Vogue - the golf issue

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Quello che altri trovano nella poesia o nell’arte, io lo trovo in un bel drive

-Arnold Palmer

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Francesca Ragazzi Direttrice di Vogue Italia francescaregazzi@gmail.com

Swing di stile

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arissimi lettori, Siamo entusiasti di presentarvi l’ultimo numero del nostro magazine, dedicato a un connubio affascinante tra eleganza e sport: il golf. In questo numero speciale, ci immergeremo nell’universo sofisticato di questo sport, esplorando non solo la maestria tecnica dei giocatori, ma anche lo stile e l’eleganza che caratterizzano il mondo del golf. Da sempre simbolo di raffinatezza e classe, il golf ci offre l’opportunità di esplorare le sinfonie di colori e tessuti che compongono l’abbigliamento da campo, evidenziando come la moda si intrecci con la pratica di questo sport senza tempo. Dai classici pantaloni e maglioncini ai dettagli più contemporanei e innovativi, ci immergeremo in un tour attraverso le tendenze e i must-have di questa stagione. Non solo moda, ma esploreremo anche le storie di ispirazione di giocatori e giocatrici di golf che hanno lasciato un’impronta indelebile nel mondo dello sport e della moda, offrendoci spunti preziosi per un’eleganza senza tempo. Siamo certi che questo numero sarà un’esperienza avvincente e coinvolgente per i nostri lettori, sia appassionati di golf che amanti della moda. Vi invitiamo a sfogliare le pagine di questo magazine e a lasciarvi trasportare dalla bellezza, dalla classe e dall’eleganza che il golf porta con sé. Grazie per il vostro costante sostegno e per essere al nostro fianco in questa avventura dedicata all’incontro tra moda e sport. Con affetto, Francesca Regazzi Vogue Italia

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Te lo saresti mai IMMAGINATO?

Oggi ti sveliamo CINQUE curiosità sul golf che non sapevi 6


Uno sport lunare... Durante la spedizione spaziale del 1971 con l’Apollo 14, l’astro nauta americano Alan Shepard Junior, porto con sé un ferro 6, ottenendo un doppio record. Per riuscirci aveva modificato la parte finale di un ferro 6 così da poterlo incastrare in un attrezzo raccoglitore per rocce, nascondendolo poi in un calzino insieme a un paio di palline. Arrivato sulla Luna aveva lasciato cadere le palline e, dopo qualche swing di prova, le ha colpite una dietro l’altra. Uno swing anomalo, fatto solo con la mano destra. D’altra parte provate voi a eseguire, con tuta spaziale, casco e respiratore, un movimento sciolto e ritmato. Soprattutto in assenza di gravità. Morale: il primo colpo si fermò a 21 metri, il secondo scomparve quasi subito alla vista. Da perfetto golfista, Shepard annunciò gongolando alla base di Cape Canaveral che la palla aveva percorso, complice la rarefazione dell’atmosfera, una distanza straordinaria, addirittura “molte miglia”. Non era vero. Si era fermata una ventina di metri più in là della prima ed era entrata sì in buca, ma in quella di un enorme cratere che l’aveva inghiottita nascondendola alla vista. È stata individuata poco tempo fa utilizzando i filmati dello storico colpo e le tecnologie del terzo millennio. Alan Shepard Junior sulla Luna nel 1971.

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Aerodinamicità nel green la capacità delle palline di interagire positivamente con la resistenza dell’aria (creando il cosiddetto effetto Magnus), vantaggio che in passato – al tempo delle palline realizzate in legno e successivamente dal 1848 in guttaperca – non si conosceva, e che si scoprì quando ci si rese conto che le palline ammaccate e apparentemente più “rovinate” fendevano meglio l’aria e raggiungevano distanze maggiori! Da quella scoperta trasse l’idea Coburn Haskell, golfista di Cleveland – che nel 1899 progettò e brevettò le prime palline con cuore di caucciù rivestito in balata e già caratterizzate dalle fossette – che solitamente ricoprono almeno l’80% della superficie e che sono a forma di pentagono o esagono, e di grandezze diverse – ed il gioco del golf iniziò a diventare molto più veloce!

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e “fossette” presenti sulle palline un tempo assenti ed introdotte sistematicamente solo agli inizi del Novecento sfruttano l’aerodinamica, la scienza incentrata sullo studio della dinamica dell’aria e sulle mo dalità con cui quest’ultima interagisce con i corpi solidi. In molti sport questa componente è fondamentale: pensiamo alla Formula 1, al ciclismo o allo sci, attività in cui risulta centrale lo studio di come l’atleta/il pilota entra a contatto con la resistenza dell’aria, sfruttandola al meglio. Lo stesso avviene nel golf, ove – oltre alla forza, alla traiettoria ed alla precisione – risulta fondamentale 9


Jordan Spieth con la giacca verde dopo il trionfo all’Augusta Masters 2015 (AFP).

E’ uno dei premi simbolo più ambiti del golf e indossarla è un onore per pochi eletti. Il primo a riceverla, nel 1949, fu Sam Snead. 10


Un’ eccellenza golfistica

sebbene il vincitore possa fregiarsene per un anno, deve successivamente restituirla al club.

quando Byron Nelson, vincitore di quel torneo, fu il primo a ricevere questa distintiva giacca verde dalle mani della direzione del club. Da allora, la Giacca Verde è diventata un’icona nel panorama golfistico, rappresentando il culmine dell’eccellenza nel gioco. Quando un giocatore trionfa al Masters, oltre alla gloria sportiva, gli viene conferita l’onore di indossare la Giacca Verde durante la cerimonia di premiazione e durante il suo soggiorno presso l’Augusta National Golf Club. Questa giacca, tuttavia, è un premio temporaneo:

La Giacca Verde, simbolo supremo di prestigio nel mondo del golf, è associata al rinomato torneo The Masters, che annualmente si tiene presso l’Augusta National Golf Club in Georgia, Stati Uniti. Questo prestigioso premio è il risultato di una tradizione che affonda le sue radici nel lontano 1937, 11

La tradizione impone che il vincitore, nel corso dell’anno successivo alla sua vittoria, possa indossare la Giacca Verde in occasioni particolari e durante eventi legati al golf. Questa concessione temporanea aggiunge un elemento di unicità al premio, sottolineando l’importanza dell’Augusta National Golf Club e il privilegio riservato a coloro che hanno vinto il Masters. In conclusione, la Giacca Verde è diventata una componente fondamentale della storia e della tradizione del Masters, innalzando il torneo a un livello di prestigio ineguagliato nel mondo del golf e conferendo al vincitore un’onorificenza tanto ambita quanto simbolica.


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Ansia da perdita di pallina? VADE RETRO! Un tempo assai costose, le palline da golf erano oggetti di complessa e onerosa costruzione, capaci di deteriorarsi velocemente in caso di sosta prolungata in zone del campo molto umide, insomma un lusso che non andava certo perso e per cui esisteva una figura precisa – il “fore caddie” – che aveva il compito di anticipare il gruppo di giocatori ed individuare la probabile area di ricadute delle palline stesse, al fine di recuperarle velocemente. Attualmente, la necessità di creare palline che, se perse, non abbiano un impatto negativo sull’ambiente, ha spinto i ricercatori a progettare balls ecologiche, il cui prezzo si aggira in media attorno al dollaro per pezzo, costo ultimamente ribassato grazie all’invenzione studiata presso la University of Main: qui è infatti stata messa a punto una pallina ricavata dal carapace dei crostacei (astici e aragoste), scelta ecologica ed economica in quanto il costo di una singola pallina si abbassa a soli 0.19 dollari e permette di ottenere un oggetto perfettamente biodegradabile e... totally green!

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Galateo e golf L’eleganza sportiva per eccellenza si trova proprio sui campi da golf.

Nel golf, la vera signorilità si rivela non solo nel colpo perfetto, ma anche nell’etichetta impeccabile che si mantiene sul green. 16


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ella tifoseria del golf, l’etichetta è un elemento fondamentale che riflette l’atmosfera rispettosa e tranquilla associata a questo sport. Un aspetto chiave è il mantenimento del silenzio assoluto durante i colpi dei giocatori. Questo silenzio contribuisce a preservare la concentrazione necessaria per eseguire i colpi con precisione.

Giovani golfisti nel celebre campo da golf a Pebble Beach, in California

La cultura dell’etichetta nel golf non si limita al silenzio durante i colpi, ma si estende al rispetto del campo e dei giocatori. È imperativo mantenere un tono di voce basso, evitare movimenti bruschi o comportamenti che possano disturbare i giocatori nel momento cruciale del loro gioco. I fan devono aderire scrupolosamente alle indicazioni del personale del torneo, restare nelle aree designatesi per il pubblico e rispettare le corde di delimitazione, le regole di sicurezza e il decoro richiesto. La moderazione nell’uso di dispositivi elettronici è fondamentale: è consigliabile limitarne l’uso o addirittura evitare del tutto di utilizzarli. Spegnere o mettere in modalità silenziosa i telefoni è un gesto di rispetto verso i giocatori e gli altri spettatori, riducendo al minimo le possibili distrazioni. Il movimento sul campo dovrebbe essere lento e discreto, evitando qualsiasi azione che possa interferire con il gioco in corso. Gli applausi sono un segno di riconoscimento per i momenti eccezionali del gioco, ma devono essere dosati con parsimonia. Si riservano per i colpi straordinari o per i momenti significativi di una partita. Evitare applausi eccessivi o reazioni sproporzionate è fondamentale per mantenere la concentrazione dei giocatori e il rispetto per il gioco. Il rispetto delle istruzioni del personale addetto alla gestione dell’evento, compresi i marshals, è di cruciale importanza per garantire lo svolgimento senza intoppi dell’evento nel pieno rispetto delle regole. Seguire con rigore queste linee guida contribuisce a creare un ambiente piacevole, rispettoso e armonioso durante gli eventi di golf. Questo ambiente permette ai giocatori di esprimersi al massimo delle loro

capacità, fornendo un’esperienza gratificante e coinvolgente per tutti i presenti. L’osservanza di queste norme non solo onora il gioco stesso, ma crea un clima di rispetto e ammirazione per l’eccellenza sportiva, promuovendo valori di cortesia, disciplina e fair play che caratterizzano il mondo del golf. 17


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Il design ricercato Nessun dettaglio viene lasciato al caso Le “fossette” presenti sulle palline – un tempo assenti ed introdotte sistematicamente solo agli inizi del Novecento – sfruttano l’aerodinamica, la scienza incentrata sullo studio della dinamica dell’aria e sulle modalità con cui quest’ultima interagisce con i corpi solidi. In molti sport questa componente è fondamentale: pensiamo alla Formula 1, al ciclismo o allo sci, attività in cui risulta centrale lo studio di come l’atleta/il pilota entra a contatto con la resistenza dell’aria, sfruttandola al meglio. Lo stesso avviene nel golf, ove – oltre alla forza, alla traiettoria ed alla precisione – risulta fondamentale la capacità delle palline di interagire positivamente con la resistenza dell’aria (creando il cosiddetto effetto Magnus), vantaggio che in passato – al tempo delle palline realizzate in legno e successivamente dal 1848 in guttaperca – non si conosceva, e che si scoprì quando ci si rese conto che le palline ammaccate e apparentemente più “rovinate” fendevano meglio l’aria e raggiungevano distanze maggiori! Da quella scoperta trasse l’idea Coburn Haskell, golfista di Cleveland – che nel 1899 progettò e brevettò le prime palline con cuore di caucciù rivestito in balata e già caratterizzate dalle fossette – che solitamente ricoprono almeno l’80% della superficie e che sono a forma di pentagono o esagono, e di grandezze diverse – ed il gioco del golf iniziò a diventare molto più…veloce! 21


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Il golf irriverente di George Wendell Diamo un’occhiata ai look della COLLEZIONE PE24

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Nel 1999, il golfista francese Jean Van de Velde è venuto fuori dal nulla per sfidare per il Campionato Open, uno dei premi più ambiti nel golf. Nello stesso anno nasce il direttore creativo di Georges Wendell, Pierre Kaczmarek. È qui che il designer trae la sua influenza per la sua prossima collezione primavera/estate 2024 di articoli da golf rielaborati adidas (XETRA:ADS.DE -0.72%), che dovrebbe debuttare durante la sfilata Georges Wendell SS24 alla Paris Fashion Week. Per la collezione, Kaczmarek introduce il motivo di design “W Cut” di Georges Wendell nel classico abbigliamento sportivo. Il risultato è incredibilmente chic e anticonformista, aggiornando gonne da golf e polo bianche per portarli in nuovi, regni altamente alla moda.

Chic ANTIconformista

La gamma funziona ancora sul putting green con tutti i mezzi, ma si sente a casa a Parigi. L’insieme comprende una polo realizzata in pizzo, ma ancora sfoggia tutte le proprietà polo necessarie, mentre la polo da uomo è rifinita con tagli W sull’orlo. I pantaloni sono formali e sportivi, combinando gessati con pannelli in nylon e le gonne sono pieghettate come previsto, ma sono dotate di un motivo nascosto di marca Georges Wendell che adorna l’interno di ogni piega, visibile solo una volta disteso. Insieme, ci sono 40 pezzi che possono essere lavorati in 15 look completi e unici, e per rendere la collezione un po’ più speciale, ogni pezzo è firmato con la firma di Georges Wendell. 26


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#top5 campi da golf nel mondo Da Augusta a St.Andrews... I campi da golf offrono scenari spettacolari e proprio per questo c’è chi ama questo sport elegante anche per visitare luoghi incantevoli sparsi in tutto il mondo. Sembra che il golf sia nato in Scozia, dove si trovano tra i più antichi e più bei campi da gioco. La popolarità del gioco si diffuse rapidamente in tutta l’Europa del XVI secolo. Ecco nove campi da golf più belli del mondo per pianificare la prossima vacanza.

Kingsbarns Golf Links, Scozia Kingsbarns, un percorso di collegamento nella tradizione scozzese, ambientato lungo quasi due miglia di costa del Mare del Nord, è pittoresco, stimolante e vicino al mare. Dal 1793 si gioca a golf almeno su una parte dell’attuale sito del campo. La Kingsbarns Golfing Society è stata fondata nel 1815 e i suoi membri hanno giocato sul campo originale a 9 buche Kingsbarns fino alla sua chiusura nel 1850. Il campo è stato ristabilito nel 1922 e la società del golf è stata riformata ed esiste ancora oggi.

Royal County Down Golf Club, Irlanda Situato a Newcastle, nella contea di Down, il Royal County Down Golf Club è stato inaugurato il 23 marzo 1889, ed è uno dei più antichi golf club d’Irlanda. Dispone di due campi da 18 buche, il Championship Course e l’Annesley Links. 28


Circolo Golf Villa d’Este, Como

Old Head: Kinsale, Irlanda

Costruito su una penisola rocciosa che si protende nell’Oceano Atlantico, l’Old Head è incorniciato da scogliere e onde che si infrangono. Grandi prati verdi, la brezza dell’oceano, il famoso faro e viste mozzafiato in ogni direzione rendono questa esperienza davvero unica.

Il Circolo Golf Villa d’Este è al settimo posto della classifica dei golf storici d’Italia, e certamente uno dei più riconosciuti nel mondo. Da sempre palcoscenico dei più prestigiosi tornei internazionali, detiene ancora oggi il record di circolo italiano con il maggior numero di edizioni dell’Open d’Italia disputate.

Verdura Resort, Sicilia

I campi da golf sono stati disegnati dall’architetto californiano di fama internazionale Kyle Phillips, che ha progettato due campi da golf da campionato da 18 buche e un campo da nove buche par 3 che si integrano perfettamente nel meraviglioso paesaggio costiero del 29


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