EX.IT 2013, anteprima del libro

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ex �it 2013



Ex.it non può configurarsi come dominio “acquistabile”: il sistema dei nomi a dominio prevede almeno tre lettere. Dal 12 al 14 aprile 2013 presso la Biblioteca Comunale di Albinea (Reggio Emilia) si svolge Ex.it – Materiali fuori contesto, tre giornate di incontri ideati e curati da Marco Giovenale, Mariangela Guatteri, Giulio Marzaioli, Michele Zaffarano. Contemporaneamente, presso la Biblioteca dello stesso Comune, si costituisce il Fondo Ex.it – Scritture di ricerca, inaugurato da questo libro che ospita i materiali presentati durante gli incontri. Si ringraziano il Sindaco del Comune di Albinea, Antonella Incerti, e Maria Cristina Bulgarelli, Responsabile Cultura e Biblioteca. Un particolare ringraziamento inoltre è dovuto a Raffaello Gabbi della Tipografia La Colornese, a Tiziano Pantaleoni del Gruppo Litografico Graphic Partners e a Pietro Pioppi della Legotecnica Europa, sponsor tecnici dell’edizione di questo libro.


Colophon Ex.it. Materiali fuori contesto. Albinea 2013 Progetto grafico e impaginazione: Mariangela Guatteri, Michele Zaffarano Stampa: Arti Grafiche De Pietri via L. Spallanzani, 9 Castelnovo di Sotto (RE) Bertani & C. Industria Grafica via C.A. Dalla Chiesa, 4 Cavriago (RE) Editore: Tipografia La Colornese – Tielleci editrice via San Rocco, 98 Colorno (PR) ISBN 978-88-98222-03-2 © Copyright 2013 Ex.it. In copertina: Mariangela Guatteri, Evidence Series # 5 / 5, 2011 pastello su carta, 29,7 x 21 cm


Ex.it Materiali fuori contesto Albinea 2013



Indice Pietro D’Agostino ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 5 Elisa Davoglio ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 13 Daniele Bellomi ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 19 Alessandro Broggi ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 27 Mariangela Guatteri ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 37 Andrea Inglese ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 45 Riccardo Cavallo ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 53 Manuel Micaletto ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 61 Florinda Fusco ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 69 Giulio Marzaioli ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 77 Fiammetta Cirilli ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 85 Bob Perelman ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 91 Roberto Cavallera ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 99 Nathalie Quintane ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 105 Alessandro De Francesco ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 113 Miron Tee ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 121 Charles Bernstein ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 127 Michele Zaffarano ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 135 Marco Giovenale ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 143 Andrea Raos ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 151 Luigi Severi ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 157 Jean-Marie Gleize ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 165 Gherardo Bortolotti ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 173 Rosa Menkman ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 181 Rachel Blau DuPlessis ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 189 Éric Suchère ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 197 Fabio Teti ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 205 Simona Menicocci ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 213 Jennifer Scappettone ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 221 Rosaire Appel ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 227 Marco Ariano ∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙∙ 235



Pietro D’Agostino

Il titolo del film è il rumore che si ascolta dopo 12 secondi dall’inizio del film


Ex.it↔6


Pietro D’Agostino↔7


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Elisa Davoglio

Deveraun Seraun


In esergo uno stralcio dalla definizione scientifica di “memoria”. Le citazioni in corsivo a p. 2 sono tratte da Time Magazine, 28 ottobre 1946, e Nuremberg Gaol, 16 ottobre 1946. La citazione in corsivo a p. 3 costituisce l’interpretazione più attendibile dell’esclamazione «Deveraun Seraun!» pronunciata – presumibilmente in gaelico – dalla madre di Eveline in Eveline (James Joyce, Dubliners). In foto : p. 15 : Bambina in cerca dei familiari alla fine della seconda guerra mondiale, al centro di rifugiati Kloster Indersdorf; p. 16 : Edda Göring, figlia di Hermann, che mangia il gelato, 1951 (Photo by Keystone/Getty Images); p. 17 : Immagine di archivio prodotta durante il «processo ai dottori», Norimberga, 1947.


il freddo strizzava i piedi la balia era senza latte

imparare a contare grazie al padre sussurra di non rivelare il numero caramelle nella tasca la sete chetata con gli occhi all’acqua calata dai cornicioni aspettare e cadere una pioggia come le altre le biglie inventano un percorso da tracciare con bachi di legno si complica con le dita

le regole del gioco sono antichissime anche quando era finita la guerra

e i giocatori

Elisa Davoglio↔15

in genere ricordiamo solo sette cifre e solo quattro cinque lettere o parole: questa statistica si riferisce solamente alla capacità di memorizzazione, senza possibilità di rileggere più volte le informazioni


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Daniele Bellomi

Classi di resistenza



arriva la mattina _ mentre si dorme quanto si dorme _ per ogni centimetro del nome _ non si replica nel giorno _ non parla _ contiene fibre utili per l’esistente _ prosegue nei trascorsi _ passa indietro _ non ricorda la strada del giorno precedente _ fa scelte peggiori _ prende la via d’uscita al centro _ accoglie il verbo che le sta di fronte _ cammino che la porta da se stessa _ ha una sindrome particolare _ vuole le bozze _ gli innesti delle ore _ ogni volta inizia dal piede _ corregge ogni progetto _ sbaglia _ sbaglia in qualcosa _ vede solo angoli arrotàti bene _ cose che durano poco _ cose che non tolgono nulla a nessuno _ risposte giuste per ogni itinerario _ cose che sanno tutto ma niente del ritorno _ che godono a farsi manifeste _ non si raccontano a nessuno _ vietano l’insorgenza della febbre _ cose che sono ombre rintracciate _ giorni di assenza liberati dai percorsi precedenti _ perdendosi a ritroso _ oggetti che si guardano una volta _ si guardano fra loro per la prima volta _ oggetti che guardano la prima volta della materia prima _ sanno che le cose in vista sono più difficili _ che nemmeno i flussi si risolvono reagendo alla mattina _ sanno quanto è dura estrarla ma non possono impedirla _ conoscono il minuto _ dettaglio e tempo rigido del giorno _ la consistenza degli orari _ senso ruvido del palmo contro il palmo _ la radice che serve a proseguire i nomi _ lingue non morte _ non ancora _ ma morte poco più in là _ vengono parlate _ le dicono di girarsi per il bene _ le danno avvio _ ma quale? _ e come? _ o meglio quando? _ rispondono indicando in là _ guardando al campo termico dell’esistente _ la completezza _ il fatto di non morire _ mentre dormi e sai _ mentre dormi _ quanto è pieno il fatto di non morire _ quanto può esserci di pietà o abbandono _ nell’avere la strada giusta ai piedi _ i piedi dove termina la valle _ il perché della paura _ alzarsi _ vedere altre spalle oltre alle proprie _ e l’acqua per prima _ battuta un po’ oltre mentre gira altrove _ comprati tutti i raggi del pianeta _ il fatto di ottenere una risposta _ correggere ogni rotta con la stessa paura _ trascorsa così _ respirando per mezzo del proprio corpo cavo _ tenuto stretto nella mano _ mattina si volta verso il mare _ il mare

Daniele Bellomi↔21

acque d’impasto


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Alessandro Broggi

Servizio di realtĂ Protocolli


Le prime quattro prose sono tratte da Servizio di realtà, inedito in volume; Protocolli è apparso anche su l’immaginazione (numero 272, novembre / dicembre 2012).


a D.T.

Le speranze che si generano quando arriva la primavera organizzeranno il flusso delle immagini attraverso linee delicate, formando un compendio di sottili osservazioni sull’emozione umana. Sarà un incanto di suoni, colori, immagini. Una festa per il cuore e per la mente. L’aurora infiammerà l’orizzonte, colorerà le nubi più basse di un rosa aranciato, penetrerà lentamente nel paesaggio e si rifletterà sulle città distanti. Le nuvole chiuderanno la visuale verso i piani più lontani e delimiteranno nettamente il campo. Nell’angolo quieto del giardino, la luce investirà corpi segnati da ombre mutevoli, provocando continue ascensioni e spegnimenti avvalorati da una superba distribuzione vegetale. — Alberi dai fusti sinuosi e dalle fronde verdastre palpiteranno contro un cielo venato di nuvolaglie. Una loggia ad arcate in pietra serena sarà animata da una folla illuminata in pieno dal sole, immersa nella luminosità mattutina di un meraviglioso brano di campagna. Un’atmosfera di limpida familiarità, aperta sul celeste pallido del cielo, popolato da uccelli volteggianti che si riposeranno sulle cornici delle finestre. La luce suggerirà i volumi e le qualità delle superfici, ogni oggetto vivrà e rilucerà in uno scrigno prezioso di intangibile bellezza, rinnovando perennemente l’immersione in un mondo di visione cristallina e bruciante realtà visiva.

Alessandro Broggi↔29

Allegro


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Mariangela Guatteri Casino Conolly


A John Conolly, psichiatra inglese (1794-1866), era stato intitolato un edificio dell’area manicomiale a sistema disseminato di Reggio Emilia.


Colazione ore 7 e 1/2, caffè e latte; panino da caffè, grammi 70. Pranzo ore 13, minestra, grammi 100; carne lessa, grammi 150; oppure pietanza mista, grammi 190; pane, grammi 280; vino puro, decilitri 2. Cena ore 20, zuppa, grammi 80; pietanza mista, grammi 100; pane, grammi 140; vino puro, decilitri 2. L’ispettore di guardaroba, le strutture architettoniche dei padiglioni, gli spazi ordinati e ben attrezzati, i luoghi di ricreazione, i laboratori scientifici, le infrastrutture, gli ampi spazi circostanti sono una realtà autosufficiente. Al centro il grande plastico: i bambini intenti in attività di canto nei vari laboratori, nel dormitorio. Una piccola città con padiglioni e ville tra parchi e giardini. Un vero esperimento, l’opportunità d’indagare le ragioni e i rapporti. Un ordinato modo di vivere.

Figura 2. Camera d’osservazione Illuminazione elettrica, rinnovo dei pavimenti con asfalto e piastrelle, bagni, tubi a getto, sistema di riscaldamento a calorifiero. Si procura di raccogliere delle notizie oltre a quelle della modula informativa. Bisognerebbe disegnare le teste di oguno di loro. La palpazione si unisce alla visione. Gli viene praticato il bagno di pulizia e se ne prende subito il peso.

Mariangela Guatteri↔39

Figura 1. Accoglienza


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Andrea Inglese I miei pezzi



Quelli che hanno inventato il calcestruzzo, possono dirsi fortunati. Questo me l’hanno detto senza equivoci. Alcuni altri hanno inventato il comando «Aggiungi 1». Quelli seduti intorno allo schermo murale hanno inventato la capanna interamente grafica. «Dobbiamo inventare il piano di civiltà», è l’insegna di tutti i quartieri. Lo sa anche la donna che avanza con un piede scalzo, i seni ballano nella maglia troppo larga, cerca di fare qualcosa di quanto ha lungo le cosce, le strisciate di crema o sugo, deve senza smettere di camminare, ci prova con la carta raccolta da terra, con la punta delle dita insalivate,

Andrea Inglese↔47

Dopo la nascita è importante migliorare, questo me l’hanno detto senza equivoci. È importante migliorare, con le proprie forze, per la valutazione continua. L’ascoltare, ad esempio, deve essere correttamente migliorato alla perfezione. Apprezzare il momento sonoro, quando si cammina o si incespica, e organizzare suoni e silenzi, affinché ritorni il tema principale dopo ogni digressione (ad ogni ripetizione il tonfo [il colpo] varia, sicché nonostante le numerose ripetizioni l’interesse del pezzo è accresciuto). È importante organizzare l’ascolto della propria camminata, apprezzare il rondò della camminata, fare molti pezzi di una camminata. È importante migliorare il momento del suono. Il suono che sale quando si cammina, la camminata sonora. È dentro quel suono che bisogna adattare l’ascolto, raffinarlo, guidarlo al compimento: si può farne qualcosa: 1) scalpiccio, 2) battito, 3) tacchettare. Se non c’è ancora un buon camminare, perché si va carponi, in modo inefficace, se più che altro uno si trascina, o rimane ostacolato dalle proprie gambe, il momento sonoro lo si fa da fermi, pestando per terra, o poggiando un piede e poi l’altro, con grande pazienza. Ogni moto a luogo un perfezionamento, nel senso sia musicale che atletico, d’avventura.


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Riccardo Cavallo

Alkahest



Riccardo Cavallo↔55


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Manuel Micaletto

AAAAAAAhighscore



le cose sono ai piedi del letto, discorso indiretto – oppure le cose sono altrove, tra virgolette – le cose si dicono secche, di netto – senza esclamazione e senza domanda – non vanno a capo – le cose mute fanno la mutazione, quelle che suonano fanno una banda – tutte le altre, niente – le cose sono in minuscolo perché mai proprie – ma improprie: ciascuna cosa è contundente – si muovono oppure no, in branco o diversamente – più cose agiscono a testuggine, formazione catafratta – meno cose non importa, comunque entrano a spada tratta – caricano a testa bassa – e tiene banco, tra le cose, questa forza che le muove o le trattiene, una cosa che tu, mettiamo, o io, mettiamo, o qualcun altro, funziona, potrebbe pensare – un fatto che le precede, una cosa prima delle cose, che cede, si schiude e libera le seguenti cose (che non seguiranno) – e similmente le cose arretrate, la retroguardia, per creare un precedente_ le cose sono di sughero o di una lega inossidabile – ma allo stesso tempo – perciò una cosa è impermeabile e tuttavia non ha scampo – una cosa si muove sullo stesso piano, sempre – sta allo stesso modo, non conosce deviazione, tenta un varco tra le linee ma si infrange – senza alcuna alterazione – quando una cosa si spezza, non evade:rimane in posizione – (tra detonazione e denotazione) – le cose, è facile, esplodono – quelle che non esplodono, semplicemente, rientrano nel loro innesco, con la sola forza della linea, ma d’un tratto, d’un niente_ (occorre allora restare, protetti, nel punto dove gli oggetti rimarginano)_ alcune cose, col tempo, si danno spago, diventano oggetti – alcuni di questi oggetti (un tempo cose), sempre passando per la cruna di un ago, diventano tombe – (si distinguono perché inseparabili dalle loro ombre) – gli oggetti si dividono in due categorie, la forbice e la spillatrice – gli oggetti consistono perciò o nella distanza, o nella cicatrice_

Manuel Micaletto↔63

le cose e altre meraviglie


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Florinda Fusco

La Signora con l’ermellino



non ha gesto

non viene a me

le mani

sul dorso

crani rasati

cresce

la nuca

Florinda Fusco↔71

che cresce

ora non ha memoria di me

come il mio sangue, come il lutto della terra

le braccia

o alluminio

lo osservo

solo il mio passo umano

non è plastica

giro intorno al tavolo

disegno un albero sulla mia pelle dalle caviglie

intorno al collo

lo prendo

ci giocavo da bambina

nessun angelo intorno

non ha rumore

non è gesso

cammino nella stanza

ombelichi

è come non visto

ha pittato bocche di uomini e donne

c’è un rossetto nella stanza

non ha odore

0.1


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Giulio Marzaioli Notturno


Estratti da Arco rovescio.


«Nell’ora meridiana più calda, quando si alza il frinire di cicale, sentì mancare il peso. “Non ho fatto neanche in tempo”, poi scomparve».

Giulio Marzaioli↔79


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Fiammetta Cirilli

PMA



2.

L’errore è stato programmare la casa con la culla / senza culla, le tende solari, il bagno, la porta aperta contro sole: perché le bestie non friniscano, non finiscano bile e sangue sui vetri e non ci siano altri omicidi oltre i piccoli, contenuti nelle labbra.

Programmano infatti celle vuote / piene che adempiano alle funzioni base: gli apparecchi predisposti all’igiene: sul gres chiaro, le orme da cancellare, il ghiaccio, gli insetti alle bordure. Riflettono. Si fermano, stanno ad aspettare. Sono stati consigliati di non insistere con le stimolazioni, con gli ormoni.

3.

I condotti sono otturati. I filtri lavorano male. L’aria di fuori, in quantità minime, penetra e si disperde fino nel cuore dell’ambiente. Dentro, c’è pericolo per le allergie di stagione. C’è pericolo per i colpi di tosse a salve e gli occhi. Acari bruni e miele, micoplasma, batteri comuni, larve: fanno il nido, assiepano, montano e smontano ogni ora cumuli di uova.

Fiammetta Cirilli↔87

1.


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Bob Perelman

Tra Minsk e Pinsk


Traduzione di Andrea Raos e Michele Zaffarano.


250 anni fa Federico (“il Grande”) chiese a Bach di improvvisare una fuga a 6 voci su un tema particolarmente sbilenco e sgradevole. La stampa scandalistica insinua che il suo figlio Numero 5 CPE Bach, uno dei compositori di corte di F, creò apposta quella forma a spuntoni e quasi velenosa per tormentare quel rimbambito di suo padre. Agli inizi, Federico era un liberale: aveva nutrito le arti, come direbbe Clinton, aveva lasciato la religione dentro la sua palla di vetro con tutta la neve, aveva aperto gli spazi pubblici alla libido sociale viva. Si ritrova alonato di Zeitgeist solo perché è lì che Mozart ha fatto vedere quanto bene poteva suonare il suono scrivendo Così fan tutte? Ma è sempre A B A, Nuovo Vecchio Nuovo, l’appetito del sistema in HD come non mai orecchie in fiamme sulla calda prospettiva globale corpi d’ora in poi plurali Esalare. Di fronte a forme di scritture portatili e alla moda Tutti vivono nel presente. Tutti! Mi senti? Tu sei disturbato. Bisogna raggiungerti, ti devi portare avanti il lavoro, tu. Yuhuuu – tu, sì, tu noi ce ne andiamo – ciao! MAI DI DOMENICA ho rovesciato una quantità ecologicamente sostenibile di sciroppo d’acero sul mio blog e mi sono grigliato un paio di salsicce umanitarie Poi, è stato il bianco selvaggio del cacatua e arance piene di sole giù fino alle navi dove mi sono infilato il vestito per il tempo libero e ho avuto un assaggio di quante cazzate ci siano

Bob Perelman↔93

Scrivo, quindi ho perso qualunque diritto a essere


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Roberto Cavallera

Catturata dal tacco di sinistra



il piccolo viaggio o matrimonio vicino al bagno / il dessert a contrasto. aprire per finta l’acqua la trappola impossibile era pensata impossibile / come fare soldi col vestito e viverci per un po’. cosa preferite non c’era che un posto un’elaborazione una casa in bella vista, anche da qui, in attesa dei cerchi che sono fuori. così non si calma fiorito si mescola alle onde tristi. la morte gli fa un discorso lo ripete: 9 di taglia 17 di lunghezza sopra due passi. valuta una risposta a produrre deliberatamente problemi ai riflessi spinali. preparato alla soluzione vuole essere esente e una coca da bere non c’era niente questa estate hanno detto di essere alla fine, ma credono alle pause e ai cambiamenti, chiedono se è possibile riprodurre le modifiche agli anni luce delle repliche

*** vicini alle macchine aspettano lo sconto. secondo la dinastica dei banchetti il materiale di sintesi diluisce nei giorni tesi all’emissione. si continua per sempre 1. il segreto del pasto e della festa metti le mani bene (già servite) 2. ordine dei promemoria. aperto/chiuso 3. partenza sicura con possibilità di soccorso 4. insegnare il rispetto per eliot

Roberto Cavallera↔101

catturata dal tacco di sinistra si concentra sul destro desidera attendere la scarpa lo zerbino all’ingresso. ha una tradizione è il negozio delle prove


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Nathalie Quintane Corso sui gozzi


Traduzione di Michele Zaffarano.


Del peso. Di quanto questo peso in più non vi faccia cadere in avanti, di quanto sia integrato al corpo, di quanto sia il corpo, e di come appaia supplementare soltanto visto da fuori. Da qui la pressione sociale – una cisti, te ne devi liberare, non sta bene (poi, quando non adempiamo al compito: è pericolosa), cresce, questa settimana è più grossa di settimana scorsa (voi non ve ne accorgete perché non vivete alla settimana, vivete giorno dopo giorno, minuto dopo minuto, secondo dopo secondo e i secondi non vi saltano fuori così). Quindi, le Alpi. Un problema di sali minerali. Sui sali minerali si ritrovano

Nathalie Quintane↔107

Si tratta di un corso sui gozzi (in francese: goitres, in inglese: goiters). I gozzi possono penzolare a coppie, uno a fianco dell’altro, oppure su ognuno dei due lati del collo. Sono delle sacche, delle fiaschette. Partenza: direttamente dal mento, da sotto il mento. Accompagnati da altri segni, l’attaccatura bassa dei capelli, il comprendonio limitato. Cos’è, ad esempio, un comprendonio limitato, non si finiscono le frasi ecc. Nessuna possibilità di gozzi sulla nuca. Ci sarà sempre qualcuno che vi verrà a dire di aver visto un gozzo su una nuca – ma è una bufala, il gozzo sta davanti. Non sarà magari che abbiamo preso l’abitudine di fare i ritratti frontali? Non sono molti i medici che fotografano un uomo di schiena. La quantità di carne, di grasso è sufficiente, quindi preferibilmente davanti. Il collo alto non è di nessun aiuto. Ci diciamo: quando la carne comincerà a cascare e a formare doppi menti, mi metterò il collo alto, nero – ma è troppo enorme, è una partita persa fin dall’inizio. Vanno a letto insieme, degenerano, vengono fuori dei gozzi; in breve, la storia dell’umanità (con la tendenza che si ha a esagerare quando si fanno dei corsi, per far mandar giù la pillola). Cristo, i due ladroni, destra, sinistra. A chi verrà il gozzo? A Cristo, no, siamo d’accordo. Metto una mano davanti che altrimenti mi scoppiano gli occhi dell’interlocutore: di soluzioni, non ce ne sono trentasei. L’orale regge poco le sfumature. Oppure bisognerebbe avere una memoria notevole, ricordarsi tutte le singole parole di un testo ascoltato la sera prima e riuscire a ricostruire l’inizio di un paragrafo di venti righe ecc. La cosa è assolutamente impossibile, ma la nostalgia, quella, la possiamo alimentare.


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Alessandro De Francesco

Corpo estraneo in moto ascensionale



talvolta la sacca si dimena sbatte in più direzioni sfugge alla portata della mano cade nell’erba frusciando si mescola al tocco sordo di una forchetta il tavolo all’aperto più tardi stavamo sotto l’influenza della luce in uno spazio umido dietro poster pubblicitari e cadono gli oggetti mi cadono gli oggetti nell’erba mi cadono dappertutto mi cadono sotto il tappeto agisce una sequenza di notti passate in albergo da solo in più direzioni dentro al buco dell’estate e se ci fosse allora una massa di sogni senza immagini sogni sonori forse che occupano le notti e scompaiono lasciando tracce nelle fenditure del liquido nero esce dalla gomma che pulsa si dilata sull’erba sull’estate che non ritorna poi mi indicano una direzione da percorrere tra i nervi e imbocco il tubo si tratta di guardare nella sacca dice di esplorarne il contenuto di

Alessandro De Francesco↔115

cercavo fantasie e trovavo solo sassi corpo estraneo occhi convessi nella penombra visti dall’interno dei miei occhi qui ci sta scappando di mano tutto a tutti pensavo uscendo dal vetro del quadro frugando nella trasparenza cercavo fantasie e trovavo solo sassi corpo estraneo occhi convessi nella penombra visti dall’interno dei miei stessi occhi un’estensione cava dello sguardo rivolto verso spazi inversi trasportano masse geometriche combinazioni insiemi cercavo fantasie e trovavo sassi e se fosse dove cercare si tratterebbe di rallentare l’oscillazione frenetica di questo corpo di gomma che è vivo e si schianta per terra con violenza in più direzioni lascia fasce di colore non lascia via d’uscita ostruisce la comprensione fomenta la rabbia l’energia resta invariata il mondo anche poi qualcuno si fa coraggio e ne descrive il movimento si immette nel tubo smette di pensare al moto e alle sue cause cambia ordine di spiegazione emette brusii apparenti non cerca più risposte cammina nel bosco di notte tra le sue braccia c’è una sacca che si muove e scalda


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Miron Tee 01–04



Miron Tee↔123


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Charles Bernstein

Oratorio dell’abiura La contraddizione diventa rivalitĂ


Originariamente apparso su Critical Inquiry 35, Winter, 2009, Recantorium è stato successivamente pubblicato su il verri 48, febbraio 2012 con il titolo Oratorio dell’abiura nella traduzione di Milli Graffi. Contradiction Turns to Rivalry (1983), in Islets/Irritations, Roof Books, New York 1992, pp. 25-27. La traduzione è di Marco Giovenale.


(una Macchina Celibe, secondo Duchamp secondo Kafka)

Io Charles, figlio del defunto Joseph Herman, detto Herman Joseph, e di Shirley K., detta Sherry, io, newyorkese di 58 anni, costituito personalmente in giudizio davanti a questo Stimato Corpo, e inginocchiato davanti a voi Eminentissimi Supremi Venerandi Lettori, Inquisitori Generali della eretica malvagità che attraversa l’intera Comunità della Poesia, avendo davanti agli occhi miei e toccando con le mie proprie mani i Libri dei Poeti Accessibili, giuro che sempre ho creduto, credo adesso, e che con l’aiuto vostro crederò per l’avvenire, a tutto quello che è contenuto, predicato, insegnato, ed espresso nei Libri dei Poeti Accessibili. Io ero nel male, io domando scusa, io abiuro. Io abbandono completamente la falsa opinione che il Mese Nazionale della Poesia sia nocivo alla poesia e ai poeti. Io abiuro, maledico e detesto il suddetto errore ed eresia. Ed ora liberamente e apertamente approvo e comprovo che le virtù del Mese Nazionale della Poesia sanno gettare una luce nazionale sulla poesia, elemento cruciale per tenere vivo il verso nel ventunesimo secolo. Io ero nel male, io domando scusa e abiuro. Io abbandono completamente la falsa opinione che si deve apprezzare solo l’oscura poesia d’élite. Io abiuro, maledico e detesto il suddetto errore. Ed ora, liberamente e apertamente approvo e comprovo che il modo migliore per indurre i lettori a leggere poesia è di presentare loro opere di grande richiamo con un forte contenuto emozionale e una bella linea narrativa. Io ero nel male, io domando scusa, io abiuro. Io abbandono completamente la falsa opinione che, per elevare il profilo della poesia, non contano tanto gli eventi che mettono in scena celebrità varie a leggere poesie, come succede ogni anno al Mese Nazionale della Poesia, ma piuttosto valgono gli eventi dove sono gli poeti stessi a leggere le proprie poesie. Io ammetto il mio errore e me ne rammarico. I poeti farebbero scappare il largo e ricco pubblico dei patroni dell’arte. Come

Charles Bernstein↔129

Oratorio dell’abiura


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Michele Zaffarano

Una certa coerenza



le forme sono geometriche

sulle sabbie mobili come se l’energia fosse bloccata, come se fosse compressa

e poi qui arrivano le linee a bloccare chiuso, impenetrabile la fuga è pronta dà un senso di pena, di grandezza, di imponenza

il movimento è complesso è tutta stata succhiata via

va avanti lentamente, con lentezza va avanti sgonfiandosi, svuotandosi

una vasca piena d’acqua verso il sole, sgonfiandosi quello che manca è il prodotto

Michele Zaffarano↔137

858 331 170 755 304 854 602 170 155 790 485 616 523 37 788 1035 513 396 489 437 451 886 694 813 1023 682 395 416 1045 423 119 575 481 808 1098 127 633 114 461 357 117 959 99 1087


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Marco Giovenale

Ăˆ abbastanza sicuro



che vanno bene anche per un’altra professione (ma solo per una)

dice che ci sarà una rivoluzione dal basso da due settimane cammina dondolando leggermente apre la porta e poi la richiude per mantenere l’aria fresca dentro stacca la fattura 2-2-(8) non ama le strutture pubbliche, gli ospedali faranno parte del quadro della rivoluzione gli è venuta questa idea un toner parla di sé in prima persona il pappagallo si strofina sulla palla da tennis affettuosamente (è un modo di dire) ha comprato un nuovo disco rigido ha gli occhi marroni la sua fidanzata è belga ma non è ancora tornata dal belgio da due settimane domenica va in barca, è un momento di relax

Marco Giovenale↔145

frasi in ordine alla descrizione del cuoco


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Andrea Raos

Le avventure dell’Allegro Leprotto (2: L’anno scorso pervinca)



Febbraio scorso pervinca L’Allegro Leprotto ha sperato che c’era Un Istrice Buono che non sgrida chi stride Cerca di andare a cercare se c’era E lo trova che irride a chi piange per niente: «Ma tu Allegro Leprotto non piangere poco Non pensare che irrido a chi piange a ragione». Questo gli dice l’Ironico Istrice Da oggi il secondo animale dell’anno.

Marzo scorso pervinca L’Allegro Leprotto ha pensato Golia Che è quella Balena che fu in Lombardia (Bambino ne vidi le ossa in un hangar). Poi benché morta se ne è andata via Leprotto le chiede dov’è in ferie il suo scheletro: «Cervia o Rapallo, a seconda dell’anno». Questo gli sbuffa Trapasso Golia, Balena che è il terzo animale dell’anno.

Andrea Raos↔153

Gennaio scorso pervinca L’Allegro Leprotto cammina strade scoscese Mastica amaro digerisce i suoi sassi Rimane sospeso quando incontra Libellula: «Non posso ronzare, non c’è stagno stagnante – Meglio posarmi così mi riposo Meglio non stare a volare per niente». Questo gli dice Posata Libellula Che è sempre il primo animale dell’anno.


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Luigi Severi

Sinopia



due: trovi la pietra, il ritmo del bambino guarda in avanti anche troppo, fruga nelle tasche dei giorni, soffia una lama nel corpo del vuoto (quanto freddo che c’è, meno trecento, tra stella e stella, e il buio come un gas alla fine ritorna: l’autobus delle sette, due cani nel parco, e qualche lego: libera il gioco per mezz’ora, sul tappeto, perdona a te l’ipotesi del figlio, poi fai un cristallo di tutta quella danza e lascialo in equilibrio sopra il filo

Luigi Severi↔159

disagio numero uno: il legno che si scheggia sotto il dito per troppo agosto le cicale che salgono dalla terra per numerare i battiti (tic tac da dietro gli alberi, c’è sabbia


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Jean-Marie Gleize Trovare qui


Traduzione di Michele Zaffarano.


Anche se è leggera, la pendenza mi porta dove vuole. Cado in avanti come se, però senza cadere. Quel grido, l’ho sentito parecchie volte. Tornando indietro, la pioggia fra i rami, sorda. E il canto del fiume, in basso, nero e veloce. Lento e nero e continuo, ma a scatti, veloce. Un grappolo, il gruppo dei bambini, girano qui in cerchio, si ritrovano al lavatoio, se ne stanno per molto tempo a guardare l’acqua piena di sapone, l’acqua fonda, osservano; si dice che facciano piroette, che facciano girotondi, che a loro piaccia quella sensazione di vertigine e di smarrimento, la perdita d’equilibrio. Stamattina, ho incontrato questo gregge in mezzo alla strada. Ho smesso di correre. Quando però mi sono avvicinato, hanno fatto dietrofront, una massa bianca e pesante, e io mi sono rimesso a corrergli dietro. Avevano paura. La pioggia restava sopra, in una massa nera e compatta, a nuvole basse, spesse. Io fissavo l’asfalto per terra e le schiene delle bestie, non le vedevo più, le sentivo che pestavano le zampe, che correvano scomposte. Il grido, adesso, aveva smesso però io continuavo a sentirlo. Perché, un rumore di preghiera?

Jean-Marie Gleize↔167

Ho portato a termine una parte del compito. Trovare qui. Non abbiamo nessuna ragione di agire. La pendenza è facile e semplice. A destra e a sinistra, le scarpate sono come i muri, grigie, verdi e compresse come i muri. A proteggerci, c’è il fatto che siamo nudi. La pendenza mi porta dove vuole. Quello stesso grido, l’ho sentito parecchie volte. Un animale. Il rumore dell’acqua fra i rami, al ritorno. Goccia a goccia, un rumore di preghiera. Torno con i capelli bagnati. Il freddo alle caviglie.


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Gherardo Bortolotti

Quando arrivarono gli alieni


Ad Andrea Raos.


Dalle distanze della periferia, risuonavano gli allarmi antiaerei e si vedevano i fumi di alcuni incendi in corso, isolati, tra i condomini ed i parcheggi dei centri sportivi. bgmole sapeva che alcune cellule di estrema sinistra avevano iniziato una campagna di guerriglia nei quartieri, assaltando uffici decentrati, piccole filiali di crediti cooperativi e di finanziarie minori. Ogni tanto, il pomeriggio, vedeva arrivare di corsa, da dopo la rotatoria, drappelli informali di giovani con il volto coperto ed un tascapane a tracolla. C’era chi si fermava, una mezz’oretta, a prendere a sassate la vetrina di un’agenzia di lavoro interinale. Più spesso, proseguivano verso le uscite della tangenziale, in attesa delle prime colonne di blindati delle forze dell’ordine.

28

I cinque consigli di amministrazione più importanti dell’area di Singapore decisero di passare alla rete, spinottando i propri componenti ad un hub organico di produzione texana. I corpi, in stato di sonno rem per più di dodici ore al giorno, galleggiavano in un composto nutritivo innestato di colonie di batteri modificati e di tessuti nanotecnologici, incaricati di smantellare sistematicamente le connessioni cellulari, senza interrompere l’attività cognitiva, e infine disciogliere i corpi stessi in una gelatina ipocosciente, attraversata dall’hardware di un elaboratore dedicato. Erano stoccati in alcuni magazzini sotterranei alla periferia di Losanna, gestiti da un consorzio di laboratori terrestri ed orbitali, ed i loro cicli onirici venivano quotati sui mercati europei a scadenze mensili. Da quel momento, una serie di operazioni al ribasso avevano congelato l’impennata borsistica corrente, producendo, sui mercati nordamericani, strane speculazioni ai danni delle filiere della produzione di contenuti e del settore psicofarmaceutico. Di colpo, iniziarono a spuntare, sul territorio, nelle città di media importanza, piccole finanziarie che offrivano abbonamenti virtualmente gratuiti alle proprie linee di credito, dando luogo a fenomeni di iperinflazione molto localizzati ed alla generazione di economie parallele basate sull’assenza di moneta e di proprietà. Come soluzioni improvvise di lente mareggiate, fronti di capitali senza controllo si riversavano su alcune comunità periferiche e si

Gherardo Bortolotti↔175

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Rosa Menkman 01–05



Rosa Menkman↔183


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Rachel Blau DuPlessis

Bozza 107 : L’intenzione era dire


L’epigrafe di P. Inman è da una delle sue conversazioni per Philly Talks del 1999. Così ha risposto il foto-giornalista David Swanson alla domanda «Guardando indietro che cosa hai imparato in Iraq?», fatta da Steve Volk per l’articolo «View to a Kill», Philadelphia Weekly. Marzo 9-15, 2005: 11-12. Gli ultimi versi vengono da una mia mini-poesia per un baby-libro di Dusie. La bozza 107 è sulla “linea del 12”. Rachel Blau DuPlessis Traduzione di Renata Morresi.


L’intenzione era: un elenco, uno e uno e uno, stupore. Ma c’era bisogno di verbi. E poi c’era bisogno di tempo. L’intenzione: prendere nota di porte pesanti il cui peso puoi solo, senza esserci stata, fare finta di intuire. L’intenzione: cancella metà o più delle parole – ma non osai. Voler sapere come fare arte e come dire la verità. Perché è così insipida questa mela transgenica, come siamo arrivati fin qui e l’abbiamo proprio deciso? Oppure quale fango alluvionale ci ha sorpreso, sprofondato. L’intenzione: rendere evidenti le suture, i rappezzi e il loro sovrapporsi. Esteticamente, dico. L’intenzione: un abbozzo ogni giorno, e così annotare ancora, ulteriormente, molto oltre quella cosa detta “il centro,” potrebbe essere qui. Domanda: «Guardandoti indietro, cosa hai imparato?» Risposta: «Che a ucciderti basta una minima quantità di metallo» L’intenzione era dire: «Fa’ il conto» Non sarà che questo pensiero non è andato da nessuna parte?

Rachel Blau DuPlessis↔191

Se si parla di profondità non è necessario psicologizzare le cose. L’interno dell’oggetto può anche essere sociale… P. Inman


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Ex.it↔196


Éric Suchère Misteriosa


Succedono cose misteriose, cose che sono tanto più misteriose quanto più la linea è chiara, quanto più tutto sembra essere detto nella maniera più trasparente. O forse è proprio perché c’è la più grande trasparenza che le cose diventano misteriose e quando la figura, che è un vuoto, incontra queste cose misteriose, non può far altro che produrre grandi gocce di sudore. Sono qui pubblicate le prime cinque sezioni delle sessantadue che compongono il libro Mystérieuse. Traduzione di Michele Zaffarano.


Sfondo nero: le figure nel buio – è la preparazione d’un piano segreto senza farsi prendere dall’angoscia. Sfondo nero: le figure nel buio – è l’attesa di un’azione che richiede una certa discrezione. Muro e porta: una figura apre la porta che affaccia soltanto sul buio – è un momento entra proprio prima di un’azione. Sfondo nero: stelle, tratti ondulati, piccole nubi che a soffiarci esplodono partendo da un centro in mezzo a rumori che sono diversissimi – è un’azione che ci immaginiamo violenta. Linea di un muro in basso: la figura cammina sulla linea e la figura animale fa la stessa cosa, in parallelo – è l’orgoglio ingenuo sotto nuove vesti. Tavolo con tovaglia e muro: le figure camminano verso quella che può essere indicata come un’uscita e salutano con aria marziale un addetto che scrive seduto sul tavolo butta la sigaretta, l’arabesco della voluta – è una spacconata.

02 Capanna, ciuffi d’erba a zigzag e un po’ di vegetazione: due figure, di cui una conciata male, graffi e macchie animali, stanno discutendo – sono un brutto colpo e un agguato futuro. Notte, ciuffi d’erba a zigzag e cespugli a ritagli neri: le figure camminano con il fucile sotto braccio pronti a cacciare di notte – è la soddisfazione di un piacere che sta per arrivare. Notte, ciuffi d’erba a zigzag, riflessi sullo stagno e alberi e cespugli a ritagli neri: le figure si fermano alle postazioni di tiro – è una constatazione sui costumi animali. Notte, ciuffi d’erba a zigzag, ritaglio di tronco nero, superficie nera dello stagno e alberi e cespugli a ritagli neri: le figure stanno sedute ad aspettare che succeda qualcosa – è una preparazione.

Éric Suchère↔199

01


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Fabio Teti

Sotto peggiori paragrafi



mi ha fatto un animale, una macchina, una macchina, un animale, come posso assicurare che sia io il responsabile di tutto? e se è una poesia che ho nel mio vecchio cerchio di dolore generato dalla morte di un capello, ho scritto ma è lo stesso anche a causa delle guerre dei segni: perché io, a sua volta, porta alla morte e vi si lascia inoculare senza i vari arredamenti, le applicazioni, dimenticate, per l’espulsione di rifugiati a vario titolo nell’incubo cotidie di bruciato il ragno della, verità, ma mai la tela del regno centripeto e così in astratte e le scanalature inferiori del piano detto astrale, in cui è il divario di transizione o un’altra formula a scavare all’improvviso un panorama di corpi celesti e di sangue. prepararvi un proprio moto, in luogo, ma una catena anche umana e girare in ogni caso non contando su quell’aggettivo, comune a tutti, o peggio o meglio. invece, si ha giusto una vaga idea della guerra poi coinvolti in un dialogo da strada, e come prorogati o postergati a un’estensione permanente della pressione diastolica e sistolica dai vostri, piccoli conti controllati dai computer, negli eoni con successo infine, è stata accettata, o non lo è stata. la gente chiama lui un umano, o altro di simile, purché lo si assimili, ché in le scoperte fuori quello toglie cosa solo solo antropomorfa ma gestita dalla scienza come vera: si sta distrutti hanno creato pensa proprio una cassetta, di sicurezza, per l’abuso di potere e la semplicità della larghezza di banda. poi alcuni, di voi o senza ricorrere a dell’acqua, non si ricordano ma niente della tenia né del fuoco: eppure, la passione morale è una parte naturale del corpo come il seno o un’ascella o le dita se lasciate senza protesi

Fabio Teti↔207

E però che soprastare alle passioni e acti di tanta gioventudine pare alcuno parlare fabuloso, mi partirò da esse, e trapassando molte cose, le quali si potrebbero trarre dallo exemplo onde nascono queste, verrò a quelle parole le quali sono scripte nella mia memoria sotto maggiori paragrafi Dante Alighieri, Vita nova, I, 11


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Simona Menicocci Saturazioni



ha solo un non a: più non può come hanno: ecco lo: primo errore lasciato (è) immesso / grato tombato dentro. *** nel plico nel / agito nel / rinchiusi senza e nessuno reato accesso rin/ non / toccano ancora gli sciogli-lingue: / lagergulaglaogai / sos e se e se in tre giorni e senza dire (al solito: è) nulla muore / chino e: si rivede

Simona Menicocci↔215

è anche vero che / cosa a: crisi urla e l’altra dispnea pena respiro a / e breve a / capo senza mimo / gestus plus dis / gusto


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Jennifer Scappettone Exit 43



Jennifer Scappettone↔223

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Rosaire Appel

Unauthorized account # 8


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Rosaire Appel↔229


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Appendice



Scritture / Spaziature della Risonanza Appunti e frammenti sparsi

Fare musica senza fare musica, oltrepassare le formalizzazioni sistemiche dei linguaggi musicali e aprirsi ad altro. Questa è stata da sempre la mia fondamentale necessità-tensione-ossessione. Si è rivelata cosa non da poco. Si tratta di uscire dal dominio del logos categoriale e tentare passaggi e percorsi diversi. Qui presento una serie di appunti inediti e alcuni frammenti provenienti da scritti di presentazione di progetti realizzati negli ultimi dieci anni. L’idea è quella di dare testimonianza di un percorso di ricerca che nella sua eleborazione teorica non ha ancora trovato forma discorsiva compiuta. Che forse l’attende o che forse è destinata a restare necessariamente in-compiuta.

Appunti Il suono sottomesso al linguaggio viene privato della sua aura di risonanza, ridotto a segno sistemico e reso funzionale al sistema-linguaggio. Il suono-evento viene circonciso e trasformato da suonosenso a suono-significato. Inventare strategie che mettano fuori gioco la presa linguistica e riportino la creazione nello spazio sensibile dell’immanenza risonante. Suoni non sottoposti alla chiarificazione dei linguaggi ma accolti nella differenza del logos viscerale. Suoni oscuri e indistinti, impuri, sinestetici, suoni creaturali, informi, ancora immersi nel possibile, nella risonanza, correlati del corpo, materiali sonori eterogenei, sfumature, suoni non temperati, mal temperati, frammenti idiomatici, incidenti sonori, sonorità inquiete, disperse, eccedenti, puntualità e stratifonie metamorfiche.

Marco Ariano↔235

Marco Ariano


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Notizie bio-bibliografiche



(New York) è autrice di testi sperimentali e artista e grafica interessata all’esplorazione degli spazi intermedi fra lettura/visione/ascolto. Fa libri (con editori, o hand-made, autoprodotti, e con materiali riutilizzati), disegni a inchiostro e disegni digitali. Il nucleo principale dei suoi interessi è sostanzialmente il linguaggio visivo. Usando una combinazione di fumetti astratti e scrittura asemantica, sviluppa sequenze che restano aperte all’interpretazione, facendo così in modo che quella che corre fra osservatore e opera sia una relazione attiva piuttosto che passiva. Il suo sito è rosaireappel.com. (Roma 1961) è percussionista, ricercatore, compositore di musica improvvisata, artista multimediale. Sperimenta scritture poetico-scenico-sonore ed elabora dispositivi/strategie di produzione musicale. Articola un percorso di studio e di ricerca ai margini di arte e filosofia. Attraversa jazz, musiche etniche e sperimentazione contemporanea. Suona musiche non convenzionali. Nel 1999 fonda il laboratorio di ricerca artistica CarneCeleste con il quale sviluppa l’idea di un “teatro di eventi sonori” realizzando performance, installazioni e opere multimediali, da La vacuità splendente a Sentire offerente, da n frammenti limbici e Degli insetti. Fondatore / co-fondatore di gruppi legati a pratiche improvvisative eterogenee come Zeriletico, Opera Mutica, Xubuxue, Difforme Ensemble. Collabora con alcuni dei più importanti musicisti e artisti della scena contemporanea. (nato a Monza il 31 dicembre 1988) è iscritto al corso di laurea in lettere all’Università degli studi di Milano. Tra il 2010 e il 2011, ha seguito il corso di poesia integrata curato da Biagio Cepollaro. È co-fondatore e autore (assieme a Manuel Micaletto) del blog / progetto di poesia e scrittura non-narrativa plandeclivage.blogspot. com. Finalista al Premio Montano 2012 per la sezione «Raccolta Inedita» (con la silloge ripartizione della volta), è autore di asemic-net e fa parte del blog di ricerca eexxiitt.blogspot.com. Suoi testi sono apparsi in rivista su «il verri» e on-line su poesiadafare.wordpress.com, niederngasse.it, gammm.org, nazioneindiana.it, letteregrosse.blogspot.it, poetarumsilva.wordpress.com, «La dimora del tempo sospeso» (rebstein.wordpress.com). è nato a New York nel 1950. Ha pubblicato 17 raccolte di poesie e libretti, e tre raccolte di saggi. Più recentemente: Recalculating (University of Chicago Press, 2013), Attack of the Difficult Poems: Essays & Inventions (Chicago, 2011), All the Whiskey in Heaven: Selected Poems (Farrar, Straus and Giroux, 2010), Blind Witness: Three American Operas (Factory School, 2008); Girly Man (Chicago, 2006) e My Way: Speeches and Poems (Chicago, 1999). Tra il 1978 e il 1981 è stato tra i redattori della rivista «L=A=N=G=U=A=G=E». Negli anni Novanta è stato tra i fondatori del Poetics Program presso la State University of New York– Buffalo, dove ha ricoperto il ruolo di SUNY Distinguished Professor. Bernstein è

Marco Ariano

Daniele Bellomi

Charles Bernstein

Notizie bio-bibliografiche↔241

rosaire appel


redattore dell’Electronic Poetry Center (epc.buffalo.edu) e co-dirige PennSound (writing.upenn.edu/pennsound). Attualmente è Donald T. Regan Professor of English and Comparative Literature presso l’Università di Pennsylvania e membro dell’American Academy of Arts & Sciences. (bgmole.wordpress.com) è nato nel 1972, a Brescia, dove vive e lavora. Si occupa di letteratura sperimentale e avanguardia e della ricaduta delle nuove tecnologie di comunicazione sulla produzione e fruizione dei testi letterari. I suoi lavori esplorano margini e aree di confine tra prosa e poesia. Nel 2005, ha pubblicato l’ebook Canopo (Cepollaro e-dizioni). Nel 2007, ha pubblicato la plaquette Soluzioni binarie (La Camera Verde). Nel 2009, ha pubblicato Tecniche di basso livello (Lavieri) e ha partecipato all’antologia Prosa in prosa (Le Lettere). Nel 2011, ha partecipato all’antologia Poeti degli anni zero (Ponte Sisto). Con Michele Zaffarano cura la collana «Chapbooks» per Arcipelago Edizioni, che pubblica letteratura sperimentale dalla Francia, dall’Italia e dagli USA. Ha pubblicato testi e traduzioni in rete e su rivista. È tra i fondatori e curatori del sito di traduzioni e letteratura sperimentale gammm.org ed è un redattore del blog letterario nazioneindiana.it. (Varese, 1973) ha pubblicato: CoffeeTable Book (Transeuropa, 2011), Antologia (in Prosa in prosa, Le Lettere, 2009), Nuovo paesaggio italiano (Arcipelago, 2009), Total living (La Camera Verde, 2007), Quaderni aperti (nel Nono quaderno italiano di poesia contemporanea, Marcos y Marcos, 2007), Inezie (Lietocolle, 2002). Co-dirige la testata web «L’Ulisse» (lietocolle.info/it/l_ulisse) ed è tra i redattori di gammm.org, puntocritico.eu e nazioneindiana.it. è nato a Saluzzo (Cuneo) nel 1968. Ha pubblicato la plaquette slm nella collana «Chapbook» delle edizioni Arcipelago, e – on-line – la serie Acheropite Poems, in issuu/compostxt; Stanza e altro, in issuu/differxhost e C40 come e-book ospitato su gammm.org. Collabora a vari blog, tra cui weeimage.blogspot.com, recognitiones. blogspot.com. Le sue principali pagine in rete sono: prosthesis.wordpress.com, compostxt.blogspot.com, unitedautomations.blogspot.com, randomindex.wordpress.com, e exponere.wordpress.com. Suoi testi sono usciti in varie sedi on-line, tra cui letteregrosse.blogspot.com. Da solo e con altri, lavora anche a sperimentazioni musicali (e musicali-testuali: soundcloud.com/krupnik). (Cuneo, 28/06/1957) dal 1975 a tutt’oggi: interventi sull’arte contemporanea. 1993: Cicli del Beccafumi (Primalpe), ora reperibile in rete. Dal 2007: recognitiones.blogspot. com, collaborazioni a compostxr.blogspot.com, successiva creazione di folioline. tumblr.com dedicato a visual poetry, scrittura asemantica ecc. Redattore di eexxiitt. blogspot.com, presente in vari siti con installazioni verbo-visive e asemantiche. Dal 2009-2010: primi esperimenti di editoria on-line.

Gherardo Bortolotti

Alessandro Broggi Roberto Cavallera

RICCArDo CavallO


vive e lavora a Roma, dove insegna italiano nella scuola pubblica. Redattrice del «Bollettino di italianistica», si è a varie riprese occupata di autori come Luciano Bianciardi, Anna Maria Ortese, Beppe Fenoglio. A quest’ultimo ha dedicato il libro Alba e le Langhe: l’epopea del Partigiano Johnny. Ha ultimato nel 2012, con una tesi sulla scrittura di Dolores Prato, un dottorato di ricerca in Studi di genere, presso l’università di Roma La Sapienza. Per le edizioni La Camera Verde è uscito, nello stesso anno, il libro di prose L’incanto della specie. vive nei pressi di Roma dove è nato nel 1958. Attivo nell’ambito della fotografia dal 1982, nel tempo matura un rapporto intimo e inconscio con la luce usandola, attraverso il dispositivo fotografico e il video, come strumento di indagine ed espressivo. Ha partecipato e collabora a varie iniziative performative con musicisti di area sperimentale, tra i quali Marco Ariano (Fotopartiture), Elio Martusciello, Gianfranco Tedeschi, Vincent Courtois, con i poeti Marco Giovenale (Atto senza attori), Sara Ventroni, Prisca Agustoni e con la danzatrice Alessandra Cristiani (Entrana). Dal 2011 entra a far parte del comitato di redazione della testata giornalistica on-line puntodisvista.net, dell’associazione culturale omonima. è nata nel 1976 a Livorno; vive a Roma. Ha pubblicato varie sillogi di poesia (ultime uscite L’orlo di Galois, 2010, e Detour, 2012, entrambe per le edizioni La Camera Verde) e il romanzo Onore ai diffidati (2008, Mondadori). Suoi testi di poesia e prosa sono apparsi in varie riviste italiane e straniere tra cui «Atelier», «Gradiva», «Nuovi argomenti», «Alfabeta2», «La stampa», «il Manifesto», «Des Italiens», «OEI Magazines», «Italian Poetry Review», «Italies». è poeta e critica statunitense. Autrice di sei libri di critica letteraria, che si occupano di modernismo e gender analyses; di quattordici libri o chapbook di poesia, compreso il suo lungo testo in più volumi, Drafts; e di quattro volumi da lei curati. Il progetto di poema lungo, avviato nel 1986, è raccolto in The Collage Poems of Drafts (2011), Pitch: Drafts 77-95 (2010), Torques: Drafts 58-76 (2007), Drafts 39-57. Pledge, with Draft unnumbered: Précis (2004) tutti usciti presso Salt Publishing; e in Drafts 1-38. Toll (Wesleyan University Press, 2001). Salt pubblicherà nel 2013 Surge: Drafts 96-114. Traduzioni in italiano e in francese di selezioni consistenti della sua opera usciranno nel 2013 presso Vydia e José Corti. La sua poesia può essere ascoltata su PennSound; le sue pagine web sono rachelblauduplessis.com e wings.buffalo.edu/epc/ authors/duplessis. (Pisa, 1981) vive e lavora tra Francia, Italia, Svizzera e Regno Unito. Poeta borsista del Centre national du livre

Pietro D’Agostino

Elisa Davoglio

Rachel Blau DuPlessis

Alessandro De Francesco

Notizie bio-bibliografiche↔243

Fiammetta Cirilli


(Francia), poet-in-residence all’European Graduate School (Svizzera) e co-fondatore dell’Atelier di creazione letteraria al Dipartimento Letterature e linguaggi dell’École normale supérieure di Parigi, ha pubblicato: Lo spostamento degli oggetti (Cierre Grafica, 2008), Da 1000 m (e-book, gammm.org, 2009), Redéfinition (Mix Éditions, Parigi, 2010), Ridefinizione (La Camera Verde, 2011). Attivo anche come artista, ha realizzato installazioni, performances e mostre. Nel 2012 è stato accolto come artistin-residence alla Kunsthalle Mulhouse con il progetto Scrittura aumentata. Siti web: alessandrodefrancesco.net, augmentedwriting.com. vive a Roma dove lavora come traduttore. È tra i redattori di gammm.org, puntocritico. eu, «Argo», «Or», e di vari spazi web. Dirige la collana bilingue (italiano / inglese) di e-book di poesia italiana contemporanea «Logosfere», dell’editrice Zona /Quintadicopertina. Cura (con gammm.org) la rubrica «gammmatica» su «l’immaginazione». I suoi libri di poesia più recenti sono Shelter (Donzelli, 2010), Storia dei minuti (Transeuropa, 2010), In rebus (Zona, 2012, con i testi vincitori del Premio Antonio Delfini 2009). Tra gli altri: Criterio dei vetri (Oèdipus, 2007), La casa esposta (Le Lettere, 2007), Soluzione della materia (La Camera Verde, 2009); e le prose di Numeri primi (Arcipelago, 2006), Quasi tutti (Polìmata, 2010) e Lie lie (La Camera Verde, 2010). Suoi testi sono antologizzati in Parola plurale (Sossella, 2005), Nono quaderno italiano di poesia contemporanea (Marcos y Marcos, 2007), e in Poesia degli anni zero (Ponte Sisto, 2011). Con i redattori di gammm.org è nel libro collettivo Prosa in prosa (Le Lettere, 2009). Per Sossella nel 2008 ha realizzato una ampia raccolta antologica di testi di Roberto Roversi. Il suo blog è slowforward.wordpress.com. è scrittore. È nato a Parigi nel quartiere del Marais, tra la Bastiglia e Saint-Paul. È anche professore emerito all’École Normale Supérieure di Lione, dove per dieci anni (19992009) ha diretto il Centro di studi poetici. Ha concepito questo laboratorio come una “comunità” di ricerca e di creazione. Lavora (insieme ad altri) all’emersione d’una scrittura oggettiva. Si è sposato a Tunisi, ha vissuto a Cartagine e ha insegnato all’Università di Tunisi. Ha insegnato anche negli Stati Uniti (nella foresta del Vermont) e nella Cina interna, a Wuhan. Ha girato moltissimo intorno al buco del Lemano, il lago. Non appena ne ha la possibilità, torna in Cina, a Xi’an e a Pechino. Oppure a Tarnac, che è il villaggio della sua infanzia. Lavora alla consunzione e al superamento del genere poesia. Pensa di poter parlare di “post-poesia”. Incoraggia ogni iniziativa in questo senso. Per molto tempo ha documentato i propri spostamenti nello spazio con una Polaroid. Ama la musica araba, il nero e la pioggia. Si interessa degli ordini mendicanti. Non va a teatro. Insieme a Michel Crozatier, ha fondato prima la rivista «Acid(e)» e poi «Nioques», di cui è tuttora il responsabile. Pensa che l’aggettivo «letterale» e l’aggettivo «comunista» debbano avere un senso. (Insieme ad altri) lavora per cercarlo. Ha pubblicato su parecchie riviste, tra cui «L’In Plano», «ZUK», «Tartine», «Axolotl» o «TTC». Ha fondato la cellula Max Stirner a Sigonce

Marco Giovenale

Jean-Marie Gleize


Milli Graffi

Mariangela Guatteri

Florinda Fusco

Andrea Inglese

Notizie bio-bibliografiche↔245

(sulle Alpi dell’Alta Provenza), con Michel Crozatier e Patrick Sainton («deadly workers»). Dice di aver mangiato pesce di fonte e che ci sia bisogno di costruire capanne. Dice di andare verso un albero e di ritornare. O di diventare. è nata a Milano nel 1940. Negli anni Sessanta partecipa ai maggiori festival europei di poesia sonora. È stata professore a contratto presso l’Università di Verona e l’Accademia Carrara di Bergamo. Dirige la rivista «il verri». Di poesia, ha pubblicato: Mille graffi e venti poesie (Geiger, 1979); Fragili film (Nuovi Autori, 1987); L’amore meccanico (Anterem, 1994); Embargo Voice (Bibliopolis, 2006). Ha pubblicato il romanzo Centimetri due (Edizioni d’If, 2004). Indaga sulle ragioni della poesia dei compagni di strada: Balestrini, Sanguineti, Spatola, Porta, Niccolai, Tom Raworth, Scialoja, Beltrametti, Castaldi, Rosmarie Waldrop, Barbara Guest. Studi anche sul nonsense, sul comico e sui limerick di Edward Lear, sulle poesie di Palazzeschi, su Petrolini, su Dario Fo e su Lewis Carroll, di cui traduce Alice nel paese delle meraviglie, Attraverso lo specchio (Garzanti, 1989) e La caccia allo Snualo (Studio Tesi, 1985). transita dagli anni Ottanta tra scrittura e arte visiva realizzando opere video e fotografiche, disegni, installazioni. Tra gli ultimi testi in prosa pubblicati: Il secondo nome (Arcipelago, 2013), Tavola delle materie (diyfferx, 2012), Nuovo soggettario (diyfferx, 2011). Il suo ultimo libro di poesia è Stati di assedio (Anterem, 2011 – Premio Lorenzo Montano). Nei suoi più recenti lavori visivi il segno – o il pixel – incontra la scrittura nei territori asemic; alcune immagini si trovano sulle riviste «Apocrifa Art Magazine», «Sleeping Fish, «Moria Poetry Journal», «REM Magazine». Contribuisce ad alcuni blog di scrittura di ricerca tra cui eexxiitt.blogspot.com, exixtere.blogspot.com, refrag.blogspot. com. Il suo sito è mariangelaguatteri.wordpress.com. (1972) ha pubblicato su varie riviste italiane e straniere. Nel 2001 esce Linee (Zona). Con Il libro delle madonne scure (Mazzoli 2003), illustrato da Luigi Ontani, è stata vincitrice del Premio Delfini. Ha tradotto dallo spagnolo l’opera poetica della scrittrice argentina Alejandra Pizarnik, vincendo il premio nazionale di traduzione «Bernard Simeone» (2004). Ha scritto una monografia su Amelia Rosselli (Palumbo, 2007). Ha svolto uno studio filologico sull’opera di Edoardo Cacciatore, curando l’edizione critica di Tutti i poteri (Empiria 2007) e scrivendo la monografia Verso il Libro. Scrittura e pensiero in Edoardo Cacciatore (Graphis, 2008). Nel 2009 ha pubblicato Tre opere (Oèdipus). Nel 2011 è uscito il suo ultimo libro Thérèse (Polìmata). Suoi testi sono stati tradotti in inglese, in francese e in spagnolo. (1967) vive a Parigi. Ha pubblicato un saggio di teoria del romanzo, L’eroe segreto. Il personaggio nella modernità dalla confessione al solipsismo (2003), i libri di poesia Prove d’inconsistenza (sul Sesto quaderno italiano di poesia contemporanea,


Marcos y Marcos, 1998), Inventari (Zona, 2001), Colonne d’aveugles (Le Clou dans le fer, Parigi, 2007), La distrazione (Luca Sossella, 2008; premio Montano 2009), le raccolte di prose Prati / Pelouses (La Camera Verde, 2007) in parte confluite nel volume collettivo Prosa in prosa (Le Lettere, 2009), Quando Kubrick inventò la fantascienza. 4 capricci su 2001 (La Camera Verde, 2011) e Commiato da Andromeda (Valigie Rosse, 2011; premio Ciampi). La raccolta di saggi La confusione è ancella della menzogna è apparsa nel 2012 presso l’editore digitale Quintadicopertina. È uno dei redattori di nazioneindiana.it e di gammm.org. È nel comitato di redazione di «Alfabeta2». (Firenze, 1972) vive a Roma. Libri pubblicati: Arredo metropolitano (La Camera Verde); In re ipsa (Anterem Edizioni); Quadranti (Oèdipus Editore e, successivamente, Mix Éditions, Parigi); Appunti del non vero (Zona); La stanza – Opera in versi sulla filmografia di A. Tarkovskij (La Camera Verde); Figure di reato (La Camera Verde); Trittici (Edizioni d’If); Suburra (Perrone); Cavare marmo, volume fotografico (La Camera Verde); Moduli di prima fase (La Camera Verde); La concia, volume fotografico (La Camera Verde); Voci di seconda fase (Arcipelago Edizioni); Quattro fasi (La Camera Verde). nasce nel 1985. Sue poesie sono apparse su poetarumsilva.wordpress.com, «Pigreco» (poesia2punto0.com), nazioneindiana.it e esc-argot.blogspot.com. Si è laureata in Lettere con una tesi sull’opera di poesia e musica elettronica Tiresia di Giuliano Mesa. La sua prima silloge poetica Incidenti e provvisori è edita da La Camera Verde. (Sanremo, 1990) studia lettere alla Statale di Milano. Co-fondatore del blog / progetto plandeclivage.blogspot.com (poesia, prosa non-narrativa, asemic writing), fa parte dell’ensemble di eexxiitt.blogspot.com. Nel 2012 ha pubblicato per la collana «Opera Prima» di Cierre Grafica la silloge Il piombo a specchio. Nello stesso anno si è aggiudicato il premio Lorenzo Montano per la prosa. Sue cose sono comparse sul numero 50 de «il verri» e in rete su gammm.org, nazioneindiana.it, letteregrosse. blogspot.it, «Blanc de ta nuque» (golfedombre.blogspot.it). Moltissime altre sono scomparse. traduce, scrive saggistica e poesia, insegna lingua e traduzione inglese all’Università di Macerata. Recentemente sono apparse sue traduzioni della poetessa americana Rachel Blau DuPlessis: Dieci bozze (Vydia, 2012), con una introduzione critica, e Bozza 111: Arte povera (Arcipelago). Sue poesie sono apparse in varie antologie; la prima raccolta organica è Cuore comune (peQuod 2010); in uscita è Bagnanti (Perrone). Collabora a riviste, cartacee e on-line (nazioneindiana.it, puntocritico.eu, «Argo» ecc.). è nata a Parigi nel 1964. Oltre a numerosi articoli, saggi e recensioni ha pubblicato i

Giulio Marzaioli

Simona Menicocci

Manuel Micaletto

Renata Morresi

Nathalie Quintane


Bob Perelman

Andrea Raos

Jennifer Scappettone

Notizie bio-bibliografiche↔247

seguenti libri: Remarques (Cheyne, 1997), L’Année de l’Algérie (Inventaire-Invention, 2004), Une Oreille de chien (Édition du Chemin de fer, 2007), Un Embarras de pensée (Argol Éditions, 2008) e, tutti per l’editore P.O.L.: Chaussure (1997); Jeanne Darc (1998); Début (1999); Mortinsteinck (1999); Saint-Tropez – Une Américaine (2001); Formage (2003); Les Quasi-Monténégrins (2003); Antonia Bellivetti (2004); Cavale (2006); Grand ensemble (2008); Tomates (2010); Crâne chaud (2012). nato nel 1947 a Youngstown, Ohio, è poeta, critico, insegnante e redattore. Insegna presso l’Università di Pennsylvania. Viene associato spesso con il gruppo di poeti della Language School. Il suo primo libro, Braille, una serie di “improvvisazioni” ispirate da William Carlos Williams, fu pubblicato nel 1975. Numerosi i testi usciti da allora, tra cui The First World (1986), Face Value, e Captive Audience (entrambi del 1988), Virtual Reality (1993), The Future of Memory (1998) e Iflife (2006). Nel 1999 una selezione di sue poesie è uscita con il titolo di Ten to One. Il lavoro critico di Perelman è soprattutto concentrato sulla poesia e il Modernismo; è autore di numerosi volumi accademici, tra i quali The Trouble with Genius (1994) e The Marginalization of Poetry: Language Writing and Literary History (1996). Ha un Master of Arts in Letterature classiche presso l’Università del Michigan, un Master of Fine Arts presso l’Iowa Writers Workshop (Università dello Iowa) e un Ph.D presso l’Università di California a Berkeley. (1968) ha pubblicato Discendere il fiume calmo (nel Quinto quaderno italiano di poesia contemporanea, Crocetti, 1996), Aspettami, dice. Poesie 1992-2002 (Pieraldo, 2003), Luna velata (cipM, 2003), Le api migratori (Oèdipus, 2007), Lettere nere (in Prosa in prosa, Le Lettere, 2009), In Lucrezio. Due meditazioni, irruzioni (in La fisica delle cose. Dieci riscritture da Lucrezio, Perrone, 2010) e I cani dello Chott el-Jerid (Arcipelago, 2010). È presente nel volume Àkusma. Forme della poesia contemporanea (Metauro, 2000). Ha curato l’antologia Chijô no utagoe – Il coro temporaneo (Shichôsha, 2001). Con Andrea Inglese ha curato le antologie Azioni poetiche. Nouveaux poètes italiens, in «Action poétique» (settembre 2004) e Le macchine liriche. Sei poeti francesi della contemporaneità, in «Nuovi argomenti» (ottobre-dicembre 2005). è autrice di From Dame Quickly (Litmus, 2009) e di varie plaquette di poesie: Err-Residence (Bronze Skull, 2007), Beauty [Is the New Absurdity] (Dusie, 2007), e Thing Ode / Ode oggettuale (La Camera Verde, 2008), che ha tradotto in dialogo con Marco Giovenale. Attualmente è al lavoro su Exit 43, archeologia del discarico e operetta di finestre pop-up, per Atelos Press. Sue poesie sono apparse in varie antologie: Novas Poéticas de Resistência (Portogallo), La alteración del silencio: Poesía nordamericana recente (Cile), The Best Ameri-


can Poetry 2004 (USA). Nel 2008 ha curato un dossier sulla poesia italiana contemporanea per Aufgabe. La sua edizione di traduzioni delle poesie di Amelia Rosselli, Locomotrix: Selected Poetry and Prose of Amelia Rosselli (University of Chicago Press, 2012), ha vinto il Premio Raiziss / De Palchi dell’Academy of American Poets. Ha collaborato con il Difforme Ensemble a Roma su performances di Exit 43; con il compositore Paul Rudy e gli architetti di Agency su X Locus, installazione sonora e visiva all’Accademia Americana; e con la coreografa Kathy Westwater e l’architetto Seung Jae Lee per l’operetta Park. Il suo studio su Venezia e la modernità, Killing the Moonlight: Modernism in Venice, uscirà presso Columbia University Press. È professoressa associata di letteratura all’Università di Chicago. è nato a Roma nel 1972. Ha scritto saggi sulla letteratura rinascimentale (tra cui una monografia) e novecentesca. Suoi versi e racconti sono apparsi in diverse sedi cartacee e tematiche, «Atelier», «Poesia», «L’Ulisse» (lietocolle.info/it/l_ulisse) ecc. Nel 2006 è uscito il suo primo libro di poesia, Terza persona (Atelier). Due nuovi lavori poetici, Specchio di imperfezione e Corona, sono in corso di stampa per La Camera Verde. (1967) in veste di critico d’arte ha pubblicato numerosi articoli sulla pittura contemporanea. Insegna Teoria delle arti alla Scuola Superiore d’Arte e Design di Saint-Étienne. Come scrittore ha pubblicato L’Image différentielle (Voix Éditions, 2001), Le Motif Albertine (MeMo, 2002), …un autre mois… 1997-2002, Lent (Le Bleu du ciel, 2003), Le Souvenir de Ponge (cipM, 2004), Fixe, désole en hiver (Les Petits matins, 2005), Résume antérieur (Le Mot et le reste, 2008), Nulle part quelque (Argol, 2009), …un autre mois… 2002-2007, Brusque (Argol, 2011). Ha tradotto i poeti Jack Spicer, Erik Lindner, Giuliano Mesa, Michael Palmer e d’Hans Faverey.

Luigi Severi

Éric Suchère

Miron Tee Fabio Teti

--_I am_--.....\?\__))“u_s-e-r_”}}”?”__//--> è nato a Castel di Sangro (AQ) il 17/12/1985. È redattore di gammm. org, puntocritico.eu e eexxiitt.blogspot.com. Attualmente vive a Roma. Suoi testi sono comparsi su diverse riviste, lit-blogs e web-zines tra cui «Semicerchio», «Sud», nazioneindiana.it, letteregrosse.blogspot.it, «Pigreco» (poesia2punto0.com), «La dimora del tempo sospeso» (rebstein.wordpress.com), «L’Ulisse» (lietocolle.info/it/l_ulisse). Ha partecipato a «Poesia totale – In Voce» (Roma, dicembre 2010) e alla quarta edizione di «Ricercabo – Laboratorio di nuove scritture» (Bologna, novembre 2011). è attivo dalla fine degli anni Ottanta come musicista, cantante, improvvisatore e compositore/arrangiatore. Componente e co-fondatore nel 1995 del gruppo Ossatura, ha fatto parte per diversi anni dell’Ensemble Zeitkratzer e degli Ardecore. Ha partecipato a progetti di compositori, musicisti e artisti sonori quali John Zorn, Alvin Curran, Christian

Luca Venitucci


Michele Zaffarano

Notizie bio-bibliografiche↔249

Marclay, Margareth Kammerer, Mike Cooper, Butch Morris, Francisco Lopez, John Duncan, Manuel Gottsching, Keith Rowe, Merzbow / Masami Akita, Phill Niblock, Radu Malfatti, Terre Thaemelitz, Zbignew Karkosky, ed ha collaborato con musicisti quali Peter Kowald, Otomo Yoshihide, Sachiko M, Thomas Lehn, Michael Renkel, Axel Dorner, Jerome Noetinger, Cristoph K Roll. Ha realizzato progetti multidisciplinari con scrittori (Jonathan Coe, Lidia Riviello), attori e registi (Federica Santoro) e danzatori (Alessandra Cristiani, Samantha Marenzi, Maddalena Gana). Recentemente ha pubblicato il suo primo album solista, Interstizio (Brigadisco Records, 2012), contenente brani strumentali per fisarmonica e voce. Per esempio: E l’amore fiorirà splendidamente ovunque (La Camera Verde, 2007), Il culto dei feticci nell’Italia contemporanea (La Camera Verde, 2007), A New House (La Camera Verde, 2008), Bianca come neve (La Camera Verde, 2009), Wunderkammer, ovvero come ho imparato a leggere (in Prosa in prosa, Le Lettere, 2009). Per esempio, sull’antologia Poeti degli anni zero (Ponte Sisto, 2011). Per esempio, su «il verri», su «Nuovi argomenti», su «Testo a fronte», su «L’Ulisse» (lietocolle.info/it/l_ulisse), su «l’immaginazione», su «Nioques», su «Or». Per esempio, traduce Pierre Alferi, Alain Badiou, Samuel Beckett, Olivier Cadiot, Isidore Ducasse, Jean-Michel Espitallier, Gustave Flaubert, Jean-Marie Gleize, Jean-Luc Godard, Emmanuel Hocquard, Véronique Pittolo, Georges Perec, Francis Ponge, Nathalie Quintane, Charles Reznikoff, Denis Roche, Christophe Tarkos, Voltaire. Per esempio, fonda il sito gammm.org. Per esempio, dirige la collana «Chapbooks» (Arcipelago, Milano). Per esempio, installazioni sonore. Per esempio, ha girato Le vacanze della Camera (2012), Hamlet in the Dark Pt. II (2012), S. O. (2012). Per esempio, all’ultima edizione di «Ricercabo – Laboratorio di nuove scritture» (Bologna, novembre 2012).


PietroD’Agostino u ElisaDa vogliorDanieleBellomi¬Ales s a n d ro B ro g g i f Ma r i a n g e laGuatteri z AndreaIngle se m R i c c a r d o Cava llo P Ma nuelMicaletto VFlorindaFu s c o s G i u l i o Ma r z a i o l i w F i a m m e ttaC i r i l l i h L u c aV e n itucci% BobPerelmanjR obertoCavallera 3 Natha lieQuintane c Alessandro D e F r a n c e s c o x M i ro n T e e A CharlesBernsteinBMiche leZaffarano j MarcoGiove nalekAndreaRaoshLuigiSe veri o JeanMarieGleize x Ghe r a r d o B o rto lott i d Ro s a M e n k m a n l Rac h e l B l a u D u Plessis f ÉricSuchère e Fa b i o T e t i y S i m o n aM e n i c o c ciqJenniferScappettone yRo saireAppel d MarcoAriano


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