TREKKING&Outdoor 275

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VERDE NETWORK

www.trekking.it

R I V I S TA

DEL

TREKKING 275

LA RIVISTA DEL

Euro 4 - Dicembre 2014 / Gennaio 2015 - Anno XXXI - Bimestrale Nr. 6 Verde Network s.r.l. - 16121 Genova - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, LO/MI

LA

cop tk 275 Dic Genn MICDEF_cop tk 262 new 16/12/14 18:50 Pagina 1

ITINERARI E VIAGGI NELLA NATURA

&OUTDOOR 275

SPECIALE

NEVE

anni insieme

VERDE NETWORK


LA RIVISTA DEL

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Era il lontano 1984 quando, da tanta passione e tanta voglia di comunicarla, è nata la rivista che avete tra le mani. Ci riempie d’orgoglio pensare che qualche bambino di allora, che vedeva Trekking&Outdoor spuntare dallo zaino dei suoi genitori, oggi cammini con i propri figli su quegli stessi sentieri...

Ph Cesare Re

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trentennale

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vi abbiamo accompagnato in giro per il mondo per trent’anni. Grazie per aver avuto fiducia in noi

anni passati insieme...


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insieme abbiamo scalato montagne, disceso cascate, esplorato grotte e vulcani, abbiamo gustato sapori quasi dimenticati e visitato luoghi che resteranno per sempre nella nostra memoria

Ph Cesare Re


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insieme camminando, pedalando o arrampicando, in ogni stagione, sempre nel rispetto della natura, abbiamo imparato a guardarci intorno con occhi nuovi


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Ph Oreste Ferretti

insieme abbiamo scoperto mondi straordinari e conosciuto gente indimenticabile, da un capo all’altro del pianeta o a pochi passi da casa


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insieme continueremo a camminare, perchÊ è la nostra e la vostra passione


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La Terza Edizione della

Giornata Naziona le

Un successo annun c

Foto di Marco Picistrelli


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a le del Camminare

n ciato

Il 12 ottobre 2014, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e con la partecipazione del MIUR, in collaborazione con la rivista TREKKING&Outdoor, si è svolta la Terza Edizione della Giornata Nazionale del Camminare. L’evento organizzato da FederTrek, ha riscosso un ottimo successo di pubblico, grazie anche all’impegno profuso dai suoi volontari negli ultimi mesi.

www.giornatadelcamminare.org www.facebook.com/giornatadelcamminare


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Punto di vista DI ITALO CLEMENTI

TURISMO

IN CAMMINO

Sin da tempi non sospetti sono stato fortemente convinto che il camminare, turisticamente parlando, fosse il miglior modo per viaggiare, gustare, assaporare, per conoscere veramente un luogo, una località, per sfogliare un territorio proprio come le pagine di un libro, per entrare in contatto profondo, in una vera e propria simbiosi con i luoghi e con la gente che li abita. Così come ero altrettanto convinto che il camminare rappresentasse una grossa, importante, fondamentale, forse unica risorsa per fermare lo spopolamento di aree, che non offrendo più possibilità di sopravvivenza, e spesso nemmeno un economia di puro sostentamento, andavano verso il completo abbandono. Oggi finalmente si è presa coscienza che il turismo del camminare, non è più il parente povero del turismo ma è il mezzo d’eccellenza per dare sviluppo, economia, linfa vitale, vita a quelle aree interne di cui molto si parla ma in realtà poco ancora si muove!! Certo è che non si può approcciare il turismo del camminare come una semplice e diversa modalità di fare turismo; turismo nelle città d’arte, turismo marino, turismo del camminare, uno dei tanti turismi!!! È l’approccio più sbagliato, il turismo del camminare non può essere uno dei tanti ma è e deve essere vissuto non solo come forma di viaggio straordinariamente ricca di emozioni per il viaggiatore, ma anche come incredibile opportunità per ridare valore e sviluppo alle vastissime aree di quell’Italia minore che rappresentano la “bellezza italiana” e il cui recupero, architettonico, culturale, colturale, paesaggistico, significa giocare una carta pesante nel mercato turistico internazionale, che tor24 - TREKKING&Outdoor - dicembre 2014 / gennaio 2015

nerebbe a essere affascinato e attratto da un nuovo “Viaggio in italia” per capire meglio questa affermazione dobbiamo tenere conto che il turismo del camminare sarà sempre più attratto da prodotti autentici e poco costruiti.


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Il pubblico dei camminatori vuole ritrovare e sempre più lo vorrà, luoghi non deturpati dall’edilizia selvaggia e speculativa, camminare in paesaggi suggestivi, ritrovare popolazioni fortemente legate al proprio territorio e che quindi lo passano guidare a una maggiore conoscenza dei luoghi, gustare prodotti che siano espressione vera e identitaria di quel territorio in buona sostanza, cercano in un territorio, l’autenticità ed ecco che identità e autenticità diventano generatori di economia. Paesaggio, natura, storia, arte, cultura, tradizioni, artigianato prodotti e piatti tipici sono e saranno sempre più il vero patrimonio per uno sviluppo economico sostenibile. La valorizzazione di questo patrimonio è la chiave di volta sulla quale appoggiarsi per portare opportunità concrete di lavoro e quindi importanti ricadute economiche nei piccoli borghi, nelle valli e nelle campagne, insomma nei territori marginali, a partire dal recupero delle architetture rurali, abbiamo più di seimila borghi e paesini abbandonati, che in molti casi si possono definire vere e proprie opere d’arte architettonica o meglio ancora arte paesaggistica e per molti di questi sono ancora possibili interventi di recupero edilizio. Una enorme ricchezza sparsa su tutto il territorio italiano rappresentata proprio da questa miriade di borghi, spesso aggrappati sui fianchi di speroni rocciosi, che sono una delle immagini più suggestive e emozionanti nell’immaginario dei turisti del camminare italiani, ma ancor più per gli stranieri e che solo per questo potrebbero dire la loro, in modo forte sul mercato turistico richiamando flussi importanti di turisti del camminare da tutta europa, un vastissimo mercato dove questa Italia minore ha inimmaginabili potenzialità di penetrazione. Il recupero delle aree interne abbandonate può portare grandi risultati, per esempio la rimessa a coltura dei terreni ormai inselvatichiti e quindi di coltivazioni di varietà tipiche del territorio con importanti riflessi anche per quello che riguarda la biodiversità, con la conseguente possibilità di proporre al viag-

giatore prodotti realmente a km 0 e a sapore 1000 dico io, calando così un’altra pesante carta sul mercato del turismo del camminare che richiede prodotti e sapori realmente espressione del territorio Altro risultato è che il recupero di queste aree riattiva un meccanismo di salvaguardia e cura del territorio, negli ultimi 50/60 anni abbiamo avuto un notevole e disastroso aumento delle alluvioni, allagamenti, frane e disastri vari. L’abbandono del presidio del territorio garantito dall’agricoltore e dagli abitanti che ne avevano estrema cura unito alla cementificazione selvaggia di alvei di torrenti e di vaste zone in pianura ci spiegano come le cause naturali non possano affatto giustificare le disastrose alluvione, frane ecc. che sempre più frequentemente ci colpiscono! La cura del territorio, ha un altro aspetto molto forte e positivo, quello di incidere sul paesaggio, elemento che sta acquisendo sempre più valore economico, il recupero delle architetture rurali unito al ritorno delle attività agricole tradizionali, influisce in modo determinante sul paesaggio e il paesaggio è uno degli attrattori più considerati dal turista del camminare, che privilegia nella scelta dei territori da visitare quelli dove gli itinerari si snodano in paesaggi curati e suggestivi, altro asso di cuori da giocare sul tavolo del turismo del camminare. Vedete come turismo del camminare e territorio vanno assolutamente a braccetto? E proprio per questo il turismo del camminare non può essere trattato come una delle tante forme di turismo, ma deve essere invece frutto di scelte mirate e attente che vanno ben oltre la vendita di un pacchetto turistico tutto compreso!! Buon cammino Italo Clementi


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Una montagna di

SOLDI

INUTILIZZA T N

on so quante risorse sarà possibile recuperare dalla montagna di soldi ancora da spendere fino al 2015, per evitare di perdere la possibilità del quasi pieno utilizzo di fondi strutturali del periodo 2007-2013, ai quali si stanno per aggiungere altre decine di miliardi per la fase 2014-2020, però un dato è certo: non bisognerà perdere l’ennesimo treno, perché veramente sarà l’ultimo. Il nostro Paese sta chiudendo il 2014 non solo in preda ad una crisi economica che non accenna a risolversi, ma cosa ancora più grave, si sta assistendo allo sgretolamento di un territorio che custodisce uno dei paesaggi più belli e apprezzati al mondo. Sarebbe importante che l’utilizzo dei Fondi europei, con un coordinamento effettivo tra Stato e Regioni, arrivasse a rendere cantierabili quei mille interventi di cui si sta parlando, a causa degli eventi eccezionali e drammatici che stanno flagellando l’Italia. L’Unità di Missione “Italia Sicura”, messa in piedi dalla Presidenza del Consiglio per affrontare il dissesto idrogeologico, avrà a disposizione 9 miliardi in 6 anni, oltre a quelli che potranno arrivare con un utilizzo razionale dei fondi strutturali. Noi accaniti sostenitori del turismo sostenibile, riteniamo la messa in sicurezza del ter-

ritorio l’intervento strategico per eccellenza, anche al fine di evitare che un territorio devastato e soggetto a continue situazioni critiche possa peggiorare la propria immagine globale di bellezza incomparabile. Proprio sulla “Bellezza” l’On. Serena Pellegrino ha presentato un proprio disegno di legge per inserire la tutela della “Bellezza”, in Costituzione, per riconoscerla come elemento costitutivo dell’identità nazionale. La proposta dell’On Pellegrino ha avuto l’apprezzamento di molte associazioni nazionali tra le quali anche la Federtrek; ma come si tutela la “Bellezza” di un paesaggio? Certamente non basta modificare la Costituzione e allora ci permettiamo di chiedere ai decisori istituzionali e agli Uffici Centrali e territoriali, che dovranno gestire la montagna di risorse UE dei prossimi anni, di porre particolare attenzione nel valutare gli


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A TI! TESTO DI PAOLO PIACENTINI FOTO DI ENRICO BOTTINO

impatti negativi di qualsiasi intervento. Sarebbe una grande rivoluzione culturale se il sistema Paese riuscisse a non disperdere risorse per interventi spesso poco coordinati o che addirittura ottengono l’effetto contrario alle finalità per cui sono stati investiti. Se è vero che la voce del turismo, soprattutto quello legato ai siti naturalistici e al wellness è in aumento e se, come riportato nel Piano Strategico dello Sviluppo del Turismo in Italia del gennaio 2013, per il futuro ci sarà sempre maggiore attenzione alle criticità ambientali; allora va da se che un Paese come l’Italia se vuole recuperare il GAP con la Francia e la Spagna e puntare a rilanciare l’economia, anche curando la sua “Bellezza”, non può che essere particolarmente attento ad un utilizzo efficace dei Fondi Europei avendo come faro la cura del territorio.


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GRAZIE ANGELI DEL FA N N

ella notte tra il 10 e l’11 ottobre scorso, l’ennesima alluvione a Genova ha colpito duro, la città si è risvegliata in uno scenario surreale, drammatico, anche perché le ferite lasciate dall’alluvione di tre anni prima non si erano ancora rimarginate, ma sin dal primo mattino nelle zone devastate dall’acqua hanno iniziato a muoversi in modo silenzioso, quasi riservato, una moltitudine di ragazzi giovani e giovanissimi a cui, di ora in ora, se ne aggiungevano sempre di nuovi che, senza che nessuno gli dicesse cosa fare o dove andare, hanno iniziato a spalare fango (le pale se le erano comperate con i loro soldi, così come scope, stracci e secchielli!) a liberare negozi da arredi e merci ormai inservibili, a svuotare dall’acqua scantinati e magazzini, a ripulire ovunque possibile con strofinacci, bacinelle e scope. La loro divisa è presto diventata il fango che li ricopriva dalla testa ai piedi ma loro, instancabili senza sosta dalla mattina presto sino a tarda sera, si mettevano a disposizione di chiunque commerciante o privato avesse bisogno di aiuto. Anche noi abbiamo avuto un magazzino situato in un seminterrato completamente invaso da acqua e fango che doveva essere svuotato da tutto il materiale ormai inservibile, migliaia di riviste comprese e dal fango che tutto aveva ricoperto, ma mentre stavamo studiando come organizzarci ecco apparire dieci di questi splendidi ragazzi che dopo averci detto “non vi preoccupate ci pensiamo noi” hanno iniziato immediatamente a sgomberare il magazzino, chiedendo solo e unicamente qualche bottiglia di acqua. Nei giorni seguenti d’istinto ho inviato loro una mail, buttata giù più con il cuore che con la mente, a cui hanno risposto con pa-

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role semplici, emozionanti e significative della loro bellezza interiore. Con piacere pubblico la mia mail e due loro risposte. Grazie ancora Elisa Varese Margherita Ricchebono Lorenzo Ferrari Barusso Pietro Farina Luca Domenichella Beatrice Siri Gian Andrea Inkof Davide Corsi Matilde De Camillis ma estendo il mio ringraziamento a tutti gli altri ragazzi che erano in strada con voi e che come voi hanno aiutato questa città a risollevarsi.


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A NGO MIA MAIL Carissimi ragazzi vi voglio ringraziare veramente di cuore, non solo per il lavoro di sgombero delle riviste alluvionate che avete fatto con grande impegno e fatica, ma soprattutto perché vedere il vostro impegno assolutamente volontario e spontaneo per portare aiuto mi ha veramente emozionato e mi ha permesso di toccare con mano quella parte di società bella, pulita, onesta, giovane, sincera, di cui voi “Angeli del fango” avete dato ampia dimostrazione con la vostra azione. Voi insieme a altre centinaia di vostri coetanei avete dato un forte segnale di speranza nel futuro, avete dimostrato che la nostra società non è solo marciume, ma è impegno, freschezza, spontaneità, disponibilità, sorriso anche nei momenti difficili e di questo tutta la città vi deve essere grata, così come le vostre famiglie devono essere orgogliose di figli come voi. Siate fieri di quello che avete fatto e raccontatelo un giorno ai vostri figli, sarà per loro un insegnamento prezioso! Grazie, anche se mille grazie non bastano per dimostrare la riconoscenza che vi è assolutamente dovuta! Un abbraccio a tutti voi. TREKKING&Outdoor Italo Clementi

UNA RISPOSTA Ciao! Grazie per le belle parole,l'affetto e le attenzioni che ci avete dato! Siamo orgogliosi del nostro lavoro e contenti che abbia fatto piacere. Siamo soddisfatti di essere stati notati dalla società. Quello che abbiamo fatto è bello e lodevole, ma è ciò che qualsiasi persona (adulto o ragazzo) dovrebbe fare: l'aiuto gratuito e l'impegno civile. Spero che questo avvenimento faccia cambiare un minimo la situazione a Genova e le persone coinvolte nell'alluvione sia direttamente che indirettamente. Saluti e a presto Matilde ALTRA RISPOSTA Sono state giornate intense, terribili per certi aspetti, ma allo stesso tempo cariche di emozione, entusiasmo e speranza. Non me ne dimenticherò mai e spero possano essere state davvero di esempio per la mia generazione e per quelle future. Grazie mille a voi per queste foto e per queste parole bellissime!! Non essendo altrettanto brava con le parole, mi affido a quelle di Robert Louis Stevenson per salutarvi: "Tieni per te le tue paure, ma condividi con gli altri il tuo coraggio". Grazie ancora e a presto! Margherita TREKKING&Outdoor - dicembre 2014 / gennaio 2015 - 31


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VENETO

CIASPOLARE sulle montagne più belle del mondo

CON LE RACCHETTE DA NEVE SULLE DOLOMITI DEL CADORE, PATRIMONIO DELL'UMANITÀ

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elle Dolomiti le ciaspole sono state per lungo tempo uno strumento indispensabile per vivere in montagna, necessarie per andare a caccia, per recuperare legna o fieno nei depositi in quota durante la stagione invernale, per spostarsi nei villaggi. A differenza di altre regioni montane, dove le racchette furono presto dimenticate, nel Cadore la tradizione antica di camminare sulla neve non è mai andata davvero perduta.


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TESTO DI CARLO ROCCA / FOTO DI GIULIA IAFRATE, EMILIO FABBRO, GIOVANNI VECELLIO, ARCHIVIO DELLA PROVINCIA DI BELLUNO, ARCHIVIO EVIDENZIA TREKKING&Outdoor - dicembre 2014 / gennaio 2015 - 33


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TRENTINO

VAL DI PEJO Paradiso d’inverno


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TESTO DI MICHELE DALLA PALMA / FOTO DI FRANCESCO DELL’EVA, GIULIO PRETTI E MICHELE DALLA PALMA

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isalendo la Val di Sole verso il Passo del Tonale, prima della grande curva che dopo Ossana comincia ripida a salire, devi cercarlo con lo sguardo, scrutando fino alle creste di neve perenne, questo gioiello di natura alpina. All’ombra del Cevedale, una delle montagne più imponenti delle Alpi Orientali, la Val di Pejo è una piccola enclave umana aggrappata alle ripide pendici di uno dei luoghi più integri, come ambiente, natura e paesaggio, di tutto l’arco alpino. Rappresenta una delle anime più genuine del Parco Nazionale dello Stelvio, un “rifugio sicuro”, grazie alla sua wilderness, per orsi e gipeti, camosci e cervi, e anche per tradizioni valligiane che qui rappresentano ancora un modo di vivere a contatto con la montagna. TREKKING&Outdoor - dicembre 2014 / gennaio 2015 - 67


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ALTO ADIGE

OBIETTIVO VAL GARDE N TESTO E FOTO DI CESARE RE

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no scenario unico, con montagne che non temono confronti: bianche distese di neve, dalle quali spiccano agili vette dolomitiche di incomparabile bellezza ed eleganza, tali da rendere la Val Gardena celeberrima in tutto il mondo, prezioso scrigno di cultura arte e tradizioni.


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E NA

SELLA, SASSOLUNGO E IL PARCO PUEZ ODLE: TRA LE BIANCHE DOLOMITI DEI LADINI, TRA NATURA, CULTURA E TRADIZIONI

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LOMBARDIA

Out of the ordinary

VALTELLINA

TESTI DI SIMONA NEGRINI E MASSIMO CLEMENTI FOTO DI SIMONA NEGRINI, NICOLA BRUSEGHINI, MARIO VANNUCCINI, HUSKY VILLAGE

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olitamente chi pensa alla montagna in inverno pensa immediatamente alle piste da sci che in Valtellina di certo non mancano, ma, ad uno sguardo più attento ci si rende conto che questa valle, nel cuore delle Alpi, è territorio ideale per famiglie alla ricerca di luoghi incontaminati ma alla portata anche dei più piccoli.


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FINALMENTE L’AUTUNNO HA LASCIATO SPAZIO ALL'INVERNO, FINALMENTE SI POSSONO RISPOLVERARE SCI, CIASPOLE, SLITTE E SCARPONI I MAGLIONIDA DI NEVE LANA CHE CHE CI CI ACCOMPAGNERANNO ACCOMPAGNERANNO NELLE NOSTRE ESCURSIONI. IL PAESAGGIO VALTELLINESE È RICOPERTO DI UN MANTELLO BIANCO CHE SI CONFONDE CON L'ORIZZONTE LASCIANDO INTRAVEDERE SOLO LE PUNTE DEGLI ALBERI E I TETTI DELLE BAITE

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SICILIA

MADONIE CON LE TESTO E FOTO DI VINCENZO ANSELMO

CONTINENTE SICILIA, COSÌ VIENE DEFINITA L’ISOLA PIÙ GRANDE DEL MEDITERRANEO. I MOTIVI SONO DA RICERCARE NELLA VARIETÀ DEGLI AMBIENTI CHE VI SI TROVANO, ANCHE L’INVERNO MOSTRA PAESAGGI INASPETTATI, COME I MONTI INNEVATI CHE REGALANO FANTASTICHE ATMOSFERE NORDICHE, ARRICCHITE DA UNA NOTA IN PIÙ: IL MARE A “DUE PASSI”


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CIASPOLE

In apertura: la lunga ascesa per raggiungere Pizzo Carbonara, il tetto delle Madonie e seconda vetta più alta della Sicilia, alterna ampie aree aperte a tratti immersi nella faggeta. Foto in piccolo: panoramica verso Pizzo Antenna “piccola” e un ampio tratto del Mar Tirreno, antistante la città di Palermo.

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bbene sì, può sembrare strano, ma anche in Sicilia è possibile praticare l’escursionismo con le ciaspole. Certo, qui magari tutto diventa meno programmabile che altrove, perché la presenza della neve non è una certezza e un bel manto nevoso, complice il vento di scirocco unito alla pioggia, può sciogliersi nel giro di qualche giorno. TREKKING&Outdoor - dicembre 2014 / gennaio 2015 - 85


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SPECIALE

L’ITALIA NON SPEN G


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N GA IL SOLE

Ph Cesare Re

TESTO DI ALFONSO PECORARO SCANIO

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a alcuni anni è in corso in Italia una campagna per screditare la produzione di energia dal sole enfatizzando i costi in bolletta per il sostegno alle rinnovabili e sottovalutando le grandi potenzialità anche tecnologiche del solare come vera energia del futuro. TREKKING&Outdoor - dicembre 2014 / gennaio 2015 - 91


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RWANDA

OLTRE LE C

TESTO DI ODETTA CARPI / FOTO DI ORESTE FERRETTI

PAESAGGI MOZZAFIATO, GENTE CORDIALE, BIMBI PESTIFERI E POI, NELLA FORESTA IMPENETRABILE, IL SOGNO DI UNA VITA


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La foresta pluviale del Parco dei Vulcani si risveglia alle prime luci del giorno con i suoi mille rumori; il silver back, il capo della famiglia Umubano dei gorilla Beringei.

E COLLINE

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lle prime luci il cuore della foresta pluviale del paese delle mille colline ricomincia a battere diffondendo, insieme ad una fitta nebbiolina, i suoi mille rumori. Ăˆ un grande concerto, dove ognuno suona il proprio strumento: i grilli, le rane, le scimmie, la pioggia, i gorilla. Per ora, quel suono è ancora solo nella nostra fantasia. TREKKING&Outdoor - dicembre 2014 / gennaio 2015 - 97


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SPECIALE

Nella Valle dei Santi il Primo Incontro Nazionale dei

LABORATORI D CAMMINARE IL 15 E 16 OTTOBRE SCORSI A CASSINO SI È SVOLTO IL MEETING NAZIONALE DEI LABORATORI DEL CAMMINARE CHE, TRA I SUOI SCOPI, OLTRE A UNA MAGGIORE CONOSCENZA E CIRCOLAZIONE DI IDEE TRA I LABORATORI STESSI, AVEVA IL PRECISO OBIETTIVO DI TRACCIARE LE LINEE OPERATIVE E PROGETTUALI PER UN POSIZIONAMENTO DEI LABORATORI DEL CAMMINARE COME SIGILLO DI GARANZIA E DI QUALITÀ, PER CHI VUOLE AVVICINARSI AL MONDO DEL CAMMINARE APPOGGIANDOSI A SERI PROFESSIONISTI CHE SVOLGONO IL LORO LAVORO CON PASSIONE E GRANDE PROFESSIONALITÀ 108 - TREKKING&Outdoor - dicembre 2014 / gennaio 2015


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I DEL E V

olendo utilizzare un linguaggio “militante” li si potrebbe definire il braccio operativo della rivista TREKKING&Outdoor, il periodico che dal 1984 è il vessillo nazionale della rivoluzione pacifica della cultura del camminare e del turismo lento. Sono i Laboratori del Camminare, gruppi di guide escursionistiche professionali, presenti in tutta Italia, che, nel loro quotidiano rapporto con il pubblico, operano per la diffusione dei valori di rispetto del territorio e delle identità culturali locali da sempre sostenuti da TREKKING&Outdoor. TREKKING&Outdoor - dicembre 2014 / gennaio 2015 - 109


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1984

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