i nostri
Cani
Anno 57 num. luglio 2011
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Catania, dibattiti e Mostra fotografica
Il Cirneco fa cultura Il dibattito con Giuseppe Veraldi, Antonio La Barbera e Domenico Tricomi
Il Comune di Catania, nella persona dell’Assessore alla cultura e grandi eventi Marella Ferrera, ha messo a disposizione il Palazzo Platamone, uno dei suoi edifici più antichi e suggestivi, per dare vita ad una manifestazione culturale che ha avuto per soggetto il Cirneco dell’Etna. La mostra iconografica, che è stata aperta dal 5 al 15 maggio presso il Palazzo della Cultura, è scaturita da un atto di amore verso la razza più antica del Mediterraneo e verso Agata Paternò Castello di Carcaci la Nobildonna catanese che negli anni trenta del secolo scorso riuscì a recuperarla e a farla riconoscere dall’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana. La mostra iconografica e fotografica, spon sorizzata da La Sicilia e Simeto Docks che ha realizzato la stampa dei pannelli, è stata curata da Elena Catarame e Pucci Majorana e documenta la storia di un cane che trova fondamenta nelle antiche civiltà mediter ranee e vede la Sicilia come patria di acco glienza e sviluppo. Nell’ambito di questa mostra fotografica La Società Amatori del Cirneco l’8 maggio ha organizzato un dibattito sulla razza se guito da un raduno con rilascio del CAC. Dopo i saluti, da parte del presidente Giuseppe Veraldi, rivolti ai presenti e a quanti hanno collaborato alla manifesta zione, sono intervenuti come relatori il giornalista Felice Modica, Antonio La Barbera e Domenico Tricomi affrontando i
temi della storia e del mito, della realtà della razza e del suo rilancio. Molti e puntuali gli interventi dei presenti a testimonianza dell’interesse, dell’affetto e dell’emozione che il Cirneco suscita nell’animo dei cinofili siciliani. La nota tecnica predominante è stata quella di evi denziare il rapporto stretto che ha sempre legato il Cirneco con l’attività venatoria, dote essenziale, che gli ha permesso di conservarsi per migliaia di anni e che rap presenta la certezza principale in grado di poter dare, per il futuro, garanzie nella conservazione dei suoi caratteri etnici.
Dopo una breve pausa e un rinfresco of ferto dall’organizzazione, ha avuto inizio il Raduno che ha visto 48 soggetti confron tarsi e sottoposti al giudizio del Dott. Alessandri un esperto giudice che più volte è stato chiamato a giudicare questa razza. Eccellente l’aspetto morfologico della maggior parte dei soggetti presenti con una nota confortante rispetto alla pre senza di rusticità esteriore, che è una ca ratteristica di razza e che da tempo era raro vedere nelle manifestazioni di bellezza. Migliore femmina Mariolà, miglior ma schio Teseo del Gelso Bianco al quale è stato assegnato anche il BOB. La presenza di molti giovani appassionati intervenuti al dibattito e che poi hanno presentato i loro cani al raduno rappre senta una ulteriore nota di fiducia per il futuro di questa razza e la consapevolezza che gli sforzi profusi dai vecchi allevatori sono stati rivolti in buona parte nella giusta direzione. Un saluto ma soprattutto un af fettuoso ringraziamento a Livia Giacchetti, figlia della indimenticata Donna Agata Paternò, che in silenzio e con riservatezza è stata capace di cucire legami su interessi diversi e contribuire a spianare la strada per attuare i presupposti per la riuscita di questo straordinario evento. Jane Moore
Migliore femmina Mariolà, miglior maschio Teseo del Gelso Bianco
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