseguire interventi coraggiosi per raggiungere quella qualità da chiunque attesa.



HA • aquapool    PISCINE & CLUB USA

A cura di  Paolo

Gecchelin

e

Danilo Russu (Acquanetwork)

Dalla missione negli States (Florida) della rappresentativa di Acquanetwork, una panoramica sui centri acquatici e wellness a stelle e strisce Gli Stati Uniti sono la nazione simbolo del nuoto. Un tour dei club e complessi acquatici più interessanti ed originali della Florida rivela tuttavia che il primato americano non è circoscritto alla grande tradizione natatoria. Abilità manageriali, esclusività di diversi club, cultura dello sport e del movimento, offerta molto allargata in logica prevenzione e “health” sono la sintesi del pensiero dominante non solo fra addetti ai lavori, ma insita nell’Americano medio. Acqua negli States vuol dire soprattutto nuoto, con la differenza che in ogni scuola, sin dalle primarie, si impara a nuotare e si prosegue con lo sport negli anni a seguire.

Panoramica di Fort Lauderdale Aquatic Complex / Hall of Fame.

60 happy aquatics  3/2013


PISCINE & CLUB USA    HA • aquapool

Fort Lauderdale Aquatic Complex come sarà entro due anni: 32 milioni di dollari l’investimento.

Fort Lauderdale Aquatic Complex i riceve la general headcoach 60.000$ annui manager, Laura Voet, e 40.000$ per i collaboraex nuotatrice, affian- tori, istruttore 13$/h, ascata dall’headcoach Da- sistente bagnanti 10$/h. vid Gibson. Il giorno prima L’impianto, abbastanza daalla Hall of Fame (il museo tato, nei prossimi due anni che però richiama meno di subirà una profonda traquanto si pensi ed è un co- sformazione, con un investisto a carico anche del com- mento di 32 milioni di dollaplesso natatorio) è stato ri per la creazione del nuovo celebrato il nostro Alberto polo natatorio con vasca e Castagnetti. L’impianto è area fitness e SPA: tutto a Rendering “panoramico” del complesso acquatico di Fort Lauderdale. pubblico gestito dal Comu- carico della municipalità. ne che copre i disavanzi. La società di gestione è guidata da Laura, mentre la squadra agonistica (Swim Ft Lauderdale) da David. Molte attività legate al turismo e/o collegiali di squadre provenienti da tutti gli States e da diversi Paesi. Il target sono i ragazzi in età scolare, mentre per gli adulti si parla quasi di solo nuoto libero (indice che l’alfabetizzazione natatoria negli USA è massima) e il nulla di aquafitness; vasche rigorosamente scoperte, con sola tettoia per la vasca baby, al fine di evitare l’eccessiva esposizione dei piccoli ai raggi La vasca da 50 m. del polo natatorio, come si presenta oggi. UV. Compensi indicativi:

C

61 happy aquatics  3/2013


HA • aquapool    PISCINE & CLUB USA

YMCA  Weston a famosa no profit americana è a connotazione rigorosamente pubblica, ma a differenza dell’Italia, tutto quanto afferisce alla collettività è curato e gestito mirabilmente, grazie alla professionalità di managers ed operatori. Vasche: da 50, didattica e ludiche con giochi; in tutti i complessi YMCA i prezzi sono popolari, con focus su

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sociale, servizi alle famiglie con particolare attenzione per disabili e percorsi pedagogici, educativi e di assistenza per bambini, ma molti programmi riservati anche a over 60 (attivissimi in palestra). Copertura da parte dell’amministrazione pubblica per i servizi erogati. Per i tantissimi members si punta su quota sociale annuale, che, per nuclei

Sopra: le vasche di YMCA a Weston. A sinistra: vasche ricreative, perché divertimento è inteso come “servizio sociale” per le famiglie. Qui sotto: l’ingresso di YMCA.

familiari, può essere anche inferiore a 1.000 dollari, includendo attività in acqua, fitness center a accesso a basket e attività outdoor. Il complesso di Weston, con 6 anni di vita, è ben manutenuto. FRENCHMAN’S CREEK Beach & Country Club  Palm Beach

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rande resort golfistico molto esclusivo: la quota d’ingresso per associarsi è di 200.000 dollari più quota annua per un massimo di 600 soci (intesi anche come nucleo familiare). Ogni member ha l’abitazione all’interno del resort e in genere si può essere accolti per rinun62 happy aquatics  3/2013

cia o decesso di un socio. Come ci riporta Maria (nativa in Spagna e responsabile marketing) loro puntano su persone con un reddito imponibile maggiore di 5 milioni annui ovvero il 2% degli americani, pari circa a 6 milioni di abitanti. I soci vengono da diverse parti degli States, ma anche da

alcuni Paesi stranieri d’oltreoceano. Due le vasche, una natatoria (20x6) ed una ricreativa: a differenza di molte piscine americane, che sono verniciate, queste più elegantemente sono piastrellate. L’area sportiva con fitness (macchine Cybex) e personal trainer e SPA è diretta da Tiffany

Desonza, molto esperta di aquafitness (puntano su aquabike, con attrezzi forniti dall’italiana Aqquatix). Impressionano gli enormi spazi, con distese di verde curatissimo, 4 differenti ristoranti sempre aperti per i soci, un’imponente clubhouse, ma soprattutto ben due campi da golf a 18 buche.


PISCINE & CLUB USA    HA • aquapool

CORAL SPRINGS AQUATIC COMPLEX Coral Springs

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radizionale polo natatorio americano a gestione pubblica, in cui i team agonistici (nuoto, syncro e tuffi in particolare) hanno un peso rilevante, fornendo diversi atleti alla nazionale. Lo shop (540.000$ il fatturato annuo, con vendita multibrand e acquisti da parte dei tanti club che svolgono collegiali in questo tempio del nuoto) è gestito in maniera autonoma dal general manager, Mike: grazie a tali laute entrate commerciali vengono coperte eventuali perdite che il comune non ripianerebbe. Centro natatorio che

ha diversi anni, ma completo (tutte le attività sono contemplate, tuffi inclusi); sala fitness un po’ spartana e molto attrezzata, con vano riservato alla preparazione delle squadre agonistiche. Ben ricordato è il nostro Andrea di Nino, che a suo tempo frequentava con il suo team le vasche di Coral Springs; l’area bar/ristoro è in fase di sviluppo. Il Complex del comune include in tutto 3 centri coordinati da Mike, fra cui anche un acquapark. I servizi sono puliti e tenuti in ordine a differenza di altri centri dove l’igiene è carente. Quote

12 mesi o trimestrali molto ridotte, con annuale che non supera 260 dollari per piscina e palestra. I camps estivi hanno invece tariffe molto più alte di quelle medie italiane. I compensi: istruttore 15$/h e assistente bagnanti 10$/h.

L’impianto risente del peso degli anni, ma per ora l’unica miglioria prevista è la riqualificazione dell’ingresso con 150.000$ messi a budget per rinnovare la facciata. Operazione che verrà perfezionata entro il prossimo anno.

L.A. FITNESS Tampa

È

uno degli oltre 900 club della famosa catena low price americana (aprono o acquisiscono circa 80 centri all’anno); realizzato 4 anni fa, si presenta benissimo con piscina (25 yards) e idromassaggio.

Le vasche sono scarsamente utilizzate, con una sola classe/die di ginnastica in acqua per circa 15 persone: 6.000 i soci a Tampa a 29$/ mese e una sala fitness attrezzatissima, completata da spinning (che negli USA

va alla grande) e gli immancabili campi da basket e squash; a Fort Lauderdale i soci sono 13.000 (con dimensioni quasi doppie, ma un degrado stucchevole della struttura), varie promozioni e prevendite. A Tampa i

servizi compresi nella quota base sono: lezioni open per diverse attività, 1 scheda del personal trainer. Tutto il resto a pagamento. Frequenza media giornaliera 800/1.000 persone. 1 settimana gratis di prova. 63 happy aquatics  3/2013


HA • aquapool    PISCINE & CLUB USA

INNISBROOK Resort and Golf Club a Island Hole Tampa Bay

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esort di dimensioni impressionanti con 4 piscine, centro fitness, SPA, ristoranti, club house e alloggi con suite eccellenti e confortevoli (circa 130 dollari a stanza che ospita fino a 4 persone). Molti soci che però si perdono nelle distese della grandissima oasi verde; anche qui due campi da golf e aree per pratica di golf, più campi da tennis; la quota per associarsi è meno elevata di quella richiesta a Palm Beach, ma non è Club accessibile a tutti. Durante i week end richiama moltissimi soci. Le vasche, di diversa foggia, sono tutte con fondo piastrellato, a riconferma che la qualità viene valorizzata da certi accorgi-

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menti realizzativi. Bus navetta facilitano spostamenti che possono essere anche di 3 km fra piscina e piscina. È pure sede ospitante di IACF CONFERENCE 2013 di AEA: se tale evento è quello che richiama il più alto numero di istruttori stranieri, ha ben poco a

che vedere con le nostre kermesse decisamente più ricche e spettacolari. Livello medio, piattezza diffusa, nessuna coreografia d’impatto. Presenters idonei per clientela over 40/50. Poche novità ed innovazioni. Molto da esportare poco da importare, se non fosse per

una filosofia slow destinata ad una popolazione meno giovane (quella del futuro). Più sostanza meno forma. 650 partecipanti, tutti comunque molto soddisfatti. Bravissime le presenters italiane di EAA e FIN, che giganteggiano sulle colleghe straniere.


PISCINE & CLUB USA    HA • aquapool

EQUINOX FITNESS CENTER Miami Beach gliamento sono mediamente 200% più cari rispetto ad altri centri commerciali. Le tariffe di Equinox sono in linea con la sua filosofia: 150/200$ al mese e annuale sui 1.800$ senza servizi extra. Area Kids/ Baby a pagamento. Molto d’immagine le pareti esterne, curate da un fotografo professionista. Vision: It’s no fitness. It’s life.

C

atena americana che conta di 60 centri fitness, tutti di alto livello con sala fitness (cardio e muscolazione: macchine Precor e Life Fitness); la vasca ha sempre un impiego limitato (25x6 yards impostazione natatoria e poco o nulla aquafitness) ed è affiancata da SPA; bar confortevole e proshop ben fornito di abbigliamento: buone fonti di entrata. Il club è inserito in un complesso commerciale di altissimo livello con marche e firme di prim’ordine: i capi d’abbi-

sintesi schematica IMPIANTI Natatori datati, molti da ristrutturare. Piano vasca e vasche in cemento. Servizi e bagni al di sotto degli standard. Impianti trattamento non idonei. Molti complessi con giochi d’acqua (waterplay). IGIENE e PULIZIA Al di sotto degli standard medi Italiani. Molti non avrebbero le necessarie autorizzazioni ad aprire da parte dell’ULSS. FREQUENZE/PRESENZE Al di sotto della nostra media per le attività a corso/classe. Superiori per il fitness (cardio e body, con spinning che spopola) molta richiesta per nuoto (non solo nuoto libero) e divertimento/fun ricreativo. CULTURA ACQUATICA Fin dalle scuole “l’obbligo” d’imparare a nuotare. Cultura dell’acqua a qualsiasi età. Il rapporto è di Italia 1: USA 10. Copertura dei costi sociali da parte del pubblico. Scuola nuoto in genere legata anche ad idea di sicurezza e prevenzione. L’aquafitness ha minor diffusione nei grandi complessi e maggiore nei centri più piccoli, con indirizzo natatorio più contenuto. Molto sviluppate il recupero/terapeutico e l’attività sociale (particolare attenzione alla disabilità), soprattutto anziani. ENERGIA RINNOVABILI Nessun utilizzo di energie rinnovabili e/o risparmio energetico. QUOTE

t endenzialmente viene proposta solo la quota annuale di Socio/Member diversificata sulla base dei servizi offerti e/o richiesti. Non hanno quote a corso e solo in alcuni casi viene offerta la tariffa a trimestre/semestre. 65 happy aquatics  3/2013



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