Giornale del PON «Redazione Fuoriclasse - Il giornale scolastico» - Anno 2011-2012 - Numero unico Scuola Secondaria di Primo Grado «Antonio Galateo» - Via Domenico Fontana, 1 - LECCE
Anche quest’anno un Pon da veri «Fuoriclasse»!
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abbiamo il piacere di presentarvi «Fuoriclasse», il giornalino scolastico realizzato dagli studenti del Pon di giornalismo della scuola «Antonio Galateo» di Lecce. Quello che ha portato, alla fine, al prodotto che avete tra le mani, è stato un anno entusiasmante, durante il quale gli studenti si sono appassionati al mondo del giornalismo e sono riusciti, con la loro curiosità e con la loro voglia di scoprire cose nuove, a realizzare un lavoro sicuramente degno di nota. Questo giornalino, inoltre, è il prodotto culturale di tutta la scuola, poichè al suo interno contiene non solo gli articoli realizzati dagli studenti di seconda e di terza che hanno partecipato al Pon, ma anche di tutti gli altri studenti della scuola. Tanti gli argomenti trattati, dalla vita scolastica all’attualità, con uno spiccato interesse verso le nuove tecnologie e verso i temi dell’ambiente e dello sport. Il giornale è corredato anche da un blog (fuoriclassegalateolecce.blogspot.com), dove troverete anche immagini e video. Buona lettura! Pierangelo Tempesta - esperto esterno Addolorata Littorio - tutor
Le nostre inchieste
Vi presentiamo il nostro lavoro, le nostre storie, i nostri pensieri... il nostro giornale!
Un anno ricco e bello
Vita scolastica, attualità, sport, tecnologia: buona lettura a tutti!
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rriva verso la fine dell’anno scolastico, come di consueto da ormai alcuni anni, l’appuntamento con «Fuoriclasse», il giornale scolastico realizzato dal Pon di giornalismo della Scuola Secondaria di Primo Grado «Antonio Galateo» di Lecce. Leggendo queste pagine potrete scoprire cosa abbiamo fatto in questi nove mesi di scuola, le varie iniziative intraprese dall’istituto e tutto ciò che riguarda le nostre passioni, i nostri desideri, quello che ci piace fare e quello che vorremmo che si realizzasse nelle nostre vite di studenti e di ragazze e ragazzi. Non ci resta, allora, che augurarvi buona lettura e... al prossimo anno!
Le nostre curiosità in un’intervista
La preside si racconta
Alcune domande alla dirigente scolastica
Un pomeriggio in redazione
In visita alla «Gazzetta del Mezzogiorno» Il 17 aprile 2012, durante il Pon di giornalismo, siamo andati in visita alla redazione di Lecce de «La Gazzetta del Mezzogiorno», dove il redattore Giovanni Delle Donne ci ha spiegato i «trucchi del mestiere» e ci ha anche dato alcuni consigli su come scrivere i nostri articoli.
Sondaggi tra i compagni per scoprirne i gusti in musica, lettura e sport
ŰŰall’interno del giornale
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ATTUALITÀ
TECNOLOGIA
MUSICA & CINEMA
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CRONACA SCOLASTICA
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«L’impegno e la bravura dei ragazzi sotto gli occhi di ogni lettore attento»
Saluto della dirigente scolastica ai lettori del giornalino «Fuoriclasse» prof.ssa Marcella Rizzo ŰŰDirigente scolastica Anche quest’anno gli alunni della Scuola Secondaria di 1° Grado «A. Galateo» di Lecce si presentano al territorio, alle famiglie, ai coetanei con un ricco foglio di notizie, servizi, racconti, recensioni ed altro che scandiscono con puntualità e correttezza comunicativa il lavoro di un intero anno scolastico, le passioni nutrite, le straordinarie esperienze culturali e formative, la vivacità e la molteplicità delle attività realizzate. «Fuoriclasse», ancora una volta. rappresenta non solo il luogo virtuale di testimonianze e narrazioni ma anche e soprattutto uno
strumento di formazione e sviluppo delle tante competenze di cittadinanza che i profili nazionali ed internazionali della politica scolastica reclamano a gran voce. L’esperienza del giornalismo scolastico nella nostra scuola ha costituito un elemento caratterizzante l’intero percorso formativo, pervadendo il curricolo e costruendo nei ragazzi la consapevolezza della complessità del mondo in cui vivono, verso il quale si proiettano con aspettative e sogni e di cui parlano nei loro articoli. Senza dubbio ha accresciuto la loro coscienza civica e la capacità partecipativa alle forme di vita collettiva e democratica, la possibilità di guardare il mondo con rinnovato senso di criticità morale e sociale. Ogni articolo testimo-
nia insieme alla acquisizione della competenze tecniche del giornalismo come forma di comunicazione, anche la progressiva acquisizione di valori etici propri della interazione comunicativa: nelle pagine di «Fuoriclasse» si informa, si racconta, si testimonia ma soprattutto si condivide e si aprono rapporti di scambio e diffusione della cultura e dei saperi. E ci dà orgoglio leggere, per esempio, «Un pomeriggio da redattori», la cronaca della visita in Questura e della gita a Torino, «Noi ragazzi e la lettura», «La tecnologia e l’amore per la vita», ecc. Un ringraziamento va a tutti docenti curricolari, al tutor del modulo P.O.N. prof.ssa Dolores Littorio, all’esperto dott. Pierangelo Tempesta e ai docenti referenti del proget-
to «Giornalino a scuola» Isabella Alberone e Raffaella Leo, che senza risparmio di forze ed energie hanno reso possibile questo viaggio nella «comunicazione attraverso il giornalismo» ed hanno guidato gli studenti a scoprire come si attribuisce
senso ad ogni esperienza imparando a raccontarla agli altri perché gli altri ne colgano l’importanza e ne ricavino un messaggio di crescita. L’impegno e la bravura dei ragazzi sono sotto gli occhi di ogni lettore attento.
L’aula magna della «Galateo» intitolata alla nostra compagna prematuramente scomparsa
Cristiana per sempre nei nostri cuori Il 27 febbraio la commovente cerimonia a scuola alla presenza della famiglia Nocco, della preside, dei professori e di tutti gli studenti
ŰŰCarlotta Caiaffa Il 27 febbraio 2012 nell’istituto «A. Galateo» di Lecce è stata ricordata con una commovente cerimonia la scomparsa di Cristiana Nocco, avvenuta giusto un anno fa. La giovane vita di Cristiana è stata stroncata da una terribile malattia, che spesso non lascia scampo, nonostante la ricerca scientifica abbia fatto registrare negli ultimi anni rilevanti progressi. In onore di Cristiana Nocco è stata fondata anche un’associazione, «Il Sorriso di Cri», che si occupa di portare aiuto e conforto ai malati del reparto di Oncologia dell’ospedale di Lecce. Nell’anniversario della sua scomparsa la Scuola ha voluto intitolare a Cristiana, che frequentava la classe II B, l’Aula Magna. La cerimonia, alla presenza dei famigliari della ragazza, ha vissuto momenti di grande commozione, come quando sono apparse le immagini del video con il quale i suoi compagni hanno voluto ricordarla e in cui Cristiana appariva nel fulgore della sua gioia di vivere. I famigliari hanno ringraziato la scuola ed hanno donato ai presenti dei segnalibri ed una foto di Cristiana col suo splendido sorriso che l’ha accompagnata nella sua breve vita, anche quando ha dovuto affrontare i momenti più difficili. Nonostante soffrisse molto, Cristiana ha voluto continuare gli studi, fin dal letto dell’ospedale, tramite i contatti che manteneva con la sua classe. Lei ha sempre conservato la voglia di studiare, perché amava la vita,
E i fondi della «Zia Galatea» quest’anno vanno all’associazione nata in memoria di Cristiana
L’ormai tradizionale manifestazione della nostra scuola quest’anno dedicata all’indimenticata compagna
ŰŰRoberta Manca e Giulia Di Giuseppe
SSCOMPAGNA INDIMENTICABILE Cristiana Nocco
La «Zia Galatea» è un progetto che si realizza da diversi anni nella nostra scuola. Il suo scopo è quello di raccogliere denaro per devolverlo alle associazioni di beneficenza. Quest’anno tutte le somme raccolte andranno all’associazione «Il Sorriso di Crì». L’appuntamento è ogni primo e ultimo giovedì di ogni mese e vi partecipano, con molto entusiasmo, tutti gli studenti. Come funziona? I ragazzi di una sezione,
a rotazione, preparano delle pietanze dolci o salate; le professoresse, poi, le dividono e le distribuiscono nei vari piani della scuola. Durante la ricreazione le merende vengono vendute al prezzo di un euro. Per noi alunni questo è un progetto molto coinvolgente, ma anche impegnativo, non solo per noi ma anche per i nostri genitori che partecipano con molto entusiasmo preparando le pietanze. Quest’anno, poi, la «Zia Galatea» ha un valore in più: il progetto, infatti, è dedicato alla nostra compagna Cristiana, scomparsa l’anno scorso.
anche quando questa si è mostrata ingiusta nei suoi confronti. Tutti noi giovani dobbiamo imparare da lei, dalla sua grande forza d’animo. Affrontare la vita col sorriso sulle labbra, cercando di mascherare le sofferenze e anzi donando un sorriso anche agli altri, serve a vivere in modo migliore. La scuola ha compiuto un bel gesto ed ora ognuno, leggendo il nome di Cristiana sulla targa all’entrata dell’Aula Magna, vedrà il suo sorriso e sentirà più coraggio nell’affrontare la vita.
Scuola Secondaria di Primo Grado «A.
Galateo» - Lecce
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CRONACA SCOLASTICA
Dalle materie preferite alle passioni giovanili, a colloquio con la nostra dirigente scolastica
«Memorie» di due «quasi» ex alunne
Intervista alla professoressa Marcella Rizzo, da due anni alla guida della «Galateo»
I nostri tre anni alla «Galateo»
La preside si racconta Trascrizione a cura di ŰŰLudovica Blasi e Irene Adamuccio Durante il Pon di giornalismo abbiamo rivolto alla nostra dirigente scolastica alcune domande, scoprendo tante curiosità sulla professoressa Rizzo. 1) Ha mai fatto il lavoro di dirigente prima di arrivare nella nostra scuola? Dopo aver fatto l’insegnante per molti anni ho fatto la dirigente in una scuola di Squinzano, la «Gennaro Abate». 2) È un lavoro molto difficile o è così semplice come lo immaginiamo noi ragazzi? Niente nella vita è facile. Avere la responsabilità di guidare una scuola è uno dei lavori più complicati. Chi lavora con serietà non può certo dire che sia un lavoro facile. 3) Il suo sogno da bambina corrisponde alla sua professione? Nella vita avere un sogno è molto importante. Sognavo che da grande avrei voluto trovare un lavoro che mi permettesse di aiutare gli altri. Da bambina non sapevo se sarebbe stato il lavoro nella scuola a darmi un futuro, oppure un qualsiasi altro mestiere. Pensavo solo di fare del mio studio una cosa importante e utile per gli altri. Ho preso poi la strada della scuola attraverso l’insegnamento e ci sono rimasta con gran piacere. 4) Cosa pensa della nostra scuola? La «nostra scuola» - avete detto bene - è bellissima. Non posso che essere felice di starci. È la scuola che avrei desiderato. Mi piace molto. 5) Cosa vorrebbe per il nostro futuro? Per voi vorrei futuri meravigliosi. Mi piacerebbe incontrarvi tra poco tempo e vedervi realizzati, sapere che avete tenuto fede ai buoni valori che la scuola vi trasmette. Vorrei per voi un futuro di successo, che non significa ricchezza, ma riconoscimenti, successo in senso di benessere e di equilibrio. 6) Alla nostra età le piaceva la scuola? Sì, la suola mi piaceva molto. Non ho mai sofferto di «mal di scuola», non sono stata né un genio né una «sgobbona», ma non permettevo a nessuno di mortificarmi. Non sono stata per niente una «secchiona», ma sempre molto regolare. Come alunna mi sono sempre mantenuta sulla media del nove. Amavo molto le materie letterarie.
7) Cosa faceva prima di diventare dirigente? Ero insegnante di italiano in una scuola media di Lecce. Ho fatto l’insegnante per 23 anni. Sono entrata nel mondo della scuola a 24 anni. 8) Ha mai pensato di interrompere il suo lavoro? I momenti di sconforto ci sono, però non ho mai pensato di lasciare il mio lavoro, ma solo di svegliarmi la mattina e di trovare alunni perfetti, aule meravigliose… Comunque ho sempre lavorato con grande serenità. 9) Potrebbe aggiungere spazi verdi alla scuola? Vorrei curare le piante del giardino. Come sarebbe bello se i ragazzi della mia scuola intraprendessero un progetto per diventare curatori degli spazi verdi... Un progetto che comportasse un impegno di studio per capire come interagire con l’ambiente. Chissà se l’anno prossimo non possa emergere, tra i nostri Pon, un percorso di questo genere. 10) Quali erano le sue materie preferite? Le mie materie preferite erano le materie umanistiche. Però avevo piacere a studiare anche quelle scientifiche. 11) Quanto è importante per lei la nostra scuola? Per me la nostra scuola è molto importante. È il senso della mia vita quotidiana. Mi sveglio la mattina e ritorno la sera con il pensiero della mia scuola. Posso dire di esserci sposata! 12) Quali sono, secondo lei, le problematiche dei giovani di oggi? Le problematiche di oggi sono comuni agli adulti e ai giovani, solo che gli adulti hanno una visione diversa, rispetto a quella dei ragazzi, dei problemi sociali, scolastici, umani. Certo è che gli adolescenti stanno vivendo un’età molto confusa, non solo come età naturale, ma anche come momento storico, sociale. Noi adulti siamo davanti ad un mondo così nuovo e complicato che a volte non riusciamo a intercettare le vostre paure e a darvi la giusta fiducia.
SSDIRIGENTE SCOLASTICA La professoressa Marcella Rizzo
«Bambini, preparatevi alla Scuola Media»
Lettera ai piccoli che l’anno prossimo frequenteranno la prima Greta Caprioli ŰŰValentina Campise Alessia Russo
Forse, per affrontare le scuole medie, vi serviranno dei consigli, e noi siamo pronte a svelarvi i nostri segreti e i trucchi che abbiamo usato per superare questo misterioso e difficile viaggio culturale. Sì, forse vi sembrerà entusiasmante, ma appena saprete cosa vi stiamo per raccontare, capirete quanto potrà essere faticoso ma allo stesso tempo divertente. Ohhhhhhhhhh! Quanto ci mancano le care e vecchie Scuole Elementari, con i nostri facili compiti, e le nostre brave e comprensive maestre, che ci capivano e ci facevano divertire... E adesso? Una volta arrivate nella Scuola Media tutto è cambiato. Non vogliamo mica farvi spaventare! Vogliamo solo farvi capire cosa vi aspetta. Ci sembrava di essere subito nel mondo dei gran-
di, e di vivere già i primi problemi adolescenziali. Tutto era così strano. Ma noi abbiamo soltanto detto che «ci sembrava»! Dopo solo pochi giorni questo mondo è diventato ancora più strano: i professori ci apparivano subito severi e non più così comprensivi. Ma non vi preoccupate, non vogliamo terrorizzarvi, noi ci abbiamo fatto l’abitudine e adesso, dopo tre anni, abbiamo imparato a conoscerli e, in fondo in fondo, non sono cattivissimi. La loro «apparente crudeltà» vi aiuterà a crescere e a maturare. E quello che passerete con i vostri compagni d’avventura? Con loro sì che vi divertirete! Condividerete momenti belli e brutti che vi porterete nel cuore, non dimenticandoli mai. Insomma, cari futuri studenti diquesta scuola... pazienza, studio e rispetto: questi sono gli ingredienti per affrontare la Scuola Media. In bocca al lupo!
ŰŰEnrica Monteferro Fra poche settimane lascerò questa scuola (o, almeno, spero!), e ritornano alla mente tanti ricordi di questi tre anni trascorsi tra queste mura, con compagni e professori. Il mio primo giorno di scuola, il 13 settembre 2009, e stato molto bello. Le classi si sono formate nel giardino della scuola, dove la vecchia preside ha augurato un sereno anno nuovo a tutti noi alunni di prima media. Ho conosciuto compagni e professori nuovi, che ancora oggi condividono con me questo percorso. In questi tre anni ho vissuto e sto continuando a vivere esperienza belle e nuove con i miei compagni di classe. Una di queste, forse la più bella, è stata la gita di fine anno a Torino. Siamo una classe faticosa da gestire, soprattutto per due o tre professori. Ricordo quando non studiavo: ero davanti alla cattedra, con il professore che interrogava e io che facevo scena muta (cosa che tutt’ora a volte accade ancora, e molto spesso). Quando, però, ero preparata, ero molto soddisfatta del mio lavoro e avevo il sorriso quando rispondevo correttamente alle domande del professore. In fondo la scuola media non è faticosa... c’è solo bisogno di impegno e buona volontà, soprattutto nello studio. Questi tre anni per me sono passati velocemente, e fra poco tempo dovrò affrontare gli esami. Per arrivare preparata, i primi di maggio ho iniziato a preparare la mia tesina. Immagino già adesso, con molta ansia, di trovarmi davanti ai professori e parlare dell’argomento che preparerò. Ho paura che il professore vada fuori dall’argomento che avrò preparato. Il momento più bello sarà la fine degli esami: non ci sarà più l’ansia dello studio e si inizierà ad andare a mare. E poi... scuola superiore! E speriamo bene!
ŰŰVerdiana Ingrosso Ricordo ancora con talmente tanta lucidità come fosse ieri quel maledettissimo 13 settembre 2009! Odiavo la mia classe, la I D, mi sentivo sola, purtroppo non ero capitata con nessuno dei miei vecchi compagni. Vedevo gli altri contenti, pronti per intraprendere questo nuovo viaggio assieme a nuovi e vecchi amici. In realtà adesso non riesco a credere quanto tempo ho buttato al vento! Mi piange il cuore al solo pensiero che stia per finire tutto! La cosa più brutta è che mi sono affezionata troppo tardi ad alcune persone e ho paura di perderle per sempre. Vorrei poter fermare il tempo... Questi tre anni, dopo tutto, sono stati intensi, difficili, tristi, felici... quante litigate, risate, marachelle… se potessi tornare indietro cambierei solo il primo periodo, mi accorgerei in tempo di persone davvero speciali, non sprecherei neanche un minimo istante. Voglio concludere dicendo che qualsiasi ora, minuto e secondo passato in classe mi ha lasciato nel cuore un segno indelebile; non mento: ci sono anche persone che non sopporto e non ho mai sopportato, però anche loro purtroppo ti lasciano un segno che non puoi cancellare.
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Pon «Redazione Fuoriclasse - Il giorna
CRONACA SCOLASTICA
ŰŰVerdiana Ingrosso Non ho parole per esprimere ciò che sento dentro da quando ho sentito della morte di Melissa, notizia che mi ha spezzato il cuore in mille pezzi. Quel sorriso da angelo che avrà regalato tanta gioia ai suoi genitori e ai suoi migliori amici, ora si è spento per sempre. Oggi più che mai tutti si stringono attorno a lei per ricordarla come merita, quella dolce principessina; mi fa male credere che esista qualcuno così folle e disumano da prendersela con anime innocenti. È altrettanto doloroso sapere che si sia spenta davanti a scuola, in una mattina che per lei doveva essere come tutte le altre: la sua unica preoccupazione sarebbe dovuta essere l’interrogazione. Sono convinta che Melissa non si sarebbe mai e poi mai aspettata di morire proprio lì, davanti all’entrata della sua scuola, dove lei studiava per realizzare il suo sogno di diventare una stilista. Sono tremendamente dispiaciuta perché per me è avvilente sapere che per un assurdo atto di violenza una ragazza di soli 16 anni si sia visto sfumare il futuro davanti agli occhi. Come ha detto qualcuno, «A 16 anni, a scuola, si dovrebbe morire solo di noia!».
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Le nostre riflessioni sull’attentato che, a Brindisi, ha causato la morte della studentessa Melissa Bassi ŰŰLudovica Blasi Il 19 maggio è stato un giorno molto triste per la città di Brindisi e per tutte le scuole ma, soprattutto, per i genitori di Melissa. Questo bruttissimo evento ha colpito tutti, anche le persone che non conoscervano Melissa, perché lei era un’adolescente come tutti gli altri, che ora, per colpa di alcune “persone”, ha perso la vita mentre stava andando a scuola. Credo che il killer sia una persona pazza, che sapeva che avrebbe colpito una ragazza: la scuola di Melissa, infatti, è un istituto frequentato quasi esclusivamente da ragazze, che volevano avvicinarsi sempre più al loro futuro, affacciandosi verso i loro sogni. Era una ragazza con tanta voglia di vivere e di realizzare i suoi sogni. La sua morte è stata un’ingiustizia, non riesco ad accettarla!
Come ha detto Nichi Vendola: «Non avrei mai voluto vedere ciò che ho visto, la morte messa in scena dinanzi ad una scuola, la morte oscena e molesta che azzanna la vita adolescente, la vita allegra dei figli che varcavano soglia di un luogo sacro, deputato all’educazione e alla coscienza”. Io con questo sono più che d’accordo, come ho già detto prima: la scuola è un luogo dove i genitore dovrebbero lasciare i figli con tranquillità, sapendo che torneranno a casa sani e salvi. Non riesco nemmeno ad immaginare il dolore che hanno provato i genitori di Melissa sapendo della sua morte, così come non riesco nemmeno a immaginare cosa provano nei confronti della “persona” che l’ha uccisa. Sicuramente proveranno dolore, ma soprattutto rabbia, perché loro, come noi, vogliono quell’uomo chiuso dietro le sbarre di una cella. Anche se questo non gli restituirà mai la loro amata bambina.
«A sedici anni, a scuola, si dovrebbe morire solo di noia» ŰŰIrene Adamuccio Un giorno molto triste per la città di Brindisi, per la scuola superiore ‘Morvillo Falcone’ e per i genitori e amici di Melissa. 19 maggio 12. Ore 07.45 del mattino. Un “folle” decide volontariamente di far scoppiare un ordigno vicino alla scuola superiore, provocando la morte di una ragazza di 16 anni, Melissa Bassi, e il ferimento di altre ragazze. Questo attentato è costato la vita ad una ragazza innocente. A compiere quest’attentato è stato sicuramente una persona con brutte intenzioni. Sento la tristezza dei genitori per la mancanza della figlia e non vorrei, ovviamente, trovarmi in una situazione del genere, perché non oso immaginare come è terribile sapere che la propria figlia ha perso la vita a soli 16 anni. Secondo me una cosa è parlarne, un’altra è trovarsi in certe situazioni! Io ora ho una famiglia e non posso pensare che la famiglia di Melissa non è più al completo, che tutti ora vivono la vita scolastica in modo tragico per la perdita di una
compagna. Posso solo immaginare come è terribile per gli amici aver perso una persona speciale, averla vista 10 minuti prima dell’esplosione e poi, dopo, riuscire a vederla solo in una foto, per ricordarla com’era. Scrivendo sto riflettendo molto e sto pensando che al mondo ci sono tante persone che, se vogliono, riescono a fare male. Sto pensando come un uomo qualunque sia stato capace di togliere la vita ad una ragazzina che aveva ancora tutta la vita davanti. Se solo si potesse tornare indietro e cancellare quel terribile momento... Non avrei mai voluto sentire ciò che ho sentito, non avrei voluto vedere quelle terribili foto messe su un giornale. Ora posso solo pensare al dolore cha ha colpito tutti, ma sicuramente non oso pensare quale dolore c’è ora nei genitori della ragazza. E’ ancora più terribile, poi, pensare che la morte di Melissa sia stata messa in scena dinanzi ad una scuola e sia stata proiettata negli occhi degli amici che non la dimenticheranno mai, perché oramai impressa nei loro ricordi.
ŰŰGreta Caprioli, Valentina Campise La tragedia avvenuta il 19 maggio a Brindisi ha colpito, facendo morire la povera Melissa e pugnalando i nostri cuori. Quella ragazza poteva essere una di noi, una nostra amica. È strano pensare che una ragazzina esca da casa per andare a imparare ad essere una cittadina del futuro e non torni mai più, lasciando intorno a sè una famiglia devastata e amici afflitti dal dolore. Melissa era una stella che ha smesso di brillare troppo presto, ma da lassù darà la forza alla sua famiglia di superare questa grande difficoltà che la vita sta ponendo loro. Noi alunni della scuola media abbiamo ricevuto la lettera del ministro dell’istruzione Francesco Profumo, che ha scritto a noi ragazzi coetanei di Melissa che noi non siamo soli ma possiamo contare su una grande comunità. Altrettanto importanti sono state le parole di Nichi Vendola, che hanno toccato il nostro cuore facendoci capire che non dobbiamo mollare ma coltivare la nostra vita. Questa orrenda tragedia non si potrà cancellare mai dai nostri cuori. Speriamo solo che un’oscenità del genere non accada mai più.
Scuola Secondaria di Primo Grado «A.
Galateo» - Lecce
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CRONACA SCOLASTICA
Nella redazione de «La Gazzetta del Mezzogiorno» per scoprire come nascono le pagine di un quotidiano
Un pomeriggio da redattori!
Il giornalista Giovanni Delle Donne ha spiegato agli studenti del Pon tutti i processi della creazione di un giornale Irene Adamuccio ŰŰLudovica Blasi Martedì 17 aprile ci siamo recati con i nostri compagni del Pon di giornalismo presso la redazione de “La Gazzetta del Mezzogiorno”. Il redattore Giovanni Delle Donne ci ha parlato del giornalismo, che è uno strumento per fare informazione. Il compito dei giornalisti è quello di informare i cittadini e raccontare loro i fatti accaduti. Il periodo che stiamo vivendo attualmente è totalmente pervaso dalla comunicazione, termine con il quale si intende l’incontrollata voglia di fornire informazioni, sensazioni, emozioni... con la multimedialità la comunicazione si è trasformata, includendo al suo interno foto, immagini, audio, ecc. All’interno della comunicazione troviamo quella che chiamiamo informazione, che è qualcosa con un taglio diverso, con regole ben precise. Quando si fa informazione di un fatto accaduto non si ha libertà di scrivere, ma bisogna riportare la realtà dei fatti. Il compito dei giornalisti è, appunto, quello di fare informazione, fornendo quanti più dettagli è possibile in merito al fatto accaduto. Durante la visita alla «Gazzetta» abbiamo scoperto che in una redazione c’è chi si occupa di cronaca nera, rosa, bianca e chi invece narra fatti accaduti in varie zone della regione (come ad esempio il nostro docente Pierangelo Tempesta, che
si occupa di seguire i fatti che accadono in alcuni paesi del Sud Salento). Grazie al redattore Giovanni Delle Donne abbiamo vissuto un pomeriggio da veri giornalisti, perché utilizzando il computer abbiamo visto come le notizie della nostra provincia vengono riportate sul giornale. I giornalisti devono scrivere l’articolo e devono aggiungere foto sul fatto. Il compito del redattore è quello di raccogliere gli articoli dei corrispondenti, «metterli» in pagina, correggerli, trovare un titolo efficace e, la sera tardi, consegnare le varie pagine al capo redattore che, dopo averle controllate, le invia alla stampa con un semplice click. NELLA REDAZIONE DELLA «GAZZETTA» Il giornalista Giovanni Delle Donne spiega ai ragazzi i segreti del mestiere e come funziona il lavoro di redazione
Questa esperienza è stata molto bella, perché abbiamo avuto modo di vedere come realmente lavora un giornalista. Andare alla «Gazzetta» è stata un’esperienza per avvicinarci al mondo del giornalismo.
SSATTENTI ALLA LEZIONE! Gli studenti del Pon di giornalismo ascoltano i consigli dell’esperto
«Abbiamo imparato tante cose utili» Valentina Campise ŰŰGreta Caprioli Alessia Russo
Durante la visita alla redazione della «Gazzetta», insieme ai docenti Pierangelo Tempesta e Addolorata Littorio, abbiamo scoperto alcune curiosità. Innanzitutto il giornalista Giovanni Delle Donne ci ha spiegato che il giornale è diviso in tre grandi parti: la prima parla di ciò che accade in Italia, la seconda parla della città di Lecce, la terza dei paesi della provincia. Nella redazione lavorano 14 giornalisti, che svolgono solo questo lavoro. Poi abbiamo alcuni giornalisti esterni, i «corrispondenti», che si occupano di
tutto ciò che accade in provincia e lo passano al giornale. Per realizzare un giornale bisogna: - «disegnare» la pagina, prevedendo gli spazi per le notizie; - visualizzare il numero di «battute», formulando un articolo che tenga conto di questo numero; - inserire l’articolo nello spazio ad esso destinato; - titolare l’articolo con occhiello, titolo e sottotitolo e inserire le immagini. Questa visita ci è piaciuta molto e, soprattutto, è stata molto istruttiva, perché abbiamo capito la differenza tra comunicazione e informazione e l’importanza di scrivere un articolo seguendo la regola della verità.
La creatività fatta Pon Robert Katan, Alessia Russo ŰŰChiara Anastasia, Aurora Liaci Nella nostra scuola, oltre al Pon di giornalismo, si svolgono diverse attività. Una di queste è il Pon «Insieme con le parole: segni e colori». È un progetto molto interessante, almeno secondo quanto hanno affermato gli alunni che lo frequentano. Li abbiamo intervistati nell’aula magna della scuola, facendo alcune domande sia agli alunni, sia all’esperta Alessandra Cocciolo Minuz. Abbiamo chiesto agli alunni
se il Pon fosse interessante e loro, entusiasti, ci hanno risposto che lo è e anche molto. Così hanno cominciato a raccontarci le loro esperienze, dicendoci che hanno fatto tante amicizie e che una delle cose più interessanti è stata la lezione sui segnali e sul saluto. Hanno affermato che la professoressa è simpatica e che il Pon non è affatto complicato. Dopo l’intervista agli alunni abbiamo fatto alcune domane anche alla docente e alla tutor, la professoressa Beatrice Chiantera. Abbiamo chiesto a entrambe se gli alunni si com-
portassero bene e, dopo averci risposto che si comportano benissimo, ci hanno rivelato che in quel giorno stavano trattando l’argomento «emozioni». La tutor ci ha assicurato che nell’ora di lezione si usano molto le metodologie interattive. Abbiamo anche indagato un po’ sulla vita personale dell’esperta, scoprendo che lavora nel teatro. Dopodiché da intervistatori siamo passati... ad intervistati! Gli alunni del Pon, infatti, ci hanno sorpresi con alcune domande, a molte delle quali non siamo riusciti a rispondere!!!
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Una giornata in Questura Visita guidata per scoprire il lavoro della Polizia e il ruolo delle varie squadre ŰŰSara Ghinami La Polizia di Stato, insieme all’Arma dei Carabinieri e alla Guardia di Finanza, svolge l’importante compito di difendere la sicurezza dei cittadini e la pacifica convivenza sociale. Compito non facile, spesso rischioso, a volte non sufficientemente apprezzato dalla società,o addirittura denigrato da quelli che vedono nel poliziotto un nemico. La mattina di sabato 4 febbraio la classe III G della scuola media «Antonio Galateo», accompagnata da un insegnante, ha visitato la Questura di Lecce ed ha avuto modo di conoscere da vicino la struttura e il lavoro che vi si svolge. La giornata era bella, tipica del mite inverno leccese; e allora quale migliore occasione per una piacevole passeggiata? Alle 9.30 la dott.ssa Martella, funzionaria di polizia, ha accolto l’allegra scolaresca e l’ha introdotta subito nella sala operativa. È qui che poliziotti in servizio controllano sugli schermi le principali vie del centro storico, rispondono alle chiamate dei cittadini e delle istituzioni e mantengono un costante dialogo con le «pattuglie volanti», dirottandole dove c’è bisogno di intervento. Dopo aver ascoltato in diretta parte di una comunicazione fra la sala operativa e una volante, la scolaresca è stata ospitata nella sala riunioni, dove la dottoressa ha descritto i compiti della Polizia di Stato e diversi settori che la compongono: polizia postale, polizia giudiziaria, polizia ferroviaria ecc. Si è soffermata in particolare sulle funzioni di ordine pubblico e sul delicato
compito della polizia postale che reprime i reati consumati attraverso Internet, fornendo utili consigli per evitare le insidie che nascondono spesso i moderni mezzi di comunicazione. Poi la dottoressa, gentilmente, ha fatto rientrare una pattuglia volante, ha condotto la classe nel cortile e ha fatto osservare da vicino la «pattuglia». I poliziotti hanno fatto vedere agli alunni l’interno dell’auto blindata e il vario equipaggio in dotazione: giubbotti antiproiettili, giubbotti catarinfrangenti,
manganelli ed altro. Alcuni ragazzi si sono divertiti a sedersi all’interno e forse a immaginarsi nei panni della guardia e dei ladri. La tappa successiva è stata l’ufficio della polizia scientifica, dove un poliziotto ha fatto vedere come si prendono le impronte digitali e come si fanno le foto segnaletiche. Un poliziotto ha spiegato agli alunni come si svolge il lavoro della polizia scientifica. Successivamente un poliziotto ha fatto una foto alla classe e ha regalato un calendario.
«Un’esperienza davvero interessante»
ŰŰGianmarco Scardino
SSL’ESPERIENZA L’ingresso della Questura di Lecce, dove gli studenti sono andati in visita il 4 febbraio 2012
Quali sono i posti preferiti dai ragazzi per le gite scolastiche?
Visite guidate e spettacoli
Intervista alla prof.ssa Quarta, che ci svela come sono scelte le destinazioni Michela Perrone ŰŰFrancesca Scordari
Il 31 novembre abbiamo intervistato la professoressa Quarta, referente per le visite guidate, per sapere qualcosa di più sulle visite guidate che la scuola effettuerà quest’anno. Le abbiamo posto le seguenti domande a cui lei ha cortesemente risposto: - Quali sono i viaggi effettuati o da effettuare durante quest’anno scolastico? Ecco, molti ragazzi sono già andati al teatro Coreja per vedere «Gian Burrasca», mentre altre classi sono andate ad ascoltare concerti di musica classica (visita molto gradita dalla maggior parte di loro); inoltre sono state effettuate e programmate svisite guidate a musei, ad aziende agricole, al parco eolico e alla centrale di smaltimento di rifiuti. - Quali sono le mete delle visite guidate preferite dai ragazzi? I ragazzi preferiscono le mete all’aria
Verso le 11.30, terminata la visita, la classe è uscita dalla questura e si è recata nei giardinetti della biblioteca comunale per consumare la merenda. Dopo la pausa la classe si è concessa un’altra passeggiata a piedi fino alla scuola dove è arrivata alle 12.15 circa, stanca ma soddisfatta dell’attività svolta, così diversa dalla solita lezione regolamentare. La visita è stata sicuramente istruttiva ed interessante, una bella lezione di educazione civica.
aperta, dove possono sentirsi liberi e spensierati; gradiscono in particolare le visite a masserie dove, mangiando con i propri compagni, chiacchierando con loro, si sentono più indipendenti e adulti. Infine per loro è ancora meglio se questi «piccoli viaggi» durano un’intera giornata, compreso il pernottamento fuori casa. Questo per loro è il massimo! - Con quali criteri vengono selezionate le mete per i viaggi d’istruzione? Le destinazioni di tali viaggi vengono
SSIN GITA Scopriamo i gusti degli studenti in tema di uscite
scelte in base agli argomenti trattati nelle ore di lezione. Queste visite guidate o «gite», come le chiamate voi ragazzi, sono un approfondimento degli argomenti trattati in classe. Alcune gite, come la visita ai teatri Coreja per assistere allo spettacolo di Gian Burrasca, è stata effettuata perché questo spettacolo parlava dei problemi dei ragazzi e serviva per farli riflettere; altre visite, come quella a teatro per ascoltare musica classica, serviva per sensibilizzare i ragazzi, per fare apprezzare loro questo genere musicale e per fare capire che andare a teatro ad ascoltare musica deve diventare un piacere come per molti è un piacere andare ai concerti ad ascoltare musica rock. Ciò è servito perché, molti ragazzi, hanno apprezzato questa visita e hanno chiesto di ritornarci presto. Inoltre, siamo venuti a conoscenza di una nuova iniziativa denominata «Turisti per un giorno» che prevede di effettuare alcune visite della nostra Lecce con l’obiettivo di far riflettere i ragazzi sul principio che «per tutelare la nostra città, bisogno prima imparare a conoscerla».
«È stato molto interessante e mi sono divertito un sacco!». Sono state queste le parole di un ragazzo della scuola media «Antonio Galateo», frequentante la classe terza, dopo la visita guidata alla Questura di Lecce. Come abbiamo appreso dagli stessi ragazzi, il breve viaggio verso il «regno» della sicurezza è iniziato alle 8.30 da scuola. All’ingresso della Questura i ragazzi sono stati accolti dal portinaio ed hanno atteso l’arrivo della guida. «Dopo 5 minuti d’attesa è arrivata racconta uno studente - e ci ha subito accompagnati nei corridoi dove ci sono gli uffici. Siamo arrivati nella sala riunioni, dove la guida ha iniziato a spiegare come funzionano gli uffici. Ha spiegato i ruoli delle varie squadre, come, per esempio, la Digos (squadra speciale che lavora in borghese e che si infiltra soprattutto nelle «bande» per evitare che esse piazzino delle bombe o facciano danni ai cittadini e ai monumenti storici della città)». Ma la parte più bella, ci racconta un’altro ragazzo, è arrivata pochi minuti dopo: «Siamo andati in sala operativa, dove gli impiegati ci hanno fatto vedere le varie azioni che essi eseguono per vigilare la città. Abbiamo visto un televisore dalle misure enormi, in cui si vedeva la maggior parte dei punti principali della città, come piazza Sant’Oronzo, piazza Mazzini e il centro storico. Dopo ci hanno fatto vedere l’interno della volante di polizia: una cosa fantastica! C’era il giubbotto antiproiettile, il manganello, i vari strumenti e le attrezzature ipertecnologiche!».
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Scuola Secondaria di Primo Grado «A.
Galateo» - Lecce
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CRONACA SCOLASTICA
In gita scolastica a Torino, tra nuove scoperte e divertimento con gli amici
Quattro giorni indimenticabili Vi raccontiamo la nostra bella esperienza in Piemonte Angela Casarano ŰŰRobert Katan Il nove marzo noi ragazzi delle classi III E, III C e III A siamo andati in gita a Torino. Alle 5.40 ci siamo incontrati al Foro Boario e alle 6.00 siamo partiti in pullman. Il viaggio è stato lungo, ma è passato in fretta perchè ci siamo divertiti tantissimo. Abbiamo giocato a Uno e ascoltato musica, chiaccherato e scherzato. Alcuni di noi durante le fermate agli Autogrill scendevano per comprare oggetti e cose sfiziose da mangiare. Alle 21.30 circa siamo arrivati a Torino e abbiamo alloggiato
all’hotel Piemonte. Abbiamo mangiato e poi siamo andati nelle nostre camere per riposare. Alcuni ragazzi sono andati nelle camere di altri per giocare e stare in compagnia. Il giorno successivo ci siamo alzati alle 6.30, abbiamo fatto colazione siamo andati con il pullman a visitare Piazza Castello, palazzo Madama, la Mole Antonelliana e la basilica di San Lorenzo. Sempre in pullman, poi, siamo andati a Superga (no, non ci riferiamo alle scarpe, ma ad monte sul quale c’è una basilica con all’interno le tombe reali dei Savoia!). In serata siamo tornati in hotel per cenare e, prima di andare a dormire, siamo stati insieme ai nostri amici per
chiaccherare e divertirci. Il secondo giorno ancora sveglia alle 6.30: che fatica uscire dal letto!!! Dopo la colazione abbiamo preso il city bus, che ci ha portati alla scoperta della città. Verso le 11.00 siamo andati al Duomo; terminata la visita abbiamo gironzolato per un’oretta nel centro della città, comprando oggetti da portare a casa. Alle 12.30 ci siamo riuniti attorno a una grande fontana e siamo andati a pranzare al «Max piatto». Il terzo giorno siamo andati in visita al museo egizio, dove abbiamo visto delle cose veramente spettacolari! Tornati in hotel, doopo avere cenato siamo andati in camera e abbiamo festeggiato per l’ultimo giorno di gita, andan-
do nelle camere degli altri compagni. Abbiamo giocato, visto la tv, mangiato patatine e riso a crepapelle... Il giorno dopo ci hanno svegliati alle 5.30; dopo aver fatto colazione siamo saltati sul pullman e siamo partiti per tornare a Lecce. Ci siamo fermati a Rimini per pranzare e poi abbiamo ripreso il lungo viaggio. Alcuni hanno dormito, altri ascoltavano musica (con le «mie» cuffie!). Vicino Bari ci siamo fermati in Autogrill, dove abbiamo mangiato. Intorno a mezzanottesiamo arrivati a Lecce. Ci siamo divertiti molto... se fosse stato per noi, saremmo rimasti lì!!! Siamo stati molto fieri di questo bellissimo viaggio e soddisfatti del nostro buon comportamento.
Il mistero del caffè
Un’indagine sul bullismo
ŰŰMiriam Palamà
Il 16 febbraio 2012 alcune classi hanno avuto la grande opportunità di visitare l’azienda del Quarta Caffè e tra queste c’ero anch’io. Che meraviglia! Tutti eravamo impazienti di scoprire cosa ci sarà mai dietro…quell’odore intenso di caffè che ci sveglia ogni mattina… Appena arrivati, una consulente di marketing ci ha fatto vedere una serie di immagini accompagnate da un lungo ed interessantissimo discorso sui chicchi del caffè. Cominciamo dall’inizio: La parola caffè deriva da «qahwa». La sua diffusione inizia dal 1500. Il Brasile era ed è una delle parti del mondo in cui la produzione di caffè è più alta, per via del clima caldo. In Italia si diffonde soprattutto a Venezia. Una leggenda narra che un pastorello abbia portato le sue pecore a pascolare e per caso alcune di loro hanno assaggiato delle bacche e si sono messe a saltare, come se avessero avuto un’esplosione di energia. Il pastorello allora portò le bacche in un convento, dove poi venne creata questa bevanda misteriosa: il caffè. La pianta del caffè è un arbusto che cresce fino a 10 metri e vive anche 50 anni. Il primo raccolto avviene circa al quarto o quinto anno di vita, sempre nello stesso periodo dell’anno. Ci sono due tipi di raccolta: uno raccogliendo i frutti dall’albero, l’altro scuotendo il ramo per farli cadere. Il frutto vero e proprio si chiama drupa e viene raccolta quando è diventato rosso. Quindi vengono messi in grandi macchine sgusciatrici, per rimuovere il guscio. Poi si toglie la pellicola che ricopre la polpa e la polpa stessa, insomma si prende solo il seme. Alcuni semi hanno dei difetti, come essere neri, malformati (che non vengono usati perché danneggerebbero le macchine), e i semi che non
SSTORINO La Mole Antonelliana e un panorama del Po
ŰŰFrancesco Politi
SSQUARTA CAFFÉ L’interno dell’azienda
Da diverso tempo anche in Italia il bullismo viene considerato come uno spiacevole aspetto della vita scolastica. Tradizionalmente, nel nostro Paese viene considerato «bullo» un individuo esibizionista, piuttosto sbruffone, che ama fare il gradasso e che spesso tende ad abusare degli altri. Varie ricerche sull’argomento hanno fatto conoscere alcuni fattori che possono predisporre alcuni alunni ad assumere il ruolo di bulli: - pensano che la prepotenza paghi; in qualche scuola i prepotenti sono ammirati dagli altri, riescono ad ottenere quello che vogliono; - sono aggressivi ed impulsivi; - si compiacciono della sottomissione degli altri, trovano gratificante dominare gli altri e ottenere da loro approvazione e complicità; - il pregiudizio li porta a credere che alcuni tipi di per-
hanno un buon odore. Nelle aziende avvengono le fasi successive, ovvero: tostatura, dove il chicco viene tostato a 220°, poi avviene la macinatura, dove vengono frantumati e ridotti in polvere per il confezionamento. Il confezionamento è un momento particolarmente delicato: bisogna fare molta attenzione a non perdere il profumo, l’aroma. Il caffè ha presente nel suo interno la caffeina, una sostanza che rende svegli e attivi. Ci sono però delle differenze per quanto riguarda la quantità di caffeina. Ad esempio l’Arabica contiene l’1,2% di caffeina, cioè una piccola quantità, mentre la Robusta il 2,2%. Ci hanno anche detto che la fabbrica «Quarta Caffè» rispetta l’ambiente, combatte gli sprechi ed è contraria alle cialde, che con le loro bustine inquinano e non producono un caffè davvero buono. Non è bello sapere tutto questo? La prima cosa che ha catturato lo sguardo degli alunni è stata la macchina della miscelazione. Armati di cellulare e macchinette fotografiche abbiamo cominciato a scattare foto a destra e a manca mentre osservavamo il macchinario girare e girare, muovendo senza tregua le centinaia, ma che dico, i milioni di piccoli chicchi di caffè. Ogni tanto il tubo collegato alla
macchina ne risucchiava qualcuno. Abbiamo visto anche le grandi macchine confezionatrici. È strano vedere che la macchina faceva tutto: creava le buste per metterci dentro il caffè in polvere, metteva le buste nelle scatole, chiudeva le scatole! Poi qualche dipendente ci fissava incuriosito e attento nel caso qualcuno si avvicinasse troppo alla macchina. Anche qui un’onda di fotografie. C’era anche una vecchia macchina, di quelle che non si usano più, piuttosto grande ma anche altre più piccole. Poi ecco che arriva la parte più interessante: tutti al laboratorio! Qui si ispezionano vari campioni di caffè. La dottoressa li analizza, cercando imperfezioni. Se è tutto a posto può dare l’«ok» alla vendita. Ci ha mostrato gli attrezzi che usa. Ce n’era uno molto particolare: era fatto a più «livelli» e sopra si mettevano i chicchi, che dovevano scendere dai livelli superiori a quelli inferiori. Poi abbiamo visto i campioni di chicchi neri, bucati e altri difettosi. Eccoci, infine, alla «sala deposito». Qui ci sono molti sacchi di caffè che devono essere distribuiti. Purtroppo il tempo a disposizione è terminato e nonostante le proteste di alcuni la visita è finita. Perciò occhio alla prossima opportunità!
sone meritino di essere usati; ad esempio, persone di un gruppo etnico differente o ad orientamento religioso diverso; - Sono influenzati da «modelli» aggressivi, nella vita reale e guardando film e video violenti. Da poco si è fatta un indagine in Italia sul bullismo nelle scuole. Essa ha evidenziato che un ragazzo su due subisce episodi di violenza verbale, psicologica e fisica ed il 33% è una vittima ricorrente di abusi. Dai risultati dell’indagine emerge che le prepotenze di natura verbale e psicologica prevalgano rispetto a quelle di tipo fisico: Il 42% dei ragazzi afferma di essere stato preso in giro; il 30% ha subito delle offese e il 23,4% ha segnalato di aver subito dicerie; nelle violenze di tipo psicologico, il 3,4% denuncia l’isolamento di cui è stato oggetto, mentre l’11% dichiara di essere stato minacciato.
SSBULLISMO? No, grazie!
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lino scolastivo» - Anno scolastico 201
Pon «Redazione Fuoriclasse - Il giorna
CRONACA SCOLASTICA
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I giovani lettori incontrano Cinzia Tani ŰŰMarco Pellè Il 24 novembre 2011, nell’ambito dell’iniziativa «Lecce Legge», abbiamo avuto il piacere di assistere alla presentazione di un libro molto affascinante: «Lo stupore del mondo». Ci siamo recati presso le Officine Cantelmo, dove abbiamo incontrato l’autrice Cinzia Tani. Insieme a lei sono intervenute la giornalista e scrittrice Luisa Ruggio, l’assessore alla Pubblica Istruzione Fulvio Lecciso e Teresa Romano della libreria Gutenberg. L’incontro è stato interessante non solo perché
ci ha fatto comprendere più da vicino il libro nei suoi particolari, ma anche il mestiere dello scrittore e i suoi segreti. «Lo stupore del mondo» è un romanzo ambientato nel 1200, un momento storico molto importante che ha portato a grandi cambiamenti storici e sociali. Ambientare una storia in un’epoca così lontana, ha spiegato l’autrice Cinzia Tani, richiede uno studio approfondito. La documentazione è alla base di una scrittura verosimile e serve a creare un contesto credibile in cui far muovere i personaggi. In particolare «Lo stupore del mondo» è la storia di un sogno: di-
ventare cavalieri. È con questo desiderio che crescono i fratelli Pietro e Matteo, ognuno con il proprio destino, ognuno seguendo la propria strada che, ironia della sorte, li vedrà uno contro l’altro. Ma ci sono anche altre storie e altri sentimenti che animano le pagine del libro. C’è l’amore tra Flora e Rashid e tanto altro da scoprire. Su tutti e su tutto aleggia la figura di Federico II che sarà il personaggio chiave capace di far convergere tutto verso una soluzione e un finale. Alla fine della presentazione l’autrice si è trattenuta per rispondere alle nostre domande. Tra le
SSLO STUPORE DEL MONDO Presentazione del libro di Cinzia Tani a «Lecce Legge» tante, Serena, una nostra compagna, ha fatto una domanda molto intelligente: «La lettura fa bene?». L’autrice ha anche autografato i
nostri libri, sulla mia copia ha anche scritto una dedica: «Al caro Marco, che ama i cavalli, ed è un bambino profondo e bello».
In gita alla masseria di Calimera tra alberi e animali Chiara Anastasia ŰŰAurora Liaci
Il 10 maggio 2012 noi ragazzi delle classi II E e II D siamo andati a fare una gita didattica alla Masseria San Biagio di Calimera. Ci hanno accolto due ragazzi che ci hanno fatto entrare in una cripta bizantina per gruppi di sei. Poi siamo andati nel «boschetto» e la guida ci ha insegnato nuove cose che non sapevamo sulle piante, come le caratteristiche, i nomi, le proprietà, le funzioni, ecc. Dopo di che siamo andati in un luogo in cui si fa il pane: qui abbiamo imparato ad impastare acqua e farina. Poi ci siamo recati a vedere i bufali. Davide, la guida, ci ha parlato molto di loro. Abbiamo così scoperto che vivono un età media di circa 18 anni. I più piccoli ospitati
nella masseia hanno un anno, i più vecchi invece ne hanno tre. Molti di loro si avvicinavano e ci guardavano, poi mettevano la testa fuori e allungavano la lingua, cercando in tutti i modi di leccarci! Abbiamo visto anche la mucca Carolina, che fino a qualche giorno prima aveva un problema alle corna e quindi era stata operata, ma ora sta benissimo e ha partorito da pochi mesi un vitello. Poi ci hanno fatto vedere le galline messicane, che perdono il pelo solo quando combattono tra di loro, e i pavoni. Due erano in gabbia perché erano piccoli, mentre gli altri erano liberi in un recinto e aprendo sempre la coda coloratissima ci facevano restare a bocca aperta. Convinti di aver finito tutto, ci stavamo preparando per andare via, ma Davide ci ha portato all’in-
terno di un recinto enorme pieno di alberi ma soprattutto di animali. Abbiamo visto gli struzzi. Erano due grandi e cinque o sei piccoli; quelli grandi (soprattutto la mamma) quando ci avvicinavamo correvano perché volevano beccarci. Proprio per questo la guida ci diceva sempre di allontanarci dal recinto di tutti gli animali. Dopo abbiamo visto le pecore, le oche, i lama e un pony. Poi ci hanno fatto vedere il figlio della mucca Carolina, un vitello bellissimo. Infine abbiamo visto dei cinghiali e dei maiali: qui ci hanno raccomandato di non mettere le mani nel loro recinto, perché potevano strapparcele! Primo di tornare a scuola siamo tornati nel panificio, dove abbiamo ricevuto il pane che avevamo lavorato poco prima.
The marvels of salentine peninsula!
Un articolo in inglese per spiegare ai turisti le meraviglie della nostra terra ŰŰRobert Katan where dry stone walls, ancient graffiti, on But Salento will offer you other wonWhere are you going for your next holidays? Come here, to Salento!! Come to explore the marvels of salentine peninsula! It will be unforgettable!! Salento is the southernmost part of Apulia, a land of plains with no relie, as it must appear to sailors on the open sea. Thanks to its geographical position our land has always attracted the interest of people, above all from across the sea, since prehistoric time. Even today you can perceive, in the population traces, Arab, Turkish, Greek, Norman, Saracen influence. These are reflected in the landscape,
the cave walls, menhir, dolmen, numberless stone habitations, in themselves miracles of spontaneous architecture, point to the ntelligence, vigor and patiene of their creators. In our peninsula you can find real treasures: Bisanzio traces in the frescos of its churches, crypts enclose the grandeur of some basilicas in the Romanesque style, aragonese fortress and ancient «masserie» (farm house). Medioval stone sites, monasteries, churches, towers , historical Baroque courtyards, palaces and gardens of the seventeenth and eighteenth centuries will revea l you the magic atmosphere of the ancient times.
derfull occasions: some beautiful examples of local craftsmanship in carved stone, in earthenware and in papier machè. But you can’t forget the traditions like Pizzica and local food. Pizzica is an exciting and frenetic dance with an Afric an beat. Who has ever heard and danced it in his soul also if he does not know it? And why don’t talk about local food? It can be divided in fruit and vegetables with one of the most famous dish called «rapacaule ‘nfucate». Don’t forget: there are also snails called «municeddhi» and «le pittule» and 2pane pizzo» And cheese? Shall we talk about «casuricotta» taste? Last
SSA CALIMERA Uno scorcio della masseria
but not least we have the amazing olives, oil and wine that you can find everywhere here but it is difficult find it better in the world!!! But, of course, the most unforgettable thing in Salento is its natural landscape! Two hundred kilometres of seashores run along one of the the clearest and wonderfull sea: the Mediterranean sea. Beaches and reefs where on you may enjoy lon days in the sunlight! And so: what are you waiting for? Come here! Come to this fantastic place for all people who look for relaxing and want to be young for ever. We are waiting for you!!!
Scuola Secondaria di Primo Grado «A.
Galateo» - Lecce
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CRONACA SCOLASTICA
IL PROGETTO «ADOTTA UN MONUMENTO»
Un acrostico per una prof!
Tutelare e valorizzare il nostro patrimonio storico - artistico
ŰŰMatteo Guacci
Una preziosa conversazione con il professore Lucio Galante docente di Storia dell’arte moderna all’Università del Salento Miriam ŰŰDiPalamà Gesù Emanuele Il quindici maggio, nell’aula magna della nostra Scuola, alcune classi hanno partecipato ad una interessante conversazione sulla «Tutela e valorizzazione del patrimonio storico- artistico» tenuta dal prof. Lucio Galante, docente di Storia dell’arte moderna all’Università di Lecce.Il discorso è stato introdotto da una breve esposizione del concetto da parte della preside, che ha esposto le sue opinioni al riguardo. Poi il professore ci ha subito chiarito il significato dei beni culturali ed ha evidenziato che un tempo non si studiava nulla del nostro patrimonio artistico e culturale. Riflettendo ci ha detto che «tutto ciò che appartiene alla storia è significativo perché non saremmo arrivati ad oggi senza gli uomini del passato». È importante conservare i nostri beni culturali, perché fanno parte della storia, sono la nostra «carta d’identità». Purtroppo non siamo sempre consapevoli del loro valore, la storia ci serve per non ripetere gli errori del passato e per ricordare i progressi dell’umanità. La storia è la nostra memoria, è una traccia per le generazioni future, essa è «maestra di vita», si diceva un tempo. I monumenti, che sono ricchi di storia, sono stati costruiti perché rispondevano ad un’esigenza di carattere pratico. Le chiese erano i luoghi dei cristiani dove si pregava ed erano molto decorate, sia perché la chiesa mostrava la propria ricchezza e la propria potenza, sia per onorare Dio. «Cosa si fa per salvaguardare i nostri beni culturali?» ha domandato un alunno. Il professore ha risposto che ai tempi di oggi molti beni culturali versano in condizione di abbandono: ciò è causato dalla moltitudine di beni storici-artistici dell’Italia e dal fatto che il Governo non riesce a stanziare soldi per tutti i monumenti e gli edifici che ha sotto la sua tutela. Perciò adesso questi luoghi sono abbando-
La Chiesa di San Giovanni di Dio «adottata» dalla nostra scuola La chiesa venne ricostruita da Mauro Manieri fra il 1738 e il 1742 e sorge in via Giuseppe Palmieri. Ha un prospetto sobrio, che si caratterizza per il movimento della superficie muraria nato dall’arretramento dei due corpi laterali e dall’articolazione in due ordini sovrapposti e suddivisi da una cornice. L’interno della chiesa è ad una navata a pianta rettangolare. La copertura è a volta lunettata, con rivestimenti in stucco. Gli altari sono tutti in pietra leccese; la tela più importante è quella dell’altare maggiore, che raffigura la Visione di San Giovanni di Dio, realizzata da Bonaventura Manieri, figlia e sorella degli architetti Mauro ed Emanuele. All’interno della chiesa è custodita la statua in cartapesta della Madonna Orante. È stata adottata dalla scuola secondaria di primo grado «Antonio Galateo» di Lecce nel 2010 e nel 2012 con il progetto «Adotta un monumento». nati alle peripezie dei vandali, all’erosione degli agenti atmosferici e talvolta adibiti a uso di discarica da parte di alcune persone incuranti di ciò stanno deturpando. Questo perché mancano fondi, ma soprattutto personale. Tuttavia esistono
alcune associazioni che organizzano progetti e campagne di sensibilizzazione e che stanziano fondi per restaurare alcuni edifici abbandonati. Lo stesso professore Galante ha dichiarato che è presidente di un’associazione cristiana per
la difesa del nostro patrimonio artistico. Dopo aver ringraziato il professore per questa interessante conversazione, siamo ritornati in classe, soddisfatti delle nuove informazioni acquisite sull’argomento dei beni culturali.
Arriva col passo felpato Brusio che cessa Calma totale Deve interrogare E Folgora tutti con lo sguardo Già è pronta chiamare Ha sotto la mano l’agenda Indifferente Legge un nome Matteo Non sei pronto? Oddio! Povero me Quando Riceverò Scarso Tutta la classe Urla Violentemente reagisce! Zitti
Filastrocca della scuola ŰŰAlessandro Ranfoni In prima media sono arrivato e così felice non sono mai stato. Sarà un anno da leone, ora che ho conosciuto la professoressa Alberone. Vincerò forse un trofeo con la matematica della signora Mazzeo. La professoressa De Masi l’inglese mi fa imparare e la signora Congedo mi insegna a disegnare. Grazie alla professoressa De Nicoli a Parigi riuscirò a conversare e, con la signora Pede, una maratona riuscirò a fare. Nella vita però anche l’arte è importante e a questo ci pensa il professore Levante. Flauto e chitarra posso imparare perchè il professore Romei la musica ci fa amare. Alla fine della giornata reciterò un Rosario, grazie agli insegnamenti della professoressa Bellisario
Acrostico sui compiti ŰŰMatteo Guacci
SSPARLIAMO DI BENI CULTURALI Un momento dell’incontro con il professore Lucio Galante
SCorda Ogni Meraviglioso Pomeriggio LIbero STudia Impegnati
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ATTUALITÀ
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«Burqua» e maltrattamenti: il dramma dell’universo femminile nei paesi islamici
Donne in cerca di dignità Anche se la situazione si è evoluta, il problema rimane ŰŰLudovica Blasi Le immagini delle donne islamiche con il viso completamente coperto che vediamo in televisione ci fanno capire che nelle terre islamiche esiste una realtà completamente diversa della nostra, con un mondo femminile sottomesso a quello maschile. C’è stata una certa evoluzione negli ultimi anni, e le donne hanno assunto ruoli pubblici e professionali proibiti in passato, ma restiste ancora oggi la tradizione che vuole la donna inferiore all’uomo. Ci sono le tradizioni di un mondo passato
che ancora rimangono vive e, anche se ci sono, particolarmente in alcuni paesi, prospettive di cambiamento, in altri si deve fare i conti con regimi repressivi dove le donne non possono nemmeno uscire di casa senza autorizzazione, e, in pubblico, sono interamente coperte dai «burqua», vesti che coprono anche gli occhi. In altri paesi la situazione è molto differente e la presenza femminile ormai è uguale in tutto il mondo, ma ci sono settori rimasti inaccessibili, come l’esercito, l’amministrazione e la giustizia. L’obbligo del velo nella maggior parte dei paesi islamici è ancora presente, e di questa imposizione si
è occupato anche un’associazione chiamata «Amnesty International”» in un rapporto sulla donna del 1995. Nella società occidentale il velo delle donne islamiche è interpretato come simbolo dell’oppressione e dell’arretratezza della società di quei paesi che lo impongono. Un altro problema è quello della dignità matrimoniale: la donna spesso viene assegnata ad un giovane. Il matrimonio è combinato dai genitori e i figli devono sottostare senza possibilità di essere in disaccordo. Le donne islamiche spesso vengono picchiate per motivi inutili: quando indossano scarpe dai colori vivaci o calze troppo sottili, quando mo-
strano la caviglia nuda, persino quando parlano ad alta voce (perché la loro voce fa ingelosire i mariti). La «sposa bambina» è diventata un simbolo della violenza sulle donne islamiche: la sua storia ha fatto il giro del mondo. È stata picchiata dal marito perché non voleva prostituirsi, aveva gli occhi talmente gonfi di botte da essere semi-chiusi, il collo tumefatto, un orecchio bruciato da
un ferro da stiro, il corpo così debilitato da essere costretto su una sedia a rotelle, le mani ricoperte di croste nere al posto delle unghie strappate dai suoi torturatori. Sahar - questo è il suo nome - era stata data in sposa al soldato Gulam Sakhi che, con la complicità della sua famiglia, ha reso la sua vita un inferno.
Disoccupazione, un problema comune a tutti Irene Adamuccio ŰŰChiara Torsello
Federica Montefusco
Non è facile per noi studenti comprendere le ragioni di un così difficile problema come quello della disoccupazione, ma certamente ne possiamo vedere le conseguenze sulla popolazione che ci circonda e sulla vita che conduciamo. Sicuramente la disoccupazione è un problema dei nostri giorni, e forse non ci siamo accorti che negli anni è in crescita. I dati dei disoccupati nel nostro paese sono preoccupanti, soprattutto al Sud. I senza lavoro in Italia oggi sono circa due milioni. La disoccupazione tocca soprattutto i giovani, oppure persone già avanti nell’età, scartate
dal mercato per fallimento o per licenziamento. Il numero di disoccupati rispetto ad ottobre è aumentato di circa quindicimila unità, mentre su base annua i disoccupati sono aumentati del 5,6%. Secondo i primi dati provvisori il numero di occupati nel mese di settembre è calato rispetto al mese di agosto. Sempre secondo dati provvisori dell’Istat, il tasso di disoccupazione italiano è in aumento sia rispetto al mese di agosto, sia rispetto all’anno precedente. In crisi anche alcune nazioni, come Germania, Francia o Inghilterra, che erano viste come
modelli di sviluppo industriale e oggi sono attaccati da impressionanti aumenti di disoccupazione. Il tasso di disoccupazione non è uguale tra i vari Paesi dell’Unione Europea. A fine 2011 i valori oscillavano tra il 22,9% della Spagna ed
il 4% dell’Austria. L’impatto della crisi nelle diverse nazioni è diverso. Nelle repubbliche baltiche ed in Irlanda la crisi economica ha provocato un forte aumento della disoccupazione tra il 2007 ed il 2010. In altri Paesi l’aumento è stato più basso ed in altri ancora nullo (Malta). Infine, in Austria, Germania e Polonia, la disoccupazione è oggi minore rispetto al 2007. La disoccupazione giovanile ha seguito nel tempo un andamento simile a quella
della popolazione nel suo complesso. Dopo essersi mantenuta tra il 17 ed il 18% nella prima metà del decennio, era scesa fino al 15,3% nel 2007, per arrivare poi al 19,6% nel 2009 in seguito alla crisi economica. Da allora la crescita della disoccupazione giovanile è continuata fino a raggiungere il 22,3% nel novembre 2011. Il dato più alto è quello spagnolo (49,6%), poco più su di quello greco (46,6%). Valori superiori al 30% ci sono anche in Slovacchia, Portogallo e Italia. Il fenomeno è invece molto più limitato in Germania (8,1%), Austria (8,3%) e Paesi Bassi(8,6%). La disoccupazione femminile, nel 2000 era superiore di due punti percentuali rispetto a quella maschile.
L’Italia e la crisi economica Aumenti, scioperi e tensioni in tutta la nazione ŰŰChiara Suriaci Il terremoto finanziario che ha investito gli U.S.A. si è propagato in tutto il mondo, e ora si avvertono gravi segnali di crisi economica anche in Italia. Il nostro paese attraversa una fase difficile, dovuta anche al debito pubblico che si è accumulato dagli anni ’70 sino ad oggi. Da mesi i titoli di stato italiani sono in tensione e venerdì 13 gennaio l’agenzia Standard & Poor’s ha declassato l’Italia di ben due punti: da A a BBB+. Le tasse aumentano sempre più, e cresce il carovita. La manovra del governo Monti ha aggravato la situazione per tutte quelle famiglie che già non riuscivano ad arrivare alla fine del mese e che adesso dovranno fare i conti con gli aumenti di benzina, luce, gas
e prodotti alimentari e con la reintroduzione dell’Ici (Imu). La crisi sta anche portando al fallimento di sempre più aziende, e sta colpendo soprattutto le piccole e medie imprese. Negli ultimi giorni sono stati indetti scioperi in tutta la nazione, come quelli dei tassisti, che, soprattutto a Roma e a Milano, hanno lasciato a piedi migliaia di italiani. I benzinai, poi, disapprovano i decreti varati da Monti, e chiedono al Parlamento di proporre norme che possano consentire l’abbassamento dei prezzi su tutta la rete distributiva. Qualche mese fa c’è stato lo sciopero di 10 giorni degli impianti di distribuzione del carburante, oltre a quelli dei tir e degli autisti, che hanno causato non pochi disagi in tutto il Paese. I camionisti hanno bloccato tutte le strade e le autostrade, con gravi conseguenze per
tutta la popolazione, in quanto tutti i distributori hanno finito le scorte di carburante e in molte città non si trovavano più frutta, verdura e latte fresco. Lo sciopero dei tir è costato allo Stato 50 milioni di euro ogni giorno e, purtroppo, ha anche portato a speculazioni, come ad esempio ad Avellino, dove è stato arrestato un benzinaio che aveva aumentato i prezzi del 10%, vista la lunga fila di auto che si era formata per fare rifornimento. Un altro dato preoccupante è quello della disoccupazione, infatti i disoccupati hanno raggiunto i due milioni, e sono per un terzo giovani e per la maggior parte donne. Nel 2012, poi, scadranno molte casse integrazioni e se non si troverà una soluzione nei prossimi mesi (secondo Confindustria) 220 mila posti di lavoro saranno a rischio. Comunque le professioni più richieste
nel 2012 saranno: cameriere, cuoco, commesso, operaio tecnico informatico, addetto al marketing. Si cercheranno anche gli high-skill jobs, ossia i mestieri ad alta abilità, come ingegneri, architetti e banchieri. Ma bisogna sempre tener in conto che tutti i contratti saranno a tempo determinato, per cui sarà difficile avere un lavoro stabile. Anche se, a quanto affermato dall’economista tedesco Joseph Schumpeter, «la crisi economica che sta sacrificando tanti stati potrebbe essere un’opportunità per rifondare l’economia dei paesi».
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ATTUALITÀ
21 dicembre 2012, profezie e scienza a confronto. Cosa succedera?
Ci sarà la fine del mondo? Scopriamo cosa hanno previsto i Maya e cosa dice la Nasa
ŰŰMiriana Rizzo, Martina Passione Ormai è ufficiale: la Nasa ha affermato che ci sono diversi tipi di eventi che potranno accadere il 21 dicembre 2012. Ve li elenchiamo, sperando di non mettere paura a nessuno!
minerà nel dicembre 2012 ed alla fine della stessa si innescheranno cataclismi su scala planetaria innescati da una inversione del campo magnetico terrestre, dovuto ad uno spostamento dell’asse del pianeta. La Terra infatti subirebbe periodicamente una variazione dell’inclinazione assiale rispetto al piano dell’ellittica del sistema solare.
Presunta iperattività del sole: tale attività sarebbe in grado di provocare un intenso vento solare, tanto forte da danneggiare il campo magnetico terreste ed invertirne i poli. Ciò causerebbe la distruzione di tutte le infrastrutture tecnologiche umane e, a livello biologico, il danneggiamento della ghiandola pineale che sarebbe molto sensibile a questi intensi campi magnetici.
Precessione degli equinozi: lo schema a tre piramidi di Ghiza rispetto al fiume Nilo e rispetto alla diagonale che le unisce sarebbe l’immagine riflessa nella via lattea e delle tre stelle della cintura di Orione. La mitologia egizia dice che nell’entrata della Sesta Era (quella dell’Acquario), prevista per il 2012, si verificherà un crollo della civiltà.
Il calendario Maja: tra i più avanzati dell’antichità, in grado di prevedere eclissi, cicli di Venere, ecc., inizia nel 3114 a.C. e dura 5.126 anni. Esso termina, quindi, precisamente il 20 dicembre 2012. I Maya affermano che ci sono cinque Ere cosmiche, ognuna corrispondente ad una civiltà. Le precedenti quattro Ere (Acqua, Aria, Fuoco e Terra) sarebbero tutte terminate con immani catastrofi naturali. L’attuale Era, la quinta, denominata «Era dell’Oro», ter-
Il pianeta Nibiru: è il dodicesimo pianeta del sistema solare ed è citato in scritti della civiltà sumera, secondo i quali nel 2012 si scontrerà con la Terra provocandone la distruzione. Una profezia di Nostradamus: indica il 2012 come termine della civiltà attuale. Non nel senso distruttivo però. Ci sarà una «rivelazione» che cambierà il nostro modo di vedere il mondo.
SSCOSA SUCCEDERÀ? La Nasa prevede eventi riguardanti il sole e gli equinozi
Rispetto, sincerità, comprensione e complicità: i nostri segreti
La nostra «vera» amicizia Ci influenziamo a vicenda ma, a volte, facciamo di testa nostra! Nicolò De Giorgi, Ludovica Blasi ŰŰIrene Adamuccio
conto che in realtà la maggior parte di loro sono dei semplici conoscenti. L’amico è ben altro: è colui con il quale possiamo sempre e comunque essere noi stessi, senza finzioni, che conosce tutti i nostri pregi ma anche i nostri difetti e nonostante ciò non ci chiede di cambiare; una persona alla quale sentiamo di poter confidare i nostri pensieri, i segreti più intimi, senza timore di essere giudicati; è colui al quale possiamo dare tutta la nostra fiducia, sicuri che non ci tradirà mai. La cosa più importante in un rapporto di amicizia, secondo noi, è il rispetto unito naturalmente alla sincerità, alla comprensione ed alla reciproca complicità. Per nostra fortuna e grazie al
Ludovica De Giovanni Giordano Centonze
Molto spesso siamo portati a definire «amici» tutte quelle persone con le quali abbiamo dei rapporti frequenti, con cui scambiamo quattro chiacchiere usciamo il sabato sera e non ci rendiamo
nostro carattere aperto ed estroverso riusciamo ad avere dei buoni rapporti di conoscenza con tutti e di vera amicizia con alcuni, non molti. Noi siamo molto uniti, scherziamo spesso e ci divertiamo molto, ci siamo conosciuti all’inizio della scuola media e già abbiamo stabilito un buon rapporto. È chiaro che frequentandoci regolarmente ci influenziamo reciprocamente soprattutto in relazione ai gusti musicali, di abbigliamento, di letture ecc., mentre per quanto riguarda la formazione della nostra personalità dobbiamo ammettere che ascoltiamo volentieri i consigli degli amici, ma a volte preferiamo fare un po’ di testa nostra, avere una certa autonomia di pensiero e di azione.
Aiutiamo gli orsi della luna ŰŰGiacomo De Vergori Le ultime notizie che arrivano dalle “fabbriche della bile” cinesi raccontano di un’orsa che, sentendo il pianto del proprio cucciolo per il dolore causato dal catetere che gli operai della fabbrica tentavano di infilargli nella carne per estrarre la sua bile, è riuscita a scappare dalla gabbia in cui era tenuta e, non riuscendo a liberare il cucciolo, lo ha abbracciato fino a soffocarlo per poi “suicidarsi” scagliandosi contro un muro. In molti casi, la morte è il destino migliore per i poveri orsi della luna, tenuti in gabbia e torturati in nome della tradizione: la loro bile viene utilizzata nella medicina tradizionale cinese, sebbene esistano almeno 50 sostanze sintetiche ed erboristiche alternative alla bile. Da qualche anno grazie a Animals Asia Foundation, questi meravigliosi animali possono tornare ad una vita normale e serena, nel centro di recupero creato a Chengdu, nella provincia di Sichuan. «Gli orsi neri asiatici (meglio conosciuti come orsi della luna per la mezzaluna dorata posta sul loro torace) passano fino a 25 anni in gabbie strette come bare dove vengono quotidianamente munti della loro bile attraverso un catetere sudicio. Tale pratica causa loro terribili sofferenze. Gli orsi possono essere munti anche attraverso dei fori permanenti situati nei loro addomi. Questo metodo considerato “umano” prende il nome di free dripping. Questo è il solo procedimento di estrazione della bile permesso in Cina, ma anche questo causa agli orsi costante dolore e lente agonie». Nel luglio del 2000, dopo anni
SSDA SALVARE Un orso della luna di faticose trattative, la fondatrice di Animals Asia, Jill Robinson ha firmato uno storico accordo con le autorità cinesi per salvare 500 orsi e lavorare per mettere fine alle fattorie della bile. I fattori sono ricompensati finanziariamente così che possano decidere se ritirarsi oppure iniziare nuove attività commerciali. Le loro licenze sono definitivamente revocate. I dati ufficiali stimano intorno a 7.000 il numero degli orsi ancora prigionieri nelle fattorie, ma Animals Asia sospetta che la cifra sia superiore a 10.000. Gli orsi salvati lasciano le fattorie in condizioni disastrose, molti soffrendo a causa di una alimentazione errata, di artriti e peritoniti, piangendo per le ulcere ed artigli incarniti. Essi necessitano di interventi chirurgici per rimuovere le cistifellee danneggiate, molti hanno i denti spaccati dagli anni passati a mordere le sbarre delle gabbie, un terzo di loro ha perso una zampa e tutti si trovano in un grave stato di trauma psichico. Tuttavia straordinariamente, quasi tutti questi orsi, mostrando una straordinaria intelligenza e clemenza, sono capaci di buttarsi il passato alle spalle e imparare a camminare, correre, nuotare, arrampicarsi ed interagire con gli altri orsi salvati.
Più vacanze per tutti? La Svizzera dice no No alle vacanze più lunghe e no agli sgravi fiscali sulla casa. Questi i risultati di due dei referendum su cui sono stati chiamati ad esprimersi i cittadini svizzeri. Netta bocciatura per l’iniziativa «Sei settimane di vacanza per tutti» promossa dai sindacati elvetici e fallita anche la proposta di deduzioni fiscali al fine di agevolare l’accesso alla proprietà immobiliare. Non nascondendo la sua insoddisfazione, il presidente di Travail.Suisse Martin Flugel ha però detto di essere «fiero di aver tematizzato il problema del sovraccarico di lavoro». «Durante la campagna, i nostri avversari hanno detto che spetta ai partner sociali prevedere più tempo di recupero», ha sottolineato Jean Christophe Schwaab, segretario centrale dell’Unione sindacale svizzera (Uss) e consigliere nazionale socialista vodese. «Prenderemo questa proposta alla lettera e affronteremo questo punto durante le prossime trattative sui contratti nazionali». Sarà più difficile in taluni settori,
come l’industria delle macchine o il turismo, che soffrono per il rafforzamento del franco. Tuttavia, «vi sono altri rami che vanno molto bene, e qui c’è il margine di manovra per discutere». Al referendum i pareri contrari hanno predominato in tutti e quattro i cantoni. Già dai sondaggi era emersa la probabile vittoria del no per i timori di un rallentamento dell’economia. È la sesta volta consecutiva che gli svizzeri respingono la possibilità di migliorare le proprie condizioni lavorative. In termini di voti, il «no» ne ha raccolti 1.530.000. Anche dai due cantoni latini (di lingua francese e italiana) è arrivata una risposta negativa, contrariamente a quanto aveva ipotizzato qualcuno alla vigilia del referendum, sebbene meno convinta: il 50,1% nello Jura, il 52,6% in quello di Ginevra e il 54,1% nel Ticino. La proposta «Sei settimane di vacanze per tutti» era sostenuta dalle formazioni politiche di sinistra e dai sindacati, ma osteggiata dagli imprenditori e dai partiti di destra, maggioritari.
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ATTUALITÀ
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Michela Perrone ŰŰFrancesca Scordari La lettura ha una funzione molto importante nella vita dell’uomo: permette, infatti, di arricchire il proprio «bagaglio lessicale», di entrare in altre realtà, di seguire da vicino ciò che accade nel mondo, di vivere indirettamente altre esperienze. Nonostante sia piacevole, la lettura non è praticata da molti, soprattutto dai giovani. Questo lo abbiamo constatato anche grazie ad un sondaggio che abbiamo effettuato all’interno della nostra scuola «A. Galateo». Dalla tabella riportata in alto si ricavano dati interessanti. È risultato che il 69% degli alunni legge e che il genere da loro
LIBRI E RAGAZZI Il sondaggio che abbiamo realizzato a scuola e il grafico che riassume i risultati che abbiamo ricavato dalla nostra indagine
Noi ragazzi e la lettura Quanti «ragazzi leggono? E che generi preferiscono? Le interviste preferito è il fantasy; in questa categoria il più conosciuto e amato è Harry Potter, famoso best - seller dell’autrice inglese J. K. Rowling. Approfondendo, abbiamo verificato che nelle prime classi il 76% degli alunni legge libri o riviste; questa percentuale si riduce al 72% nelle seconde classi e al 54% nel-
le terze classi. Quindi nella nostra scuola le classi che leggono di più sono le prime. Ma come mai i ragazzi di prima media leggono di più rispetto a quelli di seconda e di terza? Ciò succede perché i ragazzi di terza e alcuni di seconda, rispetto a quelli di prima, sono più portati per i vi-
A vent’anni dalla prima puntata della sitcom più amata al mondo
Fenomeno Simpson Una famiglia strampalata alla conquista del pubblico mondiale Braian Ademi, Robert Katan ŰŰAngela Casarano, Roberta Manca
primo film, uscito in quasi tutto il mondo e visto da milioni di persone. L’8 ottobre 2011, dopo aver affrontato un paio di problemi Quella dei finanziari con «Simpson» è i doppiatori una popolare della sit-com sitcom animata animata, la Fox creata da Matt ha rinnovato i Groening e Jacontratti per almes L. Brooks tre due stagioalla fine degli ni, permettendo anni Ottanta. È alla serie tv di una parodia saraggiungere il tirica dello stile fantastico tradi vita ameriguardo di 25 cano e tratta stagioni! molti aspetti Negli anni della condizione la serie è staumana come la ta inondata da cultura, la souna pioggia cietà e la stessa di premi (26 televisione. I Annie Awards protagonisti SS20 ANNI La serie più famosa al mondo non invecchia mai, nonostante l’eta! per il cinema principali - che d’animazione e i nostri lettori conosceranno sicuramente alla 24 Emmy Television Awards, solo per citarne perfezione - sono: Homer Simpson (il padre), alcuni). Nel 2000 I Simpson hanno ricevuto una Marge Simpson (la madre), Bart, Lisa e Maggie stella sulla Hollywood Walk of Fame e Bart è Simpson (i figli). Ambientata in una cittadina stato inserito dal Time al quarantaseiesimo posto americana chiamata Springfield, la prima apparidella lista delle persone più influenti del secolo. zione di questa sitcom avvenne in un talk show il Per comprendere la dimensione del fenomeno 19 aprile 1987, sottoforma di un cortometraggio basta pensare che le star fanno a gara per compaintitolato «Good night». Da allora i Simpson dirire come ospiti in una delle puntate. Nella lista vennero famosi, andando in onda ogni serata dal dei vip comparsi nella sitcom ci sono Bill Clin17 dicembre del 1989. ton, Mick Jagger, Liz Taylor e tanti, tanti altri. Una curiosità che forse non molti di voi coMichael Jackson ha addirittura scritto il singolo noscono: la famosa esclamazione di Homer di esordio di Bart cantante, nel 1990. «D’oh!» è stata inserita addirittura nell’Oxford English Dictionary! La rivista «Tv guide» ha classificato i Simpson all’ottavo posto tra i migliori 50 spettacoli televisivi di tutti i tempi. PICCOLA In Italia il primo episodio dei Simpson è andaDI CASA to in onda il 1°ottobre 1991 su «Canale 5». Il 27 Maggie luglio del 2007 i Simpson hanno prodotto il loro Simpson
deogiochi, i cellulari, i computer... e non tutti amano leggere per il puro piacere di arricchirsi personalmente, pensando che la lettura sia inutile e «pesante». E, in base all’età, amano anche generi diversi. Per la nostra scuola la cultura è molto importante e, perciò, è presente anche una biblioteca all’in-
terno dell’aula docenti, in cui gli alunni possono prendere in prestito qualche libro per leggerlo. Alcune classi hanno una propria biblioteca da cui si possono attingere libri di ogni genere. Con queste iniziative si vogliono incoraggiare i ragazzi ad apprezzare la lettura e a capire la sua importanza.
La festa di San Valentino Chiara Anastasia, Aurora Liaci ŰŰVeronica Murrone
un’urna e opportunamente mescolati. Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso. L’anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie. Determinati a metter fine a questa primordiale vecchia pratica, i padri precursori della Chiesa hanno cercato un santo «degli innamorati» per sostituire Lupercus. Così trovarono un candidato probabile in Valentino, un veSSAMORE E LEGGENDE Chi era san Valentino, il patrono degli innamorati scovo che era stato martirizzato circa San Valentino, detto anche san duecento anni prima. Valentino da Terni o san Valentino Questa festa venne istituita un da Interamna, fu un vescovo e un paio di secoli dopo la morte di martire cristiano. Venerato come Valentino, nel 496, quando papa santo dalla Chiesa cattolica, da Gelasio I decise di sostituire alla quella ortodossa e successivamenfestività pagana della fertilità (i te dalla Chiesa anglicana, è consi«lupercalia» dedicati al dio Luderato patrono degli innamorati e percus) una ispirata al messaggio protettore degli epilettici. La festa d’amore diffuso dall’opera di San di San Valentino si festeggia il 14 Valentino. Tale festa ricorre anfebbraio ed è conosciuta in tutto nualmente il 14 febbraio ed oggi il mondo. Molte tradizioni legaè conosciuta e festeggiata in tutto te al santo sono riscontrabili nei il mondo. La città di Terni, che cupaesi in cui egli è venerato come stodisce le reliquie del santo, nel patrono. mese di febbraio rende omaggio a La leggenda di San Valentino San Valentino, patrono della città, Fin dal quarto secolo a. C. i Rocon una cornice di appuntamenti mani pagani rendevano omaggio, culturali, riflessivi, di festa, ma con un singolare rito annuale, al anche liturgici finalizzati a tenere dio Lupercus. I nomi delle doninsieme la dimensione religione e degli uomini che adoravano sa delle celebrazioni del Santo e questo Dio venivano messi in quella civile.
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ATTUALITÀ
I beni culturali vanno tutelati, rispettati e difesi Giulia Gravallotti ŰŰGiorgia Monticelli Accanto al problema della salvaguardia dell’ambiente naturale, oggi si è capito che occorre attivare la tutela dei paesaggi trasformati dall’uomo con sapienza e di quell’immenso patrimonio storico, artistico e culturale di cui disponiamo. In questi ultimi tempi in Europa, e soprattutto in Italia, si è diffusa una nuova mentalità, grazie anche al grido d’allarme lanciato da molti studiosi e cultori della storia dell’arte e da altri intellettuali, che tende a sottolineare l’importanza di rivalutare e tutelare il patrimonio artistico. Si è capito finalmente che queste opere dell’uomo hanno una notevole importanza da diversi punti di vista. Essi sono infatti una testimonianza per tutti del passato più illustra di una nazione, sono poi un richiamo per i turisti di tutto il mondo che vengono in
Italia per ammirare le nostre ricchezze, sono infine uno strumento vivente per rendere l’insegnamento scolastico più efficiente ed interessante per gli studenti. Proprio la nostra scuola ha cercato di suscitare noi ragazzi un maggiore interesse per le opere d’arte, aderendo al progetto del comune di Lecce «La scuola adotta un monumento», nato su iniziativa della Fondazione Napoli Novantanove. È un progetto pluriennale di educazione permanente al rispetto e alla tutela del patrimonio storico-artistico e dell’ambiente. Tra tutte le opere d’arte che abbiamo nella nostra città, abbiamo deciso di adottare la chiesetta di «San Giovanni di Dio» su via Palmieri, poiché ci è sembrata poco conosciuta e quasi esclusa dai percorsi turistici della città. Poi abbiamo fatto delle riflessioni con le nostre insegnanti sul significato della parola «adozione». In particolare adottare un monu-
No alla vivisezione!
Approvata dal Parlamento Europeo una normativa che vieta alcuni test e ne rende non più obbligatori molti altri
Miriana Rizzo ŰŰMartina Passione Il 19 gennaio 2012 il Parlamento Europeo, riunito a Strasburgo, ha approvato la cancellazione dell’obbligo di test su animali su alcuni test per la messa in commercio dei biocidi e ha vietato la prova di tossicità che consisteva nell’avvelenare i cani per un anno intero prima di ucciderli. I biocidi sono le sostanze chimiche usate come conservanti non alimentari, disinfettanti, insetticidi e altri veleni. Ogni sostanza chimica, qualunque sia il suo scopo, viene testata su animali prima della messa in commercio. Molto è stato fatto negli ultimi anni per arrivare ad avere test senza l’utilizzo di animali: nuovi metodi alternativi sono stati sviluppati, e a livello legislativo europeo e internazionale sono stati approvati nuovi test alternativi. Tuttavia nel settore delle ricerca di base, dove i test su animali non sono obbligatori, si fanno passi indietro, con un uso sempre più massiccio di animali per esperimenti dolorosi, invasivi e letali. C’è, però, una buona notizia, che arriva dalla Human Society International. Si tratta della diminuzione dei test su animali per quanto riguarda i biocidi, che salverà la vita a decine di migliaia di animali l’anno in tutta Europa. Questo è il comunicato della società: «Migliaia di cani e altri animali salvati da crudeli test in Europa. La Humane Society International/Europe festeggia un importante cambiamento della normativa europea sui biocidi, che salverà decine di migliaia di cani, conigli e roditori da test di avvelenamento, dolorosi e letali. Ad oggi, per testare una singola sostanza chimica, come un repellente per insetti o un agente antibatterico, possono essere usati e poi uccisi fino a 6.000 animali. Ora, grazie a due anni di intensive pressioni, coordinate da HSI Europe, le istituzioni europee hanno approvato
SSLECCE Porta Napoli mento non significa solo conoscerlo, ma anche prenderlo sotto tutela spirituale e dunque sottrarlo all’oblio e al degrado averne cura, tutelarne la conservazione diffonderne la conoscenza, la valorizzazione. Noi crediamo che il nostro patrimonio culturale è una ricchezza immensa, perché il passato, la nostra storia e le sue testimonianze sono parte integrante della nostra civiltà attuale e per tanto vanno rispettati e custoditi con amore.
Pericolo ambiente vita o morte? Veronica Murrone ŰŰMarilena Serra Miriam Palamà
È importante conoscere le conseguenze dell’inquinamento. È possibile che tra diversi anni si possa arrivare a una situazione critica, dove i rifiuti ricoprono il pianeta, dove gli uomini finiscono la loro esistenza? Molti studiosi hanno ipotizzato che tra milioni di anni ogni specie animale e vegetale si estinguerà a causa dei rifiuti, che nel corso del
tempo hanno ucciso lentamente centinaia di esseri viventi. È agghiacciante pensare ha un mondo vuoto a una terra desolata. Per questo motivo bisogna cercare di evitare questa catastrofe. Tutto ciò si collega all’uomo, l’unica causa della vera distruzione. Affacciandoci alla finestra della nostra camera possiamo osservare panorami diversi. Guardando meglio possiamo osservare come si presenta il paesaggio e le impressioni che suscita in noi. L’inquinamento deve
essere la prima cosa di cui preoccuparci, anche sen non sempre ci si accorge di esso. Il vero problema è il clima. Se si raffreddasse potrebbe influire con la flora e la fauna e anche sull’uomo stesso. Potrebbe questo portare ad una strage? L’importante adesso non è trovare una risposta ma evitare che esso diventi realtà. Anche il buco nello ozono è uno dei problemi principali del nostro pianeta. A causa delle fabbriche che producono gas di scarico si è
SSQUESTIONE DI VITA O DI MORTE Dobbiamo impegnarci seriamente contro l’inquinamento
formato un buco nell’atmosfera: questo causa l’effetto serra. Andiamo ad analizzare anche un altro dei problemi più comuni: i rifiuti. Una carta buttata per terra ogni tanto non è grave. Ora moltiplichiamo quella carta per ogni persona sulla terra. Per renderci meglio conto della gravità della situazione, possiamo prendere in esempio la situazione dei rifiuti lasciati in strada. Pensiamo a quelle «città spazzatura» dove i rifiuti sono presenti ovunque. Ci sono ancora mille esempi per mostrare che questa situazione aumenta di gravità ogni giorno. Anche noi ragazzi possiamo contribuire per salvare l’ambiente in cui viviamo: basta essere corretti. Secondo noi questa situazione, se continuerà, finirà per distruggere la nostra adorata terra, perché non possiamo vivere in una nuvola di fumo. Perciò, ve lo diciamo col cuore: state molto attenti!
SSBASTA! Niente più maltrattamenti l’eliminazione dell’obbligatorietà dei test su animali per la messa in commercio di biocidi per il 40% dei test previsti, e hanno cancellato il test che prevedeva l’avvelenamento di cani per un anno intero. Ecco le novità positive per gli animali: - test di avvelenamento sui cani lungo un anno: eliminato; - test di dose letale per inalazione, iniezione e contatto cutaneo sui conigli e altri animali: non più strettamente obbligatorio; - per la prima volta al mondo accettazione a livello normativo di metodi/ strategie che riducono l’uso di animali dal 40% al 70% per i test di allergia cutanea, fertilità, difetti nella prole, e altri aspetti legati alla salute; - eliminazione graduale e sistematica di tutti i test che usano più di una specie animale e più vie di assunzione delle sostanze chimiche; - nuova formulazione della normativa che incoraggia le aziende a combinare due o più valutazioni della tossicità in un unico test anziché condurre test separati. Gli animali comunemente usati nei test per i biocidi sono cani, conigli, roditori, uccelli e pesci. Le sostanze chimiche vengono loro iniettate nel sangue, spinte a forza nel loro stomaco o nei polmoni, applicate alla loro pelle, o aggiunte al loro cibo o all’acqua. Gli effetti possono essere nausea, convulsioni, e la morte, tutto senza alcun tipo di analgesico».
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ATTUALITÀ
Diventerete farfalle
La danza, le sue meraviglie, una vera passione
ŰŰGreta Caprioli Molte ragazze si appassionano alla danza sin da piccole, sperando che questa loro passione possa diventare in futuro una vera ragione di vita. Anche io pratico danza, e, come molte, punto a diventare una farfalla che liberatasi del suo bozzolo vola e arriva sul palcoscenico per intraprendere un percorso magico. Ebbene sì: anche io mi illudo. No, non per essere pessimista, ma a volte la realtà e quella che conta e sognare fa bene purchè il sogno rimanga solo un sogno. La realtà è un’altra. Nella vita reale mille sono le farfalle e una è l’opportunità che si presenta, e una volta intrapresa questa strada la via sarà tutta in salita e tante saranno le difficolta a cui verrai sottoposta. Molte saranno le lacrime che abbatteranno le tue speranze di diventare un cigno, e alta è l’aria di competizione che non ti permetterà di fidarti delle persone che ti stanno accanto, e che, con la loro apparente amicizia, ti ingannano e da cigno bianco ti fanno diventare cigno nero. Tutto questo non vuol dire mollare o perdere le speranze, perché, se anche voi non diventerete cigni, sarete nel vostro piccolo farfalle e in un modo o nell’ altro riuscirete a volare lontano.
Lettera alla mia amatissima padroncina Miao Mari, sono Teo, come va? Ti scrivo da un posto molto lontano, per la precisione dalle nuvole! Sto veramente bene qui, ho conosciuto tanti altri gattini, ma c’è una cosa che mi manca e la sento, mi manchi tu! Mi manca tutta la famiglia, mi manca il
buon cibo che vedevo tutti i giorni, mi manca la calda cuccia in cui dormivo. Mi dispiace ancora per quell’incidente che ho fatto quel sabato sera, e mi dispiace ancora di più perché so che l’ultima persona che mi ha toccato sei stata tu! Comunque, non voglio farti stare triste, e ti voglio parlare delle conoscenze che ho fatto: ho conosciuto tre gattini amanti dell’avventura: Jack, Will e Legolas. Appena li ho conosciuti ho subito fatto amicizia con loro. Sono un po’ strani, esattamente com’ero io con voi. Ogni giorno giochiamo a rincorrerci, a fare scherzi agli altri gattini e facciamo tante capriole e salti fra le nuvole! Prima che finisca di scrivere ti vorrei fare alcune proposte: ogni micio che avrai dovrai trattarlo esattamente come trattavi me e non piangere più per me, pensa ancora quanto è lunga e piena di avventure la tua vita e che io rimarrò per sempre nel tuo cuore Un graffio.
L’angolo della poesia
Gli animali svolgono un ruolo fondamentale per l’uomo. Specialmente nelle città moderne, dove si vive a un ritmo frenetico, gli animali domestici alleviano la solitudine, riempiono dei vuoti affettivi (come nel caso di persone che vivono sole o degli anziani); per queste persone, soprattutto, diventano un elemento di interesse, di impegno, perfino di dialogo. Anche per noi ragazzi gli animali domestici possono rappresentare uno stimolo ad aprirsi al mondo e comunicare meglio; infatti accudire un uccellino, un gatto, un cane, un criceto, aiuta ad acquisire senso di responsabilità.
I danni del fumo ŰŰLuca Mondoni
Il fumo, si sa, provoca gravi danni all’organismo. L’unico aspetto positivo di questo brutto vizio lo si ha quando si smette! Infatti chi smette di fumare diminuisce drasticamente i rischi legati alle patologie che derivano dal fumo, tanto che, dopo dieci anni, il corpo di un ex fumatore è paragonabile a quello di chi non ha mai fumato. Le sostanze generate dalla combustione della sigaretta provocano gravi danni agli apparati respiratorio e vascolare, e questo causa ripercussioni cardiache, ce-
Il tuo micio preferito: Teo
lebrali e alla circolazione arteriosa periferica, all’emogoblina, alla cavità orale e alla laringe, al primo tratto delle vie digestive, al pancreas, all’apparato urogenitale e, per le donne incinte, anche alla placenta e al feto. Per non parlare, poi, del fumo passivo: anche chi non fuma, ma è costretto a respirare il fumo degli altri, incontra gravi conseguenze. La soluzione, per non incorrere nelle gravi malattie causate dalle sigarette, dunque, è quella di non iniziare mai a fumare, oppure di smettere. Ne gioverà sia la nostra salute, sia quella di chi ci sta intorno... e anche il portafoglio!
A SARA
O AMICA MIA…
Se dovessi pensare a un viaggio penserei di farlo con te. Se sentissi il bisogno di parlare parlerei con te. Se dovessi raccontare un segreto lo racconterei a te. Quando ripenso alle cose più belle ci sei sempre tu. Te al mare con me, te e i nostri pomeriggi di sole, di risate, di battute, te nel letto con me a fare l’alba per raccontarci le storie, te nelle nostre serate di festa. Con te ho vinto tante paure, e con te ho pianto, ho riso... È troppo bello sentirti anche quando sei lontana, perché è cosi, io ti sento sempre dentro di me e quando ti cerco tu ci sei. Tu, amica mia, sorella che non ho cugina del cuore sei per me quella perla incastonata in tutti i miei momenti in tutti miei anni. È bello averti e volerti così bene.
O amica mia, Tu che sei la luce splendente Tu che mi indichi la giusta via Tu che sei sempre sorridente.
di Ludovica Bonatesta
E pensare che era così tenero!
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COM’È E COM’ERA di Braian Ademi
Bella come il sole di una calda primavera, ecco com’è ed ecco com’era. Era un amore oppure un malore quando stavo con lei passavano le ore, non sapevo ancora cosa sentivo ma sapevo di essere vivo. Ecco com’era ed ecco com’è questa è la storia di lei e me.
di Michela Perrone
Tu che mi ascolti con interesse Tu che mi capisci senza parlare Tu che mi doni emozioni intense Tu che, essendo te stessa, ti fai amare. Tu che sei come il sale sui cibi Tu che sei come il vento in estate Tu che alla gente regali sorrisi Tu che fai sentire le persone apprezzate. Tu che sei come una rosa Con bianchi petali vellutati Con poche spine, sei affettuosa Insegni ad amare e ad essere amati. Tu che da bambina Eri allegra e spensierata Come una farfalla a prima mattina E come il pipistrello in piena serata. Tu che quell’invernale pomeriggio Quando insieme stavamo Anche con il cielo bigio Mi dicevi allegra: «Dai, giochiamo». E con quelle parole Con le tue risate Mi facevi passare ogni malore Mi facevi ricordare le gioie passate. Ma quando parlavamo con tristezza Dei nostri problemi Con un velo di amarezza Ci confidavamo i più intimi pensieri. Poi con uno scherzo e una risata La malinconia era passata. O amica mia, Io ti vorrò sempre bene Perché qualunque sarà la nostra via I nostri cuori batteranno sempre insieme.
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TECNOLOGIA
I giovani e la tecnologia
I dati e le curiosità di quella «tentazione tecnologica» della quale noi giovani non riusciamo fare a meno
ŰŰMartina Negro I giovani d’oggi passano molto più tempo al computer e al telefono cellulare. Perchè la «tentazione tecnologica» è in continuo aumento con apparrecchi sempre nuovi e complessi che attraggono i giovani verso un mondo sempre più affascinante. L’uso del cellulare ha cambiato la modalità della comunicazione interpersonale, infatti gli SMS sono diventati il più diffuso mezzo di comunicazione fra i giovani. Un altro mezzo di comunicazione assai diffuso è la chat, cioè lo scambio istantaneo di messaggi attraverso internet, un modo efficace per conoscere gente da tutto il mondo senza contatto diretto. Questo modo di rapportarsi, però non è molto sicuro, perchè senza contatto effettivo è difficile conoscere realmente la
vera identità dell’interlocutore che a volte può utilizzare anche foto false. Uno studio dell’ A.I.E (Associazione Italiana Editori) dice che i giovani dai 14 ai 24 anni passano 2,5 ore del loro tempo libero a leggere articoli di giornali e riviste online, il 4,1 ore a sentire musica su mp3, cellulari o in chat con gli amici; i 50% naviga in rete tra i 6 e gli 8 anni e oltre il 71% ha un profilo Facebook. Tutto però può avere dei grossi danni psicologici: infatti, i messaggi trasmessi dai media possono avere una grossa influenza sui comportamenti dei giovani e le troppe ore passate di fronte ad apparrecchiature tecnologiche possono portare al distacco della vita sociale e con conseguenze molto seri e gravi sull’ equilibrio psicologico.
SSTROPPO TEMPO Passiamo davanti al computer molte più ore di quanto dovremmo
La tecnologia e l’amore per la vita
In manette Storia della Apple, l’azienda che ha rivoluzionato il mondo dell’informatica il re del file sharing ŰŰ Robert Katan
La corporazione Apple viene fondata da tre grandi personaggi: Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne. Il più noto dei tre è Steve Paul Jobs, noto semplicemente come Steve Jobs (San Francisco, 24 febbraio 1955 Palo Alto, 5 ottobre 2011). Jobs nel 1974 era alla Atari, e con il suo amico Steve Wozniak, al tempo alle dipendenze della Hewlett Packard, lavorò alla prima versione della circuiteria del videogioco Breakout. Successivamente i due decisero di mettersi in proprio, fondando la Apple Computer, il 1º aprile del 1976. Per finanziarsi, Jobs vendette il suo pulmino Volkswagen e Wozniak la propria calcolatrice. Apple fu fondata insieme a Ronald Wayne, che Jobs aveva conosciuto presso Atari. Wayne, però, lasciò quasi subito la società, non appena Apple ricevette la prima commessa. La prima sede della nuova società fu il garage dei suoi genitori: qui i fondatori lavorarono al loro primo computer, l’Apple I, inizialmente venduto ai membri dell’Homebrew Computer Club. Successivamente ottennero un finanziamento da un industriale, Mike Markkula, che versò nelle casse della società la somma di 250.000 dollari, ottenendo in cambio un terzo di Apple. Jobs Nel 1986 acquistò la Pixar dalla LucasFilms, con lo scopo di realizzare unicamente animazioni computerizzate, dopodiché Apple diventò una delle TOP corporazioni del mondo, affiancata a Microsoft e IBM. All’inizio la società pensò all’acquisizione della Be Inc. Poi Jobs chiese che la Apple acquistasse la NeXT - in grave crisi - e l’affare andò in porto. Il NeXTSTEP, sistema operativo
della NeXT, diviene la base di quello che fu il futuro OS di Apple, il Mac OS X, lo sviluppo del vecchio Mac OS terminò con la versione 9.2. Mentre lo sviluppo di Mac OS X era ancora in corso, Jobs lanciò l’iMac, un fortunatissimo modello di personal computer all-in-one, cioè comprendente il monitor e il desktop insieme, riducendo notevolmente l’ingombro sulla scrivania, rientrando nel mercato dei prodotti di massa. Lanciarono un’altra iniziativa: quella della progettazione grafica e della musica, isolandosi dal mondo IBM. Il 2001 fu l’anno del lancio ufficiale di Mac OS X, basato sul NeXTSTEP, che come questo utilizza un kernel Unix. Nel 2004 Jobs, dopo avere scoperto una rara forma di tumore al pancreas, dovette operarsi. Poi sviluppò il diabete di tipo uno, e nominò Tim Cook amministratore delegato della Apple. Nel 2009 vennero divulgate notizie contrastanti sulla salute di Steve Jobs: il 20 giugno uscì un articolo sul sito Internet del Wall Street Journal, che diceva che nel corso del mese di aprile aveva subito un trapianto di fegato nello stato del Tennessee e che le sue condizioni di salute erano buone. Durante questo periodo Steve Jobs salì sul palco a presentare per ben due volte. La prima il 6 gennaio in occasione dell’ultima partecipazione di Apple al MacTrade Show della casa editrice IDG, la seconda il 18 giugno, per la Wwdc, per presentare, tra gli altri, i nuovi pacchetti ILife e IWork, il nuovo Iphone 3GS e il rinnovo della linea Macbook Pro. Il 9 settembre 2009 Steve Jobs tornò sul palco per presentare il rinnovo dell’intera gamma di Ipod. Il 17 gennaio 2011 Apple annunciò che Steve Jobs aveva
richiesto un nuovo congedo medico, precisando che era ancora lui il CEO, ma sostituito per le questioni di tutti i giorni da Tim Cook. Il 24 agosto 2011 Jobs si dimise. La Apple rilasciò una dichiarazione affermando che Jobs era morto a seguito di un arresto respiratorio dovuto ad un attacco cardiaco, a Palo Alto, in California, il 5 ottobre 2011.
Kim Schmitz accusato di violazione di copyright
ŰŰAlberto Nitto, Pierangelo Blasi «God» (Dio) è la targa che distingue le lussuose auto guidate da Kim Dotcom, alias Kim Schmitz, il guru del file-sharing finito in manette in Nuova Zelanda nell’ambito di una maxi operazione anti-pirateria informatica condotta dal Fbi. Nato in Germania 37 anni fa, Dotcom, conosciuto anche con i nick di battaglia Kimble, Kim Tim Jim Vestor e quello più celebre «Dr Evil», è diventato miliardario grazie al network Megaupload e ai suoi affiliati, Megavideo tra gli altri, che secondo le autorità USA hanno prodotto almeno 500 milioni di dollari di danni per violazione del copyright, e altri 175 milioni in procedimenti legali da parte delle compagnie coinvolte. Ora, assieme alle altre tre persone arrestate in Nuova Zelanda - altri tre accusati sono ricercati -, rischia parecchi anni di carcere, per violazione del copyright, associazione a delinquere e altri reati. La polizia dovrà dimostrare che c’era lui dietro Megaupload, il sito di download, con più di 50 milioni di visitatori ogni giorno.
SSSTEWE JOBS Il compianto fondatore di Apple
Cellulari: un danno o no? (Tratto da Report) Sono quasi novant’anni che i telefoni fissi sono entrati nelle nostre case, essi sono molto utili per mettersi in contatto con chiunque anche a distanze considerevoli, mediante l’utilizzo di cavi e centraline. Negli ultimi decenni, con l’introduzione delle tecnologie wireless, ovvero qualsiasi tipo di comunicazione senza l’ausilio di fili, le nostre menti sono state attirate da tale mezzo in modo sempre più esponenziale. Esempio di tale tecnologia, è sicuramente il telefono cellulare il quale consente mediante l’aggancio a celle elettromagnetiche che sono poste nei vari ripetitori, di comunicare con chi si vuole nelle maniere più disparate, come ad esempio messaggi scritti (SMS, MMS, E-MAIL) ma anche videochiamate, oltre che attraverso le classiche telefonate vocali. Bisogna inoltre tener presente che tali apparecchi consentono di collegarsi ad internet tramite la modalità senza filo (WI-FI). Già dall’introduzione dei telefoni cellulari però, alcuni scienziati, ma anche medici, hanno lanciato l’allarme circa i possibili danni che possono derivare dall’utilizzo dei telefoni cellulari sull’uomo e, in particolare,
sui bambini, in quanto si è appurato che la produzione di micro-onde può essere la causa scatenante di tumori in alcune zone del corpo umano, primo di tutte il cervello, anche se a tutt’oggi gli esperimenti compiuti in laboratorio su cavie, non hanno sortito risultati apprezzabili o comunque univoci. Va detto che se le indagini sulla nocività dei cellulari dovessero portare a scoprire l’effettiva pericolosità, ciò comporterebbe un abbattimento dei guadagni per tutte le multinazionali che producono i telefonini, con la relativa perdita peraltro di svariate migliaia di posti di lavoro; pertanto, fabbriche produttrici quali ad esempio la Nokia o la Motorola, tendono a stemperare gli allarmi sulla suddetta pericolosità dei telefoni da loro costruiti, ma nello stesso tempo si adoperano sempre più nella ricerca di una tecnologia meno aggressiva nei confronti del corpo umano. In conclusione, possiamo dire che sono ormai troppi anni che scienziati, consumatori e produttori si domandano cosa potrà accadere in un futuro, che ormai si preannuncia prossimo, anche in considerazione del fatto che tali apparecchi sono diventati indispensabili.
SSIN MANETTE Kim Schmitz
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TECNOLOGIA
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La storia di Facebook, il social network di cui non si fa più a meno. Nato nel 2004, è in cima alle classifiche mondiali
I numeri di un successo planetario
Fondato da Mark Zuckenberg come strumento per mantenere gli studenti di Harvard in contatto tra loro
ŰŰGiulia Di Giuseppe Facebook è un sito web di reti sociali, il secondo sito visitato al mondo, preceduto solo da Google. Il nome di questo social network, del quale sembra che non si possa più fare a meno, nasce nei college e nelle scuole preparatorie statunitensi come mezzo per conoscere gli altri studenti. È stato fondato il 4 febbraio 2004 da Mark Zuckenberg, studente 19enne nell’università di Harvard. A metà del mese sul sito si era registrata già metà della popolazione universitaria. Il dominio attuale di Facebook è stato registrato nell’aprile e nell’agosto del 2005. Il 27 febbraio del 2006 Facebook si è esteso nelle scuole superiori e nelle grandi aziende. Dal 1° settembre 2006 è entrata in vigore la regola che chi ha 13 anni può iscriversi al sito. Se lo scopo iniziale del progetto era quello di far mantenere i contatti tra studenti, con il passare del tempo il sito si è trasformato in una rete sociale, tanto che dal settembre
del 2006 al settembre del 2007 nella graduatoria dei siti più visitati al mondo Facebook è passato dalla sessantesima alla settima posizione. Dal 2007 al 2009 il sito si è esteso in maniera esorbitante. In Italia nel 2008 si sono registrate oltre un milione di persone iscritte. Nel 2010, negli Stati Uniti, il sito ha addirittura superato le visite di Google. Nell’anno 2011 al social network sono state aggiunte nuove caratteristiche, come la traduzione dei post in bacheca e la possibilità di entrare in rete dai dispositivi mobili. Ormai tutti sono iscritti su Facebook: studenti, lavoratori, politici, aziende, scuole... il social network è divenuto un modo per mantenere i contatti con le persone vicine e lontane ma anche uno strumento di lavoro. Non è raro trovare aziende che pubblicizzano i loro prodotti su Facebook, magari creando delle «pagine Fan», o politici che cercano di raccogliere voti facendo delle vere e proprie campagne elettorali virtuali. Come ogni cosa, però, bisogna usarlo con criterio!
IAlcuni rischi di Facebook suggerimenti per non cascare in trappola
Kepler 22B il pianeta extrasolare «Kepler 22B» è un pianeta extra-solare, ovvero un pianeta che non orbita intorno al nostro sole. Esso prende il nome dalla stella all’interno della quale si compie la sua orbita il cui nome risulta essere «Kepler 22», la quale è stata classificata come una stella nana gialla, lievemente più piccola del nostro astro, distante circa 610 anni luce dal sistema solare e situata nella costellazione del Cigno. «Kepler 22B», il pianeta in oggetto, sembrerebbe appartenere alla categoria delle super terre, ossia una via di mezzo tra i giganti gassosi e i pianeti rocciosi. La scoperta del pianeta extra-solare, avvenuta grazie all’impiego del telescopio spaziale «Kepler 6» durante la prima metà del 2009, è stata successivamente confermata i primi di dicembre del 2011 dalla Nasa, anche se va riferito che altre osservazioni unite a una buona dose di raccolta dati sono stati resi accessibili grazie alle prestazioni del telescopio aereo-spaziale Spitzer. Tornando all’attività del telescopio «Kepler 6», va detto che lo stesso ha consentito di conoscere con buona approssimazione il raggio del pianeta che corrisponderebbe a quasi due volte e mezzo quello della Terra. E sempre mantenendo un termine di paragone con il pianeta che ci ospita, si è calcolato che il periodo di rivolu-
SSMARK ZUCKENBERG Il fondatore di Facebook, divenuto in pochi anni uno degli uomini più ricchi al mondo
zione, risulta essere pari a 290 giorni, anziche a 365; mentre durante la sua orbita si denota la forma di semiasse avente misura maggiore rispetto a quello terrestre. Altri parametri quali massa, densità e composizione chimica, risultano ancora essere sconosciuti. La distanza che separa «Kepler 22B» dalla sua stella, come si è visto, è circa del 15% inferiore rispetto a quella che separa la Terra dal Sole, anche se la luminosità della stella è inferiore a quella solare del 25%. La combinazione di simili parametri è coerente con l’ipotesi di una temperatura moderata alla superficie del pianeta; gli astronomi ritengono che, in assenza di un’atmosfera, la temperatura di equilibrio equivarrebbe a circa 262 Kelvin (−11° C), mentre qualora l’eventuale atmosfera avesse un effetto serra simile a quello terrestre il pianeta avrebbe una temperatura media in superficie di 295 Kelvin (circa 22° C). Da un esteso mantello di ghiacci e acqua su cui dal momento che il suo diametro è volte e mezzo quello terrestre, è possibile che possieda una composizione diversa da quella del nostro pianeta. Una delle ipotesi più plausibili è che possa trattarsi di un pianeta oceano costituito da un nucleo roccioso circondatosi estende un vasto oceano superficiale.
SUPERTERRA Una via di mezzo tra i giganti gassosi e i pianeti rocciosi.
ŰŰGianmarco Scardino In questo articolo vi illustrerò i migliori consigli per la difesa della vostra privacy su Facebook. Tutti pensano che la migliore difesa per vietare l’accesso al proprio account ai malintenzionati sia una semplice password. Ma non è così. In pochi sanno che «scoprire» una password è solo questione di tempo. Tutti i social network come Facebook hanno una «doppia» password: può sembrare molto assurdo ma la password «primaria» è la e-mail. Se il malintenzionato non conosce la e-mail non può mai entrare anche se conosce la password. Quindi seguendo un filo logico, la mail è visibile in ogni singolo account di Facebook e questo significa che la così definita «password primaria» è scoperta e ogni persona la può ottenere scaricandola dai dati di contatto visibili in ogni singolo account e poi trovare in qualche modo la password. Per compiere un azione simile, possono volerci da un giorno a un mese: dipende dalle impostazioni e dal tipo di password. Perciò, se la password è composta da caratteri particolari (come asterischi, SSATTENZIONE Facebook e la sicurezza parentesi…) o di lettere minuscole, maiuscole e numeri, è molto più sicura rispetto a parole comuni come «amoremio» o «12345678». Una cosa da non fare assolutamente è quella di impostare password deboli, come la data di nascita, il nome o il cognome, il nome della fidanzata o del fidanzato, ecc. Le password molto potenti, invece, sono il metodo più ef-
ficace per la difesa dei propri dati personali ma sono le più difficili da ricordare. Esse sono caratterizzate da caratteri particolari, lettere e numeri sparsi qua e là che formano una parola senza senso. Un altro buon consiglio che vi do è quello di usare una connessione cifrata (https://) soprattutto quando si sta usando una connessione wireless o una rete pubblica come quelle che ci sono negli edifici pubblici o negli aeroporti. Le migliori impostazioni e i consigli per usare Facebook in modo sicuro Adesso arriviamo al sodo: 1. Precedentemente ho scritto che l’e-mail è la password primaria, quindi dobbiamo nasconderla e sostituirla con una mail secondaria, ossia la mail di contatto. 2. In «Impostazioni account - Protezione» attiviamo la «connessione sicura». 3. Utilizziamo password «potenti». 4. Non conviene accettare richieste di amicizia da persone che non conosciamo. Può sembrare assurdo, ma chi ci dice che il/ la ragazzo/a bello/a non sia in realtà un hacker che ha intenzione di rubare i nostri dati personali? 5. Evitiamo di cascare nelle così chiamate «trappole», ossia i link che ci dicono «Clicca qui per vedere le foto di pinkopallina/o». Anche questo può sembrare assurdo, ma il metodo più semplice per rubare le password è proprio questo! 6. Non usiamo sempre la stessa password. Ricordiamoci di cambiarla almeno ogni 2 settimane. 7. Chi ci tiene veramente e ha tanta pazienza, può attivare in «Impostazioni account - Protezione» l’approvazione degli accessi. In questo modo chiunque voglia entrare da un dispositivo non registrato deve inserire un codice che viene inviato sul cellulare del proprietario. Spero che tutto ciò vi sia utile, e... occhio alla sicurezza!
Scuola Secondaria di Primo Grado «A.
Galateo» - Lecce
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MUSICA & CINEMA
ŰŰLudovica Bonatesta Nel Salento la musica è molto varia, viaggia dal tema dell’amore a quello delle origini legate a questa terra; molti cantanti, infatti, descrivono nei loro testi l’importanza di non dimenticare la propria cultura anche vivendo lontano. Poi vi sono importanti cantanti come Caparezza e Al Bano, che con la canzone «Vieni a ballare in Puglia» mettono in risalto e ironizzano gli aspetti negativi e quelli positivi di questa nostra regione. Recentemente il gruppo più ascoltato e più conosciuto è risultato essere quello del Sud Sound System. Originario del Salento, combina ritmi giamaicani e sonorità locali, come l’uso del dialetto salentino e le ballate di pizzica e taranta. Sono tra i pionieri del raggamuffin italiano. Durante questi anni ha prodotto i seguenti album: • 1996 - Comu na petra • 1999 - Reggae Party • 2001 - Musica Musica • 2003 - Lontano • 2005 - Acqua pe sta terra • 2008 - Dammene ancora • 2010 - Ultimamente La canzone più ascoltata di que-
PREFERITI I Sud Sound System sono il gruppo più ascoltato dai nostri coetanei
Musica «te lu Salentu» Indagine alla scoperta delle tante realtà musicali della nostra terra, tra reggae e pizzica sto gruppo si intitola «Le radici ca tieni», brano che parla espressamente del Salento e di quelle persone che cambiando luogo rimangono, comunque, legate alle loro origini, ovvero, alla penisola salentina. La maggior parte delle persone che ascoltano questa canzone e che non hanno mai visitato la penisola salentina, rimangono affascinate e diventano curiose di conoscerla. Dopo il successo di questo gruppo, molti ragazzi hanno cominciato a cantare raggae in
L’Italia e le canzoni Insieme alla mia classe ci siamo posti una domanda: la musica italiana viene ascoltata anche nel resto del mondo? In Europa, chi sono i cantanti più graditi? E negli altri continenti? Abbiamo fatto una ricerca più approfondita ed è risultato che in Europa i cantanti più ascoltati sono Jovanotti, Fabri Fibra e Katy Perry. Negli Stati Uniti ci sono Adele e Lady GaGa e poi Mumford & Sons. In Africa, invece, i gusti, in parte, cambiano; al primo posto vediamo Shakira, al secondo ri-
spensieratezza e altruismo. E, ovviamente, di Salento; • Aban (Paolo Morelli), di Lecce, che nel suo album «La bella Italia» parla di Lecce e dell’uso della droga. Questi sono i più ascoltati e i più apprezzati dai ragazzi. Questo tipo di musica piace particolarmente ai giovani tra i 10 e i 28 anni. Il ritmo è molto veloce e coinvolgente, trasmette allegria e voglia di ballare. Anche la «pizzica» ha avuto molto successo nell’ultimo periodo.
Infatti nelle radio locali, e non solo, spesso vengono mandati in onda i lavori dei tanti gruppi musicali che, grazie alla pubblicità e alla loro bravura, sono arrivati nelle hit-Parade nazionali e internazionali e hanno esportato la musicalità, la cultura, il folclore e le danze della pizzica al di là del Mediterraneo, aggiudicandosi premi anche in America. Un esempio per tutti è rappresentato dal gruppo «Alla Bua». Tutto questo ci fa essere orgogliosi del nostro bel Salento.
L’hip-hop dei Club Dogo Verdiana Ingrosso ŰŰCristina Calò
I cantanti italiani più ascoltati ŰŰMichela Perrone
dialetto salentino riscuotendo notevole successo e simpatia. Alcuni esempi sono: • Lu Leu, di Collemeto, con il suo album «Ghè semplice e ghè facile», ch parla di amore e altruismo; • Matassina (Massimo Imperiale), di Collepasso. Il suo album «The Next Level» parla di amore, del Salento e dell’uso della droga; • Bindolo (Alessandro De Pascalis), di Collepasso, con l’album «Ragga Time», che parla di amore,
troviamo Lady GaGa e al terzo c’è Katy Perry. In Asia si cambia e per prime ecco le Girl Generetions e poi Park Bom e le 2NE1. In Oceania, si ascoltano Shakira e i Queen. Se andiamo a guardare un po’ l’Australia vediamo che i cantanti più ascoltati sono Kylie Minogue, Brett Garsed e Billboard. Nelle classifiche mondiali, quindi, non risultano nomi di cantanti italiani. Solo nella classifica degli album più venduti in Europa ritroviamo uno dei nostri: Ligabue. In conclusione, possiamo affermare che nel mondo è più gradita la musica inglese e americana rispetto a quella italiana.
SSLORENZO JOVANOTTI Tra gli italiani più ascoltati in Europa
I Club Dogo sono un gruppo hip hop lombardo composto dai rapper Jake La Furia e Guè Pequeño (chiamati rispettivamente anche Fame e Il Guercio) e dal beatmaker Don Joe. Insieme formano la nota crew Dogo Gang. A fine aprile 2011 i membri del gruppo si sono cimentati in
una serie di progetti solisti. Jake la Furia collabora con Ensi e 2nd Roof producendo il singolo 100K. Guè Pequeño pubblica il suo nuovo album da solista «Il Ragazzo d’oro», con collaborazioni di artisti hip hop italiani quali: Caprice, Caneda, Duellz Vincenzo Da Via Anfossoi, Vacca, Baby-K ed Emis Kill. Il 14 giugno 2011 Don Joe e Dj Schablo pubblicano «Thori e Rocce», disco che vede la partecipazione di un
gruppo di artisti rappresentanti tutta la scena italiana tra i quali, oltre ai Club Dogo e alcuni artisti della Dogo Gang, anche Duellz, Fabri Fibra, DJ Shocca, Bassi Maestro e altri. Il primo singolo è «Le leggende non muoiono», mai con Noyz Narcos, i Club Dogo, J-AX, Marracash e Fabri Fibra. Sicuramente Guè fra i tre rapper è il più ammirato dai suoi fan, che lo vedono quasi come un idolo e come ispirazione per il suo stile di vita incentrata sulla musica hip hop.
«Quasi amici» ŰŰBrian Ademi, Miriana Rizzo, Martina Passione
«Quasi amici» è un film del 2011 diretto da Olivier Nakache e Eric Toledano. Il suo titolo originale è «Intouchables» e la sua trama parla di un ragazzo povero che trova lavoro presso un uomo molto ricco che, però, è disabile. All’inizio i due non vanno d’accordo, perchè il ragazzo è un tipo stravagante che spesso ha problemi con la polizia, al contrario del signore che è una persona colta e tranquilla. Con il passare del tempo, però, si conoscono meglio e diventano «quasi» amici. È un film consigliato a tutti, grandi e piccini, ed è tratto da una storia vera. Secondo noi questa pellicola dimostra che l’amici-
zia non ha limiti né di cultura né di ceto sociale. Un ragazzo povero e scapestrato può instaurare un’amicizia con un uomo, che, oltre a essere diversamente abile, è anche di classe sociale più elevata. In sole nove settimane dopo la sua uscita in Francia questo film è diventato il secondo per numero di spettatori in tutta la storia del cinema francese (il primo è «Giù al Nord», del 2008). I personaggi principali sono François Cluzet, che interpreta il ruolo del ricco Philippe, e Omar Sy, che veste i panni del ragazzo.
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Pon «Redazione Fuoriclasse - Il giorna
SPORT
Giochi sportivi studenteschi 2011-2012 Un anno di sport e tanti premi per la scuola «Galateo»
Si sono conclusi con soddisfazione i «Giochi Sportivi Studenteschi» dell’anno scolastico 2011/2012 nella Scuola Secondaria di 1° Grado «A. Galateo» di Lecce. Numerosi i ragazzi che hanno preso parte e si sono distinti nelle varie discipline sportive. Ottimo il risultato nella gara provinciale di Orienteering con il 1° posto di Jose Ferrara (III D) e della squadra femminile, prima classificata con Francesca Pareo, Giulia Leone (III B) e Martina De Giorgi (III D).
Antonio Grieco ŰŰFrancesco Nigro Giovanni Nigro
La mattina del 2 febbraio 2012 si sono svolte nel campo Coni le partite maschili e femminili eliminatorie di pallatamburello. Le squadre maschili erano la squadra della scuola media di Arnesano e la squadra della scuola media A. Galateo di Lecce. Le squadre femminili erano tre: la squadra della scuola media A. Galateo di Lecce, quella della scuola media di Uggiano e quella della scuola media di Arnesano. La mattinata è iniziata con lo scontro per il passaggio diretto alla finale provinciale tra le uniche due squadre maschili presenti. La vittoria è andata alla scuo-
la Galateo dopo circa un’ora di partita con il punteggio di 13-6. Durante la prima metà di gioco le due squadre sono state mediamente alla pari ma, superata la tensione iniziale, la squadra Galateo ha distaccato la squadra avversaria imponendo il proprio gioco e ribattendo subito ogni colpo. Alla fine è stata una vittoria facile e adesso la squadra maschile della Galateo aspetta la finale provinciale in cui si scontrerà con la vincitrice del match tra le squadre di Tricase e Miggiano. Subito dopo si è svolto il “triangolare” tra le tre squadre femminili. La prima partita è stata Galateo contro Arnesano; la vittoria è andata alla prima dopo circa mezz’ora di partita con il risultato di 13-4. La seconda partita si è disputata tra la scuola di Uggiano e la scuola di
Arnesano, che ha visto vincitrice la squadra di Arnesano con il risultato di 13-4. L’ultima partita della giornata è stata disputata tra la scuola Galateo e quella di Uggiano, da cui è uscita vincitrice la squadra A. Galateo con 13-5. Adesso anche la squadra
in lungo per Silvia Luperto, che si è conquistata la partecipazione alla finale nazionale svoltasi a Roma, nello Stadio della Farnesina, dal 29 al 31 maggio 2012, durante la quale si è classificata 22esima su 71 partecipanti. Gli alunni della «Galateo» hanno partecipato anche alle «Olimpiadi dell’Amicizia» dell’UNICEF, alla manifestazione «Coppa Speranza» organizzata dal «Gruppo Fiat Auto Formia» e al torneo d’Istituto di Pallavolo.
Secondo posto per le squadre maschile e femminile nel torneo provinciale di pallatamburello. Nelle gare di atletica leggera si è distinta la squadra femminile, quarta classificata con tre primi posti individuali: Martina De Giorgi, prima classificata negli 80 metri; primo posto per la staffetta 4x100 con Silvia Luperto, Asia Taurino, Chiara Molendini e Martina De Giorgi. Medaglia d’oro sia nella gara provinciale che nella regionale di salto
Mattinata con la pallatamburello femminile della Galateo andrà alla finale provinciale per poter passare al torneo regionale. Al termine della competizione i ragazzi, sia i vincitori che i vinti, sono tornati a casa tutti felici di aver vissuto questa esperienza.
SSINISIEME PER LO SPORT Le due squadre della nostra scuola dopo il torneo
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Juve campione! ŰŰBraian Ademi La storia della magica Juventus cominciò nel 1898: da allora questa mitica squadra è una tra le più importanti d’Italia. Dopo il caso «Calciopoli» del 2005-06, la serie B e due settimi posti, ritorna alla gloria vincendo lo scudetto 2011/12 in un modo straordinario: senza perdere una partita!!! Sarebbe il 30esimo scudetto vinto in campo, ma purtroppo è il 28esimo per colpa del caso calcioscomesse del 2005-06, a causa del quale le sono stati tolti due scudetti. Essendo arrivata prima, quest’anno è andata automaticamente in Champions League, oltre ad essere riuscita ad arrivare alla finale di Coppa Italia contro il Napoli. Avrà vinto lo scudetto, sarà arrivata alla finale di Coppa Italia, ma ha perso l’unico, il grande, il mito: Alessandro Del Piero, il capitano dei record, che andrà via dalla Juve. Perché? Semplice: non c’è più spazio per lui, anche se per i tifosi lui è unico e rimarrà nei loro cuori a strisce bianconere.
Lo sport: isola felice del divertimento Marianna Ceraso ŰŰLudovica Bonatesta Martina Manzo
Le origini dello sport possono essere attribuite ai Greci che nel 776 a.C. istituirono le prime Olimpiadi; questa «festa dello sport», nel tempo, si è affermata come una manifestazione dove vengono celebrati i valori morali della lealtà e della fratellanza sportiva. Anche se molti praticano lo sport per migliorare l’ aspetto fisico, tutti sanno che un buon esercizio aiuta anche in campo psicologico, infatti può servire per scaricare le tensioni che si accumulano durante la giornata. Inoltre, risulta utile per controllare le emozioni, come la rabbia. Lo sport si può classificare in: individuale e a squadre. Nel primo caso, l’ atleta gareggia da solo, svolgendo esercizi nel rispetto di determinate regole, tendendo per lo più a fini agonistici; qui è più difficile fare conoscenze o nuove amicizie perché l’elemento fondamentale è la competizione. Uno sport di squadra, invece è caratterizzato da un legame che unisce gli atleti che appartengono ad una stessa squadra; in questo modo diventa più facile fare conoscenze con i membri del gruppo. Anche qui esiste lo spirito di competizione, ma viene sviluppato nell’individuo anche il senso di appartenenza ad un gruppo e nasce una collaborazione fra i vari membri che imparano a
contare sugli altri. Praticando sport, si può venire a contatto con la natura, con gli animali, cioè unire la cura del corpo al divertimento stando all’aria aperta. Nella vita degli adolescenti lo sport è una componente sempre più rilevante perché consente quasi di evadere dalla monotonia. La vita è come una corsa ad ostacoli e lo sport insegna a superarla e a porsi degli obiettivi. Inoltre oggi costituisce un’ancora di salvezza a cui aggrapparsi per molti ragazzi che cercano di evitare realtà che col tempo stanno prendendo sempre più forma nel mondo giovanile: fumo, alcool droga. Tuttavia il numero degli sportivi è in continuo calo e si sta delineando poco alla volta un profilo sedentario dei giovani italiani, causato dallo scarso movimento e dalla troppa televisione; quindi lo sport deve essere un’ «isola felice», un divertimento continuo e un’educazione alla vita: impegnarsi, affrontare gli allenamenti… Dalle indagini fatte nella nostra scuola, abbiamo visto che gli sport più frequentati sono il calcio e la danza; questo è dovuto anche alla spinta che dà la televisione, per avere successo e notorietà, ma anche le famiglie influiscono sulle scelte. Altri sport, come il tennis, la pallavolo, il nuoto, l’atletica leggera, le arti marziali e altri sono praticati dai nostri compagni solo per divertimento o per pura passione.
Armati di bussola e dettagliate cartine, guidati dalle «lanterne»
W l’Orienteering lo sport nella natura Vanessa De Rinaldis ŰŰCaterina Montefusco L’Orienteering è uno sport molto salutare. Consiste nel fare una corsetta nei boschi o nei centri storici, a contatto con la natura e con ambienti sani. Si tratta, in particolare, di percorrere un percorso predefinito, caratterizzato da punti di controllo chiamati «lanterne». Tutto si svolge solo con l’aiuto di una bussola e di una cartina molto dettagliata. Io e la mia compagna abbiamo fatto una gara di Orienteering durante la giornata dell’ amicizia nel centro storico di Lecce. È
stata un’esperienza molto divertente ed entusiasmante. L’Orienteering nacque nel 1919 a Stoccolma, dove venne organizzata la prima gara ufficiale, alla quale parteciparono 202 concorrenti. In realtà già qualche anno prima, nel 1887, fu organizzato qualcosa di simile in Norvegia, vicino a Bergen. Era una prova di orientamento sugli sci. La prima gara internazionale avvenne fra Svezia e Norvegia nel 1932 e da allora questa disciplina iniziò ad essere praticata in tutto il mondo. Un altro contributo importante per lo sviluppo di questo sport si ebbe nel maggio del 1959, quando venne
fondata l’International Orienteering Federation (IOF). In Italia questo sport è arrivato con un certo ritardo rispetto ad altri paesi. Negli anni ‘50 si iniziò a praticare grazie ad alcune competizioni militari nella zona dei Laghi di Monticolo, in provincia di Bolzano. Grazie a queste gare militari venne istituito negli anni Settanta il Comitato Trentino di Orientamento. Nel 1986, anche per merito di Vladimìr Pàcl, nacque la Federazione Italiana Sport Orientamento, e da quel momento in Italia lo sport si diffuse in maniera esponenziale.
Scuola Secondaria di Primo Grado «A.
Galateo» - Lecce
Giornale del PON «Redazione Fuoriclasse - Il giornale scolastico» Anno 2011-2012 - Numero unico Scuola Secondaria di Primo Grado «Antonio Galateo» Via Domenico Fontana, 1 - LECCE
Docenti Dirigente scolastica: prof.ssa Marcella Rizzo Esperto esterno: dott. Pierangelo Tempesta Tutor: prof.ssa Addolorata Littorio
Irene Adamuccio Brian Ademi Chiara Anastasia Ludovica Blasi Cristina Calò Valentina Campise Greta Caprioli Angela Casarano
Gli studenti del Pon Vanessa De Rinaldis Giulia Di Giuseppe Verdiana Ingrosso Robert Katan Aurora Liaci Roberta Manca Luca Mondoni Enrica Monteferro
Caterina Montefusco Federica Montefusco Veronica Murrone Martina Passione Miriana Rizzo Alessia Russo Gianmarco Scardino Chiara Torsello