UP CLIMBING #17 - ARENARIA

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Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A. P. Aut. n° MBPA/LO-NO/048/A.P./2019 Periodico Roc -NE/VR

in edicola il 20 marzo 2022

#17 | mar/apr 2022 8.00 €

EDIZIONI VERSANTE SUD

STORIA DI COPERTINA L’oro dei boulderisti! / La magia dell’arrampicata a Fontainebleau / Albarrathink / Tintorale, la nuova perla dell’Abruzzo… / Pietra del Toro per tutti e tutti per Pietra del Toro! / La magica arenaria di Poggio Umbricchio / Arenaria Mon Amour / Rio Tinello: la piccola Bleau di Piacenza / Lagoni e Ceriola, arenaria dell’Appennino / Finestra tecnica / L’arrampicata su arenaria / Il sogno avverato: lo spigolo della Kalamarka / Paradiso di arenaria / La Pietra di Bismantova / Perticara. Granelli di sabbia, granelli di sogni Proposte Falesia: La bolla, Val d’Adige Dry: Luna Park (Altopiano di Asiago) Il covo dei banditi (Valsugana) Mistery dry (Val d’Astico) Jollypower L a forza di contatto

BIMESTRALE DI ARRAMPICATA E ALPINISMO

ARENARIA


Richard Halsey sul tetto di The Ringmaster, 6c+. Tafelberg. Foto: D.Steyn



Sommario 004 Editoriale di Eugenio Pesci

STORIA DI COPERTINA

006 L’oro dei boulderisti! di Alberto Milani 012 La magia dell’arrampicata a Fontainebleau di Jacky Godoffe 020 Albarrathink di Manuela Ferrara 024 Tintorale, la nuova perla dell’Abruzzo… di Elias Iagnemma

112 Luna Park Falesia Dry sull'Altopiano di Asiago di Michele Guerrini 113 Falesia: Il covo dei banditi di Michele Guerrini 114 Mistery dry di Michele Guerrini

JOLLYPOWER

030 Pietra del Toro per tutti e tutti per Pietra del Toro! di Caterina Maiullari

116 La forza di contatto di Alessandro Lamberti

036 La magica arenaria di Poggio Umbricchio di Luca Parisse / risk4sport.com

118 Proposte prodotti

042 Arenaria Mon Amour di Niky Ceria 048 Rio Tinello: la piccola Bleau di Piacenza di The RioT’s 052 Lagoni e Ceriola, arenaria dell’Appennino di Michele Caminati 056 Finestra tecnica di Tom Krul 064 L’arrampicata su arenaria di Igor Koller 068 Il sogno avverato: lo spigolo della Kalamarka di Igor Koller 080 Paradiso di arenaria di Tony Lourens 094 La Pietra di Bismantova di Matteo Bertolotti 098 Perticara Granelli di sabbia, granelli di sogni di Samuele Mazzolini

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PROPOSTE

106 Falesia: La bolla di Giacomo Tonoli e Tommaso Marchesini

VETRINA


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Editoriale Testo Eugenio Pesci

A

renaria! Sandstone Sandstone,, nei paesi di lingua anglosassone. Un mondo a parte, uno stile di scalata particolare, terreno privilegiato per il trad, ma anche spesso terreno strettamente sportivo: certo un mondo verticale con una grande tradizione, fra l’altro trasversale a diverse aree geografiche, dai paesi dell’Est europeo, con le loro brevi arrampicate su torri e protezioni lontanissime, fino all’Inghilterra. Per non parlare delle meraviglie del Sud Africa, a cui abbiamo volutamente dedicato in questo numero uno spazio molto ampio, attraverso i testi e le fotografie di uno dei massimi esperti del luogo,Tony Lourens. Ma siamo partiti dall’Italia, e fondamentalmente dal boulder, guidati da Alberto Milani e da molti altri, fra Pietra del Toro e Poggio Umbricchio, per citare due nomi al volo, ma abbiamo proseguito con la leggendaria Fontainebleau, dove la magia dell’arenaria ci viene svelata da Jacky Godoffe in persona. Così, il pregio degli autori presenti ci pare notevole: da Igor Koller a Niky Ceria, con stili e tempi diversi ma egualmente affascinanti e interessanti. E non manca un occhio alle modalità di protezione su questa roccia particolare: Tom Krul ha a questo proposito molto da insegnare. Il numero 17 di UP climbing risulta essere quindi un numero un po’ fuori dagli schemi, che speriamo abbia una sua specifica, gradita, originalità, tecnica e, perché no, letteraria.

Deon van Zyl sale in punta di piedi il classico Unforgiven (6a+) a The Steeple, Montagu, con il fantastico massiccio di Cogman's Buttress sullo sfondo. Foto: Tony Lourens

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Storia

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Storia

L’oro dei boulderisti! Testo Alberto Milani

Arenaria. Basta questa sola parola ad accendere una fiamma negli occhi dei sassisti. Sì, perché se c’è una disciplina che può esprimere tutte le sue potenzialità su questa roccia è proprio il boulder!

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ull’arenaria troviamo tutto: tacche, svasi, buchi, fessure, strapiombi, placche, tetti, spigoli, dita stese, arcuate, lanci ecc. Un’estesissima varietà e multiformi tipologie con cui questa roccia può svelarsi. Una grana perfetta per l’arrampicata, fine al punto giusto, aderente, mai troppo dura né aggressiva. E quell’incredibile fantasia di forme nelle quali, nei millenni, questa roccia è stata plasmata dagli eventi atmosferici a creare ambienti onirici, magici, ideali per una disciplina che, come il bouldering, ha nella creatività del gesto il suo stesso fondamento. Una roccia tanto speciale quanto delicata, sia per la sua intrinseca morbidezza che per i fragili luoghi in cui la troviamo, dove occorre prestare ancor più attenzione e rispetto... Per questi motivi, in un numero di UP Climbing dedicato all’arenaria non potrebbe mancare una parte dedicata al bouldering, e qui esploreremo le principali aree mondiali e italiane, in cui il boulder ha trovato dei campi di gioco su questa magica roccia. Sebbene molte pagine boulderistiche siano state scritte o si stiano scrivendo sul duro granito – basti pensare al Ticino – è sull’arenaria che il boulder è nato e si è sviluppato da oltre un secolo. Ne è esempio Fontainebleau, il luogo dove, alla fine dell’800, la pratica del bouldering è nata, per poi svilupparsi ed evolversi in modalità e intenti, unico luogo al mondo dove ciò è avvenuto ininterrottamente fino ai giorni nostri. Il nostro viaggio non potrebbe che iniziare da qui e dalle migliaia di massi sparsi per decine di chilometri in una foresta dalla base spesso sabbiosa, con oltre un

Bouldering Sull’arenaria di Bosco Scorace. Foto: S. Greco

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Storia L’oro dei boulderisti! 1

Fontainebleau, Francia 48.431694, 2.630923

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Lagoni. Italia

44.3908, 10.0473

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Albarracín. Spagna

48.431694, 2.630923

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Santa Gadea. Spagna

42.9405,-3.9644

Maiolo. Italia

43.893628, 12.316053

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Indian Creek. USA

38.026374, -109.539184

3

Annot. Francia

43.968792, 6.685287

12

Tintorale. Italia

42.549558, 13.495438

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The Ozarks. USA

36.798361, -93.090100

4

Rocklands. Sud Africa

32.1353, 19.0034

13

Meschia. Italia

42.852314, 13.386895

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Chattanooga. USA

35.047638, -85.300500

5

Grampians. Australia

-37.210728, 142.397624

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Poggio Umbricchio. Italia 42.561540, 13.553962

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Castle Rock. USA

37.229985, -122.125078

6

Red Rock. USA

36.188790, -115.427543

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Pietra del Toro. Italia

40.552124, 16.086707

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Zion. USA 37.259,-112.973

7

Joe’s Valley. USA

39.290040, -111.177967

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Bronte. Italia

37.795620, 14.834905

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8

Rio Tinello. Italia

44.9083, 9.41139

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Bosco Scorace. Italia

37.984851, 12.772375

Eldorado Canyon. USA 39.990445, -105.292167 Flatirons

9

Ceriola. Italia

44.420692, 10.414326

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Kandersteg. Svizzera

46.616732, 7.679951

8 10 9

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Una roccia di altissima qualità, amata e celebrata da un intenditore internazionale come Ceria, che vi ha anche aperto linee di estetica e livello altissimi. Ce ne parlerà Caterina Maiullari, giovane e forte local che porta avanti il verbo del boulder in Basilicata. Infine, concludiamo il viaggio in Sicilia, con i massi di Bronte e soprattutto di Bosco Scorace, area nell’entroterra di Trapani diventata una destinazione sempre più amata (si veda il numero 6 della rivista), con la sua ottima arenaria e un contesto molto piacevole, anche grazie all’appassionato lavoro di Davide Catalano & Co.

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DOPO QUESTA RAPIDA “ CARRELLATA, LASCIAMO CHE

SIANO QUINDI I LOCALS A PARLARE, CON CONTRIBUTI E IMMAGINI SEMPRE CARICHI DEL LORO ENTUSIASMO E DELLA LORO INFINITA PASSIONE PER IL BOULDER, A CELEBRARE QUESTA ECCEZIONALE E MAGICA ROCCIA!


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Storia La magia dell’arrampicata a Fontainebleau

Jacky Godoffe in azione a Bleau Foto: Coll. Godoffe

Non siate sorpresi se, anche in circuiti gialli o arancio di moderata difficoltà, faticherete molto di più rispetto a passaggi della stessa difficoltà altrove. La magnesite è usata, come nelle altre parti del mondo, ed è vivamente consigliato spazzolare i blocchi prima e dopo ogni tentativo. Questo terreno di gioco esiste da più di un centinaio di anni ed è responsabilità di ognuno mantenerlo in buono stato per le generazioni future. RIFERIMENTI I blocchi che hanno segnato la storia: Anni Venti: La Prestat a Bas Cuvier, primo blocco di III;

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Anni Trenta: Angle Allain a Cuvier Rempart, di Pierre Allain, primo V; Anni Cinquanta: primi circuiti tracciati nella foresta; Anni Sessanta: Marie Rose a Bas Cuvier, primo 6a; Anni Settanta: Abattoir a Bas Cuvier, di Michel Libert, primo 7a; Anni Ottanta: C’était demain a Cuvier Rempart, di Jacky Godoffe, primo 8a; Anni Novanta: Fatman a Cuvier Rempart, di Jacky Godoffe, primo 8b; Anni 2000: The Island a Coquibus, di Dave Graham, primo 8c; Anni 2010: Big Island seduto, di Simon Lorenzi, primo 9a.


Storia L’oro dei boulderisti!

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Albarrathink

Storia

Testo e Foto

Il Paesaggio di Albarracin a los Pinares de Rodeno-Bezas Foto: Coll. Ferrara

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Manuela Ferrara

Albarracín, situato a 1170 metri dal livello del mare, a due ore da Valencia ed altrettante da Saragoza, è un piccolo borgo arroccato su un promontorio roccioso. Non c’è bisogno di essere degli scalatori o dei boulderisti per rimanere affascinati da questa località dell’Aragona: la parte antica e le sue mura, che si stagliano sopra ogni cosa, la rendono unica e sicuramente la distinguono da tutte le altre.


Storia

Albarracín, Spagna

Il paesino offre ristorantini e bar tipici spagnoli, con tapas e cañas a poco prezzo, e mille soluzioni per pernottare come “La Meson del Gallo” con camere a prezzi ragionevoli e la cucina in condivisione con gli altri ospiti; oppure guest house come “El Molino del Gato”. Lasciando il centro abitato, per trovare i massi si sale per pochissimi chilometri lungo una stretta strada attraverso un paesaggio spettacolare, quasi incontaminato: appena la strada spiana compaiono i primi sassi sia a destra che a sinistra della carreggiata. Di fianco al parcheggio denominato “Parking Pinturas Rupestres”, che spesso diventa un punto di ritrovo per i locali, c’è subito un settore tra i più comodi, a pochissimi minuti dalla macchina con avvicinamento praticamente zero, chiamato infatti settore “Parking”. Oltre al citato punto di sosta ce ne sono altri tre, “Dinopolis”, il più vicino al borgo di Albarracín; il secondo “Mirador del la Escombrera”; ed il terzo “Fuente del Cabrerizo”: da questi si può accedere a ventun settori

Coordinate GPS: 40.4184980, -1.4426796

A

rrivando, non si possono non notare i colori della terra e della roccia, che virano dal giallo, all’ocra, al rossiccio: le stesse tinte delle case, delle mura, di tutto ciò che la circonda. Il borgo antico attrae durante tutto l’anno un flusso non indifferente di turisti che apprezzano un vero gioiellino con tantissimi scorci caratteristici: edifici nobiliari, palazzi, scalinate, passaggi segreti con punti panoramici mozzafiato. Camminando per i viottoli tutti in acciottolato ti soffermi ad osservare i minimi dettagli, le porte in ferro battuto, i battagli elaborati, le lampade da strada vintage; delle minuscole finestre con grate, le case dai muri irregolari, il tutto in un ambiente medievale. Il campanile della cattedrale El Salvador si eleva sui tetti con la sua cuspide ricoperta di maioliche dai colori sgargianti: azzurri, verdi, gialli. Anche fuori dal borgo antico, all’esterno delle mura che raccordano l’abitato al castello, il paesaggio manifesta il suo fascino con muri verticali di calcare e profondi canyon attraversati dal Rio Guadalaviar.

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Storia Pietra del Toro per tutti e tutti per Pietra del Toro! e la fantasia di nuovi arrampicatori si posino sulla roccia per far nascere nuovi passaggi. L’idea che un posto così bello potesse attirare arrampicatori dall’estero e far crescere il movimento boulder pugliese e lucano, ma non solo, è sempre stato un obiettivo vitale”. La mia natura dichiaratamente polemica e rivoluzionaria mi ha talvolta esposta in discussioni, per cui non ho resistito dall’esprimere il mio parere e nonostante la consapevolezza di “non essere nessuno”, ho avuto il coraggio di schierarmi contro un sistema ormai indiscutibile e ben consolidato al quale, però, credo sia mancata, a volte, la capacità di confrontarsi con la realtà e le nuove generazioni, spesso svalutate, ma che rappresentano inevitabilmente il futuro.

COMUNICARE E CERCARE DI “ COLLOCARCI TUTTI SU UNO STESSO

PIANO, INDIPENDENTEMENTE DALLE PREFERENZE, DAI MERITI E DALL’ESPERIENZA, POTREBBE AIUTARCI A COLLABORARE PER CREARE UNA COMUNITÀ COESA E FORTE, SE NON ALTRO PER IL BENE PERSONALE E COLLETTIVO.

Caterina Maiullari al Muccodromo Foto: Francesco Guerra

Gianluca D'Ecclesis su Olè. Foto: Caterina Maiullari

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Dunque Pietra del Toro nasce proprio così, grazie a chi ha dedicato tempo alla pulizia dei blocchi arrivando, col passare degli anni, a scoprire più di 400 linee e dieci settori, raccolti, poi, in una guida ormai irreperibile (per gli arrampicatori è possibile noleggiarla presso “La fattoria del Conte”, a Campomaggiore, come anche i crash-pad)! Negli anni PdT è stata accudita e valorizzata dai suoi pionieri i quali, per espanderne i confini della conoscenza, hanno organizzato raduni per promuovere la zona e consentire a tutti di apprezzarne le splendide linee disegnate su questa meravigliosa arenaria; dopotutto, come scriveva Luca nell’introduzione della guida, “i blocchi non li abbiamo puliti solo per noi, ed un sito boulder non vive e non cresce senza che le mani


Storia Pietra del Toro per tutti e tutti per Pietra del Toro! Questa visione pacifica e armoniosa del mondo “arrampicatorio” è costantemente minacciata da chi, purtroppo, è alla ricerca dello scoop o dello scandalo, per attirare attenzioni, divulgando false informazioni che generano miseri sentimenti di astio, e mi riferisco esattamente a chi ha definito gli arrampicatori di PdT “parassiti verticali che non spendono un euro nelle strutture ricettive locali”, in riferimento ad un articolo pubblicato di recente su PdT.

zona per lavoro o necessità, alla luce dell’alba, vedevano proiettata sulla collina l’ombra di un grande masso che sembrava raffigurare il profilo di un toro. PdT è una distesa infinita di macchia mediterranea, delimitata su un lato dal fiume Basento che la separa da Matera e Accettura. La vegetazione, completamente spontanea, ricrea un ambiente fiabesco, fatato, nel quale si ergono i blocchi. I 45 ettari di terra in cui ci immergiamo per scalare sono di proprietà privata e chi ci ospita è un uomo molto disponibile, la cui estrema generosità deve essere ricambiata con il minimo che si possa fare: non lasciare traccia del nostro passaggio.

Caterina Maiullari su Viaggiatori dispersi Foto: Francesco Guerra

È POSSIBILE SCALARE CON RISPETTO, “ RICORDANDOSI SEMPRE DI ESSERE OSPITI DELLA

NATURA E DI NON MALTRATTARE NÉ L’AMBIENTE, NÉ LA ROCCIA E SE SI HA LA NECESSITÀ DI SEGNARE UNA PRESA CON LA MAGNESITE, VA BENE, PURCHÉ, ALLA FINE DELLA SESSIONE, VENGA RIMOSSA CON UN SEMPLICE BRUSH. INOLTRE, NON È CONSENTITO PERNOTTARE ALL’INTERNO DEL BOSCO, NÉ ACCENDERE FUOCHI, NÉ SCALARE IN NIGHT SESSION. BISOGNA PRESTARE MOLTA ATTENZIONE ALLA RACCOLTA DEI PROPRI RIFIUTI E AL RISPETTO PER IL BESTIAME.

Mi sembra abbastanza evidente che chi scrive questo non abbia la più pallida idea di come si viva la vita, nella sua totalità, qui a PdT; delle scorpacciate di peperoni cruschi e di bistecche di podoliche, delle reunion, degli incontri e dei brindisi fatti nelle casette in cui si pernotta (il tutto nelle norme anti-covid chiaramente!)... eh già! Bene, affinché non si perdano i principi in cui credo, e affinché vengano smentite le menzogne, cercherò di aiutarvi a conoscere meglio Pietra del Toro, informandovi circa alcune regole da rispettare e fornendovi alcune indicazioni riguardo un’eventuale vacanza qui. Pietra del Toro deve il suo nome ad un evento davvero curioso. Gli “uomini di un tempo” che frequentavano la

Se si ha un cane molto vivace che potrebbe spaventare gli animali, è bene accompagnarlo al guinzaglio durante l’avvicinamento, finché non ci si addentra all’interno del bosco. Si tenga d’occhio l’orario di rientro, per incamminarsi al crepuscolo, senza dover ricorrere a fonti luminose che, nel buio della sera, possano disturbano l’equilibrio notturno e la serenità

Gianluca D'Ecclesis su progetto. Foto: Francesco Guerra

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Storia Pietra del Toro per tutti e tutti per Pietra del Toro! e percorrendo circa otto chilometri di tornanti verso su (inserendo “parcheggio Pietra del Toro” su Google Maps si raggiunge il punto esatto per lasciare la macchina e imboccare il sentiero che conduce ai blocchi). Per la cena, il noleggio dei crash e la consultazione della guida, ci si può rivolgere a “La fattoria del Conte”, ormai luogo storico di incontro dei climbers. Le linee spaziano dal 4º all’8º grado. Lo stile è misto, dalle placche agli strapiombi, dalle tacche agli svasi, d ai blocchi tecnici e di posizione a quelli “super fisici”, dai blocchi altissimi a quelli bassissimi e questo permette a chiunque di trovare il blocco congeniale a sé. La roccia è sicuramente una delle peculiarità di PdT: arenaria pura e compatta a prova di aderenza! Le rocce arenarie sono rocce sedimentarie, quindi composte da tanti piccoli granelli e alcuni di essi, in blocchi come Omo de panza o Viaggiatori dispersi, sono fortemente e meravigliosamente accentuati: un bene per il grip, un danno per la pelle! Ci sono blocchi imperdibili, dei must di PdT e alcuni di essi li avevo già consigliati un annetto fa (vedi la rubrica su www.up-climbing.com: “Locals Only: la spettacolare arenaria di Pietra del Toro! La top ten di Caterina Maiullari”). A questi aggiungerei:

Caterina Maiullari su Minkiatel, 7B+. Foto: Filippo D'Errico

Uno degli unici due tori che pascolano a PdT. Foto: Caterina Maiullari

degli animali che vi pernottano indisturbati (sì, loro sono gli unici a poterlo fare!). Potremmo quindi scegliere di dormire in tenda/ camper/macchina presso la stazione di Campomaggiore (situata a pochi metri dal parcheggio di PdT), dove si trova un piazzale pianeggiante e illuminato fino ad una certa ora della notte; oppure potremmo prenotare una stanza o una casa nella città, procedendo dal parcheggio

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• Tutti i buchi sono buoni (Deposito), un bel 6a coraggioso per chi non teme l’altezza; • Polifemo (Le Tane), 6b fisico e di resistenza, situato in una grotta molto caratteristica; • Caporal maggiò (Cipolla Rossa), 6c soddisfacente, con movimenti particolari; • Little gnett/Hold boy (Deposito) 7a e 7b per chi non teme i tallonaggi estremi! • Il grande generale nero (Labirinto) 7a+ il cui nome dovrebbe bastare ad incutere paura: highball con passi duri nella prima sezione; • Ah la tauromachia (Labirinto), 7b+/7c incredibilmente tecnico, con delle creste uniche nel suo genere a PdT! • Il commercialista (Jungla) 7c di tacche e posizione estreme; • Agronomo non praticante (Jungla), 8a di spigolo, tacche e monoditi disposti in maniera così perfetta (ai fini arrampicatori) da sembrare scolpiti; • Geometrie non euclidee (Jungla) 8a+ maschile (per via delle leve) ed esteticamente meraviglioso; • La chiave del sole (Deposito) 8a+ delicatissimo e, anch’esso, sicuramente maschile, con una conformazione molto elegante e raffinata. Spero di essere stata di aiuto per molti: buona arrampicata serena a tutti!


// E N G I N E E R E D

I N

T H E

FEDERICA MINGOLLA D O L O M I T E S

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Storia La magica arenaria di Poggio Umbricchio Luca Parisse su Risk4, 6C. Foto: Luca Parisse/ risk4sport

Luca e Roberto Parisse scoprono il boulder di Extrasystole. Foto: Luca Parisse/ risk4sport Sui massi di Poggio Umbricchio al “Caduta Massi Boulder Party”. Foto: Luca Parisse/ risk4sport

PREVALGONO LE TACCHE MA SONO “A POGGIO MOLTI ANCHE I PASSAGGI FISICI SU SVASI;

LA ROCCIA È TENERA E BISOGNA ATTENERSI AD ALCUNE RACCOMANDAZIONI: NON UTILIZZARE SPAZZOLE AGGRESSIVE COME QUELLE IN FERRO O OTTONE E SOPRATTUTTO NON SCALARE DOPO LA PIOGGIA E QUANDO L’UMIDITÀ È TROPPO ALTA, SOPRATTUTTO LE TACCHE CHE FANNO MOLTA LEVA POTREBBERO ROMPERSI. 40

Data la sua bellezza e la sua vicinanza alle aree estive di calcare del versante teramano del Gran Sasso abbiamo ritenuto di inserire questa area boulder nella guida Magia di calcare. Nel 2007 abbiamo organizzato a Poggio Umbricchio il primo raduno boulder del Centro Italia con affluenze da diverse regioni italiane e un buon afflusso di boulderisti di livello. Poi, dopo le prime due edizioni, ci fu lo stop forzato dovuto al terremoto di L’Aquila del 6 aprile 2009. Finalmente, ritrovata una certa tranquillità, nel 2012 ritorna il “Caduta Massi Boulder Party”, con tante novità tra cui l’apertura di nuovi massi per il contest a premi,


Storia La magica arenaria di Poggio Umbricchio COLL

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musica live, arrosticini e birre artigianali a km zero. Nelle ultime due edizioni sono venuti fuori veri e propri gioielli, grazie all’occhio attento dei fratelli Parisse che hanno scoperto e pulito massi inediti, i più duri dei quali, saliti da Elias Iagnemma che di forza ne ha da vendere! Tra i nuovi blocchi, il posto d’onore spetta a quello che probabilmente è uno dei blocchi più duri d’Italia: Extrasystole salito da Elias Iagnemma nel dicembre 2018 e valutato 8b+/c. Abbiamo anche Dark Soul, uno splendido 8a che risale al raduno del 2019 e Atom, scoperto e salito da Elias nel 2020. Extrasystole si trova su un masso isolato a pochi metri

dal parcheggio antistante l’ingresso del Mulino de Georgis (vedi box), Atom su un grande masso vicino il settore del Masso delle Tacche, mentre Atom è in un settore a monte del “Tetto Madre”. Poggio Umbricchio ad oggi è un’area di arrampicata perfetta per chi è alle prime armi con il bouldering, perché è ricca di passaggi facili, vicini e con atterraggi comodi, ma fondamentalmente è adatta a tutti, anche ai big che vogliono cimentarsi con gli storici 8a dei Parisse o vogliono provare a ripetere i “mostri” saliti da Elias negli ultimi anni tra cui Extrasystole e Atom

Elias Iagnemma su Extrasystole, 8B/C. Foto: Luca Parisse/ risk4sport Durante l’edizione 2016 del “Caduta Massi Boulder Party. Foto: Luca Parisse/ risk4sport

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Storia

Arenaria Mon Amour Testo e foto

Niky su Bowman's Pretty Face, Red Rock (USA). Foto: Arch. Niky Ceria

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Niky Ceria

Quando immagini un sasso di arenaria, le vibrazioni oscillano nella zona del cuore e da nessuna altra parte; le emozioni sono ben diverse da qualsiasi sensazione creata dalle altre pietre. Spesso bella per i nostri occhi, con forme e colori dell’altro mondo e, quasi sempre, eccezionale per il nostro tatto con quella granulosità che, in certi casi, ricorda la crosta di un’ottima pizza. Mi sono sempre divertito con questa similitudine tra pasta e arenaria; soprattutto quando ero distante da Fontainebleau e la Margherita della pausa pranzo creava un momento di sogni intensi distaccandomi per un attimo dal tedio invernale del liceo.


Storia

Kandersteg, Svizzera Coordinate GPS: 46.616732, 7.679951 Red Rock, USA Coordinate GPS: 36.1887905, -115.4275436 Grampians, Australia Coordinate GPS: -37.210728, 142.397624

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Storia Rio Tinello: la piccola Bleau di Piacenza

Paolo Antoniotti su Togli le castagne dal fuoco, 7c+. Foto: Archivio RioT

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fuochi, fare i bisogni lontano dai massi, seppellirli e portarsi a casa, in un sacchetto apposito, carta igienica o fazzoletti, non usare spazzole di metallo sui massi puliti, non scalare con roccia umida o bagnata (l’arenaria è FRAGILE!), non sparare musica più o meno piacevole durante le session, spazzolare la magnesite in eccesso e i baffi di segnalazione, insomma rispettare con il massimo impegno il bosco, la roccia, gli animali e gli altri esseri umani. Facile, no? Preliminari finiti, possiamo arrivare alla ciccia! Il livello medio dei passaggi si attesta tra il 6c e il 7b. Esistono però tanti problemi “facili” a partire dal quarto grado. Nella zona del masso “Sexy”, ad esempio, c’è un circuito bianco (video sul gruppo FB) con 17 passaggi dal 4 al 6a. Tutti potranno divertirsi. I problemi iconici, a parte il già citato Re Leone, possono essere i seguenti, suddivisi per difficoltà (elenco indicativo, assolutamente non completo):

5c - S oliti noti, Lingua di suola, Suola di lingua, Felix, Occhio di bassotto, La compagnia dei nani, La flaca sinistra, Vale tutto, La playa, Le nipotine 6a - A pelo d’orecchio, Il cubo, La flaca, Insoliti ignoti, Brucolisi, Il brucone, Linea d’ombra, Onda morta, Gioia per tutti stand, Bordo sexy 6b - Little boy blue, Gioia per tutti sit, Due calzini, Flamenco, El machete, Agata, Mamma mia, Ce l’ho obliqua, Beach boys 6c - Sexy direct, Ghostbuster, Sputnik, Lo sciamano, Scivolamento planare, Monkey, A pelo d’elefante stand, Magnagatti, Chiedi alla polvere 7a - Spigolo sexy, Lo sciamano sit, A pelo d’elefante sit, Dalla terra alla luna, Middle coast, Raptus, Re Leone, Autodafè, Le trou du chef, Lapsus, Murena, Pinball 7b - S fuggi sfuggi (blocco di riferimento, poche ripetizioni, liberato da Davide Sora), Il bandito, Rock in the casbah, Boys don’t cry sit, Scivolamento planare sit, Anerum, Fight the fog, Coast to coast, Meglio della Svizzera 7c - I l ritorno delle formiche, Riot in hell (7c stand, FA Paolo Antoniotti, 7c+ sit, FA Nicolò Ceria), Togli le castagne dal fuoco, Iratinas Ordi Filobus, Ferdjid (7c, FA Paolo Antoniotti e in attesa di ripetizioni) 8a - Ogni cosa è illuminata Come in ogni area boulder che si rispetti, ci sono spaventosi highball, sia abbordabili, sia meno. Al masso della Strega troviamo El pajero, 8 metri di 7a e The Rio Thing solo 6b+ ma decisamente piccante. Al masso “La vedetta”, invece, abbiamo due gemme assolute: il 7c+ di Togli le castagne dal fuoco liberato da Paolo Antoniotti e ripetuto da Niccolò Ceria e David Mason e lo splendido 8a di Ogni cosa è illuminata, una linea spettacolare e purissima liberata sempre da Paolo Antoniotti e in attesa di ripetizione. Lo sviluppo dell’alta difficoltà sarà sicuramente incentivato nei prossimi anni, ora che si stanno appassionando a Rio Tinello le nuove generazioni di climber della palestra Macaco di Piacenza (oltre ad alcuni giovani e forti cremonesi), atleti passati dalle gare su plastica all’arenaria - una su tutti, Savina Nicelli - senza avvertire alcun scompenso. Ragazze e ragazzi che “banalizzano” i problemi dove noi vecchietti ci siamo spellati dita e caviglie, una generazione che farà compiere un altro salto in avanti alla difficoltà e alla bellezza dei passaggi nel magnifico bosco del Tinello. Sempre loro stanno cominciando ad occuparsi della manutenzione dei massi e degli atterraggi e spetterà a noi il compito di trasmettere passione ed etica. È complicato descrivere in poche righe quasi venti anni di amore per un bosco incantevole, un paesaggio bucolico e dei grandi sassi di arenaria. Provate ad andare, anche solo per curiosità: vi innamorerete anche voi, di certo!


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Powder

Zaino 30 litri tecnico da Scialpinismo e Ciaspolata con sistema di ricerca RECCO® integrato e cinghie cosciali collegate al fascione vita conformi agli standard RECCO® per evitare la perdita accidentale dello zaino in caso di valanga. Realizzato in robusto Nylon 420D spalmato PU, risulta essere altamente resistente all’abrasione e idro-repellente. Dotato di porta-sci laterali utilizzabili anche come fibbie di compressione e sistema porta-ciaspola frontale. L’accesso al vano principale è garantito anche tramite una pratica zip circolare che corre lungo tutto il perimetro del basto in morbida EVA termoformata, caratteristica ideale per l’utilizzo in ambito scialpinistico. Nello scomparto secondario frontale sono invece predisposti degli specifici vani per accogliere la sonda, la pala e il manico della stessa.

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Storia Paradiso di arenaria

Sul duro tetto di Germinator, The Hole, 8a. Foto: G. Bird

Energy Crisis, un violento 6b che ha visto molti forti arrampicatori tremare lungo tutto il primo respingente tiro; quelli che non riescono a tenersi sperimentano il classico volo dal faticoso diedro appoggiato. Ma la super-classica della parete è Celestial Journey, una via di 6c, con sei ottimi e impegnativi tiri lungo il versante sud-est. Anche qui si trovano molte altre vie di grado più basso dove tutti possono divertirsi.

L’AREA DEI MONTI CEDERBERG È FAMOSA “ ANCHE PER L’ARRAMPICATA SPORTIVA: IL SETTORE PIÙ FAMOSO IN QUESTO CASO È TRUITJIESKRAAL. QUANDO VEDRETE QUESTO POSTO PER LA PRIMA VOLTA NON STUPITEVI SE VI SEMBRERÀ DI ESSERE ATTERRATI SULLA LUNA. 84

Distribuita su diversi ettari, quest’area è ricoperta dalle più stravaganti conformazioni di roccia – alte torri ritorte, boulder enormi, fino ai venti metri, modellati in forme bizzarre dopo essere stati esposti per milioni di anni all’azione del vento e della pioggia, grotte scavate a forma di tetti, eleganti spigoli pensili, e così via. Qui troverete alcune delle migliori vie sportive del Western Cape, dal 5a all’8b, con numerose linee tra il sesto e il settimo grado. Non lontano da qui c’è Sanddrif Crag, destinazione imperdibile per chi arrampica a Wolfberg. La parete principale, vicino al campeggio, ospita alcune vie lunghe veramente notevoli, dal 6b al 7a. Un’arrampicata bella e impegnativa, difficile da equiparare ad altre. Nonostante Rocklands sia la capitale mondiale del boulder, è stata inizialmente un’area di arrampicata sportiva: vi si possono trovare vie degne di nota sparse tra le numerose falesie, dai gradi facili fino all’8a. Infine, nella zona meridionale dei monti Cederberg


Storia Paradiso di arenaria La verità è che venire a scalare a Western Cape, o in Sudafrica, e non visitare i Cederberg sarebbe come andare a Roma e non visitare il Colosseo. LE PIÙ FAMOSE Krakadouw – interamente trad King Kong (6b+) Ichthyosaurus (6b+) Tafelberg – interamente trad Black Ice (6a+) Big Groove (6b) Comes a Time (6b) Tafelberg Frontal (5a)

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Wolfberg – interamente trad Le Grand Gul (5c) Knobless Robot (6a) Energy Crisis (6b) Celestial Journey (6c/+) Omega (6a) Crack of Icarus (6a) Rocklands – interamente sportive Ceder Rouge (6c+) Orange Plasma (6c) First Impressions (6b+) Riding Shotgun (7a) Bukketraube (7a) Cattle Rustler (6b) Factor 15 (7c+)

si trova una gemma chiamata Houdenbek. Una lunga falesia situata sopra un lago artificiale con una miriade di vie meravigliose. Perfetta per arrampicare la mattina e poi andare a fare una nuotata rinfrescante. Questo posto suggestivo ospita anche uno dei campeggi migliori e più caratteristici che si possano trovare.

LA ZONA DEI CEDERBERG HA “ MOLTE ALTRE SPLENDIDE AREE

DI ARRAMPICATA, MA QUESTE SONO IL MEGLIO DEL MEGLIO. INOLTRE, LA CATENA MONTUOSA OFFRE LA POSSIBILITÀ DI FARE ESCURSIONISMO E MOUNTAIN BIKE. E CI SONO ANCHE MOLTE AZIENDE CHE PRODUCONO VINO E BIRRA ARTIGIANALI ECCELLENTI.

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Sanddrif Crag – interamente sportive Living on a Prayer (6b) Wah Wah Pedal (6b) Diamonds and Rust (6c+) TruitjiesKraal – interamente sportive Golden Handshake (8b+) Million Dollar Giveaway (8a) King Cobra (7a) Fynhoud (6b) Lucky Strike (6b+) Luna Lena (5b) Houdenbek – interamente sportive Mothers of Invention (6c) Peaches en Regalia (6b+) INFORMAZIONI Periodo migliore: si può frequentare la zona dei

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Proposte La Bolla

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Proposte La Bolla

Giacomo Tonoli su Bong bang bonk, 6b. Foto: Tiziana Najjar Giacomo Tonoli su Guarda Mamma senza money, 7c Foto: Tommaso Marchesini

Iniziando ad osservare, mi sono reso conto che questo posto aveva un potenziale incredibile e che la scalata era anche bella, ma la cosa più bella erano gli amici che, con la loro visione, hanno creato questo magico

Passare parecchio tempo con gli occhi sulle fotografie di pareti, alpine e non, a sognare di scalare le linee più lisce, non si è rivelata una completa perdita di tempo. Tra un viaggio e l’altro, con gli occhi a studiare le storiche

posto. Veramente bravi. Grande o piccola che sia, ogni falesia racchiude dentro di sé un mucchio di storie, piene di personaggi, aneddoti e passioni. Quella della Bolla, una falesia nata in Val d’Adige a cavallo tra il 2018 e il 2021, non contiene i nomi illustri dell’arrampicata, né le elevate difficoltà ricercate dai big. Riguarda più una storia di amici accomunati dalla poca passione per il lavoro e dalla forte attrazione per la roccia. Dopo anni passati a ripetere le vie della Val d’Adige e a conoscere i segreti delle falesie e del calcare veronese, sono entrati in contatto con le figure di riferimento della chiodatura della valle, ed insieme ad essi hanno iniziato e imparato a scoprire ed apprezzare l’arte della chiodatura.

linee della valle, infatti, due amici hanno notato l’evidente parete grigia sospesa sulla valle e in una giornata di maltempo invernale hanno effettuato la prima calata sulla parete. Sebbene l’evidente scudo di calcare grigio sia ben visibile dal fondo valle (e dall’autostrada) in pochi si erano interrogati sulla possibilità di scalare quelle linee. Unica calata documentata (per la presenza di vecchio materiale in cima) risale agli anni Ottanta ad opera di Sergio Coltri, storico e prolifico chiodatore della valle “dall’occhio clinico” il quale, al tempo, si era ritirato per ben più interessanti progetti. Così, dopo aver effettuato qualche calata e qualche ricognizione alla base della parete, sono iniziati i lavori di pulizia e chiodatura nonostante gli assillanti dubbi sulla reale

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Vetrina prodotti Lazy Ghost Magnesite Lazy Non tutti sanno che la magnesite in commercio arriva principalmente da cave che, oltre ad esser dannose per l’ambiente, contengono quantità di minerali pericolosi per la salute. La magnesite Lazyghost è prodotta in laboratori e quindi, è pura al 100%. Questo garantisce una qualità e un rendimento di altissimo livello, rimanendo un prodotto salubre ed ecologico. Inoltre la magnesite liquida non contiene resine e additivi, rendendola diversa da tutto quello che avete provato prima.

La Sportiva Mantra Total No-edge, così potremmo definire la nuova Mantra La Sportiva. Una scarpetta iper leggera pensata per i climbers di medio/alto livello alla ricerca della massima prensilità e polivalenza d’uso su qualsiasi tipo di presa. La tomaia destrutturata, con i volumi interni che permettono di muovere agevolmente le dita per aumentare la prensilità, è letteralmente avvolta dalla suola con una totale assenza di spigoli laterali, favorendo gli appoggi dinamici e la spalmabilità anche sulle forme delle prese indoor più evolute. Nessuna intersuola, sistema P3 e suola in mescola Vibram® XS Grip2 . www.lasportiva.com

E9 Onda Rock 2.2 e N-3Angolo2 Da E9 le nuove versioni in Lyocell, fibra ecologica nota per le sue caratteristiche di morbidezza e traspirabilità, di due modelli ben noti tra gli scalatori: Onda Rock 2.2 dalla vestibilità skinny, con un fit ancora più avvolgente e massima elasticità per garantire il massimo confort in tutti i movimenti e N-3Angolo2, il classico pantalone di E9 con le tasche triangolari che oltre al nuovo materiale si presenta anche con una nuova gamma di colori. Il Lyocell proviene da fibre a base biologica derivate dalla cellulosa del legno. Estremamente comode e flessibili, si asciugano rapidamente, sono resistenti alle pieghe e rimangono morbide sulla pelle e brillanti anche dopo molti lavaggi. Una scelta ecologica, di stile e durevole per l’abbigliamento. www.e9planet.com

Black Diamond Method Che siaa arenaria o un altro tipo di roccia, le nuove scarpette Method di Black Diamond sono state appositamente progettate per chi scala sulle pareti verticali o leggermente strapiombanti. Sono caratterizzate da una silhouette che promette un maggiore comfort sull’avampiede e una migliore gestione della potenza anche per chi ha meno esperienza nell’arrampica. Con una forma non troppo aggressiva, chiusura in velcro e facile calzata, sono la soluzione perfetta per chi cerca una scarpetta semplice ma funzionale. La tomaia è in microfibra traspirante e flessibile, mentre la suola è in gomma Black Label Fuse da 4,3 mm, modellata per un grip superiore. www.blackdiamondequipment.com

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Ande Cengalo Ideale per i mesi primaverili, per attività di arrampicata, ma anche nei trekking d’avvicinamento alle pareti, o lungo le ferrate, il pantalone Cengalo di Ande è stato realizzato per essere estremamente versatile. Il tessuto in Nylon Ripstop è traspirante, estremamente comodo e leggero. Dotati di cintura elastica con passanti di servizio e coulisse a fondo gamba permettono di eseguire ogni movimento con la massima libertà. www.ande.it

Camp Matik Con la continua crescita di praticanti, sia in falesia che indoor, abbiamo assistito anche allo sviluppo dei sistemi di assicurazione sempre più mirati a massimizzare la sicurezza di chi scala e a ridurre gli errori di chi tiene. Proprio con questo obiettivo dalla ricerca e sviluppo di C.A.M.P. è nato Matik un assicuratore-discensore le cui peculiarità sono la bassa forza d’arresto, per un’assicurazione più dinamica e meno traumatica, e l’esclusivo sistema antipanico brevettato che scatta in caso di azionamento incontrollato della leva, minimizzando i rischi durante la fase di calata. Il Matik funziona con corde singole da 8.6 a 10.2 mm www.camp.it


Vetrina prodotti Salewa Lavaredo Hemp Da Salewa la nuova collezione Lavaredo Hemp, in cui la canapa tessile è alla base dei tessuti tecnici utilizzati per ottenere performance di alto livello, ma con un minor impatto ambientale. Le nuove Lavaredo Hemp T-Shirt sono state sviluppate appositamente per arrampicare senza sudare. Mentre i Lavaredo Hemp Train Shorts, composti da un blend di canapa tessile, cotone e poliestere, oltre a garantire una eccellente traspirazione, hanno un design dalla vestibilità rilassata per non limitare la libertà di movimento durante l’arrampicata. www.salewa.com

Action Directe Risuolature Il riciclo e il riuso rappresentano il cuore dell’attività di Action Directe e sono stati centrali nelle varie scelte che hanno portato alla sua nascita nel 2018, inclusi la ricerca di uno spazio in cui concretizzare il progetto e la rigenerazione dei macchinari utilizzati nella produzione: recuperati e rimessi a nuovo. L’impegno, la passione e la continua voglia di apprendere e di migliorarsi ha portato Action Directe a diventare nel 2021 risuolatore ufficiale di Vibram® Scarpa® e La Sportiva®. Supportati da una mission ben definita: fornire un servizio di alta qualità, con una consulenza specifica e tempi veloci di riconsegna, ma soprattutto con il desiderio, non solo di ridare vita a scarpette usurate, ma di trasmettere la propria filosofia. www.actiondirecte.it

Scarpa Instinct S Ottima vestibilità e grande precisione. Queste le caratteristiche principali della nuova Instinct S, che si posiziona come la più flessibile della collezione Instinct. Sfruttando la nuova tecnologia CTS (una combinazione di gomma di tensione elastica che controlla la lunghezza della scarpa e gomma morbida ad alto attrito che circonda l’avampiede), offre la precisione della famiglia Instinct migliorandone la vestibilità. Caratterizzata da una forma leggermente asimmetrica e ribassata, con la posizione dell’alluce ad angolo medio, si addice perfettamente alla scalata Indoor e alle sfide su boulder e in falesia, che siano o no di arenaria. www.scarpa.net

Wild Country Movement harness Patagonia Venga Rock Pants Il 1972 è stato un anno di trasformazione culturale per l’approccio all’arrampicata su roccia: alcuni produttori di chiodi decisero di sostituire questi strumenti così invasivi con delle soluzioni che lasciassero pochissime tracce sulla roccia. Una presa di consapevolezza che le risorse della Terra non sono illimitate e da qui la determinazione a scalare in modo “pulito”. Per celebrare i 50 anni da questa svolta epocale, Patagonia presenta la collezione “clean climbing” tra cu, i Venga Rock Pants, in leggerissimo cotone Regenerative Organic Certified™/elastan e cuciture Fair Trade Certified™, offrono il giusto compromesso tra robustezza e confort per l’arrampicata su roccia. eu.patagonia.com

Versatile e robusto, il nuovo imbrago Movement di Wild Country è adatto a tutti i tipi di arrampicata e anche alle vie ferrate. Pensato proprio per chi desidera muoversi in diversi ambienti, dalla palestra al multi pitch, con la massima comodità. Le sue quattro fibbie permettono una regolazione perfetta su vita e gambe, mentre la forma e l’imbottitura garantiscono il massimo comfort. Disponibile in due misure, l’imbrago Movement è dotato di due spaziosi anelli rigidi nella parte anteriore, che consentono di agganciare facilmente l’attrezzatura, mentre i due anelli posteriori sono morbidi e quindi particolarmente confortevoli quando si indossa uno zaino. www.wildcountry.com

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Jake Talley a Indian Creek, UT, Stati Uniti © Will Saunders / Red Bull Illume

BIMESTRALE DI ARRAMPICATA E ALPINISMO Marzo 2022. Anno IV. Numero 17 Direttore responsabile Richard Felderer Coordinamento editoriale Eugenio Pesci Samuele Mazzolini Alberto Milani Redazione Tommaso Bacciocchi Roberto Capucciati Matteo Maraone Marco Pandocchi Damiano Sessa Copertina Craig Turvey su Ricochet (7b), Shooting Gallery, Montagu. Foto: © Jean Paul de Villiers Grafica Tommaso Bacciocchi

Impaginazione Francesco Rioda

Correzione di bozze Fabrizio Rossi

Disegni Eugenio Pinotti

Hanno collaborato Alberto Milani, Alessandro Lamberti, Caterina Maiullari, Elias Iagnemma, Giacomo Tonoli, Igor Koller, Jacky Godoffe, Luca Calvi, Luca Parisse, Manuela Ferrara, Matteo Bertolotti, Michele Caminati, Michele Guerrini, Niky Ceria, Samuele Mazzolini, The Rio T's, Tom Krul, Tommaso Marchesini, Tony Lourens Versante Sud Srl Via Rosso di San Secondo, 1 – 20134 Milano tel. +39 02 7490163 versantesud@versantesud.it info@up–climbing.com Abbonamenti e arretrati www.versantesud.it Stampa Aziende Grafiche Printing srl – Peschiera Borromeo (MI) Distribuzione per l’Italia PRESS-DI-Distribuzione stampa e multimedia s.r.l. via Mondadori 1 – 20090 Segrate (MI) – Tel. 02 75421

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