Il Geometra Bresciano - n.4 del 2015

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IL GEOMETRA BRESCIANO

Anno XL N. 4 luglio-agosto 2015

Rivista bimestrale d’informazione del Collegio Geometri della provincia di Brescia con la collaborazione dei Collegi delle province di

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IL GEOMETRA BRESCIANO Rivista bimestrale d'informazione del Collegio Geometri della provincia di Brescia

Il quadro della pittrice prof. Livia Cavicchi, esposto nella sede del Collegio Geometri di Brescia, sintetizza con efficacia la multiforme attività del geometra nei secoli.

Direttore responsabile Bruno Bossini Segretaria di redazione Carla Comincini Redazione Stefano Benedini, Alessandro Colonna, Mario Comincini, Giovanni Fasser, Piero Fiaccavento, Stefano Fracascio, Francesco Ganda, Antonio Gnecchi, Franco Manfredini, Fulvio Negri, Giovanni Platto, Andrea Raccagni, Nicolò Sarzi Sartori, Marco Tognolatti, Giuseppe Zipponi Hanno collaborato a questo numero Nadia Bettari, Elena Biban, Pierluigi Defendenti, Alfredo Dellaglio, Vittorina Ferrari, Stefano G. Loffi, Silvana Malusardi, Gabriele Mercanti, Bruno Quadrio, Franco Robecchi, Antonella Tonoli

Direzione, redazione e amministrazione 25128 Brescia - P.le Cesare Battisti 12 Tel. 030/3706411 www.collegio.geometri.bs.it Editing e impaginazione Francesca Bossini - landau Concessionario della pubblicità Emmedigi Pubblicità Via Arturo Toscanini, 41 - 25010 Borgosatollo (Bs) Tel. 030/6186578 - Fax 030/2053376 Stampa IGB Group/Grafo Via Alessandro Volta, 21/A - 25010 San Zeno Naviglio (Bs) Tel. 030/3542997 - Fax 030/3546207

EDITORIALE Ancora sulla professionalità inscindibile dalla formazione

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INTERVISTA Una Rete nazionale tra le professioni per trovare soluzioni condivise

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DAL CONSIGLIO NAZIONALE Precisato l'accordo tra CNG e i Notai Per la DIA un modello unico nazionale

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DALLA CASSA DI PREVIDENZA Nuovo servizio: DURC on-line per le stazioni appaltanti 14 Accordo con BNL: operazioni bancarie più vantaggiose 15 Regolarizzazione inadempienze contributive inferiori a 500 euro 16 DAL COLLEGIO DI BRESCIA Cena sociale 2015 Riconoscimenti ai giovani e premiazioni degli “anziani” 18 “LEXGIORNATE” di Brescia 2015 24 60° convegno nazionale SIFET Produzione e fruizione di dati geospaziali 28 FORMAZIONE Il nostro Presidente sulla formazione continua

Associato alI’USPI

GEOMETRI IN EXPO I geometri all'expo di Milano Le proposte da Sondrio e Lodi Luca Miotti 3JRVBMJmDB[JPOF VSCBOB .JMBOP Dal Collegio di Sondrio 3JRVBMJmDB[JPOF EJ VO CPSHP NPOUBOP DemoField: campo dimostrativo Note tecniche sulla realizzazione del progetto agricolo “Made in Lodi”

Gli articoli firmati o siglati rispecchiano soltanto il pensiero dell'Autore e non impegnano né la rivista né il Collegio Geometri. È concessa la facoltà di riproduzione degli articoli e delle illustrazioni citando la fonte. Gli articoli e le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

SCUOLA 'FTUB EJ mOF BOOP TDPMBTUJDP a Canton Mombello

Di questa rivista sono state stampate 7.567 copie, che vengono inviate a tutti gli iscritti dei Collegi di Brescia, Lodi, Sondrio. N. 4 – 2015 luglio-agosto Pubblicazione iscritta al n. 9/75 del registro Giornali e periodici del Tribunale di Brescia il 14-10-1975 Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Brescia

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Un'opzione innovativa sulla Tecnologia del legno all'Istituto “Einaudi” di Chiari L’alternanza scuola-lavoro: pensiero e azione

LEGALE Il contratto preliminare e gli immobili in corso di costruzione

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SICUREZZA CANTIERI .PEFMMJ TFNQMJmDBUJ QFS MB SFEB[JPOF EFM 144 (Parte quinta) 54 CATASTO Il ravvedimento per tardiva presentazione 66 $PNNJTTJPOF $BUBTUP 5PQPHSBmB 5FSSJUPSJP Verbale del 15 giugno 2015 68 CONDOMINIO Distanze legali dei sistemi condominiali 70 Commissione Amministratori Immobiliari Verbale del 24 giugno 2015 71 ESTIMO – VALUTATORI IMMOBILIARI Commissione Estimo e Valutatori Immobiliari Verbale del 24 giugno 2015 74 CTU A Brescia un nuovo giudice alle esecuzioni immobiliari

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URBANISTICA Notizie utili sugli ecobonus

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AGRICOLTURA Siccità & Irrigazione: un sistema incompleto

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GEOLOGIA La conoscenza del territorio per la prevenzione sismica (Parte prima) 83

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CULTURA Presidenti degli Usa illustri geometri

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Novità di Legge Aggiornamento Albo

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EDITORIALE Bruno Bossini

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ontinua a mantenersi di grande attualità la discussione sui temi legati alla formazione professionale dei neo-geometri. Sopratutto quelli inerenti l’approfondimento delle conoscenze tecnico-professionali che iniziano nel periodo della preparazione scolastica ma si concretizzano, o dovrebbero concretizzarsi, nel periodo di praticantato che essi svolgono in preparazione dell’Esame di Stato. L’argomento della formazione, che le regole della nostra categoria rendono poi continua, li accompagnerà giorno per giorno durante tutta la loro carriera professionale ed è fortemente legato a tutti quei provvedimenti del governo e del potere legislativo che vengono messi in atto per favorire l’avviamento al lavoro, con il fine ultimo di risolvere l’annoso e tutt’ora irrisolto problema della disoccupazione giovanile che in alcune zone d’Italia ha raggiunto numeri allarmanti. Riteniamo quindi utile ritornare a “battere il tasto” su una questione – quella della professionalità – spesso trattata su queste colonne e l’occasione ci è suggerita da due fatti: la recente approvazione della L.107 del 3 luglio u.s. (quella comunemente detta della Buona Scuola) e la quasi concomitante presa d’impegno del nostro Consiglio Nazionale che dovrebbe concretizzarsi in una “radicale revisione della modalità di accesso alla libera professione” (vedi intervista del 2 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

Ancora sulla professionalità inscindibile dalla formazione

presidente Savoncelli sul n. 2014/5 di questa rivista). Accesso che ora avviene con sistemi e modi operativi che si differenziano tra loro in durata e contenuti: un motivo, questo, di confusione e incertezza per tutti i neo-geometri che hanno scelto l’indirizzo della libera professione e una probabile causa del forte calo di iscrizione agli Istituti Tecnici per Geometri (ora C.A.T.) che stiamo lamentando da tempo. Le due novità peraltro riguardano aspetti formativi che oltre a non essere antitetici tra loro possono, se messi in sinergia, costituire il mezzo più adeguato per “costruire” quella formazione professionale così essenziale all’esercizio della professione. Ma andiamo per ordine, e cominciamo dalla “Buona Scuola” che presenta nel suo testo diverse novità normative fortemente volute per favorire l'acquisizione professionalità sin dal periodo della formazione: • Alternanza scuola-lavoro (Art. 33). rispetto a quanto già prevedeva il D.L. 77/2005, è stato di molto aumentato (sino a 400 ore annue per gli ultimi 3 anni di corso) il periodo di “contatto” obbligatorio con l’esperienza delle attività lavorative. E non è poco se si pensa che si tratta di ben 50 giornate di 8 ore e che tale esperienza di lavoro potrà essere svolta anche all’estero (Art.35). L’importante attività didattica sarà inclusa nell’offerta formativa di ogni Istituto e terrà conto nelle sue modalità

attuative della carta dei diritti e dei doveri sottoscritta dagli studenti per un loro più proficuo coinvolgimento (Art.37). • Condivisione con il mondo del lavoro (art. 41). Al fine di garantire un adeguato contatto tra le due realtà formative (scuola e impresa) viene costituito presso le C.C.I.A. l’elenco delle imprese e delle organizzazioni di lavoro (ad esempio il Collegio dei Geometri) che intendono partecipare alla nuova attività didattica. Con detto elenco sarà anche prevista l’indicazione del numero di studenti che di volta in volta potranno essere coinvolti nei tempi (presi anche fuori orario scolastico) e con gli scopi previsti dai vari percorsi formativi che coinvolgeranno tutti i soggetti costituenti la filiera del lavoro professionale. • Curriculum studenti (art. 30). L’attività di alternanza scuola-lavoro che costituirà la base del patrimonio formativo dello studente sarà inclusa nel curriculum dello studente medesimo (con i risultati e le votazioni ottenute) che sarà presentato da quest’ultimo all’esame di abilitazione. • Nozioni sulla salute e sicurezza dei cantieri (art. 38). Entra a far parte integrante del piano di studi quinquennale questa specifica formazione tecnico-professionale che si riallaccia ad un settore della nostra professione molto praticato dai geometri liberi professionisti.

• Nozioni sul risparmio energetico e sull’impiantistica (art. 49). I geometri neo-diplomati che intenderanno frequentare nel post-diploma il corso di I.T.S. o I.F.T.S. potranno sulle materie sopra indicate ottenere un attestato specialistico che potrà essere loro utile sia per affrontare l’Esame di Stato, ma in seguito anche per svolgere nella successiva professione mansioni tecniche molto richieste dal mercato. Si tratta, come vedete, di novità non di poco conto che incideranno fortemente nella formazione professionale degli studenti. E veniamo ora alla proposta di riforma sull’accesso alla professione che dovrebbe, nell’intendimento del nostro massimo organismo nazionale (il C.N.G.), facilitare e di molto l’avvicinamento dei neo-abilitati alla professione che potrebbe anche porre le basi per il superamento dell’obbligatorio Esame di Stato che, con le sue attuali modalità operative (poco garantiste della effettiva acquisita professionalità da parte dei candidati), continua a rappresentare come ben sappiamo un “problema” per la nostra categoria. Sia il praticantato (ora di 18 mesi), sia la laurea breve (di 3 anni), sia i corsi (di 6 mesi) specializzanti che dovrebbero essere svolti presso i Collegi anche eventualmente in modalità on-line non riescono a raggiungere quei risultati in termini di professionalità che la categoria si auspica.


EDITORIALE

ALBI – ISCRIZIONI

La confusione è sovrana. Leggo su Italia Oggi: “L’attestato della nuova istruzione tecnica non basta per esercitare la professione intellettuale”. Serve almeno una laurea triennale. La riforma Gelmini, per quanto riguarda i geometri, ha portato la categoria nel caos annullando il titolo del geometra, sostituendolo col C.A.T. (Costruzioni Ambiente e Territorio) e ad una incomprensione totale. Il MIUR invia circolari ai direttori degli uffici scolastici regionali, ai dirigenti degli ambiti territoriali e degli istituti scolastici, sui modelli di diploma di istruzione secondaria di secondo grado, che considerano negativamente l’inserimento del diplomato nella libera professione. Inoltre la riforma Gelmini abroga una norma (Dlg. 294/1997) limitando di conseguenza le funzioni professionali di alcune professioni, geometri compresi. Che il tempo richieda le riforme è comprensibile, ma che le riforme portino più danni che meriti, con conseguenze negative per l’incompletezza e l’elaborazione di norme spesso contraddittorie non è condivisibile.

Bene fa, quindi, il Consiglio Nazionale a prevedere, su un tema così essenziale come quello dell’accesso alla professione, un radicale mutamento di strategia. Si pensa all’uopo (per Brescia la cosa non è nuova in

Si suol dire che i meriti e le colpe dei padri ricadono sui figli. Probabilmente i massimi esponenti della nostra categoria, al tempo della riforma Gelmini ed altre interpretazioni negative, non sono riusciti a farsi sentire in ambito politico, non intuendo quale danno avrebbe causato al libero professionista C.A.T. ed alla categoria in generale. L’esigenza di una laurea del geometra, richiesta principalmente a livello europeo, nonostante le numerose proposte avanzate dai geometri liberi professionisti, è stata contrastata e sottovalutata anche da dirigenti della nostra categoria. Con la miopia si vede poco lontano. Speriamo che l’attuale proposta di un percorso a livello accademico post diploma, proposto dall’attuale nostro Consiglio Nazionale, a cui va il merito, giunga presto a buon fine per soddisfare le attese dei nostri giovani diplomati. A tutti un cordiale saluto.

quanto forse per prima in Italia ha lanciato l’idea) di organizzare presso gli Istituti Tecnici per Geometri un post-diploma che avrà valenza universitaria (i docenti universitari cureranno in particolare le materie di forma-

Giovanni Platto

zione tecnica generale) con un cospicuo intervento di professionisti geometri e non sulle materie professionali. Non interessa alla categoria una copia della laurea breve (che non ha dato risultati significativi), ma piut-

tosto una sorta di laurea che abiliti all’effettivo esercizio della professione di geometra. Il post-diploma si prefigge quindi di garantire e preparare il candidato all’espletamento del nostro mestiere, come ben dice il presidente Savoncelli, “attraverso un ciclo triennale altamente professionalizzante con studi specifici bloccati sulle tipiche materie della nostra professione: costruzioni, topografia, estimo e diritto”. Sarà questo il modo più congeniale per far conquistare al titolo di geometra quel “valore europeo – sono sempre parole di Savoncelli – che ora il guazzabuglio di percorsi che caratterizzano l’accesso alla professione, non può garantire”. Sarà anche la risposta più adeguata alle norme europee che prevedono per l’immediato futuro la trasformazione delle scuole tecniche superiori (che ora, come sappiamo, hanno un ciclo quinquennale) in un nuovo ciclo di studi professionali di 4 anni di scuola superiore e 3 anni di post-diploma specializzante. Per concludere, resta solo da ribadire che i due importanti aspetti innovativi che sono proposti potranno, se ben organizzati in sinergia tra loro, garantire (è questo l’auspicio della nostra categoria) l’acquisizione per i futuri geometri di quella professionalità che per ora purtroppo risulta ancora scarsa, durante la formazione scolastica e durante la preparazione all’attività professionale. T IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 3


INTERVISTA

Un Rete nazionale tra le professioni per trovare soluzioni condivise

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aro Galbiati, dalle tue parole alla nostra cena sociale pare proprio che il nuovo Consiglio nazionale creda molto nella Rete delle professioni tecniche. Ne hai parlato con fervore, persino con entusiasmo, ma da quest’organismo ci possiamo dav4 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

vero aspettare la soluzione di tante controversie? “Non lo so, io comunque ci credo. Credo soprattutto che il dialogo con le altre professioni non abbia alternative. È infatti un passaggio imprescindibile innanzitutto per

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La parola chiave è una sola: dialogo. Dialogo con le altre professioni tecniche per affrontare insieme problemi comuni, trovare soluzioni condivise da proporre anche al legislatore ed evitare il più possibile il contenzioso tra i professionisti. Si ispirano a questo una serie di iniziative del Consiglio Nazionale a cominciare dal serrato confronto nella Rete professionale che riunisce ben 9 diverse professioni e da quello al tavolo ristretto con ingegneri, architetti e geometri centrato sulla sovrapposizione delle competenze soprattutto nell’ambito edilizio. Un dialogo che comincia a dare i suoi frutti, come ha spiegato il consigliere nazionale lombardo, Cesare Galbiati, intervenendo alla nostra annuale cena sociale. Un tema che abbiamo pensato di approfondire con questa intervista, approfittando della presenza a Brescia di Galbiati per un convegno e una riunione della consulta regionale che si sono tenuti in luglio. Il collega Galbiati è stato il primo presidente del Collegio di Monza nel 2007, quando la Brianza si è staccata da Milano, è rimasto in carica due mandati ed è stato eletto nell’ultima tornata in Consiglio Nazionale, dove fa parte del gruppo di maggioranza che ha espresso il presidente Savoncelli e della squadra ristretta che nell’organismo nazionale segue più direttamente le questioni tecniche anche in campo urbanistico. creare un fronte comune tecnico capace di poter consigliare con il giusto peso le decisioni alla politica, e dunque indirizzare la normative, ma pure per determinare in autonomia i rapporti tra i diversi ambiti tecnici evi-

tando che a decidere su competenze ed idoneità a svolgere determinati lavori, siano i giudici. I quali peraltro, da ormai molto tempo, ci danno raramente ragione”. Ma com’è nata l’idea della Rete?


INTERVISTA

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Nella pagina precedente. Cesare Galbiati in un momento dell'intervista. Sotto. Un momento della riunione della Consulta geometri della Regione Lombardia, presieduta da Alberto Fausti, che ha preceduto l'intervista.

Quali ordini professionali ci credono di più e quali frenano? “Il tutto è nato all’interno del Cup, il Comitato unitario permanente delle professioni che riunisce in un’associazione i rappresentanti nazionali di tutti gli Ordini ed i Collegi di tutte le libere professioni, dagli avvocati, agli ingegneri, dai commercialisti ai periti d’ogni settore. Un sodalizio nato per dar voce unitaria ad un mondo spesso molto frammentato così da poter interloquire con maggiore forza con Governo e Parlamento, ma che proprio nell’eccessiva diversificazione dei soggetti ha palesato dei limiti. Ebbene, proprio da questa esperienza hanno preso spunto Ordini e Collegi nazionali delle nove professioni tecniche per creare una Rete con finalità analoghe, ma essendo più omogenea, pure qualche ambizione in più”.

Vediamo innanzitutto chi ne fa parte. “Alla Rete Professioni Tecniche (RPT) partecipano i Consigli Nazionali di geometri, architetti, ingegneri, periti industriali, periti agrari, geologi, dottori agronomi e forestali, chimici e tecnologi alimentari. Come è facile intuire si tratta di professioni che in larga parte hanno a che fare con settori di attività tecniche, a volte simili o molto vicine, ed il primo obiettivo è proprio quello di affrontare insieme tutti i problemi tecnici che via via si pongono, condividerne le soluzioni e proporle con la necessaria forza al mondo della politica, a Governo e Parlamento che su questi temi tecnici sono chiamati ad intervenire con leggi e norme attuative. Penso sia persino inutile ricordare come troppo spesso la divisione fra le categorie, il veto

dell’una contro l’altra, ma persino la semplice mancanza di coordinamento abbiano portato la politica a varare normative di scarsa efficacia, confuse e di difficile applicazione. E altrettanto spesso queste divisioni sono state invocate dalla politica per rinviare ogni decisione e lasciare incancrenire i problemi (che non è mai una buona cosa, tanto per il professionista come per il cittadino)”. E funziona? Vi vedete spesso con le altre categorie? Il confronto è proficuo? “A me pare proprio di sì. Ovviamente siamo ancora agli inizi e la Rete è innanzitutto il luogo d’incontro dei presidenti dei Consigli Nazionali, ma anche per la mia piccola esperienza debbo dire che si riesce a lavorare in un clima di fattiva collaborazione. Ad esempio è capitato proprio a

me di partecipare al gruppo di lavoro interprofessionale che ha varato le proposte per poter consentire la realizzazione dei corsi di aggiornamento a distanza per gli esperti dell’antincendio. In questo caso siamo stati favoriti dal fatto che è la legge a stabilire quali professionisti possono svolgere questa funzione, stabilendo pure i requisiti di formazione specifica necessari ed uguali per tutti. La formazione a distanza – soprattutto per l’aggiornamento di 40 ore che ogni professionista già abilitato deve fare alla scadenza dei cinque anni dall’abilitazione – è la via maestra per consentire a tutti gli interessati di adeguare la propria preparazione nel rispetto degli obblighi di Legge, soprattutto per quelli residenti in piccole province o iscritti a piccoli Ordini e Collegi, impossibilitati ad orgaIL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 5


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INTERVISTA

nizzare un corso. Ed è chiaro che dopo il corso a distanza c’è per tutti da superare un esame selettivo e probante. È un’esigenza sentita da buona parte degli Ordini e dei Collegi interessati, di cui molti nella Rete, e dunque è stato più semplice e dunque è stato più semplice unificare le domande e la risposta, ma è questo un esempio che si potrà applicare ad altri campi”. Proviamo a definirne qualcuno? “Come geometri ad esempio abbiamo fatto da capofila alla discussione nella Rete alfine di predisporre una proposta unitaria sul tema dell’aggiornamento e adeguamento delle tariffe per le Ctu, che mi risulta sia in fase di imminente recepimento da parte del Ministero della Giustizia”. Ma non rischiamo di perdere qualcuna delle nostre peculiarità delle nostre competenze esclusive facendo al Governo ed al Parlamento proposte condivise anche da altri? Ad esempio, sul Catasto siamo noi indubbiamente gli esperti riconosciuti, ma tanti altri professionisti ora si offrono sul mercato; non varrebbe la pena di garantirci almeno questo lavoro in esclusiva? “Purtroppo qui come in mille altri campi non c’è una riserva di legge per i geometri e dunque la volontà di garantirci un’esclusiva suona come una pretesa impraticabile. Io sostengo però che se contribuiamo a scrivere le norme per il Catasto, renderemo più efficiente l’intervento dei colleghi, in questo modo favorendoli indirettamente oltre, e non è poco, a costruire una 6 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

normativa più moderna e capace di rispondere alle esigenze del cittadino e dell’ente pubblico”. Su cosa sta lavorando in questi mesi la Rete? “I temi sono parecchi e io non posso ovviamente esserne compiutamente informato perché a questo organismo partecipano prioritariamente i presidenti. Un tema certamente nodale a cui partecipo è però, ad esempio, il Regolamento edilizio unico che si sta predisponendo da parte dei Ministeri competenti in attuazione dei disposti dello “Sblocca Italia”. Ed è proprio in Commissione o ai Tavoli Ministeriali che spesso un rappresentante della Rete viene audito portando agli addetti ai lavori, deputati e

senatori, il frutto condiviso della riflessione delle professioni interessate”. Nel tuo intervento alla nostra serata conviviale hai parlato della Rete, ma pure di un tavolo più ristretto: di cosa si tratta? “Anche questa è una scelta operativa di confronto che i presidenti hanno condiviso e che mi pare assolutamente di buon senso. È infatti perfettamente inutile discutere, con chi non ne è interessato, di temi che toccano solo l’operatività di qualcuno. Per questa ragione è nato anche un tavolo ristretto, del quale fanno parte geometri, ingegneri, architetti e geologi che ha anch’esso lo scopo di discutere e condividere proposte concrete e che si sta concentrando in particolare su una

serie di aree di sovrapposizione delle competenze che, inutile nasconderselo, originano sempre più spesso contenziosi tra professionisti, tra professionisti e committenti, a cominciare dagli enti pubblici”. E qui l’obiettivo qual è? “C’è innanzitutto la necessità di parlarsi in maniera chiara, di mettere ciascuno sul tavolo le proprie reali capacità, competenze e le proprie necessità, con la volontà di arrivare ad una autoregolamentazione condivisa dei limiti e delle peculiarità di ciascuno in modo da evitare il più possibile il contenzioso. Che, val la pena di ricordarlo, finisce spesso per essere deciso da un giudice che non di rado emette sentenze sulla base di


INTERVISTA

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Nella pagina precedente. Cesare Galbiati con il direttore Bruno Bossini. Sotto. Stefania Confeggi, segretario, Cesare Galbiati e Fausto Alberti, presidente, durante la riunione della Consulta.

ma ogni parte di questo progetto può essere firmata da un diverso professionista, responsabile, è ovvio, solo e completamente per la sua parte. E sarebbe questo nient’altro che il primo passo per l’adeguamento della legislazione alla pratica che è nell’attività di ciascuno di noi. Ormai non c’è infatti progetto di una qualche complessità che non abbisogni del contributo di più professionisti (il progettista, il calcolatore delle strutture, l’esperto d’urbanistica e Catasto, il termotecnico eccetera eccetera), ciascuno specializzato nel suo campo. Abbiamo insomma condiviso e vogliamo far passare l’idea, assolutamente reale, che il progetto è composto da più parti e ciascuno è responsabile della parte per la quale può vantare una competenza specifica”.

conoscenze giuridiche e giurisprudenziali, ma poco tecniche, spesso avverse ai geometri, ma qualche volta anche ad altre categorie. Detto in estrema sintesi, vogliamo provare a darci noi reciprocamente dei limiti e riconoscere delle reciproche competenze per evitare che siano altri ad imporcele sulla base di interpretazioni, a cominciare dai giudici”. Ma non c’è il rischio di perdere molte delle nostre opportunità di lavoro, accettando le limitazioni che da sempre le altre categorie vogliono imporci?

“Io penso che se a questo tavolo tutti partecipano con lo spirito giusto e con l’intento di evitare il contenzioso (costoso, controverso, quasi sempre inutile e spesso deleterio) i risultati saranno di soddisfazione per tutti. È chiaro che ognuno dovrà lasciare sul tavolo qualcosa, ma avendo in cambio la certezza che quanto gli sarà riconosciuto non gli sarà poi contestato. Insomma potrà capitare di dover perdere qualcosa ma avremo in cambio qualche certezza in più”. Anche a questo proposito mi viene

naturale la domanda: funziona? “Qualche risultato in verità è già stato ottenuto. E non è di poco conto. Abbiamo ad esempio sancito in maniera condivisa decidendo di proporlo insieme al legislatore, che lo ha recepito nei modelli unificati DIA e SCIA, il principio della pluralità di soggetti responsabili, ciascuno per la propria parte, di un unico progetto, scisso tra progetto architettonico e strutturale pure con distinte D.L. Tradotto nella pratica, non è necessario che l’intero progetto sia firmato da un solo professionista responsabile,

Tra l’altro in questa ottica finirebbe per essere ulteriormente valorizzato il ruolo del geometra quale coordinatore del contributo di diversi professionisti… “Di più. La constatazione che ogni professionista interviene solo laddove è necessaria la sua specifica competenza, porta ad esempio con sé una conseguenza di grande importanza come la differenziazione tra il progetto preliminare o amministrativo e quello esecutivo. Mi spiego. Se su una determinata area un committente vuol costruire un immobile, non è necessario che fin dall’inizio si affidi al professionista necessario ad esempio per la progettazione esecutiva di IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 7


INTERVISTA

strutture in cemento armato. La verifica della compatibilità urbanistica e catastale, il rilievo dell’area e tutta una serie di procedure burocratiche possono essere tranquillamente svolte anche dal geometra, almeno fino alla fase della presentazione del progetto esecutivo definitivo. Stiamo lavorando su questo tema con particolare impegno e mi pare che grazie anche alla condivisione con le altre categorie il traguardo si cominci a delineare”. Ma scusa, in questo quadro come si colloca la proposta di nuovo Regolamento professionale che era stata avanzata al convegno di Rimini? “Con grande chiarezza va detto che quella proposta non aveva convinto buona parte dei presidenti di Collegio, e il nuovo Consiglio Nazionale – del quale fanno parte molti di coloro che erano profondamente critici – ha scelto un’altra strada. In buona sostanza con la vecchia proposta i geometri tentavano di imporre la loro visione delle competenze con il risultato di andare inevitabilmente a cozzare contro il muro compatto di tutte le altre categorie. Il nuovo Regolamento insomma, checché se ne dica, non avrebbe mai visto la luce. Analogamente la proposta di nuova governance della categoria (ripresa da quella dei Commercialisti) nasceva zoppa e già sostanzialmente bocciata dai fatti e dai ministeri vigilanti, che infatti stanno (con l’apporto propositivo fattivo anche della Rete) predisponendo delle proposte legislative al 8 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

riguardo e di cui a brevissimo vedremo i frutti. Sicuramente le prossime elezioni di Categoria non saranno effettuate con i vecchi sistemi che tanti problemi e contenziosi hanno creato”. E allora? “Allora il nuovo Consiglio nazionale ha scelto senza mezzi termini la via del dialogo, del confronto aperto e senza pregiudizi con le altre professioni, senza la pretesa di imporre alcunché, ma cercando di costruire proposte equilibrate, di buon senso, praticabili ed in linea con quanto sta avvenendo nella società”. Ma non c’è il rischio d’uscire sconfitti da questo confronto? “Con l’impostazione precedente la sconfitta era certa, perché nessun’altra categoria avrebbe lasciato passare le scelte dettate dalla sola nostra categoria, mentre nel confronto si vedrà chi ha più argomenti reali, concreti, evidenti per sostenere le proprie tesi, da fondere con il criterio del buon senso. Faccio un esempio: la definizione precisa e aggiornata della celeberrima ‘modesta costruzione’ prevista dal nostro regolamento professionale del 1929”. Quella che origina ormai un infinito, quotidiano contenzioso e che troppi committenti trovano comodo invocare per eccepire sulla nostra competenza, magari al momento di saldare la parcella… “Proprio quella: è chiaro a tutti che la ‘modesta costruzione’ oggi non è quella del 1929. Di più: è assodato che

non può essere solo legata una scala dimensionale, ma attiene soprattutto alla complessità dell’immobile, alla particolarità delle strutture, al numero dei piani fuori ed entro terra. Proprio per uscire da queste confusioni, che spesso i giudici interpretano a nostro svantaggio, il Consiglio nazionale ha incaricato una commissione di esperti di fama nazionale di elaborare una proposta per ridefinire i contorni della ‘modesta costruzione’ alla luce delle tecnologie e delle buone pratiche di oggi nonché dei programmi di studio dei geometri. Il lavoro è solo agli inizi ma, una volta terminato, sarà non solo una base di lavoro per la discussione sulle competenze con le altre professioni, ma anche un riferimento di valore per i giudici in caso di contenzioso”. Anche qui in sostanza potrebbe trattarsi di darci un limite chiaro, magari rinunciando a qualche lavoro che sicuramente abbiamo la competenza per fare, ma che potrebbe essere contestato sul versante delle competenze, per avere la certezza d’un diritto validato e riconosciuto da tutti. Vero è però che in stagioni difficili come l’attuale, rinunciare a qualche opportunità, che magari una normativa nebulosa e poco chiari finiva per consentire, è un sacrificio non da poco. “La realtà operativa di questi anni ci ha detto a più riprese che ormai le norme poco chiare sulle competenze, se mai ci hanno aiutato in passato, oggi sono solo fonte di grandi delusioni, quando non di diritti inopinatamente negati. La discrezionalità pur-

troppo è usata sempre contro di noi. Per questo il Consiglio Nazionale ritiene che un chiarimento sulle normative ed una intesa con le altre categorie sulle competenze, possa farci uscire da questa situazione francamente penalizzante ed ormai insostenibile. Quanto poi al problema del lavoro, alle difficoltà della categoria in questa stagione di crisi generale, non siamo certo stati con le mani in mano aspettando una soluzione che arrivasse da chissà dove, ma abbiamo messo in campo alcune iniziative che in parte cominciano a dare i loro frutti”. A cosa ti riferisci in particolare? “C’è innanzitutto uno sforzo generale per garantire la presenza della nostra professione in tutta una serie di ambiti nuovi, dalla certificazione e dal risparmio energetico, alla tutela ambientale, alla prevenzione anti-sismica, al recupero degli immobili obsoleti. Ma mi piace citare anche altri due ambiti più tradizionali che si possono tradurre in lavoro per i colleghi. Penso ad esempio che i tempi siano maturi per chiedere l’introduzione dell’obbligo del rilievo effettivo come fase preliminare nella progettazione. Qui non siamo ancora arrivati ad una norma cogente, ma l’abbiamo promosso come best practice riuscendo a trovare ascolto. E cosa c’è di più antico, di intimamente legato alla storia della nostra professione ed insieme di più modernamente necessario alla società, della ‘misurazione’ ef-


INTERVISTA

Foto © Foto Eden

Sotto, alcuni momenti della riunione della consulta regionale. Stefania Confeggi e Fausto Alberti. I Presidenti e i Segretari di Collegio partecipanti alla Consulta regionale.

fettiva del territorio, quale intervento preliminare insostituibile per ogni progetto edilizio o urbanistico? Ma un’altra iniziativa del Consiglio nazionale è già approdata a risultati concreti: l’intesa con i notai per la produzione d’un certificato di conformità catastale e urbanistica al momento del rogito di un qualsiasi immobile”. È vero, l’intesa con i notai, che ha già avuto una prima pubblicità, sta dando frutti significativi anche a Brescia… “Li sta dando in tutta Italia e io in questi mesi ho partecipato a diverse affollate assemblee di colleghi e di notai. E quest’intesa ha un valore aggiunto non trascurabile anche per la società ed il singolo cittadino. Negli ultimi anni

infatti – vuoi per la crisi che ha imposto la riduzione dei costi, vuoi per il prevalere di comportamenti meno rispettosi delle buone consuetudini – è capitato non raramente che al momento del rogito il venditore si limitasse a dichiarare la conformità catastale e urbanistica dell’immobile che stava cedendo, e il notaio ne prendesse altrettanto semplicemente nota senza alcuna ulteriore verifica. Purtroppo queste ‘leggerezze’ si possono tradurre nella nullità dell’atto, con il risultato che il compratore assomma il doppio danno: l’immobile non è legalmente suo anche se ha pagato fior di quattrini, che difficilmente potrebbe recuperare. In più d’un caso i tribunali hanno censurato questi comportamenti, arrivando a ritenere anche i notai responsabili dei danni dovuti alla nullità dell’atto stesso. Da qui la volontà dell’organismo notarile nazionale di richiamare i comportamenti più corretti e stringere un accordo con i geometri, perché ogni rogito fosse corredato da un certificato, redatto da un professionista abilitato, ovvero un geometra, nel quale l’immobile sia correttamente identificato e sia perfettamente in regola tanto sul versante catastale come su quello urbanistico. Ciò significa certamente lavoro per i colleghi, reintroduzione di comportamenti negoziali più rispettosi della legge, ma pure una garanzia non banale a favore dell’acquirente, del cittadino e, in ultima analisi della società nel suo complesso”. T IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 9


DAL CONSIGLIO NAZIONALE

Precisato l'accordo tra CNG e i Notai

Presentiamo ai lettori un'utile comunicazione del Consiglio Nazionale che si riferisce alle modalità che rendono possibile l'inserimento nell'elenco di geometri libero professionisti qualificati nella valutazione e nella due diligence immobiliare. L'elenco sarà messo a disposizione dell'associazione ANPE (Associazione Notarile Procedure Esecutive) per la consulenza tecnica relativa alle procedure esecutive (aste immobiliari).

resso Ministero r della Giustizia

Ai Signori Presidenti dei Consigli dei Collegi dei Geometri e Geometri Laureati Ai Signori Presidenti dei Comitati Regionali dei Geometri e Geometri Laureati Ai Signori Consiglieri Nazionali Alla Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti LORO SEDI

Oggetto:

Sito web ANPE

In data 16 aprile 2014, il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati ha sottoscritto con l’Associazione Notarile Procedure Esecutive (ANPE) un Protocollo d’Intesa nell’interesse comune di “promuovere la collaborazione professionale al fine di migliorare la qualità dell’informazione per la collettività nell’ambito della circolazione degli immobili, assicurando certezza, legalità, trasparenza, professionalità ed affidabilità in tutte le relative fasi”. Con tale accordo, oltre che per la collaborazione su diverse iniziative in ambito notarile ed estimativo tra le due parti, il CNGeGL “si impegna a costituire, sull’intero territorio nazionale, un elenco di geometri libero professionisti qualificati nella valutazione immobiliare e nella due diligence immobiliare che sarà disponibile a richiesta degli interessati o dei roganti”. A riguardo, si rappresenta altresì che il CNGeGL ha adottato una procedura interna finalizzata a disciplinare le modalità operative per l’attuazione dell’accordo suddetto, stabilendo nello specifico i requisiti per l’iscrizione nel succitato elenco dei professionisti qualificati. All’uopo tale procedura opera la distinzione tra una fase transitoria ed una fase a regime. Nella fase transitoria che riguarda la prima applicazione dell’articolato (fino alla data del 31 dicembre 2016) “sono considerati geometri libero professionisti qualificati nella valutazione immobiliare e nella due diligence immobiliare coloro che: 1. Siano iscritti all’Albo dei Geometri e Geometri Laureati; 2. Non abbiano subito provvedimenti disciplinari di sospensione passati in giudicato negli ultimi 2 anni; 3. Abbiano svolto negli ultimi 3 anni almeno cinque consulenze tecniche d’ufficio riguardanti 5 distinte unità immobiliari nelle procedure di concordato preventivo o fallimento o esecuzione immobiliare. Le 5 consulenze possono essere sostituite anche da una consulenza che riguarda un portafoglio immobiliare costituito da almeno 5 unità immobiliari; oppure abbiano seguito il corso “VOL” organizzato dalla Fondazione Geometri Italiani comprovato mediante produzione di attestato; oppure abbiano seguito il corso di valutazione immobiliare o di “due diligence” (di prossima realizzazione) entrambi erogati da Geoweb Spa, comprovato 10 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4


DAL CONSIGLIO NAZIONALE

mediante produzione dell’attestato; oppure abbiano seguito un corso di valutazione immobiliare o di “due diligence” organizzato dai Collegi dei Geometri ai sensi dell’attuale Regolamento per la formazione professionale continua (ad es. corso tenuto da Geo Val), comprovato mediante produzione dell’attestato; oppure abbiano seguito un corso di valutazione immobiliare o di “due diligence” ai sensi del D.P.R. n. 137/2012, art. 7, comprovato mediante produzione dell’attestato. Per mantenere l’iscrizione nell’elenco, coloro che sono in possesso dei requisiti sopra riportati, devono acquisire, entro il 31 dicembre 2016 la qualificazione REV oppure la certificazione ISO 17024. Nella fase a regime della procedura in commento, invece “sono considerati geometri libero professionisti qualificati nella valutazione immobiliare e nella due diligence immobiliare coloro che: 1. Siano iscritti all’Albo dei Geometri e Geometri Laureati; 2. Siano in regola con la formazione continua professionale prevista dal DPR n. 137/2012, art. 7; 3. Non abbiano subito provvedimenti disciplinari di sospensione passati in giudicato negli ultimi 2 anni; 4. Siano in possesso della qualifica “REV” del TEGoVA oppure della certificazione ISO 17024 il cui schema di certificazione sia idoneo ad assicurare una qualificazione nella valutazione immobiliare e nella due diligence immobiliare. Infine, “la verifica del possesso dei requisiti nella fase a regime è effettuata dal CNGeGL mentre nella fase transitoria è effettuata dal Collegio di appartenenza del professionista attraverso l’utilizzo dell’apposito sito web” a cui il Collegio medesimo può accedere tramite l’area riservata del sito del CNGeGL (cliccando sul pulsante anpe). A quanto precede si aggiunge che, in ogni caso, il professionista deve risultare in regola con gli obblighi contributivi CIPAG e Albo, e pertanto soggiace ad un accertamento del proprio Collegio in ordine a siffatta regolarità. Per quanto sopra, è stato dunque attivato il sito web www.anpe.cng.it nel quale saranno reperibili tutte le informazioni utili: la procedura di invio delle domande per l’ottenimento dell’iscrizione e del relativo rinnovo, nonché l’anagrafe dei professionisti qualificati, ecc... La segreteria internazionale del CNGeGL, nella persona della dott.ssa Maria G. Scorza (email: anpe@cng.it, tel. 06 4203161), potrà fornire eventuali ulteriori delucidazioni a riguardo. Si chiede ai Signori in indirizzo di assicurare la massima diffusione della presente e si porgono cordiali saluti.

IL PRESIDENTE (Geom. Maurizio Savoncelli) IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 11


DAL CONSIGLIO NAZIONALE Comunicato stampa CNgeGL del 9 luglio 2015

Per la DIA un modello unico nazionale

V

iene denominata la “super DIA” e fa già notizia, benché sia ancora in attesa di approvazione. Si tratta del nuovo modulo che in edilizia potrà essere utilizzato al posto del permesso di costruire, non appena il testo dell’accordo tra regioni, enti locali, ANCI e UPI riceverà la ratifica dalla Conferenza Unificata. Una novità senza sorprese assicurano dal tavolo di semplificazione istituito presso il Ministero guidato da Marianna Madia, che potrà essere adottato per la ristrutturazione edilizia, nuova costruzione o ristrutturazione urbanistica e nuova costruzione. In base a una previsione della Funzione Pubblica, il rilascio dei permessi somma un costo annuo di circa 4 miliardi e un lasso di tempo di circa 175 giorni. La strategia della sem12 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

plificazione, invece, dovrebbe portare a un abbattimento della spesa a carico delle imprese e dei cittadini. Per approfondire: Alessia Tripodi, Edilizia privata: ecco il modulo unico per la super Dia, tre mesi per recepirlo, “Il Sole24Ore” Il modulo unico per la super DIA L'ok nella prima seduta utile della Conferenza Unificata. La nuova semplificazione arriva dopo gli standard per SCIA, permesso di costruire, CIL e CILA. Semplificazioni: il Governo spinge sull'acceleratore e dopo la modulistica unica su SCIA e permesso di costruire arriva quella per la cosiddetta “super DIA”, ovvero la DIA alternativa al permesso di costruire. Il tavolo di semplificazione istituito presso il ministero guidato da Marianna

Madia ha infatti completato il lavoro sulla schema unico per la super DIA e ha trasmesso alla Conferenza Unificata il testo dell'accordo tra Regioni, enti locali, Anci e Upi che dovrà essere ratificato dalla Conferenza Unificata in una prossima riunione. Il testo non è ancora stato messo all'ordine del giorno, ma i tecnici ministeriali assicurano che sarà calendarizzato nella prima seduta utile e, soprattutto, che l'accordo esiste già e, dunque, la ratifica avverrà senza sorprese. Subito dopo la riunione scatteranno i 90 giorni entro i quali la nuova modulistica dovrà essere adottata dalle Regioni e dai Comuni nei quali lo strumento è previsto.

La tabella di marcia Il modulo unico per la super DIA arriva dopo le standardizzazioni dei cinque moduli di SCIA, permesso di costruire, CIL e CILA e AUA, realizzate dal Governo secondo la tabella di marcia riportata nell'Agenda per la semplificazione definita dal Governo e condivisa con Regioni e Comuni nell'intesa sancita in Conferenza unificata il 13 novembre 2014. E ora si punta all'obiettivo più ambizioso, ovvero la standardizzazione del regolamento edilizio comunale per rimpiazzare gli attuali 8.000 regolamenti in vigore a livello locale, che dovrebbe essere varato entro la fine dell'anno. La super DIA si può utilizzare

Foto © Aisyaqilumar – Fotolia.com

Le procedure che in urbanistica consentono ai cittadini di presentare istanze di modifica territoriale (nuove costruzioni) o interventi ristrutturativi continuano via via ad essere modificate. In particolare per la DIA è stato ora adottato un modello unico nazionale che per la regione Lombardia è già sostanzialmente superato, per il fatto che detta modifica nazionale è già stata ampliamente recepita negli anni scorsi. Pubblichiamo quindi la comunicazione giunta dal Consiglio Nazionale, ma anche le doverose precisazioni sul merito del nostro collega Antonio Gnecchi esperto in materia urbanistica sulle modalità procedurali già in atto sul territorio lombardo, che superano quanto legiferato sul territorio nazionale.


DAL CONSIGLIO NAZIONALE

“piuttosto facile”, visto che a tutti gli effetti la super DIA si può considerare una via di mezzo tra SCIA e permesso di costruire e che, quindi, si è arrivati più velocemente al risultato sfruttando il lavoro già fatto per gli altri titoli. Resta da vedere se tutto andrà secondo le previsioni: questa nuova tappa rappresenta infatti un ulteriore banco di prova per verificare la corrispondenza tra la volontà espressa dalle regioni in sede di Conferenze Unificata e l'effettiva attuazione delle misure “sul campo”.

in alternativa al permesso di costruire per le opere per le quali, appunto, è previsto il permesso: nuove costruzioni, ristrutturazioni edilizie pesanti, ristrutturazioni urbanistiche. Non tutte le regioni prevedono la super DIA – è il caso, per esempio, dell'Emilia Romagna e della Toscana – ma in alcune, come le Lombardia, lo strumento risulta molto utilizzato e, quindi, la semplificazione avrà effetti rivelanti. E non a caso, dunque, la Lombardia è stata protagonista del lavoro di semplificazione condotto con le altre amministrazioni locali per giungere alla elaborazione di uno standard omogeneo. Lavoro che, dicono dal ministero, è risultato

Il Governo: minori costi per oltre 4 miliardi Le lungaggini burocratiche per il rilascio dei titoli edilizia significano inefficienza, incertezza dei tempi e soprattutto costi a carico delle imprese e cittadini. E la strategia di semplificazione dovrebbe, secondo il Governo, portare notevoli risparmi. Secondo stime del dipartimento della Funzione Pubblica, questi costi extra arrivano addirittura a 4,4 miliardi di euro l'anno per tutto il settore edilizio, una cifra che non include i costi dovuti all'amministrazione ma solamente quelli dovuti al lavoro aggiuntivo necessario a raccogliere la documentazione, presentare domande, dichiarazioni, relazioni tecniche. Anche sul fronte dei tempi i margini di miglioramento sono notevoli: sempre secondo la Funzione Pubblica il tempo medio per il rilascio del permesso di costruire è di 175 giorni. T

Dal 1° luglio è obbligatoria la infrastrutturazione digitale degli edifici L'obbligo è stato introdotto con l'inserimento nel Testo Unico Edilizia (DPR n. 380/2001) dell'articolo 135-bis Dal 1 luglio gli edifici di nuova costruzione e quelli interessati da opere di ristrutturazione profonda che richiedano il rilascio di un permesso di costruire, devono essere equipaggiati di un punto di accesso per l’infrastrutturazione digitale degli edifici. Ciò significa impianti di comunicazione ad alta velocità in fibra ottica e l’obbligo deriva dall’articolo 135-bis “Norme per l’infrastrutturazione digitale degli edifici”, introdotto dall’articolo 6-ter, comma 2, della legge 11 novembre 2014, n. 164. Analogamente, l’obbligo decorre anche per le opere di ristrutturazione edilizia che portino ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente e che comportino modifiche della volumetria complessiva degli edifici o dei prospetti, nonché gli interventi che comportino modificazioni della sagoma di immobili sottoposti a vincoli.

Sulla super DIA in Lombardia Precisazioni di Antonio Gnecchi In Regione Lombardia, a partire dal 2005, la Legge Regionale 12 ha previsto la facoltà – in alternativa al Permesso di Costruire (PdC) – di presentare la DIA e la super DIA per gli interventi edilizi per i quali è previsto il PdC. L'articolo 41 infatti stabilisce che chi ha titolo per presentare istanza di PdC ha facoltà, alternativamente o per gli stessi interventi, di trasformazione urbanistica ed edilizia, di inoltrare al Comune la DIA, salvo i casi esclusi (articolo 33 comma 3/ter e articolo 52 comma 3/bis e 3/ter). Dunque DIA e super DIA, alternativa e/o sostitutiva del PdC, sono ammesse in Regione Lombardia a far data dal 2005, pur se assoggettata al regime sanzionatorio previsto per i PdC per quanto attiene alla violazioni edilizia. È ovvio che il professionista agendo in qualità di esercente pubblico servizio deve, a mio avviso, essere certo della conformità edilizia urbanistica e di tutte le norme specifiche di settore. La super DIA non è altro che una diversa procedura rispetto rispetto a quella prevista dal PdC allegando: l'autoliquidazione del contributo, tutti i documenti e gli allegati prescritti dal Regolamento Edilizio. Ha il vantaggio di essere presentata 30 giorni prima dell'effettivo inizio lavori, ma con obbligo di rispettare tutte le condizioni e prescrizioni previste dal PdC, non ultima l'acquisizione di tutte le ordinanze e di tutti gli atti predisposti al rilascio del PdC.

IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 13


DALLA CASSA DI PREVIDENZA

Nuovo servizio: DURC on-line per le stazioni appaltanti Una novità, quella che vi presentiamo, relativa a un nuovo servizio proposto dalla Cassa che riguarda l'attività di quei colleghi professionisti che intendono partecipare ad appalti indetti dalla Pubblica Amministrazione con l'obbligo operativo di produrre il DURC.

C A S S A I TA L I A N A DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA DEI

GEOMETRI LIBERI PROFESSIONISTI LUNGOTEVERE A. DA BRESCIA, 4 - TEL. 06.326861 00196 ROMA COD. FISC. 80032590582 Part. I.V.A.: 02115531002

www.cassageometri.it

Roma, 03 luglio 2015 Ai Signori Presidenti dei Collegi Geometri d’Italia e p.c. Ai Signori Delegati Cipag AI Sig. Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati AI Sig. Direttore Generale Cipag LORO SEDI

Oggetto: attivazione del servizio on fine per le stazioni appaltanti: richiesta del certificato di regolarità contributiva (DURC). Caro Presidente, ho il piacere di informarTi che dal prossimo 06 luglio sarà attivato il servizio on line per le stazioni appaltanti per la richiesta ed il rilascio automatico del certificato di regolarità contributiva degli iscritti (DURC). Ti rammento infatti che, in caso di partecipazione alle procedure di gara negli appalti dei settori ordinari con importi a base d’asta inferiori ad euro 40.000,00, la stazione appaltante deve richiedere la certificazione di regolarità contributiva direttamente all’Ente di previdenza. Per evitare ogni ritardo nelle delicate procedure di gara – dalla selezione del professionista al pagamento finale delle fatture – si è ritenuto di attivare una procedura che consenta con immediatezza il rilascio alla stazione appaltante della certificazione ove la posizione dell’iscritto sia regolare, analogamente al servizio già in funzione per la richiesta del certificato da parte degli iscritti. Nelle ipotesi, invece, in cui il certificato non possa essere rilasciato, all’iscritto verrà data tempestiva comunicazione con invito a mettersi in contatto con gli uffici Cipag per verificare la posizione prima di dare risposta negativa all’amministrazione appaltante. Nel caso in cui l’iscritto non sia contattabile tramite posta elettronica, chiederemo la collaborazione del Tuo Collegio al fine di evitare, per quanto possibile, ogni problema che possa pregiudicare il rapporto fra l’amministrazione appaltante ed il nostro iscritto. Per l’accesso al servizio on line, ai fini della sicurezza dell’invio delle informazioni, le stazioni appaltanti dovranno utilizzare un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) registrato presso l’indice delle pubbliche amministrazioni (www.indicepa.gov. it). in difetto del quale la procedura non darà risposta e sarà necessario contattare gli uffici della Cassa all’indirizzo durc.pa@ geopec.it Nella certezza che questo servizio possa agevolare i Colleghi nello svolgimento dell’attività professionale, Ti invio cordiali saluti. IL PRESIDENTE Fausto Amadasi 14 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4


DALLA CASSA DI PREVIDENZA

Accordo con BNL: operazioni bancarie più vantaggiose Ci pare interessante, in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando, offrire ai nostri colleghi una nuovo strumento proposto dalla Cassa per migliorare le condizioni di trattamento bancario.

C A S S A I TA L I A N A

Roma, 28 luglio 2015

DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA DEI

GEOMETRI

Ai Sig.ri Presidenti dei Collegi Geometri d'Italia

LIBERI PROFESSIONISTI LUNGOTEVERE A. DA BRESCIA, 4 - TEL. 06.326861 00196 ROMA

e p.c.

Al Sig. Presidente del CNG&GL Ai Sig.ri Delegati Cipag

COD. FISC. 80032590582 Part. I.V.A.: 02115531002

www.cassageometri.it

LORO SEDI

Caro Presidente, come sai, la CIPAG, prima fra le Casse tecniche, è entrata a far parte del Consorzio Fidi Professionisti con l’obiettivo di offrire agli iscritti, in considerazione degli ultimi anni caratterizzati dalla crisi, l’opportunità di concludere una vasta gamma di operazioni bancarie (aperture e anticipazioni in conto corrente, mutui chirografari e ipotecari, leasing, sovvenzioni, finanziamenti con rimborso contro la cessione del quinto della pensione, ... ) alle condizioni particolarmente vantaggiose riservate al Confidi Professionisti. Ti abbiamo informato, nei mesi scorsi, dell’accordo siglato da Confidi e BNL Gruppo BNP Paribas che ha ulteriormente facilitato l’accesso al credito permettendo di operare sull’intero territorio nazionale, grazie alla grande diffusione del gruppo bancario in questione. Su questo fronte adesso ci sono importanti novità perché l’intesa con il Gruppo BNP Paribas offre nuove condizioni riviste sensibilmente al ribasso per i soci del Consorzio e con ulteriori facilitazioni creditizie. Abbiamo provveduto ad aggiornare con queste informazioni il sito di categoria (www.geometrinrete.it), nella sezione Convenzioni-Confidi Professionisti, ed il vademecum dedicato che si trova al suo interno [...]. E’ importante, nell’impegno che abbiamo assunto di potenziare l’accesso al credito per gli iscritti, che queste informazioni vengano opportunamente veicolate agli iscritti del Tuo Collegio per consentire loro di usufruire di questa opportunità. Con l’auspicio di continuare a rafforzare insieme le azioni a sostegno dei nostri associati, Ti saluto cordialmente

IL PRESIDENTE Fausto Amadasi IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 15


DALLA CASSA DI PREVIDENZA

Regolarizzazione inadempienze contributive inferiori a 500 euro

C A S S A I TA L I A N A

Roma, 17 luglio 2015

DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA DEI

GEOMETRI

A tutti i Collegi Provinciali e Circondariali dei Geometri LORO SEDI

LIBERI PROFESSIONISTI LUNGOTEVERE A. DA BRESCIA, 4 - TEL. 06.326861 00196 ROMA COD. FISC. 80032590582 Part. I.V.A.: 02115531002

www.cassageometri.it

e p.c.

Consiglio Nazionale Geometri SUA SEDE

Oggetto: avvio recupero irregolarità contributive anno 2013 e precedenti – morosità inferiori a € 500,00 Con la presente informiamo che la CIPAG ha avviato la verifica delle irregolarità contributive con il conseguente recupero delle somme dovute per l'anno 2013 e residuali annualità pregresse per le quali sussistono atti interruttivi della prescrizione. A differenza dello scorso anno, si è ritenuto opportuno invitare, in prima battuta, coloro che risultano avere una morosità pendente inferiore a € 500,00 ad accedere al Portale dei pagamenti per regolarizzare la propria posizione nella convinzione che tali morosità derivino da meri errori o semplici dimenticanze. Agli interessati è stata inviata una comunicazione in tal senso in via principale tramite posta elettronica ordinaria ed in via residuale tramite pec. Anche in questa occasione chiediamo la vostra preziosa collaborazione nel sensibilizzare gli interessati sulla circostanza che la regolarizzazione spontanea (da effettuarsi sul Portale dei pagamenti) comporterà l'applicazione del regime sanzionatorio agevolato (10% per le sanzioni relative all'omissione del pagamento e interessi nella misura del tasso legale anziché del 4%) e la possibilità di rateizzare il dovuto, ottenendo anche il certificato di regolarità contributiva. Nei primi giorni del prossimo mese di settembre verranno inviate le consuete comunicazioni relative alla verifica delle irregolarità contributive a tutti gli iscritti interessati. Nell'assicurare fin d'ora che seguiranno ulteriori comunicazioni di aggiornamento circa le iniziative in questione, si trasmettono, per quanto di competenza di ciascun Collegio, i nominativi degli associati interessati. Ringraziando per la fattiva collaborazione, l'occasione è gradita per inviare i più cordiali saluti.

Il Direttore Generale Dott. Franco Minucci 16 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4



DAL COLLEGIO DI BRESCIA

Cena sociale 2015 Riconoscimenti ai giovani e premiazioni degli “anziani” Foto © Foto Eden

Bruno Bossini

V

errebbe da dire, e non abbiamo difficoltà né imbarazzo a riconoscerlo, che la serata nella quale come di consueto vengono premiati i colleghi che hanno raggiunto i 40, 50 e 60 anni di iscrizione all’Albo, è stata (non me ne vogliano i premiandi più “giovani”) la serata dell’amico Renzo Platto. Sarà stata la sua presenza fresca e pimpante, a dispetto della sua età matura, o forse il fatto di essere l’unico da premiare con 60 anni di anzianità, ma ha certamente colpito tutti la sua predisposizione a farsi festeggiare senza impaccio – come è nel suo carattere gioviale – dimostrando una volta per tutte che quando si ha la fortuna della salute, anche dopo decenni e decenni di professione si può mantenere ancora viva la voglia di fare. Complimenti. Come dicevamo, tuttavia, Renzo Platto non è stato il solo a salire alla ribalta della serata, visto che ben 22 altri colleghi (li vedete sfilare sorridenti e soddisfatti nelle immagini che vi presentiamo nelle prossime pagine) hanno anche quest’anno – come sempre avviene – avuto modo di mostrare il loro sincero attaccamento alla nostra professione. Alcuni più conosciuti, altri meno, ma tutti accomunati in quel legame che unisce tutti, dopo tanti anni di attività. E del resto la festa rappresenta un’occasione in più per sentirsi partecipi di un unico progetto in un campo professionale che, al di là delle contingenze del difficile momento economico, continua a 18 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

mantenersi essenziale nell’economia del mercato. La serata, organizzata come sempre in modo impeccabile dalla segreteria del Collegio, si è svolta – come avviene da molti anni – nell’incantevole cornice della Corte San Fran-

cesco di Montichiari, con l’invidiabile suo parco e l’accogliente atmosfera che vi si respira. Ha preso la parola per i saluti il nostro presidente Giovanni Platto che aveva al suo fianco – oltre al presidente della

Cassa Fausto Amadasi (sempre presente alla nostra serata annuale) e il collega Cesare Galbiati di Monza in rappresentanza del Consiglio Nazionale – anche tutti i massimi dirigenti di categoria della Lombardia.


DAL COLLEGIO DI BRESCIA

Foto © Foto Eden

Alcuni momenti della serata. Nella pagina precedente uno scorcio della sala da pranzo e l'arrivo del “neo-sessantenne” Renzo Platto accolto dal Presidente. In questa pagina, dall'alto. Il Presidente con Augusto Preti, primo rettore dell’Università degli Studi di Brescia, e signora (a sinistra) e Michela Tiboni, assessore all'Urbanistica del Comune di Brescia (a destra). Il Presidente con le due consigliere Gabriella Sala e Roberta Abbiatici.

Platto nell’occasione ha avuto modo di ribadire con forza che la nostra categoria ha in sé le risorse intellettuali per risolvere le difficoltà che questo particolare momento di crisi economica ci presenta nell’attività di ogni giorno e

che pure lentamente sembra si comincino a superare. E le risorse in questione, in particolare, sono quelle le derivano da quella consolidata presenza sul territorio nel costante “avvicinamento” ai problemi tecnico-ammini-

strative che tutti ci riconoscono. A fare da contorno all’evento erano presenti, graditissimi, i soliti affezionati ospiti in rappresentanza delle Autorità pubbliche: per il Comune di Brescia Michela Tiboni e

Paola Vilardi (rispettivamente attuale ed ex assessore all'Urbanistica); per l'Università il past rettore della Statale Augusto Preti; per la Scuola il già dirigente del Tartaglia professor Fulvio Negri, insieme all’ingegner Matteo Cominelli. Il momento della premiazione dei colleghi è stato anticipato dal riconoscimento, con Borsa di Studio a ricordo degli insigni geometri di Brescia, ai neo-iscritti all’Albo che hanno conseguito la migliore votazione (nelle tre commissioni) nel superamento dell’Esame di Stato che li ha inseriti nel mondo della libera professione. Una meritoria consuetudine del Collegio, questa, che avvalora di anno in anno la presenza significativa nella categoria delle “nuove leve”, che accanto all’esperienza dei colleghi maturi ne rinnovano i contenuti professionali. T IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 19


Foto Š Foto Eden

DAL COLLEGIO DI BRESCIA

In queste pagina, dall'alto al basso. I colleghi premiati per il sessantesimo e il cinquantesimo anno di iscrizione all'Albo, con il presidente Platto, il presidente della CIPAG Fausto Amadasi, il consigliere del CNG Cesare Galbiati. Il premiato Renzo Platto attorniato dal Consiglio Direttivo del Collegio. Nella prossima pagina, i tre neo-iscritti premiati dal presidente Platto con le borse di studio offerte dal nostro Collegio.

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DAL COLLEGIO DI BRESCIA

Colleghi premiati per il 60°di iscrizione all'Albo: Platto Renzo

per il 50°di iscrizione all'Albo: Botter Bruno Brichetti Gianfranco Cosi Mauro Fenaroli Franco Salvoni Antonio Torchiani Piero

per il 40°di iscrizione all'Albo: Armanasco Giuseppe Belli Graziella Boiardi Mario Cavalleri Vecchi Umberto Falardi Pier Angelo Ghitti Franco Maccabiani Achille Marini Armando Notari Gianni Paderno Giovanni Pea Dario Ravelli Adriano Roccella Mario Rossini Guido Zani Maurizio

Colleghi premiati con borse di studio Ballardini Diego Martinotti Simone Spillare Simone

IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 21


DAL COLLEGIO DI BRESCIA

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L'arrivo di alcuni invitati nello splendido parco della della Corte San Francesco di Montichiari e una parte dello staff della segreteria del Collegio di Brescia, che ha organizzato l'evento in modo impeccabile.

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Alcuni momenti conviviali durante la cena, partendo dal tavolo della presidenza.

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“LEXGIORNATE” di Brescia 2015

“LEXGIORNATE” di Brescia La musica come non l’avete mai vista decima edizione: “Musica e follia, nutrimenti dell’anima” Dal 18 al 27 settembre 2015.

A

nche quest’anno, in seguito alla riuscitissima edizione dello scorso anno, il Consiglio Direttivo ha sostenuto la realizzazione del Festival “LEXGIORNATE” di Brescia che, giunto alla sua decima edizione, registra una crescente notorietà nazionale ed internazionale. Particolare l’attenzione che gli organizzatori degli eventi hanno confermato nel coinvolgimento di tutte le attività ordinistiche presenti nella Provincia di Brescia, ulteriore elemento che ha sostenuto la scelta del Consiglio Direttivo, per legare la vivacità della Provincia di Brescia a quella dei professionisti bresciani. In particolare la giornata di domenica 20 Settembre è stata dedicata al Collegio Geometri con l’intenzione di approfondire, nei vari incontri di dibattito e musicali, il tema della fedeltà e della seduzione. Gli appuntamenti, per coloro che fossero interessati a riflettere su questi argomenti sono per domenica 20 Settembre alle ore 16.30 presso l’Hotel Vittoria, con l’intervento del Presidente del Collegio, il successivo 24 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

momento “Aspettando il concerto” presso l’Aula Magna dell’Università Cattolica alle ore 18.00 ed, a conclusione della serata, il concerto del M.o Daniele Alberti, Direttore artistico-culturale del Festival. Il ricavato del concerto sarà devoluto all’Accademia Francesco Soldano – Scuola Gaetano Bonoris, Progetto Dieci Diesis, accademia di musicoterapia orchestrale per bambini e ragazzi disabili. Tutti gli spettacoli del festival LexGiornate sono ad ingresso gratuito, eccezion fatta per i concerti delle ore 21.15, i cui biglietti si possono acquistare rivolgendosi direttamente alla sede dell’associazione Soldano, che si trova a Brescia in via Zanelli 12 (030 2319307; info@associazionesoldano.it). Agli iscritti al Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Brescia verrà riconosciuto unosconto del 20% sia sull’acquisto dei singoli biglietti che su quello per gli abbonamenti. Il progetto Sempre più inserito sottopelle al tessuto urbano della città. Sempre più aperto e ricettivo verso nuove contaminazioni tra i linguaggi musicali. Soprattutto, sempre più illuminato a giorno da super ospiti di caratura internazionale, pronti a delineare i profili artistici di una decima edizione che con largo anticipo si annuncia pirotecnica e ricca di appuntamenti imperdibili. Dal 18 al 27 settembre prossimo, il Festival LeXGiornate organizzato dall’associazione

Soldano, la direzione artistica è firmata Daniele Alberti -metterà in campo una line-up di grandi ospiti destinati a far brillare le giornate bresciane nel segno della musica, della cultura e della contaminazione fra le arti. Leitmotiv di questa decima edizione sarà il tema “Musica e follia, nutrimenti dell’anima”. Follia intesa come energia propulsiva e input capace di innescare la scintilla della creatività; ma anche follia distruttiva, forza degenerativa che spesso nella storia ha guidato l’uomo non solo verso le grandi imprese ma anche verso le più grandi tragedie. Alberti detta la linea: “Vista la concomitanza con un grande evento come Expo, e in occasione del decennale del festival, abbiamo pensato di lavorare su questa metafora in modo da poter declinare il concetto di follia nei suoi aspetti culturali più affascinanti e sfaccettati – spiega il direttore artistico, al timone della rassegna fin dalla prima edizione –. Follia intesa come spinta propulsiva, follia creativa, follia distruttiva, oppure ancora, come diceva Erasmo da Rotterdam, ‘follia come energia capace di muovere l’uomo all’azione’: l’idea è quella di esplorare le mille sfumature della follia, che nel corso dei secoli ha mosso l’uomo verso le più grandi imprese ma anche verso le più grandi tragedie, attraverso il linguaggio espressivo della musica e gli interventi di alcuni tra i personaggi più noti e celebrati del mondo musicale e culturale italiano e internazionale, che

uno dopo l’altro andranno a delineare un percorso eterogeneo, declinato secondo un’indagine di carattere storico”. Dieci anni nel cuore della città Come un rito che si ripete: fedele alla “mission” culturale delle origini, ma al tempo stesso orchestrato per mettere in campo anno dopo anno un rinnovato entusiasmo proiettato verso il futuro e verso inesplorate dimensioni della contaminazione artistica. AI giro di boa della decima edizione, il festival LeXGiornate è pronto a tuffarsi a capofitto in un vortice di proposte interdisciplinari che mai come questo anno rappresentano l’acme di un percorso culturale intrapreso esattamente una decade fa, nel 2006, inseguendo il sogno di dar vita ad un festival in grado di catalizzare dentro ad un unico contenitore molteplici input artistico-culturali. Dalla musica, classica soprattutto, ma anche jazz o sfumata nelle lande sonore dell’intelligent-pop -alla filosofia, scollinando in altri ambiti complementari come il teatro, la letteratura o i nuovi linguaggi del web. Oggi come allora, al timone de LeXGiornate c’è sempre lo stesso direttore artistico: Daniele Alberti. E altrettanto, oggi come allora, l’obiettivo continua ad essere il medesimo: intercettare e farsi veicolo dello spettro (in costante metamorfosi) dei linguaggi che caratterizzano la contemporaneità, distillandoli per poi servirli al pubblico bresciano sotto forma di una girandola di e-


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Foto di RobyBS89 (Opera propria) [Public domain], via Wikimedia Commons

La facciata della chiesa di San Barnaba che, insieme al Teatro Sociale, è sede dei concerti serali.

venti in cui oltre a musicisti dal respiro internazionale e relatori d’eccezione attinti dal mondo culturale italiano, grandi protagonisti sono anche la città e la sua gente. “La sfida ora è cementare ulteriormente questo rapporto simbiotico, potenziando al contempo edizione dopo edizione la qualità generale delle proposte artistiche inserite nel cartellone del festival” traccia la rotta Alberti. “La nostra follia è questa: ispirarsi ai grandi pensatori del passato per cogliere i segni della contemporaneità e interpretarli, attraverso la forza dell’arte, in modo che pos-

sano trasformarsi in linfa vitale in grado di nutrire il futuro”. Il concerto Teatro Sociale e Auditorium San Barnaba, ore 21.15 L’epicentro sonoro dei concerti serali quest’anno graviterà attorno al Teatro Sociale e all’Auditorium San Barnaba. Tra le stelle di prima grandezza che si esibiranno al Sociale spicca senz’altro Brad Mehldau. Ispirato da mostri sacri tipo Keith Jarrett e Miles Davis, il jazzista americano (classe 1970) si è fatto largo nel panorama internazionale suonando sia composizioni

originali, che vestendo a tinte jazz capolavori di artisti come Radiohead, Beatles e Nick Drake: emozioni garantite. Pronte a fare il paio con quelle propagate da Roberto Vecchioni che, sempre al Sociale, proporrà un omaggio ad Alda Merini, tra poesia, parole e sprazzi cantautorali. Il teatro di via Cavallotti ospiterà anche le esibizioni di altri grandi protagonisti di questa edizione: la Banda Osiris, che ritornerà al Festival dopo l’acclamatissima performance dello scorso anno con la consueta canea ironica e surrealista (per l’occasione contrappuntata dal pianista Cyrille Lehn, in un omaggio anticonvenzionale a Mozart), e Richard Galliano, fisarmonicista francese d’impronta jazz che proporrà un omaggio a Édith Piaf. Il concerto d’apertura vedrà invece protagonisti I Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino (Carlo Piazza, direttore; Maria Tretjakova, pianoforte). Di gran lustro anche la programmazione al San Barnaba: da Lilya Zilberstein ad Angela Hewitt, da Giovanni Sollima e dalla sua “follia barocca” al concerto-lettura dello stesso Alberti, passando per l’Orchestra di Fiati Valle Camonica, a scandire un gioco di intersezioni musicali a cavallo fra generi e stili, declinati però lungo il medesimo filo rosso della follia. Aspettando il concerto Aula Magna dell’Università Cattolica, ore 18 In linea con il filo conduttore di questa decima edizione de LeXGiornate, anche il ciclo

pre-serale del festival “Aspettando il concerto” graviterà attorno al tema della follia. Dal 18 al 27 settembre come al solito l’aperitivo neurostimolante si sorseggerà allora nell’aula magna dell’Università Cattolica. La formula è collaudata: storia, filosofia, riflessioni sociologiche e riverberi musicali, input attinti da mondi diversi ma tra loro complementari, pronti ad essere presi, amalgamati e serviti al pubblico bresciano sotto forma di un effervescente cocktail culturale scandito all’insegna della contaminazione e della pluralità dei linguaggi. Il tutto, impreziosito da un roaster di ospiti che mai come quest’anno si annuncia variegato e ricco di “pesi massimi”. Qualche nome? Philippe Daverio – dandy catodico e storico dell’ arte che ha bisogno di ben poche presentazioni – parlerà dell’elogio alla follia di Erasmo da Rotterdam, mentre il filosofo Emanuele Severino concentrerà il suo intervento attorno al concetto di “divina follia” postulato da Platone. Assecondando la volontà di proporre al pubblico un’analisi di tipo “binario”, uno spazio importante sarà dedicato anche alla seducente tematica di Eros e Thanatos, cui Vito Mancuso e Walter Veltroni (contrappuntato da Paolo Corsini e dal sindaco Emilio Del Bono) daranno forma analizzando rispettivamente “La follia dell’amore umano e divino” e “II demone della guerra”. La follia nei secoli si è incarnata in due personaggi emblematici che hanno animato un’ampissima IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 25


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Foto DI By Wolfgang Moroder (Own work), via Wikimedia Commons

Piazza Paolo IV, sede delle “Maratone musicali” e degli appuntamenti “Aperimusic” e “L'altro Concerto”.

produzione musicale: Faust e Don Giovanni, ovvero “II demone del potere” e “II demone della seduzione”, spunti che saranno indagati dai filosofi Michela Marzano e Giulio Giorello. Le ultime tematiche di “Aspettando il concerto”, altrettanto cariche di suggestioni a cavallo tra fiaba, mito e realtà, saranno dedicate alla figura di due personaggi I.egati al mondo dell’infanzia e della prima adolescenza: Peter Pan – “Infanzia, angelica follia”– sarà il leitmotiv da cui muoverà la relazione dello psichiatra Raffaele Morelli, mentre il mito di Icaro, “La follia dell’impossibile”, sarà declinato dal filosofo Umberto Galimberti. Il cappuccino ben temperato Hotel Vittoria, ore 9.30 Uno spettacolo di parole e musica. È possibile coniugare un cappuccino e una brioche consumati al tavolino di un salotto elegante con un pianista che improvvisa e una prima donna del teatro italiano? La risposta de LeXGiornate è il “Cappuccino ben temperato”, spazio di suono e di parola che riporta in vita echi e profumi delle atmosfere del caffè mitteleuropeo nel cuore di Brescia. Sarà Pamela Villoresi, indiscussa madrina de LeXGiornate, primadonna del teatro e del cinema italiano, accompagnata dall’intramontabile Cyrille Lehn, uno tra i migliori pianisti improvvisatori nel panorama musicale internazionale, e dal fenomeno web Vincenzo Regis, a dare il buongiorno ai bresciani alle 9.30 all’Hotel Vittoria nei fine 26 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

settimana, accompagnandoli in un viaggio mai scontato tra poesie, testi di canzoni e brani letterari, presentati con garbo e ironia. Gli appuntamenti sono fissati per sabato 19, domenica 20, venerdì 25 settembre, sabato 26 settembre, domenica 27 settembre. LeXGiornate dialogano con gli ordini Hotel Vittoria, ore 16.30 Intrapresa lo scorso anno, la collaborazione con gli Ordini professionali della città nasce con l’obiettivo di puntare ad un sempre maggiore coinvolgimento delle energie della città proponendo alla gente degli stimoli non solo artistici ma anche culturali. Abbiamo chiesto agli Ordini di contribuire a disegnare un progetto culturale il più qualitativo possibile, e siamo orgogliosi perchè anche quest’anno a-

vremo una serie di incontri e di relatori straordinari che disegneranno il rapporto fra cultura e creatività contestualizzandolo rispetto al tema “musica e follia, nutrimenti dell’anima”. In collaborazione con il Collegio dei Geometri, è previsto per domenica 20 settembre l'incontro “La seduzione della fedeltà”. Maratone musicali Tensostruttura, piazza Paolo VI, ore 17-20 Musica no-stop e suggestioni culturali legate al leitmotiv della follia, a ispirare un caleidoscopio di esibizioni in collaborazione con l’Accademia Musicale Santa Cecilia di Bergamo. Festival off Corso Zanardelli, ore 17.30 Nato per portare la musica

“dove non l’avete mai vista”, il Festival Off quest’anno punta a stabilire un legame diretto con Expo, attraverso un mini ciclo di appuntamenti che vedranno come grande protagonista Alessandro Cecchi Paone. Uomo di ampie vedute e personaggio dalla personalità straripante, Cecchi Paone declinerà alla sua maniera tre tematiche affascinanti, in un gioco di riflessioni e rimandi cultural-enogastronomici che promette scintille. Aperimusic Tensostruttura, piazza Paolo VI, ore 19 Tra le grandi new-entry di questa edizione de LeXGiornate, Aperimusic è un format concepito con l’intenzione di rendere effervescente la fascia pre-serale del festival. Nel “salotto” della città, un aperitivo in cui stuzzicare mu-


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Foto di Bolo77 (Own work) [Attribution], via Wikimedia Commons

Corso Zanardelli, sede degli appuntamenti “Festival off”.

sica, cinema, pillole di haute-cuisine e un pizzico di follia, il tutto calato in un’atmosfera leggera, informale e con un tocco glamour. L’altro concerto Tensostruttura di Piazza Paolo VI, ore 21.45 La “buonanotte” de LeXGiornate quest’anno vibrerà nel segno dei giovani talenti bresciani: dal Conservatory Jazz Ensemble a Luca Benatti, da Alessandro Costantini a Michele Tagliaferri, passando per Stefano Marzanni, Pietro Gatto, Gianluca ladema, Anca Vasile ed Enrico Pompili, un viaggio musicale dove musica e follia si fonderanno ora in soffusi mondi jazz, ora in atmosfere notturne a cavallo fra classica e sperimentazione. Dopofestival Sabato 26 settembre, dalle 23 @ Copan, via Perotti, Brescia

LeXGiornate si proiettano verso il buio, per un grande party di chiusura in cui la “follia” si trasformerà in un brivido elettronico tutto da ballare. In una location da sogno come il parco di Copan, azienda leader mondiale nel campo delle biotecnologie, fino a notte fonda si esibiranno alcuni tra i migliori dj bresciani: un cocktail melodico a base di house-music, disco, acid jazz e pulsazioni techno farà da colonna sonora a una serata inedita e dal sapore sperimentale, dedicata alla memoria di Daniele Triva, fondatore dell’azienda scomparso lo scorso anno all’età di 54 anni. I dj set saranno preceduti dall’esibizione degli Volomitas, duo bresciano vincitore del concorso Casting on Line durante la passata edizione de LeXGiornate. Grazie alla collaborazione con Brescia Mobilità, per tutta la se-

rata sarà garantito un servizio di bus navetta gratuito che collegherà il centro storico con l’area festa, nella zona in-

dustriale della città. Ulteriori informazioni sul sito www. lexgiornate.com. T

Maestro Daniele Alberti Nato a Brescia, si è diplomato in pianoforte con il massimo dei voti, la lode e la menzione speciale della giuria al Conservatorio “Luca Marenzio” della sua città. Successivamente ha conseguito il diploma superiore all’Ecole Normale de Musique “Alfred Cortot” di Parigi, con il massimo dei voti e la menzione speciale della giuria. Già affermato in numerosi concorsi internazionali, nel 1985 consegue il primo premio assoluto al Concorso Internazionale di Parigi. Tale successo sancisce l’inizio di una brillantissima carriera che lo ha visto protagonista nelle Stagioni e nei Festival più prestigiosi del circuito internazionale.Ha suonato nelle Sale e nei teatri più importanti del mondo, e ha eettuato registrazioni radiofoniche per RAI, Radio France, Antenne Deux, CBS Broadcasting Association, Radio Dos. Nel Settembre 1999, nel corso delle Commemorazioni del 150° anniversario della morte di Frederick Chopin è stato invitato a tenere un recital per Sua Santità Giovanni Paolo II a Castelgandolfo. È anche docente di fama internazionale e tiene regolarmente masterclass in Europa e negli Stati Uniti. Negli ultimi anni ha curato la realizzazione di alcuni eventi di grande livello musicale e culturale che hanno avuto luogo in diverse capitali europee ed è direttore artistico della rassegna “LeXGiornate”.

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60° convegno nazionale SIFET Produzione e fruizione di dati geospaziali

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a Geomatica svolge un ruolo essenziale nella conoscenza del territorio, dell’ambiente, dello spazio edificato e della loro rappresentazione in forma cartografica. In questo contesto, la fotogrammetria consente ormai da decenni la produzione della gran parte della cartografia mondiale a media e grande scala e, oltre a permettere la generazione di prodotti ormai consolidati (cartografia numerica 3D, GIS, modelli altimetrici DTM/ DSM, ortofoto) permette una corretta, rapida ed economica acquisizione dei dati primari necessari per le tecniche di rappresentazione più innovative e complete quali 3D City Model, database topografici, 28 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

Foto © mik38 – Fotolia.com

Il 24-25-26 giugno si è tenuto, a Firenze, il 60° convegno nazionale della SIFET (Società Italiana di Fotogrammetria e Topografia). Un evento dedicato alla geomatica e particolarmente ricco di contenuti, di cui pubblichiamo qui il documento programmatico ricevuto dagli organizzatori. Maggiori informazioni sugli esiti del convegno sono consultabili sul sito www.sifet.org. ortofoto rigorosa e modelli altimetrici densi. Sempre di più, al giorno d’oggi, le ampie potenzialità di automazione del processo di rilevamento proposte dalla fotogrammetria e la complessità dei problemi da risolvere rendono necessaria l’interazione in ambito multidisciplinare con altri specialisti che, partecipando al processo di rilevamento e rappresentazione nel suo complesso, ne condizionano il contenuto, l’accuratezza, la precisione, il livello di dettaglio. Il tecnico geomatico deve possedere, oltre a un’ottima conoscenza delle tecnologie più moderne di misura tipiche della Geomatica e della fotogrammetria (computer vision, matching

denso, …), la necessaria flessibilità per adattare strumenti, tempi di esecuzione e validazione dei risultati alle richieste della committenza. Quest’anno la SIFET presenta un quadro aggiornato dello sviluppo delle tecniche fotogrammetriche e cartografiche nelle applicazioni di descrizione tridimensionale del territorio, dell’ambiente e della città nelle forme più moderne e strutturate (database topografici). Inoltre propone la III edizione del concorso per giovani autori provenienti sia dall’ambito professionale che della ricerca (il regolamento sul sito www.sifet. org). In prosecuzione con l’esperienza positiva degli anni precedenti, anche quest’anno

la SIFET propone un corso di base sulle informazioni cartografiche necessarie per i sistemi informativi territoriali (sistemi di riferimento, cartografia numerica, modelli altimetrici, ortofoto ordinaria e di precisione) e un corso di approfondimento che illustri l’evoluzione nei database cartografici con particolare riferimento rispetto alla normativa nazionale ed europea (INSPIRE). Propone anche, a chi si avvicina per la prima volta alla geomatica, un corso monografico sugli aspetti fondamentali dei sistemi informativi territoriali (Geographic Information System, GIS) per la gestione strutturata di dati a referenza spaziale. T


FORMAZIONE

Foto © Foto Eden

Il nostro Presidente sulla formazione continua

“Chi non si aggiorna è tagliato fuori” Dal “Giornale di Brescia”, 19 giugno 2015

Siamo costantemente in concorrenza e dobbiamo fare tutto quello che possiamo per arrivare primi. Chi arriva secondo è fuori... E non possiamo permettercelo”. Non usa mezzi termini il presidente del Collegio Geometri di Brescia, Giovanni

Esame di Stato: numero di candidati e sessioni d'esame 2015 Comunichiamo che per il 2015 i candidati di Brescia e provincia all’Esame di Stato sono 155 e che presumibilmente le sessioni di esami si terranno presso l'Istituto “Tartaglia” di Brescia e presso l'Istituto “Einaudi” di Chiari. Per un confronto e per le opportune osservazioni che vi faremo nel prossimo numero vi segnaliamo che nel 2013 i candidati erano 215 e nel 2014 erano 202.

Crediti formativi per articoli e pubblicazioni tecniche Il Consiglio Direttivo ha deliberato, a maggioranza, di riconoscere 2 crediti formativi ai geometri che ne facciano richiesta per la produzione di articoli tecnici e 6 crediti formativi ai geometri che ne facciano richiesta per la pubblicazione di libri di carattere tecnico.

Platto, per spiegare quanto la formazione sia decisiva per la professione e per tutti gli associati. “Qualcuno dice che si uscirà dalla crisi ma io credo invece che il modello che si è affermato in questi anni continuerà a riproporsi e sarà quello con cui dovremo fare i conti anche nel futuro”. Una situazione in cui secondo Platto “è necessario che i geometri siano tecnicamente molto preparati e nello stesso tempo in grado di capire al meglio le esigenze del cliente per offrirgli soluzioni valide sotto ogni punto di vista. Nel campo dell’ edilizia ogni errore di un singolo può costare caro a tutta la categoria”. Per questo la formazione degli iscritti e dei più giovani in modo particolare è da diversi anni il principale impegno del Collegio: “La questione più importante con la quale ci dobbiamo confrontare quotidianamente – ammette il Presidente – sapendo che è quella decisiva per il futuro della categoria”. Dal punto di vista operativo dunque il Collegio si è strutturato per “offrire agli iscritti una ampia gamma di corsi per la formazione continua su tutti i temi che riguardano la professione”, corsi e seminari che hanno sempre un notevole successo di iscrizioni tanto che le medesime sessioni devono essere ripetute anche tre o quattro volte per poter soddisfare tutte le richieste. “Si tratta di approfondimenti sia teorici che tecnici e pratici – prosegue Platto – che abbracciano una serie di tematiche anche molto diverse tra loro ma ugualmente di primo piano nel nastrò lavoro quotidiano: dai piani di governo del territorio alle normative antisismiche, dall’urbanistica al risparmio energetico”. Per Platto infine “non possiamo mai trascurare la sicurezza in cantiere: è un ambito in cui non è possibile ammettere alcuna leggerezza o trascuratezza”. T IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 29


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I GEOMETRI ALL’EXPO DI MILANO LE PROPOSTE DA SONDRIO E LODI

Un successo, un pieno successo. Non diversamente si potrà mandare agli archivi nell’autunno ormai alle porte questa straordinaria edizione milanese di Expo. Anche se i roboanti proclami della vigilia, con l’impossibile traguardo dei 30 milioni di visitatori, non verranno confermati; anche se alla fine sarà minima la ricaduta sui territori al di fuori della cerchia meneghina; anche se il tema dominante non sarà stato nutrire il pianeta bensì l’infinita serie di eccellenze gastronomiche arrivate nel capoluogo lombardo da tutto il mondo (da paesi ricchi e poveri, da nazioni grandi e piccole, da comunità numerose o minuscole). Anche con tutti questi evidenti limiti sarà un successo, un’esposizione universale da ricordare, un’esperienza unica e irripetibile per ogni visitatore. Una manifestazione nella quale – ed è questo il punto che in questa sede vogliamo sottolineare – l’attenzione alla difesa dell’ambiente, alla salvaguardia delle risorse sempre più scarse e spesso precarie del globo, ha confermato un ruolo centrale per la nostra categoria, per i geometri italiani ed i “surveyors” di tutto il mondo. Una sottolineatura confortante e non per un singolo aspetto, ma per una pluralità di argomenti. Non ultimo, ad esempio, il fatto che “CAT”, quella sigla così indigesta alla categoria che ha sostituito la scuola superiore per geometri, ha almeno il pregio di rendere esplicito il riferimento alla preparazione di quei tecnici specializzati in edilizia e gestione sostenibile del territorio che Expo ha posto come tema assolutamente urgente e ineludibile di questi e dei prossimi anni. Ancor di più il ruolo della categoria in questa manifestazione è stato valorizzato dal fatto che i geometri italiani si sono ritagliati spazi non marginali in parecchie iniziative,

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dentro e fuori Expo. A cominciare da quella organizzata proprio dal Consiglio Nazionale, attraverso la Fondazione Geometri, che – come abbiamo già riferito nel dossier del numero precedente del “Geometra Bresciano” – ha colto l’occasione di dare piena visibilità al ruolo della categoria soprattutto nelle riflessioni e nelle progettualità che i geometri sentono di poter offrire alla società. Un contributo da consapevoli e tecnicamente preparati attori per la difesa dell’ambiente. Con questo intento è stato bandito un concorso tra tutti gli iscritti all’Albo e i praticanti per la presentazione di progetti, studi, realizzazioni e prototipi che dessero testimonianza della peculiare capacità del geometra di rispondere alle sfide poste alla base di Expo 2015, quelle del futuro dell’umanità, dalla sconfitta della fame ad un più equilibrato e virtuoso rapporto con quanto ci circonda. Al concorso, che scadeva a febbraio, hanno partecipato poco meno di 360 soggetti, ed una giuria di colleghi ed esperti li ha valutati individuando non solo i tre da premiare con un assegno, ma pure un buon numero di progetti meritevoli d’essere portati ad Expo in un’apposita mostra. Si tratta di una settantina di contributi, progetti, studi, idee e realizzazioni anche molto diversi fra di loro che danno però una dimostrazione di come la categoria vuole contribuire alla soluzione dei problemi posti dallo slogan “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, garantendo in questo modo anche una vetrina di forte impatto mediatico ai geometri italiani. Vista la qualità del lavoro di tanti colleghi, cinque dei quali bresciani, abbiamo iniziato a pubblicare nello scorso numero della rivista alcuni dei progetti esposti a Milano. In queste pagine riprendiamo il discorso dando il giusto risalto a due iniziative ideate dai colleghi di Sondrio.


Convegno Geometrinexpo: Trasformare le sfide ambientali in opportunità di business Oltre l’efficienza: la nuova sfida della sostenibilità sarà far dialogare il costruito con l’ambiente I geometri possono trasformare le sfide ambientali in opportunità di business?

Foto di Sergio D’Afflitto via Wikimedia Commons

Del tema si è discusso il 21 luglio a Milano al convegno di GEOMETRINEXPO “Oltre l’efficienza: la nuova sfida della sostenibilità sarà far dialogare il costruito con l’ambiente”. Dal dibattito è emerso come si stia aprendo una grande opportunità per i professionisti: il mercato della riqualificazione energetica e di quella edilizia infatti, stando alle più recenti stime CRESME, vale 115,4 miliardi di euro, oltre il 61% dell’intero fatturato di settore. Numeri che lo investono della responsabilità di configurarsi quale principale driver del ciclo edilizio, a sua volta motore della ripresa e capace di attivare ben 1,7 milioni di posti di lavoro. “Attorno a queste cifre” ha commentato Maurizio Savoncelli, presidente CNGeGL “occorre costruire strategie di breve e lungo periodo finalizzate a riqualificare il patrimonio edilizio italiano e in grado di fare ripartire il settore dell’edilizia e l’economia del Paese. Come? Da un lato, rendendo strutturali le agevolazioni fiscali previste per questa tipologia d’interventi, dall’altro mettendo a sistema e qualificando la filiera della sostenibilità, all’interno della quale i geometri e più in generale i professionisti di area tecnica possono rendersi promotori del cambiamento, cogliendo nuove opportunità di lavoro”.

La prima, vincitrice del primo premio della categoria A (fino a 30 anni) è il progetto “Riqualificazione urbana Milano” del giovane collega Luca Miotti, una iniziativa ambiziosa che si distingue per le sue connessioni “alla sostenibilità, alla creatività e all’innovazione tecnologica”. La seconda è la proposta di un gruppo di colleghi del Collegio di Sondrio che ha vinto il secondo premio per la categoria B (iscritti all’Albo, over 30). Con il loro progetto di “Riqualificazione di un borgo montano” i colleghi Mauro Baggini, Maurizio Bombardieri, Thomas Bardea, Vittorio Semeria, Mauro Ortelli, Marco Tognolatti e Stefania Confeggi hanno infatti avuto il plauso della giuria che ha assegnato loro uno dei tre premi maggiori del concorso bandito dal Consiglio Nazionale. Approfondiamo inoltre, con ulteriori dettagli di tipo tecnico-operativo, il progetto al quale hanno partecipato due colleghi di Lodi e del quale avevamo già sommariamente parlato nell’ultimo numero della rivista. Si tratta di un campo sperimentale per una agricoltura sostenibile a bassissimo impatto ambientale chiamato Demofield che è stato realizzato non a Milano ma nella struttura collegata all’Expo allestita in questi mesi proprio a Lodi nella zona del Parco tecnologico padano. T

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LUCA MIOTTI RIQUALIFICAZIONE URBANA MILANO

Primo classificato della categoria A (geometri Under 30) si è classificato il collega Luca Miotti di Delebio (SO) con l’originale progetto Riqualificazione urbana Milano del quale riportiamo la relazione tecnica. Premessa Il Concorso proposto dalla Fondazione Geometri Italiani ha l’obiettivo di identificare un progetto, studio o prototipo che sappia diffondere la cultura ecologica attraverso la partecipazione consapevole alla salvaguardia del Pianeta, ossia il tema caratterizzante di Expo Milano 2015: “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita”. Nello specifico si richiede ai partecipanti di sviluppare una proposta riferita ad una delle varie tematiche individuate. Introduzione Ciò premesso, la tematica da me prescelta è quella della riqualificazione urbana e rurale, strettamente connessa anche alla sostenibilità, alla creatività e all’innovazione tecnologica. Anzitutto, ho cercato di proporre un progetto flessibile ed economico che si possa facilmente adattare alle diverse condizioni di utilizzo, sia per nuove realizzazioni che per la riqualificazione di aree urbane già esistenti; l’obiettivo è quello di definire una serie di regole progettuali che possano facilmente adattarsi a diverse situazioni e caratterizzare i contesti ove gli arredi urbani saranno collocati. Il progetto è stato sviluppato tenendo presente i seguenti principi fondamentali: • adattabilità al contesto ed alle preesistenze; • economicità di realizzazione; • semplicità di manutenzione con costi di gestione nulli; • durevolezza nel tempo;

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sensibilizzazione ecologica; promozione del risparmio energetico; valorizzazione delle specificità locali; possibilità di personalizzazione; uniformare l’immagine del territorio.

Obiettivo del progetto Sulla base di queste linee guida e di queste premesse, la mia idea è quella di realizzare degli elementi di arredo urbano composti da macro lettere che compongano il nome della città o del paese in cui verranno realizzati e, allo stesso tempo, svolgano delle funzioni ecologiche, ludiche e sociali. Nella maggior parte dei casi gli elementi che compongono il mio progetto di arredamento urbano sono già presenti nelle varie città, tuttavia sono attualmente privi di identità o comunque caratterizzati da una scarsa (o quasi nulla) qualità architettonica. Questo poiché tali elementi sono concepiti soltanto ai fini della loro destinazione principale (si pensi ai porta-rifiuti piuttosto che i porta-biciclette standard), e non anche come elementi di abbellimento della città. Il mio progetto, partendo da tale constatazione, si pone l’obiettivo di correlare funzionalità ed estetica in alcuni di questi elementi. Profili applicativi del progetto in relazione alla città di Milano Poiché il Concorso è legato all’evento Expo 2015, le tavole di esempio che ho composto sono relative alla città in cui si svolgerà l’esposizione, ossia Milano, fermo restando che è comunque possibile trasporre questa idea anche su altre città o paesi rurali semplicemente impiegando lettere diverse. Come detto sopra, ogni lettera, oltre ad avere carattere decorativo, svolge uno scopo ben preciso. Ad esempio:


“elementi di arredo urbano composti da macro lettere che compongano il nome della città o del paese in cui verranno realizzati e, allo stesso tempo, svolgano delle funzioni ecologiche, ludiche e sociali”

M lettera dedicata alla cultura/turismo I lettera dedicata all’energia rinnovabile L lettera dedicata a sport/ ecologia/ambiente A lettera dedicata a ricreazione/divertimento N lettera dedicata all’ecologia O lettera dedicata a informazione/cultura/sociale La lettera “M” può essere utilizzata come bacheca espositiva di alcuni monumenti o luoghi di particolare interr esse storico/artistico della città. All’interno della struttura della lettera si possono inserire plastici che raffigurano le “particolarità” della città, a fini turistici. Eventualmente si potrebbe anche realizzare una “biblioteca urbana” per dare la possibilità di consultare opuscoli o cartine del territorio. Alla lettera “I” è installato un pannello fotovoltaico che, come su tutte le lettere, consente di illuminare l’area cirr costante, in modo che tale progetto non comporti im-

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patti negativi per l’ambiente e sia energeticamente autonomo. Tale elemento potrebbe essere ripetuto, in scala minore, con funzione di segnapassi nella zona limitrofa. La lettera “L” ha funzione di porta-biciclette da un lato e di panchina dall’altro per consentire agli sportivi di rilassarsi. La lettera “A” è destinata ad un uso ludico, vista la particolarità della sua struttura che consente l’installazione di trave oscillante. La lettera “N” rinnova il cestino porta-rifiuti, che non sarà più un singolo elemento, in quanto è stato ripensato per consentire anche la raccolta differenziata. A questo fine è stata creata “The scale of ecology”, una struttura che propone porta-rifiuti disposti in maniera scalare in cui la base è riservata alla raccolta indifferenziata, seguita dagli scalini più in alto per plastica e carta; l’ultimo scalino, invece, ospita una pianta verde, simbolo della vita che può nascere dai rifiuti quando trattati. La lettera “O” riveste il compito di bacheca o pannello espositivo al fine di fornire informazioni riguardanti eventi o manifestazioni del luogo. Ogni elemento avrà basamento di fondazione a quota inferiore del terreno esistente, per dare l’impressione che le lettere siano semplicemente adagiate sul terreno. Impatto ambientale Tutti gli elementi proposti non solo saranno utili ai singoli fruitori, ma avranno anche modo di sfruttare le energie rinnovabili (pannello fotovoltaico che alimenta corpi illuminanti con tecnologia LED), assicurandone la visibilità anche nelle ore notturne e costituendo di fatto un’innovazione tecnologica che potrebbe essere estesa anche al resto della città. L’utilizzo di led e pannelli solari di dimensioni contenute

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hanno anche l’obiettivo, oltre a quello di ridurre i consumi energetici, di sensibilizzare le persone, che toccando con mano e vedendone il funzionamento, si avvicineranno all’idea di risparmio energetico, auspicando un utilizzo sempre crescente di questa tecnologia anche in altri campi. Conclusioni L’analisi dei luoghi in cui potrà essere realizzato il progetto, permetterà di comprendere come la sistemazione urbana possa essere altresì l’occasione per valorizzare centri urbani e parchi, evidenziando e facendo apprezzare maggiormente, tanto ai residenti quanto ai turisti, il nostro patrimonio culturale. Ogni elemento verrà realizzato o rivestito con il materiale tipico del luogo (pietra, legno, ecc.) che valorizzi l’identità del territorio attraverso il suo utilizzo, promuova lo stesso e caratterizzi le strutture rendendole uniche e originali. Nelle zone in cui non vi è un materiale caratteristico, è previsto l’utilizzo di rivestimento in lamiera di acciaio corten. Tale materiale, durante l’esposizione alle diverse condizioni atmosferiche, varia di tonalità, creando così delle strutture “vive” che si trasformano col passare del tempo. La particolare colorazione bruna si inserisce armoniosamente in qualsiasi contesto, dal verde di un parco, all’architettura classica di una piazza, coniugando architettura tradizionale e moderna. Inoltre questo materiale ha un costo minore rispetto agli acciai comuni, dovuto alla riduzione delle spese di manutenzione, maggiore resistenza meccanica e maggiore durata. Materiali di rivestimento Acciaio corten Pietra locale Listelli di legno

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Richiamo

Nato nel 1989, Luca Miotti si è iscritto al Collegio di Sondrio dopo essersi diplomato geometra nel 2008, presso l'Istituto "Pasquale Saraceno" di Morbegno (SO), e dopo essersi abilitato alla libera professione nel 2010, presso l'Istituto "Quadrio / I.I.S. De Simoni" di Sondrio. Dal 2011 svolge la libera professione di geometra, collaborando contemporaneamente anche con uno studio tecnico associato.

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DAL COLLEGIO DI SONDRIO RIQUALIFICAZIONE DI UN BORGO MONTANO

L’emissione del bando di progettazione da parte della Fondazione Geometri e il suo diretto collegamento all’ Expo ha suscitato nel nostro Consiglio la viva opportunità di poter presentare un’idea che, nel momento di crisi attuale, potesse promuovere la figura del Geometra e le proprie competenze. Si è deciso quindi di organizzare un gruppo di lavoro che potesse studiare un progetto rispondente a questa precisa domanda: “quale è il legame tra EXPO 2015 ‘Nutrire il pianta – energia per la vita’ e il Geometra?” La risposta è stata semplice: il territorio.

evidenziare il profondo legame tra Geometra e l’Ambiente, mettendo in risalto la nostra conoscenza del territorio e la capacità di ricostruire con l’impiego delle nuove tecnologie nel rispetto della natura.

Il Geometra è un profondo conoscitore del proprio territorio: lo misura, ne determina il valore e interviene con opere di costruzione e di recupero nel rispetto dell’esistente consapevole che il territorio è un bene irriproducibile.

I professionisti coinvolti nel progetto sono: Mauro Baggini, che ha curato gli aspetti di impiantistica, risparmio energetico e documentazione fotografica; Maurizio Bombardieri e Marco Tognolatti, che si sono occupati del rilievo, delle tavole grafiche e dell'impaginazione; Vittorio Semeria, Thomas Bardea e Giuseppe Galimberti, che hanno realizzato la parte introduttiva grafico/ descrittiva e il video riassuntivo; Stefania Confeggi e Mauro Ortelli, che hanno seguito il progetto di fitodepurazione, di recupero ambientale circostante hanno predisposto la relazione descrittiva;

È nato così il progetto dal titolo “Riqualificazione di un borgo montano” pensato in funzione della tematica riqualificazione urbana e rurale, sostenibilità e biodiversità, conservazione e creatività che prevede: • la riqualificazione/ recupero di un intero borgo mediante la ricostruzione degli edifici e la sistemazione del territorio circostante con l’impiego di materiali “antichi” uniti alle nuove tecnologie; • lo sfruttamento delle risorse esistenti per la creazione dei servizi essenziali (energia, riscaldamento, approvvigionamento idrico ecc) e per rendere il tutto indipendente dalle rete esterne; • la conservazione dell’ambiente mediante interventi di sistemazione idrogeologica e rimessa a coltura di “antiche” essenze vegetali. Il progetto, così come strutturato, ha quindi l’ambizione di

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Il gruppo di lavoro ha coinvolto tecnici di varia esperienza che hanno messo a disposizione le proprie competenze, scaturite in un elaborato che ha sviluppato un’idea riproducibile non solo in locale ma esportabile in altre realtà simili del pianeta.

Il video che illustra i concetti principali e fondamentali del lavoro è oggi esposto presso il padiglione Fattoria Globale 2.0 (Padiglione 142 - Ingresso Est Rosero) dell’Expo. Il lavoro completo è visionabile sul sito http://www.geometrinexpo.it/ nel quale è presente inoltre tutta la parte con la “media gallery”. La proposta si è classificata seconda nella categoria B (iscritti, singoli o in gruppo di età superiore ai 30 anni). T


Sopra. Le vigne e il fondovalle. A destra. Il gruppo di lavoro, da sinistra: Mauro Baggini, Maurizio Bombardieri, Thomas Bardea, Giuseppe Galimberti, Vittorio Semeria, Stefania Confeggi, Marco Tognolatti con il Consigliere Nazionale Pasquale Salvatore durante la premiazione alla galleria Meravigli di Milano. Sotto, da sinistra. Ingresso alla contrada Bassola e particolari dei fabbricati esistenti.

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In alto. Foto panoramica delle colture Valtellinesi. A i i t Pl i t i d l tt di i lifi


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DEMOFIELD: CAMPO DIMOSTRATIVO NOTE TECNICHE SULLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO AGRICOLO “MADE IN LODI”

Il progetto Made in Lodi si chiama “Demo Field Agricolture of Tomorrow”, o più semplicemente “DemoField: campo dimostrativo”. Concepito nel 2013, ha visto all’opera lo staff del Parco Tecnologico, oltre 20 aziende partner e due geometri lodigiani, Pierluigi Defendenti e Silvana Malusardi, che hanno contribuito a realizzarlo. Nell’estate 2014, il Parco ha incaricato Defendenti e Malusardi (progettisti e direttori dei lavori) di seguire tutte le pratiche necessarie per portare in campo “l’agricoltura del futuro”. I Geometri hanno ottenuto preliminarmente dal Comune di Lodi il parere favorevole della Commissione per il Paesaggio, circa la Valutazione di Impatto Paesaggistico, (ottenuto nel settembre del 2014), per poi successivamente presentare la Denuncia di Inizio Attività (03/10/2014) per la realizzazione dell’opera. I lavori sono iniziati il 9 dicembre 2014 con lo scoticamento di un cerchio di terreno pianeggiante del diametro di 40 metri, sul quale è stata successivamente costruita la “collinetta” con terreno di riporto che costituisce la base del progetto. Nel Demofield sono stati conferiti circa 100 camion, per un totale di 1.500 metri cubi, per arrivare ad ottenere una collina di circa 4,00 mt di altezza con una pendenza del 20%. È stato quindi posato su tutta la superficie uno strato di terreno di coltura che consentisse la semina e la coltivazione. Successivamente si è dato avvio alla formazione dei gradoni e dei camminamenti in legno e ghiaietto, alla realizzazione degli impianti (elettrico, idrico e pannelli fotovoltaici), al posizionamento delle serre e alla formazione degli orti. Le lavorazioni, compreso le semine e tutte le attività connesse, sono terminate a fine aprile 2015, entro l’inizio di Expo. Demofield è stato poi inaugurato ufficialmente, alla presenza

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di autorità, giornalisti, aziende partner ed addetti ai lavori di diverse nazioni il giorno 11/05/2015. Il progetto è stato promosso dal Parco Tecnologico nel novembre 2013, congiuntamente alle istituzioni territoriali, attraverso la firma di un protocollo d’intesa denominato “Lombardy Demonstration Initiative LoDI2015” nell’ottica dell’Expo. Al programma hanno aderito diverse istituzioni, tra cui la Camera di Commercio, il Comune e Provincia di Lodi, l’Università degli Studi di Milano, il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CREA), il Consiglio Nazionale per le Ricerche (CNR) ed altre. Uno degli elementi distintivi del progetto lodigiano era la realizzazione di un campo dimostrativo, attiguo al Parco Tecnologico, dove poter mostrare l’agricoltura del futuro. La stazione dimostrativa è stata pensata in collaborazione con gli oltre 20 partner di progetto per mostrare come sia già oggi possibile trovare risposte e tecnologie utili per affrontare la complessità delle sfide globali agricole per un’agricoltura sostenibile. La cosa più importante però è che il progetto fa da ponte tra Expo e la realtà agricola lombarda, favorendo l’incontro “in campo” tra settore privato, mondo della ricerca, istituzioni pubbliche italiane e Paesi presenti all’Esposizione Universale, presentando agli operatori del settore e al grande pubblico come cambierà l’agricoltura, attraverso una mostra tematica in campo, un ciclo di seminari ed altre iniziative collaterali. La stazione dimostrativa si basa in particolare sull’innovazione nell’uso della risorsa acqua, utilizzando la forza di gravità e l’energia solare per irrigare una distesa di terreno attraverso ali gocciolanti. l terreno oggi ospita in piano e in collina colture di mais, riso,


La semina, ultima fase di realizzazione del progetto.

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I geometri Pierluigi Defendenti e Silvana Malusardi – compagni di classe – si sono diplomati nell’anno 1986 e hanno svolto insieme i due anni di praticantato per poi, sin da subito, iniziare la collaborazione professionale che ha portato alla costituzione dello studio associato a tutt’oggi attivo. Negli oltre 25 anni di attività, lo studio ha svolto prestazioni professionali tipiche della figura del geometra, in particolare si è occupato di attività catastali e topografiche, di consulenze tecniche (in ambito giudiziario – C.T.U. – e privato), di progettazione e direzione lavori – certificazioni energetiche.

soia e sorgo, e appezzamenti dimostrativi per orticole e frutticole, mostrando per ciascuna di esse le tecnologie disponibili per ottimizzarne le produzioni. Il filo conduttore tra le diverse parcelle agricole è il sistema irriguo alimentato per gravità con ali gocciolanti. Questo è reso possibile sfruttando la pendenza del terrapieno artificiale realizzato e sulla cui sommità c’è un invaso da cui si diramano tutti gli impianti. Ad azionare il sistema un gruppo di pannelli fotovoltaici in grado di alimentare l’invaso attraverso una pompa idraulica posizionata in una vasca che costituisce il pozzo da cui viene attinta l’acqua. Le diverse aree sono visitabili attraverso dei vialetti con delle grafiche che illustrano le diverse tecniche utilizzate. Le varie aree sono inoltre integrate con sistemi di sensori che permettono un controllo e una gestione in tempo reale del campo. In sostanza, visitando il Demofield oggi si possono vedere le tecnologie disponibili per l’ottimizzazione dell’utilizzo dell’acqua, un efficiente distribuzione dei fertilizzanti attraverso gli impianti di irrigazione a goccia, una riduzione del lavoro manuale grazie alla minima lavorazione del terreno, e il poter fare a meno di fonti fossili per attingere e gestire l’acqua. Il sito è aperto per l’intero semestre Expo. In questo periodo sono previsti 16 incontri pubblici (alcuni dei quali già realizzati), incontri tecnici e di riflessione sulle problematiche dello sviluppo agricolo. È possibile consultare il sito del progetto www.demofield.it, predisposto dal Parco Tecnologico Padano, dove si possono trovare tutte le informazioni utili per eventualmente organizzare una visita. Ad oggi il Demofield è stato visitato da oltre 1000 persone, tra operatori tecnici provenienti da tutto il mondo e semplici visitatori, non addetti ai lavori. T

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Da sinistra in alto, in senso orario, le diverse fasi di realizzazione del progetto: dall'inizio dei lavori (dicembre 2014) all'inaugurazione (maggio 2015).

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SCUOLA Elena Biban Antonella Tonoli

Festa di fine anno scolastico a Canton Mombello

La conclusione dell'anno scolastico nelle due case circondariali di Brescia, presso le quali da tempo si tiene un corso di studi quinquennale per geometri con il conseguimento del diploma, quest'anno è stata accompagnata da un gradito concerto del gruppo blues Dan Martinazzi Trio. Anche se poco conosciute ai più, le scuole per geometri di Canton Mombello e di Verziano continuano a costituire un fiore all'occhiello per il “nostro” Istituto Tartaglia che da diversi lustri vede lì distaccati suoi docenti per un ciclo di studi tecnici ed umanistici uguale a quello che si tiene in sede. Anche quest'anno il corpo docente, costituito dalle professoresse Elena Biban e Antonella Tonoli, pur con tutte le difficoltà che un'esperienza didattica così particolare comporta, grazie all'impegno dei loro alunni sono riuscite con passione e dedizione ad ottenere frutti lusinghieri. Nel 2014-15 il corso si è articolato su tre classi a Canton Mombello (una prima, una seconda, una terza-quarta-quinta seguite da una ventina di studenti) e due a Verziano (una prima-seconda e una terza-quarta-quinta con altrettanti studenti) con una presenza femminile del 25-30%. Mentre nel 2012-13 il corso ha visto ben tre diplomati e nell'anno successivo un diplomato, i due candidati di quest'anno purtroppo non sono stati ammessi alla maturità, anche a causa dei trasferimenti di sede che hanno dovuto affrontare. Seguono alcuni contributi sulla giornata: le riflessioni di Antonella Tonoli, il saluto che Elena Biban ha rivolto al pubblico presente e infine la lettera che Marco Vecchia, uno dei diplomati del 2013, ci ha scritto sull'importanza dell'attività scolastica in carcere. 44 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4


Foto © BillionPhotos.com – Fotolia.com

SCUOLA

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abato 27 giugno l'istituto di istruzione superiore Tartaglia-Olivieri ha organizzato presso il teatro di Canton Mombello un concerto di fine anno scolastico con lo scopo di trascorrere un piacevole pomeriggio “di evasione”, per promuovere i corsi scolastici all’interno del carcere e per “far uscire” la voce dei detenuti dal carcere stesso. Ad intervalli, dopo alcuni brani musicali eseguiti dal gruppo, alcuni detenuti sono saliti sul palco per leggere le loro riflessioni intorno al significato della musica e al valore della scuola, ma spaziando anche su diversi temi: un esempio ne è la lettera che pubblichiamo nella prossima pagina, scritta da uno studente detenuto che dopo aver conseguito l'esame di maturità nel 2013 sta oggi sostenendo i primi esami presso la facoltà di Ingegneria. L’opportunità ci è stata offerta dall’interesse e dalla sensibilità della direttrice Francesca Gioieni, di Filomena Tammaro e dell’intera area educativa, dei volontari della biblioteca che hanno portato il loro prezioso apporto alla buona riuscita del progetto del quale sono stata referente insieme alla collega Elena Biban. L’obiettivo dell’iniziativa è stato quello di dare vita a un’occasione che aiutasse la voce dei detenuti ad superare i muri del carcere, sensibilizzando la popolazione sulle problematiche al carcere connesse e soprattutto per tentare di abbattere i pregiudizi di tanta gente nei confronti dei detenuti, che troppo spesso vengono considerati solo persone da rinchiudere per il bene della società. Non dobbiamo dimenticare che dietro ad ogni detenuto c’è una persona, un uomo come noi che, anche se ha commesso degli errori, è un essere umano con i propri valori e le proprie emozioni. Il carcere nasce come luogo della rieducazione ed è proprio all’interno di questo percorso che la scuola svolge, a nostro avviso, un ruolo molto importante. È un momento imprescindibile, nell’ambito di quelle attività che costituiscono uno strumento di prevenzione rispetto a determinati stili di vita e comportamenti. Innanzitutto la scuola è un’occasione di socializzazione e condivisione, che consente di uscire dall’isolamento per lavorare ad un progetto comune. Già scegliere di frequentarla significa esercitare un diritto di libertà e responsabilità. Non bisogna poi dimenticare il fatto che la cultura, di cui la scuola è portatrice, è – ed è sempre stata – il mezzo principale per lo sviluppo di percorsi e riflessioni che consentono di interagire in modo corretto con le istanze che la società solleva. E anche attraverso di essa si può concretizzare quella rieducazione che il carcere si pone come obiettivo. Antonella Tonoli

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uon pomeriggio a tutti. Sono Elena Biban, insegnante di disegno e progettazione dell’Istituto

Tartaglia.

Vorrei approfittare di questa occasione per dare alcune indicazioni sulla scuola presente a Canton Mombello. E voglio farlo partendo dalla frase pronunciata da Malala Yousafzai il giorno che ha ricevuto il Premio Nobel per la pace, lo scorso anno: “un bambino, un maestro, una penna e un libro possono cambiare il mondo”. Questa ragazza crede nell’istruzione tanto da aver rischiato la vita per essa. Anche noi insegnanti crediamo che l’istruzione possa cambiare il mondo, o quanto meno il nostro mondo interiore e personale. Noi insegnanti “carcerati” (come ci chiamano i nostri colleghi “liberi”) siamo convinti che frequentare la scuola in carcere dia l'opportunità di esercitare la propria libertà di pensiero e di parola per poter scegliere, ma anche per potersi assumere una responsabilità importante: quella di portare avanti un percorso di studio in un luogo dove quasi tutto è condizionato da domande scritte per ottenere ciò che serve. Siamo anche convinti, perché lo abbiamo sperimentato in anni di insegnamento qui in carcere, che la scuola permetta di riscoprire, o scoprire, attitudini personali a volte sconosciute, di curarle, di farle crescere e soprattutto di imparare ad utilizzarle per un progetto di vita diverso. Per questo, per chi volesse approfittare di una opportunità offerta da questo Istituto carcerario, a settembre riprendono i corsi scolastici. L’Istituto Tartaglia in collaborazione con l’Istituto Fortuny propone un corso per Geometri ed uno per Arredatori. Come avrete letto negli avvisi, facendo richiesta potrete avere un incontro con noi insegnanti per valutare quale corso e quale classe potreste frequentare anche per un periodo di prova prima di decidere l’iscrizione vera e propria. Elena Biban IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 45


Spett.le Redazione de “Il Geometra Bresciano” Scrivo di nuovo a questa redazione per raccontare come il mio percorso di studi all'interno del carcere stia continuando, anche dopo la mia testimonianza diretta sull'importanza di una scuola supenore all'interno del carcere pubblicata sul numero 5 del settembre-ottobre 2013 di questa rivista. Sono passati due anni dal conseguimento della maturità, ma sono ancora impressi in me i ricordi e le emozioni di quei giorni: la tensione e la paura di non riuscire prima di ogni prova d'esame, la piacevole vicinanza ed il calore datomi dai professori che mi hanno stimolato e condotto fino a quel traguardo ed infine la felicità e la soddisfazione di avercela fatta nonostante tutti gli ostacoli incontrati. A livello personale è stata una grande gratificazione perché il percorso scolastico oltre a darmi una qualifica professionale mi ha fatto crescere anche come persona ma, soprattutto, mi ha insegnato che con l'impegno, la pazienza e tanta volontà si possono raggiungere grandi risultati e si può puntare ad obiettivi che forse non avrei mai pensato nemmeno di sfiorare; infatti adesso ho intrapreso un nuovo percorso: sono iscritto alla facoltà di ingegneria ed ho già sostenuto i primi esami con buoni risultati. Frequentare l'università dal carcere non è certo facile, soprattutto per l'impossibilità di frequentare le lezioni e per la mancanza di contatto diretto con la facoltà, ma la mia fame di sapere non si è ancora esaurita, anzi! Sarei un po' presuntuoso a pensare che il mio prossimo obiettivo sarà la laurea, ma in cuor mio è un sogno che mi auguro si realizzi. Comunque faccio tutto questo per dare un senso alla mia detenzione, per non sprecare le giornate nella banalità e nell'inattività aspettando il fine pena. Faccio questo perché voglio che questo mio soggiorno obbligato possa veramente essermi utile, aspettando il giorno in cui sarò libero, sperando di essere una persona migliore di quando sono entrato e di rimettermi nella società come un valore aggiunto e non come un peso. Anche se questo mio percorso di crescita personale e culturale è stato auto-condotto devo ringraziare tutti i professori della Sezione carceraria dell'Istituto “Tartaglia” perché senza il loro aiuto ed il loro sostegno non ce l'avrei mai fatta. Grazie mille di vero cuore. Marco Vecchia 46 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

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SCUOLA


SCUOLA Vittorina Ferrari

Un'opzione innovativa sulla Tecnologia del legno all'Istituto “Einaudi” di Chiari

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a due anni, presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Einaudi” di Chiari (BS), è attiva per l’indirizzo geometri Costruzioni Ambiente Territorio, oltre al tradizionale Corso in Costruzioni Ambiente Territorio, l’opzione “Tecnologie del legno nelle costruzioni”. L’Istituto ha implementato la propria offerta formativa per preparare tecnici qualificati nelle costruzioni in legno e nuovi specialisti dell’architettura sostenibile in linea con le nuove frontiere dell’edilizia contemporanea. L’edilizia in legno risulta essere sempre più strategica, in grado di garantire elevati livelli di prestazioni sia sul piano dell’efficienza energetica sia su quello dell’acustica, come pure della resistenza al fuoco e ai terremoti, sia sotto il profilo della sostenibilità ambientale e della valorizzazione delle materie prime locali. A partire dal terzo anno di studi gli alunni possono orientare le loro scelte verso opportunità con le quali, una volta diplomati, poter esprimere le competenze acquisite nel campo dei materiali utilizzati nelle costruzioni in pietra e in legno. Il corso di studi agevola l’impiego delle tecniche di bioarchitettura e della prefabbricazione con l’introduzione alle tecniche dei macchinari a controllo numerico per il taglio e la lavorazione di materiali del settore, di software per la progettazione esecutiva e il trasferimento dati ai centri di controllo numerico impiegati nelle realizzazioni delle car-

penterie in legno. Inoltre gli studenti, come per il corso tradizionale “Costruzioni Ambiente Territorio”, raggiungono competenze in materia di progettazione edilizia, pianificazione urbanistica, diritti reali, operazioni catastali, nonché relativamente alla stima dei terreni, fabbricati e aree boschive. Il diplomato in particolare opera su progetti di nuove case prefabbricate in legno, ristrutturazione di edifici esistenti con parti in legno ed usa nuove tecniche di bioarchitettura per i fabbricati improntati all’uso della pietra e del legno. Interviene, relativamente ai fabbricati, nei processi di conversione dell’energia e del loro controllo, anche nel settore della produzione di energia elettrica e termica dalle centrali di biomassa alimentate con gli scarti delle lavorazioni industriali del legno o delle utilizzazioni boschive. È stato anche realizzato un piano di lavoro per introdurre i principi delle modellazioni di edifici prefabbricati in legno, e in aggiunta un’attività di pre-la-

boratorio per informatizzare il disegno attraverso l’uso del CAD, con la conseguente scomposizione dei diversi elementi che compongono gli edifici per realizzare in scala un modello reale eseguito in laboratorio. L’opzione è stata accolta positivamente dagli studenti e dalle famiglie e come panoramica introduttiva e certamente utile alla formazione di nuove figure professionali per un mercato versatile ed innovativo. L’anno scolastico 2014/2015 per gli alunni specializzandi in “Tecnologie del legno nelle costruzioni” è stato molto ricco di progetti e iniziative; tra queste il concorso nazionale “Articolo 99. Lo sviluppo locale che vorrei” con il quale l’Istituto ha saputo portare una delle sue classi in qualificazione con un progetto di una scuola elementare priva di barriere architettoniche e a bassi consumi energetici, esponendo, oltre al progetto architettonico stesso, un plastico dettagliato. I docenti dell’opzione “Tecnologie del legno nelle costruzioni” hanno parteci-

pato ad un percorso di potenziamento didattico, finalizzato all’utilizzo delle nuove tecnologie da applicare anche su progetti tradizionali. L’apprendimento laboratoriale è stato agevolato dall’esperienza extra scolastica svolta con l’uscita didattica a Bologna durante la quale gli alunni hanno partecipato alla SAIE, la fiera specializzata nel settore delle nuove tecnologie. Un’altra esperienza ha riguardato la progettazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica e termica sfruttando pompe geotermiche per gestire sia il riscaldamento sia il raffrescamento dell’Istituto in modo naturale. All’Istituto “Einaudi” di Chiari (BS) gli studenti del corso geometri, per sviluppare le loro idee, hanno a disposizione un laboratorio attrezzato semi-professionale, ed è per questo che secondo i docenti referenti del corso “la particolarità delle Tecnologie del legno è quella di stimolare la creatività progettuale del futuro geometra che vede crescere la propria opera”. T IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 47


SCUOLA Fulvio Negri

I

l complesso del provvedimento legislativo conosciuto come “La Buona Scuola” appare più orientato ad intervenire sui temi della governance e dello status dei docenti che sull’evoluzione dei percorsi e degli ordinamenti. La contenuta misura dei mutamenti curriculari non autorizza la definizione di riforma epocale, ma un elemento di notevole peso è presente e riguarda l’alternanza scuola-lavoro prevista sia per l’Istruzione tecnica e professionale che, seppur con metà del monte ore, per i Licei. Senz’altro condivisibile risulta il disegno, ispirato al modello duale tedesco, di rendere sistemica l’integrazione dei sistemi dell’istruzione, della formazione e del lavoro già delineata da almeno dieci anni, ma mai adeguatamente sviluppata con la conseguenza che il persistente scollamento ha dilatato il gap fra quei mondi in termini di competenze e preparazione e reso difficile l’inserimento e l’occupazione dei giovani al termine del ciclo di studi. Che poi la legge non sia sempre attenta alle criticità già palesi, non prevedendo adeguate misure di accompagnamento della fase di avvio, è riflessione da compiere, ma congiuntamente ad un ribaltamento culturale da parte di tutti i soggetti destinatari del provvedimento. L’affermazione del metodo dell’alternanza deve fondarsi, prima ancora che su una norma, sulla legittimazione 48 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

L’ Alternanza scuola-lavoro: pensiero e azione

dal basso, sulla consapevolezza di tutti (scuola, famiglia, impresa) dell’utilità educativa e preparatoria all’impiego e alla vita della pratica del tirocinio; del resto ogni passaggio della crescita di un giovane è connotato in misura decisiva dalle esperienze sul campo che, unite alla riflessione, consolidano la sua maturazione. In sostanza va rivista la cronologia che prevede la rigida sequenza “ prima studio, poi lavoro”, eredità di un pregiudizio cristallizzato nei confronti della valenza formativa a tutto tondo dell’apprendistato, verso cui si è stratificato un rigetto concettuale. Quella in assetto lavorativo è formazione a pieno titolo che ha l’effetto di rimotivare pure la sintesi teorica. Si impara anche facendo, oltre che studiando secondo i classici canoni formali: anzi molto può essere meglio appreso con un approccio che preveda la fase empirica, ancor più negli Istituti Tecnici dove è imprescindibile mostrare il senso dell’applicazione richiesta per indurre nei ragazzi la capacità di pianificare un lavoro e di eseguirlo correttamente in ambienti complessi anche sotto il profilo relazionale. Infatti il carattere multiforme delle circostanze e dei soggetti con cui i futuri diplomati dovranno interfacciarsi (datori di lavoro, committenti, collaboratori, fornitori, amministratori pubblici e privati, controllori) con difficoltà è riproducibile integralmente dentro un’istituzione protetta come la scuola. La pratica in

situazione quindi non può essere un ornamento accessorio, ma una struttura portante della preparazione dell’allievo e dell’offerta formativa. Più in generale l’apertura verso l’esterno anticipa la mutazione dell’apprendimento, non più chiuso al compiersi degli studi, ma inteso come attività permanente, opportunità da cogliere lungo tutto l’arco della vita, in una pluralità di ambienti anche al di fuori del luogo deputato all’istruzione. Perché il processo si compia occorre il concorso di tutte le componenti coinvolte: docenti e allievi saranno artefici dell’evoluzione delle metodologie didattiche, attenti a coniugare l’astrazione formale con la dimensione esperienziale fin dalle lezioni in aula, con i genitori solidali nel sostenere il cambiamento che, fra l’altro, già le previsioni più prudenti dicono avrebbe, da solo, un impatto di diversi punti sulla crescita dell’occupazione giovanile. Insomma è auspicabile che l’integrazione fra teoria e pratica, già in fase di metabolizzazione in alcuni istituti, consenta di superare l’annosa diffidenza che spesso è diventata autoreferenzialità della scuola verso le ragioni dell’economia, atteggiamento che pure non è privo di qualche corretta considerazione come l’onesta convinzione, oggi condivisa anche dall’ambiente industriale, che un eccessivo appiattimento dei curricula sulla richiesta di iperspecializzazione del momento, tipica di

qualche decennio addietro, è fatalmente soggetta ad una rapida obsolescenza delle competenze prodotte mentre più utile risulta dotare i ragazzi di strumenti atti a rinnovare e riconvertire continuamente il loro bagaglio culturale e professionale. Un nodo almeno altrettanto problematico mi sembra per contro la disponibilità effettiva di aziende e studi professionali ad accogliere ed accompagnare nel loro ambiente i giovani che debbono sperimentare l’alternanza. Se al Collegio dei Geometri di Brescia non si può ragionevolmente disconoscere l’intenso impegno ad interagire con gli istituti della provincia, dai dati nazionali emerge uno iato considerevole fra le intese protocollari del Ministero con le organizzazioni di categoria che concordano sulla cooperazione ed invece la percentuale, ancora lontana dalla doppia cifra, di imprese che fattualmente accolgono tirocinanti e stagisti . Il fenomeno è ascrivibile in parte alla crisi e ad ostacoli frapposti purtroppo da normative farraginose di cui faremo cenno più avanti, ma anche ad una non lodevole ed antica inerzia da parte dell’imprenditoria italica, poco incline ad investire in formazione dei suoi addetti che viene pretesa come compito esclusivo della mano pubblica: eppure, con uno sforzo che le conferirebbe il rango di agenzia formativa, potrebbe attingere ad una fonte di reclutamento di giovani opportunamente prepa-


SCUOLA

Tutor del Collegio per l'impresa sperimentale presso l’Istituto “Einaudi”

rati ad affrontare i bisogni delle aziende. Sussiste così il timore che eterogeneamente frequentato risulterà il previsto (dalla legge) Registro delle Imprese ed Enti Pubblici o privati a cui le scuole potranno rivolgersi per stipulare convenzioni in vista delle azioni di alternanza. Senza un cambio di prospettiva saranno soprattutto le Amministrazioni locali ad assorbire la maggior parte dei tirocinanti, cogliendo una delle poche possibilità di riempire, seppur saltuariamente, i vuoti determinati dal blocco delle assunzioni: peraltro tale soluzione non è sempre ottimale perché raramente consente un utilizzo specificamente significativo degli allievi. Per converso il numero di ore necessarie a collocare i giovani è enorme (si moltiplichi 400 per i trienni delle scuole superiori del Paese). Vediamo già al presente, per stare a Brescia, quanto sia arduo trovare un luogo idoneo per gli stages dei 25 iscritti al corso di istruzione tecnica superiore, contingente che rappresenta una frazione irrisoria rispetto all’intero panorama: può facilmente immaginarsi quel che avverrà quando gli interessati saranno migliaia. Non è forse un caso che nel D.lgs si rinvii ad un successivo decreto la definizione delle predette convenzioni. Dunque è facilmente preventivabile che il deficit di allocazione verrà in qualche misura surrogato dalla dilatazione dei laboratori con funzione orientativa, anch’essi delineati dal piano ministeriale,

indispensabili nella prima fase di chiarimento delle “vocazioni”, ma certo non sostitutivi dell’effettivo contatto col contesto produttivo; nell’iter successivo (nelle classi quarta e quinta) la supplenza verrà presumibilmente esercitata dall’allestimento di simulazioni aziendali interne, interessanti se coordinate con interventi di esperti e professionisti esterni desunti dalla produzione, ma non sufficienti a dar conto delle condizioni reali del lavoro. Si tratterebbe ancora una volta di esperimenti in vitro, al riparo dalle criticità esterne. La possibilità poi di condurre i momenti di tirocinio durante le vacanze o in regime di sospensione delle lezioni aumenta l’impressione che si tratti di un segmento a latere, quindi variabile indipendente rispetto al funzionamento “normale” con scarsa incidenza sul percorso canonico. La politica tuttavia può fornire qualche supporto più solido alla causa, definendo ulteriormente lo spazio destinato all’alternanza dentro gli ordinamenti e osando maggiormente in merito ad alcuni provvedimenti oggi timidamente accennati: maggiori sgravi fiscali alle aziende e agli studi che si aprono alle convenzioni, snellimento della burocrazia oggi presente nelle procedure di inquadramento degli stagisti con azzeramento dei costi relativi agli inserimenti (vedi le assicurazioni di rito), una considerazione ponderata,

È giunta al Collegio una interessante richiesta da parte dell’Istituto “Einaudi” di Chiari e a firma della sua dirigente, professoressa Vittorina Ferrari, per la nomina di un tutor in qualità di supervisore per l’attività formativa simulata denominata “Area di progetto su casi di realtà” che l’Istituto intende promuovere a favore degli studenti indirizzo “Costruzione Ambiente Territorio”. Il Consiglio ha deliberato di inviare a inizio settembre un proprio rappresentante presso l’Istituto al fine di approfondire gli obiettivi del progetto. Ulteriori informazioni saranno date nei prossimi numeri. È un’iniziativa certamente pregevole che ci auguriamo possa portare agli studenti buoni risultati in termini di esperienza diretta in campo professionale.

all’interno della valutazione complessiva, del comportamento degli studenti durante i tirocini con un consistente premio per quelli che vi si distinguono ed il riconoscimento formale nel loro personale portfolio dei crediti maturati, finanziamenti maggiorati alle scuole che prevedono il potenziamento delle pratiche laboratoriali, la realizzazione della preannunciata carta dei diritti e dei doveri degli studenti, un sistema di misurazione delle azioni di alternanza da parte dei portatori di interesse e, per dare forma compiuta a un’istruzione tecnica superiore di pari dignità rispetto a quella accademica (sul tema è già stato detto nelle precedenti puntate), la messa a regime delle diverse estensioni verticali post-diploma, che già hanno per statuto tempi ampi di apprendimento in situazione. E infine una nota particolare su quella che è un’opportunità da promuovere con decisione: l’incentivazione delle “imprese didattiche”, sorta di start up creata da studenti, professori e personale amministrativo dentro gli istituti che (cito le parole ministeriali) “potrebbero commercializzare beni o servizi prodotti o svolgere attività di Impresa Formativa Strumentale, utilizzando i ricavi per investimenti sull’attività didattica”. I ragazzi, attori con i loro insegnanti di piccole aziende di Istituto, imparereb-

bero anche a lavorare confrontandosi col mercato e ritagliandosi un loro ruolo nell’ambito della realizzazione di progetti innovativi. Che non sia una chimera lo provano alcune buone pratiche già felicemente sperimentate: al Tartaglia per esempio alcune classi hanno elaborato e “venduto” studi di fattibilità di opere che poi Amministrazioni locali, Enti e Fondazioni hanno convertito in progetti esecutivi (poi cantierizzati). Si è così potuto remunerare il lavoro di guida degli insegnanti impegnati e coprire i costi (materiali, trasporti, strumentazioni, assicurazioni) degli studenti che per questa via hanno vissuto più che un’esercitazione un reale impegno a risolvere specifici problemi del territorio, con loro grande soddisfazione finale per l’esito prodotto e conseguente incremento del senso di cittadinanza attiva a realizzazione ultimata. In conclusione la legge recita senz’altro buoni propositi, ma affinché essi non vengano vanificati, prima che dalle lacune della sua formulazione dall’inerzia che ha già svilito i precedenti tentativi normativi, il motore dell’alternanza deve essere tenuto “su di giri” dall’accelerazione congiunta di tutti i soggetti che, a diverso titolo, producono educazione e formazione o ne sono gli “utilizzatori finali”. T IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 49


LEGALE Gabriele Mercanti

Il contratto preliminare e gli immobili in corso di costruzione

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remessa generale Il nostro Ordinamento consente in linea di principio che qualsiasi contratto possa avere ad oggetto un bene futuro; le parti possono, quindi, regolamentare una situazione giuridica attinente ad un bene non ancora materialmente esistente nel momento in cui il vincolo contrattuale viene concluso: non lascia dubbi in tal senso l’art. 1348 c.c. in forza del quale “la prestazione di cose future può essere dedotta in contratto, salvo i particolari divieti della Legge”1. L’applicazione di questo principio generale al settore della contrattazione immobiliare ha determinato il fenomeno della c.d. vendita sulla carta. Come si può facilmente desumere da detta definizione, l’immobile non esiste ancora fisicamente, ma è rappresentato e descritto con le sue caratteristiche (superficie, piano, vani, finiture ecc.) esclusivamente nel contratto: l’edificio verrà ad esistenza solo in momento successivo, una volta che il venditore (di solito un costruttore) lo avrà realizzato in base ai parametri concordati con l’acquirente (di solito un privato). 50 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

Con questo meccanismo si vengono a fondere le esigenze di entrambi i contraenti: da un lato il costruttore ha la possibilità di programmare la propria attività edilizia realizzando immobili sapendo già di avere degli acquirenti e sfruttando, oltre che risorse proprie, quelle fornitegli dagli acquirenti medesimi secondo un piano di pagamenti rateali2; dall’altro l’acquirente ha la possibilità di far acquistare un bene avente delle caratteristiche da lui stesso individuate e con un esborso di denaro diluito nel tempo. Il punto critico della c.d. vendita sulla carta, però, è sempre stato costituito dall’inadeguata tutela approntata dal nostro sistema per l’acquirente a fronte delle eventuali inadempienze imputabili al costruttore: si pensi, oltre che al caso più grave del fallimento del costruttore3, all’evenienza tutt’altro che remota di un ritardo nella consegna ovvero di una realizzazione del bene senza le caratteristiche concordate. A fronte di simili situazioni all’acquirente non restava che adire la via giudiziaria per cercare di recuperare le

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Continua il nostro cammino attraverso l’analisi delle più frequenti problematiche giuridicooperative attinenti alla figura del contratto preliminare. Proprio per la volontà di rendere maggiormente proficuo questo percorso argomentativo comune a chi scrive e a chi legge, il lettore non esiti ad esternare i propri dubbi attraverso la redazione della Rivista ovvero il sito internet www.avvocatogabrielemercanti.it.

somme versate a fronte di un trasferimento immobiliare poi non avvenuto o comunque a fronte di un acquisto di un immobile ben lontano dalle legittime aspettative. Il D. Lgs. n. 122/2005 4, nascendo proprio per superare queste criticità, ha introdotto le “Disposizioni per la tutela dei diritti patrimoniali degli acquirenti di immobili da costruire”. Il Legislatore, quindi, ha preso realisticamente atto del fatto che tendenzialmente l’acquirente si trova in posizione di svantaggio contrattuale ed economico ri-

spetto al costruttore e – conseguentemente – ha previsto una serie di meccanismi giuridici volti a ripristinare l’equilibrio tra i contraenti. Pur prevedendo la novella Legislativa una pluralità di “difese” per l’acquirente, si analizzeranno in questa sede i tre punti ritenuti maggiormente significativi del cambio di rotta legislativo: obbligo per il venditore di prestare garanzia fideiussoria per l’eventuale restituzione delle somme incassate (artt. 2 e 3); obbligo del venditore di rilasciare una specifica garanzia assicurativa sul


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bene (art. 4); obbligo di inserimento nel contratto di una serie di dati obbligatori (art. 6) 5. Questo “pacchetto” di tutele, tuttavia, scatta solo ove ricorrano tutti i presupposti stabiliti dalla citata normativa, mancando i quali l’acquirente non potrà che avvalersi degli ordinari strumenti previsti dal Codice Civile6. Si deve, infine, ricordare che – al fine di bloccare la nota tendenza italiana all’aggiramento di normative ritenute “scomode” – il Legislatore7 ha sentito l’esigenza di aggiungere all’art. 5 del D.Lgs. n. 122/2005 un comma 1 bis in base al quale “L’acquirente non può rinunciare alle tutele previste dal presente decreto; ogni clausola contraria è nulla e deve intendersi come non apposta”. Presupposti per l’applicazione del D.Lgs. n. 122/2005 2.a Presupposto contrattuale La disciplina in esame trova applicazione allorché si sia in presenza di un “contratto, compreso quello di leasing, che abbia o possa avere per effetto l’acquisto o comunque il trasferimento non immediato, a sé o ad un proprio parente in primo grado, della proprietà o della titolarità di un diritto reale di godimento su di un immobile da costruire”8. Il concetto basilare è quello di “trasferimento non immediato” perché è proprio il decorso di un lasso temporale in cui l’acquirente non ha ancora acquistato il bene a rendere la situazione incerta e precaria per l’acquirente stesso. In tale perimetro rientrano, dunque, a pieno titolo le se-

guenti ipotesi: preliminare di vendita (indipendentemente dalla sua trascrizione), vendita di fabbricato futuro, compravendita con riserva di proprietà9 o compravendita soggetta a condizione sospensiva, permuta di area (bene presente) con unità da costruire (bene futuro), assegnazione da parte di società cooperativa. Pur applicandosi la normativa in questione, quindi, ad una pluralità di figure contrattuali (tutte accomunate dal “trasferimento non immediato”), nella presente indagine si terrà quale punto di riferimento l’ipotesi classica del contratto preliminare di immobile in corso di costruzione cui seguirà il passaggio di proprietà a mezzo del contratto notarile definitivo di compravendita una volta ultimato il bene. 2.b Presupposto soggettivo La disciplina in esame trova applicazione allorché l’acquirente sia una “persona fisica”10 ed il venditore sia “imprenditore o la cooperativa edilizia” a prescindere dal fatto che proceda all’edificazione direttamente o mediante concessione in appalto a terzi. È chiaro, quindi, che la novella legislativa presuppone l’esistenza di un “dislivello” tra i contraenti, uno dei quali è presumibilmente munito di maggiori competenze tecniche dell’altro nella risoluzione delle problematiche annesse alla contrattazione immobiliare. 2.c Presupposto oggettivo La disciplina in esame trova

applicazione ove oggetto del contratto siano gli immobili da costruire 11 , definiti dall’art. 1 lettera d) del citato Decreto come “gli immobili per i quali sia stato richiesto il permesso di costruire e che siano ancora da edificare o la cui costruzione non risulti essere stata ultimata versando in stadio tale da non consentire ancora il rilascio del certificato di agibilità”. Sono, quindi, fissati un limite iniziale costituito dalla richiesta del permesso di costruire (o da altro titolo abilitativo equipollente) e uno finale costituito dalla sussistenza fattuale dei requisiti atti al rilascio del certificato di agibilità: se il contratto ha ad oggetto immobili “collocabili” prima12 o dopo tali limitazioni13, la disciplina in commento non trova applicazione. 2.d Presupposto temporale La disciplina in esame è entrata in vigore il 21 luglio 2005 e trova applicazione per i “contratti aventi ad oggetto il trasferimento non immediato della proprietà o di altro diritto reale di godimento di immobili per i quali il permesso di costruire o altra denuncia o provvedimento abilitativo sia stato richiesto successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto”14. Sistema di tutele 3.a Obbligo di fideiussione Come si è sopra accennato, uno dei rischi più frequenti per il promissario acquirente è quello di non riuscire a recuperare quanto già versato al costruttore tutte le volte che quest’ultimo risulti ina-

dempiente rispetto agli obblighi di ultimazione e consegna dell’immobile. Questo rischio è stato neutralizzato dall’art. 2 della norma in commento la quale impone a carico del costruttore l’obbligo di consegnare alla controparte, tassativamente al momento della conclusione del contratto, una fideiussione bancaria o assicurativa15 “di importo corrispondente alle somme e al valore di ogni altro eventuale corrispettivo che il costruttore ha riscosso e, secondo i termini e le modalità stabilite nel contratto, deve ancora riscuotere dall’acquirente prima del trasferimento della proprietà o di altro diritto reale di godimento”. Non solo: la consegna della polizza, lo si ricordi al momento della sottoscrizione del contratto16, è prevista a pena di nullità con la precisazione che si tratta di una nullità invocabile esclusivamente dal promissario acquirente, il quale – quindi – sarà arbitro di decidere se gli convenga o meno farla valere. La logica del meccanismo di garanzia in esame è chiara: dato che il promissario acquirente ha versato delle somme di denaro prima di aver acquistato la proprietà del bene, questi deve aver la certezza di poter recuperare tali somme in tutti i casi nei quali, per cause imputabili al costruttore, il trasferimento di proprietà non possa avvenire. Al tempo stesso, naturalmente, per escutere la polizza occorre aver dimostrato che il trasferimento immobiliare non è più possibile o è fortemente a rischio sulla base dei seguenti elementi IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 51


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tassativamente indicati dalla Legge e precisamente: trascrizione del pignoramento relativo all’immobile oggetto del contratto; pubblicazione della sentenza dichiarativa del fallimento o del provvedimento di liquidazione coatta amministrativa; presentazione della domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo; pubblicazione della sentenza che dichiara lo stato di insolvenza o, se anteriore, del decreto che dispone la liquidazione coatta amministrativa o l’amministrazione straordinaria. Insomma non basta un semplice ritardo nella consegna da parte del costruttore, ma occorre la presenza di una situazione oggettivamente in grado di mettere irreversibilmente a rischio la posizione del promissario acquirente. Una volta che, invece, il trasferimento di proprietà è avvenuto, l’acquirente non ha più interesse a recuperare gli anticipi versati e la fideiussione cessa automaticamente di aver efficacia. Per meglio chiarire la dinamica si riportano due esempi contenuti nel sopra citato Studio n. 5.813/C del Consiglio Nazionale del Notariato “Decreto Legislativo 122/2005: la garanzia fideiussoria ed i presupposti di applicazione della nuova normativa”: A) Se in un preliminare Tizio (costruttore) promette di vendere a Caio un edificio da costruire al prezzo di Euro 300.000,00 prevedendo: - una caparra confirmatoria di Euro 30.000,00; - acconti di prezzo a stato avanza52 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

mento lavori per complessivi Euro 100.000,00; - saldo al rogito mediante accollo di quota del mutuo in corso di Euro 100.000,00 e pagamento in denaro per Euro 70.000,00; la fideiussione dovrà essere prestata per complessivi Euro 130.000,00; B) se in un preliminare Tizio (costruttore) promette di vendere a Caio un edificio da costruire al prezzo di Euro 300.000,00 prevedendo: - una caparra confirmatoria di Euro 30.000,00; - acconti di prezzo a stato avanzamento lavori per complessivi Euro 100.000,00; - un’ulteriore acconto di prezzo a stato avanzamento lavori per complessivi Euro 100.000,00 da regolare mediante accollo della quota del mutuo in corso di Euro 100.000,00 (da perfezionare prima del rogito definitivo); - saldo al rogito mediante pagamento in denaro per Euro 70.000,00; la fideiussione dovrà essere prestata per complessivi Euro 230.000,00. 3.b Obbligo di assicurazione Altro problema che la normativa in oggetto ha cercato di risolvere è quello di evitare all’acquirente lunghi ed aleatori giudizi per vedersi risarcito il danno derivante dall’emersione, dopo l’acquisto, di gravi danni all’immobile17. A tal fine l’art. 4 della norma in commento prevede che “Il costruttore è obbligato a contrarre ed a consegnare all’acquirente all’atto del trasferimento della proprietà una polizza assicurativa indennitaria decennale a beneficio dell’acquirente e con effetto dalla data di ultimazione dei lavori a co-

pertura dei danni materiali e diretti all’immobile, compresi i danni ai terzi, cui sia tenuto ai sensi dell’articolo 1669 del codice civile, derivanti da rovina totale o parziale oppure da gravi difetti costruttivi delle opere, per vizio del suolo o per difetto della costruzione, e comunque manifestatisi successivamente alla stipula del contratto definitivo di compravendita o di assegnazione”. Con tale consegna, da effettuarsi al momento del trasferimento della proprietà (quindi al definitivo e non al preliminare), la parte acquirente ha un canale privilegiato per far valere le proprie pretese economiche derivanti da gravi danni all’immobile: non serve agire contro il costruttore, ma basta azionare i diritti di polizza contro la Compagnia Assicuratrice. Si noti, tuttavia, che la Legge non prevede né l’obbligo di inserire nel contratto definitivo gli estremi della polizza né specifiche sanzioni per il caso di mancata consegna: sarà, quindi, interesse esclusivo dell’acquirente pretendere il documento in occasione dell’atto notarile di trasferimento della proprietà18. 3.c Contenuto del contratto Accanto ai due rimedi specifici sopra descritti (obbligo di consegna fideiussione e obbligo di consegna polizza assicurativa), l’art. 6 del D.Lgs. n. 122/2005 ha previsto anche una tutela di più ampio respiro per il promissario acquirente consistente nella determinazione di un contenuto minimo che il contratto deve avere. Al fine, quindi, di

garantire al contraente debole una maggiore informazione sull’operazione immobiliare che sta concludendo il contratto deve contenere: - le indicazioni previste agli articoli 2659, primo comma, n. 1), e 2826 del codice civile19; - la descrizione dell’immobile e di tutte le sue pertinenze di uso esclusivo oggetto del contratto; - gli estremi di eventuali atti d’obbligo e convenzioni urbanistiche stipulati per l’ottenimento dei titoli abilitativi alla costruzione e l’elencazione dei vincoli previsti; - le caratteristiche tecniche della costruzione, con particolare riferimento alla struttura portante, alle fondazioni, alle tamponature, ai solai, alla copertura, agli infissi ed agli impianti; - i termini massimi di esecuzione della costruzione, anche eventualmente correlati alle varie fasi di lavorazione; - l’indicazione del prezzo complessivo da corrispondersi in danaro o il valore di ogni altro eventuale corrispettivo, i termini e le modalità per il suo pagamento, la specificazione dell’importo di eventuali somme a titolo di caparra; le modalità di corresponsione del prezzo devono essere rappresentate da bonifici bancari o versamenti diretti su conti correnti bancari o postali indicati dalla parte venditrice ed alla stessa intestati o da altre forme che siano comunque in grado di assicurare la prova certa dell’avvenuto pagamento; - gli estremi della fideiussione di cui all’articolo 2; - l’eventuale esistenza di ipoteche o trascrizioni pregiudizievoli di qualsiasi tipo sull’immobile con la specificazione del relativo ammontare, del soggetto a cui favore risultano e del titolo dal quale


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derivano, nonché la pattuizione espressa degli obblighi del costruttore ad esse connessi e, in particolare, se tali obblighi debbano essere adempiuti prima o dopo la stipula del contratto definitivo di vendita; - gli estremi del permesso di costruire o della sua richiesta se non ancora rilasciato, nonché di ogni altro titolo, denuncia o provvedimento abilitativo alla costruzione; - l’eventuale indicazione dell’esistenza di imprese appaltatrici, con la specificazione dei relativi dati identificativi. Inoltre devono al contratto essere allegati: - il capitolato contenente le caratteristiche dei materiali da utilizzarsi, individuati anche solo per tipologie, caratteristiche e valori omogenei, nonché l’elenco delle rifiniture e degli accessori convenuti fra le parti; - gli elaborati del progetto in base al quale è stato richiesto o rilasciato il permesso di costruire o l’ultima variazione al progetto originario, limitatamente alla rappresentazione grafica degli immobili oggetto del contratto, delle relative pertinenze esclusive e delle parti condominiali. L’art. 6 citato non prevede una specifica conseguenza per il caso in cui il contratto non contenga esattamente gli elementi sopra indicati: si dovrà, allora, effettuare una valutazione caso per caso per stabilire quanto tali omissioni possano incidere sull’equilibrio del contratto: nei casi più gravi si potrà parlare di nullità per violazione di norma imperativa, diversamente di mera inadempienza da parte del promittente venditore legittimante la ri-

soluzione del contratto ovvero il mero risarcimento danni. Conclusioni L’acquisto di un immobile è sempre un’operazione importante che deve essere debitamente ponderata dall’acquirente. La soglia di attenzione deve essere – a maggior ragione – elevata quando a fronte di un esborso attuale di denaro la controprestazione (cioè il trasferimento della proprietà) è differita ad un secondo momento: è proprio questo stacco temporale che fatalmente apre uno spiraglio nel quale possono insinuarsi spiacevoli patologie nella gestione del rapporto economico-giuridico. Il D.Lgs. n. 122/2005 individua un perimetro di efficace tutela per chi si trova ad acquistare un immobile sulla carta: starà, però, all’acquirente far valere le prerogative legislativamente riconosciutegli perché dalla carta… possa passare a qualcosa di più T concreto.

Note 1 Pertanto, la regola è la libera contrattazione relativa ad un bene non ancora esistente, mentre l’eccezione – che deve essere tassativamente prevista dalla Legge – ne è il divieto. Tra le ipotesi non consentite si possono menzionare la donazione di beni futuri (art. 771 c.c.) e l’atto dispositivo di diritti ereditari su una successione non ancora apertasi (art. 458 c.c.). 2 Solitamente vengono versate dall’acquirente una prima caparra iniziale e, successivamente, altre somme sulla base dello stato di avanzamento dei lavori. 3 Le conseguenze in termini generali derivanti dal fallimento del promittente venditore sono state già trattate dalla scrivente su questa rivista (cfr. “La trascrizione del contratto preliminare”, n. 3/2015) cui si rimanda.

4 Trattasi di Decreto Legislativo emanato in forza della Legge Delega al Governo n. 210/2004, pubblicato in G.U. n. 155 del 6 Luglio 2005 ed entrato in vigore il 21 luglio 2005. 5 A mero titolo riepilogativo sono dalla novella altresì previste le seguenti ulteriori tutele per l’acquirente: art. 7 - maggiori possibilità di ottenere il frazionamento del mutuo gravante l’intero complesso; art. 8 - divieto per il Notaio di stipula senza previa cancellazione o restrizione dell’ipoteca; art. 9 – diritto di prelazione in caso di asta; art. 10 – restrizioni all’esercizio dell’azione revocatoria da parte del Curatore Fallimentare; art. 11 – limitazioni dei poteri del Curatore Fallimentare nello scioglimento del contratto; art. 12 – istituzione di fondo di garanzia per indennizzare le perdite di denaro. 6 Come anticipato sopra, non può negarsi che i rimedi ordinari, quali su tutti la risoluzione del contratto per inadempimento ed il risarcimento danni, siano spesso di poca utilità per l’acquirente il quale si trova nella situazione scomoda di aver versato acconti consistenti senza aver ricevuto il bene promesso e con esigue probabilità di recuperare il denaro già versato. 7 Trattasi della lettera a) del comma 1 dell’art. 10-quater, D.L. 28 marzo 2014, n. 47, nel testo integrato dalla legge di conversione 23 maggio 2014, n. 80. 8 Nulla è detto circa la natura del bene per cui è indifferente la sua destinazione abitativa o commerciale. 9 Con questa espressione, per la verità regolamentata dal Codice Civile solo in tema di beni mobili agli artt. 1523 e ss., si intende la vendita nella quale è convenuto il pagamento di un prezzo rateale con passaggio automatico della proprietà solo al pagamento dell’ultima rata. 10 Da un’interpretazione strettamente letterale della normativa, parrebbe godere della tutela speciale anche l’imprenditore individuale che, ai fini giuridici, è comunque qualificabile come persona fisica. 11 Pur parlando la norma di immobili “ancora da edificare” i primi commenti sul punto hanno ritenuto superabile il dato letterale al fine di ricomprendervi anche le ipotesi di ristrutturazione c.d. maggiore, cfr. più ampiamente sul punto Studio n. 5.813/C del Consiglio Nazionale del Notariato “Decreto Legislativo 122/2005: la garanzia fideiussoria ed i presupposti di applicazione della nuova normativa”. 12 In base a tale ragionamento la Suprema Corte di Cassazione ha stabilito con la sentenza in data 10 marzo 2011, n. 5.749 che “il riferimento alla presentazione del permesso di costruire come elemento iniziale del predetto arco temporale esclude dall’ambito di applicazione della disciplina di tutela il contratto preliminare avente ad oggetto edifici esistenti soltanto sulla carta, ossia già allo stato di progetto ma per i quali non sia stato ancora richiesto il permesso di

costruire o un titolo equipollente”. 13 Pur fornendo la Legge una nozione sufficientemente precisa di immobile ultimato (diversa, peraltro, dal concetto di “rustico” già utilizzato in altri settori normativi), nulla vieta alle parti – ove lo ritengano – di meglio precisarne i presupposti in sede di redazione del contratto, magari attribuendo ad un soggetto terzo di comune fiducia il potere di accertarne l’esistenza. 14 In realtà per il cit. Studio n. 5.813/C del Consiglio Nazionale del Notariato, l’obbligo di inserire determinati elementi nel contratto (vd. successivo par. 3.c. del presente scritto) avrebbe una portata generale e, quindi, dovrebbe valere a prescindere dalla data di richiesta del permesso di costruire (o di equipollente titolo abilitativo). 15 Le caratteristiche di detta fideiussione sono elencate nell’art. 3 della norma in commento. L’aspetto fondamentale è che la polizza deve contenere l’obbligatoria rinuncia da parte del garante (la Banca o la Compagnia Assicurativa) di pretendere che il promissario acquirente debba prima preventivamente agire giudizialmente verso il costruttore per poter escutere la polizza. Pertanto, al promissario acquirente basterà dimostrare il verificarsi di una delle condizioni previste dalla Legge per poter recedere dal contratto ed incassare un indennizzo pari alle somme già versate al costruttore. 16 Sono quindi inequivocabilmente nulle quelle pattuizioni, frequentemente inserite nella modulistica contrattuale, che prevedono un impegno in capo al costruttore di consegnare la polizza in un momento successivo alla firma del contratto, così Studio n. 5.812/C del Consiglio Nazionale del Notariato “Decreto Legislativo 122/2005: assicurazione indennitaria, frazionamento del mutuo, revocatoria fallimentare e le altre novità legislative”. 17 Deve, per onestà intellettuale, notarsi come questo rischio riguardi qualsiasi trasferimento immobiliare e non solo quelli ricompresi nel perimetro operativo della c.d. vendita sulla carta. Ne deriva un innegabile trattamento privilegiato, forse non del tutto giustificato, dell’acquirente di immobile in corso di costruzione rispetto all’acquirente di bene già ultimato. 18 Proprio perché la Legge non prevede nè l’obbligo di inserire nel contratto definitivo gli estremi della polizza né specifiche sanzioni per il caso di mancata consegna si ritiene che il Notaio possa ricevere l’atto pur mancando la polizza. 19 Si tratta dei requisiti formali necessari per procedere alla trascrizione del contratto presso i pubblici registri immobiliari. L’indicazione non è pleonastica, in quanto il contenuto del contratto deve essere conformato alla previsione legislativa anche quando viene perfezionato per scrittura privata, come tale non trascrivibile.

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Modelli semplificati per la redazione del PSS (Parte quinta)

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Concludiamo la pubblicazione, iniziata sul numero 6/2014, dei modelli semplificati sulla problematica della Sicurezza di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163. In particolare, in questo numero, presentiamo i moduli che compongono il Modello semplificato per la redazione del fascicolo dell'opera, in formato tale da poter essere agevolmente riprodottI.

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CATASTO

Il ravvedimento per tardiva presentazione

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Pubblichiamo qui le informazioni che l’Ufficio Tecnico Erariale provinciale di Brescia ha predisposto per l'accesso al Ravvedimento. La modalità indicata deve intendersi applicabile sino al relativo aggiornamento dell’applicativo informatico Do.C.Fa. Foglio informativo al 28 luglio 2015 Modalità di fruizione del Ravvedimento per tardiva presentazione del Do.C.Fa. oltre l’anno dalla scadenza e fino all’aggiornamento del relativo Software Dal 1° giugno 20151, la presentazione delle Dichiarazioni di nuova costruzione o di variazione d’immobili, da eseguire con procedura Do.C.Fa. (predisposizione, firma digitale, pagamento e invio) avviene solo con modalità telematiche, attraverso la piattaforma S.I.S.Ter. (Sistema di Inter-Scambio del Territorio), previa abilitazione del professionista iscritto in uno degli albi delle Categorie tecniche. Profili fiscali dell’adempimento (al 1° gennaio 2015) TRIBUTI SPECIALI CATASTALI2 In occasione della presentazione della Dichiarazione – che deve avvenire “entro trenta giorni dal momento in cui [gli immobili] sono divenuti abitabili o servibili all’uso cui sono destinati”3) – è previsto il pagamento di Tributi Speciali Catastali (T.S.C.) nella seguente misura: - (2.2.) per ogni unità immobiliare di nuova costruzione o derivata da dichiarazione di variazione = € 50,00; - (2.2.1) per ogni unità immobiliare appartenente alle Categorie a destinazione ordinaria (Gruppi A, B e C) e a quelle censite senza rendita = € 50,00; - (2.2.2) per ogni unità immobiliare appartenente alle Categorie a destinazione speciale (Gruppi D ed E) = € 100,00. RAVVEDIMENTO Qualora la dichiarazione sia stata omessa alla scadenza e sia presentata dopo, il soggetto obbligato può evitare di incorrere nelle sanzioni irrogabili dall’Ufficio4, ricorrendo all’istituto del Ravvedimento5. A tal fine è necessario: 1. presentare il Do.C.Fa. e pagare i T.S.C. previsti; 2. procedere al pagamento della sanzione ridotta, nella seguente misura6: - se la regolarizzazione avviene entro il 90esimo giorno dalla scadenza del termine = riduzione a 1/10 del minimo, pari a € 103,20; 66 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

- se la regolarizzazione avviene dal 91esimo giorno dalla scadenza e fino a 1 anno = riduzione a 1/8 del minimo, pari a € 129,00; - se la regolarizzazione avviene oltre l’anno e fino al 2° anno dalla scadenza = riduzione a 1/7 del minimo, pari a € 147,40; - se la regolarizzazione avviene oltre 2 anni = riduzione a 1/6 del minimo, pari a € 172,00; 3. procedere al pagamento degli interessi moratori sui T.S.C. dovuti7. Nel caso di presentazione oltre un anno e nell’attesa che sia aggiornato il relativo applicativo informatico, il soggetto obbligato che intenda usufruire del Ravvedimento in occasione della presentazione telematica del Do.C.Fa. può provvedere al pagamento della sanzione ridotta e degli interessi sui T.S.C.: - o direttamente presso uno sportello di cassa dell’Ufficio provinciale (ingresso da Via Santa Caterina n. 3, secondo piano; aperto al pubblico, dal lunedì al venerdì lavorativi, dalle ore 8,00 alle 12,30); - o attraverso il conto corrente postale n. 15355258, intestato all’Agenzia delle Entrate, Ufficio provinciale di Brescia-Territorio, con il seguente IBAN IT53 E076 0111 2000 0001 5355 258; avendo cura di comunicare, o di riportare espressamente nel bollettino di versamento o nel giroconto bancario, gli estremi di protocollo del Do.C.Fa. inviato per via telematica. L’Ufficio provvederà, in tal modo, a inserire la quietanza di pagamento per Ravvedimento proprio nel Do.C.Fa. al quale essa si riferisce. T


CATASTO

Il Catasto lombardo veneto sbarca sul web Dal “Giornale di Brescia”

Roma e Milano, la riclassificazione del Catasto fa sparire le case popolari Dal “Giornale di Brescia”, 15 luglio 2015

Anche Vezza avrà la sua banca dati informatizzata per la consultazione dei dati del Catasto lombardo-veneto (1853), con un sito web utilizzabile dai cittadini. L’iniziativa rientra nel del progetto archeologico “Vezza d’Oglio tra preistoria e medioevo. Proposta d’intervento per lo studio e la valorizzazione dei siti d’interesse archeologico, storico e architettonico” e prevede la realizzazione di un sistema informativo basato sui concetti del Gis. Molteplici gli utilizzi e gli ambiti che si potranno esplorare una volta che la banca dati sarà a regime: la realizzazione di una mappa toponomastica del territorio, l’interpretazione di documentazione storica più antica e del paesaggio, la ricostruzione della storia sociale, la didattica per le scuole e il recupero degli percorsi. Il sistema consentirà così la consultazione dei dati catastali ottocenteschi e la relativa cartografia in modo integrato, offrendo infine una base per lo studio archeologico dell’abitato.

Note 1 Si veda: Agenzia delle Entrate, Provvedimento dell’11 marzo 2015, protocollo n. 35112, pubblicato nel sito internet www.agenziaentrate.gov.it (Home page / Norrmativa e Prassi / Provvedimenti). 2 Sono stabiliti dalla Legge n. 869 del 1954, Tabella A, Parte seconda, Titolo III. La misura è stata più volte modificata; gli importi vigenti sono stati aggiornati con Legge n. 286 del 2006. 3 Termini previsti dalla Legge n. 1249 del 1939, articolo 28; da ultimo modificati dalla Legge n. 80 del 2006, articolo 34-quinquies . 4 Le sanzioni tributarie sul Do.C.Fa. sono state da ultimo quadruplicate con effetto dal 1° luglio 2011 (D.Lgs. n. 23 del 2011, articolo 2, dodicesimo comma): esse vanno da un minimo di € 1.032,00 a un massimo di € 4.128,00. 5 D.Lgs. n. 472 del 1997, articolo 13 e ss.mm., ultima quella della Legge n. 190 del 2014, con effetti dal 1° gennaio 2015. 6 Le percentuali di riduzione per il Ravvedimento si applicano sulla misura minima, attualmente pari a € 1.032,00. 7 Gli interessi moratori vanno calcolati al tasso legale vigente in ciascun anno del periodo di ritardo e con maturazione giorno per giorno (D.Lgs. n. 472 del 1997, articolo 13, secondo comma). Il tasso legale ha avuto il seguente andamento: - dal 21 aprile 1942 al 15 dicembre 1990= 5%; - dal 16 dicembre 1990 al 31 dicembre 1996= 10%; - dall’1 gennaio 1997 al 31 dicembre 1998= 5%; - dall’1 gennaio 1999 al 31 dicembre 2000= 2,5%; - dall’1 gennaio 2001 al 31 dicembre 2001= 3,5%; - dall’1 gennaio 2002 al 31 dicembre 2003= 3%; - dall’1 gennaio 2004 al 31 dicembre 2007= 2,5%; - dall’1 gennaio 2008 al 31 dicembre 2009= 3%; - dall’1 gennaio 2010 al 31 dicembre 2010= 1%; - dall’1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2011= 1,5%; - dall’1 gennaio 2012 al 31 dicembre 2013= 2,5%; - dall’1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2014= 1%; - per l’anno corrente è dello 0,5%. I predetti interessi decorrono dal primo giorno successivo alla scadenza del termine (dunque dal 31esimo giorno dall’abitabilità o fruibilità dell’unità immobiliare) e si calcolano fino al giorno in cui si effettua il pagamento dei T.S.C. Possono essere liquidati autonomamente dal soggetto obbligato, attraverso un proprio conteggio o ricorrendo a quello messo a disposizione da un sito internet di fiducia.

Catasto “più equo” per Comuni e Agenzia delle Entrate. Ma anche un inevitabile aumento delle tasse sulla casa per i contribuenti. L’operazione di “riclassamento” degli immobili attuato in alcune città italiane, Roma e Milano in testa, ha portato alla scomparsa in molte zone centrali e semicentrali della capitale e del capoluogo lombardo alla scomparsa delle ormai irrealistiche case “ultrapopolari” o “popolari”. Non si tratta ancora dell’attesa – e da molti temuta – revisione del catasto. Quelli che Comuni e Entrate hanno messo in pratica sono i dettami della Finanziaria di 10 anni fa, in un processo lungo, ma fruttuoso. A Roma la revisione delle rendite catastali ha coinvolto infatti 175 mila immobili di quartieri chic come Aventino, Trastevere, Centro Storico, Borgo, Prati, Monti, San Saba, Parioli, portando alla sostanziale scomparsa delle case ultrapopolari (A/5) e alla forte riduzione di quelle popolari (A/4) ed economiche (A/3). L’incremento complessivo della rendita catastale è stato di oltre 123 milioni di euro, ben superiore a quello di Milano, dove tra Manzoni – Montenapoleone – Venezia, Duomo – Brera – Torino - S. Ambrogio, Venezia – Monforte – Majno e Sempione – V.Monti – M.Pagano, la rendita è aumentata di circa 44 milioni. In tutto sono stati 17 i Comuni che, in collaborazione con l’Agenzia, hanno avviato la procedura, con una rivalutazione complessiva di 183 milioni che si somma a quella pari a 181 milioni di euro ottenuta con un meccanismo di revisione puntuale da parte delle sole amministrazioni comunali (1.300 in tutto). Le novità fiscali non si fermano però qui. Cambiamenti sono in arrivo infatti anche per chi aderisce agli studi di settore. In caso di anomalie, l’Agenzia delle Entrate ha deciso di passare dai controlli alle “comunicazioni”, dando una chance ai contribuenti di ravvedersi e fornire chiarimenti al Fisco prima di vedersi recapitare una cartella ufficiale a casa. Pronte a partire sono 190.000 comunicazioni relative al triennio 20112013: per tutte l’obiettivo è di “azzerare i controlli”, aiutando tutti coloro per i quali sono state riscontrate anomalie a mettersi più facilmente e più rapidamente in regola. Chi si accorge degli errori e provvede a correggerli potrà infatti beneficiare, con il nuovo ravvedimento, di una “significativa riduzione” delle sanzioni “in base al tempo trascorso”. È evidente che una sistemazione al Catasto era indifferibile. Le situazioni venute alla ribalta della cronaca (a Roma in particolare) erano indecenti, con attici dietro Piazza di Spagna accatastati come alloggi popolari. C’è un rischio, terribile: che le rivalutazioni intacchino i valori in senso. generale. E questo significherebbe un ulteriore aggravio del Fisco. C’è stata, però, una promessa: quella dell’invarianza del gettito fiscale complessivo. Il che significa che se si aumenta da una parte bisognerà alleggerire da qualche altra parte. E quella promessa e garanzia andrà mantenuta. E quindi, come si amava dire un tempo: vigilate gente, vigilate...

IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 67


CATASTO

Commissione Catasto Topografia Territorio Verbale del 15 giugno 2015

In discussione i seguenti punti all’ordine del giorno: 1) Esame problemi connessi alla presentazione obbligatoria delle pratiche per via telematica (vedasi anche problemi con cat. F6) 2) Sospensioni con la richiesta di pratica edilizia per cambi di destinazione 3) Sanzioni alle pratiche presentate oltre il trentesimo giorno 4) Cambiamenti nell’Ufficio del ravvedimento operoso 5) Memorandum incontro presso Agenzia delle Entrate settore Territorio del 12/05/2015: Riepilogo dei vani medi utilizzati a riferimento nei vari comuni della Provincia di Brescia 6) Raccomandazioni sulla puntuale congruità delle dichiarazioni rispetto alle norme catastali 7) Maggiore collaborazione per la segnalazione alla Commissione Catasto di eventuali problematiche 8) Informativa in merito all’organizzazione del Convegno sulle ruralità 9) Possibilità di richiedere le monografie dei punti fiduciali cartacei tramite indirizzo email up_brescia_pregeo@ agenziaentrate.it 10) Istanze in autotutela

Punto 1) Esame problemi connessi alla presentazione obbligatoria delle pratiche per via telematica (vedasi anche problemi con cat. F6) Si segnala che in alcuni Comuni della Provincia di Brescia è in vigore la procedura mediante la quale, a seguito del tipo mappale di un nuovo fabbricato, viene generata la categoria F6. Verrà richiesto ai funzionari dell’U.P. di fornire un elenco aggiornato ed informare sui successivi aggiornamenti in merito. Si informano inoltre i presenti che le u.i. alle quali viene assegnata la cat. F6 non sono sopprimibili mediante pratica Doc.Fa. Vengono quindi condivise alcune casistiche di elaborati prodotti con la procedura Pre.Geo. per i quali non è possibile l’invio telematico: - conferma topografica di subalterni rurali contestualmente alla conferma topografica di intere particelle; - conferma topografica e contestuale inserimento in mappa di una nuova costruzione. Si segnala anche che, in caso di frazionamento e contestuale tipo mappale, il d.b. censuario automatico genera le nuove particelle col modello relativo al tipo mappale (3SPC) e non con quello del tipo di frazionamento (51FTP). 68 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

Punto 2) Sospensioni con la richiesta di pratica edilizia per cambi di destinazione Si riscontra che, a seguito delle numerosi occasioni in cui l’argomento è stato portato all’attenzione dei funzionari dell’UP negli incontri con i rappresentanti delle professioni tecniche, le disposizioni inizialmente attuate, di procedere alla sospensione delle pratiche in assenza di allegata documentazione già in possesso dell’amministrazione pubblica, sono state ritirate. Pur confermando la disponibilità a collaborare si invitano gli iscritti ad inviare segnalazione al Collegio, indirizzo email catasto@collegio.geometri.bs.it, qualora si riscontrasse una ripresa dell’applicazione di tale condotta.

Punto 3) Sanzioni alle pratiche presentate oltre il trentesimo giorno Si riscontra che l’U.P., dopo il confronto con i rappresentanti degli Ordini e dei Collegi, abbia cessato di sanzionare quelle pratiche presentate oltre al trentesimo giorno in presenza di sospensioni pregresse. I rappresentanti del Collegio hanno sostenuto che l’U.P. deve necessariamente concedere per Legge almeno trenta giorni per regolarizzare i motivi che hanno determinato la sospensione della pratica, come ricordato anche dalla Circolare 6/2010 dell’AdE.

Punto 4) Cambiamenti nell’Ufficio del ravvedimento operoso Si segnala che l’art. 44, comma 14, del DDL di Stabilità 2015 apporta sostanziali cambiamenti all’istituto del ravvedimento operoso riducendo le preclusioni all’effettuazione del ravvedimento qualora siano in corso attività di accertamento ed estendendo l’ambito temporale di applicazione di tale istituto a cinque anni. Gli errori, le omissioni e i versamenti carenti possono essere regolarizzati eseguendo spontaneamente il pagamento della sanzione in misura ridotta. Per maggiori informazioni fare riferimento al sito dell’Agenzia delle Entrate http://www.agenziaentrate.gov.it al percorso Home > Cosa devi fare > In caso di > Ravvedimento > Scheda informativa > Come regolarizzare.

Punto 5) Memorandum incontro presso Agenzia delle Entrate settore Territorio del 12/05/2015: Riepilogo dei vani medi utilizzati a riferimento nei vari comuni della


CATASTO

Provincia di Brescia Si informa che, in occasione del più recente incontro con i Dirigenti dell’U.P., sono stati richiesti ed ottenuti i dati relativi ai vani medi utilizzati a riferimento nei Comuni in Provincia di Brescia. I dati sono stati pubblicati sul sito www.collegio.geometri.bs.it al percorso Home Page > il Collegio raccolta di documenti le Commissioni ed i Gruppi di lavoro > Commissione Catasto, Topografia e Territorio > Le attività > Memorandum incontro presso Agenzia delle Entrate settore Territorio del 12/05/2015.

Punto 6) Raccomandazioni sulla puntuale congruità delle dichiarazioni rispetto alle norme catastali Si informano gli iscritti che in occasione degli incontri con i Dirigenti dell’UP spesso si è acceso un aperto confronto con i rappresentanti dei professionisti sulla diversa interpretazione tra le norme catastali e quelle urbanistiche. L’U.P. ha raramente espresso disponibilità nell’accettare le ragioni dei professionisti a sostegno delle dichiarazioni presentate, soprattutto se riduttive sotto il profilo tributario. Si consiglia quindi una particolare attenzione al rispetto delle norme catastali.

la copia delle monografie dei punti fiduciali cartacei, dando conto, da oggi, del buon funzionamento del servizio.

Punto 10) Istanze di autotutela Poiché non si condivide l’atteggiamento dell’Agenzia rispetto alle procedure d’evasione delle istanze ed in particolare alla decisione di non rispondere a quelle istanze ritenute non evadibili, si dà notizia della volontà di dar vita ad un gruppo di lavoro che esamini approfonditamente tutti i risvolti della questione.

Il Coordinatore Geom. Alessandro Rizzi

Punto 7) Maggiore collaborazione per la segnalazione alla Commissione Catasto di eventuali problematiche La Commissione in passato ha chiesto ai colleghi che inviassero esempi correlati a problematiche che erano in corso di esame, senza però ottenere dei riscontri apprezzabili. Si chiede pertanto una maggior collaborazione da parte di tutti al fine di rendere maggiormente incisivi gli interventi della Commissione.

Punto 8) Informativa in merito all’organizzazione del Convegno sulle ruralità Si dà notizia che il previsto convegno sulle ruralità avrà luogo probabilmente a settembre, ma che, a causa di problemi organizzativi, non è ancora possibile confermarlo con certezza.

Punto 9) Possibilità di richiedere le monografie dei punti fiduciali cartacei tramite indirizzo email up_brescia_ pregeo@agenziaentrate.it Si rende nota la possibilità di richiedere mediante e-mail IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 69


CONDOMINIO

Distanze legali dei sistemi condominiali

Foto © NANCY – Fotolia.com

Francesco Ganda

N

ell’esaminare i problemi riguardanti le distanze legali degli impianti a servizio del condominio va tenuto conto che il condominio è un unicum e non una serie di proprietà, concetto che deriva dal principio che il condominio nasce come un fabbricato in testa ad un padre di famiglia. Questo è il modo di pensare anche della giurisprudenza, e infatti non è immaginabile misurare la distanze dei servizi dalle proprietà private dei condomini, in quanto resta impossibile costituire il condominio. Queste distanze, infatti, se non previste dal regolamento condominiale, non si misurano applicando gli articoli 70 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

specifici del Codice Civile riferiti allo specifico impianto, in quanto i condomini sono parte di un unico edificio ed invece il C.C. si applica per regolare rapporti tra proprietà esclusive di edifici a sé stanti. Caso tipo: canna fumaria da installare sull’esterno dell’edificio per la necessità di una utenza di pubblico esercizio Secondo l’interpretazione della Corte di Cassazione, quando all’interno di un condominio un condomino faccia uso previsto dalla legge di un bene comune conforme al suo diritto, e in linea tipologica la realizzazione di una canna fumaria da far aderire alla parete condominiale co-

mune rientra tra questi usi ammessi, la normativa relativa alle distanze legali prevista tra i proprietari vicini non deve essere applicata. Pertanto la possibilità di realizzare la canna fumaria deriverà dalla conformità della stessa ai dettami previsti dall’art. 1102 del C.C.: l’uso del bene comune può essere fatto se non crea danno ad altri condomini e se rispetta la destinazione del bene e consente il pari uso degli altri condomini. Comunque va tenuto presente l’estetica dell’opera come previsto dall’art. 1120 del CC. CASSAZIONE CIVILE SEZ. II n° 4936 DEL 03/03/2014 In tema di condominio negli edifici,

le norme sulle distanze sono applicabili anche tra i condomini di un edificio condominiale, a condizione, tuttavia, che siano compatibili con la disciplina particolare relativa alle cose comuni; propriamente, in ipotesi di contrasto, la norma speciale in materia di condominio prevale e determina l’inapplicabilità della disciplina generale sulle distanze; in tal guisa, ove il giudice constati il rispetto dei limiti tutti di cui all’art.1102 del C.C., deve ritenersi legittima l’opera – eventualmente una canna fumaria posta in aderenza al muro perimetrale e a ridosso del terrazzo a livello di proprietà di un determinato condomino – quantunque realizzata in violazione delle norme dettate per regolare i rapporti tra proprietà esclusive, distinte e contigue. T


CONDOMINIO

Commissione Amministratori Immobiliari Verbale del 24 giugno 2015

Sono presenti alla riunione: Maruffi geom. Silvio (Coordinatore) Piotti geom. Dario Piergiovanni (Responsabile) Platto geom. Giovanni Fappani geom. Luciano Guerreschi geom. Mauro Laiti geom. Marcello Lorenzoni geom. Ettore Lupatini geom. Angelo Natale geom. Alessandro Pedrali geom. Luigi Francesco Pedretti geom. Stefano Squassina geom. Gianfranco Trotta geom. Raffaele Assenti giustificati Bossini geom. Lorenzo Cappa geom. Mario Melchiori geom. Mirco Giuseppe Platto geom. Renzo Sandri geom. Francesco Casella geom. Carmelo Assenti non giustificati Gobbi geom. Anthony Umberto Minessi geom. Scilla Macaluso geom. Salvatore Valvason geom. Lorenzo

In discussione i seguenti punti all’ordine del giorno: 1) Considerazioni sulle valutazioni dei Corsi Amministratori Condominiali 2) Organizzazione attività formativa periodo Settembre-Dicembre 3) Gruppo di lavoro “Definizione attività amministratore condominiale”: aggiornamento 4) Problematiche riscontrate nei rapporti con l’Ufficio Registro 5) Varie ed eventuali Il geom. Maruffi dà inizio ai lavori della Commissione alle ore 9:30.

Punto 1) Considerazioni sulle valutazioni dei Corsi Amministratori Condominiali Il geom. Natale propone una riflessione sulla decisione iniziale della Commissione di inserire le co-docenze, successivamente modificata in riferimento alle indicazioni del Consiglio Direttivo di sostituirle con un attività di tutoraggio, tornando a sostenere che la co-docenza consentirebbe una maggior possibilità di intervento in caso di necessità. Il Direttore ricorda, sostenuto dall’intervento del geom. Piotti responsabile della Commissione, che la Commissione suggerisce delle linee di indirizzo che poi vengono presentate al Consiglio Direttivo che delibera in merito. Il Direttore conviene comunque sul fatto che la presenza del tutor, come riscontrato anche nei corsi organizzati dalle altre Commissioni, nei corsi di aggiornamento viene accolta con perplessità poiché tale tipologia di corsi registra la partecipazione di professionisti che già operano in uno specifico ambito professionale e che possiedono quindi una competenza appresa sul campo che consente di poter intervenire con cognizione di causa in caso si ritenessero necessari dei chiarimenti. Il geom. Piotti evidenzia che la presenza di un co-docente potrebbe creare una situazione imbarazzante di sovrapposizione, se non di dissidio, con il docente. Interviene il geom. Lauti chiedendo chiarimenti in riferimento alla nomina del responsabile scientifico dei corsi. Il geom. Maruffi dà lettura di quanto previsto dal DECRETO 13 agosto 2014 , n. 140 Art. 4 Comma 1 “Responsabile scientifico: La funzione di responsabile scientifico può essere svolta da un docente in materie giuridiche, tecniche o economiche (ricercatore universitario a tempo determinato o a tempo indeterminato, professore di prima o di seconda fascia, docente di scuole secondarie di secondo grado), un avvocato o un magistrato, un professionista dell’area tecnica. I soggetti appena individuati, che possono anche essere in trattamento di quiescenza, devono essere in possesso dei requisiti di onorabilità e professionalità di cui all’articolo 3 del presente regolamento”, evidenziando che la scelta non pare quindi prerogativa di un Laureato. A questo elemento si aggiunge il fatto che l’invio della richiesta di autorizzazione inviata al Ministero competente, come richiesto dal Decreto, non ha prodotto parere sfavorevole dell’autorità rispetto alla nomina del geometra individuata dalla Commissione. Il geom. Piotti propone di tornare alle considerazioni sulle valutazione da parte dei corsisti. Il geom. Squassina chiede se i dati sono solo complessivi di tutti i corsi oppure è possibile avere una distinzione tra corsi di formazione base e quelli di aggiornamento. Il Direttore, ricordando che i questionari possono essere compilati in modo anonimo, conferma che i dati si possono gestire a qualsiasi livello: complessivi, divisi per tipologia di corso, divisi per docente, divisi per lezione, ecc. IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 71


CONDOMINIO

Il geom. Maruffi aggiorna quindi i membri della Commissione sugli esiti dei questionari di gradimento raccolti durante lo svolgimento del corso base e dei corsi di aggiornamento per l’ambito professionale dell’amministratore condominiale; in generale le valutazioni espresse sono state positive. La breve analisi condivisa porta ad una serie di considerazioni in riferimento ad una diversa calendarizzazione dei corsi di aggiornamento, prevedendo la durata di mezza giornata ma proponendo i corsi in modo che la successione ne risulti sfalsata in modo da non affaticare troppo il docente impegnandolo per l’intera giornata, avendo ravvisato una valutazione meno positiva nel confronto tra la lezione della mattina e quella di medesimo argomento proposta nel pomeriggio. Viene anche evidenziata la richiesta dei corsisti affinché la documentazione venga proposta anticipatamente rispetto alla lezione. La commissione, informata sulle segnalazioni esternate dai corsisti in riferimento alla presenza del tutor ed al ruolo non compreso avuto dagli stessi durante le lezioni, condivide che il ruolo di un tutor all’interno di un corso di aggiornamento, rivolto quindi a professionisti che già operano nell’ambito professionale specifico, risulta meno efficace rispetto a quello che può essere svolto invece con la formula della co-docenza. Il direttore interviene segnalando che tale organizzazione comporterà un incremento dei costi e, conseguentemente, delle quote di iscrizione. La Commissione sostiene la presenza del co-docente anche per poter garantire l’occasione per acquisire esperienza nella docenza, e conseguentemente una pluralità di scelta nell’assegnazione degli incarichi. In riferimento al corso base si considerano interessanti le valutazioni esposte in merito alla trattazione degli argomenti relativi all’urbanistica, previsti dal Decreto, perché nelle prossime edizioni, sempre nel rispetto di quanto previsto dal Decreto, vengano proposti in modo ancora più mirato a quelli aspetti più necessari allo svolgimento dell’attività di amministratore. Il geom. Natale evidenzia che gli approfondimenti eventuali che il geometra ritiene necessario acquisire possono essere appresi con la partecipazione ad altri eventi formativi ed informativi. Particolari osservazioni vengono esternate in riferimento alla lezione in cui è stato proposto l’argomento delle polizze assicurative; i geometri della Commissione che hanno partecipato a questa lezione ritengono che il docente avrebbe dovuto affrontare l’argomento con maggior ampiezza e non proporre l’argomento sostenendolo con la presentazione di propri prodotti. Il geom. Pedrali evidenzia che la proposizione dell’argomento potrebbe essere stata condizionata dalla decisione di attribuire solo due ore alla trattazione dell’argomento. Particolare apprezzamento viene espresso dalla Commis72 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

sione in riferimento alla trattazione dell’argomento relativa alla contabilità; si ritiene interessante ipotizzare altre occasioni di approfondimento su temi riferibili a tale argomento. Il geom. Squassina interviene segnalando che l’interpretazione della norma sta generando un diverso approccio alla contabilità di condominio tra ragionieri, commercialisti ed altri professionisti ove la Commissione sostiene la necessità prima che i bilanci siano di facile comprensione per i condomini e non siano gestiti con la complessità dei bilanci societari, come sostengono altre categorie professionali.

Punto 2) Organizzazione attività formativa periodo Settembre-Dicembre Il geom. Maruffi informa sull’esito della raccolta d’interesse per gli argomenti proposti ai partecipanti del corso di aggiornamento da sviluppare nelle prossime edizioni dei corsi. La Commissione propone che venga proposta al Consiglio Direttivo l’invio di una raccolta d’interesse per due corsi che propongano gli argomenti risultati di maggior attrattiva da parte degli iscritti: Indagine argomenti prossimi corsi Tema proposto

Totale preferenze

Compiti e poteri dell’amministratore

24

Le problematiche in tema di spazi comuni

24

Sicurezza degli edifici - statica - Prev. Inc. - impianti

24

Le tecniche per la risoluzione dei conflitti e gestione delle riunioni

24

Predisposizione e verifica tabelle condominiali

23

Criteri di ripartizione delle spese

18

Regolamenti condominiali (Creazione e approvazione)

15

Gli incentivi e la gestione delle agevolazioni fiscali

15


CONDOMINIO

I contratti d’appalto

14

La figura del revisore contabile del condominio

13

I diritti reali in condominio

12

L’utilizzo di strumenti informatici (programmi di gestione)

11

La contabilità - teoria e pratica

10

Barriere architettoniche

7

L’assicurazione Globale fabbricati, la gestione dei sinistri

4

Altri argomenti Parere legale relativamente alla responsabilità dell’amministratore

1

Recupero crediti

1

Gestione morosità e ripianamento debiti

1

Tematiche legate al risparmio energetico e riscaldamento

1

Parcelle anche condominiali

1

Punto 4) Problematiche riscontrate nei rapporti con l’Ufficio Registro Il geom. Maruffi informa, in riferimento all’attività di amministratori di proprietà nella quale diversi geometri sono coinvolti, sulle difficoltà per ottenere le credenziali per la trasmissione telematica della documentazione presso l’ufficio del Registro. Tale argomento verrà portato all’attenzione dell’Associazione Geometri Italiani Amministratori d’Immobili nella imminente assemblea alla quale parteciperà in rappresentanza del Collegio Geometri di Brescia, iscritto come socio collettivo.

Punto 5) Varie ed eventuali La Commissione chiede maggior attenzione alla verifica delle effettive presenze ai corsi. Il Direttore informa che la Segreteria ha intrapreso una attività di verifica estemporanea con controllo a vista della corrispondenza con il documenti d’identità.

La seduta è tolta alle ore 11,30.

Il Verbalizzante Sig. Benedini Stefano Il Coordinatore Geom. Maruffi Silvio

La Commissione individua, oltre agli argomenti riportati nel modulo distribuito durante i corsi, i seguenti argomenti: - Risparmio energetico: Recepimento opportunità nell’implementazione di migliorie con obiettivi di efficienza energetica e confort acustico. - Contabilità: Elementi di gestione della contabilità con partita doppia. - Le problematiche dell’amministratore in caso di non delibera del consuntivo, del preventivo o per l’impugnazione di uno di essi [eventuale individuazione di un docente che svolga anche attività legale]. - Termoregolazione e contabilizzazione in condominio.

Punto 3) Gruppo di lavoro “Definizione attività amministratore condominiale”: aggiornamento I componenti il gruppo di lavoro segnalano che la bozza del documento è quasi pronta. IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 73


ESTIMO - VALUTATORI IMMOBILIARI

Commissione Estimo e Valutatori Immobiliari Verbale del 24 giugno 2015

Sono presenti alla riunione: Geom. Sala Gabriella (Responsabile) Geom. Negri Matteo (Coordinatore) Geom. Bellini Luciano Geom. Bossini Lorenzo Geom. Bottichio Aleandro Geom. Cavalleri Raffaella Geom. Civera Giacomo Geom. Frosi Giovanni Geom. Melchiori Mirco Giuseppe Geom. Minessi Roberto Geom. Prati Angelo Geom. Ricarboni Armando Geom. Volpi Andrea Assenti giustificati: Geom. Abbiatici Roberta Geom. Begotti Giacomo Geom. Bonafini Giovanni Geom. Bortolameolli Giovanni Geom. Botter Bruno Geom. Fezzardi Oreste Geom. Ghitti Valerio Geom. Gobbi Antony Umberto Geom. Greci Renato Geom. Labemano Aldo Geom. Lazzarini Roberto Geom. Macaluso Salvatore Geom. Mancini Tiberio Geom. Marini Armando Geom. Orio Silvano Geom. Piotti Dario Piergiovanni Geom. Platto Giovanni Geom. Tomasoni Davide Geom. Vacchi Giuliano Geom. Zizzi Paolo

In discussione i seguenti punti all’ordine del giorno: 1) Aggiornamento assemblea GEO.VAL. di Lunedì 15/06/15 2) Verifica fac-simile modello perizia di stima secondo le Linee Guida dell’ABI 3) Organizzazione seminari in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti 4) Nuovo quesito del G.E. 5) Iniziativa REV 6) Varie ed eventuali 74 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

Punto 1) Aggiornamento assemblea GEO.VAL. di Lunedì 15/06/15 La geom. Sala informa i membri della Commissione sulla recente Assemblea dell’Associazione GEO.VAL. in rappresentanza del Collegio Geometri di Brescia, evidenziando come il bilancio risulti in pareggio. Sono emerse difficoltà nei rapporti tra le Associazioni di categoria e gli Organi Istituzionali, CNGeGL e CIPAG, e la Fondazione Geometri Italiani. È stata riportato all’attenzione dei soci l’attuale sospensione nello sviluppo della banca dati Nazionale dei valori immobiliari, uno dei primi obiettivi che l’Associazione si era proposta di raggiungere con la collaborazione di GEOweb. La geom. Sala evidenzia che il Consiglio Direttivo ha in diverse occasioni segnalato la disponibilità di concedere a livello Nazionale l’utilizzo della banca dati realizzata per la Provincia di Brescia con il Progetto LibroBlu, offerte che non hanno mai trovato risposta. Il geom. Melchiori suggerisce che l’utilizzo del database del Collegio venga offerto ad un accesso che consenta di rientrare delle spese sostenute per la sua realizzazione. Il geom. Negri evidenzia che il progetto è nato come servizio gratuito per la categoria, in modo da incentivarne anche la raccolta, e ricorda che la volontà politica di realizzazione del progetto è riferibile ad un contesto diverso da quello della Commissione. Il geom. Bossini esprime le proprie perplessità sull’effettiva utilità del progetto. Il geom. Negri ricorda il confronto durante lo sviluppo del progetto tra i componenti della Commissione sull’intenzione inizialmente proposta di sviluppare il database esclusivamente su una raccolta di valori mono-parametrici. I progetti di database locale e nazionale al momento non hanno raggiunto gli obiettivi di riferimento e diffusione che si erano proposti a vantaggio in un prossimo futuro di società che agiranno privatamente per la fornitura di questo servizio. Altro punto discusso, in sede di Assemblea, quello riferito ai corsi di formazione in estimo nella forma e-learning, realizzati in collaborazione con GEOweb con quote di iscrizione particolarmente vantaggiose, che hanno subito una sospensione perché avrebbero inciso negativamente sull’attività formativa che rappresenta per l’associazione l’unica possibilità di entrata per il sostegno dei propri costi di gestione. Il geom. Negri sostiene la maggior efficacia dei corsi frontali, rispetto a quelli e-learning, anche per la possibilità di un maggior confronto con il docente e con l’aula; il problema è che la normativa del CNGeGL riferita alla formazione introduce dei riconoscimenti che creano una diversa considerazione della formazione a distanza rispetto a quella in aula.


ESTIMO - VALUTATORI IMMOBILIARI

Altre considerazioni vengono riportate in riferimento ai rapporti di collaborazione tra l’Associazione, il CNGeGL e enti quali TEGoVA e UNI che sembra abbiano risentito del passaggio alla nuova Presidenza del CNGeGL. Le perplessità espresse dal Consiglio dell’Associazione trovano riscontro con quelle comunicate dai Presidenti di altre Associazioni.

Punto 2) Verifica fac-simile modello perizia di stima secondo le Linee Guida dell’ABI Il geom. Negri, nell’esprimere apprezzamento del lavoro svolto dal gruppo, segnala come il modello possa essere ulteriormente migliorato e ricorda che quanto si sta realizzando vuol essere proposto come indicazione tenendo ben presente le linee guida su cui si sta sviluppando e non imposto come obbligo. Prende la parola la geom. Cavalleri che presenta un breve riepilogo dell’approccio che il gruppo di lavoro ha inteso applicare per sviluppare il modello. Il gruppo si è diviso nei due compiti tra quello “descrittivo dell’immobile” e quello di “calcolo della stima”. Il modello è stato realizzato seguendo pedissequamente le linee guida ABI apponendo accanto alla voce richiamata il riferimento alle linee guida stesse per facilitarne la comprensione. Il modello è stato realizzato ricercando una struttura schematica per maggiore facilità di utilizzo ed ordinando le linee guida seguendo una logica più confacente alle esigenze degli operatori del settore. Il geom. Negri invita a non sottovalutare la scarsa entità del compenso corrisposto al perito che induce quindi a preferire un modello che offra anche una sintesi delle linee guida da seguire per contenere la tempistica di compilazione. La geom. Cavalleri conferma di aver recepito i consigli espressi dal coordinatore della Commissione e dai colleghi con cui è stato condiviso il documento durante la realizzazione, cercando di coniugare quanto richiesto dalle linee guida per la parte descrittiva e la necessità di sintesi, da qui anche la necessità di definire il formato con cui rendere disponibile il documento ai colleghi. Il geom. Negri propone che il primo invio ai colleghi per recepirne la valutazione venga eseguito con l’invio del documento in formato .pdf ed il successivo, quando il documento sarà reso operativo, in un formato open-source che consenta le modifiche del professionista secondo le specifiche esigenze del caso. La geom. Cavalleri invita a considerare anche come il modello proposto consenta al tecnico di gestire agevolmente anche un eventuale ri-esame della perizia. Il geom. Negri suggerisce l’inserimento di una voce relativa

al segmento di mercato ed il valore cauzionale. Il geom. Bossini interviene ricordando che, secondo la divisione del gruppo di lavoro, il segmento di mercato riguarda aspetti che riferiscono più all’ambito del calcolo che ha quello descrittivo; per quanto riguarda i valori sono stati individuati tutti i valori che un tecnico potenzialmente può periziare su richiesta dell’istituto di credito. Si evidenzia che il gruppo di lavoro si è riunito per preparare il modello per un totale di circa 40h ed è irrispettoso che la risposta alla convocazione della Commissione sia stata così scarsa. Si segnala anche la sovrapposizione del contributo realizzato dal gruppo che avrebbe dovuto proporre gli sviluppi della parte relativa al calcolo. Il geom. Melchiori propone una maggior condivisione tra l’operato dei diversi gruppi di lavoro per ottimizzare il tempo di realizzazione e lamenta lo scarso coordinamento. Il geom. Melchiori ritiene che la presenza del Direttore alla riunione della Commissione non sia indispensabile, vista la presenza del Segretario per la verbalizzazione dell’incontro; evidenzia quindi che il coordinamento manca non solo tra i componenti della Commissione ma anche tra le “alte sfere”. Il Direttore specifica che la presenza della geom. Sala, che è Responsabile della Commissione e non ne è il Segretario, è richiesta per assicurare un continuo e costante aggiornamento del Consiglio Direttivo sull’attività della Commissione; la presenza del Direttore è richiesta per assicurare una più rapida operatività della Segreteria rispetto alle esigenze che potrebbero essere segnalate dalla Commissione, nonché per la stesura della bozza di verbale che verrà condivisa con la Responsabile ed il Coordinatore della Commissione prima della pubblicazione. Il geom. Melchiori evidenzia come nonostante la strutturazione in Commissioni, Gruppi di lavoro e sotto-gruppi di lavoro non manchino episodi di disaccordo. Il Direttore ritiene che la Commissione Estimo del Collegio sia una Commissione dove si riscontra grande impegno da parte dei componenti per esaminare la realizzazione di accorgimenti che siano a vantaggio degli iscritti. Il geom. Negri ritiene sia opportuno un momento di verifica tra i due sotto-gruppi per confermare che i lavori realizzati siano complementari. I componenti dei gruppi ritengono si possa effettuare una sintesi tra i due lavori. Viene stabilito di effettuare “l’assemblamento” dei due documenti. Nel frattempo si potrebbe sviluppare un fac-simile di appartamento in condominio in assenza di area esterna ed un caso studio in presenza di area esterna dove si può produrre la presenza di un rapporto complementare od il valore dell’area edificata concludendo con un caso di capitalizzazione diretta. Per quanto riguarda i comparabili sarebbe necessario avere una tabella in cui indicare tutte le osserIL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 75


ESTIMO - VALUTATORI IMMOBILIARI

vazioni ed i dati degli immobili riferiti al segmento di mercato trattato. Il geom. Bottichio segnala che in Tecnoborsa si trovano degli esempi di tabella a cui eventualmente fare riferimento. Il geom. Bossini suggerisce la rimodulazione delle voci del modello proposto. Il geom. Negri ritiene che lo sviluppo necessario è rappresentato dall’impostare il file della capitalizzazione diretta al saggio di capitalizzazione. La geom. Cavalleri propone una riunione dei due sottogruppi per condividere come procedere nell’integrazione dei due lavori. Il geom. Melchiori ritiene fondamentale che il modello, una volta integrato e modificato, venga verificato da un esterno al gruppo di lavoro in modo che le eventuali osservazioni possano essere svincolate da considerazioni maturate durante l’attività di realizzazione del documento. Il coordinatore della Commissione stabilisce una prossima riunione per Settembre nella quale il lavoro verrà condiviso dalla Commissione prima dell’invio dello stesso ai colleghi per eventuali osservazioni e la successiva pubblicazione.

che prevede il reperimento di un numero di informazioni più circostanziali rispetto alle precedenti disposizioni.

Punto 3) Organizzazione seminari in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili Il geom. Negri riferisce che il collega geom. Giuliano Vacchi ha raccolto la disponibilità da parte del Presidente dell’Ordine dei Commercialisti per l’organizzazione congiunta di un convegno che argomenterà le seguenti tematiche: - Principi Italiani di Valutazione (PIV) promossi dall’OIV (Organismo di Italiano di Valutazione) per la determinazione del valore equo (fair value di cui agli IAS/IFRS) degli immobili nella disponibilità di aziende quotate. - Standard internazionali di valutazione nei concordati e nelle procedure fallimentari. - La best practice immobiliare nei ricorsi in Commissione Tributaria in caso di accertamento a carico d’imprese/operatori immobiliari/privati. L’iniziativa sarà portata all’attenzione del Consiglio Direttivo nella prossima riunione.

Esauriti gli argomenti, la commissione viene chiusa alle ore 18.00.

Punto 4) Nuovo quesito del Giudice delle Esecuzioni Il geom. Negri aggiorna la Commissione sul fatto che il Giudice delle Esecuzioni presso il Tribunale di Brescia propone un giuramento all’atto della consegna dell’incarico 76 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

Punto 5) Iniziativa REV Il geom. Negri informa della possibilità prevista per il mese di Settembre di organizzare una sessione d’esame per l’ottenimento della certificazione REV Per accedere all’esame è necessario iscriversi gratuitamente sull’apposito sito, caricando venti perizie; una commissione valuterà le candidature per l’ammissione all’esame. La Commissione chiede che il Collegio avvisi adeguatamente rispetto a tale possibilità effettuando anche una raccolta d’interesse a partecipare ad un corso di preparazione all’esame della durata di otto ore con una quota d’iscrizione prevista per €100 circa.

Punto 6) Varie ed eventuali Non vengono esposte richieste o segnalazioni aggiuntive rispetto all’OdG previsto.

Il Verbalizzante Sig. Benedini Stefano Il Coordinatore Geom. Negri Matteo La Responsabile Geom. Sala Gabriella


CTU

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Stefano Fracascio

A Brescia un nuovo giudice alle esecuzioni immobiliari

La dottoressa Vincenza Agnese, proveniente dal tribunale di Ischia, si è insediata come giudice delegato alle esecuzioni immobiliari in sostituzione del dottor Gianni Sabbadini. Pubblichiamo per i nostri iscritti alcune note del collega Stefano Fracascio in merito ai primi compiti che la giudice ha affrontato una volta preso contatto con la realtà del nostro territorio.

S

ono già passati circa dieci anni ed il dottor Gianni Sabbadini lascia il posto di Giudice Delegato alle Esecuzioni Immobiliari. Il suo iter è stato lungo e pieno di nuove vicende. Oggi parecchie proprietà immobiliari non vengono vendute all’asta e le stesse risultano sovente deserte. Per ovviare ai costi delle aste deserte si è proceduto alla valutazione, oltre che di mercato, anche del valore del bene staggito. Ora si spera che il mercato immobiliare riprenda la sua strada. A sostituire il dottor Sabbadini ora è giunta un nuovo giudice, la dottoressa Vincenza Agnese, proveniente da Ischia.

Il primo compito che ha dovuto affrontare a Brescia, nell'ambito del rapporto con i CTU è stato quello di individuare una soluzione equa per le note spese per le loro consulenze, sulle quali in effetti ogni perito interpretava a suo modo la liquidazione. Altra questione affrontata è quella del rifacimento del verbale di conferimento di incarico di stima, secondo una nuova procedura che prevede che il tecnico debba verificare la completezza dei documenti, mettendo in evidenza le eventuali mancanze e/o carenze. Solo successivamente potrà procedere alla identificazione e descrizione dei beni, considerando una cronistoria nel ventennio (attraverso un certificato stoPer il perito valutatore immobiliare rico catastale ventennale) e lo stato del possesso. in arrivo la prassi di riferimento Essenziale rimane la ricerca Su iniziativa del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati, è stato costituito il tavolo di lavoro UNI per la dei vincoli gravanti sull'imnorma 11558 mobile e il completamento Le istituzioni e le organizzazioni che rappresentano il mercato immobiliare potranno proporre una best practice grazie delle formalità con la verifica all’avvio di una prassi di riferimento operativa in UNI sulla norma 11558: requisiti, competenze e abilità del valutatore della regolarità edilizia ed immobiliare. urbanistica dell'immobile La richiesta arriva dalla Rete delle Professioni Tecniche, su iniziativa del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri stesso. Laureati che ha sollecitato il procedimento di verifica sulla conformità della norma 11558, a cui lavora anche Nel caso di più immobili ACCREDIA, ente predisposto per la verifica dell'accreditamento delle società di certificazione, nonché di esperti UNI del viene richiesto al tecnico di settore. procedere, se possibile, con La prassi, una volta predisposta, sarà oggetto di pubblica consultazione per un mese e può essere trasformata in norma la formazione di lotti di imUNI oppure ritirata dal mercato entro cinque anni dalla sua approvazione. mobili (ad esempio abitaLa conclusione dei lavori viene prevista entro il prossimo mese di novembre. zione con box) predispoAd ulteriore precisazione alleghiamo il nuovo articolo 568 del Codice di Procedura Civile, come modificato dall’articolo nendo una valutazione sin13 del Decreto Legge 83 / 27 giugno 2015 sulla determinazione del valore dell’immobile nel caso delle procedure: gola e separata. “l’articolo 568 e’ sostituito dal seguente: Sempre secondo i nuovi oArt. 568 (Determinazione del valore dell’immobile). - Agli effetti dell’espropriazione il valore dell’immobile e’ determirientamenti procedurali le nato dal giudice avuto riguardo al valore di mercato sulla base degli elementi forniti dalle parti e dall’esperto nominarelazioni devono essere deto ai sensi dell’articolo 569, primo comma. positate e spedite alle parti Nella determinazione del valore di mercato l’esperto procede al calcolo della superficie dell’immobile, specificando costituite in giudizio almeno quella commerciale, del valore per metro quadro e del valore complessivo, esponendo analiticamente gli adeguamenquarantacinque giorni prima ti e le correzioni della stima, ivi compresa la riduzione del valore di mercato praticata per l’assenza della garanzia per della udienza già fissata. vizi del bene venduto, e precisando tali adeguamenti in maniera distinta per gli oneri di regolarizzazione urbanistica, lo T stato d’uso e di manutenzione, lo stato di possesso, i vincoli e gli oneri giuridici non eliminabili nel corso del procedimento esecutivo, nonché per le eventuali spese condominiali insolute.”

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URBANISTICA

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Notizie utili sugli ecobonus

Ristrutturazioni Le agevolazioni sono agli sgoccioli

Bonus, ecobonus, bonus arredi. per il Cresme i conti tornano

Dal “Giornale di Brescia”, 17 giugno 2015

Dal “Giornale di Brescia”, 26 giugno 2015

Come noto, il 2015 dovrebbe essere l’ultimo anno dove c’è un pesante – e positivo – intervento del Fisco a favore di chi ristruttura con la possibilità di recuperare in 10 anni il 50%-65% delle spese sostenute. Va ricordato una cosa importantissima: che la detrazione dell’lrpef vale anche se si acquistano fabbricati residenziali ristrutturati. Non serve, cioè, che siate voi a fare direttamente i lavori. In particolare, la detrazione si applica nel caso di interventi di ristrutturazione riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che provvedono, entro 18 mesi dalla data del termine dei lavori, alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile. Questo termine e stato elevato da 6 a 18 mesi dalla legge di stabilita 2015. Attenzione: anche questa detrazione è stata elevata dal 36 al 50% quando le spese per l’acquisto dell’immobile sono sostenute nel periodo compreso tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2015 e spetta entro l’importo massimo di 96.000 euro (invece che 48.000 euro). Dal 2016, infine, la detrazione ritornerà alla misura ordinaria del 36% su un importo massimo di 48.000 euro. L’acquirente o l’assegnatario dell’immobile dovrà comunque calcolare la detrazione (del 50 o 36%), indipendentemente dal valore degli interventi eseguiti, su un importo forfetario, pari al 25% del prezzo di vendita o di assegnazione dell’abitazione. Facciamo un esempio. Il 31 dicembre 2014 un contribuente acquista un’abitazione a 200.000 euro. Il costo forfetario di ristrutturazione (25% di 200.000 euro) e di 50.000 euro. La detrazione (50% di 50.000 euro) sarà pari a 25.000 euro. La detrazione deve essere sempre ripartita in 10 rate annuali di pari importo. Il limite massimo di spesa ammissibile (48.000 o 96.000 euro) deve essere riferito alla singola unità abitativa e non al numero di persone che partecipano alla spesa. Di conseguenza, questo importo va suddiviso tra tutti i soggetti aventi diritto all’agevolazione.

I bonus per le ristrutturazioni dovevano dare una boccata d’ossigeno al comparto dell’edilizia, alle prese con una crisi paralizzante che dura da anni, e l’operazione è riuscita anche nel 2014. Lo conferma l’analisi Cresme (Centro ricerche economiche sociali di mercato per l’edilizia e il territorio) realizzata sui dati dell’Agenzia delle Entrate relativi alle ritenute sui bonifici. Il bilancio è positivo e conferma il trend che si è evidenziato negli ultimi 2 anni. Leggendo i dati Cresme sono quasi 1,68 milioni le domande effettuate dagli italiani per usufruire del bonus ristrutturazioni (sgravio lrpef del 50%) e dell’ecobonus sulla riqualificazione energetica (sgravio del 65%), con un aumento dello 0,7% rispetto ai dati del 2013, l’anno del boom di lavori di ristrutturazione incentivati. La crescita significativa è attribuibile all’aumento della percentuale di spesa detraibile. Lo scorso anno le famiglie italiane hanno attivato investimenti, grazie al richiamo degli incentivi fiscali, per 28 miliardi e 457 milioni di euro (importo che comprende i versamenti Iva). Questa massa economica, sottolinea il Cresme, vale 2 punti percentuali di Pil, con una crescita dell’1,8% rispetto ai 27.957 milioni di euro del 2013 che aveva registrato anche in questo senso un ampio incremento rispetto all’anno precedente (+45,5%). Bonus ed ecobonus hanno avuto ricadute positive anche sull’occupazione. Sempre secondo i dati Cresme guardando solo allo scorso anno, il movimento generato dall’apertura dei cantieri per le ristrutturazioni è valso più di 283mila posti diretti nell’edilizia, circa 424mila posti se si comprende l’articolato indotto. Si tratta di un dato estremamente positivo se consideriamo l’emorragia costante di posti di lavoro in edilizia registrata nel corso degli ultimi anni. Questo dato non è però omogeneo: la ricaduta positiva non è infatti significativa in tutte le province italiane. Per cogliere l’importanza del segnale della ripresa occupazionale, ricordiamo che nel periodo 2011-2014 il settore edile ha registrato la perdita di 308mila posti di lavoro, un numero che rappresenta il 96% della perdita occupazionale dell’intera economia nello stesso periodo. E per il 2015 le previsioni sono ancora positive dopotutto, se non interverranno novità sul piano politico, bonus ed ecobonus sono destinati a ridimensionarsi a partire dall’1 gennaio 2016. Quindi, se si è nella possibilità di intervenire per ristrutturare, conviene fare due conti ed approfittare del massimo possibile. Concludiamo ricordando che anche il settore dell’arredamento ha beneficiato del bonus, in questo caso il bonus arredi – il 50% di detrazione Irpef fino a 10mila euro di spesa – che è stato sfruttato e per il quale valgono le stesse considerazioni degli altri incentivi. Anche in questo caso la positività ha una conferma ufficiale, quella di Federlegno-Arredo. Che dire: il conto alla rovescia è iniziato, la massima convenienza per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica degli edifici c’è fino al prossimo 31 dicembre.

78 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4



AGRICOLTURA 3TEFANOĂ?' Ă?,OFl

O

ggi, finalmente, il cielo è coperto da una coltre di nubi compatta ed a tratti assai scura; siamo a 22 gradi centigradi e c’è brezza, ma‌ non piove e pare non voler piovere, ostinatamente. Il lago di Iseo è a – 3,5 cm e, tra sabato e domenica prossimi, potrebbe giĂ arrivare al minimo di Regolazione, cosĂŹ come avverrĂ per il lago di Como e per gli altri laghi “regolatiâ€?. Il fatto tragico è che oggi siamo al 31 di luglio! Ordinariamente, infatti, i grandi laghi prealpini regolati sono prossimi al minimo intorno a ferragosto, quando le varie e pressanti esigenze sulla loro acqua/livello si stanno stemperando. Oggi mancano ancora quindici lunghissimi giorni e non piove, neppure una goccia, nonostante l’arrivo di un potente sistema nuvoloso dopo quasi due mesi di cielo implacabilmente sereno e temperature “saharianeâ€?! Un anno cosĂŹ difficile – non soltanto per le irrigazioni della pianura lombarda – merita il massimo impegno per chi, come me, di irrigazione si occupa per proporre ogni valutazione possibile, sempre nella speranza che qualcosa si muova nella corretta direzione, non certo pensando di risolvere ogni problema ma almeno di migliorare, di fare qualche passo in avanti nella capacitĂ di azione e reazione del sistema di gestione delle risorse idriche. L’occasione è necessariamente imperdibile, perchĂŠ l’anno siccitoso genera la 80 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

SiccitĂ & Irrigazione: un sistema incompleto

massima attenzione, pronta però a spegnersi alle prime piogge – che ancora non giungono! – per poi riaccendersi alla prossima crisi, come avvenne nel periodo 2003/2005, seguito da un decina di anni sostanzialmente tranquilli, dal punto di vista “idricoâ€?, e verrebbe quasi da aggiungere “purtroppoâ€?, perchĂŠ ottenebrati da sola disattenzione! Quando arriva la crisi tutti strillano, ma poco o nulla si può fare durante la crisi, perchĂŠ i veri rimedi sono strutturali, in questo sistema che è assai complesso ed incompleto. Ecco allora che anche su questa rivista scelgo oggi questo argomento (cercando di “battere il ferro intanto che è caldoâ€?) nella certezza di suscitare l’interesse dei tecnici che, sul territorio, spesso si occupano di “cose d’acquaâ€?, anche in prima persona. Un sistema incompleto. Quando l’acqua è scarsa nel semestre estivo, l’emergenza è, prima di tutto, per l’agricoltura della pianura padana, la piĂš irrigata e produttiva d’Italia e – non solo in questo – tra le prime nel mondo. La Lombardia, inoltre, è anche dotata di qualificatissime sentinelle, impersonate dagli enti che gestiscono la Regolazione dei cinque grandi laghi, per questo detti “regolatiâ€?: Maggiore, di Como, di Iseo, d’Idro e Garda. Questa Regolazione, che sta avvicinandosi al suo primo secolo di esperienza, è infatti in grado di dare giĂ a maggio se non anche prima segnali affidabili sulla disponibilitĂ


Foto "Terre seche" via Wikimedia Commons

AGRICOLTURA

idrica, che tanti altri dovrebbero ascoltare attentamente agendo, se e dove possibile, laddove la Regolazione non c’è, perché – è bene sempre ricordarlo – grazie alla Regolazione gran parte dei danni da siccità sono evitati, dove essa stende i propri benefici effetti. Invece gli strilli si levano soltanto a luglio inoltrato, quando l’acqua è ormai finita e null’altro resta che guardare il cielo e sperare nella pioggia: atteggiamenti entrambi indegni di un territorio che si vanta d’essere “Civiltà

dell’acqua”! Tante cose anche si dicono e si scrivono quando l’acqua ormai manca, ma spesso sono addirittura indegne d’essere raccontate. E di questo è complice la “politica”, con la ‘p’ minuscola, anch’essa ordinariamente disattenta e reattiva “per reazione”, ovvero in modi quasi inconsulti. Eppure proprio la Regolazione dei grandi laghi prealpini mostra la via lungo la quale cercare rimedi, ovviamente strutturali, per un sistema che è certamente incompleto: la gestione della disponibilità idrica deve trovare la massima possibilità di programmazione e non, come oggi avviene, l’agire nell’improvvisazione dell’ormai dichiarata emergenza. Già, perché tale appare, anche tra le autorità di massimo livello, il cercare rimedi a luglio inoltrato, per: alzare il livello dell’acqua del grande fiume Po; ricacciare la risalita del “cuneo salino”; per trovare acqua che più non c’è per colture ormai perse e così via. Il sistema è incompleto: questo è il problema, e nella sua incompletezza, la prima grave mancanza è la tanto attesa bacinizzazione del fiume Po, dalla sua ultima traversa (poco a monte di Cremona, a Isola Serafini) sino ad Ostiglia, limiti individuati da qualificatissimi studi (vedi Attività e studi propedeutici relativi alla regimazione del Po nel tratto tra Cremona e foce Mincio: ipotesi, analisi e verifiche preliminari”, Regione Lombardia – AIPo – Infrastrutture Lombarde, aprile 2009. La gravità della mancanza è

evidente: tutti gli affluenti del Po sono bacinizzati, ovvero costellati di traverse/ sbarramenti, che svolgono – soltanto o tra altre – la funzione di evitare l’abbassamento dell’alveo e del livello delle acque a monte. Il Po, invece, è bacinizzato soltanto sino a Isola Serafini (al km 365 di 652) e poi lasciato libero nei livelli di acqua e di fondo fino alla foce; ma già ad Ostiglia dall’erosione si passa al deposito (altrettanto pericoloso!). Ecco perché lo studio prevede l’ultimo sbarramento in terra mantovana, ad oltre 100 chilometri dal delta. Dal documento (pagg 12 e 13), traggo i passi che porteranno poi ad una domanda sbalordita: “Tale intervento assume un ruolo fondamentale […] in quanto […] sarà possibile raggiungere i seguenti obiettivi: 1 - riequilibrio idraulico/morfologico del fiume […] si ritornerebbe ad avere, anche in condizioni di magra, un alveo pluricorsuale […] una diminuzione delle azioni erosive attualmente in atto sul fondo alveo, contribuendo in tal modo a ridurre l’attuale tendenza alla canalizzazione del fiume; 2 - miglioramento delle condizioni di navigabilità: l’innalzamento dei livelli idrici di magra potrà garantire le condizioni di navigabilità in classe V per tutto l’anno e il miglioramento delle condizioni di accesso al porto di Cremona; 3 - produzione di energia idroelettrica: tale produzione è assai rilevante sia in senso assoluto (930’000 MWh/anno, pari al 3% della produzione idroelettrica nazionale) […] Inoltre, tale produzione energetica è in grado di ren-

dere l’intervento in oggetto economicamente auto sostenibile. 4 - miglioramento delle possibilità di derivazione a fini irrigui: l’innalzamento dei livelli idrici di magra potrà garantire migliori possibilità di prelievo idrico e risparmi energetici per i tredici sollevamenti delle acque. Inoltre, non sarà più necessario continuare a prevedere impianti di sollevamento sussidiari agli esistenti, che negli ultimi anni sono stati realizzati per far fronte al continuo approfondimento del livello idrico di magra, conseguente all’abbassamento dell’alveo del Po e al verificarsi di periodi estremamente siccitosi; 5 - innalzamento e stabilizzazione delle falde idriche: l’innalzamento dei livelli fluviali permetterà di incrementare i livelli delle falde; 6 - maggiore disponibilità di risorsa idrica da gestire durante i periodi siccitosi: il volume idrico invasabile sia all’interno dell’alveo inciso (circa 150 Mm3) […] potrà indurre diversi benefici, tra cui: migliorare la funzionalità delle derivazioni idriche superficiali ad uso irriguo ed industriale (raffreddamento delle centrali termoelettriche di Ostiglia e Sermide), contrastare la risalita del cuneo salino nell’area del delta; 7 - riqualificazione paesistica ed ambientale: con il rialzamento del livello il fiume sarà invitato a rioccupare parte degli spazi che gli sono stati sottratti con l’opera di regolarizzazione del suo corso […] creazione di zone umide, veri e propri biotopi artificiali, che col tempo potrebbero assumere un valore naturalistico proprio, da vedere in modo integrato con i SIC-ZPS esistenti.” Ho evidenziato gli aspetti rilevanti per quanto qui scriva e non perché li ritenga più IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 81


AGRICOLTURA Il layout di una traversa-tipo sul fiume Po.

importanti, visto che sono tutti ugualmente e clamorosamente importantissimi, direi, a livello nazionale! Ecco allora la domanda sbalordita: “Perché no?”. Lo studio è del 2009, ovvero già vecchio di sette anni, e pure l’ultimo di una lunga serie: che si sta aspettando? Uno studio qualificatissimo che parla di un’opera che si autosostiene economicamente, grazie ad almeno 930.000 Mwh/anno, ciascuno dei quali può fruttare anche 100 Euro (e questo senza considerare la possibilità di altri ricavi dello stesso ordine di grandezza, pensando alle tariffe sul traffico commerciale che, via acqua, giungerebbe a Cremona – se non anche, una volta avviato, a Milano – con ogni altro vantaggio economico ed ambientale nella rete viaria, così alleggerita da milioni di tonnellate e di autotreni). Aggiungo, come già evidenziato nel testo, un vantaggio idrico straordinario: un nuovo volume di regolazione pari a 150 milioni di metri cubi, pari ad altri due laghi di Iseo regolati. Questo a tutto vantaggio, negli anni siccitosi, delle grandi utenze irrigue del tratto terminale del Po, che oggi 31 luglio 2015, sono assediate dalla risalita dal cuneo salino. Motivo per il quale, dovendo dimostrare di fare qualcosa, ci si è ridotti a chiedere all’agricoltura lombarda e piemontese di sospendere l’irrigazione “per ventiquattro ore alla settimana […] garantendo il ricaccio del cuneo salino e la possibilità di derivare [nella zona del delta] acqua 82 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

irrigua per almeno due giorni” (una richiesta, peraltro, che desta quantomeno la curiosità di conoscere da quali calcoli giunga tale convinzione). La più potente risorsa idrica/ ambientale/economica della pianura padana e dell’Italia tutta è dunque “ferma al palo”. E questo pur avendo in sé le suddette potenzialità, anche di auto-sostentamento economico! Ne scrivo per lasciar traccia ed auspicare il dibattito, soprattutto politico, nella sempre viva speranza che il prossimo anno siccitoso arrivi tra tantissimo tempo, ma

nell’amara certezza che così non sarà, si renderà giocoforza necessario porre alcuni limiti all’uso delle acque già vigenti, primo fra tutti il Deflusso Minimo Vitale, che certamente aumenteranno la frequenza degli anni di scarsità d'acqua. Ma questo è certamente un altro argomento! Segnalo infine che ho scritto della questione – risolta, ma inoperosamente – della mancata bacinizzazione del tratto centrale del fiume Po perché è il problema principale, ma non l’unico. Il sistema di gestione delle risorse idriche è incompleto anche per altri a-

spetti, che sono sì secondi al primo, ma tra loro tutti rilevanti, e che cito in estrema sintesi, purtroppo nella certezza di un elenco anch’esso incompleto: - il coordinamento tra Usi delle acque e Sistema Idrico Integrato; - le azioni regionali nel sostegno alle necessarie modifiche del sistema irriguo; - la vigilanza ed il controllo; - la responsabilità cosciente nella P. A. competente. Tutti argomenti, questi, per altri articoli e dibattiti. T


GEOLOGIA Bruno Quadrio

La conoscenza del territorio per la prevenzione sismica

Foto David Alexander (UCL IRDR) con licenza Share - Creative Commons tramite Fickr

(Parte prima)

D

Terremoto dell'Aquila (2009): un edificio distrutto

opo il terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009, è stato avviato il “Piano nazionale per la prevenzione sismica” (art.11 del Decreto legge n. 39/2009, “legge Abruzzo”, convertito con la legge n. 77/2009), nell’ambito del quale sono state stanziate risorse per la realizzazione di interventi mirati alla riduzione del rischio sismico, gestito dal Dipartimento della Protezione Civile e disciplinato da specifiche ordinanze. Tale Piano prevede lo stanziamento di 965 milioni di euro ripartiti su 7 annualità. Gli elementi di novità introdotti dal piano nazionale riguardano, in particolare, gli strumenti di prevenzione individuati: vengono finanziati studi di microzonazione sismica (MS) nei Comuni la cui accelerazione prevista su roccia, in condizioni “freefield”, è maggiore o uguale a 0,125 g (periodo di ritorno 475 anni). Inoltre nel 2011, insieme agli studi di MS, è stata introdotta l’analisi della Condizione Limite per l’Emergenza (CLE) dell’insediamento urbano, che ha lo scopo di verificare i principali elementi fisici del sistema di gestione dell’emergenza definiti nel piano di protezione civile (luoghi del coordinamento, aree di emergenza e infrastrutture di collegamento) al fine di assicurare l’operatività del sistema stesso dopo il terremoto. Il riferimento metodologico per la microzonazione sismica, adottato da tutte le Regioni, è costituito dagli “Indirizzi e criteri per la microzoIL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 83


GEOLOGIA

Da sinistra: Foto di FranzPisa via Wikimedia Commons Foto di Mario Fornasari from Ferrara, Italy via Wikimedia Commons

Terremoto in Emilia-Romagna (2012): macerie a Cavezzo, in provincia di Modena.

nazione sismica (ICMS, 2008)”. Per l’analisi della CLE è stato recentemente predisposto il “Manuale per l’analisi della Condizione limite per l’Emergenza (CLE) (Roma, 2014). Gli “Standard di rappresentazione e archiviazione informatica” (Commissione tecnica per la microzonazione sismica, 2013) rappresentano il documento per la codifica e la rappresentazione degli studi di MS e CLE. Tutti i documenti e gli strumenti operativi sono liberamente scaricabili dal sito del Dipartimento della Protezione Civile nazionale. Microzonazione sismica: definizioni e livelli di approfondimento. A seguito di un evento sismico, l’osservazione dei danni alle costruzioni e alle infrastrutture spesso evidenzia differenze sostanziali anche a piccole distanze tra essi oppure sono stati verifi84 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

cati crolli e danni notevoli a grandi distanze dall’epicentro. La qualità delle costruzioni può sicuramente influire sulle differenti distribuzioni del danno, ma spesso le cause vanno ricercate in effetti dovuti ad amplificazioni del moto sismico o ad instabilità del suolo. Tutto ciò è oggetto degli studi della microzonazione sismica. Questi studi hanno infatti lo scopo di riconoscere, ad una scala sufficientemente grande (scala comunale o sub comunale), le condizioni geologiche, geomorfologiche, geofisiche e geotecniche locali che possono modificare, anche sensibilmente, le caratteristiche del moto sismico. In estrema sintesi, gli studi di MS mirano a definire per un territorio, in caso di terremoto, quali siano: • gli effetti temporanei, ovvero quanto lo scuotimento in superficie venga amplifi-

cato e modificato dalle condizioni locali; • gli effetti permanenti, ovvero le diverse tipologie di instabilità cosismiche o

post sismiche del territorio (frane sismoindotte, faglie attive e capaci, liquefazioni, cedimenti differenziali).


GEOLOGIA Fratture e cedimenti dovuti a liquefazione, legati agli eventi sismici del 2012 in Emilia-Romagna. La quantificazione del possibile accadimento di tale fenomeno viene analizzata nel livello 3 di approfondimento.

Il prodotto di questi studi è una mappa del territorio suddiviso in microzone a comportamento sismico omogeneo. Uno studio di MS può essere sviluppato secondo livelli di approfondimento crescenti a seconda del grado conoscitivo che si vuole raggiungere, anche in funzione delle risorse economiche e tecniche disponibili. I livelli approfondimento previsti dagli “Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica” (Gruppo di lavoro MS, 2008) sono tre: il primo livello deve essere realizzato in via propedeutica. Per l’applicazione dei livelli successivi devono sussistere condizioni ben precise. Di seguito vengono dettagliate le caratteristiche di ciascun livello: • livello 1. Il livello 1 di MS rappresenta il livello di base per i veri e propri studi di microzonazione ed è ob-

bligatorio per realizzare uno studio completo di microzonazione sismica. La realizzazione di tale livello si basa essenzialmente sulla raccolta di dati pregressi: cartografie geologiche e geomorfologiche, dati geotecnici e geofisici, rilievi diretti sul campo. L’analisi dei dati a disposizione, riletta in chiave critica, porterà alla realizzazione di diversi tematismi, opportunamente codificati: - carta delle indagini, - carta geologico-tecnica (comprensiva di sezioni opportunamente ubicate), - carta delle microzone omogenee in prospettiva sismica (MOPS). Appare chiaro, sulla base dei dati a disposizione, che uno studio di livello 1 consente di individuare in modo strettamente qualitativo le zone a comportamento sismico o-

mogeneo, rappresentando tuttavia un documento di fondamentale importanza ai fini delle attività di pianificazione territoriale e come guida all’orientamento per gli approfondimenti dei livelli successivi, nei quali dovranno essere assegnati parametri quantitativi alle zone individuate. Prima di passare ad un livello di approfondimento successivo, è necessario definire quali, tra le zone individuate, ricadono in contesti geologico-tecnici “complessi” oppure “non complessi”. Qualora il territorio oggetto dello studio ricada interamente in un contesto “non complesso” sarà possibile passare ad un livello 2, diversamente sarà necessario effettuare degli approfondimenti di livello 3 su tutto il territorio o su quelle parti che ricadono in ambiti “complessi”. Le condizioni geologico tecniche/geomorfologiche “complesse” per le quali non è possibile applicare un approccio semplificato previsto dal livello 2 sono: - geometria articolata del substrato rigido sepolto alla scala di interesse (presenza di paleoalvei, substrato rigido deformato da strutture tettoniche, andamento del substrato a Horst e Graben, ...) - zona di raccordo tra rilievo e pianura (zona di unghia con substrato rigido sepolto in approfondimento sotto la pianura, in maniera continua o discontinua) - geometria del substrato rigido che crea una valle

stretta colmata di sedimenti soffici - profilo di Vs (=velocità di propagazione delle onde S) con marcate inversioni di velocità - presenza di possibili cavità sepolte • livello 2: consente di definire, attraverso l’esecuzione di indagini economiche e poco invasive, un modello geologico tecnico e geofisico del sottosuolo più approfondito di quello individuato attraverso il livello 1. Attraverso specifici abachi (predisposti, o in predisposizione, da ciascuna Regione) è possibile associare a ciascuna microzona identificata nello studio di livello 1 un valore numerico che quantifichi gli effetti di amplificazione del moto sismico. I dati necessari per l’utilizzo degli abachi sono: la litologia prevalente, gli spessori delle coperture e le velocità delle onde di taglio (Vs). Gli abachi sono stati sviluppati per un modello ideale di sottosuolo “non complesso”, ovvero costituito da terreni omogenei a strati orizzontali, piani e paralleli, e Vs crescente con la profondità, su un bedrock (=substrato) sismico (Vs=800 m/s). Nel livello 2 le zone suscettibili di instabilità vengono mutuate dal livello 1 in quanto non è possibile definire dei modelli univoci che ne descrivano il comportamento. Per tali zone è previsto un approfondimento di livello 3. IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 85


GEOLOGIA

• livello 3: è il massimo livello conoscitivo per la definizione e caratterizzazione delle zone suscettibili di amplificazione o di instabilità. Permette di associare un fattore di amplificazione a zone suscettibili di amplificazione ricadenti in contesti geologico-tecnici complessi, per i quali non è possibile utilizzare abachi o metodi semplificati. Consente inoltre di associare un parametro che quantifichi un’instabilità in caso di sisma. Il livello 3 richiede un impegno significativo di risorse economiche e professionali, giustificato, ad esempio, nel caso di una fase di ricostruzione post-terremoto ma anche in fase preventiva nelle aree a più elevato rischio sismico. Per raggiungere gli obiettivi del livello 3 sono necessari: un modello del sottosuolo dettagliato e affidabile, uno o più eventi di riferimento, l’esecuzione di simulazioni numeriche per ottenere i parametri di amplificazione o per la quantificazione delle instabilità (ad es. eventuale spostamento di una frana o valutazione del potenziale di liquefazione). Standard di rappresentazione e archiviazione informatica per la microzonazione sismica. Nell’ambito dei lavori della commissione tecnica per la microzonazione sismica, nominata con DPCM 21 aprile 2011 e costituita dai rappresentanti delle Regioni e delle Provincie autonome e degli 86 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

ordini professionali, sono stati sviluppati gli standard di rappresentazione e archiviazione informatica per gli studi di MS. Gli standard sono stati concepiti al fine di agevolare e favorire l’omogeneità dei prodotti finali sia dal punto di vista grafico (cartografie) che dal punto di vista delle basi dati necessarie per la realizzazione degli elaborati previsti dagli Indirizzi e Criteri per la microzonazione sismica. Tale strumento, disponibile ad oggi nella versione 3.0, è stato sviluppato in maniera “dinamica” al fine di recepire le modifiche e le osservazioni proposte dagli utilizzatori e dagli esperti del settore. Gli standard contengono le informazioni necessarie alla codifica dei tematismi e alla rappresentazione degli elementi significativi per gli studi di MS finanziati dal Fondo nazionale per la prevenzione del rischio sismico attraverso l’art. 11 della legge 77/2009. In tal senso sono state definite le specifiche per i soli elementi significativi dal punto di vista dell’amplificazione sismica e dei potenziali fenomeni cosismici non considerando tutte quelle informazioni di tipo geologico e geomorfologico che, pur essendo di notevole interesse per altri tipi di valutazione, non rappresentano elementi critici ai fini della MS. L’uniformità degli studi ad oggi consegnati dalle Regioni ha permesso la progettazione e la realizzazione di

Foto di Mario Fornasari from Ferrara, Italy via Wikimedia Commons

Gli effetti del terremoto del 2012 su una chiesa tra Casumaro (FE) e Finale Emilia (MO).

uno strumento di consultazione e interrogazione online delle basi dati e delle cartografie disponibili. Tale sistema è attualmente disponibile per la Commissione Tecnica e per le Regioni e

verrà reso disponibile, con diversi livelli di accessibilità alle informazioni, anche a professionisti che potranno usufruire a vario titolo dei dati presenti. Per facilità di lettura gli stan-


GEOLOGIA Cartiglio e legenda della Carta delle microzone omogenee in prospettiva sismica (Standard di rappresentazione e archiviazione informatica – Versione 3.0).

dard sono stati divisi in due parti. Nella parte prima sono illustrate le legende e i layout per le cartografie, conformi a quanto previsto dagli ICMS adattate alle esigenze di archiviazione informatica. In particolare, vengono fornite indicazioni in merito a: - Carta delle indagini, da predisporre per ciascuno dei 3 livelli di MS. Nella carta devono essere rappresentate le indagini pregresse e quelle eventualmente realizzate ex-novo per il livello 1. Per i livelli 2 e 3 la carta dovrà essere integrata con le indagini di nuova realizzazione, aggiornando la carta di livello 1. - Carta geologico tecnica per la microzonazione sismica, nella quale devono essere

riportate tutte le informazioni di base (geologia, geomorfologia, caratteristiche litotecniche, geotecniche, idrogeologiche, e instabilità) derivate da carte ed elaborati esistenti dei quali non è richiesta l’archiviazione, ma funzionali alla realizzazione della carta delle MOPS (livello 1). - Carta delle microzone omogenee in prospettiva sismica (MOPS), costruita sulla base degli elementi predisponenti alle amplificazioni e alle instabilità sismiche già riportati nella Carta geologico tecnica. Nella legenda della carta dovrà essere riportata una breve descrizione di ciascuna microzona omogenea, che sarà una sintesi

più dettagliata di quella riportata nella Relazione illustrativa. - Carta di microzonazione sismica di livello 2 o di livello 3, nella quale alle zone stabili suscettibili di amplificazione viene associato un parametro che quantifichi il fattore di amplificazione ricavato con metodi semplificati (livello 2) o attraverso analisi numeriche (livello 3). Le instabilità vengono fedelmente mutuate dalle MOPS per il livello 2, mentre per il livello 3 si individuano Zone di Suscettibilità e Zone di Rispetto alle quali dovrà essere associato un parametro che quantifichi il fenomeno. Nella parte seconda del do-

cumento vengono definite le specifiche informatiche per la predisposizione degli elaborati descritti nella prima parte. In particolare, vengono fornite indicazioni per l’archiviazione dei dati alfanumerici attraverso tabelle e dei dati geografici attraverso shapefile con indicazioni in merito alle simbologie associate alle differenti codifiche. Completano il documento una serie di tavole sinottiche che consentono di risalire in maniera chiara ai file necessari per la predisposizione delle singole carte. A corredo degli standard viene messa a disposizione una struttura di archiviazione dei dati contenente le tabelle e gli shapefile già predisposti per la compilazione in fase di realizzazione degli studi. Per facilitare l’inserimento dei dati alfanumerici dei siti, delle indagini e dei parametri delle indagini degli studi di MS, è stato predisposto il software gratuito “SoftMS”. Il software facilita la generazione degli identificativi delle indagini e fornisce garanzia di omogeneità e coerenza nell’inserimento dati. Prevede inoltre la possibilità di stampare i dati secondo un modulo standard (utilizzabile anche per l’eventuale rilevamento cartaceo dei dati). Gli standard di rappresentazione e archiviazioni informatica sono scaricabili all’indirizzo: http://www.protezionecivile.gov.it/resources/ cms/documents/StandardMS_3.0_open.pdf . T IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 87


CULTURA

Presidenti degli Usa illustri geometri Franco Robecchi

E

siste un grande monumento scultoreo, negli Usa, che è noto in tutto il mondo. Con la tipica esagerazione infantile, di facile effetto, gli americani degli Stati Uniti misero in cantiere, nel 1927, una mastodontica operazione artistico-promozionale, che ebbe, naturalmente, grande successo: due milioni di visitatori l’anno. Non si può dire altrettanto di più contenuti, benché infinitamente più importanti artisti, come i molti italiani, ma anche europei, che fecero la storia dell’umanità. Questione di gagliofferia urlata e di un pubblico ingenuo a fronte di una spontanea pratica dell’umile serietà. Sta di fatto che i quattro ritratti scolpiti nella parete rocciosa del monte Rushmore, nelle Black Hills del South Dakota, sono ben più noti delle opere del pittore Gerolamo Romanino o del maestro della scultura rinascimentale Donatello. Il notissimo monumento americano consiste in quattro ritratti di presidenti americani, tra i più illustri della più eroica fase della formazione statunitense, fra Settecento e Ottocento, ma anche del primo Novecento: George Washington, Thomas

88 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4

Jefferson, Abraham Lincoln e Theodore Roosevelt. I volti dei quattro presidenti sono alti 18 metri e furono ideati artisticamente dallo scultore Gutzon Borglum, coadiuvato, per gli aspetti operativi di cantiere, da un italiano: Luigi Del Bianco. L’impresa fu finanziata con un’enorme donazione, di un avvocato newyorkese, lo stesso che diede il proprio nome al monte. L’operazione, vide l’impegno di 400 operai e si svolse con aggiustamenti imprevisti, che, fra l’altro, inclusero un crollo di parte delle sculture e uno sviluppo verso destra del quartetto, anziché verso sinistra, come era originariamente previsto. Si praticò anche il contenimento, per motivi economici, delle figure, che, nel progetto originario, si sarebbero dovute estendere ad un ampio busto a mezza figura. Invece i ritratti furono limitati ai soli volti. L’opera fu conclusa dal figlio dello scultore originario, nel 1941, anche se i visi dei quattro personaggi erano stati fondamentalmente scolpiti fra il 1934 e il 1939. Fin qui il tema potrebbe essere genericamente interessante, magari anche ricordando la celebre sequenza cinematografica


CULTURA Nella pagina precedente. La suggestiva panoramica del Monte Rashmore, con i quattro grandi ritratti di presidenti degli Usa. In questa pagina. A sinistra. Il volto del presidente Washington mentre veniva scolpito, negli anni Trenta del Novecento. A destra. Due mappe stilate dal geometra George Washington. In una tavola è ben evidente la firma del futuro primo presidente degli Stati Uniti.

che vedeva i due protagonisti concludere il film di Hitchcock, del 1959, Intrigo internazionale, fuggendo arrampicandosi, scivolando, rischiando la vita fra il naso e la barba dei grandi faccioni dei padri della patria americana. Invece il discorso si fa più pertinente a questa rivista, quando si osserva che, dei quattro presidenti posti all’apice della celebrazione patriottica, tre erano geometri. O, almeno, ebbero a praticare, per qualche frazione della loro vita, l’agrimensura. Il padre dei padri americani, il primo presidente George Washington, quando aveva solo 18 anni, nel 1750, fu assunto come topografo dal suocero di suo fratello maggiore, il ricco possidente George Fairfax. La pratica delle rilevazioni di terre libere e sconosciute nel nord-ovest della Virginia contribuì a formare nel giovane Washington un senso di appropriazione anche territoriale della nuova America, che non fu insignificante nella formazione della sua personalità politica. L’attività del surveyor (come gli americani chiamano il topografo) Washington è tenuta in grande considerazione dagli ambienti professionali di settore, quasi

IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 89


CULTURA

rilevazioni topografiche e una sua statua in bronzo, nell’atteggiamento professionale dell’agrimensore, collocata presso l’università della Virginia, da lui fondata, è celebrata come una delle massime icone della professione topografica negli Usa. Nel 1773 Thomas Jefferson fu nominato surveyorr della Contea di Albemarle e nel 1778 egli aveva pronte le mappe. Jefferson applicò la pratica agrimensoria anche a molti suoi impegni professionali privati e anche personali, riferiti alle sue proprietà, come quella di Monticello, dove è la sua villa palladiana, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Nel 1801 egli fu eletto terzo presidente degli Stati Uniti, ma ancora a 66 anni egli si inoltrava nei boschi, armato di catena di 20 metri e tacheometro, per insegnare al figlio le tecniche del rilevamento topografico. Jefferson era anche un convinto schiavista, come tutti i grandi proprietari terrieri. Ma siccome l’arte agrimensoria è trasversale, capita che il quarto presidente effigiato sulle rocce del Monte Rushmore, Abramo Lincoln, anch’egli toccato dall’attività di topografo, fosse invece il campione della lotta allo schiavismo, il grande condottiero verso gli Stati Uniti democratici e federali, in guerra contro il separatismo sudista. Era nato nel 1809, figlio di un fabbro e falegname, che

che la formazione degli Stati Uniti trovasse, nella sintesi fra il grande politico e la sua pratica agrimensoria, una sintesi anche simbolica fra volontà di formazione statale e appropriazione intellettuale, geometrica e amministrativa del territorio nazionale. Del giovane Washington esistono ancora alcune mappe, da lui disegnate di propria mano. Il secondo presidente che ebbe a praticare l’attività di agrimensore fu Thomas Jefferson, che fu anche il più seriamente impegnato nel settore, fra le tre personalità di cui si parla. Nato, come Washington, nella Virginia, Jefferson, che fu anche un noto architetto neoclassico e fu anche avvocato, contemporaneamente seguì le orme paterne del padre, un agrimensore professionista. Jefferson si impegnò in numerose e importanti 90 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4


CULTURA Nella pagina precedente, dall'alto, in senso antiorario. Una raffigurazione popolare che raffigura l’impegno come agrimensore del giovanissimo George Washington. Il giovane e futuro presidente Thomas Jefferson alle prese con le prime prove come agrimensore. La statua del presidente Jefferson raffigurato mentre valuta una mappa, accanto al suo tacheometro. In questa pagina, dall'alto. Il tacheometro di Thomas Jefferson, oggi conservato in un museo americano. Immagine generica di un surveyor statunitense, nel Settecento.

lo lasciò presto orfano. La madre era morta quando Lincoln aveva 9 anni. Per mantenere i due fratellini, Lincoln si ingegnò in molti lavori, fin da ragazzo. Studiando da autodidatta, avvicinò le tecniche agrimensorie e si avviò alla professione di rilevatore e misuratore, mentre si dedicava anche agli studi di giurisprudenza. La crisi finanziaria del 1837 fece precipitare le compravendite di fondi agricoli e, di conseguenza, anche la richiesta di servizi topografici. Lincoln fu barcaiolo e boscaiolo, garzone di tagliaboschi e coltivatore, droghiere, maestro di scuola, e infine avvocato, andando infine a trovare la sua strada verso la guida del Paese. Ma il contatto con la concretezza della proprietà privata e dello sfruttamento dei campi, vissuto con la sua attività di agrimensore, rimase nel suo spirito di onesta e tenace difesa del capitalismo produttivo e giusto. È, in conclusione, molto interessante constatare come l’eclettismo, il pragmatismo, la tenacia virile e fattiva dello spirito americano, si siano espressi al loro massimo livello, quasi con valore emblematico, nella terrigna pratica di conquista intellettuale, politica, amministrativa, economica e capitalistica, cioè nell’agrimensura. Una storia celebrata, più che nel marmo, nella roccia di un’intera montagna. T

IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 91



Novità di Legge a cura del geom. Alfredo Dellaglio

Finalità della rubrica è di contribuire all'informazione sull'emanazione di Leggi, Decreti,Deliberazioni e circolari pubblicati sulla G.U.Gazzetta Ufficiale della Repubblica e sul B.U.R.L. Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. I lettori della rivista che sono interessati ad approfondire i contenuti delle norme sopra elencate potranno consultare gli organi ufficiali (GU e BURL) presso il Collegio dei Geometri.

Legge 2/4/2015 n.44 (Gazzetta Ufficiale 21/4/2015 n.92) Modifica dell’art 11-quaterdecies del decreto-legge 30/9/2005 n.2003, convertito con modificazioni dalla legge 2/12/2005 n.248, in materia di disciplina del prestito vitalizio ipotecario Il provvedimento integra e modifica la disciplina del prestito vitalizio ipotecario. L’obiettivo del provvedimento è di rendere tale istituto una forma di finanziamento che consenta al proprietario di un immobile, di età superiore a 60 anni, di convertire parte del valore del bene in contanti, per soddisfare esigenze di liquidità, senza che lo stesso proprietario sia tenuto a lasciare la proprietà residenziale, che viene comunque posta a garanzia del finanziamento.

Legge 22/5/2015 n.68 (Gazzetta Ufficiale 28/5/2015 n.122) Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente. Il provvedimento introduce nel codice penale 5 nuovi reati contro l’ambiente, rientranti nel nuovo Titolo VI-bis.

Decreto Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 3/3/2015 (Gazzetta Ufficiale 15/5/20015 n.111) Determinazione dell’oscillazione del tasso medio per la prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro. L’Inail, trascorsi 2 anni dalla data di inizio dell’attività, può applicare al datore di lavoro che sia in regola con le disposizioni in materia di prevenzione infortuni e di igiene del lavoro, una riduzione del tasso medio di tariffa in misura fissa, in relazione al numero dei lavoratori, alle aziende che pongono in essere interventi migliorativi in materia di igiene, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Decreto Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 29/4/2015 (Gazzetta Ufficiale 16/5/2015 n.112) Determinazione del costo medio orario di lavoro, a livello provinciale, per il personale dipendente da imprese del settore dell’edilizia e attività affini.

Deliberazione G.R.Lombardia 30/4/2015 n. x/3944 (Bollettino Ufficiale Reg.Lombardia S.Ord. 15/5/2015 n.20) Criteri per l’attivazione di servizi di rimozione e smaltimento dell’amianto in matrice compatta proveniente da utenze domestiche nel territorio dei comuni della Lombardia ai sensi dell’art 30 della L.R. 8/7/2014 n.19.

Deliberazione G.R.Lombardia 8/5/2015 n. x/3543 (Bollettino Uffic. Reg.Lombardia S. Ord. 12/5/2015 n.20) Modulistica unificata e standardizzata per la presentazione della comunicazione di inizio lavori (CIL) e della comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) per gli interventi di edilizia libera, adeguamento della modulistica nazionale alle normative specifiche e di settore di Regione Lombardia.

Decreto Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 30/1/2015 (Gazzetta Ufficiale 1/6/2015 n.125) Semplificazione in materia di documento unico di regolarità contributiva DURC. A partire dal 1/7/2015 verrà introdotto il DURC on-line che consentirà di verificare in tempo reale la regolarità contributiva di una impresa, di un datore di lavoro e di un lavoratore autonomo, accedendo ad un sito internet gestito da Inps, Inail, Casse Edili.

Decreto Ministero dello Sviluppo Economico 19/5/2015 (Gazzetta Ufficiale 27/5/2015 n. 121) Approvazione del modello unico per la realizzazione, la connessione e l’esercizio di piccoli impianti fotovoltaici integrati sui tetti degli edifici. (in vigore dal 24/11/2015). IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4 - 93


Aggiornamento Albo

Cancellazioni dall’Albo con decorrenza 27 luglio 2015 N. Albo

Nominativo

Luogo e data di nascita

Residenza

Motivo

6249

Bignotti Gianpietro

Asola (MN) 02/10/1989

25020 Gambara (BS) Via C.na Montello 29

Dimissioni

5259

Crotti Ivan

Asola (MN) 03/02/1977

25020 Gambara (BS) Via Montello 12bis

Dimissioni

5898

Zippoli Manuel

Orzinuovi (Orzinuovi) 22/08/1987

25030 Villachiara (BS) Via Samarcanda 9

Dimissioni

Iscrizioni all’Albo con decorrenza 27 luglio 2015 N. Albo

Nominativo

Luogo e data di nascita

Residenza

6442

Ferranti Enrico

Leno (BS) 22/10/1979

25024 Leno (BS) Via Palazzeschi 11

6443

Angeri Alex

Brescia (BS) 26/09/1991

25065 Lumezzane (BS) Via Nikolajewka 29

6444

Bettoni Valentina

Esine (BS) 28/10/1993

25040 Bienno (BS) Vicolo Fradiavolo 1

6445

Rizzi Mauro

Esine (BS) 21/12/1993

25059 Vezza D’Oglio (BS) Frazione Davena 16/A

Il mondo di B. Bat.

94 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2015/4




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SETTEMBRE

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