ALPINISMO FACILE in TRENTINO-ALTO ADIGE

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EDIZIONI VERSANTE SUD | COLLANA LUOGHI VERTICALI | TREKKING DIEGO FILIPPI - FABRIZIO RATTIN ALPINISMO FACILE in TRENTINO-ALTO ADIGE VIE NORMALI E CRESTE VOL. 1 - Valli Occidentali

Cosa significa? Che è più sana e ha più sapore, perché fatta da autori locali.

Simbologia Tommaso Bacciocchi Impaginazione Matteo Bertolotti Stampa Press Grafica S.r.l.

Come i pomodori a Km 0? Certo! E la genuinità non è un’opinione.

Gravellona Toce (VB) Prima edizione Luglio 2022 ISBN 978 88 55470 711 Copyright © 2022 VERSANTE SUD – Milano, via Rosso di San Secondo, 1. Tel. +39 02 7490163 Iwww.versantesud.itdirittiditraduzione,di memorizzazione elettronica,

Nota Il trekking è un’attività potenzialmente pericolosa, chi la pratica lo fa a suo rischio e pericolo.

Tutte le notizie riportate in quest’opera sono state aggiornate in base alle informazioni disponibili al momento, ma vanno verificate e valutate sul posto e di volta in volta, da persone esperte prima di intraprendere qualsiasi escursione.

In discesa nel Gruppo di Brenta. © Enrico Veronese Diego Filippi e Fabrizio Rattin Zanuso FIlippi e Fabrizio Rattin Bacciocchi. © Mapbox, © Open Street Mapdi riproduzione e di adattamento, totale o parziale, qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Gli autori locali fanno bene al territorio: pubblicano col buonsenso di chi ama il proprio territorio; sono attenti a promuovere tutte le località; sono in rete con la realtà locale. E infine la cosa più importante: sui sentieri, c’è un pezzetto del loro cuore Km ZERO Guida fatta da autori che vivono e l’arrampicatasviluppanosulterritorio È una guida a KM ZERO!

Copertina

Cartine Tommaso

Testi

Gli autori locali fanno bene a chi cammina: hanno le notizie più fresche e più aggiornate; non rifilano solo i sentieri più commerciali; reinvestono il ricavato nella manutenzione dei sentieri.

Fotografie Diego

con

Revisione testi Federico

EDIZIONI VERSANTE SUD Km ZERO Guida fatta da autori che vivono e l’arrampicatasviluppanosulterritorio ALPINISMO FACILE in TRENTINO-ALTO ADIGE VIE NORMALI E CRESTE VOLUME 1 - Valli Occidentali DIEGO FILIPPI - FABRIZIO RATTIN

Sommario Presentazione ........................ 8 Introduzione 10 Simbologia e introduzione tecnica ....... 12 1. GRUPPO DEL SESVENNA 18 01. Piz Sesvenna e Piz Foratrida 22 02. Cima di Tella e Cima dei Greppi . . . . . 26 2. ALPI VENOSTE E PASSIRIE 30 03. Palla Bianca 36 04. Similaun 40 05. Cime Nere 44 06. Cima di Mastaun 48 07. Cima del Dosso 52 08. Punta delle Fosse e Punta di Trumes 54 09. Cima di Vermoi 58 3. GRUPPO DI TESSA .................. 62 10. Orenknott 66 11. Cima di Tel 68 12. Croda del Clivio 72 13. Indice di Biagio 76 14. Monte Rosso 80 15. Cima Fiammante ................. 84 16. Cigot e Cima Rosa di Lazins 88 17. Cima Rosa di Spranza 92 18. Cima Muta 96 19. Punta Alta e Monte Corno 98 20. Monte Sella 102 21. Punta di Matatz 104 4. ALPI BREONIE DI PONENTE 106 22. Cima Libera 112 23. Cima dell’Accla 118 24. Monte Cavallo, Cime Bianche Telves 124 25. Parete Bianca e Dente Alto 128 26. Tribulaun di Fleres 132 27. Gschnitzer Tribulaun, Monte d. Ferro 138 28. Punta Alta e Piccola di Monte Croce 142 29. Kalkwand e Habicht 146 5. GRUPPO DEI SARENTINI 150 30. Honigspitze, Punta Cervinia e Corno di Pegno 154 31. Picco Ivigna e Piccolo Ivigna. Cima Laste di Verdins e Plattinger 158 32. Picco Ivigna per la cresta sud ovest 162 33. Corno Bianco di Pennes e Grollspitze 164 34. Corno di Tramin 170 35. Cima di San Giacomo ............ 174 6. GRUPPO DELL’ORTLES 180 36. Ortles 188 37. Monte Zebrù .................... 192 38. Cima Solda 196 39. Cima Lasa 200 7. GRUPPO DEL GAVIA ............... 204 40. Monte Gavia 208 41. Cima di Savoretta, Punta di Valmalza 212 8. GRUPPO DEL CEVEDALE 216 42. Zufallspitze ..................... 220 43. Pizzo Tresero 224 44. Corno dei Tre Signori, Monte Gaviola 228 45. Punta d’Albiolo 232 46. Monte Tonale Or., Punta del Soldato, Torrione d’Albiolo, Albiolino, Cima Casaiole, Cima Casaiole Merid., Monte Tonale Occ., Cima Cadì 236 47. Monte Redival 244 48. Cima Boai 248 49. Cima Marmotta, Cima Venezia, II Cima Venezia, III Cima Venezia, Quota 3320m, Punta Martello, Cima Rossa di Saent, Cima Mezzana ..... 252 50. Cima Sternai 258 51. Cima Gioveretto 262 52. Cima Dodici e Picco dei Tre Pastori 266 53. Cima Guardia Alta 268 Sulla cresta al Carè Alto (© D. Filippi) Ò 4

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9. CATENA DELLE MADDALENE 272 54. Monte Luco e Piccolo Monte Luco 276 55. Cima Vedetta Alta 280 56. Monte Ometto 282 57. Monte Pin 286 10. CATENA DELLA MENDOLA 290 58. Bergner Kreuz e Monte Macaion 294 59. Monte Penegal e Croce di Penegal 298 60. Corno di Tres ................... 300 61. Cima d’Arza 302 62. Cima Roccapiana 304 63. Monte Pontalt e Monticello 308 64. Torre di Visione e Monte Cronello 312 11. GRUPPO DELL’ADAMELLO 314 65. Lobbia Alta e Cima Cresta Croce 320 66. Corno di Grevo 324 67. Monte Bruffione e Monte Remà 328 68. Ago Mingo 332 69. Carè Alto 336 70. Monte Spadalone e Corno Alto 342 71. Cima Cop di Breguzzo 346 72. Monte Corona 350 73. Pizzo Badile Camuno 354 12. GRUPPO DELLA PRESANELLA 356 74. Cima Presanella 362 75. Cima Vermiglio 366 76. Cima Scarpacò 368 77. Cima Giner ..................... 372 78. Monte Zeledria 376 13. GRUPPO DI BRENTA 380 79. Cima Ceda Orientale 386 80. Cima d’Ambiez 390 81. Pala dei Mughi 394 82. Monte Pizzo 398 83. Monte Brugnol e Monte Ghirlo 402 84. Dos d’Arnal e Cima Ghez 406 85. Dente dei Rossati, Cima dei Rossati e Cima Soran 410 86. Cima Brenta Est, Cima Brenta, Cima Brenta Ovest e Cima Mandron ..... 416 87. Cima Gaiarda 420 88. Cima Dagnola e Piz Galin ......... 424 89. Cima Santa Maria e Cima Loverdina 428 90. Cima dell’Inferno e Cima di Val Strangola: Punta Ovest, di Mezzo ed Est 432 91. Cima Trettel e Cima Borcola ....... 434 92. Pietra Grande e Cima Vagliana 436 93. Sasso Rosso, Cima Nana, e Spallone del Sasso rosso 442 94. Monte Canfedin e Monte Gazza .... 446 95. Croce di Fai e Monte Fausior 450 96. Piccolo Dain 452 14. GRUPPO DEL CADRIA 458 97. Monte Stigolo 462 98. Cima San Giorgio 466 99. Monte Nozzolo Piccolo e Monte Nozzolo Grande 468 100. Monte Cadria ................... 472 101. Corno dell’Ussol, Corno del Gui, Roccia Campei, Cima la Roda, Cima Maroni 476 102. Cima Gavardina, Dosso della Torta, Monte Tofino e Corno di Pichea 480 103. Monte Altissimo 484 104. Cima Sera 488 105. Monte di San Martino 490 106. Monte Cocca, Monte Tomeabrù, Monte Caret, Dos da Trat e Dos dei Seadi 492 107. Cima Parì, Cima Sclapa e Cima Oro 496 108. Cima Valdes 500 109. Cima Grotta Dazi, Cima Rocchetta e Cima Sat 504 110. Cima Capi e Cima Rocca 508 15. PREALPI GARDESANE 514 111. Monte Brento ................... 518 112. Monte Biaina 520 113. Monte Misone 522 114. Pala Granda e Cima Verde 524 115. Dos d’Abramo 528 116. Monte Cornetto 532 117. Monte Stivo..................... 534 118. Monte Biaena 538 16. PICCOLE DOLOMITI BRESCIANE 542 119. Dosso alto 546 120. Monte Censo 548 6

121. Monte Paghera ................. 550 122. Dosso Sassello 552 17. GRUPPO DEL TREMALZO 554 123. Cima Spessa 558 124. Monte Tremalzo, Corno d. Marogna 562 125. Monte Corno ................... 566 126. Monte Carone 570 127. Monte Guil, Cima Nara e Cima al Bal 572 128. Cima Nodice 576 129. Punta Larici 580 18. GRUPPO DEL MONTE BALDO 582 130. Vetta della Buse, Punta Sascaga, Punta Telegrafo e Punta Pettorina 588 131. Cima Valdritta, Cima val Finestra, Cima del Longino e Cima delle Pozzette 594 19. GRUPPO DEL PIZZOCOLO 598 132. Monte Pizzocolo ................. 602 133. Monte Castello di Gaino 604 Roteck (© D. Filippi) Ô 7

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Il piacere di andare in montagna e l’amore per la propria terra difficilmente rimangono sen timenti esclusivamente personali. Molti condividono queste emozioni con altre persone, con compagni di escursione e di arrampicata. Alcuni desiderano raccontare e divulgare le loro esperienze e conoscenze, magari attraverso le pagine di un libro. Così facendo permettono a tante persone di scoprire itinerari nuovi, di salire in sicurezza su pendii, pareti e cime.

La Regione Trentino Alto Adige è una parte importante dell’Arco Alpino. Territorio prevalente mente montuoso con alte cime innevate e ghiacciate che costituiscono un settore delle Alpi di grande rilievo strutturale e importanza ambientale. Qui si trovano anche vari gruppi dolomitici e, in questo volume dedicato alla parte occidentale di questa Regione, non potevano mancare svariati percorsi nelle Dolomiti di Brenta, il gruppo più ad ovest di tutte le Dolomiti. Le Dolomiti sono state dichiarate dall’UNESCO “Patrimonio dell’Umanità”. Un riconoscimento importante, prezioso, che rimarca il fascino di queste montagne che non finiscono mai di stupire, tant’è che sono visitate e salite da escursionisti e alpinisti provenienti da tutto il mondo. Le Prealpi poi sono quella parte di rilievi apparentemente “minori” ma non per questo prive di interesse. An ticipano da sud le “sorelle maggiori” regalando infinite opportunità. Infatti su questi monti non si pratica solo l’escursionismo. Tante sono le pareti per l’arrampicata. Varie sono le bellezze ambientali e molteplici le tracce storiche, comprese quelle del fronte bellico 1915/18. Scrivere una guida non è compito facile, non è banale. Nel proporre gli itinerari di salita ad una cima si deve riuscire a contenere in una descrizione – magari sintetica – tutte le basilari e necessarie informazioni. Il lettore dovrà essere in grado di capire luoghi, tempi, difficoltà, dislivelli e caratteristiche del terreno sul quale passare. Sfogliando alcune pagine vedo che questo libro possiede queste caratteristiche. Non poteva essere diversamente, dato che non è la prima volta che Diego si cimenta nel lavoro di scrittore di guide. Ha già dato alle stampe al cuni volumi inerenti l’arrampicata e la sua professione di Guida Alpina è un’ulteriore garanzia dei dati tecnici descritti nei suoi libri. Inoltre, questo volume e quello del Trentino Alto Adige orientale hanno come co-autore Fabrizio, alpinista e tecnico del soccorso alpino. Leggendo l’indice vedo che questa pubblicazione propone numerosi e differenti itinerari. Un libro, anche se è ideato e scritto per far conoscere nuovi posti, talvolta serve anche per fare af fiorare lontani ricordi persi negli angoli più remoti della memoria. Ricordo tantissime giornate trascorse su molte di queste montagne. Rileggo i miei appunti e con l’occasione cerco vecchie diapositive dimenticate nel mio grande archivio. L’occasione di questa presentazione mi ha riportato indietro nel tempo. Ricordo tante diverse emozioni, tante differenti situazioni, momenti felici e anche attimi di preoccupazione. Gli anni passano, le esperienze si accumulano, i ricordi fanno parte della vita vissuta. Un libro offre l’opportunità di nuove scoperte e rimarrà sempre un prezioso aiuto per ricordare quanto si è gioito in montagna. http://www.cliv.it/Mcorr.htm

Presentazione di Mario Corradini

Cima di Tella (© D. Filippi)

Introduzione

di Fabrizio Rattin Autentica passione, dedizione, sinergia d’intenti, vera amicizia, curiosità esplorativa e geogra fica sono aggettivi che delineano i pilastri portanti di quest’opera. Un lavoro certosino, curato nei minimi dettagli, che ci ha impegnati per anni nelle innumerevoli salite relazionate, tutte effettuate personalmente da almeno uno dei due autori, un valore aggiunto non da poco. Ogni pagina un ricordo indelebile di bellissime giornate passate in montagna, quella vera, senza fronzoli, quella delle Vie Normali: un ambiente che ho imparato ad amare profondamente. Nessuna ambizione per noi, solamente il gusto e la soddisfazione di mettere a disposizione degli appassionati uno scritto che ha un’anima, l’anima del territorio in cui viviamo, una Re gione fantastica e completa che siamo fieri di poter omaggiare. Un nostro obiettivo primario è quello di creare cultura geografica del Trentino Alto Adige e delle sue aree limitrofe, facendo conoscere uno ad uno in modo dettagliato i ben 43 gruppi montuosi che compongono l’intera area in esame. Le vette salite raccontano da sole l’incredibile varietà ambientale e tecnica, passando dalle alte cime della catena di confine luccicanti di vedrette, alla zona prealpina del lago di Garda o del monte Grappa, con clima mite ideale per i periodi dalle temperature più rigide, per con tinuare con l’incredibile zona Dolomitica, unica al mondo per la sua geomorfologia e per la bellezza delle sue montagne. Voglio ringraziare Diego col cuore, per avermi coinvolto in questa sua idea e per avermi dato la possibilità di veder crescere assieme un progetto cosi ricco di energia, condividendo pensieri, modi di procedere, progettando salite negli angoli più reconditi ed affascinanti della regione. La sua meticolosa precisione, sia scrittoria che organizzativa, la disponibilità ed umiltà nel condividere ed insegnare con pazienza, sono stati per me autentici insegnamenti di vita. Questa guida descrive una vasta gamma di vette con difficoltà comprese tra l’escursionismo e l’alpinismo facile. Vengono considerati ben 43 gruppi montuosi, dove vengono minuziosamente descritte e relazionate oltre 500 vette. La regione del Trentino Alto Adige è nettamente divisa in due parti dalla lunga Valle dell’Adige e dal Passo del Brennero. Le due parti, Est ed Ovest, sono quasi equivalenti in termini di superficie e gruppi montuosi. Vengono cosi descritte circa 250 vette per la zona ovest ed altrettante per la zona est. Ogni gruppo montuoso viene esami nato attentamente fornendo una descrizione generale, i confini topografici e la sua struttura geografia. Inoltre, una dettagliata cartina orientativa facilita gli accessi stradali in auto e la veloce collocazione delle vette descritte. Ciascuna escursione viene relazionata con testo, foto di azione e foto panoramiche della montagna col tracciato di salita.

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5 3 1 2 4 6 7 8 9 10 11 12 BressanoneVipiteno BolzanoBormio Merano Nauders Brunico Innsbruck ALPENTUXER STUBAIERALPEN OTZTALERALPEN SESVENNAGRUPPE ZILLERTALERALPEN VENEDIGERGRUPPEDEFEREGGERGRUPPE20 21 22 23 24 25 BrenoEdolo Laces Lana DimaroMalè 13 14 15 16 17 1819 Trento OROBIEALPI Tione Ponte Arche PredazzoMoenaCanazei DobbiacoCortina Auronzo 26 27 28 29 30 31 32 34 33 35 3637 38 39 S. Martino Agordo Feltre Belluno BassanoArsiero Verona 41 43 42 40 Mezzolombardo PonteLegnodi Carisolo Cles Naturno Spondigna Corvara Cencenighe Rovereto Riva Ora Chiusa Calliano Valdagno AREA OVEST - Volume 1 1. Gruppo del Sesvenna 2. Alpi Venoste e Passirie 3. Gruppo di Tessa 4. Alpi Breonie di Ponente 5. Gruppo dei Sarentini 6. Gruppo dell’Ortles 7. Gruppo del Gavia 8. Gruppo del Cevedale 9. Catena delle Maddalene 10. Catena della Mendola 11. Gruppo dell’Adamello 12. Gruppo della Presanella 13. Gruppo di Brenta 14. Gruppo del Cadria 15. Prealpi Gardesane 16. Piccole Dolomiti Bresciane 17. Gruppo del Tremalzo 18. Gruppo del Monte Baldo 19. Gruppo del Pizzocolo AREA EST - Volume 2 20. Alpi Breonie di Levante 21. Alpi Aurine 22. Monti di Predoi 23. Monti di Fundres 24. Vedrette di Ries 25. Monti di Casies 26. Odle - Puez 27. Fanes - Senes - Braies 28. Dolomiti di Sesto 29. Gruppo del Catinaccio 30. Sella e Sassolungo 31. Gruppo del Latemar 32. Gruppo della Marmolada 33. Catena di Cima Bocche 34. Catena del Lagorai 35. Gruppo di Cima d’Asta 36. Pale di San Martino 37. Alpi Feltrine 38. Gruppo della Schiara 39. Catena di Cima Dodici 40. Piccole Dolomiti 41. Massiccio del Grappa 42. Col Nudo - Cavallo 43. Monti Lessini 11

TIPO DI PERCORSO: Vengono specificate le generalità sul tipo di percorso: Sentiero segnato: percorso su sentiero sem pre evidente e segnato con segnavia biancorossi e tabelle CAI Traccia segnata: percorso poco evidente ma segnato con bolli rossi e ometti Traccia non segnata: percorso poco evidente, privo di indicazioni e ometti

Privo di traccia: percorso da ricercare, con cartina e GPS Sentiero attrezzato: sentiero esposto attrez zato con cavo metallico. Il cavo metallico è utilizzato solo per l’assicurazione ma non per la progressione. Via ferrata: itinerario esposto, attrezzato con cavo metallico. Il cavo metallico è utilizzato per l’assicurazione e necessariamente per la progressione. Obbligatorio il set da ferrata. Traccia su roccette: percorso che presenta

Segnali terra-aria Segnali terra-ariaRazzo o luce rossa Tessuto rosso quadrato teso Quadrato rosso di 100x100cm. Cerchio centrale rosso di 60cm di diametro. Corona bianca di 15cm OCCORRE SOCCORSO NON OCCORRE SOCCORSO No – noYes – sì

SIMBOLOGIA e INTRODUZIONE TECNICA

12 dislivello esposizionedifficoltà tipo di percorsotempo complessivo Indica i punti di appoggio durante l’escursione, come rifugi, bivacchi o malghe. rifugi e bivacchi Indica la difficoltà complessiva dell’escursione. Vedi leggenda delle difficoltà. Indica il dislivello totale da compiere; dal parcheggio, o dalla stazione di arrivo di un impianto, alla vetta. Indica l’esposizione media dell’escursione. Indica tempo complessivo di cammino, compreso anche della discesa. Indica il tipo di percorso da affrontare. Vedi leggenda dei percorsi

SEGNALI INTERNAZIONALI DI SOCCORSO TERRA-ARIA RIVOLTI A ELICOTTERI E AEREI

Cima Fiammante (© D. Filippi)

passaggi di arrampicata facile su roccette, necessita di un minimo di esperienza alpini stica. Eventualmente, consigliato ma non ne cessario, spezzone di corda e imbrago Via di roccia: percorso su roccia che neces sita di esperienza ed attrezzatura alpinistica da roccia Percorso su ghiacciaio: percorso su ghiac ciaio che necessita di esperienza ed attrezza tura alpinistica da alta montagna

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F: Facile. Itinerario alpinistico Facile. Su roccia: facili passi di arrampicata fino al I grado. Su ghiaccio: ghiacciaio facile. Pendii di neve o ghiaccio fino a 30°/40°

impegnativo su sentieri difficili ed impervi, talvolta esposti o poco evidenti. Possono pre sentare anche facili passaggi su roccia o at traversamento di canali o campi di neve.

PERIODO CONSIGLIATO: Indica il periodo migliore dell’anno per effet tuare l’escursione. DIFFICOLTÀ: Indica la difficoltà tecnica dell’escursione: Difficoltà Escursionistiche: non necessitano dell’uso della corda. T: Turistico. Itinerario facile che si svolge ge neralmente su strade forestali o mulattiere. E’ sempre evidente e ben segnato con segna via e tabelle. E: Escursionistico. Itinerario impegnativo lungo sentieri impervi ma sempre ben se gnati con indicazioni e tabelle. EE: Escursionista Esperto. Itinerario molto

TEMPO MEDIO: Indica il tempo medio di salita, dal punto di partenza alla vetta.

PD: Poco Difficile. Itinerario alpinistico con difficoltà piuttosto contenute. Su roccia: passi di arrampicata fino al II gra do. Su ghiaccio: ghiacciaio poco difficile. Pendii di neve o ghiaccio fino a 40°/50°

D: Difficile. Itinerario alpinistico Difficile. Su roccia: presenta passi di arrampicata fino al IV grado.

AD: Abbastanza Difficile. Itinerario alpinistico Abbastanza Difficile. Su roccia: presenta passi di arrampicata fino al III grado. Su ghiaccio: ghiacciaio abbastanza difficile. Pendii di neve o ghiaccio fino a 50°/60°

EEA: Escursionista Esperto con Attrezzatura. È la sigla comunemente usata per i sentieri attrezzati o per le vie ferrate. Necessario il set da ferrata: longe, imbrago e casco. Difficoltà Escursionistiche/Alpinistiche: l’u so della corda dipende dalla preparazione e dall’esperienza personale EE/F: Escursionista Esperto/Alpinismo Fa cile. Itinerario escursionistico con difficoltà Inalpinistiche.questasigla rientrano tutti quei itinerari che stanno a cavallo tra l’escursionismo difficile e l’alpinismo facile. Sono itinerari generalmen te molto impegnativi, che presentano tratti esposti e scoscesi o brevi tratti di arrampicata. Richiedono passo fermo ed assenza di verti gini, un minimo di esperienza alpinistica e la conoscenza delle tecniche di assicurazione di base. L’utilizzo delle corda non è necessario ma consigliato. Le creste facili sono le clas siche salite che rientrano in questa difficoltà. Difficoltà Alpinistiche: necessitano dell’uso della corda e delle tecniche di assicurazione.

MATERIALE: Indica il materiale consigliato per effettuare l’escursione in sicurezza: Da escursionismo: scarponcini da trekking e bastoncini Da escursionismo difficile: scarponcini da trekking, bastoncini, 30 metri di corda, alcuni moschettoni e cordini Da ferrata: set completo da ferrata: longe, imbrago e casco Da roccia: 50 metri di corda, imbrago, casco, alcuni friend, moschettoni e cordini Da alta montagna: 30/50 metri di corda, im brago, casco, ramponi, piccozza, qualche vite da ghiaccio

Su ghiaccio: ghiacciaio difficile. Pendii di neve o ghiaccio fino a 60/70°.

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SALITA: Relazione dettagliata della salita. DISCESA: Relazione dettagliata della discesa. CARTOGRAFIA: Cartina topografica utile per l’escursione Carè Alto (© F. Ferri)

LOCALITÀ DI PARTENZA: Indica la località di partenza, con la quota, dell’escursione. Può essere il parcheggio dove si lascia l’auto o la stazione di arrivo di un impianto di risalita.

ACCESSO STRADALE: Indica il percorso stradale, dal centro abitato al parcheggio dove inizia l’escursione.

Carè Alto 3462 m

1 - GRUPPO DEL

GEOGRAFIA DEL GRUPPO: il gruppo del Sesvenna è una vasta unione montuosa divisa ap prossimativamente per due terzi in territorio svizzero, un terzo in suolo italiano ed una minima parte in terra austriaca. La parte presa in considerazione in quest’opera ricalca principalmen te la lunga catena di confine tra Italia e Svizzera, con andamento principale nord-sud, che dal Passo dello Stelvio arriva al Passo Resia. Sono tre i sottogruppi che compongono questa im portante sfilata di montagne: il sottogruppo del Piz Umbrail, dal Passo Stelvio all’Ofenpass in territorio elvetico; il Massiccio del Sesvenna, dall’Ofenpass al Passo Slingia ed infine la Catena Settentrionale che dal Passo Slingia arriva fino al Passo Resia. SESVENNA Vetta massima: Piz Sesvenna 3204 m Alto Adige

LIMITI: •

Lorenziberg 3016 mPiz Starlex 3075 m Splendido drappello montuoso poco conosciuto che regala al visitatore bellissime escursioni ed interessanti ascensioni alpinistiche in un ambiente naturale straordinariamente integro e molto vario, dalla geomorfologia complessa ed intrigante, dalle lucenti vedrette del Sesvenna con le sue rocce vulcaniche, all’isola calcarea del Piz Starlex. Il delizioso Rifugio Sesvenna, posto in una bellissima conca prativa nel cuore del Massiccio Centrale, è un ottimo punto di appoggio per cominciare l’esplorazione del gruppo. a Nord: la valle della Bassa Engadina, da Susch a Nauders, fino al passo di Resia. a Est: l’alta val Venosta, dal passo Resia a Spondinga. a Sud: la valle di Trafoi con il passo dello Stelvio e la val Müstair, da Spondinga a Zernez. a Ovest: la Bassa Engadina, da Zernez a Susch.

rif. Sesvenna ) ( () NaudersPassoResiaResia BurgusioSanCuronValentinoMallesSludernoSlingiaRoia Prato allo Stelvio Gomagoi Trafoi))(( delloPassoStelvio Tubre ValVenostaValMonasteroValSlingiaValRoia diLagoResia ValTrafoi Piz Sesvenna Piz Cristanas C. d’Arunda diCimaTella Cima dei Greppi Piz Terza Piz StarlexC. di Grion Piz Lad Piz Nair Dosso di Fuori Dosso di DentroPiz Russenna C. dei Corvi C. di Rasass C. Undici C. Pian del LagoC.Dieci M. ValtesSchadlerLorenziberg Piz Chavalach M.PlagabelladiGlorenza Piz SchafbergSielva P. Rosa M. di Tarres PassoSlingia Spondinga Piz Umbrail Piz Lad Monpiccio Piz Foratrida 1 GRUPPO DEL SESVENNA 2 ALPI VENOTE E PASSIRIE 6 GRUPPO DELL’ORTLES 19

Piz Plazer 3103 m Piz Sesvenna 3204 m

Vetta più alta: Piz Umbrail Cime principali: Piz Umbrial, Punta Rosa, Monte di Tarres, Piz Sielva, Piz Chavalach.

Vetta più alta: Piz Sesvenna Cime principali: Muntet, Piz Cotschen, Lorenziberg, Mont Valain, Cima di Tella, Guardaskopf, Cima d’Arunda, Piz Sesvenna, Montrodes.

• Massiccio del Sesvenna: dall’Ofenpass fino al Passo Slingia.

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I SOTTOGRUPPI E LE CIME:

• Sottogruppo Piz Umbrail: dal Passo dello Stelvio fino all’Ofenpass.

Cima d’Arunda 2879 mCosteras 2946 m • Catena Settentrionale: dal Passo di Slingia fino al Passo Resia. Vetta più alta: Rasass Spitz Cime principali: Vernung Spitze, Rasass spitz, Seebodenspitz, Cima Dieci, Cima Undici, Grionkopf, Piz Russenna, Piz Nair, Piz Lad LE GITE: 01. Piz Sesvenna e Piz Foratrida 02. Cima di Tella e Cima dei Greppi 21

Località di partenza: parcheggio poco sotto la “Mangitsaml” 1750 m.

Accesso stradale: dalla Val Venosta si entra in Val Monastero fino all’abitato di “Taufers in Mun stertal”. In centro paese, di fianco ad un market, si seguono le evidenti indicazioni sulla destra per “Val Avigna”, si continua lungo la strada asfaltata fin dove è vietato proseguire, nei pressi di un pon te poco sotto i prati della “Mangitsalm”.

Tipo di percorso: traccia segnata, a tratti su di sagevoli macereti, cresta finale con facili passi su roccia.

PIZ SESVENNA 3204

Salita: si seguono fin da subito le indicazioni per “Piz Sesvenna n.1” e per comoda strada sterra ta si raggiunge dapprima la vicina Mangitsalm, per arrivare ben presto alla Mitteralm, dove è presente un simpatico abbeveratoio. Ancora per sterrata in ambiente sempre più aperto, si rag giunge la bellissima distesa prativa dove sorge il bivacco “Praviert”, ottimo punto d’appoggio d’e mergenza. Da ora in poi la traccia si fa ripida e faticosa. Si imbocca il sentiero n.5 proprio dietro al bivacco e dopo un primo tratto veramente ri pido, si guadagna la parte alta del vallone, dove il proseguo dell’escursione diventa evidente. Con penoso e faticosissimo procedere, si raggiunge la forcella tra il Sesvenna ed il Foratrida con bella vista su quel che rimane della vedretta Sesvenna, superando un ripidissimo canale detritico, dove bisogna fare attenzione a non smuovere sas 1550EE/F m

PIZ FORATRIDA 3129

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01 esposizione rifugi o bivacchitempo complessivo tipo di percorsodifficoltàdislivello SUD, EST 7-9 h traccia e cresta Bivacco Praviert, 2120 m

Gruppo del Sesvenna, Sottogruppo Massiccio del Sesvenna m m

Via Normale dalla val d’Avigna

Il Piz Sesvenna, col vicino Piz Foratrida, è compre so tra il Mompiccio ad est ed il Piz Plazer ad ovest. È la vetta più alta dell’intero gruppo e sulla sua cresta finale scorre il confine tra Italia e Svizzera, tra Alto Adige ed Engadina. Splendida ascensione di sicura soddisfazione.

Il Piz Sesvenna, molto noto agli scialpinisti, regala una magnifica salita estiva dal versante italiano, dalla poco conosciuta Val Avigna, senza dover metter piede sull’ormai scarna vedretta dove passa la Normale dalla Val Slingia e al Ri fugio Sesvenna. Il dislivello è concentrato nella seconda parte dell’itinerario dove, dal “bivacco Praviert”, una ripida traccia su ghiaione condu ce all’attacco della cresta finale. Fin qui le dif ficoltà sono escursionistiche, nell’ultimo tratto invece, la cresta di bellissima roccia oppone spesso difficoltà di primo con un paio di passi di secondo grado. Il Panorama di vetta è sbalordi tivo e spazia a tutto tondo dal Ortles al Bernina, dalla Palla Bianca ai gruppi del Samnaun e del Silvretta.

Materiale: normale da escursionismo, eventua le spezzone di corda per la cresta finale e ram poni a inizio stagione. Tempo medio: 3-4 ore dal parcheggio alla vetta.

Periodo consigliato: estate. Difficoltà: EE/F facili passi di arrampicata di II.

Piz Sesvenna3204  Muntpitschen-Monpiccio  3161 Foratrida  3129Piz Valdasass  3027 Cima d’Arunda  2879 Guardaskopf2720  Piz3075Starlex  Piz 2768Cotschen  Lorenziberg3016  3062  Valdaschlikopf  2945 Vadret da Sesvenna Scharljoch - P.so della CruschettaFuorclaStarlex Mitteralm MangitsalmPravierthütteStarlexhütteStierberghütte A V I G N ATA L

ForatridaPizeSesvennaPiz>SesvennadelGruppo

si. Comincia ora sulla sinistra la parte più bella dell’ascensione che si svolge su una cresta mol to panoramica di rocce salde. Si seguono i bolli molto ravvicinati che aiutano a trovare il percorso più facile con molte svolte; prevale il primo gra do, solo in due passaggi le difficoltà salgono fino al secondo grado, fino a che la cresta si abbatte ormai in prossimità dell’enorme croce di vetta, che si raggiunge in breve rimanendo stupefatti dal magico panorama e con la consapevolezza di aver raggiunto un bellissimo 3000 sudtirolese.

24

Senza fretta, si ripercorre con la massima atten zione la cresta finale fino alla sopramenzionata forcella, dove, per salire al vicino Piz Foratrida, si prende in direzione est la visibilissima trac cia bollata che, una volta scavalcata una picco la dorsale, si abbassa verso un vicino forcellino. Mantenendosi vicino alle rocce, si abbandona la traccia bollata per assecondare sulla sinistra, il ghiaioso pendio finale del Piz Foratrida, che si raggiunge in breve assaporandosi le splendide vedute sul Sesvenna ed il Mompiccio.

1 Muntpitschen 3161 m Monpiccio Piz Foratrida 3129 m

Traccia della salita al Piz Foratrida (© Diego Filippi) Ô

Discesa: tornati con breve risalita alla solita for cella, si segue a ritroso l’itinerario di salita. Cartografia: Tabacco 044 - Vinschgau, Mals, Sesvenna-Val Venosta, Malles.

Piz Sesvenna 3204 m Vetta del Piz Foratrida (© Diego Filippi) Ó Traccia di salita al Sesvenna (© Diego Filippi) Ô 25

22 Wilder Freiger 3418 m Cima Libera Rif. Cima Libera 3415 m Rif. Biasi al Bicchiere 3191 m LiberaCima>PonentediBreonieAlpi

116

Traccia di salita (© Diego Filippi) Ô La vetta (© Diego Filippi) Ò

sperone roccioso della Cima del Bicchiere, dove sulla sommità sorge il rifugio Biasi. Trascurata la traccia sulla sinistra per il rifugio Cima Li bera, ripide rocce assicurate da cavi metallici portano direttamente al rifugio. Circa 5-7 ore di cammino dall’auto. Salita secondo giorno: dal rifugio scendere al valico e, messo piede sul ghiacciaio, seguire l’evidente traccia che porta alla base della fa cile e rocciosa cresta sud di Cima Libera. Per facili rocce, attrezzate con cavi e pioli, raggiun gere l’anticima chiamata Signalgipfel (Punta del Segnale) oltre la quale, con una facile traccia e senza più difficoltà, si guadagna l’ambita vetta. Panorami mozzafiato verso tutte le Stubaier Al pen austriache e italiane. Discesa: per l’itinerario di salita. Cartografia: Tabacco 038 - Vipiteno Alpi Breo nie.

42 Traccia di salita (© Diego Filippi) Ò CevedaleCima>CevedaledelGruppo montagna a 360°, soprattutto verso il vicinissimo monte Cevedale che può essere raggiunto con breve traversata in cresta. In questo caso neces saria l’attrezzatura completa da alta montagna. Discesa: per l’itinerario di salita. Cartografia: Tabacco 08 Ortles Cevedale. 222

Zufallspitze 3757 m Cima CevedaleMonte Cevedale 3768 mPasso della Forcola 3032 m

Per la via Normale dal Passo Gavia

Tipo di percorso: sentieri sempre ben segnati Materiale: normale da escursionismo, even tualmente imbrago e spezzone di corda. Tempo medio: 3-3.30 ore dal parcheggio alla vetta. Periodo consigliato: estate, autunno. Difficoltà: EE/F sentieri ripidi e cresta esposta.

1050EE/F

43 esposizione rifugi o bivacchitempo complessivo tipo di percorsodifficoltàdislivello

PIZZO

TRESERO 3594 m

Un breve tratto attrezzato a corde fisse su rocce levigate. Località di partenza: Rifugio Berni al Passo Ga via, a quota 2541 m. Accesso stradale: da Ponte di Legno, o da Santa Caterina Valfurva, raggiungere il passo Gavia e il rifugio Berni, dove si parcheggia. Partenza di numerosi sentieri e indicazioni per il Pizzo Tre sero. Salita: dal rifugio facilmente si trovano le indi cazioni per il Pizzo Tresero. Il percorso, inizial mente in quota, porta tra ampi pascoli e verdi radure al caratteristico e suggestivo “Ponte dell’Amicizia”: esile passerella che attraversa l’impetuoso torrente Dosegù, formato dal gran de ghiacciaio omonimo che scende dalla Punta San Matteo. Oltre il ponte, il percorso diviene ripido e faticoso lungo vallette di sfasciumi e m sentiero e cresta nessunom

7SUD-OVESTh

Elegante vetta che sorge tra la Valle dei Forni e il Passo Gavia, chiude ad ovest il grandioso bacino dei Forni. Tra le vette più conosciute e frequentate di tutto il gruppo dell’Ortles-Cevedale. Il Pizzo Tresero, direttamente collegato al Cevedale tramite la lunga e famosa cresta delle 13 cime, offre dal passo Gavia una salita alpinistica davvero entu siasmante e di grande soddisfazione. Il percorso infatti si svolge attraverso ambienti incontami nati di rara bellezza, con splendidi panorami verso il San Matteo e il grande ghiacciaio del Dosegù. Inoltre la parte finale presenta passag gi alpinistici su ghiacciaio, cresta esposta e un breve tratto di corde fisse su rocce levigate. Qui potrebbero tornare utili imbraco ed uno spezzo ne di corda, per procedere in sicurezza in caso di rocce bagnate ad inizio stagione o per assi curare i meno esperti. Non presenta particolari difficoltà invece, per esperti di alta montagna.

Gruppo del Cevedale, Massiccio del CevedaleTratto attrezzato per raggiungere la cresta (© Diego Filippi) Ñ

224

V A L L E D OSEGÙ SevesoBivacco Rif. Arnaldo Berni Rifugio Bonetta Alpe di Tresero Ponte di Pietra Ponte dell’Alpe diPassoGavia Lago Bianco SforzellinaVedr.della Vedr . diTresero Pizzo3594Tresero  Punta Pedranzini  3599 Punta3132Segnale  Pizzo di Val Umbrina 3222  Biv. Btg. M. Ortles P.ta della3100Sforzellina  P.so Dosegù2999 P.so Sforzellinadella3006 Corno dei Tre Signori  3360

• a Ovest: la Val Camonica, da Breno a Edolo fino al passo del Tonale Monte Adamello m Lombardia-Trentino

3539

Il Gruppo montuoso dell’Adamello non ha di certo bisogno di presentazioni, comprende uno dei sistemi glaciali più importanti d’Italia, composto dal Pian di Neve, un incredibile pianoro di 18 chilometri quadrati, il ghiacciaio dell’Adamello, la vedretta della Lobbia, la vedretta di Larès e molte altre di minor dimensione. Un incredibile ed integro ambiente di alta montagna, adatto ad un alpinismo di ogni genere, dal semplice escursionismo alla gita su ghiacciaio, fino all’arrampicata su ardite creste di splendido granito. Il Gruppo è infatti caratterizzato da rocce granitiche, nello specifico granodioriti e tonaliti, rocce magmatiche che compongono il Plutone dell’Adamello-Presanella, anch’esso uno tra i più estesi delle Alpi intere. Lungo le ampie Ve drette non è raro imbattersi in reperti bellici che, visto il repentino ritiro dei ghiacci, affiorano con arroganza per ricordarci che anche queste bellissime montagne sono state triste teatro del primo conflitto mondiale. a Nord: il passo del Tonale con la val Presena, il passo Presena e la val di Genova, da Ponte di Legno a Pinzolo

3334

LIMITI: •

11 - GRUPPO DELL’ADAMELLO Vetta massima:

• a Sud: la Val di Caffaro e il Passo di Croce Domini, da Ponte Caffaro a Breno in Val Camonica

Alto 3462

• a Est: la val Rendena e le valli Giudicarie, da Pinzolo a Ponte Caffaro

Carè Montem Folletto Dentim del Folletto 3302 m Corno di 3406CaventomCrozzon di Lares 3354 m Ago Mingo 2968 m Crozzon di 3079Folgoridam

)( () () )( () )( () )( )( Edolo diPonteLegno Breno Storo Ponte Caffaro Pieve di Bono Tione Passo di Croce Domini delPassoTonale )( Val di Genova ValDaone M. Frisozzo diReCastello C.ne di Blumone Carè Alto C. Cop di Breguzzo Crozzon di Làres Passo delle Vacche M. Coel M. SpadaloneCornoAlto C. di FolgoridaP.soValdiFumoC.diC.CornoDanerbad’ArnòdiValbonaM.CoronaDossodeiMortiC.CopdiCasaC. CrestaLobbiaLatolaAltaCroceP.so di Campo C.no di Grevo C.M.LevadeC.BuciagaFumoC. del Coster P.soAdamè M. Avio M. Aviolo C.no Baitone CamunoBadilePizzo M.P.saListinodella Rossola M. Rossola diDossonGenova M. MonoccolaM. di Gelo M. Bruffione M. Lavanech M. Frerone M. GuardiaAlta M. Rema M. BoiaGrotta Rossa C. Berbignaga M. Campellio Adamello C. Bianco C.no Miller P.so dell’Adamello C. Gioia C. Prudenzini C. di GanaM. Venerocolo C. di Salimmo M. Mandrone M. Marser P. della Regina C. di Boazzo C di PlemC.no delle RocciaGranateBaitone Corno di Lago Scuro Passo Presena PrudenziniP.so ValPresena CarisoloPinzolo Val Saviore Cedègolo Ago Mingo rif. Ai Caduti rif. Carè Alto rif. Trivena rif. G. Rosa rif. Mandrone Mariarif. Francoe rif. Cai Lissone rif.Prudenzinirif.Garibaldirif. Gnutti rif. Bedole rif. Tonolini rif. Aviolo rif. De Marie rif. Val di Fumo 16 PICCOLE DOLOMITI BRESCIANE 11 GRUPPO DELL’ADAMELLO OROBIEALPI 17 GRUPPO DEL TREMALZO14GRUPPO DEL CADRIA 7 GRUPPO DEL GAVIA 12 GRUPPO DELLA PRESANELLA13GRUPPODIBRENTA 315

Corno Miller 3373 m Monte Adamello 3539 m Corno di Salarno 3298 m Corno Bianco 3427 m

Corno dell’Adamè 3275 m Monte Fumo 3409 m Anticima del Monte Fumo 3353 m Crozzon di Lares 3354Cornom di Cavento 3406 m

Salendo a Cima Vagliana (© Diego Filippi) ÔVerso la Pietra Grande (© Diego Filippi) Ô

Località di partenza: rifugio Stoppani, stazione di arrivo della funivia del Grostè, a quota 2438 m . Accesso stradale: da Madonna di Campiglio a Passo Campo Carlo Magno, ampio parcheggio a pagamento e partenza della funivia per il rifugio Stoppani al Passo del Grostè. Salita: dal rifugio Stoppani prendere il sentie ro Gustavo Vidi n.390 per la Bocchetta dei Tre Sassi. Aggirata la prima balza rocciosa, in pie no versante est, il sentiero prosegue in cresta fino ad un grosso ometto. Qui il sentiero piega decisamente a sinistra e traversa in quota tut to il versante occidentale della Pietra Grande. Dall’ometto abbandonare dunque il sentiero Vidi e proseguire fedelmente lungo la cresta erbosa fino a trovare la grande targa metallica che segna l’attacco della traversata. La prima parte della salita, ovvero fino in vetta alla Pietra Grande, è caratterizzata dal passaggio all’in terno di una grotta e dal superamento di una

VaglianaCimaeGrandePietra>BrentadiGruppo

438

profonda forcella dove si effettuano 3 calate a corda doppia, di circa 20 metri ciascuna. Oltre la forcella, le difficoltà diminuiscono e facilmen te si raggiunge la vetta della Pietra Grande, 4 ore dall’attacco. La seconda parte, ovvero la traversata delle vette, non presenta difficoltà particolari. Alcune corde doppie sono necessa rie per raggiungere il valico che separa la Pietra Grande dalla cima Vagliana, oltre il valico facili roccette ed erba conducono alla cima Vagliana, caratterizzata dalla grande bandiera metallica.

Circa 2 ore e mezza dalla Pietra Grande. Discesa: dalla cima Vagliana seguire le tracce che prima verso nord, poi verso ovest, calano lungo pendii erbosi, fino ad intercettare il sen tiero Costanzi. Per questo ritornare al rifugio Stoppani o, più comodamente, al rifugio Graffer. Calcolare per la discesa altre 2 ore circa. Cartografia: Tabacco 053 - Dolomiti di Brenta.

92

Pietra Grande 2936 m Traccia di salita (© Diego Filippi) Ó Le prime difficoltà (© Diego Filippi) Ô 439

92 Pietra Grande 2936 mVaglianaCimaeGrandePietra>BrentadiGruppo 440

Cima Brenta 3150 m Cima Mandron 3040 m 441

110 Cima Rocca 1090 m Bivacco Arcioni 858 m RoccaCimaeCapiCima>CadriadelGruppo 510

Cima Capi 909 m

Lungo la Ferrata Susatti (© Diego Filippi) Ò

tiero prosegue verso il lago di Garda. Seguire sempre le indicazioni per Cima Capi e per la fer rata Susatti, facendo attenzione a non imbocca re il sentiero delle Laste n.471, la via di discesa. Nei pressi di Cima Capi si abbandona il sentiero n.470 e s’imbocca il n.405 che conduce in breve all’attacco della ferrata. Il percorso attrezzato, mai faticoso, ripercorre un vecchio sentiero di guerra. Numerosi e caratteristici sono, infatti, gli appostamenti della prima guerra mondiale. Raggiunta la vetta di Cima Capi la ferrata scen de leggermente sino a raggiungere un intaglio. Qui, andando verso sinistra, seguendo il sentie ro attrezzato Mario Foletti, è possibile raggiun gere in 40 minuti il bivacco Arcioni, ottima via di fuga in caso di tempo incerto. Proseguendo invece lungo la ferrata Susatti, sempre sentiero n.405, si costeggia la parete est di Cima Rocca e si previene al bivio per la Bocca Pasumer, sen tiero 405bis. Per questo continuare seguendo sempre le indicazioni per cima Rocca. Al termi ne alcuni tratti attrezzati portano alla solitaria vetta.

iscesa: la discesa avviene lungo il versante op posto a quello di salita e non mancano dei brevi tratti attrezzati. In breve si raggiungono così il bivacco Arcioni e la chiesa di San Giovanni. Dal bivacco scendere lungo il sentiero attrezzato delle Laste e, mediante questo, raccordarsi al sentiero n.470, già percorso durante l’avvicina mento. Cartografia: Tabacco 071 - Prealpi GardesaneTremalzo

Cima Rocca (© Diego Filippi) Ô

512

110

RoccaCimaeCapiCima>CadriadelGruppo

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