Sport Industry Directory 09 luglio - settembre 2012

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l’informazione sull’industria dello sport, del fitness, della piscina e del benessere

trimestrale - anno 3 - n. 9 - luglio-settembre 2012

www.sportindustry.com SPORT & FITNESS

PISCINE

News

Defibrillatori. È obbligo Nel Decreto Sanità, arriva l’obbligo, per tutte le associazioni sportive, di dotarsi di defibrillatori e di sistemi salvavita

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Rassegna

Londra 2012 Gli impianti sportivi realizzati per i Giochi Olimpici e il contributo delle aziende italiane

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Primo Piano

Pavimentazioni sportive Il mercato, i dubbi, i regolamenti, le tecnologie e i prodotti: un articolo e una rassegna sull’erba sintetica

WELLNESS

COMPLEMENTI

A.A.A. cercasi finanziamenti A metà settembre, una e-mail giunge alla nostra redazione. È un giovane di 26 anni che scrive, spaesato perché non sa come muoversi per ottenere finanziamenti per realizzare un centro fitness e sportivo dedicato ai giovani. Già. I finanziamenti. Negli ultimi anni, da quando la crisi economica ha iniziato a occupare le pagine delle nostre vite, ancor più che dei quotidiani, questa parola è diventata un concetto chiave con cui tutti prima o poi arrivano a fare i conti. Primi tra i tanti: i gestori degli impianti sportivi italiani, lasciati soli a combattere contro strutture che invecchiano anno dopo anno. Davanti a questo problema, la risposta delle Pubbliche Amministrazioni è “che non ci sono soldi”, e la risposta dei privati, che pure potrebbero investire in strutture di capitale importanza, tarda ad arrivare. Eppure, i sistemi di finanziamento esistono. A cominciare dal Project Financing (che approfondiamo a pagina 10), un efficace strumento di Parternariato Pubblico Privato che ha avuto un riscontro più che positivo all’estero, ma che fatica a decollare nel nostro Paese. In questo quadro (purtroppo) poco rincuorante si inserisce gioco forza la tanto attesa “Legge sugli stadi”, che negli ultimi mesi ha dato adito a numerose interpretazioni. C’è chi la considera un veicolo per la speculazione edilizia, chi la vede come l’unica soluzione per l’adeguamento degli stadi italiani agli standard europei… e intanto è ancora ferma e continua il suo balletto tra Camera e Senato. Ed è davvero un peccato, per-

ché l’impiantistica sportiva merita una legge creata per venire incontro alle proprie esigenze, e se lo meritano le aziende che operano in questo settore, le cui tecnologie e i cui prodotti sono riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo (e a questo proposito si vedano tutti i sistemi forniti dalle aziende italiane per Londra 2012 a pagina 24), e se lo meritano i gestori e i proprietari di queste strutture, che ogni giorno lottano per dare un luogo sicuro a chi pratica lo sport con passione. E se lo meritano, infine, le nuove generazioni, quelle che questi “luoghi di sport” sognano di (ri)costruirli.

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ISSN 2038-5781

Sicurezza negli stadi Tutte le ultime tecnologie applicate al mondo degli stadi e degli impianti sportivi per garantire l’indispensabile sicurezza

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news dall’Italia

Sicurezza negli stadi: alcune novità

Defibrillatori? Arriva l’obbligo Pubblicata dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive e dal Ministero dell’Interno, la Determinazione n. 26/2012, che prevede un ridisegno delle modalità di accesso allo stadio, la presentazione dei programmi volti alla formazione degli addetti alle attività collegate alla sicurezza e la creazione di un gruppo di lavoro che sarà impegnato nell’aggiornamento delle normative vigenti in materia di sicurezza negli stadi e negli impianti sportivi. Le regole entrano in vigore con l’inizio della stagione sportiva 2012/2013. I cambiamenti introdotti dalla Determinazione sono consultabili su www.sportindustry.com. Per approfondire: norme e leggi per lo sport

Spa: indicazioni per la manutenzione Quando si parla di centri benessere ad uso pubblico, la pulizia di tutte le superfici della struttura non è solamente il miglior biglietto da visita che possiate mostrare ai vostri clienti (è dimostrato: la pulizia della struttura rappresenta uno degli aspetti più apprezzati da chi frequenta centri benessere e spa), ma è anche e soprattutto garanzia di igiene e salute. Come si può facilmente intuire: più persone accedono al centro benessere, oltretutto per svariate ore al giorno, maggiore sarà la carica microbica e gli agenti inquinanti introdotti. Per questo, un centro benessere ad uso pubblico, indipendentemente dalle sue dimensioni, necessita di accurate manutenzioni giornaliere, addirittura con interventi più frequenti nel corso della giornata. Da non sottovalutare, infine, le normative che regolano il mantenimento degli standard d’igiene e la gestione impiantistica delle strutture ad uso pubblico, norme che devono assolutamente essere rispettate per non compromettere la salute dei frequentatori. Per approfondire l’argomento: leggi l’articolo su www.sportindustry.com.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che obbliga le società sportive professionistiche e dilettantistiche a dotarsi di defibrillatori semi-automatici e di altri eventuali dispositivi salvavita. Ma non solo, nel medesimo paragrafo, il decreto sancisce che: “A tutela della salute dei cittadini che svolgono un’attività sportiva non agonistica o amatoriale, verranno predisposte linee guida per idonee certificazioni mediche e l’effettuazione di controlli sanitari sui praticanti”. Tanti dunque i cambiamenti in vista, che approfondiremo nei prossimi numeri di Sport Industry Magazine e su www.sportindustry.com. Per approfondire: progettazione spa

Piscine: norme per il dimensionamento Secondo quanto imposto dalla norma UNI 10637, attualmente in fase di revisione, il dimensionamento dell’impianto di trattamento di una piscina è da stabilirsi in funzione del volume d’acqua. L’ing. Flavio Bianco, progettista di lunga data, entra nel merito della questione, proponendo che l’impianto di trattamento debba essere dimensionato in base alla superficie della piscina e non in base al volume. Per chi fosse interessato, questo interessante contributo è pubblicato nel canale Piscine, dove invitiamo gli operatori del settore a intervenire nel dibattito, inviando alla nostra redazione pareri, commenti o articoli in merito, che valuteremo per la pubblicazione su www.sportindustry.com. Per approfondire: normative piscine e spa

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Per approfondire: norme e leggi per lo sport

Un fondo per lo sport Pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 22 giugno 2012 il Decreto Sviluppo (Decreto Legge n. 83/2012) che stabilisce le misure per la crescita del Paese. All’articolo 64, viene istituito un fondo per lo sviluppo e la capillare diffusione della pratica sportiva a tutte le età e tra tutti gli strati della popolazione, finalizzato alla realizzazione di nuovi impianti sportivi e la ristrutturazione di quelli esistenti, con una dotazione finanziaria, per l’anno 2012, fino a 23 milioni di euro, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Per approfondire: finanziamenti e bandi


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news dall’Italia

Il valore dello sport in Italia “Oggi lo sport ha rilevanti dimensioni e attira risorse economiche significative, con un peso dell’1,6% sul PIL nazionale, generando un giro d’affari di 25 miliardi”. Questi i dati presentati dal Presidente del Coni, Giovanni Petrucci, in occasione della presentazione della prima parte del Libro Bianco dello Sport Italiano, Sport-Italia 2020, realizzato da Coni in collaborazione con Prometeia, Università Bocconi di Milano e La Sapienza di Roma. Un libro che mette in evidenza il peso sociale dello sport e l’importanza di continuare a investire risorse sia nella promozione dell’attività sportiva sia sull’impiantistica. E proprio in tema di impiantistica sportiva, in questa prima parte del Libro Bianco, l’argomento è appena sfiorato, specificando come sia tuttora in atto una raccolta dati degli impianti sportivi collocati nelle differenti regioni italiane, che andranno a comporre un censimento nazionale organico, con dati omogenei tra loro e aggiornabili in qualsiasi momento. Per ora, il Coni annuncia di aver inglobato i dati aggiornati di 6 regioni: Lazio, Liguria, Marche, Toscana, Puglia e Piemonte. Nel libro, si ribadisce l’importanza di poter contare su un censimento unitario, in modo da comprendere appieno le effettive criticità impiantistiche e i punti di forza, così come la possibilità di pianificare investimenti mirati per la costruzione e/o la ristrutturazione delle strutture ad uso sportivo. Per approfondire: mercato impiantistica sportiva

Quando l’eccellenza è premiata Aperte le candidature per partecipare ai premi indetti da Editrice Il Campo: Club Award, il prestigioso concorso promosso dalla rivista Il Nuovo Club che ogni anni premia i gestori di fitness/wellness club e di centri sportivi che, a vario titolo, conseguono risultati importanti, fornendo preziosi spunti ad altri professionisti, favorendo di fatto la crescita del settore, e Italian Pool Award, il concorso promosso dalla rivista Piscine Oggi che premia l’eccellenza progettuale e costruttiva dell’industria della piscina italiana, rivolto a progettisti, architetti, aziende e privati possessori di piscine. E da quest’anno, Italian Pool Award annuncia la nascita di una nuova categoria: quella dedicata alle Biopiscine. L’introduzione delle Biopiscine all’interno del Premio nasce per dare l’opportunità ad aziende, progettisti ed esperti di questo settore, sempre più attivo anche in Italia, di mettere in evidenza le proprie realizzazioni. La premiazione dei vincitori di entrambi i concorsi si terrà, come ormai tradizione, durante il duplice evento ForumPiscine/ForumClub, che si terrà in fiera a Bologna dal 21 al 23 febbraio 2013, e che approfondiamo a pagina 34. Per partecipare, è sufficiente scaricare e compilare i moduli presenti su www.forumpiscine.it e su www.forumclub.it. Iscrizioni aperte fino al 15 novembre 2012 per Club Award e fino al 21 dicembre 2012 per Italian Pool Award. Per approfondire: www.forumexpo.it

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Attuato il 5° Conto Energia Operativo dal 27 agosto 2012, il Quinto Conto Energia (DM 5/7/2012), che ridefinisce le modalità di incentivazione per la produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica. Nel sito del GSE, Gestore dei Servizi Energetici, è già operativa la sezione per la presentazione delle richieste di riconoscimento delle tariffe incentivanti per impianti fotovoltaici che entrano in esercizio a partire dal 27 agosto 2012. Il Quinto Conto Energia cesserà di applicarsi decorsi 30 giorni solari dalla data in cui si raggiungerà un costo indicativo cumulato degli incentivi di 6,7 miliardi di euro l’anno (comprensivo dei costi impegnati dagli impianti iscritti in posizione utile nei Registri),

che sarà comunicata dall’AEEG - Autorità per l’energia elettrica e il gas con un’apposita deliberazione. Scopri i principali cambiamenti apportati dal 5° Conto Energia su www.sportindustry.com. Per approfondire: rinnovabili e impianti sportivi

Un aiuto per le strutture ricettive La Giunta della Regione Liguria ha approvato alcune modifiche e integrazioni alla legge 1 del 13 gennaio del 2008 “Misure per la salvaguardia e la valorizzazione degli alberghi e disposizioni relative alla disciplina e alla programmazione dell’offerta turistico-ricettiva negli strumenti urbanistici comunali”. In sintesi: una sostanziale semplificazione delle procedure, tempi più certi e percorso semplificato per il recupero delle strutture ricettive in stato di degrado. L’opportunità avrà durata di due anni da quando le modifiche alla legge saranno approvate dal Consiglio.

Piscina: per un mercato più qualificato Il lavoro del nuovo consiglio direttivo di Assopiscine Associazione Italiana Costruttori Piscine, continua con fermento e soprattutto con l’obbiettivo di fornire dei concreti punti di riferimento per tutto il settore della piscina in Italia. Una delle novità più importanti del programma di lavoro dell’Associazione è infatti l’insediamento della nuova Commissione Tecnica, composta da figure professionali di certa esperienza nel settore che si pone, come obiettivo a breve termine, lo studio di un piano di corsi di formazione rivolti al mercato delle piscine, con un alto livello di qualità e contenuti molto elevato. Oltre a continuare il prezioso lavoro di revisione e aggiornamento della documentazione e della manualistica tecnica a disposizione degli Associati. Così da poter contribuire alla costruzione di un mercato sempre più qualificato.

Per approfondire: normative piscine e spa

Per approfondire: istituzioni sportive

Le città più sportive d’Italia? La città più sportiva d’Italia? Secondo la classifica annuale stilata da Il Sole 24 Ore, è Parma, che ha scalato quattro posizioni rispetto all’anno precedente battendo due città dalla forte tradizione sportiva come Genova e Trento, che occupano gli altri due gradini del podio. Il capoluogo ligure ottiene il secondo posto grazie a un passato ricco di celebri sportivi e ai risultati ottenuti nella pallanuoto; mentre Trento è premiato per l’alto numero di tesserati e per i risultati ottenuti dagli atleti negli sport individuali. Nella top ten: per lo più città del Centro-Nord, fatta eccezione di Cagliari, al nono posto, che tiene alta la bandiera della zona meridionale e insulare.

Per approfondire: i numeri della pratica sportiva


UN MERCATO GRANDE COME IL MARE.

VIENI AD IMMERGERTI AL FORUMPISCINE 2013.

21//22//23 febbraio 2013 Fiera di Bologna ForumPiscine è la più grande vetrina italiana dedicata ai professionisti del settore piscine e Spa. È il posto dove capire i trend del mercato, quello che succede sopra e sotto l’acqua ai quattro angoli del mondo. Nella sezione espositiva c’è spazio per gli impianti, le tecnologie, le soluzioni architettoniche e di design. Nella parte congressuale, esperti italiani e stranieri affrontano i temi d’attualità con seminari e workshop. In più negli stessi giorni, negli stessi padiglioni, si tiene ForumClub, il grande evento dedicato al mondo del fitness e del wellness. Due occasioni per allargare i confini: tutto quello che c’è da vedere, e da sapere, è in Fiera a Bologna.

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Segreteria organizzativa e ufficio stampa: ABSOLUT eventi&comunicazione - tel. +39 051 272523 - fax +39 051 272508 Segreteria scientifica e vendita stand: EDITRICE IL CAMPO Srl - tel +39 051 255544 - fax +39 051 255360 - forum@ilcampo.it

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news dal mondo

Quando il nuoto è sopravvivenza

Qatar: è boom di investimenti

Tantissime le iniziative intraprese in tutto il mondo per prevenire l’annegamento dei bambini in piscina e in generale in acqua. Partiamo dall’esempio della Svizzera che, per il secondo anno consecutivo, lancia la campagna sulla sicurezza in piscina che coinvolge l’UPI (Ufficio Prevenzione Infortuni, promotore dell’iniziativa), swimsports.ch, la società Svizzera di Salvataggio SSS, l’associazione svizzera dei maestri bagnini (AMB) e altri numerosi partner. La campagna, grazie al messaggio “Bambini sempre sottocchio. I più piccoli a portata di mano”, si pone un obiettivo ambizioso, ma realistico: in Svizzera, i bambini non devono più rimanere vittime di annegamento, insegnando loro non solo a nuotare, ma anche a non lasciarsi prendere dal panico e trarsi in salvo da situazioni pericolose. In America, invece, la National Swimming Pool Federation (NSPF) ha recentemente lanciato una campagna, sotto la bandiera del “Donare un po’ per creare tanto”, esortando ogni membro dell’industria a donare 10 dollari. Per ogni 10 dollari donati, la fondazione risponderà dollaro su dollaro, arrivando a contribuire fino a 25.000 dollari, in corrispondenza delle donazioni ricevute dal 1 Settembre 2012. Il 100% delle donazioni saranno devolute alla campagna Step Into Swim, volta a finanziare le organizzazioni che insegnano nuoto. E, infine, riportiamo l’esempio delle lontanissime Australia e Nuova Zelanda. La Water Safety New Zeland ha infatti contribuito con una donazione di 500.000 $ al programma “impara a nuotare”, promosso dall’Auckland Sport, che fornirà più di 320.000 lezioni gratuite ai bambini tra i 3 e i 6 anni. Mentre in Australia, la Australian Water Safety ha pubblicato una strategia in 10 punti per la sicurezza in acqua, con l’obiettivo di ridurre entro il 2020 i decessi per annegamento del 50%. Tutte iniziative lodevoli, da cui prendere esempio anche per il nostro paese.

Secondo quanto riportato dalla Heightes for Exhibitions & Conferences, il Qatar è pronto a spendere circa 57 miliardi di dollari in infrastrutture per migliorare la ricettività turistica del proprio paese in vista della FIFA World Cup 2022. Il Qatar Tourism Authority ha infatti in programma di investire, nei prossimi 5 anni, 17 miliardi di dollari per la realizzazione di oltre 60.000 nuove camere d’albergo. Si pensi che, con almeno 19 hotel e circa 5544 camere d’albergo attualmente in costruzione e in fase di pianificazione, il Qatar è attualmente il terzo cantiere della regione. Solo quest’anno, si prevede la realizzazione di 2.100 camere. Per quanto riguarda il mercato della piscina, il Qatar raggiungerà 600 milioni dollari a partire dal 2012 fino al 2017. Infatti, se il numero di complessi ricettivi (con piscina) con sede in Qatar è di oltre 750, più di 500 sono quelli in fase di costruzione tra il 2011-2017.

Approfondimenti in: mercato impiantistica sportiva

Approfondimenti in: ricerche e studi scientifici

Fare jogging allunga la vita

Pericolo inattività

Uno studio prospettico durato più di trent’anni e condotto da un’équipe del Centro Ospedaliero Universitario di Bispebjerg, in Danimarca, è stato recentemente presentato all’EuroPrevent 2012, il congresso dell’European Society of Cardiology, e ha reso noto che fare jogging può allungare l’aspettativa di vita addirittura di 6 anni. In particolare, correre due ore e mezzo alla settimana, a un ritmo medio o blando, allunga l’aspettativa di vita di 6,2 anni negli uomini e di 5,6 anni nelle donne. Lo studio, che s’intitola Copenhagen City Heart, è iniziato nel 1976 monitorando un campione di circa 20mila persone di entrambi i sessi, di età compresa tra i 20 e i 93 anni e affetti da patologie cardiovascolari. Con il passare del tempo il campo di osservazione si è allargato anche a malati di pneumopatie, allergia, epilessia, demenza, apnee notturne e disturbi genetici. I risultati della ricerca rilevano che la corsa migliora il metabolismo dell’ossigeno e i profili lipidici (aumenta il colesterolo HDL e abbassa i trigliceridi), così come la densità ossea, la sensibilità all’insulina, nonché le funzioni cardiache e immunitarie. Inoltre funziona da antiaddensante piastrinico e abbassa i marker di infiammazione. E ovviamente previene l’accumulo di grasso in eccesso. Senza contare i benefici di natura psicologica e sociale. Approfondimenti in: www.fitnesstrend.com

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Nel mondo, un terzo della popolazione adulta non si muove abbastanza. E la sedentarietà uccide milioni di persone ogni anno. Questi i dati, decisamente allarmanti, resi noti da una ricerca condotta da un gruppo internazionale di 33 ricercatori, provenienti da diversi Paesi del mondo, e presentata nel numero dedicato alle Olimpiadi di The Lancet, la prestigiosa rivista medico-scientifica britannica. Secondo i ricercatori, basterebbe mezz’ora di attività fisica blanda (camminare per andare a fare la spesa, svolgere i lavori domestici o dedicarsi al giardinaggio) cinque volte alla settimana, per ottenere benefici significativi per la salute. E possono addirittura bastare 20 minuti di sport (jogging, nuoto, bicicletta o camminata veloce in un parco), almeno 3 volte alla settimana, per ottenere gli stessi benefici. Ma il dato preoccupante è che un terzo della popolazione mondiale non adotta uno stile di vita di questo tipo, mettendo a repentaglio la propria salute, rischiando addirittura la vita. E la sedentarietà affligge anche i giovanissimi: nella fascia di età compresa tra i 13 e i 15 anni, 4 ragazzi su 5 non si muovono abbastanza. E con il passare degli anni e l’aumentare dell’età, l’inattività fisica diventa cronica, soprattutto nelle donne. Approfondimenti in: www.fitnesstrend.com


PRESIDIO DI SETTORE.

FORUMCLUB. SOLO PER PROFESSIONISTI.

21//22//23 febbraio 2013 Fiera di Bologna L’evento di riferimento per i settori fitness e wellness è di stanza alla Fiera di Bologna. A ForumClub ci sono convegni e seminari con i migliori specialisti per approfondire le tendenze e le esigenze del mercato; c’è la grande area espositiva per scoprire attrezzature, prodotti, accessori e tutte le novità del comparto. In contemporanea, negli stessi padiglioni, si tiene ForumPiscine, l’appuntamento internazionale dedicato a piscine e centri acquatici. Due eventi per conoscere due mondi sempre più vicini.

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news dal mondo

Fondi per lo sport

Nuovi mercati

Il governo australiano ha stanziato un finanziamento di 225.000 dollari per fondare la nuova Australian Sports Network Technologies, con l’intento di incentivare lo sviluppo di nuove tecnologie per lo sport in Australia. Un’iniziativa nata dalla collaborazione tra il Ministro federale per lo sport e Ministro Assistenza per l’Industria e l’Innovazione, Kate Lundy, Università e aziende del comparto sportivo. Il senatore Lundy ha spiegato: “Questa nuova rete ha il potenziale per portare alla luce una nuova ondata di tecnologie per lo sport Made in Australia, apportando grandi opportunità economiche e migliaia di posti di lavoro e facendolo emergere come mercato globale. Con alcuni dei migliori nostri ricercatori, sviluppatori e imprenditori, a sostegno di questa nuova iniziativa, sono fiduciosa che potrà offrire un continuo miglioramento delle prestazioni sia dal punto di vista dello sport sia economico”. Approfondimenti in: istituzioni sportive

Occasioni di investimento concrete, per gli operatori dei settori fitness e wellness, si aprono nei paesi dell’Europa dell’Est (Bulgaria, Moldavia e Romania). Questo quanto emerge da una ricerca condotta dall’IHRSA, International Health, Racquet & Sportsclub Association, in collaborazione con Wellfit Expo, Fitness, Wellness and Bodycare exhibition in South-East Europe, che ha permesso di far luce su una regione europea fra le più interessanti per questi due settori. I dati della ricerca, basata sui dati raccolti in febbraio e marzo 2011 intervistando 210 fra manager e proprietari di fitness/wellness club, 65 aziende fornitrici di attrezzature e 5 esperti del settore, hanno infatti messo in evidenza interessanti opportunità sia per gli imprenditori che vogliono aprire nuovi club o ampliare quelli esistenti, sia per le aziende fornitrici di attrezzature, oltre ad ampi margini di crescita sul fronte dei servizi offerti. Secondo quanto emerso dalla ricerca, le piscine sono infatti ancora poco diffuse, anche se continua a crescere l’interesse verso corsi e altre attività legate all’acqua. Senza dimenticare il potenziale inespresso del pubblico femminile. In definitiva, un mercato giovane e dinamico, che si sta aprendo anche a una forte diffusione della pratica sportiva, anche a livello agonistico. Approfondimenti in: mercato impiantistica sportiva

Attività multi-sport L’insegnamento dell’attività fisica nei bambini in età prescolare e l’opportunità concessa loro di provare e conoscere, in modo divertente e non competitivo, varie tipologie di sport costituiscono le basi non solo per condurre una vita salutare e attiva durante l’infanzia, ma anche per mantenere questo atteggiamento sino all’età adulta. Da queste premesse nasce Sportybots, il programma australiano di avvicinamento allo sport rivolto ai bambini sotto i 7 anni. La missione? Far conoscere e far provare ai bambini nuove discipline sportive, così da dar loro l’occasione di partecipare a programmi sportivi divertenti ed economicamente abbordabili all’interno delle proprie comunità. Un modo per avvicinarsi allo sport senza dimenticare il divertimento.

Approfondimenti in: ricerche e studi scientifici

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I vantaggi della cogenerazione Si tratta di una tecnologia in ampia diffusione negli impianti sportivi come piscine, palestre e centri polifunzionali, che consente notevoli risparmi economici nei costi di gestione e contribuisce in modo decisivo alla sostenibilità dell’impianto. È la cogenerazione. Vediamo di cosa si tratta.

Di Spark Energy

temperatura prodotto dal cogeneratore, in abbinamento a un sistema frigorifero ad assorbimento (oggi sono disponibili anche macchine di piccola taglia con buona efficienza e costi ridotti), è possibile produrre acqua refrigerata utile al processo di climatizzazione estiva o deumidificazione (raffrescamento) dei locali.

I risparmi ottenibili

La cogenerazione è la produzione contemporanea e combinata di energia termica (calore sotto forma di acqua calda ed eventualmente vapore) ed elettrica, a partire dalla stessa fonte primaria (per esempio: gas naturale). Quando la cogenerazione rispetta i parametri stabiliti dalla normativa vigente (Decr. Min. S.E. 4 Agosto 2011), viene definita “alto rendimento” (CAR) e consente all’utenza utilizzatrice di accedere a incentivi di natura fiscale e a vantaggi economici derivanti dall’accesso al regime di sostegno alla produzione, garantito dall’ottenimento di Titoli di Efficienza Energetica (TEE). Secondo le norme oggi vigenti, se il risparmio complessivo derivante dall’applicazione di un cogeneratore è pari ad almeno il 10% rispetto ai valori di riferimento per la produzione separata di elettricità e di calore, si può parlare di alto rendimento. La cogenerazione ad alto rendimento si ottiene utilizzando sistemi di conversione dell’energia basati tipicamente su un motore, che può essere un motore endotermico (a scoppio) oppure una qualche forma di turbina, che produce energia meccanica che viene trasformata in energia elettrica tramite un alternatore. A potenze piccole, un cogeneratore produce calore in quantità percentualmente maggioritaria, che viene recuperato e reso disponibile per gli usi

finali tramite appositi dispositivi (recuperatori e scambiatori di calore) in una gamma di temperature interessante (da pochi gradi ad oltre la temperatura del vapore). Data questa caratteristica, la cogenerazione risulta dunque ideale nelle utenze in cui c’è la necessità di riscaldare acqua o aria in quantità importanti e per periodi prolungati (normalmente si calcolano almeno 3500 ore l’anno), come gli impianti sportivi al coperto e le piscine.

I vantaggi per le piscine e gli impianti sportivi L’energia elettrica prodotta e il calore accumulato nell’acqua possono avere diversi utilizzi. La prima può essere usata per autoconsumo locale oppure, se l’impianto utilizzatore ha una potenza elettrica uguale o inferiore a 200 kW in prelievo dalla rete, essere ceduta in rete con il meccanismo dello “scambio sul posto”. Nel caso di un impianto sportivo, gli utilizzi in autoconsumo possono essere svariati, a seconda della tipologia. Per le piscine, si possono utilizzare, oltre che per tutte le utenze civili, per alimentare le pompe di ricircolo dell’acqua, quelle delle autoclavi, la ventilazione, ecc. Per il calore, l’utilizzo principale è il riscaldamento dell’acqua delle vasche, dell’aria e dell’acqua sanitaria (docce). Utilizzando il calore ad alta

L’effettivo risparmio ottenibile dipende dai singoli casi e richiede, per essere valutato, un’analisi energetica puntuale. Nel caso preso in considerazione (piscina con volume vasche di circa 1200 mc), il sistema di cogenerazione di potenza pari a 100 kW produce energia elettrica con un rendimento pari al 36% e calore con una resa del 49%, per un totale quindi di efficienza complessiva dell’85%. Il costo complessivo dell’energia primaria (gas metano ed energia elettrica dalla rete) e della manutenzione del sistema di cogenerazione ammonta a circa 140.000 euro l’anno. Prima dell’installazione del sistema, i costi energetici erano invece superiori a 185.000 euro l’anno. L’applicazione di un cogeneratore così dimensionato genera quindi un risparmio netto annuo pari a 45.000 euro, consentendo un recupero dell’investimento (acquisto e installazione del sistema) inferiore a 4 anni, a fronte di una vita utile del sistema di cogenerazione di minimo 15 anni. Sono numeri importanti che, in relazione al continuo aumento dei costi di energia elettrica e alla spinta verso l’utilizzo razionale dell’energia, spiegano l’interesse del settore sportivo alla piccola cogenerazione.

VISTI DA VICINO DSFGROUP, tramite la propria controllata Spark Energy, è presente in Italia dal 1988 nel mercato della cogenerazione con una proposta di prodotti completa e unica nel suo genere, proponendo cogeneratori da 5kW a 4MW di potenza elettrica, alimentati a gas naturale, GPL o biogas e un service H24 organizzato sull’intero territorio nazionale. Per applicazioni in piscine e impianti sportivi sono particolarmente interessanti le linee di micro-cogenerazione “microSpark” (da 5 a 50 kW) e “blueSpark” (a partire da da 60 kW). Per maggiori informazioni: Luca Invernizzi Direttore Commerciale di Spark Energy info@sparkenergy.it. www.dsfgroup.eu / www.sparkenergy.it

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primo piano finanziamenti

Project financing: crescita contenuta Ancora scarsamente utilizzato in confronto ad altri paesi europei, il Project Financing vive in Italia una situazione anomala. Con il contributo di due esperti – l’avv. Giuseppe Velluto e il dott. Pasquale Marasco – facciamo il punto sull’impiego di questo strumento. Con lo sguardo puntato all’impiantistica sportiva e alle novità introdotte dai recenti decreti.

Aquatico, il centro nuoto estivo di Reggio Emilia (foto da Spazio Sport)

Tecnica finanziaria di origine anglosassone, il project financing viene spesso utilizzato per finanziare operazioni di partenariato pubblico-privato (PPP) finalizzate alla realizzazione e alla gestione di opere infrastrutturali. “Questo strumento – spiega l’avvocato Giuseppe Velluto, dello Studio Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners, esperto in materia di appalti, edilizia, urbanistica, project financing e utilities – consiste in un finanziamento a lungo termine, il cui rimborso è garantito esclusivamente (non-recourse) o prevalentemente (limited recourse) dai flussi di cassa generati dalla gestione dell’opera prevista nel progetto. Il coinvolgimento dei soggetti privati nella realizzazione e nella gestione di opere pubbliche e, soprattutto, il ricorso a capitale privato su base non recourse per la realizzazione delle stesse rappresenta la principale attrattiva del project financing.”

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A rendere appetibile questo strumento ai privati è soprattutto il fatto che l’esposizione dei promotori dell’iniziativa (sponsor) è limitata all’apporto di capitale proprio nel progetto, senza che il debito bancario gravi sui bilanci degli stessi.

Numeri e valore dei progetti Nonostante le premesse e il sostanziale trend di crescita, i dati più recenti evidenziano le difficoltà che questo strumento finanziario incontra nel decollare nel nostro paese, acuite dall’attuale situazione economica. “Il project financing regge con fatica alla congiuntura sfavorevole e a un quadro normativo che manca di una visione d’insieme”, ha commentato Marco Nicolai, fino allo scorso luglio presidente di Finlombarda, alla pubblicazione della Guida degli operatori del Project Financing, sottolineando debolezze e responsabilità dello scarso funzionamen-

di Lucia Dallavalle


primo piano finanziamenti

to del PF in Italia. A giugno 2011, sulla base dei contratti di finanziamento chiusi (financial close), la crescita registrata da Finlombarda è stata pari all’8% rispetto alla rilevazione precedente. Degli 835 financial close registrati, 176 sono quelli inerenti ad opere pubbliche, per un valore di 39,7 miliardi e una crescita del 6%. I dati divulgati dall’Ance relativamente al 2011 mostrano come la quota di project financing nelle gare pubbliche continui a rappresentare un importante strumento di realizzazione delle opere pubbliche, con il primato della Lombardia, che nel 2011 ha bandito il maggior numero di gare (Il mercato del project financing in Italia, estratto dall’osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni, giugno 2012) Rimanendo nell’ambito della pubblica amministrazione italiana, un altro aspetto da rilevare sono le dimensioni relativamente contenute dei progetti finanziati, perlopiù “relativi al settore dei servizi pubblici locali, con interventi non molto complessi, il cui flusso di cassa si presenta facilmente prevedibile, con un rischio di mercato presumibilmente contenuto” (Allocazione dei rischi e incentivi per il contraente privato: un’analisi delle convenzioni di project financing in Italia, aprile 2011). Ma il project financing è una tecnica di finanziamento complessa (alcuni sottolineano anche le caratteristiche di unicità di ogni operazione) e molto onerosa, sia in termini di costo del debito, sia di spese di struttura; per tale motivo, il ricorso a questo strumento si giustifica per opere di grande caratura, che richiedono investimenti cospicui. Il fatto che in Italia

abbia invece trovato ampia applicazione per progetti congiunti pubblico-privato di piccolo e medio cabotaggio (una percentuale molto elevata degli interventi realizzati nell’ultimo decennio ha un valore inferiore a cinque-dieci milioni di euro) rappresenta in un certo senso un’anomalia. La spiegazione, secondo Velluto, deve essere individuata proprio nella possibilità di attivarne la progettazione e realizzazione ad iniziativa privata e con ricorso a capitali degli sponsor, superando certe “ingessature” tipiche del sistema degli affidamenti di lavori pubblici. Altri strumenti che, secondo l’esperto, dovrebbero contribuire a superare le difficoltà, in particolare quelle legate al rispetto del patto di stabilità, sono la possibilità di cedere proprietà immobiliari al privato e la “codificazione” del contratto di disponibilità, introdotta nel recente “decreto sviluppo”, che consente agli enti di contabilizzare il contributo pubblico come spesa corrente e non come capex (Capital Expenditure, spese per capitale).

Settori di impiego “Nella prima parte dello scorso decennio – osserva l’avv. Velluto – il project financing ha trovato larghissima diffusione in Italia sia con riferimento a grandi interventi infrastrutturali (autostrade, ferrovie, metropolitane, ospedali ecc.), sia riguardo a progetti più modesti (uffici pubblici, impianti sportivi e ricreativi, caserme ecc.), ma che comunque hanno tratto beneficio delle norme in materia di iniziativa privata del promotore. La maggior parte delle infrastrutture pubbliche realizzate in Italia con la finanza di progetto sono,

tuttavia, cosiddette opere fredde; ossia i flussi di cassa generati dalla loro gestione non sono da soli sufficienti ad assicurare l’equilibrio economico e finanziario del progetto e richiedono un contributo pubblico da erogarsi in corso d’opera (come accade nel caso di impianti sportivi, posto che spesso l’accesso alle strutture è disciplinato da tariffe politiche che da sole non sarebbero sufficienti a ripagare l’investimento) e /o dal fatto che sia la stessa amministrazione appaltante a versare al concessionario un corrispettivo per l’utilizzo del bene, non direttamente destinato alla fruizione collettiva (si pensi agli ospedali, alle carceri o ad altri pubblici uffici)”. Negli ultimi anni, infine, lo sviluppo del project financing si è legato a doppio filo al mercato del fotovoltaico e più in generale dell’energia elettrica da fonti rinnovabili.

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Giuseppe Velluto Avvocato dello Studio Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners, esperto in materia di appalti, edilizia, urbanistica, project financing e utilities.

VISTO DA VICINO

Sport e project financing Gli impianti sportivi rappresentano una buona parte delle opere di valore mediopiccolo realizzate, nell’ultimo decennio, in regime di concessione, facendo ricorso al project financing. Molte amministrazioni locali si sono servite di questo strumento, ovviando in tal modo alla carenza di risorse proprie, per ristrutturare o realizzare centri sportivi polivalenti, campi da calcio, tennis e soprattutto piscine e centri acquatici. Nel 2011 (come evidenzia l’analisi Ance), gli impianti sportivi risultano tra le categorie di opere maggiormente bandite, sia nel caso di gare su proposta del promotore (22 bandi) sia in quelle ad iniziativa pubblica (47). Numeri che si abbassano in modo significativo se si passa

Pasquale Marasco Componente dell’Unità Tecnica Finanza di Progetto, ha collaborato con Spaziosport nel numero dedicato a impianti sportivi e Project Financing.

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a considerare le gare effettivamente aggiudicate: 6 gli impianti sportivi con gara ad iniziativa privata, per un importo di 9 milioni di euro; 13 quelli con gare ad inziativa pubblica, per 29 milioni di euro. In tutte e due le categorie, primeggiano gli impianti fotovoltaici, con importi di gran lunga superiori. I dati illustrati per il settore dell’impiantistica sportiva confermano un aspetto che riguarda il mercato italiano del project financing nel suo complesso: a un andamento vivace nella fase di pubblicazione delle gare fa seguito un’elevata mortalità delle iniziative. Tra il 2003 e il 2011 solo il 43% di gare bandite sono arrivate all’aggiudicazione. Nei primi 3 mesi del 2012, nella categoria degli impianti sportivi sono stati pubblicate 14 gare (2 per iniziativa privata, 12 pubblica), per un valore complessivo di 21 milioni di euro. Ma la strada per l’aggiudicazione e la chiusura del contratto di finanziamento è ancora lunga.

Punti critici e nuove norme Intervista all’avvocato Giuseppe Velluto, esperto amministrativista, consulente e docente, con una vasta esperienza in materia di Project Financing. Quali sono le criticità che impediscono a oltre la metà delle iniziative di Project Financing di andare in porto? “Per quanto riguarda il project financing vero e proprio (inteso cioè come tecnica finanziaria), la maggiore difficoltà resta quella legata alla congiuntura dei mercati finanziari e, più in particolare, le difficoltà del sistema bancario italiano e della zona Euro, che rendono l’accesso al debito non recourse, laddove possibile, comunque estremamente oneroso. I project bond (una delle novità più importanti del D.L. 70/2011, c.d.“decreto sviluppo”) vogliono essere proprio la risposta al credit crunch (contrazione dell’offerta di credito), permettendo il reperimento di risorse finanziarie alternative al solo debito bancario. Tuttavia, il costo associato alla loro emissione – anche tenendo conto delle recenti agevolazioni fiscali – è tale da ritenere che anche in questo caso il ricorso allo strumento sarà riservato ad investimenti di ingenti dimensioni. Per quanto riguarda, invece, iniziative di dimensioni minori, destinate – per le ragioni di cui sopra – ad essere finanziate con capitale industriale o con finanza tradizionale, l’ostacolo maggiore continuano ad essere le lunghissime e farraginose procedure per l’affidamento delle relative concessioni di costruzione e gestione. In particolare, il problema chiave è nella selezione della proposta da dichiararsi di pubblico interesse: se l’operatore economico non ha una ragionevole certezza che la sua proposta sarà presa in considerazione, chi glielo farà fare di buttare via risorse finanziarie per sottoporre alla pubblica amministrazione la propria proposta?” Intravvede qualche soluzione? “Occorre pensare ad un procedimento complessivo che, già dall’inizio, sia rispettoso dei principi comunitari di concorrenza, ma nel contempo idoneo ad assicurare

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la certezza degli investimenti proprio nella delicata fase, ad altissima mortalità, della elaborazione della proposta. L’intuizione del Decreto Sviluppo è giusta; essa toglie alla finanza di progetto l’ingessatura cui l’ha sottoposta il terzo correttivo del Codice dei Contratti Pubblici che aveva fatto dello studio di fattibilità un vero e proprio progetto definitivo, peraltro esposto alla spada di Damocle dei capricci degli enti interessati che potevano addirittura stravolgerlo, vanificando lo sforzo e i costi sostenuti dal promotore. La conferenza di servizi preliminare e la prelazione del promotore (introdotte sempre dal Decreto Sviluppo) dovrebbero dare nuova linfa all’iniziativa dei privati in fase di proposta, mentre gli incentivi fiscali dovrebbero contribuire a ridurre l’esposizione dei privati senza gravare sui disastrati bilanci di Comuni e Province”. L’intervista integrale, con approfondimenti sulle normative di riferimento e sulle novità introdotte dai recenti decreti e finalizzate a incentivare l’intervento di capitale privato, è disponibile nel canale Sport e Fitness di www.sportindustry.com

I riferimenti di mercato Di seguito, un estratto dell’articolo di Pasquale Marasco, componente dell’Unità Tecnica Finanza di Progetto, tratto da Spaziosport (www.impiantisportivi.coni.it), la rivista di CONI Servizi che dedica il secondo numero del 2012 alla problematica del Project Financing per gli impianti sportivi, con interventi di esperti di altissimo livello. Tra l’impiantistica sportiva totalmente pubblica e gli impianti totalmente privati si inseriscono le esperienze di partenariato pubblico-privato (PPP), cioè gli impianti sportivi pubblici realizzati e gestiti da soggetti privati tramite concessione di lavori pubblici. In questi casi, il contributo dei privati può essere attivato dall’ente pubblico sulla base di due diverse procedure: (I) iniziativa pubblica (concessione di lavori pubblici ex articolo 143 del Codice dei Contratti Pubblici); (II) iniziativa privata (ai sensi dell’articolo 153 del Codice). Rispetto alle modalità di finanziamento, un elemento caratteristico delle strutture di PPP per la realizzazione di impianti sportivi è la presenza, nella generalità dei casi, di un contributo pubblico a copertura degli investimenti, la cui entità è variabile e spesso rappresenta circa la metà del valore dell’investimento. Nel corso del 2011 circa l’11% delle opere bandite ha avuto come oggetto impianti sportivi per un importo medio di circa 4 milioni di euro. L’importo medio delle operazioni ha come sottostante la creazione di impianti per lo svolgimento di attività di base. La realizzazione di questo tipo di impianti pone una serie di temi (analisi della domanda, “tariffe” sociali, contribuzione pubblica, ecc.) che devono essere affrontati in fase di programmazione. Ad ogni buon conto, se consideriamo gli importi relativi, si può ipotizzare che i progetti da realizzare, se ben programmati, sono caratterizzati da contratti semplici,

tendenzialmente ben definiti, in cui siano facilmente identificabili le esigenze del committente e i relativi rischi. La peculiarità della tipologia di investimento, nel settore in esame, per il taglio medio di investimento (4 milioni di euro) risiede, più che nelle caratteristiche di innovazione, piuttosto in quelle di anticipazione di capitale privato per la costruzione e la gestione di attività in grado di fornire ricavi di utenza. Le procedure di PPP scontano la criticità dei financial closing, e a tal proposito occorre mettere in campo una serie di azioni di mitigazione che possono trovare supporto nell’utilizzo e la diffusione di buone pratiche: t EFåOJ[JPOF EJ QJBOJ HFOFSBMJ EJ TFUUPSF all’interno dei quali ricondurre la programmazione delle singole iniziative; t QSJPSJUË BHMJ JOWFTUJNFOUJ QJá JNNFEJBtamente realizzabili; t PCCMJHP EJ QSFEJTQPTJ[JPOF EFM 111 UFTU per i programmi infrastrutturali, sia nazionali, sia locali; t DSFB[JPOF EJ TUB[JPOJ BQQBMUBOUJ VOJDIF in grado di impostare la programmazione in modo efficiente e gestire con “ottimalità” le procedure di gara (Cfr. infrastrutture Lombarde S.p.A); t VUJMJ[[P EJ NPEFMMJ PQFSBUJWJ TUBOEBSE da diffondere presso le amministrazioni aggiudicatrici” (cfr. Convenzione standard UTFP).

“Rispetto alle modalità di finanziamento, un elemento caratteristico delle strutture di PPP per la realizzazione di impianti sportivi è la presenza, nella generalità dei casi, di un contributo pubblico la cui entità spesso rappresenta circa la metà del valore dell’investimento.” Pasquale Marasco


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In zona difesa La messa in sicurezza di impianti sportivi complessi come gli stadi rappresenta oggi una sfida importante per l’impegno progettuale e organizzativo che richiede. Tuttavia, grazie a tecnologie sempre più efficaci per l’integrazione, l’estensione e la mobilità delle soluzioni adottate, ci si sta muovendo verso l’abbattimento dei tempi e dei costi necessari Di Andrea Muzzarelli all’implementazione di questi sistemi.

Negli stadi, oltre che per controllare gli ambienti interni, la videosorveglianza è impiegata anche per monitorare grandi folle e aree di ampie dimensioni

Quando si parla di sicurezza negli stadi, bisogna considerare quanto ampia sia la gamma di potenziali rischi che questi impianti devono affrontare, dai piccoli furti alle minacce terroristiche che si profilano in occasione dei grandi eventi sportivi. Adottare sistemi efficaci in grado di prevenire, intercettare e risolvere con tempestività ed efficacia i tanti problemi che si pongono ogni giorno rappresenta una vera sfida per proprietari e gestori. E ciò è ancor più vero nel caso in cui una struttura ospiti anche eventi non sportivi come concerti, fiere e conferenze. Senza dimenticare che gli sforzi profusi per garantire standard di sicurezza adeguati dovrebbero interessare la struttura a 360 gradi, coinvolgendo tutti i punti di accesso all’impianto e tutte le diverse aree interne ed esterne, dai parcheggi alla caffetteria.

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La sfida dell’integrazione Oggi la tecnologia mette a disposizione soluzioni molto avanzate, dalla videosorveglianza al controllo accessi, dall’antincendio all’antintrusione. Se le opzioni di scelta non mancano, uno dei maggiori problemi che gli stadi non sono ancora riusciti a risolvere è quello dell’integrazione fra i diversi sistemi adottati. Nessuna soluzione, presa singolarmente, è in grado di mettere in sicurezza una struttura complessa come uno stadio sotto tutti i punti di vista. È necessario adottarne più di una, ma il passo immediatamente successivo richiede un’integrazione coerente ed efficace che non lasci aperte falle pericolose. Un esempio di possibile integrazione è offerto da ciò che è stato valutato da uno stadio peruviano. Quell’impianto dispone di un database con le informazioni relative alle persone che in passato hanno causato problemi durante gli incontri sportivi o

altri eventi, e quando questi individui accedono alla struttura la loro presenza è segnalata dal sistema di videosorveglianza. Una possibilità consisterebbe nell’integrare quest’ultimo al controllo accessi: quando una persona ritenuta pericolosa o sgradita si avvicina all’entrata, i tornelli si bloccano automaticamente, perché le telecamere collegate al database hanno già effettuato il riconoscimento. Questa opzione è stata per ora scartata, ma rappresenta comunque un ottimo esempio di cosa significhi realizzare un’integrazione efficace. La carenza di integrazione è particolarmente comune in quegli impianti dotati di molteplici aree che, costruite in tempi diversi, non possono essere state messe in sicurezza nello stesso momento. Una soluzione molto efficace a questo problema è rappresentata dai software PSIM (Physical Security Information Management), che permettono di inte-


primo piano nuove tecnologie

grare fra loro sistemi di sicurezza anche molto differenti senza che sia necessario acquistare hardware nuovi o aggiuntivi. La tecnologia PSIM – gestibile anche attraverso dispositivi mobili – consente inoltre di estendere la sorveglianza alle zone adiacenti allo stadio: una funzione particolarmente utile quando vengono ospitati eventi di forte richiamo per il grande pubblico.

I vantaggi del megapixel Oltre che per controllare gli ambienti interni, negli stadi la videosorveglianza è impiegata anche per monitorare grandi folle e aree di ampie dimensioni. In quest’ultimo caso, la risoluzione delle apparecchiature è essenziale per riuscire a localizzare con una certa precisione persone sospette e, piĂš in generale, per individuare in modo tempestivo comportamenti violenti o illeciti. Negli ultimi anni, l’introduzione sul mercato delle videocamere megapixel ha costituito, dal punto di vista tecnologico, un significativo passo avanti. Con un minor numero di apparecchi – che si traduce in uno staff piĂš ridotto e in costi gestionali piĂš bassi – è infatti possibile sorvegliare aree molto estese e catturare immagini in alta definizione (HD) che permettono di cogliere anche i minimi dettagli. Grazie alla possibilitĂ di zoomare liberamente a seconda delle esigenze, la tecnologia megapixel consente poi di esaminare specifici eventi senza perdere di vista il “quadroâ€? complessivo e senza alcuna perdita in termini di qualitĂ dell’immagine. Attualmente, esistono in commercio soluzioni grazie alle quali è possibile monitorare fino a 50mila spettatori (e rilevarne persino i dettagli facciali) impiegando soltanto 14 videocamere.

Non solo videosorveglianza Altri ambiti della sicurezza nei quali si stanno facendo interessanti passi avanti riguardano l’antitaccheggio e lo screening. Se, da un lato, è necessario proteggere gli effetti personali degli spettatori da possibili furti, dall’altro è anche indispensabile impedire che oggetti pericolosi possano essere introdotti all’interno dello stadio. Il sistema di videosorveglianza deve pertanto essere opportunamente integrato con soluzioni mirate a scongiurare eventi di questo tipo. Negli Stati Uniti, ad esempio, la National Football League (NFL) ha deciso di acquistare piĂš di tremila metal detector portatili da usare in occasione di tutti gli incontri di football, per impedire l’ingresso negli impianti di armi ed esplosivi. Nel caso delle Olimpiadi invernali del 2014 che si terranno a Sochi, in Russia, verrĂ invece adottata un’innovativa tecnologia a raggi X con diffusione di ritorno (backscattering) per scannerizzare le persone al momento dell’entrata nello stadio e individuare qualsiasi tipologia di arma, da un semplice coltello a una bomba. In futuro, si potrebbe addirittura giungere alla creazione di checkpoint in grado di gestire molteplici livelli di rischio, da “bassoâ€? a “altoâ€?. E per ognuno di questi livelli verrebbero ovviamente utilizzate tecnologie e procedure dedicate.

Risposte tempestive e coordinate Quando si considera la messa in sicurezza di uno stadio non si deve pensare soltanto a prevenire con efficacia – e, quindi, a proteggere gli accessi e monitorare gli ambienti interni per scongiurare eventuali minacce. Bisogna anche dotarsi delle risorse e degli strumenti necessari per rispondere a una situazione di emergenza in modo tempestivo, limitando il piĂš possibile i danni e riprendendo rapidamente il controllo della situazione. Anche da questo punto di vista la tecnologia può essere di notevole aiuto: oggi esistono piattaforme VMS (Video Management System) – ovvero software gestionali per la videosorveglianza – che,

attraverso l’impiego di molteplici opzioni di ricerca, permettono di scoprire con precisione (e in pochi secondi) se e dove si è verificato qualcosa di sospetto, o se e dove si è verificato un qualsiasi cambiamento inatteso. Se, ad esempio, un bambino si allontana dal suo posto all’insaputa dei genitori durante una partita, esiste una funzione specifica (denominata object-change search) che consente di localizzarlo in tempi rapidissimi. La tecnologia, da sola, non è tuttavia sufficiente. Ancor piĂš che in altri settori trasversali, negli stadi la presenza di personale qualificato è imprescindibile per controllare la folla e intervenire con efficacia laddove sia necessario. Gli addetti alla sicurezza fanno da collante fra

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Per approfondire le singole tecnologie citate in questo articolo, si veda la rassegna prodotti pubblicata nel canale Sport & Fitness di www. sportindustry.com.

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primo piano nuove tecnologie Oggi la tecnologia mette a disposizione soluzioni molto avanzate per garantire la sicurezza negli stadi, dalla videosorveglianza al controllo accessi, dall’antincendio all’antintrusione

i diversi strumenti tecnologici di cui ci si è dotati, e allo stesso tempo garantiscono il livello di coordinamento necessario per operare in modo flessibile e funzionale. Per contare su persone preparate occorre però investire in formazione – e farlo con una certa continuità. Può essere molto utile per valutare i piani e le politiche programmati o già messi in atto; per chiarire ruoli e responsabilità nella gestione degli incidenti; per la corretta esecuzione delle evacuazioni. Oggi il mercato offre diversi strumenti formativi, inclusi software di simulazione al computer grazie ai quali è possibile confrontarsi con scenari alternativi e definire le modalità e le procedure migliori da seguire in ogni situazione di emergenza.

Sicurezza wireless Affermatasi con forza negli ultimi anni, la mobile security – che consente di gestire i sistemi di sicurezza attraverso l’impiego di dispositivi mobili come smartphone e tablet – rappresenta un trend interessante anche per il mondo degli stadi. I network senza fili possono essere installati senza apportare cambiamenti rilevanti alle infrastrutture, ed essendo spesso progettati pensando alle esigenze della videosorveglianza, possono essere facilmente utilizzati per estendere i sistemi già in essere. Inoltre, questa tecnologia è ormai universalmente riconosciuta come un modo economico e rapido per installare videocamere non solo nelle grandi arterie stradali, ma anche negli stadi. Rispetto alle reti a cavi, i costi si abbattono infatti del 90%, e non biso-

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gna aspettare mesi e mesi (necessari per l’esecuzione dei lavori infrastrutturali) prima di poter contare su un sistema funzionante. In occasione delle Olimpiadi invernali che si sono svolte a Vancouver nel 2010, ad esempio, diverse reti wireless sono state attivate intorno alla città per supportare il sistema di videosorveglianza. Ciò ha permesso di tenere sotto controllo non solo gli impianti sportivi, ma anche diverse aree urbane di particolare interesse. E di intercettare così eventuali problemi esterni prima che arrivassero agli stadi. Altri interessanti sviluppi sono legati alle applicazioni per smartphone. Recentemente, sono state infatti messe a punto nuove “app” basate sulla tecnologia cloud che rendono possibile l’assegnazione della giusta priorità alle minacce via via rilevate. La gestione dei dati risulta in tal modo essere più coerente e veloce, anche perché i nuovi rischi possono essere direttamente inseriti nel database attraverso aggiornamenti in tempo reale.

Mobilità, estensione e integrazione In conclusione, possiamo dire che il miglioramento della mobilità, la progressiva estensione delle aree sorvegliate e la sempre più forte integrazione fra sistemi diversi caratterizzeranno lo sviluppo delle tecnologie per la sicurezza degli stadi nel corso dei prossimi anni. È lungo queste direttrici di evoluzione che proprietari, gestori e progettisti dovranno compiere molte delle scelte strategiche chiave per il futuro di questi impianti.

ALCUNI ESEMPI DAL MONDO Stadio Roberto Santos, Salvador, Brasile - Questo impianto, che in un recente passato era sprovvisto di attrezzature per la videosorveglianza, è stato sottoposto a un importante processo di ristrutturazione per un valore complessivo di 31,8 milioni di dollari. Oggi lo stadio, dotato di ben 115 camere IP network, è il primo del paese ad avere un sistema di videosorveglianza completamente digitale. E si è già candidato a diventare un centro ufficiale di allenamento per i Mondiali di calcio del 2014. Il direttore Hélio Ferraro ha sottolineato come il nuovo sistema di sicurezza non abbia dato un solo problema dal giorno dell’inaugurazione, rispondendo al meglio alle esigenze del personale della security e delle forze dell’ordine. I progetti per il futuro includono anche l’utilizzo di un maxischermo (7 per 10 metri) di cui si è dotato l’impianto; se si rilevano atti di violenza in una sezione della tribuna, le relative immagini riprese dalle videocamere possono essere proiettate sullo schermo così da consentire agli agenti di polizia di identificare più rapidamente i responsabili. Secondo Ferraro, una soluzione del genere potrebbe avere un notevole effetto deterrente. Stadio Aviva, Dublino, Irlanda - Completato nel 2010 e costato 533 milioni di dollari, vanta un articolato sistema di sicurezza che include la prevenzione incendi, la videosorveglianza (con quasi 200 videocamere installate), il controllo accessi e gli allarmi antintrusione. Il sistema, altamente integrato, è in grado di trasmettere in tempo reale tutte le informazioni utili su qualsiasi tipo di allarme o emergenza, ed è stato pensato per ridurre al minimo il cablaggio e sfruttare al meglio la rete IT esistente. Stadio Nazionale, Lima, Perù - Recentemente rinnovato per ospitare più di 60mila spettatori, l’impianto si distingue per le avanzate soluzioni di sicurezza, rese necessarie dalla presenza di un pubblico storicamente incline al disturbo e alla violenza. L’obiettivo era creare e gestire al meglio un database di immagini degli individui ritenuti più pericolosi per impedirne l’ingresso: ciò ha reso necessario l’adozione di 11 videocamere con riconoscimento facciale, collegate a un archivio di circa 5mila volti e installate in prossimità degli ingressi. Nel momento stesso in cui si individua una persona non desiderata, la stazione centrale di polizia viene immediatamente allertata per intercettare il soggetto e interrogarlo. Il grande vantaggio di una soluzione del genere, che si è rivelata affidabile ed efficace, consiste nel fatto che la funzione di riconoscimento facciale è integrata nel software che gestisce le videocamere.


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primo piano superfici sportive

Il punto sull’erba sintetica Il mercato, i dubbi, i regolamenti, le nuove tecnologie e le opere di manutenzione richieste. In questo articolo, facciamo il punto della situazione su una superficie sempre più utilizzata in ambito sportivo: l’erba sintetica.

Di Alice Spiga

Secondo quanto riportato in un breve articolo redatto dal giornalista Christian Benna, “In Europa ogni anno si spendono 1,5 miliardi di euro per installare più di 2.250 manti artificiali, pari a 41,6 milioni di metri quadrati, circa la metà del mercato mondiale. E il tasso di crescita è a doppia cifra”. Per quanto riguarda invece il mercato italiano, un articolo de Il Sole 24 Ore riportava che, “nel 2010, era stimato intorno ai 3,5 - 4 milioni di metri quadri annui, per un giro d’affari che supera i 120 milioni, ancorato principalmente al mondo del calcio. Nel 2001 fu il Calvairate, a Milano, a installare il primo (e unico per quell’anno) campo certificato in erba sintetica. Nel 2010 i nuovi impianti sono stati ben 123”. Fino a questo momento, si trattava principalmente di campetti adottati dalle leghe dilettanti, poi qualcosa cambiò. Come già presentato

PRODOTTI IN RASSEGNA Nelle pagine che seguono questo articolo, pubblichiamo una rassegna prodotti dedicata all’erba sintetica per campi da calcio: granulati, intasi, sottomanti, sistemi per la posa, il drenaggio e la manutenzione, nuove realizzazioni. Come di consueto, la rassegna è pubblicata anche su www.sportindustry.com, nel canale Sport & Fitness, con ulteriori foto, informazioni e i contatti diretti delle aziende.

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sulle pagine del nostro Magazine e su www.sportindustry.com, risale proprio al 2010 l’adozione da parte di due squadre di serie A - il Novara e il Cesena - di una superficie in erba sintetica per il rifacimento del proprio campo da gioco. Da quel momento in poi, si è intensificato il dibattito su questa tipologia di superficie, incentrato principalmente su due fattori: l’incidenza degli infortuni e la tossicità di alcuni tipi di intaso.

Più traumatica? Per quanto riguarda la presunta maggiore incidenza degli infortuni su un campo in erba sintetica, rassicurante è il parere dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio, che di recente ha svolto una ricerca approfondita sui trami e sugli infortuni nel mondo del calcio: “Epidemiologia traumatica nel calcio”, arrivando a concludere che “giocando su tappeto artificiale si registrava, in passato, un incremento del rischio di lesioni, abrasioni e patologie muscolo-tendinee. Oggi, rispetto al passato, il football turf, come definito dalla FIFA, ha cambiato completamente le sue caratteristiche avvicinandosi di fatto, per tecnologie e materiali, ai tappeti erbosi naturali. Gli studi di questi ultimi anni hanno evidenziato come il livello dei fattori di rischio di lesioni da usura, presenti in passato, sia oggi, analogamente, in linea con l’in-

cidenza complessiva delle patologie da usura delle superfici e questo trova riscontri in recenti studi omogenei effettuati sul calcio europeo”. Alla medesima conclusione giunge anche l’analisi compiuta dal Novara Calcio, come accennato la prima squadra di serie A italiana ad essersi dotata di un terreno in sintetico di ultima generazione: un manto organico, con una fibra di cocco, che rende il terreno molto simile al campo in erba naturale. Lo studio è stato condotto in collaborazione con l’Università di Milano e l’Istituto Clinico Humanitas, di Rozzano, e ha preso in esame gli infortuni accorsi a tutti i 26 giocatori facenti parte della prima squadra, dall’inizio della stagione 2010-2011. I risultati ottenuti dimostrano come non ci sia un’incidenza più elevata di infortuni sia in termini assoluti, sia per tipologia.

Pericolosa per la salute? Un discorso a parte merita la possibile tossicità di alcuni tipi di intaso sulla salute degli atleti. Su parere del Gruppo di lavoro “Campi in erba sintetica”, istituito presso il Ministero della salute, è stata infatti svolta (ottobre 2011) un’indagine conoscitiva sulla presenza di sostanze pericolose in 13 campioni di materiali da intaso. I dubbi nascevano proprio dall’utilizzo di materiali provenienti da rifiuti riciclati, quali pneumatici per autoveicoli


primo piano superfici sportive

e guarnizioni di varia origine, nei quali è nota la presenza di numerose sostanze pericolose per la salute. L’indagine ha messo in evidenza un’effettiva presenza, in certi casi, di elevati livelli di IPA superiori a quelli accettabili per la normativa sui suoli dei siti da bonificare (Decreto Ministeriale 25 ottobre 1999, n.471; aggiornato con il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152). A completamento delle indagini, l’Istituto Superiore di Sanità prevedeva di dare il via a una normativa sui campi da gioco in erba sintetica che disciplinasse le modalità di analisi degli intasi e fissasse i limiti da rispettare per il contenuto negli intasi di alcune sostanze ritenute pericolose per la salute. Una normativa che, al momento attuale, non ha visto la luce.

Normative e regolamenti In assenza di una normativa specifica, la Lega Nazionale Dilettanti non è rimasta ferma a guardare. A settembre 2010 ha infatti approvato il Regolamento per la realizzazione dei campi di calcio in erba artificiale di ultima generazione (in vigore da gennaio 2011), che stabilisce norme e procedure sulla progettazione e realizzazione dei campi da calcio in erba artificiale e sui relativi materiali. In particolare, vengono riportati i requisiti regolamentari e tecnici in cui devono rientrare sia i sottofondi sia i sistemi manto. Il Regolamento prevede una suddivisione in “Standard”, riservato ai campionati dilettantistici e di settore giovanile e scolastico, e “Professional”, riservato ai campionati professionistici. I parametri di riferimento a cui conformare i prodotti utilizzati, riportati in specifiche tabelle, mostrano una maggiore severità, derivante da studi e ricerche effettuate nel corso degli anni dalla Lega stessa. Una severità che ha come fine ultimo il miglioramento dei componenti per la realizzazione dei campi da giuoco, la difesa della salute dell’individuo e il rispetto dell’ambiente. In questo contesto, la Lega ha individuato i materiali più idonei alla realizzazione di ogni singolo componente dell’erba sintetica, dalla fibra all’intaso prestazionale e di stabilizzazione, ai sistemi di incollaggio, sottotappeti, manti ecc… Tra i materiali messi in evidenza per la conformazione dell’intaso prestazionale, la LND ne individua uno di grande interesse per il settore sportivo: il granulo in gomma nobilitato, ovvero composto da

una “gomma vulcanizzata post-uso, macinata in granuli di pezzatura minuta lavati, esenti da polveri, da parti metalliche e tela, verniciati, rivestiti e quindi incapsulati con un film speciale in resina poliuretanica esente da inquinanti”.

“Nuovi” materiali Un materiale che può essere dunque ricavato dalla frantumazione degli pneumatici al termine del loro ciclo di vita, e che trova ampia applicazione nella costruzione di piste di atletica, di pavimentazioni anti-trauma e per l’equitazione, oltre che per la realizzazione di campi in erba sintetica, dove polverino e granulo di gomma trovano spazio non solo come materiale da intaso ma anche per il substrato sottostante la superficie di gioco. Le proprietà drenanti del granulato di gomma ricavato dalla lavorazione degli pneumatici giunti a fine vita, unite alle capacità elastiche di assorbire gli urti, lo rendono infatti particolarmente adatto per l’impiego sportivo. Quali vantaggi garantisce? L’utilizzo di questo materiale, al posto ad esempio della gomma vergine, consente di mantenere inalterate le performance del campo, di fare affidamento su una buona aderenza del terreno, che favorisce prestazioni elevate, e soprattutto di rispettare l’ambiente, riducendo l’impatto ecologico principalmente in tre ambiti: trasporti, materiali utilizzati e rifiuti. Il sistema di prelievo e di scarto sul quale è stato costruito l’attuale modello economico non è infatti più sostenibile. “L’emanazione – racconta Giovanni Corbetta, Direttore Generale Ecopneus – nel 2011, di un decreto che, in linea con quanto accade nel resto d’Europa, ha assegnato ai produttori e importatori di pneumatici la responsabilità di provvedere alla gestione del ritiro e del recupero dei pneumatici fuori uso, ha dato una svolta ad un settore fino ad oggi ancora caratterizzato dall’eccessiva dispersione di questi rifiuti nell’ambiente e in canali illegali”.

Una corretta manutenzione Ulteriore dato da considerare, che spesso si tende a sottovalutare quando si parla di erba sintetica, è la manutenzione. Come ci racconta l’azienda Arcadia: “Una puntuale e attenta manutenzione permette di garantire condizioni ottimali del campo da gioco sia per quanto riguarda le

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ECOPNEUS: CHI SONO? Società consortile senza fine di lucro, costituita dai principali produttori e importatori di pneumatici, Ecopneus garantisce la raccolta e il recupero di una quota significativa del totale di pneumatici fuori uso generati ogni anno. Al fine di avviare un’azione concreta volta allo sviluppo delle applicazioni della gomma da riciclo nel settore sportivo, è stata condotta un’indagine conoscitiva in collaborazione con UISP, volta ad acquisire indicazioni in merito alla conoscenza di questo materiale e delle sue potenzialità in ambito sportivo da parte di operatori del settore. In particolare, sono stati coinvolti tre diversi profili di associati UISP per valutare le conoscenze del mondo degli sportivi sul riciclo in generale e sul riuso dei materiali da PFU per una pratica sportiva più sostenibile.

prestazioni tecnico sportive per le quali è stata concepita la pavimentazione, sia per garantire i parametri biomeccanici, come ad esempio il rimbalzo e il rotolamento del pallone, l’assorbimento dello shock, la deformazione verticale e la buona capacità di trazione, sia infine per minimizzare il pericolo di lesioni degli atleti”. L’erba sintetica ha bisogno, in linea generale, di una manutenzione ordinaria del campo, “che consiste – continua Arcadia – nella spazzolatura regolare del terreno di gioco due/tre volte al mese nei periodi di utilizzo intensivo e una volta al mese nei periodi di scarso utilizzo, anche se è comunque consigliabile effettuare una manutenzione ogni 30 ore di gioco”, e di una manutenzione straordinaria, che deve essere eseguita, sempre in base all’intensità di utilizzo del campo, da 1 a 2 volte l’anno. “Durante uno di questi interventi – specifica l’azienda – è necessario provvedere a verificare la quantità di intaso prestazionale presente nel manto sintetico e valutare di volta in volta il relativo apporto, da operarsi nelle giuste quantità per riportare il filo libero dell’erba a massimo 1,5 cm di altezza”. Infine, merita un accenno la rimozione della neve. “La neve e il ghiaccio – conclude Arcadia – non danneggiano la pavimentazione in erba sintetica. Come norma generale sarebbe sempre meglio attendere che la neve o il ghiaccio si sciolgano e scorrano via senza alcuna assistenza esterna. Se invece si ha invece la necessità di rimuovere la neve velocemente, in caso di neve umida e pastosa si consiglia di utilizzare una macchina con pale e ruote di gomma. È comunque sempre sconsigliato l’utilizzo di cloruro di sodio (sale comune) per sciogliere rapidamente la neve o il ghiaccio”.

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rassegna erba sintetica Per un campo sempre in efficienza Ago Sport presenta Modello Club, una macchina professionale per la manutenzione dei campi in erba sintetica, progettata per sollevare le fibre e pulire le superfici, così da mantenere il campo perfettamente efficiente a lungo nel tempo. La macchina è dotata di una spazzola rotante con fibre in nylon duro: la spazzola, ruotando velocemente, solleva le fibre e porta in superficie la sabbia vecchia e lo sporco, che vengono convogliati nell’apposito raccoglitore anteriore. La stessa macchina, priva del raccoglitore anteriore, può essere utilizzata per favorire l’intasamento della sabbia nuova.

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A prova di umidità Casali presenta Paste, un collante poliuretanico bicomponente (componente A: pasta verde altoviscosa/componente B: liquido bruno bassoviscoso) per la giunzione di teli di erba sintetica, con formulazione a reattività differenziata (normale, semi-accelerata e accelerata) studiata per consentire applicazioni in qualsiasi condizione atmosferica; il prodotto è progettato per avere tempi di presa rapidi anche in condizioni di medie o basse temperature, da un minimo di 5°C. Questa peculiarità, insieme con l’eccellente tenuta garantita dal prodotto, fanno di Paste una colla efficace, sicura e affidabile. Disponibile anche nella versione Paste MP 150 per l’incollaggio in condizioni di estrema umidità.

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I granuli amici dell’ambiente Powerfill è il granulo GommAmica (prodotto da polimero SBR) appositamente ideato come materiale da intasamento dei campi da calcio in erba sintetica di ultima generazione. Conforme alle normative NFP90112 e D18035 che regolamentano l’installazione delle superfici sportive, Powerfill deriva dalla triturazione degli pneumatici fuori uso, che permette la creazione di un prodotto più economico dei materiali polimerici di prima formulazione (mantenendo nel tempo le caratteristiche meccaniche del granulo SBR vulcanizzato) e nel pieno rispetto degli standard di qualità richiesti sotto il profilo dell’impatto ambientale. Powerfill è disponibile in tre diverse colorazioni (eco, brown e green), ottenute ricoprendo i granuli con una pigmentazione poliuretanica.

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Una miscela tra sintetico e naturale Graneco Rubber presenta Spider&Go™, il granulo SBR da intaso prestazionale per calcio in erba artificiale di ultima generazione, di nuova concezione, nobilitato con resine poliuretaniche. Drenante, ecocompatibile e antiabrasivo, è composto da una miscela di gomme sintetiche e naturali. In particolare, è costituito dalla triturazione di pneumatici fuori uso, resina poliuretanica trasparente atossica, pigmenti organici e inorganici. Molteplici in vantaggi: garantisce un maggior assorbimento degli shock, con una conseguente riduzione degli infortuni, migliora il rotolamento replicando le caratteristiche del campo in erba naturale, migliora il rimbalzo annullando i comportamenti anomali del pallone nelle azioni di gioco e, grazie al minor peso/mq, garantisce maggior risparmio economico e minor tempo di posa. canale Sport & Fitness

Un intaso naturale al 100% Inaugurato il 16 settembre, il nuovo campo da calcio di Pontedera, installato da Limonta Sport con il sistema MAX S, un manto in erba sintetica realizzato con filati dalla speciale sezione a ritorno di memoria, rinforzata nella parte centrale, che garantisce alta capacità di assorbimento dello stress causato dall’utilizzo in azioni da gioco. Il filato viene inoltre intasato con InfillPro GEO PLUS, brevetto internazionale dell’azienda, il primo intaso prestazionale 100% naturale, di origine vegetale, per manti in erba artificiale, lo stesso utilizzato per lo stadio Manuzzi del Cesena. InfillPro GEO PLUS è inodore, sicuro, con produzione a impatto zero e, oltre alla qualità delle prestazioni tecniche e sportive, garantisce anche tutte le condizioni per la sicurezza dell’atleta, nel pieno rispetto dell’ambiente.

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Per un drenaggio orizzontale Italdreni presenta Terradrain Football, un geocomposito planare ad alte prestazioni, appositamente studiato per il drenaggio orizzontale nei sottofondi di campi in erba sintetica, in sostituzione dei pacchetti tradizionali con inerte e tubazioni drenanti. L’elevata percentuale dei vuoti e la conformazione a canali paralleli alla direzione di flusso, consentono a Terradrain Football di ottenere un efficiente e rapido sistema di smaltimento delle acque verso i lati lunghi del campo. L’acqua che percola sotto il manto sintetico viene rapidamente allontanata verso l’esterno, dove viene raccolta all’interno di canaline prefabbricate con griglia superiore. Il prodotto è attestato Geodreno, in conformitĂ al nuovo regolamento LND.

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Il primo stadio in sintetico 62 Lesmo GEOfill è il sistema impiegato da Italgreen per il campo del Piola, il primo stadio in sintetico in Italia. Il prodotto si compone di tre elementi essenziali: un manto in erba sintetica di tipo monofilo, di 62 mm di altezza, costituito da fibre di spessore superiore a 200 Micron, prodotte con una filiera dall’esclusiva forma ad “Sâ€? che permette l’immediato ritorno in posizione verticale durante e dopo l’uso. Le fibre utilizzate sono antiabrasive, resistenti ai raggi UV e al gelo, e di lunga durata. Gli altri elementi del sistema sono l’intaso di stabilizzazione, ottenuto con sabbia silicea di granulometria 0,45 á 0,80 mm, che forma il primo strato necessario per “zavorrareâ€? il manto su tutta la superficie, e l’intaso vegetale in granuli organici, denominato GEOfillÂŽ, composto da elementi naturali biologici ed eco-compatibili. canale Sport & Fitness

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Pensato per i campi da football a 5/7 Pavimentazioni Mantoflex per campi da football a 5/7, prodotte con filati lubrificati antiabrasivi, che si caratterizzano per una grande resistenza fisico-meccanica, elevata densità di punti/mq e massima stabilità al colore, tali da garantire una durata decennale delle superfici. Questo tipo di pavimentazione si rivela particolarmente idonea a un calpestio molto intenso/concentrato, come avviene appunto nelle piccole superfici (800/1.500 mq) dei campi da calcio a cinque/sette. I filati monofilo pensati per i campi da football a undici tendono infatti a schiacciarsi perché, avendo un basso numero di punti/mq, hanno una quantità di fibra in erba sintetica inferiore alle necessità dei piccoli e medi campi da football.

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Due componenti, un unico adesivo Mapei presenta l’adesivo poliuretanico a due componenti, esenti da acqua e solventi, Ultrabond Turf PU 2K, per l’incollaggio all’interno e all’esterno delle bande di giunzione tra teli di erba sintetica. Esso è costituito da una parte A a consistenza di pasta densa e da una parte B, induritore, a consistenza di liquido fluido. Miscelando accuratamente i due componenti si ottiene una pasta uniforme, facile da applicare e caratterizzata da un’ottima tenuta della riga. Il rapporto di miscelazione dei due componenti è di 90:10. Dopo l’indurimento (circa 24 ore a temperatura ambiente), che avviene per reazione chimica e senza ritiri, il prodotto si trasforma in un film tenace, con elevate caratteristiche di adesione a qualsiasi supporto. canale Sport & Fitness

L’innovazione è nel filo Il Campo A di Trigoria è uno dei tre campi omologati LND Professional che Mondo, azienda tra i primi produttori di manti in erba sintetica, ha realizzato per il Centro della AS Roma studiando, realizzando e installando un nuovo, innovativo filo d’erba. Si tratta del 3NX, un monofilo che si distingue per caratteristiche meccaniche eccellenti in termini di resistenza, resilienza, morbidezza e durata nel tempo. Studiato con una struttura semiconcava e con tre nervature asimmetriche, la sua particolare fibra permette al filo di tornare nella sua posizione originaria dopo il passaggio del calciatore, del rimbalzo o rotolamento del pallone. Inoltre, grazie a un aspetto bicolore, viene conferito un aspetto estetico del tutto simile a quello dell’erba naturale. canale Sport & Fitness

Per campi multisport Ampissima la gamma di prodotti in erba sintetica per campi da calcetto di Montecolino, tra i quali citiamo CH20, un’erba sintetica con struttura fibrillata diritta da 22 mm di altezza del pelo in 100% PE Thiolon LSR. Accanto a questa, l’azienda propone anche MT12, anch’essa un’erba sintetica con struttura fibrillata diritta da 14 mm di altezza del pelo, in 100% PP Thiobac. Entrambi i prodotti sono da intasare con 15 kg di sabbia da 0,5 mm di granulometria, che li rende adatti per campi multifunzionali, che spesso rappresentano la migliore alternativa per aree da gioco che devono adattarsi a un uso non specifico, o per piccole strutture ricettive come campeggi, circoli privati ecc.

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Per una sensazione naturale Softer Holo® è un prodotto da intaso che si distingue sul mercato per le sue caratteristiche di alto profilo, basate sulla combinazione di due elementi: l’innovativa forma cilindrica, caratterizzata dallo spazio vuoto all’interno del granulo, che conferisce l’effetto ammortizzante (brevetto mondiale), e lo speciale elastomero di cui è costituito, basato su polimeri ingegnerizzati, che offre la perfetta combinazione di elasticità e resilienza e permette al granulo di riprendere alla sua forma originale dopo l’impatto. Rispetto agli altri prodotti da intaso, Holo trasmette una sensazione naturale mai provata prima sull’erba artificiale. La versione Holo SP-D ha ricevuto il certificato della normativa olandese Dutch Soil Quality Decree che stabilisce regole molto severe e controlli rigidi su tutti i materiali da costruzione, allo scopo di prevenire l’inquinamento del suolo e delle acque. canale Sport & Fitness

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rassegna Londra

TUTTI PAZZI PER LONDRA 2012! Tutta l’estate 2012 è stata letteralmente monopolizzata dalle Olimpiadi e Paralimpiadi di Londra 2012. Abbiamo seguito passo dopo passo la costruzione/ristrutturazione/allestimento degli impianti sportivi destinati alle gare, le polemiche sugli investimenti affrontati dalla City per allestire i Giochi e poi, con batticuore crescente, le sorti degli atleti italiani in gara e le brutte notizie sul doping. Dopo un’immersione così completa in Londra 2012, non potevamo non dedicarle articoli e approfondimenti, che potrete trovare cercando tra le “pagine” di www. sportindustry.com. In questa sede, abbiamo deciso di realizzare una rassegna sugli impianti sportivi che hanno accolto i Giochi. Nella prima parte: una panoramica sulle strutture sportive utilizzate (palazzetti, arene e centri polifunzionali già esistenti o realizzati ex novo), con specifiche tecniche sulla progettazione, la costruzione, i materiali scelti e il loro utilizzo “post Giochi”. Nella seconda parte, un approfondimento sui prodotti, i sistemi e le tecnologie, applicabili al settore dello sport, che le aziende italiane hanno fornito in occasione di Londra 2012. Le due rassegne sono pubblicate con maggiori foto e dati tecnici nel canale Complementi di www.sportindustry.com.

Olympic Stadium Secondo quanto stabilito dal progetto architettonico, che porta la firma del celebre studio di architettura Populous, lo Stadio Olimpico londinese appare come un ellisse di 315 x 256 m, con perimetro di 860 m e altezza massima di 60 m rispetto al campo da gioco. Più di 30 edifici sono stati demoliti e oltre 800.000 tonnellate di terreno sono state portate via per fare spazio alla nuova costruzione. Per questa sono state impiegate più di 5.000 colonne in c.a., affondate nel terreno fino a 20 m per realizzare le fondamenta, e 6.500 mc di cemento riciclato da un’altra porzione dell’Olympic Park. Complessivamente, lo stadio può contenere 80.000 persone: 25.000 nell’ordine di sedute inferiore e 55.000 in quello superiore che, a Giochi conclusi, verrà smontato per adeguarsi al suo successivo utilizzo come nuova “casa” del West Ham United Football Club. canale Complementi

Aquatics Centre Completato con un anno di anticipo rispetto ai Giochi, l’Aquatics Centre rappresenta già un’icona nel panorama londinese, grazie all’avveniristica forma del tetto realizzato da una struttura in acciaio (3000 tonnellate) e rivestito in alluminio, metà del quale riciclato. Le dimensioni del tetto sono eccezionali: 160 x 90 m. Progettata da Zaha Hadid, la struttura è nata per ospitare le gare di nuoto, nuoto sincronizzato, pallanuoto e tuffi, con una capacità di 17.500 persone; numero che, dopo i giochi, sarà ridotto a un massimo di 2.500, con la possibilità di aggiungerne altre 1.000 in occasione di grandi eventi. In questo modo, il centro sarà proporzionato alle esigenze della città. Il centro è composto da tre vasche: due da 50 m con piani mobili e corsie di separazione e una per i tuffi, con trampolini costruiti in loco ad altezze variabili tra 3 e 10 m. canale Complementi

Water Polo Arena Nessuna Olimpiade lo aveva mai realizzato prima. Ci riferiamo alla Water Polo Arena, la struttura temporanea creata nelle immediate adiacenze dell’Aquatics Centre per ospitare esclusivamente le gare di pallanuoto alle Olimpiadi di Londra 2012. L’edificio, che ha una capacità complessiva di 5.000 spettatori e ospita due piscine temporanee, è stato progettato in modo da massimizzare l’uso di componenti affittabili o riutilizzabili: gli spalti verranno restituiti una volta conclusi i giochi, mentre il rivestimento argentato di PVC, ecologico, potrà essere riciclato. L’arena è caratterizzata da una copertura inclinata, tra 6 e 25 m, per garantire una visione ottimale dagli spalti del campo da gioco e del tabellone segnapunti.

canale Complementi

The Velodrome Costato circa 126 milioni di euro (come previsto sin dal budget iniziale), il Velodromo è in grado di ospitare 6.000 posti a sedere e ospita un percorso di 6 km per le mountain bike e un circuito da gara lungo 1 miglio. Un impianto maestoso progettato dallo studio di architettura Michael Hopkins Architects, e realizzato dalla società ISG. Il tetto del Velodromo (12 mila mq rivestiti in cedro rosso canadese) si distingue per la sua forma fluida che emula la geometria della pista, disegnata da Ron Webb, che ha progettato velodromi come quello di Sydney e Atene. L’edificio è stato concepito come una struttura compatta, al fine di minimizzare i consumi di energia, primi tra tutti quelli legati al riscaldamento. Posti a sedere? 6.000. canale Complementi

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Basketball Arena Costruita con materiali ecologici e con una struttura modulare semplicissima da montare e, soprattutto, da smontare, la Basketball Arena ha ospitato tutte le gare femminili e maschili di pallacanestro, pallamano e rugby e basket in sedia a rotelle. Progettata da Sinclair Knight Merz, Wilkinson Eyre e KSS, la struttura sarà completamente smantellata dopo i Giochi, fornendo la possibilità di riutilizzare i singoli elementi per realizzare altre strutture sportive nel Regno Unito. Una struttura imponente (altezza di 35 m e lunghezza di 115 m), realizzata con 1000 tonnellate di acciaio avvolto in 20.000 mq di membrana riciclabile in PVC bianco, disteso sopra tre differenti pannelli ad arco. Per le 12.000 sedute sono stati scelti il nero e l’arancio, per rappresentare i colori di un pallone da basket.

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L’Hockey Centre del Riverbank Arena Per la prima volta durante i Giochi Olimpici, le competizioni di Hockey si sono svolte su una pista di colore blu, invece del classico verde, così da creare un maggiore contrasto con la palla bianca e con le linee del campo, rendendo il gioco più funzionale. Il campo è inoltre contornato da un’area di spareggio di colore rosa, che dona al London Olympic Park Hockey Centre un look originalissimo e di notevole impatto “scenico”. La progettazione del campo, composta da due aree da gioco distinte, è stata affidata al rinomato studio di architettura Populous, mentre il materiale di rivestimento scelto è il Poligras Olympia, realizzato dall’azienda Advanced Polymer Technology (APT) e installato dalla Sports Technology International (STI). Dopo le Olimpiadi, il centro ospiterà competizioni internazionali di hockey, accogliendo fino a 3.000 spettatori. canale Complementi

Eton Manor L’Eton Manor Sports Club è stato realizzato nel 1900 ed è uno dei più antichi e dei più esclusivi club sportivi della City. L’area esterna è stata restaurata in vista dei Giochi per ospitare le gare paralimpiche di tennis, con una capienza di circa 10.500 posti. Ma non solo, il Club ha visto anche la creazione di quattro piscine temporanee per gli allenamenti: tre da 50 metri per i nuotatori e una più piccola per il nuoto sincronizzato e i giocatori di Water Polo. A Olimpiadi concluse, il terreno di gioco verrà riadattato per ospitare gare esclusive di hockey per un numero massimo di 15.000 spettatori.

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Handball Arena La Handball Arena è la nuova struttura, permanente, che ha ospitato le gare di pallamano, il Pentathlon moderno e la Pallarete. Realizzata grazie a un investimento di circa 56 milioni di euro, la struttura è stata progettata dallo studio di architettura MAKE, fondato da Ken Shuttleworth, architetto di fama internazionale. L’edificio si distingue per una copertura in rame riciclato di oltre 3.000 mq. Tutto intorno alla struttura, è stato creato un ballatoio per permettere agli spettatori di guardare dall’esterno all’interno e che di notte si illumina in maniera scenografica. Sul tetto è stato posizionato un collettore di acqua piovana, che permetterà di ridurre i consumi idrici del 40%. Dopo i Giochi, verrà utilizzato come centro sportivo multiuso aperto a tutta la comunità, agli atleti e per ospitare medio/piccole competizioni. Capienza: 7.000 posti. canale Complementi

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Lee Valley White Water Centre In occasione delle Olimpiadi, il già esistente Lee Valley White Acquatic Centre ha visto la nascita di un nuovo centro per la disciplina dello slalom con la canoa, in grado di ospitare oltre 12.000 persone e diviso in due circuiti d’acqua: quello per l’allenamento degli atleti e quello per le competizioni. Quest’ultimo ha una lunghezza di 300 metri e assicura un flusso di 15 mc d’acqua al secondo. La struttura (progettata dallo studio di architettura FaulknerBrowns) rimarrà anche dopo i Giochi, diventando un centro dedicato alla Canoa aperto al pubblico e agli atleti, anche se le tribune (mobili) per gli spettatori verranno smontate. Oltre ai due corsi d’acqua, è stato realizzato anche un lago di 10.000 mq, con un sistema di pompe che provvedono al riempimento di acqua nuova nel circuito da competizione. canale Complementi

O2 Arena Più comunemente conosciuta come “The O2” oppure, in maniera più formale, Millennium Dome, la O2 Arena ha ospitato, dalla sua nascita ad oggi (è stata costruita dal 1997 al 1999 per festeggiare l’arrivo del terzo millennio), centinaia di concerti ed eventi sportivi. La sua mole gigantesca (potrebbe contenere senza problemi la Tour Eiffel nella sua interezza) permette di ospitare fino a 20.000 persone. In occasione dei Giochi, è stata allestita dall’azienda Gymnova (i cui prodotti sono distribuiti in Italia dalla Sportissimo snc) per ospitare tutte le gare di ginnastica artistica e trampolini, oltre alle competizioni di basket e para-basket.

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Clivet - climatizzazione sostenibile Clivet, azienda con oltre 20 anni di esperienza nei sistemi di climatizzazione in pompa di calore a ciclo annuale, ha portato il comfort italiano ai Giochi Olimpici di Londra. L’azienda è stata infatti scelta per la fornitura delle unità di climatizzazione per il condizionamento degli alloggi dell’Olimpic Village, il villaggio residenziale situato nell’East End di Londra che ha ospitato gli atleti impegnati nelle Olimpiadi. Si tratta di due condizionatori autonomi in pompa di calore condensati ad aria, di tipo rooftop, serie CLIVETPACK CSRN-XHE, uno con potenzialità frigorifera di 64.3 kW e uno di potenzialità superiore (91 kW). Le unità si caratterizzano per versatilità di utilizzo, grazie a una vasta gamma di versioni, opzioni e accessori, facilità di posizionamento e installazione, ridotti costi energetici e, di conseguenza, di gestione. canale Complementi

Emporio Armani - l’eleganza parla italiano La Nazionale Olimpica Italiana, impegnata nei Giochi Olimpici di Londra, ha indossato per tutta la durata della manifestazione capi sportivi e formali firmati EA7 Emporio Armani. Il kit consegnato a ciascun atleta è un guardaroba modulare completo di trolley e valigia, che include tuta di rappresentanza dall’allacciatura asimmetrica, giubbotto di nylon, bermuda, pantaloni, magliette, nonché scarpe da running e da training realizzate con l’innovativa tecnologia C-Cube (Carbon Cushion Control) che garantisce massimo comfort e risposta reattiva in ogni situazione. Un kit composto di cinquanta pezzi caratterizzato dall’elegante combinazione di bianco e blu notte. I materiali scelti sono funzionali e confortevoli: cotone elasticizzato, poliestere, nylon.

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Mapei - adesivi a prova di gara Tra i molteplici prodotti forniti da Mapei per Londra 2012, presentiamo l’adesivo epossipoliuretanico bicomponente ADESILEX G19, utilizzato per la posa della pavimentazione sportiva a base di gomme sintetiche dell’Olympic Stadium. L’adesivo è in grado di incollare, sia all’interno sia all’esterno, pavimenti in gomma, PVC, tessili, agugliati, linoleum, pannelli in polistirolo e poliuretano, legno, lamiere metalliche, laminati plastici. Dopo l’indurimento (circa 24 ore), che avviene solo per reazione chimica e senza ritiri, il prodotto diventa elastico, resistente all’umidità, all’acqua, al calore e agli agenti atmosferici.

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Mondo - pavimentazioni olimpioniche La pista che fa sfoggio di sé all’interno dell’Olympic Stadium? È Mondotrack, la superficie nata dalla ricerca condotta dal team ingegneristico Mondo e dai ricercatori dell’Università di Pavia. Mondotrack è una pavimentazione sportiva prefabbricata, con particolare struttura a celle chiuse, e spessore costante in ogni punto, a base di gomme sintetiche e cariche minerali. Lo strato superiore è caratterizzato da una tassellatura irregolare con canali intermedi, che permettono un veloce deflusso delle acque piovane. La superficie è antisdrucciolo e antiriflesso e dotata di un’ottima resistenza alle scarpe chiodate. Lo strato inferiore ha una particolare struttura alveolare a forma esagonale, asimmetrica nella direzione longitudinale, che permette di ottenere un alto livello di comfort all’atleta durante la corsa, aiutandolo a migliorare le proprie prestazioni. canale Complementi

Myrtha - piscine made in Italy Scelta per le sue qualità, messe alla prova in disparate competizioni internazionali, e per le sue caratteristiche ecologiche, la tecnologia Myrtha, di Piscine Castiglione, è stata impiegata per la realizzazione di 7 differenti piscine. Due all’interno della Water Polo Arena, utilizzate per le gare di pallanuoto (37x23 m, prof. 2 m) e per l’allenamento/riscaldamento degli atleti (33x21 m, prof. 2 m), e 5 per il Temporary aquatics training facility dell’Eton Manor Sport Clubs. Tutte le piscine saranno smontante a fine Giochi e ricollocate in varie città britanniche. E al suo debutto in un’Olimpiade, il sistema di alta spettacolarizzazione Waterpolo Visual System® ideato da Piscine Castiglione e sviluppato con Aqvatech Engineering per aggiornare in tempo reale gli atleti, gli arbitri, la giuria, il pubblico presente e televisivo sull’andamento delle azioni di gara. canale Complementi

Prominent - qualità dell’acqua sotto controllo Un presupposto fondamentale per prestazioni di alto livello degli atleti è il mantenimento di condizioni dell’acqua ottimali. Nel rispetto delle rigorose linee guida sulla qualità stabilite dal Consiglio di amministrazione del National Swimming Clubs, ProMinent ha provveduto all’installazione dei suoi sistemi per il controllo e il dosaggio dell’acqua delle piscine di allenamento e di gara dell’Aquatic Centre. In particolare, è stato utilizzato lo strumento per il controllo multiparametro dell’acqua DULCOMARIN ® gamma II e sensori amperometrici, in abbinamento a pompe dosatrici a membrana (tipo delta). I sensori della linea DULCOTEST ® sono stati invece installati per la misurazione in continuo di tutti i parametri dell’acqua utili in concentrazioni minime.

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SIRE - rivestimenti da medaglia Un traguardo eccellente per SIRE, scelta per la fornitura di piastrelle e pezzi speciali previsti dalla progettista architetto Zaha Hadid, per l’Olympic Aquatic Centre di Londra. Per il rivestimento delle piscine, dei bordi e delle aree spogliatoio sono state impiegate 850.000 piastrelle ceramiche, in specifico: elementi di klinker trafilato ingelivo della serie Colore di KlinkerSire, con prevalenza del bianco lucido in formato 245x120 e 120x120 mm e varie tipologie di pezzi speciali per la finitura dei bordi vasca. Il klinker resiste al calpestio e alle sollecitazioni meccaniche, siano prolungate o accidentali; è inoltre inattaccabile dagli acidi e dagli alcali, non si graffia, è facile da pulire, resiste al gelo e ai raggi U.V. La particolare struttura a “coda di rondine”, ottenibile attraverso l’estrusione, ottimizza l’aderenza di ogni piastrella al piano di posa. canale Complementi

Technogym - attrezzature tra fitness e benessere A Londra, Technogym, fornitore esclusivo per i tutti i centri di preparazione atletica per i giochi olimpici, ha allestito un totale di 20 palestre, quella principale del Villaggio Olimpico (2.500 mq, dotata di circa 300 attrezzature, aperta a tutti gli atleti partecipanti) e 19 centri studiati per la preparazione specifica alle diverse discipline, dislocati nello stadio Olimpico, nell’Aquatic Centre e negli impianti per la vela e il canottaggio. In totale, una fornitura di circa 750 attrezzature, unitamente a servizi di gestione, progettazione dei centri e assistenza tecnica. In più, durante le Olimpiadi, Technogym ha messo a disposizione un team di 100 istruttori, provenienti dal proprio network internazionale di personal trainer, per assistere gli atleti. canale Complementi

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primo piano normative

Chi costruirà nuovi impianti? L’autore si domanda, e ci domanda: “Come pensiamo di poter uscire dal buio senza strutture?”. Ovvero: come pensiamo di poter far crescere i futuri campioni di domani se continuiamo a demolire i nostri impianti sportivi invece che costruirli o ricostruirli? E ci lascia, con le sue considerazioni, l’invito a meditare.

Di Guido Martinelli

VISTO DA VICINO

Guido Martinelli, avvocato e docente a contratto presso l’Università di Bologna e Ferrara. Consulente di diverse Federazioni affiliate al Coni, autore di numerose pubblicazioni. Socio fondatore dello Studio Martinelli e Rogolino.

Per abusare di una similitudine che non è mia, se la disciplina praticata è il software, l’impianto sportivo è l’hardware di ogni attività sportiva. Quindi, senza impianti, il sistema “non gira”. Se così fosse, seguitemi in qualche piccola considerazione Non si sono ancora del tutto spenti gli echi dei trionfi azzurri alle Olimpiadi di Londra. Bene, uno sport che ha ben figurato è stato il tiro a segno. Per praticarlo occorrono i poligoni. Questi, in origine sorgevano tutti su terreno del demanio militare ed erano, in origine, dislocati lontano dalle realtà urbanizzate. L’espansione delle città ha portato a costruire (ma i Comuni queste cose non le vedono, prima!) in prossimità di questi poligoni e, ora, aumentano le azioni giudiziarie per il presunto inquinamento acustico e da piombo che questi producono. Diventa un po’ come con le discariche: chi ci abita vicino non le vuole più. Ma se così fosse, domani i futuri praticanti del tiro, dove potranno sparare? Sicuramente il problema appare socialmente molto meno rilevante di quello delle discariche dei rifiuti, ma mi sia comunque consentito un paragone che credo renda bene l’idea di quello che penso. Cambiamo completamente genere, e sport, e passiamo a un altro che, invece, a Londra ha deluso: l’atletica leggera. Ai miei tempi, “l’anello” per le prove di velocità in atletica circondava sempre gli stadi di calcio. Poi si è detto che “allonta-

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nava” troppo gli spettatori del calcio ed è stato smantellato quasi ovunque. Ora l’atletica si è nuovamente ridotta ai c.d. campi scuola fatti dal Coni negli anni Sessanta. Come pensiamo di poter uscire dal buio senza strutture? Passiamo dalla mancanza all’eccesso: alcuni sport di squadra (pallacanestro e pallavolo) prevedono, per disputare le attività di vertice, impianti sportivi con determinate e importanti capienze. Questo induce gli amministratori ad ampliare impianti o, in alcuni casi, a realizzarne di nuovi. In quelle realtà dove la disciplina si consolida nel vertice, ovviamente il problema non si pone. Ma cosa accade (e avviene sempre più di frequente) se la società sportiva muore in poco tempo? Il Comune si trova una cattedrale nel deserto da gestire.

Niente di nuovo all’orizzonte Questi sono solo alcuni piccoli casi delle problematiche che possono nascere attorno alla pianificazione di un impianto sportivo. Ma il problema vero, pro futuro, pare essere altro ancora. Volendo escludere i grossi impianti per il calcio (vedi Torino), quali e quanti nuovi impianti da adibire ad attività sportive agonistiche sono stati costruiti da privati o da enti pubblici territoriali in questi ultimi cinque anni? E, sia chiaro, sto parlando non di centri fitness o di centri be-

nessere, il cui boom è (o dovremmo forse dire anche qui “era”) noto. Stiamo parlando di impianti per la pallavolo, il calcio, la pallacanestro, la scherma, ecc. a carattere agonistico. La mia sensazione - e sarei contentissimo di essere smentito - è che siano veramente pochi. E con pochi impianti (e la finanza locale non promette nulla anche per il futuro) i risultati di Londra non potranno mai migliorare. D’altro canto, il realizzarli deve porre il problema del gestirli. Fino ad ora lo abbiamo fatto con il volontariato. Da qualche anno a questa parte dietro questo termine si è spesso nascosto il lavoro nero (i famosi 7.500 euro usati per pagare tutto e tutti senza assicurazioni e contributi previdenziali). Quando, come si auspica ci sarà solo il lavoro, senza colori, questi maggiori costi a chi dovranno fare carico? Come si diceva: meditate, gente, meditate.

PER APPROFONDIRE: Leggi l’intervista all’avv. Guido Martinelli pubblicata nel canale Sport & Fitness di www.sportindustry.com, dove l’autore approfondisce, in esclusiva per noi, i concetti espressi in questo articolo.


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focus dall’industria

Nel tempio del calcio Una superficie in erba naturale al 100%, nella quale vengono inseriti filamenti di fibre artificiali come rinforzo. Una superficie che, da poche settimane, è stata posata allo storico Stadio San Siro. Ne parliamo con l’azienda che l’ha ideata e realizzata: Desso Sports Systems. Testo e foto di Alice Spiga

Al tatto è morbida e fresca e, se schiacciata, torna in posizione come se nulla fosse accaduto. All’apparenza, sembra erba esattamente come quella che si trova in natura, solo che Desso GrassMaster ha qualcosa in più. A conti fatti, si tratta di un’evoluzione tecnologica dell’erba naturale, che ne assume l’aspetto esteriore in tutto e per tutto, ma ha prestazioni migliori in termini di resistenza, durata e uniformità della superficie. Ed è proprio sotto la superficie che va ricercata l’ingegnosità di questo sistema, costituito da un campo in erba naturale al 100 % (omologato FIFA ’95), nel quale vengono inseriti filamenti di fibre artificiali a 20 cm di profondità e a 2 cm di distanza gli uni dagli altri. Nel complesso vengono installate circa 20 milioni di fibre artificiali, che crescono intorno alle radici dell’erba naturale, rafforzando il prato e assicurando protezione a tutto il campo. Un sistema più costoso di quelli tradizionali in erba naturale (si parte da una soglia minima di spesa pari a 300mila euro), ma che consente una serie di vantaggi tali da permettere un ritorno sull’investimento iniziale sorprendentemente rapido. Grazie alla sua conformazione, infatti, un campo GrassMaster assicura una durata di 10/15 anni senza richiedere interventi particolari. “Il sistema – afferma Yves De Cocker, Business Unit Manager di Desso GrassMaster – si presenta sempre stabile, anche nelle aree ad utilizzo intensivo. Si pensi che, dalla nascita del sistema ad oggi, non è mai capitato che dovessimo sostituire delle zolle rovinate o usurate. E non è mai nemmeno successo che, coperto il campo per un certo periodo, ad esempio per permettere di ospitare un altro evento sportivo o un concerto, si ritrovasse l’erba rovinata o da sostituire. Poniamo un esempio. Il Wembley Stadium ospita

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spesso lunghe rassegne concertistiche: in un caso il campo è rimasto coperto per ben 8 mesi e, una volta scoperto, era in buone condizioni, tanto che hanno potuto riprendere le partite dopo appena 24 giorni e con minimi interventi di ordinaria manutenzione. Nel caso invece di eventi di durata inferiore, che tengono coperto il campo fino a una settimana, siamo addirittura in grado di rendere il campo nuovamente agevole per le partite di calcio in appena 24 ore”. E se, per un caso eccezionale, il campo dovesse rovinarsi tanto da dover sostituire parti di erba? “Nel caso limite – continua De Cocker – in cui ad esempio un bengala dovesse cadere sul campo e bruciare zolle d’erba, allora è possibile sostituire le singole aree colpite con piastre di 40 cm circa. Ma, ripeto, in vent’anni non è mai successo che dovessimo intervenire su un campo”.

GrassMaster: un po’ di storia Il sistema nasce infatti in casa Desso 23 anni fa. Dopo un periodo di test di laboratorio, GrassMaster comincia ad essere

utilizzato negli stadi di tutto il mondo. Dal 1995 ad oggi, sono stati infatti realizzati 470 campi, che hanno ospitato egregiamente allenamenti e gare di ogni genere, Mondiali compresi. Il sistema permette di creare una superficie stabile e regolare in ogni clima, non ghiaccia d’inverno e non rimane senza erba d’estate. Si pensi che i campi installati in Sud Africa (solo per citare gli ultimi due, posati nel 2010: il Mbombela Stadium a Nelspruit e il Peter Mokaba Stadium a Polokwane) sopportano senza problemi temperature che, in estate, toccano i 45°C. In merito a questi due stadi, Derek Blanckensee, Chief Competitions Officer del Comitato organizzativo della 2010 FIFA World Cup, ha dichiarato: “Il nostro campo di Nelspruit era, all’inizio, uno dei più problematici del torneo, tanto da doverlo ricostruire tre volte. L’ultima volta la dirigenza dello stadio ha deciso di installare Desso GrassMaster. In tutta onestà posso affermare che il campo si è rivelato uno dei migliori, se non addirittura il migliore che abbiamo mai avuto. Dopo una prima

Tre sono i diversi sistemi di installazione di Desso GrassMaster, il sistema ibrido - erba naturale “addittivata” con filamenti artificiali - che da luglio 2012 è stato posato nel campo dello Stadio San Siro di Milano: iniezione e semina, semina iniezione e zolle e iniezione


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partita in pratica non vi erano segni, tanto che avremmo potuto giocarci un’altra partita immediatamente. La stabilità garantita dal sistema è stata straordinaria”. D’altro canto, il campo installato per il Donbass Arena Mentalist Stadium, in Ucraina, è in grado di mantenere condizioni ottimali di gioco fino ai -30°C!

2012: l’approdo al Meazza Non stupisce dunque che la M-I Stadio, società che gestisce lo Stadio San Siro di Milano, trovatasi nella ormai non più prorogabile necessità di rifare il campo da gioco dello storico tempio del calcio italiano, abbia scelto un sistema che permetterà di migliorare le qualità di gioco delle due squadre di serie A tra le più importanti d’Italia (per chi non lo sapesse: Inter e Milan), e preserverà i giocatori da infortuni e fratture. Si pensi che, anche in caso di scivolata, il sistema permette di non sollevare zolle d’erba, ma di spostare solo sabbia. “Per la realizzazione del campo di San Siro – ci racconta Gianni Idda, Responsabile Vendite Desso Sports Systems Italia – sono stati impiegati 43.000 km di fibre artificiali, iniettato a 20 cm di profondità da macchinari a controllo elettronico, seguendo una griglia formata da quadrati di 2x2 cm. Questo significa che ogni 2x2 cm di erba naturale viene intasato un filo artificiale che va a rinforzare il tappeto naturale, creando un reticolato monolitico di grande stabilità. La conformazione della griglia è di fondamentale importanza per la tenuta del sistema; essa rappresenta l’approdo finale di anni di sperimentazione, che hanno permesso di raggiungere un equilibrio perfetto tra erba naturale e fibre artificiali. Con un reticolato troppo stretto (1x1), infatti, l’erba naturale non ha spazio sufficiente per il proprio sostentamento, tanto da finire per soffocare tra le fibre artificiali. Un reticolato troppo largo (ad esempio un 3x3) sarebbe già troppo ampio e potrebbe compromettere la stabilità del campo”. Ma la griglia non è tutto. “Affinché il sistema possa essere installato in maniera ottimale – specifica De Cocker – importantissimo è anche il sottofondo, che deve essere composto da un 97% di sabbia più materiale organico”. Unico accorgimento riguarda la carotatura del campo. “L’unica operazione non consentita in questo tipo di campo – racconta Alex Garbea, di CEIS, azienda che per i prossimi tre anni si occuperà della manutenzione del terreno di gioco – è la carotatura. In caso si debba sostituire il substrato, si possono utilizzare punte piene anche da 12, che provocano la fuoriuscita di circa 100/200 fibre, una cifra minima se si considera a tutte quelle presenti nel campo”. Il sistema così concepito assicura dunque la creazione di un campo sempre verde e uniforme, senza pozzanghere o zolle divelte e dal drenaggio ottimale, tale da assicurare una giocabilità del campo fino a 3-4 volte superiore rispetto a un campo in erba naturale standard (tradotto in cifre: 900/1000 ore di gioco contro le 200/300 ore). “Ricordo che, in Ucraina –

conclude De Cocker – durante una partita, scoppiò un temporale così forte da costringere i giocatori a interrompere la partita. Dopo l’acquazzone, il campo era ovviamente allagato, ma grazie alle qualità di GrassMaster fu possibile riprendere il gioco dopo appena 15 minuti”. Ultimo tassello mancante, in Italia, per questi sistemi ibridi riguarda la creazione di una normativa specifica. “So che sono attualmente in lavorazione delle linee guida – conclude Idda - che ci auguriamo possano regolamentare la produzione e la realizzazione di questi sistemi, in modo da offrire a coloro che operano nel settore sportivo e si affacciano a questi sistemi delle indicazioni precise”.

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Le aziende coinvolte In un sintetico elenco, le aziende coinvolte nella realizzazione del campo GrassMaster a San Siro. Realizzazione superficie di gioco rinforzata: Desso Sports Systems Sottofondo: Gli Specialisti del Verde Irrigazione: Scarabelli Irrigazione Realizzazione massetto perimetrale : Mapei Manutenzione campo: CEIS Impianti Sportivi Illuminazione: a San Siro, verrà installato un impianto di illuminazione in grado di stimolare la fotosintesi clorofilliana, così da migliorare la crescita del campo. L’azienda che installerà tale sistema è al momento top secret.

In collaborazione con

Sport, Tecnologia, PASSIONE

A SAIE 2012 nasce un nuovo salone dedicato alle strutture, ai sistemi e ai materiali innovativi utilizzati negli impianti sportivi e per le attività recreative. SAIE Sport&Technologies nasce con l’obiettivo di far conoscere le procedure di qualificazione, i materiali e le tecnologie di cui l’Italia è all’avanguardia e che rendono gli impianti sportivi più belli, sicuri e di facile manutenzione.

www.saie.bolognafiere.it Viale della Fiera, 20 - 40127 Bologna Tel. 051 282111 - Fax 051 6374013 - saie@bolognafiere.it - bolognafiere@pec.bolognafiere.it

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scelti per voi novità dal mercato I VANTAGGI DEL SOFT SURFACE TRAINING

NON SOLO PRODOTTI In queste pagine mettiamo in evidenza le ultime “novità prodotti” appartenenti ai settori sport, fitness, piscina e benessere. Prodotti che dimostrano la volontà delle aziende italiane di investire in ricerca e innovazione, così da continuare a proporre soluzioni sempre nuove e sempre più tecnologicamente avanzate. Come di consueto, ogni singolo prodotto è approfondito su www.sportindustry.com, con specifiche schede prodotto dedicate, contenenti maggiori dettagli tecnici e/o foto. Come trovare gli approfondimenti? Niente di più facile! Basta cercare negli “Scelti per Voi” e nelle “Novità prodotti” del canale di riferimento, quello che - in questa sede - segnaliamo con la nostra insostituibile lente; oppure, sarà sufficiente inserire il nome dell’azienda e/o del prodotto nella barra di ricerca del nostro sito.

NUOVI RIVESTIMENTI PER PISCINA

Johnson Health Tech Italia presenta l’attrezzo per l’allenamento su superficie morbida (Soft Surface Training) Vicore. Che cos’è il Soft Surface Training? La definizione “allenamento su superficie morbida” definisce un avanzamento nel campo del miglioramento della coordinazione, dell’equilibrio, dell’ergonomia e della forza muscolare. Ciò che lo rende rivoluzionario è che non richiede l’apprendimento di nuove tecniche o di maggior tempo da dedicare all’allenamento; è “semplicemente” l’allenamento standard trasferito in un nuovo contesto che obbliga il corpo a un lavoro multiplo, con il risultato di avere benefici esponenzialmente maggiori alla fine di una serie di ripetizioni. Con le attrezzature Vicore è impossibile allenare un muscolo senza coinvolgerne altri dieci, è impossibile aumentare la forza senza anche incrementare l’agilità, la coordinazione e le sinapsi neurologiche. Per approfondire: canale Sport & Fitness

TRA ALLENAMENTO E RELAX

Euraqua annuncia la commercializzazione di tre finiture per piscina: Diamond Brite, River Rok e Durazzo, ideali per il rivestimento interno della vasca in virtù delle loro qualità di durevolezza e antiscivolo. Grazie ai materiali con cui sono composte, queste finiture consentono una lunga durata e un’ampissima varietà di colorazioni e tonalità, per una piscina altamente personalizzata, adattandosi a ricoprire senza problemi piscine nuove come per ristrutturazioni, senza limiti dimensionali o di forma. Diamond Brite è composto da miscele di quarzi selezionati aggregati e cementi bianchi fortificati di Portland, che garantiscono riduzione della penetrazione dell’acqua e maggiore durezza. Prezzo a sacco da 36,3 kg tra i 61 e i 102,50 euro. Le finiture River Rok, composte in aggregati selezionati di roccia naturale e cementi di Portland fortificati, offrono un design estremamente naturale e risultano particolarmente resistenti alle incisioni e alle macchie, distinguendosi per un’eccezionale durabilità. Prezzo a sacco da 36,3 kg da 82 ai 103 euro. Durazzo è invece composto dagli aggregati più bianchi del marmo naturale, offrendo un’impeccabile finitura premiscelata, liscia e priva di asperità. Prezzo a sacco da 36,3 kg da 73 a 112 euro.

Anche quest’anno, Hot Spring Italia è stata fornitrice ufficiale del ritiro estivo della A.S. Roma (tredici giorni di allenamenti e partite amichevoli in preparazione della stagione calcistica 2012-2013) con le spa Flair della HotSpring Limelight Collection, volte a garantire il massimo benessere e relax ai giocatori durante gli allenamenti. Le due spa sono state situate a ridosso del campo, dove sono state utilizzate anche da parte dello staff medico della squadra. I giocatori hanno infatti potuto contare su vere e proprie sedute di defaticamento muscolare e articolare, così da consentire un miglior recupero, oltre a usufruire di una spa caratterizzata da tecnologie all’avanguardia e da un design fluido, che scaturisce dall’incontro di curve che coadiuvano a creare un prodotto di grande eleganza ed ergonomico; un prodotto che assicura il massimo del relax.

Per approfondire: canale Piscine

ESTREMAMENTE VERSATILE E FLESSIBILE

L’ARTE INCONTRA LA PISCINA

Un attrezzo che consentisse alle persone disabili di svolgere esercizi in grado di risolvere, o quantomeno attenuare, i problemi articolari e muscolari della parte superiore del corpo. Da queste premesse nasce, nel 1991, la barra di stabilizzazione Bodyblade, grazie alla felice intuizione del personal trainer californiano Bruce Himanson. Negli anni, la speciale barra ha dimostrato la sua efficacia nel generare uno stato di benessere fisico generale, incominciando a essere utilizzata anche da atleti di alto profilo. Oggi Bodyblade è prodotto in più di un milione di esemplari nel mondo e viene impiegato in ambito fisioterapico, medico-sportivo, nel fitness e nello sport a tutti i livelli. La particolare struttura dell’attrezzo consente di catturare l’energia del movimento che viene restituita al corpo attraverso la vibrazione, costringendo così il corpo stesso a sviluppare maggiore forza, equilibrio, coordinazione e stabilità di base. Estremamente versatile e flessibile (anche in senso figurato), non si tratta tanto di un nuovo strumento per l’allenamento quanto piuttosto di un nuovo “principio d’allenamento”, proposto da Mad Dogg Athletics per svolgere qualsiasi tipo di preparazione atletica, dal tennis al golf, dalla pallavolo alle arti marziali, dal nuoto al football al windsurf solo per citare alcune discipline. Per approfondire: canale Sport & Fitness

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Per approfondire: canale Wellness

Durante l’inverno, nascoste da una copertura invernale (indispensabile per proteggere la struttura della vasca e per mantenere le qualità dell’acqua durante il lungo periodo di inattività), le piscine possono perdere gran parte del loro appeal, siano esse posizionate all’esterno o all’interno di un’abitazione privata, centro benessere, palestra o centro sportivo. Da oggi, coprire la piscina in inverno non andrà più a ledere la bellezza dell’impianto, grazie alla nuova linea di coperture invernali di sicurezza Decò, proposte da Piscine Solaris. Fiori di varie forme e dimensioni, lunghe foglie anceolate, paesaggi naturalistici, disegni astratti... e molto altro, tutto per creare ambienti esclusivi e ricchi di fascino anche durante la stagione invernale. Le coperture Decò sono disponibili per piscine fino a 6x13 metri e hanno una garanzia di tre anni. Per approfondire: canale Piscine


scelti per voi novità dal mercato

NUOVO LOOK PER LA PISTA

Da dicembre 2011 ad oggi, la pista di pattinaggio del City Park di Budapest è diventata un importante centro per lo sport e il tempo libero. Il merito è da attribuire a un’importante opera di riqualificazione cui ruolo di primo piano hanno avuto l’esperienza e i prodotti DuPont. La vecchia pista, la seconda in Europa raffreddata artificialmente, è stata costruita nel 1926 sul sito di un lago naturale. Il fango e la torba sono stati rimossi e il suolo è stato rafforzato grazie a ghiaia mista a calce e a ghiaia sabbiosa. Un letto di cemento è stato poi applicato sopra il sottosuolo. Durante la ricostruzione del lago, il cemento esistente e il materiale non necessario sono stati rimossi e l’intera superficie del lago è stata livellata. Sul fondale sono stati quindi applicati 26.500 mq del geosintetico DuPont Typar SF, con funzione principale di stabilizzare la struttura del letto del lago e separare il sottosuolo dall’aggregato di base. Grazie alle sue qualità di resistenza e capacità di allungamento sotto elevati carichi, il prodotto fornisce infatti superiore resistenza al danneggiamento. Per approfondire: canale Sport & Fitness

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PER UN MOVIMENTO DI NUOVA GENERAZIONE Diesse presenta Keiser M5, la nuova generazione di attrezzature cardio a movimento ellittico prodotta dalla statunitense Keiser. Questo nuovo attrezzo, creato per simulare fedelmente l’attività motoria della camminata e della corsa, si distingue innanzitutto per l’estensione del passo, che risulta inferiore rispetto a quello degli ellittici tradizionali. Tale soluzione permette di attivare più gruppi muscolari nel corso dell’esercizio, consentendo così di svolgere un allenamento più efficace, un maggiore dispendio calorico con uno sforzo inferiore. La resistenza magnetica permette di esprimere tutta la potenza di cui si dispone in totale sicurezza; le articolazioni degli arti inferiori e la colonna vertebrale non subiscono infatti gli effetti dannosi dell’impatto che la corsa comporta. Keiser M5 è dotato di un computer multifunzionale che consente di tenere costantemente sotto controllo durante l’allenamento la durata, il valore della resistenza, la cadenza della “pedalata”, la potenza sviluppata e le calorie spese. Tale monitoraggio ha un effetto motivazionale importante che si associa alla possibilità di creare programmi d’allenamento accurati e personalizzati, in grado di rispondere alle specifiche esigenze di ogni utilizzatore. In virtù della sua versatilità, questo attrezzo risulta ideale per diversi ambiti del fitness, per la preparazione atletica, la rieducazione motoria e le attività di gruppo. Per approfondire: canale Sport & Fitness

PER IL POTENZIAMENTO MUSCOLARE Olympian’s presenta la barra Quadra Bar Combo, appositamente progettata e realizzata da Hex per la tonificazione e il potenziamento muscolare. Le pratiche maniglie di cui è dotata permettono la partenza da posizione bassa o alta con il semplice spostamento delle stesse. La particolare impugnatura impedisce all’attrezzo di inclinarsi in avanti o indietro durante gli esercizi, rimanendo sempre perfettamente in asse con l’utilizzatore e consentendo anche a persone non molto alte un utilizzo soddisfacente. L’attrezzo coniuga semplicità ed efficacia e assicura una maggiore stabilità rispetto alla versione classica di forma triangolare, risultando ideale per esercizi quali gli squat lift, gli stacchi e le scrollate. Il nuovo modello include anche il comodo accessorio Pendalic: speciali supporti removibili impiegabili per caricare e scaricare i pesi dalla Quadra Bar semplicemente sollevandola da terra. Realizzata in acciaio cromato con impugnature zigrinate, pesa circa 20 kg. Pesi non inclusi. Per approfondire: canale Sport & Fitness

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34 appuntamenti FORUMCLUB/FORUMPISCINE 2013: OCCASIONI DI BUSINESS Si rinnova l’appuntamento con ForumClub/ForumPiscine, in fiera a Bologna dal 21 al 23 febbraio 2013, l’unico evento in Italia, congressuale ed espositivo, in grado di offrire strumenti di marketing e management applicati al mondo del fitness, dello sport, della piscina e del benessere; un’occasione unica per informarsi sulle ultime novità in tema di materiali, prodotti, sistemi e tecnologie. Una vera e propria “piazza d’affari” dove incontrare e confrontarsi con amministratori e gestori, titolari e manager, imprenditori e professionisti impegnati nella gestione e nella conduzione di impianti sportivi, fitness club, piscine, centri termali e di benessere, così da incentivare la propria crescita professionale e favorire momenti di business tra operatori. Ma non è tutto. In crescita costante è, in particolare, l’internazionalità dell’evento, a testimoniare la vitalità del mercato italiano e il prestigio del Made in Italy, sempre più apprezzato all’estero. E per l’edizione 2013, questo imperdibile duplice evento, accolto in due ampi padiglioni, amplia i suoi confini accogliendo SpaTech, un’area che accoglierà saune, bagni turchi, minipiscine e tutto quanto serve per allestire un’area benessere completa ed efficiente. La cultura del benessere trova dunque spazio in un contesto altamente professionale, orientato all’innovazione tecnologica e alla formazione. I temi del Congresso Internazionale, a cui interverranno relatori di comprovata esperienza, sono in preparazione in questi mesi; per questo vi invitiamo a tenervi aggiornati tramite i siti dei due eventi: www.forumpiscine.it e www.forumclub.it. Per approfondire: sezione Appuntamenti

LO SPORT APPRODA A BOLOGNA Nasce all’interno di Saie, la fiera per l’edilizia giunta alla sua quarantottesima edizione che si svolgerà dal 18 al 21 ottobre in Fiera a Bologna, SAIE Sport&Technologies, il padiglione dedicato alle tecnologie per lo sport e il tempo libero. In particolare, questa nuova area sarà dedicata alle strutture, ai sistemi e ai materiali innovativi utilizzati negli impianti sportivi e nelle attività ricreative, e si porrà come obiettivo far conoscere le procedure di qualificazione, i materiali e le tecnologie di cui l’Italia è all’avanguardia e che rendono gli impianti sportivi più sicuri e sostenibili dal punto di vista economico, manutentivo ed energetico. Tutte questioni strategiche per l’intero Sistema Italia e per il rilancio economico del settore delle costruzioni, che si inserisco in modo perfetto all’interno del tema “Ricostruiamo l’Italia” scelto da SAIE per questa edizione 2012, che sarà sviluppato a 360° nel corso della manifestazione e lungo tutto il periodo di “avvicinamento”, grazie all’organizzazione di convegni e seminari e all’apporto di esperti internazionali che collaboreranno con BolognaFiere. Per approfondire: sezione Appuntamenti

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APPUNTAMENTO A LIONE Entrare in contatto con il mondo delle piscine e delle spa, pubbliche e private, venendo a conoscenza di un mercato, quello francese, che si pone al 2° posto nel settore delle piscine a livello internazionale. I Saloni concomitanti Piscine 2012 e Aqualie 2012, in fiera a Lione dal 13 al 16 novembre, permetteranno questo e molto altro, riuscendo ad attirare visitatori ed espositori da tutto il mondo. Un evento che vedrà la partecipazione di un’ampissima varietà di marchi (oltre 1000), provenienti da numerosi paesi, che metteranno in mostra le ultime novità in materia di tecnologie e prodotti. Il Salone, secondo un format ormai collaudato, proporrà inoltre incontri di carattere formativo, sotto forma di seminari e dimostrazioni pratiche tenuti dai principali esperti di settore. Per approfondire: sezione Appuntamenti


ottobre 02-05

WWA Annual Symposium & Trade Show Simposio annuale e trade show dedicati ai parchi acquatici wwamemberinfo@waterparks.org www.waterparks.org/convention.asp Paris Hotel & Conference Center, Las Vegas, Nevada (US)

07-09 Sun Salone Internazionale dell’arredamento e attrezzature per esterni centralino@riminifiera.it www.sungiosun.it Fiera di Rimini (IT)

09-12 Interbad Fiera Internazionale su piscine, sauna, fisioterapia e benessere nadja.kosanich@messe-stuttgart.de www.interbad.de New Stuttgart Trade Fair Centre (DE)

10-12 World Aquatic Health Conference Conferenza internazionale sulla salute attraverso l’acqua conference@nspf.org www.nspf.org Marriott Hotel, Norfolk Waterside, Virginia (US)

12-13 BTS Borsa del Turismo Sportivo e Benessere Termale info@borsaturismosportivo.com www.borsaturismosportivo.com Montecatini Terme (PT)

novembre 02-08 Skipass Salone del turismo invernale e delle attrezzature per lo sport info@skipass.it www.skipass.it Fiera di Modena (IT)

01-04

IHRSA Europe Congresso europeo annuale IHRSA hbm@ihrsa.org www.ihrsa.org/congress Vienna (AT)

02-08

Seminari ed esposizione internazionale dedicati alle piscine e alle spa www.poolspapatio.com Morial Convention Center, New Orleans, Louisiana (US)

13-16 Piscine 2012 Salone mondiale delle spa e delle piscine info@promoevents.com www.piscine-expo.com Eurexpo, Lione (FR)

21-23 Expo Estadio Esposizione e conferenza su stadi e impianti sportivi info@real-alliance.com www.expo-estadio.com Blue pavilion, Expo Center Norte, San Paolo (BR)

26-29 Canadian Pool & Spa

Salon Mondial Rééducation Equip’Salles Fiera internazionale sulla chinesiterapia info.groupe76@reedexpo.fr www.salonreeduca.com Parc Floral, Parigi (FR)

Athletic Business Conference & Expo

18-21 SAIE Salone internazionale della industrializzazione edilizia saie@bolognafiere.it www.saie.bolognafiere.it Fiera di Bologna (IT)

20-22 Exposport - Venicemarathon village Fiera dello sport e del tempo libero www.venicemarathon.it Parco San Giuliano, Mestre, Venezia (IT)

26-28 Sports Days Fiera dello sport infovisitatori@riminifiera.it www.sportsdays.it Fiera di Rimini (IT)

Anno 1, Numero 1

Direttore responsabile: Federico Maestrami Supplemento al n.113 de Il Nuovo Club, gennaio-febbraio 2010 Coordinamento: Registrazione Tribunale di Bologna n. 5796 del Alice Spiga 16/10/1989 Redazione: PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA Chiara La Piana, Davide Venturi, Sara Lisa di Mario (info@sportindustry.com) © Copyright 2010 Hanno Editricecollaborato: Il Campo srl Guido Martinelli, Bologna (Italy) Lucia Dallavalle, Andrea Muzzarelli

Pool Spa Patio Expo

Conferenza ed Expo dedicate al settore piscine e spa in Canada www.poolandspaexpo.ca Scotiabank Convention Centre, Niagara Falls, Ontario (CA)

12-14

trimestrale, anno 3, n. 9 luglio-settembre 2012

28-01 Conferenza ed esposizione per i professionisti di atletica, Fitness e attività ricreative www.athleticbusinessconference.com New Orleans (US)

dicembre 28-01

Salon de la Piscine et du Spa Salone dedicato alla piscina e alle Spa piscine@reedexpo.fr www.salonpiscineparis.com Paris Expo, Porte de Versailles (FR)

Progetto Direttore grafico: responsabile: Alice Anna Rameschi, Claudia Gamberini, Roberto Maestrami Sergio Melani Supervisione: Videoimpaginazione: Federico Maestrami Lisa Cavallini Coordinamento: Prestampa: Andrea MassimoMuzzarelli Piani Hanno collaborato: Tipografia: Chiara La VENETA Piana, Alice Spiga, Sara Lisa Di Mario, Ruth GRAFICA di Trebaseleghe, Padova Schonfeld, Guido Martinelli, Davide Venturi Spedizione in posta target PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA Progetto grafico: © Copyright Claudia Gamberini, Sergio Melani, Alice Rameschi Editrice Il Campo srl Via Amendola 11, 40121 Bologna Videoimpaginazione: Tel. 051.25.55.44, Fax 051.25.53.60 Sergio Melani fondata da Franco Maestrami Prestampa: Direzione editoriale: Massimo Piani, Elisabetta Evangelisti Federico Maestrami, Roberto Maestrami Tipografia: Domini internet: Off Set Print Veneta Srl - Verona www.sportindustry.com www.sportindustry.net www.sportindustry.org Sped. in abb. post. 45% - Art. 2 - Comma 20/B -Legge www.sportindustry.info 662/96 - Filiale di Bologna www.sportindustry.tv www.sportindustry.it Domini internet: www.sportindustry.eu www.sportindustry.com www.sportindustry.net L’Editore declina ogni responsabilità per eventuali errori www.sportindustry.org e/o omissioni sui dati pervenuti e pubblicati. www.sportindustry.info www.sportindustry.tv È vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica, la riproduzione e l’adattamento totale o parziale, con www.sportindustry.it qualsiasi mezzo (compresi i microfilm, i cd rom, le www.sportindustry.eu fotocopie e i siti Internet), non autorizzati. e-mail: info@sportindustry.com Periodico iscritto al ROC, con numero 6228 ISSN 2038-5781, e all’ANES. L’Editore ogniConfindustria responsabilità per eventuali errori Associatadeclina al sistema e/o omissioni sui dati pervenuti e pubblicati. È vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica, la riproduzione e l’adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm, i cd rom, le fotocopie e i siti Internet), non autorizzati.

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BETTER

In Matrix, noi crediamo nel miglioramento. Crediamo nella soluzione dei problemi reali del mercato: ovvero i vostri. Crediamo nell’innovazione e in un design approcciabile. Questo è lo spirito che ci spinge a risolvere problemi che altri ignorano. Il nostro obiettivo è offrirvi la migliore esperienza fitness possibile. Abbiamo ascoltato voi e i vostri tecnici. Abbiamo osservato gli allenamenti dei vostri clienti. Con particolare cura dei dettagli, abbiamo realizzato delle macchine che, semplicemente, eclissano tutto il resto.

Vi presentiamo il NUOVO Matrix Climbmill™

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Non una semplice evoluzione, ma una vera rivoluzione nella tecnologia della simulazione della salita delle scale. Il Climbmill™ Matrix è l’esempio pratico di cosa può accadere quando si va oltre il semplice approccio delle cose possibili. Non è semplicemente una miglioria di ciò che già esiste. E’ un cambiamento radicale della mentalità, degli standard e delle aspettative.

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