franzmagazine 5

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A.

non era mai stato a Bolzano. Ci arriva in una splendida giornata di dicembre, il cielo azzurro e il freddo pungente accolgono lui e le decine di turisti che scendono dal treno. Non ci mette molto ad arrivare in piazza Walther. Lo spirito natalizio riempie gli occhi e i polmoni, è un luogo pieno di sorrisi, famiglie felici e cioccolata calda. Un luogo candido per persone candide. Passeggia un po’ tra le casette in legno, cercando di capire cosa riesca ad attirare tanta gente. Gnomi e folletti di legno in mezzo ad angioletti, palle colorate da appendere sugli alberi di natale in salotto, morbide scarpette per bambini, candele colorate che illuminano paesaggi innevati dipinti sul legno, cappelli e guanti fatti a mano, deliziosi dolcetti con pinoli e frutta secca, luci tiepide che illuminano campane e teiere, colorate con l’azzurro del cielo e il bianco della neve. Ma soprattutto il dolce sorriso dei venditori, pronti a spiegare tutti i segreti dei loro prodotti. Sembra una piccola valle dell’Eden, dove anche i pianti dei bambini sono misurati in zucchero filato e dolci carezze. Alcuni giorni prima C. gli ha chiesto il piacere di sostituirlo al mercatino. Non era un lavoro particolarmente faticoso, era già tutto pronto e si sarebbe potuto fermare a casa sua. Anche se non lo sentiva da diversi anni, A. non si era stupito particolarmente della richiesta, inoltre aveva pensato sarebbe potuta essere la giusta occasione per rivedere C. Mentre si esercita mentalmente in sorrisi e cordialità natalizia, arriva di fronte all’unica casetta di legno ancora chiusa, tira fuori una chiave, apre la porta ed entra. Una volta trovato l’interruttore della luce l’interno si

illumina di giallo e oro. Diversi orologi a cucù sono appesi alla parete, prima di aprire le finestre della casetta dovrà farli ripartire tutti. Guardandosi intorno vede sullo stretto bancone una busta, dovrebbe contenere le istruzioni di C. sui prezzi e la merce in vendita. Nella busta trova un album e un foglio scritto a mano, la scrittura è quella di C. L’album però non contiene foto di orologi a cucù, come si aspetta. Ci sono articoli di giornale, ritagli di riviste, volantini pubblicitari, altri fogli scritti a mano, con diverse calligrafie, molte foto. Alcune foto non gli dicono nulla, sembrano provenire dal passato di diverse persone, in altre invece riconosce C. e alcuni venditori del mercatino. Sì, sono decisamente le stesse persone che ha visto girovagando per la piazza fino a un attimo fa. Un foglio finisce a terra, si china a raccoglierlo, sembrerebbe una poesia ma lui non capisce il tedesco. Rimette il foglio nell’album, lo chiude e si siede a leggere le istruzioni lasciategli da C.

franz 5 – Dezember 2010/Januar 2011

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**** lavora alla casetta dove fanno il miglior Zelten di Bolzano. Gli piace cucinare tanto quanto gli piace mangiare, ma non è sempre stato così. Dice che non ricorda esattamente in che anno la assaggiò per la prima volta. L’unica cosa che ricorda è che l’inverno doveva essere stato particolarmente rigido e durante la notte doveva essersi rotto l’impianto di riscaldamento . Per questo, la mattina, quando arrivò a casa sua, la trovò morta assiderata nel letto. Nemmeno ora riesce a spiegarsi cosa lo spinse in quel momento. Dopo tutti questi anni sostiene che in realtà è un desiderio di ogni uomo e in quel momento trovò il coraggio e l’occasione per farlo. Si avvicinò al letto e si sedette al suo


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