Rivista Tempo Libero n. 88

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CULTURASPORTURISMOSERVIZI

Bimestrale FITeL Maggio - Giugno 2015 anno 15°

n. 88

TEMPO LIBERO

Roma - Teatro Palladium Vincitori del Premio “La Pellicola d’Oro”

Premio di narrativa FITeL “Storie inaspettate” Riserva della Biosfera UNESCO “Alpi Ledrensi e Judicaria” in Trentino Welfare Aziendale un moderno ritorno al passato

Iscrizione al Tribunale di Roma nel Registro della stampa n. 76/2008


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SOMMARIO EDITORIALE di Giovanni Ciarlone

ATTUALITA’ 10 Pellicola d’Oro: i vincitori

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di Silvano Sgrevi 12 TTG Digital Warm Up “ di Mario Caiulo 14 Giornata del Rifugiato di M. C.

12 18 I rifugiati nel mondo: “Fermate la strage” di Silvana Paruolo 21 La nuova ANCAM di Santino Fortino

FITEL TERRITORIO - CRAL - ASSOCIAZIONISMO

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Piemonte 23 Vincitori Premio “SERGIO ULIANO” A cura della redazione

Veneto

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25 Creativiti 2015 A cura della redazione

Veneto Emilia Romagna 26 Welfare Aziendale un moderno ritorno al passato di Loris Mingarini

23 Tempo Libero Maggio/ Giugno 2015

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Campania 28 Torneo Nazionale dell’Associazione Proteo di Aldo Albano

Sicilia 29 “Vini e Cibo a Regola d’Arte” di L.iliana Russo

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SPORT 32 Maratonaprimomaggio 2015 a cura della redazione

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CULTURA 34 A Proposito del racconto breve di Ernesto D’Ambrosio

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38 La famiglia omogenitoriale in Europa - Diritti di cittadinanza e libera circolazione di Rossella Ronconi 41 Estate Romana con “I Concerti nel parco” di R.R

43 43 GAME FAIR AWARD - Premio giornalistico e culturale di Antonietta Di Vizia 44 L’amore per il Sapere è una prerogativa degli Italiani di Augusto Gallo

TURISMO 45 Matera capitale della cultura, la città dove i morti giacevano sui vivi. di Alfredo Magnifico Tempo Libero Maggio/ Giugno 2015

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47 Riserva della Biosfera UNESCO “Alpi Ledrensi e Judicaria” in Trentino di Rodolfo Bartoletti

CINEMA

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50 Dedicato alla madre.

di Loretta Masotti 52 Un viaggio nella complessità dell’universo femminile. di L..M.

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MOSTRE 53 Milano, Palazzo Reale Il genio del Rinascimento di Aldo Savini

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54 Padova, Museo Diocesano, Eremitani e Palazzo Zucchermann Dal Gotico al Rinascimento A.S. 55 Firenze, Palazzo Strozzi Il fascino del potere A.S.

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56 Venezia, 56ª Biennale d’Arte Ansia e tecnologia A.S. 57 Verona, Palazzo della Gran Guardia Colorati brindisi ideali A.S.

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58 MATERA, Al MUSMA “¡Mira! Ortega a Matera”. di R.R.

LIBRERIA

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60 Clara Sereni Via Ripetta 155 a cura della redazione

61 Stefano Terrabuoni “Nessuno alla stazione” a cura della redazione

ENOGASTRONOMIA

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62 L’insalata d’orzo con acciughe, gamberetti e pomodorini, è una valida alternativa alla solita insalata di riso di Monia Citarella

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CULTURASPORTURISMOSERVIZI

TEMPO LIBERO Direttore - Giovanni Ciarlone Direttore Responsabile - Rossella Ronconi Capi Redattori - Alfredo Magnifico, Stefano Daneri, Silvano Sgrevi Segretaria di redazione - Monia Citarella Redazione - Aldo Albano,Teresa Blandamura, Mario Caiulo, Daniela Sangiorgio, Ferruccio Valletti. Anno 15° n. 88 Maggio/Giugno 2015 A questo numero hanno collaborato Rodolfo Bartoletti, Ernesto D’ Ambrosio, Antonietta Di Vizia, Loretta Casotti, Augusto Gallo, Silvana Paruolo, Liliana Russo, Aldo Savini.

Direzione e redazione c/o FITeL - Via Salaria, 80 - 00198 Roma tel. 06 85353869—06 8411063 E-mail: nazionale@fitel.it - www.fitel.it Fotocomposizione e pubblicazione - nazionale@fitel.it

Tempo Libero è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti, delle illustrazioni e dei brani riprodotti. Bozzetti e manoscritti, anche se non utilizzati non verranno restituiti.

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Editoriale Sport, turismo e teatro sociale saranno i protagonisti assoluti delle giornate del tempo libero organizzate dalla FITeL dal 7 al 10 ottobre 2015. Quattro giorni all’insegna dell’intrattenimento, dell’attività fisica e dello spettacolo che avranno come palcoscenico naturale Riccione e Rimini, luoghi che nell’immaginario collettivo da sempre vengono associati al divertimento e che quest’anno si arricchiranno anche delle iniziative targate FITeL (Federazione Italiana Tempo Libero CGIL-CISL, UIL ). Il WorkShop FITeL-TTG, CRAL e Associazioni sul Turismo Sociale, la Rassegna Teatrale “Proscenio Aggettante” e il Torneo di Calcio, queste le tre imperdibili manifestazioni presentate dalla FITeL, con un programma ricco di eventi e manifestazioni di grande rilevanza sociale. Valorizzare la natura prettamente turistica e culturale della FITeL, questo l'obiettivo dell'incontro e della partnership con TTG, una realtà imprescindibile per tutto ciò che concerne la proposta turistica italiana. Innanzitutto l’8 ottobre sarà il giorno del “Travel Association Day” – la quarta edizione del WorkShop della FITeL, Cral e Associazioni, sul Turismo che si svolgerà all’interno di TTG Incontri Area incoming Italia nel padiglione di Rimini Fiera. Un appuntamento rivolto agli operatori dell’offerta del settore, quali tour operator e agenzie di viaggio incoming, consorzi turistici e strutture ricettive che al suo interno potranno avere l’opportunità di contattare operatori della domanda (circa 100 tra CRAL e Associazioni, scelte e affiliate alla FITeL) interessati ai prodotti turistici. L’evento, promosso dalla FITeL in collaborazione con TTG Incontri Area incoming Italia e la cooperazione dei Cral e Associazioni aderenti, rappresenta un’occasione unica ed esclusiva per quanti cercano sul mercato turistico e ricreativo concreti momenti di confronto, promozione e collaborazione. Grazie al WorkShop la FITeL intende infatti far incontrare e dialogare soggetti, specificità e competenze che operano con e per i Cral e Associazioni, per creare una rete di comunicazione tra esperti e addetti del settore che permetta di comprendere ed offrire le migliori proposte all’utente. Tutto ciò al fine di spingere la nostra economia sul versante del segmento turistico. Tempo Libero Maggio/ Giugno 2015

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Altro momento da non mancare nella quattro giorni del tempo libero sarà la quarta edizione del Torneo Intercral di calcio a cinque maschile e femminile, organizzato sempre nell’ambito degli eventi del Tempo Libero a Rimini dall’8 al 10 ottobre. Alla base del Torneo vi è il desiderio di esaltare lo spirito sportivo degli appassionati del calcio che nella formula del calcio a cinque (calcetto) ritrovano quello spirito agonistico che coinvolge giovani atleti, ma anche di quelli meno giovani che ancora sentono il piacere di immergersi nella competizione. Le squadre maschili e femminili rappresentano i CRAL che con grande impegno riescono ad essere ancora dei collettori di opportunità sportiva e che permettono di poter svolgere un’ attività sportiva aperta a tutti. Organizzato a Gironi, il Torneo permetterà ai vincitori di disputare le semifinali e quindi le finali per l’acclamazione dei vincitori. Sipario aperto anche sui preparativi della diciassettesima edizione del Festival di Teatro Sociale "Proscenio aggettante", la manifestazione ideata per il tempo libero delle lavoratrici e dei lavoratori presente all’interno delle giornate di scena a Rimini e Riccione dal 7 al 10 ottobre. Una quattro giorni di teatro sociale, pensato per 'intrattenere' pubblico e turisti con un cartellone dei migliori spettacoli dei CRAL e delle FITEL regionali, selezionati su tutto il territorio nazionale nel corso di un anno di lavori, questo e molto altro sarà l'edizione 2015 del Festival di Teatro Sociale, un momento di incontro, riflessione ma anche un'occasione ludica e piacevole per i cittadini. Quattro giorni intensi, fitti di appuntamenti e spettacoli, quattro giorni che quest'anno si completano grazie all'apporto concreto di TTG e dal Comune di Riccione, spinti dal comune obiettivo di "divertire" con intelligenza e sensibilità, perché lo spirito che guida da ben diciassette anni la FITeL a proseguire nel segno di "Proscenio aggettante", nonostante la crisi e tutte le immaginabili difficoltà che ne conseguono, è proprio quello di colmare le lacune del tempo cosiddetto 'libero' con la forza e la leggerezza del teatro. Un teatro ovviamente attento alle problematiche sociali, un teatro che nasce e si forma nei CRAL regionali e in tutte quelle realtà di dopolavoro che la FITEL alimenta e seleziona ogni anno. Il Turismo come veicolo e strumento di cultura e conoscenza, sarà questa una delle finalità di "Proscenio aggettante" che nel 2015, sbarcando nella storica Riccione, scopre un territorio ricco di opportunità. Evento che è anche un momento di sviluppo per il turismo locale, quest'anno "Proscenio" avrà il compito di prolungare la stagione estiva riccionese fino addirittura ai primi di ottobre. Buon divertimento e arrivederci a Riccione e Rimini. Giovanni Ciarlone Tempo Libero Maggio/ Giugno 2015

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Attualità

di Silvano Sgrevi Il 20 giugno alle ore 21 presso il teatro Palladium si è svolta con enorme successo di pubblico la V^ Edizione del premio “La Pellicola d’Oro”. Un incontro importante per le maestranze e l’artigianato del Cinema Italiano. Il Premio promosso dall'Associazione “Art. 9”, dalla Fitel (Federazione Italiana del Tempo Libero e con la partecipazione dell’Università Roma Tre ha visto la serata aprirsi con un saluto dei rappresentanti del premio, Enzo De Camillis, Giovanni Ciarlone e Vito Zagarrio, per dare poi seguito alla premiazione, condotta con maestria dall’attrice Daniela Poggi. La Banda della Marina Militare ha allietato la serata suonando brani di colonne sonore di famosi film diretti dal Maestro Antonio Barbagallo e il Capitano Giacolo Polimeni.

I Vincitori: Miglior Direttore di Produzione - Riccardo Borni per il film “Il Giovane Favoloso” di M. Martone Miglior Operatore di Macchina - Fabrizio Vicari per il film “Il Ragazzo Invisibile” di G. Salvatore Miglior Capo Elettricista - Fabio Capozzi per il film “Mia Madre” di N. Moretti Miglior Capo Macchinista - Luciano Mastropietro per il film “Mia Madre” di N. Moretti Miglior Attrezzista di Scena - Stefano Carbonaro per il film “Scusate se Esisto” di R. Milani Miglior Sarta di Scena- Vanessa Crane per il film “L'Oriana” di M. Turco Miglior Tecnico di Effetti Speciali - Fabio Traversari per il film “Il Ragazzo Invisibile” di G. Salvatores

Miglior Sartoria Cineteatrale - Sartoria Tirelli per “Il Giovane Favoloso” di M. Martone Miglior Capo Costruttore - Gianluca Franculli per “# La Trattativa” di S. Guzzanti Miglior Giovane Direttore di Produzione – Stefano dalla Lana per il film “Leoni” offerto dal Centro Sperimentale di Cinematografia

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Premi Speciali Premio alla Carriera a UGO GREGORETTI Regista e Autore Premio alla Carriera a Pierino Quacquarini Capo Macchinista Premio alla Carriera a Francesco Brescini Capo Elettricista Premio alla Carriera a Claudio Mancini Produttore Premio per la Sicurezza dei luoghi di lavoro alla Ditta Framinia di Nicola Nicoletti Premio Augustus Color per la post produzione a Ivan Tozzi Premio Speciale per la vicinanza ai problemi delle maestranze del set cinematografico all' attore Valerio Mastandrea Erano presenti: Ugo Gregoretti regista, Silvia Scola autrice, Patrizia Fregonese regista, Gianluca Leurini Organizzatore, Pierpaolo Andriani autore, Giuliano Montaldo regista, Claudio Mancini produttore, Luigi Abete Presidente BNL Paribas, Graziella Pera e Andrea Viotti costumisti, Danilo Garone Ass. Art. 9, Valerio Mastandrea attore, Massimo Spano regista, Vittorio Bonini AugustusColor, Tiziana Mancini costumista, Andra Busiri Vici, Carmen Del Vando Stampa Estera, Pietro Innocenzi produttore, Andrea Canali Anica, Enzo Sinopoli autore, Andrea Maia organizzatore, Roberta Nevola attrice, Tommaso Fulfaro Ass. Articolo 21, Aldo Albano, Rossella Ronconi e Silvano Sgrevi della Presidenza Nazionale della FITeL.

Da sinistra: Vito Zagarrio, Giovanni Ciarlone, Enzo De Camillis e Daniela Poggi Le immagini dello svolgimento della serata sono visibili su:WWW.fitel.it 11


ASPETTANDO TRAVEL BLOGGER DESTINATION Un evento ponte di TTG Incontri per lanciare TBDI a Rimini Fiera nell’ottobre prossimo di Mario Caiulo “TTG Digital Warm Up” svoltosi presso l’Hotel The Church a Roma, è stato il primo warm up dedicato al mondo del web e del marketing digitale per il turismo, un evento ponte che avvia un percorso di avvicinamento a Travel Blogger Destination di TTG Incontri che si terrà a Rimini Fiera all’8 al 10 ottobre prossimi, al quale ha partecipato anche una nutrita delegazione della FITeL.

Si è trattato , in estrema sintesi, di una sorta di warm up per creare uno spazio di discussione intorno alle principali tematiche legate al mondo del digital marketing turistico. Un appuntamento formativo rivolto non solo alle aziende che operano all’interno dell’industria del turismo, onde migliorare e raffinare i propri skills, ma anche ai blogger e agli appassionati di viaggi, che hanno avuto la possibilità di confrontarsi, discutere, formarsi. ’evento è stato diviso in due sessioni : una, svoltasi al mattino in cui, dopo i saluti e le presentazioni iniziali, si è parlato dei futuri trend dei viaggi e come rendere accattivante un sito di viaggi. La seconda nel pomeriggio, dopo una pausa pranzo(molto digital, con finger food e dolcetti ispirati al mondo dei social) dove si sono svolte tre diverse room con workshop formativi avanzati e suddivisi per settori con la presenza di speaker di altissimo livello.

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Si è parlato di come migliorare le performance di un sito web, come rendere redivivo un blog o di come usare al meglio lo strumento Instagram. Come creare sinergie e collaborazioni tra blogger e tour operator e l’esempio di love story online fra una guida turistica ed i suoi followers. Quella del 28 maggio è stata, secondo noi, una giornata per tenere caldi i motori e individuare nuovi temi, nuovi trend, nuovi attori. Iniziative come quella romana, alla quale abbiamo partecipato, sono la risposta alla più legittima delle domande, quella di avere sempre nuove opportunità. Questa necessità di confronto con un mondo sempre più in continuo cambiamento, ci ha fatto aderire con entusiasmo all’iniziativa, propostaci da TTG Incontri, di aderire con i nostri cento Cral/Associazioni alla manifestazione riminese. Se da un lato costituisce un importante strumento di confronto, dall’altro rappresenta un rilevante mezzo di promozione ed un obiettivo qualificante per la nostra Federazione e per i Cral e le Associazioni che rappresentiamo. Un opportunità che non possiamo e non dobbiamo disperdere .

Il Digital Warm Up è sì un’anticipazione del prossimo TBDI che si configura come un momento di formazione a tutto tondo rivolto sia ai blogger sia alle aziende che operano nel turismo, con l’obiettivo di costituire uno spazio di apprendimento e confronto per migliorare le competenze di web marketing e incrementare così il proprio business.

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GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO A FIRENZE di M.C. Nella storica cornice del Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze, sabato 20 giugno 2015, in occasione della giornata mondiale del Rifugiato, si è svolta un’ iniziativa promossa dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). E’ un’escalation drammatica e senza precedenti quella emersa dal Rapporto annuale Global Trends dell’Alto Commissariato. Impressionante è su scala mondiale , sia il numero delle persone costrette a fuggire dalle loro case che quello riguardante le migrazioni forzate in seguito a guerre, conflitti e persecuzioni. Questo, in estrema sintesi, è il messaggio allarmante rilanciato alla presenza della Presidentessa della Camera dei Deputati Laura Bordini, del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, del Sindaco di Firenze Dario Nardella e del Delegato UNHCR per il Sud Europa Laurens Jolles. La manifestazione cade in un momento particolare della nostra identità sociale di popolo italiano. Alcuni dei paesi con maggiori possibilità di offrire supporto ed aiuto a coloro che richiedono asilo, stanno infatti limitando in modo sempre più aspro l’accesso ai loro confini. Le frontiere vengono chiuse, i respingimenti dei rifugiati aumentano, proporzionalmente alle ostilità all’interno del nostro Paese. Allo stesso tempo, le vie di accesso ufficiali sono sempre meno considerate come soluzioni percorribili. I rifugiati, in fuga da guerre e persecuzioni, sono stati sempre ritenuti degni di protezione ed è stato riconosciuto loro il diritto a ricevere asilo. Questo principio, peraltro sancito dall’art.10 della nostra Carta Costituzionale, viene oggi messo in dubbio, definendo i rifugiati degli intrusi, persone in cerca di lavoro o terroristi. Siamo diventati intolleranti perfino con noi stessi, preferendo non interrogarci su quale potrebbe essere la soluzione migliore da intraprendere. Un disorientamento questo, conseguente all’incertezza espressa prepotentemente dagli stessi governi dei paesi europei. Solidarietà ed accoglienza sembrano non appartenere più alla nostra cultura di uomini e donne fedeli ai principi costituzionali e alla nostra storia. Tempo Libero Maggio/ Giugno 2015

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Ricordo che mia suocera, raccontandomi della guerra, mi parlava delle sofferenze patite, di come, insieme alla sua famiglia, era stata costretta a lasciare la propria casa, il proprio paese, i propri beni, per essere ospitata, da persone generose. Sfollati dalla guerra! E quelli di oggi come si dovrebbero chiamare se non sfollati, senzatetto, perseguitati? In questo mondo devastato da continue tensioni “è terrificante che da un lato coloro che fanno scoppiare i conflitti” dichiara l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Antonio Guterres “risultino sempre più impuniti, e dall’altro sembra esserci apparentemente una totale in capacità da parte della comunità internazionale a lavorare insieme per fermare le guerre e costruire e mantenere la pace”. I rifugiati sono persone che prima di essere costretti a lasciare le proprie case, conducevano vite simili alle nostre e il loro più grande desiderio è quello di poter tornare nuovamente alla normalità. Nessuno di noi avrebbe immaginato che saremmo arrivati al punto in cui la polizia francese sia intervenuta per respingere i profughi che sostano al sole sull’autostrada di Calais. Nessuno di noi avrebbe immaginato che saremmo arrivati a progettare un muro, vergognoso e risibile, fra la Serbia e l’Ungheria. In questo mondo divenuto intollerante al disagio del prossimo, il messaggio partito da Firenze in questa giornata dedicata ai rifugiati, deve diventare un momento di riflessione per l’intero Paese. “C’è la necessità” ha sottolineato il sindaco di Firenze Nardella, “di uscire dall’equivoco che fa comodo a chi professa messaggi di violenza, confondendo l’accoglienza con l’illegalità. Non bisogna vergognarsi di accogliere chi non ha più una casa e viene qua. Per quanto stretta, sono certo che esista la strada che tiene insieme politiche di legalità e lotta al crimine con l’accoglienza”. L’Italia che rifiuta i muri e privilegia i ponti. Questo il messaggio lanciato da Firenze, la città dei ponti, della solidarietà e dell’accoglienza. Tutti noi possiamo dare quindi un contributo affinché questi valori non vengano dispersi.

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Circa 60 milioni, i rifugiati (migrazioni forzate) nel mondo: “Fermate la strage” (Roma 20 giugno 2015) di Silvana Paruolo Alla vigilia della giornata mondiale del rifugiato (20 giugno) - il Global trends Rapporto annuale dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, ha scattato una foto delle migrazioni forzate. Quali sono le sue principali conclusioni? Poiché a questo tipo di migrazioni (talvolta veri e propri esodi di intere popolazioni) vanno aggiunti anche coloro che emigrano per altri motivi - fame, desiderio di una vita migliore, effetti dei cambiamenti climatici ecc. - è forse utile vedere anche cosa propongono, sia la nuova Agenda migrazione proposta dalla Commissione europea, sia il volantino della manifestazione “Fermate la strage” predisposto per la manifestazione del 20 giugno a Roma. Ciò detto, procediamo con ordine.. LA FOTO DEL GLOBAL TREND - Le migrazioni forzate su scala mondiale provocate da guerre, conflitti e persecuzioni hanno raggiunto i massimi livelli registrati sinora, e i numeri sono in rapida accelerazione. L’accelerazione principale è iniziata nei primi mesi del 2011, quando è scoppiata la guerra in Siria, diventata la principale causa internazionale di migrazione forzata. È quanto emerge dal Global trends , pubblicato il 18 giugno 2015. L’indagine parla di 59,5 milioni di migranti forzati alla fine del 2014, rispetto ai 51,2 milioni di un anno prima e ai 37,5 milioni di dieci anni fa (se i 59,5 migranti forzati componessero una nazione, sarebbe la ventiquattresima al mondo per numero di abitanti). Oggi, una persona ogni 122 è un rifugiato, uno sfollato interno o un richiedente asilo. A livello mondiale, la metà dei rifugiati sono bambini. Negli ultimi cinque anni, sono scoppiati o si sono riattivati almeno 15 conflitti: otto in Africa (Costa d’Avorio, Repubblica Centrafricana, Libia, Mali, nord-est della Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Sud Sudan e quest’anno Burundi) tre in Medio Oriente (Siria, Iraq e Yemen) uno in Europa (Ucraina) tre in Asia (Kirghizistan, e diverse aree della Birmania e del Pakistan). La maggior parte continuano a generare nuovi esodi forzati. Nel 2014, solo 126.800 rifugiati hanno potuto fare ritorno nei loro paesi d’origine ( il numero più basso in 31 anni). Nel frattempo, continuano instabilità e conflitto in Afghanistan, Somalia e in altri paesi: luoghi da cui provengono milioni di persone che continuano a spostarsi o rimangano confinate per anni nelle periferie della società. I conflitti in corso inducono - tra altro – sempre più numerosi viaggi in mare, nel Mediterraneo, nel Golfo di Aden e nel Mar Rosso, oltre che nel sud est asiatico. A questo tipo di rifugiati - qui ritratti – andrebbero poi aggiunti coloro che emigrano per fuggire dalla miseria e dalla fame, o dagli effetti nefasti dei cambiamenti climatici (i nuovi profughi climatici). Tempo Libero Maggio/ Giugno 2015

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IN ITALIA... - Il diritto di asilo è garantito dall’art.10 comma 3 della Costituzione: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.”. Fino al 21 aprile 2015, i migranti ospiti nelle strutture temporanee di accoglienza nei Cara (Centri di accoglienza per richiedenti asilo) e nello SPAR (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) erano 70.288; e le strutture temporanee presenti nel paese erano 1 670. Altre andranno cercate, visto che l'impegno Ue riguarda chi si trova all'estero (paesi africani e mediorientali) e non una redistribuzione di chi già è in Italia. Tra le ipotesi (e azioni mirate) sul tappeto, si ritrovano affitto di capannoni industriali, affitto di traghetti per prendere le impronte digitali e accogliere le istanze di chi si dichiara rifugiato politico e richiede asilo; uso di case e hotel privati; distruzione di barconi e gommoni usati per il traffico di esseri umani, chiusura delle frontiere italiane (v. posizioni di Salvini) ecc.. “La registrazione va fatta secondo le regole Ue” tuona intanto la Merkel (questo implicherebbe un blocco dei migranti nei porti di arrivo per identificazione completa). Inchieste giornalistiche recenti hanno tra l'altro denunciato affari sporchi nello stesso bussiness dell' accoglienza.A oggi, non è andato in porto l'obiettivo, difeso dal governo italiano, di una redistribuzione dei profughi in tutti e 28 gli stati della Ue. Esistono dei Trattati e non è possibile imporre d'imperio una decisione di questo tipo. Di fatto - pur affrontando il principio di solidarietà reciproca – si resta quindi su una base volontaria. L'INIONE EUROPEA - La crisi migratoria del Mediterraneo ha puntato i riflettori sui bisogni immediati, ma ha anche rivelato l'assenza di politiche comuni (migratoria ma anche di cooperazione, di difesa e sicurezza, ecc. ) all'altezza delle sfide. Ad esempio, per la cooperazione allo sviluppo si spende poco, e male. C'è da risanare i conflitti in corso. E c'è da prevenirne altri. Ma – ciò detto – cosa si è deciso, finora? Le decisioni del Vertice europeo straordinario dedicato all'emergenza immigrazione del 23 aprile 2015 - In questo vertice, le morti in massa nel Mediterraneo hanno convinto i 28 capi di stato e di governo membri dell'Unione europea a decidere: una triplicazione dei fondi per Triton Poseidon e Frontex. Triton, a differenza di Mare nostrum, non ha un mandato di salvataggio (“search and rescue”). Ha piuttosto un mandato di controllo delle acque territoriali ma (visto che la legge del mare obbliga tutte le imbarcazioni a soccorrere i naufraghi) aumenta la capacità di intervento qualora un barcone sia in difficoltà. A condizione che le persone salvate non chiedano asilo nel RU - ha dichiarato David Cameron – “la Gran Bretagna darà il suo contributo, sia dal punto di vista del budget, sia sul piano dei mezzi, fornendo navi ed elicotteri” (3 navi e tre elicoteri per il pattugliamento aereo). La Germania ha promesso altre 3 navi.

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Francia aggiungerà due navi e due aerei. Belgio e Irlanda fornirebbero una nave ciascuno. Daninarca e Svezia e Lituania intendono contribuire con mezzi adeguati. un maggior coordinamento dei servizi di intelligence; il rafforzamento della cooperazione con paesi dell'Africa centrale (come il Niger il Mali il Sudan) da cui spesso partono i disperati che poi giungono sulle coste libiche, e quindi sui barconi dei trafficanti clandestini. Per la Libia (che - dopo la caduta di Gheddafi – ha due governi e fazioni in lotta; e la quasi totale assenza di controlli di polizia e di sicurezza sulla costa) il governo italiano ha sostenuto che - per rendere compatibili con il rispetto della sovranità nazionale le missioni Ue in Stati terzi da cui provengono migranti (e in cui operano organizzazioni criminali specializzate nell'immigrazione clandestina) - la questione va affrontata in modo politico attraverso una Risoluzione ONU per la quale si è chiesto il sostegno a Francia e Regno Unito e anche alla Spagna che ora è membro del Consiglio di sicurezza anche se non permanente. L'Agenda europea sulla migrazione proposta dalla Commissione europea - Successivamente, il 13 maggio 2015, la Commissione europea presieduta da J.C. Juncker ha presentato una nuova Agenda europea sulla migrazione. L'Agenda delinea le misure previste nell’immediato per rispondere alla situazione di crisi nel Mediterraneo, e le iniziative da varare negli anni a venire per gestire meglio la migrazione in ogni suo aspetto. Tra l'altro, è proposta un’operazione di Politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) nel Mediterraneo volta a smantellare le reti di trafficanti e contrastare il traffico di migranti, nel rispetto del diritto internazionale. La nuova Agenda si basa su quattro Pilastri: 1. Ridurre gli incentivi alla migrazione irregolare: in particolare, distaccando funzionari di collegamento europei per la migrazione presso le Delegazioni dell’UE nei paesi terzi strategici; modificando la base giuridica di Frontex per potenziarne il ruolo in materia di rimpatrio; varando un nuovo Piano d’azione con misure volte a trasformare il traffico di migranti in un’attività ad alto rischio e basso rendimento e affrontando le cause profonde nell’ambito della Cooperazione allo sviluppo e dell’assistenza umanitaria. 2. Gestire le frontiere: salvare vite umane e rendere sicure le frontiere esterne, soprattutto rafforzando il ruolo e le capacità di Frontex; contribuendo al consolidamento delle capacità dei paesi terzi di gestire le loro frontiere; intensificando, se e quando necessario, la messa in comune di alcune funzioni di guardia costiera a livello UE. 3. Onorare il dovere morale di proteggere, e cioè, una politica comune europea di asilo forte. La priorità è garantire l’attuazione piena e coerente del sistema europeo comune di asilo, promuovendo su base sistematica l’identificazione e il rilevamento delle impronte digitali, con tanto di sforzi per ridurne gli abusi rafforzando le disposizioni sul Paese di origine sicuro della direttiva procedure; valutando ed eventualmente riesaminando il regolamento Dublino nel 2016. 4. Una nuova politica di migrazione legale: l’obiettivo è che l’Europa, nel suo declino demografico, resti una destinazione allettante per i migranti; bisognerà quindi rimodernare e ristrutturare il sistema Carta blu, ridefinire le priorità delle nostre politiche di integrazione, Tempo Libero Maggio/ Giugno 2015

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aumentare al massimo i vantaggi della politica migratoria per le persone e i paesi di origine, anche rendendo meno costosi, più rapidi e più sicuri i trasferimenti delle rimesse. In merito all'Agenda, l’Alta rappresentante (ministro degli affari esteri e difesa e sicurezza dell'Ue) Federica Mogherini ha dichiarato: “È un’Agenda audace quella con cui l’Unione europea ha voluto dimostrare di essere pronta ad affrontare la situazione disperata di coloro che fuggono guerre, persecuzioni e povertà. La migrazione è responsabilità condivisa di tutti gli Stati membri e tutti gli Stati membri sono chiamati ora a raccogliere questa sfida storica. Una sfida che non è solo europea, è globale: con l’Agenda confermiamo e ampliamo la cooperazione con i Paesi di origine e transito per salvare vite umane, combattere le reti di trafficanti e proteggere coloro che sono nel bisogno. Ma sappiamo tutti che una risposta reale, a lungo termine sarà possibile soltanto se affrontiamo le cause profonde, che vanno dalla povertà all’instabilità dovute alle guerre, fino alla crisi in Libano e in Siria. Come Unione europea, siamo impegnati e determinati a cooperare con la comunità internazionale”. Il Commissario responsabile per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza Dimitris Avramopoulos ha dichiarato: “L’Europa non può restare con le mani in mano. L’Agenda europea sulla migrazione è la risposta concreta alla necessità immediata di salvare vite umane e assistere i paesi in prima linea con azioni coraggiose, quali la maggior presenza in mare di navi coordinate da Frontex, i 60 milioni di EUR stanziati per gli aiuti di emergenza e un Piano d’azione che dispone seri provvedimenti contro coloro che si arricchiscono sfruttando la vulnerabilità dei migranti. In uno spirito di maggiore solidarietà, siamo determinati a attuare un approccio globale che comporterà il miglioramento significativo della gestione della migrazione in Europa.” Ordine del giorno del Consiglio europeo 25 e 26 giugno 2015 – Di migrazione si dibatterà anche al prossimo vertice europeo. All'ordine del giorno figurano – tra altro - ricollocazione d'emergenza (trasferimento di persone che hanno chiesto la protezione internazionale dallo Stato membro incaricato di esaminare la domanda a un altro Stato membro) reinsediamento (trasferimento di persone di paesi terzi sfollate con evidente bisogno di protezione internazionale da un paese terzo e stabilimento in uno stato membro dell'Ue) e politica di rimpatrio; la futura conferenza di La Valletta con i paesi africani di origine e di transito; un riesame della strategia europea in materia di sicurezza e di lotta al terrorismo.

Manifestazione di CGILCISL-UIL e associazionismo nazionale e internazionale al Colosseo a Roma.

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Intanto, Francia, Gran Bretagna e Spagna si sono già dichiarate contrarie a una redistribuzione per quote dei profughi. Basti pensare a cosa sta succedendo a Ventimiglia! L'Ungheria ha deciso di creare un nuovo muro – che verrà ad aggiungersi a quelli già esistenti - per respingere altri migranti e profughi. Resta ora da vedere se la nuova Agenda UE sarà adottata dagli stati Membri; come sarà realizzata, e se basta per contribuire a superare le vere cause di queste migrazioni, la cui risposta non può certo essere trovata, né nell'edificazione di nuovi muri, né in carceri, né nell'oblio di tutti i diritti umani e fondamentali . LE RIVENDICAZIONI DELLA MANIFESTAZIONE “FERMATE LA STRAGE” - Sono molte le associazioni e sigle che hanno aderito alle manifestazioni del 20 giugno (giornata mondiale del rifugiato). Qui di seguito è riportato il volantino della manifestazione a Roma.

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FITEL TERRITORIO - CRAL - ASSOCIAZIONISMO

La nuova ANCAM, un baluardo a favore delle politiche associazionistiche di Santino Fortino Oggi, l’Associazione di categoria del trasporto pubblico locale (ANCAM), grazie a tutti i Circoli che hanno creduto nel suo rinnovamento, si trova, finalmente, a vivere una moderna e attuale frontiera. Non dobbiamo negare le perplessità e le preoccupazioni che hanno accompagnato la costruzione di questa realtà, e per essere sinceri come nostro costume, spesso siamo stati presi dalla preoccupazione di non farcela. Abbiamo toccato con mano le difficoltà di comunicazione, lo scetticismo che aleggiava intorno alla decisione di una ricostruzione che poteva rendere l’Associazione rapportabile alle nuove esigenze e al passo con i tempi del sociale. Ma ha prevalso la convinzione che nella nostra Categoria del Trasporto Pubblico Locale, è sempre più necessario e lo stare insieme per realizzare un più ampio ventaglio di occasioni utili ai lavoratori e alle loro famiglie. Non è stato e non sarà facile. Non dobbiamo nasconderci che la quasi totalità dei Cral assume posizioni autonome, focalizzate esclusivamente a rispondere alle proprie realtà e, spesso, poco disponibili a mettere in rete la propria operatività, i propri servizi, insomma a lavorare in un rapporto aperto agli altri. Questo in una fase in cui appare sempre più evidente il tentativo da parte delle Aziende di intervenire drasticamente sui Circoli e sul welfare aziendale, in modo da creare sempre più difficoltà nei rapporti tra lavoratori e Sindacati detentori della relativa contrattazione, indebolendone un ruolo già precario in questi tempi di trasformazioni e di crisi economiche e finanziarie. Lo stare insieme crea un argine di difesa e un ruolo di sostituzione che l’articolazione pubblica non può e non è capace di svolgere. L’ANCAM è un laboratorio per il sistema perché è un elemento di sintesi sul piano delle sinergie e solidarietà fra le esigenze di quei Cral che nella società, riescono ad andare avanti e di quelli che rimangono indietro. Intorno a questi punti è utile fare una riflessione, per poi, nel tempo, ridefinire le regole che stanno alla base del rapporto tra i Cral, Aziende, Organizzazioni Sindacali.

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Tutto ruota intorno a due grandi temi: il primo è come salvaguardare il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori a vivere un tempo libero possibile ricco di contenuti sociali, culturali, ricreativi, sportivi, turistici, indipendentemente dal loro reddito o quando questo addirittura non lo consente; il secondo quello del rilancio e dello sviluppo dei Circoli in considerazione della sua origine contrattuale e di legge. Qui l’ANCAM, la sua dirigenza, i suoi soci, unitamente alla FITEL organizzazione nazionale di riferimento, dovrà ritagliarsi un ruolo di supporto alla contrattazione che dia un imput alla sua crescita e alle sue ambizioni. La possibilità di ritagliarsi questo spazio è direttamente proporzionale alla volontà di sentirsi squadra. Una squadra che persegue lo stesso obiettivo: solidificare questa Organizzazione, farla operare, ottenere risultati, anche tramite piccoli atti, piccole decisioni che, di fatto, tutte insieme determinano alla fine il successo. La sfida sta qui: superare individualismi, localismi, abbattere steccati e lavorare tutti insieme ANCAM, Fitel cerniera con le Organizzazioni Sindacali, Aziende e le loro Associazioni Nazionali, per la realizzazione delle politiche del tempo di non lavoro e del recupero psico-fisico, dove i protagonisti possano essere i lavoratori.

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FITeL Piemonte

Vincitori Premio “SERGIO ULIANO” a cura della redazione Al Teatro dell’Associazione del Dopolavoro Ferroviario di Via Sacchi a Torino, tra gli applausi scroscianti del pubblico, nella serata finale del 19 Giugno 2015, si è conclusa la sesta edizione della RASSEGNA TEATRALE Fitel Piemonte "SERGIO ULIANO" 2015. La Rassegna molto partecipata, promossa dalla FITeL Piemonte che mette in scena spettacoli delle compagnie teatrali amatoriali dei Cral e delle associazioni aderenti alla stessa. II folto numero di adesioni, anche quest’anno, conferma la vitalità artistica della Rassegna. Anche con questa edizione il Premio ha contribuito a stimolare la produzione di autori teatrali, nel ricordo del primo organizzatore del Premio, dell’amico Sergio Uliano. Dopo attenta selezione, una giuria composta da esponenti esperti di cultura e di teatro, ha decretato come vincitore la Compagnia: GRUPPO ARTE E CULTURA con lo spettacolo "L'Impresario delle Smirne". Sentiti ringraziamenti sono andati a tutti i protagonisti dell’evento e in particolare al Vicepresidente della FITeL Regionale Walter Gallo, coordinatore della Rassegna e al Presidente della Fitel Nazionale, Giovanni Ciarlone, giunto da Roma per partecipare alla serata finale e alle seguenti relative premiazioni. Premio Miglior Attore Caratterista Per la spontaneità di una vis comica dallo schietto sapore popolare, viene assegnato il Premio per il Miglior Attore Caratterista a Lillo Agrò della compagnia I Fafiuché di Silvana. Premio Migliore Attrice Caratterista Per il piglio fortemente grottesco intinto di humor nero, viene assegnato il Premio per la Miglior Attrice Caratterista a Angela Sanna della compagnia BuonaLaPrima. Premio Miglior Attore Per il garbo, la misura e l’incisività con cui ha delineato il non facile personaggio goldoniano del Conte Lasca, viene assegnato il Premio per il Miglior Attore a Dario Geroldi del Gruppo Arte e Cultura. Premio Miglior Attrice Per la sapiente costruzione evolutiva del personaggio e per la ricchezza delle sfumature, viene assegnato il Premio per la Migliore Attrice a Viola Massone della compagnia La Bottega degli Specchi. Tempo Libero Maggio/ Giugno 2015

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Premio Speciale della Giuria Per la forza espressiva e comunicativa e per l’impegno civile profuso dalla compagnia capitanata dalla sempre eccellente e trascinante Carlotta Bisio, viene assegnato il Premio Speciale della Giuria allo spettacolo Crea un mondo mut-abile presentato dalla compagnia Affetti Collaterali. Premio Speciale della Giuria Per l’originalità della proposta, l’affiatamento della compagnia, la sontuosità dei costumi e la freschezza dell’impianto registico seppur appesantito da una prolissità drammaturgica e coreografica, viene assegnato il Premio Speciale della Giuria allo spettacolo Alice nel Paese delle Meraviglie presentato dalla compagnia BuonaLaPrima. Premio Miglior Spettacolo Per l’ottimo livello della compagnia, guidata da una regia sicura che riconsegna il clima e i vizi del melodramma settecentesco messo alla berlina da Carlo Goldoni, viene assegnato il Premio per il Miglior Spettacolo a L’Impresario delle Smirne presentato dal Gruppo Arte e Cultura.

Per le immagini e ulteriori informazioni della serata conclusiva—http://fitelpiemonte.it/gallerie/seratafinale-19-giugno-2015-sesta-rassegna-teatrale-teatro-aggettante-sergio-uliano

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FITeL Veneto

CreAttivaTi Sacra Popolare di Montagnana 2015

Il programma dettagliato è visibile su: www.fitel.it

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FITeL Emilia Romagna

Welfare Aziendale un moderno ritorno al passato. di Loris Mingarini

Leggendo il quotidiano del 18/04/2015 apprendiamo che a Bologna si è svolto, nell’ambito del Consiglio Nazionale di Federmanager una tavola rotonda sul Welfare Aziendale alla quale hanno partecipato importanti personalita’, da Presidente di Federmanager Giorgio Ambrogioni l’ ex Presidente Edoardo Lazzati dal Presidente di : Assidai , Gian Gaetano Bissaro dal Presidente del fondo di categoria Fasi , Stefano Cuzzilla. Al tavolo dei relatori Paola Assorgia direttore generale risorse umane e relazioni industriali di Finmeccanica ,Mario Cardoni direttore generale di Federmanager ,Francesco Amadei responsabile amministrativo di Sogei , Marzio Boscarol manager amministrativo delle risorse umane del gruppo Otibi ( proprietario dei marchi di Diesel,Maison Martin Margela e molti altri). Angelo De Filippo aministratore di : Close2U e tra gli ideatori del modello Luxottica che costitui’ uno dei primi esempi di Welfare Aziendale. Ben vengano quindi queste iniziative sostenute da importanti realta’ industriali. Il campo di intervento è lo stesso del passato, cambia la forma. La tutela sanitaria non si fa’ con le casse mutue ma con una assicurazione,le colonie sono oggi case vacanze oppure centri estivi per permettere ai genitori di lavorare serenamente durante il periodo delle vacanze scolastiche. Naturalmente i costi dei servizi ricadono in parte o totalmente sul datore di ilavoro sia una azienda sia una cooperativa . Sommando il modello Luxottica a quello delle Cooperative di fatto, siamo ad un ottimo livello di Welfare Aziendale organizzato con un semplice ufficio e non attraverso il Circolo Aziedale dei lavoratori. Diverse anche le motivazioni, l’azienda a tutto l’interesse economico che il lavoratore ammalato guarisca il prima possibile e quindi occorre evitare i tempi lunghi della sanita’ pubblica. A tutto l’interesse che i genitori sappiano i loro figli in mani sicure,hanno tutto l’interesse che il lavoratore si senta piu’ tutelato dall’Azienda e privilegiato rispetto ad altri . Questa scelta politica degli Industriali , se non contrattata con il sindacato e le categorie, sara’ deleteria per il rapporto tra il lavoratore e il sindacato che lo rappresenta.

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Quanto di nuovo è gia’ stato fatto è legittimato da accordi aziendali e o territoriali, ma senza un progetto politico di fondo che faccia si’ che il lavoratore che si ammala siamo prontamente guarito ,non perché deve produrre di piu’ ma perché ha diritto ad una vita sana per se e per la sua famiglia, anche con le oppurtunita’ offerte dall’attivita’ sportiva ma soprattutto per migliorare la conoscenza e il patrimonio culturale che solo il Circolo Aziendale puo’ dare. Si sta pertanto raffigurando un gruppo di industriali che riprendono le scelte a suo tempo attuate da Olivetti, da Valletta ( Fiat), dalle grandi aziende di Stato gia’ nel periodo antecedente la Repubblica Italiana . E’ bene ricordare sempre che tutto cio’ ha inizio con le casse mutue organizate dai lavoratori poi con i dopolavori, oggi con i Circoli Aziendali . Anche piu’ di cent’anni orsono il Circolo Aziendale era gestore della tutela sanitaria dei lavoratori assieme alle casse mutue che elargivano risorse economiche ai lavoratori associati durante il periodo della malattia, dalle colonie montane e marine per i figli dei lavoratori,dalle iniziative sportive ricreative e culturali.

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FITeL Campania

TORNEO DI CALCIO A 5 “ TORNEO PROTEO LEAGUE “ A CAROVIGNO (BRINDISI) di Aldo Albano

Nella cittadina di Carovigno (BR), ha avuto luogo la terza edizione del “ Torneo Nazionale dell’Associazione Proteo” – (Cral aziendale della Banca Credem), che ha visto una forte partecipazione di circa 80 atleti, pronti a battersi per vincere la terza edizione del Torneo , organizzata dall’infaticabile Presidente BRUNO LABIANCA, impegnando tutto il Consiglio Nazionale dell’associazione. L’evento, dopo tre giorni di incontri, si è concluso con la vittoria del selezione Lazio/ Abruzzo che ha battuto dopo i calci di rigore, la Selezione della Emilia Romagna. La premiazione dei vincitori, emozionante per la numerosa partecipazione degli addetti ai lavori, e con l’annuncio del Presidente che ha dato l’avvio al Summer Proteo Tour 2015, nelle venti regioni d’Italia. Alcune considerazioni sull’evento. Intanto la scelta della location, l’incantevole scenario del comune di CAROVIGNO , dove i duecentocinquanta del consiglio nazionale provenienti da tutta Italia hanno trascorso i tre giorni del torneo in sintonia fra loro nella magnifica struttura del Villaggio Riva Marina. Alla serata conclusiva per la Premiazione dei vincitori hanno partecipato Il Presidente della Provincia di Brindisi, Maurizio Bruno, il Presidente e Vice Presidente della Fitel Puglia, Cosimo Nicolazzo e Antonio Landriscina, il Presidente della Fitel Campania Salvatore Luisi. Il Presidente La Bianca, a conclusione della manifestazione ha affermato “ in questi tre anni si sono moltiplicati i partecipanti, ed è nostro obiettivo di consolidare e aumentare sempre di più la nostra associazione sul territorio. Per fare ciò serve un lavoro sinergico con la Fitel, Federazione Italiana del Tempo libero, sia nazionale che regionale, alla quale la Proteo è affiliata. Infine , il Presidente ha ringraziato tutto il consiglio nazionale e i numerosi ospiti e partecipanti per Il contributo dato nell’affermazione della manifestazione . Tempo Libero Maggio/ Giugno 2015

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FITeL Sicilia

“Vini e Cibo a Regola d’Arte”: serata dedicata alla“sicilitudine”, tratto distintivo dei siciliani di Liliana Russo

Si può essere intellettuali, scrittori, pensatori, poeti, artisti, di respiro internazionale, ma la “sicilitudine” come la definì Sciascia, è un’ identità insulare di una terra tanto aspra quanto accogliente, una “sicilitudine” che costituisce un tratto distintivo dei siciliani. La Sicilia , terra dai contrasti di duplice polarità: luce e tenebre, incanto e disincanto, tragico e comico. La cultura si sposa da sempre con l’enogastronomia ed è questa convinzione che ha spinto la Style Agency, da tempo impegnata nella promozione e valorizzazione del territorio e delle attività commerciali iblee, a promuovere e valorizzare il patrimonio enogastronomico, organizzando la serata “Vini e cibo a Regola d’ Arte”; un progetto ideato da Liliana Russo per la Style Agency, ospitato dal Ristorante “ La Falena “ e che ha avuto come Madrina di eccezione la compositrice , pianista pluripremiata Giuseppina Torre. Un evento che il 30 Aprile ha attirano non solo i cultori di questo settore e gli appassionati, ma anche persone che amano scoprire le radici di un territorio attraverso l’enogastronomia, la valorizzazione dell’arte nelle sue diverse espressioni e che ha rappresentato un momento per incontrarsi, conoscere e lasciarsi trasportare dal piacere del gusto, dal fascino dell’arte e dalle emozioni : Guttuso, Fiume, Pirandello Migneco , Rizzo e D’Anna e autori minori , provenienti dalla Galleria Edoné di Livio e Giovanni Bosco, hanno condotto i presenti nelle atmosfere del futurismo siciliano. Durante la serata ai momenti conviviali si sono alternati momenti di notevole spessore artistico culturale . Di intenso coinvolgimento emotivo è stato lo spazio dedicato alla recitazione con le interpretazioni di Pinuccia Gambina, Tina Schembari e Angelo Agosta . I corpi fluidi delle danzatrici di danza del ventre, Maria Silvana Puccia e Martina Milazzo hanno incantato i presenti con le loro performance di danza orientale . Un intreccio di vitali energie che è stato reso possibile, in modo particolare, grazie alla creatività del cuoco Nunzio Dicara, il quale sapientemente ha saputo combinare le eccellenze produttive di “Flora di Sicilia” con i piatti di portata e i vini abbinati, provenienti dalle

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cantine Rallo, abilmente “ raccontati” dal sommelier Giuseppe Bonaventura, componente dell’AIS di Ragusa; interessante la presenza della giovane stilista Myriam Ragona che per l’occasione ha esposto un abito di sua creazione, nonché della sorella Loredana che insieme a Vera Morando si sono occupate di dare alla serata un tocco di eleganza, allestendo le tavole dei conviviali , con le raffinate tovaglie della ditta Ragona e le composizioni dei bouquet di fiori della fioreria Morando . Di notevole interesse l’intervento di Flora Salerno , presidente di “Flora di Sicilia “ una cooperativa, come afferma la stessa, che vuole essere un anello di congiunzione tra il produttore e il consumatore, privato e della piccola distribuzione; un progetto, il loro, che si prefigge l’obiettivo finale di far raggiungere ai produttori, un margine utile superiore . A seguire il dottore Vincenzo Iozzia, consulente per l’internazionalizzazione dei prodotti di “ Flora di Sicilia “ ha concluso : - Ogni progetto deve nascere da un’idea, mettendoci passione e, soprattutto, credendoci , in questo modo possiamo mettere in atto ed espandere un idea collettiva , un concetto di insieme che si sposano con lo slogan “ Diamoci una mano” . Tra gli ospiti,dalla presidenza nazionale FITeL, presente anche la Dott.ssa Daniela Sangiorgio, , che per l'occasione ha puntualizzato l’importanza della valorizzazione della nostra realtà, della promozione delle attività del tempo libero, con particolare riferimento a quello turistico, dello sport, dello spettacolo, della formazione, della cultura ed altri servizi atti a tutelare e valorizzare il territorio, a promuovere la crescita dell’individuo, nonché la crescita sociale, e delle associazioni, attraverso una rete di servizi e di convenzioni: “La FITeL, – sottolinea Daniela Sangiorgio – vanta un numero notevole di attività convenzionate, e La Falena è tra le nostre. Un numero – replica – destinato a crescere, grazie all'impegno e alla sensibilità che i membri della FITeL mantengono vivo da diversi anni, consentendo alle attività di affermarsi, nel concreto, come protagonisti della vita culturale ed economica nel territorio “.

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La serata, curata in ogni minimo particolare, è stata documenta dagli scatti e dalle riprese di Giuseppe Geraci, fotografo ufficiale della Style Agency Eventi, di Martina Iemolo. A Giusy Zisa, della redazione di Santacroceweb, è stata affidata la conduzione della serata , la quale ha dettato con maestria i ritmi degli interventi . Giuseppina Torre intervistata da Liliana Russo, ha chiuso la serata con una proiezione video a testimonianza dei momenti che, negli Stati Uniti, agli “International Music And Entertainment Awards”, le hanno fatto conquistare un posto di prestigio sulla scena internazionale .

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Sport

Maratonaprimomaggio 2015 Grande successo della mezza maratona del 1° maggio “Lavoro in corsa!” a Roma. L’evento per il lavoro e lo sport, organizzato dalla Federazione Italiana Tempo Libero e dalla CGIL,CISL e UIL per il quarto anno consecutivo in occasione della Festa del lavoro. La Maratonaprimomaggio si è svolta su un circuito cittadino di 5,350 Km per la parte competitiva e di 3,500 Km per la non competitiva, con partenza alle ore 9.30 da via Carlo Felice, angolo via Conte Rosso, zona Piazza San Giovanni schierando, atleti e non, uomini e donne amanti dello sport, provenienti da tutta Italia. Quasi 600 i podisti e appassionati di sport sono giunti al traguardo della competitiva.

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Cultura

A PROPOSITO DEL RACCONTO BREVE

(… e del premio di narrativa Fitel 2015 “storie inaspettate) “Ecco come aspiro a scrivere. Niente effetti di stile, niente virtuosismi. Solo la nuda verità, come soltanto un bugiardo sa dirla”. (Dai Racconti di Katherine Mansfield: Storia di un uomo sposato) di Ernesto D’Ambrosio

Nel Regolamento sulla partecipazione al premio di narrativa “Storie inaspettate” si esclude esplicitamente un limite alla partecipazione secondo un genere narrativo, convenzionalmente inteso ( amore, avventura, giallo, horror, etc.). Non già perché non abbia un senso scegliere un genere , visto che concorsi letterari anche famosi si distinguono per tale caratteristica, ma perché abbiamo ritenuto sottolineare , con tale libertà, il valore del racconto breve, che si autodelimita e si connota secondo altri parametri ( o, se vogliamo , un altro tipo di “generi” ). Negli ultimi vent’anni si son registrati cambiamenti interessanti nella letteratura italiana: il racconto breve è diventato protagonista, sia in termini quantitativi che editoriali. Non solo gli esordienti, ma tutti gli autori già noti hanno pubblicato racconti. Ma c’è un fenomeno che si è intensificato negli ultimi tempi: le raccolte di racconti di autori diversi su un tema, per un’occasione, o raccolte pubblicate come espressione di circoli culturali di varia natura. Ne cito alcuni : Gli intemperanti, Padova, Meridiano zero, 2003 ; La notte dei blogger, Torino, Einaudi , 2004; Racconti metropolitani. Cronache, episodi, coinvolgimenti, storie di ordinaria vita urbana narrati da 70 nuovi autori, Roma , Edup, 2004; Ho visto cose…, Milano, Rizzoli, 2008; Articolo1.Racconti sul lavoro, Palermo, Sellerio, 2009; Italia underground, Roma, Sandro Teti, 2009. Questo è un accenno infinitesimale di alcuni titoli , tra i più noti, di un fenomeno in continua espansione. Cosa li contraddistingue? Oltre alla specificazione, che ricorre già nei titoli, di essere racconti italiani, storie italiane, storie di un’Italia sfruttata, marginalizzata, underground, etc., compaiono molto forti specificazioni legate ad attività, condizioni, situazioni

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che legano gli autori, i personaggi o le storie raccontate : l’emarginazione, il precariato, la diversità, il genere, la metropoli, la notte, il padre, i giudici, il lavoro. Ecco i nuovi generi, se così vogliamo chiamarli, tanto per intendersi. Poiché è chiaro che catalogare , inquadrare tali racconti all’interno di un contenitore tradizionale (giallo? avventura? fantasy?) servirebbe ad allontanarsi dal senso più autentico che caratterizza tali racconti brevi. La centralità della vita cittadina è uno degli elementi trasversali e predominanti. Jeremy Rifkin scriveva nel 2009 (La civiltà dell’empatia, 2009, Mondadori, Milano ) che “ …l’urbanizzazione della vita, con le sue complesse infrastrutture e attività, ha portato a un aumento della differenziazione e dell’individualizzazione, a un rafforzamento della consapevolezza di sé, a una maggiore esposizione alle diversità e all’estensione dei legami empatici.” Quest’affermazione , sviluppata nelle sue possibili implicazioni, puo’ portarci a individuare quelle relazioni empatiche che trovano il loro tessuto ideale in una civiltà urbana, estremamente densa, estremamente connessa. Possono portarci anche al sovradimensionamento emotivo che ne consegue, le identità che si vanno a definire, le appartenenze a ceti e gruppi, l’essere noi rispetto all’essere altri, e quindi qual è l’dentità che si va affermando e che la complessità della vita urbana mette quotidianamente alla prova. L’identità può essere affermazione e bellezza, ma anche isolamento e psicosi, annullamento della persona, nella logica che Primo Levi chiamò “la zona grigia” ne I sommersi e i salvati. In sintesi, possiamo tranquillamente affermare che la città è la ricerca di una riaffermazione politica della parola, seppur attraverso una forma narrativa breve. Altro dato emergente , oggi non solo nel racconto breve, ma nella narrativa complessivamente intesa, è che le storie sono storie del nostro tempo, storie del presente. Magari slittano su diversi piani temporali, ma tengono il focus su questo tempo. E’ una svolta abbastanza recente, la si fa risalire all’inizio degli anni ’90, coinvolgendo l’intera letteratura. Ma è il racconto breve che guida questa svolta. Era un pregiudizio calcificato fra gli scrittori che “il presente non fosse raccontabile” (Vassalli), ma il racconto breve contribuì in modo decisivo a capovolgere tale convinzione.

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Già Calvino nelle Lezioni americane (1985) si era pronunciato sullo “scrivere breve” quale nuova tendenza, e il racconto torna ad assumere un ruolo di primo piano che aveva avuto solo alle sue origini, nel Trecento : i suoi brevi tratti riescono a catturare meglio un mondo che è pervaso da microfratture oltre che da macrofratture. Tra le raccolte prima citate, I racconti metropolitani nascono come concorso letterario senza grandi ambizioni (“cronache, episodi, coinvolgimenti, storie di ordinaria vita urbana” recita il sottotitolo ), le settanta storie brevissime , di tre o quattro pagine l’una, compongono un’opera pluriautoriale, così come tutte le altre raccolte . Ebbene, nonostante la pluralità di stili e registri, sembrano articolazioni di uno stesso mondo, quasi fossero capitoli e istanti diversi di una narrazione soggettiva. Sono uno sguardo dal basso, domande esistenziali, ma non sono una semplificazione. Quasi tutti i racconti sono narrazioni di un incontro, di un avere a che fare con l’altro negli spazi e nei tempi della quotidianità. Una chiave di lettura e di comprensione di questo tipo di raccolte è leggerle come opera unitaria, plurivoca, per coglierne il senso rispetto all’identità e alla storia. Inoltre: le strutture caratteristiche che vennero indicate quali elementi fondanti del racconto breve (Edgar Allan Poe: unità, brevità, singolo effetto) sembrano essere oggi particolarmente adatte a cercare di rappresentare e decifrare il nostro tempo. Il mondo si è rivelato così complesso che è indescrivibile se non in modo discreto e modulare. Oggi rispetta maggiormente la complessità un percorso parziale piuttosto che un tentativo di sguardo globale, un piano-sequenza piuttosto che un grande lavoro di montaggio. A conti fatti, il racconto breve sembra essere uno dei costrutti narrativi più efficaci per visitare le pieghe sottili, non rinunciando a guardare il vasto mondo. La brevità non è certo un limite del racconto. Ce lo disse in modo assai convincente Flannery O’ Connor in Writing short stories : “Forse la questione cruciale da valutare, parlando del racconto (short story), è cosa s’intende per breve. Breve non vuol dire inconsistente. Seppur breve, un racconto deve svilupparsi in profondità e trasmetterci una pienezza di significato. Il significato è ciò che impedisce al racconto di essere breve, pur nella sua brevità.”

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La famiglia omogenitoriale in Europa Diritti di cittadinanza e libera circolazione a cura di

Maria Gigliola Toniollo e Alexander Schuster

di Rossella Ronconi

In questi ultimi tempi, molto abbiamo sentito parlare di riconoscimento giuridico della coppia di persone dello stesso sesso, sul matrimonio egualitario, sulle unioni registrate, sui PACS, sulle civil partnership, ecc., ma non sufficientemente sulla condizione di figli e figlie delle rainbow family, nonostante che il benessere del bambino sia centrale nel diritto internazionale, costituzionale e privato ed è proprio il principio della salvaguardia del minore ad avere forza dirompente a sostegno di tali nuove famiglie. Nel nostro Paese ancora non esiste uno strumento giuridico per riconoscere il genitore non biologico ma finalmente sembra sia arrivato il momento di porre rimedio alle carenze legislative. La Commissione Giustizia del Senato, infatti, il 26 marzo 2015, ha approvato il testo base del ddl Cirinnà “Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze” che ha come punti qualificanti la reversibilità della pensione e la possibilità di adozione del figlio del partner. Tanti gli emendamenti presentati : 4320 in totale. La discussione in aula, a sentire la Senatrice Cirinnà e il Senatore Sergio Lo Giudice, intervenuti alla presentazione del libro, “La famiglia omogenitoriale in Europa. Diritti di cittadinanza e libera circolazione”, il 9 giugno u.s. , presso la Città dell’Altra Economia a Roma, si prevede molto complessa per il numero esorbitante di emendamenti (4320 in tutto). In coincidenza di questo importante appuntamento parlamentare esce in libreria un volume che fa il punto sullo stato dei diritti delle rainbow family in Italia e in Europa. Un vero e proprio testo pilota che analizza la dimensione giuridica delle famiglie omoparentali all’interno della UE. Un vero e proprio testo pilota che esamina la dimensione giuridica delle famiglie omoparentali all’interno dell’Unione Europea. Senza poi dimenticare che sempre il 9 giugno, come ricordato dal Senatore Democratico Lo Giudice “Il Parlamento Europeo in seduta plenaria a Strasburgo ha votato il rapporto sulle strategie per la parità di genere nell’Unione Europea. Oltre al piano antidiscriminazioni previsto nel documento, spiccano la questione della depatologizzazione della transessualità e la raccomandazione di parità di trattamento per le famiglie monoparentali e omogenitoriali. Tutto suona come l’ennesimo invito per quei pochi paesi (tra i quali c’è l’Italia) rimasti aggrappati a paradigmi sociali fossilizzati nel passato.”

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Il riconoscimento del genitore sociale sarebbe una tutela per i figli prima ancora di essere un diritto individuale degli adulti. Il testo curato da Maria Gigliola Toniollo, Responsabile del Settore Nuovi Diritti della Cgil nazionale, e Alexander Schuster, dottore di ricerca all’Università di Strasburgo, è parte del progetto Rights on the move- Rainwbow families in Europe e analizza la dimensione giuridica delle famiglie omoparentali all’interno della UE e le difficoltà che queste incontrano nello spostarsi da uno Stato all’altro, dato che il riconoscimento di status familiare, l’accesso alle tecniche di fecondazione assistita, l’adozione e la tutela giuridica di figli e figlie variano in maniera rilevante all’interno dell’Unione. Il libro propone quindi un’analisi delle fonti del diritto discriminatorio nella UE e degli strumenti di soft law, dei principi di Yogyakarta, della sicurezza sociale e della tutela del lavoro nei vari Stati, delle nuove policy aziendali, soffermandosi sul ruolo delle organizzazioni sindacali nazionali ed europee con i diversi livelli di contrattazione. Intanto che la famiglia si sviluppa in una geometria rigorosa, ma eclettica e vive in un mondo che muta di giorno in giorno, la legge di alcuni Paesi, tra i quali il nostro, resta ancorata su posizioni arcaiche, cosicché per il legislatore esiste soltanto un tipo di famiglia. L’Italia è nelle ultime posizioni in Europa nel riconoscimento dei diritti civili per gay, lesbiche e trans. E secondo l’Agenzia per i diritti fondamentali dell’UE è uno dei Paesi a più alto rischio omofobico e transfobico. Per questo il tema della omogenitorialità rappresenta una sfida notevole che porta a rinnovamento la realtà familiare nel nostro Paese. Le associazioni di interesse, la Cgil e il mondo civile si sono da sempre battuti per la parità di accesso ai diritti per tutte le persone. Parità che si realizzerebbe solo con l’approvazione del matrimonio egualitario, già riconosciuto in tanti Stati. È possibile tuttavia considerare il ddl Cirinnà come un primo passo verso le necessità delle famiglie composte da persone dello stesso sesso e soprattutto verso i loro figli e le loro figlie. Se gli articoli qualificanti del ddl venissero cancellati durante l’esame parlamentare, ci troveremmo alle prese con un provvedimento legislativo da respingere, vuoto, inutile e offensivo verso il grande impegno che ha caratterizzato le battaglie di civiltà di questi anni. Alla stesura del libro, che si apre con le testimonianze delle più importanti associazioni di interesse nel nostro Paese e in Europa, hanno collaborato, tutti senza compenso, giuristi del lavoro, accademici, esperti di previdenza e responsabili di importanti settori della Cgil. Sino a quando non si produrrà un severo, civile cambiamento nei fatti della convivenza, nel nostro ordinamento il legame familiare di gay, lesbiche e trans resterà costantemente negato, anzi considerato “non esistente”.

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Alcuni tra i partecipanti alla Presentazione del libro presso la Città dell’Altra Economia a Roma - da sinistra: Marilena Grassadonia (Famiglie Arcobaleno), Sergio Lo Giudice (Senatore PD e membro della 2ª Commissione permanente Giustizia e della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani ), Monica Cirinnà (Senatrice PD e relatrice del ddl) i curatori del libro, Alexander Schuster e Gigliola Toniollo, Vera La Monica (segretaria confederale CGIL ).

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Estate Romana con “I Concerti nel parco”: musica e teatro nel segno della memoria e della solidarietà a Villa Pamphilj. Il Festival, “I Concerti nel Parco”, anche quest’anno si svolgerà nella splendida cornice di Villa Pamphilj a Roma dal 4 al 27 luglio 2015. di R.R.

Quest’anno, il Festival della manifestazione dedicata alla musica e alla cultura in generale festeggia il venticinquesimo anno di attività e si riconferma come una delle più intriganti e raffinate manifestazioni dell’estate Romana. Roma Capitale ha inserito “I concerti nel parco” tra le venti realtà storiche denominate “Festival d’interesse per la vita culturale Città di Roma” per il periodo 2014-2016. Un Festival - come si legge nel comunicato della manifestazione - al quale è stato riconosciuto “un peculiare modus operandi che coniuga qualità e ricerca, tradizione e sperimentazione, consolidate collaborazioni con grandi artisti e apertura alle giovani generazioni, tutte caratteristiche di un programma che si rivolge a un pubblico attento ed esigente, eterogeneo per età ed interesse”. “Venticinque anni son tanti e diciamo, un po’ retorici, che sembra ieri. Queste le parole di una nota canzone di Guccini, ma per I Concerti nel Parco, manifestazione che ha attraversato questi ultimi venticinque anni di estati romane, senza retorica dico che ieri era ieri, ma l'attualità è profondamente mutata e bisogna avere antenne e sensori per non rimanere indietro”. Ha introdotto così, la conferenza stampa di presentazione della manifestazione, Teresa Azzaro, direttore artistico del Festival, nell’ambito della quale è stato confermato: “saranno dodici gli eventi a Roma, ed altri in ospitalità, nella Villa Doria Pamphilj, produzioni originali, in prima assoluta o prima romana, che travalicano i generi con occhio all’innovazione e alla qualità, alla memoria e alla solidarietà”. La manifestazione sarà inaugurata il 4 luglio con la grande star dei nostri tempi, Ute Lemper in The 9 Secrets, un progetto ispirato al manoscritto ritrovato ad Accra in Giordania, di Paolo Coelho, nato dalla collaborazione artistica tra la cantante e lo scrittore brasiliano, in Prima a Roma. ” Bellezza, Solitudine , Cambiamento, Fuoco, Sesso. Il mondo e la virtù, Amore , Movimento, queste nove parole chiave , assurte a segreti per la felicità, prendono vita attraverso la voce unica di Ute Lemper che, avvalendosi di una scenografia mozza fiato creata dalle video proiezioni del regista tedesco, Volker Schlondorff, le illumina con la sua sensibilità artistica. Durante la seconda parte del concerto, per non deludere le attese del pubblico, la diva Ute Lemper, passerà in rassegna l’intero suo grande repertorio, da Jacqes Brel a Kurt Weill.

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A seguire, secondo il programma: Il 5 luglio, in prima assoluta, tocca all'Orchestra Sanitansamble con special guest Peppe Barra; L'8 luglio è la volta BeatleStory, un live show multimediale che ripercorre l'intera storia dei Beatles dal '62 al '70; Il 10 luglio, Brass Bang!, con un quartetto di soli ottoni capitanato da Paolo Fresu; L'11 luglio, in prima assoluta, la pièce teatrale Lo sguardo di Ricciardi, una nuova produzione de I Concerti nel Parco, protagonista Maurizio de Giovanni; Il 12 luglio, in prima nazionale e per il 750/o anniversario della nascita di Dante, Dante Symphonìa, lettura/concerto in dieci scene di Paolo Pasquini già presentato più volte all'estero; Il 14 luglio, in prima a Roma, Ginevra Di Marco, Lucilla Galeazzi, Elena Ledda, in Bella ciao, lo spettacolo, riallestito quest’anno in occasione dei 70 anni dalla Liberazione, che segnò l’avvio del folk revival in Italia facendo scandalo durante la sua prima rappresentazione al Festival di Spoleto nel 1964; Il 17 luglio, arrivano Ale & Franz che presentano per la prima volta a Roma, il loro spettacolo Gaber, Jannacci… Noi; Il 18 luglio ancora una prima assoluta con di Ode alla cucina romana, la performance multimediale di Donpasta, all'anagrafe Daniele De Michele, VJ salentino appassionato di gastronomia; Il 19 luglio, data unica a Roma, per i Latin Mood 2015, sestetto fondato da Fabrizio Bosso e Javier Girotto; Il 24 luglio, il pianista e compositore Uri Caine in un omaggio a George Gershwin dal titolo Rhapsody in blue in Prima a Roma. Chiusura del Festival il 27 luglio, con Sarah Jane Morris, in Feel the Love.

Teresa Azzaro

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Lucilla Galeaz-

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GAME FAIR AWARD Premio giornalistico e culturale di Antonietta Di Vizia Premiati tanti giornalisti della Rai ma anche molta stampa locale, personaggi e rappresentanti delle istituzioni la sera del 29 maggio nella sala conferenze della Camera di commercio di Grosseto, per la 6 edizione del premio Game Fair Award, il premio giornalistico e culturale ideato dalla geniale autrice e ufficio stampa Rossana Tosto. Il Premio promosso dalla società GFI S.r.l., costituita da Fiera di Vicenza S.p.A. e dal Comitato Nazionale Caccia e Natura, organizzatori di “Game Fair Italia”, è da anni una “lode” alla carriera, ma anche alla passione, alla voglia di scoprire e di comunicare. Un meritato riconoscimento ad un mestiere svolto con l'arte di saper osservare, approfondire, documentare e divulgare, nel segno dell’amore per l'Ambiente, la Cultura e le Tradizioni del nostro Paese. Il Game Fair Award 2015 è stato assegnato per la stampa nazionale e per le agenzie a: Martino Iannone (ANSA), Leonardo Metalli (TG1 Rai – Cultura e Spettacolo), Osvaldo Bevilacqua (Rai – storico conduttore di “Sereno Variabile”), Maria Grazia Capulli (TG2 Rai – per la rubrica “Tutto il bello che c’è”), Bruno Gambacorta (TG2 Rai – per la rubrica “Eat parade”), Sandro Capitani (Radio Rai-per la trasmissione “Terra”). Per la stampa regionale e locale: Mattia Alfieri (Ansa– redazione Grosseto), Paolo Pardini (Rai TGR Toscana, caporedattore), Luca Mantiglioni (La Nazione), Stefano Fabbroni (Il Tirreno), Giancarlo Mallarini (Corriere della Maremma), Roberto Lottini (Grosseto Notizie), Carlo Vellutini (Tele Maremma TV9), Daniele Reali (Il Giunco.net). Per la stampa specializzata premiati: Giacomo Cretti (Caccia e Pesca TV), Giuliano Incerpi (Big Hunter), Marco Ramanzini (Il Cacciatore), Marco Ragatzu (Gazzetta della Cinofilia Venatoria). Un bel modo per iniziare l’avventura del Game Fair Italia la premiazione del Game Fair Award, che quest’anno ha raggiunto anche numeri da record superando i 35 mila visitatori richiamati dalla magia e dalla bellezza dell’evento, ma anche grazie alla squadra di comunicatori, premiati e non, che hanno reso questo evento un appuntamento imperdibile nella incantevole maremma toscana.

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L’amore per il Sapere è una prerogativa degli Italiani di Augusto Gallo

Per i curiosi, per gli studiosi , per gli studenti che hanno voglia di sapere qualcosa in più del nostro passato, alle scuderie di Palazzo Altieri a Roma, l’ABI mette a disposizione circa diecimila volumi che nel corso del tempo sono stati pubblicati dalle banche italiane. Gli argomenti pubblicati attraversano tutto il sapere umano: musica, architettura, pensiero, pensiero economico, enogastronomia,arti minori,leggende popolari, ecc, ecc. Chiaramente i volumi sono di grande pregio, alcuni sono copia unica. La struttura vede gli albori all’inizio dell’ottocento. Le vere rarità non sono da poco: La bibbia stampata tra il 1455 e il 1461 miniata da Taddeo Crivelli e Franco de’ Rossi, un volume sui Campi Flegrei pubblicato a Napoli nel 1776, tavole preparatorie di studio della Reggia Vanvitelliana di Caserta. La particolarità di questa biblioteca è quelle che contiene testi che sono stati editi nel corso del tempo al di fuori di una qualsiasi logica editorial-commerciale. Il catalogo è consultabile on-line. (http://biblioteca.abi.it)

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TuriMatera capitale della cultura, la città dove i morti giacevano sui vivi. di Alfredo Magnifico Visitando Matera la cosa che più mi ha colpito è stata la visita sulla stupenda collinetta l’antica necropoli dalla quale si allargava uno stupendo paesaggio, sotto la necropoli le antiche dimore, i Sassi ,l’unica città al mondo dove la dimora dei defunti sorge sopra la dimora dei Vivi. Carlo Levi e Giovanni Pascoli sono solo due dei tanti artisti rimasti affascinati dalla bellezza mozzafiato di Matera. L'uno diceva che "Chiunque veda Matera non può non restarne colpito tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza"; mentre l'altro così si esprimeva: "Delle città in cui sono stato, Matera è quella che mi sorride di più, quella che vedo meglio ancora, attraverso un velo di poesia e malinconia". Matera con il suo paesaggio incantato continua a lasciare i visitatori senza parole. La vita a Matera non si è mai fermata: è la città abitata da sempre, la città in cui, dal paleolitico ad oggi, è possibile ripercorrere la storia dell'uomo che discretamente si è insediato qui, utilizzando le risorse del territorio ed integrandosi perfettamente con esso, senza violarlo. Matera è la città dei Sassi, delle Chiese rupestri, delle aree naturali che creano un habitat unico ed impareggiabile. Le cose da fare e da vedere a Matera che vi presentiamo qui di seguito, vi saranno di aiuto a comprendere ed a scoprire tutta la particolarità di questa antica città. I Sassi sono probabilmente la prima cosa che viene in mente quando si pensa a Matera. Costituiscono il centro storico della città e, in un particolare intreccio di vicoli, chiese e case antiche che sprofondano nella terra, questi antichi rioni conservano tracce delle epoche storiche e degli avvenimenti che si sono susseguiti in città. Quest'enorme scultura ha preservato sin dal più lontano passato paleolitico il modo di abitare delle caverne, accanto alle quali sono sorte abitazioni più moderne: ad ogni epoca storica che si ripercorre, infatti, è possibile associare una particolare tipologia abitativa. Oltre ad essere una testimonianza esemplare di come l'uomo è riuscito ad utilizzare le risorse della natura senza arrecarle danni, i Sassi di Matera sono stati accolti nel Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco con la definizione di paesaggio culturale. Dal punto più alto della città, il colle della Civitas, la Cattedrale di Matera offre una splendida veduta sul Sasso Barisano. La costruzione risale al XIII secolo ed è sorta sui resti dell'antica Chiesa di Sant'Eustachio.

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L'esterno, con il rosone a 16 raggi ed il campanile posteriore, è in stile romanico pugliese; ma l'interno con tre navate a croce latina, custodisce esemplari opere dell'arte barocca. Oltre al celeberrimo presepe di pietra che fu realizzato nel 1534 da Altobello Persio, nella Basilica potrete ammirare il sarcofago contenente le spoglie di San Giovanni a Matera, un affresco bizantino della Madonna della Bruna con Bambino, un coro ligneo nell'abside ed un affresco del Giudizio Finale portato alla luce da alcuni lavori di restauro. La Cattedrale è intitolata a Santa Maria della Bruna, la protettrice della città. Le riserve naturali, i parchi, le oasi protette che caratterizzano tutto il territorio della Basilicata sono un caratteristico intreccio tra natura e cultura. Al loro interno non solo vivono rare specie faunistiche e floristiche, ma sono custoditi anche reperti di grande valore storico e culturale. Il Parco della Murgia Materana, la Riserva Regionale San Giuliano ed il Colle Timmari sono le aree naturali che potrete visitare a Matera. Nel territorio dell'altopiano murgico materano, in mezzo a particolari entità floristiche, si innalzano i resti di antichi villaggi neolitici. L'area del Lago di San Giuliano, invece, è nota soprattutto per una forte presenza di avifauna e dai capanni di avvistamento potrete osservare le circa 140 specie di uccelli che qui dimorano. Infine, il colle Timmari è una piccola località residenziale che domina il lago di San Giuliano e che costituisce un'importante area archeologica in seguito a ritrovamenti sia di epoca preistorica sia del IV secolo a. C. La nascita delle Chiese rupestri risale perlopiù all'Alto Medioevo, quando il monachesimo si faceva spazio nella comunità cristiana dell'epoca. Questi luoghi di culto scavati nel tufo sono uno dei tratti distintivi di tutto il territorio di Matera: cripte, eremi, basiliche e cenobi sono sparpagliati nel tessuto urbanistico dei Sassi, lungo i precipizi o sull'altopiano murgico. Le chiese scavate nella roccia con i loro virtuosismi architettonici ed i loro affreschi costituiscono oggi eccezionali opere artistiche ed esempi di quell'architettura in negativo a cui gli abitanti della zona erano abituati dato che le abitazioni venivano ricavate direttamente nella roccia. In un insieme eterogeneo ed armonico in cui a chiese greco-ortodosse si affiancano chiese latine, questi edifici testimoniano lo sviluppo del livello culturale ed architettonico raggiunto dalle comunità rupestri. Santa Lucia e Agata delle Malve, Santa Maria de Idris e Santa Barbara sono solo alcune delle circa 150 chiese rupestri diffuse sul territorio materano.

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Riserva della Biosfera UNESCO “Alpi Ledrensi e Judicaria” in Trentino di Rodolfo Bartoletti In Trentino la conservazione e la tutela del territoriosono una priorità dalla quale ne deriva una qualità della vita invidiabile se paragonata a quella di altre regioni (indagini e classifiche dal Sole24Ore, Italia Oggi…). Parchi naturali, Riserve, Biotopi, Zone di Protezione Speciale, comprese quelle fluviali, sono da sempre patrimoni comuni da salvaguardare. Boschi e foreste coprono il 60% della superfice territoriale con una proporzione di mille alberi per abitante. La selvicoltura naturalistica nella quale sono comprese oltre 120 specie animali, per non parlare delle1600 specie botanichefra erbe officinali, piante aromatiche,erbe da essenza…offre un habitat nel quale l’uomo deve interferire il meno possibile. Da tutto questo è nata l’idea di coinvolgere una parte della Provincia: Alpi Ledrensi e Judicaria,nel progetto Biosfera UNESCO. La zona è compresa fra l’Alto Garda e le Dolomiti del Brenta,30 chilometri in linea d’aria che vanno dai 63 metri del lago ai 3.173 metri della Cima Tosa nelle Dolomiti, un’area di 47mila ettari con 16.000 abitanti per 11 comuni. Ottenere questo riconoscimento mondiale (condiviso con solo altri 10 siti in Italia) servirà a valorizzare diversità biologiche e culturali, a sperimentare politiche congiunte, senza aggiungere alcun vincolo rispetto a quelli già esistenti. Far parte della rete UNESCO agevolerà la partecipazione a progetti europei di sviluppo e l’accesso ai fondi comunitari. Bleggio Superiore, Bondone, Comano Terme, Dorsino, Fiavè, Ledro, Riva del Garda, San Lorenzo in Banale, Stenico, Storo, Tenno sono i comuni coinvolti in questo progetto. Per favorire la conoscenza di questi territori, diversi per orografia, economia e storia, sono stati creati ecomusei con percorsi storico-naturalistici e musei etnografici. Differenze climatiche opposte,come quello di tipo mediterraneo del Lago di Garda a quello alpino dei ghiacciai dell’Adamello-Brenta, generano paesaggi, per la maggior parte rurali, di grande bellezza in un mare di verde, fra pascoli e coltivazioni varie (dall’ulivo, alla vite…).Tra i beni ambientali del territorio vi sono le cascate del Varone, i laghi di Ledro e Tenno (acqua turchese), il canyon o forra del Limarò, dove il locale fiume Sarca ha scavato la roccia per circa 5 chilometri e la curativa acqua sorgiva delle Terme di Comano, conosciuta fin dall’antichità per la guarigione di malattie della pelle. Innumerevoli i beni culturali: sei castelli, fortificazioni, chiese e palazzi. Il castello di Stenico, sede secolare del capitano vescovile delle Giudicarie, oltre a possedere significative opere d’arte (affreschi, arredi, corredi…), tramanda antiche e fantastiche leggende che ne aumentano il fascino. Attualmente si tende a conservare al meglio quanto è stato tramandatonei vari musei etnografici, per ricordare come si viveva nel passato. Tempo Libero Maggio/ Giugno 2015

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Il Museo degli Usi e Costumi della gente trentina, situato nell’antico ex convento agostiniano di San Michele all’Adige, nelle sue 44 sale, in 28 sezioni rappresenta in modo ampio e documentatoil sistema agrosilvopastorale del territorio,con gli strumenti con cui si lavorava la terra, come si mieteva, i lavori artigianali del legno, del ferro, della ceramica, dei tessuti, per arrivare alle testimonianze religiose, della musica, delle credenze popolari e del folklore. Il Museo, uno dei maggiori istituti italiani di conservazione etnografica, ospita una vasta biblioteca, una mediateca specializzata eun centro studi. Info: www.museosanmichele.itSenza una visita nei musei territoriali (un’ottantina) non si capirebbe la funzione degli “Usi Civici” che tanto hanno contribuito alla gestione e conservazione del territorio attraverso una politica dove il bene comune veniva prima di tutto. In questo contesto nascono le prime cooperative sociali fondate da religiosi per elevare i redditi familiari fino ad allora di pura sopravvivenza. Saranno queste cooperative, unitamente alle Casse rurali, a cambiare realtà di estrema povertà, dove solo attraverso filiere comuni,dalle produzioni locali (lattiero-casearie, cereali, tuberi, frutta…) si riesce a ottenere un reddito. Oggi, se la Riserva della Biosfera obbliga a preservare l’ecosistema nella sua biodiversità, ancor più l’agricoltura continuerà a prediligere la qualità rispetto alla quantità. Molti giovani (in genere laureati e con precedenti esperienze lavorative impiegatizie),in un incredibile ritorno alla terra, si stanno impegnando nella direzione dei metodi di coltura biologici o biodinamici.Anche il turismo deve rientrare in questa ottica di sostenibilità, in armonia con la natura. Sono stati recuperati antichi agglomerati rurali, oggi inseriti nella lista dei Borghi più belli d’Italia, come Canale di Tenno, Rango e San Lorenzo in Banale. Il territorio va scoperto a piedi attraverso gli infiniti sentieri, in bicicletta (con bus-navetta per i meno gagliardi), in canoa, volando col deltaplano, sciando……. Info: www.visittrentino.it MUSE – Museo delle Scienze di Trento Nell‘imperdibile Museo delle Scienze di Trento è stata creata un’oasi di bellezza, dove arte e scienza si incontrano. Inaugurato nel 2013, su progetto di Renzo Piano, la sua mole svetta come le cime che lo contornano. L’edificio è circondato da uno specchio d’acqua che ne amplia le dimensioni. Nel progettarlo si è tenuto conto dell’ecosostenibilità, risparmio energetico compreso. All’interno i diversi piani sono uniti fra loro da un grande vuoto, dove animali sospesi (agganciati al soffitto con sottili fili di acciaio) rappresentano la fauna del luogo. Tempo Libero Maggio/ Giugno 2015

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Il percorso diversificato fra passato, presentee futuro si svolge su sei piani e comprende anche una serra tropicale. Il fine del museo è far conoscere (anche divertendosi) l’ambiente attraverso percorsi interattivi dove viene chiesto ad adulti e bambini di toccare, manipolare, fotografare…. All’esterno del museo, nel cosiddetto prato delle Albere, si sta completando un grande orto di montagna, organizzato secondo venti differenti tipologie con fiori, frutti, piante selvatiche, commestibili, medicinali….sono stati piantati alberi da frutta locali e persino un vigneto. Fino al 30 ottobre 2015 nell’adiacente Palazzo delle Albere, uno splendido edificio rinascimentale appena ristrutturato, ci sarà una mostra dal titolo “Coltiviamo il gusto. Tutto il buono dalla Terra trentina” realizzata in concomitanza con l’EXPO. Saranno esposte le eccellenze del territorio, dal vino all’olio, ai cereali, ai frutti… con degustazioni guidate. MUSE: Corso del Lavoro e della Scienza - 38122 Trento museinfo@muse.it Mart di ROVERETO Un altro grande vanto, non solo locale, è quello di possedere a Rovereto, un polo museale all’avanguardia, appositamente realizzato per contenere collezioni d’arte, un Archivio del’900, la Biblioteca e un Auditorium. L’edificio, con una superficie di 12mila mq. disposti su quattro piani, è opera dell’architetto svizzero Mario Botta e dell’ingegnere roveretano Giulio Andreoli. L’entrata al museo colpisce per la gigantesca cupola radiale di plexiglas e acciaio. Aperto al pubblico nel dicembre del 2002, ospita mostre permanenti e temporanee come l’ultima che chiuderà il 20 settembre 2015 dal titolo La guerra che verrà non è la prima. Grande Guerra 1914- 2014. Questa mostra, su progetto di Cristiana Collu, prende lo spunto da una poesia di Bertolt Brecht che racconta come nessuna guerra possa definirsi giusta e alla fine ci siano solo vinti. E’ una mostra piena di reperti storici, carteggi, fotografie e opere d’arte che arrivano fino ai giorni nostri…perché le guerre non finiscono mai. Sono parti integranti del Mart anche la vicina Casa d’Arte Futurista Depero, imperdibile per l’incredibile vivacità grafica dell’artista e la Galleria Civica di Trento. Info: www.mart.trento.it

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Cinema

Dedicato alla madre. di Loretta Masotti Il tema della morte della madre era già presente nel film di Moretti “La messa è finita” del 1985 e veniva affrontato, dal giovane prete protagonista, di fronte al feretro della madre suicida, esprimendo una profonda ribellione: “Perché l’hai fatto! Non ti perdonerò mai! Ora chi ci pensa a me!”. In “Mia madre” la riflessione si fa più pacata e l’elaborazione del lutto più matura, anche se ugualmente dolorosa. Il regista ha perso la madre nel 2010, durante il montaggio delle scene di “Habemus papam” e le dedica questo film mescolando fantasia e autobiografismo. La madre, Agata Apicella, insegnante di latino e greco a Roma, nel prestigioso Liceo “Visconti”, aveva recitato in “Aprile”, del 1998, facendo la parte di se stessa. Appariva davanti alla televisione insieme al figlio che commentava amaramente i risultati elettorali del 1994 in cui vinse la Destra. Quella era un’opera politica, in cui compariva la celebre frase che Moretti rivolgeva a D’Alema: “Dì qualcosa di sinistra!”. Quest’ultimo film è più intimista, anche se la scena iniziale rappresenta uno scontro violento tra operai di una fabbrica che vogliono difendere il posto di lavoro, minacciato dai nuovi proprietari americani, e la polizia che vuole garantire la legalità. In realtà questa è una simulazione, poiché siamo su un set cinematografico diretto dalla protagonista, Margherita, una sorta di film nel film. Subito dopo la narrazione si fa metastorica a rappresentare la perdita degli affetti, dei ruoli e delle funzioni causata dall’evento che sconvolge la vita di ogni uomo, la morte della propria madre. Tre generazioni di donne affrontano questo evento: La madre appunto, una splendida Giulia Lazzarini, che si vede progressivamente decadere e consumare con lucida consapevolezza, la figlia Margherita (Margherita Buy), regista in carriera in crisi e la sua figlia, Livia, la tredicenne Beatrice Mancini, che piange sotto le coperte alla notizia della morte della nonna, sempre attenta (anche dispensandole traduzioni di Tacito e Catullo) e amorevole nei confronti della nipote adolescente. Moretti interpreta Giovanni, l’altro figlio, un ingegnere che, sconvolto dall’imminente lutto, da questo lento separarsi dalla madre, lascia il lavoro per assisterla a tempo pieno. Se è evidente che è Margherita l’alter ego del regista, anche in Giovanni troviamo qualcosa di lui, come se si sdoppiasse nei due personaggi apparentemente così diversi. Come per altri film morettiani è presente la componente onirica e, specie in Margherita, il sogno s’intreccia e talora confonde con la realtà. Tempo Libero Maggio/ Giugno 2015

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Ad alleggerire il clima piuttosto lugubre e cupo, servono le performance di Turturro che interpreta il nuovo proprietario americano nel film di Margherita. Bizzoso, indisciplinato, smemorato, Turturro dĂ , come sempre, il meglio di sĂŠ in scene come il ballo in fabbrica o la sequenza esilarante della guida in auto. Nelle immagini finali del film, ambientato in una Roma dimessa, non certo da cartolina turistica, dopo la visita alla salma degli ex studenti che ricordano la statura professionale e umana della loro professoressa, compare in un primo piano, fortemente espressivo, lo sguardo smarrito e attonito di Margherita che incarna tutti noi e ci rappresenta tutti. “Mia madreâ€? di Nanni Moretti, 2015

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Un viaggio nella complessità dell’universo femminile. di L. M.

Il film affronta il tema della doppia identità, della transizione di genere, ma anche quello della ricerca di libertà a qualsiasi prezzo. Liberamente tratto dal romanzo di Elvira Dones, girato tra Valbona, territorio montuoso nell’Albania del nord, e Bolzano, racconta la storia di Hana, una burmesha, termine albanese che significa uomo/donna. Il Kanun, codice consuetudinario ancora presente nelle aree arcaiche di questo paese, sostiene che la donna è un otre e deve solo sopportare. Non può cavalcare, né sparare, non può passeggiare sola, non può scegliere lo sposo né fare tutto ciò che invece è permesso agli uomini. Eppure la legge consente alle donne di diventare vergini giurate, rinunciando alla femminilità, in tutti i suoi aspetti, per vestire, vivere da uomo, stipulando un patto giurato con la comunità dei saggi. E’ un film molto “fisico” in cui il corpo è una presenza costante: il corpo sacrificato, stretto in fasce che comprimono il seno, congelato e negato in tutte le possibili pulsioni; ma che, a poco a poco, si libera e rigenera permettendo a Hana di riconoscersi nel proprio corpo popolato da due anime. Hana, splendidamente interpretata da Alba Rohrwacher, recupera progressivamente quella parte di femminilità che per anni aveva negato, credendo in una libertà che invece era diventata la sua prigione, impedendole di essere se stessa. Molto intensa la scena finale con Hana che si guarda allo specchio, nuda, scrutando il suo corpo con curiosità e nuova consapevolezza. In questa riconquista di sé un posto importante è occupato dalla sorella/cugina Lila: il rapporto tra le due donne è fondamentale e sottolinea l’importanza della relazione e dello scambio tra donne come mezzo di crescita. La regista romana, in questo suo primo lungometraggio, sa delineare con delicatezza ed efficacia questo percorso, confermando le buone qualità già manifestate nei precedenti, pluripremiati, suoi cortometraggi. “Vergine giurata” di Laura Bispuri, 2015.

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Mostre Milano, Palazzo Reale Il genio del Rinascimento Aldo Savini

Prodotta dal Comune di Milano e Skira editore, Leonardo 1452-1519. Il disegno del mondo, la più grande esposizione dedicata a Leonardo da Vinci mai realizzata in Italia, raccoglie oltre 200 opere provenienti da musei e istituzioni di tutto il mondo, tra cui, dalla National Gallery of Art di Washington la Madonna della melagrana, dal Louvre La belle Ferronnière, San Giovanni Battista e la piccola Annunciazione, dalla Royal Collection della Regina Elisabetta II trenta disegni autografi, dalla Pinacoteca Ambrosiana il Ritratto di Musico e trentotto disegni dal Codice Atlantico e dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia L’uomo vitruviano. L’esposizione presenta una visione trasversale di Leonardo, pittore, scultore, ingegnere, anatomista, musicista e inventore, da cui emerge la sua consapevole predisposizione all’interdisciplinarietà, allo studio dei fenomeni e alla loro rappresentazione grafica, ripresi nei suoi dipinti più tardi. Il lineare percorso espositivo, strutturato in dodici sezioni, prefigura l’unità del sapere nell’intimo intreccio tra arte e scienza, coinvolgendo il disegno, il costante paragone tra disegno, pittura e scultura, il confronto con l'antico, la novità dei moti dell'animo, il tendere verso progetti utopistici, veri e propri sogni come poter volare o camminare sull'acqua, e l'automazione meccanica. Al tempo stesso ne ripercorre la carriera artistica e scientifica, a partire dagli anni della formazione fiorentina, a cui seguono i due soggiorni milanesi fino alla permanenza in Francia. I dipinti e i disegni di Leonardo sono introdotti da manoscritti, sculture, codici, incunaboli, cinquecentine e opere di Antonello da Messina, Botticelli, Filippino Lippi, Paolo Uccello, Ghirlandaio, Verrocchio, Ghiberti e Bramante. In chiusura uno sguardo all’influenza di Leonardo sull’arte moderna e contemporanea con le rivisitazioni della Gioconda, proposte da Procaccini, Corot, Duchamp, Baj e Warhol. (nell’immagine: Leonardo da Vinci, San Giovanni Battista) Mostra: Leonardo 1452-1519. Il disegno del mondo Sede: Milano, Palazzo Reale Periodo: 16 aprile – 19 luglio 2015 Orario: lunedì: 14,30 -19,30; martedì e mercoledì: 9,30 – 19,30; giovedì, venerdì. sabato e domenica: 9,30 – 24 Ingresso: intero € 12, ridotto € 10 Catalogo: Skira. Tempo Libero Maggio/ Giugno 2015

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Padova, Museo Diocesano, Eremitani e Palazzo Zucchermann Dal Gotico al Rinascimento A.S. Prima del restauro il grande Crocifisso ligneo dell’antica chiesa padovana di Santa Maria dei Servi sembrava un bronzo a causa di uno spesso strato di ridipinture, a fine intervento rivela una straordinaria finezza dell’intaglio e un’originale cromia che hanno consentito di confermare l’attribuzione certa a Donatello.La mostra Donatello svelato. Capolavori a confronto, allestita nello scenografico Salone dei Vescovi del Museo Diocesano, riunisce per la prima volta i tre grandi Crocifissi che Donatello ha realizzato nel corso della sua vita: quello per la chiesa di Santa Croce in Firenze (1406-08), quello dei Servi e quello bronzeo della Basilica di Sant'Antonio a Padova (1443-1449). L’accostamento dei tre capolavori consente di leggere il percorso compiuto dall'artista dagli anni giovanili alla piena maturità e di cogliere il messaggio cristiano attraverso la sua interpretazione. L’opera restaurata, lasciata da Donatello durante la sua presenza a Padova dal 1443 al 1453 insieme alla statua equestre del Gattamelata, l'altare e il Crocifisso bronzeo per la Basilica di Sant'Antonio, è stata ed è oggetto di particolare devozione in seguito ai fatti miracolosi del 1512, quando in più occasioni il volto e il costato sudarono sangue. La permanenza a Padova non poteva non avere influssi negli ambienti artistici, innovando profondamente il linguaggio della scultura, come svela la mostra Donatello e la sua lezione. Sculture e oreficerie a Padova tra Quattro e Cinquecento allestita ai Musei Civici agli Eremitani e a Palazzo Zuckermann. Il percorso espositivo, a partire dalla Pietà con Angeli e le Marie in marmo, la copia di uno dei rilievi della base del monumento al Gattamelata e i calchi ottocenteschi con i rilievi dell’altare del Santo, conduce alla scoperta di sculture in bronzo e terracotta degli artisti che hanno proseguito e sviluppato la rivoluzione donatelliana proprio a Padova. Tra questi il padovano Bartolomeo Bellano, che entra giovanissimo nella bottega e poi segue il maestro a Firenze, Andrea Briosco detto il Riccio per la sua capigliatura e Severo da Ravenna, impegnati nel recupero di temi della classicità, in particolare per gli aspetti espressionistici. A Palazzo Zuckermann sono esposte opere di vari maestri, tra cui Baldassarre da Prata e Ambrogio di Cristoforo il padre di Briosco, nelle quali si assiste al passaggio dai modelli gotici allo stile rinascimentale. (nell’immagine: Donatello, Crocifisso di Santa Maria dei Servi, particolare) Periodo: 26 marzo – 26 luglio 2015 Orario: Musei Civici agli Eremitani, 9 – 19; Palazzo Zucchermann, 10 – 19; Museo Diocesano, 10 – 19. (lunedì chiuso) Ingresso: Eremitani, intero € 10, ridotto € 8; Museo Diocesano, intero € 5, ridotto € 4 Cataloghi: Marsilio e Skira

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Firenze, Palazzo Strozzi Il fascino del potere A.S.

I 50 capolavori in bronzo di età ellenistica esposti nella mostra Potere e pathos uniscono all’immagine eroica del potere del sovrano la capacità di suscitare con la loro forza espressiva, spesso drammatica, intense emozioni e commozione. L’età ellenistica (IV-I secolo a.C.), inaugurata da Alessandro Magno che con le sue imprese militari aveva costituito un impero che si estendeva dalla Grecia e dai confini dell’Etiopia all’Indo e comprendeva la Mesopotamia, la Persia, l’Egitto, presenta al suo interno una straordinaria produzione artistica, letteraria e filosofica, mirata a fondere elementi della cultura greca con quella orientale. Agli scultori viene richiesto di celebrare il monarca e le sue imprese con l’uso del bronzo corinzio, secondo Plinio il Vecchio, più prezioso dell’argento. I bronzi antichi sono andati in gran parte perduti perché fusi nel corso dei secoli per ottenere metallo da utilizzare, tra l’altro, per monete e armi, e quelli sopravvissuti sono arrivati a noi grazie ad occasionali ritrovamenti nel Mediterraneo e nel Mar Nero. Mentre lo scultore del periodo classico aveva cercato l’equilibrio e la serenità, lo scultore di età ellenistica intende accentuare i sentimenti spontanei come la rabbia, la passione, l’allegria, l’angoscia, cosicché i personaggi raffigurati manifestano una marcata espressività tesa a cogliere la vita nella sua realtà. Statue monumentali di divinità, atleti ed eroi, insieme a ritratti di personaggi storici, abbellivano santuari, spazi pubblici aperti, dimore private e cimiteri. Il percorso espositivo strutturato per sezioni tematiche, si apre con la grande statua del cosiddetto Arringatore e con i ritratti dei personaggi influenti dell’epoca, caratterizzati da un marcato aspetto naturalistico, un nuovo genere artistico favorito da Alessandro Magno. Prosegue con le innovazioni stilistiche finalizzate a cogliere il dinamismo dei corpi in movimento, insieme ad alcune repliche di opere ellenistiche in periodi successivi che mostrano la capacità del bronzo di creare multipli “originali”. Si conclude con le Divinità, tra cui la Minerva di Arezzo, il Medaglione con il busto di Atena e la Testa di Afrodite. (nell’immagine: Arringatore) Mostra: Potere e pathos. Bronzi del mondo ellenistico Sede: Firenze, Palazzo Strozzi Periodo: 14 marzo – 21 giugno Orario: tutti i giorni 10 – 20, giovedì 10 – 23 Ingresso: intero € 10, ridotto € 8,50 Catalogo: Giunti . Tempo Libero Maggio/ Giugno 2015

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Venezia, 56ª Biennale d’Arte Ansia e tecnologia A.S.

Ai Giardini della Biennale e all’Arsenale l’Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo All the World’s Futures, diretta da Okwui Enwezor, il primo curatore africano, giunta alla 56ª edizione, compie 120 anni. Sono 88 le Partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni e 44 gli Eventi Collaterali in vari luoghi della città, presenti 136 artisti, dei quali 89 per la prima volta, provenienti da 53 paesi, anche periferici. Nonostante i colossali progressi nelle conoscenze e soprattutto il potere e l’uso delle tecnologie sempre più innovative, sembra che domini la consapevolezza comune di vivere in una sorta di "age of anxiety". Infatti, la Biennale si propone di osservare da varie angolature il rapporto tra l'arte e lo stato della realtà umana, sociale, politica. Per questo è aperta a un’indagine intorno alle tensioni che agitano il mondo contemporaneo attraverso le sensibilità, le aspirazioni e le energie vitali ed espressive degli artisti. All’Arena, centro propulsore della manifestazione, i tre volumi di Das Kapital di Karl Marx sono letti dal vivo in inglese da attori per tutta la durata della manifestazione come un testo drammaturgico in forma di Oratorio con la regia dell’artista e regista Isaac Julien. Al vedere, quindi, si associa l’ascoltare: molte le performance di lettura e recite di poesie, da Pasolini a Pavese, e di musiche, dai canti di una prigione dell’Angola agli spartiti di Luigi Nono. Mentre la pittura sembra quasi dimenticata, sopravvive il disegno, anch’esso però destinato a fare da supporto a videoinstallazioni, a gigantografie retroilluminate e ad ambientazioni interattive a segnare il trionfo della tecnologia a cui sembra far da contrappeso soltanto un forte richiamo alla natura. Così, Fiona Hall al Padiglione australiano trasforma le banconote da un dollaro in nidi di uccello e crea una giungla di animali inquietanti, Joan Jonas al padiglione Usa stupisce con i suoi ambienti immersivi, con videoproiezioni e oggetti che prospettano fenomeni irreversibili che la natura sta continuando a subire per gli indiscriminati interventi dell'uomo, colpevole di aver distrutto interi ecosistemi, e l’italiana Marzia Migliora presenta un'installazione luminosa, dove le pannocchie nella loro povertà diventano tutte d'oro, nutrimento, oltre che memoria infantile dell'artista. Assegnati il Leone d’oro per la migliore Partecipazione nazionale alla Repubblica dell’Armenia “per aver creato un padiglione basato su un popolo in diaspora, dove ogni artista si confronta non solo con la sua località specifica, ma anche con il suo retaggio culturale”, il Leone d’oro per il miglior artista a Adrian Piper e il Leone d’argento per un promettente giovane artista a Im Hueng-Soon, la cui emozionante installazione video sonda la natura della precarietà in relazione alle condizioni del lavoro femminile in Asia. Venezia, 56ª Biennale d’Arte. Sedi varie, dal 9 maggio al 22 novembre 2015 Tempo Libero Maggio/ Giugno 2015

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Verona, Palazzo della Gran Guardia Colorati brindisi ideali A.S.

A Verona, la città che da quasi cinquant’anni ospita la più importante fiera del vino italiano, un evento espositivo in coincidenza con Expo 2015 non poteva non avere come tema proprio il vino, la cui storia antichissima attraversa le grandi
 civiltà del passato e la tradizione italiana, ed ha ispirato i massimi protagonisti della storia dell’arte dal Cinquecento al Novecento, tra cui Lorenzo Lotto, Tiziano, Guido Reni, Luca Giordano, Annibale Carracci, Giuseppe Maria Crespi, Peter Paul Rubens, Jusepe Ribera,
Nicolas Poussin, Jacob Jordaens, Giulio Carpioni, Pietro Longhi, i Bassano, Sebastiano Ricci, Giovanni Battista Tiepolo, Philipp Hackert, Gerrit van Honthorst, Philippe Mercier, Nicholas Tournier, e ancora Morbelli, Nomellini, Inganni, De Pisis, Depero, Morandi, Guttuso e Picasso, solo per citarne alcuni, presenti nella mostra Arte e vino. Il vino si ritrova nella mitologia, nella religione, e invade la sfera dei sentimenti, dei sensi, della convivialità e del lavoro. Il percorso espositivo con 170 opere, 
tra pittura, scultura e arti applicate, traccia un excursus storico,
 prendendo avvio dai soggetti sacri ripresi dai racconti dell’Antico e del Nuovo Testamento, dalle Nozze di Canaan all’Ultima Cena, dall’Ebbrezza di Noé alla Cena in Emmaus, mentre la mitologia classica 
offre l’ambivalente figura di Bacco, dio dell’ebbrezza e della follia, 
ma anche del lavoro e della produttività della terra e protettore delle arti e della creatività, sempre presente nei trasgressivi e sovversivi Baccanali. Poi l’atmosfera si placa con le scene
 di genere, le Vendemmie, le Allegorie dell’autunno o, ancora, le raffigurazioni di “natura in posa”, che introducono alla modernità, dove il tema del vino è presente soprattutto nei dipinti di Picasso, Sironi, Depero, Morandi, De Pisis, Guttuso.

Inoltre, opere d’arte decorativa, come coppe in argento ed oro, vetri di Murano, calici eucaristici, maioliche delle più importanti manifatture del Quattro e Cinquecento e un nucleo importante
 di porcellane e bisquit del XVIII secolo, provenienti dal polo museale napoletano, propongono interessanti accostamenti con i tanti contenitori, religiosi e profani, raffigurati nei vari dipinti esposti. (nell’immagine: Sebastiano Ricci, Baccanale e satiri) Mostra: Arte e vino Sede: Verona, Palazzo della Gran Guardia Periodo: 11 aprile – 30 agosto Orario: tutti i giorni dalle 9,30 alle 20,30, venerdì dalle 9,30 alle 22,30 Ingresso: intero € 12, ridotto € 9, scuole €4,50 (con audioguida compresa)
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MATERA, Al MUSMA “¡Mira! Ortega a Matera”. di R.R.

Per raccontare il periodo materano di José Ortegail MUSMA ospita la mostra “¡Mira! Ortega a Matera”. Nato ad Arruba de Los Montes nel 1921 e scomparso a Parigi nel 1990, Ortega inizia il suo percorso artistico durante la guerra civile spagnola e l’instaurazione della dittatura franchista, anni che lo segneranno profondamente per tutta la vita. Accusato di attività antifranchista, è costretto prima al carcere e poi a un lungo esilio tra la Francia e l’Italia. Il 14 aprile 1972 l’artista arriva a Matera, dove lo accolgono alcuni giovani materani che hanno da poco fondato un circolo culturale, La scaletta, nato per promuovere il recupero delle Chiese rupestri e la rinascita dei Sassi, gli antichi rioni abbandonati a seguito della legge di risanamento del 1952. Ortega trova qui il suo spazio, il silenzio per lavorare, i valori, il calore e il colore della sua Mancia e, soprattutto, scopre la cartapesta, l’antico materiale con il quale gli artigiani materani fabbricano il carro trionfale della Festa patronale della Bruna. In cartapesta l’artista decide di realizzare a Matera Passarono e Morte e nascita degli innocenti, i due cicli che raccontano la dittatura spagnola e che simboleggiano le sofferenze, la passione e la lotta degli uomini contro i governi autoritari di ogni tempo e luogo. Il percorso espositivo di “¡Mira! Ortega a Matera” analizzerà le fasi di composizione dei venti pannelli che compongono i due cicli, partendo dagli strumenti di lavoro del maestro spagnolo: i pennelli, le terre con le quali preparava i colori, le colle e le stoffe per le basi di cartapesta. L’analisi proseguirà con gli studi dei particolari che anticipano la composizione dei bassorilievi, per arrivare, a conclusione del percorso, ai pannelli finiti. Completeranno il racconto le preziose terrecotte, realizzate sempre a Matera, i disegni preparatori per le ceramiche del grande murale realizzato per la piccola frazione di Bosco, nel salernitano, e i progetti per le decorazioni della casa che l’artista comprò a Bosco. Nella Biblioteca Vanni Scheiwiller una ricca documentazione fotografica e audio – video farà da cornice all’esposizione. In Passarono e Morte e Nascita degli innocenti si intrecciano due dei tratti distintivi dell’arte di Ortega, la necessità di legare il segno ai problemi della realtà e della storia e il confronto-incontro con gli artigiani. Valorizzare l’artigianato deve essere, secondo l’artista, uno degli scopi della moderna società dominata da industrializzazione e consumismo, poiché “la classe contadina e gli artigiani hanno creato una città ecologica” ed è necessario tornare all’antica manualità, per esempio, a saper intonacare, perché “saper intonacare è come accarezzare una cosa bella”. Osservando le diverse fasi di lavorazione si ha la netta percezione della materia che lievita, la cartapesta solleva il disegno rendendolo tridimensionale e si accende di colori vivi, resi con pennellate nette, campiture piatte che conferiscono a un materiale tradizionale, povero e riciclabile, un’aura di sacralità. Tempo Libero Maggio/ Giugno 2015

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L’arte sacra, dalle figure bizantine, alle architetture mozarabiche, fino ad arrivare alle miniature romaniche, ha, del resto, una chiara influenza sulla pittura di Ortega: il ritmo della composizione procede per piani sovrapposti, su bande orizzontali, i quadri finiti evocano affreschi medievali. Un risultato, questo, ottenuto anche attraverso l’utilizzo della tecnica della tempera all’uovo che, stesa sulle forme plasmate con la cartapesta, conferisce all’opera una superficie ruvida, come se l’immagine fosse dipinta sul muro e sottoposta al logorio del tempo. Ai colori, del resto, Ortega attribuisce un fondamentale valore semantico: il blu del pugno, il rosso delle bandiere, il nero delle divise militari insieme al giallo delle ginestre e al verde dei cardi “parlano, ci parlano”. L’arte del passato e l’artigianato si incastrano alla perfezione, nei quadri e nelle fasi di preparazione degli stessi, con la realtà del presente e con il passato e gli studi dell’artista. Ortega è il rappresentante di un realismo sociale che si oppone tanto all’informale e all’astrattismo, le correnti artistiche predominanti del secondo dopoguerra, quanto al realismo dell’Equipo 57, troppo schematico, lontano dall’autenticità di un artista come Ortega, che nel Manifesto del realismo sociale del 1956 scrive di voler realizzare “una pittura la cui essenza sia la società nella sua dialettica, una pittura umanista”. Il percorso di costruzione di questa pittura umanista parte da murales e manifesti realizzati, giovanissimo, negli anni della guerra civile spagnola e degli inizi della dittatura; prosegue con le xilografie Terrore Franchista e le incisioni stampate in ciclostile Libertà, entrambe del 1952-53, per continuare, negli anni dell’esilio, con la serie di disegni dedicati alla Cina, Un Paese costruisce il socialismo, del ’57 e con le venti tavole dei Segadores – I mietitori, del 1969. Nel 1972, a Norimberga, Basilea e Milano, espone per la prima volta il ciclo di incisioni Ortega – Dürer. L’incisione, la xilografia, il disegno, fattisi comunicazione visiva, acquistano la terza dimensione con i due cicli materani. Non lascia niente al caso Ortega “io sono molto pignolo, nella mia pittura tutto è studiato”, studia e applica la sezione aurea, bilancia i colori, sceglie un particolare e lo dilata fino a trasformarlo in simbolo, matura uno stile così libero e unico che il suo amico poeta Raphael Alberti inventa il termine “ortegare”. “Ortegare” significa trasmettere a tutti il messaggio di un tempo senza tempo. “Nessun uomo vero crede più in queste inezie dell’arte pura, arte per l’arte. In questo momento drammatico del mondo l’artista deve ridere e piangere con il suo popolo”. Un messaggio ancora valido, anche a distanza di quarantatré anni da quel 14 aprile 1972, quando Ortega arriva per la prima volta Matera e trova quella dimensione ecologica e umana di cui sempre è andato alla ricerca, nell’arte e nella vita. In perfetta sintonia con l’idea di Ortega di un’arte quanto più possibile e accessibile a tutti, all’interno del percorso espositivo sarà allestita una sezione interamente dedicata alle persone con disabilità, in cui sarà possibile toccare le opere del maestro spagnolo. Mostra: “¡Mira! Ortega a Matera”. Periodo: 19 aprile al 20 settembre Sede:MUSMA Museo della Scultura Contemporanea. Matera Via San Giacomo (Sasso Caveoso) Tempo Libero Maggio/ Giugno 2015

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Libreria

Clara Sereni Via Ripetta 155 a cura della redazione

“La causa prima fu che sono snob. La casa mia la volevo proprio lì, nella porzione di Roma compresa fra Campo de' Fiori e piazza del Popolo, delimitata da un Tevere cui non prestavo molta attenzione ma lungo i muraglioni c'erano gli alberi come in via Nomentana dove sono nata, e il fiume era comunque un punto di riferimento.” Essere giovani tra il ’68 e il ’77. Musica, incontri, speranze, politica, amore e ciclostile. L'autobiografia di una generazione in un decennio che ha cambiato il mondo e l'Italia. Via Ripetta: una delle strade più centrali di Roma, in quello che è una sorta di triangolo d'oro fra piazza del Popolo, piazza Navona e il Pantheon. Tutto chiaro? No, perché il 155 si trova nel piccolo tratto dopo l'Ara Pacis che tutti pensano appartenga già a via della Scrofa: bisogna spiegarlo bene perfino a chi guida il taxi, se è proprio lì che si vuole andare. Un tratto fuori fuoco nello stradario, e quella che si racconta qui è la storia fuori fuoco degli anni fra il ’68 e il ’77, cominciati all'insegna dell'utopia libertaria – compresa l'idea che per la libertà valesse la pena di stare a pancia vuota e di vivere alla meglio in case che cadevano a pezzi – e sfociati nel terrorismo prima, e poi nel riflusso del disimpegno, dei manager rampanti. Per i non rassegnati, restava solo il tentativo di portare dentro i gruppi amicali, e qualche volta dentro una famiglia che si pensava "nuova", la gran massa di elaborazione ideale che via via si era andata producendo. Una storia vista con lo sguardo sghembo di chi ha vissuto da vicino molte cose senza mai esserne del tutto al centro, e dunque con la possibilità di testimoniare – dolorosamente – una memoria non ingabbiata. Ricordi in prima persona di anni raccontati fin qui poco: perché il terrorismo non fu – come molti ritengono – la conclusione logica di quanto il Sessantotto aveva seminato, ma fu invece la sanzione drammatica della sconfitta di molte speranze, un lutto pungente per chi aveva creduto e si era speso per farle germinare.

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Stefano Terrabuoni “Nessuno alla stazione” a cura della redazione

“Nessuno alla stazione” è un romanzo , un giallo, ma anche un libro sui sentimenti, passati e presenti, un’intrigante storia sul restauro di un quadro e su tutto ciò che ne deriva, che si legge tutto d’un fiato. Il soggetto al centro della narrazione il restauratore Vittorio, alle prese con una vita sentimentale da ricostruire, ma con solide basi sulle quali poter fare affidamento, come la figlia ventenne, il cane Brandy e la raffinata figura di Lucilla, vera e propria protagonista femminile, deus ex machina dell’azione ma anche partner e complice. Un testo cinematografico, che dipana gli eventi con velocità e suspense, catturando il lettore tra inseguimenti, ricerche, colpi di scena, tra le città di Roma e Bologna e una Toscana di particolare fascino. “Nessuno alla stazione” è il secondo romanzo di Stefano Terrabuoni, che nel 2013 ha pubblicato “Il piano di Lavinia”. Nell’aprile 2015 alcuni suoi racconti sono stati portati in teatro nello spettacolo “Metti una sera…in giallo”, al Teatro Elettra di Roma, per la regia di Massimiliano Milesi.

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Enogastrono-

L’INSALATA D’ORZO CON ACCIUGHE, GAMBERETTI E POMODORINI, È UNA VALIDA ALTERNATIVA ALLA SOLITA INSALATA DI RISO di Monia Citarella L’ orzo è un ottimo sostituto del riso, sia per preparare sfiziose insalate d’orzo che ottimi orzotti (equivalente dei risotti); è saporito, leggero e croccante, e questa semplice ma saporita ricetta esalta tutto il sapore del mare in essa contenuto. Ingredienti Orzo perlato precotto 300 gr Gamberi 200 g Olio extravergine oliva 5 cucchiai Pomodori ciliegino 150 gr Basilico qualche foglia Pepe nero macinato a piacere Acciughe (alici) 8 filetti

Per preparare l'insalata d'orzo con acciughe, gamberetti e pomodorini, iniziate facendo lessare l’orzo in 1,5 lt di acqua bollente. Nel frattempo, lavate i pomodorini e tagliateli in quarti, fate sciogliere quindi le acciughe nell’olio posto qualche istante sul fuoco; aggiungete i gamberetti e fateli scottare per qualche secondo. Quando l’orzo sarà cotto, (ricordatevi che deve rimanere un po’ croccante), scolatelo bene e fatelo saltare nella pentola con gli ingredienti preparati in precedenza. Togliete il tutto dal fuoco, fate raffreddare, e poi unite i pomodorini e le foglie di basilico spezzettate con le mani; aggiungete ancora un goccio di olio crudo, pepate a piacere e mescolate bene. Lasciate riposare e raffreddare del tutto, poi ponete l'insalata d'orzo con acciughe, gamberetti e pomodorini per almeno un'ora in frigorifero. Per servire questa insalata d’orzo in modo spiritoso e accattivante, ponetela in terrine monoporzione (come potete vedere nella foto grande in alto), oppure potete servirla in piccoli bicchierini come accompagnamento ad un aperitivo. Tempo Libero Maggio/ Giugno 2015

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Aderire alla FITeL Perché conviene?

Il socio FITeL è consapevole di fare un gesto speciale per valorizzare il tempo libero che, soprattutto in tempi di crisi, diventa sempre più difficile gestire. I Soci sono l’anima della nostra Associazione perchè è grazie a loro che possiamo dare vita ai tanti progetti ed iniziative a livello nazionale e territoriale. Con la tua Tessera FITeL potrai essere protagonista ed accedere alle molteplici attività e servizi: •

affermare e promuovere il valore e il ruolo del tempo libero quale elemento di crescita per l’individuo come singolo e nelle aggregazioni sociali; favorire l’interscambio oggettivo e soggettivo tra i componenti degli organismi affiliati (Cral, Crt e Associazioni) nell’osservanza delle singole autonomie associative e nel rispetto delle comunità internazionali democratiche; rappresentare gli organismi associati nei confronti dei terzi, a livello locale, nazionale ed internazionale; sviluppare e tutelare le istanze ed i programmi promozionali indirizzati all’affermazione dell’associazionismo di promozione sociale; promuovere progetti e servizi per la cultura, lo sport e il turismo sociale, anche con finanziamento pubblico e/o comunitario; usufruire dell’assistenza fiscale e legale con un’offerta vasta e personalizzata in base all’esigenze dei soci; stipulare convenzioni, ai sensi della legislazione vigente, con altre Istituzioni pubbliche e/o private, ivi comprese quelle derivanti dalla contrattazione collettiva.

Inoltre, l’adesione a FITeL permetterà di avere accesso alle nostre proposte, pubblicazioni, iniziative e servizi scaricabili direttamente dal portale www.fitel.it .

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TRAVEL ASSOCIATION DAY RIMINI FIERA 8 OTTOBRE 2015 Incontro e confronto professionale fra operatori della domanda e dell’offerta del turismo italiano, che hanno reciproco interesse a conoscersi e cooperare. Al workshop con i CRAL e Associazioni parteciperanno i Tour Operatur Incoming e le realtà ricettive che vogliono incontrare gli associati che operano nel settore.

Un’ occasione per i CRAL e Associazioni aderenti alla FITeL di avere tutte le migliori informazioni su viaggi di breve, medio e lungo raggio da proporre ai soci e loro famiglie. Espositori: Enti de Turismo, Aziende di promozione turistica, Alberghi e/o Gruppi Alberghieri, Centri Benessere e Termali, Tour Operator, Compagnie Aeree, di Crociera e tutti i fornitori di servizi turistici interessati a far conoscere ai CRAL e Associazioni la propria attività e/o programmazione.

ttgrimini@fitel.it - fitel@ttgitalia.com www.fitel.it 64


FINO AL 30 SETTEMBRE 2015 E’ APERTO IL CONCORSO DI NARRATIVA FITeL “STORIE INASPETTATE” www.fitel.it

INVIA IL TUO RACCONTO INEDITO A premiodinarrativastorieinaspettate@fitel.it

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