Happy Aquatics n. 3 anno 2014 - ITA

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In Punta di diritto... sportivo I pareri di quattro avvocati

La Riforma necessaria per normare lo sport Consumi: quale soluzione?

L’esercizio fisico in acqua

AQUA FITNESS DAYS 2014 Acquanetwork meeting, 3 aXe Convention Days, work shop Aqua Cardio Training e ACQUAPOLE, masterclass no stop: 94 in tre giorni con i migliori presenter internazionali!

Anno XVI Numero 3  giugno-agosto 2014 spedizione in abbonamento postale 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - dci padova

euro 2,00. contiene I.P.

le risposte di otto preparatori fisici di fama internazionale

Cardiofrequenzimetro e monitoraggio in acqua


La nostra sfida è semplificare l’operatività delle vostre strutture

ambienti innovativi per spogliatoi e servizi

Modulabili • Personalizzati • Rispondenti alle normative vigenti di igiene e sicurezza

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Anno XVI Numero 3  giugno-agosto 2014

> Rubriche 5 Editoriale verità talvolta scomode 6 News 64 Anif Eurowellness 74 Company   > articoli 18 Strike Da ridere (se non fosse vero)

46 Exercises Water up & down

Fuori e dentro l’acqua per un massaggio mente-corpo, un connubio perfetto tra appoggio e spinta che esalta ancora di più la grande resistenza dell’acqua di  Sonia Manfucci e Paola Pascali

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50 Acquanetwork SPORT MANAGEMENT saper fare impresa nello sport

DI gianni Gross

20 Dossier In punta di diritto... sportivo: tanti dubbi e poche certezze

Essere la società di gestione numero uno d’Italia, con 40 impianti all’attivo, successi sportivi, strategie ben ponderate e grandi traguardi ancora da raggiungere

la redazione

26 Strike Tafazzidentro

la redazione

Subire passivamente la crescente zavorra burocratica, sembra essere inclinazione diffusa dei dirigenti sportivi italiani

55 Manager La “Rinascita della finanza di progetto” per le piscine E gli aspetti finanziari

DI Federico Gross

28 New trend Acquapole ® un’attività a 360 gradi

Il rilancio del Project Financing che fa leva su garanzie derivanti dal tipo di contratto, il ruolo della società di progetto (SPV)

Fitness, nuoto, acquaticità, allenamento agonistico e recupero funzionale: questi sono i molteplici usi della rivoluzionaria attività in acqua che richiama la “terrestre” Pole dance

di Alberto Manzotti

58 Manager Consumi: quale soluzione?

DI Monica Spagnuolo

30 Exercises Il cardiofrequenzimetro e il monitoraggio in acqua

DI Francesco Confalonieri

di Massimo Savini

60 Manager Indennità chilometriche 46

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34 Exercises Esercizio in acqua per lo sportivo: quale è la posizione degli esperti?

DI Manolo Cattari

43 Exercises L’aquacycling su bike di ultima generazione

Lezione su BPM bike, che nel panorama mondiale è l’attrezzo più innovativo ed evoluto, tanto da consentire un aggiornamento radicale del training su un’aquabike andrea gilardoni

di roberto bresci

I tempi sono oltremodo maturi per un adeguamento guidato dal Ministero della Salute: un’esigenza ormai diffusa fra operatori e organi di controllo, che si scontrano con le lentezze sistemiche

DI Piero Benelli

L’insegnamento del nuoto come percorso per migliorare la qualità di vita di persone con disabilità: la valorizzazione del profilo socio-sanitario della piscina

L’Agenzia delle Entrate si esprime sulle indennità chilometriche corrisposte agli sportivi dilettanti

62 Manager Restyling per l’accordo sulle piscine?

Interviste e confronto con i preparatori fisici

40 Exercises Interventi ri-educativi nella scuola nuoto

Molto più di un pantalone: un vero “attrezzo” che rende più efficace qualsiasi attività acquatica, ottimizzata da rigorosi protocolli di lavoro (Hydra Programs) di stefano fontanesi

Una sentenza che lascia molti dubbi

La nuova frontiera del fitness acquatico si sostanzia nella possibilità di rilevare il battito cardiaco, vedendo in tempo reale su un monitor come risponde il proprio organismo all’esercizio svolto in vasca

48 Exercises Aquatic Pants

di alberto verardo

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64 Anif Eurowellness REGOLE CHIARE: La proposta di legge per lo sport di ciro lo giudice

68 Aquapool Prime: essere i migliori

Eccellere è il credo del gruppo che in meno di due anni ha trasformato l’offerta qualitativa di acquaticità, fitness e wellness a Bologna. Un’esperienza poco replicabile di cui beneficiano oltre 8.000 soci complessivi in tre diversi club di marco tornatore

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Anno XVI Numero 3  giugno-agosto 2014

> INSerzionisti copertina

> aquafitnessdays

Quattro giornate a Hidron Firenze- per ottenere il massimo in chiave professionale e di aggiornamento multilevel, proiettando a futuri successi i club e gli istruttori

2a Ges Group 3a Digi Project 4a Aqquatix Group

> INSerzionisti interno 2 Eaa Aqquatixperience 4 Aqquatix / Hosand 8 Eaa Aquafitness Days 14 Acquanetwork 33 Eaa 42 Hexagone Italia 54 Rokepo 67 Wibit Sports 73 Città Della Speranza 80 Fiere Ed Eventi

> extras 6 news 11 AQQUATIXPERIENCE 14 news acquanetwork 8 AQUAFITNESS DAYS 64 anif eurowellness 74 HA company

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> in copertina

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80 fiere ed eventi

Prime di Bologna, Francesco Iezzone e gli insegnamenti che un giovane talento e il suo management possono dare a chi è ancorato all’idea di acqua e servizi di un decennio fa. Un made in italy così dirompente che i Russi, in modo pedissequo, ne hanno copiato brand e format. Peccato manchino loro cultura dell’ospitalità e know how della customer satisfaction. Per lezioni veloci chiedere a Iezzone, un vero Leader della nuova generazione (intervista a pag. 68). HAPPY AQUATICS  3  2014  3


Aqua Cardio Training Il primo sistema di wifi acquatico, gestisce classi fino a 32 persone. Ideale anche per squadre di nuoto e pallanuoto, per il monitoraggio degli atleti.

The new training systems generation

Smart Watch Per cronometrare e comunicare in tempo reale con l’atleta in acqua e gestire contemporaneamente più corsie. Tecnologia wireless.

Aqua Cardio Training Sistema di monitoraggio della frequenza cardiaca, trasmessa in tempo reale su monitor a bordo vasca. Tecnologia wireless. Workshop Aqua Cardio Training a

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Oggi l’allenamento in acqua è più facile, professionale e divertente, grazie ai nuovi sistemi di comunicazione, monitoraggio e intrattenimento, distribuiti in esclusiva da Aqquatix.

Neptune Nuovo Mp3 player by Finis a trasmissione ossea, per ascoltare la musica preferita durante l’allenamento.


EDITORIALE Marco Tornatore

Direttore generale di European Aquatic Association e di Aqquatix  Direttore editoriale di Happy Aquatics

talvolta scomode La debacle mondiale della nazionale di calcio rispecchia la situazione più generale del Paese. Opinabile, direte: avete ragione (nel 2006, pur vincendo, eravamo meglio?), ma l’Italia, nazione, è in palese declino. Per contro abbiamo tantissimi più che inorgogliscono e che spesso dimentichiamo per dare spazio al lamento e al dileggio da bar sport. Le virtù Proprio il nostro ambiente annovera grandi talenti fra professionisti, aziende di gestione, fitness centers, società sportive affiancate da imprese che esportano il made in italy, agognatissimo da tante piscine nel mondo: nulla a che vedere con bassezze di mediocri gestori, azienduncole e colossi collusi con i poteri forti e istituzionali, inclini a truffe, tangenti, sommerso e nero, piaghe sociali penalizzanti per chi rispetta le leggi. Gli integerrimi Sappiamo di essere scomodi, perchè dalle nostre colonne ci pregiamo di dire la verità, di denunciare il malaffare, di essere sovente antisistema: siamo molto persuasi che le sorti positive dell’Italia e del nostro settore non di-

pendano dalle istituzioni, paralizzate su posizioni retrive, fedeli a familismo, clientelismo e affarismo cui sono asserviti i furbi -i disonesti-; il riscatto dipende solo dall’iniziativa della base, degli operatori, di coloro che guidano, progettano e realizzano con rettitudine e grande visione le piscine di ogni foggia e indirizzo (sportivo, sociale, ricreativo, turistico, sanitario). Il futuro Insomma, in ragione delle evidenze inconfutabili, crediamo all’iniziativa della base, non del vertice; riponiamo fiducia in chi fa girare l’economia del nostro settore e, con ogni sua azione e scelta, si prodiga per il bene e il riscatto di aree afferenti l’acqua, intesa come contesto dove vivere esperienze positive, anche in ambito imprenditoriale. E se non c’è impresa, non c’è futuro nemmeno per lo sport: di base e di vertice. E’ il messaggio forte che viene dal convegno di ANIF (imprenditori coesi e capaci) ben documentato a pag. 64. La missione Siamo scomodi, dicevamo. Lo evidenziano le reazioni scomposte di chi viene chiamato in causa dalle nostre denunce, quando sarebbe più dignitoso un

Aquardens (VR): un magnifico esempio di italianità carica di fascino e phatos.

«se non c’è impresa, non c’è futuro nemmeno per lo sport: di base e di vertice» silenzio espiatorio. Non demorderemo, perchè convinti che, pur se marginali, abbiamo il dovere di dare un contributo allo sviluppo e al rinnovamento delle piscine e dello sport nazionali. Grazie Infinita riconoscenza ai tanti lettori che ci chiedono di perseverare, di continuare a sfornare spunti e contenuti, scomodi solo per i sabotatori dell’evo-

luzione. Happy Aquatics si onora infatti di dare voce e spazio a coloro che guidano il settore, forti della propria alta professionalità e di competenze scientifiche, tecniche e manageriali, tratti distintivi dei veri Leaders. Il problema? Che non leggiamo e siamo pigri. Peccato, perchè certe perle di sapere e saggezza aiuterebbero tutti a crescere. Provate ad esaminare da pag. 18-19 gli interventi su giustizia e sentenze discutibili. E’ un invito, non certo un dovere. L’appuntamento Forse dovremmo imparare a fare un po’ meno gli struzzi e ad essere più uniti nel determinare i cambiamenti necessari. Il 3 settembre Acquanetwork sarà a Hidron (FI) per un incontro allargato a realtà gestionali francesi e a non soci: un’ occasione di confronto, per capire quali siano le scelte che aiutino circa sostenibilità gestionale, molto legata ai costi energetici. E’ un invito, non un dovere: mero piacere dialogico per progredire insieme.  HAPPY AQUATICS  3  2014  5


HANews Porsche Tower Miami Solo il nome è evocazione di lusso, se poi si butta l’occhio su YouTube, si può ammirare il progetto, fantasticando un po’. http://www.youtube. com/watch?v=jH9jl2S0lZc 57 piani, 132 sky-floats (appartamenti), con 284 posti auto raggiungibili con ascensori; un’altezza complessiva di 206 metri, investimento totale di 560 milioni di dollari e costo di ogni abitazione da 4 a 15 milioni. Ah, naturalmente ogni “luxury real estate” ha la propria piscina privata collocata nelle enormi terrazze, cui si aggiunge quella “condominiale” fronte mare: le vasche e le aree annesse sembra sia-

no commissionate ad uno dei gruppi leader italiani nella realizzazione impianti acquatici (presto l’ufficializzazione). Ma visionando il video: niente male arrivare dal garage al proprio appartamento, magari al 50° piano, senza mai scendere dall’autovettura, no? Figuriamoci poi se questa fosse l’omaggio della casa automobilistica tedesca più famosa al mondo per chi acquista uno degli appartamenti vista oceano di Miami; non si tratta del portachiavi, ma di una Porsche vera e propria! Altro mondo, altri livelli... ma sognare non costa nulla. www.luxury-residence-miami.com

Fort Lauderdale Aquatix Complex Work in progress del restyling budgetizzato in 21 milioni di dollari; ma scopriamo che gli appalti non levitano solo in Italia: apertissima la polemica perchè i lavori, in ritardo sulla tabella di marcia, hanno subito un rallentamento in quanto il costo stimato è di 32 milioni. Il che non pregiudica l’ope-

ra di radicale rinnovamento del complesso, famoso nel mondo, per la Hall of Fame; ma viene, a ragione, mediaticamente strombazzato, con toni accesi e indignati. Con la differenza che tali verifiche lì vengono fatte a priori e non a posteriori come accade in Italia, quando il danno è fatto...

Fort Lauderdale Aqua Park E per restare in Florida, viene invece approvato dal sindaco di Fort Lauderdale,

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da 110 milioni di $! Jack Sailer, il progetto di un parco acquatico, poco lontano dall’aeroporto, da 110 milioni di dollari (!): se questo Stato americano già attira molto turisticamente, ora si avvia ad arricchire l’offerta con questo imperioso complesso lueasure & aquatic fun i cui lavori sono in fase di avvio.


HANews Acquatici vincenti alle elezioni amministrative

Sky Habitat a Singapore è l’ambizioso progetto architettonico, o meglio, di arredo urbano, ideato dall’israelo-canadese Moshe Safdie che svetterà a Singapore nel 2015. 38 piani, 574 appartamenti, e soprattutto due piscine. Una delle quali è a prova di vertigini: la “Sky Pool” infatti è la vasca da 50 metri, posizionata sul tetto, che collegherà le due torri dell’edificio. L’altra piscina invece, per chi non ama l’altezza, sarà al piano terra circondata da palme e spazi verdi.

Il CT della nazionale di Nuoto di Fondo, Massimo Giuliani, che con i suoi atleti in vent’anni ha regalato tante medaglie, molte del metallo più pregiato, è il nuovo sindaco di Piombino. Un bel successo per questo allenatore di razza, che ora però dovrà scegliere fra il mandato a lui assegnato dai cittadini e il ruolo di affermatissimo headcoach, che come tale dovrebbe girare costantemente il mondo per seguire la squadra nazionale: poco compatibile con la carica di Primo Cittadino. E’ rimasta sempre nel mondo delle piscine, la ex pluri-campionessa italiana, quinta ai mondiali, Cinzia Rampazzo: da giugno è il nuovo assessore allo sport di Padova. Un altro bel risultato per la sua carriera di donna sportiva, che avrà il compito di confermare come le quote rosa in politica non siano solo una scelta di genere, ma di capacità e competenze inappuntabili. Altri ex atleti o allenatori hanno tentato la scalata alle recenti amministrative ed europee, ma

Dall’alto verso il basso: Il CT della nazionale di Nuoto di Fondo Massimo Giuliani e la ex pluri-campionessa italiana Cinzia Rampazzo.

non sono stati premiati dagli elettori: fra questi anche l’ex primatista continentale Marcello Guarducci, e alcuni “acquatici” toscani.

Forumpiscine 2015, unisciti alla festa Appuntamento in Fiera a Bologna, dal 19 al 21 febbraio prossimi con Expo e Congresso internazionali

La fiera italiana delle piscine e delle spa punta dritta sulla crescita di espositori e di visitatori, ma anche di novità, prodotti e soluzioni per ampliare la proposta commerciale e di servizio per gli operatori del settore. La settima edizione di ForumPiscine in programma da giovedì 19 a sabato 21 febbraio 2015 - si svolgerà in concomitanza con il sedicesimo ForumClub,

dando così vita a una manifestazione unica per varietà merceologica e ricchezza di interconnessioni tra settori complementari: dal comparto acquatico all’ospitalità, dal mondo del fitness al comparto salute, dall’area benessere all’impiantistica sportiva. Il padiglione 19 della Fiera di Bologna sarà anche sede di workshop e incontri gratuiti per i visitatori, organizzati dalle aziende e dalle associazioni di categoria. Saranno invece a cura della segreteria scientifica, Editrice Il Campo, i contenuti del Congresso internazionale di ForumClub-ForumPiscine, in programma nell’adiacente Palazzo dei Congressi: tre giorni di formazione e aggiornamento, studiati in funzione dei diversi ruoli professionali, anche

con il contributo delle associazioni di categoria. Venerdì 20 saranno assegnati i premi dell’Italian Pool Award nelle categorie Commerciale (Indoor e Outdoor), Residenziale (Indoor e Outdoor in forma geometrica e libera), cui si aggiunge il premio per le Biopiscine e quello Speciale Facebook. Restando in tema social network, è di recente apertura il gruppo ForumClub-ForumPiscine 2.0 su Facebook, pensato come salotto virtuale per migliorare e far crescere l’evento, grazie allo scambio e al confronto con gli operatori e i consulenti iscritti. Per informazioni, aggiornamenti e candidature al premio: www.forumpiscine.it HAPPY AQUATICS  3  2014  7


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HANews Aquafitness

Days 2014

Very Special Edition 4-7 settembre-Campi Bisenzio (FI)

Il meglio dell’aquafitness internazionale si dà appuntamento a Hidron: tutte le grandi novità 2014-15 e i più affermati esperti mondiali del settore Aquafitness Days edizione numero 16 per stupire il mondo (già preiscritti oltre 70 stranieri), con formule radicalmente nuove, ma soprattutto una serie di protagonisti che solo la rassegna EAA è in grado di mettere insieme. Le novità annunciate sono tutte confermate, con qualche sorpresa in più, resa possibile anche per l’ospitalità offerta da Hidron, il complesso acquatico che in Italia non ha eguali. Alcuni punti chiave: •  più contenuti ed iniziative per aggiornarsi e tariffe vantaggiose •  per chi si iscriverà entro e non oltre il’11 luglio, un primo step promozionale e vantaggiosissimo; seguirà una seconda scadenza, comunque agevolata, fissata per il 4 agosto. Questi, tutti d’un fiato, i momenti topici dell’evento: •  3 settembre: Convegno Acquanetwork, con focus su test effettuati e progetto in fase di sviluppo su soluzioni di efficientamento energetico mirate per ogni impianto. •  4-5 settembre: 3 aXe Convention Days che si terranno il 4 (bike e treadmills con Cantarini e Gilardoni) e il 5, con la regia di Cognonato e Confalonieri, per staff di reception e management: test per certificazione dei Club ma anche di Istruttori aXe, che scelgono la certificazione individuale (novità!). •  4-7 settembre: EAA International Training per i migliori Trainers stra-

nieri e italiani (anche i Technical Advisors di EAA) che si aggiorneranno per lanciare il nuovissimo format di corsi e seminari EAA. •  Masterlass E.A.A. come concentrato di novità mondiali, molte legate ad aqquatiXperience - aXe programs: ad oggi 5 programmi ready to use e sempre on line, vale a dire, AquaFighting (Senati), Aquactive Cycling e Aqua Treadmill (Gilardoni/ Cantarini), Deep Water (Misciglia), Aqua Step&Jump (Benetti). •  la formula Rookie di EAA, dopo Riminiwellness ha consacrato 5 nuovi talenti che esordiranno il 5 settembre, come presenters di grande levatura. Questi i best performers attesi: •  Planet Aqua/Les Mills con masterclass incluse nel pacchetto Aquafitness Days e i propri migliori interpreti (Silvia del Monaco, Sara Cantergiani e Alessio Favero), che presenteranno i programmi di Aquadynamic, Aqua Bodybike, Aquawork e Aquacombact. •  Federnuoto: con Ivan de Luca e la supervisione dei referenti di settore Aquafitness della FIN, Giorgia Collu e Mirco Salvetti. •  Aguamovida: musica, divertimento e training si fondono in classi che incontrano i nuovi gusti di chi viene in piscina: presenters Cristina Tandurella e Stefania Cilia. •  Acquapole: l’unico (brevettato) ed esclusivo attrezzo reso multifun-

zione da diversi accessori innovativi; due masterclass/die guidate da Stefania Manfredi e training certificativo Acquapole. •  Hydra Programs con Fepty Pants: Claudio Paganelli, affiancato dall’ideatore, Fontanesi, per cogliere l’effetto e i benefici di questa novità mondiale, seguendo protocolli di lavoro, by Hydra. •  Aqua Cardio Training: una rivoluzione in termini dal training verticale in acqua, con sistema di controllo frequenza cardiaca (Hosand): classi e seminario sotto l’egida dei Dott. Confalonieri e Benelli. •  Water Thai Fit: Silvia Senati e la sua carica per guidare il fenomeno più trendy in piscina; Water Thai Fit, con Maximilian, ha in programma anche classi terrestri. •  Aquawallgym: Péter Pribélyi, dall’Ungheria, presenta tutti i nuovi protocolli di lavoro percorribili con questo attrezzo multifunzione: classi e numerosi spazi demo. E poi tutta l’attrezzatura più innovativa al mondo: fra le regine della scena la BPM Three - Light bike (con led che cambiano colore in base al ritmo di pedalata), Water Up & Down (spazi demo a cura di Paola Pascali e Sonia Manfucci), il menzionato Acquapole con i nuovi accessori. Per il programma completo e info su vantaggiosissimi pacchetti: eaa@euroaquatic.it o visita www.euoraquatic.it. HAPPY AQUATICS  3  2014  9


HANews

EAATA

Il sogno diventa realtà La prima scuola per chi ama i delfini Apre a Roma la prima scuola per chi vuole intraprendere la carriera di addestratore di delfini e per chi semplicemente vuole conoscerli più da vicino. L’EAATA nasce con l’obiettivo di formare personale specializzato per tutte quelle strutture che ospitano animali in ambiente controllato: approfondimenti attraverso corsi specifici e percorsi mirati e strutturati in diversi step, con i migliori formatori professionisti a livello internazionale, per garantire il loro benessere psicofisico. Attualmente l’EAATA sta stringendo importanti collaborazioni con strutture estere autorizzate per la realizzazione del percorso Dolphin Essence indirizzato a persone o famiglie che cercano per i propri figli, parenti o per loro stessi, nuovi stimoli attraverso l’interazione con i delfini, sotto la

supervisione di personale specializzato e di uno psicoterapeuta che sarà presente durante tutto il percorso. La principale finalità di questa iniziativa è alleviare il disagio psicologico, creando le condizioni per un maggior stato di benessere, grazie all’interazione con il delfino. Quindi non una terapia o un trattamento sostitutivo ai metodi tradizionali di supporto psicologico farmacologico, ma un’ulteriore sostegno per persone che possono beneficiare di un’interazione spontanea, quale quella con il delfino. Due i fattori determinanti per avere dei benefici: la presenza dei mammiferi e l’elemento acqua. Per saperne di più: www.eaata.it

Master in fisioterapia dello sport Un percorso altamente qualificante per i professionisti del mondo sportivo Parte ad ottobre il nuovo Master, teorico-pratico, della durata di complessiva di 12 mesi: da ottobre 2014 a giugno 2015. Si articola in 54 seminari, di 3 giorni ciascuno, con frequenza obbligatoria. Il master si propone di fornire una formazione avanzata, di tipo specialistico, nel campo della fisioterapia applicata alle attività sportive, in linea con quelle fornite in ambito universitario nei paesi più avanzati in questo campo. Gli sbocchi professionali per il Terapista che consegue il master in Fisioterapia applicata alle attività sportive sono molteplici: si potrà trovare occupazione in società sportive, centri di fisioterapia sportiva e fede10  HAPPY AQUATICS  3  2014

razioni sportive. Gli strumenti forniti permetteranno inoltre di attivarsi a pieno titolo come libero professionista sul territorio. Requistiti richiesti: laurea in Medicina e Chirurgia, laurea in Fisioterapia o titoli equipollenti, studenti dell’ultimo anno del percorso formativo in Fisioterapia. Quota di iscrizione: - euro 2000 + iva entro 30 luglio - euro 2500 + iva dopo 30 luglio - euro 400 + iva singolo seminario - euro 150 + iva singola giornata Direzione: Dott. Saverio Colonna Info e dettagli: info@spine-center.it


HANews

aqquatiXperience (aXe)

programs e convention days Per i migliori Club; ma anche percorsi certificativi individuali per aXe Instructors Cinque i programmi aXe, che qualificano lo staff e arricchiscono, innovandolo, il palinsesto di qualsiasi piscina o club. Se il made in Italy in acqua garantisce standard che nessuno al mondo riesce ad avvicinare, i contenuti e le soluzioni tecnologiche per l’aggiornamento costante on line sono un servizio senza precedenti per le piscine italiane e dei cinque continenti (traduzione in 5 lingue). Ma aXe, in ragione della forza e della credibilità dirompenti di EAA, ha varato come novità assoluta un percorso per soli istruttori, che, di fatto, diventeranno titolari della licenza per insegnare gli aXe programs: ancora una volta EAA è convinta che il vero motore del cambiamento, così come avvenne con l’aquafitness negli anni 90, saranno i professionisti più capaci e più sensibili all’innovazione. Axe Programs consentono al professionista di esercitare l’attività nella propria piscina, fruendo degli aggiornamenti periodici on line, della licenza d’uso delle musiche e dei programmi, supportato da manuali

siva fase esplorativa per vari operatori che un domani potranno entrare nella aXe Community, acquistando come Club o Professionista uno o più aXe Programs (certificazione ad un successivo Convention Day). Incredibile è il prezzo, 45 € iva inclusa(!), per una giornata full immersion con posti però limitati: 55 per ogni programma, 8 ore con Top Trainers come Cantarini e Gilardoni, affiancati per la parte relazionale e medica da Cognonato e Dott. Confalonieri. Il calendario dei Convention Days First Step 2014: e materiale indispensabile per la performance di alto livello. E, a programma acquistato (ben 3 aggiornamenti on line all’anno), metabolizzato e studiato, attraverso i Convetion Days, il Professionista potrà accedere alla certificazione aXe per ogni percorso scelto. I primi aXe ConventionDays saranno il 4 settembre a Hidron, alla vigilia di Aquafitness Days: Aqua Treadmill e Active Aqua Cycling. Due eventi che saranno “open”: da un lato la prova per chi è già titolare di tali aXe programs (Istruttore o componente dello staff di Club che hanno scelto aXe), con rilascio, dopo test finale, della certificazione/ licenza aXe e iscrizione all’aXe Albo; dall’altro, un’esclu-

4 settembre (Hidron- FI), due contemporanei Convention Days: AquaActive Cycling e Aqua Treadmill programs coordinati da Fabrizio Cantarini e Andrea Gilardoni, più referente medico e marketing; •  5 settembre (Hidron - FI): aXe Reception & Management Day, giornata dedicata agli operatori di tali comparti del club; egida di Edoardo Cognonato e Franco Confalonieri; •  27 settembre* (Bologna): axe Deep Water programs, sotto la guida di Anna Rita Misciglia affiancata da Cognonato •  12 ottobre* (Milano) axe AquaFighting programs, e grande regia di Silvia Senati •  25 ottobre* (Padova) axe Aqua Step & Jump programs coordinati da Deborah Benetti •

*  date da confer mare Per iscrizioni o informazioni: www.aqquatixperience.com o scrivi a eaa@euroaquatic.it HAPPY AQUATICS  3  2014  11


HANews Nuova stagione 2014-15

E.A.A. SFORNA 15 NOVITÀ! Nuovi Corsi Eaa   Aquafitness Basic (due giorni)   Aquafitness Specialist (due giorni) •  Neonatale Advanced - Borgato, Cattari •  GESTANTI “NEW WAVE” - Scotton, Cattari • •

Master Monotematici Alta Specializzazione per area formativa (1 giorno)   AQUA CARDIO TRAINING - Benelli, Confalonieri   AQUATIC HEALTH - Benelli, Confalonieri •  AQUA TRAINING - Benelli, Confalonieri •  RIEDUCAZIONE E PREVENZIONE IN ACQUA Benelli, Confalonieri •  AQUA BIKE - Cantarini, Gilardoni •  AQUA TREADMILL - Gilardoni, Cantarini •  DEEP WATER - Misciglia •  AQUA GAG e Dimagramento - Stramaglia, Confalonieri •  AQUA FIGHTING (ACP) - Senati •  AQUA STEP&JUMP - Benetti •  AQUA UP&DOWN - Manfucci, Pascali, Confalonieri •  AQUA CROSS FIT & TRAINING - Senati e Confalonieri • •

Rivoluzione EAA di programmi, format, contenuti, per chi crede nella formazione e nell’aggiornamento quali tappe indispensabili per offrire il meglio in piscina ed assicurare risultati positivi sotto il profilo gestionale per il titolare e professionale per l’istruttore. Cambiano durata dei corsi, tariffe, percorsi per acquisire le qualificanti certificazioni EAA; ma soprattutto i contenuti e gli obiettivi, aggiornati all’evoluzione in atto e alle richieste che il mercato esprime, con un occhio a quello potenziale, che ancora non riusciamo ad avvicinare. Per avere le informazioni dettagliate www.euroaquatic.it è la vetrina ideale. Questo l’elenco delle novità e alcuni dei Top Trainers di riferimento:

In parallelo la sezione Eventi, oltre agli aXe Convention Days, vivrà una nuova e nutrita stagione di grandi appuntamenti; nel contempo, EAA International rafforzerà la sua crescita in tutta Europa e Paesi di Medio ed Estremo Oriente. Per anticipazioni e informazioni: eaa@euroaquatic.it

CHIARI E CONVINCENTI Comunicare in modo corretto ed efficace in ogni circostanza Chiari e Convincenti, l’ultimo libro di Francesco Muzzarelli di Francesco Muzzarelli, illustra le leggi fondamentali dell’interazione tra esseri umani, fornendo una base (teorica e pratica) per sviluppare le proprie capacità comunicative, con tutti i vantaggi che ne conseguono. Il volume insegna a impiegare le risorse del linguaggio, verbale e non, consapevolmente e in modo adeguato al contesto. In una realtà socioeconomica come quella attuale, fatta di rapidità, sfide e carenza di risorse, è di vitale importanza essere in gra12  HAPPY AQUATICS  3  2014

do di chiarire e condividere obiettivi, strategie, valori, regole e responsabilità, così come progetti, idee, problemi, soluzioni e persino priorità. Chi desidera capire perché, come e quando la comunicazione stenta, così come imparare a padroneggiare stati d’animo e rappresentazioni mentali e diventare chiaro, convincente e coinvolgente in ogni occasione non può fare a meno di questo libro che, inoltre, fornisce anche indicazioni prati-

che per pianificare il proprio allenamento alla comunicazione efficace. Per informazioni: Editrice Il Campo - tel. 051.25.55.44 customer@ilcampo.it www.ilcampo.it


HANews

Acquanetwork clubs

Sogni, passione e realtà

Crocera Stadium La mancanza di spazio è un problema. A Genova di più. E lo era anche nel 2003 quando, dopo quasi 15 anni di totale abbandono, nacque Crocera Stadium, oggi eccellenza gestionale di livello nazionale. Quanta passione animava il gruppo guidato, già allora, da Andrea Biondi! I sogni sono però divenuti presto realtà. Quella di un quartiere da 70.000 abitanti, che nella apertura hanno rivolto le attese più disparate. Non solo sportive. La

risposta non ha tardato ad arrivare: accessibilità e sostenibilità. E così, con un po’ di ingegno si è intervenuti sulla programmazione e sugli spazi, si sono costruite una piscina estiva, ed una tecnologica vaschetta per il neonatale e la riabilitazione. Mentre i piani superiori (a Genova si costruisce “in verticale”), hanno accolto un moderno centro fitness, e sale mediche ed aule. Un controllo di gestione attento al risparmio energetico. Una

formazione continua dello staff per accogliere con familiarità una media di oltre 350.000 persone ogni anno anche in una Genova tradizionalmente costipata, dove trovare il proprio spazio.

Oplà acquabeach: il mare a Pogliano Milanese Gruppo Futura inaugura la stagione estiva 2014 Se desiderate trascorrere la vacanza a Km zero e senza spendere una fortuna, potete prendere il vostro salviettone, la borsa da spiaggia della moglie, secchiello e paletta per i vostri bambini e raggiungere Oplà Acquabeach a Pogliano Milanese. No, non è a Rimini ma a pochi minuti dalla fiera di Rho. Il parco Oplà, pensato, progettato e realizzato per accogliere bimbi e famiglie si

estende su un area di 22.000 mq. con una superficie d’acqua di 1.200 mq. L’ingresso in acqua è facilitato dalla zona realizzata nello stesso modo del litorale marino sabbioso, come il bagna asciuga del mare permette di entrare in piscina camminando su di un tappeto morbido che degrada dolcemente. Lo spazio dedicato ai bambini comprende un gruppo di scivoli e giochi d’acqua molto divertenti, un Fungo ad Acqua, la Play Slide novità per i più piccoli con tanti e diversi Acqua Slide e la Botte d’Acqua per un piacevole ed improvviso rin-

fresco. I genitori possono rilassarsi nella parte tropicale della piscina, dove li attendono: Fontane Cannon Jet per un massaggio energetico alla zona cervicale, Idromassaggi in piedi e con sedute circolari, Lettini ad effervescenza. Gli scivoli più grandi sono composti da un Multipista morbido Foam con sviluppo di 30 metri e due scivoli da utilizzare con ciambelle gonfiabili singole e doppie: il Rapid River 60 metri di sviluppo e Black Hole un tubo di 50 metri di sviluppo. Tutte le attrazioni si tuffano nelle cristalline acqua della piscina.

Altavilla Vicentina: arriva il galeone Perla Nera Estate di cambiamenti e novità all’Acquapark di Altavilla Vicentina, gestito dalla società Piscine di Vicenza. È approdata “Perla Nera”, il galeone protagonista della nuova vasca ludica con laguna. L’attrazione coinvolgerà i bambini in divertenti avventure acquatiche dal sapore piratesco: cannoni spara acqua, scivoli e giochi acqua-

tici. L’atmosfera riporta al villaggio vacanza, dove le famiglie troveranno un ambiente accogliente e servizi su misura. Orario prolungato fino alle ore 20 e tante iniziative per coinvolgere i clienti: demo gratuite di aquafitness, aperitivi con dj set, campo da beach volley ad uso gratuito, settimane a tema con allegri allestimenti. Molto gradite le nuove aree picnic fornite di barbecue e attrezzate con sedie e tavolini per pranzare comodamente. HAPPY AQUATICS  3  2014  13



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Indagine eaa/Acquanetwork a Rimiwellness

Per capire come ci percepisce l’opinione sportiva nazionale e cosa si attenda dalle piscine e dalle attività promosse dalle stesse; nei prossimi mesi altre indagini A Riminiwellness, E.A.A ed Acquanetwork hanno promosso un’ indagine intervistando quasi 200 partecipanti alle attività organizzate nella piscina ufficiale della fiera, allestita da E.A.A./Aqquatix: interessante rilevare che molti degli interpellati non erano addetti ai lavori, ma solo persone motoriamente attive (42%); nello schema a fianco le indicazioni emerse. Queste invece le principali informazioni che sono prevalse distinguendo fra addetti ai lavori e non: praticanti sport in generale: sicurezza  81%  •  prezzi  77%  •  igiene  74% qualità acqua e struttura  52% professionalità  44% attrezzature e orari  24% cortesia  11% istruttori e atleti: igiene  92%  •  cortesia  87% qualità struttura  79% professionalità  52% qualità acqua e servizi  42% spogliatoi  31%  •  staff  23%

E.A.A. ed Acquanetwork replicheranno iniziative simili, interpellando ben più persone sia durante l’estate, presso le sedi dei club associati, al fine di monitorare gusti ed opinioni di categorie di utenza eterogenee, fidelizzate e occasionali; sia ad Aquafitness Days,

dove si pronunceranno centinaia di istruttori e manager, presenti alla kermesse più importante d’Europa. Gli esiti di queste ricerche saranno in primis resi noti ai soci delle due associazioni e, in seconda battuta, verranno riportati sui rispettivi siti e su Happy Aquatics di ottobre. Profilo intervistati 42,1% praticante sport 10,5% atleta 5,9% titolare club/azienda-manager 41,5% istruttore 0% altro Come valuti l’attuale situazione di mercato della piscina e i servizi collegati 6%  eccellente 47,3% buona 36,8% soddisfacente 0%  modesta 9,9% insoddisfacente Che giudizio attribuisci all’offerta media delle piscine? meno di 5  (11,3%)  •   6  (21%)  •   7  (52,6%) 8 e più  (15,1%) Che giudizio assegni al settore piscina in prospettiva: meno di 5  (11,7%)  •   6  (23,5%)  •   7  (29,2%) 8  (30,1%)  •   oltre  (5,5%)

Indicare tre ragioni per scegliere di andare in piscina wellness  23,8%; salute  21,4% no traumi  12,4% divertimento  19% tonificazione  11,9% allenamento  11,5% Indicare tre novità che ti attendi dalla piscina ideale più attività nuove (no nuoto)  25 % cross services/training  20,2% aqua dance  14,6% aquabike  11,1% altre risposte: TRX- olistico- aquapantsaquatreadmill tot. 19,2% nulla di più  9,9% Quali i punti chiave perchè la gente possa scegliere di andare in piscina (possibili più risposte) indicazione in % 57,8  qualità struttura 20,7  qualità servizi 42,0  professionalità 15,7  sicurezza 11,0  staff 36,8  qualità acqua 10,6  amp. offerta 5,3  novità 20,8  spogliatoi 31,8  prezzi 22,0  attrezzature 84,0  igiene/pulizia 26,3  cortesia 0  assistenza 0  reception HAPPY AQUATICS  3  2014  15


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missione positiva Delegazione Acquanetwork in Francia

Una rappresentativa di associati ha visitato alcuni dei poli acquatici più rappresentativi della Francia, con riscontri molto interessanti Una delegazione composta da alcuni associati ha avuto modo di incontrare manager dei centri sportivi fra i più esclusivi di Francia. Fra gli appuntamenti più importanti, quello con Vert Marine, il cui responsabile dello sviluppo, Pierre Shmitt, numero due dell’azienda che fattura più di 100 milioni l’anno, ha ricevuto la rappresentativa presso il sontuoso e meraviglioso L’Odissee a Chartres: 70 milioni di euro investiti, 16.000 mq di area indoor, l’obiettivo di passare dalle 700.000 presenze /anno ad un milione, logiche gestionali e realizzative che si rivelano sostenibili in

quanto frutto di intese fra 46 comuni e punte di frequenza di 8.000 persone e più durante le domeniche, rafforzate da 16.000 alunni delle scuole, la cui frequenza è assicurata dal programma governativo che prevede l’apprendimento del nuoto istituzionalizzato e quindi finanziato dallo stato. Non da meno Aquaboulevard nel cuore di Parigi, che impressiona sia per la parte acquatica ( fino ad 11.000 presenze nelle domeniche estive), che fitness, con oltre 25.000 soci, i quali pagano 99 euro/mese e possono contare su un numero impressionante di servizi e macchine cardiofitness

(solo i treadmill sono 130). Sorprendente la piscina comunale galleggiante, Joséphine Baker: 18 milioni di investimento, per nuotare o fare palestra vedendo scivolare a fianco l’acqua del fiume parigino; ma non di meno vale la catena Club Med Gym, che sulla vasca punta da oltre 20 anni. La grande differenza che salta all’occhio fra Italia e Francia? I nostri cugini valorizzano il patrimonio pubblico, superando campanilismi di italica tradizione (per cui ogni comune fa la sua cattedrale acquatica), per aggregare progettualità socialmente rilevanti in opere che fanno capo all’ Agglomerazione, ovvero più comunità urbane aggregate, secondo un disegno governativo del 1999; così si razionalizzano realizzazioni e gestioni, premiando chi dà valore agli impianti pubblici garantendo alti standard di qualità ( fino a sette postazioni reception aperte per non far attendere troppo la clientela!). Noi, che forse eccelliamo in altro (Acquanetwork e Anif ne sono un esempio) per ora siamo anni luce lontani da tale modello di sviluppo del rapporto pubblico/privato. Per avere altre informazioni, seguire, associandosi, il sito www.acquanetwork.com o attendere il prossimo numero di Happy Aquatics

Il calendario degli appuntamenti di Acquanetwork   24 giugno (Bologna): incontro fra aziende fornitrici associate ad Acquanetwork per valutare programmi sinergici che sostengano la crescita del settore e azioni a favore dell’export, coordinandosi nelle fiere e rafforzando i canali distributivi e di promozione del made in Italy (con possibili prossimi allargamenti al made in Europe) •  18 e 19 luglio (Noale-VE): meeting fra Club Acquanetwork i quali, in •

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ragione di un credo comune, stanno sviluppando un piano di lavoro per agevolare lo sviluppo e l’evoluzione delle rispettive aziende gestionali e dello staff; è previsto anche un aggiornamento a cura di Edoardo Cognonato – autofinanziato dai Club aderenti •  3 settembre (Campi Bisenzio -FI): incontro di tutti soci Acquanetwork e miniconvegno (aperto anche ai non soci) su efficientamento energetico e analisi di test svolti da Studio Teco in un centro pilota monitorando consumi e stabilendo quali sia-

no le reali esigenze tecnologiche e innovative per contenere consumi, mirate per ogni singolo impianto; possibile confronto con realtà gestionali transalpine e avvio progetto Acquanetwork transnalzionale •  3-4 ottobre (Porto Torres - SS): incontro e seminario soci Acquanetwork, con disamina progetti da presentare alla Commissione dell’UE per accedere a possibili finanziamenti di programmi socialmente utili alla collettività e ad alcune categorie di utenza, coniugando sport con salute, sicurezza e prevenzione.


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Acquanetwork: il management meeting HIDRON (FI) - 3 SETTEMBRE

Ingresso stupendo di Hidron sede del meeting.

Piscina galleggiante sulla Senna.

Acquanetwork organizza un importante momento di confronto e approfondimento in materia gestionale e di interazione fra imprese, reso più ricco dalle probabili presenze di manager di società gestionali e aziende francesi, con le quali si farà una disamina delle maggiori differenze fra i due Paesi. Cuore della giornata sarà l’importante lavoro svolto da Studio Teco (Ingegneri Savini, Terlizzese e Rotellini) su Servizio

di Energy Management e monitoraggio dei consumi energetici: verrà presentata anche una case history documentata da una serie di test svolti in un impianto energivoro, al fine di dimostrare che per ogni complesso va individuata una soluzione personalizzata, ottimizzando così investimenti e contenimento dei consumi. Inoltre, la giornata darà spazio a tematiche di forte attualità sia per aziende di gestione e club che per imprese fornitrici del settore.

Aquaboulevard a Parigi. La partecipazione è aperta anche a non soci Acquanetowork: info e iscrizioni a redazione@euroaquatioc.it o segreteria@acquanetwork.com (www.acquanetwork.com )

Catania, Torre del Grifo 27-28 settembre

SICILIA AQUAFITNESS CONVENTION Sarà un sabato di fine settembre ricchissimo con tutto il meglio delle novità acquatiche presentate a istruttori, tecnici e coordinatori che, in una giornata, potranno aggiornarsi per dare impulso alle proprie professionalità e idee da promuovere nelle rispettive piscine: protagonisti della convention Aquajump, Active Aqquabike e Aqua Star treadmill, secondo le nuove linee guida di aXe Programs (esclusiva mon-

diale EAA), e sotto la guida dei migliori International EAA Presenters; ma ci sarà spazio anche per Acquapole, Fepty aquatic pants (metodo Hydra) e, soprattutto, Aqua Cardio Training, il sistema di monitoraggio che in tempo reale permette di verificare dalla vasca la risposta cardiaca del lavoro svolto da ogni allievo/atleta. Un concentrato di novità e metodologie evolute che non potrebbe avere eguali; e per i più esigenti, domenica mattina, un work shop proprio su

Aqua Cardio Traning, abbinato a metodi di lavoro non limitati al fitness acquatico, ma allargato anche a preparazione atletica e rehab. Per dettagli sul programma: www.euroaquatic.it o scrivere a eaa@euroaquatic.it

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STRIKE gianni Gross

Gestore di diversi centri natatori, docente nazionale SIT, tecnico internazionale e direttore responsabile di Happy Aquatics.

Da ridere

(se non fosse vero) Il nostro direttore responsabile ha vergato di suo pugno il contributo che segue e che la Redazione di Happy Aquatics ha fortemente voluto per documentare cosa possa significare restare intrappolati nelle maglie di una giustizia “strana”. Chi conosce Gianni Gross sa benissimo quali siano le sue integrità morale e generosità nel dare un sostegno a tanti operatori in materia gestionale, sportiva e tecnica. Generosità sempre disinteressata e senza un secondo fine, che per molti significherebbe richiesta economica. Non per Gross, una persona che al settore ha sempre elargito moltissimo, ricevendo in cambio

Una sentenza che lascia molti dubbi

assai meno; o, addirittura, sentenze di difficile comprensione, come si evince dalla sintetica cronistoria del nostro Direttore. Qualcuno dissentirà dall’incondizionato nostro appoggio a Gianni Gross e a Sergio Tosi (vedi intervista a pag. 50): come ha detto chi è ben più noto e in alto di noi, essere popolari ed avere successo in Italia sovente comporta rancorose invidie e frotte di detrattori. Ci spiace per i denigratori, ma noi e moltissimi altri non siamo fra questi e attendiamo, fiduciosi - in Italia avere fiducia nelle istituzioni forse è un tantino improvvido che definitiva chiarezza venga fatta in appello. MT

Gianni Gross.

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Come direttore responsabile di questa rivista, mi sento in dovere di chiarire alcuni aspetti della bizzarra vicenda giudiziaria che ha coinvolto me e il professor Sergio Tosi, entrambi condannati per turbativa dell’asta per l’assegnazione di due piscine comunali veronesi nel 2006. Approfittando della momentanea distrazione del personale di guardia, mi sfilo le manette, estraggo dalla torta penna biro e carta, e vengo al dunque. E il dunque è questo. Secondo il giudice avremmo concordato, Tosi ed io, un complicato e imprecisato

meccanismo nel calcolo delle offerte per sconfiggere gli altri concorrenti, in un bando che prevedeva, tra l’altro, che l’aggiudicatario della prima piscina venisse escluso dalla gara per la seconda. In effetti la nostra sfera di cristallo ha ben funzionato nel caso della Sport Management del prof Tosi, vincitore del primo impianto. La sfera però si è appannata un po’ nella seconda fase perché io sono arrivato ultimo (strana combine, che funziona a senso unico!). Ne è seguita però una denuncia contro entrambi per turbativa d’asta, da parte di un altro dei concorrenti per il risultato della prima gara. Dopo alcuni anni di indo-


[Strike]

Sergio Tosi.

lente attesa, il braccio armato della legge si è messo in movimento a caccia degli impuniti mascalzoni ma, disdetta, un Gip particolarmente accurato nelle indagini e insensibile a impulsi inquisitori, è giunto all’unica conclusione possibile. Ovvero che non c’era alcuna turbativa né la turbativa era possibile e pertanto tutto doveva essere archiviato. Nonostante questo e incuranti del fatto che ormai stava scadendo il termine della prescrizione già in primo grado e che in Italia ci sono vari milioni di processi in arretrato e un po’ più importanti da mettere a ruolo, si è voluto imporre il procedimento. Un processo che, come si è detto, si è rivelato bizzarro perché il Pubblico Ministero, ovvero il rappresentante dello Stato accusatore e difensore della legalità, ha chiesto l’assoluzione piena per mancanza di qualsiasi indizio di turbativa. Ma il giudice ha condannato, senza dare una spiegazione di come secondo lui avremmo potuto “turbarla” questa asta... Ovviamente rinunceremo alla prescrizione per ottenere giustizia in Corte di Appello. Ah, ciliegina sulla torta! Chi ha sporto denuncia contro di noi, nella stessa gara era stato retrocesso dal TAR per turbativa d’asta non ipotetica, ma ampiamente documentata e aveva potuto liberarsi da questo provvedimento solo perché, per quieto vivere, abbiamo rinunciato a presenziare alla seduta del Consiglio di Stato a cui aveva fatto ricorso. Così, per ringraziarci ha denunciato noi!  HAPPY AQUATICS  3  2014  19


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Il cattivo funzionamento del sistema sport-acquatico nazionale affonda le radici nell’apparato Italia decisamente allo sbando; anche la giustizia deficita parecchio e le norme, confuse assai, non normano, ma creano croniche confusioni e incognite inquietanti fra gli operatori

DOSSIER In punta di diritto.. A cura della Redazione

tanti dubbi e poche certezze

DOSSIER

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Alcune sentenze destabilizzanti e il reiterato accanimento di autorità di controllo che vessano gli operatori sportivi, per interpretazioni arbitrarie delle norme, non aiutano piscine e sistema sport in generale. Processi civili e penali, complicatissimi da burocrazia disarmante e tempi biblici, ricorsi al TAR e molto più, sono una piaga nazionale che non risparmia i centri sportivi del nostro Paese. In questa sede intendiamo approfondire alcuni temi che preoccupano moltissimo chi lavora nel settore, in particolare imprenditori, gestori, aziende fornitrici operanti in modo retto e rispettoso delle leggi: i trasgressori, in genere, la fanno sempre franca, mentre chi agisce con coscienza è spesso vittima di bizzarrie inaccettabili e mortificanti.

A tal proposito abbiamo interpellato professionisti di altissimo profilo e comprovata competenza, al fine di capire perché avvengano certi fatti e come alcune vicende vadano interpretate. Le risposte, talvolta, lasciano sgomenti, perché si evince che il sistema giudiziario è al collasso e che le regole sono spesso a vantaggio di chi le elude e non di chi osserva rigorosamente le leggi. Ma senza fasciarsi la testa, perché l’ottimismo degli esperti non viene meno. La sentenza kafkiana in primo grado dello scorso 16 aprile, ben documentata a pagina 18 dal nostro direttore responsabile, arriva a condannare a 8 mesi con la condizionale due legali rappresentanti (più un terzo per aver costituito un’A.T.I. con uno dei due), nonostante

il PM non rilevasse alcuna irregolarità in un appalto risalente al 2006: a vostro parere, visto che passerebbe la tesi accusatoria secondo cui la turbativa d’asta si sostanzia nell’amicizia dei due soggetti condannati (sic!), se dovesse fare giurisprudenza, si configurerebbe come reato impedendo a persone che abbiano rapporti amicali di partecipare a medesime gare d’appalto? L. Bolognini  In quella sentenza c’è qualcosa che non va. Rapporti di amicizia o di parentela non possono impedire a due persone di partecipare in concorrenza tra loro ad una gara d’appalto. Questo è del tutto pacifico perlomeno per i Giudici Amministrativi che hanno espresso un orientamento interpretativo univoco

affermando che la sussistenza di un “unico centro di interessi” (che nel diritto amministrativo porta all’esclusione dalla gara e nella sentenza in questione ha portato alla condanna) va valutato con criteri molto rigidi che non possono ridursi all’indagine inerente i rapporti personali intercorrenti tra i concorrenti. I Giudici Amministrativi hanno più volte affermato che tale “unico centro di interessi” non è sussistente neppure quando i concorrenti sono parenti o, perlomeno, per questo solo fatto. In definitiva, tenderei ad escludere che la sentenza del 16 aprile possa fare giurisprudenza perché in realtà esiste già una giurisprudenza consolidata che va nel senso opposto. S. Alessandria / R. De’ Medici:  La giurisprudenza, ormai costante, ha individuato il reato di turbata libertà degli incanti ogni qualvolta non soltanto sia realizzato un comportamento fraudolento, ma anche di fronte a comportamenti collusivi. Tali condotte si sostanziano in accordi preventivi intervenuti tra i partecipanti, ovvero in accordi diretti ad influire sul normale svolgimento delle offerte, ad alterarne o comunque disturbarne il risultato. La giurisprudenza precisa inoltre che si realizza la condotta tipica del reato in questione indipendentemente dal risultato concreto cui è pervenuta la gara, essendo sufficiente che l’accordo collusivo persegua il fine di alterare la libera concorrenza tra i partecipanti. Tuttavia una recente pronuncia del


... sportivo:

ma anche della libertà di esercizio dell’attività economica, stabilisce la necessaria possibilità per le aziende coinvolte di dimostrare che qualsiasi tipologia di rapporto fra le stesse non abbia influito sul loro rispettivo comportamento nell’ambito della gara pubblica.

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milanesi riportano l’orientamento che la Corte di Giustizia dell’UE ha affermato nel 2007, secondo il quale il diritto nazionale che vieti alle imprese tra le quali sussista un rapporto di controllo o che siano tra loro collegate (a qualsiasi titolo) di partecipare in modo simultaneo e concorrente alla medesima gara d’appalto, è contrario al diritto dell’unione. Infatti l’ordinamento europeo, a tutela degli interessi non solo della libera concorrenza,

Pur in presenza di norme in materia di rapporti di collaborazione all’interno di società e associazioni sportive dilettantistiche, l’Ispettorato del Lavoro e l’INPS hanno eseguito accertamenti e, non tenendo in considerazione tali leggi, hanno contestato

«I Giudici Amministrativi hanno più volte affermato che tale “unico centro di interessi” non è sussistente neppure quando i concorrenti sono parenti»

Avvocato Alberto Succi

Avvocato Silvia Alessandria

Avvocato Riccardo de’ Medici

Avvocato Lorenzo Bolognini

Avvocato patrocinante in CassazioneDocente di Diritto societario e tributario delle società sportive Master Economia dello sport Università Tor Vergata - Roma, esperto di diritto del lavoro sportivo; componente di diverse commissioni è consulente ed esperto di ANIF-Eurowellnes

Ex nuotatrice e azzurra giovanile; laurea in giurisprudenza nel 2010, ha intrapreso un percorso di affiancamento ad un Magistrato del Tribunale penale ordinario di Brescia e collaborato inoltre con lo studio legale Agosti-Franchi, affiancando in materia penale l’Avv. Agosti

Laurea in giurisprudenza nel 2010; ha affiancato un magistrato della Sezione Specializzata Impresa del Tribunale di Brescia e collaborato con un importante studio legale nell’ambito commercialefallimentare; con lo Studio Legale Caruso Rivellini sta sviluppando un importante progetto sul contratto di rete d’impresa e sue future applicazioni in ambito nazionale ed internazionale

Civilista, esperto in diritto amministrativo, commerciale, sportivo con particolare specializzazione in materia di gare d’appalto, project financing, concessioni di servizi; consulente per diverse società, fra cui Acquanetwork

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DOSSIER

Tribunale di Milano ha affermato che, in tema di turbativa d’asta, alla luce della giurisprudenza comunitaria, perché possa essere turbata una gara d’appalto non è sufficiente la prova dell’esistenza di un “collegamento” formale tra imprese concorrenti, essendo indispensabile la prova dell’effettiva commistione nella gestione della procedura ad evidenza pubblica, nonché l’effettiva alterazione delle offerte presentate. I giudici


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infrazioni agli obblighi contributivi, comminando sanzioni elevatissime, che hanno messo in crisi la stessa sussistenza delle realtà sportive. Come ci si può difendere dalla incontrollata discrezionalità degli ispettori? L. Bolognini  Per la risposta a questa domanda lascio spazio al collega Succi che ha competenze decisamente più ampie. Mi limito a dire che, a mio parere, la materia del lavoro sportivo non ha ancora una regolamentazione chiara cosicché non c’è da stupirsi se, purtroppo, ci si deve imbattere in una giurisprudenza altalenante ma più spesso penalizzante per il gestore/ datore di lavoro. Non bisogna dimenticare come il lavoratore tenda ad essere tutelato “a priori” come parte contrattuale più debole.

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A. Succi  Dopo il 2013, a seguito di contenziosi giudiziari che hanno visto l’ente previdenziale soccombente, l’INPS ha mutato la prospettiva e ha iniziato a sostenere la sussistenza di un rapporto professionale intercorrente tra gli istruttori e le società o associazioni sportive dilettantistiche. Anche in questo caso sorgeva l’obbligo contributivo. Le poche sentenze dei giudici di merito che hanno esaminato il nuovo filone del rapporto professionale hanno condiviso la tesi dell’ente previdenziale ed hanno condannato le società sportive al pagamento degli oneri contributivi. Occorre però tenere presente che si tratta di giudizi di primo grado e che proprio per il loro numero ridotto, non possono costituire un orientamento giurisprudenziale consolidato. Infatti, l’esame dei rapporti che legano gli istruttori e gli addetti all’attività amministrativo-gestionali alle società e associazioni sportive dilettantistiche non può prescindere dalla stretta connessione esistente, nella specifica materia dello sport dilettantistico, tra ordinamento statale e ordinamento sportivo, elemento questo del tutto trascurato dai giudici. Ed è proprio dall’attento esame delle specifiche norme di settore che si può sostenere l’incongruità delle recenti sentenze, tanto che di ciò ha preso atto anche il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale per le Attività Ispettive, che nella Circolare 37 del 21/2/2014 ha affermato “occorre anche segnalare che la normativa statale fa espresso

riferimento a quella sportiva che la integra e ne consente la concreta attuazione”. Nella stessa Circolare il Ministero prende atto che “l’attività di vigilanza svolta nei confronti di tali realtà (SSD e ASD, ndr) ha determinato l’insorgere di contenziosi con esito in buona parte non favorevole per l’amministrazione e per l’INPS”. L’insegnamento che si deve trarre è innanzi tutto quello di non appiattirsi sulle sentenze e ricercare, invece, sempre la più coerente interpretazione della normativa, soprattutto quando si tratta di norme specifiche per il settore dello sport dilettantistico. L’obbligo di versamento dei contributi previdenziali, infatti, ricorre soltanto nell’ipotesi in cui si tratti di redditi derivanti da lavoro dipendente o assimilati, oppure redditi da lavoro autonomo professionale, mentre alla luce delle norme attualmente vigenti, i rapporti di collaborazione posti in essere con gli istruttori, sempre che siano correttamente gestiti, non costituiscono il presupposto per la nascita dell’obbligo contributivo in capo alle società e associazioni sportive dilettantistiche, atteso che i compensi erogati sono fiscalmente qualificati come “redditi diversi” i quali non costituiscono base imponibile ai fini contributivi. Decreto penale erroneamente notificato a soggetto gestore anziché alla società proprietaria del complesso sportivo per abusi edilizi, mancanza di autorizzazioni, negligenze relative a piano di evacuazione e sicurezza;

processo penale, con prima udienza aggiornata all’anno successivo ed impossibilità di far ricadere le colpe sui colpevoli, perché la data fissata supera il limite della prescrizione. Ma i costi di questi processi tortuosi e inutili, che salvano i colpevoli e creano solo costi per la collettività e danno all’incolpevole gestore, chi se li accolla? È possibile rivalersi su chi alimenta queste bestialità burocratiche? L. Bolognini  Purtroppo, come tutti sostengono in Italia ormai da troppi anni, è l’intero sistema giustizia a non funzionare. Come in ogni settore, ci sono sempre le “mele marce”, ma sarebbe bello se il problema fosse così semplice. Basta pensare che, proprio in questi giorni, mi è capitato che mi siano state fissate udienze per il 2018 (fra quattro anni!). I Giudici sono spesso oberati e non hanno sufficienti risorse per lavorare cosicché fanno quello che possono: anzi, bisogna proprio dire che, spesso, la loro dedizione ed lo spirito di sacrificio che devono mettere in campo per compensare le falle del sistema sono encomiabili. Una giustizia lenta è sostanzialmente equivalente all’assenza di giustizia. Ed il vero problema è che ci sono persone che, avendo ben inquadrato queste falle come croniche, se ne approfittano sistematicamente operando in modo illecito o irregolare e rimanendo sempre impuniti. È questa la cosa davvero inquietante: un quadro aberrante dove lo scaltro approfitta di un sistema


Perché certe piscine sotto sequestro, sono presto affrancate dal vincolo - vedi retaggio dei Mondiali di Roma 2009: tutte dissequestrate, anche in casi palesemente in contrasto

S. Alessandria / R. De’ Medici:  Risulta difficile rispondere a questa domanda posta l’assenza di qualsiasi riferimento in ordine tanto alle Autorità che hanno disposto il sequestro, quanto alle ragioni di tali sequestri. Tuttavia si può sottolineare la lentezza e la disomogeneità con cui dette Autorità procedono rendendo il nostro Paese famoso e la nostra Giustizia purtroppo non adeguata, anche rispetto ai canoni che l’UE ci impone ormai insistentemente e in diversi ambiti. Congresso Forum Club 2006: un alto rappresentante dei NAS dichiara alla platea che “Si sa che le norme al Sud e al Nord hanno diverso criterio applicativo”. A noi risulta che salute, sicurezza e rispetto della legge dovrebbero essere validi a qualsiasi latitudine nazionale. Come è possibile che si sappia e si accetti questo stato di cose? Perché l’ASL dovrebbe essere più rigorosa a Pescara rispetto a Napoli o a Palermo rispetto ad Aosta? L. Bolognini  Questo è un problema culturale prima ancora che un problema di Giustizia e credo che ci possiamo davvero fare poco perché si tratta del modo di essere di noi Italiani. Il “due pesi due misure” è un criterio che opera a tutti i livelli e in tutti i settori e non riguarda soltanto il Nord e il Sud. Nella mia Regione Liguria non è raro sentir dire, a proposito di aziende che si propongono di entrare nel relativo mercato facendo concorrenza a quelle locali, che “lo straniero non passa”: è il motto che accompagna azioni condotte (anche in ambito giustizia) con quel criterio che, come dicevo, ha radici culturali difficilmente contrastabili. Tale mentalità è dannosa più che per coloro che la subiscono, per coloro che la praticano.

S. Alessandria / R. De’ Medici:  Il “campanilismo” italiano ha, da sempre, fatto sorridere le popolazioni di tutto il mondo che prendono sistematicamente le distanze dal “sistema Italia”, fatto di clientelismo e corruzione. Condivido appieno le tesi sostenute dall’Avvocato Bolognini sostenendo che il problema è, prima che politico e amministrativo, culturale ed etico. Tali situazioni di disomogeneità applicativa vanno combattute con ogni mezzo lecito sia dai professionisti del settore (che dovrebbero tener conto dell’applicazione “schizofrenica” della norma), sia dagli interpreti che, invece, devono sviluppare un orientamento condiviso ed uniforme. Ebbene ciò è possibile non solo se tutti coloro che credono nella giustizia la esercitano con passione, buon senso e competenza, ma anche se queste persone sono in grado di trasmettere quella passione e quei valori alla società… una società senza senso civico è una società incivile, dilaniata dalla corruzione e dall’indifferenza. E a proposito di tale indifferenza Piero Calamandrei (padre costituente della nostra Costituzione) racconta un breve aneddoto che mi pare possa racchiudere tutto il senso dei nostri tempi e della società odierna: “di quei due emigranti, due contadini, che traversavano l’oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde altissime e il piroscafo oscillava: E allora questo contadino impaurito domanda a un marinaio: “Ma siamo in pericolo?”, e questo dice: “Se continua questo mare, il bastimento fra mezz’ora affonda”. Allora lui corre nella stiva a svegliare il compagno e dice: “Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo mare, il bastimento fra mezz’ora affonda!”. Quello dice: ” Che me ne importa, non è mica mio!”. Assemini (CA): il soggetto gestore, che da anni attende la realizzazione del parcheggio, è costretto a contenzioso perché, pur essendo in grave difetto il Comune (noto alle cronache per aver impiegato oltre 10 anni per indire una gara d’appalto e aver fatto levitare i costi di un impianto da 4 milioni esattamente al doppio), deve fare fronte ai diktat di una Giunta che vede

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S. Alessandria / R. De’ Medici:  La mia esperienza di affiancamento ad un magistrato del Tribunale penale di Brescia mi ha permesso di toccare con mano le enormi difficoltà con le quali un giudice si deve confrontare. Dati alla mano. Il carico di lavoro è impressionante: in ambito fallimentare un giudice ha in carico circa 350 fascicoli, nel settore penale la Sez Gip/Gup ha un gravame di quasi 31.000 fascicoli da dividersi per 5 giudici e circa 15 PM; la prima e la seconda sezione penale del Tribunale ordinario hanno in carico circa 3.000 pro-cessi penali da dividersi per circa 8 giudici. A Brescia, nell’anno 2014, a fronte di una novantina di giudici togati si contano 3.000 tra avvocati e praticanti abilitati che esercitano concretamente la professione, per un tasso procapite di circa 1 magistrato ogni 83.000 abitanti (decisamente troppo pochi per un popolo così litigioso qual è quello italiano!). Ogni magistrato lavora mediamente, e senza orari, 335 giorni all’anno, con una produzione che, per alcuni, supera le 350 sentenze all’annuali. In media un processo civile dura, a Brescia, 832 giorni, mentre in ambito penale circa 6 mesi. La principale falla del sistema è la scopertura d’organico, che rende Brescia sede “disagiata”, nonché l’avvento del progressivo e massiccio aumento di cause date dai “nuovi riti” creati dal nostro legislatore, che troppo spesso è impreciso e incompetente. Possibili rimedi? Potenziare la pianta organica, anche consentendo un accesso alla magistratura più rapido e snello (di media un giovane arriva ad affrontare il suo primo concorso di magistratura a 30 anni!), azzerare i tempi “morti” dovuti alle procedure di cancelleria, ad esempio informatizzando il processo, consentire agli “addetti ai lavori” di usufruire di risorse, tanto materiali e normative, quanto umane ed economiche, idonee ad una risposta adeguata alle esigenze di giustizia.

con normative ambientali e nonostante il disinvolto ricorso ad espedienti da truffatori (es.: vasca da mt 12,5 dichiarata destinata al riscaldamento degli atleti, perché dotata di impianto di nuoto controcorrente) - , mentre centri sportivi cui sono stai messi i sigilli in altre zone d’Italia, tali sono e restano fino a demolizione o a sentenza del Giudice?

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che va a singhiozzo, agendo illecitamente con la certezza dell’impunità, mentre gli onesti, in quanto tali, subiscono un serio danno.


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avvicendarsi figure di dubbia competenza. Ma gestore e cittadini, per i gravi danni subiti, non hanno diritto ad essere risarciti da chi ha conclamate colpe in materia? Un caso, che potrebbe valere per centinaia di impianti pubblici nazionali... L. Bolognini  Effettivamente, quello di Assemini non è un caso isolato. Nè per tendenza dei costi a lievitare, né per palesi deficienze costruttive. A dire il vero, in situazioni del genere, un gestore non sprovveduto (e il gestore della piscina di Assemini non lo è affatto) ha generalmente gli strumenti e le argomentazioni per difendersi. Chi ci rimette, però, è sempre il cittadino che non ha quegli strumenti di difesa. Come dicevamo, di fronte ad una mala gestione della cosa pubblica, il cittadino che si trova di fronte ad un’opera pubblica problematica, diffettosa e, quindi, necessariamente mal funzionante non ha strumenti concreti di tutela se non quello di far leva sulla responsabilità politica che, tuttavia, lascia spesso il tempo che trova.

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Tanti, troppi nuovi impianti non riescono ad avviare l’attività per lentezze burocratiche circa abilitazioni e permessi. Questi ritardi creano danno duplice (mancate entrate e pagamento di mutui e finanziamenti anche se l’attività non è avviata): come rivalersi su inerzie e colpe di tali organi di controllo che complicano l’attività d’impresa dell’operatore sportivo? L. Bolognini  Pure in questo caso parliamo di deficienze croniche. Devo dire che un aspetto positivo dell’essere Italiani è quello di sapersi adattare sempre alle situazioni: siamo consapevoli della irrimediabile lentezza e macchinosità dei procedimenti amministrativi e, con un’alzata di spalle, andiamo avanti provando ad arrangiarci. Ma al di là di commenti che non hanno valenza professionale replicherei le considerazioni fatte per il caso di Assemini: ritengo che quando l’impianto sportivo è pubblico e si rientra nell’ambito dei rapporti concessori, ci siano, in linea di massima, gli strumenti attraverso i quali il gestore che si trova a dover subire le lentezze e la macchinosità della burocrazia possa tutelare i

propri interessi (molto più problematica, in linea di principio, sarebbe la situazione per un impianto privato). In genere è il cittadino che ci rimette senza avere la possibilità concreta di reagire. La burocrazia, però, non può più essere un ostacolo per l’imprenditoria. Rivedere la materia previdenziale per i collaboratori sportivi può rappresentare una necessaria iniziativa per soddisfare un’esigenza di giustizia. Ma vi è la consapevolezza che nelle sole piscine gli addetti sono oltre 300.000 e che il conseguente aggravio di costi per le società e le associazioni sportive dilettantistiche sarebbero insostenibili? (ndr: per comprendere meglio quanto indica l’Avvocato Succi, vedere a pag. 64 su convegno ANIF). L. Bolognini  Pure questa domanda mi rimetto alla risposta dei colleghi decisamente più competenti ed esperti di me. Mi viene soltanto da dire che, forse, il precariato non va visto come una specie di “demonio” considerato che si tratta pur sempre di lavoro altrimenti probabilmente inesistente. Sappiamo bene che le gestioni degli impianti sportivi (che corrispondono pur sempre ad un servizio pubblico) stanno in piedi soltanto grazie alle agevolazioni fiscali di cui possono godere. Se queste venissero meno (anche per quanto riguarda il c.d. contratto sportivo) la gran parte delle gestioni sarebbe messa in crisi e così i loro lavoratori “precari”.

A. Succi  Per quanto attiene al tema della revisione della materia previdenziale per coloro che collaborano all’interno degli impianti natatori e, più in generale, degli impianti sportivi, occorre ricordare che la Circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 37 del 21/272914 ha evidenziato l’opportunità “di adottare iniziative di carattere normativo volte ad una graduale introduzione di forme di tutela previdenziale a favore dei soggetti che svolgono attività sportive dilettantistiche all’interno di società o associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal CONI”. Attesa la necessità evidenziata in sede ministeriale che indica chiaramente la “ineluttabilità” di una tale iniziativa, appare opportuno che il mondo dello sport dilettantistico raccolga l’input del ministero e sviluppi una propria proposta - magari da inserire all’interno di una più ampia legge sullo sport dilettantistico – che tenga conto delle problematiche e delle peculiarità del settore, che non sono conosciute da soggetti ad esso estranei. La questione si profila particolarmente complessa e le soluzioni devono essere attentamente vagliate, nella consapevolezza che la tutela previdenziale dei soggetti operanti all’interno degli impianti natatori e degli impianti sportivi in genere rappresenta un’esigenza di giustizia sociale Ferma restando la legittimità e la tipicità dei co.co.co degli istruttori e degli addetti alle attività amministrativo-gestionali operanti all’interno delle società e associazioni sportive dilettantistiche e ferma restando la


I centri natatori e le altre realtà operanti nel settore sportivo dilettantistico si trovano spesso a dover affrontare cause di lavoro promosse dagli istruttori o collaboratori amministrativo-gestionali che rivendicano la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato. Spesso i giudici del lavoro non tengono conto della specifica normativa predisposta per l’attività sportiva dilettantistica e condannano le società sportive, che hanno agito in piena regola, al pagamento di somme spropositate. Come orientarsi nel ginepraio normativo? L. Bolognini  È evidente che, su questo tema, c’è un problema di legislazione; vale a dire chiarezza e specificità della normativa che non ci sono. Con tali presupposti sono inevitabilmente favorite le più variegate interpretazioni, sia da parte degli operatori che, spesso, ne approfittano (o, meglio ne abusano), sia da parte dei Giudici che, non potendo contare su regole precise e chiare, sono costretti a metterci molto “del loro”. Ma se è pur vero che il Giudice del lavoro tende a tutelare il lavoratore quale parte contraente tendenzialmente più debole, è anche vero che lo stesso Giudice sa generalmente riconoscere il comportamento corretto. Approfittarsi di una legislazione carente o non adeguata è un comportamento

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che non verrà certamente premiato. Quindi, il consiglio è comunque quello di, al di là di tutto, improntare il proprio operato alla correttezza “etica” ancor prima che alla correttezza “giuridica”: dove la giustizia ed il diritto possono non essere del tutto chiari, l’etica corretta dovrebbe comunque potersi riconoscere sia dall’operatore sia dal Giudice che ne sarà certamente condizionato. A. Succi  Occorre innanzi tutto porre in rilievo una palese incongruità tra le decisioni dei giudici sulla qualificazione dei rapporti di collaborazione intercorrenti tra le società e associazioni sportive dilettantistiche e gli istruttori o operatori amministrativogestionali. Come abbiamo visto, da una parte la DPL e l’INPS hanno affermato la sussistenza di un rapporto di lavoro professionale e alcuni giudici hanno seguito questa impostazione, dall’altro i collaboratori rivendicano la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato e alcuni giudici hanno sancito la sussistenza del rapporto di lavoro dipendente. Dov’è quindi la certezza del diritto? E’ possibile che per situazioni uguali i giudici abbiano assunto decisioni diverse? Una riflessione è d’obbligo: le decisioni cambiano a seconda dell’interesse dei soggetti, pur in presenza di una medesima fattispecie. L’interesse dell’INPS è quello di ottenere ad ogni costo il versamento dei contributi, quindi poco importa se si tratta di lavoro subordinato o professionale, dato che in entrambi i casi sussiste l’obbligo di contribuzione previdenziale. L’interesse dei collaboratori, invece, è quello di vedersi riconoscere

il rapporto di lavoro subordinato. Ma se rileviamo questi orientamenti fluttuanti da una tesi all’altra, appare legittimo interrogarsi su dove sia l’obiettività del giudizio. È proprio nell’evidenziata incertezza giurisprudenziale ma anche applicativa da parte degli organi previdenziali - che emerge chiaramente la non conoscenza della normativa di settore . Occorre innanzi tutto sgombrare il campo dai dubbi circa la legittimità dei contratti attualmente utilizzati per gli istruttori e gli addetti alle attività amministrato-gestionali. Questi contratti infatti sono pienamente legittimi perché previsti dalla vigente normativa. Per prevenire eventuali contestazioni da parte dei collaboratori, potrebbe essere utile illustrare e condividere le peculiarità di tali contratti, in modo da rendere edotti e consapevoli coloro che li sottoscrivono. La buona fede contrattuale deve sussistere da entrambe le parti e pertanto parrebbe singolare che un istruttore, dopo aver preso consapevolezza del rapporto contrattuale che ha instaurato, si rivolga al giudice per farne disconoscere la validità. Ma anche in sede contenziosa occorre illustrare analiticamente la normativa sullo sport dilettantistico in modo da consentire al giudice il corretto inquadramento normativo e l’esame della fattispecie concreta sulla base delle precise disposizioni di legge esposte. Allo stato attuale della normativa, dunque, per coloro che gestiscono in maniera corretta tali rapporti, sussistono concreti elementi per ottenere sentenze favorevoli.

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qualificazione tributaria di redditi diversi attribuita ai compensi erogati a tali soggetti, per grandi linee si possono ipotizzare diverse opzioni. Si può pensare a un obbligo di contribuzione con aliquota ridotta al 10% rispetto all’attuale 28,72%, proprio in virtù della peculiarità del settore sportivo dilettantistico in presenza di compensi superiori agli attuali € 7.500,00 (potrebbero essere elevati a € 10.000,00), oppure in favore di quei soggetti che operano all’interno di una società o associazione sportiva dilettantistica per più di un certo numero di anni, oppure ancora un mix tra le due ipotesi. Un ulteriore elemento di valutazione riguarda l’ente che dovrebbe gestire il fondo previdenziale: l’INPS – Gestione Speciale, il CONI o una Cassa privata. Insomma occorre modulare il tutto in relazione alla specialità del settore sportivo dilettantistico.


STRIKE Federico Gross

“Tafazzi” personaggio televisivo interpretato da Giacomo Poretti.

Gestore di impianti natatori. Collaboratore nazionale del Settore Istruzione Tecnica della FIN. Editorialista sportivo.

A beneficio dei lettori giovani: Tafazzi è un personaggio televisivo interpretato da Giacomo Poretti che faceva irruzione nelle varie trasmissioni Mediaset indossando una calzamaglia e un sospensorio, percuotendosi gioiosamente i genitali con una bottiglia di plastica a tempo di musica. Il dirigente sportivo è così: non si limita ad adeguarsi alle innumerevoli stoltezze partorite da un legislatore che di sport dilettantistico negli anni ha dimostrato di non capire un beneamato accidente, ma le condivide con entusiasmo e ne sollecita di nuove. I due esempi più eclatanti: la certificazione medica e quella penale. L’Italia è un paese che possiede due soli stati: menefreghismo ed emergenza. 14 aprile 2012: durante la partita Pescara-Livorno il calciatore Piermario Morosini si accascia a terra e trapassa durante il trasporto in ospedale. EMERGENZA SPORTIVI CHE MUOIONO IN CAMPO. Tra novembre 2012 e ottobre 2013 il ministro Balduzzi (dimostrando che un eccellente professionista può rivelarsi un pessimo politico) dà vita a un guazza-

T afa buglio normativo incomprensibile e incoerente, che avrà come unico risultato il disincentivo alla pratica sportiva e l’incremento del fatturato dei produttori di defibrillatori semiautomatici. Pensateci: potete consumare alcolici e tabacchi, guidare auto e moto potentissime, rovinare voi stessi e la vostra famiglia con il videopoker, ma se volete cimentarvi nell’unica attività che secondo tutta la letteratura medico-scientifica disponibile migliora la vostra salute senza effetti collaterali dovete presentare il certificato medico. Idiozia allo stato brado. Eppure nessuno protesta, anzi. Operatori del settore, consulenti, organismi di rappresentanza fanno a 26  HAPPY AQUATICS  3  2014


[Strike]

L’ex Ministro della Salute Renato Balduzzi.

Subire passivamente la crescente zavorra burocratica, sembra essere inclinazione diffusa dei dirigenti sportivi italiani

afa z z i den t ro gara a chi ubbidisce più pedissequamente, secondo un meccanismo psicologico simile a quello delle donne che interpretano gli schiaffoni come gesti d’affetto. Immagino l’entusiasmo il giorno che per accedere a una piscina la legge imporrà il controllo rettale –ci arriveremo, vedrete. Inverno 2013/2014: numerose operazioni delle forze dell’ordine e della magistratura fanno luce su una sconvolgente realtà: ai maschi italiani piace intrattenersi con prostitute minorenni. EMERGENZA PEDOFILIA. Il 29 marzo 2014 viene pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto legislativo n. 39 che sancisce l’obbligo di richiedere il certificato penale a chiunque, anche a titolo volonta-

rio, lavori abitualmente a contatto con i minori. È difficile prevenire e perseguire i reati, meglio produrre carta. Carta, carta, carta. L’oggettiva inapplicabilità del provvedimento porta a un inevitabile ridimensionamento, che estromette, tra gli altri, gli istruttori sportivi, cioè la quasi totalità dei lavoratori del settore. Ma invece di festeggiare lo scampato pericolo, ancora operatori del settore, consulenti, organismi di rappresentanza si fanno più realisti del re e decidono di richiedere comunque il certificato, in nome di una superiore qualità del servizio. Subire passivamente la crescente zavorra burocratica, sembra essere inclinazione diffusa dei dirigenti sportivi italiani.

«I due esempi più eclatanti: la certificazione medica e quella penale. L’Italia è un paese che possiede due soli stati: menefreghismo ed emergenza» HAPPY AQUATICS  3  2014  27


new trend Monica Spagnuolo

Ideatrice dell’attrezzo e del metodo e attuale CEO di Acquapole®

Acquapole

® sa nuotare e le coreografie miscelano

un’attività a 360 gradi Fitness, nuoto, acquaticità, allenamento agonistico e recupero funzionale: questi sono i molteplici usi della rivoluzionaria attività in acqua che richiama la “terrestre” Pole dance L’innovazione tecnica consiste nella visione dell’elemento acqua non solo come resistenza (da spingere e da spostare) ma, anche e soprattutto, come supporto per l’esecuzione degli esercizi. Proprio su quest’ultimo elemento si basa la metodologia di insegnamento di Acquapole®. Il grande pregio dell’utilizzo dell’asta in acqua è che non richiede un uso 28  HAPPY AQUATICS  3  2014

posturale preordinato, consentendo il suo utilizzo con programmi di allenamento assolutamente vari e modulabili in base a età, sesso, capacità e abilità della classe. Ad esempio, dalla tonificazione specifica per arti superiori-tronco e addome, (per la prima volta un attrezzo in acqua permette di eseguire esercizi specifici per il muscolo obliquo specialmente nella posizione a bandiera), avvicina anche la clientela maschile; nella versione in acqua alta può lavorare anche chi non

il divertimento ad un allenamento prettamente cardiovascolare. Nel recupero funzionale post trauma si utilizza la pertica di altezza 250 cm; la stessa dimensione è utile anche per un lavoro postulare in cui i principi del Contrology vengono riadattati per l’ambiente acqua.

Non è solo fitness È possibile utilizzarlo sia nella didattica della scuola nuoto con i bambini dai 3 ai 6 anni, per l’acquisizione dell’acquaticità attraverso giochi, che con gli adulti con fobia dell’acqua alta. Anche per le squadre agonistiche di nuoto sincronizzato per il miglioramento dell’elasticità e delle capacità coordinative e di pallanuoto per l’aumento della resistenza in acqua. Ciò che fa la differenza, però, è più che mai la corretta formazione: il connubio tra la conoscenza del metodo e una dose di energia e grinta possono dare vita ad una delle lezioni più entusiasmanti alle quali l’utenza abbia mai partecipato. Non manca nulla: novità, fatica, entusiasmo, divertimento e unicità. Riassumendo... non chiamatela la lap dance in acqua, è molto, molto di più!


[New Trend]

«Non manca nulla: novità, fatica, entusiasmo, divertimento e unicità» CONSIGLI AL TITOLARE

CONSIGLI All’istruttore

CONSIGLI per l’allievo

Non promuovere l’Acquapole® come la lap dance in acqua: far passare un messaggio sbagliato rischia di “bruciare” parte dell’utenza

Dopo esserti formato, poni la massima precisione nell’esecuzione dell’esercizio a secco, per esempio se vuoi che siano in sospensione procurati uno sgabello

Non farti ingannare dalle apparenze, vinci la timidezza e prova una lezione

Attua una buona campagna marketing, fai provare la lezione a tutti organizzando un open day

Estrema attenzione anche alla correzione delle prese senza le quali l’utenza non potrà riuscire o rischia di avvertire malessere

Credi nella formazione del personale; senza formazione l’Acquapole® è solo un palo nell’acqua!

Fai attenzione ad eseguire le prese con precisione e vedrai che gli esercizi ti verranno con naturalezza. Una buona dose di autoironia aiuta a superare qualsiasi ostacolo!

Conduci la lezione in maniera esplosiva ed entusiasmante: se tu ci credi l’utenza si affiderà a te e ti seguirà senza remore

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exercises Francesco Confalonieri

Cofondatore EAA e presidente CTS EAA

Il cardiofrequenzimetro e il monitoraggio in acqua

Oggi è possibile vedere in tempo reale, su uno schermo, la risposta cardiaca determinata dal training in vasca.

La nuova frontiera del fitness acquatico si sostanzia nella possibilità di rilevare il battito cardiaco, vedendo in tempo realE su un monitor come risponde il proprio organismo all’esercizio svolto in vasca 30  HAPPY AQUATICS  3  2014

Tutti sappiamo che l’uomo si muove grazie alla contrazione coordinata e sinergica dei diversi gruppi muscolari. I muscoli si contraggono consumando energia. L’energia necessaria alla contrazione muscolare deriva in gran parte dall’ossidazione di zuccheri, grassi e proteine. Quindi, noi ci muoviamo consumando l’ossigeno che arriva ai nostri muscoli trasportato dal sangue che circola sospinto dalle contrazioni del muscolo cardiaco. La forza e la frequenza con cui il cuore si contrae sono quindi diretta-

mente correlate all’intensità ed alle caratteristiche dell’esercizio fisico. Partendo da queste convinzioni, il monitoraggio del parametro frequenza cardiaca rappresenta da sempre uno degli strumenti fondamentali per proporre in modo adeguato qualsiasi tipo di esercizio fisico o di allenamento e per verificarne i risultati e l’efficacia. Negli ultimi anni la tecnologia in questo ambito ha fatto progressi straordinari ed attualmente abbiamo a disposizione cardiofrequenzimetri estremamente affidabili anche in acqua, in grado di trasmettere in telemetria le frequenze cardiache registrate.


[Exercises]

«il monitoraggio del parametro frequenza cardiaca rappresenta da sempre uno degli strumenti fondamentali per proporre in modo adeguato qualsiasi tipo di esercizio fisico o di allenamento e per verificarne i risultati e l’efficacia»

Telemetria e wifi sono il cuore del sistema.

Il preparatore o l’istruttore di fitness è quindi in grado di controllare momento per momento l’intensità dell’esercizio eseguito dal suo cliente o allievo rimodulando le sue proposte in funzione degli specifici obiettivi. Questa evoluzione trova potenziali applicazioni di grande interesse in diversi scenari e tipologie di attività o corso consentendoci in particolare di:   Monitorare la frequenza cardiaca dei diversi partecipanti ad un corso di aquafitness adeguando l’intensità dello sforzo e la durata del recupero alle loro risposte organiche

prevenzione e nel recupero delle patologie cardiovascolari. Attraverso l’utilizzo del cardiofrequenzimetro potremo, inoltre, controllare che i diversi soggetti lavorino in un range di frequenze cardiache prudente e sicuro e soprattutto che gli esercizi proposti non determino l’insorgenza di aritmie od altri fenomeni potenzialmente pericolosi.

ed agli obiettivi fisiologici di quella specifica lezione.   Proporre coreografie od esercitazioni particolarmente efficaci per il dimagramento facendo lavorare l’allievo ad una intensità in cui vengono bruciati soprattutto i grassi: indicativamente dovremo incrementare del 50% la frequenza cardiaca a riposo dei diversi soggetti (per esempio un soggetto con una frequenza cardiaca a riposo di 75 bpm dovrà lavorare intorno ad una frequenza cardiaca di 75 + 35\40 = 110\115).

Elaborare protocolli di lavoro rigorosi, affidabili ed efficaci nella

Preparare sedute di allenamento e preatletismo in acqua la cui intensità sia direttamente correlata alle caratteristiche dei diversi atleti risultando, quindi, particolarmente efficace. In particolare potremo definire le frequenze cardiache di

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riferimento per le diverse esercitazioni, consigliando ai soggetti che alleniamo un test mirato ad identificare la frequenza cardiaca corrispondente alla “soglia anaerobica”, all’intensità cioè alla quale cominciamo ad accumulare acido lattico a livello muscolare (Test Conconi o Test di Mader).

Appare evidente come tutte queste applicazioni possano da un lato aggiungere qualità alle proposte di un centro sportivo, motivando e fidelizzando la clientela acquisita, e dall’altro tradursi in una serie di nuovi corsi ed iniziative in grado di allargare la popolazione dei potenziali clienti.

Il cardiofrequenzimetro e la telemetria appaiono quindi destinati a diventare “protagonisti” nel futuro delle nostre piscine ed i gestori che sapranno cogliere per primi questa opportunità potranno diventare i pionieri di una nuova affascinante sfida.

CONSIGLI AL TITOLARE

CONSIGLI All’istruttore

CONSIGLI per l’allievo

Scegliere una marca di cardiofrequenzimetri con trasmissione dei dati in telemetria “affidabile”

Studiare o rivedere il significato fisiologico del parametro frequenza cardiaca e la sua straordinaria importanza nel valutare gli effetti dell’attività fisica;

Imparare ad indossare il cardiofrequenzimetro ed il trasmettitore rapidamente ed in modo che non gli siano di intralcio durante l’attività

Formare un team di operatori in grado di utilizzare al meglio questo strumento nei diversi ambiti e contesti Ideare una serie di nuove attività basate sull’utilizzo di questo strumento e promuoverle in modo adeguato

Convincere il cliente della sua “unicità” e conseguentemente dell’importanza del cardiofrequenzimetro per personalizzare il programma; Acquisire una sufficiente manualità con l’attrezzatura e “magari” imparare ad eseguire e a interpretare un Test Conconi.

Diventare consapevole che l’individualizzazione dell’allenamento o della lezione è uno dei cardini della fisiologia e della medicina applicati allo sport Non diventare schiavo del cardiofrequenzimetro alternando attività in cui l’utilizza con altre in cui si abbandona esclusivamente al piacere delle sue sensazioni

«Il cardiofrequenzimetro e la telemetria appaiono destinati a diventare “protagonisti” nel futuro delle nostre piscine» 32  HAPPY AQUATICS  3  2014


Yellow C

287 C


exercises Piero Benelli

Direttore scientifico di EAA, medico della Nazionale Italiana maschile di volley e della V.L. Basket di Pesaro

Esercizio in acqua per lo sportivo:

quale è la posizione degli esperti? Interviste e confronto con i preparatori fisici Abbiamo già evidenziato in diverse occasioni come l’esercizio in acqua rappresenti un’opzione importante per l’atleta, non solo in funzione riabilitativa ma anche per una pluralità di scopi e situazioni da cui trarre vantaggio (prevenzione, allenamento, cross-training, preparazione etc.). A fronte di tutto questo, abbiamo peraltro sottolineato come, anche in situazione di sport “top level”, siano talvolta sottovalutate e misconosciute le potenzialità del lavoro in acqua, relegando questo ad attività alternativa quando non si può fare altro (v. prime fasi della riabilitazione) o quando si vuole semplicemente “scaricare” l’atleta*. Per meglio capire quali siano attualmente le tendenze del mondo sportivo in questo ambito, abbiamo intervistato, tramite un questionario piuttosto articolato (10-domande-10), 8 preparatori fisici, soprattutto di sport di squadra, chiedendo loro, in base alle rispettive esperienze, di illustrarci se, come e quando utilizzano esercitazioni in acqua nel loro lavoro quotidiano. Nella tua attività di preparatore utilizzi il lavoro in acqua? Tutti i preparatori intervistati hanno risposto di sì. Su quali attività/servizi puntare, in un ambiente di dimensioni contenute per avere la massima redditività ed assicurare il miglior servizio al cliente? M.B. Al bisogno A.B. Al bisogno U.B. Sistematicamente F.C. Sistematicamente M.P. Al bisogno A.P. Sistematicamente L.S. Sistematicamente R.V. Al bisogno Con quali finalità? M.B. Riabilitazione A.B. Prevenzione, rigenerazione, cross-training U.B. Riabilitazione, allenamento, prevenzione, rigenerazione, sedute specifiche, rilassamento neuromuscolare 34  HAPPY AQUATICS  3  2014


[Exercises]

Marzio Balducci Basket, V.L. Pesaro

Alessandro Buccolini Calcio – Fiorentina FC, squadra Primavera

Umberto Borino

Calcio e altri sport, già Sampdoria FC

Francesco Cuzzolin

Basket e altri sport, Nazionale Italiana Maschile (già Toronto Raptors e Benetton Treviso)

Matteo Panichi

Basket, Nazionale Italiana Maschile Sperimentale

Andrea Pozzi

Pallavolo, Nazionale Italiana Maschile

Luigino Sepulcri

Basket e altri sport, Udine (già Nazionale Italiana Maschile, Udine basket, Virtus Bologna)

Roberto Venerandi

Basket/Calcio, Virtus Roma (già Scavolini Pesaro e Vis Pesaro calcio)

F.C. Riabilitazione, prevenzione, allenamento, rigenerazione, cross-training, sedute specifiche M.P. Riabilitazione, rigenerazione, cross-training A.P. Training e prevenzione L.S. Riabilitazione R.V. Riabilitazione, prevenzione, lavoro integrato nella fase di riatletizzazione, training integrato in particolari contesti, rigenerazione soprattutto individualmente, cross-training

Con quale profondità della vasca preferisci lavorare (acqua bassa / acqua alta)? M.B. Sia bassa sia alta A.B. Medio-bassa, da 80 a 120 cm U.B. Sia medio-bassa (120 cm) sia alta (oltre 2 m), a seconda delle esigenze e delle problematiche F.C. Sia bassa sia alta M.P. Sia bassa sia alta, da 1 a 2 m A.P. Sia bassa sia alta L.S. Sia bassa sia alta R.V. Sia bassa sia alta HAPPY AQUATICS  3  2014  35


[Exercises]

Quale è secondo te il range di temperatura ideale dell’acqua per il lavoro dello sportivo? M.B. 27-28° A.B. 28-32° U.B. 28-30° per il training, 32-34° per la riabilitazione F.C. Per allenamento 26-28°, per riabilitazione o rigenerazione fino a 32-34° M.P. Dipende A.P. 28-30° L.S. 28-33° (fase 1 e 2 del recupero da 32 a 33°, fase 3 e 4 del recupero 28°) R.V. Da 26 a 28° per proposte condizionali, sui 30° per lavori di rilassamento e quando il controllo posturale e del movimento sono più importanti rispetto all’intensità di esercizio Quali attrezzature utilizzi principalmente nelle tue proposte di lavoro in acqua? M.B. Dipende dal tipo di infortunio A.B. Tavolette, Thera Band Tubolare U.B. Tavolette, manubri, cavigliere, bastoni, cinture galleggianti, treadmill acquatici, aquabike F.C. Tavolette, Manubri, cavigliere, Bastoni, cinture galleggianti M.P. Tavolette, manubri, cavigliere, cinture galleggianti A.P. Manubri, cinture galleggianti, tavolette L.S. Tavolette, manubri, cinture galleggianti, step, semisfere, idroresistenze, tubi, elastici R.V. Tavolette, manubri, cavigliere, cinture galleggianti, aquabike e treadmill acquatici, idroresistenze, bastone con elastici, pinne, guanti palmati, elastici, tappeto elastico Quali sono secondo te i principali vantaggi dell’attività in acqua per lo sportivo? M.B. Dipende dall’attività sportiva praticata A.B. Miglioramento mobilità articolare, ottima stimolazione sistema metabolico, diminuzione carico articolare U.B. Gradevolezza dell’ambiente, riduzione degli stress artico36  HAPPY AQUATICS  3  2014

lari, possibilità di eseguire attività non praticabili a secco in situazione di infortuni e di sovrallenamento F.C. Minore stress articolare, possibilità di modulare il carico in base alle resistenze utilizzate e alla velocità di movimento, carico indipendente dalla gravità, effetto miorilassante, effetto pressorio.

M.P. Effetto rigenerante, poter far eseguire esercizi sport-specifici in scarico gravitazionale A.P. Possibilità di miglioramento con lavori per la potenza aerobica e il condizionamento fisico L.S. Scarico articolare, possibilità di lavorare su sequenza di movimento non possibili a secco per la parziale assenza di gravità, deambulazione e mobilizzazio-


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ne attiva facilitata, miglior reclutamento muscolare, interessamento articolare e muscolare globale, riduzione dei tempi di recupero, riduzione del dolore R.V. In riabilitazione, anticipo della tempistica con vantaggio temporale sul recupero; in generale, miglioramento della mobilità articolare attiva, riduzione di eventuali edemi, diminuzione della flogosi, possibilità di anticipare lavori a catena cinetica chiusa, possibilità di mantenere un’adeguata capacità aerobica e di forza resistente E quali i principali limiti? M.B. Dipende dall’attività sportiva praticata A.B. Difficoltà nella quantificazione del carico U.B. Possibili difficoltà logistiche (impianto adeguato e raggiungibile, collegamento con l’attività della squadra in generale) F.C. Limiti non in relazione all’attività ma in chi la utilizza: graduare il carico gravitazionale non è sempre utile; ad es., nei lavori per il miglioramento dell’elasticità muscolo/tendinea serve la gravità, qualsiasi rallentamento dello “strech shortening cycle” ne riduce l’efficacia M.P. Aspecificità dell’ambiente, scarso utilizzo della muscolatura di stabilizzazione A.P. Ambiente funzionalmente aspecifico rispetto allo sport in questione L.S. Parziale mancanza di gravità R.V. Difficoltà di riproporre la specificità biomeccanica del gesto specifico, di raggiungere picchi di forza orientata alla potenza con diminuita velocità di movimento, possibile scarsa acquaticità dell’atleta Quali sono secondo te le proposte, le attività e le modalità su cui si dovrebbe lavorare per ottimizzare questo tipo di attività per lo sportivo? M.B. Nel basket, soprattutto attività per il recupero e la riabilitazione

A.B. Formazione interna nelle società sportive, studio di protocolli specifici, definizione del carico U.B. Proposte che tendano ad una reale integrazione con le attività a secco, qualunque sia lo scopo dell’attività in acqua F.C. Riuscire a combinare e a periodizzare le varie fasi con efficacia, non esiste molto in letteratura sulla periodizzazione degli interventi M.P. Utilizzarla in maniera sistematica come attività di scarico ed inserirla come routine ogni volta che l’atleta sia impossibilitato ad allenarsi a secco A.P. Esercitazioni per il potenziamento di tutti i gruppi muscolari e l’utilizzo dei salti a diverse profondità L.S. Predisporre protocolli di lavoro per la prevenzione e il recupero dell’atleta funzionali alla disciplina praticata R.V. Formazione di figure professionali specifiche, sensibilizzazione per tutti gli addetti ai lavori della potenzialità del mezzo, creazione di una rete che funga da piattaforma di formazione/ informazione coinvolgendo le diverse figure dello staff / Valutare la possibilità di costruire programmi di allenamento dove siano previste una o più sedute settimanali in acqua nel microciclo / Sensibilizzazione sulle potenzialità del sistema operativo “acqua”. Quali le prospettive all’interno del mondo sportivo di medio-alto livello del lavoro in acqua? M.B. Dipende dall’attività sportiva praticata A.B. Ottime prospettive, ma a fronte di una specifica formazione e sensibilizzazione degli staff U.B. Dipendono dalla volontà dell’ambiente sportivo di alto livello (quello che fa “cultura”) di aggiornarsi nel settore e verificare l’importanza delle attività in acqua per l’atleta. Sarebbe utile inserire nei programmi formativi di tecnici e preparatori argomenti relativi

al lavoro in acqua affinché possano realmente conoscerne le potenzialità F.C. L’utilizzo della metodica è in aumento, deve esserci un miglioramento delle conoscenze e un incremento della disponibilità di impianti adeguati M.P. Riconoscerlo come alternativa al lavoro a secco quando questo non è possibile, e come attività di rigenerazione e riabilitazione A.P. Il lavoro in acqua può diventare un mezzo di allenamento per tutti gli sport L.S. L’integrazione del lavoro in acqua con quello a secco e quello più specifico R.V. Favorire dal punto di vista organizzativo e logistico la realizzazione di programmi di lavoro in acqua per l’atleta HAPPY AQUATICS  3  2014  37


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considerazioni e conclusioni Senza entrare nel merito delle risposte, e nel rispetto doveroso delle idee e delle modalità di lavoro dei preparatori intervistati, ci permettiamo di fare alcune considerazioni in relazione alle opinioni espresse, tracciando inoltre alcune linee di lavoro per il futuro: •  il lavoro in acqua per lo sportivo, con diverse finalità e con impostazioni a volte anche piuttosto differenti, è ormai una pratica consolidata nello sport moderno; anche se l’aspetto riabilitativo è sempre quello preponderante, si sta cominciando a fare largo anche un approccio che comprende diversi obiettivi e copre esigenze differenti (preventive, allenanti, con obiettivi specifici a seconda delle esigenze). •  su profondità, temperature ed attrezzi ci sono opinioni non sempre omogenee anche se vengono evidenziate le possibilità di lavorare sia in acqua profonda sia in acqua bassa e di utilizzare un range di temperature variabili a seconda

delle esigenze e degli obiettivi.   per gli attrezzi, c’è tutta una varietà di utilizzo che rispecchia un po’ le proposte del mercato (con opzioni sempre più specifiche e diversificate), anche se talvolta sono indicate anche attrezzature ideate autonomamente (segno che forse ci sono esigenze che ancora devono essere recepite, con una maggiore collaborazione tra tecnici ed aziende del settore), mentre sono utilizzati molto poco, forse per scarsa conoscenza di alcuni di essi, i cosiddetti “grandi attrezzi” (aquabike, treadmill acquatici, jump,

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moon walker, etc.) che invece potrebbero costituire un valido supporto per alcuni lavori in acqua; •  su vantaggi e limiti dell’ambiente acquatico in questo contesto, ci sono sostanzialmente uniformità di vedute; viene messo in evidenza come sia importante l’opportunità di lavorare in situazione di scarico meccanico, e di sfruttare l’attività in acqua per rendere più rapido ed efficace il recupero funzionale post-trauma; vengono invece apprezzate le potenzialità rigeneranti e le possibilità di fornire stimoli


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per un miglior condizionamento organico, pur tenendo conto di alcuni limiti come le difficoltà di quantificazione del carico, aspetto non banale nel contesto sportivo, e, ovviamente, l’aspecificità dello stimolo in un ambiente diverso rispetto a quello tipico della disciplina; •  fra le varie proposte, spicca l’esigenza di creare circuiti e programmi per formare ed informare, per stimolare la ricerca scientifica, per sviluppare figure professionali con competenze specifiche, per aumentare le conoscenze al fine di costruire protocolli di lavoro comuni e riconosciuti in base alle varie esigenze; altresì sviluppare una “rete” dove tutto questo possa essere proposto, discusso, condiviso; •  infine, riguardo alle prospettive, sono comuni l’esigenza e la volontà di una maggiore diffusione delle metodiche di lavoro in acqua, attraverso l’integrazione attenta e mirata con gli altri lavori di allenamento e di trattamento dell’atleta a secco, nonché con un maggiore coinvolgimento di tutti gli operatori, i tecnici, i dirigenti.

In conclusione, questo confronto di opinioni ci sembra molto stimolante e significativo, e ci supporta nell’affermare che il lavoro in acqua si sta sviluppando in maniera importante negli ambienti sportivi, anche se ancora sono presenti contraddizioni, aspetti non condivisi, disomogeneità di approccio; tutto questo è in parte inevitabile e comprensibile, ma a volte può essere frutto di una visione ancora limitata del lavoro in ambiente acquatico per l’atleta. In tutti i casi, ci sembra che la scelta di EAA di dedicare un corso specifico per tecnici, preparatori, istruttori

che vogliono approfondire le tematiche in questione (il corso “WIN” che da ottobre riprenderà con una nuova impostazione, nuovi contenuti, proposte innovative) sia stata e sia quanto mai sentita. L’atleta, a tutti i livelli, ha necessità di avere il maggior numero di opzioni per migliorare la performance e ridurre gli eventi traumatici, diminuendone sia l’incidenza sia gli effetti: l’esercizio in acqua, proposto secondo criteri e modalità adeguate, costituisce sicuramente una delle opzioni da utilizzare in tutte le sue potenzialità.

«il lavoro in acqua si sta sviluppando in maniera importante negli ambienti sportivi, anche se ancora sono presenti contraddizioni, aspetti non condivisi, disomogeneità di approccio» HAPPY AQUATICS  3  2014  39


exercises Manolo Cattari

Psicologo dello sport e psicoterapeuta, responsabile scientifi co del Progetto AlbatroSS e dei progetti di sport terapia ad esso collegati, tra cui Gavino il Bagnino.

Interventi ri-educativi nella scuola nuoto

L’insegnamento del nuoto come percorso per migliorare la qualità di vita di persone con disabilità: la valorizzazione del profilo socio-sanitario della piscina La piscina è uno spazio fisico e mentale in cui è possibile lavorare e ospitare persone con difficoltà? Assolutamente, se il principio teorico di fondo cui si fa riferimento è la promozione della qualità della vita perché le caratteristiche dell’acqua e del nuoto come attività sportiva si prestano perfettamente a questo tipo di intervento. L’acqua infatti come elemento liquido è per sua natura più denso di quello gassoso, consente dunque il passaggio dei corpi, ma si oppone alla forza di gravità permettendo una motricità completamente diversa da quella consentita in ambito terrestre. Inoltre, nell’acqua è possibile spostarsi nelle tre dimensioni (lunghezza, altezza e profondità), dunque per le sue caratteristiche si configura come un elemento estraneo alle comuni 40  HAPPY AQUATICS  3  2014

sensazioni di pesantezza, rigidità, controllo, velocità in cui è possibile vivere un’esperienza molto simile al volo. Infine, in acqua la percezione dei confini del corpo rispetto all’ambiente nel quale il nostro organismo si è evoluto è più diretta, ad esempio sott’acqua vediamo il nostro respiro sottoforma di bolle, mentre a secco questo non avviene. Queste sono solo alcune delle differenze tra l’elemento aria e l’elemento acqua, ma sono importanti da riconoscere perché evidenziano come l’ingresso in piscina rappresenti un momento sorpresa, che da un punto di vista squisitamente psicologico implica una riconsiderazione di sé, un nuovo processo di adattamento nella persona che entra in contatto con se stessa in una nuova dimensione. Sfruttando questa piccola porticina si può intervenire su un piano educativo ristrutturan-

do quegli aspetti che nella quotidianità sono ormai diventati automatici. Un’esperienza personale di lavoro può chiarire questo concetto: riguarda un ragazzo di 21 anni autistico che si chiama Francesco. Il suo primo giorno di piscina ci viene presentato come un ragazzo che non tollera la presenza di qualcuno o qualcosa alle sue spalle, tanto che a scuola non riesce ad appoggiarsi allo schienale della sedia e a volte gli è anche difficile sopportare i vestiti. Il lavoro che è stato organizzato e svolto con lui è stato quello di intervenire su questa sua difficoltà per iniziare a programmare anche un percorso di scuola nuoto. Il ragazzo ha provato da subito piacere nello stare in piscina “sopportando”, evidentemente con piacere, il contatto dell’acqua con la sua schiena. Il momento sorpresa di cui si parlava prima. A questo punto

l’acqua diventava una realtà d’apprendimento ideale per aiutarlo e così con un lavoro (durato diversi mesi) siamo partiti dal fare passeggiate mano per la mano lungo la vasca, finché la mano dell’istruttore si è spostata sul suo braccio. Abbiamo scoperto nel corso delle lezioni che Francesco è un ottimo cantante e allora l’esercizio è diventato passeggiare e cantare spostando sempre un po’ più vicino alla sua schiena la mano e il braccio dell’istruttore. Dopo mesi di lungo lavoro e di tante canzoni Francesco adesso non ha difficoltà ad avere l’istruttore che con la pancia gli tocca la schiena e sta iniziando pian piano ad alzare le gambe per mettersi sul dorso appoggiando la testa sulla spalla dell’istruttore di nuoto. Questo è uno dei tanti esempi di lavoro, che mostra come l’elemento acqua e l’intervento della scuola nuoto possa


[Exercises]

CONSIGLI AL TITOLARE Lavorare per abbattere le barriere architettoniche fisiche e culturali (ad esempio sensibilizzando il territorio). Considerare il lavoro con le persone con varie difficoltà non come un’attività secondaria a carattere esclusivamente volontaristico sociale, ma come un’attività che può essere centrale all’interno della struttura in cui è possibile offrire servizi di qualità che aprano la piscina ad una dimensione di carattere socio-sanitario oltre che sportivo (contro la crisi). Investire nella formazione e nella strutturazione di prassi di accoglienza, intervento e programmazione multidisciplinare in cui coinvolgere i vari professionisti che lavorano nel campo delle disabilità (in piscina non devono lavorare solo istruttori che rimangono comunque centrali nell’equipe).

CONSIGLI All’istruttore destrutturare delle abitudini disfunzionali e porre le basi per costruire dei percorsi a metà strada tra scuola nuoto e percorsi rieducativi. La piscina è uno spazio fisico e mentale in cui è possibile lavorare e ospitare persone con difficoltà se l’operatore in acqua integra le conoscenze tecniche della scuola nuoto,

con alcune conoscenze rieducative (in questo esempio la conoscenza delle anomalie sensoriali, l’uso del prompt e la desensibilizzazione), inserendo l’istruzione del nuoto all’interno di una visione dell’altro più ampia con cui è possibile pensare ad un progetto individualizzato verso la promozione della sua qualità di vita.

«La piscina è uno spazio fisico e mentale in cui è possibile lavorare e ospitare persone con difficoltà se l’operatore in acqua integra le conoscenze tecniche della scuola nuoto, con alcune conoscenze rieducative»

Investire nella formazione. Aprirsi al confronto con altre figure professionali che lavorano nel campo della disabilità senza mai svalutarsi nel suo ruolo di istruttore di nuoto e non fuggendo le responsabilità che lavorare con persone con difficoltà comporta. Provare, perché lavorare in questo mondo significa mettere in discussione le proprie competenze tecniche e comunicative e se stessi in generale.

CONSIGLI per l’allievo Provare, perché i benefici dell’acqua sono tanti e importanti, in chiave motoria, sportiva, chinesiologica e psicologica. Se ad esempio si pensa al possibile lavoro sulle autonomie. Scegliere delle strutture in cui affidarsi o in cui affidare i figli che investono nella formazione e che propongono degli interventi progettati sul singolo destinatario. Pensare all’esperienza in piscina come un’esperienza di e verso l’integrazione, il nuoto più di ogni altro sport é una disciplina in cui è possibile programmare percorsi di integrazione e ciò può prevedere anche fasi di lavoro individuali più o meno lunghe, ma quando è possibile è importante pensare al nuoto come un’esperienza verso il gruppo dei pari.

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exercises andrea gilardoni

Master Trainer, Docente EAA e Responsabile Tecnical Advisor Dept.

L’aquacycling Lezione su BPM bike, che nel panorama mondiale è l’attrezzo più innovativo ed evoluto, tanto da consentire un aggiornamento radicale del training su un’aquabike

su bike di ultima generazione

Avere a disposizione un grande attrezzo versatile e flessibile permette ad un istruttore di arricchire i contenuti e gli strumenti allenanti di una lezione o di un palinsesto di attività. Talvolta le proposte sono così numerose e varie che l’istruttore riesce ad orientarsi con difficoltà nell’organizzare la propria programmazione di micro e meso ciclo. L’articolo che segue vuole dare uno strumento utile ed operativo a tutti i tecnici e agli ospiti dei centri fitness per organizzare e frequentare in modo più consapevole le lezioni di fitness acquatico. La proposta è una lezione incrociata a blocchi, strutturata nel seguente modo: •  Durata lezione 45’ •  Profondità vasca: media dai 120 ai 130 cm. •  Attrezzi: BPM bike •  Intensità: modulabile in funzione degli obiettivi allenanti dei propri allievi. •  Struttura fase centrale: numero 3 blocchi cardiovascolari da 7’ alternati a numero 3 blocchi di tonificazione distrettuale. HAPPY AQUATICS  3  2014  43


Fase di ATTIVAZIONE muscolare Gli OBIETTIVI di questa fase sono: •  acclimatare l’allievo alla temperatura dell’acqua; •  preparare il sistema cardio circolatorio e respiratorio; •  stimolare il sistema muscolare e articolare al lavoro della fase centrale; •  alfabetizzare gli allievi all’utilizzo delle posizioni e delle andature utilizzate nella fase allenante; •  predisporre mentalmente i partecipanti alla fatica; •  accogliere i nuovi partecipanti alla gruppo e alla nuova attività. Gli esercizi dovranno essere inizialmente globali per favorire la termoregolazione e, successivamente, settoriali. L’attività di natura dinamica deve prevedere andature in pedalata inizialmente in sella e, solo in seguito, fuori sella privilegiando le posizioni utilizzate in fase centrale alternate con combinazioni di esercizi eseguiti con gli arti superiori, volti a preparare principalmente petto, dorso, bicipiti e tricipiti brachiali e il core. 44  HAPPY AQUATICS  3  2014

Fase CENTRALE a blocchi Blocco 1: durata 7’ Strutturato su andature in pedalata e utilizzo degli arti superiori per tenere alta la frequenza cardiaca. Affinché il contenuto della lezione abbia un senso funzionale l’allievo deve impostare il cardiofrequenzimetro sulla frequenza cardiaca utile ai propri scopi o, in assenza deve regolarsi sulla base di un certo livello della scala di Borg (utilissimo, in tal senso, il sistema di monitoraggio in wifi: Aqua Cardio Training). Il blocco risulta composto da: •  1’ in pedalata in sella posizione 1 •  1’ di spinte alternate delle braccia avanti •  1’ di pedalata in posizione 2 in sella •  1’ di spinte doppie delle braccia avanti •  1’ di pedalata in posizione 3 fuori sella a livello 1 •  1’ di trazioni (braccia a rana) •  1’ di pedalata in posizione 2 fuori sella a livello 1 Blocco 2: durata 4’ Strutturato in super set per la zona

del petto in carico crescente per leva utilizzata e velocità di esecuzione •  spinte doppie delle braccia avanti; •  spinte doppie incrociate delle braccia avanti •  una spinta doppia incrociata e una fuori •  adduzioni a leva lunga con abduzione e mano pronata •  adduzioni veloci a braccio semiflesso Blocco 3: durata 7’ •  1’ pedalata in posizione 1 fuori sella a livello 1 •  1’ remate alternate veloci •  1’ pedalata in posizione 3 fuori sella a livello 2 •  1’ remate alternate dal basso verso l’alto veloci •  1’ pedalata in posizione 4 fuori sella a livello 1 •  1’ remate doppie veloci •  1’ pedalata in posizione 2 a livello 2 Blocco 4: durata 4’ Strutturato in super set per la zona del dorso in carico crescente per leva utilizzata e velocità di esecuzione Trazioni a rana Trazioni a rana a mezzo tempo acquatico


[Exercises]

Abduzioni con braccia semi flesse e gomiti vicino al tronco Trazioni a leva lunga partendo da braccia incrociate Adduzioni dietro la schiena a ritmo veloce. Blocco 5: durata 7’ 1’ posizione 1 fuori sella a livello 2 1’ spinte alternate delle braccia in diagonale interna 1’ posizione 3 fuori sella a livello 2 1’ spinte doppie delle braccia con torsione del busto 1’ posizione 2 fuori sella a livello 3 in galleggiamento senza appoggio degli arti superiori 1’ trazioni alternate delle braccia 1’ posizione 2 mani in presa inversa fuori sella livello 2 Blocco 6: durata 4’ Strutturato in super set per la zona dei bicipiti e tricipiti brachiali in carico crescente per leva utilizzata e velocità di esecuzione Flesso estensioni doppie avambraccio su braccio verso l’esterno

Remate doppie Flesso estensioni doppie avambraccio su braccio gomiti vicino al tronco verso dietro Remate doppie dal basso verso l’alto Flesso estensioni alternate verso l’esterno Remate alternate veloci.

Fase di DEFATICAMENTO Gli obiettivi del defaticamento devono essere: •  riduzione della frequenza cardiaca; •  creare un effetto di auto massaggio per i distretti stressati nella fase centrale; •  rilassare le articolazioni sottoposte a stress nella lezione, senza dimenticare il polso, il gomito e il cingolo scapolo omerale. Gli esercizi devono essere dinamici e compatibili con la temperatura dell’acqua. Non dimenticare di chiudere la lezione con un momento fun e di anticipare il contenuto della seduta successiva volto a scatenare curiosità e a fidelizzare i partecipanti.

CONSIGLI AL TITOLARE

CONSIGLI per l’allievo

Stimolare i propri istruttori alla formazione continua

valutare l’aspetto tecnico della lezione e non fermarsi ad una valutazione empatica dell’istruttore

Responsabilizzare il personale alla buona tenuta e manutenzione degli attrezzi Invitare lo staff a partecipare da allievi alle lezioni dei colleghi Coinvolgere ogni settore dal commerciale agli assistenti di vasca a partecipare alle lezioni Favorire l’aggregazione del proprio team

Valutare lo stato di manutenzione degli attrezzi essere pazienti nell’attesa dei risultati, nello sport le aspettative devono tenere conto dei tempi spesso lunghi essere costanti nella pratica dell’esercizio fisico se motivati a raggiungere dei miglioramenti nel proprio stile di vita

«coinvolgere ogni settore dal commerciale agli assistenti di vasca a partecipare alle lezioni» HAPPY AQUATICS  3  2014  45


exercises di Sonia Manfucci e Paola Pascali

Fuori e dentro l’acqua per un massaggio mente-corpo, Un connubio perfetto tra appoggio e spinta che esalta ancora di più la grande resistenza dell’acqua 46  HAPPY AQUATICS  3  2014

EAA Technical Advisors e Jr EAA Trainers

Water up & L’Aquafitness, un mondo in continua evoluzione dove Water Up&Down trova spazio grazie alla facilità di utilizzo, versatilità e come elemento aggravante. La salita e la discesa, gesti tecnici principali da cui partono le diverse

evoluzioni sull’attrezzo, sono molto semplici e facili da imparare, per questo possono partecipare alle lezioni anche le persone meno esperte. L’allenamento in acqua con Water Up&Down è reso completo dall’entrata in gioco di tutti i distretti muscolari stabilizzatori che garantiscono la corretta esecuzione del


[Exercises]

CONSIGLI AL TITOLARE Accessibile a tutta l’utenza Novità assoluta dal punto di vista didattico Poca richiesta di manutenzione e possibilità di ottimizzare gli spazi lavorando in coppia

CONSIGLI All’istruttore Sviluppare esercizi molto semplici ma efficaci Diversificare le lezioni utilizzando l’attrezzo in coppia, singolo, in circuito e con l’ausilio di piccoli attrezzi Estremamente comodo da inserire e togliere dall’acqua

CONSIGLI per l’allievo Esercizi semplici da acquisire Allenamento del cuore e dei muscoli Possibilità di interagire con gli altri sviluppando la coordinazione oltre che socializzare

down gesto tecnico. L’istruttore può decidere di strutturare diversi schemi di lezione, a partire dal condizionamento muscolare mediante l’utilizzo di esercizi per gli arti inferiori, addominali e arti superiori fino ad arrivare al lavoro cardio. Le sequenze possono essere ideate in modo da allenare il condizionamen-

to muscolare o combinate con fasi cardiovascolari, sviluppando veri e propri interval training. È possibile inoltre legare insieme le sequenze sulla base musicale osservando un workout a tempo di musica oppure freestyle. Si possono raggiungere sia soglie di lavoro molto allenanti, che stimolare gli allievi da un punto di vista coordinativo e sensoriale. Il lavoro in coppia sull’attrezzo richiama l’attenzione anche sull’aspetto aggregante e divertente della lezione. In questo modo non si parla più

di allenamento fine a se stesso ma di un’esperienza propria da vivere in acqua, da condividere con il compagno di lavoro e con l’istruttore che ha il compito di creare una sinergia tra acqua, musica ed emozioni. Il movimento ritmico di salita e di discesa crea nell’organismo una piacevole sensazione di benessere psicofisico, con un massaggio continuo su tutto il corpo.  Per scoprire UP & down: spazi demo ad Aquafitness days HAPPY AQUATICS  3  2014  47


exercises stefano fontanesi

Ideatore di protocolli Nuoto/Wellness/Riabilitazione  Ideatore Aquafit Bike  Ideatore Soggiorni Benessere

Molto più di un pantalone: un vero “attrezzo” che rende più efficace qualsiasi attività acquatica, ottimizzata da rigorosi protocolli di lavoro (Hydra Programs)

Aquatic Pan un nuovo pantalone che nasce per accelerare i risultati sulle gambe, agendo su stimolo del microcircolo e sviluppo della muscolatura del 30% in più rispetto ai semplici esercizi tradizionali. Per garantire tali risultati è stato ideato il protocollo di lavoro “HYDRA”.

HYDRA Una volta indossato il pantalone ci si immerge in acqua e sarà possibile scoprire i suoi straordinari benefici sia lavorando in verticale (aquagym, acquatraining, acquacircuit, bike, treadmill, etc) sia lavorando in orizzontale (galleggiamenti, nuoto, nuoto pinnato). Quindi il pantalone in realtà diventa un costume utile per fare acquafitness, indicato anche per nuotare e per fare passeggiate al mare, a gambe immerse, in qualsiasi contesto acquatico. È stato creato però anche il programma HYDRA che concentra tutti gli esercizi fondamentali al fine di ottenere risultati concreti e misura48  HAPPY AQUATICS  3  2014

bili in 6 settimane. HYDRA utilizza il metodo dell’interval training con tempi di lavoro (dai 2 ai 4 minuti) e tempi di recupero (dai 30 sec ai 2 minuti). Durante il tempo di lavoro si faranno esercizi specifici per la forza e la circolazione, mentre nei tempi di recupero le esercitazioni saranno a bassa intensità, specifiche per il micro circolo. Inoltre nei momenti di riposo il trainer consiglierà di bere: quindi va da sé che i clienti dovranno portare bottigliette o borracce sul piano vasca. Il palinsesto musicale non sarà più organizzato in funzione del ritmo del sound (BPM), ma il trainer programma la musica con brani che identificano il tempo in cui viene fatto l’esercizio; finisce il brano musicale comincia la pausa nella quale il trainer invita a bere facendo lenti esercizi per la micro circolazione, durante i quali spiega l’esercizio successivo in assenza di musica. In questo modo la classe esprime la massima energia durante il tempo di lavoro e il trainer riesce a lavorare su comunicazione e relazione nelle fasi recupero. Nel corso degli esercizi ogni allievo sarà focalizzato sulla qualità ese-

cutiva di un singolo step di training e non sulla combinazione di più esercizi. L’insegnante sarà concentrato sugli allievi senza avere ansie da coreografie o combinazioni. Gli allievi più esperti e allenati faranno più esercizi e con maggior intensità, mentre quelli nuovi o meno allenati andranno ad una velocità inferiore ma indirizzati sulla qualità esecutiva. In questo modo non ci saranno “disagi”. Un esempio, che sintetizza semplicità ed efficacia: ottimo esercizio per la circolazione e microcircolazione è l’esecuzione della battuta di gambe a dorso con il pantalone: sarà sufficiente eseguire un’accentuata flesso estensione della gamba sulla coscia con un ritmo non massimale. Fatto l’esercizio, finisce il brano musicale comincia la pausa nella quale il trainer invita a bere facendo lenti esercizi per la micro circolazione; in questa fase l’insegnante spiega l’esercizio successivo in assenza di musica. In questo modo la classe esprimerà la massima energia durante il tempo di lavoro e l’istruttore riesce a lavorare su comunicazione e relazione nelle fasi di recupero.


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ants «È stato creato il programma HYDRA che concentra tutti gli esercizi fondamentali al fine di ottenere risultati concreti e misurabili in 6 settimane» HAPPY AQUATICS  3  2014  49


Acquanetwork la redazione

Acquanetwork experience

SPORT MANAGEMENT

saper fare impresa nello sport Essere la società di gestione numero uno d’Italia, con 40 impianti all’attivo, successi sportivi, strategie ben ponderate e grandi traguardi ancora da raggiungere Una case history senza eguali nella Penisola. Ad un lustro da una nostra prima intervista, ritorniamo a confrontarci con Sergio Tosi, presidente di Sport Management SpA: negli ultimi 5 anni ha inanellato successi che per alcuni, in Italia, sono poco comprensibili, ma che oltreconfine connotano le società più strutturate in ambito gestionale e di promozione sportiva. Forse, riflettere su considerevoli idee e progetti di chi pensa in grande, evitando considerazioni preconcette e invidie talvolta figlie di provincialismo e pochezza imprenditoriale, aiuterebbe a crescere tutti, magari anche seguendo nuove strade e modelli molto personali, alla stregua di qualsiasi impresa -vincente-, in ogni settore. Ecco, il primo grande segreto di Sergio Tosi è sapere fare impresa senza porsi dei limiti, come avviene, nello sport, ai fuoriclasse più talentuosi; il resto lo racconta lui reduce dalla trionfale conquista dell’A1 con la sua squadra di pallanuoto…

Prof. Tosi, Sport Management è leader in Italia nella gestione di Centri Natatori. Ci spieghi il suo modello di business Sport Management nasce nel 1987: il nostro core business è la gestione di piscine coperte alla quali abbiamo aggiunto quella di palestre fitness, palazzetti, campi da tennis e di calcio a cinque. Oggi con la gestione di 40 centri sportivi in tutta Italia siamo la società numero uno nel mercato di riferimento. Partiamo dall’inizio, dal lontano 1987 al 2010: le tappe salienti del vostro sviluppo Fino ai primi anni del 2000 il nostro raggio di azione è stato circoscritto a Veneto e Trentino-Alto Adige. Dal 2004 siamo entrati nel mercato lombardo, mentre dal 2009 siamo in Friuli Venezia Giulia. Il 2010 è l’anno della costituzione in Socie50  HAPPY AQUATICS  3  2014

tà per Azioni. Ha rappresentato la svolta per Sport Management perché la nostra crescita, da allora, è stata esponenziale. Dalla gestione di 20 centri siamo passati agli attuali 40, raggiungendo un fatturato di circa venti milioni di euro. Oggi siamo presenti anche in Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Abruzzo. Immagino che Sport Management non voglia fermarsi qui. Quali sono gli obiettivi aziendali futuri? La nostra mission è quella confermarci leader a livello nazionale: il nostro modus operandi è quello di applicare modelli strategici specifici che si attagliano agli impianti che prendiamo in gestione. Seguendo questo modello il nostro obiettivo è quello di arrivare nel 2016 a gestire 50 impianti con un fatturato di 25 milioni di euro.

Come avviene l’assegnazione degli impianti? Partecipiamo ad appalti pubblici e sosteniamo affitto e lavori in cambio di anni di gestione del centro sportivo. Grazie alla nostra esperienza nel settore e agli investimenti che facciamo cerchiamo di rendere gli impianti all’avanguardia, in grado di offrire molteplici servizi.


[Acquanetwork]

«il nostro obiettivo è quello di arrivare nel 2016 a gestire 50 impianti con un fatturato di 25 milioni di euro»

Sergio Tosi durante la premiazione dei suoi atleti presso BPM Sport Management di Monza A proposito di bandi di assegnazione. È di circa tre di mesi fa la sentenza che la condanna per turbativa d’asta per la gestione della Piscina Santini di Verona. Esatto. C’è un processo in corso e preferisco non entrare in merito alla vicenda. Voglio solo dire che credo

nella giustizia e lascio che faccia il suo corso. Non mi fermerò di fronte a questa sentenza, continuerò a svolgere il mio lavoro come sempre ho fatto: con passione, capacità, spirito di sacrificio e rispetto delle leggi e delle regole. Su quanti dipendenti/ collaboratori può contare Sport Management?

Anche qui si è verificato un aumento proporzionale. Basti pensare che nel 2009 potevamo contare su 735 collaboratori, mentre oggi ne abbiamo più di 1100. Stesso discorso vale per i dipendenti: siamo passati da 61 a 113 nel periodo di riferimento. Anche questi dati dimostrano quanto Sport Management sia cresciuta nel corso degli anni. Siamo molto attenti alle esigenze e ai bisogni delle nostre risorse umane. Loro rappresentano il “motore” e metterli in condizione di poter lavorare al meglio è fondamentale per l’erogazione dei nostri servizi. HAPPY AQUATICS  3  2014  51


[Acquanetwork]

A proposito dei servizi, quali sono quelli offerti da Sport Management? Gestiamo impianti che hanno al loro interno una piscina: quindi la nostra offerta va da corsi di nuoto base, come il nuoto e il nuoto libero, a quelli di aquafitness, che, tanto per citarne alcuni, sono aquagym, hydrobike, aqua g.a.g e aquatone fino alle attività agonistiche di nuoto, pallanuoto e sincro. Poi, dove le nostre strutture lo permettono, teniamo corsi di fitness, tennis, basket e calcio, integrati da aree verdi per le attività estive. Al fine di essere competitivi sul mercato è fondamentale offrire una vasta gamma di servizi 365 giorni l’anno. Abbiamo parlato dei vostri dipendenti e dei servizi che offrite. A questo punto ci dà un po’ di numeri sui vostri utenti? Nel 2013 abbiamo avuto oltre 60 mila tesserati che hanno seguito le nostre attività didattiche e 120 mila abbonamenti singoli con circa 6,5 milioni di passaggi. Abbiamo inoltre 1700 atleti tesserati per le attività agonistiche. Ecco appunto, parliamo del settore agonistico. Iniziamo dalla Pallanuoto? La pallanuoto è il mio sport preferito. Da ex pallanuotista, ho un debole per questa meravigliosa disciplina. La nostra squadra aveva sempre disputato campionati di Serie B e A2. Quest’anno, però, abbiamo allestito una squadra altamente competitiva che ha conquistato lo storico traguardo della promozione in A1: risultato entusiasmante, sofferto, che ripaga di tanti sacrifici. Un’ enorme soddisfazione, meritatatissima dal nostro allenatore, Baldineti, e dai nostri giocatori, superatisi nei difficili play off. Da quest’anno la squadra gioca al Centro Natatorio “Pia Grande” di Monza. Quali novità avete portato all’interno di questo impianto? Il polo natatorio ha assunto la denominazione di BPM Sport Management, 52  HAPPY AQUATICS  3  2014

per via della sponsorizzazione con la Banca Popolare di Milano. Il nostro obiettivo era quello di mettere i nostri tifosi in condizione di vedere la partita di pallanuoto in modo ottimale, prendendo spunto dai modelli che in altri sport e specie all’estero stanno dimostrando di essere premianti. Per questa ragione puntiamo ad offrire servizi correlati che vanno dall’area bimbi sorvegliata all’area hospitality, passando per guardaroba e hostess dedicate. Poi abbiamo installato i led a bordo vasca che illuminano le aree di gioco per una migliore visione della gara. Abbiamo pensato anche ad un museo totalmente dedicato alla pallanuoto con

cimeli non solo della nostra squadra ma anche della nazionale. Un modello che in Italia si vede solo nel calcio e non nei cosiddetti “sport minori” Ho voluto fortemente inserire queste novità perché desidero che la gente si appassioni agli sport acquatici. Ciò è possibile solo se la mettiamo in condizione di poter fruire della partita o gara nel miglior modo possibile. Passiamo al Team Nuoto. Anche qui siete una realtà affermata La squadra è formata da atleti di primissimo livello, su tutti il nostro


[Acquanetwork]

capitano e due volte campione del mondo Filippo Magnini. Ma non solo, Gabriele Detti è attualmente campione italiano nei 400sl e 800sl e ancora Claudio Fossi, che ha ben figurato agli ultimi Europei in vasca corta di Herning. Senza dimenticare che siamo da tre anni vice Campioni d’Italia sia con la squadra maschile sia con quella femminile. Contiamo inoltre su un vivavio molto forte e promettente, come attestano le 15 medaglie d’oro (quattro a testa vinte da Nicolangelo Di Fabio, Alessandro Bori e Federica Santi Cipriani), 7 d’argento e 5 di bronzo conquistate dai nostri atleti emergenti ai Criteria dello scorso marzo.

Chiudiamo con il nuoto sincronizzato Anche qui siamo protagonisti. La nostra Francesca Filatondi nel 2012 è stata campionessa mondiale ai Campionati di Riccione Master. Con le nostre sincronette abbiamo ottenuto un terzo posto ai campionati italiani giovanili a squadre nel 2013. E ancora, ai campionati italiani invernali di Verona dello scorso febbraio abbiamo conquistato degli ottimi piazzamenti. Il nostro movimento di nuoto sincronizzato è in continua crescita sia nel numero, con molte squadre negli impianti che gestiamo, sia nella qualità, come dimostrano i risultati.

«oltre 60 mila tesserati che hanno seguito le nostre attività didattiche e 120 mila abbonamenti singoli con circa 6,5 milioni di passaggi. Abbiamo inoltre 1700 atleti tesserati per le attività agonistiche» HAPPY AQUATICS  3  2014  53



manager Esperto in realizzazione e gestioni centri sportivi polifunzionali integrati; esperto in materie finanziarie, amministrative e fiscali.

Alberto Manzotti

La “Rinascita della finanza di progetto” per le piscine e gli aspetti finanziari Il rilancio del Project Financing che fa leva su garanzie derivanti dal tipo di contratto, il ruolo della società di progetto (SPV)

G Club - Vimercate (MI)

Dopo alcuni anni di recessione economica, molte cose sono cambiate. Rispetto al passato l’approccio al partenariato pubblico-privato è parecchio mutato. Ciò che sta avvenendo è una radicale trasformazione nell’atteggiamento dei comuni, dei costruttori e delle banche. Prima di questa crisi essi si approcciavano alla finanza di progetto con una logica tutta italiana che, dati gli sproporzionati rapporti di forza, faceva ricadere sul gestore il peso ed il rischio maggiore dell’operazione. Sovente vi era il tentativo da parte del comune di sgravare il proprio bilancio da debiti ed investimenti, mentre il costruttore voleva fare solo il suo mestiere, essere pagato ed uscire velocemente dall’affare. Le banche non trovavano garanzie sufficienti per deliberare l’operazione e richiedevano impegni di firma al gestore e al comune, una volta che le linee di credito del costruttore erano terminate. Il crollo del mercato immobiliare ha peraltro comportato una contrazione delle linee di credito di cui godevano i costruttori che spesso venivano utilizzate quale volano iniziale per le operazioni di project financing (PF). La conseguenza di questa crisi è stato il ritorno alla formulazione più simile a quella tipica del PF, che nasce nei paesi anglosassoni come tecnica di finanza strutturata, finalizzata al finanziamento di HAPPY AQUATICS  3  2014  55


[Manager]

iniziative economiche sulla base della valenza tecnico-finanziaria del progetto stesso, piuttosto che sulla capacità autonoma di indebitamento dei soggetti promotori dell’iniziativa. Il progetto viene valutato dai finanziatori essenzialmente per la sua capacità di originare flussi di cassa, che rappresentano la garanzia primaria per il rimborso del debito e per la remunerazione del capitale di rischio, tramite un’adeguata contrattualizzazione delle obbligazioni delle parti che intervengono nell’operazione. Nel vero PF le maggiori garanzie legate all’operazione sono di tipo contrattuale anziché reale. La realizzazione dell’iniziativa è contrassegnata da una fase di contrattazione tra i diversi soggetti coinvolti (azionisti, banche, etc.), la cui durata è spesso proporzionata alla dimensione ed assegnazione dei vari rischi tra gli aderenti all’operazione. Caratteristiche e garanzie Nel PF vi sono alcune specifiche logiche organizzative e contrattuali. Il finanziamento, infatti, non è indirizzato ad un’impresa preesistente, ma va a favore di una società di nuova costituzione, (società di progetto “SPV”), il cui unico scopo è realizzare e gestire il progetto medesimo. La SPV rimane giuridicamente distinta da quelle dei singoli promotori; di conseguenza rimangono separati da tutti i rapporti di natura economica, giuridica, finanziaria e commerciale dalle società partecipanti al PF. In caso di fallimento del progetto, il finanziatore non potrà rivalersi su beni dei soggetti promotori che sono

«In caso di fallimento del progetto, il finanziatore non potrà rivalersi su beni dei soggetti promotori che sono per natura diversi da quelli di proprietà della SPV» 56  HAPPY AQUATICS  3  2014

per natura diversi da quelli di proprietà della SPV e, in modo opposto, in caso di fallimento del promotore, la società di progetto continuerà ad esistere perseguendo le proprie finalità. Bisogna aggiungere poi che la costituzione di una SPV permette ai finanziatori l’attuazione di regole di controllo rigorose attraverso l’imposizione di vincoli contrattuali e societari essenziali per la buona riuscita del Project Financing. Si possono così riassumere brevemente le caratteristiche del PF:


[Manager]

«i flussi di cassa, associati alla gestione, rappresentano la fonte primaria per ripagare il debito contratto dalla SPV e per remunerare il capitale di rischio»

il progetto viene valutato dai finanziatori innanzitutto per la sua capacità di generare flussi di cassa; • i flussi di cassa, associati alla gestione, rappresentano la fonte primaria per ripagare il debito contratto dalla SPV e per remunerare il capitale di rischio; • allo scopo di separare i flussi di cassa dalle altre attività degli azionisti, si costituisce un’apposita SPV che deve realizzare il progetto così da beneficiare delle risorse finanziarie ad esso apportate; •

la fase di gestione è di primaria importanza, in quanto unicamente una gestione efficace e di qualità permette di originare i flussi di cassa indispensabili a rimborsare banche ed azionisti; • le principali garanzie collegate PF sono di natura contrattuale, piuttosto che di natura reale; esse si possono riassumere in operazioni: 1.1.  “senza rivalsa” (without recourse): operazioni di PF in cui è esclusa la rivalsa dei finanziatori sugli azionisti; in questo caso le banche operano secondo logiche non tradizionali •

accollandosi rischi vicini a quelli imprenditoriali; in alternativa esistono soggetti terzi che forniscono singolarmente o in modo combinato appropriate garanzie; 1.2.  “rivalsa limitata” (limited recourse): operazioni di Project Financing in cui la rivalsa dei finanziatori sugli azionisti è limitata: nel tempo; nell’ammontare; nella qualità. 1.3.  rivalsa piena” (total recourse): operazioni di PF in cui la rivalsa dei finanziatori sugli azionisti della SPV è totale. In tale situazione vengono meno i presupposti del Project Financing.  HAPPY AQUATICS  3  2014  57


manager Massimo Savini

Specializzato nella progettazione impiantistica di impianti natatori e parchi acquatici. Tiene corsi per gestori e manutentori. Socio Studio Teco+

Consumi: quale soluzione?

Sono 20 anni che giro per piscine, interrati e cunicoli. Odore di cloro, quello combinato che arrossa gli occhi dei nostri figli. Si pensa che 58  HAPPY AQUATICS  3  2014

in fondo basta scaldare dell’acqua, garantire docce ed aria più o meno respirabile e preoccuparsi che i valori dell’acqua di vasca siano accettabili, ma la realtà è che ogni

impianto è diverso dall’altro, non un progetto uguale all’altro, non una soluzione valida per tutti. Un unico obiettivo però oggi è imperante: consumare meno.


[Manager]

La riduzione dei costi gestionali attraverso interventi di risparmio energetico è un tema estremamente attuale che coinvolge in modo sempre più importante gli operatori di settore. Chi gestisce gli impianti, chi passa le sue giornate a “lavare” i filtri ben sa quali sono i suoi problemi ed ogni piscina ha i suoi: tutte simili ma tutte diverse e dopo alcuni minuti ci si intende al volo, ma spesso sapere quali sono i punti deboli e le criticità non basta per poter individuare le soluzioni più idonee per raggiungere l’obbiettivo. Perché? Cosa manca? Mille sono le proposte che il mercato offre: ognuna ha la pretesa di essere “la migliore” ma è assurdo che lo sia a prescindere da come è fatto l’impianto, quale vita ha di fronte, i tempi di concessione, i costi dell’energia, il tipo di attività ecc. L’efficacia del generico intervento può essere valutata solo rapportandone le caratte-

ristiche tecniche e prestazionali alla realtà specifica del singolo impianto. La soluzione del problema? Rimango del pensiero che la soluzione sia dettata in primis da una “conoscenza integrata” attraverso un gruppo che metta insieme l’esperienza tecnico-progettuale con l’esperienza in gestione dell’energia e in analisi dei profili di consumo energetico (Energy Manager). Un gruppo indipendente dai potenziali fornitori di tecnologia, in grado di offrire un supporto continuativo al gestore, in qualità di owner’s engineer, per le diverse scelte che riguardano la gestione dell’energia e gli interventi di risparmio energetico, anche attraverso l’adozione di sistemi di monitoraggio mirati, per gestire ed individuare gli interventi di risparmio energetico “ragionevoli” cioè adeguati all’impianto specifico e poterne controllare l’efficacia nel tempo.

Per approfondire il tema di monitoraggi e risparmio energetico ”personalizzato”  teco@studioteco.it

«Un unico

obiettivo però oggi è imperante: consumare meno» HAPPY AQUATICS  3  2014  59


manager roberto bresci

Specializzato in diritto sportivo e fiscalità degli enti sportivi dilettantistici Giornalista pubblicista di riviste sportive su rubriche di consulenza fiscale Collaboratore del SIT FIN e Membro della Commissione Fiscale della FIN

Indennità chilometriche Con la Risoluzione n. 38/E dello scorso 11 aprile 2014 l’Agenzia delle Entrate si è pronunciata in relazione alle indennità chilometriche corrisposte agli sportivi dilettanti (atleti, tecnici, dirigenti, ecc) ai sensi dell’art. 67, comma 1) lettera m) del D.P.R. 917/86. Il chiarimento si è reso necessario da un lato, in quanto sono pervenute numerose richieste di chiarimenti ma soprattutto, come dice la stessa Agenzia, non esiste nel nostro ordinamento una compiuta disciplina civilistica relativa alla attività svolta dagli sportivi dilettanti (contrariamente a quanto previsto per gli sportivi professionisti le cui prestazioni lavorative ai sensi della legge 23/12/1981 costituiscono un rapporto di lavoro dipendente). Come noto l’art. 67 citato in precedenza stabilisce che “…… non concorrono a formare il reddito (del percipiente) i rimborsi di spese documentate relative al vitto, all’alloggio, al viaggio e al trasporto sostenute in occasione di prestazioni effet-

60  HAPPY AQUATICS  3  2014

tuate fuori dal territorio comunale”. In sostanza, stando al tenore della normativa, le indennità chilometriche possono essere considerate quali rimborsi delle spese di viaggio sostenute dal soggetto interessato per raggiungere il luogo di esercizio dell’attività mediante un proprio mezzo di trasporto e come tali non concorrono alla formazione del reddito. Diversamente se le prestazioni sono effettuate all’interno del territorio comunale o comunque se le spese non sono documentate, le indennità

L’Agenzia delle Entrate si esprime sulle indennità chilometriche corrisposte agli sportivi dilettanti chilometriche non concorrono alla formazione del reddito, fino alla franchigia di € 7.500,00 da calcolarsi considerando anche le indennità, i rimborsi forfettari, i premi e i compensi eventualmente percepiti. Ciò che viene particolarmente messo in evidenza dalla risoluzione è che le indennità chilometriche, per rientrare tra le spese documentate, non possono essere forfettarie, ma devono essere necessariamente quantificate in base al tipo di veicolo e alla distanza percorsa, tenendo


[Manager]

«non concorrono a formare il reddito (del percipiente) i rimborsi di spese documentate relative al vitto, all’ alloggio, al viaggio e al trasporto sostenute in occasione di prestazioni effettuate fuori dal territorio comunale”» conto degli importi previsti nelle tabelle elaborate dall’ACI. Per quanto riguarda la nozione di territorio comunale di riferimento è quello ove risiede o ha la dimora abituale il soggetto interessato che percepisce l’indennità chilometrica. Si ritiene che i chiarimenti in oggetto si possano estendere anche ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di carattere amministrativo gestionale di natura non professionale resi in favore di società e associazioni sportive dilettantisti-

che, per i quali si applica il medesimo trattamento tributario. Naturalmente le precisazioni contenute nella Risoluzione in commento valgono soltanto qualora l’attività svolta sia effettivamente riconducibile all’art. 67, comma 1), lett. m) del TUIR e non sia riscontrabile l’esistenza di un rapporto di lavoro dipendente o autonomo, nel qual caso si applicherebbero le diverse regole di tassazione previste per le rispettive categorie reddituali. La Risoluzione 38/E, sebbene non

abbia aggiunto elementi di novità a quanto sino ad oggi conoscevamo già, deve tuttavia essere apprezzata per le precisazioni in essa contenute. In primo luogo che non vi possono essere rimborsi spese chilometrici forfettari e quindi frutto della fantasia, dall’altro il fatto che la distanza percorsa deve essere calcolata dalla residenza (o dimora abituale) del percettore al luogo di effettivo svolgimento della prestazione essendo del tutto irrilevante la sede dell’organismo erogatore.

HAPPY AQUATICS  3  2014  61


manager alberto verardo

Già funzionario pubblico, Regione Liguria

Restyling per l’acc o I tempi sono oltremodo maturi per un adeguamento guidato dal Ministero della Salute: un’esigenza ormai diffusa fra operatori e organi di controllo, che si scontrano con le lentezze sistemiche 62  HAPPY AQUATICS  3  2014

Sono trascorsi oltre dieci anni dall’adozione dell’Accordo Stato/Regioni/PA riguardante le piscine: un tempo congruo perché gli operatori del settore possano interrogarsi sull’efficacia avuta dallo stesso e trarre qualche indicazione per il futuro. Le aspettative di omogeneità nei comportamenti delle diverse realtà regionali si sono ben presto dimostrate un traguardo ancora lontano; la causa? le ancora rilevanti soggettività dovute anche a scelte strategiche solo parzialmente condivise o a vincoli posti dalla normazione locale.

A questi limiti non ha supplito l’Accordo interregionale del 16 dicembre 2004 applicativo dei principi generali del citato Atto del 2003, che ha detta-


[Manager]

CONSIGLI AL TITOLARE Continuare nelle azioni di vigilanza finalizzate al mantenimento della qualità dell’acqua. Non stancarsi di verificare ciclicamente la coerenza dei contenuti del documento di valutazione dei rischi. Ricordarsi di registrare sistematicamente gli interventi svolti per garantire le qualità prestazionali dell’impianto.

CONSIGLI All’istruttore Rispettare il rapporto delle presenze in vasca in relazione alla superficie dello specchio acqueo. Assicurarsi che chi entra in vasca non determini apporti inquinanti per negligenze nella pulizia personale. Attenzione e tempestività nell’intervento di mitigazione di eventuali anomalie comportamentali dei fruitori che possono riverberarsi sui parametri di fruibilità in sicurezza del sistema.

CONSIGLI per l’allievo Ricordarsi che l’ingresso in vasca deve avvenire in condizioni di igienicità personale e idoneo abbigliamento. Porre attenzione all’ingresso in vasca e all’uscita dalla medesima rispettando le prescrizioni di sicurezza. Segnalare al proprio Istruttore eventuali, presunte o possibili anomalie rilevate durante la presenza in vasca, particolarmente per percezioni di alterazione qualitativa dell’acqua balneata.

ordo sulle piscine? gliato le diverse fasi comportamentali per rendere efficaci i medesimi. Collante dei diversi contenuti formulati è stata invece la norma tecnica UNI 10637 che, nel corso della revisione intervenuta del 2006, ha recepito parte degli aspetti comportamentali sanciti nei già citati Accordi e ha reso complessivamente omogenea la parte tecnica della normazione prodotta. Sono stati questi gli elementi ai quali le Regioni, redigendo i loro atti, risultati poi tra loro disomogenei e di differente cogenza, hanno fatto riferimento per il recepimento di quanto prodotto centralmente. Il panorama normativo regionale

sulle piscine non è oggi molto differente da quello formatosi sino al 2009 e continua ad avere, nella norma tecnica UNI 10637 oggi rivisitata ed in attesa dell’istruttoria pubblica che ne sancirà l’adeguamento temporale, il principale, se non esclusivo, denominatore comune. Concausa del mancato adeguamento evolutivo della normativa regionale può essere individuata nella sempre più evidente esigenza di adeguamento di alcuni contenuti dell’Accordo S/R/PA del 2003 (in particolare dei contenuti dell’annessa Tabella A), prospettata ripetutamente, in differenti circostanze, da tutti gli “attori” del medesimo ed anche da numerosi

degli aventi causa. Da qualche tempo, tale esigenza è all’attenzione del Ministero della Salute che ha avviato e svolto, con tutte le parti interessate, un lungo e paziente lavoro di costruzione del nuovo contenuto dell’Allegato all’Accordo che però, ad oggi, non si è ancora concretato in modo definitivo. L’auspicio di tutti è che l’azione ministeriale trovi rapidamente nuovo impulso e favorisca il raggiungimento del desiderato risultato, previa una orami necessaria ulteriore rilettura del documento elaborato, per verificarne la persistente coerenza con gli sviluppi tecnico scientifici che il tempo trascorso può aver generato.  HAPPY AQUATICS  3  2014  63


AnifEurowellness ciro lo giudice

REGOLE CHIARE:

La proposta di legge per lo sport

ANIF non è certo nuova ad iniziative che meritano il plauso di tutti gli imprenditori e gli operatori del settore sport. A Rimini, però, durante Riminiwellness, l’associazione di riferimento per i club e settore fitness in particolare, si è decisamente superata, illustrando un progetto frutto di un percorso faticoso, ma che, se dovesse essere recepito da Governo e CONI, farà definitiva chiarezza nel contesto sportivo, inquadrando la posizione spesso scomoda di realtà come palestre e piscine, bersagliate da “controllori” che agiscono in ragione di un vuoto legislativo, che richiede di essere colmato. La configurazione di un nuovo soggetto giuridico, parificato alla SSD, ma con fini di lucro, un diverso regime fiscale e vantaggi per chi promuove lo sport nell’accezione moderna del termine - ormai pacificamente recepita dal CONI e dal mondo sportivo -, ricomprendente, oltre il profilo competitivo e agonistico, anche la sua utilità sociale e la funzione preventiva e terapeutica di patologie, sono solo alcuni dei punti chiave. Con grandi benefici per gli iscritti alle società sportive (i cittadini), gli imprenditori, i collaboratori, le aziende fornitrici e lo sport tutto. Per arrivare a tanto, l’imperativo è di unire le forze attorno a questo progetto di ANIF: EAA e Acquanetwork appoggiano incondizionatamente tale percorso, che potrebbe anche completarsi entro l’anno. La rivoluzione copernicana del nostro settore passa dal recepimento del concetto di sport come salute. Di seguito, i passaggi salienti di alcuni degli interventi di autorevoli relatori del convegno; per avere il resoconto completo e informazioni in materia: www.eurowellness.it - anif@eurowellness.it 64  HAPPY AQUATICS  3  2014

Lo sport, inteso come accezione più ampia, non può dipendere da norme che non regolano e sono oggetto di interpretazioni arbitrarie e penalizzanti: la proposta che ANIF presenterà al Legislatore richiede coesione massima fra tutte le parti che compongono il settore del settore medicale e il 22% di quello del commercio) •  costituendo una società di capitale, con dividendi eventuali, risulterà lecita la tassazione: proposta una aliquota del 27% sul 50% dell’ imponibile •  in tal senso vanno considerati i vantaggi futuri, configurando il club anche come società commerciale alla stregua di un hotel, un ristorante etc. •  sono previsti incentivi per: A) chi frequenta il centro sportivo: la deducibiltà aiuta il cittadino, agevolando l’”emersione”. B) la società che gestisce: riqualificare e aggiornare gli impianti con vantaggi fiscali. C) le aziende fornitrici (attrezzi, software etc) perché sostengono un settore a vocazione socialmente rilevante.

Giampaolo Duregon Presidente ANIF Si parla di proposta di norma per regolamentare il settore sportivo, introducendo una nuova figura giuridica, ovvero SSD Ordinaria, con fini di lucro. I punti salienti della proposta: •  per i collaboratori, contratto a tempo determinato ma assicurando una contribuzione •  iva max al 10% (congruente con il 4%

Deve però passare l’assioma sport = salute, approvato dal CONI; infatti, anche il CONI ha assunto il concetto globale di Sport: riguarda come sempre l’agonismo di vertice, ma questo non esisterebbe senza una visione totale che va dalle scuole dei bambini, degli adulti e degli anziani che con la loro partecipazione danno vita a quella base di praticanti su cui si basa il sistema. La salute ne è il frutto naturale ed è il risvolto sociale più rilevante. Quindi l’intero sistema spor-


AnifEurowellness tivo produce salute ed abbattimento della spesa pubblica. Per questo d’ora in avanti sport e salute saranno inscindibili. Tutto questo mondo può essere gestito dalla nuova figura societaria sportiva: una pratica sportiva che abbraccia tutti i corsi di tutte le discipline (riconosciute dal CONI attraverso Federazioni ed Enti) sia per chi va alle olimpiadi, che per chi lo fa per passione o per chi lo fa per la salute a qualsiasi età; in questo modo anche il frequentatore/socio, a tutti gli effetti, prescindendo da quale attività svolga (agonistica o meno), può rientrare nell’oggetto legalmente riconosciuto alla società sportiva. Se passa il concetto di sport come salute, chiunque frequenti un centro sportivo rientra ampiamente nel settore, inteso nella sua allargata e congruente accezione di movimento, prevenzione, salute. Servono nuove norme rigorose e ampie, non suscettibili di interpretazioni disomogenee e incerte: la riforma è la proposta per velocizzare il nuovo corso normativo, non frenato dall’idea del CONI della legge quadro La scadenza di Anif è indicata nel bimestre settembre-ottobre.

«Se passa il concetto di sport come salute, chiunque frequenti un centro sportivo rientra ampiamente nel settore»

Avvocato Alberto SUCCI Accoglie con entusiasmo l’idea di una nuova normativa sullo sport precisando che: 1) Fitness è riconosciuto dall’ordinamento sportivo ed è uno sport a tutti gli effetti, che i verificatori oggi stentano a capire. 2) Legge Pescante (289/2002) è in evoluzione costante, ma non fa chiarezza su un quadro organico che aiuti a comprendere meglio le norme. L’obiettivo è razionalizzare l’ esistente, migliorandolo, perchè il testo abbia interpretazioni inequivocabili 1) in ambito Civilistico: quale sarà la forma giuridica di questo nuovo soggetto societario? L’idea è di mantenere le attuali categorie di ASD e SSD senza scopo di lucro, affiancando ad esse una nuova tipologia di società sportiva dilettantistica, anch’essa riconosciuta dal CONI, alla quale sarà permessa la distribuzione di utili.

Tuttavia solo la condivisione e il riconoscimento del CONI permetteranno a questa nuova realtà sportiva di vedersi assegnare un valore giuridico congruente con le finalità. Quindi una nuova figura societaria, pienamente avallata dal CONI. 2) in ambito Tributario: è prevista una armonizzazione delle agevolazioni da proporre, perché vengano poi esaminate in sede istituzionale: la norma sarà compatibile con tutte le criticità passate e possibili contestazioni future. Conforta che il CONI abbia dato un benestare di massima su ogni ipotesi avanzata. 3) in ambito Lavoristico: serve una normativa specifica. La norma attuale dice che non è dovuta nessuna contribuzione, ma sovente veniamo in modo improprio chiamati in giudizio. Il mondo sportivo riconosce il fitness, anche per il suo alto valore sociale e di prevenzione e cura di patologie. Lo sport tradizionalmente utilizza in generale il contratto di co.co.co.: va mantenuta tale impostazione. L’art 61 legge Biagi dà conforto a tale profilo basato su co.co.co per gli sport organizzati da ASD e SSD riconosciute dal CONI. Quindi si punterà a far considerare ex lege le co.co.co come contratti tipici per il settore sportivo dilettantistico, salvo diverso accordo fra le parti. Se passa questo progetto, avremo il riconoscimento della Società sportiva dilettantistica ORDINARIA (lucrativa) riconosciuta dal CONI, con regime fiscale agevolato, giustificato dalla funzione sociale da essa svolta: si parte dal postulato sport=salute, riconosciuto da CONI e EU. HAPPY AQUATICS  3  2014  65


AnifEurowellness Nerio ALESSANDRI Presidente di Technogym Spa (Farà da trait d’union fra ANIF, CONI e Presidenza Consiglio) Ci attende un futuro migliore anche se l’economia è ancora lenta in Italia. Ma è proprio adesso che si deve rischiare per fare la differenza: associazioni sportive con fini di lucro? Alessandri sposa appieno l’idea, ma la normativa debole può essere complicante. L’unica strada è quella di una squadra coesa ed un tavolo di confronto allargato con più rappresentanti: Anif, altri che si uniranno e le parti sociali come Confindustria. Superiamo la visione riduttiva che ci fa restare isolati e “piccoli”, per aprirci alla consapevolezza di un orizzonte nuovo, di coesione e non più di contrapposizione. Un presupposto vitale per essere un moderno Paese civile. Dobbiamo saper valorizzare il nostro ruolo ad alto impatto sociale: parlare meno di sport e molto più di salute. Per essere credibili e per regolamentare il settore all’unisono, benessere e salute sono il binomio inscindibile. Anche perché siamo tutti coscienti di non avere le risorse per sostenere l’attuale spesa sanitaria ed l’erogazione dei servizi ai malati. Il movimento e l’attività culturale circa benefici indotti alla popolazione motoriamente attiva vanno divulgati attraverso l’azione degli operatori, perché un domani anche le istituzioni siano latrici di tale messaggio. In sostanza tutti noi, insieme, dobbiamo arrivare ad una riforma che assicuri benefici per i costi del sistema Paese dove il nostro settore ha un numero di addetti altissimo e non inferiore ad altri cui l’opinione pubblica guarda sempre con grande attenzione. Se noi sapremo parlare lo stesso linguaggio, potremo contribuire ad un risparmio del 50% del settore sanitario. In questo senso Alessandri sottolinea che ora è il momento del coraggio. Coraggiosi: con richiamo alla sostenibilità del settore e delle nostre imprese e club. 66  HAPPY AQUATICS  3  2014

Una sostenibilità non intesa come redditività ma soprattutto come VALORE che ogni imprenditore alla guida del club è stato capace di creare (che si può sostanziare in una futura vendita del centro sportivo, in sinergie e partnerships, richieste di finanziamento etc). Oggi a noi manca una serie di fondamentali che sono recuperabili per riconoscersi in 3 diverse categorie di società sportive, dove da una parte abbiamo le ASD pure (no profit) e dall’altra SSD lucrative, vere aziende, ma oggi esposte a rischi di controlli capestro. La soluzione è far convivere l’anima agonistica di una piccola asd, affiancata da un’azienda strutturata che dà sostegno e futuro anche alla prima. Questa riforma può affermarsi solo se prevale la consapevolezza che prima c’è il consumatore e a seguire tutti gli attori del settore, fra cui le imprese, le aziende e le industrie.

La nostra è un industria grandissima che ha un valore sociale straordinario e dobbiamo far valere il diritto di essere ascoltati, purché passi un messaggio di chiarezza, rafforzato dalla coesione e coralità degli attori del nostro comparto.

«La nostra è un industria grandissima che ha un valore sociale straordinario e dobbiamo far valere il diritto di essere ascoltati»


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E T A M I THE ULT ! D N U O R G Y A L P C AQUATI

the evolution of waterplay


AQUAPOOL marco tornatore

Prime: essere i

Eccellere è il credo del gruppo che in meno di due anni ha trasformato l’offerta qualitativa di acquaticità, fitness e wellness a Bologna. Un’esperienza poco replicabile di cui beneficiano oltre 8.000 soci complessivi in tre diversi club

68  HAPPY AQUATICS  3  2014

Bologna, città magnifica, ma che rispetto al suo prestigio difetta parecchio circa complessi acquatici pubblici, come denunciano le cronache; fino a poco tempo fa non si stagliava nemmeno per un’offerta nel settore fitness/wellness che fosse allineata al valore espresso dal Bolognese medio. Ma il progetto e il concept sottesi a Prime, capitanata da un imprenditore, giovane, dinamico e sensibile a valori come qualità, massima at-


i migliori

Forse un mercato target ancora inesplorato, forse la voglia di “fare business” pensando al guadagno immediato o forse ancora l’incoscienza della necessità di “creare un modello”, erano alla base delle decisioni aziendali del mercato italiano e milanese prima dell’inizio della crisi economica. Ora non è più così, ora è necessario concentrare tutti gli sforzi innanzitutto nel fidelizzare il cliente acquisito da un lato e dall’altro, alimentare in modalità evolutiva, il proprio modello di business per affermarsi sui clienti acquisiti e conquistarne di nuovi.

tenzione al cliente, credibilità hanno rivoluzionato abitudini e schemi un po’ datati imperanti nel capoluogo emiliano. Lui è Francesco Iezzone, che, con il suo team sta declinando l’arte di fare impresa in un settore difficile, come quello del fitness, che a Bologna soffriva dell’assenza di un grande interprete di gusto e passione, coniugate con efficienza e logica di servizio inappuntabili, la cui sintesi è Prime; in particolare la sua ultima realizzazione presso la avveniristica torre Unipol…

Prime è un’idea che nasce da… Prime nasce dalla voglia di cambiare un settore emergente (quello del fitness premium) che da utente, circa 6 anni fa a Milano, consideravo in stato ancora embrionale Mi spiego: Allora ero consulente in strategia e pianificazione aziendale e da cliente frequentavo un’ importante catena milanese. Mi rendevo conto che gli sforzi aziendali erano concentrati a massimizzare la redditività senza preoccuparsi di migliorare anche sulla clientela già acquisita.

Lei, che dall’Abruzzo è arrivato a Bologna affermandosi con dirompente successo, ritiene che questa ascesa irresistibile sia dovuta al poco che Bologna prima offriva o alle sue idee che la farebbero prevalere anche in città competitive come Milano, Torino, Roma? entrambe le cose. Bologna nel 2009, primo anno Prime, presentava un’offerta “palestra”, composta da alcune importanti realtà, con una elevata fidelizzazione e stretto rapporto “gestore-cliente”, dall’altro “catene” standardizzate a canoni che non ci HAPPY AQUATICS  3  2014  69


appartengono (concept anglosassone o nord europeo) che mal si coniugavano con la forte caratterizzazione italiana e in particolare di Bologna e dei Bolognesi. Prime si è occupata di “radicarsi” sul territorio e nonostante il nome richiami scenari d’oltreconfine, vuole essere la massima espressione del miglior made in Italy, quello che ha fatto il successo dell’economia italiana e che fa invidia a tante realtà estere. Nel visitare il suo complesso, per scelte strutturali, stile architettonico, intuizioni originalissime ed eleganza degli ambienti, abbiamo accostato Prime alle migliori catene del mondo. C’è un modello cui si è ispirato o è prevalso altro nelle vostre scelte? Prime è nata innanzitutto “sulla carta”. Nulla lasciato all’improvvisazione. Io e i miei giovani collaboratori abbiamo studiato, come detto prima, il mercato e ciò che di esso non andava (le logiche obsolete che prevedevamo avrebbero inciso negativamente non appena il settore fosse entrato in crisi). Abbiamo provato a capire il bisogno dei clienti che invece rimaneva insoddisfatto e ci siamo guardati 70  HAPPY AQUATICS  3  2014

intorno, anche in settori diversi (l’hotellerie per esempio), per capire quali strumenti e azioni potessero migliorare la customer satisfaction. Poi, una volta aperto, ci siamo messi in discussione continuamente, per affermare quanto di buono il modello Prime aveva e migliorarne gli aspetti critici. Abbiamo sempre ambito al Cliente, al nostro Cliente tipo e definito il target non ci siamo mai fatti influenzare da altre realtà del settore, neanche da quelle più affermate. Ora è un modello assolutamente pronto a radicarsi anche al di fuori di Bologna, replicabile e adattabile a diverse aree del territorio nazionale e internazionale. State ottenendo risultati sbalorditivi in termini di iscritti. Cosa apprezza di più il socio di Prime e a cosa tenete maggiormente quando presentate il vostro club ad un nuovo possibile cliente? Prime punta a trasferire al potenziale cliente che vendiamo benessere, null’altro. Benessere significa stare bene. Lo staff punta ad evidenziare le potenzialità del socio ma anche a sottolinearne i limiti. Star bene

può anche significare rilassarsi semplicemente.Vivere Prime come “appendice” di casa propria insieme a persone conosciute appartenenti al proprio target e/o con cui socializzare. A suo parere, quale è la differenza fra quello che offrite voi e quello che potrebbero offrire altri? Noi offriamo un servizio consapevoli di conoscere colui che lo utilizza e non un servizio meramente buono ma fine a se stesso. Gli altri spesso si dimenticano che “domanda” significa “avere un bisogno da soddisfare” e si concentrano sul servizio, o meglio sul sistema necessario a offrire quel servizio, convinti che tutto nel settore “è stato oramai detto e fatto”. Mentre le pongo questi quesiti, si rende conto che stiamo parlando un linguaggio che per molti club e l’80% delle piscine è inacessibile e talvolta osteggiato? Reputa che questo sia un bene o un male per il nostro sistema? È un bene per Prime, un male per un settore che soffre e non capisce


[Aquapool]

essere non solo coloro che acquisiscono prima degli altri tutte le novità sul mercato, ma vogliamo essere gli artefici dell’innovazione sul mercato). Solo così potremmo apparire davvero diversi, protagonisti, migliori. I migliori.

come guarire. Da anni dico che manca managerialità (il settore del wellness infatti non è appeal per manager di altri settori, né tantomeno ho cognizione di bravi manager rubati da altri settori). Gli investimenti fatti negli ultimi anni da privati si sono quasi sempre trasformati in “perdite” economiche perché fatti senza logiche aziendali ma con semplice convinzione che “fare wellness” è più facile che fare qualsiasi altro business. A ciò si aggiunga una ridottissima percezione da parte delle Istituzioni locali e nazionali verso il nostro settore, che rappresenta lo strumento primo per la salute pubblica e per una riduzione dei tanti costi ad essa collegati. Ci vorrebbe un nuovo sistema, una nuova epoca che parta dal giusto riconoscimento all’attività fisica e benessere come miglior modo per fare prevenzione e diffon-

dere una cultura improntata alla salute dei propri cittadini, magari cominciando anche a mettere ordine a contratti collettivi e percorsi formativi specifici per questo settore. Facendo una disamina molto spietata dei suoi club, cosa ancora non la soddisfa? Se negli ultimi anni Prime sta emergendo come “diversa e migliore”, questo lo è sicuramente per “gli addetti del settore” e nostri partner strategici; non sempre lo è per i potenziali clienti. Essere paragonati a realtà molto diverse da noi mi fa riflettere. Negli ultimi mesi, dopo aver passato tanto tempo a crescere, ad aprire centri fitness, io e il mio team, ci siamo dati come obiettivo quello di consolidare 2 aspetti importanti: i processi operativi (vogliamo essere perfetti) e il modello tecnico (vogliamo

Visti però i risultati raggiunti in così poco tempo e con “sold out” che hanno dell’inedito nel settore, quali sono state le chiavi determinanti della vostra performance, destinata ad essere sicuramente replicata a medio termine? Guardando dietro e ripercorrendo tutto dal 2009 a oggi, gli aspetti che abbiamo sempre curato, anche verso le nuove aperture, sono stati la coerenza nell’offerta e la presunzione di non farci irretire da mode e trend che ci avrebbero etichettato come “uno dei tanti” e non più come qualcosa di diverso, perciò unico. L’attenzione poi verso il nostro modello tecnico è risultata vincente. Siamo riusciti a trasferire al mercato una forte percezione identitaria del nostro brand. Nel lungo termine, da qui a 7-10 anni, cosa prefigura per Prime e per un settore che voi state guidando HAPPY AQUATICS  3  2014  71


su fronti dove anche l’acqua ha una parte importante? Nell’immaginario collettivo la piscina è vista come quel luogo dove imparare a nuotare e poi allenarsi nuotando o fare corsi in acqua. Troppo riduttivo. La piscina ha delle potenzialità inesplorate. E noi le stiamo studiando adeguandone l’offerta. Il movimento verticale in acqua, per esempio, è il futuro di questo mondo. I prossimi 20 anni secondo me ci saranno talmente tante novità a riguardo che verrà riportata l’acqua al centro del wellness. Prime farà di tutto per essere tra gli autori di questa evoluzione. A proposito di piscine, come avete impostato le attività che offrite e quali sono le scelte che intendete considerare per la prossima stagione e per gli anni a venire? Partiamo innanzitutto da come Prime utilizza i servizi in acqua. Sono molti e innovativi , è importante sottolineare che siamo stati i primi ad interpretarli, abbandonando concetti e preconcetti ormai desueti. Le nostre vasche diventano un grande contenitore in cui anche solo per il semplice fatto di essere immersi in 72  HAPPY AQUATICS  3  2014

130 cm di acqua, ad una temperatura di 28 gradi, si innescano diversi fenomeni, come il dispendio calorico per termoregolazione, la riduzione del carico gravitazionale sulle articolazioni, l’effetto massaggiante contro la ritenzione idrica e particolari inestetismi. In questo contenitore abbiamo deciso di proporre oltre ai quattro stili di nuotata in orizzontale, anche attività verticali di allenamento funzionale, posturale, attività con grandi attrezzi quali bike e tapis roulant di gruppo ed individuali. Le attività verticali, non richiedendo particolari abilità natatorie e di respirazione, aprono le porte a tutti i nostri soci che possono sfruttare a pieno i benefici dell’acqua pur non essendo esperti nuotatori. Per raggiungere questi risultati abbiamo deciso di individuare non semplicemente “l’assistente bagnante”, bensì water trainer e personal water. Un reclutamento attento che spesso avviene attraverso collaborazioni con Facoltà di Scienze Motorie. In questo modo non abbiamo più il semplice istruttore di nuoto, ma un professionista in grado di proporre schede personalizzate sia di nuoto

che di attività motoria in acqua, finalizzata agli obiettivi specifici del socio in integrazione con i programmi di fitness. Un connubio che determina un’altra volta l’attenzione che vogliamo dedicare alle esigenze dei nostri Clienti. L’acqua, soprattutto l’acqua, quale habitat naturale per rincongiungersi con il proprio ego. Considerando la sua giovane età, un management altrettanto giovane e dinamico, possiamo ipotizzare una futura esportazione del Prime concept in altre città , finanche all’estero o prevarrà una scelta di consolidarsi nel territorio? Sarebbe molto bello “esportare” il modello Prime in Italia o all’Estero. Suggellerebbe il duro lavoro di questi 5 anni, a dimostrazione che il prodotto non sia solo made in Bologna ma made in Italy. Se fossimo in un periodo congiunturale di crescita economica, probabilmente avremmo aperto altri centri. Ma viviamo in un momento di paura e riflessione. Perciò, approfittiamo per consolidare modello e business, non dimenticandoci mai dove ci piacerebbe arrivare.  www.primefitness.it



HACompany ACQUAPOLE®: la “non lap dance” in acqua Acquapole® nasce nel 2010 a Torino dalla necessità di proporre qualcosa di nuovo ed accattivante ad un’utenza stanca delle solite cose, un’attività che fosse divertente ed allenante. Dall’idea di Monica Spagnuolo (attuale CEO dell’Acquapole®) in collaborazione con la sua responsabile fitness Stefania Manfredi (presenter internazionale della disciplina) nasce l’Acquapole® gym. Le lunghe ore in vasca in interminabili sessioni di lavoro, con fatica e dedizione, convinti che quello che si stava creando avrebbe avuto un valore, hanno dato vita al metodo Acquapole®, che oggi conta più di 150 possibili esercizi eseguibili con la pertica alternando oltre 20 prese.

L’intuizione fu azzeccata e dal 2010 ad oggi, Acquapole® è presente e distribuita in 8 Paesi. Cosa dovrebbe mancare: novità, fatica, entusiasmo e un pizzico di sensualità accompagnata da una buona dose di autoironia e… certo, il palo c’è, spesso una donna che lo usa anche, ma dopo aver provato una lezione, con i muscoli tesi e il sorriso ancora sulle labbra sono sicura che non chiamerete mai più Acquapole®… la lap dance in acqua. Da settembre Acquapole® si arricchirà di nuovi programmi di utilizzo, incrementando la sua innata multifunzionalità. www.acquapole.com info@acquapole.com

PER ESSERE LA PISCINA “PIÙ’ “: AQUA CARDIO TRAINING (A.C.T.) Il sistema per controllare la frequanza cardiaca in acqua, personalizzando programmi e il servizio di ogni allievo e atleta Un made in italy che distingue l’Italia nel mondo e che trasforma radicalmente l’idea di servizio e fidelizzazione del cliente alla piscina. Con Aqua Cardio Training, ideato da Hosand, distribuito da Aqquatix seguendo il metodo EAA, la cui paternità è di medici del livello di Confalonieri e Benelli, oggi lavorare in acqua, con la possibilità di monitorare il battito cardiaco di ben 32 persone contemporaneamente, è intuitivamente una novità senza eguali; se poi le 32 persone possono vedere in tempo reale su un monitor i parametri trasmessi in wifi, la novità è epocale! Una opzione per chi vuole decisamente stagliarsi nel settore piscine, confezionando programmi individuali e mirati per ogni cliente, il quale sarà molto più motivato a frequentare corsi e allenamenti, fissando obiettivi personali e funzionali al suo massimo benessere.

Tutto per il nuoto su arenastore.it

Il plurimedagliato “ex” Giovanni Franceschi è particolarmente attivo sul fronte dei progetti attinenti al mondo del nuoto: in primis 74  HAPPY AQUATICS  3  2014

NUOTOPIÙ PowerSwimCamp (www.nuotopiu.it) che - nati nell’ormai lontano 1995 - constano in settimane dedicate al

E’ una soluzione eccezionale per le attività acquatiche verticali, ma anche per l’atleta evoluto, che quotidianamente potrà dosare carichi di lavoro in ragione della programmazione e della risposta cardiaca. A.C.T .assicura un primato di offerta e di servizio che in sua assenza non sarebbero perseguibili. Per approfondire, sperimentare e specializzarsi con A.C.T., E.A.A. ha varato il Master di formazione specifico e diretto dai medici sportivi Benelli e Confalonieri (work shop anche ad Aquafitness Days 2014). info@aqquatix.com

perfezionamento delle tecniche natatorie. Aperti a Agonisti ma anche Master, sino alla fine di agosto si alternano in splendide località quali Viareggio, Sestriere, Lignano Sabbiadoro e Riccione. L’inizio del 2014 ha visto invece la nascita di www.arenastore.it, un e-shop e dedicato a tutti coloro che cercano il meglio della gamma “racing” del Marchio fornitore ufficiale della F.I.N. (al fianco delle proposte ARENA è anche presente una mirata selezione di prodotti Finis). Sia i privati sia le A.S.D. che scelgono di vincere con i prodotti ARENA, quindi, trovano in ARENASTORE.IT la più puntuale, conveniente ed assortita delle offerte.


HACompany DIGI Project a Exposanità Anche quest’anno DIGI Project era presente a Exposanità 2014 nell’area del C.I.P Emilia Romagna (Comitato Italiano Paralimpico); questo evento ha permesso all’azienda di incontrare tanti cari Amici e Atleti che utilizzano i nostri innovativi strumenti medicali, dalla campionessa mondiale di schema Beatrice Vio (Bebe), al campione italiano di Paraclimbing e tanti altri, i quali hanno visto e provato il nostro nuovo Sollevatore Mobile PandaPool! Vai su Facebook e guarda tutte le foto. www.facebook.com/DIGI.PROJECT

FEPTY Un pantalone tecnico per riabilitazione e fitness

Il pantalone tecnico FEPTY è stato creato per essere indossato in acqua. Grazie alle sue strisce in rilievo, organizzate secondo un design naturale fisiologico, stimolano circolazione e, questa è la novità, anche il microcircolo. Inoltre è un pantalone lungo e largo. Questo fa si che aumenti la resistenza in acqua e lo sforzo muscolari del 30% in più rispetto allo stesso esercizio eseguito senza pantalone. Nella riabilitazione e programmi funzionali: il pantalone costituisce una grande opportunità, aumenta la percezione, crea condizioni di sovraccarico variabile e grande stimolo circolatorio. Fitness Straordinari risultati nell’aquabike, nei circuiti, con l’utilizzo del TREADMILL.

Hydra È il protocollo di lavoro accessorio disponibile per fidelizzare con più efficacia i nuovi clienti e sfruttare al massimo le potenzialità di FEPTY. Vendita I centri sportivi con Licenza Fepty avranno l’esclusiva per potere vendere FEPTY ad un prezzo inferiore rispetto alla vendita on line.

BRIZZA: LA CALZA PER LE ATTIVITA’ ACQUATICHE Rinnovatissima linea Acqua del leader nella produzione di calze sportive. Raccomandato da E.A.A Da un’azienda che ha fatto della calza sportiva la sua area di specializzazione, arriva una serie di coloratissime ed confortevolissime proposte studiate per ogni attività in piscina e per il fitness in palestra. Vittorio Brizza, guida dell’omonima azienda, ha investito in ricerca, senza lesinare attenzioni su design e colorazioni d’effetto. Una verà novità per il panorama acquatico mondiale, i cui ultimi arrivi saranno distribuiti da luglio e presentati ufficialmente ad Aquafitness Days. Standard produttivi inappuntabili e migliori materiali assicurano questi calzari come indicatissimi per qualsiasi piscina voglia offrire il meglio alla propria clientela. E, ad avvalorare la credibilità del marchio Brizza, il parere autorevole del Comitato Tecnico Scientifico di E.A.A. International ,che non solo le approva, ma le reputa imprescindibili per tutte le attività che promuoverà: un accessorio insostituibile

per le attività in piscina, soprattutto anche per ottimizzare il traning con i grandi attrezzi. Senza trascurare che l’alta qualità di Brizza è perfettamente coniugata con prezzi molto accessibili e alla portata di qualsiasi cliente che gradisca acquistare calze tanto confortevoli sia in acqua che in palestra. La prima presentazione in grande stile di Brizza Aqua Socks sarà appunto a Firenze dal 4, ma per ordini e informazioni sulle novità è possibile sin d’ora rivolgersi a info@aqquatix.com o 0497381150

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HACompany aqquatix: il meglio dell’attrezzatura acquatica, valorizzato dai training di e.a.a.

Scegliere la miglior attrezzatura per la propria piscina paga, ma per entusiasmare la clientela è fondamentale formare al meglio lo staff (meglio se certificato EAA) Sono ben 51 i Paesi che oggi chiedono Aqquatix nel mondo e la richiesta crescente di formazione su come valorizzare al meglio l’ambiente acquatico con e senza attrezzi viene assicurata da E.A.A International. Qualità e design della prima, reputazione e alte competenze della seconda sono una miscela esplosiva per il successo del Club. Aqquatix, per rafforzare la sua leadership e focus nelle attrezzature studiate per le vasche di tutto il mondo, non conta solo sulla gamma più numerosa e innovativa di Aqquabikes (su tutte la BPM Three, che con le luci a led che cambiano colore al variare del ritmo di pedalata, sarà la vera attrazione ad Aquafitness Days), ma anche sulla più ricca e aggiornata offerta di Treadmills, sui quali “brilla” il modello Star 2.0, sul nuovissimo e versatile Water Up & Down, sul simulatore di Nordic Walking, brevettato, Moon Walker – l’attrezzo più acquatico progettato e realizzato dal centro R&D di Aqquatix – sui divertenti ed efficaci Round Jump, e su ben due aqua step: l’originalissimo Moon Bite Step, per lavorare in coppia, o a gruppi, formando, con tre step, un cerchio perfetto; e il nuovissimo ed esclusivo

Puzzle Step, che per le sue molteplici possibilità di utilizzo, è riduttivo chiamare aquastep. Ma Aqquatix ha anche la più qualitativa e completa offerta di attrezzini galleggianti e non, i cui materiali pregiati, valorizzati da design e stampi, è richiestissima in tutto il mondo: fra gli attrezzi più esclusivi e venduti i Combact Gloves, gli Happy Flowers e le Big Ankle Cuffs, con sistema automatico di bloccaggio. E.A.A. permette poi di capire come utilizzare al meglio e capitalizzare gli investimenti sulle attrezzature: la più grande occasione per provare le ultime novità e vedere il top di European Aquatic è Aquafitness Days, di scena a Hidron (FI) dal 4 al 7 settembre; per tutte le indicazioni sul mondo Aqquatix www.aqquatix.com (info@aqquatix.com)

SANITIZED: GES GROUP SOPRATTUTTO QUALITÀ E IGIENE Poiché l’igiene è un elemento fondamentale in tutti gli spazi pubblici, Ges Group ha deciso di utilizzare le proprietà antibatteriche dell’argento per i propri prodotti. L’azienda veronese, specializzata nella progettazione di arredo

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per spogliatoi, piscine e servizi in laminato stratificato HPL, ha realizzato un metodo più che mai innovativo e attuale che garantisce un alto grado di sicurezza per la persona e per l’ambiente. Il nuovo trattamento antibatterico Sanitized non è tossico e assicura fino al 99,9% di riduzione batterica in sole 24 ore e trasforma un semplice

processo produttivo in una sicurezza per gli utenti finali. La speciale formula arricchita dagli ioni d’argento garantisce una protezione efficace per tutto il ciclo di vita del materiale. Essendo sostanze biocide, gli ioni Ag+ neutralizzano i batteri in superficie e bloccano la divisione cellulare, limitando la proliferazione batterica.


HACompany Tenetevi fortE… è arrivato il nuovo CUBO 3.0 ROKEPO!   Cabinet in legno marino trattato in poliureta-

Ancora più potente e accattivante per inondarvi di musica nelle vostre lezioni a bordo vasca, sempre sicuro e affidabile! Cubo 3.0 è la terza generazione dei sistemi mobili di amplificazione per piscina completamente made in Rokepo. Ecco le principali caratteristiche e novità: •  Tutti i particolari sono in acciaio inox AISI316 per resistere all’attacco di cloro e umidità; •  Componenti IP68 che non temono acqua e umidità;

nico conferisce una ottima resa acustica oltre alla robustezza estrema. •  Novità assoluta : collegamento wireless via Bluetooth con tutti i dispositivi portatili che ne sono dotati: lettori mp3, tablet, smartphone, pc. •  Autonomia a batterie di 10 ore a volume medio, con comodo sportello per la sostituzione. •  Colori sgargianti abbinati alla griglia frontale per un look sempre più cool! CUBO 3.0 ha il doppio amplificatore di serie per collegare un’altra cassa o per l’altoparlante subacqueo Aquarmony di Rokepo. Visita il portale www.rokepo.it e diventa nostro follower su facebook!

Hexagone Italia

U-COACH 2.0 da Swim x Win

Promozioni e nuovi prodotti

sistema ricevente-trasmittente impermeabile all’acqua

Hexagone Italia é pronta per affrontare la fine dell’estate e la stagione autunnale con nuove promozioni e con nuovi prodotti. Hexagone Italia festeggia l’inizio di una nuova stagione con promozioni speciali per nuovi e vecchi clienti che decidono di allargare ed aumentare il numero dei robot e dei prodotti Hexagone. Durante Agosto e Settembre, ad esempio, le piscine che decideranno di acquistare un Robot della gamma Chrono Pro, avranno in omaggio “LINEO” la pratica spazzola a batteria per pulire rigo nero e passaggi obbligati, del valore di 1000 €. Quest’anno, in preparazione della Fiera di Lione, che si terrà in Francia dal 18 al 21 Novembre, e che come al solito riunirà il meglio del mercato europeo, Hexagone Italia é lieta di introdurre un nuovo prodotto per gli impianti pubblici, hotel, centri benessere. “HEXADRYER” Un igienico e rapito sistema per asciugare i costumi dopo l’attività. In acquisto o a noleggio. Info: 059.9774204 ebo.hexagone@gmail.com

Nato dall’evoluzione del modello base presentato nel 2013, U-Coach 2.0 è il nuovo sistema trasmittente-ricevente studiato per fornire un feedback vocale chiaro e intenso ai vostri atleti in allenamento. Con U-Coach 2.0 è ora possibile comunicare contemporaneamente con più di 60 atleti sintonizzati su 6 differenti canali. Ricevente •  Nuovo design con auricolari intercambiabili a conduzione ossea. •  Dimensioni ridotte (47 x 24.4 x 13.5 mm) consentono di indossarla direttamente sotto una cuffia oppure con l’apposita fascia in silicone. •  La fedeltà del segnale è stata migliorata eliminando completamente qualsiasi rumore di fondo. •  La batteria a ioni Litio ricaricabile ha una durata di circa 8 ore in standby e 4 ore in condizioni operative. •  Impermeabile all’acqua fino a 3.0 m di profondità, in immersione può ricevere il segnale fino a 2.5 m con la trasmittente impostata nella funzione ad alta energia (H). I canali in ricezione sono stati raddoppiati passando da tre a sei.

Trasmittente   nuovo design con una portata variabile da un minimo di 750 m (nella impostazione a bassa energia L) ad un massimo di 1500 m (nella impostazione ad alta energia H). •  Le dimensioni ridotte (95 x 53 x 29 mm, antenna 115 mm) consentono un utilizzo agevole durante le diverse fasi dell’allenamento. •  16 canali, 6 riservati alle riceventi e 10 alla comunicazione tra trasmittenti. •  Batteria ricaricabile a ioni Litio con una durata effettiva di 16 ore in standby e 8 ore in condizioni operative. •  Ogni trasmittente è dotata di una auricolare con microfono incorporato per mantenere le mani libere durante la comunicazione. U-Coach 2.0 è distribuito in Italia da swimXwin: www.swimxwin.com •

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HACompany WIBIT SPORTS PER PISCINE PIU’ SMILING, ANCHE IN INVERNO Se l’estate facilita la scelta di Wibit Sports, volta a divertire il pubblico numeroso che viene in piscina, durante la stagione indoor...Wibit è comunque la soluzione ideale per far accorrere molta più gente degli abituali acquofili che frequentano le piscine coperte. Mentre ancora molte impianti estivi e località balneabili marine e lacustri richiedono sistemi di giochi gonfiabili (Wibit Standalone Icetower, Bouncer, Flipper etc), ma soprattutto i sistemi Sport Park 40, 60 o 60+), per incrementare i numeri di estati che rischiano altrimenti di essere poco proficue, l’attenzione di Club e gestori di centri acquatici più avveduti è già proiettata alla pianificazione di un’offerta rinnovata e di forte richiamo per la stagione 2014-15. E l’assist migliore viene da Wibit, che con la linea Aquacircuit per i più piccini -da collocare in vasche di 100/110 cm di profondità- fino ai sistemi più evoluti come Acquatrack, Aquarena e Aquaduel risolleva da piattezze invernali qualsiasi vasca, rivitalizzandole con percorsi ludico-ricreativi che permettono di quintuplicare (!) il numero di clienti nei weekend invernali, come testimoniano diverse piscine dotatesi negli ultimi anni di tali attrazioni; gonfiabili di alta qualità, che hanno anche il pregio di essere sicurissimi e certificati TUV. Andare un po’ oltre quella che è l’offerta “ordinaria” è l’unica soluzione per avere un rotondo successo gestionale: e Wibit Sports, in questo, è il miglior partner. Per informazioni: info@aqquatix.com , 049 73 811 50 o visita il sito www.wibitsports.com (selezione italiana)

AKRON-MARCO ORSI: accordo di sponsorship fino al 2017 Akron, sostenuta da DNA Sport Consulting, ha raggiunto un accordo di sponsorizzazione con il velocista di fama internazionale Marco Orsi: un ingresso che impreziosisce ulteriormente il prestigioso

Team Akron. Marco Orsi, ventitreenne di Budrio (Bologna), è il primatista italiano dei 50 stile libero sia in vasca lunga sia in vasca corta, con all’attivo l’argento della 4x100 stile libero agli Europei di Debrecen 2012 e diverse medaglie individuali agli Europei in vasca corta.

“Sono contento di aver firmato con Akron e del grande interesse dimostrato nei miei confronti - ha dichiarato Orsi - Ora desidero crescere affianco a questo marchio emergente. Felicissimo poi anche della linea personalizzata a me dedicata: mi dà una motivazione ulteriore, che spero mi aiuti ad essere fra i protagonisti agli Europei di Berlino in agosto”. Il Team Akron ha testato e promosso a pieni voti le tre nuove linee di prodotti super competition, lanciate nel 2014 dall’azienda veronese: •  Linea Groove, studiato per il direzionamento dei flussi idrodinamici; •  Linea Straight, tessuto “extra flat” , per migliorare la scorrevolezza in acqua; •  Linea Arrow, con tessuto esclusivo “Wave jacquard” con motivo a struttura direzionata. A questi prodotti Hi-tech Akron, seguirà una linea Sportswear personalizzata Marco Orsi – Bomber. Per Informazioni: Akron S.r.l tel. 045 8008563 e-mail: info@akronitalia.com www.akronitalia.com

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HACompany AIREX IL MEGLIO PER FITNESS, OLISTICO E RIABILITAZIONE

BeBalanced!

Qualità altissima, materiali unici e igienizzabili, comfort e sicurezza sono solo alcuni dei fattori che distinguono i prodotti Airex rispetto a qualsiasi tappetino alternativo. Scegliere Airex è una dimostrazione di sensibilità verso l’eccellenza che attenga al servizio e alla considerazione verso il cliente e socio del club. L’azienda svizzera, pur vantando questo primato internazionale, ha reso i suoi prodotti ancora più accattivanti, con la serie recente di novità e aggiornamenti dei modelli da più tempo a catalogo (fra le ultime novità: Calyana). Dotare la propria palestra o il centro riabilitativo di questi elementi ad alto contenuto qualitativo, significa valorizzare credibilità e professionalità della palestra e del centro sportivo; ed, ora, grazie alle menzionate novità, Airex significa anche dare spazio a gusto e colori di tendenza, potendo contare su una range di prodotti compeltissimo, tutti con il focus su massimo benessere e salute del cliente; per scoprire i grandi cambiamenti di cui Airex è protagonista: info@aqquatix.com

PIATTAFORME M.A.P. PER POTENZIARE LA VERSATILITÀ DELLE PISCINE Un sistema modulare unico al mondo per valorizzare ogni spazio di vasche che potrebbero essere sottoutilizzate Disporre di una sola vasca o di piscine con profondità variabili ed eccessive non è più un problema grazie a Modular Aquatic Platfrom (MAP) le piattaforme modulari prodotte da A.R.E. Pratiche, capaci di reggere grandi carichi, in pvc resistente che ne facilita la rimozione o lo spostamento, costituiscono un sistema per reinventare la propria piscina, determinando aree a profondità diverse: per facilitare attività di fitness acquatico o riabilitazione nei casi in cui l’altezza dell’acqua fosse eccessiva, o creare aree didattiche per bambini che vivranno meglio le prime esperienze acquatiche a profondità per loro rassicuranti. Moduli 100x100 cm che, assemblati fra loro, possono coprire l’area di una corsia intera e più, o creare percorsi ad altezze variabili studiati per diverse necessità operative. Senza contare che su richiesta sono realizzabili soluzioni personalizzate: un paio di settimana in più dall’ordine, renderanno la propria piscina completamente rinnovata per potenzialità e attività, ottimizzandone spazi e servizi offerti alla clientela. Distribuzione in Italia e nel mondo: info@aqquatix.com HAPPY AQUATICS  3  2014  79


CALENDARIO EVENTI E FIERE INTERNATIONAL

Evento

CONVEGNO

FIRENZE ITALY

www.acquanetwork.it

Evento

AQUAFITNES DAYS ITALIA

FIRENZE ITALY

www.aeawave.com

Evento

AXE CONVENTION ACTIVECYCLING AQUATREADMILL

FIRENZE ITALY

www.aqquatixperience.com

Evento

AXE CONVENTION MARKETING - RECEPTION

FIRENZE ITALY

www.aqquatixperience.com

5

Evento

5° CLINICA INTERNACIONAL DE EXERCICIOS AQUATICOS

BRASILE

www.roxanabrasil.com.br

5-7

Evento

BIBIONE BEACH FITNESS

BIBIONE ITALY

www.beachfitness.it

12-14

Evento

AQUAFITNES DAYS FRANCE

ST CYPRIEN FRANCE

www.eaa-france.fr

20 - 21

Evento

AXE CONVENTION DEEP WATER

BOLOGNA ITALY

www.aqquatixperience.com

27

Evento

FIT FUN FESTIVAL

CATANIA ITALY

www.euroaquatic.it

27

Evento

AQUAFITNESS CONVENTION

MOSCOW RUSSIA

www.fitness-aerobics.ru

27 - 28

Evento

AXE CONVENTION AQUA FIGHTING

MILANO ITALY

www.aqquatixperience.com

12

Evento

AQUAFITNESS CONVENTION

ST JULIEN FRANCE

www.eaa-france.fr

11 - 12

Fiera

INTERBAD 2014

STUTTGARD GERMANY

www.messe-stuttgart.de/ interbad/

Evento

287 C

AXE CONVENTION STEP & JUMP

PADOVA ITALY

www.aqquatixperience.com

25

Fiera

Yellow C

PISCINE GLOBAL

LYON FRANCE

www.piscine-expo.com

18 - 21

Yellow C

Yellow C

EAA sostiene

3

SETTEMBRE

4-7

SETTEMBRE

4

SETTEMBRE

SETTEMBRE

SETTEMBRE

SETTEMBRE

SETTEMBRE

SETTEMBRE

SETTEMBRE

287 C

SETTEMBRE

OTTOBRE

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