I Nostri Cani - gennaio 2017

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Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1 comma 1 LO/MI - N. 1 gennaio 2017

“organo ufficiale ENCI”

gennaio 2017

ENCI E ISPRA INSIEME LEVRIERO AFGHANO GROENLANDESE RUSSIAN TOY VOLPINO ITALIANO


Bassotto a pelo duro. Foto Silvia Bagni.

... orme sulla neve

Australian Shepherd. Foto Danilo Bendotti.


SOMMARIO I due mondi del Levriero Afghano Cinzia Aymaretti Camia Notizie ENCI Russian Toy Laura Bianchi L’antico cane dell’artico Selene Magri Gerarchia alimentare Giusy Mazzalupi Non si dirà più “in bocca al lupo” Silvia Dalmasso e Valter Grossi Il mantello del Volpino Italiano Fabrizio Bonanno ... ho bisogno te Renata Fossati Il cane e i polli di Trilussa Rodolfo Grassi Un Gordon in Laguna Ludovico Sammartini Notizie dall’estero Paolo Dondina Standard in pillole OSTUNI - Rosalia sul podio Ernesto Camassa

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PALERMO - I Campioni della “Favorita” Paolo Maranto ERBA - L’Expo di Natale Gianercole Mentasti Il fascino delle starne ritrovate Marco Ragatzu Insieme per la cinofilia Fausto Cavalieri e i ragazzi del Gruppo Cinofilo Aquilano Il Breton e il suo futuro Giorgio Bellotti A la Boratella è prima la Toscana Roberto Aguzzoni Il riscatto di Zeus Annalisa Benzoni Affissi

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CHI E DOVE

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58 I club 62 Gli allevatori

PER I GRUPPI CINOFILI

TEMPI DI CONSEGNA DI TESTI E FOTO

Si informano i Gruppi Cinofili ENCI che all’interno de “I Nostri Cani” sono disponibili gratuitamente pagine dedicate ai resoconti delle Esposizioni Internazionali e Nazionali. Per avere informazioni riguardanti gli aspetti tecnici e le modalità d’invio, contattare la redazione: redazione@enci.it - tel. 0270020358

Pubblicità expo con giuria: entro il giorno 3 del mese precedente l’uscita (es. 3 novembre per pubblicazione in dicembre) Pubblicità expo senza giuria: entro il giorno 5 del mese precedente l’uscita Articoli: previo accordi con la redazione Rubrica club: entro il giorno 5 del mese precedente l’uscita, in merito allo spazio disponibile Successi: in ordine di ricevimento, in merito allo spazio disponibile inviare a redazione@enci.it Si ringrazia per la collaborazione


Altero e orgoglioso, aristocratico e giocherellone

I due mondi del Levriero Afghano Questi sono due tra quei termini esclusivi e unici che si possano leggere in uno standard di razza che già di per sé stessi identificano l’essenza del Levriero Afghano. Mi trovo a chiedermi se mai abbiamo approfondito veramente il loro reale significato nel senso che i redattori degli standard descrissero agli inizi del 1900 oppure se tutti noi: allevatori, giudici, proprietari lo accettiamo semplicemente come l’espressione di una superficiale apparenza esteriore... “Altero” o “orgoglioso” e “distaccato” sono invece termini perfetti che rispecchiano quanto l’aspetto dignitoso di un Levriero Afghano si identifichi con la loro più profonda personalità: avere un Levriero Afghano significa ben presto rendersi conto che non se ne possiede la mente e la anima. Alcuni tra i presenti e altri tra i partecipanti al congresso del Levriero Afghano tenutosi in Sud Africa nel 2005 probabilmente saranno al corrente della “Proposta per lo Standard Internazionale Unificato del Levriero Afghano” elaborato dalla sottoscritta. Potrebbe essere ugualmente definito come una estensione degli standard, riunendo in una unica stesura gli standard FCI e AKC, senza modificare il significato dei testi originali. Coloro che non ne siano a conoscenza sono cortesemente invitati a prendere visione della sua versione ufficiale nel libro edito per il 30° Anniversario del Club AIALA (Ass. It. Amatori Levriero Afghano). Venendo ad approfondire la morfologia dell’Afghano nel rispetto della cinognostica applicata alla razza, notai come entrambi gli standard descrivessero, pur con l’uso di parole differenti, la stessa sostanza del tipo e la maggioranza delle sue caratteristiche fisiche. Le descrizioni sono molto simili e le poche differenze non alterano la vera tipicità di razza, ma anzi debbono essere ben accolte in quanto lasciano il giusto margine alle interpretazioni personali dei diversi modelli ideali. Di ciò dobbiamo essere grati visto che la razza ha originariamente le sue radici in poche linee di sangue portatrici quindi di una relativamente limitata variabilità genetica. Ma se noi approfondiremo l’insito significato dei termini, ci renderemo conto di quanto alcuni di essi siano in grado di influire sul destino e sul futuro dell’allevamento ben più di altri fattori: ci riferiremo a un paio di brevi e semplici parole e andremo a prendere coscienza del loro implicito potenziale. E proprio di ciò ci apprestiamo a parlare con alcune premesse. Entrambi gli

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standard (incluso quello austraa svolgere dal suo Capo indigeno È l’unica, fantastica razza in liano, che ricalca quello del KC o cacciatore umano modellarono cui si compensano aspetti solo britannico adottato dalla FCI) reil suo aspetto fisico acuendo la citano alla voce ”apparenza geneapparentemente contraddittori e lo sua intelligenza, la sua mente e la rale” “testa sostenuta orgogliosasua determinazione. Un cane castandard ne fa fede. Come convivere mente“, il che non ci sorprende, pace di cacciare una preda autonella sua originalissima realtà essendo questo un atteggiamento nomamente e di sopravvivere naturale per un levriero, a diffesenza il bisogno di una mano renza di altri cani da caccia o da pastore. Un cane da caccia a umana che lo nutrisse, spesso uso a vivere all’esterno di una vista dovrà portare la testa più alta per intercettare la sua preda a yurta, di una tenda nomade isolato dal contatto umano: questo distanza e aguzzare la sua visione il più lontano possibile. Questo cane rustico presto imparò a far uso del proprio cervello senza atteggiamento non era e non è semplicemente un accento di mostrare sottomissione alla volontà dell’uomo, solo condivibellezza ma ha lo scopo di sviluppare una ben specifica abilità. dendo con lui la dignità di sé stesso e quell’”orgoglio” che costiRiusciamo ad immaginarci un cacciatore di etnia afghana che si tuisce il senso della nobiltà e del “distacco” che sono tratti tipici soffermi ad ammirare la bellezza dello sguardo del suo ausiliario ereditati dalla loro terra natale, impressi sia nella natura umana “che oltrepassa la persona...?” Questo è verissimo, egli lancia il che in quella canina. Ed eccoci al punto in cui l’ “orgoglio” e il loro sguardo lontano oltre la figura umana, non soltanto “in “distacco” si congiungono. A causa delle suddette conricordo dei tempi antichi” (altra verità peraltro, per via dizioni di vita e di lavoro, il Levriero Afghano del loro selvatico, millenario retaggio)… ma anche sviluppò molte facoltà per differenti attività alla ricerca della percezione di un qualsiasi comportanti conseguenti sostanziali difessere animato da inseguire. Sarei abbaferenze: la ben nota differenza tra il stanza sicura che l’uomo meglio apprezzeTazi o tipo del deserto – e il Ghazni rebbe la squisita abilità di intercettare la o tipo dell’altopiano (o di monselvaggina in fuga, i riflessi istantanei, la tagna), con differenze nel fisico e resistenza, la velocità e l’agilità del suo nella mente. Il tipo Tazi del delevriero Tazi o del suo Ghazni al suo serto sembrerebbe aver più inseguimento. Noi siamo consapeispirato lo Standard voli che ogni standard è deputato ad Americano/AKC, mentre essere l’unica guida per gli allevaquello FCI e KC sembra tori, gli appassionati e i giudici. essere stato più influenEntrambi gli standard cui noi ci zato dal tipo Ghazni atteniamo “sembrano” aver dell’altopiano, pur modificato la razza originaria considerate le molte sotto certi aspetti, comporvariazioni e interatando diverse interpretazioni successive. I zioni in Europa e oltreoTazi venivano impieceano. Io sono fermamente gati principalmente convinta che le molte diffecome cacciatori in renze di “ceppi familiari” o ampie piane desertipologie esistenti e visibili tiche e veniva loro in vari Paesi sia uno dei più richiesto di saper inaffascinanti e sorprendenti seguire e cacciare temi della nostra razza, di certa particolare selcui dobbiamo far tesoro vaggina, come le perperché ci assicurano una più nici locali o delle picvasta gamma di differenze cole gazzelle (dushti). fenotipiche cui attingere. Il Dovevano sapersi adatnaturale “orgoglio” o fierezza, tare anche al clima dei del Levriero Afghano è legato luoghi per cui sviluppaalla sua capacità di svolgere il suo rono un fisico snello e agile, compito in piena autonomia senza un dorso leggermente più all’intervento umano, ovviamente in lungato, angolature moderate grado di influenzare e manipolare il come le frange del mantello. suo temperamento e il suo comL’isolamento ambientale, la portamento. La variabilità delle selvaticità delle condizioni di condizioni ambientali del suo vita e la separazione dalla vita Paese d’origine (piuttosto simili familiare dei loro proprietari a quelle di altri “colleghi e comportarono una naturale parenti“ levrieri orientali o diffidenza verso gli estranei arabici) dove il Levriero che in seguito si sarebbe Afghano abitava e la poi trasformata in quell’atvarietà di compiti teggiamento tipico decui era chiamato scritto poi dai due stan-

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dard con il termine “distaccato” (aloof). È evidente che il “distacco” è un tratto del temperamento strettamente connesso con quelle condizioni originarie e che gli allevatori tentarono di ammorbidire dopo aver portato la razza alla vita “civilizzata” dei paesi occidentali sia in Europa che negli USA. Nei primi tempi un comportamento “distaccato” poteva celare o essere scambiato per una innata forma di timidezza nei confronti della conduzione e del contatto umano, oltre che espressione di un alto grado di indipendenza e di autoprotezione. Dopo meno di un secolo di allevamento la parola “distaccato”(aloof) è ancora sovente da molti equivocata; osservando l’atteggiamento “altezzoso” del Levriero Afghano pensano sia apatico e freddo, perfino sciocco e stupido. Inutile dire che noi tutti ben sappiamo quanto ciò sia lontano dalla verità! Curioso notare come spesso attualmente quel naturale comportamento “distaccato” da Afghano

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non venga così tanto apprezzato quando capiti che si sottragga al tocco incauto di qualche giudice nei Ring delle esposizioni! Entrambi i nostri standard concordano nel richiedere e considerare l’atteggiamento “distaccato” (aloof) una caratteristica del tipo di razza: un Levriero Afghano “deve”essere “distaccato”, appartato, e gli allevatori più capaci in tutto il mondo hanno sempre tentato, e ancora tentano, di valorizzare questa peculiarità del Levriero Afghano nell’allevare. Dovremo sottolineare come certi tratti del temperamento abbiano goduto di più o meno successo a seconda delle tendenze preferite nelle Nazioni. Perciò nei diversi gruppi di riproduttori si sono manifestate varie tendenze comportamentali in relazione ad una specifica nazionalità di allevamento. Vi starete domandando come ciò sia accaduto? Vi chiederò di prestare attenzione ad una significativa differenza che emerge da quanto appena illustrato. Mentre par-


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liamo dei due termini “altero” o “orgoglioso” e “distaccato” o “appartato”, sappiamo per certo come sia un concetto risaputo condiviso dagli appassionati. Ma se verremo ad analizzare altre importanti parole correlate a questi termini dovremo tenere conto del peso dei loro significati congiunti. “Dignitoso e distaccato”... con una certa “viva ferocia“ è ciò che leggiamo letteralmente nello standard FCI/KC mentre quello dell’AKC risponde con “distaccato e dignitoso… eppure allegro”. Sono certa che tutti ci rendiamo conto e concordiamo su cosa è un temperamento allegro e gaio, sebbene non credo altrettanto riguardo alla “viva ferocia “ (“keen fierceness“, traducibile anche eventualmente come “acuta grinta“...). Quindi che cosa sarà un temperamento che dimostra una certa “viva ferocia“ in un Levriero Afghano? Può conciliarsi con un “ temperamento gaio “? Tornando al nostro Levriero Ghazni: anch’egli doveva essere capace di cacciare le sue prede, ma più grandi di quelle di un Tazi e doveva sovente sostenere le sfide climatiche per sopravvivere. In certe occasioni altre sfide da affrontare erano contro il leopardo delle nevi o altri animali del tipo di lupi o volpi locali, mentre allo stesso tempo accadeva di dover essere un guardiano o un pastore secondo la richiesta del suo cosiddetto “proprietario” umano, perlopiù di gruppi nomadi dediti alla pastorizia al seguito delle loro greggi. La vista acuta e la forza delle fauci erano necessarie, come anche un fisico robusto e compatto, piuttosto agile ma meno veloce di quanto fosse richiesto per muoversi in spazi più aperti. Un corpo più quadrato e forte, i quarti anteriori e posteriori più marcati, polpastrelli più grandi e robusti tanto da permettergli balzi e scatti su terreno roccioso e impervio, testa dotata di mascelle potenti, più forte rispetto a quella del Tazi, mantello più fitto e più abbondante. Ciò che necessitava al Ghazni più che al Tazi era proprio quella “viva ferocia“ che gli doveva permettere di svolgere i suoi compiti cacciando anche prede più feroci come altrettanto di proteggere la casa familiare o il gregge dagli attacchi dei selvatici. Si potrebbe anche supporre che il Ghazni potesse aver ereditato atavicamente questo temperamento da qualche lontano progenitore, del tipo del molosso Koochi...? La solitudine e la rusticità dell’ambiente e l’allontanamento dagli esseri umani erano condizioni piuttosto simili a quelle del Tazi per cui entrambi dimostravano un parallelo “distacco” verso gli estranei. E contemporaneamente dimostravano quella “fierezza”, quell’”orgoglio” della propria indipendenza e della propria autodeterminazione necessari alla sopravvivenza. Quella “viva grinta” o, se preferite, quell’”acuta ferocia” del nativo Ghazni venne molto apprezzata da allevatori fin dagli inizi in diversi Paesi dal Centro Europa all’Est: come ad es. Paesi Bassi, Germania, Austria e nazioni dell’Est Europa. Che decisamente vollero mantenere il Ghazni come Modello originale di riferimento del loro allevamento. Alcune tra le importazioni aborigene dall’ Afghanistan all’Olanda - insieme e attraverso quelle miste tra Tazi e Ghazni pervenute dall’India e ancora dall’Afghanistan verso il Regno Unitofurono il fondamento della maggioranza delle linee di sangue classiche alle spalle di molti progetti di allevamento in Europa. E nel frattempo, dall’altra parte della

Manica, nonostante l’enunciato del loro proprio Standard del KC, gli allevatori britannici gradualmente abbandonarono l’idea di una grinta così forte. Dopo aver incrociato i due tipi aborigeni in una sola razza, preferirono ammorbidire quella “antica ferocia” cercando un più docile temperamento. Un comportamento più facile, più adatto a convivere più semplicemente in famiglia, in modo da esaltare e approfondire il potenziale di quella meravigliosa e intelligente mente come pure l’emotività dei sentimenti che ci affascinano e che noi amiamo nei nostri compagni. Nonostante le sue molteplici attitudini primitive, nel Levriero Afghano noi in realtà non cerchiamo più un cane da

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guardia, né da caccia, o da pastore, o da obbedienza: noi cerchiamo il più intelligente e dolce dei compagni di vita e quella acuta sensibilità che a volte non ci sembra distante da una mistica interazione con i nostri più personali sentimenti. E senza trascurare una mente e un carattere ben forgiati in un fisico vivace e atletico! Quindi che dire del Levriero Afghano ”distaccato, dignitoso eppure allegro… descritto nello standard AKC? Mentre “fierezza” e “distacco” venivano condivise e influenzavano le vedute degli allevatori in tutto il mondo, quella “viva grinta” o “ferocia” dello standard FCI veniva del tutto sorpassata da quello Nord Americano. Dopo aver incrociato i primigeni riproduttori Britannici con delle nuove importazioni, gli allevatori statunitensi si resero conto del grande potenziale che questa affascinante razza avesse come seducente cane da compagnia e particolarmente come cane da esposizione dall’aspetto incomparabile. Come raggiungere tali obiettivi con un temperamento tanto “distaccato”, ma sovente non apprezzato, di un cane con un talmente alto senso di indipendenza e di autonomia non sempre facile da gestire ? Il rimedio sarebbe stato di aumentare e esaltare quel carattere “gaio, allegro” mediante le opportune scelte di allevamento, che avrebbero fornito la soluzione per migliorare e promuovere la relazione tra l’Afghano e il suo familiare o “proprietario”. Questo dettaglio ben si adattava con le tendenze e la mentalità degli allevatori in USA che intendevano valorizzare la spettacolarità dell’Afghano ,ma non venne neppure ignorata dai britannici che volevano fare dell’Afghano il perfetto compagno di famiglia o da quelli continentali che si basavano sulle linee di sangue Inglesi.

Ciò detto, mentre in Europa l’intento della maggior parte degli allevatori era di sviluppare il proprio allevamento su un temperamento docile ed equilibrato, adatto per le Esposizioni e per la vita in famiglia, altri sceglievano di mantenere quella forte determinazione richiamando quella grinta prima sul terreno di caccia, più recentemente nelle più lievi competizioni di Coursing o di Racing dove la determinazione è un fattore chiave. Intanto gli Allevatori si concentrarono su un comportamento più allegro e giocoso, che si accompagnasse a quell’atteggiamento “orgoglioso e distaccato”, “fiero e dignitoso”. Chi resisterebbe e non si innamorerebbe di un “allegro”, felice cucciolo dalla faccetta di scimmia, con il suo comportamento giocoso e clownesco, che seppure tanto giovane incarna perfettamente l’anima più antica della sua razza: quell’ORGOGLIO e quel DISTACCO che rappresentano la vera e profonda identità del Levriero Afghano. Se il temperamento “gaio, allegro” del “Re dei Cani” (come viene perfettamente focalizzato nello standard dell’AKC) potrebbe apparire contraddittorio raffrontato all’ atteggiamento “orgoglioso e distaccato”, la gioia e l’umorismo che sa esprimere ha procurato alla razza anche la reputazione di un clown, tanto che il Levriero Afghano oltre che essere a buon diritto definito il Re dei Cani, potrebbe anche non meno realisticamente essere nominato “il Clown del Regno Canino”. Due realtà opposte eppure stupefacenti che coesistono meravigliosamente nello stesso corpo e nella stesso cervello. Più anime in una unica mente e in un unico cuore del Levriero Afghano ovunque nel mondo. Cinzia Aymaretti Camia

NOTIZIE DAL MONDO IL CANE FA BENE AL CUORE DELLE DONNE Da uno studio della Georgia Southern University, pubblicato sulla rivista High Blood Pressure and Cardiovascular Prevention emerge che cani e gatti proteggono il cuore delle donne: alleati contro stress e ictus. Non solo compagni di coccole e relax: cani e gatti domestici sembrano proteggere i loro padroni, e in particolare le donne, dall’insorgenza di patologie cardio vascolari. Più che all’attività fisica che si effettua con gli animali, spiegano i ricercatori, l’effetto positivo risulta legato allo “scudo” contro lo stress esercitato dalla compagnia degli amici quattro zampe. Lo studio ha preso in esame i dati di 4mila adulti over 50, non affetti da malattie gravi, che hanno partecipato al National Health and Nutrition Examination Survey, sondaggio sulla salute e la nutrizione dal 1988 al 1994, dichiarando anche se possedevano un animale domestico. I partecipanti sono stati poi seguiti per una quindicina d’anni, e dai risultati è 8

emerso che l’incidenza di morti per malattie cardiovascolari nei non proprietari di animali era di 11 ogni 1.000 persone, mentre per chi aveva un cane o un gatto era di 7 ogni 1.000. In particolare per l’ictus, gli uomini proprietari di animali avevano le stesse chance di mortalità, mentre nelle donne la probabilità di morire risultava ridotta di circa il 40%.

“Lo studio non deve essere interpretato come un incoraggiamento a possedere animali domestici”, avverte però l’autore principale, Jian Zhang, spiegando che devono essere effettuati ulteriori approfondimenti. “Avere con sé degli animali da compagnia può essere positivo, ma devono essere tenuti responsabilmente”, ha aggiunto.



Notizie ENCI

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Notizie ENCI MILANO - Raggiunto un importante accordo fra ENCI ed ISPRA

Il cane e la ricerca scientifica La conferma del ruolo fondamentale della cinofilia. Tra le finalità dell’intesa la creazione di una banca dati faunistica ed il censimento di territori idonei per le prove di selezione Il prossimo 26 gennaio 2017 presso la sede ENCI di Milano, in viale Corsica 20, verrà presentato ufficialmente l’accordo tra l’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (ENCI) e l’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) per la collaborazione in attività di catalogazione dei dati faunistici e per il miglioramento delle prove cinotecniche di selezione. In considerazione dell’importante ruolo che può rivestire la cinofilia a supporto della ricerca e della gestione faunistica, ENCI e ISPRA hanno siglato un accordo finalizzato alla “costituzione di una banca dati faunistica, al miglioramento delle prove di selezione cinotecnica ed all’individuazione dei territori idonei per la realizzazione di tali prove”. Obiettivo dell’accordo è la raccolta e l’inserimento delle informazioni cartografiche e numeriche relative alla distribuzione dei dati faunistici raccolti durante la realizzazione delle prove cinotecniche (in particolare di Galliformi, Lagomorfi, Beccaccia, Ungulati) finalizzati all’implementazione e all’aggiornamento di una specifica Banca Dati Nazionale. Altro obiettivo prioritario è l’individuazione delle aree idonee per la realizzazione delle prove di selezione cinotecnica. La possibilità, inoltre, di utilizzare i cani per fini di ricerca, come censimento o controllo fauna selvatica, rappresenta un momento di importante valorizzazione cinotecnica e qualificherà e consoliderà il ruolo del cane nel settore della ricerca scientifica. Durante la presentazione verranno illustrati i prossimi sviluppi dell’accordo stesso ed approfondite le tematiche che ne sono specifico oggetto. Il programma dettagliato dell’evento verrà pubblicato su www.enci.it

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Notizie ENCI DERBY RAZZE DA FERMA INGLESI 2017 Il Consiglio Direttivo del 21 novembre 2016, per quanto attiene al derby per le razze da ferma inglesi, ha deliberato lo svolgimento in località Altamura (Ba) nelle giornate del 17/18/19 febbraio 2017.

DERBY RAZZE DA FERMA CONTINENTALI 2017 Il Consiglio Direttivo del 21 novembre 2016, per quanto attiene al derby per le razze da ferma continentali, ha deliberato lo svolgimento in località Fubine (Al) nelle giornate del 25/26 marzo 2017.

AVVISO Si avvisa che, essendo le raccomandate a.r. ritornate con motivazione “trasferito”, in applicazione dell’art. 39.3 del Regolamento di attuazione dello Statuto Sociale ENCI presso la Segreteria della Commissione di Disciplina di 1a Istanza è stata depositata decisione relativa al procedimento disciplinare n. 109/15 anche nei confronti di Magnani Elena. Il termine perentorio per l’eventuale appello è di 30 gg. dalla presente pubblicazione. Trascorso tale termine la decisione verrà dichiarata definitiva. Il Segretario Istruttore avv. Barbara Macchia

La mia razza in 40 righe “Racconti brevi. Storie di vita quotidiana. Aneddoti divertenti. Una razza: che passione! Dalla città alla campagna… … E tutto ciò che racconta la vita condivisa con la scelta di un cane.” I RACCONTI SARANNO PUBBLICATI SULLA RIVISTA “I NOSTRI CANI” E SUL SITO DELL’ENCI INFORMAZIONI TESTO: in formato di scrittura (Word o similari - NO pdf). Lunghezza massima: 4.000 battute (spazi esclusi). FOTO: è possibile allegare 1 foto in formato Jpg o Tif in alta risoluzione. Avvertenze: non impaginare. Testo e foto, separati. INVIARE racconti, foto e liberatoria a: racconti@enci.it. Avvertenze: ad ogni e mail, allegare solo 1 racconto ed 1 foto. È possibile inviare più racconti dello stesso autore con e mail distinte. LIBERATORIA Per la pubblicazione gratuita sulla rivista “I Nostri Cani”, sul sito www.enci.it e su qualsiasi altra pubblicazione dell’ENCI si deve allegare all’invio la seguente dichiarazione: Il sottoscritto: nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico. Autorizza la pubblicazione, sulla rivista I Nostri Cani, sul sito www.enci.it e su qualsiasi altra pubblicazione dell’ENCI, del racconto e della foto allegati alla presente e mail. Dichiara altresì che gli stessi sono gratuiti e liberi da copyright. L’iniziativa terminerà il 31 dicembre 2017 Si ringraziano con anticipo tutti gli appassionati che vorranno aderire all’iniziativa.


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Una razza particolare per l’aspetto e il carattere

Russian Toy Presso il Museo di Zoologia di San Pietroburgo si può ammirare un English Toy Terrier vissuto dal 1716 al 1726 con un cartello che recita “Questo cane è una piccola terrier pelosa di nome Lizetta”. Apparteneva all’ imperatore russo Pietro il Grande. Infatti, la razza è stata selezionata come cane da compagnia per la nobiltà russa Secondo alcuni resoconti, otto Russian Toy dal pelo liscio hanno gareggiato in una mostra canina a San Pietroburgo nel lontano 1874. Il primo riferimento ufficiale, accettato dagli esperti di allora, risale al maggio del 1907, quando undici Russian Toy vennero presentanti ad una esposizione di San Pietroburgo. Come risultato della Rivoluzione d’Ottobre del 1917, la razza ebbe un notevole calo di popolarità in quanto espressione delle nobiltà , quindi, non vista di buon occhio dal popolo. La mancanza di numeri e l’isolamento politico del Paese produssero la selezione di una nuova razza e uno standard venne redatto, ma il risultato ottenuto fu un razza ben distinta dalla precedente che era conosciuta e definita come un English Toy Terrier. Alcuni allevatori cercarono di stabilizzare i restanti Toy Terrier sopravvissuti alla rivoluzione d’Ottobre, soprattutto in merito alle dimensioni, in un standard di razza. Dalla metà degli anni Cinquanta il risultato della nuova sele-

zione produsse soggetti che differivano in modo significativo dal classico Toy Terrier, e da quel momento in poi lo sviluppo della razza fu in progressione. Nel 1958 venne registrata una prima cucciolata , era un maschio dal pelo lungo sulle orecchie che nel tempo venne accoppiato con una femmina che aveva un mantello leggermente più lungo. Questa nuova varietà a pelo lungo, fu denominata Moscow Longhaired Toy Terrier. Negli anni che seguirono la selezione e lo sviluppo del Toy Terrier fissarono indelebilmente le due varietà del mantello: a pelo lungo e a pelo liscio. Nel 1960 fu redatto il primo standard di razza per la varietà a pelo liscio; in seguito, vennero esaminati alle esposizioni 34 maschi e 43 femmine. Il primo standard ufficiale per il tipo a pelo lungo, venne invece redatto nel 1966. Entrambe gli standard furono a quel tempo autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole. Nel 1988, il Kynological Federazione Russa ha pubblicato un nuovo standard e la razza venne classificata nel Gruppo 3, Terriers; sezione 4, terrier in miniatura. Nel 2003 lo standard di razza è stato rivisitato in collaborazione con la Federazione Cinologica Internazionale e il nuovo standard è stato approvato dalla Commissione Allevamento di RKF. Nel 2006 la FCI ha approvato la razza e pubblicato lo standard sotto

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Come, un piccolo terrier, si è trasformato in un’icona russa. Una doppia selezione ha prodotto un cane allegro, tenace e ottimo guardiano PELO Nella razza esistono due varietà: pelo liscio e pelo lungo • Pelo liscio pelo corto, aderente e lucente, senza sottopelo o zone prive di pelo • Pelo lungo: il corpo è ricoperto di pelo moderatamente lungo (3-5 cm.) diritto o leggermente ondulato, aderente, che non nasconde il naturale profilo del corpo. Il pelo sulla testa e sulla parte anteriore degli arti è corto e aderente. Ben definite frange sul lato posteriore degli arti. I piedi hanno pelo lungo, serico che nasconde completamente le unghie. Gli orecchi sono ricoperti di pelo lungo che forma frangia. I cani che superano i tre anni hanno una frangia tale che dovrebbe completamente nascondere i bordi esterni e le punte degli orecchi. Il pelo del corpo non deve apparire scarmigliato né essere troppo corto (meno di 2 cm.)

la classificazione di Gruppo: 9 - Cani da compagnia. Sezione: Continental Toy Spaniel e Cani russi da compagnia. Il Club Nazionale di Razza “Russian Toy” (NKP) è stato costituito a Mosca nel 1996 e lavora a stretto contatto con la Russian Kynological Federation per la e la salute e il benessere della razza.

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COLORE Nero e fuoco, marrone e fuoco, blu e fuoco. Anche rosso di ogni tonalità con o senza carbonatura marrone Le tonalità cariche sono preferite in ogni colore.

Il Russian Toy continua a crescere in popolarità in molti Paesi in tutto il mondo, sotto la guida del club di razza e di molti appassionati con una crescita stabile nelle registrazioni. In Italia, la razza conta una trentina di nascite l’anno e si sta facendo conoscere attraverso le esposizioni dove gli allevatori stanno portando avanti un lavoro fatto di passione e ricerca.

SALUTE Il Russian Toy è conosciuto per essere un piccolo cane molto energico ed eccezionalmente vigile. Come spesso accade ai cani di taglia molto ridotta, può essere a rischio di lussazione della rotula (specialmente se è in sovrappeso). Può anche essere un problema di tipo genetico, oppure, essere causata da un deficit di calcio. Durante la fase di dentizione, può capitare che i denti da latte facciano fatica a cadere, impedendo ai denti definitivi di crescere in maniera corretta. È consigliabile far controllare spesso la dentatura dal medico veterinario, anche per evitare noiose gengiviti.

TAGLIA E PESO Altezza al garrese maschi e femmine: 20-28 c. (tolleranza ± 1 cm.) Peso maschi e femmine: fino a 3 kg.

TEMPERAMENTO Dal momento che il Toy Terrier è stato storicamente addestrato per la caccia ai ratti, ha conservato questi tratti di cane sempre vigile nei confronti di tutto ciò che accade nell’ambiente. Sono eccellenti cani di famiglia, affettuosi con le persone conosciute ma abbastanza riservati con gli estranei contro i quali possono anche mostrare atteggiamenti da veri e propri guardiani, abbaiando in maniera minacciosa. Tendono ad affezionarsi ad un membro della famiglia con il quale stabiliscono un legame privilegiato e fedele nel tempo. Essendo molto attivo ed energico, il Toy Terrier ha bisogno di una regolare attività fisica, di passeggiate all’aria aperta, senza sorprendersi troppo di vederlo inseguire topi, scoiattoli e praticamente qualsiasi cosa si muova. Anche in casa, sarà necessario farlo giocare per scaricare la sua grande energia, al contrario, se verrà trascurato, potrebbe diventare schivo e irritabile. ADDESTRAMENTO La razza è stata selezionata per essere estremamente obbediente, hanno un alto livello di intelligenza, imparano velocemente e questi aspetti andrebbero tenuti in grande considerazione durante l’educazione. Non amano stare costretti nelle borsette (come fanno alcuni proprietari) e, data la loro reattività ambientale, non è consigliabile lasciarli liberi all’aperto poiché potrebbero perdersi inseguendo una preda. Laura Bianchi 15


Il Groenlandese tra storia e attualità

L’antico cane dell’artico Considerata una delle razze più antiche al mondo, il cane Groenlandese proviene dalla zona costiera delle regioni artiche della Siberia settentrionale, dell’Alaska, del Canada e della Groenlandia. Alcuni resti sono stati trovati nelle Isole della New Siberia e sono stati datati attraverso esami al carbonio, a circa 8000/9000 anni fa. Alcuni ricercatori affermano che questi cani raggiunsero la Groenlandia al seguito delle popolazioni Sarqaq, circa 4000/5000 anni or sono, attraverso lo stretto congelato di Thule. Non meno di sei diverse culture Inuit sono immigrate in diverse ondate e si stima che la popolazione di oggi della Groenlandia discenda dall’ultima immigrazione, la cultura Thule, arrivata in Groenlandia intorno al IX secolo. La razza in passato è stata conosciuta con nomi differenti: Eskimo, Husky, Inuit Dog e solo nel 1990 venne definitivamente riconosciuto come cane Groenlandese. I Vichinghi furono i primi europei a stabilirsi in Groenlandia e ad impiegare questi cani; in seguito arrivarono balenieri, esploratori e commercianti di pellicce che utilizzarono con grande successo i cani nativi sia per il traino delle slitte su lunghe distanze che per la caccia. Il cane Groenlandese sbarcò in Gran Bretagna intorno al 1750; una femmina di cane esquimese fu esposta Darlington il 29 luglio del 1875 e la notizia fu pubblicata sul Journal e Franciers Gazette il 6 agosto 1875. Molti soggetti sono stati utilizzati in diverse spedizioni da esplo-

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ratori come Fridtjof Nansen (Store Frøen presso Christiania, 10 ottobre 1861 – Bærum, 13 maggio 1930) nel famoso viaggio attraverso l’Oceano Artico con la nave Fram . Roald Amundsen li impiegò nella sua spedizione in Antartide. Amundsen scelse con cura 97 cani di Groenlandia per accompagnare lui e la sua squadra nella sua spedizione in Antartide e nella sua successiva spedizione al Polo Sud.

DAL LIBRO DI NANSEN Sul viaggio compiuto verso la Groenlandia nel 1893 a bordo della nave Fram e proseguito poi con le slitte trainate dai cani, Fridtjof Nansen, scrisse 1000 pagine con alcuni capitoli dedicati proprio ai cani che venivano utilizzati per trainare le slitte. Le sue descrizioni sono precise e addirittura pignole in alcuni tratti. “Le qualità di robustezza e resistenza che sono così pronunciate nell’ Eskimo del Nord della Groenlandia sono ancora più evidenti nel suo fedele cane. Infatti, la misura in cui questo animale può sopportare le difficoltà, l’esposizione al freddo e la sofferenza, è quasi inconcepibile. I cani del Nord della Groenlandia sono di diversi colori, ma quelli più comunemente osservati sono di colore grigio, con macchie bianche e nere. Non di rado c’è un punto luminoso rotondo su ogni occhio. I cani che sono di colore completamente bianco si


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COLORE È permesso qualsiasi colore, (unicolore o multicolore), tranne l’albino che andrebbe squalificato.

TAGLIA Altezza al garrese: Maschi 60 cm. e più Femmine 55 cm e più

Alcuni reperti indicano la sua origine intorno a 8000 anni fa. Robusto e infaticabile fu protagonista indiscusso delle spedizioni polari del norvegese Nansen trovano in numero considerevole, ma possono difficilmente essere distinti dal lupo bianco artico che si trova principalmente sulle isole a nord del continente americano. Di regola il cane Eskimo porta la sua folta coda ordinatamente arrotolata sulla schiena, ma ci sono alcuni che la lasciano penzolare come il lupo. La stretta somiglianza fisica con il lupo che questi cani hanno nonostante siano passati molti anni dalla domesticazione - potrebbe essere dovuta al fatto che per sopravvivere hanno utilizzato lo stesso tipo di cibo dei loro antenati. I cani non sono alimentati regolarmente ogni giorno, apparentemente sono in grado di mangiare abbastanza in un singolo pasto per durare loro per diversi giorni. Con l’eccezione delle prime settimane dopo la loro nascita, passano tutta la loro vita sotto il cielo aperto. Anche nel freddo più severo o nelle tempeste più violente questa esposizione spesso non sembra infastidirli o ferirli. Nonostante la vita selvaggia e irregolare che conduce, il cane Eskimo presenta molti dei tratti del cane di casa addomesticato più a fondo nei climi più caldi. È affettuoso, obbediente, e fedele al suo padrone. In cambio l’Eskimo nutre un profondo amore per i suoi cani, anche se manifesta di rado questo sentimento verso di loro con carezze o parole gentili.

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PELO Doppio mantello, cioè un soffice, fitto sottopelo e un mantello esterno di pelo fitto, diritto e ruvido, senza riccioli o ondulazioni Sulla testa e arti il pelo è piuttosto corto, sul corpo è più lungo e abbondante. Il pelo è lungo sulla parte inferiore della coda, alla quale dà un’apparenza cespugliosa.

È abbastanza divertente vedere l’Eskimo nutrire i suoi cani: taglia la carne in pezzi grandi come un pugno, li ammucchia su un bordo che si trova direttamente di fronte al luogo in cui sono legati gli animali, e quando tutti sono tranquilli con gli occhi fissi sulla carne, può iniziare l’alimentazione. Questo è l’unico modo in cui egli è in grado di controllare tutti i cani in modo che il più debole e quelli più forti possano ottenere la loro razione. Nel Nord della Groenlandia, un giaciglio è preparato su una delle panche laterali nella capanna, in prossimità delle lampade, e qui la madre rimane con i suoi cuccioli fino a quando l’inverno è finito, anche se per placare la sua sete lei è spesso obbligata di andare fuori al freddo e al buio per leccare la neve. Il padre di famiglia gioca con i cuccioli e da lor un nome, la madre cuce bei colletti bianchi di pelle d’orso mentre i bambini accarezzano l’animale domestico per tutta la giornata. In primavera i cuccioli possono essere abbastanza grandi per cominciare la loro formazione…”.

INDOLE E TRAINING Il cane di Groenlandia è molto indipendente e generalmente stabilisce un legame privilegiato con una sola persona. È principalmente un cane da lavoro, ostinato, chiassoso e turbolento nel gioco. Ha bisogno di espletare una attività fisica vigorosa e sono diventati abbastanza conosciuti in Norvegia e Svezia proprio come ideali compagni di lunghe escursioni sulla neve. Sono eccellenti cani da traino anche su lunghe distanze e possiedono un forte istinto per la caccia all’orso e in generale, a grossi animali. Non sono dei cani da guardia essendo cresciuti in ambienti sconfinati dove non è stato possibile per loro sviluppare l’istinto di difesa della proprietà. L’addestramento è abbastanza impegnativo per via della loro forte indipendenza unita a una certa testardaggine, è quindi necessaria una leadership decisa e paziente per insegnare al cucciolo le necessarie competenze. Questa razza, conserva ancora forti istinti primordiali , pertanto, la vita in appartamento è decisamente sconsigliabile. All’aperto, mostrano ancora comportamenti istintivi legati alla sopravvivenza, come acciambellarsi e utilizzare la coda per coprire il naso durante il sonno. La folta pelliccia, consente loro di resistere a temperature molto rigide, ben al di sotto dello zero termico. Ai giorni nostri, anche in Groenlandia l’utilizzo di questi cani per il trasporto di merci o viveri nelle località più isolate è stato sostituito dalla motoslitte. Restano in piedi attività legate al turismo, come le escursioni con le slitte. L’avvento delle motoslitte, ha reso questi cani obsoleti e causato una regressione delle cucciolate e della selezione stessa della razza tanto che gli allevatori scandinavi si stanno battendo per la sua tutela, affinché non si rischi l’estinzione. Selene Magri

Questa immagine tratta da “Musk-ox, Bison, Sheep and Goat” (1904) by Caspar Whitney, George Bird, Owen Wister. Macmillan Company, rappresenta lo stile di caccia che gli Inuit utilizzavano per cacciare il bisonte con l’ausilio dei cani

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Cuccioli di Golden Retriever alimentati con un’unica ciotola

Gerarchia alimentare

La gerarchia alimentare non ha nulla a che fare con la cosiddetta “gerarchia della mammella” secondo cui il cucciolo che si attacca al seno con più voracità è senz’altro quello dominante. Tra l’altro, l’essere dominante non è una caratteristica intrinseca dell’individuo come ad esempio il pelo lungo, è piuttosto una nozione legata all’ambiente del soggetto, ovvero un individuo è dominante solo perché gli altri accettano di essere sottomessi. Essendo un’allevatrice mi capita spesso di assistere alla scelta del cucciolo in base alla presunta individuazione dei cuccioli più o meno dominanti quando succhiano il latte della madre, in verità in questo periodo i cuccioli non conoscono alcuna gerarchia. La gerarchia la impareranno solo con il cambiamento del cibo, con lo svezzamento, quando dovranno mangiare il cibo della madre e, in pochi casi, quello dei loro simili se vengono allevati insieme. Solitamente gli allevatori separano i cuccioli dalla madre e in particolare dagli altri cani nello svezzamento, privandoli delle opportunità di imparare come devono comportarsi in questi casi in maniera naturale. I piccoli devono apprendere che non ci si avvicina per primi al cibo. Ci sono gli adulti, la madre innanzitutto ad insegnare questo comportamento e se i cuccioli non seguono questa regola, ricevono colpi intimidatori. Solitamente non si verificano lesioni fisiche, può a volte in alcune razze esserci una punizione fisica.

Gli insegnamenti materni e la condivisione del cibo Nelle razze morfologicamente vicine al lupo l’individuo adulto infila tutta la testa del cucciolo in bocca, questo a sua volta si rilassa, si getta all’indietro, accetta la dominanza da parte dell’adulto e viene stabilito un equilibrio tra adulto e cucciolo. Il cucciolo impara così l’utilità della reazione paura, cresce nel contempo anche la sicurezza del successo immediato dei gesti di riappacificazione, che riducono sensibilmente le minacce della madre. I proprietari in genere difronte a queste situazioni si spaventano, urlano, mettendo in serio pericolo i cuccioli. Alcuni allevatori puniscono addirittura la madre che ringhia ai figli. Se invece, al contrario si conduce lo svezzamento nel pieno rispetto del codice canino in pochi giorni il cucciolo impara che l’approccio al cibo è caratterizzato da precise regole, come quella che suggerisce di mangiare rapidamente in quanto se si è dominanti e si mangia lentamente si rischia di vedere apparire un altro cucciolo, a sua volta dominante che divora tutto.

Ciotola miltupla

E’ molto importante che si verifichi l’acquisizione della gerarchia alimentare in quanto permette, in una fase successiva, di far regredire l’aggressività del cucciolo che aumenta proprio nel momento dello svezzamento, altrimenti ne risulteranno animali che conservano un comportamento primario di competizione nei confronti del cibo e un atteggiamento alquanto violento. È piuttosto diffusa la situazione in cui i cuccioli di due mesi ringhiano quando ci si avvicina al loro cibo. In questi cuccioli potrebbero verificarsi dei disturbi, generalmente classificati sotto il nome di DISSOCIALIZZAZIONE PRIMARIA, che li porta a reagire in maniera rudimentale e ad impossessarsi subito di ciò che risulta loro particolarmente gradito. Un’ottima modalità e credo l’unica per far apprendere una giusta gerarchia alimentare ai cuccioli di cane è insegnare loro a nutrirsi su un’unica ciotola o per terra magari anche in presenza di altri componenti adulti sazi ed equilibrati. Sconsiglio nel modo più assoluto le cosiddette “ciotole multiple da svezzamento”, che ultimamente sembrerebbero molto diffuse e usate da molte persone, anche allevatori, un cattivo modo di condurre lo svezzamento, momento assai delicato per le ragioni spiegate precedentemente. Con questa tipologia di allevare, gestendo male l’apprendimento della gerarchia alimentare è facile far diventare i cuccioli possessivi della risorsa cibo e compromettere un buon inizio di percorso educativo. Giusy Mazzalupi Etologo

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Il congresso ISPRA sulla fauna rilancia un prezioso custode degli armenti

Non si dirà più “in bocca al lupo” Durante il III Congresso Nazionale ISPRA sulla “Fauna Problematica”, il Circolo del Pastore Maremmano Abruzzese ha presentato un poster riguardante il prezioso compito che la razza svolge anche ai giorni nostri in molti regioni d’Italia. L’incremento del lupo e di altri grandi predatori ha portato all’attenzione generale la necessità di proteggere in maniera adeguata gli allevamenti di ovini, caprini ed altro bestiame da reddito, e di come l’impiego della razza risulti essere ogni giorno più prezioso.

“UN GUARDIANO MILLENARIO NELLA CONTEMPORANEITÀ” In Italia negli ultimi decenni, di pari passo con l’espansione della popolazione del lupo, che ha ricolonizzato regioni da cui era scomparso da 150 anni, sta in parallelo diffondendosi l’utilizzo di cani da guardiania. Essi rappresentano da sempre uno dei più efficaci sistemi di prevenzione delle predazioni ad opera dei lupi e dei grandi carnivori al bestiame domestico, diventando custodi indispensabili laddove il lupo fa il suo ritorno, anche in aree dove non vi era più consuetudine al loro utilizzo. Il Cane da Pastore Maremmano Abruzzese è una antica razza italiana, selezionata per la difesa delle greggi nell’Appenino Centro Meridionale, appartenete al quel ceppo di cani di provenienza asiatica, diffusasi dalla Mongolia all’Atlantico, ovunque si pratichino o si praticassero forme di pastorizia transumante.

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Rappresenta uno dei più efficaci sistemi di prevenzione contro i branchi di carnivori. La preziosa opera del “Circolo” che tutela la razza Di grande taglia, rustico e forte, all’occorrenza agile e reattivo, ha un mantello bianco candido, con pelo folto, atto a proteggerlo dal freddo e dalle intemperie. A queste doti fisiche si accompagna un carattere fiero, indipendente, leale e coraggioso, dotato di uno spiccato spirito di iniziativa, che gli permette di svolgere la propria funzione in completa autonomia, quando lasciato a guardia di degli armenti In questa razza accanto alla grande capacità di protezione si riscontra un forte equilibrio caratteriale, che ne rende adatto l’impiego in aree antropizzate, ove, utilizzando alcuni accorgimenti, la sua presenza è compatibile con quella dei diversi fruitori del territorio. Il Circolo del Pastore Maremmano Abruzzese (CPMA), l’associazione specializzata riconosciuta dall’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana, che dal 1950 si occupa della tutela della razza, attraverso il proprio Settore Lavoro è oggi particolarmente attivo per la sua promozione nella funzione originaria millenaria. Con l’obiettivo di garantire dei buoni soggetti da impiegare nella protezione di svariati tipi di bestiame, anche nell’ambito di programmi nazionali ed internazionali per la riduzione del conflitto tra predatori ed attività zootecniche, il Settore Lavoro del CPMA ha organizzato una rete di soci accreditati, che non sono solo al-


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Infine, ceduti in età compresa tra i 70 gg e 6 mesi, immunizzati con idoneo piano vaccinale per le principali malattie infettive del cane (cimurro, epatite infettiva, parvovirosi canina, leptospirosi), sverminati con trattamento atto all’eliminazione degli ascaridi e delle tenie, corredati di certificato di buona salute, microchip e pedigree. È infine in atto un programma che prevede di sottoporre tutti i soggetti riproduttori da utilizzare nel lavoro ad accertamento radiografico per escludere la displasia dell’anca e al Test Morfologico Caratteriale della razza per verificarne l’equilibrio caratteriale, che si sta studiando di integrare con una prova specifica Negli ultimi anni il Settore Lavoro del CPMA ha avviato diverse collaborazioni con alcuni Enti pubblici e progetti in Italia (Parco Naturale dell’Orsiera Rocciavrè e Progetto LIFE WOLFALPS in Piemonte, Progetto Pasturs in Lombardia), oltre una quarantina di soggetti provenienti da allevatori del CPMA sono andati a proteggere il bestiame sull’arco alpino (in Piemonte, Trentino, Lombardia, Veneto). Inoltre è stato finanziato dall’ENCI un progetto pilota, che prevede l’affidamento di alcune coppie di cani a pastori che pascolano in aree ad alto rischio di predazione in Toscana; oltre alla cessione gratuita di cuccioli selezionati è prevista l’assistenza tecnica ai pastori affidatari e la valutazione del comportamento dei soggetti. Silvia Dalmasso e Valter Grossi

levatori di cani, ma anche di ovi-caprini, i quali operano sulla base di linee guida appositamente stilate. Tali linee guida sono state redatte sulla base delle più moderne conoscenze del comportamento canino tenendo in considerazione non solo le esperienze tradizionali di allevamento del cane da protezione, ma anche le più recenti metodologie che sono state sviluppate a partire dagli anni 70 in avanti (Coppinger e Coppinger 1978, Coppinger et al. 1983, Lorenz 1985, Lorenz e Coppinger 1988, Green e Woodruff 1990, Landry 1999, Landry 2001, Dawydiak e Sims 2004, VerCauteren et al. 2012). Queste linee guida prevedono innanzitutto che i cuccioli provengano da riproduttori già sperimentati per il lavoro di guardiania e che abbiano mostrato una buona attitudine secondo le 3 caratteristiche riportate in letteratura: di affidabilità, attenzione, protezione (Coppinger e Coppinger 1978, Coppinger et al. GRUPPO CINOFILO MILANESE 1983). 27-28-29 GENNAIO 2017 / 03-04-05 FEBBRAIO 2017 Le cucciolate devono nascere in ambiente rudalle ore 8,30 alle ore 19,30 rale e a contatto con ovini e/o caprini ed altri Lezioni pratiche e teoriche a Legnano presso “Centro Cinofilo Villa Sant’Umberto” animali domestici per consentire la formazione di un forte legame affettivo, crescendo 06 FEBBRAIO 2017 nei primi mesi di vita sotto la guida di cani dalle 18,30 alle 20,30 esami finali a Milano presso GCM adulti . I cuccioli vengono anche socializzati in DOCENTI IOLANDA FURIOSI VANDONI maniera adeguata con gli umani, per evitare BEATRICE SCHIATTI ZANCAN che i cani crescano troppo timidi e paurosi o DOTT. CRISTIANO REBUFFAT aggressivi nei confronti delle persone, pur riSTEFANO SCHIAVO manendo fortemente associati al bestiame.

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Il nuovo standard precisa le due tonalità: bianco latte o rosso cervo

Il mantello del Volpino Italiano Dal gennaio 2016 è entrato in vigore il nuovo standard di razza e nella parte morfologica sono meglio descritte talune caratteristiche che l’Associazione Tecnica Amatori Volpino Italiano (d’intesa con gli Junior President dell’Unione Mondiale Associazioni Volpino Italiano) e con la successiva approvazione e ratifica degli organi nazionali e internazionali di riferimento, ha ritenuto opportuno specificare. Ricordiamo che, per giusta disposizione della Federazione Cinologica Internazionale, le varie voci sono state uniformate in tutti gli standard. L’aspetto generale indica il nostro come “cane di piccola taglia di tipo spitz, compatto, armonioso, con mantello dal pelo ritto e lungo”. Alla voce “mantello” si legge che “il pelo è folto, molto lungo, molto diritto ed eretto in maniera eccezionale; è di tessitura ruvida con peli protettivi diritti; non deve mai ricadere piatto ma deve restare diritto anche nel caso non sia molto denso. Il tronco dà l’impressione di essere avvolto da un manicotto, particolarmente sul collo dove il pelo forma un ampio collare, ma non come una criniera. Il cranio è coperto da un pelo semi lungo che nasconde la base degli orecchi. Il pelo è corto sul muso. Sugli orecchi il pelo è molto fine e raso. La coda è rivestita di un pelo molto lungo. Sui bordi posteriori degli arti forma delle coulotte.” I colori, in questa versione dello standard, sono descritti in maniera molto più particolareggiata e bisogna focalizzare l’attenzione che il bianco deve essere di tonalità bianco-latte, mentre la tonalità corretta del rosso è rosso-cervo.

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È opportuno e importante sottolineare quest’ultima particolarità che è tipica del Volpino Italiano e costituisce uno dei fattori che caratterizzano l’indipendenza razziale dallo spitz tedesco dove la tonalità di colore è “arancio”. Il mantello è ben descritto dallo standard ma bisogna soffermarsi sull’importanza del sottopelo che deve essere piuttosto abbondante per contribuire alla foltezza desiderata. Al tatto dà l’impressione di essere quasi “impenetrabile” e infatti pelo e sottopelo termo-isolano egregiamente questo cane di cui non vanno dimenticate le originarie attitudini rustiche tuttora mantenute. Un sottopelo perennemente scarso non consente al pelo di mantenersi “sollevato” come prescritto dallo standard. Per l’identico motivo una lunghezza eccessiva del pelo è indesiderabile. L’allevatore, quando studia gli accoppiamenti, deve sempre considerare questi fattori per ottenere e mantenere la tipicità del mantello. In un’ottica più ampia, è noto che un gene è sempre multifattoriale e nel caso che ci interessa si nota nel colore rosso una tessitura leggermente diversa e cioè impercettibilmente più morbida rispetto a quella presente nel colore bianco. La cura del mantello del Volpino Italiano non presenta grandi difficoltà perché la particolare tessitura lo rende “autopulente”. Questo cane deve essere lavato molto raramente per non compromettere la corretta funzionalità delle ghiandole sebacee. Una spazzolata settimanale (usando la spazzola denominata


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Le caratteristiche del pelo e del sottopelo che al tatto deve sembrare impenetrabile rivelano la rusticità della razza. Come comportarsi con la muta stagionale cardatore) è sufficiente per mantenere in ordine il mantello e si avrà cura di spazzolare nel senso del pelo ma in profondità raggiungendo anche il sottopelo. Un ultimo colpo di spazzola contropelo può essere utile per valorizzare la corretta tessitura ma senza ricorrere a gonfiare il pelo artificialmente prima di presentare il cane in esposizione. Questa prassi - su cui si può disquisire - è in uso in altre razze ma è sbagliata nel nostro caso. Il pelo alla base delle orecchie è fisiologicamente molto sottile e morbido e per evitare che si infeltrisca deve essere spazzolato con molta cura. Il Volpino Italiano non necessita di una toelettatura complicata in previsione delle esposizioni, ma ci si limita (se necessario) a ritoccare il contorno del piede pareggiandone il pelo ma senza mai accorciarlo per evitare di mettere in risalto le unghie che devono essere appena visibili e quindi totalmente ricoperte dal caratteristico pelo fitto (anche se più corto) che ricopre gli arti. In taluni soggetti sulla parte posteriore del garretto il pelo, sempre molto folto, può essere leggermente più lungo creando delle frange un po’ disordinate che potranno essere pareggiate con le forbici ma senza esagerare per non far apparire più piccolo il garretto stesso. Anche il contorno delle orecchie, quando necessita, può essere ritoccato in modo da far risaltare la forma voluta dallo standard. In linea generale, questi ritocchi a forbice vanno eseguiti con largo anticipo sulla data dell’esposizione (almeno venti giorni) per dar tempo al pelo di ricrescere quei pochi millimetri necessari a coprire la linea del taglio. Il mantello del Volpino Italiano è soggetto a muta stagionale. La muta può essere “completa” quando il pelo (ma soprattutto il sottopelo) cadono in abbondanza e “parziale” quando la perdita

Volpino Italiano dal mantello rosso

non è significativa. Il primo caso si verifica solitamente nella stagione calda e si dovrà usare la spazzola per qualche giorno consecutivo per asportare rapidamente quella parte di mantello che ha concluso il suo ciclo vitale e favorire la rapida ricrescita di quello nuovo. La muta parziale si può verificare anche in autunno o inizio inverno e anche in questo caso si avrà cura di asportare rapidamente quella parte di pelo e sottopelo ormai inutili. Fabrizio Bonanno (Foto Volpini italiani mantello bianco: Luigino Pellegrini. Fotogallery)

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Il cane moderno tra istinti, territorio e affetti umani

Pastore Tedesco e Dalmata. Foto Elena Corselli

… ho bisogno te All’alba della domesticazione i cani seguivano l’uomo in cerca di cibo. Non c’era una vera e propria interazione tra le parti ma una sorta di “gregariato” che permetteva al cane di seguire a distanza i primitivi mentre quest’ultimi che conducevano una vita assai precaria presero mano a mano ad osservarli per valutare se potessero essere utili alla loro sopravvivenza. Sappiamo come andò a finire. Nel tempo, l’alleanza tra l’uomo e il cane si fortificò al punto tale da rendere quest’ultimo un prezioso ausiliare in grado di assolvere compiti diversi e molto impegnativi, indispensabili per l’intera Società civile. Questa alleanza è il frutto di molti fattori che comprendono: intelligenza, istinti, insegnamento, apprendimento, esperienza, affetto e cure. Un altro importante fattore è

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Dagli albori della domesticazione ai giorni nostri. Com’è cambiata la relazione ed i riflessi sul comportamento la condivisione del territorio, dove l’uomo si erge a leader incontrastato nella conduzione della vita quotidiana così come nell’insegnamento dei compiti che l’ausiliare deve, o dovrebbe, apprendere. Noi umani svolgiamo un ruolo determinante nella vita dei cani e non potrebbe essere altrimenti poiché siamo la specie più sofisticata a livello cognitivo, pertanto, siamo noi che maneggiamo l’ambiente, il come, è dato dalla soggettività delle persone, dallo loro competenza, sensibilità e

umanità che mostrano nei confronti dei sottoposti, i cani, appunto. Il cane ha compiuto, accanto all’uomo, una trasformazione biologica sorprendente: è la specie domestica con più varietà ed ha percorso il sentiero evolutivo mostrando mano a mano delle capacità sempre più raffinate e sorprendenti. Il cane moderno che oggi abita le nostre case, i nostri giardini, che calca i ring delle esposizioni e compie una grande varietà di sport è un cane molto diverso a livello cognitivo ed affettivo di quello che accompagnava gli uomini primitivi. Sappiamo (attraverso i test del DNA) che discendono dai lupi e che sono stati domesticati non in un solo punto del globo, ma, (ed era anche ovvio poterlo dedurre), in più punti: Europa e Asia. Le popolazioni


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migravano continuamente in cerca di cibo e ciò produsse quelli che potremmo definire degli “scambi culturali” spontanei. Molte specie tra cui i cani, poterono in questa maniera arricchire il patrimonio genetico e allo stesso tempo, attraverso gli anni, fissare i propri caratteri genetici. In questo panorama che la scienza molte volte ci ha descritto, documentato e comprovato ci sono state delle modificazioni a “livello sottile”, poco testate e documentate nel tempo ma ben osservabili anche a livello oggettivo e, di recente, prese in considerazione anche dai ricercatori: la modificazione dei bisogni primari nel cane moderno.

protezione, un comportamento facile da osservare in ogni spaccato della nostra vita quotidiana e sociale. Per i cani noi siamo come “un faro nella nebbia”, un punto di riferimento, un’ancora alla quale aggrapparsi. Questa forma di attaccamento che il cane dimostra nei nostri confronti è tal volta mal riposta e distorta da quelle persone che ne vogliono approfittare per esempio, durante un percorso addestrativo - quando si pretende un qualcosa che il cane non riesce a dare - o in famiglia, per

Abram Maslov (Brooklyn 1908 - Mento Park 1970) psicologo statunitense , divenne celebre per la creazione della Piramide dei bisogni fondamentali dell’essere umano (definita anche Scala dei bisogni). Suddivisa in Bisogni Fisiologici come mangiare, bere, dormire e riprodursi, e Bisogni di sicurezza come ricercare protezione, contatto, dipendenza e sostegno emotivo. La piramide si sviluppa ulteriormente ma, per ora, ci fermeremo ad analizzare i primi due livelli , confrontandoli con gli atteggiamenti del nostro cane moderno. Possiamo affermare, in linea di massima, che i cani di oggi abbiano potuto ottenere dall’uomo il soddisfacimento dei Bisogni primari fisiologici quali la fame, la sete, un riparo dalle intemperie, L’interazione giocosa tra cani e bambini è senza tempo mentre per quanto riguarda la riproduzione della specie, essendo controllata dal- es., quando si costringe il cane solo per l’uomo, quindi artificiosa, ha prodotto l’intera giornata, tutti i giorni: “tanto, non comportamenti distorti per l’impossibilità soffre”, dicono i più beceri ed insensibili. di soddisfare ciò che l’istinto suggerisce il In realtà, i cani hanno bisogno di contatto, quel dato momento (ad es. nell’impossibi- di stabilire con noi umani dei legami affetlità di raggiungere una femmina in calore, tivi e di partecipare alla nostra vita quoticontinui ululati, tentativi di fuga, compor- diana. tamenti distruttivi, aggressivi, rifiuto del Il “sostegno emotivo” di cui parla Maslov è cibo ecc.). il collante che lega la relazione tra il cane e Analizzando i Bisogni di sicurezza, pos- noi, è l’impalcatura sulla quale si regge la siamo leggere nel comportamento dei cani motivazione che spinge il cane ad interadi oggi una fedele riproduzione della gire con noi, è l’invisibile rete che sorregge Piramide di Maslov: ricerca di contatto e e mantiene nella memoria dei cani i com-

piti che hanno imparato da noi; sono “fili invisibili”, come li descrive Rupert Sheldrake (scienziato, ricercatore e docente universitario) nel libro “I Poteri Straordinari degli Animali”, fatti di affetto e amore in grado di riportare a casa un cane o un gatto su una strada mai percorsa prima, lunga centinaia di km…pur di ritornare dall’amato padrone, mandando alla malora tutte le teorie sulle maree, sugli odori, sul magnetismo terrestre e quant’altro. Per i cani, noi siamo un punto di riferimento affettivo, cercano da noi sicurezza, protezione, affetto e interazione. Vorrebbero partecipare alla nostra vita quotidiana, qualunque essa sia. I gruppi di ragazzi di strada, accompagnati dai loro cani e per questo definiti “punkabbestia”, conducono una vita randagia, condividendo tutto con i loro cani: mangio io… mangi anche tu; si trascinano da un posto all’altro con i loro cani che li seguono, inesorabilmente, in ogni dove, senza guinzaglio… non ce n’è bisogno, sono gli uni l’ombra dell’altro; ed è capitato che uno di questi “ragazzi perduti” morisse, e il suo cane sopra al corpo a proteggerlo, ad impedire a tutti di avvicinarsi: un attaccamento estremo, indissolubile che ha trovato forza in una vita da emarginati, raminga e crudele, eppure… al cane non importa, quello che conta è il legame d’affetto, di vicinanza, di condivisione che nel tempo si era sviluppato. E non c’è da stupirsi troppo quando capita (di recente, sempre più spesso) di leggere nelle cronache dei giornali di un cane che ha seguito il feretro del suo padrone, che si è piazzato sulla sua tomba e non vuole più andare via, o, addirittura, tentare di raggiungerlo come ha fatto quel Siberian Husky che ha scavato una buca sotto la lapide del suo padrone: … che dire… dovremmo solo imparare ad osservare meglio queste creature intelligenti e sensibili che vogliono a tutti i costi condividere la loro vita con noi. Renata Fossati

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Molti poeti si ispirarono alla cinofilia per… ammaestrare la gente

Il cane e i polli di Trilussa Romano, autodidatta, fu giornalista e poeta fra i più noti. Alcuni versi delle sue composizioni fanno parte del parlare quotidiano Non si vive in un paese, si vive in una lingua. (Emile Michel Cioran) Nessuno aveva mai sentito un cane parlare in romanesco fino a quando Trilussa non gli diede la… rima. Subito imitato dal suo concorrente sul Tevere, Gioacchino Belli. Entrambi a farlo apparir sincero e stupefacente nella sua bontà come un Pinocchio senza bugie. Ed entrambi, nella morale dei semplici a fartelo amare un po’ di più rendendogli quella giustizia che gli era stata sottratta da Fedro ed Esopo propensi a vestirlo da credulone senza un destino proprio. O riscattarlo da Francesco Berni (1496-1535) ( Giace sepolto in questa oscura buca/un cagnaccio ribaldo e traditore;/era il Dispetto e fu chiamato Amore./Non ebbe altro di buon: fu can del duca).che lo aveva avvolto di cattiveria. Allora, ma erano tempi, quelli di Trilussa e Belli, dei giorni dei nostri nonni col calendario appeso al muro della cucina e la matita penzoloni dallo spago e pronta per una data da non dimenticare. I due, Trilussa e Belli vivono in un’Italia che cerca il riscatto dalla miseria e vogliono donare qualche sorriso, amaro magari ma sempre un sorriso in forma di rima. Per questo hanno avuto e continuano ad avere un posto nel cuore della gente e un ruolo in quella cinofilia fatta di buone azioni e migliori propositi. Furono amati dalla gente dell’ENCI nata dalle ceneri del nome, Kennel club, voluto in omaggio alla lingua italiana che tornava alle origini. Quei cinofili – e fra loro i grandi fra cui Giuseppe Solaro, Ulisse Bosisio e Giulio Colombo - erano ligi all’aforisma di

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Oscar Wilde “Non importa che se ne parli bene o se ne parli male. L’importante è che se ne parli”. Riscoprirli significa camminare con loro lungo la via dei semplici dove le parole hanno sempre e comunque lo stesso significato e sono lo specchio dei pensieri che riflettono l’anima. Entrambi, Trilussa e Belli, furono valorizzati tardi dai critici preceduti dal pubblico a conferma una volta ancora che gli uni dovrebbero aver per mestiere di far comprendere agli

altri le nuove culture senza immergersi in soliloqui per far capire prima se stessi. I giorni son quelli che seguono all’immenso disastro della prima Grande guerra. Un tipo bizzarro Trolussa, giornalista più per svago che mestiere sta acquistando notorietà proprio per i suoi sonetti scanzonati e non di rado soffusi da una saggezza amara. Mette in versi persino le caratteristiche del cane. E ne fa un ritratto bonario ed intrigante insieme e contribuisce ad accentuare la sensibilità della gente verso la cinofilia. È un tipo strano, signorile e popolaresco, autodidatta e scarsamente scolarizzato ma con una vivacità di pensiero ed una pron-

tezza di risposte da far invidia ai migliori oratori ed affabulatori. Racconta, da autentico giornalista conquistando lettori ogni volta, le vicende della politica e del vivere quotidiano da cui il cane non può mancare. Rifà il verso a Fedro, Esopo e ad altri “favolisti” come venivano chiamati negli anni Venti, ma di favola le sue poesia hanno ben poco. Colgono la scintilla della cronaca e diventano di valore universale. Così è Carlo Alberto Camillo Mariano Salustri conosciuto come Trilussa dall’anagramma del cognome. Nasce a Roma il 26 ottobre 1871 figlio di Carlotta Poldi, sarta di Bologna e Vincenzo Salustri cameriere presso il marchese Ermenegildo De’ Cinque Quintili. Un anno dopo, alla morte del capofamiglia è ospitato con madre e sorella dal patrizio romano suo padrino di battesimo. A quindici anni abbandona gli studi e comincia uno scoordinato percorso da autodidatta: con una notevole propensione alla poesia popolare e all’improvvisazione in rima collabora al periodico “Il Rugantino” ed una sua prima “poesia” ottiene fra i lettori notevole successo: un favore che aumenta con le successive e non lo abbandonerà più. Due anni dopo pubblica sempre sul Rugantino “Stelle di Roma”: aumenta la tiratura del giornale e la fama di Trilussa. Collabora poi al Don Chisciotte ed a Il Messaggero. Notissimo in tutta la Penisola evolve la sua arte verso parabole e favole allegoriche. Nel 1908 pubblica “Ommini e bestie” poi “La gente” (1927), “Cento apologhi” (1934) e infine “Acqua e vino” (1944) sempre proseguendo la sua opera di giornalista. Il primo di-


i nostri

Cani

Anno 63 num. 1 gennaio 2017

Er gatto e er cane Un gatto soriano diceva a un barbone: “Nun porto rispetto nemmanco ar padrone, perché a l’occasione je sgraffio la mano; ma tu che lo lecchi te becchi le bòtte: te mena, te sfotte, te mette in catena cór muso rinchiuso e un cerchio cór bollo sull’osso der collo. Seconno la moda te taja li ricci, te spunta la coda... che belli capricci! Io, guarda, so’ un gatto, so’ un ladro, lo dico: ma a me nun s’azzarda de famme ‘ste cose...” Er cane rispose: “Ma io... je so’ amico!”

Er Cane moralista

Più che de Prescia er Gatto agguantò la bistecca de filetto che fumava in un piatto, e scappò, come un furmine, sur tetto. Lì se fermò, posò la refurtiva e la guardò contento e soddisfatto. Però s’accorse che nun era solo perché er Cagnolo der padrone stesso, vista la scena, j’era corso appresso e lo stava a guardà da un muricciolo. A un certo punto, infatti, arzò la testa e disse ar Micio: - Quanto me dispiace! Chi se pensava mai ch’eri capace d’un’azzionaccia indegna come questa? Nun sai che nun bisogna approfittasse de la robba artrui? Hai fregato er padrone! Propio lui che te tiè drento casa! Che vergogna! Nun sai che la bistecca ch’hai rubbato peserà mezzo chilo a ditte poco? Pare quasi impossibbile ch’er coco nun te ciabbia acchiappato! Chi t’ha visto? - Nessuno... E er padrone? - Nemmeno... Allora - dice - armeno famo metà per uno!

Er cane e la luna

C’era ‘na vorta un Cane, in mezzo a un vicolo, che abbajava a la Luna. Passò un Gatto. Lasciala perde! - disse. - Che t’ha fatto? Perché te guarda? Quanto sei ridicolo! La luna guarda tutti, ma nun bada a quelli che s’ammazzeno pe’ strada. E pe’ questo ce sformo! - disse er Cane. In mezzo a tante infamie e a tanti guai, ecchela lì! Nun s’è cambiata mai e rimane impassibbile, rimane... Me piacerebbe ch’aggricciasse er naso, che stralunasse l’occhi...Nun c’è caso! Perché ‘ste cose qui l’ha viste spesso: rispose er Gatto - er monno è sempre quello. Quanno Caino sbudellò er fratello la Luna rise tale e quale adesso: ha riso sempre e riderà perfino se un giorno Abele scannerà Caino...

cembre del 1950 è nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Muore il 21 dicembre 1950, a 79 anni. Poeta dialettale, come Gioacchino Belli e il contemporaneo Cesare Pascarella,

il romanesco di Trilussa ha la tendenza ad italianizzarsi: criticato per questo dai poeti romaneschi incapaci di superare gli argini del Tevere, dà ai suoi epigrammi un respiro ampio ed imprime alla sua genialità

una dimensione universale. Fra le sue poesie più note quella che riguarda la statistica e che ancor oggi viene ricordata se non nelle parole nel significato profondo. Rodolfo Grassi

La solidarietà der gatto

Er cane e la cagna

Giuseppe Gioacchino Belli

Er Cane disse ar Gatto: Se famo er patto d’esse solidali potremo tené testa a li padroni e a tutte l’antre specie d’animali. Dice - Ce stai? - Ce sto. Ecco che ‘na matina er Cane annò in cucina e ritornò con un piccione in bocca. Me devi da’ la parte che me tocca: je disse er Gatto - armeno la metà: se no, compagno, in che consisterebbe la solidarietà? E’ giusto! - fece quello, e je spartì l’ucello. Ma in quer momento er coco, che s’incajò der gioco, acchiappò er Cane e lo coprì de bòtte finché nu’ lo lasciò coll’ossa rotte. Appena vidde quel’acciaccapisto er Gatto trovò subbito la porta, scappò in soffitta e disse: - Pe’ ‘sta vorta so’ solidale, sì, ma nun insisto!

- Sei cambiata, Fifì mia: - disse un Cane a ‘na Cagnola prima annavi sempre sola, mó vai sempre in compagnia. Da che stai co’ la Duchessa che te porta in carettella (1), Fifì mia, nun sei più quella, te sei troppo compromessa! Tenghi un cane pe’ cantone (2) che te manca de rispetto: mó un burdocche (3), mó un lupetto, mó un bassotto, mó un barbone... Prima, invece, eri più bona, nun ciavevi tanta smagna (4)... - Eh, lo so! - disse la Cagna M’ha guastato la padrona!

Er cane

Note: (1) In carrozza. (2) Ad ogni angolo di strada. (3) Bulldog. (4) Smania.

Lui m’accompaggna le crature a scòla: Lui me va a l’ostaria: lui me va ar forno... Inzomma, via, j’amanca la parola.

Er cane? a mmé cchi mm’ammazzassi er cane È mmejjo che mm’ammazzi mi’ fratello. E tte dico c’un cane com’e cquello Nun l’aritrovi a ssono de campane. Bbisoggna vede come maggna er pane: Bbisoggna vede come, poverello, Me va a ttrova la scatola e ’r cappello, E ffa cquer che noi fàmo co le mane. Ciaveressi da èsse quann’io torno: Me sarta addosso com’una sciriola, E ppare che mme vojji dà er bon giorno.

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La mia razza in

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righe

Un Gordon in Laguna

Nella vita di ognuno ci sono delle parole o degli oggetti che diventano mitici per le esperienze che colleghiamo loro. Nel mio caso il “Setter Gordon” era una di queste. Fin da piccolo son cresciuto in mezzo ai cani, ma lui, Cock, era il cane per antonomasia! Era quello che con il solo sguardo metteva in fila tutte le galline del vicino, quello che correva dietro al cavallo senza mai stancarsi, quello che aveva “aiutato” il prozio a far nascere in casa le cuginette gemelle podaliche, era un Setter Gordon! Così, quando l’amato Galahad, (setter inglese) morì, decisi che era l’ora di provare anch’io a relazionarmi con tale razza. Detto fatto e mi trovo tra le mani un cucciolotto nero focato; abituato all’affettuosità ed alla “appiccicosità” dell’inglese mi trovai subito spiazzato nel vederlo fiero ed intraprendente, ben poco interessato a noi umani e molto più attratto da canali, barche e altri cani: era tempo di affibiargli un nome, Anselmo… e già combina malanni tali da esser molto simile al “Prode Anselmo” di Visconti Venosta… Tempo di liberarlo in giardino e, inseguendo un gabbiano, finisce in un canale, recuperato, si siede con aria assai perplessa ed osserva le onde… Finita la riflessione, il prode, decide di inseguire l’altra cagnetta di casa (Morgana setter inglese) e infastidirla un po’, ma cal-

La vita spericolata di Anselmo, Setter tuttofare cola male le cose e finisce nella vasca delle ninfee, mica si spaventa... no! ne trita subito un paio, sia mai che sian buone da mangiare! Recuperato, mi degna di una occhiataccia del tipo: “Ma in sta città balorda sempre acqua in giro avete!”. In molti in Italia faticano a cacciare con un Gordon, per forza! Lui è convinto che l’umano sia l’ausiliario! E immaginate cosa pensa di chi invece che dietro a beccacce, lo porta a orate e branzini! Le prime esperienze furono esilaranti: sempre pronto ed attento, Anselmo, si piazza in prua alla barca e scruta l’orizzonte in cerca di volatili, presto però si accorge che in barca vengono issati strani cosi agitati e poi vengono buttati in una rete fuori bordo… giusto il tempo di un balzo e ci toccò recuperare Anselmo per la coda visto che era a testa in giù dentro la rete a cercar di assaggiare tali strani cosi. E che dire di quella volta che ci accompagnò sui laghetti per insegnare a mio figlio a pescar le trote? Tempo di preparare le canne e lui era già dentro il lago che cercava di prender le trote con i denti.

Nello standard si legge “gran resistenza alla fatica” e “fiero ed intraprendente”, non sottovalutate queste parole, un Gordon che non lavora o non ha una campagna ove scatenarsi, deciderà di trasformare la vostra quotidianità in qualcosa degno di lui, non ci saranno protezioni adeguate alla sua furbizia ed il cibo sarà sempre in pericolo, nessuno potrà varcare i sacri confini senza essere ricoperto di leccate ( la lingua di un Gordon ha le dimensioni di quella di una mucca ma la velocità di una girante) se reputato amico, o seriamente sconsigliato, se non gradito. Ma nello standard non viene citata un’altra sua fondamentale caratteristica: la “faccia da Gordon”: qualsiasi malanno avrà combinato, lui assumerà un’espressione mista tra “chi? io? Non ero lì”… ed il “ma io vivo per te!”. E che dire di un’altra sua dote, sebbene abbia un timer nascosto che fa sì che la sua risposta al tuo ordine arrivi sempre entro i 10 secondi dopo che ti è partito l’embolo; lui c’è, qualsiasi cosa accada alla famiglia e a prescindere da dove lui si trovi, quando qualcosa accade lui è lì a dispensare leccate ed “abbracci” se il morale è basso o a demolire tutto con balzi, abbai e corse… se il morale è alto. Il suo rapporto con la casa ove vive è tutto particolare: non c’è ninnolo che possa sopravvivere alla forza della sua coda né divano che riesca a salvarsi dalla sua presenza, e nottetempo, controllerà metodicamente e per tutta la notte che il suo branco non sia a rischio, vagando nelle varie stanze. Con i bimbi Anselmo si sente il fratello più grande… facendo però ben notare la sua presenza e la sua primaria necessità di esser considerato, di solito si siede di fianco al piccolo e lo sposta a sederate. Spesso si parla della cerca metodica del Gordon, io la definisco “a scanner”, non c’è un centimetro di calle che riesca a sfuggire alla sua analisi e, se c’è un odore interessante ci si deve fermare a ragionare e ponderare sul da farsi, con buona pace dei vostri eventuali impegni. Se poi avete la sfortuna di incontrare un cane non amato… è stato un piacere conoscervi! Si trasforma in un orso, pelo irto, muso truce, occhi a fessura e via all’assalto lancia in resta. Con questo vi lascio che devo andare in cucina… Anselmo è sul tavolo che mangiucchia qualcosa. Ludovico Sammartini


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NOTIZIE DALL’ESTERO IL CANE NON AMATO DIVENTA DEPRESSO Una ricerca ha dimostrato che l’amore nasce per merito (o colpa) di un ormone. In Inghilterra ed Irlanda un’authority per controllare la correttezza dei giudici. UNGHERIA Mi piace iniziare l’Anno Nuovo ricordando un recente articolo pubblicato sulla rivista online “Current Biology” ove si riporta il risultato di una ricerca condotta (a campione) da un team di ricercatori coordinati dalla dott.ssa Carla Fugazza presso la Università di Budapest. La ricerca si è fondata sulla somministrazione di test diretti ad accertare la capacità del cane a percepire e memorizzare quanto sottopostogli dal conduttore. Sorprendentemente il 60% dei diciassette soggetti impiegati ha dimostrato quanto la memoria e la concentrazione del cane sia simile a quella dell’uomo, a livelli quindi assai maggiore di quanto ci si aspettasse. La ricerca ha dimostrato che le sopra indicate qualità similari nel cane e nell’uomo prescindono dalla consueta risposta che l’uomo avrebbe “antropomorfizzato” il suo beniamino. A volte ci appare che il cane abbia qualità simili alle nostre ma non si considera che questo affezionato e utile compagno possa non avere, probabilmente, avuto le stesse esperienze dell’uomo con cui si accompagna, per un periodo certamente inferiore! Certo è che al giorno d’oggi, anche se lo si è percepito da secoli o millenni ma non su basi razionali e scientifiche, il cane percepisce e subisce emozioni assai simili a quelle dell’essere umano. Certamente in misura assai maggiore di quanto, pur con tutta la nostra benevolenza e riconoscenza, gli accreditiamo. USA * Sempre in argomento. Il ricercatore Paul Zak della Università di Clarmont in California ha riportato in un articolo pubblicato dalla rivista scientifica “The Atlantic” lo studio dei livelli di ossitocina nel cane. Come forse non a tutti è noto “l’ossitocina”, cosidetto ormone dell’amore e della fedeltà, è un ormone prodotto dall’ìpotalamo e secreto dalla neuroipofisi, 30

una struttura anatomica della grandezza di un fagiolo posta alla base dell’encefalo. Racchiusa e protetta da un nicchia ossea. Secondo lo scienziato americano i cani sono capaci di sentire amore e tenerezza verso gli esseri umani ed altri animali. Il Prof. Zak studiando i livelli di ossitocina negli animali ha accertato che dopo l’incontro tra un cane e una capretta il livello di ossitocina del cane è aumentato del 48% e nella capretta addirittura del 200%. Con che dimostrando che quest’ultima interagendo con il cane, ha provato un sentimento – simile all’amore - più intenso di quanto il cane avesse provato per la bestiola, (forse sua compagna di scuderia). Ma per quel che qui interessa l’aumento del 48% dell’ormone nel cervello del cane quando interagisce con un altro animale, potrebbe ancora aumentare quando interagisce con l’uomo, suo compagno di vita, dando o ricambiando amore e riconoscenza. Per converso non si può negare che il cane possa subire tremende delusioni al punto di rattristarsi profondamente e cadere in una vera e propria forma di depressione, esattamente come l’uomo. L’uomo può arrivare al suicidio dopo aver ucciso i propri cari quando ritiene più o meno volontariamente, certamente egoisticamente e magari in preda a follia omicida, di non avere vie di uscita. Ma l’amico fedele dell’uomo, proprio perché non conosce l’egoismo, mai potrebbe arrivare a tanto. Se non per mera improvvisa inspiegabile follia. Eppure ogni giorno vengono abbandonati milioni di cani senza che i padroni di questi fedeli nostri innamorati amici si preoccupi della vera e propria tempesta sentimentale loro procurata dall’abbandono! * Il 17 e 18 dicembre si è svolta a Orlando in Florida la più importante Esposizione canina negli Stati Uniti, organizzata dall’American Kennel Club, (risultati nel prossimo numero). Diamo intanto alcune in-

a cura di Paolo Dondina

formazioni anticipatorie. Le iscrizioni sono circa settemila, (tantissime se si considera che la maggior parte dei cani a questa Manifestazione sono Campioni e Gran Campioni), sono seconde solo alla Expo del Centenario dell’AKC svoltasi a Los Angeles nel 1983. Sponsor di eccellenza la multinazionale di mangimi Eukanuba che pure sponsorizza Crufts e le Mondiali FCI. La razza più rappresentata è il Golden Retrivier (141) seguita da Bassotti (127) e Labrador (117), seguono Pastore Australiano (98), Chihuahua (89), Buldog Francese (81), Rodesian Ridgback (68), Barboni (68), Cavalier King Charles (59), e Rottweiler (56). Centoventinove iscrizioni nel Junior Handling (da 9 a 17 anni).

UK * L’argomento del momento in Inghilterra, Scozia, Irlanda del Nord e Galles è il malcontento più o meno diffuso quanto alla correttezza dei giudici nel trattare espositori e cani ed alla ineccepibilità dei giudizi, tanto da scomodare un autorevole componente del nuovo Board dei Directors (nostro Consiglio Direttivo approssimativamente) l’ancor giovane Jeff Horswell a proporre al KC di introdurre per ogni tipo di Esposizione (Championship Shows, simile alle nostre Internazionali; Open, le nostre Nazionali; Raduni e Speciali di Club per una o più razze) un “osservatore imparziale” con il compito di intervenire sull’operato di uno o più giudici le cui prestazioni si discostino dai principi di educazione, assoluta competenza con rispetto rigoroso degli standard di razza, imparzialità ed onestà. Ciò, oltretutto, secondo Mr. Horswell (Giudice del BIS al prossimo Crufts del marzo 2017), incrementerebbe il numero delle iscrizioni e la qualità dei cani proclamati campioni. E’ notorio infatti che a modesti per non dir peggio, qualitativamente esperti giudici, corrispondono, qualitativamente, modesti vincitori e cam-


i nostri

Cani

Anno 63 num. 1 gennaio 2017

pioni. Ma il problema nasce allorché ci si domanda chi può avere il potere di scegliere e nominare gli osservatori “imparziali”. Con quali criteri e limiti questi dovrebbero intervenire? Infatti mentre non dovrebbe essere difficile individuare il giudice scortese con gli espositori o poco attento nell’approcciare i cani specie se di piccola taglia e/o delicati e riservati nel carattere, chi potrebbe individuare il malaffare, la “combine”, il favoritismo, la mancanza del requisito della imparzialità o la errata applicazione degli standards? E infine, a tralasciare tutto il resto come può essere definita la incompetenza? Gli espositori (quelli sportivi ed onesti sono la stragrande maggioranza) hanno a mio giudizio la risposta che appare più ovvia: non iscrivere i loro cani sotto giudici che ritengono non sono in grado di esprimere sempre e in qualsiasi circostanza giudizi corretti ed imparziali. Purtroppo il problema rimane senza risposta per gli espositori “novellini” e per tutti coloro che non hanno avuto esperienza diretta o indiretta della capacità tecnica e correttezza di giudici stranieri e di nuovi giudici di casa alle prime armi. A questo punto, lo abbiamo sperimentato in molti nel passato, non rimane che una soluzione, anche se non sempre soddisfacente: “provare per credere”. Le mele marce esistono da che esiste l’uomo. Il nostro mondo di appassionati cinofili, complesso e affascinante non è, né potrebbe essere, diverso da tutti

gli altri. Accettiamolo come è, nel bene o nel male. Soprattutto pensiamo che abbiamo la possibilità, se non siamo soddisfatti (nel senso più ampio del termine) di andarcene quando vogliamo. Il che non è poco. * Il 2016 in UK finisce all’insegna dei cani belli e giovanissimi. Nella finale del Puppy of the Year 2015 il migliore è risultato il Petit Basset Griffon Vendeen maschio a nome SOLETRADER MAGIC MIKE, allevatrice e proprietaria Sara Robertson. Giudice il famoso Mr. Geoff Corish, allevatore di grande successo, handler con il record di massime vittorie al Crufts e giudice assai rispettato. Il suo vincitore ha una madre famosissima la Ch. SOLETRADER PEEK A BOO, riserva di BIS a Crufts nel 2011, a soli 14 mesi, e BIS a Crufts nel 2013. “Buon sangue non mente” dice saggiamente il noto proverbio. 2a la femmina Shar-Pei WITCH GAIT SECRET KEEPSAKE. 3° il maschio Beagle DIALYNNE MISTER PIPER. * Per concludere, alla Expo invernale di “Midland Counties” ha vinto il BIS il giovane Beagle DIALLYNE MISTER PIPER, pluripremiato e divenuto Campione nel 2016 Proprietaria e allevatrice Mrs Melania Spavin. Questo giovane Beagle, dalla stupenda testa, ottima ossatura e movimento, è frutto di un out-cross. Il padre infatti è un cane importato dagli USA, Milroc Sightscent Winner Take All e madre la femmina proveniente da famoso allevamento

anglosassone Bournhouse Melissa. Riserva di BIS il Maltese Ch. ZUMARNICK STARS. NORVEGIA - La Expo di Oslo dei primi di dicembre, (tenutasi nella vicina città di Lillestrom), la più importante dell’anno come da tradizione (7500 cani), è stata vinta dalla femmina Cocker Americano nera CH. Int. STATESMAN MISS DIVINE, di proprietà e allevata da Vibeke Paulsen, Riserva di BIS il GreyHound maschio CH. JET’S MANN IN THE MOON di Stefanka Horakova, presentato dal suo famoso allevatore Espen Engh.

FINLANDIA Alla Esposizione Int. di Jyvanskyla di due giorni in novembre, la penultima prima della Winner Show di Dicembre, erano iscritti ben 5000 cani. Beppe Alessandra, il nostro famoso all round ha giudicato il BIS ed ha assegnato il primo alloro sul Podio alla famosa Lhasa Apso Ch. Int. CHIC CHOIX CLEOPATRA EURIDICE, presentata al meglio delle condizioni di pelo dalla esperta handler Sanna Kopola Hirsimaki. Per la Riserva di BIS il nostro Beppe ha scelto il Samoiedo Ch. Int. SMILING SNOWBALL MISS ROSEMARY, allevato in Estonia e di proprietà di Susanna Neva. Terzo un Alano Ch. EDENDONA’S JAR BINKS di Moona Mahkonen, mentre è giunto quarto il Petit Basset Griffon Vendeen Ch. Int. NIGHTDREAM RICKY MAARTIN di Kristina Martin, in testa per la classifica di Cane dell’Anno in Finlandia.

Recensioni Christina Sondermann (traduzione di A. Fontebuoni) GIOCARE CON IL CANE Divertimenti e passatempi per cani e padroni De Vecchi Editore Giocare tiene il cane occupato, gli dà fiducia in se stesso e rafforza il suo legame col padrone ed è a tutti gli effetti una “terapia occupazionale” che non necessita di una preparazione complicata. Questo manuale spiega sia a coloro che sono alle prime armi sia ai più esperti, come giocare con il proprio cane nel modo più corretto per lui, e propone numerosissimi giochi in casa e all’aperto.

Takashi Murakami IL CANE CHE GUARDA LE STELLE Il volume racconta la commovente storia del cane Happy e del suo padrone, chiamato affettuosamente “Papà”, nel loro viaggio per il Giappone. Un racconto tenero, splendidamente disegnato, dedicato a tutti gli amanti del migliore amico dell’uomo (e non solo). Un successo in patria, con oltre 400.000 copie vendute e una trasposizione cinematografica. Arrivato negli Stati Uniti sull’onda di Hachiko, ha ricevuto ottime recensioni dalla stampa di settore (Publisher’s Weekly) ed è stato inserito nella lista dei dieci migliori manga pubblicati nel 2011 dal sito di riferimento “Comics Worth Reading”.

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(Il testo completo per tutte le razze è disponibile sul sito www.enci.it/standard)

gli standard in pillole

Akita Americano. Foto Federica Grosina.

Ba Fo

AKITA AMERICANO

ORIGINE: Giappone SVILUPPO: USA TAGLIA: altezza al garrese: Maschi 66-71 cm - Femmine 61-66 cm COLORE: qualsiasi colore come il rosso, fulvo, bianco etc.; o anche tigrato o pezzato. I colori sono brillanti e puliti, e le macchie sono ben equilibrate, con o senza maschera o stella.

RHODESIAN RIDGEBACK

ORIGINE: Sud Africa TAGLIA E PESO: altezza al garrese: Maschi: 63-69 cm Femmine 61-66 cm PESO: Maschi 36,5 Kg - Femmine 32 Kg COLORE: dal color frumento chiaro al frumento rossiccio. Ammesso un po’ di bianco sul petto e sulle dita. Rhodesian Ridgeback. Foto Federica Cattaneo Ponzoni.

B

N O TA C I


a m Kg o. a.

ni.

NOME ORIGINALE: Caniche ORIGINE: Francia TAGLIA: al di sopra dei 35 fino ai 45 cm COLORI: pelo monocolore: nero, bianco, marrone, grigio, albicocca e rosso fulvo. I colori sono validi per tutte e quattro le taglie: grande mole, media mole, nano e toy.

BAYERISCHER GEBIRGSSCHWEISSHUND

SEGUGIO. ORIGINE: Germania TAGLIA: Maschi. 47-52 cm - Femmine 44-48 cm COLORE: fulvo rosso, fulvo cervo, fulvo scuro (rosso-bruno), fulvo chiaro (giallo slavato) fino al color fulvo sabbia (biscotto). Fulvo grigio come il pelo invernale del cervo, e anche tigrato o macchiettato di nero. Bayerischer Gebirgsschweisshund. Foto Elena Luzzi.

gli standard in pillole

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BARBONE Media Mole

(Il testo completo per tutte le razze è disponibile sul sito www.enci.it/standard)

o

Barbone media mole. Foto Maria Grazia Baresi.

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BEST IN SHOW CACIB OSTUNI 1° Piccolo Levriero Italiano Rosalia Gaetana Del Barone Rampante di Gaetano Calderone 2° Cocker Spaniel Inglese Francini’s Day By Day di Angela Francini 3° Barbone Miniatura Smash Jp I Pot di Omura Smash Poodles

OSTUNI – L’Internazionale si è svolta nell’Area portuale

ROSALIA SUL PODIO Un altro successo per il Piccolo Levriero Italiano. Espositori giunti anche da Svizzera, Montenegro, Serbia e Grecia Sono stati 601 i cani, appartenenti a 130 razze diverse che hanno partecipato domenica 13 novembre alla XXIV edizione dell’Esposizione Internazionale Canina di Ostuni ospitata nell’area portuale della città di Brindisi, all’interno dell’area coperta Sant’Apollinare. L’evento, organizzato anche con l’aiuto della Autorità Portuale di Brindisi, ha rappresentato un ritorno di un appuntamento cinotecnico a carattere internazionale nella provincia di Brindisi. L’Expo è stata un’occasione per ammirare i migliori soggetti del panorama dell’allevamento italiano. Ma a Brindisi sono arrivati anche concorrenti dall’estero: Svizzera, Montenegro, Serbia e Grecia. Pastori, Bassotti, Bovari svizzeri, Terrier, Levrieri, Segugi, piccole razze da compagnia, cani da caccia o razze sviluppate original-

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mente per il lavoro, hanno sfilato negli 11 ring allestiti all’interno dell’area coperta. Alla valutazione dei soggetti, Giudici esperti e specialisti di razza provenienti dall’Italia e anche dall’estero. Ci sono state anche dimostrazioni di agility, cani da soccorso e anche la partecipazione dei cani antidroga della Squadra Cinofili dell’Ufficio di Polizia di Frontiera Aerea e Marittima della Polizia di Stato di Brindisi, diretti dal Vice Questore Aggiunto dr. Mario Marcone. È stato anche un momento per ricordare la scomparsa del professor Angelo Nacci, socio fondatore del Gruppo Cinofilo di Ostuni che ha visto la partecipazione delle figlie per la consegna di una targa serigrafata da parte del dottor Cesare Brandi, ed è stato anche un momento per ricordare Franco Laveneziana la


GRUPPO 8 1° Cocker Spaniel Inglese Francini’s Day By Day di Angela Francini 2° Cocker Americano Anastasia di Silvia Ruggero 3° Labrador Retriever Aristoteles Friend Dei Due Mari di Franco Galiano

cui incolmabile assenza viene riempita dal ricordo dei suoi amici nei tanti momenti belli passanti in esposizione. In memoria di Franco Laveneziana è stato assegnato un premio per “Il miglior soggetto di Ostuni”, offerto da Simone Simoncelli e Daniela Sabato; dopo la valutazione di alcuni soggetti da parte del dottor Cesare Brandi, è stato consegnato all’allevatrice e socia del Gruppo Cinofilo Ostuni, Silvia Ruggero con il suo Cocker americano nero “Anastasia”. Sono stati entrambi i momenti pieni di commozione. Nella serata, la finale assoluta ha visto salire sul podio al 1° posto il Piccolo Levriero Italiano Rosalia Gaetana del Barone Rampante di Gaetano Calderone, al 2° posto il Cocker inglese blu roano

BIS GIOVANI 1° Cirneco dell’Etna Iena d’Oriseo di Tiziana Lo Turco 2° Cocker Americano Nero Giulietta di Rosa Galizia 3° Scottish Terrier Explorer Brave & Save di Pasquale Del Vasto

Francini’s Day by Day di Angela Francini condotto dal suo handler Cristian Marcellino ed infine al 3° posto il Barbone miniatura bianco Smash JP I Pot di proprietà di Omura Smash Poodles condotto dal suo grooming - handler Tiziano Gargano. Il presidente e tutto lo Staff del Gruppo Cinofilo Ostuni ringraziano gli enti intervenuti, il Delegato ENCI Giuseppe Miraglia, lo sponsor principale Monge e le altre aziende intervenute alla buona riuscita della manifestazione, invitando espositori e visitatori ai prossimi appuntamenti Ernesto Camassa RAGGRUPPAMENTI 1° PASTORE SVIZZERO BIANCO BILLION DOLLAR BOY BY MARTINA’S PR. SERGIO MICOZZI GRUPPO Ë 1° CANE CORSO ARAGON PR. CATENO MASSIMO PUCCIO GRUPPO Ì 1° JACK RUSSEL TERRIER WALK OF FAME DI SUTRI PR. FAUSTA LUCIA BITTOLLO GRUPPO Í 1° BASSOTTO STANDARD P/D LUX DEL PALATINO ONDA LUNGA PR. ANNALUCE SALETTI GRUPPO Î 1° BASENJI GUNGA ITAPUCA PR. MAURIZIO FRAGOMENI GRUPPO Ï 1° BLOODHOUND LOAMY LANE’S MORGANA PR. ANTONIA DEL ROSSO GRUPPO Ð 1° SETTER IRLANDESE MONNA LISA DEGLI ANGELI ROSSI PR. MARIA ROSARIA MAZZUCA GRUPPO Ñ 1° COCKER INGLESE FRANCINI’S DAY BY DAY PR. ANGELA FRANCINI GRUPPO Ò 1° BARBONE BIANCO MINIATURA SMASH JP I POT PR. OMURA SMASH POODLES GRUPPO Ó 1° PICCOLO LEVRIERO ITALIANO ROSALIA GAETANA DEL BARONE RAMPANTE PR. GAETANO CALDERONE BIS RAZZE ITALIANE 1° PICCOLO LEVRIERO ITALIANO ROSALIA GAETANA DEL BARONE RAMPANTE PR. GAETANO CALDERONE BIS COPPIE 1° CANE DA PASTORE DEL BRIE FULVO GRIGIO PR. SIMONE SIMONCELLI BIS JUNIORES 1° PASTORE TEDESCO PELO CORTO QUEEN DEL RIONE ANTICO PR. ALESSANDRO ROMANO BIS GIOVANI 1° CIRNECO DELL’ETNA IENA D’ORISEO PR. TIZIANA LO TURCO GRUPPO Ê

BIS COPPIE 1° Cane Da Pastore di Brie dell’Allev. Val del Foglia 2° Basenji di Alessandro Petitta 3° Zwregpinscher di Tiziana Lo Turco

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2° BIS Expo Palermo BASSOTTO nano p/d OPHELIA DELLA KAFARA di G. AMORE

3° BIS Expo Palermo BULL TERRIER WHITE KAMIKAZE di M. SINERI

PALERMO – L’evento in uno dei Parchi più suggestivi

I CAMPIONI DELLA “FAVORITA” Sinergia vincente tra il Kennel Club e il Gruppo Cinofilo Trinacria. Presente il Sindaco Leoluca Orlando e molte autorità cittadine Non è facile descrivere in poche battute una giornata di sana l’expo “Città di Palermo” è riapprodata al Parco Reale della cinofilia senza correre il rischio di cadere nei tranelli della retoFavorita. rica o incorrere nel consueto autocompiacimento che spesso Gli ingredienti per confermare Palermo tra le più belle esposicaratterizza questo genere di articoli. zioni italiane all’aperto c’erano tutti: location tra le migliori in Eppure non si può non riconoscere il merito del gruppo di apassoluto con alberi ombrosi d’alto fusto a cornice di un enorme passionati che da poco guida lo storico Kennel Club Palermo, campo in erba, giuria internazionale di alto livello, commissari che con caparbietà, competenza, impegno economico, è riudi ring numerosi e capaci, segreteria efficiente, ring d’onore ricscito nell’impresa di riportare l’esposizione internazionale della camente partecipato da soggetti di prim’ordine, perfino il sincapitale siciliana agli onori di un tempo, primo tra tutti il suo daco Leoluca Orlando e altri alti esponenti della municipalità presidente Giorgio Varoli. Il nuovo direttivo da poco eletto si è che hanno presenziato nel ring d’onore fino al Best in Show agquindi messo al lavoro per mantenere i propri impegni nel migiudicato al Cane Corso Aragon di proprietà di M. Puccio da Mr gliore dei modi. Anthony Kelly (IR). La scelta del luogo per l’esposiUn ringraziamento particolare zione non poteva essere più azva rivolto al Gruppo Cinofilo BEST IN SHOW zeccata. Del resto la preferenza “Trinacria”, attuale delegazione 1° CANE CORSO ARAGON di M. PUCCIO per i parchi cittadini è nel DNA provinciale dell’ENCI per la col2° BASSOTTO nano p/d OPHELIA DELLA KAFARA dei cinofili palermitani, e così laborazione tecnica e il sodi G. AMORE dopo Villa Giulia, il Giardino stegno offerto sia prima che du3° BULL TERRIER WHITE KAMIKAZE di M. SINERI Inglese, Villa Trabia, Villa Tasca, rante la manifestazione.

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RAGGRUPPAMENTI 1° BOBTAIL ARYAKAS THALES PROP. C. LEONARDI 1° CANE CORSO ARAGON PROP. M. PUCCIO 1° BULL TERRIER WHITE KAMIKAZE PROP. M. SINERI 1° BASSOTTO nano p/d OPHELIA DELLA KAFARA PROP . G. AMORE GRUPPO Î 1° SAMOIEDO BIG BEAR DEGLI ANTICHI CASAGNI PROP. V. RICCOBONO GRUPPO Ï 1° CHIEN DE SAINT HUBERT LOAMY LANE’S MORGANA PROP. A. DEL ROSSO GRUPPO Ð 1° WEIMARANER BOKLAWOOD DI GREYSBETH PROP. ALLEV. GREYSBETH GRUPPO Ñ 1° GOLDEN RETRIEVER COMING TOO V.D. BEERSE HOEVE PROP. M. RIZZO GRUPPO Ò 1° CHIHUAHUA TORO LOCO DI RIO GALERIA PROP. S. STAMPIGI GRUPPO Ó 1° IRISH WOLFHOUND IZCO PROP. A. VACCARO BIS RAZZE ITALIANE 1° CANE CORSO ARAGON PROP. M. PUCCIO BIS GIOVANI 1° BULLDOG EXCELSE IDEFIX PROP. B. LA PUMA GRUPPO Ê GRUPPO Ë GRUPPO Ì GRUPPO Í

Oltre gli unanimi attestati positivi il Kennel Club Palermo è riuscito a incassare anche la promessa resa pubblicamente dal Sindaco della concessione del medesimo luogo anche per la prossima edizione, quindi arrivederci a tutti alla “Favorita” nel 2017. Paolo Maranto

1° BIS GIOVANI Palermo BULLDOG EXCELSE IDEFIX di B. LA PUMA

NOTIZIE DAL MONDO CANI E BAMBINI: UNA BUONA VITA! Una ricerca scientifica dell’Università della California ha rivelato che la convivenza con un cane preserva e protegge i bambini da alcune patologie legate a reazioni allergiche come raffreddore e asma. Tutto questo grazie a un batterio “buono” che vive nell’intestino umano: la sua crescita sembra favorita proprio dalla compagnia di un cane. Da tempo, gli epidemiologi sanno che i bambini che crescono accanto ad animali domestici o entrano spesso in contatto con bestiame da allevamento sono infatti meno esposti a reazioni allergiche di tipo respiratorio. Nel 2010 Susan Lynch, microbiologa dell’Università della California di San Francisco, ha dimostrato che i cani che vivono in parte anche all’aria aperta veicolano microbi nell’ambiente domestico, parte dei quali si trovano anche nel nostro intestino. Quello che restava da provare era se la risposta immunitaria alle reazioni allergiche fosse legata proprio a questi batteri. Recentemente, la ricercatrice ha raccolto polvere domestica da una casa con cani e da una senza cani, l’ha mischiata con acqua e ha somministrato l’intruglio a giovani topolini da laboratorio. Quindi ha messo alla prova il sistema immunitario delle cavie con elementi che spesso scatenano allergie come le proteine dell’uovo. È risultato che i topolini sottoposti alla polvere “canina” hanno mostrato una reazione allergica minima o nulla, mentre gli altri hanno registrato sintomi evidenti di raffreddore. È possibile che il batterio sia veicolato nell’intestino direttamente dalla polvere entrata in contatto con i cani, oppure che questa veicoli altri batteri che, una volta giunti nell’intestino, facilitano lo sviluppo di colonie di “Lactobacillus johnsonii”. I prossimi esperimenti testeranno l’efficacia di questo bacillo somministrato all’uomo come probiotico senza intermediari a quattro zampe. 37


BEST IN SHOW 1° Piccolo Levriero Italiano ROSALIA GAETANA DEL BARONE RAMPANTE Pr. All.to Dei Raggi Di Luna 2° Alaskan Malamute STARLIGHT EXPRESS DEL BIAGIO Pr. All.to Del Biagio

ERBA – Ancora un successo

L’EXPO DI NATALE Circa 2000 cani hanno in sfilato uno scenario da fiaba. I complimenti di Dino Muto. Grande pubblico e numerosi stand con tante idee regalo Il 10-11 Dicembre scorsi nei padiglioni di Lariofiere a Erba (CO) bellissima Expo che anticipa con le sue scenografie l’arrivo del si è svolta la tradizionale manifestazione espositiva canina. Natale. Indubbiamente la buona riuscita di questa expo, oltre Il Gruppo Cinofilo Comasco non si smentisce mai: ottima orgache alle doti del Gruppo Cinofilo Comasco, è dovuta anche alle nizzazione, ma soprattutto otcaratteristiche edili e logistiche tima accoglienza a giudici e di Lariofiere, luogo facilmente BEST IN SHOW concorrenti e l’aver saputo coraggiungibile e dotato di un 1° Piccolo Levriero Italiano ROSALIA GAETANA struire negli anni una “tradiesteso posteggio per le auto e i DEL BARONE RAMPANTE Pr. All.to Dei Raggi Di Luna zione”, che invita i cinofili e i vicamper. 2° Alaskan Malamute STARLIGHT EXPRESS DEL BIAGIO sitatori a partecipare. Anche la scelta di una sola Pr. All.to Del Biagio Quest’anno, ospite d’onore il esposizione in due giorni ha 3° American Staffordshire Terrier presidente Dino Muto che ha permesso di svolgere i numeLIEVORE’S EDITION I DARE YOU Pr. Piergiorgio Lievore avuto parole di elogio per una rosi Raduni di razza, senza

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BIS VETERANI 1° Siberian Husky JUMPING JACK FLASH di Gloria Di Petta 2° Pastore Belga Groenendael AFRICANERA DELL’ALTA VIA di Pamela Franzini 3° Setter Inglese KENT DELLE TERRE D’OLTRA di Ilario e Agnese Rodoni

Il presidente Dino Muto con Piera Corsini Croce

RAGGRUPPAMENTI CACIB ERBA 1° LOOK-OUR-HEART DES DOLMENS D’AN ARVOR Pastore Australiano Pr. Ilaria Colussi Mas GRUPPO Ë 1° NARRY HAILONG OF JING XI KENNEL Tibetan Mastiff Pr. Allev. Jing XI GRUPPO Ì 1° LIEVORE’S EDITION I DARE YOU American Staffordshire Terrier Pr. Piergiorgio Lievore GRUPPO Í 1° FESTALLEGRA IN SILVALLEGRA Bassotto nano p/c Pr. Cristina Frigoli GRUPPO Î 1° STARLIGHT EXPRESS DEL BIAGIO Alaskan Malamute Pr. Allev. del Biagio GRUPPO Ï 1° LOAMY LANE’S MORGANA Chien De Saint-Ubert Pr. Antonia Del Rosso GRUPPO Ð 1° BOLO Bracco Italiano Pr. Maurizio Turci GRUPPO Ñ 1° BLACK AND BUFF’S ISCO Cocker Americano Pr. Nina Olsson GRUPPO Ò 1° COLORIO’S EVANN EXCLUSIVE EDITION Shih Tzu Pr. Maria Rosa Colorio GRUPPO Ó 1° ROSALIA GAETANA DEL BARONE RAMPANTE Piccolo Levriero Italiano Pr. Allev. Dei Raggi Di Luna BIS RAZZE ITALIANE SABATO 1° BOLO Bracco Italiano Pr. Maurizio Turci BIS RAZZE ITALIANE DOMENICA 1° ROSALIA GAETANA DEL BARONE RAMPANTE Piccolo Levriero Italiano Pr. Allev. dei Raggi Di Luna BIS GIOVANI SABATO 1° SWEET NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS AT DIAMONDUST Samoiedo Pr. Jessica Aceti BIS GIOVANI DOMENICA 1° LUX DEL PALATINO ONDA LUNGA Bassotto standard p/d Pr. Annaluce Saletti GRUPPO Ê

GRUPPO 6 1° Chien De Saint-Ubert LOAMY LANE’S MORGANA di Antonia Del Rosso 2° Beagle BORN TO BE MY DESTINY di Federica Cibin 3° Dalmata HERBERIENSIS KEN di Sebastiano Nicotra

grave intralcio all’Internazionale. Veniamo ai dati tecnici, che l’hanno caratterizzata, dati che dimostrano ancora una volta il successo di Erba 2016. Giuria naturalmente internazionale con giudici italiani e stranieri di grande capacità e conoscenza, la loro altra nota che caratterizza l’ expo di Erba A catalogo iscritti soggetti 1.974 , con un’assenza, più che fisiologica, dell’11%, così suddivisi: 1.498 all’internazionale e 476 nei quattro Raduni delle razze: Bassotti, Weimaraner, Pastori Belgi e Retriever. Tutti i gruppi erano ben rappresentati, sia in numero che qualità. È da segnalare in particolare il gruppo 6 con 112 iscritti, numero insolito, in particolare: 24 Rhodesian, 33 Beagle (mostra speciale), ma numerosi anche i Bavaresi e gli Hannoveriani.

Nei Raduni i Golden Retriever (131) hanno battuto ogni record di presenze per quella razza. Notevole il ring d’onore, sia per il suo arredo che per l’ampiezza che ha visto vincitore assoluto il Piccolo Levriero Italiano Rosalia Gaetana Del Barone Rampante. Grande partecipazione di pubblico soprattutto la domenica, attirato anche dai numerosi stand che oltre alle attrezzature cinofile, esponevano mote idee regalo. Concludo con un grande grazie al Gruppo Cinofilo Comasco, ai suoi Consiglieri e al suo Presidente Piera Corsini Croce: che continuino ad essere e agire come sono, perché l’anno venturo dovremo ritrovarci tutti a Erba. Gianercole Mentasti

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Tornano i giorni della grande cerca sui terreni di Serbia

Il fascino delle starne ritrovate Si tratta di consuetudine, del proseguo tradizionale che ogni anno e stagione caratterizza la nota della “caccia a starne”, che trasporta la cinofilia Tricolore oltre i confini del nostro Paese, dai Balcani al nord Europa. Questa tournee si conclude per l’anno 2016 a Zara, ultima tappa delle prove di lavoro dedicate alle starne, nell’occasione del periodo indirizzata ai branchi dal 5 al 17 dicembre con continentali prima e inglesi poi. Mai nessuno ha posto dubbi sulla partecipazione in questa località tanto cara a dresseur, esperti giudici e cinofili in genere, così vicina, (non soltanto in termini di distanze chilometriche), tanto apprezzata e desiderata al punto tale che, malgrado le avvisaglie delle stagioni precedenti che evidenziavano un calo della popolazione faunistica, un fiume di cani ha invaso Bisern Jadrana, Zara, la

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perla dell’Adriatico, con duecento cani al giorno, (e alcuni soliti frequentatori sono mancati). Affezione, riverenza e grande considerazione per il luogo e probabilmente per il comitato organizzatore, hanno spinto tutti nuovamente alla partecipazione delle prove con qualifiche italiane organizzate da Branko Sare, (oggi anche Presidente nazionale del Kennel Club croato). La conosco da molti anni e ho avuto occasione di vedere come Zara sia mutata nel tempo, nei suoi territori e, di conseguenza, nella densità delle starne. I fattori preponderanti che ne hanno causato la diminuzione dei branchi sono da rivedersi sicuramente nell’abbandono della “piccola” agricoltura presente nei tempi addietro, che permetteva un opportuno mantenimento e cura dei territori, (oggi in prevalenza abbandonati), oltre

alla pressione venatoria che i Club di caccia hanno incentivato anche dove un tempo le starne non venivano disturbate e le mutazioni climatiche che hanno interferito nei periodi riproduttivi. Tutto questo ha condotto alla situazione odierna che vede presentarsi un evidente problema verso il quale il comitato organizzatore cinofilo croato tenta di impegnarsi per ripristinare le condizioni necessarie all’espletamento delle verifiche funzionali di questa particolare nota. Comprensibilmente le classifiche vedono numeri ridotti rispetto al passato ma i soliti protagonisti anche in queste condizioni riescono, seppur con grandi sforzi, a mettersi in evidenza. Alle razze continentali seguono quelle inglesi con la metà esatta, rispetto alle prime, in termini di partecipazione: c’è sempre stata una evidente diffe-


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Cani

Anno 63 num. 1 gennaio 2017

renza a favore dei continentali, adesso rimarcata a causa delle ridotte possibilità che vedono gli inglesi in maggiore difficoltà per l’utilizzo dei terreni ove i pochi branchi rimasti albergano e sono reperibili, spazi che si addicono meglio all’utilizzo del continentale da ferma rispetto all’inglese. Ma a Zara non vuole rinunciare nessun cinofilo, per ogni categoria di appartenenza. Tra questi alcune opinioni in merito alla situazione . Sergio Marchetti decano degli Esperti Giudici. Ha frequentato Zara per molti anni e la conosce in maniera approfondita, avendone vissuto nel lungo tempo il modificarsi durante le molteplici stagioni. Questo il suo punto di vista : “Zara non è la stessa di un tempo. I branchi di starne si sono ridotti in maniera evidente in quasi tutte le zone con qualche eccezione Molti i terreni all’abbandono e che hanno perso in parte quelle condizioni ideali sia per la sopravvivenza della starna. Erbai folti, rovi che prendono il sopravvento e riducono gli spazi idonei per questo tipo di selvatico. Alcuni branchi li abbiamo trovati nelle tre giornate di prova, ma abbiamo dovuto faticare. Cambia anche il comportamento delle starne: molto nervose e impaurite, tanto di più rispetto al passato, e riflettendo, pur non avendo assistito direttamente, l’aumento della pressione venatoria insieme al modificarsi delle condizioni ambientali possono essere la causa del calo evidente. Ho notato anche un evidente stato quasi generalizzato di stan-

Le palestre di un tempo stanno scomparendo, i branchi si assottigliano ma non vien meno il trepido fascino dei confronti. Dice Giancarlo Passini... chezza da parte dei cani, ciò forse per la pressione accumulata durante tutta la stagione autunnale e Zara era proprio l’ultima tappa delle prove che si sono svolte nei Balcani”. Presente in giuria anche il consigliere nazionale e Presidente del KCI Giancarlo Passini che dagli anni ‘90 partecipa alle verifiche funzionali nella nota di “caccia starne” a Zara come nelle altre palestre d’Europa. Queste le sue considerazioni: “Oggettivamente Zara è cambiata, le condizioni non sono paragonabili al passato guardando soprattutto a diversi anni fa. Ci auguriamo che la situazione si possa ripristinare all’ideale. I branchi di starne in quasi tutti i terreni sono diminuiti. Ho avuto la fortuna di verificare le batterie a Zemunik, una delle poche zone che mette a disposizione ancora un numero sufficiente di branchi ed i terreni si presentano ideali. Non che quest’anno sia stato impossibile verificare i cani, ma piuttosto estremamente impegnativo e questa situazione non rappresenta una sorpresa visto il modificarsi delle situazioni faunistiche e am-

bientali che abbiamo visto progredire nel tempo. Quasi duecento cani al giorno, tanti, molti rispetto a quanti l’attuale condizione avrebbe potuto sopportare meglio. Le cause? Sicuramente la perdita delle colture, quelle che venivano realizzate in passato e che permettevano l’opportuno mantenimento dei terreni che invece oggi si presentano incustoditi. La pressione venatoria ha inciso in senso negativo. Branko, oggi anche Presidente dell Kennel Club croato, si impegna nelle giuste direzioni affinché Zara torni ad essere quel riferimento determinante per la starna nei Balcani, non solo per le prove ma anche per quelle attività che interessano i dresseur per la preparazione dei cani durante quasi tutto l’anno“. A Branko Sare, abbiamo domandato: a cosa secondo lei è dovuto il calo di starne? Dice “Le prove di Zara sono sempre state molto interessanti per i conduttori italiani e lo sono tuttora. I territori utilizzati per le prove su starne di Zara sono molto importanti per la preservazione sia della cinofilia croata che di quella italiana. Qui si svolgono sia gli addestramenti dei cani da ferma che le gare. Non sono caratterizzati da pianure di grande estensione ma da una particolare conformazione e opportunamente vegetati per permettere al cane di impegnarsi dimostrando esperienza e senso del selvatico ancor prima che ordine geometrico di cerca. Quindi, è proprio questa diversità del terreno che fa l’esperienza di caccia alle starne. Il cane non è

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l’unico fattore. Anche il conduttore dovrebbe conoscere la filosofia di caccia, il comportamento della selvaggina nelle diverse situazioni e in tale modo condurre il cane. Oltre a quanto sopra descritto si deve rilevare anche l’importanza del clima croato che a Zara permette di svolgere l’addestramento e le gare durante tutto l’inverno. La buona connessione con Italia sia via mare che via terra, come tra l’altro la facile viabilità delle autostrade croate rappresentano un ulteriore vantaggio per i conduttori i quali si possono sentire come a casa loro. La parte autunnale delle gare dei continentali nota il record delle iscrizioni dei cani. Probabilmente il fatto che vi erano presenti anche i selezionatori italiani delle prossime Coppe primaverili comporta al fatto che erano presenti oltre 200 iscrizioni al giorno. È vero che in alcune parti si è notata l’assenza delle starne. Quest’anno è l’esempio che il clima sta cambiando e che le starne hanno subito le difficoltà della scorsa stagione riproduttiva”. Branko Sare proviene da una vecchia scuola cinofila croata e si è distinto sempre per un grande impegno e per la professionalità con i quali ha saputo condurre le organizzazioni delle prove, (e non solo), condividendo questo grande sforzo con il suo lavoro quotidiano, sicuramente spinto da pura passione cinofila per il cane da ferma. Oggi riveste anche la carica più alta

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nel Kennel Club croato che, sicuramente, le conferisce maggiori responsabilità e strumenti operativi. Come pensa di adoperarsi per ripristinare le situazioni ambientali e faunistiche favorevoli e opportune per tornare alla Zara che tutti conoscono dal passato? Sare: È necessaria la cooperazione tra cinofili, cacciatori e locali. Questi tre fattori insieme possono recuperare il numero delle starne che c’era una volta. Proprio per questi motivi è pianificata la riunione di persone rilevanti nella materia provenienti dalla regione di Zara. Credo che la riunione possa risolvere varie questioni in merito e portare molte soluzioni positive che ci serviranno in futuro. Quindi, i terreni da caccia coltivati, la protezione/tutela della starne e compenso ai cacciatori mediante altri tipi di selvaggina saranno la chiave del successo.” La prossima primavera Zara sarà teatro delle Coppe europee, momento che rappresenterà sicuramente un filtro importante per trasportare Zara alle stagioni successive. Quale risultato si attende e cosa crede che occorra alla sua organizzazione, sia per quanto riguarda l’impegno croato che anche quello degli Enti stranieri, (tra i quali l’ENCI), affinché si realizzino le prospettive desiderate? Sare: “Zara è già stata il centro dei campionati a livello mondiale ed europeo nel settore della cinofilia. Visto che Zara è situata

nel cuore d’Europa e quindi vicina alla maggioranza dei Paesi Europei ogni volta è stata partecipata da un gran numero di concorrenti provenienti da ogni luogo. L’ENCI, con i cinofili del suo Paese, è sicuramente uno dei primi quando si tratta di cinofilia, in modo particolare se si tratta di cani da ferma. Questo si nota anche dal numero di quanti ambiscono a far parte della squadra nazionale e partecipano alle prove di selezione. E’ molto importante che anche altri Paesi riconoscano l’importanza e il ruolo dei cani da ferma in qualità di compagni quotidiani nella caccia e quindi possano aumentare la loro frequentazione di questa fondamentale palestra. Come in passato l’organizzazione delle prossime Coppe verrà curata in modo che le condizioni nei terreni siano al quanto migliori per il lavoro dei cani. Inoltre è già stato concordato il programma dell’ospitalità con gli albergatori per rendere le sistemazioni offerte al top. Noi in qualità di ospiti siamo pronti e sarete tutti benvenuti a Zara!”. Dunque, una situazione che deve condurre a ponderate riflessioni cercando di unire possibilità e sforzi comuni affinché questa località ritrovi gli allori del passato perché Zara rappresenta sicuramente la giusta allocazione dove troverebbe opportuni spazi un “Santuario della starna”, per preservare questo bene incomparabile e di fondamentale aiuto nella selezione zootecnica del cane da ferma. Testo e foto Marco Ragatzu


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Cani

Anno 63 num. 1 gennaio 2017

Foto di gruppo per i partecipanti alla cerimonia in onore di Goffredo de Matteis, alla presenza di Dino Muto e Sandro Pacioni

Una serata dedicata al professor De Matteis

Insieme per la cinofilia Il motto della serata, in occasione della nomina a Presidente Onorario del Gruppo Cinofilo Aquilano del prof. Goffredo de Matteis - giudice dell’ENCI, “dal XX sec. a.C.” come dichiara con ironia, e allevatore di Setter Inglesi con affisso “del Messer Magnifico” - potrebbe essere: “Insieme per la cinofilia”. Una cena con i sinceri amici di una vita, in un’osteria tra le verdi montagne dell’aquilano, insieme al presidente Dino Muto e al suo consigliere Sandro Pacioni che hanno onorato e commosso il festeggiato, omaggiandolo del distintivo d’oro dell’ENCI. Bucatini all’amatriciana e vinello rosso. Camino scoppiettante e l’allegria della chitarra dell’inseparabile amico Aurelio. Spirito leggero e, in conclusione, il suo dolce preferito: la zuppa inglese. Una figura, quella del prof. de Matteis, di una saggezza illuminate. Cinofilo colto, sagace e profondamente umano, ma anche raffinato collezionista d’antiquariato (suo, un antico e principesco Purdey, opera d’arte più che fucile) e stimato allenatore di rugby, caro nel sentimento di tutti quei ragazzi aquilani che negli anni hanno avuto il privilegio di averlo come guida (può vantare di essere stato vice Campione d’Italia e primo Italiano a battere la Francia). La sua, un’autentica umanità, fuori dell’ordinario, espressione di sensibilissimo acume. Da un lato, autorevole memoria storica dell’ENCI, dall’altro patrimonio di esperienza e competenza, già proiettato nel futuro d’eccellenza della Cinofilia Italiana, grazie al suo nuovo incarico tecnico nel gruppo di lavoro per le prove specialistiche “Progetto Coturnici”. Il Professore, come sempre, si lascia coinvolgere, a sua volta coinvolge e lavora con quella genuina passione “la (cui) sede anatomica (…) non è ancora stata scoperta con precisione: ac-

Figura d’eccellenza, è stato nominato presidente onorario del Gruppo Cinofilo Aquilano. Presenti Dino Muto e Sandro Pacioni contentiamoci romanticamente del cuore.” Parole di Giulio Colombo. Questo il suo sentito, toccante discorso di ringraziamento: “Carissimo Presidente Muto, amici carissimi. Per essere meritevole dell’affetto e della stima che con questa toccante iniziativa avete voluto riservarmi dovrei avere la capacità di rievocare le figure ed illustrare i meriti delle persone che assieme a me costruirono il Gruppo Cinofilo Aquilano, più di mezzo secolo fa (tra i… fondatori… tre monache di clausura…) e dei tanti personaggi che nel tempo contribuirono a farlo “grande”. Di questi ultimi, alcuni sono presenti questa sera. Molti altri ne incontro spesso, ma nel sentiero dei ricordi: il Conte Roncalli, il Conte Saladini, Oscar Monaco, Carlo Cironi, Claudio Iorio, Maurizio Del Tosto, Evandro Laglia, Giulio De Cecco, per citarne solo alcuni. “Suavis est laborum praeteritorum memoria” (Cicerone), “Dolce è il ricordo delle trascorse fatiche”, ma io non sarei capace, ora, di discorrere del passato, perché l’onda emotiva della rimembranza mi soverchierebbe. Per arginare quest’onda che “empie di diletto il core, ma impone un parlar conciso” e giacché “Gratus esse debet qui beneficium accepit” (Cicerone), “Chi ebbe un beneficio deve essere grato”, mi limito a manifestare riconoscenza e ad un fugace cenno sugli eventi di quest’anno. Caro Presidente, riguardo al “miracolo di Campo Felice” (non può essere definita altrimenti l’edizione 2016) ti considero credi-

tore di ulteriori lodi e ti esprimo gratitudine immensa. Per te, Sandro caro, vale la medesima riflessione. Sono grato ai componenti del G.C. Aquilano perché hanno voluto che condividessi con loro la nuova avventura, assegnandomi la carica onorifica di Presidente Emerito; mi auguro che questo nuovo corso porti una fattiva collaborazione. Con lunga elevata militanza al servizio della Cinofilia Italiana ed in più dico: avrò caro di giovarvi e servirvi per quanto so e posso. Per finire, inviterò tutti a “levare i calici” precedendo il rito con un espediente faceto… Noi siamo qui “tra le regali mense e i lieti vini”, perché preda di una sottile malia che non ha prezzo ed ha nome seduzione; beviamo inneggiando alla creatura che ci ha sedotti: la più dolce, la più intelligente, la più fedele che il Creatore abbia posato sulla terra: il Cane!!!” Il Direttivo del GCA, orgoglioso di avere il professore come sua guida morale d’eccezione e la compianta Badessa Maria Chiara come fondatrice insieme a Goffredo del Gruppo Cinofilo Aquilano. Fausto Cavalieri e i ragazzi del Gruppo Cinofilo Aquilano

Il Presidente Dino Muto premia il professor Goffredo de Matteis

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I continui progressi di una razza nata per la caccia ma amata da tutti

Il Breton e il suo futuro Fu definito da alcuni autori, “Piccolo grande cane”, personalmente non sono concorde, in quanto il Breton, se è di buona genealogia, è solo un grande cane, imbattibile su ogni disciplina e su tutta la selvaggina ed è proprio per queste sue eccelse qualità, che in pochi anni ha destato l’interesse di molti appassionati. La storia della sua nascita, ha inizio due secoli fa, quando, in Bretagna, sua terra di origine, esistevano tre tipologie di epagneul, una del Finistere, piccola di statura, dal muso appuntito, bianco arancio, bianco nero, tricolore, alcuni di questi cani fermavano, ma erano pistaioli e scagnavano sulla lepre e sul coniglio. Una seconda varietà chiamata delle Cotes du Nord o d’Armor, di statura tra 45 e 50 cm., corto di reni, e stop marcato di colore bianco arancio e bianco marrone, sicuri sulla ferma, la terza tipologia era quella dell’Haute Bretagne, nella regione di Fougeres, molto simile al Breton attuale, il colore era bianco arancio e bianco e marrone. Al visconte di Pontavice, grande cinofilo e cacciatore di beccacce, si deve, il merito di avere riordinato le tre tipologie e il 7 giugno 1907, a Laudeac, ad una esposizione regionale, si costituì il Club de l’Epagneul

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breton (a coda corta naturale).requisito non più indispensabile dal 1934. I colori ammessi erano il bianco arancio e il bianco marrone e la taglia era stata fissata fra i 45 e 50 cm., solo nel 1956, viene ammesso il colore bianco nero. Dopo alcune revisioni ci troviamo allo standard attuale, che definisce la taglia da un minimo di 47 cm. per le femmine a un massimo di 51 cm. per i maschi (è consentito un cm. in meno per le femmine e un cm. in più per i maschi) e i colori ammessi sono il Bianco Arancio e Altri Colori (negli altri colori, vi è il bianco nero, il tricolore e il bianco marrone). Per l’assegnazione della massima qualifica con la certificazione, la taglia ideale per le femmine, varia dai 48 ai 49 cm. Per quanto riguarda i maschi, la taglia ideale, varia dai 49 ai 50 cm. Per i soggetti di sesso maschile molto tipici, la certificazione può essere assegnata anche ai soggetti di 51 cm. In Italia, l’Epagneul Breton, comincia ad avere un numero consistente di nascite verso gli anni ’60, infatti, nel 1968 si registrano 3071 nascite, fino ad arrivare alle 7809 nel 2002, il suo massimo, da allora le nascite in Italia si sono ridotte, ma non il numero di Breton, perché sono aumentati quelli provenienti da allevamenti esteri. Questo fenomeno dovuto alla globalizza-

zione dei mercati, che è entrata anche nella cinofilia, ad una maggiore difficoltà nel reperire allevatoti selezionati in Italia, che garantiscano un prodotto di qualità. Anche la possibilità di ottenere cuccioli a prezzi inferiori nei paesi dell’est contribuisce ad aumentare l’importazione a scapito dei soggetti nazionali. Sta di fatto che la massa dei cacciatori che utilizzavano un Breton sono calati vistosamente, mentre sono aumentati i cinofili, che sicuramente sono competenti ed esigenti. Quando ho iniziato a fare cinofilia, circa nel 1970, le prove di lavoro per continentali erano numericamente poche e le batterie della prova una o due al massimo, attualmente, una prova per continentali, se ben organizzata, ha un numero consistente di concorrenti, e le speciali di razza, hanno come partecipi molti concorrenti. Quindi, i cacciatori sono diminuiti, ma in compenso sono aumentati i cinofili, che si divertono tutto l’anno con soggetti di qualità, ritengo che anche questa sia una delle cause del calo l’allevamento italiano per gli Epagneul Breton, il cacciatore generico, il più delle volte si accontenta e non ha molte pretese, mentre il cinofilo vuole il massimo e lo ricercano anche all’estero, in particolare in Francia, dove per tradizione


i nostri

Cani

Anno 63 num. 1 gennaio 2017

Allegro, simpatico, accattivante per aspetto e comportamento continua a scalare la classifica di un “alto gradimento”. Accade perché... IL BRETON IN FAMIGLIA Soggetto socievole e affettuoso con tutti i membri familiari, sopporta anche di vivere in un appartamento, ma richiede di essere sempre portato in campagna per corazzare e correre veloce, facile nell’addestramento, che deve essere fatto con dolcezza, ma anche polso di acciaio, mal sopporta le punizioni, lavora su ogni tipo di selvaggina nobile, cacciata tradizionalmente con il cane da ferma, veloce galoppatore, instancabile, quando avverte una emanazione, rallenta l’andatura quasi per accertarsi che vi sia il selvatico, e poi blocca deciso e sicuro con la testa alta e il tartufo rivolto verso l’effluvio dell’emanazione, alcuni soggetti spesso alzano un arto anteriore. Ha una particolare predisposizione per la caccia alla beccaccia, ma se ben preparato in terreni giusti e selvaggina valida, non è secondo a nessuno anche nella disciplina della caccia su starne.

selezionano da anni soggetti di qualità eccelse, con genetiche fissate, e di riuscita quasi certa. Gli allevatori di altri Paesi europei, hanno altre leggi meno restrittive delle nostre e hanno un patrimonio che purtroppo in Italia scarseggia, “la selvaggina, quella vera” vedi la Spagna, la Croazia e la Serbia. Attualmente abbiamo molti soggetti non solo francesi, ma anche provenienti dalla Spagna e dalla Serbia, che primeggiano nelle prove di lavoro e nelle più importanti manifestazioni di bellezza. L’allevamento Italiano si è quindi ridotto, ma il numero dei soggetti che partecipano ai concorsi è in continuo aumento e saranno proprio queste manifestazioni che terranno in vita questa razza in futuro. Sicuramente, il Breton del passato era diverso a quello attuale sia morfologicamente che strutturalmente, anche se in verità la metamorfosi è stata molto lieve, ma quello che sicuramente è cambiato è il comportamento a caccia, pur mantenendosi continentale, ha aumentato la velocità e questo non sempre è un bene, una velocità eccessiva anche se appaga l’occhio, può essere uno svantaggio se non c’è una progressivo miglioramento delle capacità olfattive e della solidità della ferma. Una razza da caccia come il Breton, sicura-

mente ha sofferto di una politica venatoria sbagliata, una riduzione costante dei cacciatori utilizzatori del cane da ferma. Fortunatamente sono aumentati i cinofili, che sempre in numero maggiore preparano con devozione e successo soggetti competitivi anche con enormi sacrifici con trasferte all’estero. Questo grande ausiliario, non teme confronti con altre razze, il suo carattere a volte è anche ribelle, ma con una intelligenza quasi umana, il suo affetto per il padrone lo fa rendere al massimo e proprio per queste sue caratteristiche, la razza si è espansa anche in paesi, dove il Breton fino ad alcuni anni addietro era inesistente. In Italia, anche se le nascite sono drasticamente calate e i mercanti, “ i cosiddetti canai”, sono in crisi, ci sono alcuni ottimi soggetti, per lo più nati da appassionati non titolari di affisso da accoppiamenti studiati senza alcun scopo di lucro. Il Breton non finirà mai, nel futuro non sarà più un cane per tutti, e il calo delle nascite non è avvenuto a causa dei cinofili, ma per coloro che lo utilizzavano impropriamente (anche per la piccola selvaggina come merli, tordi e allodole). Giorgio Bellotti

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Coppa delle Delegazioni per Bracchi Italiani

A la Boratella è prima la Toscana

La squadra della Toscana vincitrice del trofeo

Ottimi i risultati alla prova di caccia pratica su selvatico abbattuto organizzata dalla SABI sulle colline romagnole. Cinque le squadre regionali in campo La Boratella, un appuntamento consolidato per la competizione fra delegazioni regionali (Coppa delle Delegazioni a selvatico abbattuto) della SABI. Prova di caccia pratica (organizzata con il grande aiuto di Adriano Turci, dresseur continentalista di casa) che mette in mostra senza equivoci tutto il repertorio “di campagna” del cane da caccia. Dall’avidità nella cerca, all’esplorazione coerente del terreno, alla ferma, al rispetto al frullo (più difficile rispetto a quello senza sparo), al riporto (molto meglio se sollecito e con atteggiamento vivace) che in presenza di cespugliato o di incolto alto, o di selvatico caduto lungo, può giungere fino al recupero. La catena di passaggi del cane da ferma che tutti i cacciatori vorrebbero poter vedere concentrati nel proprio ausiliare, ma che ovviamente si manifesta solo per sommatoria di venaticità, capacità intellettive, o comunque di apprendimento, accompagnate da un addestramento adeguato (anche all’obbedienza) e dall’opportuna esperienza. Un quadro importante da perseguire e laborioso da costruire, patrimonio di soggetti intelligenti che hanno un saldo rapporto di fiducia con il proprio conduttore, fra doti spontanee da affinare o potenzialità da plasmare. Un profilo che sul terreno di prova dà adito a qualifiche e classifiche.

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Trentasette i soggetti vagliati sul terreno da caccia cacciata dell’azienda, suddivisi in quattro batterie, in rappresentanza delle cinque delegazioni presenti: Toscana, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Veneto/Friuli. Dal vaglio sono andatai in classifica tredici sogegtti, metà dei quali con la qualifica Eccellente, in una gamma di età dai due a sette anni. Qualifiche eloquenti non solo della venaticità ma anche della tipicità di razza nel comportamento sul terreno e a contatto del selvatico, e del riporto. Bene anche la verifica finale in coppia, nella quale i soggetti hanno mostrato indipendenza. Assegnati due cartellini e una riserva, rispettivamente ai due maschi Tar e Brenno, e alla femmina Gianna. La squadra toscana ha primeggiato alla grande, aggiudicandosi il Trofeo, seguita nell’ordine dalle delegazioni di Veneto/Fiuli, EmiliaRomagna, Marche, Umbria. Un applauso meritato agli organizzatori e alla gestione dell’azienda per la validità dei terreni e della selvaggina, unitamente ad un sincero grazie ai giudici, agli accompagnatori e agli sparatori per la sempre puntuale assistenza. E onore alla SABI per l’efficace attività a favore della razza. Arrivederci al prossimo anno, con l’aria d’autunno e di caccia. Roberto Aguzzoni

Le classifiche 1^ BATTERIA GIUDICE PETRUZZELLI 1° CAC Tar prop. e cond. Bencich (Veneto/ Fiuli) 2° R/ CAC Gianna, prop. e cond. Cioli (Marche) 2^ BATTERIA GIUDICE TRIVELLATO 1° CAC Brenno prop. Manganelli cond. Angelini (Toscana) 2° ECC Ambra prop. Vigni cond. Angelini (Toscana) 3^ BATTERIA GIUDICE ASIOLI 1° ECC Piera prop. Gamberini cond. Turci (Emilia-Romagna) 2° ECC Paron dei Sanchi prop. e cond. De Cassan (Veneto/Fiuli) 4^ BATTERIA GIUDICE MODONESE 1° ECC Talvez dei Sanchi prop. Balducchi, cond. Turci (Emilia-Romagna) 2° MB Atos, prop. e cond. Antonielli (Toscana) CLASSIFICA FINALE DEL TROFEO 2016 Toscana punti 61 Veneto/Fiuli punti 38 Emilia Romagna punti 36 Marche punti 14 Umbria punti 11 Soggetto in ferma con conduttore. Si può notare il tipo di terreno dell’azienda, venatoriamente molto valido


La mia razza in

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righe

Il riscatto di Zeus Sei arrivato all’improvviso. Ti ho visto una domenica mattina dentro il box di un cavallo, perché eri già troppo grande per le gabbie di un canile, io piccola bambina di 12 anni, tu piccolo grande cucciolo di Alano di 5 mesi, già due volte abbandonato da esseri umani troppo disumani. Subito ci siamo trovati, subito ci siamo abbracciati, subito ci siamo amati. Mi hai accompagnato nel difficile percorso dell’adolescenza, sei stato un amico, un compagno di giochi, un confidente. Sempre pronto ad appoggiare la tua enorme testa punteggiata da due dolci e teneri occhi sulle mie gambe in cerca di coccole e tenerezze, sempre pronto a cercarmi per la casa e per il giardino quando per un attimo mi perdevi di vista, sempre pronto a proteggermi da tutto ciò che tu ritenevi potesse essere per me un pericolo. Quando ti chiamavo al gioco eri sempre ben disposto e giocavamo e correvamo felici insieme, sempre attento a non farmi alcun male nonostante la tua mole. Quando ero triste sembrava che tu capissi la mia pena e con un tenero colpo di muso sul mio viso mi facevi tornare il sorriso. Con gli altri animali eri gentile e premuroso, come quando portavi il piccolo Tino, gattino nero di pochi mesi, a spasso per il giardino affacciato, come da una finestra, dentro la tua enorme bocca, come quando una volta trovasti dietro la siepe un uccellino caduto dal nido e lo leccasti delicatamente per farlo riprendere come una mamma con i suoi cuccioli. Eri il mio amore e il mio orgoglio: quando andavamo insieme in città, mi camminavi vicino adeguando spontaneamente il tuo lungo passo al mio di piccola bambina, non lasciandoti distrarre da nulla e lasciandoti ammirare da tutti. Sei anni siamo stati insieme e all’improvviso, come sei arrivato, te ne sei andato. Come molti della tua splendida razza, una notte il tuo grande cuore non ha più retto il peso della tua enorme mole. Adorato amico mio, sei anni sono pochi, troppo pochi per vivere; ma in questo brevissimo spazio della mia vita hai riempito il mio piccolo cuore e la mia anima di tantissime emozioni e soprattutto mi hai donato il tuo unico, incondizionato e smisurato amore. Annalisa Benzoni

Davide Cervellin UN ANNO DI VITA DA CANI Editore Gli Specchi Marsilio

Giornalista non vedente, Davide Cervellin capita per lavoro di girare l’Italia, incontrare molta gente, conoscere fatti e, nella pausa di un pranzo o di una cena, di concedersi un po’ di distensione scoprendo nella gioia del convivio spunti per la soluzione di qualche problema o, ancora, la possibilità di stabilire relazioni utili per dipanare la matassa sempre più ingarbugliata della vita. Quando, per rilassarsi, fa invece le sue passeggiate pressoché quotidiane tra le cinque e le sette di mattina con Roy, il suo fedele e bravo Labrador cane guida, oltre a riconciliarsi col mondo respirando libertà, ha l’opportunità, di riflettere sugli avvenimenti e di riordinare i pensieri che poi mette nero su bianco prima di cominciare la giornata lavorativa. Riflessioni su cose vissute, su idee e pensieri di questo tempo, confrontate di tanto in tanto con i modi di essere o di pensare di qualche decina di anni fa.


Affissi approvati dal Consiglio Direttivo e ratificati dalla FCI

Adragna Gaetano “von der Haus Adragna” Pastore Tedesco Via Sabatino Lopez 65/4 57017 Guasticce – Collesalvetti (LI)

Di Gennaro Renato “Manidoro” Pointer Via San Casciano 1 00071 Pomezia (RM)

Lamassa Luca “Luchador Blanco” Dogo Argentino Via Etna 15 84090 Montecorvino Pugliano (SA)

Bonvicini Cristina “Sette Nani di Fregene” Zwergschnauzer Viale Nettuno 223 00054 Fregene (RM)

Ferrara Gaspare “Tokaido Kensha” Shiba Via Alagi 2-6 25054 Marone (BS)

Marcattilii Selenia “Made in Italy to Love” Chihuahua Via Togliatti 7 64023 Mosciano sant’Angelo (TE)

Broccati Elena “Arran’s Songs” Australian Shepherd Via Dugliolo 13 40062 Molinella (BO)

Fusetti Maria Raffaella “Where the Magic Begins” Terranova Via Diaz 86 22070 Limido Comasco (CO)

Mirmina Lucia “Mirmina’s” Yorkshire Terrier Piazza Pio XII 3 22030 Longone al Segrino (CO)

Canovi Omar “del Fiumicello” Epagneul Breton Via caduti dellla Bettola 80 42030 Vezzano sul Crostolo (RE)

Gallo Carlo “dell’Ombragaia” Golden Retriever Via Leinì 8 10088 Volpiano (TO)

Panzani Martina “Apeiron Line” Barboni Via P. Mascagni 180 45010 Ceregnano (RO)

Capri Anna Giulia “Tasneem” Golden Retriever c/o Vasanella F. Via Venezia 11 64022 Giulianova Spiaggia (TE)

Galvani Stefania “Cappuccetto Rosso e” Golden Retriever Via Cavi 3 43044 Collecchio (PR)

Paolini Claudia “Ezechielelupo” Cane Lupo Cecoslovacco Contrada San Donato 32 66026 Ortona (CH)

Dalmas Barbara “Youky’s Gift” Pastore Svizz. Bianco Via Romagna 10 56124 Pisa (PI)

Gardella Michela “King Sebastian” Whippet Loc. Castagneto 1 16029 Torriglia (GE)

Pecchiura Elena “di Casa Black Dragon” American Staff. T. Strada Serra 2 14040 Castel Boglione (AT)

De Mauro Mariaceleste “di Casa de Mauro” Bracco italiano Corso Manzoni 39/B 76125 Trani (BT)

Iacoboni Roberto “Gleason’s” Bouledogue Francese Strada Gallura 64 04100 Latina (LT)

Perchiacca Francesco “de Balamani” Bouledogue Francese Via 4 Novembre 142 81043 Capua (CE)

De Santis Andrea “Soulpride” Bullmastiff Via Madonna delle Grazie 61 04022 Fondi (LT)

Incelli Paolo “One Direction” Cocker Spaniel Ingl. Via Giovina 10 03013 Ferentino (FR)

Porta Lucia “dell’Onda del Mare” Bassotto Via Martiri della Libertà 5 43037 Lesignano de’ Bagni (PR)

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Racanelli Nunzia “Daydreaming Stars” Cocker Spaniel Ingl. C.da Malcore, via Mercadante 42 70025 Grumo Appula (BA)

Tavola Roberto “Rancorosi” Cane Corso Via Roma 5 23806 Torre de’ Busi (LC)

Roncari Roberta & Novia Laura Matilde “del Re di Pietra” Labrador Via Racconeria 11 12036 Revello (CN)

Rossi Concetta “High in the Sky” Bobtail Via Canal Ripato 21/1 48022 Lugo (RA)

Tonarelli Raffaella “di Casa Sant Anna” Australian Shepherd Via Podere Sant’Anna 43/A 58024 Massa Marittuma (GR)

Santagata Giuliana “Cavalier Royale” Cavalier King Ch. Sp. Via Senatore Sylos 14 70032 Palombaio (BA)

Venturi Emanuele “Gladiatorstaff” Staffordshire Bull T. Via Boschetti e Campano 156 51039 Quarrata (PT)

Mangolini Samanta & Donegatti Alessandro “Life is Now” Siberian Husky Via Fondo Reno 12/3 44049 Vigarano Mainarda (FE)

Savoia Mariagabriella “di Casa Savoia” Bovaro del Bernese C.da Fontanelle 91 82020 Pietrelcina (BN)

Versari Stefania “dei Legionari Neri” Rottweiler Via G. Monaco 32 52100 Arezzo (AR)

Scognamiglio Arturo “Reartus” Setter Inglese Via Bosco del Monaco 41 80040 Trecase (NA)

Saccone Nicola “King’s Ears” American Staff. Terrier Contr. Urni Villaggio Salice 98154 Messina (ME)

Pincella Fabio “Lab Vida” Labrador Retriever Via Don Giovanni Balduzzi 6/4 27026 Garlasco (PV)

NOTIZIE DAL MONDO CANI PARACADUTISTI IN AIUTO AGLI ELEFANTI Durante la World wildlife conference Cop17 di Johannesburg, in South Africa, la National Parks Agency del Gabon ha annunciato l’attivazione di una Task Force denominata Rapid Response, per tutelare gli elefanti della foresta, una specie in via di estinzione. Protagonisti di questa nuova battaglia contro il bracconaggio sono dei cani addestrati a paracadutarsi dagli aerei o a scendere con la corda dagli elicotteri assieme ai ranger. I cani sono stati addestrati dall’Anti-Poaching and Canine Training Academy K9 del Paramount Group di Johannesburg per eseguire gli atterraggi in sicurezza insieme ai loro accompagnatori e a inseguire i bracconieri. Il K9 è il primo centro a sperimentare il

paracadutismo canino. Ma non è l’unico insegnamento che fornisce ai cani per proteggere la fauna selvatica. Per individuare i bracconieri, basta uno sparo: il cane sente il fragore, individua l’odore e va all’attacco. A finanziare l’operazione è la Ichikowitz Family Foundation: il loro sostegno per il parco del Gabon include la donazione di un elicottero Gazelle, l’addestramento dei ranger e la creazione di una centro di formazione del K9 direttamente in Gabon. E a sostegno della politica di tolleranza zero, l’ente nazionale ha dato subito il via libera alle operazioni di monitoraggio e arresto dei bracconieri, la cui ricerca delle zanne negli ultimi due anni è diventata sempre più violenta.

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successi all’estero ACCESSO ALLA RUBRICA BEST IN SHOW: 1°, 2°, 3° classificato (compresi Coppie, Gruppi, Giovani, Veterani) RAGGRUPPAMENTO: 1°, 2°, 3° classificato RADUNI E SPECIALI DI RAZZA: BIS: 1°, 2°, 3° - BOB-BOS

1° classe campioni, libera, intermedia, lavoro, giovani, veterani

RUBRICA GRATUITA RISERVATA AI SOCI ENCI

INDICARE nome del cane, razza, luogo e data expo, classifica, giudice, allevatore, proprietario. Le inserzioni incomplete, verranno cestinate

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DAL NUMERO DI OTTOBRE SOLO SUCCESSI OTTENUTI DOPO IL 31 MARZO 2016

LOKAPALA D’ISKANDAR Alano arlecchino Speciale di Tulln (A) 1/10/16 ECC 1° Miglior Giovane Assoluto BOB Giudice Joao Vasco Pocas Allevatore Caroll e David Gattegno Proprietario Mario Castelli

JOSEPH DEL BIAGIO Alaskan Malamute Expo di Dortmund Bundessieger (D) 14/10/16 2° classificato gruppo 5 SKJÆRGAARDENS M.STAR REALE Leonberger Expo di Opatjia (HR) 19/6/16 1° classificato gruppo 2

Giudice Angelika KammerscheidLammer Allevatore Giuseppe Biagiotti Proprietario Maurizio Pizzolato

Gudice Bojan Mataković Allevatore Tone Mosby Proprietario Paola Maggi

ZAHIRCOCKER DREAM TEAM DEACON CLAYBOURNE Cocker Spaniel Inglese Speciale di Pieira (GR) 29/10/16 CAC BOS Giudice Pero Bozhinovski

Speciale di Pieira (GR) 30/10/16 CAC BOS

Giudice Gavriil Nianos Allevatore e propr. Alessandra Ferrara 50

PRIMAVERA IN ANTICIPO DELLA VAL D’AVETO Golden Retrievers Championship Show Gundog Society Of Wales (UK) 12/10/16 1° Limit Class R/CC AIRWILD’S ATHENA Whippet Raduno di Donaueschingen (D) 14/8/16 CAC Giudice H. Harling Allevatore e propr. Allev. Airwild’s

Giudice Margaret Woods

National d’Elevage di Fontainebleau (FR) 10/09/2016 1° ECC Cl. Interm. CACS BOS Giudice David Hutchison Proprietario Giovanni Monteverde Allevatore Allev. della Val d’Aveto


successi all’estero

ZAHIRCOCKER DREAM TEAM MADDIE CLAYBOURNE Cocker Spaniel Inglese Expo di Atene (GK) 16/10/16 1° classificato gruppo 8

KENBEC DI GREYSBETH Weimaraner p/c Expo di Malta 9/10/16 2° classificato Best in Show

Giudice Bozhinovski Pero Allevatore e propr. e Allev. Greys Beth

WINALMIK’S DISCOVERY ONE Pastore Belga Malinois Nazionale di Allevamento Aubigny sur Nere (F) 20/8/16 Miglior Giovane Maschio Malinois Giudice Varlet Allevatore Winalmik’s Proprietario Simona Guidotti

Giudice Tamas Jakkel

Speciale di Pieira (GK) 29/10/16 BOB Giudice Pero Bozhinovski

Speciale di Pieira 30/10/16 BOB

Giudice Gavriil Nianos Allevatore e propr. Alessandra Ferrara

ATTILIO DELLA VAL METAURO Schipperkee Expo Duodanube di Bratislava (CZ) 5/11/16 3° classificato gruppo 1 Giudice Andrzej Zamoyski Allevatore Allev. della Val Metauro Proprietario Annagiulia Romagnoli

ESTHER DE LA MAISON DE ALFAREE Dogue de Bordeaux. Speciale di Vrtojba (SLO) 12 /11/16 CAC BOS Giudice John Williams Allevatore Enzo Di Leo Proprietario Fabio Alaimo

BORIS Levriero Afghano Expo di Lipica (SLO) 8/10/16 2° classificato gruppo 10

Giudice Boris Baic Allevatore Fabio Cattelan Proprietario Loredana Santarossa 51


successi all’estero

BABY SNOW FLAKE & ARTAIGA’S QUIET WARRIOR Samoiedo Expo di Sempeter (SLO) 12/11/16 2° BIS Coppie

Giudice Georgiy Onisenko All. Stefania Amicucci, Andrea Benati Proprietario Andrea Benati

LUISITO EL MATADOR Scottish Terrier Slovenian Terrier Club Giubileo 11/9/16 CAC Ccl. Campioni

C’MEISENSHI GO KAMIWAZA Akita Speciale di Lipica (SI) 8/10/16 CAC BOS Club

Giudice Darle Heck Allev. e propr. Allev. Polvere di Stelle

Giudice Jorge Hinds Allevatore Edita Subrtova Proprietario Sabrina Bastianello

THE SHOW MUST GO ON MADE BY PATCHWORK Australian Shepherd Speciale di Lipica II (SI) 9/10/16 CAC CACIB BOB Giudice Jorge Hinds Allevatore e propr. Daniele Moroso 52

PEABAR HONKY TONK WOMAN Scottish Terrier Slovenian Terrier Club Giubileo 11/9/16 3° classificato Best In Show Giudice Darle Heck Allevatore Allev. Peabar Proprietario Allev. Polvere di Stelle

POLVERE DI STELLE ELLIOT Scottish Terrier Slovenian Terrier Club Giubileo 11/9/16 BOS cl. Giovani

Giudice Darle Heck (Ca) Allev. e propr. Allev. Polvere Di Stelle


successi all’estero

GOLIATH DEL CASTELLO DELLE ROCCHE Alano nero Campionato Club di Plzen (CZ) 10/9/16 CAC cl. Campioni BOS

HEART MIND FIRE DEI LEONI IMPERIALI Chow Chow Expo di Maastricht (NL) 24/9/16 3° classificato gruppo 5

Giudice Nadjia Timmermans-Kadenko Allevatore Campi e Carinelli Proprietario Stefania Bettini

Giudice Körosz András Allevatore Alberto Malaguti Proprietario J. Čelakovský, F. Rezek

FABERJANUS HEARTH OF GOLD Riesenschnauzer Expo di Dortmund Bundessieger (D) 14/10/16 CAC CACIB BOB Giudice Margrit Roloff Allevatore Paolo Cianconi Proprietario Deborah Dobboloni

BLACKGALAXY YANNICH NOAH Zwergschnauzer National l’Elevage di Strasburgo (F) 11/9/16 3° classificato Best in Show Giudice J.Selz Allevatore Osvaldo Piuzzi Proprietario Marco Frediani

INDRA OF WHITE CONDOR Pastore Svizzero Bianco Club Show Schorfling Attersee (A) 31/7/16 BOB - WSO Giudice Gabriela Hollbacher Allevatore Pia Modl Proprietario Patrizia Martinelli

GLORIOUS GIANT AIDA Mastiff Club Show SKVPM (SLO) 12/11/16 CAC Giudice Andrzej Stepinski Allevatore Pinter Gabor Proprietario Paola Barlettani

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successi all’estero

GRAZKA DAR SWIETEGO BERNARDA San Bernardo p/c Speciale Slovenia 12/11/16 CAC BOB

Giudice Brigita Kremser Allevatore Pawel & Magda Piepiora Proprietario Vincenzo Zampetti

DAY OF FUTURE PAST DELLA VANISELLA Siberian Husky Expo di di Klagenfurt (A) 19/6/16 1° classificato gruppo 5 Giudice Januz Opara

Expo di Klagenfurt (A) 25 /9/16 3° classificato gruppo 5

Giudice Annukka Paloheimo Allevatore e propr. Allev. della Vanisella

A PERFECT WORD BY SUDDEN SWEETBLACK Siberian Husky Speciale di Lipica ( SLO) 8/10/16 BOS Giudice Jorgen Hindse

Expo di Sempeter (SLO) 12/11/16 1° classificato gruppo 5

Giudice Georgiy Onisenko Allevatore Renato Chilese Proprietario Allev. della Vanisella

ARJA PRINCESS OF WINTERFELL DELLA VANISELLA Siberian Husky Speciale di Lipica (SLO) 8/10/16 2° classificato Best in Show

Giudice Igor Selimovic Allevatore e propr. Allev. della Vanisella

ISABEAU DEL CASTELLO DELLE ROCCHE Alano nero Campionato Club di Plzen (CZ) 10/9/16 1° BIS Assoluto Giudice Körosz András Allevatore Alberto Malaguti Proprietario S. Botto, M. Setaro 54

A MAGICAL WORD OF STORYTELLER DELLA VANISELLA Siberian Husky Speciale di Lipica ( SLO) 8/10/16 1° ECC cl. Libera

Giudice Jorgen Hindse Allevatore e propr. Allev. della Vanisella


successi all’estero

LUNGORESINA CRIMSON STAR LUNGORESINA EMBASSY OF INDIA LUNGORESINADAWINJA JOEL LUNGORESINA CUPID’S ARROW LUNGORESINA DIAMOND LIL

SAMARCANDA AMBER TALISMAN Barbone grande mole fulvo Club Show di Sempeter (SLO) 12/11/16 CAC e BOB Giudice Zeljka Fon Zidar Allevatore Allev. Samarcanda Proprietario Marco Zanardo

Pastore Svizzero Bianco WSO Club Show di Schorfling Attersee (A) 31 /7/16 1° BIS Gruppi Giudice Gabriela Hollbacher Allevatore Allev. Lungoresina Proprietari G. Alberti, G. Giannarini, A. Moscetti, A. Denaro, P. Modl

ILARY Bolognese Special di Sempeter (SLO) 12/11/16 1° CAC BOB Giudice Jose Homem de Mello Allevatore Elvira Crisarà Proprietario Angela Landi

ANTONIO CITTERIO DI ALA D’ORO Bracco Italiano Expo di Ginevra (CH) 20/11/16 2° classificato gruppo 7 Giudice T.Urek Allevatore Jaap Muller Proprietaria Tamara Cislaghi

SHOKOLADNAYA TYANUCHKA IZ OMSKOI KREPOSTI Bassotto kaninchen p/c Expo di Ginevra18/11/16 3° BIS Veterani Giudice Silvie Desserne

Expo di Ginevra 20/11/16 1° BIS Veterani

Giudice Colette Muldon Allevatore O. Galkevich Proprietaria Costanza Mozzillo 55


successi in italia ACCESSO ALLA RUBRICA 1° classificato del Raggruppamento, compresi Coppie e Gruppi, in Esposizioni Internazionali in Italia. 1°, 2°, 3° classificato del Best in Show generale

STARLIGHT EXPRESS DEL BIAGIO Alaskan Malamute Expo di Desio 31/10/2016 2° classificato Best in Show

Giudice Kim Leblanc Allevatore e propr. Giuseppe Biagiotti

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FONTEPOSCA’S BLUE TORNADO Beagle Expo di Ozieri Logudoro (SS) 5/11/16 1° classificato gruppo 6 Giudice Pier Luigi Buratti

Expo di Sassari 6/11/16 1° classificato gruppo 6

Giudice Guffanti Allevatore Fonteposca’s Kennel Proprietario Salvatore Casula

SMASH JP I POT Barbone toy Expo di Reggio Calabria 22/10/16 3° classificato Best In Show

Giudici Laurent Pichard Allev. e propr. Allev. Smash Poodles

ACHILIMOLIDO DEI COMTE D’EAU Cavalier King Charles Spaniel Expo Insubria Winner Busto Arsizio 1/11/16 1° classificato gruppo 9 Giudice Roberto Schill Allevatore Pietro Paolo Condò Proprietario Chiara Morotti

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Inviare a redazione@enci.it Dal numero di ottobre solo successi ottenuti dopo il 31 marzo 2016

THE MAGICIAN MARCELLO MASTROIANNI Alaskan Malamute Expo di Sassari 5/11/16 1° classificato Best in Show

Giudice Antonino La Barbera Allevatore propr. Allev. The Magician


successi in italia

ARISTOTELE E TERSICORE DEL PARNASO Dalmata Expo di Bergamo 25/9/16 1° BIS Coppie Giudice Guido Vandoni Allevatore Manola Poggesi Proprietario D. Soldati

YELLOWHOUSE AMERICAN SUNBEAM AMERICAN HURRICANE MURPHY ASIATIC HEAVY RAIN AUSTRALIAN PLAIN STROM ANTARCTIC SNOWFALL

Golden Retriever Expo di Ozieri (SS) 05/11/16 1° BIS Gruppi

Giudice Bispo Pedro Ivo Santos Allevatore Pasquale Pili Proprietari P. Pili, M. Manca, M. Vecchi, G. Sini, A. Cugia

YOU ARE BEAUTIFUL DELL’ANTICA TORRE Bassotto standard p/c Expo di Foggia 20/11/16 1° classificato gruppo 4 BLESSED TO DARE FROM LAVENDERMIST MEADOW Wolfspitz Expo Insubria Winner Busto Arsizio 30/10/16 1° classificato gruppo 5

Giudice Ligita Zake Allevatore Gloria Maffei Proprietario Troiano Ripandelli

Giudice Robert Browne Allevatore Olga Kirshina Propr. Allev. del Monte Dragnone 57


C L U B CIRCOLO DEL PASTORE MAREMMANO ABRUZZESE CAMPIONATO SOCIALE 2016 In Nepi, Viterbo, si è svolto il Campionato Sociale 2016, appuntamento d’autunno per una razza che racchiude in se bellezza strepitosa, utilità e capacità di garantire la bio diversità nel mondo pastorale e nell’ambiente forestale. Il Cane da pastore maremmano abruzzese si è dato appuntamento il 19 e 20 novembre con i suoi allevatori, concretamente impegnati nel lavoro di selezione della razza, con i vertici del club e con i suoi giudici specialisti per fare una riflessione, altamente tecnica, sullo stato dell’arte ma principalmente per definire nuovi programmi ed ambiziosi obbiettivi.

Nell’occasione i soggetti adulti sono stati sottoposti al test morfologico caratteriale, necessario a garantire il binomio “Bellezza ed Equilibrio psico fisico”, infatti la condizione per potervi accedere è l’esame della displasia dell’anca e del gomito. Mai come oggi, di concerto con l’ENCI, che condivide specifici programmi e comuni obbiettivi, il Cane da pastore maremmano abruzzese può essere proiettato, nello scenario cinofilo mondiale, come “prima razza Italiana” per assegnargli le funzioni e l’utilità che solo essa può sviluppare nell’interesse dell’uomo e del suo padrone. Facile non sarà ma il CPMA, rinnovato nei propositi ma ancor più nei programma e l’ENCI che gode, oggi più che mai, di nuovo e meritato prestigio, sapranno far conoscere questa razza e le sue attitudini. Non ci sarà più spazio per sterili distingui e balbettii da tastiera, il cane bianco, dolce ma di forte mole, che nei ring sa attrarre simpatie e considerazione nello stow, che contrariamente a vecchi stereotipi si concede dolcemente,nelle passeggiate col padrone, alle carezze dei bambini e dalle signore, che nella

pastorizia tiene lontani i lupi e protegge le greggi dagli estranei, che digrigna i denti, nei giardini delle ville, ai male intenzionati, in questa epoca di paure e pericoli per la nostra incolumità e dei nostri beni, più di tante altre razze, per la sua rusticità, intelligenza, mole, affidabilità, adattabilità ed equilibrio potrà essere per l’Italia cinofila, per dirla in modo figurato, quello che il pastore tedesco rappresenta nella cinofilia tedesca. Il CPMA, finalmente, lavorerà con l’ENCI per meglio far conoscere le funzioni e le attitudini di questa razza che, immotivatamente, subisce il danno di una considerazione parziale e di una conoscenza distorta. L’obbiettivo è ambizioso, il lavoro è lungo ed impegnativo ma sarà esaltante per tutti coloro che sapranno spendersi ed anche consumarsi, quotidianamente, nella selezione di questa razza ma soprattutto nello studio e nella ricerca tecnico scientifica, continua, di essa. Per il consiglio Direttivo CPMA Alfonso Cosentino

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Risultati sociale 2016 Cani Iscritti a Catalogo: 38 Giudice: Paolo Damiani (Adulti F - Cuccioli e Cuccioloni F) Sandro Allemand (Adulti M - Cuccioli e Cuccioloni M) Pietro Giovani Marino (Giovanissimi - Riproduttori M/F - Gruppi di allevamento) MASCHI ADULTI 1° ECC MAESTRALE All. Murru Francesco Prop. Alessandro Carta 2° ECC MATISSE DEL PIANO PARADISO All.e Prop. All.to del Piano Paradiso GIOVANISSIMI 1° ECC SILONE DELL’ANTICO TRATTURO All. All.to dell’Antico Tratturo Prop. All.to Argiva CUCCIOLONI 1° MP EBANO All. e Prop. Chiara Castellucci 2° MP LUPO DI SANTAMARIA All. e Prop.All.to di Santamaria CUCCIOLI 1° MP LICIO DI SANTAMARIA All. e Prop. All.to di Santamaria 2° MP BOSCO All. Luigi Gargiulo Prop.All.to Arajani FEMMINE ADULTI 1° ECC LUNACAPRESE DI LUCUS ANGITIAE All. e Prop. All.to di Lucus Angitiae 2° ECC GIADA DI ARAJANI All. All.to Arajani Prop. Serapio Deroma GIOVANI FEMMINE: 1° ECC MELISSA AT ARAJANI All. Giovanni Mirizzi Prop. Francesco Fraddosio GIOVANISSIMI 1° ECC QUIETE DI ARAJANI All. All.to Arajani Prop. Chiara Castellucci 2° ECC IZABEL DI SANTAMARIA All. e Prop. All.to di Santamaria CUCCIOLONI 1° MP DESDEMONA All. e Prop. Chiara Castellucci 2° MP ANDROMEDA All. e Prop. Giuseppe Miccoli CUCCIOLI 1° MP LUCREZIA DI SANTAMARIA All. e Prop. All.to di Santamaria 2° MP REGINA DEEL’ANTICO TRATTURO All. All.to dell’Antico Tratturo Prop. Stefano Mirti CAMPIONE SOCIALE MASCHIO 2016: MAESTRALE All. Murru Francesco Prop. Alessandro Carta CAMPIONE SOCIALE FEMMINA 2016:


C L U B LUNACAPRESE DI LUCUS ANGITIAE All. e Prop. All.to di Lucus Angitiae PROMESSA SOCIALE FEMMINA 2016: MELISSA AT ARAJANI All. Giovanni Mirizzi Prop. Francesco Fraddosio SPERANZA SOCIALE MASCHIO 2016: SILONE DELL’ANTICO TRATTURO All. All.to dell’Antico Tratturo Prop. All.to Argiva SPERANZA SOCIALE FEMMINA 2016: QUIETE DI ARAJANI All. All.to Arajani Prop. Chiara Castellucci MIGLIOR CUCCIOLONE: DESDEMONA All. e Prop. Chiara Castellucci MIGLIOR CUCCIOLO: LICIO DI SANTAMARIA All. e Prop. All.to di Santamaria MIGLIOR GRUPPO DI ALLEVAMENTO: ALLEVAMENTO DI SANTAMARIA CIRCOLO DEL PASTORE MAREMMANO-ABRUZZESE C/O DI FONZO MAURO - VIA TERAMO 23 67046 SANTA JONA DI OVINDOLI (AQ) Tel. 348-8525806 - Fax 1786052507 infocpma@alice.it - http://www.cpma.it

La giuria del Campionato Sociale 2016

CLUB AMATORI PASTORE BELGA ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI BASTIA UMBRA (PG) MOSTRA SPECIALE GIUDICE: FRANCESCO BALDUCCI CANE DA PASTORE BELGA GROENENDAEL MASCHI LIBERA ROKKITASSUN INCREDIBILEG 1° CAC CACIB BOS ALL. HALLIKAINEN M. PR. BRESSAN S. HERECOMESTHESUN DI MONTERUPINI 2° ECC ALL. BACCIATI M. PR. MORDENTI V. LAVORO ICARO DES LOUPS DE MOUSETTE 1° CAC ALL. ADORNI M. PR. STEFANINI E. INTERMEDIA WOLF QUINTO MB ALL. FIORAVANZI F. PR. MARIUCCI N GIOVANI SIR ANTONY VAN DICK 1° MB ALL. DEL FUOCO G. PR. DEL PINTO E. ZAR 2° MB ALL. DEL FUOCO G. PR. MARINELLI M. FEMMINE CAMPIONI EVITA DI COLFOSCO 1° R/ CACIB ALL. COLFOSCO. PR. ALL. COLFOSCO DI FIORAVANZI LIBERA DHALIAG DI COLFOSCO 1° R/CAC ALL. COLFOSCO PR. GANDINI A. BUFFY 2° ECC ALL. CECCHINI E. PR. SODI A. INTERMEDIA JOIE DE VIVRE DES JARDINS D’EBENE 1° CAC/CACIB/BOB

ALL. DUCHMANN G. MORDENTI V. GIOVANI ANDREABUDEAUJARDIN 1° ECC ALL. CIARI L. PR. DEL GRAZIA R. LIQUIRIZIA NERA DES ILES BORROMEES 2° ECC ALL. CASSANO A. PR. DEL FUOCO G. CANE DA PASTORE BELGA MALINOIS MASCHI LIBERA PIE 1° ECC ALL. BARTOLI F. PR. PLATANI M. MISTER X – 2° MB ALL. MORABITO G. PR. DE NARDIS L. INTERMEDIA WINALMIKS THE SENTINEL 1° CAC/CACIB/ BOS ALL. PAVANATI M. PR. SPINELLI G.

Speciale Bastia Umbra -Winalmik’s She’g Got The Look, 1° Ecc. Cl. Giovani, BOB Malinois

NALMIKS DISCOVERY ONE 1° ECC ALL. PAVANATI M. PR. MELEGARI D. JUNIORES AXEL 1° MP ALL. GARRAMONE R. PR. BELPEDIO C. FEMMINE LIBERA IZZI LA MASCHERA DI FERRO 1° MB ALL. BERRUTO L. PR. FORTINI C. LIVE IS LIFE – 2° MB ALL. BARTOLI F. – PR. SGUILLA E. LAVORO CHUNLI 1° ECC ALL. ANDREUCCI A. – PR. FRATINI J. INTERMEDIA WINALMIKS BELLADONNA 1° CAC/CACIB ALL. PAVANATI M. PR. MELEGARI D. GIOVANI WINALMIKS SHE’S GOT THE LOOK 1° ECC – BOB ALL. PAVANATI M. – PR. MELEGARI D.

Speciale Bastia Umbra -Winalmik’s The Sentinel CAC, CACIB, BOS Malinois

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C L U B CANE DA PASTORE BELGA TERVUEREN MASCHI LIBERA FARAMIR DI COLFOSCO 1° CAC/CACIB/BOS ALL. COLFOSCO – PR. ALL. COLFOSCO DI FIORAVANZI JAGER LUCKY 2° R/CAC ALL. GARDI F. PR. GARDI F. LAVORO GERGECLOONEY DI MONTERUPINI 1° CAC – R/ CACIB ALL. BACCIATI M. PR. DEL GRAZIA REBECCA INTERMEDIA LEGOLAST DES LOUPS DE MOUSETTE 1° ECC ALL. ADORNI M. PR. DI GIACINTO M. VETERANI WATERLOO STAR QUORUM 1° ECC ALL. PATAKI E. PR. LEGGERINI P. FEMMINE LIBERA JOY WATERLOO 1° ECC ALL. ALLEGRINI L. PR. LEGGERINI P. LAVORO LUAVJAN’S LA VIE EN ROSE 1° CAC - R/CACIB ALL. BOTTAGISIO P. PR. FRANZINI P. INTERMEDIA LUAVJAN’S LISBOA CAC/CACIB/BOB ALL. BOTTAGISIO P. PR. BALLERINI L. RADUNO CAPB BUSTO ARSIZIO 29/10/2016 GIUDICE MANOLA POGGESI CANE DA PASTORE BELGA GROENENDAEL MASCHI GIOVANI LORD BYRON GORDON DES ILES BORROMEES 1° MB ALL. ALBERTO CASSANO PR. DORIA FRANCESCO LAVORO CH. I DREAM DEI BACI RUBATI 1° CAC ALLEV. E PR. ROSITA TROTTI INTERMEDIA KENOG DI TORRE D’ARESE 1° R/CAC ALLEV . E PR. POLEDRI ENZO LIBERA INCHIOSTRO DEI BACI RUBATI 1° CAC BOB

ALL. TROTTI ROSA PR. BAGLIONI BARBARA GOTANG 2° ECC. ALL. ROSSI RAFFAELLE PR. RATT DAVIDE VETERANI CH. BYRONG DEI BACI RUBATI 1° ECC. MIGLIOR VETERANO ALL. TROTTI ROSITA PR. SCHIANO RAFFAELE FEMMINE GIOVANI LA VIE EST BELLE DES ILES BORROMEES 1° ECC. MIGLIOR GIOVANE BOS ALL. ALBERTO CASSANO PR. MATTAROZZI MICHELA INTERMEDIA JOIE DE VIVRE DES JARDINS D’EBENE 1° ECC. ALL GILBERT DUCHMANN PR. MORDENTI VALERIO LIBERA JOY G DI TORRE D’ARESE 1° CAC ALEV. E PR. POLEDRI ENZO DHALIAG DI COLFOSCO 2° R/CAC ALL. FOSCO FIORAVANZI PR. GANDINI ALESSIO CANE DA PASTORE BELGA MALINOIS MASCHI GIOVANI WINALMIK’S DISCOVERY ONE 1° ECC. ALL. MICHELA PAVANATI PR. GUIDOTTI SIMONA INTERMEDIA WINALMIKS THE SENTINEL 1° CAC BOB AL. L MICHELA PAVANATI PR. SPINELLI GIAN LUIGI LIBERA MISTER BAD GUYM 1° R/CAC ALL. MORABITO GIADA ALEXANDRA PR. AGOSTINI O DEGL’INNOCENTI FRANCESCA ITALO DU MAS DES LAVANDES 2° ECC. ALL MME AURIAN BERNADETTE PR. PLAVAN FRANCO FEMMINE GIOVANI WINALMIK’S SHE’S GOT THE LOOK 1° ECC. BOS ALLEV. WINALMIK’S PR. PAVANATI MICHELA LAVORO DREAM VOM HIRTENGARTEN 1° MB ALL. THOMAS HERZOG PR. DE BONA ALESSANDRA

Raduno Busto Arsizio - Il podio del Best in Show Giovani

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Raduno Busto Arsizio - Inchiostro dei Baci Rubati CAC, BOB Groenendael INTERMEDIA WINALMIK’S BELLADONNA 1° CAC ALLEV. WINALMIK’S PR. PAVANATI MICHELA LIBERA MARGOT 1° MB ALL ANDREUCCI ALESSIO PR. GIOVINETTI DOMENICO JOSEPHINE LA MASCHERA DI FERRO 2° MB ALL BERRUTO LILIANA PR. NERVI VALENTINA CANE DA PASTORE BELGA TERVUEREN MASCHI JUNIORES MILLO 1° MP MIGLIOR JUNIORES ALL. STEFANIA SALVEMINI PR. CANELLA ALDO HADES 2° MP ALL. ARZAMENDIA GABRIELA FERNANDA PR. LUINI PAMELA GIOVANI ASTRO SIRIUS 1° ECC.

Raduno Busto Arsizio - Ch. Irresistible Mister Red dei Baci Rubati - 1°Ecc. Classe Campioni, Miglior Maschio


C L U B ALL. BERTILLA SMANIOTTO PR. CARRE ALEXANDRE INTERMEDIA QUARRY IT’S ME DI SCOTTATURA 1° ECC. ALL. WILLEMINE VAN DEIJL PR. PICCONE ERIKA LIBERA FARAMIR DI COLFOSCO 1° CAC ALLEV. E PR. ALLEV. DI COLFOSCO IAN DE LA DOUCE PLAINE 2° R/CAC ALL. TARTARE MARTINE PR. PLAVAN FRANCO CAMPIONI IRRESISTIBLE MISTER RED DEI BACI RUBATI 1° ECC. BOS ALLEV. E PR. ROSITA TROTTI

Raduno Busto Arsizio - Winalmik’s She’s got the Look, Miglior Femmina Malinois

FEMMINE LAVORO LUAVJAN’S LA VIE EN ROSET 1° CAC ALL. BOTTAGISIO PIETRO PR. FRANZINI PAMELA INTERMEDIA LA ROCHELLE 1° CAC BOB BIS ALL. BOTTAGISIO PIETRO PR. SARTEANETTI GABRIELE LET IT BE YOUR WAY 2° ECC. ALL . RITA BERCES PR. SIMONELLI CARLOTTA LIBERA JUMANJI DES LOUPS DE MOUSETTE 1° R/CAC ALL. MASSIMO ADORNI PR. GUGLIELMONE GABRIELLA I HAVE A DREAM DU CLOCHER DE FEE MELUSINE 2 ECC. ALL. MORCRETTE LAURENCE PR. CASSANO ALBERTO

Raduno Busto Arsizio - Luavjan’s La Rochelle, CAC, BOB Tervueren BIS

MIGLIOR GRUPPO DI ALLEVAMENTO Gruppo Groenendael Allevamento dei Baci Rubati : • CH. BYRON DEI BACI RUBATI • CH. I DREAM DEI BACI RUBATI • INCHIOSTRO DEI BACI RUBATI CLUB AMATORI PASTORI BELGI C/O TROTTI ROSA - VIA DEI VIGNO’ 22 21100 VARESE (VA) Tel. 335-405128 - capb@legalmail.it http://www.capb-club.com

Raduno Busto Arsizio Ch. Byron dei Baci Rubati BIS Veterani

Recensione BELLE STORIE SUI CANI Dai più grandi scrittori di ogni epoca Edizioni L’Età dell’Aquario Da Turgenev a Pirandello, da Maupassant a Jack London, da Edith Warton a Kipling, molti grandi scrittori hanno celebrato l’animale domestico che da più tempo vive insieme all’uomo. Intelligenti, curiosi, coraggiosi, fedeli, romantici, ma anche permalosi e pasticcioni, i cani sono protagonisti (o comprimari) di pagine memorabili sia per gli appassionati di letteratura sia per i cinofili. I racconti di questa antologia appartengono ai generi più diversi: il comico, il fantastico, il surreale, il gotico, il sentimentale, il fiabesco, l’horror… E provocano in chi legge una gamma di emozioni sorprendentemente vasta. Ma una cosa è certa: i cani di cui parlano non deludono mai e, alla fine, hanno sempre la meglio su ogni avversità. Raduno Busto Arsizio - Winalmik’s The Sentinel, CAC, BOB Malinois

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I CANI FIUTANO L’ISOPRENE ORGANO UFFICIALE DELL’ENCI Ente Nazionale della Cinofilia Italiana n. 1 gennaio 2017 – Anno 63°

Beagle. Foto Fabio Nolli.

DIRETTORE RESPONSABILE: Fabrizio Crivellari UFFICIO STAMPA E PUBBLICHE RELAZIONI: Rodolfo Grassi REDAZIONE: Renata Fossati PROPRIETÀ ED EDITORE: ENCI Milano HANNO COLLABORATO: Roberto Aguzzoni, Cinzia Aymaretti Camia, Giorgio Bellotti, Laura Bianchi, Annalisa Benzoni, Fabrizio Bonanno, Ernesto Camassa, Fausto Cavalieri, Silvia Dalmasso, Paolo Dondina, Renata Fossati, Rodolfo Grassi, Valter Grossi, Selene Magri, Paolo Maranto, Giusy Mazzalupi, Gianercole Mentasti, Ludovico Sammartini, Marco Ragatzu ENCI IN INTERNET: www.enci.it informazioni: info@enci.it soci: soci@enci.it segreteria: segreteria@enci.it libro genealogico: lg@enci.it expo: expo@enci.it prove: prove@enci.it redazione: redazione@enci.it biblioteca: biblioteca@enci.it REDAZIONE, PUBBLICITÀ: 20137 Milano - Viale Corsica 20 Tel. 02/7002031 Fax 02/70020323 IMPAGINAZIONE GRAFICA: Studio DOD design - Massa Lombarda (RA) STAMPA: ELCOGRAF S.p.A. Via Mondadori 15 37131 Verona SPEDIZIONE PER L’ITALIA E PER L’ESTERO: ELCOGRAF S.p.A. Via Mondadori 15 37131 Verona La quota associativa dei Soci Allevatori è pari a euro 51,65 e dei Soci Aggregati a euro 5,00; ai soli fini postali, euro 2,00, sono da considerarsi quale quota di abbonamento alla rivista.

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Associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

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Grazie ad una ricerca del Wellcome TrustMRC Institute of Metabolic Science e dall’Università di Cambridge, gli scienziati sono finalmente riusciti a spiegare il meccanismo attraverso il quale i cani - appositamente addestrati - riescono, tramite il prezioso olfatto, ad identificare gli sbalzi di glucosio nel sangue di persone affette da diabete di tipo 1. La misteriosa molecola sarebbe l’Isoprene, un composto chimico spesso rilevato nel respiro umano. I ricercatori hanno coinvolto otto donne affette da diabete di tipo 1 e, in una condizione controllata e di sicurezza, hanno abbassato i loro livelli di glucosio nel sangue, quel tanto da attivare una risposta nel cane addestrato. Tramite spettrometria, hanno quindi ricercato variazioni nelle sostanze chimiche presenti nel respiro, così come elementi che, in condizioni di normalità, non sempre sono presenti in grande quantità. Dai dati, è emerso come in caso di ipoglice-

mia aumentino i livelli di isoprene, a volte anche più del doppio rispetto alla comune media. Gli umani non possono identificare l’isoprene tramite l’olfatto, mentre i cani sono molto sensibili a questo tipo di elemento chimico. Di conseguenza, alla diminuzione dei livelli di glucosio, il proprietario del cane comincia a emettere con la respirazione maggiori quantitativi dell’elemento: il cane li riconosce e avvisa per tempo il compagno umano della necessità dell’insulina. Lo stesso procedimento, sebbene dovrà essere indagato, potrebbe essere rinvenuto anche nelle altre patologie dove i cani addestrati sono normalmente impiegati. Dati questi risultati, i ricercatori sperano di poter elaborare un dispositivo medico portatile che permetta alle persone diabetiche di misurare i loro livelli di isoprene, affinché possano predire crisi ipoglicemiche.

ERRATA CORRIGE INC novembre, pag. 54 “Il Racconto della Coturnice”. La corretta definizione di “coturnice alectoris gracca gracca”, più volte citata nell’articolo è: “coturnice alectoris graeca graeca”.


Border Collie e Pastore Tedesco. Foto Anna Munari.

... come segreti d’inverno

Chow Chow. Foto Suncica Lazic.



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