I FORTI E IL SISTEMA DIFENSIVO DEL FRIULI - Marco Pascoli, Andrea Vazzaz

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PREFAZIONE

Aquileia), di Forum Julii (Cividale) e di Julium Carnicum (Zuglio) se non creare proprio una rete complessa e articolata di difesa degli sbocchi alla pianura friulano-veneta che apriva le porte al resto d'Italia e a Roma? Il turbolento periodo medioevale vide in Friuli la costruzione di una fitta rete di castelli in aree strategicamente importanti. Durante l’inglobamento nella Repubblica di Venezia si iniziò nel 1593 la costruzione della fortezza di Palmanova, un vero e proprio baluardo e argine soprattutto contro il pericolo turco, ma anche contro eventuali attacchi di potenze confinanti come l'Austria. Se dunque ricordiamo Aquileia, i castelli medioevali, la città fortezza di Palmanova e ne sottolineiamo ancor oggi il loro valore storico e culturale, dovremo far altrettanto per quelle fortificazioni costruite in preparazione di quella che passerà alla storia come la Grande Guerra. Ritengo perciò che l'operazione culturale realizzata dai giovani ricercatori Marco Pascoli e Andrea Vazzaz, sostenuta dall'editore Paolo Gaspari, sia stata necessaria anche perchè non ci presenta in modo meccanico e tecnicistico la Linea dei forti del Tagliamento. Gli autori, dopo una puntuale parte generale, inseriscono infatti, nelle singole schede dei forti l'itinerario escursionistico che ci permette di raggiungerli inserendoli nel loro reale contesto ambientale. Vi è inoltre una precisa anche se sintetica ricostruzione storica che ne narra l'origine, le fasi della costruzione e presenta i combattimenti che in qualche modo interessarono una parte di tali strutture. Il libro ci conduce così in un viaggio spazio-temporale dall'area carnica fino a Codroipo e a Latisana nella Bassa Friulana. Possiamo dunque raggiungere luoghi e strutture militari dei quali poco o nulla conosciamo, toccando dal vivo alcuni segni concreti di quella terribile guerra. É certo anche questo uno strumento molto utile per favorire un turismo che sappia riconoscere e valorizzare il patrimonio ambientale e storico. Lungo le vie indicate dal testo potremmo ad esempio domandarci se sia possibile che almeno in alcuni casi più significativi i forti possano essere recuperati o restaurati per attività di tipo storico e turistico. In alcuni casi, per la verità, sono state poste le premesse per raggiungere questo obiettivo. Così, lo stesso forte di Osoppo, singolare esempio di sovrapposizione nel tempo di diverse architetture e strutture difensive militari, è stato ristrutturato dopo il


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