C’era una volta...un Re! direte voi...
E invece no! C’era una volta una bicicletta... e un mondo da scoprire!
Lo scuolabus quel giorno non sarebbe passato e cosĂŹ Chiara, Fausto e Gino decisero di prendere la bicicletta...
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Gino era un ragazzino tutto casa e computer.
Chiara era la piĂš piccola ma, con la sua Mountain bike, aveva giĂ partecipato a delle gare.
Fausto passava interi pomeriggi a giocare in giardino. Non stava mai fermo ed era assai curioso.
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Chiara si mise alla testa del gruppo
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L’ intesa era scattata e i nostri amici si avviarono spediti lungo il sentiero tracciato
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Nel bosco l’aria si era fatta fresca ed esaltava i profumi della primavera
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Chiara conosceva bene la sua bici e sapeva quale marcia usare in ogni circostanza
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Dopo una breve salita ecco una discesa piena di curve
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Ma Gino sentĂŹ che qualcosa non andava: la ruota anteriore era a terra! Non sapeva cosa fare ma Fausto che se ne intendeva corse in suo aiuto
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Riparata la gomma i nostri amici ripartirono: i piedi quasi andavano da soli!
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All’improvviso apparve loro un grande prato verde con una mandria di cavalli al pascolo.
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Dopo essersi fermati qualche momento in silenzio ripresero il sentiero e poco dopo si trovarono a costeggiare un laghetto: era un panorama meraviglioso!
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Poco piÚ in la, però, dei ragazzi avevano sparso cartacce dappertutto e stavano ora incidendo il tronco di un albero con dei temperini.
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Chiara, Fausto e Gino scesero dalle biciclette per fermarli. Parlarono loro con gentilezza ma anche con fermezza mentre li aiutavano a raccogliere le cartacce per gettarle nei contenitori poco distanti.
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E quando risalirono in sella sentivano di essere riusciti ad aiutare un amico.
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Chiara era ben allenata ma anche per lei era indispensabile una pausa per bere e riposarsi un po’.
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I nostri amici avevano ripreso un buon ritmo, ma presto dovettero fermarsi di nuovo. Qualcuno aveva acceso un fuoco senza le necessarie precauzioni e le guardi forestali erano impegnate a spegnere l’incendio che rischiava di allargarsi.
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Ma non era finita lì: un po’ più in là c’era infatti un piccolo scoiattolo ferito.
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I nostri amici decisero di portarlo dal veterinario in paese.
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Raggiunsero velocemente il paese: ora dovevano rispettare attentamente i segnali stradali.
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Arrivarono finalmente dal veterinario: lo scoiattolo era in salvo!
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Arrivarono a casa sudati e allegri:
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avevano vissuto una bella avventura e si promisero, salutandosi, che lo avrebbero fatto ancora.
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A tavola, quella sera, non smettevano di raccontare l’emozione di andare in bicicletta e tutte le esperienze che avevano fatto. Gino rivolgendosi alla mamma chiese: “Non si potrebbe andare a scuola in bici anche domani?�.
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iornatanazionale dellabicicletta 8maggio2011
FEDERAZIONE CICLISTICA ITALIANA
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