MTB sulle Montagne Bresciane

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ROMANO ARTIOLI

MTB sulle MONTAGNE

BRESCIANE

88 Itinerari tra la Valle Sabbia, Valle del Gaver, Valle del Garza, Val Trompia, Lago d’Iseo, Val Palot e la Val Camonica

EDIZIONI VERSANTE SUD | COLLANA LUOGHI VERTICALI | MTB


Prima edizione Giugno 2022 ISBN 978 88 55470 674 Copyright © 2022 VERSANTE SUD – Milano, via Rosso di San Secondo, 1. Tel. +39 02 7490163 www.versantesud.it I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Copertina

Romano Artioli

Testi

Romano Artioli

Fotografie

Romano Artioli

Cartine

Silvia Ruju. © Mapbox, © Open Street Map

Simbologia

Tommaso Bacciocchi

Impaginazione

Silvia Ruju

Stampa

Tipolitografia Pagani – Passirano (BS)

KGumida faZttaEdaRiluaupptoOanri o È una guida e sv che vivono territorio l

la MTB su

a KM ZERO!

Cosa significa? Che è più sana e ha più sapore, perché fatta da biker locali. Come i pomodori a Km 0? Certo! E la genuinità non è un’opinione. Gli autori locali fanno bene a chi pedala: – hanno le notizie più fresche e più aggiornate; – non rifilano solo gli spot più commerciali; – contribuiscono allo sviluppo delle loro zone. Gli autori locali fanno bene al territorio: – pubblicano col buonsenso di chi ama il proprio territorio; – sono attenti a promuovere tutte le località; – sono in rete con la realtà locale. E infine la cosa più importante:

sui loro sentieri, c’è un pezzetto del loro cuore

Nota

La pratica della mountain bike è uno sport potenzialmente pericoloso, chi lo esercita lo fa a suo rischio e pericolo. Tutte le notizie riportate in quest’opera sono state aggiornate in base alle informazioni disponibili al momento, ma vanno verificate e valutate sul posto e di volta in volta, da persone esperte prima di intraprendere qualsiasi escursione.


Km ZERO Guida fatta da autori che vivono e sviluppano la MTB sul territorio

ROMANO ARTIOLI

MTB SULLE MONTAGNE BRESCIANE 88 Itinerari tra la Valle Sabbia, Valle del Gaver, Valle del Garza, Val Trompia, Lago d’Iseo, Val Palot e la Val Camonica

EDIZIONI VERSANTE SUD


SOMMARIO Prefazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 Mi presento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 Una vita on bike . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 Ringraziamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 Regole di una corretta vita on bike . . . . . . . 18 Legenda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 VALLE SABBIA 1. San Bartolomeo e il Pistino di Alby . . . 28 2. Serle e il Ragnoli Day . . . . . . . . . . . . . . 32 3. Tre Cornelli e Fostaga Dh . . . . . . . . . . 36 4. Tre Cornelli e la DH Acqua . . . . . . . . . . 42 5. Serle e il Casinetto Flow . . . . . . . . . . . 48 6. Bocca dello Zuf e le Coste . . . . . . . . . . 54 7. Monte Magno turistico . . . . . . . . . . . . . 60 8. Il Mistero della Rocca di Bernacco . . . 68 9. Monte Magno Enduro Dirt Race . . . . . 78 10. Monte Magno Superenduro . . . . . . . . . 84 11. Le Terre Bianche . . . . . . . . . . . . . . . . . 90 12. Valle delle Pule e la Fonte DH . . . . . . . 96 13. Croce di Selvapiana e Fratta DH . . . . 102 14. Pulmino Trail . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106 15. Poste Trail . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 110 16. Mandale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 114 17. Passo Besum ed il Monte Cingolo . . . 116 18. Cascina Pozze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122 19. Sella dei Ruerù sul N.214 Croccante . 126 20. Passo del Cavallino della Fobbia . . . . 130 21. Monte Manos semplice e panoramico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 134 22. Monte Manos Super Enduro . . . . . . . 140 23. Sentiero degli Orti . . . . . . . . . . . . . . . . 146 24. Vestone e Pian del Bene . . . . . . . . . . . 152 25. Virus Trail . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 156 26. Vestone e le creste del Monte Ario . . 160 27. Corna Blacca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 164 28. Fortino di Valledrane ed il Gorgone . . 170 29. Rifugio Nasego . . . . . . . . . . . . . . . . . . 176 30. Al Galoppo sul Passo del Cavallo . . . 180

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31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41.

VALLE DEL GAVER Quattro passi sopra Bagolino . . . . . . Lago della Vacca . . . . . . . . . . . . . . . . . Creste di “Wilmer” . . . . . . . . . . . . . . . Le Terre fredde e la Grapa di Vaia . . . Gaver e la Val Sanguinera . . . . . . . . . Passo del Bruffione . . . . . . . . . . . . . . Ai laghi del Bruffione ed il N. 413 . . . Dal Bruffione al Dosso Trabacù . . . . . Cornone del Blumone . . . . . . . . . . . . Monte Molter . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Punta Setteventi e le Cascate . . . . . .

186 192 200 206 214 218 224 228 234 240 244

42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50.

VALLE DEL GARZA Cocca - S. Onofrio - Crocetta DH . . . Nave – S. Onofrio - Bovezzo DH . . . . Monte Doppo e le Gabbie . . . . . . . . . Palosso – Colombere - Boatica Wild . Monte Pornio e le Miniere . . . . . . . . . Monte Faetto ed il Sentiero dei Papi . . Concesio e il Pistino di S. Onofrio . . . Palosso - Claude DH & Mezzana DH . Dosso Vallero e Prati Secchi . . . . . . .

250 254 260 266 270 276 282 286 290

VAL TROMPIA Corna di Sonclino . . . . . . . . . . . . . . . . Dal Sonclino alla Valle dei Fiori . . . . . Lumezzane e l’anello del Palosso . . . Monte Ario e la discesa F7 . . . . . . . . . Monte Ario e la discesa F5 . . . . . . . . . Rifugio Monte Cimosco . . . . . . . . . . . Dal Passo Maniva al Guglielmo . . . . . Greenway Valli Resilienti Biketrail . . .

294 300 306 310 314 320 326 332

51. 52. 53. 54. 55. 56. 57. 58.


LAGO D’ISEO 59. La Rampigolem . . . . . . . . . . . . . . . . . . 336 60. Guglielmo in cresta . . . . . . . . . . . . . . 342 61. Punta Caravina e il Medelet . . . . . . . . . 348 62. Corna Trentapassi . . . . . . . . . . . . . . . 352 63. Pincugol e le Piramidi . . . . . . . . . . . . 358 64. Le Tredici Piante con Juri . . . . . . . . . 362 65. Punta Almana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 368 66. S. Maria del Giogo e Punta dell’Orto . 374 VAL PALOT 67. Rifugio Medelet . . . . . . . . . . . . . . . . . . 380 68. Nell’incanto della Val Palot . . . . . . . . 384

VALCAMONICA La salita più dura al mondo . . . . . . . . Colma di San Glisente . . . . . . . . . . . . Al Rifugio Monte Cimosco . . . . . . . . . Valle d’Arcina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Bienno e la Val Gabbia . . . . . . . . . . . .

69. 70. 71. 72. 73.

74. 75. 76. 77. 78. 79. 80. 81. 82. 83. 84. 85. 86. 87. 88.

Passo Sette Crocette . . . . . . . . . . . . . 422 Altopiano del Sole . . . . . . . . . . . . . . . . 430 Malga Loa ed il Sentiero Militare . . . . 434 Dos del Curù nel paese delle fiabe . . . 438 Piz Olda un balcone sull’Adamello . . 446 Wild Piz Olda e i 50 Tornanti . . . . . . . 454 Malga Stain . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 462 Piz Tri dei nostri sogni . . . . . . . . . . . . 468 Monte Pagano Panoramico . . . . . . . . 476 Monte Pagano Selvaggio . . . . . . . . . . 484 Anticima del Gavia e il Gallo Trail . . . 492 Bocchetta di Val Massa . . . . . . . . . . . 502 Passo dei Contrabbandieri . . . . . . . . . 508 Laghi di Ercavallo . . . . . . . . . . . . . . . . 514 Passo delle Graole . . . . . . . . . . . . . . . 522

392 400 408 412 418

L’autore nel riposo del Biker

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PREFAZIONE “Sognare e pedalare... pedalare e sognare. Non smettete mai di pensare che non ci sia una posto dove una volta scollinato possiate godere di un panorama unico al mondo. Un posto dove fermarsi sulla mtb, aprire gli occhi e farsi sfiorare dal vento della montagna che ti accarezza il viso ricordandoti che la liberà vera la si conquista con la fatica assaporando nuove emozioni on bike. E non importa come siano queste emozioni: croccanti o morbide l’essenziale è cercarle, trovarle e viverle fino in fondo...“ Giulien Rieccoci qui, come promesso, nel secondo passo verso la scoperta dei trails della provincia di Brescia. Nel primo libro avevamo raccontato la nostra terra percorrendola da ovest verso est, passando per la città e dalla bassa giungendo sul Lago di Garda, proseguendo infine per la Valvestino ed il Lago d’Idro. Ora viene il momento della montagna, quella vera, dove da una parte si combatterono le grandi guerre e dall’altra si sono vissute e si vivono tutt’ora le grandi sfide del ciclismo contemporaneo nel tour d’Eccellenza ovvero il Giro d’Italia. Noi tuttavia siamo bikers di sentieri e per questo motivo percorreremo queste zone fuori dal caos immersi nella natura che riempirà di colori le vostre avventure. Sarà un percorso ben scandito partendo dalla Val Sabbia con una serie impressionante di singletrack dove affinare la vostra tecnica senza mai superare altitudini troppo eccessive. Salirete

Pronti per una nuova avventura

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84 88 85

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76 79 Forno Allione

Cevo

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Borno

Bienno

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37 Val 33Dorizzo34 35

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Tolino

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Pian Camuno

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Colpiano

Lavone

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26 23 24 28 25 22 27 21 Eno

Brozzo di Marcheno

29 30 Pilzone

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10 9 8 2 7 Serle 6 3 4 Nuvolento

Pompegnino

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Roè Volcano

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quindi nella Valle Del Gaver dove incomincerete a toccare con mano la vera montagna ammirando paesaggi a volte wild a volte scenografici. Poi ci sarà la Valle Del Garza con ancora molti trails croccanti pieni di emozioni. In Val Trompia invece troverete la maestosità delle location in posti a volte dimenticati e incontaminati. Seguirà il blu del lago d’Iseo con una serie impressionante di visuali e una ricca e suggestiva moltitudine di posti dove divertirsi in discesa sulle orme del grande Juri Ragnoli. Un salto in Val Palot, una valle magica prima di finire, a stagione inoltrata, nella Val Camonica dove la cima Coppi è fissata a 3.030 m sull’Anticima del Gavia: questo è il punto più alto che raggiungerete on bike. I posti che visiterete saranno suggestivi, incantevoli, ricchi di storie e leggende. A tal proposito ho volutamente aggiunto informazioni enogastronomiche e storiche dei luoghi in cui pedalerete. Ritengo fondamentalmente necessario che le tradizioni, le conoscenze e la cultura del nostro territorio, possano essere trasmesse alle generazioni attuali e future, affinchè nulla venga dimenticato e tralasciato. Del resto la storia della grande Italia è passata in maniera tangibile dalla nostra amata provincia. Come premio per ogni escursione ci sarà sempre una location tipica del

Verso le Graole

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territorio dove recuperare le energie spese in sella alla vostra amata Mtb. Mi preme ora ricordarvi che al momento della pubblicazione tutti i sentieri sono stati regolarmente visionati e percorsi senza nessuna problematica concreta. Se vi capiterà di trovare qualche albero ogni tanto o la vegetazione rigogliosa in alcuni punti, sappiate che la manutenzione dei trails è sempre difficile da attuare. Gli agenti atmosferici ci mettono a volte del loro, ma in linea di massima sono zone molto frequentate e sono certo che non avrete nessun tipo di problema. Con 26 anni di esperienza on bike nella provincia di Brescia ho fatto in modo di creare questi itinerari nella versione migliore possibile, grazie soprattutto ai miei amici nonchè compagni di viaggio della Mtb All Mountain Bs, che mi hanno sempre dato la carica e le motivazioni necessarie. Buona lettura e soprattutto buono spettacolo... on bike ! Romano Artioli “Giulien”

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MI PRESENTO Ciao a tutti. Mi chiamo Romano Artioli anche se in arte il mio soprannome è “Giulien El Tratur”. Vi chiederete il perchè di tutto questo. Beh, allora vi spiego una paio di cose. Quando venni ad abitare nella provincia di Brescia, nel 2003, coltivavo già la passione della Mountain Bike. La squadra ufficiale con la quale iniziai a girare sulle nostre montagne, fu la Magri Gomme di Carpenedolo (Bs). Durante un’uscita sulle colline Moreniche in quel di Esenta li incontrai per la prima volta. Come potrete ben sapere quando avvengono incontri del genere, al di la delle emozioni che ne possono scaturire, nasce subito un concetto di “mettimi alla prova” per giudicare scherzosamente che tipo di biker sei. Quindi mi portarono ai piedi di una salita che chiamavamo “Scacciaparenti”. Molto ripida, smossa con poco grip dove partì la scommessa: “se la fai sei dei nostri”. Ebbene non so cosa mi successe in quel momento, ma so solamente che le mie gambe diventarono due potenti pistoni dandomi la spinta propulsiva per superarla tutta in sella. Fui l’unico del gruppo a finirla e da quel momento il grande Macho (Massimo Ruggenenti) mi affidò il nome di “Tratur” (Trattore). Nello stesso tempo, in quel periodo, ero un estimatore di un atleta francese che gareggiava nel cross country ai massimi livelli mondiali: Jiulien Absalon. Coniugando queste due situazioni, mi diedero il soprannome di Giulien (con la G per italianizzarlo un pò) El Tratur e da allora sui blog, sui forum e sui social ho mantenuto questo nick name. È quindi grazie a Macho se mi posso vantare di questo nome. È stato un grande punto di riferimento sin dal primo momento che l’ho visto. Massimo, classe ‘61, nel 1985 inizia con la moto nell’Enduro Rally. Nel 1987 incominica a fare sul serio gareggiando per sei anni nel campionato Italiano. Nel 1990-91 con la Mc Lonato centra il secondo posto finale nel Rally Enduro Italiano. Correva in tutta Italia con una 350 cc Suzuki. Nel 1992 scende dalla moto e sale in sella alla sua prima Mtb con la Magri Gomme. Conosceva parecchi percorsi e trail perchè allenandosi in moto, li faceva passare davvero tutti. Questo è sempre stato un aspetto che mi ha legato a lui, in fatto di conoscere nuove vie da percorrere on bike. Già dalle sue prime pedalate, nonostante non fosse un amante della salita e si concedesse qualche sigaretta durante l’uscita, uscirono immediatamente le sue innate doti discesistiche. Ingaggiava quindi scommesse con i soci bikers affrontando situazioni impossibili pur rimanendo in sella alla sua mtb. La prima di queste fu sul fiume Chiese dove in località Mezzane nacque la scommessa dei “Tra Salti”, ovvero lanciarsi in questo tratto “impossibile” e superarlo senza cadere. Lui fu l’unico che ci riuscii. Divenne immediatamente l’uomo da seguire in discesa e visto che sbazzicava spesso nella zona del Lago di Garda, condusse il gruppo alla scoperta di trails spettacolari. Oggi il grande Macho gira ancora e mi ha confidato di avere un grande sogno nel cassetto: scalare l’Etna in Sicilia e buttarsi giù a capofitto nella mitica discesa “vulcanica”. Per quanto riguarda invece Julien Absalon, che ho avuto l’onore di conoscere personalmente, direi che il suo nome, per noi bikers, è un riferimento indiscutibile. Originario di Raon-aux-Bois, nel dipartimento francese dei Vosgi, classe 1980, iniziò a praticare la mountain bike nel 1995 e dopo soli due mesi di attività terminò quarto al campionato nazionale cadetti. Il titolo mondiale juniores vinto nel 1998 a MontSainte-Anne, poche settimane dopo il titolo europeo di categoria, gli aprì le porte alla carriera da ciclista. È una leggenda vivente della mtb, essendo stato autore di una carriera inimitabile in 20 anni di Cross-Country grazie a duelli “epici” con grandi campioni come Thomas Frischknecht, Christoph Sauser, Marco Bui, Jose Antonio Hermida e in tempi recenti Jaroslav Kuhlay e Nino Schurter. Absalon ha conquistato 33 vittorie in prove di coppa del mondo XCO, 5 titoli di campione del mondo Elite e due ori olimpici ad Atene e Pechino. Scott, Bianchi, Orbea, BMC i marchi e team di mountainbike a cui ha dato lustro e i quali hanno beneficiato della sua immagine di atleta vincente.

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Discesa wild

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UNA VITA ON BIKE Sono nato in provincia di Mantova, nel 1974, una provincia bellissima piena di vita e dai mille volti storici che tuttavia con le montagne ha poco da vedere. Sin dalla prima infanzia amavo passare ore ed ore all’aria aperta in campagna e lungo i canali ammirando la natura, camminando e giocando con la spensieratezza di un bambino. Purtroppo però avevo una predilezione per la buona tavola ed in particolar modo per i dolci. Gradualmente venni colpito da un sorte di obesità inarrestabile. A volte deriso, a volte schivato dagli amici, quelli non veri ovviamente, giunsi alla soglia dei 125 kg. Stufo di diete e piani alimentari mai seriamente seguiti, mi misi un paio di pantaloncini ed un paio di scarpe da tennis. Salii su una misera bicicletta che avevo nel garage ed incominciai così a pedalare sugli argini dei fiumi e canali della provincia di Mantova. Da tempo tuttavia chiedevo ai miei genitori di comprarmi un motorino. Ero intenzionato seriamente al mitico “Ciao” della Piaggio il cui valore commerciale era di circa 1.200.000 lire. Mio padre mi negò più volte la possibilità di questo acquisto ed allora, un pò come sfida, dopo aver compiuto le prime pedalate su una vecchia bici, lo convinsi a farmi portare da un rivenditore di zona per prendere una mtb. Essendo ancora obeso, chiesi al meccanico quale fosse quella più solida e resistente che avesse. Il top di gamma era una Merida viola – verde che mi piacque subito: il suo valore commerciale era di 1.200.000 lire, proprio come il motorino. A quel punto mio padre avendomi promesso di prendere una bici al posto di un ciclomotore, sfruttai

La mia prima full

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Il mio primo tour All Mountain

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l’occasione e suo malincuore staccò l’assegno. In momento iniziò ufficialmente la mia seconda vita. Un po’ come cantava Luciano Ligabue “una vita da mediano” la mia divenne subito “una vita on bike”. Durante l’adolescenza ho avuto la grande fortuna di scoprire la montagna grazie a Don Giuseppe Trebeschi che ci portava ogni anno , per circa un mese, a conoscere posti stupendi. Dopo circa 15 anni passati tra la Val Camonica a Vezza d’Oglio e la Val di Scalve in quel di Teveno, mi resi sempre più conto di quanto fosse bello scalare le cime più alte, percorrendo sentieri sempre nuovi e diversi per godere del meritato panorama. Ricordo l’impostazione dettata da Don Giuseppe in puro stile “boy scout” che di ripeteva all’infinito di avere rispetto per la natura, di non lasciare mai la strada certa per quella incerta, e di non sfidare mai la montagna oltre il dovuto. Furono regole d’oro che mi hanno accompagnato sino ad oggi. Quando uscii per la prima volta su sterrato nella nostra provincia, provai una sensazione di libertà assoluta che mi rubò l’anima sin dal primo istante. Nel frattempo la scommessa con me stesso era vinta, avendo perso circa 45 kg, mi sembrava di volare e la mia sete di nuovi orizzonti era inarrestabile. Conobbi il gruppo della Mtb Magri Gomme di Carpenedolo (Bs)

La mia prima Maddalena

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con i quali iniziai le prime uscite ufficiale nell’autunno del 2004. Fu un’esperienza magnifica che mi portò a conoscere buona parte della provincia, in particolar modo la media Val Sabbia ed il Lago di Garda. Poi vennero le prime gare XC che feci volentieri più per la voglia di scoprire nuovi percorsi che per la necessità di gareggiare. Ma ben presto mi accorsi che non era la mia strada. Perciò incominciai a girare da solo il Sabato, utilizzando i primi GPS non cartografici, studiando la morfologia del territorio mappando con cura maniacale ogni singolo punto di interesse. Penso che questa sia stata una grande fortuna: ovvero dalla pianura venire ad abitare in questa zona imparando a conoscerla da zero con tutti i nomi delle località, delle cime e dei panorami più ambiti. Con la mia “frontina” una misera Mtb da 26 pollici, monoammortizzata, tentavo e ritentavo ogni variante, anche in possibile, su discese difficili (per i tempi almeno) e salite al limite della pedalabilità. Così incominciai a mettermi la bici in spalla e praticare una prima versione di All Mountain. In quel periodo scrivevo e commentavo sui forum ed incominciai a seguire i famosi BDB di Brescia. Divennero immediatamente i miei idoli e studiavo ogni loro uscita e ne apprezzavo ogni sfumatura sognando un tour insieme. I loro video e le loro foto sono sempre state motivo di attenzione nonché modello di ispirazione. Decisi di passare ad una Full biammortizzata sempre da 26 pollici che mi consigliarono il grande Vittorio Casciotta ed Elena che faceva parte dei BDB . È stata la trade union con il mio sogno: venne quindi il grande giorno che mi concedettero di uscire insieme. Fu un tripudio di emozioni e di sensazioni uniche, ma la cosa più sbalorditiva, è che mi considerarono da subito “uno di loro”. È bella questa sensazione e posso dire di averla riprovata ancora nel 2019 quando dopo parecchi anni che non uscivo con i BDB, ho sentito le stesse emozioni di un tempo. Ebbene per qualche mese mi aggregai a loro per poi decidere di proseguire in solitaria alla scoperta di nuovi orizzonti. Nel frattempo arrivarono i GPS cartografici e con loro le OpenMaps super aggiornate. Un giorno d’inverno, in quel di Vallio Terme, incontrai il gruppo della Mtb Lonato con Sir Arthur (Arturo Salvi) e Alby (Alberto Massardi). In quel momento sulla mia full avevo attaccato il simbolo dell’Audi, ovvero i famosi quattro cerchi uniti. Alby mi riconobbe come “suo idolo” e io provai imbarazzo ma nello stesso tempo simpatia nei suoi confronti. Da quell’episodio nacque un’amicizia gettando le basi per quella che oggi è divenuto un gruppo di amici veri: La MTB ALL MOUNTAIN BS. In tutti questi anni ho avuto modo di uscire on bike con tante persone e conoscere mille posti nella nostra bella Italia: ma ogni volta che andavo, anche in Europa, sognavo di tornare a pedalare nella mia terra, sui nostri trails, sulle nostre montagne che ci vedono protagonisti da quasi 20 anni, su percorsi spettacolari. L’amicizia è sempre stata la base fondamentale con la quale ho affrontato e condiviso le mie esperienze ciclistiche. E un pò come nella canzone di cui parlavo “una vita da mediano” la mia vita è stata, è ..e sarà per sempre un “vita on bike”. Fatta di passioni, sentimenti, emozioni e voglia di scoprire nuove orizzonti con la consapevolezza di passare momenti indimenticabili con la mia fidata mtb che non mi ha mai deluso. Mi ha accompagnato a destra e sinistra, in giro per il mondo, su strade, sentieri, mari e montagne senza mai lamentarsi rendendomi felice, facendomi dimenticare problemi, stress e routine di una vita moderna che si sta dimenticando sempre di più un concetto fondamentale: “prendetevi il vostro tempo e realizzate i vostri sogni, scalando qualsiasi montagna, in attesa di raggiungere la vetta dove il panorama sarà unico ed emozionante”.

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RINGRAZIAMENTI Vorrei ringraziare tante persone che hanno reso possibile la realizzazione di questa guida, nonchè ulteriore sogno della mia vita. Prima di tutto la mia famiglia che mi è stata sempre vicina in ogni momento. Non è facile avere in casa una persona come me, sognatore e realizzatore con in testa sempre e solo la mtb e la scoperta di nuovi trails. Ho investito molto tempo nella mia passione e molte volte, sicuramente in una forma troppo egoistica, ho tralasciato i valori della famiglia. Ringrazio i miei genitori in particolar modo mio padre perchè se quel giorno non mi avesse portato a comperare la mia prima bici “seria”, gettando nel passato un’adolescenza complessa e difficile a causa della mia condizione fisica, oggi non sarei qui a raccontarvi della nostra provincia. Ringrazio Stefano Codazzi che mi ha messo in contatto con Roberto Capucciati, editore della Versante Sud che ha concretizzato il tutto. Ringrazio Maurizio Panseri per le dritte nella realizzazione della guida. Ringrazio tutti i gruppi con cui ho condiviso le uscite (sono tanti ma saranno poi menzionati nella guida) dandomi la possibilità di affrontare e conoscere parti della nostra terra che erano state dimenticate o poco considerate. In particolar modo i BDB di Brescia che hanno fortemente contribuito alla mia trasformazione da biker xc a biker all mountain, regalandomi gli spunti necessari per le mille ricognizioni effettuate. Ringrazio il consigliere Regionale Claudia Carzeri e l’assessore onorevole Lara Magoni per avermi dato la possibilità di esporre il mio progetto alla regione Lombardia. Infine, ma non per importanza, ringrazio i miei amici e compagni di avventura che menziono singolarmente: Francesco Cavaleri (Fra), Claudio Scalvini (Claud), Simone Gamba (Simon), Luca Maccabiani (Macca), Alberto Massardi (Alby), Elia Plebani (La Capretta), Renato Santulli (Renny), Stefano Tirelli (T-Rex), Rolando Volpi (Ronny), Simone Simbeni (Simba), Michele Arrampicati (Miguel), Dario Pelliconi, Rolando Zorzi (Rolly), Ricky Moscardi, Bruno Bellotti (Il custode del Piz Olda), Luisa Guzza (La Lu), Andrea Battagliola (Il Batta), Juri Ragnoli (Il campione) e i ragazzi della Golem Bike Experience, Silvia Romiti, Elisa Ravizzola (Ely), Sara Pettini e Michele Zanetti, Giovanni Onesti (Giò), Luigi Pizzamiglio, Cristian Marini (Cri), Enrico Bianchi, Michela Scalvenzi ed il gruppo della Mtb Valcamonica. Senza di loro e le emozioni vissute insieme, oggi non avrei mai coronato questo sogno. Mi hanno supportato e sopportato, mi hanno seguito ovunque aiutandomi con foto, filmati ed informazioni utili per la stesura di questa guida. A tutti quanti un grazie immenso per esserci stati!

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Sara e Federico

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REGOLE DI UNA CORRETTA VITA ON BIKE Non vorrei essere presuntuoso, ne tantomeno esagerato, nel darvi qualche nozione di come dovrebbe (uso il condizionale) essere la vita di un biker: perciò vi riassumerò quella che è sempre stata la mia linea guida. Ovvero la regola PAC. “P” di Preparazione - “A” di alimentazione (prima, durante e dopo il tour) - “C” di Comportamento on bike PREPARAZIONE Ritengo fondamentale essere consapevoli del tipo di allenamento di cui abbiamo bisogno e soprattutto che tipo di escursione dovremo affrontare. Nella mia vita ho vissuto molteplici esperienze on bike: dalle normali uscite a quelle di più giorni con sosta in rifugio ai grandi viaggi come il Cammino di Santiago de Compostela. È importante sapersi preparare nel migliore dei modi per essere sempre nella condizione ideale. Io non sono un “garista” ma mi tengo continuamente in allenamento senza mai eccedere, evitando lunghi periodi di inattività. Quando si affronta un tour dobbiamo prima di

La nostra terra

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tutto capire e sapere quanta sarà la salita ed il relativo dislivello, quindi lo sviluppo chilometrico ed infine le condizioni climatiche a cui andremo incontro. Cercate di non sottovalutare mai i tour più impegnativi ed in ogni caso, se non siete allenati o pronti, aspettate la prossima occasione in cui lo sarete. In questo guida ho cercato di proporre itinerari il più possibile adatti ad un ciclista mediamente allenato che fa di questa passione un vero e proprio momento di vita ricco di emozioni. Ed il mio consiglio è di prendervi sempre il vostro tempo, perché quello che vedrete nelle zone della nostra terra vi rimarrà dentro per sempre. Capita spesso che ammirando alcune zone altamente spettacolari, le esigue forze che vi rimangono a disposizione, si trasformino in grande energia emotiva, dandovi la spinta propulsiva per terminare l’escursione. ALIMENTAZIONE Tre sono i momenti fondamentali di un biker: prima, durante e dopo l’uscita. Penso prima di tutto sia necessario conoscere il proprio corpo ed imparare a riconoscere i segnali della di fame e stanchezza. Uno stile di vita sano è un ottimo alleato per essere sempre in condizione di pedalare al meglio. Il mio consiglio è di rivolgersi ad un nutrizionista che possa proporvi un piano alimentare adatto alle vostre esigenze. A mio modo di vedere meglio un piano soggettivo in base ai giorni di attività: ma valutate voi seconda delle vostre sensazioni. Dipende sempre ovviamente da quanto vi allenate durante la settimana e calcolando che la maggior parte dei bikers concentra

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l’attività fisica nel weekend, è chiaro che sarà molto importante arricchire l’alimentazione a ridosso del venerdì. Durante le uscite imparate a mantenere le energie mangiando ad intervalli regolari a seconda dell’intensità; bevete costantemente, anche quando non percepite subito questa esigenza. Portatevi sempre una buona scorta di alimenti ricchi di energia con il minor peso possibile. Se ne siete sprovvisti, uno de pasti meglio indicati, almeno per me, è un semplice gelato artigianale (ovviamente nelle stagioni calde). Quando scendete dalla bici, concedetevi un buon reintegro e recuperate sempre le energie spese per non andare in stress nell’uscita successiva, magari del giorno dopo, come capita spesso a qualche biker. Questo non significa abbuffarsi come se non ci fosse un domani: vuol dire invece rimettere energie nel serbatoio sempre con cibi sani ed il più naturali possibili. COMPORTAMENTO ON BIKE Ho assistito a miriadi di situazioni nella mia vita ciclistica dove a volte, per colpa di qualche biker indisciplinato, è stata messa in discussione tutta la categoria. Chi esce con me adotta regole ben precise. Il rispetto della natura, evitando totalmente di rovinare sentieri, calpestare erba in zone naturali e sporcare con qualsiasi materiale. Ogni tanto, mi capita di trovare camere d’aria, cartine o bottiglie di integratori, fazzoletti, bombolette del fast e altro ancora, sui sentieri. Sappiate che quei 30, 50, 100 gr al massimo che lasciate li nei boschi non vi faranno ne andare più forte, ne tantomeno arrivare prima. Faranno di voi solamente un biker incivile e inadeguato a questo sport. Portate sempre con voi i rifiuti o usate gli appositi cestini e cassonetti. Quando incontrate degli escursionisti a piedi, a cavallo o di corsa, date sempre loro la precedenza fermandovi e salutandoli con gentilezza: alla fine sono li come voi per passare una bella giornata nel bel mezzo della natura. Se partite per un tour e siete particolarmente numerosi, abbiate la lucidità di capire il giusto ritmo di condotta, evitando di lasciare indietro qualche elemento del gruppo. Noi usiamo la regola dei lupi: quelli più anziani dettano il passo al resto del gruppo, altrimenti rischierebbero di rimanere indietro sbagliando poi la strada; i più anziani inoltre, con la loro esperienza, scelgono la via migliore. Ecco perché mi ritrovo sempre davanti nelle uscite degli ultimi anni…(ndr). Informatevi bene sulle condizioni dei luoghi che visitate e soprattutto sulle condizioni meteo: quando affrontate l’alta montagna abbiate con voi sempre un cambio ed un impermeabile in caso di cambi repentini del tempo. Se uscite da soli, ma in genere anche in gruppo, comunicate sempre ad un famigliare, ad un amico, all’amante… la zona dove andrete lasciando un riferimento preciso. Verificate infine sempre, prima di mettervi in sella, che tutta l’attrezzatura, la vostra mtb, il satellitare (gps) siano a posto. In merito al gps è inutile negarlo: siamo un po’ tutti tecnologici oramai e non vedo più bikers con le cartine di una volta nello zaino. Allora, premetto che averle con sé sarà sempre un bene, direi che se usate il GPS cartografico comporta una certa spesa. Potrete ovviare con diverse App sugli store, che hanno un costo contenutissimo. Io mi sono trovato molto bene con OruxMaps che ho installato su un semplice telefono cellulare che oltre al Gps normale ha anche il Glonass (GLObal NAvigation Satellite System) che è un sistema satellitare globale di navigazione russo, controparte del Global Positioning System degli Stati Uniti e del sistema di posizionamento Galileo, sviluppato in Europa. Facendo così risolviamo anche il problema per la durata della batteria del satellitare. Di seguito, come fatto precedentemente dal mio “collega” e amico Maurizio Panseri, ritengo il caso di menzionare il codice di comportamento “NORBA” e le regole del sentiero “IMBA”. Studiatele per bene e fatele vostre. Le dieci regole NORMA (National off Road Bicycle Association) 1. Dare la precedenza agli escursionisti a piedi: la gente giudicherà la MTB dal vostro comportamento. In quanto novità essa potrebbe non essere vista positivamente dagli altri. 2. Rallentare ed usare cautela nell’avvicinare e nel sorpassare altri escursionisti in bicicletta o persone che fanno trekking in montagna, facendo in modo che si accorgano della vostra presenza in anticipo.

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3. Controllare sempre la velocità ed affrontare le curve prevedendo che vi si possa incontrare qualcuno. L’andatura va commisurata al tipo di terreno e all’esperienza di ciascuno. 4. Restare sui percorsi già tracciati evitando di tagliare per terreni molli, c’è il rischio di danneggiare le vegetazione e accentuare l’erosione al suolo. 5. Non spaventare gli animali, siano essi domestici o selvatici. Date loro il tempo di spostarsi dalla vostra strada. 6. Non lasciare rifiuti. Portare con sé i propri e, se possibile, raccogliere quelli abbandonati da altri. 7. Rispettare le proprietà pubbliche e private inclusi i cartelli segnaletici, lasciando i cancelli così come sono stati trovati. Siate sempre gentili con i proprietari dei fondi. 8. Essere sempre autosufficienti. Meta e velocità media verranno stabiliti in funzione dell’abilità personale, dell’equipaggiamento, del terreno, delle condizioni metereologiche esistenti e di quelle previste. 9. Non viaggiare da soli in zone isolate e se si devono compiere lunghe distanze comunicare la destinazione e il programma di viaggio. Portare sempre con se un cellulare e gps. 10. Rispettare la filosofia del cicloescursionismo tesa al minimo impatto con la natura. Limitarsi a scattare fotografie e a lasciare impronte leggere portandosi via solamente bei ricordi. Le sei regole IMBA (Iternationl Mountain-Bicycling Association) 1. Percorri sentieri aperti: Rispetta il sentiero ed i divieti di accesso. Informati presso i proprietari dei terreni o le istituzioni se hai dei dubbi sui motivi del divieto e sullo stato del sentiero. Rispetta la proprietà privata. Se necessario richiedi i permessi necessari ad accedere ai sentieri. 2. Non lasciare tracce:Rispettate il territorio. I sentieri bagnati e fangosi sono più vulnerabili di quelli asciutti. Considera altre opzioni di uscita in bici quando il terreno è molle. Resta sui sentieri esistenti e non crearne di nuovo. Non prendere scorciatoie tagliando le curve. Porta via con te gli eventuali rifiuti. 3. Guida con prudenza: Un attimo di distrazione può mettere in pericolo sia te stesso che gli altri. Rispetta i limiti di velocità e guida in modo da avere sempre il controllo della bicicletta. 4. Dai la precedenza correttamente: Fai in modo che gli altri fruitori dei sentieri sappiano che li stai per sorpassare grazie ad un saluto amichevole o all’utilizzo del campanello. Presumete sempre che possa esserci qualcuno dietro ad una curva. I ciclisti devono dare la precedenza a tutti gli utenti non motorizzati dei sentieri, a meno che quest’ultimo non sia chiaramente riservato alle bici. I ciclisti che procedono in discesa devono dare precedenza a quelli che stanno salendo, a meno che il sentiero non sia chiaramente segnalato come senso unico e riservato alla discesa. Sforzatevi in modo che ogni sorpasso avvenga nella maniera più sicura e gentile possibile. 5. Non spaventare gli animali: Gli animali si spaventano facilmente per un approccio improvviso, un movimento improvviso o un forte rumore. Lascia loro sufficiente spazio e tempo per adattarsi alla tua presenza. Prestate particolare attenzione quando sorpassate i cavalli, se siete incerti chiedete indicazioni al fantino. 6. Pianifica le tue uscite: Conosci il tuo equipaggiamento, le tue abilità e l’area nella quale ti appresti a pedalare e preparati di conseguenza. Sforzati di essere autosufficiente: mantieni il tuo equipaggiamento in buono stato e porta sempre con te l’occorrente in caso di cambiamenti del meteo o di altre condizioni. Indossa sempre il casco ed i dispositivi di sicurezza adeguati (protezioni per la discesa ma anche luci e catarifrangenti se pedali di notte).

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LEGENDA Gli itinerari sono stati tutti percorsi o controllati da chi li descrive, le informazioni e i dati riportati possono essere però soggetti a cambiamenti per fattori esterni non prevedibili e che si potrebbero verificare. Eventi meteorici intensi, fenomeni di dissesto o l’intervento dell’uomo possono modificare anche radicalmente le condizioni e le caratteristiche del tracciato. Gli itinerari sono organizzati e suddivisi per aree geografiche omogenee, in modo tale da facilitare la lettura e la scelta del percorso più adatto alle aspettative di ciascuno. Ogni itinerario, con le eventuali varianti, viene descritto in una scheda numerata progressivamente. Le informazioni relative ad ogni itinerario sono così organizzate: Fascetta orizzontale d’apertura: numero progressivo, provincia, area geografica, titolo dell’itinerario. Fascetta verticale sinistra: provincia, area geografica, titolo dell’itinerario, numero progressivo. Colonna verticale sinistra: contiene informazioni tecniche fondamentali per inquadrare velocemente l’itinerario. Colonna verticale destra: contiene alcune note tecniche, la descrizione dettagliata del percorso e il profilo altimetrico. Pagina a fronte: Planimetria con elenco delle località attraversate. Grazie a questa organizzazione dei dati e delle informazioni, sarà possibile inquadrare velocemente le caratteristiche della proposta e verificare se è adatta alle proprie aspettative, alla propria preparazione e al tipo d’impegno richiesto. Quindi verificare innanzitutto lo stile dell’itinerario che, combinato alla difficoltà tecnica e all’impegno fisico, unitamente ai parametri relativi al dislivello e al tempo di percorrenza, vi permetterà con immediatezza di inquadrare la proposta che state per leggere e comprendere se il tracciato è in sintonia con quanto state cercando. Si consiglia di affrontare gli itinerari in base alle

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proprie capacità in modo tale da non trovarsi in condizioni pericolose, che pregiudicherebbero la sicurezza e il divertimento durante la vostra escursione. Dopo avere scelto lo stile dell’itinerario che desiderate percorrere, valutate con attenzione la difficoltà tecnica e l’impegno fisico, i cui valori sono riferiti ad un biker abituato a percorrere itinerari di mountain-bike in ambiente montano. Quindi, se siete abituati a tracciati collinari, è consigliabile iniziare dai percorsi più facili, in modo tale da farvi un’idea del grado di difficoltà dichiarato in relazione alle vostre aspettative e orientare di conseguenza la propria scelta nell’individuare gli altri itinerari da percorrere. TITOLO ITINERARIO Generalmente prende spunto dal toponimo della cima o del colle raggiunto, altre volte prende il nome dalla denominazione popolare dei luoghi attraversati o dallo stile dell’itinerario anche con invenzioni fantasiose. COLONNA VERTICALE DI SINISTRA Tipo di fondo In una mascherina si individuano le percentuali dei tipi di fondo del percorso, in modo tale da fornire informazioni preziose per inquadrare le caratteristiche dell’itinerario. Ad ogni tipo di fondo corrisponde un colore, che viene poi utilizzato nella planimetria e nel profilo. In alcune situazioni dove vi è una continua alternanza di fondi differenti troverete indicato il tipo predominante. ciclabile in sede propria strada asfaltata strada cementata strada sterrata mulattiera sentiero impianto di risalita Bellezza Si tratta di un parametro indubbiamente soggettivo, ma che può dare un’idea della


varietà della traccia percorsa e dei paesaggi attraversati, nonché della soddisfazione che proverete al termine del giro. Non fatevi trarre in inganno se vedete una sola stellina, non vuole dire che l’itinerario è brutto, ce ne siamo guardati bene dal consigliarvi pedalate “brutte”. Tutte le proposte meritano e hanno un loro fascino, talune sono deliziose, ma durano quanto un battito d’ali, altre invece hanno un sapore più deciso ed alcune lasciano addirittura un piacevole retrogusto che dura nel tempo. Se non si fosse capito, pedalare per me è un po’ come bere e mangiare, vi consiglio di assaggiare tutte le portate del nostro menù, e per guidarvi nella scelta del tipo di piatto che andrete a gustare vi aiuto con le stelline, all’inizio di ogni proposta. Ne troverete da una a quattro per dirvi che: 1 su 4 - Preparatevi per un delizioso spuntino 2 su 4 - Questo è molto di più che un assaggio 3 su 4 - Assolutamente da gustare per la varietà di sapori proposti 4 su 4 - Piatto da buongustaio che lascia sul palato un retrogusto durevole Stile itinerario Non indica la difficoltà dell’itinerario ma lo stile del percorso nonché la predisposizione psico-fisica con cui affrontarlo. È un parametro importantissimo per inquadrare la proposta e per poter leggere correttamente gli altri valori, soprattutto quelli legati alla difficoltà tecnica e fisica. I confini tra queste categorie stabilite arbitrariamente per facilitare la lettura e la scelta della traccia da percorrere, restano comunque labili, soprattutto in relazione all’evoluzione tecnica delle biciclette che sono sempre più leggere e performanti, agili in salita e divertenti in discesa. ALL - Per tutti Piste ciclabili e percorsi sterrati che non richiedono alcun impegno tecnico, anche se non escludono un minimo di allenamento per essere effettuati. Non sono richieste un’attrezzatura ed una bicicletta particolare, il casco però è sempre consigliato.

XC – Cross country Meglio essere allenati Itinerario che richiede prevalentemente polmoni e gambe, e presenta in modo occasionale sezioni tecniche impegnative o brevi tratti da superare bici alla mano. Meglio avere una bicicletta robusta anche con escursioni delle forcelle non abbondanti. Il casco come sempre è d’obbligo. FR – Free ride Meglio non improvvisare Itinerario che richiede abilità nella guida su terreno tecnico, sia in salita che in discesa, alcune salite non escludono tratti a piedi. Si consiglia una bicicletta full meglio se dotata di buone escursioni degli ammortizzatori. Il casco integrale è facoltativo, si consigliano vivamente ginocchiere e gomitiere. AM – All mountain Molto meglio non improvvisare Itinerario che richiede abilità ed esperienza nel sapersi muovere ed orientare in ambiente montano. Questo tipo di proposta richiede sia gambe che polmoni ed abilità nella guida sia in salita che in discesa. I tratti in salita da affrontare a piedi, con la bici da spingere e/o portare, sono molto frequenti. Si consiglia una bicicletta biammortizzata ma non eccessivamente pesante e come al solito casco, protezioni ed uno zainetto. ALP – Ciclo alp Solo per appassionati Anche qui serve esperienza e capacità di muoversi ed orientarsi in ambiente alpino. Itinerario prettamente cicloalpinistico in cui si devono affrontare tratti di sentiero esposti e, a volte, attrezzati per brevi tratti con cavo metallico da usare come passamano. In queste proposte portare la bicicletta sulle spalle è una certezza e lo si deve fare per tratti e dislivelli significativi, anche se limitatamente alla salita. Mentre per la discesa si è cercata la soluzione che, compatibilmente con la difficoltà tecnica che il biker è in grado di affrontare, limitasse al minimo i tratti da percorrere a piedi. Casco, protezioni, zaino e indumenti adatti per la quota, come al solito, sono d’obbligo.

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DH – Down hill Abbiamo pure scomodato questa categoria per alcune discese specifiche presenti nei due Bike park presenti in alta Valle Seriana. Periodo di percorrenza Indica il periodo ritenuto ottimale per la percorrenza dell’itinerario, valutando le temperature, lo stato d’innevamento, la quantità di fogliame sul sentiero. In ogni caso si tratta di un indice soggettivo e che risente molto dell’andamento stagionale e delle caratteristiche del fondo dei sentieri percorsi (drenaggio, pietrosità, rocciosità,…) Punto di partenza - QRCode Viene indicata la località di partenza, la sua altitudine e le coordinate geografiche per il GPS. Per la localizzazione geografica si rimanda alle differenti mappe d’unione che riportano l’indicazione di tutte le località di partenza. Viene inserito il QRcode che rimanda alle coordinate geografiche del punto da cui partire, da impostare nel navigatore. Quota massima raggiunta La quota massima raggiunta è un dato di fondamentale importanza in quanto le variazioni climatiche diventano più brusche all’aumentare della quota. In caso di tempo incerto o basse temperature saranno da preferire gli itinerari che si sviluppano a quote più basse. Nelle torride giornate estive, salire in quota sarà invece fonte di refrigerio. Dislivello positivo Il dislivello totale di ogni itinerario si riferisce alla somma reale di tutti i metri di salita, compresi quelli dei sali-scendi: per questo motivo il dato è spesso superiore alla somma dei dislivelli delle salite principali. Per il calcolo si è utilizzato il dato fornito dal GPS, debitamente arrotondato. Il dislivello reale, assieme al tempo medio di percorrenza, è tra i dati più indicativi per valutare la durezza di un tracciato.

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Distanza Lunghezza in chilometri del tracciato, dal punto di partenza a quello di arrivo. I dati sono stati calcolati con l’ausilio del GPS. Lo sviluppo chilometrico del percorso è facilmente riconoscile dall’altimetria che accompagna la descrizione di ogni itinerario. Chi utilizzasse il ciclo-computer, tenga presente che le misurazioni con questo strumento possono differenziarsi da quelle rilevate con il GPS anche del 10%. Tempo di percorrenza Tempo che un biker mediamente allenato impiega per percorrere l’itinerario, comprese le pause per fotografare, ammirare il paesaggio e ristorarsi velocemente. Essendo comunque un parametro molto variabile, oltre le 3 ore abbiamo individuato due intervalli di tempo: mezza giornata da 3 a 6 ore e giornata intera oltre le 6 ore. In ogni caso si tratta di valori indicativi, biker veloci ed allenati possono impiegare anche meno del tempo minimo stabilito; così come con condizioni di fondo bagnato, innevato e meteo avversa questo valore può aumentare sensibilmente. Valutando il chilometraggio e l’altimetria ognuno potrà tarare questo dato in base alle proprie caratteristiche. Difficoltà tecnica Il parametro si articola su cinque valori: nulla, bassa, media, impegnativa, estrema. Per una migliore comprensione consultate la tabella pubblicata nelle pagine a seguire. Questo parametro, pur cercando di essere oggettivo e strettamente legato alle caratteristiche del tracciato e del suo fondo, è da leggere congiuntamente con lo stile dell’itinerario. Se percorriamo un itinerario in stile XC con un livello di difficoltà tecnica impegnativa con una bella bici da enduro/ free ride il livello tecnico risulterà ridotto e viceversa. In ogni caso la valutazione si riferisce a condizioni di sentiero asciutto. Con pioggia o terreno umido, soprattutto nella fascia prealpina su rocce calcaree, le difficoltà aumentano esponenzialmente rispetto a quanto indicato.


Impegno fisico Il parametro si articola su cinque valori: nullo, basso, medio, impegnativo, estremo. Si tratta del livello di allenamento fisico richiesto, ad un biker mediamente allenato ed esperto, per affrontare il percorso proposto. Il dato è legato sia alla durata dell’itinerario sia alla difficoltà delle salite e delle discese. La durata dei tratti di bici a spinta o a spalla non farà altro che aumentare questo impegno. Ciclabilità in salita ed in discesa Il valore indica la percentuale, calcolata sullo sviluppo complessivo del percorso, che è possibile effettuare in sella da un biker con una buona tecnica, mediamente allenato ed esperto. Ovviamente anche questo parametro è da leggere in relazione allo stile d’itinerario: se deciderete di scendere da un itinerario stile AM o ALP, caratterizzato da una difficoltà tecnica impegnativa, ed il vostro mezzo è una front da cross country, o siete dei fuoriclasse o la ciclabilità in discesa calerà drasticamente. Infine riteniamo che in salita spingere e portare la bicicletta sia accettabile anche per lunghi tratti, purché la discesa sia remunerativa e totalmente o quasi in sella. Troverete infatti itinerari con valori di ciclabilità in salita decisamente imbarazzanti, non scandalizzatevi ed andate a provarli ugualmente e poi mi direte se la discesa è stata di vostro gradimento. E-bike La bici a pedalata assistita ormai non è più un fenomeno, ma una realtà in grande crescita. Molti sono i motivi per considerare la “mtb elettrica” non una valida alternativa alla mountain bike tradizionale ma un’opportunità per l’accessibilità a questo sport e soprattutto per il turismo che trae vantaggio dagli effetti ecumenici di questo portentoso mezzo che ampia la platea dei turisti biker e amplia anche il divertimento e gli spazi che si possono coprire. Nel caso specifico di questa guida, gli autori hanno utilizzato bici tradizionali, quindi i dati riportati si riferiscono a una percorrenza interamente pedalata.

Per dare un’indicazione a chi preferisce affrontare la salita con un “contributo elettrico” questa icona indica se la gita è adatta a un e-bike, tenendo conto delle diverse necessità. Il peso maggiore è da considerare qualora la si dovesse sollevare. Rifugi Punti di Ristoro Indicazione dei rifugi e dei punti di ristoro incontrati nell’itinerario in oggetto. Dove possibile vengono indicati puntualmente. Generalmente non sono indicati bar, ristoranti e negozi incontrati nei paesi attraversati. Fonti d’acqua Sono indicati i punti di approvvigionamento idrico. COLONNA VERTICALE DI DESTRA TESTO PRINCIPALE Descrizione itinerario Consigli, note e avvertimenti utili per affrontare i singoli percorsi proposti. Vengono qui evidenziati i potenziali punti pericolosi, la tipologia del fondo incontrato, la possibilità di effettuare varianti interessanti e ogni altra informazione degna di nota. Lo spazio maggiore è occupato da una descrizione accurata del percorso. Profilo altimetrico Permette di apprezzare la lunghezza e le pendenze del percorso, nonché i cambi dei differenti tipi di fondo e la distribuzione delle salite e discese. PAGINA A FRONTE Planimetria Permette di visualizzare lo sviluppo del percorso e l’alternarsi dei differenti tipi di fondo, i numeri evidenziano le località attraversate. Ovviamente non può essere esaustiva per la preparazione e l’effettuazione della gita e quindi si consiglia di utilizzare la cartografia indicata, o meglio ancora, per chi fosse dotato di GPS, scaricare la tracce dal sito www. versantesud.it rielaborarle come meglio credete sul computer e caricarle sul dispositivo GPS.

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26 T2: sentiero largo, pendenza media (dal 20% al 30%), rampe assenti, ostacoli facili (pietre con diametro inferiore a 5cm), gradini facili

T3: sentiero stretto (<50cm), pendenze forti (>30%), rampe facili o brevi sezioni complesse, pochi (<10) ostacoli difficili (radici, passaggi stretti <30cm, pietre di diametro da 5 a 15cm) gradini difficili (ad angolo acuto, alti, in sequenza, con uscita stretta o curva)

T4: sentiero stretto, forte pendenza, rampe lunghe e ripide, molti (>10) ostacoli difficili (passaggi stretti >30cm, tratti rocciosi, corti passaggi trialistici), numerosi ostacoli difficili, pochi (<10) ostacoli molto difficili o trialistici (rocce, forte pendenza in uscita, tornantini ripidi e precisi da fare in nosepress)

T5: pendenza estrema, lunghi passaggi trialistici, molti ostacoli (>10) da affrontare con tecnica trialistica

Facile: sentiero largo, pendenza media (dal 20% al 30%), rampe assenti, ostacoli facili (pietre con diametro inferiore a 5cm), gradini facili

Media: sentiero stretto (<50cm), pendenze forti (>30%), rampe facili o brevi sezioni complesse, pochi (<10) ostacoli difficili (radici, passaggi stretti <30cm, pietre di diametro da 5 a 15cm) gradini difficili (ad angolo acuto, alti, in sequenza, con uscita stretta o curva)

Difficile: sentiero stretto, forte pendenza, rampe lunghe e ripide, molti (>10) ostacoli difficili (passaggi stretti >30cm, tratti rocciosi, corti passaggi trialistici), numerosi ostacoli difficili, pochi (<10) ostacoli molto difficili o trialistici (rocce, forte pendenza in uscita, tornantini ripidi e precisi da fare in nosepress)

Estrema: pendenza estrema, lunghi passaggi trialistici, molti ostacoli (>10) da affrontare con tecnica trialistica

Scala francese VTT T1: sterrata, sentiero largo (>50cm), pendenza debole (<20%), rampe e ostacoli assenti (percorso liscio), curve larghe

Nulla: sterrata, sentiero largo (>50cm), pendenza debole (<20%), rampe e ostacoli assenti (percorso liscio), curve larghe

VERSANTE SUD

Scala DE-AU S0: sentieri poco ripidi, svolte semplici, accessibili a chiunque S1: sentieri più impegnativi ma con fondo non sdrucciolevole e assenza di gradini S2: presenza di tratti sdrucciolevoli e di qualche gradino

S3: terreno perlopiù sdrucciolevole, gradini più tosti ("a misura di corone"), svolte impegnative

S4: terreno ripido e sdrucciolevole, svolte impegnative che richiedono tecniche trialistiche

Scala italiana CAI TC: (turistico) percorso su strade sterrate dal fondo compatto e scorrevole, di tipo carrozzabile

MC: (per cicloescursionisti di media capacità tecnica) percorso su sterrate con fondo poco sconnesso o poco irregolare (tratturi, carrarecce...) o su sentieri con fondo compatto e scorrevole BC: (per cicloescursionisti di buone capacità tecniche) percorso su sterrate molto sconnesse o su mulattiere e sentieri dal fondo piuttosto sconnesso ma abbastanza scorrevole oppure compatto ma irregolare, con qualche ostacolo naturale (per es. gradini di roccia o radici)

OC: (per cicloescursionisti di ottime capacità tecniche) come sopra ma su sentieri dal fondo molto sconnesso e/o molto irregolare, con presenza significativa di ostacoli

EC: (massimo livello per il cicloescursionista... estremo! ma possibilmente da evitare in gite sociali) percorso su sentieri molto irregolari, caratterizzati da gradoni e ostacoli in continua successione, che richiedono tecniche di tipo trialistico

Difficoltà tecnica di discesa: i gradi sono basati sui seguenti parametri: fondo, pendenza, rampe, ostacoli, gradini.

Informazioni sulla consultazione della guida e una corretta lettura degli itinerari


La dura salita

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1

VALLE SABBIA

SAN BARTOLOMEO E IL PISTINO DI ALBY Ciclabile Strada asfaltata Strada lastricata/cementata Strada bianca/sterrata Mulattiera Sentiero Impianti di risalita Eventuali varianti al percorso

0% 65% 0% 4% 12% 18% 0% 0%

ÙÙÙÙ bellezza

FR

stile itinerario

SEMPRE

periodo di percorrenza

N45° 32.906’ E10° 23.652’ punto di partenza/arrivo

930 m

quota massima

900 m

dislivello positivo

26 km distanza

4h

tempo di percorrenza

ÙÙÙÙ difficoltà tecnica

ÙÙÙÙ

Questo itinerario lo devo assolutamente dedicare al mio grande amico Alby. Il motivo è molto semplice. Alby abita proprio in questa zona e con gli anni si è ricavato una sorta di tour personale dove si allena e dove ha potuto scegliere le discese più idonee alle sue caratteristiche. Quando me lo mostrò per la prima volta rimasi sorpreso dalla qualità e dalle differenti tipologie di trail che era riuscito ad “assemblare”, passando dal tratto freeride al tratto flow, per tornare sul rock n’ roll quindi al vertical ed infine ai punti tecnici dove far scorrere la propria MTB. Direi una sorta di “perfezione” Serlese, visto che vi porteremo sull’Altipiano di Cariadeghe a Serle (BS). DESCRIZIONE ITINERARIO. Partiamo nel comodo parcheggio di Nuvolento nei pressi della rotonda adiacente al supermercato. Procediamo su strada secondaria fino all’inizio della salita che ci condurrà nella frazione di Marguzzo (1) (440 m). Noterete una piccola chiesetta, quella di San Martino e poco dopo inizia una mulattiera che vi condurrà, attraversando le cave del marmo del Monte Cavallo, in quel di Serle. Proseguendo su strada asfaltata arriverete nei pressi di una fontanella d’acqua in prossimità della Casa dei Serlesi (2) (660 m). Qui potrete dissetarvi perchè poi non troverete altri fonti fino a fine tour. Proseguiamo in direzione nord con la pendenza leggermente in aumento. Il Rifugio degli Aplini Di Serle (3) (800 m) sarà il prossimo punto di riferimento prima di entrare ufficialmente nella zona pic nic dell’Altopiano di Cariadeghe. Una comoda strada bianca, in un ambiente affascinante, vi porterà al Caalì de Val Surde (4) (890 m). Ora svoltiamo a sinistra imboccando il trail tipico freeride che con un paio di up & down ci permetterà di arrivare al parcheggio di San Bartolomeo. Ci siamo quasi. Inizia ora il tratto della Via Crucis, una veloce mulattiera con meta finale in cima al monte San Bartolomeo dove ammirerete il bellissimo Monastero di San Barto-

impegno fisico

99%

ciclabilità in salita

100%

930 m

4 3

800 m

6 7

700 m

2

ciclabilità in discesa

Sì - No

600 m

e-bike

500 m

Rigufio Alpini Serle/Rifugio Alpini Di Vallio

400 m

rifugi

5

8

1

9

300 m

10

Serle fonti d’acqua

28

200 m

0 km

5

10

15

20

25,375


930

Monte Fontanelle 

933

4 Caalì De Val Surde 3

877

Monte Tre Cornelli

Monte Olivo Rifugio Alpini di Serle

Monte Zucco

679

Monte Tesio

985

Ex Monastero di 5 San Bartolomeo  933

Monte San Bartolomeo

Via Pra Di Bogno 7

6

Sabbioni Casa Strubiana

2

Casa dei Serlesi

Pistino di Alby 9

8

Sentiero Del Carso Bresciano 10

1 Marguzzo

Pospesio

466

Monte Rosa

345

Monte Sapone

Park Tour Alby

P

29


10

VALLE SABBIA

MONTE MAGNO SUPERENDURO Ciclabile Strada asfaltata Strada lastricata/cementata Strada bianca/sterrata Mulattiera Sentiero Impianti di risalita Eventuali varianti al percorso

ÙÙÙÙ bellezza

FR

stile itinerario

SEMPRE

periodo di percorrenza

N45° 35.055’ E10° 26.549’ punto di partenza/arrivo

711 m

quota massima

1000 m

dislivello positivo

27 km distanza

4h

tempo di percorrenza

ÙÙÙÙ difficoltà tecnica

ÙÙÙÙ

0% 40% 10% 1% 11% 38% 0% 0%

Ecco a nostro modo di vedere l’ennesimo tour perfetto sul Monte Magno, nella bassa Valle Sabbia. In questo itinerario troverete tutto ciò che rende un giro affascinante e avvincente. Ovvero panorami, sentieri spettacolari, discese flow e rock n’roll e soprattutto la bellezza della natura. Si può fare tutto il tempo dell’anno perché fondamentalmente non si sale mai sopra i 700 mt di altitudine. Mi raccomando solo una cosa: nel periodo di caccia passerete vicino ad alcune poste. Qui i cacciatori sono molto socievoli e di solito con la gentilezza del caso, ci lasciano passare senza problemi. Siate sempre rispettosi nei loro confronti perché alla fine sono li anche loro per una passione, diversa dalla nostra, ma pur sempre una passione. DESCRIZIONE ITINERARIO. Partiamo dal parcheggio di Sopraponte a Gavardo, dove potrete lasciare la macchina. Passiamo per il centro di Gavardo sul ponte del Fiume Chiese (1) (195 m) e saliamo su asfalto da Sopraponte, mai troppo battuto, fino alla Trattoria Al Cacciatore (2) (577 m). Qui ci sarà eventualmente la possibilità di prendere un sorso d’acqua presso il ristorante, nella fontanina adiacente. Proseguiamo ora verso sinistra per l’altopiano di Ere. Una salita cementata vi impegnerà per un centinaio di metri poi si addolcirà e vedrete davanti a voi uno scorcio del Garda Lake, nonché il monte Ucia e la base Militare di Serle. Proseguiamo su mulattiera in leggera discesa prima di prendere le bellissime creste dell’Ere libidinose da fare nelle giornate limpide con lo skyline che vi farà tornare subito il sorriso sulle labbra. Proseguiamo ancora in salita fino ad oltrepassare una sbarra verde: occhio che questo sarà il punti di incrocio del giro. Noi teniamo la destra all’andata e ci dirigiamo verso l’imbocco della prima discesa, la Corvino Dh (3) (690 m) che giungerà dopo un ultimo strappo. In questo punto è opportuno fermarsi per indossare le protezioni ma

impegno fisico

100%

700 m

100%

600 m

4

ciclabilità in salita

ciclabilità in discesa

5

3

6

7

8

2

500 m

Sì - No e-bike

400 m

Bussi/Cacciatore rifugi

300 m

Cacciatore fonti d’acqua

84

200,4 m

1 0 km

5

10

15

20

26,2


486

Monte Vergomasco

4

485

Monte Mignon

493

Monte Rasina 5 Salita Capanna Cugni

6 Capanna Cugni  703

Monte Ere

3 CORVINO DH

8 FONTE DH

Rifugio degli Alpini di Vallio Alpine

7 

Croce di Ere

727

Rocca di Bernacco

2

Trattoria Al Cacciatore

9 Terme di Vallio

Fiume

C h i es

Borzina 10

933

Monte Olivo

877

Monte Tre Cornelli

Gavardo

1

P

85

e


10 MONTE MAGNO SUPERENDURO VALLE SABBIA

soprattutto fare una foto ricordo che non dimenticherete facilmente. Davanti voi un panorama spettacolare con le Prealpi, i monti del Garda ed il maestoso Monte Baldo. Via ora si scende. Una prima scalinata fatta da pioli in legno verticale poi tutto flow da guidare fuori e dentro dal bosco sino all’abitato di Cagnatico (4) (370 m). Giù le protezioni, prendiamo un respiro a pieni polmoni, e partiamo con la seconda salita. Sarà intensa ve lo dico subito ma ben presto la dimenticherete per quello che vedrete dopo. Inizia in ombra e poi prosegue a sole, cementata ma tutta pedalabile. Proseguite seguendo bene la traccia fino al bivio di Capanna Cugni. Superate la sbarra e con poche pedalate giungerete in questo posto meraviglioso. Non voglio descrivervi troppo la vista di cui godrete perché vorrei fosse una sorpresa..da non perdere. Troverete, alla sinistra di Capanna Cugni (5) (696 m) che in sostanza è un rifugio gestito dagli Alpini, un

sistema di tubetti a ventaglio che permette di individuare a colpo sicuro le cime che incorniciano la zona. Dal Monte Doppo al Baldo, passando per il Prealba, il Monte Palo, la Pezzeda, la Corna Blacca, la cima Caldoline, lo Zingla, lo Spino e il Pizzocolo. Sotto, oltre a Odolo ci sono Sabbio Chiese, Provaglio Valsabbia, le Pertiche, Mura, Preseglie, Bione e Agnosine. Il colpo d’occhio che può avere un falco quando si libera nel cielo. La Capanna Monte Cugni, inaugurata nel 2009, è una struttura che la locale sottosezione del Cai mette a disposizione degli amanti della montagna. Un’ampia tettoia in legno con adiacente stanza-rifugio, dietro ci sono i bagni, poco distante altri porticati, più piccoli, uno ripara un caminetto e il supporto per le grigliate. Due anni di lavoro intenso, quello del Cai di Odolo, sodalizio forte dell’iscrizione di 112 soci. Per realizzare questa struttura posta a 655 metri di quota si sono dati da fare soprattutto Rino, Fausto, Sosta prima della discesa Ô

86


Alby sulla Corvino Dh

87


38

VALLE DEL GAVER

DAL BRUFFIONE AL DOSSO TRABACÙ Ciclabile Strada asfaltata Strada lastricata/cementata Strada bianca/sterrata Mulattiera Sentiero Impianti di risalita Eventuali varianti al percorso

ÙÙÙÙ bellezza

FR

stile itinerario

P-E-A

periodo di percorrenza

N45° 52.953’ E10° 27.093’ punto di partenza/arrivo

2211 m

quota massima

1200 m

dislivello positivo

26 km distanza

5h

tempo di percorrenza

ÙÙÙÙ difficoltà tecnica

ÙÙÙÙ

0% 28% 0% 0% 29% 44% 0% 0%

Questo tour è stato una piacevole scoperta per me grazie alla genialità di Alby e Luca che per primi l’hanno provato per servirmelo su un piatto d’argento affinché oggi lo possiate provare per capirne la bellezza estrema. In alcune occasioni eravamo saliti passando sotto il dosso Trabacù per un sentiero wild e ricollegarci al tour del Bruffione. Ma loro due hanno pensato bene di rimescolare le carte e con una giusta variante trovarselo in discesa. Questa è sempre stata la nostra forza come gruppo di amici: la ricerca continua di nuove varianti per migliorare e valorizzare sempre più la nostra terra. Ed oggi sono certo che abbiamo raggiunto un buon livello con una mappatura completa con soluzioni adatte a tutte le esigenze. Perché nella vita on bike non si smette mai di sognare nuovi orizzonti... .e qui ne vedrete delle belle! DESCRIZIONE ITINERARIO. Partiamo da Val Dorizzo, nei pressi del Camping Remal (1) (1.175 m). Saliamo su strada principale, poco battuta generalmente, in direzione Nord, seguendo il corso del fiume Caffaro, fino a raggiungere dopo circa 5 km il Ristorante Bruffione (2) (1.487 m). Ora svoltiamo a destra ed inizia la mulattiera “magica” tutta in sottobosco fino a raggiungere Vendolaro di Bruffione (3) (1.740 m). Dopo poche pedalate la valle si apre e ruscelli, vegetazione rigogliosa, pascoli erbosi con gli animali e le malghe saranno il quadro in cui dipingerete la vostra giornata. Proseguiamo sempre in salita e oltrepasseremo Malga Bruffione di Sotto (4) (1.780 m) e Malga Bruffione di Mezzo (5) (1.820 m). Iniziano ora i tornanti finali impegnativi che vi porteranno al Passo del Bruffione (5) (2.143 m) con il relativo Bivacco nel quale potersi fermare. Da li la vista sulla Val Aperta in Trentino sarà unica da rimanere senza fiato e parole. Torniamo in sella ed ora pedalerete su uno dei singletrack in quota più belli che esistano. Seguiremo tutto il crinale del Monte Brealone

impegno fisico

100%

2200 m

6

8

7

ciclabilità in salita

100%

ciclabilità in discesa

2000 m

5

1800 m

3 4

Sì - No e-bike

Albergo Blumobreak - Bar Bruffione rifugi

1600 m

2 1400 m

Val Dorizzo fonti d’acqua

228

9

1 1180 m

0 km

10 5

10

15

20

25,7


 2665

Monte Bruffione

 2582

Monte Boia

 2388

Punta della Ecie

Ristorante Bruffione

2

6 Passo di Bruffione Bivacco Passo Bruffione

 2242

5 Malga Bruffione di Mezzo

 2122

Dosso dei Laghi

 2265

7 Monte Brealone

Laghi di Bruffione

8

Fiu m

10

e C a f f aro.-

4 Malga Bruffione di Sotto Vendolaro di Bruffione 3 Trail n.413

Monte Pietra di Rasoio

Passo di Brealone 2143

a  2208

Dosso Trabacù

9 Trail n. 425  2096

Corno Balotto Alto

1

Val Dorizzo P

CAMPING REMAL

 2102

Dosso del Matto

 2172

Dosso Matti

229


38 VALLE DEL GAVER DAL BRUFFIONE AL DOSSO TRABACU’

230

e gradualmente incominceremo a vedere i laghi del Bruffione dall’alto. Giungerete al Passo Del Brealone (6) (2.143 m) in leggera discesa per poi risalire di circa 100 mt di dislivello proprio sotto il Dosso Trabacù (7) (2.208 m). Bene ci siamo... ora potrete riposarvi mentre vi preparate per la discesa sul Trail n.425 (8) (2.133 m) che

si aggancia al sentiero proveniente dal Passo delle Cornelle. Una prima parte Wild mi porta ad avvisarvi che sarà morbida e fluida ma con alcuni tratti esposti dove sarà bene contenere la velocità e non lasciarsi prendere dalla foga di arrivare per primi... La folta vegetazione, rigogliosa in questo tratto sotto le vostre ruote


grasse, nasconde qualche piccolo sasso. Occhi aperti senza nessuna ossessione ma solo per darvi il giusto consiglio. Arriveremo dopo questo trail mozzafiato nella valle incantata. Ora però deviamo verso sinistra e proseguiamo sul Trail n.413 (9) (1.751 m) in sottobosco con radici e rocce piatte fino quasi a valle. Si aprirà a cielo

aperto per arrivare al Fiume Caffaro (10) (1.350 m). Oltrepassiamo il ponte e un ultimo tratto di mulattiera ci condurrà sulla strada asfaltata. Teniamo la sinistra verso valle ed in 5 minuti raggiungerete le vostre macchine.

Verso il Dosso Trabacù

Ô

231


54

VAL TROMPIA

MONTE ARIO E LA DISCESA F7 Ciclabile Strada asfaltata Strada lastricata/cementata Strada bianca/sterrata Mulattiera Sentiero Impianti di risalita Eventuali varianti al percorso

ÙÙÙÙ bellezza

AM

stile itinerario

P-E-A

periodo di percorrenza

N45° 47.353’ E10° 16.018’ punto di partenza/arrivo

1755 m

quota massima

1420 m

dislivello positivo

28 km distanza

5h

tempo di percorrenza

ÙÙÙÙ difficoltà tecnica

ÙÙÙÙ

0% 23% 0% 0% 35% 43% 0% 0%

Per questo tour mi servirebbero cento pagine almeno per descriverne la bellezza complessiva che vi avvolgerà durante ogni singola pedalata. Non siamo in trentino o in Austria, nemmeno in Svizzera. Ma quello che vedrete vi lascerà senza parole. Noi la consideriamo una delle zone più belle e panoramiche della nostra terra e dalla cima del Monte Ario, che raggiungerete con un po’ di portage, ammirerete: Monte Guglielmo, Maniva, Dosso Alto, Corna Blacca, Monte Baldo, Pizzocolo, Monte Magno, Maddalena e tutte le prealpi Bresciane. Seppur non superando i 1.755 m la vetta è sgombera da ostruzioni naturali quindi lo skyline sarà completamente pulito e nelle giornate limpide la visuale sarà estremamente spettacolare. DESCRIZIONE ITINERARIO. Giunti nel paese di Bovegno, lasciamo le macchine nel parcheggio in via Cà de le Bachere. Saliamo quindi su asfalto sul tratto Forno – Ludizzo. passando per la Val Sorda, arriveremo ad un bivio dove terremo la destra iniziando una comoda mulattiera pedalabile che vi condurrà, prima verso Segonasso e Pesolino (1) (785 m), quindi verso la chiesa di San Lorenzo Martire (2) (737 m), poco prima dell’abitato di Irma, il comune della provincia di Brescia con il minor numero di abitanti. Sono circa 135 ad oggi e fino al 1955 fece parte del Comune di Bovegno. Le prime testimonianze sul Comune di Irma risalgono al XII secolo quando la sua denominazione era Herma. È probabile che la posizione isolata della città ne abbia ispirato la denominazione. Irma, infatti, potrebbe essere la trasformazione dal latino di “erema” con il passaggio da e a i, che significa “eremo”. Il suolo montuoso è costituito da calcari e dolomiti del Muschel Kalk che possono essere usati come calce e offrono grandi varietà di marmi grigi, scuri, variegati e picchiettati. Vi si trovano anche porfidi e serpentini. Insomma... un posto magico, l’ennesimo. Riprendiamo a salire seguendo le indicazioni

impegno fisico

99%

ciclabilità in salita

100%

6

1720 m 1600 m

7 5

ciclabilità in discesa

Sì - No e-bike

La Cascata

8

1400 m

3 1200 m

4

9

1000 m

10 1

rifugi

2

Bovegno/Irma fonti d’acqua

310

594,4 m

0 km

5

10

15

20

27,8


 1010

Cima Sorti

 1189

Dosso d’Apice

 1546

P

Monte Visigno destra f5 - sinistra f7 8 Malga Confine

1 Pesolino 9

Passo del Cavalletto 1202

10

 1700

Dosso Falcone

 1755

3 Vezzale

Ronco

inizio tratto spinta

6 Monte Ario

Malga Croce

destra sentiero f7

Chiesa di San Lorenzo Martire

7 Pian del Bene

2

Malga Pian del Bene di Sotto 5

Irma

Passo delle Piazze 1222

4 PANORAMA

 1151

Castello dell’Asino

 1256

Monte Ligone

 1256

Monte Ligone

 1213

Monte Abbio

985

Poggio del Termine

311


54 MONTE ARIO E LA DISCESA F7 VAL TROMPIA

312

sempre per il Monte Ario. In località Vezzale (3) (1.180 m) la strada diventa nuovamente mulattiera. Arriveremo velocemente al Passo della Piazze (4) (1.222 m): qui guardando alla vostra destra noterete un casolare, fienile dove con poche pedalate potrete andare a scattare una foto ricordo da non perdere con il panorama attorno impeccabile. Ritorniamo al passo per scendere leggermente sul sentiero di fronte a noi che a breve torna a salire. Una serie di tornanti sotto il Monte Forca e poi il cielo si aprirà di nuovo maestoso davanti a noi. L’apice della bellezza in questo tratto giunge alla Malga Pian del Bene di Sotto (5) (1.494 m). La Corna Blacca di fronte è spettacolare e vi sembrerà di toccarla con le dita. Nel frattempo, in primavera perlomeno,

noterete distese di viole, primule, ellebori, bucaneve e crochi bianchi e viola, con i pistilli gialli a fare da contorno a questo quadro. Una serie di colori indimenticabili. Proseguiamo verso destra con indicazione Pian del Bene Pezzeda sino ad una baita pastorizia con una pozza d’acqua vicina. In questo punto siamo circa 1.500 m e la cima del Monte Ario è 1.755 m. Dovremo scendere dalla mtb dopo poco e spingerla fino a 1.600 m. Da questo punto non ci sono altre possibilità: la bici va spallata per gli ultimi 20 minuti almeno, però credetemi ne varrà la pena. Prendetevi il vostro tempo e portate a termine questa fatica. La croce davanti a voi diventerà sempre più grande sino a quando un polacchino bianco azzurro del 3V indicherà la fine del tratto a spalla. Potrete ri-


salire e terminare gli ultimi metri in sella. Da questo istante ogni fatica sarà dimenticata. Vi girerete attorno a 360° rimanendo sbalorditi da tutta questa immensa bellezza. Fermatevi, prendete il vostro momento, chiudete gli occhi e fatevi accarezzare dalla magia del Monte Ario (6) (1.755 m). Appena sarete pronti preparatevi per la discesa infinita di circa 10 km totali: uno sballo. La prima parte sarà in cresta sul Monte Ario dal versante sud, passando anche per il Monte Campello: fate attenzione a questo primo tratto, l’unico direi della giornata. Giunti a Pian del Bene (7) (1.515 m), teniamo la destra e seguendo il sentiero passeremo malga Croce. Poco dopo ci sarà il passo Croce, che è il punto dove scegliere se finire sulla discesa F5 o F7. Noi te-

niamo la sinistra per quest’ultima. Incrociamo Malga Confine (8) (1.372 m) e finalmente Passo del Cavalletto (9) (1.202 m). Ora il singletrack è più selvaggio e spettacolare, con qualche rilancio, passando per le Bumaghe e Ronco (10) (859 m). Può darsi, che in alcuni momenti dell’anno, ci possano essere molte foglie sul tracciato in questo punto: abbiate pazienza ma il foliage bresciano si manifesta così, nella naturale semplicità in cui lo troverete. Incroceremo la parte fatta all’andata ma questa volta, teniamo la direzione verso valle deviando a destra, raggiungendo il parcheggio dove abbiamo lasciato le macchine. Sarete soddisfatti e sappiate che avrete portato a temine uno dei tour panoramici più belli della nostra provincia di Brescia. Tratto a spalla verso la cima

Ô

313


84

VALCAMONICA

ANTICIMA DEL GAVIA E IL GALLO TRAIL Ciclabile Strada asfaltata Strada lastricata/cementata Strada bianca/sterrata Mulattiera Sentiero Impianti di risalita Eventuali varianti al percorso

ÙÙÙÙ bellezza

FR

stile itinerario

P-E-A

periodo di percorrenza

N46° 17.906’ E10° 30.344’ punto di partenza/arrivo

3030 m

quota massima

1500 m

dislivello positivo

XX km distanza

5h

tempo di percorrenza

ÙÙÙÙ difficoltà tecnica

ÙÙÙÙ

0% 46% 0% 0% 40% 14% 0% 0%

Siamo giunti al tour dei tour durante il quale avrete modo di salire lassù dove solo pochi in sono stati e dove la nostra terra raggiunge il punto massimo a 3.030 m raggiungibile con la mtb. Sarete in paradiso trasportati da mille emozioni on bike che vi ruberanno ogni pensiero possibile davanti alla vista di così tanta bellezza. Affrontare un mostro sacro come il passo Gavia è già una buona impresa ma raggiungere l’anticima dell’omonimo monte lo sarà ancor di più. State certi che dopo aver effettuato questo giro avrete capito il perché amo e tutti noi amiamo così tanto la nostra terra. DESCRIZIONE ITINERARIO. Salire al passo Gavia non è da tutti. Non solo perché parliamo di alta montagna, ma perché sapete benissimo che superata una certa altezza le condizioni posso cambiare da un momento all’altro e nello stesso tempo vi affaticate molto più velocemente. Abbiamo scelto di partire da Santa Apollonia per avere un approccio più modesto all’inizio e tenere le forze per il gran finale. Ciò premesso mi permetto di dire che su questo passo è stata scritta la storia. Il passo Gavia, che collega la val Camonica e la Valtellina, è uno dei grandi passi su cui è stata costruita la storia recente del giro. Coi suoi 2.621 m di altezza è uno dei valichi alpini più alti d’Europa. La lunghezza, le pendenze medio alte e l’importante dislivello ne fanno un tracciato molto spettacolare fin dalla sua prima apparizione nel Giro d’italia nel 1960. Il versante Bresciano presenta una salita più difficile rispetto a quello Valtellinese. Partendo da Ponte di Legno si sale per circa 18 km, la pendenza media è del 7,9%, quella massima arriva al 12% per un dislivello di circa 1.380 m. Vincenzo Torriani, patron del giro d’Italia a quell’epoca, il 7 giugno 1960, consegnò alla storia del ciclismo una salita dal sapore eroico, una mulattiera prestata per l’occasione alla carovana rosa. Quella mattina, sulla strada, regnavano neve, fango, detriti. Torriani valutò a lungo

impegno fisico

99%

ciclabilità in salita

3033 m

3

2800 m

99%

4

2

ciclabilità in discesa

Sì - No

5 6

2400 m

1

7

e-bike

Rif. Bonetta

2000 m

rifugi

S. Apollonia fonti d’acqua

492

1585 m

8 9 10 0 km

5

10

15

20

26,2


4

 3220

Monte Gavia

Lago Bianco Passo di Gavia 5 2 Rifugio Bonetta

3

 1525

Corno dei Tre Signoro

Madonna delle Vette

Lago Nero

8

7

6 n.157

 3022

Monte Gaviola

GALLO TRAIL

1 Galleria  3141

Cima Caione  2643

Punta di Monticelli

 2861

Cima delle Graole 9

Case Pradazzo Case degli Orti

10 Case Silizzi  3087

Piramide i Somainbosco

P

Osteria Rifugio Al Pietrarossa

493


84 ANTICIMA DEL GAVIA ED IL GALLO TRAIL VALCAMONICA

494

se cancellare o meno la tappa ma il lavoro degli alpini fu decisivo. Il protagonista fu il ventitreenne Imerio Massignan, partito come un pazzo sulla discesa del Tonale, fino a raggiungere Van Looy. Nei diciassette chilometri di ascesa, con pendenze che toccano il 16%, scollinò per primo, fermato prima del traguardo soltanto da tre forature e da Charly Gaul, il lussemburghese che volava in salita e, per una volta, riuscì ad aggiudicarsi la vittoria con un assolo in discesa verso Santa Caterina Valfurva. Con il tubolare sgonfio e il morale sotto i tacchi, l’atleta della Legnano era stato il vincitore morale di una frazione destinata a sparire dalle mappe del giro per altri 28 anni. Nel 1988 si tornò sul Gavia per la seconda volta. Una tempesta di neve e temperature rigidissime resero la gara una vera e

propria corsa ad eliminazione. L’olandese Van der Velde in fuga, coperto solo dalla propria maglia ciclamino, dovette fermarsi sul tracciato per non rischiare l’assideramento. Lo statunitense Hampsten costruì qui la vittoria finale del Giro riuscendo a tenere la ruota del vincitore di tappa Breukink fino quasi all’arrivo. Il vantaggio accumulato sulla maglia rosa di Franco Chioccioli fu infatti di quasi 5 minuti, ma il corridore americano sfinito dovette essere portato sul podio di peso, praticamente incapace di reggersi in piedi. Ma il passo Gavia è anche storia della prima guerra mondiale. Il 1917 si era chiuso con lo sfondamento del fronte a Caporetto: le notizie portate dai soldati che tornavano sulle Alpi dalle licenze avevano ingenerato la diffusa preoccupazione che la guerra fosse perduta. Momento di relax a 3.000 metri

Ô


Gallo Trail

495


© Romano Artioli

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