Mia Sposa Magazine, Ottobre 2016

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Tales

Trend 28 40 44 50 52 54 60 66 84 126

Pizzo L’età dell’innocenza Ispirazione Amore Quello giusto Hair Trends A testa alta Prometto, prometti On the Catwalk Monocromo Mi vuoi sposare?

Mood 94 98 102 106 164

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The Wood

Travel 184

Amore oltreconfine

Extra 110 130 194 204

Ispirazioni Test - Ti fidi del tuo partner? Oroscopo Anteprima

Wintertime Soft Christmas Autunno amaranto Riflessi sull’acqua Mise en place

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Guest 22 90 150 178

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Percorsi Polignano Mondo Antico Dolcezza d’autore Zona notte

Zoom 18 82 114 118 120 134 138 140 148 154 158 192

L’Opinionista Scia Irresistibile Invito a nozze Liste nozze online Tips Hand Care Smile, Please! Doppio allenamento E per finire... Let the Music Play! Vissero d’arte, vissero d’amore Absolute White

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OTTOBRE2016


Photo: Elena Razumovskaya


ercorsi olignano

U

a cura di Vittoria Romagnuolo Ph courtesy: Elisabetta Polignano press office backstage e sfilate Alex Olgiati

n giardino di ciliegi, steli di bambù, carpe. Guizzi pesca, verde e blu. Tappa in Giappone per Elisabetta Polignano, la stilista delle spose che ha fatto del viaggio uno dei tratti distintivi della sua creatività. Con lei eravamo stati nelle Indie e nel cuore della vecchia Europa, a bordo dell’Orient Express, prima ancora negli Stati Uniti. Nessun confine di spazio o di tempo: la creatività è sempre in movimento, fluida ed inafferrabile. Una collezione, l’ultima, che spinge a guardare lontano: fiori delicati, linee kimono, signorine gentili. Una reinterpretazione di stoffa di una terra magica, un racconto nel quale è sempre possibile riconoscere il tocco della designer pugliese, un mix perfettamente bilanciato di estro e linearità. Linearità, perché ogni viaggio, per quanto avventuroso, necessita di una bussola che per Elisabetta Polignano è Dario Mongioy, compagno e direttore generale del brand, che in poco meno di dieci anni, ha tracciato un percorso che va dagli Stati Uniti al Giappone. In mezzo c’è l’Europa e l’Italia, con settanta boutique, due atelier monomarca nelle città di Oleggio e Saronno e il lancio di cinque linee. EP Elisabetta Polignano, pura haute couture, Vision, la collezione estrosa, Signature, quella sofisticata, Privée, pensata per il mercato USA, e l’ultima nata, Joie de Vivre, per le donne dalle forme morbide. Anche noi abbiamo provato a delineare un itinerario. Siamo partiti da uno spunto curioso, un elemento ricorrente: Polignano, Puglia, Piemonte... la lettera P si ripete più volte nella vita e nella carriera della stilista. Signora Elisabetta Polignano, ci aveva fatto caso? 22


Puglia /

Polignano a Mare, nelle Murge, gioiello salentino, piccolo centro della orgogliosa regione degli abiti da sposa. Non poteva che nascere qui il talento della stilista. “Ho cominciato a lavorare in sartoria a 14 anni, amo la mia terra e questo lavoro che mi appartiene da quando ero bambina”.

Piemonte /

Da sud a nord, dalla Puglia al Piemonte, un viaggio che ha cambiato un destino. “In Piemonte è nato in tempi recenti il mio secondo atelier; al nord, in Lombardia, ho fatto studi di architettura, un completamento culturale che ha definito nettamente la mia personalità e che ha donato la geometria alle mie creazioni, abiti con gonne strutturate, dalla forma mai scontata, dallo stile un po’ rock”.

Personalità /

La sposa che si rivolge alla stilista è molto decisa e sa quel che vuole. “Ci si innamora di un abito con gli occhi ma indossarlo è tutta un’altra cosa, bisogna pensare alla propria fisicità. Si tratta dell’abito per eccellenza, si indossa una volta nella vita, veste sia la persona che la personalità. È un giorno particolare ma bisogna puntare a non essere diverse da ciò che si è di solito. Bisogna guardarsi, riconoscersi e sentirsi bene”.

Primavera / L’ispirazione di EP 2017, una col-

lezione Japan oriented. “Il Giappone è una terra che amo. Mi entusiasma la natura, le arti marziali, il senso di rispetto per sé e per gli altri e la filosofia dell’equilibrio, quello stile mai eccessivo che ho infuso negli abiti fin nei particolari. Ho realizzato una stampa molto chic col motivo dei fiori di ciliegio e le nuance del rosa. Sarà il mio prossimo viaggio, per questa collezione mi sono molto documentata, ricostruendo con la fantasia le intuizioni delle mie vastissime letture”.

Particolari /

Dettagli e accessori, tutto quello che sta intorno all’abito bianco. Per quello la stilista ha un’idea ben precisa. “Immancabile la cintura, rende l’abito più giovane e dinamico, non amo molto i gioielli perché è l’abito a fare da padrone. Consiglio orecchini discreti, collane assolutamente no, qualcosa di molto leggero sui capelli, un fiore fresco, solo il velo, o niente. Sì al coprispalle per l’abito décolleté in chiesa. Cerco sempre di crearne di alternativi, è uno degli elementi più studiati di ogni collezione.”

Policromia / C’è sempre del colore nelle collezioni sposa, spesso sono accesi e vibranti, come il “Rosso Polignano”, una tonalità che abbiamo imparato

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L’età

Roberto Cavalli Junior

Byblos

dell’ innocenza di Emma Zampella

La Stupenderia

40

La Stupenderia

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I Pinco Pallino

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Byblos

le Bebé

La Stupenderia

La S

Oscar de la Renta

Guess

Byblos

le Bebé

Sbarazzina e colorata, un po’ smorfiosa e felice di avere gli occhi degli invitati puntati addosso. Di una naturale ed innata eleganza, la flower girl - vestita di bianco nella versione classica - anticipa l’ingresso in chiesa della sposa. Le tinte vivaci sono l’ideale per la bella stagione. Stampe floreali color pastello su toni neutri, invece, possono andar bene per qualsiasi periodo dell’anno rendendo tutto più romantico. E se fuori c’è un po’ di freddo, una minipelliccia sarà il giusto capospalla. Quando a dire Sì è la mamma della damigella, quest’ultima può indossare un abito che richiami quello della sposa.


Byblos Byblos

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I Pinco Pallino

Simonetta

Roberto Cavalli Junior

Byblos

Byblos

Paolo

Peco

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Be bé

Byblos

Byblos

Al paggetto poi è affidato il compito più importan importante: portare le fedi. Il suo completo è molto elegante, sembra rubato dall’armadio di papà. Uno stile curato in ogni piccolo dettaglio che non trascura però le sue esigenze: un look comodo e confortevole, a misura di bambino. Attenzione sposi: i più piccoli potrebbero rubarvi la scena.

La Stupenderia

La Stupenderia

Byblos

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Prometto,

Comete

prometti

“R

di Emma Zampella

icevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà”. Un bacio all’anello che viene fatto scivolare lungo l’anulare sinistro, da cui parte la vena amoris che arriva dritta al cuore. Dritta all’amore! Priva di angoli e spigoli, la fede nuziale è il cerchio perfetto, armonico, il nodo in cui si concentrano tutte le energie materiali e spirituali.

Polello

Swarovski

Crieri

Miluna

Mattioli

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Charlotte Chesnais

Trumpet & Horn

Tradizionale e per nulla scontata la mantovana in oro giallo, simbolo di eternità. Moderna e di tendenza la francesina in oro bianco e rosso, preziosa e ricercata, con piccoli diamanti incastonati.

Polello

Chi l’ha detto che l’anello per dirsi Sì deve essere lo stesso per lui e per lei? Le fedi nuziali diverse rimandano l’una all’altra per la cromia e i materiali utilizzati. Oppure possono essere vintage, seguendo l’esempio dei reali William e Kate che alle tradizionali fedi hanno preferito dei gioielli. Scelte tre mesi prima del matrimonio, le fedi, soprattutto quelle in oro, dopo il Sì andrebbero riportate dal gioielliere per la rodiatura, la tecnica di applicazione del rodio necessaria per dare brillantezza all’anello. A farlo sarà sicuramente il marito, perché le fedi sono una cosa da uomini: la scelta del gioiello con cui si diranno per sempre spetta alla sposa ma sarà il futuro marito ad acquistarle. A portarle, poi, nel luogo della celebrazione delle nozze sarà il testimone maschio. E se siete in tre, lasciate che a consegnarle sia la piccola o il piccolo della famiglia.

Stroili Unoaerre

Polello

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Autunno amaranto

S

di Emma Zampella PH Matteo Coltro Matrimonio all’Italiana

impatica e molto gradita l’idea di chiudere la festa con tanti scatti fotografici: un’istantanea di ringraziamento degli sposi agli ospiti e, a fine giornata, una piccola mostra realizzata sul momento con le foto di tutti i presenti”. Matteo Coltro, fotografo

Le rose sono il fil rouge del big day di Claudia e Giacomo, due sposi in autunno che hanno celebrato le nozze in una villa sul Lago Maggiore immersa nella natura, una cerimonia semplice e dal gusto classico ma ricercata e creativa. Un mood rustico con dettagli retrò. Le rose nere sul cartoncino bianco sono la firma personale degli sposi, grafici di professione. Come particolare, queste ritor102


nano nel libretto messa, sulla foto di ringraziamento e sul cono contenente il riso, i petali di rose e i cuoricini di carta lucida distribuiti all’uscita dalla chiesa. Un pezzo di legno, un secchiello di latta e qualche vasetto di vetro con fiori di campo come centrotavola; a chiudere la mise en place, i menu che ricordano quelli delle vecchie brasserie. Diverse cromie per le rose: dal bianco via via fino al rosso e all’intenso amaranto. Orchidee candide armonizzano la scenografia. La stagione naturalmente condiziona la scelta dell’allestimento floreale e il budget ad esso destinato, specie quando i fiori vengono da lontano. La sposa ha scelto un abito elegante e leggero, fluttuante e delicato. Un dettaglio dorato e luminoso a definire la vita e una nota di colore - richiamo dell’intero allestimento - sulle unghie.

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E per finire… L

a torta nuziale chiude il banchetto ma non è l’ultimo momento delizioso. Gli ospiti attendono, infatti, la confettata: bianchi, bianchissimi dolcetti di zucchero per uno spettacolo goloso. Fiori, fiocchi e candele completano il tutto e regalano al finale della festa un’aura romantica ed indimenticabile. Una scenografia di cui gli sposi non dovranno preoccuparsi. Il wedding planner sistemerà i confetti in vasi di vetro o cristallo, creando un’at148

Isi Eventi

di Emma Zampella

mosfera suggestiva con giochi di luce e accortezza nei dettagli: un semplice cartellino per indicarne il gusto e sacchetti di stoffa per portarne qualcuno a casa. La confettata richiama il tema del matrimonio ma a stupire sarà la varietà di gusti. Un’idea originale? Il riciclo delle vecchie casseruole della nonna: il rame è perfetto per i matrimoni in campagna.


Elisa Wedding Dream

Foto Margherita Calati That Day di Monica Ferraris

Foto Margherita Calati Sempre Sempre Eventi

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Elisa Wedding Dream

Foto Margherita Calati

Elisa Wedding Dream

Elisa Wedding Dream

Elisa Wedding Dream


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