L'arte della calma interiore

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Ci sono momenti nei quali l’esistenza somiglia a una corsa incessante, fra impegni, scadenze e obblighi. Si vorrebbe scappare, trovare un posto dove l’ansia non riesca a entrare e ci sia la calma. Ma la vera fonte della tranquillità è soltanto in noi; possiamo raggiungerla se coltiviamo la lentezza, l’assenza di pensieri e il silenzio. Il cervello, per natura, ha bisogno di vuoto, di uno stato mentale in cui non accade nulla, per potersi riequilibrare e rigenerare. In questo libro troverai i consigli e gli esercizi per vincere la tensione, la fretta, l’impazienza e raggiungere così una tranquillità profonda. In più ti indichiamo le tecniche corporee e i rimedi che servono a rasserenare l’animo.

L’arte della calma interiore

RIZA

L’arte della calma interiore È il miglior farmaco per il cervello

Quanto corriamo tutti i giorni e quanta ansia ci procuriamo! Per fortuna in ognuno di noi ci sono risorse interiori che ci regalano la tranquillità. Ecco come imparare a utilizzarle

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Edizioni Riza - Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it

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L’arte della calma interiore Ăˆ il miglior farmaco per il cervello

RIZA


L’arte della calma interiore Editing: Giuseppe Maffeis Grafica di copertina: Roberta Marcante Illustrazione di copertina: Alberto Ruggieri © 2018 Edizioni Riza S.p.A. via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it Tutti i diritti riservati. Questo libro è protetto da copyright ©. Nessuna parte di esso può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore.


SOMMARIO

Introduzione

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La vera fonte della quiete naturale è solo dentro di te

Capitolo 1

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Perché corri? Impara a rallentare

Capitolo 2

35

Stop ai pensieri inutili e ripetitivi che ci agitano

Capitolo 3

61

Cerca il silenzio, il buio e il vuoto: sono la vera cura

Capitolo 4

91

Impara l’arte dell’attesa

Capitolo 5

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Le tecniche e i rimedi che ci calmano



INTRODUZIONE

La vera fonte della quiete naturale è solo dentro di te

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i sono dei momenti in cui la nostra esistenza sembra una corsa infinita e incessante, fra impegni, scadenze, obblighi vari. La tensione, l’agitazione e lo stress diventano una compagnia costante e logorante della nostra vita. Sembra impossibile liberarcene, perché siamo pressati dalle mille richieste che ci vengono dall’esterno, ma anche da quelle che noi stessi ci rivolgiamo continuamente: raggiungere certi obiettivi, diventare migliori, corrispondere ai modelli imposti dalla mentalità comune. Di fronte a tutte queste pressioni e agli impegni che ne derivano, è naturale che molti di noi siano in preda a un’ansia generalizzata, spesso senza una ragione precisa. Per questo una delle aspirazioni più diffuse tra le persone è quella di riuscire a conquistare la calma interiore, a sentire una quiete naturale dentro di sé. Si vorrebbe scappare, trovare un rifugio, un posto tran7


quillo dove le preoccupazioni non riescano ad entrare. Questi tentativi falliscono spesso, perché anche in vacanza, in viaggio e nelle attività ricreative ci portiamo dietro la nostra mentalità iperproduttiva, che spinge a occupare ogni istante della vita. Riempiamo il tempo libero di impegni e così lo facciamo diventare “tempo occupato”, lo trasformiamo in un motivo di ulteriore stress. Per trovare realmente la calma occorre rivolgere lo sguardo in un’altra direzione, dentro di noi, affidarci all’interiorità e all’immaginazione. Così possiamo andare ovunque, ed essere chiunque: immaginare non è perdersi dietro a fantasie sterili, ma attivare potenti risorse terapeutiche che troppo spesso dimentichiamo.

Occorre farle spazio togliendo il superfluo Per prima cosa è però necessario cambiare il nostro atteggiamento mentale. Bisogna imparare a spegnere il brusio mentale, a fare spazio alla calma dentro di noi, perché l’ansia e l’insoddisfazione sono solo in parte dovuti allo stile di vita attuale, ma soprattutto sono legati al nostro modo di pensare. L’incapacità di gustarsi la tranquillità, l’inattività e la lentezza non è esclusiva infatti della nostra epoca. Già nel Seicento il filosofo francese Blaise Pascal scriveva così: «Ho scoperto che tutta l’infelicità degli esseri umani deriva da una sola cosa e cioè dal non saper restarsene tranquilli in una stanza...». Questa osservazione è ancora più valida oggi, dato 8


che la mentalità iperattiva della nostra società ci fa guardare con sospetto il vuoto, la non azione, l’ozio (inteso come tempo non dedicato agli impegni o al lavoro, ma a noi stessi). Non riusciamo a stare completamente fermi e senza pensieri. È necessario rinunciare all’idea di dover “fare tutto”, di star dietro a tutto. Siamo abituati, fin da piccoli, a portare ogni giorno un fardello eccessivo e non ci rendiamo conto che potremmo vivere con maggiore leggerezza. Se rinunciamo davvero all’idea di “fare tutto”, e ci mettiamo semplicemente a fare cose ragionevoli per numero e intensità, la riduzione degli impegni sarà netta. E su questo alleggerimento è possibile cominciare a innestare momenti di vita non stressanti.

I passi da compiere verso la calma In questo libro proponiamo un percorso per arrivare a gustare a quiete interiore e a padroneggiare l’ansia e lo stress. Occorre in primo luogo spegnere i focolai che alimentano la tensione dentro di noi e poi cercare gli strumenti che ci aiutano a spazzare via l’agitazione dalla nostra mente. Il percorso per raggiungere la calma si suddivide in vari passi. No alla fretta - Perché corriamo sempre? È il ritmo innaturale che imponiamo alla nostra vita ad alimentare l’ansia. Se troviamo l’andatura giusta, più adatto a noi, riusciamo a concludere di più e meglio. Impostiamo dunque la nostra giornata su un ritmo che ci 9


consenta di evitare la frenesia e la tensione. Proviamo a toglierci l’orologio e a non controllare ossessivamente il passare dei minuti: le ore si allungheranno e non ci sentiremo sotto pressione. Crea dei momenti di vuoto - Non occupare tutta la tua giornata con momenti “pieni” di attività. Concediti di trascorrere del tempo senza fare nulla di concreto, ma lasciando vagare liberamente la fantasia, facendo scorrere le immagini dentro di te. Questi momenti di pausa sono importanti per rigenerare il cervello e trovare soluzioni inattese. Ferma il brusio dei pensieri - Siamo noi stessi la fonte della nostra ansia, perché la alimentiamo con i continui ragionamenti che affollano la mente. Durante la giornata impegniamo il cervello in riflessioni continue, rimuginando sul passato, sforzandoci di trovare spiegazioni, preoccupandoci per il futuro. Il più delle volte tutti questi pensieri non ci portano a nulla di concreto, ma fanno aumentare le preoccupazioni. Cerca il buio e il silenzio - Oltre al brusio continuo dei pensieri, la nostra mente viene condizionata anche dalle parole: quelle che ci dicono gli altri e quelle che ci diciamo noi stessi. Il silenzio è un salutare “digiuno” dalle parole, che permette di far emergere la voce della nostra essenza interiore. Lo stesso vale per il buio, che è la culla in cui avviene la nascita e la 10


crescita, come avviene per il seme. Crea il tuo rifugio oscuro, silenzioso e inaccessibile dagli altri: lì troverai dentro di te il punto della calma inviolabile. Coltiva l’attesa - Siamo impazienti di arrivare a risultati, di vedere i frutti delle nostre azioni, di far crescere i figli. Così finiamo però col forzare le tappe dello sviluppo naturale e con l’alterare i risultati. Occorre imparare l’arte dell’attesa, fare come i contadini che seminano e aspettano, rispettando il ritmo delle stagioni. C’è il tempo opportuno per ogni cosa, attendiamo con calma e prepariamoci a coglierlo. Le tecniche e i rimedi che ci rilassano - Il corpo e la psiche sono un’unità indissolubile: agendo sull’organismo con le tecniche di respirazione, con la meditazione e con le sostanze naturali calmanti riusciamo non solo a placare le tensioni fisiche, ma anche a portare la calma nella mente agitata.

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CAPITOLO 1

PERCHÉ CORRI? IMPARA A RALLENTARE Andiamo sempre di fretta, per paura di non riuscire a fare ciò che vorremmo; così viviamo a un ritmo innaturale, che ci rende stanchi e delusi. Concediti pause, vivi al tuo ritmo spontaneo, solo così potrai essere te stesso


La fretta non ci permette di realizzarci davvero

S

e vogliamo stare bene dobbiamo eliminare dalla mente uno dei più insidiosi peccati che ci abitano: la fretta, l’impazienza. Kafka diceva che questo è il vero grande peccato, da cui derivano tutti gli altri. Non bisogna pensare di realizzare noi stessi di corsa: più fretta ci metti, più dimentichi che per sviluppare ciò che sei oggi è occorso molto tempo e ne servirà ancora altro per completare la tua crescita. Per avere questo viso, questo corpo, questo volto, ci sono voluti anni; e servirà altro per sviluppare ancora la tua personalità, la tua diversità rispetto agli altri. Sono due i nemici dell’anima e della nostra identità più profonda: rinunciare alle nostre caratteristiche e avere fretta di raggiungere ciò che ci proponiamo. Le persone che lo hanno fatto o lo fanno, sono condannate a una vita frenetica, ansiosa e insoddisfatta. Talvolta avremmo la possibilità di rallentare il ritmo della nostra vita, ma facciamo fatica a coglierla. Siamo così abituati a riempire tutto il tempo disponibile, che sembra assurdo passarne un po’ senza fare nulla di preciso, semplicemente concedendoci un po’ di calma. La nostra vita non prevede quasi mai dei veri vuoti, delle pause, perché in realtà anche quello che 14


chiamiamo tempo libero è sovraccarico di impegni anch’esso. In apparenza è un tempo libero da impegni, un momento di vuoto e di relax, ma in verità diventa pieno di programmi e attività, pieno della tensione che caratterizza la nostra quotidianità.

L’incubo dell’orologio Molti di noi hanno sviluppato una vera e propria “ansia dell’orologio”: lo consultano ossessivamente perché temono di non riuscire a rispettare i propri impegni. Non esiste un attimo di pausa nella giornata, scandita dal ritmo delle lancette. Ecco cosa ha scritto Martina, 35 anni, alla redazione di Riza: «Ho fatto un sogno particolare; ho sognato un grande orologio, bello e maestoso, che nello stesso tempo mi incuteva paura. Poi andavo in un’altra stanza e l’orologio scompariva. Quando mi sono svegliata avevo la sensazione che il sogno volesse dirmi che era arrivata la mia ora». Martina racconta anche di soffrire di attacchi di panico che arrivano improvvisamente, fino a paralizzarla nelle riunioni, sul lavoro e con gli amici. Eppure ha cominciato una brillante carriera lavorativa e, nonostante la giovane età, dirige molti uomini, anche più anziani di lei. Martina sta correndo verso il successo, è molto attiva, odia perdere tempo e non ha paura di niente, ma gli attacchi di panico non smettono… L’orologio apparso in sogno non voleva dirle, come pensava, che fosse arrivata la sua ora, che il suo tempo era finito. No, l’inconscio segnalava la necessità 15


di uscire dal tempo delle lancette, dalle ore assillanti in cui viveva. Sì, era arrivata l’ora di Martina, ma l’ora di cambiare mentalità, stile di vita, di modificare quel suo modo frettoloso di essere nel mondo, quel correre da una parte all’altra, senza portarsi dietro la sua essenza. I sogni arrivano, come il panico, come fulmini a ciel sereno; sono il modo più rapido per dirci con le immagini: «Adesso cambia vita». O meglio: «Cambia il modo di stare con te stessa».

Ascoltiamo la voce interiore - C’è un tempo eterno in ognuno di noi, un tempo che non ha fretta, un orologio antico come la vita, che detta le stagioni dell’anima e il tempo della nostra essenza. Se non lo segui, ecco che arriva il panico! Se hai fretta, la tua identità viene schiacciata, sepolta, sopraffatta. Gli alchimisti dicevano che la fretta è amica del diavolo; volevano segnalare, come ricordava il grande Silesio, che le rose fioriscono senza un perché, al momento adatto, non prima. Chi ha fretta è innaturale e si ammala. Quando i pazienti si recano dallo psicoterapeuta hanno tutti lo stesso intento: mandare via l’ansia e le paure, il più presto possibile. Non si rendono conto che spesso è proprio la fretta di ottenere risultati a farli stare male e a far fallire i loro intenti. Però spesso, quando stiamo male perché viviamo a ritmi incompatibili con le nostre esigenze, sono le immagini che si prendono cura di noi. Sono voci interne, che si presentano talvolta sotto forma di sogni e ci indicano la rotta da seguire. Impariamo ad ascoltarla. 16


Scopri se vivi al ritmo sbagliato Vivi con fretta eccessiva, o stai seguendo un ritmo di vita naturale, consono al tuo modo di essere? Per scoprirlo rispondi alle domande. • Sei spesso ansioso e l’ansia aumenta se ti prepari ad affrontare un impegno, un imprevisto o le incombenze quotidiane? • Hai di frequente questi sintomi: cefalea, dolori muscolari, mal di stomaco, colite, insonnia? • Sei facilmente nervoso e irritabile; le tue reazioni sono spesso sproporzionate rispetto agli eventi? • Fai fatica a rilassarti e a svuotare la mente nei momenti liberi, come ad esempio la sera? • È quasi scomparsa in te la voglia di partire e l’entusiasmo all’idea di fare un viaggio? Se hai risposto almeno tre “sì” significa che non stai vivendo le tue giornate con il ritmo giusto per te. Ecco cosa puoi fare subito per calmare l’ansia e trovare serenità. • Riempi ogni giornata con piccoli momenti di vera libertà. • Non programmare ogni istante della tua vita. • Comincia a rallentare i ritmi e a liberarti dagli impegni superflui.

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