Nc145 - maggio-giugno 2015

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145 maggio giugno 2015

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ISSN 1120-4931

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sommario 145 maggio - giugno 2015

145 maggio giugno 2015

ISSN 1120-4931

145

In caso di mancato recapito, rinviare all’Uff. CMP di Bologna, detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa

ommario

IL NUOVO CLUB

Strumenti di Management per Centri Sportivi e Fitness Club

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In copertina: una parete “motivazionale” di Show Health Training Club di Treviso

la rivista esce a metà del secondo mese indicato

editoriale

normative

il punto

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ancora poca chiarezza sui centri fitness

documenti

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la nuova legge sullo sport della regione veneto

Sono ancora tanti gli interrogativi, di natura giuridica, che riguardano fitness club e centri sportivi di Guido Martinelli

Dallo studio annuale sul mercato europeo dei club condotto da EuropeActive e Deloitte emergono dati positivi (a pag.28)

La nuova legge sullo sport della Regione Veneto – pubblicata a pagina 88 – contiene passaggi che destano perplessità di Guido Martinelli

gestione

primo piano italia

22

i club della salute

mercato

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Il mercato europeo del fitness

gestione

32

la nuova leadership con il manager coach

Per comprendere le virtù degli Show Health Training Club, premiati dal Club Award 2015, ci siamo messi nei panni del cliente di Davide Venturi

a cura di Davide Venturi

seconda parte Un’analisi di alcuni principi guida, e delle relative competenze, per gestire il proprio staff applicando il coaching di Savino Tupputi

Una panoramica delle tendenze che stanno animando il Pianeta Fitness per cercare di capire dove sta andando il nostro settore (a pag. 38)


Alberto Manzotti Linee guida, principi e ďŹ losoďŹ e per la progettazione, -JOFF HVJEB QSJODJQJ F mMPTPmF QFS MB QSPHFUUB[JPOF realizzazione e gestione di un centro benessere SFBMJ[[B[JPOF F HFTUJPOF EJ VO DFOUSP CFOFTTFSF

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ommario

gestione

tendenze

38

fitness evolution

web

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come dominare la prima pagina di google

48

marketing convenzionale vs marketing non convenzionale

marketing

a cura della redazione

di Frank Furness

di Paolo Grosso

strumenti

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la pozione magica

intervista

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un anno speciale per il gruppo johnson

I responsabili marketing di alcuni club hanno condiviso la loro esperienza riguardante 9 distinti canali di comunicazione (a pag. 48)

L’iniziativa attuata da Il Nuovo Club per aiutare i club a conquistare nuovi clienti e fidelizzare i soci mette a disposizione potenti strumenti a cura della redazione

Per celebrare il quarantennale di Johnson Health Tech e il decennale della filiale italiana, abbiamo intervistato Jason Lo e Pino Di Eugenio a cura della redazione

rubriche

spazio piscina

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novità e tecnologie

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fiere e convegni

72

le notizie

76

i corsi

85

documenti

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benessere efficiente nel club

a cura di Alice Spiga - foto di Alberto Apostoli

Per occupare i primi posti nell’elenco dei risultati ottenuti con Google, è bene rispettare alcune semplici regole d’oro (a pag. 44)

Intervista ad Alberto Apostoli sulla progettazione e realizzazione di un centro benessere, con piscina, efficiente (a pag. 62)

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l recente studio condotto da EuropeActive e Deloitte per misurare il mercato europeo dei club svela dati di segno positivo che lasciano ben sperare per il futuro del nostro settore. Il dato più incoraggiante, specialmente di questi tempi, è che nel 2014 i soci dei centri fitness del Vecchio Continente hanno raggiunto quota 50,1 milioni, facendo registrare un sorprendente incremento, rispetto all’anno precedente, pari al 9%, con una conseguente crescita del tasso di penetrazione. E anche il giro d’affari complessivamente è aumentato del 4%, per un totale superiore a 26,8 miliardi di euro. Vi suggerisco di leggere la sintesi dello studio che proponiamo in questo numero per assorbire energia positiva e al tempo stesso ricordarvi che il mercato italiano, per fatturato generato, è il terzo d’Europa, dietro solo a Regno Unito e Germania. E sempre in questo numero, dato alle stampe nel bel mezzo dell’anno, proponiamo, come di consueto, una panoramica delle tendenze in atto a livello internazionale che ovviamente hanno luogo vivo nche in Italia. Tirando le somme di quanto osservato nei principali eventi espositivi andati in scena nel primo semestre del 2015, ci siamo resi conto che il Pianeta Fitness è animato da una grande varietà di discipline, in grado di soddisfare un ampio spettro di esigenze e gusti. Una varietà che consente una precisa targettizzazione dell’offerta di esercizio fisico e salute che, a sua volta, fornisce agli operatori di club un’arma in più per neutralizzare molte delle scuse accampate da sedentari incalliti e dai pigri cronici, elevando le chance di successo. Prima di concludere, vi suggerisco di leggere anche il Primo Piano Italia (al quale è dedicata la copertina) che, una volta tanto, abbiamo scritto mettendoci realmente nei panni di un neo iscritto. E concludo dando il benvenuto a un nuovo collaboratore straniero: il sudafricano Frank Furness, grande esperto di vendita, web e motivazione, autore di uno stimolante articolo dedicato a Google. Buona estate e buona lettura, magari sotto l’ombrellone. Roberto Maestrami


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ancora poca chiarezza

sui centri di fitness

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Sono ancora tanti gli interrogativi, di natura giuridica, che riguardano fitness club e centri sportivi, a partire dal Jobs Act, la riforma del sistema dei contratti di lavoro che non è chiara su alcune questioni importanti

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a scorsa primavera, il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via definitiva, il decreto (Testo organico semplificato delle tipologie contrattuali e revisione della disciplina delle mansioni) che, in attuazione della legge delega denominata “Jobs Act”, riforma il sistema dei contratti di lavoro “autonomo” fino ad oggi utilizzati. All’art. 47 viene previsto che, a far data dal 1° gennaio 2016, ai rapporti di collaborazione personali con contenuto ripetitivo ed etero-organizzati dal datore di lavoro saranno applicate le norme del lavoro subordinato. La norma, però, fa salve alcune tipologie di collaborazioni tra cui “le prestazioni di lavoro rese a fini istituzionali in favore delle associazioni e società sportive dilettantistiche affiliate alle federazioni sportive nazionali, alle discipline sportive associate e agli enti di promozione sportiva riconosciuti dal C.O.N.I. come

di Guido Martinelli

individuati e disciplinati dall’articolo 90 della legge 27 dicembre 2002, n. 289”. Ma l’art. 90 della l. 289/02 disciplina solo le collaborazioni amministrativo-gestionali e non anche le prestazioni sportive (che sono previste solo dall’art. 67 del Tuir) e, soprattutto, non facendo alcun riferimento alla disciplina fiscale si continua a “non comprendere” la volontà del legislatore in merito all’inquadramento previdenziale di queste collaborazioni. Pertanto, pur salutando con favore la chiara scelta di definire “prestazioni di lavoro” quelle in esame, la nuova previsione legislativa comunque non ci chiarisce se il riferimento deve essere inteso a quelle di cui all’art. 67 del Tuir (quelle dei 7.500 euro, tanto per intenderci) che, com’è noto non sono soggette a contribuzione previdenziale, o alle collaborazioni coordinate e continuative di cui all’art. 55 del Tuir (redditi parificati a quelli di lavoro subordinato) e, come tali, soggette a contribuzione. La prassi quotidiana mi sta portando ad apprezzare, sempre meno, la forma della società di capitali sportiva come contenitore “tipo” per la gestione di un centro di fitness. Innanzitutto il riferimento che ne fa il comma 17 dell’art. 90 della legge 289/02 (...”costituita secondo le disposizioni vigenti”…) e il successivo comma 18 lett. e) (... “per le quali si applicano le norme del codice civile”…) porta ad affermare, senza tema di smentita, che non sono società di diritto speciale, bensì quelle tipizzate nel libro quinto del codice civile. Ecco che, allora, dovranno essere attivate le scritture di cui agli artt. 2214 (libro giornale e libro degli inventari); 2421 e 2478 cod. civ.(libro soci, verbali assemblee, verbali consiglio di amministrazione, verbali collegio sindacale se nominato); dovrà essere redatto il bilancio, indipendentemente

le srl sportive dilettantistiche


dalle modalità di determinazione del reddito (ad esempio legge 398/91) con le modalità di cui al combinato disposto dagli artt. 2478 bis e 2423 e ss. del codice civile e se ne dovrà provvedere al deposito presso il registro delle imprese con adempimenti e costi conseguenti. Prima considerazione: nessuno degli adempimenti sopra ricordati è previsto come obbligatorio per le associazioni. Il motivo che giustifica, molto spesso, la scelta è quello dell’ottenimento della personalità giuridica con conseguente limitazione di responsabilità in capo agli amministratori. Questa appare una mezza verità. Innanzitutto anche le associazioni potrebbero ottenerla facendone richiesta alla Regione, ma voglio ricordare qui la previsione dell’art. 2476 del codice civile (“Gli amministratori sono solidalmente responsabili verso la società dei danni derivanti dall’inosservanza dei doveri ad essi imposti dalla legge e dall’atto costitutivo per l’amministrazione della società...”) e la responsabilità che ricade comunque sul legale rappresentante per l’aspetto sanzionatorio delle violazioni della disciplina sul lavoro. Seconda considerazione: non è vero che gli amministratori di una società di capitali sportiva non rischino in proprio per l’attività svolta. Terza considerazione: le società di capitali sportive non possono accedere agli elenchi dei beneficiari del cinque per mille. Quarta considerazione: le agevolazioni relative alle imposte sugli immobili utilizzati dalle sportive sono riferite ai “soggetti di cui all’art. 73 comma 1 lett. c)” del Tuir. Le società sportive sono disciplinate alla lettera “a” di questa norma. Ne deriva che non appare dubbio che le società sportive possano godere delle agevolazioni che siano previste in favore delle associazioni sportive come tali (chiaro in tal senso il primo comma dell’art. 90 della L. 289/02) ma dubbi permangono, e ad avviso di chi scrive fondati, sulla possibilità che le società sportive, enti commerciali per natura, possano godere anche delle altre agevolazioni previste solo per gli enti non commerciali. Sul punto va comunque specificato, ad onor del vero, che la giurisprudenza tributaria sembra confermarlo. Quinta considerazione: per poter godere delle agevolazioni di cui all’art. 148 del Tuir, devo prevedere obbligatoriamente in statuto il voto capitario, la non rivalutabilità e l’incedibilità delle quote. Viene meno uno dei presupposti fondanti il favor della disciplina delle società a responsabilità limitata. Sesta considerazione: altra motivazione forte portata in favore delle srl sportive è data dalla “non necessità” di coinvolgere i partecipanti in assemblee e iniziative sociali. Se questo è indubbiamente vero, lo è altrettanto che per poter godere della defiscalizzazione delle quote di partecipazione alle attività svolte si dovrà provvedere al tesseramento alla Federazione o all’ente di promozione sportiva di tutti i partecipanti alle attività. Questo, oltre al costo materiale della tessera, porta come conseguenza collegata l’obbligo della richiesta della certificazione sanitaria. Ma attenzione, qual è il problema che si pone? Il tesseramento si deve perfezionare prima dell’iscrizione al corso o comunque dell’accesso all’impianto previo corrispettivo. Nella modulistica dovrò indicare che ho preso visione del certificato di idoneità sanitaria. Se così non fosse (e l’esperienza insegna che capita in casi rari) e sfortuna vuole che capiti l’incidente, le conseguenze per il gestore non sarebbero lievi sotto l’aspetto risarcitorio e penale.

La legge delega denominata “Jobs Act” non fa chiarezza sul trattamento fiscale delle prestazioni sportive

Credo sia noto che il testo originario dell’art. 90 della legge 289/02 non prevedesse la forma cooperativa tra quelle che possono rivestire le società sportive dilettantistiche. Solo con la legge n. 128/2004 (che ha convertito il D.L. 22 marzo 2004, n. 72) è stato introdotto, aggiungendo nel nuovo testo del comma 17, lett. C) risultante dopo l’approvazione delle modifiche, il riferimento alla forma cooperativa. Tuttavia, con questo provvedimento il legislatore si è limitato alla semplice integrazione degli schemi societari previsti, senza ribadirlo negli altri commi della medesima normativa. Si è posto il problema, quindi, se fosse applicabile anche ai sodalizi costituiti in tale forma la disciplina prevista dal primo comma dell’art. 90 che, letteralmente, estenderebbe solo alle società di capitali sportive le agevolazioni fiscali previste per le associazioni. Grazie anche all’autorevole parere contenuto nello studio n. 93/2004 del Consiglio Nazionale del Notariato che osserva come: “l’omesso riferimento nel comma uno alla forma giuridica della cooperativa è frutto della mancanza di coordinamento tra due interventi normativi che sono stati effettuati in tempi diversi... D’altra parte appare ragionevole osservare che se il legislatore ha voluto estendere le agevolazioni fiscali previste per il settore sportivo perfino in favore delle società non lucrative, le quali possono fruire del regime forfetario di cui alla citata legge 398/91, non si comprende per quali ragioni la medesima possibilità debba essere negata alle cooperative. Si ritiene, dunque, come la mancata

e le cooperative sportive dilettantistiche?

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modifica del predetto comma 1 dell’art. 90 che non contiene alcun riferimento alla forma della cooperativa non impedisca di estendere l’applicabilità di tale regime anche nei confronti dei predetti soggetti” oggi si ritiene pacifica nella prassi l’integrale equiparazione delle cooperative sportive alla disciplina delle società sportive dilettantistiche. Il citato parere dell’ufficio studi del Notariato ci viene in aiuto anche su altro tema, apparentemente problematico, relativo alle cooperative sportive. Infatti, una delle clausole che i sodalizi sportivi debbono obbligatoriamente recepire nei propri statuti, secondo la previsione del comma 18 del citato art. 90, è la devoluzione per finalità altruistiche dei beni residui in caso di scioglimento dell’ente. Tale condizione è in apparente contrasto con l’art. 2514 comma 1 lett. d) del codice civile che, invece, prevede “l’obbligo di devoluzione, in caso di scioglimento della società, dell’intero patrimonio sociale… ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione”. Le due disposizioni sembrerebbero difficilmente conciliabili, ma il parere in esame ci corre in aiuto: “appare corretto affermare che rispetto alla previsione dell’art. 2514, comma 1 lett. d) del c.c., prevalgono le disposizioni delle leggi speciali – ciò sia in base ai principi generali in tema di interpretazione della legge, sia in funzione della specifica disposizione dettata dall’art. 2520, comma 1 c.c., –. In buona sostanza, ai fini dell’attribuzione della qualifica di cooperativa a mutualità prevalente le leggi speciali esigono un’interpretazione correttiva della norma che prevede la necessità della destinazione del patrimonio della cooperativa ai fondi mutualistici. D’altra parte, la deroga della previsione contenuta nell’art.

Sono ancora tante le aree di incertezza giuridica per i fitness club e i centri sportivi

2514 citato, con la conseguente devoluzione ai fini sportivi, non fa venire meno, sotto il profilo sistematico, il principio della devoluzione disinteressata proprio delle cooperative. Pertanto, l’obiettivo che intende realizzare la norma non risulta vanificato dall’interpretazione qui sostenuta… in caso di scioglimento… la previsione della cooperativa della destinazione del patrimonio a fini sportivi appare certamente compatibile con le disposizioni dettate dal codice civile in materia di cooperative”. Il parere conclude chiarendo che tale vincolo opererà esclusivamente per il caso di scioglimento della società. Negli altri casi, in cui per le cooperative è prevista la devoluzione del patrimonio, quali trasformazione o fusione, ad esempio, la devoluzione dello stesso dovrà avvenire secondo le modalità ordinarie, a vantaggio dei fondi mutualistici di cui all’art. 11 della L. 55/92. Se permangono sempre molti dubbi sull’applicabilità di determinate norme al mondo dello sport dilettantistico, l’Agenzia interviene, invece, su una fattispecie che sembrava assolutamente pacifica nelle interpretazioni fino ad oggi svolte La violazione da parte di associazioni e società sportive dilettantistiche dell’obbligo di tracciabilità delle movimentazioni in contanti superiori alla soglia fissata dall’art. 25, comma 5, L. 133/99, può avere come uniche conseguenze la perdita per l’ente sportivo del diritto all’utilizzo del regime fiscale forfettario di cui alla L. n. 398/91, e la sanzione ammnistrativa per il medesimo di cui all’art. 11, D. Lgs. n. 471/97 ( da euro 258,23 a 2.065,83), ma non determina conseguenze ulteriori in capo ai soggetti eroganti o percipienti le somme in contanti contestate. È quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 45/E del 6 maggio 2015 con la quale l’amministrazione finanziaria fornisce ai propri uffici territoriali precise indicazioni finalizzate al necessario riesame delle controversie pendenti in relazione alle violazioni di cui sopra. L’art. 25, comma 2, della legge n. 133/99 dispone, infatti, che “i pagamenti a favore di società, enti o associazioni sportive dilettantistiche… e i versamenti da questi effettuati sono eseguiti, se di importo superiore a lire 1.000.000 (pari a 516,46 euro, soglia valida fino al 31 dicembre 2014, ma attualmente innalzata ad euro 1.000,00 dalla legge di Stabilità 2015), tramite conti correnti bancari o postali a loro intestati, ovvero secondo altre modalità idonee a consentire all’amministrazione finanziaria lo svolgimento di efficaci controlli, che possono essere stabilite con decreto del Ministero delle finanze… L’inosservanza della presente disposizione comporta la decadenza dalle agevolazioni di cui alla legge 16 dicembre 1991, n. 398… e l’appli-

una specificazione, forse inutile, dell’agenzia delle entrate


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ln merito all’assoggettamento a procedure concorsuali delle società di capitali sportive dilettantistiche, per la Corte di Cassazione lo scopo di lucro (il cosiddetto “lucro soggettivo”) non è elemento essenziale per il riconoscimento della qualità di imprenditore commerciale

cazione delle sanzioni previste dall’articolo 11 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471…”. In sede di verifica, a seguito della riscontrata violazione del disposto di cui sopra, gli Uffici oltre alle sanzioni espressamente previste dalla norma, procedevano anche ai sensi dell’art 4, comma 3 del decreto del Ministro delle finanze n. 473/99, disconoscendo il beneficio dell’esenzione Irpef previsto dall’art. 69, comma 2 TUIR, in capo ad atleti e dirigenti per i compensi sportivi percepiti e inferiori alla soglia di euro 7.500,00, nel caso di contestazione di pagamenti in contanti sopra soglia effettuati dall’ASD; mentre nel caso di somme in contanti sopra soglia ricevute dall’ASD (a titolo di sponsorizzazione), procedevano al disconoscimento della deducibilità del relativo costo in capo al soggetto erogante. Con la risoluzione in commento, l’Amministrazione finanziaria sposa la tesi dei contribuenti, affermando in maniera esplicita che: “Considerata la nuova formulazione dell’articolo 25, comma 5, si ritiene che la disposizione dell’art. 4, comma 3, del DM n. 473 del 1999 non sia più applicabile e che, pertanto, in caso di inosservanza dell’obbligo della tracciabilità, non sia più possibile procedere al disconoscimento della deducibilità dei costi in capo ai soggetti eroganti, né del regime di esenzione dall’Irpef per i percipienti delle somme corrisposte dall’ASD”. Alla luce di tali considerazioni, pertanto, l’Agenzia ha invitato le strutture territoriali a riesaminare le controversie pendenti in relazione a questa specifica questione, disponendo inoltre che, laddove l’attività accertativa dell’Ufficio sia stata effettuata secondo criteri non conformi a quelli sopra espressi, questi dovranno procedere ad abbandonare la pretesa tributaria con le dovute modalità di rito, sempre che non siano sostenibili altre questioni.

A chiosa dei chiarimenti in commento si rammenta che la necessaria tracciabilità delle movimentazioni in contanti superiori alla soglia di euro 1.000,00 è comunque valida per tutte le associazioni e società sportive dilettantistiche, anche quelle che non utilizzano il regime fiscale forfettario di cui alla legge n. 398/91. Ciò in ragione del fatto che potranno comunque essere soggette alla sanzione amministrativa e, essendo la soglia di 1.000,00 euro la medesima prevista dalla normativa antiriciclaggio, potranno conseguire anche le sanzioni derivanti da tale disciplina.

sull’assoggettamento a procedure concorsuali delle società di capitali sportive dilettantistiche

La recente Sentenza n. 16/15 emessa dal Tribunale di Genova Sez. Fallimentare, depositata in cancelleria in data 11 febbraio 2015, costituisce un valido riferimento per approfondire l’impatto delle procedure concorsuali nella vita dei soggetti giuridici che popolano il mondo sportivo, con particolare riguardo al caso in cui lo stato di dissesto e insolvenza siano irreversibili. Nel caso in esame, la domanda è presentata a cura della medesima ricorrente – una Società Sportiva Dilettantistica a Responsabilità Limitata – la quale richiede in proprio il fallimento riconoscendo, in via confessoria, l’obiettivo e irreversibile stato di insolvenza derivante dalle consistenti perdite e dalla considerevole riduzione dei ricavi registrate nell’ultimo triennio. Il Collegio adito accoglie l’istanza, a seguito di una succinta e condivisibile serie di rilievi. In primo luogo i giudici di merito, richiamandosi al consolidato orientamento della Cassazione sul punto (Cass. Civ. Sez. I n. 8374/00), riconoscono la qualifica

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L’Agenzia delle entrate è intervenuta con una specificazione di dubbia utilità circa l’obbligo di tracciabilità delle movimentazioni in contanti superiori alla soglia fissata per le associazioni e società sportive dilettantistiche

di imprenditore commerciale e la conseguente assoggettabilità alla procedura concorsuale in capo ad ogni soggetto che, sostanzialmente, svolga in via esclusiva o prevalente attività di impresa commerciale. La decisione prosegue ricordando un principio della Suprema Corte (C. Cass. Sez. I 24 marzo 2014 n. 6835) secondo il quale “lo scopo di lucro (c.d. lucro soggettivo) non è elemento essenziale per il riconoscimento della qualità di imprenditore commerciale, essendo individuabile l’attività di impresa tutte le volte in cui sussista un’obiettiva economicità dell’attività esercitata, intesa quale proporzionalità tra costi e ricavi (c.d. lucro oggettivo)”. Se, da un lato, tale affermazione potrebbe essere discutibile nella misura in cui è idonea ad ampliare indistintamente il novero dei “soggetti fallibili”, dall’altro non si può certo omettere di riconoscere che oggi – a qualsiasi livello – la gestione delle “società sportive” ASD o SSD che siano tende ad essere, di fatto, esercizio di attività anche economica, almeno con riferimento all’investimento di tempo, risorse e competenze all’uopo necessarie. In tale scenario, posto che ormai la giurisprudenza è sempre più propensa ad accogliere un’interpretazione estensiva e sostanziale del concetto di “esercizio dell’attività economica”, pare opportuno domandarsi quali possano essere i rimedi pratici per tutelare gli operatori del mondo sportivo dilettantistico, che spesso sono organizzati in strutture troppo “amatoriali”. Rimarcato che, comunque, stiamo parlando di realtà che abbiano i requisiti dimensionali previsti dalla legge fallimentare, si pongono ulteriori interrogativi. Il primo legato alla natura delle società sportive di capitale. La loro natura di società senza scopo di lucro ha indetto qualche autore, nel passato,

a ritenere che, per contrasto con l’art. 2247 del codice civile, queste fossero società di diritto speciale e, come tali, non potessero godere dello schermo della responsabilità limitata. La moderna giurisprudenza è, invece, rivolta a ritenere che siano, a tutti gli effetti, le società del libro quinto del codice civile e, pertanto, come tali, soggetti dotati di autonomia patrimoniale perfetta. Ciò consente di accantonare, per tali soggetti, la problematica che, invece, si apre per le associazioni sportive costituite ai sensi degli artt. 36 e ss del codice civile, ovvero per quelle prive di personalità giuridica. Nei loro confronti, ed è questa la domanda che ci si pone, sussistendone ovviamente i requisiti previsti dalla legge, l’eventuale declaratoria di fallimento si estende, in analogia con quanto accade per le società di persone, anche ai singoli soci illimitatamente responsabili o no. E se così fosse, detto fallimento ricadrebbe su tutti i soci indistintamente? Se una prima fase dell’elaborazione giurisprudenziale aveva portato a una estensione della declaratoria di fallimento anche ai singoli soci “amministratori”, paragonati ai soci delle società di persone illimitatamente responsabili, successive pronunce, del tutto condivisibili, hanno portato a limitare la procedura solo all’associazione senza estenderla agli associati. Ciò sul presupposto che contrariamente a quanto accade nelle società di persone, dove non esiste distinzione tra il patrimonio della società e quello dei singoli soci, nelle associazioni non riconosciute, pur in assenza di autonomia patrimoniale perfetta, secondo la dottrina e la giurisprudenza prevalente, esiste comunque un patrimonio dell’associazione distinto da quello dei singoli associati. Tant’è che il credito del singolo non ha azione nei confronti del patrimonio della associazione.


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la nuova legge sullo sport

della regione veneto

La nuova legge sullo sport della Regione Veneto – che pubblichiamo nella parte finale della rivista, a pagina 88 – ha già ottenuto diversi giudizi positivi. Tuttavia non mancano i passaggi che destano perplessità

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ella scorsa primavera, poco prima della chiusura della legislatura, la Regione Veneto ha approvato la sua nuova legge sullo sport. Purtroppo non posso accodarmi ai giudizi positivi che ho letto su questo articolato al momento della sua approvazione. Chiariamo anche che il commento è realizzato sul testo approvato dalla sesta commissione consiliare nella seduta del 30.01.2015 in quanto il provvedimento nel momento in cui vengono compilate le presenti note, non è stato ancora pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione.

Le ragioni delle che cosa s’intende per mie perplessità volontariato? sono molteplici e proverò a elencarle. Innanzitutto si continua nell’elegia del volontariato senza chiedersi che cosa si debba intendere con questo termine (vedi art. 3 comma secondo). Manca ancora chiarezza sul

di Guido Martinelli

tema di fondo: il volontario è colui che non percepisce alcun compenso per quello che svolge, come previsto dalla legge nazionale sul volontariato (e nello sport appare essere una razza in estinzione), oppure è un soggetto che riceve il compenso defiscalizzato previsto dall’art. 67 primo comma del Tuir? In questo secondo caso sono in realtà molti – e per fortuna che ci sono – ma sono veramente volontari nel senso tecnico? Un chiarimento sarebbe auspicabile. Viene prevista una consulta regionale per lo sport (art. 8) di venti componenti i cui membri provenienti dal mondo dello sport o da questo designato sono in minoranza (nove: presidente Coni, presidente Cip, due rappresentanti di federazioni, due di discipline associate, due di enti di promozione sportiva

la consulta regionale per lo sport


La seconda criticità di rilievo c o m p a r e all’art. 22 che rubrica “sicurezza nella pratica delle attività motorie e sportive”. Viene previsto che le attività motorie e sportive “non finalizzate all’agonismo” (e, pur da non esperto, mi sento di ritenere difficile, per i minorenni, capire quando lo sia da quando non) “comportanti il pagamento di corrispettivi a qualsiasi titolo, anche sotto forma di quota associativa, si svolgono nelle palestre... sotto la responsabilità di un soggetto qualificato” indicato nel diplomato Isef o laureato in Scienze motorie. Tale limite non si applica per le attività agonistiche e per quelle: “organizzate a esclusivo scopo socio-educativo e ricreativo” (e chi giudica che lo siano?) poste in essere dalle associazioni che abbiano finalità sportiva.

Le mie perplessità maggiori sono collocate nell’art. 10 laddove elenca ben 11 tipologie di soggetti potenzialmente destinatari di contributi a carico della Regione per lo sport in cui solo in tre ritroviamo il Coni, le Federazioni e gli enti; le società sportive di capitali e le cooperative sportive dilettantistiche e le associazioni, riconosciute e non, “dai cui statuti e atti costitutivi si evinca la finalità sportiva”. Attenzione, mentre per le società sportive si fa espresso riferimento all’art. 90 della legge 289/02 e, pertanto, trattasi solo di quelle iscritte nel registro del Coni, altrettanta limitazione non viene prevista per le associazioni. Pertanto potrebbe godere di contributi regionali un’associazione che svolga attività sportiva ma che non sia affiliata a nessun ente riconosciuto dal Coni e non sia iscritta al Registro Coni. Vengono istitule palestre della salute zionalizzate, all’art. 21, le c.d. “Palestre della Salute”. Saranno centri certificati (sulla base di criteri e requisiti che dovranno essere stabiliti dalla Giunta Regionale) nei quali promuovere “l’esercizio fisico strutturato e adattato come strumento di prevenzione e terapia in persone affette da patologie croniche non trasmissibili in condizioni cliniche stabili”. I relativi programmi, da effettuarsi su prescrizione di personale medico “adeguatamente formato” (ma chi lo giudica e come?) dovranno essere svolti “sotto il controllo di un laureato magistrale in scienze motorie con indirizzo in attività motoria preventiva e adattata”. Il problema sarà quello di capire se questa attività, sicuramente meritoria, debba esse-

la questione sicurezza delle attività motorie e sportive

Da sottolineare che questa esclusione, forse per un refuso, non si applica alle attività non agonistiche poste in essere dal Coni, dalle Federazioni e dalle società di capitali sportive. Pertanto, per la Regione Veneto, i corsi indetti da una ssd debbono essere svolti sotto la responsabilità di un laureato in Scienze motorie, se svolti da una associazione no. Anche qui la ratio sfugge a chi scrive. Vengono, infine, previste le modalità di affidamento degli impianti sportivi pubblici che prevedono procedure di evidenza pubblica riservati a soggetti sportivi e, solo nel caso di esito infruttuoso della gara, la stessa potrà essere aperta a imprese non facenti parte dell’ordinamento sportivo.

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i soggetti destinatari di contributi per lo sport a carico della regione

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re promossa nell’ambito delle attività sportive o meglio di quelle sanitarie (e, forse, per intervenire su persone affette da patologie croniche la competenza dei fisioterapisti sarebbe stata preferibile).

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e un tecnico esperto di impianti sportivi designati dal Coni regionale) e un osservatorio regionale per lo sport (art. 9) che appare, nelle funzioni, sovrapporsi ai compiti istituzionali dei comitati territoriali del Coni.


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i club

della salute

Per comprendere davvero le virtù degli Show Health Training Club, premiati dal Club Award 2015, una volta tanto ci siamo messi nei panni del cliente. Siete curiosi di sapere com’è andata? Allora leggete con attenzione questo articolo non convenzionale

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l 2015 è un anno importante per Show Health Training Club. Oltre ad archiviare il primo soddisfacente decennio di attività, coincide con l’ottenimento, per la seconda volta, del Club Award e con l’inaugurazione del suo terzo club, avvenuta lo scorso 15 aprile a Treviso. Lo scorso 20 febbraio, in occasione della sedicesima edizione del ForumClub, il sodalizio fondato nel 2005 da Giorgio Leo e Vito Stolfi

di Davide Venturi (cfr. Il Nuovo Club n. 103) ha ricevuto il prestigioso premio istituito da questa rivista nella categoria “speciale”. Un meritato riconoscimento all’impegno profuso dai due club padovani – in procinto di calare il tris – nel diffondere la cultura dell’esercizio fisico, concepito come un vero e proprio farmaco naturale da somministrare in dosi appropriate e personalizzate e declinato nei suoi principi attivi forza, fiato e flessibilità.


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Leo e Stolfi hanno saputo rinnovare il concetto di fitness legandolo a doppio filo alla salute, e lo hanno fatto innanzitutto lavorando sulle percezioni dei clienti, collaborando con i medici, persino organizzando eventi per illustrare gli straordinari effetti benefici dell’attività motoria. Coadiuvati da uno staff di professionisti adeguatamente formati e altamente motivati, guidano i loro tre club con professionalità, spirito imprenditoriale e tanta passione, interpretando il medical fitness come combinazione di trattamenti di riabilitazione – eseguiti da personale medico – e programmi di allenamento monitorati da personal trainer, convinti che questo approccio sia il modo più efficace per riconquistare e mantenere uno stato di salute più completo e duraturo. Oltre ai numerosi protocolli d’allenamento specificamente configurati per trattare un ampio spettro di patologie, i due club patavini e il neonato centro trevigiano pro-

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fitness e salute, un legame indissolubile

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pongono quello che è stato definito 7-Minutes Workout, l’interval training ad alta intensità che in un lasso di tempo brevissimo assicura innumerevoli benefici, neutraliz-

zando in modo radicale la diffusa scusa “non ho tempo per allenarmi”. In stretta collaborazione con medici specialisti, fisioterapisti e oste-

> Giorgio Leo, a sinistra, e Vito Stolfi, fondatori e titolari del sodalizio veneto


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Per comunicare a livello profondo con i soci e alimentare la loro motivazione, il club trevigiano impiega anche le pareti

opati, i tre Show Health Training Club propongono programmi personalizzati e soluzioni ad hoc per le più diffuse patologie metaboliche (diabete, ipertensione, obesità, disturbi alimentari, patologie cardiovascolari) e osteo-articolari (deficit osteo-articolari, deficit tendinei, muscolari e nervosi). Sono vere e proprie palestre antietà i cui trainer guidano i clienti verso il raggiungimento del benessere personale ideale, comprendendone e assecondandone le esigenze soggettive, finalizzando il lavoro al raggiungimento di un’adeguata tonicità e forza muscolare e una buona capacità aerobica, partendo da un’attenta analisi posturale e prescrivendo un’alimentazione bilanciata. Tutto questo finalizzato al miglioramento della qualità della vita, dal punto di vista tanto fisico quanto mentale.

un’offerta davvero speciale Oltre al personal training e alla preparazione atletica specifica per ogni disciplina sportiva, i tre club veneti offrono alla propria clien-

tela il group training sotto forma di sedute classiche di un’ora e ad alta intensità di 30 minuti, svolte in piccoli gruppi composti al massimo da 8 persone seguite da un personal trainer. Il modo ideale per coniugare l’efficacia dell’assistenza ravvicinata agli effetti positivi della socializzazione e della condivisione. Il format prevede inoltre servizi di consulenza erogati da una rete di specialisti in diversi ambiti, un’area relax nella quale è possibile sorseggiare una tisana, gustarsi un frutto e leggere riviste rilassandosi su comodi divani. Ai clienti vengono inoltre messi a disposizione diversi libri, attentamente selezionati, dedicati ai temi della salute e dell’allenamento che possono essere sfogliati in attesa di iniziare l’allenamento, così come portati a casa con la formula del prestito. Circa un anno fa, Stolfi e Leo hanno configurato il sistema di allenamento per riconquistare la forma perduta definito Medinfit (cfr. Il Nuovo Club n. 138), innovativo metodo il cui fine è migliorare e preservare la salute dell’apparato cardio-vascolare, mio-tendineo e

osteo-articolare attraverso la quotidiana pratica di esercizio fisico. Una soluzione innovativa anche dal punto di vista del marketing con la realizzazione di una vera e propria confezione di Medinfit – simile a una scatola di aspirine – il cui bugiardino contiene i programmi d’allenamento (della durata di 30 minuti e suddivisi in 10 minuti di forza, 10 di fiato e 10 di flessibilità) e le indicazioni per vedere, tramite web, il video che mostra l’esecuzione degli esercizi previsti che possono essere svolti ovunque. Il programma completo di video costa appena 9,99 euro in modo da risultare accessibile a tutti e avvicinare tante personale all’esercizio fisico.

provare per credere Per comprendere in profondità le ragioni del successo targato Show Health Training Club – vincitore del Club Award anche nel 2010, nella categoria Innovazione –, ho accettato con piacere l’invito di Giorgio e Vito a “entrare nel loro mondo” vestendo i panni del neo iscritto, per respirare l’atmosfera


valutazioni preliminari Prima di affidarmi a Vito per una seduta di personal training indi-

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viduale della durata di un’ora, lo stesso Vito mi sottopone a un’approfondita analisi posturale, del piede e stabilometrica i cui risultati, molto specifici, si sono tradotti in vere e proprie “soluzioni applicative” finalizzate al raggiungimento di obiettivi specifici che tengono in considerazione il mio stato posturale complessivo, nonché il mio biotipo articolare e il mio somatotipo. A poche ore di distanza da questa attenta valutazione svolta con l’ausilio di appositi strumenti, ho ricevuto, tramite e-mail, il dettagliato resoconto contenente le immagini scattatemi su tutti i piani (frontale anteriore e posteriore, saggittale destro e sinistra, traverso superiore e inferiore e frontale posteriore), accompagnate da una sintetica diagnosi. Il documento – poche pagine velocemente consultabili, chiare e incisive – si conclude con una dettagliata prescrizione dell’attività motoria da svolgere, indicandone intensità, durata, frequenza ed esercizi consigliati per la flessibilità, la forza e il fiato. Una potente iniezione motivazionale che, basandosi su professionalità, scientificità, interazione interpersonale

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dente facendomi immediatamente sentire a casa di amici. L’ennesima conferma della veridicità di quanto letto e sentito dire tante volte dai massimi esperti di customer care: la prima impressione è fondamentale perché se è negativa difficilmente il potenziale cliente concede una seconda chance. E già in quei primi attimi mi rendo conto che se vivessi a Padova avrei molto probabilmente trovato il club che fa al caso mio. Le mie ruminazioni mentali, influenzate da inevitabili deformazioni professionali, sono interrotte da Giorgio che mi accoglie con un’altra generosa dose di positività e mi illustra il programma che mi aspetta, quindi mi fa fare il tour del club durante il quale tutte le persone che incontro mi salutano e si presentano. Un bel biglietto da visita per una realtà il cui ambiente sobrio ed elegante è riscaldato da interazioni umane vere e valorizzato da un servizio basato su un elevato standard professionale.

il

dei loro club e assaggiarne il servizio. Alle 11,30 in punto di un soleggiato martedì di fine maggio mi presento al club di Vicolo Cigolo, nel cuore di Padova, in un contesto suggestivo e a misura d’uomo. La porta d’ingresso si apre ancor prima che riesca a toccare il campanello, a dimostrazione dell’attenzione prestata al cliente sin dal primissimo contatto. Un dettaglio che potrebbe sembrare banale, ma che mi sorprende positivamente, soprattutto ricordando l’esperienza scoraggiante vissuta in centri fitness nei quali il mio ingresso è stato ignorato o “tollerato”, facendomi sentire invisibile o, peggio ancora, fastidioso. Un disagio che sicuramente provano tanti utenti del fitness i cui effetti sono devastanti sull’immagine di un settore che più di ogni altro ha bisogno di instaurare relazioni umane autentiche ancor prima di dimostrare la propria professionalità e affidabilità. Entro e sono accolto, con spontanea gentilezza e impeccabile professionalità, dalla giovane receptionist informata del mio arrivo. Nemmeno il tempo di annunciarmi e Vito mi viene incontro sorri-

> L’area forza del neonato club di Treviso


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Negli Show Health Training Club gli allenamenti vengono svolti con l’ausilio del cardiofrequenzimetro e le frequenze visualizzate su un grande display

e fiducia, mi ha convinto a modificare immediatamente i miei allenamenti attenendomi a queste nuove e stimolanti indicazioni. Terminata l’anamnesi posturale, vengo presentato a Matteo Sabbadin, giovane trainer che mi chiede la disponibilità a sostenere un breve colloquio preliminare il cui obiettivo è stabilire che cosa mi motiva ad allenarmi e che cosa vorrei ottenere dall’attività motoria. Gestisce la conversazione con naturalezza e professionalità, mi mette completamente a mio agio, mi fa alcune domande, chiare e precise, e mi lascia parlare a ruota libera, assecondando le mie divagazioni sorridendo, interrompendomi solo per approfondire alcuni aspetti importanti. Da questa piacevole conversazione – è la prima volta che mi sottopongo a un’analisi del genere – emergono le mie aspettative nei confronti dell’esercizio fisico e, addirittura, l’immagine del mio “io sportivo” a distanza di alcuni mesi, dal punto di vista sia prestazionale sia estetico. Una visualizzazione che alimenta ulteriormente la mia motivazione a intraprendere un nuovo programma e rispettarlo. Matteo mi convince che affidandomi al team Show Health Training Club posso, in tempi ragionevoli, raggiungere i mie obiettivi e ottenere il cambiamento che tanto desidero. E mi rassicura anche dal punto di vista economico spiegandomi che, in base alla mia disponibilità di spesa mensile, possono configurare una soluzione su misura, facendomi capire che nessuno è escluso dal loro mondo.

l’allenamento che lascia il segno La seduta di personal training – svolta nel bellissimo club di Treviso appena aperto all’interno de La Ghirada, la Città dello Sport costruita dalla famiglia Benetton alle porte della città – è la vera ciliegina sulla torta, il finale perfetto che ha reso indimenticabile una giornata speciale. Prima di incominciare, Vito mi spiega che mi accingo a svolgere un allenamento funzionale ideale per le mie esigenze, quindi mi mostra l’esecuzione corretta di ogni esercizio illustrandone la finalità. La cosa che mi colpisce di più, al di là dell’intensità raggiunta con un lavoro svolto in gran parte a corpo libero e con l’ausilio di carichi leggeri, è la sua capacità di farmi percepire le sensazioni profonde provocate dai movimenti compiuti e al tempo stesso il frequente ricorso a similitudini suggestive

che rendono la comprensione di ogni esercizio più facile e piacevole. Si imprime nella mia mente l’immagine del piede che lascia un’impronta marcata sulla battigia compiendo un movimento completo (sto camminando sul tapis roulant) e dei talloni che spingono il pavimento verso il basso mentre eseguo lo squat a corpo libero con le mani appoggiate alla parete. Ma la cosa ancor più bella è che il giorno seguente sento gli effetti del lavoro svolto. Per la prima volta avverto un piacevole indolenzimento in alcune parti del corpo fino a quel momento silenti e la sensazione – forse un semplice effetto placebo, comunque utile in chiave motivazionale – che la mia postura sia già un po’ cambiata. Miracoli del farmaco esercizio fisico somministrato da professionisti realmente all’altezza della situazione. www.showclub.it


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il mercato europeo

del fitness

EuropeActive e Deloitte hanno recentemente diffuso i dati emersi della seconda edizione dello studio annuale che analizza il mercato europeo dei fitness club. Diversi indicatori positivi lasciano ben sperare per un’ulteriore crescita

I

l rapporto recentemente pubblicato da EuropeActive e Deloitte, intitolato European Health & Fitness Market Report, presenta i risultati della seconda edizione dello studio condotto per “prendere le misure” al mercato europeo dei fitness club, svelando che alla fine del 2014 gli iscritti ai club del Vecchio Continente hanno raggiunto quota 50,1 milioni, facendo registrare, rispetto all’anno precedente, un ottimo incremento del 9%. Il dato più positivo emerso da questa ricerca risiede nel fatto che il tasso di penetrazione è cresciuto ancora, confermando un trend positivo che consente agli operatori di guardare al futuro con una certa dose di ottimismo. Com-

a cura di Davide Venturi plessivamente, lo scorso anno il mercato europeo dei fitness club è cresciuto del 4%, facendo registrare un giro d’affari complessivo superiore a 26,8 miliardi di euro. Dallo studio si viene inoltre a sapere che il 20% del totale degli iscritti (circa 10,2 milioni di persone, percentualmente il 10,6% in più rispetto al valore registrato nel 2013) frequentano un club appartenente a uno dei 30 maggiori operatori. Indice, questo, di una crescente concentrazione a livello continentale, confermata anche da un altro dato significativo: nel 2014, i dieci maggiori operatori hanno registrato introiti pari a 2,8 miliardi di euro, una cifra che rappresenta il 10,4% del totale a livello europeo (26,8 miliardi, + 4% rispetto al 20113).

un mercato attraente per gli investitori Nel corso del 2014, gli operatori di club hanno continuato a essere molto attraenti nei confronti degli investitori, tanto all’interno quanto all’esterno del settore. Lo testimonino le 19 operazioni avvenute tra fusioni e acquisizioni, il doppio rispetto al 2013. Otto dei dieci maggiori operatori in termini di fatturato sono stati protagonisti di operazioni di questo tipo (5 nel 2013), indicando un incremento del fermento finanziario e strategico che interessa il settore. La catena britannica Virgin Active, ad esempio, ha re-


centemente raggiunto l’accordo per cedere l’80% delle sue quote azionarie a una società d’investimento sudafricana per 1,8 miliardi di euro, mentre lo scorso anno il colosso tedesco McFIT ha acquisito la catena italiana Happy Fit, operazione in virtù della quale oggi conta 19 centri in Italia e più di 220 in Europa, la maggioranza dei quali in Germania. Nel numero scorso de Il Nuovo Club abbiamo dato notizia di questi due importanti movimenti.

recuperano terreno i produttori di attrezzature Lo studio ha inoltre analizzato il comparto dei produttori di attrezzature rilevando che, dopo il forte declino che hanno registrato nel 2008-2009 a causa della situazione economica mondiale, hanno recuperato terreno e alla fine addirittura superato il livello di vendite registrato prima dell’inizio della crisi. Il 2014 è stato un altro anno di significativa crescita, stimata intorno al 10% rispetto all’anno precedente, per un giro d’affari pari a 10,6 miliardi di euro.

18 paesi sotto la lente Quest’anno lo studio ha preso in considerazione sei paesi in più rispetto al 2013, passando da 12 a 18, aggiungendo Austria, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Portogallo e Norvegia. Complessivamente, i 18 paesi oggetto del sondaggio, tra i quali figura l’Italia, hanno registrato, nel corso del 2014, 49,2 milioni di iscritti, cifra corrispondente al 98,2% del totale europeo, per un giro d’affari pari a 25,9 miliardi di euro (96,7% del totale) prodotto da 45.002 club (93,9% del totale). Complessivamente, il giro d’affari prodotto da tutti gli operatori europei nel 2014, compresi dunque quelli appartenenti alle nazioni non prese in considerazione dallo studio, è stato pari a 26,8 miliardi di euro, cifra che fa del mercato europeo il maggiore del mondo, seguito da quello statunitense il cui giro d’affari complessivo, nel 2013, ammontava a 16,9 miliardi di euro (22,4 miliardi di dollari, dato diffu-

La catena low cost tedesca McFIT è leader in Europa per numero di iscritti, attualmente ammontanti a 1,3 milioni di persone

so dall’edizione 2014 di Profiles of Success dell’IHRSA).

i mercati principali e quelli emergenti Come mostrato nella figura 1, i due maggiori mercati del fitness europei sono quelli del Regno Unito (con un giro d’affari pari a

5,1 miliardi di euro) e della Germania (4,7 miliardi) che aggiunti agli altri principali mercati, ovvero Italia (3,1 miliardi), Francia (2,4 miliardi) e Spagna (2,1 miliardi) costituiscono i cinque maggiori mercati del Vecchio Continente che, messi insieme, costituiscono, in termini di fatturato, il 65% del totale continentale.

I maggiori 10 mercati europei per introiti (in milioni di euro) e percentuale del giro d’affari totale introiti

% giro d’affari totale

Regno Unito

5.061

19%

Germania

4.700

18%

Italia

3.121

11%

Francia

2.368

9%

Spagna

2.134

8%

Russia

1.300

5%

Olanda

1.248

5%

Turchia

1.098

4%

Polonia

860

3%

Svezia

702

3%

4.234

15%

Altri Figura 1

>


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consumatori di fitness iscritti a un club, stanno crescendo più velocemente, potendo anche contare su popolazioni numericamente rilevanti. In questi due paesi, ogni club dispone di un potenziale bacino di utenza composto da ben 47.000 abitanti e se si considera che i loro attuali tassi di penetrazione sono davvero bassi (2,3% in Turchia e 1,9% in Russia), i margini di crescita sono a dir poco importanti. Di contro, la Norvegia è il mercato europeo più maturo che vanta una media di 5.192 iscritti per club, con un tasso di penetrazione pari al 19,6%. Svezia e Olanda, altri due dei mercati più maturi, vantano un tasso di penetrazione rispettivamente pari al 16,6 e al 16%.

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i marchi leader Il marchio leader, per numero di iscritti, si è confermato McFIT i cui club sono stati frequentati da 1,3 milioni di persone, seguito dall’operatore olandese Health City-Basic Fit con oltre un milione di soci. A guidare la classifica degli introiti è invece Virgin Active con 498 milioni di euro, seguito da David Lloyd Leisure con 403 milioni, dal leader del mercato scandinavo Health & Fitness Nordic con 363 milioni e da McFIT con 312 milioni.

il mercato italiano Il mercato del fitness britannico guida la graduatoria del Vecchio Continente per il giro d’affari, superiore ai 5 miliardi di euro

I principali operatori italiani 20 Hours

37 club

Virgin Active

29 club

Curves

26 micro club

McFIT

19 club

Hello Fit

19 club

Health City

14 club

Get Fit

13 club

Fit Express

12 club

Tonic Fitness

11 club

Dabliu

8 club

Palestre Torino

6 club

Figura 2

Intanto i mercati orientali, tra i quali spiccano Russia, Turchia e Polonia, sono entrati nella top ten europea, vantando potenzialità di crescita superiori a quelle dei mercato occidentali più maturi, confermando che il mercato europeo ha le carte in regola per rafforzare la sua posizione di leadership mondiale negli anni a venire. Per quanto concerne il numero di iscritti, le Germania guida la graduatoria continentale con 5,1 milioni di persone che frequentano un club, seguita da Regno Unito (8,3 milioni), Francia (5 milioni), Spagna (4,9 milioni) e Italia (4,7 milioni). La Turchia e la Russia sono i paesi che, per quanto concerne il numero di

Stando ai dati rilevati dal sondaggio di EuropeActive e Deloitte, nel corso del 2014 gli iscritti ai 5.000 club italiani (a Il Nuovo Club ne risultano più 5.500) sono stati 4,74 milioni, con un tasso di penetrazione pari al 7,8% (9,1% se si considera la popolazione dai 15 anni in su). La maggioranza dei club sono privati e alla fine del 2014 contavano mediamente 948 iscritti e proponevano l’abbonamenti mensile a un prezzo medio stimato intorno a 60,9 euro, per un giro d’affari totale di 2.837 miliardi di euro. Le catene controllano il 20,8% delle quote di mercato, mentre solo il 5,9% di tutti i club italiani sono gestiti con la formula del franchising. Due percentuali, queste, decisamente basse se paragonate agli altri mercati europei.


I tre maggiori operatori, per numero di club, sono 20 Hours, Virgin Active e McFit che, insieme, gestiscono 85 club. Il mercato del Belpaese continua dunque a essere altamente frammentato, dominato da operatori che gestiscono un singolo club, e secondo le stime effettuate da Deloitte e EuropeActive, occupa complessivamente più di 70.000 addetti (con una media di 14 per club) impiegati a tempo pieno. Oggi i centri dichiaratamente low cost dello Stivale sono tra i 150 e i 200 e i maggiori operatori di questo comparto in espansione sono 20 Hours&Best Price (37 clubs), McFIT (19), Hello Fit (19), Fit Express (12) e il numero delle loro bandierine sulla mappa del mercato potrebbero crescere ulteriormente in un futuro prossimo. Nonostante gli introiti complessivi nel 2014 siano cresciuti poco rispetto al 2013, gli operatori italiani sono sostanzialmente ottimisti. Lo testimonia il fatto che la metà del campione sondato ha previsto per il 2015 una crescita degli introiti pari almeno al 2,5%. Il 5,8% degli intervistati ha inoltre fatto sapere di collaborare con compagnie assicurative.

la parola ai consumatori di fitness italiani Stando al sondaggio condotto da Eurobarometer, organismo della Commissione Europea che analiz-

Stando al sondaggio condotto da Eurobarometer, il 55% degli italiani svolgerebbe attività motoria per migliorare la propria salute

za l’opinione pubblica degli stati membri, in Italia solo il 30% della popolazione svolgerebbe esercizio fisico con una certa regolarità. Il 15% di questa grande fetta di popolazione si allenerebbe all’interno di un club. Per quanto concerne le motivazioni che induce gli italiani a svolgere attività motoria, il 55% lo farebbe per migliorare la salute, il 44% per rilassarsi e contrastare lo stress e solo il 19% considera questa attività piacevole. Le ragioni principali per le quali i nostri connazionali non svolgono attività motoria con regolarità e continu-

ità sono: la mancanza di tempo (40%); insufficiente motivazione (18%); il costo (15%). L’80% degli italiani non sarebbe iscritto ad alcuna organizzazione sportiva/ club, ma il 66% concorda sul fatto che fitness club e centri sportivi offrono numerose opportunità per essere fisicamente attivi e solo il 34% è soddisfatto dell’amministrazione pubblica per quanto concerne l’offerta di esercizio fisico.

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la nuova leadership

con il manager coach

seconda parte

Dopo aver spiegato, nel numero scorso, come il manager può oggi sfruttare le grandi potenzialità del coaching per motivare i propri collaboratori e massimizzarne la produttività, analizziamo alcuni principi guida, e le relative competenze, per gestire il proprio staff secondo tale approccio

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ella prima parte di questo articolo, pubblicato nel numero precedente de Il Nuovo Club (144, marzo-aprile), abbiamo illustrato le grandi potenzialità del coaching che il manager di oggi può sfruttare per motivare i propri collaboratori, massimizzarne la produttività e alimentarne lo spirito di squadra. Affinché tutto ciò si verifichi, è necessario far leva su empatia, integrità e imparzialità, ossia bisogna adottare uno stile personale nuovo che trasforma il “capo” in un leader, capace di responsabilizzare, motivare e riconoscere, nell’interesse di tutti. In questa seconda parte analizzeremo alcuni principi guida, e le relative competenze, dei manager che

di Savino Tupputi

gestiscono il proprio staff secondo la metodologia del coaching.

essere responsabili della comunicazione e dei suoi risultati Una delle doti del manager coach risiede sicuramente nella capacità di comunicare efficacemente, nel trovare le parole giuste per far sì che gli obiettivi condivisi vengano perseguiti al meglio, mostrando costante fiducia nei confronti dei suoi collaboratori. Una persona che ha fiducia in se stessa e si sente sicura delle proprie capacità si impegna totalmente per mostrare la sua parte migliore e non deludere le aspettative altrui. Ecco che allora una comunicazione efficace, basata su incoraggiamenti e supporto continuo, piuttosto che su ordini e imposizioni, può fare la differenza e può consentire di raggiungere performance eccezionali.

cambiare se stessi per cambiare gli altri Chi intende evolversi per far evolvere gli altri deve innanzitutto conoscere se stesso, facendo un bilancio delle proprie competenze, prendendo coscienza dei propri punti di forza e delle aree di miglioramento. Il manager coach dedica ampio spazio all’agenda della crescita personale per accrescere le proprie capacità manageriali e di leadership. Essere abili comunicatori, infatti, non basta. Serve es-


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aiutare collaboratori e clienti ad avere fiducia nel proprio brand Avere fiducia in se stessi è molto importante. L’obiettivo del manager coach è creare un team composto da persone che credono e hanno fiducia in ciò che fanno, che possono fare la differenza. Occorre quindi creare una cultura positiva in cui l’organizzazione si muove con agilità per adeguarsi alla continua evoluzione dei mercati, disponendo di dipendenti di alto valore, incoraggiando la leadership di tutti. Questo tipo di cultura positiva è anche redditizia. In uno studio dell’Harvard Business School, James Heskett ha evidenziato che «La cultura rappresenta il 20-30% del differenziale di performance aziendali (in fatturato e apprezzamento) rispetto ai concorrenti culturalmente più deboli».

trasmettere una cultura ad alta prestazione Come può fare il manager coach per ottenere quel “di più” dalle sue persone? Lo studio condotto da Towers Watson su 300.000 persone, nel biennio 2009-2010, rappresenta la più grande indagine mai svolta sugli elementi della cultura high-performance che ha individuato, scientificamente, le principali caratteristiche delle culture che caratterizzano le aziende più redditizie e produttive al mondo. Per costruire una cultura “ad alta prestazione”, i collaboratori devono necessariamente essere connessi, attivati, coinvolti e stimolati. In queste aziende, i collaboratori: hanno una forte connessione all’azienda e la volontà di compiere ul-

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sere consapevoli dei propri limiti e della propria intelligenza, saper gestire le proprie emozioni e risolvere situazioni di crisi anche sotto stress, essere onesti e coerenti per ottenere fiducia dal gruppo, essere empatici e motivati, avere una vision, saper trasmettere gli obiettivi da raggiungere al proprio team, avere carisma e coraggio. Sono tutte qualità che non possono certo mancare nella “cassetta degli attrezzi” di un buon manager coach.

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Il manager di oggi può sfruttare le potenzialità del coaching per motivare i propri collaboratori, alimentandone lo spirito di squadra

teriori sforzi, comprendono che il loro lavoro va a vantaggio di tutta l’organizzazione, hanno una visione chiara delle proprie responsabilità rispetto al raggiungimento dei risultati e sanno riconoscere il valore del loro contributo per la mission aziendale; sanno quello che possono e non possono fare, lavorano in un ambiente che sostiene la produttività, l’azienda fornisce loro gli strumenti e la formazione necessari, i manager dedicano il 75% del loro tempo al coaching e fanno in modo che siano in grado di affrontare e superare le difficoltà dei loro incarichi; provano un grande senso di benessere nel lavoro, hanno alti livelli di energia, sono orgogliosi di far parte dell’azienda, mantengono un buon equilibrio tra il lavoro e la vita privata e amano andare al lavoro. È stato rilevato che in presenza di queste caratteristiche, il margine operativo dell’azienda (la percentuale di rendimento di 1 euro che entra in azienda dopo che sono state pagate tutte le spese fisse e variabili, inclusi gli stipendi) è tre volte superiore alla media, ossia pari al 27,4%. Come manager, dobbiamo dunque chiederci che cosa stiamo facen-

do per rendere connessi, attivati, coinvolti e stimolati i tuoi collaboratori.

spiegare il perché Molte volte le aziende pagano a caro prezzo il senso di appagamento a seguito dei risultati conseguiti. Per ispirare e motivare i collaboratori bisogna innanzitutto individuare e definire la sfida decisiva da affrontare e la causa nobile da perseguire. Molte persone cambiano solo nel momento in cui incominciano a sentire una preoccupazione per la propria sopravvivenza superiore a quella che provano per il fatto di dover apprendere qualcosa di nuovo. Il manager coach deve fare chiarezza su che cosa fa l’azienda e perché lo fa (qual è la vostra mission?), per chi lo fa (chi sono i vostri clienti?), come raggiungere la meta (quali sono i vostri scopi e i vostri valori?), come i collaboratori, collettivamente, possono raggiungere gli obiettivi (in che modo il team si muoverà verso gli obiettivi?) e quali sono i compiti individuali di ciascuno (in che modo ognuno agirà individualmente per raggiungerli?). Porsi queste domande ci consente di capire a che punto siamo. Questi

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ne nella nostra squadra?

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E ricordate le parole di Tom Kelley, General Manager di IDEO: «Il percorso che porta all’innovazione passa per le persone. Non puoi farlo da solo».

condividere tutto

Per mettere al centro dell’attenzione il cliente e la sua reale soddisfazione, il club deve poter contare su un team capace di interagire e ascoltare i soci, utilizzando diversi mezzi, a partire dal faccia a faccia

principi si dimenticano facilmente o sono autentici e colpiscono? Li diffondiamo con coerenza ed efficacia ogni singolo giorno di lavoro? Le buone aziende spiegano ai dipendenti che cosa fare e come, le grandi aziende spiegano il perché!

creare focus sul cliente Una cultura focalizzata sul cliente fornisce ai collaboratori la possibilità di vigilare sulle tendenze che potrebbero danneggiare o avvantaggiare l’azienda, così come di riferire dei problemi che si individuano alla base. Incentivare e premiare questo atteggiamento significa farli sentire rinvigoriti dalle sfide e dalla crescita, inducendoli a risponderanno a queste sfide con velocità e creatività. Le regole devono esserci, ma troppe regole scoraggiano l’impegno spontaneo dei collaboratori e limitano la loro capacità di rispondere a un mercato in continuo cambiamento. Le organizzazioni che mantengono il focus sui clienti cercano attivamente il feedback dei loro clienti e attribuiscono maggiori responsabilità ad alcune figurechiave per innovare con la mente rivolta al cliente. Affidereste ai

migliori il compito di innovare per soddisfare le richieste dei clienti? Siete pronti a dare a queste persone di talento una maggiore libertà di azione? Per sviluppare il focus sui clienti occorre: • dedicare loro più tempo faccia a faccia; • stabilire delle priorità per le richieste; • ringraziarli con una nota di ringraziamento, un regalo o un buono sconto per i vostri servizi; • ascoltare attraverso i social media; • ascoltare i collaboratori in prima linea che sono a contatto con loro; • tracciare le tendenze; • portarli da voi, magari in una riunione, e facendogli dire cosa li soddisfa e cosa li scontenta. • Ponetevi queste domande: • Quanto stiamo ascoltando i nostri clienti? • Che cosa stiamo facendo per incoraggiare l’innovazione nel nostro team? • Come stiamo rimuovendo i blocchi all’innovazione dei membri del team? • A che cosa si ispira l’innovazio-

Si crea fiducia con la comunicazione costante e la grande trasparenza. Il manager coach deve comunicare continuamente e ascoltare i feedback positivi e negativi dei clienti e dei dipendenti. Deve inoltre comunicare bene la cultura aziendale e promuovere una comunicazione veramente aperta, da parte sia sua sia dei suoi collaboratori. Solo così può generare un alto livello di fiducia in loro stessi. Il miglior manager coach è sincero: fa quello che dice, ammette di aver sbagliato, ricorda il perché e mostra fiducia nel futuro. Inoltre dimostra di riconoscere il valore dei feedback, di essere disponibile, di non volersi accaparrare la gloria. Insomma, adotta una leadership trasparente attraverso e-mail, brevi consultazioni giornaliere, meeting settimanali, riunioni strategiche mensili, aggiornamenti trimestrali, celebrazioni annuali, eventi outdoor. Alcune domande possono aiutarvi nel raggiungimento di una conversazione ottimale con i vostri collaboratori: • Abbiamo mantenuto le promesse verso di te? • Cosa ritieni che facciamo davvero bene? • Hai visto qualcosa in un altro ambito lavorativo che ci permetterebbe di migliorare? • Abbiamo fatto qualcosa che potrebbe indurti a prendere in considerazione l’idea di lasciarci? • Dove vorresti essere fra tre anni?

allearsi con i talenti I grandi manager coach credono che il loro successo sia il diretto risultato della capacità di mettere a frutto l’ingegno unico e i talenti del proprio team. Trattano i loro collaboratori come veri partner, hanno un sincero desiderio di creare per loro opportunità di crescita e sviluppo e mantengono nella propria


supportarsi reciprocamente Per ottenere performance di alto livello in ambito lavorativo, è necessario sviluppare una cultura basata su stima e benevolenza. La cultura – che ha a che fare con i comportamenti e i comportamenti “giusti” sono rinforzati dal riconoscimento – è davvero importante per la vostra organizzazione. Sul lungo periodo, i manager coach che agiscono per sviluppare una cultura di sostegno reciproco, attraverso riconoscimenti positivi, possono smantellare i pregiudizi che spingono la nostra mente a essere scettica verso l’autorità, a contrastare il cambiamento e a cercare ragioni per sentirci sottovalutati. Il riconoscimento del manager coach rinforza la certezza del proprio posto di lavoro, genera una sensazione di benessere e di opportunità

I grandi manager coach credono che il loro successo sia il diretto risultato della capacità di mettere a frutto i talenti del proprio team

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dine la mancanza di possibilità di crescita (24%), la perdita di fiducia nel loro capo (15%) e insufficienti feedback o ragioni economiche (11%). Alla domanda “Perché hai lasciato il tuo manager?”, il 79% dei dipendenti interpellati ha risposto che lo ha fatto per la percezione di non essere apprezzati. È dunque importante cercare e creare interazioni positive con i propri collaboratori e il proprio team. State con il team e andate alla ricerca di ciò che è fatto bene, non solo di ciò che è fatto male. Ponetevi l’obiettivo di avere 10 interazioni positive al giorno e magari iniziate la giornata con una mail che racconti qualcosa di positivo avvenuto il giorno prima. Ringraziate e date riconoscimenti spesso (riconoscimenti annuali, mensili, giornalieri), fatelo in maniera specifica in modo che sia un momento significativo e memorabile, fatelo con sincerità, con un

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di sviluppo. Il riconoscimento da parte dei colleghi rinforza l’idea di avere degli amici sul lavoro, di essere accettati e di avere le spalle coperte. Secondo un articolo dell’Harvard Business Review (marzo 2013), nei team high-performance vengino scambiati 5-6 commenti positivi per ogni commento negativo. Perciò il rapporto ideale tra commenti positivi e negativi sul posto di lavoro è almeno di 5 a 1! Quando questo indice si abbassa, scende drasticamente anche la prestazione. Purtroppo la maggior parte dei dipendenti intervistati ha riferito quanto segue: “Quando faccio un errore sono incolpato il 100% delle volte; quando faccio bene, il 99% delle volte non vengo elogiato.” Un sondaggio condotto tramite LinkedIn da Ivan Komskyy nel 2012 ha rilevato che il 42% dei dipendenti lascia il lavoro per mancanza di riconoscimento e le altre motivazioni sono nell’or-

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azienda i migliori. Un buon manager coach deve saper rispondere a questa domanda del collaboratore: “Che cosa c’è per me?”, “Che utilità ne ho?”. L’edizione 2010 della ricerca Tower Watson Global Workplace Study indica le prime 10 ragioni per cui una persona abbandona un lavoro e tra queste figurano, nell’ordine: la cattiva gestione, la mancanza di opportunità di crescita, la cattiva comunicazione, la retribuzione, la mancanza di stima, la mancanza di addestramento, il troppo carico di lavoro, la mancanza di strumenti e risorse, la mancanza di lavoro in team. Alleandosi con i talenti del team, il manager coach adotta quella che viene definita “leadership collaborativa”, attuata attraverso la chiarezza nei ruoli, il coinvolgimento quotidiano, l’ascolto attivo, la formulazione di risposte nell’immediato, i feedback costruttivi, la conoscenza delle aspirazioni dei collaboratori, la ricerca dei miglioramenti individuali per creare opportunità di crescita personale. Nella realtà, questa alleanza spesso scricchiola o rischia di saltare e proprio per questa ragione è indispensabile sostenersi reciprocamente, come vedremo nel prossimo punto.

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Per approfondire…

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Savino Tupputi è autore di Self Coaching - Impara a trasformare i tuoi obiettivi in Impara a risultati – opera trasformare pubblicata dalla i tuoi obiettivi in risultati nostra casa editrice, disponibile in versione ebook (70 pagine) e SELF COACHING audiolibro (150 Impara a trasformare minuti) – dedicata i tuoi obiettivi in risultati al coaching, ovvero alla metodologia la cui applicazione consente di esprimere gran parte del proprio potenziale per affrontare con successo le sfide quotidiane della vita e ottenere risultati duraturi. Un duplice strumento formativo che insegna a raggiungere una maggiore consapevolezza e responsabilità nei confronti dei propri schemi di pensiero, di comportamento e di linguaggio, così come a usare la mente per essere al top e raggiungere l’eccellenza. L’e-book e l’audiolibro possono essere acquistati online nello shop di Editrice Il Campo all’indirizzo www.ilcampo.it, oppure ordinati telefonicamente o tramite e-mail (051.25.55.44 - customer@ilcampo.it). Savino Tupputi

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Il manager coach deve chiarire che cosa fa l’azienda e perché lo fa ponendo ai membri del suo team alcune domande-chiave

“grazie” pubblico e sentito. Ricompense di questo tipo funzionano come un acceleratore. In definitiva, apprezzate l’impegno giorno per giorno e celebrate i risultati.

stabilire ruoli e responsabilità chiare La mancanza di responsabilizzazione è uno degli elementi più corrosivi della cultura aziendale e genera un rifiuto generalizzato delle responsabilità, scadenze non rispettate, errori di valutazione, fraintendimenti, promesse eccessive e diverse volte conflitti. Una leadership direttiva ha più a che fare con la vessazione che con la responsabilizzazione. Occorre creare una responsabilizzazione positiva attraverso l’approccio del coaching che abbiamo visto nella prima parte di questo articolo. In questo modo le persone sentono una maggiore soddisfazione per il raggiungimento degli obiettivi e di risultati all’altezza delle aspettative. Inoltre, consente loro di capire quando non stanno facendo abbastanza e in che cosa devono migliorare. Ecco alcuni fattori che possono aiutare i manager a creare una responsabilizzazione efficace: stabilire con i collaboratori una chiara pianificazione strategica che funga da road map; • assegnare a ciascuno obiettivi SMART (Specifici, Misurabili, Attuabili, Rilevanti e definiti nel Tempo); • condividere regole chiare e, se cambia qualcosa, ricominciare e chiedere che tutti le accettino nuovamente; • monitorare i progressi passo dopo passo; • rispettare le scadenze e affrontare i collaboratori senza usare mezzi termini se non le rispettano; • non trascurare il riconoscimento dei collaboratori, dedicando più tempo a mettere in luce ciò che fanno di buono che a rilevare i loro errori. Siate il cambiamento che desiderate. Se un manager non risponde dei suoi obiettivi e dei suoi doveri, se non riconosce la sua parte di responsabilità negli insuccessi,

i dipendenti possono sviluppare forme di risentimento per questa forma di ipocrisia. Un’ultima domanda. Avete le persone giuste, al posto giusto, con le giuste motivazioni? Se non create una cultura, una cultura si creerà da sola. E come potete facilmente immaginare, sarà una cultura sbagliata.

concludendo Il più grande contributo che il manager coach può dare consiste nell’aiutare gli altri ad allineare il proprio lavoro alle proprie motivazioni. Come manager coach, attraverso questo nuovo stile di leadership, potete aiutare i vostri collaboratori a identificare che cosa li motiva, potete configurare lavori che allineano al massimo i loro compiti e le loro passioni, potete aggiungere, modificare e trasferire caratteristiche per fare del vostro lavoro un lavoro straordinario. Infine, ricordatevi che le persone possono dimenticare quello che avete detto o persino quello che avete fatto, ma non potranno mai dimenticare il modo in cui le avete fatte sentire.

Savino Tupputi Laureato in Scienze Motorie con specializzazione in gestione e organizzazione delle strutture sportive, ha operato per diversi anni nel campo del fitness come istruttore, personal trainer, club manager e poi titolare di due wellness club. È impegnato nella formazione e consulenza di centri fitness come esperto in organizzazione, gestione e sviluppo delle politiche commerciali e di marketing. Business e team coach, è ideatore di Wellfit Solutions.



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fitness evolution

Il Pianeta Fitness è pieno di vita: offre attività per tutti i gusti e tutte le esigenze. Accanto agli evergreen si sono imposte nuove discipline, talvolta frutto di miscele ben riuscite. L’hi-tech convive con il “ritorno alle origini”, le discipline “strong” con quelle mindbody. Abbiamo scattato un’istantanea delle tendenze in atto che può aiutare a capire dove sta andando il settore

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ome sempre, gli eventi andati in scena nel primo semestre dell’anno – dal ForumClub a RiminiWellness, passando per l’Annual Convention statunitense dell’IHRSA e FIBO – sono stati l’occasione per fare una radiografia a un mercato del fitness, della salute e del benessere che, nonostante le difficoltà, continua a rinnovarsi, a proporre novità che, a seconda dei casi, si trasformano velocemente in meteore o in tendenze. Riuscire a decifrare alcuni messaggi lanciati dal mercato consente di immaginare, con maggiore cognizione di causa, il futuro di un settore che, inevitabilmente, assorbe e asseconda i cambiamenti, spesso velocissimi e radicali, che riguardano il modo di vivere e, con-

a cura della redazione

seguentemente, l’interpretazione dell’esercizio fisico.

f come fitness, f come funzionale Ormai da anni si parla di allenamento funzionale – functional training, per assecondare l’innata esterofilia del settore –, costituito da un mix variabile di esercizi svolti a corpo libero e con l’ausilio di attrezzi semplici come, ad esempio, fitball, kettlebell, Bosu, TRX, palle mediche, sacchi di vario tipo e gabbie per lo svolgimento di esercizi tosti ad alto tasso di efficacia e impiegabili anche per l’allenamento in sospensione e con l’ausilio di vari accessori. Il successo di questo tipo di condizionamento – prediletto oggi dalla maggior parte dei personal trainer sia per l’allenamento individuale sia per quello riservato a piccoli gruppi – è imputabile alla sua versatilità (l’intensità e la difficoltà tecnica possono essere adattate alle capacità e alle esigenze soggettive, alla sua “efficienza” (bastano spazi e investimenti contenuti) e alla sua efficacia, derivante dall’esecuzione di movimenti naturali che implicano la contrazione simultanea di più gruppi muscolari. Il Cross Fit, il military fitness – o boot camp che dir si voglia –, così come Kinesis di Technogym e i sempre più diffusi pavimenti e pareti funzionali sono tutte espressioni della grande “famiglia funzionale” nella quale rientrano anche le


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La componente divertimento e il concetto di “festa” sono alla base del successo di diverse attività di gruppo (nella foto una affollatissima lezione di Dansyng a RiminiWellness 2014)

stazioni polivalenti che da un certo punto di vista rappresentano l’evoluzione delle classiche macchine isotoniche che si sono evolute abbracciando la multifunzionalità, consentendo a più persone di lavorare insieme, anche a circuito, utilizzando il classico pacco pesi (per svolgere diversi esercizi di potenziamento e tonificazione) e altri dispositivi “functional” come, ad esempio, sacchi, corde, palle e sbarre. I piccoli accessori, sempre più colorati e curati esteticamente, si stanno moltiplicando, affermandosi come corollario di numerose tipologie d’allenamento i cui limiti, in termini di originalità e varietà, sono dettati solo dalla fantasia dei trainer. E intanto i tappeti elastici hanno fatto il loro ingresso nel mondo del fitness e grazie alla loro versatilità, potrebbero dar vita a un fenomeno degno di nota.

L’allenamento funzionale, composto da esercizi a corpo libero e svolti con una molteplicità di attrezzi e accessori, è un trend in costante crescita

mixare, coinvolgere, emozionare La tendenza a miscelare diverse discipline e semplici modalità di condizionamento fisico è ormai in voga da qualche e anno e sembra aver preso ulteriormente quota. La popolarità di Dansyng – attività

che coniuga la danza al canto per trasformare la lezione di gruppo in una festa coinvolgente ad alto tasso di energia positiva – e WellDance, il metodo d’allenamento che abbina il fitness alla danza, creato da due nomi importanti della danza come Annarosa Petri e Raffaele Paganini, riscuotono consensi via

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doc. Technogym

Sono tanti i piccoli attrezzi oggi impiegati per svolgere numerosi esercizi, nell’ambito del personal training e del group fitness

via crescenti. E sempre alla danza s’ispira the bar method, attività il cui nome deriva appunto dalla sbarra utilizzata nella danza classica, impiegata per svolgere esercizi che fondono balletto, Pilates ed esercizi che per il potenziamento e la tonificazione muscolare. Intanto, la popolarità planetaria di Zumba, capace di mettere in moto chiunque, non accenna a diminuire e la stessa cosa può dirsi per le attività aerobiche svolte in gruppo puntando su divertimento condiviso. È in buona salute anche lo Spinning e, più in generale, l’indoor cycling, ora in voga anche nella sua declinazione definita soul cycle, una sorta di “festa in movimento” nel corso della quale i partecipanti

si motivano a vicenda moltiplicando l’energia positiva sprigionata da brani musicali molto coinvolgenti. E restando nell’ambito dei “classici”, hanno ripreso decisamente quota le discipline che si ispirano alla boxe e più in generale al combattimento, anch’esse appartenenti alla macro categoria dell’esercizio fisico funzionale che implica un impiego consapevole (propriocettivo, per i più tecnici) del corpo, ovvero il controllo del gesto motorio associato all’equilibrio, un binomio che, esattamente come in altre discipline “funzionali”, fa lavorare all’unisono più gruppi muscolari. Lo stesso Pilates, intramontabile disciplina di “alto lignaggio”, ha fatto il suo ingresso in diverse attivi-

tà che ne hanno “preso in prestito” alcuni movimenti ed esercizi. Ma il “vero Pilates”, il “discendente legittimo” di Joseph Pilates, non resta a guardare e si evolve, affiancando gli attrezzi storico, come il Reformer e il Cadillac, per intenderci, con nuovi dispositivi multifunzionali che consentono il mix con il fitness e, dunque, il superamento dell’ortodossia cara ai più intransigenti custodi della disciplina. Un modo per abbinare l’attività posturale con il condizionamento cardio e la tonificazione, lasciando la porta aperta anche alla fisioterapia. Novità assoluta di quest’anno, sbarcata, neanche a dirlo, dagli Stati Uniti, è Core Stix – che presentiamo in modo approfondito nella rubrica novità e tecnologie

L’allenamento in sospensione è una delle varie espressioni del functional fitness, oggi decisamente in voga

doc. TRX



leader in EMS distribuito in più di 40 paesi più di 4000 centri solo in EUROPA oltre10000 Personal EMS Trainer certificati oltre 1 milione di training mensili erogati

Una tecnologia in corsia di sorpasso! Una muscolatura attiva è la chiave per un corpo performante e un requisito indispensabile per una buona salute, forma fisica, benessere oltre che per un aspetto gradevole. In breve, per la capacità fisica e mentale che hai sempre desiderato. miha bodytec garantisce risultati sbalorditivi, rapidi da ottenere e chiaramente riscontrabili. Proprio al passo con lo spirito del tempo! - prova miha bodytec, ne rimarrai entusiasta!

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La fusione di ballo e fitness ha dato vita a nuove coivolgenti discipline di gruppo, come la WellDance

–, sistema che con un unico attrezzo dotato di bastoncini flessibili, consente di compiere i movimenti previsti da diverse discipline quali ginnastica posturale, yoga, Pilates, functional fitness, cross fit e military fitness. Una nuova disciplina che partendo da un’idea semplicissima consente di svolgere un’infinità di esercizi in grado di soddisfare tanto i neofiti fuori forma quanto gli atleti di alto profilo.

future fitness Da un po’ di tempo a questa parte, anche in Italia si assiste a un fenomeno che potrebbe crescere velocemente, come è già successo in altri paesi, in special modo in Germania. Ci riferiamo ai dispositivi

indossabili progettati per amplificare gli effetti dell’attività motoria e consentire a un ampio spettro di utenti di raggiungere risultati in tempi più ridotti e con una minore fatica. Si pensi ai dispositivi hi-tech proposti da aziende come Miha Bodytec, Vip Center e Slim Belly che impiegando la tecnologia – ognuno secondo la propria filosofia dalla quale deriva un metodo specifico – facilitano la tonificazione e il dimagrimento localizzato e, più in generale, la forma fisica. E nel nostro Paese è definitivamente sbarcato il fitness virtuale. Les Mills Cinema e The PrØject Immersive Fitness (sempre di Les Mills ed entrambi presentati nel numero precedente) propongono

rispettivamente lezioni di gruppo virtuali proiettate su un grande schermo con trainer a grandezza d’uomo, e addirittura una vera e propria sala che proietta i partecipanti in un coinvolgente mondo animato creato con video in HD su schermi avvolgenti associati a suoni altrettanto avvolgenti. Prima di concludere, meritano un cenno i sempre più numerosi e diffusi dispositivi portatili e indossabili (dallo smartphone all’Apple Watch, passando per i vari bracciali tecnologici) che consentono di monitorare costantemente l’attività motoria, così come di dialogare con gli attrezzi del club, i trainer e, ovviamente, interagire con il mondo web e utilizzare le ormai onnipresenti app.

Il fitness virtuale, impiegando dispositivi tecnologici di ultima generazione, ha fatto il suo ingresso nei club

doc. Les Mills


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web marketing

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come dominare la prima pagina

di google

Per occupare i primi posti nell’elenco dei risultati ottenuti con il motore più utilizzato al mondo, è bene rispettare alcune semplici regole d’oro. Frank Furness, esperto di vendita e social media, spiega come fare

S

ta diventando sempre più difficile comparire nella prima pagina di Google per la maggior parte delle ricerche e, non appena il search engine più usato al mondo modifica il suo algoritmo, si scompare. È tuttavia possibile comparire in prima pagina, e addirittura “dominarla”, se si dà a Google, con regolarità, ciò che vuole: informazioni di qualità e in ogni forma – ossia scritta, audio, grafica e video – spalmate sui canali social. Così facendo, è infatti possibile far sì che oltre al vostro sito, compaiano tutti i canali che avete utilizzato per diffondere le vostre informazioni. A patto che rispettiate alcune “regole d’oro” che sto per svelarvi.

di Frank Furness

tre parole “magiche” L’aspetto al quale bisogna prestare la massima attenzione è una frase composta da tre parole poiché da essa dipendono le possibilità che il vostro link compaia nella prima pagina di Google nel momento in cui qualcuno digita la sua frase di ricerca. Dovete mettervi nei panni (mentali) del potenziale cliente alla ricerca di ciò che offrite. Se si tratta, ad esempio, di un fitness club ubicato a Roma, la frase potrebbe essere “Fitness club Roma” o “Allenamento Fitness Roma”. Come relatore, partecipo a congressi in tutto il mondo tenendo sessioni dedicate agli argomenti vendita e tecnologia e social media e la mia frase per la ricerca è “Sales Technology Speaker”. Vi invito a fare una ricerca utilizzando queste tre parole per verificarne i risultati.

entrare nella grande famiglia di google Una volta che avete individuato la vostra frase contenente le tre parole “magiche”, dovete prendere in seria considerazione l’idea di entrare a far parte della grande famiglia di Google e inserire quella frase in qualsiasi ambito che abbia a che fare con il grande motore di ricerca: YouTube per i video, Blogger per i vostri articoli, Google + e Picasa per le vostre infografiche. Per prima cosa, assicuratevi che


una tecnica seo per essere più visibili La prima piattaforma sulla quale

area management leggi e norme libreria notizie in breve recensioni wellness report bacheca calendario Fiere calendario Corsi

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quelle tre parole compaiano in ogni pagina del vostro sito, così come nel profilo delle vostre piattaforme social: Facebook, Twitter, Google+, YouTube, Vimeo, Slideshare, LinkedIn, Picasa, Pinterest, Instagram e tutte le piattaforme sulle quali condividete informazioni. Il segreto per dominare Google, è bene ripeterlo, consiste nel creare buone informazioni per i propri clienti, reali e potenziali. Immaginiamo, ad esempio, un fitness club di Londra che intende scrivere un articolo intitolato “Come avere addominali scolpiti in tre mesi”. Chi scriverà questo pezzo per poi pubblicarlo sulle piattaforme web utilizzate dal club dovrà inserire le parole “Fitness Club Londra” nel testo, così come al termine dell’articolo, nella sezione che descrive l’azienda o il professionista e le attività che svolge (about section).

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La frase composta da tre parole chiave (ad esempio Fitness Club Londra) deve comparire in tutte le piattaforme utilizzate per diffondere il proprio testo

l’articolo deve essere pubblicato è sicuramente il sito web, impiegando la tecnica SEO (search engine optimization) definita spinning. Sostanzialmente consiste nel rielaborare gli articoli redatti, o loro parti, sostituendo specifiche

parole, frasi, periodi o addirittura interi paragrafi creando numerose versioni alternative, evitando così la duplicazioni dei contenuto che Google penalizza. Questo processo può essere completamente automatizzato, ma i risultati che si

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Anticipazioni Approfondimenti Aggiornamento costante Newsletter

Il portale de Il Nuovo Club

www.fitnesstrend.com


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I clienti, anche potenziali, di fitness club e centri sportivi cercano con regolarità, esattamente come gli altri consumatori, informazioni di qualità

ottengono con i programmi creati per gestirlo (si pensi ai traduttori automatici) sono di bassa qualità. Tanto vale, allora, farlo manualmente, rielaborando più volte l’articolo, creandone una versione diversa per ogni piattaforma sul quale compare (diversi siti, blog ecc.). E ricordatevi che in ogni piattaforma utilizzata la sezione dedicata ai tag deve includere la frase “Fitness Club Londra”. L’articolo va quindi promosso tramite Twitter, Facebook, LinkedIn e Google+.

registrazione audio e video Il passo successivo da compiere consiste nel realizzare, con le stesse informazioni, una registrazio-

ne audio utilizzando le varie piattaforme audio presenti sulla Rete inserendo ancora una volta nei tag la frase “Fitness Club Londra”. Si può quindi procedere realizzando un video con le stesse informazioni condividendolo su tutte le piattaforme video tra le quali la più importante è, ovviamente, YouTube. Quando si carica il video, bisogna accertarsi che la frase-chiave “Londra Fitness Club” sia presente nel titolo, nella descrizione e nei tag. E, prima di essere caricato, il file video deve essere rinominato “Fitness Club Londra”.

creare un’infografica A questo punto si può creare un’infografica (l’informazione proietta-

ta in forma più grafica e visuale che testuale che utilizza immagini elaborate tramite computer su palette grafiche elettroniche, che possono essere 2D o 3D, animate o fisse, ndt). Per farlo, io utilizzo un software favoloso che si chiama The Logo Creator (www.thelogocreator.com). Una volta creata un’infografica, composta, ad esempio, da una bella immagine di qualcuno con gli addominali scolpiti e dalla frase “Come avere addominali scolpiti in 3 mesi”, dovete fare tre cose: rinominare l’infografica “Fitness Club Londra”; cliccare sul grafico; andare alle proprietà/dettagli/tag e inserire il tag “Fitness Club Londra” e altri tag. Ora la vostra infografica è pronta per essere caricata in quanto è stata configurata per essere facilmente individuata da Google. Caricatela su Pinterest, Picasa e Instagram con una descrizione diversa per ogni piattaforma che, ancora una volta, contenga la frase composta dalle tre parole “Fitness Club Londra”. Ciò che avete creato è un’informazione rilevante per Google che riuscirà a trove la vostra frase composta da tre parole-chiave nelle varie piattaforme social media, così come nelle informazioni che avete condiviso sotto forma di articoli, audio, video e grafici che includono quelle parole-chiave. E ricordatevi di pubblicare nuove informazioni con regolarità poiché è ciò che Google e i vostri clienti stanno cercando.

Frank Furness Autore di due best seller, è esperto di vendita e social media e come relatore e formatore ha tenuto sessioni e corsi in 54 paesi e le sue pubblicazioni, cartacee e digitali, sono state vendute in tutto il mondo. Per maggiori informazioni, si veda il sito www.frankfurness.com.



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marketing convenzionale vs

marketing non convenzionale

Tramite un gruppo su Facebook, alcuni responsabili marketing di club italiani hanno fornito il loro parere e condiviso la loro esperienza riguardante 9 distinti canali di comunicazione per capire come massimizzarne l’efficacia. Ecco una sintesi di questo interessante esperimento

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a quanti tipi di marketing esistono? Non staremo facendo un po’ di confusione? Troppi termini e concetti potrebbero confonderci, minando la nostra concretezza. Cerchiamo allora di capire come applicare in modo efficace il marketing nel settore fitness e wellness. Partendo da questi presupposti, abbiamo deciso di proporre, in occasione della sedicesima edizione di ForumClub – conclusasi lo scorso 21 febbraio alla Fiera di Bologna – il seminario intitolato Marketing convenzionale vs marketing non convenzionale, nel corso del quale abbiamo individuato i 9 canali di promozione e comunicazione che tutti i fitness club e i centri sportivi adottano (o

di Paolo Grosso

dovrebbero adottare), cercando di capire come massimizzarne l’efficacia in un periodo caratterizzato da forti cambiamenti anche sul fronte del marketing. Lo abbiamo fatto coinvolgendo chi quotidianamente gestisce la comunicazione e si occupa della promozione del proprio club, lanciando, lo scorso dicembre, un contest tramite un gruppo segreto su Facebook che ha coinvolto 16 responsabili marketing di club italiani ai quali abbiamo “postato” una progressione di domande sul loro mondo e sul loro punto di vista in merito all’efficacia dei 9 canali identificati. Applicando questo metodo di selezione “non convenzionale”, abbiamo individuato i 3 relatori che, insieme a noi, hanno animato la sessione. Ponendo loro alcune domande riguardanti i principali strumenti del marketing, sia tradizionale sia di ultima generazione, abbiamo cercato di individuare i modi più efficaci per promuovere oggi i servizi e i prodotti offerti dal club e, più in generale, di comunicare con i clienti, reali e potenziali. In queste pagine proponiamo un estratto delle loro risposte e il nostro approfondimento, affrontando un mezzo di comunicazione alla volta.

outreach Per quanto concerne l’outreach (cfr. Il Nuovo Club n. 141), ovvero la raccolta di nominativi di potenziali clienti all’esterno del club, è


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social media

I nove canali di promozione e comunicazione che tutti i fitness club e i centri sportivi adottano o quantomeno dovrebbero adottare

stato sollevato il quesito se questo mezzo promozionale funziona ancora e con quali caratteristiche. «Scegliamo modalità non aggressive, diverse a seconda dell’iniziativa, dell’evento e del target individuato. Ad esempio, allo stand che allestiamo in occasione della Maratona di Lucca è presente anche lo staff tecnico, mentre in altre iniziative ideiamo modalità divertenti e giocose che facilitino l’approccio e la relazione». Sono parole di Marina Malfatti, del centro Ego Wellness Resort di Lucca. Le location scelte per questa attività continuano a essere quelle di sempre: la piazza, il mercato, il centro commerciale. Ciò che deve cambiare è l’approccio a un’attività che dovrebbe trasformarsi da semplice “raccolta di nominativi”, talvolta forzata, in pianificazione di un vero e proprio meccanismo di contatto e coinvolgimento non convenzionale ideato dallo staff del club e coerente con ogni situazione, opportunamente preparato facendo ricorso al role-play e basato sulla responsabilizzazione

attraverso l’attribuzione di obiettivi.

sito web Il sito web è fondamentale oppure no? Meglio statico o dinamico? Deve essere sbilanciato verso l’acquisizione dei potenziali clienti o più uno strumento per migliorare la qualità del servizio, quindi la soddisfazione e il tasso di fidelizzazione degli iscritti? «Il sito web è un “obbligo” al quale un club non può sottrarsi, è la prima impressione che si offre ai potenziali utenti, rispecchia l’immagine del brand. Il sito internet di un fitness-wellness club, così come di un centro sportivo, dovrebbe contenere le seguenti sezioni: chi siamo, servizi, galleria multimediale, news & eventi, promozioni, contatti, lavora con noi». A dirlo è Alessandro Basile del centro Nadir di Putignano, in provincia di Bari. Il sito rimane il biglietto da visita istituzionale ricercabile in qualsiasi momento, è uno strumento

Quali sono i social media più utili nel mondo del fitness e del wellness e quali sono le azioni meglio veicolabili in base alle caratteristiche di ogni piattaforma identificata? Qual è il valore attribuito agli strumenti di insight (statistiche)? «Tra le diverse piattaforme social, quella che meglio si presta a descrivere le caratteristiche del settore è sicuramente Facebook che mantiene in equilibrio il rapporto tra contenuto, informazione ed emozione. Seguono Instagram, Youtube e, dal lato posizionamento, Google +» ha detto Valeria Siracusano del centro Eracle Sports Center di San Fermo della Battaglia, in provincia di Como. Per ogni social è fondamentale scegliere il contenuto adeguato, l’informazione più adatta e la modalità di comunicazione più efficace in un attento equilibrio tra parole, simboli, immagini e filmati. La linea guida comune al piano editoriale – ovvero la pianificazione e la programmazione dei post sui social secondo un calendario mensile – è la ricerca dell’emozione e della condivisione per ogni contenuto caricato. Solo in questo modo si avranno quegli effetti virali che rendono questi mezzi di comunicazione interattivi tanto interessanti sotto il profilo professionale e imprenditoriale, creando i meccanismi che amplificano il pubblico. Gli “insight”, ovvero le statistiche dettagliate, consentono di misurare la crescita e sono molto importanti perché le panoramiche e le misurazioni delle percentuali di condivisione, visualizzazione

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dedicato anche a chi non vive la quotidianità del club, quindi nel momento in cui si definiscono e realizzano i contenuti è necessario ricercare un equilibrio tra presentazione e interazione. È opportuno pianificare un investimento corretto per il sito web, ma anche per i servizi d’indicizzazione e posizionamento che per realtà geolocalizzate come quelle fitness e wellness possono dare risultati immediati e importanti. Dictat: aggiornamento costante, collegamento con i social media, semi-dinamicità.

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e coinvolgimento sono alla base della strategia di utilizzo dei social media e costituiscono il pannello di controllo dell’efficacia del nostro lavoro quotidiano.

pubblicità esterna La tradizionale pubblicità esterna e cartacea, oggi nota anche come out of home, è veramente sul viale del tramonto o ha ancora un ruolo importante? «Ad oggi lo strumento di comunicazione esterna che utilizziamo maggiormente è l’affissione in punti strategici della città dei tradizionali cartelloni pubblicitari che misurano 6 metri per 3. Lo facciamo utilizzando la stessa “creatività”, ovvero lo stesso messaggio e la stessa immagine per periodi di 20 giorni durante i quali attuiamo la campagna» ha spiegato Marina Malfatti. Non si rinuncia all’affissione strategica in città o all’interno di impianti pubblicitari riconosciuti come significativi, ma è possibile interpretare la pubblicità ester-

na anche attraverso lo sviluppo di nuovi strumenti e formati: sono “fuori casa”, ad esempio, i sagomati posizionati lungo le strade che portano al club o sul territorio per promuovere un’iniziativa particolare così come il vecchio volantino può essere trasformato in un accattivante gadget cartaceo che le persone tenderanno a conservare, intensificando e prolungando l’effetto prodotto dal messaggio. La combinazione di soluzioni tradizionali, come i manifesti 6x3, con soluzioni non convenzionali, come il sagomato o il gadget cartaceo, può incrementare significativamente l’efficacia di attività spesso considerate statiche e poco tracciabili. Per poter misurare il ritorno ottenuto da queste iniziative, consigliamo di incominciare a creare dei “tracciamenti” di conversione dedicati a questi strumenti: un Qr code, una landing page riportati su questi mezzi di comunicazione tradizionali aiutino a stabilire la fonte delle richieste di informazioni.

I mezzi di comunicazione tradizionali, come i cartelloni pubblicitari, continuano a essere efficaci se inseriti all’interno di una strategia ben configurata e coerente

eventi e open day Gli eventi sono ancora efficaci? La giornata a porte aperte, nota anche come “open day”, funzionano ancora? «Gli eventi sono efficaci se non sono caratterizzati da esasperazione commerciale: abbiamo organizzato due eventi aperti a tutti e gratuiti nel corso dei quali abbiamo proposto giochi a squadre, come fitness game e triathlon indoor, e varie attività che hanno coinvolto molti iscritti del club e incuriosito potenziali utenti» ha raccontato Alessandro Basile. Gli eventi appartengono al DNA del nostro settore, sono imprescindibili, ma per funzionare devono essere progettati e targettizzati. Questo significa valutare un’alternanza tra appuntamenti a porte aperte (i classici “open day”) e iniziative a porte chiuse (retaggio del mondo dell’intrattenimento serale, liste e aree VIP, per intenderci). Nel secondo caso, la persona privilegiata è il nostro iscritto che può invitare uno o due amici a vivere un’esperienza esclusiva e dedicata, rimarcando il concetto di referenza e importanza di chi ci ha già scelto (il tuo posto è in prima fila!).

attività corporate Le attività “corporate”, ovvero rivolte alle aziende, come possono essere caratterizzate da un approccio globale, evitando di circoscriverle al puro sconto riservato ai dipendenti? «Il club può avere un ruolo di responsabilità nei confronti delle aziende non limitandosi a concedere agevolazioni sul listino, bensì creando anche una vera e propria partnership in cui il club diventa consulente per il benessere dei dipendenti, contribuendo a migliorarne la condizione psico-fisica, a vantaggio di tutti» sostiene Valeria Siracusano. Piuttosto che la solita convenzione associata allo sconto del 10% riservato ai dipendenti – della quale beneficiano solo coloro che la richiedono – meglio niente! Il rapporto con le aziende del territorio deve diventare bidirezionale e per fare in modo che ciò accada è ne-


lead box Le lead box, ovvero le “scatole” impiegate per raccogliere nominativi e recapiti di potenziali clienti generalmente posizionate all’interno di esercizi commerciali, funzionano davvero? «Inizialmente abbiamo attuato questa strategia con un po’ di titubanza coinvolgendo innanzitutto i nostri partner (i cosiddetti “spon-

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cessario identificare il corretto interlocutore (all’interno dell’ufficio risorse umane o della direzione) e creare un vero e proprio piano di lavoro. Per farlo dovrete dare una risposta a queste domande: quando e come comunicherete ai dipendenti il vantaggio riservato loro? Quando e come potranno provare il club nel corso di una giornata a porte aperte dedicata all’azienda in cui lavorano? Come volete essere presenti come azienda all’interno del nostro club? Non più dunque il tradizionale sconto, ma un organico, non convenzionale, progetto di comunicazione.

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Il marketing odierno non può più prescindere dall’impiego dei social media che molti utenti utilizzano anche mentre si allenano

sor”) e il settore commerciale del club, incaricato di raggiungere accordi di collaborazione con esercizi commerciali della città. Valutando i risultati conseguiti, siamo giunti alla conclusione che vale la pena utilizzare questo strumento con regolarità» ha raccontato Marina Malfatti.

T R A I N I N G

Nonostante non costituiscono il più semplice dei canali di comunicazione da utilizzare in Italia, le lead box possono ben integrarsi con altri strumenti più “classici” a patto che vengano rispettati i seguenti principi: scelta di esercenti i cui valori siano in linea con il wellness; determinazione della

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I membri dello staff, adeguatamente formati, giocano un ruolo chiave nel successo delle iniziative promozionali come ad esempio quelle di outreach

durata di permanenza di ogni lead box in ciascun punto vendita, comunque mai superiore ai 2 mesi; definizione del vantaggio o premio per l’esercente.

ufficio stampa C’è interesse nei confronti del nostro settore da parte delle redazioni? Ha senso dotarsi di un ufficio stampa? «I risultati migliori ottenuti dai nostri comunicati stampa, in termini di coinvolgimento e pubblicazioni, sono riconducibili alle performance dei nostri atleti e delle nostre squadre nelle varie manifestazioni sportive, agli inviti a eventi gratuiti e aperti al pubblico organizzati presso il nostro centro, alle iniziative di beneficienza verso associazioni o enti locali e ai progetti di promozione dello sport effettuati insieme a scuole e associazioni» ha detto con convinzione Alessandro Basile. Il concetto di collaborazione con le redazioni locali può apparire superato e non realistico per la maggior parte dei club, ma in realtà fare attività di “ufficio stampa” è spesso più semplice di quanto si creda. Suggeriamo di identificare le riviste o le realtà editoriali più significative del proprio territorio e instaurare un rapporto con i giornalisti (non con i commercia-

li che vendono spazi pubblicitari), ovvero persone che possono spontaneamente frequentare i nostri club o essere invitate a farlo per essere coinvolte in un progetto che ha come comune denominatore il “far star bene”. Notizie inerenti fitness e benessere compaiono spesso come trafiletti nei giornali che si rivolgono anche ai vostri iscritti e alla vostra comunità.

programma fedeltà Come si costruisce un programma loyalty efficace? «Per rendere un programma loyalty interessate, dobbiamo riuscire a essere attraenti verso tutti i nostri iscritti. Consiglio innanzitutto di dare la possibilità di scegliere tra diversi premi e allo stesso tempo di creare a monte dei percorsi di raccolta punti diversificati» sostiene Valeria Siracusano. Per creare un catalogo di opportunità interessanti è fondamentale conoscere il pubblico a cui lo stesso è destinato. Non sempre premi tecnologici risulteranno attrattivi per i nostri iscritti che potrebbero apprezzare maggiormente un buono spesa generico o premi maggiormente in linea con il mondo del wellness (abbigliamento sportivo, biglietti o ingressi per altre manifestazioni fitness o ricreative). Per conoscere il nostro interlocutore,

e di conseguenza scegliere i partner i cui prodotti/servizi verranno inseriti nel nostro catalogo loyalty, è fondamentale definire innanzitutto che cosa s’intende per “lealtà” al nostro club (condivisione di esperienze, frequenza, prova di nuove attività, partecipazione a eventi). Una volta chiarito questo concetto, è necessario misurare il livello di “lealtà” ottimale verso il quale spingere le persone per determinare la scala punti, guidarle verso i comportamenti e le azioni che riteniamo maggiormente strategici per facilitare il rinnovo dell’abbonamento, rafforzare la loro identificazione con i valori del club e indurle a suggerire il nostro club a uno o più amici.

concludendo Tirando le somme, i 9 canali analizzati continuano a essere efficaci e diventano i mezzi del marketing per approcciare il consumatore ricorrendo a un mix di modi tradizionali e non convenzionali. Abbiamo concluso la sessione lasciando ai partecipanti questa semplice “ricetta”: • progettate iniziative; • sperimentatele su target differenti; • analizzate i risultati e se sono quelli attesi replicate l’iniziativa con cognizione; • ri-miscelate e riprovate quando siete convinti che si possa fare di meglio; • un consiglio finale su tutti: non state a guardare, scendete in campo e… “impastate”!

Paolo Grosso Laureato in Scienze Motorie, inizia la sua attività come personal trainer e direttore tecnico e in seguito si occupa di formazione e consulenza per centri fitness. Nel 2003 approda in Fitness First Italia dove riveste il ruolo di Responsabile Nazionale Settore Tecnico. A partire dall’estate 2005 è managing director per la società di consulenza Wellink, sviluppando importanti modelli di gestione per centri fitness.


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presenta La Pozione Magica per motivare chiunque ad assumere uno stile di vita salutare allenandosi con costanza in un club. Un progetto innovativo e articolato, corredato da un marketing kit contenente il video-corso, della durata di 1 ora, che fornisce a titolare e staff una vera e propria strategia operativa di immediata applicazione che consente di massimizzare l’efficacia di questo strumento il cui fine è acquisire nuovi clienti e alimentare costantemente la motivazione dei soci. Per ricevere gratuitamente il video-corso, scrivi a customer@ilcampo.it


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L'esercizio fisico ti cambia la vita

C’è un grande mercato da conquistare! I club hanno un prodotto straordinario come l’esercizio fisico, un portentoso farmaco naturale senza effetti collaterali, una vera “pozione magica” che migliora e allunga la vita di qualsiasi persona. Partendo da questi presupposti, Il Nuovo Club ha realizzato un progetto incentrato su un manuale unico nel suo genere e rivolto all’utente finale, contenente la “Pozione Magica” che può motivare chiunque a svolgere esercizio fisico frequentando regolarmente un club. Uno strumento tanto semplice quanto potente che consente agli operatori del settore di diventare gli alfieri di una vera e propria campagna di sensibilizzazione culturale. Un modo prestigioso per accrescere la credibilità del club dando smalto alla sua immagine e a quella dell’intero settore. Idealmente, La Pozione Magica si rivolge ai 24 milioni di italiani completamente sedentari e all’altra grande fetta di popolazione che non si muove abbastanza.

Motiva chiunque a svolgere esercizio fisico! Scritto in modo accattivante, è caratterizzato da una grafica originale e da un tono amichevole che rendono un tema ad alto contenuto scientifico – e come tale autorevole e convincente – piacevole, coinvolgente e addirittura divertente. Trasmette un messaggio semplice e chiaro che motiva chiunque a svolgere esercizio fisico con costanza, chiarendo che è molto più facile e piacevole farlo di quanto molti pensino. In special modo se ci si affida ai professionisti in materia, ovvero ai fitness club. Fornisce indicazioni facili per auto-motivarsi, per superare l’innata pigrizia e neutralizzare le scuse con le quali si mente persino a se stessi. Riporta inoltre, a mero titolo esemplificativo, i risultati di alcuni dei tantissimi studi condotti in ambito internazionale che dimostrano, scientificamente, i benefici dell’esercizio fisico.


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cliente potenziale

cliente acquisito

acquisizione nuovi iscritti

cliente potenziale motivato

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socio

socio fidelizzato

fidelizzazione soci

socio motivato

Fidelizza i tuoi soci! Nell’arco di un anno, i club perdono mediamente la metà dei propri iscritti, vedendosi costretti a investire molte risorse ed energie nell’acquisizione di nuovi clienti. Questo manuale è stato costruito anche per alimentare la motivazione dei soci maggiormente esposti al rischio di abbandono e aiutarli a rendere l’esercizio fisico un vero e proprio stile di vita associato ad altri comportamenti virtuosi.

Il video-corso per formare e motivare lo staff Il marketing kit a corredo de La Pozione Magica comprende il video-corso, realizzato con Edoardo Cognonato e della durata di 1 ora, che insegna a titolare e staff a utilizzare questo strumento per alimentare costantemente la motivazione dei soci e acquisire nuovi clienti. Questo filmato formativo trasmette un approccio olistico per promuovere la filosofia alla base di questo manuale, coinvolgendo a 360 gradi tutto lo staff, insegnando a trasmettere un messaggio non solo cognitivo, ma anche e soprattuto esperienziale ed emozionale. Dunque una vera e propria sessione di teambuilding che oltre a sensibilizzare e motivare il team, dà indicazioni chiare e precise per costruire e mettere in pratica una vera e propria strategia per trarre il massimo da questo strumento di fidelizzazione e vendita, facendo leva sugli straordinari benefici per la salute di uno stile di vita fisicamente attivo. Per ricevere gratuitamente il video-corso, scrivi a customer@ilcampo.it

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Come sfruttare le potenzialità de La Pozione Magica Personalizza le tue copie! Il manuale La Pozione Magica è stato concepito per essere acquistato in certi quantitativi (vedi tabella riportata in questa pagina) che possono essere personalizzati e utilizzati per diverse iniziative di sensibilizzazione, fidelizzazione e soprattutto acquisizione di nuovi soci. La personalizzazione gratuita delle copie prevede l’inserimento del marchio del club in copertina e la prefazione del club che può anche contenere uno spazio per specifiche promozioni. Il gestore del club può acquistare anche copie da consegnare a ogni membro del proprio staff affinché faccia proprio il messaggio contenuto nel manuale in modo da poterlo trasferire ai soci, reali e potenziali, incoraggiandoli a leggerlo a loro volta e a farne proprio il contenuto.

Massimizza l’efficacia del manuale organizzando incontri! Per massimizzare l’efficacia del manuale, Il Nuovo Club suggerIsce l’organizzazione di incontri gratuiti aperti a tutti – di durata non superiore all’ora, anche nell’ambito di open day – nel corso dei quali illustrare i sorprendenti benefici dell’esercizio fisico, sottolineando il grande valore aggiunto costituito dalla professionalità dello staff e dalla qualità del club. Il titolo La Pozione Magica, marchio depositato, è stato scelto poiché, oltre a esprimere in modo sintetico il valore straordinario dell’esercizio fisico, risulta ideale per suscitare curiosità nei confronti degli incontri gratuiti e di altre iniziative di sensibilizzazione riconducibili al manuale.

ORDINA LE TUE COPIE PERSONALIZZATE! Acquistando un certo numero di copie (vedi tabella sotto) Editrice Il Campo può personalizzarle, gratuitamente, inserendo il tuo marchio in copertina e la tua prefazione che prevede uno spazio per eventuali promozioni. Puoi così legare il marchio e l’immagine del tuo club alla cultura e aiutare, con uno strumento tanto semplice quanto efficace, le persone ad adottare e mantenere uno stile di vita improntato alla salute.

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Per vivere una vita lunga, sana e piena di energia devi muoverti regolarmente, mangiare correttamente e avere un atteggiamento mentale positivo. L’esercizio fisico è un portentoso farmaco naturale (privo di effetti collaterali) che previene la maggior parte delle malattie croniche, anche letali, e contrasta il deterioramento fisico e l’invecchiamento. Per 2,4 milioni di anni la biologia del corpo umano si è adattata per poter svolgere attività fisica energica e costante, imprescindibile per affrontare la quotidiana sfida della sopravvivenza. Dal punto di vista biologico non esiste né pensionamento né invecchiamento, solo crescita o decadimento e il modo che scegli di vivere quotidianamente determina il tuo stato di salute e la qualità della tua vita, da ogni punto di vista. Sei progettato per muoverti! L’esercizio fisico è una vera pozione magica e questo manuale ti spiega come assumerla.

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è dal 1990 che siamo mossi costantemente dal desiderio di “aiutare più persone possibili ad avere un corpo più sano per una vita più felice”. Cerchiamo di raggiungere questa nostra Vision alzandoci ogni mattina con la voglia di trovare sempre nuovi e migliori modi d’ispirare la nostra comunità locale a rendere l’Esercizio Fisico una sana Abitudine di Vita, tanto quanto il lavarsi i denti. Perché crediamo fortemente che prevenire è sempre molto meglio che curare. Ma dato che la salute dipende anche da altri importanti fattori, noi ci impegniamo nel rendere il nostro fitness club molto più che una semplice palestra: un vero e proprio Perno Centrale di Positivi Stili di Vita. Un luogo dove più professionisti, uniti in team, si impegnano nel diffondere una Cultura Wellness basata su altri 6 importanti principi in aggiunta all’Esercizio Fisico: attività fisica, alimentazione sana, pensiero positivo, amicizie divertenti, rispetto del pianeta e città sicure. Ti aspettiamo alla Medical Sport: scoprirai che mantenersi in forma e in salute è molto più facile, rapido e piacevole di quanto tu possa immaginare.

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un anno speciale per

il gruppo johnson Il 2015 coincide con il quarantennale di Johnson Health Tech, azienda fondata da Peter Lo nel 1975, e con il decennale della filiale italiana. Per celebrare questa duplice ricorrenza, abbiamo intervistato Jason Lo e Pino Di Eugenio, rispettivamente amministratore delegato del Gruppo e della Filiale italiana

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ondata nel 1975 da Peter Lo (a sinistra nella foto in basso) a Taichung, Taiwan, Johnson Health Tech incomincia a operare nel settore fitness come produttore di dischi per il sollevamento pesi per il marchio statunitense Ivanko, diventando, nel giro di pochi anni, il maggiore produttore in questo comparto. Negli anni successivi diventa fornitore per marchi come Universal, Tunturi, Schwinn, True, Omron e Mizuno, e nel 1996 lancia una propria linea di attrezzi identificata dal marchio Vision Fitness. Passati due anni è la volta di Horizon Fitness e nel 2003 del marchio fitness professionale Matrix Fitness. Come da progetto, Johnson apre fi-

a cura della redazione

liali dirette in tutto il mondo e nel 2005 tocca all’Italia che è divenuta in questi dieci anni un riferimento importante nel settore fitness sia home sia professional: 11 milioni di capitale sociale, 9 milioni di fatturato, circa 2.000 palestre clienti, circa 200 rivenditori, 4 negozi diretti, un negozio in franchising e un sito e-commerce. Nel 2008, con il marchio Matrix, il gruppo raggiunge un accordo di collaborazione con Johnny G (inventore dello Spinning) creando il KRANKcycle, una svolta con la quale fa il suo ingresso nel mercato delle attività di gruppo. E la collaborazione con Johnny G si è ampliata proprio quest’anno con la creazione del nuovo progetto In-Trinity.


Le aziende produttrici dovrebbero aiutare il più possibile i club a erogare servizi che soddisfino realmente i desideri e le esigenze

Dal vostro punto di osservazione, com’è cambiato il setto-

Che cosa dovrebbero fare le aziende e gli operatori di club per convincere i sedentari a “mettersi in moto” frequentando un centro fitness/sportivo?

Quali sono, a suo avviso, i principali fattori critici per motivare, soddisfare e fidelizzare i soci dei club? È innanzitutto sbagliato offrire lo stesso servizio a tutti. Meglio cercare di offrire a ogni iscritto la possibilità di scegliere per soddisfarne i bisogni, in modo che continui a frequentare il club per trarne benefici sia fisici sia mentali. Quali progetti ha Johnson Health Tech per il mercato italiano? Oltre a coincidere con la celebrazione dei 40 anni di attività del Gruppo Johnson, quattro decenni di attività durante i quali si è verificata una frenetica crescita del settore in tutto il mondo, il 2015 coincide con il decimo anniversario della nostra filiale italiana. Come

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intervista

la parola a jason lo

Come azienda produttrice, i cambiamenti più significativi ai quali abbiamo assistito hanno in genere interessato l’evoluzione del design degli attrezzi, la crescente varietà dei prodotti cardio e, soprattutto, la sempre maggiore applicazione della tecnologia tanto ai prodotti quanto ai servizi. È chiaro che in futuro la componente tecnologica avrà un’incidenza sempre maggiore e consentirà ai gestori di club di erogare ai propri clienti più assidui un servizio sempre all’avanguardia, alimentando costantemente la loro motivazione a rispettare uno stile di vita salutare per essere in forma a tutte le età.

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dei loro clienti tenendo in considerazione i diversi target. Inoltre, aziende e club, insieme, dovrebbero collaborare maggiormente con le istituzioni e le associazioni per diffondere il più possibile la cultura dello stile di vita equilibrato e salutare.

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re fitness negli ultimi quattro decenni e come prevedete che si evolverà in futuro a livello internazionale?

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Oggi il gruppo Johnson, che conta più di 20 filiali in tutto il mondo e più di 70 distributori, è il primo operatore asiatico nel fitness e tra i primi al mondo, ha più di 200 negozi diretti (Johnsonstore), 5 dei quali in Italia. Dall’anno della sua creazione, il marchio Matrix è diventato il brand professionale con maggiore velocità di crescita al mondo, consentendo al gruppo Johnson di entrare nel ristretto “club” dei leader del mercato. Una realtà, oggi, in grado di produrre, con marchi diversi, una gamma completa di soluzioni per il fitness in tutte le sue declinazioni, il cui fatturato globale consolidato (dato del 2014) è pari a 546 milioni di dollari. E un’ulteriore crescita è l’obiettivo per i prossimi anni. Per conoscere meglio questa dinamica realtà, abbiano intervistato Jason Lo (a destra nella foto della pagina a precedente) e Pino Di Eugenio, rispettivamente amministratore delegato del Gruppo e della Filiale italiana

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Pino Di Eugenio, amministratore delegato di Johnson Health Tech Italia

si può immaginare, sin dall’inizio sapevamo che non sarebbe stato facile affermare il nostro marchio in questo mercato, ma come Gruppo ci siamo gradualmente resi conto delle grandi opportunità che offriva, così abbiamo deciso di investire molto risorse anche in Italia. Oggi siamo uno dei maggiori player anche nel mercato italiano e questo successo ci consente di continuare a investire su un mercato nelle cui potenzialità di sviluppo Matrix crede molto.

la parola a pino di eugenio Qual è, in estrema sintesi, il bilancio di questi primi 10 anni di Johnson Health Tech Italia? Dieci anni fa, quando abbiamo fatto il nostro ingresso in Italia, abbiamo raccolto una grande sfida in quanto il mercato non aveva ancora raggiunto la sua massima espansione e al tempo stesso vi operavano alcuni player ben posizionati, dotati di un’ottima organizzazione e di marchi molto noti. Sin dall’inizio ci siamo posti un obiettivo primario: diventare per i nostri clienti un partner affidabile, in grado di fornire prodotti di qualità e al tempo stesso accessibili, nonché valorizzati da un’efficace strategia di marketing e comunicazione. Tutto

questo per soddisfare pienamente le esigenze sia dei gestori di club sia degli utilizzatori finali. Siamo partiti in modo graduale e lavorando con grande passione e impegno siamo riusciti, in un decennio, a diventare uno dei player più importanti anche in Italia. Come prevede che si evolva, nei prossimi anni, il mercato italiano e, di conseguenza, i fitness club? L’evoluzione del mercato del fitness italiano sarà inevitabilmente influenzata dai trend che caratterizzeranno lo scenario internazionale. Credo che la segmentazione si accentuerà ulteriormente e si vedranno, da una parte, club polivalenti in grado di offrire un’ampia gamma di servizi e attività, dall’altra realtà iper specializzate. Così come sarà ancor più netta la distinzione tra centri low cost che, a un prezzo molto contenuto, mettono a disposizione degli iscritti il semplice utilizzo di attrezzi proponendo servizi accessori non compresi nel prezzo dell’abbonamento, e club di piccole dimensioni che puntano su una marcata personalizzazione del servizio. Dal vostro osservatorio, come sono cambiate le esigenze dei consumatori di fitness e come prevedete che cambieranno ul-

teriormente nei prossimi anni? Abbiamo assistito al graduale passaggio dal body building alle diverse espressioni del fitness che ruotano intorno al concetto di benessere fisico e mentale. Prevedo che nei prossimi anni la consapevolezza dei consumatori di fitness crescerà ulteriormente. Di conseguenza si verificherà un incremento della domanda di servizi e attività personalizzate, in grado di soddisfare i bisogni e i desideri soggettivi di persone che sanno esattamente che cosa vogliono, dunque molto più esigenti. Credo che i frequentatori di club degli anni a venire vorranno frequentare strutture nelle quali svolgere attività efficaci e sicure che, oltre a consentire di raggiunger gli obiettivi desiderati, assicurino anche una buona dose di divertimento e il mantenimento nel tempo della forma fisica raggiunta. Inizialmente le “palestre” erano frequentate per costruire muscoli e scolpire il corpo, in seguito per dimagrire, oggi per stare bene ed essere seguiti anche quando si fa attività motoria a casa, in hotel o all’aria aperta per mantenere il corretto stile di vita. Come fornitori di attrezzature e servizi per il benessere non possiamo certo ignorare questo cambiamento. www.jht.it


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benessere efficiente

nel club

Abbiamo intervistato l’architetto Alberto Apostoli, autore del libro “Architettura delle SPA”, per affrontare il tema della progettazione e realizzazione di un centro benessere, completo di piscina, che risulti efficiente dal punto di vista sia energetico sia gestionale

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l tema del risparmio e dell’efficienza in piscina, tanto vasto quanto complesso, interessa numerosi club, esistenti e destinati a essere realizzati, che offrono ai propri clienti il benessere unico assicurato dall’acqua. In queste pagine affronteremo l’argomento dal punto di vista energetico, idrico e gestionale, intervistando un grande esperto di wellness come l’architetto Alberto Apostoli, fondatore dello studio Apostoli & Associati, dal 1997 punto di riferimento per la progettazione integrata di centri benessere e spa in Italia e all’estero. L’obiettivo è fare chiarezza sul-

a cura di Alice Spiga foto di Alberto Apostoli la progettazione sostenibile di aree benessere complete, dunque dotate di piscina, sauna, bagno turco e di tutte quelle attrezzature e servizi che massimizzano il relax e la rigenerazione fisica e psicologica. Per garantire un ambiente accogliente e ideale per il rilassamento, l’elemento più importante è la gestione del benessere termoigrometrico all’interno della spa. La presenza di acqua e di calore può infatti comportare la formazione di umidità e di condensa, generate da una scorretta gestione della qualità dell’aria che causa tutta una serie di problemi su struttu-


re, attrezzature e superfici, influendo negativamente sul benessere percepito dalla clientela. Quali sono gli accorgimenti tecnici e progettuali che si possono adottare per prevenire questi problemi e garantire un comfort ambientale ineccepibile? «La scelta dei materiali – spiega Apostoli – è sicuramente importante e implica la conoscenza delle loro caratteristiche fisiche e termiche. Ciò che invece è fondamentale, a tale proposito, è la gestione dell’aria, del suo ricambio e, soprattutto, l’analisi del suo flusso teorico. Occorre una specializzazione tecnica, ma anche la conoscenza del funzionamento reale di una spa e della sua gestione durante l’arco della giornata, dei mesi e degli anni. Nel tempo ho osservato come la questione “aria” sia estremamente sottovalutata, in ragione di una presunta similarità tra locali generici e le spa. Consiglio sempre di gestire le temperature attraverso elementi radianti (soffitti, pavimenti e pareti) per assolvere al ricambio d’aria in maniera indipendente dalla temperatura, abbassando, in questo modo, la velocità di spostamento d’aria con un conseguente miglioramento del comfort». Nell’ottica invece del risparmio energetico, quali sono le soluzioni tecniche che adotta più frequentemente nella realizzazione di centri benessere con piscina? «La scelta delle soluzioni tecniche volte al risparmio energetico dipende da numerosi fattori e può variare notevolmente a seconda della location, delle condizioni climatiche e ambientali del territorio in cui ci si trova a operare, nonché dalle dimensioni e dal tipo di attrezzature e servizi che si vogliono offrire ai clienti. Le soluzioni che ho adottato più spesso nel corso degli anni interessano: la ripartizione dei carichi elettrici e termici; una particolare attenzione all’involucro edilizio; l’installazione di impianti di cogenerazione».

La gestione del benessere termo-igrometrico all’interno della spa è fondamentale per rendere l’ambiente accogliente e ideale per il rilassamento

Ha accennato alle attrezzature per il benessere, quali elementi occorre considerare per scegliere le soluzioni più efficienti? «Per la sauna, particolare attenzione va prestata alla scelta del legno. È un’operazione molto delicata poiché le alte temperature andranno rapidamente a deteriorare i materiali non idonei. A questo proposito, sono da evitare i legnami composti. Personalmente prediligo il legno di cedro, per il particolare profumo che sprigiona. Essendo la sauna, in genere, una struttura autoportante, è importante lasciare alcuni centimetri di spazio dalla parete in muratura per permettere al legno di adattarsi. Anche l’altezza della sauna deve essere per quanto possibile limitata, al fine di contenere i consumi energetici. Infine, occorre studiare con cura il modello termico e progettare la stufa per ogni singola sauna che si andrà a installare. Per il bagno di vapore – prosegue Apostoli – bisogna prestare la massima attenzione agli spessori della coibentazione e alla posizione e all’efficienza del generatore di vapore. Il soffitto deve essere progettato in modo che la conden-

sa possa defluire agevolmente senza gocciolare. Per motivi igienici, va sempre garantito un adeguato riciclo d’aria. Se si prende in considerazione l’introduzione di una o più mini piscine idromassaggio gli aspetti più importanti da considerare sono il trattamento dell’acqua, che permette il mantenimento dell’acqua in vasca anche per molti mesi, e il riscaldatore. Dal punto di vista dell’igienicità, il modello più adeguato per uso pubblico è quello “a sfioro” che permette di far tracimare l’acqua di superficie e raccoglie le impurità in una vasca di accumulo e compensazione. La presenza di un filtro a sabbia quarzifera garantisce una filtrazione di qualità superiore, rendendo le mini piscine ideali per un uso collettivo e intensivo. Il guscio della mini piscina deve infine garantire l’assenza di reflui d’acqua a seguito dello svuotamento della vasca». Riassumendo, quali sono dunque i passi fondamentali per progettare un centro benessere, con piscina, che sia efficiente dal punto di vista energetico e gestionale? «La progettazione di un centro be-

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L’architettura delle SPA L’architetto Alberto Apostoli, fondatore dello studio Apostoli & Associati, integra alla progettazione una cultura di marketing che conferisce a ogni progetto una forte innovazione. Ha progettato numerosi centri benessere e spa in Italia e all’estero, a partire da piccoli spazi privati fino a grandi centri polifunzionali, oltre a prodotti di design per rinomati brand internazionali È autore del manuale Architettura delle SPA – Linee guida, principi e filosofie per la progettazione, realizzazione e gestione di u centro benessere, edito dalla nostra casa editrice, con il quale illustra, nella sua complessità, la progettazione di un centro benessere, a partire dagli ambiti creativi, passando da quelli legati alle tecnologie e agli impianti, fino a esaminare alcuni concetti di marketing e di comunicazione. Il tutto alla luce di considerazioni gestionali, economiche e finanziarie. Il volume è acquistabile online nello shop di Editrice Il Campo all’indirizzo www.ilcampo.it, oppure ordinabile telefonicamente o tramite e-mail (051.25.55.44 – customer@ilcampo.it).

nessere può essere riassunta nei seguenti punti: 1. L’ideazione del concept generale attraverso il quale si delineano gli obiettivi gestionali e le performance energetiche. Sempre in questa prima fase, vanno anche identificate le aree che fungono da centro di profitto (salette massaggi,

zone di vendita di prodotto) e, soprattutto, quelle di costo (piscina, sauna, bagno a vapore eccetera); 2. La seconda fase è la progettazione preliminare, che si sviluppa in maniera sinergica con la creazione del business plan. Progettazione e business plan dovrebbero essere realizzati

La progettazione di un centro benessere con piscina deve innanzitutto tenere in considerazione gli obiettivi gestionali e le performance energetiche

in collaborazione con chi, poi, gestirà la spa, tenendo presenti le necessità dello spa manager e di tutto il team che opererà all’interno del centro, nonché quelle del personale addetto alle manutenzioni; 3. Il cerchio si chiude cone le progettazioni definitive ed esecutive, architettonica e degli impianti, con le quali si analizzano tutte le criticità energetiche e si definiscono le soluzioni più idonee». Basandosi sulla sua esperienza, di fronte a strutture non più adeguate dal punto di vista energetico, è più conveniente intervenire per riqualificare o demolire e costruire ex novo? «È una domanda alla quale è molto difficile rispondere perché ogni progetto e ogni edificio ha una storia a sé. Ovviamente occorre analizzare il costo degli interventi sulla base di una prospettiva temporale di almeno 5 anni. In alcuni casi, è sufficiente la parziale coibentazione dell’involucro edilizio; in altri una vera e propria riprogettazione termotecnica ed elettrica in funzione degli obbiettivi a breve, medio o lungo periodo. Ovviamente, ricostruire incide molto sui costi, ma è spesso l’unica soluzione percorribile». Quanto incide l’assetto impiantistico sulla maggiore o minore efficienza di un centro benessere? «L’assetto impiantistico è una delle criticità più delicate di una spa. Queste ultime sono infatti impianti estremamente “energivori”, la cui efficienza energetica non è solo uno dei parametri da valutare. Il benessere, all’interno di questi ambienti, ha un significato molto più ampio e articolato: è sinonimo di qualità dell’aria, dell’acqua e della temperatura, elementi così importanti che non possono essere “delegati” al progettista termotecnico, ma devono essere coordinati e diretti da uno studio di professionisti estremamente specializzati e preparati nella creazione dell’intera “macchina architettonica”, oltre ad avere competenze scientifiche e manageriali specifiche per questo settore».


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technogym app, wellness on the go

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echnogym, in occasione di Expo Milano 2015, ha lanciato Technogym App, l’applicazione per dispositivi mobili che motiva a muoversi per raggiungere e mantenere una migliore forma fisica e restare sani. Un modo facile e coinvolgente per vivere un’esperienza di Wellness on the go, per accedere al proprio benessere fisico e menatale ovunque ci si trovi e in qualsiasi momento, non solo in un fitness club, ma anche all’aperto, a casa, al lavoro e in viaggio. Technogym App permette inoltre di dare il proprio contributo

Per informazioni:

Technogym di Cesena tel. 0547.56.047 n. verde 800.70.70.70 www.technogym.com

alla campagna sociale Let’s Move for a better world donando il proprio movimento e trasformare i move effettuati – l’unità di misura del movimento creata da Technogym – in pasti destinati ai bambini malnutriti, in collaborazione con il World Food Programme. La campagna è stata lanciata il primo maggio scorso a Expo Milano 2015 con l’obiettivo globale di trasformare un grande problema, l’obesità, in una grande opportunità sociale combattendo la fame nel mondo. Questa app misura il Movergy, l’indice del movimento giorna-

liero, e al tempo stesso indica un obiettivo quotidiano di movimento. La lancetta indicante il proprio Movergy stimola a raggiungerlo per passare dal livello Slow al livello Active, fino a raggiungere quello Sporty. Per facilitare il miglioramento dello stile di vita e il raggiungimento del proprio obiettivo, ogni giorno la Technogym App propone delle Wellness Card contenenti consigli, programmi d’allenamento e altre informazioni riguardanti l’esercizio fisico, lo sport e la salute. Si tratta dunque di un’agenda del wellness che aiuta a trovare il tempo per il proprio benessere. Le soluzioni proposte includono una galleria di videoesercizi e consigli wellness su movimento, alimentazione e approccio mentale. Grazie a mywellness cloud, Technogym app integra l’esercizio svolto in palestra utilizzando gli attrezzi con il movimento svolto nella vita quotidiana e le attività sportive all’aperto (corsa o bicicletta) in maniera diretta grazie alla funzionalità GPS e all’accelerometro dello smartphone. Può inoltre essere integrata con i più diffusi dispositivi indossabili (wearable device) e le app per il monitoraggio dell’attività motoria, in particolare con Apple Health Kit ed Apple watch.


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DANSYNG’n Tone, DANSYNG Step, DANSYNG Aerobic, DAN-

SYNG Boxe, DANSYNG Latino e DANSYNG walking.

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ansyng, la disciplina che unisce movimento (Dance) e canto (Sing), continua a riscuotere un crescendo di consensi e ora “si fa in sette”. In occasione dell’edizione 2015 di RiminiWellness, svoltasi a fine maggio, Freddy ha allestito un grande spazio invitando sul suo celebre palco alcuni tra i migliori presenter a livello mondiale e alcune star per presentare le novità legate a questa innovativa disciplina tra le quali spiccano i visual grafici che conferiscono un’identità inconfondibile a ogni lezione creando un ambiente “da concerto”. A Rimini, in un’atmosfera daconcerto POP con la direzione artistica dei guru del fitness internazionale Paolo e Giulio Evangelista, sono state inoltre presentate, in anteprima, le sette nuove espressioni di DANSYNG: Just DANSYNG Pump,

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il fitness cambia voce e si fa in sette

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l’allenamento non ha più confini

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ore Stix Europe, azienda con sede a Verona, presenta Core Stix, l’innovativo sistema per il condizionamento fisico che

consente di compiere, con un unico e versatile attrezzo, i gesti che caratterizzano diverse discipline tra le quali figurano ginnastica posturale, yoga, Pilates, functional fitness, cross fit e military fitness, assicurandone i benefici. Un polivalente attrezzo che risulta ideale anche per la riabilitazione motoria e, non a caso, già utilizzato anche all’interno di prestigiose cliniche statunitensi. In virtù della sua poliedricità, Core Stix può essere utilizzato da qualsiasi persona e risulta ideale per il personal training – anche a domicilio grazie al suo peso e alle sue dimensioni contenuti –, per l’allenamento svolto in piccoli gruppi (composti da un massimo di 8-10 persone) e come stazione all’interno di un circuito funzionale svolto con diversi dispositivi. Grazie ai bastoncini, il cui grado di flessibilità è varia-

bile e indicato dai diversi colori, il gesto risulta molto più preciso rispetto a quello compiuto utilizzando i pesi liberi poiché la traiettoria resta invariata. Sono già tanti i testimonial d’eccezione che impiegano Core Stix con grande soddisfazione. Di seguito riportiamo le parole di quattro di loro. «In più di trent’anni di attività nel settore fitness – ha detto Kathy Smith, nota esperta di esercizio fisico statunitense – ho visto tanti attrezzi per l’allenamento e ogni tanto ho assistito alla comparsa di un prodotto realmente innovativo e posso dire che Core Stix è proprio uno di questi: cambia le regole del gioco poiché allarga la concezione stessa dell’allenamento e del fitness. Lo adoro per la sua versatilità, per il fatto che risulta ideale sia per costruire addominali d’acciaio sia per sconfiggere l’invecchiamento. Incrementa forza, equilibrio e coordinazione motoria, può essere utilizzato da chiunque, a prescindere dallo stato di forma e dalle capacità motorie, dal principiante all’atleta di altissimo profilo. Le possibilità che offre – ha concluso Kathy Smith – sono virtualmente infinite e ogni seduta d’allenamento diventa un’esperienza unica». Gunnar Peterson, personal trainer statunitense noto in tutto il mondo in quanto annovera tra i suoi clienti vere celebrità, del mondo sportivo e non, ha definito questo innovativo sistema «uno dei migliori prodotti per il fitness che abbia mai visto, ideale per migliorare forza, resistenza cardiovascolari, flessibilità ed equilibrio». Reg Grant, preparatore atletico dei New York Rangers, storica squadra di hockey su ghiaccio della Grande Mela, ha fatto sapere che Core Stix è una componente essenziale del loro programma di potenziamento e condizionamento fisico. «Ci consente di attiva-


re numerose fasce muscolari compiendo un ampia gamma di movimenti, avendo sempre come riferimento al pavimento. La possibilità di gestire con precisione i gesti compiuti è un fattore critico fondamentale

per lo sviluppo delle capacità atletiche e tecniche». Tyron Woodley, lottatore di arti marziali miste statunitense proprietario di ATT Evolution Martial Arts & Fitness Center, ha detto che «Core Stix consente

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di fare davvero tante cose e di entrare in numerosi ambiti diversi. Lo utilizzo per aumentare la potenza dei miei colpi e l’esplosività dei movimenti, così come per rafforzare il core. Sono così tanti i suoi possibili utilizzi che è addirittura difficile immaginarli tutti. Il mio allenamento preferito è quello che prevede spinte e trazioni perché è quello maggiormente funzionale al mio sport». Core Stix è una soluzione realmente innovativa che consente a qualsiasi club, a prescindere da dimensioni e tipologia, di rinnovare la propria offerta e conquistare nuovi target di clientela. Per facilitare l’impiego di questo semplice ma versatile attrezzo, sullo stesso sono visualizzati gli esercizi previsti da tre programmi d’allenamento corrispondenti a tre differenti livelli: Basic (bastoncini verdi), Intermediate (bastoncini gialli) e Advanced (bastoncini rossi).

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Un attrezzo ideale per l’attività di gruppo, il “team coaching” e il personal training, ma anche per l’allenamento individuale. Grazie all’impiego di una tecnologia innovativa e unica – la console Coach By Color impiega una delle forme di comunicazione più semplici al mondo come il colore –, l’allenamento diventa un’esperienza coinvolgente, divertente e gratificante. Il display della console, che visualizza la potenza espressa dall’utente in WattRate o la sua frequenza cardiaca, s’illumina in uno dei cinque colori spia per indicare, in tempo reale, la necessità di aumentare o diminuire lo sforzo. Il display LED integrato frontalmente sulla console consente invece agli istruttori di monitorare costantemente, e sempre

in tempo reale, l’allenamento dei suoi allievi, sapendo così quando intervenire per comunicare che l’intensità mantenuta è eccessiva o insufficiente. Una soluzione, questa, che massimizza l’efficacia dell’allenamento e alimenta la motivazione. Matrix ha realizzato questo innovativo attrezzo in partnership con il Team ICG, il maggiore gruppo al mondo specializzato nel design, nella produzione e nella programmazione dell’attrezzatura indoor cycling, una disciplina che ha alimentato la motivazione, guidato e cambiato positivamente la vita dei rider e delle comunità sportive.

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atrix presenta la nuova Indoor Cycle IC7 Coach By Color powered by ICG, innovativa bike che, grazie al suo “programma colorato”, consente a qualsiasi utilizzatore di svolgere un allenamento efficace e sicuro, su misura per le condizioni fisiche e gli obiettivi soggettivi, ovvero svolto alla “giusta” intensità.

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pedalate colorate, efficaci e coinvolgenti

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forum 2016: grandi novità SAVE THE DATE 18, 19, 20 febbraio 2016 Bologna Fair District

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edizione 2016 di ForumClub e ForumPiscine, rispettivamente la diciassettesima e l’ottava, saranno caratterizzate da un importante cambiamento attuato per consentire a un evento unico – che da sempre coniuga la cultura di settore all’aggiornamento sui costanti sviluppi del mercato – di restare al passo con i tempi e con le esigenze dei fruitori, ovvero congressisti, visitatori e aziende espositrici. Da una nostra attenta analisi dei bisogni del settore, effettuata confrontandoci con numerose aziende e osservando, da diverse prospettive, le attuali dinamiche del mercato, abbiamo deciso di aggiornare la nostra proposta confezionando due eventi diversi e sinergici tra loro, che si alternano di anno in anno per

soddisfare esigenze diverse e ugualmente importanti. A febbraio 2016 andranno in scena, per la prima volta, ForumClub Gallery e ForumPiscine Gallery, all’interno della Sala Maggiore della ex Galleria d’Arte Moderna (GAM) di Bologna, nell’articolato e unico complesso che comprende il Palazzo dei Congressi della Fiera di Bologna che ha ospitato le ultima due edizioni del Forum Congress. Nel 2017, conformemente al nuovo format basato sull’alternanza, l’evento ritornerà nella sua veste “classica” svolgendosi all’interno del quartiere fieristico di Bologna, presentando, comunque, importanti novità, a cui stiamo già lavorando. L’edizione Gallery occuperà duemila metri quadrati di area espositiva, all’interno di una location suggestiva sviluppa-

ta su più livelli, dotata di sale congressuali e ulteriormente valorizzata dal Palazzo dei Congressi che ospiterà i seminari 2016. Una soluzione che, oltre a fondere il Congresso con l’Expo, con tutti i vantaggi che ne derivano sia per gli espositori sia per i congressisti-visitatori, fornisce una risposta soddisfacente alle aziende che, pur necessitando di uno spazio espositivo più contenuto, intendono valorizzare il proprio marchio e la propria offerta, legandoli a doppio filo alla cultura professionale e imprenditoriale di settore. Tutto questo in una struttura elegante e ricca di fascino che fornisce nuovi importanti stimoli per restare al passo coi i tempi. Stiamo già studiando format ad hoc per le aziende che parteciperanno come espositori e sponsor e li presenteremo già nel prossimo numero insieme ad altri importanti dettagli. Ovviamente le nostre redazioni sono già al lavoro per configurare un programma congressuale all’altezza di un evento che non ha eguali in Europa e non a caso è diventato un appuntamento imprescindibile per gli operatori di fitness club, centri sportivi e piscine. Ripartiremo dai consensi espressi nei confronti dell’edizione 2015, mettendocela come sempre tutta per fare ancora meglio e, possibilmente, sorprendervi. www.forumclub.it


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rganizzata da European Aquatic Association (EAA), la diciassettesima edizione di Aquafitness Days si terrà ancora una volta presso il centro Hidron di Campi Bisenzio, alle porte di Firenze, dal 2 al 5 luglio,

proponendo oltre 60 masterclass e numerose novità, coinvolgendo 17 presenter, italiani e stranieri, di caratura internazionale. Come di consueto, l’evento offrirà agli operatori del settore piscina un’occasione importan-

te per aggiornarsi sulle novità riguardanti le attività in acqua e trarre spunti per rinnovare la propria offerta e soddisfare un più ampio spettro di esigenze. I due special guest di questa edizione saranno la britannica Caroline Parsons, una delle massime esperte nell’insegnamento di Zumba e Aqua Zumba, e il francese Sam One, uno dei migliori DJ in Europa che si unirà ai presenter EAA nelle master class dal vivo. Nel corso delle quattro giornate fiorentine si terranno – giovedì 2 luglio – anche alcuni seminari dedicato a tematiche gestionali. Edoardo Cognonato terrà una sessione dedicata al team building nel corso della quale coinvolgerà i partecipanti con esercitazioni pratiche; Marcello Labadia parlerà di implementazione e gestione del reparto commerciale; Paolo Grosso porterà invece l’attenzione sul social marketing; infine, Walter Klinklon spigherà come imparare a stupirsi. www.euroaquatic.it

liw 2015 all’insegna dell’interattività

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edizione 2015 della Leisure Industry Week, sinteticamente nota come LIW, si terrà al NEC di Birmingham il 22 e 23 settembre prossimi, confermandosi l’evento di riferimento per gli operatori del settore tempo libero e fitness del Regno Unito. Sarà ancora una volta un’occasione per incontrarsi e aggiornarsi sulle nuove tendenze e sulle novità offerte dal mercato d’Oltremanica. La rassegna espositiva ospiterà più di 300 aziende, sarà affiancata da una serie di seminari e, per la prima volta, dalla Group Training Area che

sarà animata da workshop e incontri con gli istruttori che forniranno ogni risposta alle

domande dei visitatori. www.liw.com

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gli aquafitness days 2015 a inizio luglio

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il salone del biologico e del naturale

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l quartiere fieristico di Bologna, dal 12 al 15 settembre, sarà animato dalla ventisettesima edizione di SANA, il salone internazionale del biologico e del naturale che concentrerà l’attenzione su diversi settori ecosostenibili che comprendono alimentazione, abbigliamento, integratori alimentari e sportivi, nonché trattamenti naturali e prodotti

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la seconda volta di fibo china

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a seconda edizione di FIBO China si svolgerà a Shanghai dal 17 al 19 settembre prossimi. Lo scorso anno, Reed Exhibitions Germany, organizzatore del principale evento espositivo dedicato al fitness e al benessere a livello mondiale, ha stipulato

e attrezzature per la cura della persona. Nell’ambito di SANA Sport, il focus dedicato al mondo degli integratori alimentari per lo sport, si terranno diversi corsi organizzati in collaborazione con SANIS (Scuola di Nutrizione e Integrazione nello Sport) e la società scientifica SINSeB (Società Italiana Nutrizione Sport e Benessere),

che coinvolgeranno medici, medici sportivi, nutrizionisti e atleti. I temi trattati andranno dagli integratori specifici per l’attività sportiva, sia amatoriale sia professionale, alle diete alimentari associate all’attività fisica.

un accordo di collaborazione con Reed Sinopharm Exhibitions in virtù del quale ha fatto il suo ingresso in un mercato in forte espansione come quello del fitness cinese, proponendosi come piattaforma trasversale ai vari segmenti che lo compongono. L’obiettivo è fungere da

ponte tra il mercato occidentale e quello dell’ex Impero Celeste proponendo un appuntamento espositivo dedicato alle attrezzature per l’allenamento, al group fitness e più in generale allo stile di vita improntato al benessere e alla salute. www.fibo-global.com

www.sana.it


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Cersaie

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Salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno tel. 0536.80.45.85 www.cersaie.com Bologna

luglio 2015 Aquafitness Days

tel. 049.96.00.938 www.euroaquatic.it Hidron - Campi Bisenzio (FI)

22-26 settembre

settembre IHRSA Fitness Brazil

Latin American Conference & Trade Show Tel. +1.617.951.00.55 www.ihrsa.org San Paolo (Brasile)

17-19 settembre

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Estero

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Sana

Idea World Fitness Convention

Salone del naturale, alimentazione, salute, ambiente tel. 051.282351 www.sana.it Bologna

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fiere in tasca

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tel. +1.858.535.89.79 www.ideafit.com Los Angeles (USA)

Leisure Industry Week tel. +44 (0) 20.79.55.39.69 www.liw.co.uk Birmingham (GB)

22-24 settembre

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a cura della redazione

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il medico che nel ‘700 prescriveva esercizio fisico

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ella seconda metà del XVIII secolo, lo scozzese William Cullen, medico, chimico e agricoltore, nonché eminente docente dell’Edinburgh Medica School,

era considerato uno dei massimi esperti di salute e benessere, un guru della medicina al quale tante persone, di tutto il mondo, si rivolgevano, scrivendogli per ottenere suggerimenti e rimedi per curarsi e dimagrire. Come altri medici della sua epoca, forniva la propria consulenza tramite posta a un prezzo medio di due ghinee, equivalenti a circa 250 sterline di oggi, riservando prezzi inferiori ai pazienti meno abbienti, ai rappresentanti del clero, a vedove e agli studenti. Cullen ha lasciato qualcosa come cinquemila lettere, oggi raccolte in una collezione conservata alla Sibbald Library di Edimburgo, che testimoniano le sue consulenze personalizzate fornite tramite corrispondenza. Una parte dell’archivio digitalizzato è già online e consente di farsi un’idea dei disturbi che ha curato a distanza nel periodo compreso tra il 1755 e il 1790. Tra le tante lettere, vi è quella di Jane Webster che si rivolge al Dottor Cullen per trovare un rimedio efficace al suo importante sovrappeso e alla sua tosse persistente. La risposta

di Cullan, considerando l’epoca, è davvero sorprendente: raccomanda innanzitutto di dimagrire in modo importante svolgendo una massiccia dose di esercizio fisico. Entrando nello specifico, prescrive lunghe passeggiate anche in inverno, bagni freddi in tutte le stagioni e la riduzione degli alimenti di origine animale, raccomandandone l’assunzione una sola volta al giorno e in modiche quantità, tenendo sotto controllo l’appetito con spuntini leggeri, in special modo a base di verdure. Oltre a indicare il peso ideale da raggiungere e mantenere, avverte la sua paziente circa il pericolo dell’effetto yo-yo, ossia l’alternanza tra perdita e guadagno di peso. Il dottor Cullen era un medico moderno, un vero innovatore per la sua epoca, un professionista conscio di quanto lo stile di vita, ossia l’alimentazione, l’esercizio fisico e lo stress, influenzi in modo determinante la salute e il benessere. http://cullenproject.ac.uk


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che potrebbe cambiare radicalmente il modo di fare impresa nel settore grazie a una legge che introdurrebbe, accanto alla AS e alla SSD, un terzo tipo di “status giuridico” societario: la società sportiva dilettantistica ordinaria. Una nuova soluzione che consentirebbe al settore di uscire dall’incertezza ancora esistente sul piano legislativo nella definizione della linea di demarcazione tra “profit” e “no profit”. Come ricordato nello scorso numero, questo disegno di legge prefigura, a fronte della divisione degli utili, una tassazione sul 50% dell’imponibile, un’aliquota iva sulle entrate relative alle quote pagate dai frequentatori dei centri fitness/ sportivi per attività istituzionali pari al 10% e una contribuzione previdenziale per i collaboratori sempre del 10%. Duregon ha inizialmente fatto il punto sui progressi compiuti dal disegno di legge nell’iter parlamentare e sulle criticità emerse nel corso dei contatti avuti con le componenti governative impegnate nella Riforma dello Sport Dilettantistico, chiarendo che il primo nodo è rappresentato dal lavoro. Il progetto, per la prima volta, propone contributi al 10 % per i contratti di compenso sportivo e amministrativo, sottolineando la necessità di dare un futuro ai collaboratori, ritenendo che sia ciò che è possibile fare,

pur con grande sacrificio gestionale, in questo momento. Ha quindi ricordato che un altro punto delicato è rappresentato dal timore da parte del Governo che la legge possa indurre molte società sportive attualmente commerciali a inquadrarsi in questo nuovo settore facendo perdere allo Stato l’attuale introito fiscale. Ha inoltre sottolineato che i membri del governo coinvolti non sembrano al momento voler considerare l’effetto positivo, ben più rilevante per le casse dello Stato, che sarebbe prodotto dalla (molto più probabile) trasformazione di un’importante quota delle attuali Società Sportive Dilettantistiche nelle future Società Sportive Dilettantistiche Ordinarie che genererebbero un introito stimato pari a circa un miliardo e mezzo di euro a fronte di qualche milione di euro che lo Stato perderebbe a causa dell’ipotizzato passaggio delle Società Commerciali in questo nuovo inquadramento. Con la nuova legge si avrebbero tre possibilità per la gestione dei centri sportivi: Società Sportive Dilettantistiche e Associazioni Sportive Dilettantistiche nel sistema CONI: per i centri sportivi che intendono dedicarsi alle finalità dilettantistiche (con maggiori oneri e impegni) senza divisioni di utili e con tutte le attuali agevolazioni; Società Sportive Dilettantistiche Ordinarie (con gli stessi maggiori oneri e impegni delle precedenti) nel sistema CONI, con divisione di utili e con agevolazioni notevolmente ridotte; Società Commerciali (attualmente meno dell’uno per cento dei centri sportivi) che non vogliono avere l’onere vincolante (scuole di sport, gare e trasferte, agonismo, impianti con parametri CONI, assoggettamento ai regolamenti Federali...) di essere Società Dilettantistiche CONI. La versione integrale del resoconto del Convegno Nazionale ANIF è pubblicata nel sito www. fitnesstrend.com

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irca 150 proprietari e gestori di fitness club e centri sportivi hanno partecipato al Convegno Nazionale di ANIF-Eurowellness svoltosi lo scorso 29 maggio nell’ambito dell’edizione 2015 di RiminiWellness. L’evento, intitolato Una Riforma per lo Sport Dilettantistico, è stato animato dagli interventi di ospiti di spicco come Luca Businaro, presidente di Confindustria Federvarie, Assosport e FESI (Federation of the European Sporting Goods Industry), Nathalie Smeeman, direttore esecutivo Europe Active, e Nerio Alessandri, fondatore e presidente di Technogym. Al centro dell’attenzione la Riforma per lo sport dilettantistico sulla quale il Presidente ANIF Giampaolo Duregon (nella foto in basso) sta lavorando con impegno da più di un anno per configurare una normativa che da un lato sciolga i nodi ancora irrisolti sul piano interpretativo di alcune norme emanate dalla Legge 289 (art. 90) del 2002, e dall’altro ridisegni un quadro legislativo aderente alle profonde modificazioni strutturali che nell’ultimo decennio hanno interessato il mondo delle imprese sportive e la domanda di sport. Duregon ha ribadito il suo impegno per continuare a giocare un ruolo determinante in questo processo legislativo

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legge sport dilettantistico: passi avanti

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all’expo per innovare il fitness

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austo Di Giulio, titolare del fitness club Medical Sport di Tortoreto, in provincia di Teramo, ha recentemente portato all’Expo 2015 di Milano un importante evento fitness: il meeting REX Roundtables. Lo ha fatto come responsabile europeo della scuola statunitense di marketing strategico e operativo composta da community che operano in diversi settori, compreso quello del fitness, al fine di far crescere gli imprenditori e le loro attività. Questo inedito meeting REX si è svolto dal 13 al 16 mag-

les mills training days

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es Mills, il marchio neozelandese noto in tutto il mondo per le sue attività di gruppo svolte in oltre 17.000 fitness club in 80 Paesi, oltre al divertimento fa

gio scorsi nella parte centrale dell’Expo, presso l’arena Technogym, con la partecipazione di Don Allen, uno dei maggiori esperti di fitness e innovazione a livello internazionale. Un gruppo ristretto di titolari di alcuni prestigiosi fitness club italiani si sono riuniti nel corso delle tre giornate per individuare nuove, e al tempo stesso innovative, espressioni del fitness in grado di coinvolgere e aiutare le persone a sconfiggere la sedentarietà e i danni alla salute che da essa derivano. La sedentarietà, come noto, è la quarta causa di

morte nei paesi industrializzati e basterebbe davvero poco per dimezzarne gli effetti letali: semplicemente mantenersi costantemente in forma. «Il meeting – ha commentato Fausto Di Giulio – è stato un laboratorio d’innovazione e sviluppo nel campo del fitness e del wellness che ha potuto contare sull’apporto di esperti di altri settori che, portando idee e condividendo le loro esperienze, hanno dato un importante contributo all’individuazione di soluzioni non convenzionali, se non addirittura rivoluzionarie». Tra loro figurano Chiara Marzaduro di Alce Nero, azienda produttrice di prodotti biologici e biodinamici, e Aldo Lorenzi, titolare della nota Coltelleria Lorenzi di via Montenapoleone di Milano. Al termine di questa tappa davvero speciale del REX Roundtables italiano, il gruppo ha trasformato le idee prodotte in un vero e proprio metodo di allenamento che è stato testato, in esclusiva, presso un fitness club davvero cool come Audace Palestre di Milano (nella foto).

dell’aggiornamento costante uno dei suoi maggiori punti di forza. Ogni trimestre organizza infatti i Les Mills Training Days, giornate formative dedicate all’aggiornamento degli inse-

gnanti e a lezioni-prova riservate ai clienti del club. L’obiettivo è duplice: mantenere lo staff tecnico sempre al passo con l’evoluzione del fitness di gruppo firmato Les Mills e alimentare la passione e il coinvolgimento dei consumatori di fitness. Per l’azienda neozelandese è fondamentale che gli istruttori certificati siano in grado di trasferire alla classe la loro abilità tecnica e tutta l’energia positiva che scaturisce da allenamenti ad alto tasso di efficacia, coinvolgimento, entusiasmo e divertimento. www.lesmills.it


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ifeFitness Italia ha recentemente siglato un importante accordo con FIDAL (Federazione Italiana Atletica Leggera) tramite il quale intende anche rafforzare la percezione di autenticità del suo brand sul mercato italiano, sostenendo l’innovativo progetto attuato dalla FIDAL denominato Runcard il cui fine è riunire tutte le persone che corrono e condividono l’atti-

in coppia è più facile adottare uno stile di vita salutare

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o University College di Londra ha recentemente reso noti i risultati di uno studio, durato quattro anni, che ha osservato un campione composto da 3.700 coppie, sposate o conviventi da tempo, di età superiore a 50

vità motoria come passione e vero e proprio stile di vita. Runcard intende essere una piattaforma tramite la quale fornire risposte, informazioni e servizi a tutti coloro che decidono di “mettersi in moto” svolgendo attività fisica ed esercizio fisico per migliorare il proprio stile di vita, così come a chi si riconosce nei valori della corsa quali spirito di gruppo, solidarietà, tolleranza

e correttezza, con il desiderio di crescere sul piano personale e delle relazioni sociali. Il progetto intende inoltre evidenziare i grandi benefici anche psicologici della corsa e al tempo stesso rendere consapevoli milioni di persone che corrono senza sapere di fare atletica. Presto alcuni centri sportivi italiani, allestiti con attrezzature Life Fitness, avranno l’opportunità di presentare il progetto RunCard ai propri utenti, proponendo eventi creati ad hoc dal team Runcard. Le persone che aderiranno agli eventi disporranno così di un “passaporto” che assicura condizioni di favore per accedere a servizi legati al mondo del running, avere consigli da professionisti certificati dalla Federazione circa alimentazione, allenamento e traumatologia, nonché sconti su acquisti di prodotti e servizi.

anni, il cui stile vita era poco salutare, ossia caratterizzato, a seconda dei casi e in misure e combinazioni diverse, da tabagismo, eccessi alimentari e sedentarietà. I ricercatori hanno riscontrando che molte di queste persone, nel corso del periodo osservato, hanno preso decisioni drastiche inerenti lo stile di vita, smettendo di fumare, incominciando a svolgere attività fisica ed esercizio fisico e mangiando in modo più sano. Lo studio ha dimostrato che il sostegno del partner ha un ruolo importante nel cambiamento comportamentale, che condividere una direzione comune rende più facile liberarsi dei vizi e assumere abitudini più salutari. È ad esempio emerso che un fumatore ha il doppio delle possibilità di suc-

cesso nel tentativo di abbandonare la sigaretta se il partner non fuma, possibilità che addirittura decuplicano se il partner è un fumatore che riesce a smettere di fumare. Le dinamiche psicologiche che caratterizzano la coppia hanno dunque un importante risvolto strategico nell’ambito del marketing e della comunicazione che anche fitness club e centri sportivi dovrebbero tenere in debita considerazione.

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life fitness e fidal promuovono il moto


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fitness per tutti nei parchi

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a sesta edizione di Parchi in Movimento, progetto promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con il Dipartimento di Sanità Pubblica della AUSL, ha preso il via lo scorso 11 maggio e si concluderà il 4 ottobre. Sco-

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per professione, per passione

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a formazione gioca un ruolo chiave per una disciplina come lo Spinning®. E proprio per questa ragione, Fispin academy A.s.d., in sinergia con Mad Dogg Athletics e in accordo con i Master Instructor, ha creato l’Italian Spinning® Team, composto da membri formati, competenti, motivati e uniti, presenti in modo capillare su tutto il territorio nazionale per fornire costantemente a fitness club e istruttori (certificati e che intendono

po dell’iniziativa è promuovere uno stile di vita più sano e combattere la diffusa sedentarietà attraverso l’offerta gratuita di attività motorie adatte a tutte le età, all’interno di 15 parchi e giardini della città. Le attività già protagoniste

delle passate edizioni – tra le quali Thai -Chi, ginnastica dolce, Nordic Walking e yoga – saranno affiancate da nuove discipline come il fitness dolce, la camminata ludico-motoria e lo Slack line, che consiste nel camminare in equilibrio su una corda tesa. Partecipare è molto semplice: basta presentarsi all’orario stabilito e iscriversi all’associazione che organizza l’attività, pagando esclusivamente l’iscrizione e la polizza assicurativa per un totale che non supera i dieci euro. Non è necessario il certificato medico.

certificarsi) momenti formativi ad alto tasso di professionalità e coinvolgimento. E tutto questo mettendo in primo piano le relazioni personali, ossia quel fattore umano che da sempre contraddistingue il mondo dello Spinning, costituendone uno dei maggiori punti di forza. Al termine del secondo Tirrenia Camp, evento dedicato alla formazione tecnica e teorica aperto a tutti gli istruttori che si terrà dal 9 al 12 luglio prossimi, verranno selezionati i nuovi componenti dell’Italian Spinning® Team per il 2016. L’occasione perfetta per intraprendere un nuovo percorso professionale, ideale per Spinner, istruttori di fitness e titolari di club intraprendenti che intendono far diventare questa intramontabile attività di gruppo una parte integrante della propria vita. La formazione del programma Spinning® è promossa e divulgata in Italia da Fispin academy A.s.d., unica ed esclusiva licenziataria su tutto il territorio

italiano di Mad Dogg Athletics Inc. per l’utilizzo dei marchi Spinning® e del programma Spinning®. Questa Federazione ha scelto, e promuove, una condotta in linea con quelli che sono i valori di questa intramontabile disciplina, ossia la correttezza, la trasparenza e l’onestà verso sé stessi e soprattutto verso tutte quelle persone che ogni giorno scelgono questa disciplina, nonché nei confronti della community che ne condivide principi e spirito di aggregazione.

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attività fisica e fitness per promuovere e tutelare la salute

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ttività motoria, wellness e fitness: nuove sfide per la prevenzione e promozione della salute. È il titolo del corso che si è svolto nella storica cittadina di Erice, in provincia di Trapani, dal 20 al 24 aprile scorsi, all’interno del Centro Ettore Majorana. Il corso, diretto da Vincenzo Romano Spica e Pierluigi Macini, si è rivolto a un pubblico molto ampio di professionisti: operatori di sanità pubblica, laureati e laureandi magistrali in Scienze Motorie, medici (dello sport, fisiatri, di base ecc.),

2 minuti di esercizio fisico ogni ora riducono il tasso di mortalità

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n recente studio condotto negli Stati Uniti presso l’Università dello Utah evidenzia che per ogni ora di inattività (ad esempio al lavoro davanti al computer o comodamente sdraiati sul divano guardando la tv) appena due minuti di movimento blando possono ridurre del 33-40% il rischio di affrontare gravi problemi di salute. Dopo aver analizzato i ca-

fisioterapisti e personale sanitario, nonché gestori d’impianti sportivi, dipendenti CONI, operatori nell’ambito dello sport, del fitness e delle attività motorie preventive e adattate, del wellness e di impianti termali. Partendo dal presupposto che l’integrazione del movimento all’interno di più ampi progetti di promozione della salute appare la strategia fondamentale per diffondere stili di vita corretti, prevenire malattie multifattoriali e migliorare la qualità della vita in situazioni croniche di disabilità, il corso ha affrontato il tema della realizzazione di interventi di prevenzione sul territorio che integrino programmi di attività fisica ed educazione alla salute. L’obiettivo formativo è lo sviluppo di competenze per programmare e realizzare azioni sul territorio a diversi livelli, sia di coordinamento sia di interazione tra le

varie componenti coinvolte, in un contesto prettamente multidisciplinare. Il tema, dunque, non è esclusivamente igienistico-epidemiologico o medicobiologico, bensì investe gli ambiti delle scienze motorie, della riabilitazione e più in generale della politica e della medicina sociale, come del resto emerge dai diversi progetti d’impianti sportivi, centri wellness e termali che già adattano il movimento a obiettivi di salute a medio e lungo termine. Il corso è stato organizzato dal gruppo di lavoro nazionale Scienze Motorie per la Salute della Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, con il patrocinio di FNOMCeO, Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, di SISMES, Società Italiana Scienze Motorie e Sportive, e altri Enti.

si clinici riguardanti più di 3mila pazienti contenuti nel database del National Health and Nutrition Survey, i ricercatori hanno rilevato che camminare a passo normale, per 120 secondi dopo ogni ora di inattività, è un vero toccasana, in special modo per chi soffre della malattia renale cronica (MRC), condizione patologica che provoca la progressiva perdita delle fun-

zioni renali. «È molto intrigante scoprire che un’attività motoria molto soft è in grado di abbassare il tasso di mortalità» ha detto Srinivasan Beddhu, coordinatore dello studio i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Clinical Journal of the American Society of Nephrology. «Sulla base di questi risultati – ha aggiunto il dottor Beddhu – raccomandiamo di combinare 2 minuti di camminata alle consuete attività che svolgiamo durante il corso della giornata. In teoria, bisognerebbe adottare una routine consistente in almeno due ore e mezzo di esercizi a intensità moderata alla settimana».


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area manageriale Corsi Fit One Promotion Proseguono le attività formative con corsi di formazione, master di specializzazione e stage d’aggiornamento nell’area gestionale. Tra i corsi offerti: Corso di formazione per consulenti di vendita; Master di gestione tecnica degli impianti natatori; Stage sul responsabile tecnico di un fitness club. Docente: prof. A. Moretto Sedi: Milano

Corsi Wellink La società Wellink propone un ampio calendario di corsi online di formazione professionale. Tra i corsi offerti: Sito visibile e sito invisibile: come usare uno spazio web per finalità commerciali con

sezioni dedicate (giovedì 25 giugno, ore 12); Come gestire la lamentela in reception (giovedì 9 luglio, ore 12); Listino: la vendita del mensile o dell’annuale? (giovedì 23 luglio, ore 12).

Corsi Green Academy Green Academy ha come obiettivo fornire un servizio di formazione specifico per gli addetti del mondo fitness ed estetica. Tra i corsi offerti, a settembre: La Campagna Marketing Vincente (12 settembre, Tirrenia e Pescara); Servizio Eccellente (19 settembre Ceccano e Vicenza); Marketing System & Referral Strategy (19 settembre, Alghero); Strategie di Marketing SlimBelly & SlimLegs (27 settembre, Putignano) Sedi: Tutta Italia

Corsi PNL Il Licensed PNL Practitioner è il primo livello di certificazione internazionale in PNL, obiet-

tivo del corso è favorire nei partecipanti la consapevolezza delle proprie competenze comunicative e l’acquisizione di strumenti e tecniche facilmente utilizzabili, per migliorare la propria vita e realizzare ciò che si desidera. I corsi sono organizzati dalla Scuola di Formazione “Coaching PNL & Training” di Savino Tupputi e Marco Martone. Tra i corsi offerti: PNL Master Practitioner (II livello di specializzazione internazionale in Programmazione Neuro-Linguistica, Society of NLP di Richard Bandler, Napoli - 26-27-28 giugno e 3-4-5 luglio); PNL Ptractitioner (I livello di specializzazione internazionale in Programmazione NeuroLinguistica, Society of NLP di Richard Bandler, Perugia – 10,11,12 e 16,17,18,19 luglio); Sede: Hotel del Corso, Napoli – Perugia Docenti: Marco Martone e Savino Tupputi

Corsi Wellness Institute Il Wellness Institute propone seminari specifici per acquisire, completare e/o aggiornare le proprie conoscenze su specifici argomenti in ambito manageriale e gestionale. Tra i corsi offerti: Acquisire e Fidelizzare Nuovi Clienti; Le capacità organizzative e commerciali del Personal Trainer; Per una migliore relazione con il cliente; Comunicazione Professionale; La relazione con i collaboratori; Digital Coaching: allenare e motivare le persone a distanza; Gestire l’impresa Wellness; La gestione economica e finanziaria dell’impresa wellness; Gestire un team di successo; Resilienza: gestione dello stress e della fatica mentale. Sede: Technogym Village (Cesena) Docenti: vari

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In queste pagine, una panoramica sui corsi di formazione e di aggiornamento in programma per i prossimi mesi. Distinti nelle due aree gestionale e tecnica, questi corsi si rivolgono a manager, preparatori, istruttori e, in generale, a tutti gli operatori del settore fitness, sport e benessere. Per conoscere con esattezza date e sedi, e avere l’elenco completo dei corsi offerti, contattare gli enti organizzatori agli indirizzi indicati.

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area tecnica ELAV ELAV, società di Ricerca e Sviluppo, nonché di Alta Formazione e Consulenza, spazia dall’alta ricerca scientifica allo sviluppo di soluzioni metodologiche e tecnologiche all’avanguardia per supportare il futuro delle Scienze Motorie. Tra i corsi offerti: SPORT Valutazione e Allenamento Metabolico Avanzato per lo Sport (26-28 giugno, Città di Castello); GROUP ACTIVITY - TRX Group Suspension Training Course - GSTC (27 giugno, Napoli); ELAV Global Meeting 2015 (4-5 luglio, Città di Castello); SPORT - Flessibilità e Mobilità per lo Sport (10 luglio, Città di Castello); SPORT - Metabolic Crossing Functional Training (11 luglio, Città di Castello); SPORT - Prevenzione degli Infortuni nello Sport (12 luglio, Città di Castello); SPORT - Periodizzazione Avanzata dell’Allenamento per lo Sport (4-6 settembre, Città di Castello). Sede: Tutta Italia Docenti: vari

CovaTech Pilates School Prima scuola di formazione per Pilates Teacher in Italia offre corsi per insegnanti di Pilates di ogni livello. Tra i corsi offerti: 112° Corso Introduttivo (CovaTech Pilates Studiodi Milano, 20 giugno); 71° Corso TP - Full Immersion (CovaTech Pilates Studio di Milano, 2031 luglio – corso sold out - seconda tranche a settembre); Workshop aperti a tutti: 27 Giugno, ore 10-14, Genova (info e iscrizioni:

373.85.66.059 Rossana - rossana@core-pilates.it; 392.01.52.471 Alessia - info@studiobalancecontrol.it) Sede: Milano, Genova Docenti: Annamaria Cova

Corsi CSI-ANIF Corso di Base di I livello per Istruttori Fitness CSI – ANIF I corsi di base sono programmati dalla Commissione Nazione Fitness ANIF-CSI e realizzati da un Direttore/Responsabile nominato dalla Commissione che supporta inoltre i Comitati organizzatori e integra i corsi con proposte e iniziative ad hoc. Sono ammessi ai corsi di formazione di base per il conseguimento della qualifica di 1° livello maggiorenni in possesso di tessera associativa CSI. Tra i corsi offerti: corso di base (1° livello) per istruttori di medical fitness in acqua ANIF-CSI (10, 11, 12 luglio, Reggio Emilia c/o Centro Eden Benessere); corso di base (1° livello) per istruttori fitness CSI-ANIF (3, 4, 5 luglio, Barberino Val D’elsa c/o Palestra Equinox). Sede: Reggio Emilia, Barberino Val d’Elsa (FI) Docenti: Stefano Fontanesi, Gianluca Chiti

DANSYNG DANSYNG® è un nuovo modo di allenarsi che unisce canto e ballo, per un’esperienza corale e socializzante paragonabile a un concerto pop. Lo Start-up insegna i fondamenti e la formula per tenere lezioni DANSYNG® nelle palestre, nelle piazze, nelle scuole di danza, nelle discoteche, alle feste. Sede: Tutta Italia Docenti: Paolo Evangelista e Giulio Evangelista

Corsi EAA per istruttori di attività in acqua

Corsi tecnici Fispin Academy asd

La European Aquatic Association propone numerosi corsi di formazione (di uno, due o tre giorni), stage e master per istruttori e operatori dei centri acquatici. Tra i corsi proposti: Aquafitness Days 2015 (2-5 luglio, Campi Bisenzio c/o Centro HIDRON) nel corso dei quali di terranno numerosi workshop in acqua e alcuni seminarti dedicati a tematiche gestionali Docenti: vari

Corsi FIAF-SIAF per istruttori di aerobica, fitness, acquafitness e personal trainer La FIAF-SIAF è l’unica scuola italiana a possedere l’accreditamento europeo per la formazione degli istruttori di fitness anche in formato e-learning. L’accreditamento consente di certificare le competenze professionali degli istruttori in base allo Standard Europeo EHFA EQF-Fitness. Le certificazioni rilasciate permettono l’iscrizione all’EREP - Registro Europeo dei Professionisti del Fitness. I corsi offerti, anche in modalità FAD: Moduli professionalizzanti: Allenamenti di Gruppo con la Musica; Allenamenti di Condizionamento Muscolare di Gruppo; Istruttore di Fitness (cardio e isotonico); Allenamenti di AcquaFitbess; Personal Training; Rianimazione Cardio-Polmonare BLS/D. Modili di Specializzazione: Fitness Pilates Matwork, Allenamenti di acqua alta, Lavori di equilibrio, Lavoro posturale. Sede: tutta Italia

Tra i corsi offerti: Telemetria, 27 giugno, Toscana; SIT-Spinning® Instructor Training - 27-28 giugno, Sicilia; Introduzione, 4 Luglio, Campania; Spinning® Camp 2015, 9-12 luglio, Tirrenia (Pisa). Sedi: tutta Italia Docenti: vari

Corsi Fit One Promotion Proseguono le sessioni di attività formative con corsi di formazione, master di specializzazione e stage d’aggiornamento nelle cinque aree tematiche previste: fitness & body building, aerobica & indoor cycling, Pilates mat work, attività acquatiche, riabilitazione sportiva & massaggio. Tra i corsi offerti: Corso di formazione per istruttori di fitness e body building; Corso di formazione per personal trainer; Corso di formazione per istruttori di aerobica e tonificazione; Corso di formazione per istruttori di indoor cycling. Docenti: D. Etro, M. Piras, S. Artuso, R. Calcagno. Sedi: Milano


Tra i corsi offerti: CXWORK; BODYATTAC; AQUAWORK; BODYVIVE; AQUADYNAMIC; BODYCOMPAT; BODYPUMP; GRIT; BODYBALANCE. Sede: tutta Italia Docenti: vari

Corsi Medical Fitness e SlowFIT per istruttori FIT Federation organizza corsi di formazione per imparare a utilizzare e applicare il rivoluzionario metodo SlowFIT nei corsi, nella fisioterapia, nel Personal Training, nella ginnastica preventiva, personalizzata di gruppo. Il percorso di certificazione permette di entrare subito in contatto e collaborare con medici e farmacie. Tra i corsi offerti: Corso Base SlowFIT Medical Fitness & Postural (piani di esercizio personalizzati di medical fitness per personal trainer e/o fisioterapisti), 12,13 settembre; SlowFIT GroupX Education (Master Class: Pilates, Yoga, Pump, Stretching, Functional Training, Cross Fitness, Circuit Training), 19,20 settembre.

Sedi: Milano, Roma Docenti: vari

Sedi: Acireale (CT), Biella, Roma Docenti: vari

Corsi Pilates Network per istruttori La scuola Pilates Network fornisce una formazione completa. ll diploma (matwork e studio) comprende circa 450 ore di studio e soddisfa le linee guida della PMA (Pilates Method Alliance). La scuola è accreditata dal CYQ, Londra. Jolita Trahan, la direttrice tecnica, è certificata “Second Generation Master Trainer”.

Tra i corsi offerti: IMP – Corso Intensivo Matwork Plus, livello 1, 40 ore (26, 27, 28 giugno e 4,5,11,12 luglio, Milano); IR – Corso Intensivo Reformer, LIVELLO 1, 50 ore (26, 27, 28 giugno e 3, 4, 5, 10, 11, 12 luglio, Mila-

• Dansyng www.dansyng.com • EAA, European Aquatic Association tel. 049.96.00.938, www.euroaquatic.it

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• Elav www.elav.eu • Federazione Italiana Aerobica e Fitness - Scuola Italiana Aerobica e Fitness (FIAF-SIAF) tel. 06.37.35.23.28 www.fiaf.it • ANIF-Eurowellness tel. 06.61.53.29.94 www.eurowellness.it • CSI (Centro Sportivo Italiano) tel. 06.68.40.45.50 www.formazionecsi.it • Fispin Academy asd tel. 050.31.46.414 www.fispinacademy.it, info@fispinacademy.it • Fit One Promotion tel. 02.34.93.43.35 www.fitpromos.it • Green Academy tel. 0586.800.480 • Les Mills Academy www.lesmills.it • Marco Martone www.marcomartonecoach.com • Pilates Italia di Claudia Fink tel. 02.89.45.13.69, www.pilatesitalia.it

Corsi Striding®

• Pilates Network tel. 347.72.23.471 • Slow Fit tel. 0861.78.92.39, www.slowfit.com

Sedi: Tortoreto Lido (TE) Docenti: Fausto Di Giulio

Corsi Pilates Italia per istruttori

contatti

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nata: 4 luglio, Roma, c/o Village Fitness Club; 5 Luglio, Biella (Chiavazza) c/o Polisportiva Pietro Micca; 5 luglio, Acireale c/o New Fit Palestra. Striding® Certificazione - seconda/terza giornata: 12,13 settembre, Roma c/o Flaminio Sporting Club; 12, 13 settembre, Biella (Chiavazza) c/o Polisportiva Pietro Micca; 12, 13 settembre, Acireale c/o New Fit Palestra. Striding® Soew: Heart Rate, 20 giugno, Roma c/o Village Fitness Club; Striding® Video e Music l’MIX: 12 luglio, Roma c/o Village Fitness Club.

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L’Academy forma sui metodi Les Mills il maggior numero possibile di persone motivate, rilasciando a tutti gli istruttori partecipanti una certificazione internazionale.

no); ACCB - Corso Avanzato Cadillac, Chair & Barrels, livello 2, 12 ore (27,28 luglio, Milano); ICAD - Corso Intensivo Cadillac, livello 1, 25 ore (29, 30, 31 luglio, Milano); IR - Corso Intensivo Reformer, livello 1, 50 ore (19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26 luglio, Roma); IMP - Corso Intensivo Matwork Plus, livello 1, 40 ore (26, 27, 28, 29, 30, 31 luglio e 1 agosto, Milano); IR - Corso Intensivo Reformer, livello 1, 50 ore (25, 26, 27, 28, 29, 30, 31 luglio e 1, 2 agosto, Milano); Halo™ foundation to integrated Bodyweight Training, Halo™ Level 1: Introduction to Intermittent Interval Training (workshop con Jennifer Dahl, 17 luglio, Milano); Stability Chair™ Flow, Athletic Conditioning on Chair™ level 2, Reformer™ with Padded Platform Extender and Maple Pole, Athletic Conditioning Arc Barrel™ (workshop con Jennifer Dahl, 18 luglio, Milano); Body weight Training, Matwork Flow, Flexion Free, Athletic Conditioning Matwork (workshop con Jennifer Dahl, 19 luglio, Milano)

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Les Mills Academy

L’Accademia Striding mette a disposizione degli allievi insegnanti altamente professionali, certificati e costantemente aggiornati. L’Accademia intende garantire opportunità di carriera attraverso adeguati percorsi di crescita e sviluppo professionale. Tra i corsi offerti: Striding® Certificazione - prima gior-

• Striding Italia tel. 06.43.68.01.59, cell. 340 71 20 023 segreterianazionale@stridingsystem. com info@stridingsystem.com www.stridingsystem.com Si invitano tutti gli enti di formazione interessati a segnalarci le loro iniziative, inviando il proprio calendario all’indirizzo di posta elettronica clapiana@ilcampo.it.

• Studio Pilates tel. 02.78.26.939, www.pilates.it • Wellfit Solution www.wellfitsolutions.it • Wellink www.wellink.it • Wellness Institute tel. 800.777.666


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DISPOSIZIONI GENERALI IN MATERIA DI ATTIVITÀ MOTORIA E SPORTIVA Testo unificato, risultante dall’abbinamento dei seguenti progetti di legge:

• disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale n. 457 “DISPOSIZIONI GENERALI IN MATERIA DI SPORT”; • proposta di legge d’iniziativa dei Consiglieri Sinigaglia, Tiozzo, Azzalin, Berlato Sella, Bonfante, Bortoli, Fasoli, Fracasso, Marchese, Niero, Pigozzo, Reolon e Ruzzante n. 408 “INTERVENTI PER LA PROMOZIONE E DIFFUSIONE DELLO SPORT E DELL’ATTIVITÀ MOTORIA NEL VENETO” Votato articolo per articolo dalla sesta commissione consiliare nella seduta del 30 gennaio 2015

TITOLO I - Principi generali CAPO I - Ambito di applicazione Art. 1 – Finalità 1. La Regione del Veneto riconosce il valore sociale, formativo ed educativo dell’attività motoria e sportiva, strumento di realizzazione del diritto alla salute e al benessere psicofisico, di crescita civile e culturale del singolo e della comunità, di miglioramento delle relazioni e dell’inclusione sociale, di promozione del rapporto armonico e rispettoso con l’ambiente. Art. 2 - Obiettivi 1. La Regione, conformemente alle finalità di cui all’articolo 1, in concorso con il Comitato olimpico nazionale Italiano (CONI) ed il Comitato italiano paralimpico (CIP), attraverso le rispettive articolazioni territoriali, nonché in concorso con gli enti pubblici territoriali, le istituzioni scolastiche e l’istituzione universitaria, persegue i seguenti obiettivi: a) approva la Carta etica dello sport veneto, di cui all’articolo 3; b) promuove lo sport di cittadinanza di cui all’articolo 5; c) programma la propria attività approvando gli strumenti di pianificazione pluriennali ed annuali di cui agli articoli 6 e 7; d) favorisce il coinvolgimento di soggetti di riferimento per il settore dell’attività motoria e sportiva, a supporto delle iniziative regionali di cui alla presente legge; e) monitora i soggetti, le attività e le infrastrutture che concorrono alla realizzazione delle finalità della presente legge, per conseguire, attraverso gli strumenti di pianificazione pluriennali ed annuali di cui agli articoli 6 e 7, un migliore utilizzo delle risorse; f) favorisce lo sviluppo e la qualificazione degli spazi e degli impianti sportivi; g) promuove azioni specifiche in favore dell’attività motoria di base, dello sport di eccellenza e delle discipline sportive tradizionali della cultura veneta; h) garantisce alle persone con disabilità l’accesso ai percorsi educativi, motori e sportivi, nelle scuole di ogni ordine e grado e in ogni altro luogo, iniziativa e manifestazione sportiva; i) promuove il controllo delle attività motorie e sportive per la sicurezza dei praticanti, nell’ambito delle strutture destinate alle attività sportive; l) favorisce lo svolgersi di iniziative in ambito locale, finalizzate alla tutela della salute e all’organizzazione di attività fisiche di base;

m) promuove la diffusione delle attività sportive in orario scolastico ed extrascolastico, valorizzando le strutture scolastiche e favorendo forme di collaborazione fra le scuole e le associazioni sportive; n) sostiene la lotta contro il doping e l’educazione alla corretta alimentazione nell’esercizio dello sport e dell’attività motoria. Art. 3 - La Carta etica dello sport veneto 1. La Carta etica dello sport veneto è il documento d’indirizzo che definisc i principi cui s’ispira l’attività motoria e sportiva nel Veneto, in qualsiasi sede e livello praticate, fra i quali: a) il rispetto dei praticanti e dei loro ritmi di sviluppo e maturazione; b) il rispetto degli altri, dello spirito di squadra e del senso di solidarietà; c) la lealtà e l’onestà, il rispetto delle regole e del giudice o arbitro sportivo; d) il rifiuto dell’utilizzo di mezzi illeciti o scorretti. 2. La Carta etica dello sport veneto valorizza il volontariato e l’associazionismo sportivo. 3. La Carta etica dello sport veneto è adottata dalla Giunta regionale, su proposta della Consulta regionale per lo sport di cui all’articolo 8 ed approvata dal Consiglio regionale. Art. 4 – Definizioni 1. Ai fini della presente legge si intende per: a) attività motoria e sportiva: qualsiasi forma di attività fisica, spontanea o organizzata, che abbia come obiettivo la formazione e l’educazione della persona, il raggiungimento di risultati agonistici, il miglioramento degli stili di vita, l’accrescimento del benessere psicofisico e lo sviluppo delle relazioni sociali; b) complesso sportivo: l’insieme di uno o più impianti sportivi contigui, aventi in comune elementi costitutivi, spazi di attività o servizio, di supporto alla pratica motoria e sportiva ed al pubblico; c) impianto sportivo: l’insieme di uno o più spazi di attività, dello stesso tipo o di tipo diverso, aventi in comune i relativi spazi di attività o servizio, di supporto alla pratica motoria e sportiva ed al pubblico; d) spazio di attività: spazio conformato in modo da consentire la pratica di una o più attività motorie e sportive; e) servizi di supporto alla pratica motoria e sportiva ed al pubblico: le parti funzionali della struttura, correlate al tipo ed al livello di pratica motoria e sportiva, necessarie a rendere l’impianto stesso idoneo all’uso cui è destinato; f) fruibilità da parte delle persone con disabilità: possibilità di utilizzo di tutte le unità funzionali dell’impianto da parte


Art. 5 - Sport di cittadinanza 1. La Regione, a tutela della salute psicofisica e del benessere dei cittadini, promuove e sostiene lo sport di cittadinanza, come attività sportiva, motoria e ricreativa che si svolge in spazi aperti, anche in assenza di specifici impianti dedicati e tecnicamente definiti, per conseguire in particolare i seguenti obiettivi: a) favorire stili di vita attivi per le persone di qualsiasi età ed abilità; b) promuovere la funzione educativa e sociale dello sport e del gioco; c) incentivare l’animazione e la vivibilità degli spazi urbani, dei parchi e degli spazi verdi. TITOLO II - Pianificazione e partecipazione CAPO I – Pianificazione Art. 6 - Piano pluriennale per lo sport 1. La Regione approva il Piano pluriennale per lo sport, di durata non inferiore a tre anni, che individua: a) lo scenario dell’attività sportiva nel contesto europeo e nazionale; b) lo scenario dell’attività sportiva nel Veneto, con particolare riferimento alla situazione degli impianti sportivi, delle società sportive, del numero dei tesserati ed alla diffusione della pratica sportiva fra la popolazione; c) lo stato di attuazione della pianificazione pregressa; d) le politiche regionali da mettere in atto, con riguardo alla diffusione della pratica sportiva; e) il fabbisogno finanziario, anche ai fini dell’iscrizione nel bilancio pluriennale della Regione, e la ripartizione delle risorse per ambiti di intervento. 2. La Giunta regionale, sentita la Consulta regionale per lo sport di cui all’articolo 8 ed in base ad una relazione di quest’ultima sullo stato d’attuazione della pianificazione pregressa e sulle politiche regionali in materia, sottopone all’approvazione del Consiglio regionale, con cadenza almeno triennale, il Piano pluriennale per lo sport. 3. La durata del Piano pluriennale per lo sport viene definita anteriormente alla sua approvazione e i suoi contenuti sono aggiornabili di anno in anno dalla Giunta regionale, sentita la competente commissione consiliare, in ragione delle sopravvenute esigenze, conservando efficacia e validità fino all’approvazione del successivo Piano pluriennale per lo sport. Art. 7 - Piano esecutivo annuale per lo sport 1. Al fine dare attuazione agli obiettivi fissati dal Piano pluriennale per lo sport di cui all’articolo 6, la Giunta regionale approva il Piano esecutivo annuale per lo sport che individua: a) le iniziative finalizzate all’attuazione delle politiche regio-

CAPO II - Consulta regionale per lo sport e Osservatorio regionale per lo sport Art. 8 - Consulta regionale per lo sport 1. È istituita la Consulta regionale per lo sport, di seguito Consulta, con funzioni di consulenza alla Regione in materia di: a) piano pluriennale per lo sport di cui all’articolo 6 e piano esecutivo annuale per lo sport di cui all’articolo 7; b) regolamenti esecutivi della presente legge; c) ogni altro argomento ritenuto di interesse in materia di sport. 2. La Consulta trasmette alla Giunta regionale la proposta di Carta etica dello sport veneto, ai sensi del comma 3 dell’articolo 3. La Consulta, nominata con decreto del Presidente della Giunta regionale, è presieduta dall’assessore regionale competente in materia di sport o da un suo delegato. Con le stesse modalità, e limitatamente ai componenti esterni alla Regione, è nominato un supplente per ciascuno dei componenti di cui alle lettere d), e), f), g), h), i), j), k), l) ed m) del comma 4. 4. Sono componenti della Consulta: a) il direttore della struttura regionale competente in materia di sport, o suo delegato, con funzioni di vice presidente; b) il direttore della struttura regionale competente in materia di sanità, o suo delegato; c) il direttore della struttura regionale competente in materia sociale, o suo delegato; d) tre rappresentanti dei comuni designati da ANCI Veneto; e) il Presidente del CONI del Veneto; f) due rappresentanti delle Federazioni sportive nazionali, designati dal CONI del Veneto; g) il Presidente del CIP del Veneto; h) due rappresentanti delle Discipline sportive associate, designati dal CONI del Veneto; i) due rappresentanti degli enti di promozione sportiva, designati dal CONI del Veneto; j) due tecnici esperti di impiantistica sportiva e di fruibilità degli impianti da parte delle persone con disabilità, designati, rispettivamente, uno dalla Regione del Veneto e uno dal CONI del Veneto; k) un rappresentante designato di comune accordo dalle Università degli studi del Veneto che abbiano istituito facoltà o attivato corsi di laurea in scienze motorie; l) il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale del Veneto; m) due componenti della commissione consiliare competente per materia, di cui uno nominato dalla minoranza. 5. La Consulta resta in carica per la durata della legislatura regionale. 6. La Giunta regionale, entro sessanta giorni dall’entrata in vi-

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nali per lo sport; b) le risorse da destinare al sostegno dello sport, attraverso la concessione di contributi regionali, con particolare riguardo: 1) agli ambiti generali di intervento di cui al Capo I del Titolo III, ivi compresi gli interventi e le iniziative di cui all’articolo 10, comma 1, lettera b), e i relativi criteri; 2) alle azioni specifiche di cui al Capo II del Titolo III. 2. A seguito dell’approvazione della legge di bilancio, la Giunta regionale, sentita la competente commissione consiliare, approva il Piano esecutivo annuale per lo sport, unitamente all’aggiornamento annuale del Piano pluriennale.

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delle persone con disabilità; g) impianti sportivi privi di rilevanza imprenditoriale: impianti sportivi che, per caratteristiche, dimensioni, ubicazione ed utilizzo, sono improduttivi di utili o i cui introiti sono insufficienti a coprire i costi di gestione; h) impianti sportivi di eccellenza: impianti sportivi destinati ad ospitare eventi ad alto livello agonistico di rilevanza internazionale; i) manifestazioni sportive di eccellenza: competizioni olimpiche e paralimpiche, nonché fasi finali di campionati europei o mondiali riconosciuti dal CONI o dal CIP.

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gore della presente legge, stabilisce le modalità di funzionamento della Consulta. 7. La partecipazione dei componenti di cui al comma 4 all’attività della Consulta è senza oneri a carico della Regione. 8. La Consulta si avvale dell’attività dell’Osservatorio regionale per lo sport di cui all’articolo 9. Art. 9 - Osservatorio regionale per lo sport 1. Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale istituisce l’Osservatorio regionale per lo sport, stabilendone le modalità di funzionamento, ai fini della raccolta, del trattamento e della divulgazione, nel quadro del Sistema statistico regionale, dei dati relativi a: a) impianti sportivi, indicando quelli dotati di fruibilità da parte delle persone con disabilità; b) attrezzature per le attività motorie, sportive e ricreative; c) società, associazioni ed organismi sportivi e tesserati; d) operatori economici di settore; e) praticanti le attività in ambito regionale; f) indici di sportività della popolazione veneta; g) percorsi attrezzati all’aperto; h) ogni altro studio ed indagine ritenuti di particolare interesse in materia di attività motoria e sportiva. 2. Le informazioni raccolte costituiscono patrimonio conoscitivo comune per la diffusione della conoscenza e della cultura in materia di attività motoria e sportiva, anche attraverso l’istituzione di un Portale regionale dello sport del Veneto, pubblicato in rete, e strumento per la programmazione degli interventi regionali. 3. I soggetti di cui all’articolo 2, comma 1 collaborano alle attività dell’Osservatorio regionale per lo sport. TITOLO III - Interventi a favore dello sport CAPO I - Ambiti generali di intervento Art. 10 - Sostegno finanziario della Regione 1. La Giunta regionale concede i contributi previsti dal presente Capo, secondo le seguenti modalità: a) a seguito di apposito bando che definisce: 1) soggetti ammessi; 2) modalità di presentazione delle istanze; 3) interventi o iniziative ammissibili; 4) criteri e modalità di ripartizione delle risorse regionali disponibili; 5) modalità di rendicontazione delle spese sostenute e di effettuazione dei controlli; 6) cause di decadenza dal diritto al contributo o di revoca; b) a mezzo di erogazione diretta, compatibilmente con le disponibilità finanziarie, per interventi urgenti o iniziative legate ad eventi non prevedibili alla data di scadenza della presentazione delle domande di ammissione al bando di cui alla lettera a). 2. Possono beneficiare dei contributi regionali previsti dal presente Capo esclusivamente i seguenti soggetti: a) enti pubblici territoriali, nonché le loro associazioni, unioni, consorzi, comunque denominati; b) CONI, CIP, Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate, enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI o dal CIP e loro rappresentanze territoriali; c) associazioni con personalità giuridica di diritto privato ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente

della Repubblica 10 febbraio 2000, n. 361 “Regolamento recante norme per la semplificazione dei procedimenti di riconoscimento di persone giuridiche private e di approvazione delle modifiche dell’atto costitutivo e dello statuto”, nonché associazioni prive di personalità giuridica disciplinate dall’articolo 36 e seguenti del Codice Civile, aventi sede nel Veneto, costituite da almeno un biennio e dai cui statuti o atti costitutivi si evinca la finalità sportiva; d) società sportive di capitali o cooperative di cui alla lettera c), comma 17, della legge 27 dicembre 2002, n. 289 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2003)”, costituite da almeno un biennio e aventi sede nel Veneto; e) comitati organizzatori di eventi sportivi costituiti ai sensi dell’articolo 39 e seguenti del Codice Civile promossi dal CONI o dal CIP; f) enti morali ed enti di culto, aventi sede nel Veneto, senza fini di lucro, che perseguano, anche indirettamente, finalità sportive, motorie e ricreative; g) università degli studi aventi sede nel Veneto; h) istituzioni scolastiche riconosciute dal Ministero competente in materia di istruzione, aventi sede principale o secondaria nel Veneto; i) affidatari della gestione di impianti sportivi di proprietà di enti pubblici territoriali ai sensi dell’articolo 90, comma 25, della legge 27 dicembre 2002, n. 289 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato -legge finanziaria 2003”e successive modificazioni; j) società a capitale pubblico interamente partecipate dall’ente territoriale proprietario dell’impianto, aziende speciali, anche consortili, o istituzioni opportunamente costituite dall’ente locale, purché non esercitino attività di carattere lucrativo; k) istituti pubblici di assistenza e beneficienza (IPAB) e fondazioni che erogano esclusivamente servizi di carattere socio-assistenziale, aventi sede nel Veneto. Art. 11 - Contributi a favore dell’impiantistica sportiva 1. Possono essere ammessi a finanziamento regionale interventi di realizzazione o ristrutturazione di: a) complessi sportivi , anche ai fini della totale fruibilità da parte delle persone con disabilità, realizzati dai soggetti di cui all’articolo 10, comma 2, lettere a), b), c), d), f), g), h), j) e k), nonché dai soggetti di cui al medesimo articolo 10, comma 2, lettera i) limitatamente agli interventi di miglioria, anche strutturali, di cui all’articolo 26, comma 3, lettera f); b) aree e percorsi attrezzati destinati all’attività sportiva, ivi compresa l’attività di cui all’articolo 5, realizzati dai soggetti di cui all’articolo 10, comma 2, lettera a). 2. Ai fini dell’ammissibilità a contributo: a) i soggetti di cui all’articolo 10, comma 2, lettere a), b), c), d), f) g), h), j) e k) forniscono la documentazione atta a dimostrare la proprietà dei beni immobili oggetto di intervento, ovvero della titolarità sullo stesso di un diritto reale o di godimento per un periodo non inferiore a venti anni, decorrenti dalla data di presentazione dell’istanza di concessione del contributo; b) i soggetti di cui all’articolo 10, comma 2, lettera i), forniscono la documentazione atta a dimostrare l’avvenuto affidamento, da parte dell’ente pubblico territoriale proprietario dei beni immobili oggetto di intervento, della gestione dell’impianto, con le modalità di cui al Titolo V, nonché i


Art. 12 - Contributi a favore della pratica sportiva 1. Possono essere ammesse a finanziamento regionale le seguenti iniziative: a) corsi di avviamento all’attività motoria e sportiva finalizzati alla socializzazione e alla promozione del benessere psicofisico, realizzati dai soggetti di cui all’articolo 10, comma 2, lettere a), b), c) e d); b) progetti e corsi volti a favorire l’attività motoria degli anziani realizzati dai soggetti di cui all’articolo 10, comma 2, lettere a), b), c) e d); c) attività di cui all’articolo 5 realizzate dai soggetti di cui all’articolo 10, comma 2, lettere a), b), c), d), k); d) manifestazioni sportive di natura promozionale, agonistica e spettacolare, realizzate dai soggetti di cui all’articolo 10, comma 2, lettere a), b), c), d) ed e); e) corsi di formazione, qualificazione ed aggiornamento tecnico degli operatori sportivi, realizzati dai soggetti di cui all’articolo 10, comma 2, lettera b); f) convegni, seminari, studi e ricerche e campagne promozionali in materia di attività motoria e sportiva, realizzati dai soggetti di cui all’articolo 10, comma 2, lettere a), b), c), d) e g); g) acquisto di attrezzature indispensabili per lo svolgimento dell’ attività motoria e sportiva da parte di atleti con disabilità, a favore dei soggetti di cui all’articolo 10, comma 2, lettere a), b), c) e d); h) acquisto di dispositivi medici di primo soccorso, a favore dei soggetti di cui all’articolo 10, comma 2, lettere b), c), d). CAPO II - Azioni specifiche Art. 13 – Eventi, progetti e campagne promozionali a favore dello sport 1. La Regione assume a proprio carico, ovvero in partecipazione o collaborazione con gli enti locali, il CONI, il CIP, le Federazioni sportive nazionali, le Discipline sportive associate, gli enti di promozione sportiva, le Università degli studi e le istituzioni scolastiche del Veneto ed altri soggetti pubblici e privati, l’organizzazione e la realizzazione di: a) eventi sportivi; b) campagne di sensibilizzazione, educazione e informazione in tema di sport ed attività motoria, finalizzate alla diffusione di attività sportive di base e di aggregazione sociale per l’esercizio dello sport di cittadinanza di cui all’articolo 5, della pratica sportiva dei giovani, dei minori

Art. 14 - Piano pluriennale regionale anti-doping 1. La Regione, nell’ambito delle competenze indicate dall’articolo 5 della legge 14 dicembre 2000, n. 376, Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping, e nel rispetto della normativa approvata dall’Agenzia Mondiale Anti Doping (WADA–AMA), promuove la prevenzione e il contrasto del doping nella pratica sportiva ad ogni livello. 2. Per le finalità di cui al comma 1, la Giunta regionale definisce un Piano pluriennale di attività per la lotta al doping, contenente, in particolare, le azioni di prevenzione e sensibilizzazione sul tema. Art. 15 - Contributi per la promozione dello sport in ambito scolastico Possono beneficiare dei contributi regionali per la promozione dell’attività sportiva nelle scuole, con le modalità di cui all’articolo 10, comma 1, lettere a) e b), le istituzioni scolastiche individuate dall’art. 10, comma 2, lettera h). 2. Le tipologie di iniziative ammesse a finanziamento regionale sono le seguenti: a) partecipazione a progetti di avviamento all’attività sportiva, anche di livello agonistico, organizzati dal MIUR anche in collaborazione con il CONI; b) programmi di preparazione agonistica adottati nel corrispondente Piano dell’Offerta Formativa per gli atleti tesserati alle Federazioni Sportive Nazionali; c) progetti di avviamento all’attività sportiva e alla psicomotricità; d) partecipazione a progetti scolastici relativi a percorsi motori e sportivi in cui siano integrati allievi con disabilità. Art. 16 - Contributi per la pratica sportiva degli atleti con disabilità 1. La Regione, nell’esercizio della sua azione di tutela della disabilità, sostiene ed incentiva la pratica sportiva con le modalità di cui all’articolo 10, comma 1, lettere a) e b), nell’ambito delle discipline riconosciute dal CONI e dal CIP, con l’ammissione delle spese per l’ordinaria gestione, univocamente attribuibili alle attività destinate in via esclusiva agli atleti con disabilità, sostenute dai soggetti di cui all’articolo 10, comma 2, lettere b), c), d) riconosciuti dal CIP. 2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche a sostegno della partecipazione di atleti con disabilità a manifestazioni sportive riconosciute dal CIP. Art. 17 - Contributi a favore dell’eccellenza nello sport 1. La Regione sostiene, con le modalità di cui all’articolo 10, comma 1, iniziative per la realizzazione di impianti sportivi e per l’organizzazione di manifestazioni sportive, nel territorio veneto, che rivestano carattere di eccellenza, secondo la definizione dell’articolo 4, comma 1, lettere h) e i), o la

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in età scolare, degli anziani, delle persone con disabilità e delle persone svantaggiate ai sensi dell’articolo 4 della legge 8 novembre 1991, n. 381 “Disciplina delle cooperative sociali”, nonché per la tutela della salute; c) progetti che attraverso l’attività motoria e sportiva, quale strumento di educazione e prevenzione, raggiungano obiettivi di miglioramento degli stili di vita e della salute dei cittadini. 2. Le modalità di attuazione delle iniziative di cui al comma 1 sono stabilite con provvedimento della Giunta regionale.

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termini, i contenuti e i limiti della relativa convenzione. 3. Gli impianti sportivi oggetto di contributo regionale, assegnato in conformità alle disposizioni del presente articolo, non possono essere ceduti a soggetti diversi da quelli di cui al comma 2. La destinazione d’uso di tali impianti, inoltre, è mantenuta per un periodo non inferiore a venti anni dalla data di rendicontazione finale dell’intervento ed il relativo vincolo dev’essere trascritto presso la competente conservatoria dei registri immobiliari. 4. Alla gestione dei contributi regionali di cui al presente articolo si applicano le disposizioni previste dalla vigente normativa in materia di lavori pubblici. 5. La fruibilità degli impianti sportivi da parte delle persone con disabilità rappresenta criterio fra quelli di cui all’articolo 10, comma 1, lettera a), n. 4), ai fini dell’assegnazione del contributo.

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partecipazione alle medesime, anche al di fuori del territorio veneto. Art. 18 - Salvaguardia e diffusione delle discipline sportive tradizionali venete 1. La Regione, nell’ambito della sua azione di tutela delle tradizioni, dei valori culturali della storia e della civiltà del Veneto, sostiene ed incentiva le discipline sportive tradizionali venete, espressione di una radicata e diffusa tradizione culturale popolare. 2. Per il raggiungimento delle finalità di cui al comma 1, oltre a quanto disposto dall’articolo 10, comma 1, la Giunta regionale, sentita la competente commissione consiliare, definisce le discipline sportive tradizionali destinatarie dei benefici. Art. 19 - Riconoscimenti al merito sportivo e per la promozione e diffusione dell’attività motoria e sportiva 1. La Regione valorizza il merito di atleti e tecnici dirigenti sportivi o soggetti pubblici e privati, che si siano particolarmente distinti, rispettivamente, nello svolgimento e nella promozione e diffusione dell’attività motoria e sportiva, conferendo loro specifici riconoscimenti. Art. 20 – Convenzioni con altre amministrazioni, per progetti specifici La Giunta regionale promuove la conclusione di accordi o la stipula di convenzioni con altre amministrazioni pubbliche, anche statali, a carattere gratuito od oneroso, a sostegno dell’attività motoria e sportiva. TITOLO IV - Salute, sicurezza e accessibilità nello sport CAPO I – Palestra della Salute. Requisiti per la sicurezza. Sanzioni Art. 21 – Palestre della Salute 1. La Regione promuove l’esercizio fisico strutturato e adattato come strumento di prevenzione e terapia in persone affette da patologie croniche non trasmissibili, in condizioni cliniche stabili. 2. I programmi di esercizio fisico strutturato e adattato, di cui al comma 1, su prescrizione di personale medico adeguatamente formato, sono da svolgersi, sotto il controllo di un laureato magistrale in scienze motorie con indirizzo in attività motoria preventiva e adattata, nell’ambito di idonee strutture, pubbliche o private, dette “palestre della salute”, riconosciute dalla Regione attraverso procedura di certificazione. 3. La Giunta Regionale determina i requisiti e il procedimento necessari per ottenere la certificazione di palestra della salute e definisce indirizzi per la prescrizione e la somministrazione dell’esercizio fisico di cui al comma 2. Art. 22 - Sicurezza nella pratica delle attività motorie e sportive 1. Le attività motorie e sportive non finalizzate all’agonismo, comportanti il pagamento di corrispettivi a qualsiasi titolo, anche sotto forma di quota associativa, si svolgono nelle palestre o in altri impianti sportivi aperti al pubblico, sulla base di programmi di attività predisposti, sotto la responsabilità di un soggetto qualificato che ne supervisioni l’applicazione, in possesso di uno dei seguenti titoli: a) diploma universitario rilasciato dall’Istituto superiore di educazione fisica (ISEF), di cui alla legge 7 febbraio 1958,

n. 88 “Provvedimenti per l’educazione fisica” o titolo equivalente nell’ambito dell’Unione europea; b) laurea in Scienze motorie di durata almeno triennale di cui al decreto legislativo 8 maggio 1998, n. 178 “Trasformazione degli Istituti superiori di educazione fisica e istituzione di facoltà e di corsi di laurea e di diploma in scienze motorie”, a norma dell’articolo 17, comma 115, della legge 15 maggio 1997, n. 127” e successive modificazioni; c) ogni altro idoneo titolo di studio universitario equipollente. 2. Ai sensi di cui al comma 1 ed al fine dell’inizio dell’ attività, il titolare segnala al comune, per le verifiche di competenza, il nominativo del soggetto qualificato ai sensi di cui al comma 1, del quale attesta, con dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, di aver acquisito certificazione del possesso dei titoli professionali previsti. 3. I titolari delle attività sono tenuti a segnalare al comune ogni variazione relativa al soggetto qualificato di cui al presente articolo. 4. Sono esclusi dall’ambito di applicazione del presente articolo: a) le attività per l’educazione fisica previste dai programmi scolastici del competente Ministero; b) le attività sportive agonistiche disciplinate da norme del CONI e dal CIP; c) le attività motorie e sportive organizzate ad esclusivo scopo socio educativo e ricreativo, dai soggetti di cui all’articolo 10, comma 2, lettere a), c) ed f). Art. 23 – Sanzioni 1. In aggiunta alle sanzioni ed ai provvedimenti conseguenti alle verifiche disposte ai sensi dell’articolo 19 della legge 7 agosto 1990, n. 241 “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi” e successive modificazioni e alle sanzioni previste dagli articoli 75 e 76 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa” e successive modificazioni in caso di mancata individuazione del soggetto qualificato di cui all’articolo 22, comma 1 della presente legge, i comuni, nel rispetto dei principi di cui alla legge 24 novembre 1981, n. 689 “Modifiche al sistema penale” e successive modificazioni, applicano la sanzione amministrativa da euro 500,00 a euro 1.000,00. TITOLO V - Affidamento della gestione degli impianti sportivi di proprietà degli enti pubblici territoriali CAPO I - Gestione degli impianti Art. 24 - Oggetto e ambito di applicazione In attuazione dell’articolo 90, comma 25, della legge n. 289 del 2002, il presente Titolo disciplina le modalità di affidamento a terzi della gestione degli impianti sportivi privi di rilevanza imprenditoriale, di proprietà degli enti pubblici territoriali o nella loro disponibilità per almeno dieci anni. Gli impianti di cui al comma 1 sono quelli realizzati per un uso prevalentemente sportivo e attrezzati per una o più attività sportive, esercitate anche a livello agonistico. L’uso degli impianti di cui al comma 1 deve improntarsi alla massima fruibilità da parte di cittadini, associazioni e società sportive, Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate, enti di promozione sportiva ed istituzioni scolastiche, per la pratica


CAPO II - Criteri di affidamento e convenzioni Art. 26 - Modalità di affidamento 1. Gli enti pubblici territoriali individuano i soggetti cui affidare gli impianti sportivi, non gestiti direttamente, con procedure ad evidenza pubblica nel rispetto dei principi di imparzialità, trasparenza ed adeguata pubblicità. 2. Gli enti pubblici territoriali possono affidare in via diretta la gestione degli impianti sportivi qualora ricorra almeno uno dei seguenti presupposti: a) presenza sul territorio di riferimento dell’ente locale di un solo soggetto che promuova la disciplina sportiva praticabile nell’impianto; b) presenza sul territorio di riferimento dell’impianto sportivo di società e altri soggetti di promozione sportiva operanti tramite un unico soggetto sportivo. 3. Gli enti pubblici territoriali disciplinano con regolamento le modalità di affidamento in gestione degli impianti sportivi ai sensi dei commi 1 e 2, sulla base dei seguenti criteri minimi: a) garanzia di utilizzo a tutti i cittadini, nonché garanzia di imparzialità nel consentirne l’utilizzo secondo criteri obiettivi ai soggetti di cui all’articolo 24, comma 3, che ne facciano richiesta all’affidatario; b) adeguata valutazione dell’esperienza nel settore, del radicamento sul territorio nel bacino di utenza dell’impianto, dell’affidabilità economica, della qualificazione degli istruttori e allenatori, della compatibilità dell’attività sportiva esercitata con quella praticabile nell’impianto, nonché dell’eventuale organizzazione di attività a favore dei giovani, delle persone con disabilità e degli anziani; c) presentazione di progetti che consentano la valutazione dei profili economici e tecnici della gestione; d) valutazione della convenienza economica dell’offerta, da effettuarsi in base alla previa indicazione da parte dell’ente territoriale del canone minimo che si intende percepire e dell’eventuale massimo contributo economico che si intende concedere a sostegno della gestione; e) garanzia della compatibilità delle eventuali attività ricreative e sociali d’interesse pubblico, praticabili negli impianti, con il normale uso sportivo degli stessi; f) eventuali interventi di miglioria, strettamente strumentali alla gestione e mantenimento dell’impianto, finalizzati a conservare ed accrescere l’efficienza e la funzionalità del medesimo; g) determinazione della durata massima della gestione, con disciplina dei casi di proroga in considerazione degli investimenti che il soggetto gestore è disposto ad effettuare sull’impianto, ai sensi della lettera f). Detta durata

Art. 27 – Convenzione col soggetto affidatario dell’impianto Gli enti pubblici territoriali proprietari degli impianti stipulano con il soggetto affidatario una convenzione per la gestione dell’impianto sportivo. La convenzione stabilisce i criteri d’uso dell’impianto, le condizioni giuridiche ed economiche della gestione nel rispetto delle finalità e dei criteri contenuti nella presente legge; stabilisce, altresì, le modalità ed i criteri per il monitoraggio dei costi e dei benefici. 3. La convenzione è improntata alle seguenti priorità: a) salvaguardia dell’impianto sportivo; b) rispetto degli standard tariffari previsti per l’uso dell’impianto, diversificati per tipologia d’utenza; c) promozione sportiva sul territorio e ottimizzazione dell’utilizzo dell’impianto. 4. La convenzione individua le operazioni che consentono all’impianto di funzionare ed erogare servizi all’utenza. 5. Alla convenzione sono allegati il piano di utilizzo ed il piano di conduzione tecnica, redatti secondo i seguenti contenuti: a) il piano di utilizzo stabilisce le tipologie dell’utenza, le destinazioni e gli orari d’uso dell’impianto; il soggetto gestore può modificare annualmente il piano di utilizzo previa autorizzazione dell’ente proprietario dell’impianto; b) il piano di conduzione tecnica contiene la descrizione delle attività di manutenzione, di miglioria, di approvvigionamento, di custodia e di guardiania, nonché la descrizione delle attività concernenti il funzionamento tecnologico dell’impianto sportivo. TITOLO VI – Norme finali e finanziarie CAPO I – Disposizioni finali Art. 28 - Norma transitoria 1. In prima applicazione della presente legge, la Giunta regionale, sentita la Consulta regionale per lo sport di cui all’articolo 8, entro centottanta giorni dalla entrata in vigore della presente legge, trasmette la proposta di Piano pluriennale per lo sport di cui all’articolo 6 al Consiglio regionale.

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Art. 25 - Soggetti affidatari Gli enti pubblici territoriali affidano in via preferenziale la gestione degli impianti sportivi di cui all’articolo 24 a società ed associazioni sportive dilettantistiche senza fini di lucro, Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, nonché a consorzi e associazioni tra i predetti soggetti. La gestione degli impianti sportivi può essere affidata a soggetti diversi da quelli indicati al comma 1, in possesso di idonei requisiti, esclusivamente nel caso di esito infruttuoso delle modalità d’affidamento di cui all’articolo 26.

costituisce elemento di valutazione delle offerte ai fini dell’affidamento in gestione dell’impianto sportivo. 4. Qualora le migliorie di cui al comma 3, lettera f) interessino lavori di cui all’articolo 3, comma 8, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/ CE e 2004/18/CE”, il soggetto gestore è tenuto al rispetto del medesimo decreto legislativo, nei limiti di cui all’articolo 32, comma 2, primo periodo dello stesso. 5. Per le procedure di cui al comma 4, il soggetto gestore può avvalersi degli uffici tecnici comunali dell’ente locale territoriale proprietario del bene. 6. Nelle more dell’ approvazione del regolamento di cui al comma 3, gli enti pubblici territoriali affidano la gestione degli impianti sportivi nel rispetto dei criteri stabiliti nel presente Titolo. Detti criteri prevalgono, in ogni caso, sui vigenti regolamenti in materia, adottati dagli enti locali, che sono tenuti ad adeguarli alle disposizioni del presente Titolo entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge. 7. Sono fatti salvi, fino alla scadenza dei contratti in essere, gli affidamenti effettuati in data anteriore a quella d’entrata in vigore della presente legge.

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di attività sportive, ricreative e sociali, ed è garantito, sulla base di criteri obiettivi, a tutti i soggetti di cui al presente comma che praticano le attività sportive cui l’impianto è destinato.

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2. Nelle more dell’approvazione del primo Piano pluriennale per lo sport di cui all’articolo 6, la Giunta regionale è autorizzata ad adottare il Piano esecutivo annuale per lo sport di cui all’articolo 7 e a trasmetterlo al Consiglio regionale per la acquisizione del parere della competente commissione consiliare. 3. Ai procedimenti amministrativi e di spesa in corso alla data di entrata in vigore della presente legge e fino alla loro conclusione, continuano ad applicarsi le disposizioni delle leggi regionali previgenti. 4. Le disposizioni di cui all’articolo 22, comma 1, si applicano decorsi sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge. 5. Con riferimento alle attività già in esercizio alla data di entrata in vigore della presente legge, il titolare è tenuto a segnalare al comune, entro un anno dall’entrata in vigore della presente legge, il nominativo del soggetto qualificato di cui all’articolo 22, comma 1, attestando con dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà di aver acquisito certificazione del possesso dei prescritti requisiti professionali. Art. 29 – Abrogazioni 1. Sono abrogate le seguenti leggi e disposizioni regionali: a) la legge regionale 5 aprile 1993, n. 12 “ Norme in materia di sport e tempo libero; b) l’articolo 13 della legge regionale 1° settembre 1993, n. 43 “Provvedimento generale di rifinanziamento e di modifica di leggi regionali in corrispondenza dell’assestamento del bilancio di previsione per l’anno finanziario 1993”; c) l’articolo 15 della legge regionale 26 gennaio 1994, n. 11 “Provvedimento generale di rifinanziamento e di modifica di leggi regionali per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della regione (legge finanziaria 1994)”; d) l’articolo 4 della legge regionale 14 settembre 1994, n. 54 “Modifica delle leggi regionali 27 gennaio 1993, n. 8, articolo 24; 28 gennaio 1992, n. 12, articolo 8; 6 marzo 1990, n. 18, articolo 72; 24 gennaio 1992, n. 7; 5 aprile 1993, n. 12, articolo 8; 7 aprile 1994, n. 18, articoli 3 e 7; 5 marzo 1985, n. 20 articolo 6; 30 dicembre 1993, n. 63, articoli 43 e 44”; e) l’articolo 41 della legge regionale 1° febbraio 1995, n. 6 “Provvedimento generale di rifinanziamento e di modifica di leggi regionali per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della regione (legge finanziaria 1995)”; f) gli articoli 46 e 47 della legge regionale 5 febbraio 1996, n. 6 “Provvedimento generale di rifinanziamento e di modifica di leggi regionali per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della regione (legge finanziaria 1996)”; g) l’articolo 13 della legge regionale 12 settembre 1997, n. 37 “Provvedimento generale di rifinanziamento e di modifica di leggi regionali in corrispondenza dell’assestamento del bilancio di previsione per l’anno finanziario 1997”; h) l’articolo 30 della legge regionale 3 febbraio 1998, n. 3 “Provvedimento generale di rifinanziamento e di modifica di leggi regionali per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della regione (legge finanziaria 1998)”; i) la legge regionale 27 gennaio 1999, n. 5 “Sostegno, salvaguardia e diffusione della voga veneta”; j) la legge regionale 8 gennaio 2000, n. 4 “Ducato Veneto al merito sportivo”; k) gli articoli 91 e 100 della legge regionale 28 gennaio

2000, n. 5 “Provvedimento generale di rifinanziamento e di modifica di leggi regionali per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della regione (legge finanziaria 2000)”; l) l’articolo 23 della legge regionale 14 gennaio 2003, n. 3 “Legge finanziaria regionale per l’esercizio 2003”; m) la legge regionale 14 agosto 2003, n. 17 “ Norme per la promozione e lo sviluppo della pratica sportiva delle persone con disabilità”; n) gli articoli 4 e 5 della legge regionale 3 ottobre 2003, n. 20 “Disposizioni di riordino e semplificazione normativa - collegato alla legge finanziaria 2003 in materia di diritti umani, sport e turismo”; o) l’articolo 63, comma 1, della legge regionale 30 gennaio 2004, n. 1 “Legge finanziaria regionale per l’esercizio 2004”; p) l’articolo 12 della legge regionale 24 dicembre 2004, n. 35 “Disposizioni di riordino e semplificazione normativa - collegato alla legge finanziaria 2004 in materia di diritti umani, turismo e sport”; q) l’articolo 28 della legge regionale 3 febbraio 2006, n. 2 “Legge finanziaria regionale per l’esercizio 2006”; r) l’articolo 3 della legge regionale 16 agosto 2006, n. 16 “Disposizioni di riordino e semplificazione normativa - collegato alla legge finanziaria 2006 in materia di sport, turismo, formazione e cultura”; s) l’articolo 60 della legge regionale 27 febbraio 2008, n. 1 “Legge finanziaria regionale per l’esercizio 2008”; t) la legge regionale 26 maggio 2011, n. 12 “Modifica della legge regionale 27 gennaio 1999, n. 5 “Contributi per il sostegno, la salvaguardia e la diffusione della voga alla veneta” ”. CAPO II - Disposizioni finanziarie ed entrata in vigore Art. 30 - Norma finanziaria 1. Agli oneri di natura corrente derivanti dall’applicazione della presente legge, quantificati in euro 1.630.000,00 per l’esercizio 2015, si fa fronte quanto ad euro 1.500.000,00 con le risorse allocate nell’upb U0178 “Iniziative per lo sviluppo dello sport” (capitoli 073002, 100295, 100644, 100774) e quanto ad euro 130.000,00 utilizzando la dotazione dell’upb U0248 “Spesa sanitaria corrente” (cap. 101703) del bilancio di previsione 2015. 2. Agli oneri di investimento derivanti dall’applicazione della presente legge, quantificati in euro 1.000.000,00 per l’esercizio 2015, si fa fronte con le risorse allocate nell’upb U0179 “Impiantistica sportiva” che vengono opportunamente incrementate mediante prelevamento di pari importo della dotazione dell’upb U0186 “Fondo speciale per le spese d’investimento” del bilancio di previsione 2015. 3. Per gli esercizi successivi al 2015 si provvede nei limiti degli stanziamenti annualmente autorizzati dalle rispettive leggi di bilancio, ai sensi di quanto disposto dall’articolo 4 della legge regionale 29 novembre 2001, n. 39. Art. 31 - Entrata in vigore 1. La presente legge entra in vigore decorsi trenta giorni dalla sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.



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indice inserzionisti 61 Architettura delle Spa 41 BYTEWARE 81 Capitani coraggiosi 65 Chiari e Convincenti 51 CORE STIX EUROPE 81 DASIR TECH 71 Editrice Il Campo web 5 EXT3 - FITNESS & SPORT MACHINES

Bimestrale di Attualità e Management dei Centri Sportivi e Fitness Club IL NUOVO CLUB Anno XXVI - n. 145/3 maggio giugno 2015 Direttore responsabile: Roberto Maestrami Responsabile di redazione: Davide Venturi

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Redazione: Davide Venturi Alice Spiga

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per contattare la redazione: ilnuovoclub@ilcampo.it

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Comitato tecnico-scientifico: Responsabile: Avv. Guido Martinelli - Docente alla Scuola Centrale dello Sport - CONI - Roma Componenti: Avv. Marilisa Rogolino, Avv. Ernesto Russo, Avv. Carmen Musuraca Hanno collaborato: Frank Furness, Paolo Grosso, Savino Tupputi Impaginazione: Sergio Melani, Sabrina Paoletti Immagini: archivio Editrice Il Campo, Shutterstock, Fotolia Premedia: Sabrina Paoletti Stampa: MIG Moderna Industrie Grafiche - Bologna Editrice Il Campo Srl fondata da Franco Maestrami

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Direzione editoriale: Federico Maestrami, Roberto Maestrami

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Direzione, Redazione, Amministrazione, Pubblicità: Editrice il Campo Via G. Amendola, 11 40121 Bologna Tel. 051.25.55.44 - 25.58.14 Fax 051.25.53.60 info@ilcampo.it

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Registrazione presso il Tribunale di Bologna n. 5796 del 16-10-1989. Sped. abb. pt. comma 26-art. 2 L. 549-28/12/1995

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