I cinque della Selena

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i cinque della selena milani - battaglia

I Cinque della Selena Mino Milani, Dino Battaglia © 1966 – Eredi Milani – Eredi Battaglia © Scarabeo srl © 2023 Solone srl per questa edizione Tutti i diritti riservati.

Collana Dino Battaglia, 15 Direttore editoriale: Nicola Pesce Ordini o informazioni: info@edizioninpe.it Caporedattore: Stefano Romanini

Ufcio stampa: Gloria Grieco ufciostampa@edizioninpe.it Coordinamento editoriale: Cristina Fortunato Illustrazione di copertina: Aldo Di Gennaro

Si ringrazia Erasmo Frascaroli per la gentile consulenza.

Selena è stata pubblicata per la prima volta a puntate sul «Corriere dei Piccoli» n. 30, luglio 1962 al n. 43, ottobre 1962. I Cinque della Selena è stata pubblicata per la prima volta a puntate sul «Corriere dei Piccoli» dal n. 47, novembre 1965, al n. 12, marzo 1966.

Stampato tramite Tespi srl – Eboli (SA) nel mese di maggio 2023

Edizioni NPE

è un marchio in esclusiva di Solone srl Via Aversana, 8 – 84025 Eboli (SA)

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I Cinque della Selena

Testi di Mino Milani

Disegni di Dino Battaglia

Inaspettatamente profetico

Benché vi si badi assai meno che in altri settori, anche i fumetti hanno i loro evergreen, opere destinate a non invecchiare, che possiedono requisiti capaci di attraversare le generazioni grazie alla loro freschezza. Soprattutto quella grafca, fermo restando che anche i testi hanno una fondamentale importanza. È un ruolo che spetta anche a una serie di racconti a fumetti usciti a cavallo fra la fne degli anni Sessanta e i primi anni Settanta sul «Corriere dei Piccoli» poi diventato «Corriere dei Ragazzi», nei quali Mino Milani, anche sotto pseudonimo, immetteva gradualmente nel fumetto per ragazzi un ampio flone realistico, grazie al quale i lettori prendessero conoscenza della realtà contemporanea. Ebbene, parte di questi racconti possiedono una specie di valore aggiunto, consistente nel fatto che alcuni di essi si avvalgono dell’eccezionale apporto grafco di Dino Battaglia. Beninteso, i disegnatori del «Corriere dei Piccoli/ Ragazzi» erano tutti dei grandi nomi, però Battaglia ha una statura abbastanza unica non solo in quello specifco settore, ma nell’intero contesto del fumetto italiano. Ebbene, la storia a fumetti qui presentata – I Cinque della Selena, testi di Mino Milani e disegni di Dino Battaglia – appartiene a buon diritto a quel flone. Battaglia, autore fra l’altro di alcune fra le più memorabili storie brevi del fumetto italiano, è stato per gli anni Sessanta uno dei più celebrati protagonisti del “fumetto d’autore” (quando tale espressione ancora non esisteva) per indicare un certo livello qualitativo dei disegni. Provenendo dall’editoria popolare dove aveva disegnato opere d’avventura, western e belliche, grazie alle sue capacità Battaglia approdò comunque, negli anni successivi, a varie riviste responsabili dell’evoluzione del fumetto, quali «Sgt. Kirk», «Linus», «Alter Alter» e poi «Corto Maltese». Fu storico collaboratore di testate cattoliche come «Il Vittorioso», «Il Giornalino» e il «Messaggero dei Ragazzi» (per il quale realizzò alcune biografe di straordinaria qualità artistica, su tutte Frate Francesco e Antonio di Padova), ma ha inoltre lavorato a lungo per i settimanali per ragazzi

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del «Corriere della Sera», dove ha illustrato numerose riduzioni di fabe e classici della letteratura, e dove fu spesso in coppia con Mino Milani, il quale lo impegnò anche nel sopra citato racconto fantascientifco.

I cinque della Selena è una storia uscita originariamente in due tranche e sulla quale aleggia un piccolo mistero. Come si constata in questo volume, la prima parte, intitolata Selena, uscì a puntate sul «Corriere dei Piccoli» nel 1962, dal n. 30 di luglio al n. 43 di ottobre; la seconda parte, analogamente, uscì dal n. 47 di novembre 1965 al n. 12 di marzo 1966. Come si vede, fra gli inizi delle due storie – che si diferenziano anche notevolmente – trascorrono circa tre anni e mezzo. Un lungo lasso di tempo, del quale nessuno si è mai dato la pena di spiegare o indagare il perché, concedendo margini interpretativi soggettivi. Secondo un grande esperto di Dino Battaglia qual è Marco De Giuli «proprio il fatto che l’idea di base venga af rontata da due punti di vista diversi, che poi vengono fatti convergere, mi porta a pensare che Mino Milani abbia sviluppato l’idea di dare seguito alla storia solo in un secondo momento». Oppure sorge anche il dubbio che le due parti della storia siano state concepite unitariamente ma che in quel periodo Battaglia fosse impegnato in altre collaborazioni e non avesse il tempo materiale di dedicarvisi. Sicché, essendo ormai deceduti entrambi gli autori, questo mistero è destinato probabilmente a rimanere tale.

È un peccato, specie perché i due racconti vengono ormai associati in un’unica storia, sotto il titolo del secondo di essi. E sarebbe interessante comprendere se nel concepire quest’ultimo, per Milani abbia avuto un peso la nascita di quella entità culturale che è la critica fumettistica la cui origine risale, come molti sanno, a un Convegno “intellettuale” svoltosi a Bordighera a febbraio 1965.

In efetti, le due parti della storia sembrano incardinate su due concetti diferenti, quasi come se la mente dell’autore volesse comunicare due diverse visioni della funzione educativa/informativa del fumetto, alle quali Milani si dimostrò sempre attento, a giudicare dalle numerose serie da lui pubblicate

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(anche sotto vari pseudonimi, come Piero Selva, o Eugenio Ventura) e dedicate alla Cronaca o alla Storia o altro, le quali suscitavano attenzione e coinvolgimento nei lettori.

Vediamola, dunque, questa fantascientifca storia diferenziata in due tronconi, e ambientata in quello che al tempo (1962, uscita di Selena) era il futuro: ossia il 2011. Da una navetta spaziale viene individuato un oggetto vagante, che si rivela essere il diario di bordo dell’astronave Selena, scomparsa nei cieli vent’anni prima. Da quel diario si viene a sapere – ed è la sostanza narrativa del fumetto – che l’equipaggio aveva raggiunto la sua meta, il pianeta Marte; l’aveva trovato deserto perché abbandonato da una popolazione tecnologicamente avanzatissima, trasferitasi però in un altro pianeta, Sirio, lontanissimo. Perché – racconta il Custode, l’unico superstite ancora esistente su Marte –quella popolazione che aveva scoperto come vivere senza odio e guerre, aveva previsto che prima o poi sarebbero arrivati i terrestri “guerrafondai” e quindi avevano lasciato il pianeta. Afascinati dall’idea, i cinque astronauti-esploratori sarebbero andati anche loro su Sirio e avrebbero mandato questo loro racconto alla Terra, afdandolo – come un messaggio nella bottiglia – al diario di bordo. Fine del racconto Selena.

È incentrato – come i racconti di fantascienza dell’epoca eroica – sulla esplorazione solitaria di un mondo deserto, caratterizzato da un’atmosfera di pericolo incombente. Ne sono protagonisti cinque astronauti: il Comandante, il maggiore Stefano Kirk di Zurigo; il navigatore David Mailer di Dublino, il tecnico Jean Pellechet di Parigi, il medico spaziale Giovanni Martini di Roma e l’addetto alle telecomunicazioni Ivan Saltykow di Belgrado: evidentemente rappresentanti di un mondo coordinato, a livello globale. Il racconto è illustrato da fascinosi marchingegni plausibili: alcune di queste meraviglie sono adesso, a dire il vero, diventate realtà sul piano tecnologico.

Nella storia successiva i terrestri, eccitati dal racconto uscito dal diario e giusto secondo le previsioni dei marziani, accelerano la loro spedizione su Marte: sia per scoprirne i segreti, sia per rintracciare Sirio, la nuova patria scelta vent’anni prima dai cinque astronauti, magari tentando di convincerli a tornare sulla Terra ma specie per conquistare il tutto.

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Invece, al contrario, i cinque lasciano Sirio per andare su Marte e impedire ai loro compagni – guidati da un militare fanatico, il generale Prade, terribile accentratore e aspirante dittatore – di portare a termine i suoi nefasti programmi di conquista: prima Marte, poi addirittura Sirio. Qui il racconto dipinge allora una specie di guerra civile fratricida fra “i Cinque della Selena” e le truppe di Prade: la conclusione assume i toni di un autentico, angosciante thriller, dove l’orologio che di vignetta in vignetta scandisce le ore e i minuti, illustra visivamente un incontro mortale. Fra i cinque, ben quattro si immoleranno via via in un modo o nell’altro per impedire a Prade e ai suoi di compiere lo scempio desiderato; faranno sì che si salvi solo Pellechet, insieme a una compagna, la dottoressa Dany, una “resistente” inf ltrata fra le forze di Prade.

Quindi, a diferenza di tanti fumetti consolatori, che si concludono con un trionfalistico “trionfo del bene” qui, molto più realisticamente, la storia allude a una conclusione malinconica, in cui la lotta Bene-Male si svolge in un eterno e un po’ amarognolo equilibrio. Con l’incerto augurio che, in parallelo al progresso tecnologico, l’umanità riesca a crescere anche sul piano etico.

Risulta evidente che in questa seconda parte della vicenda, a Milani interessava sviluppare il lato umano dei personaggi. La sua fantascienza trascolora bensì in un movimentato western spaziale, con scontri, fughe, sparatorie ed esplosioni, che però sono intese a difendere la popolazione dalle violente fnalità dittatoriali di un singolo.

Proprio in quest’ultimo aspetto risiede probabilmente la diferenza di questo graphic novel, pur vecchio di sessant’anni, rispetto ad altre opere coeve.

Lasciamo pure da parte i sontuosi disegni di Battaglia, che evidenziano per conto loro di non avere età. Nella trama, sorprende però quel suo autentico valore aggiunto della seconda parte del racconto, di essere ancora attuale, per almeno due tipi di ragioni.

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Innanzitutto, l’aspirazione alla conquista di Marte: nonostante i progressi in tal senso che la nostra società ha realizzato – e i cui risultati conseguiti grazie a sonde e “ammartaggi” stiamo ottenendo proprio in questi ultimi anni – rimane a tutt’oggi una aspirazione attuale e irrealizzata. Soprattutto, però, è sconvolgentemente odierno il contenuto profetico del motore narrativo della storia. Io inviterei il lettore ad analizzare il progredire, specie nella parte iniziale e la struttura delle conquiste che Prade intende realizzare e osservare in quanti punti e in quanti dialoghi noi lettori siamo portati a rilevare raggelanti analogie con quel fatto tremendo che ci angoscia quotidianamente: la guerra scatenata dalla Russia invadendo l’Ucraina.

Allora bisogna riconoscere a I cinque della Selena di essere ancora attuale dopo tanti decenni, di essere una storia che entra nella Storia. Un racconto singolare per eccellenza, che a me rimanda per analogia metaforica a quella befarda afermazione di George Orwell in La fattoria degli animali, per cui “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”. In questo caso, a mio modesto avviso, Milani e Battaglia sono più uguali.

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Volumi di Dino Battaglia

pubblicati in precedenza in questa collana:

Edgar Allan Poe – isbn: 978-88-97141-90-7

Maupassant – isbn: 978-88-97141-91-4

L’Uomo della Legione – isbn: 978-88-88893-88-4

Lovecraf e altre storie – isbn: 978-88-88893-89-1

La Mummia – isbn: 978-88-88893-97-6

L’Uomo del New England – isbn: 978-88-94818-06-2

I delitti della Fenice – isbn: 978-88-94818-25-3

Woyzeck – isbn: 978-88-94818-32-1

Till Ulenspiegel – isbn: 978-88-94818-47-5

Il gatto con gli stivali – isbn: 978-88-36270-07-1

Gargantua e Pantagruel – isbn: 978-88-36270-21-7

San Francesco d’Assisi – isbn: 978-88-36270-34-7

Il cuore nello scrigno – isbn: 978-88-36270-70-5

Il gigante egoista e altre favole – isbn: 978-88-36270-86-6

Volumi di Dino Battaglia di prossima pubblicazione in questa collana:

5 su Marte Ivanhoe

La freccia nera

edizioninpe.it
La casa editrice del fumetto d’autore

L’astronave Delta 45, in pattuglia nello spazio, sta per tornare sulla Terra interrompendo la propria missione. A bordo cinque uomini: il maggiore Kirk, il navigatore Mailer, il tecnico Pellechet, il medico spaziale Martini e l’addetto alle telecomunicazioni Saltykow. Partiti vent’anni prima dalla base di La Roche,

sono riusciti nell’obiettivo di raggiungere Marte. Ma un velo di mistero avvolge ciò che è accaduto dopo. Mino Milani e Dino Battaglia, due pilastri della Nona Arte, propongono una trascinante vicenda fantascientifca ricca di signifcati sociali. Una storia che si fa portatrice di un importante messaggio per l’umanità.

Dino Battaglia (Venezia 1923 – Milano 1983), considerato uno dei maggiori autori italiani di fumetto, è stato il primo italiano a conquistare il premio di “Miglior Disegnatore Straniero” al Festival di Angoulême. Dando corpo ad atmosfere indefnite e misteriose, Dino Battaglia evoca con il suo pennino silenzi inquietanti e luci abbaglianti – anche grazie al supporto di una tecnica inconsueta nel fumetto come il tampone – e vedono così la luce fumetti che ancora oggi non smettono di sorprendere per la loro elegante e inquietante potenza espressiva.

edizioninpe.it
euro 17 ,90 ISBN: 978-88-36271-16-0
«La storia di Selena comincia tra molti anni. Ma in realtà potrebbe già essere cominciata.»
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