Arturo Paoli, Gridare il vangelo con tutta la propria vita

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Altri titoli dell’Autore pubblicati da questa Casa editrice:

Arturo Paoli, Gridare il Vangelo con tutta la propria vita. Omelie domenicali e festive, anno liturgico B, a cura di Dino Biggio, prefazione di Paolo Farinella

Arturo Paoli, Gridare il Vangelo con tutta la propria vita. Omelie domenicali e festive, anno liturgico C, a cura di Dino Biggio, prefazione di Paolo Farinella

Arturo Paoli

GRIDARE IL VANGELO CON TUTTA LA PROPRIA VITA

OMELIE DOMENICALI E FESTIVE ANNO LITURGICO A a cura di Dino Biggio prefazione di Paolo Farinella

I Gabrielli editori pubblicano le omelie di fratel Arturo Paoli per l’Anno Liturgico A che sono state edite per la prima volta nel 2015 da La Collina Edizioni della Comunità La Collina di Serdiana in Cagliari di don Ettore Cannavera. La ristampa è dovuta alle richieste di Lettrici e Lettori che desiderano avere anche l’Anno-A, esaurito in poco tempo. Ciò è segno che la parola e il pensiero di fratel Arturo Paoli, profeta del nostro tempo, nonostante e oltre la morte, continua a «gridare il Vangelo con tutta la sua Vita». I Gabrielli editori sono lieti, pertanto, dopo aver pubblicato gli Anni liturgici B e C di completare il ciclo triennale, ristampando anche l’anno A delle omelie, certi che la «profezia», quando affonda le radici nella Parola è sempre attuale perché porta in grembo il futuro.

© Il Segno dei Gabrielli editori 2022

Via Cengia, 67 – 37029 San Pietro in Cariano (Verona) tel. 045 7725543 info@gabriellieditori.it www.gabriellieditori.it

ISBN 978-88-6099-506-3

In copertina Crocifisso di Gesù risorto e trasfigurato della cappella di Fortín Olmos, Argentina

Stampa Mediagraf spa (Padova), novembre 2022

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Agli amici che hanno reso viva l’esperienza della Casa Beato Charles de Foucauld, perché riescano a incarnare il grande sogno che ha reso luminoso e bello l’ultimo tratto di vita di fratel Arturo Paoli: farne un centro di spiritualità che sia di aiuto a molti per gridare il Vangelo con la vita.

INDICE Introduzione

Lettera di fratel Arturo al curatore

Prefazione - Le parole alla Parola Paolo Farinella, prete

TEMPO DI AVVENTO

1a domenica di Avvento Costruttori del Regno di Dio

Immacolata Concezione Cercare la gioia nella povertà, nell’umiltà, nel silenzio 35

2a domenica di Avvento Dio incessantemente vi ama e vi attende

3a domenica di Avvento Collaboratori di Dio, nell’amore

4a domenica di Avvento L’evangelo della gioia

TEMPO DI NATALE

Natale del Signore – Messa della notte Perché hai scelto l’ultimo posto, Signore?

Festa della Santa Famiglia Rivestitevi soprattutto della carità

Capodanno – Maria Madre di Dio Il Signore faccia risplendere per te il suo volto

Epifania del Signore Chiamati a farci dono con la nostra vita

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1a domenica T.O. – Battesimo del Signore Mettere nel mondo dinamiche d’amore 67

TEMPO DI QUARESIMA 71

1a domenica di Quaresima

Il deserto ci spoglia per farci vedere l’essenziale 71

2a domenica di Quaresima

L’amore vince per la sua tenace fedeltà 76

3a domenica di Quaresima

Dammi di quest’acqua, Signore 79

4a domenica di Quaresima

Solo l’esistere è fonte di vera gioia 84

5a domenica di Quaresima Se crederai, vedrai la gloria di Dio 88

Domenica delle Palme Cristiano è l’uomo che vive per gli altri 92

TEMPO DI PASQUA 95

Veglia Pasquale Saper tornare al Dio dell’amore 95

Pasqua di Resurrezione Qualche fiore forse fiorirà, Signore 99

2a domenica di Pasqua – della Divina Misericordia

Perdere la fede, per poi ritrovarla 102

3a domenica di Pasqua

Venite dietro di me, mi riconoscerete allo spezzar del pane 106

4a domenica di Pasqua

Dio è soltanto amore 110

5a domenica di Pasqua

Dio regna se noi ci amiamo 114

8 Indice

6a domenica di Pasqua

Aiutare Cristo ad amorizzare il mondo 118

Ascensione del Signore Nella pace troviamo la gioia di vivere 121

Festa di Pentecoste

Non spegnete il soffio celeste che abita in voi 124

Festa della SS. Trinità

Dialogare vuol dire parlare e ascoltare 128

Festa del Corpus Domini

Non inquiniamo la vita che ci è donata! 132

TEMPO ORDINARIO 137

2a domenica T.O.

Tu sei il più bello dei figli degli uomini 137

3a domenica T.O.

Mio figlio cercatelo tra i disprezzati 141

4a domenica T.O.

Artefici della propria esistenza 144

9a domenica T.O.

Non tramonti mai il sole sulla vostra ira 148

11a domenica T.O.

Lo sguardo compassionevole di Dio c’inquieta 151

13a domenica T.O.

Chiamati alla salvezza, qui e ora 155

14a domenica T.O.

Gridare il Vangelo con tutta la propria vita 159

15a domenica T.O.

Che bello se sulla mia tomba venisse scritto: «Quest’uomo non ha mai cessato di nascere» 162

16a domenica T.O.

Gesù ha compiuto la sua missione per la strada 166

Indice 9

10 Indice

17a domenica T.O.

Il Regno di Dio, sogno di ogni uomo 169

18a domenica T.O.

L’amicizia alimenta la nostra speranza 173

19a domenica T.O.

Pietro, coraggio, vieni, non temere! 177

15 Agosto, Assunzione di Maria

Maria, donna feriale, donna di povertà 180

20a domenica T.O.

Il cristiano, fratello universale 184

21a domenica T.O.

La sofferenza che ci annulla è come la morte: da lì si rinasce 187

22a domenica T.O.

Non si può mai difendere la verità senza l’amore 191

23a domenica T.O.

Le relazioni umane rispecchiano la relazione con Dio 194

24a domenica T.O.

Guarda quanto ti amo! 198

25a domenica T.O.

L’amore di Dio è amore di relazione 202

26a domenica T.O.

I pubblicani e le prostitute vi conducono verso il Regno di Dio 207

27a domenica T.O.

Siamo già immersi nella eternità della vita 211

28a domenica T.O.

La misericordiosa tenerezza del Padre ci accompagna sempre 215

29a domenica T.O.

Costruire le relazioni umane partendo da noi 219

30a domenica T.O.

La tenerezza invece della dottrina 223

31a domenica T.O.

Non diventerò santo, ma sogno di poter stare vicino a Gesù 226 Festa di tutti i Santi Che dire del momento politico che viviamo in Italia? 229

32a domenica T.O. Parlava del tempio del suo corpo 232

33a domenica T.O. Avvicinarsi all’imitazione di Gesù nel silenzio della meditazione 235

34a domenica T.O. – Festa di Cristo Re Quando Signore ti abbiamo visto? 241

Indice 11

Il primo libro che ho curato nel 2007 lavorando sulla parola di Arturo Paoli è stato Svegliate Dio! Conversazioni in Sardegna. Quel libro è nato dal desiderio di celebrare il 50° anniversario della fondazione della prima fraternità italiana dei Piccoli fra telli del Vangelo, sorta a Bindùa, in Sardegna, nel mese di ago sto del 1957.

Il secondo libro, che ha visto la luce nel 2011, è stato Dio nel la trasparenza dei poveri. In esso ho voluto riportare cinquan tasette pensieri di fratel Arturo, con l’esplicito intento di «ri cordare ancora una volta quell’anno, il ’57 appunto del secolo scorso, in cui i Piccoli fratelli si attendarono a Bindùa».

Il terzo libro, scritto con fratel Arturo e pubblicato nel 2012 per le Edizioni Paoline, s’intitola Mi formavi nel silenzio.

Per il quarto, che venne dato alle stampe dalla casa editrice della Comunità La Collina (che aveva pubblicato anche i pri mi due) avevo proposto a fratel Arturo di intitolarlo Gridare il Vangelo con tutta la propria vita – Omelie domenicali e festive anno liturgico A, attingendo alle parole del Beato Charles de Foucauld, alla cui profonda spiritualità i Piccoli fratelli si sono sempre ispirati per orientare la propria vocazione al servizio de gli ultimi. Il titolo è collegato intimamente all’immagine di co pertina che è quella del Crocifisso di Gesù risorto e trasfigurato della cappella di Fortín Olmos,2 la prima fraternità fondata in

1 Il testo di questa Introduzione riproduce, salvo varianti minime, quel lo già pubblicato nel primo volume della trilogia di Gridare il Vangelo con tutta la propria vita, anno liturgico A.

2 Nel 1960 Fortín Olmos era un paesetto nel cuore del Chaco di San ta Fe. «Il nome di questa località deriva da una serie di fortini militari (Fortín Tostado, Fortín Charrúa, ecc.) che il generale Obligado fece co struire alla fine del XIX secolo, durante le campagne di sterminio contro gli indios del Chaco. […] Nel 1963 la Forestal si ritirò definitivamente dall’Argentina, vendendo persino i binari della ferrovia, la cui rete era l’u nica via di comunicazione della zona. Per cappella della fraternità venne utilizzata la baracca in legno e col tetto in lamiera che la Forestal usava

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Argentina da fratel Arturo nel 1960, nella provincia di Santa Fe. Si tratta di una scultura in legno di quebracho, unico al mondo per la sua durezza, che i boscaioli tagliavano per estrarne il tannino per conto di una grande impresa inglese, la Forestal, proprietaria di immense estensioni di foresta di quella prezio sa pianta. Il crocifisso, tacciato come «sovversivo» dalla polizia durante gli anni oscuri della dittatura militare, fu portato via da amici della fraternità che lo conservarono in attesa di sistemarlo nella cappella della fraternità laica di Reconquista – anch’essa fondata da fratel Arturo – dove si trova tuttora. La cappella di Fortín Olmos era anche il cuore della vita dei postulanti della fraternità. Lì, davanti all’immagine di quel Cristo, svolgevano l’adorazione notturna dopo la dura giornata di lavoro con i con tadini del posto. Un’esperienza molto intensa che rimane viva ancor oggi nel cuore dei fratelli sopravvissuti alle persecuzioni del regime militare.

Il mio lavoro sulla parola di Arturo, come ho già ricordato in altre occasioni, è iniziato il 6 dicembre del 2006 – dopo averlo rivisto e ascoltato nel corso di una sua conferenza tenutasi a Ca gliari dal titolo «Religioni e società secolarizzata» – proprio nei giorni in cui si completavano i preparativi per l’apertura della sua nuova «tenda» nella casa annessa alla chiesa di San Marti no in Vignale, nei dintorni di Lucca, avvenuta l’11 dicembre di quell’anno e chiamata Casa Beato Charles de Foucauld.

Il lavoro l’ho incominciato dopo aver avuto la sensazione di sentire dentro di me una Voce che mi chiedeva: «Salva le paro le di mio fratello Arturo». Ma – ho pensato – con quali mezzi? Non ho nulla! E la Voce: «Non preoccuparti, fai e basta. Abbi fiducia!». Questi particolari non li ho mai raccontati ad alcuno, tranne che a fratel Arturo, per evitare d’essere preso per mat to. Da quel momento, senza aver fatto interventi particolari, il materiale ha iniziato a pervenirmi – prima le registrazioni di conferenze e meditazioni, poi le omelie – e me ne è stato donaper la pesa del legname». (In mezzo alla Tempesta. I Piccoli fratelli del Van gelo in Argentina 1959-1977, a cura di Patricio Rice e Luis Torres, Edizio ni La Collina, Serdiana, 2011, p. 119).

14 Introduzione - Anno liturgico A

to così tanto, e da tante persone di diverse parti d’Italia, che se dovessi lavorarlo tutto non mi basterebbero sicuramente i prossimi trent’anni.

* * *

Eccoci giunti alle omelie, il cui progetto prevede la raccolta di quelle relative al ciclo completo dei tre anni liturgici (A-B-C). Come per il resto, non ne avevo neppure una, ma alcune per sone conosciute nella Casa Beato Charles de Foucauld, con le quali poi siamo diventati amici, hanno cominciato a inviarmene quasi ogni settimana, a partire dal 2009, facendomene poi ave re molte altre del periodo 2006-2008. Tra omelie domenicali e omelie della messa del giovedì celebrata nella Casa me ne sono state donate più di seicento.

Mentre procedevo nella stesura dei tre libri, a partire dal 2009 ho iniziato prima ad ascoltare e a mettere in ordine di data le omelie ricevute, poi a elaborare quelle che all’ascolto mi colpivano maggiormente. Il lavoro si è presentato molto impe gnativo, perché trasferire il parlato in un testo scritto è impresa ardua, almeno per me. Questo vale per tutti i lavori portati a termine, ma per le omelie in modo particolare, per diverse ragioni, non ultima quella connessa alla qualità delle registrazioni, non sempre buona, che mi imponeva di ascoltare il brano an che ripetutamente. Lavoro duro e faticoso? Apparentemente sì, sostanzialmente no, anzi piacevole e leggero. La sensazione che sempre provavo e che tuttora provo è di stupore: la Parola mi viene incontro lentamente, dischiudendomi il suo senso e i si gnificati fino a quel momento sconosciuti, e si apre come un fio re, spandendo dentro di me i suoi profumi, i suoi colori, che si trasformano in musica, in poesia. Quando scrivo le parole sulla tastiera del computer, talvolta mi pare di suonare un pianoforte che diffonde una meravigliosa melodia; talaltra mi sembra d’es sere come un bambino che per la prima volta entra in contatto con le cose che gli stanno intorno e poi, pian piano, ne scopre il senso; oppure immagino di operare un po’ come un archeologo che pazientemente scava per cercare un reperto prezioso.

Posso sicuramente affermare che tutto il lavoro l’ho sempre

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iniziato e portato avanti per una mia esigenza personale, quasi a voler fare un viaggio in compagnia di fratel Arturo alla ricerca del senso della mia vita. Ed è stato talmente entusiasmante che a un tratto ho capito che la bellezza e la ricchezza delle parole di fratel Arturo non potevo trattenerle solo per me, ma dovevo donarle anche agli altri. Com’era avvenuto per gli altri lavori che poi sono stati pubblicati.

Sono trascorsi quasi quindici anni da quando ho iniziato il lavoro sulla parola di Arturo, condotto in apparente solitudine. In realtà mi sono sempre sentito attorniato da numerose presen ze amiche che mi stanno accanto lungo il cammino. Il primo a non avermi mollato mai è stato proprio fratel Arturo, col quale ho dovuto “lottare” non poco, soprattutto nei primi tempi, per vincere la sua consolidata ritrosia ad accostarsi alla rivisitazione delle sue riflessioni, sempre considerate come delle sciatterie.

La situazione si è sbloccata in occasione di una mia perma nenza prolungata in casa sua – ben dieci giorni, dal 21 febbraio al 2 marzo del 2011 – per la quale mi ero premurato di porta re con me anche un buon numero di omelie già completate e stampate, con la speranza di riuscire a coinvolgerlo nel progetto che iniziavo a vedere più chiaramente, che ritenevo molto bello e utile, perciò doveroso da portare avanti non solo per me ma anche per gli altri. Sentivo l’esigenza di avere la sua esplicita approvazione e i suoi consigli sul come elaborare i testi in pro spettiva di una loro possibile pubblicazione. Ho dovuto usa re uno stratagemma per convincerlo ad ascoltare almeno una omelia di quelle che avevo già completato.

Il giorno successivo al mio arrivo nella casa, mentre conver savamo da soli seduti al tavolo di cucina, ho parlato ad Arturo della trascrizione di un’omelia pronunziata da un sacerdote suo grande amico e gli ho chiesto di potergliela leggere, perché mi avrebbe fatto piacere conoscere il suo pensiero sia sulla trascri zione del testo, sia soprattutto sapere se riusciva a riconoscere l’autore. Ha acconsentito subito, anzi sembrava quasi incuriosito dalla mia richiesta. Naturalmente io avevo già preparato tutto e avevo scelto un’omelia che mi era piaciuta molto. Sono andato a prenderla e ho iniziato a leggerla.

Fratel Arturo seguiva con molta attenzione la lettura e, di

16 Introduzione - Anno liturgico A

Introduzione - Anno liturgico

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tanto in tanto, interveniva con brevi cenni di approvazione e di gradimento: «Bello!... Sono d’accordo!... Condivido in pieno!». Gli era piaciuta quell’omelia e quando, terminata la let tura, gli ho chiesto se era riuscito a individuare l’autore – «tuo grande amico», gli ho ripetuto – mi ha sorriso dicendomi: «Eh, non sono tanto sicuro… forse Balducci… o Turoldo. Certo che l’omelia è bella… dimmi tu il nome dell’autore». «Sei tu l’au tore, Arturo!», gli ho risposto. Non voleva crederci, per cui gli ho fatto vedere la trascrizione manuale del testo dicendo gli che avevo portato con me anche la registrazione originale che avrebbe potuto ascoltare dal Pc. Era sorridente, incredulo, quasi stupito. Mi ha chiesto di dargli il testo di quell’omelia per rileggerla con calma, poi ha accolto la mia proposta di darglie ne altre per visionarle e farsi un’idea compiuta del mio modo di procedere nel lavoro.

Ci siamo incontrati parecchie volte nei giorni successivi e ci siamo seduti insieme per delle ore davanti al Pc per avere chia rimenti e per fare degli interventi sui testi. L’ultimo giorno della mia permanenza nella Casa, prima di partire, mi ha consegnato una busta chiusa in cui era scritto Personale – a Dino Biggio, con la raccomandazione di leggerla al mio arrivo a Cagliari. Dentro c’era la lettera datata 27 febbraio 2011, e pubblicata qui a pagina 23, naturalmente col suo consenso, che mi ha dato in occasione dell’ultimo nostro incontro del 12-13 maggio 2015, che gli avevo chiesto proprio nel portargli – «Finalmente!» – la bozza conclusiva del libro, che gli era piaciuta e contento che venisse pubblicata dalla casa editrice della Comunità La Colli na, della quale era ed è presidente il comune amico don Ettore Cannavera.

Ha voluto anche che gli promettessi di nuovo la mia disponi bilità a proseguire il lavoro fino al completamento della trilogia. Gliel’ho promesso chiedendogli a mia volta che quando aves se incontrato il Maestro gli avrebbe chiesto d’essere propizio al mio impegno nel trasmettere la Sua parola. Mi ha guardato con una tenerezza infinita, mi ha sorriso con dolcezza, rispon dendomi: «Va bene, te lo prometto, ma non subito… c’è tempo ancora!». Continua...

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