L'istinto (Osho)

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INDICE

PREMESSA PARTE PRIMA: LE MAPPE Mente, cuore, essere Il passato, il presente e il futuro I tre gradini della scala

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PARTE SECONDA: GLI OSTACOLI ALLA CONOSCENZA

Il sapere L’intelletto L’immaginazione La politica

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PARTE TERZA: STRATEGIE Pela la cipolla Attiva il femminile Spostati dal pensare al sentire Rilassati Scopri la tua guida interiore Rendi la felicità il tuo criterio Segui la via della poesia

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EPILOGO: NESSUNA META

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PROFILO DELL’AUTORE

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PREMESSA

La ragione è uno sforzo per conoscere lo sconosciuto, l’intuizione è l’accadere dell’inconoscibile. È possibile penetrare nell’inconoscibile, ma è impossibile spiegarlo. È possibile sentire l’inconoscibile, ma è impossibile spiegarlo. È impossibile spiegare scientificamente l’intuizione, poiché è un fenomeno che va al di là della scienza ed è irrazionale. Nella comunicazione verbale può sembrare giusto chiedersi: «È possibile spiegare l’intuizione?». In realtà, il vero significato di questa domanda è: «È possibile sottomettere l’intuizione all’intelletto?». Laddove l’intuizione è qualcosa che trascende l’intelletto, è qualcosa che non appartiene all’intelletto: proviene da un luogo del tutto ignoto all’intelletto; ecco perché l’intelletto può sentire l’intuizione, ma non può spiegarla. Puoi sentire il lampo dell’intuizione, poiché si tratta di un bagliore improvviso, è un punto di rottura: il tuo intelletto può cogliere l’intuizione, ma non riesce a spiegarla. Può solo prendere nota che è accaduto qualcosa di inspiegabile; e questo perché ogni spiegazione richiede una causalità. Spiegare un evento significa rispondere alle domande: «Dove ha 7


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L’ISTINTO

avuto origine? Perché è accaduto? Cosa l’ha causato?». E Se senti che non esiste nulla l’intuizione scaturisce da una all’infuori di ciò che puoi dimensione sconosciuta all’inspiegare con l’intelletto, telletto; quindi, non essendosei un “miscredente”. ne un frutto, la mente non In questo caso continuerai può scoprirne la causa: non a vivere nella sfera inferiore trova nell’intelletto alcuna dell’intelletto, vi rimarrai motivazione, né un legame, né impastoiato e non una continuità. permetterai, né al mistero L’intuizione appartiene a un né all’intuizione, di parlare regno del tutto diverso, è al tuo essere. totalmente slegata dall’intelletto, sebbene possa penetrare nell’intelletto stesso. Ed è bene comprendere che una realtà superiore può penetrare in una dimensione inferiore, mentre alla realtà inferiore è proprio impossibile penetrare nella dimensione superiore; pertanto l’intuizione – una realtà superiore – può penetrare nell’intelletto, mentre all’intelletto – una realtà inferiore – è assolutamente impossibile penetrare nell’intuizione. La stessa cosa vale per altre realtà: la tua mente può penetrare nel tuo corpo, mentre al corpo è impossibile penetrare nella mente; il tuo essere può penetrare nella tua mente, mentre alla mente è impossibile penetrare nel tuo essere. Ecco perché, quando ti addentri nel tuo essere devi separarti sia dal corpo sia dalla mente: essi non potranno mai penetrare nel tuo spirito, un fenomeno più elevato. Quando ti addentri in una realtà più elevata, il mondo inferiore degli accadimenti dev’essere abbandonato: nella dimen-

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sione inferiore non esiste alcuna possibilità di spiegazione della realtà più elevata; infatti in quella dimensione non esistono neppure i termini stessi, utili a spiegarla… sarebbero del tutto insignificanti. D’altra parte, l’intelletto può percepire quel lampo, può riconoscere quello squarcio improvviso. Può arrivare a sentire che “sta accadendo qualcosa che va al di là di me”. E, se si riesce almeno a lasciare spazio a questo accadimento, è il massimo che l’intelletto può fare. Purtroppo l’intelletto può anche rifiutare ciò che è accaduto. Questo è ciò che si intende quando si distingue tra “avere fede” e “non avere fede”: se senti che non esiste nulla all’infuori di ciò che puoi spiegare con l’intelletto, sei un “miscredente”. In questo caso continuerai a vivere nella sfera inferiore dell’intelletto, vi rimarrai impastoiato e non permetterai, né al mistero né all’intuizione, di parlare al tuo essere. È così che opera una persona razionale: non riuscirà neppure a vedere che le è arrivato qualcosa dal trascendente. Se sei una persona addestrata alla razionalità, non permetterai alla dimensione più elevata di accaderti, la rinnegherai, dicendo: «Non esiste… dev’essere la mia immaginazione, devo averlo sognato! A meno che non lo possa provare con la ragione, non lo accetterò!». Una mente razionale si chiude, si confina dentro i limiti della ragione; di conseguenza l’intuizione non può penetrarla. D’altra parte, puoi usare l’intelletto senza rinchiuderti in esso; in questo caso, adoperi la ragione come strumento e rimani aperto. Rimani ricettivo alla dimensione superiore e, se ti accade qualcosa, puoi accoglierlo. Puoi usare l’intelletto come uno strumento utile: quando percepisce che “è accaduto qualcosa di inspiegabile, che va al 9


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di là di me”, ti sta aiutando a comprendere quel bagliore improvviso, simile a uno squarcio nel buio. Inoltre, puoi usare l’intelletto per esprimere quel lampo: non per spiegare, ma per esprimere. Un Buddha non spiega niente: esprime, non spiega; le sue sono espressioni, non spiegazioni. Tutte le Upanishad esprimono intuizioni, senza spiegarle. Dicono: «Questo è quanto, le cose stanno così; questo è ciò che accade. Se vuoi, entra in te stesso, non vivere all’esterno poiché, dall’esterno, ti sarà impossibile trovare spiegazioni al tuo mondo interiore. Dunque, entra in te: vivi nella tua interiorità!». E anche se entrerai dentro di te, non troverai alcuna spiegazione a ciò che accade: lo vedrai accadere, lo sentirai. Il tuo intelletto cercherà di comprenderlo, ma è destinato al fallimento: la realtà superiore non può essere contenuta dalla realtà inferiore. L’intuizione viaggia senza alcun tramite: ecco perché è un balzo, ecco perché è un salto nel buio. L’intuizione balza da un punto all’altro, senza alcuna connessione tra i due punti: se vengo da te, facendo un passo dopo l’altro, non ho fatto alcun balzo; solo se ti raggiungo, senza fare nessun passo, ho fatto un balzo. E un vero balzo è ancora più profondo: significa che nel punto A esiste qualcosa, qualcosa che in seguito esiste nel punto B, ma tra i due punti non esiste niente… questo è un balzo reale! L’intuizione è un balzo; non è qualcosa che ti arriva, facendo un passo dopo l’altro. È qualcosa che ti accade, non è che ti arriva: è qualcosa che ti accade, senza alcuna causa, qualcosa che non sgorga da nessuna sorgente. Questo accadimento improvviso è un’intuizione! Se non fosse improv10


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PREMESSA

visa, se non fosse totalmente discontinua da ciò che ti stava L’intelletto è coinvolto accadendo prima, la ragione dal conosciuto ne scoprirebbe il percorso; e dallo sconosciuto, impiegherebbe un po’ di ma non dall’inconoscibile; tempo, ma riuscirebbe a scoe l’intuizione opera prirlo. con l’inconoscibile, In questo caso la ragione riuscicon ciò che non potremo rebbe a venirne a capo, a capire mai conoscere. e a controllare l’intuizione. Se così fosse, prima o poi, l’uomo potrebbe creare uno strumento, simile a una radio o al televisore, per captare e trasmettere le intuizioni. Se le intuizioni viaggiassero su raggi o come onde, potremmo costruire un apparecchio per riceverle; invece non esiste un apparecchio in grado di ricevere le intuizioni, poiché non è un fenomeno che viaggia attraverso onde. Anzi, non è affatto un fenomeno: è solo un balzo dal nulla al tuo essere. L’intuizione è proprio questo, ecco perché è rinnegata dalla ragione: la ragione la nega, perché è incapace di entrare in contatto con l’intuizione; può entrare in contatto solo con fenomeni che siano determinati da una causa e che producano un effetto. Secondo la ragione, nell’esistenza ci sono due dimensioni: il conosciuto e lo sconosciuto. E lo sconosciuto è solo qualcosa che non si conosce oggi, ma un giorno lo potremo conoscere. Viceversa i mistici dichiarano che nell’esistenza ci sono tre dimensioni: il conosciuto, lo sconosciuto e l’inconoscibile. Il mistico definisce “inconoscibile” ciò che non potremo mai

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PARTE TERZA

Spostati dal pensare al sentire L’intelletto è qualcosa di pesante, l’intelligenza è più ampia, qualcosa di più completo. L’intelletto è preso in prestito, l’intelligenza è una tua dote personale. L’intelletto è logico, razionale; l’intelligenza trascende la logica: è intuitiva. La vita dell’intellettuale è basata sull’argomentare; e di certo i ragionamenti ti possono condurre fino a un certo punto… oltre, entrano in campo le intuizioni. Anche i maggiori scienziati che lavorano in base a ragionamenti, arrivano a un punto in cui la ragione non serve più: aspettano un’ispirazione, un’intuizione, un bagliore imprevedibile proveniente dall’ignoto. E accade sempre: se il tuo intelletto ha lavorato duramente – e se non ritieni che l’intelletto sia tutto –, se sei aperto al trascendente, all’improvviso un giorno un raggio di luce ti illumina. Non l’hai prodotto tu, tuttavia è tuo, non è di qualcun altro: scaturisce dal nucleo profondo del tuo essere. Ti sembra che provenga dal trascendente, perché ignori dove si trova il tuo centro dell’intuizione. In sanscrito la parola sadhumati è davvero significativa: mati significa intelligenza e sadhu significa saggio; perciò sadhumati significa saggiamente intelligente. Una persona simile non è solo intelligente, è saggiamente intelligente. Ci sono persone razionali che non riescono a essere ragionevoli: essere ragionevoli è molto di più che essere razionali. A volte la persona ragionevole è pronta ad accettare anche l’irrazionale; proprio perché è “ragionevole”, riesce a comprendere che esiste anche l’irrazionale. La persona razionale non potrà mai comprendere che esiste anche l’irrazionale: riesce solo a credere nel sillogismo logico, qual186


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STRATEGIE

cosa di limitato; invece ci sono cose che non puoi dimostrare con la logica, tuttavia esistono: tutti lo sanno, anche se nessuno è mai riuscito a dimostrarne l’esistenza. Esiste l’amore: nessuno è mai riuscito a dimostrare cosa sia, se ci sia o non ci sia. Eppure tutti sanno che l’amore esiste; anche coloro che negano la sua esistenza, coloro che non accettano niente che non sia logico, anch’essi si innamorano. Quando si innamorano sono in difficoltà, poiché si sentono in colpa. Tuttavia l’amore esiste. Nessuno troverà mai un reale appagamento solo con l’intelletto: dovrà essere appagato anche il suo cuore. Nel tuo essere ci sono due polarità: la mente e il cuore. L’intelligenza è la capacità innata di vedere le cose, di percepirle. Ogni bambino nasce intelligente, ma la società lo istupidisce. Noi lo educhiamo alla stupidità e, prima o poi, lo diplomeremo in stupidità. L’intelligenza è un fenomeno naturale, proprio come il respiro, come la vista. A volte la persona L’intelligenza è la vista interagionevole è pronta ad riore, intuitiva; non ha nienaccettare anche l’irrazionale; te a che fare con l’intelletto, proprio perché è ricordalo! “ragionevole” riesce Non confondere mai l’intela comprendere che esiste letto con l’intelligenza: sono anche l’irrazionale. poli opposti tra loro. L’intelletto appartiene alla mente, riceve gli insegnamenti che

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