CORSICA GR 20

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LUDOVICO BIANCIARDI

CORSICA GR 20

16 tappe, 16 varianti e 16 percorsi ad anello

EDIZIONI VERSANTE SUD | COLLANA LUOGHI VERTICALI | TREKKING


Prima edizione Aprile 2022 ISBN 978 88 55470 421 Copyright © 2022 VERSANTE SUD – Milano, via Rosso di San Secondo, 1. Tel. +39 02 7490163 www.versantesud.it I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Copertina

Salendo verso Bocca Muratello. © Ludovico Bianciardi

Testi

Ludovico Bianciardi

Fotografie

Ludovico Bianciardi

Cartine

Tommaso Bacciocchi. © Mapbox, © Open Street Map

Simbologia

Tommaso Bacciocchi

Impaginazione

Francesca Sarpi

Stampa

Press Grafica s.r.l. – Gravellona Toce (VB), Italia

Nota

Il trekking è un’attività potenzialmente pericolosa, chi la pratica lo fa a suo rischio e pericolo. Tutte le notizie riportate in quest’opera sono state aggiornate in base alle informazioni disponibili al momento, ma vanno verificate e valutate sul posto e di volta in volta, da persone esperte prima di intraprendere qualsiasi escursione.


LUDOVICO BIANCIARDI

CORSICA GR 20 16 tappe 16 varianti 16 percorsi ad anello

EDIZIONI VERSANTE SUD


SOMMARIO Lettura degli itinerari e legenda . . . . . . . . . . 6 Classificazione dei percorsi in base alla difficoltà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 Nota introduttiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 Brevi cenni della geologia della Corsica . . 16 Biodiversià e rete Natura 2000 . . . . . . . . . . 26 Flora della Corsica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34 La fauna della Corsica . . . . . . . . . . . . . . . . . 36 Pascolo brado e prodotti locali . . . . . . . . . . 38 La Corsica appunti antropologici . . . . . . . . 40

TAPPE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42

01. 02. 03. 04. 05. 06. 07. 08. 09. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16.

Calenzana – Ortu di u Piobbu . . . . . . . 44 Ortu di u Piobbu – Carrozzu . . . . . . . . . 50 Carrozzu – Haut Asco . . . . . . . . . . . . . . 64 Haut Asco - Tighiettu . . . . . . . . . . . . . . 78 Tighiettu – Ciottulu di i Mori . . . . . . . 104 Ciottulu di i Mori - Manganu . . . . . . . 110 Manganu – Petra Piana . . . . . . . . . . . 124 Petra Piana – L’Onda . . . . . . . . . . . . . 140 L’Onda – Vizzavona . . . . . . . . . . . . . . . 158 Vizzavona - Capanelle . . . . . . . . . . . . 180 Capanelle - Prati . . . . . . . . . . . . . . . . 194 Prati - Usciolu . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 208 Usciolu – Matalza . . . . . . . . . . . . . . . . 216 Matalza - Asinau . . . . . . . . . . . . . . . . . 230 Asinau – Paliri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 236 Paliri – Conca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 250

VARIANTI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42

2.1 3.1 4.1 4.2 4.3 6.1 7.1 8.1

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Cirque de Bonifatu . . . . . . . . . . . . . . . . 56 A Muvrella . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72 Cirque de la Solitude . . . . . . . . . . . . . . 86 Monte Cinto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94 Lac du Cinto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98 Paglia Orba e Capu Tafunatu . . . . . . . 118 Lac de Goria, Capitello e Melo . . . . . . 130 Monte Rotondo . . . . . . . . . . . . . . . . . . 146

8.2 Pointe de Pinzi Corbini . . . . . . . . . . . . 9.1 Monte D’Oro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9.2 Col de Vizzavona . . . . . . . . . . . . . . . . . 10.1 Punta dell’Oriente . . . . . . . . . . . . . . . . 11.1 Monte Renoso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13.1 Monte Alcudina . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15.1 Aiguilles de Bavella . . . . . . . . . . . . . . 16.1 Punta Tafunata di i Paliri . . . . . . . . . .

150 166 174 186 200 222 242 256

ANELLI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 266

01. 02. 03. 04. 05. 06. 07. 08. 09. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16.

Anello A Muvrella . . . . . . . . . . . . . . . . Anello Lac de Nino . . . . . . . . . . . . . . . Anello Lac de Goria, Capitello e Melo Anello Col de Vizzavona . . . . . . . . . . . Anello Monte D’Oro . . . . . . . . . . . . . . Anelli Cozzano – Zicavo . . . . . . . . . . . Anello Calasima . . . . . . . . . . . . . . . . . Anello Monto Rotondo . . . . . . . . . . . . Anello Vizzavona . . . . . . . . . . . . . . . . . Anello Monte Renoso . . . . . . . . . . . . . Anello Monte Alcudina . . . . . . . . . . . . Anello Bavella . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Anelli Bonifatu . . . . . . . . . . . . . . . . . . Anello Monte Cinto . . . . . . . . . . . . . . . Anello Orto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Anello Canaglia . . . . . . . . . . . . . . . . . .

268 276 284 294 300 306 318 326 336 340 346 352 358 368 376 384

RUBRICA PER L’ESCURSIONISTA . . . . . . . . . . L’escursionismo e il nostro fisico . . . . . . . . 76 Allenamento e preparazione fisica per l’escursionista . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 156 Bioenergetica e alimentazione nell’escursionismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . 228 Condizioni metereologiche e prestazioni fisiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 264 Modificazioni indotte sul nostro organismo dall’esercizio aerobico . . . . . . 316 Abbigliamento, calzature e zaino . . . . . . . 366


TREKKING-VIAGGI-AVVENTURA servizi guide ambientali

43PARALLELO ha collaborato alla realizzazione della presente guida 43parallelosiena.com - info@43parallelosiena.com - 333 3257716 43parallelosiena

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LETTURA DEGLI ITINERARI E LEGENDA Gli itinerari sono stati tutti percorsi o controllati alla data di pubblicazione della guida, le informazioni e i dati riportati possono essere però soggetti a cambiamenti per fattori esterni non prevedibili e che si potrebbero verificare con il tempo e il susseguirsi delle stagioni. Eventi meteorici intensi, fenomeni di dissesto o l’intervento dell’uomo possono modificare anche radicalmente le condizioni e le caratteristiche del tracciato. Le informazioni relative a ogni itinerario sono così organizzate. Fascetta orizzontale d’apertura: numero progressivo, titolo dell’itinerario. Fascetta verticale sinistra: titolo dell’itinerario, numero progressivo. Colonna verticale sinistra: contiene informazioni tecniche fondamentali per inquadrare velocemente l’itinerario. Colonna verticale destra: contiene alcune note tecniche, la descrizione dettagliata del percorso e il profilo altimetrico. Pagina a fronte: planimetria con le località e i waypoint attraversati. Con i dati e le informazioni organizzate in quest’ordine, riuscirete a comprendere le caratteristiche dell’itinerario e a verificare se è adatto alle vostre aspettative, all’esperienza, al tipo d’impegno fisico e di tempo necessario per completarlo. Vi esorto a verificare sempre che quanto state per affrontare sia in linea con la vostra preparazione fisica e tecnica per evitare di trovarsi in situazioni o ambienti difficili da gestire. NOME DELL’ITINERARIO Il nome delle 16 tappe del GR20 è stato dato indicando la località (o il Rifugio) di partenza e quella di arrivo. I nomi delle Varianti e degli Anelli indicano generalmente il luogo di partenza oppure il sito di maggior interesse attraverso il quale ci porterà l’itinerario.

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COLONNA VERTICALE DI SINISTRA Difficoltà Indica il grado di difficoltà secondo la tabella di pagina 10. Impegno fisico È un valore soggettivo che ho cercato di rendere il più omogeneo possibile valutando distanza, dislivello e difficoltà tecnica di ogni itinerario. Si esprime su quattro valori da facile, una stella, a particolarmente impegnativo dove le quattro stelle indicano la necessità di un ottimo allenamento per percorrere l’itinerario nei tempi indicati. Bellezza Probabilmente è il valore più difficile da assegnare a un itinerario; la valutazione è ovviamente soggettiva e premia i panorami e la varietà degli ambienti che si attraversano durante il cammino. Le montagne, le valli, i fiumi e i laghi dell’isola meriterebbero tutti quattro stelle tuttavia una classificazione è stata necessaria; e il giudizio espresso, spesso è frutto di una valutazione complessiva. Segnavia Trovate indicata tipologia dei segnavia e la loro frequenza sul percorso. Quota di partenza e quota di arrivo È l’altitudine espressa in metri sul livello del mare da dove inizia e dove termina l’itinerario. Quota massima Indica il punto di maggior altitudine raggiunto da un itinerario; è un dato importante da conoscere viste le caratteristiche del territorio. Prestate sempre attenzione al suo valore e controllate


sempre le condizioni del tempo nel momento stesso in cui iniziate l’itinerario; la Corsica, specialmente nell’entroterra, è spesso soggetta a improvvisi e violenti temporali pomeridiani. Dislivello positivo/negativo Per valutare il dislivello positivo e negativo sono stati considerati tutti i tratti in salita e in discesa di ogni itinerario. Questi dati permettono di valutare l’impegno fisico necessario e non dobbiamo mai sottovalutare percorsi che presentano un dislivello negativo molto elevato anche se accompagnato a un poco considerevole dislivello positivo. Distanza Qui troverete indicati i chilometri totali dell’itinerario dall’inizio alla fine; per Tappe e Anelli la lunghezza è sempre complessiva, mentre per le Varianti che presentano un tracciato da percorrere in entrambi i sensi di marcia la distanza, se non diversamente specificato (a/r), si riferisce solo sentiero di andata. Tempo di percorrenza È un valore che è stato ricavato tenendo conto della lunghezza e del dislivello dell’itinerario procedendo con un passo regolare. Come per la distanza il valore è sempre complessivo, mentre per gli itinerari che avranno tempi di percorrenza diversi tra andata e ritorno, entrambi i tempi saranno indicati. Segnale telefonico Rappresenta un valore medio per indicare la possibilità di avere o meno segnale telefonico. Questo dato si riferisce al segnale che ho rilevato durante la scrittura della guida; nel corso del tempo potrebbe variare quindi il dato si riferisce alla data di pubblicazione del volume.

Fonti d’acqua Sono indicati i punti di approvigionamento idrico.

Vie di fuga Può essere un’informazione molto utile durante il nostro cammino sapere dove poter interrompere l’itinerario in sicurezza per raggiungere una strada o un luogo sicuro Rifugi o bivacchi Troverete le indicazioni relative ai Rifugi e ai Bivacchi presenti sugli itinerari. I Rifugi sono privati oppure gestiti dal Parc naturel regional de Corse. È sempre bene informarsi sulla disponibilità e specialmente se dobbiamo pernottare presso quelli gestiti dal Parco è consigliato prenotare anticipatamente tramite il sito www.pnr-resa.corsica. Questo per evitare spiacevoli sorprese soprattutto se dobbiamo usufruire del posto letto dentro il rifugio. Periodo di fruibilità Il grafico che è stato scelto permette di valutare rapidamente in che periodo dell’anno è opportuno affrontare un itinerario. In base alle precipitazioni invernali la maggior parte dei sentieri, soprattutto nella parte settentrionale del percorso, rimane coperta di neve o ghiaccio fino a inizio estate. In tratti molto ombreggiati ed esposti a Nord è possibile trovare lingue di neve anche a fine estate. Il colore verde indica il periodo ottimale, il giallo che è necessario prestare attenzione alle condizioni del territorio, nei mesi indicati con il rosso sconsiglio vivamente di affrontare l’itinerario che potrebbe risultare molto pericoloso.

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Introduzione tecnica

Codici ambientali I codici presenti indicano aree della rete Natura 2000. Per ogni codice possiamo far riferimento al paragrafo dedicato a pagina 26 dove sono illustrate e spiegate le peculiarità di ogni area. QR-code In alcune pagine troverete un QR-Code con le indicazioni per il suo utilizzo.

COLONNA VERTICALE DI DESTRA Testo principale Caratteristiche generali dell’itinerario Breve descrizione e nota introduttiva alle caratteristiche generali dell’itinerario. Descrizione Relazione completa dell’itinerario. Profilo altimetrico Indica in modo rapido le pendenze positive e negative che presenta l’itinerario. PAGINA A FRONTE Mappa Permette di visualizzare lo sviluppo del percorso con l’indicazione dei punti di riferimento principali per l’orientamento, i waypoints che troverete nella descrizione e le località principali toccate dall’itinerario. Nei files GPX che potrete scaricare registrando la Guida con il codice univoco troverete tutti i waypoint.

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Introduzione tecnica

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CLASSIFICAZIONE DEI PERCORSI IN BASE ALLA DIFFICOLTÀ

T

T = turistico Itinerari su stradine, mulattiere o comodi sentieri, con percorsi ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono in genere sotto i 2000 m e costituiscono di solito l’accesso ad alpeggi o rifugi. Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata.

E

E = escursionistico Itinerari che si svolgono quasi sempre su sentieri, oppure su tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni; possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua, quando, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppano a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Possono svolgersi su pendii ripidi; i tratti esposti sono in genere protetti (barriere) o assicurati (cavi). Possono avere singoli passaggi su roccia, non esposti, o tratti brevi e non faticosi né impegnativi grazie ad attrezzature (scalette, pioli, cavi) che però non necessitano l’uso di equipaggiamento specifico (imbragatura, moschettoni, ecc.). Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza del territorio montagnoso, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati.

EE

EE = per escursionisti esperti Itinerari generalmente segnalati ma che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari. Sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti). Terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.). Tratti rocciosi, con lievi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minor impegno). Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all’apparenza senza crepacci (perché il loro attraversamento richiederebbe l’uso della corda e della piccozza e la conoscenza delle relative manovre di assicurazione). Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente alpino; passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguati.

EEA

EEA = per escursionisti esperti con attrezzatura Percorsi attrezzati o vie ferrate per i quali è necessario l’uso dei dispositivi di autoassicurazione (imbragatura, dissipatore, moschettoni, cordini) e di equipaggiamento di protezione personale (casco, guanti).

F

ATTENZIONE: Qualsiasi difficoltà alpinistica è da considerare superiore a quelle escursionistiche F = Facile, non presenta particolari difficoltà È il grado più semplice dell’arrampicata, si deve saper scegliere l’appoggio per i piedi e spesso è necessario utilizzare le mani per mantenere l’equilibrio; si possono incontrare passaggi di I e II grado e la progressione potrebbe essere non facile per chi soffre di vertigini.

PD

PD = Poco difficile, presenta qualche difficoltà alpinistica su roccia I singoli passaggi su roccia possono arrivare fino al III grado e spesso è necessaria la progressione alpinistica. Si deve muovere un arto alla volta e l’uso delle mani è continuo su buone prese ed appigli.


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Nota Introduttiva Queste pagine iniziali nascono con l’intento di aiutare il lettore a una migliore comprensione della guida e per fornire alcuni consigli e suggerimenti per affrontare nel migliore dei modi i percorsi proposti. Il GR20 è considerato un trekking a lunga percorrenza basic. Col termine “basic” si intende un percorso lasciato il più possibile al naturale in ogni suo aspetto, attrezzando e mettendo in sicurezza con qualche tratto di catena solo alcuni brevi passaggi, anche se negli anni si sta maggiormente adattando alle esigenze di tutti. Pure i Refuge e le Bergerie si omologano alla filosofia basic, garantendo all’escursionista lo stretto necessario per un pasto, alcuni generi alimentari di base e un posto in rifugio o una piazzola tenda. Non ci dobbiamo sorprendere se però lo stesso trattamento lo riceveremo anche in luoghi più turistici e lontani del GR20; possiamo dire che la Corsica, specialmente nell’entroterra, è un luogo basic sotto molti punti di vista. A questo si devono aggiungere tutte le difficoltà dovute a un ambiente montano, spesso sopra i 2000m, ma comunque sempre molto vicino al mare. I cambiamenti climatici sono spesso repentini e inaspettati, con temporali e addensamenti pomeridiani che quasi quotidianamente arrivano a farci visita salendo rapidi dalle zone costiere. Per questo sono vivamente consigliate partenze giornaliere precoci che ci permetteranno di arrivare a destinazione nel primo pomeriggio e ci consentiranno di sfruttare, specialmente durante i mesi estivi, le ore più fresche per il nostro trekking. Altro aspetto da non sottovalutare è il terreno di percorrenza. Questo si snoda spesso tra sassi e blocchi di granito rallentando la marcia e richiedendo costante attenzione ed equilibrio. Quando invece la vegetazione la fa da padrona, ci accompagneranno stupende foreste o nel peggiore dei casi saremo avvolti dai tipici ontani e ginepri bassi e pungenti. Le calzature saranno quindi uno degli elementi fondamentali per affrontare al meglio le nostre giornate, con scarpe di riserva o dei cerotti per le vesciche che non dovranno mancare all’interno del nostro zaino. Per quanto riguarda l’acqua invece non ci dovremo troppo preoccupare. Il territorio corso è ricco di acqua e nel nostro percorso troveremo numerose fonti e sorgenti. Anche dove queste non sono presenti, saranno frequenti i corsi d’acqua o i laghi che incroceremo nel nostro cammino. Ovviamente l’acqua di questi ultimi non è potabile, anche a causa dei numerosi animali che pascolano in ogni punto dell’isola, e quindi sarà molto utile avere a disposizione un potabilizzatore. Questo ci permetterà di portare con noi solo una piccola riserva d’acqua, alleggerendo notevolmente il peso del nostro zaino.

Dopo queste brevi premesse possiamo parlare più nello specifico di questo volume: - I percorsi proposti sono stati classificati nella quasi totalità dei casi come EE, in quanto le difficoltà saranno costantemente presenti, sotto il punto di vista chilometrico, altimetrico e del terreno affrontato. Tutti e tre gli aspetti (distanza, dislivello, terreno) dovranno sempre essere ben valutati e non saranno rari i casi in cui tappe sulla carta brevi si trasformano in giornate molto impegnative con passaggi esposti e dislivelli significativi. Per escursionisti improvvisati ogni giornata può diventare interminabile, obbligandoli ad abbandonare il progetto dopo soli pochi giorni. I percorsi durante i quali sono presenti tratti attrezzati con cavi e catene sono stati classificati come EE+. Questi non richiedono attrezzatura alpinistica e spesso i tratti attrezzati sono posti in passaggi

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dove il loro uso non è nemmeno così necessario, ma di certo daranno un certo senso di sicurezza a chi ha passo meno sicuro o nella malaugurata ipotesi di dover trovare i suddetti passaggi bagnati. - Neppure i pochi percorsi classificati come F e PD (nessuno di questi sul tracciato del GR20), richiedono l’uso di materiale alpinistico. Questi percorsi non sono solitamente marchiati con bolli colorati ma segnati soltanto con ometti e non sempre i tracciati sono evidenti. All’interno della guida non abbiamo volutamente descritto troppo dettagliatamente i singoli passaggi (sono comunque presenti le tracce GPX). La scelta è stata dettata dal fatto che si è reputato che solo chi ha l’esperienza per intuire e capire i passaggi, avrà poi la capacità e la sicurezza per affrontarli. - Nel testo i tempi di percorrenza sono presentati sempre in modo progressivo e non sono sommati tra loro. Il tempo di percorrenza totale è solamente quello presente in legenda. Quindi ogni frazione di tempo che troveremo nella descrizione del testo è da considerarsi esclusivamente dal precedente riferimento temporale.

Inoltre vorrei ringraziare coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa guida. Un’idea nata nella primavera del 2020 alla quale è stato possibile dare forma grazie alla fiducia dell’Editore, specialmente nella figura di Roberto Capucciati, che si è interessato e ha creduto fin da subito al progetto. A mio babbo Guido Bianciardi e al suo 43 Parallelo Siena, che ha contribuito in ogni aspetto, specialmente durante la stesura delle relazioni dei percorsi e per il supporto e la compagnia durante il lavoro sul campo. A mia cugina Virginia Ciani e Dominik Martini i quali, anche senza conoscere a fondo il progetto, si sono resi disponibili e si sono prestati ad accompagnarmi sull’isola dando il loro sostegno nella percorrenza dei sentieri. A coloro che hanno messo a disposizione le loro conoscenze e il loro tempo per la stesura dei testi introduttivi, quindi un grazie a mia mamma la Prof.ssa Letizia Marsili, al Prof. Francesco Ferretti, alla Prof.ssa Claudia Angiolini e al Dott. Giacomo Calvia, alla Dott.ssa Rosanna Zari e al Prof. Pier Giorgio Solinas. Al Prof. Francesco Coscia e alla Prof.ssa Paola Virginia Gigliotti per la stesura delle schede di approfondimento interne. Una menzione particolare va all’Università degli Studi di Sassari sotto la figura del Prof. Vincenzo Pascucci, che si è da subito interessato al progetto contribuendo attivamente sotto molti punti di vista e mettendo a disposizione le sue competenze in ambito geologico. Alla grafica Francesca Sarpi con la quale ho avuto un’ottima e costante collaborazione e aiuto reciproco. A Silvia Rialdi per la traduzione, la disponibilità e i consigli dati per conferire uniformità alla guida. Infine alla mia fidanzata Margherita Casini per la pazienza e i consigli dati fin da quando l’idea ha preso forma, soprattutto nei mesi estivi durante il mio lavoro sul campo e per il suo prezioso lavoro svolto sulla parte fotografica, che grazie alla sua maggiore esperienza in questo campo, mi ha aiutato nella scelta degli scatti migliori.

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Introduzione GUIDO BIANCIARDI Insegnante di Educazione Fisica, Guida Ambientale, Istruttore FASI, Cultore della materia in Conservazione della natura e Tecniche di monitoraggio ambientale presso l’Università degli Studi di Siena.

Quando nelle limpide giornate invernali si sale sul Monte Capanne all’Isola d’Elba o si percorrono i crinali del Parco dell’Uccellina, si stenta a credere a ciò che si vede a Ovest. Chi è poco pratico di escursioni e montagne poi, proprio non si raccapezza. Una distesa ininterrotta di cime innevate si srotola all’orizzonte, visione che poco ha che fare col tiepido mare che ci divide da quei monti, un’impennata alpina che destabilizza l’osservatore. La meraviglia prende poi il posto della sorpresa, l’incredulità lascia il passo allo stupore e la Corsica ci conquista, per sempre. Una catena alpina vera, severa, in mezzo al Mediterraneo, alle cui vette si arriva dalle splendide spiagge e frastagliate scogliere dei vacanzieri marini, su per i fiumi e i torrenti degli inarrestabili torrentisti, fino alle repulsive pareti degli arrampicatori. Ovunque un paradiso per i camminatori che tutto questo vivono in una dimensione forse più tranquilla e confortante degli amanti dell’estremo ma di certo più completa e che di questo ruvido paradiso possono cogliere tutti i contrasti.

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Il GR20 ci racconta l’Île de beauté come nessun’altra esperienza corsa può fare. Al di là degli incontri, che probabilmente sono il bagaglio più prezioso che ci riportiamo a casa dopo ogni cammino di molti giorni, quello che più colpisce è la componente selvaggia del percorso e dell’ambiente che da questo si rivela. Oltre alla quasi totale assenza della devastatrice opera moderna, stentiamo a trovare anche tracce della pesante mano romana che ovunque in Europa ha disboscato e della sottovalutata opera neolitica. Siamo di fronte, caso raro in questo nostro splendido bacino marino, a un paesaggio che è riuscito a mantenere molto del suo carattere originario e laddove il tocco umano è inevitabilmente presente ha spesso cercato di assecondare le morfologie o i precedenti interventi. Assenza di coltivazioni intensive, strade che ricalcano antichi sentieri, regime di ceduazione limitatissimo. La costante presenza di animali al pascolo pure stenta a rivelarci l’intervento umano, essendo gli animali a uno stato semi brado, confidando evidentemente i pastori sulle doti alpinistiche delle capre, sul senso d’orientamento delle mucche e sulla capacità di sopravvivenza dei maiali.

Anche gli incendi, che per decenni e fino agli anni ‘90 hanno devastato imponenti parti dell’isola, possono forse ormai essere considerati un ricordo le cui ferite sono quasi ovunque ormai illeggibili. Questo carattere non domesticato lo troviamo, piacevolmente, anche nella gestione della Grande Randonnée, lungo la quale, per esempio, i bivacchi e i rifugi ti riparano ma non ti coccolano. Da qualche anno c’è stato, quello sì, un proliferare eccessivo di segni bianco-rossi. Ma tutto sommato questi non sono forse così sgraditi quando alleviano l’errore che, alla fine di una dura giornata potrebbe, per qualcuno essere fonte di frustrazione. Questo si deve senz’altro al numero ogni anno crescente di randonneurs, viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo la cui capacità di orientamento e gestione di un percorso così impegnativo non è talvolta pari al loro entusiasmo. Con questo lavoro speriamo di poter venire in loro aiuto e di essere di supporto e di compagnia anche agli esploratori più esperti.

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Brevi cenni della geologia della Corsica VINCENZO PASCUCCI Professore Ordinario di Geologia presso l’Università di Sassari, insegna Sedimentologia, Geologia e Conservazione delle Coste. Il suo ambito di ricerca sono le variazioni climatiche degli ultimi 125.000 anni.

La geologia della Corsica è molto complessa e deve questa sua complessità alle numerose fasi geologiche che l’hanno interessata. La sua evoluzione è collegata a quella della Sardegna e insieme costituiscono il Massiccio Sardo-Corso: un pezzo di Europa in mezzo al Mediterraneo.Detto blocco si è separato dal Continente Europeo tra l’Oligocene e il Miocene (37-18 Ma anni fa) ruotando di almeno 30 gradi in senso antiorario. La complessità geologica, tuttavia, può essere semplificata dividendo la Corsica in due province: la Corsica Cristallina, detta anche Varisica, che occupa circa due terzi dell’isola, e quella Alpina. La Corsica Cristallina è dominata dai graniti Paleozoici, rocce magmatiche intrusive la cui genesi è legata alla formazione della Pangea, l’ultimo supercontinente della Terra formatosi circa 290 Ma di anni fa (Carbonifero). Le forze tettoniche, sviluppatesi per unire i continenti in un unico, hanno prodotto una serie di

Meno di 200 metri Più di 200 metri Spostamento con rotazione Punti di perforazione

Francia Meridionale

Corsica

Sardegna

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rocce metamorfiche di alto grado quasi contemporaneamente intruse dal magma che ha dato origine ai graniti, che oggi formano il nucleo della Corsica Cristallina, e che comprende la parte occidentale e meridionale dell’isola. La successiva frammentazione della Pangea in continenti e oceani permise lo sviluppo, tra gli altri, della Tetide, un vasto oceano che separava l’Europa dall’Africa. La sua successiva subduzione (dal latino subductío-ōnis, da subducĕre, togliere via di sotto, tirar giù), ovvero il riassorbimento nel Mantello litosferico della crosta oceanica tetidica sotto quella continentale europea, ebbe come conseguenza lo spostamento prima dell’Africa verso NordEst e successivamentela collisione tra questa e l’Europa. Questa collisione ha generato la Catena Alpina in particolare quella della Alpi Occidentali, i cui frammenti

sono oggi visibili nella Corsica centro orientale e settentrionale (Capo Corso). Le rocce che costituiscono la Corsica Alpina sono metamorfiche, e derivano dalle magmatiche e sedimentarie Giurassico-Cretacee (199-65 Ma)che costituivano la crosta e la copertura del mar della Tetide. Tra queste le più famose sono quelle che appartengono al Complesso degli Schistes Lustrés. Modesti, ma spettacolari affioramenti di rocce sedimentarie (calcari) si hanno nei dintorni di Saint Florent e Bonifacio. Questi depositi, prevalentemente miocenici, rappresentano i primi sedimenti dei mari Balearico e Tirreno. Data la complessità della geologia della Corsica saranno presentate alcuni aspetti geologici delle principali cime che si incontrano nel GR20.

Formazione della Corsica Alpina Sedimenti Miocenici Sedimenti Eoocenici Falde superiori Complesso degli Schistes Lustré Schistes Lustré Ofioliti Unità continentali interne Unità continentali esterne Formazione della Corsica Ercinica Daciti e Rioliti Andesiti e Daciti Sedimenti Permo-Caboniferi Plutonismo alcalino Rioliti del Cinto e della Scandola Plutonismo calc-alcalino Graniti leucocreti Graniti Granodioriti Plutonismo magnesio-potassico Granodioriti Complesso basico Formazione pre batolite Formazioni metamorfiche

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Corsica

Tappe Il GR20 è composto da 16 tappe che collegano i paesi di Calenzana e Conca, attraversando diagonalmente l’isola, con un percorso di circa 180km e 12.000m di dislivello. Tutte le tappe partono e arrivano a Rifugi o Gite d’étape presso le quali potremo pernottare. Questo può essere diviso in due settori, Nord e Sud; il primo composto dalle 9 tappe da Calenzana a Vizzavona e il secondo con le successive 7 tappe fino a Conca.

01. 02. 03. 04. 05. 06. 07. 08.

Calenzana - Ortu di u Piobbu Ortu di u Piobbu - Carrozzu Carrozzu - Haut Asco Haut Asco - Tighiettu Tighiettu - Ciuttulu di i Mori Ciuttulu di i Mori - Manganu Manganu - Petra Piana Petra Piana - L’Onda

09. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16.

L’Onda - Vizzavona Vizzavona - Capanelle Capanelle - Prati Prati - Usciolu Usciolu - Matalza Matalza - Asinau Asinau - Paliri Paliri - Conca

Varianti Delle varianti qui proposte alcune sono “ufficiali” del GR20 mentre altre sono state studiate, trovate e verificate appositamente per questa guida. Le varianti possono essere utilizzate come alternative totali o parziali alla tappa cui si riferiscono, mentre in altri casi rappresentano itinerari da percorrere in entrambi i sensi di marcia. Alcune di queste hanno anche un valore storico, andando a ricercare il tracciato di quella che era la precedente versione del GR20.

2.1 3.1 4.1 4.2 4.3 6.1 7.1 8.1

42

Cirque de Bonifatu A Muvrella Cirque de la Solitude Monte Cinto Lac du Cinto Paglia Orba e Capu Tafunatu Lac de Goria, Capitello e Melo Monte Rotondo

8.2 Pointe de Pinzi Corbini 9.1 Monte D’Oro 9.2 Col de Vizzavona 10.1 Punta dell’Oriente 11.1 Monte Renoso 13.1 Monte Alcudina 15.1 Aiguilles de Bavella 16.1 Punta Tafunata di i Paliri


43


Calenzana > Ortu di u Piobbu

01

CALENZANA - ORTU DI U PIOBBU CARATTERISTICHE GENERALI DELL’ITINERARIO

EE+

difficoltà

ÙÙÙÙ impegno fisico

ÙÙÙÙ bellezza

bianco rossi - molto frequenti e sentiero ben evidente segnavia

275 m / 1520 m

quota di partenza/quota di arrivo

1570 m

quota massima

 1400m /  200m

Il GR20 già dai primi passi ci presenterà il suo carattere forte e deciso, grazie a una tappa impegnativa sotto ogni punto di vista. Le difficoltà saranno dovute principalmente al caldo, per la vicinanza alla costa, e al repentino aumento di quota, che ci porterà dalla prossimità del mare agli oltre 1500m s.l.m. dell’arrivo di tappa in un vero ambiente montano. Tutto questo però a beneficio di un’enorme varietà di paesaggi, con la vista del mare che ci accompagnerà per l’intera giornata mentre percorreremo le creste rocciose tra le Foreste di Calenzana e Bonifatu, dove non mancheranno incontri con i caratteristici pini larici e animali al pascolo. Nonostante i numeri possano sembrare proibitivi, per chi volesse accelerare i tempi, può essere una buona alternativa il concatenamento con la seconda tappa, anche in considerazione che il Rifugio de l’Ortu di u Piobbu non ha la possibilità di dormire in bivacco e quindi trovare una buona zona tenda può essere difficoltoso.

dislivello positivo/negativo

11 km distanza

5h

tempo di percorrenza

Sì - No segnale

Funtana di Ortiventi fonti d’acqua

assenti vie di fuga

assenti rifugi o bivacchi

1580,9 m 1400 m

FR9410113

9 6

1000 m

Feb

Dic

Gen

1200 m

Nov

Mar

8

800 m

Apr

Ott

Mag Lug

Giu

Ago

Set

44

14 15

13 12

10

7

600 m 3

400 m 308,9 m

4

5

2

0 km

2

4

6

8

10

11,258


WAY POINT

Gite d’etape

1 Calenzana

Gite d’etape Calenzana Fonte di Sant’Antonio Funtana di Ortiventi Bivio Tra Mare e Monti (anello Cirque de Bonifatu) 5 Bocca di U Ravalente 6 Capu di U Ravalente 7 Bivio sterrata con cancello e Boucle di U Prati 8 Belvedere su Calvi 9 Bocca à U Saltu 10 Passaggio con catena 11 Capu Ghiovu 12 Bocca à U Bassiguellu 13 Crete du Fucu 14 Refuge de l’Ortu di U Piobbu 15 Fontana 1 2 3 4

D51

2

Fonte di Sant’Antonio

Corbaggio

4 3 Bocca di U Ravalente

Capu di Pratu

Funtana di Ortiventi

6 5 Capu di Ravalente

7

Belvedere

8

9

Bocca à U Saltu

10 

11

Capu Ghiovu

Bocca à U Bassiguellu

12

Crete du Fucu

13

Refuge de L’Ortu 14 di u Piobbu

Fontana

15

Punta Pisciaghia

D251

Auberge de la Foret

Capu Ladroncellu

45


Haut Asco > Tighiettu

04

HAUT ASCO - TIGHIETTU CARATTERISTICHE GENERALI DELL’ITINERARIO

EE+

difficoltà

ÙÙÙÙ impegno fisico

ÙÙÙÙ bellezza

bianco rossi - molto frequenti e sentiero ben evidente segnavia

1422 m / 1683 m quota di partenza/quota di arrivo

2607 m

quota massima

 1230m /  970m dislivello positivo/negativo

Finalmente ci troveremo ad affrontare il massiccio del Monte Cinto, che con i suoi 2706m s.l.m. controlla dall’alto l’intera isola. La lunga salita verso Pointe des Eboulis, punto più alto toccato dal GR20, rappresenta forse l’ascensione più impegnativa dell’intera traversata. Oltre ai circa 1200m di dislivello continuativi, ci troveremo spesso a camminare su faticosi ghiaioni e ad attraversare più volte tratti attrezzati con catene, anche se spesso non indispensabili. Specialmente durante il mese di agosto è consigliabile partire molto presto, per evitare di rimanere imbottigliati in lunghe code di escursionisti e sfuggire all’eccessivo caldo. Da Pointe des Eboulis è possibile raggiungere con la VARIANTE MONTE CINTO la vetta del massiccio, mentre da Haut Asco seguendo gli impianti sciistici potremo arrivare al Refuge Tighiettu tramite il tracciato del vecchio GR20 che attraversa e Cascettoni con la VARIANTE DEL CIRQUE DE LA SOLITUDE.

8 km distanza

6h

tempo di percorrenza

Sì - No segnale

sorgente segnata sulla carta fonti d’acqua

assenti vie di fuga

assenti rifugi o bivacchi

10 11 12

2577 m

FR9400576, FR9410107

9

2400 m

14 15

8

16

7

Feb

Dic

Gen

2200 m

Nov

Mar Apr

Ott

Mag

78

Lug

Giu

Ago

Set

2000 m

1800 m 17 6

1600 m 1411,4 m

3

0 km

5

4

1

2

3

4

5

6

7

8 8,134


WAY POINT

Refuge d’Asco-Stagnu Partenza Variante Cirque de la Solitude 3 Haut Asco 4 Sorgente 5 Passerella su Ruisseau de Tighiettu 6 Passaggi attrezzati 7 Lac d’Argento 8 Catene 9 Catene 10 Bivio Variante Monte Cinto 11 Bivio Variante Lac du Cinto 12 Pointe des Eboulis 13 Lac du Cinto 14 Passaggio su roccette 15 Bocca Crucetta 16 Inizio discesa su ghiaione 17 Refuge Tighiettu 1 2

a Muvrella

D147

Refuge d’Asco-Stagnu

1 3 2

Punta Culaghia Sorgente

4

Punta Stranciacone

5

Punta Missoghiu

6 

Capu Barbo 

Capu di a Muvraghia

7 Lac d’Argento 8 

9

Punta Rossa  12

10

Pointe des 11 Eboulis

Punta Minuta

Monte Cinto

Capu Larghia

Bocca Crucetta

16 15 14

13 Lac du Cinto

Capu Falu

Refuge Tighiettu 

17

Capu a l’Inzecca 

Capu Tighiettu

Capu Ucellu

Capu di Villa

Bergerie de Ballone

Monte Albanu

79


04 Haut Asco > Tighiettu

DESCRIZIONE TECNICA Da Haut Asco il sentiero parte dal parcheggio asfaltato di fronte all’Hotel Restaurant Le Chalet. Si inizia procedendo a Sud, in leggera discesa, lasciandoci il paese alle spalle e costeggiando dall’alto la D147 dentro a un bosco di pini larici. Sulla dx a bordo sentiero a quota 1435m troviamo una piccola sorgente(4) indicata con freccia viola su un grosso masso. Continuando a perdere leggermente quota arriviamo a costeggiare sulla sx orografica il Ruisseau du Tighiettu per poi attraversarlo su una passerella in legno e iniziare l’interminabile salita sulla sponda opposta in 30’. Subito un primo tratto in roccia ci allontana dal fiume e poco oltre incontriamo i primi tratti con catene(5), posizionati dove il sentiero sale sfruttando dei canali naturali formatosi tra le rocce, dove con terreno asciutto non si presentano grosse difficoltà. Quando ormai del fiume possiamo solo intuirne la presenza per il rumore dell’acqua e la vista del piccolo canyon sotto di noi, troviamo 2 ulteriori passaggi con catena (molto superflui), poi la traccia gira nettamente verso Est e si allontana dal fiume. Si

sale con decisione tra le rocce per poi attraversare su dei bei terrazzi gradonati la base delle pareti di Capu Borba. La salita ci lascia un attimo di respiro circa a metà ascensione, grazie a una zona pianeggiante dalla quale la valle si apre mostrandoci l’enorme anfiteatro dove padroneggia il Monte Cinto. Il sentiero volge nuovamente a Sud procedendo molto ripidamente su ghiaioni e obbligandoci a numerosi piccoli tornanti per poter procedere. Raggiungiamo il bordo del circo sulla morbida dorsale di Bocca Borba e sfiorando il piccolo Lac d’Argentu ci troviamo sotto la parete Nord del Cinto che seguiremo in direzione SudOvest. Il tracciato aggira le pareti cercando la via di salita più facile. Immersi tra le rocce saliamo decisi anche con l’aiuto di un paio di tratti attrezzati(8) che però ci obbligano a passaggi leggermente esposti (possiamo evitare le catene tenendoci vicini alla parete e sfruttando la roccia solida con passi leggermente più difficili ma assolutamente non esposti). Il terreno si fa più franoso e sarà necessario procedere con cautela per evitare di far

Ruisseau du Tighiettu e la vallata da affrontare verso Pointe des Eboulis

80


Passaggio sotto Capu Borba

81


Pointe de Pinzi Corbini

8.2

VARIANTE 2

POINTE DE PINZI CORBINI

EE

difficoltà

CARATTERISTICHE GENERALI DELL’ITINERARIO

ÙÙÙÙ impegno fisico

ÙÙÙÙ bellezza

doppia striscia gialla - molto frequenti e sentiero ben evidente segnavia

1842 m / 1385 m quota di partenza/quota di arrivo

2021 m

quota massima

 400m / 850m dislivello positivo/negativo

Chi preferisse l’ambiente montano a una giornata più tranquilla accompagnata dalle acque del Rio Manganello e avesse energie in più da spendere, potrebbe effettuare questa variante di cresta, più breve ma più impegnativa, che staccandosi fin da subito dalla traccia principale sale fino a raggiungere la Punta dei Pinzi Corbini. È consigliato effettuare questo tracciato solo con meteo stabile, in quanto non vi sono vie di fuga e punti di riparo in caso di temporali, inoltre è da non sottovalutare la possibilità di trovare ancora neve a inizio stagione. Può essere una buona alternativa da effettuare nel caso vi sia la necessità di unire questa tappa con la precedente oppure per arrivare in un solo giorno fino a Vizzavona. In caso di percorrenza inversa a quella della descrizione (da Sud a Nord) difficoltà e tempi possono risultare molto superiori.

7.5 km distanza

3h30’

tempo di percorrenza

Sì - No segnale

assenti fonti d’acqua

assenti vie di fuga

assenti rifugi o bivacchi

8 9

1994,6 m

12

7

FR9400578

1900 m

6

1 2

13

3 4

Feb

Dic

Gen

10

5

1800 m

Nov

1700 m

Mar Apr

Ott

Mag Lug

Giu

Ago

Set

150

11

1600 m 1500 m 1400 m 1287,1 m

16 14 15

0 km

1

2

3

4

5

6

17 18

7

7,429


Abri Helbronner

Monte Rotondo

Punta Felicina

Lavu Bellebone

WAY POINT

Refuge de Petra Piana Bivio Tappa08 Bocca Manganello Bivio Anello Orto Passaggi esposti su roccette 6 Pointe Murace 7 Serra Bianca 8 Pointe de Pinzi Corbini 9 Belvedere 10 Bocca a Meta 11 Passaggi su roccette 12 Serra di Tenda e vista Ref. Pietra Piana 13 Capu a Meta 14 Bocca d’Oreccia 15 Incrocio con Variante Mare a Mare Nord 16 Bivio Tappa09 17 Refuge de l’Onda 18 Bergeries de l’Onda 1 2 3 4 5

A Maniccia

1

2

Refuge de Petra Piana

Bocca 4 3 Manganello

5

6

Punta Gialgone

Pointe Murace

7

Punta di Petra Facciata

R ui

ss

ea

u

de M an

Belvedere

9 8

g

an

Pointe de Pinzi Corbini

el

lo

10 11 12 13

Bocca

14 d’Oreccia 15 18 16

Bergeries de l’Onda

Refuge de l’Onda 17 

Punta Marencina

151


8.2 Pointe de Pinzi Corbini

152

DESCRIZIONE TECNICA Dal Refuge de Petra Piana il sentiero parte in direzione Ovest, e si biforca dopo pochi metri: proseguendo dritto, seguendo i segni con doppia linea gialla, si imbocca la variante di cresta per Pointe de Pinzi Corbini. Continuiamo verso Ovest e poi verso Sud, perdendo leggermente quota in direzione dell’evidente cresta davanti a

noi, che andiamo a raggiungere presso Bocca Manganello(3) a quota 1800m. Guadagnata la cresta iniziamo a salirla in direzione Sud (per tutta la nostra percorrenza la cresta avrà un andamento quasi costante Nord-Sud), per trovarci subito nella parte più impegnativa ed esposta della giornata. Con continui sali e scendi andiamo a passare alcune zone rocciose dove incontreremo facili passaggi su roccette e brevi tratti


con passi esposti non protetti, che potranno essere resi più difficoltosi dall’ingombro e dal peso dello zaino o dalla presenza di umidità sulle rocce. Superati i brevi passaggi più difficoltosi la cresta si apre, assumendo un aspetto più morbido con leggere gobbe di detriti granitici e piani erbosi. Passiamo, senza difficoltà, appena sotto Pointe Murace e attraversando tutta Serra Bianca saliamo, in poco più di 1h30’ dal Rifugio,

a Pointe de Pinzi Corbini(7) a quota 2021m. Da qui si può ammirare il sentiero appena percorso e il paesaggio a tuttotondo, da una parte con il Monte Rotondo e dall’altra il Monte D’Oro, mentre nelle giornate particolarmente limpide si potrà intravedere il mare sia davanti a noi verso la valle del Maganello che alle nostre spalle.

La cresta vista dal Refuge de Petra Piana dove spiccano Pointe Murace, Serra Bianca e Pointe de Pinzi Corbini

153


Corsica

Anelli Percorsi ad anello di 1, 2 e 3 giorni ideati per far vivere a tutti l’esperienza di camminare sul GR20. I sentieri proposti andranno a toccare tappe e varianti della Grande Randonnée, ritornando poi sempre al punto di partenza tramite tracciati secondari e senza aver mai bisogno di effettuare navette.

01. 02. 03. 04. 05. 06. 07. 08. 09.

266

Anello a Muvrella Anello Lac de Nino Anello Lac de Goria, Capitello, Melo Anello Col de Vizzavona Anello Monte D’Oro Anelli Cozzano - Zicavo Anello Calasima Anello Monte Rotondo Anello Vizzavona

10. 11. 12. 13. 14. 15. 16.

Anello Monte Renoso Anello Monte Alcudina Anello Bavella Anelli Bonifatu Anello Monte Cinto Anello Orto Anello Canaglia


267


Anello Lac de Goria, Capitello, Melo

03

ANELLO LAC DE GORIA, CAPITELLO, MELO (1 GIORNO) EE+

1500 m

bianco rossi, gialli, ometti

assenti

difficoltà

segnavia

dislivello positivo

vie di fuga

ÙÙÙÙ

1380 m

17 km

presso Rifugi, Bergeries e sorgenti segnate su carta

impegno fisico

quota di partenza

distanza

fonti d’acqua

ÙÙÙÙ

2220 m

7h

Refuge de Manganu, Bergerie de Melo

bellezza

quota massima

rifugi o bivacchi

tempo di percorrenza

CARATTERISTICHE GENERALI DELL’ITINERARIO L’itinerario proposto per dislivello, lunghezza e durata è paragonabile ad alcune delle tappe più dure e impegnative del GR20. Inoltre la presenza di semplici tratti attrezzati con catene e alcuni brevi passaggi di arrampicata di I grado, richiedono un minimo di esperienza escursionistica e passo sicuro. Questo però ci porterà a vedere i due più famosi laghi glaciali dell’isola, Melo e Capitello, a percorrere un tratto della TAPPA 07 della Grande Randonnée e conoscere il Lac de Goria, molto meno conosciuto dei precedenti dal turismo di massa ma non per questo meno spettacolare, dove con un po’ di fortuna potremo goderci solitari il suo paesaggio. Per chi volesse effettuare un percorso meno impegnativo ed evitare i tratti più esposti e attrezzati con catene, una volta raggiunta la Breche de Capitello dovrà dirigersi verso SudEst per Bocca a Soglia seguendo l’itinerario della TAPPA 07. Da qui potrà discendere facilmente al Lac di Melo, seguendo in direzione contraria l’ultima parte del percorso descritto nella VARIANTE DEL LAC DE GORIA, MELO E CAPITELLO.

2216,7 m 2200 m

14 26

2100 m

11

Nov

Mar Apr

Ott

Mag Lug

Giu

Ago

Set

284

9

1900 m

Feb

Dic

Gen

2000 m 24

1800 m 5

1700 m

5 17

1600 m 1500 m 1400 m 1380,7 m 1 0 km

19

3

3

1

2

4

6

8

10

12

14

16

17,185


Cima San Gavino

Bergeries de Vaccaghia

22 23

Bocca d’Acqua 21 Ciarnente

Res

to

la

19 20 Lac de Goria 24

Refuge de Manganu

1

Bergeries de Grotelle

ni

Capo al Chiostro

ca

D623 

2

Bergeries de Melo

3

18 17

25

Roccette I grado

26 Breche de Goria 4

WAY POINT

Bergeries de Grotelle Bergeries de Melo Biforcazione sentiero Passaggi con scale su roccette 5 Lac de Melo 6 Variante Lac de Goria, Capitello, Melo 7 Casa guardiano forestale 8 Sentiero per Lac de Goria 9 Lac de Capitello 10 Breche de Capitello 11 GR20 12 Passaggio con cavo 13 Belvedere su Lac de Capitello e Melo 14 Bocca alle Porte 15 Sorgente 16 Piano paludoso 17 Refuge de Manganu 18 1° Bivio per Scoccia 19 Inizio Variante Lac de Goria, Capitello, Melo 20 Anello Orto 21 Bocca d’Acqua Ciarnente 22 Bergerie de Lenze (ruderi) 23 Bergerie de Giovannaccia (ruderi) 24 Lac de Goria 25 Roccette I grado 26 Breche de Goria 1 2 3 4

16

Sorgente

Pointe des Sept Lacs

15

Bocca alle Porte 14 

13

Punta alle Porte

8 Lac de Capitello 9

Belvedere su Lac de Capitello e Melo

7 6

10 Breche de Capitello 12 11

5 Lac de Melo

Lac de Rinoso

Punta Muzzella

285


03 Anello Lac de Goria, Capitello, Melo

286

DESCRIZIONE TECNICA Arrivando alla Bergerie de Grotelle parcheggeremo nei pressi di quest’ultima, ma tenendo in considerazione che nei mesi estivi il luogo è molto affollato e arrivando in tarda mattinata è probabile dover lasciare la macchina molto lontano sulla strada (il parcheggio apre alle 5.30 e costa 6€ al giorno. Se arrivate presto con parcheggio “chiuso” potete pagare al ritorno,

inoltre è possibile lasciare la macchina per più giorni ma non è consentito il pernottamento). Il sentiero inizia sulla destra delle Bergerie su fondo molto battuto ed evidente, segnato con linea gialla. Partendo presto saremo accompagnati da una piacevole ombra per la salita fino al Lac di Melo. Il tracciato sale regolare costeggiando sulla sinistra orografica La Restonica e, nonostante la valle risulti molto aperta, è domi-


nato da imponenti pareti. In breve si arriva fino a raggiungere la Bergerie de Melo a quota 1500m, che offre prodotti tipici in tavoli di legni proprio ai lati del sentiero. In questo tratto è facile incontrare pastori con muli, usati per il trasporto di materiale da e per la Bergerie, superata la quale incontriamo un breve tratto pianeggiante su erba dove il sentiero biforca(3). Qui abbiamo la possibilità di scegliere due differenti vie, una

di salita e una per la discesa. Prendendo la traccia sulla nostra destra, che rimane sulla sinistra orografica del fiume, la salita si fa fin da subito decisa passando per facili roccette su bellissime placche granitiche, in alcuni punti attrezzate con catene e scale(4) (non proprio indispensabili e molto lisce per i frequenti passaggi) fino ad arrivare al piano del lago; scegliendo l’altra via si attraversa il fiume dirigendosi verso le grandi

Lac de Goria

287


Anello Cinto

14

ANELLO MONTE CINTO (3 GIORNI) EE+/F

3000 m

bianco rossi, vecchi coperti di rosso, bianco, arancio, ometti

sentiero per Lozzi da Refuge de l’Erco

difficoltà

segnavia

dislivello positivo

vie di fuga

ÙÙÙÙ

1422 m

22 km

sorgente segnata su carta e presso Tighiettu

impegno fisico

quota di partenza

distanza

fonti d’acqua

ÙÙÙÙ

2706 m

15h45’

Refuge Tighiettu e Refuge de l’Erco

bellezza

quota massima

rifugi o bivacchi

tempo di percorrenza

CARATTERISTICHE GENERALI DELL’ITINERARIO Itinerario consigliato solo per escursionisti esperti e abituati all’ambiente montano. Molti dei luoghi che andremo ad attraversare presenteranno molti passaggi di arrampicata, anche se semplici e non particolarmente esposti. Inoltre le tracce da percorrere saranno talvolta poco evidenti e segnate solo con ometti, quindi sarà necessaria un minimo di dimestichezza nella lettura delle carte o di utilizzo di un apparecchio GPS. Questo però ci porterà ad attraversare il mitico Cirque de la Solitude e a conquistare la principale vetta dell’isola, oltre a percorrere sentieri ormai poco frequentati e dormire isolati dentro un abbandonato rifugio del parco. Questo è probabilmente l’itinerario più complicato sotto ogni punto di vista che troverete all’interno di questo volume, ma la sua percorrenza vi lascerà sicuramente soddisfatti.

33

2657,2 m 2600 m

27

27

2200 m

Nov

Mar Apr

Ott

Mag Lug

Giu

Ago

Set

368

42 11

19

Feb

Dic

Gen

2400 m

2000 m 1800 m 38

20

1600 m 1411,4 m 1 0 km

2

5

10

15

20

22,098


WAY POINT

Haut Asco Parcheggio Variante Cirque de la Solitude 4 Impianti risalita 5 Refuge d’Asco-Stagnu 6 Pista sci 7 Bivio sentiero per lasciare piste sci 8 Fuori dal bosco si ritrova i vecchi impianti di risalita 9 Bivio Anello a Muvrella 10 Lac d’Altore 11 Bocca Tumasginesca 12 Vecchi fittoni e discesa su roccia solida 13 Canale detritico 14 Cengia erbosa 15 Gradino di cemento, piastrina e vecchi fittoni 16 Ultimi passaggi verticali con i segni delle vecchie catene 17 Dietro la Tour de la Solitude 18 Salita su canale detritico 19 Bocca Minuta 20 Refuge de Tighiettu 21 Tappa04 22 Inizio salita su ghiaione 23 Bocca Crucetta 24 Passaggio su roccette 25 Pointe des Eboulis 26 Tappa04 (verso Tighiettu) 27 Bivio Variante Monte Cinto e Lac du Cinto 1 2 3

a Muvrella

D147

Refuge d’Asco-Stagnu

4 6

Punta Culaghia

5

1 2 3

7 51

Sorgente

Punta Stranciacone

8 50

Punta Missoghiu

9

49 

Capu Borba 

Capu di a Muvraghia

48 Lac d’Argento 47

10 Lac d’Altore

46 45 27 30 26 25 29  28 Pointe des Eboulis 44

13 1211 Bocca Tumasginesca 14 15 16

17

Punta Minuta  18 Capu 19 Bocca Minuta

Larghia

Bocca Crucetta 23 24

22

32 34

35

36

37

Lac du Cinto 42

Refuge de l’Erco

20

31

43

41

Capu Falu

Refuge de Tighiettu

 33

Monte Cinto

40

38

39

21

Capu a I’Inzecca

Capu Tighiettu

Variante Lac du Cinto Variante Monte Cinto Anticima Ovest Breche de la Foce e Collet Tucket 32 Sentiero per Refuge de l’Erco 33 Monte Cinto 34 1° canale 35 2° canale 36 Passaggio obbligato su cengia 37 Petra Fisculina 38 Refuge de l’Erco 28 29 30 31

Bergerie de Ballone

Sentiero per Lozzi Rau de l’Erco Biforcazione Lac du Cinto Discesa su ghiaione Bastioni rocciosi Tappa04 (verso HautAsco) Catene Catene Lac d’Argento Passaggi attrezzati Passerella su Ruisseau de Tighiettu 51 Sorgente 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50

369


14

DESCRIZIONE TECNICA

Anello Monte Cinto

GIORNO 1: Dopo aver parcheggiato(2) nel piazzale alla fine degli impianti sciistici ci incamminiamo seguendo la descrizione della VARIANTE CIRQUE DE LA SOLITUDE(3) che con una bellissima giornata alla scoperta dell’ormai famoso circo glaciale ci condurrà in ~4h30’ al nostro primo posto tappa presso il Refuge de Tighjettu(20).

370

GIORNO 2: Dal Rifugio risaliamo la valle del Ruisseau de Crucetta fino a Bocca Crucetta(23) e successivamente a Pointe des Eboulis(25) procedendo per 3h15’ sull’itinerario della TAPPA 04 ma in senso inverso alla descrizione. Presso Pointe des Eboulis lasciamo il GR20 per seguire la VARIANTE MONTE CINTO(29) e raggiungere in 45’ la vetta(33) più alta dell’isola. Torniamo indietro sullo stesso percorso fino a quota 2630m


quando il sentiero, scendendo dalla cima, gira nettamente per procedere parallelo alla linea di cresta dopo aver sorpassato l’unica zona di placca con roccia continua. Qui precisamente a Sud sfruttando un piccolo canale si stacca il poco evidente sentiero(32) segnato solo con ometti (molti), e in seguito con vecchi e sporadici ma enormi bolli bianchi. Questo inizialmente scende senza una troppo rigida via dentro il ca-

nale(34) costeggiando una piccola crestina rocciosa. Si attraversa facilmente questa su solidi terrazzi gradonati entrando successivamente in un secondo e più grosso canale(35) molto più franoso. In questo canale si discende tra i massi, con sempre molti ometti ad aiutarci a seguire il giusto itinerario, fino a trovare una targhetta in legno indicante “Monte Cinto”. Qui dobbiamo tenerci sulla sx del canale e tramite un passag-

La valle verso Haut Asco dal Lavu d’Altore

371


374 Ortu di U Piobbu > Carrozzu

02


Refuge Tighiettu

375


Anello Orto

15

ANELLO ORTO (3 GIORNI) EE+

2500 m

bianco rossi (GR20), bolli gialli, arancioni, ometti segnavia

difficoltà

750 m

ÙÙÙÙ

D23 presso Guagno

dislivello positivo

vie di fuga

33.5 km

varie segnate su carta

impegno fisico

quota di partenza

distanza

fonti d’acqua

ÙÙÙÙ

2220 m

15h40’

Ref. Manganu e Petra Piana, Gite d’étape Guagno

bellezza

quota massima

rifugi o bivacchi

tempo di percorrenza

CARATTERISTICHE GENERALI DELL’ITINERARIO Un anello di tre giorni ci permetterà di affrontare una delle tappe più belle della traversata, grazie anche a due lunghe giornate che ci consentiranno di entrare e uscire dal GR20. La TAPPA 07 (durante il secondo giorno) contornerà, con un lungo tracciato in cresta, le conche dei laghi di Capitello, Melo e Rinoso i quali potranno essere raggiunti con faticose digressioni. L’itinerario di avvicinamento al GR20 passerà attraverso la tranquilla zona del Lac de Creno e con una vecchia ma affascinante mulattiera ci consentirà di giungere al primo pernottamento. Invece durante la giornata conclusiva abbandoneremo i luoghi più affollati per discendere indisturbati la valle del u Fiume Grosso e tornare al punto di partenza dopo aver attraversato il piccolo paese di Guagno.

2216,7 m 2200 m

33

43

2000 m 44

Nov

Mar Apr

Ott

Mag

376

Lug

Giu

Ago

Set

48

25 29

1600 m

Feb

Dic

Gen

1800 m

1400 m

15

1200 m

8

1000 m

56

800 m 1 600 m 553,7 m

0 km

61

10

20

30

1

33,5


48 Bocca Manganello 49

Parcheggio Orto Bivio Mare a Mare Nord Var. Sterrata Salita a tornanti Croce bianca Sentiero per Soccia Bivio per Monte Sant’Eliseo Bivio per Soccia Fontana Oratorio Monte Sant’Eliseo Funtana di a Veduvella Casa del Parco Sorgente Lac de Creno Bosco di conifere Ruisseau de Zoicu Passerella Tracciato su vecchia mulattiera 20 Source de l’Oscazzu 21 2° tratto su vecchia mulattiera 22 Biforcazione 23 Bocca d’Acqua Ciarnente 24 Tappa06 (verso Castel de Vergio) 25 Tappa06 (verso Manganu) 26 Bivio Variante Lac De Goria 27 2° sentiero che raggiunge il GR20 28 Passerella 29 Refuge de Manganu 30 Tappa07 31 Piano paludoso 32 Sorgente 33 Bocca alle Porte 34 Belvedere su Lac de Capitello e Melo

53

52

40 Surghjenta di Vesco 39 38 Bocca a Soglia

Lac de Melo

33 Bocca alle Porte 34 Belvedere 35 Punta alle Porte 36 Breche de Capitello 37 

56

59

Manganu

20

Fontana

60

e Grosso

62 61

U Fium

Oratorio Monte Sant’Eliseo

64 63

11

Monte Sant’Eliseo

2 3

5

8

D223

4 1

D23

7 6

Sorgente Fontana

10

15 Lac de Creno

13 14 12 Funtana di a Veduvella

16

17

18

19

Source de l’Oscazzu

25

22 27 28 21 Refuge de 29 30

Bocca d’Acqua Ciarnente 23

24 26

31

58

57

55 54

Sorgente

32

Sorgente

Lac de Capitello

Passaggio con cavo Bivio Anello Lac de Goria, Capitello, Melo 37 Breche de Capitello 38 Bocca a Soglia 39 Bivio Variante Lac de Goria, Capitello, Melo 40 Surghjenta di Vesco 41 Col de Rinoso 42 Lac de Rinoso 43 Bocca Muzzella 44 Refuge de Pietra Piana 45 Bivio Variante Monte Rotondo 46 Bivio Tappa08 47 Variante Pointe de Pinzi Corbini 48 Bocca Manganello 49 Variante Pointe de Pinzi Corbini 50 Discesa ripida 51 U Fiume Grosso 52 Bergeries de Bassitone (ruderi) 53 Bergerie de Caracuto 54 Sorgente 55 Ruderi 56 Strada sterrata per Guagno 57 Sentiero per Guagno 58 Strada forestale 59 Strada asfaltata 60 Fontana 61 Guagno 62 Sentiero Mare a Mare Nord Var. 63 Ponte su u Fiume Grosso 64 Pozze balneabili 35 36

51

42 Lac de Rinoso 41 Col de Rinoso 43 Bocca Muzzella

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

50

45 Refuge de 47 46 44 Pietra Piana

Lavu Bellebone

WAY POINT

377


© Luigi Tassi

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