IMPRESE MADE - 2

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imprese made2 NOTIZIE PER CHI COSTRUISCE

Edilizia, obiettivo innovazione

Legge di Bilancio, le novità Alcune novità introdotte dalla manovra sul Bilancio 2018, salvo modifiche dell’ultima ora: Bonus verde. detrazione al 36% su una spesa massima di 5 mila euro che poi andrà spalmata in dieci rate nella dichiarazione dei redditi. Riguarda la sistemazione a verde di aree scoperte, le recinzioni, gli impianti di irrigazione, ma anche per realizzare pozzi, coperture a verde e giardini pensili. Ne possono usufruire anche i condomini. Sconto assicurazione. Si potrà detrarre il 19% della spesa sostenuta per sottoscrivere una polizza assicurativa contro i possibili danni dovuti a un terremoto. Ecobonus ridotto. Confermato il bonus energia al 65%, ma dal primo gennaio l’aliquota detraibile scende al 50% per tre tipologie di interventi: infissi, schermature solari e impianti di climatizzazione. Rimangono invariati gli altri bonus. Sisma bonus. Invariato: 50% per i singoli, ma si sale fino all’85% per i lavori di consolidamento dei condomini. Bonus ristrutturazione. Confermato fino al 31 dicembre 2018 (50%). Bonus mobili. Confermato ancora per un anno il bonus al 50% per l’acquisto di mobili (fino a 10.000 euro) ed elettrodomestici. “Imprese Made” è il tabloid di Gruppo Made.

IN QUESTO NUMERO La rasatura delle pareti a regola d’arte

Come consolidare le fondazioni con le resine

Tetto in legno, la bellezza della tradizione

La rasatura di un muro ci permette di avere le condizioni ottimali per poter tinteggiare, decorare o applicare carta da parati sulle pareti di casa. La rasatura delle pareti non è un’operazione banale e richiede tempo e una buona dose di manualità.

Consolidare le fondazioni è un’operazione complessa e delicata perché diverse possono essere le cause di questo dissesto. Tra i prodotti maggiormente efficaci anche in situazioni difficoltose troviamo le resine espandenti e la resina epossidica.

Un tetto in legno è una tipologia costruttiva classica , un materiale vivo che migliora le condizioni di abitabilità dei nostri spazi domestici e rispetta l’ambiente. Infatti, molte delle nuove architetture si orientano su questo materiale da costruzione.

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La posa flottante dei pavimenti

Come migliorare l’isolamento termico

Come montare il cartongesso a regola d’arte

Nella realizzazione dei pavimenti in legno sta ottenendo sempre più considerazione la “posa flottante”, una tecnica che non prevede l’utilizzo di colle e che consiste nell’inserimento di un materassino resiliente fra il piano di posa e la pavimentazione.

Pareti, solaio, tetto: per migliorare l’isolamento termico è necessario capire quali sono le migliori strategie per coibentare casa. Una soluzione è quella di concentrarsi sull’isolamento termico interno che permetterà un incremento dell’efficienza energetica.

Le pareti in cartongesso permettono di rinnovare facilmente gli spazi della nostra casa, porzionando stanze, ridistribuendo zone di passaggio, oppure creando box doccia e spazi su misura. Oltre a essere anche un valido aiuto nella coibentazione della casa.

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Grafica e impaginazione: Sillabario Srl - MI Gruppo Made è un marchio di Made Italia Srl, con sede legale a Milano, Via della Moscova, 47/A - 20121 Milano Made Italia Srl - Sede di Bologna Via Piero Gobetti, 52/3 - 40129 Bologna Tel: +39 051.760041 Fax: +39 051.6056789 Made Italia Srl - Sede di Pero (MI) Via Amerigo Vespucci, 10 - 20016 Pero (MI) Tel: +39 02.93909301 Fax: +39 02.93906184

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SEI UN PROFESSIONISTA DELL’EDILIZIA? C’È MADE PER I TUOI LAVORI A REGOLA D’ARTE

MATERIALI EDILI | FERRAMENTA | FINITURE | COLORE | SERRAMENTI Gruppo Made è il network di 190 punti vendita presso i quali puoi trovare le migliori marche, i più moderni sistemi per ristrutturare e personale qualificato che saprà consigliarti ed indirizzarti. Nel network dei punti vendita Made, potrai dunque trovare, oltre ai prodotti, servizi di consolidata esperienza che vanno dalla consulenza e progettazione, alla posa ed all’installazione attraverso i più qualificati artigiani per la realizzazione dei lavori a regola d’arte.

MADE, GLI SPECIALISTI DELLA RISTRUTTURAZIONE® ristrutturaconmade.it livingmade.it gruppomade.com

MADE NETWORK I PUNTI VENDITA PER COSTRUIRE E RISTRUTTURARE


RASSEGNA PRODOTTI FASSA

LC7 Rasoliscio LC7 RASOLISCIO è una malta bianca premiscelata in polvere a base di leganti idraulici selezionati, inerti naturali finissimi e additivi organici. Viene utilizzato all’interno e all’esterno per la finitura liscia di intonaci a base di calce e cemento e di superfici in calcestruzzo, prima della decorazione con pitture. L’intonaco LC7 RASOLISCIO presenta granulometria inferiore a 150 µm, basso assorbimento d’acqua ed è conforme alla norma europea EN 998-1, secondo la quale è classificato GP-CSII-W2. Finissimo, con un’ottima lavorabilità e facilità di applicazione, consente anche

a una mano poco esperta di ottenere una superficie perfettamente liscia in due semplici passate. Si conserva 12 mesi in luogo asciutto, ha un consumo 0,6 – 0,8 kg/m² per mm di spessore e va applicato a spatola a una temperatura compresa tra i +5°C e +30°C. Viene venduto in sacchi da 20 kg o in sacchetti da 4 kg in scatole da 5 pezzi, per abbracciare anche il mercato dei piccoli interventi di ristrutturazione, ripristino e riqualificazione. È un prodotto

che si integra nelle proposte che Fassa Bortolo sta facendo alle rivendite. LC7 RASOLISCIO va miscelato con il 48-50% di acqua pulita e mescolato mediante agitatore meccanico fino a ottenere un impasto omogeneo e privo di grumi. La lavorazione avviene con spatola metallica piana con passaggi in senso verticale e orizzontale. Il prodotto viene applicato in due o più mani a seconda del supporto e della finitura desiderata, fino a uno spessore massimo di 2 mm. Una finitura superficiale più accurata può essere eseguita con la stessa spatola metallica liscia già dopo qualche minuto dall’applicazione. LC7 RASOLISCIO fa parte del Sistema Ripristino del Calcestruzzo di Fassa Bortolo e rientra nella famiglia malte, betoncini e leganti epossidici.

YTONG

Le certificazioni di Multipor per salubrità e sostenibilità MULTIPOR di Ytong è un isolante minerale non fibroso, prodotto esclusivamente con materiali di origine minerale come calce, sabbia e acqua, attraverso un processo che richiede consumi minimi di energia. Le sue elevate prestazioni termiche lo rendono adatto per la realizzazione di edifici in cui sono richiesti parametri restrittivi di isolamento termico come nel caso di Edifici Passivi o a Energia Quasi Zero. Inoltre, l’elevata inerzia termica di Multipor fa registrare un livello di assoluto rilievo: con un elevato valore di sfasamento e un ridotto fattore di attenuazione, permette di realizzare notevoli risparmi in termini di consumi di combustibile o in generale di energia, per il riscaldamento invernale ma soprattutto per la climatizzazione estiva. Grazie alla sua composizione minerale e alla sua solidità e compattezza,

Multipor offre una elevata resistenza a compressione e agli urti, consentendo di realizzare interventi di isolamento ottimali e garantiti anche dal punto di vista della resistenza meccanica. Non ultime, le caratteristiche di elevata traspirabilità e reazione al fuoco (Euroclasse A1) rendono Multipor un prodotto eccellente per l’isolamento a cappotto e per l’isolamento di solai freddi. I pannelli isolanti Multipor sono compatti, ma al tempo stesso leggeri e maneggevoli, caratteristiche che li rendono rapidi e sicuri da lavorare, riducendo i rischi di errore. Multipor è un materiale ecologicamente e biologicamente innocuo. Le caratteristiche di eco-sostenibilità sono attestate inoltre dalla Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD) e dalla prestigiosa certificazione natureplus®; mentre l’Eco Institut ne garan-

tisce la salubrità dovuta all’assenza di emissioni di VOC. Le sue prestazioni garantite e le sue proprietà ecosostenibili permettono di ottenere i crediti previsti dai protocolli di certificazione ambientale come LEED e ITACA. Infine, Il Sistema di Isolamento termico esterno a Cappotto realizzato con MULTIPOR ha recentemente conseguito il Benestare Tecnico Europeo (ETA-14/0476) rilasciato dal prestigioso Istituto Austriaco di Tecnologia delle Costruzioni OIB, in conformità con quanto previsto dalla Guida ETAG 004, che attesta la verifica e la compatibilità di tutte le principali caratteristiche e prestazioni del sistema e il superamento di un severo ciclo di prove, garantendo un alto livello di prestazioni.

Storia e tradizione italiana sono fonti di ispirazione continua anche per l’architettura contemporanea. La ricerca può innovare con creatività gli antichi sistemi di protezione e decorazione nell’ambito del restauro conservativo e nel rivestimento di edifici più recenti. Palazzi storici e monumenti autorevoli (Colosseo, Colonnato di San Pietro, eccetera) ci ricordano l’uso abituale di un materiale naturale di pregio quale il travertino. Le lastre provenivano da cave a cielo aperto, per loro stessa natura esauribili. Oikos ha quindi pensato a una soluzione eco-sostenibile con grassello di calce, in grado di replicare proprio l’effetto pregiato della pietra travertino. Una soluzione che evita di intaccare il fragile patrimonio naturalistico italiano, garantendo un’alta traspirazione. L’ECOTRAVERTINO romano by Oikos rispetta la formazione naturale della roccia: a un insieme di polveri e di granulati di marmo e carbonati si è aggiunta come legante una soluzione di calce spenta, attraverso il processo di carbonatazione si ottiene una superficie dall’aspetto simile a lastre di travertino. Nella formulazione sono usate anche polveri di recupero, rimarcando

la forte spinta di Oikos per il riutilizzo di materie prime. A livello applicativo, fessurazioni e canalizzazioni, dopo un periodo di attesa, vengono appiattite e lisciate attraverso delle spatole d’acciaio. L’utilizzo di questa tecnica nelle facciate esterne garantisce a livello estetico un nobile rivestimento, tipico della tradizione costruttiva romana, mediante l’utilizzo di una finitura di ridotto spessore e senza lo spreco di metri cubi di travertino naturale. Può essere usato anche negli interni per creare finiture inedite. La matericità dell’Ecotravertino romano e adeguate tecniche applicative rendono unico ogni spazio, permette la posa di soluzioni continue, senza fughe, di altissima qualità ed elevate prestazioni. Grazie all’applicazione di una protezione trasparente si ottiene migliore lavabilità e resistenza all’abrasione. La composizione dell’Ecotravertino comprende sabbie, granulati di marmo selezionati, grassello di calce stagionato e acqua. È disponibile nello spessore 1,5 – 2 millimetri e nei colori bianco più cinque tinte pronte (solo per interno, più 8 toner (interno ed esterno). Il prodotto è marchiato CE.

Ecotegola, la tegola in plastica riciclabile ECOTEGOLA è l’innovativa tegola in plastica riciclabile al 100%, realizzata da Project For Building con materiali di prima scelta. È proposta in tre differenti modelli completa di tutti gli accessori. È praticamente identica alla tegola in terracotta, tanto che risulta davvero complicato distinguerne la differenza a posa effettuata. ECOTEGOLA® è un prodotto certificato che garantisce durata nel tempo, sia nel colore che nella resistenza all’urto. Non risente di variazioni di temperatura, e può sopportare escursioni termiche che vanno da -40° C a +60° C. La presenza di un’alta percentuale di additivi anti U.V. fa si che il prodotto mantenga la sua originale colorazione nel tempo, viene generalmente proposta nel color terracotta, ma su richiesta è possibile ottenere altre colorazioni. I tetti realizzati con Ecotegola® sono a prova di grandine. Il sistema di fissaggio brevettato impedisce al vento e neve di creare danni. Grazie alla sua particolare composizione è inattaccabile dai più svariati agenti atmosferici e chimici, non teme l’azione corrosiva

della salsedine nelle zone di mare, resiste all’attacco di funghi, muffe, alghe, batteri e microrganismi vari. Grazie alla sua straordinaria leggerezza (2,5 kg per mq) e al sistema di incastro brevettato, i tempi di posa si riducono del 50%, a differenza della classica tegola in terracotta (da 25 kg per mq), o di quella in cemento (40 kg per mq), che necessitano di cemento per il fissaggio. La maneggevolezza di Ecotegola® offre impagabili vantaggi nella movimentazione logistica e di cantiere. Il passaggio da uomo a uomo risulta più rapido, meno faticoso ed esente da pericoli. Può essere applicata su coperture con pendenze minime del 10%. In fase di posa, le tegole vengono fissate una per una con viti a un pannello in legno fenolico, inoltre sono provviste di un sistema a incastro che le lega l’una all’altra rendendo l’intera copertura un corpo unico.

Applicabile sia con modalità semi-flottante che con doppio incollaggio

OIKOS

Ecotravertino, la soluzione decorativa per interni

PROJECT FOR BUILDING

IsolTile, l’alleato ideale per ristrutturare

Rivestimenti in ceramica

Rivestimenti in legno

Sistemi con riscaldamento a pavimento

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Proteggi il tuo pavimento con IsolTile, isolante anticalpestio desolidarizzante e armante per rivestimenti in ceramica o legno.

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Grazie alle sue caratteristiche tecniche e prestazionali, IsolTile è l’alleato ideale per chi deve ristrutturare: i pavimenti posati su IsolTile durano di più nel tempo e risultano più resistenti in caso di urti. IsolTile può essere posato anche in ambienti umidi come i bagni e garantisce inoltre un elevato confort acustico dell’ambiente. Da oggi IsolTile è disponibile anche in versione AD, con strato adesivo removibile sul lato inferiore, studiato per ottimizzare l'applicazione e valorizzare il risultato in caso di posa semi-flottante.

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RASSEGNA PRODOTTI POLYGLASS

SAN MARCO

La tegola bituminosa Polytegola Plus

I Dogi della linea faccia a vista

POLYTEGOLA PLUS è una tegola bituminosa strutturata, costituita da un’armatura in velo di vetro impregnata di bitume ossidato e rivestita da graniglia basaltica ceramizzata colorata sulla faccia superiore. Polytegola Plus è un

prodotto di qualità superiore ed elevate prestazioni con una maggiore massa bituminosa, e che soddisfa le norme europee (Uni En Iso 9001:2008). È disponibile nei colori grigio, rosso e marrone e, a richiesta, nei colori verde, mattone, antracite e beige. È caratterizzata da un particolare effetto estetico a rilievo, dato dal doppio spessore della sovrapposizione di due strati. La sua flessibilità la rende idonea per l’applicazione su edifici civili e industriali complessi, come pure per il rivestimento di gazebi, casette di legno, tettoie e per le ristrutturazioni.

La presenza di una doppia linea di fissaggio di 3 cm, dove posizionare gli specifici chiodi a testa larga in acciaio zincato, migliora la velocità e l’efficacia di posa e, nello stesso tempo, garantisce un’elevata resistenza all’azione dei venti. L’assenza di intagli, che caratterizza POLYTEGOLA PLUS, la rende più resistente all’acqua sospinta dal vento e all’avanzamento del ghiaccio sotto le falde. Per la posa e il fissaggio di Polytegola Plus, Polyglass consiglia di fare riferimento alle indicazioni riportate nel Manuale di Applicazione.

SanMarco recupera una nobile tradizione, quella delle antiche murature a vista, là dove i mattoni denunciano mirabilmente il tempo che è passato, arrotondando gli spigoli e sfumando i toni accesi dei colori. Una lavorazione speciale e inimitabile regala a questa linea, in un’armonia di tonalità variegate e imperfezioni seducenti, il fascino dei mattoni vissuti, di recupero, per poter aderire all’immagine finale di una muratura tradizionale e antica. DOGI 2.0 SanMarco è la nuova miscela di colori caratterizzata da una

Il formato standard per i mattoni è cm 12x25x5,5h. All’interno della confezione sono presenti, inseriti in modo casuale, mattoni solo interi di misure anche inferiori a cm. 12x25x5,5h, proprio in virtù del tipo di lavorazione e di immagine che il mattone esprime, levigata e irregolare, come i mattoni di recupero utilizzati nei restauri. La linea i Dogi comprende anche listelli e angolari per ogni esigenza architettonica. Tutti i prodotti SanMarco sono realizzati con argille di alto pregio, se-

dominante rosata di base con toni più chiari tendenti al bianco e accenti più cupi tendenti al rosso scuro. Oltre che per il restauro e il recupero architettonico, la linea i Dogi si presenta particolarmente adatta per realizzare ville, rustici, casali, cascine, architettura rurale, architettura del paesaggio, arte dei giardini e inserito in contesti moderni per coloro che cercano l’accostamento tra contemporaneità e classicità.

lezionate dal Laboratorio di Ricerca interno all’azienda, e sono studiati e realizzati per rispondere ai dettami del miglior comfort abitativo e della bioarchitettura. SanMarco - Terreal Italia è la prima azienda in Italia ad aver dichiarato i propri mattoni per muratura in categoria 1 e quindi soggetti al controllo da parte di un istituto esterno che ne certifica i livelli prestazionali e l’aderenza ai parametri di conformità CE.

MAPEI

Sistema Mapestone per le pavimentazioni architettoniche Mapestone è il sistema integrato allettamento + fugante di Mapei per interventi di realizzazione di pavimentazioni architettoniche in pietra: cubetti, smolleri, ciottoli, lastre, masselli ed elementi prefabbricati. Le moderne pavimentazioni architettoniche in pietra , sottoposte ai quotidiani carichi di auto e mezzi pesanti e in presenza di un sottofondo non omogeneo o poco resistente, si degradano e necessitano di onerosi interventi di ripristino. Tra le altre cause di deterioramento, l’esposizione al sale marino, i cicli di gelo- disgelo e il contrasto tra il calore generato dai sali disgelanti gettati sulle pavimentazioni e le basse temperature atmosferiche che provocano contrazioni ed espansioni a danno delle fugature e conseguentemente del sottofondo. Non da ultimo, una scorretta progettazione ed esecuzione della posa delle pietre costituisce un’altra causa del degrado della pavimentazione. La soluzione per evitare che tutto ciò avvenga è utilizzare un sistema formulato in grado di garantire durabilità: il SISTEMA MAPESTONE DI MAPEI. Adottare il Sistema Mapestone di Mapei per realizzare pavimentazioni architettoniche in pietra significa progettare un sistema forte e duraturo, in grado di resistere alle sollecitazioni meccaniche, all’alternanza caldo freddo generata dai sali disgelanti e ai cicli di gelo disgelo (plus tecnici). La durabilità del Sistema Mapestone permette di tagliare i costi di manutenzione e ripristino (plus economici). Il veloce sviluppo delle resistenze meccaniche alle brevi stagionature, contribuisce a ridurre i tempi di riapertura delle strade o piazze al traffico veicolare, con una riduzione dei di-

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sagi alla cittadinanza (plus sociali). Posare un sistema durevole e resistente evita il deperimento della pavimentazione e aumenta la sicurezza per le persone, perché riduce il rischio di incidenti, dai più banali - coi tacchi - a quelli più gravi - in bici o in motorino -. Anche il comfort acustico beneficia del Sistema Mapestone: infatti, la struttura monolitica che si crea riduce l’inquinamento acustico provocato dal movimento delle pietre. Il Sistema Mapestone ha anche evidenti vantaggi logistici. Per l’impresa infatti l’utilizzo del Sistema Mapestone in silo permette di ridurre gli scarti e gli ingom-

bri di cantiere (plus logistici) e di ridurre la movimentazione manuale dei carichi quali, ad esempio, i prodotti in sacco. Inoltre, è facile da pulire e ha un basso impatto sull’ambiente. Il Sistema Mapestone si compone di malte cementizie premiscelate dalle eccezionali caratteristiche meccaniche e fisico-meccaniche idonee ad ambienti ciclicamente asciutti e bagnati indicati nella classe di esposizione XF3 ed XF4, a zone esposte ai sali derivanti dall’acqua di mare indicati nella classe di esposizione XS3, contenute nella norma UNI EN 206-1. Le malte, formulate con speciali leganti e aggregati selezionati, necessitano solo dell’aggiunta di acqua. MAPESTONE TFB 60 è una malta in

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La nuova gamma di membrare Bituver impermeabilizzanti BITUVER, il brand di Saint-Gobain Isover che produce membrane impermeabilizzanti nello stabilimento di Chieti Scalo, in Abruzzo, ha lanciato a settembre la nuova gamma BITUVER X, con flessibilità a freddo -5°C e -10°C. Le membrane sono disponibili nelle versioni lisce, con trattamento TEX (che consente di verniciare immediatamente le membrane favorendo un notevole risparmio di tempo in fase di posa), e nelle versioni ardesiate MINERAL (che proteggono dai raggi UV, allungando così la vita della copertura), disponibili in diverse colorazioni: rosso, verde e bianco. Le caratteristiche principali delle nuove membrane sono l’eccellente qualità del prodotto, la facilità di mposa e la possibilità di scegliere fra tante versio-

ni: le membrane della serie BITUVER X-5 e Bituver X-10 si presentano infatti con un’ampia varietà di finiture, colori e autoprotezioni. Per l’impermeabilizzazione professionale, è stata studiata la membrana Bituver X-PRO, con flessibilità a freddo -10°C a filo continuo, adatta per coperture di qualsiasi tipo: sottostrati, strutture interrate, muri controterra e fondazioni. Ideale anche sotto protezione pesante. Sia la versione liscia (previa verniciatura protettiva), sia la versione MINERAL possono essere utilizzate come strato a finire o come sottotegola. La versione X-PRO MINERAL gode di un’ottima resistenza ai raggi UV. Per ulteriori informazioni: www. bituver.it

polvere premiscelata particolarmente idonea per l’esecuzione di massetti e per l’allettamento delle pietre. MAPESTONE PFS 2, MAPESTONE PFS 2 VISCO e MAPESTONE PFS PCC 2 sono malte in polvere premiscelate per la stuccatura delle fughe. All’interno del sistema Mapestone, per rispondere alle richieste del mercato, è stato introdotto il nuovo colore “Dark Grey” per le malte premiscelate Mapestone PFS2 e Mapestone PFS2 Visco. Con le versioni “Neutral”, già presente sul mercato, e “Dark Grey” Mapei è in grado di proporre un sistema completo che armonizza l’estetica delle pavimentazioni in pietra, anche quelle più scure. L’uso combinato dei prodotti crea una struttura monolitica durabile nel tempo. Per maggiori informazioni sul Sistema Mapestone e le soluzioni Mapei per l’edilizia visitare www.mapei.it

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RASSEGNA PRODOTTI WEBER

UNIFIX

La gamma Webertec per il ripristino e la protezione del calcestruzzo armato

Vite per calcestruzzo MMS- Plus

II calcestruzzo è senza dubbio un materiale largamente usato in edilizia, grazie alla sua economicità e alla facilità e velocità della messa in opera. Tuttavia, il tema da sempre discusso è il problema della durabilità dei manufatti in cemento armato. Infatti, si sa che le strutture in cemento armato si sgretolano sotto l’azione aggressiva e combinata di elementi provenienti dall’ambiente esterno. La più diffusa causa di degrado del cls in Italia è la cattiva qualità nella esecuzione degli interventi: getti non curati, eccesso di acqua negli impasti, vibratura assente o insufficiente, riprese di getto malcurate, copriferro insufficiente, situazioni che agevolano il ristagno di elementi aggressivi quali assenza di gocciolatoi, e così via. L’ingresso dell’acqua nel calcestruzzo, in particolare per le zone frequentemente sature di umidità (parti orizzontali come cornicioni, frontalini, eccetera) provoca in caso di disgelo un rigonfiamento interno del calcestruzzo. Può evidenziarsi con la comparsa di fessurazioni sulla superficie generando una disgregazione progressiva. In aggiunta, gli agenti aggressivi presenti nell’ambiente possono penetrare nel calcestruzzo dan-

L’evoluzione tecnica e normativa pone sempre nuove sfide. La necessità di vivere e lavorare in edifici sicuri è una richiesta implicita di ognuno di noi. È una consapevolezza acquisita che il territorio italiano sia totalmente interessato da eventi sismici. Per rispondere alle esigenze progettuali e costruttive abbiamo migliorato la nostra vite per calcestruzzo MULTI MONTI. La nuova versione “Plus”, infatti, oltre alla marcatura CE in Opzione 1 secondo Valutazione Tecnica Europea ETA-15/0784, è omologato in classe C1 per fissaggi in zone a bassa sismicità ed è in fase di conclusione l’iter per ottenere l’omologazione in classe C2, quindi per fissaggi in zone ad alta sismicità. La vite per calcestruzzo MULTI MONTI PLUS è disponibile nelle versioni con testa esagonale, con testa piana svasata, con testa cilindrica, con barra filettata (filetto metrico). Le caratteristiche principali della vite per calcestruzzo MMS-Plus sono: collare sottotesta tronco conico per

meabilità e resistenza alla carbonatazione, compatibili con i supporti già indeboliti e facili da applicare sia su superfici orizzontali sia verticali. Saint-Gobain Weber propone, all’interno della sua ampia gamma di malte cementizie per il ripristino, la riparazione e la protezione del cls, due novità assolute. WEBERTEC RIPARA60+ malta tixotropica a presa normale e WEBERTEC RIPARARAPIDO60+, malta tixotropica a presa rapida, prodotti efficaci nella ricostruzione volumetrica di elementi strutturali danneggiati, nella regolarizzazione e nei riempimenti superficiali localizzati, nel ripristino di superfici soggette ad abrasione e aggressione solfatica e, infine, nella riparazione di strutture prefabbricate, le novità Weber consentono meno passaggi durante il ciclo applicativo perché non necessitano del trattamento di passivazione del ferro. La loro efficacia è stata testata e approvata da un laboratorio esterno in accordo con la norma ASTM G109.

LEA CERAMICHE

ISOLMANT

Trame, tre effetti materici, un unico spazio, infinite combinazioni

Biplus e Super Biplus per l’isolamento sottomassetto

TRAME è un progetto composito perché accosta tra loro, in perfetta armonia, cromie, materiali e forme. La Superficie è il tema che viene affrontato per esaltare gli aspetti percettivi del tatto in accordo con la vista. La luce attraversa tre Materie differenti, ciascuna delle quali è perfettamente coerente con le suggestioni sensoriali che trasmette, al punto che, si potrebbe dire che “la riconosci a occhi chiusi” oppure “quello che senti corrisponde a quello che vedi”.

Il materassino “composito” di Isolmant rinnova la sua grafica e continua a rimanere uno dei punti di riferimento per le applicazioni sotto massetto di assoluta qualità. Isolmant Super Biplus è un materassino pensato e creato per l’isolamento acustico al calpestio dei divisori orizzontali, espressamente studiato per garantire un elevato potere fono isolante (34dB) nelle strutture leggere come, per esempio, i solai in legno. Isolmant Super Biplus è composto dal materassino Isolmant Special 5 millimetri, accoppiato sul lato inferiore a Fibtec XF1-EL, una fibra agugliata ed elasticizzata a elevate prestazioni, mentre sul lato superiore è accoppiato con Isolmant TeloGomma, rivestito da un velo di TNT che previene eventuali, possibili lacerazioni. Queste caratteristiche uniche lo rendono ideale sia nei sottofondi monostrato che bistrato, e richiede spessori del massetto di finitura pari ad almeno 5 centimetri. Lo spessore totale del prodotto è di circa 1 centimetro e, nel momento della posa, è consigliabile applicarlo direttamente sul solaio e al di sotto della rete impiantistica per evitare i rischi di lacerazione e la possibile formazione di

Le tre materie PLASTER, ricrea una superficie strutturata, morbida, con effetti cangianti che seguono esattamente la lavorazione a spatola; adatto ad ambienti eleganti e contemporanei. MATTER, rappresentazione di un cemento gretto granuloso, tirato con la staggia, opaco, grezzo ma perfettamente pulibile; adatto all’uso outdoor o ad ambienti post industriali. CANVAS, con una texture fine abbinata a una opacità intermedia e a una grafica delicata. Tre superfici diverse generate da un

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neggiandolo fortemente: corrosione dei ferri, rigonfiamenti, formazione di efflorescenze, e altro ancora. L’anidride carbonica, presente nell’aria reagisce con la calce del cemento tramite il cosiddetto processo di carbonatazione. Questa reazione inizia in superficie per progredire lentamente verso l’interno del calcestruzzo, causando la corrosione delle armature inizialmente protette dalla elevata alcalinità del cemento nuovo. Le armature del calcestruzzo, ammalorate per l’azione combinata della carbonatazione e dei cloruri penetrati all’interno del calcestruzzo, provocano l’ossidazione dei ferri con conseguente aumento di volume. WEBERTEC di Saint-Gobain Weber è una gamma completa e affidabile per fissare, ripristinare e rasare con semplicità. È composta da prodotti dotati di elevata alcalinità, imper-

un migliore adattamento al foro sulla piastra metallica; geometria del filetto ottimizzata per una maggiore tenuta; l’aumento dell’altezza dei denti nella zona di punta migliora la capacità di penetrazione e una maggiore durata della vite. L’ancorante può essere rimosso e riutilizzato, anche nello stesso foro. La vite per calcestruzzo MMS-Plus può essere posata in due modalità: posa a profondità standard che garantisce il massimo delle prestazioni, posa a profondità ridotta che consente di aumentare gli spessori fissabili o di eseguire fissaggi su spessori del supporto ridotti. La vite MMS-Plus può essere utilizzata per eseguire fissaggi strutturali su calcestruzzo fessurato e non fessurato, su pietra naturale compatta e su mattoni pieni. Trova utilizzo nel fissaggio di elementi di carpenteria metallica a strutture in calcestruzzo; può essere utilizzata come connettore nel recupero, mediante soletta integrativa, di vecchi solai in latero-cemento; nella realizzazione di fissaggi resistenti all’azione del fuoco; nel fissaggio di elementi impiantistici, anche di tipo “sprinkler”. L’Ufficio Prodotto di Unifix è disponibile per ogni consulenza e per fornire tutte le informazioni tecniche di dettaglio e la documentazione tecnica da allegare alla progettazione: Valutazione Tecnica Europea, Dichiarazione di Prestazione e Scheda Tecnica.

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intenso studio durante le differenti fasi di lavorazione del prodotto, una ricerca accurata dettata dal desiderio di proporre un progetto immediato e integrato perché le tre texture, raccontate con una palette dalle gradazioni neutre e armoniche, possono prevedere un loro utilizzo contestuale all’interno dello stesso ambiente. Trame è quindi un progetto multimaterico e pluricromatico ma non solo. Attraverso l’utilizzo e il mix di materiali e colori, si è volutamente introdotto l’uso di tagli speciali per evidenziare, ancora

più, le infinite combinazioni e soluzioni di posa che il progetto può consentire. La collezione Trame rompe gli schemi usuali del confine Fondo/Decoro perché la ricchezza delle 18 superfici che si hanno a disposizione (tre Materie per sei Colori) consente di combinare i colori tra loro impiegando il mix delle tre Trame, oppure il mix dei formati oppure entrambi. Le combinazioni diventano pressoché infinite e segnano l’inizio di un percorso che vede anche a pavimento, l’utilizzo dei pattern come superficie continua. L’approccio al progetto decorativo, supportato da Diego Grandi Studio, richiama la cifra stilistica di Lea Ceramiche, espressa attraverso l’uso e la combinazione di tagli, forme e geometrie. Cinque nuovi formati speciali corredano la collezione di un apparato decorativo imponente e variegato, permettendo la creazione di innumerevoli accostamenti e contrasti grafici, sempre coerenti tra loro. L’alternanza delle superfici materiche dialoga, in perfetto equilibrio, con le sfumature morbide dei colori, con la gradevolezza delle strutture in un dinamico gioco di forme e geometrie. Trame è un progetto unico e flessibile, aperto ad ampliare la gamma di sensazioni visive e tattili.

bolle di aria al di sotto dello stesso materassino. La realizzazione di un intervento a regola d’arte, in grado di assicurare il perfetto isolamento del solaio, prevede quindi il preciso accostamento dei materassini del Super Biplus (con la gomma rivolta verso l’alto) che andranno poi sigillati utilizzando Isolmant Nastro Telato, un prodotto a bassissimo spessore (circa 1 millimetro) particolarmente indicato per garantire la planarità del piano di posa anche in presenza dei sistemi di riscaldamento, oppure Isolmant

Fascia Nastro (con spessore di circa 3 millimetri). Questi due prodotti tecnici concorrono ampiamente alla bontà dell’intervento perché assicurano la continuità dello stato di protezione dal rischio di risalita dell’umidità e della propagazione del rumore. Isolmant Super Biplus affianca quindi Isolmant Biplus, arricchendo le soluzioni di eccellenza di Isolmant per le applicazioni sotto massetto. Una tipologia di prodotti protagonista in numerosissimi cantieri dove la qualità del risultato finale doveva essere garantita.


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Il massetto preconfezionato TurboMASS

Nuova finestra per tetti piani con tecnologia CurveTech

TurboMASS è un massetto preconfezionato a rapido asciugamento che va ad ampliare la linea “Massetti Per Edilizia” di Vaga, affiancandosi all’ormai noto “SabbiaCEMENTO VAGA”. Il massetto realizzato con TurboMASS risulta pedonabile dopo appena 3-4 ore! Dopo 12 ore, il supporto è idoneo per la posa di ceramica, mentre dopo soli 4 giorni sarà possibile posare parquet e pavimenti resilienti. TurboMASS è facilmente applicabile sia a macchina che a mano, ed è inoltre consigliato per la formazione di massetti incorporanti le serpentine di riscaldamento senza che sia necessaria l’aggiunta di fluidificanti. TurboMASS è ideale per la formazione di massetti galleggianti (spessore variabile da 35 a 60 mm) o aderenti (spessore variabile da 10 a 35 mm), sia su nuove che vecchie solette, all’interno o all’esterno, per la posa in tempi brevissimi di legno e moquette; la realizzazione, i rappezzi e i rifacimenti di massetto dove è richiesto un ripristino molto veloce. I massetti confezionati con TurboMASS, in accordo alle indicazioni riportate nella scheda tecnica, sono di classe CT (a base di leganti cementizi), C25 (posseggono resistenza a compressione a 28 giorni ≥ a 25 N/ mm2 ), F5 (resistenza a flessione a 28 giorni ≥ a 5 N/mm2). I prodotti a base cementizia delle linee edilizie di Vaga Srl sono tutti preconfezionati in bisacco, pertanto garantiscono continuità prestazionale e il cantiere si mantiene più ordinato e pulito. TurboMASS è fornito in confezioni da 25 kg con una resa di 20 kg x m2 x cm in funzione del grado di costipamento. TurboMASS nasce dall’impegno dei laboratori di Ricerca & Sviluppo

Le finestre per tetti piani sono la soluzione ideale per portare più luce in casa. Mentre i tradizionali serramenti verticali illuminano solo il perimetro degli ambienti, le finestre per tetti piani, grazie alla loro posizione privilegiata sul tetto, illuminano le stanze in profondità. In questo modo, la luce è sempre ben distribuita e omogenea durante tutto l’arco della giornata e anche il ricambio d’aria è più rapido ed efficace. Grazie all’innovativo vetro di finitura curvo con tecnologia CURVETECH, Velux ridisegna la finestra per tetti piani; il risultato è una finestra che lascia entrare più luce e regala sempre una vista pulita sul cielo. Il design moderno e minimale assicura un’integrazione ottimale nel tetto, facendo di questo prodotto una soluzione perfetta in contesti

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architettonici contemporanei. Grazie al vetro curvo la pioggia scivola via agevolmente, portando con sé lo sporco. Le linee pulite della finestra assicurano un risultato estetico moderno e minimale. Il vetro temprato resiste alle intemperie e alla grandine, per una maggior durata della finestra nel tempo. Il basamento isolato in PVC e la vetrata bassoemissiva fanno sì che non ci siano dispersioni termiche e che sia sempre garantito un buon comfort interno. La tenda parasole esterna riduce l’ingresso di calore fino al 76%, così le temperature in casa rimangono sempre piacevoli, anche nei mesi più caldi. Grazie alla finitura con vetro curvo, la finestra può essere installata anche su tetti completamente piani e con una pendenza da 0° a 15°.

Pavimenti e rivestimenti Mek

esprime in quattro colori protagonisti dell’interior design contemporaneo, coordinati alle tonalità dei rivestimenti in pasta bianca.

Mek è un progetto di pavimenti in gres porcellanato e rivestimenti per interni che propone una superficie contemporanea caratterizzata da sfumature cromatiche direzionate e riflessi di luce ispirati a suggestioni metallizzate. Gli effetti superficiali di lastre metallizzate spazzolate si sovrappongono a un moderno effetto cemento, dando come risultato una finitura in cui righe leggere che ricordano graffiature lievi si trasformano in elementi di puro design. La collezione si pone come finitura d’arredo per progettare interni commerciali e residenziali, grazie anche al suo ampio apparato decorativo impreziosito da geometrie ricche di suggestioni metallizzate e da tridimensionalità particolarmente originali.

MEK WALL TILES La finitura da rivestimento di Mek è caratterizzata da striature metallizzate sottili che scorrono su un fondo di sfumature delicate tono su tono. Le pareti ceramiche uniscono un’estetica preziosa e raffinata a tutti i vantaggi della ceramica: facilità di posa, pulizia e manutenzione quotidiana. La gamma cromatica propone due varianti di colore, abbinate al gres porcellanato e due accenti cromatici di tendenza: un blu acceso e un tono dai riverberi oro rosa. Disponibili nel solo formato 50x110 cm, rivestimenti dagli intriganti riflessi tridimensionali sono ispirati a lamiere piegate e lavorate a mano, dando vita a pareti scenografiche, moderne e suggestive.

ATLAS CONCORDE

La gamma decorativa, orientata alle ultime tendenze dell’interior decoration, è ispirata a geometrie dalle forme essenziali ed è arricchita da inserti effetto metallizzato. Riflessi di luce, ispirazioni metallizzate e dettagli geometrici danno vita a un progetto di decorazione d’interni di tendenza, per la casa, l’hotellerie, i luoghi dell’ospitalità e gli spazi commerciali del retail. MEK PORCELAIN TILES La superficie in gres porcellanato di Mek presenta una finitura matt e riproduce graffiature sottili e lievi sfumature parallele tipiche di lastre metallizzate spazzolate. La superficie, che presenta un moderno effetto cemento dalle suggestioni metallizzate, si

arricchisce di effetti iridescenti molto delicati. Disponibile in quattro formati, 75x150, 45x90, 60x60, 30x60, la finitura matt è resistente e compatta, presentando caratteristiche tecniche antiscivolo. Pavimenti in gres porcellanato consentono di arredare spazi residenziali e commerciali a medio e alto traffico. L’estetica della materia si

TUSCANIA

Trame un mondo che incanta

Un fondo ardesia impreziosito da nuance e striature superficiali tono su tono. Graffiti multiformi, scritte metropolitane, numeri e timbri affiorano con leggera delicatezza dai decori. Un materiale metropolitano per eccellenza che trasmette creatività e dinamismo ai moderni spazi abitativi.

Un esordio nel mondo dei rivestimenti all’insegna dell’eleganza e della raffinatezza, quello di Tuscania, che presenta la nuova serie TRAME, una linea moderna, innovativa e versatile da rivestimento e pavimento in formato 20x20 che passa dalle tonalità basiche di bianchi, grigi e beige alle texture geometriche che si alternano a disegni e pizzi floreali per offrire simultaneamente insoliti e affascinanti combinazioni mix o monofaccia, tra pavimento e rivestimento. Il tutto con superfici a rilievo lucido nella versione in monocottura o materiche nella versione in gres porcellanato.

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La riqualificazione dell ex convento di S. Maria a Gonzaga L’intervento si è inserito felicemente come occasione di rigenerazione urbana sostenibile, nell’ambito delle opere di adeguamento funzionale di edifici pubblici

I

l progetto dimostra le potenzialità dell’architettura per la creazione di spazi pubblici modernamente intesi e capaci di aggregare in un luogo le memorie e il senso di comunità civica. L’intervento di riqualificazione dell’ex convento di S. Maria a Gonzaga (MN) interviene su un antico convento del tardo XV secolo, adibito a Biblioteca comunale, e mira ad adeguare funzionalmente il complesso tramite una nuova costruzione in adiacenza all’ala nord e la sistemazione degli spazi aperti. Alcuni ambienti preesistenti voltati a botte, accessibili dall’antico chiostro

tamponati, ha permesso inoltre di adeguare la dotazione di servizi igienici e di spazi accessori della biblioteca sia al piano terreno sia al piano superiore. L’elemento che definisce la qualità complessiva dell’intervento caratterizzandone anche la modernità, è la “torre” aggiunta all’ala nord all’esterno del convento in sostituzione di una precedente scala di sicurezza in acciaio. Il volume si presenta come un corpo massiccio che riprende e completa la scansione ritmica della facciata preesistente, segnata da quattro contrafforti murari tra loro grossomodo equidistanti. Al con-

della biblioteca. Questa delinea anche un potenziale nuovo ingresso principale all’intero complesso, grazie all’allineamento a cannocchiale dell’accesso adibito a uscita di sicurezza e del pas-

saggio diretto al chiostro al piano terreno, posto nella medesima posizione dell’accesso al piano superiore. Malgrado l’incompleta sistemazione esterna, risulta così riscattato e rivitalizzato anche lo slargo antistante all’ala nord, che, in attesa di un recupero del blocco absidale della ex chiesa di S. Maria, acquista il carattere di piccola piazza pedo-

nale e permette sia una nuova accessibilità al complesso, sia un filtro verso l’area verde retrostante, assecondandone le potenzialità di giardino pubblico di quartiere. Viene definito così un piccolo sistema di piazzette a servizio del complesso pubblico, completando l’operazione di riuso di un manufatto locale antico testimone della storia come centro rinnovato per la vita civile della comunità di Gonzaga. (Foto di Marco Introini)

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interno e già usati per le attività di associazioni locali e piccole esposizioni, sono stati riorganizzati sulla base della loro collocazione rispetto all’ingresso principale usato per il complesso, destinandoli rispettivamente a manifestazioni temporanee e a una esposizione permanente. Lo studio di un elemento di arredo mobile, una rampa in legno che consente di superare il dislivello delle sale rispetto al chiostro e che contemporaneamente permette di contenere – come uno scaffale – libri, riviste oppure opuscoli garantisce una piena accessibilità a tutti i visitatori. La fruibilità delle sale espositive è completata dall’introduzione al loro interno di pannelli mobili in compensato marino, rivestiti di linoleum “Bullettin Board” e posti su telai in acciaio. Questi pannelli consentono di ottenere diverse partizioni e configurazioni delle sale in base alle necessità espositive e la tonalità calda del loro rivestimento, pur senza interferire con gli elementi esposti, esalta la qualità intrinseca degli spazi voltati, impreziosita dalla presenza di resti affrescati. Il recupero dell’ex abitazione del custode nell’ala nord, non più necessaria, assieme alla riapertura di antichi accessi

tempo, la nuova torre si configura come una moderna testata grazie alla disposizione libera delle bucature, che seguono la configurazione dei pianerottoli della nuova scala, forando la struttura interna in calcestruzzo armato faccia a vista e denunciando in quanto tale il rivestimento esterno in pianelle di cotto. Le pareti perimetrali sono realizzate in getti unici di calcestruzzo con alte percentuali di parti fini ed una finitura faccia a vista sul suo sviluppo interno: sul faccia a vista saranno visibili le tracce delle lunghe doghe sfalsate in legno (400 cm 15 cm). Le finestrature sono rivestite con telai in acciaio nero. I parapetti della scala sono realizzati con montanti in ferro crudo infissi direttamente sulla soletta. Tutti i pavimenti sono lasciati in cemento grezzo levigato. Esternamente il manufatto è completamente rivestito, sia sulle pareti verticali che sulla copertura, con pianelle di cotto delle dimensioni di 25x6x3,5 cm. La scala interna si sviluppa a vite, affiancando un vano ascensore che garantisce l’accessibilità piena al piano superiore dell’ex convento, sede propria

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Gli antichi romani, l’avrebbero voluto.

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Se gli antichi romani avessero potuto conoscere l’innovativo sistema Mapestone, l’avrebbero subito adottato. Abili costruttori di strade, ne avrebbero capito subito la superiore efficacia per la posa di porfidi e lastre a spacco. Creato per garantire durabilità, rispetto ai sistemi tradizionali, resiste ai cicli gelo-disgelo, all’uso dei sali disgelanti ed al sale marino. È la scelta intelligente che abbatte le spese di manutenzione. Il tempo passa, Mapestone resta!

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CANTIERE

Piazza Venezia a Roma Il Sistema Mapestone di MAPEI per la riqualificazione di una delle piazze italiane più famose (e trafficate)

P

iazza Venezia, a Roma, è attualmente oggetto di importanti interventi di riqualificazione della pavimentazione, che dovrebbero renderla funzionale all’elevato traffico cittadino a cui è quotidianamente sottoposta. A fine marzo dello scorso anno è stato aperto il primo cantiere adiacente a piazza Madonna di Loreto, dal lato della piazza dei Fori Imperiali, per il rifacimento integrale della pavimentazione stradale. Un intervento il cui obiettivo è eliminare alla radice l’annoso problema di avvallamenti e buchi, che crea non pochi disagi al transito dei pedoni e alla circolazione stradale. Quest’opera, realizzata a cura del Dipartimento SIMU (Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana), costituisce la prima fase di un più generale piano di manutenzione straordinaria dell’intera Piazza Venezia. Per individuare le lavorazioni più idonee è stata preventivamente eseguita un’accurata campagna di carotaggi che ha accertato la necessità d’interventi strutturali in profondità. Gli interventi hanno riguardato la demolizione della fondazione stradale esistente per un’estensione di circa 3.000 m2 , il suo integrale rifacimento e il ripristino del selciato in sampietrini con il riallineamento delle lastre lapidee di delimitazione dei diversi settori della piazza. È stata così scongiurata dunque, almeno per ora, anche la rimozione dei blocchetti di pietra lavica che ricoprono i 170.000 m2 della piazza per sostituirli con asfalto, com’era stato ipotizzato nel 2014. Il sistema vincente di posa che resiste nel tempo Con la presenza in cantiere dell’Assistenza Tecnica Mapei, la posa della pavimentazione ha visto l’impiego del

SISTEMA MAPESTONE, che rappresenta la soluzione “chiavi in mano” per ottenere opere durabili nel tempo,

resistenti all’utilizzo dei sali disgelanti e ai cicli gelo-disgelo. Un sistema pensato anche per risolvere, come in questo caso, il problema delle sollecitazioni meccaniche. Il traffico stradale dovuto al passaggio continuo di auto e mezzi pesanti determina, infatti, sollecitazioni a compressione (peso) e trazione (sterzate) che causano il cedimento dei sottofondi non omogenei e poco resistenti su cui posano le pietre costituenti le pavimentazioni.

Il nuovo sottofondo è stato costituito da solette in calcestruzzo gettato in opera, in classe Rck 350 N/mm2, armate con reti elettrosaldate, di medie campiture, aventi uno spessore di 20 cm. La pavimentazione, invece, è composta in basoli, con lastre di formato 180x80x17 cm e un peso di circa 600 kg, e cubetti in diverse pezzature con lato da 12/15 cm. I lavori di allettamento delle lastre lapidee e di stuccatura delle fughe hanno visto l’impiego di MAPESTONE TFB 60 e MAPESTONE PFS 2, malte premiscelate cementizie in classe di esposizione XF4 (secondo UNI EN 206-1:2006) ad alta resistenza a compressione, resistente ai sali disgelanti e ai cicli gelo-disgelo. L’uso combinato dei prodotti crea una struttura monolitica scarsamente degradabile nel tempo. La stesura di MAPESTONE TFB 60, in spessore di circa 5 cm, è avvenuta direttamen-

te sulla soletta in calcestruzzo. Prima di riposizionare le lastre, è stato effettuato un accurato idrolavaggio a pressione con idropulitrice, per rimuovere dal supporto le parti friabili o in fase di distacco, lattime di cemento, polveri e grasso. Su MAPESTONE TFB 60, appena steso e staggiato, è stata preliminarmente applicata una boiacca di adesione - confezionata con acqua, cemento e PLANICRETE - utilizzando la tecnica “fresco su fresco” e si è poi proceduto a un’idonea e corretta battitura delle lastre. Per la stuccatura delle fughe (di circa 1 cm, come da disegno originario della pavimentazione), ci si è avvalsi di MAPESTONE PFS 2, miscelato con sola acqua con betoniera verticale da cantiere. Elevata durabilità dell’opera finita, riduzione di manutenzione e/o ripristino, nessuno spreco di materiale e ridotte tempistiche di cantiere: sono questi i principali vantaggi economici del SISTEMA MAPESTONE apprezzati, anche in questo caso, da maestranze e committente. In attesa del completo rifacimento dell’intera piazza (sono partiti a inizio anno i bandi per completare il rifacimento di tutto lo snodo stradale) il SISTEMA MAPESTONE ha davvero “messo le basi” per la riqualificazione di questa piazza simbolo della Capitale.

Ricostruzione Scuola Mantovani e Gonelli Un esempio di “ricostruzione” post-sismica di qualità, caratterizzato da una grande attenzione al territorio. Il colore Oikos, studiato su misura per l’architetto Mario Cucinella, “veste” il nuovo polo scolastico

L

a luce naturale e il diretto contatto tra spazio interno ed esterno sono stati gli elementi guida della progettazione. La scuola è concepita come uno spazio sicuro e protetto e, nello stesso tempo, aperto e permeabile. L’inserimento nel paesaggio rappresenta un altro elemento essenziale del concept architettonico. L’edificio, certificato in Classe A, è costituito infatti da una sequenza di piani aperta verso la campagna circostante, montata in loco in appena 45 giorni grazie a un sistema costruttivo prefabbricato. Per le facciate esterne è stato utilizzato BIOCOMPACT ELASTIC by OIKOS, un rivestimento elastico continuo, a effetto spatolato compatto. Il colore rosso, scelto dall’architetto Mario Cucinella, liscio e opaco, applicato sui setti murari vuole far emergere nel contesto il ruolo di polo culturale della costruzione scolastica. BIOCOMPACT ELASTIC by OIKOS è ideale per superfici murali dove è richiesta maggiore elasticità. Da un punto di vista tecnico, si distingue sicuramente per l’alta copertura e l’eccezionale potere idrorepellente, caratteristiche che lo rendono adatto alla protezione e decorazione di qualsiasi superficie murale. Grazie all’utilizzo di speciali resine acriliche elastomeriche, e all’aggiunta di fibre sintetiche, è dotato di particolare elasticità. Questa speciale composizione permette anche un’eccellente resistenza agli agenti atmosferici. Come ogni soluzione Oikos, è esente da solventi nocivi e metalli pesanti, garantendo così ambienti sani e sicuri per assicurare il maggior comfort e benessere

Formulato in tre granulometrie massime di 1, 1,2 e 1,5 mm. Composto da speciali resine acriliche elastomeriche silanizzate con modifica silossanica in dispersione acquosa, che conferiscono al prodotto un’eccezionale resistenza agli agenti atmosferici, agli acidi, ai raggi U.V., e ai cicli di gelo e disgelo. BIOCOMPACT ELASTIC è dotato di ottimo potere riempitivo, ottima copertura e un eccellente potere idrorepellente, mantenendo una buona traspirazione del supporto. Le speciali resine acriliche impiegate e l’aggiunta di fibre sintetiche rendono il prodotto elastico, allungabile e molto flessibile e quindi indicato per la protezione e il ripristino di tutte le superfici murali, in particolare dove ci sia il rischio di screpolature o cavillature. L’uso di un primer acrilico (Blankor) o silossanico (Decorsil Primer Pigmentato) compatta la parete e ne regola l’assorbimento rendendo più semplice l’applicazione del prodotto di finitura. Biocompact viene applicato con Frattazzo in acciaio inox rasando la parete con uno strato omogeneo di materiale. Immediatamente si procede alla lavorazione lisciando e uniformando Biocompact utilizzando la parte piana del Frattazzo ed esercitando una leggera pressione con movimenti circolari. Le caratteristiche di Biocompact permettono una facile distribuzione e lavorazione del prodotto evitando sprechi di materiale e rendendo più rapido e semplice il lavoro dell’applicatore. (Le immagini di questo servizio provengono dall’ Archivio Mca, Donato Di Bello)

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CANTIERE

Per le mimose, l’innovazione di Fassa Per una nuova costruzione residenziale a San Bartolomeo al Mare il massimo comfort acustico e termico grazie al Sistema Integrato Fassa Bortolo

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l residence “Le Mimose” è un’ampia zona residenziale di nuova costruzione situata in zona semi collinare a San Bartolomeo al Mare (IM). Le sei villette che compongono il complesso sono state realizzate secondo le nuove normative vigenti in materia edilizia. Gli alloggi sono stati concepiti per massimizzare il comfort acustico e termico tanto all’interno che all’esterno delle strutture, raggiungendo l’obiettivo che da sempre l’impresa esecutrice si era prefissata. Per l’intervento sono stati utilizzati materiali del Sistema Posa Pavimenti e Rivestimenti, che offre ai professionisti dell’edilizia una vasta gamma di soluzioni per sottofondi, adesivi, impermeabilizzanti, riempitivi per fughe, con prodotti qualitativamente eccellenti, selezionati e testati nel Centro Ricerche Fassa Bortolo. Le fondamenta sono state realizzate con CALCESTRUZZO CELLULARE, un sottofondo alleggerito a base cementizia fornito in silos che, grazie alla sua speciale tecnica di preparazione, assicura continuità di produzione e risulta idoneo per la posa su grandi superfici. Una volta terminata la gettata del sottofondo è stato posato il massetto autolivellante SA 500, usato in ambienti interni per pavimenti in legno, vinilici, linoleum, moquette e piastrelle in ceramica. Le pavimentazioni esterne, che evocano un effetto “antico” in linea con lo stile architettonico della zona, sono state realizzate con piastrelle di gres porcellanato di medio formato. Per posarle è stato utilizzato l’adesivo AT 99 MAXYFLEX, un prodotto top di gamma per la sua altissima

gesso ZL 25. Per le superfici esterne si è proceduto all’utilizzo di KT 48, intonaco termoisolante specifico per la coibentazione degli edifici, sopra il quale è stata applicata la rasatura armata A 96 con annegata la rete in fibra di vetro FASSANET 160. Per lo strato protettivo finale sono stati scelti due diversi sistemi: la pittura protettiva decorativa PE 224 ELAST e il rivestimento idrosiliconico RSR 421, entrambi preceduti dai loro corrispettivi fondi fissativi. Infine, per mantenere quell’effetto classico “antico” che caratterizza tutto il complesso residenziale, gli angoli murali sono stati ricoperti in pietra naturale incollata con AT 99 MAXYFLEX.

lavorabilità, l’elevata elasticità e lo scivolamento verticale nullo. Anche per i locali interni è stato scelto un elegante gres che richiama l’effetto del legno, incollato sempre con AT 99 MAXYFLEX. Per il riempimento delle fughe sono stati impiegati due prodotti: FC 854 GG 4-15 e FC 869 GM 2-10, il primo adatto alla realizzazione di fughe da 4 a 15 millimetri, il secondo per fughe da 2 a 10 millimetri; entrambi i fuganti pos-

sono essere applicati tanto in interno che in esterno. L’intonacatura delle pareti interne è stata eseguita con KD 2, intonaco di

fondo fibrorinforzato a base di calce e cemento; per la finitura delle stesse, desiderando ottenere delle pareti completamente lisce, è stato scelto il prodotto a base calce e

Damproll 10 per l’Ospedale di Asiago Entrerà in piena operatività entro l’estate del 2018 il nuovo ospedale di Asiago, struttura attrezzata, moderna e funzionale con tutti gli standard imposti dalla legge

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diacente al polo già esistente, la nuova costruzione andrà a migliorare e potenziare la sanità dell’altopiano con l’aggiunta di 120 posti letto, un piano seminterrato, con reparti diagnostici e sale operatorie, un piano terra con ambulatori e uffici, un piano primo dedicato alle chirurgie e un secondo piano rivolto alle medicine e alla riabilitazione. Il tutto distribuito su una superficie di circa 16 mila metri quadrati, 9 mila dei quali sono stati acusticamente isolati con l’utilizzo del materassino DAMPROLL 10 di Project For Building. Già utilizzato per importanti costruzioni, come il Bosco Verticale a Milano, Damproll soddisfa qualsiasi esigenza grazie allo speciale impianto che è in grado

di produrlo, frutto della continua ricerca dell’azienda nel campo del benessere acustico. È stato scelto di utilizzare il materassino con il massimo dello spessore proposto: 10 mm, come dimostrano i certificati di terza parte disponibili sul sito (www. projectforbuilding.com), l’attenuazione del livello di calpestio raggiunge i 39 dB. Il risultato più sorprendente però si ottiene con DAMPROLL 3, in quanto con soli 3 mm di spessore si ha un’attenuazione di 28 dB. Sono poi disponibili misure intermedie come 5 mm, la migliore in assoluto nel rapporto qualità/prezzo, e 8 mm. Damproll è realizzato con granuli di gomma, ottenuti dal recupero degli pneumatici, di misura selezionata da 0,8 mm a 2,5 mm, legati fra loro da

polimeri nobili a elevatissima elasticità, per permettere alla gomma di vibrare. I materassini sono caratterizzati da una “pelle” superficiale nel lato superiore e una finitura “grezza” sul lato a diretto contatto con la superficie da isolare, dettaglio che aumenta le prestazioni del prodotto. La finitura meno grezza va rivolta verso l’alto perché è quasi impermeabile e non permette al calcestruzzo del massetto di penetrare nel materassino. Vista la quantità di superficie da isolare è stato fondamentale proporre un prodotto che non richiedesse troppo tempo per la posa, è sufficiente applicare DAMPSTRIP L

contro il muro perimetrale, stendere il materassino come indicato, in modo da non lasciare fessure che possano creare contatti dal massetto al solaio, e sigillare le giunture con DAM-

PSCOTH. Pochi semplici passaggi che hanno portato alla buona riuscita del progetto finale, garantendo un isolamento al calpestio di classe superiore garantito nel tempo.

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Confort e innovazione a zero emissioni Isolamento Multipor ad alte prestazioni per Villa iChiani: il primo edificio CasaClima Gold in Salento, dove l’ospitalità è di casa

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mmersa nel paesaggio armonioso della campagna salentina, fra vitigni, uliveti, alberi da frutto e vegetazione tipicamente mediterranea, sorge villa iChiani, un’affascinante struttura ricettiva dove trascorrere vacanze indimenticabili, in piena armonia con l’ambiente e la natura circostante. Il progetto di recupero dell’edificio esistente, curato dall’Arch. Gianfranco Marino di Gagliano del Capo (LE), ha permesso di trasformare la residenza estiva dei proprietari in una struttura ricettiva all’avanguardia, caratterizzata da elevata efficienza energetica, ecosostenibile, dove il comfort abitativo è massimizzato sotto ogni punto di vista.

L’intervento, realizzato in un arco temporale davvero breve, da novembre 2016 ad aprile 2017, ha previsto una serie di opere volte alla riqualificazione funzionale, igienico-sanitaria ed energetica dell’immobile. L’edificio originale, risalente alla fine degli anni ‘70, presentava una distribuzione degli spazi interni poco funzionale e inadatto alle sopravvenute esigenze d’uso. L’Arch. Marino ha sviluppato il progetto di ristrutturazione e restyling operando senza aumentare la superficie e il volume dell’immobile, preservando l’architettura tipica del luogo nel rispetto del vincolo paesaggistico a cui la zona è sottopo-

sta, oltre a dedicare particolare attenzione alla razionalizzazione degli spazi abitativi, in funzione della nuova destinazione d’uso. Oltre all’installazione di nuovi infissi certificati, di un sistema impiantistico integrato e di schermature solari gestite con controllo domotico, si è agito sulla riqualificazione energetica dell’involucro esistente, realizzando sulle pareti portanti un sistema di isolamento a cappotto con i pannelli Multipor, in spessore 240 mm, ponendo particolare cura all’eliminazione dei ponti termici in fase progettuale ed esecutiva. I pannelli isolanti minerali Multipor sono stati scelti dall’Arch. Marino per le loro

eccellenti proprietà isolanti, la composizione completamente naturale e per l’elevata inerzia termica. Le pareti fuori terra, costituite da blocchi semipieni di calcestruzzo vibrato isolate con sistema a cappotto Multipor di spessore 240 mm, hanno fatto registrare valori di notevole rilevanza: una trasmittanza termica delle pareti di 0,155 W/m2K, un valore di trasmittanza periodica di 0,007 W/m2K e sfasamento di -19,3 h, un valore eccellente che permette il pieno rispetto della norma. Queste prestazioni hanno contribuito a conseguire importanti livelli di efficienza certificati da 3 diverse tipologie di protocollo: Certificazione in Classe

energetica A4, ottenuta in base alla normativa nazionale di riferimento D.lgs. 192/2005, con un parametro di 0,00 kWh/m2a, il livello più alto; Certificazione ITACA, per la sostenibilità ambientale; Certificazione CasaClima Gold, rilasciata dall’Agenzia per l’Energia Alto Adige - CasaClima di Bolzano, per l’efficienza energetica e le basse emissioni in atmosfera, con un valore di efficienza involucro di 2 kWh/m2a e un valore di efficienza complessiva di 0 kgCO2/ m2a, in altre parole, una casa a zero emissioni. IChiani è il primo edificio, e a oggi l’unico, del territorio salentino che si fregia di questo prestigioso riconoscimento.

Manutenzione straordinaria al Verdura Resort di Sciacca Il Verdura Resort, situato sulla costa sud-occidentale della Sicilia fa parte della compagnia alberghiera Rocco Forte Hotels. La committenza ha richiesto, nella zona della SPA, un rivestimento duraturo, impermeabile, colorato, resistente al contatto permanente dell’acqua clorata e all’ usura del tempo L’impermeabilizzazione delle piscine, in corrispondenza dei giunti di controllo e delle discontinuità tra parete e pavimento, ha richiesto l’utilizzo della Bandella RL 120. La posa del SikaTop® Seal-107 è stata realizzata con un’armatura di rete in fibra di vetro. Sigillature e attraversamenti sono stati trattati con SikaSil® Pool, silicone adatto al contatto permanente con acqua clorata.

L’

intervento ha riguardato il rifacimento dell’impermeabilizzazione a vista delle piscine indoor e outdoor, della pavimentazione esterna delle piscine talassoterapiche della SPA con SIKATOP® SEAL-107 BIANCO. Ai pavimenti delle camere sono stati applicati i cicli del sistema decorativo a base epossi-cementizio SIKAFLOOR®-750 DECO EPOCEM®. In particolare, il Sikafloor®-750 Deco Epocem® ha permesso di raggiungere l’effetto finale richiesto, colorato, liscio e spatolato. Le pavimentazioni esterne esistenti e i rivestimenti delle piscine della SPA presentavano problemi di impermeabilizzazione, di usura, di parziali distacchi, di fessurazioni e bolle.

La soluzione Sika Le soluzioni tecniche proposte da Sika hanno soddisfatto tutte le richieste degli architetti in termini estetici, di performance e di durabilità, rispettando il design del Verdura Resort. In particolare, nelle aree della SPA e delle piscine, la soluzione ha previsto l’utilizzo del SikaTop® Seal-107 Bianco, pigmentato con paste acriliche all’acqua. L’utilizzo del SikaTop® Seal-107 ha permesso di ottenere diversi risultati: impermeabilizzazione delle piscine, protezione del calcestruzzo (prodotto in possesso di marcatura CE come protettivo del cls secondo la EN 1504-2), finitura a vista colorata per le piscine, idonea al contatto permanente con acqua clorata e una finitura calpestabile per le zone adiacenti al bordo piscina.

I pavimenti delle camere sono stati realizzati con SikaGard®-750 Deco EpoCem®, una miscela tricomponente epossi-cementizia a base bianca, facilmente pigmentabile con paste acriliche colorate. Questo prodotto è adatto per uso sia interno ed esterno, grazie ai suoi componenti che presentano caratteristiche meccaniche e resistenze superiori ad altri rivestimenti decorativi studiati in fase di analisi.

Le pavimentazioni da trattare sono state preparate meccanicamente dall’applicatore, ricostruendo e riparando le parti mancanti del sottofondo; la fase successiva ha previsto l’applicazione del primer epossidico a base acqua Sikafloor® -155 W N. Dopo circa 16 ore dall’applicazione del primer Sikafloor® -155 W N l’applicatore ha iniziato a stendere la prima mano sui pavimenti il SikaGard® -750 Deco EpoCem®. Tra le due mani è stata applicato il primer epossidico Sikafloor® EpoCem®. L’utilizzo della spatola meccanica ha agevolato l’effetto decorativo e materico richiesto; il consumo ha interessato quantità tra 1,4-1,8 kg/mq per mano. L’ultima fase del processo ha richiesto una protezione che avrebbe garantito una maggiore resistenza all’usura dello strato decorativo a vista. Si è deciso quindi di applicare a rullo in due mani il rivestimento poliuretanico trasparente, opaco, a base acqua Sikafloor®-304 W.

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Sika MonoTop® X3 MALTA DI NUOVA GENERAZIONE, PER RIPRISTINO STRUTTURALE E PROTEZIONE DEL CALCESTRUZZO ARMATO


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La rasatura delle pareti,

guida per un lavoro a regola d’arte

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a rasatura delle pareti è il passaggio che permette di poter decorare a nostro piacimento le pareti. La rasatura è, infatti, l’operazione che precede la tinteggiatura e maggior cura avremo nella rasatura del muro, migliore sarà il risultato superficiale finale. Vediamo insieme quali sono i passaggi fondamentali per fare un lavoro a regola d’arte. La rasatura di un muro, che cos’è e con che cosa si fa La rasatura di un muro è l’operazione che rende le pareti di casa adatte all’ultimo passaggio di finitura, sia si tratti di tinteggiatura o di applicazione di carta da parati. La rasatura delle pareti è importante perché è la base su cui andremo ad applicare i colori delle tinte e da questo intervento dipende la qualità dell’effetto decorativo finale. Una rasatura delle pareti non eseguita con cura darà origine a superfici incongrue su cui i difetti di fattura saranno inevitabilmente visibilisia sotto luce diretta, sia, sopratutto, sotto luce radente (si pensi alla luce delle lampade da parete che mostrano tutte le rugosità della parete). La rasatura di un muro è quindi il completamento dell’intonacatura e viene fatta con grassello di calce, oppure mediante degli intonaci rasanti a base di gesso o a base cementizia. Valutazione della parete da rasare, cosa fare prima di passare alla rasatura di un muro La rasatura di un muro muro ci permette di avere le condizioni ottimali per poter tinteggiare, decorare o

applicare carta da parati sulle pareti di casa. La rasatura delle pareti non è un’operazione banale e richiede tempo e una buona dose di manualità. Ma prima di passare a come rasare un muro, occupiamoci della valutazione dello stato di fatto della parete. Una parete da rasare è una parete che è già stata intonacata e si presume abbia una superficie piuttosto coesa. Queste sono le premesse ideali per passare alla rasatura di un muro, ma se la parete presenta incongruenze? In questo caso è necessario ripristinare l’intonaco con dei rappezzamenti che lo rendano uniforme. In commercio si trovano premiscelati di ottima qualità che permettono uno svolgimento rapido di questa fase. In ogni caso l’intonaco va reso uniforme e, soprattutto se in alcuni punti si è ricorso ad applicazioni di stucco, si consiglia, a prodotto ben asciutto, di dare unapas-

sata di carta vetrata per ottenere il miglior fondo possibile per la rasatura delle pareti. Una carta vetrata di media grana, 80-100, è l’ideale per la rasatura di un muro. Fatto questo va rimosso il pulviscolo residuo delle stuccature così da non avere grumi quando si passerà alla rasatura delle pareti.

voro. A questo problema, fortunatamente c’è soluzione: in commercio si trovano prodotti premiscelati e pronti all’uso. Non c’è però mercato che tenga nella tecnica di distribuzione del rasante, una pres-

sione troppo lieve non fa attaccare il prodotto, una troppo decisa o non uniforme crea solchi visibili. In questo caso basta avere tempo e pazienza e con un po’ di pratica si otterrà la rasatura delle pareti perfetta.

Come rasare un muro Ed infine ecco la parte più complessa dell’intero lavoro: come rasare un muro. Come rasare un muro è di per sé molto semplice: si tratta si prendere la pasta rasante e stenderla sulla superficie mediante l’uso dell’apposita spatola piatta in metallo fino ad ottenere una buon grado di precisione. Uno dei primi problemi che si ravvisano, però, sta nel fatto di fare una pasta per la rasatura del muro della giusta consistenza e viscosità, sbagliare le dosi significa compromettere il la-

Come consolidare le fondazioni con le resine

C

onsolidare le fondazioni è un’operazione complessa e delicata poiché ci si trova spesso a lavorare in poco spazio e interventi troppo intensi e diretti potrebbero compromettere ancora di più lesioni esistenti. Per queste ragioni, l’industria e la ricerca in ambito edilizio mettono continuamente a punto nuove strategie per il consolidamento. Tra i prodotti maggiormente efficaci anche in situazioni complesse troviamo le resine espandenti e la resina epossidica. I principali casi di cedimento Quando notiamo una lesione verticale, una crepa lungo i muri degli edifici, è sintomo che qualcosa non va. Diverse possono essere le cause di questo dissesto: prima fra tutte un problema di cedimento delle fondazioni. Si rende pertanto necessario consolidare le fondazioni stesse, un intervento impegnativo che richiede nella maggior parte dei casi l’intervento di ditte specializzate poiché spesso si deve impiantare un cantiere vero e proprio in spazi piccoli e difficili da gestire. Il cedimento delle fondazioni può dipendere da diversi fattori, vediamo quali sono le principali cause di dissesto differenziale delle fondazioni: Essiccamento: gli strati superficiali di fondazione perdono acqua e relativo volume. Pendenze: una forte pendenza in prossimità delle fondazioni crea uno sbilanciamento dei carichi. Eccesso di acqua: un improvviso aumento di acqua( si pensi a rottura di tubature) implica un relativo aumento di volume del terreno. Scavi: togliere volume di terreno nei pressi delle fondazioni compromette l’equilibrio dei carichi Piani interrati: un edificio che presenta una porzione parzialmente oc-

cupata da piani interrati e una porzione che non li prevede è più soggetto a cedimento. Vibrazioni: una costante e consistente vibrazione del sottosuolo (ad esempio una eccessiva prossimità al una strada soggetta a traffico pesante) mina la stabilità dell’edificio.

Per consolidare le fondazioni, a seconda dei casi, esistono diversi sistemi: tra i più usati troviamo il consolidamenti puntuale mediante iniezioni di resine espandenti. Il sistema è semplice ed efficace: si studia il dissesto e si individuano i punti da sostenere, in corrispondenza dei quali ven-

gono fatte delle forature apposite e seguono iniezioni di resine espandenti che riportano il terreno nelle condizioni di equilibrio statico e meccanico ottimale. Questo approccio consente di consolidare le fondazioni monitorando costantemente l’andamento dei lavori, per un

risultato ottimale a patto che l’intero processo sia seguito scrupolosamente da professionisti. Il comportamento delle resine espandenti, infatti, è monitorabile: conoscendo la capacità di espansione delle resine e il grado di compattezza del terreno è possibile calcolare, tramite procedura apposita, l’effettiva resa dell’intervento con un margine di errore più che accettabile. La resina epossidica comprende una famiglia di componenti edili il cui utilizzo, a seconda della specifica composizione, può andare dalla realizzazione di pavimentazioni di design fino al consolidamento strutturale. Uno dei campi di impiego più specifici si ha nell’ambito del recupero edile. La resina epossidica, infatti, è uno strumento prezioso nel recupero di strutture portanti che presentano lesioni strutturali: la sua consistenza fluida agevola le operazioni di iniezione in loco con grandi vantaggi per la logistica del cantiere. La resina epossidica ben si presta a interventi quasi chirurgici su elementi come travature, murature portanti, pilastri e solai fessurati, consentendo recuperi monolitici e funzionali di porzioni considerevoli di edificato non intaccando eccessivamente la natura della struttura su cui si interviene.

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Le pareti in cartongesso testate per resistere a tutto. E a tutti. Le famiglie non sono tutte uguali. Come le lastre in cartongesso. Habito Forte è il sistema rivoluzionario di Saint-Gobain Gyproc che combina un elevato isolamento acustico con un’imbattibile capacitĂ di carico e una resistenza agli urti senza precedenti. Habito Forte: pareti da vivere.

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Tetto in legno, la bellezza della tradizione

I

materiali da costruzione tradizionali sono stati la pietra e il legno. Quest’ultimo, per le sue proprietà fisiche e meccaniche ,si è rivelato da sempre particolarmente adatto alle coperture. Un tetto in legno è una tipologia costruttiva classica che unisce la bellezza alla versatilità di un materiale vivo che migliora le condizioni di abitabilità dei nostri spazi domestici e rispetta l’ambiente. Non è un caso che molte delle nuove architetture si orientino su questo materiale da costruzione, antico e sempre nuovo, con strutture in legno di ultima generazione. Tipologie di coperture in legno Il tetto in legno tradizionale è costituito da due elementi principali: le travi portanti, che danno la forma alla struttura e sorreggono gran parte del carico strutturale, e i travetti, elementi di irrigidimento che poggiano sulle travi portanti e permettono la distribuzione del carico degli strati costruttivi necessari alla posa del manto di copertura e alla coibentazione. In questo tipo di coperture in legno, però, rimane sempre un importante vincolo: l’ampiezza della luce che si può coprire è legata alla lunghezza delle travi portanti. Per ovviare al problema della ridotta ampiezza delle coperture e poter coprire ampiezze maggiori, si ricorre al sistema delle capriate lignee, un sistema costruttivo basato sul contrapporsi di spinte e tensioni in una struttura triangolare formata da tiranti e puntoni. Un’altra tipologia è il legno lamellare, una particolare tipologia di travatura che amplifica le caratteristiche meccaniche delle strutture in legno tradizionali. Lamelle di legno vengono incollate insieme mediante particolari colle ad altissima resistenza e pre-

formate in travi di diverse dimensioni, con sezioni portanti che permettono di coprire luci decisamente consistenti (si pensi alle coperture dei palazzetti dello sport) sfruttando le caratteristiche principali delle coperture in legno: leggerezza ed elasticità. Quali materiali da costruzione usare?

Come accennato, ci sono diverse possibilità quando si decide di optare per strutture in legno per la copertura degli edifici. I materiali da costruzione più usati in questo ambito variano da zona a zona. In centro Europa vengono impiegate sopratutto conifere come l’abete rosso, l’abete bianco, il pino, il larice e la douglasia. Per usi particolari viene usato sempre con più

frequenza il legno di alcune latifoglie indigene come la quercia, il faccio, il frassino, il castagno e la robinia. Ogni essenza ha la sua peculiarità ma caratteristica comune a tutti i tipi di legno, specialmente a quelli usati per le coperture, è la grande resistenza a trazione nel verso delle fibre lunghe del legno e buona resistenza a compressione ortogonalmente a esse. A

questo si aggiungono la leggerezza e la facilità di lavorazione. Il più importante vantaggio delle strutture in legno e in particolare dei tetti è la capacità di schermare l’edificio dalle temperature esterne, mantenendo un comfort ambientale costante e riducendo così i consumi per il raffreddamento e il riscaldamento. Inoltre, il legno come materia prima offre il vantaggio di ridurre considerevolmente le emissioni di CO2 e di altri inquinanti causati dalla lavorazione e dalla trasformazione del materiale. La lavorazione del legno è sostenibile, nel senso che richiede un consumo limitato di energia primaria che è pari a quello accumulato e trasformato durante la stessa crescita dell’albero. Ancora, ll tetto in legno è leggero e deformabile e, se sottoposto ad azione sismica, assorbe meglio la spinta e di conseguenza regge meglio l’urto rispetto a strutture più rigide come il calcestruzzo o il laterizio. Coperture in legno di medie dimensioni, 100/150 metri quadrati, vengono completamente realizzate in 7/8 giorni. Nessun problema di condensa: il legno per sua natura risponde ottimamente ai problemi di isolamento termico.

La posa flottante nella ristrutturazione del pavimento

N

ella realizzazione dei pavimenti in legno, prevalentemente il prodotto laminato ma anche il parquet puro, sta ottenendo sempre più considerazione la “posa flottante”, una tecnica che non prevede l’utilizzo di colle e che consiste nell’inserimento di un materassino resiliente fra il piano di posa e la pavimentazione. I vantaggi della posa flottante La posa flottante porta con sé una numerosa varietà di vantaggi. In primo luogo, si tratta sempre di un lavoro pulito e salubre. Gli unici scarti di lavorazione possono essere solo parti di materassino avanzate, semplici da smaltire. In caso di riscaldamento a pavimento, e nella malaugurata ipotesi di un guasto all’impianto, non è necessario rompere il parquet, ma è sufficiente rimuovere temporaneamente le lastre, effettuare la riparazione e quindi riposizionarle, risparmiando costi e disagi. Inoltre, grazie al posizionamento del materassino, si viene a creare una efficace barriera ai rumori da calpestio, migliorando così il confort acustico. Ma esaminiamo questi vantaggi in modo un po’ più approfondito. La posa flottante è un intervento veloce che non prevede interventi sulla pavimentazione esistente, come la rimozione della stessa, oppure l’utilizzo di sostanze come primer e materiali livellanti. Il materassino si adatta perfettamente alla superficie ed è subito pronto ad accogliere le lastre di parquet. La salubrità dell’ambiente è garantita sia per il posatore, che non dovendo utilizzare colle non rischia di entrare in contatto con sostanze volatili dannose per l’organismo, sia anche e soprattutto per le persone che vivranno la casa. Il materassino di materiale inerte come il po-

lietilene elimina qualsiasi rischio. Inoltre, alla fine della posa l’ambiente è immediatamente abitabile, perché non ci sono tempi di asciugatura da rispettare. La posa a colla Nel caso di riscaldamento a pavimento, è opinione comune che sia preferibile la posa a colla, perché si pensa che il materassino formerebbe una barriera alla propagazione del calore. Ma le normative indicano chiaramente che il limite di resistenza termica adeguato per un sistema con riscaldamento a pavimento è di 0,15 m2K/W, un limite che può essere tranquillamente rispettato con l’utilizzo di un adeguato materassino per la posa flottante di parquet e laminati. Come sempre, quindi, è la qualità dei prodotti impiegati a determinare l’efficacia dell’intervento. Un altro vantaggio è che la posa flottante, con i giusti accorgimenti, si può anche effettuare su massetti ancora umidi o a rischio di risalita dell’umidità. L’utilizzo di materassini professionali con funzione di barriera al vapore integrata, o con l’aggiunta di un telo in polietilene ad alta densità

HDPE di spessore 200 micron, consente di bloccare qualsiasi infiltrazione di umidità dagli strati sottostanti. Un altro indiscutibile vantaggio dell’utilizzo del materassino con la posa flottante è il maggiore abbattimento dei rumori da calpestio, rispetto alla posa tradizionale a colla. Prove di laboratorio che comprendono la misurazione del rumore impattivo, prima e dopo l’inserimento del materassino, testimoniano il sensibile miglioramento dell’isolamento acustico, un

elemento che concorre a generare un apprezzabile confort abitativo. Un pavimento in legno, di spessore più o meno elevato, deve inoltre garantire stabilità rispetto alle possibili variazioni di umidità ambientale che possono provocare dilatazioni, ritiri e torsioni. Infatti, tutti i pavimenti in legno sono sensibili alle variazioni di temperatura e umidità e restano comunque soggetti a leggeri movimenti. Utilizzando la tecnica della posa flottante, i movimenti della pavimentazione in legno

vengono assecondati, mentre con la posa a colla, il pavimento, non potendosi muovere, tende a deformarsi. Rigonfiamenti e fessurazioni sono sempre possibili, ma se nel caso della posa a colla il pavimento in legno si danneggerebbe irrimediabilmente, con la posa flottante sarebbe semplice intervenire e risolvere il problema, semplicemente sostituendo la lastra danneggiata, senza dover effettuare interventi distruttivi. Oltre a garantire un lavoro a regola d’arte, la posa flottante risulta più conveniente della posa tradizionale a colla, anche nel caso dell’utilizzo di un adesivo economico. Non richiede infatti operazioni preliminari di preparazione del sottofondo, non obbliga a rilevare il grado di umidità del massetto, consente di correggere facilmente e velocemente eventuali errori in fase di posa, non richiede lunghe operazioni di pulizia e di smaltimento della colla avanzata, diventando così anche una scelta ecosostenibile. Un lavoro semplice e pulito che fa risparmiare tempo al posatore, limitando in questo modo anche i costi dell’intervento. (in collaborazione con l’Ufficio Tecnico Isolmant)

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AREA TECNICA

Come migliorare l’isolamento termico bentanti oppure sovrapporre alla pavimentazione presente pannelli isolanti e procedere a nuova finitura. isolamento del tetto: si segue lo stesso meccanismo che si mette in atto nella coibentazione dei solai, con strutture a intercapedine oppure con materiali appositamente studiati per stare a contatto con la superficie interna.

Isolamento termico interno Per migliorare l’isolamento termico è necessario capire quali sono le migliori strategie per coibentare casa. Se non siamo intenzionati a mettere insieme un cantiere di grandi proporzioni, è bene concentrarsi sull’isolamento termico interno che si può attivare su tre elementi base che permetteranno un incremento dell’efficienza energetica dell’ abitare:

ficata, permettono di inserire elementi coibentanti. isolamento dei solai: migliorare l’isolamento termico dei solai è più

complesso e richiede un intervento sostanzioso sulle pavimentazioni. Si può procedere alla rimozione del pavimento per inserire elementi coi-

Isolamento termico esterno Per incrementare l’isolamento termico dell’intero edificio è necessario intervenire sull’involucro esterno, operazione piuttosto complessa che richiede l’impianto di un vero e proprio cantiere. Le principali soluzioni per coibentare casa dall’esterno sono due: cappotto termico e facciata ventilata. Il cappotto termico è formato da strati isolanti applicabili sulla muratura esterna che permettono di ridurre al minimo gli sbalzi termici, ossia non fanno surriscaldare eccessivamente la casa durante l’estate e non fanno disperdere troppo calore in inverno. Il cappotto termico è un sistema molto diffuso per coibentare casa per la sua praticità e per l’efficacia sull’eliminazione dei ponti termici in presenza di discontinuità nella muratura, finestre

e balconi in primis. La facciata ventilata si basa sull’idea di intercapedine come isolante naturale. Si compone di una struttura poggiante su listelli fissati alla muratura che lasciano un vuoto tra la muratura stessa e la pelle della facciata. È una evoluzione dei sistemi di isolamento esterno che sfrutta l’effetto camino che si crea nell’intercapedine tra la muratura portante e la pannellatura di rivestimento della facciata. L’intercapedine ha la funzione di smaltire l’aria calda che si accumula in facciata e in inverno evita che si formi condensa. I materiali più adatti per migliorare l’isolamento termico delle nostre case sono quelli che presentano una bassa conducibilità termica che si esprime con il simbolo Lambda” “λ” e si misura in W/mK. A piccoli valori di “λ”corrisponde migliore capacità di isolamento. I materiali isolanti più comunemente usati si dividono in due macrocategorie, quelli di origine naturale e quelli di origine chimica. Gli isolanti termici di origine naturale sono la lana di vetro, la lana di roccia, la fibra di legno e il sughero. Gli isolanti termici di origine chimica sono il poliuretano, il polistirene espanso e il polistirolo.

isolamento delle pareti: isolamento termico interno mediante pannellature specifiche che possono essere applicate a creare intercapedini o direttamente a contatto con la parete da isolare. Spesso si costruiscono partizioni isolanti con strutture in cartongesso che, per la loro conformazione strati-

Come montare il cartongesso a regola d’arte

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n solaio molto alto, magari con altezze irregolari e disarmoniche, una parete eccessivamente umida o la necessità di far passare dei cavi o degli impianti, sono solo alcuni dei casi in cui è opportuno e comodo ricorrere a contropareti o controsoffitti in cartongesso. Le pareti in cartongesso permettono di rinnovare facilmente gli spazi della nostra casa, porzionando stanze, ridistribuendo zone di passaggio, oppure creando box doccia e spazi su misura. Ma le pareti in cartongesso sono anche validi aiuti nella coibentazione della casa, per loro conformazione multistrato, infatti, si prestano all’applicazione di pannelli isolanti di varia natura, dall’isolamento termico a quello acustico passando per le barriere contro la risalita di umidità. Altrettanto possiamo dire per i controsoffitti in cartongesso, elementi che sempre più spesso ospitano speciali impianti di illuminazione a soffitto, sistemi di aerazione o di diffusione del suono. I controsoffitti in cartongesso, così come la pareti in cartongesso, permettono di isolare e variare la geometria delle stanze, modulando le altezze secondo le diverse esigenze.

La fase operativa Su come montare il cartongesso ogni azienda produce delle guide, i manuali del posatore, che in maniera mirata e dettagliata spiegano come montare il cartongesso nel modo migliore per far esaltare le caratteristiche specifiche del prodotto. Ovviamente ci sono principi comuni a tutti tipi di cartongesso, ci concentreremo quindi sugli aspetti essenziali della posa e, prima ancora, sugli strumenti indispensabili da avere a portata di mano prima di iniziare il lavoro: metro, matite da cantiere, struttura metallica per cartongesso, lastre di cartongesso, viti per alluminio, avvitatore, benda per stuccatura cartongesso, malta rasante per cartongesso, spatola americana, tracciante gessato e guida adesiva. Le principali fasi operative iniziano con la valutarzione il progetto: prima di iniziare il lavoro accertarsi che il posizionamento della parete sia corretto e funzionale al risultato finale che vogliamo ottenere. Decisa la posizione della parete in cartongesso, passare alla sua tracciatura. Aiutandosi con il tracciatore gessato segnare la posizione sul pavimento e poi, con il filo a piombo, individuarne la proiezione

sulle pareti, facendo attenzione a formare un angolo precisamente retto. Il montaggi della struttura metallica avviene partendo dal pavimento. È nece-

sario saldare la guida con dei tasselli o, se non si vuole rovinare la pavimentazione, fissarla con appositi adesivi per guide. Da qui, fissare poi le gui-

de verticali alle pareti e di conseguenza gli irrigidimenti verticali lungo tutta la guida a terra, facendo attenzione a lasciare il giusto spazio per eventuali porte, calcolando con cura l’ingombro del telaio e del controtelaio. Le pareti in cartongesso iniziano a prendere forma quando si procede al fissaggio della pannellatura alla struttura metallica con le viti per alluminio. In questa fase è necessario inserire il materiale isolante più adatto. Per la pannellatura è bene procedere dall’alto verso il basso sfalsando i pannelli così da avere una struttura più solida. La parte finale comprende la rasatura e la finitura. Infatti, a questo punto è necessario solo rifinire la parete con stucco, una benda elastica che eviti le crepe e il battiscopa come elemento di giunzione a pavimento.

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