PIU' MAGAZINE N.25

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Raccolta differenziata porta a porta nei comuni dell’Unione Roveresca Un passo in avanti contro l’emergenza rifiuti

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n sabato mattina della fine di gennaio 2011 gli abitanti dei comuni dell’Unione Roveresca, Barchi, Oricano di Pesaro, Piagge e San Giorgio di Pesaro hanno avuto una sorpresa:

è stato consegnato loro del materiale informativo che spiegava che a partire dal marzo 2011 potranno usufruire del servizio di raccolta differenziata porta a porta. Differenziare, ridurre e riciclare queste le tre parole d’ordine riportate nella brochure informativa che spiega come fare. Già perché sembrerebbe facile ma la differenziata come ha commentato scherzosamente una vecchietta: “per farla bene ci vuole la laurea” e pone tutta una serie di quesiti perché gran parte dei rifiuti che produciamo ogni giorno sono composti da diversi tipi di materiali e poi perché familiarizzare con la raccolta differenziata non è così semplice se non se ne capisce a fondo l’importanza. Riciclare non è importante solamente perché in questo modo si garantisce un mondo più pulito e si scongiura l’emergenza rifiuti, come quella in cui vivono gli abitanti della regione Campania da troppo tempo, ma lo anche perchè i rifiuti possono diventare una importante fonte di reddito. Il salto di paradigma, il cambiamento culturale pro-

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posto dal’associazione ambientalista è che i rifiuti possono divenire da onere risorsa. La chimica è cominciata con la legge di conservazione, nota come “Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto può essere trasformato” e se questa legge è vera ciò significa che rifiuti costituiscono una risorsa perché contengono ancora energia non impiegata, ed estraibile come anche materiali economicamente importanti, ad esempio i metalli. E se è vero che la raccolta differenziata funziona soltanto se i cittadini ci credono e se c’è una partecipazione più ampia possibile questo fa capire l’importanza di una corretta educazione ambientale nelle scuole sin dalla più tenera età e degli incontri formativi promossi dall’Unione Roveresca per spiegare ai cittadini la metodologia da seguire e il processo di riciclaggio che seguiranno i rifiuti. Trasformare i rifiuti solidi urbani in fonte di energia e ricchezza, questo l’esempio da seguire sulla scia dei comuni denominati da Legambiente “ricicloni” cioè quelli che gestiscono al meglio i propri rifiuti.” A livello regionale è il Veneto a svettare in cima alla classifica- si legge sul sito di Legambiente- con una percentuale del 67% delle amministrazioni virtuose sul totale dei comuni, seguito dal Friuli Venezia Giulia con il 34,2%, dalla Lombardia con il 28,8% e dal Piemonte con il 23,9%”. E se al Centro

le percentuali sono piuttosto basse, l’unica regione in cui “qualcosa si sta muovendo” è proprio la Campania. Non solo raccolta differenziata ma anche prevenzione, questo il segreto dei comuni “ricicloni”. Ad esempio Sono già 150 i comuni che hanno emesso un’ordinanza per vietare la distribuzione di sacchetti di plastica. A questi, si aggiungeranno prossimamente altre 250 località che hanno manifestato l’intenzione di metterli al bando. E i comuni del centro Italia, viene da dire: Cosa stanno aspettando? Certo l’introduzione nella raccolta differenziata porta a porta nei comuni del’entroterra è un grosso ma, piccolo, passo in avanti se si pensa quanto ancora si potrebbe fare.

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