Tiro a Volo 210

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S O M M A R I O

M A G A Z I N E

TAV

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L’EDITORIALE DI LUCIANO ROSSI

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GIOVANI AZZURRI E CANNIBALI!

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DOUBLE DI SPIGNO

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DOVE OSANO GLI SKEETTISTI

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PIERLUIGI SOLLAMI CATTURA LO SCUDETTO

Aut. del Tribunale di Roma n.111 del 17 marzo 1994

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I CAMPIONISSIMI DI FOLIGNO

In copertina:

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DA PORPETTO VERSO IL MONDO

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EN-PLEIN PER MARMORE

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ATTI UFFICIALI

Numero 210 Settembre 2011 Direttore: Luciano Rossi Direttore Responsabile: Luigi Agnelli Coordinatore Redazionale: Massimiliano Naldoni (maxnaldoni@alice.it) Direzione e Redazione Federazione Italiana Tiro a Volo Viale Tiziano 74 00196 Roma Tel. 06 45235200 Fax 06 3233791 E-mail: redazione@fitav.it Tutti i diritti riservati Vietata la riproduzione anche parziale se non autorizzata.

Fine Young Cannibals. Era il nome di una band inglese particolarmente in voga negli anni Ottanta e quel nome, che echeggiava un film di venticinque anni prima, significava più o meno: cannibali giovani e belli. La definizione risulta perfetta per i tre Juniores della Fossa Olimpica che il C.T. Albano Pera ha scelto per l’Europeo di Belgrado perché al confronto continentale i giovani Carlo Mancarella, Giulio Fioravanti e Valerio Grazini hanno letteralmente cannibalizzato la sfida di Kovilovo, catturando tutte le medaglie possibili e ritoccando tutti i primati possibili. Se questo non significa essere cannibali...

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E D I T O R I A L E

ENERGIA E FIDUCIA Scrivo queste note di getto, davvero a pochissime ore dalla conclusione di alcuni eventi di grandissima risonanza: il Campionato del Mondo di Compak Sporting che si è svolto a Foligno, il Memorial di Fossa Olimpica intitolato a mio padre che ha impegnato le pedane di Umbriaverde e di Cascata delle Marmore, una importante e affollata riunione di Elica a Terni. Scrivo sotto l’effetto inevitabile di una commozione profonda, miscelata gradevolmente alla soddisfazione che mi ha trasmesso il generale grande successo di queste manifestazioni alle quali peraltro si sono affiancati meeting importanti: la riunione del Consiglio Federale e un vertice ai massimi livelli della Fitasc, presieduto e diretto dall’amico Presidente Jean Francois Palinkas . Nel momento in cui scrivo ho ancora negli occhi le imprese dei grandi specialisti che hanno gareggiato in queste competizioni. Ho ancora nel cuore le grandi emozioni che il loro gesto tecnico raffinato e il loro stile accurato hanno saputo trasmettere. Mi sembra perfino di udire ancora adesso i clamori di quei confronti: il laborioso impegno dell’agonismo e poi lo scioglimento liberatorio

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Nel corso della cerimonia di premiazione del Mondiale di Compak Sporting a Foligno il Presidente Luciano Rossi, ritratto con Paolo Amato, rivolge un segno di completa approvazione allo staff degli organizzatori per l’operato svolto.


Luciano Rossi si complimenta amichevolmente con Veniero Spada, timoniere dell’Associazione ospitante. in basso: Il Presidente della Fitasc Jean Francois Palinkas durante il suo intervento alla cerimonia di premiazione a Foligno.

degli applausi del pubblico e l’esultanza degli atleti quando la competizione elegge appunto i suoi idoli. Senza trascurare che in contemporanea si stavano disputando il Campionato del Mondo di Fossa Universale in Francia, che ha fatto registrare 650 iscritti, e il confronto tricolore di calibro 20 ancora di Fossa Universale a Mattarona, insieme a tante altre competizioni distribuite sul territorio italiano. Ebbene, tutto questo: la grande partecipazione di tiratori di tutti i livelli, l’entusiasmo dell’agonismo e l’euforia del risultato, la grande tecnica degli specialisti che proviene dalle grandi scuole tiravolistiche tra le quali quella del nostro Paese si distingue ampiamente: tutto questo, dicevo, anche in una riflessione immediata, a caldo, come quella che sto compiendo qui con tutti voi, mi suggerisce alcune indicazioni importanti. Innanzitutto il complesso generale di questi fenomeni mi dice che esiste una grande energia nel mondo tiravolistico. È un’energia che in altre epoche, in altri momenti storici, si è sicuramente manifestata più facilmente, perché la situazione generale creava i giusti presupposti. Oggi sembra latente e magari talvolta, mi viene da dire, anche latitante. Invece questa energia esiste e deve manifestarsi. È l’energia che descrive quella volontà di tornare a nutrire fiducia nel futuro. Ma in queste recentissime giornate in cui tante manifestazioni tiravolistiche anche molto diverse hanno catalizzato e concentrato questa energia, abbiamo avuto la dimostrazione che, a dispetto del

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// editoriale

pessimismo che qualcuno vuol comunque sempre manifestare, questa fiducia nel futuro è fortissima, viva e vitale. Occorre però risvegliarla, alimentarla, darle nuovo impulso, nuove ali. In questa operazione diviene assolutamente indispensabile il ruolo di primo piano della dirigenza di ciascuna Associazione. In occasione della cerimonia di premiazione del Campionato del Mondo di Compak Sporting ho elogiato la grande intraprendenza della famiglia Spada (e il Presidente Palinkas ha a sua volta certificato che il successo di quella gara si fondava appunto proprio sulla grande capacità ed esperienza del Presidente dell’Associazione di Foligno Veniero Spada e del suo staff ) che, profondendo energie e risorse, ha saputo allestire impeccabilmente una competizione imponente che ha ospitato atleti di tutto il pianeta. È l’esempio di un’energia positiva che si traduce fattivamente in capacità organizzative che producono un’iniezione di fiducia per tutto il comparto tiravolistico. Nell’Editoriale del mese scorso ho fatto riferimento a quella naturale e comprensibile ritrosia a profondere energie e risorse che si manifesta quando all’orizzonte non si profilano le giuste condizioni economiche. Ebbene, l’esempio di questi giorni ci dice però che le condizioni devono anche essere costruite, a dispetto di una situazione generale non necessariamente florida e positiva. Non soltanto il pessimismo è contagioso: per nostra fortuna lo sono anche l’energia, lo slancio, l’entusiasmo, la carica positiva che contraddistingue la volontà di far crescere e prosperare. È certo però che per sollecitare quelle energie occorre di fatto investire, elevare il grado qualitativo, diversificare, ampliare gli orizzonti, estendere le opportunità. A questo proposito mi piace individuare un altro esempio, a suo modo lontano e vicinissimo: quella grande intuizione dell’amico Milan Sotra che ha portato a creare a Belgrado un impianto sportivo polifunzionale in cui abbiamo celebrato il Campionato Europeo delle discipline olimpiche poche settimane fa (ne diamo peraltro un resoconto molto ampio in questo numero de Il Tiro a Volo) e in cui disputeremo il Campionato del Mondo proprio nel momento in cui andrete a leggere queste mie stesse note. La struttura polifunzionale creata da Sotra colloca certamente il tiro al centro del proprio programma (Milan è innanzitutto un appassionato tiratore e un autentico sportivo), ma guarda 4

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Luciano Rossi rivolge un applauso alle migliori atlete del Sei Nazioni in programma a Umbriaverde in occasione del Memorial Nando Rossi: nella circostanza Jessica Rossi ha preceduto la britannica Esme Florence Sparey e la sammarinese Marina Santolini. Nel Tre Nazioni del comparto maschile Massimo Fabbrizi ha vinto precedendo gli indiani Mansher Singh e Kynan Chenai.


// editoriale

Simone Lorenzo Prosperi, vincitore del Memorial Nando Rossi, festeggiato dall’intera famiglia Rossi. Luca Miotto ha vinto il barrage per il fucile Perazzi: il giovane bresciano è premiato dal Sindaco di Massa Martana Maria Pia Bruscolotti e dal Presidente del Coni Umbria Valentino Conti.

con attenzione a molti altri sport altrettanto popolari in Serbia: in tal modo, in quel progetto l’attività tiravolistica è venuta ad inserirsi naturalmente nel contesto delle discipline sportive più seguite e di maggior successo. Tutti questi esempi, apparentemente distanti ma in realtà prossimi, descrivono dunque un progetto vincente che consiste nel dare sempre maggiore visibilità alla pratica tiravolistica, nella capacità di integrare quell’attività con altre iniziative collaterali che elevano la qualità del servizio offerto e lo ampliano, nel consolidare sempre di più il rapporto dell’impianto sportivo con il territorio e la società. L’energia di cui parlavo è ben riposta se la si utilizza per creare questi presupposti e quell’energia, espressa in tal modo, produce fiducia e rinnovata volontà di investire sul futuro. È di questa fiducia che ha bisogno il nostro sport. È di questa fiducia che ha bisogno l’intera nostra Italia. il Presidente Luciano Rossi

Marco Battisti sul tetto del mondo. La vittoria di Marco Battisti tra gli Juniores è sicuramente il risultato più prestigioso del Mondiale di Compak Sporting di Foligno. Il ragazzo pesarese si è impossessato del titolo iridato con il poderoso punteggio di 193/200. Nella gara a squadre Battisti ha conquistato l’argento alle spalle della Francia in collaborazione con Mattia Cecchetti e Simone Tronti. Il titolo dei Seniores è andato allo spagnolo Josè Cristobal Jimenez Martinez che ha preceduto il russo Lelikov e il francese Auvret. Luminosa prestazione delle Ladies Katia Vaghi, Martina Maruzzo e Carla Flammini: le tre specialiste hanno conquistato il titolo mondiale collettivo con 519/600. Oro a squadre anche per i Veterani Carlo Duranti, Salvatore Valentini e Giovanni Zamboni (secondo nella graduatoria individuale) e per i Superveterani Eugenio Bruscolini, Ottorino Rovetta (rispettivamente secondo e terzo nell’individuale) e Gianfranco Corradi. Nel prossimo numero proporremo la cronaca dettagliata della gara e un’ampia rassegna fotografica della manifestazione.

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EU RO P EO D I FOS S A O L I M P I C A

GIOVANI AZZURRI E CANNIBALI! Carlo Mancarella vince il titolo europeo degli under 20 di Fossa Olimpica e i suoi compagni di squadra Giulio Fioravanti e Valerio Grazini sono rispettivamente secondo e terzo. Il terzetto degli azzurrini di Albano Pera stravince naturalmente anche nel concorso per nazioni e stabilisce il nuovo primato planetario della categoria. C’è un prestigioso argento a squadre però anche per Deborah Gelisio, Jessica Rossi e Giulia Iannotti e i Seniores Massimo Fabbrizi, Rodolfo Viganò e Giovanni Pellielo si aggiudicano un bronzo con riflessi d’oro.

Fine Young Cannibals era il nome di una band che imperversava nel mondo del pop più di venti anni fa, ma se la fama di quegli interpreti inglesi oggi appare obiettivamente un po’ appannata, è il loro nome ad adattarsi perfettamente al ruolo che hanno svolto i tre ragazzi azzurri della Fossa Olimpica che hanno letteralmente cannibalizzato il Campionato Europeo di Belgrado rivoluzionando (ci sia perdonata l’inevitabile spruzzata di enfasi) la storia del Trap under 20. Per il neo-campione

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europeo Carlo Mancarella (autore a sua volta di un punteggio record), per l’autore della conquista della medaglia d’argento Giulio Fioravanti e per l’artefice della conquista del bronzo Valerio Grazini (ma i tre azzurrini del C.T. Albano Pera si sono ovviamente assicurati anche il titolo europeo a squadre “resettando” in maniera sensibile il nuovo record planetario) quello di giovani azzurri e cannibali è dunque l’appellativo più adatto che si possa coniare.

Geometrie da campioni: la stretta di mano tra Giulio Fioravanti e Valerio Grazini sul podio dell’Europeo di Belgrado incornicia il vincitore del titolo continentale degli under 20 di Fossa Olimpica Carlo Mancarella.


QUESTO SI CHIAMA BINGO…

Cannibalizzando l’Europeo di Belgrado, Carlo Mancarella si è aggiudicato l’oro individuale e quello del concorso per nazioni, ma il prodigio azzurro si è completato con l’argento di Fioravanti e il bronzo di Grazini che sono strepitosi complici nel successo di squadra

Quello dei giovani cannibali azzurri si può davvero definire bingo perché più di così non si poteva fare. E questa volta almeno, il concetto deve essere colto nel suo pieno significato letterale. Oro, argento e bronzo nella gara individuale e naturalmente oro a squadre con il corredo di un nuovo record mondiale che ritocca di ben tre piattelli il

Fioravanti al ruolo di inseguitore sebbene il capitolino possa vantare un’ineccepibile sequenza: 25 – 24 – 25. Anche Carlo Mancarella non scherza: dopo la serie piena di esordio ha inanellato due 24 e Valerio Grazini, che aveva totalizzato 23 centri al primo turno, si riportava pienamente in partita con il perentorio 50/50 delle altre due frazioni. Nella seconda giornata Ilya Vinogradov non molla: con un altro 25 e un 24 il giovane aspirante cannibale russo

precedente è prestazione che conquista un posto di assoluto rilevo negli annali del tiro a volo. L’impresa in realtà non sembra così facile fino dall’inizio all’impianto serbo di Kovilovo. Gli azzurrini di Pera partono bene e i loro punteggi sono alti e omogenei, ma c’è il russo Ilya Vnogradov che sembra a proprio voler ambire al ruolo del fenomeno. Vinogradov chiude la prima giornata senza errori e costringe Giulio

si attesta al vertice della classifica con un 124/125 che farebbe riflettere perfino i più navigati specialisti della disciplina. Mancarella tiene bene il ritmo: con un 23 e un 25 approda a quota 121. Fioravanti non rispetta il fantastico ruolino di marcia del giorno di avvio: mette a segno un 24 e un 23 e si allinea al suo collega pugliese di Lombardia. È superbo invece Grazini: con un 24 e un 25 si inerpica lungo il versante più impervio TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO

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// giovani azzurri e cannibali

Carlo Mancarella

Giulio Fioravanti

della classifica e totalizza un 122 che lo colloca in solitudine alle spalle di Vinogradov. Con 121 si inseriscono tra i finalisti anche l’austriaco Laszlo Slyom e il francese Vincent Tachin. Ma i primi prodigi dei tre azzurrini di Albano Pera sono frattanto già maturati. Osservata in una prospettiva collettiva e trasversale, la prestazione dei i tre atleti di Pera risulta a dir poco eccezionale. Ai primi tre round Mancarella, Fioravanti e

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Valerio Grazini

Grazini hanno totalizzato due 73 e un 74 e il distacco all’intertempo delle tre serie sui russi del pur formidabili Vinogradov è già sensibilissimo. Per intendersi: sette piattelli! Al quarto round, che risulta il meno stellare, gli azzurrini di Pera riescono comunque a non perdere terreno, ma è all’ultima frazione che il capolavoro si traduce in autentico prodigio. Il 73/75 proietta il punteggio totale di Valerio Grazini, Carlo Mancarella e Giulio


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Fioravanti a quota 364/375. E a strabiliare non è tanto l’incredibile distacco di undici lunghezze che l’under 20 targata Italia infligge alla Russia, ma è soprattutto il fatto che il terzetto convocato da Pera per l’Europeo belgradese cannibalizza il primato mondiale che era stato stabilito appena un anno prima al Mondiale di Monaco da due degli attuali titolari (Grazini e Fioravanti) con il contributo di un Danny Baiesi prodigioso che non a caso si era assicurato il titolo planetario. Quel 361 bavarese del 2010, in Serbia è ritoccato da Grazini, Fioravanti e Mancarella di ben tre piattelli e in questo modo i tre azzurrini, oltre che campioni europei alla grande, sono anche atleti da record. Anzi: cannibali da record.

IL MONDO NON BASTA. Ai giovani cannibali azzurri in gara a Belgrado però il mondo non basta. Non basta insomma aver conquistato l’Europa ed aver conquistato di fatto, appunto, anche il mondo polverizzando il punteggio record di Monaco 2010. Vogliono di più. Ma per far questo occorre vedere come la prende Ilya Vinogradov che fino al round finale sembra voler ambire decisamente al ruolo di cannibale dopo aver uguagliato il primato planetario che apparteneva al kuwaitiano Khaled Almudhaf nientemeno che dai tempi della World Cup di Atlanta del maggio del

La sequenza del trionfo dei giovani cannibali azzurri vissuto in panchina: il Commissario Tecnico Albano Pera e il Preparatore Atletico Fabio Partigiani seguono con apprensione e con soddisfazione gli ultimissimi lanci della gara, poi la tensione si scarica nell’esultanza di un abbraccio liberatorio. TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO

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Giulio Fioravanti

1998. Nella finale dell’Europeo di Belgrado invece il giovane russo cede vistosamente alla pressione psicologica. La sindrome della lepre inseguita gli fa commettere addirittura cinque zeri nei primi sette piattelli e con quella defaillance Vinogradov può dire addio alla qualifica di primo cannibale dell’Europeo di Belgrado. Anzi, nei fatti, a meno che non si verifichino ribaltamenti assolutamente imprevedibili, può dire addio perfino ad un posto sul podio. Non è tutto oro neppure per gli azzurrini, intendiamoci. Capitan Grazini (perché di fatto è il viterbese, eclettico e iridato in ben tre discipline tiravolistiche diverse, a detenere il ruolo di leader) fa suonare il campanello al primo lancio, ma poi si rimette subito brillantemente in carreggiata e manda di nuovo a vuoto il colpo soltanto al nono turno. Fioravanti ha pagato il pedaggio del primo zero al quinto lancio e Mancarella al sesto, ma poiché nessuno dei loro avversari è proprio infallibile, a metà serie i giochi si conservano aperti. Anche perché anche l’austriaco Solyom, che a metà serie era riuscito a non far segnare errori sulla lavagna, dal dodicesimo lancio prende a mandare a vuoto numerosi colpi e così a due terzi della finale si preannuncia quasi un testa a testa proprio 10

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Carlo Mancarella

tra i tre azzurrini. Carlo Mancarella manda a vuoto il colpo al diciannovesimo bersaglio, ma è la sua ultima esitazione: i sei piattelli che mancano alla fine vanno tutti in pezzi e così il 23 del giovane gallaratese di Puglia, per effetto dell’errore in cui cadono nell’ultimo giro di pedana sia Grazini che Fioravanti, diviene il viatico per il titolo continentale. Con il definitivo 144/150 Carlo Mancarella è campione degli under 20 europei di Fossa Olimpica e può assistere dall’Olimpo allo shoot-off che assegnerà la medaglia d’argento e quella di bronzo. Ma quello shoot-off è ancora tutto azzurro perché sono Valerio Grazini e Giulio Fioravanti ad essere approdati a 143 e tutti gli altri sono fuori dal giro. Per 12 a 11 sarà il capitolino Fioravanti ad aggiudicarsi il secondo posto e a lasciare a Valerio Grazini da Viterbo un pur pregevole bronzo da affiancare al trionfale oro di squadra.

ARGENTO DECLINATO AL FEMMINILE Se gli azzurrini del Trap a Belgrado sono stellari, non restano proprio a bocca asciutta neppure gli altri comparti. In area femminile ad esempio Deborah Gelisio

Valerio Grazini


Sopra: Jessica Rossi, Deborah Gelisio e Giulia Iannotti sul secondo gradino del podio della sfida a squadre di Trap. La formazione in rosa del Trap schierata a Belgrado da Albano Pera: Giulia Iannotti, Jessica Rossi, Deborah Gelisio e Silvana Stanco.

si assicura un posto in finale e traina alla conquista della medaglia d’argento a squadre il team completato da Jessica Rossi e Giulia Iannotti. Per le ragazze di Pera sarebbe a portata di mano anche il titolo europeo ed è soltanto una flessione del round centrale a permettere alle specialiste della Russia di assicurarsi il gradino più alto del podio. Al primo turno Deborah Gelisio, Giulia Iannotti e Jessica Rossi sono le migliori del confronto e totalizzano un 73/75 che infligge addirittura cinque lunghezze alle

russe future campionesse d’Europa. È nel secondo round che le tre azzurre non vanno oltre il complessivo 61/75 e quel punteggio permette alle rappresentanti della Russia di risalire la china e prendere la testa della classifica. Nella terza serie Gelisio, Rossi e Iannotti tornano ad essere superlative con un luminoso 72, ma anche le tre avversarie russe capitanate da Elena Tkach totalizzano lo stesso punteggio è il titolo europeo vola a Mosca per effetto dei 209 centri complessivi su 225 contro i 206 dell’Italia. Al terzo posto TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO

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// giovani azzurri e cannibali

si insediano le ragazze della Francia con 203. Nella sfida individuale è soltanto Deborah Gelisio a ritagliarsi un posto in finale. La bellunese, con due serie piene intercalate da un 22, conquista la vetta provvisoria della graduatoria ed è imitata soltanto dalla spagnola Fatima Galvez. A 71 approdano due tiratrici di grande esperienza: la russa Elena Tkach e la francese Delphine Racinet, mentre con 70 centri entrano nel lotto delle finaliste la slovacca Zuzana Stefecekova e la tedesca Katrin Quooss che hanno escluso dal round decisivo in shoot-out la sammarinese

si attesta a 95/100. Nessuna delle altre contendenti sa fare altrettanto e il titolo europeo femminile di Fossa Olimpica è suo. Sono altrettanto solide in finale Elena Tkach, Delphine Racinet e Zuzana Stefecekova tant’è che le tre specialiste compongono 23 centri, con il risultato che Tkach e Racinet si ritrovano a quota 94 e in shoot-off decidono la distribuzione delle medaglie residue: la russa si assicurerà l’argento per 2 a 1. La Stefecekova raggiunge quota 93 e costringe Deborah Gelisio ad un quinto posto che indubbiamente è un vestito un po’ stretto

Deborah Gelisio

Alessandra Perilli. Jessica Rossi si ferma a quota 68, mentre Giulia Iannotti si attesta a 66. In finale però Deborah non riesce a conservare l’ottimo standard rispettato nelle serie di selezione: costruisce un 19 ma quel punteggio non le permette di rimanere nei piani altissimi della classifica. Fatima Galvez compone un ottimo 23 e 12

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per l’azzurra che complessivamente nella gara di Belgrado aveva profuso la consueta combattività. Non centra la conquista di una medaglia neppure Silvana Stanco nella sfida riservata alle ragazze under 20, ma l’azzurrina di Pera compone un punteggio che la dice lunga sulle doti agonistiche della italo-svizzera. Silvana paga comprensibilmente pegno al


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primo round: il 17 di esordio è un punteggio condizionato dal debutto in una gara di altissimo profilo agonistico come l’Europeo belgradese. Nelle frazioni successive Silvana dimostra già chiaramente quello che sa fare: assembla un 23 e un 24 e riesce a inserirsi in finale con 64/75 alle spalle del 69 della portoghese Rodrigues e della britannica Sparey, del 67 della russa Rabaia e del 66 della spagnola Clemente. In finale Silvana Stanco è brillante: compone un 20 come la Rodrigues e si tratta del punteggio più alto del sestetto. La portoghese è campionessa

anche quello idealmente di bronzo indossato dalla squadra dei Seniores di Albano Pera: quella composta da Massimo Fabbrizi, Giovanni Pellielo e Rodolfo Viganò. I tre titolari prescelti per la sfida di Belgrado sono autori di una gara di altissimo livello che si concretizza in un 367/375 che altrove attribuirebbe agevolmente la vittoria. All’Europeo di Kovilovo le cose vanno diversamente e quel responso decreta il terzo posto per i Seniores azzurri. Repubblica Ceca e Russia compongono 368 centri e il titolo va al team di capitan Kostelecky addirittura per Silvana Stanco

europea con 89 davanti all’86 della Rabaya e all’85 della Sparey. Silvana, ottima quarta con 84, si dimostra già in grado di dare la scalata alle classifiche delle prossime sfide.

UN BRONZO DAI RIFLESSI DORATI Se si parla di abiti stretti, lo è indubbiamente

l’ultima miglior serie (nientemeno che 74/75 per i cechi contro il 73 dei russi). Impossibile però recriminare qualcosa da parte degli azzurri: la gara di Massimo Fabbrizi, Giovanni Pellielo e Rodolfo Viganò è assolutamente perfetta e questo è uno di quei casi, neppure troppo rari nello sport, in cui prestazione tecnico-agonistica e risultato non vanno d’accordo. Per una gara straordinaria un abito TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO

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// giovani azzurri e cannibali

Rodolfo Viganò

Massimo Fabbrizi

di bronzo è infatti di nuovo un po’ stretto. Massimo Fabbrizi è il più brillante degli azzurri di Pera. Lo specialista marchigiano dei Carabinieri esordisce con un 24 ma nei due turni successivi intercetta tutti i bersagli. Con il 24 e il 25 della seconda giornata Massimo si attesta a quota 123 e quel punteggio, incredibilmente, non basta per 14

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essere promossi automaticamente alla finale. Ci sono addirittura due 124 che dominano la graduatoria e sono sottoscritti dallo slovacco Erik Varga e dallo sloveno Bostjan Macek. A 123, oltre a Massimo Fabbrizi, si sono attestati l’olimpionico David Kostelecky e il suo compagno di squadra Jiri Gach, i russi Maxim Kosarev e Pavel Gurkin, il croato


// giovani azzurri e cannibali

Rodolfo Viganò, Giovanni Pellielo e Massimo Fabbrizi sul podio di Kovilovo

Giovanni Pellielo

Anton Glasnovic. Rodolfo Viganò e Giovanni Pellielo si fermano a 122. Il milanese del Corpo Forestale è un perfetto diesel da piattelli: apre con un 23, prosegue con un 24, ma nei tre turni successivi non c’è piattelo che esca indenne dal suo inseguimento. Johnny è come di consueto campione di regolarità: due 24 e una serie piena nella prima giornata, un 24 e un 25 nella giornata conclusiva. Lo shoot-out frattanto esclude di finalisti Gurkin e Glasnovic e la partita è davvero apertissima nel confronto tra i due 124 e i quattro 123 tra i quali, appunto, anche Massimo Fabbrizi. Gli apripista resistono agli assalti degli aversari: Varga confeziona un 23 ed è campione europeo con 147/150. Kostelecky aggancia Macek a 146, lo costringe allo shoot-off e si impossessa dell’argento lasciano allo sloveno il bronzo. Il 21 di Fabbrizi non permette al marchigiano di compiere il salto tra i medagliati. Massimo è quinto con 144 alle spalle del 145 firmato Maxim Kosarev. La lezione per il Mondiale è chiara: a Kovilovo vince chi non sbaglia niente o quasi, ma nelle canne degli azzurri di Pera questa capacità di stare nei paraggi della perfezione c’è davvero tutta e al confronto iridato qualità tecnico-agonistica e piazzamento potranno coincidere. TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO

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EUROPEO DI DOUBLE TR AP

DOUBLE DI SPIGNO. Atleta dalle grandi doti individuali e affidabile uomo di squadra: è questo il Daniele Di Spigno formato 2011 che all’Europeo di Belgrado centra un pregiato bronzo nella sfida che vede primeggiare il russo Vasily Mosin e favorisce la cattura di un prestigioso argento, con lo stesso punteggio dei vincitori della Gran Bretagna, in collaborazione con Francesco D’Aniello e Marco Innocenti.

DDS: ovvero Daniele Di Spigno. Ma anche: Double Di Spigno. Perché il fuoriclasse di Terracina, il cui passato illustre di campione e recordman è un dato ampiamente noto, sta vivendo oggi una nuova brillante stagione agonistica nella quale egli si sta identificando in pieno con quella disciplina che gli ha attribuito negli anni i successi più gratificanti. All’Europeo di Belgrado un Daniele Di Spigno luminosissimo nella sua espressione tecnica, ma altrettanto nell’entusiasmo e nell’energia emotiva, ha saputo interpretare magnificamente in contemporanea il ruolo di solista di talento e di affidabile uomosquadra. Anche per il Double Trap del Commissario Tecnico Mirco Cenci, come abbiamo già detto per i Seniores della 18

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Fossa Olimpica, si potrebbe rispolverare l’immagine dell’abito un po’ stretto. In realtà il bronzo individuale di Daniele e l’argento collettivo al quale hanno contribuito Francesco D’Aniello e Marco Innocenti, pur rappresentando naturalmente traguardi di grande prestigio e di indubbio valore tecnico-agonistico, sono un po’ bugiardi. Di Spigno ha prodotto una gara che meritava un metallo più pregiato e, nel caso del responso collettivo, occorre sottolineare che gli azzurri hanno totalizzato lo stesso punteggio della Gran Bretagna di capitan Richard Faulds che ha “albionizzato” il titolo europeo soltanto per la miglior ultima serie. La gara di Daniele a Kovilovo è realmente un capolavoro tecnico-agonistico. DDS

Il podio dei Seniores del Double Trap con Vasily Mosin al vertice davanti a Richard Faulds e Daniele Di Spigno.


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Daniele Di Spigno

apre le ostilità con un perfetto 50/50 che replica il punteggio identico già prodotto in prova il giorno precedente. Non ci sono altri en-plein oltre a quello del pontino nel primo round dell’Europeo ma si sa che nel Double Trap non è ammesso nessun riposo sugli allori, perché quel geniaccio della disciplina che è il russo Vasily Mosin, dopo il 47 del primo giro (che a Kovilovo sembra paradossalmente quasi un punteggio modesto) va a comporre un perfetto 50 al secondo e dice chiaramente di aspirare al titolo che un anno prima, nella Kazan dello stesso Mosin, era stato di Francesco D’Aniello. Daniele Di Spigno però non concede troppo terreno: al secondo round

il responso è un perfetto 49 che attribuisce al pontino ancora il pieno controllo della gara. Partono bene anche gli altri azzurri: Francesco D’Aniello apre con un ottimo 48 e anche il 47 di Marco Innocenti è punteggio che tiene ampiamente in partita. Un po’ più debole (in special modo per i parametri agonistici di Kovilovo) appare il 45 che il campione europeo in carica compone alla seconda frazione, mentre è assolutamente perfetto il 49 che sfodera in parallelo Innocenti. Tutto demandato al terzo giro per la definizione dei finalisti perché, come si diceva una volta nelle cronache del ciclismo, i contendenti sono tutti in un fazzoletto.

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Daniele Di Spigno

IL RASOIO DI KOVILOVO DDS è solidissimo a questo Europeo di Belgrado che fa inevitabilmente da prova generale del Mondiale di settembre. Al terzo round Daniele confeziona un 48 che gli permette di far registrare la media del 49 nelle tre serie di selezione. E scusate se 20

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è poco… Con 147/150 Di Spigno entra in finale da primo della classe. Il problema è che non mollano nemmeno gli avversari: Vasily Mosin, ad esempio, totalizza un 49 e il suo score provvisorio è 146. A 145 si attestano altri due scomodissimi clienti: Hakan Dahlby e Richard Faulds. Con 144 è della partita anche l’inglese Peter Wilson, mentre per il sesto posto occorre un supplemento di


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Sopra: Daniele Di Spigno, Francesco D’Aniello e Marco Innocenti sul secondo gradino del podio della gara a squadre.

sfida tra gli autori di 143: Francesco D’Aniello, il maltese William Chetcuti e il tedesco Andreas Loew. Frattanto è tempo di fare due conti per il concorso a squadre. Il rasoio di Kovilovo è affilatissimo perché qui il titolo si gioca davvero non sul filo del piattello, ma - verrebbe da dire, se non fosse un improbabile paradosso tiravolistico - del mezzo piattello. Che la partita sia tra Italia, Russia e Gran Bretagna è certo per i nomi che fino dall’inizio hanno popolato i piani altissimi della graduatoria indviduale. DDS ha portato al mulino italiano il suo poderoso 147 e D’Aniello e Innocenti corroborano quel punteggio rispettivamente con 143 e 140. La Russia parte dal 146 di Vasily Mosin a cui vanno aggiunti il 142 di Mikhail Leybo e il 141 di Vitaly Fokeev: il responso dice 429! Ma anche la Gran Bretagna presenta punteggi di grande livello: il 145 di Richard

Faulds e il 144 di Peter Wilson devono essere sommati al 141 di Stevan Walton. La somma dice lo stesso 430 degli azzurri. In questi casi, si sa, è avvantaggiato chi è andato in crescendo. L’Italia di Di Spigno, D’Aniello e Innocenti è partita fortissimo e ha semmai, comprensibilmente, attenuato il ritmo nella parte finale della gara. Il confronto dell’ultima serie dice 146 a 142 a vantaggio della Gran Bretagna. Sono dunque gli inglesi i campioni d’Europa di Double Trap del 2011. Per l’Italia c’è un argento che naturalmente è prestigiosissimo e che non ha mai avuto così tanti riflessi dorati...

I MIGLIORI D’EUROPA C’è ancora da lavorare per DDS. In finale non si può davvero immaginare di vivere di rendita. Mosin e Faulds sono i più precisi e infatti al termine del’ultimo round il russo e l’inglese potranno presentare il conto di 48 bersagli intercettati. Daniele non è prossimo all’infallibilità come nelle primissime serie, ma intercetta 46 piattelli. Non basta per conservare il primato: il nuovo campione europeo di Double trap è Vasily Mosin da TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO

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// double di spigno

Il Presidente Luciano Rossi e la Signora Laura, i Consiglieri Federali Giorgio Gandolfi e Walter Gattavilla, il Commissario Tecnico Mirco Cenci e il Massaggiatore Aldo Bionda festeggiano le medaglie conquistate dal team azzurro del Double Trap. Il Commissario Tecnico Mirco Cenci e i sei doublisti convocati per l’Europeo di Belgrado posano a Kovilovo con un gruppo di ragazze in abiti folcloristici della Serbia.

Kazan. Il suo 194/200 stacca di misura i punteggi a cui approdano appunto Di Spigno e Faulds che devono decidere in shoot-off il colore della propria medaglia. Nel giro di dodici lanci la spunta il mancino che fu olimpionico a Sydney 2000, ma il terzo posto di Daniele Di Spigno dice chiaramente che il pluricampione iridato e recordman di Terracina è di nuovo tra i primissimi specialisti d’Europa. DDS si presenta al Mondiale in programma di nuovo sulle pedane di Kovilovo come uno dei più accreditati contendenti: capace di conseguire punteggi vertiginosi e di lottare fino all’ultimo con il cuore che è 22

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uno degli ingredienti che gli ha attribuito le vittorie più importanti. È obiettivamente un po’ più pallida la prova dei cuccioli di Cenci, tutti un po’ penalizzati da partenze un po’ goffe a fronte di sprint vertiginosi da parte di alcuni avversari russi e slovacchi. Simone Vedovelli (130/150 con 41 + 44 + 45), Andrea Vescovi (129 con 41 + 43 + 45) e Jacopo Trevisan (127 con 40 + 44 + 43) non riescono ad accedere alla finale. La vittoria va allo slovacco Filip Praj che assembla un 144 + 48 da Senior e precede i russi Maxim Lazarev (190 + 8) e Artem Nekrasov (190 + 7).


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B E L G R A D O

S K E E T

DOVE OSANO GLI SKEETTISTI. Ancora più che il responso dell’Europeo di Skeet di Belgrado, è il complessivo livello qualitativo a far notizia in una gara in cui il 124 incredibilmente non ha assicurato l’automatico accesso alla finale dei Seniores. Tra i finalisti c’è anche Valerio Luchini che nella gara vinta dal francese Delaunay non riesce tuttavia ad artigliare una medaglia: un bell’argento lo conquistano invece gli azzurrini Tammaro Cassandro, Gabriele Rossetti e Vincenzo Grizi.

Difficile più di sempre interpretare la gara dei Seniores di Skeet al Campionato Europeo di Belgrado se, come è accaduto, nella parte altissima della graduatoria gli errori sono stati così esigui da far meritare ad un congruo numero di contendenti la qualifica di infallibili. Se nella Fossa Olimpica avevano provveduto i giovani cannibali di Albano Pera a stabilire record su record e a catalizzare l’attenzione di tutti, nello Skeet è l’altissima qualità dei punteggi a far notizia. Alla boa delle cinque serie di selezione sono addirittura sette i contendenti con il credito di 124 piattelli intercettati e questo significa che, poiché in 24

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finale non c’è posto per tutti, uno di loro dovrà rassegnarsi ad assistere alla finale da bordo campo con un punteggio che altrove, in molti casi, assicurerebbe il primo posto tra i finalisti in assoluta solitudine. Ma chi sono questi infallibili dell’Europeo 2011? Diciamo innanzitutto che non sono davvero illustri sconosciuti: semmai sono i più celebri esponenti delle principali scuole skeettistiche del vecchio mondo. E tra loro c’è anche uno degli azzurri del Commissario Tecnico Francesco Fazi: Valerio Luchini. Il Carabiniere romano compone una gara senza incertezze: apre con un 25, raccoglie

È stata una gara assolutamente perfetta quella di Valerio Luchini all’Europeo di Belgrado: sulle pedane di Kovilovo il Carabiniere romano ha intercettato 124 piattelli nelle serie di selezione e ha poi concluso con 23 centri di finale.


Con il prestigiosissimo 147/150 assemblato a Belgrado, Valerio Luchini si conferma uno dei più quotati azzurri dello Skeet a livello internazionale.

24 centri al secondo round lasciando volare intonso il 2 pull singolo, poi, tra la parte finale della prima giornata e il resto della fase di selezione della seconda non sbaglia più niente e approda a quel vertiginoso 124/125. Gli altri autori dello stesso punteggio sono, come si diceva, nomi altrettanto illustri: c’è il cipriota Georgios Achilleos, il tedesco Tino Wenzel, il francese Eric Delaunay, il norvegese Tore Brovold, il ceco Jacob Tomecek e lo svedese

Marcus Svensson. Tra loro non c’è Ennio Falco che ha composto una gara tutt’altro che pallida. Con un 25 di apertura, tre 24 in sequenza e un’altra serie piena al quinto round, ovvero con 122, altrove il capuano potrebbe essere in corsa per la finale. Altrove, abbiamo detto. Qua, a Kovilovo, i 122 nella classifica definitiva si collocano dal quattordicesimo posto in poi. Anche Luigi Agostino Lodde, fino alla vigilia dell’ultima frazione di selezione, compone una gara di ottimo livello: due 24 intercalati da un 25 nella prima giornata e un’altra serie piena subito in apertura del secondo giorno non possono che essere considerati un ottimo passo. Ma qualcosa si inceppa alla quinta serie e Lodde finisce per commettere errori su lanci (due zeri sul 6 mark) che il tiratore di Ozieri abitualmente controlla senza ansie. Il totale dice: 120 e 120 centri a Kovilovo in questa occasione posso assicurare soltanto un posto a metà classifica. TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO

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// dove osano gli skeettisti

MEDAGLIE E DINTORNI Soddisfazioni potrebbero arrivare dal concorso a squadre per gli azzurri di Fazi perché, appunto, i tre moschettieri convocati per l’Europeo hanno condotto una gara omogenea e di ottimo livello. Ma quella, purtroppo per gli azzurri, è una prerogativa applicabile a molte formazioni. Basta considerare che al vertice, nel giro di due piattelli, ci sono cinque formazioni ma, naturalmente, i posti sul podio sono soltanto tre. Norvegia e Germania sono le prime della classe: le due formazioni hanno totalizzato 368/375 e l’oro va agli scandinavi di capitan Brovold perché nell’ultimo round hanno assemblato nientemeno che 75 centri contro i 73 dei tedeschi di capitan Wegner.

c’è anche l’argento di Pechino Anthony Terras, “costruito” anni fa, come noto, nel laboratorio di Bruno Rossetti a Montecatini) che si assicurano meritatamente il bronzo collettivo. L’Itaia ci riprova a livello individuale con Luchini, ma prima c’è da superare anche lo scoglio dello shoot-out. Scoglio che Valerio evita con la maestria dell’esperto nocchiero. Chi fa le spese dello shoot-out è incredibilmente Georgios Achilleos: e l’avverbio è suggerito dal fatto che il cipriota, dal punto di vista tecnico e agonistico, sia indiscutibilmente tra i migliori due o tre di questo gruppo di magnifici sette condannati a ridursi a sei. Il ritmo della finale si conserva stellare. Delaunay, Wenzel e Tomecek per non sbagliare chiudono il semicerchio senza errori

Tammaro Cassandro

A quota 366 le tre squadre sono l’Italia, la Francia e la Repubblica Ceca, ma si dà il caso che la quinta frazione sia complessivamente quella più debole per gli azzurri e si sa che, in caso di parità, si parte proprio da lì per dirimere la questione. Gli azzurri possono gettare sulla bilancia soltanto un 71 che non supera l’esame del 73 dei cechi e tantomeno del perfetto 74 di Delaunay e soci (tra loro 26

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Gabriele Rossetti

e si ritrovano a pari a quota 149. È un 24 il responso della finale di Brovold e Svensson e i due scandinavi si attestano a 148. Valerio invece conclude al sesto posto per effetto del 23 con cui il capitolino conclude il round decisivo. Anche se sul duplice zero decretato a suo carico in occasione della seconda doppia alla pedana 4 grava il dubbio di un microscopico frammento distaccatosi


// dove osano gli skeettisti

dal primo bersaglio che non sarebbe stato ravvisato dai giudici. Per quanto riguarda il titolo, i tre infallibili a quota 149 non se la giocano velocemente. Tomecek si arrende dopo pochi lanci ed è dunque terzo ma a Delaunay occorreranno altri quattordici centri per ridurre alla resa Wenzel e accaparrarsi l’alloro continentale.

GIOVANI SKEETTISTI CRESCONO Che la prestazione di Valerio Luchini a Belgrado risulti nei fatti non compensata dal responso delle classifiche (individuali e a squadre) è un dato certo. Ci pensano allora gli azzurrini a catturare una medaglia che sicuramente doveva maturare anche nel comparto Juniores. Tammaro

a livello individuale, perché se Grizi è fuori dal giro dei finalisti (il suo 113 è un po’ troppo debole per promuovere il suo autore al sestetto), sia Cassandro che Rosssetti sono invece della partita. I punteggi più alti sono i 121 del russo Alexander Zemlin, del finlandese Henri Sorvo e del cipriota George Kazakos, ma immediatamente alle spalle del terzetto di testa c’è Tammaro Cassandro con 120 e Gabriele Rossetti, con 119, è abile a conquistarsi un posto in finale insieme al tedesco Spey in un difficile shoot-out a quattro. Il terzetto di testa però non flette in finale: Zemlin è ineccepibile e il suo 25 equivale alla vittoria con il totale di 146/150 davanti al 145 di Kazakos e al 144 di Sorvo. Con 23 centri di finale Cassandro è buon quarto e precede di una lunghezza il suo collega Rossetti.

Vincenzo Grizi

Cassandro, Gabriele Rossetti e Vincenzo Grizi assemblano infatti collettivamente 352 centri su 375 e quello risulta il secondo miglior punteggio dell’Europeo di Belgrado. I coetanei ciprioti riescono a far meglio: collezionano 355 bersagli utili e si assicurano il titolo della competizione di Kovilovo, ma la prova degli azzurrini di Fazi è compatta e omogenea. Potrebbe scapparci la medaglia

Ci potrebbe stare una medaglia anche per Katiuscia Spada che è l’unica delle azzurre di Fazi ad accedere alla finale ma alla finale dell’Europeo accede in grande stile: con un 72/75 costruito con un 23, un 24 e un 25. Con un 69 composto da tre 23 è fuori dal gruppo invece Chiara Cainero e lo è anche Simona Scocchetti che conclude con 66, penalizzata dallo scivolone della seconda TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO

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// dove osano gli skeettisti

Il podio degli Juniores dello Skeet: Cipro precede Italia e Danimarca.

serie. Collettivamente le azzurre sono quarte con 207/225 alle spalle di Russia, Slovacchia e Cipro. Non fortunatissima neppure la trasferta di Virginia Orlando: l’iridata di Monaco 2010 ha totalizzato 63/75 (21 – 22 – 20) e si è classificata nona nella gara che ha visto la vittoria dell’ucrainaIrina Malovichko con 91/100. Con Katiuscia a quota 72 c’è anche la russa Marya Belikova e meglio di loro, ovvero 73, ha fatto soltanto la turca Cigdem Ozyaman del coach italiano Diego Gasperini. C’è affollamento invece a quota 71 e da uno shoot-out a sei sono promosse alla finale soltanto la slovacca Danka Bartekova, la polacca Andrea Jarmolinska e la cipriota Louisa Teophanous. Con un solido 23 Cigdem Ozyaman raggiunge quota 96/100, ma allo stesso punteggio approda anche la Belikova ed è nello shoot-off che la ragazza turca dà prova di carattere e si assicura il sopra: continentale per 6 a 5. La vittoria titolo L’Avvocato Giuseppe La Sala, della Ozyaman è praticamente un successo Presidente nazionale dell’Anciu, personale del Ct Gasperini (che dedica quella riceve un omaggio dal Consiglievittoria al suocero Leandro Recinella, artefice re nazionale della Fitav Gianluigi dei grandi traguardi ottenuti in qualità di Gualini nel corso della serata conviviale. coach dallo stesso Gasperini) che ha convinto la giovane insegnante di educazione fisica a 28

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Katiuscia Spada

dedicarsi allo Skeet proprio quando Cigdem, un po’ delusa da risultati non esaltanti, stava per abbandonare l’attività di pedana. La medaglia di bronzo è della cipriota Teophanous che approda a quota 95 e lì trova anche la Jarmolinska e Katiuscia Spada che ha aggiunto 23 centri al suo patrimonio precedente. L’azzurra non è fortunata: è la prima ad essere esclusa dal duello e il bronzo finirà meritatamente a Louisa Teophanous.


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C A M P I O N ATO I TA L I A N O T R A P

Pierluigi Sollami è il nuovo campione italiano di Eccellenza di Fossa Olimpica: sul podio di Umbriaverde lo specialista siciliano ha preceduto Stefano Pavan e Massimo Fabbrizi.

PIERLUIGI SOLLAMI CATTURA LO SCUDETTO L’Eccellenza nisseno è il nuovo campione italiano di Fossa Olimpica: agli assoluti di Umbriaverde conquistano autorevolmente il titolo anche Deborah Gelisio, Valerio Grazini e Silvana Stanco. È Pierluigi Sollami il nuovo campione italiano di Eccellenza di Fossa Olimpica. La sfida che ha impegnato le strutture di Umbriaverde ha laureato lo specialista di Caltanissetta che ha svettato con una gara di livello alto e omogeneo, arginando abilmente in finale qualche attacco pericoloso degli avversari diretti. Con due 24 intercalati da una serie piena, Pierluigi Sollami aveva fatto comprendere fino dalla prima giornata di gara le sue serissime intenzioni, ma è stato nel secondo giorno degli assoluti di Umbriaverde che lo specialista siciliano ha confermato il suo eccellente stato di grazia. Con due perfetti 25 Sollami ha completato le cinque serie di selezione con il credito di 123 bersagli utili. Gli inseguitori più vivaci erano in tal modo staccati già di due piattelli: a 121 erano approdati Massimo Fabbrizi (con una prima giornata fulminante in cui aveva colpito tutti i 75 piattelli di programma e con due 23 nella seconda giornata che avevano ridimensionato lo score complessivo del marchigiano), Marcello Tittarelli (24 – 24 – 25 – 25 – 23), Erminio Frasca (25 – 23 – 24 – 24 – 25) e Giovanni Pellielo (25 – 24 – 23 – 24 – 25). Per definire il sesto nome dei finalisti dovevano misurarsi in un supplemento di gara gli autori di 120 centri e la sfida tra Federici Fanali, Stefano Pavan, Adriano Avveduto e Valerio Vallifuoco promuoveva alla finale il lombardo Pavan che era abile a ridurre alla resa gradualmente tutti i suoi avversari. Nel round finale era proprio Stefano Pavan l’autore del punteggio più brillante: con un luminoso 24 l’Eccellenza lombardo raggiungeva quota 144/150 e si aggiudicava la medaglia d’argento. Per l’oro e per il titolo di campione d’Italia di Eccellenza non c’era niente da fare: il 22 totalizzato da Pierluigi Sollami permetteva al tiratore di Caltanissetta di attestarsi a quota 145,

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Deborah Gelisio ha catturato con autorevolezza lo scudetto in rosa precedendo Daniela Mazzocchi e Jessica Rossi.

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// pierluigi sollami cattura lo scudetto

in una posizione assolutamente irraggiungibile da parte di tutti i contendenti. A 143 si ritrovaano appaiati Massimo Fabbrizi, Erminio Frasca e Marcello Tittarelli ed era il marchigiano di Monteprandone a spuntarla. Costringendo alla resa prima Frasca e poi Tittarelli, Massimo Fabbrizi si assicurava una pregiata medaglia di bronzo. Ha tenuto sempre sotto controllo la gara di Umbriaverde anche Deborah Gelisio che si è assicurata lo scudetto stagionale con il totale di

mentre per definire le altre finaliste occorreva uno shoot-out che coinvolgeva le autrici di 67 centri: Jessica Rossi, Federica Caporuscio, Giulia Iannotti e Daniela Mazzocchi. Tra le quattro ragazze impegnate nello shoot-out era Federica Caporuscio a dover rassegnarsi ad assistere alla finale dalla tribuna. In finale fletteva un po’ lo smalto di Martina Bartolomei e la toscana, che non andava oltre il 18, con 87/100 doveva accontentarsi di una pur buona posizione fuori dal novero delle medagliate davanti all’86 di

90/100. La bellunese presidiava il vertice della graduatoria già al traguardo delle tre serie di selezione con un 69/75 prodotto grazie al 24 di esordio e ai successivi 22 e 23. Ma allo stesso punteggio era approdata brillantemente anche Martina Bartolomei che, dopo il 24 di apertura e il 20 della seconda serie, aveva totalizzato una perfetta serie al terzo round. Con 68 era Marina Moioli a tallonare la coppia di testa,

Marina Moioli. Con 21 centri invece Deborah Gelisio metteva al sicuro a quota 90 il titolo tricolore e la sua assoluta supremazia nel comparto delle ragazze del Trap. La medaglia d’argento era appannaggio di Daniela Mazzocchi che in finale totalizzava il parziale più elevato di tutte le contendenti (22) e raggiungeva quota 89. Per la stessa strada, ovvero con due 21 aggiunti ai 67 di partenza, approdavano Jessica

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Valerio Grazini ha vinto il titolo degli Juniores precedendo Carlo Mancarella e Renzo Baldinotti.


// pierluigi sollami cattura lo scudetto

I medagliati del confronto di Umbriaverde posano con il Presidente Luciano Rossi e altre autorità presenti alla gara.

Silvana Stanco ha vinto autorevolmente il titolo delle Ladies Juniores davanti ad Alessia Iezzi e Alessia Montanino.

Rossi e Giulia Iannotti e nello shoot-off era la ragazza della Polizia di Stato a spuntarla per 3 a 2 e ad aggiudicarsi l’ultima sede libera del podio. Tra gli under 20 è stato Valerio Grazini ad aggiudicarsi il titolo tricolore. Il viterbese ha obiettivamente surclassato tutti con una gara da Senior fino dalla fase di selezione: 122/125 con un 25 di esordio e due 24 e poi anco-

ra con un 24 e un 25. Valrio si è assicurato così la pole-position in finale con ben quattro piattelli di vantaggio sull’inseguitore più aggressivo: Giulio Fioravanti. Con 118 è entrato in finale anche Giovanni Cembalo, davanti al 117 di Renzo Baldinotti e ai 116 di Carlo Mancarella e Luca Zanola. Il 23 assemblato da Valerio Grazini non ha fatto che accentuare il distacco del viterbese nei confronti di tutti i suoi avversari: con 145/150 Grazini ha tagliato il traguardo in scioltezza. Qualche capovolgimento di fronte c’è stato invece nelle immediate retrovie: 23 piattelli li ha abilmente intercettati anche Carlo Mancarella e così il futuro campione europeo degli under 20 si è assicurato brillantemente l’argento tricolore con 139. La medaglia di bronzo è stata appannaggio di un tenace Renzo Baldinotti che ha totalizzato 138 centri precedendo il 137 di Giulio Fioravanti, il 134 di Giovanni Cembalo e il 133 di Luca Zanola. Una bella prova di carattere l’ha fornita sulle pedane umbre anche Silvana Stanco. Con il totale di 86/100 la italo-svizzera con la tessera dell’Associazione di Ennio Falco si è impossessata dello scudetto delle Ladies Juniores prima assicurandosi il primato provvisorio con 68/75 (21 – 23 – 23) e poi confermandosi leader del comparto con 18 centri di finale. La medaglia d’argento è stata appannaggio di Alessia Iezzi che ha concluso con 82 centri al’attivo davanti all’80 di Alessia Montanino, al 77 di Jessica Bartoli, al 76 di Domenica Krizia Laganà e al 73 di Lisa Nicole Marzo.

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CO M PA K

S P O RT I N G

I CAMPIONISSIMI DI FOLIGNO Il sestetto composto da Marco Battisti, Daniele Valeri, Gabriele Isardi, Marco Sbaraglia, Mattia Cecchetti e Roberto Carnali conquista l’alloro intersocietario di Compak Sporting sulle pedane di Rio Salso.

Veni, vidi, vici: così potrebbe dire ciascuno dei componenti della formazione di Foligno che al Campionato delle Società di Compak Sporting sulle pedane di Rio Salso ha contribuito a donare al sodalizio umbro l’ennesimo alloro. Tra le trentaquattro formazioni in gara i magnifici sei di Foligno hanno letteralmente dominato infliggendo ampi distacchi a tutte le altre compagini e confermandosi una delle più prestigiose sopra: “scuole” italiane della disciplina. Il team L’Avvocato Giuseppe La Sala, dell’Associazione del Presidente Veniero Presidente nazionale dell’Anciu, Spada ha totalizzato 545 centri su 600 e ha riceve un omaggio dal Consiglieconquistato titolo intersocietario del 2011 re nazionale dellail Fitav Gianluigi precedendo dieci piattelli i padroni di S. Gualini nel corso di della serata conviviale. Il traino della formazione folignate Martino. è stato Marco Battisti: lo junior pesarese è 34

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stato autore di una gara di grande pregio e dopo l’esordio con 23 centri al primo round ha totalizzato un 24, una serie piena e un altro 24. A fronte del perfetto 96/100 di Battisti, anche Daniele Valeri ha comunque prodotto un risultato di qualità: il suo 93/100 è la somma di un 24 e di tre 23. Avrebbe potuto essere anche più significativo il risultato di Gabriele Isardi: il Seconda categoria ha infatti collezionato tre ottimi 24 e soltanto il 20 della terza serie ha un po’ ridimensionato il suo score. Il 92 di Isardi è stato tuttavia determinante per dare ali al punteggio complessivo della formazione folignate. Un altro 92 lo ha assemblato Marco Sbaraglia (24 – 24 – 21 – 23), un 91 lo ha portato al mulino di Foligno il giovane

La formazione di Foligno che ha conquistato lo scudetto intersocietario di Compak Sporting sulle pedane di Rio Salso.


Il podio del Campionato delle Società di S. Martino con Foligno al vertice davanti a S. Martino e S. Fruttuoso.

Fab:Layout 1 25/05/2010 9.57

Mattia Cecchetti (21 – 24 – 23 – 23) e 81 centri li ha totalizzati Roberto Carnali (21 – 17 – 22 – 21). Ben poco potevano le altre formazioni nei confronti di una vera e propria macchina da piattelli come quella folignate. Avevano provato i portacolori di S. Martino a contrastare l’irruenza del team umbro, ma non bastava il fattore-campo ad agevolare il loro lavoro: l’Eccellenza Mauro Bosi che capitanava il sestetto targata Rio Salso metteva a segno un solido 94/100 (25 – 22 – 23 – 24) e il Terza Carlo Duranti era bravo a totalizzare un prezioso 90. 89 centri li portava in dote il Seconda Tiziano Cecconi e 88 li produceva Samuele Giuliani. 87 era infine il bel punteggio di Filippo Ragni e Marco Galli. Pur con una sostanziale omogeneità maggiore del team di Foligno, i sei marchigiani si attestavano a quota 535 ed erano onorevolmente secondi. A loro volta i portacolori dell’Associazione ospitante infliggevano distacchi considerevoli Pagina agli altri1 team: gli specialisti di San Fruttuoso

(Massimo Bignotti, Stefano Pasi, Massimo Sansoni, Gabriele Tagliani, Graziano Bertelli e Pierluigi Soldi) che conquistavano la medaglia di bronzo si fermavano a 523. Ma i lombardi, che nell’ultima frazione accusavano complessivamente un po’ la fatica della corsa verso il titolo, correvano il rischio di essere agganciati dai veneti di Borgo che concludevano con 522 e un onorevolissimo quarto posto. L’Eccellenza Enrico De Tomasi era il vivace capofila dei veneti: con 98/100 De Tomasi poneva una solida base per il buon risultato complessivo a cui contribuivano anche Silvano Tosato, Anteo Casalin, Franco Marcolin, Stefano Spagnolo e Massimo Roncolato. Sonnino 1 (Marco Morea, Gianluca Rossi, Giovanni Di Girolamo, Alessandro Rizzardi, Andrea Rizzardi e Giorgio Ceretta) chiudeva a 521 davanti a San Marco 1 (Carlo Fior, Moreno Bonigolo, Gianni Benetton, Andrea Borico, Fabio Poli e Alvaroi Santirosi) che totalizzava lo stesso punteggio con un’ultima seie inferiore e precedeva di misura Foligno 2 (Enrico Cardinali, Alessio Antonini, Federico Mariucci, Michael Spada, Francesco Bisello e Fabio Fioriti).

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S PA Z I O

G I OVA N I

DA PORPETTO VERSO IL MONDO Il tradizionale confronto friulano dedicato agli under 20 delle tre discipline olimpiche ha assegnato anche i trofei che si sono contesi i medagliati delle precedenti sfide di Suhl e Orimattila.

Porpetto: punto di partenza e punto di arrivo. Allo stand friulano si è infatti concluso il circuito della European Shotgun Cup: la competizione a tappe, che è divenuta un po’ il circuito di Coppa del Mondo degli Juniores, che ha impegnato ragazzi e ragazze di tutto il mondo prima nella tappa tedesca di Suhl, poi in quella 36

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finlandese di Orimattila e infine nell’episodio italiano di Porpetto. Ma la manifestazione in programma all’impianto friulano (che ha richiamato più diu cento tra atlete e atleti in rappresentanza di tredici nazioni) ha rappresentato per molti ragazzi e molte ragazze il primo o il ripetuto viatico verso un’attività agonistica di


Il Consigliere nazionale della Fitav Fabrizio Forti introduce la cerimonia di premiazione. a destra: Virginia Orlando nel corso della gara di Porpetto.

sempre maggiori soddisfazioni. Non è un caso che l’appuntamento di Porpetto abbia premiato molti nomi noti italiani e stranieri. Nella Fossa Olimpica maschile è stato Luca Miotto a svettare nel Grand Prix: il giovane bresciano ha conquistato la vetta della graduatoria già alla boa dei 125 piattelli con un robusto 166 e poi ha perfezionato il suo primato con un 18 che ha proiettato il suo punteggio all’irraggiungibile

17 piattelli della finale. Con i suoi 85 bersagli utili complessivi Silvana ha conquistato la palma della vittoria precedendo di quattro lunghezze Valeria Raffaelli e di cinque Alessia Montanino. Alessia Iezzi si è attestata a quota 79 davanti al 78 della ceca Gabriela Michalkova e al 75 dell’indiana Shreyasi Singh. Non paga del successo di tappa, Silvana Stanco ha voluto porre il proprio autorevole sigillo anche sulla Shotgun

quota di 134/150 davanti al ceco Milan Hric (133) e allo svizzero Reto Bertoldi (131). Con 129 hanno concluso Gianmarco Betti, Carlo Mancarella e Valerio Grazini. Nella finale della Shotgun Cup (appendice di gara riservata ai medagliati del circuito italo-finnico-tedesco) è stato invece Carlo Mancarella a svettare: con un perfetto 25 il futuro campione europeo della categoria ha preceduto Valerio Grazini che ha totalizzato 23 centri come Luca Miotto e ha poi superato il ragazzo di Ciliverghe per 1 a 0. Nel confronto a squadre l’Italia di Valerio Grazini, Carlo Mancarella e Renzo Baldinotti ha prevalso con 337/375 e dieci lunghezze di vantaggio sulla Repubblica Ceca. Terzi sono stati i ragazzi della Germania con 305. In ambito femminile la riunione di Porpetto ha avuto invece in Silvana Stanco l’assoluta dominatrice: la ragazza italo-svizzera ha vinto il Grand Prix totalizzando 68 centri su 75 e intercettando

Cup in rosa. Con 22 centri l’azzurrina di Winterthur si è assicurata il trofeo regolando di misura Alessia Montanino. Per il terzo gradino del podio Alessia Iezzi ha dovuto superare in shoot-off per 4 a 3 l’indiana Singh dopo che entrambe erano approdate a quota 20. Tammaro Cassandro ha vinto l’ottava edizione del Grand Prix di Skeet con un punteggio da “adulti”. Il ragazzo capuano ha totalizzato il punteggio stellare di 124 centri nella fase di selezione e si è poi aggiudicato la vittoria con il totale di 148/150. Gabriele Rossetti è stato l’inseguitore più vivace del nipote di Ennio Falco. Il figlio di Bruno Rossetti ha intercettato 144 bersagli e aggiudicandosi la medaglia d’argento ha preceduto di due piattelli Christian Benet che a sua volta ha preceduto i finlandesi Olli Honkanen (139) e Lauri Tiainen (138) e Jacopo Di Grazia (138). È stato però proprio Rossetti a prendersi la rivincita nella finale per TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO

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// da porpetto verso il mondo

La ricca cornucopia dei premi dell’ottava edizione del Grand Prix Juniores di Porpetto e della collaterale finale della terza edizione della Shotgun Cup. Nello Skeet Tammaro Cassandro ha vinto la gara individuale con un punteggio stellare precedendo Gabriele Rossetti e Christian Benet. Virgiania Orlando ha vinto il Grand Prix e la Shotgun Cup, in entrambi i casi precedendo la tedesca Nadine Messerschmidt e Mhabel Becchi. Nel Double Trap l’indiano Ankur Mittal ha preceduto il connazionale Asher Noria e Jacopo Trevisan.

il trofeo della terza edizione della Shotgun Cup: con una perfetta serie piena il toscano ha svettato davanti a Christian Benet che ha intercettato 24 piattelli come Olli Honkanen e ha poi superato per 2 a 0 l’avversario finlandese. Vittoria a mane basse degli azzurrini nella sfida a squadre: Tammaro Cassandro, Gabriele Rossetti e Christian Benet hanno totalizzato 361/375 e hanno preceduto la Finlandia (342) e la Slovacchia (334). Virginia Orlando ha monopolizzato la sfida femminile di Skeet: la ragazza di Montalbano Jonico ha vinto la gara del Grand Prix aggiungendo 20 centri di finale al 61/75 delle serie di selezione. Con il suo 81/100 ha preceduto di quattro piattelli la tedesca Nadine Messerschmidt e di cinque Mhabel Becchi. Nella finale per il trofeo della Shotgun Cup ha prevalso ancora Virginia Orlando con un 23che ha costretto alle piazze d’onore ancora rispettivamente la Messerschmidt (22) e la Becchi (21). Dominio dell’India invece nelle gare di Double Trap. Ankur Mittal ha vinto l’ottavo Grand Prix della più giovane disciplina olimpica totalizzando 168/200 come il connazionale Asher Noria e poi superando il campione del mondo

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Nella gara a squadre di Double Trap l’Italia ha preceduto l’India e la Finlandia.

di Monaco 2010 per 2 a 1. Al terzo posto si è insediato Jacopo Trevisan che ha totalizzato 167/200 e ha escluso dal podio Andrea Vescovi (162), Simone Vedovelli e Andrea Galesso (160). Nella gara a squadre ha vinto però la formazione azzurra: l’Italia di Jacopo Trevisan, Andrea Galesso e Simone Vedovelli ha prevalso con 359/375 davanti all’India (358) e alla Finlandia (314). Decisamente avvincente la finale per la Shotgun Cup: dopo i venticinque doppietti si sono ritrovati a pari Asher Noria, Andrea Galesso e Andrea Vescovi con il totale di 44 piattelli intercettati. Lo shoot-off ha attribuito il successo al tiratore indiano: Noria ha colpito altri 5 piattelli contro i 4 di Galesso e i 3 di Vescovi.


S K E E T

EN-PLEIN PER MARMORE La Società umbra conquista sul terreno di casa il primo e il secondo posto dell’intersocietario di Skeet con formula Fitav: il bronzo va a Montecatini - Pieve a Nievole. Il podio dell’intersocietario di Skeet con formula Fitav a Cascata delle Marmore: i padroni di casa hanno occupato i primi due posti del podio davanti a Montecatini - Pieve a Nievole.

È praticamente en-plein per Cascata delle Marmore al Campionato delle Società di Skeet con formula Fitav. Nella competizione in programma proprio allo stand di Acquasparta, i portacolori del team del club di Ferdinando Donati hanno conquistato il primo e il secondo posto lasciando a Montecatini – Pieve a Nievole la terza prestigiosa sede del podio. Massimo Vitullo, Alessandro Cianchetta, Riccardo Meriziola, Vladimiro Liurni, Srefano Sebastiani e Anrea Biscontri hanno totalizzato 560/600 e si sono aggiudicati l’alloro stagionale. Il team con le stesse insegne societarie composto da Ermanno Lanzi, Fabrizio Nascetti, Maurizio Pezzot, Luca Biscetti, Maurizo Francescangeli

e Piero Macarelli ha invece totalizzato 558 e si è insediato autorevolmente al secondo posto. La medaglia di bronzo è andata alla formazione di Montecatini – Pieve a Nievole che ha collezionato 557 bersagli utili. Per i colori della formazione del Presidente Bruno Rossetti hanno gareggiato Riccardo Filippelli, Maurizio Carrara, Bruno Gubellini, Piergiovanni Nesti, Simone Pastacali e Alberto Bandecchi. Tra le formazioni di Terza e Quata categoria la vittoria ha arriso all’Ilva Taranto: Giovanni Di Bari, Francesco Cito, Vito Gioiosa, Lorenzo Fortunato Clucci, Saverio Amoroso e Vincenzo Picardi hanno totalizzato 547/600 e hanno preceduto Cecina (543) e Le Dune (543).

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A T T I

U F F I C I A L I

AVVISO IMPORTANTE Tutti gli atleti (agonisti ed amatori) che disputano gare, nel caso in cui debbano assumere farmaci, devono essere in possesso del modulo di trasmissione della “Dichiarazione di uso terapeutico di sostanze vietate o metodi proibiti”(DUT). La ““Dichiarazione di uso terapeutico di sostanze vietate o metodi proibiti”(DUT) deve essere spedita per Raccomandata A/R all’Ufficio di Procura Antidoping del CONI (Stadio Olimpico, Curva Sud, Gate 23, Secondo piano, 00194 Roma): • - Per gli atleti non soggetti a TUE (Richiesta di Esenzione ai Fini Terapeutici), la DUT va inviata entro 7 giorni lavorativi dalla data di sessione del prelievo ed è soggetta a revisione ed accettazione da parte dell’organismo deputato al controllo della documentazione; il mancato riconoscimento della reale necessità medica al trattamento indicato comporta l’attivazione di un procedimento disciplinare. • - Per Glucocorticosteroidi (Cortisonici) utilizzati per via non sistemica, la DUT va presentata nel momento in cui si inizia la somministrazione, sono interessati tutti gli Atleti compresi quelli inseriti nel Gruppo Registrato ai Fini dei Controlli (RTP). Si ribadisce che gli atleti inseriti nell’RTP, nel caso in cui debbano assumere farmaci, devono compilare la TUE. Nel caso in cui il Comitato per l’Esenzione ai Fini Terapeutici”(CEFT) approvi la TUE, l’Atleta può cominciare il trattamento farmacologico soltanto dopo aver ricevuto la notifica di autorizzazione da parte del CEFT. Si fa eccezione per i casi in cui l’intervento farmacologico si configuri quale trattamento di emergenza indispensabile per le condizioni di salute dell’atleta; in questo caso l’autorizzazione può avere validità retroattiva. Per prendere visione del “Regolamento Antidoping” e la relativa modulistica, collegarsi sul sito federale www.fitav.it , cliccare sul link in basso. Una volta aperta la Home Page del sito www.coni.it , scorrere la colonna laterale sinistra fino alla voce Antidoping e cliccarla. Si prega di prenderne visione e si raccomanda la massima cura e scrupolosità. Per qualsiasi ulteriore informazione, contattare il Medico Federale dr. Francesco Fazi 335333670 e l’Ufficio Antidoping FITAV al numero 06.45235213.

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