Finestra sul mazzini - 6 - maggio 2008

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La Finestra sul

MAZZINI

Q UARTIERE CO RVETTO

Avviati i tre gruppi di lavoro sui temi ritenuti più importanti dalla comunità: i rapporti di vicinato, quello tra i giovani e gli adulti e le relazioni fra italiani ed immigrati

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l Laboratorio di Quartiere Mazzini nella seconda metà del 2007 ha condotto una complessa indagine chiamata “Ricognizione sociale”, della quale abbiamo ampiamente parlato nello scorso numero de “La finestra sul Mazzini”. L’obiettivo di questa “ricognizione” era quello di far emergere la qualità delle relazioni nei cortili e nel quartiere, attra-verso il metodo delle interviste di gruppo che sono state rivolte ad un numero significativo di persone che abitano questi luoghi o che lavorano sul territorio. Il 15 dicembre 2007, nel corso di un evento pubblico, il Laboratorio ha presentato alla comunità i dati di questa ricerca. Continua a pagina 2

Num ero 6 - Magg io 2008

Notiziario promozionale del

CONT RAT TO DI QUART IERE II - MAZZINI


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Continua da pagina 1 All’incontro, che si è svolto nella parrocchia di San Michele Arcangelo e Santa Rita, erano presenti gli abitanti del quartiere, alcuni operatori che lavorano nella zona (come, ad esempio, i portieri sociali), il signor Riefolo direttore della filiale II di Aler insieme ad altri funzionari dell’Istituto, e i vigili di zona accompagnati dal commissario aggiunto Turotti e dal comandante della Polizia locale Bezzon. Dopo aver assistito alla presentazione del lavoro, abitanti e istituzioni si sono confrontati sulle tematiche legate alla convi-venza che, in base ai risultati dell’indagine, sono considerate come prioritarie da gran parte degli abitanti. In primo luogo la sicurezza e il rispetto delle regole, ma anche il rapporto con i giovani e con gli stranieri. Quello che è emerso da questa giornata è la generale consapevolezza che il quartiere ha bisogno di miglio-rare le relazioni che sono da tutti sentite come faticose e difficili, recuperando quegli antichi legami tipici di una buona e sana coabitazione. Le richieste e le aspettative della popolazione nei confronti delle istituzioni sono state molte, soprattutto legate a quel senso comune di insicurezza che favorisce l’isolamento e la diffidenza nei confronti di chi non conosciamo. Un problema, quello di ristabilire una buona conviven-za, che però si costruisce e si rafforza giorno per giorno solo attraverso il contributo di tutti.

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IL “CANTIERE” SOCIALE Costituiti tre gruppi per

Costruiamo l N

el mese di marzo il Laboratorio di Quartiere Mazzini ha dato l’avvio a tre gruppi di lavoro per affrontare le problematiche sul tema delle “relazioni” che, dalla precedente indagine chiamata “Ricognizione sociale” compiuta l’anno scorso, era emerso come il più sentito dagli abitanti e da chi lavora in quartiere. I tre gruppi, mantenen-do come denominatore unico la “relazione”, si sono concentrati su tre aspetti diversi: le relazioni che interessa-

no i rapporti di vicinato, quelle che riguardano i rapporti tra generazioni diverse (giovani e adulti, per intenderci) e, il terzo gruppo, le relazioni tra le diverse culture presenti in quartiere. Ogni gruppo, aperto a tutti, sta ultimando il suo percorso che è stato suddiviso in quattro incontri seguendo delle fasi ben distinte. «Si è partiti da un primo incontro di discussione e di confronto spiegano al Laboratorio di Quartiere Mazzini, promotore dell’intervento -. Le persone coinvolte si sono conosciute e confrontate attraverso i racconti personali, costruendo un vero e proprio “patto di colla-borazione”. Il secondo passaggio ha avuto poi come obiettivo la definizione del problema: ogni partecipante ha descritto esperien-ze positive e negative sulla relazione e ciò ha permesso di produrre una fotografia condi-

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er questo noi operatori del Laboratorio di Quartiere abbiamo ritenuto importante proporre dei percorsi con gli abitanti per trovare insieme a loro nuove idee e soluzioni possi-bili per conoscersi meglio, ascol-tarsi e ricreare quelle condizioni di fiducia e collaborazione che rendono il nostro vivere quotidia-no più sereno, facilitando le relazioni. È in questa logica che nel mese di marzo sono stati av-viati tre gruppi di lavoro proprio sui temi ritenuti più importanti dalla comunità: i rapporti di vicinato, il rapporto tra i giovani e adulti e il rapporto tra italiani e immigrati. Da questa pagina fino a pagina 7 uno “speciale” per capire di cosa si tratta...

GENERAZIONI Il gruppo di lavoro formato per affrontare le relazioni tra giovani e adulti


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analizzare i problemi esistenti e proporre soluzioni rivolte a tutta la comunità

e nuove RELAZIONI Il risultato del lavoro sarà presentato in settembre in occasione di un evento pubblico promosso dal Laboratorio di Quartiere visa della situazione, comprendendo meglio i motivi più comuni che rendono difficili le relazioni, i seguenti effetti e le cause». A questo punto i gruppi sono passati alla valutazione delle ipotesi, individuando che cosa si dovrebbe o potrebbe fare per migliorare le relazioni, ma anche distinguendo quello che possono fare i cittadini e quello che invece è compito delle istituzioni. «È dopo queste fasi di conoscenza ed analisi che si è passati alla scelta di una o più proposte o azioni che gli abitanti possono

mettere in atto per sanare o migliorare la relazione».

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prosegue il Laboratorio di Quartiere: «Ci preme specificare che questi gruppi di lavoro non sono nati con la pretesa di trovare soluzioni uniche e definitive al problema delle relazioni, ma sono stati creati con l’intento di essere uno stimolo per permettere alle persone che si sentono coinvolte da questo “malessere relazionale”, di trovare uno spazio adeguato per parlare, discutere e costruire dei piccoli percorsi. Questi progetti o iniziative saranno poi trasformate in azioni concrete che non baseranno la loro riuscita

sull’intervento o la presenza delle istituzioni, ma dipenderanno dall’impegno e dalla volontà degli abitanti stessi».

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gni gruppo terminerà il percorso alla fine di maggio, e il risultato del lavoro degli incontri sarà presentato nel mese di settembre in occasione di un evento pubblico che sarà organizzato dal Laboratorio di Quartiere con la collaborazione degli stessi abitanti, delle istituzioni, delle organizzazioni del pubblico e del privato sociale che operano sul territorio.


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GRUPPI AL LAVORO Un tempo il cortile era il fulcro della vita sociale

Quando per evitare il vicino si finisce nell’ISOLAMENTO

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l gruppo di lavoro sulla relazione di vicinato punta a sviluppare idee, riflessioni e progetti per migliorare la qualità dei rapporti tra vicini di casa nel nostro quartiere. Gli incontri di questo gruppo sono iniziati il 18 marzo e il percorso, proseguito in aprile per terminare a maggio, si propone di identificare i problemi inerenti alla vita di vicinato, ritenuti prioritari, e che sono considerati responsabili di situazioni di contrasto, di disagio o completo disinteresse verso il prossimo. «Questo spazio non vuole però solo tradursi in un luogo dove si condi-vidono esperienze e si denunciano criticità e problemi, ma è inteso soprattutto come un

contesto ferti-le in grado di sviluppare e costrui-re piccoli progetti per migliorare e recuperare la relazione nel quoti-diano», è stato sottolineato nel corso degli incontri. La casa, come il cortile, non è un aggregato di persone accomunate da un templi-ce regolamento di condominio, ma è una comunità dove ognuno è responsabile della cura e del rispetto dei luoghi delle persone che abitano attorno a lui. «Dalla nostra ricerca - aggiungono gli operatori del Laboratorio di Quartiere - è emerso che accanto al sentimento di rabbia e frustrazione derivate dalle liti di condominio ormai sempre più frequenti, è fortemente presente “la fatica”

di dover convivere in un luogo dove è difficile comunicare e farsi rispettare». Il rischio è cadere nella strategia dell’isolamento. Non è raro che ci siano persone che non conoscono gli inquilini del proprio stabile, o che spinti dalla diffidenza e dal senso di insicurez-za non frequentano più il proprio cortile che un tempo era il fulcro della vita sociale soprattutto per giovani e anziani. L’obiettivo di questo tavolo è quindi incentrato sulla ricerca di percorsi proposti e approvati dagli abitanti stessi, mirati al recupero di un rapporto di vicinato sano dove le regole e norme sociali siano condivise e percepite come valore e risorsa di ogni comunità.

Se i Il gruppo: VICINATO

Il gruppo di lavoro discute su come migliorare le relazioni tra vicini di casa

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M AZZINI

Notiziario promozionale del Laboratorio di Quartiere Mazzini

In redazione: Rosa Maria Moresco, Roberto Poli, Giovanna Dalmasso, Carla Pansecchi, Idro, Margherita Dettori, Slimane Boufellah, Costanza Maspero, Fulvio Fenzo.

Le immagini dell’articolo sull’“Arcipelago Mazzini” sono state tratte dal depliant del Progetto.

Hanno collaborato: Dagmar Mann per il quadro, Francesco Spera per la poesia, Prof. Antonio Cocomazzi (referente del C.T.P. di via Polesine), Sig.ra Borgnino (Preside della scuola elementare di via Polesine), Paolo Larghi (responsabile cooperativa La Strada).

Un particolare ringraziamento ai Portieri Aler per il prezioso aiuto nella distribuzione del periodico Stampato da Arti Grafiche Jolly’s via San Francesco, 324 E/3 Brugherio (MI)


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L’OPINIONE

Il regolamento dimenticato Bisogna applicarlo, ma Aler deve prima farlo conoscere

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otremmo definirlo come “Il Dimenticato”. È il regolamento per le case Aler (l’ex Iacp), del quale si è persa l’osservanza. Negli anni ’30 erano le severe custodi a far sì che fosse rispettato da tutti, dal primo all’ultimo comma, tanto che agli assegnatari veniva consegnato prima di prendere possesso dell’alloggio con la raccomandazione di leggerlo e di attenersi scrupolosamente a quanto prescritto. All’epoca, poi, le scope delle custodi non servivano solo per le pulizie: in assenza del metodo Montessori, venivano anche utilizzate per colpire il fondoschiena dei bambini troppo vivaci che giocavano sulle scale o in cortile. E i genitori non avevano nulla da obiettare, anzi erano loro stessi a distribuire dosi correttive di punizioni in aggiunta. Per i più grandi, quando le inadempienze al regolamento erano soventi, dopo alcuni reclami da parte delle custodi venivano avvisate le autorità politiche di qual tempo. Gli assegnatari inosservanti venivano convocati nelle sedi apposite per sorbirsi i relativi rimproveri che non sempre erano verbali, in quanto olio di ricino e manganello non venivano risparmiati. Di certo non si trattava di modi urbani, ma risultavano molto efficaci. Con il trascorrere degli anni il regolamento venne più volte modificato e recapitato agli assegnatari, e da

questi forse letto, anche se poi delicatamente relegato in qualche cassetto senza più vedere la luce. Venne esposto anche negli androni delle portinerie nella più assoluta indifferenza della maggior parte degli interessati, finché nel dicembre 2005 agli inquilini è stata inviata una copia di delibera della Giunta Regionale relativa alla scadenza dei contratti di locazione e, allegata a questa comunicazione, uno “stralcio” del Regolamento. Poteva essere questa l’occasione per far pervenire agli assegnatari una copia completa del Regolamento condominiale adatto alle odierne esigenze, ma tutto ciò non si è fatto rimanendo così, ancora una volta, nel vago. Tra Aler e assegnatari vige un contratto che dovrebbe regolare il rapporto fra le parti, ma alla fine è solo Aler che riesce sempre ad avere la supremazia. La graduatoria per le assegnazioni degli alloggi rimane poi un mistero: ci sarà qualcuno in grado di spiegarci come funziona? Perché gli esclusi sono sempre gli stessi, nonostante abbiano presentato tutti i documenti richiesti? E perché non si riesce a far sì che un inquilino con invalidità al 100 per cento possa ottenere un cambio alloggio che gli eviti la faticosa salita all’ultimo piano? Attendiamo risposta. Idro

GIOVANI non ascoltano «Spesso gli adulti non li coinvolgono nelle cose che li riguardano»

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l problema delle incomprensioni tra le giovani generazioni e il mondo degli adulti è sempre esistito: ma, quando il rapporto diventa esasperato e pone un limite alla vita sociale, occorre fermarsi a riflettere per capire come poter ritrovare un dialogo per accor-ciare le distanze tra due emisferi così lontani. Questo gruppo di lavoro costituito da adulti ha cominciato ad incontrarsi il 14 marzo. Anche in questo caso il percorso è partito dai dati raccolti durante l’indagine condot-

ta nei mesi scorsi che descrivevano i giovani come “maleducati, ingestibili e causa di conflitti”. Allo stesso tempo gli adulti venivano percepiti dai ragazzi intervistati come “quelli che rompono”, con i quali “non c’è nulla da condividere”. Ciò che appare evidente, qui come da altre parti, è che tra i due universi non esiste una vera comunicazione, ma piuttosto un rapporto basato su luoghi comuni difficili da eliminare, i quali generano un’apparente disistima e disinteresse.

Il dato che comunque emerge con chiarezza è che la società degli adulti, per cercare di risolvere i problemi che riguardano le nuove generazioni, molto spesso trova soluzioni pensate solo dagli stessi adulti, cioè senza coinvolgere coloro che sono i soggetti interessati: i giovani! Questa consapevolezza di partenza può essere un elemento molto importante perché può aiutare a riconsiderare la posizione e il ruolo Continua a pagina 6


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Continua da pagina 6 dei giovani, producendo così un terreno più favorevole al confronto. «Se vogliamo avvicinarci ai giovani e siamo “curiosi” di sapere come vivono in questo quartiere, il problema generazionale e se hanno delle proposte da condividere è stato detto negli incontri del gruppo -, forse un primo passo che noi adulti potremmo fare potrebbe essere quello di sperimentare un nuovo modo di relazionarci con loro, assumendo prospettive nuove e abbandonando vecchi pregiudizi in favore di un atteggiamento da ascoltatori aperti e attenti».

GRUPPI AL LAVORO Il terzo “tavolo” affronta il rapporto tra italiani e stranieri. Anche qui verrà lanciata una proposta agli abitanti del Mazzini

CULTURE che si parlano I

l rapporto tra italiani e immigrati nel quartiere è infine l’argomento affrontato dal terzo gruppo che si è messo al lavoro dal 13 marzo scorso. A Milano, come in tutte le grandi città, il crescente numero di immigrati ha prodotto nuove marginalità e disagi sia per coloro che hanno differenti nazionalità, sia per gli italiani. In un quartiere da tempo in piena trasformazione come il Mazzini è molto frequente avere come nuovo vicino di casa una famiglia straniera, ed è anche altrettanto frequente - per fortuna - instau-rare proprio con queste persone di diversa cultura un buon rapporto di vicinato. Questo avviene soprattutto quando la barriera della diffidenza e della “non conoscenza” viene superata. Ma dove invece l’indifferenza e la paura prevalgono, spesso si tende a vivere il fe-

nomeno dell’immi-grazione come un problema da subire o una minaccia verso la quale difendersi, evitando quindi ogni tipo di relazione.

che si occupa di questo tema hanno dunque lo scopo di comprendere meglio i valori e le culture alle quali appartengono le persone immigrate che abitano in quartiere. Il dialogo e il confronto rappresiste però una strada altersenta un’opportunità per tutti per nativa che va nella direzione percepire la diversità non come opposta alla chiu-sura socialimite, ma come arric-chimento in le: quella “conoscenza reciproca” favore di una con-vivenza basata che però si può percorrere solo sull’integrazione e sul rispetto resuperando l’indif-ferenza e l’idea ciproco. Anche questo gruppo, stereotipata che la cultura di apcomposto da ita-liani e stranieri, partenenza sia sempre, per definipunta ad indi-viduare delle azioni zione, migliore delle altre. o a proporre dei progetti che posGli incontri del gruppo di lavoro sano facilitare la conoscenza e lo scambio per creare una relazione con chi, pur apÈ sempr e più frequente partenendo ad un aver e per vicina paese lontano, ci è di casa una famiglia vicino.

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di un altro Paese. Per questo bisogna provare a conoscersi


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Ogni gruppo di lavoro è coordinato da due operatori del laboratorio di Quartiere. Per avere informazioni inerenti ai lavori dei gruppi o alle nostre attività, venite a trovarci al Laboratorio di Quartiere Mazzini, via Mompiani 5, tel. 02.56814894

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Pubblicato il “regolamento condominiale multietnico”

Non servono norme se non c’è buonsenso

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a notizia è recente. La Confedilizia, associazione che rappresenta i proprietari immobiliari, ha stampato in più lingue il regolamento condominiale, iniziativa mirata ad agevolare la comprensione da parte delle molte etnie presenti nel nostro Paese delle tante voci che regolano il nostro vivere condominiale. Se questo può servire a migliorare i rapporti di vicinato ben venga. Da parte mia propongo ai signori della Confedilizia di includere nel nuovo regolamento anche i numerosi bei dialetti che si parlano nel nostro Belpaese. Questo per la “par condicio”, ovvio… Ma tutte queste regole, regoline, regolette serviranno a qualcosa o saranno, ancora una volta, tempo, energie e denaro buttato al vento? Le regole del vivere civile sono universali. Abbiamo tutti ben chiaro che cosa è bene e cosa è male. Faccio un esempio: se l’inquilino del piano di sopra alle due di notte fa casino perché, a seguito di un improvviso raptus di creatività, decide di dare una nuova sistemazione ai mobili del proprio soggiorno, va da sé che i rumori prodotti dal trasloco notturno “rompono” in tutti i paesi del mondo. Altro esempio: negli ascensori è affisso un cartello accompagnato dalla scritta “Vietato fumare”. È pur vero che ci sono persone che hanno difficoltà con la lingua italiana, ma vicino alla frase sopra citata c’è un disegno conosciuto in tutto il mondo, con due linee rosse sovrapposte in diagonale che significano: DIVIETO! Oddio, è vero che quelle due linee incrociate potrebbero essere interpretate come il pronostico di una partita di calcio, oppure come il segno matematico che indica un’incognita… Gli esempi potrebbero continuare e i lettori, sono certa, sono consapevoli che il materiale non manca. Forse, per migliorare le cose, dovremmo tutti ricordarci di che cos’è il buon senso, cioè un “lingua” internazionale. Semplice no? Rosa Maria Moresco

ITALIANI E STRANIERI I partecipanti al gruppo “interculturale” durante uno degli incontri


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LINGUE E COMPUTER Ecco i corsi attivati al “CTP Polesine”: Alfabetizzazione primaria: lingua italiana per stranieri e per analfabeti Apprendimento della lingua inglese o spagnola: per avvicinare i cittadini italiani alla dimensione europea della comunicazione. Corsi per i tutti livelli Apprendimento delle nuove competenze: legate

all’uso del computer sia sul piano di comunicazione professionale che di comunicazione sociale Corso Base per conoscere i concetti fondamentali dell’informatica e l’uso di Windows Corsi per l’uso di programmi come Word, Excel, PowerPoint, Access e Internet (Web e posta elettronica)

Tornare a SCUOLA. Un’ L’offerta del Centro Territoriale Permanente di via Polesine.

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punto di forza del nostro quartiere è costituito dalla grande concentrazione di servizi a disposizione degli abitanti. Tra questi, nella scuola elementare di via Polesine ha sede il Centro Territoriale Permanente per l’Educazione degli Adulti “C.T.P Polesine”. Abbiamo incontrato il professor Cocomazzi, referente C.T.P, per capire di cosa si tratta, che cosa offre e come funziona.

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rofessor Cocomazzi, che cosa sono i CTP? «Questi Centri, istituiti nel 1997 dal Ministero della Pubblica Istruzione, sono nati dalla trasformazione dei tradizionali corsi per la licenza elementare e media che un tempo venivano chiamati “150 ore”, nome che indicava le ore che il lavoratore aveva diritto per recuperare il titolo di studio obbligatorio. Poi, nel tempo e in linea con le nuove esigenze della società, i Centri si sono evoluti e sono nati così i C.T.P. che sono dei veri e propri Centri di formazione. Ma la fase di cambiamento non è ancora terminata visto che, dall’anno scolastico 2009-2010, si chiameranno C.P.I.A., cioè Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti diventando, come sottolinea la sigla, Centri provinciali e quindi più autonomi sia a livello dirigenziale che amministrativo. Questi Centri sono destinati a unificare gli attuali CTP e gli Istituti tecnici-professionali serali». A chi si rivolgono i C.T.P.?

«Per quanto riguarda l’età, si rivolgono a tutta la popolazione che abbia compiuto i 16 anni. Il Centro di formazione per adulti è aperto a tutti coloro che desiderano inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro e sentono l’importanza di migliorare la loro preparazione professionale e culturale nella prospettiva di concepire l’apprendimento come una ricchezza personale che può proseguire per tutto l’arco di una vita». Quali sono i corsi che offre il Centro di via Polesine? «L’offerta di formazione prevede oltre il corso per la licenza media, corsi di alfabetizzazione primaria, corsi di lingua italiana per stranieri, corsi di lingua inglese e lingua spagnola (con tre insegnanti su cinque di madrelingua), tutti suddivisi in diversi livelli. A questi vanno poi aggiunti i corsi di informatica». Ci sono stati tanti iscritti quest’ anno? «Sì, abbiamo raggiunto circa i 1.240 iscritti. Di questa cifra un’alta per-

centuale riguarda le iscrizioni per i corsi di lingua italiana, ma se la frequenza è alta e i corsi funzionano molto bene è anche perché sono stati strutturati in modo tale da assecondare le esigenze degli utenti. Per fare degli esempi, per la licenza media esiste un corso al mattino, uno al pomeriggio ed uno alla sera. Ci sono ben 32 corsi di italiano per stranieri e sette insegnanti. A questo proposito ci stiamo organizzando per creare uno spazio di accoglienza dedicato ai bambini per tutte quelle mamme che sentono l’esigenza di imparare la nostra lingua, magari perché hanno


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A CHI SI RIVOLGE IL CTP Per chi sono pensati ed organizzati i corsi proposti dal C.T.P. Polesine: Agli stranieri che vogliono perfezionare l’italiano A chi, italiano o straniero, ha bisogno di un titolo di studio A chi, pur in possesso di titolo, vuole acquisire o approfondire delle competenze professionali e culturali

I corsi avranno inizio nell’autunno 2008, ma le iscrizioni sono aperte già dal mese di maggio. Tutti coloro che volessero iscriversi possono recarsi al “C.T.P Polesine”, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 21. Per informazioni: Istituto Comprensivo “Lorenzini e Feltre”, via Polesine 12/14 tel. 02.5395326 - 02.55212126

opportunità per TUTTI Quest’anno sono stati superati i 1.200 iscritti dai 16 anni in su Il pc e il nonnino

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l nonno osserva timido e curioso quel suo nipote tutto concentrato su quell’oggetto un poco misterioso, che batte i tasti come indiavolato. Ecco che a un tratto squilla il campanello ed il nipote s’alza e s’allontana; il nonno guarda la macchina strana e per capirlo strizza il suo cervello. Poi s’azzarda a toccare la tastiera premendola qua e là solo con il dito, tutto lo scritto di colpo è sparito ed invano il nonnino si dispera.

La scuola elementare di via Polesine è la sede del Centro Territoriale Permanente per l’Educazione degli Adulti “C.T.P. Polesine”. A pagina 8 le altre offerte formative a disposizione di tutti

un figlio che frequenta la scuola elementare e si trovano in difficoltà nella cura dei compiti, ma non sanno dove lasciare gli altri figli più piccoli». E i corsi di informatica? «Questi corsi hanno una frequenza bisettimanale, sono proposti in più livelli e hanno avuto un altissimo riscontro. Purtroppo a volte non riusciamo a soddisfare tutte le richieste, in quanto sono a numero chiuso considerando i computer che abbiamo a disposizione. Ogni allievo deve avere la sua postazione, e questa è una scelta che riteniamo molto utile

per gli utenti perché consente a chi si iscrive di sfruttare appieno lo strumento e speri-mentarsi durante tutta la lezione. Il corso permette di accedere alla Patente Europea di Informatica (ECDL), un esame che dal prossimo anno si potrà sostenere nella nostra sede». Quanto costa l’iscrizione? «I CTP sono Centri rivolti a tutti, ma la loro particolarità è che pongono un’attenzione prioritaria a quelle fasce di popolazione svantaggiate. Per questo il costo ha un valore di contributo: per i corsi di lingua straniera, che sono annuali, il prezzo si

aggira intorno ai 120 euro per due ore alla settimana; per i corsi di informatica i prezzi variano da 35 euro per i corsi della durata di 20 ore, a 70 euro per quelli di 40 ore, cifra comprensiva di assicurazione, dispense e materiale di consumo. Infine, il corso di italiano per stranieri (durata quattro mesi) e i corsi di licenza media (durata annuale), hanno un costo di 20 euro».


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Continua da pagina 7 I corsi del C.T.P. Polesine

QUARTIERE I progetti e

Una M

UNA SCUOLA “SU MISURA” Per dare un’opportunità ai giovani che hanno abbandonato il regolare percorso formativo senza conseguire titoli o qualifiche, ma che desiderano riprendere gli studi per migliorare il loro livello di occupabilità attraverso un percorso di potenziamento delle capacità di base e di riorientamento professionale, è iniziato da quest’anno il corso chiamato “Monoennio”. Il corso, aperto a chi ha compiuto i 18 anni, è stato sperimentato quest’anno dall’Istituto Professionale per il Turismo Bertarelli e il CTP Polesine, permettendo di recuperare in un solo anno i primi due anni della scuola superiore. «Il Monoennio è un modello di formazione di tipo modulare e flessibile che consente di individuare dei percorsi personali in rapporto alle conoscenze e interessi di ciascun allievo spiegano al CTP -. Il corso sperimenta itinerari diversi e alternativi a quelli tradizionali, responsabilizzando maggiormente lo studente e coinvolgendolo attivamente nelle sue competenze e disponibilità di apprendimento». Alla fine dell’anno gli studenti dovranno sostenere l’esame di idoneità per accedere al terzo anno della scuola superiore.

C’è anche il numero

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rcipelago Mazzini, il progetto promosso e finanziato dalla Regione Lombardia, è entrato nel secondo anno di attività: già 30 famiglie hanno incontrato gli operatori dell’Associazione l’Immagine e della Parrocchia S. Michele e Santa Rita, molte sono state aiutate dalla Cooperativa Martinengo e dalle Suore di Carità dell’Assunzione. Oltre 40 ragazzi hanno avuto un aiuto nello studio alla Cooperativa La Strada e all’Associazione Giorgetti; altri hanno giocato nei cortili di via dei Panigarola, via Pomposa e piazza Angilberto con le animatrici dell’Associazione La Traccia

ANIMAZIONE NEI CORTILI ASSOCIAZIONE LA TRACCIA

Animazione presso il Polo Ferrara: il sabato dalle ore 15 alle ore 18. “AnimaCortili” per bambini in via Mompiani 9, via dei Cinquecento 8/12 e via Pomposa 5: tre pomeriggi alla settimana, mercoledì - giovedì - venerdì dalle ore 16 alle 18.30

FORME DI ANIMAZIONE ED ORGANIZZAZIONE DELLA COMUNITÀ LOCALE LABORATORIO DI QUARTIERE

Informazione, comunicazione e supporto alla comunità in merito agli interventi edilizi e infrastrutture previsti dal Contratto di Quartiere Mazzini. Attività di supporto allo sviluppo locale delle risorse formali e informali del quartiere.

TUTORAGGIO INDIVIDUALIZZATO E SOSTEGNO AL LAVORO PER ADULTI GALDUS

LABORATORIO DI SCRITTURA A partire da venerdì 24 ottobre 2008, con cadenza settimanale, inizieranno sei incontri su temi autobiografici “Dal sentire al senso di giustizia”.Ogni incontro durerà due ore dalle 17 alle 19 e sarà condotto da Maria Modaffari. Iscrizioni già aperte presso la segreteria del C.T.P. di via Polesine 12/A, tel. 02.5395326.

Attività di sportello in via Piazzetta 2: lunedì dalle ore 9,30 alle 13, giovedì dalle 14 alle 17. Colloqui individualizzati su appuntamento

ACCOMPAGNAMENTO AL DISAGIO E COUNSELLING CEAS

Aperture nella sede di via San Dionigi 1: mercoledì ore 16-19; giovedì ore 16-19; venerdì ore 10-13. Sede mobile in quartiere: lunedì dalle 14.30 alle 18.

FACILITAZIONE ALL’INTEGRAZIONE DEGLI ADULTI STRANIERI LIMES / ARCI

Arci - lo sportello immigrazione si svolge il lunedì e il martedì dalle ore 13.30 alle 18.30, presso il Circolo Arci Corvetto, in via Oglio 21. Limes - lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 18 alle 21 nella sede di via Piazzetta 2

PROPOSTE E SPAZI PER I GIOVANI DEL QUARTIERE DEDO

Ludoteca per giovani al Polo Ferrara, lunedì e venerdì dalle ore 16 alle 19.


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Ile attività avviate dalla rete di “Arcipelago Mazzini”, giunto al secondo anno

APPA per il Mazzini

verde 800.915551 per ricevere informazioni e segnalare bisogni (presente anche al Polo Ferrara); altri ancora sono stati accompagnati e sostenuti dagli psicologi del Ceas o coinvolti nella realizzazione di murales nel quartiere dagli operatori di Arci. Attraverso la scuola sono state coinvolte oltre 40 famiglie straniere ed i loro bambini grazie ai laboratori della Cooperativa Dedo, mentre la Cooperativa Limes ha aiutato 40 adulti stranieri ad imparare meglio la lingua italiana e ad integrarsi meglio in questo territorio. Galdus, infine, ha aiutato più di 60 persone a trovare un nuovo lavoro o percorsi di formazione adatti per aumentare le possibilità di impiego. Tutto que-sto è stato fatto in un anno, grazie anche al prezioso sostegno ed alla collabo-

razione del Laboratorio di Quartiere e dell’ASL Città di Milano. nche per il secondo anno sono previste molte iniziative, rivolte ancora una volta a tutti gli abitanti del quartiere. Oltre trenta operatori che partecipano al progetto le hanno presentate il 1. marzo scorso in dieci cortili, incontrando più di trecento persone e lasciando nelle caselle della posta la “Mappa delle opportunità” offerta da Arcipelago Mazzini. Questo progetto offre due grandi possibilità: aiuta le persone particolarmente in difficoltà attraverso interventi di operatori qualificati e specializzati; intende creare una vera e propria rete di rapporti tra le persone che vivono

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AZIONI DI CONTRASTO ALLA DISPERSIONE SCOLASTICA: RECUPERO DELLA LICENZA MEDIA E SOSTEGNO SCOLASTICO ASSOCIAZIONE GIORGETTI / LA STRADA

Giorgetti - tutte le attività si svolgono nella sede di via Mincio 21 presso la Scuola Media “Martinengo – Alvaro”. Sede dell’associazione allo stesso indirizzo. Sostegno scolastico individualizzato: martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 14.30 alle 16. La Strada - “Scuola Bottega”: attività d’aula in via Piazzetta 2 lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9 alle 13. Stage c/o Artigiani: martedì e giovedì. Doposcuola Medie: tutti i giorni dalle ore 15 alle 18.

SOSTEGNO E SVILUPPO DELL’ASSOCIAZIONISMO FAMILIARE ASSOCIAZIONE L’IMMAGINE / PARROCCHIA S. MICHELE E S. RITA

Immagine - Programmati due incontri: uno con i ragazzi delle famiglie di tipo culturale-storico e uno con le famiglie intere. Parrocchia - In via dei Cinquecento 2 “Spazio Gioco” per bambini delle Elementari il lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle ore 16.30 alle 18.30; sabato dalle 15 alle 17.

SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ COOPERATIVA MARTINENGO

Interventi domiciliari presso i nuclei familiari maggiormente in difficoltà su richiesta diretta.

AZIONI DI ACCOGLIENZA E SOSTEGNO ALL’INTEGRAZIONE PER LE FAMIGLIE STRANIERE DI RECENTE IMMIGRAZIONE DEDO

Corsi per la prima alfabetizzazione e accompagnamento dei minori all’integrazione in classe: nella scuola elementare di via Ravenna: martedì ore 9-12.30; mercoledì ore 9-12.30 e 1415.30; venerdì ore 9-12.30 e 14-16.30. Incontri di comprensione e mediazione Servizi territorialifamiglia: nelle scuole e nei servizi del quartiere su richiesta. Percorsi di accompagnamento al ricongiungimento familiare: nella sede di via Marco Greppi 5, su richiesta.

nel quartiere Mazzini allo scopo di migliorare, un poco alla volta, la qualità della vita. In questo modo ciascuna persona del quartiere potrà non sentirsi più sola ad affrontare un problema, e potrà avere l’opportunità di partecipare a nuove iniziative o attività. Arcipelago Mazzini è già una rete: coloro che si rivolgono ad essa hanno l’opportu-nità di utilizzare al meglio le risorse delle quindici realtà che partecipano al progetto. Ed è una rete che si sta progressivamente allargando, ad esempio anche attraverso il coinvolgimento dei commercianti che lavorano nella nostra zona. L’invito a tutti (abitanti del quartiere, gruppi, comitati, associazioni….) è allora quello di rivolgersi agli operatori ed agli enti di Arcipelago Mazzini, per avere un sostegno o per partecipare e contribuire alle attività presenti e future. Come? Chiamando il numero verde già attivo 800.915551 per ricevere informazioni, segnalare bisogni, proporre nuove iniziative; oppure rivolgendosi alla sede della Cooperativa la Strada, capofila del Progetto, in via G.B. Piazzetta 2. Tutte le informazioni nella “Mappa delle Opportunità” di Arcipelago Mazzini o nel sito www. arcipelagomazzini.org


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LABORATORIO

DI

QUARTIERE MAZZINI

via Mompiani 5, telefono e fax 02.56814894 indirizzo mail: ldqmazzini@gmail.com

Orari dello Sportello: martedì e giovedì dalle ore 10 alle 12

LA PRESENTAZIONE DELLA RICERCA Alcune immagini dell’incontro pubblico del 15 dicembre scorso, nei locali della parrocchia di S. Michele Arcangelo e S. Rita, nel corso del quale il Laboratorio di Quartiere ha presentato alla comunità i risultati della “ricognizione sociale”.

IN COPERTINA

I

n copertina un altro bellissimo dipinto della pittrice Dagmar Mann, abitante nel nostro quartiere. Di lei scrive lo scrittore e poeta Mario Monteverdi: “Se io fossi veramente quel poeta che vorrei essere, pregherei Dagmar Mann di popolare i miei sogni con le sue immagini. Vivere sospesi in uno spazio incantato come quello in cui fluttuano certe sue case quasi liberate nel cielo, incontrare creature che paiono sbocciate

dalla corolla di un fiore… E il sogno si sposa, in lei, con la natura, con una natura ancora felice e innocente popolata di belle creature, nella quale anche le case divengono lievi come nubi ed acque e cieli si confondono in un unico abbraccio. Perché nella pittura di Dagmar Mann vi è un amore per le cose che si comunica ad ogni suo quadro e che fa sì che il solo contemplare le sue opere divenga, esso stesso, un atto di amore”.


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