23° numero della rivista di I Love Parquet

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CON IL PATROCINIO DI

n. 23 www.iloveparquet.com

ottobre 2017

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Scegliere VERO LEGNO fa bene all’ambiente





In questo numero 13 14 21 22 26 32 46 50 54 56 58 60 64 66 68 72

Editoriale - Federica Fiorellini Agenda - Davide Vernich La foto del mese 100% design - Federica Fiorellini Colpi di fulmine Interni - Anna Baroni Il mondo è grigio non è blu Speciale Massicci 2017 - Davide Vernich Tutti d’un pezzo Trend - Tito franceschini Professione ‘cool hunter’ Eventi - Federica Fiorellini Cersaie 2017: una piacevole conferma Oh my wood - Davide Vernich Dal mercato - a cura della redazione Per iniziare bene... Ci vuole un buon adesivo Dal mercato - Anna Baroni Oltre l’intermediazione Dal mercato - Federica Fiorellini I silanici? Sicuri e sostenibili Dalle aziende - a cura della redazione Da oltre 50 anni innovazione per il mondo delle finiture L’imprenditore del mese - Federica Fiorellini “Chi mi ama mi segua” Il restauro - Davide Vernich Quando ci vuole esperienza, manualità... e scienza Partnership - a cura della redazione Tover e Dalla Riva insieme per lo sport

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Copertina: Gazzotti www.gazzotti-group.it

SETTEMBRE 2017 IN CIFRE Visitatori www.iloveparquet.com

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Pagine viste

Editore 4PUNTOZERO Srl Via Ressi, 28 - Milano Tel. +39 02 39265461 - Fax +39 02 45497579 info@4puntozero.it Direttore responsabile e Direttore editoriale Federica Fiorellini fiorellini@4puntozero.it In redazione Stefano Abramo, Giuseppe Anzaldi, Anna Baroni, Pietro Belloni, Fabrizio Bernabei, Franco Bulian, Francesco Conventi, Tito Franceschini, Michele Murgolo, Clara Peretti, Raffaele Prisco, Dalvano Salvador, Stiven Tamai, Samuele Tommasini Progetto Grafico Roberto Cremonesi.Co Srl info@robertocremonesi.it Impaginazione Giuliana Garlaschelli garlaschelli@robertocremonesi.it Direzione commerciale e marketing Stefano Carlin carlin@4puntozero.it Pubblicità e sviluppo Luciano Dorini dorini@4puntozero.t Sviluppo progetti Dorella Maiocchi maiocchi@4puntozero.it International Sales Manager Giorgio Pierguidi pierguidi@4puntozero.it Redazione Davide Vernich vernich@4puntozero.it Amministrazione Lara Papetti amministrazione@4puntozero.it Segreteria Elisabetta Andreini info@4puntozero.it Ufficio traffico traffico@4puntozero.it I LOVE PARQUET MAGAZINE Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 121 dell’8 aprile 2014

CON IL PATROCINIO DI Foro Buonaparte, 65 - 20121 Milano Tel. 02 80.60.43.70 - Fax 02 80.60.43.97 aippl@federlegnoarredo.it - www.aippl.it A.I.P.P.L. è un’associazione aderente a

4Puntozero Srl, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità del trattamento sono rivolte unicamente a consentire l’invio del presente magazine e di altre iniziative editoriali di propria edizione; la casa editrice informa altresì i destinatari dell’invio che in ogni momento essi potranno esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del D.Lgl. 196/03, chiedendo l’aggiornamento o la cancellazione dei dati.

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ILOVEPARQUET

EDITORIALE

Il magico potere del riordino

Nel mese di agosto ho passato due settimane all’Isola del Giglio. Si può dire che l’abbia deciso mio figlio, seienne, attirato dal nome floreale, ma ancor di più dalla convinzione di trovarvi qualche pirata. Per farla breve, a parte i bagni (il mare è uno dei più belli che abbia mai visto) e la caccia ai pirati, non è che al Giglio ci sia molto da fare, per questo ho deciso di partire con un bel carico di libri. Mentre facevo la lista di quelle che sarebbero state le mie letture estive, mi è venuto in mente il consiglio di un amico, Alberto Massimo (export manager Bona, neanche a farlo apposta c’è una sua intervista su questo numero), che qualche mese prima (durante una pausa caffè dell’ultimo congresso Fep, a Budapest) mi ha parlato di un libro che, a detta sua, mi avrebbe cambiato la vita: “Il magico potere del riordino” di Marie Kondo.

La Kondo è una giapponese famosissima nel suo Paese, che da qualche anno a questa parte gira il mondo facendo consulenze mirate sul riordino a casalinghe disperate, ma soprattutto a manager e professionisti. Naturalmente sono partita scettica: arrivata a metà volevo chiamare Alberto per chiedergli cosa ci trovava di interessante e di utile in pratiche come ‘parlare’ ai calzini e ringraziarli per il duro lavoro fatto durante la giornata oppure buttare il libri che non ci danno più emozioni (un vero tabù per me). Ero arrabbiatissima. Più andavo avanti, però, più la lettura si rivelava interessante, utile anche, di certo da non sottovalutare. Morale, me ne sono innamorata e ho iniziato a consigliarlo agli amici, perché organizzare al meglio gli spazi della propria casa, allenare l’istinto a individuare ciò che ci piace davvero, che ci regala emozioni, aiuta a liberare la mente, fa stare bene davvero. E il parquet cosa c’entra? C’entra, perché decidere cosa tenere (più che cosa eliminare) aiuta a focalizzarsi sulle cose che ti interessano e che vuoi avere intorno, usare, valorizzare. Come un pavimento in legno. Il parquet rappresenta esattamente l’idea di ordine che ho fatto mia leggendo il libro della Kondo: riempie gli spazi, ma lo fa con leggerezza e calore. Un po’ come l’amore (perdonate il finale romantico a tradimento), che riempie i cuori, ma non sottrae spazio, anzi, li dilata.

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FEDERICA FIORELLINI


AGENDA

Eventi

Downtown Design 2017 Design District - Dubai 14 - 17 novembre 2017 www.downtowndesign.com

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Urbanpromo - Progetti per il paese Triennale - Milano 21 - 24 novembre 2017 urbanpromo.it

Il design torna protagonista a Dubai

Downtown Design è l’unica fiera in Medio Oriente per i professionisti del design creativo, con ospiti qualificati provenienti da tutto il mondo. La quinta edizione della kermesse si svolgerà presso il Distretto del Design di Dubai e presenterà una vasta selezione di brand, sia

Un impegno concreto per la ripresa del paese

La XIV edizione di “Urbanpromo - Progetti per il paese” si svolgerà dal 21 al 24 novembre presso la Triennale di Milano, città simbolo di innovazione e

già affermati sia emergenti. Attraverso la promozione di una maggiore interazione tra i vari player partecipanti, Downtown Design punta a fornire un ambiente dinamico per gli acquirenti, in grado di stimolare gli scambi commerciali. Downtown Design sarà un evento centrale della Dubai Design Week.

sviluppo, centro nevralgico di tutto ciò che rappresenta internazionalità, ricerca e nuove opportunità rappresentando, quindi, il luogo ideale per mostrare le progettualità che caratterizzano il programma Urbanpromo. La scopo della manifestazione è di contribuire efficacemente alla ripresa del paese, valorizzando le idee e le iniziative in due straordinari eventi con un programma di convegni dall’alto profilo tecnico e scientifico.


AGENDA

Eventi

Expocasa 2018 Lingotto Fiere - Torino 24 febbraio - 4 marzo 2018 www.expocasa.it

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La Statale Arte - Un prato in quattro tempi Università degli Studi (cortile della Ca’ Granda) - Milano 19 settembre - 14 marzo 2018 www.lastatalearte.it

Tutto per la casa

Expocasa è il salone dell’arredamento e delle idee per abitare organizzato da GL Events Italia con la collaborazione di Lingotto Fiere. Giunto ormai alla 55° edizione, Expocasa anno dopo anno accoglie i visitatori alla scoperta di tutte le novità in fatto di arredamento e soluzioni per abbellire e rendere

Scolpire la terra

Quando Paolo Icaro pensa di interpretare il cortile della Ca’ Granda decide non di occuparlo, ma di realizzare un monumento invisibile, in grado di far

sempre più funzionale la propria casa, dal design al classico, dal moderno al contemporaneo. Una grande e completa vetrina dei migliori marchi disponibili sul mercato per vestire ogni stanza: cucine, soggiorni, camere da letto, arredo bagno e per esterni, illuminazione e complementi d’arredo, assieme ai prodotti più avanzati per la ristrutturazione. A completare la proposta degli stand, Expocasa organizza eventi di informazione, approfondimento e intrattenimento che arricchiscono ulteriormente l’esperienza di visita.

percepire lo spazio fisico dalla base, dal manto erboso, e di offrire un luogo di meditazione, un’occasione di riflessione sulle unità aristoteliche - ancora, dunque, un’eco culturale di matrice europea - sul tempo, lo spazio e l’azione. È il campo del Filarete, la sua terra, a farsi materia da scolpire nella terza edizione de La Statale Arte. Un work in progress lungo due stagioni che l’artista ha progettato specificamente per l’ateneo e che prevede il coinvolgimento attivo degli studenti.


AGENDA

Eventi

L’Italia di Zaha Hadid MAXXI - Museo Nazionale delle arti del XXI Secolo - Roma Fino al 14 gennaio 2018 www.maxxi.art

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Coleção de Serralves: 1960-1980 Museo di Serralves for Contemporary Art - Porto Fino al 21 gennaio 2018 www.serralves.pt

Omaggio a Zaha Hadid

a bozzetti pittorici, modelli tridimensionali, rappresentazioni virtuali e studi interdisciplinari per l’utilizzo di nuove tecnologie, mette in evidenza l’intensa e duratura collaborazione dell’architetto con il nostro paese e il suo costante sforzo di ricerca pionieristica e indagine nella progettazione.

Un nuovo format espositivo

relazione alle sale disegnate da Álvaro Siza. Primi a cimentarsi con questo nuovo format sono gli architetti dello studio COR Arquitectos (Cremascoli Okumura Rodrigues), con un concept che mette in risalto i decenni 1960-1980, dall’inizio dell’arte post-minima alla sperimentazione astratta, fino alla rappresentazione figurativa e all’utilizzo dei media.

A poco più di un anno dalla scomparsa di Zaha Hadid, il MAXXI, in collaborazione con Zaha Hadid Design, Zaha Hadid Architects e Fondazione Zaha Hadid, ha allestito una mostra sul rapporto tra l’architetto e l’Italia. “L’Italia di Zaha Hadid”, grazie

Il Museo di Arte Contemporanea Serralves di Porto ospita, fino al 21 gennaio 2018, l’esposizione “Coleção de Serralves: 1960-1980”, a cura della direttrice Suzanne Cotter assieme ai colleghi João Ribas e Ricardo Nicolau. Si tratta della prima di una serie di mostre pensate con l’obiettivo di reinterpretare le opere della collezione permanente in


LA FOTO DEL MESE


NEWS IN DESIGN

ILOVEPARQUET

Ma che bello pappagallo

Una caraffa esotica e colorata accompagnata dal suo bicchiere. Il grande becco permette di servire bevande fresche, i tagli verticali, che ricordano le ali, completano il design giocoso e facilitano l’utilizzo. www.nudeglass.com

Ironica

Divertente questa poltrona da interno ed esterno, con imbottitura in polistirolo e poliuretano espanso idrorepellente. Il rivestimento, sfoderabile, è in tessuto poliestere idrorepellente con stampa digitale che suggerisce ironicamente la texture del legno. www.gervasoni1882.it

Su è giù

Una nuova versione dell’orologio a pendolo: un oggetto utile, semplice, ma al tempo stesso capace di arredare qualsiasi luogo. Design: Ari Kanerva. www.covo.it

I grandi classici

Sissi

% 0 0 1 GN I S E D

La lampada da tavolo Eclisse, disegnata nel 1965 da Vico Magistretti per Artemide, ha vinto il Compasso d’oro nel 1967 ed è diventata un classico del design italiano. Magistretti ha avuto l’idea pensando alla lanterna di Jean Valjean, protagonista dei Miserabili di Victor Hugo. www.artemide.com

Un progetto moderno che ammicca sfrontato al passato e al mondo femminile. Gli anelli che si fondono sembrano piegati a mano da quegli artigiani viennesi che, già più di un secolo fa, regalavano al mondo un archetipo di eleganza e design. Design: Ludovica + Roberto Palomba. www.driade.com

Qualcosa di rosso

Una rigorosa aggregazione di volumi, con sedute monoblocco disegnate da cuciture che ne accentuano il carattere grafico e moderno. Rodolfo Dordoni design per Minotti. www.minotti.com

Realizzato e prodotto da Hagit Pincovivi, questo tavolino è un pezzo davverooriginale. La struttura diventa parte integrante del disegno, consentendo alla forma e alla funzionalità di fondersi. Le gambe in ottone sostengono il piano in marmo bianco e legno laccato. www.hagit-p.com

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From above



INTERNI

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IL MONDO È

La tonalità neutra e il look minimal sono il fil rouge del restyling di un appartamento palermitano, rivisitato per una giovane coppia

GRIGIO TESTO

ANNA BARONI

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NON È BLU


INTERNI

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Il progetto

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U

n look minimal, caratterizzato dai toni neutri, per un’estetica contemporanea dalla sobria eleganza: questi sono i tratti salienti della ristrutturazione di un appartamento a Palermo, rivisitato dall’architetto Piergiorgio Miserendino per una giovane coppia. Ampi spazi delimitati da confini trasparenti perimetrano gli ambienti, garantendo una relazione costante tra indoor e outdoor, con l’ariosità tipica degli open space, ma nel rispetto della privacy. Una perfetta esposizione consente alla luce naturale di essere libera, di fluire in tutta la sua potenza,

tratteggiando una dimensione fortemente contemporanea. La continuità geometrica della pavimentazione in parquet di rovere posato a spina abbraccia tutti gli ambienti, generando un delicato equilibrio e calore. Lo spazio cucina, dalla scintillante luminosità, coniuga il tema dell’essenzialità attraverso l’esaltazione della funzionalità e della praticità d’uso in cui le morbide linee della boiserie definiscono la cornice di un involucro volutamente protagonista. La tonalità neutra è il fil rouge del restyling, in un melange di grigi interrotti solo da bianchi dettagli.

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Intervento: abitazione privata, Palermo Anno fine lavori: 2016 Partner commerciale: Lo Castro, Palermo Pavimenti: Parquet di rovere 2 strati Boen, collezione Prestige, Baltic Smoked Progetto: pm architecture, architetto Piergiorgio Miserendino pmarchitecture@libero.it


ILOVEPARQUET

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Piergiorgio Miserendino L’architetto Miserendino nasce a Palermo nel 1972, consegue la laurea in architettura presso l’Università degli Studi di Palermo nel 1999 con specializzazione in disegno industriale. Nel 1998 partecipa al Master “Seminario di Primavera” sulle tematiche dell’ambiente architettura ecologica, sviluppo sostenibile organizzato da ANAB e da Iidea Mediterranea Istituto Interdisciplinare Ecologia Architettura. Dal 1998 al 1999 partecipa agli studi e alle ricerche come cultore della materia per il corso di Estimo ed Economia dell’ambiente presso la Facoltà di Architettura di Palermo. Nel 2000 consegue il diploma per il corso di interior design organizzato da Domus Academy e IDI di Milano “Design the Exhibition”, progettando nel workshop l’allestimento per la mostra di Filippe Stark all’interno del museo Kartell seguito dall’architetto Ferruccio Laviani. Nel 2001 partecipa come designer al “Salone Satellite” in seno al Salone del Mobile. Dal 2000 al 2002 sviluppa le sue conoscenze formativo-progettuali nell’ambito della progettazione architettonica e biocompatibile dell’interior design collaborando, con diversi studi di architettura di Milano, alla realizzazione di edifici pubblici, residenziali e commerciali nonché partecipando a numerosi concorsi liberi e a inviti nazionali e internazionali. Nel 2003 fonda lo studio pm architecture, dove progetta spazi pubblici e privati che diventano obiettivo di ricerche e sperimentazioni e in cui viene rivolta estrema attenzione alle tematiche dell’architettura sostenibile, con costante aggiornamento riguardo ai protocolli CasaClima.


SPECIALE MASSICCI

MASSICCI 2017

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“I

l massello mette in risalto la professionalità del posatore, che grazie a questo tipo di pavimentazione può esprimere al meglio le proprie attitudini professionali. Il ritorno di questo tipo di pavimentazione è sicuramente legato alle sue caratteristiche di durata, oltre alla capacità di rendere un ambiente caldo e accogliente”.

Elia Bolzan

Friulparchet

Tabula Quercus di Friulparchet è un prefinito massello in Rovere Europeo di Slavonia in spessore 15 mm proposto in tre larghezze miste 120, 140 e 160 mm e lunghezze random fino a 2400 mm. Tabula Quercus è disponibile sia in scelta Prime sia in Natur e in tutte le lavorazioni superficiali, colorazioni e finiture di gamma. Questo prodotto ben mitiga la praticità di un pavimento in legno prefinito che non necessita di ulteriori finiture dopo la posa in opera, con la qualità, la durabilità e la maestosità di un massello. www.friulparchet.it

TUTTI D’UN PEZZO Una rassegna di parquet massicci, i pavimenti in legno per antonomasia, quelli dove tutto lo spessore della doga è in legno ‘nobile’. A noi piacciono davvero tanto! TESTO

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DAVIDE VERNICH


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MASSICCI 2017

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“N

el pavimento in legno massiccio risiede tutta l’eleganza del legno nobile in listelli grezzi che vengono posati e lavorati in opera, per un parquet che profuma di tradizione ed evoca la calda atmosfera delle abitazioni di una volta”. Renza Altoè Garbelotto

I Masselli di Garbelotto

Parchettificio Garbelotto presenta un esclusivo prodotto completamente realizzato senza l’utilizzo di colle e vernici, quindi adatto alla bioedilizia, e nato da uno studio sempre attento alla qualità e alla tradizione, che intende portare novità e design all’interno delle abitazioni. Si tratta del parquet in massello maschiato di rovere, scelta rustica, con spessore di 15 mm, larghezza 140 mm e lunghezza che varia dai 600 a 2000 mm, bisellato sui 4 lati, spazzolato e presentato in 12 particolari finiture della superficie oliate. Queste finiture sono state realizzate per impreziosire qualsiasi tipo di ambiente e sono state battezzate richiamando la città di Venezia, capitale d’arte, della bellezza e della tradizione, conosciuta per il suo valore in tutto il mondo. www.garbelotto.it


SPECIALE MASSICCI

“U

n pavimento in legno massiccio porta la natura in casa”.

Giuseppe Ciambella

Quadri Giʎnt

I Quadri Giʎnt® sono realizzati con listoni in puro legno massiccio e sono disponibili in vari disegni di posa e in specie lignee rare. La soluzione può essere utilizzata per pavimentare l’intera superficie della stanza oppure è possibile scegliere di inserire solo qualche elemento nella pavimentazione in parquet con posa a correre. Giʎnt® nasce da materie prime nobili, naturali e rinnovabili e, grazie anche alla totale assenza di colle al suo interno, favorisce la creazione di un microclima ambientale totalmente salubre. Il suo alto spessore, tutto in legno massiccio, offre una durata pressoché infinita, perché permette di rilevigare il pavimento numerose volte, lasciando riemergere la perfezione di un parquet come appena installato. www.listonegiant.it

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MASSICCI 2017

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MASSICCI 2017

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“P

erché scegliere un massiccio? Perché è un classico intramontabile”.

Gabriele e Giuliano Mannucci

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Quercia Old

Parchettificio Toscano propone il parquet massiccio Quercia Old della collezione Pontevecchio. Realizzato interamente in legno di Quercia, il prodotto è disponibile in formato spina ungherese ed è 100% made in Italy. www.parchettificiotoscano.it il magazine


SPECIALE MASSICCI

MASSICCI 2017

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Chevron Ca’ Corner

Ca’ Corner, pavimento a spina di pesce con taglio a 45°, interpreta la forza e l’esclusività del legno massiccio in un disegno dal fascino intramontabile, che contraddistingue da secoli le più raffinate dimore europee. Proposto in rovere, con uno spessore di 20 cm, è spazzolato, tinto e verniciato a mano dagli artigiani Foglie d’Oro per esaltare le naturali caratteristiche dell’essenza. Le sue tonalità morbide gli permettono di trovare collocazione in ogni ambiente, proprio perché classico e senza tempo. La spina Ca’ Corner può essere posata chiodata o incollata, con incastro perimetrale maschio-femmina sui fianchi e femmina-femmina sulle teste. www.fogliedoroparquet.com

“I

Fabio Brotto

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l legno massiccio è particolarmente consigliato per la conservazione degli edifici storici e la ristrutturazione di casali. La sua stabilità e il legame con la tradizione ne fanno una soluzione destinata a caratterizzare le case in cui viene posato, generazione dopo generazione”.


SPECIALE MASSICCI

MASSICCI 2017

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“P

erché scegliere il parquet massello? Perché è ideale nel caso di pavimenti ad alta frequenza”.

Carlo Bardelli

Parquet massello in Rovere di Slavonja

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Xilo1934 propone il parquet massello in Rovere di Slavonja di prima qualità e 100% prodotto in Italia. Disponibile grezzo o prefinito, è realizzato con olio naturale o vernice all’acqua opaca o lucida in tutti i colori della gamma Xilo1934, la più completa per questa tipologia di prodotto. Il pavimento è in legno ecologico ed è pertanto del tutto esente da qualsiasi tipo di emissione nociva. Lo spessore è di 22 mm. Tre le larghezze fra cui è possibile scegliere: 100, 120 e 150 mm, con lunghezze da 1200 a 1500 mm. Non manca anche una variante con spessore ridotto: 14 mm, solo nel formato 100 mm x 500-1200 mm. www.xilo1934.it



TREND

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PROFESSIONE

Dove cerca l’ispirazione? Alberto Massimo: Ovunque. Anche se tendo a non concentrarmi su un’area specifica, più ampia è l’area di ricerca, migliore è il risultato. La chiave è osservare con una mentalità diversa, senza giudicare, basta raccogliere informazioni. E cercare sempre di iniziare la ricerca senza chiedersi ciò che stai cercando.

‘COOL HUNTER’

Le sue previsioni per il futuro? Alberto Massimo: Vedo, in generale, una sempre maggiore naturalezza e poi interessanti effetti di superficie, luci, riflessi luminosi. In termini di stili che potrebbero affermarsi, prevedo uno stile sobrio, ma di grande impatto. Noto anche che i consumatori stanno spostando sempre più la propria attenzione verso prodotti fatti su misura e di lunga durata.

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Se dovesse riassumere, in tre parole, le tre tendenze più forti del momento? Alberto Massimo: Sobrio, ricco, decorativo.

Photocredit: Raw Edges

Photocredit: Antonia Reif

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TITO FRANCESCHINI

Alberto Massimo, export manager Bona, ci ha raccontato la sua seconda professione: osservare e documentare i trend emergenti, quelli che hanno probabilità di affermarsi a livello globale

bbiamo intervistato Alberto Massimo, export manager Bona, un professionista dalla spiccata intuizione creativa, che - oltre a occuparsi delle vendite per l’area dell’Europa centrale e meridionale - per il colosso svedese fa il ‘cool hunter’, il cacciatore di tendenze, ovvero osserva e documenta i nuovi trend che emergono in un determinato paese o città e che hanno probabilità di affermarsi a livello globale. L’arte di intercettare e seguire i primi segnali di una tendenza è preziosa per qualsiasi azienda, soprattutto per quelle che, in qualche modo, si occupano di design. Ecco cosa ci ha raccontato.

Photocredit: Bisazza wood

TESTO

Quali sono, a suo avviso, i ‘mega trend’ del settore dei pavimenti in legno? Alberto Massimo: Il primo è senz’altro la colorazione di vecchi pavimenti con tinte vivaci, per dare loro una nuova identità, magari disegnando geometrie che si ripetono. Poi c’è la combinazione di materiali diversi - legno e ceramica o legno e pietra - per creare interessanti effetti progettuali. Infine, l’abbinamento di vecchie tecniche di posa con nuove tecnologie produttive, penso alla spina di pesce (un disegno ‘antico’) realizzata con doghe ingegnerizzate.

A

Alberto Massimo, export manager Bona per l’Europa centrale e meridionale.



EVENTI

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CERSAIE 2017: UNA

PIACEVOLE CONFERMA

TESTO

FEDERICA FIORELLINI

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È

la kermesse della ceramica per eccellenza, non c’è dubbio. Cersaie non delude mai, anche perché negli anni ha avuto un’evoluzione interessante: non solo fiera della ceramica, ma sempre più momento di intrattenimento, evento di design (non a caso da qualche anno il Comune di Bologna organizza un vero e proprio Fuorisalone nei giorni della fiera). A Cersaie si vede tanta ceramica, certo, ma c’è di più: arte, cultura, welness e poi, da qualche anno, tanti pavimenti e rivestimenti ‘non ceramici’. Parliamo del marmo, della pietra naturale, del vetro, delle fibre naturali e del parquet (ça va sans dire), materiali che anche

quest’anno erano esposti al padiglione 22 (con qualche piccola eccezione). C’erano BERTI con i suoi splendidi intarsi (molto particolari quelli in resina), BISAZZA, colosso della ceramica, che a Cersaie ha portato la coloratissima collezione ‘Wood’, BRUNO PARQUET con LegnoAria+ (finitura a olio naturale con 100% di residuo secco e a bassissima emissione di VOC). Cerano gli amici di GARBELOTTO, con la linea Xilema (che recupera le piante ‘morte in piedi’), GAZZOTTI, con la sua originale Spina Dorica (un bel mix tra spina di pesce e spina ungherese), MARDEGAN, con il suo ‘Scavato’ (la nuova lavorazione di superficie fatta a mano), ITLAS (il cui stand è stato animato costantemente dagli appuntamenti con gli architetti Marco Casamonti, Guglielmo Bilancioni, Stefano Parancola, Alessandro

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Con +4,7% di presenze rispetto all’edizione 2016 (crescono gli italiani, ma soprattutto gli stranieri), la fiera bolognese si conferma un appuntamento irrinunciabile per il mondo delle finiture d’interni


ILOVEPARQUET

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Isola, Lucio Serpagli, Alessandra Mancini e Silvia Bertoncini). E ancora ORIGINAL PARQUET (con le raffinate geometrie della linea Euclide), RAVAIOLI LEGNAMI (con il frangisole 4SUN, da oggi orientabile elettricamente) e SALIS (con il futuristico parquet Pangea). Ai produttori di parquet (e a noi con loro) Cersaie piace: perché è un evento commerciale in grado di coinvolgere il mondo dell’architettura e dell’interior design. Perché è una fiera davvero internazionale: nei cinque giorni di fiera abbiamo sentito parlare tutte le lingue, ma proprio tutte. UN PO’ DI NUMERI: CERSAIE SUPERA LE 111.000 PRESENZE Veniamo ai numeri? A pochi giorni dalla chiusura gli organizzatori hanno fatto sapere che Cersaie 2017, grazie alla crescita della partecipazione sia di operatori esteri che italiani, ha raggiunto quota 111.604 presenze, con un incremento del 4,7% rispetto all’edizione 2016. Il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno, che si è tenuto a Bologna dal 25 al 29 settembre, ha registrato un doppio segno positivo sui visitatori, sia italiani (+5,0%, per un totale di 58.422 presenze) che esteri (+4,3% per 53.182 presenze), provenienti pressoché da tutti i paesi del mondo. Tutti i settori espositivi di Cersaie hanno registrato valori positivi con una superficie di 156.000 mq, la partecipazione di 869 espositori (17 in più rispetto

al 2016), provenienti da 41 nazioni differenti; 323 aziende straniere, quasi un terzo del numero complessivo. Comparto più rappresentato sono state ovviamente - le piastrelle di ceramica, con 457 imprese, seguito dall’arredobagno, che con 197 espositori ha confermato la sua centrale rilevanza nella manifestazione. Ma Cersaie, dicevamo, si sta sempre più sviluppando anche come una tappa fondamentale nel panorama dell’architettura, dell’interior design, della posa, degli eventi con i media e del privato. E allora segnaliamo con piacere l’importante partecipazione registrata dalle conferenze di architettura e dalla Lezione alla rovescia di Fabio Novembre, a cui hanno preso parte oltre 1.300 ragazzi. Molto apprezzata anche la mostra Milleluci, al Padiglione 30, così come i ‘work in progress’ e i seminari di formazione per architetti sulle tematiche delle grandi lastre tenutisi alla ‘La Città della Posa’. La Galleria dell’Architettura ha spesso visto esauriti i suoi posti anche per i Cafè della Stampa, le conversazioni di architettura e design realizzate con nove primarie testate. Significativa - infine - la partecipazione a ‘Cersaie disegna la tua casa’ di un pubblico di consumatori coinvolti sui temi della ristrutturazione della propria abitazione. C’eravamo anche noi di I Love Parquet. Che dire, appuntamento al prossimo anno… Noi ci saremo.


ILOVEPARQUET

OH MY WOOD!

OH MY WOOD!

Eleganza & tecnologia

Design by Michel Cinier

Le lampade Oled sono realizzate con legno massello in quattro diverse essenze: rovere, noce nazionale, larice e faggio. Il profilo, opportunamente predisposto con gli alloggiamenti per i dispositivi illuminanti led, viene lavorato in maniera artigianale e personalizzato con finiture e trattamenti. cassolarredamenti.it

Lubois LT è un’eccentrica lampada da terra in legno. Ogni singola unità è composta da 600 LED ad alte prestazioni; adatta per qualsiasi ambiente contemporaneo, di giorno o di notte, grazie alla potente distribuzione della luce indiretta. www.cinier.us

Fai-da-te

I quattro pezzi che formano la lampada ‘Più o Meno’ sono realizzati tagliando una piastrella di legno con una macchina a getto d’acqua, senza produrre alcun materiale di scarto. L’oggetto è facilmente montabile e smontabile con semplici incastri. Per aumentare o diminuire l’intensità luminosa basta spostare in avanti o indietro la forma del paralume su cui è montato il LED principale. www.acquadistillatamilano.com

Y M H O

! D O O W e: sue form harme le e t t u t c il legno in ia, il carattere, lo erg la sua en

Brecce

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Collezione universale

La collezione Stick si compone di cinque lampade a sospensione, una lampada da tavolo, quattro piantane e un’applique per interno. La diffusione della luce è affidata a un’intelaiatura ornata di listelli in Ayous, un legno chiaro africano, mentre lo stelo delle piantane è in Toulipier, sempre un legno chiaro ma di origine nordamericana. www.fabbian.com

Il foro del picchio rimane sull’albero a traccia del suo passaggio; una volta morto l’albero, a ricordo di ciò che è stato, il ceppo becchettato diviene allegoria di quell’habitat e il picchio in porcellana una sua poetica riproduzione. www.livyng-ecodesign.com

Come un fulmine

Ispirata al fulmine, uno degli eventi più luminosi in natura, la lampada da muro Bolt Sconce è pensata per offrire un’atmosfera perfettamente uniforme in un design dinamico in legno massello. www.hollismorris.com

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Picchio Brench

Interamente realizzate a mano, le lampade Brecce mescolano elementi naturali e nuove tecnologie. Ogni esemplare è irripetibile e viene accuratamente scelto seguendo un criterio unico: l’emozione. www.marcostefanelli.it


PROPOSTE DAL MERCATO

1 Qualità che durano nel tempo

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Tover investe da sempre nella ricerca e sviluppo di adesivi a basso impatto ambientale e basati su materie prime di nuova concezione. Per questo la sua offerta di collanti, che altri potrebbero definire innovativi, è in realtà composta da prodotti con un mercato consolidato e che hanno dimostrato di possedere una qualità che dura nel tempo, rispondendo perfettamente alle esigenze del mercato contemporaneo. Fra questi spiccano: Tovcol MS: adesivo silanico monocomponente, con certificazione ambientale DIBT, facile da pulire sul prefinito, perfetto su sottofondi riscaldanti e garantito da 10 anni di successi. Tovcol TA: adesivo epossidico bicomponente, classificato A+, con elevata spatolabilità, lungo tempo di utilizzo e presa rapida (consente la levigatura già il giorno dopo). Tovcol RP: adesivo acrilico monocomponente esente da solventi, testato dai laboratori Tover, permette una posa facile e tenace dei pavimenti e rivestimenti a parete in LVT. www.tover.com

PER INIZIARE BENE… 1

2 Qualità ‘premium’ L’innovativo adesivo per parquet Uzin MK 250 apre una nuova frontiera nel mondo degli adesivi silanici. MK 250, senza solventi, combina le prestazioni adesive di un classico prodotto bicomonente con la semplice gestione di un prodotto monocomponente, rientrando nella classe degli adesivi rigidi secondo la ISO 17 178, inoltre, soddisfa i requisiti della DIN EN 14293. www.uzin.com

3 Bona R848T in salsicciotto da 5,4 L

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Bona R848T è un adesivo elastico monocomponente tixotropico a base di silano per parquet prefinito, multistrato di ogni dimensione, conforme alla norma ISO 17178. Le tensioni verso il sottofondo sono ridotte. Non è generalmente necessaria una mano di primer. L’adesivo si indurisce grazie a una reazione chimica con l’umidità ed è specialmente indicato per superfici con riscaldamento a pavimento. I vantaggi: perfetto equilibrio tra elasticità e resistenza allo strappo - la partenza di posa è stabile in 60 minuti - senza acqua e senza solventi, quasi nessun rigonfiamento del legno - buona adesione a quasi tutti i sottofondi e i tipi di legno (eventuali schizzi di materiale possono essere rimossi con facilità) - consistenza compatta (mantiene la forma impressa della spatolatura) - rapida adesione. bona.biffignandi.it

...CI VUOLE UN BUON ADESIVO

5 Qualità certificata

Adesiver Elastic è un adesivo monocomponente igroindurente a base di prepolimeri a terminazione silanica (tecnologia MS) molto indicato per l’incollaggio di parquet prefinito su pavimentazioni preesistenti. Adatto anche per l’incollaggio di parquet su sottofondi con riscaldamento radiante, Adesiver Elastic possiede eccellenti caratteristiche di isolamento acustico. Unisil è un adesivo monocomponente igroindurente a base di prepolimeri a terminazione silanica (tecnologia MS), anch’esso molto indicato per l’incollaggio di parquet prefinito su pavimentazioni preesistenti (marmo, graniglia, ceramica, marmette) e su sottofondi con riscaldamento e raffrescamento radiante. Certificati EC1R, entrambi gli adesivi possono contribuire al raggiungimento del QI credito 4.1 secondo i parametri GEV del 3 marzo 2009, perché conformi ai requisiti del protocollo di certificazione Leed. www.chimiver.com

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4 La sicurezza di un’adesione perfetta

Incollare in modo appropriato un pavimento in legno su qualsiasi sottofondo è un’arte che richiede prodotti specifici, progettati pensando al parquet e alle sue dimensioni. Per questo motivo Adesiv ha da sempre concentrato i suoi sforzi di R&D nella realizzazione di adesivi che garantiscono prestazioni ineccepibili e danno al posatore la tranquillità e la sicurezza di un’adesione perfetta. www.adesiv.it

6 Elasticamente rigida

Wakol MS 262 è una colla per parquet elasticamente rigida, caratterizzata da velocità e precisione. I suoi plus? È un adesivo con rapido consolidamento e forte adesione per assorbimento, l’applicazione è rapida e precisa, è affidabile (grazie alla tecnologia Wakol MS, ottimizzata per il tubetto), moderno, universale. Con MS 262 si ha la sicurezza di avere meno scarti, la colla può essere infatti svuotata nell’applicatore in modo facile e completo. Grazie a questo tipo di confezione, l’adesivo non ancora applicato è protetto dall’umidità dell’aria, così si stende sempre adesivo fresco. www.loba-wakol.it

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DAL MERCATO

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“Geom nasce dalla volontà di aggregare partner internazionali affidabili e con la voglia di crescere: economicamente, ma anche e soprattutto professionalmente e tecnicamente”. Parola di Antonella Iacuzzi

TESTO

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ANNA BARONI

In alto a sinistra: Antonella Iacuzzi e Junior Antonio Lenoci, fondatori e gestori di Geom.

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eom è una società di intermediazione commerciale che si occupa di ricercare e individuare controparti sui mercati internazionali. L’azienda è nata dalla collaborazione tra due professionisti, Junior Antonio Lenoci e Antonella Iacuzzi, che hanno ‘travasato’ in Geom le passate esperienze professionali, cercando di dare all’intermediazione un aspetto, oltre che commerciale, anche culturale: Geom vuole essere un punto di incontro tra diverse culture europee, simili ma non uguali. Per conoscere meglio l’azienda, abbiamo intervistato Antonella

Iacuzzi, fondatrice dell’azienda. Come è nata Geom? Antonella Iacuzzi: Aver capito che il mercato ricercava, nell’ambito dell’edilizia leggera, dei partner internazionali affidabili e con la voglia comune di crescere, non solo economicamente, ma anche e soprattutto professionalmente e tecnicamente, è stato alla base della creazione di Geom. Oggi, a distanza di anni, posso affermare che siamo un punto di riferimento per aziende produttrici straniere e aziende italiane leader nei rispettivi mercati nel settore professionale; da alcuni

anni poi operiamo anche nel settore del fai-da-te, settore che è tecnicamente cresciuto e che si rivolge sempre più a un mercato consapevole ed esigente. Qual è il vostro punto di forza? Antonella Iacuzzi: La nostra professionalità è alla base dei rapporti che si instaurano con i nostri partner. Visitiamo costantemente le aziende produttrici, perché conoscere il ciclo produttivo di ciò che si promuove vuol dire soprattutto conoscere i punti di forza dei materiali, capire le loro peculiarità ed evitare che vengano impiegati in ambiti non adatti. La nostra forza è

L’INTERMEDIAZIONE

la costante ricerca delle tendenze del mercato per quanto riguarda decori ed effetti superficiali dei pavimenti e dei rivestimenti murali, ma anche costante studio dei materiali, per poter soddisfare le richieste di un mercato sempre più consapevole in termini di basso impatto ambientale. Quali sono i vostri prodotti di punta? Antonella Iacuzzi: Sicuramente nella nostra offerta spicca Ceramin®, presentato ad Hannover durante la fiera del Domotex dello scorso gennaio; si tratta di un prodotto a base minerale e resina, creato dallo staff di tecnici Classen Gmbh, che hanno

sviluppato un pannello con ottime proprietà di applicazione. Stabilità dimensionale, infrangibilità, leggerezza del materiale, combinata alla sua elevata robustezza, lo rendono ideale come pavimento e rivestimento, sia in ambienti domestici che commerciali, non solo in nuovi edifici, ma soprattutto nelle ristrutturazioni, non essendoci la necessità smantellare le superfici ceramiche preesistenti. Poi voglio ricordare i sottopavimenti tecnici della Fair packaging z.o.o., azienda che più di altre si è evoluta nel panorama europeo per offrire, oltre a un ottimo prodotto, anche un servizio all’applicatore,

grazie a due App facilmente scaricabili sul cellulare, per aiutare il posatore nella scelta del sottopavimento più idoneo (coibentazione termica e abbattimento del rumore).

ENTUSIASMO, ESPERIENZA, KNOW HOW Perché le aziende si rivolgono a voi? Antonella Iacuzzi: Entusiasmo, esperienza, know how tecnico e approfondita conoscenza delle normative italiane ed europee relative ai prodotti trattati sono alla base delle consulenze che offriamo ai nostri partner. Siamo l’ufficio acquisti per

le aziende nazionali, con il conseguente vantaggio della riduzione dei costi e del tempo necessari alla ricerca e alla selezione di partner commerciali affidabili. Siamo anche però di supporto agli uffici commerciali: mettiamo a disposizione la nostra struttura organizzativa per corsi di formazione agli agenti, creiamo piani marketing su misura per le aziende, le supportiamo sul web, sulle riviste di settore più accreditate e con campagne promozionali mirate. Tra le varie iniziative ne cito una: recentemente abbiamo partecipato al Sia Guest, Salone internazionale dell’accoglienza a Rimini, al quale abbiamo preso parte, oltre che con uno stand insieme ad Arkrea e Nordest pavimenti, anche come sponsor tecnico alla ‘wellness room’ dell’architetto Stefano Pediconi.

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DAL MERCATO

I SILANICI? SICURI E SOSTENIBILI!

serie di studi volti a trovare delle valide alternative da affiancare al sistema EP-PU bicomponente per la posa di pavimenti in legno”. Ci spiega meglio? Silvano Arzuffi: Il graduale abbandono del collante vinilico da parte della nostra clientela (i posatori di pavimenti in legno, nda) ha reso necessaria l’individuazione di un sistema monocomponente che potesse affiancare i classici adesivi EPPU bicomponenti, che

eccessivi rigonfiamenti in spessore e soprattutto le difficoltà di pulizia dai pavimenti prefiniti (e dalle mani degli operatori) ne hanno limitato la diffusione, dirottando le nostre attenzioni su polimeri di diversa natura. Immagino si riferisca alle silaniche… Silvano Arzuffi: Già dai primi test preliminari, l’introduzione delle resine silaniche ha evidenziato sostanziali miglioramenti nel sistema

“Ci piacerebbe davvero che tutta la nostra clientela avesse la possibilità di approcciare un metodo di lavoro nuovo, più salubre, partendo da quella che oggi rappresenta la tecnologia col minore impatto ambientale, gli adesivi silanici”. Parola di Silvano Arzuffi, ceo Vermeister, che al proposito ha lanciato una particolare iniziativa…

TESTO

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FEDERICA FIORELLINI

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ermeister è un’azienda che dal 1975 opera nel mercato dei prodotti per la posa e la cura pavimenti in legno e che attualmente è presente in oltre 60 Paesi in tutto il mondo. È una realtà ben nota agli operatori del nostro settore, un’azienda che nel corso degli anni - come ci tiene a sottolineare Silvano Arzuffi, che abbiamo intervistato nella moderna sede di Mornico al Serio (BG) - ha acquisito sempre maggior consapevolezza del bisogno di proteggere l’ambiente.

La sostenibilità e la “costruzione di un domani migliore” (cito testualmente) sono un po’ il pallino dei fratelli Arzuffi (Silvano e Marco, rispettivamente ceo e coo Vermeister) e l’intervista che segue nasce proprio dalla volontà di spiegare al mercato l’importante lavoro di ricerca e sviluppo dell’azienda, volto alla formulazione di prodotti in grado di coniugare il profilo prestazionale al rispetto dell’ambiente, senza trascurare la salute di chi applica il parquet

e di chi, dopo la posa, ‘vive’ quotidianamente il pavimento in legno. Entra subito nel vivo del problema Silvano Arzuffi, perché ha voglia di raccontare ciò che sta dietro a una colla Vermeister e anche di mettere i famosi ‘puntini sulle i’ rispetto ad alcuni temi che gli stanno a cuore, la bontà delle sue colle silaniche prima di tutto: “Negli ultimi 10 anni il nostro laboratorio R&D, grazie alla collaborazione con diverse multinazionali produttrici di materie prime, ha intrapreso una

rappresentavano il mercato dei collanti per parquet. I primi studi si sono orientati verso i polimeri poliuretanici, sono nate così le prime alternative al sistema EP-PU: adesivi bicomponenti poliuretanici esenti da solvente (Policoll) e adesivi monocomponenti poliuretanici igroindurenti, esenti da solventi e classificati EC1 (Unicol P1). Alcune problematiche, tuttavia, hanno accompagnato la nascita di questi adesivi: etichettature di rischio sempre più nocive,

monocomponente igroindurente, non è tutto, l’eliminazione dei principali problemi causati dalle resine poliuretaniche ha dato un’ulteriore spinta alle nostre ricerche, così, in poco più di anno, sono nati prima Monosil e poi Zero Mono. L’ottenimento della certificazione ‘EC1 Plus’, le doti di fono assorbenza e di conducibilità termica hanno coronato la nascita di una nuova generazione di adesivi per pavimenti in legno, che sempre di più viene apprezzata dalla nostra clientela.

La diffusione degli adesivi silanici in Italia è stata accompagnata, sin dall’inizio, da un certo scetticismo. Cosa ne pensa? Silvano Arzuffi: Penso che i dubbi iniziali fossero più legati a interessi di mercato, c’era tutto l’interesse alla distribuzione di polimeri alternativi, sicuramente più economici e anche più radicati nei sistemi produttivi italiani. Alle remore degli operatori forse ha contribuito anche l’iniziale spauracchio delle emissioni di metanolo durante il processo di polimerizzazione dell’adesivo silanico, emissioni reali sì, ma poi, in sostanza, ritenute da tutti ininfluenti, visti i numeri infinitesimali di rilascio di questa sostanza. Vermeister in questi anni ha fatto più volte analizzare a diversi laboratori accreditati il rilascio di sostanze organiche volatili (tra cui soprattutto il metanolo) dei suoi adesivi silanici, certificandone l’assenza di quantità tali da diventare rilevanti per la salute dell’utilizzatore e del cliente finale. Ma non ci siamo fermati qui: siamo in costante contatto con i fornitori di queste materie prime, per valutare insieme qualsiasi novità volta al miglioramento del profilo tossicologico del materiale. È un lavoro che non finisce mai. Insomma, trova che le colle silaniche siano un prodotto valido? Silvano Arzuffi: Valido è limitativo. I nostri adesivi silanici, lo ripeto, sono uno dei nostri fiori all’occhiello. E mi dispiace che nell’ultimo periodo

questo prodotto in Italia sia guardato con sospetto dagli operatori del settore. A cosa si riferisce? Silvano Arzuffi: Sto pensando alla ricerca promossa da Catas e da AIPPL per suggerire ai produttori una linea guida per il controllo delle materie prime e per la valutazione dei lotti di prodotti. A fronte di ‘anomale’ problematiche segnalate dall’associazione di categoria relativamente a casi di sollevamento con distacco, avvenuti dopo diversi mesi dalla posa (in alcuni casi anche dopo diversi anni) da più parti si è puntato il dito sulla natura del polimero che potrebbe, con il tempo, disgregarsi e compromettere di conseguenza la tenacità dell’adesivo. Premetto che queste situazioni sono probabilmente esasperate anche da normali problematiche purtroppo sempre presenti nei cantieri: condizioni ambientali ‘al limite’, con temperature applicative troppo basse (sotto i 10 °C) o troppo elevate (sopra i 35 °C), sistemi di riscaldamento e/o raffrescamento in funzione (soprattutto se a pavimento), piani di posa inadeguati, preparati cementizi di nuova generazione (sempre più di uso frequente) mal dosati, umidità nei sottofondi non perfettamente rilevate e, purtroppo, una sempre più diffusa scarsa attitudine all’utilizzo di preparatori di sottofondo (primer) atti a limitare le lacune dei piani di posa. Detto ciò, penso che questa campagna stia sicuramente

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Ci racconta in cosa consistono queste prove? Silvano Arzuffi: Le prove

Domanda a bruciapelo: silanici o bicomponenti? Silvano Arzuffi: Rispondo

Concludendo, che messaggio vuole dare alla sua clientela, attuale

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solo che, statisticamente, il rapporto percentuale “mq incollati/mq distaccati” con gli adesivi silanici è molto inferiore al medesimo rapporto risultante nel corso di diversi anni con gli adesivi bicomponenti. Probabilmente inizialmente è stato un errore comune proporre sul mercato italiano i silanici senza le dovute spiegazioni tecniche e questo ha fatto sì che gli operatori li utilizzassero alla stregua degli adesivi bicomponenti, più conosciuti. Attenzione, gli adesivi silanici non sono la sostituzione degli adesivi bicomponenti, ma la giusta alternativa a questi ultimi, conseguente all’evoluzione dell’elemento ligneo, che negli anni è cambiato per dimensione, spessore e composizione.

influenzando la generale opinione con la quale il mondo del parquet sta recependo questo nuovo polimero. Ed è proprio per fugare ogni dubbio anche su questa situazione, che - come dicevo prima - sta generando un certo ‘spauracchio’ sul mercato italiano (lo sottolinea con forza questo aggettivo, nda), che stiamo partecipando a una serie di incontri atti a definire test, metodi e anche nuove norme, se necessario, per classificare inequivocabilmente questa classe di adesivi per parquet.

a oggi impostate da Catas sugli adesivi silanici, a valle di questi incontri, prevedono, oltre ai test di invecchiamento accelerato seguiti da prove di tenuta effettuate in conformità alla norma europea di riferimento (UNI EN 14293:2006), una serie di stress-test condotti a una temperatura limite di 75 °C, atti a compromettere la struttura del polimero per individuare eventuali criticità strutturali nell’adesivo cercando di riprodurre, in poco tempo, un degrado il più simile possibile a quello riscontrato nei casi di sollevamento con distacco sopraccitati. Le lunghe tempistiche di attesa (circa 90 giorni) necessarie per identificare il problema (se presente), hanno indotto alcuni produttori a proporre uno stress-test a temperatura più elevata: 90 °C, riducendo così i tempi di attesa a 20 giorni. Va detto che a tutt’oggi non esiste alcun protocollo ufficiale che riguardi questi test, che sono quindi da considerarsi puramente sperimentali, si tratta della libera iniziativa di un’associazione e di un laboratorio ricerche. In ogni caso, mi preme sottolineare che i nostri adesivi silanici li hanno brillantemente superati. In conclusione, in attesa di aggiornamenti riguardanti eventuali modifiche di normative o altro, riteniamo necessario ribadire la validità di questa classe di adesivi, peraltro usati in altri ambiti già da decine di anni con risultati eccezionali.

Che suggerimenti si sente di dare a un posatore di pavimenti in legno? Silvano Arzuffi: Al di là delle normali e ovvie regole per una corretta posa in opera (dalle verifiche igrometriche sui sottofondi al controllo della presenza dell’idoneo schermo al vapore fino all’attenta valutazione di tutti i materiali interessati nella stratigrafia del piano di posa), è buona norma, utilizzando questa categoria di adesivi - ma in realtà andrebbe fatto sempre! - pesare il legno durante le fasi iniziali di presa del collante, in particolar modo con quegli elementi lignei soggetti a iniziali imbarcamenti e/o parziali movimenti (plance di grandi dimensioni).

o potenziale? Silvano Arzuffi: Che i grandi vantaggi in termini di basso impatto ambientale e di salubrità dei silanici - vantaggi che andrebbero spiegati bene anche alla clientela finale compensano ampiamente la ‘scomodità’ legata ad alcuni piccoli accorgimenti da utilizzare in fase di utilizzo di questi adesivi, lo sottolineo con forza, sicuri. So che, a questo proposito, state promuovendo una particolare campagna per i vostri clienti… Silvano Arzuffi: La sostenibilità è il nostro pallino, da sempre. E vorremmo lo fosse anche per i nostri clienti. Ci piacerebbe davvero che tutta la nostra clientela avesse la possibilità di approcciare un metodo di lavoro nuovo, più salubre, partendo da quella che oggi rappresenta la tecnologia col minore impatto ambientale, per l’appunto gli adesivi silanici. Per questo abbiamo pensato a un piccolo passo concreto. Ci sono una serie di prodotti che il mercato ancora colloca in una fascia di prezzo alta (per via di materie prime i cui i volumi non sono ancora così rilevanti): da qui ai prossimi mesi, daremo modo ai nostri clienti di valutare questi prodotti a un prezzo accessibile. Non vuole anticiparci di più Arzuffi, ma ci assicura che questo passo fa parte di una ‘roadmap’ molto più strutturata, la roadmap della produzione sostenibile. Vi terremo aggiornati sulle prossime tappe.


DALLE AZIENDE

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DA OLTRE 50 ANNI

INNOVAZIONE PER IL MONDO DELLE FINITURE Franco Padoan, presidente, ed Eleonora Padoan, general manager Tecnokrom

Per più di 50 anni, Tecnokrom ha sviluppato e prodotto finiture customizzate per case produttrici di pavimenti in legno di alta gamma. L’obiettivo non è mai cambiato nel tempo: sviluppare prodotti che esaltino le caratteristiche del legno

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ondata nel 1964 da Luigi Padoan, Tecnokrom è una realtà a conduzione famigliare attualmente gestita dalla terza generazione. La curiosità del suo team, l’entusiasmo per le tecniche e le soluzioni più innovative, assieme alla riconosciuta competenza artigianale, trovano sempre nuove sfide in Tecnokrom. I prodotti del gruppo, realizzati su misura in base alle esigenze del cliente, sono sviluppati per soddisfare gusti e richieste specifiche sia

per la clientela italiana sia per quella estera. Affinché ogni finitura venga applicata nel migliore dei modi, Tecnokrom mette a disposizione un servizio di tutoraggio post vendita svolto dai suoi tecnici direttamente presso i siti produttivi dei richiedenti. Tecnokrom ha solide relazioni con clienti in Italia, in Europa e sta crescendo molto a Est. Tra i principali partner dell’azienda ci sono alcune delle più famose società italiane leader nel settore dei pavimenti in legno.

I best seller

Tecno Oil formulato con un mix di olii naturali e privo di sostanze chimiche, risulta al 100% biocompatibile. Tecno Idro Oil Nature Ideale per la protezione dei pavimenti in legno per interni, è composto da olio di teak, fluoropolimeri, emulsione resine cerose, olio di lino cotto, olio di tung, propoli, essenze e acqua. I plus: facile utilizzo; incolore: penetra profondamente nelle fibre del legno per renderle impermeabili; non altera il tono del legno; pigmentabile: crea degli effetti unici e personalizzabili. Tecnostucco Stucco a base epossidica completamente privo di sostanze CMR e in

grado di ottemperare alla recente legislazione europea. Le principali caratteristiche: 100% residuo secco; nessun odore o emissione nociva; nessun restringimento strutturale; completa adesione su tutti i tipi di legno; il prodotto indurito può essere lavorato con levigatrice, piallatrice e qualsiasi utensile con straordinaria riduzione di ri-lavorazione dovuta al distaccamento dello stucco; resistenza del colore dopo la levigazione, (non “ingrigisce”); riverniciabile con qualsiasi tipo di vernice, sia a base acqua che a base solvente, con olii e tinte; impermeabile, applicabile su materiali collocati esternamente, ad esempio decking. www.tecnokrom.com


L’INTERVISTA

L’amministratore delegato Renner è un imprenditore ambizioso, che ha raggiunto obiettivi importanti, con la ferma volontà di crescere, facendo impresa in modo diverso. Quattro chiacchiere … Al ristorante TESTO

FEDERICA FIORELLINI

UN MONDO NUOVO (NELLE VERNICI) S

ono a Minerbio, comune dell’area metropolitana bolognese, nel bel mezzo della pianura padana, per incontrare Lindo Aldrovandi, fondatore di Renner, un uomo con una storia fuori dal comune, che in poco più di tredici anni ha raggiunto quel fatturato (100 milioni) che i concorrenti hanno impiegato oltre sessant’anni a toccare. Un uomo ambizioso, dalle indubbie capacità imprenditoriali, unite a una ricchezza culturale e a un’etica ferrea, che si traduce in solidarismo e in attenzione verso ogni dipendente. Mi dà appuntamento al ristorante Nanni, una trattoria a conduzione meravigliosamente familiare. Varcando la soglia sembra di entrare a casa propria, veniamo accolti con calore e affetto. E un pizzico di deferenza. Aldrovandi (“l’Ingegnere”, come lo chiamano qui, e io non posso fare a meno di pensare ad Adriano Olivetti, ma poi scoprirò che non è un caso) è un uomo di poche e ponderate parole, che all’apparenza incute un certo timore. Mi illustra subito le specialità del posto, rigorosamente preparate a mano dalla famiglia Nanni - gli gnocchi al ragù, il bollito, il purè - e io naturalmente mi faccio tentare, trovando il coraggio per attaccare con l’intervista. Se dovesse raccontare in poche parole la storia della sua azienda a chi non la conosce, cosa direbbe? Lindo Aldrovandi: La storia di Renner si lega a doppio filo con la mia. Tutto è iniziato in un’azienda di vernici per il legno, dove ho cominciato a lavorare come operaio (non lo dice, ma dopo 16 anni era amministrazione delegato, nda). A un certo punto questa azienda è stata acquisita da una multinazionale

americana. Diciamo che con gli americani non sono mai andato troppo d’accordo, la loro politica aggressiva non mi è mai piaciuta. È stato un periodo difficile, fatto di incomprensioni e di contrasti sulla gestione di moltissime situazioni. Un periodi di tre anni, alla fine del quale sono stato licenziato. Un bel colpo… Lindo Aldrovandi: Certamente, ma non c’è stato molto tempo per piangermi addosso. Avevo 51 anni, dovevo ripartire subito: ricominciando tutto da capo, andando a lavorare per la concorrenza oppure proseguendo con il progetto che stavo portando avanti prima dell’acquisizione. Ho deciso di percorrere la terza strada, insieme alle persone che mi hanno affiancato per 23 anni. Mi hanno seguito davvero in tanti, anche se negli anni, naturalmente, al gruppo iniziale si sono aggiunti professionsiti che venivano da altri settori. Tirando le somme, gli americano mi hanno fatto un gran favore: siamo ripartiti da zero e siamo arrivati dopo soli 13 anni a 100 milioni, lo stesso fatturato che avevamo lasciato prima che fossi estromesso. Cosa vede nel futuro della sua azienda oggi? Lindo Aldrovandi: Renner è un’azienda che è sempre cresciuta, anche in momenti di mercato non particolarmente favorevoli. Penso agli anni 2008 - 2009, un periodo difficilissimo, in cui moltissime aziende hanno perso tanto fatturato. Il nostro fatturato, in controtendenza, è sempre aumentato, fino ad arrivare, appunto, ai 100 milioni di euro. La mia fortuna è quella di poter contare su una squadra di persone in gamba, motivate a raggiungere obiettivi importanti, che vanno ben oltre quelli che abbiamo raggiunto sino a oggi. Vogliamo diventare leader di settore. Il prodotto Renner che ha rivoluzionato il mercato? Lindo Aldrovandi: I prodotti base acqua, in generale, come famiglia. Il futuro è questo e la mia azienda è la dimostrazione concreta che business ed ecosostenibilità non sono binari divergenti, anzi.. In base alla sua esperienza, si può dire che oggi l’Italia è tornata a crescere? Lindo Aldrovandi: Noi non lo stiamo percependo. Sì, il Pil è sta crescendo, ma per il nostro settore - e penso all’edilizia, ma anche a tutto il mondo delle finiture d’interni (mobili, finestre, porte, pavimenti) - è tutto fermo. Si dice in giro che Renner è un’azienda per la quale tutti vogliono lavorare. C’è un segreto? Lindo Aldrovandi: Per noi l’azienda è una famiglia. Passiamo gran parte del nostro tempo qui, di conseguenza cerchiamo di lavorare divertendoci.

Probabilmente una delle ragioni sarà questa. In effetti tutti i miei dipendenti che provengono da altre realtà mi dicono che qui in Renner ci si diverte di più. La fa semplice Aldrovandi, non parla dell’accordo siglato con Cgil per la suddivisione tra i dipendenti del 15% degli utili, così come della metà del risparmio energetico ottenuto tagliando bollette di luce, acqua, gas, cancelleria e smaltimento rifiuti, non parla neanche della busta paga in più per tutti, l’operaio come il dirigente (2000 euro lordi!), piovuta dal cielo nel 2013. La caratteristica che non può mancare a un dipendente Renner? Lindo Aldrovandi: La passione di lavorare e di portare la maglia Renner. Se si ha passione, tutto il resto viene da sé. Squadra del cuore (la domanda sorge spontanea dopo la metafora sportiva)? Lindo Aldrovandi: Bologna, anche se vado allo stadio raramente, seguo invece molto da vicino la squadra di Minerbio (Granamica), che sponsorizziamo da un po’ di tempo e ci dà grandi soddisfazioni. Ci giocano 5 dipendenti Renner e l’allenatore è il direttore di produzione. In quattro anni abbiamo raggiunto tre promozioni: dalla seconda categoria fino all’eccellenza. Quando non lavora a cosa dedica il suo tempo? Lindo Aldrovandi: Mi piace andare in bicicletta. Nelle ore che mi rimangono libere nel weekend, che sia sabato o domenica, un giretto in biciletta lo faccio sempre. Un personaggio a cui si ispira? Lindo Aldrovandi: Adriano Olivetti (Ecco!). Se dovesse consigliare un libro? Lindo Aldrovandi: “Il mondo che nasce”, di Olivetti (un’antologia in cui si parla di dignità delle persone, di conoscenza, di comprensione profonda dei valori della cultura, di responsabilità dell’impresa verso i lavoratori e l’ambiente, e dove la scienza, la tecnologia e l’economia sono strumenti al servizio dell’uomo e della comunità). A bruciapelo: destra o sinistra? Lindo Aldrovandi: È un brutto periodo per dare una risposta a questa domanda. Non ritrovo nei politici attuali quella passione e quegli ideali che avevano gli uomini politici di un tempo, penso a Moro per la democrazia cristiana, Berlinguer per il partito comunista, Almirante per il movimento sociale. Ecco, erano persone di diverso livello. Oggi vedo un po’ ovunque immaturità, superficialità, impreparazione, per questo mi viene veramente difficile schierarmi. Anche questo l’avevo intuito…

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L’IMPRENDITORE DEL MESE

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IL RESTAURO

ILOVEPARQUET

QUANDO CI VUOLE

ESPERIENZA, MANUALITÀ… E SCIENZA

Il ripristino della pavimentazione della Biblioteca Bruschi Sartori, a Genova, ha richiesto un’accurata fase di manutenzione, portata a termine brillantemente dal team di Arzu Parquet

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DAVIDE VERNICH

In basso a destra la biblioteca di Sestri Ponente prima del restauro, in alto il locale a lavori ultimati.

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Arzu Parquet

artigiani della genovese Arzu Parquet, chiamata al restauro conservativo della pavimentazione della Biblioteca Bruschi Sartori. Un lavoro su circa 200 mq meticoloso e di grande esperienza, che ha richiesto prima della rivitalizzazione dei listelli in legno antico un’accurata fase di manutenzione. UN PO’ DI STORIA La biblioteca popolare di Sestri Ponente, a Genova, voluta dal Consiglio

Comunale sul finire del 1903, vide la luce il primo febbraio 1905 per determinazione di un regio commissario. Nel 1955 fu intitolata a Dino Bruschi, che alla biblioteca donò la sua ricca collezione libraria. Il 18 dicembre 1955 fu inaugurata la nuova sede, nella palazzetta della portineria di villa Rossi Martini. Rinnovata e trasformata, la biblioteca entrò in funzione il 2 gennaio 1956, qui rimase fino al 24 marzo del 2007

Angelo Arzu, titolare di Arzu Parquet, è un posatore che opera dal 1989 principalmente nella città di Genova. All’inizio dell’attività si occupa principalmente di parquet tradizionali e del recupero conservativo di antiche pavimentazioni in legno, nel 2014, a seguito di un cambio nelle tendenze di mercato, si affaccia al mondo del prefinito e comincia la sua collaborazione professionale con CP Parquet. In quello stesso anno Arzu Parquet inaugura uno showroom a Sestri Ponente, un centro autorizzato CP, che permette al pubblico di toccare con mano la qualità dei materiali ed avere un contatto diretto con il posatore e i suoi collaboratori. La cooperazione si rivela decisamente fortunata, ma Arzu continua a dedicarsi anche al restauro di antiche pavimentazioni, ne è un esempio il lavoro nella Biblioteca Bruschi, raccontato in questo servizio.

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TESTO

rchitetti, scultori, pittori, dobbiamo tutti tornare al mestiere! L’arte non è una professione. Non c’è alcuna differenza qualitativa tra artista e artigiano. L’artista è solo un artigiano potenziato”. Lo scriveva Walter Gropius nel Manifesto della Bauhaus, pubblicato nel 1919. Artista e artigiano come due facce di una stessa medaglia, dal cui dialogo e dal cui confronto nasce quell’eccellenza che si traduce in differenza, in unicità, in vantaggio competitivo. Ed è un artista, secondo noi, il parchettista che si dedica al restauro di un pavimento antico. Ci vuole manualità, ci vuole tecnologia, ci vuole scienza. In questa categoria rientra anche il team di


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dove venne trasferita nel nuovo complesso dell’ex Manifettura Tabacchi. Il 19 aprile divenne “Biblioteca civica BruschiSartori”, rendendo omaggio a Franco Sartori (1941/1996), che per l’impegno nel sociale ha sempre manifestato una vicinanza culturale con Dino Bruschi. Venendo ai nostri giorni, ’intervento di manutenzione straordinaria per il ripristino del pavimento

in legno antico - che ha reso necessaria la chiusura dei locali - è stato eseguito secondo le prescrizioni impartite dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali, Artistici e Paesaggistici. UN PROBLEMA DI FUGHE La prima fase è consistita nella rimozione delle tavole particolarmente usurate, nella loro pulizia e restauro e infine nella ricollocazione.

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Il tocco dell’artista? Il fissaggio delle doghe è stato riprodotto con viti a testa piatta, come nel progetto originale. È stata quindi la volta del ripristino e poi della finitura dell’intero pavimento. La difficoltà iniziale a cui Arzu Parquet ha dovuto trovare un rimedio è stata la pulizia delle fughe, particolarmente ostruite dal tempo. Da qui la scelta di utilizzare spazzole sia metalliche sia a setola rigida e di delimitarle con del nastro adesivo. Successivamente, si è passati al loro riempimento e alla verniciatura. Operazioni per le quali i restauratori hanno deciso di affidarsi totalmente all’offerta consolidata del gruppo Chimiver. Per la preparazione delle fughe, ad esempio, è stato

I prodotti utilizzati

3

Prymer Elastoxyl: primer ideale per ottenere grandi prestazioni e eccellenti adesioni su superfici porose e di natura oleosa tra le quali il legno. Il prodotto va utilizzato prima dell’applicazione di Elastoxyl PU. Elastoxyl PU: sigillante poliuretanico monocomponente molto elastico di elevata qualità, indicato per la sigillatura di pavimenti in legno posti all’interno e all’esterno. Di facile applicazione e grande elasticità, si mantiene costante nel tempo. La soluzione offre una buona adesione sulla maggior parte delle superfici. Data la sua particolare natura chimica, Elastoxyl PU non schiuma in fase di indurimento. Spaghetto Deck: cordone in schiuma di polietilene a

utilizzato il giunto Prymer Elastoxyl in combinazione con lo Spaghetto Deck, nelle misure da a 10 a 15 mm, a seconda del diametro. UN PARQUET SANO E... RIVITALIZZATO Il lavoro è quindi proseguito con il passaggio della monospazzola mediante retina abrasiva e con un’attenta pulizia generale della pavimentazione, per concludersi poi con la verniciatura totale, ancora una volta a marchio Chimiver, grazie alla soluzione opaca bicomponente all’acqua Ecostar 2k. Il risultato, sorprendente, ha soddisfatto committenza e utenti. La biblioteca non ha perso il suo fascino “antico”, ma il parquet è ora sano e rivitalizzato. cellule chiuse di sezione circolare per il pre-riempimento di giunti di dilatazione da colmare successivamente con sigillanti Elastoxyl PU. Ecostar 2K: vernice poliuretanica bicomponente all’acqua per pavimenti in legno, caratterizzata da un alto residuo secco, facilità applicativa e ottimo bagnamento del poro su pavimenti (anche spazzolati). Ecostar 2K dona un aspetto caldo e leggermente tonalizzato. Possiede inoltre elevate resistenze all’abrasione, al calpestio e alle sgommature, tutte caratteristiche che la rendono indicata per pavimentazioni a traffico intenso. Certificati: resistenza ai liquidi freddi e agli agenti chimici (EN 12720 e EN 13442). Per maggiori informazioni: www.chimiver.com


PARTNERSHIP

ILOVEPARQUET

TOVER E DALLA RIVA INSIEME PER LO

SPORT A

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l termine di un’intera stagione in cui l’Olimpia Milano Armani Jeans ha sfidato i grandi del basket in appassionanti competizioni italiane e internazionali, come l’Euroleague, il campo del Mediolanum Forum di Assago è ancora perfetto. Il merito va al lavoro impeccabile eseguito con maestria dalle squadre di Dalla Riva Sportfloors, azienda leader nel settore dei pavimenti sportivi indoor, con i prodotti di finitura di altissima qualità Tover. Dopo numerosi lavori portati insieme a termine con successo, le due aziende si sono rimesse in gioco con un nuovo importante progetto dedicato al PalaTrento. L’obiettivo della città di Trento era di realizzare per le squadre dell’Aquila Basket e del Trento Volley

una pavimentazione sportiva di assoluta eccellenza con un design innovativo, in grado di migliorare le performance dei loro atleti e di creare un fattore campo decisivo. La trasformazione radicale del parquet ha visto Dalla Riva Sportfloors e Tover impegnate in un intervento complesso, con una serie di accorgimenti tecnici mirati a soddisfare le esigenze sportive dei giocatori. Ancora una volta la sinergia fra queste due aziende di assoluta professionalità ha permesso di raggiungere un risultato straordinario e, alla vigilia della VI Edizione della Trentino Basket Cup, il PalaTrento è pronto per ospitare i giocatori di alcune delle principali nazionali europee, su un parquet ristrutturato secondo i parametri del campionato NBA.

1. Ripristino strutturale: 2. Fascia di centrocampo: rimozione completa è stata data particolare del vecchio fondo in attenzione alle prestazioni meccanicolegno, sostituito con una pavimentazione in strutturali di quest’area Hevea Rubber Wood di gioco, dove i campioni (l’albero della gomma) del volley sviluppano i carichi più intensi e salvaguardando la sottostruttura e contemporaneamente monitorando la resistenza era necessario mantenere strutturale di ogni singolo assoluta omogeneità elemento. con il resto della

HEVEA RUBBER WOOD PRODOTTO MARCHIATO CE. • Certificazione F.I.B.A. di 1° livello. • Classificazione reazione al fuoco secondo EN 13501: test eseguito su pavimento e sottostruttura (intero pacchetto). • Conforme alla norma EN 14904 “Superfici per aree sportive”: assorbimento shock, deformazione verticale, rimbalzo verticale della palla, frizione, resistenza all’usura, brillantezza speculare, carico in rotolamento 3000 N. Test eseguito su pavimento e sottostruttura (intero pacchetto) EN 1534 resistenza all’indentazione valore minimo durezza Brinell HB 32,80 N/mm2 • Conforme alla norma UNI 4712 “Prova d’ impronta sul legno per pavimentazione” (valore massimo 0,051 mm) • Conforme alla norma UNI EN 14354: resistenza all’abrasione classe WRO con nr. di giri >1.500 • Classificata secondo EN13442: resistenza agenti chimici valutazione 5 (nessun difetto) • Classificazione reazione al fuoco

secondo per copripavimento in appoggio al parquet secondo EN 14041.

pavimentazione in termini di ideale “ribalzo palla”, indispensabile per i cestisti. 3. Personalizzazione del campo: pensando ai cestisti e alla loro partecipazione all’EuroCup, Dalla Riva ha riservato una originale personalizzazione del campo, precedentemente

PROGETTO MEDIOLANUM Forum di Assago per Olimpia Milano - Armani Jeans Un progetto importante per il quale l’azienda leader Dalla Riva Sportfloors, ha scelto il supporto tecnico e i prodotti specifici di Tover. Firestop SQ: vernice ignifuga bicomponente all’acqua certificata secondo i parametri indicati dalla FIBA secondo la norma europea EN 14904: 2006 “Superfici per aree sportive”. Sportfloor Color: fondo bicomponente all’acqua ad elevata adesione e copertura, per la tracciatura di linee e arre colorate. Risultato: una pavimentazione unica con prestazioni eccellenti, il primo campo in Italia realizzato con il nuovo sistema di colorazione usato sui campi NBA.

SPORTFLOOR TOVER: UNA GAMMA DI PRODOTTI COMPLETA E SPECIFICA PER I PAVIMENTI SPORTIVI Tover ha creato una linea specifica per i pavimenti sportivi composta da prodotti a elevate prestazioni, che sono stati protagonisti di importanti progetti in tutto il mondo. Sportfloor Base 1K: fondo isolante monocomponente all’acqua ad eccellente copertura, livellamento e carteggiabilità. Sportfloor Grip: fondo bi-componente all’acqua per l’ancoraggio dei su pavimenti sportivi preverniciati UV Sportfloor Color: fondo pigmentato bicomponente all’acqua per la tracciatura di linee e aree colorate Sportfloor Finish: vernice bicomponente all’acqua ad elevata resistenza per pavimenti in legno a uso sportivo. Sportfloor Skating: vernice monocomponente al solvente ad elevata resistenza, studiata per resistere alle elevate sollecitazioni del pattinaggio a rotelle. Velodrom Finish: protettivo all’acqua ad alta resistenza per pavimenti sportivi in legno in esterno. * Tutti i prodotti della linea SportFloor sono conformi alla norma europea EN 14904:2006 per la realizzazione dei pavimenti sportivi.

in dotazione al solo con una vernice di colore Mediolanum Forum nero. Una concessione di Assago (Milano). È riservata solo ai club che, stato utilizzato il sistema come l’Aquila Basket colorante per campi e l’EA7, partecipano sportivi Sportfloor Color a competizioni di Tover, realizzando un internazionali. particolare procedimento 4. Risultato d’eccellenza: di sbiancamento delle il risultato è di straordiaree comprese nella linea naria qualità, con livelli del tiro da “3 punti” e di elasticità e “assorbitracciando i perimetri mento allo shock” di cui

possono finalmente godere anche i campioni della Trento sportiva alla ricerca di traguardi sempre più prestigiosi. Perfetto grip e resistenza grazie alle prestazioni della vernice ignifuga all’acqua Firestop di Tover, certificata anche secondo i parametri delle finiture per i campi sportivi prescritti dalla FIBA.

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Una pavimentazione sportiva di eccellenza per migliorare le performance degli atleti


A REGOLA D’ARTE Dispensa a cura dell’Associazione Italiana Posatori Pavimenti di legno


Sommario 79 Editoriale - Dalvano Salvador 80 AIPPL News - a cura della redazione 84 4 ragioni - Ecco perché l’utilizzo di vero legno fa bene all’ambiente 86 Questo l’ho fatto io 88 L’intervista doppia: posatori a confronto 92 Glossario - A cura della redazione Ogni legno ha il suo nome 94 Le norme in tasca - Pietro Belloni 98 Eventi - Federica Fiorellini AIPPL in tour a Sondrio

84 92 98


EDITORIALE

A quando il viale dei parchettisti? DALVANO SALVADOR, PRESIDENTE AIPPL

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Vorrei utilizzare questa pagina per rispondere a tutte quelle persone che ho incontrato sul mio cammino negli ultimi anni e mi hanno posto una serie di obiezioni sul perché associarsi. “Perché dovrei entrare a far parte di un’associazione che raggruppa anche i miei ‘concorrenti’?”, “Perché dovrei darmi da fare, spendere energie per essere protagonista attivo della vita associativa, in un periodo in cui ho il mio bel da fare a stare dietro alla mia azienda?”. La mia risposta è tanto banale quanto sentita (perché l’ho vissuta sulla mia pelle): associarsi significa avere più forza e più rappresentatività in un settore dove al giorno d’oggi, spesso, gli sforzi e le iniziative dei singoli non vengono recepite positivamente. Fin dal medioevo le corporazioni delle arti e dei mestieri hanno rappresentato

un po’ questo principio: quello del mutuo supporto tra artigiani separati dagli interessi commerciali, ma uniti da una passione comune per la propria attività. Costruire rapporti di partnership con professionalità simili, ma diverse, per proporre un servizio ancor più efficace. La toponomastica delle più belle città d’Italia testimonia la storia di questa consuetudine associazionistica: il famoso ponte vecchio di Firenze non è forse noto anche come la via degli orafi? Si può fare tutto un bel giro tra via dei cardatori, via dei tessitori, corso dei tintori… A Ostia c’è la via dei fabbri navali, a Genova vico dei notari. Ci sarà mai un viale dei parchettisti? Tornando ai nostri giorni e smettendo di sognare, voglio ribadire con forza che AIPPL, con le sue attività di formazione, di condivisione di esperienze e saperi, di aggiornamento normativo e di confronto con le altre associazioni della filiera, aiuta le imprese associate, e lo farà sempre di più, ad accrescere competenze e a raggiungere livelli di eccellenza qualitativa. In due parole, a essere più forti all’interno di un comparto, quello dei pavimenti di legno, che vuole essere ed è sempre più rappresentativo e auspico anche più collaborativo.


AIPPLNEWS

Le norme tecniche? Sono documenti tutelati da copyright La storia ha inizio non più di 5 anni fa, nel dicembre 2012, quando un’organizzazione privata non-profit pubblicò liberamente quasi diecimila documenti, tra cui norme e specifiche tecniche attinenti il tema della

Immobili da costruire: in futuro obbligo del “preliminare” dal notaio

In futuro i contratti preliminari aventi ad oggetto un immobile da costruire dovranno essere stipulati

sicurezza dei prodotti. A seguito di tale pubblicazione, il DIN (l’Istituto tedesco per la standardizzazione) presentò denuncia per violazione della legge sul copyright. Della questione fu investita la Corte Regionale di Amburgo, che già nel marzo del 2015 diede ragione al DIN: “Le norme sono documenti protetti da copyright e ne è vietata quindi la riproduzione gratuita e senza autorizzazione”. Dopo il ricorso presentato dalla parte avversa, il procedimento è giunto sui tavoli della Corte d’Appello di Amburgo la quale recentemente, e in via definitiva, ha confermato il precedente giudizio a favore dell’Ente normatore tedesco.

Cersaie 2017: AIPPL consulente per due giorni con I Love Parquet Dopo il positivo debutto nel 2016, anche quest’anno a Cersaie, Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno, l’Associazione ha collaborato con I Love Parquet per l’iniziativa “Cersaie Disegna la tua Casa”. L’evento prevedeva che i consulenti dei più importanti periodici di interior design italiani offrissero consigli di progettazione e consulenze gratuite ai visitatori intenzionati a ristrutturare o ad acquistare casa. Pietro Belloni e Stefano Ghinelli, i rappresentanti AIPPL a Cersaie, hanno avuto modo, per due giorni, di elargire suggerimenti inerenti il legno e il parquet, ma, soprattutto, di far conoscere l’Associazione a un pubblico attento e ‘sensibile’ alle tematiche della ristrutturazione e dell’interior design.

con l’assistenza del notaio: per atto pubblico o scrittura privata autenticata. Lo prevede una norma di principio approvata di recente che dovrà essere recepita e specificata nei prossimi dodici mesi mediante un decreto legislativo.

“Legno anima di Fiemme”

Per tutti i datori di lavoro, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, e per i loro intermediari, a partire da giovedì 12 ottobre, è scattato l’obbligo di comunicare in via telematica all’Inail, e

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Dal 12 ottobre obbligo di comunicazione all’Inail per gli infortuni con prognosi di almeno un giorno

per il suo tramite al Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (Sinp), i dati relativi agli infortuni dei lavoratori - subordinati, autonomi o a essi equiparati - che comportano l’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento. Come precisato nella circolare Inail n. 42 del 12 ottobre, la segnalazione all’Istituto - a fini statistici e informativi - deve essere effettuata entro 48 ore dalla ricezione dei riferimenti del certificato medico, utilizzando esclusivamente il nuovo servizio online “Comunicazione di infortunio”. Il mancato rispetto dei termini previsti determina l’applicazione di una sanzione amministrativa.

La Magnifica Comunità di Fiemme celebra il suo millenario rapporto con il legno attraverso un’esposizione, intitolata “Legno anima di Fiemme”, aperta fino al 2 aprile 2018. La mostra, una chicca per gli appassionati di legno, ospitata presso l’ex Palazzo vescovile, illustra la materia da un punto di vista botanico, senza dimenticare la dendrocronologia e le virtù sonore. Interessante la ricostruzione della vita del boscaiolo che, nel corso del tempo, ha cambiato il proprio equipaggiamento rivoluzionando le operazioni di abbattimento, avvallamento e trasporto del legname.



4 RAGIONI ASSOCIAZIONE ITALIANA POSATORI PAVIMENTI IN LEGNO

1

Per la produzione, la trasformazione e lo smaltimento del legno viene impiegata molta meno energia rispetto a qualsiasi altro materiale da costruzione. Al momento nessun altro materiale da costruzione comunemente impiegato richiede così poca energia come il legno.

2

Dopo ogni taglio del bosco, gli alberi vengono ripiantati o vengono aiutati a rinascere naturalmente, per le prossime generazioni. Oggi che la popolarità dei pavimenti in vero legno è cresciuta, è aumentato anche l’impegno per la coltivazione sostenibile: più alberi utilizziamo, più ne piantiamo (praticamente tutto il legno utilizzato in Europa proviene da foreste gestite in modo sostenibile). In sostanza, il taglio crea spazio per una nuova crescita e questo avviene molto spesso a un tasso di due alberi piantati per ogni albero tagliato.

3

Il legno è completamente riciclabile. Infatti, può essere utilizzato in tre diverse fasi. In primo luogo, viene utilizzato per creare un prodotto. In secondo luogo, il prodotto stesso può essere riciclato e, in terzo luogo, può essere utilizzato per la produzione di energia. Nessun altro materiale rinnovabile uguaglia il legno in termini di volume e di economia.

4

Il legno riduce i gas a effetto serra. Ci sono due modalità per ridurre la quantità di anidride carbonica in atmosfera: ridurre ‘le fonti di carbonio’ e ‘aumentare i pozzi di carbonio’. Il legno, comprendendo entrambe le funzioni, è a tutti gli effetti la prima salvaguardia biologica del pianeta. L’utilizzo del legno come materiale sostitutivo di prodotti ad elevato contenuto di carbonio è il modo più semplice ed efficace per ridurre le emissioni di CO2, grazie agli effetti combinati di ‘carbon sink’ (assorbimento del carbonio) e ‘carbon stock’ (capacità di trattenimento del carbonio).

DIFENDIAMO L’ORIGINALE, SCEGLIAMO IL

PARQUET

fonte: realwoodqualityfloors.com

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ECCO PERCHÉ L’UTILIZZO DI VERO LEGNO FA BENE ALL’AMBIENTE


QUESTO L’HO FATTO

IO L’AUTORE

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l bel l 700: i abile de t stato s è o n , u o chiodat n Siamo in i , o c t i olia o. o ant paviment ato, tinto e poi r restau

NOME: Gianni Blonna ETÀ: 48 anni AZIENDA: Contrasti CITTÀ: Pavia CONTATTI: contrasti-pavia@libero.it PERCHÉ AMA IL PARQUET? Perché lavorare con il legno è una sfida continua, significa mettersi alla prova ogni giorno.


POSATORI A CONFRONTO Nome Maurizio Cognome Confalonieri Soprannome Il principe del parquet Età 44 Città Cesano Maderno (MB) Nome azienda C.M. Parquet s.n.c. di Confalonieri Maurizio & C. Squadra del cuore Inter

INTERVISTA A MAURIZIO CONFALONIERI Da quanto tempo fai questo mestiere? Da circa ventiquattro anni. Perché hai iniziato a fare il parchettista? Da bambino, durante le vacanze estive, andavo sempre ad aiutare mio padre, che di mestiere faceva il falegname e mi piaceva toccare, lavorare e sentire il profumo del legno poi i tempi passano... mi si è presentata l’occasione per iniziare a fare il parchettista e l’ho colta al volo. Chi ti ha insegnato quel che sai? In parte mio padre, successivamente ho iniziato a imparare il mestiere grazie ai miei datori di lavoro durante gli anni trascorsi alle loro dipendenze. Dopo di che, lavoro dopo

lavoro, l’abilità e la tecnica si sono perfezionate sempre più, tuttavia devo riconoscere che ho imparato molto in termini di conoscenza e competenza grazie ai corsi tecnici e di qualifica organizzati dall’associazione AIPPL. Hai un negozio? Attualmente no, ma è un obiettivo che voglio raggiungere al più presto possibile. A che ora inizia la tua giornata lavorativa? La mia giornata lavorativa solitamente inizia alle 07.00 del mattino, clienti e cantieri permettendo; se il luogo di lavoro è molto distante per raggiungerlo in tempo utile devo iniziare la mia giornata alle 06.00. A che ora finisce? Bella domanda! la

INTERVISTA A FABRIZIO BERNABEI

Nome Fabrizio Cognome Bernabei Soprannome Non ne ho Età 56 Città Belforte Del Chienti (MC) Nome azienda Bernabei parquet Squadra del cuore Inter

Da quanto tempo fai questo mestiere? Ho cominciato molto giovane. Ma il parchettista non è stato il mio primo lavoro: prima sono stato anche pittore, magazziniere e militare. Perché hai iniziato a fare il parchettista? Sono entrato in questo mondo un po’ per necessità. Poi, con la pratica e il tempo, è arrivata la passione. Chi ti ha insegnato quel che sai? Mio zio. È stato lui a introdurmi al mercato delle pavimentazioni in legno. Hai un negozio? Sì ed è molto particolare. Punto molto sulla creatività, sulle emozioni:

il cliente che entra nel mio showroom vive una vera e propria “esperienza di acquisto” che coinvolge tutti i sensi; in questo mi ha aiutato molto mia moglie, la vera anima dello showroom. Prima del suo inserimento il locale era piccolo quanto un garage, vendevamo con una cartellina di 10 specie legnose e 10 colori. Poi ho capito che la struttura andava modificata; non dimentichiamo che nel frattempo si è diffuso il prefinito, che da un lato ha semplificato il nostro lavoro, ma allo stesso tempo lo ha complicato molto (sorride nda). A che ora inizia la tua

conclusione della giornata lavorativa è sempre una incognita perché cerco di concluderla per le 18.00, ma vuoi per ultimare un lavoro o per appuntamenti vari che solitamente programmo nelle fasce serali per ottimizzare al massimo la produttività, come potete capire è molto difficile dare un orario definito per la conclusione della giornata senza contare l’aspetto burocratico che mi porta quasi sempre a preparare un preventivo o fatturare in tarda serata. Cosa fai quando non lavori? Quel poco tempo libero che ho cerco di dedicarlo alla famiglia e in particolare alle mie due bimbe, le gioie della mia vita. Il periodo dell’anno più impegnativo? Sicuramente Primavera - Estate perché dalla mia

esperienza ho notato che le temperature più miti invogliano a far fare i lavori di casa, anche se ultimamente dire che il mese di dicembre, prima delle vacanze invernali, è abbastanza impegnativo. Chi è il tuo cliente tipo? Nell’ultimo periodo il mio cliente tipo è dato da 70% privati, 10% imprese edili di fiducia e il restante 20% rivenditori. E il tuo lavoro tipo? Attualmente prevale la posa del parquet stratificato subito dopo le rilevigature di pavimenti usurati dal tempo. In base alla tua esperienza, qual è il parquet più richiesto in questo momento? Il parquet stratificato di specie legnosa Rovere, specie legnosa che si presta ad essere colorata così da ottenere un forte consenso

da parte della clientela, devo dire purtroppo che c’è molto poca richiesta del parquet massiccio. E quello che ti piace di più? Assolutamente il parquet massiccio perché nel realizzare un pavimento oltre a posarlo occorre levigarlo, stuccarlo, verniciarlo e lucidarlo o oliarlo. Puntualmente tutte le volte che concludo un pavimento massiccio che mi vede all’opera in tutte queste fasi di lavorazioni mi soddisfa e mi appaga molto . I lavori che fai controvoglia? Faccio il mio lavoro con molta passione ed impegno, però devo ammettere che le varie siliconature non mi fanno impazzire. Lo strumento di lavoro dal quale non ti separi mai? Oltre ai vari misuratori tipo

il carburo, igrometri elettrici lo strumento di lavoro che devo assolutamente avere è la mia sega da banco a trazione con relativa aspirapolvere Cosa ti piace di più del tuo mestiere? Sicuramente la cosa che in assoluto mi piace di più è quando il cliente mi dice: “Maurizio sono soddisfatto, hai fatto un ottimo lavoro“… è come una nota pubblicità: non ha prezzo. E di meno? La parte amministrativa e burocratica d’impresa. Il tuo punto di forza? La meticolosità e la precisione. Consiglieresti a tuo figlio di fare il tuo lavoro? Perché no? Proverò a consigliarlo alle mie bimbe, ma non credo che avrò seguito.

giornata lavorativa? Alle 6 del mattino. A che ora finisce? Può sembrare strano, ma non finisce mai, perché la notte continuo a pensare a tutto quello che devo realizzare il giorno successivo. Il mio lavoro mi impegna tanto, ma mi dà anche moltissime soddisfazioni, più che in passato, soprattutto ora che sono tornato a posare, perché ho capito che in fondo era quello che mi piaceva davvero fare (e modestamente lo faccio bene). A molti è sembrato un passo indietro, io sono convinto che sia un passo in avanti: ciascuno deve fare ciò che sa fare bene e che gli dà soddisfazione. Una particolarità del mio approccio è che non

riesco a lavorare senza avere qualche ragazzo al mio fianco: mi piace trasmettere agli altri quello che so, formare le nuove generazioni. Cosa fai quando non lavori? Rispetto a qualche anno fa non ho più molti hobby. Un tempo allenavo una squadra di calcio, ma era troppo impegnativo… Fortunatamente ho un lavoro che mi piace. Il periodo dell’anno più impegnativo? Tutti i periodi precedenti alle festività: che sia Natale, Pasqua o altro, ma anche prima delle vacanze estive. Chi è il tuo cliente tipo? Il privato. E il tuo lavoro tipo? I mosaici, le spine e in genere tutti i lavori un

po’ particolari, quelli che richiedono tempo, esperienza e un po’ di arte. In base alla tua esperienza, qual è il parquet più richiesto in questo momento? Premetto che il mio caso è un po’ particolare, mi rendo conto di rappresentare forse una nicchia di mercato, ma io vedo un ritorno del Noce come legno e, in genere, delle finiture naturali. E quello che ti piace di più? Il Teak. I lavori che fai controvoglia? Non ce n’è. Anche le stanzette più piccole riescono a darmi soddisfazione. Lo strumento di lavoro dal quale non ti separi mai? Il mio furgone.

Cosa ti piace di più del tuo mestiere? La varietà. E di meno? Lo ripeto: nulla. Il tuo punto di forza? La qualità dei lavori che porto a termine, la passione per il mio lavoro e la capacità di parlare con il cliente e di accompagnarlo in ogni fase, dalla scelta al post-vendita. Consiglieresti a tuo figlio di fare il tuo lavoro? Mio figlio ha intrapreso un suo percorso professionale, in futuro, se dopo che avrà fatto le sue esperienze altrove vorrà occuparsi dell’azienda di famiglia lo accoglierò senz’altro a braccia aperte.

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INTERVISTA DOPPIA - MACERATA VS MONZA

ASSOCIAZIONE ITALIANA POSATORI PAVIMENTI IN LEGNO



GLOSSARIO ASSOCIAZIONE ITALIANA POSATORI PAVIMENTI IN LEGNO

SPECIE BOTANICA

DENOMINAZIONE COMMERCIALE

SPECIE BOTANICA

ITALIANO

INGLESE

FRANCESE

TEDESCO

ORIGINE

DENOMINAZIONE COMMERCIALE ITALIANO

INGLESE

FRANCESE

TEDESCO

ACER SACCHARUM MARSH.

AM(N)

Acero Americano

Rock Maple

Érable D’amérique

Zuckerahorn

LARIX DECIDUA MILL.

EU

Larice

European Larch

Mélèze D’europe

Larche

ACER PSEUDOPLATANUS L.

EU

Acero Montano

Sycamore

Érable Sycomore

Bergahorn

AS

Merbau

Merbau

Merbau

Merbau

PERICOPSIS ELATA (HARMS) VAN MEEWEN

INTSIA BIJUGA (COLEBR.) O. KOTZE. I. PALEMBANICA MIQ.

AF

Afrormosia

Afrormosia

Afrormosia

Afrormosia

KHAYA SPP.

AF

Mogano D’africa

African Mahogany

Acajou D’afrique

Khaya Mahagoni

ANINGERIA SPP.

AF

Aniegré

Aningeria

Aningré

Aningré

BRACHYLAENA HUTCHINSII HUTCH.

AF

Muhuhu

Muhuhu

Muhuhu

Muhuhu

GUAREA CEDRATA PELL. G. LAURENTII (DE WILD)

AF

Bossè

Guarea

Bossé Clair

Bossé

AF

Mutenye

Mutényé

Mutényé

Mutényé

EU

Castagno

Sweet Chestnut

Chataignier

Edelkastanie

GUIBOURTIA ARNOLDIANA (DE WILD. & TH. DUR.) J. LÉON.

AM(N)

Ciliegio Americano

American Cherry

Merisier D’amérique

Amerkanischer Kirschbaum

JUGLANS REGIA L.

EU

Noce

European Walnut

Noyer

Nussbaum

Ciliegio

European Cherry

Merisier

Kirschbaum

OLEA EUROPAEA L.

EU

Olivo

European Olive

Olivier

Olive

Doussiè

Afzelia

Doussiè

ULMUS MINOR MILL.

EU

Olmo Campestre

Smooth Leaved Elm

Orme

Feldulme

Faggio

European Beech

Buche

GUIBOURTIA EHIE (A. CHEV.) J. LÉON.

AF

Ovangkol

Ovangkol

Ovéngkol

Ovengkol

Frassino

Frene European Ash Commun

Esche

PTEROCARPUS SOYAUXII TAUB. P. OSUN CRAIB

AF

Padouk Africano

African Padauk

Padouk D’afrique

Afrikanisches Padouk

Iroko

Iroko

MILLETTIA STUHLMANNII TAUB.

AF

Panga Panga

Panga Panga

Panga Panga

Panga Panga

ROBINIA PSEUDOACACIA L.

EU

Robinia

Robinia

Robinier

Robinie

QUERCUS PETRAEA (MATT.) LIEBL. Q. ROBUR L.

EU

Rovere Farnia

European Oak

Chene Blanc Européen

Eiche

CASTANEA SATIVA MILL. PRUNUS SEROTINA EHRH. PRUNUS AVIUM L. AFZELIA SPP. FAGUS SYLVATICA L. FRAXINUS EXCELSIOR L.

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ORIGINE

EU AF EU EU

Hetre

Afzelia

MILICIA EXCELSA (WELW.) C.C. BERG M. REGIA AF (A. CHEV.) C.C. BERG

Iroko

KOOMPASSIA MALACCENSIS MAING. EX BENTH.

AS

Kempas

Kempas

Kempas

Kempas

NESOGORDONIA PAPAVERIFERA (A. CHEV.) CAPURON

AF

Kotibè

Danta

Kotibè

Kotibè

ERYTHROPHLEUM IVORENSE A. CHEV. E. SUAVEOLENS AF (GUILL. & PERR.) BRENAN

Tali

Missanda

Tali

Tali

TABEBUIA SPP.

AM(S)

Ipè

Ipè

Ipè

Ipè

TECTONA GRANDIS L.F.

AS

Teck

Teak

Teck

Teak

HYMENEA COURBARIL L.

AM(C & S)

Courbaril

Courbaril

Courbaril

Courbaril

MILLETTIA LAURENTII DE WILD.

AF

Wenge

Wengé

Wengé

Wengé

Iroko

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OGNI LEGNO HA IL SUO NOME

È vero, ultimamente si utilizza soprattutto il Rovere, ma le specie legnose adatte a una pavimentazione di legno sono tante. E hanno una denominazione precisa. Nello schema in basso, estratto dalla norma UNI EN 13556, riportiamo le principali. Come potrete notare, la norma indica la specie botanica (la denominazione più precisa, in quanto univoca), la denominazione commerciale in italiano, inglese, francese e tedesco e le Regioni di origine. EU sta per Europa, AF Africa, AM(N) Nord America, AM(C) America Centrale, AM(S) Sud America, AS Asia, AP Australia e Isole del Pacifico


ASSOCIAZIONE ITALIANA POSATORI PAVIMENTI IN LEGNO

LE NORME A CURA DI

PIETRO BELLONI, CONSIGLIERE AIPPL

L’AUTORE

PAGINA 94

Pietro Belloni, titolare dell’ azienda di famiglia, svolge l’attività di posatore di pavimenti in legno da più di vent’anni, a cui ha affiancato diverse esperienze nel settore. È perito ed esperto presso la C.C.I.I.A.A. di Lodi, membro del Consiglio Direttivo AIPPL, socio UNI, partecipa attivamente ai tavoli normativi relativi al settore parquet e massetti. Ha ottenuto il Libretto della formazione (in linea con il Quadro Europeo delle Qualifiche, European Qualifications Framework - EQF), superando il livello 3 e il livello 4 previsti dalla norma UNI 11556.

IN TASCA Vi siete mai chiesti come nasce una norma tecnica? Ce lo racconta bene UNI.

S

emplificando numerosi passaggi, l’iter si articola in 5 fasi: la messa allo studio, la stesura del documento, l’inchiesta pubblica, l’approvazione da parte della Commissione Centrale Tecnica e la pubblicazione. La fase di messa allo studio prende il suo avvio in seguito alla richiesta - proveniente dal mercato, dalle istituzioni, dai consumatori o dagli stessi organi tecnici UNI - di avviare un nuovo lavoro normativo poiché vi è l’esigenza di un riferimento ufficiale che offra agli operatori una regolamentazione certa e condivisa. La stesura del progetto di norma avviene nell’ambito dell’organo tecnico competente sull’argomento, strutturato in gruppi di lavoro costituiti da esperti che rappresentano le parti economiche e sociali interessate (produttori,

Chi è UNI e come acquistare le norme UNI - Ente Nazionale Italiano di Unificazione - è un’associazione privata senza scopo di lucro riconosciuta dallo Stato e dall’Unione Europea che da quasi 100 anni elabora e pubblica norme tecniche volontarie - le norme UNI - in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario. Sono soci UNI le imprese, i professionisti, le associazioni, gli enti pubblici, i centri di ricerca, gli istituti scolastici e accademici, le rappresentanze dei consumatori e dei lavoratori, il terzo settore e le organizzazione non governative, che insieme costituiscono una piattaforma multi-stakeholder di confronto tecnico unica a livello nazionale. UNI rappresenta l’Italia presso

utilizzatori, commercianti, centri di ricerca, consumatori, pubblica amministrazione...). Il documento approvato dalla commissione tecnica competente viene reso liberamente disponibile al mercato al fine di raccogliere commenti e ottenere il più ampio consenso (i progetti sono accessibili dalle specifiche sezioni del sito UNI). Nel momento in cui si giunge a una versione consolidata, il documento viene sottoposto ad approvazione secondo quanto previsto dalle procedure (approvazione della Commissione Centrale Tecnica). Ma il momento più delicato nel processo che porta alla nascita di una norma è certamente quello del voto e tranne che nei casi - non rari - di unanimità, è necessario definire il “consenso” necessario per procedere. Infine, la pubblicazione e l’inserimento a catalogo (con la conseguente entrata in vigore e disponibilità) avviene in seguito alla ratifica da parte del Presidente. le organizzazioni di normazione europea (CEN) e mondiale (ISO) e organizza la partecipazione delle delegazioni nazionali ai lavori di normazione sovranazionale. Attraverso il sito di UNI di e-commerce (store.uni.com) è possibile acquistare le norme UNI in formato cartaceo ed elettronico PDF, le norme ISO in formato elettronico PDF, gli Abbonamenti di Consultazione È poi possibile ordinare in formato cartaceo le norme dei principali Enti normatori esteri: DIN, AFNOR, ASTM e BSI - Per avere informazioni sull’acquisto delle norme o degli altri prodotti editoriali UNI: Call center +39 0270024200 (dalle 8.30 alle 12.00 e dalle ore 14.00 alle 17.00, dal lunedì al venerdì) - Per ricevere un preventivo: diffusione@uni.com

Norma numero UNI 11622-1:2016

Norma numero UNI 11538-1:2014

TITOLO

TITOLO

Pavimentazioni di legno e/o a base di legno per interni - Trattamenti di protezione superficiale - Parte 1: Requisiti minimi dei cicli di verniciatura

Pavimentazioni di legno per esterni - Parte 1: Elementi di legno - Requisiti

SOMMARIO La norma definisce i requisiti minimi per i trattamenti di protezione superficiale di pavimentazioni di legno e/o a base di legno e di rivestimenti a esse assimilabili, come le superfici calpestabili di scale di legno, da destinare ad ambienti interni, nonché le modalità e i criteri di verifica delle prestazioni di un ciclo di verniciatura applicato a un supporto normalizzato.

DATA ENTRATA IN VIGORE 04 febbraio 2016

COMMISSIONI TECNICHE [Legno] [Finiture per il legno (misto Legno/Mobili)]

SOMMARIO La norma definisce le caratteristiche pertinenti e i metodi di valutazione per determinare le caratteristiche degli elementi di rivestimento di legno massiccio e/o giuntati di testa e/o multistrato utilizzati in pavimentazione esterne, per impiego mediante fissaggio meccanico al piano di posa.

DATA ENTRATA IN VIGORE 19 giugno 2014

COMMISSIONI TECNICHE [ Legno]

ERRATA CORRIGE EC 1-2014 UNI 11538:2014 EC 2-2014 UNI 11538-1:2014

LINGUA ITALIANO - COSTO € 35,00 + IVA

LINGUA ITALIANO - COSTO € 35,00 + IVA

Norma numero UNI EN 13990:2004

Norma numero UNI EN 13629:2012

TITOLO

TITOLO

Pavimentazioni di legno - Tavole di legno massiccio di conifere

Pavimentazioni di legno - Tavole individuali e preassemblate di legno massiccio di latifoglie

SOMMARIO

SOMMARIO

La presente norma è la versione ufficiale della norma europea EN 13990 (edizione febbraio 2004). La norma specifica le caratteristiche delle tavole di legno massiccio di conifere con incastri maschio e femmina utilizzate nelle pavimentazioni interne.

La presente norma è la versione ufficiale norma europea EN 13629. La norma specifica le caratteristiche delle tavole individuali e preassemblate di legno massiccio di latifoglie con incastri femmina e/o maschio per utilizzo interno come pavimentazioni. La norma tratta tavole di legno massiccio con o senza rivestimento superficiale.

DATA ENTRATA IN VIGORE 01 dicembre 2004

RECEPISCE EN 13990:2004

COMMISSIONI TECNICHE [Legno] [Legno non strutturale]

DATA ENTRATA IN VIGORE 05 luglio 2012

RECEPISCE EN 13629:2012

SOSTITUISCE UNI EN 13629:2004

COMMISSIONI TECNICHE [Legno] [Legno non strutturale]

LINGUA ITALIANO/INGLESE

LINGUA ITALIANO/INGLESE

COSTO € 35,00 + IVA

COSTO € 55,00 + IVA


UNI 11538-1:2014

UNI 11622-1:2016

È utile perché: In caso di progettazione di pavimentazione in legno per esterno facilita l’individuazione del materiale idoneo sotto gli aspetti prestazionali meccanico/fisici, in relazione all’ambiente di posa ed al tipo di utilizzo. Non si applica ai materiali compositi .

È utile perché: Costituisce un riferimento per la selezione dei cicli di verniciatura da destinare alle pavimentazioni in legno e/o a base di legno e ai rivestimenti ad esse assimilabili in base ai requisiti prestazionali finali che si vogliono ottenere.

Non tutti sanno che: La norma introduce e descrive il concetto di “Coefficiente di snellezza”, che definisce una correlazione tra la stabilità dimensionale della specie legnosa utilizzata e il rapporto dimensionale tra spessore e larghezza dell’elemento ligneo.

Non tutti sanno che: In base ai risultati delle prove eseguite, confrontati con i requisiti stabiliti in questa norma si arriva alla definizione di tre categorie di impiego finale (che si esemplificano graficamente con un numero crescente di impronte di calzature): - Bassa frequentazione (residenziale) - Media frequentazione - Alta frequentazione

UNI EN 13629:2012

UNI EN 13990:2004

È utile perché: Specifica tolleranze dimensionali e caratteristiche di classificazione in base alla classe d’aspetto del parquet in tavole individuali e pre-assemblate con profilo a maschio/femmina nonché i dati da apporre in etichetta.

È utile perché: Specifica tolleranze dimensionali e caratteristiche di classificazione in base alla classe d’aspetto del parquet massiccio in legno di Conifera con profilo a maschio/femmina, nonché i dati da apporre in etichetta.

Non tutti sanno che: Gli elementi lignei devono avere un’umidità del 9% +/- 3 %. Se non è dimostrato il contrario, si deve assumere che lo spessore e la larghezza di un pezzo di legno aumentano dello 0,25% ogni 1% di umidità sopra l’umidità di riferimento e decrescono dello 0,25% ogni 1% di umidità sotto l’umidità di riferimento.

Non tutti sanno che: La classificazione è suddivisa in 2 classi d’aspetto indicate con “Classe A” e “Classe B” a cui si aggiunge la Classe Libera (o Free Class le cui caratteristiche sono definite dal produttore). L’umidità per l’utilizzo in interno deve essere compresa tra i valori 7 % e 11 %


EVENTI

Una location davvero suggestiva, un successo forse inatteso, che è la prova concreta della forza dell’Associazione e della sua capacità di aggregazione

TESTO

FEDERICA FIORELLINI

S

ono stati oltre 50 i posatori (molti non associati) che hanno raccolto l’invito di AIPPL e si sono presentati, venerdì 22 settembre, alla secondo tappa dei tour dell’associazione sul territorio. Un successo forse inatteso, che è la prova concreta della forza di AIPPL e della sua capacità di aggregazione. “Che dire, è stata una giornata fantastica - ha commentato a caldo il presidente Dalvano Salvador -. L’Agriturismo La Fiorita (peraltro davvero suggestivo, ndr) non era così semplice da raggiungere e qualche timore iniziale c’era, ma ancora una volta i miei colleghi mi hanno stupito. Non solo si sono presentati in molti, ma hanno seguito con partecipazione la parte convegnistica, ci hanno fatto domande, ci hanno parlato di loro… Insomma, ci hanno fatto sentire davvero una grande squadra. Di questo devo ringraziare tutto il

Direttivo, che si prodiga sempre per la riuscita di questi eventi, i nostri sponsor, il cui supporto è davvero prezioso, e il nostro socio Mirko Cetta, che ha fatto in modo che tutto fosse perfetto”. Il format dei tour è ormai collaudato: c’è la parte tecnica, in cui si approfondiscono tematiche legate alla professione del posatore, segue la presentazione dell’Associazione (con la sua storia e gli obiettivi raggiunti), e infine la parte

conviviale, che lascia spazio alle pubbliche relazioni, alla conoscenza reciproca. Anche a Sondrio la relazione tecnica è stata tenuta da Dalvano Salvador (“il grande saggio”, come lo definiscono in molti), che ha parlato nuovamente di “Sistemi radianti, pavimentazioni di legno, comfort abitativo e trattamento dell’aria”, soffermandosi in particolare sulle novità introdotte dalla revisione della norma UNI 11371 “Massetti per parquet e pavimentazioni di legno,

proprietà e caratteristiche prestazionali”, i cui lavori vengono seguiti puntualmente dal Comitato Tecnico di AIPPL. Per inciso, non tutti i parchettisti hanno la fortuna di poter avere questo tipo di informazioni: attualmente AIPPL è presente nelle commissioni UNI/CT 022/GL 05 “Legno non strutturale” e UNI/ CT 033/GL 23 “Supporti di pavimenti (massetti), contribuendo a dar voce, in sede normativa, ai posatori di pavimenti di legno.

DA SOLI È DIFFICILE! L’intervento di Giuseppe Anzaldi (attuale consigliere AIPPL e past president) è stato coinvolgente come sempre: siamo stati per mezz’ora con gli occhi fissi su di lui, che ci ha raccontato - a modo suo - di quanto sia importante (e bello anche!) condividere, confrontarsi, porsi degli obiettivi e cercare di raggiungerli, non avere paura dei colleghi. Crescere insieme, del resto, è uno degli slogan storici di AIPPL,

che da sempre fa dello scambio di informazioni, della condivisione, del lavoro per la crescita della figura professionale del posatore i suoi obiettivi principali. Ha rivendicato con forza anche l’autonomia dell’Associazione Anzaldi, autonomia di giudizio e di scelte… E poi tutti a tavola, a parlare ancora di parquet (nemmeno a dirlo!) davanti ai prodotti tipici della Valtellina.

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AIPPL IN TOUR A

SONDRIO

ASSOCIAZIONE ITALIANA POSATORI PAVIMENTI IN LEGNO




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