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IoT e servizi avanzati per città davvero smart. La tecnologia è pronta all’uso Intervista a Vincenzo QUINTANI, Managing Director, Landis+Gyr Italia

Il progresso e l’innovazione tecnologica sono elementi irrinunciabili nell’azione di rilancio industriale, economico e, in ultima istanza, sociale di un Paese. In special modo se essi puntano al miglioramento e all’implementazione di infrastrutture e servizi strategici, come nel caso delle reti. È indispensabile, dunque, che i processi di innovazione in ottica 4.0 coinvolgano anche la distribuzione di elettricità, gas, acqua. In questo senso, il meter e soprattutto la sua versione “intelligente” (smart, per usare un’espressione ormai diffusa) può dare il via a un’azione di sistema e a strategie in grado di guardare allo sviluppo tecnologico e a un’integrazione delle reti e dei servizi avanzati. Il contatore evoluto e digitale diviene punto nevralgico o cuore di infrastrutture complesse la cui gestione integrata ed efficiente è fondamentale per giungere a spazi urbani sempre più smart. E allargando il punto di osservazione si arriva fino allo smart mete-

INNOVAZIONE INTERVISTA maggio 2018

ring, quale pensiero che sovrintende al contatore come strumento e “visione” di un sistema di misura centralizzato e automatizzato, basato sul principio dell’innovazione tecnologica. Elementi indispensabili nell’ottica di dare vita a vere Smart City quali risultato di un’integrazione armonica e di un utilizzo intelligente di tecnologie sia nella gestione e nell’erogazione dei servizi pubblici sia nella realizzazione delle infrastrutture necessarie alla vita cittadina. Di meter intelligente e delle possibili linee di sviluppo nel nostro Paese, abbiamo parlato con Vincenzo Quintani, Managing Director di Landis+Gyr Italia azienda multinazionale che si occupa di soluzioni tecnologiche per la gestione delle reti e i contatori in tutto il mondo.


Quanto l’Italia è pronta o disposta all’introduzione di nuove tecnologie e quindi a rivoluzionare produzioni industriali o erogazione di servizi in quest’ottica? Il nostro gruppo è presente in oltre 30 Paesi, fra loro differenti per avanzamento tecnologico, approccio strategico e possibilità di investire risorse. Per esempio la collaborazione fra Landis+Gyr e Tokyo Electric Power (TEPCO) ha portato alla realizzazione della più estesa e avanzata rete IoT mondiale. Nella capitale giapponese sono stati fino ad ora installati oltre 10milioni di smart meter - su un totale di 27 previsti tutti collegati in rete e in grado di trasferire dati tra dispositivi a una velocità di 513 milioni letture al giorno. A progetto ultimato la rete di distribuzione dovrebbe essere capace di gestire 6,5 milioni di richieste l’ora, oltre a trasferire più di 1miliardo di dati dai numerosissimi dispositivi presenti nell’area e collegati, per l’appunto, alla rete utility IoT più grande al mondo. In Italia, tuttavia, soprattutto a causa di un contesto normativo che incrementa enormemente la complessità, non siamo ancora alle soglie di una transizione così decisa verso l’Internet delle Cose come accade in Giappone, ma pure negli Stati Uniti o in Germania. E le utility italiane, che di questi cambiamenti saranno al centro, come si stanno muovendo? In Italia le utility sono molto attente al futuro e all'evoluzione del business model, all’innovazione tecnologica, alla possibilità di introdurre cambiamenti, analogamente a quanto avviene nei Paesi sopra menzionati. La differenza più evidente non riguarda le singole realtà, quanto il sistema italiano, decisamente più fermo, congelato o ingessato - se si preferisce - all'interno di un framework normativo sotto certi aspetti decisamente rigido. Ciò ricade negativamente sulla possibilità rispetto a quanto avviene negli USA, per esempio - di testare nuove tecnologie o intraprendere strade verso business model alternativi. In Italia, non solo ogni trasformazione, ma anche ogni ipotesi di cambiamento trova un cammino difficile, lungo e fatto di resistenze di diversa natura; un tema che conosciamo bene noi dello Smart Metering Group di ANIE, di cui sono coordinatore. Un esempio? Se si vuole costruire una rete di trasmissione radio di 169 MHz su cui trasmettere i dati rilevati dai meter è necessario posizionare dei concentratori che diffondano il segnale; tuttavia se l’installazione di questi apparecchi necessita di lunghe pratiche burocratiche i cui tempi di risposta sono oltre che dilatati anche imprevedibili è chiaro che diventa difficile e oneroso fare dei test, provare a sperimentare vie nuove.

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Intervista

La riduzione del numero di gestori sta rendendo più omogeneo il panorama italiano delle aziende di pubblica utilità? Da un lato sì, specialmente se si guarda alle grandi utility. Dall’altro non bisogna dimenticare che fattori come la posizione geografica, il clima e la conformazione del territorio influiscono ancora fortemente sul quadro delle medio-piccole, e sulla conseguente disomogeneità. I problemi che una utility elettrica deve affrontare su un'isola sono diversi da quelli propri di una realtà che opera in zone pianeggianti o in montagna. Va da sé che le utility di taglia grande sono più aperte e proiettate all’innovazione di quelle medio-piccole, anche in forza delle campagne di acquisizione e accorpamento in atto in questi anni che hanno portato alla formazione di soggetti sempre più grandi, con maggior possibilità d’investimento. In questo senso cosa offre Landis+Gyr per il contesto italiano? Landis nasce come produttore di contatori, oltre 120 anni or sono. Una società con una così lunga storia alle spalle non può che aver conosciuto e affrontato diverse fasi evolutive. Oggi siamo certamente un solution provider, cioè un’azienda che dopo aver ingegnerizzato reti e realizzato software – per utilizzare al meglio i suoi specifici prodotti - ha sviluppato competenze e servizi in grado di combinare i due aspetti, fornendo soluzioni complete. Tra i nostri clienti ci sono dunque le utility, alle quali diamo assistenza in ogni ambito della metrologia, dalla generazione del dato metrologico, alla manutenzione delle infrastrutture, fino a quelli che chiamiamo MDM, acronimo di Metering Data Management, cioè delle piattaforme per la gestione dei dati metrologici e delle relative infrastrutture. E la tecnologia….? Da parte nostra, le tecnologie, l’expertise e l’esperienza ci sono. Le nostre soluzioni PLC (Power Line Comunication) sono già predisposte e ingegnerizzate per funzionare in logica IoT; esse possono essere una base ottimale su cui innestare successivi servizi in ottica Smart City, utilizzando per esempio la sensoristica per lo sviluppo di sistemi di smart parking. A questo proposito, tornando al Giappone, la seconda fase del progetto è molto orientata all’interazione fra macchine e dispositivi. Tra le altre cose, si prevede che tutte le vending machines siano in grado di “comunicare” mediante l’infrastruttura di comunicazione del metering e mandare informazioni sul loro livello di riempimento alla centrale.

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Con evidente ottimizzazione del ciclo di riempimento stesso e di manutenzione di ogni singola macchina. Con il progresso raggiunto nella sensoristica, si potrebbe affermare che il limite ai servizi di smart metering è solo la fantasia. Abbiamo sviluppato dei tool altamente ingegnerizzati per aiutare le utility a gestire i loro asset, come l’Advanced Grid Analytics, in grado di identificare con le coordinate gps tutti gli apparecchi che ci sono sulla rete, di ottimizzare la gestione della rete elettrica e la distribuzione del demande response, fino alla pianificazione di una manutenzione preventiva della rete per ridurre gli outage. Avere una capacità di analisi dei dati in chiave strategica diviene un elemento fondamentale. Che valore aggiunto date in questo senso alle utility? La ricchezza di dati a disposizione e gli strumenti per raccoglierli testimonia che il tema non è più tanto la generazione o la raccolta, ma la correlazione e l’interpretazione analitica in vista di un uso strategico e intelligente. L’esperienza di Landis+Gyr consente di estrarre informazioni utili affinché i nostri clienti siano in grado di prendere decisioni in maniera più consapevole. Parliamo soprattutto di manutenzione preventiva realizzata grazie alla capacità predittiva che emerge dall’analisi dei dati raccolti dalla rete. Il vantaggio della nostra presenza internazionale e della nostra storia così lunga è di poter elaborare e testare sul campo - negli Stati Uniti, in Giappone o in India tra gli altri Paesi - la validità delle nostre soluzioni. Know-how ed esperienza che ci consentono di fornire servizi a valore aggiunto come quello per esempio relativo alla protezione dei dati stessi, attraverso azioni e soluzioni di cyber security. In questo caso non si tratta solamente di una questione tecnologica, ma anche di trasferimento di conoscenze e buone pratiche di cui spesso le utility - che gestiscono un’enorme quantità di dati sensibili - hanno grande bisogno. Se l’aspetto tecnologico è di capitale importanza, non va tuttavia dimenticato quello normativo-regolatorio, specie quando si parla di bandi di gara. Cosa ne pensa? L’Autorità per l’energia con le sue delibere incentiva l'installazione di infrastrutture di grande qualità, dando un punteggio a quelle aziende che realizzano soluzioni capaci di abilitare servizi innovativi. Tuttavia, nonostante questo, alcune aziende tendono a valorizzare esclusivamente il prezzo, al ribasso, anche per tecnologia è ancora un criterio determinan-

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Intervista

te. È un discorso che in certa misura torna a toccare il tema della difficoltà italiana a muoversi con una reale volontà di trasformazione, facendo prevalere posizioni di forte resistenza ai cambiamenti. I tanti dati raccolti sono spesso sparsi, non raggiungibili e difficilmente utilizzabili da altri soggetti. Specialmente quando si tratta di realtà cittadine. Enea sta promuovendo un tavolo di convergenza su questo tema. Lei cosa ne pensa? È un tema complesso. Una piattaforma unica, nazionale, credo non possa essere realizzata attraverso un’azione normativa. Piuttosto la politica o l’amministrazione pubblica può fornire indicazioni, spingere perché si realizzi un sistema comune, interoperabile che garantisca la facile intercambiabilità dei dati. Tuttavia chi dovrà realizzarla sarà un soggetto che, oltre ad avere le competenze tecniche necessarie, dovrà conoscere ed essere presente sul mercato.

Vincenzo QUINTANI è Managing Director di Landis+Gyr Italia, Vice President CSI e Board member di ANIE Federazione

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Energia Media Milano / Roma comunicazione@energiamedia.it www.energiamedia.it


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