I Nostri Cani - aprile 2021

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“organo ufficiale ENCI”

aprile 2021

N. 4 aprile 2021 - Pubblicazione online sul sito www.enci.it

NUOVA EDIZIONE AGGIORNAMENTO DEL 6 APRILE 2021

ASSEMBLEA SOCI VIA WEB SALUKI WEIMARANER GRANDE BOVARO SVIZZERO COLLIES AL LAVORO PROVE A MONTOPOLI SABINA



SOMMARIO Notizie ENCI Il Saluki, meraviglioso e per intenditori Giovanni Liguori Vivere con un Weimaraner Simone Superbi Il Bovaro Svizzero, gigante intelligente Maddalena Manciani I nostri Collies Simone Faccio Paolo Dondina nel fascino della cinofilia Rodolfo Grassi Standard in pillole Alla ricerca della felicità Renata Fossati 2021: Cronache dall’Italia Rodolfo Grassi La giornata di “Joy Carlino” Amina Dieng Cherié una Maltese per amica Donatella Ambrosini L’immensa energia di Sam Dario Geloso La mia amica speciale Giovanni Laricchia Inglesi e continentali a Montopoli Marco Ragatzu Il censimento di selvaggina pregiata Marco Ragatzu Standard in pillole Affissi

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PER LE ASSOCIAZIONI SPECIALIZZATE DI RAZZA RAZZE: LE PAGINE DELLA RIVISTA SONO A DISPOSIZIONE PER ARTICOLI RIGUARDANTI LE RAZZE TUTELATE SU TEMI A SCELTA QUALI: STORIA, DIF­ FUSIONE SUL TERRIOTRIO, CARATTE­ RE, EDUCAZIONE, ADDESTRAMENTO, ATTIVITA SOCIALI, SPORT, SALUTE, VITA IN FAMIGLIA. CONVEGNI E SEMINARI SULLE RAZZE TUTELATE RUBRICA “CLUB”: SONO A DISPO­ SIZIONE PER SPECIALI E RADUNI. CORREDATE DA FOTO, CLASSIFICHE E BREVI TESTI SUGLI EVENTI. SI PREGA DI CONTATTARE PREVENTI­ VAMENTE LA REDAZIONE redazione@enci.it - tel. 0270020358 dalle 8,30 alle 12,30 dalle 13,30 alle 17,30

PER I GRUPPI CINOFILI Si informano i Gruppi Cinofili ENCI che all’interno de “I Nostri Cani” sono disponibili gratuitamente pagine dedi­ cate ai resoconti delle Esposizioni Internazionali e Nazionali. Per avere informazioni riguardanti gli aspetti tecnici e le modalità d’invio, contattare la redazione: redazione@enci.it - tel. 0270020358

TEMPI DI CONSEGNA DI TESTI E FOTO Pubblicità expo: entro il giorno 5 del mese precedente l’uscita (es. 5 novem­ bre per pubblicazione in dicembre) Articoli: previo accordi con la redazione Rubrica club: entro il giorno 5 del mese precedente l’uscita, in merito allo spazio disponibile Successi: in ordine di ricevimento, in merito allo spazio disponibile inviare a redazione@enci.it TUTTE LE RUBRICHE SONO GRATUITE Si ringrazia per la collaborazione

FORMATO TESTI E FOTO Testi in WORD o similari di scrittura (NO pdf) Foto in formato jpg o tif NON impaginare


Notizie ENCI ASSEMBLEA GENERALE DEI SOCI ENCI Convocazione dell’Assemblea generale dei Soci

Si comunica che, stante la recrudescenza del fenomeno epidemiologico Covid-19, il Consiglio Direttivo ha deliberato che l’Assemblea Generale dei Soci, convocata per i giorni 29-30 aprile 2021 ad Assago (MI), si svolga —in forza degli artt. 73 e 106 del D.L. 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla L. 24 aprile 2020, n. 27, a sua volta modificata con D.L. 183/2020 convertito con modificazioni dalla L. 26 febbraio 2021 n. 21 — non in presenza ma con l’intervento dei Soci in Assemblea esclusivamente mediante collegamento ed autentificazione in modalità remota via web secondo le relative specifiche tecniche e che, considerata la modalità di svolgimento, vengano modificati l’orario della 2° convocazione, la sede ove si intenderà svolta l’Assemblea ed i punti all’ordine del giorno, rispetto a quanto in precedenza indicato, sul sito istituzionale e sulla Rivista on line “I Nostri Cani”. La presente convocazione revoca e sostituisce la precedente. Ai sensi dell’art. 9 commi 4, 5 e 6 dello Statuto Sociale è convocata l’Assemblea ordinaria dei Soci dell’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana alle ore 18,00 di giovedì 29 aprile 2021 in 1° convocazione e alle ore 11,00 di venerdì 30 aprile 2021 in 2° convocazione. L’Assemblea sarà svolta, sia in prima che in seconda convocazione, mediante collegamento ed autentificazione in modalità remota via web (collegandosi al link: https://www.enci.concilium.cloud), e sarà da considerarsi tenuta presso la sede legale dell’ENCI in Milano – Viale Corsica 20. L’Assemblea sarà valida in prima convocazione quando siano presenti o rappresentati almeno la metà dei voti spettanti alla totalità dei Soci; l’Assemblea sarà valida in seconda convocazione qualunque sia il numero dei Soci presenti o rappresentati.

to il giorno della riunione assembleare un codice OTP per SMS, che dovrà essere inserito al momento dell’autentificazione sul portale, al fine della permanenza nella piattaforma. Per quanto riguarda i Soci Collettivi dovrà essere il Presidente, o in caso di impedimento di quest’ultimo il Vice Presidente, a registrarsi entro i termini sopra indicati, ferma la facoltà di delega. I Soci Allevatori e i Soci Collettivi che intendano partecipare per delega non dovranno effettuare alcuna registrazione. Per qualsiasi eventuale informazione e/o assistenza nelle procedure di accredito inviare una email al seguente indirizzo: soci@enci.it In caso di impossibilità a partecipare ai lavori assembleari, i Soci Allevatori ed i Presidenti dei Gruppi Cinofili e delle Associazioni Specializzate potranno inviare la loro delega entro le ore 12,30 di mercoledì 28 aprile 2021 alla sede ENCI di Milano, esclusivamente a mezzo fax al n. 02/70020323 o a mezzo email agli indirizzi segreteria@pec.enci.it o segreteria@enci.it, secondo quanto disposto ai commi 4 e 5 dell’art. 10 dello Statuto Sociale e secondo le modalità che seguono. Non sono ammesse correzioni o cancellazioni sulle deleghe ne è consentito ad un socio delegato di trasferire le proprie deleghe ad un altro socio. Inoltre: saranno accettate le deleghe trasmesse a mezzo fax o email se redatte sulla cartolina di convocazione; - se le deleghe vengono redatte su modulo diverso dalla cartolina dovranno essere accompagnate dalla fotocopia del documento di riconoscimento del delegante; - verranno accettate tutte le deleghe, ancorché non registrate nei termini contenuti nella convocazione, se pervenute alla sede sociale ENCI sopradetta, c/o la Commissione Verifica Deleghe a mezzo fax o email, entro e non oltre le ore 12,30 di mercoledì 28 aprile 2021; - non saranno accettate le deleghe trasmesse dopo le ore 12,30; - l’indicazione del codice fiscale del delegante è sempre obbligatoria. Dalle ore 17 alle ore 18 di giovedì 29 aprile 2021 (1a convocazione) e/o dalle ore 10 alle ore 11 di venerdì 30 aprile 2021 (2a convocazione) dovrà essere registrata la presenza assembleare al seguente link: https://www.enci.concilium.cloud Per i Soci Allevatori – Al fine di consentire la registrazione sul link sopra indicato, le quote associative dei Soci Allevatori dovranno pervenire entro venerdì 23 aprile 2021. Dopo il 16 aprile 2021, saranno convalidate soltanto se effettuate con pagamenti a copertura garantita. Le quote Socio Allevatore pagate presso i Gruppi Cinofili/Delegazioni saranno convalidate se effettuate e regolarizzate verso ENCI, entro venerdì 23 aprile 2021. Per i Gruppi Cinofili/Associazioni Specializzate di razza - I Gruppi Cinofili/Associazioni Specializzate di razza devono aggiornare i propri associati e regolarizzare il versamento delle quote all’ENCI utilizzando il programma “Gestione Soci” entro martedì 27 aprile 2021. Il pagamento deve essere effettuato mediante carta di credito. In virtù dell’art. 8.1 lett. C del Regolamento di attuazione dello Statuto Sociale ENCI, il numero dei voti spettanti al Socio Collettivo viene calcolato in relazione ai propri associati, aggiornati da quest’ultimo sino a tre giorni prima della data dell’Assemblea, ossia fino al 27 aprile 2021. I Soci inseriti dopo tale termine, quindi dal 28 aprile 2021, non concorreranno al computo dei voti spettanti al Socio Collettivo. Il Presidente Espedito Muto

ORDINE DEL GIORNO 1. Relazione del Presidente sulla gestione dell’anno 2020; 2. Relazione del Collegio dei Sindaci al Bilancio Consuntivo 2020; 3. Approvazione del Bilancio Consuntivo 2020; 4. Programma Generale dell’attività dell’Ente nel 2021; 5. Approvazione del Bilancio di Previsione 2021; 6. Elezione di un membro del Consiglio Direttivo – sezione Soci Collettivi (*) (*) Relativamente al punto 6 avranno diritto di voto i soli Soci Collettivi La Relazione del Presidente sulla Gestione dell’anno 2020, il Bilancio Consuntivo dell’esercizio 2020 ed il Bilancio di Previsione dell’esercizio 2021 sono disponibili sul sito dell’ENCI (al link https://www.enci.it/enci/area-riservata), in un’area dedicata, consultabili da tutti gli aventi diritto previa registrazione. VERIFICA POTERI DI VOTO, COMUNICAZIONI AI SOCI ALLEVATORI E SOCI COLLETTIVI: possono partecipare con diritto di voto soltanto i Soci in regola con la quota sociale 2021. I Soci, ferma la facoltà di delega, che intendano partecipare (da remoto) dovranno registrarsi al seguente link: https://www.enci.concilium.cloud da mercoledì 7 aprile 2021 a lunedì 26 aprile 2021. Sarà necessario indicare il proprio Codice Fiscale, numero di tessera dell’anno 2021, indirizzo email e numero cellulare personale, su quest’ultimo sarà invia4


Notizie ENCI

Elezione di un componente del Consiglio Direttivo Sezione Soci Collettivi Ai sensi dell’art. 12.5 del Regolamento di attuazione dello Statuto Sociale dell’ENCI, pubblichiamo il nominativo del candidato ammesso all’Assemblea dei soci, che si svolgerà alle ore 18,00 di giovedì 29 aprile 2021 in 1° convocazione e alle 11,00 di venerdì 30 aprile 2021 in 2° convocazione, mediante collegamento ed autentificazione in modalità remota via web (collegandosi al link: https://www.enci.concilium.cloud):

PIGLIACELLI ROBERTO Il candidato aderisce al programma della “Lista Muto” presentato in occasione del rinnovo del Consiglio Direttivo avvenuto il 25 aprile 2019. Il programma a suo tempo pubblicato sugli organi di informazione dell’ENCI è consultabile nuovamente sul sito dell’Ente nella sezione all’uopo dedicata.

AVVISO

AVVISO

AVVISO

Si avvisa che, essendo la racco-

Si avvisa che, essendo la raccomandata a.r. ritornata con motivazione “destinatario irreperibile” e “compiuta giacenza”, in applicazione dell’art. 39.3 del Regolamento di attuazione dello Statuto Sociale ENCI presso la Segreteria della Commissione di Disciplina di 1a Istanza è stata depositata lettera di contestazione relativa al procedimento disciplinare n. 16/20 nei confronti di DEO SALVATORE.

Si avvisa che, essendo la raccomandata a.r. ritornata con motivazione “trasferito”, in applicazione dell’art. 39.3 del Regolamento di attuazione dello Statuto Sociale ENCI presso la Segreteria della Commissione di Disciplina di 1a Istanza è stata depositata decisione relativa al procedimento disciplinare n. 114/19 anche nei confronti di FACCHINI PAOLA. Il termine perentorio per l’eventuale appello è di 30 gg. dalla presente pubblicazione.

Il Segretario Istruttore

Il Segretario Istruttore

mandata a.r. ritornata con motivazione “sconosciuto”, in applicazione dell’art. 39.3 del Regolamento di attuazione dello Statuto Sociale ENCI presso la Segreteria della Commissione di Disciplina di 1a Istanza è stata depositata lettera di contestazione relativa al procedimento disciplinare n. 72/20 nei confronti di EINAUDI MIRIAM. Il Segretario Istruttore

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Alla scoperta di una razza pregevole e poco conosciuta

Il Saluki, meraviglioso e per intenditori

All’aspetto affascinante e al portamento aggraziato che attrae gli sguardi e desta ammirazione unisce un carattere poco espansivo. Un tempo - le origini risalirebbero a 7 mila anni fa veniva utilizzato dai nobili per la caccia alle gazzelle


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Nobile, sensibile ed elegante, il Saluki è una delle razze canine più antiche ed affascinanti. La sua storia s’intreccia con la nascita delle prime grandi civiltà ed inizia addirittura nel 7000 a.C., come testimoniato da numerosi scavi e raffigurazioni in reperti archeologici. Fin dall’antico Egitto, infatti, il Saluki accompagnava i faraoni nella caccia, assieme ai falchi e, una volta defunto, veniva mummificato in segno di onorificenza. Nel Medioriente i cani erano considerati impuri ma il Saluki, molto apprezzato dai beduini, godeva di molti privilegi: poteva vivere in casa, perfino negli alloggi delle donne, veniva trasportato sul luogo di caccia a cavallo, per risparmiarlo da disagio e stanchezza, e, tradizionalmente, non doveva mai essere venduto, bensì regalato a persone speciali o scambiato con cavalli, cammelli... o mogli. Anche nell’occidente il Saluki riscontra successo. Approdato per la prima volta in Inghilterra nel 1840, acquista infatti grande notorietà dopo la Prima Guerra Mondiale, quando i soldati inglesi lo importano dal Medio Oriente. Lo Standard di razza del Saluki, anche conosciuto come Levriero Persiano o Gazelle Hound (“cane da gazzelle,” la sua classica preda), fu stabilito nel 1923.

RESISTENTE E VIGOROSO La storia di successo del Saluki, ed il trattamento di favore di cui ha sempre goduto, non dipendono solo dalla sua bellezza, ma anche dalla sua resistenza, dal suo carattere. Si tratta, infatti, di un ¬cane vigorosissimo, in grado di correre senza cedimenti per ore, anche in temperature elevate; è tranquillo, fedele e discreto, caratteristiche che ne fanno un compagno ideale.

DUE MANTELLI L’eterogeneità, caratteristica di questa razza, è invece legata alle sue origini. Ne esistono due varianti: quella a pelo corto (smooth) e quella a pelo lungo (feathered). Nella prima il pelo è compatto e uniforme, nella seconda setoso al tatto e frangiato su orecchie, coda e parzialmente sugli arti. I differenti fattori geografici di sviluppo della razza contribuiscono ad alimentare tale eterogeneità a cui corrispondono anche differenze morfologiche. Infatti, le comunità autoctone di zone desertiche selezionavano il Saluki per renderlo più abile a cacciare la selvaggina locale e più resistente al clima arido, e quindi privilegiavano cani meno frangiati e con pelle più sottile. In habitat più montuosi e rigidi, invece, la razza necessitava una corporatura più robusta e con più frange.

LA TAGLIA E IL COLORE L’altezza del Saluki varia dai 58 ai 71 cm, e il suo peso dai 13 ai 30 kg. Le colorazioni ammesse sono bianco, crema, fulvo, rosso, nero e marrone chiaro, bigio e combinazioni delle stesse. Nonostante queste differenze, tuttavia, un Saluki è imme7


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diatamente riconoscibile come tale. Si tratta di un cane inconfondibile per il suo portamento aggraziato e leggiadro e per la sua espressività. Secondo lo Standard, il Saluki trasmette infatti “un’impressione di grazia e di armonia, grande velocità e resistenza.” Il suo sguardo è mite, dignitoso, “fiducioso, penetrante, proiettato lontano.” Oltre che dalla corporatura snella e agile, tutti i Saluki sono accomunati da una testa lunga e stretta e un muso altrettanto allungato, da grandi occhi a mandorla di varie sfumature di marrone e da impeccabili proporzioni. Il Saluki appare infatti più allungato di quanto sia in realtà, poiché la lunghezza del suo corpo dovrebbe essere uguale alla sua altezza al garrese.

atura buffa e strampalata. È sproporzionato, con zampe molto lunghe rispetto al corpo e orecchie grandi. Fatte salve eccezioni individuali, tendono ad essere entusiasti ed esuberanti, dall’accentuata personalità e sempre pronti ad esplorare. Per istinto inseguono qualunque cosa in movimento, ma è possibile, se si comincia da subito, insegnargli cosa è o non è accettabile “cacciare”. Dai due anni in poi cominciano a tranquillizzarsi, anche se capita che conservino caratteristiche da cucciolo fino all’età adulta, quando il Saluki si presenta dunque pacato, sensibile e leale, tanto attivo quanto disposto a “stare sdraiato ai piedi di un uomo stanco.” Pur non essendo un cane propriamente da appartamento, il Saluki si presta a vivere in casa per alcune sue caratteristiche fisiche: è pulitissimo e praticamente inodore, e perde pochissimo pelo. Sa essere schizzinoso, e tende a

ENTUSIASTI ED ESUBERANTI Cosa significa accogliere in casa un Saluki? Come per la maggior parte dei levrieri, un cucciolo di Saluki è una cre8


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mangiare - e soprattutto bere - poco. Lo scarsissimo grasso corporeo del Saluki, che lo rende un corridore eccellente, è del tutto naturale e non deve essere motivo di preoccupazione; lo rende tuttavia particolarmente sensibile all’anestesia e ai sedativi, ed è quindi necessario che il veterinario prenda le dovute precauzioni in caso di interventi chirurgici. Questa è una delle poche minacce alla salute fisica del Saluki, un cane generalmente sano e robusto. Eventuali problemi di salute includono ipertrofia cardiaca, cancro e

malattie autoimmuni. Un Saluki ben allevato ha comunque un’aspettativa di vita abbastanza lunga, intorno ai 13 anni.

CACCIATORE INDIPENDENTE Seppure condivida alcune caratteristiche degli altri levrieri orientali, il Saluki è un cane fuori dal comune. È indipendente e intraprendente, è restio, inoltre, ad imparare giochetti e ad obbedire ai comandi, a meno che non ne abbia voglia, ed è solitamente poco espansivo con gli 9


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estranei. Viene soprannominato, a ragion veduta, “il felino dei cani”, in quanto poco portato all’addestramento classico e scarsamente motivato da premi e contatto fisico. In compenso, vuole sentirsi parte della famiglia e coinvolto nelle attività quotidiane, e si lega indissolubilmente alla persona che sceglie come “sua”. Più che come un cane, bisognerebbe considerarlo come un individuo, e come tale riconoscerne e rispettarne la dignità e le peculiarità. In questo senso il Saluki è un cane per pochi: per conoscitori e amanti della razza, o per chi è disposto a mettersi in discussione per apprezzarla. L’aspettativa di alcuni è che il Saluki possa essere un cane da salotto o da passeggio, o essere educato come si educherebbe un Labrador; il Saluki è invece un cacciatore, nato per l’inseguimento e per questo ancora oggi impiegato nel coursing. Presenta tuttavia un tipo di corsa diverso da quello, ad esempio, di un Whippet. Mentre il Whippet corre a “testa bassa”, tampinando la preda, quella del Saluki non è una caccia propriamente a seguire: corre a testa piuttosto alta, e il suo punto di forza non è la velocità pura - per quanto sia veloce - bensì la strategia. Selezionato per cacciare nel deserto, il Saluki è fatto per seguire da lontano e prevedere i movimenti della preda. È fondamentale assecondare questa sua natura fornendogli spazi ampi e occasioni di moto. Lunghe passeggiate e corse all’aperto, per esempio in spiaggia, sono l’ideale. Tuttavia, è importante che corra in luoghi sicuri o recintati, perché nella corsa potrebbe non prestare attenzione ad eventuali minacce. Un Saluki equilibrato formerà con il proprietario un legame unico e paritario. 10


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schivo, riservato e sensibile, e conquistarne la fiducia è un processo lungo e complesso, ricco di rituali. In seguito, però, diventa tutto in discesa: quando un Saluki decide di fidarsi, si fida del tutto, ed è un piacere lavorare insieme. Con pochissimi Saluki è possibile effettuare una presenta-

LE ESPOSIZIONI Nella mia esperienza da handler, ho sempre vissuto l’approccio con i Saluki in modo diverso rispetto a quello con gli altri levrieri, e soprattutto con le altre razze. È un cane

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zione in “free”, perché, come detto, non sono obbedienti se non motivati, e non sono, quasi mai, interessati ai premi. È perciò necessario piazzarli in maniera classica. L’aspetto più divertente nell’esporre un Saluki è il movimento, basti pensare a quando trottano “lanciati” accanto all’handler precedendolo di qualche passo, con una falcata ampia, generosa, leggera e danzante.

Come tutti i levrieri i Saluki sono eleganti, ma - a parer mio - mai arroganti. Li definirei “sobriamente arroganti,” ovvero sicuri e alteri, ma con una essenzialità e serietà che li distingue da razze simili come i Levrieri Afgani. Non c’è davvero spettacolo più straordinario di un Saluki in un ring d’onore. Giovanni Liguori

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Origine e attualità di una delle razze più suggestive

Vivere con un Weimaraner

La statura atletica ed il mantello grigio calamitano lo sguardo ma non è cane per tutti. Selezionato per caccia ad ungulati o volatili rivela tutte le sue doti a chi sa farsi apprezzare da lui


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Con il passare dei decenni, le foreste tedesche si sono modificate, così come il tipo di selvaggina. I conduttori del Weimaraner hanno trasformato i talenti della razza sfruttando la loro attitudine alla polivalenza per cacciare indifferentemente uccelli, conigli e volpi.

Il Weimaraner, o Bracco di Weimar, è una razza che pare risalga agli inizi del XIX secolo e le sue prime tracce si trovano alla corte di Weimar nell’attuale Germania. I nobili amavano la caccia e praticarla in bosco richiedeva un cane dotato di coraggio, intelligenza, capacità di fiuto, velocità e resistenza, ma ancor di più collegamento, che è la dote principale grazie alla quale questo cane ha radicato la sua presenza a corte, ovvero la capacità di restare accanto al conduttore, ritrovandolo nel contatto visivo e olfattivo mentre camminava in cerca di selvaggina, e altrettanto presente ai suoi piedi, la sera, accanto al fuoco.

Nel 1897, in Germania fu istituito il primo Club per la tutela della razza, con lo scopo di garantire la corretta selezione tramite allevatori responsabili. A nessuno era permesso acquistare un Weimaraner a meno che non si unisse al club: rigide linee guida sono state imposte all’allevamento di Weimaraner.

Le origini della selezione che ha portato al cane ideale in quell’epoca lontana, conosciuto per la prima volta come Weimar Pointer, sono sconosciute. Si ritiene che le razze utilizzate per creare il Weimaraner includessero il Bloodhound, il Pointer inglese, il Shorthaired Pointer, l’Alano blu e l’Huehnerhund grigio argentato, oltre che antenati del “Cane Grigio di Saint Luis”, importato dal Re di Francia Luigi IX di ritorno da una crociata nel Nord Africa nel XII secolo.

Nel 1929, Howard Knight, uno sportivo americano, fu autorizzato a unirsi al club tedesco e portare due Weimaraner negli Stati Uniti. I tedeschi erano così protettivi nei confronti dei loro “fantasmi grigi” che sebbene Knight avesse promesso che avrebbe protetto la purezza della razza, il club gli mandò due cani sterilizzati. Knight, tuttavia, non si scoraggiò. Continuò a lavorare per ottenere alcuni cani riproduttori che potesse allevare 14


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negli Stati Uniti. Infine, nel 1938, acquisì tre femmine e un cucciolo maschio. Le femmine includevano, Adda e Dorle v. Schwarzen Kamp, e una femmina di un anno di nome Aura v. Gailberg. Il cucciolo maschio si chiamava Mars aus der Wulfsreide. Altri allevatori si unirono nel suo tentativo di allevare Weimaraner negli Stati Uniti e nel 1942 fu fondato il Weimaraner Club of America. L’American Kennel Club ha riconosciuto la razza alla fine del 1942, facendo il suo debutto formale alla mostra del Westminster Kennel Club nel 1943. Durante la Seconda guerra mondiale, divenne difficile per gli allevatori tedeschi mantenere i loro cani, così numerosi Weimaraner furono inviati negli Stati Uniti. Alla fine del conflitto, molti militari americani fecero ritorno negli USA con soggetti di Weimaraner, che crebbero rapidamente in popolarità, soprattutto quando il presidente Dwight D. Eisenhower portò il suo Weimaraner, Heidi, alla Casa Bianca. Dalla metà alla fine degli anni ’50, i Weimaraner erano la dodicesima razza più popolare registrata dall’AKC. Purtroppo, come spesso accade, popolarità non va di pari passo con qualità; quando la qualità della razza diminuì, e ad uno scarso livello morfologico si associarono anche problemi di temperamento, la popolarità del Weimaraner decadde. Verso la fine degli anni ’60, il numero di registrazioni scese fino a quasi la metà di quelle del 1957. Le registrazioni continuarono a diminuire per tutti gli anni ’70 e ’80. Ciò permise agli allevatori che si dedicavano alla razza (non solo all’allevamento di cuccioli da vendere) l’opportunità di selezionare nuovamente con attenzione alla salute, al temperamento ed alla corretta morfologia. Le registrazioni iniziarono a salire negli anni ’90 e ad oggi, il Weimaraner è ancora una delle razze più popolari in America. Si colloca al 30° posto tra le 155 razze e varietà registrate dall’AKC.

IL FANTASMA GRIGIO Originariamente allevato come cane da caccia per gestire ungulati e grande selvaggina come cervi e orsi, il Weimaraner, o “Grey Ghost”, riadattatosi per la sua spiccata polivalenza a cane da ferma per selvaggina sia da pelo che da piuma, è una razza rimasta nel tempo molto ricercata nella nativa Germania. Oggi, questi cani eleganti ed esigenti possono essere visti sui terreni di caccia, con grande soddisfazione del conduttore. Tuttavia, possono anche essere ottimi amici della famiglia se rispettati nell’esigenza di un’attività fisico-mentale appagante e mirata, nel rispetto dell’attitudine olfattiva che li caratterizza.

LA VITA IN FAMIGLIA I Weimaraner possono essere ottimi compagni di vita, 15


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anche in contesto urbano e sociale, ma il loro DNA di cacciatori, non va sottovalutato, in quanto radicato ed incancellabile. I proprietari alle prime armi e chi vive in un appartamento non dovrebbero sottovalutare le caratteristiche della razza ed una preventiva preparazione ad accogliere questa tipo di cane, poiché ha bisogno di un percorso di addestramento coerente e compatibile alle sue attitudini venatorie e di molta attività fisica e ancor di più mentale. Il primo desiderio di un Weimaraner è di stare a contatto con il suo “conduttore”, con la sua famiglia; tuttavia non è una razza per tutti. Questi cani possiedono una grande quantità di energia e resistenza e hanno bisogno di molto esercizio e stimolazione mentale. Senza di esso, è probabile che diventino nervosi e sfoghino la loro energia in maniera “ distruttiva”, normalmente attraverso la masticazione (sono famosi distruttori di divani!)

REATTIVI E INDIPENDENTI I Weims sono “pensatori indipendenti”, con caratteristiche fisico-mentali poco adatte a persone neofite, che 16


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non conoscono la razza e in generale le razze da caccia e le loro caratteristiche ed esigenze. Avvicinarsi al Weimaraner, perché affascinati dalla moda e dalla sua innegabile bellezza, senza considerarne le sue peculiarità comportamentali, potrebbe essere devastante. Sono cani molto sensibili e reattivi e possono soffrire di una grave ansia da separazione, se non gestiti fin dall’arrivo a casa in maniera adeguata, specie se i proprietari sono privi di competenze cinofile e non supportati dall’allevatore dall’ educatore. Non amano vivere all’aperto, separati dalla famiglia e richiedono molta socialità. Con le persone estranee possono mostrare una certa diffidenza, quindi è consigliabile socializzarli attraverso un percorso professionale/educativo fin da cuccioli, oltre a non sottovalutare le caratteristiche dei genitori. È quindi fondamentale, scegliere in maniera accurata l’allevamento, visitandolo personalmente in modo da conoscere il carattere dei genitori del futuro cucciolo, e il contesto in cui vivono.

INTELLIGENTI E MOLTO ASTUTI I Weim sono intelligenti e possono imparare rapidamente, ma se la loro intelligenza ed energia non vengono canalizzate in modo costruttivo, potrebbero imparare alcune cose fastidiose da gestire come aprire le porte, essere distruttivi e quando portati in campagna, andare a caccia in autonomia senza più il controllo del conduttore. Il Weimaraner proveniente da un corretto allevamento e da una selezione rispettosa delle origini e degli standard della razza è amichevole, non ha paura, è vigile e obbediente: tutti tratti che lo rendono un eccellente compagno di vita. Il rovescio della medaglia, cioè un’errata selezione, può portate ad avere un soggetto ansioso, irrequieto e ostinato che tenderà a prendere il controllo della situazione fino alla totale frattura nel rapporto con il proprio umano. Il temperamento è influenzato da una serie di fattori, tra cui l’ereditarietà, la socializzazione e l’educazione. I cuccioli con un buon temperamento sono curiosi e gioche17


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Hanno bisogno di stimoli mentali, molto esercizio, ma soprattutto hanno bisogno di essere vicini ai loro conduttori, che seguiranno ovunque.

relloni, disposti ad avvicinarsi alle persone ed essere da loro manipolati.

ECCELLENTI CACCIATORI

Sono accorti ed affettuosi con i bambini con cui diventano compagni di scorribande, poiché il loro legame con gli umani è molto forte. Sono amorevoli e vivaci, sempre motivati dalla ricompensa, che per loro risulta come massima se data dalla

I Weimaraner sono oggi, sebbene non numerosi come altre razze nello svolgere la loro attività principale, eccellenti ausiliari per la caccia, nella traccia, nella ferma e nel riporto sia dalla terra che dall’acqua, essendo eccellenti nuotatori. 18


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gioia e dall’approvazione del conduttore. Sono anche molto sensibili e non è insolito per loro avere stati di umore molto correlati a quelli del loro “umano” in quanto dotati di un’empatia assolutamente eccezionale, a tratti surreale.

IL NUOVO PROPRIETARIO Le lezioni di obbedienza di base sono fondamentali, così come per qualsiasi altro cane, per poterli condurre agevolmente in contesti sociali. Altrettanto fondamentale per una corretta gestione, è il senso di responsabilità allevatoriale nella scelta dei nuovi proprietari, valutando la loro condizione domestica e quotidiana ed analizzandola al fine di poterla ritenere compatibile con le esigenze di un Weimaraner.

LA SITUAZIONE IN ITALIA Negli ultimi 7 anni in Italia il Weimaraner ha preso piede come una vera e propria moda, e la selezione sta subendo gravi colpi, principalmente dettati dalla grande richiesta, associata inevitabilmente da una forte speculazione sul fenomeno. Nasce negli ultimi anni in Italia una media di 1400 sog-

getti all’anno, e per un 65% le nascite sono purtroppo ricondotte a realtà non allevatoriali di selezione, bensì a privati o sedicenti “amatori” che senza alcuna verifica morfologica o zootecnica, e spesso senza verifiche in tema di salute, riproducono, con frequenza spesso selvaggia ai fini della sola commercializzazione. Il Club a tutela della razza, il Weimaraner Club d’Italia, oggi lavora costantemente per formare ed informare i privati futuri proprietari, attraverso tutti i mezzi di comunicazione che ha a disposizione, ad avvicinarsi a questa razza in modo responsabile, chiedendo a chi alleva i referti per displasie di anca e gomito dei soggetti riprodotti, e altri test per patologie genetiche sono stati eseguiti sui riproduttori, oltre che verificare quali e quante cucciolate provengono da una stessa femmina e a che distanza temporale. Il Club Italiano negli ultimi anni ha lavorato per ridare dignità a questa razza, tracciando le linee guida di una corretta selezione: salute, carattere, doti venatorie e morfologia sono caratteristiche imprescindibili che debbono essere all’unisono testate e valutate per poi basare la propria selezione d’allevamento.

IN SINTESI Il Weimaraner è davvero un cane eccezionale e come tale è auspicio di tutti gli amanti di questa razza magica che venga conservato, specificando per la qualità di vita del cane e dei futuri proprietari, che non è un cane da compagnia, ma che può essere una grande compagno di vita se rispettato nelle sue esigenze e nelle sue caratteristiche etologiche... quindi, dissuadetevi dalla scelta di vivere con un Weim, se non avete tempo e idee chiare sul tipo di attività da svolgere con lui! ... per tutti gli altri… buona vita in grigio Simone Superbi 19


Una razza selezionata dal duro lavoro a fianco dei mandriani

Il Bovaro Svizzero, gigante intelligente

Tipico cane da utilità, discendente dai mastini al seguito delle legioni romane, è tranquillo, affidabile nella guardia del bestiame e sempre disposto ad interagire con il conduttore


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Per comprendere a fondo il vero senso di una razza non bisognerebbe mai trascurare la funzione storica della stessa. Ed così che, attraverso un veloce percorso indietro nel tempo, possiamo piano piano immergerci in ciò che porta il Grande Bovaro Svizzero (GBS) ad essere il cane che attualmente è. Il Grande Bovaro appartiene, assieme al Bovaro dell’Appenzell, al Bovaro dell’Entleuch ed al Bovaro del Bernese, al gruppo dei cani da montagna Svizzeri (Schweizer Sennenhunde) che più di un secolo fa furono selezionati dai contadini di quella regione, come cani da utilità adibiti al traino, alla guardia ed alla conduzione del bestiame. Le teorie sull’origine di questa razza sono diverse, ma la più accreditata è quella che vede Il Grande Bovaro, discendere dai mastini portati nella regione dai Romani ai tempi delle grandi Invasioni del Nord. Nel XIX secolo gli

antenati dell’attuale GBS, erano presenti in tutta l’Europa Centrale, e particolarmente diffusi nel territorio Svizzero: li chiamavano “i cani dei macellai” o “Metzgerhund”, ed erano cani grandi, dotati di una forza incredibile, versatili, i cui colori a quel tempo, variavano dal tricolore, al nero focato, al marrone chiaro. La loro funzione era quella di proteggere ed accompagnare le mandrie ai pascoli, nonché quella di tirare il carretto pieno di latticini o di carni. Quando poi, in quel tempo, in seguito alla rivoluzione industriale le macchine comparvero, questi cani potenti e vigorosi furono sostituiti nel lavoro ed il loro numero diminuì drasticamente fino a far pensare che la razza fosse praticamente estinta. Ma un evento “fortuito”, all’inizio del XX secolo, nel 1908, segnò la rinascita di questo splendido cane: durante l’esposizione di Langenthal, indetta per il 25° anniversario 21


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della Società Cinologica Svizzera (SKG), furono presentati al giudice Albert Heim, per la valutazione, due Bernesi a “pelo corto”. Subito Il Prof. Heim, geologo, grande cinofilo e promotore delle razze svizzere, riconobbe in questi due soggetti, i discendenti degli antichi mastini dei macellai, e non sentendosela di giudicarli come una varietà del Bovaro del Bernese, spinse per il loro riconoscimento come razza separata. L’anno successivo, nel 1909, l’SKG inserì il “Grosser Schweizer Sennenhund“ (Grande Bovaro Svizzero) nel Libro delle origini e nel 1912 fu fondato il Club di razza.

all’apice tanto che si registrarono per la prima volta, oltre 100 cuccioli al Libro genealogico su una popolazione di circa 400 soggetti. Da allora questa razza è allevata e diffusa in tutta Europa ed in tutto il mondo, anche se i numeri restano comunque limitati.

COMPORTAMENTO – CARATTERE Lo standard così recita: sicuro, attento, vigile, impavido in tutte le situazioni di ogni giorno; è buono e molto affezionato alle persone della famiglia, sicuro con gli estranei; di medio temperamento. Tante sono le storie narrate su questa razza, ed una in particolare è interessante e istruttiva per comprendere appieno le caratteristiche di questo grande e potente Bovaro a pelo corto. Si racconta che un giorno, un casaro, agganciato al suo carretto pieno di latte e formaggi il suo Grande Bovaro per iniziare la consegna giornaliera dei suoi prodotti, si sentì

AUSILIARE PREZIOSO Da allora l’allevamento ebbe una lenta ma costante evoluzione, fino ad arrivare al 1945, anno in cui questa potente e coraggiosa razza, fu assoldata dall’ esercito svizzero durante la Seconda guerra mondiale come cane da traino, per portare gli armamenti nelle zone impervie irraggiungibili dalle macchine. La sua notorietà in quell’anno fu 22


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male e sprofondò in un sonno profondo. Il Bovaro Svizzero, dopo aver tanto atteso con pazienza e fiducia l’arrivo del suo padrone per iniziare il lavoro di consegna, non vedendo quest’ultimo, decise di avviarsi da solo senza il proprietario. Al suo risveglio, il casaro trovò il suo “Svizzero” che aspettava fuori dell’uscio, agganciato ancora al carretto che però era completamente vuoto. Incuriosito dal fatto, il contadino si informò fra i vicini ed i clienti e, con grande stupore e commossa riconoscenza, apprese che il suo insostituibile amico, aveva compiuto fedelmente il suo percorso, fermandosi ad ogni abitazione, permettendo così ai clienti del suo padrone di rifornirsi da soli. È così facile da questo racconto capire quanto la descrizione del comportamento e del carattere presente nello standard rispecchi in toto l’essenza di questa razza. Il Grande Bovaro è molto intelligente, ha un grande senso della responsabilità e del lavoro, ed interagire e lavorare a

fianco all’uomo è ciò che lo rende felice. Ma il suo stare accanto, non è mai sottomesso o dettato da puro servilismo: è bensì dotato di un potente potere decisionale e di discernimento che deriva dalla sua antica funzione di cane guardiano e mandriano. È un cane impavido; mai nervoso o aggressivo, è invece vigile ed attento a tutto ciò che lo circonda. È coraggioso, con un innato istinto alla guardia del territorio e della famiglia, ma assolutamente equilibrato e mai avventato, ed ogni sua azione intrapresa è sempre ben ponderata e consapevole. Qualche riserva verso l’estraneo è ammessa (un po’ come in tutti e quattro i Bovari Svizzeri) e l’accoglienza dettata dalla sua voce profonda e dalla stazza notevole che questo imponente cane tricolore riserva ai nuovi arrivati, non lascia sicuramente indifferente; tutto questo però, rientra rapidamente ed è pronto ad accettare con gioia e piacere gli ospiti se accolti a braccia aperte dalla famiglia. 23


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un po’ testardo, a volte indipendente, e non sempre obbediente, ma con una buona conoscenza della razza, attraverso un lavoro basato sulla coerenza, calma ed amore, si può condurre il Grande Bovaro verso traguardi di lavoro non indifferenti. Come le altre razze appartenenti al gruppo dei Bovari Svizzeri, il nostro gigante, pur adattandosi alla vita in appartamento, resta un cane dinamico, che per il suo equilibrio psico-fisico ha bisogno di avere una giusta e regolare attività fisica e che non ama la sedentarietà. Non ha un grande istinto predatorio e per questo motivo le passeggiate in campagna o nei boschi diventano un momento di reciproco relax e di svago assoluto. La sua passione resta

AFFETTUOSO E PAZIENTE Ama tutti i componenti del nucleo e vuole vivere la famiglia attivamente e gioiosamente a 360 gradi. Odia non essere parte integrante della stessa e non gradisce il fatto di essere lasciato solo in giardino… ma d’altra parte a chi dei Bovari Svizzeri piace?!? È un cane molto paziente estremamente affettuoso, fedele, genuino, piacevolmente vivace ed affidabile con i bambini e spesso ne diventa il baby-sitter, il compagno di giochi e l’angelo custode. Se proprio volessimo trovare un neo in questo meraviglioso ed imponente cane tricolore, potremmo dire che è 24


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comunque il tiro e sebbene la società attuale viva ormai troppo spesso questo compito come raro e desueto, coinvolgerli in un qualcosa che richiami tale attitudine, sarebbe non solo auspicabile ma grandioso.

ALCUNI ASPETTI MORFOLOGICI La bellezza di questa razza è indiscutibile e la tipica distribuzione dei colori che accomuna tutti e 4 i bovari svizzeri, lo rende unico. Il Grande Bovaro Svizzero è un cane dalla straordinaria potenza e prestanza fisica, e la solida ossatura, come la ben definita muscolatura fanno parte delle caratteristiche fondamentali di questo “Svizzero”. Anche qui come, nel Bernese siamo di fronte all’esigenza, di trovare nello stesso soggetto una notevole prestanza e potenza fisica, una notevole e potente struttura ossea, senza che però questo vada in nessun modo ad interferire sull’ agilità e sulla capacità di resistenza lavorativa. Una costruzione corretta ed il rispetto delle proporzioni cosi ben descritte nello standard, permette a questi sog-

getti di svolgere la funzione per la quale sono stati selezionati senza una superflua usura delle articolazioni, e consente loro di arrivare alla vecchiaia in ottime condizioni. A catturare la nostra attenzione è, di primo acchito, la testa: bella, molto potente, senza però essere mai pesante con un quell’espressione attenta, vigile ed intelligente che tutti i Bovari Svizzeri hanno. La forma del cranio, del muso, i loro rapporti, il colore degli occhi (scuri), la loro posizione e la tipica forma a mandorla, assieme alla forma, posizione e portamento delle orecchie, definiscono la tipica espressione di razza. Il dimorfismo sessuale dovrebbe essere sempre ben evidente e questo lo si può anche evincere dalle misure dettate dallo standard che definiscono inequivocabilmente tale caratteristica. La lunghezza del tronco, supera di poco l’altezza al garrese. Il suo dorso è moderatamente lungo e la linea dorsale bene solida, caratteristica fondamentale per svolgere al meglio la sua funzione con resistenza ed efficacia. 25


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Molto importante è il bilanciamento fra le angolazioni dell’anteriore con quelle del posteriore: la risultanza di questa costruzione così bilanciata e così ben definita è un movimento disteso ed uniforme a tutte le andature, dove le lunghe falcate dell’anteriore sono accompagnate da una energica spinta del posteriore.

IL MANTELLO Un aspetto tipico della razza è il mantello tricolore: di fondo nero, con focature bruno-rossicce simmetriche e macchie bianche distribuite con perfetta simmetria in posizioni ben definite come recita lo standard. Il pelo è doppio, ed è costituito da un fitto pelo di copertura lungo dai 3 ai 5 cm, e da un denso sottopelo che va dal grigio scuro, fino al nero. Quest’ultimo è anch’esso fitto e fine, e la sua conformazione specifica trattiene uno strato d’aria che va ad isolare il caldo ed il freddo, mentre, nel contempo, il pelo di copertura, protegge il sottopelo dal penetrare delle intemperie. Particolare attenzione andrebbe posta alla selezione di questo carattere in allevamento, poiché spesso ci si trova davanti a soggetti con pelo di guardia fino e lucente, accompagnato da un sottopelo scarso che rende il soggetto meno resistente alle intemperie e quindi più vulnerabile.

SALUTE E SELEZIONE Il compito di un bravo e coscienzioso allevatore è quello di dedicarsi al miglioramento ed al benessere della razza allevata. Va da sé che questo può avvenire solo attraverso una profonda ed accurata conoscenza dei problemi relativi alla stessa. Le patologie comuni alla razza e che ormai da anni vengono accuratamente selezionate sono: displasia dell’anca, displasia del gomito, OCD della spalla, patologie oculari congenite ed epilessia. Una particolare attenzione dovrebbe essere prestata anche alla selezione del carattere: ed è per questo che il Club ufficiale che in Italia tutela il Grande Bovaro Svizzero, il CIABS, da quest’anno ha introdotto come requisito obbligatorio per i cani che concorrono per il titolo di campione sociale, l’ottenimento del CAE-1. Quella di cui vi ho parlato fino adesso è veramente una splendida razza, piena di lati positivi, che allieta la quotidianità dell’uomo con quel suo modo di interagire che solo un grande cane (in tutti i sensi) può avere. Per questo sarebbe molto bello se anche in Italia, così come in altri Paesi europei in cui le nascite sono arrivate ormai a numeri consistenti, la razza del Grande Bovaro Svizzero potesse essere maggiormente apprezzata come meriterebbe di esserlo. Maddalena Manciani

Servizio fotografico per gentile concessione di Neca Jerkovic (SL)

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Sheep dog. Azione di raduno

Il fascino di un cane famoso in tutto il mondo e abile in molti sport

I nostri Collies Un ciclo di eventi formativi organizzati dalla SIC per una razza che ha fatto sognare intere generazioni e per l’altra meno nota che sta conquistando nuove simpatie

La Società Italiana Collies (SIC) ha dato avvio ad un ciclo di seminari e incontri per promuovere la conoscenza, la tutela e la diffusione delle razze Cane da Pastore Scozzese a pelo lungo e a pelo corto. Tali incontri vengono realizzati attraverso video in diretta dalla pagina facebook della società oppure attraverso la piattaforma digitale messa a disposizione da ENCI. Le ragioni che mi hanno spinto a promuovere questa iniziativa non sono solo istituzionali, ma divulgative nel senso più ampio del termine. Le due razze tutelate dalla Associazione hanno, infatti, avuto negli anni ’70 e ’80 un picco di nascite in concomitanza con la diffusione della trasmissione Lassie. Verso la fine degli anni ’90, invece, si è registrata una progressiva riduzione del numero delle nascite sino ad una timida ripresa negli ultimi anni.

Attualmente le nascite si attestano tra i 450-500 cuccioli di Collie a pelo lungo e poche unità di Collie a pelo corto. Le ragioni sottese a questa riduzione delle nascite sono state molte ed alcune anche positive: il Collie non è più un cane di moda, richiesto dal pubblico per le esibizioni televisive, e questo non è un male. Purtroppo però anche altre sono state le motivazioni che hanno allontanato il grande pubblico dalla razza. Due in particolare: la ritenuta eccessiva complessità nella gestione del pelo (nei pelo lungo) e, soprattutto, la ritenuta inadeguatezza caratteriale di alcuni Collie. Ora: chi ha un Collie a pelo lungo sa perfettamente come un pelo della corretta tessitura non solo sia semplice da conservare, ma sia auto-pulente, con il pelo di copertura che offre protezione alla pelle e al sottopelo. Ma se la “problematica” del pelo ha rappresentato un ostacolo immoti27


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Sheep dog. Conduzione con slalom

vato all’acquisto del cucciolo Collie, ritengo invece che, agli occhi del grande pubblico, il vero limite che per alcuni anni ha mostrato la nostra razza è stata la presenza di diversi soggetti con problemi caratteriali. Il Collie è infatti una razza di indole amichevole con una certa prudenza innata, che le deriva dalla selezione secolare, ma accoppiamenti poco oculati avevano portato in alcuni soggetti alla degenerazione di tale caratteristica in vera e propria timidezza, che in alcuni soggetti rasentava la paura. Vivere con un cane timido o, peggio, pauroso non è piacevole: è difficile inserirlo nella famiglia; è difficile abituarlo agli estranei; è difficile coglierne i comportamenti. La causa di questa involuzione è stata la moda: troppe cucciolate occasionali; troppi presunti allevatori intenti ad “usare” i cuccioli per personali vantaggi economici; troppi cuccioli “alla moda” che sono diventati il prodotto del mercato e non di una vera selezione oculata e responsabile. Non che questo sia stato un problema solo del Collie, ma nella cinofilia non vale il noto adagio “mal comune, mezzo gaudio”…

Agility. Salto nella ruota

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Esercizi di apprendimento.

Fortunatamente il tipo a pelo corto non ha subito le nefaste conseguenze della moda, ma indirettamente ne è stato coinvolto perché molti potenziali acquirenti si sono dirottati sul più scenico e televisivo pelo corto, con conseguente eccessiva riduzione del pool genetico disponibile nel pelo corto. Ma questo è il passato !

Smooth Collie in Agility

UNO SGUARDO AL FUTURO È ora il momento di “sfatare” questa presunzione negativa, frutto della disinformazione e della mancanza di conoscenza della nostra razza. Il Collie nell’ultimo ventennio ha superato tutte queste problematiche ed ha ritrovato quell’equilibrio e quel carattere che lo contraddistingue da secoli e che lo rende una razza unica. Gli allevatori italiani, europei e di tutto il mondo hanno acquisito piena consapevolezza dell’importanza della componente caratteriale nella selezione del soggetto e gli 29


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Agility. Salto in alto.

atteggiamenti paurosi e di estrema diffidenza presenti in alcuni soggetti del recente passato sono ormai definitivamente superati. O meglio: l’esclusione del Collie dai “cani di moda” ha liberato il mondo dell’allevamento da opportunisti e presunti allevatori, che vedevano nella cucciolata un facile guadagno e sono, invece, rimasti i veri allevatori che antepongono alla moda la selezione della razza nel

senso più alto del termine. La selezione cinofila è una forma di cultura e di arte e i nostri cuccioli sono il frutto dello studio e dell’intuito dei nostri allevatori. Questo non significa che il Collie è stato “modificato” per renderlo più “piacevole” agli occhi del pubblico: il Collie è e deve rimanere un soggetto con un accettabile livello di Sheep dog. Conduzione verso l’entrata

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rende il Collie una razza speciale è il fatto che non lavora mai da solo, ma lavora con il suo proprietario e al fianco del suo proprietario. Potremmo dire che il Collie lavora, prima di tutto, per compiacere il suo proprietario e quindi maggiore è la simbiosi che si crea nel binomio cane-uomo maggiori saranno i risultati che si potranno ottenere, anche sportivi, ma soprattutto di interazione. Quello che ora manca al Collie è trovare sempre più persone che abbiano voglia di lavorare con il proprio cane e la SIC sta intensificando la propria azione per poter raggiungere questo obbiettivo. Non ci si ferma qui, però. Anzi! Il ciclo di incontri proseguirà ancora sulla piattaforma digitale messa a disposizione da ENCI e sulla nostra pagina FB con argomenti come: L’evoluzione della razza dall’800 ai giorni nostri in Italia e nel mondo. L’esame degli effetti della consanguineità nel Collie e lo studio dello standard di razza. Altri incontri sono in fase di definizione e ci accompagneranno in questi difficili mesi, nella speranza quanto prima di sostituirli in parte con incontri in presenza a margine delle manifestazioni o del Collies Day. Simone Faccio

Esercizio di confidenza ambientale

prudenza verso gli estranei perché questo è un aspetto fondamentale della selezione di razza e compito di tutti gli allevatori è quello di preservare lo standard senza farsi trascinare dalle mode, ma nemmeno dalla omologazione, che rischia di far perdere le caratteristiche di razza. Certo il percorso è ancora lungo e non bisogna mai abbassare la guardia, ma la strada intrapresa è quella giusta e i risultati dall’allevamento italiano nel mondo lo dimostrano. La naturale conseguenza di quanto più sopra scritto non poteva che essere l’apertura del ciclo di incontri della SIC partendo del carattere del Collie.

Presidente della SIC

Sheep dog in collina

EVENTI MEDIATICI Nell’evento realizzato il 5 marzo 2021 e del quale è ancora disponibile il video sulla pagina facebook della SIC (Società Italiana Collies), i relatori Sabina Pacini, Vice Presidente della SIC e allevatrice di Collies a pelo corto e a pelo lungo, e Alessandro Solbiati, addestratore cinofilo e proprietario di Collie, hanno mostrato alle tante persone che si sono collegate sulla nostra pagina facebook le numerose possibili attività che ciascun proprietario può svolgere con il proprio Collie, quali, ad esempio, sheepdog, agility, rally obedience. Ma ciò che 31


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Paolo Dondina giudice del BIS Crufts 2011. In primo piano il vincitore Sh. Ch. Vbos The Kentukian - Flat Coated Retriever, a dx la Riserva Solestrad Peek A Boo - Petit Griffon della Vandea

Un’eccezionale storia di vita raccontata da un protagonista

Paolo Dondina nel fascino della cinofilia Un’esistenza sempre in equilibrio tra professione e passione. Avvocato fra i più noti del Foro di Milano e medaglia d’oro al merito professionale, è stato l’unico italiano a scegliere il vincitore assoluto di CRUFT’S e dell’EXPO di Westminster di New York “Concisione nello stile, precisione nel pensiero, decisione nella vita”.

d’élite che continua ancor oggi in persone, propositi, idee ed incontri da ricordare, ha vissuto da protagonista giorni che paiono tanto remoti da meritare il “c’era una volta”. Tempi lontani di cui è stato autentico protagonista mai rinunciando alle sue idee, sempre pronto ad ascoltare, mai polemico ma ogni volta a valorizzare in meglio anche le opinioni altrui. La sua vita è un calendario della cinofilia - ma non secondario a quello professionale che sempre lo ha collocato in prima linea e con ottimi risultati nelle vertenze più importanti - che non trova eguali non solo in Italia. Nessun’altro

Victor Hugo

Paolo Dondina, 83 anni dal 7 giugno scorso, tre figli, (Giorgia “nata due giorni dopo la morte di mio fratello Giorgio” dice, Francesco grafico di punta non solo in Italia e vincitore del prestigioso “compasso d’oro” ed Elena presidente del “Museo del bambino” a Milano) noto penalista, medaglia d’oro per i cinquant’anni di brillante professione forense, si racconta. Decano in una cinofilia 32


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Paolo Dondina con la vincitrice del BIS Hickory, Deerhound

infatti, eccetto lui è stato invitato a giudicare il BIS nel medesimo anno - accadde per Paolo Dondina nel 2011 al Crufts, la più importante esposizione del mondo in Inghilterra e chiamato a giudicare il BIS dal Westminster Kennel Club - il più antico del mondo sorto nel 1863 - alla 135ª Expo che si è sempre tenuta, dal 1880, al Madison Square Garden di New York. Titolare dell’affisso “del Pesco” ha curato negli anni la selezione della razza Beagle divenendo punto di riferimento internazionale non solo per la qualità dei soggetti allevati e dei molti Campionati ottenuti, ma per la grande conoscenza storica e scientifica della razza stessa. La memoria di quei giorni riporta al coinvolgente fascino di una cinofilia che ha ambito, riuscendovi pienamente, a dare un importante contributo per superare gravi difficoltà ereditate dalla guerra ed abbattere barriere ideologiche: fu possibile concretizzare quegli ideali, tanto la meta pareva lontana, per la grande professionalità degli allevatori e l’intelligente impegno dei dirigenti ENCI e di Club di razza conducendo al traguardo di un nuovo rinascimento le difficili stagioni del dopoguerra. Erano gli anni di Giulio Colombo, Giovanni Radice ed

Enrico Oddo, Alighiero Ammannati, Paolo Ciceri, Marco Valcarenghi, Mario Quadri, Giuseppe Solaro, Fabio Cajelli e molti, molti altri che fanno oramai parte dei progressi delle singole razze e della grande storia dell’ENCI capace di meritare un posto in primo piano nella cinofilia internazionale. Personaggi di riferimento, dirigenti ed allevatori furono protagonisti, non solo in cinofilia, di un’Italia che aveva allargato i confini oltre l’Europa, di stagioni in cui lavoratori e studenti, gridavano nelle piazze, nelle fabbriche e nelle scuole la voglia di cambiamento convinti che il progresso sociale è una conquista da meritare giorno dopo giorno non un’avventura in cui essere coinvolti rimanendone poi vittime. Paolo, figlio di Mario Dondina, avvocato fra i più prestigiosi del foro di Milano anche allora considerato uno dei più significativi e docente nell’Ateneo milanese, di diritto e procedura penale, esordiva nella professione divenendo ben presto un riferimento anche per colleghi ben più anziani. In parallelo con l’attività forense, sempre più in ascesa tanto da meritargli la più ampia considerazione dei magistrati, l’impegno in cinofilia dove nel 1973 superò brillantemente gli esami e divenne esperto giudice. “Nella 33


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Oggi la città continua a ritagliarsi ampi spazi per l’operosità e nei libri d’arte pagine e pagine per la cattedrale alla sommità del colle (ed a poca distanza dalla casa di Paolo Dondina), con affreschi di Piero della Francesca e di altri artisti famosi e nella basilica di San Francesco con opere d’arte che contribuiscono a far delle contrada un riferimento per un turismo non solo d’élite perché ben poche altre arti come la pittura hanno un linguaggio comprensibile da tutti. “Paolo Ciceri – la voce giunge, improvvisa e serena, a spezzare la riflessione sulla città in cui abita e continua ad essere storico rappresentante della cinofilia venatoria Domenico Coradeschi - fu per me un riferimento continuo. Superato l’esame fui sempre in collegamento con lui cercando di carpire i segreti di quella sua eccezionale capacità di giudizio. “È importante, continuava a dirmi, il colpo d’occhio”. Al giudice esperto è sufficiente un primo sguardo per abbozzare un giudizio che, naturalmente, sarà poi verificato con meticolosa attenzione ai particolari”. Poliglotta (parla correntemente inglese e francese, ha giudicato sui più importanti ring del mondo ricevendo ovunque attestati di stima) ritiene che l’allevamento italiano , già oggi nei primi posti nel mondo, ci tiene a precisare, possa essere preso ad esempio. Fra i suoi grandi amici Beppe Benelli, uno degli industriali di punta nell’Italia della ricostruzione e ricordato ancor oggi per idee avveniristiche e realizzazioni concrete. Ma accanto al lavoro e ad intuizioni spesso geniali sempre all’avanguardia, anche una grande passione per i cani condivisa con Paolo Dondina. A rammentarglielo, Paolo Dondina risponde a bassa voce e lentamente quasi a ricercare immagini nella memoria e vincere la commozione del ricordo… “Siamo… eravamo molto amici. Condividevamo la stessa passione e le medesime idee. Era, Beppe, un industriale lungimirante ed appassionato, un grande cinofilo capace - ed è da pochi- di distinguere passione da tecnica che è come saper discernere fra scienza e sentimento. Spesso insieme perché eravamo comproprietari del medesimo campione, un Fox terrier a pelo ruvido, il cane che trionfò nel Best di Crufts nel 1975”. Cosa ne pensa della cinofilia moderna, cioè attuale? Vi sono domande che sono simili ad ingenerosi agguati. Proprio come questa. Ma Paolo Dondina non evita il percorso e la risposta è serena. Proprio come non poteva che essere da un protagonista di esperienze di vita che non ha eguali in cinofilia. “Abbiamo moltissimi giovani entusiasti e che fanno dell’handling un’autentica professione e con vero successo. Contribuiscono a mio avviso a dare impulso ai confronti dei più significativi allevamenti. Coprono uno spazio professionale importante ed ascrivo anche questo al merito di una dirigenza capace di affrontare il mutamento dei tempi con serietà, capacità e costanza”. Rodolfo Grassi

“L’amore per i cani (dal greco cinofilia) è un virus pandemico contro il quale non intendo vaccinarmi perché è benefico per l’essere umano” dice Paolo Dondina. Qui ritratto con la medaglia di Crufts indossata ogni qualvolta ha giudicato un BIS in tutto il mondo.

commissione- ricorda- c’erano fra gli altri Paolo Ciceri e Camillo Bosatra Casalone, due autentiche colonne dell’allevamento e della cinofilia non solo italiana. Già allora, come avvenne in seguito ed accade ancor oggi, l’ENCI annoverava nelle sue file allevatori e tecnici, esperti giudici e dirigenti capaci, come lo furono i loro predecessori, di consolidare il ruolo di primo piano dell’Ente e contribuire ad una visione globale e sovranazionale della cinofilia”. “Fu un esame per me importante e paragonabile a quelli universitari, ricorda Paolo Dondina, e mi preparai con eguale scrupolo aggiungendovi l’orgoglio e la soddisfazione di dare contenuto ad una mia passione che continua a conservare ancor oggi gli slanci di un tempo”. Tace e d’improvviso t’accorgi che ogni silenzio ha significati che le parole non riescono ad esprimere e quanto sia vera l’affermazione di Wang Su, un architetto capace di dare alle sue opere significati e valori oltre le immagini: “smarrire il passato significa perdere il futuro”. Dalla finestra giungono i rumori di una Arezzo (oramai residenza stabile di Paolo Dondina) che continua ad essere in equilibrio fra arte, industria e storia. Stretta fra la magnificenza di Firenze e l’orgoglio di Siena, Arezzo, città natale di uomini illustri fra cui Francesco Petrarca, Giorgio Vasari, Piero della Francesca e Uguccione della Faggiola condottiero e capitano di ventura divenne negli anni Ottanta simbolo del boom economico con la Lebole, fabbrica di indumenti e con l’ambizione di “vestire” tutti gli italiani e di cui è rimasto famoso lo slogan “Ho un debole per l’uomo in Lebole”. 34


Bracco Italiano. Foto Mariaceleste de Mauro.

BRACCO ITALIANO

CARATTERE. Resistente ed adatto a qualsiasi genere di caccia, affidabile, intelligente, dotato di un’ eccellente capacità di apprendimento, docile e facile da addestrare. TAGLIA E PESO. Altezza al garrese: 55 - 67 cm. Taglia preferita nei maschi: 58 - 67 cm. Taglia preferita nelle femmine: 55 -62 cm.

gli standard in pillole

Shiba. Foto Elettra Grassi.

ASPETTO GENERALE. Cane di piccola taglia, ben proporzionato, con buona ossatura e muscoli ben sviluppati. Forte costituzione. Bel movimento veloce e sciolto. CARATTERE. Fedele, acuto e molto sveglio

(Il testo completo per tutte le razze è disponibile sul sito www.enci.it/standard)

SHIBA (J)


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Incontro ravvicinato tra un cucciolo di Cane da pastore maremmano abruzzese e un daino. Questo test consente di stabilire il giusto approccio del cucciolo con gli animali che in età adulta dovrà accudire e proteggere. Foto Anna Albrigo

Una interessante ricerca mette in evidenza il lavoro di allevatori esperti e attenti al benessere animale

Alla ricerca della felicità Favorire nei cuccioli un corretto sviluppo emozionale e cognitivo garantirà il giusto equilibrio in età adulta

L’opera degli allevatori suscita sempre maggiore interesse nella nostra Società moderna. È noto che seguire la crescita di una cucciolata richieda tempo, impegno, conoscenza, spazi adeguati e una buona dose di passione e di affetto, quest’ultimo possiamo definirlo il “collante” che tiene insieme la relazione, una pellicola invisibile in grado di organizzare in maniera ottimale la crescita e di garantire al meglio la vita futura dei cani. Le cure parentali che la fattrice offre ai cuccioli sono il primo contatto con il mondo esterno, una sorta di “passaporto per la felicità”

che li accompagnerà durante il viaggio accanto all’uomo. Un recente studio condotto dalla Utrecht University (Nederlands), condotto da Lisa Dietz, Anne-Marie K. Arnold, Vivian C. Goerlich-Jansson e Claudia M. Vinke, (The importance of early life experiences for the development of behavioural disorders in domestic dogs), ha revisionato centinaia di studi (a partire dagli anni Cinquanta ad oggi) che si sono occupati dei disturbi del comportamento nei cuccioli e della qualità degli strumenti utili per prevenire queste patologie. L’imponente ricerca ha dimo36


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La pazienza infinita di una fattrice che garantisce ai propri cuccioli un contatto giocoso. Rhodesian Ridgeback. Foto Sara Venturelli

strato la complessità dell’argomento e le molte variabili che lo compongono ma un punto fermo è stato stabilito: l’opera degli allevatori seri e preparati è in grado di garantire un benessere psicofisico ai cuccioli durante la crescita nel rispetto dei tempi delle cure parentali , al contrario di allevatori improvvisati e di commercianti che operano solo a scopo di lucro che sottraggono i cuccioli alla madre prima che questi abbiano potuto godere delle cure parentali necessarie. Tutto questo, è stato dimostrato, causa un disturbo della crescita emotiva e cognitiva in una alta percentuale di casi studiati in un lungo lasso di tempo.

mancata adeguatezza delle cure parentali e sociali abbia conseguenze per il futuro legame con il proprietario, data la vulnerabilità del cucciolo a sviluppare disturbi comportamentali in età adulta. Queste problematiche legate all’aggressività e all’ansia da separazione sono comunemente osservate nei cani da compagnia in tutto il mondo, con un forte impatto negativo per il proprietario e nella Società. Negli Stati Uniti, Canada, Australia e Finlandia, circa al 70% dei cani osservati presso cliniche specializzate, sono stati diagnosticati disturbi comportamentali legati all’aggressività, mentre i disturbi comportamentali legati all’ansia da separazione sono osservati in media tra il 9 e il 19% dei cani, a seconda delle razze.

CANI PROBLEMATICI Si legge nello studio che i disturbi comportamentali dei cani – a livello internazionale - sono una delle ragioni principali dell’abbandono. Le prime esperienze di vita, come le cure materne, l’attaccamento e la socializzazione, hanno conseguenze essenziali e durature sullo sviluppo comportamentale e fisiologico di un soggetto. Pertanto, la complessa interazione tra questi fattori suggerisce che la

COMPORTAMENTO INDESIDERATO O PATOLOGICO I ricercatori distinguono tra “problema comportamentale”: comportamento normale per il cane ma comportamento indesiderato per il proprietario, e disturbi comportamentali: comportamenti patologici eccessivi in fre37


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quenza, durata e/o intensità e/o applicati nel contesto sbagliato. Anche se in letteratura questi termini sono usati in maniera intercambiabile, lo studio si è focalizzato sul comportamento patologico, che riduce sostanzialmente la capacità di un cane di far fronte all’ambiente in cui si trova a vivere.

Espressione sognante e rilassata di un cucciolo di poche settimane. Cane da pastore scozzese a pelo lungo. Foto Giulia Cuccu

LOTTA ALL’IMPORTAZIONE ILLEGALE DEI CUCCIOLI Un paragrafo interessante della ricerca riguarda il fenomeno dell’importazione di cuccioli dai Paesi dell’Est Europa che riguarda molti Paesi occidentali. Per esempio, viene segnalato che nei Paesi Bassi la domanda di cuccioli è molto superiore alla produzione degli allevatori olandesi (che occupa solo il 40% della domanda). Questa forte richiesta ha portato alla creazione di reti legali dove i cuccioli sono accuratamente cresciuti e socializzati prima della vendita ma, purtroppo, anche a traffici illegali con l’importazione indiscriminata di cuccioli con scarsa considerazione per vaccinazioni adeguate, età di svezzamento o programmi di socializzazione. I cuccioli venduti attraverso queste reti illegali, sottolinea lo studio, vengono svezzati e trasportati in tenera età, restando privi delle necessarie cure parentali e stimolazioni sociali utili per adattarsi a un nuovo ambiente.

L’INTERVENTO DELL’ENCI In Italia, l’incessante collaborazione tra ENCI e le Autorità competenti in materia per la lotta alle importazioni clandestine di cuccioli, ha portato nel tempo a risultati importanti, non ultimo quello clamoroso che riguarda la regione Friuli Venezia Giulia che nella sua delicata posizione di frontiera verso l’Est Europa ha adottano un protocollo (notizia visibile sul sito www.enci.it e pubblicata sul numero di marzo di questa rivista a pag. 8) che, nelle prime righe della dichiarazione del presidente Dino Muto, così si esprime: “1° marzo. Un giorno im38


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Giochi materni volti a calmare l’eccessiva vivacità del cucciolo. Attività indispensabile per una crescita equilibrata. Rhodesian Ridgeback. Foto Sara Venturelli

portante nella lotta all’importazione illegale di cuccioli”. “La Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia, regione di confine strategicamente importante per la tratta di cuccioli provenienti dall’Est, impone l’obbligo di registrazione nella Banca dati regionale dei cani “di razza” solo se questa qualità viene attestata dall’iscrizione al Libro genealogico che, in virtù del Decreto Legislativo 529 del 30 dicembre 1992, è tenuto e curato dall’ENCI”. Una data importante quella del 1° di marzo che pone un argine alla tratta illegale dei cuccioli che oltre ad inquinare l’opera nei nostri allevatori lascia dietro di sé una lunga scia di sofferenze e di mortalità fra queste piccole creature indifese.

LE SETTIMANE SENSIBILI Una recente revisione della letteratura sul comportamento dei cani provenienti da allevamenti intensivi e commerciali e negozi di animali, evidenzia la maggiore incidenza di disturbi comportamentali come la paura e l’aggressività sia nei confronti di altri cani che delle persone. Uno studio, invece, ha classificato gli allevatori come “responsabili” o “irresponsabili” in base al risultato di 11 domande (p. Es., numero di cucciolate disponibili, età del cucciolo al momento dell’acquisto, la possibilità della fattrice di interagire con i suoi cuccioli) e ha scoperto che la 39


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prevalenza di aggressività e i disturbi comportamentali legati alla separazione precoce dalla madre sono maggiori nei cani ottenuti da allevatori irresponsabili, dediti solo al profitto. L’aumentata incidenza di disturbi comportamentali nei cani allevati solo per il commercio può essere causata da una mancanza di stimolazione appropriata durante i primi mesi di vita. Quindi, oltre ad altri importanti fattori che influenzano il comportamento, come la genetica e la proprietà responsabile, le prime esperienze di vita del cucciolo giocano un ruolo importante nel suo ulteriore sviluppo comportamentale. È stato dimostrato che esperienze particolarmente negative o stimoli insufficienti, così come cure e attaccamenti materni ridotti al minimo, aumentino le possibilità di sviluppo di disturbi comportamentali.

La corretta socializzazione favorisce l’ingresso nella nuova casa. Cane da pastore belga Groenendael. Foto Rosita Trotti

IL LEGAME D’ATTACCAMENTO Nella maggior parte delle specie di mammiferi, il legame di attaccamento tra i bambini e la loro madre si stabilisce prima e durante il cosiddetto periodo sensibile per la socializzazione nella prima vita postnatale (Bowlby, 1958, 1982; Ainsworth, 1978; Carter, 1998). Durante questo periodo cruciale, le interazioni con l’ambiente sociale modellano i profili neuronali e comportamentali di un individuo. Scott e Fuller (1965) furono i primi a indagare sul primo periodo sensibile per la socializzazione nei cani. Da allora questo argomento ha attirato molta attenzione, ma la ricerca sperimentale è scarsa, soprattutto la formazione del legame di attaccamento di un cucciolo con sua madre durante il periodo sensibile, in cui si forma il futuro comportamento socio-emotivo, dovrebbe ricevere più

attenzione per ottenere una migliore comprensione dello sviluppo del comportamento anomalo nei cani, senza ricorre a situazioni sperimentali di laboratorio ma osservando da vicino il lavoro degli allevatori.

LE CURE PARENTALI Si sa che nei cani è la fattrice che principalmente si prende cura dei cuccioli, favorendo in questa maniera lo sviluppo di uno stile di attaccamento specifico verso di 40


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lei, basato sulla qualità e sulla quantità delle sue cure materne. Molti studi a partire dagli anni ’60 hanno affermato che durante le prime due settimane di vita di un cucciolo (periodo neonatale), i suoi sensi non sono ancora completamente sviluppati, pertanto, in questa fase dipendono fortemente dalla madre per il nutrimento. Le cure parentali proseguono per altre settimane, pertanto, la separazione materna precoce, ha conseguenze potenzialmente dannose nei cani; le malattie e la mortalità legate allo stress da separazione si verificano più spesso nei cuccioli svezzati a sei settimane di età rispetto ai cuccioli svezzati più avanti. Inoltre, la separazione materna precoce, un evento comune nell’allevamento commerciale al solo scopo di lucro, può svolgere un ruolo nello sviluppo di disturbi comportamentali. Questi risultati sono confermati da diversi studi. Allo stesso modo, la possibilità della fattrice di fornire quotidianamente a lungo le cure materne (cioè contatto fisico, leccate, leccate ano-genitali e allattamento) durante le prime tre settimane dopo il parto è stata associata a un comportamento più esplorativo e meno segni di stress, come aumento della locomozione e vocalizzazioni durante l’isolamento, in cuccioli di otto settimane. Infine, i cuccioli separati dalla madre tra i 30 ei 40 giorni di età, che di conseguenza ricevono una quantità inferiore di cure materne rispetto ai cuccioli separati a 60 giorni di età, avevano maggiori probabilità di sviluppare una varietà di problemi comportamentali da adulti, inclusa la paura durante le passeggiate, reattività al rumore e abbaiare eccessivo.

Interazioni affettuose. Spitz di Pomerania. Foto Raffaele Cosacco

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IL RUOLO DEGLI ORMONI E DELL’AMBIENTE

Giochi tra “cuccioli”. La piccola Niky con un Rhodesian Ridgeback. Foto Sara Venturelli

Si osserva nella ricerca che i modelli comuni trovati nell’attaccamento e nel comportamento negli umani e nei cani possono essere in parte spiegati dai corrispondenti meccanismi neurali e neurochimici subcorticali alla base del comportamento e della cura genitoriale. Per esempio, l’ ossitocina svolge un ruolo importante nel promuovere l’assistenza materna e la formazione di un legame di attaccamento tra madre e bambino. Nei cuccioli di cani il ruolo di noi umani riveste un’importanza duplice in quanto sia offrire alla fattrice il tempo per le cure parentali che le successive esperienze di esplorazione dell’ambiente, dipendono totalmente dalla disponibilità dell’uomo di offrire loro stimoli positivi, affetto e cure necessarie ad una crescita equilibrata.

LA SOCIALIZZAZIONE È ESSENZIALE È noto che dopo il periodo neonatale e il periodo di transizione, dove il legame madre-cucciolo è della massima importanza, inizia il primo periodo di socializzazione. Questa delicata fase è stata analizzata dai ricercatori che hanno focalizzato le esperienze dei cuccioli verso stimoli sociali o la deprivazione e il comportamento di gioco. Una stimolazione appropriata durante il periodo sensibile per la socializzazione si traduce in un cane socievole con una buona capacità di adattamento, che può costruire relazioni con gli umani e i conspecifici ed è in grado di far fronte alle novità che l’ambiente quotidianamente offre. D’altro canto, esperienze inadeguate e insufficienti aumentano il rischio di sviluppare problemi comportamentali più avanti nella vita.

Durante il periodo neonatale, i sensi dei cuccioli non sono ancora completamente sviluppati, rendendo i piccoli altamente dipendenti dalla madre. Nella terza settimana di vita (cioè il periodo di transizione), gli occhi e le orecchie del cucciolo si aprono gradualmente, iniziano a camminare ed esplorare, e alla fine della terza settimana i cuccioli non dipendono più dalla madre per l’eliminazione delle feci. Questa fase di sviluppo segna l’inizio del 42


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Socializzazione a poche settimane di vita con il piccolo Orazio, determinante per una crescita corretta. Rhodesian Ridgeback. Foto Sara Venturelli

primo periodo di socializzazione, che è definito da cambiamenti sia fisiologici che comportamentali. Dicono i ricercatori che un lasso di tempo comunemente accettato per il primo periodo di socializzazione va da 3,5 a circa 12 settimane di età. Tuttavia, definire il momento esatto di questo periodo sensibile nei cani è difficile a causa della variabilità delle razze.. Durante il primo periodo di socializzazione, un cucciolo impara attraverso l’esperienza ad associare stimoli sociali e non sociali con emozioni positive o negative. Queste esperienze gli consentono di sviluppare capacità di adattamento per affrontare nuove situazioni. Uno studio retrospettivo ha rilevato che i cani allevati in ambienti domestici (per es. i cani che trascorrevano il loro periodo sensibile per socializzare a casa dell’allevatore, in un ambiente ricco di stimoli) avevano meno probabilità di sviluppare paura e aggressività nei confronti di persone sconosciute rispetto ai cani allevati in ambienti non domestici e privi di stimoli adeguati. Uno studio del 2015 effettuato tramite un questionario con cani da compa-

gnia, ha stabilito che più esperienze di socializzazione tra le otto e le dodici settimane di età sono state associate a una minore paura nei cani adulti. Pertanto, un’esposizione sufficiente a stimoli rilevanti durante il primo periodo di socializzazione sembra essere associata a una minore paura e aggressività nei cani.

IL GIOCO DEI CUCCIOLI Lo sviluppo sensoriale e cognitivo a tre settimane di età consente la formazione di relazioni sociali primarie con la madre e i compagni di cucciolata. Attraverso queste relazioni il cucciolo impara a identificarsi con la propria specie, un processo chiamato imprinting filiale. Il processo di imprinting è stato descritto per la prima volta in modo esauriente nelle oche da Konrad Lorenz (1935). Durante un periodo di tempo sensibile un giovane animale acquisisce una preferenza per la madre o colui che offre delle cure parentali, poiché questo è funzionale alla sopravvivenza. Nei cani, il periodo neonatale è seguito da un periodo di 43


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I giochi all’aria aperta sono un toccasana per la crescita dei cuccioli. Cani da pastore scozzesi a pelo lungo. Foto Giulia Cuccu

transizione in cui il cucciolo matura rapidamente acquisendo una iniziale indipendenza dalla madre. In questo periodo si potrà osservare come la fattrice lasci spesso la cassa parto per brevi periodi di tempo, e di conseguenza le relazioni sociali primarie più forti nei cuccioli si formano con i compagni di cucciolata.

nello sviluppo sociale dei cuccioli. Quando hanno tra le 5 e le 7 settimane di età, la madre inizia gradualmente a svezzare i suoi cuccioli allontanandosi, ringhiando, scoprendo i denti o mordicchiandoli dolcemente introducendo i cuccioli a interazioni sociali dominanti e sottomesse che si esprimono nel gioco della lotta. Anche attraverso altre interazioni sociali oltre allo svezzamento, la fattrice “metterà in riga” i suoi piccoli, fornendo loro importanti informazioni sul comportamento sociale. Nel periodo in cui i cuccioli acquisiscono il loro repertorio comportamentale e sociale attraverso le interazioni con la

LA BUONA FATTRICE I risultati, tuttavia, non solo sottolineano l’importanza del contatto sociale durante il primo periodo di socializzazione, ma forniscono anche prove del ruolo della fattrice 44


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madre, anche le interazioni tra cuccioli contribuiscono allo sviluppo sociale, cognitivo e fisiologico. La comunicazione intraspecifica è ampiamente stabilita durante le lotte di gioco tra i compagni di cucciolata, in cui i piccoli si mordono alternativamente e imparano ad associare vocalizzazioni specifiche con il dolore (Dehasse, 1994; Case, 2005). Attraverso queste lotte di gioco, i cuccioli imparano a interpretare e visualizzare segnali, come comportamenti agonistici, dominanti, sottomessi e di pacificazione, come è stato osservato in un gruppo di cani liberi. Inoltre, le lotte di gioco aiutano a migliorare le capacità motorie dei cuccioli. In uno studio su un gruppo di cani domestici randagi, il comportamento di gioco è stato osservato per la prima volta quando i cuccioli avevano tre settimane di età e l’insorgenza del comportamento di gioco è gradualmente diminuito dopo otto-nove settimane di età (Pal, 2008). Sebbene la funzione del gioco nei cani sia ancora un punto di discussione, la teoria più supportata coinvolge effettivamente l’abilità motoria e lo sviluppo sociale.

I cuccioli amano osservare l’ambiente che li circonda. Le uscite in giardino sono utili e interessanti. Cani da pastore belgi. Foto Rosita Trotti

La deprivazione del contatto con i conspecifici (come altri cuccioli) durante le otto settimane successive alla loro prima esperienza in pubblico ha dimostrato di essere fortemente associata al verificarsi di comportamenti aggressivi come ringhiare e mordere, contro un cane sconosciuto. Renata Fossati (Fine 1° parte)

RECENSIONE SEGNALI CALMANTI DVD Edizioni Haqihana La corretta lettura dei segnali calmanti che i cani inviano rivela un complesso sistema di comunicazione volto a evitare gli scontri, creare nuove amicizie e valutare le intenzioni di cani tra loro sconosciuti. Gli stessi segnali sono utilizzati dai cani per autocalmarsi in situazioni percepite come stressanti.

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ENCI WINNER VERONA 2019

La nuova realtà ha imposto un temporaneo rallentamento delle prove ed esposizioni

2021: Cronache dall’Italia Uno sguardo al passato per sottolineare le infinite risorse di un popolo cinofilo che non si arrende alle difficoltà del presente

Anche se il timore avrà sempre più argomenti scegli la speranza.

scienza della selezione delle razze. Resta chiuso il sipario su incontri sportivi e manifestazioni, nessuno più accende le luci delle esposizioni: resta in primo piano la salute della gente, il dramma di quanti soffrono ed i timori del futuro. Così, giorno dopo giorno, in attesa di una nuova alba che segni il risveglio da un incubo e mentre si ripetono gli inviti alla prudenza e si rinnova la conta dei colpiti da Coronavirus la cinofilia percorre la via silenziosa verso un lontano traguardo che significa il ritorno a quella quotidianità cancellata dalla pandemia. E sarà il risorgere di

(Lucio Anneo Seneca)

Il Covid esalta i ricordi, rende incerto il futuro e fa della memoria un vecchio diario di pagine vissute. Scorrono flash back di incontri e prove, assemblee e manifestazioni che hanno dato significato alle genti della cinofilia ed alla 46


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cielo della cinegetica. Elevarono la competizione per squadre di 4 esemplari più le riserve a simbolo nella cinofilia e (ecco il ponte che supera le macerie) contributo all’Unione fra Stati sovrani. Ed in questo facevano proprio il messaggio del 9 maggio 1950 del ministro degli esteri francese Robert Schumann che auspicava un’Europa senza confini. Da allora, anno dopo anno il confronto ha illuminato – fino all’irrompere della pandemia- una competizione d’élite per meriti e che ha un solo Paese vincitore e lascia agli altri un prossimo desiderio da conquistare perché in nessun’altro come in questo confronto, il secondo posto ha il mesto significato di primo dei perdenti. Così Coppa Europa ogni anno - meno che in quelli del Coronavirus tramonta e ritorna come la luna diventando il simbolo dell’eternità di un trionfo vero solamente per chi sale al vertice del podio. E la precedono la non facile scelta della giuria e del selezionatore, i confronti fra gli aspiranti tricolori ed infine la scelta della squadra e ha il grande significato di un’investitura perché, qualunque sia il risultato spalanca ai selezionati ed ai loro conduttori le porte della storia. A rileggerne le vicende, magistralmente scritte da Giuseppe Negri, giornalista e tecnico tra i più preparati, tornano alla mente le prose significative e coinvolgenti di Franco Zurlini, avvocato strappato al giornalismo, giudice ed allevatore, capace di elevare la cronaca al rango di poesia e rendere comprensibili a tutti i racconti scritti sull’erba dai grandi trialler…

Giovanni Battista Quadrone, Prima della partenza

prove ed esposizioni, di incontri e scambio di opinioni, di rinnovati impegni quotidiani e progetti che disegnano un futuro di continuità nella valorizzazione delle razze. Ricompaiono nel ricordo e vestiti di sole parole, quei confronti di Coppa Europa che Giulio Colombo, Enrico Oddo ed altri grandi fra cui Fabio Cajelli, Giovanni Radice, Marco Valcarenghi, Franco Di Stadio, Domenico Attimonelli e tanti altri vollero per costruire con le macerie della guerra nuovi ponti e superare i confini di nazioni. Quel loro desiderio galoppò più rapido di Setter e Pointer e divenne Coppa Europa dapprima limitata ai due grandi inglesi, Setter e Pointer, ed allargata poi, anno dopo anno anche alle altre razze da caccia continentali. La progettarono (ed è ancor oggi così) ad immagine della luna nel firmamento: un confronto per rappresentative nazionali unico ed intrigante nel 47


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Fiera di Milano 1924

Eppoi se al racconto si sostituiscono parole ed immagini par di udire i giudizi di Alighiero Ammannati immediato e preciso, i batticuore a bordo prato di Claudio Macchiavelli finanziere grande e tifoso dei Pointers ancor di più ed Angelo Mocchi che gli era complice nella passione e nei giudizi. Ed insieme a loro una miriade di altri cinofili fra cui Ernesto Coppaloni, Ademaro Scipioni, Gino Botto, Franco Grassi, Giacomo Griziotti, Romano Saladini Pilastri che si sono susseguiti da quei remoti giorni e continuano a lasciar traccia di competenza e passione nella Società civile. Perché l’Italia e l’ENCI, con la competenza e la passione dei suoi dirigenti, allevatori e tecnici hanno conquistato il prestigio che spetta a concorrenti egregi ed organizzatori inimitabili. Rivivere quei giorni, seppur in poche righe, è ridar respiro ad un mondo della cinofilia che ha ancor più meriti, per il valore dei suoi protagonisti, dei tanti risultati e benemerenze che pur gli vengono riconosciuti in ambito internazionale.

NASCE L’EUROPA DELLA CINOFILIA Era il 1950 – e sembra ieri complice il Coronavirus che induce alla meditazione e disseppellisce entusiasmi e ricordi - quando nella suggestione dei terreni di Bolgheri cominciarono a galoppare Setters e Pointers in confronti destinati alla storia e capaci di creare un avvenire per una cinofilia agonistica. Si contrarono due squadre, l’italiana e la francese, ciascuna con tre suoi campioni: si impose subito Diva del Tidone condotta da Angelo Semino: in squadra anche Glad della Gaia di Ernesto Coppaloni Seguirono anni di ricostruzione delle coscienze ed i cani da sport tornarono in prima linea con geniali interpreti della grande cerca :da Diva del Tidone a Crismani Cora, Or del Cecina e Clastidium Clarck, Ticinensi’s Cruyft, Arno di Valdidice, Bouvard del Cerano, Jaga del Veronello, Zar degli Oddo, Boss del Guercio e tanti, tantissimi altri. Ed in giuria, come conduttori od osservatori, Giulio Farè, 48


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IL FASCINO DELLE ESPOSIZIONI Perché, ti vien da dire, speriamo che il Cielo restituisca il tempo che ha sottratto. Ma sai che non sarà così perché il solo parlarne significa tentar d’inseguire giorni perduti. Non solo le grandi prove si sono smarrite nei bollettini giornalieri del Coronavirus, ma si sono momentaneamente perdute anche le esposizioni che costituivano un appuntamento importante ed hanno costellato la Penisola fino a meno di un anno fa. Punto di riferimento per allevatori ed appassionati, cinofili e naturalisti, curiosi e gente che vuol conoscere un universo carico di meraviglie e di fatiche, rigidamente regolamentato eppur pieno di sorprese che solo i cani sanno creare. Un tempo - ti vien da dire tanto il silenzio e le preoccupazioni per salute ed economia fan lontani quei giorni – erano il riferimento costante per il grande pubblico, occasione di paragoni, competizione e scambio di esperienze fra gli allevatori. Ed i ring dove avvenivano i giudizi diventavano - a considerarli ora con il fascino malinconico della nostalgia - punti di riferimento fra tecnici e per

ENCI WINNER VERONA 2019. Dino Muto premia il vincitore del Top Dog 2018 Pastore Scozzese Shetland “Blue Jeans Boy di Selvaspina” di Anna Albrigo

Carlo Annibale Maggi, Luigi Consonni e via via generazioni di tecnici e giudici. esperti ed allevatori perché la cinofilia è fatta così: cambia il mondo e la grande passione che coinvolge gente e cani di razza continua ad aggiornarsi in tecniche e comportamenti rimanendo sempre la stessa. Un po’ come le più prestigiose commedie dell’arte in cui si avvicendano attori e spettatori per su un palco sempre unico e meraviglioso tantochè ogni volta che ne sei spettatore ti par d’assistere ad una nuova trama. Ed è la meraviglia dell’interpretazione di cui i cani, e significativamente quelli da sport sono autentici comprimari. Da quei lontani giorni la cinofilia cominciò a salire nella scala dei valori del tempo, il che significa incidere nella simpatia e partecipazione della gente, aggiungendo a Setter e Pointer altre razze per analoghe manifestazioni di cui sempre e comunque gli allevatori italiani sono protagonisti. E fu un susseguirsi di competizioni positive fra club di razza con regie sapienti di dirigenti e consiglieri, membri di club e dilettanti attratti da un mondo che conserva meravigliosamente le sue emozioni e le sue meraviglie. Fino ad oggi perché… 49


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Gino Botto, Mario Marchesi, Alighiero Ammannati e Franco Francini

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nuove conoscenze, approfondimento di esperienze e progetto di altre analoghe iniziative. Eppoi c’erano i commenti, i pareri dei giudici sempre disponibili, lo scambio di opinioni, e, a sera, i saluti fra allevatori, la promessa di ritrovarsi in un mattino magari neppur troppo lontano, per analoga manifestazione. I nuovi vaccini, la frontiera che si pongono virologi ed altri medici specialisti appare ogni giorno sempre meno lontana ed apre l’orizzonte alla speranza che tutto torni non come prima ma meglio di prima. Ed è a questa la nuova sfida che dovrà affrontare e saprà vincere, una cinofilia all’avanguardia qual è l’italiana per preparazione di tecnici ed allevatori, aderenza ai problemi e quel pizzico di intraprendete genialità che ha caratterizzato e non può non continuare a distinguere le genti italiane. Rodolfo Grassi


La mia razza in 40 righe

La giornata di “Joy Carlino” Per tutta la famiglia il buongiorno viene insisten­ temente dato da Joy. La prima persona ad alzarsi deve darle la colazio­ ne ancor prima di lavarsi. Quand’è poi l’ora di uscir di casa, noti lei che nella sua cuccia si è nuovamente accomodata. Sembra quasi che lo faccia per dispetto, ma con quel dolce sguardo non resta che darle un bacetto. Il momento del pranzo deve coincidere con quel­ lo del padrone, ma per il poco tempo che impie­ ga, tocca cederle un osso per assoluzione. È giunto il momento della passeggiata da lei sempre molto apprezzata. E allora, parola d’ordi­ ne: Andiamo?! Drizza le orecchie e balza giù dal divano. Attrezzate di guinzaglio e sacchetti, andiamo a fare il giro dei parchetti. Immancabile l’incontro con qualche amico del quartiere, ma, ahimè, non è solita usare le buone maniere. Irrefrenabile la sua voglia di giocare, anche se spesso viene evitata e con delusione ci tocca tornare. Durante l’ultimo pasto della giornata sembra quasi un cane denutrito, forse perché il parco le ha messo un certo appetito.

Mentre noi condividiamo la nostra cenetta, lei è sotto il tavolo che qualcosa aspetta. I suoi preferiti sono i mandarini, pur gradendo allo stesso modo anche i latticini. A volte il vaset­ to vuoto dello yogurt noi le diamo e così, con tranquillità, sparecchiamo. Prima di dormire giochiamo un po’ con la sua Pimpa, poi si accuccia felice come una bimba. Amina Dieng

Cherié una Maltese per amica fuori dal comune, è intuitiva, fortemente intrigan­ te, portata per le sfide durante il gioco da cui deve sempre uscire vittoriosa. Il suo preferito rimane “scappa che ti prendo” ma ormai, ahimè, si scoraggia presto per la mia scarsa prestanza fisica. Un altro gioco che ama, è l’essere nasco­ sta sotto una coperta facendo finta di cercarla ed esprimendo entusiasmo nello scoprirla. Per non parlare del senso materno ereditato dalla sua mamma biologica che trova sfogo con mio figlio affetto da grave disabilità, passando intere ore a donargli baci che lui apprezza e ricambia. Arriva persino a crucciarsi nel sentirsi impotente di fronte alle evidenti difficoltà del ragazzo come volesse dirmi di “fare qualcosa”. L’espressione gioiosa nei suoi occhi parlanti di quando le cose funzionano un po’ di più è inde­ scrivibile. Prudente, tant’è che teme un po’ il buio ed il vuoto sotto di sé. Non abbassa mai la guardia sull’am­ biente circostante ed anche sui nostri stati d’ani­ mo; astuta, indipendente ma anche affettuosa tanto è vero che ama essere stretta in un abbrac­ cio dove riesce a rifugiarsi anche per ore. È una insostituibile amica, compagna di passeg­ giate e di vita. Donatella Ambrosini

Avevo un forte desiderio di avere un cane e con­ tro il parere di tutti quelli che conoscono i miei numerosi e gravosi impegni portai avanti il mio progetto e il tempo unito al mio alto senso di responsabilità mi diedero perfettamente ragio­ ne. Finalmente, In seguito ad una breve cono­ scenza di qualche settimana addietro presso l’allevamento scelto, sesta della cucciolata, apparentemente la più tranquilla dei fratelli, fece il suo ingresso trionfale in casa nostra Cheriè, piccola e tenera Maltese, dimostrando fin da subito forte personalità e grande sicurezza di sé. Cheriè è consolatoria, orgogliosa ed ha un senso spiccato della dignità. Presenta un’intelligenza 51


La mia razza in 40 righe

L’immensa energia di Sam distruzione della casa... si fa per dire! La parola che più gli si addice è vorace. L’amore che questo cane ha per il cibo è qualcosa di inde­ scrivibile: basta la vista della ciotola per farlo letteralmente impazzire. Quando deve raggiungere in qualche modo l’am­ bito premio che possa soddisfare la sua insazia­ bile fame, sfodera tutto il suo arsenale di doti mentali, dimostrandosi un ottimo ladro astuto e calcolatore. Ma quando c’è da lavorare si presenta come un cane che potrebbe darsi da fare giornate intere. È anche relativamente “testone”, o meglio, indi­ pendente, che pensa da solo, ma è facile e disponibile ad apprendere in fretta. La sua più grande dote è senz’altro la straordina­ ria intesa che riesce a instaurare con il suo com­ pagno umano, aiutato anche da un legame intenso ma non morboso che chiunque vive con questa razza può confermare. Mai avrei pensato di avere in casa un cane che “sorride”, altra piccola particolarità di questa meravigliosa e incredibile razza che ti entra nel cuore per restarci in eterno. Dario Geloso

Cercavo un cane intelligente, con una buona ten­ denza a lavorare con l’uomo, docile, vivace e col quale instaurare un rapporto tale da poterlo por­ tare ovunque e in qualsiasi condizione: dunque la scelta di un Cane da pastore australiano non poteva essere più giusta: ed è arrivato Sam. Vivace, sempre allegro che non ti permette di ignorare il suo bisogno di far sempre qualcosa, di lavorare insieme al compago umano, pena… la

La mia amica speciale Lei è arrivata a casa qualche anno fa, ma non ci siamo piaciuti subito. Forse perché lei era troppo timida e spaurita, forse perché a me non piaceva quel suo colore... un po’ nero. Era piccola, ossuta e muscolosa, con occhietti piccoli e attenti, da falco. Fatto sta che per molto tempo ci siamo “studiati” da lontano. Non so chi abbia fatto il primo passo. Forse è stata lei. Quando giocavo sul prato con il freesbie lei era pronta a riportar­ lo. Quando giocavo davanti casa con la palla, lei era pronta a rincorrerla. Forse il momento in cui ha capito, o forse ha deciso che noi avremmo potuto essere la sua unica vera famiglia, è stato il giorno in cui si è persa. Si è persa un giorno d’estate al distributore di benzina quando, finestrini abbassati, è saltata giù ed ha cominciato a correre nel traffico. A nulla sono valsi i nostri richiami, le nostre corse. Per un giorno intero l’abbiamo cercata, ma nulla. Quella notte, a turno, siamo andati a controllare dietro il cancello... All’alba, sfiniti e scoraggiati, ci siamo addormentati, ma subito siamo stati sve­ gliati dall’abbaiare degli altri cani: era tornata ed era entrata da un pertugio che solo lei conosce­ va. In quel momento, noi e lei, abbiamo avuto la certezza che sarebbe stata con noi per sempre. Ma non eravamo ancora amici.

Amici, amici veri, inseparabili, lo siamo diventati quando mi sono ammalato. Ero a casa da solo, sotto le coperte, e lei semplicemente è saltata sù, si è sdraiata vicino a me in silenzio ed è rima­ sta là, senza far rumore, senza nulla pretendere, ed è tornata tutte le volte che ne avevo bisogno e così lievemente è entrata nel mio cuore a por­ tare la primavera: più mi stava vicino e più miglio­ ravo. Alla fine sono tornato a giocare sul prato con il freesbie e a palla davanti casa, ma questa volta con un’amica, un’amica vera. Giovanni Laricchia 52


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Al centro il Kurzhaar Venturelli’s Frida con Sandro Pacioni e Alfio Guarnieri

Partecipazione record alle prove su starne

Inglesi e continentali a Montopoli I tre giorni di confronti vivacizzati dai 206 concorrenti. Perfetta l’organizzazione del Gruppo Cinofilo Sabino di Rieti. Sandro Pacioni dice.... Durante i giorni dal 5 al 7 marzo scorsi si sono svolte le prove nella nota della caccia starne per inglesi e continentali organizzate dal Gruppo Cinofilo Sabino. Le verifiche zootecniche hanno avuto luogo a Montopoli Sabina nei terreni che costituiscono la palestra del noto comitato organizzatore che non è novizio a tutto ciò e che, nel corso dell’anno, si adopera costantemente nell’approntare eventi di questo tipo nelle differenti note di concorso per i cani da ferma. Ben duecentosei soggetti divisi tra inglesi e continentali, (ottantotto più centodiciotto) dei quali in trentanove hanno ottenuto qualifiche, tutte all’Eccellente, (una percentuale circa del 19%). Tra di loro emergono i due Setter di Matteo Richelli, Vera e Stefanensi’s Falko, con il CACIT, mentre al pari razza Apple di Posta e Tuori di Giuseppe Fontecedro viene assegnata la Riserva di CACIT. Per i Pointer l’unico a salire su podio delle certificazioni internazionali è Raid ancora condotto da Richelli che guadagna la Riserva di CACIT.

Nei continentali i CACIT sono ben quattro con altrettante riserve: sul primo gradino del podio si alternano i gli Epagneul Breton Met di Marco Selmi, (il migliore con un CACIT ed una Riserva di CACIT) Nat di Robeto Scarpecci e Venturelli’s Kevin di Filippo Venturelli; nella stessa categoria le Riserve di CACIT vengono assegnate al Kurzhaar Venturelli’s Frida di Filippo Venturelli e agli Epagneul Breton di Marco Selmi Gea di Casa Smeraldo, Vajs e, il già citato, Met. Nella compagine delle razze italiane lo spinone Kris della Becca, condotto da Dario Berna, si impone al CACIT. Non è alla sua “prima” il Gruppo Cinofilo Sabino di Rieti con l’organizzazione di manifestazioni di livello: il comitato, oramai rodato, si esprime nuovamente in questo particolare e complicato periodo approfittando delle limitate concessioni che permettono si l’espletamento di manifestazioni cinotecniche ma restringono il campo di azione alla sola Regione di appartenenza. Fatta eccezione 53


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Spinone Italiano Kris della Becca Epagneul Breton Met di Marco Selmi

dei professionisti, (conduttori riconosciuti dall’ENCI ed iscritti nel relativo elenco) solamente i residenti all’interno della Regione possono presenziare a questa verifica zootecnica, godendo del regime che ha caratterizzato questo momento e che la colora di giallo permettendone il libero transito all’interno di essa. Ciò vale anche per gli esperti giudici: fatto salvo giustificati motivi solamente i laziali vi possono intervenire. Malgrado le evidenti e comprensibili difficoltà Alfio Guarnieri ed il suo abile staff si prodiga e riesce nell’intento: qui ci riferiamo alle prove che si sono espletate per ultime ma dobbiamo considerare che nello scorso mese di febbraio anche nei giorni di 5, 6, 7, 19, 20 e 21, sono state organizzate prove di lavoro nella medesima nota di concorso indirizzate sia agli inglesi che ai continentali. Purtroppo in questa prima trance di verifiche la partecipazione è risultata limitata rispetto a quelle dei tre giorni di marzo di cui trattiamo, probabilmente a causa dell’assenza di numerosi conduttori che hanno preferito rivolgersi alle palestre croate dove hanno potuto godere delle consuete occasioni per la preparazione dei loro allievi e partecipare alle prove di lavoro internazionali, (con qualifiche croate) dando inizio alla kermesse delle prove a starne del 2021. Ma non hanno mancato di presentarsi nel “marzo sabino”: ottima la loro partecipazione ed eccellenti qualifiche, ottenute grazie alla preparazione maturata nel mese precedente e all’importante lavoro che tali professionisti continuano a dimostrare nell’effettiva qualità dell’arte preparatoria, quella che la scuola italiana da sempre mette in campo e costituisce un importante riferimento europeo. Minori le percentuali dei cani qualificati rispetto alla consueta realtà, ma tutti risultati alla massima qualifica. I terreni sono ancora opportuni ed idonei a questo tipo di verifica funzionale, tanto per le razze ingflesi che continentali, i quali, nella loro estensione di circa 1000 Ha, si manifestano caratterizzati dalla giusta vegetazione che

permette lo stazionamento delle coppie di starne e rende possibile lo svolgimento dei test con la relativa valutazione degli esperti. Lo stesso Alfio Guarnieri con Sergio Bianconi, Giovanni Carosi, Claudio Lombardi e Luca Massimino, affiancano il Consigliere Nazionale ENCI Sandro Pacioni a costituire il corpo giudicante delle prove in atto. Appunto da quest’ultimo l’asterisco degno di nota: “Bella manifestazione che ha messo in evidenza nella globalità ottimi cani; soprattutto piacevole la preponderanza Apple di Posta Tuori, Setter inglese, con Giuseppe Fontecedro

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Marco Selmi con l’Epagnuel Breton Gea di Casa Smeraldo

Da dx. Epagneul Breton Venturelli’s Kevin di Venturelli CACIT Guarnieri e Pacioni al centro e a sinistra Met di Selmi Ris. CACIT

di giovani conduttori che testimoniano il crescente inteanche ai professionisti, gente che lavora, le colonne della resse delle nuove generazioni all’attività zootecnica nostra cinofilia senza i quali non potremmo certo ottenere dell’Ente. Molto si sente parlare delle palestre estere per le le risultanze delle quali tutti noi cinofili godiamo. Nessun prove di caccia starne, quasi dimenticando il nostro potenguadagno di gloria o protagonismi, ma solamente desiziale: abbiamo la fortuna di godere dell’abilità di capaci derio di dare continuazione al nostro impegno. Sacrifici organizzatori e terreni idonei alle verifiche che propoimmani o difficoltà insormontabili? No, sinceramente devo niamo per la selezione zootecnica del cane da ferma e la dire che non è stato così: certo, non facile, ma, grazie anche possibilità di avere a disposizione nuclei di starne che maa quanti collaborano nel Gruppo, si è potuto sviluppare il nifestano l’opportuno comportamento indispensabile a programma proposto. Abbiamo avuto problemi nel repetutto ciò. Diversi progetti di reintroduzione e salvaguardia hanno avuto inizio e assistere a condiVera Setter inglese di Matteo Richelli in azione zioni come quella di Montopoli lascia sperare che in Italia siamo assolutamente capaci di giocarcela anche in Casa. Le starne che ho potuto osservare non sono facili da realizzare ma non impossibili per il cane preparato: chi si è manifestato proficuamente lo ha fatto ai massimi livelli. E non è poco”. Non potevamo certo dimenticare l’appunto dell’organizzatore Alfio Guarnieri: “Non è facile in questo momento e ci siamo dati da fare perchè, laddove possibile e nel rispetto delle vigenti norme, non si deve fermare tutto. L’obiettivo primario è la selezione zootecnica ma l’attenzione ed il supporto va 55


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Dario Berna con lo Spinone italiano Kris della Becca e gli altri allievi

Epagneul Breton Nat con Roberto Scarpecci

rire i giudici limitando, obbligatoriamente, a quelli residenti nella Regione o cercando tra quanti, per giustificati motivi, avevano la possibilità di raggiungerci e concedere la loro disponibilità. Vorrei sottolineare che tanti concorrenti sono giovani pieni di entusiasmo e capaci, affiancati ad alcuni veterani: passato e presente che sancisce la continuazione della rinomata scuola Tricolore cinofila. Chi è stato capace di fare qualifiche importanti in questa situazione, paragonabile ad altre palestre italiane, è lo stesso che riesce, chiaramente, anche nelle caratterizzazioni estere alle quali da anni siamo abituati, ma non sempre è vero il contrario. Oggi siamo ad una quota di

Richelli con il Pointer Raid, Ris. CACIT

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Venturelli’s Frida, Kurhaar, con il conduttore, la giuria e il proprietario

estensione che sfiora i mille ettari e ci stiamo accingendo, grazie alle collaborazioni locali, all’ampliamento per permettere maggiori e buone possibilità al nostro “carrozzone”. Siamo responsabili del lavoro messo in atto e convinti che, ancor prima delle ovvie partecipazioni in alcune situazioni oltre Confine, la nostra cinofilia si deve sviluppare e testare anche, se non prima, in Italia”. Soddisfazione nelle risultanze, passione cinofila, capacità organizzative ed entusiasmo hanno colorato di Tricolore il centro Italia, lasciando da parte il rosso, l’arancio e il giallo, senza dimenticare la difficile e triste situazione sanitaria e sociale, ma mantenendo a galla anche la compagine di quel mondo che ci ha coinvolto ed al quale da sempre dedichiamo impegno costante. Marco Ragatzu

Richelli con il Setter inglese Stephanensi’s Falko CACIT Epagneul Breton Vais di Marco Selmi

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Bracco d’Auvergne impegnato durante la verifica

Concorde e concreta collaborazione fra ENCI ed ISPRA

Il censimento di selvaggina pregiata Un brevetto per certificare l’idoneità dei cani da ferma e la consistenza numerica di beccacce, beccaccini, pernici sarde, coturni ed altri volatili oltreché di selvatici della fauna alpina

È oramai noto il percorso di ENCI che intende valorizzare il ruolo del cane quale strumento strategicamente efficace per la raccolta dei dati delle specie di interesse gestionale e conservazionistico. Per tale scopo lo stesso Ente ha definito un “brevetto” da rilasciare ai cani che risultano idonei alle necessarie attività di monitoraggio, in linea con le indicazioni dell’ISPRA, le quali richiedono che l’idoneità degli ausiliari utilizzabili per le suddette operazioni di controllo venga verificata mediante apposita prova cinotecnica. Numerosi Collettivi dell’ENCI ogni anno organizzano queste prove

durante le quali viene verificata appunto l’idoneità dei cani appartenenti alle razze da ferma, per lo svolgimento delle operazioni di monitoraggio della specie beccaccia (scolopax rusticola) e di altra selvaggina di piuma migratoria e stanziale, quali beccaccino (gallinago gallinago), frullino (lymnocryptes minimus), starna (perdix perdix), coturnice (alectroris graeca), pernice sarda (alecoris barbara) e di tutta la tipica fauna alpina. Questa prova costituisce l’esame finale dopo la frequenza obbligatoria di corsi specialistici approvati dall’Istituto Superiore per la Protezione dell’Ambiente da parte degli 58


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aspiranti monitoratori, durante la quale viene verificato il livello di equilibrio psichico, di ubbidienza e addestramento dei cani con conseguente, in caso di esito positivo, abilitazione dell’unità cinofila costituita nel binomio cane-conduttore. Tra le numerose organizzate negli ultimi anni, malgrado le note restrizioni imposte dalla condizione pandemica attuale, lo scorso 13 febbraio si è svolta quella di Montespertoli organizzata dal Gruppo Cinofilo Fiorentino, dove hanno partecipato diciannove soggetti aspiranti al monitoraggio della beccaccia: sedici Setter, due Pointer e un Bracco d’Auvergne, (unico continentale) tra i quali, rispettivamente, undici, uno e uno gli abilitati, (per un totale di tredici). il test agli occhi dell’Esperto Daniele Gaddini. L’utilizzo delle unità cinofile idonee ad azioni di monitoraggio sulla selvaggina, sia di piuma che di pelo, è sempre più richiesto per svolgere le attività funzionali alla gestione faunistica. In particolare, il monitoraggio della Beccaccia con l’utilizzo dei cani da ferma nelle aree boscate come definite dalla legge forestale regionale, (con esclusione delle aree protette e delle aree poste in divieto permanente di caccia) è un’iniziativa che viene svolta in Regione Toscana ed in parallelo con altre Regioni. L’obiettivo è quello di conoscere la fenologia della migrazione e svernamento di questo scolopacide che per il suo comportamento elusivo risulta assai poco studiato pur rappresentando una specie comune ed ambita dal punto di vista venatorio. Ecco dunque la preziosità di tali attività promosse dall’ENCI che permettono la definizione dei cani da ferma abilitati nelle apposite prove di lavoro. Queste sono da considerarsi vere e proprie attività cinotecniche, che rivestono carattere di interesse collettivo e non mettono in palio qualifiche. Vengono svolte secondo un preciso regolamento ENCI e vi possono partecipare tutti gli iscritti al Libro Genealogico, appartenenti alle razze da ferma, di età non inferiore a ventiquattro mesi. È considerato equipollente al brevetto il conseguimento di una qualifica di almeno Molto Buono in prova di caccia pratica o in prova specialistica su beccaccia. Scopo delle prove di brevetto è verificare, (oltre alle già citate valutazione delle qualità naturali e livello di addestramento dei soggetti presentati) l’efficacia sul terreno dimostrando azione utile e funzionale allo scopo per il quale lo stesso brevetto viene rilasciato. Tutto questo e il collegamento con il conduttore, costituiscono i requisiti fondamentali per il superamento del test. Oltre alle normali verifiche funzionali anche tali attività rappresentano momento di impegno da parte dei vari comitati organizzatori affiliati all’ENCI e strumento di importanza zootecnica per la tutela delle razze da ferma, della fauna selvatica e, conseguentemente, dell’ambiente.

Setter Inglese durante il test ad indicare una beccaccia

Marco Ragatzu 59


CARATTERE. Naturalmente socievole, docile e paziente, lo Spinone è un comprovato cacciatore su tutti i terreni; molto resistente alla fatica, entra con disinvoltura nei rovi e nell’acqua fredda. Ha spiccate attitudini al trotto ampio e veloce; è per natura un ottimo riportatore.

STAFFORDSHIRE BULL TERRIER

CARATTERE. Tradizionalmente d’indomabile coraggio e tenacia. Molto intelligente e affettuoso, specialmente coi bambini. Audace, senza paura e totalmente degno di fiducia. TAGLIA E PESO. Altezza desiderabile al garrese: da 35,5 a 40,5 in armonia col peso Peso Maschi 12,7 – 17 kg Femmine 11 – 15,4 kg Staffordshire Bull Terrier. Foto Federica Cuccagna.

gli standard in pillole

SPINONE ITALIANO

(Il testo completo per tutte le razze è disponibile sul sito www.enci.it/standard)

Spinone Italiano. Foto Marco Dall’Aglio.


La mia razza in 40 righe “Racconti brevi. Storie di vita quotidiana. Aneddoti divertenti. Una razza: che passione! Dalla città alla campagna… … E tutto ciò che racconta la vita condivisa con la scelta di un cane”.

I RACCONTI SARANNO PUBBLICATI SULLA RIVISTA “I NOSTRI CANI” E SUL SITO DELL’ENCI INFORMAZIONI TESTO: in formato di scrittura (Word o similari - NO pdf). Lunghezza massima: 4.000 battute (spazi esclusi). FOTO: è possibile allegare 1 foto in formato Jpg o Tif in alta risoluzione. Avvertenze: non impaginare. Testo e foto, separati. INVIARE racconti, foto e liberatoria a: racconti@enci.it Avvertenze: ad ogni e mail, allegare solo 1 racconto ed 1 foto. È possibile inviare più racconti dello stesso autore con e mail distinte. LIBERATORIA Per la pubblicazione gratuita sulla rivista “I Nostri Cani”, sul sito www.enci.it e su qualsiasi altra pubblicazione dell’ENCI si deve allegare all’invio la seguente dichiarazione: Il sottoscritto: nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico. Autorizza la pubblicazione, sulla rivista I Nostri Cani, sul sito www.enci.it e su qualsiasi altra pubblicazione dell’ENCI, del racconto e della foto allegati alla presente e mail. Dichiara altresì che gli stessi sono gratuiti e liberi da copyright. L’iniziativa terminerà il 31 dicembre 2021 Si ringraziano con anticipo tutti gli appassionati che vorranno aderire all’iniziativa.


Affissi approvati dal Consiglio direttivo e ratificati dalla FCI

Amato Dario “AMATO’S” Siberian Husky Via Libertà sns 93015 Niscemi (CL)

Barzaghi Claudio “DEL CALANDRONE” Pointer inglese Strada Provinciale 181 5 26833 Merlino (LO)

Brioschi Elisabetta “DI CASA INCA” Maltese Loc. Pavesa 1 27040 Arena Po (PV)

Amodeo Antonino “DEL COLLE BIANCO” San Bernardo C.da Millesimi SNC 90012 Caccamo (PA)

Battaglia Ciro Salvatore “DELLE MICCINE” Setter inglese Via Mammoli 71 50013 Campi Bisenzio (FI)

Bunino Anna “LA VALLE DEI CELTI” Bassotto Via San Giorgio 2 10050 Moncenisio (TO)

Ancona Alex “WILD TALENTS” Chihuahua Via delle Due Case 82 04011 Aprilia (LT)

Belcastro Elio Vittorio “MONTE LIMINA” Segugio Ital. P/R Via Gramsci 36 89016 Rizziconi (RC)

Buratti Matteo “APPLES EMPIRE” Chihuahua Via Cancellera 29 00041 Albano Laziale (RM)

Angelelli Pamela “COLLE DI LAVANDETO” Cocker inglese sp. Loc. Colle Aio 06035 Gualdo Cattaneo (PG)

Bianchini Carmine “DEL BIANCO CARPINO” Lagotto romagnolo Via Vigne del Signore 86070 Sant’Agapito (IS(

Caffarelli Lucia & Caruso Jessica “DEI DIAMANTI DI DEA” Shih tzu Via Telemaco 3 96100 Sircusa

Anniballi Sofia “DOLCE ACQUA” Terranova Strada Comunale Treponti 54 61032 Fanu (PU)

Bohatschek Gabriele Patricia Elvira “RANCH ALBA’S” Lhasa Apso Via R. Sanzio 976 45027 Trecenta (RO)

Cambarau Arianna “NYSOSAND” Cavalier king ch. s. Loc. Su Niau 09040 Soleminis (CA)

Avveduto Marika “DELLA CONTEA CONCA D’ORO” Staffordshire bull t. C.le Trebalate Marchesa 1 97015 Modica (RG)

Borsatti Cristina “DARINGLY” Boston terrier Via Rezzo 71 22010 Corrido (CO)

Campetelli Claudio “DI VALLEFORTE” Spr. spaniel ing. C.da Montanari 37 62010 Morrovalle (MC)

Barabasz Iwona Marzena “JWONA PETS & STYLE” Chihuahua Via Canosa 343 76121 Barletta (BT)

Braiato Erica “RINOA’S DREAM” Labrador Via Martiri della Libertà 19 13899 Pralungo (BI)

Candita Simona “ESTERNICE” Australian shepherd Strada rosato 74015 martina Franca (TA)

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Cantarini Pacifico “TENUTA DI MONTELIBRETTI” Epagneul Breton Via delle Mimose 8 00010 Montelibretti (RM)

Derbini Annunziata “DEI SUPERBASSI” Bassotto Via Cremosano 20 A 00119 Roma

La Banca Barbara “VON DER BAECA” Rottweiler Via Rocca Priora 70/A6 00040 Rocca di Papa (RM)

Carelli Alessandro “BLUELINES CREW” Amer. St. Terrier Via Liancourt 55 22077 Olgiate Comasco (co)

Di Giacomo Paolo “DELLE MURE TIMOLEONTEE” Chihuahua Via Venezia 293 93012 Gela (CL)

Laganà Giuseppe “DI CASA LAGANA’” Chihuahua Via Baraccone 1 C 89132 Reggio Calabria

Carrera Annalisa “DI VILLA DELLA FELICITA’” Spinone italiano Via Berlina 8 40060 Dozza (BO)

Di Guida Simona “SIERRA IMPERIO” Siberian Husky Str. S. Salvatore 149 66100 Chieti

Lasagna Angelo “LUMINENSIS” Pointer inglese Via le Morè 3 11010 Gignod (AO)

Cecchini Sara Nicole “SPARKY DOGS BORDER COLLIES” Border Collie Loc. Cannuccetta 12 02035 Orvino (RI)

Di Stefano Venanzio “DEGLI ARALDI” Malinois Via Orti della Paola 7 00052 Cerveteri (RM)

Latea Gheorghe Catalin “DELLA CASA DEL RE SOLE” Barbone Via Veturia 56 00181 Roma

Conte Alessandro “VOM HAUSE CONTE” Rottweiler Contrada Ferrino 73010 San Donato di Lecce (LE)

Dodero Alessandro & Angius Maria Rita “WITH ANGEL WINGS” Zwergschnauzer Via Segni 29 09047 Selargius (CA)

Lo Presti Gabriele “THE DIAMONDS OF THE STRAIT” Bulldog C.da Pozzo Faro Superiore 98158 Messina

Costa Ricardo “VOM HAUSE BERGFELSEN” Rottweiler Via O. Piacentini 6 62019 Recanati (MC)

Falcone Dario “OF FALCONSTYLE” Siberian Husky Via Postiglione di Ogliara 31 84135 Salernbo

Locantore Flora “LUPI DELLA MURGIA” Cane lupo cecos. C.da Murgia S. Andrea 75024 Montescaglioso (MT)

Cresci Laura “DOUBLE L DEGLI ULIVI” Australian Shepherd Vicolo Turt 36 19038 Sarzana (SP)

Ferrero Alessandra “CRISTALMAR NEWFY” Terranova Via Corzetto Vignot 26 10015 Iurea (TO)

Lombardi Enrico “FUTURE FRENCHIE” Bouledogue Via XVII luglio 20 60027 Osimo (AN)

D’Alba Antonino “NEW LAB’S D’ALBA” Labrador retriever Via L. 29 66 E 90036 Misilmeri (PA)

Filomarino Simona “DEI FILOMARINO” Boston terrier Strada Vicinale Cingallina 316 70023 Gioia del Colle (BA)

Luppino Beatrice “LUPHOUSE” Zwergschnauzer Via Pompeo Trogo 31 00136 Roma

D’Angelo Gennaro “DEL COLLE ALTO” Setter inglese Via Stingone 12 81010 Ciorlano (CE)

Giambertone Giuseppe “DI CASA GIAMBERTONE” Riesenschnauzer Via Barcellona 3 96016 Lentini (BR)

Maffia Giuseppe “G&G JACK S” Jack russell terrier Via Ascoli Satriano km 6 7122 Foggia

Del Buono Andrea “DEI PIRATI DEL TICINO” Labrador Via Presciutta 90 27029 Vigevano (PV)

Giudici Alessia “GOLDEN STREET HISTORY” Golden retriever Via Pezzasco 16 28010 Ameno (NO)

Maffiodo Giuseppe “GOLDEN DI CASA GORENA” Golden retriever Via Giardini 19 10040 Caprie (TO)

Depaoli Nicola “DEL MEDOACUS” Setter inglese Via del Santo 249 35010 Limena (PD)

Ilic Marjan “DELLA CASA DI OLLE” Labrador retriever Strada Colombana Nuvolè 6 44037 Jolanda di Savoia (FE)

Malaguti Matteo “MAMASHEEPDOG” Border collie Via della Strada 125 40053 Valsamoggia (BO)

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Marchetta Sebastiana “BULLDOGIAN” Bullmastiff Via Gelsomino 4 89018 Villa San Giovanni (RC)

Natale Aniello “VON HAUS KUTENBERG” Pastore tedesco Via San Lorenzo 3 81033 Casal di Principe (CE)

Parenzan Ugo “LABRADOROVAL” Labrador retriever Via San Vito 74 36020 Albettone (VI)

Marinelli Chiara “DI PONTE BASSO” Segugio dell’appen. Via Morello Confine 106 41019 Soliera (MO)

Nuzzi Francesco “DEI BULLI DEL BLASCO” Bouledogue Contrada Lamalunga Trafone 16 70029 Santeramo in Colle (BA)

Patacconi Alessia “DI CASALUCILLA LOVELY PETS” Bassotto Viale Amelia 31 00181 Roma

Maurichi Maria Teresa “DE SA DOMU DE SU RE” Bassotto Via Pauliara Strada 31 09012 Poggio dei Pini (CA)

Obino Alessandra “DELLA BAIA DEI JACK” Jack russell terrier Via ss 195 km 33 09050 S. Margherita Pula (CA)

Pederzani Cristina “DELLE ANIME NERE” Rottweiler Via Marmolada 7 43122 Parma

Medugno Hylenia “RAJAMAGRA” Labrador Via Benigni 6 83100 Avellino

Onori Chiara “ONORICHARM’S” Cocker Spaniel In. Via Cantalupo 06031 Bevagna (PG)

Pellegrini Giusy “THE ENCHANTING DREAMCATCHERS” Cav. k. c. s. Via Latina 30 87032 Amantea (CS)

Meloni Orietta “MEISHÌ YANG” Shih tzu Via Vallepietra 3 00012 Guidonia Montecelio (RM)

Orsi Gloria & Manco Federica “HORUS KINGDOM” Shetland Via Porte Rosse 13 B 25015 Desenzano del Garda (BS)

Pellini Mirko “X-STAFF” Am. Stafford. T. Via per Piazzo 8 38060 Pomarolo (TN)

Mineo Salvatore “DI CASA MINEO” Labrador Via Santa Caterina 13 95041 Caltagirone (CT)

Paganelli Raffaella “RAPSODY POM” Spitz Via Prati e Giardini 2 10057 Sant’Ambrogio di Torino (TO)

Petraccia Sabrina “DEL RAGGIO DI SOLE KENNEL” Cavalier k. Ch. Sp. Via Valiano 27 05100 Terni

Monterosso Giuseppe “DI CÀ MONTEROSSO” Bulldog Via Brusà 15 10040 Valedellatorre (TO)

Pajola Davide “DEL BOSCO DEI DOGI” Pastore tedesco Via Martignago 68 A 31040 Volpago del Montello (TV)

Petrini Luca “LE CINQUE LEGGENDE” Bobtail Via Isonzo 8 48017 Conselice (RA)

Movsisyan Mariella “VENTO DI PASSIONE BOSCHETTI” Chihuahua Via Boschetti 32 12045 Fossano (CN)

Palma Michele “DI CASA FARUK” Setter inglese Via San Leonardo 18 80044 Ottaviano (NA)

Pezzato Gabriele “DAL MANTO PEZZATO” Lagotto romagnolo Via Malorto 01010 Marta (VT)

Mugnaini Alberto “CHOCOLATE KINGS” Labrador Loc. San Martino Altoreggi 14 50063 Figline e incisa valdarno (FI)

Panighi Irene Giorgia “TOPGUNNERS” Weimaraner Via Ruggine 15 48015 Cannuzzo di Cervia (RA)

Pietoso Antonio “AIWIN MATUKE” Dogo argentino Via Epifania 6 80011 Acerna (NA)

Nani Simona “THE PEARL OF TABULA RASA KENNEL” W. Corgi Pem. Via Milano 3C 24040 Bonate di Sopra (BG)

Paoletti Irene “IL PICCOLO BARBONE” Barboni Loc. Buonasera 01022 Bagnoregio (VT)

Pintus Efisio “CARLOFORTE FRENCH BOULEDOGUE” Bouledogue Via La Valle 10 09014 Carloforte (SU)

Nannetti Alessandro Paolo “DEI DEMONI LUNA PIENA” Rottweiler Via Fosso Le Quindici 2 55049 Viareggio (LU)

Paolini Milena “RJ KENNEL” Chin Via Piano di Vezzano II 6 19020 Vezzano Ligure (SP)

Piras Pasqualino “DELLA VALLE DEL CILIEGIO” Pastore tedesco Via XXVIII strada 10 61032 Fano (PU)

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Piscopo Federico “VON HAUSE ZAMBOY” Pastore tedesco C.da Zamboy 73040 Collepasso (LE)

Ragno Sonia “BEYOND PASSION” Chihuahua Via di Velletri 50 00079 Rocca Priora (RM)

Siciliano Luca “OF IMPERIAL DYNASTY” Rottweiler Via Casa dell’Acqua 29 80040 Volla (NA)

Pittarello Silvia “ERIDESIUM” Chihuahua Via Marocchesa 16 31021 Mogliano Veneto (TV)

Raimondo Giuseppe “DELLA NINFEA BIANCA” Bovaro bernese C.da Pirrera 13 97017 Santa Croce Camerina (RG)

Sorze Lorena “BRILLIANT HISTORY” Cocker spaniel ing. Contrada Biluscia 89866 Santa Domenica di Ricardi (VV)

Poidevin Catherine Mary “BEARDS AND CURLS” Lagotto romagnolo Strada Comunale Moriondo 7 10020 Lauriano (TO)

Ratti Andrea “DEL FORTE CANARBINO” Lagotto Romagnolo Via Porcareda 9 19021 Arcola (SP)

Tarlazzi Sara “DEGLI ORESTIDI” Bouledogue Via Arrigoni 25 48125 Ravenna

Pompa Raffaele “INFINITY DREAM VALE” Siberian husky Via dei Gradi 29 81050 Presenzano (CE)

Ratti Serena “STORMWAY” Cane da Pas. Scoz. Via Montello 14 55049 Viareggio (LU)

Terrano Giuseppe “CASTEL FORTE TERRANO” Mastino napoletano Via Castelforte 167 90151 Palermo

Pompei Antonio Salvatore “DEGLI ANTICHI MALARAZZA” Cirneco dell’etna Via F.lli Cairoli 23 95030 Mascalucia (CT)

Ricchi Candida “CHERRY’S GARDEN GRIFF” Griffone Bruxelles Via Paganelle Guerri 6 41012 Carpi (MO)

Testa Raffaele “BELLA ‘MBRIANA” Alano Via Antica Giardini 3 80014 Giuliano in Campania (NA)

Popa Oana Lorena & Popa Florin Cosmin “GOLD ORANGE FRENCHIES” Bouledogue Via Levati Rosa 2 44020 Ostellato (FE)

Rizzi Vanna “GIÒCAVALIER” Cavalier king c. sp. Via Principale 11 20856 Correzzana (MB)

Tolomeo Irene “FILORENE” Barbone Via G. Ungaretti 7 20071 Vermezzo con zelo (MI)

Poppi Federica “TOLTECHI KENNEL” Chihuahua Via Mestrino 55 A 35010 Villafranca Padovana (PD)

Sanchez Benedetti Kevin Alessandro “ARGENTO PURO” Weimaraner Via dei Giardini 2 03020 Falvaterra (FR)

Tuppo Raffaele “BRIGATA VESUVIANA” Bouledogue Via Vicinale Giuliano 102 80040 Poggiomarino (NA)

Pozzi Massimo Daniele “DEL SACRIPANTE” Kurzhaar Via Tagliamento 20846 Carate Brianza (MB)

Savelli Pietro “DI MONTE S. BIAGIO” Setter inglese Via Appia 56 04020 Monte San Biagio (LT)

Varrati Eugenio “DELLA RUCCIA” Lagotto romag. Via Tesoro 66040 Gamberale CH)

Punta Manuel “ALPINE OTTER” Labrador Via Montiglie 16 10010 Settimo Vittone (TO)

Sennato Rosa Ignazia “DELLA BELLA FAVORITA” Mastiff Loc. Corvellone 01020 Graffignano (VT)

Vincenzini Ilaria “VINCES KENNEL” Bull ter. standard Via Giove 6 01030 Monterosi (VT)

Pusztai Eva & Scano Enrico “WEIMARROWS” Weimaraner Via Pradelle 54 37412 Verona

Serenari Monica & Mazzoni Martina “INCANTATIONS OF TWILIGHT” Australian Shep. Via Canalazzo 111 48123 Ravenna

Zumbè Caterina “SHINE WIT LIGHT” Jack Russell Ter. Via Picarelli 01050 Monterosi (VT)

Ragazzon Matteo “DE OPITERGIUM” Pastore tedesco Via Marianne 16 31046 Oderzo (TV)

Severini Anna Maria “DI CASA ENRICO” Pastore svizzero b. Via Varto 10 A 60024 Filottrano (AN)

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ORGANO UFFICIALE DELL’ENCI Ente Nazionale della Cinofilia Italiana n. 4 aprile 2021 – Anno 67° DIRETTORE RESPONSABILE: Fabrizio Crivellari

LA SOLIDARIETÀ DI UN MATERASSO

UFFICIO STAMPA E PUBBLICHE RELAZIONI: Rodolfo Grassi REDAZIONE: Renata Fossati PROPRIETÀ ED EDITORE: ENCI Milano HANNO COLLABORATO: Donatella Ambrosini, Amina Dieng, Simone Faccio, Renata Fossati, Dario Geloso, Rodolfo Grassi, Giovanni Laricchia, Giovanni Liguori, Maddalena Manciani, Marco Ragatzu, Simone Superbi. .

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In copertina: Weimaraner. Foto Simone Luca.

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 3639 Pubblicazione riservata ai Soci dell’Ente

ISTANBUL – Una foto che ha fatto il giro del mondo ritrae due cani che dor­ mono sopra ad un materasso, nuovo, davanti ad un negozio di mobili a Istanbul. Sono cani randagi che dormono in strada ma stavolta hanno trova­ to un valido alleato. La scena è stata immortalata dal dott. Cem Baykal mentre stava passeggiando per le vie della capitale turca. Protagonista del gesto altruistico è stato il proprietario di un grande negozio di mobili situato in una delle vie più residenziali della città. L’uomo, grande amante degli ani­ mali, ha deciso di fare qualcosa di concreto per aiutare i tanti cani randagi della zona: ogni giorno posiziona uno dei materassi che vende nel suo nego­ zio all’ingresso in modo che i cani di strada abbiano un posto caldo dove dormire. «Il proprietario mette uno dei materassi, protetto da una fodera di plastica, davanti al negozio in modo che i due cani randagi dormano lì tutto il tempo» scrive il dott. Baykal nel tweet con cui ha pubblicato la foto che ha fatto il giro del mondo. E aggiunge: «Questa strada è conosciuta come una zona ricca e tutti danno cibo o acqua ai cani e ai gatti locali, ma nessuno fornisce un posto caldo dove dormire. Questo negozio lo fa».

RECENSIONE Clarissa Von Reinhardt, Martina Nagel LO STRESS NEL CANE Editore: Haqihana A quasi vent’anni di distanza dalla pubblicazione della prima edizione di questo libro molto è stato studiato, scritto e fatto per migliorare il nostro modo di gestire il cane. Forse in alcuni casi si è fatto anche troppo! Ora infatti assistiamo ad eccessi che con una errata comprensione del concetto di stress pongono i nostri amici quattro-zampe sotto ad una campana di vetro privandoli per noia della loro stessa natura, oppure li esasperano sottoponendoli a programmi atletici di livello agonistico. Quindi? Chi ha ragione? Come devo comportarmi? Queste sono le domande più frequenti di fronte ai due eccessi. E come spesso accade, la virtù sta nel mezzo. Con questa seconda edizione completamente rivisitata, Martina Scholz e Clarissa v. Reinhardt ci propongono soluzioni che riportano la barra al centro.


Australian Shepherd e Labrador Retriever. Foto Davide Dalle Fabbriche.

passeggiate all’aperto... autentica felicità! Cuccioli di Labrador Retriever e Cocker Spaniel Inglese. Foto India Scavello.


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