INC giugno 2011

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i nostri

Cani

Anno 57 num. giugno 2011

che un buon mantello non sarà maturo prima dei due anni ed il cucciolo mostra una qualità di pelo ben diversa da quella degli adulti per sofficità e tessitura. Oggi invece vediamo cuccioli di Bedlington con mantelli assolutamente fuori da ogni standard, fitti lanosi senza pigmento, senza wire hair frammisto, ma ciò che più si nota è la mancanza di colore tant’è che molto spesso mi sento dire: ma come mai i suoi cani non sono bianchi? I miei cani non devono essere bianchi perché il bianco non è contemplato come colore per il Bedlington terrier. I colori ammessi dallo standard sono:

ben evidente e le angolature non sono esasperate: tutto fa capire che il cane può e deve avere una spiccata attitudine alla corsa e allo scatto. Pertanto la struttura fisica deve essere di buona ossatura ma di conformazione longilinea con giusto rapporto fra altezza al garrese e lunghezza dell’avambraccio, fra profondità ed ampiezza del torace in rapporto alla lunghezza del tronco. Soggetti troppo massicci, senza dorsale, con avambraccio corto e torace largo non rispecchiano le caratteristiche della razza; sovente troviamo gomiti scollati dal torace con andature sgraziate e poco produttive; sempre più spesso vediamo cani che steppano e

- LIVER colore antichissimo che dona al cane una struttura più massiccia rispetto al colore blu - BLUE colore che è più diffuso a tutt’oggi - LIVER & TAN colore molto raro che in un soggetto adulto non è distinguibile da un color liver classico - BLUE & TAN colore poco diffuso e molto bello; da apprezzare soprattutto quando il soggetto mantiene una ben netta divisione delle pezzature anche da adulto - SANDY ulteriore diluizione del liver; poco apprezzata in Inghilterra dove invece la pigmentazione riveste ancora una sua notevole importanza. In effetti, oggi si ricominciano a vedere in Inghilterra dei Bedlingtons con colori ben definiti in particolare c’è stato un ritorno del liver puro. Inoltre bisogna sottolineare che il colore del mantello nel Bedlington non è stabile: nel corso dell’anno e delle stagioni l’intensità della pigmentazione varia moltissimo: ad esempio nei soggetti blue il manto da scuro come il carbone sui fianchi e sul costato diventa sempre più chiaro fino ad acquisire un colore grigio perla per poi tornare a scurirsi; lo stesso vale per il liver che da color cioccolato diventa color miele chiaro. Nelle femmine poi la stagione ormonale determina ancor più con forza l’intensità del colore del mantello. Come ho già sottolineato, il Bedlington è un cane sportivo: il torace è ampio, le costole sono piatte, i lombi sono forti ed arcuati, i garretti hanno una muscolatura

mancano di spinta posteriore. Non sempre ciò che è glamour è corretto! I cani ed in particolare il Bedlington terrier deve essere giudicato anche in movimento: l’andatura è leggera, appena saltellante, molto aggraziata: la componente di sangue levriero è ben evidente ad un occhio appena esperto. Non possiamo pensare che un levriero cammini di buon trotto con la testa ben dritta al modo di un Fox o di un Westhighland e allora perché dovremmo pretenderlo da un Bedlington che per metà è un levriero? A guinzaglio sciolto risalta l’andatura elastica e armonica di questi soggetti se ben costruiti, mentre tirandoli per il collo induciamo il cane ad una andatura forzosa e steppante che di solito è un difetto grave dovuto ad una insufficiente lunghezza dell’omero che quindi determina una iperflessione dell’avambraccio nel movimento.

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Negli anni Settanta il Bedlington terrier divenne tristemente famoso per una malattia genetica ereditaria che induceva degenerazione epatica per accumulo progressivo di rame all’interno delle cellule epatiche stesse. Non starò qui a dilungarmi su queste tremenda malattia ma per dovere di cronaca mi sento di precisare che la Coppertoxicosis può manifestarsi in due forme distinte: una iperacuta con caratteristiche emorragiche che colpisce di solito i Bedlington a 3 -4 anni di età e che normalmente è infausta; ed una forma cronicizzante che in genere compare intorno ai 7-8 anni: questa seconda forma è di solito più controllabile clinicamente anche se non curabile. Oggi siamo riusciti a contenere questa malattia grazie a test genetici volti ad individuare i geni responsabili di tale patologia, test messi a punto da ricercatori inglesi e canadesi. Ancora non si è riusciti ad individuare tutti i geni responsabili della sua manifestazione ed abbiamo purtroppo ancora rari casi di malattie in soggetti pur testati sani, ma possiamo dire che la diffusione è fortemente in calo. La Copper toxicosis oggi si testa direttamente sui cuccioli di poche settimane e oggi tutti gli allevatori seri forniscono sempre i dati riguardanti questa patologia in riferimento ai cuccioli e ai loro genitori. Tornando al Bedlington terrier devo sottolineare un particolare che non va assolutamente dimenticato: il suo carattere. Se l’aspetto può non piacere a tutti, il carattere invece conquista chiunque lo avvicini: è dolce e gentile nei modi, affettuoso ma non appiccicoso, sa divertirti con movenze buffe ed abilità da giocoliere… insomma è un grande compagno che di solito viene accettato sia negli alberghi che nei ristoranti proprio per questa sua aria innocua… Per coloro che volessero informarsi di più sulle caratteristiche venatorie del Bedlington terrier consiglio di leggere il libro “WORKING BEDLINGTONS” di John Glover e di consultare il blog inglese “ALTERNATIVE BEDLINGTONS” dove potrete trovare delle fantastiche immagini di Bedlington da lavoro come non li avrete mai immaginati ed anche vedere quali colori possono avere questi splendidi animali nel loro Paese di origine. Giulia Anselmi Medico veterinario

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