Attacco alla difesa

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ATTACCO ALLA DIFESA A ZONA


INDICE Attacco zona Attacco zona Attacco zona Attacco zona Attacco zona pari Attacco zona Attacco zona Attacco zona Attacco zona Attacco zona pari Attacco alle zone miste Principi di attacco alla zona settore giovanile Attacco zona Attacco alla zona 1 - 4 Principi di attacco alla zona settore giovanile Attacco a una zona press tutto campo Principi di Attacco alla zona Attacco alla zona Rimesse contro zona Brigham Young St. John’s 1-3-1 USC Attacco MIAMI a zona pari Michigan State Attacco alla zona degli Oklahoma Storm Attacco alla Box & One Costruzione attacco zone pari Michigan State - due attacchi alla zona Un attacco alla zona 2-3 - Arizona Attacchi alla zona - UCLA

Roberto Carmenati Gianni Lambruschini Maurizio Lasi Franco Marcelletti Alberto Martellossi Svetislav Pesic Giovanni Piccin Alessandro Ramagli Carlo Recalcati Fabio Fossati Stefano Sacripanti Christian Fedrigo Murry Bartow Steve Smith Enrico Ciuffo Luciano Nuzi Ettore Messina Walter De Raffaele Frank Arnold Lou Carnesecca Tim Floyd Roberto Carmenati Piero Bucchi Cesare Coccia Jud Heathcote Sean Miller Jim Harrick

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ATTACCO ALLA ZONA Roberto Carmenati

E' doveroso premettere alcune differenze fondamentali che riguardano le regole, lo stile di gioco e la preparazione tattica delle partite rispetto ai nostri campionati di serie A. Difesa a zona e 3 secondi difensivi Nell'USBL si applicano le stesse regole adottate nella NBA per quanto riguarda l'uso della difesa a zona e l'applicazione dei 3 secondi difensivi. Un giocatore in difesa su un uomo senza palla commette una violazione di 3 secondi se mantiene una posizione d'aiuto o di flottaggio allontanandosi dal proprio uomo da perderne il contatto (superiore alla distanza di un braccio esteso) o, di fatto, staziona per più di 3 secondi con entrambi i piedi entro la linea interna dell'area, o al di sotto della linea di tiro libero, ad esempio, quando la palla si trova in angolo. La sanzione è un tecnico punito con un tiro libero e il possesso di palla è nuovamente assegnato alla squadra in attacco (diagr. 1 e 2).

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Ritmo di gioco Nei campionati italiani ed europei in generale il ritmo è sicuramente molto più basso. Nei nostri campionati esiste una cura più attenta e conservativa del possesso di palla, con un rigore più accurato della selezione dei tiri e la prevenzione del contropiede e una impostazione tattica più rigorosa. Molte squadre in trasferta rinunciano (o rinunciavano sino a qualche tempo fa) al contropiede o tengono volutamente il controllo di palla fino al limite dei 24 secondi, proprio per non innescare reazioni e cambi di ritmo indesiderati. Teoricamente, la squadra con meno talento o spesso la squadra ospite teme di non controllare improvvisi cambi di ritmo per questo gela la palla e gioca al limite dei 24 secondi. Questa interpretazione è lontana completamente dallo stile applicato nei campionati USBL per i seguenti motivi: L'atletismo è notevolmente superiore, esuberante, è vissuto come una continua sfida fisica dagli atleti in campo. Domina la filosofia del confronto aperto. a. Lo spettacolo deve essere privilegiato e, di conseguenza, si devono creare situazioni di 1 c. 1 o rapidi cambi di fronte per favorire gesti atletici d'alta spettacolarità. b. La preparazione delle partite ha uno scarso peso tattico. Si giocano anche quattro partite consecutive con trasferimenti di diverse ore e non c'è tempo per preparare in palestra la squadra sul piano tattico in maniera analitica. c. E' dominante l'istinto "rap" della maggioranza dei giocatori che vivono sull'atletismo e sulle esperienze da playground, come descritto sopra Applicazione della difesa a zona Il ricorso alla difesa a zona avviene come deterrente per le seguenti situazioni: a. Rallentare il ritmo. b. Negare eventuali clear - out o spazi d'isolamento per 1 c. 1. c. Negare o neutralizzare i vantaggi che l'attacco può ottenere mandando a giocare in post basso una guardia molto più alta del proprio difensore. d. Neutralizzare gli effetti di un attacco che porta fuori area il centro intimidatore della difesa e. Mettere a nudo le difficoltà di passaggio e tiro per una squadra che basa il suo gioco prevalentemente sull'1 c. 1 Provenendo da uno stile di gioco diverso affermerei che l'aspetto decisamente interessante di questo confronto tecnico è stato per me la possibilità di proporre un punto di vista più conservativo e paziente in attacco per sintetizzare e conciliare i due diversi stili di gioco. Il mio contributo è stato quello di analizzare l'andamento dell'attacco della squadra, spezzando le fasi del possesso di palla secondo i 24 secondi a disposizione, al fine di migliorare la selezione di tiro per: 3


a. I primi 8 secondi. b. Tra 9 e 18 secondi. c. Negli ultimi 6 secondi del possesso. Scelta dello schieramento offensivo Il primo obiettivo dello schieramento scelto era di dilatare gli spazi mentre la difesa era costretta a seguire i propri uomini ed è per questo che si è scelto lo schieramento 1-4 con i due post alti. Sebbene la difesa possa mostrare uno schieramento a zona classico, 1-3-1 o 2-1-2 o 3-2 le distanze tra difensori e attaccanti sono piuttosto ridotte (diagr. 3-4-5).

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Disposizione dell'attacco 1-4 con i lunghi fuori dell'area (diagr. 6). La difesa può ricorrere al cambio sistematico per annullare l'effetto di blocchi ciechi o situazioni d'isolamento. Con questo tipo di disposizione l'attacco ottiene lo scopo di allontanare da dentro l'area i lunghi più intimidatori, offrire possibilità di tagli dentro alle guardie o di far tagliare l'ala grande o il centro contro una guardia (diagr. 7-8).

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La difesa quasi certamente ricorrerà ai cambi difensivi sistematici. L'obiettivo dell'attacco di conseguenza sarà di produrre un movimento di uomini e di palla, di utilizzare dei blocchi perciò, al termine della manovra, la situazione si sarà normalizzata, ripristinando i regolari accoppiamenti difensivi tra pari ruolo tanto da giocare poi le soluzioni finali come un attacco alla uomo. Questa riflessione ci può portare a concludere che questo genere di sistema di attacco può essere applicato nei nostri campionati come attacco alle difese match-up. Il playmaker (diagr. 9) passa all'ala e taglia in angolo sullo stesso lato. La guardia che parte in post alto piazza un blocco per il centro che si trova fuori della lunetta in posizione di ala. Se la difesa ricorre al cambio l'attacco avrà la possibilità di sfruttare un vantaggioso cattivo accoppiamento difensivo tra 5 e 2 (diagr. 10).

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Ricordiamo che dal lato debole ci può essere aiuto, ma il tempo in cui il difensore di 4 rimane in area non deve essere superiore ai tre secondi (diagr. 11). In questo caso l'attacco deve sfruttare un isolamento in post basso del centro, riuscendo a costruire un triangolo con angolo e ala e con la capacità di sfruttare le sponde per migliorare gli angoli di passaggio. Contemporaneamente 4 deve giocare senza palla, impegnare il proprio uomo, attaccare la linea di fondo e costituire una minaccia primaria per la difesa. Se si allontana in angolo, costringerà X5 al dilemma se seguirlo oppure rimanere a controllare 2, che dopo il blocco si porta in posizione di guardia centrale (diagr. 12). 3 può scegliere di passare a 2, che deve decisamente minacciare il tiro. X5 sarà richiamato da questa finta di tiro e dovrà presidiare la linea dei tre punti nella zona centrale, mentre 4 esce in ala o in angolo e 5, eseguendo un tagliafuori offensivo, si troverebbe in una posizione di un vantaggioso accoppiamento difensivo in area (diagr. 13).

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Adeguamento difensivo

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La difesa potrebbe essere colta di sorpresa al primo tentativo, ma ben presto correrà ai ripari con opportuni adeguamenti. Disponendo lo schieramento a zona 2-3 ci sarà un immediato scambio di posizioni tra X1 e X3 sul lato di palla e in coincidenza del primo passaggio. X3 scivolerà come uomo esterno della seconda linea difensiva, X2 sarà a presidio del post, X5 prenderà posizione a centro area e X4 arretrerà come esterno della seconda linea (diagr. 14). L'attacco a sua volta sarà pronto a rispondere con un altro adattamento a partire dal secondo passaggio. Se il blocco tra 2 e 5 è contenuto dal cambio difensivo, nel momento in cui la palla arriva in angolo, 5 esce dall'area per costringere il suo uomo a seguirlo. 3 esegue un taglio profondo fino sotto il canestro per far stringere la difesa e 4 sostituirà 5 in posizione di pivot basso. Partendo dal lato debole e con tutti i difensori impegnati, 4 giocherà un taglio 1 c 1 contro il proprio difensore che, ricordiamo, non potrà essere staccato da lui per più di un braccio di distanza, favorendo la possibilità di tagliare avanti (diagr. 15).

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diagr. 16

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5 entra in possesso di palla, cerca il ribaltamento a 2, che, a sua volta, cerca 3, che ha preso posizione sul lato debole (diagr. 16). In questa fase in cui la difesa è costretta marcare a uomo, 4 e 5 insieme preparano un doppio blocco per 1, mentre tra 2 e 3 fanno dai e vai (diagr. 17). Dopo il blocco 4 taglia verso la palla in post basso e 5 in post alto. Mentre la difesa, partita a zona, è stata costretta a ricostruire gli accoppiamenti uomo contro uomo. Certamente l'abilità della difesa sta nel contenimento degli spazi, nella rapidità di cambio difensivo e nel rendere nelle situazioni di cattivi accoppiamenti difensivi. L'attacco deve continuamente mantenere l'iniziativa e avere una efficiente comunicazione per anticipare le scelte della difesa (diagr. 18). Una situazione simile si verifica nei nostri campionati con l'applicazione della difesa match-up. Una esecuzione finale con gli uomini accoppiati a ruoli omologhi può favorire una conclusione con un blocco e giro o doppio blocco per i tiratori.

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ATTACCO ALLA ZONA Gianni Lambruschini La difesa a uomo segue il movimento degli uomini, la zona segue il movimento della palla. Perciò questo tipo di difesa si batte con i passaggi semplici, non con gli assist. Senza ritmo nei passaggi non c’è un buon attacco. Per avere un buon ritmo nei passaggi è necessario decidere prima quando non si ha la palla nelle mani. Perciò la prima regola sarà: giocare i passaggi prima della ricezione. Ogni attaccante non in possesso di palla dovrà decidere prima della ricezione cosa fare; in questo modo saremo sempre in vantaggio sulla rotazione della difesa. Il giocatore 2 avrà degli angoli di passaggio aperti per 4 e per 5 ma non ha il possesso della palla. La chiave è passare immediatamente dopo la ricezione della palla prima che la difesa regista al passaggio tra le guardie 1 e 2 (diagr. 1). Questo principio va applicato anche al tiro e alla penetrazione.

dIAGR.

1 DIAGR. 2

La guardia 3 sul lato debole ha molto spazio ma si trova a due passaggi dalla palla che è in possesso di 2. L’abilità dell’attacco sarà quella di rovesciare subito il fronte con 3 che prepara un tiro o una penetrazione che dovrà immediatamente eseguire all’atto della ricezione. 1 e 3 devono pensare quando non sono in possesso della palla e immediatamente agire quando riceveranno il passaggio: la difesa si muove senza sapere cosa succederà (diagr. 2).

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Farò adesso un esempio molto semplice (diagr. 3). 1 e 3 si passeranno velocemente la palla per dieci volte e per dieci volte la difesa a zona dovrà adeguarsi; dieci passaggi stupidi corrispondono a dieci adeguamenti stupidi, questa è la difesa a zona: una difesa stupida! Ma chi la esegue non lo sa e continuerà ad adeguarsi! La seconda regola è da noi chiamata “Post Alto”, nel nostro sistema ogni attacco deve passare dal post alto. Per una buona riuscita, che la palla passi attraverso le mani dell’uomo in lunetta! A questo giocatore sarà assolutamente vietato assumere una posizione che gli consenta di fare solo da sponda (diagr. 4 e 5). Il post alto dovrà essere nel nostro sistema l’attaccante più pericoloso inserito nel cuore della difesa avversaria; gli sarà vietato di allontanarsi per ricevere e sarà nostra cura insistere perché gli esterni si concentrino su come passare la palla in quella posizione. Vediamo nei diagrammi 6 e 7 la pericolosità della palla in quella posizione. 4 passaggi uno più pericoloso dell’altro con la difesa che per forza deve chiudere nell’area contro un eventuale tiro o una penetrazione del post alto. I giocatori esterni dovranno sempre partire ed arrivare oltre la linea dei tre punti (diagr. 8, 9 e 10). Questa, come tutte le altre, è una regola molto rigida, non vogliamo togliere spazio ai giocatori esterni. La difesa a zona si pone come obiettivo la protezione dell’area contro le penetrazioni o i passaggi interni; un eccessivo ammasso verso l’area non fa altro che favorire la difesa. Nel nostro sistema è di vitale importanza il triangolo con il post alto (diagr. 11). Per una corretta distribuzione degli spazi e divisione dei difensori 7


(impedire che uno impegni due attaccanti), è necessario rispettare la regola del post alto e degli esterni fuori dalla linea dei tre punti.

diagr. 7

diagr. 6

diagr. 8

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GIOCARE TRA DUE DIFENSORI O TRA IL DIFENSORE E LA LINEA DI FONDO - Il giocatore LD (lato debole) deve lavorare senza palla affinché la sua ricezione avvenga o tra due difensori o tra un difensore e la linea di fondo (diagr. 12, 13 e 14). In questo modo riuscirà ad impegnare due difensori liberando un compagno per una facile conclusione.

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11 DIAGR. 12

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13 DIAGR. 14

IL RIMBALZO D’ATTACCO - Il rimbalzo d’attacco uccide la zona che crede di aver costretto l’attacco all’errore. Contro la zona nei periodi poco prolifici si vive di rimbalzi d’attacco, aspettando poi di chiudere il discorso con una “bomba” da tre punti. La difesa di squadra non riesce a dare precise responsabilità per il tagliafuori, o meglio dà molti alibi ai giocatori nel caso il rimbalzo vada all’avversario, di questo ne devono essere consapevoli gli attaccanti.

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APPLICAZIONE DEI POSTULATI TECNICI DI BASE NELL’ATTACCO ALLA DIFESA A ZONA Maurizio Lasi

Per postulati intendiamo quei presupposti sui quali fondiamo le nostre idee nella costruzione dell’attacco alla difesa a zona. Il concetto iniziale è che la pallacanestro è uno sport semplice e come tale va interpretato. Giocare negli “spazi vuoti” - L’idea che deve guidare i nostri giocatori è di adattare i propri fondamentali a spazi diversi da quelli che concede la difesa a uomo. Mentre in quest’ultima, la posizione dei difensori è determinata dall’attacco perché il movimento del proprio uomo è prioritario a quello della palla, nella difesa a zona è determinata dalla difesa stessa che segue il movimento della palla. Questa concede, a seconda del tipo di schieramento a zona (fronte pari, dispari o combinata), punti e spazi deboli più vulnerabili . Muovere la difesa con la circolazione di palla L’obiettivo deve essere quello di attaccare muovendo la palla in modo da provocare degli spostamenti che, anche nella miglior difesa, non saranno mai sincroni con il movimento di palla. Il movimento di palla e i movimenti degli attaccanti, più o meno veloci più o meno mirati, contribuiranno a determinare degli spazi o “buchi” negli spostamenti della difesa che verranno sfruttati dalla squadra in attacco. Concetti tattici fondamentali validi in tutte le situazioni di gioco contro qualsiasi tipo di difesa: • contropiede da sfruttare e da ricercare costantemente (attaccare la squadra avversaria prima che questa si schieri è sempre il modo più efficace contro qualsiasi tipo di difesa ). • tenere la difesa sotto pressione dopo il tentativo di contropiede con un modulo offensivo. • utilizzo di un modulo d’attacco universale contro tutte le difese (uomo o zona). • utilizzo di un modulo d’attacco universale contro tutte le difese a zona. • utilizzo di moduli d’attacco mirati a seconda del tipo di difesa. Sull’utilizzo dei moduli offensivi da utilizzare contro la difesa a zona bisogna tenere conto di due aspetti importanti: • modulo offensivo propedeutico che aiuti a sviluppare e a migliorare le qualità e le capacità tecniche e tattiche dei singoli giocatori (categorie giovanili) • modulo offensivo che sviluppi e ottimizzi le qualità dei singoli giocatori per ottenere il miglior rendimento (categoria senior) Concetti tecnici validi in tutte le situazioni di gioco che contro una difesa a zona acquistano maggiore rilevanza: • spazi ed equidistanza fra gli attaccanti e coinvolgimento di tutti i 5 giocatori assumono un importanza ancora maggiore nell’attacco contro difesa a zona . • visione globale del gioco e dei compagni (vedere sempre tutti e 4 i compagni di gioco). • l’attaccante non deve dare mai al difensore la possibilità di marcare o disturbare due giocatori contemporaneamente, ma al contrario deve cercare di attrarre l’attenzione, determinando lo spostamento di due difensori • soprannumero sul lato forte o sul lato debole = uso dei tagli verso la palla o in allontanamento • circolazione e ribaltamento della palla da un lato all’altro • comprimere la difesa all’interno dell’area tramite una penetrazione o un passaggio in pivot-basso o in post alto • uso dei fondamentali di palleggio • 1<1 in situazione dinamica • uso dei fondamentali di passaggio • uso dei fondamentali di tiro e arresto e tiro • uso delle finte (tiro, passaggio) • uso dei blocchi • blocchi di contenimento • rimbalzo offensivo • equilibrio difensivo “Rompere” lo schieramento difensivo - Conoscere il tipo di zona d’affrontare, vuol dire sapere dove sono i punti deboli e dove operare per batterla. Il primo obiettivo sarà quello di andare a posizionare i nostri giocatori nei punti deboli. La disposizione iniziale dell’attacco, ha l’obiettivo di rompere lo schieramento difensivo (vedi diagr. 1/a – 1/b – 1/c).

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diagr. 1-a

diagr. 1-b

diagr. 1-c

Esempio di un modulo offensivo usato dalla Nazionale di Ettore Messina, che con il solo spostamento di 5 e di 3 costruiva insieme ad 1 e a 4, un rombo che, soprannumerando il lato forte, si posizionava nei punti deboli della difesa sia che questa fosse fronte pari o fronte dispari (diagr. 2/a e 2/b).

diagr. 2-a

diagr. 2-b

Lato forte – lato debole - Un concetto universale, per la squadra in attacco, è quello di creare, nella difesa avversaria, il lato debole ed il lato forte. Ogni volta che la palla non è in posizione centrale si crea un lato forte, il lato su cui è la palla, e un lato debole quello opposto. Si può creare questa suddivisione attraverso un passaggio (diagr.3/a) o uno spostamento in palleggio (diagr. 3/b).

diagr. 3-a

diagr. 3-b

Soprannumero - Soprannumero significa creare una situazione offensiva numericamente superiore di quella difensiva (2>1, 3>2, 4>3).

diagr. 4-a

diagr. 4-b

diagr. 4-c

Questo può avvenire con lo spostamento in palleggio (diagr. 4/a), con i passaggi (diagr. 4/b) e con i tagli (diagr. 4/c).

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diagr. 5-a

diagr. 5-b

In tutti questi casi si soprannumera il lato forte e, con l’uso dei tagli si può soprannumerare il lato debole (diagr. 5/a – 5/b) Equidistanza fra giocatori - Per formare un soprannumero in modo efficace è importante per gli attaccanti collocarsi negli spazi vuoti e mantenere una corretta distanza (indicativamente superiore ai 4m) per tutta la prosecuzione dell’azione.

diagr. 6-a

diagr. 6-b

Questo creerà delle situazioni di soprannumero in cui gli attaccanti formano dei triangoli (diagr. 6/a – il rombo dell’attacco della nazionale di E. Messina è formato dal sovrapporsi di due triangoli – diagr. 6/b). Uso del palleggio - Il posizionamento iniziale può avvenire attraverso uno spostamento in palleggio, che in molti casi, può dare già una prima lettura della situazione difensiva che si va ad affrontare.

diagr. 7-a

diagr. 7-a

Diagr. 7/a: Se il palleggiatore 1 si sposta in palleggio e vede che X1 lo segue, allora è il momento di ribaltare la palla perché la difesa si è spostata, in adeguamento all’attacco, sul lato forte. Diagr. 7/b: Se sullo spostamento di 1, X1 e X3 cambiano, significa che la difesa si sta muovendo in opposizione all’attacco, per cui è vantaggioso mantenere la palla sullo stesso lato, in quanto si è creata sicuramente una situazione di soprannumero. Un concetto importante nell’attacco alla zona è di non tenere troppo ferma la palla, tanto meno in un palleggio statico, ma utilizzare questo fondamentale solamente o per una penetrazione o per uno spostamento che vada ad impegnare due difensori contemporaneamente. La penetrazione, che contro la zona mira a superare la barriera difensiva, ha lo scopo di arrivare ad un tiro oppure di attirare altri difensori per poter poi scaricare la palla ad un compagno libero. Sono validi gli stessi principi dell’attacco contro difesa a uomo: - penetrazione profonda => si continua il taglio per uscire oltre la linea dei tre punti (diagr. 8/a); - penetrazione abbozzata => si riapre (diagr. 8/b).

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diagr. 8-a

diagr. 8-b

“Rompere” la prima linea difensiva - L’incursione tra due difensori della stessa linea presenta la difficoltà di trovarsi all’interno di un “imbuto” contro un avversario di elevata statura e con le linee di passaggio disturbate (Diagr. 9).

diagr. 9

diagr. 10

diagr. 11

Creare una situazione di soprannumero 2 > 1 - Nella stessa situazione di gioco, con palla centrale, è senz’altro più produttivo puntare uno dei difensori della prima barriera, obbligandolo ad un suo coinvolgimento in una situazione di 2 > 1 (Diagr. 10). Penetrare in mezzo a due linee difensive – Il modo migliore di penetrare la zona è quello di interessare i difensori di due diverse linee difensive. Questa situazione è particolarmente efficace quando ci si arriva dopo aver “spostato” la difesa (Diagr. 11). Impegnare due giocatori di differenti linee difensive - Diagr. 12/a: 2 passa la palla a 3 e taglia dietro le linee difensive. 3 esce dall’angolo in palleggio, costringendo X3 a scegliere se seguire la palla o mantenere la posizione. A questo punto si creano due diverse situazioni di lettura :

diagr. 12-a

diagr. 12-b

diagr. 12-c

Diagr. 12/b: Se X3 segue il palleggiatore, 2 può uscire libero in angolo sfruttando il velo di 5. Diagr. 12/c: Se c’è un cambio veloce tra X3 e X2, è da consigliare a 2 un’uscita veloce nell’angolo opposto, dove si creerà un soprannumero. Con un ribaltamento veloce avremo una condizione di 2 contro un lungo in situazione di recupero. 1 > 1 - Questa condizione di 1 > 1 in situazione dinamica, cioè con difensore in fase di recupero, è probabilmente una delle situazioni più frequenti nell’attacco alla zona. Per questo motivo va maggiormente curata e allenata. Fondamentali sono i seguenti aspetti:

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diagr. 13

- posizione di prontezza, chiamando la palla con entrambe le mani (dare un target al passatore); - tiro (difensore distante – diagr. 13); - partenze in palleggio e penetrazione, mirando la spalla interna del difensore che recupera, più arresto e tiro o passaggio (diagr. 14-a); - come sopra, con il difensore X2 che aiuta sulla penetrazione di 1.

diagr. 14-a

diagr. 14-b

diagr. 14-c

Si può proseguire poi con un 2<1 a tutto campo (diagr. 14-b). � Stessa situazione, possiamo aggiungere altri due giocatori, 1 in attacco ed uno in difesa. X2 aiuta sulla penetrazione di 1 costringendolo a tirare o a passare la palla a 2. Si prosegue in 2<2 (diagr. 14-c). - finta di tiro, partenza in palleggio o passaggio (diagr. 15).

diagr. 15

diagr. 16

diagr. 17

2 finta il passaggio a 5, X3 si schiaccia sul pivot e 2 può passare la palla in angolo a 3 rimasto libero. Finta di passaggio - Oltre alla finta di tiro, contro la difesa a zona, è ancora più efficace la finta di passaggio. Difatti, dando per scontato che i difensori si muovono sul movimento della palla cercando di anticiparne la traiettoria attraverso l’interpretazione dello sguardo correlato alla postura del possessore di palla, la finta di passaggio tenderà a farli muovere erroneamente in anticipo di quel poco che basta per ritardarne l’intervento (diagr. 16 – 17). Passaggio - Contro la zona, è consigliabile di non abusare del palleggio, in considerazione del fatto che la difesa a zona segue il movimento della palla. Il passaggio è sicuramente il modo più veloce per trasferire il pallone. Contro le zone, oltre ai classici passaggi diretti o battuti a terra, avremo un utilizzo maggiore del passaggio “skip” curandone l’esecuzione a due mani sopra la testa e le relative traiettorie. Il passaggio diagonale, verso l’angolo opposto oppure in uscita dall’angolo verso l’ala (diagr. 18/a), crea più difficoltà alla difesa negli spostamenti, liberando più spazi.

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Il passaggio orizzontale invece, risulta essere molto pericoloso in quanto facilmente intercettabile e meno produttivo quindi, per l’attacco (diagr. 18/b).

diagr. 18-a

diagr. 18-b

diagr. 18-c

Quando però si crea una situazione di soprannumero (2>1) sul lato debole la scelta del passaggio skip dalla guardia all’angolo opposto potrebbe non risultare efficace perché darebbe la possibilità al difensore in questione di recuperare e alla difesa di ruotare e adeguarsi (diagr. 18/c) cosa che non avverrebbe se la palla fosse ribaltata in ala, mettendo il difensore nella situazione di scegliere se uscire e lasciare libero l’angolo o viceversa lasciare libero l’ala con i vantaggi di un tiro “facile” o di una buona penetrazione. Dopo la ricezione in pivot basso, è fondamentale che l’attaccante assuma una posizione tale da potergli consentire la perfetta visione del centro dell’area e del lato debole per un passaggio o sul taglio del post o ad un compagno sul lato debole (diagr. 19).

diagr. 19

Tagli - La capacità di riconoscere quando e come eseguire un buon taglio, non solo in base alla posizione del proprio difensore ma anche nel contesto del gioco di squadra o in situazioni difficili (quando il gioco è rotto e mancano pochi secondi alla fine dell’azione), è una qualità rara. Un taglio efficace ha la potenzialità, oltre a poter “regalare” facili canestri, di creare voragini nello schieramento difensivo impegnando più di un difensore e lasciando ai compagni ampi spazi per facili tiri o facili penetrazioni.

diagr. 20

diagr. 21-a

diagr. 21-b

Nell’attacco alla zona si possono classificare alcuni tipi di taglio: - per rimpiazzare (uno spazio lasciato libero da un compagno (diagr. 20) - per rompere la difesa (verso la palla o verso il canestro) (diagr. 21/a - diagr. 21/b) - in allontanamento (diagr. 22) - per creare un soprannumero (lato forte o lato debole) (diagr. 23/a - diagr. 23/b)

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diagr. 22

diagr. 23-a

diagr. 23-b

Passaggio al post basso - Nel gioco contro la difesa a uomo, un fondamentale che viene insegnato ad un giocatore che gioca in pivot basso, è l’allineamento tra la palla ed il canestro (diagr. 24), concetto questo, che si può ritenere universalmente valido. Nel gioco contro la difesa a zona però, può risultare più vantaggioso posizionare il pivot basso dietro i difensori della linea di fondo (diagr. 25) per i seguenti motivi: - vantaggio di vedere tutto (diagr. 26); - possibilità di saltare dentro gli spazi con un taglio flash (diagr. 27); su ricezione, è ottimale la posizione rispetto al canestro, con le spalle parallele alla linea di fondo (curare l’uso del perno ad aprire => più spazio per scegliere le soluzioni - diagr. 28). o migliore posizione per il rimbalzo offensivo (diagr. 29)

diagr. 24

diagr. 27

diagr. 25

diagr. 28

diagr. 26

diagr. 29

Il passaggio in pivot basso costringe la difesa a comprimersi all’interno dell’area, creando spazi e situazioni di vantaggio. Un ribaltamento diretto, verso il lato debole, può sfruttare questi vantaggi costringendo la difesa a riaprirsi . Attaccare l’area dal contropiede - Prendere una posizione di vantaggio dentro l’area anche in fase di contropiede è un fondamentale da curare in modo specifico. Se le caratteristiche fisiche del giocatore, nei confronti dell’avversario lo consentono, questi deve tagliare dentro l’area e impattare il proprio difensore il più vicino possibile al canestro (diagr. 30/a) e non come molti giocatori erroneamente fanno di tagliare per prendere la posizione in stack basso (diagr. 30/b). Qualora invece, le caratteristiche fisiche fossero inferiori a quelle dell’avversario, questi potrebbe ugualmente affrontarlo passandogli dietro le spalle e giocare sulla linea di fondo, pronto a sfruttarne le disattenzioni o saltando dentro gli spazi vuoti (diagr. 30/c)

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diagr. 30-a

diagr. 30-b

diagr. 30-c

Passaggio al post-alto - Il post-alto è una delle posizioni nevralgiche per far “saltare” qualsiasi tipo di zona. Per questo si preferisce far giocare in quella posizione giocatori con caratteristiche tecniche di alta qualità : - buon realizzatore dal perimetro anche dall’arco dei 3 punti. Posizionandosi oltre la linea dei 6,25 costringe la difesa a zona ad aprirsi e dilatarsi ampliando gli spazi liberi (diagr. 31); - buon passatore. Girandosi verso canestro deve vedere tutti gli attaccanti per cercare un compagno libero in post-basso, in angolo, in ala, in guardia (tagli flash verso la palla; tagli verso il canestro; tagli in allontanamento) e saper leggere le situazioni ribaltando o meno il lato e continuando muoversi per ricevere nuovamente per una facile conclusione o creare spazi per i compagni. (diagr. 32/a – 32/b). - buon penetratore (partenza in palleggio e almeno due palleggi in controllo) (diagg. 33-a / 33 –b)) - buon atleta per andare a rimbalzo offensivo (posizione ottimale ) (diagr. 34)

diagr. 31

diagr. 32-a

diagr. 32-b

diagr. 33-a

diagr. 33-b

diagr. 34

Il posizionamento del post-alto alto sui gomiti del tiro libero con palla in ala ha una grande efficacia perché impegna lo spostamento di due difensori, concede linee di passaggio facili e situazioni di vantaggio per l’attacco.(diagr. 35/a) Tutto ciò non si verificherebbe se il post alto si posizionasse centralmente sulla linea di tiro libero posizione che agevolerebbe il compito del difensore che, oltre a coprire facilmente la linea di passaggio al post, avrebbe un facile recupero sul play centrale. (diagr. 35/b).

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diagr. 35-a

diagr. 36-b

diagr. 35-b

diagr. 37-a

diagr. 36-a

diagr. 37-b

Anche con palla centrale è consigliabile il posizionamento del post alto verso un gomito e di taglio per vedere almeno ¾ di campo (diagr. 36/a). Giocare sui gomiti del tiro libero crea migliori spaziature tra il post-alto e la guardia in posizione di play che non devono mai essere in linea (diagr. 36/b). Spaziature fra post-alto e post-basso - Con l’utilizzo di un giocatore nella posizione di post-alto diventa fondamentale la spaziatura con il post-basso. Per avere le giuste spaziature tra i due giocatori si utilizzerà: - con un post-alto un post-basso che giochi sulla linea di fondo dietro la seconda linea difensiva.(diagr. 37/a) - con un post-medio il post-alto dovrà posizionarsi in prossimità od oltre la linea dei 3 punti.(diagr. 37/b) Utilizzo dei blocchi - Anche contro la difesa a zona l’utilizzo dei blocchi può essere di grande efficacia dal momento che a differenza della difesa a uomo si può conoscere la disposizione dei difensori e i possibili adeguamenti. Quelli utilizzati sono: - Blocchi di contenimento L’efficacia dei blocchi di contenimento è determinata dalle postazioni in cui viene effettuato il blocco e il timing con cui avvengono il passaggio/i per il ribaltamento di palla e il movimento di chi riceve il blocco. 1. Blocco in pivot-basso (diagr. 38/a) 2. Blocco del pivot-basso dentro l’area (diagr. 38/b) 3. Blocco in post-alto ( diagr. 39/a – 39/b) Blocco tra due esterni in posizione di ala (diagr. 40)

diagr. 38-a

diagr. 38-b

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diagr. 39-a

diagr. 39-b

- Pick-roll - Il Pick-roll è utilizzato quasi esclusivamente sulla prima linea difensiva sia che questa presenti un fronte pari o un fronte dispari (diagr. 41). Può procurare anche un’opportunità di tiro del palleggiatore ma soprattutto, può creare delle situazioni di soprannumero.

diagr. 40

diagr. 41

diagr. 42

- Rimbalzo offensivo - Abbiamo analizzato le possibilità e le facilitazioni per il rimbalzo d’attacco del pivotbasso e del post-alto che sfruttano gli spazi liberi lasciati dalle rotazioni difensive e soprattutto il fatto che nella difesa a zona non c’è una responsabilità individuale ma di settore. A seconda delle scelte tattiche o esigenze di gioco si può utilizzare un terzo giocatore a rimbalzo la cui efficacia sarà maggiore se proverrà dal lato debole (diagr. 42). - Equilibrio difensivo - Le scelte tecniche e tattiche dei giochi devono sempre tener conto di avere una copertura difensiva equilibrata. Importante è lavorare sulla velocità di transizione tra attacco e difesa perché i giocatori non abbiano pause o incertezze su un’azione di tiro per andare o a rimbalzo o verso la propria area difensiva (diagr. 43). - 4 > 4 - Nella costruzione di un modulo offensivo un metodo efficace è l’utilizzo di un 4 > 4, con difesa a zona box o diamante. Questo è un sistema che riproduce situazioni reali dei sistemi difensivi a zona e ha il grande vantaggio di avere spazi e situazioni dilatate che facilitano gli attaccanti nella lettura, permettendogli di sperimentare le proprie capacità tecnico-tattiche per agire in maniera efficace (diagg. 4445).

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diagr. 45

Per queste ragioni il 4>4 è un esercizio adatto a tutte le categorie ma è specificamente propedeutico per i settori giovanili che nell’affrontare questo sistema difensivo possono essere bloccati dall’idea che per batterlo esista solo il tiro da fuori.

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Riproducendo il sistema difensivo a zona 4 < 4 gli attaccanti possono invece prendere fiducia dei propri mezzi, svilupparli e capire come utilizzare tutti i fondamentali adoperati contro la difesa a uomo adeguandoli agli spazi e alle situazioni tipiche della difesa a zona.

ATTACCO ALLA ZONA Franco Marcelletti

I PRINCIPI per l'attacco alla zona possono ridursi ai seguenti: - Non permettere alla zona di schierarsi : usare il contropiede - Spingere l'attacco da canestro subito. - Giocare nei buchi davanti alla difesa (diagr 1). - Giocare nei buchi dietro (diagr. 2). - Giocare nei buchi dal lato debole (diagr. 3). - Usare le finte di passaggio (diagr. 4). - Usare il palleggio solo per penetrare (diagr. 5). - Usare il palleggio per il pick and roll (diagr. 6). - Ad ogni passaggio puntare con gli occhi il canestro (diagr. 7). - Usare passaggi skip, poichĂŠ tutte le zone portano in genere 4 uomini sul lato della palla (diagr. 8). - Portare il migliore tiratore ad uscire sul lato del difensore peggiore o piĂš lento. - Portare il miglior tiratore dal lato del miglior rimbalzista. - Andare a rimbalzo d'attacco. - Non demordere se il tiro non va.

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ATTACCO CONTRO ZONA 2-3 di posizione con 2 pivot - Far circolare velocemente la palla. - 4 in post alto è il lungo miglior passatore e deve essere un buon tiratore. 19


- 5 gioca in post basso dietro la linea dei difensori (diagr. 9). - Il post alto prende posizione tagliando fuori uno dei due giocatori davanti (diagr. 10). - Il post basso segue il movimento della palla (diagr. 11).

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- Quando la palla arriva a 4, tutti i giocatori ruotano e 1 si posiziona sotto la linea del tiro libero (diagr. 12). - Quando la palla arriva al post basso 4 taglia. 2 e 1 ruotano giocando nei buchi della difesa (diagr. 13). - Se dopo la rotazione con palla in post alto non c'è una buona soluzione, 4 passa ad 1 e gioca in pick and roll (diagr. 14).

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4 si apre per tirare, 3 risale, 2 taglia in angolo e 5 fa flash al centro (diagr. 15).

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ATTACCO CONTRO AL ZONA 2-3 con un solo pivot al centro - 1 si sposta in palleggio al centro, mentre 2 può uscire da entrambi i lati. 5 scende dal lato di 2 (diagr. 16). - Uso del triangolo di passaggio (diagr 17). - Con palla a 3, 2 può fare back-door sul fondo (diagr. 18).

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- Con palla in angolo 3 può tagliare e scegliere dove uscire mentre 2 risale in palleggio (diagr. 19). - Se il difensore in angolo segue 2, 3 esce dallo stesso angolo ed è libero (diagr. 20). - Se il difensore in angolo scambia 2 col difensore in guardia, 2 cambia velocemente lato, perché sia 1 che 4 che 3 possono essere liberi con una veloce circolazione della palla. 5 taglia verso la palla (diagr. 21).

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- Variante: 3 ribalta subito con 1 ed il gioco si sviluppa sull'altro lato (diagr. 22 - 23).

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ATTACCO A ZONA 3-2 - Post basso dal lato opposto al miglior tiratore (diagr. 24). - 1 sposta in palleggio dal lato di 3. Servirlo per impegnare la difesa. 4 in post alto è un lungo con un buon tiro e buona capacità di passaggio (diagr. 25). - 3 taglia - circolazione della palla - impegnando la difesa, puntando il canestro. - 5 blocca per 3 (diagr. 26).

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- 2 riceve da 3 e taglia. Dopo il taglio di 2, 5 si muove e 3 sale per tirare (diagr. 27 - 28). 1 può passare a 2 e taglia, mentre 5 taglia verso la palla (diagr. 29).

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- Oppure aspettare il passaggio di ritorno (diagr. 30). - ContinuitĂ (diagr. 31).

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ATTACCO ALLA ZONA PARI Alberto Martellossi C’è la necessità di proporre a giocatori evoluti un mix tra situazioni con principi classici ormai da anni utilizzati e spazi di inventiva legati al talento individuale dei migliori giocatori a disposizione. Su queste basi mi sembra più opportuno ragionare per principi prima ancora che per schemi, dando quindi più facoltà agli atleti di attaccare ogni tipo di schieramento nella consapevolezza che la chiave del gioco di squadra sarà comunque il rispettare gli spazi e le competenze altrui. PRINCIPI L'evoluzione temporale dell'azione che cerco di imprimere nei miei giocatori: 1) tiro rapido attraverso pick and roll, perchè non sta scritto da nessuna parte che la difesa non si possa demoralizzare con tale conclusione, tentata da un solo giocatore designato e riconosciuto apertamente dal resto del team; 2) pazienza ed utilizzo di ribaltamenti rapidi o di passaggi dentro, dietro la linea della difesa; 3) di nuovo inventiva finale negli ultimi sei/sette secondi, affidata anche in questo caso al giocatore di maggior talento, che spesso è lo stesso che ha iniziato l'azione. CARATTERISTICHE DEI GIOCATORI A) play-maker pericoloso abile nel pick and roll B) esterni fisicamente e tecnicamente intercambiali C) almeno uno dei due big-man molto pericoloso al tiro da tre punti (il nostro è sostanzialmente un attacco a quattro esterni ed un interno) 10 REGOLE DA NON DIMENTICARE 1) ATTACCARE PRIMA DELLO SCHIERAMENTO DIFENSIVO esecuzioni contropiede primario prima che la difesa si schieri, occupare i due angoli con esterni e la linea del pivot basso. 2) FRONTEGGIARE Pericolosità costante con piedi e occhi a canestro, non dare vantaggi a difesa di potersi adeguare o cambiare fronte, dare fiducia ai compagni. 3) USO DELLE FINTE. Vuol dire poter attaccare in sei, finte con tutto il corpo. 4) CAMBI DI LATO. Impegnare la difesa sia mentalmente che fisicamente e coinvolgere più giocatori in campo. 5) USO DEI PALLEGGI. Utilizzarli solo per puntare a canestro nei buchi difensivi o per deformare la difesa. 6) MOBILITA' COSTANTE DI PALLA O UOMINI IN CAMPO. La palla si deve muovere ad alta velocità; ma non appena si ferma ci devono essere almeno due uomini in movimento per ricezione. 7) PALLA DENTRO O PENETRAZIONE. Non vogliamo concludere l'azione prima che si sia verificata almeno una di queste opportunità (UNICA ECCEZIONE: il pick and roll rapido del nostro giocatore più abile in specialità) 8) SPAZIATURE E BILANCIAMENTO. Ogni giocatore dell'attacco deve avere uno spazio necessario per un passaggio o un palleggio di difficile intervento per la difesa; ad ogni penetrazione deve corrispondere un bilanciamento opposto sopra la prima linea della difesa. 9) ENERGIA A RIMBALZO OFFENSIVO. Sfruttare il punto debole della difesa, in particolare i buchi del lato debole. 10) PAZIENZA. Una regola tramandata da predecessori illustri che non perde mai valore neanche al giorno d'oggi: rende pericoloso tutto il quintetto! L'ATTACCO ALLA ZONA

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Schieramento iniziale antitetico alla difesa; è importante che 4 e 5 partano intercambiabili dietro la difesa (diagr. 1). Scambio rapido tra 1 e 3 per dar modo al big-man opposto di salire rapido a bloccare il difensore in punta (diagr. 2). 1, appena ricevuto, deve attaccare immediatamente in pick and roll con 4 per creare una soluzione per se stesso o un soprannumero sul cambio di lato (diagr. 3). Movimenti in contemporanea: taglio sulla linea di fondo di 5 per aumentare il soprannumero; 3 rimpiazza alto per il bilanciamento se c'è un tiro immediato (d. 4). 1 dopo aver scaricato a 2 libera lo spazio con un taglio a banana verso il lato opposto che termina all'altezza del buco tra prima e seconda linea difensiva; 4 dopo il blocco deve impossessarsi del post alto con un movimento flash (d. 5). Ora è necessario introdurre il concetto di post alto inteso come "cuore della difesa", il luogo dove essa deve essere necessariamente attaccata. E' fondamentale per tutto ciò che il termine "attaccare" sia associato però al principio di dinamismo, sinteticamente "tuffo verso la palla". Se 4 non riceve, continua repentinamente il taglio dietro la difesa verso l'angolo opposto, liberando lo spazio per il "tuffo verso la palla" di 3 in post (d. 6).

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3 avrà sempre lo spazio per ricevere e tirare o giocare alto/basso con il flash move di 5 (d. 7).

diagr. 7

Un'altra soluzione naturale può essere un ulteriore ribaltamento verso 1 e 4, buoni tiratori e pericolosi per attaccare in penetrazione, con 5 che rimane attivo tagliando sempre dietro la difesa. "TRIANGOLO SUL LATO DEBOLE" (d. 8). Se la palla va a 4, la sequenza prevede sempre un taglio rapido di 3 verso il lato debole e rimpiazzo in tuffo di 2, con 1 che si muove sopra la difesa per cambiare lato in contemporanea - oppure fintare e andare verso 4 per ricevere (d. 9). Se non ci sono state conclusioni precedenti, cerchiamo ancora 1 per il pick and pop-out finale tra 1 e 4, dopo l'allargamento di 2 sul lato (d. 9 bis).

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Se la palla va a 1, ulteriore taglio verso il lato debole di 2 e rimpiazzo finale di 5 che può piazzare un ultimo blocco sulla palla per poi tagliare dentro (d. 10). 24


E' importante sottolineare che il movimento di triangolo sul lato debole diventa ancor pi첫 efficace ogni qualvolta la palla va a 5, che si muove sempre per se stesso o con blocchi di contenimento all'altezza dell'ultima linea difensiva (d. 11).

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L'attacco alla zona Svetislav Pesic

La maggior parte delle volte, la miglior arma contro la zona è il contropiede, perché uno dei punti deboli della zona nei confronti del contropiede è che non vi è la possibilità per i difensori di disporsi nelle proprie posizioni, prima che giungano gli attaccanti. Credo inoltre che sia altrettanto difficile per una squadra tornare in difesa e giocare a zona, come anche trovare il proprio attaccante quando si gioca a uomo e, quindi, vogliamo che i nostri giocatori corrano velocemente e passino mentre la difesa sta recuperando, cogliendo le occasioni che si presentano nell'attacco in transizione (dopo una palla rubata, un rimbalzo od un canestro subito). Queste sono le regole che si dovrebbero seguire:

1. Passaggio d’apertura e ricezione del passaggio. Abbiamo due opportunità e due soluzioni, una se ogni dettaglio è perfetto ed un'altra se avviene un problema. Entrambe le guardie devono essere pronte a ricevere il passaggio d’apertura (diagr.1 e 2).

diagr. 1 e 2

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Le ali corrono in avanti 3, il giocatore in ala, può velocizzare il contropiede correndo in avanti lungo la fascia laterale ed essere il primo traino, in una posizione tale da poter ricevere un passaggio dalle guardie (diagr. 3). Questo attacco in transizione prevede tre traini. Primo traino : Corre sul lato debole del campo ed è il giocatore più pericoloso del contropiede e deve essere pronto a ricevere la palla. Secondo traino : E' coinvolto nel contropiede secondario, correndo nella fascia centrale del campo e deve disporsi in una posizione forte in post basso. Terzo traino : E' l'ultimo giocatore che giunge in attacco ed è usato per cambiare lato alla palla, passare palla al post basso, fare un blocco o tirare. 3. Le cinque corsie Il campo è idealmente diviso in cinque corsie ed ognuna di queste deve essere occupata da un giocatore (diagr. 4).

diagr. 4

4. Palleggio veloce in mezzo al campo o passaggio laterale E' meglio usare un passaggio corto che uno lungo per far giungere la palla in avanti e normalmente tale passaggio è effettuato lateralmente. Il giocatore sul lato opposto, il primo traino, può velocizzare il contropiede, correndo davanti alle guardie. 5. Gioco interno

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Se il contropiede non crea una buona opportunità di andare a canestro, l'attacco deve continuare a giocare ed usare subito le altre possibilità. Il secondo traino (il giocatore interno) dovrebbe disporsi in post basso e gli esterni dovrebbero fargli giungere la palla. Se non si riesce a creare questa opportunità, si sfrutta allora il terzo traino. Lo scopo è quello di attaccare la zona sotto canestro, usando il contropiede secondario, perché questa zona del campo non è sotto controllo della difesa in questa fase di gioco. Contropiede secondario : 1 passa a 2 e 2 a 4. 1, dopo il passaggio, taglia in area, 5 si ferma fuori dalla lunetta e 3 oltre la linea del tiro libero (diagr. 5). Se 2 non può passare a 4, passa a 5 e 5 passa a 4 che taglia in area (diagr. 6). 5 può anche bloccare per 3, che poi riceve palla da 2. 4 taglia in area (diagr. 7). Dopo il blocco per 3, 5 va a bloccare per 1 e 3 può passare a 1 o a 4 (diagr. 8). 1 può passare a 5 in post basso, mentre 4 sale a bloccare per 3. 2 sale (diagr. 9). Se 1 non può passare a 5, passa a 4 e 4 a 5 (diagr. 10).

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ATTACCO CON SCHEMA CONTRO LA ZONA Ogni attacco dipende da come è costruito e dalla sua esecuzione. Ogni attacco, per essere successo deve: * Essere efficace contro tutti i tipi di difesa (uomo o zona o difese combinate). * Non dovrebbe cambiare in base ai cambi delle difese. PRINCIPI D’ATTACCO 1. L'attacco deve essere flessibile ed essere bilanciato, usando: a) passaggi b) penetrazione c) rimbalzi offensivi 2. Continuità dal passaggio d'inizio fino al termine dell'attacco. 3. L'attacco deve nascondere le debolezze offensive della squadra ed esaltarne i punti forti. 4. I giocatori devono conoscersi perfettamente. 5. L'attacco deve poter essere usato contro ogni tipo di difesa. REGOLE PARTICOLARI CONTRO LA ZONA CLASSIVA E LE DIFESE COMBINATE Giocatori esterni - All'inizio dello schema tutti gli esterni devono stare in contatto fisicamente con i difensori più vicini a loro. Giocatori interni - Entrambi i giocatori interni devono posizionarsi esternamente uno a sinistra e l'altro a destra appena fuori dell'area, con un preciso spazio tra l'uno e l'altro. L'area del post alto non deve essere occupata inizialmente, ma in un secondo tempo. Penetrazione in palleggio - Penetrare in palleggio in mezzo a due difensori della zona. Tutti i giocatori senza palla devono essere pronti a ricevere palla se: 27


a) un compagno penetra in palleggio b) la palla à passata al post basso oppure c) la palla à passata al post alto. Blocchi - Ogni volta che un giocatore porta un blocco deve aprirsi immediatamente dopo verso la palla. Passaggi - I più efficaci sono i passaggi corti e rapidi. Gioco interno - Dall'inizio dello schema offensivo, si deve porre l'accento nel far giungere la palla sotto canestro (gioco interno), prima che la zona si disponga. Tiri da fuori immediati non dovrebbero essere eseguiti, perché previsti in un secondo tempo nello schema.

Opzione A - Inizio dello schema a destra o a sinistra contro la zona uno - due - due. 1 cerca il contatto con il difensore X1 e 2 e 3 devono prendere contatto con X2 e X3 (diagr. 11). Inizio dello schema a destra o a sinistra contro la zona due - tre. 1 può passare a 2 o 3: questi due attaccanti devono assolutamente prendere contatto fisico con X2 e X3. 4 e 5 stanno dietro X4 e X5 (diagr. 12 e 13).

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Tempismo nei movimenti - Inizialmente l'area del post alto è vuota e 4 e 5 stanno dietro i due difensori bassi. Il movimento di 4 e 5 dipende dalla posizione della palla. Si muovono nell'area libera sotto canestro e dietro i difensori e poi continuano il taglio verso l'area del post alto (diagr. 14).

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Continuità nell'attacco (esempio: zona tre - due) 1 va in palleggio contro il difensore a lui più vicino e poi passa a 2, che, dopo aver preso contatto con X2, va verso la palla per ricevere. 2 e 4 tagliano dietro la difesa, con 4 che sale in lunetta o in angolo e 3 può andare nell'angolo opposto o anche in lunetta (diagr. 15). 1, dopo il passaggio a 2, prende contatto con il suo difensore X1 e si dispone esternamente con un angolo di 45¡ dal canestro (diagr. 16). 2 ha la possibilità di passare a 4 sotto canestro o può giocare con 5, che si apre verso la palla dopo aver bloccato per 3 (diagr. 17). 2 passa a 3, taglia a canestro e continua il taglio fino all'angolo opposto, mentre 1 va in mezzo al campo (diagr. 18). 3 è nella posizione della tripla minaccia (passaggio, tiro, palleggio). 4 taglia e va in post basso sul lato opposto se 3 passa a 5 (diagr. 19). 3 passa a 4 e 4 può tirare, penetrare o passare a 5 (diagr. 20). 4 CAMBIA LATO ALLA PALLA E PASSA A 2, TAGLIA ANDANDO CONTRO IL DIFENSORE X4 E VA IN POST BASSO. 5, NELLO STESSO ISTANTE VA CONTRO X5 E TAGLIA RAPIDAMENTE O IN MEZZO ALL'AREA (DIAGR. 21). 2 passa a 5 in area e 5 può andare al tiro o passare a 4 e 3 va a rimbalzo (diagr. 22).

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Opzione B: taglio del playmaker 1 passa a 2 (diagr. 23). 1 taglia a canestro e 3, mentre 1 taglia, prende contatto con il difensore X3 ed esce verso la palla (diagr. 24). 1 taglia a canestro e blocca per 4 (diagr. 25). Dopo il blocco per 4, 1 esce in angolo, sfrutta il blocco di 5 e riceve palla da 3. 4 taglia e va in post alto (diagr. 26). 3, che ha assunto la posizione della tripla minaccia, usa 4 come per un blocco e va in angolo (diagr. 27). 1 può passare a 4 in post alto o a 5 in post basso. Se 4 riceve palla, può passare a 5 che taglia in area (diagr. 28).

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Considerazioni finali Riteniamo che sia molto importante eseguire lo schema in modo preciso per avere successo contro le zone normali e combinate. Alcuni schemi prevedono opzioni contro la difesa due - tre (o similari), ma non sono validi contro la uno - due - due o simili. Vogliamo che la palla sia in certe aree, con i giocatori nell'esatta posizione. Ancora una volta ritengo che sia importante sottolineare che gli attaccanti devono, prima di aprirsi verso la palla, prendere contatto fisico con il difensore più vicino e debbono occupare le aree libere. Se ogni movimento si svolge come abbiamo previsto, avremo diverse soluzioni per andare al tiro. L'aspetto più importante rimane però sempre come si eseguono i movimenti dell'attacco e quanto sono preparati ed allenati i nostri giocatori. I vantaggi che derivano dai concetti espressi sono: 1. Illimitate possibilità per i nostri giocatori di creare opportunità di tiro individuali. 2. POSSIBILITÀ DI ANDARE VELOCEMENTE AL TIRO IN OGNI OCCASIONE PARTICOLARE (IL TEMPO CHE STA PER SCADERE, PROBLEMI DI FALLI).

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ATTACCO ALLA ZONA Giovanni Piccin

15 regole pratiche per attaccare la zona: Scopo dell'attacco: 1) non essere frenetici e leggere la posizione della difesa; A) prendersi gioco della difesa punendo la staticità della zona; dato che la zona è per concetto una difesa statica cioè presidia zone del campo, l'attacco dovrà modificare questo assetto facendo muovere più possibile i difensori. B) fare circolare la palla per trovare sempre il giocatore "libero"; l'adattamento della difesa ai movimenti dell'attacco richiede un proprio tempo fisiologico e una corretta organizzazione difensiva, da cui la ricerca dell'attacco è tesa a smascherare l'assetto difensivo preordinato. C) fare tirare il giocatore "libero" con i piedi per terra; necessario è porre il giocatore libero in condizione di tirare in assenza di pressione difensiva. D) attaccare la zona allena: la qualità dei passaggi, l'uso del piede perno, la visione di gioco e il tiro da fuori; 2) usare il contropiede come attacco principe; 3) convincersi che la difesa a zona favorisce l'attacco; 4) ricevere e fronteggiare sempre il canestro nella triplice minaccia; 5) usare le finte; 6) occupare i buchi lasciati liberi dalla difesa; 7) creare e cercare il sovrannumero; 8) palleggiare solo per trovare una linea di passaggio o guadagnare spazio; 9) non giocare in post spalle a canestro ma di taglio in modo da poter fronteggiare il canestro in un tempo ridotto; 10) cercare il ribaltamento della palla; 11) la difesa a zona si batte con molti passaggi semplici e pochi assist, non viceversa; 12) andare a rimbalzo d'attacco; 13) bilanciare l'attacco per difendersi dal contropiede soprattutto quando si tira dagli angoli; 14) alternare tiri da fuori con tiri da sotto per incoraggiare la globalità dell'attacco; 15) non usare passaggi lenti perchè facilmente intercettabili; Movimenti: #1 GIOCARE NEI BUCHI DELLA DIFESA i due interni (4 e 5) inizialmente sempre dietro la difesa : la difesa si schiera 2-3... l'attacco si schiera 1-2-2 (diagr. 1) la difesa si schiera 3-2... l'attacco si schiera 2-1-2 (diagr. 2)

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#2 SOVRANNUMERO DEGLI ESTERNI #2.1 sovrannumero sullo stesso lato passando DIETRO il post basso e leggendo il movimento della difesa (diagr. 3 e 4) #2.2 sovrannumero sul lato opposto usando il post alto (4 o 5) per ribaltare la palla (diagr. 5)

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#3 ANGOLO POST DEI DUE INTERNI (4 e 5) #3.1 i due interni sovrannumerano occupando il post alto e il post basso dalla parte della palla (diagr. 6) #3.2 su ribaltamento di palla i due interni incrociano le posizioni (diagr. 7)

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#4 GIOCO DEL POST ALTO #4.1 blocca la palla (diagr. 8) #4.2 ribalta (anche sulla linea dei tre punti se serve) (diagr. 9) #4.3 riceve in post e fronteggia il canestro (diagr. 10)

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#5 GIOCO DEL POST BASSO gioca dietro le linee difensive e va SEMPRE a rimbalzo d'attacco (diagr. 11)

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#6 PENETRA E SCARICA DENTRO I BUCHI costringere la difesa ad aiutare e scalare le posizioni di partenza (diagr. 12)

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ATTACCO ALLA ZONA Alessandro Ramagli

USO DEI FONDAMENTALI 1- Distanza fra giocatori : SPACING : La distanza fra i giocatori sul campo deve essere tale da impedire ad ogni difensore di poter contemporaneamente difendere su due attaccanti: MAI 1 VS 2 (diagr. 1, 2, 3 e 4).

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2 - Uso del palleggio : "Congelare" un difensore statico della zona per liberare un passaggio (diagr. 5). "Attaccare un buco" della zona contro un difensore in recupero per liberare un passaggio (diagr. 6). "Distorcere" in palleggio lo schieramento della zona per attaccare un sovrannumero (diagr. 7 e 8).

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3 - Uso del passaggio e delle finte di passaggio : Fintare il passaggio con l'obiettivo di spostare i difensori senza muovere la palla. Le finte piĂš usate sono quelle che si propongono di favorire il ribaltamento o il ritorno di palla sullo stesso lato e quelle che mirano a fintare un passaggio interno per liberare un tiratore e all'opposto fintano il passaggio al tiratore per liberare un passaggio in area. Usare il passaggio per comprimere la difesa e riaprirla per consentire facili penetrazioni (diagr. 9 e 10). 4 - Uso dei blocchi : Due sono i tipi di blocchi piĂš comunemente usati nell'attaccare una difesa a zona: Blocchi di contenimento : Si usano per comprimere la difesa e liberare i tiratori in situazione di sovrannumero, mantenendo poi aggressivitĂ dentro l'area con prese di posizione contro il difensore interno (diagr. 11 e 12).

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diagr. 10

diagr. 11

diagr. 12

Blocchi sulla palla : Si usano per comprimere la difesa e liberare i tiratori in situazione di sovrannumero mentre il bloccante può scegliere se attaccare la difesa con un taglio interno (pick and roll) o con un movimento ad aprirsi per liberarsi per un tiro da fuori (pick and pop out) (diagr. 13 e 14).

Diagr. 13

Diagr. 14

PRINCIPI GENERALI DI COLLABORAZIONE 1 - Palla in post alto: SPACING (diagr. 15) 2 - Palla in post basso e 1/2 angolo (diagr. 16)

diagr. 15

diagr. 16

3 - Sovrannumeri (diagr. 17 e 18)

diagr. 17

diagr. 18

SVILUPPO DELL'ATTACCO Attenti allo spacing fra i giocatori, attacchiamo il primo lato con un passaggio da 1 a 3 e con un taglio contemporaneo di 4 sulla linea di fondo per "rubare" la posizione di post basso o 1/2 angolo (diagr. 19). Se 4 riceve la palla si applicano i principi di collaborazione visti in precedenza: 5 effettua un taglio a "banana" dal post alto verso la linea di fondo con l'obiettivo di comprimere la difesa) 2 effettua un taglio "flash" verso il post alto per rubare una facile ricezione) 1 e 3 bilanciano lo schieramento

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posizionandosi in modo da offrire a 4 due canali di scarico per il tiro da tre punti (diagr. 20).Terminato nel cuore dell'area il suo taglio, 2 usa il blocco di contenimento di 4 e 5 per attaccare con un sovrannumero il lato dove riconosce il vantaggio; nel frattempo il lungo di lato debole attacca con un taglio flash la posizione di post alto (diagr. 21).

diagr. 19

diagr. 20

diagr. 21

Se attacchiamo il secondo lato ribaltando la palla direttamente tra gli esterni o usando 5 in post alto, finiamo con un movimento alto-basso dei due lunghi, con 5 che "ruba" la posizione in area e 4 che attacca con un taglio flash verso il post alto (diagr. 22). Se la palla arriva a 5 in post basso (attraverso il passaggio di 2 o usando la sponda di 4), si tornano ad applicare i principi di collaborazione ora esaminati: taglio "banana" di 4 verso la linea di fondo; taglio "flash" di 3 verso il post alto e poi nel cuore dell'area; posizionamento di 1 e 2 per bilanciare lo schieramento; creazione di un sovrannumero usando i blocchi di contenimento e taglio flash verso il post alto del lungo di lato debole (diagr. 23 e 24).Se infine attacchiamo il terzo lato usando il ribaltamento di 4 in post alto (diagr. 25), finiamo con una situazione di pick and pop out fra 1 e 4 e contemporaneamente creiamo un sovrannumero sul lato opposto facilitato dal blocco di contenimento di 5 per 3 (diagr. 26).Decisiva risulta nella lettura di questa situazione la capacitĂ di 2 che, ricevuta la palla, prende iniziativa in penetro e scarico per liberare un tiro dei compagni, finendo poi la sua penetrazione con un taglio a sovrannumerare uno dei due angoli (diagr. 27).

diagr. 22

diagr. 23

diagr. 24

diagr. 25

diagr. 26

diagr. 27

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ATTACCO ALLA ZONA Carlo Recalcati

Abbiamo deciso di mantenere un nostro gioco contro la difesa a uomo (schieramento di partenza con due pick and roll alti - diagr. 1) e lavorare sulle varie letture possibili.

diagr. 1

SITUAZIONI DI ATTACCO ALLA 2-3 - Contro la zona 2-3 i nostri play maker giocano il pick and roll iniziale per attaccare fin da subito e creare quindi una situazione di vantaggio, costringendo la difesa ad una scelta fin dal primo movimento. Situazioni: A. Se la guardia di front line X1 passa dietro al blocco, 5 deve bloccare nuovamente invertendo l'angolo di blocco e gira forte dentro; 1 attacca quindi il centro, senza tralasciare la possibilitĂ di un tiro da tre punti, per provocare un aiuto di X2; 4, sempre un eccellente tiratore da tre punti, si apre fuori mettendo cosĂŹ il difensore di seconda linea X3 nell'impossibilitĂ di difendere due giocatori, 4 e l'esterno in angolo (diagr. 2 e 3). Se la palla viene passata fuori dall'arco dei tre punti il nostro 5 prende posizione contro il difensore in area per ricevere. Si tratta di una situazione molto favorevole (diagr. 4).

diagr. 2

diagr. 3

diagr. 4

B. Se la guardia prova a forzare e passare insieme il pick and roll, il play maker deve farlo sbattere o ritardare quel tanto che basta a prendersi un vantaggio da sfruttare con un arresto e tiro se X4 non aiuta e X5 rimane dentro (diagr. 5), o attaccare X5 se esce due passi in aiuto verso di lui. In questo caso non vogliamo forzare un tiro di un piccolo contro un lungo, ma stare sotto controllo: se X5 aiuta restando con il play abbiamo uno scarico per il nostro centro, altrimenti se il lungo si preoccupa del tagliante potremo finire con un facile lay-up (diagr. 6). Naturalmente se X3 chiude in area sul taglio di 5, 1 ha uno scarico sul perimetro sul lato debole con ampi spazi per i nostri tiratori (diagr. 7).

diagr. 5

diagr. 6

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diagr. 7


C. Se invece è X4 ad aiutare, lo scarico va all'esterno del lato forte, tenendo presente che vogliamo servirlo nel taglio sulla linea di fondo dietro la difesa, un movimento in cui ha maggiore confidenza, per finire con un tiro in avvicinamento (diagr. 8). Anche gli altri esterni oltre ad una normale spaziatura in angolo per un tiro, spesso giocano di taglio per eventuali nuove situazioni di penetra e scarica, con conclusioni del 5 dell'esterno sul lato debole (diagr. 9).

diagr. 8

diagr. 9

SITUAZIONI DI ATTACCO ALLA 3-2 - Contro la zona 3-2 il concetto più importante da noi preso in considerazione è di costringere per un momento X1 e X2 a stare entrambi vicino alla palla, esitando nell'azione di pick and roll sul prolungamento del gomito della lunetta dove si scambiano le rispettive responsabilità, trarre vantaggio e quindi proseguire per letture (diagr. 10). Il nostro 5 dopo il pick and roll gira dentro e prende posizione "sempre" contro l'uomo lontano dalla seconda linea, quindi se X1 segue la palla sul gomito destro si crea un due contro uno a favore degli esterni sul lato debole (diagr. 11). In questo caso se X4 riesce a recuperare, il nostro 5 prende ancora posizione "dentro" contro X5 sia per ricevere che effettuare un tagliafuori offensivo contro lo stesso giocatore da eventuali aiuti, permettendo al nostro esterno di attaccare il recupero di X4 e finire sul ferro (diagr. 12 e 13). Se X1 non segue la palla sul gomito destro e torna subito verso 4 che si apre, torniamo all'idea di attaccare centralmente con 5 che blocca X2 (diagr. 14). La stessa situazione se la difesa passa dietro con X1 prevedendo quindi una rotazione dei difensori di prima linea, stavolta 5 cambia l'angolo di blocco (proprio come contro la 2-3) e 1 ha la possibilità di attaccare il centro cercando una situazione di sovrannumero sul lato debole (diagr.15)

diagr. 10

diagr. 11

diagr. 12

diagr. 13

diagr. 14

diagr. 15

SITUAZIONI DI ATTACCO ALLA 1-3-1 - Anche nel caso di zona 1-3-1 utilizziamo questo schieramento iniziale per attaccare a "sandwich" l'uomo in punta ed entrare quindi con facilità ed efficacia nel penetra e scarica. Le situazioni sono quasi identiche (diagr. 16). 37


diagr. 16

CONCLUSIONI - Facendo lavorare la squadra ogni settimana su queste situazioni siamo costantemente cresciuti in tutte le cose che fanno la differenza per la riuscita di un attacco: "timing", situazioni di azione/reazione, abilità di passaggi in traffico, con una squadra, quindi, molto coinvolta nel leggere e punire le scelte della difesa e, soprattutto, nel giocare insieme. Da una semplice situazione di partenza abbiamo così ottenuto progressivamente un sistema per attaccare tutti i tipi di zona che: 1) Prevede di attaccare subito, mette la difesa sotto pressione dal primo secondo di azione e la costringe a fare una scelta da punire con una situazione di vantaggio per noi; 2) Rende pronta la squadra nei casi in cui si abbiano pochi secondi a disposizione (es. finali di quarto) e si trovi a fronteggiare una zona improvvisa, a sapere cosa fare e a trovare una buona soluzione senza panico; 3) Ci permette di continuare ad utilizzare situazioni di pick and roll quando, come è spesso accaduto, gli avversari provavano con la zona a negare proprio questo tipo di soluzione; 4) Evitiamo di perdere ritmo (un altro degli obiettivi che il passaggio ad una difesa a zona può cercare), entrando subito in un gioco di penetrazione e scarico dove si annullano quasi del tutto le differenze tra uomo e zona.

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ATTACCO ALLA ZONA PARI Fabio Fossati

Questo attacco alla zona pari prevede l'uso dei blocchi e soprattutto l'abilità da parte dei giocatori di leggere gli spazi concessi dalla difesa, spazi che devono essere occupati dal movimento interno all'area dei centri e che, sul perimetro, devono creare possibilità di passaggi skip, elementi fondamentali in qualsiasi attacco alla zona. SCHIERAMENTO INIZIALE : 1 con palla chiaramente in posizione centrale tra i due difensori di prima linea. 4 e 5 in posizione di post basso dietro i difensori di seconda linea difensiva (diagr. 1). 1 cerca, attraverso una penetrazione centrale, la reazione della prima linea. Considero questo un movimento fondamentale per l'inizio del gioco (diagr. 2). Con la penetrazione centrale 1 può trovare un tiro o, se c'è reazione sulla penetrazione, un passaggio laterale che libera l'esterno per un tiro dalla posizione di ala (diagr. 3).

diagr. 1

diagr. 2

diagr. 3

Se non esistono i presupposti per una soluzione immediata 1 sfrutta un blocco posizionato da 2 o da 3. L'effetto di questo blocco può provocare anche la possibilità di un tiro da parte di 1 (diagr. 4). Se 1 non tira deve valutare il movimento di 2 che, dopo aver bloccato, si muove per creare un sovrannumero o sul lato forte o sul lato debole. In questo caso il sovrannumero è sul lato forte (diagr. 5). Se 2 decide per il lato debole fondamentale, il movimento di 3 che dovrà adeguare la sua posizione per poter passare la palla a 2 (diagr. 6).

diagr. 4

diagr. 5

diagr. 6

diagr. 7

diagr. 8

diagr. 9

Il movimento dei centri 4 o 5 sarà tale da posizionare un blocco per consentire a 2 di ricevere facilmente la palla (diagr. 7) Se il blocco sarà effettuato bene si crea la possibilità per un passaggio facile a 2 o, se la difesa reagisce, 39


anche un passaggio in post basso a 5 (diagr. 8) Quando la palla è in angolo a 2, 4 farà un taglio flash verso il lato forte mentre 3 si sposterà verso la linea di fondo per creare la possibilità di un passaggio skip (diagr. 9) 2 può passare al post alto o provare un passaggio skip per 3 (diagr. 10) Il passaggio di 2 a 4 a volte è difficoltoso. Lo stesso può avvenire attraverso 1 (diagr. 11) Nel caso sia impossibile far arrivare la palla a 3 o attraverso un passaggio skip attraverso il post alto, il numero 3 adeguerà la sua posizione portandosi sopra la linea del tiro libero e 4 si porterà in post basso, sua posizione iniziale (diagr. 12)

diagr. 10

diagr. 11

diagr. 12

Con palla a 3, 2 taglierà verso il lato forte e, sfruttando il blocco di 4, potrà ricevere da 3 per un tiro o un passaggio sotto a 4 (diagr. 13) Con la palla in angolo 5 farà un taglio flash in post alto e 1 si abbasserà verso la linea di fondo per un passaggio skip da 2 (diagr. 14) Si ricrea la situazione del diagramma 10-11 dove il ribaltamento può avvenire attraverso il post alto o attraverso un passaggio skip da parte di 3 (diagr. 15)

diagr. 13

diagr. 14

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diagr. 15


ATTACCO ALLE ZONE QUADRATO + UNO e TRIANGOLO + DUE Stefano Sacripanti e Marco Gandini

Prima di passare allo sviluppo dell'argomento in questione vorrei premettere che, non affrontando molte squadre nell'arco della stagione che applichino tali difese, abbiamo preferito adattare un nostro gioco offensivo contro la difesa individuale per attaccare la box & one e la triangolo e due, piuttosto che inserire un attacco specifico alle zone miste. Partendo dal presupposto che lo scopo delle difese miste è quello di togliere la palla dalle mani dei nostri principali terminali, abbiamo pensato di utilizzare un gioco in cui fossero presenti situazioni di blocchi "stagger", vale a dire due blocchi in successione (sfruttando i quali nostri tiratori potessero ricevere), blocco e giro (pick & roll), per creare aiuti da parte dei difensori che giocano a zona, e penetra e scarica sui ribaltamenti (originato dagli aiuti difensivi). SVILUPPO DEL GIOCO - Quadrato ed uno (box & one) I giocatori si dispongono in uno schieramento uno-quattro alto con il nostro playmaker che si muove in palleggio in direzione di 2, il nostro giocatore marcato a uomo spingendolo in posizione di mezzo angolo. E' importante che il movimento di palleggio iniziale avvenga su questo lato del campo per permetterci un ribaltamento di palla più facile e veloce che non coinvolga attaccanti anticipati a faccia a faccia (diagr. 1). Con la palla in punta giochiamo con un blocco cieco tra 5, che si è disposto in posizione di post medio, e 2 che taglia forte per un'eventuale ricezione in posizione di post, sul ribaltamento di palla a 3. E' importante che 4, sul taglio di 2, tenga la palla ferma nella fascia centrale del campo il tempo necessario a leggere la situazione di blocco per riuscire a passare a 5 in area sulla soluzione di blocco e giro, nel caso in cui vi sia l'aiuto di aiuto del difensore che gioca a zona (diagr. 2).

diagr. 1

diagr. 2

diagr. 3

Con palla a 3, 4 taglia sull'angolo della lunetta sul lato debole e 1 rimpiazza nella fascia centrale per ricevere ed essere pronto al ribaltamento di palla sui blocchi in successione (stagger) di 4 e 5 per 2. Nelle situazioni di blocchi in successione è importante che: - 2 aspetti che 5 posizioni il primo blocco molto vicino al difensore, corra poi forte verso il primo blocco per poi rallentare e cambiare nuovamente velocità in uscita dal secondo blocco di 4. - 5, dopo aver bloccato, faccia un taglio rapido verso la palla. - 4 giochi a sua volta una situazione di blocco e giro verso la palla o il mezzo angolo leggendo il comportamento delle difesa, che va in eventuale aiuto dell'uomo a zona più vicino (diagr. 3). Con la palla nelle mani di 2, vogliamo giocare un pick & roll che coinvolga 4 nel blocco e allontanamento sulla linea del tiro da tre punti, mentre sul lato debole occupiamo l'area con il taglio rapido di 5 e le aree del tiro da tre punti con 1 e 3 disposti in posizione di guardia e mezzo angolo. Su tutte le situazioni di blocco e giro nelle quali la difesa sceglie di passare sotto il blocco, ci adeguiamo bloccando nuovamente sulla palla.

diagr. 4 diagr. 5

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E' importante che 5 prenda una posizione profonda in area, giocando sulla spalla interna del difensore o oppure faccia blocchi di contenimento per il tiro di 3 (diagr. 4 e 5). SVILUPPO DEL GIOCO - Triangolo e due I giocatori si dispongono in uno schieramento uno - quattro alto con gli attaccanti marcati a uomo in posizione di punta e ala. Eseguiamo lo stesso movimento di palleggio iniziale visto in precedenza per arrivare ad avere un ribaltamento di palla più facile e veloce che non coinvolga attaccanti anticipati a faccia a faccia (diagr. 6). Con la palla in punta giochiamo con un blocco cieco tra 5 (che si è disposto in posizione di post medio) e 2 che taglia forte per un'eventuale ricezione in post sul ribaltamento di palla a 3. E' importante che 4, sul taglio di 2, tenga la palla ferma in punta il tempo necessario a leggere la situazione di blocco per passare la palla a 5 in area sulla soluzione di blocco e giro in caso di aiuto del difensore che gioca a zona (diagr. 7).

diagr. 6 diagr. 7

Con palla a 3, 4 blocca sull'angolo della lunetta sul lato debole per 1, che, ricevuta la palla in punta, si prepara a ribaltare palla sui blocchi in successione (stagger) di 4 e 5 per 2. Se 1 dovesse uscire dal blocco di 4 e fosse anticipato, 3 va in palleggio verso di lui, forzandolo a rimpiazzare la posizione di ala lasciata libera. Nelle situazioni di blocchi in successione è importante che: - 2 aspetti che 5 porti il primo blocco molto vicino al difensore, corra forte verso il primo blocco per poi rallentare e cambiare nuovamente velocità in uscita dal secondo blocco di 4. - 5, dopo aver bloccato, faccia un taglio rapido verso la palla. - 4 giochi a sua volta una situazione di blocco e giro verso la palla o il mezzo angolo leggendo il comportamento della difesa nel caso di un eventuale aiuto del difensore più vicino disposto a zona (diagr. 8 e 9).

diagr. 8 diagr. 9

Raggiunto l'obiettivo di far giungere la palla nelle mani di 2, vogliamo giocare un blocco e giro che coinvolga 4 nell'azione di blocco e allontanamento sulla linea del tiro da tre punti, mentre sul lato debole occupiamo l'area con un taglio rapido di 5 e le aree del tiro da tre punti con 1 che taglia in angolo e 3 che occupa la posizione di guardia per agevolare il passaggio di 2 sull'eventuale aiuto del difensore a zona più vicino al blocco e giro. Su tutte le situazioni di blocco e giro nelle quali la difesa sceglie di passare sotto il blocco ci adeguiamo bloccando nuovamente sulla palla. E importante che 5 prenda posizione profonda in area giocando sulla spalla interna del difensore o faccia blocchi di contenimento per il tiro di 3 (diagr. 10, 11 e 12).

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diagr. 10

diagr. 11

diagr. 12

Se non riuscissimo ad avere in avvio d'azione un corretto posizionamento da parte dei due attaccanti marcati a uomo, cominceremo il nostro attacco con uno spostamento in palleggio della palla su di un lato e l'esecuzione in serie di due blocchi in successione ed il blocco ed il seguente blocco e giro laterale (diagr. 13, 14 e 15).

diagr. 13

diagr. 14

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diagr. 15


Principi di attacco contro la difesa a zona nel settore giovanile Christian Fedrigo

Le prime difficoltà che si incontrano nell’attaccare la difesa a zona nelle categorie giovanili sono: 1. la spaziatura, data la giovane età, infatti, hanno un concetto impreciso di spazio, di posizione e di schieramento; 2. l’introduzione della zona nella vecchia categoria ragazzi; 3. l’angoscia della parola zona, per altro trasmessa spesso proprio dall’allenatore. Di conseguenza dobbiamo dare dei riferimenti, che sono gli stessi utilizzati contro la difesa a uomo, che portino alla conoscenza degli spazi corretti. Fare contropiede, non solo da rimbalzo, ma anche da palla recuperata o palla vagante, ma soprattutto da canestro subito; per il qual motivo serve creare la mentalità. L’obiettivo che deve essere perseguito è trovare una conclusione a canestro nei primi sette secondi. Se non si riesce a concludere velocemente, dare continuità e profondità al gioco, facendo arrivare la palla sia col palleggio, sia con passaggio. I concetti vanno allenati, dando il tempo di metabolizzare le proposte: 1. attaccare gli spazi in modo diverso, ovvero giocare dove non c’è difesa e occupare i buchi; 2. uso del passaggio in funzione del movimento dei giocatori senza palla. Esercizi Quattro contro zero da rimbalzo difensivo con i giocatori che partono occupando spazi diversi nella metà campo (in analogia a situazioni di anticipo e palla rubata) e conclusione in sette secondi (diagramma n. 1).

Quattro contro tre in continuità ad onde, sempre rispettando l’obiettivo di portare la palla dentro l’area con palleggio o con passaggio. Quattro contro tre ad handicap con partenza da fondo campo, dove si miscela la necessità di trovare un canestro in sette secondi con il secondo principio, cioè di portare la palla dentro l’area dei tre secondi (diagramma n. 2). Cinque contro quattro, riprendendo il principio di portare la palla dentro, in questa situazione probabilmente con un taglio dal lato debole si risolve il problema. Cinque contro cinque, miscelando di nuovo il gioco in velocità (conclusione entro sette secondi) e quello con palla dentro, provando ad attaccare anche in palleggio per creare spazi per i compagni. Dal metodo globale si può fare passare ad una progressione didattica più analitica con i seguenti esercizi: Uno contro uno ad handicap di spazio per il difensore, l’obiettivo è condizionare l’orientamento della spinta sulla palla in funzione di un grande vantaggio di spazio in partenza (diagramma 3). Uno contro uno da centro campo, riducendo l’handicap di spazio del difensore, l’attaccante sarà costretto rispettando l’obiettivo tecnico sul palleggio dell’esercizio precedente, a variare le conclusioni in funzione del maggiore/minore spazio a disposizione. Uno contro uno con il difensore che parte da fondo campo; l’obiettivo è indurre il nostro giocatore a scegliere in funzione dello spazio tra lui ed il difensore. L’esercizio precedente continua con l’attaccante che diventa difensore su un giocatore nel quarto di campo opposto; l’obiettivo è, riprendendo gli esercizi precedenti, velocizzare il passaggio di apertura (diagramma 4). Due contro due ad handicap con partenza da fondo campo, con un due contro due al ritorno. La progressione si conclude con esercizi si due contro due, tre contro e quattro contro quattro con il Coach come appoggio.

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Domande Come ovviare alle difficoltà del passare da un attacco in sette secondi al gioco sotto controllo? Li alleno a questo. Ci sono situazioni che senza le nostre regole, liberano l’istinto dei ragazzi senza ingabbiare le loro decisioni. Devono essere bravi a tirare da tre come da dentro l’area. Il soprannumero lo usi per dar sicurezza ai tuoi ragazzi? Si, devo allenarli a giocare, dal loro certezze e divertimento in una pallacanestro basata sulla corsa. Per questo motivo uso sempre il soprannumero (due contro, tre contro due e quattro contro tre). Perché le due regole che dai sono sette secondi e palla dentro? Sette secondi per avere tiri in corsa e palla dentro l’area per dare profondità ed evitare l’abuso di tiri da tre punti sui ribaltamenti, solo apparentemente facili.

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Un attacco alla zona

Birmingham University - Murry Bartow Non è insolito che una squadra che sta giocando con efficacia e successo contro una difesa individuale vada in crisi contro la stessa squadra che passa alla difesa a zona. I giocatori sono gli stessi, le loro capacità individuali sono inalterate, i difensori non sono cambiati, ma qualcosa non funziona più a dovere. E’ molto probabile che la squadra che va in crisi non sia ben preparata ad attaccare la zona, non soltanto per la qualità della manovra ma anche, e soprattutto, per la mancanza degli adeguati principi di base, vere e proprie chiavi necessarie per raggiungere il successo. Se i giocatori non interagiscono adeguatamente, se non c’è accordo fra loro e sintonia fra il gioco interno e quello esterno, se la circolazione del pallone non distorce la zona, se il suo ribaltamento non la sorprende sbilanciata su un lato e se, in abbinamento con il movimento dei giocatori, non apre i necessari varchi nei quali penetrare, l’attacco è destinato inevitabilmente al fallimento. Non fallisce, se non per la bravura dei difensori, avversari l’attacco alla zona dell’università dell’Alabama con sede a Birmingham allenata da Murry Bartow. Un’occhiata ai principi chiave ai quali si attengono i giocatori, oltre ad essere l’utile premessa per capire meglio i movimenti illustrati nei diagrammi, serve per conoscere e verificare le linee guida. Le chiavi. • equilibrio sul campo e spaziatura fra i giocatori; • gioco dentro-fuori (importanza del dare dentro il pallone); • uso del palleggio per distorcere la zona; • attaccare la zona da dietro; • posizione "pronti per il tiro" per i giocatori perimetrali; • uso delle finte di passaggio e di tiro; • uso del passaggio skip; • non palleggiare verso il compagno al quale si intende passare; • passare sul lato opposto al quale si è ricevuto il pallone; • appropriata disposizione dei giocatori (in relazione agli avversari); • occupare i varchi; • tagliare con l’obiettivo di forzare la difesa a prendere decisioni; • sovrannumerare la zona (gioco alto-basso dei lunghi e taglio lungo il fondo verso il lato forte); • i post bassi devono allargarsi verso l’angolo ravvicinato; • accurato ribaltamento del pallone. Conoscendo i principi che regolano l’esecuzione dell’attacco, è agevole seguire i movimenti che hanno origine da una disposizione "3 fuori–2 dentro" adottata per battere la zona 2-1-2 e che mostrano alcune particolarità di questo attacco.

diagr. 1

diagr. 2

diagr. 3

Il diagramma 1, oltre che illustrare la posizione dei difensori, evidenzia il lavoro combinato degli esterni e dei lunghi. Sul perimetro, 1 passa a 3, taglia per occupare un varco e viene rimpiazzato da 2 per il corretto bilanciamento e la giusta spaziatura. I due lunghi, 4 e 5, lavorano per premere sulla linea arretrata della difesa: 4 si muove verso l’interno dell’area sotto canestro (attacco da dietro) e 5 esce e si allarga verso l’angolo ravvicinato. Il diagramma 2 ha l’unico ed evidente scopo di illustrare il principio che vuole sia posta attenzione al gioco "dentro-fuori". 3 passa dentro a 4 e 4 è attento al pronto ribaltamento su 1 sull’altro lato del campo.

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Il Diagramma 3 vede una ulteriore particolarità del lavoro congiunto degli esterni e dei lunghi. 4 e 5 lavorano per occupare l’angolo ravvicinato e per scattare da dietro. Sul perimetro, 1, 2 e 3 mantengono le giuste distanze fra loro e possono scambiarsi le posizioni.

diagr. 4 diagr. 5 diagr. 6

Diagramma 4 - Ancora un’evidenza del gioco "dentro-fuori". Il passaggio al post basso da parte di un esterno è parte di questo attacco. Ipotizzando compiuti i movimenti illustrati nel diagramma precedente, 1 passa dentro a 4 che può agire nello spazio compreso fra la posizione di post basso e l’angolo ravvicinato. 4, a sua volta, deve prestare particolare attenzione all’esecuzione di un tempestivo passaggio che ribalta il pallone sull’altro lato del campo, in questo caso a 3. Diagramma 5 - Il gioco normalmente inizia con 1 che palleggia verso destra per perfezionare un passaggio a 3. La prima scelta è il passaggio dentro a 5 in post basso per cercare il tiro immediato di 5 o il pronto ritorno del pallone a 3 scivolato in angolo che può produrre un tiro da tre punti. Sul passaggio di 3 a 5, 4 lavora sia per prepararsi al possibile rimbalzo ma anche per comprimere il difensore più vicino verso la linea di fondo per favorire l’esecuzione della seconda scelta. Il lavoro di 4, infatti, apre una corsia di passaggio per 2 da parte di 5 che, se si concretizza, porta automaticamente 2 al tiro da tre (salvo il pronto, ma non agevole, intervento del difensore vicino a 2). In caso di ribaltamento su 2, l’azione può essere replicata sul lato sinistro con lo scambio di ruoli fra 4 e 5. Diagramma 6 - Se 3 è costretto a ripassare a 1, scatta quello che, in realtà, è il principale obiettivo di questa azione: il lob per 3. 1 si sposta in palleggio sul lato sinistro, 5 scatta con decisione in area verso la sua parte alta, seguito immediatamente da 4 che incrocia ed esce verso 3 per il quale porta un blocco cieco. Se la difesa reagisce a questi movimenti adeguando le posizioni, è probabile che per 3 si apra una corsia di penetrazione a canestro nella quale può andare preparandosi a ricevere il passaggio di 1 che, in palleggio, ha cercato un buon angolo per eseguirlo. Se 1 riesce ad eseguire il lob, 1 ha la concreta possibilità di andare a concludere da sotto. Un aspetto interessante dello sviluppo di questo attacco alla zona consiste nelle modalità di ricerca del sovrannumero laterale voluto, ovviamente, su entrambi i lati.

diagr. 7

diagr. 8

diagr. 9

Diagramma 7 - Una prima particolarità sta nel fatto che il sovrannumero non viene cercato prima del secondo passaggio diretto ad un’ala. 1 passa a 2 e la differenza visibile con quanto fino ad ora illustrato è il comportamento di 4 che attacca il difensore sul suo lato da dietro cercando di tenerlo alle proprie spalle. Il passaggio di 1 a 3 avvia il gioco.

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Diagramma 8 -Il passaggio di ritorno di 3 a 1 è il preludio alla manovra che porta al sovrannumero, in questo caso sul lato sinistro. Come 3 vede 1 eseguire il passaggio a 2 che ribalta il pallone sul lato opposto, scatta verso canestro e attraversa l’area lungo la linea di fondo ruotando prima su 5 e forte dell’aiuto che riceve da 4 che blocca in suo favore. 2 completa il taglio uscendo in angolo e porta a compimento la prima fase della azione che mira ad ottenere il sovrannumero. Diagramma 9 - Il pallone è nelle mani di 2 sulla sinistra ed il taglio diagonale che porta 5 dalla posizione di post basso sulla destra a quella di post alto all’angolo sinistro della lunetta fa raggiungere ai giocatori un forte sovrannumero sul lato sinistro del campo. I possibili sbocchi della azione sono intuibili e comprendono tanto il tiro da fuori quanto il gioco interno.

diagr. 10

Diagramma 10 - Se non c’è stata alcuna conclusione e la squadra vuole giocare altre opzioni derivanti da una situazione di forte sovrannumero, il ribaltamento del fronte offensivo non è difficile e si snoda come riprodotto in questo ultimo diagramma. 2 ripassa a 1 in posizione centrale e poi scatta diagonalmente verso l’area che attraversa per poi uscire lungo la linea di fondo campo fino a raggiungere l’angolo sul lato opposto. Anche 3 cambia lato iniziando con un taglio lungo il fondo prima di ruotare su 4 che blocca in suo favore e risalire attraverso l’area fino a raggiungere la posizione di ala in prossimità dell’estensione della linea di tiro libero sullo stesso lato di 2. 5 cambia lato e lo spostamento in palleggio di 1 raggiunge l’effetto voluto con quattro giocatori su un lato del campo. Il passaggio di 1 a 3 da il via ad un nuovo tentativo i cui movimenti non sono difficili da intuire.

Nota bene. Nel testo è usato, in alcuni casi, il termine "angolo ravvicinato". Si tratta della libera traduzione dell’americano "short corner" che si riferisce ad un angolo formato dalla linea di fondo campo e da una linea ideale tracciata perpendicolarmente ad essa a una distanza di 4,5 metri dal canestro.

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ATTACCO ALLA ZONA 1-4 Steve Smith

Nel preparare l'attacco alle difesa a zona , molti sono i fondamentali che una squadra deve apprendere se vuole avere successo contro questa difesa. Queste sono le aree su cui si deve lavorare: 1. 2. 3. 4. 5.

L'uso di differenti tecniche di blocco Attuare penetrazione in palleggio e con il passaggio Frequenti cambi di lato alla palla per espandere orizzontalmente la zona L'uso del passaggio da un lato all'altro del campo L'arma del tiro da tre punti.

Basandoci su questi principi, abbiamo sviluppato una serie di regole nel nostro attacco alla zona. Queste serie sono suddivise nelle regole per i giocatori interni e regole per i giocatori esterni. ALLINEAMENTO BASE - Mentre non vi è nulla di sconvolgente nel modo in cui ci disponiamo sul campo (diagr. 1), abbiamo alcune linee guide per ogni giocatore coinvolto in attacco. Il giocatore 1 è chi ha più a lungo il controllo di palla. Vogliamo che inizi l'attacco in posizione alta per espandere la zona verticalmente. I giocatori 2 e 3 sono le ali , con un buon tiro dal perimetro. Vogliamo che si dispongano almeno un passo sopra l'estensione della linea del tiro libero ed in modo tale da vedere con la visione periferica tutta la difesa. I giocatori 4 e 5 sono i post, disposti uno di fronte all'altro. Il loro compito è quello di fare un blocco sul difensore della guardia o di "tenere" il difensore per ricevere un passaggio da 1. Questa disposizione permette due cose: 1. Vi sono quattro possibilità per iniziare l'attacco 2. Fa spostare verticalmente la zona e questo crea spazi più ampi. Una volta che sono posti in essere i principi dell'allineamento iniziale, ogni altro movimento dipende dalla reazione della difesa al movimento di palla.

diagr.

1

diagr. 2 diagr. 3

REGOLE PER I GIOCATORI IN POST a. Ogni volta che il post riceve palla, l'altro post taglia in area verso la posizione bassa opposta. Questo accade quando entrambi i giocatori in post sono in posizione alta o bassa (diagr. 2, 3 e 4). Il taglio deve essere fatto mantenendo il contatto visivo tra i due giocatori.

diagr. 4

diagr.

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diagr. 6 b. Ogni volta che la palla è passata dall'ala in lunetta, il post alto fa un blocco per il post basso (diagr. 5). Il blocco deve essere fatto sul difensore centrale della zona. Per muoversi con l'esatto tempismo, il post 49


basso dovrebbe fare perno sul piede più vicino alla linea di fondo e girarsi verso la linea di fondo, per poi tagliare rapidamente sul blocco e verso la linea tratteggiata del cerchio di tiro libero. c. Ogni volta che vi è un cambio di lato della palla, con passaggio da un lato all'altro del campo, i giocatori in post devono tagliare incrociandosi, con il post alto che taglia per primo (diagr. 6). d. Sulla penetrazione in palleggio sull'angolo della lunetta, il post alto deve uscire fuori della linea del tiro da tre punti ed il post basso deve tenere la posizione (diagr. 7). e. Sulla penetrazione lungo la linea di fondo, il post basso fa perno sul piede interno e "tiene" in quella posizione il difensore, mentre il post alto taglia forte e va in posizione bassa sul lato debole (diagr. 8). f. Quando riceve palla, il post alto deve ruotare facendo perno sul piede interno (movimento di piedi dei due ex - famosi giocatori NBA James Worthy e Jack Sikma, per fare l'esempio) e fronteggiare canestro. Se riceve il post basso, questo giocatore deve tenere la palla sotto il mento e guardare in area da sopra la spalla.

diagr.

7

diagr. 9

diagr. 8

REGOLE PER I GIOCATORI SUL PERIMETRO a.Ogni volta che vi è una penetrazione di palla, sia in palleggio, che con passaggio verso la linea di fondo, tutti gli attaccanti sul perimetro devono scivolare di un passo verso la linea di fondo sul lato della palla (diagr. 9). b. Ogni volta che vi è una penetrazione verso l'angolo dell'area di tiro libero (verso il centro dell'area), tutti gli attaccanti sul perimetro devono scivolare di un passo verso la linea di fondo sul lato debole (diagr. 10)

diagr. 10 diagr. 11

c. Ogni volta che vi è una penetrazione in lunetta, con passaggio o palleggio, il giocatore in ala fa un passo in angolo oppure dietro al compagno che è penetrato (diagr. 11), in base al tipo di zona. Sulla penetrazione con passaggio, il giocatore in punta scivola sul lato opposto a quello del post. d. Contro una difesa a zona a fronte dispari, il playmaker si dispone su un lato del campo ed in una posizione tale che il difensore che gioca in punta non lo possa vedere. E. IL GIOCATORE NON DEVE RIPASSARE LA PALLA SULLO STESSO LATO DA CUI L'HA RICEVUTA, A MENO CHE IL PLAYMAKER NON PALLEGGI O FINTI SULLA LINEA MEDIANA DEL CAMPO. F. POSSIBILITÀ: OGNI VOLTA CHE LA PALLA È PASSATA DAL PLAYMAKER ALL'ALA, CHI HA PASSATO FA UN BLOCCO NELLA DIREZIONE OPPOSTA O CAMBIA DI POSIZIONE CON L'ALTRA ALA: IL DECIDERE UNA DELLE DUE SOLUZIONI DIPENDE DA DOVE È DISPOSTO L'ALTRO DIFENSORE IN POSIZIONE DI GUARDIA.

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Idee e principi per attaccare LA DIFESA A ZONA nel settore giovanile Enrico Ciuffo

Primo impatto della squadra contro la difesa a zona (magari molto chiusa nell’area, d’estremo contenimento…) • Difficoltà a riconoscere il cambio di difesa • Penetrazioni forzate (infrazioni, stoppate subite) • Circolazione solo perimetrale e tiro da fuori allo scadere dei 24sec. (spesso da 3…) • Nessun rimbalzo d’attacco e contropiedi subiti Come dunque affrontare il problema? Credo che si potrebbe: • inserire nella programmazione tecnica principi validi sia contro la difesa individuale, sia contro la zona • cominciare a far conoscere ai propri giocatori i principi di questa difesa • non “demonizzare” la difesa a zona (aspetto psicologico), fa parte del gioco come ad esempio il contropiede e le collaborazioni. PRINCIPI VALIDI ANCHE CONTRO LA DIFESA INDIVIDUALE 1. contropiede come attacco primario: attaccare il canestro prima che la difesa sia completamente schierata; 2. bilanciare il gioco per non subire contropiede (dentro/fuori/ribaltamento e spaziature tra esterni ed interni per non avere solo circolazione perimetrale); 3. rimbalzo d’attacco (è più facile se il gioco è bilanciato). Cominciare quindi ad insegnare l’attacco alla zona partendo dalle situazioni di soprannumero a tutto campo dal 2 c 1, al 3 c 2, fino al 4 c 3 e 5 c 4 porta questi vantaggi: • abitua ad attaccare direttamente dal contropiede • la situazione è più semplice e pertanto le scelte più facili • maggiori opportunità per andare a rimbalzo d’attacco in corsa, quindi un maggior numero di secondi tiri (= maggiore serenità nel prendere un tiro, poiché c’è molta fiducia nella possibilità di recuperare il rimbalzo, esattamente al contrario di quando la zona ci forza ad un tiro non voluto allo scadere dei 24 secondi. In questi esercizi la difesa si schiera praticamente a zona, ma perché gli attaccanti vengano allenati efficacemente occorre iniziare a dare informazioni semplici e “pronto uso” ai nostri difensori, introducendoli così alle prime nozioni relative alla difesa a zona: 1. mettere pressione sulla palla dalla linea dei 3 punti in poi; 2. chi non marca la palla ha almeno un piede in area per proteggere il canestro; 3. negare i passaggi dentro, arrivare insieme alla palla nella circolazione perimetrale; 4. tagliafuori su tutti, tranne l’attaccante più lontano da canestro (siamo in sottonumero…). 2 c 1 Penetro e scarico Dopo ½ campo il palleggiatore attacca il ferro: - area libera penetrare al ferro - difesa chiude = arresto in lunetta per tiro o scarico - 2° giocatore sempre in diagonale

diagr. 1 diagr. 2

Diagramma 1 - Penetrazione al ferro e scarico in lunetta (uso dell’arresto rovescio con giro in allontanamento) Diagramma 1 - Arresto al gomito della lunetta e tiro o scarico al tagliante (tiro ostacolato /tiro smarcato) 51


3 c 2 Palla dentro-palla fuori-ribaltare - L’obiettivo è trovare l’uomo libero con 2 passaggi, giocando sul soprannumero

diagr. 3

diagr. 4

Diagramma 3 - Attaccare dentro l’area, costruire opportunità per passaggi di ribaltamento Diagramma 4 - Verificare sempre le opportunità di sponda : • Esterno per interno • Interno per esterno 4 c 3 Giocare nei buchi

diagr. 5

diagr. 6

diagr. 7

Diagramma 5 - Sprintare tutto campo per occupare gli spazi liberi. Diagramma 6 - Interno gioca di contatto per spezzare la rotazione difensiva. Diagramma 7 - Muoversi con i principi del nostro gioco. 5 c 4 Inserimento del 2° rimorchio

diagr. 8

diagr. 9

Diagramma 8 - Possibilità di condurre in palleggio il contropiede. Diagramma 9 – Schieramento base.

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Attacco multiplo alla difesa a zona Regole • Vedere 4 passaggi • Occupare sempre l’angolo di lato forte per sovrannumerare la difesa • L’interno che ribalta taglia • Quando riceve un interno, l’altro taglia Può essere giocato con 2 centri di ruolo, oppure con 2 ali che si alternano nella posizione interna; se in squadra non esistono distinzioni di ruolo, possono giocare nelle posizioni interne gli ultimi 2 giocatori che arrivano in transizione. OBIETTIVO: portare i piccoli a giocare 1 c 1 contro i lunghi della 2° linea difensiva e portare i lunghi a tirare/ribaltare contro i piccoli avversari.

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Diagramma 10 - Passaggio d’ingresso: soprannumero sul lato forte + blocco di contenimento (NB: gli interni partono in post medio) Possibilità di condurre in palleggio il contropiede. Diagramma 11 – Ribaltamento tramite post alto. Diagramma 12 - L’angolo fa “pendolo”, gli interni si incrociano per sovrannumerare la difesa ricostruendo i triangoli. Diagramma 13 – Palla in angolo e rimpiazzo in palleggio per distorcere la difesa. Diagramma 14 – Ribaltamento: flash di 5 sulla ricezione di 4 Diagramma 15 - Se x3 segue il movimento in palleggio, 1 esce sullo stesso lato per sfruttare lo spazio aperto dal movimento di 3. Diagramma 16 – Se x3 ed x1 si scambiano la marcatura del palleggiatore, 1 esce nell’angolo opposto. È compito di 3 operare questa lettura, quindi scegliere se ribaltare o meno.

diagr. 16

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diagr. 18


Diagramma 17 - Palla al post basso: l’angolo taglia passando sotto al tabellone.

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Diagramma 18 - Ribaltamento dal post basso: 5 esegue un taglio flash in area, se non riceve sale. Diagramma 19 - NOTA BENE: se un interno occupa il post medio, l’altro sta fuori dai 3 punti. Diagramma 20 - NOTA BENE: se un interno occupa il post alto, l’altro gioca dietro la seconda linea della difesa (nel diagramma: un esempio alternativo di schieramento iniziale). Diagramma 21 - Skip-pass 1. Diagramma 22 - Continuità. Diagramma 23 – Skip-pass 2 Diagramma 24 – Tiro da 3 punti.

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diagr. 27

diagr. 30


diagr. 31 diagr. 32

Diagramma Diagramma Diagramma Diagramma Diagramma alto. Diagramma Diagramma Diagramma

25 – Continuità con rimpiazzo in palleggio. 26 – Pick & Roll. 27 – Continuità nel caso di un bloccante tiratore. 28 – Continuità nel caso di un bloccante non tiratore e sponda per l’interno. 29 – Contro zona 3-2: gli esterni si schierano 2 guardie e 1 ala, gli interni in post basso e post 30 – Continuità come prima. 31 – Contro zona 1-3-1: i post medi diventano alti e gli esterni si abbassano negli angoli. 32 – Rimpiazzo in palleggio e continuità con 2 guardie e gli interni in post basso e alto.

Il lavoro sui fondamentali PASSAGGIO: • Finta di passaggio: la zona è orientata alla palla, con l’uso delle finte vogliamo rompere il timing degli adeguamenti difensivi, aprendo varchi tra le linee della difesa per facilitare così le penetrazioni in palleggio • Passaggi di ribaltamento 2 mani sopra la testa (skip e dal post basso con perno in allontanamento) TIRO: • Gli esterni ed il post alto, ad ogni ricezione, devono effettuare una minaccia di tiro (gambe cariche, occhi al ferro, palla tra mento e spalla) per impegnare la difesa, costringendola ad uscire a marcare sino alla linea dei 3 punti. • Molto lavoro tecnico deve essere svolto per migliorare la tecnica di tiro dei nostri giocatori con i seguenti obiettivi: o Incremento delle percentuali di realizzazione (sviluppare e individualizzare la meccanica del movimento); o Ampliamento del raggio di tiro (incremento della forza degli arti superiori); o Velocità esecutiva del gesto tecnico (abituare a ricezioni con gambe cariche e pollici a T); o Fiducia: sostenere e motivare anche quando tiri opportunamente scelti non vanno a canestro. • Uso dell’arresto e tiro a chiusura della penetrazione in palleggio (cosiddetto arresto trasportato o in salto)

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ATTACCO AD UNA ZONA PRESS A TUTTO CAMPO Luciano Nunzi

PREMESSA - L’introduzione della regola degli 8 e dei 24 secondi ha cambiato molte situazioni tattiche sia difensive che offensive ed in particolare la zona pressante a tutto campo è diventata un’arma tattica che ogni squadra ha inserito nel proprio sistema difensivo per “rubare” secondi preziosi all’azione degli avversari e non più solo per recuperare uno svantaggio. Anche l’attacco alla zona pressante si è così trasformato da un mezzo per far avanzare la palla nella metà campo offensiva (con la maggior parte delle squadre che una volta superata la metà campo si schieravano per sviluppare il proprio attacco), ad un modo per arrivare velocemente alla conclusione cercando di sfruttare i sopranumeri battendo eventuali raddoppi difensivi con un’appropriata circolazione di palla. Infatti ogni qualvolta avviene un raddoppio di marcamento un attaccante è libero. Questo uomo è l’uomo chiave e che può convertire quella che sembra essere una situazione disperata per l’attacco in una improvvisa situazione di tre contro due o due contro uno. Esistono vari tipi di zona pressing a tutto campo (1-2-2, 1-2-1-1, 2-2-1, 1-3-1, 2-1-2) che non sempre si concludono con una difesa a zona nella metà campo anche se ciò spessissimo accade. Qualsiasi sia lo schieramento della difesa, o la scelta finale nella metà campo, preferisco lavorare molto su principi e idee di gioco, preferendoli ad una rigida schematizzazione che oltre a mettere dei limiti alle capacità individuali dei giocatori ne può precludere, specialmente a livello di settore giovanile, la crescita tecnico-tattica. Proponendo, infatti, esercizi e situazioni facilmente riconoscibili e allenando i giocatori a pensare, possiamo arrivare ad utilizzare gli stessi principi e le stesse idee di gioco contro qualsiasi zona pressante (introducendo i vari accorgimenti a seconda delle caratteristiche della squadra e dalla difesa da affrontare), migliorando in ogni atleta la capacità di saper leggere le singole soluzioni. PRINCIPI ED OBIETTIVI - Attraverso gli esercizi di 1 contro 1, 3 contro 3, 4 contro 4, soprannumero e sottonumero dell’attacco a tutto campo, dedico molto tempo a far si che i miei giocatori “lunghi” migliorino la loro capacità di passaggio, soprattutto nella fascia centrale del campo affinché costituiscano un sicuro punto di appoggio e smistamento del gioco ed inoltre, all’occorrenza, non abbiano particolari remore nel portare avanti il pallone per sfruttare una situazione di vantaggio (2 contro 1 oppure 3 contro 2) o anche solo per far superare alla palla la metà campo. Contemporaneamente chiedo agli esterni di non abusare del palleggio per non cadere in facili raddoppi di marcamento addestrandoli, inoltre, ad eseguire passaggi in controtempo ai movimenti della difesa. Più in generale i principi sui quali insisto molto sono: - ogni occasione deve essere buona per poter battere la difesa ed andare a canestro. Quindi: minaccia e ricerca del giocatore con la palla dell’1 contro 1, ma soprattutto aggressione degli spazi da parte dei giocatori senza palla, per creare delle buone linee di passaggio in modo da permetterci di attaccare facilmente sui ribaltamenti la zone-press ed arrivare al tiro prima possibile; - usare un’adeguata spaziatura (allargare il campo in modo da costringere la difesa a coprire maggiori spazi); - il tempo del passaggio: sempre un attimo prima che arrivi il raddoppio; - costruire e mantenere buoni triangoli di passaggio in modo da poter ribaltare la palla con passaggi corti e rapidi per provocare nella difesa movimenti sempre in ritardo rispetto al movimento della palla; - avere almeno uno o due passaggi di sicurezza; - uso mirato ed appropriato del palleggio per creare situazioni di 2 contro 1 o di 3 contro 2 soprattutto dopo che la palla è uscita da un raddoppio; - uso del dai e vai. ASPETTO PSICOLOGICO - Se andiamo a rileggere le molteplici ragioni alle quali si ispira la zona pressante a tutto campo (rubare secondi all’attacco, togliere sicurezza ed equilibrio all’azione offensiva, affrettare e condizionare l’attacco a fare scelte di tiro non volute, etc.) risulta evidente che essa mira soprattutto ad indebolire l’organizzazione mentale degli attaccanti. Possiamo parlare quasi di una scommessa dove la difesa corre il rischio calcolato di sguarnire alcuni spazi del campo per rinforzare quelli in prossimità della palla al fine di tendere la propria trappola psicologica che, se avesse successo, può davvero disorientare e creare sconforto all’attacco. Qui l’allenatore deve intervenire per creare la giusta mentalità offensiva facendo capire ai giocatori il principio per il quale più è grande la porzione di campo su cui la difesa deve lavorare più essa è debole; deve chiarire e convincere i suoi giocatori che ogni zone-press ha i suoi punti deboli e che già il fatto di conoscere le mire psicologiche di questo tipo di difese può rappresentare il modo di superare i rischi ai quali queste difese cercano di esporci. Anzi, la conoscenza degli obiettivi psicologici difensivi può addirittura 56


rappresentare il modo per capovolgere e ribaltare le condizioni mentali di attacco e difesa. In questo credo molto. Riconosco sicuramente all’aspetto tecnico-tattico grande rilevanza, considerandolo uno strumento per risolvere il problema ben più importante delle condizioni psicologiche. ASPETTO FISICO - Premesso che, quando sia possibile, preferisco avere la possibilità di lavorare in staff con il preparatore fisico, gli aspetti che cerco di valutare con lui prima di iniziare un lavoro specifico sono: - l’aspetto di forza generale (dove cerco di capire se ci siano carenze per quel che riguarda la forza, aspetto importante per la partenza 1 contro 1); - l’equilibrio, che nel caso i livelli di forza siano sufficienti (con primo passo di 1 contro 1 poco profondo) è fondamentale per quello che riguarda il prestiramento che si ottiene dalle finte per produrre più forza nel primo passo. Quindi, in generale, il lavoro verrà rivolto alla stimolazione della velocità iniziale dei giocatori tramite accelerazioni e decelerazioni su tratti di 12-15 metri su linea retta o su situazioni di cambio di direzione. La distanza è tale perché si presume uno schieramento offensivo nel caso in cui non si riesca a concludere in soprannumero; questa distanza, però, può variare a seconda dei ruoli in quanto 4 e 5, a causa della loro posizione di partenza nell’attacco alla zone-press, coprono meno metri di campo. Un lavoro comune a tutti i giocatori è quello che riguarda brevissime accelerazioni, arresti e uso dei perni utile agli esterni per battere un raddoppio, valido per i lunghi nelle situazioni di ribaltamento. ASPETTI TECNICO-TATTICI - Il primo problema da risolvere quando si sviluppa un attacco alla zona pressante a tutto campo riguarda il numero di attaccanti necessari nella propria metà campo difensiva per iniziare l’attacco. Dal momento che quasi tutte le zone-press piazzano quattro difensori nella nostra metà campo, credo che anche a noi servano quattro giocatori (se non addirittura 5): il quarto giocatore oltre ai tre esterni (uno dei due lunghi, preferibilmente il numero 4 che abbiamo allenato ad essere punto di appoggio e smistamento di gioco nonché, all’occorrenza, ad avere capacità di palleggio) entra nella metà campo difensiva in opposizione al lato della rimessa ed aggredisce lo spazio libero quando la palla è entrata in campo. I tre esterni possono avere ruoli e posizioni abbastanza intercambiabili anche se preferisco che sia sempre il playmaker ad effettuare le rimesse rientrando velocemente in campo in maniera tale che possa fungere subito da appoggio di sicurezza ipotizzando un raddoppio immediato della difesa appena la palla viene rimessa in campo. La scelta di dare l’incarico ad un determinato giocatore, oltre al motivo sopraesposto, è importante perché in questo modo si evita di sprecare tempo in esitazioni che potrebbero portare vantaggio alla difesa. La zone-press può essere attuata in situazioni di “palla viva” (rimbalzo difensivo) o molto più frequentemente dopo canestro segnato, minuto di sospensione o tiro libero realizzato. Ipotizzando di trovarci ad attaccare una zone-press da una situazione di rimessa (quindi con la possibilità di organizzare l’attacco dando all’occorrenza dei compiti specifici ai giocatori), andiamo ad analizzare la casistica che può verificarsi quando la palla entra in campo.

diagr. 1

diagr. 2

diagr. 3

In realtà la prima situazione può crearsi con un passaggio diretto da 1 a 4 (Diagr. 1) prendendo di sorpresa la difesa ed innescando subito un 2 contro 1 che può portarci subito al tiro.

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Nel caso la difesa sia ben preparata, 1 rimette la palla in campo con un passaggio a 2. Appena passata la palla 1 entra in campo e diventa “passaggio di sicurezza” per 2 mentre, contemporaneamente, 4 sale in mezzo aggredendo lo spazio al centro e diventando così un punto di appoggio per il ribaltamento e lo smistamento del gioco (Diagr. 2). Ipotizzando un raddoppio di marcatura su 2 e con il passaggio ad 1 probabilmente impedito dalla rotazione difensiva, usiamo 4 per ribaltare la palla su 3 che attacca il canestro per giocare 2 contro 1 con 5 (Diagr. 3). Se la difesa, viceversa, concede il passaggio di ritorno a 1(Diagr. 4), 1 parte in palleggio per attaccare X3, creare un 2 contro 1 e liberare 3 che può ricreare il 2 contro 1 con 5 come nel diagramma 3. Nel caso in cui X4 va a chiudere su 3, questi passerà la palla a 4 che attaccherà l’ultimo difensore per creare un 2 contro 1 con 5 (Diagr. 4a).

diagr. 4

diagr. 4a

diagr. 5

Se 4 non riesce a trovare un canestro facile con 5 perché la difesa è rientrata, si entra nello schieramento per attaccare una probabile difesa a zona (Diagr. 5). Con la difesa che consente il passaggio di sicurezza a 1 e con X3 in una cattiva posizione difensiva (non sulla linea di passaggio) che permette l’immediato ribaltamento a 3, questi parte in palleggio. Ipotizzando la chiusura di X1 (o di X2) e il probabile ritorno di X3 per un raddoppio di marcatura, 3 non supera la metà campo, 5 corre in angolo sul lato della palla in appoggio, 4 rimane al centro nella zona d’attacco per un passaggio di appoggio per il ribaltamento su 2 che è corso sul lato debole. 1 rimane dietro la linea della palla come appoggio di sicurezza e per essere lui, eventualmente, il giocatore usato per il ribaltamento del pallone (Diagr. 6 e 6a).

diagr. 6

diagr. 6a

diagr. 7

Nella situazione di forte anticipo sia su 1 che su 4 (Diagr. 7), 2 può passare facilmente la palla a 3 che gioca per creare un 2 contro 1 con 5. 58


Nel caso del diagramma 7 (forte anticipo sia su 1 che su 4), lascio la possibilità a 1 di effettuare un “banana cut” che mette X1 nella condizione di operare una scelta decisa: - nel caso X3 sceglie di seguire il taglio di 1, si apre una facilissima linea di passaggio per 3 che riceve ed ha un quarto di campo per partire in palleggio ed attaccare il canestro (Diagr. 8); - se invece X3 non segue il taglio di 1, questi può ricevere da 2 e attaccare in palleggio la difesa per creare un 3 contro 2 con 4 e 5 (Diagr. 8a).

diagr. 8

diagr. 8a

Nei diagrammi 9 e 9a analizziamo la situazione in cui la difesa obblighi l’attacco a rimettere la palla su un solo lato. Se il mio numero 5 possiede o ha sviluppato tramite l’allenamento buone capacità di passaggio e di palleggio, può salire lui nello spazio libero lasciando inalterati i concetti finora esposti. Se, invece, preferisco comunque far salire in mezzo il mio numero 4 (Diagr. 9), i compiti dei tre esterni rimangono invariati con 1 che entra in campo e diventa il passaggio di sicurezza, 2 è pronto a giocare sul lato debole sui ribaltamenti, 4 gioca per fare l’appoggio al centro con la sola variante di 5 che taglia il campo per andare a dare un appoggio sul lato della palla (Diagr. 9a).

diagr. 9

diagr. 9a

CONSIDERAZIONI FINALI - In questa esposizione ho cercato di presentare più che un attacco rigido, dei principi e delle idee che è mia intenzione trasmettere alla squadra quando ci prepariamo ad affrontare una 59


difesa a zona pressante a tutto campo, convinto che le stesse idee e principi possano essere adatti ed utilizzati, con qualche accorgimento tattico, per attaccare anche altri tipi di zone-press e difese pressanti a uomo. Questa mia convinzione viene dal fatto che i giocatori devono avere la possibilità di risolvere i problemi in campo, a seconda delle variabili che si presentano, attraverso le loro capacità individuali; compito dell’allenatore è quello di stimolare e migliorare tramite esercizi e situazioni molto simili a quelle di gioco, queste capacità tecnico-tattiche creando un sistema di gioco all’interno del quale i giocatori possano esprimere le loro qualità di lettura delle situazioni. Sono altresì convinto che questo sistema dia la possibilità di migliorare le conoscenze anche dell’allenatore il quale può, eventualmente, carpire e apprendere da ogni singolo giocatore la possibilità di risolvere la stessa situazione tecnico-tattica in modo e maniere diverse. Questo in un processo bidirezionale di apprendimento che, nel rispetto dei ruoli, permette a tutti di crescere e migliorare.

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Principi di attacco alla zona Ettore Messina La prima priorità offensiva che mi pongo, indipendentemente dall’attaccare una difesa individuale od una a zona, è la presenza, nella costruzione teorica dell’attacco, del costante rispetto della spaziatura tra gli attaccanti sul campo. Spazio per muoversi, spazio per tagliare, per penetrare in palleggio … ma più in generale il corretto spazio per poter “leggere” efficacemente il comportamento difensivo. Un primo esempio per capirci meglio.

Preparando a tavolino un movimento offensivo, che si basa su un blocco nella zona di post basso (diagr. 1), dobbiamo, ovviamente, prevedere la possibilità per il bloccato di poter tagliare a ricciolo dentro l’area, dopo un’attenta valutazione della scelta del suo difensore. Se noi, per qualsiasi motivo, posizioniamo un attaccante in post alto, di fatto andiamo a chiudere gli spazi interni per il tagliante, impedendogli una possibile chiave di lettura del comportamento difensivo. Se viene inseguito, e reagirà eseguendo un taglio a riccio non troverà il corretto spazio libero per mantenere il vantaggio acquisito sulla difesa (diagr. 2). Resteranno al bloccato solo le opzioni di taglio in allontanamento in angolo o di uscita a 45° verso la linea dei tre punti (diagr. 3).

Analogamente in una situazione di blocco cieco per un giocatore in ala (diagr. 4). Se occupiamo la zona d’angolo con un terzo attaccante, di nuovo il tagliante non potrà sfruttare a pieno la situazione di blocco, in quanto i tagli in allontanamento saranno inefficaci. Dobbiamo dare sempre ai nostri attaccanti tutte le possibilità di movimento e reazione alle scelte difensivi. Quindi dobbiamo decidere come fornire gli spazi corretti sul campo, le giuste e diverse spaziature tra i giocatori, tra i giocatori ed il canestro, tra i giocatori e le linee del campo, in modo da prendere e mantenere vantaggi sulla difesa. Oltre alla spaziatura, il secondo elemento che bisogna curare è la ricerca costante del giusto equilibrio, del giusto ritmo di gioco. Per prima cosa bisogna avere un equilibrato ritmo a tutto campo, cioè un trasferimento dalla propria metà campo difensiva a quella offensiva in modo veloce ed equilibrato. Questo va condiviso con i propri giocatori, arrivati e schierati nella metà campo offensiva un buon ritmo di gioco si traduce nella costante capacità del contemporaneo e coordinato movimento della palla e dei giocatori. Questo ritmo è quello che ci consente di capire, vedere che mentre palla ed attaccanti si muovono, si stanno creando le premesse per prendere un buon tiro non contestato dalla difesa avversaria. Il rapido e preciso

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ribaltamento della palla nella metà campo offensiva è sicuramente un buon indice di un efficace ritmo di gioco. Come lo è il portare la palla dentro l’area con un passaggio o una penetrazione e l’eventuale scarico sul perimetro dopo aver schiacciato la difesa a protezione del canestro. Non prediligo il passarsi la palla solo sul perimetro, perché ritengo questo un modo non efficace di utilizzare il passaggio. é vero che si ribalterà il lato della palla e si rispetterà al contempo la regola aura di Bob Knight dei quattro passaggi, ma la difesa avrà pochi problemi da risolvere in presenza di una circolazione solo perimetrale del pallone. Passarsi la palla oltre l’arco dei tre punti non fornisce quel giusto equilibrio in campo ottenuto dopo un ribaltamento veloce ed all’aver schiacciato la difesa con una penetrazione. Terzo concetto importante, per avere qualità in attacco, è la bontà dei passaggi utilizzati. Banale ma vero. Qualità dei passaggi è il saper amplificare il piccolo vantaggio preso da una situazione in palleggio. Da una situazione di penetrazione verso il fondo (diagr. 5) o verso il centro (diagr. 6). Il vantaggio primario acquisito in palleggio si allarga se siamo in grado di passare la palla con qualità e precisione. I giocatori capiscono rapidamente che buoni passaggi contro aiuti difensivi sono quelli che conducono a facili tiri e ad alte percentuali realizzative e vittorie. Contro la zona utilizziamo gli stessi fondamentali e gli stessi concetti dell’attacco alla difesa individuale. Questi vanno, però, adattati ai diversi spazi, alle diverse distanze che la zona ci impone, adattando di conseguenza i passaggi ed i palleggi da utilizzare. Secondo, bisogna avere maggiore attenzione mentale, concentrazione, nell’attaccare una zona. Quando gli avversari passano da uno schieramento individuale ad uno a zona, hanno il primario obiettivo di sfidarci al tiro da fuori. Il presumere che non abbiamo buone percentuale dal tiro dal perimetro, insieme al fatto che non riescono a contenere i nostri 1 > 1 ed alla volontà di abbassare il ritmo del gioco, sono le ragioni principali per passare dalla difesa individuale a quella a zona. Nel 99% dei casi i primi due/tre attacchi alla zona determinano il proseguo positivo o negativo della partita. Se l’attacco non usa bene, in modo consapevole, queste prime azioni offensive, la difesa prenderà un vantaggio importante. Di norma come si reagisce in questi casi? Con tiri affrettati e tutto diventa come una lotteria, se vanno dentro l’impressione è di aver risolto la situazione, se vanno fuori si inizia ad andare in affanno. Bene i primi attacchi devono servire per entrare nel giusto ritmo di attacco alla difesa a zona. Un ritmo non solo tecnico ma e soprattutto mentale. Sappiamo tutti quanto è importante nell’attacco alla zona l’utilizzo delle posizioni di post alto e basso, in modo tale da stringere lo schieramento difensivo, Allora è fondamentale che i giocatori comprendano la necessità di portare la palla in quelle due zone, trovando il giusto tempo, i giusti angoli, i giusti passaggi. Solo dopo aver creato queste situazioni di palla interna alla difesa che possiamo iniziare a pensare a prendere tiri dal perimetro. Utilizziamo anche un passaggio in più in questo momento, allo scopo di capire come trovare gli spazi che la zona non copre ed il giusto ritmo di tiro. Queste le premesse iniziali, vediamo ora che posizioni occupare sul campo per attaccare con efficacia la zona avversaria.

Come posizionarsi contro il tradizionale schieramento della zona 2 – 3? L’obiettivo primario è non consentire ad un difensore di marcare contemporaneamente due nostri attaccanti. Se gli attaccanti in punta ed in ala non si distanziano correttamente il difensore della prima linea difensiva li marcherà entrambi (diagr. 7), quindi è importante che l’attaccante in ala sia posizionato non alto rispetto il prolungamento della linea di tiro libero, ma un passo basso oltre questa linea (diagr. 8). Questo forzerà il difensore ad una scelta e su un rapido ribaltamento della palla costringerà uno dei due difensori sul lato della palla ad uscire sulla palla (diagr. 9).

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Per allenare questi concetti sono utilissimi i semplici esercizi di 4 contro 4 o 3 contro 3, che noi tutti utilizziamo. Dobbiamo evitare di togliersi reciprocamente spazio.

Uno schieramento come quello mostrato nel diagr. 10 consentirà a X1 e X3 di marcare tre diversi attaccanti, e costringerà gli attaccanti a dover velocizzare l’utilizzo dei fondamentali (passaggio, palleggio e tiro) fino ad un punto che la nostra efficacia offensiva si abbasserà di molto. Nella situazione precedente basterà che 1 si sposti in palleggio alla sua sinistra e 2 e 3 contemporaneamente si muovano per stabilire una giusta spaziatura tra di loro sul campo, per evitare che un solo difensore possa marcare due attaccanti. Inoltre, si creano le premesse, su un rapido passaggio di 1 per 2, per attaccare in palleggio due difensori in situazione di recupero e fuori equilibrio (diagr. 11). Secondo concetto, sempre a livello di spaziatura, è il non giocare allineati tra giocatore esterno e post alto. Sappiamo tutti quanto è determinante il giocatore schierato in post alto per attaccare le difese a zona. Attaccante che va posizionato in modo efficace per evitare che si trovi nei guai.

Un allineamento con il giocatore in punta (diagr. 12) lo mette nelle condizioni di non vedere correttamente i compagni e di ritrovarsi con ben due difensori vicini. Quindi, è importante che 5 si schieri su uno dei due gomiti della lunetta, dove in caso di ricezione è pronto per poter passare palla con buoni angoli (diagr. 13). Questa relazione di posizioni tra 1 e 5, dovrà conservarsi anche dopo un eventuale passaggio in ala. 1 dopo il passaggio dovrà allontanarsi sul lato debole, mentre 5 taglierà verso palla (diagr. 14). Così facendo si sono crete le condizioni per facili soluzioni offensive.

Con palla in ala, con X1 posizionato interno, 3 potrà passare o direttamente a 1 o tramite 5 (diagr. 15). Come notate si continuano ad analizzare dettagli di spaziatura validi non solo per attaccare le zone. Non stiamo parlando di che tipo di attacco particolare da adottare. Questo è ovviamente legato al tipo di giocatori a disposizione e del particolare ritmo che si vuole dare al gioco. Ma al di là di queste situazioni particolari, ogni attacco contro la zona dipende dalla qualità delle posizioni occupate, dalla qualità dei passaggi e dalla 63


qualità dei tagli. Una posizione molto utile contro la zona è quella al di sotto dell’ultima linea difensiva. Importante è che il giocatore (anche un piccolo) schierato dietro la zona sia posizionato con le spalle parallele alla linea di fondo campo, e non spalle a canestro. In modo tale da avere una posizione pronta per un tiro rapido, per vedere i tagli dentro l’area e poter passare palla, per avere un buon angolo con il tabellone. (diagrammi 16). Altra posizione importante da occupare contro le difese a zona è quella di post medio, non solo in modo statico ma anche con situazioni dinamiche (diagrammi. 17).

Anche l’idea di giocare in post medio è in stretta relazione con i concetti di spaziatura fin qui presentati. Con un giocatore che va in quella posizione si libera il corridoio di fondo campo per tagli degli altri giocatori diagr. 18). Gli spazi da sfruttare non sono solo quelli laterali ma anche quelli orizzontali ed in particolare quelli in prossimità della linea orizzontale di fondo campo. Analizziamo ora le forme di collaborazione tra i due attaccanti schierati internamente. Il giusto spazio tra chi si muove in post alto e chi si posiziona in post basso e/o medio. Importando in modo acritico giochi del tipo del “T-Game” di Dean Smith (diagrammi 19 - 20), si è trascurato un piccolo ma fondamentale particolare.

Le distanze statiche e dinamiche tra 4 e 5. Distanze correlate alle singole caratteristiche offensive dei due giocatori. In presenza di un 4 con un ampio raggio di tiro, potremmo schierarlo anche nella posizione alta oltre la linea dei tre punti, consentendo a 5 di posizionarsi in post medio (diagr. 21). Viceversa con un 4 con un gioco più interno, saremo costretti a posizionarlo sulla lunetta con 5 costretto a schiacciarsi verso la linea di fondo campo, in modo tale da mantenere un giusto spacing con il compagno (diagr. 22). In questo caso con pallone passato dall’ala in post alto, 5 potrà bloccare per il giocatore in ala e muoversi verso palla per ricevere da 4 con un solo passo (diagr. 23), mentre nel primo esempio dovrà eseguire un vero e proprio taglio flash. Sono questi piccoli particolari che migliorano le nostre esecuzioni in attacco. Affrontiamo ora come utilizzare alcuni fondamentali contro le difese a zona.

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Partiamo dall’uso del palleggio. Una prima distinzione è importante. Se sto attaccando una situazione statica, devo attaccare uno dei due difensori che ho davanti, per esempio quello di destra (diagr. 24). L’attaccante con palla deve, quindi, creare una situazione di 1 > 1 e se riesce a saltare questo difensore in palleggio, ha già prodotto un vantaggio per l’attacco, sia se batte il difensore verso il lato (diagr. 25), sia verso il centro (diagr. 26). Diverso se, sempre contro difesa statica, il palleggiatore attacca al centro dei due difensori. In questo caso non è chiara ne la possibilità di uscita, ne è facile il passaggio d’uscita.

Stiamo consentendo alla difesa di giocare in quelle situazioni di incertezza che sono la forza della difesa a zona. Inoltre, da un lato perdiamo il vantaggio della velocità di esecuzione del play, che in mezzo a due difensori sarà costretto a passaggi sporchi, e dall’altro lato 2 sarà costretto a chiudere gli spazi con 1 per poter ricevere (diagr. 27). Cambia tutto se riusciamo a muovere la difesa con rapidi ribaltamenti, costringendola a correre per chiudere sulla palla. Se ci siamo posizionati bene, 2 sul prolungamento ideale del tiro libero e pronto a tirare, 3 può passare a 1 che ribalta rapidamente per 2. A questo punto se X1 e X3 corrono in equilibrio per chiudere il tiro (oppure solo uno corre), questa è già una chiara situazione per attaccare il fondo in penetrazione e prendere vantaggio, ma se entrambi i difensori corrono in modo squilibrato, 2 deve attaccarli nel mezzo con un palleggio deciso, così da tagliare la difesa, primo perché c’è più spazio e secondo perché il vantaggio procurato è ampio (diagr. 28). Quindi, in queste situazioni se due difensori corrono addosso alla palla fuori equilibrio, attaccare in palleggio entrambi i difensori e non uno solo. Vediamo una seconda idea per l’utilizzo del palleggio. Visto che spesso ci troviamo ad attaccare zone adattate, le più difficile forse da attaccare, dobbiamo sapere utilizzare il palleggio anche in queste situazioni. La chiave di lettura per il palleggiatore è capire se chi lo marca lo segue nella sua azione di palleggio, o lo consegna al difensore della zona vicina. (diagrammi 29 - 30).

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Due diversi tipi di adeguamento della zona, ed io come attaccante devo percepire che queste due azioni sono diverse e vanno attaccate in due modi diversi. Nel primo caso (difesa che segue) lo schieramento difensivo sarà forte sul lato del palleggio e debole sulla zona opposto. Quindi, la soluzione è ritornare la palla nella zona da dove provengo con un rapido passaggio (diagr. 31). Inoltre, con questo rapido ribaltamento spesso un piccolo sul perimetro di troverà in una situazione di 1 > 1 dinamico contro un lungo che deve uscire sul perimetro. Diverso nel caso di uno scambio difensivo sulla palla. Se ripasso la palla da dove provenivo, non ottengo vantaggi. Se invece faccio proseguire la palla avanti ho molte possibilità di vantaggi (diagr. 32). Istruzioni semplici allora: se, mentre palleggi contro la zona, il difensore ti segue, ritorna la palla indietro, se i difensori si scambiano passala sullo stesso lato. Bastano queste semplici istruzioni ai nostri giocatori per aiutarli a capire queste situazioni, senza troppe chiacchiere teoriche.

Altro esempio contro una difesa 2 - 3. Palla in angolo (diagr. 33). 2 esce in palleggio se X4 accompagna, 2 deve passare a 3. Il contrario, X4 scambia con X1, 2 deve passare a 4 (diagr. 34), così da creare un 1 > 1 dinamico per 1. Tutto nasce dalla lettura di quale passaggio fare dopo il palleggio. La qualità del passaggio, che nasce dal queste situazioni di palleggio, determina la qualità del vostro attacco. Parliamo adesso di passaggio. Due sono i punti deboli delle difese a zona. - Primo punto debole: si muove reagendo alla palla (si muove rispetto al pallone) quindi è molto sensibile alle finte di passaggio. Ogni volta che si ha un dubbio nel passare la palla, fintare il passaggio serve a far dichiarare chiaramente la difesa, così da rendere poi più semplice e facile il capire dove poter passare la palla. - Secondo punto debole della zona è lo schieramento dei difensori sul lato debole della zona. Quasi sempre i difensori schierati in questa posizione danno le spalle all’angolo (diagr. 35). Questo deve darci il punto di riferimento per come usare i passaggi diagonali.

Un buon passaggio diagonale sul lato debole costringe i difensori ad un recupero fuori equilibrio. Due esempi possono essere il passaggio skip se il primo passaggio è anticipato (diagr. 36), e le situazioni di ribaltamento rapido accompagnate da un blocco di contenimento (diagr. 37). Sempre sul passaggio, è molto importante capire che contro una difesa a zona non abbiamo anticipo sui passaggi (così come capita contro le difese individuali). Quello che è un punto di attenzione importante quando si gioca contro la difesa individuale, non è presente quando si attacca la zona, quindi la palla deve arrivare precisa sulla spalla di tiro del compagno che deve essere pronto a tirare mentre riceve. Un particolare, ma troppe sono le occasioni di tiro che si perdono in partite per passaggi eseguiti male o lenti ad un giocatore libero. Ricordiamoci che non c’è anticipo sul perimetro, ci sarà solo sui giocatori interni.

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Passiamo all’uso dei blocchi contro la zona. Tralascio le situazioni di pick & roll, troppo abusate a mio avviso e poi facili da difendere con uno schieramento a zona, e analizziamo due differenti situazioni di blocco di contenimento: - sulla riga di fondo, - nella zona di post alto. Sono apparentemente simili ma concettualmente diversi. Partiamo dalla prima situazione. Vediamo una situazione “classica”: rapido ribaltamento della palla, taglio di un perimetrale con blocco di contenimento per liberarlo al tiro (diagr. 38). Più il livello dei giocatori sale, più si tenterà di forzare questo blocco da parte del difensore (X3). Allora deve essere chiaro, soprattutto per il bloccante, che l’obiettivo non è tanto il blocco stesso, ma il prendere posizione più profonda possibile dentro la zona. 5 deve saper prendere questa posizione contro una difesa che si muova correttamente, per prendere un vantaggio di spazio e tempo contro la difesa. X3 ha due possibilità per forzare il blocco: o passare sotto o sopra il blocco, in entrambi i casi 5 non deve muovere il suo primo blocco per 3 (rischiando un fallo in attacco), ma deve puntare e bloccare in modo regolare X5 e girarsi verso palla per una ricezione profonda da 3 o da 2 (diagr. 39).

Quindi sulla riga di fondo il blocco di contenimento può essere usato come specchietto per le allodole, far concentrare l’attenzione della difesa su 3 per cercare di ricevere dentro l’area. Diversa è la situazione di blocco nella zona di post alto. In questa zona, quasi sempre avremo un blocco cieco finalizzato a fermare completamente il difensore. Il blocco quindi va tenuto. Chi ha bloccato giocherà per ricevere non da chi ha la palla all’inizio dell’azione ma dal bloccato (diagr. 40). Due idee diverse, nel primo caso si deve rinunciare al primo blocco duro per poi posizionarsi dentro l’area e ricevere da chi ha la palla, nel secondo il blocco va tenuto e si riceve da chi sfrutta il blocco. Come applicare questi concetti cercando di utilizzare in modo efficace le caratteristiche dei giocatori a disposizione: post alto pericoloso, buon passatore sulla riga di fondo, buona guardia tiratrice.

Partivamo da uno schieramento 1 - 3 - 1 (diagr. 41). 1 si sposta in palleggio verso 3, creando un finto quadrato dove spesso il nostro 3 non veniva marcato (diagr. 42). Ribaltamento della palla tramite il post alto e da questi a 2. 3 tagliava verso la riga di fondo (diagr. 43). Palla a 3 e mentre la palla vola 4 taglia flash dentro l’area e dietro la difesa. Dopo questo taglio 5 taglia a sua volta sulla linea tratteggiata. Se la difesa chiudeva i due tagli si apriva il passaggio di 3 per 1 ed un tiro da tre (diagr. 44).

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Questa l’idea generale. I particolari erano: taglio di 4 mentre la palla vola. Tagliare in mezzo e non davanti al difensore (non chiudere gli spazi). Uso del passaggio battuto a 4 per finire con un arresto di potenza e tiro. Possibilità sul passaggio da 1 per 4 di dare palla subito dentro a 5. 5 taglia e deve ricevere con un passaggio a salire per tirare subito. Varia il tipo di passaggio in relazione agli spazi ed ai tempi dell’azione. Se la difesa copre anche il secondo taglio, palla da 3 a 1 e tiro. Ho dato per scontato il rimbalzo offensivo, ricordatevi che questo è un aspetto importante per attaccare la zona, che ha grossi problemi nel tagliafuori difensivo. Quindi andare al rimbalzo offensivo contro le difesa a zona. Non abbiamo avuto finora nulla. 1 non tira e può passare a 4 nell’angolo che ha sua volta può tirare. Se anche questo tiro viene marcato, ed ormai mancano 4-5’ portiamo un blocco sulla palla con 5 per 1 (diagr. 45). Cosa abbiamo visto in questo attacco? Un chiudere, un aprire ed un chiudere di nuovo la difesa cercando di creare situazioni di vantaggio per l’attacco. Ovviamente la qualità del nostro gioco offensivo viene determinato dalla qualità dei nostri passaggi, dei tagli e dei tiri.

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ATTACCO ALLA ZONA Walter De Raffaele

Credo che con l'introduzione in questi anni della regola dei 24" le difese a zona abbiano abbandonato il loro aspetto tradizionale per trasformarsi in difese combinate o che cambiano aspetto durante la stessa azione, per far sì che l'attacco "spenda" secondi preziosi per la loro lettura e quindi arrivare ad una soluzione affrettata e quindi con poca lucidità. E' importante quindi istruire la squadra a saper giocare secondo principi, anziché essere legati a schemi precisi, avendo così una o due tracce da seguire o modificare, ma che possono andar bene un po' per tutte le difese che si incontrano e non dove perdere troppo tempo per lo schieramento e le conseguenti letture offensive. E' naturale che per un buon attacco alla zona non è sufficiente avere buoni tiratori, ma la scelta e l'uso dei fondamentali di palleggio, passaggio e uno contro uno (con e senza palla), sono elementi altrettanto basilari. L'uso del passaggio per cambiare lato alla palla, per coinvolgere il pivot basso o il post alto, muoversi senza la palla giocando dei tagli, andare a rimbalzo d'attacco, giocare uno contro uno con palla (penetrazione e scarico) o senza palla (lettura della difesa già prima della ricezione), sono tutti fondamentali importantissimi per rendere efficace non soltanto un buon attacco alla zona, ma anche alla difesa individuale. La scelta dello schieramento e dei movimenti conseguenti non possono prescindere dalle caratteristiche dei giocatori che abbiamo: • • • •

Lunghi che sanno tirare da fuori; Lunghi che sanno passare la palla; Piccoli che sanno usare i blocchi (con palla o senza) o sfruttare i tagli; Piccoli che sanno tirare da fuori.

Un'altra considerazione da fare riguarda l'aspetto mentale di chi utilizza la zona: per cambiare l'inerzia della partita, rompere il ritmo, sfruttare carenze tecnico - tattiche dell'avversario, costringere l'attacco a pensare. Sbagliare dei buoni tiri non vuol dire aver attaccato male la zona, ma attaccarla senza equilibrio può diventare un limite. I principi che seguiamo sono: 1. Non far schierare la zona: uso del contropiede primario e secondario (diagr. 1 e 2).

diagr. 1

diagr. 3

diagr. 2

Diagr 4

diagr. 5

2. Attaccare gli spazi lasciati liberi, ovvero giocare nei "buchi" (diagr. 3, 4 e 5) e sfruttarli con: a) uso del palleggio b) uso dei passaggi c) uso dei tagli

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d) uso dei blocchi e) creare sovrannumeri per costringere la difesa a scegliere ("distorcere" l'attacco) f) coinvolgimento del post alto a) Utilizziamo il palleggio per far muovere la difesa, costringerla così ad una scelta, ed ottenere un vantaggio (diagr. 6 e 7).

diagr. 6

diagr. 7

diagr. 8

b) Ad ogni penetrazione deve corrispondere una reazione di tutti i compagni per creare linee di passaggio così da essere poi in grado di scegliere il passaggio migliore: battuto, in salto, skip, lob (diagr. 8 e 9).

diagr. 9

diagr. 10

diagr. 11

c) L'utilizzo dei tagli per giocare dietro o davanti alla difesa o l'utilizzo di tagli dal lato debole al lato forte per costringerla ad adeguarsi (diagr. 10, 11 e 12).

diagr. 12

diagr. 13

diagr. 14

d) Di contenimento o blocchi sulla palla (diagr. 13). e) Indipendentemente dallo schieramento offensivo, l'idea di creare un sovrannumero (tre contro due, due contro uno, quattro contro tre) su una zona del campo piuttosto che un'altra, fa sì che la difesa si trovi in una situazione di emergenza, costringendola ad una scelta e lasciando all'attacco una buona soluzione di tiro, passaggio o penetrazione e scarico (diagr. 14 e 15). f) Ritengo 4 un elemento fondamentale per qualunque tipo di attacco. Dalle sue mani passa la possibilità di cambiare lato alla palla, di coinvolgere gli esterni o gli interni per un tiro aperto, creare imbarazzo tra la prima e la seconda linea difensiva, prendersi dei tiri ad alta percentuale, creare situazioni di pick and roll vantaggiose per se e per gli altri. Avere un giocatore che sa usare il corpo per tagliare fuori un difensore, che ha capacità di lettura da quella posizione, che sa usare i piedi per "aprire" il perno prima di un passaggio facilita di non poco un buon attacco alla zona (diagr. 16 e 17).

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diagr. 15

diagr. 16

diagr. 17

Con questi principi partiremo da una situazione di cinque contro cinque per far vedere ai giocatori il movimento nel suo insieme e le reazioni globali della difesa, per poi allenare situazioni spezzate, magari con sovrannumeri dell'attacco o della difesa, nelle quali analizzeremo gli aspetti che più ci interessano, per poi tornare ancora al cinque contro cinque. Ciò che lasciamo ai giocatori è la loro capacità di trovare soluzioni diverse (dettate dal loro talento), ugualmente efficaci al di là di ciò che abbiamo previsto nel nostro movimento offensivo, purché seguano i vostri principi di attacco.

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RIMESSE contro zona Contro la zona – Michigan State.

diagr. 4

diagr. 5

diagr. 6

Diagramma 4. - 5 è incaricato dell’esecuzione della rimessa, 1 si schiera in post basso sul lato del pallone, 2, 3 e 4 sono allargati sul perimetro. Il passaggio di 5 è per 4 nella parte centrale del campo e 4 lo ribalta prontamente su 2 Diagramma 5. - Non appena eseguita la rimessa, 5 entra in campo e impegna X5, il difensore centrale sotto canestro, e contemporaneamente 1 esce fuori per portare un blocco cieco su X3, il difensore che controlla 3 nella posizione di ala. Diagramma 6. - 3 taglia verso la linea di fondo, ruota sul blocco e si prepara a ricevere il passaggio lob di 2 che gli consente di andare al tiro. Se X5 contrasta la ricezione del lob di 2, 5 deve essere pronto a volgersi verso il pallone per riceverlo da 2 che deve essere altrettanto rapido nel leggere l’intervento di X5 ed eseguire il passaggio alternativo. Contro la zona – Villanova.

diagr. 7

Diagramma 7. - 1 è incaricato della rimessa e gli altri quattro attaccanti si su una stessa linea, bassi verso la linea di fondo: 2 e 3 sono negli angoli, 4 e 5 nelle posizioni di post basso. 1 rimette in gioco su 2 e 3 taglia immediatamente verso la posizione centrale poco oltre il limite esterno della lunetta. 2 cerca immediatamente il passaggio dentro a 4 che si muove per liberarsi e, se il passaggio non è possibile, passa a 3. Dopo aver rimesso il pallone in gioco 1 entra in area e riceve il blocco di 5 sul quale ruota per uscire sul perimetro sul lato opposto al quale ha eseguito la rimessa. 3 ribalta il pallone su 1, che può essere in grado di tirare, e 5 ritorna in post basso pronto a ricevere il possibile passaggio di 1 e concludere con il tiro da sotto.

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GIOCHIAMO COL IL TRIANGOLO Tex Winter

ANALISI DELL’ATTACCO di TEX WINTER 1. E’ un attacco che basa la sua caratteristica principale , l’idea leader, sul gioco del pivot e sulla circolazione della palla, particolarità che gli permette , teoricamente , di giocare contro qualsiasi tipo di difesa; 2. La distribuzione degli spazi prevede un cambiamento di schieramento per facilitare sia la costruzione del triangolo laterale che la circolazione della palla; 3. La spazialità è garantita dalla possibilità della costruzione del triangolo laterale su entrambi i lati dell’area. Tutti devono essere pronti a giocare nella circolazione interna ed esterna; 4. E’ un attacco di collaborazione a cinque con molta libertà d’esecuzione, basato sul passaggio e movimento, ma con una meta precisa: la costruzione di un triangolo laterale per servire il pivot dentro le linee difensive; 5. La formazione del triangolo , sul primo lato, è una sorta di “finto attacco” per creare volutamente un lato forte e debole della difesa. Con più s’impegna la difesa su questo lato, più fragile sarà la sua reazione nel ribaltamento del gioco. Si può giocare in continuità da un lato all’altro, difesa permettendo. 6. In fase di transizione offensiva non c’è specializzazione del palleggiatore per la conduzione del contropiede. Per fare il primo passaggio, avanti, all’ala, qualunque esterno può prendersi la responsabilità di questa esecuzione; 7. Il ricevitore del primo passaggio è il “fulcro” di tutto l’attacco. Da lui partono vari tipi di passaggi ad altrettanti compagni, che caratterizzano la diversità d’azione; 8. Tutti i principi di gioco sono applicabili all’attacco “triangolo laterale”, per questo motivo potrebbe essere la meta didattica di un settore giovanile. 9. Non è uno schema rigido. E’ un attacco flessibile, facile da fare nella sua “costruzione” , ma prevedibile per la difesa. Questo dettaglio non è negativo se viene costruita, attraverso i fondamentali , l’imprevedibilità tecnica dei giocatori nel battere l’avversario con palla, senza la stessa e a rimbalzo. 10. In un settore giovanile , dove la specializzazione non deve essere ricercata, è bene che si giochi anche con altri concetti. Questo discorso ha un significato preciso, che non esclude l’utilizzazione del triangolo laterale. Infatti se è vero che tutti i giocatori devono essere in grado di avanzare con la palla e giocare 1c1 tutto campo, allo stesso modo gli stessi devono essere in grado di giocare nella posizione di pivot. ATTACCO ALLA ZONA Con l’idea della costruzione del triangolo laterale, abbinata al gioco col pivot e alla possibilità di far “circolare” la palla da un lato all’altro, vengono soddisfatti tutti i presupposti dell’attacco alla zona. Attacco, lo voglio specificare , a qualunque tipo di zona, normale e mista. Siamo di fronte alla possibilità di usare un’arma “letale”? Non è cosi. I dettagli vanno curati in modo “maniacale” e c’è sempre la difesa a zona “1-31″ che da fastidio al “triangolo” di Tex Winter. La palla in angolo è un punto di forza per questa difesa a zona. Tuttavia, per battere la zona, non dimentichiamolo, occorre realizzare canestri da fuori area e andare a rimbalzo d’attacco. Il fatto di avere buone percentuali di tiro fa si che la difesa “allarghi le maglie” per intervenire e portare il massimo del disturbo ai tiratori, ma anche permettendo che la palla vada oltre le stesse linee difensive, per arrivare al “Centro”. E quando la palla è nelle mani del Pivot, come la gestisce? Deve sapere che si è attirato , come una calamita, l’attenzione di tutta la difesa. Quindi, deve ripassarla fuori per “rovesciare” il gioco verso l’altro lato. Se la palla si era trasferita “all’alba” formando il triangolo laterale, ora bisogna giocarla “al tramonto”. Diventa l’aspetto tattico più importante per trovare così un compagno libero, con lo scopo di scoccare il tiro indisturbato. E’ l’inizio della fine per la difesa-a-zona perché, subito dopo si scatenano a rimbalzo gli attaccanti che soddisfano l’asse del gioco “tiro-rimbalzo”. E’ facile conquistarlo perché se si marca la palla, non si ha poi l’idea di chiudere fuori i rimbalzisti. Dopo tutti i dettagli e le varie filosofie non dobbiamo dimenticare la penetrazione con la palla, non solo col passaggio , bensì col palleggio. Incredibile , vero? Eppure, nonostante l’arroccamento dentro al “castello”, le penetrazioni in palleggio sono sempre attuabili. Eccome!!! Ci sono altri dettagli? Deve essere sotto controllo anche l’aspetto “pazienza”, che non deve mai essere fine a se stessa. Cosa voglio dire? Se capita una ghiotta occasione , mentre si costruisce l’idea alba-tramonto , bisogna sfruttarla subito. Il gioco di Tex Winter è supportato dall’aspetto “pazienza” perché la formazione del triangolo laterale rappresenta anche un “finto attacco” di squadra per impegnare la difesa e prepararsi per “colpire” sull’altro lato.

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IL SOVRANNUMERO LATERALE

Quando la palla viene passata alla “guardia”, per arrivare “all’ala” , l’attaccante più lontano dalla stessa (ragno) si è già mosso , dietro la schiena dei difensori, per coprire l’angolo dalla stessa parte. Poiché anche il Pivot (5) si sposta, rimanendo alto, su quel lato abbiamo un sovrannumero di attaccanti rispetto difensori. Infatti, manteniamo la stessa posizione con le guardie , mentre si sta formando il triangolo laterale con i giocatori meglio attrezzati fisicamente. E’ BENE CHE IL PIVOT (5) NON SCENDA TROPPO BASSO, PER ALCUNI MOTIVI: • Il “dai e vai” di (4) con (3) è più efficace perché il “protettore” dell’area potrebbe spostarsi in alto per un controllo maggiore della situazione. Praticamente (4) eseguirebbe un taglio senza che nessun difensore sia in grado di controllare. Spesso anche la sua “penetrazione” in palleggio risulta vincente. Ovviamente, tutto dipende dalla difesa. Quando sceglie di giocare “dai e vai” con l’angolo, alcuni allenatori fanno seguire “a uomo” questo taglio. • Se (3) rappresenta “l’alba”, la ricezione da parte di (5) della palla serve per essere smistata al “tramonto” , più agevolmente perché agisce nella zona dei “cacciatori” della zona. Ma non solo. • C’è la possibilità di un “dai e vai” indiretto (Vedi Diagr. 17), nel senso che è (5) che passa all’angolo a (3), per fare tagliare (4). Ovviamente, è (4) che passa a (5) per poi tagliare quando la palla è nelle mani di (3). Il pivot (5) per ricevere da (4) si sposta appena sopra il “gomito” del T.L. E’ una variante interessante. • Quando (4) taglia, la guardia (2) lo rimpiazza per evitare il raddoppio di marcamento in angolo. E’ questo il momento in cui anche il pivot (5) può scendere sotto la linea del T.L e ricevere palla. Lo scopo è quello di mantenere la concentrazione difensiva verso il triangolo laterale. Provate ad immaginare (4) sul lato debole, libero, mentre la difesa è ancora impegnata sul lato forte. Vedi Diagr. 18-19. Il ribaltamento del gioco offre diverse possibilità agli attaccanti, prima di riformare il triangolo.

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Brigham Young Schieramento: fronte pari/ fronte dispari - Coach: Frank Arnold Premessa - L'attacco concede libertà di movimento ai giocatori che devono agire in conformità con lo schieramento offensivo che affrontano. Inoltre, ogni giocatore avere sempre ben presenti che tutte le manovre offensive contemplate da questo sistema prendono il via e si sviluppano combinando i tredici punti che seguono: 1. Gli attaccanti perimetrali assumono lo schieramento opposto a quello dei difensori. 2. I post si schierano alle spalle dell'ultima linea difensiva. 3. Formare i triangoli. 4. Riconoscere le linee di penetrazione dalla fascia arretrata. 5. Riconoscere i varchi difensivi alle spalle dei difensori. 6. Penetrazione in palleggio. 7. Uso dei blocchi. 8. Tagli flash. 9. Passaggi da post a post. 10. Passaggi sul lato debole. 11. Passaggi skip. 12. Tagli in situazioni particolari. 13. Stack in situazioni particolari.

diagr. 1diagr. 2 diagr. 3

Attaccanti perimetrali in schieramento opposto a quello assunto dai difensori. - Nei diagr. 1 e 2 sono riprodotte le posizioni che devono assumere gli esterni non appena leggono lo schieramento difensivo : se la difesa ha un solo uomo frontale, gli esterni si dispongono (diagr. 1) con due uomini frontali. In caso contrario (diagr. 2) un solo attaccante si dispone fra i due difensori della linea avanzata della difesa, mentre gli altri due si schierano sui prolungamenti ideali della linea di tiro libero.

diagr. 4 diagr. 5 diagr. 6

I post sono schierati alle spalle dell'ultima linea difensiva. Nei diagr. 3 e 4 sono schematizzate le situazioni tipiche di una simile disposizione. Nel terzo, i due post sono alle spalle dei due difensori e manovrano a stretto contatto con gli avversari. Nel quarto, i due attaccanti si trovano praticamente a spezzare a metà la distanza fra il difensore centrale e i due laterali. Può accadere che durante lo sviluppo dell'azione un solo post rimanga in prossimità del canestro e anche in questo caso deve rispettare la regola che lo vuole arretrato rispetto ai difensori.

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Formare i triangoli. - Gli attaccanti schierati in prossimità della linea di fondo e quelli che si trovano ad agire sul lato debole devono costantemente scattare verso la posizione di post alto per formare un triangolo con il post basso e con l'ala (o con l'uomo in angolo), oppure con l'ala e l'uomo di punta. Ad esempio, nel diagr. 5 è il post basso 4 che scatta dal lato debole verso l'angolo della lunetta e va a formare il triangolo offensivo con l'altro post, 5, e con l'ala 3. Nel diagr. 6, è 5, in questo caso post basso sul lato debole, che si alza andando a comporre il triangolo con l'ala 2 e il point man 1.

diagr. 7diagr. 8 diagr. 9

Riconoscere le linee di penetrazione dalla fascia arretrata. - Gli esterni devono individuare con prontezza quando fra i due difensori si forma il “gap” che permette di tentare la penetrazione in palleggio. Nei diagr. sono schematizzate le fasce nelle quali è possibile la penetrazione a fronte di due diversi schieramenti difensivi. Nel settimo la zona è una «1-2-2» e la penetrazione diviene possibile nei corridoi che si formano fra i difensori delle due linee più avanzate, mentre nell’ottavo la zona è una «2-3» che concede una possibilità in più agli attaccanti generando tre corridoi di penetrazione, uno centrale e due laterali.

diagr. 10. diagr. 11 diagr. 12.

Riconoscere i vuoti difensivi da dietro. - Gli attaccanti che si trovano a giocare in prossimità della linea di fondo campo e sul lato debole devono porre la massima attenzione nel riconoscere i “buchi” che si vengono a formare nel sistema difensivo. Ciò accade in ogni tipo di zona per effetto del movimento degli attaccanti e per la rapidità di spostamento del pallone ed è quindi molto importante che gli attaccanti sappiano individuarli con puntualità in ogni frangente. Non appena questi vuoti vengono localizzati devono essere occupati ricorrendo a rapidi tagli per beneficiare nel miglior modo possibile di queste opportunità. Quando la disposizione dei difensori lo permette (come a 2 nel diagr. 10), anche agli esterni possono andare ad occupare le zone vuote per favorire nuove soluzioni e rappresentare potenziali minacce. Penetrazione in palleggio. - Come citato, gli esterni devono tentare di penetrare in palleggio ogniqualvolta ne intravedono la possibilità. Non appena la linea frontale presenta un varco, l’attaccante con il pallone vi si deve buttare con decisione, come si vede indicato nel diagr. 11. Il palleggio verso la linea di fondo è eseguito ogni volta che l’attaccante interessato opta per un repentino ribaltamento del pallone ricorrendo al passaggio che può eseguire ad un compagno che si trova sullo stesso lato del campo o su quello opposto con un passaggio “skip”. Nel diagr. 12 è riprodotto un chiaro esempio. L’attaccante 1 tenta la penetrazione in palleggio nella fascia centrale e viene bloccato dal difensore alla sua sinistra. Interrotto il palleggio, 1 passa al compagno 3 che palleggia a sua volta verso la linea di fondo. La difesa adeguerà sicuramente la propria disposizione per presidiare opportunamente il canestro a fronte del nuovo schieramento assunto dall’attacco. 2 legge la difesa e mette in pratica la norma che vuole i giocatori pronti ad appostarsi nei buchi che si vengono a formare nel sistema difensivo. Si avvicina pertanto alla linea che delimita l’area dei tre secondi e, in quel punto, può ricevere l’eventuale passaggio “skip” di 3 e tentare la conclusione a canestro in sospensione. 76


diagr. 13 diagr. 14 diagr. 15

I blocchi. - Per agevolare il lavoro e le iniziative dell’esterno che palleggia lungo le linee perimetrali, gli altri attaccanti devono portare in suo favore blocchi dove e quando possibile senza avere mai tentennamenti in merito. Nei diagr. 13 e 14 sono riprodotti due tipi di blocco possibili. Nel primo è proposto il blocco del post alto 4 che si porta alle spalle del difensore di 1 impedendogli, o rendendogli difficoltosa, una efficace azione difensiva. 2 libera l’area verso la quale si dirige 1 incamminandosi verso l’angolo a fondo campo. Nel secondo, il blocco è invece portato da un esterno, sempre sull’avversario del palleggiatore, e la sua azione, implicitamente, libera la zona verso la quale va ad agire l’attaccante con il pallone. I movimenti di 4 e di 5 rispondono ad altre due regole base già viste: 4 va ad occupare un vuoto difensivo e, comunque, si schiera con 5 in modo da costituire con 1 che sopraggiunge in palleggio il triangolo che li vede ai rispettivi vertici.

diagr. 16 diagr. 17 diagr. 18.

Tagli flash dei post. - I giocatori schierati sul perimetro dell’area dei tre secondi, bassi lungo la linea di fondo o sul lato debole, hanno facoltà di scattare verso le posizioni libere sul perimetro stesso. Se non ricevono immediatamente un passaggio devono ritornare prontamente verso la loro posizione di partenza. I diagr. riproducono i movimenti che possono intraprendere i due post in dipendenza della loro posizione. Se sono entrambi bassi verso la linea di fondo possono scattare alternativamente verso la posizione di post alto o verso quella lasciata libera dal post che sale (diagr. 15). Se invece, come è schematizzato nel diagr. 16, si trovano sullo stesso lato (quello debole), uno in post basso e uno in post alto, si spostano su quello forte con i movimenti indicati. In questi casi, è evidente, i due giocatori devono agire in modo perfettamente sincronizzato per non interferire l’uno con l’altro e vanificare così l’efficacia dei movimenti. Passaggi da post a post. - Ogni volta che il pallone perviene al post alto questi deve valutare con tempestività se esiste la possibilità di passare al post basso che deve essere servito soprattutto se è in movimento, soluzione riprodotta nel diagr. 17. 4 passa dentro a 5 che taglia sotto canestro dandogli la possibilità di una conclusione da sotto. Un “favore” di ritorno è quello che può fare il post basso al post alto, soluzione schematizzata nel diagr. 18 che mostra il taglio di 4 verso canestro e il passaggio conclusivo di 5 che ha ricevuto il pallone da 2 schierato in angolo che dà a 4 la possibilità di concludere da sotto. Passaggi sul lato debole. - Se i post alto e basso, una volta in possesso del pallone, non possono concludere con un tiro o con un passaggio da post a post trattati nei diagr. 17 e 18, devono valutare la possibilità di passare ad un compagno schierato sul lato debole. Questo passaggio, se effettuato, deve essere estremamente rapido per avere successo. Infatti, il repentino ribaltamento del pallone, nell’attimo in cui la difesa è concentrata sul pallone in possesso di un giocatore così vicino al canestro come il post, può trovare in favorevole posizione l’attaccante che lo riceve agevolandogli la conclusione. Nel diagr. 19 il passaggio sul lato debole è del post basso 4 che, salito in lunetta, ha ricevuto da 1 e, mentre i difensori reagiscono, passa a 2. Nel diagr. 20 la situazione è identica, anche se l’azione si svolge in un’altra parte del campo. In questo caso è il post basso 5 che riceve il pallone e lo ribalta verso l’esterno della 77


lunetta dove si trova 2. Anche qui traspare evidente la necessità di un passaggio rapido da parte di 5 che, oltre a prevenire l’intervento su di sé, anticipa la reazione difensiva sul compagno che riceve nei pressi della lunetta.

diagr. 19diagr. 20 diagr. 21

Tagli in situazioni particolari. - Analizzando tutti i diagr. proposti fino a questo punto sarà balzato in evidenza come i tre esterni non agiscono mai eseguendo tagli attraverso la zona. I loro spostamenti sono su linee perimetrali o, se la situazione lo permette, in penetrazione in palleggio. Ma c’è anche in questo caso l’eccezione che conferma la regola. Ci sono situazioni particolari di gioco che fanno sì che un taglio attraverso la zona da parte di un esterno sia utile ed efficace, se non in prima battuta, almeno nel successivo sviluppo dell’azione. In questo gruppo di tre diagr. sono proposti tre fra i tagli più comuni che coinvolgono tre diversi esterni.

diagr. 22

diagr. 23 diagr. 24

Nel diagr. 21, è riprodotto il taglio sotto canestro della guardia che, raggiunto l’angolo con movimenti precedenti, taglia la zona sotto canestro sfruttando il blocco che il post basso 4 porta in suo favore per agevolargli la ricezione del passaggio di 1. Il secondo taglio, riprodotto nel diagr. 22, è quello che vede la guardia o l’ala (in questo caso 3) tagliare diagonalmente la zona partendo dal lato debole per finire nell’angolo su quello forte dove può ricevere il pallone da 1. Questo taglio può essere eseguito subito dopo quello visto in precedenza e permette a 3 di tentare la conclusione a canestro con un tiro in sospensione. Il terzo taglio è schematizzato nel diagr. 23 ed è certamente il più lento dei tre perché l’attaccante che taglia è lo stesso che esegue il primo passaggio (da 1 a 3 nel diagr.). 1 punta dapprima verso il canestro entrando verticalmente in area e poi ruota su 4, il post basso che blocca in suo favore. Uscendo in angolo può ricevere da 3 e tentare il tiro a canestro. E’ ovvio che raramente il taglio ha come risultato immediato il tiro a canestro di chi lo ha eseguito. Molto più spesso consente di riproporre un nuovo tema offensivo con la difesa che non sempre reagisce correttamente e in modo tempestivo. Se cade in errore, ecco scattare i movimenti già visti: la rotazione dei due post, l’occupazione degli spazi vuoti o la penetrazione nei varchi creatisi nella difesa. In questa serie di tagli, in effetti, l’efficacia del lavoro offensivo è tanto maggiore quanto più rapido è il movimento dell’attaccante che taglia e quanto tempestivo e deciso è il blocco del post coinvolto. Stack in situazioni speciali. - Contro alcuni tipi di zona, sia essa tradizionale o adotti accorgimenti particolari, gli attaccanti costituiscono talvolta un doppio o triplo stack come è schematizzato nel diagr. 24. Questa disposizione ha lo scopo di non fare individuare subito il tipo di schieramento adottato e di permettere ai giocatori che compongono lo stack di scattare nelle posizioni più favorevoli. Raggiunta la 78


disposizione voluta, l’attacco prende il via e ogni giocatore agisce seguendo le norme fin qui descritte. Nell’esempio riportato, sono 2 e 4 ad uscire dallo stack. 2 ha la possibilità di salire verso il pallone o di andare verso l’angolo, da dove, una volta ricevuto il passaggio di 1, scoccare il tiro. 4 invece si porta in lunetta, area nella quale 1 può far filtrare il pallone se i giocatori che compongono la seconda linea difensiva si preoccupano degli attaccanti 2 e 3 allargandosi su di loro. Nota. In questo sistema d’attacco è ovviamente dato spazio ai passaggi skip, eseguiti ogni volta che la circolazione del pallone e il movimento dei giocatori aprono corsie di passaggio che ne favoriscono l’esecuzione sbilanciando lo schieramento difensivo o prendendolo in contropiede durante le manovre di adeguamento.

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ATTACCO ALLA ZONA 2 –3 Schieramento: 1–3–1 - Squadra: St. John’s - Coach: Lou Carnesecca Obiettivi: sfruttando buone rotazioni e con una attenta occupazione dei varchi difensivi, assicurare buone opportunità interne senza trascurare quelle che possono nascere sul perimetro; importanti una buona e rapida circolazione del pallone e l’esecuzione di passaggi precisi e tempestivi.

diagr. 1

diagr. 2

diagr. 3.

Diagramma 1. - Lo schieramento iniziale è ottenuto con un “artificio” che intende dilatare lo spazio fra le due linee difensive. Mentre 1, 2 e 3 occupano gli spazi fra i difensori, 4 e 5 si schierano molto bassi verso la linea di fondo per far si che la seconda linea difensiva si abbassi ancor più sotto canestro. Dopo di che, 4 scatta alto raggiungendo la posizione di post all’angolo della lunetta. Diagramma 2. 1 inizia l’attacco passando a 2 e segue il passaggio per ricevere il pallone di ritorno. Se il passaggio a 2 è ostacolato dal difensore, 1 palleggia verso la posizione occupata da 2. 3 sale a rimpiazzare 1 nella posizione centrale e a protezione dell’eventuale ribaltamento di fronte. Diagramma 3. - 2 consegna il pallone e taglia diagonalmente in area andando a ruotare su 5 schierato in post basso (se non ha ricevuto, 2 taglia comunque non appena vede 1 avvicinarsi alla sua posizione). Raggiunto il lato debole, 2 si posiziona vicino all’area dei tre secondi.

diagr. 4.

diagr. 5

diagr. 6

Diagramma 4. - 4 segue il taglio di 2 e, attraversata l’area, esce verso l’angolo e vicino alla linea di fondo rivolto a canestro. 5 taglia sotto canestro e cambia lato occupando la stessa posizione di post basso nella quale può ricevere il passaggio di 1 che gli permette di tentare la conclusione a canestro. Nell’impossibilità di passare dentro a 5, 1 ribalta il pallone su 3 che passa a sua volta a 2 che può essere nella condizione di tirare dalla media distanza o di penetrare in palleggio. Diagramma 5. - Qualora la difesa impedisca a 1 il ribaltamento del pallone giocando d’anticipo su 3, 1 passa immediatamente a 5 che ha nello scarico su 2 una valida alternativa al suo possibile tiro. La posizione di 2, infatti, può consentirgli un buon tiro dalla media distanza o la penetrazione a canestro in palleggio che divide la difesa. Se non può andare al tiro, 2 può passare a 4 che ha a sua volta le doppia possibilità del tiro da fuori o in penetrazione. Diagramma 6. - Se 2 e 4 sono ben marcati, 2 ribalta il pallone a 3 e taglia attraverso l’area andando a ruotare basso sotto 5 e poi esce in angolo. 3 passa a 1 che valuta innanzi tutto se può passare a 2 in angolo (se lo vede uscire libero). In alternativa, 1 passa dentro a 5 in post basso. Chi riceve può ottenere un buon tiro. Come l’attacco ottiene il soprannumero sul lato destro del campo, 4 si alza verso l’angolo della lunetta sul lato debole. 80


diagr. 7

diagr. 8

diagr. 9

Diagramma 7. - Quando la difesa nega le possibilità descritte e illustrate nel diagramma precedente, 3 finta il passaggio a 1 e passa a 4 all’angolo della lunetta, soprattutto se lo vede occupare una posizione che permette di tentare una buona conclusione a canestro. 5 attraversa l’area sotto canestro e 2 lo rimpiazza in post basso. Nella loro semplicità, questi movimenti possono sorprendere una difesa lenta ad adeguare e possono consentire il tiro da sotto di 5 o di 2. Diagramma 8 - Questa è una opzione solitamente chiamata dopo un time out o un tiro libero, situazioni che consentono a tutti i giocatori di essere informati sulla scelta e preparati alla sua esecuzione senza incertezze. Come 1 inizia a palleggiare verso la sua posizione, 2 taglia verso l’area e poi ribalta la direzione del taglio ed esce in angolo. Se libero, può ricevere il pallone da 1 e tirare in sospensione. Se 2 riceve ma non può tirare, può passare dentro a 5 in post basso oppure a 4 in post alto all’angolo della lunetta. Il passaggio di 2 indica la possibilità di tiro per chi riceve e questa può essere la conclusione dell’azione. 1 sale a proteggere e bilanciare in posizione centrale. Diagramma 9. - In questa altra opzione 1 inizia a palleggiare verso 2 ma interrompe il palleggio e passa il pallone a 3 che si alza per riceverlo. 4 attraversa l’area ed esce verso la linea di fondo, 5 cambia lato tagliando sotto canestro e 2 va al di sotto di 5, che può costituire un eccellente blocco, e risale in area verso il pallone. Il passaggio di 3 dà a 2 l’opportunità di tirare o, se ben marcato, di passare fuori a 4 appostato vicino alla linea di fondo e pronto a tirare in sospensione o entrare a canestro in palleggio.

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Attacco alle zone fronte pari

Schieramento: «3 fuori–2 dentro» - Coach: Tim Floyd - Squadra: USC Obiettivi: colpire la zona con il tiro da fuori e da sotto posizionando adeguatamente gli esterni nei varchi e frenando con blocchi oculati i difensori che possono interferire più efficacemente con i movimenti offensivi.

diagr. 1

diagr. 2

diagr. 3

Diagramma 1. - Schieramento. 1, 2 e 3 sono i tre giocatori che si schierano fuori: 1, la point guard, è in possesso del pallone nella fascia centrale del campo; 2, la seconda guardia, e 3, l’ala piccola, sono schierati in ala sulle estensioni della linea di tiro libero; 4, l’ala forte, e 5, il centro, si schierano in prossimità delle aree del post basso con l’accortezza di essere molto bassi e al di là dell’ultima linea difensiva. In relazione allo schieramento offensivo, 4 (o 5) ha facoltà di partire staccato dalla posizione di post basso (come riprodotto nel diagramma). Diagramma 2. - La direzione del passaggio di 1, in questo caso verso 2 e sul lato dove si è schierato il centro, indica l’inizio e lo sviluppo del gioco. Dopo aver passato, 1 esegue un taglio a V con il quale, di fatto, rimpiazza sé stesso e si prepara alla prosecuzione dell’azione.

diagr. 4

diagr. 5

diagr. 6

Diagramma 3. - 2 ritorna il pallone a 1 e inizia il taglio verso la linea di fondo durante il quale riceve il blocco che 5 porta sul difensore che può ostacolargli la ricezione del pallone o, frenandolo, intaccare l’efficacia del taglio. 1 palleggia sul lato destro e 2 prosegue il taglio lungo la linea di fondo ricevendo un secondo blocco all’interno dell’area da parte di 4. Diagramma 4. - Come 1 raggiunge la proiezione dell’angolo della lunetta, 3 taglia verso la parte alta dell’area e blocca il difensore che controlla più direttamente 1 e l’area all’interno della quale si muove o, comunque, il difensore che potrebbe interferire sulla prevista circolazione del pallone (segnatamente, il passaggio dentro a 4). 1 prosegue il palleggio pronto al passaggio su 2, che esce oltre la linea dei tre punti, se lo vede libero per ricevere e tirare in tranquillità. Se questo primo passaggio non è possibile, 1 guarda per il passaggio dentro a 4 che può avere una buona opportunità per andare alla conclusione. Sul lato opposto, 5 si riavvicina alla posizione di post basso. Diagramma 5. - Non appena 2 si rende conto che la difesa gli nega la ricezione del pallone, compie di fatto il percorso contrario verso l’altro lato del campo e 1 passa il pallone a 3 che scatta fuori in posizione di guardia. I due blocchi che 2 riceve, da 4 e poi da 5, possono consentirgli la ricezione in area nei pressi del canestro (soprattutto se la zona è «2–1–2») o nell’angolo. Superato da 2, 5 torna fuori schierandosi profondo in post basso, posizione nella quale può ricevere da 2 e tentare la conclusione. La posizione di 5 ha l’effetto di “richiamare” almeno un difensore dilatando lo spazio fra le linee difensive. Se ciò si verifica, non è 82


da escludere il passaggio a chi taglia, anche in modo occasionale (ma in seguito ad una attenta lettura della difesa), nel varco centrale. Diagramma 6. - Se 5 riceve da 2 ma non può concludere individualmente, l’azione si può snodare come segue. 4 sale a bloccare il difensore schierato nei pressi dell’angolo della lunetta sul suo stesso lato, dando a 1 la possibilità di tagliare e entrare in area per ricevere il pallone da 5 e andare al tiro da sotto. In caso contrario, 5 ripassa fuori a 2 e questo passaggio dà il via al riposizionamento dei giocatori che permette l’eventuale ripresa dello stesso gioco: 2 sale in palleggio verso la posizione di ala, 3 si sposta in quella centrale, 1 in ala sul lato debole e 4 ritorna basso.

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ATTACCO MIAMI A UNA ZONA PARI Questo attacco contro la zona (denominato "Miami") ha come obiettivo quello di riuscire con due ribaltamenti della palla a far ricevere uno dei due lunghi in posizione di vantaggio rispetto alla difesa. Particolarmente adatto a livello giovanile.

diagr. 1

diagr. 2

Diagramma 1. - L'attacco parte con i 3 esterni sul perimetro e i due lunghi dentro l'area. Come si può facilmente vedere nella figura a fianco il palleggiatore(1) sceglie un lato ed esegue un movimento di dai e segui con l'esterno(3); contestualmente a questo movimento il 4 sale nella posizione esterna opposta alla palla per poi ributtarsi dentro sfruttando anche lo spazio occupato dall'altro esterno(2). A questo punto se il difensore X4 è salito troppo sul movimento di 4 c’è già la possibilità di dare un pallone dentro a 4 che avrebbe una comoda ricezione ed una posizione di vantaggio rispetto alla difesa. Diagramma 2. - 3 appoggia la palla a 2 che a questo punto ha come obiettivo quello di ribaltare il più velocemente possibile il pallone in modo da farla arrivare ad 1

diagr. 3

Diagramma 3. - 4 taglia fuori X4. 1 appena riceve può attaccare il fondo liberato dal movimento di tagliafuori di 4; se ciò non accade 5 fa un movimento verso il pallone passando dietro all'ultima linea della zona ricevendo in posizione comoda per un lay-up

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ATTACCO ALLA ZONA Michigan State 1979

Diagramma 1. - 1 dopo il primo passaggio guardia-ala taglia a centro area dove può immediatamente ricevere in dai-e-vai. Se ciò non avviene può completare il taglio uscendo, favorito dal blocco di 5, sul lato debole. Contemporaneamente 3 si è "aperto" per effettuare un ribaltamento a 4, che può passare a 1 per un tiro ravvicinato (prima opzione) o a 5 che dopo il blocco torna indietro per ricevere. Diagramma 2. - Una partenza diversa dello stesso gioco è quella dove 3 non effettua un ribaltamento per 4, ma direttamente per 1 che esce da un blocco "stack" formato da 5 e appunto 4. I due lunghi dopo il blocco tagliano l'area, con 4 che diventa secondo potenziale ricevitore se il passaggio a 1 viene impedito da un anticipo della difesa. Diagramma 3. - Per dare continuità allo schema (fattore determinante quando con pazienza si deve attaccare una zona) 4 torna in lunetta e sarà 2 questa volta a formare il blocco "stack" con 5. 1 gioca da guardia con la possibilità di avere un quarto di campo per l'eventuale uno vs uno o il tiro da fuori, ma con l'immediata consapevolezza di poter nuovamente ribaltare il lato per trovare un tiro smarcato di un compagno.

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ATTACCO ALLA ZONA DEGLI OKLAHOMA STORM Roberto Carmenati

Scelta dello schieramento offensivo - Il primo obiettivo dello schieramento scelto era di dilatare gli spazi mentre la difesa era costretta a seguire i propri uomini ed è per questo che si è scelto lo schieramento 1-4 con i due post alti. Sebbene la difesa possa mostrare uno schieramento a zona classico, 1-3-1 o 2-1-2 o 3-2 le distanze tra difensori e attaccanti sono piuttosto ridotte (diagr. 3-4-5). Il primo obiettivo dello schieramento scelto era di dilatare gli spazi mentre la difesa era costretta a seguire i propri uomini ed è per questo che si è scelto lo schieramento 1-4 con i due post alti. Sebbene la difesa possa mostrare uno schieramento a zona classico, 1-3-1 o 2-1-2 o 3-2 le distanze tra difensori e attaccanti sono piuttosto ridotte (diagr. 3-4-5).

diagr. 3

diagr. 4

diagr. 5

Disposizione dell'attacco 1-4 con i lunghi fuori dell'area (diagr. 6). La difesa può ricorrere al cambio sistematico per annullare l'effetto di blocchi ciechi o situazioni d'isolamento. Con questo tipo di disposizione l'attacco ottiene lo scopo di allontanare da dentro l'area i lunghi più intimidatori, offrire possibilità di tagli dentro alle guardie o di far tagliare l'ala grande o il centro contro una guardia (diagr. 7-8).

diagr. 6

diagr. 7

diagr. 8

La difesa quasi certamente ricorrerà ai cambi difensivi sistematici. L'obiettivo dell'attacco sarà di produrre un movimento di uomini e di palla, di utilizzare dei blocchi perciò, al termine della manovra, la situazione si sarà normalizzata, ripristinando i regolari accoppiamenti difensivi tra pari ruolo tanto da giocare poi le soluzioni finali come un attacco alla uomo. Questa riflessione ci può portare a concludere che questo genere di sistema di attacco può essere applicato nei nostri campionati come attacco alle difese match-up.

diagr. 9

diagr. 10

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Il playmaker (diagr. 9) passa all'ala e taglia in angolo sullo stesso lato. La guardia che parte in post alto piazza un blocco per il centro che si trova fuori della lunetta in posizione di ala. Se la difesa ricorre al cambio l'attacco avrà la possibilità di sfruttare un vantaggioso cattivo accoppiamento difensivo tra 5 e 2 (diagr. 10).

diagr. 11

diagr. 12

diagr. 13

Ricordiamo che dal lato debole ci può essere aiuto, ma il tempo in cui il difensore di 4 rimane in area non deve essere superiore ai tre secondi (diagr. 11). In questo caso l'attacco deve sfruttare un isolamento in post basso del centro, riuscendo a costruire un triangolo con angolo e ala e con la capacità di sfruttare le sponde per migliorare gli angoli di passaggio. Contemporaneamente 4 deve giocare senza palla, attaccare la linea di fondo e costituire una minaccia primaria per la difesa. Se si allontana in angolo, costringerà X5 al dilemma se seguirlo oppure rimanere a controllare 2, che dopo il blocco si porta in posizione di guardia centrale (diagr. 12). 3 può scegliere di passare a 2, che deve decisamente minacciare il tiro. X5 sarà richiamato da questa finta di tiro e dovrà presidiare la linea dei tre punti nella zona centrale, mentre 4 esce in ala o in angolo e 5, eseguendo un tagliafuori offensivo, si troverebbe in una posizione di un vantaggioso accoppiamento difensivo in area (diagr. 13). Adeguamento difensivo - La difesa potrebbe essere colta di sorpresa al primo tentativo, ma ben presto correrà ai ripari con opportuni adeguamenti. Disponendo lo schieramento a zona 2-3 ci sarà un immediato scambio di posizioni tra X1 e X3 sul lato di palla e in coincidenza del primo passaggio. X3 scivolerà come uomo esterno della seconda linea difensiva, X2 sarà a presidio del post, X5 prenderà posizione a centro area e X4 arretrerà come esterno della seconda linea (diagr. 14).

diagr. 14

diagr. 15

L'attacco a sua volta sarà pronto a rispondere con un altro adattamento a partire dal secondo passaggio. Se il blocco tra 2 e 5 è contenuto dal cambio difensivo, nel momento in cui la palla arriva in angolo, 5 esce dall'area per costringere il suo uomo a seguirlo. 3 esegue un taglio profondo fino sotto il canestro per far stringere la difesa e 4 sostituirà 5 in posizione di pivot basso. Partendo dal lato debole e con tutti i difensori impegnati, 4 giocherà un taglio 1c.1 contro il proprio difensore che, ricordiamo, non potrà essere staccato da lui per più di un braccio di distanza, favorendo la possibilità di tagliare avanti (diagr. 15). 5 entra in possesso di palla, cerca il ribaltamento a 2, che, a sua volta, cerca 3, che ha preso posizione sul lato debole (diagr. 16). In questa fase in cui la difesa è costretta marcare a uomo, 4 e 5 insieme preparano un doppio blocco per 1, mentre tra 2 e 3 fanno dai e vai (diagr. 17). Dopo il blocco 4 taglia verso la palla in post basso e 5 in post alto. Mentre la difesa, partita a zona, è stata costretta a ricostruire gli accoppiamenti uomo contro uomo. Certamente l'abilità della difesa sta nel contenimento degli spazi, nella rapidità di cambio difensivo e nel rendere nelle situazioni di cattivi

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accoppiamenti difensivi. L'attacco deve continuamente mantenere l'iniziativa e avere una efficiente comunicazione per anticipare le scelte della difesa (diagr. 18).

diagr. 16

diagr. 17

diagr. 18

Una situazione simile si verifica nei nostri campionati con l'applicazione della difesa match-up. Una esecuzione finale con gli uomini accoppiati a ruoli omologhi può favorire una conclusione con un blocco e giro o doppio blocco per i tiratori.

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ATTACCO ALLA BOX-AND-ONE Piero Bucchi

1 è Greer, play e tiratore “in piena striscia”, che Djordjevic ha deciso di arginare facendolo marcare faccia a faccia da Bulleri dopo la ricezione nella sua metà campo. Greer passa a 2 (Spinelli o Stefansson di norma) che appena ricevuto si riporta in posizione di play in palleggio, taglia e sfruttanto il blocco di uno dei due lunghi appostati in post medio esce in angolo sul lato opposto a quello dove ha passato la palla. 3 (Morandais) taglia orizzontale e si fa trovare sul lato opposto in posizione di guardia. Bucchi con estrema semplicità crea grandi problemi alla difesa milanese, vediamo il perchè: i due difensori alti della box sono impegnati rispettivamente sulla palla e sul giocatore più vicino ad essa, pertanto appena la palla passa da 1 a 2 uno dei difensori deve prenderlo mentre l’altro coprirà su 3. Ma 3 non rimane fermo, taglia orizzontale costringendo al “conflitto di zona” i due difensori alti della box.. chi difende su 3 deve rapidamente prendere 2 portatore di palla mentre chi difendeva su 2 dovrà fare l’opposto con l’aggravante che 3 gli sta già passando dietro la schiena. Ma non è tutto perchè essendo a zona i due lunghi dell’Olimpia non escono a dar man forte a Bulleri sui blocchi ed il Bullo è costretto a passare sopra il blocco per non subirlo: Greer riuscirà a ricevere in angolo ed a segnare le triple decisive per Napoli.

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COSTRUZIONE ATTACCO ALLA ZONA PARI

(Norcia luglio 2008)

Cesare Ciocca.

Principi generali - Usiamo gli stessi concetti per attaccare la difesa a zona come quella individuale. Come attacco la difesa a zona? Usando molto contropiede, se ciò non si verifica entro direttamente nel gioco dalla transizione . Obiettivo: attaccare la difesa prima che si schieri. Attraverso un posizionamento corretto per evitare che 1 difensore marchi 2 attaccanti (diagr. 1). Sfruttando correttamente penetrazioni e scarichi (diagr. 2) e tagli (diagr. 3/4). Giocando sempre interno/esterno. Creando triangoli; occupando sempre lo spazio dietro alla seconda linea difensiva e il post alto, schiacciando la difesa per liberare il perimetro. (diagr. 5). Per non dare punti di riferimento alla difesa, facendola lavorare sempre in condizioni precarie.

diagr. 1

diagr. 2

diagr. 3

diagr. 4 diagr. 5

Ribaltando sempre velocemente il lato, anche usando il palleggio per trovare angoli di passaggio corretti. Utilizziamo anche le finte per sbilanciare la difesa (passaggi sempre sopra la testa o laterali). Andando sempre a rimbalzo offensivo con il pivot e dal lato debole. Usando blocchi vicino e lontano dalla palla. Dopo aver acquisito un vantaggio, come tutte le situazioni di gioco dovremo mantenerlo, attraverso una buona spaziatura e con un adeguato movimento dei giocatori e della palla. Facendo cosĂŹ concretizzeremo il nostro attacco attraverso tiri ad alta percentuale T3 con piedi per terra, tiri sottomisura. Regole generali Disposizione: 4 esterni e 1 interno. (Sviluppo del gioco (diagr. 6/7/8/9/10/11/12/13/14/15)

diagr. 6

diagr. 7

90

diagr. 8


Diagramma 6 - Prima soluzione dalla transizione: 4 primo rimorchio Diagramma 7 - 5 sempre in post alto Diagramma 8 - Palla in angolo: tagli simultanei 5/2, invece 1/3 che si aprono

diagr. 9

diagr. 10

diagr. 11

diagr. 12

diagr. 13

diagr. 14

Diagramma 9 - 4 si alza in palleggio laterale rivolto verso il ferro Diagramma 10 - palla centrale più ribaltamento, 1 con palla a 3 si alza dall’angolo alla palla, 3 ribalta veloce o penetra per far collassare la difesa. 5 parte con palla a 3 (sovrannummero 4/5/1). 2 parte con palla a 1. Diagramma 11 - Passaggio skip: volare con palla più buoni angoli di ricezione (tagli orizzontali). Diagramma 12 - Palla in post alto: fronteggiare: alto-basso – 1c1 – tiro – ribaltamento – back door Diagramma 13 - Seconda soluzione dalla transizione: primo rimorchio 5 (sempre post alto) Diagramma 14 - può posizionarsi in post basso (parte quando la palla sta volando in punta per punire l’aiuto e recupero)

diagr. 15

diagr. 16

Diagramma 15 - Palla in angolo Diagramma 16 - Opzione con passaggio da 1 a 2 Diagramma 17 - scende in post basso, è 2 ad occupare tale posizione. Esempio disposizione 3 esterni - 2 interni (diagr. 18).

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diagr. 17


diagr. 18

diagr. 19

diagr. 20

diagramma 18 - 3 esterni e 2 interni fissi: da ribaltamento tagli orizzontali o diagonali dei 2 giocatori interni. Solo il n°5 ha movimenti fissi: gli altri giocatori si muovono in tutte le posizioni (se ho due lunghi completi e rapidi 5 giocatori in tutte le posizioni). Con palla in post “mentre” ricevo fronteggio immediatamente il canestro. Tagli sulla riga di fondo: 5 sempre sul perimetro dei 3”, gli altri giocatori possono continuare fino fuori della riga da 3 punti. (diagr. 19/20). Progressione didattica: 5c0 spiegando i movimenti e le idee offensive. 5c5 a metà campo e da transizione. 4c4 usando solo le penetrazioni. Attaccare gli spazi interni mantenendo buone spaziature. 4c4 usando solo i tagli. Uso dei passaggi per attaccare gli spazi interni. 4c4 usando tutte le soluzioni. Il lavoro di 4c4 lo utilizziamo per situazioni veloci a termine o per il miglioramento dell’uso tattico del fondamentale ma è a volte avulso da situazioni rare di gioco. 5c5 usando tutte le soluzioni (incluso entrare direttamente nei giochi). 5c6 per estremizzare le difficoltà dell’attacco. Lavoriamo molto ad inizio anno sulla zona 2/3 perché è la massima espressione della collaborazione di squadra. Esercizi di tiro per attaccare la zona: per giocatori interni ed esterni (diagr. 21 e seguenti)

diagr. 21

diagr. 22

diagr. 23

diagr. 24

diagr. 25

diagr. 26

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diagr. 27

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DUE ATTACCHI ALLA ZONA

Squadra: Michigan State - Coach: Jud Heathcote Questi attacchi sono basati su alcuni principi informatori che presentano le seguenti peculiarità: 1. i movimenti dei giocatori non devono essere rigidi, in quanto ogni squadra ha qualche particolarità propria che applica alla difesa a zona; 2. i movimenti devono svilupparsi per portare al tiro i migliori realizzatori della squadra; 3. la circolazione del pallone deve essere veloce, ma non deve escludere l’occasione propizia per un tiro al di fuori dello schema; 4. la disposizione iniziale e quella in divenire, in seguito ai movimenti che si susseguono, devono cercare di mantenere sempre un giocatore più basso della linea difensiva più arretrata; 5. gli attaccanti devono capire quali sono i difensori più deboli per esercitare su quelli la maggiore pressione; 6. l’esecuzione dei tagli nei varchi deve causare adeguamenti difensivi che comprimono la zona; 7. la penetrazione in palleggio deve forzare due difensori ad occuparsi di uno stesso attaccante favorendo lo scarico del pallone sul giocatore rimasto libero; 8. il soprannumero deve portare a una situazione difficile da controllare con adeguamenti tradizionali e deve essere portato su entrambi i lati e più volte (il risultato può non essere ottenuto al primo tentativo); 9. i cambi di posizione di alcuni giocatori possono talvolta provocare incertezze difensive momentanee da sfruttare con tempestività. Gioco 1.

diagr. 1

diagr. 2

diagr. 3

Diagramma 1. - 1 passa lateralmente a 2, finta l’allontanamento e taglia in area girando su 3 schierato al centro della lunetta. Appena superato da 1, 3 esce fuori per ricevere il pallone da 2 e ribaltarlo su 4 mentre 1 sta ultimando il suo taglio. 5 entra in area sotto canestro e blocca per 1 che, passando sotto il blocco, esce per ricevere il pallone e concludere da distanza ravvicinata. Se 4 non può passare a 1, ha, come immediata alternativa, il passaggio a 5 che ritorna verso il pallone dopo aver bloccato per 1. Diagramma 2. - L’inizio del gioco si può sviluppare con l’introduzione di alcuni movimenti tendenti a facilitare soprattutto il tiro di 1. Il primo passaggio è quello di 1 a 2 ed è seguito dal taglio attraverso l’area identico al precedente. 3 esce fuori, riceve il pallone da 2 ma non passa a 4 che si abbassa e va ad affiancare 5 costituendo il doppio blocco sul quale ruota 1. Il maggiore aiuto ricevuto porta 1 ad uscire con maggiori probabilità di ricevere il pallone da 3 e con la possibilità di eseguire il tiro con più tranquillità. In alternativa, 3 può passare a 4 in area per un tiro da sotto. Se 1 non riceve, esce alto e basta la salita in lunetta di 4 per assicurare la continuità riproponendo gli stessi movimenti in modo speculare. Diagramma 3. - La disposizione «1–3–1» permette di iniziare il gioco coinvolgendo nella rotazione all’interno dell’area il giocatore schierato al centro della lunetta. In questo caso, il pallone viene passato da 1 a 2 e ritornato a 1, ed è 3 che scatta in area andando a ruotare sul doppio blocco formato da 5 e da 4 scivolato al fianco di 5. Se 3 esce libero, può ricevere il pallone da 1 e tentare il tiro. Altrimenti, prosegue il taglio alzandosi in posizione di ala e 4 si sposta in lunetta riportando così i giocatori allo schieramento di partenza, sia pure con un cambio di posizioni fra 3 e 4. Opzione Diagramma 4. - Quando il taglio di 1 viene riconosciuto facilmente e contrastato con successo, è giocata una opzione che può sorprendere la difesa sbilanciata a protezione del taglio di 1. 1 passa a 2 e esegue il taglio a canestro. Tutto prosegue come nei diagrammi precedenti: 3 esce fuori per ricevere il pallone da 2, 4 si 94


abbassa e affianca 5, 1 esce sul doppio blocco. La novità che può prendere in contropiede i difensori è il taglio interno all’area di 4 che si dirige verso la posizione di post basso sul lato del pallone. Se lo vede libero, 2 può passargli il pallone per un tiro da sotto. Gioco 2. Diagramma 5 - Lo schieramento è «2–1–2» ed è utilizzato quando il primo risultato che si vuole ottenere è il forte soprannumero su un lato del campo. 1 passa a 2 ed esegue un profondo taglio a V che lo porta a prendere posizione in ala sull’estensione della linea di tiro libero. 4 sale incontro al pallone, che riceve da 2, mentre 3 taglia sotto canestro e raggiunge la posizione di post basso sul lato forte. 4 segue il movimento di 3 e, se lo vede in buone condizioni per ricevere, gli passa il pallone. Se non riceve, 3 prosegue il taglio e raggiunge l’angolo sullo stesso lato. In questo caso, 5 scivola verso la posizione di post medio e 4 ha così due possibilità di passaggio sul suo stesso lato (in angolo a 3 o dentro a 5). Se 2 vede difficili i passaggi di 4 si sposta in posizione centrale. Diagramma 6. - Se il soprannumero sul lato destro non produce risultati scattano il ribaltamento del pallone e i tagli dei giocatori per riproporlo sull’altro lato del campo. Il pallone passa da 4 a 2 e poi a 1, 4 taglia diagonalmente verso la posizione di post basso sul lato sinistro e poi esce in angolo (dove può ricevere il pallone da 1) e 5 taglia attraverso l’area e si sposta sullo stesso lato (può ricevere da 1). 3 sale a rimpiazzare 4, completando così i movimenti che preparano il successivo cambio di lato in caso di insuccesso dell’azione.

diagr. 4

diagr. 5

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diagr. 6


UN ATTACCO ALLA ZONA 2-3

Schieramento: «1–2–2» Squadra: Arizona Coach: Sean Miller Obiettivi: l’interazione piccoli-lunghi porta ad una buona distribuzione dei tiri privilegiando in particolare quelli dagli angoli e dall’interno dell’area con opzioni idonee a superare le diverse scelte difensive.

Diagr. 1 Diagr. 2

Diagramma 1. - 1 si schiera in posizione centrale, 2 e 3 sono sulle estensioni della linea di tiro libero, 4 e 5 in post basso. I ruoli sono quelli tradizionali: 1 è la point guard, 2 la guardia tiratrice, 3 l’ala piccola, 4 quella forte, 5 il centro. Il gioco inizia con il passaggio di 1 a 3 a cui segue il taglio in area di 1 che va a bloccare il difensore centrale della linea arretrata della zona. 2 va a rimpiazzare 1. Diagramma 2. - 3 passa a 2, 5 si sposta in corrispondenza del mezzo angolo e 4 sale verso la parte interna della lunetta beneficiando del blocco che 1 porta in suo favore. Se libero, 2 gli passa il pallone per la conclusione a canestro con un tiro in sospensione. Se non riceve, 4 completa il taglio andando a schierarsi in post alto all’angolo sinistro della lunetta. Così facendo, i giocatori ottengono un forte soprannumero sul lato sinistro del campo.

Diagr. 3 Diagr. 4

Diagramma 3. - Se 4 non è libero, 2 ribalta il pallone ritornandolo a 3 e 5 blocca in favore di 1 nei pressi della posizione di post basso. 1 ruota su 5 ed esce in angolo pronto a ricevere il pallone da 3 e concludere a canestro con un tiro da tre punti. Dopo la rotazione di 1, 5 si schiera in post basso. Diagramma 4. -Se 1 non può tirare, ha a disposizione due passaggi che possono portare a diverse conclusioni dettate dalla reazione difensiva e dalla sua attenta lettura: a 5, che cerca la conclusione da sotto, o a 4 che può tirare in sospensione dall’angolo o mettere in atto il gioco alto-basso con il passaggio dentro a 5 che ruota in area sotto canestro. 2 abbandona la posizione centrale e torna a quella originaria sull’estensione della linea di tiro libero sul lato destro del campo.

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Diagramma 5.

Diagramma 5. – Quando 1 non può tirare né passare a 4 o a 5, ripassa fuori a 3, scatta immediatamente verso l’altro angolo del campo ruotando su 5, e taglia lungo la linea di fondo ricevendo un ulteriore aiuto dal blocco portatogli da 4 che taglia diagonalmente l’area per raggiungere la posizione di post basso. 3 palleggia verso la fascia centrale del campo e passa a 2 che segue con attenzione l’andamento del taglio di 1. Se lo vede arrivare libero in angolo, gli passa il pallone consentendogli il tiro da tre punti (o da due se la lettura della difesa lo favorisce o lo fa ritenere più sicuro). Se non può passare a 1, 2 ha una valida alternativa nel passaggio dentro a 5 che sale diagonalmente in area. Tutti i movimenti descritti in questo diagramma – ad eccezione del palleggio di 3 verso la fascia centrale e con l’inserimento della risalita di 1 nella posizione lasciata vacante da 3 – sono evitati quando si vuole tornare alla disposizione iniziale per riproporre un nuovo attacco. La versatilità dei tre piccoli consente questa scelta assicurando continuità all’azione.

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ATTACCHI ALLA ZONA

Schieramento: «1–3–1» UCLA Jim Harrick Obiettivi: sfidare la difesa, costringerla a lavorare, buon bilanciamento in campo, ottenere una buona rotazione interna e buoni tiri perimetrali, controllare i rimbalzi, soprattutto sul lato debole e buona occupazione dei varchi.

Contro le zone a fronte pari.

Diagr. 1 Diagr. 2

Diagramma 1. - Gioco “Rotation”. 1 passa a 2 e questo passaggio innesca la rotazione degli attaccanti che porta ad una continuità. Dopo aver ricevuto da 1, 2 passa in angolo a 4 e scatta diagonalmente attraverso l’area fino a raggiungere la posizione di post basso sul lato opposto. 1 rimpiazza 2 ed è a sua volta sostituito da 3 in posizione centrale. 5 esegue un taglio a V verso il lato debole e attraverso l’area andando a posizionarsi in post basso su quello forte. Diagramma 2. - Se non tira, 4 passa il pallone a 1 e taglia parallelamente alla linea di fondo fino a raggiungere la sua stessa posizione di partenza sull’altro lato del campo. 5 ritorna alto al centro della lunetta e 2 scatta fuori alzandosi in posizione di ala sull’estensione della linea di tiro libero precedentemente occupata da 3.

Diagr. 3 Diagr. 4

Diagramma 3. - 1 ribalta il pallone su 3 e questi passa a sua volta a 2. La disposizione assunta dai giocatori in seguito alla loro rotazione è speculare a quella di partenza e consente di giocare la stessa sequenza di movimenti esattamente al contrario. 2 passa in angolo a 4 e scatta diagonalmente verso la posizione di post basso. 5 esegue il taglio a V, attraversa l’area e raggiunge la posizione di post basso sul lato forte. L’azione procede quindi con i movimenti descritti e illustrati nel diagramma precedente. Diagramma 4. - Gioco “Open hand” (opzione della precedente). In alternativa, 1 può optare per iniziare l’attacco con il palleggio in direzione opposta alla posizione occupata dall’attaccante in angolo. 5 esce dalla lunetta, riceve il passaggio di 1 e si volge a canestro seguendo lo snodarsi dell’azione dei compagni e leggendo la reazione difensiva. 2 e 3 manovrano per raggiungere una posizione favorevole in punti del campo liberi e 4 si avvicina alla posizione di post basso sul suo stesso lato. Non è difficile intuire quali sono i movimenti che riportano all’opzione principale qualora non ci sia stata conclusione a canestro.

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Diagr. 5 Diagr. 6

Diagramma 5. - Gioco “Overload”. La costituzione di un buon sovrannumero su un lato del campo genera una situazione difficile da contrastare efficacemente per la difesa. 1 passa a 2 sull’estensione della linea di tiro libero, taglia su 5 ruotando sul compagno con il consueto taglio a V e si dirige in angolo sul lato dove ha indirizzato il pallone. Così facendo quattro attaccanti sono su un lato, il destro, e 3 è isolato sull’altro. Diagramma 6. - Se non c’è possibilità di concludere con lo schieramento raggiunto, i giocatori eseguono i movimenti che li portano a rendere possibile l’adozione della soluzione “Rotation”. Il pallone è rimasto a 2. 4 taglia sotto canestro e va nell’angolo opposto. 3 si sposta in posizione centrale per ricevere da 2 e 1 taglia diagonalmente l’area, favorito dal blocco di 5 che si abbassa, previa esecuzione del taglio a V, ed esce sull’estensione della linea di tiro libero rimpiazzando 3. 5 ritorna poi in lunetta e la squadra si ritrova nelle condizioni di procedere con la rotazione conosciuta. Contro le zone a fronte dispari.

Diagr. 7 Diagr. 8

Diagramma 7. - Gioco “Double low overload”. Lo schieramento di partenza è sempre 1-3-1 (con 4 che parte però in post basso). 1 si sposta in palleggio, 5 scivola in post basso opposto a 4, 3 si allontana verso l’angolo vedendo 1 arrivare in palleggio e si prepara a ricevere il passaggio del compagno. 2 rimpiazza 1 in posizione centrale e se 3 non può tirare cerca il passaggio dentro a 4 in post basso. Diagramma 8. - Se 3 non può concludere o passare a 4, ribalta il pallone su 1 e taglia lungo la linea di fondo ricevendo il blocco di 4 che esce per aiutare il compagno. 1 segue il taglio di 3 per il possibile passaggio e, se non c’è questa opportunità, passa a 2. Su questo passaggio 4 scatta all’interno dell’area verso la lunetta pronto a ricevere l’eventuale passaggio di 2 che lo può portare al tiro. Diagramma 9. - Il taglio di 3 prosegue sotto canestro e poi verso l’angolo agevolato dal secondo blocco portato in suo favore da 5. L’arrivo in angolo di 3 è seguito attentamente da 2 che può passare al compagno se lo vede libero per consentirgli di andare al tiro dall’angolo. 3 ha come alternativa la possibilità di dare dentro il pallone a 5 che può tentare a sua volta di andare al tiro. Se non c’è conclusione, 4 lascia la lunetta e torna in post basso. Diagramma 10. - 3 ripassa a 2 e inizia il taglio lungo la linea di fondo ruotando sul blocco di 5. Prende così corpo la continuità che si snoda con il passaggio di 2 a 1 e con il taglio di 5 che dopo aver bloccato per 3 sale verso la lunetta. E’ così riproposta la sequenza illustrata nel diagramma 8, specularmente identica.

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Diagr. 9 Diagr. 10

Diagramma 11. - Gioco “1-4 High”. Per ottenere un tiro rapido può essere impiegata questa semplice azione che risulta molto simile alla soluzione “Open hand” (vedere diagramma 4, prima parte) pur vedendo i due lunghi coinvolti in modo diverso. 4 e 5 si schierano agli angoli della lunetta, 2 e 3 sull’estensione della linea di tiro libero e 1 in posizione centrale. 1 si sposta lateralmente in palleggio e il post opposto esce fuori per ricevere il passaggio di 1. 5 esegue il taglio a V e attraversa diagonalmente l’area dirigendosi verso la posizione di post basso sul lato forte. 2 e 3 cercano di posizionarsi in un punto del campo favorevole per ricevere il pallone e tentare il tiro.

Diagr. 11

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