FOR YOU MAGAZINE_OTTOBRE 2013

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Ottobre 2013

Attualità

Moda

Italia, un Paese in svendita

Tendenze autunno inverno

Attualità Uomo o Donna? cambio di sesso in aumento

Attualità La malasanità

Salute Disfunzione erettile

Salute L’importanza della prima colazione

Viaggio Zanzibar ...e molto altro ancora all’interno




Editoriale di RAFFAELLAPATRICELLI

Anno 4 - Numero 9 Ottobre 2013

For You Magazine Vicolo Brenta, 1 - Aprilia Tel. 333.6024565 Editore e Direttore Creativo Alessandro Immordino

a.immordino@foryoumagazine.it

Direttore Responsabile Raffaella Patricelli

direttore@foryoumagazine.it

Collaboratori Eugenio Giannetta, Sara Latorre Tiziana Sacchetti, Daniela Saurini Pamela Polizzi, Alessandro Galante Alessandra Durastanti, Simona Eramo Stampa CSC Grafica S.r.l Via A. Meucci (Guidonia) Per la tua pubblicità su FOR YOU MAGAZINE redazione@foryoumagazine.it www.foryoumagazine.it E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati da For You Magazine Salvo accordi scritti le collaborazioni a For You Magazine sono da ritenersi gratuite e non retribuite

Registrazione al Tribunale di Latina Nr. 927 del 23/07/2010

Zone di distribuzione: Aprilia - Albano Genzano - Velletri

AVANTI, INSIEME... Cari lettori, ci siamo definitivamente lasciati alle spalle l’estate ed ora siamo proiettati verso un nuovo inverno. Non mi preoccupa per nulla, credo che i prossimi mesi saranno importanti per fare scelte decisive e risolvere perché no annosi problemi che ci tormentano. Tutto questo potrà accadere con la nostra vicinanza. Per il prossimo mese, infatti, “For You” ha in serbo per voi tantissime novità. Il tutto di alto interesse. Apriremo il numero di ottobre con l’attualità con un titolo eloquente: “Non solo Telecom, Italia terra di conquista”. Parleremo del delicato problema legato alla scelta di cambiare sesso. Il corpo a volte può rivelarsi una prigione. Si parlerà ancora di malasanità, ma anche di Papa Francesco e le sue innovazioni nel campo dei Social Media. Proseguiremo il dibattito su Facebook con un articolo interessante sulle conseguenze che il social network più popolare può avere su genitori e figli. Parleremo anche di farmacie on line, di alimentazione, quella sana e corretta che inizia con la prima colazione, e di birra: “sapevate che fa bene all’orgasmo?”. E ancora la moda, lo shopping per gli uomini e le donne e i viaggi. Questo mese visiteremo Zanzibar. Non mancherà lo spazio per il teatro (parleremo di Luca Ward) e di cinema con il nuovo film dedicato alla vita di Steve Jobs. Per la sezione musica ci occuperemo del nuovo lavoro dei Pearl Jam. Non mancheranno naturalmente le nostre attese rubriche. Dunque anche per questo mese di ottobre, poco prima di un buon film o di accendere la radio, sfogliate le nostre pagine pensate e realizzate soltanto “For You”.

Raffaella Patricelli direttore@foryoumagazine.it



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inquestonumero

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10 Focus:

Pillole di conoscenza

12 Attualità:

Non solo Telecom, Italia terra di conquista

14 Attualità:

Uomo o donna? Quando il corpo è una prigione

16 Attualità:

Tutti su Facebook fin da neonati

20 Attualità:

Malasanità in Italia

24 Salute:

Disfunzione erettile: Cause e cura

26 Salute:

Saltare la colazione, un danno per il cuore

32 Scienza:

Sigarette elettroniche

34 Viaggio:

L’incantevole Zanzibar


S

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ommario Ottobre

duemilatredici

38 Moda donna:

Le Tendenze Autunno Inverno

44 Shopping:

Speciale collezione “Conspiracy�

46 Moda uomo:

Accessori Uomo Autunno Inverno

48 Design:

Speciale Kitchen Home

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50 Teatro:

My Fair Lady con Luca Ward

52 Cinema:

Jobs, il film sulla vita di Steve Jobs

54 Musica:

Lightning Bolt, il nuovo Pearl Jam

60 Rubriche:

I consigli dei nostri specialisti

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CIVICO 39 Il sapore dell’eleganza... Confortevole, raffinato, veloce. Il modo intelligente di mangiare

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pranzo, a cena, di giorno o di notte per condividere emozioni, sentimenti e atmosfere attraverso la creazione di momenti di intenso coinvolgimento. Elegante ma informale, raccolto, vero punto di incontro per chi vuole sentirsi coccolato da autentiche specialità gastronomiche in un ambiente davvero glamour. Il giusto equilibrio tra i toni e gli esclusivi elementi di design ricordano le accattivanti atmosfere Newyorkesi. Lo Chef offre tante particolarità tradizionali dell’esperienza culinaria locale, rivisitate in chiave moderna. Nel menù troverete specialità di pasta, condite con ingredienti scelti appositamente per la loro freschezza ed il loro sapore. I piatti sempre preparati con la massima cura, sono un autentico piacere per i palati (anche quelli più esigenti). Infatti, in ogni portata è possibile trovare la passione della cucina, che si esprime attraverso una vasta scelta di pietanze selezionate. Il pesce sempre freschissimo, arriva quotidianamente ed è elemento principale del menù proposto. Oltre alle specialità marinare, meritano particolare attenzione le Carni danesi e nazionali. La carne bovina danese, conosciuta in tutto il mondo ed apprezzata per la sua qualità ed il carattere igienico della produzione, è tra le carni bovine più appetitose e diffuse, questo è dovuto principalmente al suo sapo-

re, accentuato dalla giusta proporzione di grasso intramuscolare e dal colore rosso acceso che la contraddistingue. Vi accompagneremo, inoltre, in un affascinante percorso fatto di stile, curiosità, cura e attenzione per i sapori della tradizione e la cultura dei formaggi e salumi. La carta dei vini creata sulla base del panorama vitivinicolo italiano è divisa per regioni con proposte di vini bianchi, rossi, frizzanti e fermi. All’interno della stessa, compaiono alcune delle aziende più blasonate e conosciute, senza dimenticare le nuove proposte. Il tutto con un rapporto qualità/prezzo ottimo. Civico 39, inoltre, da la possibilità alla propria clientela di acquistare il vino scelto, con uno speciale sconto rispetto al listino. Confezionato in carta da asporto per un eventuale regalo. La novità è il dopocena, che puoi trascorrere in un luogo speciale ed accogliente. Di prestigio anche il menù notturno con taglieri di salumi di suino e di cacciagione, selezione di formaggi con miele e mostarde, funghi porcini alla griglia, verdure grigliate e taglieri di carpacci di pesce elaborati con cura dallo Chef. Infine, una menzione speciale per i deliziosi cocktails preparati personalmente da Ugo: da sperimentare, come d’altronde tutto ciò che questo magico posto offre.

Aprilia, Via Augusto 39 Tel. 06.92730336_335.7435267 Contatto Civico Trentanove


Il nostro menù Antipasti di Mare Misto (caldi, freddi e crudi) Sautè di cozze Zuppetta di mare Parmigiana di mare Cocktail di gamberi Sautè di vongole veraci Carpaccio di pesce spada Fantasia di polipo e porcini

Antipasti di Terra Misto (prosciutto, salumi, formaggi e sfizi vari) Tagliere con degustazione di formaggi, mostarde, miele Tagliere con prosciutto iberico e pecorino Tagliere con specialità di cacciagione Salame di cinghiale con pepe, mortadella di cinghiale Salame di cervo, prosciutto di cinghiale

Primi di Terra

Primi di Mare Tonnarelli allo scoglio Spaghetti alle vongole veraci Spaghetti alici, alloro e pecorino Fettuccine gamberoni e funghi porcini Gnocchi abbruzzesi, polipo e olive di Gaeta Risotto alla pescatora o Crema di scampi Triangoli di pesce spada con frutti di mare gamberi e pachino Lasagna di mare

Risotto speck, zafferano, e semi di papavero Chicca, crema di zucca, porcini e guanciale Fettuccina al ragù di cervo e porcini Spaghetti alla carbonara tartufata Lasagna con ragù di cinghiale Lasagna con ragù di manzo Spaghetti alla amatriciana Pappardelle al cinghiale

Secondi di Terra

Secondi di Mare Seppie alla cacciatora Gamberoni e funghi porcini Gamberoni sfumati al brandy Frittura di calamari e gamberi Polipetti in riduzione di Chianti Trancio di pesce spada alla mediterranea Grigliata di calamaro, gamberone, scampo e trancio di pesce spada Calamaro ripieno su vellutata di radicchio in camicia di purea di patate

Tagliata di manzo danese e aceto balsamico Tagliata di Manzo danese e funghi porcini Tagliata di manzo danese olio e sale con pachino e scaglie di grana Tagliata di manzo danese e rucola, Tagliata di manzo danese e tartufo Millefoglie di manzo (manzo, melanzane, mozzarella) Bistecca danese

I nostri Dolci Tortino al cioccolato, Bacio, Dolce amore Sbriciolata, Spuma di mascarpone Croccante di nocciole con gelato alla crema e frutta fresca


FOCUS news Pillole di conoscenza >

Fonte: www.focus.it

È vero che, quando piove, l’acqua non entra nel Pantheon nonostante l’apertura sul tetto?

C’è qualcosa di vero in questa leggenda, solitamente riferita dalle guide ai turisti. Il Pantheon di Roma, costruito nel 27 a.C. da Agrippa e riedificato da Adriano, fu inizialmente luogo di culto pagano, per divenire poi una chiesa cristiana e mausoleo di uomini illustri (i re d’Italia Vittorio Emanuele II e Umberto I). La cupola, realizzata con calcestruzzo mescolato a tufo e pietra pomice su una cassettatura in legno, sale a rosoni sempre più piccoli che convergono verso il centro, dove si trova l’unica “finestra” della chiesa, detta “oculus” (occhio), di circa 9 metri di diametro. Il Pantheon non è stato protetto da copertura oltre che

per ragioni tecniche (la cupola sarebbe caduta per il peso eccessivo) e simboliche (per comunicare direttamente con le divinità), anche per sfruttarne la particolarità (dal foro entra un fascio di luce che consentiva studi di astronomia). Quando piove, l’apertura crea un “effetto camino” cioè una corrente d’aria ascensionale che porta alla frantumazione delle gocce d’acqua. Così, anche quando la pioggia fuori è battente, la sensazione è che all’interno piova meno; sensazione rafforzata dal fatto che i fori di drenaggio sia centrali che laterali sul pavimento impediscono il formarsi di pozzanghere.

Perché lo Zio Sam è il simbolo degli Stati Uniti?

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o Zio Sam è stato ufficialmente riconosciuto dal Congresso americano come simbolo degli Stati Uniti nel 1961, ma la sua storia risale a quasi due secoli fa. Durante la guerra del 1812 contro l’Inghilterra, il governo scelse come fornitore di carne per l’esercito Samuel Wilson, un macellaio di New York. Wilson inviava la sua merce in barili di legno su cui spiccava la scritta Us, United States. Le truppe al fronte, sapendo che la carne proveniva da Samuel Wilson, cominciarono a interpretare la sigla

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come Uncle Sam (Zio Sam), commentando l’arrivo delle vettovaglie con frasi come “Sono arrivati i pacchi dello Zio Sam!”. Negli anni successivi, vignette e caricature hanno stravolto i tratti del personaggio originale, e oggi lo Zio Sam è conosciuto in tutto il mondo per il manifesto di reclutamento del 1917 di James Montgomery Flagg, ma la faccia del macellaio è tuttora riconoscibile nella statua dedicata allo Zio Sam eretta ad Arlington, Massachusetts, paese natale di Sam Wilson.


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Perchè e come si forma la cosiddetta “acquolina in bocca”?

Questo avviene perché, quando si mangia o si beve, le terminazioni nervose della lingua (i calici gustativi, a forma di imbuto) vengono stimolate e inviano una leggera corrente elettrochimica ad altre terminazioni nervose, i centri del gusto situati nel cervello. Gusti “elettrici”. La corrente porta il messaggio “dolce”, “amaro”, “salato”, “acido”; percepito il sapore, le terminazioni nel cervello mettono in azione le ghiandole produttrici di saliva, perché il cibo introdotto possa iniziare a essere digerito.

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Ma questo processo può essere avviato dal cervello anche quando nella bocca non c’è realmente del cibo. In questo caso si parla di “riflesso condizionato”, cioè dell’associazione di un’immagine o di un profumo al ricordo del cibo vero e proprio. Questo meccanismo è stato studiato per la prima volta dal fisiologo russo Ivan P. Pavlov, che condusse esperimenti sugli animali. Nel 1910 Pavlov dimostrò che la produzione di saliva nei cani da lui utilizzati aumentava puntualmente a mezzogiorno, quando questi sentivano il suono delle campane di Pietroburgo, che preannunciavano il pasto. L’associazione tra lo scampanio e la presentazione del cibo aveva appunto creato un riflesso condizionato: l’acquolina.

Fonte: www.focus.it

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a cosiddetta “acquolina in bocca” è un aumento della salivazione dovuto alla vista, all’odore o anche solo al pensiero di un alimento o di una bevanda che si desidera gustare.

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Fa male far scrocchiare le giunture?

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e articolazioni del nostro corpo sono racchiuse da una capsula che contiene il liquido sinoviale, un fluido fisiologico che lubrifica la cavità posta tra le due parti dell’articolazione, composto tra l’altro da diversi gas disciolti, principalmente ossigeno e anidride carbonica. Lo scricchiolio che si può sentire in seguito a determinati movimenti delle articolazioni è dovuto

alla rottura di piccole bolle d’aria che si trovano nel liquido. La rottura delle bolle d’aria non apporta benefici. Provocare forzatamente lo scrocchio può essere addirittura dannoso, perché comporta un movimento anomalo di rotazione dell’articolazione che, se fatto spesso, potrebbe causarne l’infiammazione.

Perché alcune volte fischiano le orecchie?

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l fischio nelle orecchie è una sensazione soggettiva: si percepisce un suono acuto che non è originato dalle vibrazioni di onde sonore esterne, ma che nasce nella parte interna dell’orecchio. Basta un’ostruzione del condotto uditivo, dovuta a cerume o a catarro, per generare il fischio. Muscoli troppo tesi. Se invece il condotto è libero, il fischio è dovuto ai muscoli interni (stapedio e muscolo tensore del timpano) che si contraggono per mantenere tesa la membrana timpanica e

quindi smorzare le vibrazioni prima che raggiungano la parte più delicata dell’orecchio. A volte però i muscoli si contraggono per spasmi involontari, soprattutto per effetto dello stress. Quando è colpa di una malattia. Di natura diversa sono i fruscii e ronzii legati alle malattie e che possono derivare da alterazioni della pressione dei liquidi che si trovano nella parte più interna dell’orecchio, da patologie dell’apparato uditivo o del nervo acustico, oppure da difetti circolatori come nell’ipertensione e nell’arteriosclerosi. 11


Attualità > di Eugenio Giannetta

Non solo Telecom...

italia terra di conquista

L’Italia è un paese in svendita. Telecom, Alitalia, tutti protagonisti dei saldi di fine stagione, ma non si tratta della stagione estiva – quella è già finita da un pezzo – quanto di una stagione intesa in senso lato, perché è finito il tempo delle cosiddette “vacche grasse” ed è ora di pensare a soluzioni per salvare il salvabile.

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uello che fa riflettere è lo scarso rispetto per i limiti del Paese, ma evidentemente questo è il risultato di una serie di tentativi fatti sbagliando e non riuscendo più a trovare la retta via per risollevarsi.

le perché l’accordo si realizzi è chiuderlo nell’anno in corso) ricade ovviamente sulla reputazione del Paese, ma probabilmente è l’ultimo dei pensieri in questa situazione. In ogni caso, al momento, la situazione è quella di stallo, con una possibile e molto rapida evoluzione, considerando le annunciate dimissioni di Franco Bernabè, presidente esecutivo di Telecom, per «evitare la spaccatura del consiglio di amministrazione, cosa che sarebbe un danno grave per l’azienda».

E’ stato detto in tutte le salse: manca una politica industriale strutturata e i debiti oberano fino a ridurre all’osso le imprese, che diventano facile preda di investitori-tentatori di un mondo giustamente sempre più contratto nelle distanze fisiche e di conseguenza nelle possibilità di acquisire a “distanza”. Pare siano bastati soltanto circa 324 milioni di euro a Telefonica – compagnia spagnola – per assumere il controllo di Telecom (circa 82.000 dipendenti). Giorni altalenanti in Borsa, con un picco verso il basso e un aumento di capitale per portare stabilità azionaria. Ovviamente esistono alcune limitazioni legate a questioni di controllo della società, relativamente a intese ed accordi riguardanti l’Antitrust.

Questione di economia, ma c’è anche un pezzo di cuore in questa decisione. Poi, come in ogni barzelletta che si rispetti, dopo l’italiano e lo spagnolo, ecco il francese. Altro nodo da sciogliere è, infatti, quello Alitalia-Air France. Le due compagnie aeree dopo un iniziale avvicinamento, ora sembrano essere allo scontro sulla ricapitalizzazione. Si parla di briciole rispetto alle dovute proporzioni dei conti da risanare, ma di mezzo ci sono altri ed alti interessi, perché se Alitalia non è più quotata in borsa, il discorso non è lo stesso per altre compagnie.

Altre conseguenze derivano direttamente dal Governo, dove il sottosegretario all’Economia Alberto Giorgetti sta affrontando insieme all’esecutivo un’eventuale modifica della normativa sull’offerta pubblica di acquisto (Opa). Cambiare le regole nel bel mezzo di una trattativa (unica via possibi12


Ovviamente queste alleanze pre-risanamento sono un’arma a doppio taglio che rende alcune imprese ostaggio di altre. Un esempio di come potrebbe essere è l’accordo tra Sagat e Alitalia sull’aeroporto di Caselle; garantita la base a Torino per il 2014. Scali, collegamenti e denaro le chiavi di volta della trattativa. Anche in questo caso, come per Telecom, la questione sfocia nelle strategie di mercato e nel network aziendale, quindi diventa complicato comprendere le reali ed effettive manovre di controllo societario. Alitalia ha chiuso il primo semestre del 2013 con una perdita di circa 200 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2012. A osservare seduta sulla riva del fiume c’è anche Lufthansa, che ha aumentato il fatturato in quest’ultimo anno; l’ipotesi di una trattativa collaterale non avrebbe certamente i caratteri della straordinarietà. Insomma, è una sorta di capolinea dovuto ad errori manageriali, cattivi investimenti e rese dei conti. Analisi economiche e patriottismo non vanno d’accordo, quindi in definitiva si sarebbe potuto evitare qualche fallimento a monte e forse perdere qualche soldo in meno. Qualche anno fa Alitalia aveva dalla sua parte lo Stato, ora non è più così, e non può più essere così. Lo stesso discorso vale per un intervento delle banche. Ultimo, ma non meno importante in quest’ottica di “fuga” del brand italiano, c’è il “food made in Italy”. Detto in inglese rende di più. Non necessariamente la diffusione estera e la distribuzione internazionale risultano essere un danno per il mercato. Sono moltissimi e diversificati gli investitori stranieri su un elenco molto lungo di marchi italiani. Il punto è legato alla produzione, non all’export. Per questo motivo può funzionare a differenza di alcuni scettici pensieri negativi. Anche la moda vive situazioni di questo genere con cessioni e partecipazioni su marchi di vestiario. Il passaggio, probabilmente, è accettare che la qualità del prodotto in un mondo sempre più veloce e dominato da un’economia fatta senza confini, possa prendere altre direzioni. Qualcuno lo ha capito prima di altri; il segreto è (quasi) tutto in questa chiave di lettura.

Alcuni esempi di marchi italiani finiti nel carrello di multinazionali estere. RISO SCOTTI La multinazionale alimentare iberica Ebro Food è titoloare del 25% dell’azienda alimentare Riso Scotti con l’opzione per salire al 40%.

GANCIA Roustam Tariko, re della vodka e patron della Russian Standard Corporation (una delle più grandi società produttrici di bevande alcoliche) è titolare dell’86% dell’Azienda Spumanti Gancia, nota casa vinicola piemontese.

PARMALAT Il gruppo Lactalis, detenuto dalla famiglia Besnier dopo importanti acquisizioni come Galbani, Invernizzi e Cademartori, possiede più dell’83% del capitale sociale della Parmalat.

BUITONI e PERUGINA Negli anni ottanta, a causa delle difficoltà finanziarie, il gruppo Buitoni inizia la ricerca di un partner. Dopo la trattativa con la Danone, le aziende Buitoni e Perugina, verranno acquiste nel 1988 dalla multinazionale svizzera Nestlé.

In generale i capitali internazionali non sono una minaccia per l’industria alimentare italiana se le produzioni rimangono nel nostro paese. Infatti, nonostante la raffica di acquisizioni dei capitali esteri, negli ultimi 30 anni l’occupazione è passata da 100mila a oltre 400mila addetti. Mentre l’export è volato da 2 a 10 miliardi. E il food italiano vive una fase magica sui mercati internazionali.

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Uomo o Donna?

Attualità> di Pamela Polizzi

Quando il corpo diventa una prigione…

Le problematiche relative alla sessualità non sono più un tabù: è maturata la sensibilità della società rispetto ad esse ed è aumentato il numero delle persone disposte a chiedere aiuto per risolverle. Parallelamente sono cresciute le strutture e i “Gender Team” specializzati nella riattribuzione del sesso.

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l sesso biologico di un individuo, al contrario di quanto si potrebbe credere, non rappresenta un fattore determinante nel processo di formazione dell’identità sessuale; quest’ultima, lungi dall’essere già definita alla nascita, è una questione ben più lunga e complessa che si apre, talvolta, a scontri insostenibili tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere. In Italia si contano, oggi, più di 50.000 transessuali, ovverosia uomini e donne infelici di appartenere al sesso che gli è stato donato geneticamente; circa un uomo su 30.000 e una donna 14

su 100.000. Si tratta di persone del tutto normali sotto il profilo biologico ed anatomico che vivono, tuttavia, con la convinzione di appartenere al sesso sbagliato. L’origine di tale disturbo, definito scientificamente disturbo dell’identità di genere o disforia di genere, non è stato ancora definito con chiarezza; sebbene siano stati condotti molteplici studi scientifici nel corso degli ultimi decenni, si è ancora lontani dal fornirne una panoramica dettagliata e precisa. Quel che è certo è che il transessualismo non può essere considerato un disturbo esclusivamente psichiatrico, derivante, come è stato per esempio indicato in passato, dall’educazione sbagliata ricevuta dai genitori. Si tratta piuttosto di una condizione in cui concorrono, oltre ai fattori psicologici, familiari, ambientali, anche fattori biologici: a tal proposito, recenti ricerche hanno messo in evidenza, nei transessuali, un sistema cerebrale caratterizzato da strutture molto più simili al genere opposto che non a quello fisico di appartenenza.


Gli studi, dunque, proseguono con lo scopo di sviscerare in disturbo cui troppo spesso ci si è avvicinati con un atteggiamento profondamente antiscientifico, ricco di pregiudizi e preconcetti. In attesa che la scienza individui le cause remote della Disforia di genere, tutti coloro che percepiscono il proprio corpo come una prigione, quindi tutti coloro che vorrebbero avere un fisico diverso da quello che hanno, possono risolvere i conflitti interiori che li attanagliano intraprendendo l’iter medico/chirurgico del cambio sesso. Si tratta, ovviamente, di un percorso estremamente complesso, sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista psicologico, che richiede, dunque, una consapevolezza e una determinazione non indifferenti; questo è il motivo per cui il numero di coloro che decidono di sottoporsi agli interventi è estremamente inferiore rispetto al numero di coloro che soffrono del disturbo di genere. Non si tratta, ad ogni modo, di casi isolati, dal momento che negli ospedali italiani stanno progressivamente aumentando le richieste per le operazioni di riassegnazione del sesso.

Al nosocomio Sant’Orsola Malpighi di Bologna, per esempio, le domande sono cresciute del 20%, mentre al San Camillo di Roma esse hanno subito un’impennata del 15-20% con una media di 15 casi trattati al mese. Proprio quest’ultimo ha, recentemente, reso pubblici i risultati degli studi condotti dall’equipe di chirurghi, psicologi, pediatri, endocrinologi, genetisti e urologi che dal 1992 tratta con persone che vogliono cambiare il proprio sesso o che, semplicemente, si rivolgono alla struttura per intraprendere percorsi psicologici finalizzati a comprendere e ad accettare le proprie inclinazioni naturali. Le persone seguite sono state oltre 1050: a 596 di queste è stata diagnosticata la disforia di genere, 333 hanno concluso il loro iter con l’adeguamento chirurgico del sesso, mentre le restanti sono in attesa di farlo. La situazione dell’intera

Italia è stata, invece, fotografata dall’Onig, l’Osservatorio nazionale dell’identità di genere, che ha rilevato una media di circa 100 operazioni l’anno fra gli adulti; esso ha evidenziato, inoltre, un notevole abbassamento dell’età media di coloro che si rivolgono ai centri specializzati per chiedere aiuto. In particolar modo, sembra che i giovani ragazzi in cura per disturbi di genere costituiscano il 10-20% dei minori nella fase puberale. Ma chi sono le persone che vogliono modificare il proprio corpo? Uno stereotipo purtroppo radicato nel nostro tessuto culturale, vedrebbe il cambio sesso prerogativa di chi fa parte del mondo della prostituzione, ma la realtà è ben diversa. A voler cambiare, infatti, sono individui che svolgono lavori più che normali: si tratta spesso di professionisti che lavorano nelle università, in note aziende private, negli ospedali, che hanno una famiglia e dei figli. Di questi solo il 9% ha origini non italiane. Per quanto riguarda le operazioni, il boom delle richieste è arrivato solo nel 2000 in concomitanza con l’apertura di veri e propri reparti specializzati. Molti di questi, attivi già negli anni ’90 ma confinati a strutture di nicchia, sono divenuti oggetto di un crescente interesse per due motivi, per altro strettamente legati tra loro: da un lato lo sviluppo, nell’ultimo ventennio, di una maggior apertura culturale e sociale, dall’altro la scelta delle persone interessate di non rivolgersi più alle strutture all’estero, ma di intraprendere in Italia il loro cammino di cambiamento. Va detto, comunque, che in alcuni casi la scelta di spostarsi in altri Stati o addirittura in altri continenti è più che obbligata. Il nostro sistema sanitario, infatti, pur prevedendo la diagnosi del disturbo di genere, non considera urgenti gli interventi per il cambio sesso; le sale operatorie non vengono concesse, gli interventi vengono rimandati di anni e alle liste di attesa, già particolarmente lunghe, si aggiungono sempre più pazienti desiderosi di vivere in un corpo più adatto a loro. di Pamela Polizzi


Attualità> di Pamela Polizzi

Tutti su fin da neonati

I faccioni dei nuovi nati finiscono in rete a poche ore dal parto. Eccesso di esibizionismo dei genitori o normalità nell’era dei social network?

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uanto tempo avete valutato la possibilità di iscrivervi a social network quali Facebook e Twitter? Qualche mese? Un anno o due? Magari non avete ancora ceduto e cercate, con forza, di resistere alle pressioni degli amici. Bene, se così fosse, sappiate di essere una rara eccezione, soprattutto rispetto alle nuove generazioni. Secondo una ricerca condotta dal sito di photo-sharing “Posterista”, infatti, circa i 2/3 dei nuovi nati finirebbero su Facebook entro un’ora dal parto; in particolare, i neo-genitori non aspetterebbero più 57,9 minuti prima di diffondere lo scatto di loro figlio/a alla rete dei contatti. L’indagine, riportata dal quotidiano irlandese Irish Examiner, ha coinvolto 2367 persone: nel 62% dei casi sono i genitori stessi (molto spesso il papà) a postare le foto dei nuovi arrivati, nel 22% gli altri membri della famiglia, nel 16% dei casi amici. Nel 77% dei casi il sito prescelto è Facebook mentre soltanto il 6% dei genitori coinvolti nella ricerca dice di non aver mai condiviso virtualmente una foto dei loro figli. Insomma, già alla nascita i bambini sono dei personaggi “pubblici’’ e non importa se vengano immortalati ancora in sala parto o già nella culla; essi vengono iniziati al magico (si fa per dire!) mondo dei social e il loro ritratto pian piano viaggia in Rete. Fino a qualche anno fa, pratiche di questo tipo erano concesse alle sole celebrità ed anzi, non capitava di rado che qualcuno si scandalizzasse di fronte a una simile violazione della privacy: perché non vivere il momento nell’intimità della propria famiglia? Perché non evitare strumentalizzazioni e gesti di gratuito esibizionismo? Ci si chiedeva. Oggi queste do16

mande non ce le poniamo più perché postare la faccia grassoccia e buffa di un neonato a poche ore dalla nascita è più che normale; il motivo di questo cambiamento nel modo stesso di concepire e di vivere la gioia di un evento tanto importante sta nell’importanza che i social network hanno progressivamente acquistato nella nostra quotidianità. Marc Phelps, cofondatore di Posterista, ha dichiarato: “Il fatto che mediamente la foto di un neonato sia caricata online entro un’ora dalla nascita evidenzia l’enorme impatto che i social media hanno avuto sulle nostre vite negli ultimi anni, e quanto importanti siano queste pagine internet per tenere informati i nostri cari lontani delle occasioni speciali, come la nascita di un bebè”. E’ evidente, tuttavia, che ci sia dell’altro, dal momento che la foto postata non è destinata a poche decine di persone, quindi ai soli parenti, ma, al contrario, a centinaia e centinaia di amici e followers. E come se non bastasse, la tendenza a rendere i propri profili delle bacheche virtuali dove postare continuamente le foto dei propri figli non si esaurisce all’uscita dall’ospedale: i genitori continuano, infatti, ad inserirle con assiduità, quasi a voler immortalare ogni attimo della crescita dei loro pargoletti. Tutto questo non nasconderà dei rischi? Gli psicologi sono abbastanza concordi nell’affermare che molti genitori, presi dall’emozione del momento e dal desiderio di condivisione, sottovalutano i pericoli dati dal rendere pubblici, senza alcun limite, foto di neonati. Quest’ultime, infatti, potrebbero essere acquisite da tutti e, quindi, potrebbero finire in mani sbagliate. Insomma, niente più foto conservate nei cassetti o nelle scatole in soffitta: vale la pena chiedersi, a questo punto, se gli stessi figlioletti, ormai cresciuti, apprezzerebbero la scelta dei genitori di aver reso così pubblico un pezzo del loro passato.



Attualità> di Eugenio Giannetta

Jorge Mario Bergoglio

il papa #social

Papa Francesco il comunicatore - con il suo ormai rinomato “Stile Bergoglio” sta riportando in auge il valore della semplicità e della solidarietà nella Chiesa.

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orse il prossimo passo potrebbe essere l’omelia scritta in un tweet. Centoquaranta caratteri per parlare con i fedeli e farli sentire (di nuovo) parte di qualcosa, di un meccanismo, di una fede. Di una chiesa (innanzitutto), ma non solo, perché ciò che Papa Francesco sta dimostrando è che il dialogo avvicina, qualunque esso sia e in qualunque forma sia realizzato. Il suo predecessore non aveva sangue latino, era «guardiano della fede» e della teologia. Jorge Mario Bergoglio risponde alla rigida dottrina predicando il suo volere di «una Chiesa povera per i poveri». Incontra alcuni studenti e acconsente a fare un autoscatto che fa il giro del web; lo fa con grande disinvoltura, senza troppi cerimoniali, senza alcuna paura delle conseguenze, perché crede nelle sue azioni. Allo stesso modo, tramite un “cinguettio”, prende posizione sulla guerra in Siria: «Pregate per 18 18

la pace!». Un appello vestito di semplicità e umanità, che abbraccia un nuovo modo di stare in un mondo immerso nei flussi di comunicazione, e per questo motivo parte integrante del flusso. Bergoglio il gesuita, antagonista di una Chiesa politicizzata, ma in qualche modo veicolo stesso di una forma politica con i suoi modi di fare e le sue prese di posizione. Una forte esposizione mediatica, ma non solo, anche populista in un certo senso. Bergoglio sembra non dire mai la cosa sbagliata, è ritratto sempre durante azioni “giuste” ed è quasi impossibile potersi schierare contro di lui o contro un suo pensiero. Possibile che - a differenza di altri pontefici - abbia tutta questa libertà? Che sia il più grande bluff della storia? Forse - più semplicemente e senza ciniche idee complottiste - per la Chiesa era soltanto arrivato il momento di osare, di abbandonare - o perlomeno accantonare - le vecchie prese di posizione precostituite, per dare finalmente fiato e voce ad un nuovo modo di interpretare e intendere una religione che stava perdendo fedeli, soprattutto tra i più giovani. Un nuovo pensiero e un nuovo modo di avvicinarsi alla Chiesa con semplicità: anche questo atteggiamento ormai fa parte del cosiddetto “Stile Bergoglio”.


A lungo il Sud America ha avuto movimenti moderni, in qualche modo “rivoluzionari”, ma molto spesso è stato difficile far sì che trovassero una vera voce per farsi sentire e superare i confini, per sfociare in una dimensione sociale più grande. «La Chiesa non ha altro senso e fine se non quello di testimoniare Gesù. Non dimentichiamolo!». Testimoniarlo in ogni sua forma, sulla scia di Dalai Lama, ayatollah Khamenei, arcivescovo di Canterbury, cardinale di New York; tecnologici e seguitissimi sui loro account ufficiali twitter. Il Dalai Lama pare abbia addirittura un team incaricato di tenere in costante aggiornamento i suoi profili… Un Papa solidale nei gesti e nelle parole, ma soprattutto nelle scelte coraggiose, come presentarsi senza scorta e senza segretario al Centro Astalli dei gesuiti nel cuore di Roma, dove predica la semplicità e il «superamento della mondanità». Messaggi efficaci mirati alla famiglia, considerata - giustamente (per tradizione Italiana soprattutto) - vero e proprio motore del Paese; la maggiore rete sociale possibile. Messaggi contro l’individualismo e in funzione di un ritrovamento di spirito e identità in cui riconoscersi, per poter tornare a essere quelli di un tempo, nessuno escluso.

L’hashtag papale, come una solenne bolla pontificia decreta un nuovo modo di comunicare la religione. Fa rabbrividire parlare di marketing religioso, ma probabilmente non è un concetto errato, perché certi meccanismi comunicativi diventano inevitabili. Un Papa che parla al cuore e scrive al computer, trovando reciprocità nelle risposte della gente, che lo segue e lo stima. Tanta è ancora a strada da fare, ma dalle dimissioni di Ratzinger è notevolmente cambiato l’approccio. Non in meglio o in peggio, semplicemente in maniera diversa e probabilmente più in linea con i tempi veloci che viviamo quotidianamente e di forte impatto a livello comunicativo. Che questa sia o meno la scelta “giusta” da seguire e perseguire, solo il tempo potrà dirlo, ma in questo momento il cammino intrapreso apre porte diverse e abbraccia seguaci in tutto il mondo con un un click. In 140 caratteri: Jorge Mario #Bergoglio, il #Papa che piace ai #giovani e utilizza #twitter per #comunicare, conquistare #social #network, #internet e #gente.

di Eugenio Giannetta


Attualità > di Lorena Cacace (nanopress.it)

Malasanita' In

ITALIA

In Italia la malasanità rimane un tema da risolvere, con numeri che spaventano per la loro gravità...

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’ultimo rapporto presentato a inizio del 2013 dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari alla Camera, ha registrato 570 casi presunti da aprile 2009 a dicembre 2012: in 400 casi si è avuta la morte del paziente. Il ritratto della sanità italiana che emerge dal rapporto è l’ennesimo grido d’allarme: nel nostro Paese ci sono ancora gravi problemi che gravano sul sistema sanitario nazionale, con punte preoccupanti al Sud. Alcuni casi recenti hanno riportato alla ribalta la questione: tagli e incompetenza in un settore così delicato spesso significa mettere a rischio la vita dei malati. L’ultimo in ordine di tempo è quello della piccola Gloria Ascia, morta a due anni al Policlinico di Tor Vergata per un’operazione di trapianto di midollo osseo: dalle prime indagini emerge che sarebbe stato usato un catetere troppo grande che avrebbe rotto una vena, provocando la morte della piccola. Ad agosto aveva fatto scalpore la morte di un uomo di 76 anni deceduto dopo una trasfusione sbagliata a Grosseto. Ricoverato per una polmonite l’8 agosto, il paziente è morto il 25 agosto per colpa di una sacca di sangue che era destinata ad un’altra persona ricoverata in un letto vicino. Negli stessi giorni Valentina Col, 17 anni, muore per una crisi respiratoria mentre sta effettuando una Tac all’ospedale di Orbetello. A stroncare la sua giovane vita un’embolia polmonare massiva, determinata da una trombosi della vena iliaca sinistra, 20

un’infezione dovuta all’addensamento di sangue nel polmone, forse dovuto a una polmonite o alla caduta che le era capitata a inizi di agosto mentre era in vacanza a Marina di Camerota (SA). La ragazza si era rivolta alla clinica Corbellis, a Vallo della Lucania, dove era stata visitata per la febbre che non scemava: la radiografia aveva evidenziato la frattura di una costola che, secondo i medici, era minima e “non dava segni di perforazione del polmone o della pleura”. Dopo la conferma dell’autopsia, le indagini devono risalire la catena delle responsabilità per capire se e chi ha sbagliato diagnosi, non accorgendosi della broncopolmonite che l’ha portata alla morte. Sempre ad agosto, il 5, una donna siciliana di 40 anni è morta a seguito di un cesareo effettuato all’ospedale di Nicosia (EN): il bambino era nato morto e per lei era giunte complicanze che hanno reso necessario il ricovero in rianimazione, ma né al nosocomio né a Caltanissetta c’erano posti disponibili. L’elisoccorso di stanza a Caltanissetta guasto, un’attesa di due ore prima che arrivasse un altro elicottero da Palermo, dopo l’intervento dei carabinieri: troppo tardi per la donna che è morta nell’ospedale di Sciacca. Ad aprile invece, una donna di 43 anni, è morta dopo 14 ore di attesa e dolore al Policlinico di Tor Vergata. Arrivata con forti dolori addominali alle 13 del 3 aprile, solo alle 19, con l’aggravarsi dela situazione, ha ricevuto la diagnosi di calcoli alla cistifellea. I medici decidono di ricoverarla, dopo 8 ore trascorse in barella, ma non c’è posto e viene messa su un letto nell’astanteria del Dea: le somministrano antidolorifici che non bastano. In mancanza di cure adeguate, la donna muore alle tre del mattino dopo.


Lo scorso anno, a novembre, a Modena scoppia un caso di grandi proporzioni quando i Carabiniere del Nas arrestano nove cardiologi del Policlinico cittadino dopo una lunga e complessa inchiesta: secondo le accuse i medici avrebbero eseguito sperimentazioni cliniche sull’uomo di presidi sanitari fuori da ogni autorizzazione con uso abusivo di attrezzature sanitarie non autorizzate, portando effetti negativi sui pazienti e gravando indebitamente anche sul sistema sanitario nazionale.

570 denunce, per errore imputato al personale medico e sanitario o per disfunzioni e carenze strutturali. “Gli episodi di malasanità non sempre però hanno a che fare con l’errore diretto dell’operatore: spesso questi episodi derivano da disservizi, carenze, strutture inadeguate, inefficiente servizio di eliambulanza, lunghe attese al pronto soccorso, difficoltà di trasferimenti dal paziente da un‘ospedale a un altro, casi di infezioni ospedaliere”, si legge nel rapporto.

Per chiudere la breve ma esplicativa carrellata, ricordiamo il caso di Francesco Mastrogiovanni, il maestro elementare morto nell’agosto del 2009 nell’ospedale di Vallo della Lucania (SA) dopo un ricovero di quattro giorni a seguito di un trattamento sanitario obbligatorio. Legato al letto mani e piedi, l’uomo è stato lasciato solo, a morire lentamente di contenzione. Il caso si è concluso a ottobre con la condanna per i sei medici del reparto di psichiatria per omicidio colposo, sequestro di persona e falso ideologico con pene dai 2 ai 4 anni e con l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Le immagini mostrate dai familiari del video di sorveglianza e pubblicate su l’Espresso avevano mostrato la brutalità dell’episodio in tutta la sua gravità. Secondo il rapporto della commissione, dunque in 3 anni circa sono morte 400 persone per malasanità con

Su 570 casi di presunti errori monitorati, 117 si sono verificati in Sicilia, 107 in Calabria, 63 nel Lazio, 37 in Campania, 36 in Emilia Romagna e Puglia, 34 in Toscana e Lombardia, 29 in Veneto, 24 in Piemonte, 22 in Liguria, 8 in Abruzzo, 7 in Umbria, 4 nelle Marche e Basilicata, 3 in Friuli, 2 in Molise e Sardegna, 1 in Trentino. Ci sono certo errori umani, ma le cause nella maggior parte dei casi sono strutturali. Soldi letteralmente buttati in una voragine pubblica a cui attingono medici e politici, che gravano sulle spalle dei cittadini e soprattutto dei malati, spesso con conseguenze terribili. I tagli alla spesa sanitaria e la pessima amministrazione, fatta di favori e mazzette, sono le vere cause di una situazione che non si può più tollerare: investire nella salute significa investire nella vita.


Attualità> A cura di tuttasalute.net

Farmacie Online

come riconoscere quelle sicure Internet ha radicalmente cambiato l’approccio dei consumatori all’acquisto, soddisfando le richieste di una società che va sempre più in fretta e ha sempre meno tempo.

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ggi tutto è a portata di click. Dai libri alle scarpe, dai mobili ai viaggi. Ma non solo: in costante aumento in Europa è anche la vendita di farmaci online. Ecco perché velocità, discrezione, sicurezza e semplicità sono i punti forti delle farmacie online. Eppure, non sono pochi i dubbi e i pericoli legati all’acquisto online di farmaci, e proprio per questo è fondamentale sapere a quali siti affidarsi e da quali invece diffidare. Aziende affidabili come la farmacia e clinica online 121doc permettono ai pazienti non solo di acquistare farmaci direttamente con un click, ma anche di usufruire di un vero e proprio servizio di consulenza medica che li affianca dall’inizio alla fine. Medici autorizzati collaborano con 121doc, sottoponendo un questionario medico al paziente, in base al quale valutano il problema e rilasciano regolare prescrizione medica. Solo allora è possibile acquistare farmaci online direttamente dal sito, evitando imbarazzo e file in farmacia e pagando in tutta sicurezza. Come riconoscere le farmacie online sicure? La legge europea stabilisce alcuni criteri indispensabili per riconoscere le farmacie online regolarmente operanti come canali di vendita di 22

medicinali originali su internet. Tra le caratteristiche che bisogna sempre verificare innanzitutto l’autorizzazione: ogni farmacia online deve rifarsi a una farmacia locale, con sede in un Paese europeo, in cui sia legale la vendita online di farmaci. Quindi dovranno sempre essere chiaramente indicati indirizzo fisico della farmacia e numero di iscrizione al registro delle farmacie autorizzate. Lo stesso vale per i medici che collaborano con la clinica online, che dovranno essere regolarmente autorizzati all’esercizio della professione e sottoporre il paziente a un questionario medico per poi rilasciare la prescrizione. Nessun farmaco con prescrizione obbligatoria può essere venduto senza, nemmeno su internet, e proprio la collaborazione dei medici permette di paragonare siti come 121doc a vere e proprie farmacie o cliniche. È bene inoltre assicurarsi sempre che il sito internet sia scritto in italiano corretto, che sia sempre indicato un numero di telefono del servizio clienti in italiano, che i tempi di spedizione previsti non superino le 48 ore per essere sicuri che l’azienda abbia sede in Europa. Infine, attenzione ai farmaci contraffatti: uno dei rischi maggiori dell’acquisto da cliniche online non autorizzate è infatti legato all’autenticità. Quindi, controllare sempre l’integrità della confezione, la regolarità del packaging e soprattutto il numero di lotto, che deve essere chiaramente indicato sulla confezione per rendere possibile la tracciabilità del farmaco.



Salute > di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)

Disfunzione

erettile cause e cura...

La disfunzione erettile consiste nell’impossibilità di ottenere o di mantenere un’erezione tale da riuscire a mettere in atto un’attività sessuale soddisfacente.

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e cause possono essere di natura psicologica, risolvendosi in ansia da prestazione, oppure possono essere di carattere organico, trovando l’origine in problemi di natura neurogena, vascolare o endocrina. Tra le cause organiche possiamo, ad esempio, rintracciare alcuni elementi in particolare, dal diabete alle malattie della tiroide, dall’obesità all’abuso di alcool e di fumo. I rimedi esistono: molti ricorrono al viagra, ma spesso è importante seguire un percorso psicoterapeutico adeguato. Le cause psicologiche Le cause della disfunzione erettile consistono in motivi di carattere psicologico, legati a problemi di ansia e di stress. Bisogna specificare, infatti, che il nostro organismo è costituito da equilibri psicofisici davvero fondamentali. Le situazioni ansiose possono influire sul corpo, determinando dei veri e propri deficit. Nel caso della disfunzione erettile può subentrare quella che viene definita ansia da prestazione. Il soggetto non si sente in grado di fornire una performance fisica adeguata. Alla base ci sono dei sentimenti di senso di inferiorità e di non adeguatezza 24

che vengono interiorizzati nel corso dello sviluppo psicosessuale. Per questo motivo può accadere che una condizione psicologica trovi un suo corrispettivo a livello fisico nella mancanza di erezione. A volte è il rapporto di coppia che non funziona. L’uomo può sentirsi prevaricato, può esserci una scarsa intesa intima. Tutto ciò non crea le condizioni adeguate per lo sviluppo di una sessualità atta a determinare il soddisfacimento. A chi rivolgersi? Soltanto un consulto di un esperto, psicologo o sessuologo, può trovare le cause psicologiche profonde che stanno dietro al problema. Le cause organiche In andrologia ci sono anche altri motivi che possono stare alla base del problema. Ad esempio, è possibile rintracciare delle cause organiche. Fra queste, il diabete, l’insufficienza renale, le malattie della tiroide, l’ipertensione, i valori elevati di prolattina, l’obesità. A volte il disturbo è collegato ad alcune malattie specifiche, come il morbo di Parkinson e la sclerosi multipla. A peggiorare la situazione anche uno stile di vita sbagliato, che si basa su abitudini nocive, come il fumo e l’abuso di alcool. A volte possono essere dei problemi alla prostata ad accentuare il disturbo. E’ logico che l’età, in questo senso, ha un suo ruolo fondamentale, legato anche alla produzione di ormoni da parte del corpo. Ci possono essere anche delle cause di carattere farmacologico: l’assunzione di alcuni principi attivi contenuti in alcuni medicinali, come gli antidepressivi, può accentuare il problema.


I farmaci Parlando di rimedi per la disfunzione erettile si pensa soprattutto al viagra, la famosa pillola blu. Si tratta di un farmaco che aiuta a rilassare i vasi sanguigni del pene, consentendo l’afflusso di sangue, nel momento in cui avviene la stimolazione sessuale. In realtà bisogna dire che questo medicinale non è la risoluzione di ogni tipo di problema, perché ci sono anche altri farmaci vasodilatatori, che si possono assumere anche attraverso microiniezioni dirette sull’organo sessuale. I rimedi Se il tutto è da rapportare ad un problema di tipo ansioso, bisogna intraprendere un percorso psicoterapeutico, per aiutare a vincere le proprie inibizioni, specialmente anche quando il disturbo è correlato all’eiaculazione precoce. In questo caso può essere, per esempio, utile una terapia di coppia. Possono rivelarsi importanti corsi di rilassamento e meditazione contro lo stress. Da non sottovalutare nemmeno gli esercizi di Kegel, che aiutano ad allenare il piacere. Può essere importante eliminare alcune abitudini sbagliate correlate con lo stile di vita, risolvendo, ad esempio, il problema dell’obesità. Inoltre non si deve dimenticare che può essere veramente importante praticare con regolarità l’esercizio fisico. Le cure naturali e omeopatiche Molto spesso per risolvere il problema ci si affida ad una

terapia a base di farmaci. Non bisogna, invece, dimenticare che ci sono delle altre cure. Si tratta delle cure naturali per la disfunzione erettile. Bisogna tenere conto, in questo senso, anche dell’alimentazione. Una dieta povera di cibi che contengono vitamina A e zinco è sbagliata. E’ opportuno, quindi, consumare alimenti specifici, soprattutto frutta, verdura e cereali. Ideale anche un mix di noci, miele e latte. Ci sono poi alcune erbe che possono costituire dei metodi naturali per stimolare l’erezione. Fra queste, il ginseng indiano, che aumenta l’energia. In alternativa, si possono preparare dei frullati che potrebbero avere dei risvolti utili. Si possono, ad esempio, frullare un bicchiere di noci sgusciate, uno di uva passa, uno di prugne, uno di albicocche secche e due limoni, compresa la buccia. Poi si aggiunge del miele e si ottiene un composto da assumere tre volte al giorno un’ora prima dei pasti. Le cure omeopatiche prevedono l’utilizzo di ingredienti di cui tutti disponiamo in casa. Non ci sono certezze che questi rimedi possano funzionare. In ogni caso, a parte le evidenze scientifiche, si raccomanda il consumo di aglio, cipolla e carote. I primi due sarebbero degli ottimi afrodisiaci, in grado di aumentare la libido e rafforzare l’apparato riproduttivo. Per migliorare l’efficacia delle carote, se ne dovrebbero mangiare 150 grammi al giorno per un mese o due insieme ad un uovo bollito e ad una tazza di miele.


Salute > di Eleonora Casula (www.tuttasalute.net)

Saltare la prima

colazione

un danno per il nostro cuore Fare colazione è importante, lo dimostrano nuovi studi scientifici. Chi non fa colazione è a rischio infarto.

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a conferma arriva da una ricerca americana pubblicata sulla rivista scientifica “Circulation”, che evidenzia come gli uomini che saltano la prima colazione sono maggiormente soggetti a malattie cardiache. I ricercatori dell’Harvard School of Public Health di Boston, hanno evidenziato che esiste una correlazione fra non fare la colazione e la possibilità di essere vittima di un infarto o di altre patologie come l’obesità. Secondo gli scienziati il primo pasto della giornata ha un’importanza basilare, perché rompe il lungo digiuno notturno e fornisce l’energia per iniziare le attività quotidiane; inoltre, chi non consuma la colazione ha più possibilità di avere valori sfalsati, per esempio per quanto riguarda il colesterolo o la pressione sanguigna. L’indagine ha riguardato più di 26mila pazienti maschi con un’età compresa fra i 45 e gli 82 anni. I risultati hanno mostrato che chi non consuma la colazione con regolarità ha il 27% di possibilità in più di andare incontro a patologie a carico dell’apparato cardiocircolatorio rispetto a chi ha invece fatto colazione. La ricerca ha offerto la possibilità di notare che chi non fa colazione è anche più portato a seguire uno stile di vita disordinato, che comprende il vizio del fumo e la sedentarietà; tutti questi fattori contribuiscono ad incrementare il rischio cardiovascolare e quindi la possibilità di avere un infarto. 26

Inoltre, durante il riposo notturno nel nostro organismo la pressione arteriosa e l’insulina si innalzano e se non si consuma la colazione si va incontro alla possibilità di sviluppare gravi patologie cardiocircolatorie. La colazione è un pasto imprescindibile non soltanto perché interrompe il digiuno notturno, ma anche per le caratteristiche nutrizionali di ciò che si mangia. I ricercatori suggeriscono di alternare cereali integrali addizionati con frutta secca, yogurt, latte e frutta fresca.

La tendenza a non mangiare a colazione è spesso determinata dal desiderio di perdere peso; in realtà, se non si introducono calorie il metabolismo tende a rallentare ulteriormente, rendendo più difficile lo smaltimento delle calorie assunte precedentemente.
 Inoltre, saltando il primo pasto della giornata ci si sente spesso stanchi e assonnati, con conseguenti cali di attenzione. All’ora di pranzo poi si è molto affamati e si corre il rischio di consumare una quantità eccessiva di calorie che provocano sonnolenza e stanchezza, rendendo difficili le attività quotidiane. La colazione è fondamentale a qualsiasi età, perché fornisce carboidrati complessi e zuccheri che garantiscono energia subito disponibile. Se si desidera mantenere il giusto peso si possono consumare yogurt magri, latte parzialmente scremato o vegetale, biscotti integrali e frutta di stagione. Per non eccedere con le calorie, prestiamo attenzione alle quantità di zucchero impiegate e ai prodotti troppo ricchi, come per esempio quelli farciti con le creme.



V era Aloe le proprietà benefiche Salute > di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)

Le proprietà benefiche dell’aloe vera sono tante. Questa pianta viene utilizzata da più di 2.000 anni per le sue proprietà terapeutiche, conosciute anche da tutti i popoli dell’antichità.

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n generale possiamo dire che l’aloe vera è lassativa, cicatrizzante e in grado di curare le infiammazioni; piuttosto note sono anche le proprietà dimagranti. In definitiva le proprietà curative dell’aloe vera sono veramente eccezionali. Andiamo nello specifico e vediamo quali sono tutti i benefici che la pianta può portare alla nostra salute. Aloe vera come antinfiammatorio L’aloe vera è in primo luogo un antinfiammatorio. Infatti riduce gli arrossamenti, i gonfiori e i dolori che sono associati a tensione muscolare, tendiniti, distorsioni, strappi muscolari, contusioni, ustioni e scottature – fra cui quelle da sole. Riesce ad eliminare l’azione di calore nelle piaghe, svolgendo un’azione antipiretica. Aloe vera per guarire le ferite I vari tipi di aloe vera riescono a garantire un’efficace guarigione delle ferite. Uno studio americano è riuscito a dimostrare che la convalescenza, dopo essersi sottoposti ad un intervento chirurgico, viene ridotta se trattata con aloe vera. Si è visto anche che dei soggetti sottoposti ad un intervento chirurgico per risolvere il problema dell’acne riuscivano a guarire con 72 ore di anticipo, se ad essi venivano applicate delle fasciature con un composto a base di gel di aloe. Infatti sono conosciute le proprietà dermatologiche dell’aloe vera.

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Aloe vera per rafforzare le difese immunitarie L’aloe vera riesce a rafforzare le difese immunitarie, perché possiede una grande capacità battericida, riesce a rigenerare le cellule ed è un antisettico naturale. L’aloe vera disintossica e depura l’organismo, stimola la produzione di endorfine e riesce ad esercitare un’azione antidolorifica ed analgesica. Aloe vera: effetto energetico L’aloe vera si caratterizza anche per avere un grande effetto energetico. E’ in grado di idratare i tessuti, riesce ad equilibrare l’intestino nel caso di dissenteria e di stitichezza ed è un alimento molto nutritivo, perché è ricco di proteine, carboidrati, sali minerali, vitamine, aminoacidi ed enzimi. L’aloe vera in alimentazione serve anche a combattere il caldo. Aloe vera da bere Sono molte le persone che sono interessate a sapere come si possano preparare delle bevande con le foglie di aloe vera o delle ricette con l’aloe vera. Dobbiamo comunque fare attenzione, perché sappiamo che le foglie provenienti dalla coltivazione dell’aloe vera sono molto ricche di aloina, i cui effetti non sono ancora del tutto noti. Si reputa che, se assunta regolarmente, l’aloe vera può provocare danni all’organismo: potrebbe avere anche un effetto abortivo. Gli effetti collaterali dell’aloe vera vanno quindi considerati con attenzione, perché non dobbiamo dimenticare che ci sono anche delle controindicazioni. Piuttosto note sono anche le proprietà del succo di aloe, ma sempre da prendere con moderazione.



Salute > di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)

Bere moderatamente la

BIRRA fa bene all’organismo...

Secondo alcuni studi, la birra è ricca di eccellenti proprietà benefiche per l’organismo. Via quindi al consumo, chiaramente moderato.

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ere birra moderatamente fa bene all’organismo, in quanto è ricca di alcune sostanze note da tempo per i loro benefici effetti. Secondo alcune recenti ricerche, e tra queste quelle della Facoltà di Medicina dell’Università di Granada e del Consiglio Superiore della Ricerca Scientifica di Madrid, la birra non fa ingrassare, e questo grazie al suo basso contenuto di kcal per ml, (43 per la birra alcolica e solo 17 per quella priva di alcool); è in grado di reidratare l’organismo dopo un esercizio fisico, reintegrando i liquidi e i sali minerali persi durante l’attività fisica, grazie anche al suo alto contenuto di aminoacidi e vari sali. Inoltre, la birra riduce il rischio di calcolosi renale, previene il morbo di Parkinson, contiene silicio, vitamine del gruppo B, fibre e una nutrita schiera di antiossidanti, i nemici dei radicali liberi. Alcuni, a queste caratteristiche, aggiungono anche la capacità di accrescere i livelli di colesterolo HDL, quello che fino a poco tempo fa era considerato il colesterolo buono, ma che poi è stato declassato a colesterolo da recenti ricerche che hanno sfatato il mito della sua funzione di spazzino. La birra, essendo composta per il 93% di acqua, è tra le bevande più dissetanti in assoluto. Il magnesio di cui è ricca, elemento eccellente per 30

l’organismo, contrasta la formazione dei calcoli, grazie anche al fatto di essere povera di calcio. Secondo alcuni recenti studi, come quelli indicati in precedenza, un moderato consumo di birra ridurrebbe il rischio di contrarre il morbo di Parkinson, la malattia degenerativa neurologica che colpisce i soggetti oltre i 50 anni. Una delle migliori caratteristiche della birra è senza dubbio l’alto contenuto di antiossidanti in grado di contrastare la formazione dei radicali liberi, i principali responsabili dell’invecchiamento cellulare e della decadenza dell’organismo, visto oltre tutto che il loro assorbimento è maggiore rispetto a quanto avviene con quelli assunti con altri alimenti.
 La birra è ricca di vitamine del gruppo B e della B12 in particolare, vitamina presente soprattutto negli alimenti di origine animale, indispensabile per il buon funzionamento del sistema nervoso. Ma, non solo, visto che è elevato anche il contenuto di vitamina B6 e B9, importanti per la protezione contro le malattie cardiovascolari. Infine è ricca di fibre solubili derivate direttamente dalle pareti cellulari dell’orzo. Questi i motivi, secondo gli esperti, che consigliano un consumo moderato di questa ottima bevanda, moderatamente alcolica – senza considerare poi quelle prive di alcool – eccellente amica della tavola di tutti i giorni e, in particolare, di alcuni piatti tra i più amati. Cosa sarebbe mai una pizza senza una buona birra? Di certo, perderebbe una buona percentuale della sua bontà!



Scienza > di Sara Latorre

Le sigarette

Elettroniche, un dispositivo che fa discutere

Dire addio alle bionde tanto amate è da sempre un’ardua sfida. Molti sono quelli che hanno cercato di uscire da questa dipendenza con le proprie forze ma pochi sono quelli che ci sono riusciti davvero.

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e sigarette elettroniche, che ormai da qualche anno circolano in commercio sembravano essere una valida risposta alle esigenze dei fumatori propensi ad uscire dal loro vizio. I risultati presentati al congresso della European Respiratory Society (Ers), pubblicati su “The Lancet”, però, rivelano che le sigarette elettroniche, tubetti di plastica che riscaldano un liquido creando un vapore inalabile, sono efficaci tanto quanto o al massimo poco più dei cerotti alla nicotina. Lo studio condotto dall’università di Auckland, in Nuova Zelanda, mostra infatti, anche se ancora in via preliminare, che l’efficacia dei due sistemi ideati per smettere di fumare è quasi la stessa: su 675 persone, fumatrici con l’intenzione di smettere, solo il 7,3% dei candidati che ha fatto uso delle sigarette elettroniche è riuscito nell’obiettivo dopo 6 mesi, contro il 5,8% di quelle che invece, hanno utilizzato i cerotti. Mentre il 57% delle persone che hanno usato e-cigarette hanno dimezzato il consumo di sigarette giornaliero a differenza degli utilizzatori del cerotto con il 41%. “Il nostro studio – guidato da Chris Bullen, direttore del National Institue for Health Innovation- rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la valutazione delle prestazioni della e-cig rispetto 32

al cerotto alla nicotina. Ma c’è ancora molto da sapere sugli effetti e l’efficacia a lungo termine di questi dispositivi. Data la loro crescente popolarità in molti paesi, e le conseguenti incertezze nelle normative, sono necessari studi più lunghi e approfonditi per cercare di capire una volta per tutte se le sigarette elettroniche possano davvero aiutare a smettere di fumare”. “l’introduzione delle e-cig sul mercato ha causato un certo dibattito tra i professionisti sanitari- commenta il presidente dell’Ers, Francesco Blasi-. La nostra posizione è chiara: abbiamo bisogno di ulteriori ricerche sugli effetti positivi o negativi di questi prodotti. Questo studio rappresenta un passo avanti, ma abbiamo ancora bisogno di studi clinici indipendenti, a lungo termine e studi comportamentali”. Inoltre molti sono gli studiosi in materia che temono che le sigarette elettroniche siano la porta d’ingresso all’suo di quelle normali, soprattutto il rischio è per i più giovani. L’esperto di tabagisco dell’Anderson Cancer Center di Houston sostiene infatti che le sigarette elettroniche evocando l’aspetto e i riti associati al fumo delle sigarette da pacchetto possano portare chi già fuma a rimanere dipendente della nicotina e per i più giovani a prendere il vizio. L’e-cigs possono risultare anche più allettanti per i più giovani vista la grande varietà dei gusti da vaporizzare e questo preoccupa gli esperti che fino a prova contraria ritengono che ciò possa aumentare la probabilità di passare alle sigarette convenzionali.



Viaggio> di Raffaella Patricelli

Spiagge bianche con sabbia che sembra borotalco, mare cristallino, fondali con coralli e pesci coloratissimi, foreste rigogliose, palme e animali esotici. L’arcipelago di Zanzibar è ancora oggi uno dei paradisi terrestri piĂš incontaminati al mondo. 34


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i pensa che i primi residenti dell’Archipelago di Zanzibar fossero delle popolazioni che parlavano la lingua bantu e che giunsero qui dalla Tanzania più di 2000 anni fa. La storia di Zanzibar è stata determinata dalla sua posizione geografica: esattamente nel mezzo delle rotte commerciali dell’Oceano Indiano, e raggiungibile sia dai commercianti sia dai coloni. Già da questo incipit possiamo comprendere con facilità quanto questa zona possa essere affascinante e ricca di culture e passione. Le caratteristiche ideali per rendere un viaggio indimenticabile. Zanzibar è una parte della Repubblica Unita della Tanzania, geograficamente corrispondente all’arcipelago omonimo, composto da due isole principali, Unguja e Pemba, e numerose isole minori. Zanzibar e la parte continentale della Tanzania (allora Tanganica) si unirono solo nel 1964, poco tempo dopo la rivoluzione di Zanzibar; in precedenza, Zanzibar era un soggetto politico distinto, prima un sultanato e poi un protettorato britannico e infine, brevemente, una monarchia costituzionale. Il nome Zanzibar deriva molto probabilmente dal persiano “zanj”, con cui i persiani

indicavano i neri; zang-i bar, infatti, significherebbe “Terra dei neri”. Zanzibar è nota per molti motivi. A causa dell’influenza congiunta delle culture arabe, persiane e bantu, e della frenetica attività commerciale che ha legato Zanzibar al Medio Oriente e persino all’India e alla Cina, l’arcipelago è uno dei luoghi più rappresentativi della cultura swahili, la cui lingua fu a lungo quella predominante negli scambi commerciali fra Asia e Africa, e tuttora svolge il ruolo di lingua franca in gran parte dell’Africa orientale. Il centro storico della capitale di Zanzibar, Stone Town, ricco di testimonianze architettoniche e storiche della cultura swahili, è stato dichiarato patrimonio dell’umanità Unesco. Zanzibar fu anche un luogo centrale del commercio di schiavi a est dell’Africa, nonché della via delle spezie, e ancora oggi una parte significativa della sua economia si basa sulla produzione di chiodi di garofano, noce moscata, cannella, pepe e zenzero. Negli ultimi decenni ha conosciuto un continuo e rapido sviluppo il settore turistico, che sfrutta il patrimonio naturale, paesaggistico e culturale dell’isola. Il territorio di Zanzibar è un arcipelago situato nell’Oceano Indiano, di fronte alla costa orien-

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Viaggio> di Raffaella Patricelli

Ibiza

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tale della Tanzania, pochi gradi a sud dell’equatore. È costituito (come già vi abbiamo detto) da due isole principali, Unguja (o semplicemente “Isola di Zanzibar”) a sud, e Pemba a nord, e da oltre quaranta isole minori, tutte considerevolmente più piccole, alcune delle quali disabitate. La distanza minima fra l’arcipelago e la costa continentale è di circa 40 km e si ha nel Canale di Zanzibar, lo stretto che separa Unguja dall’entroterra, grosso modo in corrispondenza della linea immaginaria che congiunge Bagamoyo nel continente con Stone Town su Unguja. La distanza varia comunque di poco lungo tutto il Canale. Le isole dell’arcipelago sono generalmente collinose, senza grandi rilievi; un tempo coperte da foresta pluviale, nel corso dei secoli sono state quasi completamente deforestate per creare terreno agricolo. Tratti di foresta originaria di dimensioni significative si trovano solo nelle tre aree naturali protette principali: la foresta di Jozani a Unguja e le foreste di Ngezi e Msitu Mkuu a Pemba. Data la posizione quasi equatoriale, il clima dell’arcipelago è nettamente tropicale, con temperature elevate tutto l’anno e due stagioni delle piogge, rispettivamente fra marzo e giugno (la maggiore) e fra ottobre e dicembre-gennaio (la minore). La costituzione della Tanzania – secondo Wikipedia - cita testualmente Zanzibar come una parte (a part) della

Tanzania. È oggetto di dibattito, sia nella politica interna della Tanzania che da un punto di vista di diritto internazionale, se a Zanzibar si possa applicare la definizione di “stato” e di sovranità nazionale, e se quindi la Tanzania sia da considerarsi uno stato federale, come la denominazione di “Repubblica Unita” potrebbe fare intendere. La posizione ratificata dalla corte costituzionale e confermata dal presidente della Tanzania Jakaya Kikwete in almeno un discorso ufficiale del 2008, è che Zanzibar si debba considerare “uno stato a livello interno, un semi-stato a livello internazionale”. Circa il 97% della popolazione di Zanzibar è di fede islam; il restante 3% comprende soprattutto cristiani e induisti. La cucina “zanzibari” è rinomata per le sue insolite combinazioni di sapori, che riflettono il passato movimentato dell’isola e dell’arcipelago, affiancando e combinando ricette arabe, indiane ed europee, spesso modificate per adattarsi ai prodotti alimentari tipici del luogo, legati alla tradizione costiera (pesce e frutti di mare) che alla produzione agricola da esportazione (spezie, frutta tropicale). A Zanzibar – se può interessare - si tiene annualmente lo Zanzibar International Film Festival (ZIFF), un festival cinematografico comunemente considerato uno dei più importanti eventi culturali dell’Africa orientale.

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AUTUNNOINVERNO

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TENDENZE

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Design>

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Teatro >

My fair lady Il musical e' interpretato da luca ward e vittoria belvedere ed andra' in scena al Teatro SISTINA DI ROMA dal 22 ottobre...

Dall’opera di George Bernard Shaw, un musical elegante e romantico: la favola di un’umile e rozza fioraia trasformata in principessa da un ostinato e burbero professore di fonetica. In scena al Teatro Sistina dal 22 ottobre al 10 novembre.

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nterpretato dalla splendida Vittoria Belvedere nei panni della fair lady Eliza Doolittle e da Luca Ward nel ruolo del Pigmalione Prof. Higgins, lo spettacolo, è una co-produzione tra Peep Arrow Entertainment e il Sistina. Vittoria Belvedere al suo debutto nel Musical in un’intervista ha dichiarato: “Per me è un vero onore interpretare questo ruolo. My Fair Lady è un musical eterno, è come la storia di Cenerentola, fra mille anni forse continueranno a metterlo in scena... Sognare è gratis e questa storia è il sogno di tutte le donne”. Luca Ward è, invece, il Pigmalione: “Questo musical e’ molto attuale e potrebbe essere tranquillamente adattato ai nostri tempi. Innanzitutto perché mette in evidenza il divario tra poveri e ricchi, sempre più drammatico. E poi perché tratta temi come l’impoverimento del linguaggio, dell’educazione e della cultura. Un vero ‘bestione’ da portare in scena, una grande responsabilità”.

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Massimo Romeo Piparo (The Full Monty, Il Vizietto, Rinaldo in Campo, Jesus Christ Superstar, Evita, Tommy, La Febbre del Sabato Sera, Lady Day, Alta Società) porta in scena un cast d’eccezione: oltre a Vittoria Belvedere e Luca Ward, anche attori del calibro di Aldo Ralli nel ruolo del cinico e spietato Alfred Doolittle, Enrico Baroni nelle vesti del Colonnello Pickering, e un affermato talento del Musical italiano come Paride Acacia. Le coreografie sono di Roberto Croce, le scenografie di Aldo Di Lorenzo. “Il musical My Fair Lady deve la propria “immortalità” a se stesso. A ciò che racconta, a come lo traduce in emozioni, ai sorrisi che fa scaturire, alla universalità del suo linguaggio musicale - spiega Massimo Romeo Piparo - “Eliza Doolittle è un pò Cenerentola, un pò Pretty Woman, Mary Poppins, un pò Bella e un pò Bestia. E’ l’archetipo del riscatto, della rivincita, dell’affermazione, della trasformazione e così incarna il desiderio e il sogno di tutto l’universo femminile che simpaticamente partecipa sin dal primo momento alla sua avventura”.

Fonte: blogosfere.it



JOBS Cinema >

Innovatore. Rivoluzionario. Visionario.

Il film diretto dal regista Joshua Michael Stern vede Ashton Kutcher nei panni di Steve Jobs, leggendario fondatore di Apple. La pellicola uscirà sugli schermi italiani il 17 ottobre prossimo.

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obs porta sul grande schermo la storia potente, straordinaria e vera dell’uomo che decise di cambiare il mondo. E lo fece. Ashton Kutcher interpreta Steve Jobs, il creatore della Apple, uno degli uomini più geniali e innovativi degli ultimi 40 anni. Dalla giovinezza piena di entusiasmo, ai demoni che minarono la sua visione, fino ai successi dell’età adulta. La vicenda umana e professionale del ragazzo della Silicon Valley viene raccontata in un film che è allo stesso tempo la storia di come la vita di tutti noi sia cambiata anche grazie a lui. Approfondendo in modo emozionante e intenso le vicende di un uomo, le sue motivazioni e le sue doti, il suo talento ed i suoi difetti, i suoi fallimenti e i suoi successi, il film descrive la parabola esistenziale di Steve Jobs fino ai primi anni 2000. In America, dove il film è uscito il 13 agosto scorso, la critica è stata comunque negativa. Il primo weekend di proiezione del film è stato un mezzo disastro. I critici hanno stroncato un film che definiscono blando, superficiale e incapace di cogliere la complessità del personaggio che aspirava a ritrarre in maniera fin troppo fedele grazie alla somiglianza fra Kutcher (foto in alto) e il giovane Jobs (foto in bas52

so). Il pubblico non premia la pellicola, che incassa molto meno di quanto preventivato nei primi giorni di proiezione. Il motivo di questo risultato è presto detto: “Jobs” è stato stroncato dalla critica e ha ricevuto recensioni orribili, con dei critici che hanno affibbiato una sola stella su cinque nel giudicare la pellicola. Impietosi anche i giudizi sul protagonista e sull’attore che veste i panni di Steve Wozniak (fondatore della Apple insieme a Jobs).Kutcher non ha il carisma attoriale per essere credibile nelle vesti di Steve Jobs. Tra i critici, c’è chi parla di occasione sprecata, chi di un film troppo superficiale e senza approfondimenti psicologici sui personaggi. Un esempio? Ecco cosa scrive il Los Angeles Times: “possiamo dire che il film è lento, stereotipato e prevedibile come un film per la TV, ma pensandoci bene oggi ci sono film per la TV realizzati molto meglio”. Inoltre, malgrado Steve Jobs sia un personaggio tra i più importanti degli ultimi 20 anni, è conosciuto soprattutto dagli appassionati di tecnologia, mentre la gran parte degli spettatori da cinema lo hanno ormai già messo in secondo piano a due anni dalla sua scomparsa. Se volete farvi un’idea vostra sul film, non vi rimane che andare al cinema dal prossimo 17 ottobre. Fonte: www.iphoneitalia.com



Musica >

PEARL JAM

“Lightning Bolt” è il nuovo e attesissimo album di Eddie Vedder e soci e segue di ben 4 anni l’ultimo lavoro, ‘Backspacer’, che conquistò critica e pubblico con dischi d’oro e di platino ottenuti in tutto il mondo.

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a band grunge di Seattle ha annunciato l’arrivo del decimo album. Il disco sarà prodotto dal collaboratore storico Brendan O’Brien e uscirà il 15 ottobre, anticipato dai singoli ‘Mind Your Manners’ e ‘Sirens’. La band di Seattle è particolarmente impegnata nel tenere alta l’attenzione su questo disco e stavolta lo fa con un bel documentario promozionale su questo ultimo lavoro in studio, definito dai Pearl Jam stessi più oscuro, dall’immaginario tempestoso. Non è un dietro le quinte, bensì un vero e proprio documento che racconta le registrazioni, inframmezzato a filosofie di vita, momenti personali e interventi di ospiti esterni come il regista Judd Apatow, Carrie Brownstein, il campione di surf Mark Richards e l’ex giocatore della NFL Steve Gleason, costretto sulla sedia a rotelle a causa della sclerosi laterale amiotrofica, nell’inedita veste di intervistatori della band. Un incontro tra amici e conoscenti con i Pearl Jam, diretto da Danny Clinch, lo stesso regista che si è occupato delle realizzazioni video dei due singoli promozionali di Lightning Bolt. E’ un documentario sincero, come è costume per la band, che ha sempre optato per mostrarsi senza filtri e sen-

za sovrastrutture da finte rockstars: i Pearl Jam sono esattamente così come li vedi, disponibili ma musoni, concentrati a suonare e in grado di regalare emozioni, ma anche di commuoversi di fronte al dolore altrui. Tra gli aneddoti che accompagnano le narrazioni nel documentario di Lightning Bolt, oltre all’esasperata reazione di Steve Gleason che regala un sonoro “what the f**k” parlando della lunga assenza dalle scene dopo Backspacer e facendo scoppiare a ridere i membri della band, va segnalato quello sulla scrittura delle canzoni che Eddie Vedder, il frontman dei Pearl Jam, paragona allo sport del surf: L’onda è la canzone stessa e le parole sono più o meno la tavola, così dipende tutto da come ti muovi intorno ad essa. Surfare è facile quando sei sull’onda, ed è la stessa cosa per scrivere le canzoni: quando sei sull’onda della scrittura, è facile. Ma puoi passare un sacco di giorni a pagaiare e dare bracciate senza ottenere nulla. Scritto da Arianna Galati. Fonte: soundsblog.it

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JAMES BLUNT

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l nuovo album di James Blunt: Moon Landing uscirà il 22 ottobre e sarà il quarto cd in studio del cantautore inglese che in nove anni di carriera ha venduto circa 17 milioni di album e 20 milioni di singoli in tutto il mondo. Eppure sono trascorsi soltanto alcuni mesi da quando Blunt aveva annunciato il proprio ritiro dalla scena musicale per dedicare più tempo a sé stesso, ma evidentemente gli è bastato fermarsi un po’ e ricaricare le batterie, soprattutto a livello mentale, per ritrovare la giusta ispirazione e impegnarsi alla composizione della sua nuova fatica discografica. James Blunt ha dichiarato che si tratta di un album molto più personale rispetto agli ultimi lavori, con un forte ritorno alle origini, dove ripercorrerà la sua intera carriera artistica.

ELISA

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’ stato anticipato da “L’Anima vola”, primo singolo estratto dall’omonimo nuovo album, atteso per il 15 ottobre e che l’artista presenterà dal vivo nei più importanti palasport d’Italia, con un tour che partirà da marzo 2014. Il brano si giova di un arrangiamento d’archi curato da Davide Rossi, già collaboratore dei Coldplay. L’anima vola” sarà il primo album di Elisa composto da brani interamente scritti in italiano. La cantante torna così sulle scene discografiche con un disco di cui ancora una volta è autrice di musica e testi, a eccezione di un brano che, come fu per il grande successo de “Gli ostacoli del cuore” (2006), è stato scritto interamente da Ligabue. Ma le firme illustri saranno anche altre, da Tiziano Ferro a Giuliano Sangiorgi. L’album, conterrà anche “Ancora Qui”, la canzone firmata insieme al maestro Ennio Morricone, inclusa nella colonna sonora dell’ultimo film di Quentin Tarantino, “Django Unchained”.

LUCA CARBONI

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isico & politico, uscito il primo di ottobre, è il nuovo lavoro di Luca Carboni. L’album, anticipato dall’omonimo singolo con la partecipazione di Fabri Fibra, vede tra le canzoni dell’artista – in tutto 12 – ben 10 collaborazioni, duetti che lo vedono cantare in compagnia di illustri colleghi. Tra questi segnaliamo la presenza di Tiziano Ferro nel brano “Persone Silenziose”, ma c’è anche Cesare Cremonini in “Mare Mare”, Elisa in “Vieni a vivere con me” e ancora Jovanotti in “Ci vuole un fisico bestiale”, Biagio Antonacci in “Primavera”, Samuele Bersani in “Gli autobus di notte”, Franco Battiato in “Silvia lo sai”, Miguel Bosè in “Inno nazionale” e Alice in “Farfallina”.

CD in uscita le novità musicali del mese di ottobre


Motori >

RANGE ROVER SPORT

UN’AUDACE EVOLUZIONE DI DESIGN...

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a nuova Range Sport è lunga 62 mm più di prima e con 4,85 metri totali è più corta di 149 mm rispetto alla Range Rover, dalla quale si differenzia soprattutto per l’altezza ridotta di 55 mm. Il passo è stato allungato di ben 178 mm e questo ha consentito di offrire anche l’opzione 5+2 posti per l’abitacolo, con terza fila di sedili ripiegabile elettricamente. Rispetto alla “sorella maggiore” da cui deriva, è più leggera di 45 kg e, se comparata al modello uscente, il risparmio di peso è addirittura pari a 420 kg, grazie alla nuova piattaforma di alluminio. Il design slanciato è stato curato anche sotto il profilo aerodinamico, con un coefficiente pari a 0,34, migliorato dell’8%.

di soli 169 g/km di CO2 e di prestazioni sportive, visto che passerà da 0 a 100 kmh in meno di sette secondi. La Range Rover Sport verrà offerta negli allestimenti S, SE, HSE oltre che Autobiography, a cui si aggiungeranno, per le due versioni più complete, le varianti Dynamic, caratterizzate da griglie nero lucido, paraurti e minigonne in tinta, pinze freni rosse e finiture interne specifiche. Le dotazioni di serie non possono che essere ricche sin dalla porta d’ingresso SE, dove troviamo le sospensioni pneumatiche, lo schermo touch da 8 pollici, il navigatore satellitare, i controlli vocali per le funzioni di bordo, lettore cd/mp3, bluetooth audio e tre prese usb, oltre a un’innumerevole lista di optional.

La gamma dei propulsori prevede, al lancio, due benzina, il V6 3.0 da 340 Cv e il V8 5.0 da 510 Cv oltre al turbodiesel V6 di 3,0 litri nelle varianti da 258 Cv o da 292 Cv, tutti abbinati al cambio automatico ZF a otto marce con Start&Stop integrato. In un secondo tempo verranno lanciati anche il turbodiesel V8 4.4 da 339 Cv e una modello ibrido diesel a quattro cilindri accreditato

La nuova Range Rover Sport offre un grado di comfort davvero elevato, soprattutto per i passeggeri posteriori che hanno ora a disposizione ben 24 mm in più per le ginocchia e numeroso spazio per le spalle. Come optional è disponibile una terza fila di sedili che spunta fuori dal pavimento e permette di ospitare occasionalmente due passeggeri in più.

Fonte: www.automobilismo.it



Agenda eventi

dal 03/10 al 27/10

dal 18/10 al 10/11

Roma

Roma

Teatro Brancaccio Prezzi da euro: 33,00 a 44,00 ENRICO MONTESANO T. 06/85.30.17.58

ASCANIO CELESTINI

GIULIETTA & ROMEO

dal 08/10 al 20/10

dal 22/10 al 10/11

Roma

Roma

Teatro Vittoria Spettacolo: Discorsi alla nazione Prezzi da E 18,00 Info: Ticket One

MY FAIR LADY

Teatro Sistina Ore 21.00 Prezzi da euro: 31,00 a 40,00 Info: Ticket One

dal 15/10

23/10/13

Roma

Roma

Teatro Quirino Ore 21.45 Prezzi da euro: 12,00 a 32,00 T. 06/85.30.17.58

L’AVARO con Lello Arena

Parco Centocelle Ore 21.00 Prezzi da E 35,00 Info: Ticket One

CLAUDIO BAGLIONI

dal 15/10

dal 29/10 al 18/11

Roma

Roma

Teatro Ghione Ore 21.00 Prezzi da euro: 22,00 a 28,00 T. 06/85.30.17.58

LADRO DI RAZZA con M. Dapporto 58

Gran Teatro Ore 21.00 Prezzi da euro: 21,00 a 67,00 Info: Ticket One

LO SFASCIO

Teatro S. Umberto Con: Nicolas Vaporidis Primo Reggiani T. 06/85.30.17.58


La redazione non risponde di eventuali cambiamenti a date e prezzi pubblicati

4/11/13

23/11/13

Roma

Roma

Teatro Sistina Ore 21.00 Prezzi da E 25,00 Info: Ticket One

GEMELLI DIVERSI

NEGRITA

BOB DYLAN

CIRQUE DU SOLEIL

Atlantico Ore 21.00 Prezzi da E 20,70 Info: Ticket One

06 e 07 Novembre

30/11/13

Roma

Palalottomatica Ore 21.00 Prezzi da euro: 34,50 a 46,00 Info: Ticket One

Atlantico Ore 21.00 Prezzi da E 69,00 Info: Ticket One

Roma

NEGRAMARO

dal 08/11 al 17/11

26 e 27 Novembre

Roma

Roma

Palalottomatica Ore 20.00 Prezzi da euro: 40,25 a 80,50 T. 06/85.30.17.58

MAX PEZZALI

22/11/13

08, 09 e 11 Dicembre

Roma

Roma

Atlantico Ore 21.00 Prezzi da E 28,75 Info: Ticket One

BLUE

Palalottomatica Ore 21.00 Prezzi da E 34,50 Info: Ticket One

LAURA PAUSINI

Palalottomatica Ore 21.00 Prezzi da euro: 36,80 a 80,50 Info: Ticket One 59


Medicina > di Liliana Ranieri D’ovidio

La Salute...

Approfondimenti sulla Medicina Generale

A cura della Dott.ssa Liliana Ranieri D’Ovidio Direttore Tecnico presso lo studio Elkalab s.r.l. di Aprilia

CHECK UP D’AUTUNNO….

L’importanza degli esami di controllo

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’estate, e dunque la bella stagione, sta volgendo al termine; sentiamo e sentiremo ancora per un po’ i benefici del sole, del mare e del caldo, ma soprattutto chi ha già ricominciato il lavoro o gli studi a pieno ritmo, di certo avverte gia’ un lieve calo di energie. Sarebbe saggio, dunque, affrontare i prossimi mesi invernali nella migliore condizione possibile e quindi è consigliabile verificare proprio ora lo stato della propria salute con un check up mirato. Le analisi del sangue da un lato, gli esami strumentali dall’altro, possono aiutare a raccogliere informazioni importanti sullo stato di salute della persona e anche eventualmente segnalare la presenza di anomalie o alterazioni che se prese in uno stadio iniziale, sono più facilmente curabili. Ovviamente, invece di predisporre un protocollo diagnostico “fai da te”, e’ opportuno rivolgersi al proprio medico curante, il quale, dopo aver effettuato l’esame obiettivo e aver valutato i fattori di rischio del paziente, legati al sesso, all’età, alla familiarità, potrà prescrivere l’esecuzione degli esami piu’ utili. Un check up generale, oltre agli esami del sangue, pre60

vede solitamente un controllo cardiologico soprattutto quando il colesterolo e i trigliceridi sono elevati, ancor più in dipendenza dell’età del soggetto, e può essere anche necessario talvolta andare ad approfondire con qualche ecografia mirata, laddove valori elevati o sospetti negli esami del sangue, accendano un campanello d’allarme nel medico di famiglia. Ci sono poi controlli periodici, che andrebbero sempre effettuati a prescindere da uno stato personale di benessere o malessere, quali per le donne il pap test che permette di individuare alterazioni del collo dell’utero, la mammografia per la diagnosi precoce del tumore al seno; e per gli uomini, il PSA, esame del sangue che è utile nella prevenzione del tumore della prostata. Dunque, meglio non rimandare l’esecuzione di semplici esami di controllo che possono permettere a ciascuno di noi di affrontare con tranquillità la stagione più fredda. Per informazioni rivolgersi ai Dott. Enrico Maria Zardi e Domenico Maria Zardi, medico internista e cardiologo dello Studio Medico.

Per le domande alla Dott.ssa Liliana Ranieri potete inviare una mail a redazione@foryoumagazine.it



Psicologia > di Daniela Saurini e Simona Eramo

Il mondo di oggi Cerchiamo di capirne i problemi... Sostegno psicologico di gruppo e individuale, Psicodiagnosi Terapia Corporea, Consulenza Familiare e Giuridica, Psicoterapia

FARE SHOPPING E SPENDERE PER MIGLIORARE L’UMORE. Le verità sullo shopping addicted.

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osa spinge gli amanti dello shopping a spendere anche quando la situazione economica personale e familiare non è delle migliori?

Questi soggetti, secondo i ricercatori della San Francisco State University, avrebbero, oltre ad una spiccata incapacità di gestione del danaro anche uno scarso self-control nei confronti dello shopping e ciò indipendentemente dal sesso, dall’età e dal ruolo sociale e lavorativo che ricoprono.

Un nuovo studio evidenzia come una scarsa capacità di gestione del credito insieme ad una prospettiva di felicità legata ai nuovi acquisti possano essere il movente per lo sviluppo di una vera e propria dipendenza dallo shopping.

Un ruolo importante sarebbe anche quello svolto dalla carta di credito per cui i soggetti perderebbero la visione della spesa e il conseguente controllo che si esplica nella percezione del piacere del comprare senza il dolore di dover pagare. Molti dei soggetti considerati nello studio riferivano che il piacere stava tutto nell’ideale di una vita migliore e di un miglior giudizio da parte degli altri.

E’ bene sottolineare che il piacere dell’acquisto appartiene a tutti e che il problema in questione riguarda quei soggetti che investono in prodotti inutili pur di spendere e comprare. Si tratta di uno scarso controllo sul comportamento e di una volontà impellente di possesso per cui, nonostante la consapevolezza che quella cosa non serva, comunque, prevale il bisogno di comprarla. Ryan Howell dell’Università di San Francisco definisce queste persone come bisognose di migliorare il loro stato d’umore e volenterose di cambiare loro, come persone. Già le ricerche del passato evidenziavano come questi soggetti abbiano come caratteristica di personalità il materialismo, ma nessuno aveva mai evidenziato le motivazioni alla base dello sviluppo di questo tratto. 62

Tuttavia lo stesso Howell evidenzia che già la consapevolezza del fatto che si compra per benessere e non per necessità aiuta gli Shopaholics (così vengono definiti gli amanti dello shopping), ad avere un maggior controllo sulle proprie spese.

Per le vostre domande alla Dott.ssa Daniela Saurini e Dott.ssa Simona Eramo Contattare il numero 393.3737972 Facebook Spaziomente Studiopsicologia


Alimentazione > di Tiziana Sacchetti

In buona salute con una corretta educazione alimentare Dott.ssa Tiziana Sacchetti, Laurea in Dietistica, Educazione Alimentare, Intolleranze ed allergie alimentari, Consulente dietista per scuole, RSA

LA VITAMINA C ED IL CIBO Gli alimenti utili ad alleviare le malattie da raffreddamento

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rrivano i primi freddi e con loro i primi raffreddori. Con una dieta sana ed un consumo regolare degli alimenti giusti possiamo alleviarne la sintomatologia. La vitamina C aiuta a combattere le infezioni batteriche e riduce gli effetti di alcune sostanze che provocano allergie. Per queste ragioni è spesso usata nella prevenzione e nella cura del raffreddore comune. Troviamo maggiori quantità di vitamina C negli alimenti di origine vegetale. Tra gli alimenti più ricchi di questo nutriente ci sono i kiwi, i peperoni, i pomodori, il peperoncino, gli agrumi, e gli ortaggi a foglia verde, che andrebbero consumati preferibilmente freschi e crudi. E’ importante sottolineare che nella frutta e nella verdura conservate per lungo tempo prima del consumo, si verificano perdite notevoli di questa vitamina e di tutte le vitamine in generale; lo stesso avviene con la cottura dei cibi. Gli apporti giornalieri raccomandati per l’assunzione della vitamina C, o acido ascorbico, variano a seconda delle con-

dizioni fisiologiche; in gravidanza e in allattamento i fabbisogni sono maggiori. Inoltre i fabbisogni di vitamina c sono influenzati dalle differenze di peso, sport, tasso di metabolismo, attività, presenza di malattie, età. Nelle malattie da raffreddamento sono raccomandati dosaggi superiori di acido ascorbico per attenuarle. Lo stesso avviene nel caso dei forti fumatori; alcuni studi hanno dimostrato un aumento di oltre il 40% del turnover metabolico della vitamina C nei fumatori: ne consegue un aumento dei fabbisogni, raddoppiati rispetto ai non fumatori. La vitamina C ha ruolo importante nella formazione e nel mantenimento del tessuto connettivo, nell’assorbimento del ferro, nella rimarginazione delle ferite e delle scottature, come protezione nelle infezioni. Un eccesso di vitamina C potrebbe causare invece: diarrea, aborto spontaneo, calcoli renali. In conclusione, per usufruire degli effetti benefici di questa vitamina, è consigliabile consumare cinque porzioni al giorno di verdura e frutta fresche, considerando che una porzione corrisponde ad un contorno di verdure crude o cotte, un frutto di medie dimensioni o un centrifugato di frutta o verdura.

Tipi di alimento più ricchi di vitamina C

Vitamina C (mg/100g p.e.)

Uva succo in cartone, Guava, Peperoncini piccanti, Ribes.

Da 200 a 340

Peperoni rossi e gialli, Prezzemolo, Peperoni crudi, Peperoni verdi, Broccoletti di rapa crudi, Rughetta o Rucola.

Da 110 a 166

Broccoletti di rapa cotti [bolliti in acqua distillata senza aggiunta di sale], kiwi, Cavoli di bruxelles crudi, Foglie di rapa, Cavolo broccolo verde ramoso crudo, Papaia.

Da 60 e 86

Cavolfiore crudo, Lattuga da taglio, Broccolo a testa crudo, Spinaci crudi, Fragole, Clementine, Cavoli di bruxelles cotti [bolliti in acqua distillata senza aggiunta di sale], Cavolo cappuccio rosso, Tarassaco o dente di leone, Cavolfiore cotto [in forno a microonde senza aggiunta di acqua e di sale], Arance, Limoni.

Da 50 a 59

Litchi, Cavallo cappuccio verde crudo, Radicchio verde, Milza di bovino, Arance succo, Pomodori conserva, Anona, Limoni succo, Mandarini, Pompelmo, Polmone di bovino.

Da 40 a 49

Mandaranci, Cavolo broccolo verde ramoso cotto [bollito in acqua distillata senza aggiunta di sale], Indivia, Fave fresche crude, Broccolo a testa cotto [bollito in acqua distillata senza aggiunta di sale], Fegato di ovino, Piselli freschi crudi, Sedano crudo, Melone d’estate, Menta, Fegato di bovino, Piselli surgelati, Fegato di equino.

Da 30 a 37

Per le vostre domande alla Dott.ssa Tiziana Sacchetti o per una consulenza diretta, inviate una mail a: alimentazione@foryoumagazine.it

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Claudio Scaringella

Kitchen > a cura de: Il Pacchero Solitario

Tagliolini

con totani e cicerchia

di Serra de’ Conti Ingredienti per 4 persone

500 grammi di totanelli, 200 grammi di cicerchia due mestoli di salsa di pomodoro, mezzo bicchiere di vino bianco, aglio scalogno peperoncino, olio extravergine e sale q.b.

Preparazione (Livello di difficoltà di preparazione: facilissimo)

P

ropongo questa volta un primo piatto in cui si sposano due ingredienti relativamente poveri della tradizione culinaria: la cicerchia, legume tipico e dimenticato dell’Italia centro-meridionale ma dalle grandi proprietà nutritive, ed i totani del nostro mare, molluschi dalla consistenza callosa ma piuttosto intensi di sapore. Lessate per una quarantina di minuti la cicerchia con i classici odori (sedano carota cipolla), avendo cura di salarla solo a fine cottura. Nel frattempo pulite i totani ed una volta tagliati ad anelli, poneteli in una casseruola a fuoco medio con il tris: aglio in camicia, extravergine e peperoncino. Sfumateli quindi con il vino bianco ed, una volta consumato, aggiungete dell’acqua poco alla volta, finchè non saranno cotti: il che richiede circa una ventina di minuti. Tritate finemente lo scalogno e soffrigge-

telo con l’olio, aggiungete quindi la cicerchia lessata con un po’ della sua acqua e la salsa di pomodoro, aggiustate quindi di sale e, se volete, del pepe. Cuocete quindi i tagliolini in abbondante acqua e scolateli molto al dente, uniteli ai totani e saltateli insieme; prima di servirli unite la cicerchia e cospargeteli di prezzemolo tritato. Amalgamate quindi il tutto ed impiattate avendo cura di non farli asciugare troppo. Un Verdicchio dei castelli di Jesi, abbinamento di terroir, accompagnerà questo piatto. Buon appetito

Tempo di preparazione:

45

minuti

IL PACCHERO SOLITARIO Aprilia, Via Verdi, 29 (Ang. via M.Aurelio) T. 06.92062042



Auguri Bilancine! Questo mese riscoprirete la

meglio per aiutare il prossimo: è un compito

quiete che la fiamma estiva aveva estinto in v

arduo e del tutto nuovo per il vostro cielo, ma

oi… il relax e la meditazione sono ottime armi

potrete scoprire nuove potenzialità nel vostro ego smisurato per diffondere prosperità e benessere. Attenzione al cibo. I vostri numeri fortunati: 9 - 17 - 61

dete… il segreto? Autostima, indipendenza, e stima del proprio lavoro, ricetta perfetta. I vostri numeri fortunati: 32 - 35 - 44

Bilancia, vi produrrano dei benesseri sociali, e

compensate, ma un breve momento di stacco

scoprirete dei dettagli del vostro carattere che

dall’ambiente sociale che vi prevale sembra

avevate sopiti. Il rischio è il perdere interesse per i vostri affetti, ma si consigliano cene a lume di candela e un po’ di sano romanticismo.

Scorpione

Molte carte si scoprono, le attese verrano ri-

necessario. Chiudersi in questo caso non significa eliminare le proprie visioni oniriche, ma studiarle e contabilizzarle in ottica futura. I vostri numeri fortunati: 19 - 29 - 61

L’inconcludenza è il senso emotivo che vi scuo-

nere in Vergine vi incita a meditare sul vostro

te e vi rende infervorati. Sicuramente un po di

futuro e sulle potenzialità che il mondo lavora-

autocritica non può che farvi del bene, eppure

tivo ancora vi cela come ambiente inesplorato. A volte un po’ di sana vita mondana con buoni amici può darvi la giusta carica di cui necessitate. I vostri numeri fortunati 22 - 49 - 88

Sagittario

Un momento di silenzio cala sul vostro cielo. Ve-

manca un elemento: ricordate che non va fatto agli altri quello che vorreste ricevere voi stessi. Generosità? No, rispetto per chi è diverso. I vostri numeri fortunati 51 - 67 - 69

Siete scomparsi nel nulla e ora vi lamentate?

in Toro ispira confidenzialità e riservatezza.

in amicizia non basta una telefonata, mentre

Difficilmente aprirete il vostro cuore agli al-

lamentarsi in amore ormai è diventata una con-

tri, ma semplicemente studierete i vostri moti interiori per concentrarli ai fini procreativi. E’ il momento della fertilità annuale. I vostri numeri fortunati: 16 - 50 - 66

Capricorno

E’ il momento di godere dell’amore. La luna

suetudine… se non vi sta bene quello che siete, cambiate!!! Lamentarsi e piangere di ciò che non esiste è patetico e voi odiate il pathos, ricordatelo. I vostri numeri fortunati: 1 - 54 - 82

Un fuoco inaspettato regola le carte in gio-

Una sensazione di friccicorio lungo le gambe, le

co, probabilmente un risveglio di fiamme

farfalle nello stomaco, ginocchia che tremano…

antiche, o semplicemente la riscoperta di un

Venere vi ha distrutto il mese scorso, ma il rinno-

amore che si credeva quasi estinto; cercherete cambiamenti positivi in voi stessi… è il momento di osare e ostentare, ma senza eccesso. I vostri numeri fortunati: 11 - 89 - 90

Acquario

Gemelli Cancro Leone Vergine

per raggiungere la pace interiore che richie-

Nuove entrate lavorative dovute a mercurio in

I vostri numeri fortunati: 38 - 40 - 44

66

Bilancia

Il karma questo mese vi incita a lavorare al

vamento afrodisiaco può depistare… le fiamme finte sono solo fuochi di paglia, a volte un buon piatto di pasta è più sincero di 1000 illusioni. I vostri numeri fortunati: 19 - 21 - 43

Un terremoto scuote la sicurezza lavorativa e

Un tram tram giornaliero vi sta togliendo ener-

un sibilo incessante dilania il vostro cuore…

gia nettuniana, si segnalano problemi fisici

forse qualcosa non sta andando secondo i vostri

e stress cutaneo. Si consiglia un week end al

piani: investite su risorse giovani e diffidate da

mare, i colori dell’autunno possono ritemprare le

falsi amici, poiché il vero fine a volte è solo il denaro… o la vostra lungimiranza, dote rara. I vostri numeri fortunati: 23 - 76 - 81

Pesci

Toro

Ariete

Oroscopo del mese >

vostre stanche membra. Il lato artistico non va dimenticato: se dipingete, partite da un ritratto. I vostri numeri fortunati 37 - 61 - 78




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